Visualizza versione completa : Il Falco della strada
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Guisgard
19-11-2016, 01.20.55
Richard abbracciò Gwen e i due fratelli restarono così, stretti, per lunghi istanti.
“E' stato solo un brutto sogno...” disse lui, intuendo lo stato d'animo della sorella “... vuoi che dorma con te stanotte?”
Guisgard
19-11-2016, 01.23.51
Tardes sbuffò, per poi tornare a sedersi sul letto, accanto a Dacey.
“La verità è che sono deluso...” disse “... mi hai tenuto nascosto che ti sentivi con un uomo... e poi la farsa del fingerti la sua ragazza...”
Lady Gwen
19-11-2016, 01.24.16
Richard mi abbracciò, lasciando che mi calmassi dopo quel risveglio traumatico.
Annuii alla sua domanda, senza mai sciogliermi da quell'abbraccio bellissimo che avevo desiderato a lungo.
"Ti voglio bene. Mi sei mancato..."
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Guisgard
19-11-2016, 01.27.23
Altea si spogliò, per poi scivolare nuda sotto le coperte.
Socchiuse gli occhi allora per riposare.
Aveva chiuso il cellulare, quindi non poteva ricevere chiamate o messaggi da nessuno.
Guisgard compreso.
Dacey Starklan
19-11-2016, 01.29.00
" Ti posso capire si..." tenendo lo sguardo basso.
" Ma posso assicurarti che non c'era alcuna malizia da parte mia, per me era semplicemente un amico. E credimi se potessi tornare indietro non gli avrei mai rivolto la parola dall'inizio. Non avrei mai voluto arrivare a questo punto, a farti arrabbiare, a rischiare di perderti."
Cercando di afferrare la sua mano.
" Ma da questa esperienza ho capito quando tengo a te, quanto sei importante. Tu sei la mia vita Tardes "
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Altea
19-11-2016, 01.29.51
Mi rigiravo nel letto..ero nervosa..non sapevo che pesci prendere.
Presi il cellulare e lo riaccesi...forse Guisgard poteva preoccuparsi.
Mi alzai e mi avvolsi in un lenzuolo e andai a piedi nudi in cucina con solo una candela ad illuminare l' appartamento e accesi il bollitore cercando un the per rilassarmi.
Guisgard
19-11-2016, 01.32.01
“Ora calmati...” disse l'uomo mascherato a Gaynor, senza smettere di massaggiarle il collo “... nessuno ti ha fatto del male, no? E nessuno te ne farà.” Con voce calma. “Ora rilassati...” con le mani che delicate massaggiavano la ragazza “... sei troppo tesa...” le dita erano leggere e si muovevano con un che di sensuale “... rilassati...” mormorò, facendo scendere le spalline del vestito di lei col suo massaggio.
Guisgard
19-11-2016, 01.33.56
Richard sorrise a Gwen, per poi stendersi accanto a lei.
“Ora sono qui, sorellina...” disse “... siamo insieme...” fissandola “... su, prova a chiudere gli occhi... io resterò sveglio fino a quando non ti sarai addormentata.”
Guisgard
19-11-2016, 01.36.07
Tardes ascoltò Dacey, guadandola per tutto il tempo nei suoi occhi ambrati.
“Giurami che mi ami...” disse infine “... giuramelo, come io amo te... perchè se perdo te la vita non ha più senso...” stringendole la mano.
Guisgard
19-11-2016, 01.37.26
Altea accese il cellulare e pochi istanti dopo esso suonò per un sms.
Lady Gwen
19-11-2016, 01.37.56
Sorrisi a Richard, un sorriso tenero e dolce.
Allora mi strinsi a lui e chiusi gli occhi, abbandonandomi ad un sospiro sereno e rilassato.
Gli avevo fatto da madre per diciotto anni e ora non mi dispiaceva essere almeno una volta io la sorella minore della situazione.
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Lady Gaynor
19-11-2016, 01.38.33
"Mi spiace..." risposi a Mister X, ancora scossa dal pianto "mi spiace, ma non riesco a rilassarmi... se fossi nella mia situazione non ci riusciresti neanche tu... nessuno mi ha fatto del male, secondo te... ma tenermi rinchiusa qui con la paura addosso è già fare del male... sei vago e non ispiri la minima fiducia... tu ti fideresti di te?"
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Altea
19-11-2016, 01.40.35
Misi l' acqua nella tazza e la bustina del the.
Mi guardavo attorno mentre aspettavo, pensando a quanto sarebbe stato bello innamorarsi di nuovo...a dire il vero Guisgard mi aveva leggermente sciolto ma la paura di innamorarsi era troppo, aspettare un uomo tuo e solo tuo...pensavo a questo stringendomi nel lenzuolo quando arrivò un sms.
Presi il cellulare e lo lessi.
http://www.lettera43.it/upload/images/08_2012/l43-brigitte-120807125257_big.jpg
Dacey Starklan
19-11-2016, 01.41.54
" Sai che non sono mai stata brava a esternare i miei sentimenti a parole e forse anche questo aveva contribuito ad allontanarci ma sappi che non significa che non ti amo. Perché é così, non dimenticarlo. Ho lasciato la mia casa, la mia famiglia, il mio paese per stare con te, e non me ne pento. Ti amo, ho imparato ad amarti e ne sono felice."
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Guisgard
19-11-2016, 01.44.54
Lui continuò a massaggiare Gaynor, ascoltando ogni sua parola.
“Paura...” disse “...di cosa? Sono qui con te, no? E puoi chiamarmi quando vuoi...” con le spalline del vestito di lei ormai scivolate all'altezza dei seni, senza che lui smettesse di massaggiarla “... dopotutto io mi fido di te... mi fido che sei speciale... per questo sei qui...” senza fermare le sue mani che sensuali e delicate scivolavano sulla pelle della ragazza “... ti piace il mio massaggiarti?”
Guisgard
19-11-2016, 01.47.29
Gwen si sentì più serena avendo Richard accanto.
I due restarono così vicini nel letto, fino a quando la ragazza cadde finalmente addormentata.
Stavolta fu un sonno più tranquillo, che scivolò nelle ore notturne.
Solo poco prima dell'alba lei si svegliò, trovando però il letto vuoto.
Richard non c'era.
Guisgard
19-11-2016, 01.49.35
Altea lesse l'sms che così diceva:
“Che fine hai fatto? Perchè hai il cellulare spento? La gara ci sarà domani e vedi di non fare scherzi. Ti troveremo, lo sai...”
Guisgard
19-11-2016, 01.52.08
Tardes guardò Dacey negli occhi e poi, senza dire nulla, si avvicinò prima al suo viso, poi alla sua bocca.
E la baciò.
Un bacio leggero, che poi divenne più intenso, con le labbra di lui che premevano su quelle di lei.
Un bacio che li avvicinò in modo intimo e passionale.
Altea
19-11-2016, 01.52.50
A quelle parole il battito del cuore accelerò forte...ero in grave pericolo...dovevo avvisare Guisgard e mi decisi a chiamarlo..speravo non stesse guidando, mi aveva detto lui ora lavorava al Centro metereologico ma non gli chiesi per cosa..e perchè gli avessero pagato la cauzione, non mi piaceva essere invadente.
Sentivo il telefono squillare e sospirai.
Lady Gaynor
19-11-2016, 01.54.07
"Ti sembra strano che una donna rapita provi paura? Ma davvero non capisci?" Risposi a Mister X "È vero, posso chiamarti quando voglio, ma non posso dimenticare che sei uno di loro, che fai parte dei cattivi... non posso, anche se lo vorrei tanto..."
Le sue mani continuavano a massaggiarmi cosicché, nonostante lo stato d'animo teso, il mio corpo pian piano si distendeva. "Si, sei bravo... puoi sempre lasciare il mondo del crimine e darti ai massaggi, avresti la folla intorno..."
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Lady Gwen
19-11-2016, 01.55.14
Restai un po' in quel modo, rilassata e con gli occhi chiusi, finché mi addormentai.
Dirmii fino all'alba, fin quando mi svegliai e Richard non c'era.
Mi riappisolai ancora per un altro po', per poi alzarmi e andare in cucina per preparare la colazione.
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Dacey Starklan
19-11-2016, 01.58.43
Fui estremamente sollevata, quel bacio sembravano mettere la tanto agognata parola fine alla nostra lunga discussone.
E divenne il primo capitolo di un nuovo inizio, questo io sentivo.
Finalmente fummo di nuovo vicini dopo troppo tempo, chiusi gli occhi ritrovando sensazioni che avevo dimenticato per un po'.
Fu un bacio che suggellò le mie parole, che le confermò.
" Non vedo l'ora di andare insieme alla baita, solo noi due, a recuperare tutto il tempo che abbiamo perso ultimamente. Niente pazzi in auto, niente di niente " sussurrai senza interrompere il gioco tra le nostre labbra.
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Guisgard
19-11-2016, 02.01.05
Lui sorrise appena.
“Il mondo del crimine...” disse, senza smettere di massaggiare la pelle di Gaynor “... sono dunque un criminale?” Quasi divertito. “Sai, magari stanotte vorrei davvero esserlo... un criminale fa ciò che vuole, prende ciò che desidera... e se io lo fossi...” stringendo le spalline dell'abito di lei ormai scese “... potrei fare questo...” e tirò via il vestito, che in un attimo scivolò via, scoprendo i bei seni di Gaynor “... no?” Le sue mani salirono allora sui seni della ragazza, accarezzando piano i suoi capezzoli. “Ma non proverei piacere ad averti con la forza, con la paura...” e con un gesto improvviso la ricoprì, riportando su il vestito. “Nessuno ti avrà se non sarai tu a volerlo... nessuno... hai la mia parola.”
Guisgard
19-11-2016, 02.03.01
Guisgard guardò Clio.
“Aspetta, mi stai dicendo che...” disse, senza però riuscire a terminare la frase, poiché il cellulare prese a squillare.
“Si, pronto?” Rispondendo.
Era Altea.
Guisgard
19-11-2016, 02.04.49
Gwen alla fine si alzò.
Albeggiava.
Iniziò a preparare la colazione, ma Richard non si vedeva per casa.
Lady Gwen
19-11-2016, 02.05.59
Misi su il caffè, però Richard non si vedeva.
Possibile che fosse già uscito?
Andai nella sua stanza e controllai.
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Altea
19-11-2016, 02.06.38
La mano tremava e il respiro era affannoso, ad un tratto sentii la voce di Guisgard.."Sono Altea, mi spiace disturbarti al lavoro ma prima ho ricevuto una telefonata e non ho risposto...ora mi hanno mandato un sms..mi hanno detto domani vi è la gara e che devo andare e mi cercheranno e mi troveranno sicuramente..non hai letto gli sms ti ho mandato? Io ho paura..hai tanto ancora lì? So che stai lavorando ma temo possano intercettarmi e venire qui a prendermi.." non aggiunsi altro, non volevo obbligarlo a tornare ovviamente.
Guisgard
19-11-2016, 02.07.20
Tardes annuì a Dacey, senza smettere di baciarla.
E quel bacio continuò a lungo, con le mani di lui che presero ad accarezzare il corpo di lei, con addosso solo biancheria intima.
Biancheria con cui le dita di Tardes presero presto a giocare.
Dacey Starklan
19-11-2016, 02.10.28
Le sue intenzioni erano chiare e i suoi modi per farmelo capire mi strapparono un sorriso.
Sentire le sue mani scivolare sul mio corpo non faceva altro che aumentare la mia voglia di lui.
" Credo che tu sia troppo vestito, tenente" mormorai mentre iniziai a sfilargli di dosso la divisa pezzo dopo pezzo.
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Lady Gaynor
19-11-2016, 02.11.47
Il comportamento ambiguo di Mister X era destabilizzante. Se non mi avesse portata lì con la forza avrei giurato fosse un gentiluomo. Purtroppo però io ero lì, a testimonianza che non lo era.
Non potevo ignorare però le sue mani sul mio corpo... La magnetica forza animale di quell'uomo era troppo forte per potergli resistere a lungo.
"Se mi desideri così tanto, perché non mi prendi e mi porti via, dove puoi tenermi solo per te?" gli dissi mentre con un gesto facevo scivolare via il mio vestito.
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Guisgard
19-11-2016, 02.22.56
Lui restò a guardare Gaynor che si era spogliata davanti a lui.
E la guardò a lungo.
Per lunghi istanti lei vide e sentì lo sguardo di quell'uomo sul suo corpo nudo.
“Dimmi che mi vuoi...” disse lui piano, avvicinando le labbra al collo di lei “... dimmi che muori dalla voglia di essere presa... di essere mia...” baciando e leccando la sua pelle “... dimmelo... ora...” e con la mano cominciò ad accarezzare piano i seni della ragazza.
Audaci giochi di dita che sfioravano i suoi seni in tutta la loro forma, fino a raggiungere i suoi capezzoli, provocandoli, premendoli e strizzandoli piano.
In un gioco sempre più provocante e sensuale.
Guisgard
19-11-2016, 02.24.39
Gwen controllò nella stana di Richard, senza però trovarlo.
Non c'era in nessun'altra stanza.
Non era più in casa.
Guisgard
19-11-2016, 02.27.33
“Sta calma...” disse Guisgard ad Altea “... lì sei al sicuro... possono telefonarti e mandarti sms, ma non possono trovarti... ora ti raggiungo... tu non rispondere più al cellulare, ammesso non sia io a chiamarti... arrivo quanto prima.” E staccò. “Dì al dottor Iasevol che devo allontanarmi... ma tornerò presto.” A Clio.
Guisgard
19-11-2016, 02.30.12
Tardes sorrise a quelle parole di Dacey, lasciando poi che lei gli togliesse l'uniforme di dosso.
“Anche tu...” disse lui “... anche tu lo sei... questa biancheria la trovo troppo castigata... un delitto per te che vieni dalla terra che ci ha regalato il Kamasutra...” ridendo con fare sensuale.
Lady Gaynor
19-11-2016, 02.32.22
Una volta che il mio abito ebbe toccato terra, capii che non era più possibile tornare indietro. Avevo acceso una miccia che avrebbe preso fuoco in un attimo ed infatti pochi istanti occorsero a Mister X per incollarsi a me, baciandomi il collo e accarezzandomi il seno, torturando lentamente me e i miei capezzoli.
"Ti voglio..." gli sussurrai in un orecchio "Muoio dalla voglia di essere presa... di essere tua... adesso..."
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Altea
19-11-2016, 02.32.33
"Si...infatti non ho risposto..sono stata previdente..scusami per il disturbo..ti aspetto, ma stai attento, ah si...non posso dire non correre, non hai l' auto" cercando di smorzare la tensione.
Riattaccai e posi il cellulare sul tavolino, misi un piatto sopra il the.
Andai in camera..ero nuda..per Giove..indossai un paio di slip col pizzo nero e poi vidi una sua camicia e la indossai sopra.
Ritornai in soggiorno sempre con la candela, presi il the e mi accesi una sigaretta rannicchiata sul divano.
Dacey Starklan
19-11-2016, 02.34.37
Risi a mia volta e portai le mani dietro la schiena, slacciai il reggiseno e lasciai che cadesse a terra.
" Così va un po' meglio ?" accarezzando il suo petto e le sue braccia virili.
" Spegni il telefono , questa volta non voglio alcuna interruzione " sbottonando il pantalone con lo sguardo fisso nei suoi occhi .
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Lady Gwen
19-11-2016, 02.42.16
Richard non era più nemmeno in casa.
Era molto molto strano che si allontanasse senza avvisarti.
Così senza pensarci due volte presi il cellulare e provai a chiamarlo.
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Guisgard
19-11-2016, 02.59.17
Tutto accadde piano, ma in modo del tutto naturale.
Gaynor in un attimo fu completamente nuda davanti a quell'uomo bellissimo e senza nome.
Nuda solo per i suoi occhi, i suoi sensi.
Nuda come una statua greca, una Giunone resa carne e passione.
Nuda nell'intimo.
E lui la guardò.
La guardò tutta.
Dov'era più bella, più eccitante.
Guardò i suoi seni e poi il suo sesso.
Allora cominciò a toccarla ovunque.
Mani esperte, abili, agili, avide.
Mani fatte di dita, di carezze, di tatto e di sensi.
Mani che raggiunsero ogni parte del suo corpo, toccandola fino a penetrare nella sua anima più profonda.
Fino a farla fodere, a farla morire di piacere.
A toccarla fino a quando lei non riuscì più a restare in piedi.
Era come una schiava.
Era sua.
Era la madre di due bambine, era una donna sola.
Ed ora quei gesti, quelle carezze, quei baci, quel toccarsi, tutto ciò un tempo l'avrebbero fatta morire di vergogna.
Ora invece la vergogna moriva.
Pian piano, ma inesorabilmente.
Una vergogna bruciata dal fuoco della sessualità.
Questo pensava ora in quei folli momenti di passione.
“Così... si... si, così... così è la vita...” disse fra sé la parte più istintiva di lei.
E quell'uomo senza nome si dimostrò un degno compagno.
Era penetrato in lei.
Non solo nel suo corpo, ma fino al suo cuore ed alla sua anima.
Era un demonio.
Si, un diavolo.
Questo si ripeteva Gaynor fra le sue braccia, poi sotto il suo corpo ed infine sopra di lui.
Si, era un demonio quell'uomo così bello.
E bisogna essere forti per tenergli testa, per stargli alla pari.
Era una sessualità bruciante, avvolgente, penetrante.
E lui era infaticabile, instancabile.
E lei ne aveva bisogno.
Aveva bisogno di tutto questo ora.
Quell'uomo non aveva vergogna, né debolezza e neanche stanchezza.
La prese in tutti modi possibili.
In tutte le posizioni concepibili, senza temere vergogna o peccato.
Lei sentì dolore, a tratti forte, insopportabile, ma mai gli chiese di smettere di fermarsi, di uscire dal suo letto.
Le mani di lui la tenevano forte per i seni grandi, stringendoli, facendola ansimare, gridare, godere.
Le teneva per i fianchi, portandola lontana.
Spingendola forte in una folle e meravigliosa cavalcata verso boschi e foreste di solitaria bellezza.
I loro corpi sudati, vibranti, tesi si rincorrevano e si trovavano.
Più e più volte.
E Gaynor fu sul punto di perdere i sensi per quell'indomito calore che bruciava nel suo ventre senza sosta.
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Guisgard
19-11-2016, 03.03.15
Altea si coprì ed attese il ritorno di Guisgard.
Dopo un po' udì dei rumori sulle scale.
Poi qualcuno aprì la porta ed entrò.
“Altea...” disse Guisgard togliendosi il giubbotto.
Guisgard
19-11-2016, 03.06.20
Tardes guardava Dacey senza più il reggiseno, con i seni scoperti, mentre lei gli sbottonava i pantaloni.
Annuì e spense il cellulare, gettandolo poi su una bassa poltrona.
E mentre lei gli sfilava i pantaloni, lui cominciò ad accarezzarle i seni nudi con fare sensuale ed eccitante.
“Sei bellissima, Dacey...” disse piano.
Altea
19-11-2016, 03.06.46
Spensi la sigaretta e bevvi il the..poi udii dei rumori e la porta si aprì.
Era Guisgard, sorrisi...mi sentii sicura.."Guisgard" dissi alzandomi e andandogli incontro..un gesto spontaneo..lo abbracciai alzando le punte dei piedi e poggiando la testa sul suo petto.."Grazie..per essere qui..ora sono sicura..tra le tue braccia" il mio cuore accellerò il battito ma stavolta non di paura.
Guisgard
19-11-2016, 03.09.08
Gwen prese il cellulare e chiamò suo fratello.
Allora sentì squillare in casa.
Era il telefonino di Richard su un mobile.
Ovunque il ragazzo fosse di certo non aveva con sé il cellulare.
Lady Gwen
19-11-2016, 03.10.47
Sentii una cosa strana.
Scoprii che il cellulare di Richard era in casa e sbiancai.
Dove diamine era?
Spaventata, chiamai Elv per dirglielo.
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Guisgard
19-11-2016, 03.12.55
“Forse ti sarai impressionata...” disse Ren a Nyoko “... avrai visto uno che ballava e ti sarai fatta impressionare...” sorridendole “... vado a prenderti qualcosa da bere? Vuoi?”
Dacey Starklan
19-11-2016, 03.22.34
Gli baciai il collo e mi sdraiai nel letto, facendo in modo che anche lui facesse altrettanto.
Non volevo perdere neanche un secondo dei suoi baci o delle sue mani sul mio corpo. Mani capaci di accendermi come mai.
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Lady Gaynor
19-11-2016, 04.04.28
Quelle mie parole sussurrate ebbero un effetto devastante sulla già prorompente sessualità dell'uomo mascherato.
In pochi attimi, cominciò tra noi una partita all'antico gioco dell'amore, dove si sapeva avremmo vinto entrambi. Le sue mani correvano lungo tutto il mio corpo, tastando, strizzando, penetrando... le mie, facevano eco toccando a loro volta, esplorando il bel corpo virile, la turgida mascolinità pronta a soddisfare ogni mia voglia.
Era un amante insaziabile, infaticabile, che era appena penetrato in me in tutti i sensi, nel mio corpo e nella mia anima, infiltrandosi nella mia carne, sotto la mia pelle, come un qualcosa che sapevo non sarebbe andato mai più via.
Un piacere intenso, quasi insopportabile, unito al dolore del proibito, dove avrebbe dovuto esserci una vergogna che invece non provavo. No, nessuna vergogna, solo il piacere sconfinato di chi scopre la propria sessualità per la prima volta, in un crescendo spasmodico di puro godimento, tra grida e baci, saliva e umori, sudore e sangue.
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Nyoko
19-11-2016, 09.56.14
Forse aveva ragione. Forse ero solo suggestionata dalla festa e la musica. Non era mai facile affrontare delle novità, seppure piacevoli. Annuí a Ren e mi sedetti ad aspettarlo. Nonostante tutto, però, continuavo ad essere circospetta e ansiosa. Mi guardavo in torno e stavo in guardia. Speravo che nessuno, oltre Ren, mi si avvicinasse.
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Quel momento.
Così intenso, palpabile, quasi sospeso.
Quel momento che era forse la cosa più intensa che avessi mai vissuto.
Finì.
Spazzato via in un istante dal suono del telefono.
Forse erano davvero aggeggi maleducati, come aveva detto.
Una strana sensazione si impossessò di me.
Una sensazione che non conoscevo, a cui non sapevo dare un nome.
Un misto di rabbia, delusione, paura e insoddisfazione.
Che aumentarono a dismisura quando sentii che era la voce di una donna.
Era la stessa che lo tempestava di messaggi da quando era salito in alto?
Si poteva essere così invadenti?
Le mie mani sul lavandino iniziarono a stringerlo per la rabbia, e più lo stingevo, più la ceramica si piegava come fosse semplice argilla.
Quando tornò da me, a dirmi che se ne andava, lo fissai con un nuovo sguardo.
Uno sguardo colmo di rabbia e delusione.
Quel momento era stato unico solo nella mia mente.
A lui non era importato nulla.
Altrimenti non se ne sarebbe andato in quel modo, senza darmi una spiegazione, senza nemmeno scusarsi.
Come se quel momento non valesse nulla.
Forse perché era così.
Non valeva nulla per lui.
Che sciocca ero, pensai, mentre ribollivo sempre di più.
"Vai vai.." senza curarmi di nascondere la rabbia e la delusione che trapelavano perfettamente dal tono della mia voce "La tua amica non può vivere senza di te, a quanto pare...".
Con uno sguardo colomo di rabbia, delusione.... gelosia.
Era quella la parola che stavo cercando?
Ero... gelosa?
Possibile?
Che cosa strana e assurda, mi ritrovai a pensare.
Neppure lo conoscevo bene.
E poi ero una macchina, no? Che senso aveva?
Eppure c'era qualcosa, qualcosa di impalpabile e speciale nell'aria.
Ma qualunque cosa fosse, per lui non esisteva dato che se ne era andato così, rovinando quel momento.
Non lo seguii.
Restai lì, a ribollire sempre di più.
Anzi mi voltai, quasi volessi dargli le spalle.
Ripassai delicatamente i segni che le mie mani avevano lasciato sul lavandino, come dei solchi, scavati dall'acqua nell'argilla.
Poi alzai la testa, e vidi la mia immagine riflessa nello specchio.
La mia immagine.
L'immagine che lui mi aveva fatto guardare, per mostrarmi quanto fossi bella.
Bella... quanto inutile mi sembrava la bellezza in quel momento.
Lui non c'era, accanto a me.
Perché era così importante che ci fosse?
Che senso aveva?
Allora rividi l'immagine di poco prima, quando lui era dietro di me.. così vicino.
E lo sguardo con cui mi guardava, quello sguardo, così intenso e diverso da tutti gli altri.
Più vedevo quell'immagine, più la rabbia cresceva dentro di me.
Rabbia per quello che avevo provato, per quel nervoso che mi consumava, per quella delusione nel vederlo andare via, senza che desse il minimo peso a quel momento tra noi.
La rabbia cresceva, sempre di più.
E poi esplose.
Un pugno, rapido, potente.
Un pugno a me stessa.
Un pugno per colpire quella sensazione così nuova e così orribile.
Un pugno che frantumò lo specchio in mille pezzi.
Ma il mio nervoso e la mia rabbia rimasero lì, al loro posto.
Almeno non potevo più guardarmi.
Chinai il capo e respirai profondamente.
Non potevo farmi vedere da Iasevol in quello stato.
Allora uscii, cercando di essere il impassibile.
Fermai un incaricato e lo avvisami che lo specchio si era inspiegabilmente rotto, forse colpa di una vite messa male, di sostituirlo al più presto.
Poi chiesi ad un altro di informare Iasevol che Guisgard era andato via di nuovo ma che sarebbe tornato presto, e che io non mi sentivo molto bene, e mi sarei riposata un po'.
Così andai nella mia camera, chiudendomi la porta alle spalle.
Allora crollai, a terra, con le spalle alla porta.
Che diavolo erano tutte quelle strane e nuove emozioni?
Non riuscivo a spiegarmelo.
Mi sembravano solo troppo forti, talmente forti da sconvolgermi.
Dovevo distrarmi, dovevo tenermi impegnata.
Allora mi ricordai di come mi aveva preso in giro bonariamente perché non sapevo usare il cellulare.
Allora lo presi, e iniziai ad esplorarlo.
Era un aggeggio molto interessante, capace di condensare diversi strumenti in uno.
Non ci misi molto a capire come funzionava, per un momento la mia mente ricominciò a funzionare correttamente: rapida, tecnologica, intuitiva.
In poco tempo scaricai diverse applicazioni, installai quelle che ritenevo più utili, è configurai le impostazioni come volevo.
Ecco, ora avevo uno strumento per tenermi in contatto col mondo, pensai.
Già, peccato che il mondo non sapesse nemmeno della mia esistenza.
L'unico numero in rubrica era il suo.
Sorrisi.
Lui aveva il mio ora.
Misi via il telefono e mi buttai sul letto, ma dopo un attimo lo presi in mano e controllai che non ci fossero chiamate.
Non c'erano.
La trovai una cosa assurda l'essere andata a controllare, dato che se qualcuno avesse chiamato sarebbe suonato.
Sorrisi della mia ingenuità, e presi il mio libro.
Forse la soluzione era tuffarsi in quel mondo meraviglioso, magari la seconda parte in cui si innamorano di nuovo, o forse prima, a quando vivevano momenti incantati nella Casetta.
Avrebbe scelto il libro.
Sospirai al pensiero di quelle pagine che sapevano sempre mettermi di buon umore.
Ma poi controllai di nuovo il cellulare.
Nessuna chiamata.
Mi sentii stupida di nuovo.
Perché avrebbe dovuto chiamarmi poi?
Certo non stava pensando a me.
Così sospirai ripresi il libro, lanciando però un'ultima occhiata al cellulare (almeno per quel minuto).
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Guisgard
21-11-2016, 18.25.08
“Tranquilla, qui sei al sicuro...” disse Guisgard sorridendo ad Altea “... nessuno sa che ti trovi a casa mia... non ti troveranno.” Prese qualcosa di fresco da bere nel frigo. “Ti pare ti lascerei mezza nuda qui da sola se ti sapessi in pericolo?” Facendole l'occhiolino, per poi bere.
Guisgard
21-11-2016, 18.26.55
“Si...” disse Elv rispondendo al cellulare “... pronto?” A Gwen che l'aveva chiamato. “Che succede, Gwen?” Chiese.
Lady Gwen
21-11-2016, 18.31.28
"Richard. Mi sono svegliata che albeggiava appena e non l'ho trovato, non c'è in casa, ha pure lasciato il cellulare a casa. Sono preoccupata, è strano, non può nemmeno essere uscito per andare a scuola, non era nemmeno l'alba quando mi sono alzata, dove può essere?" dissi, inquieta e preoccupata.
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Altea
21-11-2016, 18.32.51
Lo guardai mentre prendeva qualcosa da bere in frigo.."Oh no, effettivamente pure prima ero nuda, mi sono messa la tua camicia per non scandalizzarti".
Aprii il forno e presi la crostata poggiandola sul tavolo.."Ecco la tua sorpresa..ti avevo chiesto champagne..non ne hai in casa..ma va bene qualsiasi cosa" avvicinandomi a lui ridendo maliziosamente e sfiorando le sue mani presi delicatamente il suo bicchiere per bere la sua bibita "Squisita..ci voleva qualcosa di fresco ma cosi mi raffreddo ora no?".
Guisgard
21-11-2016, 18.48.48
Scena V: La Vocazione dell'Abate
“Perciò io vi dico: Qualunque peccato e bestemmia sarà perdonata agli uomini, ma la bestemmia contro lo Spirito non sarà perdonata.”
(Matteo 12,31)
La luce soffusa nella stanza, l'atmosfera calda ed eccitante, gli occhi azzurri di Tardes che guardavano quelli ambrati di Dacey.
E poi le mani di lui su di lei, ovunque, sfiorandola, accarezzandola, toccandola fino a strapparle sospiri, gemiti di piacere.
Erano stesi l'uno accanto all'altra.
“Sei bellissima...” disse Tardes, per poi posare le sue labbra ardenti su quelle calde di sua moglie.
E la baciò con intensità, trasporto, mentre le sue dita continuavano a percorrere ogni parte del suo corpo.
Intanto, sull'Asse Mediano, all'altezza di uno svincolo secondario, un'auto della polizia era ferma a pattugliare la strada.
Un poliziotto di mezz'età teneva gli occhi fissi davanti a lui, quando all'improvviso notò una grossa nuvola di polvere.
“Zebra 13 chiama centrale...” disse pendendo la radio “... Zebra 13 chiama centrale... c'è un camion che viene in questa direzione, all'altezza di Melin...”
“Zebra 13, sono Palos...” rispose alla radio.
“No, non è un camion... è un'auto... nera o grigia...” il poliziotto di pattuglia “... un momento!” Esclamò. “E' lui! E' lui! E' quel bastardo!”
“Zebra 13, bloccalo!” Gridò Palos alla radio. “Devi bloccarlo!”
L'auto nera raggiunse la pattuglia e si fermò.
Il poliziotto allora puntò il fucile contro, intimando di scendere dall'auto.
Non accadde nulla ed allora il poliziotto sparò due colpi contro l'auto nera, senza però riuscire a colpirla, nonostante fosse lì a pochi metri da lui.
Poi l'auto sfrecciò via.
“L'ho mancata!” Urlò alla radio. “L'ho mancata da pochi luridi metri! Ora sta scappando!”
“Inseguila, Zebra 13!” Ordinò Palos. “Noi ti raggiungiamo! Ma tu devi inseguire quell'auto!”
Cominciò così l'inseguimento.
Palos intanto chiamò altre pattuglie ed insieme uscirono in strada.
Nel frattempo Zebra 13 continuava ad inseguire l'auto nera ed il suo misterioso pilota.
Alla fine l'auto imboccò uno svincolo che portava verso una zona industriale ormai in disuso.
“Ehi, ragazzi, è in trappola!” Zebra 13 alla radio. “Ha imboccato la vecchia zona industriale di Villar Latern! Sbrigatevi a raggiungermi, o vi perderete tutto il divertimento!”
Ma ad un tratto il poliziotto si ritrovò davanti l'auto nera che bloccò la sua corsa.
L'aveva praticamente imprigionato ai limiti di una vecchia cava.
Il poliziotto cercò di scendere, ma l'auto nera comincio a spingere con i paraurti la macchina della polizia.
“Ehi, fermo!” Il poliziotto che non poteva più scendere dalla sua auto. “Che fai? Sei impazzito?”
Ma l'auto nera continuo a spingere la pattuglia della polizia, fino a farla precipitare giù per la cava, facendola così esplodere.
Allora partì via velocissima, suonando il clacson in modo ossessivo.
Poco dopo Palos e gli altri arrivarono sul posto e videro la pattuglia di Zebra 13 in fondo alla cava, ancora avvolta da fiamme.
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Guisgard
21-11-2016, 18.53.59
E mentre Nyoko se ne stava seduta ad aspettare, vide di nuovo gli occhi neri di quel ragazzo che la fissavano.
Era uno sguardo strano, indecifrabile, persino ambiguo.
Lui sorrideva appena e la guardava.
La guardava senza temere di apparire inopportuno o invadente.
Guisgard
21-11-2016, 18.56.38
Quelle lunghe ore di passione, di impeto, di sesso sfrenato, di istintività, di virile dominio e tacita sottomissione.
Per lunghe ore quell'uomo senza nome e dallo sguardo azzurro, prese Gaynor più e più volte, facendola urlare di piacere misto a dolore.
La spinse oltre la falsa moralità, il puerile pudore dominandola ed amandola come nessun altro avrebbe mai potuto fare.
Sudati ed eccitati i due amanti furono una sola cosa per tutta la notte, assaporandosi con vogliosi e profondi baci, in un gioco di labbra e di lingue.
Gaynor a lungo si mosse su di lui, con quell'uomo che la teneva stretta per i fianchi, assaporando i suoi seni e facendola gridare come solo il padrone può fare con la sua schiava.
Una schiava di piacere e di amore.
Nyoko
21-11-2016, 18.58.33
Ero seduta e accarezzavo un lembo del mio abito aspettando il ritorno di Ren, quando rialzai lo sguardo. I miei occhi incrociarono quelli di quel ragazzo misetioroso. Mi salirono i brividi. Mi guardava in modo strano, invadente, volgare. Volevo ignorarlo, ero sola ed indifesa. Cosa avrei potuto fare? Sposati lo sguardo nella direzione di Ren, sperando di poterlo vedere tornare, ignorando quel ragazzo.
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Dacey Starklan
21-11-2016, 18.59.22
Rimasi a specchiarmi nei suoi occhi, i quali svelavano facilmente quanto lui mi desiderasse.
Sentivo il suo fiato infrangersi sulla mia pelle accaldata, i tocchi delle sue mani che conoscevano ormai a memoria il mio corpo.
L'intesa di baci e carezze si intensificò fin quasi a togliermi il fiato.
I nostri corpi si cercavano, si volevano ardentemente ed ogni istante non faceva che aumentare quel desiderio.
" Anche tu " risposi piano sulle sue labbra, lasciandomi scivolare su di lui, mettendomi a cavalcioni.
" Mi sei mancato così tanto " accarezzando il suo corpo, " quasi avevo scordato quando fossi bravo in... questo" maliziosamente stendendomi completamente su di lui.
" Ti amo" mordicchiandogli l'orecchio per poi diventare la sua preda.
Finalmente tornammo a essere una cosa sola, ad amarci completamente.
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Guisgard
21-11-2016, 19.01.12
Clio fissava il suo cellulare.
Un display bianco, di nuova generazione, con schermo in cristallo, decine di applicazioni e la capacità di scattare foto nitide e perfette.
Eppure era solo una macchina.
Una fredda macchina incapace di dare emozioni senza un gesto, un desiderio da parte di qualcuno.
E lei?
Anche Clio era così?
Lei poteva compiere gesti, soddisfare desideri?
Come una donna normale?
Guisgard
21-11-2016, 19.07.43
“Ora sta calma...” disse Elv al cellulare “... ci sarà una spiegazione, non può certo essere svanito nel nulla...”
In quel momento la porta di casa si aprì.
Era Richard con indosso la tuta.
“Ah, che bella corsa mattutina!” Ridendo.
Guisgard
21-11-2016, 19.12.42
Guisgard guardò Altea che sorseggiava dal suo bicchiere.
“Si, ho notato sei abbastanza calda...” disse sorridendo e guardando le gambe di lei scoperte “... ho idea che tu stia cercando di provocarmi, eh...” fissandola.
Allora con una mano sfiorò la camicia che lei indossava e ne abbottonò un paio di bottoni.
“Su, fa la brava...” divertito lui.
Lessi un paio di righe, ma mi resi conto che continuavo a distrarmi.
Il cellulare era lì, accanto a me.
Silenzioso.
Freddo.
Mi adesso e chiusi il libro, prendendo in mano il telefono.
Non chiamerà...
Sospirai.
Quei pensieri erano strani, nuovi.
Così belli da un lato e così terribili dall'altro.
Mi chiedevo se mi stesse pensando in quel momento, e mi ritrovai a sorridere.
Poi mi dicevo che se fossi stata nei suoi pensieri mi avrebbe chiamato.
Dopotutto era palese quanto mi aveva dato fastidio il fatto che se ne fosse andato.
Il mio tono, le mie parole, il mio sguardo.
Era palese la mia delusione, la mia rabbia.
Probabilmente non gli importava nulla, altrimenti si sarebbe preoccupato di sapere se mi era passata.
Invece era silenzioso.
Morto.
Muto.
Freddo.
Lo fissai ancora, e ancora, con la speranza che cresceva e diminuiva di attimo in attimo.
Allora per distrarmi iniziai a provare un po' di applicazioni varie.
Eppure il cuore batteva in quell'assurda attesa di qualcosa che non sarebbe mai successo.
Eppure mi sembrava un modo per essergli vicina.
Che razza di ragionamento assurdo era mai quello?
Sospirai, mentre i miei occhi divennero sempre più malinconico.
Lady Gwen
21-11-2016, 19.22.15
Sentii la porta aprirsi e chiusi gli occhi, cercando di mantenere la calma e respirando.
Ora lo avrei ucciso.
"Ti chiamo dopo" dissi ad Elv e chiusi il telefono.
Quando Richard entrò, mi trovò con le braccia incrociate, seria.
"Hai dimenticato qualcosa, fratellino?" dissi, con un falso sorriso e un tono melenso, tenendo il suo cellulare in mano "E magari hai pure dimenticato di avvisarmi che uscivi, no?" dissi seria e scocciata "Lasciare anche un biglietto, qualsiasi cosa"
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Altea
21-11-2016, 19.22.32
"Mi risulta pure tu sei caldo..non hai i termosifoni..." la sua mano sulla camicia che non sbottonava ma abbottonava ma sentii un brivido caldo al contatto..la sua mano calda sfiorare la mia pelle.."Penso io sia la unica donna tu abbia abbottonato invece che sbottonato...eh, so di non essere il tuo tipo, lo hai sempre dimostrato" porgendogli il bicchiere da dove avevo bevuto.
Tagliai la crostata e mi avvicinai a lui.."Allora accendi il caminetto..anche perchè è meglio qui vi sia poca luce se mi stanno cercando" a bassa voce "Non vorrei turbarti...io sono calda ma tu sei freddo..o forse sei ghiaccio bollente come quella bibita" sbottonandomi di nuovo i bottoni da lui abbottonati e portando la crostata di fronte al camino "Sei stanco...vuoi un massaggio..? Sai è tutto strano..qui..mi sento a casa mia..mi sento bene qui..è triste dovermene andare ... da qui..da te" e il verde si fuse con l'azzurro dei suoi occhi malinconicamente.
Guisgard
21-11-2016, 19.24.41
Nyoko volse lo sguardo altrove, in cerca di Ren e lontano dagli occhi di quel ragazzo misterioso.
Un attimo dopo, però, lui le si avvicinò.
“Io non ti avrei lasciata sola neanche per un istante...” disse, per poi posare un fiore nella mano di lei “... è un'erica... nel linguaggio dei fiori indica la solitudine... e tu ora lo sei...”
E andò via.
Lady Gaynor
21-11-2016, 19.26.01
Quella stanza dal gusto orientale fu lo scenario di una notte di autentica passione. Lunghe ore di sesso senza limiti, da cui avevamo bandito la parola pudore. Ero una schiava alla mercé del padrone, una bambola di carne nelle mani di un perverso voglioso che poteva fare, e fece, tutto ciò che voleva di me, del mio sesso e della mia anima. Le lenzuola sporche di sangue e sudore, i segni dei suoi denti sul mio seno, i graffi sulla sua schiena, gli umori copiosi che ribollivano nel basso ventre prima di esplodere. Era un vortice di sesso e amore, di turgida mascolinità contro tenera carne, di pelle e umide lingue... Lo capii mentre dietro di me si muoveva implacabile, lacerando la carne e innalzando lo spirito... capii che quello altro non era che il primordiale bisogno di appartenere ad un'altra persona, appartenergli anima e corpo, indissolubilmente, incondizionatamente...
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Nyoko
21-11-2016, 19.33.53
Guardai fisso verso Ren quando qualcuno mi si avvicinò. Era lui. Mi si spezzò il respiro. Guardai il suo volto e lo ascoltai. Non dissi una parola. Mi porse un fiore, era bellissimo. Non sapevo come comportarmi. Tremavo. Abbassai lo sguardo e sussurrai un leggero "grazie" impercettibile. Ma quando alzai lo sguardo lui se n'era già andato. Guardai allora il fiore che mi era stato donato. "Erica" aveva detto? Solitudine? Apparivo così? Mi guardai intorno e mi resi conto della verità delle sue parole. Ero sola, non conoscevo nessuno apparte Ren. Attesi il suo ritorno, portando ogni tanto il bellissimo fiore sul viso per annusarlo. Emanava un buon profumo. Carezzai i petali soffici e mi sentì stranamente felice. Forse era la mia poca esperienza a farmi titubare così tanto. Nonostante tutto, però, il mio cuore tratteneva sentimenti contrastanti. Era stato gentile? Guardai un'altra volta nella direzione di Ren, sperando di vederlo, tentata più che mai di alzarmi e raggiungerlo.
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Guisgard
21-11-2016, 19.50.09
Tardes prese Dacey.
Dopo giorni e notti di indifferenza, malintesi, solitudine, gelosia e paure, i due tornarono ad essere amanti.
Fecero a lungo l'amore.
Lui la fece sua con il suo impeto, la sua passionalità.
Lei lo accolse docile e seducente fra le sue braccia.
Si amarono forte, si amarono tanto.
Lui sapeva come prenderla, come baciarla, come stringerla.
Sapeva come farla sua.
Lei su di lui trovò piacere, sicurezza, amore e felicità.
I loro corpi avvinghiati, le loro mani strette.
E lei vibrò forte tra le braccia di lui.
Dacey Starklan
21-11-2016, 19.56.03
Sembravamo essere tornati indietro nel tempo, agli inizi del matrimonio quando non avevamo problemi e tutto ciò che volevamo era l'altro.
Ci amammo così, come se il tempo non fosse mai passato.
Ci amammo come per cancellare gli errori commessi da entrambi.
Ci amammo come allora sperando di tornare a quella armonia.
E durò a lungo, tra gemiti e sospiri e fruscii di lenzuola.
Sfinita mi ritrovai tra le sue braccia, con un sorriso beato sulle labbra.
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Guisgard
21-11-2016, 19.58.45
Nulla.
Quel display era piatto, freddo, indifferente.
Era una macchina.
E lei?
Clio?
Cos'era lei?
Alzò gli occhi da quel cellulare e vide lo specchio non distante dal letto.
E guardò la sua immagine riflessa.
Era una macchina?
Possibile?
Eppure poche altre ragazze erano come lei.
Belle come lei.
Ma quanto era umana?
Quanto era debole?
Il mio sguardo, il mio sguardo riflesso nello specchio.
Triste, malinconico, deluso.
Quella non era una macchina.
Quello era lo sguardo di una ragazza delusa e arrabbiata, triste e amareggiata.
Una ragazza che si stava ridendo di gelosia ad immaginarlo con un'altra donna.
Una donna che non doveva chiedersi se era o meno vera.
Quel pensiero era insopportabile.
Da togliere il respiro.
E se...
Non pensarci neanche...
Rigirai il telefono tra le mani un paio di volte.
La malinconia andò a rintanarsi in un angolo, il cuore tremò temendo di venire ferito, ma la rabbia e la gelosia presero in mano la situazione.
Adesso vedi te!
Così il mio sguardo rosso di gelosia e colmo di rabbia prese il telefono, e chiamò.
Ma già al primo squillo sentii il cuore perdere un battito e il pavimento cedere sotto i miei piedi.
Guisgard
21-11-2016, 20.06.37
Quella lunga, sfrenata e meravigliosa notte di passione passò.
All'albeggiare, esausti, sudati e soddisfatti, i due amanti caddero fra le lenzuola intrise del loro profumo.
Un profumo di sesso e desiderio.
Gaynor si ritrovò sul petto di lui, entrambi col respiro rotto.
Lui la teneva stretta a lui, con i seni di lei contro il sul petto.
“Tesoro...” disse lui fissandola con i suoi occhi azzurri ancora rossi per il desiderio “... è stato meraviglioso...”
Lady Gaynor
21-11-2016, 20.21.47
Alle prime luci dell'alba, i nostri corpi si abbandonarono esausti l'uno sull'altro.
"Si... è stato meraviglioso..." risposi al mio amante "Anche troppo... riuscirai a staccarti adesso da me, a consegnarmi nelle mani del tuo capo? Per quanto può sembrare assurdo, per quanto io ti consideri un criminale... beh... non voglio che mi lasci andare... voglio restare con te..."
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Guisgard
21-11-2016, 20.39.24
“Beh, tu dormivi così bene, sorellina” disse ridendo Richard a Gwen “ed io non ho avuto il coraggio di svegliarti.” Accendendo la tv. “Mi sa che ora farò una doccia...” guardando le ultime notizie.
“Passiamo alla cronaca...” la conduttrice del telegiornale “... un'auto della polizia è finita in una cava abbandonata. L'agente al volante della pattuglia è morto carbonizzato tra le lamiere in fiamme. Secondo quanto riferito dal portavoce della polizia, il responsabile sembra essere un misterioso pirata della strada autore già di altri crimini simili.”
Guisgard
21-11-2016, 20.41.04
Altea si sbottonò di nuovo quei bottoni e lo sguardo di Guisgard cadde sul suo corpo.
“Si, vedo che sei calda...” disse sorridendo “... io invece freddo? Ti diverti a provocarmi eh... cosa direbbe tuo fratello se io ora ti portassi a letto? Ero suo amico, no?”
In quel momento squillò il suo cellulare.
“Si, pronto?” Rispose il pilota.
Era Clio.
Guisgard
21-11-2016, 20.42.49
Ad un tratto spuntò Ren che tornò Nyoko.
Aveva due bicchieri.
“Ecco...” disse porgendone uno alla ragazza “... e quello?” Notando il fiore tra le mani di lei.
Guisgard
21-11-2016, 20.45.01
Alla fine i due restarono stretti, con lei sul petto di lui che le accarezzava i capelli.
“Sei meravigliosa...” disse Tardes a Dacey “... meravigliosa... ed io ti amo...” fissandola “... Dacey...” sussurrò “... voglio sposarti di nuovo... anche ora, scappando insieme... scappando e fermarci alla prima chiesetta di campagna, di quelle in cui c'è sempre un vecchio parroco e la sua perpetua brontolona...” sorridendole “... vuoi, amore?”
Altea
21-11-2016, 20.45.54
"Si voglio provocarti..portarmi a letto? Mio fratello non direbbe nulla, anzi forse ne sarebbe contento, avrebbe sempre desiderato vederci assieme..l' idea è allettante.." mettendogli le braccia dietro al collo. Ad un tratto il telefono suonò e io approffittai sfiorandogli il collo con le mie labbra mentre portavo la sua mano libera sulla mia camicia..chi avrebbe vinto dei due? Era una battaglia..l' avrei vinta sperai.
Lady Gwen
21-11-2016, 20.46.05
Sospirai affondando il viso nelle mani.
Mi avrebbe fatta morire, prima o poi.
"Sì infatti, sbrigati, che hai la scuola" dissi , per farlo sbrigare.
Intanto il caffè era pronto ed io lo portai a tavola insieme a del pane tostato.
"Ma sì finirà mai?" mormorai esasperata, sentendo la notizia in tv.
Mi chiedevo se quella furia omicida si sarebbe mai esaurita.
Mentre mi sedevo a tavola presi il telefono per telefonare ad Elv, poiché gli avevo detto che lo avrei richiamato.
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Guisgard
21-11-2016, 20.46.56
L'uomo senza nome guardò Gaynor e le accarezzò il viso, per poi giocare con le dita fra i suoi capelli chiari.
“Neanche io voglio staccarmi da te...” disse in un sussurro “... non voglio e non posso...” con lo sguardo malinconico “... ti voglio per me...” sentendo il corpo di lei contro il suo, i suoi seni ancora turgidi che premevano contro la sua pelle.
Allora coprì entrambi con la coperta e la strinse a sé, in un abbraccio che tradiva il disperato bisogno di lei.
Dacey Starklan
21-11-2016, 21.31.15
" Mi sembra un'ottima idea amore.." girandomi a guardarlo.
" Intendi davvero ora? Mi piacerebbe tanto e poi andiamo in un alberghetto sperduto e fuori mano, per festeggiare ... " accarezzandogli il petto nudo pigramente.
" Vado a farmi una doccia, scelgo un vestito carino e sarò pronta per diventare tua moglie, di nuovo !"
Mi alzai a fatica, da un lato sarei voluta restare ancora a letto.
" Tu non muoverti da qui o penserò che hai cambiato idea" lo baciai e andai in bagno.
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Nyoko
21-11-2016, 22.26.10
Sorrisi a Ren, quasi dimenticando il fiore. "Me l'ha donato quel ragazzo che mi fissava prima" dissi con aria un po' inquieta. "Forse... Mi trova solo carina..." dissi più a me stessa che a lui.
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Lady Gaynor
22-11-2016, 00.08.26
Mister X mi abbracciò, stringendomi a se come se per lui fossi la cosa più preziosa al mondo. Era incredibilmente assurdo, ma mi ero innamorata di lui, di colui che aveva ucciso Ardes e mi aveva rapita. E, se i miei sensi non mi tradivano, anche lui provava i miei stessi sentimenti.
"E allora non farlo, non lasciarmi a lui... scappiamo insieme, fuggiamo via da qui, qualsiasi cosa, ma restiamo uniti..." lo guardai in quegli occhi azzurrissimi, accarezzandogli il viso. "Dimmi il tuo nome... avevi detto che se lo avessi saputo, poi non avresti potuto lasciarmi andare... ebbene, adesso voglio saperlo, voglio barattare la mia libertà per il tuo nome..."
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La sua voce.
Com'era strano sentire la sua voce tramite quell'aggeggio.
Inaspettatamente sorrisi.
"Ciao.." dissi, titubante "Io.." arrossii, anche se lui non poteva vedermi "So che non dovrei chiamarti ma.." sentivo il cuore battere sempre di più.
Iniziai a camminare nervosamente avanti e indietro per la stanza.
Non dovevi dirgliene quattro?
Ma ora che sentivo la sua voce, era tutto diverso.
Come poteva essere possibile?
Mi sentivo vulnerabile, come se ogni sua parola potesse contemporaneamente uccidermi e rendermi viva contemporaneamente.
Era una sensazione così strana, assurda quasi.
Che cosa potevo inventarmi?
L'avevo chiamato ormai, dovevo dirgli qualcosa.
Allora scelsi la cosa più semplice, la cosa più vera: la verità.
Sospirai, un sospiro intenso e liberatorio.
"La verità è che sto impazzendo..." con voce sospirante "Continuo.. continuo a pensare a prima, in bagno..." sospirai di nuovo "Non riesco a smettere di pensarci.. era così.. intenso e..." mi buttai pesantemente sul letto, fissando il soffitto.
Sentivo il cuore accelerare sempre di più.
"Sei dovuto andare via così all'improvviso e.. non abbiamo potuto.. insomma.." sospirai, di nuovo.
"È davvero una tortura stare così.." ridendo pianissimo, quasi fosse uno sfogo per quella soluzione assurda "Sono abituata a fare più cose contemporaneamente ma..." sospirai "Ora non riesco a pensare ad altro... Mi sento così stupida..." sussurrai "Non faccio che chiedermi se anche tu.. si insomma, se anche tu ci pensavi..".
E ancora una volta ricordai le sensazioni che erano così chiare e limpide nella mia mente.
Poi un nuovo sospiro, un sospiro diverso, appassionato.
"Quando torni, Guisgard?" con voce calda "So che devi risolvere la rogna della tua amica prima di poter restare qui definitivamente ma..." esitai, prendendo coscienza di quello che era successo "Fa presto..." con lo stesso tono caldo e sospirante, di chi sta pregustando il momento tanto atteso.
"Io sono qui.." con una punta di malizia che non sapevo nemmeno di avere, mentre il mio sguardo proiettava sul soffitto l'immagine di noi così vicini moltiplicata all'infinito "Ti aspetto..".
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Guisgard
22-11-2016, 01.58.08
Richard sorrise a Gwen, quasi come se si rendesse conto di averla fatta preoccupare tanto. Poi la ragazza richiamò Elv.
“Si, Gwen...” disse lui rispondendo “... allora? Tutto risolto?”
Guisgard
22-11-2016, 02.00.18
Altea gli si bittò addosso, stringendolo e baciandolo sensualmente il collo.
E poi le sue parole, i suoi gesti, la sua voce.
Guisgard si trovò così quella bellissima donna mezza nuda a provocarlo.
E c'era Clio al cellulare.
Anche lei con un tono di voce inatteso, caldo, quasi eccitante.
Si ritrovò così come fra due fuochi, fra due donne che lo reclamavano.
E ciò non poteva lasciarlo indifferente.
Ma quel tono di Clio fece scattare in lui qualcosa.
“Cos'è...” disse al cellulare, mentre Altea baciava il suo collo “... un modo per farmi tornare là? Un metodo ideato dal tuo scienziato? Questo è il significato di questa telefonata? Beh, questo non mi piace... e voglio risolverla. Dì al tuo capo che sto arrivando.” Seccato, per poi chiudere la telefonata.
“Scusami, Altea...” rivolto alla ragazza “... ma devo risolvere una questione... vogliono togliermi la mia libertà...” alzandosi “... tornerò presto e cercheremo di risolvere anche la questione di quei dannati che ti ricattano...” prendendo il suo giubbotto “... a dopo...” guardandola.
Ed uscì, raggiungendo allora il Centro Meteorologico.
Lady Gwen
22-11-2016, 02.02.42
Speravo si rendesse conto che mi stava facendo rimanere secca, col suo comportamento.
Poi Elv rispose.
"Sì, sì, risolto... Anche se credo che mi verrà un infarto, prima o poi..." sospirando "Tu piuttosto, perché non vieni a fare colazione con noi? Tanto devi venire lo stesso a prendermi, e poi voglio farmi perdonare per averti chiamato a quell'ora, per quel motivo, voglio riparare..." sorridendo "Allora?"
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Guisgard
22-11-2016, 02.05.20
“Fa presto, Amore...” disse Tardes a Dacey “... o vengo a lavarti io...” sorridendo, mentre lei andava in bagno.
Allora nell'attesa accese la televisione e dal telegiornale ascoltò le ultime notizie che parlavano del nuovo omicidio causato dalla misteriosa auto nera.
Sentivo il cuore tremare mentre aspettavo la sua risposta.
Avevo fatto bene, a rivelargli così i miei pensieri più intimi?
Poi quelle parole.
"Ehi!" protestai "No.." con la voce tremante "Sai che non è così, non puoi dire così.." esclamai, sentendo le lacrime affiorare mentre lui metteva giù.
Mi ritrovai a guardare il cellulare, perplessa.
Sta arrivando, però...
Allora sorrisi, un lieve sorriso che svanì subito.
Mi vestii e uscii dalla porta, per andargli incontro.
Gliene avrei dette quattro questa volta, come si permetteva?
Così imboccai il corridoio sui cui c'era anche la camera di Guisgard.
Guisgard
22-11-2016, 02.06.57
Ren restò turbato.
“Ma...” disse a Nyoko “... chi era? Cosa voleva da te? E soprattutto dove è andato ora?” Guardandosi intorno, senza però vederlo.
Guisgard
22-11-2016, 02.08.24
“Il mio nome...” disse lui a Gaynor “... ne sei certa? Vuoi davvero saperlo? Dopo nulla sarà più lo stesso...” tenendola stretta sul suo petto, accarezzandole la schiena e la gamba.
Guisgard
22-11-2016, 02.15.16
“Certo...” disse Elv a Gwen “... potrei dirti di no? Dammi qualche minuto.” E staccò.
Arrivò dopo circa un quarto d'ora per fare colazione con loro.
Bussò e Richard lo fece entrare, proprio mentre alla tv parlavano ancora dell'auto nera.
“Ancora quell'auto...” mormorò Elv.
Guisgard
22-11-2016, 02.16.41
In balia di un turbine di sensazione, Clio andò verso la camera di Guisgard.
Lui arrivò poco dopo, visibilmente seccato, persino arrabbiato.
Ed imboccando il corridoio vide la ragazza.
E le andò incontro.
Lady Gwen
22-11-2016, 02.18.14
Sorrisi contenta quando accettò.
Arrivò dopo un quarto d'ora circa, proprio mentre in tv parlavano ancora dell'ultimo incidente.
"Già... Temo che quella macchina continuerà a far parlare di sé ancora per un bel po'..." sospirando, per poi guardarlo e sorridere piano "Buongiorno..." dissi, salutandolo con un piccolo bacio.
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Lui da una parte, io dall'altra.
Lui arrabbiato, io furiosa.
Lui scocciato, io gelosa.
Odiavo il fatto che avesse messo ancora in dubbio la mia umanità.
Odiavo il fatto che non mi avesse creduto.
Odiavo che quel momento speciale non fosse significato niente per lui.
Un incontro, forse uno scontro.
Uno scontro in cui i miei occhi parlarono per me.
In cui la mia espressione, e la sua, dissero tutto ciò che c'era da dire.
Un miscuglio di sentimenti e sensazioni forti, incontrollabili, veri.
Questo vide nei miei occhi.
La rabbia e la delusione.
Il sentirmi respinta.
L'essere preda di quelle emozioni forti e vere.
L'essere vera.
Una vera donna, furente davanti a lui.
Piena di rabbia, passione, gelosia.
Una donna che ardeva di un fuoco pericoloso.
Occhi negli occhi, uno accanto all'altro.
Guisgard
22-11-2016, 02.28.24
Gwen baciò Elv e lui rispose a quel dolce buongiorno.
Poi tornò a guardare la tv.
“Eppure è strano...” disse “... il tipo alla Società Cibernetica Ateon disse che quell'auto non era ancora sul mercato... come può circolare sulle strade allora?”
Guisgard
22-11-2016, 02.29.16
Guisgard arrivò e si trovò Clio davanti a lui.
Bellissima, visibilmente arrabbiata, con lo sguardo infuocato.
“Eccomi...” disse “... sono qui, no? Avanti, portami alla vostra auto... facciamo i test e facciamola finita. La prossima volta cercate un'altra scusa però per farmi venire qui...”
Lady Gwen
22-11-2016, 02.31.08
"Appunto, è questa la cosa strana. Non capisco come facciano. So solo che hanno studiato bene il fatto che tutti attendano con trepidazione l'uscita di questa macchina sul mercato ma che nessuno l'abbia vista... Intanto continua a mietere vittime come se niente fosse..." scuotendo la testa e sedendomi a tavola.
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Così vicini, il suo sguardo nel mio.
Era arrabbiato, e io certo lo ero più di lui.
Come osava trattarmi in quel modo?
"Auto?" gridai quasi, sconvolta dal fatto che lo pensasse davvero.
"Credi che mi importi un accidente di quella stramaledetta auto?" in preda alla rabbia, mentre piano piano però le lacrime salivano a cercare i miei occhi.
Non le lasciai uscire.
Ero troppo furiosa per piangere.
Alzai la mano, per colpirlo.
Un gesto chiaro, inequivocabile, ma poi la abbassai.
"Ringrazia che non voglio ammazzarti...." a denti stretti, sempre più rabbiosa.
Un mio schiaffo sarebbe stato troppo potente, e non volevo fargli del male.
No, non era vero.
Non volevo che svenisse per non potermi rispondere.
"Credi che sia fingendo?" esclamai di nuovo "Credi che esista un software capace ci creare tutto questo?".
I miei occhi nei suoi.
"Hai detto.." mentre la voce, sebbene alterata dalla rabbia cominciasse ad essere meno ferma "Hai detto che non avresti mai.. mai più messo in discussione il mio essere donna..." ribollendo "E ora, ti prendi gioco di me accusandomi di una cosa così ignobile come averti ingannato!" sostenendo il suo sguardo.
"Sai che ti dico?" ormai sul punto di esplodere "Che in questo momento forse vorrei essere una macchina per non aver passato le ultime ore struggendomi per qualcosa che nemmeno esiste forse... tu vedi solo ingranaggi in me ma io sono una donna!" urlai "Vera.. e ti ho chiamato dopo aver aspettato invano di sentirti per ore, ti ho chiamato perchè stavo impazzendo e tu.. tu mi accusi di mentirti? Perché?".
Ero furiosa, e sentivo un fuoco bruciare in me.
Volevo colpirlo, dannatamente.
"Avanti.." avvicinandomi a lui "Perché non cerchi l'interruttore per spegnermi..." sempre più vicina, con aria di sfida.
"Tanto sono una macchina, no?" Parole dette quasi con disprezzo "Oh lo so che vorresti spegnermi.." sempre con aria di sfida "Spegnermi e dimostrare di avere ragione, che sono solo una macchina insensibile... che non provo niente.." una lacrima ribelle scese sul viso e non la fermai "Che ti ha chiamato solo per lavoro, e non perché stava impazzendo all'idea che tu fossi con un'altra.." con rabbia crescente e le lacrime che ormai scendevano.
"Te ne sei andato.." indicando la sua stanza, dove eravamo stati prima "Te ne sei andato senza dire una parola, come se non contassi niente.." ormai singhiozzavo, anche se il mio tono era ancora colmo di rabbia "Io.. stavo impazzendo, lo capisci?" Con gli occhi ormai rossi dalla rabbia, e dalle lacrime.
Dacey Starklan
22-11-2016, 04.43.29
Entrai nella doccia sotto un getto d'acqua bollente ma rigenerante.
Quando uscii cercai di essere veloce nell'asciugarmi i capelli quindi passai al trucco e infine indossai l'abito che avevo scelto.
Stavo per sposarmi di nuovo, sarebbe stato davvero un nuovo inizio proprio come desideravo.
Tornai in camera da letto e trovai Tardes che guardava la TV. Tutto il mio entusiasmo si spense nel sentire le notizie.
" Devi tornare al lavoro?" chiesi con voce triste e rassegnata.
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Dacey Starklan
22-11-2016, 04.44.54
Entrai nella doccia sotto un getto d'acqua bollente ma rigenerante.
Quando uscii cercai di essere veloce nell'asciugarmi i capelli quindi passai al trucco e infine indossai l'abito che avevo scelto.
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Stavo per sposarmi di nuovo, sarebbe stato davvero un nuovo inizio proprio come desideravo.
Tornai in camera da letto e trovai Tardes che guardava la TV. Tutto il mio entusiasmo si spense nel sentire le notizie.
" Devi tornare al lavoro?" chiesi con voce triste e rassegnata.
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Nyoko
22-11-2016, 07.07.00
Rimasi stupita nel vedere la sua reazione. Lo guardai a lungo per poi rispondere "non ho idea di chi sia... Ne da cosa fosse travestito. Mi fissava sorridente, mi ha detto che..." feci una breve pausa. Era giusto dirglielo? Eravamo amici, in fondo. Non gli avevo mai nascosto nulla, eppure sentivo di non doverlo dire... Era come se il mio cuore mi parlasse a chiare lettere. Lo guardai con aria serena e gli sorrisi.
"Non ha importanza. Ora tu sei qui." dissi alzandomi ed abbracciandolo. Era qui. Non ero più sola. Il suo calore mi fece ritornare nel mondo perfetto che tanto amavo, quello sicuro, privo di pericoli. "Non ho idea di dove sia adesso e non mi interessa." dissi guardandolo fisso negli occhi. Gli sorrisi e lo baciai dolcemente sulla guancia, lasciandomi stringere dalle sue braccia. "So solo che voglio restare con te" dissi poi sussurrando al suo orecchio.http://uploads.tapatalk-cdn.com/20161122/dc4678c054512e02b48045257c359611.gif
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Altea
22-11-2016, 08.03.23
L'atmosfera era calda ma udii il tono della sua voce..alterato ed era nervoso..mi staccai guardandolo pensierosa..che stava accadendo? Mi salutò col volto infuriato e mi guardò e risposi alle sue parole. ."A dopo" e gli posi un leggero bacio sulle labbra.."Ti aspetto" a bassa voce..e se ne andò.
Presi la crostata e iniziai a mangiarla con un monologo a voce alta.."Eppure io ho sentito una voce di donna..sicura non era una scusa per uscire da lei?Ohh Altea..ricorda..tua madre ti ha sempre detto di non scegliere un pilota..eppure disse era innamorato e Joshua disse era vero..si ma ora forse no.Non avevi detto non ti intromettevi nei suoi affari amorosi?" Addentando la seconda fetta di torta..una delizia.."No no no..mi hanno appena tradita..vuoi star male di nuovo? La prossima volta sara' lui a sbottonarmi la camicia non io..giuro..non voglio farmi del male".
Stavo pure parlando sola..iniziai così a pulire la casa...ma certo qualcosa aveva svegliato in me..nel bene o nel male...chissà.
Guisgard
23-11-2016, 00.35.57
Tardes si voltò verso Dacey e restò a guardarla.
"Sei davvero bellissima..." disse, per poi spegnere la tv "... ha ucciso ancora... quel maledetto dopo il commissario ha ucciso un altro poliziotto... lui è là fuori, fregandosene dei nostri posti di blocco, dei controlli, degli agenti che lo cercano, mentre io sono qui a guardare la tv... ti spiace prepararmi qualcosa di caldo, Dacey? Mi aiuta a pensare..."
Lady Gaynor
23-11-2016, 00.37.23
"Si, voglio saperlo..." risposi all'uomo che era diventato il mio amante. "Noi... noi saremo sempre gli stessi, ne sono sicura... dimmi il tuo nome, affinché possa gridarlo quando mi fai godere... e sussurrarlo sulla tua bocca quando ti bacio..."
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Guisgard
23-11-2016, 00.51.26
“Forse un prototipo è stato rubato da un folle...” disse Elv a Gwen “... però mi sembra strano che la Società Cibernetica Ateon non abbia sporto denuncia... possibile non se ne siano accorti? O forse la misteriosa auto nera somiglia soltanto alla loro, ma in realtà poi è una macchina diversa... chissà...”
Lady Gwen
23-11-2016, 00.54.20
"Dubito... Io resto convinta che sia proprio quella, ci sono troppe coincidenze per essere un'altra. Una copia, intendo... Oppure una che le somigli..." dissi, dandogli la tazzina col caffè.
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Guisgard
23-11-2016, 00.54.48
Ren sorrise a Nyoko e l'abbracciò.
“Allora liberiamoci di questo brutto fiore...” disse poi alla ragazza “... sei d'accordo? Gettalo via... tra poco comincerà un altro ballo...” prendendola per mano.
Guisgard
23-11-2016, 00.57.13
L'uomo dagli occhi azzurri guardò Gaynor, per poi accarezzarle piano il volto.
“Forse dovresti prima conoscere la mia storia...” disse “... chi sono e del perchè ora io sia qui... ed anche del motivo che mi spinge ad indossare sempre questa maschera...”
Nyoko
23-11-2016, 01.00.34
Guardai il fiore. Era pur sempre un dono. "Lo metto via. Non mi piace buttare un dono. Ma non ci penseremo più" dissi mettendo il fiore nella borsa. "Andiamo a ballare?" dissi sorridendo.
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Guisgard
23-11-2016, 01.01.42
Elv prese la tazzina di caffè che gli porgeva Gwen.
“Forse, chissà...” disse “... ma ora devo pensare alla mia moto... devo ritrovarla... voglio tornare al grattacielo della Società Cibernetica Ateon... voglio scoprire che fine ha fatto e chi l'ha presa...”
Lady Gaynor
23-11-2016, 01.04.17
"Raccontamela, questa storia..." risposi al mio uomo, accarezzandogli il petto nudo "Voglio sapere tutto di te... qualsiasi cosa ti riguardi per me ha importanza..."
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Guisgard
23-11-2016, 01.06.06
La musica ricominciò ed un altro ballo iniziò.
Nyoko mise il fiore nella borsa e Ren la fece ballare ancora.
Danzavano nei loro costumi d'altri tempi, magici, cortesi, cavallereschi e sognanti.
Ballarono fra le note e luci.
Ballarono fra maschere e vestiti variopinti.
Ballarono fino alla fine della musica, per poi tornare al loro posto.
Allora si accorsero di alcuni ragazzi intorno a qualcuno che li intratteneva con un gioco di prestigio.
Si trattava del misterioso ragazzo che aveva donato il fiore a Nyoko.
Dacey Starklan
23-11-2016, 01.12.12
Comprendevo la sua frustrazione e il senso di impotenza. E mi dispiaceva non poter far nulla per aiutarlo.
" Tardes..." mordicchiandomi il labbro, " troverai un modo per prenderlo " poggiando una mano sulla sua spalla quindi annuii.
" Si certo, subito " andai così in cucina e vista l'ora optai per un caffè forte.
Una volta pronto glielo portai.
" Senti se devi andare lo capisco " sebbene dentro di me sentivo montare la tristezza perché ormai il nostro momento era stato rovinato.
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Lady Gwen
23-11-2016, 01.12.18
"Sì, infatti."
Ripensando a ieri, l'avrei ucciso, per il modo in cui aveva totalmente cancellato la moto in favore di quella macchina.
Una volta che finimmo, andai a prepararmi, indossando una canotta nera, dei jeans scuri ed una giacca nera di pelle, raccogliendo i capelli in una coda di cavallo.
"Andiamo?" chiesi, sorridendo e tornando in cucina.
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Nyoko
23-11-2016, 01.15.49
Ballammo come fossimo dei reali. Io una principessa e lui il mio cavaliere. Ballavamo coperti dalla musica, fra le risa e le maschere degli altri ragazzi. Fu notte fonda quando la festa finì. Io e Ren ci incamminammo quando vedemmo un gruppo di ragazzi cerchiarne un altro che faceva giochi di prestigio. Guardai bene e lo riconobbi.
"Guarda, è lui il ragazzo che mi ha regalato il fiore" dissi indicandolo.
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Guisgard
23-11-2016, 01.18.03
“Sono un ex pilota...” disse lui a Gaynor “... un ex campione di Formula 1... ma un incidente mi ha impedito di continuare la mia carriera, arrivando quasi ad uccidermi... sono stato salvato da un uomo ed ora gli devo tutto... ma devo vivere come un recluso per ora, coprendo il mio volto con una maschera... insomma, sono stato strappato alla mia vita... una vita che ora vive qualcun altro... ” la fissò, per poi baciarla "... ma tu sei vera..." sussurrò sulle sue labbra.
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Guisgard
23-11-2016, 01.23.55
Guisgard guardò Clio negli occhi, in quegli occhi chiari e dannatamente umani.
Ed ascoltò ogni sia parola.
“Se tutto ciò è vero” disse infine “allora vuol dire che mi hai mentito in precedenza... non sei davvero una macchina...” fissandola “... o forse si... insomma, chi diavolo sei? Come diamine devo guardarti? Cosa devo pretendere da te? Cosa pensare ogni volta che ti guardo?” Nervosamente. “Come posso immaginarti? Come sei sotto quei vestiti? Dimmi tu cosa o chi sei davvero... dimmelo!”
Lady Gaynor
23-11-2016, 01.31.05
Ascoltai le parole del mio uomo, rabbrividendo al pensiero del suo incidente. Risposi poi al suo bacio, per poi staccarmi dopo qualche istante, la testa piena di domande.
"Si... sono vera... e sono tua..."mormorai "Ma dimmi... quel tipo ti tiene prigioniero o sei tu che resti perché ti senti in obbligo? Che ruolo hai nei suoi sporchi affari? Hai fatto uccidere Ardes sotto i miei occhi... lo hai fatto, eppure incredibilmente io sono qui, avvinghiata a te, legata a doppio filo..." lo baciai, per poi sussurrargli sulle labbra "Dimmi il tuo nome... anche se so che d'ora in poi ti chiamerò Amore..."
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Mentire...
"Io non ti ho mentito!" sbottai "Non ti ho mai mentito!" ero sempre più alterata.
"Che vuol dire chi sono?" incredula "Non lo so, diamine.. te l'ho detto... credi che sia facile per me? Che sia normale sentirmi in questo modo così assurdo.." scossi la testa, con un nervoso addosso che non si placava.
"Sono una donna, Guisgard, anche se ho uno scheletro metallico e dei processori nel cervello..." sospirai, esasperata da quella situazione "Maledizione, come posso fartelo capire?" sbottai, tirando per la rabbia un pugno sul muro.
Poi mi avvicinai, ancora di più, con aria di sfida.
"Vuoi sapere come sono sotto questi vestiti?" con gli occhi nei suoi "Ecco.." lasciando che la giacca scivolasse a terra, rivelando il vestito senza spalline, da cui si poteva benissimo vedere la mia pelle bianchissima.
"Ecco come sono.." rabbiosamente, guardandolo negli occhi.
Guisgard
23-11-2016, 01.36.16
Tardes prese la tazzina di caffè che Dacey gli porgeva.
Sorseggiò piano, con l'aria pensierosa.
“Qualcuno” disse fissando il fondo della tazzina “legge il futuro sul fondo dei bicchieri... vorrei le risposte alle mie domande... vorrei capire come fermare quel bastardo...” guardò la ragazza “... lo so, sto rovinando di nuovo tutto...” posando la tazzina e prendendo la mano di sua maglia “... ma più di tutto vorrei leggere sul fondo del tuo cuore... scoprire i tuoi desideri ed i tuoi sogni...” facendola sedere sulle sue ginocchia “... voglio che tu vada a comprarti un vestito... un bellissimo vestito... il più bello e costoso di tutta la città... indossalo, perchè stanotte ti porterò fuori... per sposarti... sposarti di nuovo... sposarti per sempre...” e la baciò.
Guisgard
23-11-2016, 01.41.56
“Uh, che sventola.” Disse Elv guardando Gwen. “Sei davvero fantastica.” Sorridendo.
“Non per niente è mia sorella.” Ridendo Richard.
“Si, ma prometto che non lo dirò in giro.” Sarcastico Elv.
I due uscirono e con la moto di lei tornarono nel quartiere industriale.
Il grattacielo della Società Cibernetica Ateon era già aperto ed in funzione.
Dacey Starklan
23-11-2016, 01.44.32
Lo guardai così immerso nei pensieri, quasi distante.
" Lo capirai, io credo in te... ci riuscirai..." abbozzando un sorriso di incoraggiamento.
" Non fa niente " per rassicurarlo, " capisco che ora hai tanti pensieri per la testa e che il tuo lavoro richieda le tue attenzioni."
Lo assecondai sedendomi sulle sue ginocchia.
" Ci sarebbe una cosa... ne avevamo parlato tempo fa... ma poi ci siamo persi. Ora mi sembra il momento giusto per pensarci" tenendo la sua mano.
" Sai che vengo da una famiglia numero e che ho sempre desiderato averne una tutta mia... forse potremmo iniziare a provarci, quando questo caso sarà finito magari..." incerta su come avrebbe risposto. Era un possibile grande passo avanti nel nostro matrimonio.
" Principessa per una notte, ma così mi vizi" baciandogli la punta del naso.
" Lo farò ma... sei certo di volerlo fare stanotte? E il lavoro?" sapendo bene quanto ci tenesse.
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Guisgard
23-11-2016, 01.46.03
Ren guardò quel ragazzo.
E lui invece alzò lo sguardo per fissare Nyoko.
Allora uno strano e misterioso sorriso sorse sul suo volto.
I suoi occhi neri erano in quelli di Nyoko.
“Vieni...” disse alla ragazza “... vuoi provare a scoprire il trucco del mio gioco di prestigio?”
Lady Gwen
23-11-2016, 01.47.08
Sorrisi divertita ad Elv e poi a Richard, ridendo poi alla battuta del mio ragazzo dagli occhi scuri.
Poi uscimmo e raggiungemmo il grattacielo, che era già attivo.
"Potremmo dire che siamo tornati per continuare a raccogliere informazioni per quell'articolo, no?" dissi, mentre togkuevo il casco, poi lo guardai "Niente macchina stavolta, intesi?"
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Guisgard
23-11-2016, 01.50.44
“Non è facile a dirsi...” disse lui stringendo a sé Gaynor “... non sono né prigioniero, ma neanche libero... devo restare qui, celato al mondo intero per ora... perchè...” guardandola “... perchè un altro... un impostore è stato messo al mio posto... a vivere la mia vita... ad usare il mio nome...”
Nyoko
23-11-2016, 01.53.35
Quel sorriso... Faceva uno strano effetto. Era misterioso, inquetante, attraente in qualche modo. Mi sentì un po' impotente a quella proposa, come se venissi spinta da una strana forza. Ebbi paura. Guardai Ren con la coda dell'occhio ma gli occhi di quel ragazzo erano fermi sui miei. Mi salì un brivido e senza accorgermene ero già davanti a lui. Istintivamente mi abbracciai il petto, come una sorta di protezione, come per potersi riscaldare da una sensazione gelida. Tutto mentre i miei occhi fissavano i suoi. Non ero in grado di dire una parola, mi sentivo davvero importente. Per un atrimo, mi sentì dentro uno dei miei cartoni animati. Come il mio personaggio che, mentre suonava il violino, piano il mondo intorno a se mutava, divenendo un mondo perfetto. Ma quello non era un cartone animato, era reale. Tutta via non riuscì a fermarmi e mi trovai faccia a faccia con quel ragazzo, curiosa e spaventata allo stesso tempo.
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Guisgard
23-11-2016, 01.57.52
Guisgard si chinò e raccolse la giacca, per poi posarla sulle spalle di Clio.
“Non vorrai improvvisare uno spogliarello qui...” disse sorridendo appena “... no? Quel Tyson già ti spoglia con gli occhi, non l'hai notato? Vuoi rendergli tutto così facile? Comunque non devi spogliarti davanti a me... mi basta la passione e l'enfasi delle tue parole che per nutrire seri dubbi sul tuo non essere donna...” annuì “... ok... ora ti spiacerebbe accompagnarmi nella mia stanza? Ti sembrerà sciocco, ma ho bisogno di una doccia fredda... tu sarai una donna, ma io sono un uomo e stanotte tu e l'altra mi avete provocato abbastanza.” Ridendo.
Lady Gaynor
23-11-2016, 01.58.11
"Non capisco..." risposi alzando lo sguardo nel suo "O sei libero di andartene quando vuoi o sei prigioniero... una via di mezzo non esiste... e per quanto tempo dovrai restare qui? Ed io? Cosa ne farai di me, di noi?"
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Più parlava, più il mio nervoso cresceva.
Mi sentivo così sciocca e stupida ad aver aperto il mio cuore ad uno a cui evidentemente non importava un accidenti.
Presi la giacca con un gesto secco, e la rimisi.
Sentivo le lacrime affiorare, ma non avrei pianto davanti a lui.
Mi ero già umiliata abbastanza.
Poi quelle parole, e una luce nuova e terribile attraversò il mio sguardo.
"L'altra?" con gli occhi che divennero sempre più rossi per la rabbia.
Scossi la testa.
"Che razza di idiota sono... io a struggermi per te e tu eri con un'altra.. per questo te ne sei andato, per andare da lei?" urlai, mentre il cuore scoppiava sempre di più.
Mi sentii morire.
Mi sembrava di impazzire.
"Sai che c'è?" guardandolo livida di rabbia e di gelosia "Fatti accompagnare da lei.." con disprezzo, per poi voltarmi per tornare nella mia stanza.
Ero furente.
Con lui, con me stessa.
Col mondo intero.
Quel mondo che sembrava mi stesse crollando sotto i piedi.
Guisgard
23-11-2016, 02.09.38
“Per ora non lo so...” disse lui a Gaynor, tenendola stretta a sé “... devi fidarti di me... troverò il modo per risolvere tutto... e resteremo insieme, te lo prometto...” baciandola di nuovo, con passione e trasporto.
Guisgard
23-11-2016, 02.14.22
“Promesso, promesso, niente macchina.” Disse Elv annuendo a Gwen. “Si, buona idea... parleremo ancora della storia di quell'articolo.”
Entrarono così nel grattacielo.
Ma prima che potessero chiedere ad una delle segretarie, Elv notò alcuni giovinastri.
“Ma quelli...” mormorò “... quelli sono le Tarantole... la banda delle Tarantole... che ci fanno qui?”
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Lady Gaynor
23-11-2016, 02.14.59
"Non so se sono pazza o cosa..." risposi al mio uomo "Ma mi fido... non posso fare altrimenti, anzi... non voglio..." lasciandomi trasportare dal suo bacio appassionato.
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Lady Gwen
23-11-2016, 02.16.44
Entrammo dentro ed Elv notò dei tizi.
"Già il nome non mi piace..." storcendo il naso e pensando alla mia aracnofobia cronica "Chi sono? Li conosci?"
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Guisgard
23-11-2016, 02.17.39
Quasi mossa da una forza ipnotica, Nyoko si ritrovò davanti a quel misterioso ragazzo.
Lui mischiò un mazzo di carte e poi chiese alla ragazza di prendere una carta senza però farla vedere a lui.
Nyoko
23-11-2016, 02.19.20
Sempre senza dire una parola, ammirai quel ragazzo mischiare un mazzo di carte per poi farmene prendere una, senza mostrargliela. Ne afferrai uno e la guardai.
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Guisgard
23-11-2016, 02.20.59
Clio si voltò per andare via,ma una presa decisa e sicura bloccò il suo braccio.
“Non dire sciocchezze...” disse Guisgard “... ti pare che se fossi stato con una donna ora avrei bisogno di una doccia fredda? Ora comprendo che lo sei davvero... una donna intendo, visto che siete tutte uguali, poiché ragionate senz'arte né parte.” Divertito. “Su, accompagnami alla mia stanza, per favore...” fissandola.
Qualcosa mi bloccò.
La sua mano sul mio polso, una presa salda e sicura.
Quel contatto ebbe uno strano e sconosciuto effetto su di me.
Ma ad ogni modo durò poco, con un movimento tanto rapido quanto meccanico per me, mi liberai dalla sua presa, e restai a guardarlo.
In silenzio.
Ero arrabbiata, e quel fuoco che avevo dentro non accennava a diminuire.
Non risposi a quelle parole.
Mi voltai, dandogli le spalle, e lo accompagnai nella sua stanza, in silenzio.
Potevo sentire la rabbia ribollire dentro di me sempre di più.
E vedere che lui non capiva era ancora più terribile.
Era così frustrante, e umiliante.
Eppure ero lì, eppure volevo essere lì, anche se stavo impazzendo.
La sua stanza.
Rividi l'immagine di poco prima, quando tutto mi appariva così diverso.
E una profonda tristezza si insinuò tra la rabbia.
Gli davo le spalle, mentre il mio sguardo osservava con un'espressione indecifrabile la porta del bagno.
"Ho rotto lo specchio.." dissi infine, con un filo di voce "Te ne sei andato io.. ho perso la testa e ho tirato un pugno allo specchio.." confessai "Dovrebbero portartene un altro, se non l'hanno già fatto..".
Il mio tono era diverso.
Sostenuto sempre, offeso, arrabbiato, eppure velato di tristezza e malinconia.
Guisgard
23-11-2016, 02.39.22
Tardes sorrise.
“Un bambino...” disse “... magari... ma a patto sia bello come te e che da grande faccia un lavoro serio, ben pagato e che non segua assolutamente le orme di suo padre.” Divertito, per poi baciare Dacey dolcemente.
Guisgard
23-11-2016, 02.41.36
“Sono tra i peggiori tagliagole di Capomazda City...” disse Elv a Gwen “... una banda specializzata nel rapimento e nella tratta delle bianche... ma cosa ci fanno qui?”
Lady Gwen
23-11-2016, 02.43.36
Ascoltai la sua risposta e collegai.
"Non ricordi? Quel capobanda ci ha detto che la Ateon cercava donne bionde, scommetto che c'entrano anche loro..." sussurrai piano.
La cosa su faceva sempre più assurda.
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Guisgard
23-11-2016, 02.43.50
Nyoko pescò dal mazzo di carte l'Asso di Cuori.
Il ragazzo le chiese poi, senza fargliela vedere, di rimettere la carta nel mazzo.
Mischiò di nuovo e poi cominciò a cercarla.
“Era questa...” disse indicando una carta a Nyoko.
Era però il Fante di Picche “... giusto?”
Dacey Starklan
23-11-2016, 02.45.50
" Anche più di me visto che avrà preso il meglio da entrambi...o magari una bambina. Non mi importa, vorrei solo iniziare la nostra famiglia " guardandolo con un sorrisetto, " sono sicura che ci divertiremo nel provarci " aggiungendo persino una risatina maliziosa.
" Sarei felice se fosse come te, ho sempre pensato che tu sarai un ottimo padre ma ora..." alzandomi, " credo che sia il momento per me di fare shopping e per te di andare in centrale. Ti conosco, so che muori dalla voglia di sapere le novità sul caso dell'auto. Promettimi solo che ci sarai stasera, che avremo la nostra fuga, il nostro matrimonio."
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Nyoko
23-11-2016, 02.47.08
Feci come mi disse. La carta che avevo visto era l'asso di cuori. La posai in mezzo al mazzo e lui lo mischió per poi uscirne un altra.
Sorrisi alla sua domanda e lo guardai addolcita.
"No, non è lei" dissi restando sorridente.
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Guisgard
23-11-2016, 02.56.41
“Hai rotto lo specchio...” disse Guisgard con un sorriso a Clio “... attenta che porta male...” ridendo “... beh, fortuna non ero qui, altrimenti magari la mia faccia avrebbe fatto la stessa fine...” divertito “... beh...” avvicinandosi a lei “... che fai? Non mi guardi nemmeno? Vuoi darmi un cazzotto? Sfogare la rabbia su di me? O magari fare la pace? Sotterrare l'ascia di guerra?” Accarezzandole il viso.
Guisgard
23-11-2016, 03.00.14
Tardes si alzò e baciò ancora Dacey.
“Te lo prometto...” disse dolcemente “... cascasse il mondo, stasera tornerò da te... avremo la nostra fuga d'Amore ed una meravigliosa Luna di Miele in cui divertirci a provare l'inizio della nostra famiglia.” Facendole l'occhiolino.
Dacey Starklan
23-11-2016, 03.04.18
Ricambiai quel bacio portando le braccia intorno ai suoi fianchi.
" Hai promesso... Ora va prima che io cambi idea e ti tenga qui a letto tutto il giorno " arrossendo appena per la mia stessa frase.
" Ti amo, buon lavoro " staccandomi da lui dopo un altro bacio.
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"Se non te ne fossi andato non mi sarei arrabbiata, non credi?" replicai, secca, alzando gli occhi al cielo.
Poi si avvicinò, quel tono così diverso.
Quella carezza sul mio viso.
Allora la rabbia si sciolse lasciando il posto alla malinconia.
"Sono arrabbiata con te..." dissi, piano, con un'espressione ferita, che si alzò poi timidamente a cercare il suo sguardo.
Guisgard
23-11-2016, 03.13.54
“Beh, sono insinuazioni gravi, piccola...” disse Elv a Gwen “... magari quei tipi non hanno nulla a che fare con questa azienda... non voglio credere e non lo credo, che questa importante compagnia sia legata a simili traffici... però vorrei proprio sapere cosa ci fanno quei tipi qui...” fissando i teppisti.
Lady Gwen
23-11-2016, 03.18.14
"Ma ti ascolti?" gli dissi indignata "Hai appena detto che quelli sono implicati nella "tratta delle bianche" e quel tizio ha detto che lui stesso ha procurato alcune donne bionde all'azienda, ma tanto noi donne siamo sempre pazze e visionarie..." sbottai, seccata.
Possibile che non capisse? Due più due fa quattro, sempre e comunque, tranne forse per lui.
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Guisgard
23-11-2016, 03.18.16
“Oh, sembra abbia perso la mano in questo genere di giochi...” disse il ragazza a Nyoko.
“Beh, direi di andare ora.” Ren alla ragazza.
E si allontanarono.
Ma mentre uscivano dalla sala, Nyoko si accorse di avere qualcosa nella borsa, accanto al fiore.
Si trattava di una carta.
Era proprio l'Asso di Cuori.
http://www.tonidirossi.it/pubblicartomania/images/Collezione/C_128/128_Cuori_Asso.jpg
Guisgard
23-11-2016, 03.21.45
“Stanotte te lo sfilerò io quel vestito...” disse sussurrando Tardes all'orecchio di Dacey, sfiorandolo con la lingua “... a più tardi, amore... ti amo anche io...” ed andò via.
Poco dopo arrivò un sms sul cellulare di lei.
Dacey Starklan
23-11-2016, 03.24.10
Risposi semplicemente con una risatina e poi lo guardai uscire.
Mi sentivo fortunata, finalmente le cose stavano andando nel verso giusto.
Stavo rifacendo il letto con delle lenzuola pulite quando sentii il suono del cellulare e così controllai il messaggio appena arrivato.
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Guisgard
23-11-2016, 03.28.47
“Si, lo so...” disse Guisgard a Clio “... ma guarda che lo ero anche io... e solo ora sto sbollendo...” accennando un sorriso “... che dici, facciamo pace? Dopotutto siamo una squadra, no? Sei il mio secondo pilota, il mio navigatore... giusto?” Fissandola.
Guisgard
23-11-2016, 03.39.22
Elv ascoltò Gwen con fare pensieroso.
“Seguiamoli...” disse infine.
Così seguirono i teppisti.
Quelli raggiunsero uno degli ascensori per il personale e scesero nel garage sottostante.
“Tra poco sarà qui...” disse uno di quelli agli altri “... al massimo un'oretta... speriamo ci porti qualcosa di buono...”
Gwen ed Elv li ascoltavano standosene nascosti dietro un pilastro di cemento.
Guisgard
23-11-2016, 03.42.51
Dacey aprì il cellulare e lesse l'sms:
“Ciao... scusami, so che non vuoi più sentirmi, ma dovrei vederti per un motivo importante...”
Era Simon.
Lady Gwen
23-11-2016, 03.43.08
Dalla sua espressione capii che, forse, lo avevo convinto.
Decise poi che li avremmo seguiti e ci ritrovammo dopo poco in un garage.
A quanto sembrava, stavano aspettando qualcuno, così capitava che mi guardassi intorno per vedere se la persona che aspettavano stesse arrivando, mentre ce ne stavamo nascosti dietro un pilastro.
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Quelle parole ebbero il potere di farmi intristire ancora di più.
"Già.." dissi, con infinita amarezza "Questo sono... solo questo sono, il tuo secondo pilota.." alzando gli occhi tristi e delusi a cercare i suoi.
Ero ancora arrabbiata, ero arrabbiata con lui e con me stessa.
"Non preoccuparti..." guardandolo negli occhi, delusa, rassegnata "Starò al mio posto, d'ora in poi.." chinai il capo.
Mi sentivo così stupida ad essermi esposta in quel modo, umiliata e respinta.
Mi sentivo come se non contassi niente.
"Sarà meglio che vada ora.." con voce poco ferma, e le lacrime che affioravano "Tu hai la tua amica da intrattenere e io.." distogliendo lo sguardo "Dei cocci da cercare di rimettere insieme..".
Il mio cuore, l'orgoglio, la dignità.
Da qualche parte magari li avrei ritrovati.
Magari.
Dacey Starklan
23-11-2016, 03.47.13
Strinsi istintivamente il telefono dalla rabbia. Non potevo crederci, con che coraggio osava ancora farsi sentire!
" Dimmi che diavolo vuoi, senza giri di parole e valuterò poi se é davvero importante. "
Quindi inviai, il mio buon umore era svanito.
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Guisgard
23-11-2016, 03.49.55
“Aspetta...” disse Guisgard prendendo Clio per un braccio “... sai che sei impossibile da prendere? Cosa vuoi che faccia? Cosa vuoi che dica? Perchè mi hai chiamato? Perchè mi hai fatto tornare? Per rompere uno specchio? Cosa vuoi da me?” Tenendola stretta per quel braccio.
I suoi occhi azzurri erano in quelli chiari di lei.
Allora la lasciò ed aprì il frigo bar della camera, prendendo una bottiglia.
E cominciò a bere.
“Se non hai altro da dire puoi anche andartene...” per poi bere ancora.
Guisgard
23-11-2016, 03.52.25
Gwen ed Elv se ne stavano ben nascosti dietro quel pilastro di cemento, mentre i teppisti aspettavano chissà chi.
“Speriamo porti un bel bocconcino...” disse uno di loro “... che ci frutti un bel gruzzolo...” ridendo.
Guisgard
23-11-2016, 03.53.42
“Ho una cosa che ti appartiene...”
Così diceva l'sms di risposta di Simon a Dacey.
Lady Gwen
23-11-2016, 03.55.18
Aspettavamo, aspettavamo, ma non spuntava nessuno.
Ascoltai poi i commenti di uno di loro e guardai Elv come per dirgli che avevo ragione io, ancora una volta.
Adesso rimaneva da capire il perché di tutto ciò e se fossimo stati fortunati lo avremmo scoperto in quel momento.
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Dacey Starklan
23-11-2016, 03.56.05
" Dovevo immaginarlo! Ora sei persino diventato un ladro di fedi nuziali? Dannazione avresti dovuto ridarmela subito! Ti conviene portarmela, mettila nella cassetta della mia posta. Non voglio comunque vederti "
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Ancora una volta mi fermò, e io mi voltai verso di lui, con gli occhi velati di lacrime.
Quelle lacrime che volevo nascondergli.
Quelle domande.. come poteva farmi quelle domande?
Allora sbottai.
"Ti ho chiamato perchè tu non chiamavi!" urlai "Perché stavo impazzendo.. te ne sei andato.." indicando il bagno "Te ne sei andato senza dire una parola, come se non te ne fregasse niente...".
Allora capii.
"Perché è così, vero?" mentre la rabbia solo sopita tornò rapida in superficie "Non ti importa un accidente di me, sono solo un mucchio di ingranaggi, è questo che credi?" urlai di nuovo, con gli occhi sempre più rossi dalla rabbia e il tono concitato.
"Volevo che tornassi, volevo vederti, volevo sapere se stavi pensando a me, per quello ti ho chiamato..." strinsi i pugni "Perché io non facevo che pensarti e mi stavo tormentando al pensiero che tu fossi con un'altra... lo so, lo so che è sciocco, assurdo e che a te non importa, ma è così... e io.. ho perso la testa, ho perso il controllo..." sempre più arrabbiata "Ho fissato lo schermo per ore, e poi non ce l'ho fatta più e ti ho chiamato...".
Poi prese una bottiglia dal bar e iniziò a bere.
A bere ancora.
Conoscevo gli effetti che l'alcol aveva sul comportamento umano, e non era il caso.
Allora mi avvicinai a lui e gli strappai la bottiglia dalle mani, cosa non molto difficile dato che ero molto più forte.
"Adesso smettila!" urlai "Smettila!" di nuovo, fissandolo negli occhi con un'espressione furiosa e appassionata insieme "Si può sapere perchè fai così?" sbottai, fissando l'azzurro dei suoi occhi.
Guisgard
23-11-2016, 04.01.36
“Aspettano che qualcuno porti una ragazza...” disse sottovoce Elv a Gwen “... ma nessuno di loro ha citato la Società Cibernetica Ateon... vedi? Non ci sono prove, né indizi che siano coinvolti con questa storia...”
Lady Gwen
23-11-2016, 04.03.38
"Magari ha detto che spera di guadagnarci abbastanza perché sono ingaggiati dalla Società, che li paga per ogni ragazza che portano" replicai io, testarda.
Avevo quell'idea in mente e non riuscivo a togliermela.
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Guisgard
23-11-2016, 04.03.43
“Se la rivuoi, allora devi incontrarmi, Dacey...”
Scrisse Simon nel suo sms di risposta a Dacey.
Dacey Starklan
23-11-2016, 04.06.23
" Stai scherzando vero? Okay sai cosa? Tienila... sei solo patetico. Va al diavolo Simon!"
Sentivo le mie mani tremare in preda al nervosismo. Come avevo fatto a fidarmi di una persona del genere, come avevo fatto ad essere così stupida.
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Guisgard
23-11-2016, 04.08.55
“Ridammi la bottiglia...” disse con rabbia Guisgard, tentando poi di riprenderla.
Ma Clio era veloce e tirò indietro la mano.
Allora lui, esasperato, quasi prendendola di sorpresa con un gesto inatteso, la spinse contro il letto.
Allora si buttò su di lei, cercando di bloccarla col suo corpo.
E restò a fissarla con gli occhi in quelli di lei.
Guisgard
23-11-2016, 04.14.04
“Allora dimmi...” disse Elv “... perchè mai un'azienda come questa, un vero colosso economico e tecnologico, dovrebbe ricorrere a simili mezzi per avere modelle? Non ti sembra assurdo, Gwen?”
Lady Gwen
23-11-2016, 04.15.29
"Appunto, infatti dubito che siano modelle" dissi con tono ovvio "Non mi sembra di aver detto questo" fissandolo.
Finalmente forse aveva capito che c'era qualcosa di strano in quella faccenda.
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Guisgard
23-11-2016, 04.15.31
“Perchè reagisci così? Voglio solo restituirti la tua fede nuziale e rivederti un'ultima volta...”
Scrisse Simon nell'sms a Dacey.
"No!" replicai a quelle parole, con la stessa rabbia, portando indietro la mano.
Che diamine voleva fare?
Poi quella spinta, all'improvviso, che mi fece cadere sul letto, e far rovesciare la bottiglia per terra, dietro di me.
Tuttavia non riuscii ad alzarmi, perchè si gettò su di me, tenendomi ferma col suo corpo.
Il suo corpo contro il mio, e una fiamma rapida e improvvisa mi attraversò in un momento.
Non avevo mai provato nulla di simile.
Mi stupì talmente tanto quella sensazione così forte che esitai a reagire.
I suoi occhi nei miei, poi, non aiutavano a gestire meglio la situazione.
Allora lo guardai, lo guardai a lungo, dritto negli occhi.
Intanto la fiamma cresceva, sempre di più.
"Vuoi fare la lotta con me, Guisgard?" dissi infine, con voce calda e aria di sfida "Attento.." mentre le mie gambe sfioravano il suo corpo per andare a congiungersi poi attorno alla sua vita "È quello che so fare meglio..." con un sorriso enigmatico, mentre stringevo la presa facendolo cadere addosso a me.
Non dovevo farlo...
Me ne resi conto quando ormai sentii il calore del suo corpo su tutta me stessa.
Eppure era la prassi, sbilanciandolo non era più in vantaggio e avrei potuto girarmi.
Dove avevo sbagliato?
Non lo sapevo, ma ero come paralizzata, come se improvvisamente fossi incapace di calcolare la mossa successiva.
Come se tutti i miei circuiti fossero andati in tilt.
Dacey Starklan
23-11-2016, 04.19.52
" Perché hai fatto solo danni e non ho alcuna voglia di vederti ancora. Non lo meriti. Ti avevo detto di non farti più sentire e invece eccoti qui. Se davvero vuoi ridarmi la fede mettila nella cassetta. Altrimenti non abbiamo più nulla da dirci. "
Sbuffai per quanto fosse testardo e anche immaturo. Aveva la mia fede e giocava come un bambino capriccioso per farmela riavere. Ma non ci sarei cascata sta volta.
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Guisgard
23-11-2016, 04.25.00
“Allora non ci resta che aspettare e vedere cosa accade...” disse Elv a Gwen “... vediamo chi arriva... questa storia mi piace sempre di meno...”
Ad un tratto udirono dei passi.
Qualcun altro era arrivato in quel garage.
Lady Gwen
23-11-2016, 04.26.19
Di nuovo non replicava alle mie parole.
Non sapevo fosse la giornata delle soddisfazioni.
Ad un certo punto si sentì un rumore di passi.
"Arriva qualcuno..."
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Guisgard
23-11-2016, 04.31.31
Clio bloccò il corpo di Guisgard contro il suo, tenendolo bloccato con le gambe avvinghiate attorno ai suoi fianchi.
Lui allora la guardò.
Uno sguardo strano, enigmatico, ambiguo.
“La lotta...” disse “... ma tanto sei una donna, no? Quindi non puoi lottare con me...”
Allora con gesto improvviso strinse con le mani la camicia di lei, per poi strappare via i bottoni ed aprendola.
Scoprì così il suo petto.
Non pago, forse in balia dell'alcool o della rabbia, infilò una mano nel reggiseno della ragazza tirandolo poi via e mostrando il suo seno sodo e bianco.
E restò a guardare quel bellissimo seno, forse per la curiosità di scoprire quanto fosse donna, o magari solo per il desiderio di vederla nuda.
Guisgard
23-11-2016, 04.33.21
“Come vuoi... chiamami se cambi idea e la rivuoi...”
Rispose Simon in quell'sms per Dacey.
Sono un androide da combattimento..
Lo fissai con uno sguardo enigmatico, ma non dissi quello che avevo pensato.
Non mi importava, non mi importava di difendermi in quel momento.
A stento riuscivo a pensare, consumata com'ero da quel fuoco crescente.
Poi quel gesto, così improvviso e deciso, virile e appassionato.
Lo fissai con uno sguardo sorpreso e appassionato a mia volta.
Mentre lui guardava me io osservavo il suo sguardo.
Il mio cuore batteva come impazzito.
Ricordai qualcosa sul codice di comportamento umano, probabilmente non era un comportamento socialmente accettato.
Ma non mi importava.
Non mi importava un accidente.
Volevo quello sguardo su di me, lo volevo più di qualunque altra cosa al mondo.
O almeno così credevo.
Perché quando la sua mano raggiunse il mio corpo, capii che volevo molto più che uno sguardo.
Sentii la sua mano sul mio seno, mi inebriai dello sguardo con cui mi guardava, mi persi nella sensazione nuova e stupenda che mi dava lasciandomi sfuggire un gemito, aggrappandomi a lui, la mia mano sul suo braccio.
E anche quel contatto mi infiammò.
Non era uno sguardo che volevo, volevo le sue mani su di me, le mie mani su di lui.
Non aveva il minimo senso per la mia mente razionale, ma era quanto di più forte e di più vero avessi mai provato.
Come un bisogno irrefrenabile, uno slancio senza fine.
Dovevo sentirlo.
Dovevo sentire la sua pelle, era la cosa più importante del mondo in quel momento.
Allora alzai la sua camicia, facendola scivolare fuori dai pantaloni per poi lasciare che la mia mano sfiorasse il suo petto, dolcemente, ma con passione.
Quel contatto.
La sua pelle contro la mia mano.
Avrebbe dovuto calmarmi.. almeno così credevo.
In realtà mi accese ancora di più.
Guisgard
23-11-2016, 04.52.41
Gwen ed Elv si voltarono e videro una figura arrivare e raggiungere i teppisti.
Era però voltato di spalle e non si poteva vedere il suo volto.
“Eccoti...” disse uno dei teppisti “... allora? Dov'è la ragazza?”
“Presto sarà qui.” Rispose la figura. “Molto presto...”
“Sicuro?” Il teppista.
“Sicuro...” annuì la figura.
Guisgard
23-11-2016, 04.54.44
Quella mano di Clio sul petto di Guisgard, mentre lui continuava a toccare il seno di lei.
Lo toccava, lo stringeva, quasi ci giocava, tenendo gli occhi fissi in quelli di lei.
“Cosa provi...” disse con voce calda “... dimmelo... cosa provi?” Infilando l'altra mano nel reggiseno e liberando l'altro seno.
“Dimmi... ti piace?” Toccandole i seni con dolcezza mista a vigore.
Guisgard
23-11-2016, 05.01.01
Lui la baciò.
Baciò a lungo Gaynor.
La baciò profondamente, stringendo il corpo di lei al suo.
Erano nudi e quel contatto accese il desiderio dell'uomo dagli occhi azzurri, che cominciò a toccarla ovunque.
Accarezzavo, scoprivo, percorrevo avida il suo petto con le mie mani.
Più lo toccavo però, più il fuoco si alimentava, mi consumava.
E lui non accennava a smettere.
Le sue mani sul mio seno, dolci e appassionate insieme.
Non capivo più niente.
Avevo lo sguardo appannato da quel piacere nuovo e intenso.
Poi quella domanda, quella domanda alla quale lo guardai negli occhi, chiedendomi se non fosse evidente dalla loro espressione.
"Io.." riuscii a dire, in un sospiro appassionato "Non capisco più niente.." ammisi, senza smettere di guardarlo "Sto andando a fuoco..." cercai di spiegare "È così.." ma ero troppo persa per trovare un aggettivo, buttai la testa all'indietro, e a rispondere a quella domanda fu un lungo gemito che mi strapparono le sua mani.
"Esiste qualcosa di meglio al mondo?" farfugliai poi, andando a cercare di nuovo il suo sguardo "Eppure.. eppure è come..." cercai le parole giuste anche se non era facile "Una tortura, una meravigliosa tortura.." con gli occhi nei suoi.
Guisgard
23-11-2016, 05.12.31
“Sei tu che stai torturando me...” disse Guisgard a Clio, senza smettere di giocare con i suoi seni “... credimi, tu a me...” fissandola “... sei soddisfatta, no? Ti sto toccando come si tocca una donna...” guardando i suoi seni “... e tu sei una donna vera, no?” Giocando con sensualità. “Mi chiedi se ci sia di meglio? Si... infinitamente di meglio...”
Quelle parole, lo guardai con uno strano sguardo.
Ritirai le mie mani dal suo petto, e con un sforzo immenso lo fermai, afferrando entrambe le mani con le mie.
Allora lo guardai con uno sguardo intenso, nuovo, unico.
"Non voglio che mi tocchi come si tocca una donna..." dissi, cercando di ritrovare la lucidità che quelle carezze avevano offuscato.
"Voglio che mi tocchi.." con gli occhi nei suoi e voce calda "Come non toccheresti nessun'altra... voglio che mi tocchi solo se vuoi me, e nessun altra..." con la voce sempre più appassionata "Come io.." il cuore batteva sempre più forte "Voglio te e nessun altro...".
Allora gli lasciai le mani, tremando.
"Perciò se non ti importa niente di me, lasciami andare..." e un velo di malinconia attraversò il mio sguardo.
"Se invece anche tu mi vuoi sopra ogni altra... Se vuoi che sia tua, e tua soltanto..." con voce colma di desiderio "Allora mostrami cosa c'è di infinitamente meglio al mondo..." con gli occhi appassionati nei suoi.
Guisgard
23-11-2016, 05.38.04
Altea assaggiò la crosta, intraprese quel monologo e poi decise, per distarsi, di pulire casa.
Ma ad un tratto il suo cellulare squillò.
Guisgard
23-11-2016, 05.46.14
Guisgard guardò Clio negli occhi.
Uno sguardo profondo, penetrante, quasi diretto fin dentro il suo cuore.
“Io...” disse sussurrando “... sono mesi che non tocco una donna... una donna vera dico... una donna che non mi chieda di essere pagata... una donna da avere senza il pensiero che possa rifarsi viva... ed ora arrivi tu... così bella e speciale...” e si chinò sfiorandole le labbra con la bocca.
E la baciò, mentre le gambe di lei lo tenevano ancora stretto al suo corpo.
“Ok, ora alza le mani, amico.” All'improvviso una voce alle loro spalle. “Ora scendi dal letto e mettiti faccia al muro.” Era uno dei sorveglianti del centro con una pistola puntata contro Guisgard.
Quello sguardo, quelle parole.
Per un momento temetti che stesse per andarsene, ma poi quel contatto.
Le sue labbra sulle mie.
Che cosa dolce e sensuale.
Poi quel bacio.
Quel bacio che riscaldò il mio cuore, allontanando tutte le mie paure.
Quel bacio che rese tutto più vero, e nostro.
Era la cosa più bella che avessi mai provato.
Lo stringevo a me, dolcemente, appassionatamente.
Le mie mani percorrevano tutto il suo corpo, dolcemente.
Poi qualcosa ci interruppe.
Una voce, una pistola.
Allora reagii, come ero progettata per fare.
In un attimo la presa su Guisgard si rivelò utile, perchè lo spostai di lato, alzandomi agilmente.
Con un colpo secco disarmai l'agente e gli puntai la pistola contro a mia volta.
"Adesso io conto fino a tre, e tu te ne vai di qui.." con voce impostata e minacciosa "Ma non dalla stanza, dal centro proprio... o ti farò licenziare per esserti introdotto in una camera privata senza alcun permesso...".
Lo fissai con occhi gelidi e chiari.
"Uno.." iniziai a contare.
Guisgard
23-11-2016, 06.02.32
In un attimo Clio disarmò il sorvegliante e gli puntò contro la sua stessa pistola.
Era in piedi, armata, mezza nuda, poiché non si era coperta e con lo sguardo freddo e deciso.
“Io...” disse farfugliando il sorvegliante “... io... ho visto la porta semiaperta... e poi lui su di te... tu sei un androide e lui se ne approfittava... è un perverso e sono intervenuto...” con lo sguardo che cadeva sulle nudità di Clio.
“Roba da matti...” ridendo Guisgard che osservava il tutto.
"Primo, tu non dovresti sapere assolutamente nulla della mia identità, considerando che unicamente il professor Iasevol ne è a conoscenza..." dissi, senza che lo stupore trasparisse dal mio tono freddo "Secondo, sono un essere senziente, intelligente e addestrato ad uccidere quindi ti assicuro che nessuno può approfittarsi di me..." vagamente divertita "E terzo.." con aria più minacciosa "Piantala di guardarmi o ti cavo gli occhi seduta stante..".
Il mio sguardo era freddo, nonostante la risata di Guisgard rendesse tutto più divertente.
"E ora sciò.." indicando la porta con un cenno "Ti consiglio di non farne parola con nessuno, o ti assicuro che passerai dei guai sei..".
Guisgard
23-11-2016, 06.14.17
Il sorvegliante corse via in modo goffo, mentre Guisgard scoppiò a ridere.
“Che idiota...” disse divertito, per poi avvicinarsi a Clio “... l'hai spaventato di brutto...”
Poi prese con le mani delicatamente il suo reggiseno e lo sistemò, coprendole i seni.
“Dovresti coprirti, sai?” Guardandola. “O li farai morire tutti di desiderio...” sorridendo.
Appena il sorvegliante andò via, chiusi la porta dietro di lui, a chiave.
"Ma guarda un po'.." scossi la testa, per poi ridere a quelle parole di Guisgard.
L'atmosfera era diventata più distesa e mi lasciai andare, ridendo a mia volta.
"Certo, sono un pericolosissimo androide assassino, che ti credi?" facendogli l'occhiolino.
Poi mi rimise a posto il reggiseno, e arrossii rendendomi conto che quel tizio mi aveva visto mezza nuda.
"Ho agito d'istinto.." mi giustificai.
Poi mi guardai il reggiseno, guardai lui.
"Ma adesso siamo soli, no?" con un sorrisetto malizioso, avvicinandomi a lui.
Guisgard
23-11-2016, 06.27.04
Guisgard la guardò.
La guardò tutta.
Era bellissima, eccitante, invitante, provocante.
“Dimmi...” disse “... ti va di fare una doccia con me?” Prendendo Clio per mano.
Quello sguardo, così complice e nostro.
Quella domanda, inaspettata.
Allora lo guardai, lo guardai tutto.
Esattamente come lui guardava me.
Era bellissimo.
Era tutto bellissimo.
L'atmosfera, le sensazioni che provavo.
Lui.
Sorrisi.
"Solo se è abbastanza calda..." con un sorrisetto divertito e uno sguardo malizioso.
Guisgard
23-11-2016, 06.49.02
“Sarà bollente temo...” disse Guisgard, portando Clio per mano verso il bagno.
E qui aprì l'acqua della doccia.
In breve il vapore appannò vetri e specchi del bagno, fino ad inumidire i loro vestiti.
Allora lui la guardò, sorrise e piano comincio a sbottonare ogni suo bottone e a tirare giù ogni cerniera lampo del suo vestito.
E nello spogliarla la guardava fissa negli occhi.
La lasciò così solo con indosso biancheria intima.
Ma durò poco ed alla fine le tolse anche quella.
Intanto il vapore rendeva tutto più umido, quasi bagnato.
Infine le fece sollevare una gamba per volta, tirandole via prima una scarpa, poi l'altra.
E quando la ragazza fu completamente nuda davanti a lui, la guardò di nuovo.
Tutta.
In ogni parte.
“Come si può dire” mormorò “che non sei una donna vera?”
Mentre la stanza era sempre più calda, bollente.
E non solo per il vapore.
http://xxxbunker.com/thumbs/embed/celeb_violante_placido_moana.jpg
Altea
23-11-2016, 08.25.42
Suonò il cellullare e andai a vedere chi fosse..ma tanto non potevo rispondere..aveva detto Guisgard dovevo rispondere solo a lui..andai a controllare nel display..ma questa storia iniziava a stancarmi ..e se erano loro..dovevo nuovamente richiamare Guisgard?. .odiavo questi giretti inutili.
http://images.vogue.it/imgs/galleries/peole-are-talking-about/ossessione-del-giorno/003573/blob-out-2-729672_0x440.jpg
Nyoko
23-11-2016, 11.05.33
Sorrisi ancora al ragazzo per poi raggiungere Ren e andare via. Presi la mia borsa per vedere l'orario al cellulare quando, vicino al fiore, vidi qualcosa. Rimasi sorpresa, un po' spaventata. L'asso di cuori era finito nella mia borsa, senza che lui avesse fatto chissà che cosa. Lo uscì e lo guardai intensamente. Cosa voleva dire? Perché quella carta era finita nella mia borsa? Non potevo mica tenerla io, dovevo restituirla. Guardai Ren in silenzio. Ebbi coraggio e gliela mostrai.
"Guarda" dissi mostrandogliela. "Come diavolo ha fatto?" dissi facendomi sfuggire un sorriso. "Dovrei restituirla..." dissi guardandolo seria. Come avrebbe continuato il suo lavoro senza quella carta?
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Dacey Starklan
23-11-2016, 12.50.37
" Non ci contare, ne comprerò una nuova. Cancella il mio numero."
Mi passai una mano sul volto, esausta.
Dopo qualche respiro profondo mi alzai.
Dovevo andare in città dopo tutto, pensai con un sorriso ed uscii per prendere l'autobus e arrivare in centro.
L'abito più bello di tutti, ecco cosa dovevo trovare.
Raggiunsi una delle vie più importanti e raffinate ed entrai nel primo negozio.
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Quel calore costante che ci avvolgeva.
Quella piccola stanza diventata improvvisamente incandescente, per il vapore, per i nostri corpi, per i nostri respiri.
Mi spogliò, con delicatezza, e io restai a guardarlo mentre lo faceva.
Guardavo il suo sguardo che accarezzava il mio corpo, la sua espressione, le sue mani così delicate e leggere.
Infine restai nuda davanti a lui.
E mi stupii di quanto mi sembrasse naturale tutto quello.
Di quanto mi sentissi a mio agio completamente nuda davanti a lui.
Poi quelle parole, quelle parole che mi strapparono un sorriso.
Allora mi avvicinai a lui, e iniziai a sbottonargli la camicia.
Sentivo uno strano fremito percorrermi, mano a mano che le mie mani scoprivano il suo corpo.
La feci scivolare lungo le sue spalle, accompagnandola con le mie mani delicate, mentre alzavo lo sguardo a cercare il suo.
Uno sguardo appassionato eppure dolce.
E poi risi piano, rendendomi conto che era rimasta incastrata ai suoi polsi perchè non avevo slacciato quei bottoni.
Sorrisi, un sorriso tenero, un sorriso dolce, mentre prendevo le sue mani tra le mie e slacciavo quegli ultimi bottoni.
Continuai a spogliarlo, mente il mio cuore batteva sempre più forti e il desiderio irrefrenabile del contatto con la sua pelle guidava i miei gesti.
Lo spogliai, dolcemente, finché anche lui non restò completamente nudo davanti a me.
"Sei bellissimo..." mormorai, dolcemente, mentre le mie mani sfioravano dolcemente il suo corpo "Bellissimo...".
Lady Gwen
23-11-2016, 16.14.12
La persona che aspettavano finalmente arrivò, ma non potevamo vederla perché era voltata di spalle, maledizione.
Potemmo avere un'altra conferma che erano lì per una donna, sicuramente bionda, che presto sarebbe arrivata.
Intanto continuavo a chiedermi perché facessero tutto ciò.
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Lady Gaynor
24-11-2016, 16.35.03
Il mio uomo mi baciò, facendomi capire che non voleva parlare oltre. Mi stringeva forte, toccandomi ovunque, ed io lessi nuovamente desiderio nei suoi occhi. Ore e ore di sesso non l'avevano fiaccato, dunque... Risposi al suo bacio con altrettanto ardore, ricambiando le sue carezze e strusciando il ginocchio sul suo pube.
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Guisgard
24-11-2016, 17.28.59
Altea guardò il display del suo cellulare che suonava, sul quale compariva il numero do Jakie, la sua manager.
Altea
24-11-2016, 17.35.39
Era Jakie...ma io non potevo rispondere. .per tutti ero fuggita. Mi sedetti sul divano ..lei era la unica mi aveva cercato. Presi il libro che stavo leggendo e mi misi con dei cuscini davanti al caminetto..ora potevo finirlo..parlava di un artista alla ricerca disperata della sua ex fidanzata che era fuggita e la trovò a Venezia. .per caso..quel filo rosso li aveva uniti. La cosa strana era che nel ritratto di lei fatto da lui ..lei era sparita..proprio come nella realtà. .forse era sparita per il suo egoismo..di lui..o perché lui non la aveva apprezzata e ora cercava disperatamente di riaverla mentre lei lo rifiutava..era avvincente questa storia.
Guisgard
24-11-2016, 17.39.45
Il vapore ricopriva ormai tutto in quel bagno.
Lo specchio, la porcellana e le piastrelle.
E naturalmente i loro corpi nudi.
Guisgard rise nel vedere Clio un po' impacciata con i bottoni della sua camicia, per poi accarezzarle il viso.
E la guardò.
La guardò tutta, in ogni sua parte.
E nel farlo le sue dita scivolavano leggere delicate, sensuali, lungo la bianca, liscia ed umida pelle di lei.
“Sei perfetta...” disse “... perfetta... una donna vera...” indugiando sui suoi seni, fino a raggiungere le sue zone più intime con dolci ed eccitanti carezze.
Guisgard
24-11-2016, 17.44.03
Gwen ed Elv, ben nascosti nella penombra del garage e dietro un grosso pilastro di cemento, osservavano quella scena.
I teppisti erano stati raggiunti da un'altra persona.
Si trattava di un ragazzo dai capelli lunghi e scuri, alto e ben piazzato che però dava le spalle al pilastro, quindi impossibile per i due da guardare in viso.
“Allora...” disse uno dei teppisti “... merita? Ci farà guadagnare?”
“Certo...” annuì il ragazzo misterioso “... ho mai sbagliato? Fidatevi di me.”
“E' da sola?”
“No, ma è come se lo fosse.” Il ragazzo. “Ora dividiamoci, mi rifarò vivo io... con lei.” Stringendo loro la mano.
Quella carezza, così dolce, intima, nostra.
Mi illuminai a quelle parole.
Aveva la capacità di farmi sentire il centro del mondo, mai avrei pensato di potermi sentire così.
Sentivo il mio cuore accelerare sempre di più, mentre le sue mani percorrevano il mio corpo.
Una lenta e intensa carezza, sempre più calda, sempre più eccitante.
Il mio corpo fremeva come non credevo fosse possibile.
Le sue mani che sfioravano il mio corpo.
Le mie mani che sfioravano il suo.
Il mondo intero racchiuso in quella piccola stanza.
Il mondo che iniziava e finiva nei nostri sguardi, che si incrociavano.
Mentre il vapore avvolgeva ogni cosa.
"Dici che l'acqua sarà abbastanza calda?" sussurrai, con voce accaldata, mentre le sue mani non finivano di accarezzare il mio corpo, che si accendeva sempre di più.
Lady Gwen
24-11-2016, 17.48.26
Non riuscivamo a vedere l'uomo appena arrivato, perché era di spalle.
Parlavano della ragazza, ma rimasi perplessa all'ultima frase e guardai Elv.
Perché avrebbero dovuto dividersi?
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Guisgard
24-11-2016, 17.48.37
Il misterioso e bellissimo uomo senza nome rispose al bacio di Gaynor con trasporto, impeto, ardore.
Sembrava incapace di stancarsi, di fiaccarsi, sempre desideroso, com'era, di lei e del suo corpo.
“Ricomincerei, piccola...” disse con le labbra e la lingua sulla bocca di Gaynor “... ma è giorno, devo andare... ma tornerò... dimmi... desideri qualcosa? Un vino particolare, una bibita, un dolce o magari altro?” Stringendola a sé.
Lady Gaynor
24-11-2016, 17.53.55
Le parole di Mister X furono come acqua gelata addosso.
"Perché devi andare? Dove?" Dissi con voce angosciata "Non voglio restare sola in questo maledetto posto... Non voglio nulla, solo che non mi lasci sola... ho paura senza te..."
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Guisgard
24-11-2016, 18.03.45
Altea ignorò la chiamata di Jakie e si mise a leggere davanti al camino.
Però il cellulare suonò di nuovo, per la seconda volta.
Era sempre la sua manager.
Guisgard
24-11-2016, 18.05.59
“Io dico di si...” disse Guisgard a Clio, per poi prenderla per mano ed aprire la cabina della doccia.
Ma in quel momento cominciò a suonare l'allarme in tutto il centro.
“Che diavolo succede?” Stupito il pilota.
Guisgard
24-11-2016, 18.08.57
I teppisti andarono via per un'uscita, mentre il ragazzo misterioso ne imboccò un'altra.
“Chissà cosa tramano...” disse Elv a Gwen una volta rimasti soli nel garage “... forse rapiscono le ragazze per un giro di prostituzione... che vigliacchi... ma mi chiedo perchè si riuniscano qui... qui, nei sotterranei della Società Cibernetica Ateon...”
Sorrisi a Guisgard, stringendo la sua mano nella mia.
Ero felice, felice e serena come non ricordavo di essere mai stata.
Mi sembrava di essere in un sogno incantato.
Poi l'allarme, e tutto quel sogno crollò.
"Non lo so.." alzando gli occhi al cielo "Ci mancava solo questa adesso...".
Lady Gwen
24-11-2016, 18.11.22
Andarono tutti via e noi restammo soli nel garage.
Alzai gli occhi al cielo e sospirai.
Era inutile.
"Non lo so è ora non mi interessa, è un altro il motivo per cui siamo qui."
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Guisgard
24-11-2016, 18.11.23
“Sta tranquilla...” disse lui stringendo la mano di Gaynor “... devo sistemare una cosa... per te, per noi... se mi riesce tu potrai uscire da qui ed essere liberi... e chissà, magari potremo fuggire via insieme, rifacendoci una vita nuova... ma devi aver fiducia in me...” fissandola, per poi baciarla di nuovo ed abbracciarla, stringendo il corpo nudo di lei contro il suo.
Altea
24-11-2016, 18.11.49
Continuavo a leggere ..il telefono suonò nuovamente e guardai era sempre Jakie..Non risposi..ma avevo detto a Guisgard di prendermi una sim nuova. Chiusi la chiamata di brutto e presi infuriata il cellulare e chiamai Guisgard. .volevo stare tranquilla.
Lady Gaynor
24-11-2016, 18.17.55
"Io mi fido di te..." risposi sulle sue labbra "è di quelli che sono qui che non mi fido... il tuo capo potrebbe tornare e decidere di prendermi con sé mentre tu non ci sei... e allora cosa ne sarebbe di noi? Portami con te..."
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Guisgard
24-11-2016, 18.26.43
“Sembra di essere in una base militare...” disse Guisgard a Clio “... cosa può essere? Magari ci attaccano?” Sarcastico. “Forse sarà il caso di andare a vedere, no?”
Guisgard
24-11-2016, 18.28.12
“Si, hai ragione...” disse Elv a Gwen “... la mia moto... cerchiamola... stare qui mi mette l'ansia...”
Ad un tratto si accesero le luci e poi si udirono dei passi che si avvicinavano.
Risi nervosamente a quelle parole di Guisgard.
"Che attacco vuoi che ci sia, su.." cercai di minimizzare "Sul serio te ne vuoi andare?" stupita "Allora vai.." indicando la porta, scocciata.
"Sarà scoppiata una bomba..." alzando gli occhi al cielo.
Lady Gwen
24-11-2016, 18.31.14
Annuii e feci per muovermi, ma sentimmo dei passi e le luci si accesero, così fermai Elv e rimanemmo dietro il pilastro.
Ci mancava solo che ci scoprissero lì sotto ed eravamo a posto.
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Guisgard
24-11-2016, 18.31.47
“Nessuno può venire qui, in questa stanza, senza che io lo sappia...” disse lui a Gaynor “... fidati, andrà tutto bene... il mio signore si fida di me, io sono il suo braccio destro... ora rasserenati... vuoi che resti qui fino a quando non ti addormenterai?” Stringendola a sé.
Guisgard
24-11-2016, 18.33.41
“Non ho detto voglio andare via...” disse Guisgard a Clio “... pensavo dovessi andare tu a controllare... fosse per me resterei ore qui...” facendole l'occhiolino e sorridendo malizioso.
Nel frattempo Altea fece squillare il cellulare fino a quando qualcuno non rispose.
“Pronto...” fece Guisgard.
Sorrisi, rasserenata dalle sue parole.
"Per me il mondo fuori può bruciare che io non me ne accorgerei..." sorridendo maliziosa.
Poi di nuovo quel suono.
Il cellulare.
Ed ebbe pure il coraggio di rispondere.
"Ma ti sembra il momento?" guardandolo sconcertata "Fai in fretta che l'acqua è calda abbastanza..".
Altea
24-11-2016, 18.41.32
Il cellulare suonava..e sfogliavo le pagine del libro e ad un tratto udii la sua voce e sobbalzai.."Ah..pronto..sono Altea..scusa se ti disturbo..ma qui ora mi sta tartassando la mia manager..sai faccio la modella pure. Mi sta cercando ovviamente poichè ero con lei quando ci siamo visti...puoi prendermi una sim nuova per favore..così nessuno mi disturberà più..e il mio numero nuovo lo avrai solo tu..per ora. Ti sento con il respiro affannato..forse è l' andrenalina della corsa...o qualche amplesso sessuale visto come sei fuggito. Avevo avuto una idea..ma noto sei impegnato col lavoro e forse con una donna pure ... comunque mia zia mi ha lasciato in eredità una baita in una zona collinare ed è sperduta quasi, e potremmo andarci per un paio di giorni..non ci sono più tornata perchè andavo col mio ex..dopo il tradimento mi laceravo..troppi ricordi. Così io sarò lontano e ti ho visto piuttosto indaffarato e nervoso prima..vedi tu..se vuoi mi vesto, così ci disfiamo pure della Ferrari e noleggiamo un' auto..però so hai degli impegni.. andrò a letto come le brave bambine" ridendo.
Guisgard
24-11-2016, 18.43.34
Dacey uscì e raggiunse una delle boutique più importanti della città.
“Buongiorno, signora.” Disse con un cortese sorriso il padrone del negozio. “In cosa possiamo esserle d'aiuto?” Chiese.
Intanto diverse pattuglie della polizia erano in cerca della misteriosa auto nera, seguendo le ultime indicazioni del poliziotto ucciso.
Anche Tardes con la sua volante si era unito a loro.
“Forza, ragazzi...” via radio lui agli altri “... non può essere ancora uscito dall'Asse Mediano... raggiungete tutte le uscite e bloccatelo, intesi?”
“Ricevuto!”
“Certo, Tardes!”
“Fidati di noi, lo staneremo quel vigliacco!”
“Ottimo.” Annuì Tardes, per poi chiudere la radio.
Allora una volante della polizia vide la polvere alzarsi dalla strada.
“E' lui...” indicò uno di loro al suo compagno in auto “... è quel bastardo! Accelera, gli andremo addosso! Dovrà rallentare e fermarsi per forza!”
Così fecero e corsero veloci verso l'auto nera.
Quella però non accennò a rallentare.
Anzi, aumentò.
“Quello non frena!” Gridò uno dei poliziotti.
L'impatto fu violentissimo, con una grossa esplosione.
E dal fuoco, cappottata, emerse l'auto nera che tornò su quattro ruote e corse via suonando il clacson.
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Lady Gaynor
24-11-2016, 18.44.06
"Beh, se sei così sicuro..." gli risposi, anche se non ero affatto tranquilla "Comunque si, preferirei andassi via dopo che mi sono addormentata... vedrai, non mi ci vorrà molto, dopo stanotte..." finii con un sorriso malizioso, poggiando la testa sul suo petto e chiudendo gli occhi.
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Dacey Starklan
24-11-2016, 18.51.41
Non ero abituata a un tale lusso dentro un negozio e rimasi un attimo attonita nel osservare tutti quei abiti.
" Buongiorno a lei" ancora distratta dai vestiti, " si credo di aver bisogno di aiuto, c'è così tanta scelta qui... Dunque io e mio marito vorremmo rinnovarsi i nostri voti nuziali e cercavo qualcosa di adatto. Per stasera" quindi aggiunsi, " nulla di bianco, insomma non sarebbe più così significativo ormai.."
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Guisgard
24-11-2016, 19.29.48
Ren restò sorpreso nel vedere l'Asso di Cuori.
“Come...” disse stupito a Nyoko “... come diavolo ci è riuscito?” Fissando la carta. “Restituirla? Quel tipo non mi piace per niente...” mormorò.
Nyoko
24-11-2016, 19.40.39
Guardai Ren. Aveva dato una strana impressione pure a me, a dir il vero, però...
"Lo so, Ren. Non è piaciuto molto anche a me... Però, se quello è il suo lavoro..." dissi guardando la carta fra le mie mani.
"No, non mi sembra giusto. E poi perché l'ha messa nella mia borsa? Non ha senso..." dissi.
Pensai che forse era una scusa per farmi tornare da lui. Quel pensiero mi fece uno strano effetto. Era una paura mista a curiosità. Guardai Ren negli occhi, era visibilmente preoccupato. Non capì subito il perché. Guardavo i suoi occhi preoccupati e sentivo altre emozioni crescermi dentro.
"Restituiamola e torniamo subito a casa. Prometto che non mi tratterró. Non lo guardo neanche" dissi sentendo il bisogno di dirlo. Avevo il cuore che batteva forte. Forse ero troppo gentile, mio nonno me lo diceva sempre. Ma non potevo farci nulla. Ero cresciuta così e non riuscivo a cambiare.
"Andiamo?" dissi prendendo per mano Ren come mai avevo fatto prima, sorprendendomi con lui.
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Guisgard
24-11-2016, 19.57.57
Gwen ed Elv, rapidi, tornarono a nascondersi dietro il pilastro di cemento.
Un attimo dopo videro qualcuno giungere nel garage.
Era un volto a loro famigliare.
Si trattava di Holb.
E con lui c'erano due operai.
“Presto la macchina sarà qui.” Disse ai due uomini. “Preparatevi.”
“Si, signore.” Annuirono i due.
Guisgard
24-11-2016, 19.58.40
Guisgard fece cenno a Clio di attendere, poiché la telefonata era importante.
“Ascolta...” disse poi ad Altea al cellulare “... si, l'idea è buona... non rispondere a nessuno, io credo tornerò fra qualche ora... poi ti porterò dove hai detto, così sarai al sicuro... ora devo andare... a più tardi e sii prudente.” Staccando poi la telefonata.
Guisgard
24-11-2016, 20.01.04
“Ok...” disse lui, per poi sorridere a Gaynor “... aspetterò qui...” stringendola a sé. Ma il contatto fra i loro corpi nudi, le forme di lei su di lui, accesero nuovamente il desiderio.
Era come un fuoco vivo sotto la cenere, quindi facile da riavviare.
E così, lui cercò di nuovo le labbra di Gaynor.
Il loro sapore, caldo, umido ed inebriante.
E la baciò.
Guisgard
24-11-2016, 20.02.05
“Ok...” disse infine Ren, vinto dall'insistenza di Nyoko “... ma facciamo presto...”
Tornarono così indietro e videro di nuovo quel ragazzo.
Stava fermo davanti ad una porta, appoggiato contro il muro a fumare.
E nel vedere Nyoko le sorrise.
Lady Gwen
24-11-2016, 20.02.52
Vedemmo arrivare qualcuno.
Era Holb, insieme a due operai.
Appena parlarono di una macchina subito guardai Elv.
Ecco la conferma che loro c'entravano in tutto quello e molto probabilmente si trattava della stessa macchina che noi avevamo guidato e che stava facendo strage dei cittadini di Capomazda.
Solo mi chiedevo quale fosse l'obiettivo, uccidere tutta quella gente...
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Guisgard
24-11-2016, 20.03.06
Il negoziante sorrise a Dacey.
“Naturalmente, signora.” Disse invitandola a seguirlo in un angolo della boutique. “Per il rinnovo dei voti nuziali, dato il romanticismo ed il significato di un simile gesto, noi siamo soliti consigliare colori dolci, non invadenti, freschi, a simboleggiare magari la Primavera che rinnova la Natura. Suggerirei dunque quest'abito color pesca...” indicandole un abito elegante “... leggero, raffinato ed alla moda... oppure questo color mandorlo in fiore, vivace ma non troppo, inebriate... o anche questo celeste con effusioni di bianco... adattissimo ad una seconda Luna di miele...”
Nel frattempo, sull'Asse Mediano, l'auto nera, dopo aver distrutto una volante della polizia, sfrecciava via suonando in modo ossessivo il suo clacson.
Ma dalla parte opposta arrivava un'altra auto della polizia.
Era quella di Tardes.
L'uomo frenò di colpo, bloccando così la strada.
Anche la misteriosa auto nera si fermò, restando così davanti alla macchina del poliziotto.
Questi scese con la pistola puntata contro l'auto nera.
“Scendi!” Ordinò. “Scendi dalla macchina!”
Ma nessuno scese.
Allora Tardes sparò un colpo contro il paraurti, senza però sortire effetti.
Né sparò un secondo contro i vetri neri, ma col medesimo risultato.
Allora restò a guardare l'auto nera.
Erano l'uno di fronte all'altra.
http://4.bp.blogspot.com/-Vewk1nEsSVM/TmZarkMDrOI/AAAAAAAAARo/hvmXJAkbppc/s1600/thecar1.jpg
Sospirai, pesantemente.
E attesi.
La telefonata per fortuna durò poco, e mi illuminai nel capire che non sarebbe andato via.
"Qualche ora, eh.." con sguardo malizioso, avvicinandomi a lui.
Lady Gaynor
24-11-2016, 20.07.32
Mister X si disse d'accordo, salvo poi stringersi di nuovo a me per baciarmi, ebbro di passione. Ed io, cosa potevo fare io se non baciarlo a mia volta? Oramai ero in sua balìa, avrei fatto qualsiasi cosa mi avesse chiesto, assecondato ogni suo desiderio, perché mi aveva stregata, assoggettata a sé. Perché io non ero più io, ero solo la sua donna...
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Dacey Starklan
24-11-2016, 20.07.40
Ero confusa a guardare quelle diverse proposte. Mi sembravano davvero troppo elegante e raffinate, uno spreco per la semplice fuga che avevamo in mente.
Poi il mio sguardo cadde quello celeste, così simile agli occhi di Tardes e decisi quindi di provarlo.
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Nyoko
24-11-2016, 20.07.56
Arrivammo da quel ragazzo e appena mi vide mi sorrise. Strinsi allora la mano di Ren e mi avvicinai insieme a lui.
"Mi hai lasciato questa" dissi mostrandogli la carta.
"Ora puoi tornare a lavorare" dissi accennando un sorriso.
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Altea
24-11-2016, 20.12.26
Sorrisi.."Bene...ma tu starai con me ovviamente..ormai ti ingaggerò come guardia del corpo..mi preparo, poi ti prepari tu..ok? Non preoccuparti non ho risposto a nessuno e non lo farò, aspetto la nuova sim...a dopo allora".
Chiusi la telefonata e andai a farmi una doccia rigenerante, l' acqua scorreva nella pelle, nei muscoli e nelle ossa e sentii il fisico rilassarsi finalmente...mi ci voleva un pò di serenità e libertà.
Mi asciugai veloce e allacciai l' accappatoio, misi in una borsa le cose mi sarebbero servite di più
Poi indossai un abito nero, un pò scollato ma presi il mio inseparabile giubbotto di pelle rossa per poi indossarlo e tornai in soggiorno, posai la valigia e mi sedetti ad aspettare Guisgard, il libro sul tavolo e un bel caffè forte per tenermi scattante...e il cellulare ovviamente.
E iniziai a finire la storia del libro aspettando...lei sarebbe tornata nel quadro dove lui l' aveva ritratta quando sarebbe stato in grado di riconquistarla..un po' come tornare nel quadro della vita. Certo si poteva cambiare..ma il tradimento io non lo perdonavo..ma il protagonista non l' aveva tradita solo doveva imparare ad amarla.
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Dacey Starklan
24-11-2016, 20.13.53
Ero confusa a guardare quelle diverse proposte. Mi sembravano davvero troppo elegante e raffinate, uno spreco per la semplice fuga che avevamo in mente.
Poi il mio sguardo cadde quello celeste, così simile agli occhi di Tardes e decisi quindi di provarlo.
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Guisgard
25-11-2016, 01.25.51
Holb annuì ai due operai ed andò via, lasciandoli a sistemare il garage.
“Questa storia è sempre più dannatamente intricata...” disse sottovoce Elv a Gwen che stava nascosta con lui dietro il pilastro “... tu cosa ne pensi?” Alla ragazza.
Guisgard
25-11-2016, 01.29.50
Guisgard staccò la telefonata e guardò Clio con un sorriso malizioso.
“Già...” disse annuendo “... mi occorrerà qualche ora per...” guardandola, tutta nuda com'era davanti a lui “... lavarti tutta, no?” Riaprendo di nuovo l'acqua della doccia e prendendo ancora la mano della bellissima androide.
Nel frattempo Altea, a casa di Guisgard, si era lavata e poi aveva indossato un abito nero molto seducente, leggendo ancora il suo libro.
Pochi istanti dopo arrivò un sms sul suo cellulare che così diceva:
“Ehi, ma che fine hai fatto? Sono preoccupata... non voglio entrare nel tuo privato, ma almeno inviami un sms dicendomi che stai bene... su, non farmi stare in pena o dovrò chiamare la polizia... baciotti...”
Era di Jakie.
Lady Gwen
25-11-2016, 01.29.55
Holb se ne andò, mentre i due restarono nel garage.
Guardai Elv e sospirai.
"Non lo so... Cerco di capire che interessi possa avere l'azienda. Perché mandare una macchina ad uccidere gente in giro? Erano tutte persone che non avevano nulla a che fare le une con le altre, quindi perché farlo?" guardandolo nei suoi occhi neri, come se potessi leggervi dentro la risposta alle mie domande.
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Guisgard
25-11-2016, 01.32.34
“Ottima scelta.” Disse il negoziante a Dacey.
Le fece poi provare l'abito celeste in uno dei camerini.
Si trattava di un abito semplice, eppure di una certa eleganza, quasi ispirato ad alcuni film degli anni'40 del Novecento.
“Perfetto.” Commentò l'uomo nel vederla con quel vestito. “Perfetto.”
Intanto, sull'Asse Mediano, Tardes aveva fermato la misteriosa auto nera.
I colpi della sua pistola però sembravano incapaci di scalfirla.
Allora il poliziotto cominciò ad avvicinarsi alla macchina, sempre con la pistola ben puntata su di essa.
Sorrisi.
Un sorriso malizioso e intenso, un sorriso complice.
L'acqua scendeva copiosa, riempiendo tutto intorno a noi di vapore.
Allora presi la sua mano e lo seguii finalmente sotto l'acqua.
Il mondo si fece improvvisamente più piccolo, ma infinitamente più grande.
Lì, mentre l'acqua accarezzava i nostri corpi.
Lì, dove nessuno poteva disturbarci.
Eravamo soli.
Solo io e lui, insieme.
E mi sembrava la cosa più bella del mondo.
Dacey Starklan
25-11-2016, 01.38.06
Perfetto, continuava a ripetere il commesso e la stessa cosa pensavo anche io.
In fondo quel abito era come me, semplice ma elegante. Senza fronzoli o pretes ma comunque bello e fresco.
http://www.missmalini.com/wp-content/uploads/2015/01/09farah-khan-birthday4.jpg
Tornai nel camerino per indossare i miei soliti vestiti, lasciando al negoziante il compito di incartare ciò che avevo scelto. Dopo di che andai alla cassa per pagare.
Avevo ancora una ultima tappa. Comprare un nuovo anello.
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Guisgard
25-11-2016, 01.55.40
“Non lo so...” disse sottovoce Elv “... e poi non abbiamo prove che si tratti della stessa macchina... e se anche fosse, a questo punto sono curioso di sapere chi diavolo la guida... di certo si tratta di un pilota straordinariamente bravo...” fissando il volto di Gwen incorniciato dai suoi bellissimi capelli rossi.