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Guisgard
19-10-2016, 03.41.31
“E andò per tutta la Galilea, predicando nelle loro sinagoghe e scacciando i demòni.”

(Vangelo secondo Marco, 1,39)


PROLOGO


L'Asse Mediano, la grande strada che unisce Capomazda City a tutte le altre città e province dello stato.
Chilometri e chilometri di asfalto attraverso un paesaggio vario, tra monti e mare, fatto di spazi sterminati, verdi campagne e vaste valli.
Un ambiente fatto di orizzonti infiniti, panorami smisurati intervallati da sperduti paesini e grandi centri urbani.
La stazione di servizio, l'ultima nel raggio di diverse miglia, sorgeva su un lieve rialzo, proprio all'estremo limite di uno scasso abbandonato.
Era isolata e dava su un'ampia distesa coltivata di campagna, nel cuore della quale tagliava il tratto di strada in direzione della costa.
Sotto il Sole dorato di un chiaro mattino d'Autunno due bici sfrecciavano rapide da un cavalcavia, lasciandosi velocemente dietro la stazione di servizio.
“Ehi, Bret...” disse la ragazza a quello che gli stava davanti “... ok, ok... hai vinto tu!” Ridendo.
“Ne avevi dubbi, piccola?” Voltandosi lui divertito. “Dai, non manca molto al lago! Poi potremo rinfrescarci!”
“Fare il bagno ad Ottobre?” Lei.
“Beh, con queste giornate è il minimo!” Facendo l'occhiolino lui.
“Che ipocrita sei!” Ridendo lei. “Un modo più becero per vedermi in topless non potevi trovarlo!”
“Non era questo il motivo perchè mi avevi proposto di fare un giro in bici?” Lui.
“Che pessimo sei...” pedalando lei.
“Beh, ci siamo conosciuti solo da una settimana” correndo lui “e perlopiù sul posto di lavoro!”
“E che vuol dire?” Sudata lei.
“Beh, una ragazza che invita uno che ha si e no conosciuto di sfuggita sul posto di lavoro” pedalando lui “non è forse un chiaro segnale?”
“Del tipo?” Fissandolo lei.
“Richiamo d'Amore, piccola!”
“Che idiota sei, Bret!” Scuotendo la testa lei, per poi sorridere.
“Vedremo al lago...” aumentando l'andatura lui.
Il tratto di strada era deserto e così i due ragazzi potevano pedalare liberamente.
Ad un tratto però un veicolo apparve in lontananza.
Era una macchina nera, senza marca, molto veloce, dalle linee classiche ma aerodinamiche.
Aumentò l'andatura ed in pochi minuti arrivò dietro i due ragazzi.
Lo stereo era a tutto volume e si sentiva una vecchia canzone dei Beatles.
Raggiunti i due, stando dietro la ragazza che seguiva il ragazzo, cominciò a suonare forte il clacson.
Forte e ripetutamente.
“Ma che vuole?” Gridò la ragazza, vedendo che quell'auto nera non la superava e continuava a suonare il clacson.
“Ma che vuoi?” Urlò il ragazzo all'auto. “Passa, hai strada!”
L'auto allora affiancò la bici della ragazza.
Era impossibile vedere all'interno della vettura, poiché i vetri erano oscurati ed impenetrabili.
“Bret!” In lacrime la ragazza, spaventata com'era da quell'auto misteriosa e dal suo strano comportamento.
Poi quella musica a tutto volume ed il clacson che continuava a suonare, in modo ossessivo.
“Bret!” Impaurita lei.
“Ma che vuoi?” Lui con rabbia all'auto. “Sei impazzito?”
Ed intanto correvano, cercando di scappare.
Allora l'auto nera cominciò a stringere la bici della ragazza contro il battistrada.
Lei gridò forte ed un attimo dopo l'auto nera la schiacciò contro il battistrada, uccidendola sul colpo.
Lui allora aumentò ancor più l'andatura, spaventato a morte e senza smettere di insultare quell'auto ed il suo misterioso guidatore.
Ma più il ragazzo correva, più quell'auto lo incalzava, sempre con lo stereo a tutto volume ed il clacson che non smetteva di suonare.
Lo raggiunse e giunti su un ponte lo speronò, facendolo cadere nel vuoto sottostante.
Poi l'auto aumentò la velocità e suonando ancora il clacson corse via, svanendo nella strada.
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IL FALCO DELLA STRADA


Scena I: La macchina Nera

“Ricordo infine l'espressione: soggezioni diaboliche che indica quando volontariamente, con un patto esplicito o implicito, ci si sottomette alla signoria del demonio.”

(Gabriele Amorth, Nuovi racconti di un esorcista)



Capomazda City, l'antica ed ultramoderna capitale del paese, con la sua celebre Antenna della Radio, simbolo della città e sede del più importante e prestigioso network nazionale, con le sue trasmissioni scandiva ogni momento del giorno e della notte.
“Ehi, ragazzacci della notte...” disse la sensuale voce della speaker di una delle tante trasmissioni notturne “... stanchi per il troppo lavoro? Per una noiosa giornata di studio? La vostra squadra del cuore ha vinto? O forse quella detestate non ha perso? Poco male... la notte è giovane, l'ideale quindi per dimenticarsi delle preoccupazioni o del grigiore quotidiano... leggiamo insieme le notizie del giorno? La polizia brancola ancora nel buio riguardo alla misteriosa morte di due giovani ciclisti, ritrovati senza vita lungo il tratto dell'Asse Mediano Flegeese. La dinamica che ha portato al loro decesso sembra indicare la responsabilità da parte di un pirata della strada. Passiamo all'economia... la Società Cibernetica Ateon ha reso noto che il loro gioiellino, la spettacolare Mariwana, una fiammante auto che farebbe girare la testa anche a chi vi sta parlando, tenetene quindi conto, angioletti, sarà messa in commercio solo a fine anno. Naturalmente il prezzo sarà proibitivo per noi poveri mortali... ed infine lo sport... per la Champions League, l'Aristois supera in una complicata partita l'estrosa squadra del Leoness, guadagnandosi il primato nel girone... e questa era l'ultima, tesorucci... ed ora, per continuare a sognare in questa lunga notte cosa c'è di meglio di una bella canzone? Tutta per voi, ragazzacci...”
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https://www.youtube.com/watch?v=ljSuROOUxg8



+++

Clio
19-10-2016, 04.53.45
È notte, e io non dormo.
Certo, dopotutto io non dormo mai.
Il sonno è per gli umani, non certo per me.
Ogni tanto mi fermo a guardare mio padre dormire, la sua espressione rilassata e serena.
Come lo invidio in quel momento, non tanto per il sonno in sé quanto piuttosto per i sogni.
Dicono che di notte la mente umana voli verso scenari mozzafiato, torni indietro nel tempo a cercare ricordi sopiti o incontri i suoi cari ce non ci sono più.
Che cosa affascinante, la mente umana.
Mio padre sostiene che io sia molto più di questo: lo scheletro in titanio lunare, combinato con i tessuti umani, e la più alta tecnologia hanno creato qualcosa che fino a pochi anni fa poteva sembrare impossibile, e forse per molti lo è ancora oggi.
Il mio nome è F205, anche se mio padre mi chiama Clio perché sostiene che sono la sua musa e che la mia vita cambierà la storia per sempre.
È il mio 42esimo giorno di vita, e ho già imparato molto.
Linguaggio, interazione e spostamento sono state le cose più facili.
Anche il combattimento è venuto un po' da sé, e ora le mie funzionalità belliche sono pressoché illimitate.
Dopotutto è questo che sono: un'arma, senziente e intelligente, ma comunque un'arma.
Nulla di più.
Mio padre dice di avermi dato l'aspetto di una giovane donna per non essere percepita come una minaccia.
La cosa forse più difficile è comportarmi e mischiarmi tra gli umani.
Già, perché nessuno deve sapere chi sono.
Su questo mio padre non ammette scuse.
Dice che solo tenendomi nascosta posso essere al sicuro.
E che ho uno scopo, uno scopo anch'esso segreto che mi verrà rivelato a tempo debito.
Quando sarò pronta.
Cammino piano per la casa, quando mi accorgo di un rumore.
La porta del laboratorio è aperta, e dentro c'è qualcuno.
Sorrido, mio padre si sarà messo di nuovo a lavorare di notte.
Allora entro silenziosamente nella stanza bianca e asettica.
"Padre.." lo chiamo "Sei tu?" avvicinandomi sempre di più.

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Dacey Starklan
19-10-2016, 09.37.03
Tic toc, tic toc, tic toc.

La grande pendola posta nel soggiorno marcava inesorabile lo scorrere del tempo, quel tempo che sentivo sfuggirmi via dalle dita come fine sabbia del deserto rosso.

Ora quasi mi mancava, quel deserto, il suo colore e i suoi profumi. Eppure lo avevo lasciato, alla prima occasione, senza voltarmi indietro.

E il tempo era passato dimostrando l'errore della mia decisione.

Spensi la radio, non avevo neanche prestato attenzione a ciò che passava in onda. Il più delle volte mi serviva solo a non sentirmi sola, in quella grande casa vuota.

Non sarebbe dovuta essere vuota. Non nei miei piani da giovane sposa ingenua. Ma da quando la vita va esattamente come la si programma?

Diedi una rapida occhiata fuori dalla vetrata, scontrandomi con quella città che ancora faticavo a conoscere. Così grande e caotica, in cui tutti viaggiavano di fretta e nessuno aveva il tempo per conoscere il suo vicino.

Nemmeno la propria moglie.

Controllai il cellulare, per l'ennesima volta ma non vi era un nuovo messaggio, nulla.

Mi limitai a supporre che la notte era la culla del crimine e che un poliziotto non poteva quindi tornare a casa presto.

Ormai accettavo la spiegazione senza neanche assicurarmi che fosse vera.

Ricordavo come all'inizio fossi orgogliosa di essere la moglie di un promettente poliziotto.

Sorrisi, cinica, era passato davvero tanto tempo. O forse no, forse ero io a vivere un minuto come un'ora, un giorno come una settimana.

Il caso dei ciclisti, rammentai dalle notizie in radio, probabilmente era questo che teneva mio marito impegnato.

Scossi le spalle, in fondo non mi importava granché quale caso fosse, perché una volta a casa non me ne avrebbe parlato, non mi avrebbe resa partecipe della sua vita, dei suoi pensieri.

Tornai alla finestra, osservando le luci che sorgevano dai lampioni e dei palazzi, quasi a voler captare un messaggio nascosto.

Un messaggio per me, un segnale, una spinta ad agire.



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Nyoko
19-10-2016, 12.22.16
Il cielo stellato mi ispira.

I miei occhi sembrano guardare le strade scure e il cielo nero, ma in realtà stanno guardando qualcos'altro, un mondo completamente diverso da quello che conosciamo.
La mia mano danza sul pannello da lavoro, elaborando nuove scene, nuove azioni.
Questa volta, la casa editrice in cui lavoro, mi ha lanciato una sfida incredibile. Esprimere il concetto di crimine, interessante.

'Racconta la tua vita' non dimenticherò mai questo tema con cui ho esordito all'università di animazione cinematografica.
Ricordo bene quando 'scappai' dal Giappone. Mio padre avrebbe voluto rendermi un'attrice, conoscendo le mie passioni ed i miei interessi, avrebbe fatto di tutto per farmi lavorare con lui. Mio nonno mi diede un opportunità. Partimmo quando avevo solo undici anni, con mio nonno ed il mio migliore amico Ren. Giunti qui, il mio unico problema era la lingua. Una giovane ragazza giapponese in un nuovo mondo tutto da scoprire.
Ero al primo anno del liceo quando scoprii la passione per il disegno e la portai avanti fino all'università. Ancora la frequento ma mio nonno è riuscito a farmi rientrare in una casa editrice. Amo questo lavoro, riesco a esprimere me stessa e dare una ragione alla mia esistenza.
Una stella mi riporta alla realtà, facendomi scintillare gli occhi. I ricordi a volte possono prendere il posto dei doveri. Riprendo il mio lavoro con un sorriso sul volto, pensando a quale avventura dare al mio personaggio.
L'animazione è una sorta di potere divino. Riesci a dare vita a qualcosa che in origine non ha vita. Puoi dargli forma, dargli una storia, un anima.
'Eppur si muove' disse Galileo per il pianeta terra, ed io l'ho dico per i miei cartoni animati. È un disegno eppur si muove. Vivo con questo concetto di arte dinamica. Dove io posso essere me stessa ed esistere, in un mondo dove potrei essere una piccola piega insignificante.
Io punto ad essere molto di più, ispiro a diventare qualcuno non per me in se, ma per le mie creature. A finché possano emozionare generazioni su generazioni. Come i cartoni della mia infanzia hanno fatto con me.
Il tempo passa e mi accorgo dell'orario. È tempo di mettersi a lavoro sul serio.
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Lady Gwen
19-10-2016, 13.38.12
Ero in sala da ore.
Al mio arrivo, il Sole che entrava dalle alte vetrate proiettava le ombre dei miei movimenti sul parquet, mentre la silhouette scura della mia ombra danzava con me, quasi in un platonico e particolare passo a due, una inseguiva l'altra, come fossimo in competizione, sfidandoci a chi saltava di più, o chi eseguiva meglio un passo, mentre ora le vetrate si presentavano simili a tende di velluto, lasciando trasparire dal vetro il cielo buio.
La musica tribale che mi avvolgeva si faceva via via più concitata, ipnotica, alimentando la mia danza come benzina sul fuoco.
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Un colpo.
Un unico e ultimo colpo di percussioni interruppe la frenesia della musica e della danza, mentre le mie ginocchia e le mie mani raggiungevano il legno.
Chiusi gli occhi, rimanendo immobile.
Le ciocche dei miei capelli fulvi erano scomposte, la mia pelle calda e fremente imperlata dal sudore; sentivo l'ossigeno riempire sempre più i polmoni, mentre ingerivo sorsi d'aria sempre maggiori, il cuore batteva ancora all'impazzata e le membra erano scosse ed attraversate dall'adrenalina.
Restai ancora qualche istante in quella posizione accovacciata, poi mi alzai, feci una doccia, godendomi la sensazione rigenerante dell'acqua, mi vestii e lasciai la sala.
Notai che il posto in segreteria di Sally era già vuoto.
Doveva essere veramente tardi, così come constatai subito dopo guardando lo schermo del cellulare.
Uscii fuori e lei, la mia piccola, mi aspettava.
La mia Harley-Davidson 883, rigorosamente tirata a lucido, con le cromature ancor più lucide e sfavillanti sotto la luce del palo a cui era assicurata.
Poco dopo partii, sfrecciando nel traffico e immergendomi nel tripudio di luci che illuminavano la serata, mentre i sferzava veloce fra i miei capelli lasciati liberi dal casco ed il rombo del motore sovrastava il caos del centro.
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Il palazzo moderno che ospitava il mio appartamento fu visibile dopo un bel po', nelle sue linee lussuose, eleganti, ma nel complesso essenziali.
Misi la moto in garage e salii a casa.
Appena aprii la porta d'ingresso, ancor prima di accendere la luce, avvertii una sensazione di calore e morbidezza all'altezza delle caviglie.
"Buonasera anche a te, Louis" dissi, sorridendo e prendendo in braccio il mio bellissimo gatto.
Lo avevo trovato fuori un giorno davanti al palazzo: era malnutrito, fradicio per la pioggia ed ammalato.
Così lo avevo accudito, curato e da quel momento eravamo diventati inseparabili.
Dopo aver provveduto alla cena del mio peloso amico, mi dedicai alla mia, sdraiandomi sul divano in pelle e aprendo i vari contenitori fumanti del cinese presi lungo il tragitto e ora poggiati sul basso tavolino
Mentre mangiavo, ascoltavo la radio.
La prima notizia fu riguardo due ciclisti morti in un incidente, forse per un pirata della strada.
Ricordavo quando mia madre mi diceva di essere contraria al fatto che volessi una moto.
Mi era sempre importato poco o nulla di ciò che dicevano i miei, o meglio, loro avevano fatto in modo che non me ne importasse nulla.
Il loro unico pallino era sempre stato il lavoro, sopra ogni cosa.
"L'imprenditoria è un covo di belve, Gwen. E noi dobbiamo essere il predatore, non la preda. Ricordatelo sempre"
Avevano lasciato me e mio fratello Richard abbandonati a noi stessi, per non dire alle governanti, senza uno straccio di attenzioni, un sorriso, un "com'è andata oggi a scuola?"
Ciò aveva contribuito anche al mio carattere indipendente e forte, anzi ribelle, come piaceva dire a loro.
Una volta finito il liceo avevo fatto l'unica cosa possibile: andarmene.
E speravo che anche mio fratello lo facesse il prima possibile.
Tenevo troppo a lui per permettere loro di rovinargli la vita.
Gli era sempre e solo importato dei soldi ed era anche ciò che era importato a me quando avevo deciso di andare via, ovvero il loro conto in banca.
E così ora mi ritrovavo con un bell'appartamento in centro, una bella moto, il corso di Scienze Naturopatiche che desideravo all'università di Capomazda, cosa potevo chiedere di più?


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Altea
19-10-2016, 16.27.01
Ormai era sera quando avevo raggiunto la mia antica dimora, "Villa delle Ginestre", ereditata dalla mia cara zia assieme a tutti i suoi averi, terreni e pure soldi.
Parcheggiai nel garage la Ferrari gialla sportiva e salii in fretta le scale, mi feci una doccia veloce e accesi il camino in camera, mentre mi asciugavo accesi la radio.
Accesi il bollitore con l' acqua e mentre indossava la camicia da notte il mio thè caldo si era già preparato.
Lo poggiai sopra il tavolino di fronte al caminetto e mi sedetti nella seggiola e misi pure il quotidiano vicino alla tazza da thè fumante.
Avevo girato tutto il giorno per trovare un lavoro decente ma nulla da fare, forse ero io complicata...o forse il fatto di essere figlia di una famoso industriale e di aver sempre vissuto nell' agio. Ma ora ero indipendente e volevo continuare ad esserlo nonostante beneficiassi della ricca eredità di mia zia e avevo pure intenzione di pagarmi l' Università da sola, i miei studi letterali ed archeologici.
Presi la lettera di mia zia ancora una volta e la lessi per farmi coraggio:

"Mia cara Altea,
ti lascio in eredità Villa delle Ginestre che tu hai sempre amato, i miei beni e terreni e i miei soldi. Ho provveduto da tempo a scrivere il testamento al mio notaio e so che vivi stretta assieme alla tua famiglia, obbligata ad essere comandata..tu spirito ribelle come me, abbiamo sempre avuto lo stesso carattere a loro dire estroso e diverso. Promettimi in cambio di rimanere quello che sei e di esaudire i tuoi desideri. Tua zia Victoria de Bastian".

Mi misi a leggere gli annunci sulle inserzioni di lavoro nel quotidiano, sdraiandomi nella poltroncina e ad un tratto udii le notizie dalla radio, la speaker parlava di un brutale omicidio di due ciclisti..era terribile.
Poi la novità del momento..una auto fenomenale..la Mariwana.. il suo nome. Ero appassionata di auto sportive, ma questa doveva essere più potente della mia Ferrari. Mi balenò una idea...e se cercassero qualcuno per farne la pubblicità, intendevo la Società Cibernetica Ateon...magari avevano bisogno di una modella e io avevo sfilato e fatto molte campagne pubblicitarie per diletto.
Provai a guardare nel giornale se forse vi era scritto qualcosa, altrimenti sarei andata di persona..ma non sapevo dove si trovasse quella società.
La villa dove abitavo era nella campagna capomazdese, quasi al confine con la Città di Capomazda, quindi ben posizionata ma avrei cercato nel mio portatile e guardai il giornale attentamente, mentre ascoltavo la canzone.

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Guisgard
20-10-2016, 17.17.21
La porta era socchiusa e la luce filtrava nel corridoio semibuio.
“Entra, Clio...” disse il dottor Anellos “... entra pure...” senza alzare la testa e lo sguardo dai fogli su cui disegnava “... cosa c'è? Non riesci a dormire? Beh, puoi farmi compagnia... ti va di rammentarmi le tre leggi sulla robotica? O vuoi le ripetiamo insieme? Così da testare subito il memor al plasma che ti ho iniettato ieri?”

Guisgard
20-10-2016, 17.35.36
Il cielo sterminato, con il suo cielo appena azzurro negli squarci di grosse nuvole grigie e malinconiche, pioveva su quel tratto solitario di strada, bloccato ora dalle auto della polizia e dalla sirena dell'ambulanza.
Allora un uomo di bell'aspetto, virile e seccato, con l'uniforme e la stella, si avvicinò ad altri che annotavano vari particolari.
“Ragazzi...” disse il nuovo arrivato.
“Ehi, Tardes...” uno di quelli.
“Allora?” Chiese Tardes.
“Il solito schifo...” un altro di quelli “... la vita è uno schifo, non lo sai? Mille Taddei al mese, una stella latta, panini mollicci e birra calda... questa è la vita? Tu perchè non sei a casa dalla tua bella e giovane moglie?”
Tardes non rispose nulla e si accese una sigaretta.
L'ennesima della giornata.
“Si tratta di due giovani, un maschio ed una femmina tra i venti ed i venticinque anni...” mormorò un altro ancora di loro “... lui è caduto dal ponte, lei invece ha lasciato pezzi un po' ovunque sul battistrada per almeno una quindicina di metri...”
“Il solito pirata della strada?” Fissandoli Tardes.
“Si...” annuì l'altro “... doveva guidare un fuoristrada o comunque un grosso mezzo... magari di quelli rafforzati usati dai contrabbandieri... e forse lo era...”
“Perchè?” Tardes.
“Perchè sul battistrada non c'è traccia di vernice, benchè quel bastardo abbia grattugiato la ragazza sulle lamiere...”
“Odio questi figli di cane...” masticando una gomma un altro di quelli.
“Si, ma toccherà a noi beccarlo...” gettando la sigaretta Tardes “... cominciamo a mettere un po' di posti blocchi, almeno fino a Baias e per un raggio di una sessantina di miglia...”
Intanto a casa, Dacey sola con la sua solitudine, sentì il cellulare vibrare per un sms.

Clio
20-10-2016, 17.37.11
Entrai e restai ad osservare il dottore chino su quei fogli.
"Io non dormo, rammentate?" Sorrisi "Ho visto la luce accesa e ho immaginato che non riusciste a dormire..".
Poi quella domanda.
La mia mente lavorava in fretta, acquisiva informazioni a una velocità impressionante.
"Le tre leggi della robotica..." iniziai.
"Prima legge: Un robot non può recar danno a un essere umano né può permettere che, a causa del proprio mancato intervento, un essere umano riceva danno. Seconda legge: Un robot deve obbedire agli ordini impartiti dagli esseri umani, purché tali ordini non contravvengano alla Prima Legge. Terza legge: Un robot deve proteggere la propria esistenza, purché questa autodifesa non contrasti con la Prima o con la Seconda Legge. È corretto?".

Guisgard
20-10-2016, 17.44.06
Quei pensieri e poi di nuovo con lo sguardo sulle sue tavole, sui suoi fumetti e sui suoi sogni.
Nyoko disegnò fino a quando sentì il campanellino che tintinnava.
Era il segnale che la colazione era pronta.
Suo nonno la preparava sempre ogni mattina, prima di aprire la sua concessionaria di auto usate su quel veloce tratto di Asse Mediano.
“La colazione è pronta...” disse poi suo nonno Nakakata dalle scale “... non fa bene lavorare troppo... la mente mai deve essere più piena dello stomaco.” Annuì. “Fortuna che qui a Capomazda tutti mangiano fin troppo e ciò non sempre avviene.”
https://upload.wikimedia.org/wikipedia/en/2/2e/Pat-Morita_(Karate_Kid).jpg

Nyoko
20-10-2016, 17.52.05
Disegnai fino all'ora di fare colazione. Mio nonno, come tutte le mattine, si presentava con la colazione ed io lo salutai con un caldissimo sorriso.
"Buongiorno nonno" dissi stirando le braccia e la schiena.
"Hai ragione. Mi stava venendo una gran fame. Oggi lavori tutto il giorno come ieri? Se vuoi, dopo l'università, posso passare dal super mercato a fare la spesa." dissi afferrando una ciambella e la tazza di the fumante.

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Guisgard
20-10-2016, 17.55.22
Gwen stava finendo i suoi ravioli al vapore quando sentì bussare qualcuno alla porta.
Era la moglie del portiere, una gran pettegola e ficcanaso che tutti o quasi nel palazzo cercavano di evitare per non finire vittima delle sue chiacchiere.
Anche Louis, forse avvertendo quella poco simpatica ed ancor meno opportuna presenza alla porta, si alzò e pigro finì per svanire sotto una delle poltrone.

Dacey Starklan
20-10-2016, 17.58.26
La notte scivolava lenta mentre ascoltavo il fischio della teiera sui fornelli.

Presi la tazza lasciando che il liquido bollente la inondasse quindi affondai all'interno una bustina di infuso.

Quando tornai in sala, sul divano, notai il cellulare illuminato per un messaggio.

Guisgard
20-10-2016, 18.00.42
Altea prese a sfogliare la Gazzetta di Afragolignone, senza però trovare nessun annuncio da parte della rinomata Società Cibernetica Ateon.
Tuttavia notò un'intera pagina pubblicitaria dedicata a quella famosa azienda, con tanto di indirizzo della sede di Capomazda City.

Lady Gwen
20-10-2016, 18.00.54
Ero tranquilla a mangiare i ravioli caldi, quando bussarono alla porta.
Visto l'orario, e la reazione di Louis, capì che doveva essere la moglie del portiere.
Odiabo quella donna.
Tremendamente.
Sbuffando mi alzai ed andai ad aprire, controvoglia.

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Altea
20-10-2016, 18.03.38
"Nulla..nessun annuncio di lavoro..dovrò andare per forza io, così dimostrerò spirito di iniziativa pure".
Ad un tratto nella Gazzetta di Afragolignone vidi una bella pagina pubblicitaria della azienza e pure dove si trovava la sede..presi la mia agendina e mentre leggevo l' articolo presi nota dell' indirizzo..ero curiosa di vedere dove si trovasse.

Guisgard
20-10-2016, 18.12.17
Anellos rise appena, senza staccare mai gli occhi dai suoi progetti.
“Perfetto.” Disse rivolto a Clio. “La teoria è perfetta, ragazza mia, ma la pratica? Infatti tu non sei un robot, ma un androide. E' diverso. Totalmente. E quindi dormire ti farebbe bene, come ad ogni altro essere umano.”

Guisgard
20-10-2016, 18.15.35
“Il mio lavoro non dipende da me, quanto invece dagli altri.” Disse Nakakata a Nyoko mentre facevano colazione insieme. “Se la gente ha bisogno di auto usate bene, altrimenti il mio lavoro oggi sarà quello di lavarle e lucidarle tutte.” Annuendo. “Si, buona idea andare al supermercato, così potrò prepararti una buona cenetta.”
Ad un tratto qualcuno bussò alla porta.

Clio
20-10-2016, 18.19.10
"Pratica?" Chiesi, inclinando appena la testa "Appunto, io sono un androide, eppure non ho mai infranto le leggi, no?" Chiesi al dottore.
Sorrisi appena a quelle parole sul dormire.
Era sempre bello quando mi trattava come un essere umano, come se fossi davvero sua figlia, e non solo perché mi aveva creato.
"Su cosa state lavorando?" chiesi, gaiamente.

Guisgard
20-10-2016, 18.20.46
Dacey notò il cellulare che si illuminava per un sms che così recitava:

“Fisso da stamani un passo dei Veda che mi occorre per un lavoro che sto ultimando, sperando che magicamente si traduco da solo (faccina sorridente).
Poi mi sono ricordato che conosco un'affascinante esperta di madrelingua. Posso approfittare di te e chiederti un aiuto? Altrimenti ti resterà il mio insuccesso sulla coscienza (faccina triste).”

L'sms era firmato Simon, un uomo che aveva conosciuto per strada in una mattinata di pioggia e che sembrava l'unico in grado di dissipare la sua malinconia.

Nyoko
20-10-2016, 18.21.45
Sorrisi a mio nonno e annuii dolcemente. Adoravo quel uomo, era il padre che tanto desideravo. Poi qualcuno bussó.
"Vado io" dissi sorridendo a mio nonno.
"Si? Chi è?" dissi posando un occhio sullo spioncino della porta.

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Guisgard
20-10-2016, 18.24.21
“Ah, per fortuna siete rincasata...” disse sorridendo la portiera a Gwen “... in verità ero in pena, sapete? Ho da poco sentito alla tv che una banda di teppisti in moto scorrazza sull'Asse Mediano... beh, voi siete sempre in moto... detesto quegli affari, sapete? Non sono sicuri... due ruote sono troppo poche, meglio un'auto. Si decisamente.” Alzando gli occhi al cielo. “Io avevo un cugino, ve l'ho mai detto? Si, per farla breve... andava sempre in moto ed un bel giorno scivolò e si ruppe una gamba... no, dico... se avesse un'auto non sarebbe successo, no? Dico bene?” Sorridendo.

Guisgard
20-10-2016, 18.27.12
Altea annotò l'indirizzo della sede.
Si trovava alla periferia Ovest della città, in un quartiere industriale.
Lì sorgeva quindi il palazzo, un alto grattacielo che ospitava il quartier generale della Società Cibernetica Ateon.
Passò la notte e giunse il nuovo giorno.

Lady Gwen
20-10-2016, 18.28.12
Rimasi appoggiata alla porta ascoltando il diluvio universale che fuoriusciva dalla bocca di quell'insopportabile donna.
"Già, davvero terribile..." mormorai "Sentite, ehm... Stavo cenando, quindi se non c'è altro..." dissi, con premura.
Non vedevo l'ora che se ne andasse.

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Dacey Starklan
20-10-2016, 18.28.38
Iniziai a sorseggiare il mio thé, soffiando di tanto in tanto per raffreddarlo e intanto controllai il cellulare.
In un primo istante credetti fosse mio marito ma nel leggere il nome del destinatario sorrisi.
A quest'ora voi ancora lavorate sui Veda? ( smile con l'occhiolino)
Ora che avete chiamato in causa la mia coscienza non posso rifiutarvi un aiuto. Che cosa volete che traduca?
Scrissi cib calma quindi inviai il messaggio.
Lo rilessi, forse avrei dovuto usare un tono più freddo...o forse.
Mi mordicchiai il labbro, ormai era fatta.

Altea
20-10-2016, 18.32.20
Annotai l' indirizzo e mi stiracchiai gettandomi nell' antico letto..oh quanto era scomodo...e dormii tranquillamente.
La mattina arrivò presto, feci una buona colazione e mi vestii accuratamente indossando un bel vestito corto e scollato rosso con abbinate delle scarpe di vernice nera, ovviamente tacco 12. Lasciai i capelli sciolti e mi truccai accuratamente, presi alcune foto di precedenti casting e li misi in una valigetta e scesi.
Accesi la mia fiammante Ferrari gialla e scrissi l' indirizzo, sul navigatore della Ateon, e partii speranzosa.

Guisgard
20-10-2016, 18.33.59
“Beh, su qualcosa di rivoluzionario...” disse Anellos a Clio, staccando finalmente lo sguardo da quei disegni “... un qualcosa che non si vede troppo in giro, anzi che non si vede affatto... un'auto... un'auto particolare... per ora non ha ancora un nome, sai? Ci sto fantasticando da giorni, ma proprio non mi riesce di trovarne uno...” mostrandole i progetti.
http://www.menudeimotori.eu/blog/wp-content/uploads/2012/08/figurini.jpg

Guisgard
20-10-2016, 18.36.37
Nyoko guardò dallo spioncino e vide un volto a lei caro e famigliare.
Era Ren, il suo miglior amico, nonché studente come lui universitario.

Nyoko
20-10-2016, 18.39.57
Guardai dallo spioncino e mi si illuminò il viso. Era Ren, il mio migliore amico. Aprì allora la porta e lo salutai abbracciandolo forte.
"Ohayo Ren" dissi sorridente.
"Sono pronta, prendo la tracolla e andiamo" dissi tenendo le braccia attaccate al suo collo.

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Guisgard
20-10-2016, 18.41.53
“Oh, allora è meglio che vi lasci terminare la cena...” disse sorridendo la portiera a Gwen “... mangiate, mi raccomando. Voi giovani lontano dai genitori tendete ad ingurgitare solo schifezze. Comunque se volete mi è avanzata un po' di parmigiana... ne ho fatto una teglia grande stasera, così che quella avanzata il giorno dopo sia già pronta per essere scaldata. Sapete che i cibi cucinati in forno e poi riscaldati il giorno sono addirittura più buoni? Non chiedete perchè, ma è così. Per questo ne faccio sempre doppia porzione. E non solo della parmigiana, ma anche della pasta al forno, delle lasagne, dei cannelloni ed anche del timballo di riso. Ah, per parmigiana intendo quella di melanzane. Si si...” annuendo “... a voi piace bianca o con il sugo? Io l'ho fatta con abbondante sugo. Adoro il sugo di pomodoro.” Ridendo.

Clio
20-10-2016, 18.42.30
Guardai interessata i disegni di Anellos.
"Sembra molto particolare, è vero.." annuendo "Cosa la rende così speciale? Magari potrei aiutarvi a trovare il nome..." sorridendo "Parlatemi di questa auto, vedrete che troveremo un nome degno..".

Lady Gwen
20-10-2016, 18.48.52
Pensavo che stesse per andare via, invece ricominciò a parlare, di nuovo.
Per quanto potessi amare la parmigiana e la pasta al forno speravo che andasse via.
"Oh certo, tutto buonissimo. Rossa comunque, ovviamente" sorridendo "Beh, buonanotte, allora" dissi, tagliando corto.

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Guisgard
20-10-2016, 18.57.49
Beh, per un poeta dilettante che deve sbarcare il lunario ogni momento è buono per scrivere, no? (faccina sorridente).
Comunque il verso da tradurre è troppo lungo per essere inviato tramite sms... magari, se è possibile, si potrebbe pranzare insieme... conosco un bel localino fuori mano e tranquillo... diciamo alle 12.30? (faccina con occhiolino)

Così recitava l'sms di risposta a quello di Dacey.
Ma prima che lei potesse rispondere sentì un'auto entrare in garage.
Pochi istanti dopo la porta si aprì ed entrò suo marito.
“Ciao...” disse Tardes “... oggi pausa pranzo più lunga...” gettando il berretto sul divano “... immagino sia sempre così per un agente della Stradale... dopo la mia convalescenza in ospedale il capitano ha pensato bene di spedirmi a fare multe sull'Asse Mediano...” la fissò con i suoi occhi azzurri “... e tu? Cos'hai fatto di bello?” Avvicinandosi a lei.
https://cmgpbpquickpulse.files.wordpress.com/2016/03/burt-and-sally.jpg?w=640

Dacey Starklan
20-10-2016, 19.06.28
Lessi con attenzione ma esitai prima di rispondere, per via di quell'invito.
Le mie dita stavano accarezzando lo schermo del telefono cellulare, ancora indecise, quando udii il rumore di un'auto che si avvicinava fino a spegnersi in garage.
Misi subito il cellulare in tasca, alzandomi con la tazza in entrambe le mani.
"Ciao" mormorai osservando l'uomo che entrava in casa, sembrava stanco e frustrato. Spesso rincasava con una simile espressione.
" Mi dispiace, lo sai... Ma sono certa che è solo temporaneo, presto tornerai al posto di prima" dissi quasi come una frase di rito.
" Io? Beh più che altro ho sistemato la casa ecco... E ho cucinato, se hai fame posso riscldarti qualcosa" senza guardarlo troppo fisso negli occhi, leggermente infastidita dalla sua vicinanza improvvisa.

Guisgard
20-10-2016, 20.09.15
Altea raggiunse in breve il quartiere industriale, dove svettava slanciato e avveniristico il grattacelo della Società Cibernetica Ateon.
Tuttavia raggiungerlo non fu semplice.
La Ferrari infatti si ritrovò nell'improvviso traffico causato da un corteo religioso che bloccava la strada.
“Ehi...” disse ad un tratto qualcuno avvicinandosi al finestrino dell'auto “... ciao, vai verso il centro del quartiere industriale?” Era una ragazza dai lunghi capelli biondi. “Ti va di darmi un passaggio?” Ad Altea.

Guisgard
20-10-2016, 20.10.27
Ren entrò,sorrise e rispose al caloroso abbraccio di Nyoko.
“Ciao...” disse “... sei pronta? Stamani abbiamo il seminario su L'evoluzione del male nel fumetto classico. Se facciamo in fretta prenderemo l'autobus n°15, sennò ci toccherà aspettare minimo mezz'ora.” Guardò dentro e notò Nakakata. “Buongiorno, signore.”
“Sayonara, Ren-san.” Annuì il vecchio.

Guisgard
20-10-2016, 20.13.21
“Beh, è un'auto speciale...” disse Anellos a Clio “... diciamo che può fare ciò nessun'altra auto può fare. Ha un sacco di segreti e cosucce simpatiche ben nascoste... vuoi aiutarmi a trovare il nome? Dai, sentiamo, sono curioso.” Ridendo.

Guisgard
20-10-2016, 20.14.13
Alla fine Gwen riuscì a liberarsi dell'asfissiante pettegola.
Era ormai tardi, così poté riposare.
La notte trascorse serena ed il nuovo giorno si presentò col cielo incerto, diviso tra azzurro e grigio.
Una nuova giornata era iniziata.
E sulla segreteria telefonica Gwen trovò il solito messaggio di buongiorno da parte di suo fratello.

Guisgard
20-10-2016, 20.15.10
Tardes restò a fissare sua moglie, quasi con occhi indagatori.
“In verità non ho molta fame...” disse infine scuotendo il capo, per poi sedersi sul divano e mettendo via la pistola “... stamani non c'era un bello spettacolo sull'Asse Mediano... due ragazzi finiti in poltiglia a causa di un pirata della strada... se vuoi, se non hai di meglio da fare... ti andrebbe di andare a passeggiare sulla spiaggia? Ho bisogno di aria e di camminare... ma non voglio andarci da solo...” voltandosi a guardare Dacey.

Altea
20-10-2016, 20.16.05
Arrivata al quartiere industriale vidi un grosso grattacielo, lussuoso e molto moderno svettare sul paesaggio.
Guardai il navigatore, ero giunta a destinazione ma mi bloccai..."Oh, una processione religiosa...eh, penso dovrò aspettare, non posso permettermi di farmi strada..d' altronde sono cattolica pure io e rispetto queste usanze".
Ero sovrappensiero e sobbalzai sentendo la voce di una ragazza bionda come me.."Entra, si sto andando proprio al centro industriale" aprii la portiera della Ferrari, non temevo di dare un passaggio a una sconosciuta e comunque sapevo difendermi bene..."Piacere Altea...sto andando al grattacielo della Società Cibernetica Ateon, dove ti porto? Quando finirà questa processione.." e sorrisi ma leggermente pensierosa, d' altronde non sapevo nulla di questa grande società.

https://s-media-cache-ak0.pinimg.com/236x/a2/e1/f1/a2e1f140f27b894ba3f11969c45a574c.jpg

Nyoko
20-10-2016, 20.16.06
Annuii a Ren e andai a prendere la tracolla. Ero vestita dall'altra sera con un maglione bianco e morbido, che nascondeva le mie forme per la mia timidezza troppo appariscenti. Salutai il nonno con affettuoso bacio sulla guancia e mi allontanai con Ren, verso la fermata del tram.
"Interessante questo seminario. Avevo letto su una rivista di come il male viene spesso interpretato senza conoscere il fautore di esso. Ma ci pensi?" dissi sorridendo.
"Mi ispira questo argomento, anche perché trovo interessanti i personaggi cattivi a livello psicologico. Non vedo l'ora di partecipare a questo seminario" dissi guardandolo.http://uploads.tapatalk-cdn.com/20161020/15abc5414056ddc280df24bd386b6f45.jpg

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Lady Gwen
20-10-2016, 20.18.21
Quando la donna tolse il disturbo finii finalmente di mangiare ed andai a dormire.
La notte trascorse tranquilla, finché la sveglia non suonò.
Una nuova giornata stava iniziata, con altre lezioni, altri impegni.
Feci la doccia, mi vestii e preparai la colazione.
Mentre mangiai ascoltai il solito messaggio di buongiorno di Richard.
Alzai la cornetta e automaticamente sentii il telefono di mio fratello squillò.
"Ciao scricciolo, come va?" dissi sorridendo, quando rispose.

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Dacey Starklan
20-10-2016, 20.20.45
" Oh okay..." annuendo appena.
" Si, ho sentito la notizia alla radio..." sistemando bene le cose che aveva buttando qua e là senza cura.
" E non si sa ancora nulla? Su chi sia stato? Insomma una cosa del genere deve pur averla vista qualcuno..." poggiai la tazza vuota nel lavello, non riuscivo a stare ferma con le mani in mano.
" Una passeggiata? Ora? Ehm, si...si perché no. Vado solo a prendere uno scialle, dammi un minuto."
Una volta sola in camera da letto rilessi il messaggio a cui risposi con un rapido okay, fammi sapere il ristorante, ci vedremo lì.
Misi via il cellulare, sistemai lo scialle sulle spalle e raggiunsi mio marito in salotto.
"Era da tanto che non facciamo una passeggiata insieme..."

Clio
21-10-2016, 01.21.16
Sorrisi a mio padre.
"Quindi ci vuole un nome speciale, no?" Pensierosa mente guardavo l'immagine "Sembra davvero bellissima, me la farete guidare una volta pronta?".

Guisgard
21-10-2016, 01.23.31
“Già...” disse Tardes, per poi prendere il suo cappello “... diciamo che spesso entrambi abbiamo preferito fare altro... io preso dal mio lavoro e tu qui a spostare mobili e ad acquistare oggetti esotici da esporre in casa...” fissando Dacey “... magari oggi il mare sarà particolarmente bello da giustificare questa passeggiata...” sorridendo malinconicamente ed aprendo la porta per farla uscire con lui.
In quel momento Dacey sentì il cellulare suonare in borsa per un sms.

Dacey Starklan
21-10-2016, 01.29.26
" Il tuo lavoro è importante, è giusto che tu ci metta tutto te stesso... io lo sapevo fin dall'inizio, sapevo che ti avrebbe tenuto spesso impegnato. Quanto a me beh, ho cercato di occupare quel tempo come meglio potevo ecco..." stringendomi nelle spalle e seguendolo fuori.
" Il mare...si, può darsi anche se un marito e una moglie non dovrebbero avere dei motivi particolari per fare una passeggiata giusto?"
Era una domanda retorica, nata da quel limbo che era il nostro matrimonio, una farsa su cui nessuno dei due aveva il coraggio di intervenire.
Forse quella semplice passeggiata poteva essere un primo passo, anche se la distanza tra noi era così grande e profonda.
Impallidii nel sentire il telefono, avrei fatto meglio a lasciarlo in casa.
Esitai, indecisa se prenderlo o meno, anche se sarebbe stato più sospetto che io ignorassi il messaggio.
Così mi decisi a leggerlo, facendo finta che non fosse nulla di che.

Guisgard
21-10-2016, 01.29.28
“Verissimo, attira molto anche a me questo seminario.” Disse Ren a Nyoko, mentre entrambi raggiungevano la fermata del bus. “Da quanto ho letto da alcune dispense pare che si prenderanno come esempi vari personaggi fra i più malvagi della storia, dal passato ai giorni nostri... vedremo così imperatori Romani come Caligola, Domiziano, Decio, Diocleziano, passando poi per tiranni medievali e rinascimentali tipo Ferrante d'Aragona, fino a noi, con macellai del calibro di Lenin, Stalin, Hitler, Mao...”

Guisgard
21-10-2016, 01.32.11
“Ehi, bellissima.” Disse Richard dall'altra parte del telefono a Gwen. “Dormito bene? Mi hai sognato? O forse hai sognato qualche tuo spasimante? Si dice che i Capomazdesi siano dei gran farfalloni.” Ridendo.

Nyoko
21-10-2016, 01.36.20
Mi brillarono gli occhi. "Ho letto molto su quei 'cattivi del passato' sapevi che però, nel cartone animato, un cattivo è mosso spesso da un sogno egoista e narcisista? Saranno ragioni poco morali, ma sono pur sempre sogni. C'è chi come Martin Luter King ha deciso di realizzarlo con le buone e chi, come Hitler, con le cattive." ripassai in mente tutto quello che avevo studiato. I tiranni del passato mi affascinavano. La mente umana in se, mi affascinava. Era un altro dei motivi per cui avevo scelto questa strada, alimentare quella mente in maniera creativa. Aspettammo così il bus, ansiosa di partecipare a questo seminario.

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Guisgard
21-10-2016, 01.39.22
Anellos rise.
“Eh, guarda che non tutti possono guidare un auto simile...” disse a Clio, mettendo i progetti nella cassaforte a muro “... è una macchina speciale, dalle grande prestazioni... ma forse non hai tutti i torti, sai? Dopotutto ci vogliono riflessi sovrumani per poterla pilotare... riflessi al limite dell'inverosimile...” accendendo la tv.
“Ed ora le notizie sportive...” la bella presentatrice del tg in tv “... ormai è ufficiale, la superstar delle corse automobilistiche, l'uomo chiamato Falco Superbolide e Figlio del vento, ha dato definitivamente l'addio al mondo dell'alta velocità... a renderlo noto è la sua stessa scuderia...”
http://pbs.twimg.com/media/CtWpP1eWAAA4N-6.jpg:small

Clio
21-10-2016, 01.42.50
Risi piano a quelle parole di mio padre.
"Quindi chi meglio di me?" Divertita "sono sicura che ne sarei all'altezza..".
Poi accese la televisione, e parlavano di un noto pilota da corsa.
Ascoltavo sempre incuriosita le notizie in TV, imparavo sempre qualcosa di nuovo.

Guisgard
21-10-2016, 01.43.49
Dacey decise di rispondere a quell'sms che così recitava:

“Noto che siamo passati al tu (faccina divertita).
Meglio, più informale! Ok, allora ti aspetto al Millennium... servono ottimi pranzi (faccina con l'occhiolino). Ci vediamo là verso le 13, ok?”

“Il cellulare...” disse Tardes a sua moglie “... chi è? Se posso chiedere...”

Lady Gwen
21-10-2016, 01.44.21
Alzai gli occhi al cielo divertita alle sue parole.
"Di sicuro il loro essere farfalloni non supera minimamente la tua immodestia..." Mormorai sarcasticamente.
"Senti" dissi, con voce atona "Come va?"
Quel "come va" sottintendeva tante cose, cose che non avevo il coraggio di dire, di ammettere, di pensare, ma volevo sapere sempre come stava e dovevo farmi coraggio di guardare in faccia la realtà.

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Dacey Starklan
21-10-2016, 01.53.30
" Uhm? Oh si, si certo che puoi chiedere. Mi hanno chiesto una traduzione, per un brano dei Veda. Sai mi piace potermi rendere utile sfruttando la mia cultura, mi fa mancare un po' meno la mia terra d'origine" dissi con calma, mi ero studiata quella spiegazione.
" Vorrei sentirmi utile di tanto in tanto, e questo mi sembrava un modo per iniziare"
Intanto risposi rapida : Bene, a domani.
Quindi rimisi il telefono in borsa, e venni assalita dal senso di colpa. Cercai di non pensarci, non avevo fatto nulla di male.
" Avevi ragione, valeva la pena uscire per vedere il mare..." abbozzando un sorriso e guardando verso la riva.

Guisgard
21-10-2016, 01.55.11
Nyoko e Ren presero l'autobus che li condusse rapido verso l'Università Cattolica, situata nella zona occidentale della città.
Raggiunsero poi la loro facoltà e qui attesero l'arrivo del professore, in un'aula gremita e densa del vocio disordinato degli studenti.
Vocio che cessò subito con l'arrivo del docente e dei suoi assistenti.

Guisgard
21-10-2016, 01.58.36
“Il solito...” disse Richard a Gwen “... l'atmosfera a casa non è delle più piacevoli e nostro padre non perde occasione di ricordarmi quanto abbia sbagliato con te, nel suo essere troppo indulgente... nostra madre invece finge di non vedere il mio malessere... però ora dimmi di te, strappami un sorriso, sorellina... come vanno gli studi? E... l'Amore?” Ridendo.

Nyoko
21-10-2016, 02.00.32
Finalmente arrivò l'autobus ed io, come sempre, mi sedetti vicino al finestrino. Guardavo la strada correre veloce fino ad arrivare all'università. Ero molto emozionata e non parlai molto durante l'attesa, anche perché c'era un insopportabile vocio. Detestavo i rumori, proprio non potevo farne a meno. Per fortuna, il professore arrivò presto, iniziando così il suo seminario. Tirai fuori il mio porte matite ed un quaderno per gli appuanti, pronta per trascrivere tutto ciò che stava per dire il professore.

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Guisgard
21-10-2016, 02.02.02
Tardes e Dacey salirono in auto e sfrecciarono rapidi verso l'Asse Mediano, fino a raggiungere la costa.
Qui arrivarono al porto di Baias che non era troppo affollato.
Lui parcheggiò l'auto in un punto tranquillo del molo e restò a guardare il mare.
“Fissando le onde” disse Tardes “rilassa... da un senso di pace... quasi ipnotico... prima mi hai chiesto dell'incidente... della morte dei due ciclisti... si tratta con ogni probabilità di un pirata della strada...” si voltò a guardarla “... sai, durante i giorni in ospedale... dopo il mio ferimento, ho pensato a tante cose... si pensano a molte cose quando si è stanchi... non so, ma ho pensato anche... si, anche alla morte...”
Dacey sentì ancora il suo cellulare suonare nella borsa.

Guisgard
21-10-2016, 02.07.47
Clio continuava a guardare la tv, mentre passavano le immagini di quella notizia.
“Il ritiro sembra essere motivato dall'incidente in cui l'asso è stato coinvolto...” disse la presentatrice “... pare infatti che il noto pilota...”
“Ah, sempre brutte notizie...” fece Anellos cambiando canale.
https://s-media-cache-ak0.pinimg.com/736x/1c/ea/4d/1cea4de3edf3bedfe054538439d4af51.jpg

Dacey Starklan
21-10-2016, 02.08.24
" Spero riusciate a prenderlo... Ha portato via due vite innocenti, non oso pensare alla disperazione delle loro famiglie" scendendo dall'auto e restando a fissare il mare, le narici inebriate dall'odore salmastro.
" Non me lo avevi mai detto" spostando lo sguardo su di lui, leggendo ogni dettaglio del suo volto.
" Hai pensato che la tua vita non valesse più la pena di essere vissuta?" e nel dirlo mi resi conto che era anche colpa mia se lo aveva pensato.
Di sicuro non ero stata la moglie che lui sperava.
" Le cose andranno meglio per te...per noi..." stavo per avvicinare la mia mano alla sua quando sentii di nuovo il telefono.
Socchiusi gli occhi, per trattenere un sussulto. Temevo che mio marito avrebbe iniziato ad irritarsi per i messaggi.
Ancora una volta esitai ma poi misi la mano nella borsa, presi il cellulare e lessi il messaggio appena arrivato.

Lady Gwen
21-10-2016, 02.10.55
Un nodo in gola si formò ed i miei occhi divennero lucidi.
"Gli studi bene, l'Amore non ti riguarda, scricciolo impiccione..." dissi, cercando di allentare la tensione "Richard ti prego, vieni qui da me qualche giorno, anche per il fine settimana, così non perderai la scuola, ma ti prego, vieni..." mormorai, quasi accorata "E poi, è così tanto che non ti vedo..." Dissi più dolcemente, sorridendo.
Ricordavo ancora il momento cui lo avevo preso in braccio in ospedale, quando aveva solo poche ore di vita, quel fagottino morbido, caldo e fragile... Forse troppo...
Dovevo salvarlo.

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Guisgard
21-10-2016, 02.14.21
Nyoko e Ren videro il professore entrare ed iniziare il seminario.
“Prima di cominciare con le diapositive” disse il docente “vorrei porre una domanda... secondo voi un cattivo sa di esserlo? Sa di compiere azioni malvagie, disumane e di causare volontariamente dolore ai suoi simili?”

Guisgard
21-10-2016, 02.15.57
“Ok, anche se sarà difficile attendere fino a domani... vorrà dire penserò ad un bel pranzetto per noi... naturalmente offro io... (faccina sorridente)... a domani...”

Così diceva l'sms che lesse Dacey.
“Deve essere una traduzione importante a giudicare dall'insistenza dei messaggi...” disse Tardes accendendosi una sigaretta “... vieni, voglio mostrarti un posto...” fissandola per condurla in fondo al molo.

Guisgard
21-10-2016, 02.19.56
“Forse potrei...” disse Richard a Gwen “... mgari con la mia auto nuova fiammante... peccato esista solo nei miei sogni... altrimenti dovrei trovare un passaggio... io odio viaggiare in treno, lo sai... oppure prendere in prestito l'auto di nostro padre...” sorridendo “... senza il suo permesso, ovvio...”

Clio
21-10-2016, 02.21.20
Ascoltai attentamente le notizie.
Il pilota che si ritirava era a causa di un incidente.
"Oh, che gli è successo?" Incuriosita, ma mio padre cambiò canale.
"Peccato, potevi farla guidare a lui la tua macchina supersonica..." facendogli l'occhiolino.

Dacey Starklan
21-10-2016, 02.25.05
" Già a quanto pare è così" sorrisi e misi via il telefono, senza rispondere per il momento. Non era il caso di farlo davanti a lui o avrebbe finito per voler leggere la conversazione.
" Che posto?" chiesi prima di seguirlo.
Nonostante l'umore che aveva appena rincasato in casa, ora mio marito pareva disteso. Era da molto che non lo vedevo così rilassato e disponibile nei mie confronti. Volevo dargli l'occasione di mostrare il suo meglio.

Guisgard
21-10-2016, 02.25.27
“Eh, ad uno che non è neanche più capace di guidare un'auto da corsa...” disse Anellos a Clio “... no, per la mia auto occorre... non un uomo... no, ma un superuomo...” sorridendo.
Ad un tratto squillò il telefono.
“Si?” Anellos. “Ah, è lei dottore... si, certo... il progetto procede bene... tra qualche giorno invierò il materiale al Centro meteorologico Stradale... si, certo... a presto, amico mio.” E riattaccò.

Lady Gwen
21-10-2016, 02.30.53
Sorrisi alla sua risposta.
"Acconsentirei se tu decidessi di farlo, lo sai. Ma poi non credo che torneresti a casa..." Dissi, un po' mestamente, un po' sarcasticamente "Che poi non sarebbe così male... Nuova scuola, nuova gente, nuova vita con la tua bellissima sorella nel suo bellissimo appartamento" dissi, per scherzare, ma dietro lo scherzo c'era tanta speranza che decidesse di farlo davvero.

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Clio
21-10-2016, 02.36.04
"Per quello ho detto peccato..." sorridendo "Giusto un superuomo... vedi che sarei un ottimo pilota?" Sorridendo.
Poi il telefono, ascoltai sorridendo.
"Parlavate della tua nuova macchina?" Chiesi, incuriosita.

Guisgard
21-10-2016, 02.36.21
Tardes e Dacey percorsero il molo a piedi, tra una fresca brezza marina, il fruscio delle onde ed il profumo di salsedine.
“Si vede...” disse lui indicandole un'isola così vicina alla costa che poteva quasi toccarsi con mano “... è Proces... un'isoletta di pescatori... da ragazzo ci andavo sempre per fare qualche lavoretto e guadagnarmi da vivere... l'ho fatto fino a quando non mi sono arruolato nella polizia... guarda, si possono intravedere le casupole dei pescatori... ammassate, su strette stradine quasi labirintiche tra vicoletti e piazzette...” sorrise “... da piccolo giocavo a fare il pirata, sai? Sognavo di tesori perduti e principesse da salvare... oggi mi basterebbe salvarne una...” e si voltò a fissare sua moglie.
“Fiori, signore?” Avvicinandosi un ragazzo che vendeva fiori. “Fiori per la sua bella?”
“Si, un mazzetto...” pagandolo Tardes.
Un attimo dopo suonò il suo cellulare.
“Si?” Rispondendo lui. “Si, certo... dimmi...” dando i fiori a sua moglie ed allontanandosi per parlare al cellulare.
Lasciandola così di nuovo sola, stavolta a fissare l'isoletta di fronte al porto.
http://www.vesuviolive.it/wp-content/uploads/2016/07/procida-colori.jpg

Guisgard
21-10-2016, 02.50.43
“Intendi dire” disse Richard a Gwen “che potrei davvero venire lì da te? Intendi a vivere con te? Davvero vorresti il tuo fratellino fra i piedi giorno e notte? Ed i tuoi spasimanti?” Divertito. “Guarda che lo faccio davvero...”

Dacey Starklan
21-10-2016, 02.50.45
" Non mi parli mai della tua infanzia" realizzai quando lui iniziò il suo racconto, indicandomi l'isola.
" Ma riesco a vederti, da bambino, a scorazzare per le viette del porto..." gli sorrisi mentre lasciavo andare la mia immaginazione al suono delle sue parole.
" Sono sicura che avrai vissuto molte avventure, deve essere stato divertente..." mi interruppi notando che mi guardava.
" Salvarne una...già..." non sapendo bene come interpretare quella affermazione.
" Ti ringrazio" sincera, prendendo i fiori e annusandoli.
" Si, certo. Devi rispondere" e in un attimo l'atmosfera calda e famigliare che si era creata tra noi crollò come un debole castello di carte al soffio di un bambino.
Per un istante pensai di rispondere al messaggio ma vi rinunciai, ancora non volevo abbandonare la speranza. La sensazione che mio marito si stesse davvero impegnando per far funzionare le cose era ancora viva dentro di me e io volevo fare la mia parte.
Riflettevo su quello mentre guardavo le variopinte casette sull'isola e udivo in sottofondo la voce di mio marito al telefono.

Guisgard
21-10-2016, 02.53.39
“Si...” disse Anellos annuendo a Clio “... il progetto è destinato al Centro Meteorologico stradale... beh...” alzandosi dalla sedia “... ora andrò a fare un bagno... a dopo, Clio...” e salì di sopra.
Pochi minuti dopo il telefono squillò davanti alla bella androide.

Lady Gwen
21-10-2016, 02.56.02
Risi divertita ma ancor più felice
Felice che si fosse finalmente deciso a pensare a se stesso e ad abbandonare quel luogo sterile, anaffettivo e mortifero.
"Di spasimanti posso averne quanti ne voglio, ma ho un solo fratellino, no?" Dissi sorridendo "Farei carte false per farti apparire qui in questo istante."

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Guisgard
21-10-2016, 03.02.21
Dacey restò con quei fiori in mano, a guardare l'isola davanti al porto con i suoi colori variopinti e l'idea di avventure e sogni ancora descritti da suo marito un attimo prima.
Intanto lui era poco distante a parlare al cellulare.
Poi riattaccò e tornò da lei.
“Erano quelli della scientifica...” disse Tardes “... dicono hanno nuove informazioni sul misterioso pirata della strada... scusami, ma ti riporto a casa... poi devo tornare alla centrale...” mestamente “... mi spiace...”
Tornarono così all'auto e ripresero la strada verso casa.
“Vorrei tanto sapere a cosa pensi...” lui mentre guidava.
http://images.cdn.stuff.tv/sites/stuff.tv/files/styles/big-image/public/Smokey-and-the-Bandit_0.jpg?itok=IhQiRB5e

Dacey Starklan
21-10-2016, 03.10.19
Come temevo il lavoro lo avrebbe nuovamente portato via da me.
" Naturalmente, non preoccuparti. Avremo un'altra sera... ancora grazie per i fiori comunque, sono molto belli" chiudendo lo scialle intorno alle spalle e raggiungendo la macchina per tornare indietro.
Alla sua domanda tenni lo sguardo fisso dinanzi a me, tentando di scacciare il velo di tristezza che lo stava possedendo.
" Io... mi chiedo cosa abbiamo sbagliato per arrivare a questo punto e se... se saremo in grado di aggiustare le cose" confessai con un sospiro.
Non era facile che dessi voce a quei pensieri.
" Ma questa serata sembrava promettere bene in tal senso" e gli sorrisi, anche se lo feci sforzandomi, come a convincermi delle mie stesse parole.

Guisgard
21-10-2016, 03.10.57
“Allora domani salterò sulla prima auto parcheggiata in garage.” Disse divertito Richard a Gwen. “Tanto nostro padre ne ha tante che manco se ne accorgerà se manca una.” Ridendo. “Ma mi raccomando, fammi trovare una cenetta deliziosa.”

Lady Gwen
21-10-2016, 03.16.04
Risi alle sue parole.
"Senti ragazzino, non mi comporterò certo come quelle mogliettine servizievoli che esaudiscono tutti i desideri dei mariti, ti avviso già da ora che non sarà certo una pacchia" dissi, fingendo severità "Tuttavia, potrei fare un'eccezione domani" aggiunsi, con un leggero sorriso "Tesoro devo lasciarti adesso, ho lezione. Ti voglio bene, e avvisami quando ti metti in viaggio."

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Guisgard
21-10-2016, 03.17.01
L'auto sfrecciava veloce sulla strada.
“Da piccolo, guardando i film romantici in tv, pensavo che per essere felici bastasse l'Amore...” disse Tardes guidando “... con l'Amore tutto si aggiusta sempre, credevo nella mia ingenua fantasia di bambino... e ne sono ancora convinto, sai?” Guardando Dacey. “Se c'è l'Amore, il resto conta poco o nulla... ma forse è questo il nostro problema... non c'è Amore... non da parte tua, Dacey...” tornando a fissare la strada.

Guisgard
21-10-2016, 03.20.15
Gwen salutò Richard e riattaccò.
Aveva lezione all'Università e doveva prepararsi per accogliere suo fratello per l'indomani.
Louis intanto si era svegliato e prese a fare le fusa accanto a lei.

Dacey Starklan
21-10-2016, 03.26.51
Le sue ultime parole furono come un pugno in pieno petto, un macigno che mi comprimeva tanto da darmi problemi a respirare.
" Io non so come rispondere...mi dispiace, io vorrei che le cose funzionassero ma... non posso obbligarmi a sentire qualcosa che al momento non c'é. Ci ho sperato tanto, all'inizio ma... forse è perché ho tentato di impormi di amarti che alla fine non ci sono riuscita, e credimi, mi dispiace. Ma questo non significa che io non tenga a te, o al nostro matrimonio...io credo in ciò che ci siamo promessi, ci credo ancora... Solo che pensavo sarebbe stato diverso, pensavo che fin da subito le cose sarebbero andate alla grande. Forse non eravamo pronti, io non ero davvero pronta per sposarmi, forse allora ero troppo giovane. Non lo so.... Ma credimi, io ci spero ancora anche se siamo distanti, momenti come quello al porto mi fanno ancora sperare."
Non mentivo ma non ero neanche del tutto sincera.
Perché c'erano momenti in cui desideravo non essere sposata, in cui guardando mio marito non avvertivo assolutamente nulla.

Lady Gwen
21-10-2016, 03.28.13
Chiusi la telefonata con Richard, ancora su di giri per la meravigliosa notizia.
In quel momento non avrebbe potuto esistere felicità più grande di quella.
Non avevo idea di cosa.e due soggetti come i mostri genitori avessero potuto concepire due figli, visto che a stento ci guardavano e si guardavano in faccia.
L'importante ora comunque era che fossi riuscita a strappare finalmente il mio fratellino dalle loro fauci e l'avrei avuto tutto per me.
Intanto Louis faceva le fusa.
Allora lo presi in braccio.
"Mi dispiace, signorino. Tu resti a casa" mormorai, guardandolo in quel suo piccolo visino dal pelo grigio e setoso.
Il tempo di sparecchiare e prendere la borsa ed uscii.
Direzione: Università degli Studi di Capomazda City.
Avrei sistemato al mio ritorno tutto quanto per l'arrivo di Richard.
Mi arrabattai fra il traffico mattutino e a stento arrivai in facoltà.
Mi fermai, tolsi il casco e mi diressi in aula.
La stanza era grande, costituita da gradoni in legno, su ognuno dei quali erano disposti i sedili.
Presi posto ed attesi l'inizio della lezione.

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Guisgard
21-10-2016, 03.35.24
“Smettila di scusarti, Dacey...” disse Tardes aumentando la velocità “... non puoi scusarti perchè non provi Amore...” dando sempre più gas “... sei stata chiara e forse la colpa è mia...” inserendo la quinta “... non avrei mai dovuto accettare come moglie una donna che non mi ama...” il vento gonfiava i loro capelli a causa dell'auto decapottata “... ti riporto a casa... stare senza di me ti farà stare meglio... più rilassata... a spostare i tuoi mobili ed a rispondere ai tuoi tanti sms...”
Non disse altro fino a quando arrivarono davanti casa.
Lui scese a prendere la pistola e risalì in auto, per poi andare via, diretto alla centrale della polizia.

Dacey Starklan
21-10-2016, 03.42.32
Stavo per rispondere ma capii che qualsiasi cosa avessi detto lo avrebbe irritato ancora di più.
Mi sforzai di rimanere zitta anche se il mio volto era contratto in una smorfia di dolore e risentimento.
Non lo amavo, si lo avevo detto ma non avevo mai escluso la possibilità che prima o poi lo avrei fatto. Quello che non volevo fare era ferirlo, perché, nonostante tutto, lui era la persona che avevo accettato di avere accanto nella mia vita. Io lo avevo deciso e ora, ogni singolo giorno, dovevo convivere con quella decisione e tentare, anche se malamente, di far funzionare la cosa.
" Mi è piaciuto stare con te sta sera, è la verità. Spero che le cose ti vadano bene al lavoro. A più tardi" tenendo i fiori nella mano destra mentre cercavo le chiavi di casa nella borsa, una volta scesa dall'auto.
Mi voltai per salutarlo anche se ero certa che a lui non importasse granché quindi entrai.

Guisgard
21-10-2016, 03.46.32
Gwen arrivò in facoltà e seguì la lezione.
Dopo tre ore piene il corso era terminato.
La ragazza vide allora un po' di confusione tra l'ingresso dell'edificio universitario ed il cortile grande oltre l'androne.
Scoprì così che un gruppo di centauri, dall'aspetto simili a teppisti in moto, si divertivano a stuzzicare diverse studentesse.

Guisgard
21-10-2016, 03.48.52
La macchina di Tardes sfrecciò via e Dacey non poté fare altro che entrare in casa.
In quella grande casa così vuota, restando allora con la sua solitudine e malinconia.

Lady Gwen
21-10-2016, 03.54.35
La lezione durò tre ore piene, al termine delle quali mi sentivo completamente stordita.
Mentre uscivo dall'aula, vidi uno strano assembramento di gente.
Guardai meglio, ma cambiai subito strada, raggiungendo la mia moto.
Ragazzine smorfiose che si facevano stuzzicare ed adulare, gente che non avrei mai avuto nelle mie compagnie, una zona da evitare, insomma.
Raggiunsi la moto e mi sedetti, trascorrendo alcuni minuti a rispondere ad alcuni sms prima di ripartire.
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Dacey Starklan
21-10-2016, 03.56.59
Una volta dentro presi un vaso per mettervi i fiori, lasciandoli in bella vista sul tavolino basso del salotto.

Almeno avrebbero rallegrato la stanza visto che ormai il mio umore si era guastato.

Non capivo quell'improvviso scatto di rabbia di Tardes. Sapeva benissimo come stavano le cose, non era una novità ma il risultato di anni passati a vivere come due estranei. Avevo entrambi delle colpe e qualche fiore non avrebbe mai scacciato via tutto in un istante. Doveva essere paziente, come io lo ero stata fin dal primo giorno, sperando di avere una vita che non si era mai realizzata.

Avevo sperato a lungo ma poi le mie speranze avevano vacillato, così come il mio spirito.

Soprattutto dopo l'incontro con Simon. Per me era stata come brezza fresca sul viso, mi ero risvegliata dal torpore. Avevo riscoperto il piacere di vivere.

Ma non mi ero mai spinta troppo in là, perché ancora speravo per il mio matrimonio.

Erano i piccoli momenti come al porto che riuscivano ad alimentare quella piccola fiammella speranzosa.

Per precauzione cancellai comunque la mia conversazione con Simon, ricordando a memoria ora e luogo del pranzo per domani.

Mi misi a letto chiedendomi quando Tardes sarebbe tornato. Tardi, sempre troppo tardi. Era inutile aspettarlo sveglia.

Guisgard
21-10-2016, 04.00.35
Gwen evitò quel punto dell'edificio, raggiunse la sua moto e dopo aver messaggiato un po' partì.
Tornò a casa e poté riposarsi dopo la pesante mattinata universitaria.
Verso il pomeriggio squillò il cellulare.

Guisgard
21-10-2016, 04.03.22
Dacey si coricò, quando udì poco dopo suonare il suo cellulare per un nuovo sms che così recitava:

“Solo per indicarti buonanotte... (faccina con fiore)
E la speranza che venga presto domani...”

Era Simon.

Lady Gwen
21-10-2016, 04.03.54
Dopo un di tempo passato a messaggiare, ripartii e tornai a casa.
Una volta entrata gettai chiavi, borsa e giubbotto a casaccio su una poltrona, per poi buttarmi sul divano.
Nel momento di maggiore relax, però, il cellulare squillò.
Possibile che non si potesse avere un attimo di calma?
Speravo almeno fosse Richard.
"Pronto?" dissi, rispondendo.

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Clio
21-10-2016, 04.07.24
Annuii ad Anellos.
"Interessante, sono sicura che apprezzeranno il tuo progetto!".
Poi decise di farsi un bagno e io lo salutai, restando lì a sistemare le sue carte.
Poi il telefono squillò, e io risposi.
"Pronto?"

Dacey Starklan
21-10-2016, 04.08.52
Scossi la testa nel leggere. Non capivo come facesse a mettermi di buon umore anche solo con un semplice messaggio.

Decisi di rispondere: Ci sarò. Buonanotte.

E quindi cancellai anche quegli ultimi messaggi.

E di nuovo mi sentii in colpa, guardando la parte vuota del letto nel quale di solito dormiva Tardes.

Forse non dovevo andare a quel pranzo. Ma in fondo era solo un semplice pranzo, con un amico che aveva chiesto il mio aiuto.

Mi ripetei quella frase un paio di volte.

Si, non c'era nulla di male. Solo un pranzo. Solo un pranzo.

Ripresi quindi il telefono, forse perché ancora il senso di colpa mi asserragliava il cuore come un serpente che cinge le sue vittime.



Che tu ci creda o no, preferisco quando in casa ci sei anche tu.



E lo inviai a Tardes, speravo che sarebbe servito a fargli passare l'umore nero che lo aveva assalito in auto.

Guisgard
21-10-2016, 04.13.00
“Ehi, sorellina...” disse euforico Richard a Gwen “... che fai? Io? Io sto facendo i 200 orari sull'Asse Mediano! Wow! E' una bomba la Lamborghini del nostro vecchio! Visto? Ti sto facendo una sorpresa! Tra mezz'ora sarò da te! Wow!” Palesemente brillo.

Guisgard
21-10-2016, 04.14.41
Clio alzò il telefono.
Ma per un lungo istante nessuno rispose.
L'androide udì solo alcuni mormorii.
“Morirai...” disse ad un tratto una voce stridula “... morirai presto...” e staccò.

Clio
21-10-2016, 04.17.32
Chi diavolo è che telefona e poi non parla?
Pensai in un primo tempo.
Poi quei mormorii, quella voce stridula, quella minaccia.
Restai con la cornetta in mano per un lungo istante.
"Auguri!" Dissi solo, in un primo tempo.
Ma in realtà capii subito che non era me che voleva morta, chiunque ci fosse dall'altro capo del telefono ma mio padre.
Così istintivamente andai anche io al piano di sopra.
Sarei rimasta fuori dal bagno a proteggerlo.

Guisgard
21-10-2016, 04.18.28
Dopo un po' il cellulare di Dacey suonò per un nuovo sms:

“Aspettami sveglia, porterò due grossi cornetti al cioccolato per uno spuntino notturno... (faccina che bacia).”

Era di Tardes.

Lady Gwen
21-10-2016, 04.20.00
Saltai in piedi quando lo sentii.
Impallidii ed il sangue si congelò nelle vene.
In un attimo afferrai casco e chiavi ed uscii di casa.
"Richard, sei impazzito?! Sei ubriaco! Ti schianterai!"
Nel frattempo ero già arrivata alla moto, pronta per partire.
Ma cosa gli era saltato in mente? Avevamo stabilito che sarebbe venuto il giorno dopo, cosa gli costava aspettare un giorno in più?
In quelle condizioni, poi.
Furono tanti i pensieri che mi passarono per la mente, ma uno su tutti, che la colpa fosse solo la loro.

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Guisgard
21-10-2016, 04.25.23
Dopo un po' Anellos uscì dal bagno e trovò Clio fuori dalla porta.
“Ehilà...” disse sorridendo e vagamente sorpreso “... fai il piantone?” Divertito. “Ti ringrazio, ma non credo che qui in casa io corra gravi rischi.” Ridendo. “Forse dovremmo andare a letto, no?”

Guisgard
21-10-2016, 04.30.28
“Tranquilla, sorellina...” disse su di giri Richard al telefono “... e dai, togliti dalle scatole!” Gridò. “Scusa, Gwen, ma c'è un tipo che se ne va a passo d'uomo nel bel mezzo della strada! Che idiota! Ora lo sorpasso!”
Intanto la ragazza salita in moto voleva raggiungerlo, nonostante fosse ad una sessantina di chilometri dalla città.
“Wow!” Ridendo Richard al telefono. “Che sorpasso, sorellina! Aspettami, arrivo da te!”
Ma Gwen udì un ossessivo clacson nel cell.
“Ma cosa suoni!” Esclamò Richard, riferendosi a qualcuno che gli suonava dietro. “Eri lento e ti ho passato! Va al diavolo!” Sempre quel clacson in sottofondo.
Poi la ragazza sentì suo fratello gridare, un grande schianto e la linea si interruppe di colpo.

Lady Gwen
21-10-2016, 04.41.26
Tranquilla?
Tranquilla?!
Mi aveva davvero detto di stare tranquilla?!
Ascoltai quel discorso folle pietrificata.
Il clacson, quel clacson ossessivo che continuava a sentirsi in sottofondo, l'euforia di quel pazzo, poi un urlo, uno schianto.
Poi il nulla.
"Richard..." Sussurrai "Richard!" Gridai, col volto già bagnato dalle lacrime.
Non sapevo che fare, ero nel panico più totale.
Un attimo dopo pensai di chiamate la polizia e composi il numero.
"Pronto, polizia?" Mormorai in lacrime e tremante "C'è stato un incidente sull'Asse Mediano, a circa sessanta chilometri da Capomazda... Si tratta di... Di un ragazzo... Ha diciotto anni, si... si chiama Richard Ygraal... Io... Io credo che... Che sia rimasto ferito..."

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Guisgard
21-10-2016, 04.46.41
“Cerchi di restare calma, per favore” disse la centralinista della polizia a Gwen “altrimenti non potrò aiutarla... lei conosce il ragazzo? E' suo parente? Amico? Può dirmi che genere di auto guidava?”

Guisgard
21-10-2016, 04.53.04
“Io mi chiamo Carlotta...” disse la ragazza bionda ad Altea “... devo recarmi anche io alla sede della Società Cibernetica Ateon per un colloquio di lavoro... che fortuna, facciamo la stessa strada.” Sorridendo. “Oh, il corteo... in verità sono alcuni clan religiosi cinesi... qui a Capomazda City c'è una forte comunità cinese... tranquilla, sono brava gente... tra poco la circolazione stradale riprenderà normalmente...”
Ad un tratto però il corteo si fermò.
“Strano...” Carlotta “... sembra vogliano fare una manifestazione di protesta... contro chi poi?”
E quegli uomini raggiunsero la sede della Società Cibernetica Ateon.
https://gradingfightscenes.files.wordpress.com/2014/06/picture110.png

Altea
21-10-2016, 08.26.06
"Piacere Carlotta. .pure io mi sto recando laggiù per un colloquio. .ovvero vorrei sapere se cercano modelle per pubblicizzare la nuova auto costruita...".
Poi quel corteo si rivelò di religiosi cinesi..perché mai dei religiosi cinesi dovevano protestare e la sorpresa fu quando si diressero verso l'Ateon.."Oh..penso abbiamo scelto la giornata sbagliata..ma perché mai dovrebbero protestare? Tu sai qualcosa di questa Società o possiamo chiedere a qualcuno di questi passanti".

Dacey Starklan
21-10-2016, 08.28.48
Sembrava aver funzionato, nel vedere la sua risposta.

Mi sdraiai con il telefono in mano, distendendo le gambe sotto le coperte.

Quindi risposi a mia volta: Ci proverò anche se sai che sono una dormigliona. Però tu svegliami se serve, ho proprio voglia di un cornetto al cioccolato.



Misi via il telefono sul comodino e piegai le braccia dietro la testa. I pensieri mi si affollavano come un vortice.

Non era la prima volta che Tardes aveva questi riguardi nei miei confronti ma finora non erano durati molto e spesso lo faceva solo per ottenere qualcosa in cambio.

Forse questa volta era diverso, forse aveva capito, forse voleva davvero aggiustare le cose una buona volta. E io dovevo almeno dargli il beneficio del dubbio. Ancora.

Lady Gwen
21-10-2016, 09.24.16
"È mio fratello... Guida una Lamborghini... L'ha presa nonostante fosse ubriaco..." Risposi, non riuscendo a respirare, a parlare, riuscivo solo a pensare che era schiantato chissà dove e poteva essere troppo tardi "Vi prego, fate presto..."

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Nyoko
21-10-2016, 09.43.01
Il professore entrò in aula e preparò le diapositive ma, prima di iniziare, fece una domanda molto interessante. Nessuno rispose, o magari non osava farlo. Lo feci io, alzando prima una mano e poi prendendo a parlare.
"Io credo che un cattivo non sia di per se cattivo. L'essere umano ha la capacità di provare sentimenti, di avere dei piaceri e delle morali. Fa parte della loro ragione, ma anche dell'istinto. Il cattivo può pure essere conscio di ciò che sta facendo. Un 'cattivo' tipo Hitler, ad esempio, può nascondere molte morali piacevoli, come l'amore per gli animali e per la sua famiglia. Probabilmente fu a cause dell'odio per se stesso, che fece ciò che ha fatto. Ma, in primis io mi chiedo: cos'è un cattivo? Un cattivo, nei cartoni animati, pare privo di morali e sentimenti, ma la realtà opta invece nel riconoscere che non è insensibili a tutto. La cattiveria deriva dalle nostre morali. Per noi ciò che può essere sbagliato, per altri potrebbe essere la sola soluzione che hanno." dissi facendo una breve pausa. Il cuore batteva forte, l'emozione mi prendeva sempre quando parlavo in pubblico e spesso tremavo. Poi continuai:
"Per rispondere alla vostra domanda io le dico 'con quale criterio giudichiamo un cattivo? Un pedofilo che approfitta di un bambino è senza dubbio spregevole, ma è il suo orientamento sessuale. La sua 'natura'. So che può sembrare strano questo, ma il cattivo è creato dalla moralità. Decidere cosa è sbagliato e cosa no. Dove la natura ha sbagliato e dove no. La cattiveria è un sentimento, professore. Chi è cattivo non sempre sa di esserlo, ma probabilmente sa che può nuocere a qualcuno." dissi interruppendomi. Mi tremavano le gambe e non riuscì più a dire una parola.

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Clio
21-10-2016, 17.08.11
Guardai mio padre con aria seria.
Come potevo dirglielo?
"Ho risposto al telefono, dopo che te ne sei andato..." dissi "C'era una voce stridula che diceva che morirai molto presto.." preoccupata "Perciò preferisco starti vicino, in modo da poterti proteggere.." annuendo gravemente.
"Chi credi che potrebbe esserci dietro queste minacce?".

Lady Gaynor
22-10-2016, 12.16.27
Richiusi la porta alle mie spalle con un brivido. Aveva rinfrescato parecchio e scendere a buttare la spazzatura con le braccia scoperte era stata una pessima idea. Mi rinfrancai col tepore della casa, nella cucina dove ancora si sentiva la calda scia del forno che aveva ospitato la nostra cena.
Spensi la tv, volevo solo andare a letto dopo una giornata piena. Andai in bagno a lavarmi i denti, osservando il mio viso nello specchio. C'erano i segni della stanchezza, dell'età non più giovanissima, ma soprattutto io riuscivo a scorgere i segni della noia, della vita che scorre sempre uguale, che ti rende gli occhi opachi e ti spegne il sorriso. Mi asciugai la bocca e andai nella cameretta, guardando le due testoline rosse che dormivano vicine. Nei momenti di sconforto, era dalle mie bambine che traevo la forza per riprendermi, pensando che dopotutto qualcosa di buono lo avevo fatto anche io.
Peccato però che non sempre questo riuscisse a consolarmi... Il mio matrimonio era stato un fallimento, creando in me un perenne stato di insoddisfazione. Il divorzio era stato inevitabile e non mi aveva abbattuta più di tanto, ma la totale assenza d'Amore nella mia vita mi pesava come un macigno. Ero una madre, ma avevo smesso di essere una donna da molti anni.
Mi chinai a baciare la fronte delle bimbe e andai nella mia camera, mettendomi a letto.
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Sul comodino avevo un romanzo di Agatha Christie, ma lo avrei letto dopo. Presi prima il cellulare, cercando qualche tizia in rete. Una di esse attirò la mia attenzione poiché era cronaca locale... un'incidente sull'Asse Mediano, a pochi chilometri da casa mia. Da quel che si leggeva, una ragazza in bicicletta era stata letteralmente spiaccicata contro il guardrail da un'auto pirata, mentre i suo compagno era stato sbalzato giù dal cavalcavia, precipitando di sotto e morendo sul colpo. Un brivido d'orrore mi corse lungo la schiena... la ragazza aveva fatto una morte orrenda, strisciata lungo il guardrail per diversi metri. Era una dinamica strana per un incidente... quale auto che a velocità impatta un corpo estraneo se lo trascina dietro invece di sterzare e poi non contento ne investe un altro? O l'autista era talmente ubriaco da non riuscire a gestire l'auto oppure non si trattava di un incidente, bensì di omicidio volontario. Quest'ultima ipotesi mi fece rabbrividire di nuovo... la violenza stava dilagando come un fiume in piena e la vita umana per certi individui valeva meno di un taddeo.
Disgustata da ciò che avevo appena letto, cliccai sulla pagina successiva, sperando in qualche notizia più allegra.

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Guisgard
23-10-2016, 02.00.30
“Oh, anche io vorrei tanto lavorare da loro, magari come segretaria.” Disse Carlotta ad Altea, mentre entrambe attendevano la fine del corteo. “Beh, che io sappia, prima che venisse eretto il grattacielo della Società Cibernetica Ateon, in questo quartiere c'erano alcuno strutture religiose, ma poi, una volta giunta qui la Società Cibernetica Ateon, tutte furono evacuate. Pare che il presidente non amasse questo genere di cose...”

Guisgard
23-10-2016, 02.02.32
“D'accordo, ora si calmi...” disse la centralinista a Gwen “... intanto manderò una pattuglia ed un'ambulanza... nel frattempo posso sapere il suo nome e quello di suo fratello?”

Altea
23-10-2016, 02.03.50
"Segretaria? Non male..." pensai sorridendo..poi quelle frasi.."Cosa? Mi vuoi dire il proprietario è ateo? Oh ma io non voglio lavorare per sta gente..e allora questi cinesi..ah, capito..ogni forma di religione..beh penso non sia persona per me..però lo farò solo per soldi anche se..magari daranno la pubblicità a qualche attricetta famosa" e suonai forte il clacson per farmi passare.

Guisgard
23-10-2016, 02.04.46
“Magari era solo lo scherzo di pessimo gusto da parte di un buontempone.” Disse sorridendo Anellos a Clio. “Chi vuoi che voglia vedermi morto? Aspetta almeno che mi assegnino il Nobel.” Divertito. “Su, andiamo a riposare, è tardi... e dimentichiamo quella telefonata.” Annuendo.

Guisgard
23-10-2016, 02.14.56
“Non so se sia ateo o meno...” disse Carlotta ad Altea “... ma mi sembra naturale che davanti agli interessi personali, soprattutto economici, non ci siano valori ed ideali che tengano... no?”

Altea
23-10-2016, 02.18.05
"Beh...dipende...se uno è veramente cattolico penso non scenda a compromessi...se a me dicessero che per lavorare lì dovessi perdere i miei credi religiosi e quindi modi di pensare mi rifiuterei...non scendo a compromessi..nemmeno in amore..forse perchè non ho trovato il tipo giusto" cercando di aprirmi un varco.

Guisgard
23-10-2016, 02.22.21
“Purtroppo io ho bisogno di lavorare e quindi non posso farmi troppi problemi.” Disse Carlotta ad Altea, mentre la loro Ferrari cercava di passare. “A me interessa che mi paghino, per il resto possono credere in ciò che vogliono.” Sorridendo.
Ad un tratto in strada arrivarono alcuni agenti della sicurezza privata della Società Cibernetica Ateon, invitando il corteo ad allontanarsi.

Altea
23-10-2016, 02.26.21
"Si ti capisco...beh, io il lavoro lo voglio per la mia indipendenza...ma quello che cerchi tu è un lavoro fisso..la segretaria, il mio è solo..come dire, un lavoro per diletto o per raccimolare qualche soldo anche se non ne avrei bisogno..ti auguro di ottenerlo quel lavoro" sorrisi mentre dei poliziotti della Ateon vennero a far spostare il corteo e finalmente arrivammo a destinazione. Scendemmo dalla macchina e accesi l' antifurto..bene sono pronta ed entrai sfoderando il mio miglior sorriso anche se la cosa non mi convinceva.

Guisgard
23-10-2016, 02.31.26
La Ferrari di Altea riuscì a raggiungere l'accesso al grattacielo, così che lei e Carlotta, parcheggiata l'auto, scesero per entrare nella sede dell'importante azienda.
Ma prima che potessero entrare dovettero attendere che la vigilanza allontanasse con la forza gli uomini del corteo che facevano resistenza.
“Detesto queste cose...” disse Carlotta ad Altea “... devono essere proprio idioti quelli del corteo... non vedono che i vigilanti hanno i manganelli? Mah...”

Altea
23-10-2016, 02.34.47
"Io detesto vedere questi soprusi..queste persone hanno il loro diritto di protestare senza subire violenza..lo fanno per un loro scopo e a volte si è disposti a morire per i propri ideali, soprattutto se personali" e mi guardavo attorno..impaziente..chissà se avrei visto quel gioiellino di auto.

Guisgard
23-10-2016, 02.41.17
Alla fine Altea e Carlotta riuscirono ad entrare nella sede della Società Cibernetica Ateon e naturalmente la loro avvenenza non passò inosservata.
Subito un uomo dai modi affabili si avvicinò alle due belle ragazze.
“Salve, signorine...” disse “... posso esservi d'aiuto? Sono Aolo, responsabile marketing.”

Altea
23-10-2016, 02.46.52
Finalmente entrammo e mi guardavo in giro.."Non male eh quanto lusso".
Ad un tratto ci si avvicinò un uomo e sorrisi a Carlotta in modo malizioso.."Piacere Aolo..io sono Altea de Bastian..sono qui perchè ho sentito del nuovo bolide prodotto e sono venuta per sapere se avete bisogno di una modella per fare la pubblicità" e lo guardai sperando fosse la buona volta..anche se dovevo tenermi alla lontana da loro..avevo capito.

Clio
23-10-2016, 02.56.10
Guardai mio padre poco convinta.
Non sembrava uno scherzo, e comunque non andava sottovalutato secondo me.
Meglio prendere qualche precauzione in più.
Tuttavia lui minimizzò, e allora io sorrisi.
"Certo, come preferisci.." annuendo "Buonanotte.." dissi, sapendo però che io non avrei dormito affatto.
Preferivo saperlo al sicuro e poi scoprire che non era niente, piuttosto che sottovalutare una minaccia.

Guisgard
23-10-2016, 03.00.30
Carlotta rispose con un sorriso malizioso allo sguardo di Altea.
“Anche a me piacerebbe lavorare per voi.” Disse poi ad Aolo.
“Naturalmente c'è sempre spazio e bisogno per due ragazze di così buona volontà.” Aolo guardandole con uno sguardo che di professionale aveva ben poco. “Prego, seguitemi...” conducendole nel suo ufficio, dove chiese poi alle due le loro referenze.

Altea
23-10-2016, 03.04.19
Quell' Aolo era un pò strano...speravo non fosse uno che in cambio volesse più di una romantica cena.
Mi sedetti sulla sedia e consegnai le foto dei miei casting "Ho già fatto alcune pubblicità, io studio alla università e sono figlia del più grande industriale di Città di Capomazda di moto...e lavora pure nel mondo della Formula Uno" sorridendo "Mi sembra abbia pure una squadra, ma io non adoro questo genere di sport".
Guardando la mia foto preferita.

https://modaedintorni.files.wordpress.com/2010/01/claudia-schiffer.jpg?w=450&h=661

Guisgard
23-10-2016, 03.10.07
Anellos annuì e diede poi la buonanotte a Clio.
Andò nella sua stanza e lasciò da sola l'androide, con i suoi sospetti e le sue preoccupazioni.
“Ancora sveglia, vedo...” disse ad un tratto una voce robotica “... come mai?” Era Alan 71, il robot di casa del dottor Anellos.
http://mr.comingsoon.it/imgdb/PrimoPiano/38302_hp.jpg

Clio
23-10-2016, 03.12.39
Guardai mio padre entrare nella sua stanza, e cominciai a camminare nervosamente avanti e indietro.
Forse mi preoccupavo troppo, era vero, ma che altro potevo fare?
Una voce mi destò dai miei pensieri, sorrisi ad Alan.
"Ciao.." con un cenno del capo "Sono preoccupata per il dottore..." ammisi, raccontandogli poi della telefonata minacciosa.
"Magari poi non è niente.." sospirai "Ma non sono tranquilla..".

Guisgard
23-10-2016, 03.17.01
“Molto belle queste foto...” disse Aolo sfogliando le foto di Altea “... le trovo artistiche e per nulla banali... ma come mai una donna ricca e bella come lei decide poi ti voler fare la modella? Esibizionismo?” Sorridendo.

Altea
23-10-2016, 03.21.12
"Grazie, sono contenta le piacciano" soddisfatta "Beh..un pò esibizionista lo sono..lo ammetto..e pure un pizzico vanitosa ma io..si...ho avuto modo di allontanarmi dal mondo di mio padre" seria e muovendo nervosamente le mani.."Detestavo essere comandata..ho voluto essere indipendente e poi lui non era mai a casa" scrollai le spalle..ma sempre nervosa..quella domanda mi aveva irritata "Sempre il suo lavoro, gli affari..e...quei piloti egocentrici e pieni di se stessi..e quindi ora vorrei essere me stessa" guardandolo in viso.

Guisgard
23-10-2016, 03.21.59
“Beh, mi chiedo...” disse Alan 71 a Clio “... chi potrebbe avercela col dottore? Però se lui era tranquillo allora magari davvero non c'è nulla di cui preoccuparsi.”
Il tempo passò velocemente, così come ciò che era rimasto della notte.
E verso le 7.30 del mattino squillò di nuovo il telefono.

Clio
23-10-2016, 03.24.17
"Non lo so chi potrebbe avercela col dottore..." scuotendo la testa.
Era vero.
Chi poteva essere?
Sbagliavo forse ad essere così apprensiva?
Ma la mia missione era difenderlo, dopotutto, che non sottovalutassi una minaccia di morte mi sembrava il minimo.
La notte ormai volgeva al termine, e alla mattina il telefono squillò di nuovo.
Così, andai nuovamente a rispondere.
"Pronto?"

Guisgard
23-10-2016, 03.27.48
“Si, buongiorno...” disse una voce al telefono a Clio “... chiamo da parte del Bio Labor per riferire al dottor Anellos che il vicepresidente lo riceverà verso le 18.00 di oggi. Riferirà lei al dottore di ciò? Lui stesso ha chiesto questo incontro.”

Clio
23-10-2016, 03.30.05
Bio Labor.
Vicepresidente.
Ore 18.00.
Memorizzai quelle informazioni e risposi cortesemente alla voce al telefono.
"Naturalmente, sarà fatto.." annuendo anche se non poteva vedermi.

Guisgard
23-10-2016, 03.36.45
Aolo sorrise ad Altea.
“Non sia tesa...” disse sorridendo “... non sa che la bellezza ne risente se non si è tranquilli?” Divertito. “Comunque queste foto sono molto interessanti e noi cercavamo appunto un nuovo volto per la nostra pubblicità...”
Poi anche Carlotta colloquiò con Aolo ed anche lei lasciò una buona impressione.

Altea
23-10-2016, 03.39.00
Alle parole di Aolo trasalii...vi era un motivo nascosto per la mia irrequietezza ma il pensiero passò via dalla mente alla sua risposta.."Oh davvero..allora sarò io la testimonial della nuova auto" ero davvero soddisfatta...vi ero riuscita e senza tanti intoppi pure.

Guisgard
23-10-2016, 03.39.12
Clio rispose alla telefonata e memorizzò il tutto.
Poco dopo Anellos si svegliò e scese per la colazione.
“Buongiorno.” Disse salutando l'androide ed Alan 71.

Clio
23-10-2016, 03.40.47
Anellos era sempre stato un buon mattiniero, e poco dopo la telefonata si svegliò.
"Buongiorno dottore..." dissi, sorridendo.
"Hanno telefonato quelli del Bio Labor, per informarti che il vicepresidente ti riceverà oggi alle 18.00" riferii.
"Dicono che hai voluto tu questo incontro!".

Guisgard
23-10-2016, 03.48.01
“Le faremo un provino e se tutto andrà come penso lei sarà la nuova testimonial della nostra auto.” Disse sorridendo Aolo ad Altea.

Altea
23-10-2016, 03.50.32
"Un provino? D' accordo....cercherò di esserne all' altezza" ... quell' uomo aveva il sorriso stampato in viso, ecco perchè lavorava nel marketing.

Guisgard
23-10-2016, 03.52.19
“Oh, bene...” disse stupito Anellos a Clio “... pensavo di dover attendere settimane per essere ricevuto... beh, meglio così.” Annuì. “Oggi pomeriggio ci andrò. Porterò Alan con me, poiché gli ho installato alcuni programmi che dovrò mostrare a quelli della Bio Labor.”

Clio
23-10-2016, 03.54.31
Sorrisi ad Anellos.
"Meglio, no?" Entusiasta "Non dovrai aspettare..".
Poi ascoltai la frase su Alan.
"Oh, interessante!" guardando il robot accanto a me "Io resto a casa, quindi?".
Erano rarissime le volte in cui potevo uscire, ma ci speravo sempre.

Guisgard
23-10-2016, 04.02.49
“Allora ci rivediamo con entrambe” disse Aolo ad Altea e a Carlotta “domattina. Naturalmente non qui, ma Baias Beach per un servizio fotografico preparatorio. Ok?”

Guisgard
23-10-2016, 04.06.18
“Si, Clio, resterai qui a casa.” Disse Anellos. “Torneremo in serata, non faremo tardi. Beh, avrai la casa a tua disposizione, no? Potrai fare ciò che più vorrai.” Sorridendo.
Lo scienziato allora preparò alcuni documenti e poi, fattasi l'ora dell'appuntamento, uscì con Alan 71.

Altea
23-10-2016, 04.07.38
"Perfetto...bellissimo scenario direi" mi alzai e diedi la mano ad Aolo.."Arrivo presto, verso le 7.30 così vedrò pure il mare".
Uscimmo dall' ufficio e guardai Carlotta.."Speriamo bene..ce la farò..e pure tu..vuoi ti porti a casa? Non è un problema amo correre con la mia Ferrari sportiva..a volte faccio pure gare con certi amici..beh sono un pò scapestrata lo so..comunque come vuoi tu...posso pure venire a prenderti domattina" aspettando la sua risposta e ormai avevamo raggiunto la gialla auto fiammante.

Guisgard
23-10-2016, 04.13.51
“Oh, ti ringrazio.” Disse Carlotta ad Altea. “Io sto in un albergo, poiché sono giunta a Capomazda City apposta per questo colloqui di lavoro, quindi te ne sarei grata per questo passaggio.”
E andarono via con la Ferrari fiammante.

Clio
23-10-2016, 04.16.56
La casa tutta per me, in effetti non capitava poi così spesso.
Eppure avrei preferito poter uscire e mischiarmi liberamente alla folla, invece che starmene lì tutta sola.
Ma era per la mia sicurezza, mio padre lo diceva sempre.
Tuttavia non mi demoralizzai, mi misi seduta sulla poltrona accanto alla finestra, col mio libro preferito tra le mani.
Era un vecchio libro, che mi era parso subito speciale.
Lo avevo letto tutto d'un fiato un pomeriggio di qualche settimana prima, e ora nessuno riusciva a darmi le stesse emozioni.
O comunque, l'impressione di provare emozioni, pensai con un velo di tristezza.
E ora mi divertivo ad aprirlo a caso e leggere da quel punto, per poi richiuderlo e riaprirlo.
Mi piaceva vedere che cosa sarebbe saltato fuori.

L’attesa.
Lei odiava aspettare, e ancor di più aspettare invano.
Aveva passato gran parte della mattina ad aspettarlo, guardando continuamente la finestra per poi sospirare.
Ormai il meriggio si allungava sulla brughiera, e di lui nessuna traccia.
Lei si era seduta su una poltroncina vicino alla finestra a leggere, ma il sonno l’aveva colta senza che se ne accorgesse.
Fu una carezza leggera a svegliarla, un dolce contatto di mani che la sollevavano per portarla sul letto a riposare.
“Ciao..” farfugliò lei aprendo gli occhi, mentre lui si stendeva accanto a lei.
“Perdonami, ho fatto tardi..” gli sorrise lui, prendendola tra le braccia.
“Non importa..” sussurrò lei, beandosi di quel contatto “Mi sei mancato…”.
“Anche tu..” continuando ad accarezzarle i capelli.
Lei resto a godersi quella dolce felicità, finchè non alzò lo sguardo su di lui, che era insolitamente calmo e silenzioso.
“Ehi…” osservando i suoi occhi assenti “Va tutto bene?” preoccupata.
“Sì..” rispose distrattamente lui, sforzandosi di sorridere.
“Mmmm..” mormorò lei, facendosi seria “Non me la racconti giusta.. che è successo?”.
Lui esitò per un lungo istante, ma poi cedette, in un lungo sospiro.
“Hanno rubato una preziosa reliqiua..” ammise alla fine.
“Che cosa?” scioccata lei “Come?”.
“Erano destinate a una nuova cattedrale..” con sguardo lontano lui “Ma la nave è stata attaccata, e la reliquia è stata rubata..” sospirò.
“Pirati?” chiese lei.
“Già..” a denti stretti lui, cercando a stento di nascondere la rabbia.
Poi si voltò verso di lei e sorrise.
“Scusa, non dovrei parlarti di queste cose..” sfiorandole il viso.
“Se non parli di queste cose con me, con chi pensi di farlo?” sorridendo lei.
Lui sorrise e la baciò piano.
“Piuttosto..” continuò lei “Non sai chi ci sia dietro l’arrembaggio?”.
Lui scosse la testa “Se lo sapessi..” stringendo i pugni.
“Fammi indovinare, nessun sopravvissuto?” alzando un sopracciglio.
“No, qualcuno è sopravvissuto…” guardandola come non capisse il senso di quella domanda.
“Beh, che hanno detto?” incalzò “Com’era la nave? La ciurma? Il Jolly Roger.. la bandiera..” mimando con la mano.
“Non lo so…” sbuffò lui, per poi corrucciare la fronte e tornare a guardarla “Un serpente.. hanno parlato di un serpente insieme al teschio.. sì, ora ricordo!” esclamò.
Lei rise piano.
“Capitan Cobra..” annuendo “Un vero pallone gonfiato, dai retta a me..” scuotendo la testa.
“Lo conosci?” stupito lui.
“Certo che lo conosco, che domande!” esclamò lei, alzando gli occhi al cielo.
Lo strinse a sé e lo guardò dritto negli occhi, in quegli splendidi occhi azzurri che tanto amava.
“Quella reliquia è importante per te?” gli chiese.
“Moltissimo”
“Allora andiamo a riprendercela!”
“E come?” sconsolato “Che posso fare? Chissà dove sarà ora..”.
“Sai cosa dovresti fare?” divertita lei.
“No…”
“Avere più fiducia nella tua donna…” sussurrò sulle sue labbra, prima di incatenarle in un bacio appassionato “Vado a vestirmi…”.
Lui cercò di trattenerla “No.. ehi.. dove vai?” protestò.
“La vuoi quella reliquia o no?” con tono perentorio lei “Ecco” senza aspettare risposta “Allora preparati..” aprendo l’armadio.
“Ma..” stupito lui “Dove andiamo?” chiese.
“A Portuga!” esclamò lei, con un sorrisetto divertito, mentre dal fondo di un baule tirava fuori abiti che non metteva da molto tempo.
Bastava poco per sentirsi di nuovo se stessi, pensò lei, mentre si vestiva.
E infondo aveva ragione: un paio di stivali neri in puro cuoio spagnolo, una gonna bianca rimboccata da una parte per agevolare gli arrembaggi, una camicia di seta nera con dettagli bianchi e uno sbuffo davanti al collo, bianco anch’esso, qualche bracciale per vantare le proprie vincite, la bandana e naturalmente il suo inseparabile basco che la distingueva dagli altri capitani che usavano invece il tricorno.
“Andiamo?” sorrise, l’Angelo della Tempesta.
Così, i due lasciarono la loro Casetta per incamminarsi verso il litorale fleegeese, dove avrebbero trovato il famigerato porto di pirati, da cui lei mancava ormai da anni.
Eppure, non appena la pittoresca atmosfera della città pirata li avvolse, lei si sentì di nuovo quella ragazzina sola e spaventata che non aveva altra scelta se non quella di diventare un fuorilegge, o il capitano rispettato e temuto che era stata per tanti anni.
Si voltò a guardarlo.
Aveva rinunciato a molto, aveva rinunciato a tutto, ma infondo aveva qualcosa di molto più prezioso ora.
“Eccoci..” disse lei, smontando da cavallo davanti alla sudicia porta di un locale.
“La vecchia piovra..” lesse lui, per poi voltarsi dubbioso verso di lei che lo guardava ridendo.
“Spero che Sua Signoria possa trovarsi bene in questa umile dimora…” con fare teatrale lei, e lui scosse la testa, divertito.
“Mi raccomando..” sussurrò, avvicinandosi a lui, fino a cingergli i fianchi con le braccia “Ricorda che qui il capo sono io..” con voce calda e maliziosa.
“Sì, capitano..” con il medesimo tono basso e caldo, mentre la sua bocca si avvicinava pericolosamente a quella di lei, per poi virare rapidamente a sfiorare il suo orecchio “Solo in pubblico però..” in un sussurro.
Lei non rispose, limitandosi a girare la testa verso di lui e lasciare che fosse il suo sguardo divenuto improvvisamente ardente a dimostrare quanto quelle parole la accendessero di desiderio.
Dopo un lungo istante, si voltò verso l’entrata del locale.
Non appena i due aprirono la pesante porta di legno, si ritrovarono immersi in un ambiente sporco e umido, dove l’odore del rum e del sudore si mischiava con i profumi forti e per nulla raffinati delle donne che ci lavoravano, si potevano inoltre ascoltare canti di pirati, gare di gargarismi gutturali, apprezzamenti alle suddette fanciulle, frasi senza senso di chi aveva ormai la testa annegata nel rum.
Eppure lei guardava tutto quello come fosse una visione celestiale: in quel momento si accorse di quanto le mancasse essere se stessa, poi si voltò verso di lui e lo guardò di sottecchi con un sorrisetto divertito, aspettandosi che tirasse fuori il suo fazzoletto di batista da un momento all’altro.
“Seguimi..” disse solo, lei.
Si diresse a passo deciso verso un angolo del locale, dove un leggero soppalco era dominato da una larga e solitaria poltrona, occupata in quel momento da un pirata non molto visibile dietro le due signorine che gli erano sedute in braccio.
Eppure lei gli si avvicinò, e quando fu a un passo da lui tirò fuori la pistola e la puntò dritta verso l’uomo.
“Uno..” cominciò a contare “Due…”.
Nel sentire quella voce, quel tono e quel conto, le due donne si alzarono di scatto in piedi, voltandosi verso di lei.
“Voi qui..” balbettarono “Noi..” guardandosi le due “Chiediamo scusa, ce ne andiamo subito..”.
Il pirata, che si rivelò essere piuttosto attempato, la guardò con un’espressione ebete e scocciata.
“Proprio adesso dovevi tornare?” sbuffò.
Ma lei di tutta riposta preparò il colpo nella pistola.
“Sì sì, me ne vado..” sbuffò, alzandosi e sistemandosi i vestiti.
Lei non aveva detto una parola, e il suo sguardo era duro e incrollabile.
Sguardo che si trasformò completamente mentre si voltò verso di lui, allora divenne disteso, rilassato, dolce.
“Tu siediti..” indicando la poltrona che si era appena liberata “Faccio portare qualcosa da bere, e faccio due chiacchere..” guardandomi intorno.
Si avvicinò poi a lui con una luce divertita e maliziosa negli occhi “Non toccare niente..” sfiorandogli le labbra con le sue.
Lui socchiuse gli occhi senza ricambiare quel bacio, forse vedendola per la prima volta nei suoi veri abiti, per poi sedersi su quella poltrona.
Lei restò a fissarlo per un lungo istante, con uno strano sorriso e poi si diresse al bancone.
Tornò dopo alcuni minuti, con una bottiglia di rum e alzò gli occhi al cielo nel vedere che un altro paio di ragazze gli si erano avvicinate.
“E tu chi sei, dolcezza?” ridevano, civettuole.
“L’ultima cosa che vedrete se non tenete le mani a posto..” con un tono perentorio che ebbe il potere di farle voltare con un’espressione terrorizzata e impaurita.
“Sciò..” con un inequivocabile gesto della mano.
Quelle non se lo fecero ripetere due volte, e se ne andarono quasi correndo.
Lui rise, mentre lei si accomodava in braccio a lui.
“Le hai spaventate…” divertito.
“Potevo fare di peggio, credimi…” con uno sguardo intenso.
Com’era strano essere lì con lui, in quell’angolo di mondo così rumoroso e sporco, che però le aveva sempre infuso un sentore di pace.
Restò in silenzio per un lungo istante, mentre lui la teneva tra le braccia e giocava con le dita sulle sue gambe.
“Scoperto qualcosa?” le chiese, chinandosi su si lei, che annuì.
“Domani all’alba ci sarà l’asta in cui Capitan Cobra venderà la reliquia…” sorrisi.
Lui sospirò, e lei si limitò ad accarezzargli piano quel bellissimo viso, per poi afferrargli il collo e baciarlo con passione ed impeto.
“E fino a domattina?” sussurrò lui sulle sue labbra.
“Mmm..” mormorò lei, guardandolo negli occhi “Abbiamo una notte tutta per noi..” sorridendo.
“Non una notte qualunque…” sorrise “Una notte speciale…” guardandola negli occhi.
“Davvero questo è il miglior posto di Portuga?” dubbioso lui.
Lei scosse la testa “No, non lo è… ma questo è il posto in cui avremmo trovato le informazioni che ci servivano..” sorridendo, per poi afferrare la bottiglia di rum poco distante “Senza contare che sono gli unici ad avere il mio rum preferito…” porgendogliela.
Lui sorrise e la assaggiò.
“È dolce..” stupito, poi “Sembra quasi..”.
“Miele..” lo precedette lei “Viene direttamente da alcune isole spagnole..”.
“Mi piace..” disse lui, prendendone un altro sorso.
“Sì, sì..” allontanandogli la bottiglia, per portarla alle labbra “Non finirmelo, né..” rise piano.
Passarono così lunghi e intimi istanti, in cui quella poltrona divenne tutto il loro mondo, fatto di risate, aneddoti raccontati, baci rubati.
“Dai, che vuoi fare?” disse lui, sorridendo “Che si fa a Portuga in una sera come questa?”.
Lei sorrise, si alzò e le porse la mano “Vieni con me..” sussurrò, con una strana luce negli occhi.
Lui non se lo fece ripetere due volte, e la seguì per le strade cittadine, fino a raggiungere una piazzetta in riva al mare, e la trovarono in festa.
Con musica, saltimbanchi, rum a più non posso, canti, luminarie, e tutto quello che non deve mancare in una festa che si rispetti.
“Che si festeggia?” stupito lui.
“La vita, ragazzo mio!” rispose un vecchio marinaio ormai fin troppo ubriaco.
“È sempre festa a Portuga..” gli fece eco lei, abbracciandolo.
Eppure tutto le appariva diverso, più bello, più luminoso, ora che lui era lì con lei.
“Sai, mi ricorda quella festa al paese, quando eravamo ragazzi..” disse lei, osservando i ragazzetti che ballavano e poco distante un chiosco che vendeva frittelle.
“Sì, è vero…” sorrise lui, stringendola a sé.
“Avevo messo un vestito solo per catturare il tuo sguardo..” in un sussurro lei, posando la testa sulla sua spalla “Che sciocca..” con un sorriso amaro.
Lui si voltò e sorrise.
“Ricordo quel vestito..” disse, mentre lei alzava lo sguardo, incredula “Era azzurro, con del pizzo bianco qui..” sfiorandole il seno con uno sguardo intenso e appassionato.
“Davvero lo ricordi?” con gli occhi lucidi lei.
“Ricordo ogni cosa di te…” sorrise, chinandosi a baciarla.
Allora lei lo strinse a sé, una stretta prima dolce, poi forte e sempre più appassionata, poi man mano che il tempo passava in quel turbinio di baci infuocati, tutto si fece più dolce, più profondo e
intenso.
Finchè non si ritrovarono stretti in un dolce abbraccio, in cui lui le cingeva i fianchi, e lei il collo.
“Credi di poterlo fare?” sussurrò lei, seguendo il filo dei suoi pensieri.
“Che cosa?” con voce dolce e calda lui.
“Dimenticare tutto… il ducato, la reliquia, persino la maledizione.. per una sera..” con il cuore in gola lei.
Le sembrava così strano di essere abbracciata a lui davanti a tutti.
Abituata com’era a vivere nascosta, celata agli occhi di tutti, un fantasma che non avrebbe dovuto nemmeno esistere.
Com’era bello invece essere lì e sognare, anche solo per una sera soltanto, una vita normale, accanto all’uomo che amava.
Una vita in cui non esistevano le differenze di ceto, di sangue, in cui lui non aveva dei doveri verso un popolo, e lei non aveva condanne su condanne da scontare.
Un mondo fatto solo d’amore, del loro amore, che impavido sfidava la più potente ed oscura delle maledizioni.
Lui sorrise, dopo averla scrutata per un lungo istante, forse per seguire il filo dei suoi pensieri nei suoi occhi chiari.
“Lo faccio sempre…” sussurrò, sfiorando le labbra di lei con le sue “Sempre.. quando sono con te..” sorridendo.
Lei allora lo abbracciò, un abbraccio capace di far sciogliere anche il dubbio più incrostato, anche le paure più radicate.
“Vuoi ballare?” gli chiese dolcemente lui.
“Sì!” rispose inaspettatamente lei, pensando a quanto aveva sognato di ballare con lui in quella festa lontana.
Lui allora la prese per mano, e la condusse al centro della piazza, mischiandosi così alle coppie che ballavano spensierate.
Eppure c’era chi avrebbe giurato di vederli brillare di una luce diversa, di una luce così potente da oscurare le stelle del cielo.
Lei volteggiava, spensierata, tra le braccia del suo Amore, e si rendeva conto di non essere mai stata più felice che in quel momento, mentre lui rideva, e il suo volto era disteso, rilassato, felice.
La notte corse così, tra le luci della festa, i balli che non sembravano avere mai fine, una frittella mangiucchiata in riva al mare, e una piccola mansarda che vide una luce ancor più potente dell’alba illuminare i loro giochi d’Amore.
Ma l’alba, quella vera, li raggiunse abbracciati e felici, l’uno tra le braccia dell’altro.
Lui aprì gli occhi e sorrise, nel vederla ancora addormentata accanto a sé.
Allora capì che i sogni più belli non svaniscono con l’arrivo dell’alba.
I sogni più veri, all’alba sopravvivono.


Sospirai, emozionata da quella storia come sempre.

Guisgard
23-10-2016, 04.38.21
Quelle pagine di romanzo, di avventure esotiche e d'altri tempi, di Amori sognanti e terre lontane fecero sospirare Clio, portandola in quel mondo.
Lei, esternamente un tripudio di bellezza ed internamente un trionfo di tecnologia, stava lì a fantasticare, a sospirare e a sorridere senza neanche saperne davvero il perchè, come qualunque altra ragazza innamorata.
Ad un tratto squillò il telefono, rapendola dai suoi sogni.

Clio
23-10-2016, 04.44.47
Adoravo quel libro, quella storia d'Amore così speciale.
Adoravo il fatto che nonostante tutte le avversità che la vita aveva messo davanti ai due amanti, loro erano sempre riusciti a stare insieme.
Nonostante il ceto, nonostante i doveri, persino nonostante la maledizione, ma anche più banalmente nonostante chi voleva a tutti i costi mettere i bastoni tra le ruote e non lasciarli vivere nella loro unica felicità.
Quanto mi commuoveva poi la seconda parte, quando si innamoravano di nuovo, dopo che lui aveva perso la memoria, segno che l'Amore era così grande che non poteva essere cancellato.
Sospirai, guardando fuori con aria sognante.
Ma uno squillo di telefono mi riportò alla realtà.
Così mi alzai e andai a rispondere.
"Pronto?" alzando la cornetta.

Guisgard
23-10-2016, 04.52.07
“Pronto, parla il commissariato di Capomazda City...” disse una voce al telefono “... lei è la figlia del professor Anellos Terran?” A Clio. “E' accaduto qualcosa di spiacevole. L'auto su cui viaggiava suo padre è finita fuoristrada, per poi precipitare oltre il cavalcavia. Crediamo si sia trattato di un incidente. Tuttavia il corpo del professore non è stato ritrovato.”

Clio
23-10-2016, 04.59.32
Silenzio.
Restai in silenzio ad ascoltare quella voce che parlava.
No, era impossibile, non poteva essere.
"Come?" mormorai dapprima, incapace di emettere anche un minimo suono.
Iniziai a sentire la terra che tremava sotto i miei piedi, come se una voragine mi potesse inghiottire da un momento all'altro.
Che cosa stava succedendo?
No, si stavano sbagliando di sicuro, non c'era altra spiegazione.
Sbiancai, mentre il respiro si faceva più ansante.
"Che cosa posso fare?" dissi poi, con un filo di voce soffocata "Devo venire in centrale? Io.. che cosa.." mormorai, cercando di calmarmi "Siete sicuri? Lo state cercando?" mentre sentivo le lacrime che iniziavano a scorrere.
Sentivo questo strano liquido sulle guance.
Ne avevo sentito parlare, certo, ma non credevo di avere questa possibilità.
E in quel momento desiderai essere un robot senza emozioni per non provare quello che mi stava pian piano dilaniando.

Guisgard
23-10-2016, 05.07.16
“Manderemo un agente da lei appena avremo notizie certe.” Disse la voce a Clio.
E staccò.
Quelle lacrime, quelle sensazioni erano reali.
Dopotutto sapeva di essere qualcosa di speciale.
Non del tutto macchina e molto più di quanto si potesse pensare umana.
Ebbe allora paura e sentì sola.
Terribilmente sola.
Allora ricordò le parole di Anellos.
Parole che le dicevano di aprire la sua cassaforte a muro, di cui solo lei conosceva l'esistenza nel caso gli fosse accaduto qualcosa.

Clio
23-10-2016, 05.13.14
Perché sentivo quelle sensazioni?
Perché soffrivo in quel modo, come fossi un essere umano?
Come poteva essere possibile una cosa del genere?
Non lo sapevo, e forse nemmeno mi importava, volevo solo che la smettessero, che mi lasciassero in pace.
Faceva male, faceva veramente male.
Non riuscivo nemmeno a pensare, che per me era qualcosa di completamente nuovo.
Che avrei fatto io adesso?
Ero sola.
Sola.
Completamente Sola.
Senza sapere come affrontare il mondo, senza sapere nemmeno come si viveva.
Avevo 43 giorni, e ancora tutto da scoprire, nonostante sapessi forse più di qualunque essere umano grazie alla mia memoria al plasma.
Poi ricordai le sue parole.
La cassaforte.
Giusto, aprila...
Così mi diressi lentamente alla cassaforte a muro, di cui solo io conoscevo l'esistenza e la aprii, trattenendo il fiato.

Guisgard
23-10-2016, 05.24.15
Clio raggiunse la cassaforte segreta, la aprì e vi trovò un lettore ottico.
Si avviò e sullo schermo apparve il volto di Anellos che cominciò a parlare:

“Clio, se stai guardando questa registrazione allora significa che mi è accaduto qualcosa. Ora ascoltami bene. Nessuno deve sapere i tuoi segreti. Per questo ho già rivelato tutto all'unico uomo di cui mi fidi davvero. Si tratta del professor Iasevol, direttore del Centro Meteorologico Stradale di Capomazda City. Egli sa chi sei e cosa sei. Recati da lui e segui ogni sua direttiva, come se fossi io. Ti voglio bene, ragazza mia. Che il Cielo ti benedica.”

La registrazione terminò.

Clio
23-10-2016, 05.41.45
Sentii il cuore e le mani tremare mentre aprivo quella cassaforte.
Era strano, era molto strano tutto quello per me.
Sensazioni che non avevo mai provato prima si susseguivano nel mio essere.
Poi quando vidi la registrazione, l'emozione e la tristezza aumentarono sempre di più.
Non volevo credere che non l'avrei più rivisto.
Era l'unica persona che teneva a me, l'unica persona che avessi mai conosciuto.
Come potevo ora affrontare il mondo da sola?
Sorrisi però, a quel messaggio, un sorriso triste e malinconico.
Aveva pensato a me anche in quel frangente.
Non mi aveva lasciato sola nemmeno alla fine.
"Grazie.." mormorai piano, pur sapendo che non avrei ottenuto risposta.
Così, preparai una valigia con tutte le mie cose, che non erano poi molte, andai dove sapevo che teneva dei contanti per emergenza e mi preparai per uscire.
Non volevo restare in quella casa vuota che mi parlava di lui un minuto di più.
Ma uscire non fu semplice.
Ero uscita un paio di volte soltanto, e mai da sola.
Presi un profondo respiro.
Un piede alla volta, un passo alla volta, un gradino alla volta.
Dopo aver richiuso la porta dietro di me fu più semplice, perché sentii il desiderio mai sopito di vedere cosa ci fosse fuori dalla mia casa.
Così scesi in strada, e chiamai un taxi diretta al Centro Meteorologico Stradale.
Chissà che cosa mi aspettava, ora.

Guisgard
23-10-2016, 05.53.07
Clio uscì dalla sua casa.
Vide così la città sterminata e caotica, con i suoi suoni, che aveva potuto solo sentire attraverso le pareti di casa e con i suoi colori, che aveva potuto solo immaginare.
Riuscì alla fine a fermare un taxi.
“Il Centro Meteorologico Stradale...” disse il tassista “... un po' fuori mano, visto sorge in periferia... e cosa va a farci lì una bella e giovane ragazza? A trovare il fidanzato o il babbo?” Sorridendo e guardandola nello specchietto retrovisore.

Clio
23-10-2016, 05.56.46
Non ero mai salita su una macchina prima, sapevo esattamente come funzionavano, che cos'erano e tutto il resto, ma non ci ero mai salita.
Quando il taxi si fermò, cercai di nascondere la mia agitazione, sforzandomi di apparire normale più possibile.
Quella domanda del tassista mi lasciò spiazzata.
Che gli potevo dire?
"Più o meno.." sorrisi semplicemente, guardando fuori dal finestrino.

Guisgard
23-10-2016, 06.07.40
“Ah, ecco, ho indovinato.” Disse divertito il tassista a Clio.
Il taxi attraversò la città, fino a raggiungere la sua periferia Nord, dove in una zona più aperta e circondata da campagne, apparve il futuristico edificio del Centro Meteorologico Stradale, con sullo sfondo il maestoso monte Waisuios, il vulcano che dominava l'intera regione.
“Eccoci arrivati.” Il tassista, parcheggiando davanti all'ingresso del centro.
https://cdna2.artstation.com/p/assets/images/images/000/417/914/smaller_square/richard-nyst-photon-atomic-premiere-2000x1350px.jpg?1421698816

Clio
23-10-2016, 06.10.57
Fortunatamente il tassista si accontentò della mia risposta, e non mi parlò praticamente più.
Guardavo la città scorrere dal finestrino, era bellissima, piena di gente, piena di vita.
Una volta arrivati presi un profondo respiro.
E ora?
Dovevo andare fino in fondo.
Pagai e ringraziai il tassista, dopodiché scesi e mi diressi all'ingresso del futuristico complesso che mi appariva nuovo e affascinante.

Guisgard
23-10-2016, 06.26.16
Clio scese dal taxi e si diresse verso l'ingresso del centro.
Qui trovò il guardiano, un uomo di mezz'età con una divisa verdastra ed un cappello dello stesso colore.
Notò la ragazza e sorrise, facendo segno con la mano come volesse togliersi il capello in segno di salute.
“Qual buon vento” disse “porta qui una così bella ragazza? Aspetti, lasci che indovini io... siete una scienziata o qualcosa di simile, giusto?”

Clio
23-10-2016, 06.33.50
Mi guardai intorno incuriosita, tutto mi appariva nuovo e bellissimo.
Il custode mi parve un uomo simpatico e mi mise subito a mio agio.
"Sono la figlia del dottor Anellos Terran" dissi solamente "Dovrei parlare con il professor Iasevol, per favore?" chiedi, gentilmente "È importante..".

Guisgard
23-10-2016, 06.44.57
“Ah, la figlia di uno scienziato...” disse il custode a Clio “... beh, ci sono andato vicino...” ridendo “... io sono Seriolino... può chiamarmi così, come fanno tutti e sono il guardiano del centro. Prego, venga, la porterò dal dottor Iasevol.” Annuendo.
Così accompagnò Clio all'interno dell'edificio.
Era un ambiente futuristico, dalle pareti bianche e da un gran numero di dipendenti che andavano avanti ed indietro, indaffarati com'erano.
Seriolino condusse la ragazza da un giovane uomo, dall'aspetto bonario.
Ma notando l'avvenenza della giovane subito cominciò a guardarla da capo a piedi.
“Questa ragazza è la figlia del professor Anellos...” Seriolino all'altro “...vuole incontrare il dottor Iasevol...”
“Ci penso io.” L'altro. “Piacere, io sono Tyson, addetto al Reparto Macchinari.” Rivolto a Clio, con sguardo interessato.

Guisgard
23-10-2016, 06.47.33
Il professore sorrise a Nyoko.
“Beh, molto interessante la sua opinione...” disse “... a tratti persino condivisibile. Anzi, per buona parte direi. Infatti il cattivo, per strano, spregevole ed assurdo che possa sembrarci, non è mai davvero conscio di esserlo. Egli è sempre convinto di fare la cosa giusta, di soddisfare un suo ideale. Tutti, anche i peggiori assassini erano convinti di ciò. Persino il peggiore di tutti, Lucifero, era convinto delle sue ragioni quando sfidò i Cieli e tutti gli Angeli del Paradiso.”

Clio
23-10-2016, 06.49.27
Più mi guardavo intorno e più quel posto mi piaceva.
Mi piaceva un sacco, così pulito, futuristico e nuovo.
Seriolino fu gentile con me e mi accompagnò per i corridoi in cerca del professore.
Finchè non arrivammo da un altro uomo, di nome Tyson, che mi avrebbe accompagnato da lì.
"Grazie.." sorrisi appena, annuendo "Io sono Clio.." dissi poi, ricordando che bisognava presentarsi se uno diceva il proprio nome.

Guisgard
23-10-2016, 07.00.40
“Piacere, Clio...” disse Tyson mentre la accompagnava dal direttore del centro “... non sapevo che il dottor Anellos avesse una figlia... così carina poi...” sorridendole.

Clio
23-10-2016, 07.03.37
Da 43 giorni precisi...
Pensai, effettivamente poteva essere strano, ma tutto sommato quella bugia aveva sempre funzionato.
E non era poi una bugia dato che mi aveva creato lui.
Tuttavia mi aveva detto di parlare solo col professore, e così avrei fatto.
"Invece eccomi qui.." dissi solo, per essere gentile ma vagamente imbarazzata da quelle parole sul mio aspetto.
Mio padre mi aveva avvisato che poteva succedere, ed era per quello che mi aveva creato così, però non ci ero ancora abituata.

Guisgard
23-10-2016, 07.08.55
“Mmm... non sei molte parole, vedo...” disse Tyson a Clio “... sei un po' timida, eh? Su, qui sei tra amici...” sorridendole “... comunque sei davvero carina, Clio... da perdere la testa...”
Arrivarono davanti ad una porta chiusa.

Guisgard
23-10-2016, 07.10.34
Gaynor, stesa sul letto, godendosi finalmente un po' di tranquillità dopo l'ennesima giornata stressante, faceva scorrere col dito le pagine del notiziario sul suo cellulare, quando notò una notizia nuova.
Parlava della fuga di un malvivente dal penitenziario di Nolis.
Il lestofante, riuscendo in una rocambolesca evasione mai portata a termine con successo da nessuno, era poi fuggito a bordo di un'auto rubata, facendo perdere le sue tracce.
Ora la polizia batteva il territorio compreso tra Nolis e Capomazda City in cerca del criminale.
Il suo nome era Ardes Heros.

Guisgard
23-10-2016, 07.12.30
Dacey si addormentò, per poi svegliarsi al mattino.
Era sola nel suo letto.
Ancora una volta.
Per l'ennesima volta.
Tardes non c'era e con ogni probabilità non era affatto tornato quella notte.
Un sms del marito sul suo telefonino chiarì ogni dubbio alla ragazza:

“Dacey, scusami, ma stanotte c'è stato un nuovo incidente e non sono riuscito a tornare.
Mi spiace...”

Clio
23-10-2016, 07.18.02
Non sono qui per fare conversazione...
Ma mio padre mi ripeteva sempre di essere cortese, di non destare sospetti.
Così mi sforzai di sorridere leggermente "Sei gentile.." dissi solo, abbassando lo sguardo.
Non mi sentivo a mio agio, e non vedevo l'ora di poter parlare con il professore, sperando che lui avesse le risposte che mi avrebbero dato conforto in quel momento.

Guisgard
23-10-2016, 07.22.27
“Già, proprio di poche parole...” disse deluso Tyson a Clio.
Poi bussò alla porta ed aprì.
Entrarono e videro un uomo di mezz'età, alto, di bell'aspetto e dai modi gentili.
“Dottore, la figlia del professor Anellos chiuese di voi.” Tyson.
“Prego...” annuì Iasevol.
https://thefilmstage.com/wp-content/uploads/2014/06/last_of_robin_hood-620x346.png

Dacey Starklan
23-10-2016, 09.31.54
Una leggera luce attraverso la finestra, tramite uno spiraglio lasciato libero dalla tenda.

Mi stiracchiai pigramente ancor prima di aprire gli occhi e solo allora mi resi conto che era già mattina.

Accanto a me il letto era vuoto. Con una mano sfiorai il materasso rimasto freddo e sospirai.

Ci avevo davvero sperato quella volta. Come ogni volta. E come ogni volta ero rimasta delusa.

Notai che lo schermo del mio cellulare lampeggiava e infatti vi trovai un messaggio di Tardes.

Lo lessi impassibile mentre mi dirigevo in cucina a preparare del thè.

" Non ti preoccupare, lo capisco. Concentrati sul caso ora, so che è importante. Fammi sapere se torni per cena. Buona giornata": Fu la mia risposta.

La scrissi in modo automatico, ne avevo scritto tante di frasi simili.

Tardes però si sbagliava nell'accusarmi di non amarlo. Appena sposati io non avevo occhi che per lui, era il mio mondo e avrei fatto di tutto per renderlo felice. Ma lui mi aveva data per scontata, e infine il mio sentimento si era raffreddato. Ero stata ferita dalla sua assenza e ora facevo fatica a fidarmi di nuovo, benché lo desiderassi.

Vivevo come in un limbo con il nostro matrimonio sospeso.

Lady Gwen
23-10-2016, 11.12.04
Calmarmi, come facevo a calmarmi in una situazione simile? Mio fratello rischiava di morire e non avevo nemmeno la più pallida idea di dove diamine fosse.
Istintivamente avevo raggiunto la moto, ma non sapevo dove sarei potuta andare.
"Gwen Ygraal e Richard Ygraal" mormorai, con voce sottile "Vi prego, fate presto!"


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Nyoko
23-10-2016, 11.22.43
Ascoltai il professore che sorrise alle mie parole e prese poi a parlare di lucifero. La storia la sapevo e la trovavo davvero interessante. Avevo letto molti romanzi a riguardo e tanti miti che ne mutavano la forma. Ero affascinata dalle parole del professore e iniziai a prendere appunti.

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Altea
23-10-2016, 15.24.51
Partimmo anche se avevo delle perplessità. .."In che albergo risiedi? Quindi non sei di queste parti..raccontami di te..se ti va ovviamente. Però. .non ti sembra strano ci diano il posto così facilmente. .non vi erano altre ragazze per avere un posto hai notato? Mah..speriamo bene..se lo sapesse mio padre mi verrebbe a prendere per i capelli "sorrisi per poi farmi seria "Sei innamorata? Hai un fidanzato"...ti cercherò ovunque e nel tempo e ci riconosceremo dai nostri occhi....già azzurri e immensamente mutevoli i suoi che si univano al verde intenso e irrequieto dei miei.

Lady Gaynor
24-10-2016, 16.59.23
La notizia successiva non era certo allegra. C'era stata un'evasione dal penitenziario di Nolis da parte di un tale Ardes Heros. Strano... Nolis era paragonata ad Alcatraz, in quanto mai nessuno era riuscito a scappare. Beh, nessuno eccetto Frank Morris... Il malvivente era fuggito a bordo di un'auto rubata e adesso la polizia stava ovviamente battendo tutte le strade. Buona caccia...
Posai il telefono sul comodino, spegnendo l'abat-jour e mettendo a dormire.
Mi destai come al solito al suono della sveglia, alzandomi dal letto di malavoglia. Andai nella camera delle bimbe e le svegliai, preparandole per la scuola. Mi preparai poi anch'io e così uscimmo, nell'aria fresca del mattino. Mentre guidavo, accompagnata dal vocìo delle bimbe, avevo già il pensiero al pranzo da preparare e la casa da rassettare. Due baci veloci e le solite raccomandazioni, dopodiché torna a casa.
Presi un succo di frutta dal frigo e accesi una sigaretta, prendendo in mano il cellulare.

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Guisgard
24-10-2016, 17.12.33
Gaynor non conosceva bene la storia.
Ciò che si diceva e si raccontava sul penitenziario di Nolis.
Alcatraz in confronto era un asilo nido.
Fuggire da Nolis era praticamente impossibile.
Da vivi almeno.
Da morti era decisamente più semplice.
Il penitenziario Nolisiano si ergeva sui resti di un'antica fortezza trasformata in carcere di massima sicurezza alla fine del XIX secolo.
Negli anni sessanta del XX secolo era stato praticamente reso un bunker inaccessibile.
I monti che lo circondavano erano attanagliati dal freddo per buona parte dell'anno e quando le temperature diventavano più miti allora il pericolo era rappresentata da interi branchi di lupi famelici a caccia di cibo.
Il buon Frank Morris sarebbe morto solo tentando la fuga se fosse stato davvero rinchiuso a Nolis, mentre Clint Eastwood non sarebbe fuggito da lì neanche se gli fosse stato scritto in un copione cinematografico.
Tuttavia, pareva, qualcuno poteva esserci riuscito.
Gaynor tornò a casa, si accese una sigaretta e prese il cellulare, tornando così alla sua grigia quotidianità.
Ma ad un tratto udì un rumore provenire dal bagno.

Lady Gaynor
24-10-2016, 17.17.42
Mentre stavo fumando e leggendo un messaggio di mia sorella, udii uno strano rumore provenire dal bagno. Mi alzai di scatto e andai a controllare, temendo che un gatto si fosse intrufolato dentro casa.

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Guisgard
24-10-2016, 17.25.11
L'acqua per il thè cominciò a bollire e Dacey proprio in quell'istante sentì suonare il cellulare per un sms:

“Buongiorno (faccina sorridente)
In verità volevo aggiungerci uno di quei nomi di principesse esotiche, ma mi sono reso conto che ne conosco si e no un paio, prese da qualche favola de Le mille e una notte (faccina confusa)... quindi mi limiterò a darti il buongiorno!
Naturalmente non vedo l'ora che arrivi l'ora del pranzo (faccina con occhiolino)”

Guisgard
24-10-2016, 17.30.49
“In un piccolo alberghetto di periferia, anche un po' squallido direi...” disse Carlotta ad Altea “... di quelli che vengono regolarmente scelti da coppiette di adulteri... non ti dico quante volte di notte vengo tenuta sveglia da gemiti e grida...” ridendo “... in verità vengo da Baias e sono qui appunto per cercare lavoro... ho anche un fidanzato che spero mi raggiunga presto... comunque non canterei vittoria così facilmente... hanno detto di farci un provino, non che ci avrebbero assunto...” sbuffando.

Guisgard
24-10-2016, 17.32.39
Gaynor raggiunse il bagno, di cui trovò la porta socchiusa.
Ad un tratto qualcosa spuntò dalla soglia semiaperta.
Era un gatto che scappò via.

Altea
24-10-2016, 17.37.15
Risi a quelle parole.."Un posto allegro direi..suvvia..sempre meglio delle romanzine di simpatici vecchietti..magari tipo quelli che trovo per la strada e a cui dovrebbero ritirare la patente" facendole l' occhiolino.."Beh, ti ospiterei da me..ma sai...se aspetti il tuo fidanzato..beh, non sarebbe un problema..io abito sola, vi lascerei una stanza per voi appartata..vuoi?" e mi diressi verso la periferia dove era l' albergo.."Baias...la zona di mare..bel posto..si, e domani dovremmo proprio andare in spiaggia per provare". Mi fermai davanti all' alberghetto e lo guardai.."Mmhh..effettivamente un pò squallido lo è..allora rimani qui o vieni da me?" io ero sempre senza mezze misure e amavo le decisioni pronte.

Dacey Starklan
24-10-2016, 17.38.25
Guardai il cellulare, non era la risposta da parte di mio marito, come avevo inizialmente pensato.
E così mi ricordai del pranzo.
Una parte di me credeva fosse sbagliato andarci e aveva fatto in modo che la mia mente rimuovesse l'appuntamento.
Risposi stando seduta sul divano, con le gambe incrociate:
" Sbaglio o l'esperta di lingue esotiche sono io? ( faccina sorridente)
A tra poco dunque, e mi raccomando alla puntualità! ( faccina con l'occhiolino).

Quindi allontanai il cellulare, mordicchiandomi il labbro, controllai l'ora dall'orologio alla parete e mi infilai sotto la doccia.
Mi concessi così qualche prezioso minuto nel silenzio, sotto lo scorrere incessante dell'acqua calda, la mente immobile e senza pensieri.
Pensieri che tornarono non appena uscii dalla sala da bagno e rientrai in camera da letto, piazzandomi dinanzi all'armadio, indecisa su come indossare per il pranzo.
C'era sempre la possibilità che qualche collega di mio marito mi vedesse per la città e glielo riferisse, non era di certo la prima volta.
Optai quindi per qualcosa di semplice, adatto alla situazione "pranzo di lavoro" e lo misi sul letto, pronto per essere indossato non appena asciugati i capelli.
Non avevo fretto, sapevo di essere nei tempi anche perché tenevo particolarmente alla puntualità.

Guisgard
24-10-2016, 17.40.52
“Temo il mio ragazzo verrà fra un po' di tempo, quindi non tanto presto...” disse Carlotta, per poi guardare lo squallido albergo “... in effetti mi tenti...” fissando poi Altea “... e sia!” Esclamò. “Accetto l'invito! Andiamo da te!” Ridendo.

Clio
24-10-2016, 17.43.15
Sorrisi al professore che finalmente vidi davanti a me.
"Buongiorno.." sorridendo "Sono Clio la figlia di Anellos.." dissi guardandolo negli occhi "Avrei bisogno di parlarvi.." sospirai "in privato.." aggiunsi.

Altea
24-10-2016, 17.47.11
"Davvero...ha impegni il tuo ragazzo? E ti lascia sola...senza un aiuto..beh si, a volte gli uomini sono menefreghisti" dissi sospirando.."Vai a prendere la tua roba, ti aspetto in macchina". Mentre Carlotta prendeva i suoi bagagli guardai il cellulare..era da tanto...solo messaggi da amici, inviti a feste.

Guisgard
24-10-2016, 17.47.26
Dacey si preparò e quando fu pronta trovò un altro sms che così diceva:

“Beh, volevo solo evitare la figura di quello che non sa assolutamente nulla sul magico Oriente :rolleyes:
Tranquilla, sono già lì ad aspettarti... :smile_lol:”

Lady Gaynor
24-10-2016, 17.48.06
Come avevo temuto, un gatto mi era entrato in casa. Mi fece prendere un colpo, sfrecciando fra le mie gambe non appena arrivai alla porta. Sparì attraverso la portafinestra della mia camera, che avevo lasciato socchiusa. Tornai in cucina, riprendendo la sigaretta che avevo lasciato accesa e il telefono per rispondere a mia sorella.

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Guisgard
24-10-2016, 17.58.07
La centralinista annotò i nomi e poi staccò, cercando comunque di tranquillizzare Gwen.
La ragazza intanto era salita in moto, senza però neanche sapere dove andare.
Era giorno e l'Asse Mediano cominciava ad assere un po' più trafficata, sebbene la circolazione scorresse tranquilla.

Dacey Starklan
24-10-2016, 17.58.08
" Oh beh anche se fosse non sarebbe un problema, e poi a dirla tutta sono la prima a sapere poco dell'Oriente... Se sapessimo tutto non ci sarebbe più mistero, e allora si perderebbe gran parte del fascino...
Almeno io la penso così.
Addirittura già lì? Ora mi sento quella in ritardo. Farò del mio meglio per arrivare al più presto dunque"

Scrivevo e con la mano libera reggevo il phon che a pieno ritmo asciugava i miei capelli castani.
Si, odiavo essere in ritardo e odiavo anche aspettare i ritardatari. E ora la ritardataria che faceva aspettare ero io. Orrore!
Fortunamente avevo già scelto cosa indossare quindi su quello fui discretamente rapida.
Controllai che l'autobus fosse puntuale e andai alla fermata.
Non avere la patente era una cosa piuttosto limitante ma non avevo mai avuto l'occasione di prenderla.
A dirla tutta avevo paura di guidare, non ero abituata al caos di una città venendo da un piccolo villaggio e l'unica volta in cui avevo accennato la cosa amio marito lui l'aveva liquidata in pochi secondi.
E allora eccomi sull'autobus, a picchettare con le unghie sulla borsa, agonizzando ad ogni fermata e semaforo.
Avrei voluto arrivare più velocemente ma infine eccomi a destinazione.
Scesi dall'autobus e raggiunsi il locale, imboccai i gradini fino all'entrata, guardandomi intorno per vedere se Simon era davvero già arrivato.
https://borrowitbindaas.files.wordpress.com/2013/03/deepika-padukone-cocktail-bash11.jpg

Guisgard
24-10-2016, 18.00.12
Iasevol fece un cenno a Tyson e quello uscì, lasciando lo scienziato solo con Clio.
“Si, la figlia del mio amico Anellos...” disse lui annuendo, come chi conosce la verità “... prego, dimmi tutto, ti ascolto...”

Lady Gwen
24-10-2016, 18.01.22
Dopo che staccai la chiamata subito mi misi in moto.
Già albeggiava e l'Asse era un po' più trafficata, ma a me interessava trovare il punto in cui Richard si trovava, mi interessava che i soccorsi arrivassero presto e continuavo intanto a vagare impaurita e senza meta.

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Guisgard
24-10-2016, 18.02.53
“Lui lavora in una ditta di riparazioni elettriche ed idrauliche, quindi non ha molto tempo libero...” disse Carlotta ad Altea “... aspettami, faccio presto...” scese ed andò a prendere le sue cose.
Tornò dopo una ventina di minuti.
“Fatto, possiamo andare!” Sorridente ad Altea.

Altea
24-10-2016, 18.06.19
Rimisi il cellulare nella borsetta e la guardai arrivare...strano..il suo fidanzato sembrava avere un lavoro normale, come poteva non avere tempo per lei..non amavo farmi gli affari degli altri, ma forse era un pò egoista.
Quando salì partimmo verso Villa delle Ginestre.."Tieniti forte, sto accelerando..no, non supero il limite e sto attenta, ma ho fretta di tornare a casa..anche se non ho molto da fare ma stasera vi è una festa da una amica mia, vuoi venire? Non vorrei il tuo fidanzato fosse geloso".

Clio
24-10-2016, 18.07.30
Lo sguardo del professore mi mise a mio agio.
Così presi un profondo respiro e gli raccontai ogni cosa.
L'incontro del dottore, la notizia del suo incidente, fino ad arrivare a quanto avevo trovato nella cassaforte.
"Ecco perché sono qui..." dissi, scossa.
Speravo davvero che mi avrebbe tenuto con lui.

Guisgard
24-10-2016, 18.10.24
Passato lo spavento improvviso per quel gatto, Gaynor tornò in cucina.
“Sta calma...” disse ad un tratto una voce “... non fare mosse fasulle e soprattutto non pensare di gridare... non ci metterò nulla a farti saltare le cervella, chiaro?” Un uomo puntandole la pistola contro.
http://media2.fdncms.com/portmerc/imager/u/original/6512349/shorts-2-570.jpg

Lady Gaynor
24-10-2016, 18.19.59
Spensi la sigaretta e mi girai per andare in camera mia. Quel che mi trovai davanti mi gelò il sangue nelle vene... un uomo biondo e con gli occhiali mi stava puntando contro una pistola automatica, di grosso calibro, di quelle che ti freddano all'istante. La paura mi pervase tutta e il grido naturale che mi salì alle labbra, vi morì non appena udita la minaccia dell'uomo.
"Chi sei? Cosa vuoi da me?"

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Guisgard
24-10-2016, 18.20.08
Dacey arrivò nel locale e subito notò Simon seduto ad uno dei tavoli.
Lui la riconobbe e la chiamò con un cenno della mano.
Poi si alzò e con garbo ed educazione la fece sedere.
“Ero ansioso e credo di essere arrivato qui... non so... da un'ora o due.” Disse ridendo. “Beh, sono troppo imbarazzato per la paura di sembrare goffo, quindi di ordinare qualcosa da bere... cosa prendi?” Sorridendole.
http://i.dailymail.co.uk/i/pix/2014/10/29/1414553142451_wps_6_Robert_De_Niro_in_Taxi_Dr.jpg

Dacey Starklan
24-10-2016, 18.26.39
Spalancai gli occhi a quella informazione e trattenni un sorriso divertito, non volevo che lo prendesse come una presa in giro.



" Una o due ore? Wow..." sedendomi e poggiando la borsa accanto alla sedia.

" Credo che sia l'orario adatto per un aperitivo...credo. La mia conoscenza sulle vostre regole in merito agli orari per i vari alcolici é piuttosto scarsa" ammisi con un'espressione divertita.

" Allora questi testi da tradurre? Spero che ti servano subito perché non ho molto da fare nelle mie giornate quindi credo che ci lavorerò non appena tornata a casa. A essere onesta sono felice di poter dare una mano."

Guisgard
24-10-2016, 18.28.52
Gwen percorreva l'Asse Mediano a gran velocità, inconsciamente dirigendosi verso casa sua, dei suoi genitori.
Ad un tratto, dopo diversi chilometri, notò un rallentamento.
C'erano due auto della polizia.
C'era stato un incidente.
Avvicinandosi notò fuori strada e ribaltata la Lamborghini di suo fratello.

Guisgard
24-10-2016, 18.32.44
“Una festa...” disse Carlotta ad Altea “... geloso? E di cosa? Ci si rimorchia facile forse?” Sorridendo, mentre la Ferrari sfrecciava sulla strada. “Comunque non dovremmo fare tarsi, visto domattina presto abbiamo il servizio fotografico, ricordi?”

Altea
24-10-2016, 18.36.57
A quelle parole risi forte.."Rimorchiare? Beh, magari potresti fare qualche incontro oppure qualcuno potrebbe innamorarsi di me....io non rimorchio facilmente...non sono una ragazza facile direi. Si, so domani dobbiamo fare il provino, non faremo tardi, inizia ad ora di cena...un aperitivo, degli stuzzichini e buona compagnia anche perchè non mi fido a guidare sola di notte..non preoccuparti".
Arrivammo alla villa e misi la Ferrari in garage.."Se non ti senti di andare basta me lo dici" mentre attraversavamo il lungo viale del grande parco secolare e salimmo in casa.

Guisgard
24-10-2016, 18.37.36
Iasevol ascoltò ogni parola di Clio con sguardo basso, pensieroso, per poi alzarsi dalla sedia quando lei ebbe finito di parlare.
Si avvicinò allora alla finestra e guardò fuori.
“Lui sapeva di essere in pericolo...” disse “... si, lo sapeva e me ne parlò tempo fa... ma ha sempre minimizzato... sapeva di correre un gran rischio... non ha mai voluto che l'aiutassi... non ha mai voluto venire qui al centro... e naturalmente so di te, Clio... so chi sei...” voltandosi “... mi fece promettere che se gli fosse accaduto qualcosa io avrei dovuto prendermi cura di te... resterai qui con noi al centro... sarai al sicuro... io solo conosco il tuo segreto...” abbozzando un sorriso “... questa sarà la tua nuova casa, Clio...”

Lady Gwen
24-10-2016, 18.43.38
Vagavo, vagavo, non sapevo dove andavo.
Ad un certo punto trovai un punto più affollato.
Richard!
Mi fermai e lasciai la moto, per poi cercare qualcuno che mi desse cosa fosse andata e come stesse lui.
"Senta quello è mio fratello, come sta?" chiesi agitata al poliziotto.

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Clio
24-10-2016, 18.46.18
A quelle parole mi si strinse il cuore, forse perché cominciavo per la prima volta a comprendere che tutto quello era reale, che davvero non avrei mai più visto mio padre.
Forse perché mi sentivo meno sola, rassicurata, accolta da quell'uomo e dal centro.
Gli ero grata, ed ero grata a mio padre per aver pensato a me anche in quella circostanza.
"Vi ringrazio..." dissi, con un sorriso malinconico "Vorrei potermi rendere utile.." aggiunsi "Sono programmata per il combattimento, ma posso imparare facilmente anche altre cose, se serve...".

Guisgard
24-10-2016, 19.40.49
“In verità non è che io sia così abituato alla famigerata ora dell'aperitivo...” disse divertito Simon a Dacey “... anzi, ti dirò, sono molto poco mondano...” facendo cenno al cameriere di avvicinarsi “... ecco i testi...” dando alla ragazza una cartellina “... beh, non vorrei metterti fretta, ma prima saranno pronti e meglio sarà.” Sorridendo. “Sai, sono contento tu sia qui...” fissandola.
Arrivò il cameriere.
“I signori cosa prendono?” Domandò loro.

Dacey Starklan
24-10-2016, 19.46.14
" Davvero? Non l'avrei mai detto" sincera, con un sorriso osservando il volto dell'uomo di fronte a me.

" Nessuna fretta. Come ti dicevo al momento non ho altre priorità per cui, vedrò di fartele avere al più presto. Per caso c'è bisogno anche di un commento al testo o basta la traduzione? " aprendo la cartellina e iniziando a dare un primo sguardo ai brani.

" Si anche io e speravo di poter avere la tua opinione su una cosa... É da un po' che ci penso ma per vari motivi avevo accantonato l'idea e..."

Mi interruppi all'arrivo del cameriere.

" Uhm per me del vino bianco" decisi preferendo andare sul semplice.

" Dunque stavo dicendo... Ora la traduzione di questi testi la faccio come favore ma... Se rendessi questa attività un lavoro.. Per biblioteche, scuole... Non lo so, chiunque abbia bisogno di una traduzione nella mia lingua madre... Dimmi se ti sembra una cosa sensata o solo una sciocchezza..." tormentandomi le dita in attesa della risposta.

Guisgard
24-10-2016, 19.51.20
“Così” disse il professore, continuando la sua lezione “l'intelligenza malvagia, diciamo così, ha una sua etica, una sua morale per quanto assurdo possa sembrarci.” Mentre Nyoko, Ren e tutti gli altri studenti annotavano il tutto. “Non esiste quindi un cattivo che consciamente ammette a se stesso di fare, di compiere il male. Lo stesso Lucifero, come detto, era convinto delle sue ragioni, del suo essere superiore a qualsiasi altra creatura, uomo compreso, al punto da rifiutarsi di inchinarsi davanti a Cristo stesso, ossia Dio fatto uomo. Come l'imperatore Diocleziano, anch'egli convinto delle sue ragioni e quindi della necessità dei suoi crimini. Roma si basava sulla forza militare ed una Religione, come era il Cristianesimo, che professava la fratellanza, la pace e l'uguaglianza, rappresentava perciò un pericolo per l'ordine dell'impero. Di qui le atroci persecuzioni ed i tanti Martiri Cristiani. La storia e la vita hanno una morale e nessun ideale potrà mai sovrastarla. E' l'umanità, la sacralità della vita. Per questo Diocleziano e i tanti altri tiranni sanguinari verranno sempre condannati agli occhi della storia. Ricordatelo sempre... la storia è il sommo giudice.” Annuì. “Domande in merito?”

Guisgard
24-10-2016, 20.00.44
“Sta calma...” disse l'uomo a Gaynor, sempre con la pistola puntata contro di lei “... una mossa anche solo sospetta o una parola più che sussurrata e ti faccio un buco in fronte, chiaro?” Guardandosi intorno. “Ora rispondi a ciò che ti chiederò... vivi sola qui? Se no, dove sono gli altri? Marito, parenti amici? Tra quanto verranno?” Fissandola con i suoi occhi azzurri, per poi avvicinarsi al frigorifero. “Hai del cibo in casa?”
https://lh3.googleusercontent.com/2NgXN-MSnV1mVtrwbWD36yDYigbPMGCu9f4UYp7j0idBzXTlqerCIVia ieb2qSaWwJ7R=w720

Guisgard
24-10-2016, 20.03.13
“No no, una serata diversa mi andrebbe proprio...” disse Carlotta ad Altea “... l'importante è che non si faccia troppo tardi... dammi qualche minuto e mi preparo, ok?”

Nyoko
24-10-2016, 20.06.20
Ascoltai il professore che mi fece sorridere. Aveva un idea troppo religiosa sulla malvagità. Non mi trovai molto d'accordo. Non ero forse l'unica lì ma non mi misi a ribattere. Rispettavo le credenze di tutti e non mi sarei messa contro gli ideali di nessuno. Ogni essere umano si batte per il suo, in fondo. Nel bene e nel male. Alla sua domanda feci silenzio. Non volevo essere la sola a parlare.

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Guisgard
24-10-2016, 20.07.19
“Stia calma...” disse il poliziotto a Gwen, cercando di non farla agitare “... è stato portato poco fa in ospedale... lei si calmi però.”
“Cosa succede?” Avvicinandosi un altro poliziotto.
“La ragazza qui è la sorella del ragazzo ferito...” l'altro, indicando Gwen.
“Ok, me ne occupo io...” il secondo poliziotto “... sono il tenente Tardes...” rivolto alla ragazza “... suo fratello è stato coinvolto in un brutto incidente... stiamo cercando di ricostruirne la dinamica ma sembra che sia stato speronato da un pirata della strada... ora è in ospedale.”

Altea
24-10-2016, 20.08.37
"No..non si farà tardi..vado pure io a prepararmi..dai facciamo in fretta".
Le mostrai la sua camera e io andai nella mia, mi chiusi a chiave ma inutile...sapevo non mi sarei divertita a quella festa, però Carlotta era riuscita a colmare quel vuoto...e speravo fosse sincera, non mi fidavo più di nessuno.
Indossai un abito corto e sbarazzino e poi andai nel salotto ad aspettarla, guardando fuori dalla finestra e nello specchio vicino come mi stava l' abito..forse era meglio un giacchino ma lo avrei tolto alla festa di Jade.

http://baimboo.altervista.org/foto-vestiti-da-cerimonia/abiti-corti/abito-da-sera-corto.jpg

Lady Gaynor
24-10-2016, 20.09.55
Mi sedetti, la paura che mi attanagliava la gola. Annuivo alle sue parole, segno che avrei fatto tutto ciò che chiedeva purché non mi avesse fatto del male.
"Vivo sola con le mie due bambine... usciranno all'una da scuola..." risposi in un sussurro, con le lacrime agli occhi. "Apri il frigo, qualcosa sempre c'è... perché nel frattempo non mi dici chi sei e cosa cerchi da me?"

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Guisgard
24-10-2016, 20.15.06
Iasevol sorrise a Clio.
“Ora cerca di ambientarti, di capire che sei a casa e che sei fra amici. Disse. “Poi troveremo il tuo posto in mezzo a noi. Vieni, ti mostrerò il centro...”
La condusse così a visitare quella futuristica struttura.
“Lo scopo del Centro Meteorologico Stradale” spiegò il brillante scienziato “è quello di monitorare il tessuto stradale nazionale, riferito perlopiù a fenomeni naturali, insomma a tutte quelle tematiche che le normali forze dell'ordine ed i comuni enti stradali non sono in grado di affrontare.”

Lady Gwen
24-10-2016, 20.17.18
Mi abbandonai ad un lungo sospiro di sollievo.
Per fortuna stava bene.
Ringraziai mentalmente gli Dèi infinite volte.
Il poliziotto poi mi prsentò il tenente Tardes.
Le sue parole mi lasciarono perplessa.
Un pirata della strada... Come i ciclisti.
"Coda glielo fa pensare?"

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Clio
24-10-2016, 20.21.38
Sorrisi al professore.
"Vi sono davvero grata.." annuendo "E ditemi, qui potrò essere me stessa o ritenete che sia meglio continuare a celare la mia identità a chiunque che non siate voi?" chiesi.
Poi mi portò a visitare il centro, e io ne ero davvero affascinata.
Era una struttura pulita e futuristica, così tecnologica e all'avanguardia.
"Interessante..." dissi, ascoltando il professore "Immagino che il vostro lavoro sia molto utile per la sicurezza...".

Guisgard
24-10-2016, 20.49.09
“Vino bianco anche per me, grazie.” Disse Simon al cameriere. “Beh...” rivolto poi a Dacey “... a me sembra un'ottima idea la tua... voglio dire, di traduttori o interpreti c'è sempre bisogno, soprattutto per lingue che vedono meno persone in grado di padroneggiarle...” sorrise “... anzi, se vuoi, posso fare il tuo nome al mio principale... credo che ci farebbero comodo le tue traduzioni...” arrivò il vino “... alla salute... a noi...” brindando.

Guisgard
24-10-2016, 20.49.26
“Professore...” disse Ren, seduto accanto a Nyoko, alzando il braccio “... posso?”
“Prego.” Annuì il professore.
“Sono d'accordo con lei.” Il ragazzo. “Anche io credo che un uomo malvagio si faccia le sue ragioni riguardo il suo operato, senza ammettere mai a se stesso di essere nel torto. Ma mi chiedevo... e ai giorni nostri? Chi sono i grandi cattivi ai giorni nostri? Sempre e solo i grandi tiranni? Leader politici fascisti, comunisti? O i terroristi che perseguitano gli altri per le loro idee religiose?”
“Abbiamo parlato di valori, no?” Fece il professore. “Quindi violare quei valori equivale ad essere cattivi. La vita umana, la verità, la libertà. Sono i grandi valori contro cui spesso il male si accanisce. E non basta essere potenti capi di stato o terroristi armati per compiere atroci azioni. Scrivere in modo fazioso, diffondere falsità equivale ad essere malvagi. Quindi la stampa può violare quei valori, i media in generale. Violare insomma la verità. O anche la libertà, come chi pubblica testi, immagini che possono violare la libertà religiosa altrui. Oggi, ad esempio, con il pretesto della libertà di espressione e della satira il più delle volte, volontariamente, si colpisce il valore d'identità di intere classi sociali e persino popoli.”

Guisgard
24-10-2016, 20.49.42
Altea e Carlotta si prepararono e poi raggiunsero il luogo della festa.
Era una serata mondana e spensierata, con gente il cui unico scopo era quello di divertirsi.
Naturalmente fumo ed alcool non mancavano.
E mentre era lì, Altea udì due ragazze che parlottavano fra loro proprio di un loro provino andato male alla Società Cibernetica Ateon.

Guisgard
24-10-2016, 20.49.59
L'uomo aprì il frigo e prese dei wurstel, del formaggio ed un vasetto di maionese.
Si sedette sul divano e cominciò a mangiare, senza però perdere di vista Gaynor.
“Due bambine...” disse “... quindi ci deve essere un padre da qualche parte, no? O sei divorziata? Vedova?” Mangiando. “Hai del pane?” Fissandola. “Vuoi sapere di me? Non sai che non si dovrebbe mai chiedere ad un uomo armato chi sia davvero? Per essere qui, con una pistola puntata contro di te, non posso certo essere un Santo, no? Come ti chiami?”

Guisgard
24-10-2016, 20.50.15
“Beh, perchè è la tipica dinamica di un incidente...” disse Tardes a Gwen “... c'è stato un tamponamento e poi il tipo è fuggito via di corsa... insomma un caso di omissione di soccorso... comunque se vuol vedere suo fratello, si trova ora nell'ospedale di Baias... i medici le sapranno dire di più sulle sue condizioni...”

Guisgard
24-10-2016, 20.50.28
“Ritengo, per ora, sia meglio tenere per noi il tuo segreto, Clio.” Disse Iasevol. “Magari al momento giusto lo riveleremo agli altri. Quanto al nostro lavoro, si, è fondamentale per la sicurezza. Per questo il dottor Anellos stava collaborando con noi... era alle prese con un'invenzione rivoluzionaria che avrebbe migliorato il nostro operato...”

Dacey Starklan
24-10-2016, 20.51.43
" Ti ringrazio ma prima di muovermi io devo ehm pensarci ancora un po'. Comunque ti farò sapere, sarebbe molto gentile da parte tua aiutarmi."

Mi zittii, prima avrei dovuto parlarne con Tardes e non sapevo come avrebbe reagito a quell'idea.

" Alla salute allora" alzando il bicchiere per poi assaggiare appena il vino.

Lady Gwen
24-10-2016, 20.54.27
Annuii lentamente, riflettendo, al tenente.
Di sicuro sarei andata in fondo a questa storia.
"Oh certo, la ringrazio molto, tenente" mi congedai e mi misi in cammino verso Baias, sfrecciando per arrivare il prima possibile.
Arrivata in ospedale, entrai e mi avvicinai all'infermiera che stava all'ingresso.
"Mi scusi, cerco mio fratello, Richard Ygraal, ha avuto un incidente stanotte."

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Altea
24-10-2016, 20.58.55
Arrivammo alla festa ed era affollato come sempre.."Le feste di Jade sono sempre un successo...attenzione qui alcool e fumo non mancano, non dar retta a persone non conosci".
Presi un aperitivo e mentre mangiavo una patatina udii delle ragazze e mi voltai verso Carlotta.."Quelle due ragazze parlano del provino alla Ateon e a loro è andata male...cerchiamo di saperne di più".
Mi avvicinai alle due ragazze sorridendo.."Ciao..scusate, involontariamente ho sentito il vostro discorso, pure io domani mattina dovrei fare un provino proprio per la Società Cibernetica Ateon..in spiaggia..ma come mai a voi è andata male? Pure a me hanno detto devo fare un provino e poi sapranno dirmi, non vorrei essere ingannata..fosse uno specchietto per le allodole o altro" offrendo loro da bere.

Nyoko
24-10-2016, 21.20.55
"Chiedo scusa" dissi intromettendomi nella discussione.
"I terroristi islamici agiscono secondo una morale religiosa. Per questo sono giustificati nel mietere vittime innocenti ed a non essere considerati cattivi. Un uomo che agisce per disperazione è uccide privo di ragione viene considerato cattivo. Non è cattivo colui che fa male per proprio diletto? E allora mi chiedo la cattiveria è una morale o si tratta solo di un mito storico. Nessuno è capace di essere pienamente cattivo" dissi esplodendo per la loro discussione. Si, la cattiveria esiste ma è davvero malefica come si crede?

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Lady Gaynor
25-10-2016, 00.17.26
Dopo aver preso del cibo, l'uomo si sedette sul divano a mangiare, un occhio sui wurstel e uno su di me.
"Ci sono dei panini di ieri in quel mobile..." dissi indicandoglielo "Non mi hai dato il tempo di andare a fare la spesa..."
La paura iniziale era un po' scemata, lasciando il posto alla preoccupazione. Quell'uomo non mi voleva morta, altrimenti sarei stata già cadavere... restava dunque da capire cosa volesse da me.
"Sono divorziata... Dopo dieci anni di matrimonio, il mio ex marito ha preferito una rumena di dieci anni più giovane..." risposi "È più di un anno che non vive qui... te l'ho detto, siamo io e le mie bambine. E che tu non sia un santo si vede, ma non credi sia logico che io voglia sapere chi sei e soprattutto cosa vuoi da me?" Gli dissi fissandolo "Io mi chiamo Gaynor... e tu?"

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Clio
25-10-2016, 00.59.17
Annuii a Iasevol.
"Benissimo, mi fido di voi.." sorrisi appena, continuando a guardarmi intono.
Poi quelle parole su mio padre, e un velo di tristezza attraversò il mio viso.
Ricordai quell'ultima conversazione, abbassai lo sguardo, per non mostrare quella malinconia.
"Sì, la sua super macchina che non ha ancora un nome..." triste "Ora, se riuscirete a realizzarla potrà portare il suo di nome...".
Sorrisi piano, guardando un punto lontano.
"Ne era così orgoglioso.." con voce malinconica.

Guisgard
25-10-2016, 01.00.23
Simon continuò a sorseggiare il vino, fissando Dacey negli occhi.
“Certo, pensaci tutto il tempo che vuoi.” Disse. “Sappi che comunque accennerò questa cosa al mio principale, così, se e quando deciderai, troverai le porte aperte da noi.” Sorrise. “Io credo tu debba pensare un po' a te, Dacey... non lo so e forse non dovrei dirlo... ma tengo a te... perchè mi sembri così triste? Insoddisfatta direi, quasi apatica...”

Guisgard
25-10-2016, 01.06.48
L'uomo guardò il mobile indicato da Gaynor e con un rapido gesto prese il panino, tornando poi a sedersi e a continuare a mangiare.
“Detesto le case senza pane...” disse spezzando il panino “... dai il tu ad ogni estraneo che incontri?” Fissandola. “Cosa voglio da te? Magari sono qui per prenderti in ostaggio, no? Chissà, sono un lestofante in fuga...” mangiando “... comunque il mio nome è Ardes...”

Guisgard
25-10-2016, 01.09.56
“Si...” disse l'infermiera a Gwen “... stanza 28...” indicando la direzione.
La ragazza raggiunse la strada di suo fratello, vi entrò e trovò il ragazzo a letto, con lividi e fasciature, senza conoscenza.
Un attimo dopo entrò un'altra infermiera a controllare le apparecchiature.
“Lei è una parente?” A Gwen.

Guisgard
25-10-2016, 01.13.48
Il professore guardò perplesso Nyoko.
“Credo che lei abbia fatto un po' di confusione, signorina...” disse “... probabilmente è stata distratta durante la lezione...” un po' ironico “... in bacheca sono disponibili i video del seminario, le consiglio caldamente di guardarlo.” Sorridendo.

Lady Gwen
25-10-2016, 01.14.19
"Grazie" annuendo e raggiungendo la stanza 28.
Entrai e mi si strinse il cuore a quella vista, mentre gli occhi si inumidivano.
Mi avvicinai, sedendomi sul letto e accarezzando il suo viso tumefatto.
Caddi dalle nuvole quando sentii l'infermiera, quasi non l'avevo notata.
"La sorella..." mormorai piano "Come sta?"

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Nyoko
25-10-2016, 01.17.30
Abbassai lo sguardo. Era evidente che il mio parere non era compreso. Non ci diedi peso. Continuai a prendere appunti senza più intervenire. Riflettei sul significato di quel seminario che mi parve molto più una lezione di religione che di cattiveria nel fumetto. Uscita dall'aula andai a comprare qualcosa nel distributore automatico.
Pensavo a cosa avrei dovuto comprare per il pranzo con nonno e a come continuare il cartone animato a cui stavo lavorando. Questi pensieri mi isolarono dal mondo, facendomi dimenticare tutto quello che stava all'estero di me.

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Guisgard
25-10-2016, 01.23.32
“L'auto di tuo padre sarà una meraviglia tecnologica.” Disse Iasevol a Clio. “Avremo tempo per ultimarla e darle un giusto nome.” Sorridendo. “Vieni, ti presento i membri del centro.”
Arrivarono in una grande sala, presumibilmente quella dei comandi, dove Iasevol convocò via radio i suoi collaboratori.
Arrivarono così Agos, responsabile delle trasmissioni del centro, Tyson, già incontrato in precedenza, Foju, con mansioni meccaniche, Ernie, geologo del centro e Prince, capo della sicurezza interna.
Infine la dottoressa Menya, biologa del centro.

Clio
25-10-2016, 01.28.11
"Sì, ne sono sicura..." dissi, sorridendo.
Ero felice che l'invenzione di mio padre non fosse morta con lui, sapevo che poteva dare molto al mondo, che era un grande uomo e un grande scienziato.
Ancora mi sembrava strano di essere senza di lui.
Seguii il professore nella sala dei comandi, dove mi presentò tutta la squadra.
Davanti a tutte quelle persone, stranamente, mi sentivo un po' in soggezione.
Tuttavia volevo essere gentile così sorrisi e mi presentai a mia volta.
"Piacere di conoscervi..." con un cenno di saluto "Io sono Clio.." sorridendo.

Guisgard
25-10-2016, 01.39.44
“Per ora è stazionario.” Disse l'infermiera a Gwen. “L'abbiamo sedato. Ha riportato varie contusioni, ma il dottore ha detto è fuori pericolo. L'ora delle visite termina tra mezz'ora, quindi la lascerò sola con suo fratello.” Ed uscì.
“La...” mormorò a fatica Richard, quasi delirasse “... la... macchi... na... ne... ra...”

Lady Gwen
25-10-2016, 01.44.43
Annuii all'infermiera.
"Grazie mille" sorridendo piano.
Poi restai sola con Richard, il quale cominciò a delirare, parlando di una macchina nera.
Misi tutti i tasselli al loro posto... Possibile che il tenente avesse ragione sulla natura dell'incidente? Ma perché, mi chiedevo?
Perché mio fratello, che era pure nuovo in città?
Accarezzai dolcemente il suo viso, lasciando poi un bacio sulla sua fronte.
Erano quasi due anni ormai che non lo vedevo e non potevo essere più felice che fosse lì con me, sebbene in condizioni più tragiche di quelle che avevo immaginato.

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Guisgard
25-10-2016, 01.48.42
La lezione continuò e Ren alzò ancora la mano per chiedere la parola.
“Prego.” Disse il professore.
“Continuando il suo discorso, professore, cosa può dirci dei cattivi ai giorni nostri?” Chiese Ren.
“Beh, oggi come un tempo, il male, la cattiveria, sono sempre attuali.” Il professore. “E poi il cinema, la letteratura e così via ne traggono ispirazione.”
“Cosa può dirci dei grandi capitalisti?” Disse una studentessa. “Anche loro sono cattivi, vero? Opprimono le masse.”
“Non c'è un credo politico per distinguere il Bene dal male.” Spiegò il professore.
“Come Pier Orden...” mormorò Ren “... il misterioso e potente boss della Società Cibernetica Ateon che da anni non si fa più vedere...”
“Lui non è un capitalista, anzi...” un altro studente “... è sfacciatamente di sinistra...”
L'ora terminò ed il professore diede il permesso a tutti di fare pausa.
Nyoko allora uscì dall'aula e raggiunse un distributore automatico.
Un attimo dopo Ren le si avvicinò.

Lady Gaynor
25-10-2016, 01.52.36
"Do il lei o il voi in segno di rispetto..." risposi all'uomo con la pistola "In questo caso, credo sia difficile usare riguardo e rispetto verso chi ti piomba armato in casa e ti tiene sotto tiro, non credi?"
Non appena mi disse il suo nome, trasalii colpita. "Ardes... adesso è tutto chiaro... sei Ardes Heros, scappato dal penitenziario di Nolis..."

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Guisgard
25-10-2016, 01.53.23
Iasevol fece poi accompagnare Clio nella sua stanza.
Si trattava di una camera non troppo grande, ma molto confortevole e carina, con un bel bagno ed una finestra che dava sulla campagna in cui sorgeva il centro.
Qui la ragazza poté sistemare i suoi pochi bagagli e godersi il suo nuovo alloggio.

Nyoko
25-10-2016, 01.54.04
Nella mia mente già il personaggio che avevo creato aveva preso vita. Aveva un favoloso talento nel suonare il violino. Non l'aveva mai studiato eppure era riuscito in poco meno di due minuti a comporre un brano tutto suo, senza contare alcune opere complesse di grandi musicisti. Amava la musica e credeva di salvare il mondo con essa. Il sogno si prolungó. Aveva preso vita poco prima di uscire dall'aula e adesso continuava, impedendomi di avvertire chiunque accanto a me. Succedeva spesso. Era come se intorno a me si venisse a creare una cupola di vetro. E succedeva quando succedevano cose spiacevoli o a me o a gente intorno a me.

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Guisgard
25-10-2016, 01.59.50
“Bingo...” disse Ardes a Gaynor, continuando a mangiare senza scomporsi “... bene, ora lo sai... sei sola in casa con un criminale... e non un semplice criminale, ma anche un evaso...” fissandola “... ora? Sei ancora più spaventata? Potrei farti di tutto, no? Picchiarti, violentarti, persino ucciderti... e magari far del male anche alle tue figlie, no? Dopotutto sono un fuorilegge.” Puntandole sempre la pistola contro.

Guisgard
25-10-2016, 02.02.58
Ren inserì un quarto di Taddeo nel distributore ed una lattina di Coca Cola uscì tintinnando.
“Ecco...” disse aprendola “... bella fresca...” ne vuoi un sorso?” A Nyoko che non si era accorta di lui.

Clio
25-10-2016, 02.05.19
Avevo anche una nuova stanza, dove il professore mi lasciò sola.
Mi guardai attorno, scoprendo con piacere che nonostante fosse piccola era molto confortevole e carina.
La vista era così diversa da quella della mia camera in città: potevo vedere la campagna, non avevo mai visto la campagna in realtà.
Sorrisi, senza distogliere lo sguardo, mi accorsi che mi dava un senso di pace quella distesa verdeggiante.
Poi pensai a sistemare i bagagli: riposi gli abiti nell'armadio, il mio libro preferito sul comodino, qualche apparecchio tecnologico nel cassetto della piccola scrivania, dove misi anche gli appunti di mio padre sulla sua nuova invenzione.
Una volta finito, mi sedetti sul letto, lasciando che lo sguardo vagasse sulla campagna.
Chissà che cosa mi sarebbe successo ora, che cosa mi avrebbe aspettato in quel Centro.

Guisgard
25-10-2016, 02.10.18
Quel bacio di Gwen destò Richard, che per un attimo aprì gli occhi.
“Gwe... n...” disse a fatica, riconoscendola “... Gwe... n...” sforzandosi “... la... macchi... na... ne... ra...” e richiuse gli occhi.
In quel momento entrò l'infermiera, informando Gwen che l'ora delle visite era terminata.

Guisgard
25-10-2016, 02.16.01
Clio si stese sul lettino, godendosi la tranquillità della sua nuova casa, estraniandosi per un attimo da tutte le preoccupazioni e forse anche paure.
Dopo un po' qualcuno bussò alla sua porta.

Lady Gaynor
25-10-2016, 02.16.43
La reazione calma di Ardes non mi stupì più di tanto. Serafico, continuava a mangiare e parlare come se niente fosse. Era uno strano tipo e non aveva affatto l'aspetto di un criminale, con quel suo modo di parlare e l'aria da intellettuale.
"Se avessi voluto uccidermi, a quest'ora sarei già morta, suppongo che il pane lo avresti trovato anche da solo... No, io credo tu sia qui per nasconderti... hai scelto la mia casa forse perché è l'unica che aveva i balconi aperti... maledetta la fissazione di dover tenere la casa aerata... È così? Vuoi che ti nasconda?"

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Clio
25-10-2016, 02.18.47
Avevo chiuso gli occhi quasi senza accorgermene, ma li riaprii di scatto quando sentii bussare alla porta.
Dopotutto ero lì a far niente, e io non amavo stare con le mani in mano.
Mi alzai prontamente e andai ad aprire.

Lady Gwen
25-10-2016, 02.20.37
Sorrisi vedendo i suoi occhioni castani schiudersi.
"Ehi" sussurrai, ma poi di nuovo parlò della macchina nera e perse conoscenza.
Non ebbi il tempo di fare o dire altro, che l'infermiera venne per farmi uscire.
Mi voltai verso di lui sospirando.
Non mi andava di lasciarlo solo, ma dovevo.
Così gli diedi un altro piccolo bacio sulla guancia, chiesi all'infermiera di avvisarmi in caso di novità, dandole il mio numero, e poi uscii.
Tornai a casa, buttandomi di peso sul divano, distrutta.
Era stata una nottata tremenda, agitata, ricca di paura ed ora mi sentivo sfinita.
Per quel giorno l'università avrebbe potuto attendere.

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Guisgard
25-10-2016, 02.24.44
“Lasciami immaginare...” disse Ardes fissando Gaynor “... sei di quelle che guardano tutte le serie gialle in tv, vero? Che magari divorano quintali di libri, di cui di ognuno provano ad indovinare chi sia l'assassino, vero?” Masticando. “E magari credi che anche questo sia un film, no? Beh, io sono un vero fuggiasco...” muovendo la pistola “... di quelli braccati e con le scatole rotte... si, mi serve un posto per nascondermi e sono stati i tuoi balconi aperti ad invitarmi qui...” si alzò, per poi avvicinarsi a lei “... alzati ed indicami la tua camera da letto... anzi, andiamoci insieme...” puntandole ancora contro la pistola.