Il mistero delle Cinque Vie

[Clio]

Il sasso, i pugnali.
Combattevo con tutta la furia di cui ero capace, con tutto l'ardore che mi scuoteva.
Ma poi qualcosa mi prese alla sprovvista, colpendomi e tramortendomi.

[Lady Gwen]

Sentii che mi prendeva con virilità fra le braccia per farmi sedere sulle sue gambe e adoravo quel suo modo di stringermi.
Allora mi fece sua, con impeto, con ardore, con passione.
Non staccava gli occhi dal mio volto ed io ero saldamente ancorata alle sue spalle con una mano e ai suoi capelli con l'altra, stringendoli forte come poco prima; fra un gemito e l'altro, portavo il capo verso l'alto, annaspando quasi, nella spasmodica ricerca di ossigeno.
A quel punto, trovai la sua bocca e lì trovai l'ossigeno, attraverso i suoi baci, un ossigeno che arrivava dritto al cuore, mentre i nostri corpi continuavano a muoversi simultaneamente e ritmicamente, insieme ed io aderivo completamente al suo petto perfetto godendo di quel meraviglioso contatto.
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[Nyoko]

Il tepore di quel giugno aveva portato quelle terre alla siccità, era tutto arido nella brughiera. Intanto, il discorso con Lavaros si faceva sempre più interessante.
"Beh, sì ci ho pensato. Era un bacio, dico bene?" dissi completamente inesperta.

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[Altea]

Osservavo sia Hiss che il ferito.."Sei certo sia una persona innocente. .che prove hai non sia uno degli uomini di quel Seth".
Quel lato di Hiss mi colpì e annuii.."Come vuoi tu..però lo sai abbiamo scoperto troppe cose e nel villaggio non mi fido di nessuno..nemmeno di Kimsy più. .invece di incitare la gente a unirsi contro la bestia li spaventa..beh, i nostri cavalli sono nella casa dell' eretico, prendi il ferito" sospirando .

[Guisgard]

La bestia senza volto.
La palude putrida e misteriosa.
Il volto di Seth che rideva satanico.
Queste immagini tormentarono il sonno di Elyse, fino a quando non si svegliò di colpo.
Si ritrovò in una stanza da letto, avvolta da profumate lenzuola.
L'arredo era di classe.
Un attimo dopo si accorse di essere completamente nuda, fatta eccezione per i suoi gioielli, che non le erano stati tolti a differenza degli abiti.
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[Guisgard]

Elv era giovane, vigoroso e robusto e Cassandra scopriva con lui le gioie d'amore.
I due giovani sposi nudi si stringevano l'uno all'altra, mentre i loro corpi sussultavano, si rincorrevano e fondevano in quel meraviglioso trionfo di passione.
“Mi fai morire, amore mio...” disse lui nell'impeto travolgente di quell'infinito piacere “... mi fai morire...” senza smettere di prenderla e possederla, cercando ora la sua bocca, ora i suoi seni.
E con loro anche il letto cigolava forte, tradendo lo slancio con cui Elv faceva sua Cassandra.

[Guisgard]

“Non credo sia uno di loro...” disse Hiss ad Eeila, indicando il Crocifisso al collo dell'uomo ferito “... non portano Segni di tal genere quelli... su, portiamolo in paese... è giovane e forte, ma le ferite sono serie... speriamo se la cavi...”
Lo prese sulle spalle e con la sacerdotessa ripresero il cammino fino alla casa diroccata dell'eretico.
Intanto l'uomo grasso aveva approfittato della situazione per fuggire.

[Altea]

Aveva intuito Hiss ma forse ero io a non conoscere il mondo degli uomini.
E così salimmo sui cavalli verso il paese, una corsa folle per salvare quel uomo dal Male.

[Clio]

Erano immagini vivide, forti, intense.
Immagini che mi tormentavano, mi incutevano terrore.
Dov'era il mio amore?
Che gli aveva fatto quella bestia immonda?
Ero agitata, preoccupata, terrorizzata.
Poi aprii gli occhi, e l'orrore non potè che aumentare.
Ero in una camera arredata con stile, ma non mi importava molto al momento.
Ero nuda, completamente nuda sotto quelle lenzuola.
Ah, no, momento... avevo ancora i gioielli.
Come se mi servissero a molto, pensai, spazientita.
Allora mi alzai, cercando di fare una specie di abito con il lenzuolo, ma sopratutto cercando qualunque cosa da usare come arma.

[Lady Gwen]

Quell'impeto era qualcosa di unico ed inimmaginabile.
Come la prima volta, eravamo una cosa sola, un unico essere, un unico corpo.
Era un tripudio d'amore, di piacere e di passione, non c'era spazio per nient'altro, se non per quello.
Il vigore di Elv nel possedermi, nello stringermi a sè con le sue braccia forti e poi le sue parole, pronunciate dalla sua voce nel mezzo di quel sospiro roco di desiderio, tutto mi faceva perdere la testa, tutto.
Ed io intrecciavo entrambe le mani nei suoi capelli stringendolo forte a me, completamente adeso al mio corpo, ai miei seni e alla mia bocca, che lui non smetteva di assaporare.
Sentivo il letto cigolare sotto i nostri movimenti, ma quel suono mi appariva lontano, quasi indefinito, offuscato dai nostri gemiti e i nostri sospiri, mentre io, stravolta da quel piacere assoluto e totale, poggiavo la testa sulla sua spalla.

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[Guisgard]

Dopo una lunga cavalcata, finalmente, Hiss ed Eeila arrivarono in paese con quel giovane uomo ferito.
Lo portarono al palazzo baronale dal medico del defunto barone.
“Ha brutte ferite...” disse il medico “... cercherò di fare il possibile, ma è difficile...”
“Speriamo bene...” Hiss.
In quel momento arrivò monsignor Kimsy.

[Guisgard]

Elyse riuscì ad avvolgersi un lenzuolo attorno al corpo nudo, ma come arma c'era ben poco da potersi utilizzare in quella stanza.
Forse un candelabro d'argento, ma comunque assai poco pratico da usare per combattere.
Ad un tratto la porta si aprì ed entrò qualcuno.
Era Seth.
“Ben sveglia, mia cara.” Disse sorridendo.

[Guisgard]

A lungo si amarono.
Più e più volte, in modi e posizioni diverse.
Cassandra si ritrovò sopra e poi sotto di lui.
Tra le sua braccia, imprigionata alle sue labbra, con le mani di lui ovunque avide sul suo corpo.
Sudarono ed ansimarono, godendo e gemendo forte.
Nel possederla Elv la guardava fissa con i suoi occhi neri, quasi volesse raggiungere con lo sguardo il suo cuore e la sua anima.
Tornò a cercare i seni di lei, assaporandoli fino allo spasimo, stringendoli fino a farla gridare di piacere.
Ed alla fine, insieme, raggiunsero il momento più forte e bello di quel magnifico amplesso.

[Clio]

Mi guardai attorno, c'era ben poco, forse un candelabro.
Beh, un vecchio detto di Beltàs diceva che "piuttosto che niente, è meglio piuttosto", quindi lo presi, era comunque pesante e qualche danno poteva farlo.
Lo nascosi immediatamente dietro di me quando qualcuno entrò dalla porta.
Era Seth, quel maledetto uomo che era in lista per una morte atroce.
"Che vuoi?" lo apostrofai, senza convenevoli.

[Altea]

Guardai Hiss.."Ma il barone è morto? Non lo sapevamo..è tremendo" pensierosa.
Aspettavamo il medico baronale facesse il meglio per salvare quando arrivò Kimsy e io, coi miei capelli tornati biondi..forse un segno benevolo..finsi indifferenza ma dissi sottovoce a Hiss.."Rispondi tu alle sue domande".

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[Guisgard]

Seth guardò Elyse e sorrise.
“Suvvia, siamo solo noi qui...” disse guardandola “... hai vergogna di me? Io sono uno scienziato... per me il corpo di una donna, seppur bellissima come te, è solo materia di studio... devi fidarti di me... e magari ringraziarmi... posso farti restare giovane e bella per oltre cent'anni...”

[Guisgard]

“Ho saputo che vi è un'altra vittima della bestia...” disse Kimsy a Hiss “... è stato portata qui, vero? Da voi?” Indicando lui ed Eeila.
“Si, padre.” Annuì Hiss. “Si tratta di un uomo... l'abbiamo trovato in fin di vita nella brughiera...”
“E' terribile... pregherò per lui...” mormorò il chierico.

[Altea]

Guardai Kimsy e sorrisi comunque salutandolo.."Fate bene a pregare monsignore Kimsy...ma non vedo messer Rodolfo e non sapevo nemmeno il barone fosse morto.." guardandolo.."Cosa sapete dirmi di quel eretico..il Rosso?"

[Clio]

Guardai quell'uomo con malcelato disprezzo.
"Sì, i morti restano giovani e belli per più di cent'anni..." con sufficienza "Si può sapere che vuoi da me?" con gli occhi freddi nei suoi.

[Lady Gwen]

Non sapevamo più quanto tempo avessimo ormai trascorso ad amarci, ma non era importante.
Importava solo lui, il modo in cui le sue mani scoprivano avide il mio corpo e la sua bocca imprigionava la mia, privandola di una via di fuga che lei non avrebbe mai cercato.
Improvvisamente, lasciò libera la mia bocca, che si trovò spaesata e alla deriva, privata della sua voluttuosa carceriera e cercò famelicamente i miei seni, ancora, non essendone mai sazio e li strinse poi con le mani, quelle mani adorabilmente virili, facendomi gemere fin quasi alla follia.
Alla fine, come il raggiungimento della vetta al termine di una scalata, raggiungemmo la vetta dell'amplesso.
Le mie labbra soffiarono via il suo nome in un caldo sospiro mentre in un ultimo spasmo di godimento stringevo forte le sue spalle, quasi affondandovi le unghie.


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[Guisgard]

“Anche messer Rodolfo è morto...” disse Hiss “... l'abbiamo trovato scuoiato nella brughiera... insieme ai suoi uomini...”
“Che il Cielo ci perdoni...” fece sconvolto Kimsy “... e che ci risparmi...” guardò poi Eeila “... il Rosso? Pare sia stato un eretico vissuto secoli fa... fu bruciato vivo dalla Santa Inquisizione...”

[Guisgard]

“Sono uno scienziato” disse Seth ad Elyse “e voglio aiutarti. Senza di me ti uccideranno.” E mostrò una bottiglia con due bicchieri.

[Guisgard]

In un lungo e reciproco gemito di puro piacere, appagamento ed abbandono, i due giovani amanti si strinsero l'un l'altra, per poi cadere stremati sul letto.
Ormai albeggiava.
“Mi hai fatto morire, piccola...” disse Elv giocando con i rossi capelli di Cassandra “... morire... ti amo...” e la baciò con dolcezza.

[Altea]

Lo fissai pure io.."Bruciato vivo? Come mai..di cosa fu incolpato?" mentre mi avvicinavo a Hiss prendendogli la mano e appoggiandomi a lui.
Finalmente potevo abbandonarmi al suo contatto..ora potevo, ma temevo lui fosse cambiato..lo vedevo preoccupato ma in me era sorta l' idea avesse captato qualcosa.

[Clio]

Ogni situazione va valutata attentamente.
Quel tizio, qualunque cosa volesse da me, stava cercando di ottenere la mia fiducia, forse per il suo esperimento dovevo essere collaborativa.
Certo non aveva buone intenzioni, quello sicuro.
Cercai allora di avere un tono leggermente meno duro (leggermente).
"E tu vorresti salvarmi la vita?" guardandolo, scrutando il suo sguardo "Perché mai?".

[Lady Gwen]

Dopo quell'apice sospirato, gridato, urlato, ci stringemmo in un abbraccio stremato e appagato.
Gli rivolsi un sorriso tenero, innamorato e dolce, come il bacio che seguì dopo e che io ricambiai all'istante.
Restammo in silenzio, io stretta a lui sul suo petto, mentre giocava fra i miei capelli.
Ad un certo punto, mi venne un pensiero improvviso e prima che potessi chiedermi se parlarne o meno, stavo già sussurrando.
"Tanti anni fa" iniziai piano "Un pittore fu chiamato in un palazzo, per eseguire ​un ritratto. Giunto lì, scoprì che doveva ritrarre una giovane duchessa; una bellissima giovane donna per cui lui perse immediatamente la testa.
I due diventarono amanti, si amavano di nascosto negli angoli più nascosti e romantici di quel palazzo, finché non vennero scoperti e ovviamente la famiglia della giovane non voleva che lei stesse con un comune pittore. Allora, decisero di fuggire..." mi interruppi, sentendo un nodo in gola nel raccontare quella storia, che mi faceva commuovere ed emozionare ogni volta.
Quella storia senza cui io non sarei mai esistita.

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[Guisgard]

“Per amore della scienza.” Disse Seth ad Elyse. “E perchè sei la migliore modella che poteva capitarmi.” Stappando la bottiglia. “Brindiamo allora alla nostra collaborazione?” Sorridendole.

[Guisgard]

Eeila si avvicinò a Hiss e lui la strinse a sé, come segno di complicità e protezione.
“Purtroppo nel Medioevo” disse Kimsy alla sacerdotessa “bastava poco per finire sul rogo, anche senza un'accusa ben precisa...”

[Guisgard]

“Continua, ti prego...” disse Elv a Cassandra “... continua a raccontare...”

[Guisgard]

Lavaros guardò Astral.
La guardò per un lungo istante nei suoi occhi.
“Si, era un bacio...” disse “... e dimmi... ti è piaciuto? Ci hai ripensato qualche volta?”

[Lady Gwen]

Sorrisi piano, accomodandomi sul suo petto, con la guancia premuta sul suo cuore.
"Fuggirono, per sposarsi..." sussurrando quasi "E poi... Nacqui io..."

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[Clio]

Lo guardai, attentamente.
Si possono capire molte cose di un uomo dal suo sguardo, ma quel Seth continuava a non piacermi.
"Non mi hai ancora detto che cosa vuoi farmi..." guardandolo, secca "Ci sono cose peggiori della morte..." con gli occhi intensi e impenetrabili nei suoi.

[Altea]

Mi sentivo protetta vicino Hiss e poi la sua vicinanza mi conturbava e lo guardai con sguardo complice.
"Se vi sono degli annali, si posso vedere? Magari potremmo sapere le accuse e gli accusatori...prima di andare nelle nostre camere..potreste chiamare qualche importante teologo e studioso di teologia, lingue antiche e arcaiche che lavora per il Duca?Vi sembrerà una domanda strana..ma ne ho bisogno".
Pensai al libro che tenevo e quelle strane scritte..qualcuno doveva capire e poi una persona importante avrebbe avuto accesso agli annali..Kimsy non mi sembrava la persona adatta, eppure all' inizio mi sembrava una persona importante..."Cosa dici tesoro?" guardandolo negli occhi azzurri cosi rassicuranti in quel momento.

[Nyoko]

La testa mi girava, al sol pensiero di quel bacio. Non ero mai stata baciata, non sapevo, prima di quella volta, cosa fosse.
"Beh... Sì, credo proprio di sì..." dissi scoprendomi arrossita. "E a te?"

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[Guisgard]

Quella rivelazione stupì Elv.
“E poi...” disse accarezzando il capo di Cassandra “... poi cos'è accaduto? Sono stati felici con la loro figlioletta? Con te?”
Tutto ciò mentre fuori albeggiava sulla Cinque Vie.

[Guisgard]

“Voglio salvarti la vita.” Disse Seth guardando Elyse. “In quell'armadio” indicò “ci sono degli abiti... indossali pure... quelle lenzuola servono a ben altro, non certo a coprire.” Fissandola.

[Clio]

Guardai l'armadio, poi Seth.
"Grazie.." avvicinandomi e guardando i vestiti "Ancora non mi hai detto in che modo vuoi salvarmi la vita, però..." guardandolo.
Che diavolo voleva quel tizio da me?
Non riuscivo a capirlo, ma comunque non mi piaceva affatto la cosa.
Però non mi andava nemmeno di starmene lì con un lenzuolo, così andai dietro un paravento, e mi misi un vestito abbastanza semplice.
Dovevo essere pratica per scappare, dopotutto.
Un modo lo avrei trovato.

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[Lady Gwen]

Accennai un sorriso allo stupore di Elv, poi alle sue parole il sorriso si tinse di amarezza.
"Sì, più o meno... Eravamo felici, finché le nostre condizioni non peggiorarono del tutto... I miei lavoravano, ma non avevamo abbastanza soldi, così a tredici anni, suscitando parecchio malcontento da parte loro, andai a lavorare alla magione, con la promessa di tornare da loro quando fossi riuscita a mettere da parte denaro sufficiente... Ma non è andata così..." mi accucciai ancora di più a lui.
Non avevo idea di dove fossero i miei genitori, se stessero bene e questo mi distruggeva.
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[Guisgard]

“Diciamo” disse Seth mentre Elyse indossava l'abito dietro il paravento “che se ti sceglierò come modella loro ti risparmieranno la vita... è la tua sola possibilità...” guardandola con il suo abito indosso.

[Guisgard]

“Dunque” disse Elv a Cassandra “come andò alla magione? Cosa accadde? L'incantesimo?”

[Clio]

Lo guardai, con un sospiro molto simile allo sbuffo.
"Modella.." guardandolo "E che cosa dovrei fare?" inclinando la testa di lato "Posare per te? Sei un pittore oltre che uno scienziato?".

[Guisgard]

“Diciamo” disse Seth fissando Elyse “che modella suona molto meglio di cavia, no? Dopotutto gli scienziati usano cavie, no? Mi stupisce però che non mi fai domande per capire chi siano loro...”

[Clio]

"Stai dicendo di volermi torturare, far di me una cavia... non mi dici nulla riguardo al destino che mi aspetta..." guardandolo "E credi che non sia un pensiero sufficiente?" alzando gli occhi al cielo.
"Ebbene... chi sono loro?" secca, guardandolo negli occhi "Sì, certo che mi interessa... ma il mio destino immediato leggermente di più".

[Lady Gwen]

Annuii ad Elv.
Sentivo dentro di me montare una grande rabbia quando pensavo al mondo in cui quella maledetta aveva rubato tutte le mie speranze, la mia vita.
Ma poi... Poi era arrivato Elv.
E il Sole era tornato a splendere.
Ricordandomi un dettaglio improvviso, mi alzai dal letto e frugai dentro la valigia.
Uscii il necessario, fino a che non li trovai.
Tornai da Elv e poggiai i due ritratti sul letto.
Il primo, raffigurava una bellissima donna, dallo sguardo vivo e il piglio deciso.
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Il secondo, una giovane ragazza di tredici anni dagli occhi del colore della speranza.
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"Li portai con me quando lasciai casa mia, non avrei potuto farne a meno..." sorridendo appena, mentre sfioravo i ritratti nei cui angoli saltava all'occhio la firma di mio padre.


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[Guisgard]

“Il tuo Destino” disse Seth ad Elyse “dipende proprio da loro e da quanto io riuscirò a convincerli su quanto tu mi sia indispensabili. E non voglio affatto torturarti... anzi...” guardandola tutta.

[Guisgard]

“Tua madre era molto bella...” disse Elv fissando i ritratti “... e tuo padre era davvero bravo... tu invece...” guardando Cassandra “... tu invece sei sempre stata bellissima... ed oggi ancor più...”
E la baciò.
La baciò con trasporto.
Come se qual bacio avesse il compito ed il potere di scacciare ogni tristezza, paura e solitudine.
Come se quel bacio potesse scacciare i fantasmi di un'intera vita e di quella notte.

[Clio]

"Ebbene?" guardandolo impaziente "Devi sapere che le persone di solito quando faccio una domanda... beh, rispondono, e rispondono anche velocemente..." sbuffando, spazientita.
"Chi diavolo vuole tutto questo? Ennius?" guardandolo "Ha a che fare con quell'eretico.. il Rosso?" tentai.
"Ho visto la gente incappucciata cercare di bruciare due ragazzi..." scuotendo la testa "Io non sono di queste parti, io non capisco niente di tutto questo!".

[Lady Gwen]

Annuii sorridendo orgogliosa alle parole sui miei.
Poi, alzai lo sguardo.
Il mio viso si aprì in un luminoso sorriso e ricambiai quel bacio col medesimo trasporto.
Un po' alla cieca misi i ritratti sul comodino, così che non si sgualcissero e tornai a sdraiarmi sul suo petto.
"Cosa fate, tentate di sedurmi?" fintamente sconvolta "Attenzione, potrei innamorarmi... Ed io sono una donna sposata..." sussurrai con un sorriso divertito sulle sue labbra morbide.

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[Guisgard]

“Sappi solo” disse Seth ad Elyse “che loro non sono persone comuni. Vengono da Uaarania... e nulla li ostacolerà... sei nelle loro mani... e solo io posso salvarti.”

[Guisgard]

Elv strinse a sé Cassandra e la baciò ancora.
“Dunque” disse sulle sue labbra “siete sposata?” Rotolandosi con lei fra le lenzuola. “E vostro marito? E' geloso? Mi sta già antipatico...” divertito.

[Clio]

"Uaarania!" esclamai "Oh, interessante...." pensierosa.
Ripensai a quegli uomini, che parlavano della moneta che poteva essere la mia gemma.
"Ma che hanno di speciale?" guardandolo "Questa Uaarania, è la seconda volta che la sento.. è un regno vicino?" chiesi.

[Guisgard]

“Nessuno sa dove sia ubicato quel paese...” disse Seth ad Elyse “... stanno cercando qualcosa di inestimabile pare... e faranno di tutto per trovarlo... un tesoro incredibile sembra...”

[Clio]

Lo guardai, e per un momento tutto fu chiaro.
"Fammi indovinare..." sopirai "Una moneta!".
La mia gemma era davvero una moneta, o Missan mi aveva detto una fandonia per portarmi lì?
Non lo sapevo, ma dovevo trovare il modo di andarmene.
"E io che c'entro in tutto questo?" chiesi allo scienziato pazzo.

[Guisgard]

“Si, buona idea, Eeila...” disse Hiss alla sacerdotessa.
“Posso aiutarvi io.” Fece Kimsy. “In chiesa ci sono diversi annali raccolti in vari conventi circostanti.”
“Ottimo.” Annuì Hiss, per poi guardare Eeila.

[Guisgard]

“Esatto, brava...” disse Seth ad Elyse “... una moneta... come fai a saperlo? Nessuno ne sa nulla a secoli...” guardandola “... tu cosa c'entri? Ti ho detto... loro ti uccideranno... a meno che io... non ti recami per i miei esperimenti... dunque? La risposta è si?”

[Clio]

"Ho sentito dei tizi che ne parlavano, gli scagnozzi di un certo Ennius, poco lontano da qui..." guardandolo, alzando le spalle.
"Sto solo cercando di capirci qualcosa in questa storia..." sospirai "E sia.. non mi pare abbia molta scelta....".
Era un prendere tempo, poi avrei cercato un modo di scappare, un modo l'avrei trovato.
Dovevo andarmene di lì e trovare il mio amore.

[Guisgard]

“A me è piaciuto molto...” disse Lavaros rallentando la corsa del suo cavallo, fino a farlo solo camminare a passo lento e costringendo anche quello di Astral a fare altrettanto “... e ci ho pensato parecchio...” guardando i suoi occhi e poi la sua bocca.

[Nyoko]

Lavaros rallentò il suo cavallo, costringendo a fermare anche il mio. Perché stavamo rallentando? Non dovevamo andare alla reggia di Ennius? Ascoltai le sue parole e lo guardai, senza sapere che cosa dire.
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[Altea]

Scambi di sguardi. .quella intesa forte tra me e Hiss..lo osservavo nell'immensa bellezza dell' azzurro dei suoi occhi.."Si ottimo..andiamo ora ? Dovremo aspettare per stare ancora soli..anzi..dovremmo alloggiare in una locanda che pensi..è rischioso ora rimanere qui nel castello? Potrebbe saltare la copertura ora..che Rodolfo e il barone sono morti..ma tu hai la protezione del Duca" a bassa voce perché Kimsy non sentisse. ."Decidi tu..Non voglio li veda soli e se li nascondesse..so che sbaglio a non fidarmi ma.." perplessa.

[Lady Gwen]

Ridacchiai divertita mentre ci rotolavamo stretti fra le lenzuola e lui mi baciava ancora.
Dopo la notte appena trascorsa, era un momento meraviglioso, intimo, solo nostro.
"Oh, sì... Lo è molto... Molto geloso..." sussurrai "Ma temo non possiate competere con lui, sapete?"
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[Guisgard]

“Molto geloso...” disse Elv bloccando Cassandra sotto di lui, tra lenzuola e cuscini “... eh... lo capisco... io lo sarei molto di più... vi terrei segregata in una torre...” fingendosi serio “... con due suore come carceriere... così nessuno potrebbe corromperle o comprarle per farvi fuggire da me...” e scoppiò a ridere.

[Guisgard]

Hiss annuì ad Eeila.
“Si, andiamo...” disse, per poi guardare Kimsy “... monsignore, vi affidiamo le cure di quest'uomo ferito.”
“Farò del mio meglio nella preghiera.” Kimsy. “Il grosso spetta naturalmente al medico.”
Il cavaliere e la sacerdotessa lasciarono la sala per tornare nella loro camera.
“Perchè non ti fidi di monsignor Kimsy?” Chiese lui a lei appena rimasti soli.

[Lady Gwen]

Mi bloccò completamente sotto di lui fra le lenzuola, impedendomi qualsiasi movimento.
Lo guardai nella sua espressione seria, per poi scoppiare a ridere seguendolo a ruota e scuotere la testa.
Era meraviglioso, nessuno avrebbe potuto dire il contrario.
"Sul serio mi privereste di lui?" fissandolo "Dei suoi occhi come perle di ossidiana... Della sua pelle ambrata..." guardandolo negli occhi "Delle sue carezze... Del suo Amore... Dei suoi baci..." sussurrai, mentre allungavo il viso e raggiungevo il collo di lui con le labbra, percorrendolo con caldi e morbidi baci, a lungo, lentamente, per poi raggiungere la sua bocca.
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[Altea]

Seguii Hiss in camera e poi mi pose quella domanda. ."Non ho un motivo..lo vedo diverso e sai fu la prima persona incontrai arrivando da Serenica? Stava in un calesse con un chierico e un borghese...dai suoi discorsi sembrava quasi un filosofo o studioso e poi mi fissava come a leggermi dentro...e a differenza degli altri non era turbato dal mio abbigliamento succinto" feci una pausa "Ora sembra un semplice parroco di paese che spaventa la folla col male e la Divina Punizione..sono due persone diverse..sensazione mia?" Perplessa.

[Guisgard]

“Nessuno ti allontanerà mai da me...” disse Elv, per poi unirsi a Cassandra in un lungo e meraviglioso bacio d'amore appassionato.
Un bacio che lo portò a stringerla forte a sé, donando ad entrambi dolci momenti insieme.
“Forse dovremmo scendere a fare colazione, sai?” Baciandola. “O devo continuare a gustarmi lo zucchero delle tue labbra?” Sorridendole.

[Guisgard]

“Beh, dopotutto è un prete, dunque ci sta che non resti folgorato dal tuo fascino...” disse sorridendo Hiss ad Eeila “... anche se col tuo abbigliamento fai di tutto per spingere noi poveri mortali a peccare...” guardandola tutta e facendole l'occhiolino.

[Lady Gwen]

Sorrisi felice alla sua promessa eterna e mi goderti appieno la dolce passionalità di quel momento e di quel bacio.
Lo guardai alla sua domanda.
Ci pensai un attimo su e poi risposi.
"La seconda" sussurrai, mentre intrecciavo le dita nel groviglio corvino dei suoi capelli e li baciavo ancora, senza la minima intenzione di staccarmici.

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[Altea]

Risi a quelle parole..."No, l' altro chierico guardava l'orizzonte pensa tu...tu ti fidi di lui mi sembra.." stringendomi a lui e guardandolo in modo malizioso. ."Si va a vedere gli annali o..?"

[Guisgard]

Elv non si fece pregare e riprese a baciare la sua giovane moglie.
La baciava e la stringeva a sé, con le sue mani che ovunque percorrevano il corpo di Cassandra.
“E sentiamo...” disse lui assaporando le sue labbra “... tu cosa vorresti ora per colazione?”

[Guisgard]

“Io non mi fido di nessuno...” disse Hiss guardando Eeila negli occhi “... annali... oppure?”

[Guisgard]

“A loro interessa solo ritrovare l'Aureo di Uaarania...” disse Seth fissando Elyse, per poi porgerle un bicchiere di vino rosso “... brindiamo quindi al nostro sodalizio...” sorridendo imperturbabile.

[Altea]

Rimasi perplessa e gli carezzai il volto.."O amarci come solo noi due sappiamo fare. Ma prima devi dirmi perché non ti fidi di nessuno. .che ti è successo?"

[Lady Gwen]

Accolse immediatamente e di buon grado la mia proposta, continuando quel meraviglioso idillio fra di noi.
Come la sua bocca possedeva la mia, le sue mani possedevano il mio corpo, percorrendolo, accarezzandolo, stringendolo forte a sè.
Sorrisi alla sua domanda.
"Vediamo..." facendomi pensierosa "Innanzitutto dei baci, e che siano dolci e caldi, mi raccomando... Delle carezze fragranti... E un marito bellissimo, il più bello del mondo, tutto per me..." sussurrai, baciandolo "C'è tutto, in cucina?" divertita.

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[Guisgard]

Hiss sorrise ad Eila, godendosi la sua carezza.
“Sono fatto così...” disse lui “... sono guardingo, prudente, disilluso... non ho molta fiducia nei miei simili e preferisco restare sorpreso piuttosto che ripetermi poi un bel lo sapevo...” divertito “... amarci? Mi stai provocando, vero?”

[Altea]

"Spero di me ti fidi" seria per poi illuminare il mio viso in un sorriso. ..."Sto solo chiedendo al mio Cavaliere cosa brama.." stendendomi sui cuscini. ."O vuole riposare Sir Lancillotto" sfidandolo.

[Clio]

La cosa interessava anche a me.
Quell'aureo poteva essere la mia gemma, e io dovevo saperne di più.
Ma prima di tutto dovevo restare viva.
Annuii, senza tradire emozioni.
"Ora avete intenzione di parlarmi di questi esperimenti?" Guardandolo.

[Guisgard]

“Tutto...” disse Elv, per poi baciare ancora Cassandra.
Un bacio caldo, che divenne ardente, con carezze sempre più audaci sul corpo di lei.
“Magari per colazione...” baciandola lui “... che ne diresti di un bagno insieme?” Con malizia.

[Guisgard]

Hiss guardò Eila che si stese sui cuscini.
“Io non devo mai riposare, signora...” disse lui con occhi ardenti “... non sono mai stanco...”

[Guisgard]

“Certamente...” disse Seth ad Elyse, per poi sorseggiare il suo vino.
In quel momento però la porta si aprì ed entrò un uomo.
“Signore...” Seth al nuovo entrato.
“Chi è questa sgualdrina?” Chiese questi fissando Elyse.
“La mia nuova modella.” Rispose Seth. “Mi era stato promesso un compenso, no? Per il mio lavoro.”
“Quando avremo l'Aureo allora se ne parlerà.” L'altro. “Comunque non voglio testimoni.”

[Altea]

"E lo so..è questo che amo di te...mi cambio di veste.." lasciai cadere la impalpabile veste e ne presi un'altra.."Nemmeno io mi stanco mai" guardandolo aspettando la sua decisione. ."Oh non vorrei turbarti" vestendomi con aria indifferente. ."Hai una missione no" alzando appena lo sguardo su lui sorridendo in modo enigmatico.

[Lady Gwen]

"Bene, ottimo..." sorridendo appena e baciandolo.
Non avrei mai smesso, non mi sarei mai staccata da lui, mai.
Alla sua proposta, i miei occhi si illuminarono e sorrisi.
"Credo sia una fantastica idea..." sussurrai, accarezzandogli il viso, poi assunsi un'espressione fintamente altezzosa "Avanti allora, che aspettate? Pensate forse che la figlia di una duchessa possa preparare un bagno? Andate, andate" con un gesto scherzosamente spazientito della mano, mentre avvolgevo il mio corpo nelle coperte.

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[Clio]

La porta si aprì ed entrò un tizio.
Mi sembrava tutto sempre più strano è preoccupante.
Restai in silenzio mentre parlavano, ma capii che mi avrebbero ucciso comunque.
Dovevo muovermi a scappare.

[Guisgard]

Hiss, vedendo nuda Eeila davanti a lui che si cambiava d'abito, d'impeto si avvicinò e la strinse a sé con fare virile.
“Forse voi di Serenica” disse con un sorriso caldo e malizioso “non sapete di cosa è capace un uomo passionale...” e la baciò.
Un bacio ardente, che portò lui a penetrare nella bocca di lei con la sua lingua vogliosa.
La baciò a lungo, con foga, con la sacerdotessa con indosso solo una parte del suo abito.
E la mano del cavaliere comincio a scivolare sui suoi seni, stringendoli con virilità.

[Guisgard]

“Oh, subito, duchessina...” disse divertito Elv, per poi alzarsi dal letto ed andando in bagno completamente nudo.
Qui si chinò sulla vasca e cominciò a preparare il loro bagno.
Poco dopo il profumo dei sali avvolgeva con sensualità l'intera camera.

[Guisgard]

Seth guardò Elyse e poi quell'uomo.
“Mi serve per i miei esperimenti.” Disse.
“Lo deciderò io.” Fece l'altro.
“Ma, signor Ennius...” mormorò Seth.
Quello però lo colpì con uno schiaffo al volto, zittendolo.
“Idiota...” fissandolo “... mai pronunciare il mio nome davanti a nessuno.” Indicando Elyse.

[Altea]

Lui era così..e lo adoravo ..sapeva prenderti alla sprovvista e darti sensazioni uniche.
La sua bocca nella mia ardentemente penetrava in un bacio passionale che mi scuoteva mentre la sua mano calda, salda e sensuale toccava il mio seno.."Oh no" sussurrai. ."Non lo sappiamo..sono la unica grazie a te e sempre, ogni volta fammi vedere come è un uomo passionale" mentre la veste scivolava sul pavimento e il mio corpo ardeva del desiderio di lui.."Svestiti. .sorprendimi" con voce calda.

[Lady Gwen]

Sorrisi mentre lo seguivo con lo sguardo, recandosi in bagno.
Dopo un po', iniziai a sentire un profumo provenire dal bagno, tanto che mi persi un attimo ad annusare quella fragranza intensa, avvolgente ed invitante, quasi sensuale, ad occhi chiusi.
Poi mi alzai dal letto, liberando il mio corpo dall'ingombro Delle coperte e raggiunsi Elv nella stanza, già in parte satura di vapore.
Mi strinsi a lui, assaporando con le labbra la pelle calda e morbida della schiena, delle spalle, mentre premevo il viso contro il suo fisico ben fatto.
Era bellissimo, non mi sarei mai stancata di guardarlo e di lasciarmi invadere dal suo profumo.
A quel punto, mi sciolsi da lui e mi immersi nell'acqua calda, guardandolo con invitante malizia.

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[Clio]

Ennius!
L'uomo responsabile di tutto quello.
Tenni la testa bassa, ricordando come si era comportato nel bosco.
Dovevo sfruttare la situazione a mio vantaggio.
Quando disse il nome, allora alzai lo sguardo su di lui.
Ed era lo stesso sguardo di sempre, lo sguardo impenetrabile della regina di Beltas.
"Beh, non mi uccidete come quel vostro uomo nel bosco?" Sostenendo il suo sguardo.
"Ah no.." pensierosa "Avete ucciso quello che ha detto il vostro nome... quindi dovreste uccidere lui.." con un cenno ad indicare Seth.
"Un gran peccato..." con un leggero sorriso "Perché potrei esservi utile, più di quanto crediate...".

[Guisgard]

L'abito di Eeila scivolò a terra leggero e veloce, come una carezza appena sfiorata lungo la sua pelle chiara e liscia.
Ora era completamente nuda fra le braccia del suo Hiss, bravissimo come nessun altro a farla sentire protetta e soprattutto donna.
La baciava con indomito ardore, toccandole con desiderio e virilità i seni, stringendone i turgidi capezzoli fino a strapparle lenti gemiti.
Poi quell'ordine perentorio, quel desiderio mostrato.
“Si, signora...” disse lui, per poi cominciare a spogliarsi.
In breve il suo fisico fu denudato, restando così davanti a lei.
Allora si inginocchiò e comincio a baciarle i piedi, salendo poi lentamente lungo tutte le gambe nude, giocando non solo con le labbra, ma anche con la lingua.

[Guisgard]

Elv restò a guardare Cassandra immergersi nuda nella profumata vasca, così intrisa di essenze esotiche che ammaliavano i sensi.
La ragazza lo guardava maliziosa, invitante, provocante.
Lui allora prese del sapone e cominciò a bagnarlo in acqua.
Iniziò così ad insaponare la schiena di lei.
Il collo, le spalle, fino a scendere e ad indugiare sui suoi seni, che insaponò con maestria sensuale.

[Guisgard]

Ennius si voltò verso Elyse, guardandola negli occhi.
Era abbigliato come richiedevano le sue sacrileghe cerimonie, delle quali la stessa Elyse con Aegos erano stati testimoni.
Il suo viso recava i segni di quell'oscuro cerimoniale di morte.
“Tu...” disse con disprezzo “... utile a me? Una sgualdrina come te?” Con occhi duri. “E così mi hai visto...” freddamente “... sentiamo... in che modo potresti essermi utile?” Con i suoi occhi malvagi puntati sulla bella regina di Beltas.
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[Guisgard]

Alla fine i loro cavalli si fermarono, mentre l'alba sorgeva sulla brughiera.
Lavaros restò a guardare Astral per un lungo istante senza dire nulla.
Poi le si avvicinò e la baciò.

[Lady Gwen]

Prese il sapone ed iniziò a farlo scorrere su di me, sul collo, le spalle, la schiena, fino a raggiungere i seni.
Sospirai mentre chiudevo gli occhi e portavo la testa all'indietro, poggiandola sulla sua spalla.
Era una sensazione meravigliosa, anche se speravo che mi raggiungesse presto, immergendosi anche lui in quel tepore profumato.

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[Altea]

"Cavaliere...dovete onorarmi a dovere, lo sapete vero? Anche perchè è un privilegio...mi sto donando a voi, ma non potrei" guardando i suoi occhi ardenti di desiderio.
Hiss iniziò a spogliarsi mostrando il suo fisico vigoroso e la sua potente virilità e si abbassò a baciare i piedi, come un inchino per poi risalire con le mani e la lingua sulle gambe.
Sentivo l' ardore crescere, il mio respiro si fece irregolare e lo afferrai nei bruni e mossi capelli, facendo indietreggiare il suo volto ..."Ti amo" con devozione e nel contempo possesso..."Cavaliere, ora quale mossa farete?" era un gioco d' amore..amavo quel gioco tra noi..naturale e pieno di amore, sensualità e bramosia.

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[Nyoko]

Ci fermammo. L'alba era all'orizzonte e lui mi guardò. Ricambiai lo sguardo, sorridendo anche, ricevendo poi un bacio, bello e ricco di brividi.

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[Guisgard]

Elv continuò ad insaponare il petto e le spalle di Cassandra, indugiando sui suoi morbidi seni.
Li ungeva e li insaponava con movimenti lenti ed ampi, abbracciandoli con tutta l'ampiezza delle mani e delle dita.
Erano movenze sensuali ed audaci e nel compierle Elv guardava non solo i seni di sua moglie, ma anche i suoi occhi, quasi per leggervi dentro ciò che provava.
“Dimmi...” disse “... ti rilassa questo bagno?”

[Clio]

Un sorriso leggero si dipinse sul mio viso, come di chi è superiore a tutto quello che gli capita intorno.
Quello era il capo, e mi avrebbe ucciso, ma se riuscivo a convincerlo di essere in qualche modo utile, mi avrebbe lasciato vivere ancora un po'.
Quel tanto che mi bastava per scappare.
"Non sono una sgualdrina da quattro soldi, sono una regina..." senza particolari inflessioni nella voce "Il mio regno da secoli cerca un tesoro.. un tesoro che ora so essere lo stesso che cercate voi..." guardandolo negli occhi.
"L'Aureo di Uaarania... è chiaro che non sia nella posizione di continuare la mia ricerca, ma posso condividere con voi le informazioni che ho raccolto in questi anni... codici che erano presenti solo nel mio regno, e che dunque voi non avete mai visto, informazioni che non conoscete..." con il tono di chi è abituato a contrattare.
Tanto non avevo niente da perdere, dovevo trovare un modo per salvarmi la vita, e andare a cercare Aegos.

[Guisgard]

Quel bacio durò a lungo.
Lavaros baciò Astral con desiderio e foga, quasi indifferente all'albeggiare sulla brughiera.
La baciò con trasporto.
“E questo...” disse staccandosi dalle labbra di lei “... ti è piaciuto? Come quel primo bacio?”
In quello stesso istante i due giovani udirono un calpestio intorno a loro.
Lavaros allora subito estrasse la sua spada.

[Lady Gwen]

Continuava, continuava, in quei massaggi sensuali e lenti, con quelle mani che adoravo.
E adoravo anche il fatto che volesse sempre guardarmi negli occhi, per carpire da essi le mie emozioni.
"Sì..." sussurrai "Ma mi rilasserebbe di più se tu fossi qui con me..." con sguardo furbo ed un sorrisetto.

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[Guisgard]

Ennius guardò Elyse.
“Non sei nella posizione di dettare condizioni...” disse “... e comunque a noi non occorrono le tue informazioni... a meno che non riguardino il modo per risolvere l'enigma impresso sullo stesso Aureo...”

[Guisgard]

Elv guardò Cassandra e scavalcò il bordo della vasca, per poi entrare in acqua accanto a lei.
Si sedette alle sue spalle, cingendola con le braccia e con le gambe, facendo appoggiare la schiena di lei contro il suo petto robusto.
Tornò con le mani suoi seni caldi e turgidi della ragazza ricominciando così ad insaponarli.

[Lady Gwen]

Sorrisi trionfante quando vidi che stava entrando.
Mi avvolse completamente col suo corpo, facendomi appoggiare con la schiena sul suo petto robusto ed era come se il mio corpo fosse nato per modellarsi sul suo.
Così, mi abbandonai completamente su di lui con un sospiro silenzioso, poggiando la testa sulla sua spalla ad occhi chiusi e mi godetti le sue carezze calde e sensuali.

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[Guisgard]

Elv continuò a giocare con i seni di Cassandra, che se ne stava appoggiata contro il suo petto a godersi quei momenti.
Allora le mani di lui cominciarono a scendere lentamente, fino verso le gambe di lei, dove raggiunse il suo punto più caldo, intimo e sensibile.
Ed iniziò ad insaponarlo ed a lavarlo con devozione.

[Clio]

Lo guardai negli occhi.
"Oh se fossi nella posizione di dettare condizioni... non userei certo qualcosa di così potente..." con un sorriso leggero "Beh, peggio per voi.." alzando le spalle.
Poi quelle parole sull'enigma.
"Ho fatto qualche progresso su quello, sì.." annuendo "Potrei aver scoperto qualcosa..." guardandolo "Magari è più di quanto avete in mano voi...".

[Guisgard]

Ennius guardò Elyse.
“Avanti, parla...” disse con tono perentorio.

[Lady Gwen]

Rimasi lì, ad occhi chiusi, in silenzio.
Era un momento bellissimo, quasi sospeso, che da etereo però diventò rovente, quando la sua mano scese fra le mie gambe.
I miei occhi si aprirono, ritrovandosi ad osservare il soffitto del bagno, mentre la schiena si inarcava appena, la mano si serrava delicatamente attorno alla sua gamba e dalle mie labbra emerse un impercettibile gemito, per quel gesto che da semplice era diventato fonte di caldo piacere.

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[Clio]

"Io credo che ogni numero corrisponda a una lettera, in realtà.." cominciai guardandolo "Ho formato quattro parole, che però così non hanno senso... poi non ho più avuto modo di pensarci..".
Guardandolo negli occhi.
"Vi direi che vi darò queste parole in cambio della vostra parola che non mi ucciderete..." guardandolo dalla testa ai piedi "Ma non mi sembrate un uomo che si fa problemi ad andare contro la sua parola, dico bene?".

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[Guisgard]

Quel lento e sensuale messaggio continuò a lungo, fino a quando Cassandra riuscì a sopportarlo.
Allora Elv la fece voltare e la baciò, stringendola fra le braccia.
E fecero l'amore in acqua, tra essenze ammalianti e delicati profumi, tra schiuma e bollicine.

[Guisgard]

“Sbagli, sono un uomo d'onore...” disse Ennius ad Elyse “... numeri da sostituirsi a lettere... e che parole ne hai ricavato?”

[Clio]

Nascosi un sorrisetto divertito a quelle parole, che bello quando gli uomini si fanno raggirare con trucchetti così semplici.
"Bene, dunque... l'aiuto a risolvere l'enigma in cambio della mia vita... ho la vostra parola?" guardandolo.

[Lady Gwen]

Continuava a farmi impazzire senza sosta.
Le sue mani si muovevano sensuali, esperte e sarei potuta morire lì, in quell'istante, ad ogni minimo movimento.
Improvvisamente mi fece voltare e mi baciò, tutto in un attimo ed io mi aggrappai saldamente a lui, come ad impedire a quel piacere di portarmi via.
Ci amammo ancora, fra essenze, profumo e la leggera schiuma che impreziosiva la vasca.
Ci amammo senza fine, inseguendoci e ritrovandoci in quel minuscolo spazio, ma che per noi avrebbe potuto essere tutto il mondo.
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[Guisgard]

Ennius guardò Elyse come a voler penetrare nella sua mente e capire se mentisse o meno.
“E sia... hai la mia parola...” disse infine “... presto potrai lavorare sull'Aureo... e prega di riuscire a risolvere il suo mistero...”

[Guisgard]

Fecero l'amore nella vasca, più e più volte.
Elv amò con passione Cassandra, facendola gemere, gridare e godere.
Si amarono così, fino a restare stretti fra la schiuma profumata una volta rimasti appagati del loro amore.

[Clio]

Guadai l'uomo soddisfatta, dopotutto era il massimo che potessi sperare in quel momento.
"E sia.." annuendo solennemente "L'uomo vince mezzo mondo.." ripetei "Le quattro file di numeri, sostituite a lettere, dall'alto verso il basso danno questo risultato... non vuol dire niente di per sé, ma il fatto che siano parole di senso compiuto, prese singolarmente, mi fa pensare di essere sulla strada giusta...".

[Lady Gwen]

Ricominciammo da capo quella danza, che sembrava destinata a non finire mai, se non per ricominciare subito dopo.
Inondai di nuovo la camera coi miei gemiti, dando sfogo a quel piacere che sembrava incontenibile.
Alla fine di quell'ennesima danza, restammo stretti e appagati, io stesa sul suo petto, ancora a cavalcioni su di lui, con la testa sua spalla, gli occhi chiusi e il fiato corto.
Poi, alzai gli occhi su di lui; era stupendo il suo volto screziato dagli ultimi scampoli di piacere, che rimanevano posati sul suo viso come a volerlo abbellire come farebbero delle pietre preziose su di una nobildonna.
Sfiorai la sua guancia, mi allungai per baciarlo dolcemente e poi tornai con la schiena contro il suo petto, stringendo le sue braccia attorno al mio corpo e le sue gambe ad avvolgere e quasi proteggere le mie.
Era un momento praticamente paradisiaco che non avrei mai voluto interrompere.

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[Guisgard]

Ennius restò pensieroso.
“Chissà...” disse riflettendo “... potrebbe essere... ora andremo dove si trova l'Aureo...” ad Elyse “... fa preparare la mia carrozza.” A Seth.
Incatenò poi i polsi della regina con delle manette e dopo qualche minuto erano già nella vettura.

[Clio]

Avevo capito bene?
L'Aureo era già in loro possesso?
Oh, allora tutto quello mi stava portando dalla gemma!
La situazione poteva essere più interessante di quanto non sembrasse, se trovavo un modo di impossessarmi della gemma, potevo salvare il mio regno.
Una fitta mi strinse il cuore.
Non avere notizie di Aegos era straziante.
Non sapere se fosse vivo o morto, se stesse bene.
Dov'era il mio amore?
Ma io dovevo essere forte in quel momento, e pesare a sopravvivere, anche per lui.
Così seguii docilmente Ennuis verso l'Aureo.

[Guisgard]

Restarono così, a lungo stretti ed appagati.
Elv giocherellava tra la schiuma e la pelle di Cassandra.
E nel farlo guardava dalla finestra, da dove si vedeva la meridiana del palazzo baronale.
“Che stranezza...” disse lui.

[Lady Gwen]

Sentivo i suoi tocchi leggeri sulla pelle, mentre io ero totalmente abbandonata fra le sue braccia.
Poiché quasi sonnecchiavo sulla sua spalla, aprii gli occhi sentendo la sua voce.
"Che cosa?" chiesi, quasi distrattamente, un po' intontita per l'arrivo improvviso di Morfeo, che pretendeva di strapparmi alle braccia di Elv e prendermi fra le sue.

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[Guisgard]

Salirono in carrozza e partirono attraversarono la brughiera.
Nessuno disse nulla durante il tragitto.
Ennius fissava Elyse e Seth guardava fuori dal finestrino.
Arrivarono infine in un luogo che la regina ben conosceva.
Era la casa dell'eretico bruciato secoli fa.

[Guisgard]

“La meridiana del palazzo baronale...” disse Elv guardando sempre fuori dalla finestra “... non l'avevo notato... è strana... è strano il suo sistema numerico di riferimento...” a Cassandra.

[Lady Gwen]

Sbattei un paio di volte le palpebre per mettere a fuoco l'oggetto di cui Elv parlava, ossia la meridiana.
"Oh sì, lo avevo notato al funerale, l'altro giorno. In effetti è inusuale..."

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[Clio]

Arrivammo a destinazione, e mi venne un colpo al cuore.
Eravamo stati lì, insieme.
Dove sei amore?
Cosa avrei dato pur di sapere che stava bene.. solo quello.
La casa dell'eretico, la stele.
Ora dovevo mettercela tutta.
Se non altro eravamo all'aperto, avevo più occasione di scappare.

[Guisgard]

“Perchè” disse Elv incuriosito “costruirla così? Non è nello stile di questo paese... è così strana... come... come se simboleggiasse qualcosa... ma cosa?” Chiese a Cassandra.
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[Lady Gwen]

"Non so... Più che altro, sono strani i numeri su quegli assi... Che senso hanno?"
Continuavo ad osservarli, da 1000 a 9000 e da 50 a 60.
Poi scossi la testa.
"Non riesco a trovare un nesso logico..."

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[Guisgard]

“Si...” disse Elv a Cassandra “... è tutto strano... numeri assurdi... anche la forma...” pensieroso “... e se ne parlassimo con qualcuno? Con monsignor Kimsy magari... che ne dici?”

[Lady Gwen]

Rimasi pensierosa ancora un po'.
Poi alzai le spalle.
"Se può servire..."

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[Guisgard]

“Credo” disse Elv a Cassandra “che tu non la reputi una buona idea... giusto? Non vuoi ci vada a parlarne con lui?”

[Lady Gwen]

"No no, affatto. Se pensi che possa aiutarti a soddisfare la tua curiosità, andiamoci" risposi.

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[Guisgard]

La carrozza si fermò davanti alla casa decadente, dove dominava la statua dell'eretico.
Scesero e subito Ennius portò Elyse davanti alla lapide con incisi i numeri.
“Ecco l'Aureo...” disse indicando proprio la lapide misteriosa.

[Guisgard]

Elv annuì e si rivestirono.
Poco dopo lui e Cassandra lasciarono la locanda, diretti in chiesa.
Qui non videro però il chierico.
“Cerca nella navata...” disse a Cassandra “... io andrò a vedere in sacrestia...” e si separarono.

[Guisgard]

Hiss guardò Eeila dopo quel bacio.
“Lasciate fare a me, signora...” disse, per poi chinarsi di nuovo sulle sue game e ricominciando a baciarle, a leccarle.
Tutte, dai piedi risalendo lentamente, fino a raggiungere l'interno cosce.
Allora alzò gli occhi azzurri sul volto di lei, come a prepararla per qualcosa di ardente e forte.

[Lady Gwen]

Ci rivestimmo e subito dopo uscimmo.
Quando arrivammo, però, Kimsy non c'era.
Strano, era mattino, dopotutto.
Andai nella navata e cominciai a cercare.

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[Nyoko]

"Sì" dissi sospirando a quella domanda che avrei voluto evitare per baciarlo in ripetizione, senza staccarsi. Morire soffocata da quel bacio, sarebbe stato bellissimo. Ma qualcuno ci interruppe, o meglio, un calpestio. Mi voltai insieme a Lavaros ed estrassi i miei due pugnali.

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[Altea]

Le sue mani sulle mie gambe e la bocca e la sua lingua che indugiavano facendomi provare un leggero torpore che mi stordiva la mente.
Quella sensazione allo stomaco, il respiro irregolare al suo tocco al solo fatto di averlo in mio possesso e lui di essere ora colui che teneva il gioco.
Sapeva non amavo essere dominata completamente in quei momenti, che lo consideravo un darsi ed un avere...ma in quel momento ero in balia della sua passione.
Lui era come brezza fresca che mi sfiorava leggera dando vitalità al mio corpo, oltre al mare in tempesta che mi scuoteva, e il sole che mi scaldava per darmi energia vitale.
Le sue mani si fermarono sull' interno cosce mentre io chiudevo gli occhi sciogliendo i muscoli, ogni inibizione e provavo già un forte piacere.
I suoi occhi azzurri si soffermarono sul mio volto e il cuore iniziò a palpitare in modo irregolare.."Il mio Cavaliere vuole essere più audace? Lo leggo in quegli occhi meravigliosi...e io, la Vostra Signora, ora sono a vostro servizio, ma attenzione i ruoli potrebbero stravolgersi" con sguardo malizioso e di sfida.

[Guisgard]

Cassandra cominciò a cercare nella navata della chiesa che pian piano dalle alte vetrate gotiche iniziava ad illuminare le nicchie laterali.
Ad un tratto la ragazza sentì dei passi dietro di lei.

[Guisgard]

Hiss restò a fissare Eeila senza rispondere nulla, lasciando allora solo all'intensità dei suoi occhi azzurri dare risposta alla bella sacerdotessa.
Chinò il capo fra le bianche e lisce gambe di lei, riprendendo a leccare con cura e devozione la sua pelle sempre più calda.
Saliva e scendeva, ogni volta con più passione ed audacia.
Dai piedi nudi, poi lungo i polpacci e le ginocchia, fino alle cosce.
E quando tornò a baciare e leccare l'interno cosce alzò di nuovi suoi occhi chiari verso di lei.
“Ora la signora gemerà di piacere...” disse, per poi raggiungere con le labbra il suo bel fiore per tingerlo di brina.

[Guisgard]

Astral e Lavaros si voltarono di scatto.
“C'è qualcuno...” disse lui impugnando l'arma.
Allora i due giovani videro una gigantesca orma nel terreno.
“Questa non appartiene ad un uomo...” Lavaros guardandola “... e nemmeno a nessun animale conosciuto...”
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[Clio]

Seguii Ennius fino alla lapide, dopodiché mi fermai ancora a guardarla.
L'idea delle lettere mi sembrava buona, ma non mi stava portando da nessuna parte.
"C'è qualcosa che mi sfugge..." fissando di nuovo i numeri incisi.

[Altea]

Quel gioco di sguardi era davvero conturbante..amarsi con gli occhi e quindi fino in fondo l' animo.
Hiss indugiava sulle gambe bianche e poi quelle parole decise, come una volontà di farmi sua.
E la sua bocca e lingua iniziarono a giocare sulla parte più intima di me, come un fiore sulla quale la natura posava la sua brina e la rugiada.
Il piacere era forte e lasciai scorrere i miei gemiti come una dolce ma anche passionale melodia.."Vuoi farmi perdere il senno, Cavaliere".
Il piacere era troppo intenso e mi stesi lungo i cuscini e i miei occhi lo osservavano muti..come una richiesta di possedermi ancora più forte.

[Lady Gwen]

L'ambiente interno e centrale della chiesa era molto bello, mentre si creavano giochi arzigogolati e pieni di colori all'ingresso della luce attraverso le alte vetrate.
Ad un certo punto, sentii dei passi e mi voltai.

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[Guisgard]

Eeila eccitata si stese sui cuscini, abbandonandosi ai suoi stessi gemiti.
Hiss allora cominciò a giocare fra le sue gambe e ampie vampate di calore tinsero il volto di lei.
Il cavaliere e la sua lingua non concedevano tregua e la sacerdotessa si sentiva come bruciare.
Era tutto meraviglioso e travolgente, sensuale e peccaminoso.
Eeila non poteva e non voleva restare ferma, mentre lui le teneva le gambe divaricate per assaporarla meglio.
Poi si fermò, la guardò e la prese.
La penetrò con vigore e come un ossesso cominciò a farla sussultare forte.
Senza sosta.

[Guisgard]

“Ovvio...” disse Ennius ad Elyse guardando la lapide numerata “... sono secoli che sfugge a tutti...”

[Guisgard]

Cassandra si voltò, trovando Kimsey al centro della navata che la fissava.
Era immerso dalle proiezioni luminose che dalle vetrate inondavano la navata, in un alone policromo che rifletteva enigmatici bagliori sui mosaici e gli affreschi delle nicchie.
Come se i volti dei profeti, dei Santi, delle Sante e degli Angeli assumessero espressioni inquiete, afflitte.
Come se davvero piangessero per il sangue versato in quella contrada.
Il chierico fissò per un lungo istante la ragazza negli occhi.
“Buongiorno...” disse infine sorridendo “... tutto bene?”
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[Clio]

"Eppure il fatto che si formino parole di senso compiuto vorrà pur dire qualcosa no?" sbuffando, mentre fissava i numeri.
"O è solo una coincidenza e sono completamente fuori strada?" mormorai, parlando ad alta voce.
Quei numeri mi tormentavano da giorni, ormai, e dovevo assolutamente venirne a capo.

[Altea]

Hiss mi raggiunse e quel gioco intimo e speciale solo tra noi continuava, indugiava con bocca e lingua e il mio corpo vibrava e si muoveva smanioso a quei gesti così sensuali e forti. Il mio corpo ardeva fino alla testa, ormai non realizzavo ciò che stava avvenendo finchè sentii Hiss entrare in me, e fu ancora più forte dovuto al piacere procurato prima.
Hiss iniziò a muoversi in me e io le seguivo.."Io.." dissi a bassa voce visto il piacere mi sopraffava in modo estasiatico per poi fermarmi.
Le mie gambe si unirono alla sua schiena e si aprirono come un fiore che accoglie il vento impetuoso, i nostri corpi sudati erano a stretto contatto.."Ora siamo tutt' uno Mio Cavaliere..dimmi che provi" fissandolo nei suoi meravigliosi occhi azzurri.

[Lady Gwen]

"Oh, siete voi. Buongiorno" sorridendo "Sì, tutto bene. Io e mio marito eravamo venuti qui per sapere se potevate soddisfare la nostra curiosità riguardo una cosa" spiegai a Kimsy, che era rimasto al centro della navata a fissarmi.

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[Guisgard]

“L'enigma che questi numeri celano” disse Ennius ad Elyse “devono condurre al luogo in cui il Rosso ha nascosto il suo inestimabile tesoro... le parole hanno senso compiuto? Ovvio... devono indicarci dove trovare il tesoro...”

[Guisgard]

“Ti amo...” disse gemendo Hiss nell'atto di possedere la sacerdotessa “... ti amo, Eeila... ti amo...” muovendosi senza sosta sopra di lei.

[Guisgard]

“Curiosità...” disse sorridendo Kimsy a Cassandra “... certo... se ciò è in mio potere... in cosa posso aiutarvi?” Fissandola.

[Lady Gwen]

"Appena arrivati in paese, abbiamo notato uno strano sistema numerico nella meridiana del palazzo baronale, qual è esattamente il suo funzionamento?" chiesi, con curiosità.

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[Altea]

Le sue parole furono come sorgente di acqua cristallina e potente che ti rinfresca e inebria l' animo.."ti amo" ..due parole che raccoglievano un mondo intero. .sentimenti inspiegabili come quelli di cui eravamo in balia in quel momento.
"Hiss..ti amo..Non sai quanto" e quel furore di sensi continuava deliziandomi e facendomi sentire la donna più fortunata e stavolta volevo mi possedesse lui..i miei baci dalla fronte sudata assaporando il gusto salato e il profumo di lui fino al collo..fino al petto mentre la mia mano indugiava sulla sua virilità che mi provocava quel piacere assoluto da farmi gemere forte.

[Nyoko]

Guardammo l'orma sul terreno, lasciandoci sbigottiti. Che razza di creatura poteva lasciare un'impronta del genere?
"Non ho mai visto un'impronta del genere. Nello zoo c'era un mio amico che era famoso per i piedi lunghi, ma non si assomigliano per niente. Queste sono più grandi" dissi io esaminandole con cura.

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[Clio]

"Certo..." dissi solo.
Continuavo a guardare quei numeri, a rivedere le parole nella mia mente.
C'era qualcosa che mi sfuggiva, e la cosa mi infastidiva sempre di più.
Ne andava della mia vita, e non avevo nessuna idea brillante.
Il massimo proprio.

[Guisgard]

Kimsy guardò Cassandra con aria interrogativa.
“La meridiana...” disse pensieroso, per poi dirigersi all'uscita della chiesa e guardare la meridiana del palazzo baronale.
E restò a fissarla per lunghi momenti.

[Guisgard]

“Quei numeri come da te detto” disse Ennius ad Elyse “sembrano formare parole di senso compiuto... ed esse rappresentano uno dei motti di Uaarania... il luogo da cui proveniva il Rosso... il loro senso è... l'uomo ha vinto, dunque ha legittimato, il mezzo, ossia il centro, del mondo intero... in pratica l'uomo è il centro di tutto e non deve sottostare a nulla che non sia se stesso... Divinità comprese...”

[Lady Gwen]

Rimase pensieroso finché non andò a guardare la meridiana davanti all'uscita della chiesa.
Io invece guardavo ora lui, ora l'interno dell'edificio; dov'era finito Elv?
Doveva aver sentito noi due parlare, in fondo non c'era nessun altro in chiesa oltre noi tre, mi chiedevo cosa stesse facendo e intanto osservavo Kimsy che continuava a studiare la meridiana.

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[Clio]

Mi voltai di scatto verso Ennius.
"Quindi non era una fesseria la storia delle parole!" Esclamai "Cominciavo a pensare di essere pazza..." guardando la lapide.
"Eppure deve saltar fuori un luogo da questo motto..." parlando a me stessa, pensierosa "Un luogo in cui questo motto trovi compimento?" Tra me e me.

[Guisgard]

Kimsy guardò a lungo la meridiana, per poi voltarsi verso Cassandra.
In quel momento tornò Elv.

[Guisgard]

“Forse” disse Seth “bisognerebbe trascrivere su carta le parole tratte dai numeri e ragionarci su. Vedendole dovrebbe essere più semplice capire cosa nascondono...” per poi guardare Elyse ed Ennius.

[Lady Gwen]

Nel momento in cui Kimsy si voltò verso di me, forse per rispondermi, tornò Elv.
"Finalmente, pensavo ti avesse inghiottito la chiesa..." scherzando, mentre mi stringevo a lui, in un gesto ormai automatico.

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[Guisgard]

Elv sorrise a Cassandra, per poi prenderla per mano.
“Si, è vero...” disse pensieroso Kimsy “... quella meridiana è particolare... come ho fatto a non notarlo prima?” Quasi pensando ad alta voce.

[Lady Gwen]

Un po' mi stupì quella confessione di Kimsy.
In effetti, avevo dato per scontato che chiunque notasse quella particolarità, ma forse non era così.
"Allora facciamo che chi scoprirà per primo qualcosa, aggiornerà l'altro?" proposi io, scherzosamente.

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[Clio]

Annuii a Seth.
"Sì, è la prima cosa che ho fatto anche io... scrivere le lettere esattamente come sono sulla lapide.." sospirai "Se vuoi avete un foglietto e volete farlo di nuovo, magari effettivamente può aiutare..." abbassando lo sguardo verso il terriccio dove avevo inciso le lettere, ormai non più visibili.

[Guisgard]

Kimsy guardò Cassandra.
“Scoprire” disse incuriosito “cosa? C'è qualcosa che cercate?” Fissando lei ed Elv.

[Guisgard]

Seth annuì e prese un taccuino.
“Secondo la tradizione” disse Ennius ad Elyse “questo enigma cela il modo per arrivare a quel tesoro... tesoro nascosto in questa contrada...” pensieroso.

[Clio]

Guardai il taccuino su cui Seth aveva scritto le parole.
Lo guardai ancora e ancora.
Cercai intrecci di parole, anagrammi, lettere, codici, qualunque cosa.
"Il modo per arrivare al tesoro.." pensando "Quindi non il luogo, ma il modo...".

[Guisgard]

"Modo e luogo..." disse Seth ad Elyse.
"Ma forse qui stiamo perdendo solo tempo con lei." Fece Ennius.

[Lady Gwen]

"Oh no, nulla in particolare, era solo semplice curiosità la nostra."

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[Guisgard]

A quelle parole di Cassandra, Kimsy la guardò con occhi enigmatici, quasi a volerne scrutare l'animo e le intenzioni.
“Bene, allora credo di poter tornare alle mie faccende...” disse sorridendo e congedandosi dai due giovani sposi.

[Lady Gwen]

Mi chiesi il motivo di quell'occhiata così profonda, mentre accennavo un sorriso quando lui si congedava.
"Credo che la nostra curiosità sia destinata a rimanere insoddisfatta..."

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[Guisgard]

“Meglio tornare alla locanda...” disse Elv a Cassandra appena rimasti soli “... forse lo stile di quella meridiana resterà per sempre un segreto...” uscendo dalla chiesa “... chi altri potrebbe rivelarci la verità?” Fissando il palazzo baronale.
“Ragazzi...” all'improvviso una voce alle loro spalle “... mi avete incuriosito, sapete? E pensandoci forse ho trovato qualcuno in grado di soddisfare la nostra curiosità... parlo del signor Ennius... ha scritto molti trattati sulla storia di questa contrada...”

[Lady Gwen]

Guardai pensieroso Elv.
Sì, in effetti non ci era rimasto nessun altro.
Ad un certo punto mi hai e feci una faccia strana a quelle parole, guardando Elv intimorita.
Non mi rendeva proprio felice dover avere a che fare con quell'uomo.

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[Guisgard]

Elv si voltò di scatto e vide Kimsy.
“Voi dite” disse al chierico “che possiamo fidarci di lui? Di un uomo che sospettiamo essere una losca figura?”
“E' l'unico che conosce così bene la storia di queste terre.” Il chierico a lui ed a Cassandra.

[Guisgard]

Astral e Lavaros guardarono a lungo quelle orme inquietanti.
Poi ad un tratto udirono un fruscio e poi un calpestio.
“C'è qualcuno...” disse Lavaros impugnando la sua arma.

[Lady Gwen]

Io continuavo a non fidarmi
, Soprattutto di Ennius, e credevo se avessimo fatto bene a don chiamarlo nemmeno un piccolo angolo.

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[Guisgard]

Quella danza durò a lungo.
Sudavano e sussultavano i loro corpi.
Hiss prendeva con forza, con passione la sua bella sacerdotessa che non risparmiava gemiti e grida.
Eeila in balia del suo cavaliere che mostrava l'impeto della sua virilità.
E tutto ciò continuò a lungo, fino a quando raggiunsero insieme il massimo del piacere.

[Guisgard]

Elv restò perplesso.
“Non so...” disse a Kimsy, per poi guardare Cassandra inquieta “... io non mi fido di quell'uomo...”
“Magari potrei venire con vi se ciò vi tranquillizza...” il chierico.

[Nyoko]

Quelle orme erano inquietanti. Un altro rumore ci riscosse ed io afferrai le mie armi.
"Coraggio, vieni fuori" dissi dopo le parole di Lavaros.

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[Lady Gwen]

Anche Elv aveva delle riserve riguardo quella soluzione.
"Non credo sia necessario, davvero. Non è certo un'informazione indispensabile e vitale..." mormorai con un impercettibile sorriso, stringendo la mano di Elv.

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[Altea]

Quella danza sensuale continuò al suono dei nostri gemiti di piacere..era qualcosa di unico e stringeva il mio Cavaliere come se il tempo si fosse fermato solo per noi.
Finché appagati ci stendemmo sui morbidi cuscini e mi strinsi a lui con ardore mentre il mio corpo bruciava ancora per il piacere.

[Clio]

Guardavo quelle lettere trascritte, ancora e ancora.
E niente, non trovavo niente.
Come se la mia mente non funzionasse, come se fosse bloccata.
Cominciavo a fremere, a scalpitare in quella situazione, a perdere la pazienza.
La gemma era sempre stata tutto ciò di cui mi importava, ma ora non più.
E lo capii in quel momento, in quel preciso momento mi resi conto che la mia mente non era lì.
No, non mi importava della gemma perché mi importava solo di lui.
Lui che era sparito, svanito nel nulla, senza che io sapessi niente.
Lui che poteva essere morto e la mia vita non avrebbe avuto più senso.
Lui che poteva essersene andato... no, sapevo che non lo avrebbe mai fatto, che non mi avrebbe mai abbandonato.
Dovunque fosse il mio amore, mi stava cercando, o era impossibilitato a raggiungermi.
Io dovevo riuscire a scappare, a trovarlo.
Dovevo tornare da lui, tutto il resto mi sembrava così inutile è insulso.
"Già forse avete ragione..." mormorai, tra me e me, fissando per l'ennesima volta le scritte sul foglio.

[Guisgard]

“Si, giusto...” disse Elv facendo eco alle parole di Cassandra “... era solo una curiosità fine a se stessa... non è nulla di così importante...”
Kimsy li guardò.
“Come volete...” sorridendo “... beh, torno alle mie mansioni... buona giornata, ragazzi.” Ed andò via.
Rimasti soli Elv fissò Cassandra.

[Lady Gwen]

Salutai Kimsy con un cenno del capo ed io ed Elv restammo soli.
Lo guardai con curiosità mista a perplessità.
"Cosa c'è?" chiesi, con un leggero sorriso imbarazzato.

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[Guisgard]

Alla fine si abbandonarono vinti e soddisfatti da quel grande e travolgente piacere.
Hiss strinse a sé Eeila.
Erano nudi entrambi.
“E' stato meraviglioso...” disse baciandola con ancora l'ardore vivo sulle sue labbra.

[Altea]

Mi stiracchiai e mi poggiai addosso a lui.."Si, ogni volta è sempre più meraviglioso..Hiss..io non voglio dividermi da lui..quando si spera...quando sarà tutto finito" dissi titubante al pensiero di perderlo.

[Guisgard]

“Non so...” disse Elv a Cassandra “... non mi aspettavo tanta disponibilità ed interesse da parte del monsignore... comunque... vieni, torniamo alla locanda...” prendendola per mano ed alzando ancora una volta lo sguardo sulla meridiana.

[Guisgard]

“Dividerti da lui...” disse Hiss stringendo Eeila “... lui chi?” Guardandola tra il sarcastico e lo stupito.

[Lady Gwen]

"Sì neanch'io in effetti. Dici che c'è qualcosa sotto?" gli chiesi, mentre tornavamo alla locanda e volgevamo entrambi lo sguardo alla meridiana.

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[Altea]

Risi.."Oh scusa..sarà che ancora sono attaccata al ricordo della passione...al mio Cavaliere" sorridendo "A te" facendomi seria.

[Guisgard]

“Ma no...” disse Elv a Cassandra “... magari è solo un uomo molto affabile e disponibile... dopotutto è un chierico...” guardando la meridiana “... pensavo... ti va di andarla a vedere meglio? La meridiana intendo... dall'interno...”

[Guisgard]

Hiss rise e baciò di nuovo Eeila.
Un bacio caldo, stringendola sè.
E restarono così, teneramente a lungo.
http://www.paolohospital.com/home/wp-content/uploads/2016/08/10658777_l.jpg

[Lady Gwen]

"Sì, forse sì, forse hai ragione tu" convenni, poi lo guardai un po' stupita "Sul serio si può?" chiesi, quasi esaltata.

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[Guisgard]

“Massì...” disse Elv a Cassandra con gli occhi fissi sulla meridiana “... ci sarà di certo un modo per salire lassù... vieni, cerchiamolo...”
I due così raggiunsero il palazzo baronale, vi entrarono.
Cercarono allora il modo per salire sulla torre Ovest, dalla quale dominava la meridiana.
Alla fine imboccarono l'androne che ne fungeva da ingresso, imboccando poi le scale che conducevano fino in cima.
Al penultimo piano c'era la meridiana.

[Lady Gwen]

Sorrisi esaltata alla prospettiva di salire fin lassù.
Chissà com'era il paese dall'alto...
Entrammo nel palazzo e girammo un po' ovunque, fino a raggiungere il penultimo piano, dove c'era proprio la meridiana.
"Accidenti, è particolare, quassù..." guardandomi attorno come una bambina in un negozio di giocattoli.

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[Guisgard]

Raggiunsero il piano della torre dove si trovava la meridiana e da qui riuscivano a vedere tutto il paese e buona parte dell'intera contrada.
Tutto ciò era visibile da una finestrina posta proprio sopra la meridiana.
“La meridiana” disse Elv a Cassandra “è proprio sotto di noi...” abbassandosi sul pavimento “... sotto il pavimento è vuoto...” toccando i ciottoli.

[Lady Gwen]

C'era una piccola finestra sopra la meridiana e da lì osservai tutto il paesino e parte della contrada.
Era davvero bello, da lassù!
Mi voltai poi verso Elv.
"Immagino ci sarà un qualche particolare meccanismo che le permette di funzionare, credo sia vuoto per questo, no?"
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[Guisgard]

“In realtà” disse Elv a Cassandra, sempre toccando i ciottoli che facevano da pavimento “una meridiana non ha bisogno di meccanismi particolari... basta una superficie piana ed un asta o qualche altro oggetto ingrato di proiettare l'ombra generata dal Sole durante il corso delle ore giornaliere... dunque mi chiedo... come mai è vuoto lo spazio dietro di essa?” Perplesso.

[Lady Gwen]

"Oh, ho capito" dissi, arrossendo un po' per la mia scarsa preparazione.
Poi riflettei sulla sua domanda.
Già, perché era vuoto?
"Che ci sia una stanza particolare? Dove magari tengono qualcosa..." pensierosa.

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[Guisgard]

“Non lo so...” disse Elv a Cassandra “... tutto potrebbe essere a questo punto...” tornando ad affacciarsi dalla finestrina “... il quadrante della meridiana è suddiviso in quadrati racchiusi dai numeri sui due assi cartesiani incisi sulla pietra... un sistema numerico poi molto particolare...” cercando di ragionarci su “... credo che ci sia un profondo simbolismo dietro tutto ciò... ma quale?”

[Lady Gwen]

Pensai e riflettei a lungo.
"Ricordo che mio padre una volta dipinse una specie di tavola che gli era stata commissionata... Diceva che c'erano delle... Ehm..." mi interruppi cercando di ricordare il termine "Coordinate... Si chiamano così?" azzardai, titubante, poi sospirai abbassando lo sguardo "...Non sono molto preparata sull'argomento..."

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[Guisgard]

“Si, esatto, piccola...” disse sorridendo Elv a Cassandra “... ed infatti i quadrati su questa meridiana sono basati su coordinate.” Ridendo piano. “Beh, immagino qui stiamo perdendo tempo qui... cosa ti va di fare? Andare a farci una passeggiata o tornare alla locanda?” Fissandola.

[Lady Gwen]

Annuii piano, un po' sorpresa dal fatto che non avessi azzardato un'ipotesi completamente errata e sorrisi soddisfatta.
Mi affacciai fuori dalla piccola finestra e vidi che il sole era molto alto nel cielo, dunque con ogni probabilità era ora di pranzo.
"Potremmo andare a mangiare qualcosa."

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[Guisgard]

“Bene.” Disse Elv sorridendo a Cassandra. “Sono d'accordo. Anzi, comincio a sentire un certo appetito.” Facendole l'occhiolino. “Andiamo, troveremo di certo un posticino per pranzare.” Offrendole la mano. “Vorrà dire che brinderemo alla salute dell'architetto che ha costruito questa meridiana. Chiunque egli sia stato.” Ridendo sarcastico.
“Per molti era un pazzo” ad un tratto una voce alle loro spalle “ma per me invece si trattava di un autentico genio.” Guardandoli Kimsy.

[Lady Gwen]

"Sì, anch'io" annuendo con convinzione.
Poi risi alla sua affermazione e presi la sua mano.
Sobbalzai quasi quando sentii una voce familiare alle nostre spalle.
"Pare siate improvvisamente più informato, riguardo questa meridiana..." chiesi a Kimsy, con sguardo e tono enigmatici.

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[Guisgard]

“Monsignore...” disse Elv “... cosa ci fate qui? E Cassandra ha ragione... ora sembrate meglio informato riguardo la meridiana...”
Kimsy però li guardava senza rispondere nulla.
“Monsignore...” perplesso Elv, stringendo la mano di Cassandra.
“Questa meridiana ha uno scopo ben più importante che indicare le ore del giorno...” mormorò il chierico “... ora lo so... ma devo scoprire cosa nasconde... ora io e voi faremo un bel giro nella brughiera...”
“Davvero?” Guardandolo Elv. “E se non volessimo?”
“Non vi conviene...” Kimsy.

[Lady Gwen]

Sbiancai e strinsi forte la mano di Elv, guardandolo.
Avevo improvvisamente paura e tutto ciò che avevo detto era vero.
La disponibilità di Kimsy, le coordinate sulla meridiana, tutto.
"Cosa c'è nella brughiera?" chiesi, con voce indefinita, fissandolo.

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[Guisgard]

“Lo scopriremo insieme, piccola.” Disse con un ghigno Kimsy.
“Voi non siete un prete!” Esclamò Elv.
“Avanti, la brughiera ci aspetta.” Con tono minaccioso Kimsy. “Ed il primo fra voi che tenterà di fare il furbo lo manderò a scoprire come oltre la morte non c'è nulla. Avanti.” Intimò.
Scesero dalla torre, raggiungendo il retro della chiesa, dove trovarono una carrozza.
“Ora faremo così...” mormorò Kimsy “... tu guiderai la carrozza” ad Elv “mentre io e la tua bella ce ne staremo seduti comodamente dentro... se tenterai una mossa fasulla allora potrai dire addio alla tua bella ragazza, chiaro? Bene, siete svegli e so che collaborerete... ed ora partiamo... andremo alla casa bianca in cerca di Ennius...”
“Va bene...” annuì Elv “... ma non voglio che Cassandra corra rischi...”
“Dipenderà da te.” Replicò Kimsy. “Andiamo.”
E partirono.

[Lady Gwen]

Avevo sul serio paura, non sapevo di cosa fosse capace quell'uomo, ma di sicuro nulla di buono.
Rimanevo stretta ad Elv, cercando sicurezza e protezione in lui.
Sul retro della chiesa c'era una carrozza, ma a quelle parole guardai Elv terrorizzata.
No.
No, non potevo rimanere senza di lui, cosa avrebbe avuto in mente quell'uomo?
L'ultima volta che ero rimasta lontana da Elv, con quel Seth, stava per andare molto male.
Certo, avevo usato la magia e nulla mi vietava di farlo ancora, se qualcosa fosse andato storto.
Comunque, avevo paura.
Rimasi infatti in un angolo del piccolo abitacolo, guardando fuori, tesa, inquieta e spaventata, senza sapere a cosa stessimo andando incontro​.

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[Guisgard]

La carrozza partì, con Elv al posto del cocchiere e Cassandra rinchiusa nell'abitacolo con Kimsy.
La vettura correva nella brughiera, tra la sua folta e cupa vegetazione.
Kimsy fissava Cassandra con uno strano ghigno.
“Non essere inquieta...” disse “... se farete ciò che vi dirò allora non vi accadrà nulla... e magari troverete un vero prete per essere uniti in legittime nozze.” Divertito.

[Lady Gwen]

Cercavo di concentrarmi sul paesaggio oltre il finestrino, il quale però non mi aiutava, con​quell'aria cupa e scura perfino in pieno giorno.
Rivolsi una fugace occhiata a Kimsy, poi alzai appena le spalle.
"Non sono certo indispensabili per stare insieme, legittime o illegittime che siano, poco importa..."
Speravo che il tragitto si esaurisse in fretta e che arrivassimo subito, così da poter riabbracciare Elv; mi sentivo persa, spaesata e impaurita stando lontana da lui costretta con la forza.

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[Guisgard]

“Giusto...” disse Kimsy a Cassandra “... perfettamente d'accordo... non occorre certo un prete per rendere autentico l'amore fra un uomo ed una donna.” Con un ghigno. “Su, non essere spaventata... di me puoi fidarti... non voglio certo farvi del male...” fissandola enigmatica.
Intanto la carrozza proseguiva rapida verso la casa bianca.
Ma ad un tratto accadde qualcosa.
I cavalli nitrirono spaventati e la vettura iniziò a sbandare.

[Lady Gwen]

Certo, come no...
Non mi ero fidata di lui fin dall'inizio e avevo avuto ragione.
Fin da quando dovevamo confessarci e lui mi aveva chiesto della brughiera la cosa mi era sembrata sospetta ed era tutto fondato.
Improvvisamente, i cavalli nitrirono e la carrozza iniziò a sbandare.
"Che succede?" subito io, spaventata.

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[Guisgard]

Anche Kimsy, come Cassandra, fu scosso da ciò che stava accadendo, senza aver tempo di dire nulla.
La carrozza sbandò, fino a sbattere contro un albero, perdendo una ruota e capovolgendosi tra la vegetazione.
Cassandra ed il falso chierico furono così sbattuti all'interno della vettura.

[Lady Gwen]

"Elv, che succede?" affacciandomi dal finestrino, ma la carrozza continuò a sbandare, finché andò a sbattere contro un albero e noi venimmo sbattuti fra le pareti dell'abitacolo.
L'impatto fu violento e la carrozza si capovolse nella vegetazione.
"Elv! Elv, stai bene?" urlai, a voce molto alta, pregando che il mio amore stesse bene, mentre cercavo un modo per uscire da lì dentro.

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[Guisgard]

Finalmente la carrozza aveva smesso di sbandare. Ora era ferma, sebbene capovolta nel bel mezzo della vegetazione.
Cassandra chiamò più volte Elv, mentre la polvere ed il terreno erano ovunque.
In quel momento la ragazza avvertì dolori vari, causati da tagli e lividi per l'impatto subito dalla carrozza.
Tuttavia non era nulla di serio e poteva muoversi.
Ad un tratto Cassandra sentì dei lamenti giungere dall'esterno della carrozza.

[Guisgard]

A quelle parole di Astral, Lavaros puntò la sua arma contro la vegetazione da cui provenivano quei rumori.
“Stai in guardia, Astral...” disse lui “... chiunque sia o qualunque cosa sia è vicinissimo...”
Ma tutto intorno a loro era divenuto silenzio.
Un silenzio innaturale ed insopportabile.
“Muoviamoci... non dobbiamo stare fermi... saremmo una preda troppo facile...” Lavaros.
E cominciarono a camminare, senza sapere però dove andare.
Continuarono per un po', senza che accadesse nulla.
Ad un tratto udirono un forte rumore.
“Sembra una carrozza...” mormorò Lavaros “... credo si sia schiantata contro un albero...”

[Lady Gwen]

La nuvola di polvere non si era ancora dissipata e non riuscivo a vedere nulla.
Ma soprattutto, non sentivo nulla.
Elv non mi aveva risposto e ciò mi faceva temere il peggio.
Provai a muovermi e subito sentii dolori vari e sparsi in tutto il corpo, causati dall'impatto, ma il fatto che non avessi apparentemente nulla di rotto era un ottimo segno.
Fu quando sentii dei lamenti fuori dalla carrozza che feci di tutto per uscire da lì.
Finalmente ci riuscii, a fatica, è sempre a fatica cercai di camminare, tentando di scorgere Elv.
"Elv, tesoro, dove sei?" con tono accorato "Rispondimi, ti prego! Stai bene?"

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[Guisgard]

“Ca... Cassandra...” disse Elv con voce dolorante “... sono qui...” con un tono alterato dal dolore.
Era fra la vegetazione che si teneva stretta la gamba sinistra, lacerata da alcuni ramoscelli penetrati nella sua carne.

[Lady Gwen]

Subito mi diressi nella direzione da cui proveniva la voce e mi si strinse il cuore sentendo la sua voce alterata dal dolore.
Lo vidi fra la vegetazione intento a tenere stretta la gamba sinistra, lacerata da alcuni ramoscelli.
"Oh mio Dio, Elv..." soffiai, mentre lo raggiungevo e lo stringevo forte a me.
Poi constatai il danno alla sua gamba.
Come avremmo fatto con quei ramoscelli?
Andavano tolti, non poteva certo restare in quelle condizioni!
"Cos'è successo? Perché la carrozza ha sbandato?" gli chiesi, mentre gli accarezzavo il viso, preoccupata.

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[Guisgard]

Ennius osservò Elyse, comprendendo che la ragazza non riusciva a giungere alla soluzione di quell'arcano.
E forse la sua mente era altrove.
“E' tutto inutile...” disse a Seth “... uccidila.”
“Ma, signore...” Seth “... mi occorre come modella? Uaarania sa ricompensare i suoi fedeli, no?”
“Ti ho ripetuto più volte” con disprezzo Ennius “che non devi mai pronunciare il mio nome o quello di Uaarania.”
Estrasse la pistola e lo freddò davanti ad Elyse.
Un attimo dopo si voltò verso la regina di Beltas, puntandole contro la pistola.
“Addio.” Pronunciò, per poi sparare anche a lei.

[Guisgard]

“Sono... sono stato io...” disse Elv con la voce rotta dal dolore alla gamba “... ho... ho cercato di... di far sbandare la carrozza... volevo... volevo mettere quel bastardo fuorigioco... ma ho perso il controllo e la carrozza ha sbandato...” con la gamba che sanguinava copiosamente “... la gamba... mi fa un male... cane...” non resistendo più.

[Lady Gwen]

Rimasi molto sorpresa da quella rivelazione.
"Sei stato un folle, potevamo rimetterci entrambi..." dissi piano, stringendolo.
Sentii poi un nodo in gola udendo i suoi lamenti di dolore.
"Posso addormentarti con la magia e provare ad estrarre quei ramoscelli... Non si può nemmeno fermare l'emorragia, se rimangono lì..." dissi, disperata.
Non avevo mai fatto una cosa simile prima, ma Elv rischiava la vita e ce l'avrei messa tutta.

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[Guisgard]

Elv guardò Cassandra.
“La magia...” disse dolorante “... per curare?” Ansimando per il dolore. “Tu... ne sei certa?” Con la ferita che sanguinava molto.

[Nyoko]

Annuì a Lavaros ed iniziammo a camminare, senza sapere dove andare. Guardavo furtiva, cercando di non deconcentrarmi, quando un rumore forte ci destò.
"Andiamo a vedere" dissi io a quelle parole di Lavaros.

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[Altea]

Rimanemmo così per molto e poi baciandolo sulla guancia e bocca esclamai.."Avanti Hiss dobbiamo vedere gli annali..comunque non mi fido di quel Kimsy come di Ennius" vestendomi in fretta.

[Lady Gwen]

Continuava a sanguinare, sanguinare ed io ero nel panico.
Presi il suo volto dolcemente fra le mani.
"Tesoro, ascoltami. Qualsiasi soluzione si trovi, quei rami devono essere tolti, o rischi di morire dissanguato. Comunque, ho intenzione di usare la magia solo per addormentarti, non per guarirti, non credo che la seconda opzione sarebbe possibile e comunque non saprei nemmeno come fare..." sospirando "E se lo faccio, è solo perché... Perché non reggerei il pensiero di provocarti un dolore atroce e... e di sentirti urlare..." pigolai, piangendo e accarezzandogli il viso madido di sudore per quella sofferenza che lo attanagliava "Dimmi di si, e farò il possibile, e anche l'impossibile, per impedirti di farti lasciare il tuo posto al mio fianco."

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[Guisgard]

Elv guardò Cassandra ed annuì.
“Si...” disse sudando per il dolore “... si... mi fido di te...” fissando la ragazza, mentre la sua ferita continuava a sanguinare.
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[Guisgard]

Hiss restò seduto sul letto a guardare Eeila mentre si rivestiva.
Poi quelle parole di lei e lui subito si voltò a guardare la piazza dalla finestra.
Cercò con lo sguardo la chiesa, restando a fissarla a lungo.
“Ma certo...” disse ad un tratto “... che idiota sono!” Esclamò.

[Altea]

Mi vestivo indossando la tunica ma Hiss fissava la chiesa e poi quella sua esclamazione. ."Che succede" tra il sorpreso e il perplesso.

[Guisgard]

“Sono un idiota, Eeila...” disse Hiss “... un vero idiota! Come ho fatto a non notarlo prima? Avrei dovuto capirlo Giovedì stesso! Che idiota sono!”

[Clio]

Era finta, ormai era finita.
Sentivo il cuore battere sempre più forte.
Avevo fallito.
Fallito.
Eppure tutto in quel momento mi sembrava vacuo e lontano.
Tutto perdeva di significato all'idea che lui non fosse lì con me.
Che non sapessi niente di lui, di dove fosse, di cosa gli fosse successo.
Quando quella pistola mi si parò davanti non riuscii a pensare ad altro che al suo viso.
Quando poi sparò, una lacrima mi rigò la guancia.
"Addio Amore mio..." pensai.

[Lady Gwen]

Sorrisi ad Elv chinandomi sul suo viso.
"Ti amo..." sussurrai, con un tenero bacio sulle sue labbra, che lasciarono le mie quando la mia mano roteò in aria e lui fu colto da quel magico sonno.
Presi un profondo respiro.
Un altro.
Osservai la gamba e cercai di capire come estrarli.
Erano in profondità, maledizione...
Comunque, dovevo tentare.
Così iniziai.
Uno dopo l'altro, sentendo le lacrime scorrere copiosamente quando quelli opponevano resistenza.
Povero tesoro mio...
Anche il mio viso era madido di sudore nel momento in cui mi accorgevo, con sollievo, di averli estratti tutti.
Ad un certo punto, però, mi ricordai che lo avevo guarito, una volta, con la magia.
Già, al viso, quando era andato a recuperare la chiave!
Tentar non nuoce
Avvicinai le mani alla sua gamba, vedendo formarsi sempre quella piccola sfera di calda luce benefica, che con mio sommo stupore fermò l'emorragia.
Strappai poi dei lembi dalla mia sottoveste e li avvolsi attorno alla sua gamba.
Infine, mi abbandonai ad un sospiro, la cui origine mi era sconosciuta, ma che risuonò liberatorio.
Allora presi Elv fra le braccia e lo strinsi a me, in attesa che l'effetto svanisse e lui riprendesse conoscenza.


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[Altea]

"Parla Hiss..inutile ora rimurginare ..perché dici cosi..?" non riuscivo a comprendere ma ero curiosa.

[Guisgard]

La pistola, il fuoco, il rumore dello sparo, il fumo e poi il buio.
Forse per un attimo Elyse perse i sensi, o forse chiuse soltanto gli occhi per un lungo istante.

[Guisgard]

“Bene, brava...” disse una voce all'improvviso, mentre Cassandra teneva fra le braccia Elv dopo aver cercato di curarlo con la sua magia “... vedo hai facoltà molto particolari...” fissandola Kimsy.
Aveva gli abiti lacerati e diversi tagli ed ematomi.
“Sai?” Aggiunse. “Un tempo quelle come te gli uomini ottusi le mandavano al rogo... ma per tua fortuna non sono un vero chierico...” estraendo la pistola “... però sono molto suscettibile... e non mi va giù quanto fatto dal tuo ragazzo... pessima idea mandare fuoristrada la carrozza... e ti consiglio di non usare i tuoi trucchi con me... non hai idea di chi io sia...” con occhi enigmatici.

[Guisgard]

“Giovedì...” disse Hiss ad Eeila “... Giovedì la Chiesa celebra la Solennità del Corpus Domini... e Kimsy, il prete del paese non ha organizzato nessuna processione, né celebrato Messe in cui parlare di questa Solenità... ed io come un idiota non ci ho fatto caso! Che stupido sono stato, Eeila!” Tirando un pugno nella parete. “Ora so chi è l'inviato di Uaarania!” Con rabbia. "Presto, andiamo in chiesa!"

[Lady Gwen]

Voltai di scatto il capo, sobbalzando.
Era lì, vivo e vegeto, seppur con alcuni graffi.
Distolsi lo sguardo mentre lo ascoltavo e stringevo ancora Elv, come una sorta di conforto.
Se pensava di spaventarmi, si sbagliava.
Mi voltai a guardarlo.
"Chi voi siate, non mi interessa" mormorai piano.
Avevo riflettuto a lungo su tutta quella storia ed ero giunta ad una probabile conclusione.
"Quelle coordinate indicano la posizione del tesoro, vero?" chiesi, ma con tono poco sorpreso, quasi ovvio.

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[Guisgard]

“Esatto...” disse Kimsy a Cassandra “... ho sempre pensato tu fossi molto intelligente... si, le coordinate anche io credo nascondano il tesoro tanto ambito... quello nascosto dal Rosso per proteggerlo dall'avidità dei duchi Cattolici di queste lerce terre... ma per scoprire le coordinate giuste occorre trovare l'Aureo e poi risolvere il suo enigma...” con la pistola puntata sui due giovani.

[Lady Gwen]

Lo ascoltai, poi alzai appena le spalle.
"Dubito aspettaste proprio noi per risolvere quell'enigma. Sono certa che potrete trovarlo anche da voi."

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[Guisgard]

“Grazie a voi” disse Kimsy a Cassandra “ho capito che anche Ennius è un inviato di Uaarania...” ridendo “... ora posso incontrarlo senza correre il rischio di sbagliarmi... ma prima...” puntando la pistola contro Elv “... punirò il tuo sciocco innamorato per aver fatto il furbo...” accarezzando il grilletto.
“Fermo!” Ad un tratto una voce dalla vegetazione.

[Lady Gwen]

Cosa?
Sul serio non lo sapevano l'uno dell'altro?
Mi prendeva in giro?
Sbarrai gli occhi stringendo Elv, quando questo si trovò nella traiettoria di quel pazzo maledetto.
No, non ci sarebbe riuscito a portarmelo via, glielo avrei impedito con ogni mezzo.
Poi, quando mi preparavo ad agire, una voce.

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[Guisgard]

Kimsy si voltò di scatto e vide due giovani armati alle sue spalle.
Erano Astral e Lavaros attirati là dal rumore della carrozza quando si era capovolta.
“Una mossa falsa” disse Lavaros “e questo pugnale te lo ritroverai conficcato nella gola.” Minacciò. “Ora butta la pistola e metti le mani bene in vista. Subito.” Intimò.
Kimsy lasciò cadere la pistola sull'erba ed alzò le mani.
“Devo ammetterlo, ragazzo...” il falso chierico “... mi hai in pugno...”
“State bene, voi due?” Chiese Lavaros a Cassandra che stringeva a sé Elv.

[Lady Gwen]

Sorrisi felice e sollevata vedendo che erano Astral e quel ragazzo.
Rivolsi un sorriso amichevole a lei e poi annuii poco convinta al ragazzo, guardando Elv ferito e ancora addormentato.
Stranamente, Kimsy si era arreso subito, ma non mi fidavo, così in un istante raccolsi la pistola che aveva fatto cadere, poi tornai vicino ad Elv e puntai l'arma verso l'uomo.
Il loro arrivo era stato veramente provvidenziale​, un dono degli Dèi e non avrei potuto chiedere di più.

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[Guisgard]

“Ottimo lavoro.” Disse Lavaros a Cassandra, dopo che quella aveva raccolto la pistola di Kimsy. “Ora consegneremo questo bastardo alle autorità.” Guardando il finto chierico.
Ma ad un tratto un urlo lacerante squarciò l'aria.
“Che diavolo succede ora?” Lavaros guardando prima Astral, poi Cassandra.

[Lady Gwen]

Sorrisi con un cenno del capo, ma con una fitta al cuore, poiché quella scena mi aveva riportato alla memoria quella sera in cui Elv aveva messo fuori gioco l'attore.
Annuii convinta alle sue intenzioni con Kimsy, ma sobbalzai sentendo quell'urlo e mi guardai attorno.
"Non so, non ne ho idea" preoccupata, ma continuando a tenere sotto tiro quel maledetto.

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[Guisgard]

“Proviene da quella direzione...” disse Lavaros “... andiamo a vedere chi gridava...” guardando Astral e poi Cassandra “... qualcuno potrebbe aver bisogno di aiuto...”
Intanto Elv, pian piano cominciava a riprendere conoscenza.
“Useremo i nostri cavalli per andare a vedere...” aggiunse Lavaros “... intanto legheremo questo porco ad un albero per non farlo fuggire.” Indicando Kimsy.

[Lady Gwen]

Mi voltai verso la direzione indicata dal ragazzo e in effetti anche a me era sembrato che il grido provenisse da lì.
Accarezzai il viso di Elv quando vidi che riprendeva conoscenza, per fortuna.
Poi guardai il ragazzo e annuii alla sua proposta di assicurare l'uomo ad un albero, sempre pronta a sparare in caso di passi falsi da parte di Kimsy.


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[Guisgard]

Lavaros legò con una corda Kimsy ad un albero, per montare in sella con Astral.
L'altro cavallo lo lasciò a Cassandra e ad Elv.
“Non so se con questa gamba ferita” disse questi “posso cavalcare...”
Infatti anche se i rami era stati estratti da Cassandra e la ferita, comunque ancora fresca, aveva smesso di sanguinare, la sua gamba era ancora dolorante.

[Lady Gwen]

Il ragazzo legò Kimsy all'albero e prima di andare lasciò a noi due uno dei cavalli.
Rivolsi un sorriso riconoscente ad Astral prima che andassero via e guardai Elv.
"Posso condurre io il cavallo; non è molto, ma sarà un po' meno faticoso per te. Devi fare un piccolo sforzo, non possiamo restare qui..." gli dissi dolcemente, accarezzandogli il viso "E poi se raggiungiamo il paese possiamo farti curare meglio di quanto abbia potuto fare io, la ferita rischia di infettarsi."

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