Blaue Blume

[Guisgard]

Il vecchio guardò Clio.
“Aiutami...” disse porgendole la mano “... fa la carità... sono uno che un tempo serviva Messa... e anche se tu non credi, aiuta uno che serviva Messa...”

[Nyoko]

"Vi ringrazio" dissi timidamente a quei complimenti. Mi sentivo al settimo cielo. Sorrisi alla sua affermazione di poter essere gelosissimo di me, mi sentì lusingata. Mi cinse i fianchi facendomi gridare dentro di gioia. Oddio, avessi avuto una migliore amica le avrei già mandato ottomila messaggi. Salimmo sull'auto e partimmo.
Alla sua domanda su cosa mangiare e alla sua battuta sul vegetariano risi.
"Mangio di tutto, non importa... Ma il vegetariano eviterei" dissi ridendo con lui. Era l'uomo che desideravo avere al mio fianco e... Se per una volta potevo essere felice, perché no? Non volevo tradire mio marito... Ma in fondo non avrei tradito proprio nulla, non avrei infranto nulla di nulla.

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[Clio]

Sorrisi al vecchio, e mi sedetti lì con lui.
Allora gli porsi il pasto che avevo preparato per lui, una pasta al ragù, mi sembrava abbastanza completo, visto che chissà che cosa mangiavano.
Poi gli diedi anche qualche Taddeo.
"Come ti chiami?" dolcemente.

[Lady Gwen]

Ricambiai il sorriso, che sembrava si fosse abituato ad essere presente sul mio viso e mi preparai a seguirlo.
Però ancora una volta il bambino mi parlò.
Chiedeva aiuto, come tutti gli altri.
Ma stavolta ero io a non poter ascoltare.
Non con una nuova vita ad aspettarmi là fuori.
Per tutta risposta, infatti, seguii il dottore fuori da lì e non mi sembrò vero.
Non mi sembrò vero sentire il calore del Sole sulla pelle e sul viso mentre tenevo gli occhi chiusi, la leggera brezza che mi soffiava fra i capelli, il via vai della città che scorreva al di là di quell'ultimo ostacolo, il cancello, che si stagliava davanti a noi con la sua imponenza, ma non ci avrebbe fermati, se questo era il suo intento.

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[Guisgard]

“Meglio così.” Disse Pier a Nyoko. “Allora mi sentirò libero di stupirla.” Guardandola, per poi accelerare. “Sarà una sorpresa...”
La macchina sfrecciò tra le stradine illuminate di Afragolopolis, fino a raggiungere una zona alta della città, presso l'acropoli, piena di locali e negozi di classe.
Qui arrivarono davanti ad un ristorante molto chic.
Parcheggiarono ed entrarono.
“Ho prenotato...” Pier al cameriere “... per favore, un tavolo presso le vetrate... la signora ama mangiare godendosi il panorama della città illuminata.” Indicando Nyoko.
“Certo, signore...” il cameriere “... prego...” e li fece sedere presso le vetrate, da cui si vedeva tutta la città illuminata.
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[Guisgard]

Il vecchio prese il cibo portato da Clio e cominciò a mangiare.
“Non ti stupisce” disse a lei “che io so tu chi sia?”

[Guisgard]

Gwen ignorò il ragazzino e con Elv lasciò finalmente quella clinica psichiatrica.
Il giovane medico possedeva un'auto sportiva, di un rosso fiammante.
Così partirono.
La ragazza potè vedere allora tutta la città illuminata, con i suoi infiniti grattacieli, i negozi, i teatri, le antiche chiese ed i mille colori di insegne policrome.
“Vedrai, il mio ambulatorio ti piacerà...” disse lui a lei “... sarai libera di fare ciò che vorrai, a patto che seguirai ogni mia cura e prescrizione, ok?”
Poco dopo arrivarono al laboratorio di Elv.

[Nyoko]

Pier accllerò, facendomi salire l'adrenalina.
"Oh, adoro le sorprese" dissi alla sua affermazione. Non mi ero mai sentita così bene, prima di allora. Arrivammo alla zona alta della città, quella più di classe, raggiungendo un ristorante molto chic. Entrammo ed io mi sentì ancora più al settimo cielo... Forse il paradiso aveva più celi, e se era così, io ero arrivata già alla vetta. Il cameriere ci condusse al nostro tavolo e... Il fiato morì in gola, e il mio sguardo si perse nella meraviglia di quella vista.
"Ma è... Spettacolare..." dissi sorridendo sinceramente emozionata.
"Non credevo che Afragolopolis fosse così bella..." dissi sentendo il cuore battere come un matto. Sarei rimasta ore ed ore ad ammirare quel panorama... Adesso ero indecisa su cosa fissare: lo spettacolo di colori e di luci della città o gli occhi stupendi di Pier?
"È... Bellissimo qui..." Dissi sorridendogli ampiamente. "È tutto così bello..." dissi ancora guardandolo.

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[Clio]

Sorrido all'uomo, guardandolo con aria gentile.
"Sai chi sono?" dolcemente "E chi sono?" guardandolo.
Era come una strana seduta con un mio paziente.
Intanto scrutavo i suoi pensieri, per quanto confusi potessero essere, tutto mi sarebbe stato utile per la missione.

[Guisgard]

“Si, è un bel panorama...” disse Pier guardando dai vetri “... ma forse ci sono abituato da sempre e stasera non mi colpisce più di tanto...” fissando ora Nyoko “... stasera c'è qualcos'altro di molto più affascinante per me...” con i suoi occhi in quelli di lei.
Arrivò il cameriere con i menù.

[Lady Gwen]

Vidi la macchina dell' dottore ed era semplicemente stupenda tanto che rimasi a fissarla per qualche istante.
Quando salimmo e ci immergemmo nella città, fui completamente rapita dalle luci, i palazzi, le vecchie chiese, tutte quelle bellissime insegne.
Era tutto molto più bello di quanto ricordassi.
Annuii a quelle condizioni mentre continuavamo a camminare.
Tranquillo dottore, farò tutto ciò che mi chiederai, perché u mi hai salvata ed io sarò per sempre in debito con te
Arrivammo poi al suo ambulatorio ed io rimasi fremente in attesa.

[Nyoko]

Ero ormai sciolta, faceva improvvisamente caldo. Gli sorrisi con le guance incandescenti, probabilmente ancora rosse, forse non erano mai state così colorate.
"E cosa sarebbe la cosa più interessante?" dissi appogiando il mento sul palmo della mano e mordendomi appena il labbro inferiore. Poi arrivò il cameriere con i menù.
"Grazie" dissi afferrandone uno.

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[Guisgard]

"Sei una che cerca qualcosa..." disse il vecchio a Clio "... e da me cosa vuoi, mi chiedo?"

[Guisgard]

Anche Pier prese uno dei menù e cominciò a sfogliarlo.
“Cosa c'è” disse leggendo “di affascinante? Più del panorama? Lei...” alzando gli occhi su Nyoko, sulla sua bocca e su quel labbro che si mordeva “... è tutta la sera che le faccio impunemente complimenti... e temo non smetterò...” guardandola negli occhi “... ordinerò una bistecca... magari con purè e piselli... lei ha deciso, Nyoko?”

[Guisgard]

Arrivarono al laboratorio di Elv.
Scesero e lui fece entrare Gwen.
“Io vivo al piano superiore...” disse “... così posso seguire i miei studi, le mie ricerche, i miei pazienti... in qualsiasi momento, giorno e notte tu potrai chiamarmi... sono al pianerottolo successivo.” Sorridendo. “Avrai fame, no? Cosa vuoi mangiare?”

[Nyoko]

Mi scappò un sorriso, uno di quelli grandi e spontanei. Mi stava riempiendo di complimenti... Io mi sentivo troppo felice. Il mio cuore aveva tolto le ragnatele che lo circondavano ormai da tempo e si era messo a danzare nel mio petto in tutti i modi che conosceva.
"Beh... Non sarò io a farla smettere" dissi sorridendo. Poi mi disse la sua scelta e fece gola anche a me. "Prenderò la stessa cosa, adoro la bistecca" dissi richiudendo il menù e tornando a guardare quegli smeraldi incastonati nel volto.


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[Clio]

I tuoi pensieri...
C'era così tanta confusione nei pensieri dell'uomo, che mi apparivano come mille voci sovrapposte.
Non avrei voluto scoprire le mie carte così in fretta, ma forse era l'unico modo per catalizzare i suoi pensieri in una direzione, e riuscire a fare un po' di ordine.
"So che sei stato per molto tempo all'imperion Nolhian.." guardandolo "Mi chiedevo se tu potessi raccontarmi di com'è laggiù...".
O comunque fartici pensare, così leggerò i tuoi pensieri...

[Lady Gwen]

Seguii attentamente la sua spiegazione e infine annuii.
Mi sentii un po' sperduta quando mi chiese cosa volessi mangiare.
Sai, dottor Elv, era un po' che nessuno mi trattava così bene, non ci sono più abituata...
"Non so... Va bene qualsiasi cosa..." risposi, con un vago e timido sorriso, stringendomi nelle spalle.

[Guisgard]

Pier sorrise.
“Allora potrò farle i complimenti senza sentirmi in colpa.” Disse a Nyoko.
Poi gli scivolò la penna dalla tasca della giacca e subito si chinò a raccoglierla sotto il tavolo.
La penna era vicinissima alle gambe di lei.
Lui la raccolse, ma nel farlo sfiorò, volontariamente, il piede e poi la caviglia di Nyoko.
Più volte, con gesti delicati e sensuali.

[Nyoko]

Gli sorrisi dolcemente, dandogli la libertà di farmi tutti i complimenti che voleva. Poi gli scivolò una penna dalla tasca e si abbassò a raccoglierla. Era finita poco distante dalla mia caviglia e... Lui me la sfiorò. La carezzò con delicatezza, sensuale, facendo crescere in me sensazioni piacevoli che divennero vere e proprie scosse. Ancora il mio cuore saltava nel petto, per poco non usciva da lì per ballare sul tavolo. Lo lasciai fare, non mi sarei negata nulla, proprio nulla.

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[Guisgard]

“Vediamo cosa ho in frigo...” disse Elv, facendo segno a Gwen di seguirlo “... cibi precotti... formaggio... del pane ai cereali... marmellata... beh, non proprio il massimo... ordiniamo una pizza? Vuoi?” A lei.

[Lady Gwen]

Poggiai le mie borse davanti all'aula importa di ingresso e lo seguii in cucina.
Accennai una risata alla desolazione sul suo viso quando aprì il frigorifero.
Poi, annuii subito quando nominò la pizza.
Oh, dottor Elv, hai proprio centrato il segno, lo sai?
Iniziai a fare un giro lì dentro e dovevo ammettere che era carino, mi piaceva.
Sì, avevi ragione dicendo che mi sarebbe piaciuto qui, ma credo tu abbia sempre ragione,
dottore

[Guisgard]

Quelle carezze, lente, leggere, sensuali continuarono per un altro lungo istante.
Le dita di Pier sulla pelle di Nyoko, sul suo piede, la sua caviglia, con l'idea che quella mano potesse salire ancora, lungo tutta la gamba.
Ma poi cominciò a sfilare piano, pianissimo la scarpa, liberando il piede di lei, per poi accarezzarlo delicatamente.
La pianta, tra le dita, di nuovo risalendo la caviglia.
Ma il cameriere si avvicinò al tavolo e subito Pier si alzò.
“I signori” disse il cameriere “gradiscono del dessert?”
“Cosa c'è?” Chiese, guardando però Nyoko.
“Panna cotta, Crema di mirtilli, Millefoglie, Gelato al tartufo, Babà al rum ed aragoste con crema, panna o cioccolato, signore.”
“Cosa gradisce?” Pier a Nyoko, fissando i suoi occhi.

[Nyoko]

Il modo in cui mi carezzava... Era eccitante, sensuale, ardente. La sua mano, le sue dita... Dio, ne volevo ancora di quelle carezze. Lo sentì sfilarmi la scarpa e continuò le sue carezze sul piede nudo. Stavo ardendo sotto quelle carezze, quando il cameriere arrivò e Pier tornò su, senza sembrare imbarazzato. Io, invece, ero ancora accaldata dalle sensazioni che mi aveva lasciato sulla pelle, la sentivo letteralmente bruciare.
"I...io?" dissi balbettando cercando di riprendermi un po' da quelle sensazioni tremende che mi avvolgevano.
"Panna cotta... Sì, prenderò la panna cotta..." dissi sorridendo e ricordandomi solo quello, tutto il resto era andato a fuoco insieme ad altri sani pensieri.

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[Guisgard]

“Bene, ordino un paio di pizze...” disse Elv a Gwen, mentre lei si guardava in giro “... fatto... io vado a farmi una doccia... tu guarda pure la tv se vuoi... ci metterò pochi minuti.” E si andò a lavare.
Ad un tratto qualcuno busso alla porta.

[Guisgard]

“Panna cotta per la signora” disse Pier “ed una fetta di millefoglie per me.”
“Si, signore.” Il cameriere per poi andare via.
Rimasti soli Pier sorrise a Nyoko.
“Prenda un bicchier d'acqua... la vedo arrossata.” Porgendoglielo e nel farlo le sfiorò la mano.

[Guisgard]

Il vecchio guardò Clio negli occhi.
"Tu dici di eesere, ma in verità sei l'opposto..." disse "... cosa vuoi da me? Ti ha inviato il demonio, vero? Per me?"

[Guisgard]

Il capo si complimentò con Altea per il lavoro svolto.
Ma si mostrò scettico verso il capo dell'agenzia matrimoniale.
“Non possiamo fidarci del primo arrivato.” Disse alla donna. “Meglio non esporci. Che tutti lì ti credono una semplice segretaria. Così la tua copertura sarà fantastica.” Annuì ridendo.

[Altea]

Annuii al Capo.."Non dico non siano affidabili o raccomandabili, i due uomini con cui ho parlato non mi sono sembrate cattive persone..ma..eravamo solo io e un' altra donna al colloquio e nessun altro..almeno poi non so se erano stati fatti..altri..colloqui chiamiamoli così..e se l'Agenzia fosse pure quella una copertura? ".
Jake mi strappò un sorriso. ."Ridi vero? Vorresti vedermi come segretaria..magari pure personale del Capo. Mi sa un tipo estremamente abituato ad avere tutte ai suoi piedi..per favore un thè no anzi un succo di frutta magari con una buona fetta di torta..dovrei far leva sulla mia pazienza, non ho mai servito un uomo lo sai".
Mi guardai attorno per un attimo.."Mi trasferiro' da qualche parte vicino alla agenzia per permettermi di muovermi liberamente. .hai parlato con l'operaio? O hai altro da affidarmi. .aspetto le tue volontà".

[Nyoko]

Mi si levò il respiro, ancora non riuscivo a calmarmi.
"Sì... Grazie" dissi accettando il bicchiere d'acqua senza alzarlo. Se lo avessi alzato per portarlo alle labbra, probabilmente si sarebbe notato il mio tremore. Preferì lasciarmi sfiorare la mano da lui e bearmi delle sue carezze sensuali.

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[Lady Gwen]

Continuai a gironzolare mentre ordinava le pizze.
Annuii poi quando disse che avrebbe fatto una doccia e mi preparai per guardare un po' di tv.
Non ce n'era mai stata una alla clinica, quindi sì, non la guardavo da anni.
Ero tutta esaltata al pensiero, quando bussarono alla porta; mi guardai intorno, nel punto in cui il dottore era sparito e poi guardai la porta.
Non potevo certo non aprire, anche perché lui non poteva, così andai ad aprire, un po' circospetta.

[Clio]

Oh amico mio, non immagini quanto..
Lo ascoltai attentamente, scrutando la sua mente malata.
Forse era troppo andata per potermi essere d'aiuto.
"No, affatto..." scuotendo la testa "Sono qui per chiederti aiuto, e per aiutarti.." gentilmente.
"So che è doloroso ricordare.." con la voce dolce "Ma se mi parlerai dell'imperion nolhian, potrò trovarti un posto dove stare, un pasto caldo.." scandendo dolcemente le parole quasi avessero un che di ipnotico, come usavo fare coi pazienti più difficili.


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[Guisgard]

“Per ora, nessun altro caso...” disse il capo ad Altea “... appena il cliente e suo figlio verranno qui in sede allora ti farò sapere...” fumando “... quanto a quell'agenzia matrimoniale... una copertura?” Rise. “E' solo uno dei tanti modi che ci sono al mondo per spillare soldi al prossimo... l'Amore è un bisogno oggigiorno e quindi quel tipo ne ha fatto di che sopravvivere.” Annuì. “Si, buona idea... la copertura di segretaria ti sarà utile anche per proteggere quel bambino...”

[Guisgard]

Gwen andò ad aprire la porta, ma non c'era nessuno.
Un attimo dopo sentì un rumore provenire dalla cucina.
Sotto il tavolo c'era qualcuno o qualcosa.
Forse un animale entrato in caso di nascosto, oppure Elv aveva qualche bestiola domestica.

[Guisgard]

Le parole di Clio e poi i suoi occhi, quelli dell'anima, nella testa di quel vecchio.
Vide allora frammenti dell'Imperion Nolhian, i suoi gironi infernali di infiniti dannati senza speranza.
La paura, l'orrore il male in tutta la sua essenza.
“Tu...” disse il vecchio turbato “... chi sei? Sono un ex prete... da me cosa vuoi?”

[Guisgard]

Pier sorrise a Nyoko.
Un attimo dopo arrivò il cameriere con i dolci.
“Buon appetito, signori.” Disse, per poi allontanarsi.
“Dovrei rimetterle la scarpa temo...” lui a lei, per poi assaggiare il dolce “... davvero ottimo. Questo locale è rinomato per i suoi dolci.” Facendole l'occhiolino.

[Altea]

"Beh...certo..l'Amore non si compra o trova tramite intervisti e colloqui..."annuii a Jake"E' tremendo sapere una mente così perversa come quella di quel maniaco giri in città..ma perchè pensi quel lavoro sia una buona copertura..lo dici in generale?"

[Nyoko]

Sorrisi e arrossì ancora di più. Chissà se mi avrebbe scambiato per un pomodoro che cammina?
"Ma è buonissimo" dissi assaggiando il dolce. Poi pensai a tutte le battute che mi erano venute dopo la sua sulle scarpe. Avrei voluto dirgli "se vuole può levarmi altro" ma troppe cose mi bloccavano, già, troppe.

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[Lady Gwen]

Mi inquietai parecchio quando vidi che non c'era nessuno.
Se era uno scherzo di qualcuno, era veramente di cattivo gusto.
Alzai le spalle e chiusi la porta, ma sentii un rumore in cucina, sotto il tavolo.
Così, un passo alla volta, raggiunsi la stanza e guardai sotto al mobile.

[Clio]

Finalmente riuscii a vedere qualcosa, vedere l'imperion nolihain, i corridoi, i pazienti.
Anche se non mi era utile per entrarci e liberare il Satiro.
L'uomo continuava a non parlare, ma la pazienza nel mio lavoro era tutto.
"Sapere com'era stare lì.." dolcemente "Perché ti tenevano rinchiuso?".


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[Guisgard]

“Ovvio lo sia.” Disse il capo ad Altea. “Chi sospetterebbe di una segreteria che fa la guardia ad un bambino?”
In quel momento la radio, accesa sulla scrivania del capo, interruppe il programma di musica per una notizia di cronaca.
“Ormai è ufficiale la scomparsa di un ragazzino che da giorni non torna a casa.” Lo speaker radiofonico. “Si tratta di Rasi Scell, un ragazzino omosessuale. In città questa scomparsa ha suscitato subito ansia per paura di trovarsi davanti ad un nuovo caso di minore stuprato ed ucciso. La polizia sembra abbia fermato alcuni compagni di classi di Rasti.”

[Guisgard]

Pier sorrise ma senza dire nulla, continuando a mangiare il suo dolce.
“Se le va, se non l'ho annoiata abbastanza per stasera” disse a Nyoko “il brindisi di fine cena mi piacerebbe farlo altrove. Portarla in un posto dove non solo servono ottimo vino, ma che gode di una vista mozzafiato...” fissandola “... ma dovrà rimettersi la scarpa temo.” Facendole l'occhiolino. “Poi se sta più comoda, in auto può togliersele entrambe...”

[Altea]

Le parole di Jake rimasero sul vago...a mio parere andavano oltre ma avrei saputo a tempo debito, quando la radio diede quella notizia.
"Hai sentito? E' tremendo..e la Polizia Federale non sa come trovarlo..strano. Non dovremmo, ovviamente generalizzare, però...se fosse andato magari via di casa..era un ragazzino omosessuale e forse non compreso dalla famiglia o amici..spero sia la peggiore delle ipotesi ovviamente, per lui..Rasti Scell.." aprii il mio portatile e cercai se nell' elenco vi fosse il numero di telefono della famiglia.

[Guisgard]

Gwen guardò sotto il tavolo e vide una bambina.
Era scarna, pallida e quasi cadaverica, con lo sguardo spento e la fissava.
Ad un tratto cominciò a vomitare ed un olezzo insopportabile si diffuse nella stanza.
http://morellismovieguide.com/wp-content/uploads/2014/01/SixthSense.jpg

[Guisgard]

“Perchè” disse il vecchio “mi credevano un pedofilo... e tutta colpa di un bastardo di scrittore...” disse il vecchio ex prete a Clio, per poi sputare a terra.

[Nyoko]

Sorrisi ancora, cominciavano a farmi male gli zigomi. "Annoiarmi? Mi chiedevo se non fossi io ad annoiarla" dissi finendo il mio dolce.
"Accetto volentieri, comunque. Non può annoiarmi" dissi ricordandomi della scarpa e rindossandola. Sorrisi poi alle sue parole e mi lasciai andare. "Toglierò le mie scarpe in macchina..." dissi ammiccando appena.

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[Lady Gwen]

Sobbalzai vedendo una ragazzina sotto al tavolo, pallida e cadaverica.
La scena per poco non mi fece sentire male; rivolsi lo sguardo al bagno, da cui ancora proveniva rumore di acqua, poi guardai la ragazzina.
Forse, ascoltandoli, sarei riuscita a mandarli via.
Magari ignorarli non era la mossa giusta.
"Chi sei? Cosa vuoi da me?" le chiesi, cercando di trattenere i conati a quell'odore e quella scena.

[Guisgard]

Altea usò il portatile ed in breve trovò il numero di telefono della famiglia di Rasti.
“Ebbene...” disse il capo “... cos'hai in mente?”

[Clio]

Annuii a quelle parole.
"Uno scrittore? E chi?" Pensierosa, cercando di immagazzinare ogni informazione "E come siete uscito?".
Che era quello che mi interessava di più.


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[Altea]

Guardai attentamente e trovai il numero di telefono.."Potremmo contattarli e chiedere informazioni, sui suoi spostamenti pure, una foto..magari possiamo scoprire cosa sia successo..anche se..tra investigatori e polizia non ci si dovrebbe mettere in mezzo...è un' etichetta, però sapere un ragazzino sia sperduto oppure morto.."sospirai e guardai Jake.."Magari potrei studiare il caso durante il mio lavoro di segretaria pure visto gli altri non si sono fatti vedere".

[Guisgard]

Pier sorrise.
“Annoiarmi...” disse “lei? Oh, su... le mie giornate sono fatti di archivi, indagini, delinquenti e vittime... cose belle come a sua compagnia accadono molto raramente, sa? Solitamente quando noleggio un film da vedere a casa dopo il mio lavoro...” rise piano.
Poi sulle parole di Nyoko riguardo il togliersi le scarpe in auto lui non rispose nulla, limitandosi a fissarla con i suoi occhi azzurri che sembravano cambiare colore col tremolio dolce delle candele sul tavolo.
Colori che parevano celare infinite sensazioni.
Forse alcune anche proibite.
"Quando sorride" mormorò poi "è davvero bellissima... non smetta mai di farlo... non c'è nulla al mondo per cui valga la pena di smettere di sorridere... non lei..."
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[Guisgard]

“Non mi ha violentata...” disse la piccola a Gwen “... non come credono loro... non vuole questo... non vuole i bambini...”
La porta del bagno si aprì ed uscì Elv in accappatoio.
“Ah, una doccia d'Estate è Manna dal Cielo...” visibilmente tranquillo “... le pizze non sono ancora arrivate?” Chiese a Gwen.
La bambina invece non c'era più.

[Guisgard]

“Lo scrittore...” disse il vecchio a Clio “... non lo ricordo... non so... la maestra mi picchiava forte... io non riuscivo nella geometria... mi impegnavo ma non ci riuscivo... poi la cioccolata ai cereali... la promettevano sempre... ma non la davano mai...”
Clio nella mente del vecchio vedeva infinite immagini indistinte, enigmatiche.
“Come sono uscito?” Mormorò. “Perchè mi hanno castrato... ora per loro sono innocuo...”

[Lady Gwen]

Ascoltai la bambina, ma non capii a chi si riferisse.
Però mi vennero in mente i pantaloni insanguinati del bambino.
Magari anche lui aveva a che fare con la stessa situazione.
Un istante dopo sentii la voce del dottor Elv, che nel frattempo era uscito dalla doccia.
E la bambina era sparita.
"No, non ancora..." risposi, scuotendo la testa e fissandolo avvolto nell'accappatoio.

[Clio]

Era malato, molto malato, e nemmeno i suoi pensieri avevano un senso.
E io come diavolo potevo fare a usare quel vecchio pazzo per tirare fuori il Satiro?
Io intanto immagazzinavo tutto.
Lo scrittore, la scuola, la geometria.
Era qualcosa insito nella sua infanzia, qualcosa di profondo.
E poi il modo in cui era uscito.
Non mi aiutava nemmeno quello.
Allora ripensai allo scrittore.
"Perché è colpa di quello scrittore?" Gli chiesi "Lui ha inventato la tua storia?".


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[Nyoko]

Quel complimento... Quello fu il più bello di tutta la serata. Dio, dire che avevo le farfalle nello stomaco era troppo poco. Sentì caldissimo, improvvisamente e a quel punto glielo dovetti dire.
"Beh... Anche lei non è noioso, la mia vita non vede una gioia da molto tempo e... I suoi occhi sono... Davvero bellissimi" dissi sorridendo ancora.

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[Guisgard]

Elv sorrise a Gwen.
“Meno male, così non la mangerò fredda...” disse.
Un attimo dopo suonarono alla porta.
“Sarà il ragazzo delle pizze...” Elv “... le prendi tu? Ci sono i soldi pronti sul tavolo, Gwen...”
Era infatti il ragazzo con le pizze.

[Guisgard]

“Si...” disse tremante il vecchio a Clio “... lui inventa queste storie... e tutti hanno pensato parlasse di me... ma il Cielo lo punirà... come la maestra faceva con me...”
In quel momento squillò il cellulare di Clio.

[Guisgard]

“Perchè no...” disse il capo ad Altea “... Massi, magari potrebbe funzionare... si, dai... buona idea... contatta pure quella gente... chissà che non ci ingaggino per cercare loro figlio...”

[Lady Gwen]

Poco dopo le pizze arrivarono ed io le presi come mi aveva detto.
Sai dottore, potrei abituarmici
Preparai dunque a tavola e attesi che arrivasse.

[Altea]

Sorrisi e composi il numero aspettando una risposta.

[Clio]

Annotai mentalmente quelle informazioni che erano fondamentali.
Poi il mio cellulare suonò e mi alzai appena.
"Scusami.." con un sorriso dolce.
Allora risposi al telefono.
"Sì?"


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[elisabeth]

Mi scusai con Onofrius e proseguimmo quando da una stanza proveniva la stessa voce che avevamo ascoltato alla radio...ma questa volta era alla tv....entrai ed il Dottor Stranamore era lì e non era bruttino come pensavo....la sua voce rendeva giustizia alla sua persona......mi feci piu' vicina per ascoltare e quello che udii mi fece rabbrividire......ma che diavolo stava dicendo....il tradimento era innato nell'essere umano......quanti genitori si sbarazzano dei figli ...prima, dopo il parto....durante un divorzio e quando venivano in studio si sentivano euforici all'idea.....e questo non era tradimento ?......un figlio non ha mai tradito i genitori ?.....per una donna...per un uomo ...per soldi.....per egoismo.......e due Amanti....?...si amano....ma potrebbe finire... ma Amore e' infinito ecco perchè si continua a credere e a sperare....." Vedi Onofrius ?......un tipo come lui ...lo conoscerei volentieri....vive su un altro pianeta.......forse e' meglio andare "......

[Guisgard]

“Troppo gentile...” disse Pier a Nyoko “... io comunque dubito fortemente che una bella donna come lei possa avere giorni noiosi o poco felici...” chiamando il cameriere per il conto “... sono ansioso di portarla a bere il nostro brindisi di fine serata.” Facendole l'occhiolino.

[Guisgard]

Gwen prese le pizze, preparò in tavola e poco dopo arrivò Elv.
Si sedettero e cominciarono a mangiare.
“Davvero buona...” disse lui mangiando “... allora, che mi dici? Ti trovi bene qui? Ti piace questo posto?” Sorridendole.

[Guisgard]

Altea compose il numero e rispose una donna con la voce alterata dal pianto.
“Si...” disse “... chi parla?”

[Guisgard]

Onofrius accennò un sorriso.
“Magari manco lui ci crede fino in fondo...” disse ad Elisabeth “... oppure, chissà, è davvero un alieno.” Ridendo.
Poi proseguirono fino all'ufficio del direttore.
Gens Piros, direttore dell'Imperion Nolhian, era un uomo anziano, ma vispo ed energico, con due ampi baffi che tra i suoi pazienti gli avevano fatto guadagnare il nomignolo di Mongolo.
Onofrius gli presentò Elisabeth e lui li accolse con pacato entusiasmo.
“Abbiamo fatto molto per avere la sua competenza, dottoressa.” Ad Elisabeth. “Lei è ritenuta un luminare. “Averla qui è un onore. Ed io volevo sottoporle la cartella clinica di un nostro paziente... un certo Fabbrus... Daniel Fabbrus...”

[Altea]

Udii la voce di una donna rotta dal pianto e sospirai..era duro..ero cinica ma non fino a quel punto.
"Pronto, signora Scell, abbiamo sentito della scomparsa di suo figlio e sono una investigatrice privata...se vuole possiamo darle una mano, ovviamente lasceremo alla Polizia continuare la ricerca ma mi sento di aiutarla" provai un attimo di angoscia..conoscevo quel momento..quella perdita di un familiare..non sapevo cosa significasse perdere un figlio ma doveva essere tremendo, ma sapevo cosa significasse perdere il padre in modo tragico e davanti agli occhi.

[Guisgard]

“Abbiamo perso due dei nostri...” disse una voce al cellulare di Clio “... in circostanze poco chiare... non può essere stato un caso... le priorità cambiano...”

[Clio]

Corrucciai la fronte a quelle parole.
"Rientro immediatamente.." annuendo "Attendo direttive..".
Sorrisi all'uomo, dandogli altre monete.
"Tenetele da conto.." con la voce dolce "Io tornerò a fare la carità .." annuendo.
Tornai in macchina.
"Sono partita.." avvisai "Qual è la situazione?".


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[Lady Gwen]

Ci sedemmo a tavola e finalmente potei dire adesso di mangiare davvero.
La pizza, il posto, mi piaceva tutto.
Annuii alla sua domanda.
"Sì, mi piace tanto" annuendo "Soprattutto la pizza" ridacchiando "Non la mangiavo da tanto..."

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[elisabeth]

" Secondo me lui ci crede....ha imparato a crederci a tal punto che non crede ad altro e questo ti puo' rovinare la vita....nonostante il suo bel sorriso...."....Seguii Onofrius sino dal Direttore il quale aspetto non sembrava in armonia con quel luogo infernale....mi sembro' quasi simpatico...lo ascoltai e fui molto lusingata di quello che mi disse.......ma cosa aveva di cosi' particolare questo Fabrus.........." Credo che oggi sia stata una giornata piena di elogi per le mie competenze......Daniel Fabrus......che problemi ha questa persona per trovarsi qui...e perchè avete bisogno anche della mia consulenza....credo che questa struttura abbia i migliori medici....."....

[Nyoko]

"Mi creda... Non ho una vita così piena di gioie..." dissi cercando di nascondere il più possibile il senso di malinconia che avevo dentro.
"Anche io sono ansiosa, agente" dissi sorridendogli.

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[Guisgard]

“Lei è ritenuta il miglio medico di Afragolopolis in fatto di psicologia umana, dottoressa.” Disse il direttore ad Elisabeth. “Daniel Fabbrus è un soggetto particolare... narcisista, afflitto da crisi ossessive compulsive, incapace di concepire la sofferenza altrui, sociopatico... inoltre ha una vera fissa per enigmi ed indovinelli... è un comico fallito... ciò che lo rende particolare è il fatto che afferma di conoscere l'autore responsabile dei crimini sui 22 bambini...”

[Guisgard]

Pier fissò per un lungo istante Nyoko.
“Speriamo allora che stasera la malinconia sia lontana dai suoi bellissimi occhi scuri...” disse sorridendole “... andiamo? Il nostro brindisi ci aspetta.” Alzandosi e porgendole la mano.

[Guisgard]

Elv sorrise.
“E dimmi, Gwen..” disse “... hai avuto altre allucinazioni dal tuo arrivo qui?”

[Guisgard]

“La ringrazio...” disse la madre del ragazzino ad Altea “... ma noi... noi non possiamo permetterci un investigatore privato... mio marito è un operaio... non siamo benestanti...”

[Guisgard]

Clio partì in auto.
“Non abbiamo altre informazioni o tracce...” disse la voce al cellulare “... due dei nostri sono scomparsi... probabilmente uccisi... anche Satiron credo sia in pericolo, ma finchè è nel manicomio criminale non dovrebbe correre rischi... devi scoprire cosa c'è dietro le sparizioni...”

[Altea]

Guardai Jake e misi il vivavoce.."Un operaio..suo marito è un operaio?" era strano poichè il padre che aveva chiesto di seguire il figlio era un operaio pure.."Non penso l' onorario debba pagarci sia un problema...potete farlo quando volete..per ora l' importante è trovare suo figlio..è il mio lavoro e se si parla di ragazzini, bambini non vi sono differenze tra quelli di un operaio o di un industriale" guardai Jake per vedere la sua reazione.."Ci dica..dove ha detto si recava suo figlio quando è uscito? Aveva un cellulare, sapete se contattava gente su internet?".

[Nyoko]

Sorrisi dolcemente. "Con lei, dubito che la malinconia possa venirmi" dissi illuminandomi.
Mi alzai e gli presi la mano. "Andiamo" dissi guardandolo.

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[Lady Gwen]

Mi feci un po' più seria alla sua domanda.
Credo tu debba rivedere quest'ultimo punto, dottor Elv
"Sai dottore, io non credo che tu ragioni in maniera così diversa da loro..." iniziai, con tono serafico, ma espressione seria "Con l'unica differenza che loro pensavano che fossi matta, mentre tu pensi che io sia malata, visto che affermi di volermi curare" aggiunsi poi, fissandolo.
"Ho parlato con una bambina, mi ha detto che lei e i bambini non sono stati violentati, non come si pensa, perché lui non vuole i bambini. Non so cosa volesse dire e di chi parlasse, ma mi ha fatto pensare all'altro bambino che ho visto, che aveva i pantaloni completamente sporchi di sangue" risposi, senza fronzoli.

[elisabeth]

Rimasi in silenzio........una giornata piena di lavoro e non avevo pensato ancora elle 22 piccole vittime.....era raccapricciante quello che era successo e avevo la sensazione che il numero non si sarebbe fermato a 22....." Io non so se sono il meglio oppure no...ma di certo e' una grande responsabilita'....non avrei mai immaginato di poter far qualcosa per questi bambini spero ce questo Fabrus dica la verità, anche se molto spesso queste persone farebbero di tutto per un attimo di visbilità......"........La mente umana andava oltre un testo di medicina.......ogni comportamento diventa individuale e solo quando ti trovi davanti al paziente che ti accorgi di cosa accade veramente

[Guisgard]

“Forse la cosa migliore” disse il direttore ad Elisabeth “è quella di farle vedere Daniel... così potrà rendersi conto di che tipo sia... potrà farsene un'idea... è d'accordo?” Chiese alla bella dottoressa.

[Guisgard]

Pier sorrise e prese per mano Nyoko.
I due uscirono così dal ristorante, raggiungendo poi l'auto di lui.
E partirono.
Ma proprio in quel momento il cellulare di Nyoko squillò.
Era suo marito Jeffrey.

[Guisgard]

“Gwen...” disse Elv “... sono allucinazioni... magari influenzate o istigate dai fatti che si sentono in tv... ti fai condizionare e le tue allucinazioni assumono queste sembianze... non sei pazza, ma malata... ed io voglio curarti... se me lo permetterai...”

[Clio]

"Chi è scomparso? Almeno questo si sa?" Chiesi, guidando verso casa "Certo, ci penso io.." annuendo.
Mai una volta che avessi informazioni decenti.
Intanto ero arrivata e andai a casa.


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[Guisgard]

“Mio figlio...” disse la donna ad Altea “... era uscito col cellulare, ma ora è irraggiungibile... altro non sappiamo...”
Intanto il capo le faceva ampi gesti di non andare oltre.
Lui teneva all'onorario.
Lo voleva tutto e subito.

[Altea]

"Va bene...grazie signora Sell" guardando i gesti di Jake.."Se ci ripensasse e volesse la nostra collaborazione può parlare al mio Capo alla Afragopolis Metropolitan Agency" e riagganciai, non avrebbe potuto chiamarmi visto il mio numero era in incognito.
"Jake..quelli non potevano permettersi di pagare..."pensai forse potevo indagare sola e misi la pagina col numero tra i preferiti di internet.."Strano..figli di operai..che ne pensi? Casualità..e se fosse stato il figlio di quell' operaio che doveva venire qui e non si è fatto vedere? Sapevi il suo nome?" alzandomi "Si sta facendo tardi e domani mattino devo presentarmi al colloquio con l' altro Capo..o vuoi torni in vestito di gala?" ma il pensiero era fisso sul ragazzo e la madre.

[Lady Gwen]

È proprio qui lo sbaglio, dottor Elv
"Quali fatti? Io non ho guardato la tv, non ne avevamo una in clinica" aggrottando le sopracciglia "Ho accettato di darti una possibilità di curarmi perché l'ho voluta dare anche a me, quella possibilità, ma voglio smettere di pensare che il problema sia sempre e solo mio e che sia sempre io quella sbagliata" conclusi.
Poi mi alzai e sospirando mi appoggiai alla finestra del piccolo salotto, osservando la vita che si sviluppava frenetica sotto casa.

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[elisabeth]

" La ringrazio per aver accolto la mia richiesta.....la cartellaclinica laleggero' dopo aver visitato ilpaziente..preferisconon lasciarmi influenzare ".....Rimasi nella stanza con Onofrius e mi chiesi che idea si era fatto sull'assassino..." Onofrius cosa ne pensi dell'assassino ?........secondo me e' una persona a cui da bambino hanno fatto un gran male......ma questo non giustifica le sue azioni....".....

[Nyoko]

Mi prese per mano e in quel modo uscimmo dal locale ed entrammo in macchina. Partimmo. Stavo per levarmi le scarpe come detto, quando il mio cellulare squillò. Guardai il display anche se sapevo già chi fosse... Jeffrey.
"Pronto?" risposi scusandomi prima con Pier.

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[Guisgard]

Elv non rispose nulla e restò a fissare Gwen appoggiata alla finestra.
La osservò a lungo, forse diversi minuti.
Poi si alzò e le si avvicinò.
“Sei qui per questo...” disse “... per guarire, per avere una vita normale... innamorarti, essere felice... non vuoi?”

[Guisgard]

“Erano due nostri corrieri...” disse la voce al cellulare a Clio “... facilmente sostituibili... ma naturalmente non ci va che ci sia qualcuno che se ne va in giro a far fuori i nostri uomini... è chiaro che ci sia dietro un disegno chiaro di colpirci...” ben attento a non fare il nome di Uaarania.

[Guisgard]

“Ciao, cara...” disse Jeffrey al cellulare “... tutto ok? Sei fuori? Io sono a casa e non sapevo dovessi uscire... non mi avevi detto nulla.” Con tono cordiale a Nyoko.
Pier intanto guidava.

[Nyoko]

Sospirai alle parole di mio marito. Cosa mi inventavo? Non avevo amici con cui inventare scuse.
"Ecco... Ho ricevuto una chiamata urgente... Sono dovuta uscire di corsa, scusami" dissi senza specificare nulla. Avevo più tempo per riflettere su una scusa decente.

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[Clio]

Annuii a quelle parole, entrando in casa.
"Naturalmente, farò tutto il possibile per capire chi c'è dietro.." gravemente "Vi farò avere mie notizie al più presto.." aprendo il computer "C'è altro che devo sapere?".
Se mi toglievano dalla liberazione del Satiro per mettermi a quel caso, dovevano essere davvero preoccupati.

[Lady Gwen]

Rimanemmo ognuno per sé, in silenzio.
Forse passarono diversi minuti, durante i quali continuai a guardare fuori dalla finestra.
Ad un certo punto sentii che si avvicinava, ma non mi voltai.
''Anche mia nonna'' iniziai, come se non avessi sentito le sue parole ''Aveva questa...'' mi interruppi un istante per trovare il termine giusto ''Capacità. I miei la allontanarono. Io cercai di tenere a freno la cosa, fin quando mi fu possibile. Poi...'' mi interruppi di nuovo, ma perché tutti e due sapevamo com'era andata poi.
Certo che voglio tutte quelle cose, dottor Elv, ma non posso riuscirci se non capisco se questa cosa mi appartiene o no... E vorrei che tu mi aiutassi...

[Guisgard]

“Una chiamata urgente...” disse sorpreso Jeffrey a Nyoko “... spero nulla di grave, cara... giusto? Ne avrai per molto? Io sono alquanto stanco e credo andrò a letto presto stasera...”
Pier ascoltava in silenzio, guardando poi Nyoko per ciò che diceva al cellulare.

[Nyoko]

"Spero nulla di grave..." dissi deglutendo alle sue parole. "Sì, va bene. Va pure a dormire. Ci vediamo domani mattina" dissi riattaccando e riprendendo fiato.

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[Guisgard]

“Per ora nulla di più.” Disse la voce a Clio. “Quando ne sapremo di più allora sapremo dirti. Per ora comincia le tue ricerche.”

[Guisgard]

“Forse” disse Elv a Gwen “tua nonna ha in qualche modo potuto influire su di te... non credi? Questa sua capacità, come dici tu, magari non esisteva e tu sei cresciuta credendo il contrario...” fissandola “... ti prego, dimmi ciò che pensi... io faccio ipotesi, ma ho bisogno che tu mi dica cosa pensi...”

[Clio]

"Ricevuto.." per poi chiudere la comunicazione e alzare gli occhi al cielo.
Ma guarda un po' te se questi mi devono insegnare il mio lavoro..
Allora mi misi davanti al computer e iniziai le ricerche, tramite i canali di Uaarania, anche per un sopralluogo dovevo avere un indizio, un punto di partenza.
Che avessimo dei nemici era ovvio, ma quale di questi si stava muovendo contro di noi in quel modo, neutralizzando i nostri corrieri?
Dovevo scoprirlo, e dovevo capire da dove partire.

[Guisgard]

Nyoko riattaccò e Pier la guardò sorridendo.
“Nyoko...” disse piano “... tutto ok?” Fissandola. "Mi piace, sa? Essere definito... una chiamata urgente." Divertito e facendole l'occhiolino.

[Nyoko]

"Tutto bene..." dissi sorridendogli dolcemente. Mi aveva chiamato per nome... Era così bello essere chiamata per nome da lui. "Penso che potremmo anche darci del "tu" adesso..." dissi sorridendogli e arrossendo ancora a quell'occhiolino.

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[Guisgard]

Clio cominciò a consultare il suo pc tramite i canali segreti di Uaarania.
Raccolse così le poche informazioni sui due corrieri uccisi.
La cosa più strana riguardava i proiettili usati per ucciderli.
Erano di stronzio.

[Lady Gwen]

Stavo per esplodere a quelle parole, ma mi trattenni, respirai a fondo, come se avessi l'assoluta certezza che la vasca o quella pillola mi attendessero nella stanza accanto.
Non era così, ma ero stranamente convinta che avrei peggiorato la situazione, così mi presi qualche secondo per riordinare i pensieri.
Poi mi voltai.
''Io voglio dirti che ti ringrazio per ciò che hai fatto per me. Nessuno lo aveva mai fatto prima. E capisco anche che ti possa sembrare assurdo credere alla mia versione dei fatti. In questo, purtroppo, non sei stato il primo...'' mormorai, con amaro sarcasmo e lo sguardo che vagava nella stanza ''Forse ho sbagliato io a parlarti in quel modo della cosa, senza darti il tempo di elaborarla, ma...'' mi interruppi ancora, con la voce strozzata e lo sguardo basso per nascondere gli occhi lucidi ''Sono stata sei anni chiusa lì dentro, il tuo arrivo è stata la prima parvenza di speranza di comprensione, anche nei confronti di me stessa, e ho cercato subito di afferrarla quella speranza, ad ogni costo, anche facendo l'errore di essere troppo impetuosa, ottenendo poi l'effetto contrario...''

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[Guisgard]

Pier sorrise a Nyoko.
“Si, è vero...” disse “... credo sia meglio darci del tu ora...” annuendo piano “... hai ancora voglia del nostro brindisi, no?” Guidando.

[Guisgard]

“No, sono due famiglie diverse...” disse il capo ad Altea “... e comunque non possiamo fare sconti, né credito a nessuno.” Spiccio. “No, basta galà. Riposati e poi domani sarai all'agenzia per il tuo colloquio.

[Nyoko]

"Certo che ne ho voglia" dissi sorridendo. Volevo non pensare più a mio marito, almeno fino a domani mattina.

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[Altea]

Quelle parole mi lasciarono perplessa...due famiglie diverse..ma di operai però.
Ma Jake non voleva continuare ad indagare se non pagato profumatamente.
"Si hai ragione, ci aggiorniamo domani, soprattutto se la famiglia Sell ha deciso di fare le ricerche con noi".
Mi congedai e salita sulla sportiva nera raggiunsi il mio appartamento.
A casa mi aspettava il mio adorato Black, gli misi delle crocchette nella ciotola, mi feci una doccia veloce e mi misi comoda sul letto ma prima di addormentarmi accesi la tv, magari vi erano ultime notizie.

http://i.imgur.com/HPSY8Bh.jpg

[Guisgard]

Elv ascoltò e guardò Gwen.
“Si, scusami...” disse “... sono stato presuntuoso con le mie idee ed ipotesi, senza tener conto di cosa provi tu...” sorridendole “... su, da oggi parlami di tutto, tranquillamente... non ti giudicherò e non cercherò spiegazioni a tutti i costi... affare fatto?” Porgendole la mano.

[Guisgard]

“Benissimo.” Disse Pier, per poi accelerare. “Su, ora rilassati... ti vedo tesa... mettiti comoda...” facendole l'occhiolino. “Mettiamo un po' di musica?” Accendendo lo stereo.
Allora le note di una canzone lenta e romantica si diffusero nell'auto intorno a loro.




https://www.youtube.com/watch?v=rosTQGy6v20

[Clio]

Le cose si facevano interessanti.
lo stronzio...
Sì, era inusuale, assolutamente, forse poteva essere una pista, la migliore che avevo.
Iniziai a documentarmi sull'elemento, sulle sue applicazioni.
Ma più che altro iniziai a cercare contatti, collegamenti, rivenditori.
Capire chi poteva produrre proiettili di stronzio, dove li poteva comprare, e cose di questo tipo.
Era un'ottima pista.

[Lady Gwen]

Va bene dottore, adesso mi hai convinta. E non preoccuparti, è stata colpa di entrambi, non solo tua
Mi sentivo più tranquillo ora, sapendo che avrei potuto parlare con lui di tutto senza problemi.
Guardai un'ultima volta la sua mano, prima di stringerla annuendo mentre con l'altra mano asciugavo gli occhi appena umidi.
Sentivo di aver superato un altro ostacolo, forse l'ultimo, o forse no, ma l'importante era superarlo.

[Guisgard]

Altea si mise a letto con la tv accesa.
In onda c'erano le ultime notizie del tg, con la storia del nuovo ragazzo scomparso in prima pagina naturalmente.
Se fosse stato trovato morto sarebbe stato il 23.
Su un altro canale invece c'era ancora l'intervista al capo dell'agenzia matrimoniale Blaue Blume.

[Nyoko]

"Sì... Hai ragione, sono un po' tesa" dissi guardandolo. Cominciavo a prenderci confidenza, adesso.
"Che bella canzone" dissi dopo che Pier aveva acceso lo stereo. Era romantica e rilassante. Appoggiai la testa sul sedile e mi godetti le forti sensazioni che mi dava quel momento.

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[Altea]

Parlavano proprio del ragazzo scomparso...il numero 23...volevano arrivare ad un numero preciso? In me si insinuava sempre più l' idea di agire da sola, senza farlo sapere a Jake.
Poi girai e lo vidi lì e Black saltò sul letto vicino a me e lo accarezzavo.."Ecco Black, ne parlavamo ieri..ecco proprio un' altro dei miei Capi..sentiamo se riesco a capire un pò di più su questa persona e la agenzia..e poi..nanna".

[Guisgard]

Clio cominciò una ricerca.
Lo stronzio è un metallo particolare, scoperto qualche secolo prima, durante l'Illuminismo.
Secondo antiche tradizioni aveva il potere di colpire gli eretici, gli spergiuri e gli sconsacrati.
Alcune sette orientali lo usavano per omicidi di carattere religioso.

[Guisgard]

“Su, se va meglio...” disse Elv a Gwen “... direi di tornare alle nostre pizze, no?” Spostandole una ciocca rossa dal viso. “Spero non mi lascerai solo a mangiare, no?” Sorridendo.

[Guisgard]

Pier sorrise e guardò Nyoko rilassarsi sul sedile accanto a lui.
Arrivarono presso il grande parco centrale della città, dove poco distante c'era un locale appartato e la cui nomea in fatto di vini era risaputa.
“Mi piace venire qui” disse lui spegnendo l'auto “perchè mi rilasso. Preferisci scendere e andare nel locale o vuoi che preso il vino lo si beva qui noi due da soli, Nyoko?” Fissandola.

[Nyoko]

Arrivammo al posto da lui accennato e lo ammirrai, mi sembrava di vivere uno dei miei romanzi.
"Sai, mi alletta di più l'idea di bere da soli" dissi io guardandolo e ammiccando appena.

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[Guisgard]

Altea si fermò al canale dell'intervista.
“Un'ultima battuta...” disse il giornalista “... negli anni 2000, c'è ancora spazio per l'Amore secondo lei?”
“Domanda inutile chiama risposta banale...” lui “... se l'Amore ha ancora spazio? Che risposta vuole? Poetica? Allora le dirò che l'Amore è nato prima dell'uomo e ci sarà anche dopo di lui. Risposta Tecnica? Senza l'Amore si è infelici, a prescindere di vivere nella Preistoria, nel Medioevo o nel 2000. Risposta Simbolica? Una mela non vive se tagliata a metà.”

[Lady Gwen]

Sorrisi ricordandomi che sì, in effetti dovevamo ancora finire le nostre pizze.
Poi però, improvvisamente, mi ritrovai a trattenere il fiato quando mi spostò una ciocca di capelli dal viso.
Sentii il cuore accelerare e il viso scaldarsi appena; cosa stava succedendo?
Forse sarò ripetitiva, dottor Elv, e mi scuso se forse ti annoierò un po', ma continuo a chiedermi cosa tu mi stia facendo, sai? Avresti una risposta anche per questo, se te lo chiedessi?
Mi affrettai ad annuire con un leggero sorriso, mentre con una mano trafficavo per sistemare una ciocca ribelle dietro l'orecchio, e l'altra...
Dov'era l'altra?
Ah, già.
Era ancora stretta nella sua.
Ti avevo già chiesto stamattina come mai non m avessi lasciata andare dopo che avevo smesso di agitarmi e di piangere, ora dovrei chiederti di nuovo perché non vuoi lasciarmi? Forse hai paura che scappi via? No dottore, tranquillo, non lo farò, non scapperò mai via da te

[Altea]

Ascoltai attentamente l' intervista...si era borioso decisamente.
"Sentito Black...come usa bene le parole..parla tanto di Amore ma è scapolo" non capivo perchè mi destasse una sorta di detestazione ma anche guardandolo di...no, era meglio lasciar perdere.."Mi toccherà bella stamattina...in fondo però ha ragione, trovare una metà perfetta come quella della mela è difficile...io vivo bene senza Amore però"..sicura Altea?
Spensi la tv, dovevo essere lucida e avevo già fatto abbastanza per quel giorno, posi i cellulari sopra il comodino e impostai la sveglia e mi addormentai.

[Guisgard]

"Perfetto..." disse Pier guardando Nyoko negli occhi "... gustarsi del vino qui da soli lo renderà ancora più buono..." con gli occhi chiari resi magici dalla Luna "... vado a prendere una bottiglia... tu mettiti comoda, mi raccomando..." sorrise e scese dall'auto, diretto verso il locale.
Tornò poco dopo con una bottiglia e due bicchieri.

[Clio]

Le cose si facevano sempre più interessanti.
Sì, tutto quello aveva a che fare con la religione, dunque, forse era per questo che Uaarania veniva attaccata.
Di nuovo quei cattolici? O erano gli islamici stavolta?
O qualche setta strana che faceva un gran miscuglio?
Comunque fosse, nessuno certo l'avrebbe scampata, come sempre.
Guardai l'ora per capire se ero in tempo per un sopralluogo, nel caso avessi trovato un indizio succulento da cui partire, o se avrei dovuto rimandare alla notte successiva.
Una cosa era sicura, prima risolvevo quel caso, meglio era.
Ishtar scalpitava che le cedessi il posto tra le tenebre della notte.

[Nyoko]

"Perfetto" dissi appena mordendomi il labbro inferiore... Cominciava a piacermi quella strana sensazione. Lo guardai uscire dall'auto e lo attesi con pazienza, fino a quando non lo vidi uscire dal locale con la bevanda il mano.

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[Guisgard]

Elv sorrise e prese Gwen per mano, riportandola a tavola, dove ripresero a mangiare le loro pizze.
“Dopo ti mostrerò la tua camera, Gwen...” disse “... è accanto alla mia, così in qualunque momento, se ti occorre qualcosa, io potrò sentirti.”

[Lady Gwen]

Mi condusse di nuovo a tavola, tenendomi per mano e continuammo tranquillamente a mangiare.
''Va bene'' mormorai, con un piccolo sorriso di assenso.
''Come mai vivi qui da solo?'' gli chiesi poi, con tono candido.

[Guisgard]

Non era tardi.
Anzi, le ombre e le tenebre sono il regno ideale per i figli di Uaarania.
E di certo Clio lo sapeva bene.

[Guisgard]

Pier ritornò in auto e trovò ad attenderlo Nyoko.
Stappò la bottiglia e riempì i due bicchieri.
“A noi...” disse fissandola “... a stasera...” poi guardò le sue gambe “... non hai tolto più le scarpe... pensavo volessi stare comoda... me lo reggi?” Dandole il suo bicchiere, come chi vuole le mani libere.

[Clio]

Sorrisi.
C'era tempo, oh se c'era tempo. Ottimo, non desideravo di meglio.
Ora che avevo ben compreso come potesse essere la religione l'elemento determinante, non mi restava che scavare all'interno delle maggiori organizzazioni religiose, sette, assemblee, e chi più né ha più ne metta.
Dovevo trovare i loro centri di aggregazione, in modo da visitarli di nascosto e cercare così indizi sull'utilizzo dello stronzio.

[Nyoko]

Lui arrivò e riempì i due bicchieri di vino. Sorrisi alle sue parole per poi arrossire alla sua affermazione sulle scarpe.
"Oh, giusto..." dissi ridendo appena. Poi mi porse il suo bicchiere e, un po' perplessa, glielo presi, senza smettere di guardare.

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[Guisgard]

Clio continuò le sue ricerche.
Dopo aver consultato diversi file, trovò qualcosa di interessante.
Due pallottole di stronzio trovate dal dipartimento di polizia e conservate nel museo delle forze dell'ordine.
Forse con i suoi poteri, avendole vicino, poteva risalire a qualcosa di interessante.

[Guisgard]

Altea si addormentò.
E sognò.
Sognò i 22 bambini, ora forse divenuti 23.
Sentì le loro grida, vide il loro sangue ed avvertì la presenza oscura del misterioso maniaco.
Rivide poi l'uomo dell'agenzia matrimoniale, il suo volto ed i suoi occhi.
Sogni confusi ed enigmatici.

[Guisgard]

Pier diede a Nyoko il suo bicchiere affinchè lo reggesse e senza distogliere o sguardo da lei con le mani accarezzò le sue caviglie, per poi sfilarle piano le scarpe.
E nel farlo le sfiorò più volte i piedi.
Più e più volte, lente e dolci carezze, sensuali, audaci tra la pianta dei piedi, le dita.
“Va meglio...” disse lui “... no?”

[Altea]

Si mio figlio è uscito col cellulare...
Si chiama Rusti Scell..è sparito, potrebbe essere la vittima numero 23..
Oh, l' Amore esiste fin prima dell' uomo..
.....i suoi occhi azzurri ed indefiniti..è carismatico ma non devo pensare a nulla su di lui...non posso innamorarmi..
Lei è assunta come segretaria...ha mai fatto film porno?

E mi svegliai madida di sudore, mi alzai e mi versai dell' acqua in un bicchiere gironzolando per la camera..non mi piaceva quando qualcosa sconvolgeva il mio equilibrio ma il fatto strano era qualcosa lo aveva sconvolto.
Mi sedetti sul letto e aprii il portatile...dunque scriviamo Blaue Blume..vediamo se scopro qualcosa..no, per me cela qualcosa quella agenzia.

[Nyoko]

Gemetti appena, quando mi sfiorò, quasi sentì di non essere capace di sostenere il suo sguardo. Lui mi carezzò il piede, lasciandomi ancora senza fiato.
"Sì... Va... Va meglio" dissi balbettando appena a quelle carezze.

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[Guisgard]

"Si, vivo qui solo..." disse Elv a Gwen "... non so, forse a causa del mio lavoro... magari è per il mio carattere... chissà... fatto sta che vivo solo..." sorridendole "... ora sai che non disturbi quindi... dovrai solo accontentarti della mia cucina... non sono certo un cuoco provetto." Ridendo.

[Lady Gwen]

"Ho mangiato male abbastanza negli ultimi sei anni da potermi accontentare..." ridendo appena.
Io non credo che il tuo carattere abbia qualcosa che non va, dottore. In realtà, non credo affatto che in te ci sia qualcosa che non va
"Cos'ha il tuo carattere che non va?" chiesi, con un po' di curiosità.

[Guisgard]

Altea prese il portatile e cominciò a fare ricerche sull'agenzia matrimoniale.
Tuttavia in rete trovò le notizie che tutti sapevano, la fama del suo fondatore, i tanti successi, i molti commenti dei clienti soddisfatti.
Sul capo dell'agenzia poco o nulla di personale.
Ome se non avesse passato.

[Altea]

Guardai attentamente ogni recensione..commenti di clienti soddisfatti, ma avrebbero potuto metterli loro e nulla più.
Ma i miei sospetti erano fondati..il Capo..come si chiamava questo uomo cosi carismato...non si sapeva e non vi era una biografia..strano..molto strano.
Un' idea perversa mi salì in testa...presi il cellulare che avevo usato e composi il numero dell' agenzia..avrebbe suonato libero? Qualcuno avrebbe risposto? Se si..qualcuno c'era nel cuore della notte ma non aveva alloggi l' agenzia.

[Guisgard]

Quelle carezze.
Lente, soavi, su tutto il piede.
Sensuali, erotiche.
E mentre Pier accarezzava i suoi piedi, non smetteva di guardare Nyoko.
Carezze che arrivavano a lambire anche le sue caviglie.
“Grazie...” disse riprendendosi il bicchiere, ma continuando ad accarezzarla con la mano libera “... parlami di te, vuoi? O preferisci di no?” Fissandola. “Ti senti in imbarazzo, Nyoko?”

[Clio]

È proprio vero che spesso e volentieri le cose migliori capitano quando cerchi tutt'altro.
La mia ricerca sui centri di aggregazione mi avevano portato invece allo stronzio, e a dove erano conservati due proiettili.
Oh, finalmente una pista per lasciare il computer e prendere la via della notte.
Entrai nella piccola stanzetta nascosta dietro la libreria, dove il mio piccolo e comune appartamento si trasformava in uno dei più tecnologici arsenali privati di Uaarania.
Dopotutto i miei poteri erano unicamente rivolti alla mente, tutto quello che riguardava altre abilità, erano frutto unicamente o dell'addestramento o della tecnologia che la ricerca di Uaarania aveva sempre a disposizione.
Lei era lì, bellissima come sempre, ad aspettarmi dietro la sua teca di vetro.
Allargai appena le mani, in segno di saluto.
Potrà sembrare solo un oggetto, ma per me è molto di più.
A volte mi chiedo chi sia reale, se Clio o Ishtar.
Ma era una di quelle domande per cui non c'era tempo in una notte come quella, in cui una minaccia incombeva su Uaarania, e io venivo chiamata a difenderla.
Io, o lei.. è la stessa cosa.
Impostai la strumentazione, e finalmente uscii nella notte, pronta come sempre a difendere Uaarania da qualunque nemico.

[Guisgard]

“Ah, non saprei...” disse Elv a Gwen “... forse sono un po' anticonformista... amo andare in ospedale in moto... nel tempo libero tutto sembro tranne che un medico e cose così... ma non ti ho ancora annoiata abbastanza?” Ridendo.

[Nyoko]

"N...no..." dissi deglutendo a quelle parole.
"Che dire... Ho studiato lettere e... Mi sono laureata e poi... Mi sono sposata..." dissi sentendo ancora la sua mano sul mio piede.

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[Lady Gwen]

"Oh, davvero hai una moto?" chiesi, quasi in apnea, con vivo e improvviso interesse.
Sorrisi e scossi la testa alla sua domanda.
Oh dottor Elv, come puoi pensare di annoiarmi?
"Io non penso tu sia noioso" aggiunsi, poi piegai appena il capo di lato "E sei molto bello, dottor Elv" con tono candido e serafico, guardandolo.
E mi piaci tanto, dottore, ma tanto tanto, sai?

[Guisgard]

Altea fece squillare il telefono a lungo.
Poi infine qualcuno rispose.
“Pronto...” disse una voce “... l'agenzia è chiusa... provi domattina...”

[Guisgard]

Clio si preparò e lasciò casa sua, diretta al museo della polizia.
Lo raggiunse nel cuore della notte, trovando alcuni poliziotto di guardia.

[Altea]

Il telefono suonò e ad un tratto udii una voce e sussultai, non capii se era una voce registrata o qualcuno..azzardai.."Sono..Eva Green...con chi parlo? Con Tysson o Baffon? Non ricordo domani mattina a che ora devo arrivare al colloquio col Capo"..non avrei potuto mettere giù altrimenti non avrei scoperto se di notte..qualcuno fosse lì..certo magari per lavoro, ma mi sembrava strano..il Capo non poteva essere, stava facendo le interviste..

[Guisgard]

Pier la fissava, senza smettere di accarezzarle i piedi.
Le sue dita risalivano piano sulla caviglia ed ora fino al polpaccio.
“Già, sposata...” disse piano a Nyoko, per poi finire il suo bicchiere “... allora non posso baciarti, giusto? Devo accontentarmi del vino? Perdermi nel suo rosso vivo, invece che morire sulla tua meravigliosa bocca, Nyoko?”

[Guisgard]

“Oh, sei molto gentile.” Disse Elv mentre sparecchiava. “Anche tu sei carina, sai? Anzi, molto più che carina... sei bella... un po' triste a volte, spesso silenziosa... forse perchè pensi molto... ed io vorrei tanto conoscere tutti i tuoi pensieri... è lì la chiave di tutto...” fissando Gwen.

[Nyoko]

Lo guardai intensamente, sentendo ancora le sue carezze sulle gambe. Poi... Oddio, la domanda che stavo aspettando da una serata intera. Voleva baciarmi? Oh mio Dio! Mi divisi in due: una parte di me si era già gettata fra le sue braccia, l'altra era legata alla moralità e alla fedeltà. Ma cosa c'era di infedele se era già un matrimonio più che morto? Mi morsi il labbro e lo guardai ancora, sospirando appena.
"Non voglio sembrare una donna di malafede, infedele o qualsiasi altra cosa, ma... Se vuoi baciarmi... Sai dove sono le mie labbra" dissi lasciandole schiuse ed invitandolo con lo sguardo.

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[Lady Gwen]

Davvero pensi che io sia bella, dottor Elv? Perché io non l'ho mai pensato di me, soprattutto adesso...
Rimasi infatti a guardarlo incantata, credendo di essermi immaginata tutto, mentre sorridevo appena e giocherellavo timidamente con una ciocca di capelli.
Davvero pensi che io sia spesso triste? Forse hai ragione... Ma non posso farci nulla...
"Basta chiedere" mormorai piano, con tono un po' traballante.

[Guisgard]

“Domattina” disse la voce ad Altea “può venire qui in sede verso le dieci Troverà con chi sostenere il colloquio. Buonanotte.” E mise giù.

[Altea]

Udii la voce..Non poteva essere né Tyson né Baffon..e chi era? Lo avevo detto io vi era qualcosa di strano..si sarebbe presentato in modo cordiale. Chiusi il portatile e mi stiracchiai. .alle 10 quel Capo sarebbe stato sottoposto lui ad un interrogatorio. Ma non riuscivo a dormire e mi vestii in modo elegante..da segretaria..una giacca, una camicia e una gonna corta.
Uscii e mi diressi verso la agenzia ma cautamente avevo una pistola nascosta. Accostai la macchina e mi incamminai a piedi verso la sede della agenzia e una volta arrivata lì osservai senza farmi notare se la luce era accesa.

[Guisgard]

Pier guardò Nyoko, sorrise e cominciò a sporgersi verso di lei.
Si avvicinò alla ragazza e raggiunse le sue labbra dischiuse, calde ed invitanti.
E le trovò.
La baciò allora con desiderio, passione.
Un gioco di labbra e di lingue.
Un gioco proibito, peccaminoso, ma meravigliosamente appagante.
Un bacio lungo, avvolgente, penetrante.
Un bacio profondo, desiderato, sognato.
E la lingua di Pier che leccava quella di Nyoko.

[Clio]

Lavoro facile e pulito, nessuno doveva accorgersi che ero stata lì.
Così colpii una delle guardie con un veleno irrintracciabile, che gli avrebbe dato solo un gran mal di pancia, ma molto plateale, in modo da fornirmi un diversivo sufficiente, per poter penetrare nell'edificio dal punto cieco delle telecamere di sorveglianza, come indicato dal mio diagramma, che mostrava perfettamente poi anche la piantina all'interno.
Fortunatamente quell'edificio non era l'Imperion Nolhia.

[Nyoko]

Sembrava un film a rallentatore, lui che si avvicinava piano, quelle labbra che sembravano così belle, così morbide. Ci trovammo, in quello che era sicuramente il bacio più bello che avessi ricevuto. Lasciai che mi assaporasse, anche perché era quello che desideravo fare anche io. Sentì le sue labbra, terribilmente carnose e buone, poi la sua lingua sulla mia ed il fuoco che bruciava ogni angolo del mio corpo. Sentì l'insano bisogno di stringerlo a me, di sentire quel profumo così vivo e bello, di toccarlo e di farlo mio. Quello era un bacio proibito, ma non mi importava nulla. Ero felice così, con quelle sue labbra sulle mie. https://uploads.tapatalk-cdn.com/20170722/b435fa8fbe2b422b104b10fbd92b64bf.gif

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[Guisgard]

“Allora...” disse Elv a Gwen “... dimmi cosa pensi... ora... tutto ciò che pensi...”

[Guisgard]

Altea uscì presto di casa, ma non era ancora giorno.
Afragolopolis era circondata dalle ultime ombre della notte.
Il profumo di cornetti appena sfornati in un bar raggiunse Altea.

[Altea]

Sentii un profumo di dolci e cornetti da un bar vicino la agenzia ed entrai.
Mi sedetti ad un tavolino ordinando un cappuccino e una briosche ai mirtilli. Mi sedetti proprio di fronte una vetrata di fronte alla agenzia e guardavo se vi fosse luce mentre prendevo il giornale.."Da quanto tempo ha aperto quella agenzia?" chiesi.."Vedo sempre il Capo alla tv" aprendo il giornale leggendo pure le news.

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[Guisgard]

Clio riuscì a trovare un modo per entrare nel museo, liberandosi di uno dei sorveglianti.
Ma gli altri tre erano sempre là.
La stanza, blindata, del museo era in un piano sotterraneo.

[Lady Gwen]

Ormai lo avevo detto, non potevo tornare indietro.
"Penso che non mi ero mai definita particolarmente bella, fin'ora... Soprattutto ora..." iniziai "E che forse a volte sembro triste, ma non posso farci nulla, purtroppo..." mormorai piano, concludendo e guardando sul suo viso le tracce lasciate da ciò che avevo detto.
Non rivelo a tutti i miei pensieri, anzi, quasi a nessuno in realtà, quindi sei stato fortunato,
dottor Elv

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[Guisgard]

In breve i due giovani furono travolti a quel bacio.
Un bacio che divenne infuocato e bagnato allo stesso tempo.
Pier allora strinse a sé Nyoko, baciandola con ancor più foga, toccandola ovunque.
La sua mano scivolò poi nel vestito di lei, nella sua scollatura e raggiunse il suo seno sodo.
E lo strinse dandole un brivido di puro piacere e mandare in fiamme le gote della ragazza.

[Guisgard]

Onofrius apparve pensieroso a quelle parole di Elisabeth.
“Non saprei dirlo...” disse poi “... certo, solitamente è così... c'è un'intera letteratura medica che disegna simili tratti di assassini seriali con manie pedofile... non so, eppure è come se fossimo davanti ad un individuo particolare... ho pochi elementi per farmi un'idea, eppure c'è qualcosa... mah... forse hai ragione tu... è qualcuno che ha molto sofferto da piccolo...”
ad un tratto i due medici furono chiamati nel reparto A, dove c'erano i peggiori criminali della città.
E poi condotti presso la camera di Daniel Fabbrus.

[Nyoko]

Nemmeno con Jeffrey nei momenti felici avevo mai provato niente del genere, cos'era? Il paradiso o l'inferno? Provavo un piacere immenso nel baciarlo eppure stavo andando letteralmente a fuoco. Lui mi fa sua ed io gemo sotto quel contatto ardente. Lo sento tastarmi, esplorare il mi corpo, ed io non posso far altro che gemere. Quando arriva al mio seno, impazzisco. Non posso non mettergli le mani fra i capelli, ne sento la morbidezza e gemo ancora. Nessun senso di colpa! Lo volevo sul serio e non me lo sarei impedito.

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[Clio]

Entrai nel museo, mentre i tre erano impegnati a soccorrere il loro collega che aveva avuto un semplice attacco di vomito.
Nessun sospetto, nessun allarme, solo una semplice distrazione.
Certo non potevano sospettare che fossi entrata.
Andai poi nel sotterraneo dove c'era la stanza blindata che mi interessava.
Lì avrei trovato i proiettili di stronzio da analizzare.
Una volta al piano terra, analizzai la situazione con il visore della mia tuta tecnologica, per capire quale fosse la mossa migliore.


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[elisabeth]

Ascoltai Onofrius.....e mi parve di capire che qualcosa in più di me sapeva su questo Daniel....ero convinta anch'io che chi era legato a malattie psichiatriche non era necessariamente un criminale......ma ero propensa a pensare che questa patologia era legata a degli schemi che univano l'io del paziente.....fummo condotti in una stanza dalle pareti imbottite è una luce biancastra....c'era un tavolo e quattro sedie......due uomini ci attendevano...il direttore...ed un uomo alto snello...più giovane di quanto pensassi..ordinato nell'aspetto e lo sguardo sveglio ed intelligente...." dove' Daniel Fabbrus ? "....

[Guisgard]

Capitolo II: L'orco che ride


“Ucci ucci, sento odor di Cristianucci.”

(Perrault, Pollicino)



Il comandante Zulian entrò di buon passo, come sempre faceva quando era in movimento, tradendo quella sorta di ansia costante che pareva animare ogni sua membra e che tanto metteva sul chi va là i suoi uomini.
Ross era il più anziano e forse brillante del gruppo, da una vita nella polizia federale e come nessun altro sapeva mostrarsi pacato e riflessivo.
Stent invece era il tecnico della situazione, esperto di ogni tipologia di congegno ed abilissimo nel far funzionare le cose.
Poi c'era Zambr, tiratore scelto e pilota provetto, Monique, bellissima e mora, nonché ex avvocato prima di entrare nei federali, Pier, ex detective privato ed infine Win, detto il Tattico a causa della sua innata capacità di cercare, trovare e studiare ogni sorta di traccia.
Zulian entrò e tirò un paio di calci alla macchinetta che distribuiva i caffè.
"Perché diavolo" disse seccato "in ogni dannato ufficio c'è sempre una di queste macchinette rotte?"
"Lo fanno per spillare soldi alla gente, capo." Sorridendo ironica Monique. "Di là" indicò la ragazza "ci sono i tre ragazzi accusati di aggressione e forse dell'omicidio di Rasti Hut, il ragazzino scomparso stamattina nel nulla. Si teme possa trattarsi del 23 bambino."
Zulian non mostrò alcuna espressione sul suo volto essenziale.
"Vado ad interrogarli." Con voce afosa.
Passò nell'altro stanzino e trovò i tre ragazzini mesti e spaventati, con accanto i loro due avvocati.
"Sono minorenni" uno dei due legali "e non potete tenerli qui."
"Tuo nonno..." mormorò pianissimo il federale.
"Prego?" Stupito l'avvocato.
"Ho detto" fissandolo Zulian "tuo nonno."
I due legali si guardarono confusi.
"Perché avete pestato a sangue Rasti?" Chiese di botto il federale ai tre ragazzini. "Perché era frocio?" Sfogliando il rapporto sull'accaduto.
"Lei non può usare un simile linguaggio dispregiativo davanti a tre minori." L'altro avvocato.
"Ascoltami..." spostando lo sguardo Zulian verso il legale "... i qui presenti tuoi tre assistiti rischiano di essere accusati, nella migliore delle ipotesi, di bullismo. Inoltre c'è un ragazzino di undici anni scomparso nel nulla. Un ragazzino che a scuola tutti hanno visto insultato dai tuoi tre galantuomini perché ritenuto omosessuale. Credi che a me possa fregate di quanti anni hanno? Di voi due freschi laureati che giocate a fare Perry Mason? O forse di questo schifosissimo ed afoso Luglio che mi costringe a star qui a lavorare, quando invece vorrei essere con mia moglie a vegetare su una sabbiosa ed affollata spiaggia di qualche lurido lido?"
I due avvocati restarono sgomenti ed i tre ragazzini si spaventarono ancor di più.
"Avanti, raccontatemi tutto." Tornando a guardare i tre giovani accusati. "Dall'inizio. E cercate di essere convincenti."
"Abbiamo avvicinato Rasti all'uscita da scuola..." uno dei tre a capo chino "... sapevamo che quel giorno, come tutti i Mercoledì, suo nonno sarebbe passato più tardi a prenderlo. Allora lo abbiamo costretto a seguirci... gli avevamo detto che avremmo fatto solo una passeggiata attorno all'isolato..."
"Invece?" Zulian.
"Invece lo abbiamo portato alla vecchia fabbrica di batterie..." con la voce incerta il ragazzino "... quella abbandonata... ed abbiamo cominciato a spintonarlo... volevamo solo spaventarlo... è volato qualche schiaffo, vari insulti... ci siamo fatti prendere la mano... ma non volevamo fargli del male..."
"Poi?" Freddamente Zulian.
"Poi..."
"Non dire altro." L'avvocato.
"Un'altra parola e vi sbatto entrambi fuori di qui a calci in bocca." Distratto il federale ai due legali.
"Poi..." singhiozzando il ragazzino "... abbiamo... abbiamo deciso di buttarlo di sotto, nel canale che passa accanto ai vecchi cancelli... si sarebbe fatto un bagno, niente di più... ma poi... poi abbiamo visto quel pagliaccio..."
"Che pagliaccio?" Con gli occhi come fessure oltre gli occhiali Zulian.
"Un pagliaccio... era vestito come quelli del circo ed assomigliava al clown che pubblicizza i panini..."
"In verità" un altro dei tre ragazzini "non assomigliava a nessun altro pagliaccio... era sporco e giocava con delle palline..."
Zulian mostrò una smorfia impercettibile.
Sapeva bene che nel racconto di chi veniva accusato di omicidio o qualche altro fatto grave, prima o poi, compariva sempre un altro individuo a cui poter dare la colpa.
"Mi interessa sapere cos'è accaduto quando avete buttato Rasti nel canale." Il federale.
"Il pagliaccio ci guardava e ridacchiava..." il primo bambino "... ci diceva di buttarlo giù che poi sarebbe volato via... come le sue palline... e così... appena Rasti cadde nell'acqua cominciò a tossire e sputacchiare... allora il pagliaccio lo afferrò per un braccio, trascinandolo fino alla sponda... mentre le sue palline cominciarono a rimbalzare ovunque... non erano più cinque o sei... erano decine di palline... decine e decine di palline... palline ovunque... di tanti colori... tutti i colori... e trascinava via Rasti... allora lo tirò fuori dall'acqua e mise la testa sul suo collo... ci guardava e rideva... col suo sorriso rosso dipinto... ed i suoi occhi d'argento..."
"Gli mordeva il collo e mostrava i denti..." il secondo bambino "... tanti denti... denti grossi come quelli del leone allo zoo..."
"Io non so se mordeva il collo di Rasti..." fece il terzo bambino "... forse aveva solo la testa sotto il suo capo... e ci guardava... guardava e sorrideva... come... come un bambino che ridacchia senza capire perché..."
Un attimo dopo Zulian uscì dallo stanzino, gettando il rapporto su una delle scrivanie.
"Allora?" Guardandolo Ross. "Cosa hai scoperto, capo?"
"Che nel sottosuolo di questa città" sarcastico Zulian "c'è un pagliaccio vampiro." Scuotendo il capo. "Intanto quei tre resteranno nostri ospiti."
"L'accusa?" Ross.
"Trovane una tu..." rispose Zulian "... bullismo... o anche possesso di stupefacenti... avevano diversi spinelli negli zaini, no?" Per poi andare in bagno.
Uscì e tirò un altro calcio alla macchinetta del caffè, per poi inveire a causa del suo mal funzionamento.
http://www.spazionapoli.it/wp-content/uploads/2017/06/zualiani.jpg

[Guisgard]

Il cameriere portò al tavolino di Altea la brioche, scusandosi di non averla ai mirtilli, ma all'amarena ed il cappuccino.
“L'agenzia” disse poi alla bella detective “ha aperto da qualche mese, ma ha sempre una fila di clienti. Il capo? Si, in effetti è molto richiesto dai giornali e delle varie televisioni.”

[Guisgard]

Quel bacio, caldo ed intenso, in un attimo fece ardere entrambi.
Le mani di lei fra i capelli di lui, con la sua mano forte a stringere il seno dell'infelice moglie.
Era un contatto così intimo, con Pier che la stringeva a sé sul sedile dell'auto, fino a far scivolare le dita sotto la gonna di Nyoko.
Era un gioco di labbra umide e voraci lingue quello che li stava unendo, contro ogni paura, remore e senso di colpa.
“Oh, Nyoko...” disse lui in un leggero sospiro di piacere sulla bocca di lei.
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[Guisgard]

Elv sorrise a Gwen.
“Ci sono molti modi per una donna di essere bella.” Disse. “Tutti però dipendono da una sola cosa... la felicità. So che tu oggi non sei felice, Gwen, ma è per questo che ti ho portata qui. Per aiutarti, così che tu un giorno possa essere felice come tutti gli altri.”

[Guisgard]

Con il suo moderno visore, Clio trovò la cassetta di sicurezza in cui erano conservati i proiettili di piombo.
Il tutto si trovava in una cassaforte a muro e blindata da titanio 0016.
Per avvicinarsi però bisogna eludere il campo magnetico di un sofisticato allarme ad infrarossi laser.
https://pbs.twimg.com/media/C9vDec2XUAEwWJS.jpg

[Altea]

"Quindi l'agenzia fa furore nel mondo dell'Amore" gustando la colazione. ."Io sono stata appena assunta come segretaria e oggi devo parlare col Capo..ma hanno licenziato personale?"

[Guisgard]

Elisabeth entrò ed alla sua domanda subito l'uomo alto, dai capelli lunghi e gli occhi azzurri, rise appena.
“Sono io, dottoressa.” Disse. “Daniel Fabbrus, per servirla.” Con un ghigno. “E' nuova? L'hanno portata qui per analizzarmi.” Divertito. “Beh, sono fortunato... è molto affascinante. Le andrebbe di fare sesso con me?” Ridendo. "O è di quelle vittime di un Amore tragico ed impossibile?" Fissandola.

http://static.fanpage.it/wp-content/uploads/sites/17/2016/03/luca-marinelli-jeeg-robot-foto-criminale.jpg

[Lady Gwen]

Lo ascoltai e mi piacque il suo discorso.
Ma, dottor Elv...
"Allora, la mia bellezza non dipende dalla felicità, visto che non sono felice..." asserii, con tono candido "Io faccio eccezione?" chiesi, con un leggero sorriso.

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[Nyoko]

Quella lingua... Quelle labbra... Quelle mani... Un mix di piacere immenso, un mix di pura passione. Allargo appena le gambe, appena lo sento sfiorarmi la gonna, mentre continuiamo a baciarci, sempre, senza sosta. Inizio a tremare e a gemere, sentendolo pronunciare il mio nome. Dio! Quanto mi sentivo bene, sotto quelle carezze e quei baci. E mentre mi sfiorava e mi baciava vorace, io facevo lo stesso, carezzandone il petto e gli addominali da sotto la camicia.

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[Guisgard]

“Che io sappia no, signora.” Disse il cameriere ad Altea. “Non hanno molto personale. Forse sono tre in tutto se non sbaglio.”

Ad un tratto Altea vide arrivare un'auto davanti all'agenzia.

[Guisgard]

Elv sorrise.
“Sei bella, Gwen...” disse “... e quando sarai finalmente felice la tua bellezza apparirà senza nuvole anche a te.” Annuendo. “Forse ora dovresti andare a riposare, no?” Fissandola, come se fosse stato sul punto di accarezzarle il viso.
Ma non lo fece.

[Guisgard]

Quel baci, così voraci, calci, profondi.
Pier sorrise appena, in un sussurro di piacere, nel sentire che Nyoko aveva appena allargato le gambe al tocco della sua mano.
Lui allora arrivò con le dita fino a sfiorarle le mutandine, per poi accarezzarle l'interno coscia.
“Sei bellissima...” disse piano.
Poi, ad un tratto, squillò il cellulare di lui.

[Altea]

Tre...a conto fatto..Tysson, Baffon e il Capo. .forse pensai sospettosa ricordando chi avesse risposto durante la notte.
Ad un tratto vidi un auto fermarsi davanti all' agenzia, presi il quotidiano fingendo di leggere ma guardavo fuori chi fosse sceso.

[Clio]

Non sarebbe stato facile, per niente, ma era una sfida degna di Ishtar, dopotutto.
Anche se, dopo gli infrarossi avrei trovato una porta in titanio 0016 ad aspettarmi.
Una cosa alla volta.
Ora dovevo pensare a quegli infrarossi.
Impostai i sensori della mia tuta sugli infrarossi, in modo che mi mandassero delle vibrazioni se mi avvicinavo troppo al laser.
Poi presi un profondo respiro e iniziai a muovermi, agilmente tra quei raggi, calibrando ogni movimento, ogni spostamento d'aria, seguendo sempre gli avvisi della tuta.
Dopotutto un movimento sbagliato e sarei finita nei guai.
Ma io ero una professionista e ci misi tutto l'impegno di anni di addestramento.


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[Lady Gwen]

Sì dottor Elv, ne sono certa, anche se a me non importa tanto della mia bellezza, ma forse a te sì e per questo mi impegnerò, te lo prometto
Seguì un attimo sospeso, come quel silenzio durante il quale ci si aspetta che succederà qualcosa.
Ma non successe nulla.
Lo guardai un altro istante, poi mi alzai per recuperare le mie cose e attesi che mi mostrasse la mia camera.

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[Nyoko]

Sorrisi sulle sue labbra, ero sua e lui era mio. Lo volevo e non avrei finto di essere una santa. Ci baciammo ancora e lo sentì sfiorarmi l'interno coscia, Dio mio!
"Anche tu" dissi alla sua affermazione, gli morsi il labbro inferire, invitandolo ad esplorarmi ancora. Poi il suo cellulare squillò ed io mi bloccai appena.

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[Guisgard]

Altea guardò l'auto davanti al Blaue Blume.
Vide così scendere Tysson, giunto per aprire l'agenzia.
Iniziava infatti l'orario di lavoro.

[Guisgard]

Clio agilmente attraversò quei raggi ad infrarossi, fino a ritrovarsi davanti alla cassaforte con la cassetta.

[Guisgard]

Elv sorrise a mostrò a Gwen la sua camera.
Non era molto grande, ma accogliente.
Dominava il motivo di un bianco avorio, delicato e molto diverso da quell'anonimo dell'ospedale psichiatrico.
“Spero ti piaccia...” disse lui “... ora vado, così potrai riposare... al tuo risveglio voglio farti delle analisi... nulla di che, solo qualche test attitudinale.” E andò via.

[Guisgard]

Il cellulare squillò, ma Pier in un primo momento lo ignorò.
Ma continuò a squillare ed alla fine si decise a rispondere.
“Al diavolo...” disse infastidito e togliendo la mano dalla gonna di lei “... scusami, tesoro...” a Nyoko, per poi rispondere “... si? Ok... ma ora non posso... no, sto raccogliendo informazioni su quei libri... ma...” tentò di ribadire “... e sia... ok ok... va bene, dì al capo di calmarsi... arrivo subito...” staccò.
Guardò Nyoko negli occhi.
“Perdonami...” mormorò nervoso “... devo andare... pare sia scomparso un altro bambino...” baciandola ancora “... andiamo, ti riaccompagnerò a casa...” deluso.

[Clio]

Non fu affatto facile, ma riuscii a trovarmi davanti alla casetta, dove c'erano i miei preziosi proiettili.
Allora la scansionai tutta, e iniziai a lavorare sulla serratura.
Per continuare il mio lavoro pulito, come piaceva a me, non potevo scassinarla con la forza.
Ma i sofisticati sistemi di cui disponevo erano in grado di provare infinite combinazioni, mi avevano salvato più volte.
La cosa migliore è quando nessuno si accorge del mio passaggio.


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[Altea]

Vidi Tysson entrare ed aprire l' agenzia e pensai di raggiungerlo.
Pagai l' uomo e sorrisi.."Ci vedremo spesso penso".
Fu così che entrai nella agenzia e mi guardai attorno, se vi fosse Tysson.

[elisabeth]

Era padrone di se stesso.......i suoi occhi profondi e azzurri come il mare in tempesta........." Sbagliato.....sono qui per scambiare due chiacchiere con te Daniel...posso chiamarti Daniel vero ?......E per quanto riguarda il sesso....no...non faccio mai sesso con i miei pazienti o con quelli che potrebbero diventarlo........".....aveva ragione Onofrius.....lui sprigionava una strana energia....non sapevo ancora di cosa si trattasse ......ma avevo bisogno di tempo.......
https://encrypted-tbn0.gstatic.com/images?q=tbn:ANd9GcSsh-I9BNt7VAWAHEWGcfnzSzfaLkUJw_gDiNT6yN9aI3U6KxaTtQ

[Nyoko]

No... No ti prego! Non rispondere... Pier si staccò con malavoglia da me e rispose al telefono. Ascoltai preoccupata, mentre cercavo di calmarmi un po'.
"Un altro bambino?" dissi preoccupata. No, non ci voleva.
"Che diamine sta succedendo in questa città?" dissi amareggiata.
Mi misi composta sul sedile e cercai di farmi sbollire, anche se non avrei mai voluto staccarmi da lui. "Va bene" dissi tristemente.

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[Guisgard]

“Daniel fissò Elisabeth negli occhi.
“Quindi con altri” disse “lo fa... giusto? Sesso intendo...” rise “... chi sono i fortunati? I suoi colleghi?” Guardandola. “O è sposata?” Sorridendo. “No, lei non è il tipo... e secondo me sogna una storia romantica... le farò un indovinello... tre tipi vedono un bellissimo Fiore di un azzurro vivo in un giardino... bramano tutti il Fiore... il primo si contenta di passare da lì oggi giorno e guardarlo... il terzo compra con i suoi risparmi il giardino ma non coglie mai il Fiore... il terzo entra di nascosto, lo coglie e se lo porta a casa... chi dei tre possiede davvero il Fiore, bella dottoressa?”
http://filmup.leonardo.it/media/trailers/thumb/lochiamavanojeegrobot_10.mp4.jpg

[Lady Gwen]

La camera non era molto grande, ma era di sicuro migliore di quella che avevo in clinica.
Non era opprimente, aveva una bella finestra da cui ritenevo entrasse abbastanza luce durante il giorno e il colore delicato mi piaceva molto.
Annuii al dottore ed entrai.
"Buonanotte" mormorai, ma era già andato via.
Rimasi così sola, nella camera appena illuminata.
Misi a posto le mie cose, indossai una canotta e dei pantaloncini, mettendomi poi a letto sotto il leggero lenzuolo.

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[elisabeth]

Daniel....Daniel....a che giocostai giocando....la mia vita privata in quel luogo....." Daniel perchè vuoi conoscere la mia vita sentimentale......non credo che possa affascinarti....oppure si...forse qui dentro ci si annoia...bene rispondero' al tuo indovinello.......penso che io comprei il terreno e non taglierei mai il Fiore Azzurro....ma ogni giorno lo curerei con amore...gli parlerei ....l' Amore non e' egoismo...se lo guardassi passando oltre sfiorirebbe e morirebbe e se lo rubassi....quanti giorni di vita avrebbe per poi vederlo morire.......Ora Daniel.....io voglio curarmi della gente e non passare oltre ascoltando solo voci di corridoio...ovviamente se tu me ne dessi la possibilità........e lasciando stare il sesso...hai proprio ragione non sono fatta per una notte di sesso e via...ho bisogno di piu'...molto di piu'....".......in genere non ero cosi' aperta con i pazienti...ma con lui era diverso.....

[Guisgard]

Daniel guardò Elisabeth con i suoi occhi azzurri e penetranti.
“Allora...” disse “... perchè sei qui? Vuoi curarmi? O forse,come gli altri, vuoi che ti parli di lui? Del maniaco?” Rise. “In cambio cosa mi darai, bella dottoressa? Sai che posso prevedere il futuro? All'università incontrerai qualcuno... e forse è lui il vero pazzo...”

[elisabeth]

L'universita'....il futuro....." Io non ti offro nulla .....puoi avere solo fiducia in me...dici che vedi il futuro...allora sai che persona sono....Se hai bisogno di me io ti posso aiutare .....e se puoi parlarmi del criminale....fallo sai che ci proverà ancora........Se vuoi riposare e' un tuo diritto...se c'e' una cosa che non farei mai e' mancarti di rispetto ".......

[Guisgard]

Daniel guardò Elisabeth e rise.
“Ti dirò solo questo...” disse “... presto scomparirà un altro bambino... si si... un altro bambino... a quanto siamo? 20? 22?” Divertito.
Allora si ammutolì.
Restò così molti minuti.
“Credo che da lui non ci caveremo nulla.” Onofrius ad Elisabeth. “Continueremo domani.”
Allora Daniel rise forte e gli infermieri lo portarono via.

[Guisgard]

Altea entrò nell'agenzia e vide apparire Tysson dietro ad porta.
“Ehi, che sorpresa...” disse lui “... la nostra nuova e sexy segretaria... sicura di non aver fatto qualche filmetto in gioventù? Non so, magari intorno ai 19 anni? Mi sembra di averla vista...” mormorò malizioso.

[Guisgard]

Clio lavorò alla serratura della cassetta grazie ai suoi tecnologici attrezzi, fino a quando riuscì ad aprirla e trovare al suo interno i proiettili di stronzio.
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[Guisgard]

“Un dannato pedofilo penso...” disse Pier mettendo in moto l'auto “... appena arrivato in ufficio ne saprò di più...” guardando Nyoko “... mi spiace... tu come stai? Spero di rivederti ancora...”

[Nyoko]

"Sto bene... Credo..." dissi deglutendo e sistemandomi i capelli. "Il mio numero ce l'hai" dissi poi sorridendo dolcemente. "Potrai rivedermi quando vuoi" dissi poi sorridendo un po' di più.

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[Altea]

Sorrisi a Tysson.."No..nessun filmetto mi spiace per voi, a 19 anni facevo la studentessa e per guadagnarmi qualcosa pure la fotomodella".
Mi sedetti in una poltroncina.."Che dite..il Capo tarderà ad arrivare? Lo aspetto qui, non avevo sonno stanotte..verso le 10 no? Non ricordavo l' ora e ho chiamato stanotte e mi ha risposto una persona al telefono" sorridendo con falsa ingenuità.

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[Guisgard]

Pier guardò Nyoko negli occhi a quelle sue parole, per poi spostare il suo sguardo su tutto il corpo di lei.
Ovunque.
La fissava come chi era carico di desiderio.
Un desiderio insopportabile.
“Si, ti chiamerò...” disse piano.
Poco dopo arrivarono davanti casa di lei.
Albeggiava ormai.
“E' tardi... quasi mattino...” lui “... spero tuo marito non sia seccato...”

[Clio]

Aprii la porta della cassaforte, riuscendo a trovare i proiettili di stronzio.
Bingo!
Allora li presi, e li custodii gelosamente, sistemandoli nella tuta.
Intanto albeggiava, e io dovevo muovermi ad uscire di lì prima che qualcuno arrivasse.
Chiusi la cassaforte e feci il percorso a ritroso, per superare gli infrarossi, e uscire dall'edificio prima che qualcuno si accorgesse della mia presenza lì.
Li avrei analizzati con calma, una volta a casa.

[Guisgard]

“Peccato, ha le carte in regola per un bel filmetto...” disse malizioso Tysson ad Altea “... credo arriverà a breve, poi ha una lezione all'università...”

[Nyoko]

Notai il suo sguardo su di me e lo ricambiai, guardandolo tutto. Avrei voluto fermare il tempo e rimanere lì con lui per sempre. Arrivammo sotto casa mia, ma non avevo alcuna voglia di uscire da quell'auto.
"Non se ne sarà neanche accorto della mia assenza" dissi guardandolo dolcemente.
"Quando ci rivedremo?"

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[Guisgard]

Clio prese i proiettili di stronzio ed uscì dal museo della polizia, attenta ad evitare ogni allarme e sistema di sicurezza.
Albeggiava e poco dopo arrivò a casa sua.

[Altea]

"Lo prenderò come un complimento per la mia bellezza" poi le sue parole.."Una lezione alla Università..interessante..di che si tratta, è docente?..dite posso seguirlo, magari potrei fargli pure da segretaria privata se vuole così posso aiutarlo" e avrei girato un pò e recepito informazioni su questi strani fatti.

[Guisgard]

“Impossibile non sentire la mancanza di una donna come te...” disse Pier fissando Nyoko ancora con quel suo sguardo carico di ardore e desiderio “... appena mi libero in ufficio ti chiamerò...” sorridendo, per poi baciarla.
Un bacio caldo, con la lingua che le accarezzava le labbra umide.
“A presto, Nyoko...” sussurrando piano.
E andò via, lasciandola davanti casa sua.

[Clio]

Riuscii ad arrivare a casa senza che nessuno mi vedesse, allora entrai nella mia stanza segreta, mi tolsi la tuta di Ishtar e andai a prepararmi per il lavoro.
L'alba segnava il ritorno di Clio, la psicologa, e dunque era il caso che mi preparassi.
Era solo l'alba, dunque era ancora presto per il lavoro.
Mi preparai qualcosa da mangiare e iniziai ad analizzare i proiettili.

[Nyoko]

Sorrisi ancora a quel suo sguardo e a quel suo sorriso, alle sue parole... Alla sua presenza. Poi mi baciò ancora, ed io mi sentì salire ancora quei brividi preziosi.
"Aspetterò con ansia una tua chiamata" dissi per poi vederlo andare via. Entrai in casa mia e rimasi attaccata alla porta con sguardo sognante e sorriso ebete.

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[Guisgard]

Gwen si preparò e poi coricò.
Era tranquilla, ma ad un tratto udì dei passi.
Vide allora un ragazzino entrare nella camera.
Si avvicinò alla scrivania come se cercasse qualcosa.
Poi si voltò verso di lei.
Aveva i capelli ricchi, il viso truccato con rimmel e rossetto rosso.
Anche gli abiti erano da donne.
Un'immagine grottesca.
“Anche tu” disse “mi prederai in giro? Come fanno gli altri?”
Mostrò allora il collo ed era orrendamente lacerato.

[Guisgard]

“Non è un docente, ma come esperto di tematiche amorose credo...” disse Tysson ad Altea “... appena arriverà potrà chiederlo direttamente a lui...”

[Lady Gwen]

Cercavo di prendere sonno, mentre non riuscivo ancora a realizzare di essere fuori da quel posto orribile.
Sentii ad un certo punto dei passi e vidi entrare un ragazzo, truccato e vestito come una donna.
Sollevai il busto mentre lo ascoltavo e sussultai vedendo il collo lacerato.
"Cosa ti è successo? Chi ti ha ucciso?" chiesi piano, con tono indefinito.

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[Altea]

"Esperto di tematiche amorose..." ora mi stava incuriosendo..se lo chiamavano alla università un motivo vi era.
"Oh si, certo..lo chiederò sicuramente..nel frattempo posso fare qualcosa per la agenzia?Penso tarderà ad arrivare il nostro Capo..ma ha un nome?"

[Guisgard]

Il bambino guardò Gwen per un lungo istante.
Poi il suo aspetto mutò ancora.
La pelle divenne cadaverica, quasi come se fosse in decomposizione, i capelli bagnati.
“Dì che devono cercare nel canale...” disse “... sotto la vecchia fabbrica... mi ha nascosta là... esso... è stato esso...”
http://static.vivacinema.it/vivacinema/fotogallery/625X0/32515/daveigh-chase-in-the-ring.jpg

[Guisgard]

Clio si sedette comoda, ora che era a casa, a mangiare e ad analizzare i proiettili di stronzio.
Non erano comuni munizioni e non solo per il materiale adoperato.
Sui proiettili, infatti, erano impressi dei Simboli ben precisi: Croci.
Cosa poteva mai significare?
Ad un tratto le squillò il cellulare.

[Lady Gwen]

Sussultai ancora quando il suo aspettò mutò.
Nel canale, sotto la vecchia fabbrica.
Dovevo ricordarmelo.
Esso?
"Esso chi? Non sai chi era?" chiesi ancora.

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[Guisgard]

Nyoko era ancora appoggiata alla porta, quando la sveglia cominciò a suonare.
Jeffrey allora iniziò a svegliarsi pigramente.
Si voltò e non trovò sua moglie accanto a lui.
“Nyoko...” chiamò “... sei in bagno?”

[Nyoko]

Il suono della sveglia mi destó da quei pensieri bollenti e subito, dopo aver sentito mio marito svegliarsi, mi gettai in bagno.
"Sì, caro! Sono in bagno" dissi aprendo i rubinetti e sistemandomi un po'.

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[Clio]

Croci, croci sui proiettili.
Beh, pensando alla conversazione che avevo avuto con il vecchio prete e quelle che invece avevo raccolto mentre cercavo informazioni sullo stronzio non mi sembrava poi tanto strano.
L'alba cominciava a mutare in mattina, e io dovevo prepararmi per andare al lavoro.
Misi i proiettili in cassaforte, e iniziai a prepararmi.
In quel momento suonò il telefono, e risposi.
"Sì?" Mentre sceglievo cosa indossare.


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[Guisgard]

“Sarà lui stesso a presentarsi, non tema.” Disse Tysson ad Altea. “Vuol fare pratica col suo nuovo impiego? Ottimo. Mi piace lo spirito di iniziativa. Beh, le darò una mano... cominciamo dall'abc... come si siede lei? Una degna segretaria deve saperlo fare... sedersi in modo giusto intendo. E' un po' come una modella di un pittore... sa, no? Mostrare disponibilità e sensualità. Insomma deve affascinare i nostri clienti, giusto? Su, mi faccia vedere come si siede su quello sgabello alto...” sorridendo.

[Guisgard]

“Bene, allora ti aspetto così da poter fare colazione insieme.” Disse Jeffrey aspettando che Nyoko uscisse dal bagno.

[Nyoko]

Maledizione. Che gli è preso questa mattina? Mi struccai e mi gettai sotto la doccia... Una doccia fredda, per sbollire un po' da quel momento di pura lussuria. Uscì rapida dalla doccia e indossai un abito semplice, bianco e largo. Legai i capelli in una coda di cavallo e mi avviai in cucina.
"'Giorno" dissi avviandomi ai fornelli per preparare la colazione, ignorandolo.

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[Guisgard]

Clio cominciò a prepararsi, quando le squillò il cellulare.
“Immagino” disse la voce al telefono “tu abbia già qualcosa su cui lavorare, giusto? E' una situazione che piace poco ai vertici e va risolta quanto prima. Dunque? Che novità hai per noi?”

[Altea]

"Oh certo che si presenterà" sorridendo ma quell' ambiente iniziava a piacermi.
Poi quella prova e vidi lo sgabello e lo focalizzai mentre mi avvicinavo a lui..lentamente ancheggiando. Mi voltai e poggiai i palmi delle mani sullo sgabello scivolando lentamente sopra e ovviamente accavallando le gambe.."Va bene così?"

[Guisgard]

“Non è un pedofilo...” disse la bambina a Gwen “... non devono cercare un pedofilo... non lo troveranno...”
Ad un tratto qualcuno bussò alla porta.
“Gwen?” Chiese Elv da fuori. “Tutto bene? Ti ho sentita parlare...”

[Clio]

Mi addentrai nell'armadio, guardandomi intono mentre sceglievo gli abiti da mettermi per il lavoro.
"Sì.." annuii, prendendone uno dall'ometto "Naturalmente, sono entrata in possesso dei proiettili che hanno ucciso i nostri uomini, sono di stronzio con delle croci sopra, per ora ho una pista, vi terrò informati appena so altro..".
Intanto avevo trovato qualcosa che poteva andare, per il primo giorno di lavoro.

[Guisgard]

Jeffrey si sedette a tavola e non notò più di tanto l'aspetto di sua moglie, ignorando così che aveva passato la notte in bianco.
“Ascolta, cara...” disse bevendo del succo d'arancia e sfogliando il tablet per le notizie in borsa “... avevo pensato di andare insieme da mio cugino Ernest, nella sua fattoria fuori città... ti va? Una giornata tranquilla, all'aria aperta, no?” a Nyoko.

[Nyoko]

Mi fermai a quella domanda. Da sui cugino? In campagna? Oh no! Significava fingere di essere "la moglie felice che ama suo marito alla follia!"
"Non lo so, caro... Quando avresti intenzione di andarci?" domandai senza voltarmi.

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[Guisgard]

Tysson si godette lo spettacolo offerto da Altea, che aveva deciso di stare al gioco.
La vide ancheggiare e poi sedersi accavallando le gambe.
E naturalmente ne fu compiaciuto, tanto avere letteralmente gli occhi fuori dalle orbite.
"Oh, perfetto..." disse deglutendo "... che segretaria perfetta... che classe... portamento, eleganza, stile... bravissima..." annuendo.
Ad un tratto si sentì un'auto arrivare.

[Altea]

Sorrisi alle sue parole..quel Tysson non cambiava mai ma in fondo era una brava persona.
Poi arrivò un auto. ."Forse abbiamo ospiti..perché il Capo mi da l'idea di quei tipi si fanno attendere".

[Guisgard]

“Croci...” disse pensierosa la voce al cellulare “... molto strano... pensi sia una setta? Qualche fanatico religioso forse?” A Clio.

[Guisgard]

“Oggi, cara...” disse Jeffrey a Nyoko “... partiamo subito dopo colazione, ti va? Si mangia bene, l'aria è buona, ci sono mio cugino e sua moglie. Mi sembrano presupposti ottimi per un giorno rilassante, no?”

[Nyoko]

Sospirai appena... Dannazione, non avevo alcuna voglia di uscire di casa.
"Non devi lavorare?" chiesi cercando una scusa valida per restare a casa.

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[Clio]

Misi il vivavoce mentre mi vestivo per andare al lavoro.
Ormai cominciava ad avvicinarsi l'orario in cui dovevo presentarmi all'agenzia.
"Credo che la pista religiosa possa essere la migliore da seguire, studierò le varie possibilità tra sette o confraternite strane, in modo da cercare di saperne di più.." vestendomi "Ora devo andare al lavoro, c'è altro?".
Mentre finivo di prepararmi.

[Lady Gwen]

Tutti questi bambini...
Doveva esserci un nesso.
Ma quale?
Inoltre diceva che non dovevano cercare un pedofilo...
A chi si riferiva? Chi era che lo cercava?
Ad un certo punto il dottor Elv bussò.
Sospirai un po' sconsolata ed andai ad aprire.
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[Guisgard]

Gwen aprì la porta e trovò Elv sulla soglia.
“Gwen...” disse “... tutto bene? Ti ho sentita parlare...” fissandola.

[Guisgard]

“Ho preso un giorno di ferie.” Disse Jeffrey. “Ma tu forse hai qualche impegno? Magari un appuntamento con qualche amica?”

[Guisgard]

L'auto arrivò e Tysson annuì ad Altea.
“Comunque” disse guardandole le gambe accavallate “una segretaria come lei farà di sicuro colpo su di lui.” Facendole l'occhiolino.
La porta si aprì ed entrò qualcuno.

[Guisgard]

“Per ora no.” Disse la voce a Clio. “Ma tienici informati.” E staccò.
La bella psicologa poteva così terminare di prepararsi per andare al lavoro.

[Nyoko]

Continuai a preparare la colazione, riflettendo su una buona scusa.
"Devo portare un mio libro alla polizia, ora che mi ci fai pensare" dissi voltandomi a guardarlo appena.
"Ieri è venuto un agente federale" dissi ridandogli le spalle.
"Purtroppo è dovuto andare via di corsa e ha scordato il libro" dissi mettendo il tutto in padella.

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[Altea]

"Ci vogliono solo delle belle gambe per far colpo su di lui..ammetto è un uomo affascinante" ma mi fermai poiché qualcuno era entrato.

[Clio]

Staccai, finii di prepararmi e andai in ufficio, ero in perfetto orario.
Avevo preso con me tutti i miei strumenti da lavoro, anche se non sapevo cosa mi avrebbe aspettato.
Avevo scelto un tubino nero semplice per l'occasione, non amavo strafare.
Mi misi in macchina, e arrivai all'agenzia, per poi entrare.


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[Guisgard]

“Capisco...” disse Jeffrey a Nyoko “... beh, sono libero... ti accompagnerò io alla polizia e poi andremo a pranzo fuori, ti va?” Fissandola.

[Lady Gwen]

Eh...
Già...
Dovevo parlargliene.
Sentivo di dovergli dire tutto, non come un obbligo, ma come un dovere soprattutto verso me stessa.
Gli feci cenno di entrare e mi sedetti a gambe incrociate sul letto.
"Un bambino mi ha appena detto che non devono cercare un pedofilo, perché i pedofili non c'entrano e che devono cercare i bambini nel canale, sotto la vecchia fabbrica" rivelai "Dottore, di cosa parlano? Io... Io ero lì dentro, in quell'ospedale, non so che sta succedendo..." mormorai poi, stringendomi nelle spalle.

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[Nyoko]

Mi salì un brivido di paura... Dannazione!
"Va... Va bene, caro..." dissi portando i piatti conditi al tavolo.
"Va bene..." ripetei più a me stessa che a lui.

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[Guisgard]

Tysson sorrise ad Altea e la porta dell'agenzia si aprì in quel momento.
Non era però il capo, ma Clio.
“Oh, la nostra psicologa...” disse Tysson guardandola tutta “... che fortunata agenzia ad avere due impiegate come voi...” deglutendo.
Un attimo dopo si udì arrivare un'altra auto fuori.