Blaue Blume

[Guisgard]

Altea accese la segreteria:

“Ehi, sono il capo...” disse lui nella registrazione “... vieni subito da me appena sentito il messaggio. C'è un nuovo cliente...”

[Guisgard]

“Ho letto sui giornali la sua storia...” disse Feda “... mi ha incuriosita... e ho iniziato a scrivergli... lui mi ha risposto ed è nata una bella corrispondenza fra noi... ed io lo amo... e credo sia innocente... non deve restare chiuso là...” a Clio.

[Altea]

Accidenti. .subito..quanto tempo era passato da quel subito.
Mi feci una doccia veloce ed indossai un tubino nero corto. Misi la pistola nella giarrettiera e un pugnale tra i laccetti degli slip..posti intoccabili.
Presi la valigetta e subito sfrecciai verso la Metropolitan Agency ed entrai dalla porta laterale.

[Guisgard]

Elv diete un'occhiata a quelle pagine ed annuì a Gwen.
“Si...” disse “... ora possiamo portare tutto alla polizia... andiamo...”
Ed uscirono, raggiungendo la vicina stazione di polizia.
Qui parlarono con la bella Monique, una federale e lei subito portò il tutto al suo capo, chiedendo ai due di attendere.

[Lady Gwen]

Anche stavolta il dottore si convinse e andammo alla polizia.
Lì una donna ci disse di attendere, mentre portava i libri al suo capo.
Io ero nervosa, non mi ero mai trovata in una simile situazione ed ora ero agitata per ciò che sarebbe potuto succedere.

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[Guisgard]

Pier sentì le gambe di Nyoko attorno a lui, stringerlo.
Allora le prese con le mani i seni, stringendoli e poi cominciando a massaggiarli sensualmente.
Erano carezze avvolgenti, morbide, decise.
Le toccava a piene mani quei seni, guardandola negli occhi.
E più li toccava, più i suoi capezzoli diventavano turgidi.
“Anche io posso provocarti...” disse con un sorriso eccitato.

[Clio]

Oh mamma quelle che scrivono ai carcerati non le capirò mai..
Ma quella ragazza mi andava particolarmente a genio, perchè poteva aiutarmi con due lavori contemporaneamente, dopotutto.
Allora annotai ogni cosa che mi stava dicendo, e le sorrisi.
"Una storia molto romantica... ha qui le sue lettere? Vuole trovare il modo di farlo uscire di lì, mi pare di capire..." dolcemente.
"Potrei analizzare il suo caso, cercare di capire se ci sono delle possibilità, se c'è un modo per dimostrare che è innocente..." sempre con fare rassicurante "Ma dovrà portarmi tutte le carte in suo possesso..".
Sì, potevo unire l'utile al dilettevole, alla fin fine.
"Di che cosa è accusato, intanto?" le chiesi.

[Nyoko]

Sentì le sue mani stringermi i seni ed io gemetti appena. Quelle mani sembravano disegnate apposta per reggermi, per toccarmi, per farmi bruciare ancora. Il desiderio era sempre più vivo e la voglia di rifarlo era tornata, eccitandomi di nuovo.
"Io sono più brava" dico avvicinandomi alla sua bocca e gemendo su di essa senza far toccare le nostre labbra. Volavo farlo impazzire! Volevo sentirlo ancora dentro di me, sopra di me.
Scesi le mani sulla sua schiena, carezzandolo e graffiandolo appena, ma vietandogli ancora le mie labbra.

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[Guisgard]

Altea raggiunse il capo, che trovò ad aspettarla.
"Ti aspettavo..." disse lui "... abbiamo un nuovo cliente... chiede protezione... teme isterismi e fanatismi contro la sua persona... un incarico delicato..."

[Altea]

Ascoltai attentamente la Volpe e mi sedetti..:Si..un caso delicato..quasi da guardia del corpo" sorrisi "Di che si tratta?" Prendendo un bicchiere di buon vino rosso "Di chi ha paura..dimmi tutto..chi sarebbe?" sospirando.

[Guisgard]

Elv guardò Gwen e strinse la sua mano.
“Non essere tesa...” disse “... andrà tutto bene...” sorridendole.
La porta si aprì e tornò Monique, con un uomo.
“Sono il comandante Zulian...” questi “... posso sapere come avete trovato queste cose? Leggete di frequente questo genere di libri?” Domandò.

[Guisgard]

Lui cercò le labbra di Nyoko, ma lei gliele negò.
I suoi sussurri erano estasi per Pier, che continuava a stringerle, a toccarle, massaggiarle i seni.
Con le dita giocava poi sui capezzoli ormai dritti e duri.
“Sei crudele...” disse lui gemendo.

[Lady Gwen]

Già, non dovevo essere tesa.
Ma non ci riuscivo.
Infatti mi strinsi al suo braccio.
Arrivò poi l'ispettore ed io non risposi; lasciai che fosse lui a farlo, di sicuro sapeva trattare meglio di me con la gente.

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[Guisgard]

Feda annuì a Clio, per poi darle le lettere.
“Di rapina, omicidio e stupro...” disse la ragazza "... ma non è un criminale... è un artista..."

[Nyoko]

Lo guardavo, lo sentivo, quelle dita... Stavo impazzendo anche io.
"Sono crudele?" dissi portando le mani sul suo petto.
"Ti sto solo provocando un po'..." dico fingendomi seria e poi ridere. Ma la mia risata si ferma appena, soffocata da un gemito provocato da quelle dita sui miei capezzoli.
"Prova a prendermi... Ancora..." dico aprendo la bocca e mostrando le labbra ancora bagnate dai suoi baci ma ancora vogliose di lui.

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[Clio]

Sì, lo conosco il satiro, la sua reputazione lo precede...
Sorrisi appena alla donna-
"Un artista? Raccontami di lui, quello che tu vedi in lui..:" dolcemente "Come ti ho detto, per aiutarti avrò bisogno di tutte le carte in tuo possesso, per analizzarle..".

[Guisgard]

Il capo prese una bottiglia di buon vino rosso e ne diede un bicchiere ad Altea.
“E' un noto scrittore...” disse “... alcuni fanatici hanno iniziato una caccia alle streghe contro di lui, per i suoi libri... sono invenzioni, fantasie, come i libri di Dan Brown e qualche idiota che lo prende sul serio... ecco, anche al nostro cliente è successo qualcosa di simile... e lui ha paura di qualche fanatico... vuoi prendere tu il caso?”

[Guisgard]

Pier fissò Nyoko ed in un impeto d'eccitazione raggiunse la bocca di lei con la lingua, che subito infilò nelle sue labbra e senza smettere di tastarle i seni ed i capezzoli.
E la baciò a lungo.
“Ti ho presa...” disse sulla sua lingua “... cosa ho vinto?” Ridendo eccitato.

[Guisgard]

“Per caso, comandante...” disse Elv a Zulian “... leggevamo quei libri e per caso abbiamo visto richiamavano le cose viste in tv... e allora siamo venuti qui alla polizia...” guardando poi Gwen.
Zulian li fissò entrambi,
“Avete fatto bene...” annuì “... li analizzeremo con calma quei libri... grazie, potete andare...”

[Lady Gwen]

L'ispettore sembrò convincersi della cosa.
Dopotutto, il come non importava, era importante che dessimo un nostro contributo per poter individuare il responsabile e fermare quella strage.
Infatti ci congedò.
"Credi sia andata bene?" al dottore, una volta fuori.

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[Guisgard]

“E' tutto scritto qui...” disse Feda indicando le lettere “... tutto... è innocente... è un artista... ed io lo amo... perchè? Perchè è unico... mi fa sentire speciale e non gli importa del mondo... a lui vado bene così come sono... agli altri no...”

[Clio]

Guardo le lettere e sorrido a Freda, mentre inizio a scansionarle col telefono.
"Mi parli di lei ora... perchè dice che solo a lui va bene così com'è..." dolcemente "Cos'ha di diverso? Che potrebbe crearle problemi con le altre persone?".
Prima che lei potesse dirmi qualcosa di non vero, o di parziale scruto nella sua mente, per cercare di capire cosa nasconda.

[Guisgard]

Gwen ed Elv lasciarono la stazione di polizia.
“Direi di tornare a casa...” disse “... si, è andata bene... ora indagheranno e vedrai scopriranno qualcosa...adesso però devi riposare... magari ti preparerò una cena leggera, ma nutriente... e poi potrai andare a letto...” guardandola con un sorriso rasserenante.

[Lady Gwen]

Speravo avesse ragione, magari avevamo davvero contribuito concretamente alla risoluzione del caso.
Lo guardai e annuii un po' distrattamente.
Non ti importa più se avrò paura, dottore? No, immagino di no... Non dopo ciò che è successo questa notte...

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[Guisgard]

Tornarono a casa ed Elv preparò da mangiare.
Mangiarono ed ascoltarono il telegiornale, in cui si diceva che la polizia aveva nuove tracce da seguire, riguardo il maniaco.
“Lo prenderanno, vedrai...” disse a Gwen lui “... e magari grazie a te...” fissandola, senza aggiungere altro “... se sei stanca puoi andare a letto... io ho del lavoro da finire...”

[Lady Gwen]

Mentre mangiavamo, ascoltammo il telegiornale, in cui dicevano che la polizia aveva novità, grazie a noi, ovviamente.
Lo guardai alla sua frase, la quale si interruppe rimanendo sospesa, anche se non capivo perché.
Senza una parola, o almeno una parola non detta, mi alzai e andai in camera per mettermi a letto.
In realtà non ero stanca e non mi interessava dormire, ma sentivo di voler stare un po' da sola e di allontanarmi un attimo da quell'atmosfera stranamente elettrica che si respirava lì, fra me e il dottore.

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[Nyoko]

Mi baciò, alla fine lo avevo provocato e aveva raggiunto le mie labbra, assaporandole e facendomi vibrare tutta.
"Cosa hai vinto? Oltre al mio cuore?" dissi continuando ad accarezzarlo. Lo spingo appena per potermi mettere io sopra di lui e continuo a baciarlo, posando le mani un po' ovunque.
"Il mio corpo" dissi sensuale ad un suo orecchio.

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[Altea]

Ascoltai la Volpe attentamente.."A parte detesto Dan Brown e non ho mai letto un suo libro..è un rifuto..fanatici? Ovvero, qualcuno lo emula..che libri scrive? Se voglio prendere il caso...beh..è il mio lavoro no? Cosa dovrei fare esattamete?" finendo il bicchiere di vino "Sai non ho mai aperto la valigetta stile 007 che mi hai dotato..lo vogliamo fare assieme? E' qui con me?" sospirai "Mi sono licenziata dalla agenzia matrimoniale..la colpa è di una tizia che fa la psicologa..era una donna acida ed impossibile, non mi ha mai parlato e altro, solo mi guardava in malo modo..secondo me aveva manie di persecuzioni..forse aveva bisogno lei di uno psicologo, a mio parere aveva mire sul Capo..Guisgard è il suo nome, del Capo..e aveva paura glielo prendessi ma non sa io non posso prendere nessuno..si era fatta dei film mentali tutti suoi, anche perchè a mio parere quell' uomo ha un passato oscuro..all' Università un ragazzo gli chiese perchè lui era libero sentimentalmente, e non puoi immaginare, lui si era oscurato in volto e poi..entrò un merlo dalla finestra che lui indicava e ha ferito una ragazza in un occhio..un merlo..i merli non sono aggressivi" pensierosa "E poi..lui era sparito misteriosamente, quando tornò era di umore allegro. Lui non è così mostra di essere gioviale ma nasconde qualcosa..è un peccato abbia dovuto licenziarmi ma quella donna era nevrastemica e mi irritava se continuava cosi le arrivava una pallottola in mezzo alla fronte ti giuro..eppure mi interessava scoprire cosa nascondesse quell' uomo e la agenzia..non me la dice giusta..mi permetti di farlo, ovviamente assieme al caso mi hai dato".
E presi la valigetta, la aprii e vidi molte cose strane e guardai la Volpe "Spiegami il contenuto..vedo chiavette particolari ed altro".

http://photogallery.indiatimes.com/celebs/international-stars/angelina-jolie/movie-stills/mr--mrs-smith/photo/19986206/Angelina-Jolie-in-a-still-from-the-film-Mr--Mrs-Smith-.jpg

[Guisgard]

Capitolo III: Fantasmi ad Afragolopolis

"Un fantasma è l'ombra di un ricordo, il peso di una colpa e il tormento di un rimpianto."

(Puskin)


La signora Laura, governante del ragionier Matt, che nel dopolavoro si occupava dei souvenir religiosi della chiesa di San Michele, come ogni sera, quando lui si recava nel suo studio per regolare i conti di giornata, preparava uno dei suoi panini con crescione, sottaceti e prosciutto cotto così famosi in tutto il vicinato che poi portava al suo datore di lavoro con un bicchiere di gazzosa al cedro ed uno yogurt agli agrumi.
Lui come ogni sera l'avrebbe accolta con il suo solito cenno del capo, uno sguardo fugace, un sorriso bonario appena accennato e qualche domanda di cortesia sui suoi figli ora all'università.
Lei avrebbe posato il vassoio sulla scrivania, rispondendo con un contenuto entusiasmo riguardo ai suoi figli che le davano grandi soddisfazioni, per poi augurargli una buona serata ed andare via.
Quella sera forse lui le avrebbe mostrato i nuovi Santini dell'Arcangelo arrivati in giornata, chiedendole un suo parere e così congedandola.
Il primo accenno d'ansia in lei sopraggiunge nel vedere la porta dello studio chiusa.
Il ragioniere non la chiudeva mai, neanche quando doveva fare qualche lunga telefonata per lamentarsi di un ordine non arrivato, o giunto con ritardo.
La signora Laura bussò alla porta, prima in modo leggero, con le dita, poi con le nocche della mano con fare più deciso.
Sentì una vaga angoscia.
"Ragioniere..." disse titubante "... ragioniere?"
Nel silenzio che seguì la sua voce sentì solo il rumore di acqua che diventava gocce.
Plink... plink... plink... plink...
La paura cominciò a divampare in lei.
Nella sua mente vide quelle gocce.
Si ingrassavano, si appesantivano, si addensavano, diventavano gravide e infine cadevano.
Mille altri pensieri presto forma nella sua mente.
Rivide suo nonno che ebbe un infarto, o suo nipote morto anni prima e trovato senza vita con una siringa in un braccio.
Quasi meccanicamente la sua mano toccò la maniglia placcata della porta, per poi stringerla.
La porta però non si mosse.
Era stata chiusa dall'interno.
La donna cominciò a pensare.
Mai il ragioniere aveva chiuso la porta del suo studio.
Mai l'aveva chiusa a chiave.
Mai non avrebbe risposto alla sua voce.
Poteva averlo fatto stasera?
Chiudersi dentro prevedendo un infarto?
No, era tutto assurdo.
La sua mente correva folle in quei momenti.
Si vide con in mano una cornetta telefonica a balbettare parole senza senso al centralino del pronto soccorso, o a correre in strada sconvolta e spaventata a bussare alle porte dei vicini.
Magari sarebbe stata la signora Violetta a dare poi l'allarme e a chiamare la polizia.
Erano pensieri confusi, tragici, assurdi.
Si impose di restare calma, di riflettere.
Le chiavi di riserva, realizzò.
Corse allora in cucina, nella scatola di latta in stile "old Afragolignone", dove c'erano i doppioni di tutte le chiavi di casa.
Veloce fece scorrere le varie etichette con scritto sopra i nomi delle diverse stanze.
Trovò studio e corse di sopra.
Tornò di nuovo davanti alla porta e provò ancora ad aprirla con la maniglia.
Non voleva usare la chiave.
Sapeva che usarla significava qualcosa di irreversibile, definitivo.
Provò ma la porta restò chiusa.
Allora si decise ed usò la chiave.
La sua mano sudava e tremava e ci mise più di un istante ad infilare la chiave nella serratura.
Apri la porta ed entrò, restando a fissare la scrivania con tutti i suoi fogli sopra.
"Ragioniere..." mormorò.
Stava immobile, poi tutto in lei mutò.
Stringeva con le mani la gonna chiara, i suoi occhi divennero sporgenti, le pupille dilatate.
La bocca si distese in un profondo ghigno di terrore, voleva gridare ma non ci riuscì.
Il ragioniere era seduto al suo posto, col capo riverso sui fogli davanti a lui, gli occhi spalancati e vuoti, la bocca aperta in un'espressione di orrore folle ed incomprensibile.
Accanto a lui c'era un tagliacarte insanguinato, con il quale si era tagliato entrambi gli avambracci, dalle vene dei polsi fino agli incavi delle braccia.
Le gocce di sangue che ad intervalli regolari cadevano a terra erano di un rosso vivo e denso.
La mano destra del ragioniere era su un foglio insanguinato, sul quale si vedeva una traccia di sangue serpeggiante.
Era stato il ragioniere a lasciarla sul foglio col suo dito insanguinato.
Un ultimo frammento di vita, forse di paura, che il ragioniere aveva voluto lasciare al mondo.
La traccia sembrava formare delle lettere incerte:

"Uaar..."

Davanti a tutto ciò, infine, la signora Laura trovò la forza di gridare.

Gli uomini della scientifica coprirono il cadavere del ragioniere e cominciarono a raccogliere altri indizi nella stanza.
“Uaar...” mormorò Ross “... che diavolo vorrà dire mai?”
“Magari non aveva senso...” Monique “... forse ha tentato di scrivere qualcosa senza però riuscirci...”
Zulian invece si aggirava per la stanza.
Notò allora qualcosa.
La copertina di un libro.
E lesse il nome del suo autore: Monter.
“Ci siamo tutti?” Voltandosi verso Ross e Monique.
“Manca solo Pier, capo.” Rispose la ragazza. “Ha chiesto un giorno di permesso.”
“Revocato.” Sentenziò Zulian. “Fallo venire. Subito.”

Intanto nell'auto di Pier, nel bel mezzo della campagna Afragolignonese, i due amanti erano nudi, l'una sull'altro.
“Il tuo cuore... ed il tuo corpo...” lui accarezzandole il bel seno “... molto invitante...” con la voce calda ed eccitata, sfiorandole il capezzolo tutto turgido “... ho già qualche fantasia, sai?” Con uno sguardo penetrante.
Ad un tratto squillò il suo cellulare.
Un attimo dopo suonò anche quello di Nyoko.
Era suo marito.
http://static.tecnocino.it/r/845X0/www.tecnocino.it/img/samsung-galaxy-s7-edge-difetti.jpg

[Nyoko]

Eravamo nudi l'uno sopra l'altra ed io mi stavo gonfiando di piacere di nuovo. Sentì ancora le sue mani sul mio corpo ed andai in estasi. Poi i nostri cellulari squillarono ed io sospirai. Guardai il mio... Mio marito... Maledetto guastafeste.
"Rispondiamo?" dissi guardandolo complice.

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[Guisgard]

Clio penetrò nella mente di Feda.
Vide allora fiumi d'inchiostro, sogni adolescenziali, spinelli, musica rock e metal.
Poi un ghigno.
Diabolico.
Era quello di Daniel.

“Lui...” disse Feda “... lui mi apprezza per ciò che sono... non è come i miei genitori... loro mi vogliono perfettina, credente praticante, tutta casa e chiesa insomma... ed io non sono così...”

[Guisgard]

Gwen era a letto, Elv invece alla sua scrivania, preso dal suo lavoro.
Poi ad un tratto la guardò.
“Dimmi...” disse “... non riesci a dormire? Hai paura dei fantasmi?”

[Lady Gwen]

Stavo lì a letto senza far nulla, in attesa di qualcosa, quando mi parlò.
Mi voltai verso di lui, alla scrivania, e alzai le spalle.
"Non ho sonno..."

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[Clio]

Le immagini che vidi nella sua mente non mi stupirono più di tanto.
Una ragazza normale, espressione della società moderna, solo con due genitori troppo all'antica, che hanno provato a cambiarla.
Sorrisi.
Oh, io ne sapevo qualcosa di genitori che volevano cambiarmi, dopotutto.
Ero fuggita per questo, avevo iniziato una nuova vita nel segno di Uaarania per questo.
"Troveremo il modo di farlo uscire da lì.." annuendo dolcemente alla donna.
"Lei è andata a trovarlo? Le è concesso?" chiesi.

[Guisgard]

Il capo rise.
“Sbaglio” disse ad Altea “o quel tipo di interessa? Quello dell'agenzia intendo?” Divertito e malizioso. “Su, ora concentrati sul nostro caso... il nostro cliente vive in una bella villa appena fuori città... lo incontrerai fra un'ora, ti sta aspettando... lui ti saprà dire cosa devi fare...” guardò la valigetta “... è piena di gadget molto interessanti... un cellulare/telecomando con cui far scattare esplosivo al plastico... rimmel, smalto e rossetto col suddetto esplosivo... Chanel n 5 soporifero... astuccio con sigarette e mini pistola incorporato ed altri giocattoli simili...”

[Altea]

"Interessante? Non saprei..per poter definire un uomo particolare ed interessante dovrei conoscerlo bene..tipo una cena, un' uscita assieme..visto per poco non potrei giudicare".
Alle parole del capo mi alzai e lo guardai.."Accidenti sembro una Mata Hari con..licenza di uccidere" pensando alla battuta fatta il pomeriggio.."Peccato le sigarette non fumo..oh ma ci sono pure delle chiavette per entrare negli archivi della polizia e altre parti..perfetto".
Chiusi la valigetta.."Dove trovo il nostro cliente, dove mi aspetta? Abbigliamento elegante o sportivo?"

[Guisgard]

Pier baciò Nyoko e con la lingua le sfiorò il mento, poi il collo.
Allora sbuffò.
“Dannati cellulari...” disse guardando i due cellulari “... magari... ma è il numero di emegenza e devo rispondere...” prendendolo “... si? Si... si... ok... d'accordo...” seccato, per poi chiudere. “Devo andare, amore...” fissando Nyoko.

[Guisgard]

Elv guardò Gwen.
“Non hai sonno...” disse “... come mai? Hai caldo? Vuoi vedere un po' di tv? Ti va di chiacchierare? Dimmi...” posando i documenti davanti a lui in un cassetto.

[Guisgard]

Feda guardò stupita Clio.
“Davvero...” disse “... davvero mi aiuterete? Anche se è contro la legge?” Meravigliata. “No, non è concesso far visita ai detenuti... occorre essere un medico della commissione interna o un poliziotto con regolare permesso...”

[Lady Gwen]

Dovetti trattenere una risata divertita a tutte quelle domande una appresso all'altra.
"Non avevi da lavorare?" mormorai, guardandolo con le braccia dietro la testa.

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[Guisgard]

“Elegante.” Disse il capo ad Altea. “Ti aspetta nella sua villa... ecco l'indirizzo... Casale Cerrano... numero 78... in bocca al lupo, bellezza.”

[Clio]

La legge, bambina, non mi ha mai fermato...
Sorrisi, dopotutto lei davanti aveva Clio non Ishtar, non aveva idea di chi fossi in realtà.
Ma già che far uscire Fabbrus era una missione di Uaarania, avrei unito l'utile al dilettevole.
"Naturalmente mia cara, non faremo nulla che possa andare contro la legge, ma potremo trovare il modo per dimostrare la sua innocenza, in modo che possiate ricongiungervi..." sorridendo rassicurante "Cosa ne dice?".

[Guisgard]

Elv sorrise.
“Beh, sei mia ospite...” disse a Gwen “... mi preoccupavo affinchè stessi bene... sbaglio?”

[Altea]

"Crepi..."risposi in modo scaramantico.."Ovviamente, sarò in incognito, non voglio essere scoperta..la "Rosa Nera" lavora in incognito, mi chiamerò "Rose Black" appunto, ci si vede Volpe".
Salii in auto e tornai nell' appartamento, qualcosa mi turbava...come se quella missione fosse pericolosa od altro.."Guardai dalla vetrata dell' ampio salone del grattacielo e vidi quasi tutta Afragopolis..quanti misteri nascondeva".
Indossai un abito elegante, rigorosamente nero e lungo, la pistola sempre nella giarretteria e il pugnale tra gli slip.
Presi un rossetto dalla valigetta e il profumo che avvelenava e lo misi in borsetta.
Uscii e presi la strada verso la casa dello scrittore impostando il satellitare.

http://1.bp.blogspot.com/_GwF60tDzgFY/S9efHvw9_8I/AAAAAAAAAIQ/U5u99D544f0/s1600/megan-fox-uk-transformers-premiere2.jpg

[Guisgard]

“Sarebbe fantastico...” disse Feda “... ma... ma dubito possa accadere... l'hanno già condannato... è la legge degli uomini, non quella giusta e naturale... loro odiano Daniel perchè è un genio... un artista...” guardando Clio sconsolata.

[Lady Gwen]

Ospite.
No, non era questo il termine che avevi usato, avevi detto paziente... sbaglio?
Sorrisi di rimando, mentre rotolavo su un fianco e poggiavo la testa sul palmo della mano.
"Perché sei diventato psicologo?" guardandolo con tono e un sorriso curiosi.

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[Guisgard]

L'auto di Altea uscì dalla città e dopo circa una mezz'ora intravide la villa dello scrittore.
Era grande, rustica, con un bel giardino ed un ampio cortile.
Alberi di aranci e di limoni fiancheggiavano il viale d'ingresso.
http://www.propertyintuscany.it/wp-content/flagallery/villa-di-campagna-a-country-house-in-val-dasso/gallery-pic5-big.jpg

[Altea]

Arrivai davanti ad una villa...se la passava bene lo scrittore..non sapevo nemmeno il nome a dire il vero.
Parcheggiai l' auto lontano e mi incamminai per la stradina ancheggiando, sentivo solo il tichettio dei miei tacchi alti.
Ma davanti alla villa mi pervase di nuovo quel senso di inquietudine..possibile?
Mi feci coraggio e suonai il campanello aspettando con la borsetta sotto il braccio e guardandomi attorno solo girando lo sguardo, in modo indifferente.

[Clio]

"Non si scoraggi..." sorridendogli "Troverermo un modo, l'Amore trova sempre un modo, vedrà.." annuendole.
Ishtar trova sempre un modo, altroché...
"Mi racconti un po' di questo lato artistico del suo Fabbrus, le va?" dolcemente.
Io già lo conoscevo un po', ma volevo sentire cosa aveva da dire la nostra innamorata.

[Guisgard]

Altea bussò ed aprì un anziano cameriere.
“Buongiorno, signora...” disse impettito “... desidera?”
Nello stesso istante, nel giardino della villa, la bella detective notò qualcuno.
Era un ragazzo che la fissava in un modo strano, che lei definì sospetto.
http://gioit.h-cdn.co/assets/16/30/480x724/jonathan-rhys-meyers-film-curiosita-vita.jpg

[Guisgard]

“E' un genio...” disse Feda a Clio “... è istrionico... geniale... ironico... sarcastico... deride tutte le concezioni assolutistiche... infanga con la sua arguzia i bempensanti... umilia con la sua dialettica le intolleranze del mondo... ovvio che un governo come questo di Afragolopolis perseguiti uomini come lui...”

[Altea]

Arrivò un anziano cameriere e sorrisi mentre notai un ragazzo nel giardino che mi fissava..non poteva essere quello lo scrittore, era giovane..e perchè mi guardava in quel modo circospetto poi.
"Salve" dissi a bassa voce "Sono della Afragopolis Metropolitan Agency e ho appuntamento col proprietario della casa, uno scrittore..non mi è stato detto il nome" sfoderando il mio miglior sorriso ma attenta al tipo continuava a guardare..e se fosse stata una spia.

[Guisgard]

Elv sorrise.
“Vediamo...” disse a Gwen “... forse perchè per giurisprudenza non era portato... architettura mi annoiava... ingegneria era a numero chiuso... per le lettere, la storia e la filosofia non sono mai stato tagliato... forse avrei potuto darmi allo sport... da ragazzino era un asso a calcio... ma avevo un pessimo carattere e spesso risultavo antipatico ai vari arbitri, che finivano tutti per cacciarmi dal campo...” ridendo “... e così... per esclusione è rimasta la psicologia.” Divertito. “Soddisfatta?”

[Lady Gwen]

Lo ascoltai attenta e incuriosita mentre mi rispondeva.
Poi accennai una risata divertita.
"Mi aspettavo una risposta più profonda ed elaborata" ridendo "Non ti immagino con un pessimo carattere" fissandolo.

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[Nyoko]

Mi beai del passaggio della sua lingua sul mio mento e sbuffai con lui.
"È grave?" dissi ignorando il mio cellulare e ascoltandolo.

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[Clio]

La ascoltavo attentamente, ogni parola. Conoscevo di fama il Satiro, ma era interessante sentire il parere della ragazza.
"Capisco, sembra una persona eccezionale..." dolcemente "C'è altro che vuoi dirmi, cara, prima di andare?".

[Guisgard]

“Si, signora.” Disse il cameriere ad Altea, mentre quel ragazzo dal giardino la fissava. “Il signor Monter è in casa e la stava aspettando. La prego, abbia la compiacenza di volermi seguire...”
La condusse così in un ampio salone arredato con un certo gusto Vittoriano.
Qui c'era un uomo di mezz'età, seduto a fumare un sigaro dall'intenso odore.
“Prego, la stavo aspettando...” ad Altea “... sono Monter... lo scrittore...”
http://www.themoviescene.co.uk/reviews/_img/263-3.jpg

[Guisgard]

Elv rise.
“Per questo ho scelto poi psicologia all'università.” Disse a Gwen. “Ora sono un bravo ragazzo, no?” Divertito.

[Altea]

Il cameriere tolse o aggiunse ogni mia perplessità. .chi diamine era quel ragazzo che mi guardava dal giardino..ma non ebbi il tempo di pensare che mi trovai in un salotto ben arredato e sembrava di aver fatto un tuffo nel passato.."È un piacere signor Monter..sono colei che mi occuperà del suo problema" sedendomi perplessa.."Mi dica tutto".

[Guisgard]

“Solo che...” disse Feda a Clio “... che lo amo... e vorrei fosse libero... lui mi sposerebbe ha detto se lo fosse...”

[Lady Gwen]

Sorrisi divertita.
"È un buon punto di vista" asserii, giocherellando con un angolo del cuscino.

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[Guisgard]

“La ringrazio...” disse Monter ad Altea “... cosa beve?” Chiese. “Non mi ha detto però il suo nome...” sorridendo cordiale “... fuma?” Porgendole una ricca scatola di sigari cubani.

[Clio]

Sorrisi alla ragazza.
Era così dolce, così carina, avrei trovato il modo di aiutarla.
Dopotutto tutti hanno diritto alla felicità, mica solo i sostenitori del governo.
Uaarania mi aveva insegnato tutto quello, e io ci credevo fortemente.
"Bene, allora.." alzandomi e tenendendole la mano "Abbiamo tutti i suoi dati, le faremo sapere come procedono le cose, nel frattempo però vorrei vederla spesso, per parlare, le va?".

[Guisgard]

Elv sorrise e restò a fissare Gwen.
“Non mi hai detto però” disse “perchè non riesci a dormire? Sei nervosa? Inquieta? Dimmi... mi sembri una bambina che non sa con quale giocattolo passare il tempo.” Divertito.

[Altea]

"Una bibita fresca ai frutti. .oggi vi è molta afa..oh no, grazie non fumo" ..il mio nome.."Rose Black è il mio nome" sorridendo.."Un nome banale..mi tolga una curiosità. .fuori in giardino vi era un ragazzo, lo conoscete? Non vorrei sia un pericolo" prendendo la bevanda.

[Lady Gwen]

Sorrisi con espressione sorniona mentre poggiavo di nuovo la testa sul cuscino.
"Niente... Non ho sonno..." con una scrollata di spalle "Non ti capita mai di non dormire semplicemente perché non hai sonno?" guardandolo.
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[Guisgard]

“Certo.” Disse annuendo Feda a Clio.
E le lasciò i suoi dati ed il suo numero di telefono.
Poi uscì.

[Guisgard]

“Era il numero speciale...” disse Pier rivestendosi a malincuore “... e a quello non si può non rispondere... devo tornare in servizio...” guardando Nyoko “... ti squilla il cellulare...” sorridendo “... magari tuo marito si chiede dove sei... cosa gli dirai? Che hai visto un vecchio amico di scuola?” Malizioso.

[Nyoko]

Lo guardo maliziosa e gli sorrido, afferrando il cellulare. "Non so... Magari gli dico che mi hanno rapita" dissi guardandolo e rispondendo.
"Pronto?"

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[Guisgard]

Monter sorrise ad Altea.
“No, stia tranquilla...” disse “... è mio nipote... Rio, si chiama... studia all'università, ama scrivere ed io gli permetto di stare qui, in modo da insegnargli ad essere un buon romanziere... anche se lui ama la poesia in verità... ma non è il mio genere ciò che lui scrive...”

[Altea]

Mi rassicurai anche se non capivo quello sguardo indagatore. ."Lei che genere predilige o scrive? E perché teme dei fanatici?" Scrutandolo attentamente ma senza destare emozioni.

[Guisgard]

Pier sorrise e Nyoko rispose al cellulare.
“Cara...” disse Jeffrey “... dove sei? Io sono tornato alla fattoria... tu?”
Intanto il bel poliziotto, visto che lei era rimasta nuda, si chinò sui suoi seni e cominciò a leccarne uno, per poi succhiarlo dolcemente.
Era un lento e sensuale massaggio fatto di labbra e lingua sul capezzolo di lei, mentre la bella scrittrice era al cellulare con suo marito.

[Clio]

Accompagnai la ragazza alla porta, e poi mi diressi verso il mio ufficio, entrai e mi sedetti alla scrivania, analizzando il caso.
Certo non era facile, ma mi sarebbe sicuramente tornato utile, ora dovevo solo capire come vendere quel caso all'agenzia, in modo che loro accettassero di aiutare la ragazza nonostante il suo amato fosse un criminale.
Sì, dovevo inventarmi qualcosa, intanto aprii il computer e iniziai a leggere le lettere dei due innamorati, che avevo scansionato col telefono mentre lei parlava, sperando di trovarci qualcosa di buono.

[Guisgard]

Elv guardò Gwen.
“Si, a volte capita anche a me...” disse “... beh, cosa vuoi fare? Guardare la tv? Leggere un libro? Ho gli scacchi... quelli credo ti faranno addormentare subito.” Ridendo.

[Nyoko]

"Jeffrey..." dissi sentendo la sua voce.
"Sono ancora in giro" dissi prima che la lingua e la bocca di Pier si mettessero a giocare con i miei seni. Mi scappò un gemito che cercai di mascherare con uno sbadiglio.
"Adesso vengo" dissi sorridendo a Pier e tirandogli piano i capelli.

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[Lady Gwen]

Risi alla sua battuta, scuotendo la testa.
Poi lo guardai.
"Nemmeno tu hai tanta voglia di dormire, vedo..." divertita.

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[Guisgard]

“Amo il realismo...” disse Monter ad Altea porgendole il bicchiere “... mi piacciono le storie reali, i personaggi verosimili... affrontare problemi che affliggono il nostro mondo...” bevendo “... si, temo di essere in pericolo... un pericolo tangibile... per i miei libri... alcuni non accettano la libertà di pensiero e parola... e ciò che o scrivo sembra infastidire qualcuno...”

[Guisgard]

“Oh, si...” disse in un sussurro baso Pier a quelle ultime parole di Nyoko, continuando a succhiarle il capezzolo.
“Va tutto bene, cara?” Chiese Jeffrey al cellulare. “Mi sembra strana la tua voce? Sarà forse il cellulare che ha poco campo? Ti vengo incontro con l'auto? Così non ti stancherai di camminare fino alla fattoria?”

[Altea]

Presi il bicchiere.."Purtroppo viviamo in una società corrotta..è di questo che scrive? Chi sono coloro che non accettano ciò che scrive? E cosa vuole faccia per lei?" poggiai il bicchiere fingendo di non bere distrattamente.

[Nyoko]

Spalanco gli occhi e cerco di non gemere, ma con la bocca di Pier sui miei capezzoli è quasi impossibile.
"No no, tranquillo. Non ti scomodare. Sono già per strada, ci vediamo fra un po', ciao!" dico di fretta e furia per poi chiudere la chiamata e concentrarmi sulla bocca di Pier.
"Oh Pier..." dico gemendo e tirando ancora i suoi capelli morbidi.

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[Guisgard]

“In effetti no...” disse Elv a Gwen “... quindi? Idee?” Fissandola divertito, per poi alzarsi e sedersi accanto a lei sul letto.

[Guisgard]

“Fanatici.” Disse Monter. “Mi hanno persino minacciato... lettere intimidatorie... lei deve proteggermi, essere una sorta di guardia del corpo...” ad Altea “... così mi sentirò sicuro e tornerò a scrivere... in giro ci sono pazzi ovunque...” finendo il suo bicchiere.

[Altea]

"Guardia del corpo..ma sono una investigatrice privata io..mica vorrà io stia a sua disposizione qui 24 ore su 24..sia più preciso" guardando l'orologio.

[Lady Gwen]

Lo seguii con lo sguardo mentre si alzava e mi raggiungeva sul letto.
Non pensavo lo avrebbe fatto dopo... Beh...
Tuttavia, non era certo un male, anzi, tutto il contrario.
"Potremmo anche rimanere a guardare il soffitto, per quanto mi riguarda" risposi ridendo "Lì, in clinica, era più il tempo che passavo addormentata e ora l'idea di stare un po' sveglia non mi dispiace..." fissandolo con un leggero sorriso e rotolando sulla schiena.
Sai, dottore, mi piace questa vicinanza
Sai, dottore, in realtà mi piaci tu
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[Guisgard]

“Piccola...” disse Pier alzando lo sguardo verso Nyoko, restando però con la lingua sul suo seno “... cosa c'è?” Fingendo indifferenza, ma col tono sensuale, se non addirittura lascivo. “Vuoi che smetta? Devi tornare da tuo marito?” Malizioso.

[Nyoko]

"Marito?" dissi fingendomi seria. "Ah già... Non c'è fretta... Può aspettare" dissi gemendo ancora sotto la sua lingua.
"Oddio... Pier..." dissi senza staccare gli occhi dai suoi e aprendo di più la bocca per ansimare.

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[Guisgard]

Clio passò in rassegna le lettere.
Quelle di Feda erano sdolcinate, piene di panzane poetiche, spicci esistenziali ed utopistiche fughe d'amore.
Quelle di Daniel invece erano ben diverse.
Oltre a dire di amarla, lui cercava in tutti i modi di apparire innocente, affermando di essere perseguitato da un demone che uccide quelli come lui.
Gli uomini liberi e senza falsi dii.

[Guisgard]

“Chiedo di essere protetto.” Disse Monter ad Altea. “Ne è capace? Gli investigatori lo fanno. Proteggermi e cercare di scoprire chi mi minaccia. Se non è capace di fare questo chiamerò altri detective, più esperti. Non è certo un problema.” Con indifferenza, come se si trovasse davanti una persona poco affidabile.

[Guisgard]

Elv guardò Gwen e sorrise.
Ma il suo sguardo indugiò su di lei.
C'era stato quel bacio ed ora lei appariva diversa.
Forse più donna, anche se lui cercava di non pensarci.
“Bene...” disse solo guardandola negli occhi con un'espressione indefinita.

[Altea]

Era una sfida? .."Indaghero' sul suo caso. .se non ci riuscirò allora chiamerà altri detective" mi alzai.."A domani pomeriggio allora..nel frattempo vedrò di studiare il suo caso" avrei studiato e cercato in archivi della polizia qualcosa su di lui..le cose andavano ponderate bene.."È tutto. .affare fatto?Il pagamento alla mia agenzia"guardando fuori nel giardino.

[Guisgard]

"Si, dimmi..." disse malizioso Pier, continuando a giocare con la lingua sul bel seno di Nyoko "... non ti piace quando faccio così?" Leccando piano, come se fosse un gelato tutto da gustare. "Vuoi che smetta?" Con quella lingua che si muoveva piano, ma calda ed inesorabile su quel capezzolo ormai duro e sporgente.

[Lady Gwen]

Sentivo il suo sguardo su di me, mentre io fissavo il soffitto.
Finché il mio sguardo non iniziò a spostarsi appena ora su di lui, ora sul soffitto, alternativamente.
Ad un certo punto mi decisi e mi voltai su un fianco, ritrovandomi di fronte a lui, con un leggero sorriso, mentre continuava a fissarmi ed io facevo lo stesso in ritorno.
"Hai appena deciso che passeremo la nottata a fissarci?" con un sorriso divertito "Per me va bene..." continuando a fissarlo.

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[Nyoko]

"No..." dissi gemendo forte. "Dannazione no, non smettere" dissi portando indietro la testa e porgendogli tutto il mio seno. Lui continuava a leccare e mi dava ancora più voglia di lui.
"Dannazione... Pier, io ti voglio..." dissi allargando appena le gambe.

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[Clio]

Mi concentrai sulle lettere di lui, perchè erano assolutamente più interessanti.
Un demone... un demone che perseguita gli uomini senza Dio.
Oh, tutto quadrava perfettamente!
Lo stronzio, i corrieri uccisi, e ora Fabbrus.
Sì, doveva essere collegato.
Dovevo assolutamente scoprire il prossimo indizio, senza contare che avevo il lavoro quella notte, al Lazzaretto.
Guardai l'ora per capire quanto mi mancasse prima che finisse l'orario di lavoro.

[Guisgard]

“E” disse lo scrittore ad Altea “se qualcuno nel frattempo cerca di farmi del male? Chi mi protegge mentre lei indaga? Io voglio qualcuno qui a tempo pieno, che indaghi intorno alla mia casa, che raccolga gli indizi disseminati da chi mi minaccia... e per questo sono disposto a pagare il doppio, il triplo o più dell'onorario.”
Lei guardò fuori in giardino e vide di nuovo quel tipo, intento a scrivere sotto un albero.

[Guisgard]

Elv sorrise, per poi scuotere la testa.
“Hai ragione, finiremo per addormentarci entrambi.” Disse ridendo.
Il suo sguardo finì, quasi senza che lui se ne accorgesse, a scorrere su tutta la persona di Gwen.
Dai piedi alla testa.

[Guisgard]

Un'altra carezza con la sua lingua ardente, umida, vogliosa.
Lenta, a strusciare sul rigido capezzolo di Nyoko, per poi ricominciare.
“Purtroppo devo andare...” disse Pier baciandole quel capezzolo “... ed anche tu... ma tornerò presto...” guardandola “... la storia dell'amico di scuola incontrato per caso? Regge?” Facendole l'occhiolino.

[Lady Gwen]

Sorrisi, mentre non osservavo più lui, ma il suo sguardo su di me.
Ed era la prima volta che mi guardava così.
Rimasi qualche secondo in silenzio.
"Beh, tecnicamente dovrebbe essere questo lo scopo... Dormire... O no?" mormorai, con espressione enigmatica, mentre allungavo appena le gambe sotto il lenzuolo "O magari volevi impegnare il tempo in altro e non vuoi dormire" ridacchiando.
"Basta dirlo" guardandolo.

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[Nyoko]

Gli sorrisi e mi gettai su quelle labbra, assaporandole.
"Sei crudele a lasciarmi così, sai? Non la passerai liscia, la prossima volta" dissi mordendogli un labbro.
"Un amico di scuola, eh? Potrebbe reggere" dissi sogghignando e lasciandogli un altro bacio. Poi mi staccai a malincuore ed iniziai a rivestirmi.

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[Altea]

"D'accordo .. mi trasferiro' qui anche se un detective si deve muovere per agire..domani mattina arriverò con le mie cose..ho pure un gatto" quell'uomo era claustrofobico.."Comunque posso chiedere al Capo di affidarle un collega armato..se indago non posso proteggerla ovvio..pagherà per due di noi" gli strinsi la mano e uscii vedendo il ragazzo che scriveva..Non era male ma era un tipo strano.
Uscii dalla casa..ero nervosa e dovevo parlare con Volpe..doveva affiancarmi Sam..un tiratore scelto per scortarlo mentre io avrei indagato in quella villa .
Presi la tangenziale. .ero nervosa..Non mi piaceva quella situazione. Poi vidi il cartellone della Blaue Blume..era stato meglio fare la segretaria e basta ma potevo farcela.
Avevo nel cellulare il numero di telefono del capo della agenzia..dovevo scusarmi..forse parlarne con un estraneo..scrissi un sms.."sig. Guisgard sono Altea..saprà mi sono licenziata..vorrei scusarmi e se permette ne possiamo parlare davanti un drink o una cena tra mezz'ora o un'ora alla Orchidea Blu" inviai un sms.
Cercai di tranquilizzarmi..era tutto regolare e Volpe avrebbe trattato bene.

[Guisgard]

Elv guardò le gambe di Gwen muoversi sotto le lenzuola.
“Altro...” disse lui fissandola “... ossia? Vuoi fare un altro di quei test?” Sorridendo. “Basta dirlo e ti accontento.” Scuotendo la testa.

[Lady Gwen]

Ci riflettei un attimo, poi alzai appena le spalle.
"Si può fare" annuendo.


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[Guisgard]

“Si, sarò un vecchio amico di scuola...” disse Pier guardando Nyoko rivestirsi “... magari lo sfigato? C'è sempre uno sfigato in ogni classe, no? Uno che tu non guardavi mai. Magari tuo marito abbocca.” Divertito.

[Nyoko]

Lo guardai dalla testa ai piedi "sfigato?" dissi sorridendo maliziosa.
"Uno sfigato come te lo sognano tutte" dissi mentre riallacciavo il reggiseno. "Ma dovrebbe bersela..." dissi infilando le mutandine.


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[Guisgard]

Il ragazzo nel giardino seguì con lo sguardo Altea fino all'uscita della villa.
Lei poi partì in auto e poco dopo ricevette un sms da Guisgard:

“Ma certo. Un drink andrà bene. Solitamente mangio sempre da solo, ma un aperitivo in compagnia me lo concedo. Tra mezz'ora sarò all'Orchidea Blu.”

[Guisgard]

"Perfetto." Disse Elv un pò sollevato, visto cominciava a sentirsi un pò soffocato da quella situazione così particolare. "Direi di cominciare con assaciozioni di parole... pronta? Vediamo... letto... segreto... notte..." a Gwen.

[Guisgard]

Pier la guardò tutta, mentre Nyoko si agganciava il reggiseno ed infilava poi le mutandine.
Tutto il suo bellissimo corpo che lui aveva assaporato, preso, goduto.
Sorrise.
“Bene...” disse accendendo l'auto “... ti porto più avanti e poi potrai scendere...”
Poco più avanti fermò l'auto, la baciò e la fece scendere.
Per poi andare via.
Allora Nyoko vide da lontano la fattoria ed il suo mondo che la reclamava.

[Guisgard]

Clio consultò l'orologio e vide che ormai l'orario di lavoro volgeva al termine.
“Bene...” disse arrivando Tysson “... com'è andato il primo giorno di lavoro? Vuole parlarne a cena con me?” Sorridendo.

[Lady Gwen]

Mi preparai ad ascoltare il test, finché non restai a guardarlo.
È una domanda a trabocchetto, dottore? Perché mi sembrava non volessi parlarne più...
Rimasi un altro istante a guardarlo, poi piano mi avvicinai, fino ad averlo a pochi centimetri da me.
Scrutai i suoi occhi nella penombra, poi mi avvicinai ancora e poggiai le mie labbra calde sulle sue.
Le assaporai dolcemente, lentamente, mentre gli accarezzavo il viso.
Poi le separai.
"Qual è il prossimo test?" sussurrai, a seguito di quella tacita risposta.

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[Clio]

Sistemai le mie cose, e me ne andai, avevo parecchio lavoro da sbrigare.
Uscita dal mio ufficio trovai Tysson e gli sorrisi.
"È andato bene direi.. mi spiace ma devo tornare a casa.." tagliai corto, per poi uscire e prendere la macchina diretta verso casa.

[Nyoko]

Sentii lo sguardo di Pier su di me, mentre mi rivestito, sentendo l'eccitazione già scemare. Poi partimmo e mi lasciò poco distante dalla fattoria, baciandomi e riconsegnandomi al mio mondo grigio. Mi sistemo meglio, cercando di sembrare tranquilla e mi avvio verso la fattoria.

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[Guisgard]

“Ehi, Gwen...” disse stupito Elv dopo quel bacio “... che fai?” Fissandola. “Ti avevo detto che... che era una cavolata, uno sbaglio... ti prego, smettila..”

[Lady Gwen]

Rimasi ad osservarlo, immobile.
"Vuoi dirmi che quelle tre parole erano casuali?" risposi, con tono fermo e tranquillo al contempo "Vuoi dirmi che non mi stavi guardando, poco fa? Vuoi dirmi anche che non senti anche tu questa strana tensione, a tratti anche soffocante, che si crea quando ti avvicini? Se vuoi dirmi tutte queste cose, allora potrei anche smetterla, ma tu mentiresti a te stesso, come già fai" aggiunsi, senza abbandonare i suoi occhi, mentre tornavo a stendermi e i capelli scarlatti si spargevano come fiamme sul cuscino.

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[Guisgard]

Nyoko raggiunse la fattoria e trovò suo marito, il cugino di lui e la moglie seduti sulla staccionata.
“Eccoti, cara...” disse Jeffrey “... dove sei stata? Pensavo ti fossi persa nel bosco.” divertito.

[Nyoko]

Sorrisi forzata a mio marito e feci un gesto sciolto con la mano. "Ho incontrato un vecchio amico di scuola e abbiamo parlato per un po', poi ci siamo separati e ho continuato a passeggiare" dissi convinta.

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[Guisgard]

“Gwen...” disse Elv “... mi stai provocando, vero? Magari per te è un gioco, no? Ma non lo è... io sono il tuo medico... e poi sei... sei poco più di una bambina...” fissandola.

[Guisgard]

“Un vecchio amico...” disse sorpreso Jeffrey “... davvero?” A Nyoko. “Qui? Beh, potevi invitarlo qui con noi, no? Che tipo è?”

[Nyoko]

Sorrisi a Jeffrey, sempre un po' forzata. "Oh... Era il classico sfigato di scuola... Addirittura non lo avevo riconosciuto" dissi guardandolo poco e niente, la sua vista mi irritava. "Invitarlo? Ma no, è molto timido..." dissi cercando di immaginare Pier timido... Mmmh, no, impossibile. Sorrisi a quel pensiero e tornai concentrata su mio marito.

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[Guisgard]

Clio tornò a casa ed era ormai sera.
Stanotte aveva una missione da svolgere.
Una missione importante.
Trovare tracce, indizi da portare ai suoi capi.

[Lady Gwen]

Rimasi a fissarlo senza parole, senza sapere che dire.
Un gioco?
No, dottore, ancora non ci siamo...
"Un gioco, dici?" mormorai, mentre sentivo arrivare una lacrima che poi sgorgò "Tu dici di evitare tutto ciò per il mio bene, ma hai una vaga impressione di quanto tu mi faccia del male allontanandomi, in realtà?" continuai, a mezza voce, poi scossi la testa "No, non ce l'hai. Sai quanti dottori sono entrati dalla porta di quella stanza, in sei anni? Tanti. Ma nessuno ha scatenato in me quel qualcosa, quella fiducia totale, incondizionata, quello slancio, che non sapevo nemmeno di possedere. Ma forse tu preferisci trincerarti dietro la tua professione per non dire che in realtà non hai il coraggio di ammettere neppure a te stesso i tuoi sentimenti" conclusi, mentre quella lacrima continuava a fare il suo corso.

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[Guisgard]

“Uno sfigato...” disse ridendo il cugino di Jeffrey “... allora magari ci divertiremo un po'.”
Jeffrey rise anche lui.
“Che cattivi siete.” La moglie del cugino.
“No, sul serio...” Jeffrey a Nyoko “... chiamalo, su... ti avrà dato il cellulare, no?”

[Nyoko]

Lo guardai e in un primo momento risi. "Ma no... Che siete crudeli..." dissi ridendo per poi spegnermi piano piano. "Sul serio volete che lo chiami? Ma no dai... Sarà pieno di impegni..." dissi deglutendo appena.

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[Clio]

Una volta a casa mi preparai da mangiare, e mi sistemai le cose per la notte.
Avevo molte cose da fare: controllare la pista di Fabbrus, e avvisare i capi di quello che avevo scoperto da quella ragazza, analizzare i proiettili e andare all'appuntamento al lazzaretto.
Considerando che non era ancora notte, decisi di iniziare dai proiettili.
Li presi, iniziai ad esaminarli, poi chiusi gli occhi e lasciai che il mio dono cercasse qualunque informazione possibile, ogni indizio poteva essere utile.

[Guisgard]

Elv guardò Gwen e non disse nulla.
Allora con un gesto delicato tolse via quella lacrima dal viso di lei.
“Capita che la paziente” disse possa sentirsi attratta dal suo medico... è una cosa frequente... poi passa...” dolcemente.

[Guisgard]

"Non dirmi è un senatore o un chissà cosa..." disse Jeffrey a Nyoko "... non credo sia impedito nel venire qui a cena con noi, no? Se poi è uno sfigato immagino sarà sempre solo."
Tutti risero.

[Lady Gwen]

Lo guardai, ma mi resi conto che più andavamo avanti, più le cose rimanevano invariate.
Mi sottrassi al suo tocco e tolsi la lacrima con un movimento brusco della manica.
Sapevo che era tutto vero ciò che dicevo, lo capivo dal suo silenzio.
Poi distolsi lo sguardo e scossi la testa.

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[Guisgard]

Ad un tratto Elv strinse da dietro Gwen.
Restarono così, senza che lui dicesse nulla.
"Non voglio tu pianga..." disse infine "... noi... noi poptremmo pentircene, sai?"

[Lady Gwen]

Ordinai al mio cervello di ribellarsi, lui recepì l'ordine, ma stranamente il mio corpo no e rimasi in quella stretta.
Scossi la testa a quella frase, di cui lui sembrava così sicuro.
"Io no" dissi semplicemente "E non vuol dire che se una cosa è scritta su un manuale sia automaticamente vera" continuai.
"Non nasciamo pazienti e dottori, o avvocati. Siamo sempre prima di tutto uomini e donne, tutti quanti."

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[Guisgard]

Elv lasciò Gwen e la guardò.
Abbassò le luci e lasciò solo una lampada accesa accanto al letto.
"Gwen..." disse piano, per poi cominciare a spogliarsi, restando infine nudo davanti a lei.

[Lady Gwen]

Mi voltai quando lo sentii lasciarmi e rimasi in silenzio a fissarlo.
Seguii scrupolosamente ogni suo gesto, cercando di capire dove volesse arrivare.
E lo capii.
Gwen...
Il mio nome sussurrato dalle sue labbra fece scattare come una molla nella mia testa, mentre osservavo i suoi vestiti sparire a poco a poco.
Sei la cosa più bella e perfetta che io abbia mai visto, dottore.
No.
Non dottore.
Elv
Quel pensiero mi attraversò la mente come una cometa, prima che anch'io iniziassi a spogliarmi.
Mi avvicinai al suo petto, cingendo i suoi fianchi con le braccia, poi sempre sul petto segnai scie di baci, godendo di quel corpo meraviglioso.
Poi alzai lo sguardo.
"Elv..." ricambiai, sussurrando e trovai di nuovo la sua bocca.

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[Guisgard]

Nudi di guardarono, si toccarono, si strinsero e cominciarono a baciarsi.
L'uno stretta all'altra.
Baci lenti, brevi, ovunque
Poi le loro bocche si unirono.
E nel baciarla, Elv toccava ovunque Gwen.
Così iniziò a scoprire il giovane corpo di Gwen, così acerbo d'Amore e piacere.

[Lady Gwen]

Era tutto... Perfetto.
Non riuscivo a identificare tutto quello con un'altra parola, se non quella.
Perfetto.
Era perfetto quando ci stringevamo, mentre ci baciavamo, mentre ci toccavamo con curiose carezze.
Lui scopriva il mio corpo e anch'io; scoprivo il mio corpo come mai lo avevo conosciuto, scosso dai fremiti, dai brividi.
Anche io iniziai a scoprire il suo, senza abbandonare la sua bocca ed era un meraviglioso godimento, quello di seguire quelle forme e quelle linee armoniose che lo componevano.
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[Nyoko]

Risi anche io e mi trovai indecisa su cosa dire. La verità o un'altra bugia? Ci pensai per un po' e optai per la verità.
"È un poliziotto" dissi guardandoli.
"Un agente federale, con l'esattezza" dissi guardandoli ancora.

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[Altea]

Quel ragazzo..Rio..mi aveva seguito con lo sguardo fino al cancello di uscita, perchè mai se ne stava zitto..forse era soggiogato da suo zio, infatti lo aveva preso con sè per insegnargli il suo modo di scrivere..non mi era per niente simpatico quello scrittore, era borioso e mi trattava come una cameriera a sua disposizione.
Poi il telefono trillò e lessi la risposta di Guisgard...mi dovetti trattenere..cena solo???Pure lui era un tipo particolare ma in maniera positiva e risposi.."Bene, allora la aspetto laggiù, sono nel salotto privato".
Non volevo mi vedessero, specie ora e presi una piccola ricetrasmittente e lasciai un messaggio a Volpe.."Sono stata dallo scrittore, un tipo particolare con un nipote altrettanto strano..sia chiaro io ho accettato l' incarico ma ho una mia vita privata..tu sei il Capo e chiarisci con lui.
Quell' uomo pretende sia si indaghi su chi vuole farlo fuori e ovvio è il mio lavoro ma pretende pure io faccia la guardia del corpo..e io non ho il potere della dualità, vuole io vada addirittura a vivere da lui...quindi come soluzione devi affiancarmi il caro Sam, il nostro tiratore scelto, per fargli da scorta e io potrò indagare sui suoi nemici..ma non si è voluto sbilanciare troppo, a mio avviso ha paura solo di finire male..comunque pagherà doppio o triplo quindi ti conviene investire due di noi...io ora ho un appuntamento..ci tengo alla mia libertà...a domani mattino..mi trasferirò per un pò e poi si vedrà ma non rimango rinchiusa lì 24 ore su 24 a suo comando".
Arrivai alla Orchidea Blu, il tempo della strada ed era passata mezz' ora e mi avvicinai alla proprietaria, madame Sibille.."Salve, è per caso arrivato il signor Guisgard della agenzia matrimoniale più famosa di Afragopolis" sorridendo, volevo svagarmi ma forse..parlare con lui..mi sembrava una persona corretta e discreta.."Nel salottino privato avevo detto di aspettarmi o posso, nel frattempo, prendere posto io...la massima discrezione mi raccomando" ..ci mancavano dei paparazzi ed ero a posto.

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[Guisgard]

I proiettili di stronzio.
Clio li guardava, cercando di capire, di scoprire.
Chi li aveva usati?
E perchè?
Ma non era semplice.
C'era qualcosa intorno a quei proiettili.
Qualcosa di misterioso, una sorta di forza, di scudo spirituale.
Ma cosa?
Poi ad un tratto vide qualcosa.
Una figura, un'immagine, un volto.
Una maschera.
Poi più nulla.
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[Guisgard]

Erano nudi.
Elv guardava Gwen.
La guardava tutta.
“Ora” disse fissandola “cosa ti aspetti che faccia?”

[Guisgard]

“Un agente federale...” disse Jeffrey a quella parole di Nyoko “... è una professione interessante...”
“Uno sfigato” ridendo suo cugino “che lo fanno poi poliziotto federale?”
“Dai, non essere cattivo...” sua moglie.
“Invitalo qui con noi, no?” Jeffrey a Nyoko.

[Guisgard]

Altea fu fatta accomodare nel salottino privato e poco dopo arrivò un sms del capo:

“Ok, ti manderò Sam per fargli da guardia del corpo. Tu però ovvio devi indagare e scoprire quanto prima chi lo ha minacciato. Prima farai luce su questo mistero, prima lo scrittore sarà fuori pericolo. Risolto il caso ed intascata la paga potrai dedicarti alla tua vita privata. Siamo detective e lavoriamo giorno e notte se necessario. Altrimenti avremmo scelto un'altra professione con orario d'ufficio, tipo l'impiegato o il portiere d'albergo.”

[Nyoko]

Guardo tutti un po' infastidita e afferro il cellulare "sarà impegnato..." dico componendo il numero "ci provo..." aspettando una risposta.

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[Altea]

Risposi a Volpe.."Certo, infatti domani mi trasferirò da lui, da Monter, così si chiama e mi porto pure il gatto..io indagherei sul nipote, per me è una presenza particolare..che non parla. Non ha voluto dirmi chi lo minaccia..dice non può scrivere perchè narra la realtà..ma non ha detto se sono i soliti benpensanti o qualcuno a cui sta scomodo che narri di questa società malata..ma proverò a entrare negli archivi della Federale per vedere se vi è qualche dossier..ovvio...se mi sono fatta un nome come investigatrice un motivo ci sarà..stasera concedimi l' ultima di libertà" sospirai.

[Lady Gwen]

Sentivo il suo sguardo addosso, insistente, ma non mi dispiaceva.
Poi fui io a fissarlo quando mi pose quella domanda.
Non sapevo perché, ma sentii come se il mondo mi fosse crollato addosso.
Forse ero arrossita, forse no, non lo sapevo.
Abbassai appena lo sguardo, poi lo rialzai.
"Sarà inesperienza, la mia, forse è così, ma non mi risulta fra le domande che si suole fare" mormorai piano "O forse, semplicemente è un tuo modo per mettermi in difficoltà e costringermi a pentirmi di ciò che provo per te. Comunque sia," continuai, mentre mi rivestivo "A questo punto, sarebbe meglio che tu andassi" conclusi rannicchiandomi contro la testiera del letto e incrociando le braccia come avevo imparato a fare.
Da lui, oltre tutto.
Sì dottore, perché anche tu potresti ritrovarti fuori dal mio spazio, mi dispiace...

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[Clio]

Avevo gli occhi chiusi.
C'era qualcosa, qualcosa in quei proiettili.
No, non loro, attorno a loro.
Una forza, una figura, uno scudo.
Percepivo ogni cosa, ma poi riuscii a scorgere una figura, una maschera.
Una maschera particolare, che fissai in modo indelebile nella mia mente.
Tamburellai con le dita sul tavolo ripensando a tutti gli indizi.
Lo stronzio, la componente religiosa, i corrieri uccisi.
Poi ancor Fabbrus e la sua ragazza, il vecchio prete accusato di pedofilia per colpa dello scrittore, le lettere di Fabbrus.
Tutto era collegato in un modo o nell'altro.
Guardai l'orologio e mi accorsi che era quasi l'ora di vedere i corrieri al Lazzaretto, dovevo prepararmi.

[Guisgard]

Nyoko fece squillare il cellulare e finalmente qualcuno rispose.
“Pronto...” disse la voce di Pier “... chi parla?”

[Nyoko]

"Hey, ehm... Luca! Ciao! Sono io, Nyoko! Ci siamo visti poco fa... Sei in servizio?- dissi sperando che capisse il "giochetto".

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[Guisgard]

Il capo rispose all'sms di Altea:

“E sia. Ma da domattina ti voglio pimpante al le prese con questo caso. A domani.”

[Guisgard]

Elv guardò Gwen che cominciò a rivestirsi.
Restò a guardarla a lungo.
Poi, all'improvviso, si avvicinò le sfiorò il volto per farla girare verso di lui e la baciò.
Un bacio caldo e dolce allo stesso tempo.
Un bacio forse desiderato a lungo.

[Altea]

Risposi ridendo..

"Non ti preoccupare..non farò certo i bagordi o le ore piccole, penso proprio di no..e la mia mente sarà libera".

Staccai la piccola ricetrasmittente e la rimisi in borsa e mi misi a pensare e leggere un giornale mentre aspettavo arrivasse il signor Guisgard.

[Guisgard]

Poco dopo Clio era pronta per incontrare i corrieri.
L'ora dell'appuntamento era ormai prossima.
Doveva andare.

[Guisgard]

Pier capì.
Nyoko allora lo sentì sorridere.
Un sorriso caldo, morbido, sensuale di chi aveva infatti capito tutto.
“Si, cara...” disse al cellulare “... ma il mio turno sta per finire... come mai questa domanda?”

[Lady Gwen]

Aspettai una risposta, ma come sempre restò in silenzio, come tutte le volte quando non sapeva come ribattere, ed io avevo ragione.
Sentii poi il tocco sul mio viso, il tempo di girarmi verso di lui e mi ritrovai con le sue labbra sulle mie.
Quel bacio mi colse impreparata, ma fu dolce e caldo, tanto da sciogliermi fra le sue braccia e sulle sue labbra morbide e dolcissime, il sapore più dolce che avessi mai incontrato in vita mia.
Così mi abbandonai totalmente e presi il suo viso fra le mani.

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[Nyoko]

Sorrisi sentendo la complicità fra me e lui ma cercai di ricompormi. "Mio marito vorrebbe conoscerti..." dissi con un cenno di paura negli occhi. "Se non hai altri impegni... Ci raggiungeresti?" dissi sperando che rifiutasse.

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[Guisgard]

Altea mise giù il cellulare e vide qualcuno entrare nella sala.
Era Guisgard.
Si avvicinò al tavolo con un sorriso un po' sornione.
“Buonasera.” Disse. “Posto molto elegante questo. Bell'atmosfera, stile come si conviene... si, ottima scelta.” Per poi sedersi.

[Guisgard]

Elv la prese fra le braccia e la baciò ancora.
A lungo.
E piano cominciò a spogliarla.
Gwen sentiva le mani di lui su tutto il suo corpo, in un'intimità sempre più calda, profonda.
Le dita del giovane medico si muovevano sicure ed audaci soprattutto dove lei era più sensibile, più debole, più ardente.
Tutto ciò senza smettere di baciarla, assaporandone la bocca.

[Altea]

Non ebbi il tempo di mettere giù il cellulare e la ricetrasmittente che lui entrò e sorrisi..mi aveva forse spiato?
"Buonasera...si è un bel locale" sorridendo.."Stile..come? Ora mi avete incuriosito, soprattutto da un uomo che mangia da solo solitamente"
Mi stesi sulla comoda poltroncina accavallando la gamba destra sulla sinistra e guardandolo, era gioviale e il suo sguardo oscurato era sparito.

[Clio]

Mangiai qualcosa al volo, e mi diressi verso la mia stanza segreta.
Indossai la mia tuta, con tutto l'equipaggiamento che mi potesse servire, e lasciai la casa.
Era solo un incontro con un corriere, certo, ma non si sa mai cosa può capitare, e poi dovevano parlare, in un modo o nell'altro, no?
Comunque fosse, era il caso che i corrieri capissero chi avevano di fronte.
Perché metti che mi trovo davanti qualcuno che vuole perdere tempo?
No, infatti, non potevo permettermelo.
Così uscii nella notte, e mi diressi al Lazzaretto, dove avrei incontrato i corrieri.
Dove Ishtar avrebbe incontrato i corrieri.

[Guisgard]

“Tuo marito...” disse Pier al cellulare “... come in un romanzo di cappa e spada? Magari finendo con un bel duello?” Ridendo. “E tu? Tu cosa pensi?” A Nyoko.

[Nyoko]

Deglutì appena a quella domanda. Cosa pensavo? Che avevo paura! Una tremenda paura.
"Oh... Io... Io penso che... Che se sei impegnato non sei obbligato a venire" dissi sperando che capisse.

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[Guisgard]

Clio raggiunse il luogo dell'appuntamento e trovò i due corrieri.
Erano sotto un palo della luce, fingendo di essere due marinai in licenza.
http://orig02.deviantart.net/6a78/f/2013/215/5/d/black_cat_cosplay_by_joulii91-d6ggwyd.jpg

[Lady Gwen]

Sentii che mi prendeva fra le braccia, stringendomi forte, in una stretta così appassionata che mi fece sentire come mai mi ero sentita, desiderata, amata, quasi da sentire gli occhi lucidi.
Pian piano iniziò a spogliarmi è una volta che i miei vestiti finirono per giacere sul pavimento da qualche parte, sentii il diretto contatto con le sue mani, audaci, esperte e quell'intimità che si andava formando era profonda, nostra, inviolabile.
Gemetti all'istante quando le sue mani raggiunsero il mio punto più sensibile, un gemito che donai direttamente al morbido calore della sua bocca, che non cessava di assaporare la mia, mentre io affondavo le mani nei suoi capelli.

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[Guisgard]

Guisgard si sedette accanto ad Altea, senza però badare, apparentemente, a come lei aveva accavallato le gambe.
“Il fatto che mangi da solo” disse “non vuol dire che trascuri lo stile, no?” Sorridendole. “Ordiniamo da bere?”

[Guisgard]

“Capisco...” disse Pier a Nyoko “... non dovrei... ma ho una voglia matta di vederti, di toccarti...” sussurrò al cellulare.
“Su, cara, insisti...” Jeffrey a lei.

[Clio]

Raggiunsi il Lazzaretto, e trovai i due corrieri ad aspettarmi.
Come un'ombra della notte mi ritrovai al loro fianco.
Leggera e furtiva, silenziosa.
"Avete qualcosa per me?" guardandoli con aria spiccia.
Non servivano le presentazioni, se non erano scemi sapevano perfettamente chi avevano di fronte.

[Nyoko]

Deglutì a sentire quelle sue parole... Cavolo, Pier! Non ora! "Mio... Mio marito insiste..." dissi cercando di non sembrare nervosa.

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[Altea]

"Affatto no, signor Guisgard, anzi devo ammettere lei sembra un uomo di altri tempi, non è una offesa ovviamente ma apprezzo il suo stile" aveva sempre la risposta giusta "Oh si certo..io prendo un aperitivo con degli stuzzichini, non penso mangerò stasera..troppi pensieri. Mi volevo scusare con lei per essermi licenziata..ci sono dei validi motivi, ma non ho intenzione di soffermarmi e poi..avrei dovuto farlo..ho un lavoro da svolgere e mi assorbirà totalmente" guardandolo in modo enigmatico negli occhi azzurri.."Sapete, sto ancora pensando a quella storia assurda del merlo" sorridendo ma perplessa al pensiero.
Lo fissavo..potevo fidarmi di lui..parlare con lui..mi resi conto di non avere nessuno di cui poter fare affidamento.

[Guisgard]

Quel gemito di Gwen fece sorridere Elv, che continuò a toccarla, dove lei era ormai umida e calda.
E la baciava, assaporandone le labbra e la lingua.
Le mani di lui raggiunsero allora i seni di lei, toccandoli con virile desiderio, stringendoli, massaggiandoli.
La baciava e la toccava.
In maniera sempre più sensuale, forte, profonda.

[Lady Gwen]

Mi piacque il suo sorriso, che ricambiai appena, fra un gemito e un sospiro.
Poi le sue mani si spostarono e salirono su, sui miei seni e i miei sospiri divennero più caldi.
Caldo come quella stanza è quel modo che aveva di toccarmi, di baciarmi, quel modo profondo, sensuale, bramoso, che io ricambiavo senza sosta, ogni secondo di più ed ogni secondo diventava sempre meglio, sempre più bello ed intenso.

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[Guisgard]

“Insisti anche tu ed io verrò...” disse Pier a Nyoko “... altrimenti capirò che non devo...”

[Nyoko]

Ero davvero in conflitto con me stessa. Cosa potevo fare? Invitare l'uomo fantastico che sentivo di amare nella tana del lupo? Jeffrey era calmo e ingenuo, certo, ma poteva diventare anche geloso e violento. Rimasi un attimo in silenzio per poi rispondere.
"Certo, insisterei anche io se tu fossi libero" dissi ridacchiando al telefono.

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[Guisgard]

“Non tema, non sarò inopportuno.” Disse Guisgard ad Altea. “Ma sono lieto abbiate un altro lavoro.” Guardò il cameriere. “Un cocktail... qualcosa di fresco, appena fruttato e non troppo forte.”
Il cameriere andò via.
“Il merlo...” mormorò Guisgard “... fortuna la ragazza non ha subito conseguenze... per qualcuno il merlo è un uccello ambiguo... simboleggia il freddo e forse l'Oltretomba... chissà... teorie affascinanti, ma quasi sempre assurde...” arrivò il cameriere con un vassoio.

[Guisgard]

Elv la fece stendere sul letto, per poi chinarsi su Gwen e cominciando a baciarle i seni.
Lo faceva lentamente, con una certa dolcezza, mentre le sue mani arrivavano ovunque.
Baciava quei seni, poi prese a giocarci con la lingua.

[Guisgard]

“Allora verrò...” disse Pier a Nyoko “... mi dai l'indirizzo?”

[Nyoko]

Gli diedi l'indirizzo e sorrisi appena. "Allora ti aspettiamo" dissi poi salutandolo in maniera formale.

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[Altea]

Arrivò il cameriere con i drink e presi il mio bicchiere e aspettai se ne andasse..dovevo aprirmi..non avrei più avuto possibilità e lui era tranquillo e sicuro.
"Davvero il merlo simboleggia questo? Strano..lei non crede alle coincidenze?"perplessa a quella rivelazione "Ma potete darmi del tu..io...non è un lavoro facile..devo sorvegliare uno scrittore che è in pericolo di vita..io sono una investigatrice privata e sono venuta da voi per avere una copertura..non.."titubante "ho paura..no, sono ben addestrata ma è un caso pericoloso, forse ha a che vedere con gli omicidi dei bambini, temo di mettere nei guai, di scoprire qualcosa di strano..ma al mio Capo interessano solo i soldi...dovrò trasferirmi dallo scrittore..e quindi questa è la mia ultima serata di libertà. Spero di non fare la fine di mio padre.."sospirando e mi accorsi di aver gettato fuori ciò che mi attanagliava e lo guardai stupita di me stessa.."Monter..è il nome dello scrittore".

[Guisgard]

I due guardarono l'avvenente Clio in quella tutina sexy ed aderente e sorrisero fra loro.
“Ecco i documenti che ti hanno inviato.” Disse uno di quelli.
"Cos'è questa storia?" L'altro. "C'è qualcuno che accoppa noi corrieri?"

[Guisgard]

Pier staccò.
“Ah, brava.” Disse Jeffrey a Nyoko. “Sei riuscita a convincerlo. Sarà una cena piacevole.”
“E' carino?” Chiese la moglie di suo cugino.
"Gli sfigati non lo sono mai." Ridendo il cugino.

[Nyoko]

Sorrisi alla moglie del cugino di Jeffrey e feci spalline. "Non so dirvi... Giudicherete voi appena verrà" dissi per poi sistemarmi il vestito bianco e ignorando i loro sguardi.

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[Guisgard]

“Una professione interessante, affascinante...” disse Guisgard bevendo e senza tradire emozioni “... sono certo riuscirà... dopotutto è la vita che ha scelto, no? Quindi in un certo senso la libertà sta nel fare questo lavoro, dico bene?”
Ad un tratto si udirono grida in sala.
Un merlo era entrato e svolazzava sulle teste dei clienti, generando il panico.
“Scusi...” Guisgard ad Altea, per poi alzarsi e andare verso i clienti spaventati.
Un attimo dopo non c'era più.

[Lady Gwen]

Assecondai i suoi movimenti, volti a farmi stendere sul letto, ritrovandomi sotto di lui.
Chiusi gli occhi nell'esatto momento in cui la sua bocca si posò dolce sui miei seni.
Dolce li baciava, lentamente, in un gesto così tenero che si sposava meravigliosamente con la virilità appassionata mostrata fino ad un attimo prima.
Ed io, con la medesima lentezza, accarezzavo le sue ciocche more, finché quei suoi gesti diventarono più caldi e intensi nell'istante in cui alle labbra aggiunse la lingua.
I miei sospiri iniziarono a sciogliersi in piccoli gemiti per quel prezioso piacere che Elv andava spargendo sul mio corpo, che vibrava e fremeva come non mai.
Un corpo, il mio, che non amavo, quasi vedendoci sopra i segni di quella sofferenza durata ben sei anni, segno che solo io sentivo, che solo io vedevo, ma che sembravano sparire in questo momento, in cui io ero completamente sua.

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[Clio]

Guardai i corrieri, e presi i documenti che uno dei due mi porgeva.
"Ancora non ne sappiamo niente.." all'altro "Stiamo indagando.. voi avete visto qualcosa di sospetto, avete qualcosa da riferirmi che ci potrebbe essere utile per capire chi c'è dietro questi omicidi?".

[Guisgard]

Presero un aperitivo ed attesero.
Dopo circa un'ora arrivò un'auto.
“Deve essere lui...” disse Jeffrey “... vai a riceverlo tu, cara?” A Nyoko.

[Altea]

"Libertà..è il mio lavoro..affascinante si ma pure pericoloso, lei solo lo sa, la prego di non dire nulla a nessuno".
Ad un tratto si udirono delle urla..il merlo..ancora lui..e Guisgard uscì per vedere cosa stesse accadendo e lo seguii pure io ma guardai la gente spaventata..non era possibile...il merlo non poteva essere dove lui era sempre e poi..spariva..no, vi era davvero qualcosa di strano.
Rimasi immobile a guardare la folla con sguardo indagatore e sentire opinioni..ma lui era sparito come un fantasma.

http://3.bp.blogspot.com/-GGzJA7Wg9AI/U2knZb5XGJI/AAAAAAAATDs/1AZ8CrPjBQg/s1600/como-cuidar-tus-cejas-y-mantenerlas-pobladas.jpg

[Guisgard]

Quei baci, quei giochi su Gwen, sul suo corpo.
Un corpo che Elv trovava bellissimo.
E così, piano, dolce, in un attimo la fece sua.
Fecero l'Amore a lungo.
Lei fu travolta dall'impeto di lui, dalla sua passionalità.
La stanza divenne sfocata, calda, colma di sussurri, sospiri, gemiti.
E fu così, tutta la notte.
Più e più volte.

[Guisgard]

“Non ne abbiamo idea...” disse uno dei due corrieri a Clio.
“Mah, brutta storia...” l'altro.
I due allora si congedarono da lei.
Ad un tratto Clio vide qualcosa.
Un'ombra svolazzare.
Era un uccello.
Un merlo.
Poi due spari.
Un attimo dopo sentì gridare.
Un momento e i due corrieri erano a terra senza vita.

[Lady Gwen]

Continuò ancora, donandomi sensazioni meravigliose.
Mi sentivo sempre più desiderata, ma soprattutto mi sentivo bellissima, per la prima volta nella mia vita.
Poi, come un sogno, come una dolce carezza peccaminosa, mi prese, facendomi finalmente sua.
E durò tutta la notte, tutta, interamente.
Tutta la notte lui mi prese con impeto, con passione, tutta la notte riempimmo la stanza di sussurri, gemiti, sospiri.
Durante tutta quella notte che, forse, non sarebbe mai finita.

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[Guisgard]

Altea si trovò in mezzo alla gente spaventata.
Dopo un po' i camerieri riportarono la calma.
Il merlo era sparito.
Così come Guisgard, anche se solo momentaneamente a sentire le sue ultime parole.

[Altea]

Era un gran bel mistero..affascinante come lui..sarebbe tornato? Aveva detto si sarebbe assestato un attimo..presi un calice di champagne sedendomi. .la cosa mi intrigava e divertiva ma non troppo.

[Guisgard]

Le lenzuola profumavano di loro.
Del rosso dei suoi capelli, della pelle di lui.
Si toccavano, si stringevano, si avvolgevano, l'uno sull'altra, mentre la Luna faceva filtrare il suo alone magico ed incantato dalla finestra semiaperta.
Gwen ed Elv si amarono tutta la notte.
Una notte che avrebbe forse cambiato tutto.
Si amarono, fino a cadere esausti in prossimità dell'alba.

[Clio]

Mai che siate di troppo aiuto, eh...
Alzai gli occhi al cielo e li guardai andare via, voltandomi poi per riprendere la mia strada.
E l'avrei fatto se non fosse stato per quel rumore, il merlo e...
Il merlo, di nuovo?
... lo sparo.
Mi voltai e vidi i due corrieri a terra.
Maledizione!
Puntai il mio visore verso il merlo, cercando di capire se c'era dell'altro.
Poi corsi verso i due corrieri, impugnando le armi.

[Nyoko]

Passò un ora passata di ansia e di finti sorrisi e risate, cercando di reprimere i pensieri poco consoni alla presenza di mio marito. Poi un'auto attira la nostra attenzione e io, quell'auto la riconobbi subito.
"Sì, vado a prenderlo" dissi alzandomi e uscendo di casa e vedendolo affacciato al finestrino con sguardo serio e penetrante. https://uploads.tapatalk-cdn.com/20170804/7c7af28fecf5edbdf1fb8863be01e7b8.jpg

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[Guisgard]

Clio si voltò.
Fu un attimo.
Un'immagine, una figura.
Appena lambita dalla Luna.
Un volto enigmatico, simile alla maschera vista in precedenza.
E poi quel merlo.
Un attimo e sparì.
http://www.du-hd.com/wp-content/uploads/2016/07/The-Crow-Eric.jpg

[Guisgard]

Altea riprese posto e cominciò a bere.
Poco dopo vide tornare Guisgard.
“Scusi se mi sono allontanato...” disse sedendosi “... sembra tutto sia tornato tranquillo... era solo un merlo... di cosa parlavamo? Ah si... del suo lavoro...” sorridendole.

[Altea]

A sorpresa lui tornò e sorrisi alla sua battuta.."Sembra i merli la perseguitino" con sguardo indagatore.."Si del mio lavoro..le va di continuare facendo una camminata sul lungomare? Mi mancherà il mare per un po' o se vuole restiamo qui..al suo volere" ancora stupita.

[Guisgard]

Pier dall'auto vide Nyoko uscire di casa.
Scese dalla macchina e con uno sguardo serio, di circostanza, temendo di essere visto da altri, accolse con un vago sorriso la bellissima ed infedele moglie di Jeffrey.
“Buonasera...” disse con un cenno del capo, per poi guardarla tutta.

[Clio]

Era lui.
Quello dei proiettili di stronzio.
Era sicuramente la stessa maschera che vedevo.
Ma ora era un viso, un viso e non una maschera.
Ad ogni modo fu un attimo, un istante.
Scomparve, così come era comparso.
Diamine nemmeno io riesco a sparire così.
Maledizione...
Ma almeno avevo una pista.
Mandai un messaggio ad Uaarania, avvisandoli dei corrieri morti.

"Ma ho una pista, vi tengo aggiornati.

Restai a fissare il vuoto in cui era sparita quella figura enigmatica, poi scomparire a mia volta nella notte, e raggiungere casa mia.
Una volta a casa, tornai ad essere Clio nell'aspetto e mi sedetti a leggere i documenti.

[Guisgard]

“Certo, andiamo...” disse Guisgard ad Altea “... i merli? Sono uccelli molto comuni e diffusi ovunque in campagna.” Annuendo.

[Lady Gwen]

Mi sentivo in estasi, come se nulla potesse essere più perfetto di così, nulla.
Sentivo forte il suo profumo, il profumo della sua pelle, che invadeva e intrideva le lenzuola.
I nostri corpi erano fusi in uno solo, eravamo stretti, avvolti l'uno all'altra, indivisibili ed era una sensazione unica che durò tutta la notte, impreziosita dalla luce argentea della Luna.
Tutta la notte, finché questa non mutò in giorno.
Cademmo esausti e addormentati; quando mi svegliai, non sapevo esattamente che ore fossero, ma di sicuro era giorno, ora che i raggi argentei di Luna erano diventati dorati di caldo Sole.
Cercai di abituare gli occhi alla luce e nel frattempo, mentre il mio corpo si svegliava, sentivo le membra come avvolte dal quel piacere e quello godimento, che avevano lasciato una vellutata traccia su di me e che non volevo sparisse.
Guardando Elv, mi accorsi che dormiva ancora; rimasi alcuni lunghi istanti a guardarlo, mentre sorridendo gli accarezzavo piano il viso ed i capelli, poi lo baciai delicatamente.
Un attimo dopo mi alzai, indossai la sua camicia, che mi avvolgeva come se fosse lui stesso a stringermi in un suo abbraccio e andai in cucina.
Non pensavo di essere così peggiorata, in quegli anni, tanto da dimenticarmi come si preparasse il caffè, così misi la caffettiera sul fuoco e mi sedetti comodamente davanti alla finestra del soggiorno ad osservare la città sotto di noi appena sveglia.

https://uploads.tapatalk-cdn.com/20170804/c81048232fe6cbbaeeb6d1e07eec3e40.jpg

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[Guisgard]

Clio, tornata a casa, cominciò a leggere i documenti.
Erano le piantine dell'Imperion Nolhian, con tutti i passaggi, i punti più sorvegliati e quelli meno controllati.
Ad Uaarania volevano la liberazione di Daniel.

[Altea]

"Ma abitiamo in pieno centro città. .Non in campagna" sorridendo ma non badai troppo..ma non era un caso. Lo seguii fuori dal locale.."Con la sua auto o la mia?" Con sguardo malizioso.."Lei è davvero un tipo particolare..è un peccato non..beh..possiamo sentirci anche se sarò dallo scrittore no?" avvicinandomi a lui e dicendo a bassa voce.."Andiamo allora..".

[Guisgard]

Gwen guardava dalla finestra, mentre l'odore di caffè si diffondeva nella stanza.
Ad un tratto udì dei passi.
Si voltò di scatto e vide due bambine.
http://www.dubblanyheter.se/wp-content/uploads/2015/09/the-grady-twins-777x437.jpg

[Guisgard]

“Andiamo con la mia auto.” Disse Guisgard ad Altea.
Poco dopo erano sul Lungolagno.
“Non sarà il mare” lui “ma di sera è molto belo... anche se il caldo di questi giorni rende l'aria irrespirabile...” mormorò.

[Lady Gwen]

L'odore riempiva la stanza, come le strade che si riempivano di gente e macchine.
Sorrisi leggermente quando sentii dei passi, ma il sorriso svanì nel constatare che non si trattava di Elv, bensì di due bambine e sospirai appena.
"Anche voi vittime di quell'uomo?" chiesi loro a bassa voce.

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[Altea]

Ci trovammo lungo la sponda del fiume.."Si dice solitamente è importante la compagnia e io non ho mai trascorso da molto una serata fuori e devo dire la sua compagnia è ottima" scesi dalla macchina avvicinandomi a lui.."Non ho mai visitato questo posto..mi svelerà i suoi misteri" con tono basso..la sua presenza era troppo rassicurante.

[Clio]

Quasi sussultai nel vedere che cosa c'era in quei documenti.
Bingo!
Quelle informazioni erano perfette per riuscire a liberare Daniel dalla sua prigione, ottimo, davvero ottimo.
Mi serviva solo un buon piano, ed era fatta. Io poi avevo le lettere della ragazza, dalla mia, tra l'altro.
Le presi ed iniziai a sfogliarle, per capire se ci potesse essere qualche indizio.
Ad ogni modo, potevo usare la ragazza per avvertirlo.
Un codice nelle lettere, sì.. sì potrebbe anche fare.
Un modo per avvisalo, la ragazza sarà d'accordo.
Intanto le studiavo, cercando indizi.

[Guisgard]

Guisgard sorrise ad Altea, poi guardò il Lagno che scorreva lento ed afoso nella notte.
Il suo volto per un attimo si fece malinconico.

“Dimmi qual'è il tuo Fiore preferito...” disse lui.
“Perchè?” Chiese lei.
“Dimmelo...”
“E' un piccolo Fiore... semplice... ma io lo adoro...”
Lui la guardò.
“A cosa pensi?” Lei.
“A quel Fiore...”
“Si?”
“Si...” annuì lui “... a dove trovarlo...”
“Perchè?”
“Perchè sei la mia Gioia...” e la baciò.

Un battello sul Lagno fischiò e destò Guisgard da quel ricordo.
“I merli volano sul Lagno...” mormorò.
http://www.bulgariatravel.bg/Paris_13.jpg

[Guisgard]

Le due bambine guardarono Gwen.
“Non è un uomo...” dissero in coro.
In quel momento la macchinetta del caffè fischiò e le due svanirono.

[Lady Gwen]

Avevo sentito bene?
Avevano detto che non era un uomo?
Ma cosa voleva dire?
Mi riscossi sentendo fischiare la caffettiera, mentre le due svanivano.
Andai a spegnere il fuoco del fornello e tornai in camera a vedere se Elv si fosse svegliato.

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[Guisgard]

Clio passò in rassegna le lettere.
Inizialmente sembrava normale ed un po' banale corrispondenza in stile adolescenziale, ma poi un particolare la colpì.
Quando ciò Daniel, senza motivo apparente, scrisse a Feda di guardarsi dal merlo, giustificando il tutto col fatto che a suo dire tale uccello portasse guai.

[Altea]

Lo vidi ad un trattato pensieroso..il suo sguardo era bello e ombroso..a cosa pensava.
Poi le parole sui merli e guardai il Lagno così splendente sotto le luci ed afferrai il suo braccio istintivamente. ."Qui volano i merli..forse pure i sogni e i ricordi" guardandolo.

[Guisgard]

Gwen entrò ed Elv aprì gli occhi in quel momento.
“Buongiorno...” disse sorridendole.

[Lady Gwen]

Appena entrai, Elv aprì gli occhi.
Ricambiai il sorriso e lo raggiunsi sul letto.
"Buongiorno" dissi piano, baciandolo dolcemente "C'è il caffè caldo, l'ho appena fatto."
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[Clio]

Le lettere di per sé non erano granché, ma potevano comunque essermi utili.
Dovevo avvisare il satiro, dirgli che stavo andando a prenderlo.
Ma poi una lettera attirò la mia attenzione.
Ancora il merlo...
Guisgard, quella figura.. c'erano merli d'appretto.
Dovevo scoprirne di più, trovare il modo per spiare i pensieri del capo ora diventava importante.
Intanto mi misi a studiare la mappa della prigione... del manicomio.

[Nyoko]

Gli sorrisi dolcemente e cercai di non arrossire a quello sguardi intenso su di me.
"Buonasera. Prego, accomodati" dissi cordiale invitandolo con una mano.

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[Guisgard]

Elv si stropicciò gli occhi, si sgranchì le braccia ed accolse Gwen con un ampio sorriso.
“Adoro il profumo del caffè al mattino...” disse “... dormito bene? Almeno per quel poco che si è riposato?” Facendole l'occhiolino.

[Guisgard]

Clio memorizzò, contrassegnò, sottolineò ogni passaggio, varco, tunnel, cantina, vano, passamano, scala e porta del manicomio.
Aveva bisogna di poter essere come l'aria, poter entrare ed uscire da lì come l'aria.
Intanto albeggiava.

[Lady Gwen]

Mi piaceva osservare ogni suo movimento, ogni suo gesto, anche quello di stropicciarsi gli occhi, prima di accogliermi fra le sue braccia ed io non me lo feci ripetere due volte.
Sorrisi ampiamente e felicemente divertita, poi annuii mentre gli spostavo una ciocca dal viso.
"Benissimo" risposi, prima di baciarlo di nuovo.

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[Guisgard]

Pier guardò per un lungo istante Nyoko.
La guardò tutta e lei, nei suoi occhi chiari, lesse tutto il desiderio e l'impeto di lui.
Entrarono ed il poliziotto prese posto fra loro.
“Un poliziotto...” disse Jeffrey “... è davvero un mestiere così pericoloso come si vede in nei film e nei telefilm?”
“Posso dirvi” fece Pier “che film e telefilm non sono mai attendibili.”
“Desidera qualcosa da bere?” Chiese il cugino.
“Oh, si...” Pier lanciando un'occhiata inequivocabile verso Nyoko “... certo... un Martini con ghiaccio andrà più che bene... grazie...” sorridendo.

[Nyoko]

Notai il suo sguardo su di me e decisi di ignorare la voglia matta di gettarmi addosso a lui. Prendemmo posto e lo vidi già interagire con il cugino di Jeffrey. Tuttavia ero ansiosa e preoccupata. Dovevo stare attenta e far finta di amare mio marito, anche e soprattutto per la sua sicurezza.
"Eddire che eri considerato sfigato" dissi unendomi alla discussione.

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[Clio]

La notte trascorse così, nella pianificazione della prossima mossa.
Resisti satiro, sto venendo a prenderti...
Preparai ogni cosa, ogni passaggio, pertugio e qualunque informazione mi potesse essere utile nel programmare l'evasione di Daniel.
Ma non c'era solo quello, c'era altro su cui dovevo indagare.
Il merlo...
Già, il merlo.. continuavo a vedere quella faccia, l'assassino dei miei corrieri.
Poteva essere una coincidenza che il capo avesse quel merlo nei pensieri? Avevo percepito qualcosa di intenso, oscuro e macabro nei suoi pensieri.
No, non poteva essere un caso.
Albeggiava, così andai a dormire un paio d'ore, per poter essere pronta a un'altra lunga giornata.

[Guisgard]

La voce di Altea e Guisgard abbandonò quel ricordo.
“Noto” disse sorridendo “che lei ama molto i merli, visto ne parla spesso...” guardò poi il Lagno “Sta albeggiando... e credo sia meglio andare... lei deve tornare al suo lavoro ed io al mio.” Ridendo piano.

[Guisgard]

Elv sorrise e rispose a quel bacio di Gwen con passione.
Ma ad un tratto squillò il telefono.
“Si...” disse il giovane medico dopo aver sbuffato per essere stati interrotti “... pronto?” Poi la sua espressione mutò. “Mi spiace, non credo sia possibile...”

[Guisgard]

Pier guardò Nyoko e sorrise.
“Oggi non si direbbe...” disse la moglie del cugino “... lei uno sfigato? Proprio no...”
“Da piccoli si è spesso ragazzi particolari” fece Pier “e talvolta gli altri ne approfittano.”
“Eravate molto amici a scuola?” Chiese Jeffrey a sua moglie.

[Guisgard]

Clio andò a riposare e dormirò qualche ora, per poi svegliarsi verso metà mattinata.
Poco prima dell'apertura dell'agenzia matrimoniale.

[Altea]

"Io..i merli.."ridendo "No, fino a pochi giorni fa diciamo non me ne occupavo molto, poi ho conosciuto lei, Guisgard, e ecco li vedo ovunque".
Alle sue parole sospirai.."Già dobbiamo tornare ognuno al proprio posto, solo il mio è più pericoloso...devo andare in agenzia dal mio Capo e poi trasferirmi nella villa dello scrittore..mi ha detto il Capo devo lavorare giorno e notte, non ho potuto rifiutare..ma ci sentiremo vero? Ovvio posso uscire" gli diedi pure il biglietto con l' indirizzo dello scrittore mi aveva dato Volpe.."Non mi lasci sola..ho bisogno di aiuto" e poi come se fosse la cosa più naturale alzai la punta delle mie scarpe alte e gli posi un lieve bacio sulle labbra.."Deve riportarmi alla Orchidea Blu" e lo guardai senza dire altro, laggiù vi era la mia auto.

[Lady Gwen]

Si riaccese di nuovo quella passione fra noi, in quel nostro piccolo angolo di paradiso.
Però fummo interrotti ed entrambi fummo contrariati per questo, ma lui doveva rispondere.
Il fatto era che la sua espressione era cambiata quando aveva risposto ed io mi chiedevo cosa gli avessero detto di così strano per farlo reagire in quel modo.

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[Guisgard]

Altea si avvicinò per dargli un bacio e Guisgard ne fu colto alla sprovvista.
“Non era il caso...” disse lui guardandola “... non sono un uomo adatto a lei...” prese il biglietto “... magari mi farà avere un libro autografato da questo scrittore.” Sorridendo.
Raggiunsero l'auto e tornarono all'Orchidea Blu.
“Le auguro buona fortuna per il suo caso.” Guisgard alla detective.

[Altea]

Salimmo in auto e risi e lo guardai.."Non si preoccupi..nessun uomo è adatto a me..io vivo nell' ombra, devo vivere nell' ombra..che futuro potrei avere con un uomo..nessuno..però se vuole possiamo essere buoni amici, io non ho nemmeno quelli..ho dovuto togliere pure quelli..vuole diventare mio amico..oh non amico come si diceva nell' Amor Cortese" e nel frattempo presi la valigetta che avevo nascosto in auto, senza dire nulla.."Mi auguri di sopravvivere" furono le ultime parole.
Arrivammo all' Orchidea Blu e sorrisi nuovamente, forzatamente.."Arrivederci Guisgard" aprendo lo sportello dell' auto.

[Guisgard]

Elv mise giù il telefono e restò a guardare Gwen con uno sguardo enigmatico e l'espressione contrariata.

[Guisgard]

Guisgard sorrise.
“Eppure” disse ad Altea “potrei trovarle l'anima gemella se lei volesse. Magari venga all'agenzia.” Divertito. “Certo che saremo amici... e stia in guardia, i raccomando...”
E restò a guardarla mentre andava via.
Poi lui fece lo stesso, diretto al Blaue Blume.

[Clio]

Mi svegliai di buon mattino, e mi preparai la colazione come sempre.
Si avvicinava l'ora di andare al lavoro, e decisi cosa indossare.
Visto come si stavano mettendo le cose, e quello che dovevo scoprire sul merlo, decisi di puntare sull'artiglieria pesante.
C'è un motivo se mi chiamano Ishtar, e non solo perchè a differenza della maggior parte dei membri di Uaarania io non ero affatto atea ma avevo una religiosità ben più antica del cristianesimo, non solo perchè è la dea della guerra e nessuno mi sta al pari in battaglia, no.. Ishtar è molto di più.
Ishtar è la dea dell'amore, della seduzione.
Beh, io non ho mai conosciuto veramente l'amore ma... tutto torna utile.
Allora mi vestii leggermente più sensuale del giorno prima, non esageratamente, perchè se c'è una cosa che non sopporto è chi esagera.
Tra un sottile velo di seduzione e la volgarità il passo è breve, molte donne credono che basti spogliarsi, una scollatura, delle gambe in bella vista.
Oh no, ci vuole molto di più... un uomo davanti a una donna che sa il fatto suo, abbassa le difese, e per me è più facile entrare nei suoi pensieri.
Quei pensieri che dovevo assolutamente scrutare ancora, per vedere che cosa nascondesse.
Prima di uscire però scrissi a Freda dicendole se poteva passare in agenzia in giornata.
Poi presi la macchina e mi avviai all'agenzia.

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[Lady Gwen]

Non mi piaceva la sua espressione, proprio per niente.
Qualcosa non andava, sennò non sarebbe rimasto lì a fissarmi in quel modo.
"Cos'è successo?" chiesi, con voce incerta.

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[Altea]

"No grazie..non intendo avere un' anima gemella, sono abituata a rimanere sola..mi raccomando pure lei coi merli" ridendo.
Scesi e salii in auto ma prima di andare via gli mandai un sms..
"Saremo ottimi amici, ci conto..davvero, lei è l' unica persona con cui parlare, mi contatti quando vuole e per qualsiasi motivo..e la prossima volta le porterò..il libro con l' autografo. Buona giornata, Altea".
Mi diressi a casa e feci una doccia veloce e presi la valigia, mettendo dentro alcuni vestiti, lasciai Black al mio vicino di casa e mi diressi verso la Metropolitan Agency dove mi aspettava la Volpe e Sam ed entrai.
"Buongiorno a tutti" sfoderando quel sorriso che in realtà era sempre falso, ma un buon detective sapeva recitare bene.

http://www.buzzland.it/wp-content/uploads/2015/05/megan-fox-tmnt-location_16.jpg

[Guisgard]

Clio arrivò elegante e sensuale in agenzia e subito Tysson guardandola cominciò a sbavare, tentando di farle qualcuno dei suoi sterili complimenti.
Poco dopo arrivò Feda, che subito si avvicinò incuriosita e speranzosa alla bella psicologa.
Infine arrivò anche Guisgard, che salutò tutti ed andò nel suo ufficio.

[Guisgard]

“Una donna” disse Elv a Gwen “ha chiesto di te... ti ha cercata in clinica e le hanno dato il mio numero... ma non pensarci... credo si tratti di uno scherzo, o comunque di nulla di buono...”

[Guisgard]

Altea arrivò in agenzia e proprio in quel momento ricevette un sms di Guisgard:

“Mi tenga informato sugli sviluppi del suo caso.
In bocca al lupo.”

Il capo diede le ultime indicazioni alla detective e Sam e li lasciò andare.
I due si avviarono così in auto verso la casa dello scrittore, situata in campagna.
“Che tipo” disse Sam “di uomo è questo Monter? Tu cosa pensi di lui?”

[Lady Gwen]

"Una donna?" chiesi, stupita "Di me? È strano, sai... Da quasi quattro anni non vedo i miei, non sono più venuto a trovarmi in clinica, chi può essere?" ero un po' spaventata, ma anche curiosa.
Chi poteva mai essere?

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[Altea]

Risposi senza farmi notare a Guisgard..

"Sicuramente..ho dei dubbi su quel Monter..non me la racconta giusta, ci sentiremo spesso poichè ho bisogno del suo aiuto, mi deve aiutare Guisgard ma perchè dobbiamo far tornare la città sicura..ci reincontreremo"

Dopo le direttive di Volpe salimmo in auto e ci dirigemmo verso la casa in campagna dello scrittore.."Che tipo è? Un uomo sbruffone e borioso...tieniti pronto dovrai stare a sua disposizione come se fossi un suo giocattolo. Non so, ha detto per ora non può scrivere per via di questi nemici di cui non sa la provenienza o chi siano..e io dovrò scoprirlo. Scrive libri sulla società moderna, non ho mai letto suoi libri..nemmeno lo conoscevo tanto famoso pensa di essere..però..tu devi stare attento al nipote, un certo Rio..non parla mai, se ne sta zitto e ti guarda..io non sono convinta Sam, secondo me vi è dell' altro sotto...".
Arrivammo alla casa e suonai, dovevo parcheggiare l' auto dentro ovviamente.

[Clio]

Arrivai in agenzia e andai nel mio ufficio, ignorando completamente i complimenti di Tysson.
Quello era fastidioso più delle zanzare in estate.
Poi arrivò anche Freda e la feci accomodare, sempre nel mio ufficio.
"Come sta oggi, posso offrile un caffè?" sorridendo, gentilmente, per poi porgerglielo.
Mi sedetti alla mia scrivania, e guardai la ragazza.
Non avevo voglia di star lì a fare giri di parole, percui le sorrisi.
"Ho studiato a lungo il suo caso, e ci possono essere delle novità.." guardandola "Però non deve farne parola con nessuno, intesi?" con lo sguardo intenso e deciso "Con nessuno intendo nemmeno con i miei colleghi, se mi chiederanno qualcosa io dirò loro che sto cercando di farla andare avanti, e cose così..".

[Nyoko]

Sorrisi a quelle parole di Pier e lo guardai appena immaginandolo ai tempi del liceo... No, non riuscivo ad immaginarlo sfigato come detto, assolutamente no.
"Beh..." dissi alla domanda di Jeffrey.
"Più o meno. Ci conoscevamo poco" dissi un po' timidamente.

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[Guisgard]

“Una fanatica.” Disse Elv. “Solo una fanatica. Meglio non pensarci più.” Sentenziò.
Il suo umore era però cambiato, la sua espressione appariva seria, quasi cupa.

[Guisgard]

Altea e Sam arrivarono alla villa di Monter.
Furono accolti dal suo maggiordomo e condotti in giardino, dove lo scrittore stava scrivendo.
“Eccovi.” Disse ai due detective. “Vi aspettavo. Cosa bevete?”

[Guisgard]

Feda guardò Clio stupita.
“Allora...” disse “... dobbiamo fidarci solo l'una dell'altra, giusto?” Guardando poi Tysson che andava nell'altro ufficio, lasciandole così sole. “Mi dica tutto, la prego...”

[Guisgard]

Pier sorrise.
“Eh, la cara Nyoko” disse “faceva girare la testa a tutti... era la più carina della classe... anzi, molto più che carina... era sin da allora una bellezza particolare... una bellezza che ho sempre definito selvaggia... forse perchè nei suoi occhi ho visto sin da subito la libertà...” guardando Nyoko.
“Parole molto belle...” la moglie del cugino.
“Già... concordo...” vagamente infastidito Jeffrey.

[Lady Gwen]

Rimasi in spiazzato silenzio a quella sentenza irremovibile ed inopinabile.
Non lo conoscevo da molto, certo, ma era comunque strano vederlo in quel modo.
Serio, quasi cupo.
Mi avvicinai silenziosamente a lui di spalle, cingendogli il collo con le braccia e rimasi lì, senza una parola.
"Mangiamo qualcosa?" dissi piano, dolcemente "Il caffè si sarà freddato" ridacchiando, per stemperare un po' la tensione.
Intanto, la mia curiosità cresceva.

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[Altea]

Fummo accolti dal vecchio maggiordomo e ci sedemmo.."Scusateci se vi abbiamo fatto aspettare, lui è Sam e sarà la vostra guardia del corpo..per me un succo fresco alla frutta" osservai la stanza "Dunque diteci esattamente cosa dobbiamo fare..a proposito non mi ha detto su chi lei sospetta ".

[Nyoko]

Lo guardai e arrossì appena a quei complimenti. Il cuore provò una nuova sensazione, bellissima come solo lui poteva darmi. Ma tutto si spense quando mio marito apparve infastidito a quelle parole.
"Oh, non esagerare" dissi sorridendo appena.

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[Clio]

Mi alzai per chiudere la porta, visto che si era intravisto Tysson passare.
"Esatto..." annuendo "Voglio aiutarla, perchè credo nell'amore oltre ogni ostacolo, per adesso qui non sanno niente del suo caso, e preferisco resti tra noi, non ho idea di come potrebbero prenderla..." guardandola seria.
"Posso spiegarle poco, meno sa meglio è, mi creda... lei prepari solo una via di fuga per voi due, può farlo?" dolcemente.
"Inoltre le chiedo di scrivere una lettera, una lettera come al solito, ma inserisca questa frase..." porgendole un foglietto.

Si dice che la dea dell'amore ascolti le preghiere degli innamorati, Ishtar ascolterà le nostre in una notte unica e speciale, permettendoci di essere di nuovo insieme.

"La può girare con parole sue, ma è fondamentale che la scriva.." le spiego "Sa in quanto tempo le lettere gli vengono consegnate?".

[Guisgard]

Elv sorrise appena a Gwen, annuì ed insieme andarono in cucina per fare colazione.

[Guisgard]

Monter fece portare da bere per Altea e Sam e con cordialità li mise a loro agio.
“Sospetto di qualche mio lettore...” disse “... gente bigotta che non accetta il tema dei miei libri... nel mio ultimo romanzo ho raccontato la storia di un prete pedofilo... e questo credo non sia andato giù... vi rendete conto? Vogliono limitare la libertà di espressione!”

[Guisgard]

Pier sorrise a Nyoko e non aggiunse altro.
“Venite, la cena è pronta.” Disse la moglie del cugino.
“Immagino tu voglia sederti accanto al tuo compagno di classe, no?” Chiese Jeffrey a sua moglie.

[Nyoko]

La moglie del cugino ci chiamò a tavola e insieme ci alzammo per prendere posto.
"Vicino?" dissi guardando mio marito un po' terrorizzata. Voleva mettermi alla prova? Guardai un attimo Pier per poi guardare di nuovo mio marito. "Non so, posso sedermi anche di fronte, nessun problema" dissi forzando un sorriso.

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