Blaue Blume

[Altea]

Ad un tratto arrivarono un uomo e una donna...mi parve di conoscerlo, era uno della Federale e mi tolsi la maschera.
Ma la sorpresa fu nel vedere il pagliaccio era un manichino e guardai entrambi.."Qui..vi era un folle vestito di pagliaccio e l' ho messo ko ma ora vi è un manichino, non sono impazzita, ha fatto volare un palloncino azzurro e l' ho forato con la pistola e...è scesa una polvere rossa che ha colpito il mio collega..siamo detective della Afragopolis Metropolitan Agency..quel tipo è un folle, un criminale forse come ci aveva contattati, lo scrittore Monter" guardai il ragazzo...."Dalla casa di quello scrittore veniamo e siamo venuti tramite un passaggio sotterraneo dalle fogne fino qua davanti..temo..vi sarà un' altra vittima..voi agenti federali siete bravi no?" ma ero seria stavolta e toccai il pupazzo.

[Nyoko]

Sentimmo uno sparo e per poco non urlai. Pier mi prese per mano e corremmo fino ad un altro vicolo dove una donna vestita di nero reggeva in mano una pistola. Chi diamine è? E perché ha sparato ad un pupazzo? Si è ammattita?

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[Guisgard]

Un colpo in piena fronte e Rio stramazzò al suolo.
Clio lo aveva freddato.
“Pessima mossa...” disse un uomo arrivando.
Era quello che lei e Guisgard avevano visto senza conoscenza a terra con Rio.
“Sparare è sempre una pessima idea, sa?” Morder a Clio. “Posso avere la pistola? E' inutile. Non è un arma efficiente.”
Ed infatti Rio si alzò, avendo solo un livido in mezzo alla fronte.
Riprese la pistola e la puntò contro Clio.
“Getta la pistola.” Intimò alla ragazza, apostrofandola in malo modo.

[Clio]

Il mio sguardo era glaciale, fermo, subumano, senza espressione.
Uno sguardo lontano, come se provenisse da un altro mondo.
E forse era così..
Lo vidi cadere, e poi invece rialzarsi immediatamente.
Vedi se avevo le mie armi, non facevano mica cilecca così...
Ma ormai non mi importava più nulla.
Avevo scoperto l'Amore per poi perderlo subito dopo, senza avere nemmeno l'opportunità di scoprire il sapore delle sue labbra.
Nulla aveva senso ormai.
Nulla aveva più importanza.
Volevo solo uccidere quel bastardo, e morire in pace.
Non me n'è mai importato granché di vivere o di morire.
Ma ora, la morte sembrava di gran lunga più allettante della vita.
"Scordatelo..." con una voce lontana, come se non fosse nemmeno mia.

[Guisgard]

“Ok, con calma...” disse Pier ad Altea puntandole contro la pistola “... chi mi dice che non sei stata tu ad uccidere quel tipo?” Indicando Sam morto.
Nyoko era accanto a lui.
“Sono un federale, quindi niente scherzi, ok?” Pier ad Altea.

[Nyoko]

Guardavo sia lui che lei, non sapendo cosa fare. Cercavo di non guardare il morto e di rimanere a disparte, per non dare impicci a Pier.

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[Altea]

Mostrai il distintivo da detective autorizzato e poi presi quello di Sam.."Contento ora? Anzi se vuoi sapere di me..chiedi al tuo Capo..sono la figlia di Gustav Bastian, era vostro comandante molti anni fa e amico di molti lì..quei pochi..se non mi credi rifacciamo la strada a ritroso e ti mostro da dove vengo..da quella casa..lo scrittore Monter ci chiese solo protezione, diceva di essere minacciato ma a me non è mai piaciuto quel tipo come il nipote.." guardando il ragazzo.."Metti giù la pistola o ti alzo la mia..ok? Non sono una criminale e ti potrei denunciare".

[Guisgard]

“Allora morirai.” Disse Rio.
“Aspetta...” Morder a suo nipote “... più la guardo... più mi sembra... possibile?” Fissando Clio. “Qual'è il tuo nome?” Alla ragazza.

[Lady Gwen]

Quel palloncino arancione raggiunse il soffitto e restò lì.
Rivolsi un breve sguardo ad Elv che mi sorrideva, ma io rivolsi la mia attenzione all'ennesimo bambino.
Ma chi?
Chi aveva paura del buio?
Parlava forse del bambino, quello che sarebbe stato ucciso stanotte, secondo Fierr?
"Un altro" mormorai "Un altro bambino morirà stanotte."

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[Guisgard]

Elv guardò Gwen stupito.
“Gwen...” disse “... cosa stai dicendo?”

[Lady Gwen]

"Me lo ha detto Fierr prima, al bar" risposi, voltandomi a guardarlo "Lo scrittore è il colpevole, sono certa, insieme ad un altro" continuai.
Ma come potevamo provarlo?
Non avevamo prove contro di lui, non potevo certo usare le mie visioni.
Avevamo già dato i libri alla polizia, cosa avremmo potuto fare adesso?

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[Guisgard]

“Spara su un federale e ti ritroverai nei guai fino al collo.” disse Pier ad Altea. “Però forse dici il vero... anche io e lei” indicando Nyoko “siamo arrivati qui tramite condotti sotterranei...”
Non finì di parlare che subito i tre udirono una risata stridula.
Un attimo dopo un gas rosso si diffuse attorno a loro.
Poi più nulla.

[Altea]

"Non ti sto puntando una pistola..vi è un codice di rispetto tra noi..non lo sai?" poi ascoltai le sue parole ed annuii.
Ad un tratto una risata stridula e dissi solo.."E' lui..quel pagliaccio criminale" poi quella polvere rossa che ben conoscevo e il nulla.

[Guisgard]

“Fierr...” disse stupito Elv a Gwen “... il dottor Fierr? L'hai visto al locale? Gwen... il dottor Fierr è morto un anno fa ormai...”

[Lady Gwen]

Bene, dottore. Sono contenta che ora ci capiamo. È proprio questo il punto
Lo guardo di nuovo.
"Lo so"

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[Clio]

Bene!
Sentii il cuore accelerare a quelle parole del ragazzo, ma la mia espressione non mutò, probabilmente non sarebbe mai mutata.
Lo sguardo intenso, penetrante, trasfigurato.
Spara, maledetto bastardo, spara!
Perché la gente si faceva paranoie inutili?
Fossi stata io non avrei esitato.
Poi l'altro tizio mi chiese il mio nome.
E a te che ti frega?
Forse il mio nome poteva salvarmi la vita, ma non era quello che volevo.
No, proprio per niente.
Allora mi voltai verso lo scrittore, con uno sguardo inespressivo.
"Ishtar!" puntando la pistola verso Monter, per poi sparare di nuovo.
Magari non sarebbe morto, certo, ma anche qualche livido in faccia bene non fa.
E bada, ragazzino, che ce n'è anche per te, se non ti dai una mossa...

[Guisgard]

Clio sparò.
Ma la pistola era scarica.
“Isthar...” disse fissandola Monter “... ma certo, l'avevo intuito... sei una dei nostri...”
“Nostri?” Rio a suo zio.
“Porta via quel cadavere.” Ordinò lo scrittore indicando il corpo di Guisgard. “Poi ti spiegherò.”
Rio annuì e portò via Guisgard.

[Guisgard]

Altea si svegliò in un letto, con i polsi e le caviglie legate con strette corde.
Era una stanza semibuia, piena di scatoloni ed oggetti vari.
Da fuori giungeva rumore di passi.

[Guisgard]

“Ancora queste visioni... questi fantasmi... Gwen...” pensieroso e perplesso Elv “... io... io non so che dirti... forse non posso neanche aiutarti... è troppo lontano da ciò che è il mio lavoro... la scienza...” accese la tv, quasi meccanicamente.
Trasmettevano il telegiornale e dicevano di un nuovo bambino scomparso.

[Altea]

Mi svegliai ed ero sola..vi erano scatoloni e strani oggetti.
Ma peggio ancora ero legata..ad un tratto udii rumori di passi..era finita.
E' stata una vita avventurosa..non ho conosciuto l' Amore purtroppo..ma l' ho vissuta intensamente, qualcuno salverà questo mondo corrotto.

[Lady Gwen]

Lo ascoltavo, dovendo far fronte ancora una volta alla sua perplessità, alla sua non accettazione.
"Io voglio essere accettata, non aiutata" dissi, con voce sottile, mentre lui probabilmente evitava pure di ascoltarmi e accendeva la tv.
TV che parlava di un nuovo bambino scomparso.
Per l'appunto.
Lo guardai per vedere quale effetto avesse avuto su di lui la notizia.

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[Clio]

"No!" urlai, parandomi davanti al ragazzo, per poi girargli il braccio dietro la schiena.
"Non ti azzardare a toccarlo!" minacciosa, prendendo un tagliacarte dal tavolo, per puntarlo contro di lui.
Avevo gli occhi fuori dalle orbite, una luce rossa e intensa si diramava, sembravo lanciare lampi di follia.
Non mi importava di niente, di niente, in quel momento.
Volevo solo poter morire insieme al mio Amore.
Possibilmente uccidere quel bastardo, sì, quello mi sarebbe piaciuto parecchio.
Allora lo colpii, lo colpii con quel tagliacarte al collo, con tutta la forza che avevo.
Nessuno poteva portarlo via, nessuno, nessuno.
Ormai ero fuori di me, ormai ero completamente sprofondata in un mondo in cui nulla importava, nemmeno la mia vita.
"Dovrai passare sul mio cadavere prima di poterlo anche solo sfiorare..." minacciosa e folle "Ti ucciderò con le unghie e con i denti se necessario... non credere che mi servano delle armi.." con gli occhi ormai folli.

[Guisgard]

Clio colpì Rio, ma ad un tratto Morder dietro di lei la tramortì con un colpo alla nuca.
“Dannata...” disse “... tu come stai?” Al nipote.
“Sto bene, è un taglio superficiale...” ansimò Rio.
“Portala di là.” Ordinò lo scrittore.
Rio prese Clio sulle spalle e la portò in una stanza, dove c'era Altea legata su un letto.
Ma lo sforzo fatto aveva fatto sanguinare di più la ferita.
Perse i sensi e cadde a terra.

[Guisgard]

Elv si voltò incredulo verso Gwen.
“Un altro bambino...” disse “... un altro... e tu lo sapevi...” stupito, attonito “... e... e dimmi... sapresti capire dove potrebbe essere adesso?”

[Altea]

Ad un tratto ..colpo di scena..entrò Rio con la psicologa strana in braccio, tramortita.
Ma che stava succedendo..."Monter" urlai..."Maledetto tu, tuo nipote e quello stupido pagliaccio...ma giuro se ne esco viva farete tutti una brutta fine..." qui ci voleva il Merlo..il Jinn...dove sarai mai..Guisgard, il merlo..e per un attimo mi tornò in mente quella notte sul Lungo Lagno, quel bacio rubato che lo aveva turbato perchè non era uomo per me..nessuno lo era Tesoro, a quanto pare"
Era certo..la Rosa Nera, almeno, aveva indovinato il caso ma non lo avrebbe raccontato ai posteri purtroppo.
Ad un tratto Rio cadde a terra sanguinante..fuori uno..forse.

[Clio]

Avanti, spara maledizione, buono a nulla che non sei altro...
Ma non sparò, probabilmente era troppo incapace per fare una cosa così semplice.
Però qualcuno mi colpì e tutto divenne buio.
Non ebbi nemmeno il tempo di pensare, di rendermi conto di quello che stava succedendo.
È questo morire?
Ma poi invece mi accorsi che non ero affatto morta, e che qualcuno mi stava trasportando.
Dannato!
Mi fece cadere a terra, per di più, che per poco non sbattevo la testa contro il muro.
Allora lo guardai, e mi resi conto che era svenuto per la ferita.
Oh piccino...
Lo guardai con quell'espressione folle e trasfigurata che avevo, condita dall'odio per quell'uomo sconosciuto che mi aveva portato via il mio Amore.
Allora mi avvicinai e gli girai il collo.
"Questo è per Guisgard, lurido bastardo.." tra i denti, e poco mi importava se non aveva sentito.
Gli presi la pistola e corsi fuori, dovevo portare Guisgard fuori di lì, dovevo riuscire a trovarlo e a portarlo via, fosse stata l'ultima cosa che avrei fatto in vita mia.
Di vivere ormai non mi importava più, non mi importava più niente.
Ma dovevo portarlo fuori di lì, a qualunque costo.
Così, con la pistola in mano, andai in cerca del corpo di Guisgard.
Prima di uscire avevo slegato le corde che legavano la donna al letto.

[Lady Gwen]

Ecco, adesso siamo sulla strada giunta
Rimasi in attimo pensierosa.
"No, purtroppo no..." scuotendo la testa.

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[Guisgard]

“Gwen, se davvero hai avuto una visione... allora ripensa a ciò che hai visto, a ciò hai sentito... parola per parola... concentrati...” disse Elv.

[Lady Gwen]

Cercai di concentrarmi al massimo e far emergere ogni dettaglio.
"Mi hanno detto di una stanza buia e fredda, ma non so che stanza sia" risposi.

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[Guisgard]

Clio riprese conoscenza e spezzò il collo di Rio.
Poi prese la pistola, liberò Altea legata al letto ed andò in cerca di Guisgard, o meglio del suo cadavere.
Ma prima che potesse tornare dove lo aveva lasciato morto, passando davanti ad una porta chiusa sentì giungere dai mormorii.

[Guisgard]

"Concentrati..." disse Elv a Gwen "... qualche altro dettaglio? Concentrati... in nome del Cielo..."

[Altea]

La donna mi liberò...

Capii era successo qualcosa a Guisgard e la cosa mi allarmava, non sapere cosa fosse successo.
Poi un mormorio, presi la mini pistola dalla cintura e la aprii..bell' oggettino.
"Viene da questa stanza..forse sono i ragazzi che prima hanno preso con me..entriamo..fai attenzione..vi è uno psicopatico che ho trovato di fronte all' Imperion Nolhian vestito di pagliaccio, ha ucciso il mio collega..penso sia legato a Monter e non solo.." e alzando la gamba ruppi la serratura con il tacco a spillo..si poteva entrare.."E puntai la pistola mettendomi di nascosto dalla porta e guardando dentro.

[Lady Gwen]

Sospirai avvilita prendendomi la testa fra le mani.
Dettagli, dettagli.
"Hanno detto che lui ha paura del buio, che non vuole stare in quella stanza fredda e trema ad ogni fischio. Oggi ho visto prima le due bambine, che mi hanno detto che non si tratta di un uomo, e poi lo scrittore ed un uomo con un costume grottesco. Dovrebbe essere tutto" sospirando.
Poi ricorxai un'altra cosa.
"Ah, ho parlato con un uomo al bar. Si è suicidato perché aveva scoperto troppe cose su chi sta facendo questo scempio e anche lui mi ha parlato di quei due."

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[Nyoko]

Era una situazione nuova per me. Neanche nei miei libri ero mai riuscita a descrivere una situazione simile. La ragazza parve meno matta quando si presentò come detective, ma non era comunque normale sparare ad un pupazzo. Una risata mi fece rabbrividire e un gas ci fece tossire... Facendoci perdere i sensi.

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[Clio]

La donna mi seguì e parlò di non so bene che cosa.
Non mi importava, non mi importava niente in quel momento, che non fosse trovare il corpo di Guisgard e portarlo via di lì.
Percorsi a passo svelto il corridoio, ma me la ritrovai dietro.
Oh, per la miseria, se continua a seguirmi giuro che si prende una pallottola..
Non ero nelle condizioni di fare conversazione, o di avere qualcuno intorno.
Tantomeno lei..
Si fermò davanti alla porta, dicendo che c'erano altri ostaggi.
A me fregava meno di zero, e poi c'era lei no?
"Io ho da fare.." dissi solo, spiccia, per poi lasciarla lì ad armeggiare con la porta e tornare invece dove avevo lasciato il cadavere di Guisgard.
Entrai circospetta, guardandomi intorno, controllando ogni angolo con la pistola del tizio morto.
Ti porterò via di qui, te lo prometto...

[Guisgard]

Elv restò pensieroso,ripetendo piano ogni parola di Gwen.
“Un fischio...” disse infine “... un fischio... cosa può significare? Dove si può sentire un fischio qui ad Afragolopolis? Dove? Cosa fischia? Non c'è il mare qui, quindi nessun porto e nessuna nave... un treno!” Esclamò. “La stazione! Deve trattarsi di un posto non lontano dalla stazione!”

[Lady Gwen]

Aspettai mentre rifletteva e seguii i suoi ragionamenti.
Sì!
Un treno!
"Certo, può essere" annuendo "Cosa c'è vicino alla stazione?"

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[Guisgard]

Le loro strade si divisero.
Altea decise di aprire quella porta e lo fece senza troppi complimenti.
Entrò e trovò, come da lei immaginato, Nyoko e Pier legati su due sedie.
Avevano da poco ripreso conoscenza.
Clio invece proseguì, tornò nel salone ma con sua sorpresa non trovò il cadavere di Guisgard.
A terra c'era solo il corpo senza vita di Monter ed un vassoio, con un proiettile bloccato dentro.
Lo stesso vassoio preso da Guisgard quando Rio li minacciava.
http://it.pixword.net/image-BURST_1431.jpg

[Nyoko]

Non sapevo dov'ero ma la mia prima preoccupazione fu lui.
"Pier!" dico strattonandomi e cercandolo con lo sguardo.

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[Guisgard]

“Adesso vediamo...” disse Elv prendendo il tablet, per poi consultare una cartina della città “... non è semplice... forse qui...” indicò col dito “... dove ci sono questi vecchi depositi... sembra l'unico posto dove potrebbero nascondere qualcosa... vieni, andiamo... tentare di convincere gli sbirri credo sia inutile senza prove...” a Gwen.

[Lady Gwen]

Mi avvicinai a lui e seguii le sue dita e le sue indicazioni sul tablet.
Beh, quale posto migliore di un deposito abbandonato per far sparire qualcuno?
Il suo ragionamento non faceva una piega, infatti annuii e mi alzai, prendendo la giacca.

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[Clio]

Arrivai di corsa nella stanza, ma non c'era più.
No, no, no... iniziai a guardarmi in giro, ormai preda di un moto senza fine.
Dove l'avete portato, maledetti bastardi?
Allora mi guardai intorno e trovai Monter a terra, e un vassoietto con un proiettile bloccato all'interno.
Guisgard!
Per un momento sperai, sperai che potesse essere ancora vivo, ed il cuore riprese a battere.
Bravo, fingiti morto e fammi venire un infarto...
Adesso dovevo trovarlo, sempre che fosse ancora lì, ma erano morti entrambi ormai.
E se fosse ancora lì?
"Guisgard?" azzardai a chiamare, titubante "L'altro è morto, l'ho ucciso io.." guardandomi attorno co la pistola pronta.

[Altea]

Sospirai e vidi i due ragazzi, presi un coltellino e li liberai. ."Non so come ci hanno portati nella casa dello scrittore..Monter. Quella risata grottesca e il gas rosso..è stato quel pagliaccio. .magari è un pazzo uscito dall'Imperion."
Narrai in breve il legame tra i libri dello scrittore con i delitti del maniaco.."Ci conviene uscire da questa stanza..sembra la casa degli orrori".

[Nyoko]

Ascoltai la ragazza mentre ci liberava, rimanendo perplessa. "Non capisco... Come può un pupazzo essere pazzo? Cioè... Non sto capendo... Cosa diamine sta succedendo?" dico nervosa.

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[Guisgard]

Gwen ed Elv presero l'auto e sfrecciarono verso i vecchi depositi dietro la stazione.
Era notte ormai e le strade fi Afragolopolis appariva sgombre quasi del tutto dal traffico.
Elv correva, sperando di arrivare in fretta.
Ma ad un tratto udirono la sirena della polizia.
“Dannazione...” disse lui “... correvo troppo... ma non posso fermarmi... ed accelerò.
http://farm5.static.flickr.com/4030/4428069342_697a4ddb3d_o.jpg

[Lady Gwen]

Salimmo in macchina ed Elv iniziò a correre, cercando di arrivare il prima possibile.
Dovevamo farcela, per forza.
Ad un tratto, la polizia.
Sospirai esasperata, guardando continuamente dietro, mentre Elv continuava la sua folle corsa verso i depositi.
Ci mancava solo che la polizia ci fermasse ed eravamo a posto; ma noi non potevamo fermarci, dovevamo fare il possibile e arrivare.

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[Guisgard]

Altea liberò Nyoko e Pier e subito il poliziotto si sincerò delle condizioni della sua giovane amante.
“Grazie...” disse poi ad Altea “... mi perdoni se inizialmente ho dubitato di lei... ma è il mio mestiere... comunque ha ragione...questa casa è degna di un noir... dobbiamo uscire e chiamare la mia squadra... cerchiamo un'uscita.”

[Altea]

"No..Non è un pupazzo" perplessa pure io.."Era una persona in carne ed ossa..ma completamente folle..Non comprendo pure io..e temo lui, Monter e Rio..il nipote dello scrittore. .abbiano a che vedere con la morte dei ragazzini. .forse dovremmo chiamare i tuoi colleghi" al ragazzo annuendo alla sua stessa idea.

[Guisgard]

Clio, preda di dubbi e preoccupazioni, non si accorse di un'ombra dietro di lei.
Ad un tratto udì una risata grottesca.
“Vediamo se sei brava a ragionare nel crepuscolo al pallore spettrale di Venere morente...” disse qualcuno.
Era un bizzarro pagliaccio.
Il suo sguardo però era sinistro e carico d'odio.
"Se aspettavo te per uscire da quel posto stavo fresco..." aggiunse divertito.
https://pbs.twimg.com/media/C0wpBCZXAAApE5B.jpg

[Nyoko]

Sorrisi a Pier, abbracciandolo come se mi fosse mancato da secoli, un po' era così per me. "Ma è pazzesco..." dissi rivolta alla ragazza. Poi guardai Pier e annuii "non so come possa esservi utile io, in questo momento, ma se ci sarà bisogno io ci sono" dissi un po' spaventata.

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[Guisgard]

Pier annuì, prese Nyoko per mano e fece segno ad Altea di andare.
In breve si ritrovarono nel cortile.
Il poliziotto però aveva perso il cellulare.
“Mi è stato portato via mentre ero svenuto...” disse con rabbia “... non posso chiamare i miei colleghi...” guardò Nyoko "... colpa mia, piccola, se ti ritrovi in questo pasticcio..." accarezzandole il viso.

[Clio]

Una risata, una risata grottesca.
Cosa ci sarà mai da ridere, poi?
Mi voltai e vidi un pagliaccio, e dalle sue parole mi resi conto che altri non era che Fabbrus.
Ci mancava anche lui adesso.
"Beh ho avuto dei contrattempi.." guardandolo, sbuffando "E comunque non mi sembri affatto rinchiuso, anzi, pare che tu entra ed esca come ti pare, e quindi mi stavate solo facendo perdere tempo, come se non avessi di meglio da fare..." scuotendo la testa "..e a proposito.. la tua fidanzata è adorabile...".
Non avevo tempo, non avevo tempo per tutto quello.
"Senti che vuoi, Daniel, eh? Ho da fare.." guardandolo negli occhi.
Quell'espressione poteva terrorizzare gli altri, ma io ci ho vissuto tutta la vita con gente del genere, cosa volete che mi freghi?
Volevo solo sapere una volta per tutte cosa fosse successo a Guisgard, anche perchè se davvero si era finto morto...
Ti stavi immolando per niente? Brava, impara a perdere la testa..

[Altea]

"Ognuno a modo suo è utile. .può stare tranquilla..ha un ottimo difensore noto" sorridendole e facendo cenno al ragazzo di uscire dalla porta.."Ah io sono Altea..".Eravamo in giardino ed ascoltai. ."Posso telefonare io..o entriamo e cerchiamo un telefono".

[Nyoko]

"No... non importa" dissi sorridendo. "Almeno sono con te" guardandolo negli occhi e perdendomi nel verde acceso e immenso.

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[Guisgard]

Elv diede gas.
“Tieniti forte...” disse a Gwen.
Cominciò l'inseguimento.
Le due auto sfrecciavano nella notte fra le strade illuminate di Afragolopolis.
Elv cercava di correre il più possibile, in quella lotta contro il tempo.
I vecchi depositi non erano lontani.
Finalmente arrivarono.
L'auto dei due svoltò rapida, ma finì contro un vecchio capannone.
Lo scontro fu duro.
“Gwen...” Elv cercando lo sguardo di Gwen “... come stai? Sei tutta intera?”
La ragazza aveva solo qualche livido.

[Guisgard]

Fabbrus rise a quelle parole di Clio.
“Si, ho trovato un ottimo modo per entrare ed uscire dal manicomio...” disse “... Morder non è affatto stupido... anzi, non era... a proposito... chi lo ha accoppato? Tu forse? Ah, dimenticavo... la mia ragazza... ora credo galleggi nel Lagno... credeva davvero al grande Amore, sai?” Ridendo.

[Lady Gwen]

Correvamo, correvamo, era un inseguimento senza fine.
La polizia continuava a starci addosso ed Elv a dare gas senza sosta.
Correvamo contro la polizia, ma soprattutto contro il tempo.
Il tempo, che rischiava di mietere impietosamente un'altra vittima.
Finalmente riuscimmo a seminarli svoltando l'angolo, ma andammo a sbattere contro un capannone e al momento dell'impatto cacciai un urlo.
Più per la paura che per altro, infatti sembrava stessi benone.
"Sì, sto bene, sto bene. Tu? Stai bene!" ansiosa, cercando la sua mano.

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[Guisgard]

Pier guardò Nyoko e le sorrise.
“Io invece sono Pier e lei è Nyoko.” Disse poi ad Altea.
Allora uscirono dal cortile e varcarono il cancello della villa, ritrovandosi nel cuore della campagna in piena notte.
“Non è molto allegro qui...” mormorò lui.

[Nyoko]

Strinsi la mano alla detective in nero e guardai ingiro, in cerca di un modo per rendermi utile.

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[Altea]

Seguimmo Pier.."Eh mio padre mi voleva nella Federale.." sospirai quando ci trovammo in campagna in piena notte.
Presi la torcia ad infrarossi.."Dove porterà questo posto".

[Clio]

Scossi la testa, senza provare alcuna emozione.
Ero esausta e satura di emozioni per quel giorno: avevo trovato e perso tutto contemporaneamente, per tutto il resto non c'era spazio nel mio cuore.
"Povera piccola..." guardandolo "E povera illusa..." sospirai appena.
"Senti no, non l'ho ucciso io, sono entrata ed era già morto, ricordi?" sbuffando "Ora se non ti dispiace, avrei delle faccende da sbrigare...".
Figurarsi se avevo tempo di star lì a parlare con lui.

[Guisgard]

“Anche io ho da fare...” disse Frabbrus a Clio “... ci sono tre fuggiaschi nella campagna... facciamo un patto? Tu aiuti me a prenderli ed io aiuto te a trovare chi cerchi... ci stai?” Ridendo.

[Guisgard]

“Si, sto bene, tranquilla...” disse Elv a Gwen.
Ma prima che potessero scendere dall'auto arrivò la pattuglia della polizia.
Due poliziotti armati allora intimarono loro di uscire con le mani in alto.

[Lady Gwen]

Annui ad Elv, ma la quiete durò poco.
Due poliziotti infatti scesero dalla macchina armati e ci ordinarono di scendere.
Allora guardai Elv.
Adesso avevamo davvero un problema.

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[Clio]

Guardai Fabbrus negli occhi, non avevo affatto voglia di star lì a perdere tempo con lui, per una volta avrei messo la mia vita davanti ad Uaarania, visto che avevo sempre fatto l'esatto opposto.
Ma prima non avevo una ragione per vivere o morire, ora invece sì.
Lo guardai, e sorrisi appena.
"Mi dispiace Fabbrus..." con un sorriso tranquillo "Ma io lavoro da sola...".
E alzando la pistola su di lui con un gesto rapido, lo colpii in mezzo agli occhi.
Questa era carica, lo sentivo bene dal peso.
"E comunque si chiamava Freda!" sussurrai, mentre sparavo.

[Guisgard]

Un colpo secco.
In mezzo agli occhi e Fabbrus cadde a terra senza vita.
Clio lo aveva fatto secco.
Intanto, fuori dalla villa, nel cuore della campagna, Altea, Nyoko e Pier raggiunsero la stradina che portava verso la periferia cittadina.
Ad un tratto videro due fari.
Era un'auto.
“Fermiamola, così ci riporterà in città.” Disse Pier alle due ragazze.

[Altea]

Finalmente avevamo preso una stradina che portava in periferia.
Pier fermò una macchina per farci dare un passaggio ma io rimanevo dietro guardinga..mi aspettavo di tutto oramai.

[Guisgard]

Gwen ed Elv furono costretti a scendere dall'auto con le mani in alto.
“Agenti...” disse il giovane medico “... credetemi... è un'emergenza... sappiamo forse dove si trova il bambino rapito... dobbiamo fare in fretta...”
“Ti aspetti che ti creda?” Uno dei due poliziotti. “Zitto adesso!”

[Lady Gwen]

Scendemmo cone mani in alto e il tentativo di Elv di convincere i poliziotti fallì miseramente.
Come potevamo fare adesso ad uscirne?
Non potevamo certo dire la verità, sulle mie visioni e il resto, e dunque?
Guardai Elv con espressione preoccupata ed impaurita, non avevo idea di cosa avremmo fatto adesso, ma temevo che non avremmo fatto in tempo.

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[Clio]

Fabbrus cadde a terra senza che io provassi niente di niente.
Avevo ucciso così tante persone, infondo, che non ero poi migliore di lui.
Non avevo mai ucciso un bambino però, nonostante ne provassi l'irresistibile voglia quando me ne ritrovavo uno piagnucolante di fianco.
Ma no, non ero un mostro fino a questo punto.
Lasciai lì il cadavere del pagliaccio e me ne tornai a cercare Guisgard.
Sempre che fosse ancora lì, probabilmente si era già messo in salvo, perchè sarebbe dovuto restare, dopotutto?
Certo non per me, non sono esattamente una damigella in pericolo.

[Guisgard]

Clio uccide Fabbrus e tornò a cercare Guisgard.
Lui però non c'era più in quella villa.
La ragazza lo comprese quando vide un merlo fermo sul cancello della villa, per poi volare via nella notte.

[Guisgard]

Pier fermò l'auto.
Si trattava di una macchina abbastanza vecchiotta e sporca, dimostrando come si spostasse prevalentemente in quei luoghi agricoli.
“Sono un poliziotto...” disse mostrando il distintivo all'anziano al volante “... abbiamo urgente bisogno di un passaggio... in città o almeno alla più vicina stazione di polizia.”
L'anziano annuì ed il poliziotto, Altea e Nyoko salirono in auto.
Dopo una ventina di minuti erano in una stazione di polizia, dove Pier raccontò tutto.

[Guisgard]

Era tutto inutile.
I due poliziotti non credevano a nulla di ciò che diceva loro Elv.
Gwen lo aveva capito.
“Non c'è tempo, maledizione...” disse il giovane medico.
“Zitto.” Intimò uno dei due poliziotti.
Ad un tratto arrivò qualcosa.
Scura e veloce.
Raggiunse uno dei due poliziotti e lo ferì al volto.
Era un merlo.
L'altro cercò di scacciarlo.
Elv allora approfittò di tutta la situazione, prese Gwen per mano e corsero verso i vecchi depositi poco distanti.

[Lady Gwen]

Niente, niente, tutto inutile.
Era tutto inutile.
Improvvisamente, qualcosa piombò, scura e veloce, sui poliziotti.
Un uccello.
Ne ferì uno al volto e mentre l'altro cercava di aiutarlo, Elv mi prese per mano, approfittando della situazione ed insieme corremmo veloci diretti ai depositi, nella speranza di essere ancora in tempo.

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[Altea]

Salimmo in una vecchia auto guidata da un anziano. .fortunatamente una brava persona.
Raggiungemmo la centrale di polizia e Pier narro' tutto e io dissi ciò che mi era accaduto.

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[Clio]

No, non c'era più.
Certo, perchè avrebbe dovuto restare ad aspettarmi?
Sospirai, guardando il merlo, per poi salutarlo con un cenno del capo.
Addio...
Un sorriso triste, infinitamente triste, malinconico.
Non c'era niente per me lì, non c'era nemmeno niente che mi importasse ora.
Sospirai.
Avrei fatto meglio a farmi gli affari miei probabilmente.
Ora avevo perso un cuore, perso un lavoro, e avevo un'organizzazione criminale che sicuro come l'oro mi avrebbe dato la caccia.
Non male per un solo giorno, cara..
Sospirai, tanto a me che mi fregava?
Vivere o morire ormai, che senso aveva?
Nessuno.
Ecco, appunto.
Lasciai così la casa, andando a cercare la macchina di Guisgard, dovevo trovare un modo per andarmene di lì per lo meno.

[Guisgard]

Gwen ed Elv raggiunsero i vecchi depositi.
Il dottore cominciò a chiamare, a far sentire la sua voce ma nessuno rispose.
“E' inutile...” disse a Gwen.
Ad un tratto la ragazza vide Fierr ed il fantasma del ragioniere fermi a fissarla, davanti al deposito contrassegnato come B51.

[Guisgard]

Clio uscì dalla villa e trovò, dove l'avevano lasciata, l'auto di Guisgard.
Ora poteva tornare in città.

[Guisgard]

Altea, Nyoko e Pier raccontarono tutto alla polizia del posto.
Fu poi chiamato il comandante Zulian e subito arrivò alla stazione di polizia.
Poi riportò i tre in città.

[Lady Gwen]

Entrammo nei depositi ed Elv cominciò a chiamare a gran voce, ma nessuno rispose.
Continuammo a girare, cercare, ma nulla.
Ad un certo punto, però, vidi Fierr e il ragioniere davanti aD un deposito, il B51 per l'esattezza.
"Credo sia lì" Indicandolo "Andiamo!"
Una speranza, piccola, flebile, ma che significava tutto, finché c'era ancora.

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[Altea]

Eravamo tornati in città e mi congedai..non avevo voglia di andare da Volpe..ero sfinita..ora la Polizia avrebbe fatto il resto e mi trovai a camminare solitaria nella notte lungo il Lungo Lagno rischiarato dalla Luna e in preda a tante emozioni e sensazioni e dissi .."Qui volano i merli..ovunque tu sia o tornerai mi mancherai signor Guisgard. .perché ci siamo visti per poco..ma a volte quel poco può valere un'eternità" sorridendo.

[Clio]

L'auto di Guisgard era lì, io la presi e tornai in città.
A lui non serviva dopotutto, se n'era andato e la macchina era l'ultimo dei suoi problemi in quel momento.
Tornai a casa, e scivolai nella doccia, pronta a lavarmi via tutto quello che mi aveva lasciato quella folle giornata.
Niente, mi aveva dato e portato via tutto.
Tutto, persino Ishtar.
Uscendo dalla doccia mandai un messaggio a Guisgard.

"La mia tutina per la tua macchina, ci stai? Clio"

Un sorriso leggero, mentre guardavo il telefono e aggiungevo l'indirizzo di casa mia.
Almeno una cosa non l'avrei persa, dopotutto.
Mi preparai un tè, e restai lì, avvolta nell'asciugamano con lo sguardo perso nei miei pensieri.

[Guisgard]

Elv non chiese il perchè.
Annuì e seguì Gwen.
Prese una mazza di metallo a terra e cominciò a martellare la porta di ferro, fino ad aprirla.
Entrarono nel deposito e in fondo cominciarono a sentire qualcosa.
Un mormorio, come se qualcuno piangesse.
Raggiungono così una sorta di botola e ci vedono dentro un bambino mezzo nudo e spaventato.
http://blog-imgs-11.fc2.com/s/h/o/shokonet/paura2.jpeg

[Guisgard]

Altea sorrideva malinconica presso le calme acque del Lagno che risplendevano tra i bagliori notturni di Afragolopolis.
Ad un tratto il suo cellulare squillò.
Era il capo con un nuovo caso per lei.
La giostra riprendeva e non c'era tempo per voltarsi indietro.

[Altea]

Il telefono squillo' e risposi.."Accidenti Volpe..nemmeno il tempo di una doccia e una cena" ridendo "Di che si tratta?"...guardando le calme acque del Lagno scorrere.

[Lady Gwen]

Elv fece di tutto per aprire la porta di ferro, fino a riuscirci.
Entrammo nel deposito semibuio e sentimmo qualcosa e guardando dentro una botola, infatti, vedemmo un bambino terrorizzato.
"Aiutami a farlo uscire" ad Elv.
Lo portammo finalmente fuori da lì ed io lo presi fra le braccia.
"Va tutto bene, sei al sicuro adesso, sta' tranquillo" gli dissi dolcemente, sorridendogli e sorridendo felice anche ad Elv.
Ce l'avevamo fatta, mi ero lasciata guidare e li avevamo salvato.
Era una sensazione impagabile, impareggiabile ed ero contenta che anche Elv lo avesse capito, scegliendo di seguirmi.

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[Guisgard]

Elv avvolse il piccolo nella sua camicia per coprirlo e Gwen lo prese in braccio.
Allora uscirono dal deposito ed in quel momento giunse la pattuglia con i due poliziotti.
Allora Elv mostrò il piccolo e raccontò tutto.
“E' il bambino rapito...” disse.
I due poliziotti, finalmente, si convinsero e portarono i tre al più vicino ospedale, dove lasciarono il bambino, per poi chiamare i suoi genitori.
Gwen ed Elv lasciarono la loro deposizione e tornarono a casa.

[Lady Gwen]

Elv avvolse il bimbo nella camicia, io lo presi in braccio e finalmente i poliziotti si convinsero della nostra storia, accompagnandoci poi per lasciarlo in ospedale.
A quel punto, tornammo a casa.
Lo guardai e sorrisi.
"Sai, sono molto fiera di te" dissi, prendendogli le mani.

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[Nyoko]

Finalmente ci riavevano portato in città. Io ero terrorizzata e non la smettevo di stringere la mano di Pier.

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[Guisgard]

Altea passeggiava sul Lungolagno, con ormai quella lunga notte ormai agli sgoccioli.
Ma un nuovo caso già richiedeva il suo rimettersi in discussione, il suo ricominciare.

[Guisgard]

Tornarono a casa, in un'atmosfera nuova, distesa, serena, tranquilla.
Elv si voltò verso Gwen e sorrise.
“Io sono fiero di te...” disse avvicinandosi a lei “... io non so, non ho capito e forse non lo capirò mai come hai fatto... ma il volto di quel bambino, il suo incontro con i genitori folli di gioia... Gwen... sei straordinaria, unica... perdonami e non l'ho capito prima... se non ho compreso quanto è grande il tuo dono...” e la strinse a sé.
Forte.
Poi la baciò.
Un bacio che racchiudeva tutto ciò che avevano vissuto e ciò che vivranno d'ora in poi, se Dio vorrà.

[Altea]

Non sentivo la voce di Volpe al telefono e mi avviai verso la Agenzia a piedi, entrai furtivamente dal retro ed entrai nel suo ufficio.."Eccomi qua..penso tu sappia tutto..mi auguro il nuovo cliente sia più affidabile" scostando una ciocca dal viso.

[Lady Gwen]

Sorrisi incantata alle sue parole, ascoltandolo e ascoltando quelle parole stupende e quella meravigliosa rivelazione.
Lo perdonavo perchè l'importante era che lo avesse capito e che avesse scelto di seguirmi, non importava se prima o dopo, ero felice che lo avesse fatto.
"E io sono felice che tu abbia capito" dissi piano "Ti amo" sussurrai, un attimo prima che mi baciasse, un bacio come una promessa.
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[Guisgard]

Era finita.
Quella brutta storia era conclusa.
Zulian ed i suoi perquisirono la villa di Monter e scoprirono tutto.
I passaggi segreti fatti di tunnel e gallerie fino alle fogne per permettere al suo complice Fabbrus di attuare i loro meschini delitti.
“Capo...” disse Monique a Zulian “... perchè? Non erano pedofili... allora perchè? Che male avevano fatto quei bambini?”
“E' tutto spiegato nei suoi romanzi...” Zulian “...il loro assurdo piano era gettare fango sui preti... spacciarli per pedofili... spargere zizzania e sospetti...” scuotendo il capo.
Pier era accanto a loro, con vicino a lui Nyoko.
“Ora dovrai un bel po' di spiegazioni a tuo marito...” guardandola “... sarà difficile trovare una scusa plausibile... dovrai continuare a mentire... oppure... oppure scappare via con me, adesso per sempre... saltare in auto e correre via... correre fino a trovare la prima chiesa di campagna... e lì far cominciare tutto... se vorrai...” stringendole la mano, sicura però del suo si.
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[Nyoko]

Lo guardai con gli occhi pieni di gioia e quasi non svenii.
"Sì!" dissi pederndo una lacrima e gettandomi fra le sue braccia. Che mi importava di mio marito? Io avevo lui e mi sarebbe bastato per sempre. https://uploads.tapatalk-cdn.com/20170817/747d7d442fdd1f205d0b08f59288f356.gif

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[Guisgard]

Ad un tratto il cellulare di Clio squillò per un sms.
Era di Guisgard e così diceva:

“Potrei mai lasciarti senza la tua tutina? E poi sono in debito con te, no? Per come hai sistemato i due tipacci (faccina con occhiolino). Sono in agenzia, quando vuoi.”

Allora un delicato sorrise si accese sul volto di Clio, mentre una nuova alba, stavolta pulita, sorgeva su Afragolopolis.
http://www.asianvistas.com/wp-content/gallery/family-fun-japan/tokyo-tower.jpg

Fine