Redemptio

[Lady Gwen]

Ecco, ora iniziavamo a ragionare.
Ottimo, dolcezza.
Mi sa che ti chiederò più spesso di collaborare
"Incredibile" mormorai pianissimo.
Non sarebbe stato facile, ma non potevo soprassedere.


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[Nyoko]

Sorrisi a Castiel e bevvi un altro sorso di quella bevanda buonissima, era così forte che non ne ero abituata.
"Per niente sereno? Diamine! Quanto lo odio quando deve fare tutto da solo" dissi finendo la bevanda.
"Posso averne ancora?" sorridendo come una bambina.
"Dobbiamo trovarlo, prima che si metta nei guai più seri" porgendo il bicchiere a Castiel.

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[Guisgard]

“Il-signor-Gozzlon-arriverà-fra-circa-mezz'ora-signora.” Disse Cellar ad Elise. “La-presentazione-del-nuovo-aeroscafo-ci-sarà-invece-fra-tre-ore-circa.”
Intanto la radio continuava a riportare la notizia sugli ascolti di Redemptio.
Secondo alcuni esperti il leggero calo poteva essere dipeso dalla facilità con cui i piloti delle due squadre uccidevano i detenuti che si giocavano la libertà e la vita.

[Lady Gaynor]

Dopo circa mezz'ora e due caffè, sentii una voce alle mie spalle che diceva di non voltarmi. Quello che successe dopo, durò esattamente un minuto e mezzo. Presi la ventiquattrore e la mia borsa, così come aveva detto lo sconosciuto, e dopo qualche istante mi alzai lasciando i soldi sul tavolo. Raggiunsi la mia Dot, col cuore in gola e le gambe che tremavano, diretta a razzo verso casa.
Una volta arrivata, la curiosità ebbe il sopravvento e, infischiandomene se fosse o meno pericoloso, presi un coltellino svizzero cercando di far scattare la serratura della valigetta.

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[Guisgard]

Castiel guardò Diahnne.
“Stai attenta, è molto forte...” disse riempiendole ancora il bicchiere “... non vorrei andassi su di giri...”
“Dove potrebbe essere Black?” Chiese Jimmy.
“Ragazzo, non ne ho idea...” Castiel “... se vuoi puoi provare al bar qui fuori... lui lo frequentava... magari lo hanno visto dopo di me...”
Intanto Diahnne cominciò ad avvertire un capogiro.

[Guisgard]

“Già, incredibile...” disse Elv “... te la senti? Posso fidarmi di te?” guardando Kara negli occhi.

[Guisgard]

Arrivata a casa, Jennifer aprì la valigetta.
Al suo interno vi trovò varie cartine della città e dei suoi rioni, schedine di scommesse sportive ed un proiettile.
Ad un tratto il suo sensorphone squillò.

[Nyoko]

Era forte... Davvero forte, non sapevo gestirlo.
"V-vieni con noi a cercarlo? Forse sta scappando da noi" ridendo e cadendo in avanti.

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[Guisgard]

Subito Castiel prese Diahnne fra le braccia.
“Ti avevo avvertita che era forte...” disse, prendendola in braccio “... vieni, ti faccio stendere...” portandola nella stanza accanto, dove c'era un lettino.
La fece stendere e poi le tolse le scarpe.
Intanto i fratelli andarono al vicino bar per chiedere informazioni su Black.

[Nyoko]

"Che mi è successo?" dissi ridendo sentendomi girare la testa. Castiel mi condusse sul letto e mi levò le scarpe.
"Che forte, hai un gemello?" dissi vedendo due Castiel.
"È bello come te" ridendo incontrollata.

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[Guisgard]

“Si, come no...” disse Castiel a Diahnne stesa sul letto “... gemelli identici direi...” sorridendole “... ora resta un po' qui e cerca di riposare... io vedrò di trovare del caffè decente... ok?” Guardandola.

[Nyoko]

"Va bene" dissi sorridendo un po' come una scema.
Lo vidi andare via e mi lasciai andare, era una sensazione strana, non sapevo se bella o brutta. Ma a lui lo vedevo seriamente bello, o era doppio? Non lo so.

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[Clio]

"Ottimo, Cellar, grazie.." annuii aprendo l'armadio, e prendendo l'abito che avevo scelto ormai giorni prima per quell'occasione.
Non volevo strafare, non ero un'attrice o una showgirl, perciò era importante che mi mostrassi sobria, elegante, raffinata.
La mia immagine doveva rappresentare il potere, la stabilità, la forza.
Io ero l'immagine dei Guerrieri, ero Solaria stessa, un po' come fossi la regina e loro i miei cavalieri.
Dunque scelsi un abito bianco, apparentemente semplice ma dalle linee raffinate, il tessuto ormai non si trova più ad Imperios, se non nelle scorte private di qualche collezionista.. tipo me.
Aveva una scollatura molto profonda, ma non volgare, e il tessuto accarezzava tutta la figura, lasciando poi un piccolo strascico sul fondo, dove si allargava.
Sobria, elegante, raffinata, potente.
Ci tenevo molto all'immagine della scuderia, anche perchè è quello che la gente vede: un'immagine.
La televisione è tutto ormai, il popolo non ne può fare a meno.
Io sì, io non ho la televisione in camera, guardo solo i vecchi film nel mio cinema privato.
Intanto che mi vestivo e preparavo, sentivo le notizie alla radio sul fatto che la carne da macello morisse sempre più facilmente.
Colpa mia se quelli sono derelitti che non sanno manco tenere un volante in mano?
Scossi la testa, ma non potevo ignorare quel fatto, lo share era fondamentale per Redemptio.
Ma non era il momento ora, chissà che il nuovo Aeroscafo avrebbe alzato un po' l'indice di ascolto.
Dopo meno di mezz'ora ero pronta, per affrontare questa lunga giornata.

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[Guisgard]

Castiel tornò poco dopo con del caffè.
“Ecco, prendi...” disse a Diahnne “... buttalo giù e vedrai che mio fratello gemello svanirà...” accendendosi una sigaretta.

[Lady Gwen]

Lo guardai a lungo, poi annuii.
Sentii che c'era ora un peso sulla mia testa.
Era bello essere d'aiuto con la gente, ma questo era tantissimo a livello di notizia e dovevo stare attenta, molto attenta.


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[Nyoko]

Bevo il caffè, in curante del sapore e subito sento la testa andare su di giri per un attimo, per poi tornare normale.
"Hai ragione... È sparito..." dico guardandolo e sorridendo.
"Sei un mago? No... Quelli si sono estinti da secoli, ormai" dico ancora un po' sconnessa.
"Però era buona... Grazie..." dico sentendomi leggermente imbarazzata.

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[Guisgard]

Elv allora annuì anch'egli a Kara.
Nascosero la moto in un angolo di quel vicoletto e lui le fece cenno di andare.
Raggiunsero una porta ed Elv bussò tre volte.
L'uscio si aprì ed apparve un vecchio che subito riconobbe Elv, facendoli entrare entrambi.
“Dunque...” disse l'anziano “... qual buon vento?” Guardò poi Kara. “Carina. Molto. Hai messo giudizio?”
“Non è come credi...” ridendo Elv “... lei è Kara e fa la giornalista...”

[Guisgard]

Castiel guardò Diahnne e sorrise.
“Ti è andata bene...” disse “... metti che invece di essere qui fossi stata con un tipo poco raccomandabile? Se ne sarebbe approfittato subito...” facendole l'occhiolino.

[Guisgard]

Shushan sparò ed il suo colpo raggiunse uno dei due aeroscafi rimasti, forandogli la scocca superiore.
Dopo diversi metri cominciò a diminuire la sua velocità, fino a quando fu costretto a fermarsi.
“Gran bel colpo...” disse Hiss alla bella cacciatrice di taglie.
Rimasto solo l'ultimo aeroscafo allora rallentò, fino a desistere il suo inseguimento.
“Siamo vivi!” Gridò esultando Hiss.

[Guisgard]

Poco dopo Elise era ormai pronta.
Il suo autista la accompagnò agli studi televisivi, dove trovò quasi tutta la sua squadra al completo.
Subito Gozzlon le andò incontrò.
“E' incantevole, presidentessa.” Disse. “Beve qualcosa? Qui c'è solo l'imbarazzo della scelta.” Annuendo.
Arrivarono poi Ilo, Cossun, Zoren, Tutos.
Tutti membri della scuderia.
Quelli dell'Ateismo Nero invece non si vedevano ancora.
Poi le porte si aprirono entrò la versa star della serata, ben più del nuovo aeroscafo.
Era Enner.

[Nyoko]

"Approfittato?" dissi portando una mano alla testa e premendola forte, faceva male.
"Avrebbe avuto paura di me, non mi faccio toccare se una persona non mi va a genio" dico arrossendo leggermente a quell'occhiolino.

"Dihanne, un po' di contegno" pensai.

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[Lady Gwen]

Nascose la moto in un angolo e lo seguii davanti ad una porta, dalla quale uscì un uomo anziano che ci invitò ad entrare.
Accennai un sorriso e poi mi presentai.
Guardai poi Elv con aria interrogativa per sapere cosa ci facessimo lì.
Forse l'anziano poteva fornirci informazioni da poter inserire nel pezzo.

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[Altea]

Il proiettile partì e in quel momento guardavo solo.la sua traiettoria..precisa .e andò a colpire l'aeroscafo. Sorrisi di gioia vedendo l'esultanza di Hiss.
L' altro scappò visto ormai era solo e forse impotente.. Camminavo su quel tetto raggiungendo Hiss.."Si siamo vivi...e molto grazie a te e visto hai detto non sei un eroe un po' di parte la merito pure io".
Guardai sotto i miei piedi.."Ci sono morti e feriti..là dentro sta prendendo fuoco".

[Clio]

Arrivammo agli studi televisivi, e io mi guardai intorno con il solito sguardo cordiale, sorridente ma che non lasciava trasparire nessuna emozione.
Ancora ricordavo la prima volta in cui ero stata invitata a uno di questi eventi, normalmente nessuno calcolava la Squadra femminile, ma allora la mia popolarità era così alta che era impossibile pensare che la TV non vi avrebbe speculato sopra, ero la novità, dopotutto.
Ricordavo bene anche il nervoso perché la prima squadra era molto più importante e seguita di noi.
Eppure ora ero lì, a capo di tutti quegli idoli delle folle.
Mi guardavo intorno pensando a quanta strada avevo fatto, e a quanto fossi fiera del mio successo.
Sorrisi al capitano e agli altri piloti.
"Buongiorno ragazzi.." con un cenno del capo "Pronti a spaccare il mondo?" Facendo l'occhiolino.
Allora mi rivolsi poi al capitano Gozzlon "Dello champagne andrà benissimo, grazie.." annuendo.
Poi arrivò Enner, e lo accolsi con un sorriso cordiale e impostato.
"Enner, che piacere.." andandogli incontro.

[Lady Gaynor]

Armeggiando col coltellino riuscii a far scattare la serratura della valigetta. Tuttavia, il suo contenuto mi deluse non poco. Cartine della città, scommesse sportive ed un proiettile, nulla che potesse giustificare il gesto di lasciarmela in custodia. Cominciai ad ispezionare l'interno, in cerca di un doppio fondo che potesse nascondere qualcosa di più significativo. Mentre tastavo, il mio sensorphone squillò, facendomi sobbalzare. Mi alzai e lo presi, rispondendo. "Pronto?"

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[Guisgard]

Castiel rise.
“Lo spero bene...” disse a Diahnne “... su, finisci questo caffè... è bello forte, scuro ed anche zuccherato... ti tirerà su...” porgendole la mano per aiutarla ad alzarsi “... poi magari mi dirai chi sono le persone che ti vanno a genio.” Sorridendo.

[Guisgard]

Il vecchio fece entrare i due ragazzi, chiedendo poi loro di sedersi, facendo così anche lui.
“Credo di non potervi offrire nulla.” Disse. “Nè caffè, né tè e neanche qualche bibita.”
“Non siamo qui per bere.” Fece Elv.
“Ah, no?”
“No.”
“E per cosa?”
Allora Elv guardò per un attimo Kara.
“Lei è una giornalista...” indicandola al vecchio.
“Mmm... brutta storia...” questi.
“No, forse non è come loro.”
“No?” Fissandolo il vecchio. “E com'è? Diversa? Perchè? Solo perchè ti ha detto si e te la sei portata a letto?”

[Nyoko]

Bevvi quel caffè e già mi sentì molto meglio.
"Beh... Non so le persone che mi vanno a genio, ma quelle che non mi vanno a genio le so benissimo" dissi sorridendogli.
Era un bravo ragazzo, oltre che carino. Ma non sarei stata così facile. E poi dovevo concentrarmi su Black. Dovevo trovarlo, prima che finisse nei guai... Ammasso non lo fosse già...

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[Guisgard]

La turbodiligenza non accennava a rallentare, mentre i controllori con degli estintori solari cercavano di spegnere le fiamme.
“Si, siamo vivi...” disse Hiss sul tetto a Shushan “... anche se altri non sono stati fortunati come noi...” riferendosi ai passeggeri morti.
Intanto i controllori erano riusciti a sedare le fiamme.
Ad un tratto in lontananza apparve la sagoma metallica di una base nel deserto.
“Base Mar!” L'altoparlante della vettura. “Base Mar!”
Poco dopo arrivarono a quella base e subito furono fatti entrare nella struttura di acciaio e ferro.
Allora alcuni soldati raggiunsero la turbodiligenza e furono fatti scendere i feriti e poi tutti gli altri passeggeri.
Per ultimi anche Shushan e Hiss.
Questi però fu subito riconosciuto dai militari ed arrestato.

[Lady Gwen]

Ci sedemmo insieme al vecchio ed Elv iniziò a parlargli di me.
Finchè le cose non presero una brutta piega.
Eh no, tu questo a me non lo dici
"Hey hey, moderiamo i toni e il linguaggio" sbottai io, guardandolo in tralice e fregandomene altamente se quello fosse o meno più grande di me, già in un giorno solo mi veniva dato della poco di buono e stavo cominciando ad innervosirmi sul serio.

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[Altea]

I controllori del personale cercarono di spegnere il fuoco e subito dopo ci portarono in uno strano edificio..Base Mar.
Tutti i superstiti furono curati ma a mia sorpresa arrestarono Hiss.
Il sangue iniziarono a ribollirmi e puntai la pistola a un soldato...poteva ammazzarmi pure li.."Siete dei maledetti...se queste persone sono vive è grazie a me...e soprattutto quell' uomo, ha rischiato la vita...i vostri conduttori del treno sarebbero diventati cenere assieme a quel maledetto treno" ero davvero innervosita, glielo avevo detto di non fidarsi.

[Guisgard]

Il party si teneva all'ultimo piano del grande grattacielo, dove c'erano gli studi televisivi della Rete.
Qui Elise incontrò i membri della sua squadra, ed infine anche Enner.
“E' sempre un piacere, presidentessa.” Disse.
Dai larghi vetri della sala si vedeva l'intera città sottostante, con le sue luci vaghe ed indifferenti, la pioggia che aveva reso tutto umido, le strade nere e lisce.
“Cosa mi racconta di bello?” Continuò Enner. “Nuovi piloti? Assi in erba da presentare al pubblico? Oh, sarà di certo tutto molto più eccitante di quello che invece potrei raccontare io, sa? Voi vi allenate sfidando la velocità, testando le armi e portando al limite ogni vostra capacità mentale e fisica. Io invece devo battermi con la produzione che chiede un ascolto sempre più alto, con gli sponsor che vorrebbero vendere vagonate dei loro gadget e le varie compagnie di scommesse sempre pronte a lamentarsi.” Rise senza voglia. “Inoltre devo arrangiarmi con lo scarto che il governo ci offre. Ladri di mezza tacca, assassini della domenica, spacciatori dalla pelle scura e stupratori di vecchiette. Prenderli e gettarli nella mischia, col solo risultato di puntate scontate e sempre brevi.” Finendo il suo cocktail.

[Guisgard]

“Salve...” disse la voce maschile di poco fa al sensorphone di Jennifer “... grazie di avermi dato una possibilità. E' già tanto per me... mi ascolti e non faccia domande, limitandosi alla fine a rispondere si oppure no... nella valigia ci sono delle cartine... la terza reca un punto della città segnato in rosso... lo raggiunga... si troverà sul Lungolagno... si fermi sotto il quarto lampione a destra della statua del leone... mi farò vivo io... durante il tragitto dia fuoco a tutte le carte e poi richiuda la valigetta lanciandola così dal finestrino. Il proiettile all'interno farà un piccolo botto che cancellerà ogni traccia. Sarà sull'Asse Mediano e brucerà in qualche canale, senza dare nell'occhio. E' tutto chiaro?”

[Clio]

Enner era un ottimo politico, uomo di spettacolo, che infondo è un po' la stessa cosa.
Lui vedeva Redemptio in un modo completamente diverso dal mio, dal nostro, vedeva soldi dove io vedevo passione incontrollata, devozione, ardore, eroismo.
Osservai la vista di sfuggita, era la stessa che vedevo da casa mia, dopotutto, un lusso concesso a pochi, ma ugualmente apprezzato.
"Sempre a caccia di scoop, non è vero, Enner?" scherzai, portando il bicchiere di champagne alle labbra.
"Sì, ho sentito qualcosa a proposito del calo nello share e devo dire che la cosa è preoccupante, ma d'altronde, se come dice giustamente lei ci mandano degli scarti che cosa possono pretendere? Se fosse per me, farei allenare maggiormente i detenuti, in modo che abbiano almeno la possibilità di giocarsela... poi diciamocelo, i nostri piloti sono professionisti, è la loro vita, cosa possono dei disperati in confronto.." facendo l'occhiolino complice.
"Quanto alle novità, siamo qui per questo, no? Il nostro gioiellino, il nuovo aeroscafo..." con un elegante gesto della mano.

[Lady Gaynor]

Ascoltai le parole dell'uomo fino alla fine.
"Si, è tutto chiaro..." dissi prima che la telefonata terminasse.
Mi feci un caffè e mi sedetti a riflettere. La prima volta avevo accettato di incontrarlo perché il Cicas era un luogo pubblico e affollato. Ora il discorso cambiava, in quanto quel punto sul Lungolagno era piuttosto isolato, frequentato più che altro da prostitute ed extracomunitari. Se il tipo si fosse rivelato un maniaco, il mio cadavere sarebbe tranquillamente potuto sparire anonimamente in qualche canale. D'altronde, se non mi fossi presentata lui avrebbe potuto rintracciarmi facilmente e rifarsi di quel che poteva ritenere un torto.
Mia cara, ti sei cacciata proprio in un bel guaio...
Non sapevo che pesci prendere ed intanto i minuti passavano. C'era una sola cosa sensata da fare, chiamare l'unica persona di cui mi fidassi veramente. Si, era la soluzione migliore... Presi così il mio sensorphone e composi il numero di mio marito.

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[Guisgard]

Castiel guardò Diahnne in modo enigmatico.
Prese poi un pacchetto di sigarette, una marca straniera e non quelle passate dal governo con i buoni pasto delle mense aziendali.
“Prego...” disse offrendole una sigaretta “... magari ti rilasserà fumare...” accendendosi la sigaretta “... mi spiace, ma qui non troverai tuo fratello... voglio essere sincero... lo sto cercando anche io...” fissandola.

[Guisgard]

Il vecchio guardò Kara dopo che lei aveva reagito infastidita alle sue parole.
“La ragazza ha ragione...” disse Elv “... è solo una giornalista ed io non ci vado a letto con gente così... ma dice di essere un'idealista, indipendente... mi sono fidato e l'ho portata qui...”
“Per fare cosa?” Il vecchio.
“Magari per farle pubblicare qualcosa di clandestino...”
“Non lo farà mai.” Sentenziò il vecchio. “E' la classica ragazzina di città, magari viziata e menefreghista.”

[Guisgard]

Shushan non accettò l'arresto di Hiss e puntò la pistola contro i soldati della base.
“Si calmi...” disse uno dei controllori “... è vero, ci ha aiutati, ma resta un criminale... magari il giudice terrà conto di ciò che ha fatto.”
“Si, certo...” sarcastico Hiss.
Ma ad un tratto qualcuno arrivò alle spalle di Shushan e la colpì alla nuca col calcio di una pistola.
La cacciatrice di taglie cadde a terra senza conoscenza.

[Nyoko]

Prendo una sigaretta, non ho mai fumato ma non avrei fatto la figura della "bambina" di fronte a lui.
"Lo immaginavamo. Speravamo che magari, tu, avresti potuto indirizzarci un posto preciso. Se è fuori città, ho paura che non sarà semplice trovarlo" aspirando e tossendo.
"Accidenti, ti tratti bene... Sono forti" dico cercando di non tossire più.

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[Altea]

"Appunto..credete nelle favole?" dissi al controllore "Almeno siete stato onesto a dirlo..ma come dice Hiss pure io temo non lo lasceranno".
Ad un tratto avvertii un forte dolore alla nuca e persi i sensi.

[Guisgard]

“Vaccate.” Disse Enner, per poi bere ancora. “Sono tutte vaccate, presidentessa. Il valore dei piloti, gli aeroscafi e tutto il resto. Siamo qui per inchiodare la gente alle tv. Solo questo conta. E dobbiamo farlo per il più lungo tempo possibile. Allenare i detenuti? No... no, non basterà... io voglio gente in gamba in quei gironi. Gente che sappia morire come degnamente richiede un grande show come il nostro. Questo conta, mia cara.” Annuì ad Elise.
Gozzlon finì la sua birra senza intervenire, fissando però Enner.
https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/9/91/Adolfo_Celi_in_Amici_miei.jpg

[Guisgard]

Jennifer provò a telefonare a suo marito Lance, ma il suo sensorphone era irraggiungibile.
Talvolta capitava che lo spegnesse prima di una riunione, oppure durante una dimostrazione pratica a casa di qualche cliente.
E solitamente risultava irraggiungibile per diverso tempo.

[Lady Gwen]

Questa situazione stava diventando surreale.
Fissai seria Elv, veramente arrabbiata, perchè ora non ne potevo più.
"Se lei ha pregiudizi, sono cavoli suoi" risposi schietta, fissando il vecchio.
Vivevo in periferia, tirando avanti coi soldi degli articoli, non ero certo come lui mi dipingeva.

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[Clio]

Quanta finezza...
Cercai di non mostrare l'insofferenza che quell'uomo sapeva mettermi addosso, perchè anche nel mio abito da migliaia di crediti, restavo sempre un pilota.
Avevo rischiato la vita decine e decine di volte in quella pista, con tutta la passione, la professionalità, l'ardore e la competenza che ora pretendevo dai miei Guerrieri.
E vedere come tutto fosse in realtà ridotto a una mera trafila economica, faceva rabbrividire e ogni tanto ti chiedevi perchè mai facessimo tutto questo.
Ma poi mi ricordavo che quella era la mia vita, l'unica cosa che contasse davvero per me, e che non avrei mai permesso a nessuno di rovinarla, nemmeno ad Ennius. Che credesse pure a tutte le fesserie che propina alla gente, solo chi corre sa cosa c'è davvero in ballo, solo chi vive sugli spalti e non in tv la corsa, solo chi respira il profumo della sabbia, l'odore di bruciato, chi sente il rumore dei propulsori al plasma, chi percepisce l'adrenalina nel cuore... loro sì, che sanno cosa sia Redemptio, non certo gente come Enner.
Ma era lui la star, lui era quello che ci mangiava più di tutti sulla pelle dei miei ragazzi, quindi non potevo certo dare il minimo sentore di quale fosse il mio pensiero su di lui.
"E cosa proponete di fare? Creare una vera terza squadra che possa giocarsela? Usare persone normali disperate che vogliono soldi invece di detenuti? Servirebbero più soldi però.. con la disoccupazione che c'è sono sicura che disperati disposti a correre li troveremmo, questo è certo ma... non vedo come potrebbero essere migliori dei criminali..." scuotendo piano la testa "Ci sono sempre le serie minori.. sono piloti ma meno bravi, qualcuno abbastanza pazzo da gareggiare contro di noi, sarebbe sicuramente più interessante..." alzando le spalle "Certo ci metterebbe di più a morire rispetto a un criminale comune..." con noncuranza.
E ci vole tutta la mia capacità di nascondere le emozioni per non ricordarmi, o almeno, per far finta di non ricordarmi cosa comportasse questo.
Non so perch l'avevo detto, effettivamente era una cosa logica, ma sperai vivamente che Enner non mi ascoltasse, tanto non lo faceva mai con nessuno.
Sì, era meglio che quell'idea cadesse nel vuoto, decisamente meglio.

[Lady Gaynor]

Richiusi innervosita il sensorphone, poi lo ripresi decisa a scrivere un sms a Lance.

"Sto uscendo di casa per un affare che potrebbe rivelarsi pericoloso... Un tale mi ha contattata dicendo di essere in pericolo di morte e solo io posso aiutarlo. Ti avevo chiamato per chiederti aiuto, ma tu come al solito hai il device chiuso. Se solo facessi come tutti i comuni mortali e mettessi la vibrazione, forse adesso io non dovrei affrontare da sola una situazione così scomoda... Se dovesse succedermi qualcosa, oltre che sentirti in colpa sappi che ti ho amato tanto... "

Presi la borsa ed uscii di casa, pregando che Dio me la mandasse buona.



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[Guisgard]

Il vecchio guardò Kara.
“Non si può dire che abbia un carattere docile... disse.
“Tutt'altro direi...” fece Elv “... ma stavolta non mi sento di darle torto... ci sta capendo poco o nulla... oggi sei molto misterioso, criptico...”
“Solo prudente...” il vecchio.
“Beh, direi di dirle tutto...” mormorò Elv.
“Prego.”
“E sia...” sbuffò Elv “... allora...” a Kara “... sappi che sei in un quartiere sovversivo e che siamo tutti rischiando la testa...”

[Guisgard]

“Sei solo una ragazzina che finge di fare la donna...” disse Castiel togliendo la sigaretta dalla bocca di Diahnne “... forse ti ci vorrebbe un gelato...” divertito “... comunque anche io cerco tuo fratello... e forse sono la sua unica speranza... temo infatti che sia in grossi guai...”

[Guisgard]

Sognò il deserto, i rinnegati e le fiamme che consumavano la turbodiligenza.
Poi vide Hiss impiccato nella sua cella.
Ad un tratto Shushan si svegliò di colpo.
Era su una sedia, legata con i polsi dietro lo schienale.
“Bensvegliata...” disse Hiss che era accanto a lei nella medesima posizione “... grazie per avermi difeso, ma in tutta onestà ti dirò che non sei stata molto scaltra a puntare la pistola contro un drappello di militari che ci circondava.” Divertito.

[Guisgard]

Enner guardò Elise, ma in quel momento si avvicinò qualcuno.
“Salve...” disse un uomo alto, ben fatto, vestito in modo attillato e lo sguardo poco acuto “... ottima festa ed ottima birra.”
“Capitano Sputin...” fece Enner “... che onore, il veterano dell'Ateismo Nero.”
“Presidetessa...” Sputin rivolto ad Elise “... tutti parlano del vostro nuovo aeroscafo... ma io credo che siano sempre i piloti a fare la differenza...” fissandola.

[Guisgard]

Jennifer inviò il messaggio a suo marito e poi uscì di casa.
Seguì tutte le indicazioni fornite dalla voce misteriosa e si ritrovò sul Lungolagno, nel punto esatto stabilito.
Aveva con sé la sua borsa con l'immagine di Parigi come segno di riconoscimento.
Passarono lunghi minuti, poi ad un tratto la ragazza vide qualcuno fermo accanto a lei a guardare le acque verdi del Lagno.
“Da piccolo leggevo sempre un vecchio romanzo di spionaggio...” disse senza voltarsi, quasi assorto “... credo parlasse della guerra fredda... almeno credo... c'era una frase che mi colpiva... ci rivedremo a Parigi... non ho mai capito chi la dicesse... se un condannato a morte o un amante...” la guardò “... chissà...”
https://media.gq.com/photos/57f2d9a9c63464861a63ddf9/3:2/w_880/max-greenfield.jpg

[Lady Gwen]

Mi trattenni dal ridere quando Elv parlò del mio carattere, ma poi lo ascoltai, perchè mi dava ragione.
Già, non ci stavo capendo nulla.
Ascoltai la sua spiegazione.
Sì. E poi?
"Fin qui ci Arrivavo" mormorai, atona "Poi?" incitandolo ad andare avanti.
Avevo bisogno di informazioni se dovevo scrivere il pezzo e il mutismo non era contemplato.

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[Nyoko]

A quel gesto mi infastidisco. Con una mossa lo spingo al muro e lo blocco, con una mossa insegnatami da Black.
"La bambina, però, sa il fatto suo" dico al suo orecchio.
"Non ho mai fumato e allora? Ti credi maturo?" tirandolo quasi facendolo soffocare. Poi lo lascio andare.
"Già... In guai seri, e dobbiamo andare a salvarlo" dico indietreggiando.

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[Lady Gaynor]

"Mi spiace di non poterla aiutare su questo dubbio..." risposi a quell'uomo "Ma veniamo al sodo, che la situazione pare abbastanza complicata. Come vede, sono venuta, come promesso... Vorrebbe adesso dirmi chi è lei e cosa le sta succedendo?"

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[Altea]

Furono sogni confusi..il deserto, gli aeroscafi dei pirati, Hiss impiccato e a quel sogno mi svegliai col cuore che batteva.
Sentivo le mani legate e mi vidi su una sedia..sobbalzai ad una voce e mi voltai ascoltandolo.."E ridi...ridi???Non ti è balenata l' idea di saltare da quella turbodiligenza..i vecchi film western non li hai visti? Ti ho salvato, ho salvato quelle persone e ora sono qui..e ora.." lo guardai negli occhi.."Chissà che fine faremo..ci divideranno vero?" con leggera tristezza.."O moriremo assieme romanticamente" sarcastica.
"Ho una pugnale nella scollatura..riesci a prenderlo..non siamo legati nella bocca" sorridendo.

[Guisgard]

Hiss guardò Shushan.
“Fammi capire...” disse “... è una domanda col trucco? Come le vecchie Candid Camera? Io mi chino sulla tua scollatura e tu magicamente ti liberi per prendermi a sberle?” Divertito. “Comunque si, ci divideranno... tti farai qualche giorno al fresco qui in una cella... mentre io sarò portato ad Imperios per un processo lampo che decreterà la mia impiccagione, o morte tramite iniezione letale.” Annuì.

[Guisgard]

“Risponda solo a questa domanda...” disse l'uomo a Jenifer “... lei è felice? E' appagata? Soddisfatta? Ha ancora sogni da inseguire? Si sente donna? Sia sincera... mentirebbe a se stessa, non a me...”

[Guisgard]

Elv guardò Kara.
“Devi scrivere di questo posto...” disse … un articolo forte, deciso, di denuncia... e poi sarà fatto circolare nei sotterranei... dove si annidano i ribelli...”

[Guisgard]

Castiel si ritrovò bloccato dall'improvvisa stretta di Diahnne, poi lei lo mollò.
“Accidenti...” disse lui toccandosi il collo “... sei in gamba vedo... molto... dovrò stare in guardia con te...” fissandola “... quanto al mio essere poco maturo... beh, chissà... potrei stupirti...” sistemandosi il bavero “... comunque direi di andare a cercare tuo fratello... prima che sia tardi...” con voce enigmatica.
Chi era davvero Castiel?

[Lady Gwen]

Lo ascoltai ancora.
Ma sai che è proprio interessante quest'affare, tesoro?
Sì, mi ispirava molto.
Presi il mio storico taccuino e scrissi le prime cose che mi venivano in mente riguardo quella faccenda, così da non scordarle.
"Sì, credo si possa fare" annuendo e rileggendo gli appunti presi.
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[Nyoko]

Lo guardai accigliata e annuii alle sue parole.
"Facci strada, signor Castiel" dico indicando la porta.
"Troviamo mio fratello e facciamola finita" afferrando la Colt.

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[Altea]

"Nessun trucco..ho un pugnale..potremmo liberarci e ho una pistola pure".
Ascoltai le sue parole poi.."Se non vuoi tentare pazienza...io sarò qui e tu..mi spiace...mi stavi iniziando a piacere sai..in fondo penso tu hai qualche segreto nel tuo passato..." avvicinai la bocca alla sua.."Se sapessi tu rimanessi qui..forse pure mi piaceresti" e rimasi senza dire nulla.
Capivo Hiss non voleva essere aiutato da me e non mi credeva, e io odiavo forzare le persone.

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[Lady Gaynor]

L'impertinenza di quell'uomo aveva un che di assurdo. Roba da matti... mi ritrovai a pensare.
"Senta un po'..." gli dissi in tono seccato "Lei non ha affatto l'aria di uno che sta scampando per un pelo alla morte. Al telefono e al locale faceva tanto il sibillino e lo spaventato, mentre ora ci tiene a fare conversazione sulla mia vita privata. Mi dica chi è e cosa vuole, o alzo i tacchi all'istante... "

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[Clio]

Come immaginavo, avevo parlato a vanvera, tanto Enner non mi aveva nemmeno ascoltato, meglio così, dopotutto eravamo tutti jolly in quella strana giostra chiamata Redemptio.
La nostra "piacevole" chiacchierata fu interrotta da Sputin, il veterano dell'Ateismo Nero, che salutai con un cortese cenno del capo.
Avevo un profondo rispetto per lui, correva da talmente tanti anni, che mi era difficile immaginare l'Ateismo senza di lui, dovevo ammetterlo.
Lo guardai sorridendo, con un sorrisetto che si fece divertito nel sentire le sue parole.
"Naturale, dopotutto è per questo che siete qui, no? Per rubare la scena al nostro aeroscalo col vostro nuovo pilota, dico bene?" il mio sorriso era cordiale, disteso, un modo per dire che ero un passo avanti a loro e che se volevano cogliermi di sorpresa non c'erano riusciti.
"Siamo tutti ansiosi di conoscere Lord Justin.." gentilmente.

[Guisgard]

Castiel guardò Diahnne negli occhi.
“Una pistola non ti servirà...” disse “... ci vuole ben altro...” mormorò “... comunque, se ti fa sentire forte, beh, puoi tenerla...” finì la sua sigaretta, la spense sotto la scarpa e fece poi cenno alla ragazza di uscire.
Entrambi si ritrovarono così in strada.
Ritornarono i fratelli di lei.
“Nessuno sa nulla...” Lucas “... sembra sparito nel nulla...”

[Guisgard]

Kara cominciò ad annotare il tutto.
“Un momento...” disse alla ragazza il vecchio “... perchè dovrei fidarmi? I giornalisti sono tutti corrotti... chi mi dice che tu non sia una spia? O magari un'arrampicatrice sociale, disposta a tutto per vedersi pubblicare un lurido articolo?”

[Guisgard]

Hiss guardò Shushan negli occhi per un lungo istante.
“E sia...” disse annuendo piano.
Sorrideva.
Allora cominciò a calare il collo e la testa sul petto di lei, fino a raggiungere la sua scollatura.
Lei cominciò così a sentire le labbra di lui sulla sua pelle, sui seni che fuoriuscivano dalla scollatura e dal reggiseno.
Piano quelle labbra presero a scivolare tra la fessura dei seni, dandole brividi e calore.
Ad un tratto afferrò il pugnale con i denti e lo tirò fuori.

[Guisgard]

Lui sorrise.
“Chissà...” disse a Jennifer “... magari voglio aiutarla... farle un regalo unico... magari essere felice, no? Io posso riuscirci... come in quei racconti di Agatha Cristie... la conosce?” Fissandola. “Se lei aiuterà me, naturalmente... è un dare e un avere... accetta?”

[Guisgard]

“A breve ci raggiungerà, presidentessa.” Disse Sputin ad Elise. “Ed il vostro nuovo aeroscafo? Quando lo vedremo? Chi lo guiderà? Il capitano Gozzlon?”

[Lady Gwen]

Sapevo già cosa fare, avevo tutto in mente, dovevo solo scrivere, una volta a casa.
Accenai una leggera risata sarcastica.
"Il semplice motivo per cui rischio la testa pubblicando un simile articolo" quasi sbottando.

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[Lady Gaynor]

"Certo che la conosco..." ribattei spazientita "Ma io non mi sono rivolta a Parker Pyne ed infatti non accetto un bel niente. Le ho concesso fin già troppo tempo..."
Mi voltai e andai alla mia auto. "La saluto, Mister Felicità, io torno a casa mia..."

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[Altea]

Lui mi guardava pure senza parlare..poi la parola magica e sorrisi perchè mi mostrava che credeva alle mie parole.
Ad un tratto avvertii le sue labbra sulla mia pelle leggermente perlata di sudore, inarcai la testa all' indietro per permettergli meglio la presa, quel suo tocco tra il mio seno mi procurò un forte brivido caldo nella schiena.
Lentamente estrasse il pugnale.."Ci sai fare eh" nascondendo la mia voce leggermente tremante dall' emozione.."Ora è meglio liberi prima le mie mani penso..ce la fai? E molto affilato e al titanio, senti che è leggero..vedi tu".

[Clio]

"Il nostro nuovo aeroscafo è qui che aspetta solo di essere presentato al mondo intero.." con un sorriso compiaciuto "Sul chi lo guiderà..." fissandolo enigmatica "Chissà...".
Lasciai volutamente la frase in sospeso.
Un po' perchè volevo farli sospettare, un po' perchè speravo ancora di poter fare un colpaccio di mercato anche se non c'era nessuno che mi ispirasse sulla piazza, nessuno che fosse all'altezza dei Guerrieri, un po' perchè... così, perchè mi andava.
Sono la presidentessa, faccio quello che mi pare.
"Vogliamo andare a trovarlo?" alzandomi facendo cenno alla squadra di seguirmi.
Le chiacchiere mi annoiavano, preferivo i fatti.

[Guisgard]

“Bene...” disse Elv “... credo sia ok, no?”
Il vecchio annuì.
“Perfetto...” Elv “... capito, bellezza?” A Kara. “Su, mettiti d'impegno e scrivi un bell'articolo... su questo quartiere e di come le tv qui non sia un obbligo... nessuno le ha e chi le possiede non le accende... qui la gente è libera...”

[Guisgard]

Hiss tirò le mani su per lo schienale, fino a che gli fu possibile.
Allora cercò di avvicinare il pugnale alle corde.
Era affilato, lo lasciò cadere e quello si conficcò dei legacci.
Iniziò a muovere le mani, fino a quando le corde si tagliarono.
“Libero...” disse piano.
Si liberò e poi fece lo stesso con Shushan.
“Rieccoti il coltello...” ridandole l'arma, con voce maliziosa e calda.

[Guisgard]

Lui rincorse Jennifer.
“Aspetti...” disse fissandola “... mi stanno cercando... mi troveranno ed io devo salvare la mia invenzione... sono uno scienziato... ho progettato un nuovo tipo di droide, per la felicità degli uomini, ma il governo mi considera un fuorilegge... ed io... io devo raggiungere i ribelli... sono che si nascondono da qualche parte, ma devo trovarli... anche se ignoro dove siano... se lei non mi aiuta io so che mi prenderanno...”

[Altea]

Hiss con maestria riuscì a liberarsi le mani e poi liberò me.
Mi consegnò il pugnale che tenni in mano mentre alzavo leggermente la gonna ed estrassi la potente pistola dalla giarrettiera.."Grazie io tengo il pugnale e tu la pistola" parlando sottovoce vicino al suo orecchio per non farci sentire.."Ora dobbiamo uscire da qui però prima.."mi avvicinai a lui e lo baciai leggermente sulle labbra temendo un suo rifiuto.."Magari davvero ci dividono o falliamo nella fuga".

[Guisgard]

Enner annuì compiaciuto ad Elise e tutti si recarono nel grande salone espositivo.
Gli invitati erano già tutti seduti in attesa di vedere il nuovo aeroscafo dei Guerrieri di Solaria.
Una ragazza succinta apparve davanti ad un grosso monitor, salutando i presenti con fare lascivo.
La società di Imperios vedeva il sesso in maniera molto libera, diretta.
Per una donna non era disonorevole concedersi a molti.
Partì un deciso applauso e finalmente il monitor si accese.
Immagini psichedeliche cominciarono a muoversi sullo schermo velocissime.
Un nuovissimo e perfetto aeroscafo apparve sul monitor, sfrecciando sulle piste di Redemptio tra lo stupore generale.
https://conteudo.imguol.com.br/c/entretenimento/74/2017/05/10/wipeout-omega-collection-traz-os-antigos-jogos-para-ps3-e-ps-vita-remasterizado-1494428789631_v2_900x506.jpg

[Guisgard]

“Si, forse...” disse Hiss guardando Shushan “... magari moriremo... o falliremo e ci arresteranno... allora che l'ultimo bacio sia degno di una vita intera...” e la baciò lui stavolta.
Un bacio profondo, caldo ed umido, da togliere il fiato.
Un bacio come se fossero amanti da sempre.

[Clio]

Sorrisi cordialmente a tutti i presenti, seguendoli nell'altra stanza.
Qui mi sedetti al mio posto, e osservai, orgogliosamente, il nuovo aeroscafo.
Ogni volta che vedevo la pista mi emozionava, e ora più che mai.
Ero davvero curiosa di vedere cosa sapeva fare il nostro gioiellino.

[Altea]

Alle sue parole mi venne un nodo in gola. .odiavo gli addii e già un uomo mi aveva lasciato andandosene e prendendo una scusa.
Ma poi quelle parole di Hiss mi scossero e mi prese tra le sue braccia così forti e sicure. La mia bocca stavolta salda alla sua in un bacio di passione e sensualità con labbra e lingue che si univano.
Una sensazione strana..come se lo conoscessi da sempre e ancora da prima di nascere.."E allora" piano.."Cerchiamo di uscire da qui. .Non voglio dividermi da te".

[Guisgard]

Quel bacio durò a lungo
Fu caldo, umido, profondo.
Poi si staccarono e lui la guardò negli occhi.
“Andiamo...” disse soltanto Hiss a Shushan.
Armati uscirono di lì dopo aver forzato la serratura.
C'era un breve corridoio di metallo pressofuso, lo percorsero, raggiunsero silenziosi l'unica guardia di piantone e Hiss la tramortì.
Uscirono nel vasto cortile e si nascosero in una delle officine semichiuse.
“Qui per ora saremo al sicuro...” mormorò Hiss “... ma dobbiamo pensare in fretta... occorre un piano per fuggire... trovare un mezzo di trasporto ed andarcene...”

[Guisgard]

Tutti i presenti ammirarono il nuovo aeroscafo che sfrecciava nei gironi di Redemptio, mostrando la sua strabiliante velocità e la sua incredibile potenza di fuoco.
Nessuno poteva sfuggire a quel potente veicolo d'assalto, meno di tutti i detenuti lanciati a fuggire nei gironi.
La dimostrazione durò circa mezz'ora ed alla fine della proiezione tutti applaudirono.
“Non male...” disse qualcuno dal fondo della sala “... non male...”
Elise si voltò e riconobbe subito quel volto.
Era Lord Justin.
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[Nyoko]

"Che vuol dire che non mi servirà? Io e la mia pistola siamo inseparabili... E non è una pistola come tutte le altre" dissi mettendomi a braccia conserte.
Lo seguì fino alla porta, dove incontrai miei fratelli.
"Non so più cosa pensare. In che razza di guai si sta andando a cacciare? Dobbiamo trovarlo subito. Castiel!" dissi ormai senza più timore e senza problemi.
"Dicci cosa ci serve" autoritaria.

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[Guisgard]

Castiel guardò Diahnne.
“Che grinta, che carattere...” disse alla ragazza “... non so se spaventarmi o spararti.” Ridendo. “Beh, io ho un'auto... voi seguitemi con la vostra.” Ai ragazzi.
“Un momento...” Jimmy “... e chi ci dice che non te la darai a gambe levate? Che non ci seminerai e sparirai per sempre?”

[Nyoko]

"Semplice" dissi sorridendo con un angolo delle labbra più rialzato e guardando Jimmy.
"Salirò in macchina con lui e, chissà, magari vediamo chi si spara prima" guardando Castiel dritto in quegli occhi blu.
"A te non dispiace, vero angioletto?" dissi mettendo i pugni sui fianchi.

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[Guisgard]

“Potrei mai” disse sorridendo Castiel a Diahnne “di dare un passaggio ad una bella ragazza come te?” Facendole l'occhiolino.
Così lui e la ragazza andarono con la sua auto ed i fratelli di lei li seguirono a ruota.
Guidavano in quella tarda mattinata per le strade cittadine.
“Ti senti forte con la tua colt, vero?” Lui guidando. “Beh, io sono l'unico che può aiutarti a ritrovare tuo fratello... lo sai, no? Quindi sta attenta... non mi piacciono le ragazze con le pistole... specie se belle come te...” guardandola tutta con la coda dell'occhio.

[Nyoko]

"La tua bocca spara cavolate più della tua pistola, mio caro. Dovresti preoccuparti di questo" sorridendo nella sua auto.
Non so se ero arrossita a quei complimenti, ma di sicuro hanno fatto un certo effetto su di me.
"Questi complimenti me li fai per cosa? Ad ogni modo, non preoccuparti. Non ti ucciderò, non hai fatto nulla di male... Per ora" dissi guardandolo e ammiccando appena.
"È solo una polizia assicurativa! Punto pistola e mi salvo la vita. E comunque, come hai potuto notare, so cavarmela anche senza" facendogli l'occhiolino.
"Allora..." dissi poi guardando la strada.
"Dove ci stai portando?"

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[Clio]

Sì, era davvero uno spettacolo il nostro nuovo aeroscafo, dovevo ammetterlo, strigliare gli ingegneri, far impazzire i designer, e insistere giorno e notte con la produzione aveva avuto i suoi frutti.
Ora bisognava solo vedere come si sarebbe comportato in pista.
Lo guardavo ammirata, scambiandomi di tanto in tanto occhiate con i miei ragazzi.
Poi quella voce.
Possibile che?
Mi voltai ed eccolo lì, Justin.
Lo salutai con un leggero cenno del capo, per poi tornare a guardare l'aeroscafo che sfrecciava.

[Guisgard]

Castiel rise di gusto a quelle parole di Diahnne.
“Ok ok...” disse “... sei una tipa tosta, lo ammetto... e smetterò di fare l'idiota e di farti anche i complimenti...” divertito “... dove ti sto portando? Beh, vorrei portarti ad un appuntamento romantico, ma siamo in troppi se calcolo anche i tuoi fratelli dietro di noi... quindi non se ne fa nulla... andremo invece da un mio vecchio amico che forse conosce il tipo di guai in cui si è ficcato tuo fratello...” accelerando.

[Guisgard]

Lo spettacolo finì.
Meno la parte dimostrativa.
Enner si alzò e raccolse gli ultimi applausi.
“Amici ed amiche...” disse “... voi siete la tv... siete i nostri padroni... e vogliamo farvi un regalo... i più belli sono quelli inaspettati, no? E così in una sorta di spot pubblicitario di Redemptio, assisterete subito a cosa vuol dire vedere in azione questo nuovo aeroscafo... ne vedremo due subito in pista... uno dell'Ateismo Nero... ed uno dei Guerrieri di Solaria!” Applusi. “E naturalmente ci sarà una preda... eccola!”
Sullo schermo apparve un uomo sui trent'anni con capelli biondi e lunghi, lo sguardo sporco.
“Eccolo, signori e signori!” La voce fuori campo. “Ecco a voi Cristoforo Sunz, una vera e propria bestia!” Con tono da spettacolo del Sabato Sera. “Ladro, assassino e molte altre qualità che lo pongono come ospite indesiderato nella nostra società! Oh, si! Ma oggi Cristoforo proverà a saldare il debito che ha con noi tutti e cercherà di attraversare indenne i nostri gironi, fino alla redenzione!”
“Grazie!” Esclamò Enner. “Sempre preciso! Ma ora la parola alle nostre scuderie! Ognuna invierà un solo pilota e questi cercheranno di impedire al buon Cristoforo di salvarsi!”
“Un bel fuoriprogramma, eh...” Gozzlon ad Elise “... vuole che vada io, capo?”
Ed intanto sul monitor troneggiava il simbolo di Redemptio.
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[Nyoko]

Ci stava provando con me? Sul serio?
Lo guardai divertita e sorrisi alle sue parole. Non era male, per essere un idiota.
"Benissimo. L'appuntamento... Beh... Si può sempre rimandare" dissi sorridendo sghembo.

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[Altea]

Strinsi la mano alla sua e guardinghi uscimmo dalla cella e Hiss sembrava quasi conoscere quei corridoi o fu una mia impressione. .dopo aver tramortito la guardia fummo nel cortile ma ancora non era libertà. ..in quella officina meditavamo sulla evasione.."Incredibile ho sempre pensato come gettare in gattabuia una persona non come farla uscire " sorridendo per poi appoggiarmi alla sua spalla giocherellando coi suoi capelli.."Cosa dici..Scorpione..e un giorno mi spiegherai questo soprannome. .se indossassimo quelle?".
Appese vidi delle tute di militari e pure qualche fucile e pistola potente.."Potremmo mimetizzarci in un loro camion quando escono dalla base e poi cercare la via di fuga..ovviamente terremo i nostri vestiti sotto..sono tute intere..hai altro da proporre tu? " giocherellando con una ciocca sua pensierosa.

[Lady Gwen]

"Sì, sì, ho capito, ho capito... Ma non posso certo scriverlo qui, ti pare?" guardandolo "Devo andare a casa..." leggendo l'orario sul sensorphone.
"Contando che, spero, invierò in mattinata l'articolo, non uscirà sui giornali prima di domani mattina" dissi ad entrambi "Si potrebbe sperare nell'edizione serale, ma non garantisco."
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[Lady Gaynor]

Le parole dell'uomo non fecero che confondermi ancora di più.
"Scienziato? Mi scusi la franchezza, ma non ne ha proprio l'aria... E poi, di quali ribelli parla? Per me le sue parole sono arabo, e proprio non capisco come potrei aiutarla... In questo momento, sono più propensa a credere che lei sia fuori di testa e tra l'altro non mi ha nemmeno detto il suo nome..."

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[Clio]

Guardavo il nostro gioiellino sfrecciare sullo schermo con un moto d'orgoglio nello sguardo.
Ci avevamo lavorato sodo, ne valeva proprio la pena, quelli dell'Ateismo non avevano scampo, pensai con un sorrisetto divertito.
Poi quel fuori programma, che non mi piaceva per niente a dirla tutta, rischiare di rovinare il mio goiellino così a caso prima delle corse vere?
Ma non lo diedi a vedere, sorrisi, come fosse una bellissima sorpresa.
Gozzlon mi avvicinò e io annuii, facendogli un cenno con la mano.
"Vai, uccidi tutti e non graffiare la carrozzeria..." facendogli l'occhiolino.

[Guisgard]

Episodio II: Reality di morte


"Il Grande Fratello vi guarda."

(George Orwell, 1984)



Gozzlon annuì ad Elise, che poi andò a sedersi nei posti destinati ai membri dirigenziali delle due scuderie.
Intanto Cristoforo, scortato da due poliziotti, raggiunse la parte più a destra del palco, dove ad attenderlo c'era un piccola navetta giusta giusta per accogliere un solo passeggero.
Il pubblico intanto sembrava inviperito, insultando il farabutto destinato a fare la volpe in quella caccia ormai imminente.
Enner gli rivolse qualche parola, invogliandolo ad essere sincero e a non farsi scrupoli di sorta.
Il reality voleva la genuinità, il verosimile.
Cristoforo, un tipo da poche parole e dai modi ancor più essenziali, oltre che sconci, si limitò a fare gesti osceni verso gli spettatori in sala e poi a sputare contro la telecamera.
Enner si compiacque e poi spiegò rapidamente al condannato le poche regole di Redemptio.
“Se attraverserà tutti e sette i nostri gironi” disse il presentatore “troverà la redenzione, insieme alla libertà ed al premio di un miliardo di crediti. Avrà circa trenta minuti di vantaggio, poi i nostri piloti-cacciatori si lanceranno al suo inseguimento. Cosa fondamentale sarà questo...” consegnandogli un sensorphone di ultima generazione “... lei dovrà averlo sempre con sé e registrare ogni suo movimento, in modo che tutte le telecamere siano sempre in grado di inquadrarla e di seguirla, chiaro? Se anche riuscisse a superare i gironi e quindi a vincere, senza aver registrato ogni suo passo il premio in denaro e la libertà le saranno negati.”
Tutti applaudirono.
Allora Cristoforo fu portato sulla navetta, legato con una cintura di sicurezza e dopo dieci secondi venne lanciato ad altissima velocità in un tunnel strettissimo, fino a sbucare in un grosso spiazzo sotterraneo.
Qui alcuni poliziotti lo tirarono fuori e nonostante i capogiri lo infilarono in un aeroscafo di quelli dati in dotazione ai centri sportivi dilettantistici.
Cristoforo partì e cominciò a correre verso il primo girone, nella disperata ricerca di una redenzione che non avrà mai.
In tutto ciò il pubblico era in eccitante delirio, scommettendo sulla morte del farabutto divenuto preda.
Dopo trenta minuti partirono altri due aeroscafi, uno guidato da Gozzlon e l'altro da Lord Justin, entrambi a caccia della loro vittima sacrificale.
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[Guisgard]

L'uomo guardò Jennifer negli occhi.
Era un tipo alquanto anonimo, magro, dai tratti non certo appariscenti e neanche piacevoli più di tanto.
Era un uomo nella media, normale in tutto.
“Se apparissi come uno scienziato” disse “darei nell'occhio. Ha mai passeggiato in una squadra sorvegliata dalla psicopolizia governativa? Che scruta i passanti col solo scopo do trovare dei sospetti? Con i suoi droidi di quartieri che calcolano i battiti accelerati del cuore? Basta un nulla per farli aumentare... guardare una donna che sculetta, una vetrina piena di dolci, il manifesto di un bel film... un battito in più e ti ritrovi in una casera e poi su un video come potenziale criminale. Quanto ai ribelli... lei ignora esistano? Già... il mondo si divide in due... c'è chi ignora e chi invece muore...” guardandola patetico.

[Guisgard]

“Non puoi scriverlo così...” disse Elv “... di punto in bianco, senza sapere nulla... cosa vorresti scrivere?” A Kara. “Di una televisione spenta nonostante la legge imponga il contrario?” Scuotendo il capo. “Prima devi farti un bel giro... e se non hai nulla in contrario sarò io il tuo cavaliere.” Sarcastico.

[Guisgard]

Castiel rise.
“Eh, sei poco più di una ragazza e vuoi fare la donna fatale... oltre che la dura...” guidando e guardando con la coda dell'occhio Diahnne “... sai che potresti finire nei guai? Guai grossi intendo...” accelerando “... ti va di fumare? Non manca molto e saremo arrivati...”

[Guisgard]

Hiss guardò le tute e le armi.
“Non credo abbiamo altre possibilità...” disse a Shushan “... indossiamole e poi usciamo da qui... mi raccomando, dobbiamo sembrare naturali...”

[Lady Gwen]

Alzai appena le sopracciglia per un istante.
"Ehm... Okay, d'accordo..." mormorai.
Mi sembrava come un iceberg, di cui si vedeva la punta, ma si ignorava totalmente tutto quello che c'era sotto.
Non che fossi contraria, anzi, ma non riuscivo ancora a capacitarmi di quanto questo affare fosse ampio.

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[Lady Gaynor]

Il discorso di quello sconosciuto mi strappò un sorriso.
"Sa, ai miei occhi sta dicendo così tante cavolate che sarei quasi tentata di crederle... Ad ogni modo, io devo andare, quindi le do esattamente due minuti per dirmi in termini pratici cosa vuole da me... E in quanto ai ribelli, mi spieghi anche quello..."

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[Nyoko]

"No, grazie. Non vorrei finire "nei guai" come dici tu, no?" dico sorridendo suadente.
"E comunque, non voglio sembrare una bambina, anche perché non lo sono" guardandolo.

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[Altea]

Annuii.."Si certo. ..ma dimmi chi sono questi mitari della Base Mars?" mentre indossavo la tuta e gli diedi il casco di protezione.."Indossiamo pure questi così non ci vedranno in viso..aspetto tue direttive poi". Raccolsi i lunghi capelli e indossai alla fine il casco prendendo due pistole laser e un fucile.

[Guisgard]

“Bene...” disse Elv a Kara “... andiamo...”
“Sii prudente, ragazzo.” Fece il vecchio.
Elv per tutta risposta gli mostrò un sorriso sarcastico.
Con Kara allora raggiunsero una saletta laterale, dove lui spostò una grossa credenza vecchia di qualche decenne.
C'era una botola sotto che Elv aprì.
I due così si calarono in quello che sembrava essere un pozzo scavato sotto l'abitazione.
Raggiunto il fondo, Kara si accorse che era fangoso.
Là sotto c'era solo umidità e buio.
Elv allora accese una piccola neutratorcia ed illuminò il lungo corridoio davanti a loro.
Camminarono per un bel po', almeno dieci minuti buoni, fino a quando si ritrovarono davanti ad una grata spessa ed arrugginita.
“Dopo queste sbarre non si potrà tornare più indietro...” Elv a lei “... capisci cosa voglio dire?”

[Guisgard]

“Da qualche parte” disse l'uomo a Jennifer “ci sono uomini che rischiano la vita per il bene di tutti. Potrei dirle dove si trovano esattamente e persino tutti i loro nomi... ma a cosa servirebbe? Lei continuerà a non credermi. Beh, poco male... io devo raggiungerli, ma non ho mezzi di locomozione, non ho una copertura e non ho neanche un'arma con me... sono un bersaglio mobile... ho solo lei... se non mi crederà, se andrà via io non potrò chiedere aiuto a nessun altro, perchè desterei sospetti... ci stanno osservando e magari credono siamo una coppia... lei ha la fede, io questo vecchio anello vinto ad un torneo di tennis... da lontano abbiamo la possibilità di sembrare marito e moglie... e se lei adesso andrà via... cominceranno a farsi domande... ed io finirei sulla loro lista nera...”

[Guisgard]

Castiel rise di nuovo, guardandola con i suoi occhi chiari.
“Ok, te ne do atto... non sei una bambina...” disse, guardando poi tutto il bel fisico di Diahnne, senza farsi problemi di apparire poco impudente “... quindi ti tratterò come tale, ok?” Guidando. “Tieni però a bada i tuoi fratelli, non li voglio tra i piedi... già è tanto avere te dietro... quindi comincia a pensare come rimandarli a casa...” imboccando una stradina secondaria.

[Guisgard]

“Il deserto” disse Hiss a Shushan “è pieno di basi militari... sorvegliano il territorio, garantiscono in minima parte la circolazione delle merci, tengono a bada i selvaggi e di tanto in tanto mandano dei criminali o presunti tali alle città più vicine, per i loro lerci show televisivi...” indossando il casco.

[Altea]

"Si me lo aveva detto un uomo sul treno, era pieno di fotografie di ricercati, ma mi parlò solo di quel gioco televisivo orribile...bene...che il nostro piano vada a buon fine..usciamo per vedere se vi è qualche convoglio che sta partendo..non penso possiamo tentare di uscire soli cosi..che pensi?"

[Nyoko]

"I miei fratelli sanno che posso badare benissimo a me stessa, mi basterà mandargli un messaggio e loro torneranno al bunker. Non preoccuparti" dissi notando il modo in cui mi guardava. Eh sì! Ci stava proprio provando.
"Ad ogni modo, non perdiamo di vista il nostro obiettivo. Mio fratello deve tornare a casa sano e salvo!" dissi prendendo il mio sensorphone e mandando un messaggio ai miei fratelli.
"Spero di potermi fidare di te" dissi guardandolo. Gli amici di Black erano persone sempre buone e fidate, perché Black si circondava solo di persone in gamba.
"Dove siamo?" dissi guardando la strada.

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[Lady Gwen]

Pensavo che saremmo normalmente usciti dalla porta, invece no.
Andammo in una saletta, dietro ad una credenza, Elv la spostò e scendemmo in una botola.
Cammimammo per un bel po', con l'aiuto di una torcia.
Alle sue parole, guardai la grata che avevamo davanti.
Era incredibile tutto quello che stavo scoprendo stanotte, non avrei mai immaginato che esistesse una realtà simile.

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[Clio]

Mi andai a sedere e guardai impassibile l'inizio della corsa.
A me di quel delinquente non fregava nulla, ma iniziai a sentire il cuore battere quando partì l'aeroscafo, quando lo vidi sfrecciare.
Ecco cos'era Redemptio per me: passione, adrenalina, eroismo.
Guardavo con gli occhi sempre più accesi, sempre più avidi di emozioni.

[Lady Gaynor]

"Ma rischiano la vita per cosa? Mica siamo in guerra..." risposi spazientita "Quindi mi faccia capire bene... Tutto ciò che le occorre è un passaggio, giusto? Deve arrivare da quelli che lei chiama ribelli, se ho capito bene... Se è così, se è soltanto questo che mi chiede, l'asseconderò. Non dico di arrivare a crederle, ma questo favore posso farglielo... Ad ogni modo, credo sia doveroso adesso dirmi il suo nome..."

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[Guisgard]

“Vediamo che occasioni ci saranno per lasciare questo posto...” disse Hiss a Shushan.
Uscirono nel cortile della base e videro alcuni militari in esercitazione.
Ad un tratto l'ufficiale che li guidava li notò e fece loro cenno di avvicinarsi.
“Lascia parlare me...” mormorò Hiss a Shushan “... sennò capiranno sei una donna...”
Raggiunsero l'ufficiale.

[Guisgard]

Diahnne inviò un messaggio ai suoi fratelli e dopo un po' la loro auto non si vedeva più.
“Tutte brave persone...” disse Castiel sorridendo enigmatico “... beh, io non lo sono affatto... ma puoi star tranquilla che farò di tutto per ritrovare tuo fratello...” guidando “... dove siamo? Presto lo saprai...”
Percorsero una stretta stradina, fino ad arrivare davanti ad un capannone isolato.
Scesero dall'auto e lui bussò alla porta di quella struttura.
Allora aprì un uomo di colore.
“Che vuoi?”
“Fare conversazione...” accendendosi una sigaretta Castiel.
“Strozzati.” Il nero.
“Sei così asociale, fratello?”
“Non sono tuo fratello.”
“Ovvio, mia madre non è una cagna come la tua...”
Il nero allora aprì la porta e cercò di colpire al volto Castiel per quelle sue parole offensive, ma l'altro lo immobilizzò e lo gettò a terra, puntandogli la pistola alle tempie.
“Ripetiamo tutto da capo...” Castiel “... facciamo conversazione?”
Il nero lo rispose con una parolaccia e Castiel lo colpì al volto.
“Chiacchieriamo?”
“Cosa vuoi, verme?” Tossendo il nero.
“Dov'è Black?”
“Spero all'Inferno...”
E Castiel lo colpì di nuovo, stavolta sullo zigomo.

[Guisgard]

“Allora...” disse Elv a Kara “... hai paura ora? Hai perso la tua sicurezza?”
Poi cominciò a spostare la grata.
Ora c'era una galleria davanti a loro.
“Questo è il cuore sotterraneo di Imperios...” mormorò lui.
E si avviarono.

[Altea]

Uscimmo dal magazzino e sentivo fortemente la calura, tra il deserto e il calore della tuta, anche se era di materiale traspirante..o forse era solo la tensione.
Ad un tratto ci fermò un ufficiale e come disse Hiss rimasi zitta, speravo le buona sorte girasse dalla nostra parte.
Rimasi sull' attenti aspettando i due parlassero, ma mi sorprendeva come Hiss vivesse in questi luoghi come se li conoscesse ma mi convincevo sempre più fosse una mia impressione.

[Guisgard]

La corsa partì ed Elise assisteva allo spettacolo.

O forse sarebbe stato meglio chiamarla caccia.
I due aeroscafi sfrecciarono velocissimi verso la loro preda.
Cristoforo aveva un vantaggio di circa trenta minuti, che però vide drasticamente sparire.
Il suo aeroscafo era molto meno potente di quelli che lo inseguivano ed in breve, curva dopo curva, vide le sagome dei due veicoli predatori farsi sempre più minacciose nei suoi specchietti.
Gozzlon fu il primo ad agganciarlo col mirino e poi a colpirlo.
Cristoforo cominciò a perdere velocità per il foro nella carrozzeria.
Lord Justin però, velocissima, raggiunse Gozzlon, lo speronò e poi si lanciò verso Cristoforo.
Stavano attraversando il primo girone, quello dei peccatori rei di razzismo.
Ogni girone infatti rappresentava un peccato.
Non uno dei Sette peccati Capitali, ma le nuove colpe che il governo liberale di Imperios riconosceva come delitti contro la felicità umana.
Ed il razzismo, inteso non solo etnicamente, ma anche ideologico e soprattutto religioso, era il primo di quei nuovi sette peccati.
https://i.blogs.es/adf3c7/310517-guiajunio-02/1024_2000.jpg

[Nyoko]

Arrivammo ad una capanna e quello che vidi fu del tutto inaspettato.
Castiel colpì più volte quell'uomo che, sicuramente, doveva sapere qualcosa su mio fratello.
"Posso "chiacchierare" anche io?" chiesi senza aspettare risposta. Uscì la mia Colt e gliela puntai su una tempia.
"Ti conviene parlare, se non ci vuoi finire tu all'inferno" dissi ricaricando l'arma.


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[Guisgard]

“Si, solo questo le chiedo... mi basta un passaggio... non le chiedo altro...” disse l'uomo a Jennifer “... il mio nome? Mi chiamo Brescian... Tony Brescian...” guardandola negli occhi.

[Lady Gaynor]

"Bene, signor Brescian..." risposi con un sorriso "La porterò dove mi chiede, ma con la condizione che guidi lei... Non la prenda a male, ma preferisco averla sott'occhio..."

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[Lady Gwen]

Roteai gli occhi.
"Non ho paura" risposi, con una smorfia.
Imboccammo una galleria percorrendola ed io mi guardavo freneticamente attorno incuriosita.
"Dove porta?" chiesi poi.

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[Clio]

Seguivo tutto con una tensione crescente, sempre più intensa, sempre più forte.
Adoravo le sensazioni che mi dava Redemptio, così forti in ogni sfumatura.
Vidi Gozzlon arrivare a prendere il malvivente, e poi Justin speronarlo.
Era solo il primo girone, c'era ancora tutto in gioco.

[Guisgard]

Diahnne puntò la pistola contro il nero e lui la guardò con disprezzo.
“Saprei io cosa ti farei...” disse lascivo.
Per tutta risposta Castiel gli ficcò la faccia nel terreno.
“Ho capito... ho capito...” il nero dopo aver a lungo tossito “... tu... tu devi essere l'angelo... si... ne sono certo... e questa è la tua amante...”
“Parla, bastardo.” Intimò Castiel.
“Black...” tossendo l'altro “... non è più in città... è furbo ed è andato via...”

[Guisgard]

Brescian sorrise a Jennifer.
Annuì e salirono in auto.
Poi partirono.
“Non è molto pratica...” disse lui guidando “... di certe situazioni intendo... come fa a tenermi sott'occhio senza avere un'arma?” Divertito. “Comunque non tema... io sto dalla parte dei buoni... e ho già una donna... almeno io l'amo... lei? Non so... ma probabilmente no...”

[Guisgard]

“In purgatorio...” disse Elv a Kara.
Camminarono ancora.
La galleria sembrava infinita.
Poi da lontano apparve una luce.
Proveniva da una piccola grotta scavata nel terreno.
Qui i due trovarono alcune persone.
Perlopiù donne e bambini.
C'era poi un vecchio che armeggiava con un sensorphone.
“Salve...” fece Elv “... questa è Kara... potete fidarvi...”
Uno dei bambini si avvicinò.
“Elv...” fissandolo “... hai visto il Sole? Com'è?”
“E' meno bello di quanto immagini, piccolo...” mormorò Elv “... l'aria è sporca, piena di una brutta polvere che avvelena...” accarezzandolo.

[Guisgard]

L'ufficiale chiamò a sé Hiss e Shushan.
“Sto inviando un soldato ad un chilometro da qui, all'altezza del Passo del Diavolo...” disse “... mi occorrono due volontari per accompagnarlo... ci state?”
“Si, signore.” Annuì Hiss, per poi guardare Shushan con uno sguardo d'intesa.

[Guisgard]

La corsa continuava.
E con essa la caccia, tutto sotto gli occhi eccitati di Elise.
Intanto il pubblico gridava, incitava, insultava e scommetteva.
Qualcuno su Gozzlon, qualcun altro su Lord Justin.
Il pilota dell'Ateismo Nero aveva superato quello dei Guerrieri di Solaria ed aveva ormai nel mirino l'aeroscafo di Cristoforo.
Lo colpì ancora, stavolta alla scocca.
Un colpo non letale, per rendere inservibile il mezzo della preda.
Infatti sbandò contro una delle gallerie del girone.
L'urto fu abbastanza forte, ma Cristoforo aveva ancora le gambe e le braccia buone.
Uscì dall'abitacolo e cominciò a correre senza una meta.
Lord Justin voleva questo.
Ucciderlo senza il suo aeroscafo.
Questo aumentava gli ascolti in tv e le scommesse.
Aumentò la velocità e raggiunse il condannato, tranciandolo di netto in due.
La sua fuga era terminata nel primo girone.
Mai nessun concorrente aveva superato il primo livello.
Nessuno.
A parte i tre che ce l'avevano fatta.
Il pubblico intanto esultava, mentre Lord Justin tagliava il traguardo davanti a Gozzlon, che poi uscì mestamente dal suo aeroscafo.
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[Altea]

Il Passo del Diavolo..la parola la diceva tutta ma annuii col capo.
Sorrisi sotto il casco leggermente..un militare solo...forse era davvero la salvezza..sperando non fosse una missione difficile visto gli ultimi accaduti, ma confidavo nel meglio.

[Lady Gwen]

Cosa intendeva?
Forse glielo avrei chiesto più avanti.
Ad un certo punto vedemmo una luce in fondo, che proveniva da una grotta.
Lì trovammo perlopiù donne e bambini.
Sorrisi appena a tutti loro quando lui mi presentò e poi un bambino si avvicinò ad Elv.
La sua domanda mi spiazzò: non era mai uscito da qui?
Possibile?
Annuii sospirando appena alla risposta che seguì, perchè semplicemente era la cruda verità.
Ora restava da scoprire il resto sulla faccenda.
Intanto guardavo quanto fosse tenero con quel bambino.
Allora ci sono degli aspetti nascosti di te, tesoro

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[Clio]

La corsa era concitata, rapida e veloce, io non staccavo gli occhi dallo schermo.
Su di me potevo sentire ancora l'adrenalina di quando c'ero io in quegli aeroscafi, e dovevo ammettere che un po' mi mancava tutto quello, mi mancava correre, sentire il pubblico urlare, lanciarmi in quel percorso senza fine.
Ora potevo solo seguire ogni movimento di quello fatto da Gozzlon, anche se non se la stava cavando tanto bene.
E infatti, fu Lord Justin a tagliare il traguardo e il mio sguardo si fece tagliente, molto tagliente.
Gozzlon se la sarebbe vista con me.

[Nyoko]

Ascoltai quelle parole concentrata.
L'angelo? Amante? Ma di che cosa stava parlando?
"E sai dov'è, esattamente?" dissi senza cambiare la mia espressione.
"Dimmi dov'è ed io sarò gentile" dissi facendo un piccolo sorriso.


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[Lady Gaynor]

"Forse è lei che non è pratico di donne con un cervello..." risposi sorridendo a Brescian, tirando fuori dalla borsa il mio coltello svizzero.
"Vede, è piccolino, ma le posso assicurare che è molto funzionale..." dissi facendo scattare la sua lama più lunga. "Per rispondere alla sua domanda, io sono innamorata di mio marito come lo ero il primo giorno e sono totalmente immune da ogni altro uomo. Ma mi dica, dove siamo diretti?"

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[Guisgard]

Il pubblico era in visibilio.
Gridava, applaudiva, esultava mentre sui monitor apparivano le immagini dell'aeroscafo di Cristoforo in fiamme.
E poi continuava a passare in sovrimpressione l'ultima ripresa fatta dal sensorphone che aveva il farabutto nel momento in cui Lord Justin l'aveva tagliato in due.
Il pubblico amava tutto ciò.
Era reale, si poteva toccare con mano.
Ennar esclamò a gran voce l'accaduto, decretando Lord Justin campione di questa puntata di Redemptio e ringraziò quel pilota per aver fatto giustizia contro un feroce criminale.
Gozzlon, ancora con la tuta da pilota, si avvicinò ad Elise.
“Mi spiace...” disse “... quel dannato pilota è molto in gamba, capo...”

[Guisgard]

Elv poi si sedette in mezzo a quei bambini e diede loro degli snack.
“Li ho fregati ad un distributore automatico di una palestra...” disse “... in giro ci sono tanti idioti che usano queste barrette energetiche.” Divertito e soddisfatto nel vedere quei bambini così felici.
Il vecchio allora si avvicinò a Kara.
“Chi sei, ragazza?”
“E' una giornalista...” Elv “... però non è corrotta.”
“Dici?”
“Si.” Rispose il ragazzo.

[Guisgard]

Brescian sorrise.
“In verità non lo so...” disse a Jennifer “... è un po' come una caccia al tesoro, bisogna raccogliere indizi sparsi...” guidando “... comunque stia tranquilla, non avrà modo di usare il suo coltello... non sono un criminale... noi ribelli miriamo alla felicità... di tutti...”
Avevano imboccato una stradina che portava verso la periferia.
“Il Lagno” aggiunse Brescian “è un po' come un confine... al di qua ci sono i ricchi borghesi, amici del governo... di là i proletari, utili solo come forza lavoro...” fermandosi davanti ad un locale di terzordine.

[Guisgard]

“Te l'ho detto...” disse il nero a Diahnne “... fuori città, lontano...”
“Senza amici?” Chiese seccamente Castiel.
“Ne ha più di te...”
“Tu per esempio?”
“Va a farti...”
Ma Castiel lo colpì ancora, tramortendolo prima che potesse finire la frase.
“Cerchiamo in giro...” rivolto poi a Diahnne “... magari in casa troveremo qualche indizio...”
E cominciarono a rovistare nella casa del nero.

[Nyoko]

"Va bene!" dissi guardando quell'uomo con disprezzo. Entrai in casa sua ed iniziai a guardare in giro. Ero rimasta colpita da Castiel, quel suo comportamento duro e tosto, si sfumava perfettamente con il suo bell'aspetto, forse per questo lo chiamavano "Angelo".

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[Lady Gaynor]

"Aspetti un attimo..." dissi a Brescian "Io ho detto che l'avrei accompagnata dove voleva, non che l'avrei scarrozzata in giro in cerca di indizi, ascoltando storie su ricchi e proletari... Questa storia non mi piace..."

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[Lady Gwen]

Accennai una risata divertita alle parole di Elv a quei bambini e rimasi ancora a guardarlo teneramente mentre stava in mezzo a tutti loro.
Era un momento in cui sembrava come se vedessi qualcosa per la prima volta.
Qualcosa di meraviglioso.
Poi mi si avvicinò un altro anziono per chiedermi chi fossi e prima di esplodere sperai che non si comportasse come quello di prima, altrimenti era proprio un vizio.
"Si può fidare" gli dissi, annuendo.
Poi mi avvicinai alle spalle di Elv, chinandomi appena e poggiandovi su di esse i gomiti.
"Allora ce l'hai qualche pregio che spunta fuori, ogni tanto..." dissi divertita, riferendomi a come aveva reso felici quei bambini con così poco.
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[Clio]

Non vedevo e non sentivo nulla, avevo il fumo negli occhi e dovevo stare attenta a mantenere un'espressione distaccata.
Anni fa, quando non ero che una ragazzina appassionata di Redemptio e una pilotasse della squadra femminile, correvo sugli spalti quando in pista c'era la prima squadra, urlavo, mi esaltavo, mi emozionavo, impazzivo, ogni volta, ogni singola corsa, non avevo lasciato soli i Guerrieri mai, nemmeno una volta.
Allora sì, che potevo urlare tutto quello che pensavo, che potevo insultare il pilota di turno che non aveva onorato abbastanza Solaria, che non era stato degno di quell'Aeroscalo che per me era tutto.
Ma ora, ora ero seduta al posto dei dirigenti, e non potevo mostrare quelle emozioni forti e potenti che mi scuotevano nell'animo.
Ma Gozzlon, che mi conosceva bene, certo colse quell'occhiata, contrariata, colma di disappunto.
Ora mi toccava anche fare i complimenti a Justin, per di più!
Presi un leggero respiro che avrebbe voluto essere profondo, e cercai di sfoggiare il mio miglior sorriso dirlomatico.
Cosa che mi veniva particolarmente male, a dirla tutta.
"Lo fermeremo, tranquillo.." gli sorrido, dandogli un leggero buffetto sul braccio.
Era vero, un modo per battere quel tipo l'avremmo trovato, eccome.

[Guisgard]

Elv alzò gli occhi e trovò quelli verdi di Kara.
“Ho molti più pregi di quanto tu creda...” disse mostrandole la linguaccia “... anche se difficilmente li mostro a chi è acida come te.” Ridendo piano.

[Guisgard]

Brescian guardò Jennifer.
“Ormai siamo in ballo e dobbiamo ballare...” disse “... ci hanno visti insieme e separarci vuol dire attirare su di noi i loro sospetti... scenda ora...”
Scesero e lui la prese sottobraccio fino al locale.
Era un luogo tutt'altro che elegante, con pochi clienti ai tavoli maleodoranti.
Presero posto e Brescian ordinò da bere.
“A breve noteremo qualcosa...” mormorò “... e capiremo se qui ci sono amici oppure nemici...”

[Guisgard]

Diahnne e Castiel cominciarono a cercare ovunque, fino a quando lui trovò qualcosa.
“Ehi, Diahnne...” disse “... vieni a vedere...”
Aveva in mano una ricevuta relativa all'acquisto di un'auto usata.
E recava la firma di Black.
“Pare che tuo fratello abbia preso un'auto...” mormorò “... cosa doveva farci? Hai qualche sospetto in merito?” Guardandola.

[Guisgard]

Gozzlon annuì poco convinto, mentre l'aeroscafo di Lord Justin faceva il giro d'onore nel girone.
Enner ne tesseva le lodi ed il pubblico scandiva il nome del nuovo asso dell'Ateismo Nero.
Quando poi scese dal suo veicolo, subito si avvicinò al palco dei dirigenti, cercando lo sguardo di Elise.
“La vita è fatta così, cara presidentessa...” disse Lord Justin “... comunque se vuole discutere piacevolmente sull'arte della guida io non potrò che esserne onorato e lieto.” Guardandola tutta con occhi lascivi.
E nel fissarla si leccò le labbra.

[Nyoko]

Guardai la ricevuta sospettosa e scossi la testa.
"No... Forse doveva fare una dei suoi colpi grossi..."
Cominciavo ad essere davvero preoccupata per lui, perché andare via così? Scappava da qualcosa o c'era qualcuno che inseguiva?

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[Lady Gwen]

Assunsi un'espressione fintamente sconvolta.
"Era una linguaccia, quella? Tu osi fare a me la linguaccia?" esclamai, sempre con quel finto tono contrariato "Bene, saprò cone vendicarmi" con un sorrisetto.
Lo guardai ancora in quegli occhi così scuri, di un nero così intenso da sembrare quasi morbido, vellutato.
"Allora vorrà dire che troverò qualcun altro" aggiunsi alla fine, con sufficienza.

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[Lady Gaynor]

Brescian mi costrinse mio malgrado ad entrare in quell'infimo locale. Avrei voluto reagire, ma dovetti ammettere con me stessa che a quel punto ero un po' spaventata.
"E come lo capirà?" Risposi in un sussurro "Parli al singolare, perché io non so da che parte cominciare a notare..."

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[Clio]

Ecco, ecco che arrivava il momento che proprio volevo evitare.
Lord Justin che si pavoneggiava.
Se c'era una cosa che non sopportavo nel perdere, era vedere gli avversari pavoneggiarsi in quel modo, sentire la folla esultare il loro nome.
Tuttavia sorrisi al pilota dell'Ateismo, con un leggero cenno del capo.
"Ottima gara, i miei complimenti.." gentilmente.
Maledetta cosa, te e chi ti ha portato nella mia pista..
E poi era così disgustoso da leccarsi pure le labbra, ma dico io, un po' di decenza!
Voleva giocare a fare la donna, diamine poteva scegliere una donna un pochino raffinata, e che diamine!
A quel punto mi ricordai di avere un importantissima cosa da dire al mio capitano, e mi dileguai, andando subito d Gozzlon.
"Dimmi che almeno il nuovo aeroscalo era decente..." sospirai.

[Guisgard]

Castiel guardò pensieroso la ricevuta.
“La data è di due giorni fa...” disse “... ciò vuol dire che la stesura dei documenti, il ritiro dell'auto e la partenza saranno passate forse cinque ore... avrà quindi un vantaggio di circa una quarantina di ore... dobbiamo sbrigarci... è ormai fuori città...” fissando Diahnne.

[Guisgard]

“Qualcun altro...” disse Elv sorpreso “... per fare cosa? Che vuoi dire?” Guardando Kara.
“E' la tua bella?” Chiese uno dei bambini indicando la ragazza.
“No, è solo bella, ma non è mia.” Rispose sarcastico Elv.

[Guisgard]

“Ora ascoltami bene...” disse Brescian dando il tu a Jennifer, segno che la situazione cominciava a preoccuparlo non poco “... fingi di essere qui con me per bere tranquillamente... come una normale coppia... intanto però guardati attorno, senza dare nell'occhio... appena vedi qualcuno con un tatuaggio sul polso... beh, è il nostro uomo... si tratta di una stella stilizzata, simbolo della resistenza...”

[Guisgard]

Gozzlon guardò Elise negli occhi.
“Si, lo era, capo...” disse “... molto manovrabile, ottima accelerazione e velocità di punta aumentata del 28% almeno... anche le armi sono molto efficaci... la differenza in pista l'ha fatta quel dannato pilota... è molto in gamba... il migliore dei suoi, senza dubbio...”

[Lady Gaynor]

Brescian mi stava mettendo ansia con le sue parole e il suo atteggiamento.
"Ok, beviamo pure tranquillamente..." gli risposi, cominciando a lanciare sguardi furtivi ovunque "Ma quando troveremo quest'uomo col tatuaggio, cosa dobbiamo fare?"

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[Lady Gwen]

Mi aprii in un sorrisetto divertito.
Che c'è, tesoro? Cos'è questo tono sorpreso?
"Qualcun altro più disposto di te a mostrarmi i suoi pregi, ovviamente..." risposi, con espressione enigmatica, ma in fondo divertita.
Guardai poi il bambino e poi di nuovo tornai sul viso di Elv sotto di me.
E ora che c'entra questo sarcasmo?
"Lo dici come se ti dispiacesse" cinguettai con tono finto e divertito, giocherellando con la cerniera del suo giubotto, mentre lo guardavo sorridendo furbescamente.
Mi divertiva tutto ciò, in un modo nuovo, ma bello.

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[Nyoko]

"Bene! Partiamo subito, allora" dico fissandolo.
"Appena lo trovo, giuro che gli tiro il collo come ad un pollo!" dico innervosita.

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[Clio]

"Eh, e noi non abbiamo nessuno alla sua altezza?" guardandolo torva.
Una stretta di rabbia mi fece stringere i pugni.
Lo avevamo, lo avevano eccome.
Ma non potevo passare sopra a quello che aveva fatto.
Cercai di restare calma.
"Troveremo una soluzione, vedrai.." annuendo "Sono contenta che l'aeroscafo sia andato bene...".
Era vero, ma comunque io volevo vincere, e mi serviva un campione.
Un campione vero, uno di quelli che aveva la stoffa.
Sì, mi serviva dannatamente una stella.
E dove la vado a pescare?
Sospirai appena, guardando un punto indefinito del muro.
"Come punizione per la perdita, mi starai appiccicato tutta la sera, che quella specie di mezzo uomo mi stia alla larga..." alzando gli occhi al cielo.
Non sopportavo Justin, e non sopportavo che fosse così bravo.

[Guisgard]

“Seguirlo...” disse Brescian a Jennifer “... nel frattempo assumi un atteggiamento il più possibile normale... parla del più e del meno, siamo una coppia...” bevendo tranquillamente.

[Guisgard]

Elv guardò Kara come a cercare di capire cosa intendesse dire.
Era molto seducente, doveva ammetterlo il ragazzo.
“Ah, ecco...” disse vagamente infastidito “... non sapevo fossi qui per cercare i pregi di qualcuno...” piccato.

[Guisgard]

“Temo che qualcuno abbia la tua stessa idea...” disse ironico Castiel a Diahnne “... dobbiamo trovarlo... andiamo...”
E risalirono in auto.
“Ora ascoltami...” lui a lei “... hai notato persone sospette che chiedevano di lui? Qualcuno che cercava informazioni su tuo fratello?”

[Guisgard]

Gozzlon sorrise ad Elise e in un attimo gli passò il malcontento.
“Certo, capo...” disse guardando tutta la sua presidentessa “... non chiedo di meglio... se queste sono le punizioni, allora spero di perdere spesso.” Divertito.

[Lady Gaynor]

"Noi non siamo una coppia e se avessi saputo fingere a quest'ora starei guadagnando una barca di soldi al cinema..." risposi infastidita "Parla tu, io ti ascolto..." aggiunsi continuando a guardarmi attorno, in cerca di un polso tatuato.

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[Nyoko]

Salimmo in auto e quasi mi sentì la testa scoppiare.
"Sì, due individui. Questa mattina! Chiedevano di lui per essere risarciti di un prestito di crediti..." dissi ricordandomi il volto di quei due brutti ceffi.
"Mizzar e Budmin, mi pare si chiamino..." dissi sospirando.

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[Clio]

"Azzardati a fare una cosa del genere e ti mando al macello come quel tizio di oggi!" alzando gli occhi al cielo, ma comunque divertita.
Quei ragazzi erano un po' come se fossero la mia famiglia, i Guerrieri erano sempre stati la mia famiglia, fin da piccola.
Eppure quel pensiero continuava e continuava ad ossessionarmi.
"E dove lo troviamo un pilota all'altezza di Justin?" saltai su, dal nulla, guardando Gozzlon negli occhi.

[Lady Gwen]

Ed ecco che ricominciava, come prima al bar.
Possibile che non si potesse andare d'accordo per più di cinque minuti?
"Magari cercavo anche qualcuno con più senso dell'umorismo e pare che se qui c'è qualcuno di acido forse sei tu, non io" dissi io, infastidita a mia volta, mentre mi staccavo da lui e mi allontanavo "E comunque hai ragione, non sono qui per cercare niente di nessuno, ma per lavorare" aggiunsi, con tono scocciato e in effetti non avevo fatto ancora nulla, dovevo darmi una mossa.

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[Guisgard]

“Sono strozzini...” disse Castiel “... tuo fratello è in mano a degli strozzini... forse è fuggito per non pagarli... perciò lo cercano... dobbiamo trovarlo prima noi o sarà morto...” correndo veloce sulla strada.
Poco dopo uscirono dalla città, diretti verso la costa.

[Guisgard]

“Io ne conosco uno solo così bravo, capo...” disse Gozzlon ad Elise “... lei.” Fissandola.

[Guisgard]

Elv guardò Kara allontanarsi.
La guardava tutta.
Ne era attratto.
Attratto dannatamente.
Allora si alzò e la raggiunse.
“Puoi iniziare a scrivere...” disse “... magari sulle condizioni in cui sono costrette a vivere queste persone qui...”

[Guisgard]

Brescian sorrise a Jennifer.
“Ok ok...” disse bevendo “... come non detto...”
Passarono diversi minuti.
“Un po' le somigli, sai?” A lei. “A lei, ad Amanda, la donna che amo...” finendo il suo bicchiere “... forse per questo mi piace guardarti...”

[Guisgard]

Poco dopo Hiss e Shushan si ritrovarono su una Jeep con un altro militare.
Uscirono dalla base e si avviarono verso il Passo del Diavolo, circondati dalle pietre e dalla sabbia del deserto.
Hiss allora guardò Shushan ed annuì.
Era il segnale per agire e prendere così il controllo del mezzo corazzato.

[Nyoko]

Impallidì!
Sentivo che quei due erano solo portatori di guai!
"Maledetto... Testardo! Perché non si confida mai con noi? Avremmo potuto aiutarlo, in qualche modo!" dico innervosita e guardando la strada.
Uscimmo dalla città e ci dirigemmo verso la costa.
"Dove sarà? Fuori città può essere ovunque" dissi tramutando la mia espressione, da seria a terribilmente preoccupata.

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[Clio]

"Me?" risi piano, scuotendo la testa "Magari potessi, capitano..." sospirai "Sai quanto ho sognato di correre in prima squadra? Ma sono una donna, non si può..." alzando gli occhi al cielo.
"Ma troveremo un modo, lo so.." sospirando.

[Lady Gwen]

Sentivo di nuovo il suo sguardo addosso, come quando eravamo al rottamaio.
Era una cosa strana.
Eravamo finiti reciprocamente uno nella vita dell'altra senza farlo apposta e non sapevamo cosa fare, come comportarci.
Ad un certo punto mi raggiunse.
Mi limitai ad annuire, dondolandomi appena sulle gambe, ma rimanendo in silenzio.
Oh accidenti, era lui che continuava a comportarsi in quel modo da una serata, e non per colpa mia, questo era evidente, visto che io cercavo di andargli incontro, ma lui non voleva saperne.

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[Altea]

Uscimmo da Base Mars su una jeep e attorno a noi vi era solo deserto e rocce.
Il militare guidava e ad un tratto vidi il gesto di Hiss ..si doveva agire subito ma dovevamo agire pure con un piano non programmato.
Mostrai ad Hiss la pistola e la testa del militare e poi il volante..in pratica io lo avrei tramortito e lui doveva essere pronto a prendere la guida della Jeep..del militare ci avrebbe pensato lui che fare.
Aspettai un suo cenno di consenso, a meno che lui non avesse un piano migliore.

[Lady Gaynor]

"Beh, a me invece non piace che mi guardi..." risposi seccata "Tra l'altro, se davvero la ami non dovresti guardare nessun'altra. Io, ad esempio, non ho occhi che per mio marito, anche perché lui è bellissimo..." sospirai, ripensando agli occhi azzurri di Lance e al suo splendido sorriso.

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[Guisgard]

L'auto correva lungo la strada ormai prossima a divenire panoramica, con la linea azzurra e sottile del mare che pian piano si distendeva lungo tutto l'orizzonte.
“Se si vuole fuggire senza lasciare traccia” disse Castiel fissando la strada davanti a loro “allora si hanno solo due possibilità... uccidersi o correre verso il mare. Su uno dei tanti moli c'è sempre una barca pronta a salpare per luoghi improbabili, il cui capitano è disposto a non fare troppo domande in cambio di qualche credito extra.” Voltandosi appena verso Diahnne. “Noto che cominci ad essere preoccupata... beh, significa che stai capendo tutto... ossia che non è un dannato gioco...”

[Guisgard]

Gozzlon sorrise ed annuì ad Elise, mentre tutti intorno a loro applaudivano la vittoria di Lord Justin.
“Dopo passi per il mio ufficio...” disse ad un tratto Enner alla bella presidentessa “... è importante.” Tornando poi a bere con gli altri.

[Guisgard]

“Su, vieni con me...” disse Elv in tono spiccio a Kara.
Così i due lasciarono quella stanza, imboccando un corridoio laterale.
Da qui presero delle scale e cominciarono a scendere.
La ragazza ad ogni gradino sentiva sempre più odore di muffa, misto a quello di qualche strano medicinale da ambulatorio.
Alla fine si ritrovarono in quello che sembrava essere un grosso garage sotterraneo.
Ad un tratto sulle loro teste tutto cominciò a vibrare, come se lamiere ed aste metalliche stessero allegramente ballando.
“Non spaventarti...” Elv “... è la linea veloce del filotram... siamo sotto la vecchia stazione...”

[Guisgard]

Hiss annuì a Shushan, pronto a prendere il posto del militare alla guida della Jeep.
Ora toccava a lei agire.

[Guisgard]

“Si, certo, come vuoi...” disse Brescian a Jennifer “... però ora cerca di calarti nella parte e fingi di guardare me... potresti non rivedere mai più il tuo bel maritino se attiriamo i sospetti di qualcuno...” fumando.
Poi sgranò gli occhi.
“Sii naturale...” mormorò “... parla del più e del meno... su... non tradirti... non adesso...sono entrati due poliziotti...”
"Ehi, voi due!" Ad un tratto uno dei due poliziotti. "Mostrate i documenti! Subito!"
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[Clio]

Enner mi si avvicinò, e io gli rivolsi un sorriso cortese.
"Naturalmente, volentieri.." annuii, chiedendomi cosa mai potrebbe volere il presentatore.
Non che fosse inusuale, anzi!
Ci potevano essere moltissime cose che doveva dirmi, ma ero ugualmente curiosa.
Per la durata della festa, presi da bere, feci conversazione, solite cose, insomma.

[Lady Gwen]

Lo seguii, camminando dietro di lui con le mani ben calcate nelle tasche del giubotto.
Iniziammo a scendere sempre di più percorrendo delle scale; c'era un odore strano, come di muffa, ma anche di disinfettante, di ospedali e altre cose inerenti che non mi piacevano affatto.
Giungemmo poi in un grande stanzone, come un garage e sobbalzai quando sentii tutto vibrare.
Sì, in effetti dimenticavo che eravamo proprio lì, sotto tutta la città, camminando non visti e ascoltando non uditi.
"Dunque? Come mai siamo qui?" chiesi subito, con tono spiccio.

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[Nyoko]

"Certo che non è un gioco, Castiel! Che cosa credi? Non ho quindici anni e smettila di trattarmi come una bambina"
Ero nervosa, mio fratello stava giocando con il fuoco e mi stavo agitando.
"Quel figlio di..." dissi sentendomi improvvisamente fragile.
No! Non devo piangere! Nessuno mi deve vedere conciata così! Nemmeno i miei fratelli.
"Muoviti! E speriamo che non abbia già abbandonato la terra ferma" dico con la voce tremante.
Dannazione!

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[Guisgard]

La festa continuò così, trascinandosi stancamente.
C'erano i piloti delle due fazioni, ragazze succinte che sculettavano portando vassoi di Champagne sintetico e biocaviale, ricchi borghesi che simulavano per scherno le movenze dei predatori quando diventavano hamburger sotto i colpi dei cacciatori e naturalmente i potenti produttori e gli influenti sponsor del programma.
Poi, verso la fine, Enner lanciò un'occhiata verso Elise e le fece cenno di andare nel suo ufficio.

[Guisgard]

“Per farti scrivere il tuo articolo...” disse Elv a Kara “... no?”
Allora raggiunsero una porticina di ferro.
Entrarono.
Scesero di nuovo, stavolta su scalini metallici scivolosi per l'umidità.
Poco dopo si ritrovarono in un ampio magazzino sotterraneo.
C'erano tre uomini vestiti di nero attorno ad una tv.
Si voltarono di scatto ed Elv li rassicurò con un cenno della mano.
“Chi è lei?” Chiese uno dei tre.
“Mia sorella.” Elv.
“Balle, non ne hai.”
“Dici?”
“Te le porti anche qui le tue sgualdrinelle?”
“Ok...” annuì Elv “... mi avete scoperto... è una giornalista... è ok... deve scrivere un articolo che faremo circolare clandestinamente...”

[Guisgard]

“La smetterò di trattarti da bambina” disse Castiel con un vago sorriso a Diahnne “quando tu la smetterai di fingerti impassibile.” Imboccarono una stradina che li portò su una spiaggia isolata.
Si sentiva solo il fruscio delle onde.
“Scendiamo...” mormorò lui.

[Nyoko]

Che cosa? E secondo quale Dio avrei dovuto mostrare ad un perfetto estraneo le mie emozioni?
"Pensi che mi metta a piangere come le ragazzine disperate? Non sono impassibile! Sono preoccupata e appena vedo mio fratello primo lo picchio e poi lo abbraccio! Non mi mostrerò fragile, soprattutto a te" dissi facendogli un sorriso falso. Poi arrivammo alla spiaggia e scendemmo dall'auto.


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[Clio]

Una volta amavo queste feste, ora non più, ora mi annoiavano.
Ma una volta era diverso, essere l'unica pilotasse della squadra femminile ad essere invitata era un lusso, era un vanto e poi...
Sospirai.
E poi era bello sgattaiolare via, in un angolo buio, solo noi, lontano dal mondo, sentire le voci concitate in lontananza mentre tutto ciò che importava erano i nostri sospiri.
Maledetto bastardo!
Finii il bicchiere di champagne all'istante, sperando che lenisse un po' della mia rabbia.
Perché diavolo finivo per pensare a lui?
Non si meritava nemmeno un briciolo dei miei pensieri, dopo quello che aveva fatto.
No, la mia rabbia non scemava col passare del tempo, anzi.
Finalmente la festa finì ed Enner mi fece segno di seguirlo.
Almeno mi sarei distratta.
Entrai così nell'ufficio, mi sedetti, e sorrisi ad Enner.
"Di cosa voleva parlarmi?" gentilmente, con una punta di curiosità.

[Altea]

Respirai profondamente cercando di mantenere la calma, presi l' arma e con un colpo secco e laterale lo tramortii alla nuca, il mio cuore iniziò ad accellerare...aspettai di vedere cadere il militare mentre Hiss prendeva possesso del mezzo..e poi la sua mossa, dovevamo certo liberarci poi dell' uomo.

[Lady Gwen]

Sì, ma non mi sembra che io debba scrivere riguardo un garage vuoto e umido che puzza di ospedale
Comunque lo seguii oltre una porticina di ferro e lungo una scala metallica alquanto scivolosa, tanto che mi aggrappai alle sporgenze che trovavo nel muro.
Ma tanto per sapere, quanti chilometri ci sono sotto Questa città? No così per chiedere
Arrivammo alla fine in un magazzino, dove Elv si esibì in un tentativo (pietoso, tesoro, non ti offendere) di convincere tre tizi vestiti di nero che fossi sua sorella, ma com'era ovvio non ci erano cascati.
Ma possibile che siate tutti uguali?! Maledizione a voi, come vi picchierei...
Seriamente, era già la terza volta che sentivo le mani prudere e avevo paura che qualcuno ci sarebbe veramente andato di mezzo, se avesser continuato a fare insinuazioni di questo genere.
Non risposi, mi limitai a guardarmi intorno, aspettando di avere informazioni utili.

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[Guisgard]

Castiel rise.
“Tranquilla, tienili per tuo fratello i tuoi sorrisi.” Disse a Diahnne, per poi scendere dall'auto anche lui.
Il mare era piatto e mormorava.
In lontananza una nave mercantile scorreva lenta sull'orizzonte, mentre le onde finivano schiumose sulla sabbia bagnata.
Ad un tratto il sensorphone di Diahnne squillò.

[Guisgard]

Elise entrò nell'ufficio di Enner.
Ma non erano soli.
Il presentatore era dietro una grossa scrivania a fumare un lungo sigaro.
Accanto a lui c'era Lupa, la sua assistente, la massiccia guardia del corpo in piedi in un angolo, Lord Justin seduta poco distante ed infine un altro uomo, dall'aspetto sinistro e lo sguardo inquietante.
“Prego, presidentessa...” disse Enner ad Elise “... lasci che le presenti il signor Polo...” indicando l'uomo sinistro “... il nostro scenografo... senza di lui Redemptio non esisterebbe.”
“Piacere, signora...” Polo fissando Elise.
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[Lady Gaynor]

"Tu sei un maledetto bastardo..." dissi a Brescian con un largo sorriso ad uso e consumo dei presenti "Mi hai chiesto di aiutarti, ma hai dimenticato di aggiungere che correvo dei rischi anch'io..."
Mentre parlavo, entrarono due poliziotti che, con fare intimidatorio, ci chiesero i documenti. Sperai che la mia espressione non tradisse ansia, mentre sorridevo nel porgergli la mia carta.
"Ecco il mio documento, agente..."

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[Guisgard]

Tutto accadde velocemente.
Shushan tramortì il mitare e Hiss lo sostituì alla guida del cingolato.
Percorsero mezzo chilometro, per poi fermarsi sotto degli spuntoni rocciosi.
Hiss allora legò il militare, lo imbavagliò e lo colpì di nuovo mentre stava svegliandosi.
“Sei stata in gamba...” disse a Shushan “... ora andiamo... questo non è un buon posto per fare una scampagnata...”
Mise il militare svenuto nel vano posteriore della Jeep e ripartirono.

[Guisgard]

I tre fissarono Kara.
“Allora” disse uno di loro “possiamo fidarci? Garantisci tu?”
“Regolare.” Annuì Elv.
La tv era accesa.
“E' l'unica che vedrai qui.” Elv a Kara. “Serve per sapere cosa mandano in onda... non guardarla troppo o finirai ipnotizzata anche tu...”
Scorrevano le immagini di Redemptio, con l'uccisione di Cristoforo.
Erano immagini crude, violente ed il pubblico era in delirio.
“E' lo spettacolo di punta...” mormorò uno dei tre uomini “... il reality preferito dalle masse... tutto è vero... la gente muore davvero... anche se sono dei criminali... o presunti tali...”

[Nyoko]

Stavo per rispondere a Castiel. Stava iniziando ad infastidirmi, quando ad un certo punto il mio sensorphone squillo.
Lo afferrai e risposi.
"Pronto?"

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[Clio]

Mi accorsi che non era certo una conversazione privata, e ancora di più mi chiedevo che cosa avessero mai da dirmi, con tutte quelle cerimonie.
Sfoggio il mio sorriso di circostanza migliore, per salutare tutti i presenti.
"Signori.." con un elegante cenno del capo.
"Ebbene? A cosa devo questa riunione?" chiesi, sorridendo.

[Guisgard]

Jennifer mostrò i documenti, ma i due poliziotti passarono oltre ignorandola.
Infatti ad attirarli erano due nullafacenti al banco.
Li presero e li portarono via, pestandoli ben bene all'esterno del locale.
Brescia era visibilmente pallido e spaventato.

[Altea]

Col militare nella Jeep partimmo e gli dissi..."Guarda che so non siamo a fare un picnic..antipatico" ridendo.."Ma perchè hai portato il militare? Cosa faremo poi di lui...tesoro?".
Guardai dietro l' uomo imbavagliato e tramortito..ma non era morto..."Posso farti una domanda..da dove vieni e perchè sei ricercato..ora puoi dirmelo, penso" seria.

[Lady Gwen]

I due sembrarono convincersi.
Roteai gli occhi alla sua raccomandazione.
"Tranquillo, so badare a me stessa..."
Volgendo per un attimo lo sguardo alla tv, vidi quel programma che era tanto in voga, quello in cui i criminali morivano o raggiungevano la "redenzione".
Riclrdavo di aver letto da qualche parte degli soettacoli greci, in cui i condannati a morte recitavano e le llro esevuzioni erano mascherate da morti "previste dal copione.
"È ripugnante..." mormorai, scuotendo la testa.

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[Lady Gaynor]

La scena a cui assistetti mi sconvolse, due uomini picchiati selvaggiamente per nulla.
"Senti..." dissi a Brescian "Non mi interessa più nulla, io me ne torno a casa mia... Tutto si può dire di me tranne che io sia coraggiosa... Mi spiace che tu sia in pericolo, ma non è affar mio, non più. Andiamo via di qui, poi mi dirai dove vuoi che ti lasci..."

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[Guisgard]

“Pronto...” disse una voce al sensorphone di Diahnne “... ciao, cara... mi riconosci? No Mizzar... ci siamo incontrati nel tuo locale... e nulla... volevo solo sapere se avevi notizie di tuo fratello... sai, corre voce in città che ci sia un killer sulle sue tracce... se fosse vero sarebbe un guaio... io potrei proteggerlo...”

[Guisgard]

“Siamo qui” disse Enner ad Elise “per decidere circa le sorti del programma... Redemptio è un grosso budget... tutti ci guadagnano, partendo dal governo... ma se gli ascolti calano, se la gente non scommette, beh, tutti ci rimettono e poi la nostra convenzione statale per avere gli avanzi di galera potrebbe terminare... e poi diciamocela tutta... sono mezze tacche... ladri, stupratori, assassini... durano poco... ed il tutto potrebbe risultare troppo noioso alla lunga...”
“Esatto...” intervenne Polo “... per questo abbiamo deciso di alzare il livello di gioco... di avere cioè gente in gamba... capace di durare un po' di più... giusto il tutto per convincere la gente che lo spettacolo sia migliore...”

[Guisgard]

“Preferisci” disse Hiss a Shushan “che lo abbandoni qui nel deserto? Senza acqua? I dingo lo divorerebbero prima del crepuscolo...” guardò la cacciatrice di taglie “... perchè sono ricercato? Semplice... sono un cattivo ragazzo!” E rise forte.

[Guisgard]

“Già, bestiale...” disse Elv a Kara “... nell'antica Roma per rendere più eccitanti gli spettacoli teatrali usavano dei condannati a morte da giustiziare sul palco... dopo più di duemila anni le cose non sono cambiate...” scuotendo il capo.
“E comunque” uno di quegli uomini a Kara “non sempre sono dei criminali... moti dei nostri sono stati arrestati e poi mandati a morire in quelle arene... spacciandoli per veri criminali... ma noi siamo ribelli, patrioti...”

[Guisgard]

La scena aveva spaventato anche Brescian.
Lui infatti subito annuì a Jennifer, per poi tirare dalla tasca un credito e lasciarlo tremolante sul tavolo.
Si alzarono per uscire ma subito un altro poliziotto entrò e si avvicinò ai due.
“Documenti prego.” Disse dopo averli fissati per un lungo istante. “Siete sposati?” Chiese con tono serio.

[Lady Gwen]

Elv diede voce ai miei pensieri riguardo quel programma.
Poi mi stupii delle parole del tizio, ma in realtà i ribelli erano fuorilegge che si ribellavano al sistema in vigore, quindi era naturale cge li considerassero criminali, sebbene non lo fossero.
Maledetto governo...
Presi poi il mio taccuino e presi appunti riguardo quel dettaglio.

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[Altea]

"Avanti..sii serio" togliendo il casco e corrucciando la fronte.."Se tu fossi una cattiva persona lo lasceresti qui a morire no? A te non ti avrebbero risparmiato la vita tanto facilmente...non sappiamo nulla di entrambi eppure vi è quel qualcosa che ci unisce" guardai il deserto di fronte a me e mi feci seria.."Ad esempio, non sai perchè stavo andando ad Imperios, a cercare un uomo..era il mio amante, a dire il vero era sposato..un giorno se ne andò laggiù promettendomi mi avrebbe chiamato quando era il momento giusto, e così fece ma non mi promise nemmeno di aspettarmi alla stazione..a dire il vero non sapevo nemmeno cosa fosse andato a fare ad Imperios" guardandolo.."Un bell' uomo..occhi azzurri, capelli scuri e mossi..ora cosa dici?" aspettando la sua reazione sorridendo.

[Nyoko]

Non ho ben chiaro chi sia, ma quello che dice basta a farmi morire tutte le parole che avevo in gola.
Un killer stava seguendo mio fratello?
Tirai una parolaccia al telefono, cercando di controllore quel senso di rabbia e paura che mi stava travolgendo.
"Io... Penso che sia scappato..." dissi sentendo gli occhi farsi lucidi.
"Ed è meglio così, perché altrimenti lo avrei ammazzato io!" dissi con la voce tremante.
Mi ero voltata per non farmi vedere da Castiel, ma l'avrà già capito, come sto.
"Chi sei? Perché vuoi proteggere mio fratello?" dissi quella che doveva essere la prima domanda da porgli.

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[Clio]

Ascoltai ogni parola, attentamente.
La faccenda era curiosa, senza dubbio, la gente aveva sempre adorato Redemptio.
Era curioso che adesso mi si venisse a dire così.
Ma la gente era volubile, e aveva senso che volesse sempre di più.
E non era neanche male come idea...
"Quindi come proponete di fare?" incuriosita.

[Lady Gaynor]

Mentre stavamo per uscire, un altro poliziotto ci fermò chiedendoci i documenti.
Ero molto agitata e sapevo che Brescian avrebbe voluto che fingessimo di essere sposati, ma io non avevo intenzione di mentire alla polizia. Era facile verificare quel tipo di unione e dire una bugia ad un pubblico ufficiale significava un'ammissione di colpa. No, non avrei mentito, almeno non del tutto.
"Salve agente, ecco il mio documento..." dissi con un sorriso "E no, non siamo sposati... Mio marito si chiama Lance Gold ed è un rappresentante di droni. Il signor Brescian qui presente è invece un costruttore di quegli aggeggi e stavamo appunto aspettando mio marito, che ha mandato me qui perché era in ritardo. Ad ogni modo, adesso stavamo tornando a casa poiché di Lance neanche l'ombra, sarà stato trattenuto al lavoro... "

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[Guisgard]

Uno di quegli uomini indicò la tv a Kara, dicendole poi ti scrivere tutto ciò che vedeva.
Enner che incitava la folla, questa che sembrava composta da bestie, Cristoforo che scappava ed il modo in cui veniva raggiunto e brutalmente ucciso.
E poi il particolare del sensarphone che le prede erano costrette a portarsi dietro per essere ripresi costantemente.

[Guisgard]

Hiss si voltò a guardare Shushan.
“E che reazione” disse “dovrei avere? Ti sei innamorata di un idiota che probabilmente ti ha ingannata. Non lascerebbe mai sua moglie.” Guidando.
Ad un tratto apparve una base in lontananza.

[Guisgard]

Castiel ascoltava Diahnne parlare al suo sensorphone, comprendendo lo stato d'animo della ragazza.
“Sono Mizzar, te l'ho detto...” disse quello al telefono “... sono quello a cui tuo fratello deve molti crediti... ovvio quindi che ci tengo stia bene...” ridendo.

[Guisgard]

“Cercare qualcuno adatto.” Disse Polo ad Elise. “Qualcuno che sia forte... in gamba... che sappia durare abbastanza, per poi morire in diretta quasi alla fine del primo girone.”
“Ovvio.” Enner. “Ci teniamo che nessuno abbia mai superato il primo girone.” Con un ghigno.

[Guisgard]

Il poliziotto guardò i documenti e poi Jennifer.
Aveva uno sguardo brutale, lineamenti marcati e l'espressione impenetrabile.
La guardava con fare inquisitorio.
Poi si voltò verso Brescian che invece sudava freddo.
“La vedo nervoso...” disse l'agente “... si sente bene?”
“Oh, si...” annuì ebete Brescian “... avrò bevuto troppo...”
“O forse ha paura della reazione del marito della signora nel vedervi qui da soli?” Il poliziotto, per poi ridere come se avesse fatto una battuta sconcia.
“Ah... no... no...” ridacchiando Brescian “... si figuri... no no...” fissando poi Jennifer.
“Qui però c'è scritto” l'agente indicando i documenti di Brescian “che lei è un rivenditore di elettroscooter usati...”
“Si si.” Annuì meccanicamente l'altro.
“La signora invece ha detto che lei costruisce droni...” il poliziotto girando il volto verso Jennifer “... quindi?”
Brescian fu sul punto di svenire, mentre il poliziotto continuava a guardare Jennifer.
http://www.tvserial.it/wp-content/uploads/2016/06/Vicki-Vale-interpretata-da-Kim-Basinger-nel-film-Tim-Burton-c-Warner-Bros.jpg?x63298

[Nyoko]

A quel punto ricordai. Dannazione!
"Bene! Non so dove sia! Mi dispiace" dissi riattaccando.
Cercai di trattenermi. Non dovevo piangere... Non dovevo... Eppure... Il volto mi si riempie di lacrime ed ecco che mi sento arrossire.
"Non è come sembra" dissi singhiozzando a Castiel.
"Mi è entrata una cosa nell'occhio..." dissi la prima cosa che mi fosse saltata in testa.

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[Altea]

"Pensavo fossi geloso...oh, probabilmente non ti interesso più" e mi imbronciai..."Si lo avevo capito non gli interessavo, il suo scopo era solo avermi accanto e io ho preso la palla al balzo per andare in una grande città..immagino anche il nostro bacio sia stato forse un errore?" guardandolo seriamente.
All' improvviso apparve una base...era un' altra base militare? Eravamo nei guai se ci avessero scoperto

[Lady Gwen]

Scrivevo tutto ciò che vedevo o sentivo, ogni dettaglio.
Più volte avevo visto quel programma trasmesso in tv, ma ero subito passata oltre, perchè mi disgustava vedere la gente quasi simile alle bestie, sia gli uni bestie prede di istinti, sia gli altri bestie da macello vittime dei primi.
Era semplicemente inconcepibile una realtà simile; forse ora potevo considerarmi una ribelle anche io, o forse no, ma di certo avrei fatto in modo da ribaltare questa realtà orribile e terrificante.
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[Lady Gaynor]

Quel dannato Brescian era proprio un inetto!
Cercando di mantenere la calma, provai ad uscire indenne da quella situazione inventando una scusa plausibile.
"Scusi, agente, non sono stata molto precisa prima... Il signor Brescian sa costruire droni, ma è costretto a fare il rivenditore perché finora nessuno ha creduto in lui. Ed è qui che entra in ballo mio marito... Essendo un rappresentante, potrebbe sottoporre in azienda i prototipi ideati da Brescian e lanciarlo nella carriera che lui sogna... Ovviamente traendo una percentuale, s'intende..." terminai con un sorriso.

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[Clio]

Li ascoltavo, li ascoltavo attentamente, pensierosa.
"Usiamo dei veri piloti..." mi ritrovai a dire.
Davvero? Lo stai davvero pensando?
Presi un profondo respiro.. sì, esatto!
Sentivo la rabbia ribollirmi nel sangue, dappertutto.
Ma...
Non mi importava, non mi importava di niente in quel momento.
Certo non mi importava di lui.
Per me era morto, e se voleva morire davvero: tanto meglio.
"Non so, piloti di una categoria più bassa, delle serie minori che potrebbero rischiare la vita all'idea della fama che non avrebbero mai nelle loro divisioni.." alzando le spalle "Magari si potrebbe dire al pubblico che hanno commesso dei crimini, così rimarrebbe intatto il senso di Redemptio.." proposi.

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[Guisgard]

Kara era davanti alla tv che con i suoi colori psichedelici, le urla deliranti, le immagini cruenti e le ammiccanti offerte degli sponsor pareva disegnare un nuovo ed estremo paese della cuccagna.
“Annota tutto...” disse uno dei tre uomini “... tutto... ogni cosa... anche le più insignificanti...”
“Forse dovrebbe fare un articolo anche sui piloti, ossia sui cacciatori...” fece un altro di loro.
“Ce ne sarebbe da scrivere su quelli...” fumando Elv.

[Guisgard]

Castiel prese il suo fazzoletto, di un bianco candido e dal profumo di muschio selvatico, porgendolo poi a Diahnne.
“Prendi...” disse, guardando prima lei e poi il mare calmo “... ti aiuterà a toglierti quella cosa dall'occhio.” Sarcastico, come chi aveva capito tutto. “Chi era che ti ha chiamato?”

[Guisgard]

“Si, come idea mi piace... disse Polo a quella proposta di Elise.
“Non possiamo inventarci nulla, occorrono filmati e prove che accertino la condotta illegale e criminale dei partecipanti.” Intervenne Lupa. “Articolo 71.000 e 78.000 del codice televisivo e giornalistico.”
“Com'è arguta la nostra presidentessa...” con tono lascivo Lord Justin, guardando le gambe della bella Elise.
Enner ascoltava e fissava tutti loro in un silenzio quasi mistico.
“Va bene, signori...” ad un tratto alzandosi “... per stasera credo sia tutto... grazie, signori... è tutto.” Come chi non vede l'ora di restare da solo e provare il suo nuovo giocattolo.

[Guisgard]

Hiss si voltò verso Shushan e rise piano.
“Su, bellezza, non buttarti giù ora.” Disse. “Sei una gran bella ragazza, sai? E baci davvero niente male.” Facendole l'occhiolino.
Ad un tratto avvistarono la base in lontananza.
“Non so che base sia...” mormorò lui “... magari è un avamposto mercantile... avviciniamoci con prudenza...”

[Guisgard]

Il poliziotto guardò Jennifer ed annuì.
“Naturalmente.” Disse ridando poi loro i documenti. “Vi auguro una buona giornata.” Ed uscì dal locale.
Allora Brescian tirò un sospiro di sollievo, lasciandosi poi cadere pesantemente su una sedia.
“Credo mi ci vorrà un goccino...” mormorò.

[Lady Gwen]

Era quasi fastidioso dover guardare.
Anzi, no quasi.
Lo era e basta.
Però dovevo, quindi mi sforzavo di guardare quelle immagini terribili.
Annuii a quello, mentre continuavo a scrivere freneticamente.
"State calmi, una cosa alla volta" dissi, ridacchiando.
Dopotutto non era male questa collaborazione.

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[Clio]

Sì, le prove.
Oh come me le ricordo bene quelle prove: benissimo.
Avevo il nervoso solo a pensarci, solo a sentirle nominare mi tornava in mente il vortice impazzito in cui mi ero trovata un anno prima.
Ma ormai conoscevo bene la mia maschera, la sapevo portare, mi calzava a pennello, e nessuno se ne accorgeva.
Essere un personaggio pubblico comporta anche questo, dopotutto.
Quindi non lasciai trasparire nulla di quello che mi passava per la testa, mi alzai, salutai Enner.
"Fatemi sapere allora.." con un sorriso cortese "Signori.." mi congedai.
Una volta fuori, raggiunsi il mio autista e mi feci accompagnare alla sede della squadra.
La gara era vicina ormai e io volevo tenere tutto sotto controllo.

[Guisgard]

Kara continuava ad annotare tutto.
“Ed una volta finito l'articolo” disse uno dei tre uomini “cosa accadrà?”
“Lo faremo girare.” Elv.
“Dove?”
“Per tutta la città, in forma anonima.”
“Come?”
“Troveremo un modo.”
“E credi che la gente ci crederà?”
“Tenteremo di convincerla.” Rispose Elv.
“Balle.” Fece l'uomo. “La gente crede solo alle fandonie che vanno in onda. Specie se assurde.”
“Vedremo.” Fissandolo Elv.
“Sai che da ora dovrai vivere in incognito?” L'uomo a Kara.

[Guisgard]

L'autista accompagnò Elise alla sede dei Guerrieri di Solaria.
“C'è sempre traffico qui...” disse l'uomo “... vorrà dire faremo una scorciatoia.”
Dopo circa una ventina di minuti la presidentessa era giunta a destinazione.
Subito le si fece incontro Petrus, il team manager della squadra.
“Salve, capo.” Sorridendole. “I ragazzi sono tutti in palestra. Gli è scattato non poco l'essere stati battuti dal nuovo capitano dell'Ateismo Nero. Programmi per oggi?”

[Lady Gwen]

Seguii lo scambio di battute fra loro; anche io credevo che saremmo riusciti nel nostro intento.
Anche perchè, l'importante era instillare il seme del dubbio, il resto sarebbe venuto da sè.
Alzai poi gli occhi su quello che mi aveva parlato e feci spallucce.
"La mia vita non è stata certo quella di Calamity Jane, fin'ora, un nome o un altro, un lavoro o un altro, non fa differenza... Anche prima ero un nome fra tanti, non cambia nulla..." risposi, con tono vago, scarabocchiando con ka penna sul taccuino.

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[Nyoko]

"Era Mizzer" dissi prendendo quel fazzoletto e singhiozzandoci sopra.
"Fa un buon profumo" dissi rilassandomi.
"Lo stanno cercando e mi hanno parlato di un killer che lo cerca a sua volta..." singhiozzando ancora.

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[Clio]

Arrivammo alla sede, e io ero già di pessimo umore.
Per tutto, l'aver perso lo scontro, la conversazione con Ennar, i ricordi del passato, l'indisponenza di Justin.. tutto.
E stavolta non nascosi nulla, nessuna emozione.
Che vedessero quanto ero furiosa, quanto ero delusa e intrattabile.
Magari avrebbe fatto bene al morale sapere che dovevano lavorare sodo per evitare le conseguenze.
Salutai Petrus, dirigendomi a passo svelto verso il mio studio, sapevo che lui mi avrebbe seguito.
"Trovare un pilota che faccia mangiare polvere a Lord Justin... ti piace come programma?" scocciata, lanciando una leggera occhiata più rilassata a Petrus per fargli capire che non ce l'avevo con lui.
"Caffè.." ordinai poi a un'assistente che era lì, prima di entrare nel mio ufficio.
"Se ne hai uno da propormi, mi risollevi la giornata.." sospirai, buttandomi sulla sedia.

[Guisgard]

“E' in gamba la ragazza.” Disse sorridendo Elv ed i tre uomini annuirono.
Uno di loro poi spense la tv.
“Non ne potevo più.” Mormorò. “Comunque...” guardando Kara “... ora che uscirai da qui... dovrai guardarti dal pericolo numero uno... la psico polizia... è formata dagli uomini peggiori di Imperios... a loro basta un nulla per sospettare di qualcuno e poco più per arrestarlo... sanno leggere la paura negli occhi delle persone, cogliere timori e paure dalle loro espressioni, persino comprendere se il cuore di qualcuno batta in modo irregolare... guardati da loro...”
“Lei è in gamba, l'ho detto.” Fece Elv. “Non si tradirà.”

[Guisgard]

“Si, conosco Mizzar...” disse Castiel accendendosi una sigaretta “... è uno strozzino... presta soldi a tassi incredibili...” fumando e guardando il mare “... un killer... allora tuo fratello è davvero in guai seri...” voltandosi verso Diahnne “... se ti piace puoi tenerlo quel fazzoletto...”

[Guisgard]

“Eh, come se fosse semplice...” disse Petrus seguendo Elise nel suo ufficio “... non so... potrei fare un paio di telefonate... a qualche amico per sapere se ha una nuova promessa fra le mani... puntare sui giovani spesso è il modo migliore per sorprendere...” annuì “... è d'accordo?”

[Nyoko]

Guardai Castiel e misi il fazzoletto in tasca.
"Grazie..." dissi tirando su col naso.
"Che facciamo?" dissi sconsolata e senza idee. Mi sentivo sola e non avevo idea di come salvare mio fratello.

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[Lady Gwen]

Sorrisi furbescamente ad Elv, poi guardai uno dei tre.
Bla bla bla... Qualcosa di più interessante che non so?
Mi limitai comunque ad annuire.
Tanto ci sei tu che mi rendi giustizia, vero dolcezza?... pensai, sorridendo fra me e me.
"Non farmi troppi complimenti, non ci sono abituata e potrei esserne turbata..." mormorai, con tono ironico, ma più caldo, quasi malizioso, mentre lo guardavo sempre con quel sorriso e posavo il taccuino in borsa.

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[Clio]

Sprofondai nella poltrona, aspettando il caffè.
Perché diavolo ci metteva tanto?
Sospirai a quelle parole di Petrus, allargando le braccia con aria sconsolata.
"Se fosse facile non sarei qui, lo avremmo già in squadra e non avremmo fatto quella figuraccia!" sospirai.
"Oh se solo potessi andrei io a correre, che diamine!" sbattendo la mano sul tavolo leggermente troppo forte.
"Farò un paio di telefonate anche io..." sospirando "Giovani, vecchi.. mi importa solo che abbiano talento e sappiano tenere testa a quella cosa ripugnante..".

[Guisgard]

“C'è un locale non lontano da qui...” disse Castiel a Diahnne “... al porto vecchio... frequentato da brutta gente, da feccia... e per questo che spesso lì dentro le notizie volano... andremo a bere qualcosa lì... magari saremo fortunati... che ne dici?” Fissandola.

[Guisgard]

Elv guardò Kara per un lungo istante.
Ed un sorriso, vago ed appena accennato apparve sul suo viso.
“Beh, credo che per oggi basti...” disse “... vieni ti riaccompagno fuori...”
“Siate prudenti.” Uno dei tre uomini.
“Tranquilli.” Annuì Elv.

[Guisgard]

Arrivò l'assistente con il caffè per Elise.
“Comunque” disse pensieroso Petrus “battere quel Lord Justin non credo sia tanto facile... mai visto dei riflessi simili...” mormorò “... beh, credo che andrò a fare quelle telefonate, capo... se non c'è altro, andrei...”

[Nyoko]

Non era una delle migliori idee, ma era l'unica ed io acconsentì, annuendo.
"Va bene..." dissi avvicinandomi a lui e rimanendo a guardarlo per un po'.

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[Clio]

Finalmente il mio caffè!
Ringraziai la ragazza, di cui avevo scordato il nome, e mi potrai quel succulento nettare alle labbra, chi sa mai che mi avrebbe fatto venire qualche buona idea.
Congedai Petrus con un cenno di assenso, correlato da un chiaro gesto della mano.
Rimasta sola coi miei pensieri fissai un punto indefinito nella parete davanti a me.
"Io lo batterei!" sentenziai, a me stessa, prima di bere un altro sorso di caffè.

[Lady Gwen]

Mi guardò a lungo, in silenzio, mentre io attendevo una risposta, qualcosa, poi sorrise appena.
Allora annuii leggermente ancora con l'ombra di quel sorriso mentre ci avviavamo fuori.
Era stata un'esperienza interessante senza dubbio e adesso non vedevo l'ora di mettermi a scrivere; avevo già molte idee a cui serviva solo dare una forma ed una voce.

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[Guisgard]

Kara ed Elv rifecero il percorso a ritroso, fino a ritrovarsi di nuovo in superficie.
“Come avrai notato” disse lui “Imperios ha un mondo sotterraneo praticamente infinito. C'è un'altra città sotto i nostri piedi. Grande quanto l'intera Imperios. Lì hanno costruito i sette gironi in cui avvengono le gare di Redemptio.”
Presero la sua moto e la riaccompagnò a casa.

[Guisgard]

Castiel fissò Diahnne.
Ma non disse nulla.
Insieme andarono poi in quel locale.
Si trattava di una bettola da porto di terz'ordine, dove si beveva male e ci si ubriacava in fretta.
Si sedettero e lii cominciò a guardarsi intorno.
"Aspettami qui, torno subito..." disse, per poi alzarsi e sparire dietro una porticina di legno.

[Guisgard]

E mentre era sola con i suoi pensieri, Elise sentì qualcosa.
Un rumore.
Proveniva dal bagno privato del suo ufficio, ossia dalla porta accanto da cui si accedeva a quella toilette.

[Lady Gwen]

"Sì, ho notato" ridacchiando e in sè c'era qualcosa di affascinante.
Anche se comunque i risvolti negativi c'erano sempre, visto che proprio lì quegli esaltati si esibivano in quelle performance atroci.
Poi tornammo a casa mia ed io scesi dalla moto.
"Beh, ti ringrazio per l'opportunità" gli dissi, con tono sincero "È qualcosa di veramente grosso, tutta questa situazione" annuendo.
"Il programma adesso dovrebbe essere doccia, pisolino di un'ora e poi subito a scrivere" con una leggera risata.
Okay.
Poi?
Poi cosa?
"Allora... Ciao" dissi solamente, sorridendo e non sapendo che altro dire.
Poi mi voltai e inserii la chiave nella toppa del portone principale.

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[Clio]

Mi voltai di scatto a quel rumore.
Ma che diamine?
Sbuffai e mi alzai di colpo, andando ad aprire la porta del bagno privato per capire che diavolo stesse succedendo.
Anche perchè quello era il mio bagno, e nessuno aveva il permesso di entrarci.
"Chi c'è?" tuonai, aprendo la porta.