Accadde quel giorno

[Guisgard]

Il nativo scosse il capo.
Non sapeva cosa rispondere a Gwen, nè soprattutto cosa pensare su quella storia.
Poco dopo, sotto Mezzogiorno, il triciclio finalmente arrivò davanti alla grande villa coloniale.
"Eccoci." Il nativo.

[Lady Gwen]

Probabilmente aveva capito che avevo ragione, che qualcosa ogni tanto scatta e non si può sapere cosa succederà.
Era mezzogiorno quando arrivammo alla villa.
"Grazie per il passaggio."

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[Clio]

"Beh, il giaguaro che è arrivato con noi avrebbe benissimo potuto sbranarla.." sussurrai piano.
Dopotutto poteva davvero essere una coincidenza che il nostro arrivo fosse coinciso con l'uccisione di quella ragazza.
Ovvio, non noi, ma le altre persone? Quel Fabius e i suoi strani uomini?
Gli animali feroci lasciati liberi?
Chissà...
Finalmente eravamo arrivati alla villa.
Vista da vicino era ancora più bella.
"Grazie mile!" all'indigeno.
"Che dici, ci avviciniamo?" a Gwen.

[Guisgard]

Clio e Gwen erano arrivate finalmente davanti alla villa.
Tutt'intorno era tranquillo e ad un tratto le due ragazze videro un omone nel cortile interno, oltre il cancello chiuso.

[Lady Gwen]

Ci avvicinammo alla villa e vedemmo un tizio particolarmente corpulento oltre il cancello.
"Accidenti" mormorai piano per la sorpresa "Che dici, chiediamo a quel tizio laggiù?"

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[Clio]

La villa era ancora più bella da vicino.
Dovevo ammetterlo, andare fin lì per vederla ne era valsa la pena.
Allora vidi un ormone dietro la cancellata, e mi voltai verso Gwen.
"Mi sembra una buona idea!" annuii.
Così ci avvicinammo a quell'uomo, e lo salutammo cordialmente.
"Buongiorno..." salutai cordialmente "Le dispiace se facciamo un giro attorno alla villa?" chiesi, sorridendo appena "Sa, siamo appena arrivate sull'isola e abbiamo notato quanto era bella questa abitazione.." guardandola.

[Guisgard]

L'omone si volta e per un istante fissa le due ragazze.
"E' un'abitazione privata." Disse lui. "Cosa cercate qui?" A Clio e a Gwen.

[Lady Gwen]

Il posto era davvero bello, soprattutto da vicino.
"Stiamo cercando un impiego, sa, siamo appena arrivate e dobbiamo trovare qualcosa da fare. Ci hanno consigliato questo posto, il padrone di casa c'è?" dissi, in una mezza verità, cioè che cercavamo davvero lavoro.

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[Clio]

Gwen, intelligentemente, riprese la mia idea sul lavoro.
Effettivamente "ciao, possiamo curiosare?" non era un'opzione possibile.
Ma quella poteva esserlo, invece.
E poi davvero ci serviva un lavoro.
"Dite che lui ci può aiutare?" chiesi anche io all'omone.

[Guisgard]

L'omone fissò ancora le due ragazze.
Prima Gwen, poi Clio.
"Il capo non c'è." Disse. "Lui decide." Mormorò.
Da una finestra si affacciò un altro individuo, più basso e tarchiato.
"Ci sono due ragazze che cercano lavoro." A lui l'omone. "Ma il capo non c'è."
"Voi cosa sapete fare?" Il secondo uomo alle due ragazze. "Perchè pensate di poter lavorare qui?"

[Lady Gwen]

Scoprimmo che il capitano non c'era.
Probabilmente era a caccia, visto che era ciò che faceva abitualmente.
Poi spuntò un altro uomo alla finestra.
"Oh beh" guardai Clio "Credo vada bene tutto. Tu che dici?" ancora alla ragazza.

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[Altea]

Ascoltai Bafon con attenzione, per me quelle erano parole nuove e spiegazioni nuove ma mi intendevo abbastanza e guardai il fossile..."Lei pensa sia solo una parte dello scheletro? Forse scavando si potrebbe trovare il resto dello scheletro ma ci vorrebbe un lungo ed accurato lavoro...e pure un esperto per non rovinare il tutto".

[Clio]

Già, che cosa sapevo fare a parte uccidere le persone?
In realtà diverse cose che mi erano state utili nelle varie missioni.
Ma apprezzai la risposta di Gwen e Annuii.
“Si, assolutamente” annuendo “La buona volontà non ci manca, dopotutto...” sorridendo.

[Guisgard]

"Si, esatto..." Disse Bafon ad Altea "... occorrerebbe uno scavo accurato ed esperto... ma è anche molto difficile ritrovare un intero scheletro fossile... come detto credo che questa mano risalga al periodo geologico di almeno due milioni e mezzo di anni fa... solo in quel periodo penso possa essere vissuta la creatura a cui queste ossa appartengano..." guardò Sabu' "... corri in paese e va subito venire qui i soldati... questa sensazionale scoperta deve essere segnalata e divulgata quanto prima... il comandante saprà come contattare l'Istituto Oceanografico Afragolignonese..."
Sabu' annuì e corse in paese.

L'uomo alla finestra osservò per un lungo istante le due ragazze senza dire nulla.
"Potrebbero esserci utili delle cameriere..." Disse fissando Clio e Gwen "... magari che sappiano anche cucinare... su, Ammone, fai entrare in casa le due signorine."
L'omone annuì e fece entrare le due naufraghe nella villa.

[Lady Gwen]

L'uomo acconsentì ad accoglierci in casa, dicendo che avrebbero fatto comodo delle cameriere ed io non me la cavo malissimo nemmeno in cucina.
"Meglio che niente" dissi piano a Clio, mentre entravamo.

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[Altea]

Sicuramente Bafon ne sapeva più di me e sicuramente aveva fatto la mossa giusta..."Chissà cosa poteva mai essere...questa Isola nasconde un passato che si perde nella notte dei tempi...si parla forse di eoni. Ha fatto bene ad avvisare l' esercito, manderanno certamente qualcuno e questa grandiosa scoperta verrà rivelata...beh, il nostro giro è stato fruttuoso non pensa, anche se il merito va pure a Sabù".

[Clio]

Ci scambiammo un’occhiata d’intesa io e Gwen.
Non era male come idea, esserci trovata un lavoro ed aver curiosato in quella villa.
“Oh ve ne siamo grate!” Entusiasta.
Così finalmente entrammo nella villa e mi guardai intorno, Incuriosita.

[Guisgard]

"Si, non ci possiamo proprio lamentare." Disse ride do Bafon ad Altea. "È proprio vero, quest'isola è come lo scrigno di un tesoro. Tutta da scoprire." Guardò ancora la mano fossile. "È straordinaria, guardi... fra le dita di intravedono i resti di una sorta di cartilagine... doveva trattarsi di un essere anfibio, capace di nuotare e vivere sulla terraferma... lo confermano le dita molto sviluppate e robuste, di certo per sostenere poderosi artigli..."

Gwen e Clio furono fatta entrare nella villa.
L'interno non era meno bello di ciò che si vedeva fuori.
Arredata con gusto e stile coloniale, con mobili pregiati e diverse teste di animali impagliati alle pareti.
Ammone fece segno alle ragazze di seguirlo e le condusse in una camera laterale dove ad attenderla c'era l'uomo che aveva parlato alla finestra.
"Benvenute, ragazze." Disse. "Lui è Ammone ed io sono Mattien. Il padrone di casa non è qui, quindi farò io gli onori di casa. Svolgere mansioni di cameriere e vi occuperete quindi delle pulizie e della cucina. La paga sarà quella che mediamente percepiscono i domestici ad Afragolopolis. Per quanto riguardo vitto ed alloggio, dipenderà dal capo. Sarà lui ad offrirvelo qualora lo richiedete. Domande o richieste?"

[Altea]

Guardai la mano e ascoltai perplessa Bafon..."Un animale...un anfibio che viveva sia sulla terra che nell' acqua...gli artigli dovevano essere poderosi si...magari era un predatore feroce...pericoloso..ma ormai si sarà estinto e non vi saranno stati delle evoluzioni nella specie" rabbrividendo al pensiero dell' animale che nessuno trovava e aveva ucciso la ragazza.

[Clio]

L’interno era bellissimo, dovevo ammetterlo, era tutto così arredato con gusto, così sfarzoso.
Mi piaceva davvero molto, restai a guardarmi intorno ammirata.
Ascoltai Ammone incuriosita da tutto quello.
Non avevo mai fatto la cameriera veramente, a meno che non si fosse trattato di infiltrarsi a qualche party esclusivo per uccidere qualcuno.
“Beh, sicuramente avere l’alloggio sarebbe ottimo, visto che la nostra pensione è molto lontana da qui..” pensierosa “Lo chiederò al padrone, dunque!”.

[Lady Gwen]

Fummo condotte dentro la casa ed era ancora più bello.
L'arredamento, lo stile, e ovviamente c'erano teste di animali impagliati alle pareti.
L'uomo ci spiegò come sarebbe stato gestito il nostro impiego lì e Clio aveva ragione riguardo l'alloggio.
Non sarebbe stato molto comodo andare e venire tutti i giorni dal paese, a meno che non avessimo avuto un mezzo a disposizione.
Tranne il fatto che sarei stata più lontana da Elv, e questa era la nota dolente, ma ci si sarebbe organizzati a dovere.

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[Guisgard]

"No, simili creature si sono estinte." Disse Bafon ad Altea. "Avevano bisogno di un ambiente particolare che con i millenni è poi andato mutando. Ciò ha così comportato l'estinzione di diverse speci. Un simile essere oggi non potrebbe nascondersi, né vivere appartato. Nelle tradizioni di quest'isola infatti nessuno ha mai potuto immaginare simili creature."
Poco dopo tornò Sabu' con tre militari.
Uno di questi era il tenente Elv.
Ai tre il vecchio Bafon mostrò il fossile e spiegò le sue teorie.

Mattien annuì alle due ragazze.
"Perfetto." Disse. "Potete cominciare anche subito. Abbiamo una Jeep in garage e volendo potete scendere in paese a comprarvi dei camici e delle divise da cameriere." A Clio e a Gwen.

[Clio]

Sorrisi a Mattien.
“Benissimo, andremo subito a prenderci le divise...” annuendo.
Non mi sembrava vero di avere una Jeep a disposizione.
Guardai Gwen e sorrisi.
“Che dici, andiamo?”.

[Lady Gwen]

Annuii parecchio sorpresa dalla situazione.
Chi si aspettava che ci sarebbe andata così di lusso?
Annuii subito a Clio, anche una jeep a disposizione, accidenti!


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[Altea]

Annuii alle parole di Bafon, sicuramente lui ne sapeva più di me.
Poco dopo arrivarono tre militari e ascoltai la spiegazione di Bafon, sperando i tre militari lo prendessero sul serio...visto non avevano ascoltato prima al villaggio.

[Guisgard]

Clio e Gwen presero la Jeep e scesero in paese per acquistare le divise da cameriere.
Trovarono subito un emporio che vendeva molti prodotti, tra cui anche divise da lavoro.

Bafon spiegò tutto, ma Elv restò abbastanza indifferente.
"Non dubito sua importante, ma questo genere di cose non suscita il mio interesse." Disse. "Comunque porteremo il fossile in caserma e se ne occuperà il comandante. A me interessa più scoprire cosa è accaduto a quella povera ragazza."
"Avete novità?" Chiese Bafon.
"Qui di animali feroci non se ne vedono..." Elv "... io sospetto possano essere stati quei tre evasi."
Allora Bafon, aiutato da Altea, estrasse il fossile dalla roccia.

[Clio]

Arrivammo in paese ed entrammo in un emporio in cui c’era un po’ di tutto, anche divise da lavoro.
“Buongiorno!” Entrando “Siamo appena state assunte come cameriere, ci hanno mandato qui a prendere le divise, potete aiutarci?” Chiesi, gentilmente.

[Lady Gwen]

Uscimmo e prendemmo la jeep.
"Cavoli, ci è andata proprio bene!" ridacchiando divertita, quando arrivammo in paese.
Trovammo subito un negozio adatto ed iniziai a curiosare, mentre Clio chiedeva informazioni sulle divise.

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[Altea]

Il tenente Elv dimostrò il suo poco interesse per il fossile ma era plausibile. Aiutai Bafon ad estrarre il fossile ma alle parole del militare chiesi, ovviamente, di che evasi stava parlando.

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[Guisgard]

L' emporio era gestito da una donna, aiutata da due native.
Mostrò a Clio e a Gwen alcune divise da cameriera.
"Prego, scegliete pure." Disse lei.

"Sono tre tipi loschi." Disse Elv ad Altea. "Sono pericolosi e personalmente credo possano essere responsabili della morte di quella ragazza. Ma li troveremo."
Poi i militari presero il fossile e tornarono alla caserma.
"Speriamo il comandante comprenda l'importanza della scoperta." Mormorò Bafon.
Restò così solo con l'attrice, riprendendo a girare nella foresta visto era ancora giorno.
Ad un tratto però udirono dei rumori nella vegetazione.

[Lady Gwen]

La donna ci mostrò alcune divise e ci lasciò scegliere.
Infatti, io decisi di prenderne una molto classica e semplice, bianca e nera, preferivo qualcosa di tradizionale visto che non avevo dimestichezza con la cosa, non avendo mai fatto la cameriera in vita mia.

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[Altea]

I tre militari presero il fossile e se ne andarono e io e Bafon continuammo le nostre ricerche nella foresta.
"Devo ammettere nutro perplessità sull'uso che faranno del fossile.. Sono militari non archeologi" sospirando ma poi si udirono dei rumori.. "E se fossero i pericolosi evasi.. Forse erano quelli che avevo sentito ieri" avvicinandomi a Bafon.

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[Clio]

Guardai quelle divise, erano davvero molto carine, dovevo ammetterlo.
Ne scelsi due che mi sembrava mi andassero bene e che potessero mettere in risalto la mia figura. Già facevo un lavoro di basso profilo, almeno un piccolo vezzo potevo concedermelo.
“Prendiamo queste...” sorridendo alla donna.

[Guisgard]

Quei rumori tra la vegetazione.
Bafon fece segno ad Altea di restare in silenzio, poi la fece nascondere con lui dietro un grosso tronco cavo.
Un attimo dopo dalle piante emersero tre figure.
Erano tre uomini con divise rigate da galeotti.

"Benissimo." Disse la donna del negozio a Clio ed a Gwen.
Mise le loro uniformi in una scatola e segnò il prezzo sul conto del padrone della villa.
Le due ragazze poterono così tornare sull'altura.

[Lady Gwen]

Anche Clio scelse le sue divise, la proprietaria segnò gli acquisti sul conto del padrone e tornammo alla villa.
"Spero che sia tornato, sono curiosa di conoscere il nostro nuovo datore di lavoro."

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[Clio]

Non era affatto male, fare spesa con i soldi del padrone di casa.
Anche se beh, erano solo divise per carità.
“Si lo spero anche io..” dissi poi a Gwen mentre tornavamo in altura.
“Non ti manca il tuo soldatino?” Sorridendo complice mentre guidavo verso la villa.

[Lady Gwen]

Risi silenziosamente e annuii.
"Troveremo il modo di organizzarci, sono sicura" ridacchiando.
In effetti sì, mi mancava e non vedevo l'ora di incontrarlo di nuovo, tuttavia all'inizio che lavoravano qui preferivo non tirare troppo la corda.

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[Guisgard]

La Jeep di Clio e Gwen tornò alla villa e trovando Ammone davanti all'ingresso ad occuparsi del cortile.
Vide le due ragazze ed aprì il cancello per fare entrare l'auto.
All'interno della casa trovarono Mattien che le stava aspettando.

[Clio]

“Oh sono sicura che lo rivedrai presto!” Facendole l’occhiolino.
Poi ripresi a guidare e arrivammo alla villa, dove Ammone e Mattien ci stavano aspettando.
“Eccoci, abbiamo trovato le divise..” sorridendo “Il padrone è rientrato?”.

[Lady Gwen]

Sorrisi a Clio annuendo con sicurezza, ne ero certa anch'io.
Tornammo alla villa e lì fummo di nuovo accolte da Ammone e Mattien, chiedendoci, e chiedendogli, se il padrone fosse finalmente rientrato.

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[Guisgard]

"Non ancora." Disse Mattien a Clio. "Prego, seguitemi." Le condusse al piano di sopra, in un camerino abbastanza grande. "Qui potrete cambiarvi. Poi scendete di sotto e vi indicherò le vostre mansioni." Andò via, lasciandole sole.

[Lady Gwen]

Non era ancora tornato, così Mattien ci condusse in una stanza dove avremmo potuto cambiarci e poi scendere per iniziare.
Così, indossai una delle due divise che avevo comprato.
"Beh, non sembra tanto male. Anche se fin'ora le avevo usate solo qualche volta per qualche parte in un balletto" ridendo e guardandomi allo specchio.https://uploads.tapatalk-cdn.com/20180216/662a559bbdeb91e70e06b5ef48720497.jpg

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[Clio]

Entrammo in una stanza dove ci saremmo potute cambiare.
Indossai la mia divisa, guardandomi allo specchio sorridendo, era un'immagine molto diversa dal solito quella che mi rifletteva.
Mi ritrovai a pensare che tutta questa avventura non fosse altro che quella vacanza che non mi ero mai concessa.
Certo dovevo lavorare, ma non era certo stressante come il mio lavoro, o altrettanto pericoloso.
Mi piaceva l'idea di dovermi preoccupare di poche cose, senza dovermi guardare le spalle continuamente, potendomi permettere addirittura il lusso di avere un'amica.
"Sì, anche a me è capitato di metterle solo per finta.." dissi, sorridendo, ripensando a quelle missioni per cui era stato necessario fingermi una cameriera.
"Andiamo di là?" le chiesi.
Ero ansiosa di cominciare questa mia strana nuova vita.

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[Guisgard]

Gwen e Clio, con le loro uniformi da cameriere, raggiunsero il pianoterra, dove trovarono Mattien.
"Bene." Disse Guardandole. "Come detto vi occuperete delle pulizie e della cucina." Mostrando loro le varie stanze della grande villa. "Il padrone ama l'ordine e la discrezione. Quanto ai pranzi, vi lasceremo fare, usando la vostra abilità in cucina. Domande?"

[Lady Gwen]

Scendemmo giù, dove Mattien ci mostrò il resto della grande villa e ci spiegò tutto.
Scossi la testa in una muta risposta; avrei voluto chiedere se avevamo almeno una mezza giornata libera ogni tanto, volevo vedere Elv, non ero nemmeno riuscita ad avvertirmi che d'ora in poi sarei stata qui, ma non mi sembrava conveniente parlarne ora e con Mattien.

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[Clio]

Arrivammo nella stanza sove Mattien ci stava aspettando.
Ci spiegò le nostre mansioni, e dovevo ammettere di essere curiosa, molto curiosa su cosa volesse dire fare un lavoro normale, una vita normale.
Ti annoierai...
Mi guardai intorno, eppure quella villa mi piaceva, dovevo ammetterlo, mi comunicava un senso di mistero che mi affascinava.
"Da cosa volete che cominciamo?" chiesi, con tono gentile e compassato.

[Guisgard]

Avute tutte le spiegazioni e le indicazioni da Mattien, Gwen e Clio presero servizio nella villa.
L'uomo tornò alle sue faccende, mentre Ammone continuava a lavorare nel cortile.
Poco dopo, camminando per la casa, le due ragazze sentirono qualcuno parlare dietro una porta chiusa.
Era la conversazione fra due persone.
"Quindi..." disse Mattien "... cosa pensi?"
"Non lo so..." un'altra voce.
"Pensi sia opera di quei pirati?"
"Può darsi..."
"Perchè uccidere una povera nativa?"
"Magari li aveva visti, o forse aveva rubato qualcosa da loro..." mormorò la voce.
"Brutta storia..." Mattien.

[Lady Gwen]

Iniziammo a darci da fare, mentre ognuno tornava alle proprie occupazioni.
Ad un certo punto, sentimmo delle voci dietro una porta e feci segno a Clio di avvicinarci.
Era Mattien che parlava con qualcuno riguardo la ragazza morta.
Era strano, il nativo era certo che fosse opera di un animale, diceva che era stata sbranata, era davvero possibile per una persona simulare la ferocia di una bestia?
E soprattutto, che interesse aveva Mattien a riguardo?

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[Guisgard]

"Escludi quindi" disse Mattien "che si tratti di un animale?"
"Non ci sono animali feroci su quest'isola." L'altra voce.
"Non vedo chi altri possa essere stato, se non i pirati quindi..."
"Dobbiamo scoprirlo." La voce pensierosa. "Ora va, lasciami solo."
"Si." Annuì Mattien.
La loro conversazione era terminata.
Dietro la porta ad origliare c'erano Gwen e Clio.

[Clio]

Quella voce, una voce diversa da tutte quelle che finora avevo scorto nella villa.
Ci fermammo di colpo, e ascoltammo ogni parola.
Sì, forse non era proprio il massimo della discrezione ascoltare, ma in situazioni come quella, ogni informazione era utile.
Parlavano della ragazza morta.
Lo dicevo io che non è stato un animale.
Lo saprò, quando un uomo uccide, no?
Dopotutto la morte è il mio mestiere.
Restai lì ad ascoltare il resto sempre più interessata.

[Lady Gwen]

No, non mi convinceva.
Non mi convinceva proprio l'ipotesi dei pirati, ero sempre propensa a pensare che si trattasse di un animale magari uno che non si pensava abitasse quest'isola.
Poi, sentendo che Mattien stava uscendo, feci subito segno a Clio di allontanarci e tornammo alle nostre faccende.
Non sarebbe stato il massimo farsi scoprire mentre origliavamo dieci minuti dopo l'assunzione.

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[Guisgard]

Gwen tornò al suo lavoro e vide Mattien uscire dalla porta, per poi richiuderla.
Guardò le due cameriere e poi uscì in cortile per parlare con Ammone.
Era ormai pomeriggio e sull'isola soffiava un vento caldo che proveniva dal mare.
La porta restò chiusa, con quella voce che restò da sola.
Mattien rientrò in casa dopo circa mezz'ora, chiedendo alle due cameriere cosa avrebbero preparato per cena.

[Lady Gwen]

Uscendo, Mattien non si accorse di nulla per fortuna e tutto trascorse tranquillamente fino al pomeriggio.
Momento in cui ci fu chiesto cosa avremmo preparato per cena.
Dovevo essere sincera, ammettendo di non averci proprio pensato.
"Oh, beh... Vorrei vedere cosa è presente in cucina e in dispensa, così da farmi un'idea su cosa preparare" risposi annuendo con sicurezza.
In realtà volevo solo prendere tempo, ma speravo non si notasse.

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[Guisgard]

"Certo." Disse Mattien a Gwen. "Nella dispensa troverete il cibo tipico di questa terra. In più vi sono scorte giunte dal continente. Il capo vuol cenare alle 21." Annuendo.
Andò poi via.

[Lady Gwen]

"Bene, mi metterò subito a lavoro" annuendo.
Così, raggiunsi la cucina è inizuai a passare in rassegna tutto quello che c'era.
Scelsi della carne, sicuramente portata dal continente, che avrei fatto a spezzatino e poi delle verdure locali, apparentemente invitanti, che avrei servito condite con varie spezie come contorno.
Poi, mi misi subito all'opera.

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[Altea]

Bafon mi nascose svelto dietro un albero e lui venne con me.. Non era un nascondiglio sicuro ma in quel momento non avevamo scelta.
Ad un tratto apparvero tre uomini con i tipici vestiti da galeotti e guardai Bafon rimanendo in silenzio. Guardai se fossero armati.

[Guisgard]

Gwen si diede da fare e con le scorte della dispensa cominciò a preparare la cena per la sera.
Il pomeriggio trascorse veloce e l'aria più fresca del crepuscolo prima e della sera poi avvolse la villa.
Verso ora di cena Mattien arrivò in cucina.
"Che odore invitante..." disse sbirciando fra le pentole ed i fornelli.

Altea e Bafon erano ben nascosti tra i cespugli.
Videro così tre figure.
Si trattava di tre individui vestiti come galeotti.
"Che isola infame..." disse il più magro ed alto fra i tre "... che lercio posto... il peggiore di questo sporco mondo che calpestiamo..."
"Lamentati meno e cammina più svelto, piuttosto..." quello con i capelli corti.
"Smettete di blaterare..." il terzo che aveva occhi chiari e capelli scuri "... abbiamo i soldati alle costole..."
http://1.bp.blogspot.com/-MX0OVAYrN1E/T0Lx4qkaGYI/AAAAAAAAAxA/0PWxeTFsPug/s1600/O+Brother+Where+Art+Thou-01.jpg

[Altea]

Guardai i tre uomini e poi Bafon e dissi a sottovoce.."Si, erano gli uomini ho sentito parlare nella spiaggia, pure quella volta si lamentavano e volevano fuggire dall' Isola...ma mi sembrano innocui...pensate uomini del genere possano aver ucciso la ragazza? Quelli pensano solo ad andarsene, ma dove poi..." spostandomi per sentire meglio.

[Lady Gwen]

Indaffarata com'ero, non mi accorsi che il pomeriggio era volato e l'ora di cena era vicina.
Avendo un po' di tempo a disposizione, avevo anche preparato una torta di frutta fresca.
Poi, entrò Mattien.
"Oh, grazie" sorridendo "Spero che anche il sapore sia buono.

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[Guisgard]

“Sono degli evasi, naturale siano pericolosi.” Disse Bafon ad Altea. “Sono uomini in trappola, braccati, farebbero di tutto per salvarsi e fuggire.”
Poi Altea cercò di sentire cos'altro dicevano.
“Sono stufo di vedere palme e negri!” Esclamò quello alto e magro.
“Magari loro sono stufi di vedere te, Tran.” Replicò quello con i capelli corti.
“Cominci a darmi ai nervi, Gnor!” Fissandolo Tran.
“Volete chiudere quelle fogne?” Quello dagli occhi chiari. “Finirete per farci scoprire!”
“Tu sei il più intelligente fra noi...” fece Tran “... hai un piano?”
“Ho bisogno di silenzio per poter pensare.” Rispose quello dagli occhi chiari.

Mattien sorrise a Gwen, già assaporando con l'olfatto quei piatti.
“Sono certo piacerà a tutti.” Disse. “Bafon ha un potente appetito, mentre il capo ama la buona cucina.”

[Clio]

Cucinando continuavo a ripensare al dialogo tra Mattien e quella voce, in cui si parlava di quella ragazza.
Chissà chi l’aveva uccisa, continuavo a chiedermi.
Era strano che mi interessassi di qualcosa del genere, ma quelle urla continuavano a riecheggiare nella mia mente, ancora e ancora.
Aiutai Gwen in silenzio, aveva pensato a tutto la mia amica.
Mattien arrivò e fu soddisfatto della cena.
Lo ascoltai sorridendo, aveva nominato il capo.
“Il Capo cenerà con noi, questa sera?” Chiesi.
Ero davvero curiosa di vedere che tipo fosse questo eccentrico cacciatore.
Chissà, magari era lui quella voce misteriosa.

[Altea]

Bafon li riteneva pericolosi ma io volevo sentire di più e a sentirli parlare sembravano davvero innocui...anzi mi scappò una risata che cercai di trattenere a stento per non disturbare la quiete e la meditazione dell' uomo dagli occhi chiari e i capelli scuri e guardai Bafon..."Scusi Bafon..ma non li sente...non sanno nemmeno dove sono?Uno di loro sembra il più scaltro"..speravo non mi avessero sentito.

[Guisgard]

“Io invece non mi fido...” disse Bafon ad Altea “... faremo così... resteremo qui ben nascosti fino a quando andranno via... poi correremo subito dai soldati a raccontare tutto...”

“Si, cenerà qui alla villa.” Disse Mattien a Clio. “E' il vostro primo giorno come cameriere quindi datevi da fare e cercate di fare una buona impressione.” Sorridendo.

[Altea]

Non ero concorde con Bafon..."Lei è troppo severo...provi a sentirli...sono persone venute qui per caso e che vogliono andarsene perché detestano questa Isola" e mi sporsi ancora di più e stavolta mi affacciai leggermente per ascoltare meglio...magari il tipo più scaltro aveva trovato un piano.

[Clio]

Sorrisi a Mattien.
Era vero! Il nostro primo giorno come cameriere, dovevamo fare bella figura.
Gwen era alle prese coi fornelli, così io uscii in sala da pranzo e iniziai a sistemare la tavola in modo accurato, volevo che tutto sembrasse perfetto, che si notasse la mano femminile, che si percepisse quanta cura avevamo dedicato ad addobbare la tavola.
Usai piatti eleganti, posate, ma anche fiori e centrotavola.
Ci tenevo che tutto fosse perfetto nell’attesa del padrone.

[Lady Gwen]

Il capo avrebbe cenato con noi stasera, e inoltre era il nostro primo giorno, quindi sì, dovevamo fare bella figura.
Infatti, mentre io concludevo ai fornelli, Clio pensò alla tavola.
Ero sicura che sarebbe stato soddisfatto, da quando eravamo arrivate non avevamo perso tempo e ci eravamo rimboccate le maniche, quindi ero certa che avrebbe apprezzato il nostro lavoro.

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[Guisgard]

“Beh, un motivo se quei tipi sono finiti in galera deve pur esserci...” disse Bafon “... no?”
Intanto Altea cercava di ascoltare ancora i tre galeotti.
“Qui è pieno zeppo di soldati...” il tipo dagli occhi chiari “... non abbiamo altra scelta che raggiungere l'altra parte dell'isola...”
“Sei pazzo?” Tran. “E' chiusa e poi dicono sia sorvegliata!”
“Non abbiamo altra scelta.” Categorico quello dagli occhi chiari.

Clio e Gwen continuarono a lavorare per la cena.
La prima raggiunse il salone per apparecchiare la tavola, mentre la seconda finiva di preparare gli ultimi piatti.
Ad un tratto dal cortile giunsero dei rumori.
Davanti alla Jeep c'erano Ammone ed un altro uomo.

[Lady Gwen]

Ormai le preparazioni erano praticamente ultimate, non restava più nulla da fare.
Sicuramente, a breve anche Clio avrebbe terminato di apparecchiare la tavola.
Poi, sentii la voce di Ammone e di un altro uomo fiori in cortile, così mi affacciai.

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[Altea]

"Bafon, non sanno dove andare e a mio avviso sono finiti qui per caso, se fossero furbi si nasconderebbero in una delle grotte...stanno andando allo sbaraglio" ad un tratto mi sfuggì uno starnuto ma rimasi ferma come aveva detto Bafon ma dissi all' uomo.."Io non li denuncerò se non so di che reato si sono macchiati".

[Clio]

Mentre sistemavo la tavola per rendere quella stanza accogliente e curata, oltre che bellissima, sentii dei rumori e istintivamente mi avvicinai alla finestra per sbirciare fuori quello che accadeva.
Restai ad osservare Mattien che parlava con un uomo, possibile fosse il padrone?

[Guisgard]

“Bah, sciocchezze...” disse Bafon “... se sono finiti in galera non sono certo dei Santi, no?”
Poi Altea starnutì e Bafon sbiancò.
A quel rumore i tre si fermarono di colpo.
“Avete sentito?” Gnor.
“Cosa diavolo era?” Guardandosi intorno Tran. “Un animale, no? E' pieno di bestiacce qui intorno... oh, andiamo, cosa diavolo può essere stato sennò?” Nervoso.

Clio e Gwen continuavano i preparativi per la cena, quando udirono delle voci e guardarono in cortile.
Videro così Ammone ed un altro uomo.
I due parlottavano.
“Appena pronto chiamerò Ammone ed il capo.” Disse Mattien alle due cameriere.

[Lady Gwen]

Non capii chi fosse l'uomo con Ammone, ma le parole di Mattien mi fecero supporre che quello fosse il capo.
"Certo, aspetto vostri ordini di servire la cena" annuendo a lui.

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[Altea]

"Scusate...soffro di sinusite allergica, ci deve essere qualche pianta.." con un altro starnuto.."Comunque hanno detto, sentendomi starnutire, pensano sia un animale feroce...ha visto sono degli sprovveduti e non sanno nulla di questa Isola..Lei ha detto non ve ne sono..e pensate due uomini che si spaventano per uno starnuto possano uccidere?" sospirando "Se li denunciamo diranno hanno ucciso la ragazza per dimostrare hanno scoperto i colpevoli senza prove..ho questa sensazione".

[Clio]

Mattien venne ad informarci che di lì a poco avrebbe servito la cena.
Gwen era pronta e anche io.
“La sala da pranzo è pronta...” annunciai, lanciando un’ultima occhiata all’uomo che parlottava con Ammone.
“Potete farli accomodare...” con tono deferente.

[Guisgard]

Bafon guardò Altea in modo incerto.
Era evidente che non si fidava di quei tre evasi.
“Se restiamo qui finiremo col farci prendere...” disse quello dagli occhi chiari agli altri due “... avanti, muoviamoci... dobbiamo raggiungere l'altra parte dell'isola... staremo attenti a non farci vedere...”
“Io dico che stiamo facendo una cavolata...” scuotendo il capo Tran.
“Io sono il capo, quindi si fa come dico io.” Fissandolo con i suoi occhi chiari e penetranti. “Avanti, andiamo.”
I tre così si avviarono e svanirono nella folta vegetazione.

Mattien annuì a Clio ed a Gwen.
Allora uscì nel cortile e chiamò Ammone e l'altro uomo.
Allora questi salì sulla Jeep e la portò nel garage.
Poi scese e restò a guardare Ammone che caricava sulla macchina la ruota di scorta.
“Su, amico mio...” disse l'uomo “... domani comincia la caccia grossa.” Guardandolo con i suoi occhi azzurri e sorridendogli. “Ora andiamo a tavola che ho una fame da lupi.” Divertito.
http://i.telegraph.co.uk/multimedia/archive/01116/still-jackman_1116058i.jpg

[Lady Gwen]

Sì, avevo ragione, quello con Ammone era il capo.
Sentii una voce giovane.
Non sapevo perchè, ma subito mi ero immaginata un uomo più anziano più avanti con l'età.
Comunque fosse, portai la carne in tavola ed iniziai a dividerla nei piatti, mentre sentivo i passi avvicinarsi alla sala da pranzo.

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[Altea]

Guardai Bafon...io non ero d' accordo...e dissi all' uomo di seguirmi, dovevo aiutare quegli uomini..sicuramente nella grotta per ora si sarebbero salvati..."Bafon, mi segua..non accadrà nulla..li faremo andare nella grotta dove vi è la statuina...non la metto nei guai."
Seguii i tre evasi e li chiamai.."Signori..aspettate"...chissà se mi avrebbero sentito.

[Guisgard]

Bafon scosse il capo.
Non era d'accordo e fermò Altea prima che si facesse sentire dai tre evasi.
“E' pazza...” disse prendendole il polso “... è da incoscienti... quei tre sono criminali, venga qui...”

Gwen preparò i piatti e la porta del salone si aprì.
Entrarono Ammone e l'altro uomo.
Aveva capelli mossi e bruni, occhi azzurri e la barba appena incolta.
“Capo, le due nuove cameriere...” Disse Mattien.
L'altro le guardò con attenzione per un lungo istante, scrutando soprattutto i loro occhi.
“Benvenute.” Sorridendo. “Allora stasera finalmente mangeremo decentemente.” Divertito verso Mattien ed Ammone.
I tre allora presero posto a tavola.

[Lady Gwen]

Come avevo sospettato un attimo fa, era un uomo giovane, dai capelli scuri e gli occhi azzurri, che ci squadrò a lungo.
"Grazie, signore" risposi con un sorriso "Spero sia tutto di vostro gradimento."

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[Altea]

Guardai Bafon..."Hanno detto stanno andando dall' altra parte dell' Isola e se finissero in mano a quel scienziato pazzo....venite Bafon...fidatevi..quelli non sono criminali" e lo presi per mano correndo per la vegetazione e chiamandoli..."State commettendo un errore, dall' altra parte dell' Isola vi è di peggio"...poi mi sarei arresa...era chiaro il Destino non voleva li salvassi.

[Clio]

Allora era vero, ci avevo visto giusto, quello era il capo.
Mi fermai a guardarlo, tenendo comunque lo sguardo basso, deferente, ma che non aveva paura di incontrare quegli occhi azzurri così intensi.
Erano così diversi dai miei, per un momento mi imbambolai a guardare le striature al loro interno, non erano tutte uguali, ognuna era diversa, come tanti piccoli tratti, ognuno dei quali raccontava una storia.
Chinai lievemente il capo e gli sorrisi.
"Faremo del nostro meglio, signore.." indicandole la tavola imbandita.
Gwen aveva pensato al cibo egregiamente, così io avrei pensato alle bevande.
"Posso versarvi da bere?" chiesi, sempre col tono deferente che si addiceva a una cameriera.

[Guisgard]

Bafon cercò di fermare Altea ma invano.
Lei schizzò via, tirandosi dietro il vecchio ed inseguendo i tre evasi.
Li chiamò e loro si fermarono di colpo, voltandosi.
“Che mi prenda un colpo...” disse quello dagli occhi chiari.
“Saranno militari!” Stupito Tran. “Spara! Spara!”
“Sta calmo...” lui “... una donna ed un vecchio ti sembrano militari forse?”

I tre cominciarono a mangiare.
“Davvero squisito...” disse mangiando il capo “... i miei complimenti, ragazze...” a Gwen ed a Clio.
Poi annuì a quest'ultima indicando i bicchieri.
“Beh, parlatemi un po' di voi, ragazze...” il capo “... chi sono queste due belle ragazze, così brave a cucinare, che mi sono preso in casa? Di certo non siete native del posto, visti i vostri colori...” divertito.

[Altea]

Quando udii quella frase...spara spara..mi bloccai e guardai il loro Capo con sfido.."Non vi conviene sparare....e non sono un soldato..vi sembro che io sia un soldato con questo pareo e il signore qui presente col bastone pure....potrei salvarvi in un posto sicuro per ora. Dall' altra parte dell' Isola vive uno scienziato ed è meglio evitarlo.." sospirando.

[Lady Gwen]

"Ne sono felice" contenta, con un sorriso entusiasta.
Ero davvero davvero soddisfatta del mio lavoro, soprattutto perchè vedevo che anche il capo lo era.
Dopotutto, lavoravamo per lui.
"Come abbiamo spiegato anche al signor Mattien, eravamo su una nave, la Lady Imma, che è naufragata poco dopo la partenza e siamo state salvate a bordo di un mercantile che ci ha portate qui. Siamo arrivate ieri mattina" risposi alla sua domanda, mentre servivo la torta di frutta.

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[Guisgard]

I tre evasi fissarono Altea e Bafon.
“Perchè” disse quello dagli occhi azzurri “l'altra parte dell'isola dovrebbe essere pericolosa? E cosa ne sapete voi di quello scienziato? Gli scienziati non sono pericolosi che io sappia.”

Il capo ascoltò Gwen.
“Davvero un brutto episodio...” disse bevendo “... mai conosciuto delle naufraghe... deve essere una situazione drammatica... beh, grazie al Cielo è finita bene... ciò però vuol dire che avrò le mie cameriere fino all'arrivo della prima nave, no? Immagino poi vogliate tornare a casa, com'è giusto che sia.” Sorridendo.

[Lady Gwen]

"Sì, l'importante è quello" sorridendo.
"Beh, l'intenzione sarebbe quella, sì, anche se ci hanno avvisate che di navi non ne passano molte, qui. Tuttavia, abbiamo comunque trovato un modo per sfruttare il nostro tempo sull'isola" aggiunsi, con leggero sorriso.

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[Altea]

L'uomo dagli occhi azzurri fece quelle domande ed indietreggiai.. "Non so chi sia ma ho visto gli uomini per cui lui lavora.. Perché lei è un suo collega? Amico.. Ha a che fare con lui?" sfidandolo con sguardo truce stavolta.

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[Guisgard]

Il capo sorrise.
"Beh, la cena è ottima." Disse. "Credo non mi occorra altro. Se volete siete libere fino a domattina." Sorridendo a Gwen e a Clio.

[Guisgard]

"Su quest'isola io non conosco nessuno." Disse lui ad Altea. "Non ho neppure amici, a parte questi miei due compagni di sventura. Ma l'altra parte dell'isola è il solo posto in cui noi tre possiamo fuggire." Fissandola. "Ma tu chi sei? Perchè sembra tu voglia darci una mano? Non credo tu sia una suora..." fissando il suo pareo "... chi sei?"

[Lady Gwen]

"Oh, ottimo, grazie. Lieta che sia stato tutto di suo gradimento" annuendo.
Poi tornai in camera con Clio, togliendo la divisa e indossando i miei abiti.
"Beh, per essere il primo giorno, è andata bene! Non credi? Penso che ora un po' di libertà ce la meritiamo" ridacchiai.
"E in realtà, mi piacerebbe andare in paese per vedere se Elv ha un po' di tempo libero, devo anche avvisarlo che ora lavoro qui. Tu cosa pensi di fare?"

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[Altea]

"Siamo passati al tu.. Pure io non ho amici qui.. Io sono una naufraga.. Io ti ho avvertito poi vedi tu.. Il mio nome? Non ti conosco e non te lo dirò. Vi stanno cercando.. Pensano voi abbiate ucciso una ragazza ma prima vi ho sentiti parlare.. Non penso siete voi i colpevoli.. Beh.. Se vuoi puoi andare dall'altra parte dell'isola"alzando le spalle.. Che tipo sfrontato.

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[Clio]

Il capo fu soddisfatto della cena, e io lanciai un'occhiata di approvazione a Gwen.
Era stata davvero bravissima a preparare tutte queste leccornie.
Sorrisi al capo e gli versai da bere, nel farlo sfiorai lievemente la sua spalla col mio corpo, e mi miei lunghi capelli biondi per un momento furono vicinissimi al suo viso.
Fu un attimo, mi ritrassi immediatamente, imbarazzata.
Diamine, dovevo legarli, perchè non ci ho pensato?
Sperai non si notasse il lieve rossore sul mio viso, quel vago senso di essere accaldata.
Non ero abituata ai rapporti umani, ero un killer, lavoravo da sola e passavo la maggior parte del tempo a pensare e studiare la morte.
Poi mi resi conto che il capo ci aveva chiesto chi eravamo, Gwen rispose prontamente anche per me.
Non mi restò che sorridere e annuire.
Penserà che sei un idiota!
Non avevo fatto in tempo a dire niente, lui già ci stava congedando.
"A questo proposito, signore..." guardandolo negli occhi "Volevo chiederle se per caso aveva una stanzetta per poter restare a dormire qui, sa, la nostra pensioncina è molto lontana.." azzardai.

[Guisgard]

L'evaso dagli occhi azzurri guardò Altea per un lungo istante.
“Una ragazza uccisa...” disse stupito “... che storia è? Noi non abbiamo ucciso nessuno... siamo evasi, ok... ma non certo assassini...”
“Chi diamine ci incolpa?” Gridò Tran.

Il capo guardò Clio, notando il rossore sul suo viso.
“In effetti è sera e farvi tornare a piedi in paese non è il caso.” Disse a lei e a Gwen. “C'è una stanza per gli ospiti.” Annuì. “Anche per lei se vuole restare.” A Gwen.

[Altea]

"Un militare ha detto siete stati voi.. Siete pericolosi anche perché qui nell'isola non ci sono animali feroci.. Siete braccati in ogni senso.. Ma perché sei andato in galera?" al Capo.

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[Guisgard]

"Fai troppe domande, bellezza." Lui ad Altea. "Non è consigliabile essere gentile con tipi come noi, non lo sai?"
"Io non mi fido!" Tran.
"Andatevene, non diremo nulla..." Bafon.
"Comunque noi tre non abbiamo ucciso nessuno, chiaro?" Quello dagli occhi azzurri.

[Lady Gwen]

Clio manifestò il desiderio di rimanere qui e il capo accettò.
Poi chiese a me cosa volessi fare.
"Oh, in realtà io preferirei tornare in paese" annuendo.
Volevo vedere Elv e non potevo, se stavo qui.

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[Clio]

Gli sorrisi, annuendo piano.
"La ringrazio, signore, lei è molto gentile..." guardandolo negli occhi per un istante di troppo e distogliendo immediatamente lo sguardo.
Aveva offerto una stanza anche a Gwen, mi chiedevo se sarebbe rimasta lì, oppure se avrebbe preferito tornare in paese.
Dopotutto lei aveva un motivo per tornare, un motivo dai bellissimi occhi neri, pensai sorridendo.
E infatti fu proprio quello che chiese, di tornare in paese, dal suo bell'ufficiale.
Giustamente, oserei dire.

[Altea]

"Io sono certa voi non siete stati... Qualcuno vuole nascondere la verità.. Ci sono delle grotte qui.. Potete nascondervi lì.." guardai Bafon.. "Staranno lì non li ospiterà lei.. Non mi ha nemmeno detto dove lei abita Bafon" ma immaginavo in una villa lussuosa.

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[Guisgard]

I tre evasi si guardarono fra loro, mormorando qualcosa.
“E sia, ma ad una condizione...” disse lui ad Altea “... tu o lui” indicando Bafon “resterete con noi nella grotta... non voglio correre nessun rischio e mi occorre uno di voi come ostaggio.”
“Ma non è giusto...” Bafon.
“Zitto, vecchio!” Tran.

Il capo guardò Clio e poi Gwen.
“Beh, certo.” Disse. “Non siamo in colleggio, quindi può andare quando vuole una volta finito l'orario di lavoro.” A Gwen. “Se vuole può prendere la mia auto oppure la farò accompagnare giù da Ammone. Dopotutto siamo su un'isola e di certo non svanirà nel nulla con la mia auto.” Divertito, per poi bere.

[Altea]

"Ostaggio?" guardai Bafon "Rimarrò io.. Ma che vuoi fare.. Dimmi le tue intenzioni e i vostri nomi.. O nulla da fare" incrociando le braccia verso il Capo.

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[Lady Gwen]

Addirittura la sua macchina.
"Oh, la ringrazio, è veramente gentile. Allora, se non le dispiace, prenderei l'auto, così potrò tornare qui facilmente domattina" annuendo.
Sì, mi sembrava davvero una buona idea e poi era gentile a mettere a disposizione la sua macchina, ero pur sempre una sua dipendente e non me lo sarei aspettata.

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[Guisgard]

"No, una donna sola con tre evasi no..." disse Bafon ad Altea "... troppo pericoloso."
Tran rise.
"E' importante il mio nome?" Quello dagli occhi chiari ad Altea. "Io non conosco il tuo, quindi siamo pari. Su, andiamo a questa grotta... e tu niente scherzi." A Bafon.

Il capo annuì a Gwen e chiese a Mattien di condurla in garage, in modo che potesse prendere la Jeep e scendere in paese.

[Lady Gwen]

Il capo mi fece accompagnare da Mattien in garage, lì presi la jeep e senza indugiare oltre mi diressi in paese.
Non vedevo l'ora di rivedere Elv e ora che ero a tanto così, ero ancora più impaziente.

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[Altea]

"Altea.. Mi chiamo Altea e sono una famosa attrice di teatro e usate modi più consoni per una donna e un anziano.. Ora il tuo e degli altri" al Capo mentre li portavamo alla grotta.

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[Guisgard]

Gwen arrivò dopo un po' in paese.
Tutti dormivano e solo la caserma aveva le luci ovviamente accese, con delle sentinelle sulle torrette d'avvistamento.

I tre evasi seguirono Altea nella grotta.
“Io sono Hiss...” disse lui “... questi invece sono Tran e Gnor... ma dimmi... cosa ci fa un'attrice di teatro qui? Sei con tuo marito? E' uno dei militari?”

[Lady Gwen]

Dopo un po' arrivai in paese e parcheggiai la jeep vicino la pensione.
Tutto in paese era silenzioso, benché non fosse poi molto tardi.
La caserma ovviamente era illuminata e c'erano due sentinelle sulle torrette, di guardia.
Così, cominciai ad avvicinarmi in cerca di Elv.

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[Clio]

Salutai Gwen augurandole buonanotte e strinandole l'occhio complice.
Oh sapevo bene perchè tornava in paese.
Mattien accompagnò la mia amica a prendere la macchina, e io rimasi sola col capo e Ammone.
Mi resi conto di non sapere come si chiamasse, ma pensai che non fosse opportuno chiederlo.
Dopotutto lo dovevo chiamare "signore" non per nome.
"Se non le occorre altro, signore, mi ritirerei..." sempre con quel tono deferente "Posso chiederle dov'è ubicata la stanza degli ospiti?" chiedo.

[Altea]

A quella domanda risi.."Oh pure Bafon me lo chiese..ho la faccia da moglie di ufficiale? No, sono naufragata, la nave dove ero a bordo, la Lady Imma, si è incagliata ed è colata a picco e sono una delle poche sopravvissute, mi hanno portato qui proprio quegli uomini che lavorano per lo scienziato che ti ho detto prima...uomini grotteschi e deformi" scossi il capo "Comunque è pericoloso per voi portare Bafon, lo conoscono ovunque in villaggio e se non lo vedono più inizierebbero ad insospettirsi, vero signor Bafon?" sorridendogli e facendogli l' occhiolino "E direi sarebbe meglio vi portasse dei vestiti comuni, siete riconoscibili con questi vestiti da galeotti...e poi con lui si fanno tante scoperte...Signor Bafon lei ha qualche piano?" guardando l' uomo e poi i due uomini e alla fine Hiss, nei suoi chiari occhi...mi soffermai un attimo ad osservarli...fu come quegli occhi mi seguissero come il Destino, come qualcosa non può essere separato.

[Guisgard]

Bafon era tutt'altro che tranquillo.
Fissava quegli uomini con sospetto e non capiva come Altea potesse essere così tranquilla.
“Si, buona idea...” disse Hiss “... dei vestiti comuni ci farebbero comodo.”
“E vedi di non sbagliare taglie.” Tran a Bafon, per poi ridere forte.
Raggiunsero la grotta.
“Bene, noi aspetteremo qui con lei...” fece Hiss indicando Altea a Bafon “... tu torna al paese e ritorna appena possibile con abiti adatti a tre gentiluomini come noi.”
Tran rise di nuovo.
Bafon annuì ed a malincuore andò via.
Era notte fonda.

Gwen tornò al paese, parcheggiò la Jeep e si diresse verso la caserma.
Qui, davanti al portone d'ingresso stavano alcuni militari.
Parlavano fra loro.

Il capo finì il suo bicchiere e poi guardò Clio.
“Certo, andate pure.” Disse. “Ammone le mostrerà la sua camera che dividerà con la sua amica. Le auguro una serena notte.”
Ammone allora si alzò ed accompagnò la ragazza nella camera sua e di Gwen.

[Lady Gwen]

Vidi che davanti all'ingresso della caserma c'erano dei militari, così mi avvicinai a loro.
"Scusate" a quelli "Cercavo il sergente Elv, sapreste dirmi se posso trovarlo qui?"https://uploads.tapatalk-cdn.com/20180217/8d7748298402f522d2eb58be316c6c96.jpg

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[Altea]

Sorrisi a Bafon per dargli sicurezza ma prima se ne andasse via dissi ai tre in modo l' anziano uomo mi sentisse.."Visto vi incolpano di omicidio dovete cercare di dimostrare non è per colpa vostra che la ragazza è morta...e quindi indagare".
Poi fissai Tran in malo modo.."Lei ride sempre inutilmente? Mi da fastidio" sedendomi a terra vicino a Hiss.."Tu come sei arrivato su questa isola invece? Ho capito non la conosci e neppure gli altri".

[Guisgard]

Gwen si avvicinò ai militari e quelli, naturalmente, la squadrarono da capo a piedi, sorridendo compiaciuti e scambiandosi un'occhiata complice e per nulla fugace.
“Il sergente sta completando il suo giro di controllo.” Disse uno di quelli. “Vuol dire a me, signorina?” Fissandola.

“Indagare...” disse contrariato Tran ad Altea “... mi prenda un colpo se provo interesse per questa lercia isola e per tutti quelli che vi abitano!” Sputando a terra. “Comunque rido quando mi pare e piace!”
“Siamo finiti su quest'isola dopo esserci ammutinati...” raccontò Hiss “... la nave su cui eravamo imbarcati ci ha lasciati qui, dopo che il capitano ci aveva fatto arrestare. Questo è quanto.” Appoggiandosi contro la parete rocciosa della grotta.
“E questo che diavolo è?” Tran accorgendosi dell'antica statuina che Bafon aveva mostrato ad Altea.

[Lady Gwen]

Cercai di rimanere impassibile a quelle occhiate, che mi imbarazzavano non poco.
Scoprii che stava completando il giro di ronda.
"Oh, nulla in particolare, magari solo che lo aspetterò vicino la pensione del paese, in attesa che finisca" dissi a quello.
Infatti, tornai indietro e mi sedetti in macchina, aspettando Elv.

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[Altea]

Ascoltai Hiss...stavo per chiedere se fosse una nave militare e perché si erano ammutinati ma Tran ci interruppe, iniziava a darmi su i nervi.
"Questo è un prezioso monile" mettendomi davanti in modo non lo toccasse "E' una statuina, si perde nella notte dei tempi e, probabilmente, rappresenta il Mito più Antico dell' Isola, Bafon ha detto devono averlo portato dalla Polinesia. E' molto strano....ha un chè di antico ma pure moderno..forse sarà stata una divinità, quindi signor Tran meglio non lo tocchi o potrebbe scatenare la sua ira" osservandolo nuovamente...magari questo Dio davvero conosceva tutti i segreti di questa Isola pure quelli attuali.

[Guisgard]

Gwen attese il ritorno di Elv restando nella Jeep.
Trascorse quasi un'ora, poi la ragazza vide alcuni militari arrivare davanti alla caserma.
Tra loro c'era anche Elv.

Tran scoppiò a ridere.
Una risata fragorosa, irritante che echeggiava quasi assordante fra le pareti della grotta.
“Che idiozie...” disse l'evaso “... sarò un idolo dei selvaggi che abitano questo letamaio in mezzo al mare!” Ridendo sempre.
“Magari lo potremmo vendere e farci un bel gruzzolo...” mormorò Gnor.
“Abbiamo già abbastanza guai...” fece Hiss “... ci manca solo una bella accusa di furto...” senza badare troppo ai suoi due compagni ed a ciò che dicevano.
Ad un tratto Altea ed i tre udirono dei passi.
“Sarà il vecchio che torna con i vestiti.” Tran.
“Forse,ma non mi fido...” Hiss prendendo la pistola.

[Lady Gwen]

Era passata quasi un'ora, ma non volevo perdere la speranza è continuai ad aspettare.
Infatti, poco dopo lo vidi arrivare alla caserma insieme ad altri militari.
Così, scesi dalla macchina e mi incamminai.
"Elv" lo chiamai, da lontano, con un sorriso contento.

[Altea]

Guardai sia Tran che Gnor con odio...quanto erano idioti..idioti ed idioti..."Dovete uccidere me prima di prenderla...e poi voi pensate di essere migliori rispetto agli indigeni?..siete offensivi...ignoranti pure...".
Ad un tratto udimmo dei rumori e annuii a Hiss "Non penso Bafon sia di ritorno, è anziano e ha i suoi tempi, non so nemmeno dove abiti" dopo i fatti successi alla ragazza ebbi dei timori e rimasi ferma vicino alla statuina mentre Hiss prendeva una pistola.

[Guisgard]

Elv a sentirsi chiamare si voltò di scatto e vide Gwen.
La guardò con sorpresa e poi sorrise.
“Ehilà...” disse piacevolmente stupito “... guarda guarda cosa porta di nuovo un giro di ronda... chi non muore si rivede.” Divertito. “Ti pensavo già imbarcata per chissà dove.”

Hiss guardò Altea e con lo sguardo le fece segno di non parlare.
Anche i suoi due compagni si zittirono, con Tran che raccolse un grosso sasso da terra.
I passi si facevano più vicini.
Hiss allora puntò la pistola verso l'ingresso della grotta.
Un attimo dopo apparve una figura.
Era un uomo dalla pelle scura, con segni dipinti su tutto il corpo.
“E' uno di quegli sporchi negri che abitano questa lercia isola.” Con disprezzo Tran.
http://www.storie.it/wp-content/uploads/2014/01/australia-aborigeni2.jpg

[Lady Gwen]

Si voltò, mi guardò e sorrise.
Ed io mi sciolsi, al suo bellissimo sorriso, luminoso come poche cose al mondo.
E mi era piaciuta la sorpresa nel suo sguardo.
Risi divertita, mentre mi avvicinavo a lui e prendevo le sue mani.
"Ero venuta anche per dirti che oggi sono stata assunta alla villa, come cameriera, sono scesa in paese stamattina, ma sono dovuta subito tornare lì, avrei voluto avvisarti prima, ma meglio tardi che mai" risposi "E anche se fossi partita, non mi sarei sognata di non venire prima da te" aggiunsi poi, più dolcemente, con un sorriso.

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[Altea]

Hiss mi guardò..con quello sguardo sul mio..uno sguardo che parlava e solo noi due riuscivamo a comprendere.
Rimanemmo in silenzio finchè apparve un indigeno, era dipinto sul corpo e sobbalzai...no gli altri indigeni non apparivano con disegni almeno.
Feci cenno a Tran di stare zitto..."Forse lo ho mandato Bafon, ha molti amici indigeni qui...è rispettato da loro..strano sia dipinto sulla pelle, non ho visto di questi indigeni ma..."guardando Hiss e scuotendo il capo e guardai l' indigeno che sembrava inoffensivo e gli feci un cenno di saluto col capo..."Salve...capisci la nostra lingua..?"

[Guisgard]

“Ehi, se dici così qualcuno poi potrebbe pensare che tu sia la mia ragazza.” Disse divertito Elv, per poi fare l'occhiolino a Gwen. “Lavori alla villa? Dal ricco cacciatore?” Stupito. “Bel colpo. Dicono sia molto ricco e quindi immagino paghi bene i suoi domestici, no?”

L'indigeno annuì ad Altea, più come segno di saluto piuttosto che come risposta alla domanda di lei.
Si avvicinò allora alla statuina e cominciò a recitare parole per loro incomprensibili.
“Facciamolo fuori.” Disse Tran. “Finirà con l'attirare i soldati questo negro maledetto.” Stringendo il sasso in mano.
“Sta zitto.” Fissandolo Hiss.

[Lady Gwen]

Ridacchiai appena, abbassando per un attimo lo sguardo, poi lo rialzai.
"Abbastanza, non male" risposi "Beh, sì, insomma... Ti andrebbe di fare quattro passi?" gli chiesi alla fine, speranzosa.
In fondo, era venuta per questo in paese.

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[Altea]

Capii l' uomo mi stava salutando ma forse non parlava la nostra lingua e non la capiva.
E con sorpresa andò davanti alla statuina a pregare, recitava parole non comprensibili...possibile era ancora venerato come Dio...ecco del perché di quei disegni sul corpo, avevano un loro significato.
Per fortuna Hiss fece zittire Tran...mi chiesi se pure lui avesse dei sospetti dopo ciò che avevo narrato.
Mi avvicinai all' indigeno e feci segno lui verso la statuina, presi un legno e mostrai la terra e dissi..."Nome..." indicando la statuina e poi alzando la mano con perplessità e indicando nuovamente la terra e la statuina, sperando scrivesse il nome della statua o qualche segno.

[Guisgard]

Elv guardò Gwen e sorrise.
“Beh, fare quattro passi è esattamente ciò che sto facendo e che dovrò fare fino all'alba, quando cioè terminerà il mio turno.” Disse. “Ovviamente avere una bella rossa accanto renderà il tutto infinitamente più piacevole.” Facendole l'occhiolino. “Anzi, vuoi vedere una cosa buffa? Cioè, tutti dicono sia molto preziosa, ma a me sembra una schifezza e basta.” Ridendo.

L'indigeno guardò Altea, annuì e sorrise.
“Un giorno gli insetti domineranno il mondo.” Disse, mostrando di conoscere la loro lingua.
“La scimmia parla!” Esclamò Tran.
“Chiudi quella fogna, idiota.” Fissandolo Hiss.
“Il re degli insetti giunse sulla Terra molte Lune fa...” mormorò l'indigeno “... ma qui l'aria era malsana per lui... non poteva sopravvivere... allora scelse fra tutti gli uomini il migliore eroe del mondo... si unì ad egli ed insieme avrebbero combattuto i demoni...”
“Ma che cavolate racconta?” Scuotendo il capo Tran.
“La verità.” Rispose l'indigeno.
Tutto ciò mentre gli occhi millenari e pietrificati della statuina sembravano fissare tutti loro.
http://www.anomalies-unlimited.com/Archeology/Images/Dogu3.jpg

[Altea]

Ascoltai con attenzione l' indigeno e poi la statuina che ci fissava..e ignoravo Tran...dovevo saperne di più.."Come si chiama il re degli insetti...dove si trova ora? E con quale eroe si unì per combattere dei demoni..." sorridendogli amichevolmente ma facendo cenno ad Hiss di avvicinarsi, mi sembra molto rispettoso e forse pure lui era interessato a tutto questo.

[Lady Gwen]

Sorrisi.
Certo, passare un po' di tempo insieme durante il suo turno non era il massimo, soprattutto visto che il turno finiva all'alba e io la mattina sarei dovuta tornare alla villa, ma era comunque qualcosa.
Risi annuendo.
"A questo punto voglio vedere cos'è" divertita.

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[Clio]

Sorrisi al Capo, congedandomi con un lieve inchino.
“Lei è davvero gentile, signore!” Guardandolo negli occhi per un lungo istante.
“Le auguro una serena notte!” Annuendo con deferenza.
Dopodiché seguii Ammone nella nostra stanza e gli sorrisi.
“Grazie!”.
Avrei voluto fargli mille domande sul capo, chi era, come si chiamava, tanto per cominciare, ma mi sentivo troppo invadente.
Entrai nella mia danza e subito mi sdraiai sul letto, così com’ero.

[Guisgard]

“Avanti, solo solo sciocchezze...” disse Tran “... le solite idiozie che raccontano le tribù dei selvaggi.” Sputando a terra.
Un attimo dopo si sentì un urlo disumano giungere da fuori.
Da oltre la foresta.
“Che mi prenda un colpo!” Tran. “Chi è che grida così?”
Hiss caricò la pistola e guardò Altea.

“Bene, andiamo.” Disse Elv a Gwen.
Avvertì i suoi uomini e con la ragazza prese la via verso la fine del paese.
“Appena fuori l'abitato” spiegò alla giovane “c'è una tenda... dentro ci sono due soldati ed il medico della caserma... custodiscono e studiano uno strano fossile ritrovato sull'isola... dicono sia antico e prezioso, mah... a me sembra solo uno scheletro rinsecchito.” Ridendo.
Ma mentre entravano nella boscaglia un urlo disumano li raggiunse.
“Proviene dalla tenda!” Agitato Elv.
Nella tenda, infatti, i due soldati di guardia ed il medico avevano sentito dei rumori, poi una sagoma informe apparve davanti alla tenda.
Qualunque cosa fosse impressionò e terrorizzò i tre uomini al punto da renderli incapaci di reagire.
Furono aggrediti.
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[Altea]

Tran parlava troppo, stava rovinando tutto....quando udimmo quell' urlo tremendo e Hiss mi guardò caricando la pistola..."Non penso quella pistola serva Hiss, è strano non pensi...ma ho un sospetto strano" e guardai di nuovo l' indigeno..."Questo urlo...forse è proprio il signore degli insetti...lui vuole sacrifici umani? Raccontami...insieme al suo eroe?" poteva essere una ipotesi, molte religioni politeiste usavano sacrifici e forse ciò che per loro era un eroe o un demone, per noi era l' opposto.
Ma presi Hiss per il braccio istintivamente..avvertivo freddo

[Lady Gwen]

Ci incamminammo ed Elv mi spiegò.
"Wow, però sembra tutto molto interessante!" commentai incuriosita.
Eravamo vicini alla boscaglia, quando ci raggiunse un urlo e sbiancai.
Mi tornò alla mente l'urlo di quella ragazza, la scorsa notte.
Elv disse che proveniva dalla tenda.
"Sembra l'urlo della ragazza che abbiamo sentito ieri notte.." Mormorai spaventata, stringendo la sua mano.

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[Guisgard]

Il capo congedò Clio con un sorriso e restò a guardarla fino a quando non andò via con Ammone.
La ragazza rimasta poi sola in camera si coricò.
Era ormai notte.
La villa pian piano si addormentò, almeno in apparenza.
La ragazza sentì invece dei passi giungere dal cortile.
Qualcuno che passeggiava da solo.

L'urlo nella notte.
Straziante, angosciante, terrificante.
Un urlo che sembrava racchiudere paura e sofferenza.
L'indigeno non disse nulla e tornò a recitare quelle oscure parole davanti alla statuina.
“Hiss...” disse Tran “... che facciamo?”
“L'urlo attirerà di certo gente...” rispose lui “... meglio restare qui per ora...” guardando poi Altea.

Elv prese per mano Gwen e corsero verso la tenda.
Ora c'era solo silenzio.
Arrivarono e lui fece segno alla ragazza di aspettare là, dietro un albero.
Il sergente si avvicinò piano alla tenda con in pugno la pistola.
Entrò e trovò solo cadaveri squartati e sgozzati.
“Santo Cielo...” disse incredulo “... che orrore...”

[Altea]

L'uomo non rispose e guardai Hiss mentre gli tenevo il braccio..."Non posso immaginare, quella ragazza pure è stata uccisa come vittima sacrificale? Sta pregando...forse prega questo Idolo perché sconfigga questo demone..o altro..sarà positivo o negativo questo signore degli insetti. Tu cosa pensi di questa situazione?" stringendo il suo braccio spaventata da quell' urlo disumano.

[Lady Gwen]

Corremmo verso la tenda ed Elv mi disse di aspettare dietro un albero.
E fu meglio, perchè dalla sua reazione capii che lo spettacolo doveva essere terrificante.
Quella cosa che aveva ucciso la ragazza, ora aveva fatto lo stesso con quei tre soldati e al pensiero di un affare pericoloso e spietato a piede libero sull'isola, mi terrorizzai ancora di più.

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[Guisgard]

“Io penso che qualunque cosa abbia causato il grido che abbiamo sentito” disse Hiss ad Altea stringendo la pistola “sia molto più reale e pericoloso di qualche vecchio mito degli indigeni dell'isola...”
“Si, meglio restare qui.” Annuì Tran.
“Di certo io non uscirò da qui.” Gnor. “Potrebbe essere qualche animale feroce...”
“Non ci sono animali feroci su quest'isola.” Mormorò l'indigeno. “Ma qualcosa di molto più pericoloso.” Andando poi via.
“Ma dove diavolo va?” Stupito Gnor.
“Che il diavolo se lo porti!” Sputando a terra Tran. “Questa lercia isola!”

Elv era immobile davanti all'entrata della tenda.
Ciò che aveva visto lo aveva turbato profondamente.
Gwen era invece dietro l'albero.
Sentì dei passi ed un attimo dopo arrivarono altri militari.
Raggiunsero Elv e videro anche loro quel tremendo spettacolo di morte.
“Portate i corpi in caserma...” disse Elv ai soldati “... ed anche quel dannato fossile...”
Poi il sergente tornò da Gwen.
“Meglio tornare al paese...” a lei “... stare qui credo non sia sicuro...” e si avviarono verso il paese.

[Altea]

"Si è vero pure Bafon ha detto non ci sono animali pericolosi nell' isola, tutti lo dicono" ..poi quelle parole dell' indigeno e se ne andò.."Quindi" guardando Hiss "Stava pregando quel Mito per un demone...forse loro identificano quel demone in qualcosa di particolare...dici di seguire l' uomo o tornerà secondo te....non vedo l' ora di narrare tutto a Bafon" sospirando, aspettando la decisione di Hiss se seguire o meno l' indigeno ma ovviamente non poteva vestito da galeotto.

[Lady Gwen]

Lo vedevo che era scosso, molto, ma non mi azzardavo a muovere un passo.
Poi, arrivarono altri soldati, rimanendo anch'essi sconvolti davanti a quello spettacolo.
Dovevamo capire cosa fosse, non era possibile che continuassero a morire persone una dopo l'altra.
Poi Elv mi raggiunse e tornammo in paese, ancora inquieti per l'accaduto.

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[Guisgard]

“Per ora resteremo qui.” Disse Hiss ad Altea. “Uscire è troppo pericoloso.”
“Si, vero.” Annuì Gnor.
“Ora cerchiamo di riposare...” Hiss “... farò il primo turno di guardia...” sedendosi presso l'ingresso della grotta con la pistola in mano “... su, cercate di riposare...” ad Altea e agli altri due.
Tran allora si avvicinò all'attrice.
“Ehi, bellezza...” sorridendole lascivo “... che ne dici di divertirci un po'... tanto so che ne hai voglia...” accarezzandole la coscia con la mano che si insinuava sotto il pareo.

Gwen ed Elv tornarono in paese.
Per tutto il tragitto lui restò in silenzio, ancora visibilmente scosso.
“Forse dovresti tornare alla villa...” disse una volta arrivati nell'abitato “... lì sarai al sicuro credo...” guardandola.
Intanto dalla caserma uscirono altri soldati.
C'era molta agitazione per ciò che era accaduto.

[Clio]

Mi sdraiai su quel lettino in sottoveste, guardando il soffitto con un’espressione vaga.
Pensavo a tutte le cose che erano successe, a quel giorno strano e a quelli che sarebbero venuti.
C’era una cosa però che continuava a tornarmi in mente, lo sguardo del capo, quegli occhi così azzurri e bellissimi.
Dopo un po’ udii dei rumori provenire dal cortile, come dei passi.
Allora istintivamente mi avvicinai alla finestra e guardai fuori, Incuriosita.

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[Lady Gwen]

Durante il tragitto, non proferì verbo.
Povero tesoro, doveva essere rimasto molto scosso e turbato da quanto aveva visto, e come biasimarlo?
C'era un grande via vai di soldati, in paese.
Lo guardai.
"No, credo che resterò alla pensione. Anche se ho la macchina, non voglio avventurarmi di notte..." risposi "Tu stai bene?" dissi piano, dolcemente, prendendogli il viso fra le mani.

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[Altea]

Hiss si propose di fare il turno di guardia come un militare.. Chissà in che nave si trovava.. Volevo parlargli ma ad un tratto sentii una mano insinuarsi nel pareo e poi quelle parole disgustose di Tran..come osava e come si permetteva e gli rifilai un bel pugno in faccia.. "Prova a toccarmi e parlarmi nuovamente così e ti uccido.. Non sono una prostituta e secondariamente non sei il mio tipo.. Capito?" alzandomi col viso rosso di rabbia.

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[Guisgard]

Clio si affacciò nel cortile e vide qualcuno che camminava solo nel cortile.
Lo riconobbe quando passò davanti ad un faretto.
Era il capo.
Camminava pensieroso, quasi assorto, seguito dalla sua ombra lunga ed inquieta, che pareva confondersi con i fantasmi di quella notte misteriosa.

“Si, hai ragione...” disse Elv godendosi le mani di Gwen sul suo viso “... meglio evitare di fare il tragitto da sola fino alla villa...” annuendo “... alla pensione sarai più al sicuro...” fissandola “... sto bene... devo solo smaltire le immagini di ciò che ho visto... ora però lo so... non sono stati quegli evasi... e nemmeno i pirati... nessun essere umano può ridurre in quello stato un suo simile... no, deve trattarsi di un qualche animale feroce...”

La reazione di Altea fece infuriare Tran, che fu sul punto di colpirla.
“Razza di idiota...” disse arrivando Hiss e spintonandolo “... va a dormire e smetti di fare casini.” A muso duro.
“La vuoi tutta per te, vero?” Fissandolo Tran. “Sei ingordo... non vuoi dividerla con gli amici?”
Allora Hiss gli tirò un pugno in faccia.
“Idiota.” Guardandolo a terra. “Va a dormire.”
“Me la pagherai...” con astio Tran.
“Su, vieni a riposare...” a questi Gnor.

[Lady Gwen]

Vidi che le mie mani sul suo viso avevano avuto un ottimo effetto, così continuai.
"Sì, credo anch'io che si tratti di qualcosa di strano. Un nativo con cui ho parlato sostiene fermamente che si tratti di un animale, anche se credo debba essere parecchio grande e letale, per aggredire e uccidere con tale ferocia...''https://uploads.tapatalk-cdn.com/20180218/a9ea27ce780eb37d34de634db4787f6d.jpg

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[Altea]

Tran mi spintonò e seguirono attimi concitati...Hiss arrivò spintonandolo e poi quelle parole di Tran...spartire...ero una preda da spartire ma mi trattenni, ci pensò Hiss con un pugno ma l' altro lo minacciò e mi misi tra i due allontanandoli..."Ma che combinate...non sono Angelica sapete..anche se l' ho interpretata a teatro...Ma ambivo ad essere una Rossana a dire il vero o una Giulietta" sorridendo loro..."Avanti, non è il caso di litigare ora, avete i nervi tesi. Io l' ho provato su quel gommone per mettermi in salvo e sapete un uomo voleva uno di noi si sacrificasse per diventare cibo da mangiare per gli altri...alla fine era impazzito ed ebbe una collutazione..ed è annegato in pasto ai pescecani...torna a dormire Tran" annuendo a Gnor che lo invitata di andare a riposare.
Tutto fu calmo e portai Hiss dove stava facendo la guardia, non avevo sonno...ero agitata, mi soffermai a vedere le stelle ma non avevano più quel sapore romantico di prima..tutto il mondo ora mi sembrava buio e gli occhi si inumidirono di lacrime, alzai il volto e asciugai gli occhi e parlai piano.."E' tutto strano...Spero Bafon rimanga per ora nella sua dimora..forse non tornerà più penso, lui era contrario a voi...e voi siete così...così.." mi mancava il fiato per continuare e cambiai discorso.."Ti volevo chiedere su che nave ti trovavi quando vi siete ammutinati? E il motivo?" guardando i suoi occhi chiari che brillavano in quella oscurità.

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[Clio]

L'uomo che passeggiava assorto era il capo.
Restai ad osservarlo per lunghi e interminabili istanti, seguendo non vista ogni suo movimento.
Quell'uomo mi incuriosiva, mi provocava strane sensazioni che faticavo persino a decifrare, ma mi piacevano.
Mi piaceva quello stato di lieve disagio, quel cuore che accelerava piano.
Lo guardavo passeggiare con uno strano sorriso sul viso.
Allora decisi di uscire.
Scivolai nel giardino, come un'ombra leggera.
Mi avvicinai piano a lui.
"Una sera troppo bella per dormire..." sussurrai piano, sorridendogli con uno sguardo sempre deferente, ma lievemente più audace.

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[Guisgard]

Nella grotta finalmente tornò la calma.
Gnor riuscì a tranquillizzare Tran e dopo i due si addormentarono.
Hiss restò seduto davanti all'ingresso della grotta, con Altea accanto a lui.
Era una notte cupa e silenziosa.
Dopo le grida tutto era sembrava avvolto da una calma apparente.
“Era un bastimento che batteva bandiera Indiana...” disse lui “... in verità il suo carico era misterioso... dubito che qualcuno dell'equipaggio ne conoscesse la natura... perchè ci ammutinammo? Perchè il capitano era sadico... insomma, la storia più vecchia del mondo... tutto si fa o per Amore, o per odio, o per denaro o per la giustizia...” mormorò.

“Allora si tratterà di un animale sconosciuto...” disse Elv a Gwen “... infatti si quest'isola non ci sono animali feroci...” accendendosi una sigaretta “... dannazione... sto qui a fumare quando invece dovrei risolvere questa cosa...” nervoso.

La voce di Clio fece voltare di scatto il capo.
Per un lungo istante la guardò con i suoi occhi azzurri.
Poi ad un tratto la ragazza avvertì quasi una carezza sui suoi capelli.
Leggera, vaga, soffusa, seguita da un ronzio.
Un attimo dopo si accorse di alcune mosche che volavano intorno alla sua testa.

[Lady Gwen]

Sospirai appena, scuotendo la testa.
Poi lo presi per mano e ci sedemmo su una panchina.
"Beh, non puoi pretendere di risolvere tutto da solo, anche perchè non sei da solo, tutto il paese si sta mobilitando per capirci di più..." pensai ad alta voce.
Speravo non pensasse che lo stessi sminuendo, perchè non era così, ma oggettivamente non avrebbe potuto farlo da solo.


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[Guisgard]

“Sono sergente e quindi ho un ruolo importante.” Disse Elv a Gwen. “Sono stato incaricato dal comandante di scoprire cos'è accaduto alla ragazza. Ora anche due soldati ed il medico della caserma sono stati uccisi. Tutti allo stesso modo. Prima pensavo agli evasi... pensavo fossero loro i colpevoli... ma dopo aver visto i corpi sgozzati di quegli uomini...” esitò “... ho capito che deve trattarsi di un animale... ma quale?”

[Clio]

I suoi occhi nella penombra della sera mi sembrarono ancora più belli.
Li fissai per un lungo istante, spalancando ancora di più i miei.
Improvvisamente mi sentii idiota ad aver attraversato il giardino per lui.
Magari voleva restare solo, o non aveva voglia di parlare con me.
Gli sorrisi debolmente.
Dopotutto ero così abituata alla solitudine che rapportarmi in quel modo con un uomo mi sembrava così strano e diverso.
Ma poi mi accorsi di quella carezza, di quel ronzio
Mosche?
C'erano delle mosche sulla mia testa!
Le scansai con la mano, arrossendo.
"Devo dedurne che ho un cattivo odore?" dissi, imbarazzata, continuando a cercare di allontanarle con la mano.

[Lady Gwen]

Bella domanda.
Quale?
Quale animale avrebbe potuto essere?
Non riuscivo ad immaginare un essere talmente feroce da compiere tali orrori, o comunque nessuno presente su quest'isola.
Il mio primo pensiero era stato il giaguaro di Fabius, ma dubitavo fortemente che avrebbe ucciso quattro persone senza una ragione apparente, la fame ad esempio, se così fosse stato sicuramente non sarebbe rimasto proprio nulla di quei corpi straziati, così presi a riflettere.

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[Guisgard]

Il capo sorrise, poi con un gesto della mano allontanò le mosche dai capelli di Clio.
“Quest'isola è piena di mosche...” disse lui “... ed anche di altri insetti... dopotutto è un luogo tropicale... gli indigeni ci hanno costruiti interi miti su di essi...” fissandola “... deduco che lei non riesca a dormire... per il caldo?” Guardando il suo abbigliamento leggero e sensuale.

Elv guardò Gwen.
“Ti vedo pensierosa...” disse “... a cosa pensi?”

[Lady Gwen]

Mi riscossi e lo guardai.
"Oh, niente, a che tipo di animale potrebbe essere e al fatto che a quanto pare, ognuno di noi su quest'isola rischia, visto che le vittime non sembravano avere nulla in comune..."

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[Clio]

Si avvicinò e arrossii lievemente, rendendomi conto di non poter distogliere lo sguardo dai suoi occhi bellissimi.
Chinai appena il capo quando avvicinò la sua mano ai miei capelli scacciando le mosche.
Poi alzai gli occhi su di lui nuovamente con un sorriso grato.
"Grazie signore.." con un sorriso che era lievemente malizioso e sottolineava la leggera ambiguità di quell'incontro.
"Il massimo per la mia pelle bianca!" con un leggero sospiro divertito.
Ma in realtà, con i terribili giorni del naufragio non ero riuscita a proteggerla dal sole, mio malgrado appariva lievemente dorata, troppo per i miei gusti.
"Nemmeno lei non riesce a dormire..." guardandolo nuovamente negli occhi "Il caldo è insopportabile ma qui c'è una bella arietta devo dire..." guardandolo timidamente "le dispiace se passeggio un po' con lei? Magari voleva restare solo coi suoi pensieri.." scrutando quegli occhi come se potessi leggervi attraverso, cosa che ahimè proprio non potevo fare.

[Guisgard]

“Già...” disse Elv “... sembra si tratti di un grosso predatore... magari un felino... ma come detto su quest'isola non ci sono leoni, tigri, puma o roba simile...” fissando Gwen.

“Si annoierebbe temo...” disse lui a Clio “... io sono un po' come queste mosche... solitario... inquieto... e appiccicaticcio, visto il caldo che ha fatto oggi.” Divertito.

[Lady Gwen]

"In realtà, l'uomo che ci ha fatte arrivare qui aveva un giaguaro" rivelai.
"Ma è strano. Le vittime sono state solo uccise, non divenute pasto della belva. Perchè un animale dovrebbe farlo? Gli animali non si limitano ad uccidere."

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[Guisgard]

"Un giaguaro..." disse stupito Elv a Gwen "... dici davvero? Nessuno si reca mai dall'altra parte dell'isola... ma se dici così qualche sospetto mi viene..."

[Lady Gwen]

"Aveva un sacco di altri animali, è un naturalista. Insomma, non lo conosco molto, ma non mi dava l'impressione di uno che lascerebbe libero un animale feroce, cioè, è uno studioso alla fin fine, ci ha aiutate e mi sembra dotato di buon senso. Comunque, l'impressione che ho è che è come se ci fosse della logica umana, mista alla bestialità e la ferocia animali, anche se non so come le due cose potrebbero coesistere in un animale, e questa la cosa strana..."

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[Clio]

Lo guardai con un sorriso enigmatico.
Mi avvicinai a lui, ancora e ancora, fino ad essere fin tropo vicina, e lo fissai negli occhi.
"Sono alle sue dipendenze, signore..." con un tono basso, caldo lievemente provocatorio "Se vuole che me ne vada non ha che da ordinarmelo..".
Oh, come mi piaceva quel gioco, quel sottolineare i ruoli mi sembrava così intrigante.

[Guisgard]

Elv ascoltò Gwen con attenzione.
“Descrivi questo naturalista, per favore...” disse alla ragazza.

Il capo guardò Clio e poi sorrise.
“Solo nelle ore di lavoro.” Disse lui. “Ora invece può fare ciò che vuole.” Fissandola. “Se vuole restare bene, altrimenti no. E' libera di fare come più preferisce.”

[Lady Gwen]

"Beh, è arrivato qui ieri con noi dicendo che doveva portare qui questi animali, li teneva in delle gabbie sul mercantile, un uomo giovane, sguardo serio. Ciò che mi ha sorpreso di più erano gli uomini che c'erano con lui. Era come se fossero molto... Animaleschi, ecco. Non saprei dire, ma erano strani, come frutto di qualche strano esperimento, non piacevoli da vedere."

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[Guisgard]

Elv apparve perplesso.
“Strano esperimento...” disse a Gwen “... ma no... ho sentito dire che ha molti operai deformi, ecco... poverini...” poi si stupì “... un momento... giovane? Un tipo giovane? Ne sei certa? Allora non può essere lui... non può essere il dottor Kinsm...”

[Lady Gwen]

"Non so, ma erano strani..."
Già, strani, più che deformi.
E ora?
Chi era questo?
"Chi è questo dottore?" chiesi curiosa, a quel punto.

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[Clio]

No, lui non stava al gioco, che peccato.
Lo squadrai con uno sguardo intenso, tutto, dalla testa ai piedi.
"Non sarei qui se non volessi restare, non crede?" sorridendogli "Cercavo solo di capire se la mia compagnia le fosse o meno gradita.." guardandolo negli occhi.
Posai lievemente una mano sul suo braccio.
"Visto che non è orario di lavoro mi può accompagnare in una passeggiata?" sorridendo.

[Guisgard]

“Il dottor Kinms è un importante e noto scienziato...” disse Elv a Gwen “... arrivato ad un millimetro dal premio Nobel... poi cadde in disgrazia e fu bandito dal mondo accademico... così, mollato tutto, ha acquistato parte di quest'isola per rifugiarsi in solitudine e lavorare lontano da tutto...”

[Lady Gwen]

"Oh, capisco. Beh, onestamente non ne ho idea, però potrebbe essere la persona a cui Fabius ha portato gli animali. Se ho capito bene, non li ha trasportati per studiarli lui in prima persona."

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[Guisgard]

Il capo sorrise e prese il braccio di Clio.
“Certo.” Disse lui fissandola.
Così cominciarono a passeggiare per il grande cortile.
“Mi dica di lei...” mormorò “... qualcosa che non so... a parte che soffre di insonnia.” Divertito.

“Non lo so...” disse Elv a Gwen “... può darsi... ma mi incuriosisce la storia del giaguaro... forse dovrei fargli una visitina...”

[Lady Gwen]

"Beh, tentar non nuoce... Mi sembra strano, ma può darsi..." risposi.
In effetti, ripensando agli occhi e lo sguardo di quel giaguaro, spaventato e in gabbia, avvertivo una strana sensazione è qualcosa mi suggeriva che non era lui il fautore di tale scempio.

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[Guisgard]

"Si, domani partirò per l'altra parte dell'isola." Disse Elv a Gwen. "Voglio vederci chiaro." Deciso.

[Lady Gwen]

"Sì, mi sembra una buona idea" annuendo.
Anche se ero del parere che non ci si dovesse spingere in quella zona dell'isola, era strana, dubbia, e un po' inquietante, con Fabius e quegli uomini.

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[Clio]

Mi piaceva quel contatto lieve, distaccato eppure lievemente confidenziale.
Il giardino poi era bellissimo, sognante, o forse ero io ad esserlo in quel momento.
Non mi sembrava vero di essermi presa una vacanza dalla mia vita, essere così rilassata, poter avere contatti umani con le persone, godermi il sole, i tramonti e ancora di più una notte bella come stessa.
"Che vuole sapere?" guardandolo divertita "Chieda quello che vuole!".
Oh, anche quel gioco era divertente ed intrigante, chissà se gli piaceva di più.
Vediamo, sono una misantropa incallita, uccido la gente per vivere...
Cercai di immaginare una vita in cui il mio lavoro non incideva su chi ero.
"Non sopporto il caldo né il sole, vado matta per le patatine fritte e il mio colore preferito è il viola.." divertita, in un tono lievemente provocatorio.
"E lei? Posso avere l'ardire di farle una domanda, signore?" guardandolo negli occhi con quell'aria deferente velata di malizia e provocazione.
"Ad esempio..." azzardai, guardandolo negli occhi "Qual è il suo nome?".

[Guisgard]

“Domattina andrò dall'altra parte dell'isola con alcuni dei miei.” Disse deciso Elv. “Manca ancora un po' prima dell'alba... dovresti tornare alla pensione e riposare un pochino... dopotutto domattina dovrai lavorare, no?” Fissando Gwen.

Il capo rise.
“Beh, qui di caldo e di Sole ahimè ne abbiamo a iosa...” disse a Clio “... quanto alle patatine fritte, magari non sono nel menù tipico dell'isola, ma comunque se ne trovano.” Divertito.
Ad un tratto arrivò qualcuno.
Era Mattien.
“Cosa succede?” Lui.
“Sono state uccise altre persone...” disse Mattien “... due militari ed un medico... ho intercettato ora alcune trasmissioni della caserma... sembra sia la stessa dinamica che ha portato alla morte della ragazza... credo i soldati cerchino un animale feroce.”

[Lady Gwen]

"Buona fortuna, allora..." dissi un po' sarcastica, con un leggero sorriso.
Guardai il cielo, non più di quel nero pesto e impenetrabile.
"Sì, forse sì... Beh, buonanotte, o quel che resta..." dissi poi, alzandomi dalla panchina.

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[Guisgard]

Elv annuì a Gwen.
"Grazie..." disse "... buonanotte... io non credo chiuderò occhio." Mormorò.
Allora restò a fissarla, aspettando fosse entrata nella pensione.
Non si fidava a lasciarla sola in strada.

[Lady Gwen]

Annuii piano, poi mi allontanai ed entrai nella pensione, seguita dal suo sguardo.
Salii in camera e tolsi solo le scarpe, stendendomi a letto ancora vestita e cercando di mettere insieme almeno un'ora di sonno.


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[Clio]

Gli sorrisi, divertita.
“Cercherò di adattarmi, allora!” guardandolo negli occhi.
Non mi sfuggì che aveva completamente ignorato la domanda sul suo nome, ma non mi sembrò cortese insistere, dopotutto era il mio capo e non me la sentivo di sembrare inopportuna.
Era un tipo strano, riservato e schivo, quasi nascondesse qualcosa.
Ma io ero la prima a sapere quante cose si possono celare dietro uno sguardo, eccome se lo sapevo, ero la prima a farlo, dopotutto, anche con lui.
Quindi non mi addentrai nei suoi segreti, anche se mi accorgevo si nutrire una lieve speranza che col tempo li avrei scoperti non tramite un indagine ma perché lui stesso avrebbe deciso di rivelarmeli.
Chissà perché, ma mi incuriosiva…
Arrivò Mattion a distrarmi dai miei pensieri, comunicandoci che c’era stato un altro omicidio, e che potevano essere coinvolti degli animali.
Strabuzzai gli occhi, cercando di mostrare spavento come avrebbe fatto una normale ragazza.
A me la morte non produceva alcun effetto, ma avevo imparato che per recitare un ruolo erano importanti i dettagli. E se il capo avesse saputo di aver assunto un killer professionista, probabilmente avrei perso il lavoro.
“Ma è terribile!” esclamai.

[Guisgard]

“Non ci sono animali feroci su quest'isola.” Disse il capo.
“I militari pensano possa trattarsi di qualche animale vissuto comunque nascosto fino ad oggi...” Mattien “... oppure magari portato su quest'isola... dopotutto metà è praticamente ignota...”
“Si, ma ne abbiamo studiato flora e fauna prima di venire qui.” fissandolo il capo, restando poi pensieroso. “Oh, ci scusi...” rivolto a Clio “... non sono discorsi da farsi davanti ad una ragazza... e comunque è quasi l'alba...”

Gwen tornò alla pensione, svegliando le tre sorelle.
Sina fu sorpresa di rivederla, ma la fece comunque entrare e riposare nella sua ex camera.
La ragazza si addormentò, svegliandosi verso Mezzogiorno.
Aveva dormito un bel po'.

[Lady Gwen]

Mi era dispiaciuto svegliare le tre donne, ma non ero riuscita ad evitarlo, tornando.
Mi addormentai e crollai, svegliandomi quando era già mezzogiorno.
Accidenti!
Non ero già dell'umore adatto, vista la piega che aveva preso l'incontro con Elv, il quale probabilmente preda dei pensieri riguardo il maledetto animale sembrava non avermi nemmeno degnata di uno sguardo.
Tanto valeva restare alla villa ed evitare il rischio di perdere il lavoro...
A questo proposito uscii di filato dalla pensione, salii in macchina e subito mi diressi alla villa, sperando che le conseguenze per me non fossero così gravi.

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[Clio]

Li ascoltai attentamente.
“Un momento..” guardandoli “Non è vero, ci sono eccome animali feroci su quest’isola!” annuii.
“La nave che ci ha portato qui trasportava degli animali, io ho visto che li hanno liberati dall’altra parte dell’isola dicendo che si dovevano moltiplicare!” spiegai.
Cercai di ricordare ogni dettaglio.
“Tra loro c’era anche un giaguaro..” spiegai “Voi sicuramente sarete capace di comprendere di che animale si tratti e capire se magari il giaguaro può essere o meno responsabile di questi attacchi” guardando poi il capo “Ma se posso essere utile, mi farebbe piacere…” sorrisi “Non temete, non sono una ragazza che si spaventa facilmente, anzi!” con un sorriso enigmatico.

[Guisgard]

Il capo restò pensieroso a quelle parole di Clio.
Non mostrò però nessuna reazione particolare.
“E' tardi, temo andrò a riposare un po'...” disse ad un tratto sorridendo “... per fortuna abbiamo valenti militari a sorvegliare l'isola.” Salutò con garbo Clio e rientrò in casa.
“Si, sarà meglio andare tutti a letto.” Mattien.
Poche ore dopo era già giorno.
Dopo Mezzogiorno tornò alla villa anche Gwen.

[Lady Gwen]

Arrivai alla villa, ma non vidi nessuno in giro.
Andai direttamente a cambiarmi, poi indossai la divisa ed iniziai a darmi da fare, cercando di non pensare a quanto schifosamente male fosse trascorsa la serata precedente.

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[Clio]

Non sembrò scomporsi più di tanto, e io finsi di non accorgermene.
In realtà non mi era sfuggito nessuna sfumatura dei suoi atteggiamenti, ma non ero così invadente da farlo notare.
Tenni per me quelle sensazioni, impressioni, che potevano essere giuste o sbagliate.
Era un tipo strano, e chissà perché mi incuriosiva.
Perché mi piacciono i misteri? Chissà...
Ad ogni modo, ci congedò e io, da brava, me ne andai a letto, dormii un po’ e poi mi alzai e iniziai a lavorare.

[Guisgard]

Il nuovo giorno vide la villa molto attiva.
Gwen era tornata, non di ottimo umore e subito pronta a riprendere le sue mansioni in casa.
Clio invece per quelle poche ore notturne che erano rimaste prima dell'alba aveva sentito vari e misteriosi rumori.
Non era chiaro da dove provenissero, di sicuro nella villa e sembrava come se qualcuno stesse occupandosi di lavori pesanti.

[Altea]

"Che strano fatto.. Una nave Indiana che portava merce misteriosa e dove la portava? Pure io sono salita su una nave per arrivare qui.. Non ti dico.. Vi erano animali di ogni tipo, persone grottesche, un naturalista ed uno scemo di nome Rodian.. Sai dove si trovano? Al di là dell'isola appunto.. ".

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[Lady Gwen]

Ripresi a lavorare a pieno ritmo, anche se mi stupii di non vedere Clio in giro, forse era uscita, o forse dormiva ancora, ma non credevo.
Comunque fosse, continuai le faccende in casa e poi iniziai a pensare al pranzo.

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[Guisgard]

“Un posto allegro...” disse sarcastico Hiss a quelle parole di Altea sull'altra parte dell'isola “... beh, meglio animali e uomini strani, rispetto a soldati e manette...” mormorò “... devo raggiungere l'altra parte dell'isola con i miei amici...è la sola possibilità che abbiamo...” fissandola.
Poco dopo spuntò l'alba.
Il cielo tropicale si tinse di rosa, poi pian piano il Sole salì oltre le vaghe nuvole che aleggiavano sull'orizzonte, screziando il mare dei colori del mattino.

Gwen era presa dalle sue faccende domestiche.
In soggiorno c'era Mattien sveglio che ascoltava la radio.
Il notiziario parlava della morte dei due soldati e del dottore.
Ormai tutti pensavano ad una animale feroce in libertà.
Alla radio parlò anche il sergente Elv, per cercare di tranquillizzare la popolazione.
"Restate in casa nelle ore serali" disse per radio in questo appello "ed evitate la foresta. Lo cattureremo, non temete."

[Clio]

Iniziai a lavorare, continuando a pensare a quegli strani rumori che mi avevano tenuta più o meno sveglia tutta la notte.
La cosa cominciava non solo ad incuriosirmi ma anche ad insospettirmi.
Forse era la mia vita, il mio mestiere a rendermi così diffidente, ma cominciavo a capire che c’era qualcosa che non andava.
Dopo un po’ incontrai Gwen, che stava già lavorando.
“Ma ciao!” la salutai sorridendo “Che diligente che sei..” vedendo come si stava prodigando.
Poi mi accorsi della sua espressione e mi avvicinai.
“Va tutto bene, cara?” guardandola.
Arrivai in salotto dove c’era Mattien che ascoltava la radio.
Parlavano dell’omicidio a cui avevano accennato nella notte.

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[Lady Gwen]

Ad un certo punto sentii Mattien in soggiorno.
Accese la radio e si parlava di quelle morti.
Poi sospirai sentendo la voce di Elv, cercando di non pensarci e continuando a cucinare come se niente fosse.
Iniziavo ad odiarlo, quel maledetto animale, oltre ad averne paura e non vedevo l'ora che lo prendessero.
Arrivò Clio poi, ma non riuscii a farmi raggiungere dal suo entusiasmo, e scossi a testa alla sua domanda.

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[Altea]

"Andare dall'altra parte dell'isola.. Sai saresti al sicuro dai militari ma immagino vivresti come in prigione.. Laggiù è tutto così diverso.. Dovresti lavorare per dei pazzi a mio avviso" scossi il capo stiracchiandomi.. "Devo ancora essere tuo Ostaggio.. Speravo di comprarmi un vestito lavorando da Bafon.. Ho solo questo pareo trovato per caso.. Posso uscire a prendere aria?" sorridendogli.

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[Guisgard]

“Non ho intenzione di lavorare per nessuno su quest'isola...” disse deciso Hiss ad Altea “... voglio solo andarmene... il prima possibile... una volta raggiunta l'altra parte dell'isola vedremo cosa fare...” annuì “... si, vai... ma non allontanarti troppo... resta dove io possa vederti... e fa attenzione... sei preziosa come ostaggio e non voglio certe vederti sbranata da un animale...” restando poi a guardarla mentre lei si alzava e camminava sull'ingresso della grotta.

[Altea]

"Non corro pericoli, io e Bafon abbiamo attraversato queste foreste per molto e non ci è successo nulla, e in una grotta abbiamo pure trovato un fossile...una mano ci sembrava...del periodo devoniano..per questo sia io che lui ci stupiamo di queste morti..pure io voglio fuggire da questa Isola e tornare alla mia vita normale" mi alzai e uscii dalla grotta e mi voltai per guardarlo.."Allora guarda di non perdermi d' occhio troppo...non vorrei essere anche rapita da un corsaro..ah, vi sono pure i pirati qui sai?" e vidi la luce del primo mattino, respirai a pieni polmoni e mi incamminai guardando a terra eventuali strane tracce visto l' accaduto della sera.

[Guisgard]

Lo sguardo di Hiss seguì Altea passo passo.
C'era una lieve brezza che soffiava dal vicino mare e sollevava appena il lembo del suo pareo.
Compiaciuto l'evaso guardava le belle gambe di lei che si scoprivano ad ogni suo passo.
Lei si guardò in giro, senza vedere nessun tipo di traccia sul terreno.
Però vi era uno specchio d'acqua, probabilmente collegato alla vicina spiaggia.
Era limpido e verdastro.

[Guisgard]

Gwen e Clio si incontrarono, ciascuna con indosso la propria divisa da cameriera.
I rumori della notte prima erano cessati.
"Il capo pranzerà giù..." disse Mattien alle due ragazze "... nel suo studio... appena ilpranzo sarà pronto una di voi glielo porterà."

[Altea]

Nessuna traccia a terra...quindi da queste parti non era passato nessun animale feroce o almeno di enorme stazza. Poi vidi uno specchio di acqua e univa la spiaggia vicino.
Guardai istintivamente verso l' entrata della grotta e feci un cenno verso Hiss, effettivamente mi teneva d' occhio notavo e mostrai a lui qualcosa a terra.
Fu cosi che mi abbassai a guardare quelle acque limpide e verdastre.

[Lady Gwen]

Arrivò Mattien e disse che una di noi avrebbe dovuto portare il pranzo al capo nel suo studio.
Allora finii di preparare tutto, poi divisi il primo e il secondo nei piatti e insieme ad una bottiglia di vino sistemai tutte cose in un vassoio.
"Potresti portare tu il pranzo giù? Così finirò di sistemare la cucina" chiesi gentilmente a Clio.

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[Clio]

Gwen non me la raccontava giusta, ma non volevo essere invadente, così mi limitai a sfiorarle piano il braccio e sorriderle piano.
Poi Mattien ci disse che dovevamo portare il pranzo al capo, e Gwen mi chiese se potevo andare io.
“Ma certo!” Le sorrisi, prendendo il vassoio.
Dopodiché mi avviai verso la stanca in cui si trovava il Capo.

[Guisgard]

Hiss si alzò e raggunse Altea fuori dalla grotta, presso quello specchio d'acqua.
"Eccomi..." disse "... volevi mostrarmi qualcosa?"

Gwen passò il vassoio col pranzo a Clio e tornò ad occuparsi delle faccende domestiche.
L'altra cameriera allora scese di sotto, dove Mattien aveva indicato lo studio del capo.
Naturalmente la porta era chiusa.
Ma non a chiave.

[Lady Gwen]

Probabilmente Clio aveva intuito che qualcosa non andava, ma non domandò oltre.
Non seppi se esserne sollevata, perchè mi andava di stare un po' sola, oppure no, perchè sentivo il terribile bisogno di sfogarmi con qualcuno.
Finii di pulire la cucina dopo aver preparato il pranzo e mi spostai in giardino, spazzando il cortile e togliendo le foglie secche, dato che mi ero già occupata del resto della villa e sentivo il bisogno di prendere una boccata d'aria.

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[Altea]

Guardai arrivare Hiss, i suoi occhi chiari brillavano sotto il sole mattutino..."Nulla di particolare, ma temevo potesse accadermi qualcosa...guarda questo specchio di acqua, ricongiunge all' altra parte dell' Isola e le sue acque sono verdastre ma cristalline, temevo potesse uscire il signore degli insetti" guardando Hiss che sapevo era scettico..E mi abbassai a guardare se era profondo o cosa vi fosse sul fondale prendendo Hiss per mano e accompagnadolo vicino a me e gli sussurrai all' orecchio.."Ho notato come guardavi sotto quel pareo eh" per poi voltarmi nuovamente verso lo specchio d' acqua.

[Clio]

Arrivai davanti a una porta chiusa.
Il capo era lì, lo sapevo, ma non osavo entrare senza annunciarmi.
Chissà che cosa stava facendo, chissà cosa avrei trovato se avessi fatto irruzione.
Ma io ero una brava cameriera, no?
Brava e diligente, pensai con un sorrisetto.
Mi stava piacendo quel lavoro, dovevo ammetterlo.
Non potevo bussare perché avevo il vassoio in mano.
“Capo!” Lo chiamai “Sono Clio, le ho portato il pranzo... posso entrare?” Gli chiesi.

[Guisgard]

Gwen uscì in giardino.
Ad un tratto sentì degli strani suoni, poi qualcosa che cigolava.
"Buonasera, signorina." Disse una strana voce metallica dietro di lei. "Permette? Sono Jay, robot di compagnia e conversazione. Parlo Venti lingue, cinquanta dialetti e ho nozioni di algebra, di musica, di geografia e di psicologia. Non ho potuto fare a meno di rivelare il suo basso umore e una latente malinconia." Cigolò.
https://vignette.wikia.nocookie.net/monstermovies/images/9/90/Forbidden-planet-robby.jpg/revision/latest?cb=20120426170209

[Guisgard]

Hiss guardò lo specchio d'acqua.
“Ti sei lasciata suggestionare dalle leggende descritte da quell'indigeno...” disse ad Altea “... non esiste nessun signore degli insetti...”
Poi quelle parole di lei.
“Già, dovresti coprirti, sai?” Fissandola con i suoi occhi azzurri. “Ci sono dei selvaggi su quest'isola ed io non posso certo star lì sempre a proteggere le tue grazie...” istintivamente la guardò tutta.

[Guisgard]

Clio parlò, ma nessuno rispose.
Un colpo d'aria aprì appena la porta, che restò socchiusa.
Dallo studio non proveniva nessun rumore.

[Altea]

"Hiss..lo stesso Bafon parlò di quel manufatto o statuina come un Idolo, sia reale o meno nessuno lo sa..vi sono tante religioni venerate, ma a mio avviso i fatti che stanno accadendo qui sono legati pure a questo Idolo o credenza".
Poi notai il suo sguardo sul mio corpo, dava effettivamente poco spazio alla immaginazione questo pareo.."Indigeni..ah ma loro sono abituati a questa veste, è pure leggera e trasparente, piuttosto dovrò stare attenta io ai tuoi sguardi..sono pericolosi?" fissandolo ferma negli occhi.

[Guisgard]

Hiss guardò Altea negli occhi per un lungo istante.
"Fa la brava..." disse "... sono mesi che non ho una donna... quindi meglio cambiare discorso..." con tono basso.

[Lady Gwen]

Ad un certo punto sentii un cigolio, mi voltai e vidi un piccolo robot.
Aggrottai appena la fronte mentre lo ascoltavo.
"Ti ringrazio, chiunque tu sia, ma non mi va molto di parlare..." il che nn era del tutto vero, ma non mi andava di raccontare ad un robot i miei fatti personali.
E poi, cosa avrebbe potuto dirmi?
E io cosa avrei potuto dire se non che forse quel bacio aveva contato qualcosa solo per me, ma evidentemente non per lui, visto che era bastato il tempo di una notte per cancellare tutto con un colpo di spugna.


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[Altea]

A quelle parole sorrisi e poggiai entrambe le mani sopra la sua spalla e dissi a bassa voce, quasi sussurrando..."Non sono una bambina..perché dovrei fare la brava? Hai paura di me"...Hiss, come era misterioso, scrutai la perfezione dei suoi lineamenti, i suoi capelli bruni e mi soffermai su quegli occhi così azzurri, limpidi come l' acqua e che lasciavano trapelare i propri misteri a poche persone.."E l' ultima donna chi fu?"

[Clio]

Nessuno aveva risposto, che strano.
Nessun rumore... eppure il capo doveva essere lì.
Allora spinsi piano la porta con la schiena, tenendo il vassoio in mano.
“Capo?” entrando “Capo, le ho portato il pranzo... permesso?” titubante, guardandomi intorno.
Che cosa strana, davvero strana.

[Guisgard]

"Temo si sbagli, signorina." Disse il robot a Gwen. "Spesso il parlare, ossia la tendenza a descrivere i propri stati d'animo e le proprie sensazioni, comporta un rilascio di sostanze attraverso gli stati nervosi ed emotivi volte a riequilibrare la gradualità umorale di un individuo." Spiegò con la sua voce impersonale. "Si fidi, è un fenomeno chimico la cui validità è riconosciuta oggi dai maggiori esperti del mondo accademico e mededico."

Hiss guardò Altea negli occhi.
"No, non sei una bambina..." disse, per poi far scivolare il suo sguardo chiaro su tutta la figura di lei, con quel leggero pareo pronto a svolazzare ad ogni suo movimento e ad ogni alito di brezza "... lo vedo..." sussurrò.

Clio spinse la porta ed entrò nella stanza.
Era uno studio con molti libri e strani monili.
Alcuni erano esotici, altri di forma sconosciuta.
Sembrava più la camera di un viaggiatore, di un intellettuale e di un collezionista,piuttosto che quella di un cacciatore.
Infatti non vi erano armi, nè teste o pelli di animali.
Sulla parete opposta all'entrata la ragaza vide una porticina chiusa.

[Lady Gwen]

Sì, sì, medicina, chimica.
Non mi interessava nulla di tutto ciò, non volevo parlare con un qualcosa spuntato da chissà dove e mandato da chissà chi.
"Ti ringrazio ancora, ma preferisco di no e poi sto lavorando, rischio di far tardi, se mi metto a chiacchierare."

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[Guisgard]

Il robot guardò Gwen cigolando, con le sue lucine intermittenti.
“Come desidera, signorina.” Disse. “Come robot di compagnia so stare al mio posto e non essere mai invadente.” Cigolò. “Per qualsiasi cosa non abbia timore di chiamarmi.” Con la sua voce impersonale ed improbabile.

[Lady Gwen]

Sorrisi leggermente e annuii, continuando a spazzare in cortile.
Poi, rientrai in casa, pensando che dovevo iniziare a predisporre qualcosa per cena.
E pensavo se mi sarebbe convenuto o meno tornare in paese, stasera.
Elv aveva detto che oggi sarebbe andato dall'altra parte dell'isola e probabilmente non sarebbe tornato, o forse sì.
E io non sapevo ancora se sarei stata dell'umore adatto per incontrarlo, o forse dovevo, per confermare o smentire le sensazioni avvertite ieri sera.

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[Clio]

Restai ammutolita alla vista di quella stanza.
Tutti quei libri, erano bellissimi, eppure era strano, non sembrava affatto la stanza di un cacciatore.
Posso il vassoio sul tavolo e mi avvicinai alla porticina.
Allora bussai “Capo!” Chiamai di nuovo “le ho portato il pranzo!”.
Chissà dove poteva essere.

[Guisgard]

La mattinata trascorse lenta, fino a Mezzogiorno.
Il pomeriggio arrivò pigro, con Gwen sempre impegnata tra le mansioni domestiche e l'idea di cominciare a pensare alla cena.
Arrivò allora Mattien, dandole disposizioni per la sera, ossia preparare la cena e poi avere il resto del tempo libero, fino al mattino.
Infatti il capo sembrava deciso ad uscire.

[Guisgard]

Clio bussò alla porticina, ma nessuno rispose.
Sembrava non esserci nessuno.

[Clio]

Nessuno.
Anche lì non c’era nessuno. Possibile? Possibile che Mattien mi avesse preso in giro?
Ma no, perché avrebbe dovuto?
Allora piano, titubante, provai ad aprire quella porta, sempre più curiosa: c’era qualcosa sotto, cominciavo a chiedermi cosa fosse.

[Lady Gwen]

Mattien mi disse che dopo aver preparato la cena sarei stata libera, e mi sembrava che avesse una certa fretta, forse perchè anche il capo ne aveva.
Infatti, a tal proposito, non indugiai oltre ed iniziai.
Preparai dell'anatra arrosto con vari aromi e cucinare in parte riuscì a rilassarmi e a non farmi pensare a nulla se non a ciò che stavo facendo.
Quando la cena fu pronta, la servii, avvisai Mattien e dopo essermi cambiata, uscii per tornare in paese.

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[Guisgard]

Clio si accorse che la porticina era chiusa a chiave.

Gwen preparò la cena, che poi Mattien avrebbe servito al capo, visto, come l'uomo aveva detto alla cameriera, lui era sul punto di uscire.
Fatto ciò la ragazza sarebbe stata libera.

[Lady Gwen]

Arrivai in paese e dato che era ora di cena, cercai un locale in cui fermarmi a mangiare qualcosa.
Le stradine erano vive, illuminate e piene di quell'atmosfera calda e magica che caratterizzava questo momento della giornata, così come l'interno delle case o dei bar.

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[Clio]

Quella storia comincia a innervosirmi.
Non mi piaceva essere giocata in quel modo, e volevo vederci chiaro.
Così, presi una pinzetta dai miei capelli, vecchio trucco del mestiere e forzai la serratura.
Volevo proprio vedere dove mi avrebbe portato.

[Guisgard]

Vedendola uscire Mattien propose a Gwen di prendere di nuovo la Jeep, altrimenti sarebbe arrivata in tarda serata al paese.
Con l'auto invece vi arrivò abbastanza presto, trovando il centro abitato ancora sveglio, con gente in strada, anche se l'atmosfera era dimessa per via degli ultimi accadimenti.
Si vedevano militari per le viuzze, proprio per rendere quel posto più tranquillo.

Clio forzò la serratura con le sua abilità da killer ed aprì la porta.
Si ritrovò così davanti a qualcosa di inatteso.
Era in una specia di sotterraneo della villa, una sorta di laboratorio ultratecnologico, con macchinari, strumenti e computer sofisticatissimi.
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[Lady Gwen]

Avendo parcheggiato la Jeep di nuovo accanto alla pensione, feci un po' di strada per raggiungere il locale dove eravamo state con Elv due giorni fa e ciò mi diede modo di vedere l'alta concentrazione di soldati per le vie, ma era comprensibile, visto che sicuramente la gente era spaventata.
Entrai nel bar, mi sedetti ed ordinai da mangiare, facendomi consigliare su qualcosa di tipico del posto.

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[Clio]

Quello che trovai al di là della porticina mi lasciò senza fiato.
Oh lo dicevo che avevi qualcosa da nascondere, capo senza nome!
Certo non immaginavo una cosa così, e come avrei potuto?
Un laboratorio super tecnologico nascosto nei sotterranei.
Allora decisi di indagare e, silenziosa come sapevo essere, andai in perlustrazione di quel luogo così strano.

[Guisgard]

Il padrone del locale portò a Gwen un piatto tipico, ossia una sorta di filetto affumicato di pesce con aromi e verdure del posto.
L'aria non era delle più tranquille.
Appena giunse l'imbrunire le persone cominciarono a chiudersi in casa.
Ad un certo punto solo i militari restarono in strada a sorvegliare la situazione.
Poi ad un certo punto altri soldati uscirono dalla caserma.
Con loro vi era anche Elv.

Clio cominciò a guardarsi intorno, ad indagare ed a cercare di capire cose fosse quel posto.
Vi erano diversi monitor, ognuno acceso su uno dei luoghi dell'isola, come il paese, la spiaggia ed altri luoghi.
In pratica da quel misterioso laboratorio metà dell'isola era costantemente monitorata.
Compresa la caserma.

[Lady Gwen]

Iniziai a mangiare il pesce con aromi e verdure consigliatomi dal padrone del locale ed era davvero ottimo, niente male, avrei dovuto fare lo stesso al capo.
Mentre mangiavo, però, vidi che l'aria era tesa.
Poco dopo, la vita che animava le stradine si spense improvvisamente e tutti si chiusero in casa, com'era comprensibile.
Anch'io infatti mi affrettai è una volta finito mi incamminai verso la pensione.
Poi, la mia attenzione fu attirata da un gruppo di soldati, fra cui vi era anche Elv.

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[Guisgard]

Gwen lasciò il locale per dirigersi verso la pensione.
Non sembrava infatti consigliabile restare per la strada con l'arrivo della sera.
Ma passando davanti alla caserma lei vide alcuni militari, tra cui Elv.
Tutti indaffarati a parlottare fra loro.

[Lady Gwen]

Sembravano tutti indaffarati, sicuramente riguardo l'animale ed io indugiai lì ancora un po', avvicinandomi di poco.
Non volevo distogliere Elv, ma volevo almeno sapere com'era andata oggi dall'altra parte.

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[Clio]

Restai esterrefatta da quello che trovai laggiù.
Era un laboratorio sotterraneo dei più sofisticati, da quella postazione si poteva monitorare tutto, tutto, la caserma, la città, ogni cosa.
Mi chiedevo a cosa mai potesse servire tutto quello, che interesse aveva il capo in quell'isola?
C'era dell'altro, molto altro che non sapevo, che mi sfuggiva, qualcosa di nascosto e segreto.
La cosa mi incuriosì immediatamente.
Decisi così di avventurarmi ancora di più per quei corridoi, sfruttando ogni angolo buio, ogni ombra, tutto ciò che potesse permettermi di restare nascosta nel caso il capo dovesse tornare, ma allo stesso tempo di osservare meglio quegli strani apparecchi.

[Guisgard]

Gwen si fermò poco lontano dalla caserma, attirando infine gli sguardi di alcuni militari.
Elv li vide distratti, si voltò e la vide.
Allora congedò i suoi soldati e poi si avvicinò alla ragazza.
"Ehi..." disse "... ancora in giro? Ti credevo al sicuro nella bella villa del ricco cacciatore..."

Clio continuò a guardarsi intorno, quasi a voler scoprire ogni segreto di quel luogo.
Ad un tratto sentì dei passi.
Poi la sensazione di non essere sola.

[Lady Gwen]

Mi vide poiché alcuni di quei soldati si erano girati a guardarmi.
Era una cosa a cui non mi sarei abituata, finché fossi rimasta qui.
Mi si avvicinò.
"No, io... Mi piace tornare qui la sera" risposi "E volevo sapere se oggi avevi perlustrato l'altra metà dell'isola, com'era andata."

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[Clio]

Ecco, c'era qualcuno.
Sentivo la presenza in quella stanza come sentivo quella delle mie vittime quasi ne percepissi l'odore.
Ero molto indecisa, recitare la parte della domestica spaventa che aveva trovato la porta aperta, oppure rivelare che non ero esattamente chi credeva che fossi?
Forse l'avrei deciso sul momento.
Ora mi stavo concentrando a cercare di capire il motivo per il quale qualcuno dovesse avere un laboratorio del genere.
Cosa nascondeva quell'isola?
Non che fossero affari miei, ma dato che mi annoiavo su quell'isola dovevo cogliere ogni occasione di divertimento e curiosità, che diamine.
Continuavo a percepire quella presenza, provai così a nascondermi nella penombra per vedere se sarei riuscita a scoprire qualcosa non vista.

[Guisgard]

"In verità" disse Elv a Gwen "il comandante ha si dato il consenso di perlustrare l'altra parte dell'isola, ma prima ci occorre il permesso scritto, visto è proprietà privata. Con ogni probabilità partirò domattina." Fissandola.

Clio continuò a cercare, ma quella presenza sembrava reale.
Si nascose.
Poco dopo arrivò qualcuno.
La penombra era fitta e quella figura sembrava un'ombra.

[Lady Gwen]

"Ah, capisco..." commentai "E... Si sa quanto tempo potreste impiegare?" chiesi poi, cercando di nascondere l'impazienza nella voce.
Speravo rispondesse che sì, ci avrebbero impiegato poco, una cosa da fare in giornata, perchè davvero mi piaceva questo nostro incontrarci qui tutte le sere, e mi sarebbe mancato.

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[Guisgard]

"Non so..." disse Elv a Gwen "... non so cosa troveremo dall'altra parte dell'isola e quanto tempo impiegheremo per controllare tutto..." fissandola "... perchè queste domande?" Sorridendo malizioso. "Non dirmi che potresti sentire la mia mancanza... no, dai... non sono il tuo tipo, no?" Divertito.

[Lady Gwen]

Annuii alla sua risposta.
Poi, quello che disse mi spiazzò.
Cosa?
Da dove usciva questa ora?
Avevo passato due giorni interi a ripensare a quel momento sulla spiaggia, e lui ora se ne usciva in questo modo.
"Se tu pensi questo..." commentai, alzando appena un sopracciglio e abbassando lo sguardo quasi con noncuranza "Cosa te lo farebbe credere?"

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[Guisgard]

Lui la guardò.
"Dimmi che mi sbaglio allora..." disse e con un dito costrinse Gwen a guardarlo "... dimmelo..."

[Lady Gwen]

Non ebbi il tempo di alzare lo sguardo alle sue parole, chè ci pensò lui.
Sentii il suo dito sollevarmi il viso sui suoi occhi neri che riuscivano a rapirmi come nient'altro.
Allora avvicinai il mio viso al suo e lo baciai, all'inizio dolcemente.
"Ti sbagli..." sussurrai.
Poi il bacio si fece più convincente.
"Ti sbagli di grosso..." dissi ancora.
Sentivo il viso in fiamme, ma anche un brivido, forte e piacevole lungo la schiena, non mi sembrava vero di stare rivivendo le emozioni di due sere fa, ma era meraviglioso.

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[Guisgard]

Quel bacio.
Sotto l'incanto della Luna tropicale, sotto le stelle sconosciute dei cieli australi, tra l'odre di salsedine portata dalla brezza marina.
Quel bacio.
Dolce e salato, umido e profondo.
Le loro labra si incatenavano, si scioglievano e si cercavano, trovadosi, ancora.
Elv strinse a se Gwen, contro il suo petto, senza smettere di assaporare la sua bocca.

[Lady Gwen]

L'incanto era tornato, non c'era traccia di paura nell'aria, ma di magia.
La magia tropicale fatta di Luna, brezza e salsedine.
La stessa che assaporavo dalle sue labbra, dolci e salate al contempo, mentre con una mano toglievo il suo cappello e con l'altra affondavo morbidamente nei suoi capelli corvini, affondando altrettanto morbidamente con le labbra sulle sue.
E lui mi strinse a sè, di nuovo mi ritrovai contro il suo petto fra le sue braccia, non mi sembrava ancora vero.https://uploads.tapatalk-cdn.com/20180220/4268e5a773d20f10f194cddde3438a66.jpg

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[Clio]

C’era davvero qualcuno, eccome se c’era.
Eppure tutto quello che si poteva vedere era un’ombra, nulla di più.
Così mi nascosi aspettando che diventasse visibile.
Era davvero il capo a perdersi in questo ambiente così surreale e segreto? Cosa nascondeva?
Ero sempre più curiosa.
Così, restai nascosta e attesi, seguendo con lo sguardo ogni movimento di quell’ombra.

[Guisgard]

Quel bacio durò diversi istanti,o forse solo un attimo infinito.
Elv la stringeva a sé, assaporando ogni cosa dalle labbra di Gwen, portandosi via l'inquietudine, il sospetto, la paura e la malinconia che la ragazza aveva provato fino a quel momento.
Ormai l'alba era prossima.
Il cielo tropicale già si tingeva di un rosato appena screziato dalle vaghe nuvole che si dissolvevano in quelle latitudini australi.
Il colpo di tosse di uno dei soldati, per rammentare al giovane sergente come ormai incombesse la missione, destò Elv che si staccò appena dalla bocca di lei, ma non dai suoi occhi verdi, nei quali sembrava volersi perdere.

Clio era nascosta tra i moderni macchinari di quel fantascientifico laboratorio.
Le domande ed i dubbi erano tanti, ma poi giunse quell'ombra.
Leggera e silenziosa come un fantasma apparve come dal nulla e sembrava volersi confondere con la penombra.
Raggiunse uno dei computer e cominciò ad analizzare diversi dati.
Per un attimo la luce del monitor investì lo sguardo di quell'ombra e la ragazza poté vedere per un istante i suoi occhi.
http://media.comicbook.com/2015/12/blackpantherhires-162381-640x320.png

[Lady Gwen]

Probabilmente, questo bacio durava da sempre, da tutta la vita.
Un istante eterno ripetuto nel tempo.
Un bacio in cui lui sembrò portarsi via tutta quella malinconia, quella tristezza, ora non c'erano più, svaniti nel cielo rosato dell'alba come i sogni alla fine della notte.
E sarei rimasta ancora lì, ma quel colpo di tosse ci destò entrambi da quel sogno infinito.
Sorrisi appena, rimettendogli il cappello verde scuro, mentre lui era ancora nei miei occhi.
"A più tardi, sergente" mormorai piano.https://uploads.tapatalk-cdn.com/20180220/437f0d3f341df0f8ce9907860f193195.jpg

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[Clio]

Osservai attentamente quell’ombra, ogni suo movimento, ogni gesto.
Si muoveva sinuoso, perfettamente a suo agio in quell’ambiente.
Fu solo un attimo.
Un attimo in cui riuscii a vedere quegli occhi.
Li osservai attentamente, intensamente.
Quegli occhi erano l’unico elemento che mi potesse aiutare nel comprendere chi poteva essere quell’ombra.

[Guisgard]

"In verità" disse Elv accarezzando il viso di Gwen "non so quando farò ritorno. Perlustrare l'altra parte dell'isola potrebbe richiedere qualche giorno. i certo io non tornerò senza risposte certe." Fissandola.

[Altea]

Il suo sguardo sfiorava il mio corpo come quella brezza e sorrisi.. "È difficile amare oggigiorno.. Io l'ho dimenticato da molto tempo. E poi tu ora andrai dall'altra parte dell'isola coi tuoi amici.. E le nostre strade si divideranno". Mi alzai e lo guardai e seguii quello specchio d'acqua per controllare dove portava o cosa fosse.

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[Lady Gwen]

"Sì, certo, posso immaginare" dissi "Beh, c'è lo 0,001% di possibilità che io vada via da qui nelle prossime quarantotto ore o giù di lì..." aggiunsi, ridacchiando e accarezzando la sua mano.

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[Guisgard]

Clio guardò per un attimo quegli occhi.
Fu un istante ma comprese che quella misteriosa figura aveva il volto coperto, forse da una maschera.

Elv rise.
"Ma non mi dire..." disse divertito a Gwen "... allora sarò ancora più impaziente di ritornare..." facendole l'occhiolino.
I suoi uomini erano pronti.
Anche la Jeep militare che li avrebbe condotti dall'altra parte dell'isola.
Infatti dopo un'ultimo sguardo, ancora una carezza ed un lieve bacio, Elv si congedò da Gwen e con i suoi uomini lasciarono il paese.

Hiss restò a guardare Altea.
Forse fu sul punto di dire qualcosa ma l'attrice voltò il capo, seguendo con lo sguardo il limitare di quello specchio d'acqua.
Vide così una piccola apertura nella roccia semi sommersa dall'acqua.

[Lady Gwen]

Seguii a ruota la sua risata, ma ormai era il momento.
Era tutto pronto per la partenza,a jeep, i soldati, tutto.
Un altro sguardo, una carezza, un bacio e poi lui che andava via.
Il pensiero che comunque durante il giorno lavoravo alla villa avrebbe aiutato le ore a scorrere più velocemente e a sentire di meno la sua mancanza, dopotutto era solo dall'altra parte dell'isola, non certo del mondo.
Lo guardai andar via, sospirando appena, ma felice che tutto fra noi si fosse chiarito.
Ormai non aveva più senso tornare alla pensione, era l'alba, infatti salii in macchina e mi incamminai verso la villa.

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[Clio]

Aveva il volto coperto da una maschera che gli celava anche gli occhi.
Che strano... possibile che avesse bisogno di un tale livello di segretezza da dover conciarsi in quel modo a casa propria?
Sempre che fosse il capo, magari c’era un altro personaggio che non avevamo considerato o magari.. chissà, potevano esserci diverse spiegazioni.
Ma ormai ero lì e volevo scoprirlo.
Così, silenziosa, provai ad avvicinarmi di più.

[Altea]

Scrutavo ogni punto, ogni particolare quando vidi una fessura in una roccia semicoperta dall'acqua..e la indicai ad Hiss.. "Guarda.. Che cosa può essere? Entrando lentamente nell'acqua per vedere meglio".

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[Guisgard]

Gwen arrivò alla villa con il Sole ormai già alto.
Tutto sembrava tranquillo.
Ammone era uscito nel cortile per le sue mansioni, mentre Mattien era seduto in giardino facendo colazione ed ascoltando la radio.

Clio fissava quella figura misteriosa.
Poi cominciò ad avvicinarsi piano.
Ma col piede toccò qualcosa che fece rumore.
Allora l'ombra mascherata si voltò di scatto verso di lei.

Altea entrò in acqua, avvicinandosi a quell'apertura semi sommersa.
Hiss la seguì.
“Sta attenta...” disse raggiungendo l'attrice.
I due videro così che quell'apertura altro non era che la parte superiore dell'ingresso di una spelonca semicoperta dall'acqua.

[Altea]

Hiss mi raggiunse col suo fare protettivo, attento sempre affinché nulla mi accadesse. "Sembra sia l'apertura di una grotta o un antro.. Dove porterà e cosa ci sarà dentro.. Questa Isola è piena di misteri..".

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