Visualizza versione completa : La leggenda della Pieve di Monsperone
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Guisgard
12-04-2018, 02.48.12
Furio sorrise, i suoi occhi si illuminarono e strinse ancor più a sé Altea.
“Oh, Altea...” disse incredulo e felice.
Ma un capogiro colse la donna, una vampata di calore, poi più nulla.
Nikolaj aprì la porta e guardò Gwen che stringeva Marko.
Nonostante le cure di lei, le ferite erano difficili da ricucire.
Qualcosa di potente aveva abusato del ragazzo, succhiandogli non solo il sangue, ma anche la vita.
“E' spacciato...” disse Nikolaj “... non puoi farci nulla...” fissandoli.
La scena fu incredibile.
La magia di Lys raggiunse il Maresciallo accendendolo più di quanto già non lo fosse.
“Ohhh...” disse lui trattenendosi e quasi piegandosi in due per la troppa intensità di quel piacere esploso e raggiunto molto velocemente.
Un fremito di rabbia e vergogna lo colse, guardando poi Lys.
“Che diamine...” imbarazzato “... com'è potuto succedere?” Con i muscoli tutti tesi per quell'orgasmo ancora in atto e troppo intenso.
Lady Gwen
12-04-2018, 02.54.33
Era sempre più pallido, sempre più debole.
Scossi la testa a Nikolaj.
"No, no, non lo è, possiamo sempre trasformarlo. Puoi farlo tu" gli dissi speranzosa.
Io non potevo farlo.
Volevo risparmiare per Elv la piccola fialetta del mio sangue che tenevo al collo e solo Nikolaj poteva aiutarmi.
Non volevo perderlo, mi ci ero affezionata in questi anni e mi si sarebbe spezzato il cuore se avessi dovuto dirgli addio.
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Guisgard
12-04-2018, 02.58.29
Nikolaj si avvicinò a Marko.
“Sinceramente non so se davvero possiamo salvarlo...” disse toccando la gola lacerata del giovane “... temo che si tratti di un vampiro di classe superiore... guarda i segni del morso... non ho mai visto nulla di simile...”
Arrivò Tatiana.
“Che succede?”
Lady Gwen
12-04-2018, 03.03.36
Si avvicinò a Marko per saggiare le ferite e disse che di sicuro si trattava di un vampiro di classe superiore.
"Dimmi che non è stato lui..." dissi piano atona al vampiro.
Non sapevo cosa sarebbe successo se davvero avessi scoperto che era stato lui a ridurlo così.
"Puoi sempre provarci, non ti costa niente fare un tentativo. Se dovesse morire comunque, sapremmo che ci abbiamo provato..." guardando Marko e spostando un riccio scuro dolcemente dalla sua fronte.
Nonostante avesse diciassette anni, fra le mie braccia sembrava un piccolo frugoletto indifeso.
E lo era, e io non lo avevo protetto.
Era inevitabilmente colpa mia.
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Lo guardai contorcersi in quel modo per un lungo istante.
Dopotutto non ero stata così crudele, considerando il modo in cui sembrava godere in quel momento, certo gli uomini non amano avere simili esperienze questo era vero ma simili trucchetti mi avevano più volte salvato da situazioni imbarazzanti.
Potevo fare di peggio, potevo afflosciarlo senza neanche dargli la soddisfazione di qualche momento di piacere.
Che magnanima.
Come era prevedibile aveva un'espressione contrita, dopotutto succedeva sempre così. Ma io avevo l'antidoto affinchè tale situazione non si rivoltasse contro di me.
Lo guardai con l'aria sempre sensuale ma anche comprensiva e complice.
"Oh, lo prendo come un complimento!" guardandolo negli occhi "la mia bellezza deve avervi sopraffatto, e un uomo impetuoso come voi..." lasciando volutamente la frase in sospeso.
"Sarà il nostro piccolo segreto!" facendogli l'occhiolino, complice.
Guisgard
12-04-2018, 03.07.34
“Così rischiamo di perdere una fiale se non sortirà effetto...” disse Nikolaj a Gwen “... di chi parli? Chi credi sia stato?”
“Il barone...” Tatiana “... la sua fiala... cosa poteva essere? Un antidoto?”
Lady Gwen
12-04-2018, 03.16.34
Anche Nikolaj aveva ragione, forse mi stavo lasciando troppo prendere dai sentimenti e non avrei dovuto.
Che ti succede, Gwen? Non eri una rammollita, prima...
Erano successe troppe cose in poche ore per capire davvero.
Guardai Tatiana e soppesai la proposta.
Poi guardai Marko.
Avrei accantonato il mio orgoglio per il mio piccolo scricciolo?
Glielo dovevo, mi aveva servito così devotamente tutti questi anni e non potevo abbandonarlo.
Gli diedi un bacio in fronte, prima di passarlo alle braccia di Tatiana.
"Portalo sul mio letto e fagli bere un po' di sangue da una bottiglia di scorta in cantina, magari lo aiuterà nel frattempo che io cerco di capire cosa sia quella fiala, sperando che serva davvero" infastidita per la cosa.
Ma dovevo farlo.
Così, uscii in giardino.
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Guisgard
12-04-2018, 03.20.58
Gwen uscì in giardino, ancora avvolto dalla cupa notte.
La carrozza era sempre forma davanti alla scuderia, ma del barone non c'era traccia.
Forse era nel giardino.
Poi ad un tratto lei sentì dei passi.
C'era un 'ombra che vagava presso il giardino, lenta e solitaria.
Lady Gwen
12-04-2018, 03.26.17
Non era nella carrozza, allora voleva dire che era ancora in giro per la tenuta.
Camminai a lungo prima di vedere una figura e capii che era lui.
Allora mi avvicinai, con fare determinato e risoluto come mio solito, per emergere dall'oscurità che avvolgeva il parco e mostrarmi sotto i raggi lunari.https://uploads.tapatalk-cdn.com/20180412/f6399c54b7ec9034e15bd069d97d0c49.jpg
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Guisgard
12-04-2018, 03.30.32
L'ombra si voltò, percependo la presenza di Gwen.
Il barone la guardò negli occhi, sotto il pallore lunare.
Gli parve bellissima e fiera.
“Stanotte le stelle sconosciute di Sygma mi sono amiche...” disse sorridendo “... anche per voi questa notte è inquieta, madama?”
Lady Gwen
12-04-2018, 03.35.44
Si voltò a guardarmi.
Inquieta?
No, non era inquieta.
Stanotte tutto avrebbe tremato, perfino la terra stessa, se non fossi riuscita nel mio intento.
"Abbastanza" dissi solo, secca "Si tratta del mio famiglio. Qualcuno lo ha attaccato, versa in condizioni tragiche, rischia di morire e sono venuta qui a chiedervi se quella vostra ampolla possa fare qualcosa" arrivai al sodo, diretta e senza fronzoli.
Mi interessava salvare Marko, punto e basta.
E soprattutto, fui determinata e orgogliosa, perché Gwen non tornava da nessuno con la coda fra le gambe.
Mai.https://uploads.tapatalk-cdn.com/20180412/4f1ee7dc189d6b2ccb496b010714050b.jpg
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Guisgard
12-04-2018, 03.41.48
Lui guardò Gwen.
La guardò negli occhi.
"Non dovete chiedere." Disse. "Siete la signora qui, la padrona. Non dovete umiliarvi, nè avere debiti con me." Prese di nuovo l'ampollina e la gettò nella fontana del giardino.
Il contenuto era di un rosso rubino, perfettamente visibile sul fondo della fontana.
"Io l'ho gettata, a me non serve." Fece lui. "Prendetela voi, senza avere debiti o riconoscenza verso di me." Ed andò via, svanendo nella notte.
Lady Gwen
12-04-2018, 03.48.09
Umiliarmi?
Stavo per controbattere, quando lo vidi lanciare la fialetta nella fontana, e sperai che non si fosse rotta.
Mentre se ne andava, fui tentata di rivolgergli un commento al vetriolo, ma Marko era più importante di lui e il tempo stringeva.
Infastidita, recuperai la fialetta dalla fontana e schizzai in camera mia per capire se fosse veramente utile allo scopo.
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Guisgard
12-04-2018, 03.52.33
Gwen tornò in casa, dove Marko era ancora pallido e tremante sul pavimento.
C'erano anche Nikolaj e Tatiana.
Lady Gwen
12-04-2018, 03.55.01
Marko era pallido e tremante sul freddo pavimento del corridoio, insieme a Tatiana e Nikolaj.
Lo presi in braccio e lo portai sul mio letto, coprendolo per scaldarlo.
Poi, aprii la fiala e gli somministrai alcune gocce, quante ritenni che fossero sufficienti, restando poi ad aspettare col fiato sospeso.
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Guisgard
12-04-2018, 04.04.04
Le gocce scivolarono sulla bocca di Marko, facendo subito fumare le sue ferite sul collo.
In un attimo, incredibilmente, si risanarono, lui tossì e riaprì gli occhi ancora scosso.
"Ha funzionato..." disse Nikolaj a Gwen.
Lady Gwen
12-04-2018, 04.09.46
Vidi le ferite fumare e quasi sfrigolare, prima che si chiudessero del tutto.
Vidi i suoi grandi occhi blu aprirsi, mentre tossiva.
Sembrava ancora molto scosso, ma l'importante era che fosse ancora con noi.
"Sì, ha funzionato..." mormorai serena, sorridendo e strinsi forte Marko a me.
"Mi hai fatto prendere un bello spavento, ragazzino..." gli dissi piano, dolcemente, accarezzandogli i capelli ricci.
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Altea
12-04-2018, 12.47.03
Gli occhi di Furio si illuminarono facendo splendere quegli occhi come acqua di un torrente in giorno di sole.
Mi strinse forte incredulo e mi posai su di lui.
Improvvisamente avvertii un brivido caldo ma non era di piacere.. Riconoscevo quella vampata di calore innaturale, ormai avevo imparato a conoscere le tante contrastanti sensazioni del mio corpo.
La stanza iniziò a girare e poi il buio..
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Guisgard
12-04-2018, 17.19.58
Marko ci mise un po' per riprendersi, restando intontito per diversi minuti.
“Ma dicci...” disse fissandolo Nikolaj “... cosa ti è successo?”
“Io...” ancora poco lucido il giovane “... io... non ricordo nulla... solo di aver sentito un grugnito... credevo fosse un lupo giunto dal bosco... qualcosa mi ha aggredito e poi più nulla... rammento solo i suoi occhi... rossi e feroci... io... io non credo di aver mai visto tanta ferocia e tanto odio in vita mia...”
“Forse sei ancora scosso...” Tatiana “... si, sei confuso e vaneggi...” guardando poi Gwen.
Altea riaprì gli occhi.
Era stesa nel suo letto.
Attorno a lei c'era Fulminaccio, il vecchio Salamano ed il medico.
“Si è ripresa...” disse Fulminaccio.
“Come vi sentite, madama?” Chiese il medico.
Il Maresciallo era visibilmente eccitato, sia per il momento intenso di piacere provato, sia però anche per l'arrabbiatura non solo per non essere riuscito a godere della bella Lysa, ma anche per la figura poco mascolina fatta davanti alla sua ospite.
Nudo e sporco si coprì con un mantello, avvolgendolo attorno ai suoi fianchi muscolosi.
“Deve essere stata la tensione...” disse visibilmente in difficoltà, benche il suo tono trasmetteva ancora superbia e rabbia “... sono giorni difficili, in cui ogni responsabilità è su di me... voi lo capite, madama... dico bene?”
Altea
12-04-2018, 17.37.33
Lentamente il fisico reagì ma non la mia anima.
Aprii gli occhi e vidi mio marito con vicino il medico e Salamano.
"Cosa è successo..." confusa..poi mi tornarono alla mente tutti i fatti vissuti in quella stanza, quell' amplesso e poi il ciondolo e alla fine il bacio di Furio e i nostri corpi vicini...non comprendevo.
Guisgard
12-04-2018, 17.43.25
"Madama..." disse il medico ad Altea "... credo abbiate avuto un mancamento..."
"Cosa diavolo ci facevi a quell'ora in biblioteca?" Strillò Fulminaccio. "Tu e quei dannati libri! Possibile tu non sappia vivere come tutte le altre donne? Sempre a sognare, con la testa fra le nuvole! Ovvio poi che credi di sentire voci e vedere spiritelli!"
"Calmatevi, messere..." fece il medico "... ora vostra moglie ha bisogno di riposare."
"Avrebbe bisogno di qualche frustata, altrochè!" Urlò Fulminaccio.
Così uscirono e la lasciaronoriposare.
Altea
12-04-2018, 17.52.32
A quelle parole trasalii..non era stato un sogno..veramente era stato reale e mi avevano trovato in biblioteca ma il marito idiota non nominò Furio...altrimenti sarebbe stato peggio..dove era andato Furio.
Stavano per uscire quando dissi a mio marito.."Aspetta Accio, non è come pensi, ero uscita e stavo camminando per il corridoio e non mi sentivo bene, forse non ho mangiato molto ieri sera e sono entrata in quella stanza pensando fosse la camera, in poche parole mi ero persa in questo grande palazzo" e li guardai prima che uscissero.
Mi poggiai al letto quando vidi al collo, nascosta dalla camicia da notte, la collana con quel medaglione strano.
E lo presi tra le mani aprendo gli occhi per osservarlo stranita.
Guisgard
12-04-2018, 17.57.31
Fuminaccio, a quelle parole di Altea, mostrò un gesto irriverente, segno di quanta poca stima nutrisse per sua moglie.
Poi uscirono e lasciarono la dama a riposare.
Rimasta sola Altea prese il medaglione e lo guardò con attenzione.
Era molto antico ma anche prezioso.
Forse simboleggiava qualcosa, ma non era facile scoprirlo.
Ad un tratto Altea sentì un fischio giungere da fuori, dall'olmo dove poco prima aveva visto Furio.
Ormai albeggiava.
Altea
12-04-2018, 18.14.19
Quel medaglione era antico, dovevo andare dall' antiquario di fiducia del mio casato e scoprire qualcosa di più.
Poi un fischio che proveniva da fuori, mi affacciai e vidi Furio sull' olmo e lo raggiunsi.."Ma che è successo prima...non capisco, meno male non ti hanno trovato lì..presumo".
Guisgard
12-04-2018, 18.23.32
Furio era di nuovo appollaiato sull'albero e lì lo trovò Altea.
“Volevo solo vedere come stavi...” disse lui “... ma forse non dovevi arrampicarti fin qui, sei ancora debole...” accarezzandole dolcemente il viso “... come sei bella...” sussurrò.
Intanto albeggiava.
Il cielo prese a tingersi di un rosato pastello, con sottili nuvole che zigzagavano sul bosco tutt'intorno.
Altea
12-04-2018, 18.28.48
Rimasi stupita e poi quella sua solita parola...sei così bella..accompagnata da quella carezza e mi lasciai trasportare dal calore delle sue mani ma lo guardai negli occhi.."Debole...perché mi dici debole...non sono svenuta per debolezza..non ricordi nulla di ieri sera?" perplessa.
Guisgard
12-04-2018, 18.36.58
"Ti ho vista perdere i sensi all'improvviso..." disse Furio ad Altea "... ho pensato ad un capogiro... ti ho portata io da mio zio... lui ha fatto chiamare il medico e ti hanno soccorsa... non è così? Sei forse svenuta per altro?" Guardandola. "Non penserai..." mormorò "... il fantasma? Credi sia opera sua? Può farti anche questo? Davvero?" Allarmato il giovane.
Altea
12-04-2018, 18.47.00
"Io..."dissi.."Prima di avvertirlo...sento un calore strano e poi un capogiro..questo mi è successo mentre stavo vicino a te...e tu mi hai baciato vero? Ci siamo baciati e forse stava accadendo di più..e lui forse ha voluto fermarmi" lo guardai perplessa.."Io ho trovato questo" mostrandogli il medaglione.."Dopo ti dissi ebbi quell' amplesso strano, si dovrebbe capire di chi fosse, da dove venisse...magari ha un marchio distintivo, ma dobbiamo aspettare mio marito se ne vada, dobbiamo andare da un antiquario studioso a Monsperon" perplessa e gli presi la mano.
Lady Gwen
12-04-2018, 18.51.55
Era ancora un po' intontito quando Nikolaj gli chiese cosa fosse successo.
Non mi stupii della sua risposta.
Occhi rossi, feroci...
No, dovevo togliermi quell'assurda idea dalla testa, sicuramente mi sbagliavo.
Guardai Tatiana in tralice.
"Hai visto com'era ridotto? Pensi sia stata una visita di cortesia?" chiesi retoricamente, cercando di non scaldarmi troppo.
"Comunque, credo che ora sarà meglio che Marko riposi. Vi ringrazio entrambi" ai due, in un implicito invito ad uscire dalla stanza.
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Guisgard
12-04-2018, 18.52.18
Furio guardò il medaglione.
“Speriamo che qualche antiquario sappia davveri dirci qualcosa su questo medaglione...” disse “... si, dobbiamo scoprirlo...” poi lei strinse la sua mano e lui la guardò “... vedrai, ti libererò da questo maleficio...” la fissò per un lungo istante, dove un misto di tenerezza, dolcezza e paura attraversò i suoi occhi puliti.
Allora si avvicinò al volto di Altea e le posò sulle labbra un tenero bacio.
“Ora rientra, devi riposare...” premuroso il giovane.
Altea
12-04-2018, 19.03.31
Sorrisi quando lui appoggiò la mia proposta...ma non ebbi il tempo di ribattere che mi appoggiò le labbra sulle mie in un tenero bacio, ma nei suoi occhi leggevo una certa paura...come biasimarlo, speravo fosse forte da poter sopportare tutto questo.
"Agli ordini...riposerò così sarò in forma e a te conviene andare al lavoro, o il Fulminaccio ti reguardirà" sorridendo leggermente.
Tornai nella mia camera e chiusi il balcone, scivolai tra le lenzuola e mi persi nel sonno.
Lo guardavo con un sorriso enigmatico che non lasciava trasparire nulla dei miei veri pensieri. Perché sarebbero stati inopportuni in quel momento, decisamente.
“Oh ma naturale che io capisco, mio signore...” con un tono affabile “Dopotutto mi è stato riferito che vi trovate da solo ad amministrare queste terre, e devo ammettere che vi ho subito ammirato per la vostra tenacia, anche senza il barone questo posto è sicuro grazie a voi...” sorridendo.
Guisgard
12-04-2018, 19.57.17
Ormai albeggiava.
Il Sole rischiarava il cielo sopra Chanty ed un pallido alone filtrava tenue attraverso le tende perennemente abbassate del palazzo.
Nikolaj e Tatiana andarono via, lasciando Gwen e Marko da soli.
“Ora va meglio” disse lui “ma ho ancora la brutta sensazione di qualcosa che mi attanagli la gola...” la guardò “... neanche tu mi credi? Neanche tu credi che quell'animale sia davvero giunto all'improvviso? In che altro modo mi sarei fatto questo?”
Altea si coricò, mentre l'aurora tingeva di rasati bagliori il cielo sopra Chanty.
La mattinata trascorsa come al solito al palazzo, con Fulminaccio che ammoniva i suoi servi circa il lavoro arretrato.
Furio invece era impegnato ad aiutare suo zio Salamano nelle cucine.
Il sonno di Altea fu senza sogni e tranquillo.
La dama si svegliò verso metà mattinata, quando una governante le portò la colazione.
Il Maresciallo era ancora contrariato e rispose con un ghigno alle parole di circostanza di Lys.
Teneva stretto il mantello attorno ai fianchi per coprirsi la nudità che lo aveva tradito, anche se a causa della magia di Lys.
Ad un tratto bussarono ed un soldato entrò.
Subito restò sorpreso nel vedere così il Maresciallo.
“Avanti, razza di idiota...” disse con rabbia questi “... cosa diavolo vuoi? E smetti di fissarmi!”
Lady Gwen
12-04-2018, 20.04.17
Albeggiava e probabilmente tra poco sarebbe tornato Elv, o così speravo.
Nikolaj e Tatiana andarono via e Marko si sbottonò un po' di più con me.
"No no no, tesoro, no. Certo che ti credo. Ma lascia che ti dia un consiglio" guardandolo dritto nei suoi occhioni blu "Non farne più parola con nessuno che non sia io. Intesi?" con tono irremovibile.
Avevo paura che parlando stavolta gli sarebbe andata molto peggio e non volevo passare di nuovo un brutto quarto d'ora.
"Avanti, ora dormi un po' e nel frattempo quella brutta sensazione alla gola sarà già passata, così potrai mangiare qualcosa" rimboccandogli poi le coperte.
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Altea
12-04-2018, 20.16.06
Dormii profondamente ed entrò una governante portandomi la colazione..."Grazie" assaggiando i vari dolci "Davvero ottima? Voi siete da tanto in questo Palazzo o siete nuova?" osservandola.
Guisgard
13-04-2018, 00.20.43
Marko annuì a Gwen e dopo qualche minuto apparve più calmo, per quanto potesse essere nonostante lo shock subito.
Le sue ferite fisiche erano guarite magicamente grazie al filtro del barone, ma quelle dello spirito richiedevano molto più tempo per rimarginarsi.
Giunse il mattino ed i vampiri si sarebbero rintanati in casa fino alla sera.
Dopo un po' arrivò Roze.
“Bisogna portare il pasto in camera al maestro.” Disse a Gwen. “Deve essere trattato con il massimo riguardo.”
La governante servì la colazione ad Altea.
“Si, madama.” Disse. “Lavoro qui da pochi giorni. Vostro marito mi ha preso al suo servizio quando venne a bere nella locanda in cui facevo la cameriera.”
Era uno spettacolo davvero esilarante, ma non potevo certo scoppiare a ridere in quel momento.
Mantenni il mio autocontrollo, rimanendo impassibile anche all’arrivo del soldato.
Chissà che cosa doveva dirgli, sperai che fossero informazioni utili per il piano del mio signore.
Restai immobile, come se la situazione non fosse affatto bizzarra.
Lady Gwen
13-04-2018, 00.27.16
Gli sorrisi e apparve più calmo, i suoi tratti troppo maturi per essere un ragazzino, ma anche troppo acerbi per essere un uomo parvero più distesi.
Stava meglio, ma non sapevo quanto ci avrebbe impiegato a riprendersi.
Arrivò Roze.
Presi un respiro.
"Bene, andrò io. Tu invece assicurati di far portare a Marko qualcosa da mangiare" a Roze "A dopo, ragazzino" a Marko.
Preparai la bottiglia che avevamo stappato per il Maestro, riempii un calice e misi entrambi su un vassoio.
Poi andai in camera e bussai due volte.
"Maestro, sono Gwen."
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Altea
13-04-2018, 00.27.29
Oh ma che cosa interessante...il Fulminaccio mosso a pietà per una serva di locanda.."Davvero?" ora questa cosa mi interessava "Mio marito non sembra molto generoso, come hai fatto a convincerlo..il tuo nome, gentilmente?" .... appunto per avere Furio, io e Salamano abbiamo dovuto mentire.
Guisgard
13-04-2018, 00.38.53
“Entra pure.” Disse il maestro col suo accento afono, profondo, caldo e vagamente straniero a Gwen che era dall'altra parte della porta con il vassoio per lui.
“Parla, stramaledizione.” Disse bruscamente il Maresciallo al soldato, ancora arrabbiato per la figura poco virile fatta davanti a Lys.
“Signore, un nostro manipolo è stato assalito stanotte.” Il soldato.
“Assalito?” Stupito il Maresciallo.
“Si, signore.” Annuì il soldato.
“Chi lo ha assalito?”
“Non è ancora chiaro, signore...” rispose il soldato “... uno solo dei soldati si è salvato dall'agguato ma non è in condizioni di parlare.”
“Come sarebbe a dire?”
“E' traumatizzato e delira...”
La cameriera sorrise civettuola ad Altea.
“Mi chiamo Grazia, madama.” Disse con un lieve inchino.
Altea
13-04-2018, 00.45.41
La scrutai attentamente con quel suo fare civettuolo, oh la cosa non mi interessava e neppure non ero gelosa di mio marito ma capii che forse questa Grazia aveva mostrato o mostrava le sue grazie proprio al consorte...bene, sarebbe stato divertente prendermela con lei.."Grazia...prendimi il vestito nero nell' armadio per favore...d' altronde sei una serva qui no?" alzandomi e spazzolandomi i capelli con indifferenza ma la scrutavo dallo specchio...attenzione alla servitù, diceva mia madre..infatti poteva spiarmi e raccontare ad Accio cosa facevo durante la giornata...e se avesso detto lei delle visioni, d' altronde si sapeva tra la gente della plebe della leggenda dei Bastian.
Mi spogliai davanti a lei senza problemi per mostrare il corpo bianco e perfetto, indossai la lingerie più bella e sensuale e il nero vestito e senza dire nulla raggiunsi il salone per vedere se mio marito era fuori casa.
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Guisgard
13-04-2018, 00.50.05
Grazia restò con Altea tutto il tempo che servì a lei per prepararsi e vestirsi.
La dama poi scese nel salone, dove Fulminaccio era con alcuni dei suoi contadini per discutere sulle sementi da comprare alla fiera.
“Oggi andrò a Monsperone.” Disse lui a sua moglie. “Ti serve qualcosa?”
Altea
13-04-2018, 00.54.41
Lo vidi parlare con alcuni contadini, speravo se ne andasse, dovevo andare dallo studioso antiquario.
Mi stupii di quella domanda da parte di quel consorte odioso.."Oh mi chiedi se mi interessa qualcosa...per fortuna Grazia mi ha aiutata a vestire e mi ha servito la colazione, abbiamo ottime sguattere, complimenti per la scelta caro marito" sorridendo sadica "Si, prendimi i migliori vestiti da un sarto, grazie, oppure potrei andare io, mi darete i soldi?" guardandolo "O andrete a spenderli nelle bettole dove avete trovato la vostra cara cameriera" ..che momento di pura soddisfazione e godimento, trattarlo in quel modo.
Lady Gwen
13-04-2018, 00.55.56
Entrai, esortata dal vampiro e poggiai il vassoio sul tavolino in legno accanto al camino.
"C'è qualcos'altro che posso fare per voi?" gli chiesi dunque, con tono rispettoso e deferente.
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Guisgard
13-04-2018, 01.01.55
“Tieni a freno la lingua.” Disse Fulminaccio ad Altea. “Altrimenti te la faccio mozzare. Vestiti?” Sputando a terra. “Devi imparare a fare economia. E riguardo a come spendo il denaro che io mi guadagno sappi che non è affar tuo.” Alzandosi per prepararsi.
Poco dopo partì verso Monsperone con la carrozza.
Il maestro la guardò tutta, con i suoi occhi stretti e sinistramente chiari.
Gwen avvertì una strana sensazione addosso, come se qualcosa la stesse facendo sentire inquieta.
“Magari la tua compagnia...” disse “... sono sempre solo da quando è cominciato il mio viaggio e parlare con una bella ragazza è un piacere che non provo da tempo... ma dimmi... come sta il tuo succube? Quel giovane a te tanto caro? Spero stia meglio...” sorridendo enigmatico.
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Ascoltai pazientemente il soldato, sempre più Incuriosita da questa faccenda.
Un convoglio era stato attaccato, dunque il maresciallo aveva dei nemici, e io in quel momento dovevo assolutamente diventare sua amica, non andandoci a letto questo ormai era assodato, considerando la pietosa scena di poco prima, che sicuramente lo avrebbe tenuto a bada per un po’, ma un modo andava trovato.
“Sapete, alla corte di Francia usano un metodo particolare per far parlare i prigionieri traumatizzati...” con voce suadente “Mi è capitato diverse volte di avere a che fare con simili procedure, vi risparmio i dettagli..” con un sorrisetto divertito “Ma sarei lieta di darvi una mano con questo vostro problema, se sarete così magnanimo da concedermelo..” guardandolo negli occhi e instillando con la magia una vocina nella sua testa che gli suggeriva che questa fosse decisamente un’ottima idea!
Certo non funzionava sempre con tutti, ma valeva la pena tentare, far parlare i prigionieri era davvero una cosa che sapevo fare piuttosto bene, ma il Maresciallo ancora non mi conosceva e preferivo che lo facesse a poco a poco.
Altea
13-04-2018, 01.04.47
A quella risposta rimasi zitta...era stato colto in flagrante e mentre se ne andò dissi ai contadini vicino.."Purtroppo non si ricorda io sono la Contessa de Bastian e oltre questo Palazzo posso prendermene cento" ridendo.
Scesi e andai a cercare Furio, mentre il ciondolo penzolava al mio collo, e la pietra brillava.
Lady Gwen
13-04-2018, 01.08.18
Il suo sguardo mi faceva sentire inquieta, ma cercavo di non soffermarmici, e non solo per rispetto.
Rimasi calma ed impassibile alla sua richiesta e andai lentamente a sedermi su una delle poltrone.
Mi sentivo un po' a disagio, ma non potevo andarmene.
Poi, quando mi chiese di Marko, drizzai le antenne.
Perché c'era qualcosa nel suo tono e nel suo sguardo che non mi convinceva.
"Molto meglio, grazie. Ora è a letto, sta riposando."
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Guisgard
13-04-2018, 01.08.38
Inizialmente il Maresciallo non si curò più di tanto delle parole di Lys.
Per lui quella donna era solo una delle tante sgualdrine che si trovano nelle corti feudali.
Ma poi la magia della dama penetrò nella mente del rude militare, suscitando un interesse che lui non aveva concepito prima.
“Se davvero sarete in grado di farlo va bene...” disse “... vi concederò di venire con me.”
Si congedò per cambiarsi e poco dopo tornò con il suo abito da maresciallo.
Raggiunsero così le segrete del palazzo, dove il soldato era interrogato senza frutto dagli altri militari.
Altea trovò Furio ancora nelle cucine, che con suo zio era impegnato nel lavare pentole e tegami.
Vedendo però arrivare la bella padrona di casa il suo giovane volto si illuminò ed i suoi occhi brillarono di entusiasmo.
Altea
13-04-2018, 01.14.22
Mi avvicinai a Furio e osservai le sue possenti braccia mentre lavava i piatti poi guardai Salamano.."Salamano, direi di congedare Furio, deve accompagnarmi dal mio antiquario che abita prima di Monsperon, mi raccomando mio marito non deve saperlo, state attento quella Grazia non mi veda..secondo me quella se la intende con mio marito" facendo l' occhiolino a Furio.
Guisgard
13-04-2018, 01.18.14
“Ne sono lieto...” disse il maestro “... dopotutto il nostro misterioso ospite è un apprezzato medico nella sua terra e ha saputo aiutarti...” guardando Gwen seduta davanti a lui “... una vera fortuna dunque che sia giunto con me stanotte, vero?” Sorridendo.
Salamano annuì ad Altea, mentre Furio scattò in piedi, si lavò le mani e poi andò via con lei.
Alcuni servitori guardarono i due uscire in carrozza, invidiando il giovane garzone.
“Dobbiamo stare attenti” disse Furio nella carrozza con la dama “che tuo marito non ci veda in città. Dobbiamo stare molto attenti.”
Lady Gwen
13-04-2018, 01.22.54
Ah, ecco.
Era un medico, dunque.
Curioso che mi avesse offerto quella fiala, nemmeno a saperlo.
Ma questo lo tenni per me.
"In tutta onestà, Milord, avrei preferito che il mio familiare stesse bene e che i suoi servigi non si rendessero necessari" dissi con tono compassato, senza far trapelare emozioni "Sono sicura che comprendete il mio stato d'animo."
Lo avrei preferito eccome, ma il caso, volendolo chiamare così, si era messo di mezzo.
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Altea
13-04-2018, 01.27.00
Guardai delle occhiate lascive da parte dei servi e salii in carrozza.."Si infatti, che dobbiamo fare...travestirci...oh bella idea...dai io mi vesto di Ginevra e tu..."pensai sorridendo "Lancillotto? O cosa.." sospirando.."Hai delle idee" tornando seria.
Non fui sorpresa dal fatto che la mia magia avesse funzionato su di lui, dopotutto si vedeva che non era esattamente una cima questo Maresciallo.
E non lo dicevo solo perchè non aveva la benché minima traccia di tatto con le donne, ma proprio perchè mi sembrava che non fosse poi così intelligente.
Io di rado mi sbaglio quando si tratta di comprendere una persona.
Ringraziai con un cenno del capo, mi alzai e seguii lui e il soldato verso le segrete.
Ebbi così modo di ammirare il resto del palazzo e di incuriosirmi sempre di più su questo prigioniero e sull'attacco che avevano subito le milizie del Maresciallo.
Il mio signore mi aveva ben spiegato quanto le informazioni possano essere preziose, e io stavo per ottenerne.
Giunti nelle segrete sapevo che nessuno avrebbe apprezzato la mia presenza e io non avevo tempo di star lì ad entrare nella mente di ciascuno di loro, mi sarebbero servite troppe energie, che preferivo conservare per quel bel maschio che mi aspettava a casa. Così decisi di mettermi subito all'opera, in modo che nessuno avrebbe osato fiatare.
Senza curarmi di niente e di nessuno mi avvicinai al prigioniero, guardandolo negli occhi, uno sguardo che voleva leggergli nell'anima.
Il poveretto non aveva idea che le sue pene stessero per cominciare in quel momento.
"Allora..." sorrisi, guardandolo negli occhi "Questi galantuomini ti hanno fatto delle domande.." con la voce suadente, calda.
Lasciai che la mia magia lo raggiungesse, lo riempisse, provocandogli un senso di benessere in tutto il corpo, la fatica e il dolore erano scomparsi, e con loro lo spavento. Sì, posso usarlo anche per queste cose, ma infliggere dolore è molto più appagante che guarire, a meno che ovvio non sia strettamente necessario, come quella volta che il duca di York cadde da cavallo proprio prima di salire da me, certo non avrei rinunciato al mio piacere perchè quell'idiota non era capace di stare in sella! Ma non era il momento si stare a pensare a queste cose ora.
"Non lo sai che è maleducazione non rispondere?" sempre fissandolo negli occhi.
"Accadono brutte cose a chi è maleducato.." sempre con lo stesso tono calmo, caldo, quasi ipnotico.
A quel punto, quella stessa magia benefica si tramutò in qualcosa di molto peggio, di incredibilmente crudele e doloroso, come se mille coltelli lo trafiggessero ovunque, come se non vi fosse posto del suo corpo e forse anche della sua anima che non sanguinasse, non si contorcesse, no implorasse pietà.
"E tu non lo sei, dico bene?" continuai, dolcemente, lasciando che la magia tornasse benefica, liberandolo da ogni dolore e da ogni spavento "Allora adesso ci dirai tutto quello che sai sull'attacco...".
Guisgard
13-04-2018, 01.33.03
“No, non lo comprendo.” Disse il maestro a Gwen. “O meglio, non lo ammetto. Il tuo attaccamento a quel mortale, a quel ragazzo insignificante non ti porterà fortuna.” Guardandola negli occhi quasi come se il tono avesse un che di profetico e di minaccioso. “Attenta...” aggiunse con tono basso.
La fissò per un altro lungo istante.
“Se non hai altro da aggiungere” mormorò “puoi andare.” Congedandola.
“L'unica idea è quella di essere prudenti...” disse Furio ad Altea.
Restò poi a lungo in silenzio.
“Forse non solo dal fantasma devi essere liberata, ma anche da lui...” aggiunse rompendo il suo silenzio.
Lady Gwen
13-04-2018, 01.38.33
Forse ribattere non era la cosa migliore.
Ma non mi importava.
"Avete ragione. Ho agito per semplice riconoscenza. In questi anni mi ha servito più che egregiamente e mi sembrava giusto ricambiare il favore. Questo è quanto" con tono freddo, distante e distaccato.
E se lui parlava per Marko, che era il mio servitore, cosa avrebbe detto per Elv?
Benché Elv fosse ahimè giunto alla fine della sua vita mortale ormai, ma questo a lui non lo avrei detto.
Feci un piccolo inchino ed uscii quando mi congedò.
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Altea
13-04-2018, 01.39.07
A quelle parole mi voltai verso di lui..."Si, sembra proprio di si...non vorrei quel fantasma ti perseguiti, ricorda ve ne sono due...quella della Dama Nera e quello del nobile Afragolignonese" guardandomi attorno poi dal finestrino della foresta.."Sai, si dice in questi boschi ci siano delle bande, io non li ho mai visti..saranno dicerie...una sorta di Robin Hood..che sciocchezze, sono anni ci vivo, li avrei visti e sentiti" dubbiosa.
Guisgard
13-04-2018, 01.44.03
La magia oscura di Lys raggiunse il soldato, torturandolo e portandolo all'estremo.
“Si...” disse “... parlerò!”
“Sembra si sia ripreso...” fece il Maresciallo “... madama ha molte doti... alcune in bella mostra, altre segrete...” fissandola lascivo “... avanti, parla.” Ordinò al soldato sopravvissuto.
“Siamo stati attaccati...” questi “... era notte...”
“Quanti erano?” Chiese il maresciallo.
“Uno solo...”
“Un solo uomo ha sgominato un manipoli di voi soldati?”
“Non era un uomo...”
“Cosa?” Il Maresciallo.
“Era... era un demonio!” Esclamò sudando il soldato. “Un demonio dell'inferno! Indossava un armatura tutta d'oro! Era un demonio, lo giuro!”
“Costui ha perduto il senno.” Il Maresciallo a Lys. “E' inutile star qui ad interrogarlo.”
Gwen uscì dalla stanza e tornò di sotto.
La casa era pigra e silenziosa, con le sue tende abbassate, l'odore di chiuso ed un'atmosfera tetra e decadente.
Ad un tratto la vampira dai capelli rossi sentì un calpestio giungere da fuori.
Poi il nitrito di un cavallo.
“Hai ignorato ciò che ho detto...” disse Furio con tono freddo ad Altea “... non solo i fantasmi ti rendono infelici... ma anche tuo marito... ed io voglio ucciderlo per te...” fissandola.
Lady Gwen
13-04-2018, 01.46.49
L'atmosfera era pigra e silenziosa, non c'era nessuno in giro e dovevo tenere le tende chiese per il maledetto sole là fuori.
Il mio capo scattò in direzione del nitrito di un cavallo e immaginai che dovesse sicuramente essere Elv.
Mi diressi subito al portone e lo aprii di poco, tanto quanto bastava per guardarlo e non morire.
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Altea
13-04-2018, 01.48.43
A quelle parole di Furio avvertii dei brividi di freddo, quasi paura...chi era mai questo ragazzo..forse era folle davvero.."Ucciderlo? Ma stai scherzando..non sei un assassino...Furio, non ti comprendo scusa, appena mi hai conosciuto hai mostrato una folle gelosia per me e ora pure saresti disposto ad uccidere, spero tu stia scherzando" toccando il ciondolo nervosamente...avevo paura..si lo ammettevo.
Guisgard
13-04-2018, 01.53.13
Gwen guardò dal portone appena socchiuso un cavallo giungere nel cortile.
Il suo cavaliere smontò e lo portò nella scuderia.
Poi si avvicinò al portone e vedendolo socchiuse bussò, per poi spingere ed entrare.
Qui trovò la bellissima vampira dai capelli rossi e le sorrise.
“Eccomi...” disse guardandola “... credo sia stata la notte più lunga della mia vita quella appena trascorsa...” cercando la sua mano.
“Quell'uomoè rozzo e cattivo.” Disse Furio. “Finchè sarai sua moglie non potrai mai essere felice. Io impazzisco se penso che ogni notte può toccarti, farti sua, anche contro la tua volontà... resterai imprigionata per sempre se lui vivrà... io voglio ucciderlo affinchè tu sia libera...” stringendo la sua mano “... dimmi cosa pensi? Mi credi cinico? Un assassino? O solo uno sciocco ragazzo?”
Lady Gwen
13-04-2018, 01.57.10
Presto il cavallo fu privato del suo cavaliere, che mi raggiunse dopo poco.
Avrei potuto dire che vederlo mi aveva scaldato il cuore, se non fosse stato che non c'era più un cuore a battere.
Ma ciò non mi avrebbe impedito di provare qualcosa di forte per lui.
Gli sorrisi anch'io e strinsi la sua mano.
Oh, avesse saputo quante notti avevo trascorso io, buie ed interminabili...
"Vieni, andiamo in camera tua, devo parlarti..." gli dissi piano.
Lo presi la mano e raggiunsi la stanza che gli avevo assegnato il giorno prima.
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Ascoltai l'uomo sempre più interessata.
Un solo uomo con l'armatura d'oro aveva assalito un intero manipolo di soldati del Maresciallo?
Accidenti, dovevo conoscerlo.
Forse a loro poteva sembrare assurdo, incredibile, ma io sapevo bene che esistevano forze a questo mondo troppo grandi per le menti semplici e attaccate al piano materiale.
La cosa mi incuriosiva, avrei riferito quanto scoperto al mio padrone, chissà se lui l'avrebbe trovato interessante.
Sorrisi enigmatica al maresciallo quando parlò delle mie doti visibili e invisibili.
"Un buon giocatore non scopre certo tutte le sue carte migliori al primo giro di mazzo, dico bene?" fissandolo negli occhi.
Tuttavia, lui non fu affatto soddisfatto della risposta del sopravvissuto, e decise che aveva perso il senno. Mi chiedevo come Monsperone potesse essere ancora in piedi con uno così al governo.
Ma a me, che loro credessero o meno all'armatura d'oro, non importava granché. Avevo avuto le informazioni, e speravo di aver come minimo incuriosito il Maresciallo in modo da avere un secondo invito.
"Sì, avete ragione.." alzando le spalle "Poverino!" scuotendo la testa.
Altea
13-04-2018, 01.59.30
"Mi fai paura in questo momento" mentre teneva le mie mani.."Si, cinico...e un assassino, non credi nel Signore e cosa concluderesti..lo uccidi, ti scoprono e finirai i tuoi giorni in carcere e non mi vedrai più se è questo che vuoi. A volte pure io ho desiderato ucciderlo, ma non lo farei mai...vorresti sfidarlo a duello? Peggio ucciderlo come un infame...smetti Furio..non pensarci nemmeno" mi gettai contro il sedile della carrozza sospirando.
Guisgard
13-04-2018, 02.09.16
Elv prese la mano di Gwen e la seguì nella camera che lei stessa gli aveva assegnato.
Entrarono e lui chiuse la porta dietro di loro.
“Un eroe che torna a casa” disse lui divertito “non merita neanche un bacio?” Sorridendole.
“Si, potrei finire in galera e forse anche impiccato...” disse Furio ad Altea “... ma almeno tu saresti libera... questo mi basterebbe sapere, anche per morire in pace... non capisci quanto io ti ami?” Cercando la sua mano.
“Sarà il caso di mandare uno squadrone a pattugliare il bosco, signore.” Disse uno dei soldati.
“Si, buona idea.” Annuì il Maresciallo. “Ora temo di dovervi congedare, madama...” a Lys “... ma presto conto di rivedervi... stavolta il nostro incontrò durerà parecchio...” baciandole la mano con la lingua lasciva.
Altea
13-04-2018, 02.13.45
Non comprendevo, Furio era strano, non era più il ragazzo solare di sempre, era cambiato e la qual cosa mi inquietava.."La morte...morire per me, impiccagioni...Furio ti senti bene? Come puoi dirmi di amarmi follemente, mi conosci si o no da due giorni.." la cosa mi turbava, sembrava il fantasma della Rosa Nera.."Furio...invece parlami della tua famiglia, dei tuoi luoghi di origine" cercando di cambiare discorso.
Lady Gwen
13-04-2018, 02.13.55
Chiuse la porta dietro di noi.
E gli sorrisi a quelle parole.
"Addirittura, eroe?" con un sopracciglio alzato e il tono divertito.
Lentamente e con passo felino mi avvicinai a lui, baciandolo altrettanto lentamente, ma con trasporto.
Mi era mancato, tanto, ed era stato l'unico fin'ora a far riemergere una parvenza di vita nel mio corpo morto e freddo, l'unico, a farmi rimpiangere quella scintilla segno della nostra esistenza sulla terra.
Molto più della scia di sangue che ci lasciavamo dietro da secoli innumerevoli ormai.
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Delle squadre a pattugliare il bosco... niente più divertimento con i briganti, dunque, che peccato quei tre che avevo ucciso non erano per niente male.
Fortunatamente il maresciallo mi congedò, la sua presenza cominciava ad essere un po' troppo per me, mi dava decisamente sui nervi.
Gli sorrisi, porgendogli la mano da baciare.
"Conterò le ore, Maresciallo.." con una voce calda e sensuale.
Così, lasciai il castello di Monsperone e mi diressi alla mia dimora, sperando che il mio signore avrebbe apprezzato le informazioni che gli avevo portato.
Non vedevo l'ora di essere a casa... oh per un sacco di motivi, tipo due occhioni azzurri che mi aspettavano.
E non hai ancora assaggiato il giardiniere...
Giusto, anche quello!
Guisgard
13-04-2018, 02.33.17
“Cosa c'entrano ora i miei luoghi d'origine...” disse Furio deluso, per poi scuotere il capo “... non capisci che Fulminaccio è un marito padrone?”
La carrozza proseguiva il suo percorso verso Monsperone.
Ci arrivò poco dopo, attraversando le sue porti e ritrovandosi in una vivace piazza piena di botteghe.
Subito Elv rispose a quel bacio di Gwen, stringendola fra le braccia, contro il suo petto ed affondando con passione e desiderio la sua lingua calda fra le labbra di lei.
Come un alito di vita in quella bocca così profana di umanità, così avida di carnalità e così pagana di rapporti sinceri.
La baciò scaldandole il cuore, per quanto possa avvenire in una creatura oscura come era ormai lei da secoli.
Il Maresciallo fece riaccompagnare Lys al suo castello da una carrozza.
Qui trovò il fidato Stuarto ad accoglierla.
“Bentornata, madama.” Disse il vecchio.
Altea
13-04-2018, 02.38.04
A quelle sue parole ebbi un brivido..non volle rispondere, era ossessionato dal fatto di ucciderlo, avvertii freddo e poi caldo e davanti a me vidi lei e lui..[I]"Non mi importa, io lo ucciderò e tu fuggirai con me, prima di andarmene" lui con volto di sfida mentre lei velata lo accoglieva forse nell' ultimo bacio che dannò noi tutte per sempre.
http://www.kavusclub.it/uploads/filmfoto/2031/kingdom-of-heaven-1-1417949961.jpg
Lady Gwen
13-04-2018, 02.43.48
Quel calore che insisteva a scivolarmi addosso, senza riuscire a penetrare attraverso quella cortina marmorea che mi rivestiva, ma mi bastava.
Mi bastava sapere che ci fosse.
Perché voleva dire che qualcosa potevo ancora provarla e l'oscurità non era riuscita a togliermi tutto.
Interruppi non troppo bruscamente quel bacio da cui non mi sarei mai staccata e cercai i suoi occhi.
"Adesso però devi farmi parlare..." mormorai, un po' scherzosamente, ma in realtà ero tesa e nervosa.
Feci sedere entrambi su un divanetto, ma non sapevo bene come cominciare.
"Beh, immagino tu abbia visto alcune cose un po' strane, qui... Come ad esempio le tende chiuse di giorno, o magari hai notato qualcosa di strano in noi..." iniziai, con cautela.
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Ecco, finalmente ero tornata a casa.
Vederla da lontano era stato molto bello, dopotutto quel palazzo era bellissimo, il mio padrone era stato decisamente magnanimo con me nel concedermelo.
Ma lui era sempre buono con me, non potevo lamentarmi.
"Buongiorno Stuardo!" salutai il vecchio servitore "Novità interessanti?" dissi, ma senza degnarlo di particolare attenzione.
"Io vado in giardino..." annunciai, dirigendomi verso l'esterno del palazzo alla ricerca di Aegos o del giardiniere che allietassero la mia giornata, cercando sempre di evitare le aiuole.
Devo ricordarmi di dire al giardiniere di toglierle tutte... sono solo d'impiccio!
Guisgard
13-04-2018, 02.50.00
Furio non disse più nulla.
Il giovane garzone, attratto fortemente da Altea, si era ritrovato in una storia più grande di lui, complicata e misteriosa ed aveva realizzato che uccidere Fulminaccio era il solo modo per liberare la sua padrona.
Giunta la carrozza al centro della città, il cocchiere chiese ad Altea dove desiderasse andare.
Si sedettero entrambi su un divanetto.
“Si, in effetti si...” disse Elv giocherellando con il lembo dell'abito di Gwen “... siete un po'... come dire? Misteriosi ed originali, ecco.” Sorridendo. “Ma ti trovo molto affascinante, mia gotica dama.” Facendole l'occhiolino.
Lys arrivò nel cortile, dove alla sua destra si andava verso le scuderie ed alla sua sinistra si entrava nel giardino.
Stuarto le aveva comunque riferito che non vi erano novità.
Lady Gwen
13-04-2018, 02.53.01
Deglutii e sospirai silenziosamente.
Fosse stato così semplice...
"Non è solo questo..." dissi piano "Lo so che non è molto facile da capire, da accettare, ma..." era il momento, lo guardai dritto negli occhi "Noi... Noi siamo vampiri."
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Altea
13-04-2018, 02.55.41
Mi destai ma davanti a me vi era l'immagine di lui.. Quel cavaliere che la notte prima mi aveva fatta sua e un brivido mi percorse la schiena e quel ciondolo si fece fuoco.. "Da Monsieur de Bary, lo studioso antiquario" dissi al cocchiere.
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Guisgard
13-04-2018, 03.04.37
Elv guardò Gwen negli occhi.
Poi scoppiò a ridere.
“Dai, che scherzi fai...” disse lui divertito “... ammetto siete tutti pallidini, chiusi dentro, magari anche anemici, ma mi credi davvero un credulone se vuoi prendermi in giro così.” Ridendo.
Il cocchiere annuì ad Altea e portò la carrozza dove lei aveva indicato.
Così si fermarono davanti all'antiquario di Monsperone.
“Forse è meglio che io aspetti qui fuori...” disse Furio “... controllerò così che non arrivi Fulminaccio...”
Scelta ardua, dunque, il giardino o le stalle?
Restai lì pensierosa, per un lungo istante, e Aegos avrebbe dovuto prendere quel momento di esitazione come un complimento, considerando che difficilmente mi fermavo a pensare se assaggiare una nuova specialità o prenderne una che già conoscevo, lo facevo unicamente se quest'ultima era decisamente fenomenale.
Ma in quel momento ero decisamente curiosa di vedere se il giovane che avevo intravisto dalla finestra fosse all'altezza delle mie aspettative.
Così, presi la via per il giardino, e poi dovevo dirgli di togliere le aiuole, nulla mi spaventa più di un fiore.
Lady Gwen
13-04-2018, 03.13.24
Non potevo dirmi sorpresa della sua reazione.
Chi mai ci crederebbe?
Peccato che fosse indispensabile che lui ci credesse.
Inspirai a fondo, mi concentrai sul suo meraviglioso profumo e i miei occhi diventarono completamente rossi, mentre i canini aguzzi si allungavano.
Non dissi nulla, attesi solo che assimilasse ciò che aveva appena visto.
Perché sapevo che non sarebbe stato facile.https://uploads.tapatalk-cdn.com/20180413/cbc5e71e9189dfd0b9f2a1dba15ea0dd.jpg
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Guisgard
13-04-2018, 03.19.28
Lys alla fine imboccò la direzione verso il giardino.
I incamminò in un vialetto attorniato da piante di bosco, boccioli ormai in fiore ed alberi dai rami carichi di verdi foglie.
Infondo al vialetto intravide un giovane.
Era il giardiniere visto appariva impegnato con alcune piante.
Era bruno, dagli occhi azzurri e lo sguardo pulito.
https://taquilladecine.com/wp-content/uploads/2015/09/tom-cruise-biografia-curiosidades-el-ultimo-samurai.jpg
Nel vedere tutto ciò, Elv apparve incredulo, sgomento, impaurito.
Indietreggiò ma cadde poi a terra, arrivando fino ad un mobile contro la parete.
Guardava Gwen e quei suoi occhi rossi, i canini sporgenti ed aguzzi.
Non credeva ai propri occhi.
“Cosa...” disse agitato “... cosa diavolo sei?”
Cercavo di non guardare in basso, di cercare i rami frondosi, le nuvole, anche se ero costretta di tanto in tanto a guardare dove mettevo i piedi.
Alla fine lo vidi, un ragazzo, con gli occhi azzurri i capelli scuri, eppure diverso da Aegos, lo sguardo più pulito i lineamenti più dolci.
Oh sì, non era affatto male.
Il mio signore si era superato questa volta circa gli animali da compagnia.
"Voi dovete essere il giardiniere..." con voce imperiosa, restando a guardarlo lavorare.
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Lady Gwen
13-04-2018, 03.28.34
Rimase impaurito e sgomento per terra, contro un mobile.
Mi sentii malissimo in quel momento, non avrei voluto che mi vedesse in quel modo.
Improvvisamente mi vergognai della mia condizione, poiché leggevo il terrore nei suoi occhi.
Lo stesso terrore che di solito mi eccitava ed esaltava, un attimo prima di mettere fine alla vita dell'ennesima vittima.
Ma non adesso.
Perche Elv era la persona che amavo, non la mia vittima.
Fui tentata di alzarmi, andare là ad abbracciarlo e rassicurarlo, ma non era il momento, infatti rimasi seduta, limitandomi a ritirare i canini.
"Lo so, lo so che fa paura, ma non devi averne. Perché non potrei mai farti del male, mai. Ucciderei senza pensarci un attimo chiunque dovesse torcerti un capello" mormorai, cercando i suoi occhi neri "E c'è una cosa che posso fare... Per te, per noi... Ma solo se mi dirai di sì..." allungando una mano verso di lui.
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Guisgard
13-04-2018, 03.38.16
Lui si voltò di scatto nell'udire la voce di Lys.
Si voltò e restò a guardarla stupito, quasi rapito da quella dama bellissima, dai modi decisi e sicuri, la voce imperiosa e l'abito generoso e sensuale.
“Si...” disse titubante “... si... immagino siete madama la padrona... io sono Icarius, al vostro servizio, signora...” con un inchino e lo sguardo azzurro visibilmente emozionato.
Elv scosse il capo e con un cenno della mano fermò Gwen.
“No...” disse “... non voglio nulla da te... ora capisco perchè Setto è fuggito... lui è Credente... aveva fiutato il marcio... no... io non voglio avere nulla a che fare con questo luogo... dici di tenere a me? Allora fammi andare via... voglio andarmene e dimenticare tutto...” fissandola con terrore misto a rabbia.
Lo guardai negli occhi, quasi volessi scrutarlo, comprenderlo, leggergli l'anima e farla mia.
Quegli occhi azzurri così intensi, quell'espressione quasi imbarazzata, il tono titubante... perchè mi stavano eccitando in un modo così viscerale?
Oh che carino, sembra emozionato.
Com'era diverso da Aegos, sembrava un tenero cerbiatto che avrei volentieri dilaniato per vedere com'era dolce la sua carne.
Decisamente un bel regalo, mio signore, oh si...
Gli concedo un sorriso benevolo, ma continuo a fissarlo come un predatore guarda la sua preda, con quella scintilla negli occhi di chi sà che non resterà niente di te quando avrò finito.
"Sono Lady Lys.." annuendo "Ti sarei grata se sradicassi tutte le aiuole del giardino, non amo i fiori!" con aria di disgusto.
Era uno in realtà, il fiore che detestavo più di qualunque altra cos al mondo, ma per estensione avevo iniziato a odiare la categoria.
"E ti pregherei..." con la voce calda, sensuale, avvicinandomi a lui "Di obbedire a questo mio ordine anche se ti verrà chiesto il contrario..." sempre più vicina a lui, sempre più provocante.
"Rispondi a me..." con la voce calda, sensuale, così vicino a lui che poteva sentire il mio profumo, il calore del mio corpo "A me soltanto, sono stata chiara?" guardandolo dritto negli occhi.
Lady Gwen
13-04-2018, 03.56.19
Ovvio che ora mi vedesse come un mostro.
E questo ero.
Riuscivo quasi a vedere il mio orribile riflesso nei suoi occhi, e ormai il danno era fatto.
Il terrore che iniziò ad insinuarsi in me fu che lui ormai avesse già deciso che non sarebbe tornato sui suoi passi.
Attenta
Quella parola del Maestro, il suo discorso, mi rimbombarono nella mente.
Il suo tono, il suo sguardo eloquente e ammonitore.
Mi ero illusa che Elv potesse amarmi anche così, ma era tutto inutile.
"Potrei donarti la vita eterna..." mormorai piano "Niente più morte, niente più ferite o malattie. Lo hai detto anche tu, una lunga ed eterna notte per amarsi. È questo che to offro, oltre me stessa, se sceglierai di non vedermi solo come un mostro" guardandolo negli occhi "Sei stato l'unico capace di far crollare mille anni di certezze che avevo così sapientemente costruito, una dopo l'altra. Mi hai fatto rimpiangere la vita che sentivo nel tuo corpo e non più nel mio. Mi hai fatto odiare l'idea che tu potessi essere così esposto e vulnerabile alle intemperie del tempo, della morte e della malattia, mentre io avrei continuato a godere delle grazie di un'oscurità che mi è stata imposta la notte di secoli e secoli fa, senza che lo volessi. Senza che potessi sentire un'ultima volta il sole sulla pelle o il sapore di un buon piatto. Mi hai fatto vergognare della mia condizione, perché la bellezza e l'immortalità possono essere terribili flagelli, alle volte. Ma se saremo insieme, se anche tu ti unirai a me, sarà tutto diverso. Nessuna notte sarà troppo lunga o troppo buia, trascorrendola insieme. Ti amo, Elv. Perdutamente. Credo che il tuo desiderio si fosse avverato ancor prima che tu lo esprimessi e ora nulla potrebbe lenire la mia sofferenza come il tuo sì al dono che voglio farti..." parlai come mai avrei parlato a nessuno, con la speranza negli occhi che lo guardavano.
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Guisgard
13-04-2018, 04.17.11
“I fiori sono segno di bellezza, madama...” disse Icarius a Lys.
Poi lei si avvicinò categorica e sensuale, decisa e calda, eroticamente ipnotica e lui annuì.
“Si, certo...” fissandola ormai vicinissima “... come madama desidera... voi siete la padrona...” con lo sguardo pulito e cristallino.
“No... non è Amore questo...” disse Elv a Gwen scuotendo la testa nervosamente, con le mani fra i capelli “... se davvero mi ami... se è così, lasciami andare via... adesso... fallo se mi ami... se sai davvero amare, se in te vi è ancora qualcosa di umano...” avvicinandosi alla porta.
Lady Gwen
13-04-2018, 04.26.19
Dopo quelle parole, dopo aver parlato col cuor in mano, non cambiò idea.
E non gli davo torto.
Chi mai avrebbe potuto amare un mostro?
Sentivo dentro un macigno, destinato a tormentarmi per l'eternità.
Perché le lacrime che lavavano via il dolore ci erano precluse.
I vampiri non potevano piangere.
E non potevano morire.
Destinati solo a soffrire in eterno.
"Puoi andare via quando vuoi... Non sei prigioniero..." mormorai piano, con voce atona e lo sguardo nel vuoto "Ma prima, apri questa tenda e uccidimi... Se non vuoi che io soffra eternamente per la tua assenza, se anche in te c'è qualcosa di umano, metti fine alla mia esistenza ed io non esisterò più su questa terra... E non potrò più nuocerti..."
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"Non per me, sradicali tutti e sostituiscili con delle piante, anche esotiche, piante con solo foglie, sono sicura che saprai trovarne di bellissime!" liquidando la questione con un brusco cenno della mano.
Quella vicinanza era inebriante, calda, sensuale.
Potevo sentire il calore del suo corpo, il battito del cuore accelerato, i suoi occhi così belli, puri cristallini. Mi fanno venire una voglia immensa di sporcarli, di farli miei, di contaminarli con la mia lussuria sfrenata.
Oh scommetto che una meraviglia come lui sboccerebbe come uno di quei fiori che detesto.
"Ma che bravo che sei.." con la voce calda, sensuale, da chi non vede l'ora di mangiarsi il bocconcino succulento che ha davanti, il sorriso enigmatico che lasciava trasparire le mie intenzioni, e la mano che si allungava sul suo viso per fargli una carezza, lenta, calda, lasciva, mentre il mio sguardo accarezzava senza pudore tutto il suo meraviglioso corpo, immaginandolo alla mercè del mio desiderio.
Guisgard
13-04-2018, 04.36.19
“Non dire sciocchezze, non ti ucciderò mai...” disse Elv a Gwen “... io non sono un assassino... e poi … poi... lasciamo perdere.” Smettendo di fissarla. “Devo andare...” aprendo la porta, per poi voltarsi a fissarla.
Non disse nulla ed andò via, chiudendo la porta.
Un attimo dopo Gwen sentì un sordo rumore giungere dal corridoio.
Icarius restò immobile a quella carezza di Lys, forse trattenendo il respiro per un attimo.
La guardava negli occhi con quei suoi occhi azzurri e puliti, un po' in soggezione davanti alla bellezza ed alla determinazione della padrona.
“Si, madama...” disse annuendo.
Un attimo dopo Lys notò qualcosa.
Un fiore in un cespuglio.
Non un fiore normale, ma un'amamelide.
http://www.inherba.it/wp-content/uploads/2016/05/Amamelide-3.jpg
Lady Gwen
13-04-2018, 04.44.21
Lo guardai.
"Vuoi lasciarmi soffrire? È così che dicevi di amarmi?" soffiai.
Si voltò ancora a guardarmi, poi andò via, lasciandomi nel mio oceano di oscurità e immenso dolore.
Non vedevo un'eternità possibile davanti a me.
Non così.
Passò un istante prima che mi ritrovassi con un lembo della tenda fra le dita.
Era quasi fatta.
Era quasi finita.
Dovevo solo scostarla.
E tutto sarebbe finito.
Un'impercettibile lama di luce riuscì a penetrare dalle tende... Ma sentii un rumore sordo nel corridoio e subito corsi fuori.
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Altea
13-04-2018, 14.52.56
Guardai Furio in modo duro e serio.."Si, è meglio pure teniamo un certo distacco" freddamente.
Scesi dalla carrozza e vicino allo studio di Monsieur de Bary vidi una sartoria pregiata, mi venne un desiderio malizioso...oh marito caro, ora andrò a comprarmi un vestito vezzoso con i miei soldi.
Entrai nella sartoria, vi erano di bellissimi ma non potevo ora comprarne a volontà e nemmeno troppo frivoli, perciò optai per uno bello, che risaltava le forme del mio corpo. Mentre lo provavo pensai al discorso di Furio, non mi era piaciuto...forse doveva essere tenuto lontano, pure da me stessa...non avrei voluto uccidesse davvero mio marito, piuttosto avrei preferito fuggire dove nessuno mi avesse trovata.
E poi io avevo deciso...ero di Lui...e mi avesse portata giù negli Inferi o nel Paradiso dove viveva per amarmi.
Pagai in contanti, uscii ed entrai nello studio e bottega del famoso e rinomato studiato Monsieur de Bary.
"Buongiorno, sono la Contessa Altea de Bastian" guardandomi attorno.
https://i.pinimg.com/originals/6a/f0/c3/6af0c343b2b6fd8779edc144b44d6470.jpg
L'amamelide, il fiore del mistero, della magia, degli incantesimi.
Un fiore unico, raro, un fiore a cui il mio destino è legato intimamente, intrecciato a doppio filo, come se tra i suoi petali si nascondesse il segreto stesso della vita.
Ogni cosa si fermò, per un momento, come se l'incanto rubasse un istante allo scorrere irrefrenabile del tempo.
Un istante per l'incertezza, per l'incredulità, per quei momenti in cui accade così, senza preavviso, davanti a ignare comparse di questo mondo.
Sono di nuovo qui...
Inspirai a pieni polmoni l'aria intorno a me, guardandomi poi intorno per capire dove fossi, che con quella non si può mai sapere.
Vidi il giardino, il palazzo sontuoso alle mie spalle... ero a casa.
La nuova casa, per lo meno, ed era giorno, dunque se ero fortunata potevo avere un sacco di tempo per me.
Mi resi conto di avere addosso un abito incredibilmente scollacciato e inappropriato.
Quella maledetta sgualdrina guarda come va in giro vestita!
Portai una mano al petto e usai la mia magia per mutarlo in un altro, decisamente più appropriato e adatto a una fanciulla.
Sapevo di non dover usare la magia per quelle frivolezze, ma andare in giro con tutto il decolletè in mostra andava contro ogni principio morale, per non parlare della decenza e del pubblico decoro.
Ma Lys, o come diavolo si faceva chiamare, non aveva né l'una, né l'altra, né l'altro ancora.
Sospirai, come ogni volta il senso di colpa era opprimente.
Non c'era giorno che non me ne pentissi, che non facessi penitenza per quel terribile peccato. Era stata colpa mia, tutto quello era colpa mia.
Quanto tempo era passato? Quanto altro tempo della mia vita avevo perso per colpa sua? Colpa mia...
Non mi importava, avrei usato tutto il tempo che avevo a disposizione per continuare la mia ricerca, ero così vicina, così vicina a trovare il testo mancante. Dovevo correre in biblioteca e continuare i miei studi, sì, immediatamente. Non c'era nient'altro per me, nella vita, solo la disperata ricerca di un modo per cancellare quel giorno maledetto di vent'anni prima.
Era giusto così, era la giusta punizione per il mio peccato.
Solo allora mi accorsi del ragazzo che mi fissava, come imbambolato.
Oh certo, dovevo pensare anche a lui.
Lasciai che la mia mia magia lo raggiungesse, come una dolce carezza, donandogli l'eco della voce di Lys che lo congedava, e il vago rumore dei passi che annunciavano il mio arrivo.
In quell'istante mi fermai a guardarlo, era davvero bello, il ragazzo più bello che avessi mai visto, con quegli occhi azzurri che sembravano nascondere tutti i segreti del mare e del cielo che si specchia su di esso all'orizzonte.
Quando si riprese mi ritrovò lì a fissarlo con due occhi luminosi e chiari, quasi incuriositi, indagatori, come se lui si fosse immacolato lì a guardarmi senza motivo e io mi stessi chiedendo cosa fosse successo.
"Dicevo che sono bellissimi.." sorridendo, un sorriso luminoso, chiaro.
Chissà se Lys aveva già corrotto l'anima di questo ragazzo, anche se dai suoi occhi non sembrerebbe, come possono essere marci due occhi così puri?
Lo avrei scoperto presto. Era sempre così, ovunque andavamo, i servi non erano mai dalla mia parte, perchè lei li accoglieva nel suo letto indecente!
Non so quante volte ha fatto radere al suolo intere aiuole, o fatto bruciare i miei libri mentre era viva, se non avessi trovato il modo di nasconderli, probabilmente lo avrebbe fatto anche stavolta. Era il demonio in persona quell'abominio di donna, e pensare che veniva da me, da dentro di me mi lacerava perennemente l'anima.
"L'amamelide mi ha sempre affascinato, vorrei che ve ne fossero in ogni angolo del giardino, e anche sulle fioriere alle finestre, insieme ad altri fiori che sono sicura sceglierai con molta cura.." la voce era carezzevole, dolce, rassicurante, quell'ordine era dato in modo gentile, con un sorriso luminoso e lo sguardo chiaro e lucente.
"Oh, perdonami, non conosco il tuo nome..." dissi poi guardandolo nei bellissimi occhi blu.
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Guisgard
13-04-2018, 17.45.06
Fuori dalla stanza, nel corridoio, Gwen vide steso a terra senza conoscenza Elv.
Accanto a lui c'era Nikolaj che lo aveva tramortito alle spalle.
“Stava andando via...” disse “... sconvolto... forse aveva scoperto la verità... peggio per lui, non lo racconterà a nessuno...” con un ghigno.
Altea entrò dall'antiquario, una bottega ben ordinata e con diversi oggetti e monili di vario valore.
“Buongiorno, madama.” Disse un uomo impettito. “In cosa posso aiutarvi?” Con tono cortese.
Altea
13-04-2018, 17.55.20
Mi illuminai nel sentire la voce di Monsieur de Bary.."Oh buongiorno..quanto tempo e vedo avete oggetti meravigliosi" sospirando "Purtroppo mio padre mi ha dato a un uomo tirchio e grezzo, e non posso impreziosire la mia casa coi vostri gioielli" sistemando la ampia scollatura del vestito e tolsi dal mio collo la collana che sentivo ardere tra le mie mani.
"Sono venuta qui per sapere di questa collana" posandola sul suo tavolino, ha delle scritte, un simbolo e pure una pietra..sembra di secoli fa quasi.
Guisgard
13-04-2018, 18.31.08
La magia di Clio era riuscita a confondere il giovane giardiniere, rendendo la sua entrata in scena normale, logica e non frutto di un misterioso incantamento.
Icarius la guardò colpito dal suo candore e dalla sua dolcezza, dalla solarità del suo volto e dalla cortesia raffinata dei suoi modi.
“Icarius, madama...” disse lui ancora sorpreso “... immagino siate l'altra padrona... Stuarto me ne ha parlato... vostra sorella era qui fino ad un attimo fa...” guardò le aiuole intorno a loro “... veramente proprio vostra sorella mi ha incaricato di estirpare ogni fiore del giardino, madama...”
“Ora vediamo subito, madama...” disse l'antiquario prendendo il medaglione di Altea, per poi guardarlo con attenzione “... si, è molto antico... non è in buonissimo stato e ciò lo rende meno prezioso... tuttavia è un monile di una certa importanza, almeno nobiliare diciamo così... vedete? E' inciso il simbolo di Usciano... si tratta di una regione del regno di Afragolignone famosa per i suoi guerrieri... nobili Uscianesi giunsero qui secoli fa, arruolati nell'esercito ducale Capomazdese... dopo la sconfitta di questo molti andarono via o furono cacciati... vi sono alcuni ex possedimenti di una nobile famiglia Uscianese, appena fuori Monsperone, poi confiscata dal Maresciallo... come detto non ha un grosso valore economico, madama, visto il cattivo stato in cui si trova, ma magari potrebbe interessare qualche nobile Uscianese, ammesso ve ne siano ancora... resta tuttavia un pezzo molto interessante storicamente.” Sorridendole e restituendo il medaglione alla dama.
Altea
13-04-2018, 18.40.46
Trasalii a quelle parole.. "Non mi interessa il valore storico...però mi avete dato un grande aiuto...aspettate, forse quel Palazzo era ed è tra il bosco di Chanty vicino al mio castello..vi è un leone sul portone di ottone..dove ora abito. Ma dove si potrebbero trovare gli Uscianesi ora, ve ne sono ancora..nascosti ovviamente..sapete qualcosa?" a bassa voce.
Tutto tornava...quindi era di lui quel ciondolo ma come mai era nel palazzo.
Guisgard
13-04-2018, 18.47.21
“Purtroppo non posso esservi d'aiuto, madama...” disse l'antiquario ad Altea “... so che nel bosco di Chanty sorge un antico palazzo o castello che un tempo fu dimora dei nobili Uscianesi... oggi come detto quelle terre sono state confiscate... chissà che fine avranno fatto gli abitatori di quel posto... dovreste chiedere ai militari, o al Maresciallo stesso... ma badate è un uomo molto importante...” fissandola come se non volesse dire altro sul Maresciallo, quasi per paura di quell'uomo.
Gli sorrisi, aveva uno sguardo così pulito, così bello che era davvero un piacere guardarlo. L'incanto aveva funzionato, e non era poi così confuso, meno male.
Era sempre brutto dover alterare, seppur per pochi istanti, i ricordi di chiunque fosse nei paraggi al momento della trasformazione, ma era fondamentale per proteggerci. Se qualcuno avesse scoperto la verità... rabbrividii, non volevo nemmeno pensare di quale sarebbe potuto essere il nostro destino.
"Sì, sono Lady Clio..." annuendo, trattenendomi dall'alzare gli occhi al cielo alla notizia che, come sempre, la prima cosa che faceva era far estirpare i fiori.
No, di solito prima di portava a letto il giardiniere, tanto per essere sicura che lui fosse completamente soggiogato e facesse tutto quello che voleva lei.
Tipico...
"Oh!" con gli occhioni delusi e crisi "Ma... privare un giardino così bello dei suoi gioielli migliori? Oh, non darle retta, il nostro giardino ci guadagnerà..." sfiorandogli appena lievemente il braccio.
Forse era un azzardo, ma sapevo che da quei primi momenti poteva definire la mia sopravvivenza.
Sospirai, tristemente.
"Mia sorella sa essere molto convincente, se dovesse insistere, la faresti una cosa per me?" guardandolo con le gote lievemente arrossate, gli occhi grandi, lo sguardo complice, come di una bambina che ti confida un segreto, dolcemente "Nasconderesti almeno qualche amamelide in giro per la casa, così potrò guardarle?" con lo sguardo speranzoso e azzurro nel suo.
Guisgard
13-04-2018, 18.59.02
La dolcezza ed il candore di Clio quasi disarmarono Icarius che la guardò ed annuì.
“Si, madama, ve lo prometto...” disse beandosi del delicato tocco della mano di lei sul suo braccio “... dopotutto un fiore nascosto non può far del male a nessuno...” sorridendole “... l'amamelide nel linguaggio dei fiori simboleggia la magia e l'incantesimo... si dice sia uno dei fiori preferiti dagli innamorati, poiché non vi è incanto più forte del sortilegio d'Amore.” Annuendo timidamente per aver fatto quella citazione al cospetto della bella e nobile padrona.
Altea
13-04-2018, 19.04.21
"Ho la tremenda impressione quella dimora sia proprio quella di quel nobile o potrei sbagliare ma l' ho trovato nella biblioteca antica della mia dimora attuale...tutto combacia..si ho sentito parlare del Maresciallo...come si chiama? Beh per farlo parlare dovrei convincerlo..e poi? Sono sposata, so ho la fama del donnaiolo..mio marito lo conosce?" chiesi allo studioso.
Guisgard
13-04-2018, 19.12.50
“Non so, madama...” disse l'antiquario ad Altea “... probabile, dopotutto vostro marito è un mercante importante e conosciuto e credo avrà incontrato il Maresciallo.”
In quel momento entrò un altro cliente, un uomo dai vestiti borghesi.
"C'è un pò di agitazione stamani in città..." mormorò.
"Come mai?" Chiese l'antiquario.
"Non avete udito nulla?"
"Nulla."
"Beh, pare che qualcuno abbia aggredito un manipolo di soldati..." spiegò l'uomo "... il Maresciallo vuol scoprire il colpevole ed il bosco di Chanty sarà rivoltato come un guanto..."
"Briganti?" Stupito l'antiquario.
"Non si sa..." l'uomo "... l'unico soldato superstite pare sia traumatizzato e parla di un fantasma, un demone..." ridendo.
Mi illuminai a quelle parole.
Forse quell'arpia non aveva ancora allungato i suoi artigli sul bellissimo ragazzo che avevo davanti, con quegli occhi puliti, luminosi, i modi gentili.
"Te ne sono grata, Icarius, immensamente..." con un sorriso luminoso "Mia sorella non sa apprezzare la delicata bellezza di un fiore..." accarezzandone uno dell'aiuola accanto a me.
Poi quelle parole sugli innamorati, pronunciate con quel tono timido, dolce, mi strapparono un sorriso emozionato, arrossandomi lievemente le gote.
"È vero, per quello lo trovo così bello..." lasciando cadere piano la mano che avevo posato sul suo braccio arrivando a sfiorargli lievemente la mano "Mi ricorda che l'Amore esiste, e sboccia come questo fiore, spontaneo, forte, bellissimo.." arrossendo appena, per poi abbassare gli occhi nel cercare di celare quella lieve malinconia che mi prendeva sempre quando pensavo all'Amore.
L'Amore per me era racchiuso nei romanzi e nei racconti, il mio peccato mi aveva portato via anche la possibilità di essere amata, perché chi mai avrebbe voluto una donna col mio destino, col segreto terribile che mi portavo dentro?
Tra tutte le cose che mi aveva strappato quel filtro maledetto, l'Amore era il peggiore di tutti.
Rialzai lo sguardo per non essere scortese e sorrisi appena, dolcemente, nascondendo in quel sorriso tutta la mia malinconia e inquietudine.
Lady Gwen
13-04-2018, 19.23.07
Vidi Elv disteso a terra e non ci volle molto per capire cosa fosse successo.
Mi avvicinai a Nikolaj furente, lo afferrai dalla gola e lo costrinsi contro il muro.
"Dicono che chi si faccia gli affari propri viva cent'anni. Sono certa che se tu non fossi stato immortale, saresti morto molto presto, Nikolaj Rostov" sibilai fra i denti aguzzi, con un ringhio basso.
Lo lasciai guardandolo con sdegno e presi Elv fra le braccia.
Andai nella sua stanza e lo poggiai sul suo letto.
Poi li poggiai sul capo una pezza bagnata in attesa che si svegliasse.
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Altea
13-04-2018, 19.23.37
Interessante...magari farci invitare ad una festa, non sarebbe stato male..dovevo andare avanti con questa storia.."Si, chiederò a lui" sorridendo pensierosa.
Poi entrò un cliente ed ascoltai la sua storia.."Eppure io non ho sentito nulla, abito proprio nel bosco di Chanty in dei Palazzi"...un fantasma..un demone..strinsi il medaglione ed ebbi un fremito.."Oh si, una storia strana..ma come sarebbe stato visto questo fantasma e perché si dice sia un demone?" interessata sempre più alla storia. Questa visita era diventata fruttuosa.
Guisgard
13-04-2018, 20.07.59
“Purtroppo i militari non fanno trapelare nulla, madama.” Disse l'uomo ad Altea. “Per loro è uno smacco. Naturalmente il Maresciallo non crede alle storie di spettri e demoni, dunque pensare che dei miseri briganti abbiano sgominato un manipolo dei suoi soldati scelti lo irrita non poco.”
“Immagino.” Annuì l'antiquario.
Gwen stese Elv sul letto e si occupò di lui, attendendo che si risvegliasse.
Restò senza conoscenza per tutto il mattino e buona parte del pomeriggio, riprendendosi poi poco prima del crepuscolo.
Riaprì gli occhi piano, realizzando poco a poco dove si trovasse.
“Cosa è...” disse cercando di alzarsi, ma avvertendo ancora una fitta dove Nokolaj lo aveva colpito “... accidenti... ho i capogiri...”
Altea
13-04-2018, 20.11.42
Briganti...avevo sentito bene..allora vi erano davvero e finsi indifferenza.."Già il maresciallo si prodiga tanto per noi, ora ho un po' di paura, ma io non ho mai visto questi briganti..davvero vivono nel bosco di Chanty..io ho il mio Castello dove ho vissuto da bambina e quello dove abito ora con mio marito..come è possibile non li abbia mai visti..parlatemene..chi sarebbero così posso mettere la servitù all'erta" con il viso angelico che nessuno sapeva nascondeva qualcosa di particolare, magico, un incantesimo...eh si...ve ne erano tanti di incantesimi a Chanty stranamente.
Lady Gwen
13-04-2018, 20.17.26
Fino al pomeriggio restò senza conoscenza, ed io rimasi a vegliare su di lui.
Riflettevo su quanto era successo ore prima, sul macigno che ancora non mi abbandonava.
Probabilmente sarebbe scappato di nuovo quando si fosse svegliato, ma visto cosa aveva rischiato la prima volta non so quanto gli convenisse.
Si svegliò al crepuscolo, mentre aprivo le tende.
Subito lo raggiunsi.
"Non alzarti, se hai capogiri non riusciresti a state in piedi" lo feci stendere di nuovo "Nikolaj ti ha visto nel corridoio e ti ha colpito alle spalle" gli spiegai, evitando che subito pensasse che fossi stata io.
"Aspetta..." poggiai la mano sul punto dolorante per guarirlo "Va meglio?"
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Guisgard
14-04-2018, 00.13.27
Icarius restò a guardare Clio parlare, sorridere, accarezzare un fiore ed arrossire appena.
La fissò a lungo, senza trovare mai le parole giuste da dire e ciò lo fece sentire un po' stupido, sempliciotto e così lontano dal mondo bellissimo ed aristocratico di dame simili.
Clio era l'opposto di Lys.
La prima era il giorno, era il Sole sul grano dorato ed i lunghi pomeriggi chiari ed azzurri.
La seconda invece era la notte, con le sue ombre ed i suoi misteri, i sogni, i desideri e le fughe tra stelle sconosciute nel pallore magico e sensuale di una Luna proibita.
“I banditi sono ovunque, madama.” Disse l'uomo ad Altea. “Quelli di Chanty non sono diversi da tutti gli altri. Rozzi, violenti, avidi e pericolosi.”
“Di certo non quelli dei romanzi o delle canzoni popolari.” Sorridendo l'antiquario.
“E comunque molti sono stati uccisi o catturati dagli uomini del Maresciallo. No, io non credo siano stati dei banditi ad aggredire i soldati. Nessun bandito è tanto pazzo da attaccare i soldati armati. I banditi assalgono i contadini, i pastori e la gente indifesa, non militari pesantemente armati.”
Elv guardò Gwen con uno strano sguardo.
C'era qualcosa che rendeva i suoi occhi vaghi, incerti, quasi persi.
“Si...” disse al tocco di lei “... si... il dolore è passato... come ci sei riuscita?” Massaggiandosi la testa. “Ma dimmi... chi sei tu?” Fissandola. “Ma soprattutto... io chi sono?” Perplesso.
Altea
14-04-2018, 00.19.55
"Effettivamente sarebbe un suicidio assalire i soldati del Maresciallo...a meno che non vi sia un capo scavezzacollo..ma voi che ne pensate..chi potrebbe essere..non si sa nulla dunque.."avvicinandomi all' uomo e mettendo il ciondolo al collo.
Lady Gwen
14-04-2018, 00.21.18
Il suo sguardo era strano, vago e non capivo perché.
Le sue parole mi congelarono sul posto.
No.
Non poteva aver perso la memoria.
No.
Lo guardai a mia volta incerta senza sapere come reagire.
Se vederla come un'opportunità o una tragedia.
Aveva dimenticato chi ero stata io per lui, ma aveva anche dimenticato chi ero io in realtà.
"Non ricordi proprio niente di niente?" chiesi, con cautela.
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Il ragazzo mi guardava in silenzio, probabilmente si chiedeva perchè mai restassi lì a dargli fastidio. La verità era che non avevo mai visto un ragazzo così bello, e mi piaceva guardarlo. Forse ero stata inopportuna.
Arrossii violentemente a quel pensiero, costringendomi a distogliere lo sguardo da quel viso bellissimo.
"Ti sono grata per nascondere i fiori in giro per il palazzo, Icarius..." sorrisi, sfiorandogli dolcemente il braccio "È davvero molto importante per me.." guardandolo negli occhi con lo sguardo dolce, grato, luminoso.
Lo salutai con un cenno del capo e mi voltai per tornare nella mia stanza, dopotutto dovevo andare avanti con le mie ricerche, non potevo certo restare lì a perdere tempo.
Non appena mi fui voltata sospirai, guardando i fiori con un sorriso.
Era un bel sogno, nulla di più, avevo cose più importanti a cui pensare, lo sapevo benissimo. Ogni minuto perso mi teneva lontana dal mio obiettivo, dal farla finita con quella vita a metà, per sempre.
Guisgard
14-04-2018, 00.29.07
“No, madama...” disse l'uomo ad Altea “... non vi simili banditi a Chanty... non così temerari ed abili da sfidare i soldati del Maresciallo... per questo sono certo che non sono stati i banditi ad attaccare i militari.”
“No... nulla...” disse Elv massaggiandosi le tempie, come a voler quasi far uscire quel passato che sembrava essersi smarrito “... neanche il mio nome...” guardando Gwen “... ma tu mi conosci? Sai chi sono?”
Altea
14-04-2018, 00.35.24
"Un bel mistero direi..qualsiasi persona sia stata mi auguro lo prendino subito e lo gettino alla forca"..sorridendo fredda ma pensai..oh no...che ammazzi quel Maresciallo, il Marchese e magari mio marito se ne vada perché senza un soldo..ma era un mistero dovevo risolvere.
Guardai l' uomo che parlava e dissi.."Sono lieta vi siate soffermato a parlare con una donna di politica, e pensare ero venuta qui per sapere di un ciondolo che pensi...apparteneva ad un Uscianese..ma qui non abbiamo più nobili di Usciano o lo avrei restituito al mittente.." sospirando e guardandolo maliziosamente, sventolando il ventaglio..magari era sensibile al fascino femminile e questo uomo mi avrebbe detto qualcosa di più o come no.
Lady Gwen
14-04-2018, 00.39.13
Presi un profondo respiro.
Dovevo capire molto bene come agire, adesso.
"Tu ti chiami Elv e sei arrivato qui pochi giorni fa. Eri in viaggio e neanche io so molto di te..." e ciò era la verità, non lo conoscevo molto, sapevo a malapena il suo lavoro e il suo nome, ma null'altro.
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Guisgard
14-04-2018, 00.53.05
Icarius salutò con un lieve inchino Clio e restò a guardarla mentre andava via, con ancora la bella sensazione di lei che gli sfiorava il braccio.
La dama entrò in casa e subito Stuarto le andò incontro ad accoglierla.
“Buongiorno, madama.” Disse. “Avete riposato bene? Credo vostra sorella sia in camera a riposare. E' stata molto impegnata sin dal suo arrivo.” Con tono malizioso il vecchio.
Altea prese a sventolare il suo ventaglio con fare civettuolo, guardando con malizia l'uomo accanto a lei e subito lui si sentì galvanizzato come un gallo nel pollaio davanti alla bella dama.
“Se vi interessa saperlo, madama...” disse “... nel bosco vi è un palazzo appartenuto ad alcuni nobili Uscianesi, discendenti dei cavalieri giunti qui secoli fa ed arruolati nell'esercito ducale del leggendario Ardeliano de'Taddei...”
“Se non sbaglio sono state confiscate dal Maresciallo quelle terre, giusto?” L'antiquario.
“Si...” annuì l'uomo.
“Elv...” disse lui ripetendo quel nome dal suono così vuoto ed anonimo nel suo cuore “... il mio nome... eppure non mi suscita nessuno ricordo, nessuna sensazione...” confuso e scoraggiato “... e tu?” Fissando Elv. “Tu chi sei?”
Altea
14-04-2018, 00.57.51
"E' proprio cio che mi diceva Monsieur de Bary...ma voi sapete ora a chi appartiene questo Palazzo? Sono preoccupata, io sono la contessa de Bastian, non vorrei sia mai il mio Castello e magari il Palazzo sontuoso il mio gentil marito ha comprato, sono entrambe in quelle zone...un Palazzo con un Leone e un simbolo di un casato a me sconosciuto sopra il bel portone d' entrata, sontuoso e massiccio" avvicinandomi a lui e guardandolo negli occhi come per ipnotizzarlo con la mia innocente bellezza o forse diabolica...o dovevo parlare col Maresciallo, organizzare una festa.
Lady Gwen
14-04-2018, 00.58.44
Niente.
Niente di niente.
Non ricordava nulla e nemmeno il suo nome riusciva a suscitare in lui vaghi ricordi.
"Beh, magari è solo temporaneo, magari la memoria tornerà... Hai preso una bella botta in testa..." cercando di sdrammatizzare, riuscendoci ben poco.
E ora la parte cruciale.
"Io sono la contessa Gwen Ygraal e, beh... Sono la padrona di casa..." abbozzando un sorriso.
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Guisgard
14-04-2018, 01.07.13
“Ora il palazzo confiscato appartiene al barone di Monsperone, le cui veci sono fatte dal Maresciallo, madama...” disse l'uomo ad Altea, guardandola ora che era vicinissima a lui e sempre più sensuale “... però, se volete, io essendo un appassionato cacciatore e passando spesso per quelle zone, potrei, col vostro consenso, accompagnarvi...” sorridendo come chi tentava un approccio, un po' goffo, con la signora che aveva di fronte.
Elv guardò Gwen per un lungo istante.
“Una contessa...” disse meravigliato “... allora sono stato scortese e villano nel rivolgermi a voi con tanta confidenza... perdonate se vi ho parlato dandovi del tu... ma come avete capito sono un uomo che ha dimenticato tutto... onore, modi e persino il suo nome, contessa...” deluso.
Lady Gwen
14-04-2018, 01.12.11
Mi intenerì enormemente ciò che disse, davvero tanto.
"No, non preccuparti, non devi scusarti..." lo tranquillizzai "In realtà... In realtà la confidenza fra noi non era un problema, prima che tu... Sì insomma, che tu non ricordassi nulla..." azzardai, guardandolo negli occhi.
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Non feci che pensare a quello sguardo pulito, a quell'azzurro così intenso mentre mi avviavo verso il palazzo, pensieri che mi provocavano un leggero sorriso sul viso. Sorriso che era forse l'unico vezzo che mi sarei concessa, dopotutto, non c'era nulla di male in un sogno innocente, se mi provocava sensazioni così belle.
Rientrai in casa e mi accolse Stuardo, che salutai con un cortese cenno del capo.
"Oh me l'immagino!" con malcelato disprezzo.
"Sarò in biblioteca, potreste portarmi lì un tè con dei biscotti, per favore?" gentilmente "Ve ne sarei grata".
Mi congedai dall'anziano servitore per raggiungere il mio rifugio, il mio angolo segreto: la mia biblioteca.
In ogni palazzo davo rigide istruzione che fosse attrezzata con i migliori libri che potessi desiderare, avevo dovuto proteggerli con un incanto molto potente perchè Lys me li bruciava sempre, facendomi perdere tutti i progressi che avevo fatto fino a quel momento. Ma ora, non mi avrebbe più giocato.
Cresceva lei, crescevo io. Con la differenza che io non ero schiava di un demone, della lussuria e della crudeltà come lei.
Entrai in biblioteca, mi sedetti allo scrittoio, aprii il mio quaderno pieno di appunti e cercai di riprendere le fila delle mie ricerche.
Erano anni ormai, che cercavo il modo di annullare l'effetto di quella maledetta fiala, non avevo fatto altro da allora, se non ricerche su ricerche.
Mi aveva sempre incuriosito il fatto che il foglietto che la accompagnava era strappato, e da qualche anno nutrivo il sospetto che il testo mancante fosse la risposta che cercavo. Se i primi versi parlavano della trasformazione, del modo in cui ci saremmo alternate, come avevo scoperto ormai da moltissimi anni, allora forse la seconda parte nascondeva la soluzione, il modo in cui si poteva tornare indietro, quando la mia parte oscura era nascosta nell'inconscio, come quella di tutte le persone normali e non se ne andava in giro per la casa ad ammaliare servi, principi e ad uccidere chi le pareva e piaceva!
Sospirai, non avevo tempo per quelle cose, dovevo continuare la ricerca.
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Altea
14-04-2018, 01.19.47
A quelle parole dell' uomo aggrottai la fronte...e se il Palazzo era confiscato dal barone e dove risiedeva il Maresciallo, come mai il ciondolo era nel mio Palazzo..forse era un altro nobile uscianese, e l' uomo della Rosa Nera, il nostro uomo era a suo servizio o altro..la cosa era legata comunque.
Sussultai quando l' uomo si rese disponibile a portarmi al palazzo...avevo un bel po' di ore, quindi tutto era perfetto.
Acquistai un fermaglio prezioso per cravatta dall' antiquario da portare al Maresciallo, non potevo andare a mani vuote.
"Si...ma aspettate, vado a prendermi un vestito adatto alla situazione, aspettatemi fuori".
Congedai lo studioso ringraziandolo, avevo proprio fatto bene ad andare da lui e visto la fama da uomo sensibile al fascino del Maresciallo dovevo esibire bene il mio corpo.
Dissi alla sarta di mettermi il vestito appena preso e quello che indossavo prima in una borsa di seta e volevo un vestito suadente.
Tutto fu fatto presto e uscii sorridendo maliziosa all' uomo..."Ah il vostro nome?" con voce bassa e leggera..come uno spirito ammaliatore.."Io vengo in carrozza e voi farete posto o verrete pure voi in carrozza?".
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Guisgard
14-04-2018, 01.30.03
Elv apparve meravigliato.
“Dunque...” disse a Gwen “... volete dire che... io e voi ci conoscevamo bene prima del mio incidente? Eppure un attimo fa mi avete detto di sapere poco o nulla di me...” confuso.
Stuarto annuì a Clio e lei si chiuse in biblioteca, un po' il suo mondo segreto, tra libri e saperi lontani.
Accanto a lei aveva il foglietto ingiallito, sgualcito e strappato, con l'enigma interrotto ed in cui si celava il mistero del terribile incantamento.
L'enigma interrotto così recitava:
“Come la Luna ed il Sole,
tra rose rosse e fresche viole,
la bella amamelide sboccia sola
e una civetta canta quando vola...”
Altea si congedò, acquistò un abito ammaliante ed elegante e tornò dall'antiquario.
Comprò un dono per il Maresciallo ed accettò l'invito del cacciatore.
“Il mio nome è Derico, madama.” Disse lui. “Mi consentite di accompagnarvi con la mia carrozza?” Con un lieve inchino.
Altea
14-04-2018, 01.37.30
"Sono con la mia carrozza, e sopra vi è il mio servitore..e poi una donna sposata non può farsi vedere a Monsperon con un uomo, so non vi importa dell' onore di mio marito ma non vorrei un duello non pensate? Vi seguiremo, d' accordo...vi saranno altre occasioni per incontrarci" falsamante e sperando avrebbe accettato o dovevo andare con la sua carrozza.
Una voce di donna...era la Rosa Nera..."Altea, brava...io sono scesa a compromessi falsi con uomini nobili pessimi per Lui...ora sei sulla buona strada...devi salvare te...e le future ragazze...non avere riguardi..".
Guardai l' uomo mentre il medaglione bruciava sulla pelle ma emanava il fuoco della passione.
Lady Gwen
14-04-2018, 01.38.12
Sì, in effetti ero stata poco chiara sulla questione, ma non volevo imbarazzarlo e non sapevo che parole usare.
"Beh, non so molto di te prima del tuo arrivo, ma siamo entrati molto in confidenza durante la tua permanenza qui... Molto..." sottolineai, sperando di non metterlo in imbarazzo.
"Forse hai ancora bisogno di riposare un po', è meglio che vada..." alzandomi dal letto.
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Guisgard
14-04-2018, 01.46.19
“Naturalmente, madama.” Disse Derico ad Altea. “Perdonate se non ho badato a queste cose. Faremo così dunque... raggiungeremo il palazzo degli Uscianesi con le nostre carrozze e una volta là vi mostrerò quel luogo. Badate però di non avvicinarvi troppo all'entrata... ci sono i soldati e potrebbero opporre resistenza... penserò io a patteggiare con loro.”
“No, aspettate...” disse Elv prendendo istintivamente la mano di Gwen “... perdonate...” lasciandola “... è che non voglio restare solo... avrei modo e tempo per pensare,per tormentarmi sui ricordi che non potrò più raggiungere... vi prego, restate ancora un po' qui con me... e se volete parlatemi di ciò che eravamo... ciò che siamo...” fissandola.
Altea
14-04-2018, 01.52.33
Sorrisi alla intelligenza di quell' uomo, Derico, ed annuii..doveva essere una persona influente se riusciva a patteggiare con i soldati del Maresciallo.
Salimmo tutti e due in carrozza e guardai Furio.."Non dire nulla, devo andare dal Maresciallo, stai attento tu, fai da guardia, sto scoprendo molte cose..seguite quella carrozza" dissi al cocchiere.
Dopo un po' raggiungemmo un Palazzo e lo guardai e sospirai, avvertii freddo e poi quella vampata solita..Palazzo degli Uscianesi...oh eccolo..a una cena...accarezzando il collo e il seno...ricordando il mio corpo era stato preso da lui.
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Lady Gwen
14-04-2018, 01.55.04
Sentii il suo tocco caldo sulla mia mano gelida e mi voltai mentre lui l'aveva già lasciata.
Rimasi ad ascoltarlo, guardando i suoi occhi neri e sentendo l'impellente bisogno che si celava nelle sue parole.
Restai un altro istante in piedi poi tornai a sedermi vicino a lui.
"Io... Io non so bene cosa siamo... È qualcosa che è nato così, all'improvviso, e non so bene definirlo..." ancora una volta dicevo la verità, e probabilmente, se avessi potuto fisicamente, sarei arrossita vistosamente.
In quei momenti passati a baciarci ininterrottamente su questo letto non ci eravamo preoccupati di sapere cosa fossimo noi, ed era bellissimo per questo.
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Guisgard
14-04-2018, 02.02.10
Furio annuì ad Altea.
La carrozza partì, seguita poco distante da quella di Derico.
Uscirono dalla città ed imboccarono un sentiero, risalendo un dolce colle.
“Come mai” disse Furio “stiamo andando in quel luogo? Cos'ha di particolare?” Notando il giovane il gesto sensuale di lei che si accarezzava il collo ed il seno.
Gli occhi neri di Elv erano in quelli vagamente vermigli di Gwen.
“Capisco...” disse annuendo lui “... io... io non so bene cosa dire o fare... potrei fare un errore ad ogni parola... io... però so che chiunque io sia ora sto bene qui con voi... con te...” azzardò.
Altea
14-04-2018, 02.07.03
Guardai gli occhi di Furio seguire la mia carezza ma non gli dissi nulla...oh no, quello era un momento tra me e lui..il suo nome..quale sarebbe mai potuto essere.
"Ho scoperto qualcosa sul ciondolo" gli dissi sinceramente "Apparteneva ad un nobile uscianese, Usciano è una parte o regione di Afragolignone, dove veniva l' uomo proprio della Dama Nera"..il mio uomo. "Per saperne di più dobbiamo andare a quel palazzo..Palazzo degli Uscianesi..confiscato dal Maresciallo a questi nobili, dicono non ve ne siano più ma io ne dubito".
Poi sussultai.."Sai stanotte, qualcuno ha assalito i soldati del Maresciallo, dicono non sia stata una banda ma non si sa bene cosa..lo voglio scoprire..io non mi sono accorta di nulla e tu?" guardandolo nei chiari occhi.
Lady Gwen
14-04-2018, 02.09.07
Era tenero, come nel momento in cui mi aveva scorta accanto a lui, mentre lo guardavo dormire e gli accarezzavo il viso.
Studiai attentamente i suoi occhi coi miei, guardandoli a fondo.
"Non devi temere nulla, nessun errore..." mormorai, poi sorrisi "Potrai restare qui tutto il tempo che vorrai, nessuno ti manderà via, se non vorrai andartene..." dissi piano, poi.
Speravo che chiunque avesse deciso di darmi questa possibilità decidesse di essere più clemente stavolta.
Per me, per noi.
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Guisgard
14-04-2018, 02.35.29
“Il bosco è immenso, dal nostro palazzo nessuno ha sentito nulla.” Disse Furio ad Altea.
La carrozza proseguì il suo cammino fino ad intravedere un castello.
Era molto diverso da quelli di Chanty.
La sua architettura era tipica delle terre Afrgolignonesi, come se i proprietari avessero dato poca importanza allo stile del posto.
https://media-cdn.tripadvisor.com/media/photo-s/08/ac/f6/16/castello-di-rocca-imperiale.jpg
Elv sorrise, il suo bel viso si distese ed i suoi occhi neri si illuminarono.
Appoggiò la testa al cuscino ed apparve più rilassato.
“Parlami di te...” disse a Gwen “... vorrei sapere tutto... vivi qui da sola?”
Altea
14-04-2018, 02.41.49
"Si infatti.. Ma lo scoprirò" e ad un tratto raggiungemmo Palazzo Uscianese che era un castello e mi si paro' la stessa visione di lui avuta prima. Dovevo stare attenta.. "Che strano castello, con una architettura diversa dalla nostra, tu rimani qui vigile.. Ma sembra il castello sia su un pendio".
Uscii e mi avvicinai all'uomo.. "Lascerò fare a voi con i soldati dunque" sorridendo con fare vezzoso.
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Lady Gwen
14-04-2018, 02.43.11
Giurerei di aver sentito qualcosa, in fondo al petto, ma era solo suggestione...
I suoi occhi luminosi, il suo viso perfetto, il suo sorriso, il suo profumo.
Tutto mi mandava fuori di testa, mai avrei provato con qualcuno qualcosa di simile se non con lui.
Vederlo sorridere e ritrovarmi a trattenere il fiato, per quanto era bello.
Poi sentii altro alla sua domanda.
Sconforto.
No, lui non voleva sapere tutto di me...
"No, vivo con degli amici, per così dire..." risposi, con tono vago "Ho viaggiato un bel po', soprattutto in Europa, e poi sono tornata qui, nella casa che era dei miei genitori..." continuai, evitando i dettagli.
Non sapevo se e quando sarei riuscita a dirglielo, e soprattutto non sapevo come avrebbe reagito, questa volta.
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Guisgard
14-04-2018, 02.54.35
Furio guardò Altea e Derico dalla carrozza, un po' insofferente e geloso per il modo fi fare di lei, così civettuolo.
Derico sorrise ad Altea e si avvicinò alle mura del castello.
I soldati bloccarono il passaggio ma lui li pagò con delle monete.
“Si, ma fate in fretta...” disse uno dei militari “... solo un giro veloce... qui non si può stare...”
I due entrarono nel cortile del castello, dove c'era un vecchio guardiano.
“Capisco...” disse sorridendo Elv a Gwen “... continua, ti prego... ti ascolterei per ore...” guardandola dolcemente “... non ricordo nulla del mondo, magari dalla tua voce potrò tornare ad immaginarlo...”
Lady Gwen
14-04-2018, 03.05.10
Quel suo sguardo dolce, quelle parole, mi facevano sentire ancora peggio.
Perché mi sentivo una vigliacca ad apprifittare della sua amnesia per tenerlo avvinto a me, ma non ce l'avevo fatta a non farlo.
Sorrisi e lo guardai e i miei capelli tendevano verso il suo viso, ma ad accarezzarlo erano le mie dita, leggere, delicate.
"Il mondo, beh... Può essere un bel posto alle volte... Tante cose da fare, da vedere, da conoscere..." continuai a parlare "Nonostante ci siano anche le cose meno belle, come le guerre, la morte, le malattie... Ma bisogna pensare a quanto c'è di bello per compensare..." quelle parole suonarono terribilmente false alle mie orecchie, perché noi avevamo ucciso, dilaniato, nei secoli, spesso per fame, a volte per sollazzo.
Ma ora era a lui che dovevo parlare, non a me stessa.
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Guisgard
14-04-2018, 03.15.11
“Se il mondo fosse come lo descrivi, sarebbe allora bellissimo...” disse Elv guardando Gwen “... ma credo che sia la tua voce a renderlo tale...” guardandola.
La lieve penombra che li avvolgeva sembrava quasi racchiuderli in un alone da sogno, lontani dal resto del mondo e dalle sue miserie.
“Perchè la stanza è così buia? Fuori è notte?” Chiese poi. “Ho perso la cognizione del Tempo...”
Lady Gwen
14-04-2018, 03.21.34
Rimanevo senza parole di fronte a tale semplice meraviglia.
Era disarmante, con poche parole riusciva a spiazzarti e paradossalmente, questa amnesia mi stava aiutando a conoscerlo, più di quanto non fossi riuscita a fare prima.
Poi, chiese delle tende.
"Sì, è sera, posso aprirle, se vuoi..." gli dissi, con tono candido.
"Tuttavia, nessuno di coloro che vive qui sopporta bene il Sole..." dissi poi, con tono tranquillo, ma che cercava di mandare dei piccoli segnali.
"Scusami, ho le mani fredde, spero non ti abbiano dato fastidio..." ritirando le dita dal suo volto.
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Guisgard
14-04-2018, 03.33.52
“No, non farlo...” disse Elv prendendo la mano di Gwen, facendola tornare di nuovo sul suo viso “... ho il volto caldo, mi danno sollievo le tue dita fredde...” facendole scivolare sul suo volto e guardandola negli occhi “... non fermarti...”
Sd un tratto qualcuno bussò.
Rigirai quel foglietto ingiallito tra le mani.
Lo avevo tenuto tra le dita ogni giorno negli ultimi vent'anni.
Avevo provato di tutto, ormai era come un rituale, iniziare una nuova sessione di ricerche da quel vecchissimo foglio.
Mi ricordava perchè lo facevo, perchè non potevo lasciar perdere, uscire, godermi la vita come tutte le altre ragazze.
Mi ricordava quel giorno... il giorno che cambiò la mia vita per sempre.
Corsi via, corsi a perdifiato per nascondere le lacrime.
Era ingiusto, ingiusto, ingiusto.
Perché diavolo mio fratello poteva imparare a combattere e io invece no?
Ero più brava di lui, e anche di tutti i ragazzini che venivano il pomeriggio a giocare.
Dicevano che ero una femmina, e le femmine non possono ai cavalieri, ma io li ho battuti tutti.
E sono stata punita!
Eppure li ho sentiti, li ho sentiti prendersela con mio fratello perchè aveva perso la settimana prima.
Lui doveva vincere, io no, io se vincevo venivo punita.
Basta, basta!
Me ne sarei andata, sarei andata così lontano che non mi avrebbero mai trovato, mai mai mai.
Piangevo e correvo via, verso il bosco, non mi importava di niente e di nessuno.
Non sarei mai stata a ricamare tutto il giorno come Marta, mi annoiava, ero imprecisa, incapace e la maestra Mina mi rimproverava sempre.
No, no, no... io volevo combattere, diventare un cavaliere e andare a caccia di avventure come Lancillotto.
Non sapevo nemmeno dove stavo andando, correvo e correvo.
Solo quando ormai il fiatone era insopportabile, le gambe cominciavano a cedere mi resi conto di non avere la più pallida idea di dove fossi. Eppure c'ero stata tante volte, nel bosco ma... mi guardavo a destra, a sinistra, cercando un punto familiare, un albero particolare, qualcosa che potessi riconoscere.
Ma niente, niente di niente.
Ero spaventata, non volevo tornare a casa, volevo andarmene via ma... da che parte era il villaggio? E da lì, dove sarei andata?
Sentii le lacrime affiorare di nuovo, mi sedetti a terra, con la schiena contro un albero, le ginocchia al petto e piansi, piansi senza sosta per ore, finchè la calda luce del giorno non lasciò il posto a un caldo crepuscolo di fine estate.
Fu allora che arrivò, una carrozza, trainata da cavalli neri, che sembrava appartenere a qualche nobile, o a qualche facoltoso borghese. Magari loro sapevano la strada per il villaggio, mi alzai titubante e mi avvicinai alla carrozza.
Immediatamente, questa si fermò, avevo addosso abiti degni del mio rango, dunque non mi avrebbero preso di certo per una mendicante. Le tendine si aprirono e vidi un uomo distinto sorridermi, e poi aprire la porta della carrozza.
"Ti sei persa, piccola?" mi chiese, con un tono di voce suadente e un accento straniero che mi fece venire la pelle d'oca.
"Io.." arrossendo lievemente per l'imbarazzo di essermi fatta vedere conciata in quel modo da uno sconosciuto.
"Abiti da queste parti?"
Annuii.
"Sali, ti portiamo a casa!"
Scossi la testa: "non voglio tornare a casa..." alzando gli occhietti su di lui.
Sorrise, guardandomi tutta, uno sguardo cos' intenso che mi fece quesi rabbrividire.
"Lascia almeno che ti portiamo in paese, c'è un albergo adatto a una ragazza per bene come te.." sorridendo.
Arrossii ancora di più. Evidentemente mi lesse nel pensiero, perchè sembrò capire al volo il motivo del mio imbarazzo.
"Sarà mia premura occuparmi di ogni costo, non dovete preoccuparvi di niente madamigella, non potete certo passare la notte alla mercè dei lupi e dei cinghiali..." sorrise, affabile, porgendomi la mano.
Dopotutto.. era stato gentile con me, e io non volevo essere mangiata dai lupi. Così presi la sua mano e salii in carrozza.
"Vi ringrazio..." guardandolo timidamente.
"È un piacere e un onore poter aiutare una ragazzina tanto a modo come voi.." porgendomi un fazzoletto ricamato.
"Posso chiedervi perchè piangete?" sempre guardandomi con quegli occhi enigmatici tra il grigio e l'azzurro.
"Ecco.." abbassando lo sguardo.
"A me potete dire ogni cosa, non uscirà da questa carrozza, avete la mia parola.." con un tono rassicurante.
Io lo guardai titubante, ma poi mi lasciai andare, a volte confidarsi con uno sconosciuto è più facile che con qualcuno della propria famiglia.
"I miei genitori non vogliono che io combatta.." iniziai, sbirciando timida la sua reazione, magari anche lui la pensava come loro.
"Dicono che non è una cosa da ragazze, che devo imparare a ricamare, cose così.." tirando su col naso "...ma io non voglio!".
E ripresi a piangere.
"Ehi.. ehi.." lui mi alzò il viso che avevo abbassato con un gesto della mano, un gesto delicato e leggero "..posso farti un regalo?".
Io lo guardo titubante.
Lui sorride, e prende dalla sua borsa da viaggio una scatolina, la apre e dentro c'è una boccetta.
"Questo è un filtro magico..." guardandomi negli occhi "...bevilo, e tutti i tuoi desideri si avvereranno" con un sorriso enigmatico.
"Ma io.." rigirandolo tra le mani, titubante.
"Fidati di me, bambina mia..." fissandomi negli occhi "..tutti i tuoi sogni!".
Alla fine, l'avevo bevuta.
La mattina dopo, nel lussuoso albergo dove mi aveva lasciato era arrivata una carrozza. Un terribile incendio aveva ucciso tutta la mia famiglia e io, ero di diritto l'unica erede. Il mio desiderio era stato esaudito. Ora nessuno mi avrebbe impedito di imparare a combattere. Già, ora ero padrona della mia vita.
E sola, completamente sola.
Persi il conto di quanti giorni passai chiusa nella mia camera a piangere, a giurare vendetta per quell'uomo che mi aveva portato via tutto, con la promessa di darmi ogni cosa.
Ma sapevo che la colpa non era sua, ma mia.
Eppure, ancora non lo sapevo ma il peggio doveva ancora arrivare.
Perché poi, nella scatolina trovai anche quel biglietto che ora avevo tra le mani, parole che subito non compresi ma che ben presto assunsero un significato decisamente inquietante, ma terribilmente inevitabile.
Dapprima erano sogni, sogni inquietanti, in cui vedevo cose assurde, in cui ero crudele, spietata, lussuriosa, sogni che mi accaldavano, facendomi vergognare terribilmente.
E poi un giorno, quella parte di me che relegata nei sogni, nelle fantasie più segrete della mia anima, al canto di una civetta prese vita, una vita vera, al posto della mia.
Come la luna e il sole... finché la vista di un amamelide non mi fece tornare in me.
E così ogni giorno da allora, senza pace, senza tregua, senza perdono.
Sospirai.
Non era il momento di pensare al passato.
Dovevo andare avanti con le mie ricerche, e cercare di scoprire il pezzo mancante dell'incantesimo. Solo così potevo fare ammenda del mio peccato e sperare in una redenzione.
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Lady Gwen
14-04-2018, 03.40.59
Rimasi ad osservarlo incredula mentre da solo prendeva di nuovo la mia mano, la riportava sul mio viso e lasciava scorrere le mie dita, tutto da sè ed io lo osservavo rapita da tanta spontaneità e delicatezza.
Solo alcune ore prima non avrei nemmeno potuto immaginare una tale intimità, più dei baci, più di qualsiasi altra cosa.
E rimasi in silenzio ad accarezzargli il viso, guardando i suoi occhi neri e la mia pelle pallida e bianca insieme alla sua.
Ambra ed alabastro.
Guardai la porta sentendo bussare, poi guardai lui.
"Torno subito..." mi alzai dal letto e andai ad aprire.
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Altea
14-04-2018, 23.40.18
Derico pagò le guardie ed era proprio vero che i soldi aprivano qualsiasi porta.
Ma io osservavo quel castello maestoso nella sua strana struttura..poi ebbi un sussulto..ricordai le parole di Padre Anselmo e la mente andò pure a Furio, la Rosa Nera aveva scritto nelle sue ultime parole in punta di morte che una di noi avrebbe sconfitto "Il Tormento dei Bastian" solo quando si sarebbe innamorata, ma di uno delle zone del suo amato e in questo modo si sarebbe coronato l' Amore.
Era un particolare importante che avevo tralasciato e quindi l' Amore di Furio, semmai lo avessi corrisposto, non sarebbe valso.
Ma era impossibile innamorarsi a comando...povera me..ero destinata come le altre?
Poi vidi Derico farmi segno e io lo seguii in silenzio e dando un' occhiata ai soldati sorridendo..eh si, si doveva andare a compromessi se volevo saperne di più, sperando tutto questo fosse valso a qualcosa e raggiungemmo un maestoso giardino dove ci aspettava un guardiano.
Quei luoghi..mi davano una sensazione strana, come se li avessi vissuti davvero, molti secoli prima, li avessi amati e le mura racchiudevano mille segreti.
E li vidi lì...innamorati, passionali...e lei uguale a me.
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Guisgard
15-04-2018, 00.27.54
Clio nella sua biblioteca continuò le ricerche per trovare i versi mancanti di quel magico arcano.
Cerò in alcuni manuali di magia nera e poi in altri di magia bianca.
Consultò antichi testi di demonologia e vari di teologia.
Sfogliò poi vecchi papiri in cui erano elencati incantesimi, ma tutto ciò senza giungere a nulla.
Ma alla fine, quando tutto il suo lavoro sembrava infruttuoso, verso il crepuscolo notò qualcosa.
La citazione di un libello, in cui venivano elencate le più famose maledizioni conosciute al mondo.
L'autore era un certo dottor Fagianus.
Gwen andò alla porta ed Elv la guardò tutto il tempo.
La vampira aprì e trovò sull'uscio il ghigno enigmatico di Nokolaj.
Il suo inquietante buonumore non si doveva solo all'imminente crepuscolo e dunque alla non lontana sera.
Non soltanto almeno.
“Eccoti...” disse “... ti stavamo dando per dispersa... resterai ancora a lungo murata in questa stanza?” Divertito. “Il maestro ha chiesto di te...” con un sorriso tagliente.
Altea e Derico erano ora nel cortile.
“Non abbiamo molto tempo, dunque facciamo un giro nel castello, madama, così la visita sarà per voi soddisfacente.” Disse lui.
Poi notarono il vecchio guardiano.
“Guardate...” indicandolo Derico “... se volete possiamo chiedere a quel guardiano, così potrà soddisfare ogni vostra curiosità su questo maniero.”
Erano anni che cercavo di tutto, in ogni testo possibile, di ogni genere, provenienza.
Negli anni avevo imparato svariate lingue per poter accedere anche ai testi più rari, ma non avevo trovato nulla.
Dopo qualche ora... ecco, c’era qualcosa.
Un libello, un libello scritto da un certo Fagianus.
Immediatamente le mie ricerche virarono su questo libello e sull’identità di questo misterioso autore.
Sperando che la mia biblioteca fosse sufficiente, altrimenti ne avrei dovuto cercare una grande bei dintorni.
Altea
15-04-2018, 00.36.56
Mi destai alle parole di Derico.."Oh si andiamo presto, quel guardiano potrebbe farci entrare e vedere il castello, magari raccontarcene pure la storia di questo Palazzo Uscianese" e mi avviai verso il guardiano con l' uomo al seguito.."I miei saluti, sono la Contessa de Bastian, mi hanno parlato di questo magnifico Palazzo ora di proprietà del barone e sotto la tutela del nostro grande Maresciallo" e pronunciai quella parola con voce bassa, suadente per far capire l' ammirazione..fasulla ovviamente "Vorrei tanto visitarlo, potete narrarmi la storia, a chi apparteneva?" guardandolo attentamente.
Guisgard
15-04-2018, 00.52.47
Clio non ne trovò tantissime di notizie sul dottor Fagianus.
La più interessante, sebbene quasi inutile, riportava una sua veloce biografia, definendolo “uomo colto ed arguto, ateo e miscredente, dotato di vivace talento per le arti figurative ed esperto di magia e nozioni belliche.”
Viveva come un dotto itinerante, vagando da corte a corte ed offrendo i suoi servigi al miglior offerente, purchè, si precisava, anticlericale.
Il guardiano era un uomo anziano, dal forte accento Sygmese.
“Buonasera, signori...” disse ad Altea e a Derico “... questo castello è molto antico... fu fatto costruire da Peppus Fornarudis, antico combattente e signore di Usciano. Giunse con i suoi uomini a Sygma insieme alle armate del duca Ardeliano. Questo maniero, come potete vedere, è molto diverso dall'architettura Sygmese, proprio perchè gli Uscianesi, orgogliosi e superbi, non volevano mischiarsi con gli uomini del posto e mantennero le loro usanze. Infatti questo castello è costruito come una rocca Afragolignonese.”
“A noi interessano le cose pratiche.” Fece Derico. “A chi è appartenuto questo castello prima della confisca ad opera del Maresciallo di Monsperone?”
“All'ultimo discendente dei nobili Uscianesi...” rivelò il custode “... Reddas Fornarudis. Oggi ormai un nobile decaduto."
"E dove si trova costui?" Fissandolo Derico.
"E' rinchiuso in questo castello" il custode "ed il Maresciallo ha ordinato non abbia contatti con nessuno."
Lady Gwen
15-04-2018, 00.53.58
Era Nikolaj.
Lo guardai con gli occhi assottigliati in una espressione annoiata.
Mi urtava il suo sorriso, quel suo buonumore ostentato e ghignante.
"Ah sì? Cosa desidera Sua Signoria?" con un velo di sarcasmo, sorvolando sulla prima parte della frase.
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Un dotto itinerante, ateo, interessante.
Dovevo trovare quel libello, in un modo o nell’altro, chi avrebbe potuto conoscere un simile individuino? E dove avrei potuto trovare il suo libello?
Nei miei libri non c’era granché, così pensai di chiedere a chi conosceva bene quei luoghi, dato che io ero appena arrivata.
Così, lasciai la mia biblioteca per tornare nel salottino, mi avrebbe fatto bene una tazza di tè, inoltre magari Stuardo poteva saperne qualcosa.
Altea
15-04-2018, 00.58.32
Ascoltai il tutto con attenzione, tutto tornava...nella storia della maledizione ed udii le ultime parole del guardiano.."Scusate perché è rinchiuso nelle prigioni? Di cosa sarebbe accusato questo Reddas?" incuriosita.
Guisgard
15-04-2018, 01.06.48
“Beh, vieni a vedere tu stessa...” disse Nikolaj a Gwen con quel suo ghigno “... anche perchè lui ha proprio chiesto di te.” Con un sorriso di chi sembrava aver appena fatto la spia.
Clio lasciò la biblioteca e si spostò nel salottino, dove subito arrivò Stuarto.
“Madama...” disse “... faccio servire la cena? Vostra sorella cenerà con voi?”
“Eh, madama...” disse il guardiano ad Altea col tono di chi non voleva dire troppo e mettersi nei guai “... Sir Reddas è l'ultimo della sua nobile stirpe... è decaduto, ma resta il suo titolo e dunque i diritti che egli può accampare su questo castello... perciò il Maresciallo, dopo aver confiscato le sue terre, lo ha fatto rinchiudere in questo castello. Non si fidava di incarcerarlo nelle altre prigioni di Monsperone, per paura che egli possa fuggire e vendicarsi...”
Ad un tratto Altea si sentì osservata, quasi spiata.
Come se da una delle tante diverse finestre del maniero qualcuno la stessa fissando.
Era una sensazione strana, molto diversa da quella data dalle sue visioni.
Questa sensazione era reale.
Lady Gwen
15-04-2018, 01.10.28
Lo guardai senza esprimere alcuna emozione, poi uscii richiudendomi la porta alle spalle senza preoccuparmi troppo di non urtarlo.
Raggiunsi la porta del Maestro e bussai.
"Sono Gwen, Milord."
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Altea
15-04-2018, 01.11.07
"Oh capisco" ridendo "Io lo farei schiavo nel mio Palazzo, ma dubito il Maresciallo possa patteggiare...magari dare una festa e vederlo umiliato a servirlo".
Quindi il Maresciallo aveva paura questo uomo potesse riprendersi le sue terre, doveva odiare profondamente gli Uscianesi con tutti i Capomazdesi ed Afragolignonesi..cosa faceva mai di male questo nobile decaduto..voleva solo le sue terre per lui e basta.
Ma ebbi una strana sensazione, non era visione, come di essere osservato e il mio diafano volto osservo le finestre e le grate con le segrete per capire cosa sentissi...sesto senso femminile.
“Oh grazie Stuardo..” sorridendo “in biblioteca ho perso la cognizione del tempo ed effettivamente ora ho fame!” Gentilmente “Non ne ho idea, non rende conto a nessuno dei suoi spostamenti..” sorridendo.
“Volevo però chiederti un informazione, per i miei studi sto cercando un libello scritto da un dotto che a quanto ho capito gira di corte in corte... ora, c’è una biblioteca cittadina dove potrei ampliare le ricerche? O magari chiedere a qualcuno a corte... com’è la situazione politica qui, c’è il barone, giusto?”.
Guisgard
15-04-2018, 01.22.28
“Entra.” Disse la voce del maestro dall'interno della camera a Gwen.
La stanza era quasi del tutto buia, fredda ed un senso di oppressione si poteva quasi toccare con mano.
Mai la vampira aveva sentito simili sensazioni.
Il maestro era seduto su una poltrona e fissava ormai la sera dalla finestra di fonte a lui.
“Ti aspettavo...” alla vampira.
Altea guardò le finestre, erano tante ed il crepuscolo morente generava inquieti e misteriosi riflessi sui vetri che andavano ad oscurarsi.
“Madama vuole scherzare...” disse il guardiano “... un uomo che Sir Reddas è troppo pericoloso per poter essere trattato come qualunque altro prigioniero o come un servo comune...”
“Se è così pericoloso, allora perchè il Maresciallo non lo fa giustiziare?” Chiese Derico.
“Lo farà.” Il vecchio guardiano. “Appena lord Misk sarà liberato e tornerà a Monsperone. Infatti solo il barone può decretare la condanna a morte di un Afragolignonese.”
“Non saprei, madama...” disse Stuarto a Clio “... so che la biblioteca della vecchia Pieve è molto antica e fornita... di più non so dirvi, signora... si, qui a Monsperone comanda il barone, lord Misk, ma egli ora è prigioniero dei suoi nemici ed il potere è esercitato dal suo braccio destro, il Maresciallo a cui vostra sorella ha fatto visita.”
Lady Gwen
15-04-2018, 01.25.26
Appena entrai, sentii un senso di oppressione palpabile che mi inquietò.
Non avevo mai sentito una cosa simile e mi chiesi perché.
"Desideravate dirmi qualcosa?"
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Altea
15-04-2018, 01.26.24
"Oh sorrisi...appunto..ma lo chiamate ancora Sir? Proprio per questo sarebbe più bello vederlo umiliare e ubbidire, mio marito poi lo metterebbe a posto? Non potete intercedere? Ma vi è qualcuno nel castello?" guardandomi attorno.."Per me è più giusto la umiliazione che essere giustiziato..ma vogliamo entrare al castello? Vorrei guardarlo nella sua bellezza" con aria sempre frivola e sensuale...incredibile come questo viso d' Angelo celasse l' opposto certe volte.
Guisgard
15-04-2018, 01.34.17
“Sei la padrona di casa...” disse “... non è cortese abbandonare il proprio ospite, non credi? Io non resterò qui a lungo, dunque dovresti approfittarne e prodigarti affinchè il mio soggiorno in questa tua dimora sia degno e soddisfacente... ma non è solo per questo che ti ho fatta chiamare... dimmi... perchè sin dal mio arrivo ho sentito odore di esseri umani? Perchè ho subito percepito l'odore del loro sangue?” Guardandola con i suoi occhi rossi e spietati.
https://www.telegraph.co.uk/content/dam/films/2018/03/02/TELEMMGLPICT000156072666_trans_NvBQzQNjv4BqqwwNAEC rD5S6hf9oI2CkB7H7wLVxD_YL8YSvmGHppSw.jpeg?imwidth= 450
“Avete ragione, madama, non dovrei chiamarlo sir...” disse il guardiano ad Altea “... non più... no, nessuno può intercedere per lui.” Annuì poi alla dama. “Prego, vi farò visitare il castello.”
Condusse così Altea e Derico all'interno del maniero.
Era una costruzione come detto molto diversa dal tipico stile Sygmese e molto più simile invece ai castelli del regno Afragolignonese.
Era monumentale, antico ed austero ed il guardiano raccontò che l'aspetto del maniero in qualche modo ricordava quello inquieto e misterioso del suo padrone.
Non vi erano ritratti, né altre raffigurazione dei nobili Uscianesi, poiché il Maresciallo li aveva fatti tutti distruggere.
Altea
15-04-2018, 01.39.43
Mi risultò strano il guardiano si era lasciato sfuggire .... quel...Sir...e se fosse stato una spia degli Uscianesi?
Mi avvicinai a lui e dissi a bassa voce.."Buon uomo..io odio vedere un uomo morire per odio verso un' altra stirpe o razza, ma non si discute la volontà del maresciallo" guardandolo negli occhi "Il vostro nome prego? Potrei vedere il prigioniero? Non si può fare nulla, purtroppo." osservandolo negli occhi in modo serio questa volta.. "E' l'unico Uscianese in giro?" magari sapendo se vi erano altri potevano salvarlo e sapere della imminente impiccagione.."Ma Sir Misk perché è imprigionato?" perplessa
Lady Gwen
15-04-2018, 01.41.51
Ricambiai il suo sguardo e lo sostenni, senza difficoltà né timore o disagio.
"Perdonate, si sono verificati certi imprevisti che hanno inevitabilmente richiesto la mia presenza" risposi soltanto.
Era un mio ospite, anche illustre, ma non mi sarei fatta mettere all'angolo da questo pensiero nè mi sentivo in dovere di dare spiegazioni.
A quella domanda rimasi calma, immobile, sempre col mio sguardo nel suo.
"Perché si tratta dell'uomo che ho scelto come compagno e che intendo trasformare al più presto" risposi.
Non aveva senso mentire, perché l'odore era inconfondibile e volevo mettere le cose in chiaro.
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Guisgard
15-04-2018, 01.55.07
“No, madama, non si può.” Disse quasi sconcertato il guardiano ad Altea. “E badate di non dire ad alcuno ciò che avete appena detto a me o finirete nei guai. Comunque si, Reddas è l'ultimo Uscianese in terra di Sygma.” Annuendo. “Il barone Misk? E' stato fatto prigioniero da un esercito nemico con cui aveva ingaggiato battaglia mesi fa.”
Lui guardò Gwen negli occhi per un lungo istante, nel quale lei si sentì quasi nuda davanti a lui.
Nuda nell'anima e nei pensieri, come se lui potesse leggervi dentro ogni cosa.
“Giusto...” disse poi “... a cosa servono gli umani se non per nutrirci e servirci?” Con un sorriso sadico. “Bada di trasformarlo al più presto... ritardare può essere pericoloso...” con tono enigmatico, quasi celasse una minaccia “... puoi andare.” Congedandola. “Ah...” fermandola “... colui che ha viaggiato con me? L'hai incontrato? Spero non vi abbia portato noie...”
Altea
15-04-2018, 02.00.04
"Farò ammenda....un esercito straniero, e da dove viene questo esercito?" dissi per saperne di più..non sapevo come potevo liberare questo Reddas.
Lady Gwen
15-04-2018, 02.01.00
Ancora una volta sondò il mio animo nel profondo attraverso il suo sguardo rosso e penetrante, come abissi infiniti di sangue.
"Lo farò senz'altro, non temete" lo rassicurai.
Stavo per alzarmi, e rimasi in piedi alla sua domanda.
Rimasi perplessa, ma non lo diedi a vedere.
"Naturalmente. Mi ha anche aiutato a guarire il mio familiare. Sono certa che rimembrate "fissandolo, poi mi esibii in un impercettibile sorriso "Una serena notte, Maestro" con un accenno di inchino durante il quale rimasi ancora a fissarlo senza mai perdere l'attenzione.
Poi uscii.
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Guisgard
15-04-2018, 02.05.56
“Le libere città Sygmesi” disse Derico ad Altea “sono sempre in guerra fra di loro. Monsperone è impegnato spesso in campagne belliche con le città vicine ed in una di queste guerricciole il barone è stato catturato. Ora è stato chiesto un riscatto per liberarlo e per questo motivo il Maresciallo ha aumentato le tasse.”
“Esatto.” Confermò il vecchio guardiano.
Gwen uscì dalla stanza e si sentì liberata.
Quel senso di oppressione era svanito.
Intanto al crepuscolo si era quasi sostituita la sera.
Una sera non fredda, ma cupa, silenziosa e sinistra.
Da fuori si udivano solo gli ululati dei lupi provenienti dal bosco circostante.
Lady Gwen
15-04-2018, 02.10.27
Mi sentii più libera e leggera fuori da lì.
Il senso di oppressione era svanito, ma avevo un altro problema.
La trasformazione di Elv.
Non perchè non potessi trovare un modo per farlo, ma perchè dentro di me sentivo che fosse sbagliato, ingannarlo e poi catapultarlo in una realtà difficile da accettare, soprattutto all'inizio.
Vagai nel corridoio, i miei passi martellanti accompagnati dal fruscio del mio abito e dal melodioso ululato dei lupi, i figli della notte.
"Tatiana..." chiamai, cercando di capire dove fosse.
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Altea
15-04-2018, 02.11.50
"Comprendo, non sono molto afferrata di politica...si è fatto tardi ma mi farete un favore?" dissi al guardiano "Anche se non mi avete detto il vostro nome" ed estrassi il regalo per il Maresciallo.."Da parte di Lady Altea de Bastian, mi auguro, se mio marito acconsentirà, possa essere presente ad una festa vorrei dare, io abito nel bosco di Chanty, sin dal mio primo pianto da neonata...io sono l'unica regina incontrastata del Bosco di Chanty, le altre sono volgari imitazioni" sorridendo porgendo la spilla per la cravatta "Ma ditegli è un segreto tra me e lui, visto sono sposata" così avrei stuzzicato la sua attenzione.
Guisgard
15-04-2018, 02.23.43
Gwen attraversava i corridoio del palazzo, avvolti da una cupa penombra e scanditi dal rumore dei tacchi della vampira, mentre da fuori giungevano gli agghiaccianti ululati dei lupi lontani.
Come un'ombra proibita e dannata, con il lungo strascico del suo abito gotico, la bella vampira si aggirava agitata in quella dimora maledetta e dimenticata.
“Eccomi...” disse arrivando Tatiana dalla penombra “... mi hai chiamata?”
Il cusode prese il dono di Altea per il Maresciallo ed annuì.
“Sicuramente consegnerò questo vostro dono ed anche le parole che avete pronunciato al Maresciallo, madama.” Disse con riverenza.
“Temo ora si debba andare, madama.” Derico ad Altea. “E' sera ed il castello è sorvegliato.”
Così raggiunsero l'uscita del maniero.
“Sapete...” mormorò Derico a lei “... potrei essere geloso di quel dono al Maresciallo ed alle vostre parole.” Appena furono fuori dal castello, col tono di chi voleva entrare in confidenza.
Altea
15-04-2018, 02.27.46
Ringraziai il servitore ed annuii a Derico.
Appena usciti udii le parole di Derico e risi.."Oh, ma vi innamorate tutti della donna sbagliata? Siete il secondo sapete? Non dovete essere geloso di me però posso darvi la mia amicizia...non è stata una visita di cortesia, voglio sapere di più su questa storia ed è legato ad una storia della mia famiglia da millenni...trovo ingiusto però venga giustiziato questo Reddas, non si può fare nulla" sospirai per l' uomo...avrebbe potuto dirmi molto...e liberarci dal Maresciallo..ma dovevo fare il doppio gioco con lui.
Lady Gwen
15-04-2018, 02.33.06
Mi voltai verso Tatiana.
"Sì, devo chiederti un parere" iniziai.
Le raccontai tutto quello che era successo con Elv, fin da quando gli avevo rivelato la mia natura e poi fino ad ora, che aveva perso la memoria.
"È una strana situazione. È come se non ricordasse nulla non solo di sé stesso, ma anche del mondo intero. Non so come poter sfruttare la cosa, ma resta il fatto che devo trasformarlo al più presto" nervosa io.
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Guisgard
15-04-2018, 02.33.14
“Eh, si vede avete fatto strage di cuori, madama...” disse Derico sorridendo ad Altea “... ma io non mi arrendo.” Baciandole la mano. “Comunque dimenticate questa storia del nobile Uscianese decaduto... il suo Destino è segnato...”
Intanto Furio guardava quella scena dalla carrozza, stringendo i pugni per la rabbia.
Altea
15-04-2018, 02.38.45
Tolsi la mano freddamente.."Ripeto..potete arrendervi, in me non avete suscitato nulla..spero davvero mio marito possa fare questa festa..è ora di andare, lasciatemi il vostro biglietto da visita"... non era facile dimenticare questa storia dell' ultimo nobile uscianese decaduto, io volevo salvarlo.
Guisgard
15-04-2018, 02.41.42
Tatiana ascoltò Gwen.
“Io dico che è pericoloso tutto ciò...” disse infine “... trasformalo in succube e tienilo come tuo schiavo, come fai con Marko... ma togliti dalla testa altri tipi di legami... noi non possiamo amare... l'Amore è pericoloso quanto e più della luce del Sole per noi, lo sai... questa storia ci porterà solo guai... e poi potrebbe essere rischioso trasformarlo ora che ha perduto la memoria... quando poi la ritroverà? Potrebbe impazzire. Io non sono un'esperta ma dovresti informarti su questo... al lui ora manca qualcosa... il suo passato, la sua coscienza... se lo trasformi ora e poi riacquista la memoria cosa succederà? Potrebbe perdere il senno...”
Derico, un po' deluso, consegnò il suo indirizzo ad Altea e si congedò da lei con un altro baciamano.
La dama tornò così alla sua carrozza, che ripartì per riportarla a casa.
All'interno Furio era visibilmente contrariato.
“Allora...” disse fissandola “... cosa voleva da quell'uomo? Perchè ti baciava la mano? Non sa sei sposata?” Seccato e geloso.
Altea
15-04-2018, 02.48.20
"Voleva ciò che volevi tu...Furio...non lo capite non amo nessuno..nessuno" ...solo Lui..."Puoi mettere da parte la tua gelosia".
Arrivati a casa indossai il cappotto e sgattaiolai nella camera e mi cambiai per non destare sospetti rimanendo in camera, avevo poco appetito
e mi affacciai al balcone triste e malinconica.
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Guisgard
15-04-2018, 02.53.11
Furio guardò male Altea e non disse altro per tutto il tragitto fino al palazzo.
Tornata a casa, Altea si cambiò e restò sul suo balcone malinconica.
Ad un tratto la porta della stanza si aprì di colpo ed entrò come una furia Fulminaccio.
Raggiunse sua moglie sul balcone visibilmente arrabbiato.
“Allora...” disse a muso duro alla moglie “... dove sei stata tutto il giorno? Sei tornata poco fa... dunque? Voglio sapere dove sei stata e cosa hai fatto!” Urlando ed afferrandola per un polso. “Parla o ti faccio frustare!” Dandole uno schiaffone sul viso. “Avanti, parla o ti picchierò a sangue fino a domani!” Tirandole ancora uno schiaffo sul volto.
Lady Gwen
15-04-2018, 02.54.01
"Il fatto che fisicamente non abbiamo un cuore che batta, non vuol dire che non possiamo amare. Non si ama con un muscolo" ribattei "E io non potrei, non ci riuscirei. Non potrei fsrlo, vederlo lì, con quel suo sguardo adorante, mi sentirei una vigliacca più di quanto non faccia già, se dovessi ridurlo come Marko. Io provo qualcosa per lui e la nostra diversa condizione è stato solo uno scherzo del destino, che dopo mille anni mi ha fatto conoscere solo in questo modo la persona che avevo sempre desiderato avere accanto" con tono distante.
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Altea
15-04-2018, 02.56.24
Quel gesto, gli schiaffoni e la rabbia...il mio volto si arrossò ma non versai una lacrima..quell' uomo non avrebbe avuto una lacrima da me.
"Sono stata a Monsperon...anzi ho fatto in modo di portare qui, caro marito, il Maresciallo ad una festa che vorrei tenere per farvi aumentare i guadagni..e ho dovuto prendere un regalo pure...ma se tutto va a buon fine, potreste essere in affari con lui" osservandolo..poi poteva pure gettarmi dal balcone che per me era indifferente...vivere in questo modo o morire.
Guisgard
15-04-2018, 03.06.49
“Eh, amica mia...” disse Tatiana con un sospiro sincero “... allora sei una vampira anomala... non so se privilegiata o meno...” con un sorriso quasi tenero “... allora non ti resta che capire se lui possa o meno recuperare la memoria ed agire di conseguenza...”
“Una festa...” disse Fulminaccio guardando Altea negli occhi “... e quanto mi costerà? Eh, ci hai pensato?” Ancora nervoso. “Rispondi!” Urlando.
Ma ad un tratto si udì un fruscio dalla finestra.
Allora dall'alberò arrivò qualcuno sul balcone.
Era Furio.
“Cosa diavolo fai, cane?” Minaccioso Fulminaccio.
Ma senza rispondere nulla il ragazzo gli saltò addosso e cominciò una violenta colluttazione fra loro.
Lady Gwen
15-04-2018, 03.10.34
Alzai gli occhi su Tatiana e le sue parole mi sorpresero, ma le apprezzai.
"Ma come?" sospirando "Non ricorda nemmeno come sia fatto il mondo là fuori, è impossibile stabilirlo..." avvilita, tastandomi le tempie.
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Guisgard
15-04-2018, 03.14.28
"E se..." disse titubante Tatiana a Gwen "... e se chiedessi un responso al barone? Ho sentito il maestro che diceva a Nikolaj come lui fosse un medico... un vampiro con conoscenze mediche forse è il solo che può aiutarti, non credi anche tu?"
Mentre da fuori si udivano ancora i cupi ululati dei lupi lontani.
Lady Gwen
15-04-2018, 03.22.21
Sospirai.
"Lo so... So che è l'unica soluzione, come con Marko... Anche se vorrei evitare..." sospirando ancora.
"Va beh, vado... Fammi gli auguri..." sarcasticamente, e uscii nel parco avvolto dalla penombra notturna.
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Guisgard
15-04-2018, 03.27.56
Gwen uscì nel cortile.
Non era una sera fredda, ma soffiava un vento malinconico ed inquieto su bosco, arrivando a sibilare sinistro fra le mura del palazzo, mentre in lontananza i lupi ululavano in modo cupo alla Luna spettrale.
Tutto era buio, mutevole, sfuggente ed illusorio.
Gwen sembrava uno spettro che si muoveva in un modo di ombre e di misteri.
Il vento era costante, quasi fastidioso e sferzava le cime degli alberi del giardino.
Soffiava echeggiando come se portasse con sé i lamenti del mondo intero.
Ad un tratto Gwen udì qualcosa.
Una sorta di gemito soffuso, quasi soffocato.
Lady Gwen
15-04-2018, 03.33.49
C'era un leggero vento, triste, malinconico.
Mi pesava essere di nuovo qui, a cercare lui, come ieri sera, ma tant'era.
Avanzai nel parco, quando sentii degli strani gemiti.
Perplessa, allora, lo seguii.
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Guisgard
15-04-2018, 03.43.55
Quei gemiti nella notte, il sibilo del vento, gli ululati dei lupi, i misteri della notte ed i misteri di Gwen.
Lei seguì quei gemiti soffocati, arrivando fino al giardino.
Erano sempre più vicini.
Riconobbe che erano di una donna che sembrava in bilico tra il dolore ed il piacere.
Un piacere carnale.
Seguì quei gemiti, fino a quando vide qualcosa.
Qualcosa di terribile.
Una mostruosa creature dalle fattezze bestiali, di un lupo ed i tratti in qualche modo umani, che abusava di una ragazza, accoppiandosi carnalmente con lei.
Gwen arrivò ed allora sia la bestia che la ragazza si voltarono a fissarla.
La ragazza era Roze.
https://i.pinimg.com/originals/bf/16/8f/bf168fd516e345ad5b85d863a2172494.jpg
Lady Gwen
15-04-2018, 03.47.54
Era difficile dedurre la natura di quei gemiti, se dolore o piacere.
Ma erano di una donna.
Camminai ancora a lungo, finché... Vidi.
Vidi ciò che avrei preferito non vedere.
Mi coprii la bocca con la mano per non urlare e non seppi che fare.
Chiamarla e allontanarla da quella bestia?
Fuggire?
Rimasi paralizzata.
"Roze!" urlai poi, con sgomento, senza il coraggio di avvicinarmi.
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Guisgard
16-04-2018, 00.14.43
Alla voce di Gwen, sia Roze che quell'immonda belva si voltarono a guardarla.
Roze allora scoppiò a ridere.
Una risata lasciva, beffarda, come se la vampira fosse stravolta da un piacere ancestrale, proibito, maledetto.
Lei rideva e quella belva ululò forte, per poi tornare a giacere con la ragazza in quel loro amplesso contro natura.
Lady Gwen
16-04-2018, 00.17.49
Rimasi immobile a guardare quella scena, sconvolta, udii la risata di Roze e l'ululato di quella belva.
Era una scena orripilante, selvaggiamente lasciva ed insostenibile. Infatti distolsi lo sguardo e tornai in casa, ancora stravolta e confusa.
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Guisgard
16-04-2018, 00.24.47
Era notte fonda.
Una notte buia e maledetta, scandita dall'ululato dei lupi e resa opprimente da un senso di desolante disperazione.
Gwen rientrò in casa sconvolta, con ancora l'eco di quella risata di Roze nelle orecchie.
Nel salotto trovò Nikolaj in piedi che la fissava.
Sul volto era impresso quel suo ormai insopportabile ghigno.
Lady Gwen
16-04-2018, 00.28.39
L'eco della risata di Roze nelle mie orecchie riusciva a sovrastare l'ululato dei lupi e non riuscivo a liberarmene.
Trovai ad accogliermi in casa il ghigno insopportabile di Nikolaj.
Lo guardai.
"Qualcuno mi spiega cosa diamine sta succedendo lì fuori?" perplessa e stizzita, o forse solo sconvolta, indicando il parco fuori dalle finestre e alludendo a ciò che avevo appena visto.
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Guisgard
16-04-2018, 00.36.30
“Noi vampiri” disse Nikolaj ridendo “siamo le creature più fortunate e meravigliose del mondo, poiché siamo liberi. Roze non è poi tanto diversa da te, no? Lei si accoppia con le belve, come tu vorresti farlo con i mortali.” Fissando Gwen.
Ad un tratto si udirono dei passi.
Qualcuno stava scendendo dal primo piano.
Gwen vide così apparire Elv sulle scale.
“L'ululato dei lupi non mi lascia dormire...” rivolto alla ragazza.
Lady Gwen
16-04-2018, 00.41.31
"Ma è... È un essere immondo!" esclamai "E poi diamine, parli proprio tu?!" quasi protestai "Quante volte abbiamo preferito altri vampiri al posto dei mortali? Veramente poche..." aggiunsi.
In effetti Nikolaj, non poteva proprio parlare.
Si era perso il conto di quante donne, nei secoli, fosse divenuto l'amante, per non parlare poi di Isabel.
Sentii dei passi, mi voltai e vidi Elv.
Annuii appena, poi guardai Nikolaj.
"Sparisci per cortesia?" con tono duro, schietto e diretto.
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Ascoltai pensierosa la risposta di Stuarto.
Beh, se la biblioteca era della Pieve era improbabile trovarvi quel libello, dato che era anticlericale, di solito libri del genere, se finivano nelle mani di un prete venivano bruciati, non certo catalogati in una biblioteca.
Forse avrei avuto più fortuna in una libreria, una di quelle che appoggiava queste idee poco legate alla chiesa, di sicuro vendevano parecchio.
Poi alzai gli occhi al cielo quando mi parlò del Maresciallo e del fatto che Lys vi avesse fatto visita.
Non se ne fa scappare uno, eh...
"Domattina andrò in città, dunque, a cercare questo libretto... la biblioteca della Pieve non mi sembra il luogo adatto, ma immagino ci saranno librerie..." pensierosa.
Poi mi alzai e raggiunsi il tavolo per la cena.
"Parlatemi invece di questo Maresciallo che governa la città..." chiesi a Stuardo, iniziando a mangiare.
L'alternativa era andare a corte e chiedere, ma volevo tenerla come ultima spiaggia, dopotutto io non ero Lys che andava dove le pareva e si prendeva dagli uomini quello che voleva. Dunque le corti mi avevano sempre inquietato, ogni volta che mi ci ero trovata (di solito per caso, perchè mi ero trasformata mentre lei era lì) non mi sentivo a mio agio.
Guisgard
16-04-2018, 01.19.23
Nikolaj scoppiò a ridere.
“Attenta...” disse a quell'ordine perentorio di Gwen “... la fortuna non è eterna e la tua potrebbe finire prima o poi... e con essa il tuo comando in questo palazzo...” con tono quasi minaccioso, per poi andare via.
“Tutto bene?” Elv a Gwen. “Spero di non aver interrotto nulla...”
“Il Maresciallo di Monsperone” disse Stuarto a Clio mentre serviva la cena “è un uomo, come dire? Pratico, dai modi spicci, quello che comunemente viene definito uomo d'azione. E' infatti poco incline al compromesso, al confronto e alla diplomazia. Il suo credo è la violenza. La violenza come unico mezzo per ottenere e mantenere il potere. Lui dai suoi simili preferisce essere temuto, più che amato. Ora regge il governo di Monsperone, visto il barone Misk è prigioniero di una città rivale.”
Lady Gwen
16-04-2018, 01.22.10
"Tu spera almeno di arrivarci, alla fine, in casa mia" dissi a voce alta, mentre andava via, rimarcando su quelle ultime parole.
Sospirai, più che altro per calmarmi.
"No, non preoccuparti... Dimmi, hai fame?" gli chiesi poi, cercando di tranquillizzare il tono.
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Guisgard
16-04-2018, 01.27.25
“Si, un po' di fame in effetti la sento.” Disse sorridendo Elv a Gwen. “Ceniamo insieme? Magari brindando con del buon vino? Dalla finestra della camera ho visto, durante il crepuscolo, che ci sono vitigni ovunque nelle colline intorno al palazzo. Immagino dunque il vino di queste terre sia davvero speciale, giusto?”
Lady Gwen
16-04-2018, 01.30.33
Feci un sorriso un po' tirato.
"Non posso, ma resterò a farti compagnia, promesso" sorridendo.
Schioccai le dita e la tavola si imbandì, con le candele che si accesero illuminando vagamente la grande sala.
"Prego, accomodati" indicando la tavola.
Dopotutto, avrebbe dovuto saperlo prima o poi, tanto valeva iniziare e procedere per gradi.
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Mi resi conto in quel momento di avere fame, mi misi a mangiare con gusto mentre il mio fidato servitore mi raccontava.
"Beh, un uomo da tenere alla larga, dunque.." mi venne immediatamente da commentare. Perché non mi stupiva che invece Lys fosse già andata a fargli visita? Quella donna non aveva il minimo senso della decenza, per la miseria.
"Con gente del genere meno ci si ha a che fare, meglio è.." prendendo un sorso dal bicchiere di vino.
Finii la cena in tranquillità, ringraziai Stuardo per le informazioni e poi uscii fuori per una passeggiata al chiaro di luna prima di coricarmi.
Non facevo che pensare a quel libello, a cosa avrei potuto trovarci, tante volte avevo seguito piste che poi non avevano portato a niente, una volta addirittura ero andata fino nella biblioteca di un monastero in alta montagna, per poi scoprire che l'indizio che avevo era un buco nell'acqua. Quella ricerca era estenuante, e se non ne dipendesse la mia vita forse avrei già buttato tutto via.
Ma non potevo arrendermi, non potevo condannare me stessa a vivere a metà, e lasciare il mondo infestato da quell'essere immondo che il mio inconscio aveva generato.
Cercai di non pensarci per un momento, di pensare alla bellezza dei fiori, che avrei potuto godermi per poco dato che mia sorella voleva farli sradicare tutti, la lucentezza della luna, e delle stelle.
Ah, se la luna avesse ascoltato le mie preghiere ogni notte.
Così, lievemente malinconica, continuai a camminare in quel giardino che aspettava fosse eseguita la sua sentenza di morte.
Guisgard
16-04-2018, 01.49.21
Elv restò sorpreso e sorrise dopo che la tavola si imbandì magicamente.
“Ehi, è un trucco fantastico.” Disse ridendo a Gwen. “Roba da illusionisti! Dai, rivelami il trucco... anzi, no, voglio arrivarci da solo... vediamo un po'... la penombra, giusto? Tutto era nascosto nella penombra della sala!” Divertito.
Clio finì di cenare ed uscì nel giardino.
Era una notte serena, silenziosa, dal cielo vago e sfuggente.
Le ombre delle colline intorno al palazzo trasmettevano un senso di protezione e suscitavano un che di poetico e sognante.
Ad un tratto Clio sentì qualcosa.
Dei rumori.
Era il giovane giardiniere che chiudeva la serra del giardino.
Lady Gwen
16-04-2018, 01.52.31
Sorrisi e mi sedetti accanto a lui.
"Mangia, intanto. Ogni cosa a suo tempo" sempre sorridendo, ma con un velo di serietà nel tono.
Fremevo dall'impazienza di arrivare a conclusione, di porre fine ai rischi che Elv correva stando qui, anche se per me sarebbe stato infinitamente drammatico.
Quel ragazzo mi aveva cambiata, profondamente, non avrei potuto dire il contrario e ora agire non era facile.
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Guisgard
16-04-2018, 01.56.39
Elv si sedette e mangiò di gusto tutto ciò che c'era in tavola, bevendo poi un bel bicchiere di vino.
“Ti va dopo” disse mangiando a Gwen “di uscire a fare due passi nel giardino? Non ho sonno stanotte.”
Lady Gwen
16-04-2018, 02.01.52
Mangiò con gusto, mentre io restavo a guardarlo, a studiare i suoi movimenti, i suoi atteggiamenti, respirare il suo profumo e l'odore meraviglioso e dolce del suo sangue.
Poi mi riscossi alla sua domanda.
Ci riflettei un po' su, perché non volevo che Roze e... quella cosa fossero ancora in giro, ma il parco era comunque molto grande.
"Certo" con un sorriso composto "Anche prima che tu battessi la testa avevamo in sospeso una passeggiata notturna" con una sfumatura indefinita nel sorriso e nella voce.
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Camminare in giardino era rilassante, mi dava un senso di pace, di tranquillità.
Quella che inseguivo ma non riuscivo mai a trovare, che mi sfuggiva sempre al solo pensiero della mia vita, della mia condizione.
Sospirai, restando a guardare una bellissima rosa.
Un rumore, d'improvviso, mi fece voltare di scatto.
Arrossii immediatamente nel rendermi conto di quanto fossi felice di vederlo, di quanto mi battesse più intensamente il cuore e sapevo che sotto sotto ero uscita nel giardino con la speranza di incontrarlo.
Mi feci coraggio e mi avvicinai alla serra, con passo leggero e delicato.
"Hai finito per oggi?" chiesi direttamente, non sapendo bene cosa dire, cosa fare, davanti a quegli occhi così belli, temendo perfino di essere considerata troppo audace. Non volevo che mi scambiasse per una come mia sorella, magari aveva già messo le sue sudicie mani su di lui.
Eppure era troppo bello per riuscire a stargli lontana.
Guisgard
16-04-2018, 02.23.38
Elv terminò la sua cena e con Gwen uscirono nel cortile.
Era una notte silenziosa e sognante, con quegli ululati che ora erano cessati.
Non si vedeva nessuno e non si sentiva alcun rumore.
I fiori notturni, come boccioli di frammenti di un'oscurità atavica e perduta, parevano sbocciare in infiniti frutti di gemme infernali.
Le ombre del giardino erano vaghe ed animate al passaggio dei due, come se un sinistro sortilegio aleggiava intorno a loro.
Era una meravigliosa ed inquietante notte gotica, quasi un trionfo di spettri e demoni liberati dal crepuscolo ormai svanito.
“E' un posto singolare...” disse Elv “... un po' ti somiglia... è misterioso, magnificamente inquietante e sembra amare la notte proprio come la ami tu...” fissando Gwen.
Icarius si voltò di scatto e vide Clio.
“Oh, madama...” disse sorpreso “... si, ho chiuso la serra... per oggi il mio lavoro è finito... vi occorreva qualcosa?”
Arrossii violentemente a quelle parole di Icarius.
Che razza di sciocca ero, mi sentivo così imbarazzata che avrei voluto scomparire.
Che potevo dirgli? Che avevo voglia di vederlo e passare del tempo con lui?
Certo, sarebbe rimasto, è un mio servo deve fare tutto quello che gli dico ma non era quello che volevo io... abbassai lo sguardo.
"Ti ho visto qui e.. ecco.." ancora più rossa in viso "Volevo solo augurarti buonanotte..." con un sorriso timido.
Lady Gwen
16-04-2018, 02.32.06
Uscimmo in giardino e ogni rumore era cessato.
Tutto appariva ovattato, ammorbidito, come fatto apposta per noi due.
La luna era un po' offuscata, ma sempre visibile quasi a guidarci e vegliare su di noi e tutto sembrava avvolto da strani misteri, come se di essi fosse intessuta l'aria stessa.
Mi voltai verso Elv e sorrisi appena.
Poi presi il suo braccio.
"E a te piace la notte?" gli chiesi, con tono serico e vellutato e i miei occhi nei suoi.https://uploads.tapatalk-cdn.com/20180415/80a6635b183f24324b8502da0e42b977.jpg
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Guisgard
16-04-2018, 02.44.53
Icarius guardò sorpreso Clio.
Sorpreso dal suo candore e di come lei, benchè fosse la padrona, sembrava quasi intimidita.
O forse, pensava il giardiniere, era solo una sua sciocca impressione.
“Grazie, madama...” disse lui “... buonanotte anche a voi...” sorridendo impacciato.
Elv prese il braccio di Gwen e sorrise.
“In verità” disse “non ricordo nulla ed ignoro cosa mi piaceva... forse amavo il Sole ed i paesaggi verdeggianti... magari invece mi attirava il mare e le isole esotiche... forse sono stato un marinaio, magari un viaggiatore o un avventuriero...” con una punta di fantasioso entusiasmo “... o forse non era nulla di tutto ciò...” deluso “... non so nulla... nulla di ciò che ero... come se non valessi più nulla... un uomo senza passato quanto vale?” Quasi con rabbia.
Sembrava sospeso delle mie parole.
Certo, che sciocca sono, perchè mai la padrona dovrebbe dare la buonanotte a un servo.
Sì, sono sciocca e probabilmente lo sta pensando anche lui.
Arrossii violentemente ancora.
"Buonanotte allora..." con un sorriso timido e lievemente malinconico.
Chissà perchè mi aspettavo uno sguardo diverso, un tono diverso... perchè sono sciocca e stupida, ecco perchè.
Chinai il capo, vergognandomi di essermi mostrata in quel modo davanti a lui.
Allora mi voltai e mi diressi nuovamente verso la casa, ricordando a me stessa perchè di solito non parlo con nessuno a meno che non sia strettamente necessario, specialmente con un ragazzo carino.
Chissà perchè mi ero messa a sognare chissà che cosa, i sogni fanno solo male, perchè ora che lui li aveva mostrati per quello che erano: sciocche fantasticherie da ragazzina, non mi sembravano più così belle.
Lady Gwen
16-04-2018, 02.54.46
Ascoltai le sue parole, che sfociarono poi in uno sfogo.
Ed ora dovevo cogliere la palla al balzo.
Sfiorai il suo viso con un dito e poi lo voltai verso di me.
"Magari è un'opportunità..." dissi piano, con voce morbida e ipnotica e i miei occhi nei suoi "Puoi ricominciare una nuova vita, scegliendo tu stesso come plasmare il tuo futuro e fare del tuo destino ciò che vuoi... Non è una prospettiva migliore?" guardandolo.
Oh io sapevo che lavoro faceva e cosa era venuto a fare qui.
Ma se qualcuno aveva deciso che quello dovesse appartenere al passato, così sarebbe stato.https://uploads.tapatalk-cdn.com/20180415/9aa51e641f7579c2de5c3bc3b4deb9b7.jpg
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Guisgard
16-04-2018, 03.01.45
Elv guardò Gwen negli occhi.
Quegli occhi avevano un colore diverso, ammaliante, ipnotico, persino sensuale.
“Sei dunque una fata...” disse lui con un vago sorriso divertito, quasi sarcastico “... puoi farmi diventare chi voglio?”
Icarius restò a guardare Clio andare via, con tante domande e dubbi nel cuore.
Lei stava per rientrare in casa quando sentì il canto di una civetta poco lontano.
Era il canto della notte e dei suoi misteriosi incantamenti.
Lady Gwen
16-04-2018, 03.05.20
Riuscivo quasi a vedere il lavoro frenetico e intensivo della sua mente attraverso i suoi occhi.
Accennai un sorriso.
"No, non sono una fata..." risposi "Ma tu, chi, o cosa, vorresti diventare?" chiesi poi, mantenendo sempre quel tono e gli occhi fissi nei suoi.
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Riaprii gli occhi che era notte.
Ah, come amo la notte, le civette cantano, la luna splende... io sono di nuovo qui!
Ma cos'era questa cosa fastidiosa sulla testa?
Una cuffietta?
Davvero, Clio, una cuffietta?
Ci credo poi che nessuno se la piglia!
Poi mi guardai il vestito, un bel colore, sì... ma diamine, da suora di clausura.
Me lo levai lì dov'ero, restando in sottoveste.
Solo quando mi voltai mi resi conto che c'era il bel giardiniere poco distante.
Allora lasciai cadere anche la sottoveste e mi avviai verso i miei alloggi, un paio di passi perchè potesse ammirare il mio corpo nudo mentre camminavo, e poi mi voltai nuovamente verso di lui.
"Che fai lì imbambolato, non vieni?" con voce provocante.
Guisgard
16-04-2018, 17.59.27
“Io...” disse esitando per un attimo Elv “... io vorrei fuggire dal silenzio che mi circonda... scappare dal buio della mia memoria, dall'ossessione di non essere nessuno, di non avere un nome, una vita... si, almeno per un istante vorrei fuggire da tutto ciò...” prendendo la mano di Gwen nella sua “... mi accompagni? Vuoi farmi compagnia stanotte, fino all'alba? Scacciando così per qualche ora i miei fantasmi muti ed insopportabili?” Fissandola.
Icarius stava uscendo dal giardino quando vide comparire quasi dal nulla la bella e disinibita Lys.
La vide togliersi l'abito e restare in sottoveste nonostante fosse fuori all'aria aperta.
Ma restò poi quasi completamente sbigottito quando la padrona si tolse anche quella, restando tutta nuda.
I giardiniere non credeva ai suoi occhi.
Credette allora di essere pazzo quando lei si voltò e con fare provocante e sensuale lo invitò a seguirla.
“Sto sognando...” disse a bassa voce lui “... si... non può che essere un sogno...” guardandola tutta nella sua proibita e meravigliosa nudità.
Lady Gwen
16-04-2018, 18.06.28
Ora era un Elv diverso, più fragile e indifeso di prima.
Capivo che non doveva essere facile, ma non dovevo curarmene se volevo riuscire nel mio intento.
Io potevo dargli una nuova vita, una vita eterna, migliore della vita mediocre e mortale che già aveva smesso di appartenergli, doveva essere sufficiente per lui e stavolta dovevo giocarmi bene le mie carte.
Annuii lentamente, con lui che mi prendeva la mano.
"Sì..." dissi soltanto, senza un tono preciso.
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Guisgard
16-04-2018, 18.19.28
Elv guardò ancora Gwen negli occhi e mano nella mano penetrarono ancor più più in quel giardino fatto di ombre e di silenzi.
Le fattezze della notte animavano quel mondo segreto, sospeso tra la bellezza perduta e la disperata dannazione.
Un lieve alito di vento accarezzava le foglie selvagge le siepi incolte, liberando un lento e malinconico fruscio simile ad un lamento ammaliante e soffuso.
I due più avanzavano, più quel mondo oscuro sembrava aprirsi, accoglierli e richiudersi avvolgendoli e rapendoli.
“Che strana notte...” disse piano lui “... sembra nascondere tanti misteri, non trovi?”
Pian piano, poi, prese a calare una leggera e vaga foschia, simile ad una nebbia opaca.
Lady Gwen
16-04-2018, 18.27.05
Ci addentrammo nel giardino e ci lasciammo avvolgere da quell'aura scura, misteriosa, quasi dannata come lo eravamo noi in questa casa.
Lo stormire delle fronde sembrava esser simile quasi ad un lamento languido e disperato, angoscioso ma anche ammaliante.
A fatica venivamo raggiunti dalla luce della Luna, e nessun rumore si udiva.
Lo guardai.
"Non è molto diversa da tutte le altre qui..." risposi "Ti spaventa?" guardandolo ancora.
Intanto una densa foschia calava intorno a noi.https://uploads.tapatalk-cdn.com/20180416/5752271d1c014fd1b55a1807b7b72931.jpg
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Il ragazzo se ne stava lì, imbambolato a guardarmi.
Ma che problemi aveva?
Avevo forse parlato una lingua sconosciuta? Non mi sembrava affatto..
Ero stata chiara, limpida, cristallina!
Iniziai ad essere insofferente, se c'è una cosa che non sopporto è quando la gente non fa esattamente quello che gli ordino, quando glielo ordino, senza farselo ripetere due volte.
Ma dico io, è così difficile?
"Su!" schioccando le dita scocciata, come se stessi chiamando un cane "Datti una mossa! Io odio aspettare.." guardandolo fisso, con la voce autoritaria e decisa.
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Guisgard
16-04-2018, 18.51.08
“No, mi piace...” disse Elv “... perchè sono con te...” fissando Gwen.
La foschia era sempre più bassa ed umida intorno a loro.
Allora lui si avvicinò e portò la vampira contro il suo petto, stringendola a sé.
I suoi occhi neri erano in quelli vermigli di lei, avvicinandosi sempre di più, così come le loro labbra fino ad unirsi.
Lui la baciò piano, quasi con piccolo morsi sulla bocca di Gwen, fino a schiudere le labbra, portandole contro quelle di lei, succhiandole ed assaporandole con passione, lasciando che la sua lingua scivolasse lenta nella bocca della ragazza, intrecciandola con quella della bella vampira.
Lady Gwen
16-04-2018, 18.59.57
Sorrisi appena.
Beh, era un inizio.
La foschia era sempre più bassa e improvvisamente mi ritrovai stretta a lui.
I nostri occhi si catturarono a vicenda, ma furono le sue labbra a catturare per prime le mie.
Rimasi sorpresa e quasi risi a quei piccoli morsi sulle mie labbra.
La situazione si era ribaltata, per caso?
Comunque fosse, era tenero, appassionato, coinvolgente e fu bellissimo sentire che il sapore delle sue labbra non era cambiato, che in fondo in fondo lui era sempre lo stesso, anche se con un pizzico in più di brio.
E le nostre bocche continuarono a fondersi e assaporarsi, con desiderio e passione, mentre ogni tanto capitava a me di mordere appena le sue labbra, anche se con meno intensità per non rischiare di fargli male, ma amavo il modo in cui riuscissi a scoprire sempre una sua nuova sfaccettatura.
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Guisgard
16-04-2018, 19.11.10
Icarius restò come imbambolato.
Cominciò a sentire caldo, nonostante fosse una notte di Aprile, avvertendo un soffuso rossore che invadeva il suo volto.
La guardava senza essere capace di dire nulla, né di distogliere lo sguardo da quel corpo nudo così ostentatamente mostrato dalla bella e disinibita Lys.
Poi la padrona di casa schioccò le dita e lui, come destatosi, annuì e si avvicinò a lei.
“Comandi, madama...” disse, cercando di non guardare più quel corpo bianco, morbido e nudo tutto davanti a lui.
I due si baciarono, assaporando l'uno le labbra dell'altra.
Un bacio caldo, appassionato, intimo.
Poi, ad un tratto, dalla nebbia arrivò un ringhio, un basso latrato.
“Ehi...” disse voltandosi di scatto Elv “... cos'è stato? Avete forse un cane nel giardino?” A Gwen.
Lady Gwen
16-04-2018, 19.16.22
Continuammo ancora e ancora, in quel contatto intimo e profondo.
Poi sentii ringhiare e raggelai.
Ciò significava che Elv era in pericolo e che per proteggerlo avrei dovuto mostrarmi nella mise forma peggiore e nel modo più brutale.
"No, ma non allontanarti da me, fa' come ti dico" dissi piano, suonando più come un ordine.
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Guisgard
16-04-2018, 23.35.00
“Ehi...” disse perplesso Elv “... cosa c'è? Sei strana? Se non avete un cane qui, allora cosa è stato? Temi un lupo possa essere entrato nel cortile?” Fissando Gwen, mentre la nebbia si faceva più fitta ed avvolgente, diventando quasi opprimente.
Lady Gwen
16-04-2018, 23.39.02
Rimasi ancora in ascolto, attenta e tesa come un felino che voglia cogliere la preda in un attimo di avvicinamento e debolezza per afferrarla.
Nulla.
Tutto finito.
"Oh... Sì, sì è così... Sono particolarmente feroci da queste parti" lo guardai "Scusami, spero di non averti spaventato. Comunque, è meglio tornare in casa, non vorrei fossero ancora in giro."
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Guisgard
16-04-2018, 23.51.58
“Si, meglio rientrare...” disse Elv a Gwen “... magari domani le autorità del posto daranno la caccia a quel lupo...” mentre la nebbia scendeva lenta sul cortile e sul giardino intorno a loro.
Fatta di infinite e mute goccioline di umidità che si diffondevano in quell'alone misterioso che ammutoliva la notte.
Così i due rientrarono in casa, che sembrava avvolta in un cupo silenzio.
“I tuoi amici staranno dormendo...” fece lui "... siamo soli, non male..." accennando un sorriso.
Lady Gwen
16-04-2018, 23.57.26
"Già" dissi semplicemente.
Perché era ovvio che nulla di tutto ciò sarebbe mai accaduto.
Rientrammo in casa, lasciando il giardino ai suoi misteri e alle sue creature.
La casa era silenziosa, non si sentiva volare una mosca.
Mi venne da ridere alla sua frase, ma ovviamente non lo feci.
"Sì, non male..." sorridendo e parafrasando le sue parole.
In realtà mi chiedevo dove fossero tutti e cosa stessero facendo, soprattutto il Maestro e pensavo che sarei dovuta andare prima che fosse lui a chiamarmi.
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Guisgard
17-04-2018, 00.04.13
“Io continuo a non aver molto sonno...” dise Elv a Gwen “... anzi, non ne ho per niente...” sorridendole “... barattiamo la nostra passeggiata in giardino con una chiacchierata qui? Magari bevendo un po' di vino?”
Lo guardai avvicinarsi, timido, impacciato, con quel rossore sul volto che trovavo adorabile.
Il mio sorriso era sempre più tagliente, seducente, intenso.
Mi sentivo la fiera selvatica che sta attirando a sé un povero cucciolo indifeso.
E lui, tutto tenero e innocente si avvicinava, ignaro del suo destino.
C'era un che di profondamente erotico nel suo sguardo, nella sua timidezza.
Quando fu vicino a me allungai una mano per accarezzare quel bel viso, così perfetto, delicato.
"Ma come sei ubbidiente..." con aria affamata "Vediamo se hai anche altre qualità!" guardandolo tutto per poi voltarmi e riprendere la via verso la mia camera.
Un cenno della mano a lui che era dietro di me.
"Su, da bravo!" facendogli cenno di seguirmi.
Raggiunsi così la mia stanza, quella stanza teatro di piaceri sconfinati, proibiti, lussuriosi ed estatici.
Lady Gwen
17-04-2018, 00.09.36
"Oh, beh, puoi iniziare tu, c'è un piccolo salotto proprio qui accanto, troverai anche il vino e dei bicchieri. Io arrivo subito" gli sorrisi.
Andai a preparare il calice per il Maestro e poi andai alla sua porta.
"Il suo calice, Maestro" attraverso la porta.https://uploads.tapatalk-cdn.com/20180416/6b3f15e081930511e048561b52c3437a.jpg
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Guisgard
17-04-2018, 00.30.27
Mentre Gwen stava andando via, Elv le prese la mano, come a volerla trattenere un altro istante.
“Torna presto...” disse in un sussurro fissandola, con la sua voce che sembrò sibilare piano nella penombra della sala.
La lasciò andare e lei raggiunse la stanza del maestro.
“Entra...” il misterioso vampiro.
Icarius cercava di restistere alla tentazione di guardarla, anche se la sua meravigliosa nudità era un richiamo ossessivo.
Avrebbe dato tutto per un solo sguardo da posare su quelle forme morbide e scoperte.
Lys si voltò e si incamminò verso la sua stanza, facendo segno al suo giardiniere di seguirla.
Ora poteva guardarla.
La schiena nuda e liscia, i fianchi sinuosi, i glutei sodi e ben fatti, le gambe che si muovevano lente, con movenze di una sensualità irresistibile.
La seguì in silenzio, guardandola tutta da dietro mentre saliva le scale una alla volta.
Sentiva il viso ribollirgli, le mani sudargli e la gola farsi secca a furia di deglutire.
Di tanto in tanto gettava uno sguardo dalle scale, per vedere se il vecchio Stuarto era in giro, provando vergogna di seguire la padrona tutta nuda per casa.
Arrivarono nella camera di lei.
“La signora” disse con la voce incerta ed il viso divenuto paonazzo “comanda?” Non sapendo cosa dire e sentendosi inebetito.
Lady Gwen
17-04-2018, 00.35.36
Volevo andarmene prima possibile da questa stanza, soprattutto per tornare da Elv, che col suo tono, con quelle due semplici parole, mi aveva ancora dimostrato quanto potesse essere fantastico.
Entrai e porsi il calice al vampiro.
"Desiderate altro?"
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Guisgard
17-04-2018, 00.44.05
Il vecchio vampiro prese il calice con le sue mani rinsecchite e rese deformi con unghie lunghe e secche.
Cominciò a sorseggiare con avidità.
"Andrò via..." disse a Gwen "... un'ora prima dell'alba... non posso restare oltre... sappi che domani verranno a cercarmi... attenta... se cadrò io, poi inevitabilmente cadrete tutti voi..." fissandola con i suoi occhi rossi e crudeli.
Lady Gwen
17-04-2018, 00.47.54
Riflettei su quelle parole.
Cosa?
Che diamine stava succedendo.
"Mi è permesso chiedervi di essere più preciso? Per il bene della Congrega, ovviamente. Qui sono io la responsabile e preferirei essere preparata, in caso succedesse qualcosa" chiesi con tono tranquillo, ma celando nervosismo e tensione.
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Camminavo, sinuosa ed elegante per il palazzo addormentato.
Sentivo dietro di me i passi del bel giardiniere che mi seguivano, sentivo il suo sguardo su di me, era come una carezza leggera che sfiorava il mio corpo così arditamente mostrato. Il pudore non era mai stata una mia virtù.
Dopotutto il mio corpo era perfetto, non c'era ragione di nasconderlo!
Specie se poi ci guadagnavo quello sguardo così inebetito del piccolo giardiniere, così imbarazzato e dolce.
Oh, mi sarei divertita da morire con lui, ad ogni passo immaginavo giochi voluttuosi e peccaminosi da fargli fare.
Assomigliava così tanto a un cucciolo, dopotutto, un tenero cucciolo con una padrona che adora giocare, ma che è anche molto esigente e severa.
Povero caro...
Un sorrisetto divertito apparve sul mio volto, povero mica tanto, dopotutto ogni gioco che avevo in mente per lui aveva un finale molto... come dire, soddisfacente, ecco!
Entrammo nella stanza e richiusi la porta dietro di me.
Lui era così impacciato, che mi venne spontanea una domanda.
"Dimmi, Icarius.." andandomi a sedere sul divanetto mentre lui era ancora in piedi, impacciato, a guardarmi con quell'espressione che mi eccitava sempre di più "Sei mai stato con una donna?".
Mi allungai sul divanetto dove giaceva una bottiglia di liquore, ne versai un bicchiere, me lo portai alle labbra, e continuai a guardarlo.
Quella sua domanda, così ingenua e tenera... oh, che dolce.
"La signora comanda che adesso ti spogli tutto quanto e mi fai vedere quanto sei bello sotto quei vestiti da giardiniere..." con un sorrisetto malizioso mentre mi portavo il bicchiere alle labbra.
"Ne vuoi un po', caro?" porgendoglielo, provocante, riuscendo ben a immaginare quanto fosse teso. Il suo sguardo era così cristallino e palese che avrei potuto leggergli nel pensiero.
Guisgard
17-04-2018, 00.59.09
“Nulla che tu non sappia...” disse il maestro finendo il suo calice “... se dovessero catturarmi ed uccidermi, anche voi in questa casa farete la medesima fine...” con i suoi occhi in quelli di Gwen “... nessuno della congrega può sopravvivere al proprio maestro... ora va, devo prepararmi... da ordine che la mia carrozza sia pronta quanto prima.”
Lady Gwen
17-04-2018, 01.05.07
Annuii lentamente, perché in effetti era tutto molto logico.
"Sì, signore."
Uscii dalla camera e ordinai a Volos di far preparare la carrozza.
Volevo far riposare ancora un po' Marko, se lo meritava.
Poi tornai da Elv.
"Eccomi. Spero di non averti fatto aspettare troppo" sorridendogli.https://uploads.tapatalk-cdn.com/20180416/35a7e3bba2cd99e65b4ebe95df311f30.jpg
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Guisgard
17-04-2018, 01.27.45
Icarius, di nuovo con la padrona che lo guardava tutta nuda su quel divanetto, abbassò lo sguardo, col viso paonazzo che lo faceva sentire quasi ridicolo, oltre che eccitato come mai prima d'ora in vita sua.
I suoi occhi limpidi erano di un azzurro luminoso, fatto di infiniti bagliori e screziature che lo rendevano cangiante.
Erano gli occhi di un bambino reso imbarazzato dal trovarsi davanti ad una tavola di infiniti dolci ed innumerevoli leccornie.
Erano gli occhi di un cucciolo tanto imbarazzato ed impacciato, quanto accalorati.
La voglia di guardare la padrona su quel divanetto era una tentazione insopportabile.
Come insopportabile era la sua eccitazione.
Poi quella domanda maliziosa, tagliente, beffarda di Lys e lui deglutii.
“Madama...” disse con la voce resa incerta dall'imbarazzo e dall'eccitazione “... io...” sempre col viso rosso al punto da scottare, che la faceva sentire ancora più ridicolo ed impacciato “... io non cosa dire...” mentre lei gli porse quel calice.
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Gwen si congedò dal maestro e tornò da Elv, che la stava aspettando nella sala.
“La tua mancanza è sempre troppo da sopportare.” Disse sorridendo lui.
Lady Gwen
17-04-2018, 01.31.14
Sorrisi mentre mi sedevo sulla poltrona accanto a lui.
"Dimmi... Hai riflettuto su cosa vorresti adesso? Cosa vorresti per te, per la tua vita, il tuo futuro..." chiesi, scrutando attentamente i suoi occhi neri "Come dicevo prima, ora la tua vita è una grande tela bianca e tu puoi dipingerla con tutti i colori che vuoi, sta a te decidere..." con tono ipnotico ed incoraggiante.
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Più lui era imbarazzato, più la cosa mi eccitava, mi inebriava.
Quegli occhi da cucciolo, quello sguardo tenero e impacciato, quello sguardo basso, mi accendevano, mi inebriavano, mi accendevano di una passione incontrollata. Fremevo a rimanere lì, sul divanetto, sdraiata su un lato, con la gamba destra piegata, ogni parte del mio corpo in bella vista, il capo appoggiato al gomito puntellato e il bicchiere che l'altra mano portava alle labbra.
Avrei dovuto arrabbiarmi per quell'insubordinazione, gli avevo fatto una domanda non mi aveva risposto, gli avevo dato un ordine non l'aveva eseguito.
Ma era troppo bello vederlo così arrossato, tenero, impacciato, accendeva in me gli istinti più infuocati, animaleschi, crudi e lussuriosi.
Era davvero qualcosa che non mi era mai capitato con nessun altro.
Mi piacevano gli uomini forti, che sappiano tenermi testa, dominarmi, che siano irriverenti come Aegos o potenti come il mio padrone.
Eppure questo ragazzo, il suo candore, il suo rossore hanno qualcosa di incredibilmente eccitante, che mi fa andare fuori di testa.
E la cosa mi piace, mi piace da morire questa nuova sensazione, questa scoperta di un piacere diverso, racchiuso nello sguardo da cucciolo di quel ragazzo.
Allora mi alzai, tutta nuda, e mi avvicinai a lui, un passo, un altro, lenti e sensuali.
Quando lo raggiunsi iniziai ad accarezzargli piano il petto, sfiorandogli tutto il corpo con il mio.
"Tranquillo piccolo.." gli sussurro all'orecchio "Sei mio adesso.." baciandogli dolcemente il collo.
Avvicino il bicchiere alle sue labbra, guardandolo negli occhi con aria severa, di quelle che non ammettono repliche, lo sguardo di madama Lys, della sua padrona.
"Bevi!" ordino, inclinando il bicchiere e obbligandolo quasi a bere "Che bravo..." sussurro, posando sul bicchiere la sua stessa mano, in modo che lo tenesse lui mentre io sono libera di muovermi.
Libera di accarezzare tutto il suo corpo bellissimo, immaginandolo sotto quei vestiti semplici.
"Facciamo così per oggi ti aiuto io, ma solo per oggi..." sussurro al suo orecchio, con la voce sensuale ed eccitata di un demone che sta rubando l'anima indifesa di un bambino.
Allora inizio a spogliarlo, con le mani abili, sapienti, appassionate.
Mani che sbottonano con delicatezza, che sfiorano con malizia, che abbassano con decisione, finché ogni capo non giaccia per terra mentre il suo corpo nudo, bianco e meraviglioso non si erga fiero e indomito lì davanti a lei.
"Sei bellissimo, Icarius.." restando ad ammirarlo, permettendo al mio sguardo di consumare ogni sua parte, come avrebbero poi fatto le mie mani fameliche, la mia lingua vogliosa, il mio sesso insaziabile.
Guisgard
17-04-2018, 01.56.05
La penombra della stanza, le poche candele soffuse, il silenzio, gli occhi di Gwen, ipnotici e magici, le sue labbra morbide ed ammalianti, i suoi lunghi capelli rossi simili alle infinite trame del romanzo che lei sembrava voler preannunciare ad Elv rendevano quel momento misterioso ed incantato.
Lui la guardò negli occhi.
“Allora” disse “sei la mia fata?” Sorridendo. “Quella che realizza ogni desiderio?” Col tono di chi viveva tutto ciò senza crederci davvero.
Lady Gwen
17-04-2018, 02.01.46
Aveva il volto sorpreso, incredulo, come chi non credeva davvero a ciò che gli stava capitando.
"Da quel che mi risulta, quelli sono i geni, non le fate..." appena divertita, mentre i canini appena pronunciati minacciavano di sfuggire dalla cortina di velluto rosso delle mie labbra come improvvisati attori da un sipario.
"Ad esempio... Ti piacerebbe vivere per sempre? Avere una vita intera ed eterna solo per noi, per poterci amare, senza fine e senza limiti... La vorresti?" chiesi piano, guardandolo negli occhi e accarezzando la sua mano, con tono caldo, morbido ed invitante.
Era scappato una volta, ma se volevo salvarlo non glielo avrei permesso di nuovo.
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Guisgard
17-04-2018, 02.21.41
Elv guardava Gwen negli occhi, mentre lei parlava in quel modo enigmatico, accarezzandogli la mano.
“Potrei quasi crederti se continui a parlarmi così...” disse lui sorridendo, ma inebriato dalla sua bellezza “... dico sul serio...” piano.
Ma proprio in quel momento si sentirono dei cavalli, poi il rumore di una carrozza che andava via, col portone del palazzo che si chiudeva subito dopo.
“Chi esce a quest'ora?” Chiese Elv.
Lady Gwen
17-04-2018, 02.26.52
Sorrisi lievemente.
Se ci credeva, eravamo a buon punto.
Stavo per rispondergli, quando capii che il Maestro era andato via.
Accidenti, di già...
Dovevo fare in fretta, molto.
"Un altro ospite del palazzo, mi aveva avvisata che sarebbe ripartito adesso" risposi semplicemente.
Ma ora dovevo continuare.
"Mettiamo che tu possa ottenere quella vita che ti ho prospettato, cosa saresti disposto a fare, per averla?" non sapevo perché fissi stata così impulsiva la prima volta, ma eri felice di aver avuto una seconda possibilità.
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Guisgard
17-04-2018, 02.37.51
La carrozza andò via, il portone si chiuse e Gwen percepì qualcosa, come se un che di opprimente ed oscuro avese abbandonato il palazzo.
“Sei...” disse Elv “... sei seria? Dici davvero? L'eternità? Una vita lunga... infinita?” Fissandola ora enigmatico. “Chi sei davvero? Una... una strega forse? No, le streghe sono vecchie e brutte... mentre tu... no, non ci credo...”
Lady Gwen
17-04-2018, 02.42.55
Mi sentivo improvvisamente leggera e anche l'atmosfera nel palazzo era cambiata, dopo la partenza del Maestro.
Sorrisi ad Elv.
"No, non sono neanche una strega..." scossi il capo "Ti spaventa tutto ciò?" chiesi, con una espressione appena dispiaciuta di scuse, accarezzandogli il viso.
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Guisgard
17-04-2018, 03.02.51
"Oh no..." disse Elv sorridendo a Gwen "... nulla di te mi spaventa... riesci ad ammaliarmi, ad affascinarmi... ma di certo non spaventarmi..." prendendo la sua mano "... dimmi tutto... ti ascolto... voglio sapere tutto di te..." accarezzandole i capelli.
Intanto cominciava ad albeggiare.
Lady Gwen
17-04-2018, 03.09.29
Già, era quello che dicevano tutti... Prima di finire stecchiti e senza sangue nelle vene.
Ovviamente non era il caso di Elv, ma era questo l'effetto che facevamo.
Noi eravamo fascinatori, ammaliatori, nulla in noi sembrava spaventoso.
Ma tutti si sbagliavano.
Sorrisi vagamente, durante le sue carezze fra i miei capelli.
"Io potrei dartela quella vita, Elv. E bada che è un dono che non si sperpera come denaro. Si dà a pochi ed eletti, ed io sceglierei te senza dubbio. Perché mi piaci, perché ti voglio al mio fianco e perché ti donerebbe, come un abito su misura per un nobile principe..." dissi piano, accarezzandogli il volto "Ma non sarebbe facile... Dovresti accettare alcune cose, sacrificarne delle altre... Ad esempio, saresti disposto a vivere eternamente lontano dal calore del sole sulla pelle, a non poter gustare un ottimo pasto o del buon vino, pur di vivere per sempre insieme?" dissi piano, quasi sulle sue labbra.
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Guisgard
17-04-2018, 16.57.05
Icarius, titubante, prese il mano offerto da Lys e lei cominciò a spogliarlo.
“Ma, madama...” disse lui deglutendo ed incapace di opporsi, tenendo inebetito quel calice in mano.
Lei lo spogliò lentamente, mentre il rossore rendeva avvampate ed ardenti le sue guance.
Il giardiniere si sentiva imbarazzato, ridicolo, eccitato.
I suoi vestiti scivolarono via uno dopo l'altro, fino a farlo restare tutto nudo davanti alla padrona anch'ella nuda.
Allora con la mano libera, l'altra teneva sempre il calice che ora tremava non poco, tentò subito di coprirsi il membro ormai inturgidito e pulsante d'eccitazione, senza però ovviamente riuscire a coprirlo tutto.
Lo teneva così piegato contro la gamba, ma buona parte di quel fallo ingombrante era comunque ben visibile.
Guardò allora la disinibita padrona deglutendo ed incapace di dire nulla.
Ma Lys si accorse in quel momento che dalla tasca dei pantaloni di lui a terra era sbucata un'amamelide che il giardiniere aveva preso dal giardino.
Elv guardava Gwen in modo enigmatico.
Cercava di scorgere nei suoi occhi cosa intendesse dire la vampira, se davvero era sincera o tutto ciò era uno scherzo.
Ma il tono dei lei, i suoi occhi ed i suoi modi non davano ad Elv l'idea di trovarsi davanti ad uno scherzo.
“Non dirmi” disse “che sei una bellissima diavolessa giunta dall'Inferno per offrirmi tutto ciò in cambio dell'anima... è così?”
Il Sole era ormai sorto sul bosco intorno al palazzo.
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Lady Gwen
17-04-2018, 17.04.17
Non capivo cosa pensasse, ma ci ragionava su, tanto.
Pareva però che avesse capito, che ero seria.
Sorrisi appena divertita.
"Non ho mai particolarmente creduto nell'inferno, i diavoli non mi piacciono molto e a me interessi tu, non la tua anima..." e su questo ero sincera mentre lo guardavo "Io non avrei nulla in cambio, se non te..." più dolcemente, guardandolo.
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Guisgard
17-04-2018, 17.18.18
“Allora dimmi...” disse Elv a Gwen, guardandola serio “... chi sei davvero? Come puoi promettermi queste cose? Chi sei tu?” Fissandola intensamente.
Lady Gwen
17-04-2018, 17.29.31
Presi un bel respiro.
Già rivedevo nella mia mente la scena in cui lui scappava, col terrore che si ripetesse, come un déja-vu.
"Questa è una congrega di vampiri. La Congrega della Dalia Nera. Ma puoi credermi se ti dico che non c'è motivo per cui tu debba avere paura" guardandolo incoraggiante e prendendo le sue mani "Io vorrei solo permettere a noi due di avere una vita lunga e felice insieme, perché non sopporterei l'idea che tu possa invecchiare e morire mentre io continuerei ad esistere in eterno... E voglio darti quella vita che quell'amnesia ti ha strappato via. Una nuova opportunità" guardandolo ancora, parlando con tono dolce e privo di quella malìa precedente.
Perché ora volevo che mi vedesse come il suo futuro, non come un interessante passatempo.
O come un mostro.
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Guisgard
17-04-2018, 17.43.02
Elv guardò Gwen con uno sguardo che era un misto tra il perplesso, lo sconcertato e l'incredulo.
“Fammi capire...” disse fissandola “... sei una vampira... cioè una creatura malefica della notte... che però non crede né all'Inferno e neppure ai diavoli? In pratica come un falegname che non crede all'esistenza degli alberi?” Quasi sorridendo. “Forse vuoi prenderti gioco di me, Gwen... il fatto che abbia perso la memoria non mi rende comunque un idiota...”
Ma proprio in quel momento qualcuno bussò con vigore al portone.
Chi poteva essere a quell'ora?
Era da poco sorto il Sole.
Lady Gwen
17-04-2018, 17.47.50
Pensavo che l'avrebbe presa peggio.
La sua domanda era in parte lecita, ma di sicuro meglio della fuga.
"Beh, non ci sono mai stata, all'inferno, se è questo che vuoi sapere..." sarcasticamente.
Poi quei colpi.
Mi sentii gelare.
Che fossero arrivati?
"Avanti" a mezza voce.
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Guisgard
17-04-2018, 17.54.17
Al suono della voce di Gwen il portone del palazzo si aprì ed alcuni uomini entrarono nel cortile.
Vi erano dei soldati insieme ad alcuni cacciatori.
Ivan aprì la porta di casa e quelli raggiunsero l'uscio.
“Perdonate...” disse uno dei soldati “... ma pare stanotte un grosso lupo si sia avvicinato a della case... qualcuno dice di averlo visto aggirarsi non lontano da qui... può essere pericoloso... voi avete sentito o visto nulla riguardo a ciò stanotte?”
Ivan si voltò verso Gwen e restò a fissarla.
La prima cosa che vidi furono i suoi occhioni azzurri che mi fissavano, un'espressione così intensa, persa, gli occhi di chi stava impazzendo, di chi era stravolto dall'eccitazione, dalla follia.
Sentii una fitta al cuore, nessuno mi aveva mai guardata così, nessuno mi avrebbe mai guardato in quel modo.
Abbassai lo sguardo, ma probabilmente non avrei mai dovuto farlo.
Quello che vidi fece arrossire ogni singola parte del mio corpo.
Icarius era... era... nudo, completamente nudo davanti a me!
Dovevo distogliere lo sguardo dovevo andarmene io... eppure, eppure restai lì a fissarlo, mentre sentivo tutta me stessa prendere fuoco, sempre di più, semrpe di più. Il suo corpo era bellisismo, perfetto. E io... ecco, non avevo mai visto un uomo nudo prima di quel momento.
Come poteva essere possibile? Insomma chi si porterebbe un'amamelide dietro in un momento del genere?
Quando Lys chiama il resto del mondo doveva scompare, no?
Eppure se io ero lì doveva per forza essserci da qualche parte.
E poi la vidi, lievemente fuoriuscita dalla tasca del pantalone.
Si era, si era portato dietro un'amamelide?
Arrossii di nuovo a quel pensiero, un rossore diverso questa volta, uno di quelli che fa battere fortissimo il cuore.
Mi chinai per raccoglierla e restai a fissarlo in quell'attimo magico e incantato in cui il mondo si ferma per permettere alla maledizione di fare il suo corso.
Allora accarezzai piano il volto di Icarius, mentre lasciavo che la mia magia lo attraversasse, producendo l'eco lontano della mia voce che chiamava Lys, della porta che si apriva e di mia sorella che abbandonava la stanza.
Sarei dovuta andare via, scappare ma... volevo restare, volevo gustarmi ancora per un momento quello sguardo rubato al mio lato oscuro che infondo avrei sognato di vedere un giorno posarsi su di me.
"Perdona l'interruzione, Icarius..." sorrisi, poi, rossissima in viso "È giunto un messaggero con un dono per mia sorella.." inventai.
Avevo in mano l'amamelide, e gliela porsi "Questa è tua.." con un timido sorriso.
Il mio sguardo cercava di focalizzarsi sui suoi occhi, sul suo viso, su un punto indefinibile della stanza, insomma tutto meno il suo meravigioso corpo eccitato, un po' per pudore, un po' per il timore di vedere quell'eccitazione scemare non appena avrebbe realizzato che c'ero io ora davanti a lui e non mia sorella, pensai, con una punta di malinconia. Ma io non ero come lei, non lo sarei mai stata. Quello che ancora non sapevo, era di essere completamente nuda davanti a lui.
Lady Gwen
17-04-2018, 18.03.00
Ivan aprì il portone ed entrarono dei soldati con dei cacciatori.
Ricambiai l'occhiata di Ivan.
"No, nulla" risposi con tono tranquillo, scuotendo noncurante il capo "Forse qualche ululato in lontananza, ma nulla di preoccupante nel nostro giardino" ripetei, con un sorriso cortese.
Ci mancava pure che la gente venisse qui a ficcare il naso.
Infatti, cercai di far capire ad Ivan con un'occhiata di liberarsi di loro, in caso avessero esagerato.
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