Visualizza versione completa : La leggenda della Pieve di Monsperone
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Guisgard
13-05-2018, 02.10.01
Aegos guardava Lys inginocchiata ai suoi piedi.
La guardava con una smorfia d'eccitazione, mostrandole la lingua in modo lascivo.
Nessuno però rispose e di nuovo si sentì bussare alla porta della camera.
“Si, il ciondolo raffigura il simbolo del casato del mio signore, madama.” Disse annuendo il vecchio ad Altea. “Non lo vedo da tempo poiché egli è un cavaliere e probabilmente è tornato ad Afragolignone... ed io aspetto qui il suo ritorno.”
Elv sorrise.
“Che spiritosa...” disse guardando con ironia Gwen.
Poi quei passi.
Provenivano dalla boscaglia.
Era un carretto e sopra vi erano alcuni uomini, alcuni dei quali armati.
“E' fuggito...” uno di quelli “... la tomba è vuota... ci sono stato due giorni fa... sotto la Torre degli incantesimi... lì era stato imprigionato.”
Gwen ed Elv riconobbero quella voce: era Vanbelv.
Dacey Starklan
13-05-2018, 02.12.09
La brezza, si mosse tra le sete del mio abito e ancora lo sguardo del Barone che mi fece desiderare di non indossare nulla, affinché potesse saziare la sua vista con tutto ciò che potevo offrirgli.
Se lui era davvero il Lui che mi aveva fatto visita da bambina, ero pronta ad abbracciarlo e lasciare che mi avesse, per placare il desiderio e la lussuria che, ero certa, si annidava in entrambi i nostri corpi.
“ Le stelle sono come gli occhi della volta celeste, da tempo immemore si stagliano lì in alto, a contrasto con il buio e ci osservano, silenziose, ci osservano giorno dopo giorno, anno dopo anno, vegliano su di noi, vedono i nostri passi incerti, i nostri successi e le cadute, vedono la nostra crescita e la nostra maturità e infine restano sempre magnifiche e splendenti anche quando chiudiamo gli occhi per l’ultima volta.”
Ero rivolta proprio verso il cielo, pronunciando quelle parole verso le stelle e solo dopo tornai con il viso, sempre rosso, verso quello, sempre pallido, del Barone.
“ I vostri occhi sono capaci di incantarmi molto più che la Luna o le stelle, mi appaiono come noti e famigliari, mi sembrano tanto attesi...
Fermatemi se vi appaio come una folle che parla senza senso alcuno, fermatemi se non riuscite a comprendermi, fermatemi oppure mi convincerò di conoscervi da molto, molto tempo e esigerò da lui l’esaudire della promessa.”
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Altea
13-05-2018, 02.14.58
Annuii.."Devo ammettere siete un bel po' di annetti o secoli che lo aspettate, allora visto sono qui per sapere chi sia...visto ha detto che mi aspettava proprio qui, almeno parlatemi di lui affinché io possa conoscere il suo nome e da dove proveniva, il vostro Signore non potrà mai venire qui in quanto è essenza di spirito ma sono venuta qui per scoprirlo" sempre più interessata.
Lady Gwen
13-05-2018, 02.15.44
"Beh, io lo avevo detto che era buffo..." divertita.
Poi prestai attenzione ai passi e poi alle voci.
"Vanbelv!" dissi piano ad Elv "Hai sentito? Secondo me si riferiscono davvero al Barone..."
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Nessuno rispose.
Eppure quel bussare si fece più insistente.
Allora sospirai, e mi alzai.
Forse se era davvero il mio signore non gli andava di annunciarsi.
Presi l’abito a terra e me lo misi addosso in qualche modo, per poi andare ad aprire.
Guisgard
13-05-2018, 02.28.31
“Continua, Dacey...” disse il barone fissandola “... continua... lasciati andare e torna indietro... a quei giorni di solitudine, indifferenza, quando tutti ti emarginavano e ti credevano folle, diversa, infelice...”
La Luna era muta, l'aria frizzante, mentre le stelle scintillavano lontane ed indifferenti in quel giardino i cui fiori ora erano solo i boccioli misteriosi che fioriscono nei segreti delle tenebre.
“No no...” disse il vecchio ad Altea “... il mio padrone è vivo, forte... io lo sto aspettando e magari stanotte arriverà... forse per questo vi ha invitata proprio ora.” Annuì. “Volete sapere di lui? E' un nobile afragolignonese giunto qui alleandosi con i Taddei e gli altri cavalieri Capomazdesi. Finita la guerra è rimasto qui, sebbene il barone detestasse tutti i reduci Afragolignonesi.”
Gwen ed Elv si misero ad ascoltare.
“Dobbiamo dargli la caccia.” Disse Vanbelv agli altri. “Non so come abbia fatto a fuggire da quella prigione secolare... dobbiamo ucciderlo. Dissemineremo il simbolo del nostro clan ovunque a Chanty, fino a quando lo avremo preso e distrutto.”
Altea
13-05-2018, 02.33.37
Ascoltai con attenzione le parole dell' anziano e il mio cuore sussultò e sorrisi sfiorando la mia veste.."Allora mi aspettava, voleva la mia presenza..il mio cuore è pieno di gioia, mi auguro di vederlo presto" e la mano si pose sul petto stringendo il ciondolo e in me qualcosa di vivo fece capolino in quel cuore freddo.."Il barone avete detto...aspettate, io sono stata nel castello del barone, vi era il Maresciallo, sapevo il barone era imprigionato e nelle segrete vi era imprigionato l' ultimo degli Afragolignonesi rimasti qui a Chanty...è imprigionato..forse ho perso qualcosa, confermate le mie perplessità" stupita.
Lady Gwen
13-05-2018, 02.41.29
Rimasi senza parole e guardai Elv.
"Hai sentito? Hanno parlato di clan..." incredula "Ma di che clan parleranno? E perché c'è Vanbelv in mezzo?" ancora più perplessa.
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Dacey Starklan
13-05-2018, 02.45.39
Coscientemente mi sarei dovuta domandare come lui sapesse.
Avrei indagato, gli avrei chiesto se aveva parlato della mia infanzia magari con mio fratello o ne aveva sentito parlare dalla servitù.
Coscientemente...
Dove si trovava la mia coscienza?
Inghiottita dagli occhi scuri come un abisso del Barone.
“ Sono ricordi dolorosi, che tento sempre di dimenticare...”
Provai a oppormi, non volevo rivangare in quel passato di cui avevo vergogna.
Provai inutilmente perché alle mie orecchie le parole del Barone suonavano come dolci richieste da esaudire.
“ Ero sempre da sola ma allo stesso tempo non lo ero mai.
Anche quando gli altri bambini, mio fratello stesso, evitavano di coinvolgermi nei loro giochi, mi lasciavano da parte, io non ero mai davvero solo.
Vedevo ciò che i più non riescono a vedere, ciò che relegano a fantasie e leggende.
Vedevo creature figlie dalla notte, di altri mondi, e loro vedevano me.
Ma soprattutto sapevo di avere sempre Lui che vegliava su di me.
È per Lui che ho sopportato, è per Lui che ho fatto buon viso a cattivo gioco sapendo che un giorno sarei stata premiata per la mia sopportazione e pazienza.
Lui coi suoi occhi...
Occhi che a volte, oh forse sono davvero una folle, folle ragazza, a volte mi sembra di ritrovai nei vostri di occhi.”
Confessai, sentendomi libera di un grosso peso.
Confessai con la speranza di chi attente .
Confessai senza battere ciglio, per non perdermi assolutamente nulla della reazione che il nobile avrebbe avuto.
Confessai fremendo per ricevere in risposta un tanto anelato sguardo da quei famosi occhi rossi come il sangue.
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Guisgard
13-05-2018, 02.56.52
Elv guardò Gwen con la stessa perplessità.
Il carretto però proseguì.
“Forse dovremmo seguirli e scoprire cos'è questo clan...” disse lui a Gwen.
“No, il padrone è libero.” Disse il vecchio ad Altea. “Lui non si farà mai catturare.” Sicuro il vecchio. “Ma ditemi... come mai tenete tanto a lui? Perchè è bello e nobile, vero?” Annuendo divertito.
Il barone la guardò con un sorriso enigmatico, senza smettere di guardarla.
Quegli occhi sembravano seguire il corso delle ombre che danzavano assecondando la luce inquieta e sinistra della Luna, mutando come i fiori che al pallore di quell'astro parevano assumere colori sempre diversi, eppure tutti derivanti dal rosso.
Un rosso cupo, profondo, come il sangue, come le fiamme dell'Inferno.
“Forse per questo se qui...” disse a Dacey “... non per volere di tuo fratello o per desiderio di tua madre... ma perchè io ti ho chiamata... sin da quei lunghi pomeriggi estivi, fatti di solitudine e fantasmi... fantasmi simili a rimpianti, paure, desideri, promesse...” sfiorandole il viso con una carezza.
Ad un tratto dei passi, poi arrivò qualcuno.
“Mio signore...” arrivando il Maresciallo.
Altea
13-05-2018, 03.00.21
Le parole del servitore mi inquietarono di più.. Ma dovevo pazientare.. "Io.. Non ho presente bene il volto del vostro padrone e non conosco nemmeno il suo nome.. Chiamatelo appuntamento al buio" con sorriso enigmatico.. "É bello si? Ma non si è mai innamorato" quasi con una punta di gelosia.
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Lady Gwen
13-05-2018, 03.04.34
Guardai Elv, poi il carretto.
Annuii e li seguimmo in silenzio, cosa in cui eravamo infallibili, lasciandoci alle spalle i corpi senza vita, e senza sangue, dei due pescatori.
Ero davvero perplessa riguardo Vanbelv, chiunque fosse era stato bravo a celare la sua vera identità.
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Guisgard
13-05-2018, 03.12.59
Lys allora si alzò ed indossò il suo abito per coprirsi.
Aegos cercò di trattenerla, ma senza riuscirci.
Lei aprì la porta e trovò con sua sorpresa Icarius sulla soglia.
Camminava appoggiato ad un bastone, senza appoggiare il piede a terra ed era visibilmente sbronzo, sorridendo infatti come un ebete.
“Certo che si è innamorato.” Disse con orgoglio il vecchio ad Altea. “Molte donne Afragolignonesi si sono accese d'amore per lui. Non è mica un Taddeo che non può amare!” Ridendo. “Egli è libero di amare.” Annuendo. “Davvero non conoscete il suo nome ed il suo volto, madama?”
Gwen ed Elv, silenziosi come ombre, seguirono il carretto.
Quello arrivò ad una piccola casa nel bosco, qui Vanbelv e gli altri scesero ed entrarono nell'abitazione.
Qui presero altre armi e sulla parete era inciso uno strano simbolo.
http://application.denofgeek.com/images/m/awil/AWIL_004.jpg
Dacey Starklan
13-05-2018, 03.13.59
Mi trovavo in piedi, nel cuore della notte, illuminata dalla Luna amica e dalla stelle più luminose e finalmente il mio sogno a occhi aperti si stava realizzando.
Lui, proprio Lui era dinanzi a me.
I suoi occhi non mentivano, quel rosso era per me la prova certa, la conferma a ogni mia speranza.
E allora faticai a restare calma, ferma, composta perché tutto in me scalpitava, il cuore era in festa, lo sentivo battere impazzito nella cesta del mio petto, i muscoli delle mie gambe e braccia fremevano, così come le mie ossa, i miei nervi.
Tutto in me fremeva e bruciava, di un fuoco vivo, un fuoco che poteva essere spento solo se veniva alimentato ancora.
Socchiusi gli occhi, immaginando le mani del Barone su di me, le sue labbra che depredavano la mia pelle, facendola ardere, libera dai tessuti...
“ Sono qui da te perché questo è il mio posto, appartengo al tuo richiamo...
Ne ebbi paura, quel giorno, nella mia stanza , io bambina.
Ma imparai a comprenderlo, a desiderarlo, ad amarlo conscia che quello ero il mio destino.
Oggi il tuo richiamo mi accende, mi rende folle, folle per te...
Mantieni la tua promessa, ora...”
Imploravo, sospiravo, con tono suadente e conturbante, supplicavo, domandavo, con intensità e desiderio, parlandogli in confidenza, abbattute tutte le barriere tra noi.
Vicinissimi, tanto da avvertire il respiro uno dell’altro, prossimi a suggellare il patto vecchio di anni...
Passi sul selciato, una voce rude ed io avvertii per la prima volta nella mia vita il desiderio viscerale di uccidere.
Anche se era mio fratello, sangue del mio sangue, avrei voluto ucciderlo perché avevo osato interromperci.
Aveva osato spezzare l’idillio intromettendosi senza alcun ritegno.
Se avessi potuto ucciderlo con uno sguardo lo avrei fatto, tanto i miei occhi lo stavano fulminando, carichi di fastidio, risentimento, astio, persino odio.
“ Che c’è?!”
Lo apostrofai in malo modo, forse per la prima volta in vita mia.
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Altea
13-05-2018, 03.20.21
"Ah davvero i Taddei non possono amare.. Non lo sapevo e tale fatto non mi era mai stato narrato.. Ma li capisco pure io ho un Incanto in Corpo" le parole del servitore accesero in me una certa gelosia.. "Buon per lui se ha avuto molte donne. Davvero.. Non conosco né il nome né le fattezze. Ho avuto solo strane visioni fin da bambina". Era davvero un uomo reale.. Forse la Dama Nera mi aveva mostrato colui che era il destinato e se invece il guardiano era pure un fantasma.
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Lady Gwen
13-05-2018, 03.21.49
Li seguimmo fino ad una piccola costruzione, dove presero altre armi e c'era un simbolo sulla parete.
"È un pentacolo, come mai è disegnato sul muro di questo posto?" chiesi, quasi fra me e me.
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Guisgard
13-05-2018, 03.22.47
“Stiamo per brindare, milord.” Disse il Maresciallo al barone, lanciando a Dacey solo un'occhiata da ammonimento. “Venite con noi. Tutti aspettano il vostro discorso, vi aspettiamo da anni.”
Il barone guardò Dacey.
“Il dovere pare chiamare, madama...” porgendole la mano “... ma la notte è ancora lunga... una notte fatta di sogni, di promesse, di giochi...” con un sorriso enigmatico “... prego... andiamo...”
“Bene!” Esclamò soddisfatto il Maresciallo.
Dacey Starklan
13-05-2018, 03.31.29
Un brindisi, uno stupidissimo brindisi.
Che mio fratello si strafogasse con il vino nel brindare!
Questo pensai mentre lo guardavo, tenendo fisso gli occhi nei suoi che volevano ammonirmi.
Ma io non sentivo più alcuna forma di rispetto reverenziale nei suoi confronti, non ora che avevo al mio fianco Lui.
Solo Lui mi avrebbe detto cosa fare.
E Lui decise di stare al gioco richiesto dalla festa e il suo stupido brindisi.
“ Per Voi ho tutto il tempo, non solo quello di una notte...”
Sussurrai con tono caldo e provocante all’orecchio del Barone, così vicina da sfiorare il suo petto coi miei seni nascosti appena dalla generosa scollatura che più volte lui aveva guardato.
“ Spero che questo brindisi valga la pena, deve esserci per lo meno un bel discorso.”
Questa volta a voce alta e chiara, anche verso mio fratello e tutti e tre tornammo dentro, alla sala adibita a festa.
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Quando aprii la porta restai immensamente stupita, non era il mio signore, era Icarius, ferito e sbronzo.
Questa poi!
“Icarius!” Strabuzzando gli occhi “che ci fai qui? Ti abbiamo cercato nel bosco, sembravi scomparso...”.
Gli faccio cenno di entrare, guardando però come zoppica.
“Oh povero piccolo, che ti sei fatto?” così dicendo muovo la mano e la ferita guarisce in un lampo.
Richiudo la porta dietro di lui, e torno a spogliarmi nuda, e dirigermi nuovamente verso Aegos.
“Già che sei qui perché non ti unisci alla festa?” Con voce calda e sensuale, per poi fargli l’occhiolino.
Chissà che la sbronza non l’avesse svegliato un po’, ma sopratutto... un amplesso a tre avrebbe eccitato ancora di più il mio signore!
Guisgard
13-05-2018, 03.39.39
“A breve egli sarà qui, madama.” Disse il vecchio ad Altea. “Si, ormai non dovrebbe tardare oltre. Lo vedremo arrivare.” Entusiasta. “Prego, volete vi mostri il castello? Così passeremo il tempo in attesa del suo arrivo. Volete?”
“Forse è il simbolo di cui parlava Vanbelv...” disse Elv a Gwen “... il simbolo del loro clan... forse sono cacciatori di vampiri... o forse no, visto quel simbolo non è precisamente contro i vampiri, no?”
Quella vicinanza con Dacey, quel contatto, quello sfiorarsi e lui che ancora una volta guardò la sua generosa e sensuale scollatura, strappandogli un sorriso malizioso.
Prese il braccio di lei e col Maresciallo entrarono tutti e tre nel salone.
Reddas non c'era più col suo spettacolo.
“Ditemi...” disse il barone “... è stato di buon gusto lo spettacolo?”
“Si, passabile, milord.” Rispose il Maresciallo. “Questi artisti girovaghi hanno un certo loro lato artistico che li rende sicuramente apprezzabili.” Col viso che diceva il contrario.
Dacey era riuscita a mandare a monte i piani di Reddas.
Almeno per stasera.
Ci fu il brindisi ed il barone fece il suo discorso.
Ma i suoi occhi, enigmatici e mutevoli, più volte cercarono quelli di Dacey durante la serata.
Lady Gwen
13-05-2018, 03.45.31
"No, infatti. È un simbolo pagano. La mia famiglia era fatta degli ultimi pagani rimasti dopo l'avvento del Cristianesimo, lo erano da generazioni e onestamente non capisco proprio perché loro lo usino..." aggrottando la fronte pensierosa.
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Dacey Starklan
13-05-2018, 03.47.26
La beatitudine che vivevo nell’aver finalmente ritrovato Lui si scontrò, appena varcata la soglia della sala, con il timore di perderlo.
Infatti cercai subito Reddas, decisa a farlo arrestare, perché non si trattava solo di proteggere il Barone da una vendetta, ma Lui.
Ma non lo trovai e ascoltando la conversazione tra il nobiluomo e il Maresciallo ebbi conferma che già aveva terminato il suo spettacolo.
“ Sarebbe bene sincerarsi che abbia lasciato il palazzo, sai come sono quelli della plebe. Gli si dà un’unghia e prendono l’intero braccio. Non vorrei che scambi la riconoscenza per avermi riportata qui per una garanzia di vitto e alloggio gratis a vita.”
Mormorai a mio fratello, sapendo di trovare intesa con lui, notando come appariva poco soddisfatto dello spettacolo.
E poi non vi fu più tempo per parlare, poiché il vino prese la scena.
Brindisi e festeggiamenti, conditi di risate e tintinnio di bicchieri.
Senza mai perdermi gli sguardi del Barone che mi divertivo a ricambiare prontamente, mantenendo così viva la connessione che da sempre ci legava.
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Guisgard
13-05-2018, 04.09.34
“Si, penso anche io che questa gente sia strana, fanatica...” disse perplesso Elv a Gwen “... per questo va presa con le molle... tu cosa proponi di fare? Forse dovremmo attaccarli... o pensi sia pericoloso?”
“Tranquilla...” disse il Maresciallo a Dacey “... come pattuito resterà qui solo qualche giorno... gli faremo fare qualche altro spettacolo e poi lo manderemo via.” Bevendo. “Dopotutto il barone non ha ancora assistito alle recite di quel buffone.”
La serata procedeva col discorso di Minsk, che però non cessava di cercare Dacey con lo sguardo.
Poi finalmente la cena, in tardissima serata, si concluse e tutti cominciarono ad andare via.
Altea
13-05-2018, 14.28.30
Tutto inizia a diventare sempre più fitto di mistero.. Come questo castello, la sua storia e ciò che stava avvenendo ora.
Il guardiano era pieno di gioia proclamando l'arrivo del suo padrone e di questa figura misteriosa che mi inquietava ma allo stesso tempo donava all'animo sensazioni contrastanti.
E se fosse stata questa la maledizione.. Egli mi avrebbe presa e portata con sé come le altre o la mia visione aveva avuto un motivo valido.
La proposta del guardiano mi fece tremare, in questo Palazzo decadente non vi era nulla da guardare ma forse voleva solo mostrarmi le rovine e come era negli antichi fasti.
Annuii sorridendo.. "Ma certo, sono curiosa di vedere il Palazzo. Vi vedo molto felice per l'arrivo del nobile cavaliere, dovete essergli molto devoto" mentre girai la coda del sontuoso vestito con un gesto veloce ed elegante.
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Dacey Starklan
13-05-2018, 18.13.27
Di nuovo mio fratello non si curò troppo delle mie parole, naturalmente incapace di coglierne il significato sottinteso.
Non mi restava che tenere gli occhi aperti per impedire ogni occasione a Reddas di avvicinarsi al Barone.
Il nobiluomo intanto aveva iniziato il suo discorso ma per me era impossibile restar concentrata su ciò che diceva.
Mentre tutti erano assorti in quelle parole , io vagavo con la mente agli istanti vissuti in giardino e agli sguardi che continuavo a sentirmi addosso.
Non seppi dire quando ma poco a poco la sala prese a svuotarsi, segno che la festa fosse finita.
Erano rimaste poche persone, tra cui mio fratello e il Barone, tralasciando il personale di servizio che si apprestava a riordinare.
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Lady Gwen
13-05-2018, 22.28.57
"Di certo non agiremo adesso, dobbiamo avvisare anche gli altri e decidere con loro. Ma è sicuro che dobbiamo fare qualcosa, minacciando il Barone rischiamo che attacchino anche noi e non possiamo permetterlo."
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Guisgard
14-05-2018, 00.41.23
Il vecchio custode annuì ad Altea, per poi sorriderle.
“Prego, andiamo.” Disse compiaciuto.
Allora la condusse a visitare il castello.
O meglio, ciò che restava di quello che ormai era un vero e proprio rudere.
Le murature e ciò che restava ancora in piedi in qualche modo descrivevano bene la monumentalità passata del maniero.
Vi erano crepe ovunque, molte parti era crollate e tutto sembrava in buona parte pericolante.
“Come potete vedere” disse il vecchio “tutto sembra parlare della nobiltà e del mio padrone.” Orgoglioso.
Pian piano la sala ed il palazzo cominciarono a svuotarsi.
Gli invitati come pecore iniziarono ad andarsene, quasi a cadenza regolare, come le infinite comparse della scena di un romanzo letto e riletto.
I servi si apprestarono a portare via il tutto, per poi pulire.
La sera era diventata tarda, quasi notte, mentre il Maresciallo e Fagianus ricorsero ad un ultimo brindisi, complimentandosi col barone per il suo discorso.
Quell'uomo aveva un fascino magnetico, un carisma non comune, sicuramente eccezionale, quasi misterioso, inquieto.
I suoi occhi scuri avevano i mille riflessi della notte e spesso parevano mutare in maniera enigmatica, come se le sue sensazioni si riflettessero attraverso il suo sguardo.
E proprio uno sguardo del barone vagò, ancora una volta, in cerca di Dacey mentre concludeva l'ultimo brindisi con i due fidati uomini.
“Dacey, credo tu possa ritirarti.” Disse il Maresciallo, con l'intento di congedarla.
Guisgard
14-05-2018, 00.49.29
“Si, hai ragione...” disse Elv a Gwen “... neanche a me piace molto questa faccenda... anzi... direi di allontanarci da qui... meglio non aver a che fare con simili fanatici...” cercando e trovando la mano di lei per andare via insieme da quel posto.
Con un gesto della mano ed evocando l'oscura magia donatale dal suo padrone, Lys fece svanire il taglio sul piede di Icarius e con esso anche il dolore.
Il ragazzo smise così all'improvviso di zoppicare.
Rise allora ebete, saltellando sul piede ora sano.
Era visibilmente sbronzo.
“Come siete buona, madama.” Disse ridendo.
Poi restò interdetto nel vedere la padrona spogliarsi all'improvviso, restando completamente nuda davanti a lui.
L'alcool allora nel suo corpo sembrò come prendere fuoco, avvampando il volto del giardiniere, facendolo persino sudare, restando a fissare il corpo formoso ed immorale di Lys.
Si accorse solo in quel momento che anche Aegos era nudo come un verme.
“Fe... festa... padrona?” Singhiozzando sbronzo ed incapace di smettere di guardarla. “Qua... quale festa, madama?”
Lady Gwen
14-05-2018, 00.51.20
Annuii.
"Sì, torniamo alla torre e parliamo con gli altri" presi la sua mano e corremmo per tornare prima possibile alla torre per parlare con Ivan e Nikolaj.
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Guisgard
14-05-2018, 00.57.21
I due vampiri attraversarono quell'angolo di bosco e quello scorcio della notte, raggiungendo in breve tempo la Torre degli incantesimi.
Tutto era silenzio qui, con Nikolaj ed Ivan probabilmente anche loro usciti per la caccia.
“Non mi sento sicuro” disse Elv a Gwen “nel sapere Ivan e Nikolaj fuori... con quei fanatici in giro per il bosco...” nervoso.
Lady Gwen
14-05-2018, 01.03.49
Tornammo alla torre, ma era vuota.
Probabilmente erano a caccia.
Guardai Elv un po' pensierosa.
"Beh, prima dell'alba devono comunque tornare..." dubbiosa.
"D'accordo, mi hai convinta. Andiamo a cercarli, ora inizierò a pensarci e neanche io resterò tranquilla..."
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Dacey Starklan
14-05-2018, 01.09.04
I suoi sguardi andavano ad alimentare la mia attesa.
Attendevo che la sala fosse vuota, che lui fosse solo per potergli star vicino, per poter rievocare i ricordi che da sempre mi legavano a lui e ancora per poter finalmente diventare ciò che lui mi aveva destinata ad essere.
Mio fratello non accennava ad allontanarsi purtroppo, restando con messer Fagianus per prolungare ancora il brindisi e ingurgitare altro vino.
Aveva il viso paonazzo per colpa di tutto quel bere durante la festa.
E con voce alticcia praticamente mi ordinò di tornare nelle mie stanze, trovando evidentemente la mia presenza qualcosa di troppo ormai.
Ma io non prendevo alcun ordine da lui, non più.
Così guardai intensamente il Barone e mi avvicinai ai tre uomini.
“ Non sono più una bambina che non deve fare le ore tarde...”
Rimbeccai mio fratello sfilandogli elegantemente il calice dalla mano, per bere un sorso e leccarmi poi le labbra.
“ So vivere nel buio della notte...
Ma se voi uomini avete di che discutere senza volermi intorno, ebbene questo è un altro discorso.
Non voglio certo essere d’impiccio.
È dunque davvero così necessario che io me ne vada?”
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Guisgard
14-05-2018, 01.16.42
“Non volevo spaventarti, ma la cosa mi piace poco...” disse Elv a Gwen.
Allora i due vampiri uscirono di nuovo per il bosco.
Era una notte fatta di ombre e silenzio, con una vaga foschia tra la vegetazione che rendeva tutto cupo.
Vagarono per un po', poi l'odore di sangue li condusse in una vecchio capanno abbandonato.
Qui trovarono Nikolaj con una contadinella.
Lei era stesa sulla paglia e lui godeva del suo sangue e del suo giovane corpo.
Quel gesto di Dacey, il bere e poi leccarsi le labbra ancora intrise di vino.
Il barone la guardò negli occhi.
“Forse hai bevuto un po' troppo stasera.” Disse il Maresciallo fissandola torvo.
“Non temete...” intervenne il barone “... è tardi e noi non continueremo oltre a discutere di politica.” Alzandosi. “Dunque potete tutti ritirarvi, se è ciò che volete. Io resterò ancora un po' sveglio, magari leggendo qualcosa o semplicemente rilassarmi sul balcone della mia stanza.”
Il Maresciallo e Fagianus lo salutarono con un inchino, per poi ritirarsi anche loro.
Il barone lanciò un ultimo sguardo a Dacey, con un sorriso enigmatico simile ad un saluto o forse un invito e si diresse nella sua camera.
Era sbronzo, il piccolino, constatai con un sorrisetto divertito.
Oh era così carino, decisamente un cucciolo che andava allo sbando.
Non avevo idea di come fosse arrivato lì, né di come si fosse sbronzato, ma non mi importava.
Dopotutto l’alcol sembrava avergli dato una nuova linfa vitale, e io non potevo che esserne contenta.
Era uno spreco quel povero ragazzo, dato il bel regalo che la natura gli aveva fatto in mezzo alle gambe.
E poi quel candore mi eccitava in un modo tutto nuovo, un modo che non mi era mai capitato e per quello mi incuriosiva.
Quel suo candore mi suscitava un moto intento che finiva costantemente in un lago umido fatto di umori che si riversavano sulle mie cosce.
Lo guardai saltellare tutto contento, e poi farsi rossissimo quando realizzò di che tipo di festa stavo parlando.
Il mio sorriso si fece malizioso e sensuale, affamato e lussurioso, mentre mi avvicinavo a lui, afferravo con decisione la cintura dei suoi pantaloni, la slacciavo guardandolo in silenzio, e con uno strattone abbassavo i calzoni del mio bel giardiniere, liberando quell’eccitazione così ben fatta, che faceva venire l’acquolina in bocca, e non solo.
“Questa festa, piccolino mio...” con voce calda e vogliosa.
Mi voltai per un momento verso Aegos ancora nudo ed eccitato, facendogli cenno di andare dietro di me.
Sistemai la scena in modo da essere ben visibile dallo specchio, volevo che il mio padrone vedesse, volevo che fosse eccitato a tal punto da balzare fuori e farmi sua, lì, davanti ai mei servi.
Allora scesi lentamente sul membro ardente del giardiniere e lo intrappolai da subito tra le mie labbra facendolo scivolare lungo la mia bocca calda e accogliente prima di lanciarmi in quel gioco ardito e meraviglioso che gli avrebbe strappato lunghi gemiti di piacere assoluto e peccaminoso.
Il mio corpo era piegato in avanti, il bacino completamente tirato indietro, le natiche bene in vista.
Come prima invitavo con quei movimenti, e quella posizione, il mio padrone attraverso lo specchio ora esortavo Aegos, posto dietro di me, a prendermi come lui sapeva fare bene, dannatamente bene.
No, non mi bastava mai.
Sì, ero decisamente ingorda.
E non è meraviglioso?
Andiamo, chi resisterebbe a due uomini così?
Nessuna che sappia godere appieno della vita, perlomeno.
E ancora aspettavo l’arrivo peccaminoso del mio padrone.
Lady Gwen
14-05-2018, 01.22.30
La notte era buia, silenziosa e avvolta nella foschia.
Era come camminare sotto una campana invisibile.
Sentii odore di sangue e lo seguii, seguita da Elv.
Poi capii da dove arrivava e scossi la testa guardando in su.
"Va bene, cerchiamo Ivan, dai..." ad Elv, allontanandomi.
Di sicuro Nikolaj non era in pericolo, anche se non avrei potuto dire lo stesso della contadinella fra le sue grinfie.
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Dacey Starklan
14-05-2018, 01.23.17
Per quietare ogni possibile protesta di mio fratello, lo presi sottobraccio rivolgendogli un sorriso.
Furono le parole del Barone , e ancora di più il suo sguardo, che mi illustrarono cosa dovevo fare.
Perché sebbene apparissero innocenti io le avevo interpretare come un caldo invito a non rinchiudermi nelle mie stanze a cercare il sonno ma a seguire il nobile fino alle proprie camere.
Fremetti al pensiero, impaziente di raggiungerlo non appena prese congedo.
E così feci, salutando mio fratello, che parve compiaciuto e sicuro che io stessi obbedendo a lui, e Fagianus.
Aspettai una sufficiente manciata di minuti, dall’uscita del Barone, per lasciare anche io la stanza, così da non destare in alcun modo sospetti.
Quindi il mio passo si fece rapido, superando stanzoni e lunghi corridoi.
Lasciando da parte ogni prudenza e il buonsenso che mi era stato inculcato durante la mia formazione, bussai alla porta del Barone nel cuore più oscuro della notte.
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Guisgard
14-05-2018, 01.44.25
Elv sorrise, capendo il modo in cui Nikolaj se la stava spassando.
Allora con Gwen proseguirono, stavolta in cerca di Ivan.
Trovarlo fu meno semplice, al punto che le sue tracce spinsero i due vampiri a raggiungere un piccolo villaggio ai piedi di un poggio coperto di cipressi.
Intravidero Ivan che vagava da solo per le strade deserte.
Pian piano il palazzo si addormentò.
Il Maresciallo e Fagianus si ritirarono nelle loro stanze, credendo che anche Dacey avesse fatto lo stesso.
In realtà la ragazza si addentrò nei corridoi intrisi di penombra, nel silenzio degli androni, attraverso gli sguardi inanimati e sinistri dei ritratti alle pareti, fino a raggiungere la porta della camera del barone.
Bussò.
“Entra pure...” disse lui dall'interno della stanza.
La camera era avvolta da inquieti giochi di chiaro scuro, con solo una candela ad illuminare a stento quell'ambiente.
Il barone stava seduto su una poltrona.
I capelli neri scendevano sulle spalle ed i tratti del suo volto erano resi vaghi dalla penombra.
Solo quegli occhi rossi scintillavano nel chiaroscuro, come stelle sconosciute in un cielo straniero.
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Lady Gwen
14-05-2018, 01.49.10
Andammo via da lì, anche perché non mi andava affatto di assistere.
Cercammo di seguire le tracce di Ivan, ma fu più difficile.
Alla fine, arrivammo vicino ad un villaggio e lì lo trovammo, da solo.
"Ehi..." dolcemente io, sorridendo "Non sei a caccia?"
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Dacey Starklan
14-05-2018, 02.01.55
Lui mi attendeva.
Lo compresi dal suo tono di voce pacato quando bussato e dal suo restar sistemato comodo sulla poltrona quando fui dentro.
Nonostante il buio riuscivo a distinguere la forma del suo viso, il bagliore dei suoi occhi.
Vicinissima a lui mi gettai ai suoi piedi, tenendo una delle sue mani tra le mie, completamente succube di quello sguardo dai colori rubino.
“ Soffro nel starvi lontano che solo pochi secondi.”
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Guisgard
14-05-2018, 02.02.42
Ivan si voltò di scatto.
“Siete voi...” disse guardando Gwen ed Elv “... no, stasera no... non mi va...”
“Cos'hai?” Chiese Elv.
“Nulla...” rispose l'altro “... forse la Luna è malinconica... o magari sono solo io ad essere un po' inquieto... non so, ma ripensavo a Rose, a Tatiana... a come eravamo... e come siamo costretti a vivere ora...” con lo sguardo perso nel buio della strada.
Guisgard
14-05-2018, 02.06.49
Dacey era inginocchio davanti a lui, prendendo la mano del barone fra le sue.
“Ora sei qui...” disse lui con un tono basso, caldo “... con me...” accarezzandole piano il viso, per poi sfiorarle le labbra con un dito.
I suoi occhi erano in quelli di lei.
“Dimmi cosa pensi...” mormorò, ma come chi poteva benissimo leggere nella sua mente.
Lady Gwen
14-05-2018, 02.09.41
Si voltò di scatto, come se fosse totalmente assorbito dai suoi pensieri.
Ed era strano stasera.
Malinconico, solitario, triste.
Mi avvicinai e gli poggiai le mani sulle spalle.
"Lo so che non è facile... Non è giusto essere costretti a fuggire, a nascondersi, non è giusta nemmeno la sorte toccata loro, ma sono certa che questo tra poco finirà... Anche perché io ed Elv abbiamo delle novità..."
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Dacey Starklan
14-05-2018, 02.12.59
Ora sei qui, con me.
Quelle semplici parole suscitarono in me appagamento e pace dei sensi.
Finalmente la mia attesa era giunta al termine.
Rapida intercettai il dito con cui mi aveva appena sfiorato le labbra e lo feci mio, proprio con le labbra.
Un gesto sensuale e seducente che potevo fare e volevo fare solo per Lui.
Solo per Lui liberavo ogni aspetto di me stessa, solo per Lui accettavo il richiamo delle tenebre.
Questo era quello a cui pensavo, come pensavo al fascino che il Barone esercitava su di me, al desiderio che avevo per Lui.
“ Non farmi attendere ancora, la tua promessa... esaudisci la tua promessa adesso.”
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Guisgard
14-05-2018, 02.20.09
Ivan guardò Gwen incuriosito.
“Novità...” disse “... che novità? Cos'avete scoperto?” Quasi impaziente di conoscere ciò che lei aveva accennato.
Quel gesto sensuale, proibito, strappò un lieve gemito al barone.
La guardò con un sorriso enigmatico, concupiscente, mentre Dacey aveva intrappolato fra le labbra il suo dito.
“Chiedimelo...” disse piano “... chiedimi di quella promessa... chiedimi e sarai esaudita... e manterrò ciò che ti promisi tempo fa...” fissandola compiaciuto.
Lady Gwen
14-05-2018, 02.22.27
Ivan sembrò svegliarsi da un torpore a quella frase.
Così gli raccontai di cosa avevamo visto io ed Elv nel bosco.
"Aspettavamo di essere tutti per decidere cosa fare ed agire."
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Dacey Starklan
14-05-2018, 02.29.05
Nuovamente, come nei giardini, sentivo come bruciarmi dentro, bruciare io stessa.
Circondai il dito del Barone con la lingua per poi stringerlo tra le mie labbra morbide, senza staccare lo scambio di sguardi che c’era tra noi.
“ Ho temuto, ho compreso e atteso il vostro ritorno. Ho imparato a memoria le parole di una promessa che mi avrebbe resa degna di starvi accanto.
Ogni notte bramavo di ritrovare la vostra figura accanto alla mia.
Sentite il mio cuore...”
Così dicendo la mano di lui, che tenevo tra le mie, si andò a posare sulla scollatura all’altezza del mio cuore.
“ Sentitelo come batte solo per voi, esaudire la sua richiesta, esaudire la mia richiesta.
Fatemi vostra, rendetemi ciò che sono destinata essere.
Vi imploro di liberarmi da questa carne mortale per donarmi una eternità al vostro fianco.”
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Guisgard
14-05-2018, 02.47.15
“Sono stanco di fuggire...” disse deluso Ivan a Gwen.
“Allora non abbiamo molte altre scelte...” fece Elv “... o ci nascondiamo, oppure combattiamo.”
Ivan allora guardò Gwen.
“Tu cosa pensi?” Chiese alla vampira, mentre il silenzio del villaggio sembrava mutare in una sorta di incanto, qualcosa di misterioso ed innaturale.
Le calde ed accoglienti labbra di Dacey intorno al dito affusolato del barone, il contatto ardente con la sua lingua umida gli strapparono un sorriso compiaciuto.
“Brava...” disse lui.
Poi quel gesto di lei, il portare la mano del barone sul suo cuore, sulla sua scollatura.
Minsk allora strinse piano la mano, toccandole la pelle semicoperta dalla stoffa, indugiando e guardandola negli occhi.
Allora quella mano scivolò nell'abito scollato, tutta sul seno nudo e sodo, che accarezzò a lungo, stringendo le dita ed avvertendo il suo capezzolo ormai turgido che premeva sul palmo della mano di lui.
“Oh, si...” disse in un caldo sussurro di perversione “... lo sento... il tuo cuore...” allora con un gesto lento scoprì il seno, liberandolo dalla stoffa e fece lo stesso con l'altro, aprendo così tutta la scollatura di quell'abito.
“Spogliati, Dacey...” con tono caldo e vagamente autoritario il barone “... nuda e libera come una creatura della notte...” accarezzandole con le dita quei capezzoli rosati e sporgenti.
Dacey Starklan
14-05-2018, 02.57.55
Il suo sguardo si fece famelico ed eccitato e così il mio di riflesso.
Mi sporsi in avanti, sempre stando di fronte a lui in ginocchio, sempre con la sua mano sul mio petto, pensando di ricevere un assaggio delle sue labbra sulle mie ma ebbi ancora di meglio.
Quella sua mano si rese audace e andò alla scoperta del mio corpo, insinuandosi tra le pieghe del vestito, dritta sento la scollatura, catturando il mio seno caldo e sodo, liberandolo da ogni costrizione e offrendolo al suo sguardo lussurioso.
Lasciai che mi guardasse e fremetti per quello e per la sua voce, la sua richiesta.
Io che mi aspettavo di vedere le mie vesti strappate dalla sua bramosia invece dovevo offrirgli uno spettacolo di mia spontanea volontà.
Riluttante lasciai il dito dalle mie labbra e allontanai il mio seno dalla sua presa salda, perché dovevo alzarmi.
Dovevo mettermi davanti a lui, lasciare che il suo sguardo vagasse su di me, immaginandomi per poi togliere spazio ad ogni immaginazione, la seta color acquamarina che abbandonava il mio corpo, sfiorandolo e accarezzandolo fino a lasciarlo completamente nudo.
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Lady Gwen
14-05-2018, 02.58.57
"Lo so, caro. Lo so. Infatti noi non andremo da nessuna parte. Anche a costo di eliminarli uno dopo l'altro, ma non fuggiremo più. Certo, non posso assicurarti che torneremo a casa... Quel posto mi ha portato già abbastanza sofferenza e se ogni volta devo fuggire, evidentemente è destino così..." con tono lievemente intristito "Comunque sia, credo che l'importante ora sia attaccare, anche se dovremo capire bene come, per tutelarci."
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Altea
14-05-2018, 15.56.56
Sospirai quasi di sollievo vedendo il castello al suo normale stato e guardai le pareti crepate e decadenti che reclamavano i fasti e lo splendore di un tempo.. "Oh si, il vostro signore deve essere stato una persona davvero importante ma questo Palazzo è stato lasciato alla decadenza.. Chissà se un giorno tornerà come prima" osservando le fredde mura.
"E il giardino? Immagino abbia dei fiori stupendi.. Vogliamo vederlo?" e in quel entusiasmo non pote' non tornare il mente il bel giardiniere Icarius. Sorrisi maliziosamente all'idea di averlo sedotto ed abbandonato.
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Guisgard
14-05-2018, 19.30.23
“Ma certo, prego.” Disse orgoglioso il vecchio custode ad Altea.
Così, munito di lampada ed entusiasmo, condusse Altea fuori, dove c'era il giardino.
In realtà era abbandonato, incolto, con sterpi e rovi che crescevano ovunque, rampicanti lungo le murature dei muri e le fontane ormai secche e rotte in gran parte.
“Al mio signore piace passeggiare di notte per il giardino...” il vecchio “... egli ama i fiori e ne conosce il significato.” Annuendo.
“Magari qui nessuno verrà a tormentarci e ci lasceranno in pace.” Disse Ivan a Gwen.
Ad un tratto qualcuno rise.
Era Nikolaj che tornava dalla sua caccia.
“E' buffo, amico mio...” divertito.
“Cosa?” Ivan.
“Chiedere di essere lasciati in pace, quando siamo noi che andiamo a caccia di vittime.” Rispose Nikolaj.
“Che razza di vampiro sei?” Con rabbia Ivan. “Neanche sembri uno di noi!”
“Già, è vero...” perplesso Elv.
“Ti ho solo risposto come farebbe uno di quei cacciatori, amico mio.” Nikolaj ad Ivan.
Il barone guardò i bellissimi seni scoperti di Dacey, mentre lei continuava ad assaporare con le labbra il suo dito.
Poi quell'ordine perentorio, deciso, virile.
La ragazza allora cominciò a spogliarsi.
La seta scivolò via, accarezzando ogni forma di quel corpo dalle forme esotiche, perlate, morbide e sensuali.
Scivolò fino ai piedi della ragazza, che così, tutta nuda si mostrò al suo oscuro signore.
Bellissima come l'eroina di una favola orientale, nobile come la principessa di un antico poema e provocante come la dama di una novella decameronica, Dacey restò in balia dello sguardo e del desiderio di Minsk.
Lui allora si alzò, le si avvicinò e senza dire nulla la baciò.
Un bacio profondo, intenso, intimo, stringendola a sé.
Stringendo quel corpo nudo e caldo contro il suo.
Lady Gwen
14-05-2018, 19.36.13
"Beh, ma non possiamo rischiare nella speranza che non ci scoprano..." dubbiosa.
Poi Nikolaj irruppe al suo solito modo e seguii la discussione fra i due.
"Il punto è un altro. Abbiamo seguito Vanbelv e abbiamo scoperto che lui e altri hanno visitato la torre due giorni fa. Credo si aspettassero di trovare il Barone, ma lui ovviamente non era lì, come abbiamo potuto constatare. Fanno parte di un clan che si riunisce in una costruzione nel bosco e onestamente, ciò che mi preme è che non finiscano per intaccare noi, nella ricerca al Barone."
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Altea
14-05-2018, 19.38.10
Il servitore era molto entusiasta e mi portò fuori nel giardino, ma trovai solo erba, rovi che si arrampicavano ovunque e le fontane erano prive di acqua.
Ma quando udii le parole dell' anziano servitore lo guardai perplessa...forse era pazzo, non vi erano fiori qui..questo uomo forse viveva qui e aveva nella sua mente un' ideale che non esisteva. Provai un po' di compassione per questo, forse veramente lui sognava il ritorno degli afragolignonesi ma lo assecondai.."Davvero, di notte....ma non ora....e quale è il suo fiore preferito?" osservando una fontana ormai prosciugata e piena di muschio.
https://i.pinimg.com/originals/1d/c5/eb/1dc5eb6e7cc534c40a922f33f7b0de07.jpg
Dacey Starklan
14-05-2018, 19.46.33
Senza alcune inibizione rimasi a disposizione del suo sguardo, per lunghi secondi che mi parvero una eternità.
Come una eternità era stata l’attesa che avevo avvertito prima di ritrovarlo.
Vi erano stati giorni in cui persino avevo dubito di averlo mai conosciuto, in cui mi chiedevo se quegli occhi rossi non nascessero solo da un mio sogno.
Invece ora quegli occhi rossi erano fissi su di me, sul mio corpo che attendeva, immobile.
Attendeva di essere toccato, preso e usato.
Esitai, provando a fare un passo verso di lui, non riuscendo ad aspettare oltre ma in quel momento fu lui ad alzarsi e avvicinarsi a me.
Silenzioso e deciso, senza sbattere le palpebre mi raggiunse e mi diede la vita.
Quel bacio fu un grado di svegliarmi dal torpore di anni, abbatté le barriere che la mia educazione e la società avevano imposto nella mia mente.
Quel bacio mi rese libera dai ricordi del passato, la solitudine e la tristezza.
Tutto ciò che avevo vissuto era servito per arrivare esattamente a questo momento.
E questo momento valeva la pena di ogni attimo passato.
Sentii le sue labbra infrangersi sulle mie, accarezzarle e subito dopo possederle con l’impeto di chi è affamato da secoli.
Sentii le sue mani forti stringermi a lui, la pelle calda che si scontrava con le sue vesti fredde.
O forse fredda era la sua pelle nascosta dalle stoffe pregiate.
Ma cosa mi importava, volevo solo essere con lui, unita a lui in quella notte.
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Guisgard
15-05-2018, 00.40.38
Per Icarius, sbronzo per l'alcool ed intontito dall'eccitazione nel vedere la sua padrona tutta nuda, la situazione mutò velocemente.
Lys gli si avvicinò con le sue forme ben in vista, sode, provocanti e proibite, abbassandogli i pantaloni con un deciso strattone e liberando finalmente la traboccante mascolinità del ragazzo.
Lui col viso paonazzo per l'alcool e l'eccitazione, restò come inebetito.
La padrona fu però subito generosa, mettendo fine a quella che sembrava diventare una tortura sempre più insopportabile.
In un attimo prese ad assaporare la forza sessuale del suo giardiniere, a testarla, ad immergerla in un piacere profondo, strappandogli subito gemiti profondi e lasciandolo a bocca aperta.
Aegos davanti a quella scena subito si portò alle spalle di lei, che continuava a muoversi provocante, invitante.
Lo stalliere le accarezzò le natiche, per poi stringerle a due mani.
“Vediamo questa cavalla come nitrisce...” disse infiammato da una malsana eccitazione.
Guisgard
15-05-2018, 00.44.36
“Se sono così impegnati a cercare il barone” disse Ivan a Gwen “immagino che ci lasceranno in pace.”
“Si,dopotutto hanno un pesce molto più grande a cui dare la caccia.” Intervenne Elv.
“Comunque meglio non abbassare la guardia, il fanatismo è molto risoluto.” Ridendo Nikolaj, quasi come se tutta la faccenda fosse ironica o sarcastica.
“La rosa, madama.” Disse il vecchio custode ad Altea. “Il mio signore ama la rosa più di qualsiasi altro fiore al mondo.” Annuendo. “Ne ha seminate lui stesso, certo che al suo ritorno le troverà sbocciate.”
Ad un tratto si udirono dei rumori provenire dall'interno della torre.
Quel bacio riscaldò quel frammento di notte rubato e proibito, incatenando le labbra ardenti di Dacey a quelle avide e vogliose del barone.
Un bacio che portò l'uomo ad assaporare la bocca di lei, facendola sua, cercando, inseguendo e rapendo anche la sua lingua, umida e lasciva.
La stringeva al suo corpo ancora vestito, avvertendo contro i suoi sontuosi abiti il calore della pelle della ragazza, le sue forme morbide e generose.
La baciava e nel farlo le mani scivolavano lungo quel corpo nudo, superbamente modellato e fatto per i giochi ed i piaceri più proibiti e meravigliosi della notte.
Le sue labbra si staccarono appena da quelle di lei, con i suoi occhi che si aprirono in quelli della bella sorella del Maresciallo.
La mano del barone salì a cercare il suo seno, accarezzandolo piano, per poi lambirne il capezzolo con le dita affusolate.
Allora quella mano cominciò a scivolare in basso, a scendere in una lunga e densa carezza, fino a giungere fra le gambe di Dacey.
Lady Gwen
15-05-2018, 00.50.08
Ascoltai i due, anzi i tre visto che dovevo sopportare Nikolaj.
"Sì, avete ragione tutti quanti, sebbene io creda che dovremmo comunque elaborare un contrattacco, perché non si sa mai. Ma la maggioranza vince" sospirando appena "Avanti, rientriamo, tra poco fa giorno."
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Altea
15-05-2018, 00.50.32
"La rosa" sorrisi "Non ne avevo dubbi.. È il mio fiore preferito.. Oh si, speriamo sbocceranno nel tripudio floreale di maggio".
Ad un tratto si udirono rumori provenire dalla Torre.. "Avete sentito pure voi quei rumori nella Torre? Magari è lui.." col cuore che batteva forte e speranzoso soprattutto di non essere deluso.. "Rientriamo e torniamo nella torre" e feci le scale correndo.
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Guisgard
15-05-2018, 01.06.59
I quattro vampiri rientrarono nella torre, sebbene fosse ancora notte fonda.
Erano però inquieti, preoccupati per la storia di quei cacciatori di vampiri.
Nikolaj prese a suonare come spesso faceva nelle notti di solitudine.
Ivan restò a fissare il bosco da una finestra, mentre Elv si avvicinò a Gwen.
“Dimmi tutto ciò che pensi...” disse piano “... oltre al barone naturalmente...” prendendo la sua mano.
“Oh, si tratta solo di mia moglie.” Disse il vecchio ad Altea, seguendola sebbene non potesse starle dietro visto la sua età avanzata. “Si starà occupando delle pulizie.” Sorridendo.
Arrivando però nella torre quei rumori cessarono.
Non sembrava esserci nessuno oltre loro due.
Lady Gwen
15-05-2018, 01.13.28
Tornammo alla torre, ma l'atmosfera fra noi era tesa, come le corde del violino che Nikolaj iniziò a suonare, come spesso faceva in questi momenti.
Ivan invece era quello che mi dava da pensare, sempre perso e pensieroso, irrequieto come mai era stato fino ad ora.
Sentii Elv che si avvicinava.
Sorrisi appena.
"Cosa ti piacerebbe che rispondessi?" gli chiesi a mia volta, guardandolo negli occhi.
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Finalmente assaporai il membro caldo e voglioso del mio dolce giardiniere, constatando come quel sapore sapeva perfettamente intonarsi col viso decisamente adorabile di quel ragazzo che mi provocava sensazioni completamente diverse dal solito.
Ora era in mio potere, finalmente libero di lasciarsi andare e prendersi ciò che decidevo di concedergli.
Perché in realtà quel gioco era per eccitare me.
Le mie labbra adoravano spalancarsi in quel modo e racchiudere un nettare così prelibato e unico, la mia bocca si beava di quel sapore che la investiva tutta, i miei sensi fremevano nell’udire quei gemiti, che si facevano mano a mano più intensi, e tutto il mio essere amava il potere che fluiva in me in quel momento di puro godimento.
Tutto il mio corpo era caldo, voglioso, voluttuoso.
Il bacino si muoveva ancora e ancora verso Aegos, invocando la sua vicinanza, il suo corpo virile e saldo che mettesse fine a quella tortura.
Poi lui si avvicinò, e io fremetti ancora di più, accelerando i movimenti sia della testa che del bacino.
Poi quelle mani sulle mie natiche, quelle parole mi eccitavano sempre di più.
Lo volevo, li volevo, disperatamente.
Non potevo rispondere ad Aegos con le parole, lo feci spingendo il bacino verso di lui, come esortandolo nuovamente.
Oh, e lo stallone non poteva non notare qualcosa di viscido e umido che mi colava lungo la coscia, così vicino alle sue mani.
Solo per lui, solo per loro.
Guisgard
15-05-2018, 01.19.38
Elv sorrise, per poi intrecciare il dito in una ciocca rossa di Gwen.
“Vorrei che rispondessi a me...” disse guardandola negli occhi “... che pensassi solo ed esclusivamente a me... giorno e notte, mentre fuggi dal Sole e mentre rincorri la Luna... ovunque tu sia e qualunque cosa tu faccia... vorrei che il pensiero di me non ti lasciasse mai... anche nei giorni più lontani... quelli distanziati dal mare della solitudine e persi fra i monti lontani... vorrei che respirassi di me, del mio pensiero, come una calda ossessione... questo vorrei che rispondessi... ma questa è la mia risposta... conta invece cosa pensi tu...”
Dacey Starklan
15-05-2018, 01.31.26
Tale era il trasporto di quel bacio che eravamo entrati in una dimensione di piacere, fatta appositamente per accendere gli animi vogliosi e troppo a lungo assopiti.
Il mio corpo pareva essersi risvegliato dal torpore, come da un lungo letargo invernale, e ora voleva godersi il calore della primavera.
Delle sue labbra non ero mai sazia, non ero sazia delle sue carezze e quando esse si fecero più decise ed audaci, di nuovo mi ritrovai a fremere rispecchiando la mia immagine nei suoi occhi rossi.
Accolsi la sua mano soffocando un sospiro, carico di desiderio come carico di desiderio fu il bacio che di nuovo gli concessi ma questa volta non mi limitai alle labbra.
Scesi a ridisegnare i contorni del suo mento, della sua mascella, ancora percorsi il suo orecchio destro e giù lungo il collo, fermandomi alla attaccatura con la spalla.
Lì non mi limitai a baciare la sua pelle ma la torturai con la lingua, la tirai coi denti, la succhia tra le labbra, la morsi piano fino a lasciare un evidente segno arrossato.
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Lady Gwen
15-05-2018, 01.38.01
Rimasi a guardarlo mentre parlava e inttecciava il dito nei miei capelli.
Via via che lo ascoltavo, sul mio viso nasceva un sorriso appassionato ed innamorato, come le sue parole.
Sotto il velo di oscurità, l'Elv mortale si nascondeva ancora e di tanto in tanto faceva capolino per farsi sentire e far capire che sì, lui c'era ancora, da qualche parte e questo mi piaceva, quasi mi rincuorava.
Ridacchiai alla fine, prendendo il suo viso fra le mani.
"Anche la mia è all'incirca così..." sorridendo, poi lo baciai, dolcemente e lentamente.
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Guisgard
15-05-2018, 01.48.02
Quelle movenze provocatorie, sensuali, lascive di Lys, con la testa e col bacino, fecero impazzire ancor più, se possibile, Aegos.
Continuò a stringere a due mani le natiche della sua padrona, ma lei con la bocca aveva portato Icarius in uno stato quasi confusionario tanto godeva e gemeva.
Allora lo stalliere si chinò alle spalle di lei e con la lingua pulì la coscia della sua padrona tutta unta del suo stesso desiderio.
La lingua che lenta e lasciva percorse la pelle bagnata di lei, fino a raggiungere il fiore della padrona, tutto umido di brina.
Ed allora cominciò a succhiarne ed a leccarne la linfa vitale.
Un gemito ed un sorriso quasi soffocato di lui quando Dacey cominciò a baciarlo, a giocare con la sua pelle lungo il viso, il collo, la spalla, con le labbra, con la lingua e mordicchiandola provocante.
“Oh, che brava...” disse con un tono bassissimo, caldo, lussurioso.
Allora la sua mano continuò a scendere, a scivolare lungo la pelle di lei, fino ad arrivare fra le sue gambe, al suo sesso bruno, caldo, fremente.
La guardò negli occhi mentre le sue dita iniziarono ad accarezzarla piano, tutta, dove era più calda, più donna, più umida, più eccitata.
Dov'era più bella.
Elv sorrise e rispose al bacio di Gwen.
Un bacio caldo, come forse nessun vampiro sapeva dare, sapeva provare e vivere.
Un bacio profondo, vivo come le loro notti non saranno mai.
Un bacio puro, sensuale, fatto di passione, desiderio ma soprattutto Amore.
Un bacio vero.
Vero come ciò che provavano.
Lady Gwen
15-05-2018, 01.53.59
Quel bacio era caldo, pulsante, vivo, profondo.
Era incredibile quanto la vita sembrasse ancora albergare in lui, nel suo corpo, nel suo Amore.
Già.
L'Amore.
Forse era quello che faceva questo effetto...
Sì, doveva sicuramente essere quello.
"Il tuo Amore... Mi fa sentire viva, come non succedeva da secoli...." sussurrai piano, dando voce ai miei pensieri.
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Dacey Starklan
15-05-2018, 02.03.14
Ripassai con la lingua lo stesso disegno che avevo tracciato solo con le labbra, a ritroso, collo, orecchio, mascella, mento e infine bocca.
“ Fammi sentire quanto desideri il tocco di una donna.”
Non avevo infatti ancora usato le mani per spogliarlo o esplorare il suo corpo, volevo che me lo chiedesse, implorando e non ordinando, come aveva fatto per farmi spogliare.
Il respiro frammentato, il battito irregolare, la mia pelle che bolliva, il mio corpo intero rispondeva così alle attenzioni che il Barone mi stava donando.
Le sue carezze sensuali e proibite raggiunsero il mio basso ventre e poi scesero ancora, si insinuarono tra le mie gambe, che si allargarono al passare dalla mano.
Il mio sesso la attendeva, accaldato e già umido di desiderio, e più le dita del nobile si insinuavano nella mia intimità più il mio bacino ondeggiava per assecondare quei suoi movimenti.
Nascondere i sospiri ora era impossibile, per quando premesso le labbra tra loro o contro quelle del Barone.
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Guisgard
15-05-2018, 02.04.17
Si baciarono.
Ancora ed ancora.
“Gwen...” disse Elv fissandola “... io non conosco ancora le abitudini di voi vampiri... ma so cosa provo io... voglio sposarti... stanotte... ora... per sempre uniti...” con i suoi occhi in quelli di lei.
Lady Gwen
15-05-2018, 02.11.08
Dopo baci infiniti, dopo che il tempo si era fermato per istanti eterni solo per adeguarsi alla nostra esistenza infinita, lui parlò.
E mi lasciò ammutolita.
Boccheggiai, non perché volessi rifiutare, ma perche mai avrei pensato che qualcuno me lo chiedesse, mai e non sapevo che dire.
"Oh... Io... È curioso... Non mi sono mai chiesta come si sposino i vampiri..." risposi, poi ridacchiai "Di sicuro non in chiesa, dico bene?" divertita col mio viso appoggiato sul suo, mentre pensavo a come avremmo potuto fare.
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Guisgard
15-05-2018, 02.17.42
La mano del barone, le sue dita affusolate esperte, avide, sicure, sensuali si muovevano lente ma decise, lungo le labbra umide e calde di quel sesso bruno, ora accogliente, avvolgente.
Il bacino di Dacey che si muoveva assecondando la mano di Minsk che non cessava ti deliziarla, di tormentarla, di farla impazzire.
Lei sentiva quelle dita dentro di sé, con gli occhi di lui fissi sul volto della ragazza.
Ma se Dacey gemeva per quel piacere sempre più insistente, anche lui era al limite della sopportazione.
L'averla nuda fra le braccia, sentire la bocca e la lingua della ragazza sul suo viso, sul suo collo e sulla spalla, lo avevano spinto verso un insopportabile ed istintivo richiamo dei sensi.
La voleva, la desiderava disperatamente.
Troppo, da un tempo infinito.
L'aveva aspettata, attesa,
dopo averla rincorsa attraverso gli oceani infiniti del Tempo, fra le onde remote di un passato perduto e di un futuro simile ad un'illusione.
Ed ora non poteva più aspettare.
“Spogliami...” disse piano “... spogliami subito...” non era un ordine, quasi una disperata invocazione.
La bellezza e la giovinezza di Dacey erano la sua solo linfa vitale.
“Spogliami, Dacey...” stringendole il seno con l'altra mano e perdendosi nel guardarla.
Le sue mani su di me, il suo respiro sempre più ansante, la sua eccitazione così vicina eppure maledettamente lontana.
Fremevo, gemevo, impazzivo ogni secondo di più.
Icarius ormai era fuori di sé e la cosa mi mandava completamene in estasi, portava la mia eccitazione a livelli eccessivi e incontrollati.
Quell’eccitazione che Aegos poteva vedere, toccare con mano... quella stessa che raccolse con la lingua facendomi per un momento spalancare la bocca per lo stupore e la fremente attesa del piacere, che non si fece aspettare molto.
Oh era stato magnanimo, dopotutto.
Continuai a giocare con la virilità di Icarius, ancora e ancora, sempre più intensamente, sempre più forte, mentre Aegos mi faceva impazzire in quel modo, con le sue labbra e la sua lingua abile ed esperta.
Sfogavo su di lui l’eccitazione folle, il desiderio disperato che Aegos continuava a stuzzicare con quei baci lascivi e voluttuosi, che mi accendevano sempre di più.
Ancora e ancora.
Non ne avrei mai avuto abbastanza.
Continuavo a muovere il bacino all’indietro, incapace di stare ferma, sentendo il suo viso, strusciandomici addosso, in movimenti sempre più rapidi, frenetici, frementi, vogliosi di quel piacere assoluto e intenso che bramavo con tutta me stessa.
Chissà se il mio padrone stava apprezzando la scena, chissà se mi avrebbe detto che ero stata brava.
L’idea che era lì a guardarmi, e sapevo che c’era, mi eccitava ancora di più.
Dopotutto tutto questo era per lui, per mostrargli quanto fosse profonda la mia perversione, per spingerlo ad uscire da quello specchio e reclamare tutto di me.
Dacey Starklan
15-05-2018, 02.31.50
Ancora più eccitante delle sue carezze, dei suoi baci, ancora più lussuriosa delle sue mani che si nutrivano del mio corpo, fu la sua richiesta.
Socchiusi gli occhi gemendo nel sentirlo implorare me.
Lui, il Signore della notte, implorava me.
Sentivo di averlo in mio potere e la cosa riuscì ad eccitarmi enormemente.
Non lo assecondai subito, lasciandolo in attesa, una attesa che sapevo essere lunga da molto tempo.
Tornai a baciarlo, lasciando le sue labbra bagnate dalla mia saliva, lo baciai con fare lascivo, ansimando per ciò che mi stava facendo in quel momento.
Lo baciai e poi andai con le labbra al suo orecchio, vi insinuai la lingua quindi lasciai scappare un sospiro e un altro ancora.
Intanto non smettevo il movimento del bacino, le gambe strette al polso del Barone per impedirgli in ogni modo di ritrarre la mano.
Quando mi piacevano le sue attenzioni proprio in quel punto.
Mi concessi istanti di puro piacere egoistico prima di procedere secondo la sua implorazione.
Stando sotto il suo sguardo gli sbottai la bella giacca, gli sfilai la maglia che portava sotto potendo così bearmi della vista del suo petto muscoloso e candido.
E allora le mie labbra desiderarono incontrare quella nuova porzione di corpo, riservandogli lo stesso trattamento di baci arditi, morsi leggeri, segni arrossati.
Guisgard
15-05-2018, 02.44.13
Elv sorrise.
“In effetti...” disse fissando Gwen “... beh, possiamo informarci, o magari trovare qualcuno con una certa autorità per unirci in matrimonio...” ridendo appena, per poi farle l'occhiolino.
Era folle quell'atmosfera.
La stanza era intrisa d'eccitazione, tra i gemiti incontrollati di Icarius, Lys che non cessava di farlo impazzire e di porgersi generosa verso Aegos che con lasciva maestria la faceva impazzire di godimento.
Erano sudati, bagnati, persi in quell'alcova proibita e maledetta.
I loro corpi erano tesi e vibranti come le corde di uno strumento.
Lys premeva il bacino e le natiche verso Aegos che non cessava, infaticabile, di deliziarla, farla morire di piacere.
“Ma...” disse Icarius balbettando “... madama... io... non resisto più...” quasi disperato tanto era al limite della sopportazione.
Ma ad un tratto lo specchio cominciò a brillare e tutto si fermò nella stanza.
Dacey con maestria portò all'estremo il desiderio di Minsk.
Forse davvero lo aveva in pugno.
Forse davvero poteva portarlo alla soglia della perdizione, della follia.
La sua lingua nell'orecchio di lui gli strappò un lungo e basso sospiro, preceduto da un brivido intenso.
Poi cominciò a sbottonargli la giacca, liberando il petto muscoloso e assaporandolo con la bocca e la lingua, mentre lui si godeva ancora la saliva di lei sulle sue labbra.
Allora, per sfogare l'insopportabile eccitazione, il barone spinse ancora più in profondità le sue dita, giungendo a strappare un gemito ed un grido alla ragazza, muovendole poi in maniera veloce ed insistente, in quel lago di piacere perduto, ardente, con la volontà di farla impazzire.
“Spogliami...” disse ancora, con una voce alterata dall'eccitazione, in un'implorazione che descriveva perfettamente quanto potere avesse Dacey in quel momento.
Lady Gwen
15-05-2018, 02.49.43
Sorrisi, circondandogli il collo con le braccia.
"Sì, potremmo..." dissi piano, baciando il suo collo e percorrendolo tutto con le labbra e, occasionalmente, con i denti.
Il che sarebbe stato infinitamente più piacevole, ora che sapevo di non potergli far male.
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Dacey Starklan
15-05-2018, 02.54.58
Giocavo con lui, come una bambina dispettosa, lo tentavo, lo stuzzicavo quasi volendolo punire.
Punire per avermi fatto aspettare così tanto, per non essersi svelato subito, per avermi fatta sospirare più e più volte nel tedio dell’attesa.
Il suo petto era il mio terreno di gioco, ne sfioravo i muscoli, disegnandoli col le dita o le labbra, seguendo le scanalature sui pettorali e scendendo sulla linea degli addominali ma senza mai continuare oltre.
Non ancora, dovevo tenerlo in sospeso, ancora per un po’, perché capisse che conducevo io il gioco.
Un urlo distrusse i miei intenti, il mio urlo generato dal piacevole dolore che avvertii quando l’irruenza del Barone si insinuò in me, con una furia lussuriosa che mi lasciò senza fiato.
Gemetti incontrollata e lui non accennava a rallentare, a smettere per qualche secondo.
Mi stava togliendo la ragione, annebbiandola con quel piacere intenso e allora io, così persa, udii ancora la sua implorazione.
E fui incline a esaudirla, tanto pazza di piacere da non riuscire a pensare lucidamente.
Non smisi mai di baciarlo però, neanche quando gli slacciavi con entrambe le mani i pantaloni scuri, neanche quando mi avventavo sulla sua virilità già gonfia ed eccitata.
“ Che meraviglia...”
Dissi mordendomi le labbra, spinta dalla perversione, tastando e stringendo il suo membro turgido, sapendo che era tutto merito mio.
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Guisgard
15-05-2018, 03.21.44
Si baciarono ancora.
“Andiamo ora...” disse Elv a Gwen “... è ancora buio e forse questa notte potrebbe essere infinita...” prendendole la mano “... andiamo, Gwen...” alzandosi e facendo fare lo stesso anche a lei “... come se il mondo finisse all'alba...”
Anche Dacey gemeva e vibrava per come Minsk la toccava, penetrava in lei con le sue dita fameliche, avide, sicure, infaticabili, strappandole gemiti e facendola gridare per il troppo piacere.
Poi finalmente Dacey generosamente slacciò i pantaloni del barone, aprendoli ed abbassandoli, liberando così la prorompente e superba virilità di Minsk.
“Oh, Dacey...” disse lui con la voce roca per l'eccitazione ormai incontenibile ed insopportabile “... sei proprio brava...” accarezzandole in modo lascivo la testa mentre lei tastava e fissava il suo membro caldo, come se fosse una bambina che ha appena fatto una marachella “... hai visto cos'hai fatto?” Con un sorriso perverso.
Ero persa in quel vortice di perversione, non capivo più niente, sentivo solo il mio corpo completamente in fiamme, voglioso, voluttuoso, ardeva di un fuoco così intenso, un fuoco che avrebbe bruciato chiunque altro, ma che invece per me non era che un vecchio amico, uno di quelli che ti accompagna da talmente tanto tempo che diventa parte di te.
Sentivo Aegos sotto di me giocare con la lingua dentro di me, dentro e fuori facendomi impazzire sempre di più, sempre di più, facendomi invocare con tutta me stessa l’esaudimento di quel desiderio ormai folle e incontrollato.
Il mio movimento continuo e frenetico non era altro che una muta supplica perché mi prendesse, con tutta la forza che avevo.
La sua lingua era così abile, il piacere così intenso, così forte e incontrollato che non riuscii, e nemmeno volli controllarmi.
Sentii il mio corpo cedere a quel godimento completamente fuori controllo, tanto da riversare sul suo viso caldo liquido fatto di umori, eccitazione, e tutto ciò che il mio corpo gli riversò addosso.
Dovetti togliere la bocca dal membro ormai al limite di Icarius per poter gridare, unico modo per sfogare quel momento di pura perversione. Ma i miei occhi cercarono il dolce giardiniere, li tennero incatenati per ogni istante, poté leggervi tutto il piacere lussurioso e lascivo che mi scuoteva.
Poi quella supplica, quella voce da cucciolo, così eccitante.
“Nemmeno io piccolo...” gemetti, socchiudendo gli occhi.
Ma poi.. lo specchio si illuminò e tutto si fermò nella stanza.
Allora il mio cuore prese ad accelerare, se possibile, dato che già scoppiava.
Ma questo era un battito diverso.
Il mio signore era lì, era lì per me.
Senza spostarmi da quella posizione, voltai la testa verso lo specchio spalancando gli occhi.
“Mio signore...” sussurrai solo, con la voce sconvolta dalla passione.
Lady Gwen
15-05-2018, 03.30.05
Ci baciammo ancora, poi lo vidi prendermi la mano e alzarsi.
Ridacchiai divertita, guardandolo.
"Sei pazzo, lo sai? Totalmente fuori di testa..." dissi scuotendo la testa "Andiamo" aggiunsi poi, con sorriso furbesco, mentre uscivamo fuori nella notte.https://uploads.tapatalk-cdn.com/20180515/33f23855d7879457111aa8858fccb308.jpg
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Dacey Starklan
15-05-2018, 03.44.51
Ad ogni sospiro e gemito mi sentivo sempre più perduta, catturata dalle forme oscure della notte che tutto permetteva.
Ed io tutto volevo.
Non mi bastava il gioco reciproco che ci stavamo scambiando, volevo provare piacere fino ad arrivare allo stremo delle forte, fino ad aprire il mio intero animo all’oscurità perversa.
Mi possedeva con le dita, con gesti sapienti, toccando i punti che più mi facevano vibrare.
Mi possedeva e nel farlo si prendeva ogni essenza del mio essere.
Si nutriva di esso.
Si nutriva del mio calore, delle mie grida, della mia vivacità e della mia passione.
Ed io tentavo disperatamente di mantenere un apparente controllo, disinibita gli accarezzavo il membro, lo avvolgevo in una mano, stringendo e rilasciando, in un movimento lento e ritmico, percorrendo tutta la sua vigorosa lunghezza.
Fingevo controllo quando invece avrei solo desiderato perderlo, urlare fino a restare muta, stringere il mio corpo al Barone, deliziarmi di lui e lasciarlo deliziare di me.
“ So che mi vuoi...
Mi vuoi... dimostra quanto mi vuoi...”
Al suo orecchio, con voce sensuale, corposa e calda, provocandolo di nuovo con le labbra a succhiare il suo lobo.
“ Puoi avermi finalmente... prendimi, prendimi e sfoga tutta la tua voglia...”
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Guisgard
15-05-2018, 04.03.40
“Si, sono pazzo...” disse Elv uscendo dalla torre e tirandosi dietro Gwen “... ed è tutta colpa tua!” Divertito.
Si immersero ancora nel bosco buio e silenzioso, sotto un firmamento che scintillava come uno scrigno che aveva riversato fuori ogni sua gemma.
Lunghe ombre sembravano sul punto di animarsi, liberando antichi spiriti e primordiali paure.
“Beh...” fece Elv “... se il capitano di una nave può sposare, così qualunque ufficiale ed autorità ci basterà trovarne uno e saremo marito e moglie prima che faccia giorno, no?” Facendole l'occhiolino.
Erano folli, persi, maledetti, eccitati.
Aegos non smetteva di assaporare il sesso di Lys, con la lingua, con le labbra e muovendo frenetico e lascivo la bocca per intensificare quel massaggio perverso.
Tanto da spingere, costringere la padrona a mollare letteralmente il membro di Icarius per poter gemere e gridare liberamente.
Incontrò allora gli occhi da cucciolo bagnato di Icarius, folli, ardenti ed il suo viso in fiamme.
“Madama, non resisto...” disse ansimando, soffrendo per il modo in cui lei lo aveva mollato “... non ce la faccio più...” con voce infantile, sofferente.
Lei poteva leggere nella sua mente, svelare i suoi pensieri più intimi, profondi e perversi.
Lui la vedeva non solo come la sua padrona, con un'eccitazione infima, immorale, ma anche con un perverso affetto, quasi da nipotino verso sua zia.
Era in bilico, sospeso tra questo affetto morboso ed una carnale ed incestuosa attrazione.
Aegos però non cessava, continuando infaticabile, quasi con rabbia perversa.
Poi lo specchiò brillò, tutto si fermò, come se il Tempo e lo spazio si fossero annullati a vicenda, trasformando Icarius ed Aegos simili a due statue, ancora pulsanti, ma immobili, quasi inanimate.
“Lys...” disse una voce calda dai riflessi sinistri dello specchio, dove si specchiava la nudità della ragazza, il suo sesso caldo e bagnato, le cosce arrossate ed unte.
Quel corpo proibito e perfetto, con le sue forme lascive, in mezzo ai due servi che ora più che mai apparivano come due bronzi a guardia della loro lussuriosa padrona.
Minsk restò a guardare Dacey negli occhi, mentre lei stringeva il suo membro, muovendo la mano in ritmo sensuale e perverso.
Lui sorrise appena, quasi orgoglioso della sua virilità, di come sopportasse e resistesse a quel gioco, a quella presa attorno alla sua virilità calda e durissima.
Poi ancora le labbra e la lingua di lei, le sue parole, la sua bellezza ardente fecero perdere ogni resistenza al barone.
Con virilità quasi brutale, la prese in braccio, portandola sul letto.
La fece stendere sulla schiena, divaricandole le gambe e chinandosi fra esse.
“Oh, si...” disse famelico, deglutendo eccitato.
Cominciò allora ad assaporare direttamente con la bocca e con la lingua il meraviglioso fiore bruno di Dacey, quel sesso ormai umido e denso di brina, strappandole gemiti profondi, stravolgendola nel profondo, facendo sussultare e vibrare il suo basso ventre.
La teneva stretta per le gambe tutte aperte, mentre assaggiava, gustava l'inebriante e salato nettare di quel fiore che dalla Primavera era ormai sbocciato ad un oscuro Inverno.
Lady Gwen
15-05-2018, 04.13.56
Scossi la testa con gli occhi al cielo, mentre letteralmente mi trascinava fuori.
Il cielo era meraviglioso, pieno di stelle scintillanti ed il bosco avvolto nell'ombra.
"Sì, spero di sì..." sorridendogli felice alle sue parole.
Suonava già bene così, a parole, una volta fatto sarebbe stato ancora più bello.
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Guisgard
15-05-2018, 04.26.00
Corsero nel buio, fra le ombre e sotto stelle mirabolanti tanto splendevano.
Fra faggi, olmi, querce secolari, cespugli di bacche selvatiche, platani ed eriche sbocciate.
Corsero al pallore lunare e sospinti da una lieve brezza sognante.
Corsero mano nella mano Gwen ed Elv, fino ad un piccolo villaggio, fatto di casupole addossate, un mulino cigolante ed una chiesetta al centro.
Quel luogo pareva assopito, addormentato, quasi vittima di un incanto.
“Qui troveremo qualcuno disposto a sposarci.” Disse entusiasta come un bambino Elv.
I pensieri del ragazzo erano chiari e limpidi nella mia mente.
E più lì sentivo, più mi attraversavano, più rimbombavano in me, più mi eccitavano.
Quegli occhioni erano così dolci, così innocenti e insieme così colmi di perversione.
Oh potevo vederli i suoi pensieri immorali e sporchi, come solo quella stanza voluttuosa poteva essere.
Lo guardavo con uno sguardo malizioso, determinato, quasi perfido.
Era così eccitato il piccolo, così allo stremo.
Lo avevo lasciato volutamente al limite, era troppo eccitante vederlo impazzire in quel modo.
Eravamo tutti sul filo del rasoio.
Io avevo Aegos che continuava a farmi impazzire, andare fuori di testa, gemere in modo incontrollato.
Ero al limite, non capivo più niente.
Ma non ebbi nemmeno il tempo di riprendermi che il mio signore bloccò il tempo, lo spazio, ed ogni cosa intorno a me.
I due servi erano come immobilizzati, e lui mi chiamava dallo specchio.
Allora mi voltai verso di lui, mi alzai, e raggiunsi lo specchio, nuda, calda e vogliosa com’ero.
“Il mio signore ha gradito la vista?” con tono malizioso “Potrei fare di meglio con voi, sapete?” Con un lampo intenso e perverso nello sguardo.
Guisgard
15-05-2018, 04.34.40
Un volto apparve tra i fumi scintillanti nello specchio, tra quei bagliori sinistri, dove si rifletteva l'immagine sensuale di Lys tutta nuda.
Vide quel volto, quegli occhi guardarla tutta, ovunque.
Quello sguardo scivolò lascivo sul corpo sudato di lei, facendola sentire sporca, sudicia, sozza.
E lo era davvero.
“Ho visto...” disse la voce virile nello specchio “... sei brava... molto brava... dimmi... sono stato magnanimo? I tuoi servi stanno facendo il loro dovere? Stanno soddisfando la padrona?” Gettando uno sguardo sui due servitori nudi ed eccitati nel loro essere immobili.
Lady Gwen
15-05-2018, 04.38.25
Corremmo freneticamente nel bosco, con i profumi di erbe e piante che si mischiavano fra loro.
Ad un tratto arrivammo in un piccolo villaggio che sembrava uscito da una fiaba, pur in quella notte ombrosa e spettrale.
Risi più che altro al suo entusiasmo, che sembrava quello di un ragazzino con un nuovo gioco.
"Chissà dove siamo..." guardandomi intorno curiosa.
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Era lì, che mi guardava, tutta.
Oh come adoravo il suo sguardo su di me, così penetrante.
Lui non aveva bisogno di essere lì davvero per eccitarmi, bastava il suo sguardo, la sua voce, e io andavo completamente fuori di testa, perdevo ogni controllo, ogni freno.
Quello sguardo era come una lunga ed eterna carezza che faceva bollire il mio corpo, ne aumentava la temperatura a livelli impressionanti, lo faceva sentire sempre più voglioso, voluttuoso... sempre più suo.
Oh si, perché i miei servi non erano che un regalo del mio padrone, un regalo per il mio piacere, perché il mio padrone ha molto a cuore il mio piacere.
Come mi fa morire quando è lui stesso a darmelo, con quella maestria che nessun altro ha.
La sua voce dall’accento straniero mi fa venire la pelle d’oca, era come se una melodia unica e solo nostra si fosse sprigionata nell’aria, rendendo ogni cosa più oscura e perversa.
Perché non c’erano limiti per noi, non esisteva nessun vincolo che poteva legare i comuni mortali.
Noi eravamo anime che bruciano nelle fiamme, giorno dopo giorno come fossero calde acque termali capaci di rinvigorire la mente.
Nessuno era come lui, e io sapevo che il mio padrone poteva avere tutte le donne del mondo, perché nessuno avrebbe mai potuto resistergli, ma sapevo anche che nessuna l’avrebbe servito fedelmente come me, nessuna avrebbe potuto covare dentro di lei una tale perversione. Potevano provarci, certo, ma non ci sarebbero mai riuscite, perché io sola ero scevra da ogni limite imposto da questo mondo fatto di catene, io sola, che non ho nulla di buono, puro, luminoso o pulito in me.
Io che sono l’oscurità pura, la lussuria senza freni, io che sono quella parte nascosta di se che ognuno di voi tiene nascosta.
Lasciatela libera, e sarà come me, oh si..
Quello sguardo, oh come mi fa sentire quello sguardo, nient’altro al mondo mi fa sentire così, quel senso di possesso assoluto, di devozione infinita.
Mi illuminai, aveva detto che ero brava, che ero davvero brava .
Allora perché era ancora dentro lo specchio e non lì con le sue ma i addosso a me?
Oh come mi mancavano le sue mani, mi mancavano da morire, nessun uomo poteva competere, nessun servo sarebbe mai stato all’altezza del mio padrone.
Lo guardai con un sorrisetto malizioso a quelle parole.
“Il mio signore è sempre magnanimo con me....” sussurrai, con. I è calda e voluttuosa, avvicinandomi ancora di più allo specchio, arrivando quasi a toccarlo.
“I miei servi?” Sussurro, con aria di sufficienza “oh, loro fanno del loro meglio, dopotutto lì avete scelti incredibilmente bene, sapete?” Con un sorrisetto malizioso, sempre fissando quegli occhi intensi nello specchio.
“E ottengono anche discreti risultati...” con voce calda e sensuale, portando una mano tra le mie gambe, dove ero più calda e decisamente bagnata, fradicia a dirla tutta in quel momento, considerando che ogni tipo di liquido si era riversato sul viso di Aegos poco prima, ancora gemevo al ricordo di quella perversione.
”Vedete?” Mostrandogli la mano fradicia con un sorriso compiaciuto.
“Ma sono solo dei servi,....” guardandolo persa e vogliosa “Nulla a che vedere con il piacere immenso che potrebbe donarmi il mio signore, se mi ritenesse degna!” Con un sorriso voglioso e malizioso “Oh piacere che potrei contraccambiare con gli interessi...” ormai folle di desiderio.
È lui lo sapeva, lo sapeva che nessun’altra avrebbe potuto soddisfarlo come me...
Dacey Starklan
15-05-2018, 16.45.14
Sapevo che le mie nuove provocazioni non sarebbero cadute nel vuoto, erano i suoi occhi a dirmelo.
I suoi occhi che da una vita mi seguivano adesso mi parlavano ben più delle parole.
Brillavano nel buio, mostrando la folle passione che alimentava il Barone, sempre più in difficoltà.
Sapevo che non sarebbe rimasto fermo ancora a lungo, sapevo che mi avrebbe ascoltata e presa per il suo piacere.
Questo mi aspettavo mentre mi portava tra sue le braccia fino al grande letto, mentre mi faceva stendere e io ancora più gli offrivo il mio corpo.
Guardai la sua testa immergersi tra le mie gambe e chiusi gli occhi, deliziata.
Mi assoggettai alle tenebre, la mancanza di luce che riusciva ad espandere ancora più le sensazioni che provavo, che mi faceva provare.
Mi smarrii, perdendo il contatto con la realtà, in un mondo buio dove padroneggiava la lussuria.
Inneggiai a Lui, alla delizia che mi dava, al suo ardore, alle sue labbra generose che non avevano pace.
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Guisgard
15-05-2018, 17.04.59
Il villaggio era isolato, silenzioso, addormentato, quasi incantato.
“Non ne ho idea...” disse Elv guardandosi intorno “... è un villaggio come tanti... forse neanche ha un nome,o magari non lo conosce nessuno...” sorridendo poi a Gwen “... che importa dove siamo? Siamo insieme e dopo stanotte lo saremo per sempre.” Baciandola piano. “Vieni, cerchiamo qualcuno che possa sposarci.”
La prese per mano e si immersero nelle strette stradine di quel luogo.
Ad un tratto udirono un rumore.
Come se qualcuno camminasse a fatica, portandosi dietro qualcosa di pesante.
Dacey era persa.
Persa nella penombra della stanza, tra i giochi di chiaroscuro della candela e del buio penetrante dalla finestra.
Tra le lenzuola calde, i suoi gemiti, la foga del barone nell'assaporare ciò che lei custodiva fra le gambe.
Sentiva la bocca e la lingua di quell'uomo invaderla nell'intimo, nel profondo, in un abisso di piacere proibito, immorale, infimo, ma assolutamente meraviglioso.
Allora lui alzò la testa, la guardò con una luce viva e sinistra in quegli occhi vermigli.
Afferrò le sua gambe portandola brutalmente verso di lui, contro il suo bacino.
Un attimo dopo la penetrò, invadendo non solo il suo corpo, ma anche la sua anima.
Iniziò una danza fatta di istinti, di desiderio, di lussuria, primordiale, sfrenata, travolgente, infaticabile.
Con passione, con impeto Minsk possedeva Dacey tenendola per le cosce divaricate, facendola sussultare, gemere, gridare.
I loro corpi nudi ed ormai sudati, fra quelle lenzuola ardenti, in una notte maledetta e perduta.
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Lady Gwen
15-05-2018, 17.12.13
Tutto era silenzio, incanto e mistero.
Sorrisi ad Elv,che era sempre più entusiasta a quella prospettiva.
Poi risposi al suo bacio con una carezza sul suo viso, prima di aggirarci fra le stradine del villaggio.
Poi mi voltai.
"C'è qualcuno..." vagando con lo sguardo.
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Altea
15-05-2018, 17.17.58
Arrivai alla torre ma non vi era nessuno e guardai l'anziano.. Aveva detto sua moglie stava pulendo.. Era affollato quel Palazzo.. "Non vi è nessuno.. Forse mi sono sbagliata io.. Aspetterò ancora un po' la notte sta per finire.. Forse ho sbagliato posto?" perplessa.
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Dacey Starklan
15-05-2018, 17.31.17
Il mio corpo intero fremeva e sussultava per via di quelle attenzioni proibite che mi riservava e prese ad agitarsi ancora di più quando i nostri bacini si incontrarono.
Fu improvviso, brutale ma allo stesso tempo appagante, perché finalmente avevo ciò che desideravo.
Ero finalmente sua, nel corpo e nell’animo.
Lo sentivo gemere , il suo respiro che si infrangeva sulla mia pelle accaldata, lo sentivo stringere le mie gambe, fino a lasciare dei segni rossi sulla mia pelle ambrata, lo sentivo spingere con tutta la sua foga e la sua prorompente virilità per avermi e portarmi con se.
Mi depredava della morale, del pudore, dell’innocenza regalandomi infiniti momenti di estasi, di perdizione, di oscura lussuria.
Quella notte mi stava trasformando, facendo emergere in tutta la sua forma il mio animo oscuro, attratto dalle cose più proibite e nascoste.
Divenni la sua amante, la sua complice, la sua compagna, la sua concubina, tutto in quella notte .
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Guisgard
15-05-2018, 17.32.09
Il volto nello specchio guardò Lys negli occhi, poi la sua mano unta, intrisa di ogni sorta di lascivo flusso di carnale desiderio.
“Bene...” disse con voce accaldata quel volto riflesso “... sono lieto che i servi abbiano saputo farti giocare... concludi pure i tuoi sollazzi in questa notte... all'alba ripartirai e raggiungerai Monsperone... lì il nostro nemico si nasconde per intralciare i miei piani... guardati dall'uomo con la maschera... è uno spettro giunto per tormentarci, per colpire il mio disegno di dominio... usa tutte le tue armi, tutti i tuoi trucchi ma distruggilo, o lui distruggerà i miei piani... ed allora tu sarai punita come neanche immagini...” ridendo sadico.
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"Mia moglie è sempre indaffarata.” Disse il vecchio ad Altea. “Questo castello richiede mille accortezze, soprattutto ora che il ritorno del padrone è vicino.” Annuì. “Sbagliato posto? In che senso, madama?” Perplesso. “Questa è la casa del mio padrone e se volete incontrarlo qui dovete giungere.”
Non vi era nell'aria nessun suono umano, nemmeno quello di un passo, poiché ciò che udivano ora Gwen ed Elv non sembrava essere frutto di una qualche attività dell'uomo.
Forse era il vento, magari qualche vecchia costruzione che scricchiolava.
Ad un tratto si udì dal fondo della stradina buia una sorta di ticchettio, come il rumore di una catena o qualche insegna che cigolava nella notte.
All'improvviso si udì l'abbaiare lontano di un cantano e poi la risposta ancora più lontana di un altro cane che guaiva.
Poi di nuovo silenzio, fatta eccezione per quel ticchettio ora più vicino.
Un attimo dopo i due vampiri videro una sagoma che veniva verso di loro dal fondo buio della stradina.
Altea
15-05-2018, 17.36.32
Come potevo dire a quell' uomo che questo Palazzo era una desolazione e di fiori non ve ne erano, lui lo descriveva come appariva nelle antiche sembianze ma ora...ora proprio diverso.
Il ciondolo bruciava ... "Si so il vostro padrone verrà qui, me lo ha detto..spero di non avervi illuso, a voi e vostra moglie, bene forse è meglio io riposi prima del suo arrivo no? Avete una stanza per me?" strabuzzando gli smeraldini occhi.
Lady Gwen
15-05-2018, 17.45.44
Eta strano.
Da passi erano diventati rumori, come quelli di un'insegna che cigola, o versi, come quei cani che abbaiavano e guaivano.
Poi vidi una sagoma avvicinarsi.
"È tutto molto strano, qui, stanotte..." dissi piano, tesa e attenta, in ascolto.
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Sorrisi al mio padrone, godendomi il tono della sua voce accaldato, il suo sguardo su di me.
Com'era stato generoso con me, com'era stato magnanimo.
Annuii alle sue parole, solennemente.
"Non vi deluderò mio signore, potete starne certo!" annuendo "Siete fin troppo buono con me, a concedermi ancora tutta la notte..." sorridendo, maliziosa.
L'indomani sarei partita per la missione.
Ma quella notte era ancora mia, quella notte era ancora il tempio della lussuria più sfrenata.
Guisgard
15-05-2018, 17.54.56
“Ma certamente, madama.” Disse entusiasta il vecchio ad Altea. “La migliore stanza del castello. Tutta per voi. Prego.” Invitandola a seguirlo.
Arrivarono allora in cima alla torre, nell'ultima stanza.
Un tempo doveva essere stata bellissima e sfarzosa, degna di una principessa Afragolignonese, ma ora era un vuoto vano con crepe ed umidità ovunque.
Dell'erba era ammantata tra le murature ed il pavimento, fungendo da desolante giaciglio.
“Buon riposo, signora.” Ed il vecchio andò via.
Vi era una finestra da cui presumibilmente si poteva dominare con lo sguardo l'intero bosco di Chanty.
A lungo Minsk restò a possedere Dacey.
A lungo, per poi ricominciare ogni volta.
Le ore della notte erano scandite dai loro gemiti, dai loro corpi caldi e sudati che si rincorrevano, si incontravano e si contorcevano fra quelle lenzuola ora divenute fuoco.
Le mani di lui erano ovunque su di lei, come le sue labbra e la sua lingua.
Non vi fu piega e forma del corpo della ragazza che il barone non assaggiò, non assaporò, non gustò, non fece sua.
Più volte raggiunsero insieme il piacere più alto, intenso, appagante e più volte lui esplose in lei la sua potenza oscura, misteriosa, dannata.
Gridarono, godettero, si persero insieme.
Lui la rapì davvero, portandola lontana, nei meandri della notte, dove i sogni e gli incubi si annullano, dove esiste solo il proprio essere se stessi, rinnegando tutto e tutti.
E solo alla fine di tutto ciò, quando lei si abbandonò ormai paga ed esausta, lui si posò sulla sua gola con un ultimo bacio.
“Sei mia...” disse “... lo sei sempre stata ed ora lo sarai per sempre, amore mio...” ed affondò piano i suoi denti nell'ambrata pelle di lei, nella sua carne calda, succhiandole il sangue e forse l'anima.
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Altea
15-05-2018, 18.03.00
L' uomo mi portò in una stanza e non dissi nulla finchè egli uscì e guardai fuori il panorama, si poteva guardare, ammirare e dominare tutto il bosco di Chanty..doveva essere stata la più bella stanza del Palazzo, chissà quale donna era vissuta in questa stanza, quante volte il nobile aveva visto le sue Terre.
Guardai il giaciglio di erbe e muschio...ma al mattino, forse, tutto sarebbe svanito ma io non avrei tradito le aspettative di quel uomo...un uomo senza Tempo che aspettava il suo padrone, che forse nemmeno esisteva.
Dovevo riposare, attraversare il Bosco di notte era pericoloso, così tolsi il sontuoso vestito e lo poggia sulla piccola finestra a bifora e poggiai il mantello sopra il pavimento. Mi stesi avvolgendomi ad esso, leggermente per non sporcare la pelle bianca e cercai riparo nel sonno...era un sogno, qualcosa di surreale ciò che stavo vivendo, a dire il vero ero pure delusa..la notte sarebbe sicuramente trascorsa subito coi suoi spettri che mi tormentavano.
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Guisgard
15-05-2018, 18.06.32
Elv annuì a Gwen, poi guardò il fondo della stradina.
Apparve allora una figura magra, coperta da un lungo sudario incappucciato ed ammuffito, che avanzava con passo svelto, sebbene si tirasse dietro qualcosa di molto pesante.
Si trattava di una grossa bara in buona parte sgangherata e cigolante, consumata dai tarli e corrosa dall'umidità.
Passò davanti ai due giovani senza degnarli di attenzioni, né salutandoli, quasi come se fosse assorta da chissà quali pensieri.
“Deve essere il custode del Cimitero...” disse sottovoce Elv a Gwen.
Il volto nello specchio guardò ancora una volta Lys, tutta nella sua nudità, indugiando sul suo sesso ancora umido e caldo.
“Brava...” disse “... non deludermi... sai che ti guardo sempre, ti controllo...” e svanì nei bagliori sinistro dello specchio.
Un attimo dopo Icarius ed Aegos si destarono dall'incanto che li avevi immobilizzati.
Altea si stese e si avvolse nel mantello, pronta per riposarsi.
Ma ad un tratto da fuori sentì dei rumori.
Provenivano dal basso, dal cortile interno del castello ben visibile dalla finestra.
Lady Gwen
15-05-2018, 18.09.44
Si fece avanti una figura alta e smagrita, con addosso un sudario lercio ed ammuffito, che si portava dietro una bara presumibilmente piena.
Ci passò davanti senza neanche vederci, con un incedere lento e svelto al contempo, in un modo che mi fece aggrottare la fronte.
Annuii piano ad Elv senza smettere di guardare quella figura che si addentrava sempre più nel buio della notte.
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Altea
15-05-2018, 18.12.31
Mi stesi per riposare e vicino a me vi era Volpe Ambrata,
Socchiusi gli occhi e udii dei rumori provenienti dal cortile, chi mai poteva essere, speravo nessun nemico...ma nessuno aveva il coraggio di giungere qui di notte...almeno lo speravo.
Presi il mantello e coprii una parte del corpo e presi in mano la spada e mi affacciai alla finestra, mi guardavo attorno cercando da dove arrivassero quei rumori ed era nel cortile interno del castello.
La Luna rischiarava quel pezzo di cortile, come una piccola fiammella pure, mi sporsi, non molto, visto la pericolosità del Palazzo e cercai di focalizzare cosa stesse accadendo.
Dacey Starklan
15-05-2018, 18.12.55
Era instancabile, possente, audace e insaziabile.
Mi usava ma era anche un amante attento e generoso, preso dalla passione mi prendeva e mi prendeva ancora, sempre con la stessa intensità, la stessa voglia della prima volta.
Esplorava il mio corpo, lo venerava portandolo sempre al piacere più estremo.
Mi possedeva con l’ardore di chi bramava quei momenti da secoli interi, di chi ha atteso troppo troppo a lungo, di chi finalmente può liberarsi e trovare appagamento nel corpo della donna che desidera.
Io ero succube di tutto questo, sovrastata dalla sua figura lo incoraggiavo, lo stringevo a me, lo baciavo, mi scaldavo fino a divenire bollente, la pelle che bruciava, urlavo il suo nome guardandolo fisso negli occhi, sospiravo al suo orecchio, perdevo la ragione tra le lenzuola del suo letto.
Lo amai come mai avevo fatto con un uomo prima d’ora, toccando vette inesplorate, scoprendo nuovi modi per dare e ricevere piacere, traendo appagamento ad ogni amplesso.
Mi concessi con tutta me stessa fino a perdere le forze, a perdere il fiato, ricadendo mollemente sul morbido materasso, esausta ma più viva che mai.
Il mio seno si muoveva lento ad ogni mio respiro, e sopra di esso ancora si stagliava il Barone, così bello nella sua virile figura, con una perfetta espressione sul viso di chi si era finalmente saziato.
Ma lui non era sazio, forse non lo sarebbe mai stato.
Con gli occhi semi chiusi mi accorsi che si era portato su di me ancora una volta, sfiorando il mio seno con il suo petto, cosa che mi provocò l’ennesimo brivido.
Nuovo piacere mi invase sentendo la sua bocca sul mio collo.
Quelle parole... avvertii la sua bocca aprirsi sulla mia pelle delicata e poi compresi, nuovamente eccitata.
“ Non desidero altro amore mio...
Fallo, fallo!”
Il suo morso fu come essere posseduta nuovamente, e di nuovo partii per un oblio oscuro, tanto bramato e finalmente ottenuto.
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Guardai lo specchio, fissandolo intensamente fino a che non scomparve nel nulla.
Il mio signore, il mio padrone era lì, era sempre stato lì e lo sarebbe stato sempre.
"Oh lo spero, mio signore.." con un sorrisetto malizioso "Godetevi lo spettacolo!" con lo sguardo lascivo, il tono caldo e malizioso.
Oh, dovevo fare molto più di così se volevo che il mio signore uscisse dallo specchio e venisse a prendermi come si deve.
Restai ad osservarlo finchè non svanì nel nulla.
Sospirai, restando ad osservare i miei due servi che piano piano si svegliavano da quel torpore.
Erano davvero belli, con quei corpi perfetti e quegli occhi che sembravano quasi essere l'uno il riflesso dell'altro.
Li guardai con un sorriso malizioso, godendomi la vista dei loro corpi meravigliosamente scolpiti.
"Allora, meraviglie mie, dove eravamo rimasti?" con un sorrisetto enigmatico, che presagiva immensi giochi di perversa e sfrenata lussuria.
Guisgard
15-05-2018, 19.12.19
“Aspetta, se è il custode del Cimitero magari sarà anche l'unica persona sveglia...” disse Elv a Gwen “... forse dovremmo rincorrerlo e chiedergli chi comanda in questo villaggio... potrebbe esserci un borgomastro o qualcun altro di importante, no?”
Ma proprio in quel preciso istante i due vampiri udirono nuovamente quel ticchettio e sempre proveniente dal fondo della stradina.
Una seconda figura, avvolta anch'essa da un lercio e strappato lenzuolo incappucciato, che si trascinava dietro una bara tagliata a metà, con pezzi di legno fermi sotto il braccio.
Anche questa passò diritto, ignorando i due vampiri.
“Ehi, voi!” Chiamò Elv.
Ma quella figura proseguì senza voltarsi, svanendo come la precedente nel buio di quella notte.
Allora la campana della chiesetta cominciò a suonare.
Altea si avvolse in parte in quel mantello e guardò dalla finestra.
La luce della Luna rischiarava cupa il cortile sottostante ed allora la dama si accorse che vi era qualcosa.
Delle lapidi e delle Croci che spuntavano dal terreno.
Era il punto in cui presumibilmente venivano seppelliti in passato gli abitanti del castello.
Ma davanti ad una lapide vi era qualcuno.
Non si trattava del vecchio custode.
Era una figura austera, nobile, solitaria ed avvolta nel suo mantello, sotto il quale spuntava la sua lunga spada.
Quel morso.
Caldo e profondo, penetrante.
Dacey avvertì un senso di calore, avvampandosi tutta, poi un flebile dolore, un vago bruciore che in un attimo diventò insopportabile, al punto da farle perdere i sensi.
Cominciò a sudare, a delirare, a vedere posti sconosciuti, lontani, esotici e selvaggi, fra monti freddi e cupi, fiumi impetuosi ed innavigabili.
Sentiva voci confuse, versi di animali, percepiva l'arrivo dell'Inverno e l'ignoto incedere della notte.
Era da sola, su un'alta torre, avvolta da un lungo abito nero scollato e sensuale.
Il vento gonfiava il suo strascico ed i suoi capelli scuri.
Si sentiva diversa, viva.
Quell'immagine di sé la fece svegliare.
Impiegò qualche istante a realizzare di essere nella sua stanza, nel suo letto, nuda.
Fuori a breve avrebbe albeggiato, ma in lei era vivo il ricordo di quell'immagine vista in sogno.
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Lady Gwen
15-05-2018, 19.15.58
"Sì infatti, possiamo domandarglielo" peccato però che la figura fosse già svanita.
Ne giunse una seconda, la cui bara però era parecchio sgangherata e mal ridotta.
Elv provò a chiamarlo, ma quello non si voltò, sparendo come l'altro.
"E ora?" sospirando.
Poi, improvvisamente, la campana della chiesa.
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Altea
15-05-2018, 19.19.44
Vidi un piccolo cimitero ma non mi spaventai visto nel Castello della mia Casata ve ne era uno simile. Probabilmente erano seppelliti i vari proprietari del Palazzo.
Ma poi vidi una figura nobile e solitaria e aveva una spada che brillava alla luce lunare.
Mi vestii in fretta, chi poteva essere.. Da lassù non vedevo bene le fattezze.
Presi pure la mia spada e la cinsi alla vita e scesi le ripide scale.
Mi trovai in giardino e a lenti passi raggiunsi cauta quelle lapidi un po' perplessa.
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Dacey Starklan
15-05-2018, 19.23.40
Mi contorsi nel letto, provando piacere insieme a dolore, un dolore che prese forma in tutto il corpo, prima come un pizzichino poi ... poi non sentii più nulla.
Fu svegliata dalla timido luce dall’alba che filtrava dalla finestra che non era stata chiusa la sera prima.
Eppure ero piuttosto certa che tutte le finestre fossero oscurate nella camera del Barone.
Fu con quel pensiero che aprii gli occhi, intontita, realizzando di essere nella mia stanza.
Mi alzai, coprendo il mio corpo nudo,sul quale si notavano i segni della passione notturna, con una vestaglia di pizzo nero.
Fu proprio il colore nero a colpirmi.
Ero vestita di nero come nel mio sogno.
Rividi i paesaggi a me sconosciuti, i suoi riecheggiarono nella mia memoria, rividi la torre, sentii il vento che a quella altezza mi scompigliava i capelli ma soprattutto a caratterizzare il ricordo di quel mio strano sogno era la sensazione che aveva lasciato.
Anche ora, da sveglia.
Nuovo vigore, nuova forza, nuova vita.
Vita che volevo vivere appieno senza nascondermi.
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Guisgard
16-05-2018, 00.38.00
Seguirono lenti rintocchi di campana, per poi far ripiombare il villaggio in quel silenzio innaturale.
Ad un tratto si udì ancora quel ticchettio ed una terza figura, anch'essa incappucciata ed avvolta da un lenzuolo inzaccherato, emerse dal buio della stradina, curva sotto una pesante lapide.
Arrivò davanti a Gwen e ad Elv, per poi fermarsi e volgere verso di loro il capo, sebbene il volto era celato dal cappuccio.
“Salve...” disse con una voce rauca “... potreste aiutarmi?” Indicando la pesante lapide sotto cui era curvo.
Altea si vestì in fretta e scese rapida le scale della torre, fino a raggiungere il cortile delle lapidi, dove stava ferma ed immobile la nobile figura.
Volgeva le spalle ad Altea, avvolta nel suo mantello scuro.
Aveva lunghi capelli bruni e mossi, appena sfiorati dall'alone lunare, fisso davanti alla lapide come se pregasse.
E forse lo faceva davvero.
Lys vide il riflesso svanire nello specchio.
Si voltò a guardare i sue servi immobilizzati in quelle innaturali fattezze di statue.
Pian piano presero a destarsi.
Erano tutti e tre completamente nudi in quella stanza, con i due servi ancora potentemente eccitati.
La guardarono tutta.
Lei sentì i loro sguardi su di lei, lascivi, perversi, sporchi, infimi, bassi, osceni.
Un'atmosfera di perdizione, di istinti sfrenati, di abbandono ad una bestialità sessuale primordiale.
La fissavano.
Ovunque.
Occhi famelici, carnali, indegni di ogni morale.
Aegos allora si avvicinò a lei, abbracciandola e baciandola con fare lascivo, toccandole i seni sodi, scivolando con le mani fino a stringere le natiche sode.
Icarius, ancora brillo, si accovacciò a terra ed iniziò ad avanzare verso di lei a gattoni, come fosse un cagnolino.
Raggiunse Lys che baciava Aegos, cominciando a leccarle la gambe in modo timido, imbarazzato, eccitato.
Dacey si svegliò, indossando una vestaglia nera di pizzo.
A breve sarebbe giunta l'alba ed il palazzo cominciava a destarsi dal torpore notturno, con i servi già impegnati nelle varie attività.
Com'era giunta nella sua stanza?
Chi l'aveva portata?
Probabilmente il barone.
Lady Gwen
16-05-2018, 00.42.38
Lenti rintocchi.
Poi silenzio.
Un'altra figura uguale alle precedenti avanzò, trasportando stavolta una lapide.
Si voltò verso di noi e ci chiese aiuto.
"Certo" dissi solo.
Guardai fugacemente Elv, poi presi la lapide, che vista la mia forza sovrannaturale sembrava leggerissima.
"Perdonate" mentre camminavamo "Potreste indicarci un borgomastro, o chiunque sia il responsabile di questo villaggio?"
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Guisgard
16-05-2018, 01.00.50
Gwen subito aiutò quel misterioso individuo con la sua pesante lapide, che per lei risultava però leggerissima.
Allora la figura incappucciata si sedette su un basso gradino sul lato della viuzza, come se volesse riposare e riprendere fiato dopo una grande fatica.
“Un borgomastro...” disse, ripetendo ciò che aveva detto Gwen un attimo prima “... a cosa vi occorre un borgomastro?”
Lady Gwen
16-05-2018, 01.03.21
Guardai l'uomo, che si era seduto per riposare.
"Vogliamo sposarci, ma non abbiamo molto in simpatia le chiese e vorremmo evitare i preti. È possibile farlo?" mi informai ancora.
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Guisgard
16-05-2018, 01.09.01
L'individuo incappucciato rise a quelle parole di Gwen.
“Un tempo ero io il borgomastro” disse “ma ora temo che questa carica non mi spetti più.” Annuendo. “Ma per sposarvi potrebbe andare bene qualcun altro?”
“Qualsiasi autorità del posto per noi andrà bene.” Elv. “Purchè non sia un chierico.”
“Qui non ci sono chierici.” Scuotendo il capo l'uomo incappucciato. “Non più. Sono andati via tempo fa.”
Ad un tratto Elv guardò meglio la lapide che quell'individuo trasportava.
Vi erano impresso un nome sopra: Minsk degli Atiensi.
Lady Gwen
16-05-2018, 01.13.10
Rimasi sorpresa da tutte le parole dell'uomo, una dopo l'altra.
E perché erano andati via?
"Sì certo, andrà bene chiunque" Annuii.
Poi qualcosa attirò l'attenzione di Elv.
Guardai meglio la lapide e cercai di capire dove avevo sentito quel nome.
Pensai, pensai, poi ricordai.
La discussione di Nikolaj col Maestro.
Guardai Elv sbigottita.
"È il nome del Barone..." gli sussurrai.
Poi guardai l'uomo.
"Per chi è questa lapide?" curiosa della sua risposta.
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Dacey Starklan
16-05-2018, 01.13.21
Osservai attentamente la mia figura allo specchio, ancora assonnata e confusa dal sogno che avevo fatto.
Fuori dalla mia stanza sentivo qualche rumore, indice del risveglio del palazzo e dei suoi abitanti per quel nuovo giorno.
Mi sarebbe piaciuto tornare a dormire vista la nottata che avevo avuto, senza riposo alcuno, ma dopo la passione vissuta con il Barone, gettarmi nel mio letto con le lenzuola fredde, sola, mi ripugnava.
Avrei preferito in larga misura risvegliarmi affianco dell’uomo, potermi stringere ancora al suo corpo per avvertirne il tepore, specchiarmi nei suoi occhi, bearmi del suo sorriso, magari essere fortunata e ricevere qualcuna delle sue carezze...
Ma sarebbe stato sconveniente e rischioso, qualcuno avrebbe potuto vedermi uscire dalla camera del nobile ad un orario sospetto.
Lui invece, complici le sue amate tenebre, doveva essere riuscito con facilità a raggiungere la mia stanza e portamici prima della venuta del giorno.
Mi chiesi come avrei reagito nel vederlo, quella mattina, se sarei riuscita a mostrarmi senza arrossire.
Arrossire.
Non lo avevo fatto quella notte, neanche quando mi aveva ammirata completamente nuda, mi aveva toccata esplorando ogni parte del mio corpo.
Ma quello era avvenuto di notte.
Il giorno mi aveva regalato di nuovo un po’ del pudore e del contegno con i quali avevo forzatamente convissuto tutta la vita.
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Guisgard
16-05-2018, 01.25.25
“Per chi era, sarebbe meglio dire.” Disse l'uomo incappucciato a Gwen. “Ora la tomba è vuota e questa lapide non serve più temo. Almeno fino a quando non sarà sistemato il tutto.” Annuendo.
“C'è solo il nome sulla lapide...” indicò Elv “... senza date...”
“Già...” rispose la figura senza volto.
“Che posto è questo?” Domandò Elv.
“Un villaggio come tanti.”
“Ha un nome?”
“Forse, ma nessuno lo rammenta più.” L'altro.
Mentre Dacey era preda di quei pensieri, ad un tratto udì dei rumori giungere dal cortile sottostante, accompagnato da una musica a lei familiare.
Sembrava infatti quella che suonava spesso Reddas.
Lady Gwen
16-05-2018, 01.28.55
"Come mai è vuota? Dov'è il cadavere?" continuavo a far domande perché dovevo capire, dovevo.
Tuttavia, non sembravano essere molte le risposte che quell'uomo ci avrebbe dato.
"Neanche voi lo rammentate?" dissi sarcasticamente.
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Dacey Starklan
16-05-2018, 01.42.23
Deciso che avrei fatto un bel bagno prima di uscire ed affrontare la giornata, uno di quelli dove si stava mollemente nell’acqua calda, cospargendo la pelle di essenze profumate e oli preziosi.
Avrei atteso l’arrivo di Silvia, perché lo preparasse e per ingannare l’attesa afferrai il primo libro che mi capitò sotto mano.
Avevo letto poco più di due righe quando mi interruppi, il mio interesse catturato altrove, oltre la finestra, nel cortile.
Mi sporsi , ma non vidi l’origine della musica che avevo subito associato a Reddas.
Era ancora qui, a palazzo, determinato nella sua vendetta.
Ora come mai prima non potevo permettergli neanche di sfiorare un capello del Barone, non ora che finalmente lo avevo ritrovato e mi ero ricongiunta a lui per l’oscura eternità.
Lasciai decadere l’idea del bagno rilassante, dovevo agire senza indugi.
Giusto il tempo di vestirmi, ancora coi capelli sciolti e lievemente scompigliati, andai con passi lunghi verso l’origine della melodia.
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Eccoli, i miei piccoli compagni di viaggio verso la perdizione.
Erano così adorabili mentre mano nella mano scivolavano lungo quella scala, quella discesa che passo dopo passo li avrebbe portati nell'averno, li avrebbe rivestiti di perdizione, votandoli alla lussuria, al piacere più sfrenato.
Votandoli a me, e a me soltanto.
Potevo vederli i loro occhi che mi fissavano, potevo sentire il loro desiderio su ogni lembo della mia pelle.
Erano meravigliosi, ed erano miei, incredibilmente miei.
Aegos si fece sempre più vicino, e io allungai le mani per toccare quel corpo perfetto, lo strinsi a me, assaporandolo con le mani, pezzo dopo pezzo, finchè i suoi occhi non si fusero con i miei, e le nostre labbra non si incontrarono in un peccaminoso abbraccio, in un bacio fatto di lussuria e desiderio.
Sentivo le sue mani su di me, ovunque e mi abbandonai, godendo di quel contatto meraviglioso.
Le sue mai su di me mi facevano impazzire, la mia pelle fremeva sempre di più.
Il piccolo poi, si avvicinò gattonando, e iniziò a leccarmi tutto, con dolcissima devozione.
Oh, era così bello, così eccitante quel piccolo e tenero cucciolo, che mi faceva impazzire.
Era così perverso vedere come si era completamente lasciato andare all'oscurità, che aveva abbandonato l'innocenza per la notte.
Ma io volevo di più, molto di più, volevo tutto di loro due.
Volevo le loro anime, i loro cuori, i loro corpi, la loro devozione assoluta, i loro pensieri.
Ogni loro pensiero.
Allora lasciai che la mia magia entrasse in loro, che scavasse nella loro anima per mostrarmi ogni loro pensiero, nudo e crudo davanti a me.
L'idea di non lasciar loro nemmeno un pensiero privato era estremamente eccitante, li volevo per me, tutti, volevo percepire ogni sensazione, ogni emozione, ogni cosa. Tutto, tutto.
Erano miei, miei e basta.
Non erano niente di più ora, solo i miei amanti.
Solo miei.
Guisgard
16-05-2018, 01.49.20
“Bella domanda...” disse l'uomo col sudario “... immagino ora sia lontano, di certo non più in questo villaggio...” a Gwen “... se rammento il nome di questo posto?” Rise. “Davvero conoscerlo per voi cambierà qualcosa?”
“Provate a dircelo e vedremo.” Elv.
“Bene...” l'altro “... Prognas... Prognas era il nome di questo villaggio.”
Dacey si vestì in fretta e con i capelli ancora scompigliati lasciò la sua camera e raggiunse il cortile mentre cominciava finalmente ad albeggiare.
Reddas era nel cortile, presso uno degli androni porticati lungo i muri interni.
Stava suonando la sua cetra, ma si fermò nel vedere arrivare la ragazza.
“Madama, che onore.” Disse con un inchino irriverente, quasi beffardo e con un sorriso enigmatico. “O forse dovrei dire... futura baronessa.” Guardando i suoi capelli spettinati. “Devo ritenere così magnifica la mia musica, al punto da richiamare madama per ascoltarla da vicino?”
Lady Gwen
16-05-2018, 01.54.06
Oh, in realtà non cosí tanto lontano...
Poi ci disse il nome.
Prognas.
No, in effetti non lo avevo mai sentito.
"Diteci. Ci indicherete qualcuno a cui rivolgerci, dopo che vi avremo aiutato con questa lapide?"
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Dacey Starklan
16-05-2018, 02.12.58
Ancora la sua irriverenza, quella linguaccia e le occhiate insolenti.
Mi piazzai di fronte a lui, gli occhi che si assottigliarono a sottolineare il mio disappunto per l’intera situazione .
“ Madame, per voi.
Cosa diventerò o meno non sono questioni che vi concedono.”
Per un attimo notai un’ombra nello sguardo di Reddas, come se sapesse più di quanto le sue parole davano a vedere.
“ La vostra è una musica molto bella, sicuramente, ed io ho avuto diverse occasioni per ascoltarla, tuttavia a quest’ora non è richiesta.
Specie Quando molte persone ancora dormono dopo la festa di ieri sera.
Dovreste andarvene o sarò costretta a chiamare una guardi per il vostro continuo disturbare.”
Avevo colto la palla al balzo, parlando della musica per usarla da scusa, sperando fosse utile per scacciare finalmente Reddas e la sua minaccia dalle sale del palazzo.
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Guisgard
16-05-2018, 02.17.35
Quel bacio lascivo unì Aegos e Lys, incatenando le loro labbra e le loro lingue, mentre lui la toccava ovunque.
“Sono un po' sporco...” disse baciandola lui “... ma forse madama non troverà il mio odore fastidioso, no?” Leccandole le labbra perverso e ridendo piano.
Icarius intanto continuava a leccarle la gamba inumidita.
Era una scena perversa, folle, maledetta.
“Per quanto ancora” Aegos sussurrò nell'orecchio di Lys “dovrai tormentarci? Non vuoi farti dominare stanotte, sgualdrina?” Stringendole un seno quasi con rabbia.
Allora la prese in braccio, senza curarsi di Icarius che restò a terra, inginocchiato, a guardarli andare verso il letto.
“L'unico che qui potrebbe aiutarvi è il becchino.” Disse la figura incappucciata. “Lo troverete al vecchio cimitero.” A Gwen, per poi indicare la viuzza che conduceva al Camposanto.
“Oh, perdonate, madama...” disse Reddas, fissando Dacey dalla sua maschera “... avete ragione... stanotte si è festeggiato... parecchio... ho udito infatti grida di piacere... immagino sia stata una festa appagante, vero... madama?” Fissandola negli occhi, in modo impudente, irrispettoso. “Lascerò dunque la mia signora riposare dopo una simile notte.” Con un inchino teatrale e beffardo.
Lady Gwen
16-05-2018, 02.20.35
Annuii lentamente e guardai Elv.
"Bene, grazie, buonanotte" e feci segno al vampiro di incamminarci.
Speravo davvero che potesse aiutarci, perché proprio non mi andava di girare in tondo e non risolvere nulla.
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Dacey Starklan
16-05-2018, 02.25.22
“ Potrei farvi tagliare la lingua per una simile insolenza!”
Sbottai con tono imperioso mentre nella realtà ero scossa perché se lui aveva sentito allora potevano averlo fatto altri.
“ Eravate presente alla festa, avete visto voi stessi che è terminata molto tardi, con la presenza di molti alcolici.
Tutti si sono divertiti e stancanti tra canti e danze.”
Al sua ultima frase non replicai, restando ferma a osservare che si togliesse di torno.
“ Si, andate. Ma badate di non farvi vedere ancora .
Non ci servite a nulla al momento.”
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Guisgard
16-05-2018, 02.34.44
L'uomo incappucciato riprese la pesante lapide sulla schiena ed andò via.
Gwen ed Elv allora seguirono le sue indicazioni e dopo un po' arrivarono nel piccolo cimitero del posto.
Vi erano tombe sparse.
Di nuovo la campana della chiesetta suonò.
Lenti rintocchi nel silenzio di quel luogo.
Videro allora qualcuno.
Un uomo curvo a scavare con una vanga nel terreno.
“Deve essere il becchino...” disse Elv.
“E sia...” disse Reddas “... ma non andrò via... vostro fratello mi ha promesso più giorni... ed io ho una vendetta da compiere, madama.” un altro inchino irriverente.
Nell'andare via le passò accanto, notando il suo collo.
Aveva i segni dei canini, di un morso.
“Cosa avete fatto!” Afferrandole il polso. “Sciocca ragazza!” Stringendolo, per poi schiaffeggiarla.
Quel bacio, così intenso, lussuriosioso, lascivo.
Le nostre labbra che si intrecciavano, il suo viso ancora impregnato dei miei umori.
Chissà cosa pensava, chissà cosa provava.
Volevo sapere ogni cosa, volevo penetrare ogni sensazione, ogni emozione che gli scuoteva l'anima.
Non mi accontentavo di un atto, di movimenti ritmici che provocano piacere, volevo entrargli nell'anima, scrutarla, farla mia, possedere ogni anfratto, ogni angolo di sé, godere di ogni suo pensiero, volevo cancellare il resto del mondo dalla sua mente, dal suo cuore, dalla sua anima e lasciargli solo un'inguaribile voglia di me.
A lui così come al piccolino lì sotto che continuava a leccare da bravo, diligente, perdendosi sempre di più in quell'universo perverso e unico che era quella stanza.
Aprii gli occhi per cercare quelli azzurri di Aegos.
"Oh ma a me piacciono le cose sporche..." con un sorriso perverso, guardandolo negli occhi.
Poi quella frase, quella provocazione.
Lo guardai con un ghigno, perverso.
"Sempre che tu sarai in grado di dominarmi, Aegos..." guardandolo negli occhi con aria di sfida "Credi che sia facile?" mostrandogli la lingua.
Poi finalmente mi prese e mi portò verso il letto, lasciando lì Icarius a terra.
Schioccai le dita rivolta al giardiniere senza togliere gli occhi da quelli di Aegos.
"Su piccolo..." ordinai "Non vuoi godere anche tu?" lo provocai, facendogli cenno di seguirci in quell'avventura sempre più perversa.
Lady Gwen
16-05-2018, 02.41.23
L'uomo riprese la lapide e andò via.
Noi due allora ci incamminammo verso il cimitero ed intravedemmo un uomo intento a scavare una fossa.
"Sì, avviciniamoci" ad Elv.
Nel frattempo, altri rintocchi dalla chiesa.
Molto strano viste le parole dell'uomo sui chierici di questo paese.
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Dacey Starklan
16-05-2018, 02.49.50
“ Se fossi in voi non farei troppo affidamento sulle concessioni di mio fratello, è un uomo irascibile che cambi spesso idea...”
Mormorai alzando leggermente gli occhi al cielo.
Se mio fratello si fosse ancora rifiutato di ascoltarmi avrei usato nuovi modi per convincerlo ad ascoltarmi. Dovevo solo capire quali.
“ Che state dicendo?
Ma come osate?”
Avevo chiesto quando, passandomi davanti, Reddas si era bloccato a fissare il mio collo, riprendendo a inveire contro di me.
Mi ero scordata di coprire il morso,visto la velocità con cui ero in uscita e tra tutti avrei decisamente preferito che a non accorgersene fosse stato Reddas.
Ma invece egli si alterò, mi strinse forte un polso, impedendomi di andar via nonostante i miei tentativi.
“ Lasciatemi!”
A tono alto, sperando che qualcuno fosse nei paraggi e udisse.
Magari qualche guardia pronta poi a punirlo per la sua disgraziata sfacciataggine.
E lo schiaffo raggiunse il mio viso con violenza, capace di farmi avvertire distintamente le cinque dita che si erano scagliare sulla mia pelle.
“ Voi! Come avete osato!”
Ruggii rabbiosa e con uno strattone mi liberai dalla presa, portando una mano a nascondere la guancia malmenata.
“ Ve ne farò pentire amaramente.”
Quindi chiamai le guardie affinché lo prendessero in custodia.
Guisgard
16-05-2018, 03.00.35
Aegos prese Lys in braccio, portandola verso il letto.
Erano nudi, l'una contro l'altro.
I seni di lei erano stretti sul petto robusto di lui.
Con i suoi poteri la ragazza entrò nella mente di Aegos.
Vide la sua eccitazione, la sua lussuria.
Fantasie estreme, in cui lui la prendeva in ogni modo, persino contronatura, con un impeto ed una potenza fuori dal comune.
Lys vide i modi in cui l'avrebbe posseduta.
Ma stupendola, quei pensieri rivelarono altro.
Qualcosa di inaspettato.
Lo stalliere infatti, incredibilmente, sembrava animato da altro.
Come se provasse qualcosa per lei.
La fece inginocchiare sul letto, accarezzando poi il suo volto e fissandola negli occhi.
Con lo sguardo indicò il suo membro eretto.
“Avanti...” disse portandole una mano sulla testa e spingendola verso le sue gambe “... avanti... fa quello che ti viene meglio...” con tono perentorio.
Icarius si avvicinò al letto, guardando eccitato.
Gwen ed Elv si avvicinarono a quello che sembrava essere il becchino.
Stava scavando una fossa.
Notò i due e smise.
“Il Cimitero è chiuso a quest'ora...” disse “... non avete sentito la campana? Significa che ogni attività Liturgica è terminata.”
Subito arrivarono due guardie chiamate da Dacey, mentre Reddas restò fermo davanti a lei, fissandola con disprezzo.
“Madama...” disse uno dei due soldati “... avete chiamato?”
Ora la sorte di Reddas dipendeva da lei.
Lady Gwen
16-05-2018, 03.10.17
L'uomo si rivolse a noi.
"In realtà ci hanno detto che potete aiutarci. Vorremmo sposarci, ma senza preti in chiesa. Potete aiutarci voi?"
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Guisgard
16-05-2018, 03.21.42
L'uomo posò la pala ed annuì a Gwen.
“Si, venite...” disse invitandoli a seguirlo.
Raggiunsero un capanno, qui il becchino prese i ferri del mestiere, uno schedario con i nomi dei tanti seppelliti lì, quasi fossero i simboli della sua autorità.
“Cominciamo?”
Elv annuì.
Era così bello, così virile, così possente Aegos.
Potevo sentire i suoi pensieri, potevo vedere i mille modi in cui mi avrebbe presa, in cui mi avrebbe dominata, soggiogata, adorata, venerata.
Che caro, era quasi come se tenesse a me.
Lo credo bene, con tutto il godimento che si è preso questo qui, vorrei anche vedere!
Ridacchio tra me e me all'assurdità di quel pensiero.
Come sono più fragili gli uomini, dopotutto, però mi eccitavano quei pensieri, mi eccitavano disperatamente.
Allora andai a fondo, scrutandoli sempre di più, andando a cercare i pensieri ancora più profondi.
Non mi bastava un'infarinatura, una visione generale, volevo sentire la sua voce interiore rimbombarmi nelle orecchie, eccitarmi, sconvolgermi.
Volevo possederlo in ogni senso, era mio dopotutto, il mio stalliere, il mio servo, il mio giocattolo.
Mi fece inginocchiare e restai a guardarlo dal basso, possente e fiero.
Quella carezza mi fece scappare una risatina divertita.
Oh, era anche tenero sotto sotto...
A propositio di tenerezza, anche il piccolino si avvicinò tutto eccitato.
Mi faceva morire con quell'espressione vergognosa e vogliosa insieme, era davvero un amore, volevo vederlo perdere il senno per il piacere, volevo traviarlo e sporcarlo in modo che la sua vita non sarebbe stata più la stessa, mai più, perchè non si può tornare indietro dopo aver conosciuto una tale perversione.
Io e Aegos annegavamo già in quel mare, lui stava sulla riva, guardando giù, e io ero la sirena che l'avrebbe preso per mano e fatto sprofondare nell'oscuro abisso della lussuria più sfrenata.
Allungai una mano verso di lui, afferrando il membro eretto e tirandolo con forza verso di me, mentre con l'altra mano afferravo quello di Aegos.
Allora, guardando il bello stalliere, li portai entrambi alle labbra, passandomeli prima sul viso, come fossero pennelli che dovevano ricalcare ogni tratto del mio viso, poi tirai fuori la lingua e inizia a passarla dall'uno all'altro continuamente, ancora e ancora, guardando negli occhi ora Aegos ora Icarius.
Oh e stavolta nulla mi avrebbe separato dai loro gemiti, dai loro pensieri, perchè mi appartenevano, tutti, come loro.
Lady Gwen
16-05-2018, 03.41.30
Lo vidi annuire, quasi con professionalità e ci portò in un capanno.
Lì prese un elenco con dei nomi ed annuii alla sua domanda.
Poi guardai Elv sorrisi stringendogli forte la mano.
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Guisgard
16-05-2018, 04.06.36
Avevano toccato forse il punto più profondo di quell'abisso di lussuria, di perversione, di perdizione.
Lys stava nuda sul letto, con i suoi due bei servitori davanti, eccitati alla follia.
Aveva afferrato i loro membri, per poi giocarci, deliziarsi.
Giocava con quelle virilità esasperate, gonfie, fameliche, calde.
Ci giocava con la faccia, davanti a loro, strappando gemiti profondi ai due servitori.
“Oh, madama...” disse fra sé e sé Icarius, perso in quel gioco assurdo, folle, perverso come mai aveva concepito, neanche nelle sue fantasie sulla padrona “... che donnaccia sei... sto impazzendo... sto impazzendo... sei sporca... sporca dentro... e io non so resisterti...” a bocca aperta ed occhi socchiusi tanto godeva per quel gioco.
Anche Aegos gemeva e godeva per ciò che stava facendo la sua padrona.
“Come fa... ” pensava quasi con rabbia “... come fa una donna così bella a ridursi a tanto? Che schifo... quanto la odio... la detesto... mi fa schifo...” eccitato e geloso da impazzire “... ti piace così tanto vero, sgualdrina? Non sei diversa da una battona... questo sei...” perdendo sempre più il controllo “... se è ciò che vuoi... questo avrai...” come impazzito.
Spinse via Icarius, facendolo cadere a terra.
Afferrò allora Lys per il collo, stringendolo.
“Tu lo farai solo con me, chiaro?” Con gelosia, rabbia ed eccitazione. “Chiaro, sgualdrina?”
Gwen ed Elv si strinsero, mano nella mano.
Il becchino li guardò ed annuì.
“Possa questa notte” disse con fare solenne “con tutti i suoi spiriti, i suoi misteri ed i versi dedicati alla Luna dagli infiniti suoi innamorati, concedervi i suoi favori, i suoi segreti e tutte le sue stelle, rapirvi con la magia delle sue ombre immutabili e donarvi gli immortali sospiri che da sempre chi ama abbandona agli echi perduti di questo eterno crepuscolo.” Fissando i due vampiri. “Potete baciarvi.”
Elv allora prese il volto di Gwen fra le sue mani e la baciò teneramente, sancendo per sempre quel giuramento fatto alla eterna notte.
http://www.mobilmusic.ru/mfile/7d/b4/61/614204.jpg
Dacey Starklan
16-05-2018, 07.49.48
Avevo tollerato a lungo la mancanza di rispetto che il cavaliere, celato dalla sua maschera, teneva nei miei confronti.
Non lo avevo denunciato la sera della festa, tenendo fede al mio impegno e adesso ritenevo di essermi sufficientemente sdebitata dal mio debito di gratitudine nei suoi confronti .
Ma lui mi aveva messo alla prova, non limitandosi allo scherno più o meno velato, era passato alle mani, cosa che non avrei mai, in alcun caso, tollerato.
“ Avete approfittato fin troppo della mia bontà, signore.
Con il vostro gesto siete andati ben oltre.
Non mi lasciate altra scelta.”
Con freddezza poco prima che le guardie arrivassero.
Spiegai loro l’accaduto e gli ordinai di allontanare immediatamente il saltimbanco.
“ Se vi mostrerete ancora intorno al palazzo, alla mia persona o a quella del Barone, allora sarete subito rinchiuso e questa volta vi assicuro, non potrete più scappare.
Ora via, e ringraziate che ho pietà per voi e non vi faccio condannare subito.”
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Altea
16-05-2018, 08.02.53
Davanti a me apparve una figura di schiena, indossava un lungo mantello scuro e la Luna ravvivava i suoi lunghi e bruni capelli.
Pregava davanti a una lapide, sembrava, in silenzio.. Mi feci avanti chiedendomi se fosse reale o uno spirito e dalle mie labbra uscì solo una parola dall'emozione, sussurrata piano e leggera.. "Milord...".
Lady Gwen
16-05-2018, 14.42.40
Il becchino iniziò a parlare e mi piacquero le sue parole.
Sicuramente non era così, ma sembravano davvero fatte apposta per noi, creature della notte, che ad essa appartenevamo.
E mi piacque essere lì insieme, perché era così normale, molto più di quanto non fosse la nostra esistenza libera dalle normali leggi e convenzioni.
Ma a quanto pareva, anche noi potevamo avere una vita più o meno normale.
Bastava avere la giusta persona accanto.
Alla chiosa del becchino, guardai Elv che subito prese il mio viso fra le mani e mi baciò dolcemente.
Assaporai subito le sue labbra morbide e poggiai le mani sul suo petto, godendomi quel meraviglioso momento che aveva suggellato la nostra unione eterna.
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Ero completamente fuori di me, immersa in quella passione incontrollata, in quella perversione così tangibile, così profonda e oscura, che solo pochi esseri umani sarebbero stati in grado di sopportare.
Perché infondo molti vorrebbero rompere le catene che li legano alla società, ma la verità è che ben pochi possono farlo.
Io posso... posso eccome.
Per me non valgono le normali regole del resto del mondo, come la monogamia, la morale, o in generale tutto ciò che limita la passione, il desiderio, la lussuria.
No, io non avevo alcun limite, ed era questo che il mio padrone amava in me, ero ciò che lui aveva fatto di me, senza di lui non esisterei nemmeno, sarei soltanto una parte di Clio, ben nascosta nelle sue notti, relegata nei suoi pensieri più oscuri e proibiti.
Invece sono qui, libera e decisa a godere ogni istante della vita che mi è stata concessa.
Ora ero lì, inginocchiata tra i miei due servi, a gustarmi quelle virilità così eccitanti, così salde e sicure, così frementi.
E mentre la mia lingua li tormentava, li assaporava, gustandone il sapore, la consistenza, la mia mente andava alla ricerca dei suoi pensieri più nascosti e proibiti.
E li trovai.. oh se li trovai.
Adoravo scoprire quei pensieri, capire cosa stessero provando non solo dai loro gemiti incontrollati, ma anche dalle parole della loro mente, dal battito del loro cuore.
Il piccolino stava impazzendo, e questo non era facile immaginarlo, non riusciva a resistermi, e non gli davo certo torto... mai avrebbe potuto essere partecipe di un amplesso così perverso, lussurioso e lascivo.
Ma fu Aegos a stupirmi con quei suoi pensieri, così carichi di rabbia e gelosia.
Potevo sentire la sua eccitazione, la sua frustrazione, la rabbia che montava di pari passo con l'esasperazione a cui li stavo portando.
Mi voleva, mi voleva per sé, solo per sé.
La cosa era eccitante, dovevo ammetterlo, ma io volevo anche il mio piccino, e già una volta Aegos me l'aveva portato via, non gliel'avrei certo lasciato fare un'altra volta.
Perché poi?
Non era più eccitante così? Più perverso e proibito?
Il mio padrone avrebbe apprezzato eccome, anzi... stava apprezzando, ne ero sicura.
D'altronde, come potevo pretendere che dei semplici uomini, per quanto eccitanti e prestanti, comprendessero la profondità di quell'abisso di perversione?
Non potevano, certo, ma io abitavo laggiù, sul fondale oscuro, e se volevano raggiungermi dovevano immergervisi, fino ad annegare.
Questo volevo, che annegassero con me, per me.
I pensieri erano così forti e intensi, però, da colpirmi ed eccitarmi contemporaneamente.
Ma poi Aegos impazzì, buttò a terra Icarius e mi prese per la gola, guardandomi con odio, quasi, gelosia, rabbia e desiderio.
Quell'ordine, quel tono, i miei occhi divennero rossi per la rabbia, l'eccitazione.
"Io farò ciò che mi pare e piace, servo!" colpendolo con forza al volto con un sonoro e potente schiaffo, con lo sguardo ardente.
Portai la mano sul suo polso, e lui iniziò a sentirlo caldo, sempre più caldo, come se la mia mano fosse un tizzone infuocato, a causa della mia magia.
"Se voglio prendermi tutti e due i miei servi, li prenderò tutti e due, chiaro?" con aria di sfida, il tono autoritario e deciso, lo sguardo infuocato nel suo.
Schioccai le dita, senza togliere lo sguardo dall'azzurro intenso e striato di rosso degli occhi di Aegos.
"Su Icarius, vieni qui subito!" ordinai.
Mi eccitava terribilmente quella situazione, quella sfida, quel comportamento di Aegos.
Volevo vedere fin dove si sarebbe spinto per avermi solo per lui, volevo condurlo al limite, farlo impazzire, uscire di senno, fargli perdere ogni freno e controllo.
Nessun uomo mai mi aveva parlato in quel modo, nessuno mai era riuscito a dominarmi, se non il mio padrone, chissà se lui sarebbe stato all'altezza di un compito tanto arduo quanto impossibile.
Chissà...
Guisgard
16-05-2018, 17.34.10
“Ora siete per sempre marito e moglie.” Disse il becchino, suggellando così l'unione tra Gwen ed Elv.
In quel momento di nuovo la campana della chiesetta riprese a suonare, mentre il cielo annunciava ormai l'imminente arrivo dell'aurora.
“Sarà meglio tornare alla torre, amore...” disse Elv a Gwen.
Ma prima di uscire dal villaggio, i due vampiri notarono una lapide, su cui erano incise queste parole:
“La memoria di Progna non dimentica i suoi abitanti trucidati una notte senza stelle di un secolo fa da una creatura bestiale e malefica. Non dimentica ora che solo il silenzio eterno dimora nel villaggio disabitato.”
Reddas guardò con un ghigno di disprezzo Dacey, mentre le guardie lo portavano via.
Intanto l'albeggiare era giunto e Silvia già attendeva nella camera della sua padrona di poterla aiutare a prepararsi.
Guisgard
16-05-2018, 17.36.57
La nobile e solitaria figura nell'udire la voce di Altea si destò, quasi fosse vittima di un incantesimo, per poi voltarsi verso di lei.
Era ancora buio, sebbene il cielo ad Oriente andava schiarendosi, così che la dama poté vedere bene solo i suoi occhi azzurri.
La guardò per un lungo istante.
“Siete reale” disse “o anche voi un'illusione, uno spettro che abita questo luogo?”
Lady Gwen
16-05-2018, 17.42.52
Ora siete per sempre marito e moglie
Quelle parole scatenarono una sensazione forte, profonda, dentro di me.
Altri rintocchi e il cielo che iniziava a schiarire.
"Sì, andiamo..." risposi piano.
Mentre lasciavamo il villaggio, però, vidi un'iscrizione su una lapide.
E rimasi stupita, anche se in fondo dovevo immaginarmelo.
Era ovvio che girasse da un bel po', ma mi chiedevo come avessimo fatto a non notarlo in tutti questi anni.
Tuttavia, era il momento di rientrare.
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Dacey Starklan
16-05-2018, 17.44.19
Nel vederlo andare via provai sollievo ma anche l’angosciante sensazione che quell’uomo si sarebbe ripresentato con i suoi intenti di vendetta.
Forse avrei dovuto essere più crudele e spietata, invece che limitarmi a bandirlo dal palazzo, ma era giorno e con la luce io ancora mi destreggiavo tra le mie identità, faticando a farne emergere una definitiva.
Mi assicurai che Reddas fosse buttato fuori le mura del castello e tornai dentro, spossata.
Avrei avuto quel tanto agognato bagno finalmente e infatti appena raggiunta la mia stanza fu ciò che comandai a Silvia.
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Altea
16-05-2018, 17.45.42
Quell' uomo dal portamento nobile e pure misterioso si voltò verso me, rimasi in silenzio mentre i suoi occhi azzurri mi guardavano fissi, era ancora buio e l' Alba ancora lottava con le tenebre della notte per far capolino.
A quella sua richiesta sorrisi leggermente "Io? Sono reale" a voce bassa "E a dire il vero mi stavo chiedendo la stessa cosa di voi, è tutto così strano in questo Palazzo, siete voi il padrone?" cercando di focalizzare la sua figura, i suoi tratti quando già l' azzurro di quegli occhi sembravano parlare da sé "Perdonate se vi ho disturbato nelle vostre preghiere" avvicinandomi lentamente come una rispettosa ospite.
Guisgard
16-05-2018, 18.14.29
Lui guardò Altea avvicinarsi, mentre lentamente i bagliori d'Oriente, di un perlato rosa, lambivano la figura di lei.
La fissò, tutta, comprendendo che era una donna vera, reale, non uno spettro fatto di ombre.
“Si, sono il padrone di questo posto dimenticato...” disse “... il vostro nome? Se siete una donna di certo allora avrete anche un nome, no?” Sempre con il suo sguardo azzurro su di lei.
Ora il Sole stava sorgendo e lei poté vedere i lineamenti ed i tratti di quell'uomo.
Era un cavaliere in armatura cromata, i capelli bruni e mossi, il viso pulito, lo sguardo azzurro ed inquieto.
https://i.pinimg.com/originals/4a/c5/d1/4ac5d12c24eb8cdc2d8d0f121c84a085.jpg
Dacey tornò in camera e subito Silvia preparò per lei un bagno caldo e rigenerante.
Nell'acqua trasparente e tiepida fece scogliere essenze esotiche, come il mandorlo del Catai, il Sandalo di Giava e l'ambra di Ceylon.
Versò nella vasca spuma di orchidee arabiche, petali di loto indiano e crema bianca del pregiato ciliegio dei lontani mari giapponesi.
Infine profumò il tutto con semi selvatici di mandragola, mischiati con boccioli acerbi di rari fiori del Madagascar.
“Il vostro bagno è pronto, mia signora.” Disse l'ancella. “Tutte le essenze ed i sali sono un omaggio di sia signoria il barone, per voi.” Con un inchino.
Rapidi e veloci, come le ombre della notte che si ritiravano per sfuggire alla luce del nuovo giorno, Gwen ed Elv corsero via, lasciando il villaggio ed i suoi misteri, attraversando il bosco e ritornando in tempo alla loro torre.
“Quel luogo...” disse Elv perplesso “... era disabitato... dunque erano tutti spettri quelli che abbiamo visto... e la campana li governava...” scuotendo il capo “... tutti uccisi un secolo fa da quella bestia...”
Lo schiaffo di Lys, perlopiù il gesto di rabbia di una donna, non sortì effetto, vista la robustezza di Aegos.
Ma la presa sul suo polso, resa ardente dalla magia, lo spinsero ad indietreggiare.
Ma la forza, la rabbia e la gelosia non erano scemate, anzi.
Spinse via di nuovo Icarius.
“Ehi, che modi...” disse il giovane giardiniere ruzzolando a terra, mentre lo stalliere afferrò da dietro la sua padrona, portandola con la schiena contro il suo petto vigoroso, tenendola stretta per i seni, in una morsa virile e forte.
Lei sentiva il suo corpo aderire a quello del suo servo, avvertendo la mascolinità dell'uomo, turgida e prepotente, contro le sue forme.
“Forse non l'hai capito...” Aegos in un sussurro nell'orecchio di Lys “... tu sei solo mia...” con la mano libera che scendeva piano fin verso le gambe di lei, posandosi su quel sesso umido e caldo, cominciando a toccarlo tutto con le dita.
Le muoveva piano, ma in modo deciso, affondando sempre più, penetrando in lei, toccandola con sempre più avidità.
“Dimmi che sei mia...” lui muovendo le sue dita dentro di lei, come a voler scavare con un uncino dentro la sua padrona, rivoltando come un guanto ogni cosa, fin dentro la sua anima perversa e perduta.
Lady Gwen
16-05-2018, 18.20.09
Alzai le spalle.
"Noi siamo vampiri, loro fantasmi. Non vedo quale sia il problema..." con tono sarcastico "Comunque dobbiamo rientrare, a breve farà giorno."
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Altea
16-05-2018, 18.24.37
Lentamente l' Alba stava spuntando e avvicinandomi finalmente vidi le fattezze dell' uomo nobile e cavaliere.
Il Sole, sorgendo, illuminava flebilmente le sue fattezze e lo osservai..era giovane e di bell' aspetto e sussultai leggermente, era anche un po' irriverente e sicuro di sé ma quel lato caratteriale conferiva più carisma alla sua figura già di per sé di un certo fascino.
Rimasi perplessa, lui era il proprietario ma non si aspettava di trovarmi lì.. mentre nella visione l' uomo diceva mi stava aspettando e il tutto si faceva più misterioso.
"Oh si, ho un nome...tutti abbiamo un nome.." con un inchino "sono la Contessa Altea de Bastian, scusate se mi sono permessa di insinuarmi nella vostra dimora, siete tornato da poco? Il vostro servitore vi stava aspettando" sorridendo e guardandolo negli occhi e osservando la sua armatura.
Guisgard
16-05-2018, 18.32.02
Lui salutò Altea con un cenno del capo dopo la presentazione di lei.
“Non mi avete affatto disturbato, anzi...” disse “... viaggio da diverso tempo e non ho avuto compagnia... i giorni e le notti nella solitudine sono come secoli infiniti... ho piacere a parlare con una donna, soprattutto dopo tutto questo tempo...” guardandola in tutta la sua figura “... ho un servitore? Qui?” Indicando il luogo diroccato. “Possibile?” Stupito.
“Si, hai ragione...” disse Elv a Gwen “... immagino sia tutto normale... ma sapere che quel luogo è stato ridotto ad un ritrovo di fantasmi da quella bestia... siamo stati fortunati a sfuggirgli...”
Erano alla torre e fuori albeggiava.
“Vieni, dobbiamo dare la notizia anche ad Ivan ed a Nikolaj... devono sapere che siamo uniti per sempre...” prendendole la mano.
Lady Gwen
16-05-2018, 18.36.29
"Beh, probabilmente non ci torneremo mai più lì" alzando le spalle con noncuranza.
"Sì, dobbiamo anche dire loro della lapide e di quelle inscrizioni" entrando alla sicura ombra della torre.
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Altea
16-05-2018, 18.40.47
Alle sue ultime parole rimasi a bocca aperta ma inspirai immediatamente l' aria fresca del mattino ma me lo aspettavo, quell' uomo era stato uno spirito della notte.."Io..sono stata con un servitore qui stanotte, un uomo anziano, a me sembrava uno spettro...no, non mi spaventa anche se mi inquieta, e mi ha parlato del suo signore, un nobile cavaliere giovane e bello proveniente da Afragolignone e lui lo aspettava, aspettava da tempo il suo arrivo ed era sicuro...sareste arrivato" il tono della mia voce si fece basso e scrollai il capo.. "E voi, da dove venite visto avete viaggiato per tanto tempo" avvicinandomi ora proprio accanto a lui in modo da poterlo guardare ancora meglio.. che situazione strana, forse lui pure era reale.
Dacey Starklan
16-05-2018, 18.46.32
L’acqua riempiva la vasca, dalla quale ogni sorta di aroma e profumo fuori usciva.
Era valsa la pena attendere per quel bagno.
Finalmente infilai le mie membra in quel meraviglioso bagno, traendo un soddisfatto sospiro, già rilassata.
Sorrisi alle parole di Silvia, accarezzando la cresta dell’acqua sulla quale si erano formate alcune bolle.
Il Barone mi stava viziando con un simile regalo, pensai compiaciuta, tornando per un attimo con la mente a quella notte passata insieme.
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Guisgard
16-05-2018, 18.52.48
Appena dentro la torre, Elv chiamò Ivan e Nikolaj.
I due arrivarono e lui subito disse loro del matrimonio.
“E' una cosa originale, ma mi piace...” disse Ivan sinceramente felice “... io non so se esistano davvero due vampiri che abbiano deciso di vivere l'eternità con una sola creatura, a parte voi... ma un po' vi invidio.” Sorridendo a Gwen e ad Elv.
“Si, come no...” fece Nikolaj “... i vampiri per natura non possono essere fedeli... a breve vedrete quanti tradimenti e cornificazioni.” Ridendo.
“Sei il solito cinico.” Elv.
“Vedrai vedrai...” divertito Nikolaj.
“Vengo da Afragolignone, proprio come detto dal servo di cui mi parlate...” lui ad Altea, sempre guardandola con una certa insistenza “... conducetemi da lui, mi incuriosisce... sapeva del mio arrivo qui...”
Dacey si immerse in quel bagno rilassante, rigenerante, traendo da esso una nuova vitalità.
In realtà si sentiva bene, anzi benissimo.
La notte insonne e carica di passione non sembrava aver sortito effetti sulla sua pelle.
Anzi, era ancora più bella.
Silvia attese che la padrona finisse di lavarsi, per poi aiutarla a prepararsi e scendere per la colazione.
Indietreggiò e io lo guardai negli occhi, intensamente, a testa alta, senza indietreggiare, senza cedere di un passo.
Doveva capire qual era il mio posto, doveva capire che ero io la padrona e lui poteva starmi accanto solo se avesse fatto il bravo servo, non era altro che questo, non era altro che una bestiola da compagnia che il mio padrone mi aveva concesso per il mio piacere.
Spinse via il povero giardiniere, che protestò debolmente.
A quel gesto il mio sguardo si fece ancora più intenso, folle, furibondo.
Poi mi sentii prendere da dietro, stringere, afferrare, un contatto virile e forte, mentre il mio corpo aderiva al suo iniziava a bruciare sempre di più, sempre di più, quasi fosse anch'esso preda di quella magia che avevo usato io su di lui.
Mi inebriava quella sua rabbia, quella sua determinazione, gelosia, aveva una carica erotica così forte che tutto il mio corpo bramava di sentirlo sfogare in me.
Poi lo sentivo, lo sentivo contro di me, sentivo quella virilità salda, forte, umida di eccitazione, che premeva contro il mio corpo caldo e voglioso.
Poi quella mano, quella mano che scese in me, si insinuò tra le mie gambe completamente bagnate dei miei umori, della mia eccitazione folle.
Quelle parole, parole che nessuno mai mi aveva detto, che nessuno mai mi avrebbe detto.
Perché erano completamente folli, deliranti, assurde.
Ma quel dito.. entrò in me, scavando come volesse arrivare alla mia anima.
"Oh se ti sentisse il mio padrone..." voltando lo sguardo per guardarlo negli occhi "Se ti sente sei un uomo morto, Aegos!" gemendo, sempre più forte.
Ma poi persi completamente il controllo, quel dito entrava in me, si rigirava come un uncino e io sentivo tutto il mio corpo esplodere di un piacere così intenso, forte e incontrollato come mai mi era capitato prima.
Mi sembrava di impazzire, non riuscivo a muovermi, a respirare, a pensare.
Potevo solo gridare, gridare sempre più forte, più forte, fissandolo negli occhi, con il volto girato verso di lui.
Era meraviglioso, un piacere così unico da sconvolgermi, da farmi andare fuori controllo.
"Aegos..." gemetti, con gli occhi spalancati, completamente fuori di me, aggrappandomi a lui.
Ma era tutto quello che riuscivo a dire, il resto erano singulti disarticolati, grida di piacere che echeggiavano tutto attorno a me, incuranti della decenza, del pudore, della morale.
Un piacere così andava goduto dal primo all'ultimo istante... un piacere così ti faceva perdere la testa!
E io l'avevo persa, completamente... ero fuori di me, folle come mai in vita mia, nella mia dissoluta vita di perversione ero stata.
Mai...
Altea
16-05-2018, 19.01.15
I suoi occhi continuavano a fissarmi con insistenza ma a dire il vero pure i miei smeraldini occhi non si levavano da lui..."Deve essere stato un lungo viaggio" avvertendo il fuoco sulla pelle nel punto dove si trovava il medaglione e sospirando leggermente...è bello vero mia cara...sussurrando la Dama Nera al mio orecchio...
Mi destai da quel sussurro improvviso e feci cenno al nobile cavaliere di seguirmi "Venite, vi stava aspettando con ansia, ha detto pure sua moglie si trova qui, attenzione che il Palazzo è alquanto decadente".
E camminai a fianco a lui alzando la veste elegante e mi voltai sorridendogli e guardando quei meravigliosi occhi azzurri vividi e lo accompagnai lungo le scale e bussai alla porta della torre.."Il vostro padrone è arrivato, messere" mentre la mia voce rimbombava tra quelle antiche mura.
Lady Gwen
16-05-2018, 19.03.09
Sorrisi ad Ivan, che era felice per noi.
Nikolaj passò in cavalleria nella mia mente.
Era solo un infelice insoddisfatto e onestamente il suo pensiero non mi interessava.
Eravamo felici e questo bastava.
"Sono certa che anche tu troverai qualcuno da avere al tuo fianco..." dolcemente ad Ivan "A meno che tu non voglia ridursi come Nikolaj, s'intende..." con tono neutrale, ma vagamente screziato dal disprezzo e la compassione.
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Guisgard
16-05-2018, 19.11.27
Il cavaliere seguì Altea verso l'interno del castello diroccato, mentre la luce del Sole faceva capolino fra le antiche e consumate murature.
Lui notò il gesto di lei nel sollevarsi l'abito per avere un passo più libero fra quei crolli di pietra e malta.
Arrivarono nella torre e lei chiamò il vecchio servitore.
Ma nessuno rispose.
“Sembra sparito...” disse il cavaliere “... siete certa non fosse un mendicante? O magari un vagabondo nascosto qui? O magari un fantasma anche lui?” Fissando Altea.
“Le tue provocazioni non mi toccano, anima mia.” Disse divertito Nikolaj a Gwen. “Dopotutto compatisco la tua delusione... potevi avere me al tuo fianco, ma sai io non sono fatto per le storie lunghe.” Ridendo. “O anche il barone, rammenti? Era molto galante.” Sarcastico. “Ma lui poteva avere qualsiasi donna e si sarebbe stancato presto di te.” Senza smettere di ridere.
“Sei un bastardo!” Con rabbia Elv.
“Uhhh, che paura...” ironico e provocatorio Nikolaj.
Lady Gwen
16-05-2018, 19.18.35
Mi trattenni con tutte le mie forze per non rispondergli a tono e dovetti trattenere anche Elv, perché davvero avevo paura che rispondesse per le rime.
"Shhh..." gli surrai piano ad un orecchio tenendolo fermo.
Odiavo quel comportamento e non sapevo se lo avrei sopportato ancora.
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Altea
16-05-2018, 19.22.00
Tutto era avvolto in una strana atmosfera, la luce del sole non toglieva le ombre di questo Palazzo.."Se ne stava seduto su un tomo a scrivere in una decadente seggiola e tavola....forse era uno spirito della notte...mi ha detto questo apparteneva al suo signore...voi lo riconoscete? Ah, per parità voi dovete dirmi il vostro nome" mentre mi tolsi la collana che sbadatamente cadde sulla scollatura e intrufolai la mano esile per afferrarlo e porgerlo al nobile...forse mi aspettavano per un motivo ben valido, questo era il fatto, il Destino lo aveva voluto e qualcuno, forse, mi aveva aiutato.
Dacey Starklan
16-05-2018, 19.26.46
Restai a bearmi nell’acqua, più per pigrizia che per vera necessità e quando uscii mi sentii rigenerata.
Ma in cuor mio sapevo che non era grazie al bagno appena fatto.
Per quanto calda potesse essere l’acqua e preziose le essenze in essa sciolte, non bastavano da sole a spiegare il vigore che avvertivo in ogni muscolo e osso, e neanche come mai la mia figura risultasse ancora più leggiadra, splendente e affascinante.
Fui quasi sorpresa una volta che, vestita e agghindata, mi osservai di nuovo allo specchio.
Ero bella e lo ero solo per Lui.
“ Probabilmente staranno già tutti aspettando...”
Mormorai a Silvia, rendendomi conto di averci messo un po’ a prepararmi quel mattino, visto anche il ritardo dovuto all’incidente con Reddas.
“ Sarà meglio andare o mio fratello metterà già il broncio a quest’ora!”
E con un sorriso smagliante sul viso arrivai infine nella sala per la colazione.
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Guisgard
17-05-2018, 00.46.59
Dacey, accompagnata dalla devota Silvia, lasciò la sua stanza e scese al pianterreno, dove in una sala ampia e soleggiata grazie a grandi finestroni il Maresciallo e Fagianus erano già seduti al lungo tavolo rettangolare.
“Buongiorno, madama.” Disse Fagianus alzandosi ed accogliendo Dacey con un sorriso cortese. “Ogni giorno siete più bella.” Invitandola a prendere posto.
“Stamattina hai riposato più di quanto le tue consuetudini non ci avessero abituato in questi anni, sorella.” Il Maresciallo. “Come stai?” Chiese. "Intendo dopo l'aggressione ad opera di quel saltimbanco." I soldati gli avevano riferito tutto.
Dacey Starklan
17-05-2018, 00.56.13
La luce del giorno era già alta Quando entrai nella sala, trovando mio fratello in compagnia di Fagianus.
Questo fu il primo a salutarmi, facendomi segno di prendere posto insieme a loro.
“ Come sempre siete troppo gentile nei complimenti.”
Dissi ostentando una modestia che faticavo a mantenere, perché sapevo perfettamente di essere bella e più bella dopo quella particolare notte.
Sedetti accomodando con cura la gonna del mio abito ampio.
“ Ho indugiato nella pigrizia più del mio solito, lo confesso ma l’incidente con quell’artista di strada mi ha piuttosto scossa.”
E qui non mentivo.
Ero sinceramente scossa per la reazione di Reddas, quasi potevo ancora sentire la pressione della sua mano sul mio polso o il calore bruciante provocato dallo schiaffo sulla mia guancia.
“ Ma ora se n’è andato, quindi inutile rimuginare ancora sull’accaduto.”
Tirai forzatamente un sorriso e presi a imburrare una fetta di pane.
La passionale notte con il Barone mi aveva messo parecchia fame.
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Guisgard
17-05-2018, 01.09.26
Icarius guardava quella scena eccitato.
Era a terra e davanti a lui stavano Aegos che teneva stretta a sé Lys, in una morsa.
Con una mano le stringeva i seni, con l'altra invece tormentava ed allo stesso tempo deliziava il sesso della padrona.
Lei era fuori di sé, come se avesse perso l'aria di dominatrice, di sadica dark lady, con lui che muoveva forte, veloce e con maestria le sue dita dentro la ragazza, stravolgendole il bacino, rivoltandole il basso ventre e facendola gemere come una cagna in calore.
Lei lo guardava, era praticamente aggrappata a lui, persa e dannata in quel gioco erotico ed immorale così intimo e profondo.
“Si, dimmi, padrona...” disse lui a lei che aveva sussurrato il nome dello stalliere in un gemito soffuso “... lo sai che il tuo stalliere pende dalle tue labbra...” quasi beffardo, senza smettere di farla impazzire, per poi baciarla lascivo, infilandole in bocca la sua lingua vogliosa.
A stento Elv riuscì a trattenersi, calmato anche da Gwen.
“Ora dacci un taglio, Nikolaj.” Disse Ivan.
L'altro rise.
“Massì... la smetto...” ridendo “... beh, sarà meglio che vada... ho idea di non essere molto gradito...” andando via divertito.
“Bastardo...” mormorò a denti stretti Elv quando l'altro fu andato via.
Il cavaliere si guardò intorno cercando di capire cosa stesse accadendo nel castello.
Poi il suo sguardo azzurro seguì la mano di Altea che si intrufolò nella scollatura per recuperare la collana scivolata nell'abito fra i seni.
Allora la guardò negli occhi.
Uno sguardo intimo e profondo.
“Il nostro misterioso uomo sembra dunque svanito insieme alle ombre della notte.” Disse.
Ma in quello stesso momento udirono dei passi.
Qualcuno stava salendo le scale della torre.
Subito il cavaliere portò la mano sull'elsa della spada.
“Ti sbagli, mia cara.” Disse il Maresciallo a Dacey. “Quel saltimbanco non è andato via. E' ancora nostro ospite e dubito potrà lasciare il palazzo. Dico bene, messere?” A Fagianus.
“Concordo, signore.” Annuì questi. “Le leggi Monsperonesi sono molto severe per chi aggredisce un membro dell'aristocrazia.”
“Già.” Fece il Maresciallo. “Non temere, Dacey... quel cane pagherà caro. Io stesso andrò nelle prigioni dopo aver fatto colazione. Poi io stesso gli strapperò quella maschera dal viso." Cominciando a mangiare.
Lady Gwen
17-05-2018, 01.16.57
Mi dava fastidio quel suo costante divertimento, come se ci godesse nel rovinare la vita della gente, era una cosa che mi mandava fuori di testa perché non c'era modo di scalfirlo e di punirlo.
Ci si poteva arrabbiare, si poteva urlargli contro, ma lui niente.
Continuava, indefessamente.
E lo odiavo, soprattutto per questo.
"Vieni, andiamo di sopra..." sussurrai ad Elv, lanciando poi uno sguardo ad Ivan mentre salivamo in camera nostra.
Mi chiusi la porta alle spalle e mi avvicinai, stringendomi a lui.
"Va meglio?" gli chiesi piano "Non facciamoci rovinare questo giorno da lui..."
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Dacey Starklan
17-05-2018, 01.21.03
“ Avevo detto di lasciarlo andare...”
Posando forchetta e coltello, piuttosto infastidita dal sapere che i miei ordini erano stati ignorati.
“ È solo un povero stolto, non merita neanche tutta questa attenzione da parte tua, avrei di certo cose più importanti da fare che perdere tempo con un prigioniero.”
Qualcosa dentro di me mi angosciava. L’idea che mio fratello si trovasse faccia a faccia con Reddas, ma soprattutto che questo cominciasse a parlare.
Di me, del Barone, di ciò che aveva sentito e poi visto sul mio collo.
“ Piuttosto ci saranno tante questioni che richiedono la tua attenzione, sei un aiuto prezioso del nostro caro Barone. Sono certo che apprezzi molto il tuo contributo.”
Sfiorando leggermente il braccio del Maresciallo.
“ Il prigioniero resterà in galera, con o senza la sua maschera, che importa.”
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Guisgard
17-05-2018, 01.27.13
“Si... sto sbollendo la rabbia...” disse Elv prendendo la mano di Gwen “... tra un momento starò meglio...” annuendo “... tu? Tutto a posto? Come tolleri quel verme ancora intorno?” Guardandola.
“Nessuno la passa liscia dopo aver toccato mia sorella.” Disse il Maresciallo a Dacey. “Se la sorella del Maresciallo di Chanty e futura sposa del barone di Monsperone. Comunque non occuparti di queste faccende. Penserò io a tutto.” Mangiando.
“Sua signoria non ci farà compagnia stamattina?” Chiese Fagianus.
“Lui non fa mai colazione.” Il Maresciallo. “Mangia pochissimo. Raramente l'ho visto mangiare ad essere sincero. Ora è nel giardino per la sua quotidiana passeggiata del mattino.”
Lady Gwen
17-05-2018, 01.30.26
Sorrisi accarezzandogli il viso.
"Bene..." abbracciandolo "Sto bene non preoccuparti..." lo rassicurai.
"Oh, non lo tollero, infatti..." connubi sorriso ed un tono parecchio amari.
Era vero.
Il fatto che ancora dividessimo la stessa congrega e lo stesso tetto non voleva dire che lo tollerassi.
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Non capivo più niente.
Ero fuori di me, completamente fuori controllo, decisamente folle e riboccante di desiderio e lussuria.
La sua vicinanza, il suo corpo contro il mio, il respiro tra i miei capelli mi inebriava fino alla follia, poi quelle mani sui miei seni, quel modo di stringerti, di tormentarlo, uccideva le ultime tracce della lucidità che poteva cercarmi in quel momento.
No, lì c’era spazio solo per la follia, per il godimento più estremo ed assoluto.
Perché quello era, si chiamava così la sensazione incredibile che mi scuoteva in quel momento, avevano questo nome le urla incontrollate e forti che riempivano la stanza e probabilmente scandalizzavano qualche signorina al piano di sotto.
Già, quello era l’effetto del suo dito dentro di me, di quello scavare, girarsi e rigirarsi, piegarsi a uncino.
Oh si... un effetto meraviglioso!
Potevo sentire le sue nocche contro le mie labbra tanto spingeva a fondo quella mano, alimentato dalle mie grida forse, o dalla consistenza sempre più umida e vischiosa di quella femminilità violata, vogliosa e insaziabile.
Poi quelle parole, quell’aria di sfida, quel tono, mi accesero ancora di più, mi entrarono nel profondo, ancora più di quel dito che già mi faceva morire dolcemente.
Le sue labbra così vicine, il suo sguardo così azzurro.
Era così bello... così bello da farmi perdere il senno.
Poi mi baciò, infilandomi tutta la lingua in bocca, e io ricambiai quel bacio con ardore, desiderio, lasciando che mi togliesse il fiato e togliendoglielo a mia volta.
Quel bacio era meraviglioso, intenso, caldo, le nostre lingue sembravano conoscersi e appartenersi da sempre, tutto il mio corpo, il mio desiderio disperato, il godimento assoluto si riversarono in quel bacio.
Era troppo, troppo!!
Allora il mio sguardo si accese di una luce nuova e perversa, spostandosi appena per guardarlo negli occhi.
Affondai la mano nei suoi capelli, strinsi e lo allontani da me quel tanto che bastava perché mi vedesse, mi guardasse, sprofondasse nell’azzurro chiaro dei miei occhi.
“Prendimi!” Gemetti, incapace di attendere ancora, per poi avvicinarlo bruscamente alla mia bocca, e violarla con la mia lingua ancora più intensamente di prima.
Lo volevo, non mi importava di nient’altro, lo volevo e basta.
Lì, subito, tutto!
Guisgard
17-05-2018, 01.42.27
“Dobbiamo andarcene.” Disse ad un tratto Elv. “Lasciare questo posto, questi boschi, questa ragione. Andare lontano, fuori da questo paese. Lontano, verso Est... solo così potremo sopravvivere ed essere liberi. Non c'è posto in queste terre per quelli come noi. Se non ci ucciderà il barone allora lo faranno i Credenti. Qui pullula di simpatizzanti e di nostalgici Afragolignonesi. Un giorno potrebbero tornare e con loro il Santo Uffizio. Daranno la caccia a tutto ciò che non possono capire, a tutto ciò che non è tollerato dal loro Credo. C'erano dei libri nel tuo palazzo. Li ho letti. Il barone non è un vampiro, o almeno non è solo quello. E' qualcosa di diverso, infinitamente più potente e terribile. La congrega lo temeva, ne era terrorizzata e per questo hanno fatto in modo di imprigionarlo, ma lui è fuggito. Dobbiamo fuggire, Gwen... verso Est... lì quelli come noi hanno possibilità di vivere al sicuro...” tenendole la mano.
http://img4.bdbphotos.com/images/700x350/p/i/pilpwmbjznwknpw.jpg?skj2io4l
Dacey Starklan
17-05-2018, 01.50.22
“ Come sempre non c’è modo di farti cambiare idea una volta che l’hai presa.
Ah , come sei testardo fratello mio!”
Sempre con la mano sul suo braccio, stringendola appena più la presa.
“ Gli uomini come il Barone speso si nutrono di aria, assorti come sono nei loro importanti pensieri tanto da dimenticare l’ora dei pasti.
E se così è, sarà meglio che io lo raggiunta, devo pur sempre adattarmi alle sue consuetudini per essere una buona moglie.”
Terminai però prima il mio thé è mi alzai , congedandomi.
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Guisgard
17-05-2018, 01.54.36
Il Maresciallo e Fagianus salutarono Dacey che finita la sua colazione si congedò dai tu, raggiungendo i giardini di palazzo.
“Sarà meglio che vada a sistemare la questione di quel saltimbanco.” Disse il Maresciallo a Fagianus.
Intanto Dacey era giunta nei giardini.
Vide il barone poco lontano, tra alcuni cespugli fioriti, accanto ad una fontana zampillante.
Lady Gwen
17-05-2018, 01.57.30
Iniziò a parlare a raffica, tutto d'un fiato e non riuscii ad interromperlo.
Aspettai che finisse e poi parlai io.
"Tesoro" iniziai, con un sorriso dolce e comprensivo "Innanzitutto, so che il barone non è un semplice vampiro e poi so benissimo cosa questo voglia dire per te, conduco questa vita da un tempo talmente infinito che forse neanche la tua stirpe ancora esisteva. Come credi che abbiamo trascorso questi mille anni? Fuggendo. Ecco come. Fuggiamo da così tanto tempo che è asfissiante anche solo il pensiero di ricominciare, oltre quello che da nessuna parte saremo mai veramente liberi. Io credo che dovremmo rimanere finché la minaccia non diventa concreta, ed al momento non lo è. Non c'è piú traccia del barone sulla nostra via, ed anche i credenti sembrano essersi calmati, per ora. Dunque ti chiedo di avere pazienza, di calmarti e di fidarti di me. Il tuo giudizio è anche influenzato da ciò che è appena successo con Nikolaj, non prendere decisioni affrettate" il mio tono era calmo e lo sguardo determinato mentre parlavo.
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Guisgard
17-05-2018, 02.32.31
Elv sospirò, quasi per riprendere fiato.
Guardò Gwen ed annuì, per poi chinare il capo sul suo petto, appoggiandosi così a lei.
“Si, hai ragione tu...” disse “... dopotutto tu conosci questa vita da molto prima di me...” giocando con una troccia dei rossi capelli di lei “... ti amo, Gwen... ti amo da sempre... prima che tutto ciò cominciasse... e ti amerò anche quando tutto sarà finito... ogni volta, in mille, infinite storie differenti...”
La guardò negli occhi, poi le loro labbra si unirono, le lingue invasero le loro bocche, lascive, calde, avide.
Aegos la baciò.
Baciò Lys quasi con rabbia, disperatamente.
Poi le parole di lei.
“Si, mia signora...” disse lui con un sorriso irrispettoso, voglioso, lussurioso.
La spinse piano sul letto, facendola stendere con la schiena.
Le afferrò le gambe per le caviglie, facendole divaricare.
Allora le portò attorno ai suoi fianchi, sempre tenendo strette le sue caviglie.
Si avvicinò al suo bacino, chinandosi appena su di lei.
La guardò così negli occhi, penetrandola, violando piano quel corpo umido ed accogliente, ma anche la sua anima.
“Ahhhh...” gemette piano “... ohhhhh... Lys...” senza alzare lo sguardo da quello di lei “... ohhhh...” annuendo come volersi accertare che lei sentisse tutto, tutta quella passione fino in fondo.
Allora cominciò quella lunga cavalcata.
Travolgente, appagante, infaticabile.
Aegos la possedeva con una potenza, una virilità eccezionali, facendola sussultare sotto la spinta, la forza della sua passionalità.
La teneva ferma per le caviglie, sbattendola forte su quel letto, tra le lenzuola bagnate, facendola gridare senza ritegno, senza dignità.
Lady Gwen
17-05-2018, 02.38.25
Sospirò, poi chinò il capo e lo appoggiò su di me, che subito lo accolsi accarezzandogli i capelli corvini.
Sorrisi.
"Ti amo anche io... E farò di tutto per essere la migliore guida per te in questo nostro mondo... La guida che io avrei voluto, ma che mi è mancata e ce la metterò tutta per riuscire al meglio nel mio compito..." dissi piano al suo orecchio, poi le mie labbra si spostarono sulla sua tempia, dove lasciarono un bacio, mentre giocava coi miei capelli.
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Guisgard
17-05-2018, 02.51.41
Lui si calmò, si rasserenò, mentre Gwen lo accoglieva sul suo petto, accarezzandogli i capelli e poi quel bacio rassicurante.
Restarono così a lungo, in silenzio, facendo parlare il loro respiro, le loro carezze, il profumo dei loro capelli, della loro pelle.
Perchè anche i vampiri hanno il loro odore.
E' l'odore della notte, del sangue e della solitudine.
Ma loro due erano diversi.
Gwen ed Elv non erano soli.
Non più, ma uniti per sempre, in una notte eterna.
Ad un tratto qualcuno bussò alla porta.
“Gwen, sono io...” disse Nikolaj da fuori.
Lady Gwen
17-05-2018, 02.57.28
Sentivo il suo respiro rallentare e lui calmarsi, sempre più ed io continuavo, accarezzandogli i capelli, baciandogli il viso e stringendolo a me.
Mi corroborava e rassicurava il pensiero di noi due insieme per l'eternità.
A chi era concessa l'eternità su questa terra?
A nessuno, tranne che a noi, principi della notte.
Che potevamo davvero amarci per sempre, non come nelle favole.
Mi destai sentendo bussare.
Era Nikolaj.
Mantenni la calma mentre mi separavo da Elv e mi avvicinavo alla porta, senza aprirla.
"Che vuoi?"
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Guisgard
17-05-2018, 03.00.06
“Apri, è importante.” Disse da fuori Nikolaj a Gwen. “Riguarda Ivan...”
Lady Gwen
17-05-2018, 03.03.43
Preoccupata, subito aprii.
"Che è successo ad Ivan? Sta bene?" con tono concitato, temendo il peggio.
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Guisgard
17-05-2018, 03.26.36
Gwen aprì e trovò Nikolaj sulla soglia.
“E' sparito.” Disse lui. “L'ho cercato per tutta la torre, ma sembra svanito nel nulla. E' giorno e dunque non può essere uscito...”
Lady Gwen
17-05-2018, 03.33.23
Sparito.
Una parte di me sospirò di sollievo, ma l'altra era comunque preoccupata.
"Potrebbe essere sceso in quel pozzo? Non c'è altro posto dove potrebbe essere andato, a meno che non esistano passaggi segreti in questa torre."
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Guisgard
17-05-2018, 03.45.40
"Per quale diavolo di motivo" disse Nikolaj a Gwen "Ivan avrebbe dovuto fare una cosa tanto sciocca? Perchè tornare nel pozzo? E se avesse trovato un passaggio segreto, conoscendolo, sarebbe venuto ad avvertirci, no?" Fissandola. "Io invece credo che possa essere finito nei guai."
Era visibilmente cupo, persino preoccupato.
E non era da lui.
Dacey Starklan
17-05-2018, 11.54.26
“ Ora la mia mattina ha davvero avuto inizio...”
Esordii non appena intravidi il Barone, che mi dava le spalle, intento ad osservare qualche fiore.
Avrei voluto corrergli incontro e baciarlo rievocando la passione avuta quella notte ma a palazzo sapevo esserci fin troppo occhi indiscreti per potermi permettere un gesto così d’impeto.
Così bloccai le mie pulsioni, raggiungendo l’uomo con calma.
Accarezzai una delle rose prima di volgere il mio sguardo al nobile.
“ Barone...”
Rivolgendogli un lieve inchino tenendo però lo sguardo sempre su di lui, uno sguardo lievemente irriverente e provocante.
“ Io speravo tanto di potervi far compagnia... ho bisogno di vedere qualcosa di bello dopo l’inizio poco piacevole della mia giornata...”
Non sapevo se la notizia del mio incidente aveva raggiunto il suo orecchio ma in ogni caso sentivo la necessità di parlargliene.
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Altea
17-05-2018, 14.57.26
Il suo sguardo così intimo e profondo mentre la mano scivolava sul seno non in modo lascivo ma sensuale.. Era come se fosse un attimo solo personale tra noi.
Mi sorprese il fatto pure lui, comunque, fosse perplesso su cosa stesse accadendo.
Quando udii quei passi che salivano verso la torre mi aggrappai al suo braccio mentre la sua mano scivolava sull'elsa della spada.
Sussurrai a bassa voce.. "State attento, gli afragolignonesi non sono accettati qui, speriamo non siano le guardie del Maresciallo" e lo presi portandolo nella stanza in cui mi aveva portato il servitore per dormire.
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Lady Gwen
17-05-2018, 15.51.35
"Non lo so per quale motivo, non lo so..." dissi agitata "So solo che era strano da ieri sera, preoccupato, pensieroso, turbato. Non so perchè questa situazione lo abbia scosso così tanto, ma ora dobbiamo pensare a trovarlo. Cerchiamolo meglio nella torre, nel frattempo, visto che non possiamo uscire..." sospirando avvilita.
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Quel bacio, così folle e intenso, così disperato, rabbioso, fatto di lingue che si rincorrevano, di labbra che si sovrapponevano le une alle altre, di respiri rubati e gemiti soffocati, quel bacio fatto di lussuria, ma anche molto di più.
Qualcosa che non conoscevo, a cui non sapevo dare un nome, eppure che era forte e ingombrante in quella stanza, investiva i nostri corpi, corrodeva le nostre anime e faceva battere i nostri cuori, sempre più forte, sempre di più, sempre di più.
Era come se i nostri corpi si cercassero, si volessero in un modo decisamente più intenso di quanto avessi mai provato prima, quel bacio era una sfida continua a chi si rubava di più il respiro, a chi moriva prima sulle labbra dell'altro.
Era meraviglioso, era la cosa più assoluta, più totale che mi fosse capitata.
Ma mi sbagliavo, perché c'era di più, molto di più, che mi aspettava.
E lo capii quando mi buttò sul letto, quando mi fece stendere e sentii il contatto del copriletto leggero con la mia schiena calda e sudata, desiderosa dell'appagamento che ormai bramavo più dell'aria per respirare.
Restai a guardarlo torreggiare su di me, nudo e bellissimo, fremente di eccitazione, così virile e fiero, così saldo e deciso.
Sentii il mio corpo fremere ancora di più a quella vista, anche se più di ogni cosa mi catturò il suo sguardo, così azzurro e intenso, che fissava il mio intensamente, quasi volesse leggermi dentro.
Oh, ma ero io che potevo leggere in lui, e lo feci.
Scrutai nella sua mente mentre si avvicinava a me, anche se il mio corpo fremeva perché gli dedicassi tutta l'attenzione possibile, non potevo resistere all'idea di scavare nella sua mente, di scoprire che cosa provasse mentre si avvicinava a me così, fissandomi negli occhi, e sapendo che mi avrebbe fatto sua.
Il mio sguardo era intenso, caldo, voglioso, lo sguardo di chi sa che il meglio deve ancora venire, per poi farsi ancora più infuocato quando prese le mie gambe e se le mise attorno alla vita, facendomi impazzire ancora di più.
Mi sentivo così indifesa in quel momento, così sua, ed era bellissimo.
Restai immobile, con il cuore che batteva sempre più forte nel petto e il respiro che si faceva sempre più affannoso a vederlo avvicinarsi sempre di più.
Quando poi lo sentii entrare in me, socchiusi gli occhi per un momento, ma li riaprii subito, perché non volevo perdermi nemmeno un momento di quello sguardo che si faceva sempre più vicino, sempre più intenso, sempre più mio.
Quel gemito, poi, mi fece tremare tutta e il mio nome sulle sue labbra ebbe l'effetto di farmi perdere definitivamente il controllo.
"Aegos.." gemetti, stringendomi a lui, mentre iniziava quella folle cavalcata che ci unì, sempre di più, intrecciò i nostri corpi, e forse anche le nostre anime in un modo che sarebbe stato impossibile da sciogliere.
Lo capivo, lo sentivo mentre si muoveva in me, strappandomi caldi gemiti di piacere sempre più caldi, forti, intensi, lo percepivo mentre i nostri occhi si incrociavano in quel trionfo dei sensi, della lussuria più sfrenata.. lo sapevo, in me, che era molto più di quello.
Forse avrei dovuto averne paura, ma ero troppo persa per rendermene conto, troppo immersa in quell'abisso in cui mi stava conducendo, esattamente come facevo solitamente io.
Eppure questo era un abisso diverso dalla mia oscurità, dalla mia perversione, era qualcosa di incredibilmente profondo, tanto da non riuscire a vederne la fine, eppure aveva un colore diverso, una consistenza capace di insinuarsi in ogni fibra del mio essere, fino a farlo gridare che ne volevo di più, sempre di più.
Gridavo e gemevo, sempre più persa, invocando il suo nome come fosse una preghiera, una supplica di porre fine a quel tormento così insopportabilmente meraviglioso.
"Aegos..." gemetti ancora, mentre quella danza erotica continuava senza fine "Aegos..." gridai, quando una spinta più intensa delle altre mi strappò un grido ancora più intenso e forte.
Allora cercai i suoi occhi, persa in quella stretta disperata, folle, in quella cavalcata come non ne erano mai state fatte prima di allora, mentre il piacere cresceva sempre di più in me, e la lucidità moriva.
Allora cadeva ogni freno, ogni resistenza, e mi abbandonai definitivamente a lui, a quel momento, a quel "qualcosa" che ora giocava con le nostre anime e le intrecciava sempre di più, fondendole l'una nell'altra, creava una nuova tonalità di azzurro dal colore dei nostri occhi, componeva una nuova sinfonia unendo i battiti dei nostri cuori.
"Aegos..." gemetti ancora, ubriaca di piacere, spalancando gli occhi a cercare i suoi "Sono tua..." con la voce calda e lo sguardo completamente perso in quell'abisso che aveva il suo nome, il suo sapore, il suo volto.
Persa in lui...
Guisgard
17-05-2018, 17.00.49
All'arrivo di Dacey, all'udire la sua voce, subito il barone si voltò, incatenando quello sguardo appena irriverente e provocante di lei nel suo, scuro e profondo come la notte appena trascorso.
“Fortunata quella rosa...” disse con voce bassa, aggraziata, cortese nel vedere la carezza della ragazza su quel fiore “... ed io ora posso ben dire di aver visto l'aurora...” sfiorando delicatamente la mano di lei con un lieve bacio che però indugiò per un istante in più sulla sua pelle “... vi attendevo, madama...” senza distogliere mai i suoi occhi neri da quelli ambrati della giovane “... e mi sono permesso di dare forma ai miei pensieri cogliendo questo fiore per voi...” strappando un ramoscello di lavanda viola “... nel linguaggio dei fiori la lavanda simboleggia il più fiabesco degli amori, ossia quello a prima vista... è dunque il fiore del risveglio, che ridesta l'anima addormentata nel vedere l'amore... è il fiore del destino, del riconoscersi e ritrovarsi... gli antichi solevano dire che le anime vengono divise alla nascita, cercandosi poi per tutta la vita... solo poche ritrovano quella gemella... e se tutto ciò ha un senso, se tutto ciò non è solo un mito, allora il fiore di lavanda è il simbolo di un'intera vita...” racchiudendolo nella mano di Dacey.
A poca distanza era giunto Fagianus che si avvicinò ai due.
“Mio signore...” salutando Minsk “... madama...” omaggiando di nuovo Dacey.
“Vi ascolto, messere.” Il barone al nuovo arrivato.
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Altea portò di soppiatto il cavaliere nella stanza vicina e qui i due attesero di vedere chi fosse sulle scale.
Videro così la tarchiata figura del vecchio custode che portava su della frutta appena raccolta.
“Madama...” disse sottovoce il cavaliere ad Altea “... conoscete quell'uomo?”
Nikolaj annuì a Gwen e cominciarono a cercare Ivan insieme ad Elv.
Lo cercarono a lungo, per tutta la torre, senza però trovarlo.
“Non può essere svanito nel nulla...” disse Elv.
“Invece sembra proprio di si...” Nikolaj.
“Non ci resta che tornare nel pozzo...” fece Elv “... è il solo posto dove non abbiamo visto.”
“Perchè scendere di nuovo laggiù?” Perplesso Nikolaj. “Non aveva motivo Ivan di andarci...” turbato.
Lady Gwen
17-05-2018, 17.08.17
Cercammo, cercammo ovunque, ma nulla.
Non c'era traccia.
Ero preoccupata, impensierita, non volevo che succedesse qualcosa ad Ivan.
"Il problema non è tanto il pozzo in sé, quanto il fatto che il cunicolo è bloccato, dunque non c'è motivo di scenderci se poi non si può proseguire oltre" perplessa.
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Altea
17-05-2018, 17.09.01
Nel vedere il custode sospirai e guardai il nobile cavaliere sollevata.."Certo..è proprio il custode del castello, siamo fuori pericolo...forse..andiamo, ma allora è un fantasma o è reale" guardando il bell' uomo dagli azzurri occhi e i capelli bruni perplessa.
"Andiamo, sarà entusiasta di vedervi" cosi lo riportai verso il custode.."Messere, è arrivato il padrone del palazzo". Ora ero proprio curiosa di vedere come avrebbe reagito.
Guisgard
17-05-2018, 17.16.04
“Concordo.” Disse Nikolaj a Gwen.
“Eppure è il solo posto in cui può essere andata Ivan, a meno che non sia svanito davvero nel nulla.” Elv.
“Forse è uscito ed è rimasto folgorato dalla luce...” mormorò Nikolaj.
“Non è un idiota!” Esclamò Elv. “Un vampiro non esce col Sole! Dobbiamo scendere nel pozzo!”
Nell'udire la voce di Altea, il vecchio si voltò di scatto, restando a fissare il cavaliere.
“Mi... mio... mio signore...” disse lasciando cadere a terra la frutta “... siete... siete tornato! Siete tornato!” Per poi correre ad abbracciarlo in lacrime.
Il cavaliere guardò Altea con un'espressione perplessa.
Dacey Starklan
17-05-2018, 17.17.57
Ancora una volta mi trovai in silenzio, ad ascoltare il Barone, completamente catturata dalle sue parole, dai suoi modi cortesi e al contempo seducenti ai miei occhi.
Così come avevo sfiorato distrattamente la rosa, così ora mi ritrovai tra le dita un altro fiore.
Un fiore che per me era ora un bene prezioso, da custodire gelosamente.
Nel prenderlo, approfittai indugiando con la mano in quella del Barone.
Lo sguardo sempre fisso nel suo, sentivo il tempo dilatarsi, i minuti che diventavano ore.
“ Passerei l’eternità ad ascoltarvi, c’è qualcosa di magico nel vostro modo di esprimervi.”
Con tono dolce, proprio quanto una carezza.
“ Purtroppo io non posseggo la stessa dote e ...”
Mi voltai, stupita dall’interruzione, trovando al nostro cospetto Fagianus.
Aveva evidentemente qualcosa di cui discutere con il nobiluomo ma non accennai a muovere un passo, avevo tutta l’intenzione di ascoltare.
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Altea
17-05-2018, 17.20.10
Guardai quella scena e poi il volto del cavaliere che mi fissava turbato, mi trattenni dal ridere visto ignorava cosa stesse accadendo..sinceramente la situazione era davvero contorta.."Beh, milord, avete detto di essere il padrone del Palazzo...io non so...ne so quanto voi" e mi avvicinai al servitore "Come fate a conoscere questo nobile cavaliere? Egli dice di non sapere chi voi siete..chi è questo uomo?" guardando il cavaliere e sorridendogli "Appunto prima non mi avete detto il vostro nome, milord".
Lady Gwen
17-05-2018, 17.22.54
"Sì, dobbiamo andare a controllare. Se non sarà lì, almeno sapremo di aver cercato ovunque" acconsentii.
"Ehi, sta' tranquillo... Lo troveremo..." dissi piano ad Elv, col tono dolce di poco prima ed una mano sul suo viso.
"Intanto ora andremo al pozzo e vedremo."
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Guisgard
17-05-2018, 17.34.56
Il letto cigolava sotto le spinte di quei due corpi che vibravano, sussultavano e gemevano folli.
Erano preda della passione, di una forza indomita, carnale.
Ma non solo.
Mentre Aegos la possedeva con una virilità mai assaggiata, mai provata prima d'ora, Lys tra gli spasmi e le grida cominciò a vagare nella mente di lui.
“Ti amo...” disse fra sé lo stalliere “... ti amo non lo capisci?” Senza smettere di possederla, senza arrestare quell'indomita danza di passione. “Sono folle... folle... ti odio... ti odio e ti amo... maledetta, cosa mi hai fatto? Perchè? Perchè?” Spingendo se stesso contro di lei, dentro la sua padrona senza freni, senza pause.
La teneva per le caviglie, saldamente, mentre la faceva sussultare fra quelle lenzuola ormai bagnate di sudore.
Icarius assisteva a tutto ciò eccitato da morire, ma incapace di interrompere quella meravigliosa cavalcata.
Aegos si fermò, col fiato rotto, guardando Lys su quel letto con i capelli sudati sul viso.
Si chinò e la baciò.
Un bacio disperato, profondo, come a voler succhiare tutto di lei, non solo le labbra e la lingua.
“Voltati...” ansimando lo stalliere “... voltati...” invitandola, quasi ordinandole di cambiare posizione.
Arrivò Fagianus e mise al corrente il barone riguardo la faccenda del saltimbanco.
Minsk guardò Dacey negli occhi.
“Perchè” disse “non mi avete detto che quell'uomo vi aveva colpita, madama?”
“Ora il Maresciallo se ne sta occupando, signore.” Fagianus.
Arrivò un soldato di corsa e disse qualcosa all'orecchio di Fagianus, che apparve poi stupito.
“Ebbene?” Fissandolo Minsk.
“Il Maresciallo gli ha strappato la maschera...” rivelò Fagianus “... non era un uomo deforme... ma un criminale fuggito tempo fa da questo palazzo...”
“Che sia giustiziato.” Sentenziò Minsk. “Nessuno può sfiorare madama Dacey senza il suo permesso.” Tornando con gli occhi sulla ragazza.
“Si, mio signore.” Annuì Fagianus.
“Ma come...” disse stupito il vecchio custode “... davvero non mi riconoscete, signore? Avete dimenticato il vostro devoto servitore?”
“No no...” accennando un sorriso poco convinto il cavaliere “... certo che mi rammento di te... potrei dimenticarti? Sono solo stanco per il lungo viaggio...” perplesso “... su, preparaci qualcosa di buono, vecchio mio.” Annuendo.
“Subito, padrone!” Esclamò il vecchio. “Mia moglie è una cuoca perfetta come ben sapete!” E corse via.
“Roba da matti...” il cavaliere fissando Altea.
Elv annuì a Gwen ed i tre vampiri scesero di nuovo nei sotterranei della torre, dove c'era il pozzo.
“Ed ora” disse Nikolaj “come faremo a scendere? É crollato e se anche usassimo la nostra forza per smuovere i detriti questa vecchia torre potrebbe caderci addosso. E comunque Ivan non può essere passato da qui, visto le pietre crollate sono ancora ammassate di sotto.”
“Forse ha trovato un passaggio segreto...” fece Elv guardandosi intorno.
Lady Gwen
17-05-2018, 17.39.14
Andammo al pozzo, ma dentro era crollato completamente.
"L'unico passaggio alternativo era attraverso un albero, ma non sarebbe arrivato a raggiungerlo, poiché sarebbe morto prima. Dunque deve esserci un altro passaggio qui da qualche parte, magari lo ha trovato, ma poi potrebbe essere rimasto bloccato ed impossibilitato ad avvertirci. Dunque direi di cercare tracce di un passaggio qui, visto che il pozzo è inaccessibile."
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Altea
17-05-2018, 17.43.46
La situazione diventava sempre più strana e pure un po' sopra le righe e mi avvicinai lui.."Ma scusate, Milord Senza Nome" ironica "Perché vi stupite? Avete detto di essere il padrone del Palazzo, può essere sia vero..beh a dire il vero gli Afragolignonesi se ne sono andati via da anni e anni...troppi anni direi, sapete nelle segrete del castello baronale vi stava l' ultimo degli Afragolignonesi? Un uscianese, ma mi hanno detto era morto..so che vendicava le sue terre qui a Chanty e voleva il barone morto, e voi perché vi siete avventurato fino qui..." pensierosa.
Dacey Starklan
17-05-2018, 17.45.57
Fagianus e la sua lingua lunga.
Lo guardai irritata ma non ebbi tempo di dir nulla prima della domanda del Barone.
Mi sentii accusata dalla sua voce e tentai di balbettare qualcosa.
Dopotutto era mia intenzione parlargliene, se solo non fossimo stati interrotti proprio da Fagianus.
“ È solo un pazzo... non ha importanza...”
Tentai di minimizzare ma non servì a nulla.
Così mi ritrovai a chiedermi perché ancora mi davo tanta pena per quel cavaliere, dopo ciò che aveva fatto.
“ Avrà ciò che merita... se questo è il vostro volere.”
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Guisgard
17-05-2018, 17.54.29
“E sia...” disse Nikolaj a Gwen “... sarà meglio però dividerci... tu ed Elv cercate qui, io ispezionerò altre zone della torre...”
“Buona idea.” Annuì Elv.
Nikolaj andò via e i due vampiri cominciarono a cercare in quei sotterranei.
Dopo un po' Elv chiamò Gwen, indicandole una parete ammuffita.
“Qui le pietre fanno un rumore diverso...” lui battendo un pugno sul muro “... sembra vuoto dietro...”
“Si, avete ragione...” disse lui ad Altea “... forse è meglio se vi racconto tutto...” invitandola a sedersi su una vecchia panca traballante ma ancora resistente “... io come detto vengo da Afragolignone e non sono mai stato prima d'ora qui a Sygma... da un mio antenato morto secoli fa ho ereditato questo castello e sono venuto qui per vederlo e prenderne possesso... non conosco quel vecchio e credo sia completamente pazzo... mi fa tenerezza ed allora ho voluto fargli credere di essere il suo padrone... quanto al mio nome...” sedendosi accanto a lei “... l'ho tenuto nascosto proprio perchè qui odiano noi Afragolignonesi...” vicinissimo al bel viso di lei.
Il medaglione al collo di Altea vibrava, emanando come un senso di calore mentre gli occhi azzurri del cavaliere erano in quelli verdi di lei.
Il barone annuì a Dacey e congedò Fagianus.
Lui allora sfiorò il bel viso di lei con una carezza.
“Pagherà non per essere un fuorilegge, ma solo perchè ha osato toccarti...” disse pianissimo, accarezzandole poi le labbra.
Vi erano servi non lontano da loro, paggi e giardinieri, ma quell'attimo rubato era solo loro.
Durò un istante, ma gli occhi di Minsk vagarono non solo nello sguardo di Dacey, ma su tutta la sua figura.
Squillò allora una tromba.
Un suono tetro e prolungato.
Era il segnale che una condanna a morte era stata decisa.
Dacey Starklan
17-05-2018, 17.59.28
In quel momento mi sentii speciale, sapendo di avere un uomo accanto disposto persino a farne morire un altro, solo per me.
“ C’è solo un uomo che può toccarmi...”
Avvertendo una scarica di eccitazione nel dirlo, che il leggero bacio non riuscì a prosciugare, anzi, andò ad alimentare ancora di più.
La mia anima oscura , vicino a Lui, sapeva sempre prendere il sopravvento.
E poi il suono, la condanna ormai decisa.
Lasciai che quel suono mi entrasse nelle orecchie, diventando quasi una dolce melodia.
La morte dopotutto non era altro che una oscurità eterna.
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Altea
17-05-2018, 18.03.07
Annuii seria e mi sedetti in quella panchina traballante e lui si fece avanti raccontandomi tutto...ebbi un fremito, forse il suo antenato era l' amante della Rosa Nera e deglutii.."Forse voi assomigliate al vostro antenato" ed io sapevo era così, quante volte l' avevo visto e lui mi aveva pure posseduta..i suoi occhi azzurri e i capelli bruni e lunghi come i suoi.
Era vicino, troppo vicino al mio volto, il medaglione vibrava e bruciava ma stavolta per qualcuno di tangibile, la mia bocca era terribilmente vicina alla sua ma ebbi un tremito di paura e bisbigliai appena.."E voi, sfidereste tutti...pure un uomo orrendo e geloso che mi hanno costretto a sposare, che mi ha rinchiusa nelle segrete, mi ha picchiata e mi sta braccando come fa con gli animali...mi salvereste da lui se foste innamorato di me?" parlavo per bocca mia o della Dama Nera ma sapevo che quel respiro caldo e il suo volto vicino a me mi turbava come non mai.
Lady Gwen
17-05-2018, 18.08.24
Annuii e ci dividemmo.
Io ed Elv cercammo, fin quando non trovammo delle strane pietre, apparentemente vuote dietro.
"Sì infatti" guardandole "Nikolaj!" chiamai, per cercare tutti e tre di capire se fosse la strada giusta.
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Ero persa, completamente persa in quel tripudio di sensi, di godimento assoluto, di corpi e anime che si intrecciavano.
Io ero la regina della perversione, avevo fatto della lussuria sfrenata il mio stile di vita, avevo ricercato il piacere in ogni sua forma... eppure, eppure non avevo mai provato qualcosa di così intenso, di così assoluto e travolgente.
C'era qualcosa in quella danza infuocata, in quella cavalcata selvaggia, in quell'amplesso senza freni, qualcosa di più forte, di più intenso.
Era come se l'intero mondo si fosse racchiuso in quella stanza, nello sguardo di lui, in quell'abbraccio.
Non desideravo altro che non fosse lui, non desideravo che essere sua, che sentirlo in me, che vedere il suo sguardo fisso nel mio, che sentire i suoi gemiti, che percepire il suo corpo nel mio, sul mio, addosso al mio, ovunque, i suoi pensieri, tutti, fino all'ultimo.
Li feci miei, violandoli, scoprendoli, scrutandoli senza permesso, con irruenza e determinazione.
Erano miei dopotutto, tutti, lui stesso era mio, mio e mio soltanto.
Quella consapevolezza mi guidò nella sua anima, fino ai suoi pensieri più segreti che mi investirono come un fiume in piena, come una corrente così forte che era impossibile arrestarla.
Mi amava.. mi amava e mi odiava... possibile?
Lo guardavo con gli occhi spalancati, increduli, la mente ottenebrata dal piacere, da quelle grida così incontrollate che sembrava fossi sul punto di arrivare al culmine da un momento all'altro, mentre invece la tortura meravigliosa ed appagante avrebbe potuto continuare ancora, e ancora, e ancora, all'infinito.
Era questo l'amore?
Questo non desiderare altro se non lui?
Questo legame così forte che sembrava unire i nostri corpi, le nostre anime e ogni altra cosa di noi?
Era amore quella sensazione a cui non sapevo dare un nome?
Come potevo saperlo io?
A me l'amore non interessava, non l'avevo mai cercato né voluto, volevo il piacere, l'appagamento, volevo godere appieno ogni istante, ogni momento questo sì, ma non avevo mai pensato ad altro.
Eppure.. eppure c'era qualcosa di inspiegabile in quel momento, qualcosa che rendeva quell'amplesso diverso da qualunque altro mi fossi mai concessa in quegli anni.
Qualunque cosa fosse, dopotutto, era meraviglioso.
Lui era meraviglioso.
Si fermò, strappandomi ai miei pensieri, che erano confusi e arruffati a causa di tutto quel godimento incontrollato.
Lo guardai negli occhi, come non l'avevo mai guardato, come non avevo mai guardato nessuno.
"Aegos..." sussurrai solo, col cuore in gola, incapace di dire altro, incapace anche solo di pensare parole diverse dal suo nome in quel momento.
Perché il suo nome era tutto il mio mondo in quel momento, non esisteva nient'altro che l'oceano racchiuso nei suoi occhi.
Ma quando si chinò per baciarmi, sentii tutto il mo corpo fremere, il cuore scoppiare nel petto e una sensazione nuova e incredibile attraversarmi l'anima.
Ero sua... ero davvero sua!
Volevo essere sua, sì, non desideravo altro.
Era qualcosa di così strano, eppure così bello, così unico, rendeva quel momento così speciale, come se non fosse un sollazzo tra una padrona lussuriosa e il suo servo, ma molto di più.
Ed era bellissimo.
Poi le sue parole, così vogliose, messaggere di altro piacere, ancora più intenso, ancora più folle.
"Oh si.." sussurrai sulle sue labbra, per poi guardarlo negli occhi, per poi voltarmi, con il busto abbassato fino a toccare il letto e il bacino alzato verso di lui, che si muoveva lascivo e voglioso, come ad invitarlo a fare scempio del mio corpo.
A farmi sua, solo sua... in quel momento esistevamo solo noi, solo noi.
E per la prima volta io non avrei desiderato nulla di meglio al mondo.
Guisgard
17-05-2018, 18.26.36
Il barone rispose a quelle parole di Dacey con uno sguardo intenso e profondo.
Il nero dei suoi occhi raggiunse l'ambra di quelli di lei, come il mare che ingoia il fiume, come le onde sovrastano gli scogli, come le valanghe sommergono intere vallate.
In quello lo sguardo le infinite ed ardenti immagini di quella notte proibita appena trascorsa ripercorsero la mente di Dacey e non solo.
Anche tutto il suo corpo, lasciando lenti brividi lungo la sua pelle.
“Lo so...” disse pianissimo lui “... sei solo mia... da sempre... e lo sarai per sempre...”
Un rullo di tamburi interruppe quel momento.
Poi un lungo istante di silenzio.
Uno squillo di tromba.
La sentenza era stata eseguita.
Reddas era morto e Minsk era salvo.
Quelle parole di Altea, i suoi occhi verdi, il volto bianco, i lunghi capelli chiari.
Il tono della sua voce, basso e morbido come una carezza, il suo profumo e la vicinanza a quel cavaliere dagli occhi azzurri.
Lui la guardò.
Guardò i suoi occhi, le sue labbra, per un istante persino la bella scollatura.
“Io...” disse vicinissimo a lei e con gli occhi caldi e di un chiarore profondo.
“Padrone!” Arrivando all'improvviso il custode. “Avrete un pranzo davvero succulento!” Ridendo. “Mia moglie ha tirato fuori il suo vecchio ricettario e per voi sta preparando un piatto buono come pochi!” Annuendo soddisfatto.
Gwen chiamò Nikolaj, ma il vampiro non rispose.
“Sarà salito ai piani di sopra per cercare...” disse Elv “... vieni, cerchiamo noi di capire cosa nasconde questo muro... poi avvertiremo Nikolaj...” cominciando a picchiare forte sulle pietre che subito di sgretolarono, mostrando un cunicolo scavato nel terreno.
“Trovato!” Esclamò Elv.
Lady Gwen
17-05-2018, 18.28.59
Annuii ed iniziammo a scavare.
Scavammo, scavammo, e infine riuscimmo a trovare il cunicolo.
"Bene, andiamo, magari troveremmo davvero Ivan, o almeno lo spero, vivamente."
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Altea
17-05-2018, 18.35.13
Scrutavo i suoi occhi azzurri, mutavano di colore in base ai suoi contrastanti sentimenti ed ardori.
Li sentii accarezzarmi i capelli lunghi e morbidi, lisciarmi il diafano volto fino a raggiungere la scollatura con ardore e desiderio, guardavo le sue labbra perfette e virili, mi morsi il labbro combattuto dal desiderio di baciarlo e farmi sua e per sempre o ritrarmi dalla paura di quei sentimenti mai provati.
E mi trovai con gesto insolito a passare la mia mano tra i suoi capelli, lentamente...quando arrivò il custode e scossi il capo lanciando al cavaliere uno sguardo d' intesa e dissi.."Mi auguro sia davvero ottimo per aver rovinato questo attimo" ma la mano rimaneva salda tra i suoi capelli per scivolare lentamente sul volto.
Dacey Starklan
17-05-2018, 18.36.25
Sentivo di non avere più controllo sul mio corpo, era lui a governarlo, con i suoi sguardi profondi che mi scavavano l’anima.
I ricordi dell’ardente passione consumatasi nella notte mi invasero, strappandomi un sospiro e incurante di tutto e tutti lo baciai.
Sentivo il bisogno di ricevere le sue labbra sulle mie, di nutrirmi del loro sapore, perdermi al contatto con la sua lingua.
Neanche sapere che la morte era appena calata vicino a noi mi fermò, anzi, sentii più voglia.
Come se la morte altrui mi facesse sentir più viva e desiderosa di vivere.
“ Quell’uomo... era un pericolo, per entrambi. Finalmente siamo liberi amore mio... e insieme faremo nostra la notte, per sempre...”
Sussurrai verso il Barone, definitivamente perduta e votata all’oscurità, neanche il giorno riusciva più a tenere la luce in me.
Ero il buio, il mistero, l’oscurità e ora che avevo trovato il mio compagno, sentivo che nulla avrebbe potuto fermarci.
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Guisgard
17-05-2018, 19.04.02
Gwen ed Elv imboccarono lo stretto cunicolo.
Se non fossero stati due vampiri forse l'opprimente senso di claustrofobia avrebbe impedito qualunque movimento.
Era buio, umido, maleodorante, brulicante di vermi ed altri insetti lungo le strette ed addossate estremità.
I due vampiri lo attraversarono tutto, fino a sbucare in un antro sotterraneo e roccioso.
“E' molto antico e forse scavato da qualcuno...” disse Elv guardandosi intorno “... credo fosse usato come prigione o nascondiglio...”
In quell'istante udirono un gemito soffocato giungere dal fondo dell'antro.
Quel momento intimo fu interrotto dal vecchio custode, però senza riuscire davvero a romperlo.
Lo sguardo di Altea strappò un sorriso accennato al cavaliere, che comprese bene come quell'intimità fra loro era concreta.
Lei avvertì poi il modo in cui il suo toccare i bruni capelli di lui suscitasse il compiacimento del tenebroso Afragolignonese.
Si, decisamente gli piaceva essere toccato da lei, ora che la mano era scesa sul volto di lui.
“Vedrete, madama...” disse divertito il vecchio ed importuno servitore “... sarà un pranzo speciale.” Annuì. “Su, venite, il tutto è già pronto!”
Quel desiderio istintivo, fatto di sensi, di passione pura spinse in modo incontrollato Dacey a raggiungere il barone per baciarlo, incurante di tutto e di tutti.
Un bacio a cui lui subito rispose, stringendo a sé la ragazza.
Un bacio che portò le loro labbra a diventare una cosa sola, ad assaporarsi a vicenda, ad avvertire il medesimo ardore e perdersi in un unico respiro.
Un bacio caldo, ardente, dove i sensi si rincorrevano con le loro lingue, intrecciandosi ed incatenandosi l'una all'altra, per poi schiudersi e lasciarsi, ricominciando da capo ogni volta.
Un bacio che sembrò un sortilegio, un incanto, un atto di magia.
Una magia libera, senza limiti, né freni, né morale.
Un bacio lascivo ed allo stesso tempo passionale.
Un bacio animato dal lato più oscuro e misterioso dell'amore.
Quell'amore che non giudica, non condanna, ma chiede solo di essere vissuto a pieno.
Per sempre.
Come da sempre Dacey e Minsk si conoscevano.
“Più tardi...” disse lui sulle labbra calde di lei “... al crepuscolo, ti condurrò con me...”
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Lady Gwen
17-05-2018, 19.08.55
Ci inoltriamo in quel cunicolo buio, claustrofobico, umido, pieno di insetti disgustosi di ogni sorta.
Non mi ci sarei mai nemmeno avvicinata se non fosse stato per cercare Ivan.
"Sì beh, è un posto terribile..." commentai.
Poi, un gemito soffocato, dal fondo dell'antro.
"Hai sentito?" agitata ad Elv "Ivan! Ivan, sei tu?" a voce alta, affrettando il passo per capire di chi si trattasse e sperando che lui stesse bene.
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Altea
17-05-2018, 19.10.12
I nostri occhi non si scostavano nei nostri sguardi vicini, potevo notare bene il compiacimento di lui e lui poteva notare quanto io corrispondessi tutto questo..oh si, questo Palazzo decadente era rifiorito a nuova vita e forse pure il mio animo e cuore buio e dannato dalla maledizione della Dama Nera.."Io e milord arriviamo subito, dobbiamo solo dirci una cosa tra noi...aspettate" e senza remore mi avvicinai alle sue labbra e lo sguardo parlava da solo e a bassa voce dissi.."Ora...baciami se lo vuoi..prima che sia troppo tardi" dominata non più dalla maledizione ma dal mio cuore che pulsava a nuova vita, era come rinascere, diversa e piena di vita.
Dacey Starklan
17-05-2018, 20.02.40
Mi sentivo così libera quando ero con lui, libera da ogni costrizione, dal giudizio e dalla morale, libera persino da me stessa.
Libera dalla Dacey mediocre, sottomessa e fragile.
Ora ero solamente la versione migliore di me stessa.
La versione che da sempre sentivo spingere per emergere e che tutti avevano sempre tentato invece di sopprimere.
Tutti tranne il Barone.
Lui mi capiva, da sempre. Da sempre Lui aveva compreso la mia natura, l’aveva osservata crescere fino a fiorire come una magnifica rosa nera.
Un bacio infinito era quello che ci stavamo dando, come infinito era l’amore che ci univa, andando oltre i confini del tempo e dello spazio, andando oltre persino alla mia comprensione.
Non ci avevo pensato, semplicemente avevo amato, come desideravo, chi desideravo da sempre.
“ Aspetterò con ansia quel momento...”
Replicai a bassa voce, portando una mano sul suo volto così pallido ma tanto virile e accattivante.
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Guisgard
18-05-2018, 00.41.30
Gwen ed Elv seguirono quei gemiti.
Più si avvicinavano, più quelli sembravano simili a lamenti.
Raggiunsero infine il fondo dell'antro e videro qualcosa di terribile.
Ivan, torturato a sangue, che gemeva dolorante ai piedi della parete rocciosa, incatenato ad una pietra sul terreno.
Quella carezza di Dacey ed il barone che restò a guardarla negli occhi.
Uno sguardo penetrante, capace di arrivare fino al suo cuore ed alla sua anima.
“Che il crepuscolo giunga presto...” disse lui pianissimo, con tono basso, caldo e virile.
“Mio signore...” arrivando il Maresciallo.
“Cosa?” Minsk senza voltarsi.
“Il saltimbanco...” l'altro “... era un impostore... il suo nome era Reddas... un ribelle... probabilmente era qui per uccidere voi... è stato appena giustiziato... il suo corpo sta pendendo dalla torre più alta del palazzo. Era riuscito ad arrivare qui ingannando mia sorella. Ora non potrà più ingannare nessuno.”
“Ottimo.” Annuì Minsk.
Lady Gwen
18-05-2018, 00.49.12
Sembravano lamenti di dolore, profondo e ad ogni passo speravo di sbagliarmi e di allontanare quel pensiero dalla mia mente.
"Ivan!" urlai, con tutto il fiato che avevo.
Lo vidi lì, torturato a sangue e bloccato da quelle maledette catene.
Corsi verso di lui, spezzai quegli anelli che lo bloccavano e lo strinsi forte a me.
"Chi ti ha fatto questo?" sussurrai, distrutta, più come un pensiero ad alta voce che come domanda.
Poi frugai fra le pieghe del mio abito e presi la boccetta viola.
La portavo sempre con me perché non si poteva mai sapere.
La aprii e feci scivolare quel liquido oltre le labbra di Ivan, perché sapevo che i miei poteri non sarebbero bastati e speravo che funzionasse.
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Guisgard
18-05-2018, 00.58.13
Nel vedere Lys cambiare posizione, mettendosi in quel modo così provocante e lascivo sul letto, Aegos sentì il sangue andargli a fuoco.
Era acceso dalla passione, ma ora stava superando ogni limite di sopportazione e morale.
Si avvicinò allora alla bellissima padrona, ora diventata così mansueta ed accondiscendente, che gli dava le spalle in una posa che avrebbe reso sporca anche la coscienza del più ingenuo degli uomini, accarezzandole con una mano le natiche sode e bombate, per poi far scivolare le dita nel suo sesso caldo, umido ed accogliente.
Una carezza lussuriosa, invadente, profonda, sozza.
Con l'altra mano invece aveva in pugno il suo spadone che brandiva orgoglioso ed eccitato, stringendolo forte come si fa con la solida elsa di un'arma prima di brandire un colpo potente e definitivo.
Icarius guardava tutto ciò perso di eccitazione, insoddisfatto e frustrato dal non poter partecipare, né toccare.
“Fila via, ragazzino...” disse a lui un Aegos alterato dalla lussuria “... fila via che lo zio e la zia devono leggersi un libro adatto solo ai grandi...”
Il giardiniere restò come inebetito a fissarlo.
“Vattene!” Gridò infervorato lo stalliere.
Icarius allora, nudo ed eccitato, raccolse la sua roba e corse via, quasi spaventato.
“La padrona è pronta?” Aegos a Lys, come il boia che fissa la sua vittima.
E gli occhi accesi di passione di lui erano in quelli chiari e famelici di lei, meravigliosa ed oscura padrona delle sue fantasie più perverse.
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Dacey Starklan
18-05-2018, 01.09.46
Continuai ad accarezzargli il viso, incatenata al suo sguardo.
“ Vorrei che fosse già il tramonto, per poter stare con te...”
Appoggiai la mia fronte alla sua, respirando a pieni polmoni il suo profumo inebriante.
“ Staremo insieme amore mio e allora...”
Ancora una volta fummo interrotti, questa volta da mio fratello.
Ascoltai con attenzione e replicai con tono freddo e distaccato.
“ Ha avuto ciò che meritava
Sono stata indulgente con lui ma evidentemente pensava di poterne approfittare.
È una fortuna che sia stato preso, prima che potesse compiere qualche folle gesto...”
Quindi più piano, solo al Barone, con dolce voce suadente.
“ Non gli avrei mai permesso di arrivare a te, amore mio.”
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Guisgard
18-05-2018, 01.19.02
Il barone guardò Dacey e sorrise lievemente.
Un gesto intimo e sensuale.
Ma vi era il Maresciallo e i due amanti non potevano indugiare oltre.
“Oggi è giorno di udienze, mio signore.” Disse il Maresciallo. “Venite, alcuni dei vostri vassalli vi attendono nella sala grande.”
“A dopo, madama...” Minsk sfiorando con un bacio la mano di Dacey, accarezzandole la pelle per un istante con la lingua calda “... a dopo...” fissandola.
Poi andò via col Maresciallo e lasciando la ragazza con in mano la lavanda.
Senza indugiare oltre, il cavaliere guardò Altea negli occhi, si avvicinò alla sua bocca e la fece sua.
La baciò con impeto, trasporto, foga, come se non assaporasse le labbra di una donna da tempo, da una vita intera.
Un bacio che divenne subito ardente, inumidito dai fiumi della passione, animato da un gioco di lingue che si rincorrevano l'una sull'altra.
Un bacio quasi magico, che sembrò destare il castello diroccato dalle ombre di antichi e dimenticati incanti.
“Eh, l'amore...” disse sorridendo il vecchio custode fermo a guardarli.
Gwen liberò Ivan da quelle catene, senza attendere che Elv potesse aiutarla.
Poi diede al suo amico alcune gocce dell'unguento del barone.
In pochi istanti il vampiro ferito sembrò riprendere.
“Ivan...” disse Elv “... chi ti ha fatto questo?”
“Sono stato io.” Una voce fredda alle loro spalle.
Lady Gwen
18-05-2018, 01.27.04
Per fortuna Ivan si riprese e a quella domanda mi voltai all'istante, volendo guardare in faccia la bestia che lo aveva ridotto in quello stato, perché di sicuro non sarebbe uscito vivo da qui.
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Non capivo più niente, ero completamente folle, persa, mi ero voltata nell'estasi più totale, nella perdizione più assoluta.
Sentivo tutto il mio corpo fremere, in quella posizione così lasciva, così proibita, così calda ed invitante.
Ogni istante era una tortura, ogni momento di quell'attesa terribile un tormento, gemevo piano, supplicando quasi l'esaudimento di quel desiderio ormai incontrollato che aveva preso ogni parte del mio essere, l'aveva sconvolto fino a farlo impazzire, non renderlo più lo stesso, farlo morire e rinascere mille e mille volte. Ancora e ancora.
Sentivo la sua mano su quel membro ormai pronto, che sapevo bene fremeva quanto me, quanto la mia intimità pulsante, calda e umida.
Ma poi, tutto intorno a me iniziò a vorticare di nuovo, il mondo scomparve ed esistette solo il piacere, quel piacere così assoluto da farmi perdere letteralmente il senno.
La sua mano era entrata di nuovo in me, e io non riuscivo a trattenere le grida, nè volevo trattenerle a dirla tutta.
Le sue mani si muovevano in me in un modo così abile, così intenso, da farmi gridare in un modo incontrollato, forte.
La mia voce sovrastava la sua, le mie grida risuonavano nella locanda, forse anche nel borsco e a Monsperone stessa.
Ma non mi importava, non mi importava nulla di tutto ciò, niente di niente.
Pensavo solo a lui, a quella mano, a quel piacere... no, non pensavo nemmeno, godevo e gridavo e basta.
Sentii come in lontananza Aegos che mandava via Icarius, ma ero troppo soggiogata dal piacere per intervenire, ero così persa da non riuscire a muovermi e nello stesso tempo non riuscire a stare ferma.
Era meraviglioso, ero compleramente in estasi, una sensazione che la mia vita dissoluta non mi aveva mai concesso.
Poi il ragazzo se ne andò e io voltai lo sguardo a cercare quello azzurro di Aegos.
"Ehi, quello era il mio giocattolino..." con aria divertita, ma la voce e lo sguardo stravolti dal piacere incontrollato e insopportabile delle sue mani.
Poi quel tono, quella voce, e improvvisamente esistemmo solo noi al mondo, di nuovo.
"La padrona è sempre pronta, Aegos..." fissandolo con occhi famelici, caldi, lussuriosi e appassionati "...per una bella cavalcata!" aggiunsi, abbassando lo sguardo fino a cercare quella virilità così meravigliosamente eretta e prorompente che bramavo infinitamente dentro di me.
O forse, per la prima volta, bramavo molto più di quello in me...
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Dacey Starklan
18-05-2018, 01.38.48
Sentii che un pezzo della mia anima mi veniva staccata e portata via, dovendomi allontanare dal Barone
Ma era giorno e alla luce del sole dovevano ancora sforzarci e fingere per le apparenze.
“ Voi signori avete sempre così tanto da fare... Vi auguro una buona giornata di proficuo lavoro.”
Tremai impercettibile al tocco della sua lingua sulla mia mano ma dovetti riprendermi subito dinanzi a mio fratello.
“ Buona giornata, grazie per esserti occupato di quel criminale.”
Salutando anche mio fratello con un consueto bacio sulla guancia.
E li guardai andare via, il Barone con il mio pezzo d’anima ormai indissolubilmente legata alla sua.
Mi era rimasta la lavanda, portai alle mie narici il fiore e poi lo sistemai tra i capelli.
Allora, rimasta sola, provai il macabro desiderio di veder il corpo penzolante di Reddas.
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Guisgard
18-05-2018, 01.51.13
Gwen ed Elv si voltarono di scatto verso la voce alle loro spalle.
“Si, sono stato io.” Disse Nikolaj con un ghigno. “E la cosa interessante è che tutto questo altro non è che una trappola per tutti voi.”
“Per...” ansimando Ivan “... perchè ci fai questo?”
“Perchè il mio maestro mi ha promesso ciò che voi poveri inetti non avrete mai.” Ridendo Nikolaj.
“Aspetta...” fissandolo con rabbia Elv “... sei stato ad uccidere Tatiana, Roze, oltre che Marko ed Isabel, vero?”
“Centro, amico mio!” Raggiando Nikolaj. “Ed ora completerò il tutto!” Con un lampo di malvagità negli occhi.
Aegos la guardò e sorrise.
Un sorrise misto ad un gemito.
Allora si avvicinò e finalmente soddisfò la lunga attesa di Lys.
“Ahhhhh... Lys...” disse lui in un lungo lamento di piacere liberatorio “... ohhh... si...” entrando dentro di lei, riempiendola tutta, affondando in lei il suo desiderio, insieme alla sua virilità.
Cominciò allora a muoversi piano, poi sempre più veloce, insistente, potente.
Iniziò una nuova folle cavalcata.
Lui la teneva per i fianchi, spingendo con forza il bacino contro le natiche di lei, facendola sudare, sussultare, gridare.
Allora si chinò sulla sua padrona.
“Baciami...” ansimando per lo sforzo che non cessava “... baciami... amore mio...” cercando le sue labbra.
Dal cortile si vedeva la torre più alta, da cui penzolava un cadavere incappucciato.
Era quello di Reddas, che per volere del Maresciallo doveva restare per tutto il giorno ad oscillare al vento, su tutta Monsperone come monito per ogni ribellione.
Dacey dal basso poteva vedere il corpo senza vita del vendicatore fallito e maledetto.
Lady Gwen
18-05-2018, 01.57.12
Dovevo immaginarlo.
In tutto questo tempo, avrei dovuto immaginarlo.
C'era sempre stato lui di mezzo e io non avevo fatto nulla.
Poggiai Ivan su una roccia e mi alzai, lanciando una fugace occhiata ad Elv per fargli capire che ora era finalmente il momento di agire.
Poi un ruggito.
Poi, mi avventai sulla sua gola e morsi con ferocia inaudita.
Quell'odio che da secoli provavo verso di lui.
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Dacey Starklan
18-05-2018, 02.00.37
Come accadde quando udii la tromba che annunciava la sentenza di morte, anche guardare quel cadavere suscitò in me una strana eccitazione
“ Io avevo tentato di avvertirvi... “
Mormorai, lo sguardo rivolto verso l’alto sempre al corpo senza vita.
Era la prima volta che osservavo un cadavere così a lungo ma soprattutto, che non ne avevo ribrezzo.
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Guisgard
18-05-2018, 02.06.39
Gwen lo aggredì, ma qualcosa la respinse, facendola finire rovinosamente contro la parete di pietra.
Nikolaj rise.
“Sciocca...” disse con disprezzo “... il potere del maestro è infinitamente più potente di ciò che tu potrai mai essere.”
“Bastardo!” Gridò Elv.
“Avanti, sono clemente...” Nikolaj “... vi ucciderò insieme.” Divertito.
Dacey restò a lungo a fissare il cadavere penzolante di Reddas dalla torre.
Verso ora di pranzo Silvia venne da lei, invitandola a prepararsi.
Il pasto si sarebbe consumato nel salone interno del palazzo.
Lady Gwen
18-05-2018, 02.15.58
Sbattei contro la parete di pietra, ma mi rialzai.
Anche se fossi morta, non lo avrei fatto senza combattere.
"Potere..." dissi, guardandolo "Se basta uno spiraglio di sole per polverizzarti, quanto credi sia grande il potere che ti ha dato? Hai avuto bisogno di questo per illuderti di contare qualcosa, ma sei stato sempre mediocre e miserevole. Non ti distoglierò dalla tua illusione, ma di sicuro per me sei solo patetico" continuai.
Speravo che Elv cogliesse il momento, attaccandolo alle spalle, perché ora ogni istante era prezioso per noi e non saremmo morti qui per mano di quel bastardo.
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Eccolo, finalmente.
Chiusi gli occhi nel sentirlo scivolare in me, nel sentirlo affondare, riempirmi tutta, fino in fondo.
Era meraviglioso, era incredibile, una sensazione così unica, come se il mondo intero si fosse fermato per permettermi di assaporare appieno quella sensazione, quel momento di puro godimento.
"Ahhh.." gemetti a mia volta, un suono liberatorio, mentre gli occhi si spalancavano e si voltavano per cercare i suoi, così folli e vicini ai miei.
Ma poi iniziò a muoversi, a prendermi con forza sempre crescente, con un desiderio disperato come il mio, con una passione incontrollata e folle.
Mi muovevo con lui, spingendo il bacino contro il suo membro come a volergli dire che volevo di più, che non mi bastava mai, che non mi sarebbe mai bastato, che volevo tutto di lui, e lo volevo in quel momento, fino in fondo, fino alla parte più nascosta della mia anima, sempre che ne avessi una.
Quella corsa folle, selvaggia, fatta di passione incontrollata, di desiderio assoluto, era qualcosa di incredibilmente meraviglioso.
Più lui spingeva più gridavo, e gridavo ancora e ancora e ancora.
Poi quelle parole, mi voltai a guardarlo negli occhi.
Le mie labbra erano già vicinissime alle sue, quando mi bloccai... quelle parole.
Amore mio...
Nessuno mai mi aveva chiamato così.
Nessuno. Mai.
Spalancai gli occhi, fissandolo negli occhi.
Sì, avevo sentito i suoi pensieri, ma ora... sentirlo dire dalle sue labbra ea qualcosa di così strano per me, così nuovo, così bello.
Sì, era davvero bello, una sensazione unica, sentivo il cuore battermi sempre più forte nel petto.
Chi mai avrebbe potuto amare me?
Io non ero fatta per essere amata, Clio se proprio prioprio, ma io?
Eppure il mio cuore esplodeva sempre di più, i miei occhi brillavano di una luce nuova, unica e speciale.
Solo nostra.
Erano emozioni così forti che riuscivano a sopraffarmi, e lui poteva vederli, non aveva i miei poteri, certo, ma ero sicura che i miei occhi erano talmente trasparente che avrebbe capito ogni cosa, che era tutto nuovo per me, nuovo e bellissimo.
Sentii una lacrima che voleva uscire, e a quel punto fu troppo.
Che mi stava succedendo?
I miei occhi si fecero immensi, quasi rabbiosi, rossi, carichi di passione.
Per tutta risposta lo baciai.
Quel bacio era la risposta migliore a quelle domande che nessuno dei due aveva il coraggio di fare all'altro, ma che erano tacita nei nostri sguardi e nei nostri corpi intrecciati.
Quell'amplesso meraviglioso continuava, mentre però le nostre labbra erano incatenate da quel bacio infinito.
Dacey Starklan
18-05-2018, 02.25.52
Persi il controllo del tempo, impegnata ad osservare il corpo di Reddas.
Rimasi ferma ad osservarlo penzolare, guardai alcuni uccelli che vi ci si posavano sopra, beccandone alcune parti.
“ È già l’ora di pranzo?”
Domandai stupita quando venni raggiunta da Silvia.
La seguii e mi cambiai, indossando un abito scuro, probabilmente non il più adatto per un pranzo ma non mi importava.
Volevo solo quel colore nero brillante sulla mia pelle.
Allora raggiunsi il salone, notando di essere effettivamente affamata.
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Guisgard
18-05-2018, 02.41.32
Nikolaj rise guardando Gwen.
“Aspetta...” disse Elv “... aspetta... risolviamola tra noi... io e te...”
“Perchè dovrei, sciocco?”
“Se sei forte come dici avrai in breve la meglio, no?” Elv. “Poi potrai finire il tuo lavoro.”
“Cosa intendi?”
“Ti sfido a duello...” fissandolo Elv “... io e te... da soli...”
Silvia aiutò Dacey a prepararsi.
Raggiunsero poi insieme il salone per il pranzo.
Qui tutto era pronto, col il Maresciallo, Fagianus ed il barone che attendevano la ragazza.
Nel vederla entrare subito gli occhi di Minsk la catturarono, guardandola per tutto il tempo che lei giungesse a tavola.
“Sempre incantevole, madama...” disse il barone baciandole la mano.
“Direi di cominciare con un brindisi...” il Maresciallo “... alla morte di quel cane di Reddas!”
“No, brindiamo alla bellezza, non alla morte...” fece il barone “... brindiamo piuttosto a lady Dacey... fiore di Monsperone...” alzando il calice e guardando la ragazza con insistenza.
Lady Gwen
18-05-2018, 02.47.00
No.
No, Elv stava sbagliando tutto, no.
Perché non lo aveva attaccato alle spalle così da permettermi di finirlo?
A duello, poi.
Nikolaj, da nobile, aveva ricevuto un'educazione in merito, ma Elv?
"La questione riguarda tutti"mi intromisi io "E se Nikolaj è convinto di poterci far fuori tutti insieme, non vedo perchè togliergli il piacere. No?" guardandolo con aria di sfida.
Speravo di poter evitare il duello in questo modo, perché potevamo farcela se collaboravamo, ma dovevamo essere coesi e compatti.
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Dacey Starklan
18-05-2018, 02.52.27
C’era qualcosa di inspiegabile ma meraviglioso nell’essere osservati così intensamente dall’uomo che si ama e che ti ama.
Lo sperimentavo per la prima volta grazie a Lui e mi sembrava che ogni altro sguardo ricevuto prima d’ora, da chiunque, non avesse il minimo valore.
Sentirmi guardata da lui, esplorata nelle espressioni del mio viso e nelle forme del mio corpo testimoniava la voglia che lui aveva di me, sempre famelico e appassionato.
Ed io, nel guardarlo a mia volta, svelavo la mia voglia di saziare la sua fame.
Era un costante scambio di sguardi, un parlare silenzioso che ci legava anche in presenza di altre persone, che divenivano piccole, insignificanti a confronto di Lui e dei suoi occhi magnetici.
Raggiunsi il tavolo, ogni mio passo sotto il vigile controllo del Barone, ed andai a sedere proprio accanto a lui.
Solo allora, avendolo vicino, ritrovai il pezzo di anima che mi mancava, quello che stava legato a doppio filo con l’anima di Minsk.
“ Si, un brindisi!”
Con voce allegra, prendendo subito il calice e levandolo in alto.
Brindare alla morte di qualcuno, poteva apparire macabro ma non potevo certo dirlo io che ero rimasta a lungo ad osservare il morto.
Tuttavia il Barone corresse mio fratello, proponendo di brindare a qualcosa di più bello e vitale.
A me, alla mia bellezza.
Quella sua dedica mi fece ribollire il sangue nelle vene e dovetti appellarmi al mio più forte autocontrollo per impedirmi di baciarlo lì, dinanzi a tutti.
“ Siete sempre così galante con me, non posso che ritenermi una donna fortunata per aver catturato il vostro sguardo.”
Sapevo che mio fratello sarebbe rimasto estremamente compiaciuto, povero sciocco, non aveva compreso che il legame tra me e il Barone andava ben al di là delle sue subdole manovre politiche, che andava al di là del potere e delle alleanze famigliari.
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Guisgard
18-05-2018, 03.11.16
Tra corpi sudati, gemiti incontrollati, grida di piacere, l'odore delle lenzuola bagnate, il letto diventato ardente.
Poi la foga di lui nel possederla, l'avidità di lei nel volerne sempre di più.
E in quell'amplesso amorale, perduto, lascivo e depravato, quel bacio.
Preceduto da quelle parole.
Parole d'amore.
I due si baciarono, senza smettere di possedersi, di godere, di penetrare l'uno nell'altra.
Caddero fra le lenzuola abbracciati, continuando quella danza di corpi arroventati.
Si baciavano, si toccavano ovunque.
Più e più volte.
“Ti amo...” disse baciandola lui.
Ed infaticabile continuava a farla godere, a soddisfarla.
A lungo continuarono, senza pudore e senza preoccuparsi del mondo fuori da quella camera.
E così, insieme, raggiunsero il piacere più alto.
Un orgasmo unico, profondo, travolgente, totale.
Le loro mani si strinsero, le dita si intrecciarono.
Gemettero insieme, ansimando forte.
Aegos la baciò per impedirle di gridare.
Ma Lys avrebbe voluto gridare forte, con tutta l'anima.
Alla fine, stravolti, persi, caddero addormentati in un rilassante abbraccio.
“No, potrebbe ucciderci tutti e tre.” Disse Elv a Gwen. “Non è più un semplice vampiro.”
“Esatto.” Ridendo Nikolaj. “E lo dimostrerò...” allora soffiò su di loro.
Un attimo dopo persero i sensi e fu solo buio.
Il brindisi ed il vino finì nei loro calici.
Poi cominciò il pranzo.
Dacey sentiva lo sguardo di Minsk su di lei.
Su ogni piega del suo corpo, su ogni fattezza del suo viso.
Uno sguardo insistente, caldo, virile, profondo.
Uno sguardo che sembrava volerla spogliare all'istante, strappandole ogni parte di quell'abito, metterla sul tavolo e farla impazzire, perdere, stravolgere.
Il Maresciallo chiacchierava di politica, di tasse e del suo odio per i chierici.
Fagianus annuiva, proponeva, sottolineava, ideava.
Mangiavano e parlavano, col barone che a cadenza quasi regolare interveniva.
Il suo sguardo però non lasciava mai Dacey.
“Immagino” disse ad un tratto Minsk “che lady Dacey trovi noiosa questa discussione. Direi dunque di coinvolgerla... parlateci di come avete trovato Monsperone. Vi piace? Vi ispira? Vi trovate come fosse casa vostra, madama?” Guardandola con un sorriso.
Lady Gwen
18-05-2018, 03.17.11
Non ebbi il tempo di oppormi e rispondere che persi i sensi.
Era dunque così che finiva la mia esistenza sulla terra, dopo mille lunghi anni?
Buffo, era proprio vero che la vita poteva andarsene in un soffio...
Riuscivo anche ad essere sarcastica, strano visto che ormai stavo salutando la mia esistenza.
Avevo comunque la consapevolezza di aver vissuto, amato, amavo Elv più di quanto si potrebbe mai amare al mondo e quel era un bel pensiero per andare via.
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Guisgard
18-05-2018, 03.25.05
Pian piano Gwen aprì gli occhi.
Era seduta su una sedia nel salone della torre, ben legata con una catena d'argento, probabilmente incantata e quindi indistruttibile.
Accanto a lei ancora svenuti stavano Elv ed Ivan, anch'essi legati.
Lady Gwen
18-05-2018, 03.29.00
Aprii gli occhi con stupore.
Ero viva?
Molto strano.
Ed ero legata ad una sedia, con una catena presumibilmente d'argento.
A questo avremmo pensato dopo.
Intanto, Ivan ed Elv erano ancora senza sensi e anche loro erano legati.
Dove accidenti era quel bastardo?
Cosa stava architettando?
Oh, solo uno di noi due sarebbe uscito vivo da questa guerra.
E di sicuro non sarebbe stato lui.
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I nostri corpi uniti l'uno all'altra, in quell'amplesso che bruciava i nostri corpi e intrecciava le nostre anime.
Sentivo il cuore accelerare, lo sguardo perdersi nei suoi occhi, le braccia che lo cercavano, lo stringevano, lo volevano disperatamente.
Era meraviglioso, era tutto incredibilmente meraviglioso.
Lo sentivo in me, sentivo quelle spinte così vigorose, quell'eccitazione folle.
Mi beavo dei suoi gemiti, erano la cosa più bella che avessi mai sentito, non ne avevo mai abbastanza.
Ero come in uno stato di trance, come sospesa in un limbo meraviglioso dove esisteva solo il piacere, il nostro piacere, solo noi.
Solo noi...
Quella stanza era il nostro mondo, e tutto il resto non importava, esisteva solo quella viriltà che mi violava con forza e passione, quelle labbra che cercavano disperatamente le mie, per incatenarle in un gioco senza fine dove morivamo e rinascevamo insieme.
Solo noi...
Poi quelle parole, così belle, così speciali, così nuove per me.
Il mio volto era luminoso come mai lo era stato fino a quel momento.
"Oh Aegos.." sussurrai, baciandolo ancora, e strignendolo a me.
Era meraviglioso, incredibilmente meraviglioso.
Ci girammo, e rigirammo, il piacere era semrpe più intenso, e noi eravamo sempre più uniti, sempre più stretti in quell'abbraccio che ora era tutto il nostro mondo.
Sentii poi il mio corpo esplodere, mi aggrappai a lui, facendogli segno con gli occhi che ero lì, che ci ero vicina, che stavo per arrivare al culnine, che stavo morendo e volevo farlo sulle sue labbra.
Allora e solo allora lui si lasciò andare, in quel modo che adoravo, con quelle parole che annunciavano il suo orgasmo che divennero in quel preciso istante le mie preferite.
E poi lo sentii, esplose con me, fissandomi negli occhi, abbracciati e stretti.
Sentire quei gemiti forti, incontrollati era meraviglioso.
Ma poi lui mi baciò, per impedirmi di gridare, e io riversai in quel bacio tutta l'eccitazione, la voglia e tutto ciò che non potevo spiegare.
Finchè poi, sfiniti, non cademmo sul letto, stretti in quell'abbraccio che racchiudeva ormai tutto il nostro mondo.
Un'altra cosa nuova, nuova e bellissima per me.
Lì, stretta in quell'abbraccio meraviglioso, con la testa che poggiava sulla sua spalla, le braccia intorno al corpo, provavo qualcosa di unico, di magico, di incredibile.
Qualcosa che credevo non mi sarebbe mai stato concesso.
Perchè io.. io.. beh, ero io.
Alzai lo sguardo per vedere Aegos che cadeva addormentato accanto a me.
Dovevo dirglielo, dovevo dirgli la verità, anche se magari sarebbe scappato.
Non mi importava, in quel momento non mi importava di niente che non fosse lui.
Non volevo scappasse, certo, ma nemmeno farlo vivere in una bugia.
Mi sporsi verso di lui, lo baciai dolcemente, e mi abbandonai in quell'abbraccio che cullò tutti i miei sogni.
Provavo qualcosa di nuovo nel mio cuore, una sensazione strana ma bellissima, che custodivo gelosamente, di cui assaporavo ogni battito.
Ero felice, felice come non ero mai stata in vita mia.
E sua, immensamente sua.
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Dacey Starklan
18-05-2018, 17.04.09
I discorsi degli uomini.
Così mio padre, e mio fratello dopo di lui, definivano le conversazioni, a pranzo e a cena, tra gentiluomini .
Discorsi dunque a cui non ero mai stata ammessa.
Tuttavia ascoltavo, sempre, fin da bambina ascoltavo e incameravo ogni informazione utile.
Ma quel giorno invece neanche le mie orecchie sembravano voler partecipare ai discorsi da uomini.
Nella mia testa non entrava alcun suono, tutto il mio corpo era concentrato solo e soltanto sul Barone, e il suo sguardo.
Il suo solito sguardo famelico, che mi faceva morire dentro per poi rinascere un istante dopo, quello sguardo così audace come l’uomo che lo lanciava, quello sguardo che portava dritto alla perdizione.
Ah, se solo fossimo stati soli, anche in quella sala da pranzo, ignorando il pudore per lasciarci andare al desiderio dei sensi.
Quando mi sentii interpellare rimasi per un istante basita, sbattendo le mie lunghe ciglia e voltandomi quindi a guardare tutti e tre gli uomini a tavola.
Posai le posate con cui distrattamente stavo tagliando della carne.
La mia opinione, qualcosa che difficilmente qualcuno chiedeva proprio a me.
Questo dimostrava ancora una volta quanto di speciale ci fosse nel Barone.
Dimostrava di accettare ciò che gli avevo detto fin da subito, non volevo essere una donna sottomessa al proprio marito ma essere alla pari, perché insieme saremo stati più forti in quel mondo.
“ In realtà il silenzio non nasce dal disinteresse quanto dal mio interesse per l’ascolto.
Qual è la mia opinione?”
Feci una piccola pausa, volevo godermi l’attenzione di tutti i presenti rivolta soltanto su di me.
“ Ormai considero Monsperone come casa mia e come tale penso sia sempre necessario abbellirla, migliorarla, renderla più vivibile e produttiva.
Ritengo che sia necessaria una seria politica che disciplini il lavoro nei campi, con una fiscalità sul raccolto proporzionale alla reale disponibilità annuale delle messi.
La gente sta bene e non protesta quando ha la pancia piena quindi togliere loro la maggior parte del raccolto anche in periodi di magra, aumenta i malumori e porta alla bassa delinquenza con furti e bracconaggio.
In generale penso che limitarsi a reprimere senza risolvere il problema scatenante alla radice sia un modo miope di governare, perché è vero che il popolo obbedisce al padrone che teme ma lo fa ancora più volentieri con il padrone che ama.
Questo è ciò che penso.”
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Altea
18-05-2018, 20.57.50
I nostri occhi si intrecciarono in una miscela di improvvisa passione. Definire il motivo di quella esplosione amorosa non era possibile, non era certo per volere della Rosa Nera ma proprio del Destino.
Per anni mi ero arrovventata tra le fiamme di quella maledizione e ora la maledizione stessa mi donava qualcosa di splendido.
Il suo viso e le sue labbra sempre più vicine alle mie per poi fondersi in un unico bacio potente tale da rompere lo specchio dell'incanto che dalla nascita mi cingeva alle sue catene. Un bacio passionale e di amore e il mio corpo che aderiva al suo mentre continuavo a giocare coi suoi capelli in quel gioco di labbra e lingua e sospiri.
Udii la voce del servitore e guardai il mio cavaliere nei suoi intensi, enigmatici e mutevoli occhi azzurri.
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Guisgard
19-05-2018, 00.17.18
Gwen aveva ripreso conoscenza, a differenza di Elv ed Ivan, ritrovandosi incatenata a quella sedia come gli altri due vampiri.
Ad un tratto udì dei passi.
Arrivò allora Nikolaj nella sala buia.
“Eccoci alla fine del viaggio, amica mia...” disse con un sorriso sadico “... poteva essere diverso, andare in un altro modo ma il Fato ha voluto così... ora uno di noi morirà... tu... insieme a questi due disgraziati... fra un momento aprirò le finestre e la luce del Sole entrerà... sai, avrei potuto usare i paletti, un Crocifisso o anche qualche goccia di Acqua Santa... ma poi ho voluto fosse la luce ad uccidervi... perchè? Perchè è più lento... perchè soffrirete... morire piano lascia il tempo di pensare... e forse tu dovevi pensare molti secoli fa... invece di mandarmi via... peccato...” ridendo.
“Saresti stata una politicante perfetta, cara sorella.” Disse il Maresciallo a Dacey. “Dietrologia e populismo fuoriuscivano dalle tue parole come il latte da un formaggio fresco.”
Fagianus sorrise.
“Io invece trovo molto giuste le parole di madama.” Intervenne il barone. “Niente affatto banali, anzi. Sembra che una ragazza abbia idee più chiare di voi, miei degni consiglieri.”
Il Maresciallo e Fagianus si scambiarono un'occhiata alquanto turbata.
“Essere amato e non temuto, odiato, rispettato.” Continuò Minsk. “Amare...” fissando Dacey “... la cosa più difficile al mondo... conquistare terre, imperi... ma conquistare il cuore di una donna... questo è davvero difficile...” bevendo “... brindiamo all'amore, amici miei... quello vero... egoistico... ossessionato... assoluto... immortale... l'amore senza regole, né limiti... all'amore.” Alzando il calice.
Anche il Maresciallo e Fagianus alzarono i loro per brindare.
Altea baciò quel cavaliere e poi guardò nei suoi occhi azzurri e profondi.
“Suvvia, ora si va a tavola.” Disse ridendo l'inopportuno custode. “Altrimenti si fredderà ed andrà a male.” Annuì il vecchio.
“Si, ho molta fame...” il cavaliere fissando Altea negli occhi e poi le sue labbra ancora calde "... nel corpo e nel cuore..."
Quella notte di passione continuò anche per tutta la mattinata, fino a portare i due amanti a perdersi in quell'amplesso profondo, travolgente, assoluto, in cui le grida di piacere di Lys si confusero e fusero nei gemiti liberatori di Aegos.
Tutto in unico abbraccio, in un solo respiro, in un'estasi meravigliosa e devastante.
Lei guardò gli occhi azzurri di lui farsi grandi, chiari, alterati dal piacere e da quell'esplosione che invase la bella padrona nel profondo.
Poi caddero entrambi stremati e sudati fra le lenzuola.
Fu qualcuno che bussò alla porta a svegliare Lys.
Lei allora si ritrovò sola nel letto.
Quel letto ancora caldo, ma ora vuoto per metà.
Altea
19-05-2018, 00.24.53
A quelle parole sorrisi e poi mi alzai per seguire il servitore prendendo il cavaliere per mano.."Chissà in che sala si consumerà il pranzo" guardandolo e poi dissi sottovoce "Ora però dovrai dire il nome a colei che hai baciato e ti ha baciato...o non ti fidi di me?" guardandolo sempre nei suoi occhi.
Lady Gwen
19-05-2018, 00.26.41
Sentii dei passi e Nicolaj arrivò.
Ascoltai in silenzio il suo totale delirio.
"Perché allora non te la prendi solo con me, invece di coinvolgere anche loro? Vendicati, fai pure, sfoga il tuo stupido delirio di onnipotenza, ma lascia liberi loro. Anche perché, è alquanto chiaro che non mi pentirò mai della decisione che presi. Chiaro come il sole, proprio..." con sarcasmo, piegando appena il capo di lato.
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Dacey Starklan
19-05-2018, 00.31.59
Nessuna sorpresa, mio fratello non comprendeva il senso delle mie parole e le bollava senza porsi alcun interrogativo.
Lui che di fare politico aveva poco o nulla e che preferiva risolvere le questioni usando la spada.
Un atteggiamento contro il quale mi ero pronunciata contraria.
Perché avevo visto a cosa portava .
“ Naturalmente le mie sono solo parole durante un pranzo, l’esperto sei tu caro fratello.”
A denti stretti, come strette erano le mie labbra che sottili si piegavano in un falso sorriso di circostanza.
Continuava a sottovalutarmi ma presto avrebbe visto che cosa io ero veramente.
Il mio volto si trasformò immediatamente in un sorrisetto trionfante sapendo di avere l’appoggio del Barone e dovetti davvero trattenermi quando persino rimbeccò Fagianus e il Maresciallo.
Ancora una volta fui preda della voglia per Lui.
E poi quelle parole sull’amore...
Sorrisi, come se davvero avesse bisogno di conquistare il mio cuore quando mi ero già votata completamente a lui, anima e corpo.
Proprio in quell’amore senza regole e limiti che lui descriveva.
“ I vostri discorsi prima di un brindisi sono sempre affascinanti, e sempre così veritieri.”
Alzai il mio calice, in segno di approvazione e mi concessi qualche istante per godermi nuovi sguardi del Barone.
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Guisgard
19-05-2018, 00.40.55
Altea prese il cavaliere per mano ed insieme seguirono il vecchio custode che li condusse in una stanza per mangiare.
Si sedettero ed il vecchio servì loro il pasto.
Era tutt'altro che sontuoso, visto che nelle scodelle c'era della frutta secca e qualche bacca selvatica.
“Buon appetito, miei signori.” Disse il vecchio, per poi andare via.
“Poveretto, deve essere tutto matto.” Il cavaliere ad Altea. “Il mio nome?” Sorrise. “Perdonatemi, ma un voto fatto alla mia partenza mi impedisce per ora di pronunciarlo e rivelarlo. Vedete, ho perso tutti i miei beni per aver seguito in guerra il mio feudatario e per questo ho deciso di giungere qui a Sygma per vedere questo castello, il mio unico bene rimasto. Fino a quando non avrò preso possesso di questo luogo il mio voto mi impedirà di pronunciare il mio nome con onore.”
“Sciocca...” disse con disprezzo Nikolaj a Gwen “... ho giurato al mio padrone di uccidervi tutti...” legandosi una benda sugli occhi.
Allora si avvicinò alle finestre e cominciò ad aprirle, una dopo l'altra.
La luce del Sole così penetrò nella stanza, scaldando ogni cosa e dissipando tutte le ombre.
Alzarono tutti i loro calici, brindarono e poi continuarono il pranzo.
E per tutto il pranzo il barone non distolse lo sguardo da Dacey e solo a stento rivolse qualche fugace occhiata al Maresciallo ed a Fagianus per qualche loro intervento.
Poi il pranzo terminò e Minsk seguì il Maresciallo e Fagianus, dopo naturalmente aver salutato Dacey.
Silvia allora accompagnò la ragazza nella sua camera.
Qui un servo le portò un bigliettino da parte del barone.
Lady Gwen
19-05-2018, 00.49.07
Lo guardai senza mostrare alcuna emozione.
Mise una benda sugli occhi e poi aprì le tende, tutte, una dopo l'altra.
Era finita, ma andava bene così.
Avevo vissuto bene, avevo avuto Elv, ci eravamo amati intensamente, ci eravamo donati completamente l'uno all'altra, eravamo stati legati da un vincolo eterno, che andava oltre il tempo, oltre il mondo stesso, la vita e la morte, non avevo assolutamente nulla da rimpiangere.
"Ti saluterò l'inferno appena arriverò. Ci vediamo lì, caro" con tono sprezzante e un sorriso sereno.
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Altea
19-05-2018, 00.49.37
Rimasi a guardare il bel cavaliere misterioso ma annuii mentre addentavo della frutta secca.."E così sia...ditemi...una guerra...di cosa si tratta? Avete combattuto molto immagino".
Si ha combattuto molto..e combatterà per Amore...e vidi la Rosa Nera osservarci e una visione di una battaglia e sussultai.
Poi guardai il ragazzo.."Parlatemi anche del vostro antenato" rimanendo a fissarlo in quella immagine.
http://montrealfilmjournal.com/wp-content/uploads/M0000928.jpg
Dacey Starklan
19-05-2018, 00.58.04
Il pranzo proseguì e terminò, sempre con il Barone che mi concedeva il suo sguardo.
Era del suo sguardo che mi ero innamorata, giorno dopo giorno, fino a diventare completamente dipendente.
Quasi non avevo toccato cibo perché erano i suoi sguardi a bastarmi per sentirmi bene.
Finito il pasto mi congedai dai tre uomini, lasciandoli a nuove questioni sul governo e la gestione del potere, e tornai nella mia stanza.
Tante cose erano accadute da quella mattina e ancora più da quella notte.
Ma ciò che attendevo restava l’arrivo del crepuscolo.
Fui raggiunta da Silvia poco dopo e presi il biglietto che mi porgeva.
Lo rigirai tra le dita prima di aprirlo, dando le spalle alla ragazza, volendo leggere privatamente, essendo la nota scritta dal Barone stesso.
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Il sole mattutino che filtrava dalla finestra, illuminando il letto teatro dei nostri giochi più sfrenato.
Il ricordo di quella notte, delle sensazioni forti, della lussuria, della passione ma anche di tutto ciò che di nuovo e bellissimo mi aveva legato a lui.
I suoi baci, le sue carezze, le sue parole d'amore, e poi quell'abbraccio.
Quell'abbraccio che ci aveva accolto dopo la passione, la queste dopo la tempesta, quell'abbraccio che aveva reso tutto più vero, più unico, più nostro.
Mi svegliai felice e appagata come non lo ero mai stata, mi voltai verso di lui, sorridendo... ma lui non c'era.
Mi girai e rigirai nel letto, ma lui non c'era.
Un moto di terrore mi prese.
Era mattina.... era mattina ed ero ancora lì.
Mi ucciderà...
Ma in realtà sapevo che se il mio padrone avesse voluto punirmi, non si sarebbe limitato ad uccidermi.
Sobbalzai nel sentire che qualcuno bussava, mi alzai, indossai l'abito rapidamente e andai ad aprire, con il cuore in gola.
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Guisgard
19-05-2018, 01.04.24
Il Sole entrò, invase la stanza e Nikolaj si abbandonò ad una trionfante risata.
E a quelle parole di Gwen, con disprezzo, tirò un calcio alla sua sedia, facendola cadere pesantemente all'indietro.
Fatto ciò andò via.
Dall'abito di Gwen però rotolò fuori la fiala del barone, che finì contro le catene d'argento di Elv.
Si ruppe e sciolse un paio di anelli della catena.
Era un unguento magico ed aveva appena dissolto una catena incantata.
Lesto Elv si alzò e con la manica a proteggersi gli occhi corse verso le finestre, richiudendole tutte velocemente, per poi accasciarsi a terra un po' intontito dalla luce solare.
Anche il cavaliere cominciò a mangiare.
“La guerra” disse ad Altea “è bella solo nei poemi e nei romanzi. Nella realtà è fatta solo di distruzione, orrore e morte.” Mangiando. “Il mio antenato si chiamava Ruggero, della nobile stirpe degli Altavilla... seguì il duca Ardeliano qui a Sygma e per la sua fedeltà ottenne questo castello che ora è passato a me. Anche se devo dire è parecchio decadente...” guardandosi intorno “... e voi? Parlatemi di voi... siete sposata avete detto...” fissandola.
Dacey aprì il biglietto che così recitava:
“Quando il giorno e la notte tratterranno il respiro, lasciando il mondo in un breve crepuscolo incantato, trovati sotto la grande quercia reale del giardino.
Arriverò per portarti via.
Ti amo...”
Lady Gwen
19-05-2018, 01.12.01
Quel bastardo mi fece ribaltare con tutta la sedia.
Ero bloccata, completamente.
Qualcosa di inaspettato però era successo.
La fiala era caduta dal mio vestito, rompendosi e facendo uscire l'unguento, che aveva sciolto le catene di Elv.
Lui infatti, libero, era corso a chiudere le tende, ma poi si era accasciato a terra.
"Elv, stai bene?" lo chiamai, avrei voluto raggiungerlo, ma ero bloccata e non avrei potuto fare nulla.
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Dacey Starklan
19-05-2018, 01.13.55
Rimasi a fissare le parole scritte in una elegante calligrafia, quindi richiusi con attenzioni il biglietto e lo sistemai tra le stecche del mio corsetto, all’altezza del cuore.
Socchiusi gli occhi, per un attimo mi lasciai andare all’immaginazione, la mente già al crepuscolo, già davanti a me stava il mio amato, baciato dal rosso del tramonto.
“ Silvia, ti do il resto della giornata libera.
A domattina, ora va, prima che cambi idea.”
Non volevo nessuno che mi intralciasse, che notasse qualcosa e che mi impedisse magari di arrivare alla quercia nel momento prestabilito.
Volevo essere libera di raggiungerlo e di seguirlo, ovunque avrebbe voluto portarmi.
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Altea
19-05-2018, 01.14.25
"Ruggero della stirpe degli Altavilla...quindi un nobile molto Cattolico, discendente da una nobile stirpe, io credo voi lo assomigliate molto...si questo Palazzo è piuttosto diroccato, magari Voi sarete colui che riporterà la libertà in queste povere lande" sospirando.
Poi le sue parole e smisi di mangiare guardandolo in volto.."La mia famiglia, appunto, è Sygmese, una delle più importanti...la famiglia de Bastian. Si, mi hanno dato in sposa a un uomo orribile, sono fuggita da lui..mi prenderete per pazza...grazie ad un fantasma afragolignonese, magari potrei portarvi pure nella dimora dove sta" pensando se dirgli della maledizione o meno.."Mi hanno costretta a sposarmi perché mi ritenevano folle, sulla mia Casata incombe una Maledizione chiamata il "Tormento dei de Bastian" poiché è dovuta a una mia antenata detta la Rosa Nera...presumo ella fosse l' amante del vostro Ruggero d' Altavilla" mostrandogli finalmente il medaglione con l' effige del simbolo che il guardiano aveva visto pure "Il guardiano ha detto che apparteneva al suo padrone".
Non dissi altro per non turbarlo.."Per ottenere di nuovo i vostri averi...dovete eliminare il Barone" secca, senza complimenti "Ucciderlo, a voi la morte non fa paura no...ne avrete ucciso di cavalieri e uomini importanti, solo allora gli Afragolignonesi saranno vendicati" con moto di odio pensando a quell' uomo infame.
Guisgard
19-05-2018, 01.26.04
Lys aprì la porta e trovò il taverniere sulla soglia.
La guardava tutta, con aria lasciva ed un sorriso sudicio.
Probabilmente le sue grida di piacere erano echeggiate in tutta la taverna.
“Buongiorno, madama...” disse quasi sbavando “... ecco... è ora di pranzo e volevo accertarmi che la signora non avesse fame...”
“Si si...” disse alzandosi Elv da terra “... si, sto bene...” scuotendo la testa per destarsi “... ho chiuso le finestre appena in tempo...” raccolse allora la fiala rotta, ma ancora intrisa del serio e riuscì a tagliare la catena di Gwen e poi quella di Ivan.
“Sei stato grande, Elv!” Esclamò Ivan.
Silvia fu piacevolmente sorpresa dalle parole di Dacey.
La ringraziò e andò via.
Ora la ragazza poteva attendere il crepuscolo senza nessuno che la controllasse.
Il pomeriggio trascorse lento, ma l'attesa di quell'incontro era viva, pulsante in lei.
Al tramonto molti dei servi erano impegnati perlopiù nelle cucine del palazzo, mentre i soldati si dedicavano ai turni di guardia.
Alcuni di essi per ordine del Maresciallo calarono giù il cadavere penzolante di Reddas dalla torre.
Infine, finalmente, giunse un magico crepuscolo su Chanty.
Il cavaliere ascoltò attentamente Altea.
“Si...” annuendo “... sono qui per reclamare la mia eredità e sono pronto a battermi per i miei diritti.” Prese la mano di Altea. “Io non so molto di maledizioni, ma come avete ben detto la mia stirpe è Cattolica da sempre...” stringendo la mano di lei nella sua “... non conosco altri fantasmi, se non quelli dell'anima, che tormentano... ma se vorrete, io vi sarò accanto... non solo per combattere i vostri spettri, ma anche per liberarvi da quel matrimonio bugiardo...” guardandola negli occhi “... se vorrete...”
Sulla soglia c'era il taverniere, lo guardai un attimo perplessa.
Era ora di pranzo, sì... e Aegos?
Dov'era andato Aegos?
Una parte di me sognava ci fosse lui dietro la porta, con un vassoio pieno di leccornie per la colazione.
Dove sei?
Quella domanda rieccheggiò nella mia mente, ancora e ancora, attivando i miei poteri, cercandolo.
Dove sei?
Mi bastava vedere il suo viso, sapere che stava bene.
Dove sei?
Era così nuova per me quella sensazione di voler davvero sapere dove fosse, che cosa stesse succedendo.
Mi mancava, lo volevo, lo volevo vicino.
Ma era molto più di questo, volevo stesse bene, volevo saperlo al sicuro.
Era una sensazione così nuova e strana.
Mi resi conto che il locandiere mi stava ancora fissando.
"Oh grazie, siete molto gentile, il tempo di rendermi presentabile e scenderò..." sorridendo "Avete visto scendere il mio servo, per caso?" chiesi, già che c'ero.
Lady Gwen
19-05-2018, 01.33.23
Fortunatamente Elv riuscì ad alzarsi, il sole non aveva avuto il tempo di indebolirci troppo.
Sciolse le nostre catene e subito gli buttai le braccia al collo, baciandolo.
Eravamo ancora qui, vivi e stavolta avremmo lottato ancora di più.
"Sì, bravissimo" ripetei, sorridendo.
"Tu stai bene?" ad Ivan.
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Altea
19-05-2018, 01.33.51
La sua mano prese la mia mano, così esile e bianca ma che sapeva pure destreggiarsi bene con Volpe Ambrata e sorrisi con impeto.."Certo che voglio...a una condizione..che voi mi diate del tu.." e mi alzai lasciando la sua mano ma non per andarmene ma per avvicinarmi a lui e soavemente mi posi sulle sue ginocchia, il mio corpo aderente al suo.."Allora, dovrai pure combattere per Chanty o qui non potrai rimanere, il Maresciallo, che è pure braccio destro del Barone, ti farebbe fuori all' istante...quindi dovrai macchiarti o di una o due morti..io credo in te, come nel valore dei nobili e cattolici Altavilla" e lo baciai con passione "Io appartengo a te e non a quel Fulminaccio Casale che mi hanno obbligata a sposare" continuando quel bacio di sospiri.
Dacey Starklan
19-05-2018, 01.36.43
Guardai Silvia andare via e passai il resto del pomeriggio nella mia stanza, tentando di ingannare il tempo, ora leggendo, ora spazzolandomi i capelli allo specchio, ora passeggiando qua e là nervosa.
Di tanto in tanto gettavo una rapida occhiata alla finestra, per controllare il cielo e quando lo vidi finalmente imbrunire, avvertii ancora più tensione.
Decisi che era il momento di prepararmi, indossando un magnifico quanto aderente abito di pizzo nero come la più oscura delle notti.
Il palazzo era sempre pieno di persone, fortunatamente tutte molto indaffarate e questo mi permise di camminare fino alla quercia, il punto esatto indicato dal Barone, tranquilla e indisturbata.
Guisgard
19-05-2018, 01.56.35
“No, madama...” disse il taverniere a Lys “...pensavo fosse ancora qui con voi...” sorridendo lascivo “... in verità ho visto il ragazzo che correva via, ma qualche ora fa...l'altro... quello vestito da stalliere non è mai uscito da questa stanza...” guardandola tutta, rammentando come gridava fino a poco prima.
Intanto lei cercava Aegos.
Lo cercava con la forza dei suoi poteri e con la disperazione di una solitudine ora insopportabile, che faceva male.
Ma nulla.
Non vide nulla.
“Si, sto bene...” disse Ivan a Gwen.
“Mi chiedo ora dove sia andato quel verme di Nikolaj...” mormorò Elv “... fuori è giorno, dunque sarà ancora nella torre immagino...”
Il cavaliere rispose al bacio di Altea.
Un bacio caldo ed appassionato, stringendo a sé il bel corpo di lei, seduta sulle sua ginocchia.
“Prima voglio affrontare tuo marito...” disse piano sulle labbra di lei “... subito... ardo di gelosia nel sapere che lui può vantare diritti su di te...” fissandola.
Dacey scese nel giardino, abbigliata degli stessi colori della notte, in quel vestito aderente e scuro che disegnava e modellava in maniera superba il sensuale corpo della ragazza.
Nessuno la notò, quasi come se il crepuscolo fosse intriso di un qualche incanto, un sortilegio che l'avesse resa simile ad un'ombra.
Come un'antica strega raggiunse la grande quercia reale, coi suoi rami frondosi e divaricati come lunghe braccia verso l'infinita vigila di quella notte.
Arrivò ed attese.
Allora un'ombra emerse dai giochi del chiaroscuro, dai tratti vaghi.
La guardava con occhi luminosi e rossi.
Gli stessi del barone.
Cominciò ad avvicinarsi, fino a mostrarsi alla ragazza.
Era un lupo.
Un grosso lupo nero come la notte.
La raggiunse e le sfiorò la mano con la lingua, in un gesto affettuoso.
Poi, come a voler farsi seguire, la condusse via, fuori dal palazzo e poi da Monsperone.
Verso il bosco, verso la notte e verso tutti i suoi misteri.
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