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Visualizza versione completa : La leggenda della Pieve di Monsperone


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Lady Gwen
19-05-2018, 02.00.17
"Infatti. Dobbiamo riuscire a coglierlo di sorpresa ed essere un passo avanti a lui, così da avere la meglio. Non mi interessa nient'altro ora, se non farlo fuori" con rabbia.

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Altea
19-05-2018, 02.01.05
Fu un bacio travolgente e poi seguirono quelle parole di ardore e rimasi un attimo perplessa, mi tornò in mente Furio acceccato dalla gelosia, al tempo voleva uccidere Fulminaccio e io ero una ragazza che non aveva mai affrontato il mondo, tutto quello trascorso, la cattiveria di quel marito violento che pure, forse, uccise lo stesso ragazzo non colpevole mi portò ad un impeto di vendetta.."E sia....liberami da lui" e lo dissi con convinzione perché mai come ora provavo un sentimento libero e pieno.

Dacey Starklan
19-05-2018, 02.08.56
Quale fosse la nostra meta non lo sapevo, eppure io aspettavo sotto a grande quercia reale, pronta a partire.
Partire ovunque il Barone avesse desiderato portarmi.
Rilessi il suo biglietto, giusto per essere certa di non aver sbagliato qualcosa nelle indicazioni.
Ed attesi ancora fino a quando mi ritrovai quegli occhi.
Quegli occhi che valevano tutto per me.
Ma rimasi sorpresa trovandomi dinanzi un lupo.
Rammentai il lupo che aveva fatto spavento al mio cavallo , facendomi cadere e smarrire la via.
Il grande lupo nero però non mi faceva paura, avvertivo in lui qualcosa di famigliare e non ritrassi la mano quando si avvicinò per leccarmene il dorso.
Quasi fosse una sorta di baciamano animale.
Gli sfiorai un orecchio prima di decidermi a seguirlo, dovevo seguirlo perché lo dicevano i suoi occhi.
Oltre le mura, lontano dalle case, lontano dalla civiltà fino a inoltrarci nei meandri più oscuri del bosco.


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Guisgard
19-05-2018, 02.22.54
“Si.” Disse Elv a Gwen. “Cerchiamolo, ma stiamo attenti.”
“Come procediamo?” Ivan.
“Dividiamoci...” rispose Elv “... ma facciamo attenzione...”
Allora si divisero, cercando ciascuno in una zona diversa della torre.



“Si.” Disse deciso il cavaliere ad Altea. “Andiamoci ora...” fissandola “... ci presenteremo lì con un piano... tu fingerai di tornare da lui, io sarò travestito...”



In breve Dacey si ritrovò nel cuore del bosco immerso in un imbrunire incantato.
Il lupo era davanti a lei a guidarla.
Raggiunsero una vecchia costruzione decadente, antica come poche altre costruzioni di quelle terre.
Antichi riti furono svolti in questo luogo secoli prima.
Il lupo ululò in modo sinistro, per poi entrare nella capanna diroccata.

Clio
19-05-2018, 02.24.33
Niente.
Niente di niente.
Lui non c'era, non c'era in nessun posto, e un terrore oscuro e atavico si impossessò di me.
Dove sei?
Dovevo trovarlo, dovevo trovarlo assolutamente.
Dove sei?
Era così strana quella sensazione, così nuova.
Mi mancava, mi mancava l'aria.
Dovevo trovarlo, qualunque cosa fosse accaduta, dovevo trovarlo.
"Bene, grazie!" congedai spiccia il locandiere, chiudendo la porta.
Non avevo tempo per lui ora, non avevo tempo per niente e nessuno.
Dovevo trovare Aegos, a qualunque costo.
Usai la magia per far apparire degli abiti più consoni.
Un abito blu, leggerissimo e impalpabile, con una gonna in seta, e una scollatura ampia, provocante, bellissima, che faceva ben risaltare il mio seno.
Ma nemmeno di quelli mi importava granchè.
Dovevo capire che cosa fosse successo, dove fosse ora lui.
Di una cosa ero certa, era il mio padrone il responsabile di tutto quello.
In quel caso sarebbe venuto da me, immaginai.
Ad ogni modo, ora dovevo trovarlo.
Così, mi preparai per andarlo a cercare.

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Lady Gwen
19-05-2018, 02.25.29
Non ero molto d'accordo sul fatto di dividerci.
Avevo paura che avrebbe fatto del male ad Ivan o ad Elv, ma stavolta non glielo avrei permesso.
Eravamo riusciti a salvarci una volta e questo ci aveva dato la forza per combattere ancora.
Soprattutto per farla franca con quel bastardo.

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Altea
19-05-2018, 02.28.19
Annuii al Cavaliere degli Altavilla e premetti la mano sul suo petto.."Ti prego stai attento, ma mi fido di te...ho il mio cavallo, dobbiamo attraversare il bosco....dove troverai dei vestiti adatti?".
Rimanendo su di lui mentre la mia mano sfiorava il suo petto per salire sul bel viso.

Dacey Starklan
19-05-2018, 02.30.00
Non avevo timore nel camminare sola nel bosco, per di più seguendo un lupo.
Poteva apparire una follia ma per me era normale, era abbracciare l’oscurità dentro di me.
Raggiunta una vecchia dimora diroccata, la bestia vi entrò dentro e così feci anche io.
Mi ritrovai in un luogo antico, senza tempo, intriso di storia e puro mistero.
Vi entrai e mi sedetti, chiamando accanto a me il lupo nero, affondando le dita nel suo pelo.


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Guisgard
19-05-2018, 02.44.59
Lys era pronta per uscire e cercare il suo stalliere.
Ma in quel momento lo specchio cominciò a luccicare.
Poi un volto emerse dai suoi riflessi.
“Lys...” disse una voce dallo specchio.



Si divisero e cominciarono a cercarlo.
Ma non trovarono nessuno.
Nikolaj sembrava essere svanito nel nulla.
I tre vampiri si ritrovarono nella sala al pianterreno.
“Forse sarà nei sotterranei...” disse Ivan a Gwen e ad Elv.
Ad un tratto dei rumori giunsero da fuori, seguiti da voci confuse.
Il crepuscolo stava per cedere il passo alla sera ed alle tenebre.



Altea era vicinissima a lui, con la mano sul suo petto e poi sul suo viso.
“Userò uno dei miei mantelli...” disse “... mi fingerò un mendicante oppure un finto monaco...” sorridendo nel guardarla “... anche se ora gli abiti monacali stonerebbero un po' su di me...” avvicinandosi alle sue labbra e catturandole con un caldo bacio, carico di passione e desiderio.



Come un'antica fata dei boschi, Dacey entrò nella capanna, sedendosi accanto a lupo, accarezzandone il pelo nero.
Gli occhi rossi del lupo erano su di lei, mentre la sera prese il posto del crepuscolo.
Le tenebre scesero sul bosco e da quel buio emerse una figura.
“Dacey, ti aspettavo...” disse il barone avvicinandosi.
Il lupo era sparito.
Minsk indossava un lungo abito scuro da nobile cacciatore, simile ad una divisa da parata, con una unga spada che pendeva dalla ricca cintura.
Prese la mano di lei e la fece alzare, per poi baciarla con passione e slancio, assaporandone ancora una volta le labbra e giocando con la sua lingua.

Lady Gwen
19-05-2018, 02.46.49
Non lo trovai da nessuna parte e quando ci riunimmo, scoprii che neanche loro lo avevano trovato.
"Non saprei, comunque a breve farà buio, quindi è probabile che adesso sia uscito."
Sentimmo poi dei rumori e cercai di guardare dalla finestra.

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Dacey Starklan
19-05-2018, 02.53.40
Mi piaceva la compagnia dell’animale, la trovavo rassicurante e più gli accarezzavo la testa più mi sentivo a mio agio.
Insieme guardammo l’arrivo delle tenebre sul bosco e avvolta dal buio udii una voce, la sua voce.
E la sua voce aveva preso il posto del
lupo.

“ Sei qui...”

Mi alzai seguendo il riflesso rosso degli occhi, fino a ritrovarmi accanto a Lui, fino a fondermi tra le sue braccia, con le sue labbra e la sua lingua vogliosa.

“ Sei bellissimo amore mio...”

E gli accarezzai i capelli, come avevo fatto con il lupo, guardando tutta la sua nobile figura così elegantemente vestita.



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Altea
19-05-2018, 02.54.00
Quel bacio ardente accese una forte passione.. Lo bramavo e lo volevo in me e afferrandolo per i capelli portai la sua bocca sulla generosa scollatura.. "Monaco.. Non ti ci vedo ma potrebbe funzionare" mentre il cuore pulsava forte al contatto delle labbra con la mia pelle.. "Andiamo.." sospirando "Dobbiamo agire in fretta.. Amore" pronunciando quella parola lentamente per assaporarne la bellezza.

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Clio
19-05-2018, 02.58.43
Mi si gelò il sangue nelle vene a sentire quella voce.
E ora?
Avevo mancato alla parola data, mi ero persa in quell'amplesso meraviglioso e avevo dimenticato la missione, eppure c'era di peggio avevo dimenticato anche il mio padrone, avevo dimenticato ogni cosa.
Mi avrebbe punito, mi avrebbe ucciso.
Eppure... non mi importava.
Stranamente, l'idea di aver vissuto tutto quello, fosse anche solo per un momento, era come se foss sufficiente.
Ne volevo ancora, ovvio, ne volevo sempre di più, ma era come se quella notte, quell'unica notte avesse dato compimento alla mia esitenza.
Sciocco probabilmente, schifosamente sentimentale, assolutamente.
Così, presi un profondo respiro, e andai incontro al mio destino.
Ero pronta, l'unica cosa che desideravo in quel momento, era che Aegos fosse al sicuro.
Avrei affrontato mille sfide se sapevo che lui era salvo.
Sì, era decisamente tutto nuovo per me.
Nuovo e bellissimo.... o forse terribile, visto il destino che mi aspetta.
"Mio signore.." osai soltanto dire, chinando il capo con il cuore nel petto.

Guisgard
19-05-2018, 03.10.42
Gwen sbirciò dalla finestra, vedendo delle figure nel cortile.
Fra loro riconobbe Vanbelv.
Circondavano qualcosa.
Parlottavano fra loro.
Poi Vanbelv si segnò e così fecero anche gli altri.
Gettarono dell'Acqua Santa e poi andarono via.
La vampira allora si accorse cosa circondavano fino a poco prima Vanbelv ed i suoi.
Era il corpo di Nikolaj con un paletto conficcato nel petto.
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Subito il cavaliere cominciò ad assaporare con le labbra e la lingua la pelle nuda di Altea in quella generosa scollatura, indugiando fra la piega dei bianchi seni di lei.
“Sei la mia dannazione...” disse avido di carnalità “... ti adoro... amore mio...” senza smettere.



“Tu sei bellissima...” disse lui baciando ancora Dacey “... bella come solo una notte senza Luna sa esserlo... dove le ombre assumono la forma dei sogni che immaginiamo...” prendendola per mano.
Allora apparve qualcuno.
Una figura con una lunga clamide nera, incappucciata.
Minsk con Dacey si avvicinarono alla figura.
“Figli della notte...” la figura incappucciata con una voce bassa, irreale “... giurate presso gli antichi potentati dei boschi e della Luna cosa portate come pegno all'eterno mistero...”
“Ecco mia moglie...” fece Minsk mettendo un magnifico anello al dito di Dacey.
Era un matrimonio, una fuga dal mondo per unirsi in nozze secondo un antico rito.
Ed ora toccava a Dacey rispondere con le stesse parole di Minsk.
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Altea
19-05-2018, 03.18.27
La sua bocca e la lingua indugiarono sulle pieghe della scollatura e fremetti in un sospiro di piacere che si accentuo' alle sue parole.. "Bello e dannato.. Mi piace vederti così.. Tanto geloso, possessivo e bramoso di me da uccidere" mentre slacciai i lacci di raso sul vestito al punto della scollatura "Vuoi saziarti ancora più di me, ancora un po?".

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Lady Gwen
19-05-2018, 03.23.11
"C'è Vanbelv! È con i suoi, ha gettato dell'acqua santa ed è andato via..." riferii, mentre li guardavo sparire.
"Però ci hanno fatto un favore..." dissi loro e gli feci segno di guardare.
Almeno avevamo un peso in meno e potevamo stare più tranquilli.
Non ci saremo fatti spaventare da un gruppetto di mortali fanatici.

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Dacey Starklan
19-05-2018, 03.33.15
Risposi baciandolo ancora, passando le mani intorno al suo collo, per poi baciare anch’esso.

“ Ora vuoi dirmi perché mi hai portata qui?”

Domandai curiosa, sempre tenendomi stretta a lui ma la mia domanda trovò risposta prima ancora che mi parlasse.
Squadrai la figura che si era palesata davanti a lui e al contempo sentii le dita del Barone stringersi alle mie.
E allora compresi.
Sarei diventata sua , ufficialmente, in quel luogo dominato dalla storia più antica.
Ascoltai attentamente l’uomo incappucciato, quasi tremando per l’emozione che mi dava quella notte.
Sarei divenuta una sposa, una sposa della notte.
Sorrisi affascinata, persa ancora una volta nello sguardo di Lui e non gli staccai lo sguardo di dosso, quasi mi mancava il fiato nel vedere l’anello che scivolava sul mio dito.
Ero sua moglie, finalmente.
Dopo aver atteso più di una vita intera, finalmente ero sua.
E lui sarebbe stato mio, per sempre.

“ E questo è mio marito.”

Poterlo dire fu talmente liberatorio e mi scaldo il cuore più di ogni cosa al mondo.


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Guisgard
19-05-2018, 03.52.11
“Fortunatamente il mio allievo è salvo, mentre il nemico è fuorigioco.” Disse la voce allo specchio a Lys. “Prendi le tue cose e lascia questa terra,raggiungendo il mio castello.” Con tono freddo. “Hai disubbidito ai miei ordini, ma sarò clemente, stavolta. La punizione sarà minima.”
E non era difficile capire quale fosse quella punizione.



“Oh si, amore mio...” disse il cavaliere nel vedere la generosità di Altea nel mostrare i suoi seni scoperti.
Li prese nelle mani, dolcemente ma con desiderio, per poi cominciare a baciarli, a succhiarli.
Uno alla volta.
Prima uno, poi l'altro.
Muoveva la bocca piano, avida, deliziando i rosati capezzoli di lei, rendendoli turgidi, sensibili.
“Altea...” alzando gli occhi azzurri su di lei, senza smettere di assaggiare ed assaporare quei bianchi seni “... sei la moglie di un altro... fuggita dalla sua casa e dal suo letto... eppure io ti desidero come mai ho desiderato una donna in vita mia... se non posso avere te so che impazzirò... che sarò dannato... resta qui nel mio castello... a fare l'amore con me tutta la notte... come se null'altro esistesse... e forse è proprio così... come se ci amassimo da sempre... da un passato lontano... e domani io ucciderò quell'uomo per liberarti e farti mia... per sempre...”



“Sono contento che quel bastardo sia morto...” disse Ivan a Gwen.
“Si...” annuì Elv “... ma ora dobbiamo sfruttare questo colpo di fortuna... dobbiamo andarcene... lontano... quei fanatici torneranno... ma noi dobbiamo essere lontani... è notte, approfittiamo per fuggire, Gwen... una nuova vita ci aspetta...”



“Con il potere ed il dominio della notte” disse la figura incappucciata “io vi proclamo marito e moglie.”
Minsk allora baciò Dacey.
Un bacio che incatenò per sempre le loro vite e le loro anime.
L'anello brillava di una luce indefinita, unica in quella notte senza Luna, come fosse una stella terrena.
“Una nuova vita comincia, amore mio...” mormorò il barone, guardandola con occhi misteriosi e magici “... solo nostra...” prendendola per mano e conducendola ad una carrozza ferma ad attenderli.
Salirono a bordo ed i quattro cavalli neri trainarono via la vettura, imboccando gli antichi cancelli di quei boschi, fino ad un regno fantastico e lontano, dove Dacey fu accolta come una principessa.
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Dacey Starklan
19-05-2018, 04.03.04
Mi lasciai andare in quel bacio che definiva la nostra unione, la suggellava per l’eternità.
E mi lasciai guidare da mio marito allora , verso una splendida carrozza con superbi cavalli dal lucido manto nero.

“ Una vita con te è ciò che ho sempre desiderato, perché tu sei con me da sempre.”

Salii sulla carrozza che partì poco dopo.
Mi sedetti sulle gambe del Barone, circondandogli il collo con le braccia.

“ Tu mi hai trovata, mi hai scoperta e mi hai amata dal primo istante, prima ancora che io ti conoscessi e adesso non smetterò di amarti vita mia.”

Intanto il bosco si stava trasformando , mostrando un volto nuovo e ancora più misterioso e magico, era un luogo destinato alla nostra meravigliosa vita insieme, un luogo fatto per noi che ne eravamo padroni.


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Lady Gwen
19-05-2018, 04.09.12
"Sì, ce ne siamo finalmente liberati e tutti quelli morti a causa sua hanno finalmente ottenuto giustizia" annuii.
Poi guardai Elv, poi Ivan, poi di nuovo Elv.
Forse era davvero arrivato il momento di andare.
Dopotutto, avevamo lasciato la villa già da un po' e niente ci tratteneva più qui.
"Sì, andiamo..." baciando dolcemente Elv, con la Luna che illuminava pallida la stanza.
Una nuova, eterna ed oscura esistenza ci attendeva insieme e noi le saremmo andati incontro in quella nostra unione di Amore e tenebra.https://uploads.tapatalk-cdn.com/20180519/287afd6b17e3f2d311ca66ff417a287b.jpg

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Altea
19-05-2018, 15.08.12
Lentamente i bianchi seni si scoprirono e Lui si beava del loro sapore e morbidezza baciandoli con foga, passione e desiderio; il mio corpo, il cuore e l'anima fremevano. Ascoltai le sue parole in quella foga di passione.
"Sai.." dissi con voce rotta.. "Essere tua è l' unico desiderio mio.. Si, siamo dannati in questo amore ma io non sto commettendo adulterio ma coloro che hanno scelto della mia vita. E ora sto scegliendo io.. E quella scelta porta il tuo nome.. Ti seguirei ovunque".
Vi è quel filo invisibile che unisce due persone, così misterioso che li porta a scegliersi e poi continua fino alla eternità e nuova vita.. Noi due eravamo quei pochi unici fortunati ad essere legati da quel filo.

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Clio
20-05-2018, 00.05.56
“Certo, mio signore, siete troppo buono con me...” Sussurro, in un sospiro doloroso.
Ascoltavo il mio signore parlare con la testa bassa.
Non l’avevo mai fatto, non l’avevo mai deluso prima di allora, in vent’anni.
Ero sempre stata fedele, efficiente, una macchina da guerra.
Stavolta no... stavolta avevo completamente dimenticato la missione, il mio posto, la mia stessa natura.
Ma quel che era peggio era il fatto che nemmeno mi importava.
Avevo deluso il mio signore ma la cosa non mi toccava, nè mi preoccupava.
Erano altre le cose che mi preoccupavano.
Altri i miei pensieri.
O meglio.. c’era un solo, unico pensiero che mi tormentava.
Un nome, il suo.
Aegos...
Com’era possibile una cosa del genere?
Come potevo io essere lì, davanti al mio signore infuriato e pensare ad altro?
Giorni fa avrei fatto qualunque cosa pur di arrivare a questo punto, il mio padrone mi chiamava a sè, mi voleva nella sua dimora, nel suo letto, nel suo abbraccio.
Ma ora, la cosa non mi importava più, non mi importava per niente.
Riuscivo a pensare solo a lui, ai suoi occhioni blu, al suo sorriso beffardo, al modo in cui mi aveva presa, a quelle parole di amore disperato e folle.
Com’era possibile?
Era accaduto senza che me ne accorgessi, e come avrei potuto, dopotutto?
Non avevo mai cercato l’amore, era solo una cosa da ragazzine sciocche a cui serve una scusa per concedersi qualche attimo di piacere.
A me non serve l’amore, non ho bisogno dell’amore... questo ho sempre pensato.
E poi, chi mai sarebbe stato così folle da innamorarsi di me?
Nemmeno esistevo in un certo qual modo.
Ero solo una metà, quella metà nascosta è subdola che tutti si portano dentro.
Io no, io sono qui, vivo, respiro.
Come vorrei essere vera, essere padrona della mia intera esistenza, senza doverla dividere con Clio.
Ecco, Clio, è lei quella fissata con l’amore, di lei ci si deve innamorare, mica di me.
Ma lui ama te...
E c’è una punta di orgoglio in quel pensiero, per non contare la fitta di emozione che mi attraversa tutta in quel momento.
Dove sei?
La verità è che mi manca... mi manca da morire.
In quel momento mi rendo conto che la sua mancanza mi provoca un disagio forte e intenso, mi manca l’aria, non riesco a pensare, a respirare.
Non è normale, non mi è mai successo prima.
Eppure è così, è vero, lo sento dentro di me.
La sua mancanza è come un buco, un vuoto che nulla riesce a riempire, e il dolore è reso ancora più fort dalla consapevolezza che non ho idea di dove sia, del fatto che non posso raggiungerlo.
È una sensazione strana, nuova, terribile, un dolore come non ne ho mai provati prima.
Sento il cuore stringersi in una morsa, il respiro farsi faticoso e tutto il mio essere immerso in quella sensazione terribile.
Dovevo fare qualcosa, si.. non potevo stare con le mani in mano.
Dovevo sapere...
Dovevo andare da lui...
Sapevo che forse era una follia ma.. valeva la pena tentare.
Non c’era niente che non avrei tentato per riportarlo da me.
Così, alzai lo sguardo sul mio padrone e dissi piano: “che ne è stato del mio servo?”.
Che ne è stato del mio Amore?
Con il cuore che batteva in petto a una velocità e con una forza che nemmeno credevo possibile.

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Guisgard
20-05-2018, 00.58.12
“Non siamo dannati...” disse il cavaliere stringendo fra le braccia Altea col suo abito che le scopriva il petto bianco e rosato “... come non lo erano Davide e Betsabea, Paride ed Elena, Lancillotto e Ginevra, Tristano ed Isotta... nessun amore è dannato se viene dal cuore... e soffrire per esso purifica ogni cuore...” baciandola.
Ad un tratto arrivò il vecchio servitore che tossì per tradire la sua presenza.
Il cavaliere lo guardò seccato.
“Perdonate, signore...” il vecchio “... ero a cogliere erbe e bacche, quando un monaco incappucciato mi si è avvicinato... mi ha parlato di voi, madama...” ad Altea “... di un vostro giovane servo di nome Furio... egli è stato arrestato per aver ucciso vostro marito... condannato all'impiccagione nel palazzo baronale di Monsperone... le sue parole prima di essere portato via sono state per voi... per voi ha fatto ciò che ha fatto, per sapervi libera e felice.”
“Grazie, vecchio mio...” sorridendogli il cavaliere.
Il vecchio annuì ed andò via.

Guisgard
20-05-2018, 01.04.19
“A quest'ora sarà andato via...” disse lo specchio a Lys “... forse in qualche paese fuori da Chanty... la mia magia lo ha spinto là... povero idiota, ti starà cercando...” ridendo piano “... patetica la debolezza umana... ora vado... ti lascerò qualche giorno di riposo, mia diletta... ti richiamerò al mio castello quanto prima...” con un ghigno, per poi svanire nei riflessi dello specchio.
Intanto, in un borgo al limitare del bosco Sygmese, in una locanda senza insegna, al malinconico tepore del Sole pomeridiano, un giovane bruno e dagli occhi azzurri, beveva il suo vino fissando il ritratto di una giovane donna alla parete.
Aveva gli occhi di Lys, i suoi capelli, il suo stesso sorriso.
O forse era solo l'immagine del suo fantasma.
Rifiutò le avance di una procace prostituta, pagò ciò che aveva bevuto ed uscì, cavalcando per quei boschi, forse inseguito da quel fantasma, senza smettere di cercarlo tra il tramonto, il crepuscolo e tutti i sogni della notte di Sygma.

Altea
20-05-2018, 01.06.19
Rimasi abbracciata a lui, si aveva ragione..nessuno è dannato se ama, l' Amore non è dannazione ma è libertà.
Ad un tratto arrivò il servitore e in imbarazzo non feci notare la mia nudità ed ascoltai le parole del vecchio aprendo gli occhi nel sapere che un monaco gli aveva detto questo e sorrisi ma a malincuore...io sapevo chi era quel monaco.. il fantasma e lui sapeva io ero qui ma mi strinse il cuore per Furio.. "Furio mi amava, era geloso di mio marito e voleva ucciderlo perché testimone di quello che mi faceva, ha dato la vita per me...ma non meritava di morire, ora odio di più quel Maresciallo...lo voglio morto"mi strinsi al mio cavaliere...era questo il mio Destino, appunto il filo non poteva essere spezzato...ma l' Incanto si era spezzato e lo baciai con passione.
Hai pianto, sofferto, il bosco di Chanty ti ha accolta col mio canto, il Canto della Rosa Nera, funereo e pieno di dolore...ora hai sciolto il filo e vai ora libera per il bosco..la vidi andarsene via, il mio animo era libero.

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Clio
20-05-2018, 01.48.37
Lo aveva mandato via, mandato via da me.
Sentii una fitta al cuore, forte, profonda.
Restai ad osservare il volto del mio padrone scomparire da dietro lo specchio, perchè lui sapeva leggere nel pensiero, e sapevo che se mi avesse letto nell'anima in quel momento nè io nè Aegos avremmo vissuto per lo spazio di un respiro.
Avevo sempre creduto che il mio padrone fosse infallibile, ma mi sbagliavo.
Ora aveva commesso un errore, un terribile errore.
Non l'aveva ucciso, l'aveva solo allontanato da me.
Ci misi meno di un istante a decidere che cosa avrei fatto ora.
L'avrei cercato, l'avrei cercato ovunque.
Il mondo era vasto, certo, ma non abbastanza da poterlo nascondere da me.
Lo avrei trovato, non ero mai stata sicura di una cosa come in quel momento.
Feci apparire un abito sobrio, e scesi di sotto, pagai il locandiere ed uscii.
Ercole mi aspettava, fiero e impettito come sempre.
Accarezzai dolcemente il muso dell'animale con un vago sorriso.
Montai in sella, e mi lasciai guidare dall'istinto.
Anche se non potevo usare i miei poteri, c'era qualcosa in me che sapeva che l'avrei trovato, che sarebbe stato il mio cuore a portarmi da lui.
Quel cuore che per vent'anni era rimasto immobile, fermo, e ora aveva iniziato a battere, e batteva in un modo nuovo, intenso, ritmico.
Batteva in quella sinfonia nata dall'unione dei nostri battiti, batteva alll'unisono con il suo, ovunque lui fosse.
Ed era quello che mi avrebbe condotto da lui.
Era quello che mi avrebbe guidato fuori dal bosco di Chanty.
Il nostro Amore.
La sera cominciava a farsi strada nel bosco che gli alberi iniziavano a diradarsi, l'oscurità cresceva attorno a me, eppure mi appariva così diversa ora.
Era qualcosa di estraneo, come se per la prima volta dalla mia nascita innaturale non mi rispecchiasse più, come se ora in me ci fosse dell'altro.
Come se ora non fossi più solo buio, ma ci fosse una luce in me.
Una luce che piano si faceva spazio nella voragine lasciata dalla mia anima, in quel buio assoluto e profondo in cui ero nata, in cui avevo vissuto.
Non ero più l'oscurità pura e assoluta, ero luce e ombra come ogni persona vera.
Lui era la mia luce, il sole dell'alba, il caldo crepuscolo dorato.
Oh, non ero certo diventata Clio, per carità!
Ora però, la mia oscurità era solo per lui, per lui che avrei cercato ovunque, per lui che ora era la mia vita, il mio tutto, tutto il mio mondo.
"Aspettami amore..." sussurrai alla notte che mi veniva incontro "Ti cercherò ovunque, attraverso il tempo e lo spazio, perchè nè tempo nè spazio, nemmeno il più oscuro potere può ostacolare il nostro Amore..".
Come un'ombra scivolavo nella notte, la attraversavo, ma non vi ero più imprigionata, alla fine delle tenebre avrei trovato l'alba e la sua luce.

“Come la Luna ed il Sole,
tra rose rosse e fresche viole,
la bella amamelide sboccia sola
e una civetta canta quando vola...”

"Infine il sole sboccerà nella notte
memore delle infinite ed antiche lotte
con le tenebre che offuscheranno il giorno
nell'attesa di un sognato ed eterno ritorno"

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Guisgard
20-05-2018, 01.51.49
Un carretto diretto verso il crepuscolo si lasciava alle spalle le mura di Monsperone.
Portava due sacchi ben chiusi e giungeva ad un antico cimitero sconsacrato utilizzato come fossa comune per i criminali giustiziati.
A guidarlo era un monaco incappucciato che arrivando al limitare del bosco, quando la campana della vecchia Pieve cominciò a suonare, arrestò i due cavalli e con un coltello iniziò a tagliare la tela dei due sacchi.
Prese poi un Breviario e nel leggerlo attese.
Passò un'ora, poi due, infine tre.
Finalmente uno dei due corpi liberati dai sacchi cominciò a muoversi.
Poco dopo fece lo stesso anche l'altro corpo.
“Credo...” disse massaggiandosi la testa il primo ad essersi svegliato “... credo di aver dormito per giorni...”
“Io forse per mesi...” ancora intontito il secondo.
“No, solo poche ore...” fece il monaco chiudendo il Breviario “... l'effetto del veleno è finito solo ora...”
“Già...” scuotendo la testa Reddas “... ho la nausea...”
“Anche io...” sputando a terra Furio.
“Un buon pasto, una degna bevuta e starete meglio.” Fissandoli il monaco.
“Ora dove andiamo?” Chiese Reddas.
“In un posto sicuro...” rispose il monaco “... li ci riorganizzeremo... per riprendere la guerra quanto prima.”
“Naturalmente.” Deciso Reddas.
Allora il carretto riprese il cammino, addentrandosi nel bosco e svanendo nelle ombre della sera, fra le dolci colline di Chanty.
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FINE