Il fantasma dell'Elyseum

[Guisgard]

"Beh, perchè stiamo parlando di un professionista, madame." Disse Stuarto a Destresya. "Anche se sarà complicato convincerlo... prima però devo rintracciare il suo ultimo indirizzo... mi occorre qualche minuto, madame..."

[Guisgard]

Elv cominciò a succhiare i capezzoli di Gwen, prima uno, poi l'altro, con desiderio incessante, stringendo i seni con entrambe le mani, stuzzicandola e provocandola continuamente.
Continuò a lungo, guardandola dal basso verso l'alto, fino a quando, ad un tratto, con una mano lasciò il seno di lei, scivolando verso il basso ed infilandola nelle mutandine della ragazza.
Allora Gwen si sentì toccata, invasa e penetrata dalle dita di Elv che iniziarono a muoversi in profondità, dove lei era più calda, più umida e più sensibile.

[Destresya]

"Adesso sono curiosa di sapere dove l'hai conosciuto un ladro professionista!" con aria divertita.
Stuarto aveva sempre la risposta a tutto, mi fidavo di lui a tal punto da avergli confidato il mio piano.
Nemmeno i miei assistenti lo sapevano.
"Mi fido di te, Stuarto, come sempre..." sospirai "Aspetterò le tue informazioni..." anche se in realtà ero impaziente.

[Lady Gwen]

Continuò e continuò incessantemente, senza fermarsi mai.
Era meravigliosamente eccitante, sia il suo modo di guardarmi che di provocarmi continuamente con quei giochi arditi e appassionati.
Poi, la sua mano scivolò verso il basso, strappandomi un gemito più intenso per come le sue mani iniziarono a muoversi, con desiderio, bramosia, mentre io mi sentivo totalmente pervasa dal piacere, un piacere mai conosciuto prima.
Improvvisamente, mi venne in mente ciò che mi aveva detto al nostro primo incontro, le voci che giravano sulle donne che lavoravano per Phoemnisk e pensai che ora avrebbe potuto constatare lui stesso il fatto che fossero sì vere, ma non per tutte.
Di certo non per me.

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[Guisgard]

"Quella mano continuò ancora ed ancora, facendo sentire Gwen in balia di quel gioco, di quei movimenti, di quel piacere proibito.
Le dita di Elv andavano sempre più in là, senza paura, senza pudore, senza tabù.
Entravano sempre più nell'intimità di lei, penetrandola e profanandone ogni inibizione.
Tutto ciò senza smettere di giocare con la bocca sui suoi seni.
Spinse ancor più in là la mano e le dita, per poi lasciare i suoi seni e guardarla.
"Ehi..." disse piano "... va tutto bene?" Fissandola e comprendendo che era la prima volta per lei.

[Lady Gwen]

La sua mano si spingeva sempre più oltre, sempre più in là ed io gemevo senza sosta, ancora.
Mi sentivo improvvisamente invasa, sovrastata da un godimento che non mi era mai appartenuto, ma a cui ora non riuscivo a rinunciare.
Improvvisamente si fermò e lo guardai, il respiro affannoso per quei gemiti.
Sorrisi piano e presi il suo viso fra le mani e lo avvicinai.
"Sì..." mormorai piano "Non smettere..." sussurrai.

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[Guisgard]

Elv la guardò negli occhi e sorrise dolcemente.
Allora raggiunse il suo volto e le sue labbra, per poi baciarla.
Un bacio intimo e meraviglioso, stringendo a se Gwen, sentento i suoi seni caldi contro il suo petto muscoloso.

[Lady Gwen]

Il suo sorriso, poi il suo bacio dolcissimo, il più bello.
Come sempre strinsi il suo viso fra le mani, sentendo la barba pizzicarmi appena le dita e le sue mani stringermi a sé.
Era una sensazione intima e meravigliosa, dolce.
Nel frattempo, indietreggiavo appena, raggiungendo il letto insieme a lui.

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[Guisgard]

Raggiunsero il letto, con Elv che continuava a baciare Gwen, con sempre più desiderio, sempre più eccitato, baciandola e stringendole piano i seni sodi.
Allora piano finirono tutti e due sul letto, ritrovandosi l'uno sull'altra.

[Lady Gwen]

Il nostro desiderio cresceva sempre di più, era inarrestabile.
Sentivo le sue mani su di me e la sua bocca assaporare la mia senza sosta.
Mi ritrovai poi sotto di lui, sentivo appena il suo peso su di me, e la mia mano si mosse lenta per sbottonare i suoi pantaloni, mentre ancora cercavo le sue labbra.

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[Dacey Starklan]

Non cantare per Phoemnisk.
La parete aveva parlato.
Così mi era sembrato, molto chiaramente, troppo da poter essere solo il gorgoglio di una tubatura murata.
Qualcuno dall’altra parte del muro mi aveva parlato, sapeva che proprio io ero all’ascolto.
Ma chi? Chi poteva esserci e perché poi quella frase?
Sembrava fin troppo simile all’ammonimento che avevo ricevuto nel mio incubo.
Ma non potevo iniziare a dar retta agli incubi ne tanto meno alle voci dal muro.
Magari era solo un scherzo, forse era solo qualcuno invidioso, che avrebbe voluto prendere il mio posto nello spettacolo.

“ Senta tornerò un altro giorno con calma”

Andando dal venditore.

“ Possiamo riprendere il nostro giro? Devi ancora portarmi a cena.”

Piuttosto impaziente di lasciare il negozio.


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[Altea]

Raggiungemmo il ponte e ci avviamo mano nella mano.. "Di noi.. Io e te intendi?" sorpresa mentre il suo bellissimo sguardo era su di me.. "Direi vi è una ottima intesa tra noi.. Io mi trovo bene con te" sfiorando la sua guancia con una carezza.. Quel desiderio di stringermi a lui e ben oltre.

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[Guisgard]

Elv era steso su Gwen, stringendola, baciandola e tenendola imprigionata sotto il suo corpo asciutto.
Lei con una mano raggiunse i suoi pantaloni e cominciò a sbottonarli, senza che lui smettesse di baciarla e di succhiare le sue labbra e la sua lingua.

[Guisgard]

Hiss sorrise ad Altea e prese la sua mano stringendola.
Attraversarono così a piedi il ponte, per poi raggiungere in un angolino della banchina fluviale un ristorantino molto caratteristico.
Presero posto ad uno dei tavolini più vicini al terrazzino sotto il quale scorrevano le acque del fiume.
Subito arrivò un cameriere che accese due candele rosse e lasciò il menù sul tavolo, augurando loro una buona cena.
“Dimmi...” disse Hiss sfogliando la carta dei vini “... di cosa hai voglia stasera per cena?”

[Guisgard]

“Eh, madame, diciamo che qualche anno fa avevo molti amici nell'Afrapol, la polizia internazionale.” Disse divertito Stuarto a Destresya. “Appena ne saprò di più la informerò. A presto, madame.” E staccò.

[Guisgard]

Set annuì a Dacey, mentre il vecchietto dell'emporio sorrideva ai due giovani.
“Allora vi aspetterò presto.” Disse.
Ma ad un tratto da una porticina secondaria uscì qualcuno.
Era un giovane alto, moro e di bell'aspetto.
Aveva occhi scuri, capelli lunghi legati a coda ed un'espressione corrucciata.
“Oh, eccoti finalmente.” Il vecchietto. “Benedetto ragazzo, dov'eri finito?” Scuotendo il capo. “E' mio nipote Tipien.” Presentandolo poi a Dacey e a Set.
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[Lady Gwen]

Ero imprigionata sotto di lui, letteralmente, il suo corpo mi bloccava e le sue mani mi stringevano.
La sua bocca deliziava incessantemente la mia, assaporandola dolcemente.
Lo spogliai poi completamente, osservando incantata il suo corpo asciutto, longilineo e perfetto ora finalmente a contatto col mio.

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[Guisgard]

Quando Gwen spogliò del tutto Elv lo sentì sospirare e poi gemere di desiderio.
Lui la guardò negli occhi e la baciò di nuovo, stringendola a sè.
Ma in quel preciso istante il cellulare di lei squillò.

[Destresya]

"Sei pieno di risorse, Stuarto!" sorrisi, per poi abbandonarmi contro il cuscino "Fammi sapere al più presto, io intanto mi metto a controllare le altre foto per cercare di venirne a capo, la notte è ancora giovane.." sospirai, per poi staccare.Stuarto era un asso nel risolvere i problemi, poco ma sicuro!
Aprii il computer e continuai ad osservare quelle immagini.
Ci doveva pur essere qualcosa che mi desse delle informazioni.
O magari aveva ragione Stuarto a dirmi che io non ero una ladra professionista.
Era vero.
Ero solo determinata ad avere quella pietra, e dalla mia avevo la mia arte dell'illusionismo.
Mi tornò in mente quell'enigma nei sotterranei, forse avrei fatto bene ad andare a controllare.
Anche se ora l'idea del fantasma mi inquietava.
Così, continuai a controllare quelle foto, per guardare i sistemi di allarme, guardando continuamente il telefono nella speranza che Stuarto facesse presto con quel contatto.
Non vedevo l'ora di risolvere quelal questione che non mi lasciava tranquilla.
Specie pensando che non era solo la mia vita ad essere in pericolo, ma anche quella dei miei assistenti, e non avrei permesso a niente e a nessuno di far loro del male!
Ci tenevo, ci tenevo tanto, e mi mancavano...

[Guisgard]

Mentre Destresya era in balia dei suoi pensieri e dei suoi timori, ad un tratto squillò il suo telefono.
Era il numero della direzione dell'Elyseum.

[Lady Gwen]

Sorrisi ai suoi gemiti di piacere, con quella voce resa appena roca dal desiderio.
Mi guardò negli occhi a lungo, poi riprese a baciarmi di nuovo, stringendomi forte.
Ma il cellulare squillò.
"No..." mormorai, lamemtandomi per l'ennesima interruzione.
Sospirai con fastidio e presi il telefono.
"Pronto?" con voce svogliata.

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[Guisgard]

"Signorina, perdoni se la disturbo..." dise una delle segretarie al cellulare di Gwen "... ho bisogno di chiederle riguardo il signor Chef... che lei sappia aveva in programma di uscire stanotte? Solitamente non lo fa mai... lo stiamo cercando ma sembra sparito ed il suo cellulare bussa senza che nessuno risponda..."

[Lady Gwen]

Una segretaria.
Ma che voleva?
"Chef? No, diceva che sarebbe stato in camera sua..." risposi,perplessa e ancora scocciata.

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[Destresya]

Presi il telefono con un rapido scatto della mano, sperando fosse Stuarto.
Invece era la direzione dell'Elyseum, dunque dovevo rispondere per forza.
Chiusi il computer e risposi.
"Pronto?" chiedendomi come mai mi contattassero a quell'ora.

[Guisgard]

"Noi qui non riusciamo a trovarlo..." disse la segretaria a Gwen "... proveremo ad entrare nella sua camera, forse dorme o si sarà sentito male..."

[Guisgard]

"Perdoni per l'ora tarda" disse una delle segretarie a Destresya "ma cercavamo il signor Chef e pensavamo potesse essere con lei a discutere del prossimo spettacolo..."

[Lady Gwen]

"Sì, provate a cercarlo, magari dorme già e non ha sentito il telefono" ipotizzai.

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[Guisgard]

"Si, faremo così..." disse la segretaria Gwen "... scusi ancora per il disturbo..." e staccò.
"Ma chi era?" Elv ancora sopra di lei.

[Lady Gwen]

"Si figuri, buonanotte..." e chiuse la chiamata.
"Una segretaria, Chef non risponde al telefono..." dissi, posando il telefono nella borsa vicina al letto.

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[Destresya]

Aggrottai la fronte a quella domanda.
Chef?
"No, non è con me.." scuotendo la testa al telefono "Non lo vedo da ieri, gli è successo qualcosa?" preoccupata.
La gente continuava a sparire, a morire.
Sentivo una voce dentro di me che mi diceva di lasciar perdere, di rinunciare alla pietra, prendermi i miei assistenti e continuare il mio World Tour.
Ma era lì, era così vicina.
Ormai avevo avuto tutto, il successo, la notorietà, il denaro... quello che volevo era altro, era molto di più, molto più per me stessa che non per il pubblico.
Qualcosa di mio, mio soltanto.
Ciò che bramavo fin da bambina, quello che mi aveva fatto prendere quella strada professionale.
La magia, la vera magia, il vero potere.
E quella pietra me l'avrebbe data, ora niente e nessuno si sarebbe frapposto tra me e lei.

[Altea]

Ci sedemmo al tavolino e ammirai le luci che si riflettevano sul fiume.
"Adoro la nouvelle cousine.. Qualcosa di delicato e sofisticato.. E del vino bianco del nord est di Serenica.. Ci sei mai stato?" sorridendo "Ma per dolce vorrei delle fragole con della panna e una colata di cioccolato".

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[Guisgard]

"Strano..." disse Elv fissando Gwen "... come può sparire qualcuno nel nulla? Beh, sarà di certo in giro per l'Elyseum... dopotutto quel castello è immenso..."

[Guisgard]

"No, lo stiamo cercando ma sembra sparito nel nulla." Disse la segretaria a Destresya. "Continueremo a cercarlo. Grazie e scusi il disturbo. Buona notte, signorina." E staccò.

[Lady Gwen]

"Sì, infatti..." spostando un ciuffo ribelle dalla sua fronte "Sarà sicuramente da qualche parte, avranno riempito di controlli il castello, dopo stasera..."

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[Guisgard]

"Perfetto." Disse Hiss guardando il menù. "Lo stesso anche per me." Dando il menù al cameriere. "No, non sono mai stato a Serenica... ti va di descrivermela?" Ad Altea riempiendo i loro bicchieri. "E' un principato, giusto? Se ricordo bene è retto da una sovrana..."

[Guisgard]

"Allora" disse Elv mentre Gwen gli accomodava un ciuffo ribelle sul viso "come fa uno a sparire nel nulla? Infatti quel castello è pieno zeppo di telecamere, vigilanti e custodi..."

[Destresya]

Sparito nel nulla?
La cosa si faceva sempre più sospetta.
Io sapevo che il fantasma era in giro quella notte.
Che l'avesse preso e ucciso?
Ma avrebbero già trovato il corpo, no?
Uno non si può volatilizzare nel nulla in questo modo...
Ero inquieta, decisamente inquieta.
Che cosa stava succedendo in quel palazzo?
Ormai avevo visto le immagini più e più volte, anche se il pensiero di quei misteri non mi lasciava pace.
Restavo in attesa della chiamata di Stuarto, sempre più impaziente.
Iniziai a camminare per la stanza, nervosamente, sperando mi aiutasse a pensare.

[Lady Gwen]

Alzai le spalle.
"Non saprei... Forse sarà semplicemente uscito e il telefono non ha campo... Non so cosa pensare, ma meglio non pensare subito al peggio..."

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[Altea]

"Sì, è un Principato. La sua regnante è carismatica, bellissima e una guerriera, si dice sia tanto bella quanto a volte spietata, fredda ma in lei pulsi una carica vitale molto forte..ama la bellezza e si circonda di meravigliosi marmi policromi, fontane, cascate che scendono dalle vallate o arrivano dal mare riempiendo le sontuose terme. E da un lato è circondata dal deserto, ella ama vivere in modo orientale. E poi l' artigianato è famoso per gli orafi visto è ricca di diamanti e pietre preziose, e sanno lavorare il vetro rendendolo di mille forme e colori. Serenica è tutto...in base a ciò che la Sovrana voglia...un caratterino vero?" facendogli l' occhiolino.."Voci di pettegolezzi mi sono giunti e si era quasi invaghita di un Principe ma mi sembra sia durata poco" ridendo mentre assaggiavo il vino bianco.."E io come sono?".

[Guisgard]

Destresya camminava nervosamente per la stanza.
Era sola, preoccupata, pensierosa.
Trascorse così un'ora, ma lei quasi non se ne accorse.
Poi, a farla tonare alla realtà, ci pensò il suo cellulare che cominciò a squillare.

[Guisgard]

"Pensare al peggio..." disse pensieroso Elv "... tu invece cosa pensi?" A Gwen. "Magari stiamo pensando la stessa cosa..."

[Guisgard]

"Accidenti..." disse Hiss finendo il suo champagne "... sembra che tu conosca benissimo questa regina di Serenica... sarà forse tua sorella?" Divertito e guardandola negli occhi come a voler penetrare nella sua mente per conoscerla meglio.

[Altea]

"E' mia cugina" dissi ridendo.."Non sto scherzando, è mia cugina e si chiama proprio come me" avvicinandomi al suo viso mentre le candele rosse con le loro fiammelle illuminavano i nostri volti e gli occhi che si guardavano.."Magari pure tu hai parenti importanti o sei una persona ricca. Si vede dal tuo modo di fare" mentre la mia mano iniziò a giocherellare con le sue dita..Hiss sembrava un mistero, tutto da scoprire e io amavo scoprirli.

[Destresya]

Pensavo, non riuscivo a fare altro.
Dovevo trovare una soluzione.
Tante immagini diverse si alternavano nella mia mente.
Il rubino, il fantasma, quel misterioso ladro che immaginavo in mille modi diversi.
Poi finalmente il telefono!
Mi precipitai a rispondere, senza neanche guardare chi fosse.
"Pronto?".

[Guisgard]

"Quindi hai sangue reale nelle vene..." disse Hiss guardando Altea attraverso i bagliori delle candele rosse "... imparentata con i monarchi di Serenica... questa si che sarebbe una trama perfetta per un romanzo..." sorridendo "... io? Beh, diciamo non mi lamento... la scrittura mi ha dato un certo benessere economico... ma non in amore, ahimè..." lasciando che le dita di lei giocassero con la sua mano.

[Lady Gwen]

"Beh, o è uscito o sarà in qualche strana zona del castello a cercare quell'intruso..." dissi "Tu a che pensi?"

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[Altea]

"Eh si...ecco perché mio padre ha voluto quel mio ritratto da mettere con gli antenati...in amore sei come me...stai ancora pensando a lei?" intrecciando la mia mano sulla sua.. "Sarebbe così bello se tu ti innamorassi di me.." rimasi a guardarlo in modo sincero, perché io mi stavo davvero innamorando, lo sentivo dalle mille sensazioni, inclusa la gelosia di prima.

[Dacey Starklan]

Volevo uscire da lì e scrollarmi di dosso quella voce, non potevo averla davvero sentita perché non ero tanto pazza da sentire le voci .
Così mi ero decisa di pensare e fui rapida a salutare il negoziante e muovermi verso l’uscita.
Ma le mie autoconvinzioni crollarono quando vidi uscire un ragazzo, il nipote del venditore, da una porticina che doveva portare nella stanza adiacente, con lo stesso muro dal quale avevo udito la voce.
Doveva essere lui ad aver parlato.
Questo almeno significava che non sentivo le voci ma non risolveva un’altra domanda.
Perché mi aveva detto quelle cose?
Lo guardai, incuriosita per lo più, perché avrei tanto voluto chiedergli il senso delle sue parole.

“ Oh, buonasera. Lei da una mano nel negozio?”

Al giovane, per sentire la sua voce e avere conferma fosse la stessa da me udita.

[Guisgard]

"Io..." disse Elv per poi esitare "... io sto pensando al fantasma. Ci ho pensato subito, appena mi hai detto che non trovano più quel vostro collaboratore. Possibile che tu non ci abbia pensato neanche un pò, Gwen?" Fissandola.

[Guisgard]

"Non è facile dimenticare il passato..." disse Hiss tenendo la mano di Altea, mentre un romantico battello scivolava con le sue luci sulle acque del fiume sottostante "... una parte di me spera che qualcosa possa tornare, ma un'altra ha solo voglia di voltare pagina..." fissandola "... parlami ancora di Serenica e dei suoi luoghi incantati e romanzeschi... e parlami di quella regina che tanto ti somiglia..."

[Lady Gwen]

Lo vidi esitare e mo chiesi cosa mai stesse dicendo di così rischioso.
E infatti.
Rimasi alcuni secondi in silenzio.
"Io devo evitare di pensarci. Ti ho detto che Phoemnisk non vuole sentir parlare di fantasmi ed io devo ascoltarlo" risposi, accarezzandogli il viso.

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[Guisgard]

Il ragazzo restò a guardare Dacey per un lungo istante senza risponderle.
“Eh... guardatelo...” disse il vecchio “... cos'è? Il gatto ti ha mangiato la lingua?” Scuotendo il capo. “Si, signorina, mio nipote mi aiuta qui in bottega. Sebbene abbia spesso la testa chissà dove. Eh, benedetta gioventù.”
Con il volto imbronciato e l'espressione indifferente Tipien andò nel retrobottega.

[Guisgard]

"Ascolta e ragioniamo un pò..." disse Elv sedendosi nudo in mezzo al letto "... io sono una persona molto razionale, ma non posso non tener conto di vari fattori... la maggior parte delle opere del castello provengono da chiese, monasteri ed altri luoghi di culto, persino da cimiteri... non credi che un non so cosa di mistico possa esserci in questa storia, Gwen?"

[Guisgard]

"Destresya rispose di slancio al telefeno.
"Madame..." disse Stuarto "... ho rintracciato il nostro uomo... non è stato facile ma ci sono riuscito..."

[Lady Gwen]

Lo guardai spostarsi da me, sedendosi in mezzo al letto.
Non riuscii a rimanere indifferente e per alcuni secondi rimasi a guardarlo, incantata e rapita.
Era bellissimo.
Era bellissimo lui, ogni suo movimento, ogni suo gesto.
Alla fine mi imposi di concentrarmi sul suo discorso.
"A maggior ragione dobbiamo scartare questa ipotesi. Qui tutti sono contrari alla religione e qualsiasi cosa possa averci a che fare, e sai che faccia farebbero se gli si dicesse una cosa simile..."

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[Guisgard]

"Allora dobbiamo fare una scelta..." disse Elv a Gwen, sempe fermo tutto nudo in mezzo al letto "... scegliere cioè se voler scoprire la verità o meno... bisogna indagare a 360 gradi, senza pregiudizi..." fissandola.

[Lady Gwen]

Sospirai.
"I miei non sono pregiudizi, dico solo che non ci si deve aspettare di avere nè credibilità né campo libero, vista la politica che vige qui in città" commentai, rotolando su un fianco "Non è mio il problema, è che certe teorie non hanno vita facile, ad Uaarania."

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[Destresya]

Chiusi gli occhi e sospirai soddisfatta."Sapvo che ce l'avresti fatta, Stuarto!" sorrisi "Rccontami tutto, chi è questo tipo? Gli hai già accennato alla missione?" incuriosita.
Non vedevo l'ora di portare avanti quellas storia.
Ora che Stuardo aveva una pista e una possibile soluzione ero molto più tranquilla, ma non sarebbe cmq stato facile.

[Dacey Starklan]

In silenzio.
Rimase zitto per poi essere ripreso dal venditore ma ancora in silenzio si nascose nel retrobottega.
Un comportamento che, in modo implicito, mi confermò che fosse lui l’autore della frase e che ovviamente non volesse esporsi.

“ Probabilmente non trovava interessante la nostra compagnia visto che se n’è andato subito.”

Fingendomi, ma neanche troppo, offesa per il compleanno del ragazzo.
Ero effettivamente indispettita dato che ancora mi arrovellavo senza avere una prova concreta.




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[Guisgard]

"Si, ti capisco infondo..." disse Elv a Gwen "... si, ti capisco benissimo..." stendendosi con la schiena all'ingiù "... beh, in effetti che sia davvero un fantasma è comunque improbabile, se non addirittura impossibile..." guardando il soffitto.

[Guisgard]

"No, madame, non ho avuto modo di parlargli..." disse Stuarto a Destresya "... si tratta di un ex celebre ladro che qualche anno fa ha messo a segno più un colpo spettacolare... è stato in prigione ed ora che è uscito si è ritirato dall'attività diciamo... usava il soprannome Pantera, per la sua abilità..."

[Guisgard]

"In effetti non è molto educato suo nipote." Disse Set al vecchio.
"Oh, perdonatelo..." questi "... non è un cattivo ragazzo, ma solo un pò schivo, solitario, persino timido in un certo modo..." guardando Dacey e Set.

[Lady Gwen]

Si stese sulla schiena.
"Sì, appunto..." convenni, vedendo che lo stavo facendo ragionare.
"È parecchio improbabile..." appoggiandomi sul suo petto e sentendo di nuovo quella sensazione di protezione che sempre provavo con lui.

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[Dacey Starklan]

“ Forse ha bisogno di degli amici, che lo incoraggino ad aprirsi un po’.
A occhio e croce non avrà tanti anni di differenza da me, per esempio.
Io sono arrivata da poco in città, un amico in più mi farebbe certamente piacere.”

Speravo che , benché nel retrobottega, mi sentisse, magari tornasse , esagerando, persino che parlasse, anche solo per scacciarmi via.
Ma almeno avrei sentito la sua voce.

[Guisgard]

“Si...” disse Elv quasi rassegnato a dover abbandonare la sua idea sul fantasma “... eppure di qualcuno si tratterà...” abbracciando con un braccio Gwen che si era appoggiata al suo petto “... credo sia chiaro ormai che non ci troviamo davanti ad un ladro occasionale...” accarezzandole la schiena e poi i glutei con l'altra mano.

[Guisgard]

Set guardò Dacey.
“Vuoi essere” disse sottovoce al suo orecchio “amica di uno sconosciuto che manco conosce l'educazione?” Seccato.

[Destresya]

Ascoltai avidamente le informazioni di Stuardo.Ogni cosa era importante in quel momento.
"E cosa ti fa credere che ci aiuterà se si è ritirato dalle scene?" pensierosa "non vorrà starsene in pace?" chiesi a lui ma più a me stessa.

[Lady Gwen]

"Già... Qualcuno deve essere... A meno che non si tratti di semplici forze energetiche o altra roba fantascientifica..." sarcasticamente.
Poi, appena sentii le sue carezze su di me, avvicinai il mio viso al suo e lo baciai, piano, lentamente.

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[Dacey Starklan]

Mi limitai a dargli una leggera gomitata per farlo tacere.
Non potevo mettermi a spiegare tutto proprio lì davanti al commerciante.

“ Sicuramente le sembro una sciocca e a vostro nipote non sembra interessare la mia idea dunque...
Penso sia tempo di andare.”

Parlando un poco più forte del normale, come a enfatizzare la mia intenzione di andar via


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[Guisgard]

“Eh, è fatto così...” disse il vecchietto a Dacey, visibilmente rammaricato “... portate pazienza... vi lascio il nostro biglietto da visita... se vi occorre qualche oggetto particolare non esitate a chiamarci... cercheremo di procurarvelo...” ai due giovani, per poi consegnare il biglietto a Dacey.

[Guisgard]

Elv subito rispose al bacio di Gwen, stringendola a sè e continuando ad accarezzarle i glutei in maniera delicata, ma sensuale.
Lei sentiva le dita di lui, affusolate e sicure, scivolare su e giù lungo la piega dei suoi glutei, in modo provocante.

[Guisgard]

"Credo sia qui il difficile, madame..." disse Stuarto a Destresya "... credo che lei debba incontrarlo e cercare di convincerlo, magari facendo leva sulla sua indole... non credo che un ladro celebre come lui possa aver dimenticato ogni passione per la sua vita precedente..."

[Lady Gwen]

Rispose senza esitazione al mio bacio, continuando in quelle sensuali e dolci carezze.
Ed era stupendo, eravamo solo noi, e il nostro desiderio che ci legava.
"Sai..." iniziai, dovendo interrompermi per un gemito soffuso "Potrei abituarmici, a questa condizione..." dissi piano, sorridendo e baciandolo.

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[Destresya]

"Ah, quindi non siamo sicuri che ci aiuterà, potrebbe rivelarsi una perdita di tempo!" sbuffando leggermnte.
Non mi piaceva tutta questa incertezza, la mia minaccia era concerta, la mia missione in costante pericolo.
"Ad ogni modo, se tu ritieni sia l'uomo giusto, mi fido di te, e vedrò di convincerlo!" annuendo "Tu hai parlato con lui? Come posso contattarlo per convincerlo ad unirsi a noi?" chiesi incuriosita.

[Guisgard]

"Io invece" disse elv baciando Gwen e continuando ad accarezzarla "potrei viziarti, sai? Non so... tipo un bel massaggio completo..." facendole l'occhiolino.

[Guisgard]

"Credo sia opportuno lei lo incontri di persona, madame..." disse Stuarto a Destresya "... la cosa migliore penso sia quella di raggiungere il luogo in cui vive ora... a mio parere è la soluzione migliore..."

[Lady Gwen]

"Ah sì?" chiesi con un mezzo sorriso, poi morsi appena il labbro, soppesando la proposta "Non sai che dicono che troppi vizi facciano male?" scherzosamente.

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[Guisgard]

"Io invece credo facciano molto bene..." disse Elv baciando ancora Gwen "... a te sicuramente tanto... tanto tanto piacere, sai? Oh, molto..." con un mezzo sorriso eccitato.

[Destresya]

Annuiii."Va bene, ci andrò domattina stessa..." pensierosa "Dove posso trovarlo?" chiesi, incuriosita.
Un ex ladro doveva avere una casa piena delle sue conquiste, sarebbe stato sicuramente qualcosa di interessante da vedere!.

[Lady Gwen]

Sorrisi del suo stesso sorriso.
"Credo che ti darò un po' di fiducia..." dissi piano, guardando i suoi occhi neri, grandi e luminosi.

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[Guisgard]

"No no..." disse divertito Elv a Gwen, tenendola stretta "... devi chiedermelo cn voglia questo massaggio..." ridendo "... voglio vederti eccitata dall'idea di essere massaggiata ovunque da un professionista." Facendole l'occhiolino. "Su, convincimi..." sorridendo.

[Lady Gwen]

Sospirai con gli occhi in su.
Morsi di nuovo un angolo del labbro.
Poi sorrisi.
"Io desidereri ardentemente essere massaggiata dalle mani così esperte e sensuali del bellissimo professionista a cui appartengono e che mi sta facendo letteralmente impazzire..." sussurrai, con tono basso, poi sorrisi di nuovo "Va bene così?"

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[Guisgard]

"Mmmmhhh... può andare..." disse divertito Elv a Gwen "... per poi baciarla con passione, cercando subito la lingua di lei con la sua, mentre le sue mani erano a stringere piano i seni della ragazza "... vado a prendere l'olio... mettiti comoda..." sussurrò.

[Lady Gwen]

Ridacchiai divertita.
Poi risposi al suo bacio con la sua medesima foga e passione, mentre lui stringeva piano i miei seni.
Sorrisi con divertimento e malizia, inumidendomi le labbra, poi annuii.

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[Guisgard]

"Vive in una casa sulla costiera Fleegese, madame..." disse Stuarto a Destresya "... ora le do l'indirizzo..." e lo dettò.

[Destresya]

Mi segno l'indirizzo mentre lui parla.
"Benissimo, grazie!" annuisco, chiedendomi come diavolo avrei fatto a convincere un ladro professionista ad affiancarmi senza farmi poi rubare a mia volta il rubino.
Dovevo trovare un modo, assolutamente.
"Devo trovare un posto sicuro per i ragazzi.." dissi poi "loro sono in pericolo ma non sanno niente della pietra, infatti hanno preso questa storia della minaccia molto sottogamba... cosa mi consigli di fare?":

[Guisgard]

Elv tornò dopo un istante, ancora tutto nudo, con in mano la bottiglina d'olio in mano.
Guardò Gwen sul letto.
"Mettiti comoda..." disse in un sussurro.

[Lady Gwen]

Tornò poco dopo con una bottiglietta di olio.
Sorrisi e mi voltai sulla pancia, poggiandomi sui gomiti, in fremente attesa.

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[Guisgard]

Elv si avvicinò, inginocchiandosi sul letto accanto a Gwen stese a pancia sotto.
Cominciò ad accarezzarle la schiena, poi fino ai glutei.
Lui quindi aprì la bottiglina e cominciò a far colare l'olio sulla schiena di lei, facendolo poi scivolare sulle natiche e le gambe.

[Lady Gwen]

Sentii le sue mani sulla schiena, fino ai glutei, quelle mani affusolate, eleganti.
Poi sentii qualcos'altro sulla schiena, fino alle gambe.
L'olio scivolò sericamente sulla mia pelle, ungendola e accarezzandola lentamente ed iniziai a rilassarmi.

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[Guisgard]

L'olio colava, scivolava lento e vischioso sulla pelle di Gwen, ungendole la schiena, scivolando verso i glutei, scorrendo fra le gambe.
Elv lo faceva uscire dalla bottiglina ed ungeva a dovere il corpo di lei.
Allora posò l'olio e cominciò a massaggiarle la schiena e le spalle.
Massaggi sodi, sicuri, decisi, virili, con le sue mani che si muovevano lente e sensuali.

[Lady Gwen]

Fece ancora scivolare l'olio su di me, lentamente e in maniera studiata, come se quel gesto fosse esso stesso il massaggio.
Ma erano le sue mani che io bramavo più di ogni altra cosa.
Ed arrivarono.
Percorsero tutto il mio corpo, più e più volte, dalla schiena, lasciata scopetta dai capelli, fino a le gambe, e poi al contrario, di nuovo e di nuovo, in un'eterna estasi senza fine che mi rapiva dal mondo e mi tratteneva qui, soli con lui e questo massaggio che mirava a far svanire ogni mia resistenza e traccia di lucidità.

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[Guisgard]

Elv la massaggiava, sulla schiena, sulle spalle, sulle natiche scoperte, sulle gambe.
La ungeva e la massaggiava a fondo, più e più volte, con sicurezza e sensualità.
Continuava, continuava, in attesa di giungere in punti in cui Gwen sarebbe stata persa di piacere.
Ma in quel momento squillò ancora il suo cellulare.

[Lady Gwen]

Non riuscivo più a pensare a nulla che non fossero le sue mani.
Nessuno dei due parlava, perché non ce n'era bisogno in questo momento.
C'era solo il piacere.
Ah, già, dimenticavo.
C'era anche il telefono.
Sbuffai sonoramente.
"Spero solo non siano brutte notizie..." dissi, prima di prendere il telefono "Pronto?" chiesi, con voce guardinga e attenta.

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[Guisgard]

"Gwen..." disse la voce rude di Rusputus al cellulare "... dove diavolo sei finita? hai scelto la notte meno appropriata per andare chissà dove..." seccato.

[Lady Gwen]

Eta Rusputus.
E questa confidenza?
"Cosa vuole? Ci sono notizie di Chef? Lo avete trovato?" chiesi subito.

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[Altea]

Dalla sua risposta capii che non ero di suo interesse e che sperava di ritornare con la sua ex così tolsi la mano con indifferenza e cercai di parlare come tra amici.. "Ti interessa quel Regno.. La regnante è piena di passione ed ardimento, possiede una spada speciale chiamata Volpe Ambrata forgiata in un giorno dopo la pioggia sotto l'arcobaleno e ne ha preso i colori.. E le è stata data in dono da un sensei e samurai. Ella è diversa da me perché ha poteri soprattutto del Fuoco e poi è una Sacerdotessa. A Serenica vi sta una Clessidra del Tempo che governa la Pace dalla Guerra. Vi sono studiosi, astronomi e guerrieri formidabili" rimasi un attimo in silenzio e sorrisi.. "Ora è triste perché sognava un Principe che non vedrà mai".
Arrivò la torta e la assaggiai con gusto.. "La adoro, è una delle mie torte preferite. Se vuoi posso aiutarti a ritornare con la donna che ami".

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[Dacey Starklan]

Presi il bigliettino da visita con molta cura, riponendolo nella mia borsetta.
Sapevo che lo avrei tirato fuori prima o poi, volendo andare a fondo in quella faccenda.

“ Sicuramente la chiamerò. Arrivederci.”

Salutando così il signore, tenendo però gli occhi verso il retrobottega un’ultima volta.
Una volta volta fuori dal negozio mi rivolsi a Set.

“ Certo che ha proprio un nipote strano... Non trovi?”

[Guisgard]

"Se posso permettermi, madame, credo che sospendere la preparazione del suo spettacolo al momento sia la decisione più logica." Disse Stuarto a Destresya. "Una qualsiasi scusa le permetterà di lasciare momentaneamente il castello, dando una licenza di qualche giorno ai suoi tre ragazzi. Nel frattempo potrà dedicarsi a rintracciare il misterioso Pantera, senza temere per l'incolumità dei tre ragazzi."

[Guisgard]

"Non riusciamo a trovarlo." Disse Rusputus a Gwen. "Sembra sparito nel nulla. Quando lo ritroveremo gli darò una bella strigliata. Ora ovunque sei cerca di far presto a tornare, visto abbiamo bisogno di te." In modo spiccio e senza alcuna delicatezza.

[Guisgard]

"Vedo che sei una vera esperta dei miti e delle leggende di Serenica." Disse con apprezzameto Hiss. "si, potresti farmi da Cicerone, sai? Non escludo che questa storia possa essere un ottimo spunto per un futuro romanzo." Arrivò la torta. "Non cè alcuna donna con cui vorrei tornare, visto non ho rimpiantiin amore." Assaggiando il dolce e fissando Altea.

[Guisgard]

"Mah, io credo sia solo maleducato e sfuggente." Disse Set a Dacey mentre uscivano in strada e si lasciavano la caratteristica bottega alle spalle. "Anzi, ti dirò... mi stava pure antipatico." Ridendo.
E mentre si allontanarono, dai vetri della finestra della bottega qualcuno, scostando appena la tendina, li seguì con lo sguardo.

[Lady Gwen]

Sospirai passando la mano sul viso.
"Arrivo, arrivo" con tono infastidito, mentre chiudevo la chiamata.
"Dobbiamo tornare,non lo trovano e sembra grave..." ad Elv.

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[Guisgard]

"Sembra che i tuoi colleghi al castello abbiano un innato talento a risultare inopportuni..." disse Elv a Gwen, richiudendo la bottiglina dell'olio.

[Dacey Starklan]

“ Non è che sei un po’ geloso piuttosto?
Perché io, al contrario di te, l’ho trovato piuttosto particolare e misterioso, un po’ come gli oggetti del negozio.
Penso proprio ci tornerò...
Ma dove eravamo rimasti?”

Stringendomi al suo braccio mentre passeggiavamo tranquilli.

“ Questa doveva essere un serata speciale no?”


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[Lady Gwen]

Sospirai.
"Lo so, tesoro..." stringendomi a lui "Ma purtroppo non possiamo farci nulla... Continueranno a tempestarmi di chiamate se non vado..."

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[Guisgard]

"Geloso..." disse Set fissando Dacey "... io? Di quel tipo? Ma l'hai visto?" Scuotendo il capo. "Non credo proprio una donna posso trovarlo interessante..." visibilmente seccato.
Poi lei si strinse al suo braccio e questo bastò per affievolire quel senso di fastidio che Set aveva provato per le parole di lei.
"Certo... una serata speciale... tutta nostra..." mormorò.
Arrivano così alla fine del vicoletto, dove si vedeva l'intera banchina del fiume, al centro della quale c'era un locale piccolo ma caratteristico e con un nome esotico ed un filino magico:

"Apriti Sesamo"

[Guisgard]

"Si... immagino..." disse deluso Elv stringendo Gwen "... il bagno è di là, fatto una doccia prima di andare... io intanto preparerò la colazione... fra un'ora sarà l'alba..."

[Dacey Starklan]

“ Certo che l’ho visto, per questo pensavo tu fossi geloso.”

Adoravo vedere come corrugasse la fronte infastidito, mettendo perfino il broncio.
E adoravo notare come bastasse un mio tocco per fargli passare un po’ di quel malumore.

“ Mi porti sempre in questi posticini carini.
Potrei finire per decidere di uscire sempre con te la sera...”

Fissando il locale molto caratteristico e intimo a cui eravamo arrivati.

“ Immagino che ci avrai portato un sacco di ragazze.”

[Guisgard]

“Aspetta...” disse perplesso Set “... cosa vuoi dire? Che lo trovi bello? Quell'idiota?” Visibilmente seccato.
Erano davanti al locale caratteristico.
“Beh, ovvio che spero tu esca sempre con me...” mormorò guardando Dacey “... ragazze? Nessuna è bella come te, Dacey...” sussurrò.

[Dacey Starklan]

“ Non ho detto questo.
Ma il mistero affascina sempre noi ragazze.”

Facendogli un sorrisetto irriverente.
Mi portai di fronte a lui, per sostenere il suo sguardo mentre mi parlava.

“ Andiamo a sederci, ho fame.”

Un po’ frettolosa Perché, trovandomi improvvisamente senza sapere come controbattere, avevo preferito chiudere il discorso


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[Altea]

"Se avremo occasioni di andarci a Serenica, sarà un onore farti vedere quel Regno meraviglioso e unico" assaporando la torta "Ah, avevo capito sperassi in un ritorno di fiamma con la tua donna...parlami di lei" questa volta in modo sfacciato, volevo sapere il modo in cui quell' uomo amasse tramite il racconto di lei.

[Guisgard]

Fu un gioco di sguardi, di sensazioni fra loro due.
Dacey che appariva ora irriverente, ora provocante, ora sfuggente e mutevole, con Set incapace di comprendere fino in fondo quella ragazza.
Così entrarono nel locale.
Era un luogo come detto molto caratteristico, quasi tutto in legno, con lampade basse ed una luce soffusa che pulsava lenta.
Dipinti di mari in tempeste, isole sperdute e notti d'Oriente fatte di cieli stellati abbellivano le pareti, mentre oggetti esotici figuravano su ampie mensole, rendendo quel posto simile ad una locanda portuale, come si possono vedere a Marsiglia, a Napoli ed in quei borghi dimenticati narrati dai vecchi romanzi di pirati.
Si sedettero ed un cameriere portò loro la carta dei vini ed il menù.
“Che magnifici fidanzati...” disse ad un tratto una vecchia avvicinandosi “... non volete conoscere il futuro?”
Sentirsi definire fidanzato di Dacey riempì di orgoglio Set, che però subito dopo guardò storto la vecchia.
“Non siate sciocca, nessuno può conoscere il futuro...” mormorò.

[Guisgard]

"Eh, ma un gentiluomo non parla mai ad una donna di altre donne..." disse divertito Hiss fissando Altea "... sarebbe sciocco, no? E comunque stanotte io non sto pensando a nessun'altra donna..." finendo il suo dolce.

[Altea]

"Sicuro? Allora perché mi hai chiesto di parlare della Regina di Serenica e non di me e della mia vita" ribattendo con sfida "Finendo il vino bianco".
"E' stata una bella serata" guardando il battello che si muoveva lento sul fiume e facendomi leggermente malinconica "Bene, forse è meglio andare, non pensi?" sorridendogli dolcemente.

[Guisgard]

"Avevi detto ti somigliava" disse Hiss ad Altea "quindi indirettamente pensavo parlassi di te attraverso la regina, sbagliavo?" Guardò il battello. "Sevuoi ti riaccompagnerò a casa..." sfiorando la sua mano.

[Dacey Starklan]

Presi posto e ancora una volta i miei occhi trovarono un intero piccolo mondo da esplorare in quel locale.
Continuavo a sorprendermi, in quella città così grande, di quante cose potessero esserci e non mi stancavo mai di scoprirne di nuove.

“ Ti vai di ordinare per me? Conosci questo ristorante, sicuramente saprai quali sono i piatti migliori.”

Poggiando sul tavolo il menu avendolo letto solo brevemente.

“ Magari evita cose tipo l’aglio e...”

Fui interrotta da una donna anziana, che mi fece subito sorridere. Decisi di non contraddirla, al contrario, provai a star al gioco.

“ Oh andiamo tesoro, non fare il solito musone. Non vuoi sapere cos’ha in serbo il futuro per noi due?
La prego, ci dica qualcosa.”

[Altea]

"Mi assomiglia, ma ha alcune differenze con me" sorridendo enigmaticamente.."La notte è così lunga..ancora deve sorgere l' Alba e io vorrei vedere sorgere il nuovo giorno con te" sentendo la sua mano sfiorare la mia e osservando il suo movimento con piacere "Vedi tu come.." sempre con quel tono enigmatico che mi contraddistingue.

[Guisgard]

Set smise di respingere la vecchia e restò a guardare Dacey che invece sembrava interessata.
Allora la vecchia tirò fuori un mazzo di carte che cominciò a mischiare davanti a loro.
"Lei lo sa" disse Set "che queste cose sono contro la legge qui?"
"Mettiamola così, giovanotto..." divertita l'anziana "... io le darò solo qualche buon consiglio... non è vietato, giusto?" Ridendo. "Su, alzi il mazzo giusto al centro e si faccia una domanda in cuor suo..." rivolta poi a Dacey.

[Guisgard]

"Beh, abbiamo due possibilità tra cui scegliere..." disse Hiss tenendo la mano di Altea "... camminando qui sul molo fluviale... oppure dalla mia camera d'albergo, che ha una vista molto bella e romantica..." guardandola negli occhi in modo intimo e profondo.

[Altea]

"La tua camera d' albergo..che onore, il famoso romanziere apre le porte del suo privato alla sottoscritta" osservandolo "Se si vede un panorama stupendo posso solo scegliere questa opzione dunque" vedere la sua camera, le sue cose..conoscerlo di più e se fosse successo di più..no, lui era un galantuomo ma d' altronde volevo stare più tranquilla con lui e mi lasciai avvolgere da quel suo sguardo più intimo e profondo senza paure.

[Dacey Starklan]

“ E dai Set, non fare il guastafeste!”

Zittendolo e lasciando che la donna preparasse le carte.
Una domanda.
Sapevo bene cosa chiedere, perché era il mio sogno, da sempre.
La mia domanda riguardava il mio successo, la mia carriera.
Chiusi gli occhi sollevando il mazzo ma senza guardare quale carta fosse rimasta in alto.

[Guisgard]

"L'onore è solo mio, visto scorre sangue reale in te..." disse Hiss facendo l'occhiolino ad Atea.
Pagò il conto e con l'auto tornarono in albergo.
Qui fu consegnato a Hiss il messaggio di Gwen.
"Li chiamerò domattina e saprò cosa vogliono..." fece lui.
Poi con Altea salirono in camera.
Accese una luce soltanto, lasciando un'atmosfera intima e poi mostrò la meravigliosa veduta dal balcone.
Allora stappò una bottiglia di vino per berla con lei.

[Altea]

Alla sua battuta risi "Non esagerare ora.." e partimmo verso l' albergo.
Gli venne riferito un messaggio dalla segretaria ma io rimasi a debita distanza per non essere invadente.
Salimmo nella sua camera e mentre apriva la bottiglia mi guardai attorno per vedere se vi fossero foto, libri.."Ti sto analizzando da ciò che hai in camera" ridendo "Potrei stregarti sai..e poi che farai..un maleficio di che tipo..amore..come lo chiameresti..."prendendo il bicchiere del vino dalla sua mano sfiorandola con delicatezza e forse possesso.

[Guisgard]

Dacey pensò al suo desiderio più grande e spaccò il mazzo di carte in due.
Allora la vecchia scoprì la carta.
"Il Diavolo..." disse la vecchia "... indica il trionfo dei sensi, dell'istinto, dei propri desideri... ciò che lei ha chiesto si realizzerà... ma avrà un suo prezzo..." fissando Dacey.
https://rinascimentoitalianart.files.wordpress.com/2015/02/vergnano-15-diavolo-lq.jpg

[Guisgard]

"Un maleficio..." disse Hiss togliendosi la giacca e slacciandosi la cravatta, per poi restare con la camicia aperta fino a metà petto "... sei dunque anche una strega?" Prendendo il bicchiere. "In effetti strega e regina è un binomio che funziona in letteratura... soprattutto quella erotica..." guardandola tutta "... brindiamo? Ai malefici d'amore, che rendono folli, arditi ed audaci... che rendono gli uomini liberi di amare senza paure e tabù..." alzando il calice.

[Altea]

Rimasi ferma vicino al tavolo osservandolo mente si spogliava, si toglieva la giacca, la cravatta e la mano lentamente sbottonava la sua camicia..che splendore.
Alle sue parole alzai il bicchiere.."Brindiamo..a noi..a tutto quello che vogliamo esprimere, sentire, a ciò che ci rende liberi...senza filtri magici ma con la forza dei nostri animi" e istintivamente mi avvicinai a lui sfiorando con la mano il suo petto e alzai lo sguardo verso di lui e dissi a bassa voce mentre quella sola luce ci rischiarava "Baciami allora" poggiando il bicchiere ma non togliendo lo sguardo dal suo.

[Dacey Starklan]

Il Diavolo non mi sembrava affatto una buona carta ma la donna ne spiegò il significato a alla fine sorrisi.
Ma per poco.

“ Che prezzo?”

Riuscì a farmi sentire a disagio, e mi mossi sulla sedia come se questa fosse improvvisamente divenuta scomoda.

[Guisgard]

Hiss lasciò in un primo momento che Altea sfiorasse ed accarezzasse il suo petto lasciato scoperto dalla camicia aperta.
I suoi muscoli asciutti, virili, sodi.
Poi le parole di lei.
"Finalmente..." disse pianissimo lui, in un sussurro.
Allora le loro bocche si incontrarono, si unirono e si confusero, in un gioco sensuale di labbra e di lingua, liberando così un bacio intimo, complice, caldo, avvolgente, umido.
Si baciarono a lungo e con desiderio, con le loro lingue unite in quel contatto vero, come se si conoscessero da tempo, da sempre.
Come se già in passato si fossero incontrati e piaciuti, scoprendosi intimi in un legame carico di erotismo.
Come due attori che conosciutisi nella vita privata ora sul set recitavano con ardore e passione vere.
https://media1.tenor.com/images/9c92434bdeea2df04d67710f338b212d/tenor.gif?itemid=5223535

[Guisgard]

"La vita è fatta di compromessi, ragazza mia..." disse la vecchietta sorridendo a Dacey.
"Si si, va bene..." seccato Set "... ecco, prenda e vada via, grazie..." dandole una moneta.

[Lady Gwen]

Annuii e gli diedi un bacio prima di alzarmi.
"Sei proprio un tesoro, sai?" gli dissi dolcemente, con in sorriso.
Poi andai a fare una doccia, che non fu lenta e rilassante, bensì rapida e infastidita, quasi stizzosa.
Non potevo mai allontanarmi da quel posto che subito ci dovevo ritornare, era come un brutto sortilegio impossibile da spezzare.
Finii la doccia, mi vestii e andai in cucina.

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[Altea]

Finalmente....era come un ringraziamento a una supplica tanto richiesta e che io avevo lasciato protarsi all' infinito.
La mia mano salda e ferma sul suo petto virile, caldo e sentii il battito del suo cuore accellerare, quel battito che sembrava conoscessi da tempo, da molto ma ogni qualvolta aveva un palpito nuovo, solo per me.
Assaporai le sue labbra, mi avvolsero l' anima e il corpo e mi strinsi più forte a lui, giocavo con loro, mordicchiandole, baciandole, intrecciando le nostre lingue in un gioco malizioso, amoroso ed erotico.
Era un ritrovarsi di nuovo, un film dove non eravamo comparse ma molto di più.
Sbottonai il resto della camicia e la tolsi.."Quanto aspettavi..ti ho fatto attendere troppo?" sospirando, desiderandolo ardentemente.

[Dacey Starklan]

Osservai la donna, ancora a disagio.

“ Si, questo lo so. Però io vorrei saper—“

Set evidentemente era infastidito e non tardò a mandare via l’anziana signora, pagandola frettolosamente per i suoi servigi.

“ Pensavo volessi chiedergli qualcosa anche tu, fidanzato!
Era tanto per divertirsi!”

Fingendo di non dare alcun peso dunque alla previsione delle carte.

[Guisgard]

Gwen uscì dal bagno ed andando in cucina trovò pronta la colazione.
C'era del caffè accompagnato da dei frollini.
“Mangia qualcosa prima di andare.” Disse Elv con premura.

[Guisgard]

“Troppo...” disse baciandola Hiss, mentre Altea continuava a toccare il suo petto robusto, ben fatto e virile “... troppo ti fai desiderare...” con la sua lingua su quella di lei, in un intimo ed erotico danzare, mentre le braccia forti e maschie di lui la cingevano, facendola sentire protetta, donna e soprattutto amata.

[Guisgard]

La vecchia andò via con le sue carte e la moneta guadagnata, con Set ancora un po' seccato.
Poi rise a quella battuta di Dacey.
“Già, avrei dovuto chiederle cosa pensa di me la mia fidanzata.” Disse fissandola. “Peccato che non credo minimamente a queste cose e di certo non basta una carta pescata a caso per scoprire i pensieri di una ragazza come te...”

[Lady Gwen]

In cucina Elv aveva preparato il caffè, accompagnato da biscotti.
"Tranquillo, tranquillo" sorridendo alla sua tenera premura.
Macchiai appena il caffè col latte e poi iniziai a mangiare qualche biscotto.

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[Guisgard]

Fecero colazione, mentre l'alba tingeva Uaarania City di una luce nuova, quella del giorno che scaccia le ombre e dissipa i fantasmi.
"Vieni, ti do uno strappo al castello, prima di andare al giornale..." disse Elv a Gwen.

[Altea]

"Ah si...e sai è un dolce tormento..per te immagino...o doloroso...sei per il tutto e subito oppure vuoi farti stuzzicare" baciandolo sul collo.
Mi voltai e lentamente iniziai a slacciare il vestito dalla spallina..."Quindi?" a bassa voce.

[Lady Gwen]

Era giorno ormai, un giorno luminoso che non sembrava avere alcunché in comune con le ombre inquiete della notte, ma esse erano sempre lì, in agguato.
"Sì, grazie" annuendo ad Elv.

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[Guisgard]

Hiss guardò Altea e rise eccitato.
"Beh, sei come un piatto esotico, di quelli con più sapori, varie spezie ed un retrogusto tutto da scoprire..." disse togliendosi definitivamente la camicia e "... quindi meriti di essere gustata piano... si, mi intriga essere stuzzicato..." fissandola negli occhi.
http://www.play4movie.com/wp-content/uploads/2016/08/gg-1024x683.jpg

[Guisgard]

Elv accompagnò in auto Gwen fino all'Elyseum, fermandosi davanti al portone d'ingresso.
"Be, buon lavoro allora..." disse baciandola piano.

[Lady Gwen]

Mi accompagnò fino al palazzo, fermandosi davanti al portone.
"Anche a te..." sorridendo e ricambiando il suo bacio.
Poi scesi dalla macchina ed entrai al palazzo.

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[Guisgard]

L'Elyseum era come avvolto da una mistica penombra, figlia di un gioco tra il chiaroscuro della notte ormai svanita ed il giorno appena giunto.
Gwen attraverò l'ingresso e poi l'androne, giungendo nella corte interna, dove trovò Rusputus ed alcuni dei suoi uomini più fedeli, insieme a due segretari.
A vederli nessuno di loro aveva chiuso occhio.
Arrivò anche Esen, il nuovo capo custode.
"Alla buon'ora." Disse Rusputus a Gwen.

[Altea]

"Che bella definizione...allora mi devi gustare piano piano per poter decidere quale spezia mi si addice" mettendomi di fronte a lui e lentamente togliendo il vestito e gettandolo sulla sedia.."Le scarpe?Quelle le togli tu?" ma rimanendo in lingerie e stendendomi sul letto e guardandolo come una sirena ammalia il suo bel pirata.

http://fcbahistory.pbworks.com/f/1233201960/Laetitia%20Casta%2005.jpg

[Lady Gwen]

Raggiunsi la corte interna, dove vidi fra tutti Rusputus, che non mancò di farsi sentire, ma lo ignorai.
Non avevano una bella cera, a guardarli.
"Dunque, come procedono le ricerche?" ai due segretari.

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[Guisgard]

Altea si spogliò piano, restando infine solo nella sua elegante e sensuale lingerie.
Hiss la guardò, ovunque, con il suo sguardo che scivolava appassionato su ogni forma e piega di quel corpo magro e slanciato, che sembrava fatto apposta per le gioie d'amore.
Lui la fissava con desiderio, con tutta la sua carica virile che era capace di amanare.
Quello sguardo che sembrava conoscerla bene e attraverso il quale lei poteva essere se stessa, senza paure e tabù.
Lui sorrise eccitato e si avvicinò, prendendo delicatamente il piede di lei, accarezzandole con sensualità la caviglia.
Poi cominciò a slacciare la scarpa con il tacco a spillo, sfilandola via e baciando il piede ora nudo, sempre guardandola negli occhi.
Fece lo stesso con l'altra scarpa che sfilò, baciando anche l'altro piede.
Li prese entrambi, baciandoli ancora, l'uno e l'altro, per poi succhiare le dita, tutto in modo sensuale e provocante, fisso con i suoi occhi in quelli di lei.

[Guisgard]

"il signor Chef sembra sparito nel nulla..." disse Esen a Gwen "... abbiamo controllato anche in camera sua... deve essere uscito nel cuore della notte, visto ha lasciato un bicchiere di vino sul comodino e la tv accesa..."

[Altea]

Quello sguardo appassionato, erotico, sensuale mi scuoteva l' animo come un' onda impetuosa ma certamente non mi travolgeva e devastava, sapevo tenerla a bada quell' onda travolgente che sembrava avesse inflitto la sua carica sui miei rigidi scogli più volte quando osservavo i suoi occhi entrare nel mio animo.
Le sue mani delicatamente toglievano le scarpe, dovette inginocchiarsi per farlo e in quel momento il mio ego si sentiva pienamente soddisfatto, come un cavaliere si inchina alla sua regina, un servo alla sua regina.
Sentii la sua bocca baciare e giocare coi piedi e posi il capo di lato, chiudendo gli occhi, assaporando il piacere del contatto della sua bocca con la mia pelle, allora allungai la gamba e i miei occhi lo guardarono, accendendosi di bramosia.

[Lady Gwen]

Nulla quadrava.
Com'era possibile?
"Non può semplicemente essere uscito dimenticando il vino e la tv. Per quanto potesse essere di fretta, dubito se ne sarebbe dimenticato..." dissi, con ragione.
Poi sospirai.
"Non vedo altra soluzione se non chiamare la polizia."

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[Guisgard]

Altea era sul letto, con indosso solo la sua elegante lingerie, con Hiss inginocchiato ai piedi di quel provocante giaciglio, baciando e succhiando i piedi di lei, come se fossero la cosa più preziosa di quell'alba nascente.
Giocò ancora ed ancora con quelle dita, per poi baciare la sua caviglia, salendo lungo la gamba fino al ginocchio.
“Fare l'amore con te è come viaggiare fino a Serenica...” disse lui in un gemito di romanticismo e passione.

[Guisgard]

Non sapevano cosa pensare, nè cosa fare.
Allora Gwen propose di chiamare la polizia per denunciare la scomparsa di Chef.
"L'ho trovato..." disse ad un tratto un custode arrivando correndo.

[Altea]

La sua bocca e labbra ardenti salivano fino al ginocchio, non abbassavo lo sguardo, era meravigliosamente bello vederlo travolto dalla passione ardente.
"Un viaggio fino a Serenica...lungo, misterioso, pieno di desiderio di arrivare alla meta, rinvigorirsi e rinascere..." con un leggero gemito dopo quelle parole, la mia pelle rabbrivida dal piacere mentre un lieve raggio di sole filtrava nella stanza.
Mi feci avanti ed afferrai Hiss nei suoi capelli bruni e guardai quegli occhi chiari mutevoli e lo feci mio in un bacio quasi eterno.

[Lady Gwen]

Improvvisamente, arrivò un custode.
Disse di averlo trovato.
"Dov'è? Che gli era successo?" chiesi, agitata anche io.

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[Guisgard]

Finalmente un nuovo bacio.
Ancora uno.
Un meraviglioso gioco di labbra e di lingue, un intreccio erotico e meraviglioso, un intimo penetrare l'uno nell'altra, attraverso il respiro, l'umido ardore, con le loro bocche ardenti e fameliche di desiderio.
Un bacio fatto di impeto, di trasporto, passione, con lui, forte e virile che prese Altea fra le braccia stringendola e baciandola con sempre più slancio.
“Avanti...” disse lui baciandola “... mostrami i tesori di Serenica...” portando una mano fra le gambe di lei, sulle sue mutandine, facendo poi scivolare dentro le dita.

[Guisgard]

Il custode fece segno di seguirlo.
Così Gwen, Rusputus e gli altri lo seguirono fino ai sotterranei, dove trovarono il corpo di Chef appeso al soffitto.
Si era impiccato.
https://www.bassairpinia.it/wp-content/uploads/2014/05/impiccato11.jpg

[Lady Gwen]

Il custode ci fece strada fino ai sotterranei.
Lanciai un urlo, prima di coprire la bocca con le mani e iniziare a piangere silenziosamente.
Non poteva essere possibile, non poteva, perché lo avrebbe fatto?
Non sembrava stare così male da arrivare a tanto.
Possibile che non lo avessimo mai notato?
No, no, era impossibile, doveva sicuramente esserci qualcosa sotto...

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[Altea]

A quelle parole ultime un desiderio perverso si insinuò in me.."Ah ah...i tesori vanno scoperti piano" mentre la sua mano si insinuava nella lingerie con una carezza ribelle, forte e decisa ma anche delicata, mi morsi le labbra in un leggero gemito.
Presi una delle mie calze e gli bendai gli occhi.."Sai questo è uno dei giochi preferiti pure dalla regina del Regno....avanti scoprili, immaginali questi Tesori...Hiss...e poi, deliziati, saziati e appropriati di loro" mentre mi tolsi la lingerie rimanendo nuda davanti a lui, bendato.
Sbottonai i suoi pantaloni facendo scivolare la mia mano sulla sua virilità che era già turgida, forte, che pulsava reclamando il mio corpo.."Prendimi pure la anima...ormai ti appartiene lo sai, io sono il tuo viso di Angelo ma dal corpo di diavolo" sussurrai nel suo orecchio.

[Destresya]

Ascoltai attentamente Stuarto.
"Sì, probabilmente è la cosa migliore, ora convoco gli altri dando loro qualche giorno di vacanza, anche se non sarà semplice tenerli lontani.." sospirai "Ma voglio tenerli al sicuro, più di ogni altra cosa al mondo! Grazie Sruarto, sei stato un aiuto prezioso!" sorridendo "Ti aggiorno, buona serata!".
Detto quello, staccai e mi alzai rapida dal divano.
Stava albeggiando, io non volevo perdere tempo.
Iniziai a prepararmi, scrissi poi un biglietto ai ragazzi in cui dicevo di dover fare delle commissioni e che avevano qualche giorno libero.
Così, sgattaiolai fuori dalla mia stanza e uscii, mentre la luce dell'alba illuminava ogni cosa.
Raggiunsi la mia auto e mi diressi verso questo misterioso Pantera, all'indirizzo che mi aveva indicato Stuarto.


https://i.pinimg.com/564x/c6/7a/85/c67a853b840cfa33171f0266fe5d0488.jpg

[Guisgard]

Due custodi tirarono giù il corpo del povero Chef, portandolo poi via.
“Roba da matti...” disse scuotendo il capo Rusputus.
Ad un tratto Gwen notò qualcosa.
C'era sangue, molto sangue sul lavandino del piccolo bagno vicino.
Come se Chef prima di morire si fosse anche tagliato, forse tentando di dissanguarsi?
https://www.queryonline.it/wp-content/uploads/2017/11/sangue-it.jpg

[Lady Gwen]

Non riuscivo a guardarlo, era troppo il dispiacere, la pena.
Avevamo lavorato sempre insieme in questo anno ed era di una tristezza immensa tutto ciò.
Poi, notai il vicino bagno imbrattato di sangue.
Non mi ci avvicinai, ma fu comunque un dettaglio strano.
"Hey, guardate" dissi "Perché c'è tutto quel sangue se l'impiccagione è la causa della morte?" chiesi, perplessa.

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[Guisgard]

Altea lo bendò e poi si tolse la lingerie, mostrandosi finalmente nuda, ma non a lui.
“Che cattiva sei...” disse Hiss divertito “... mi bendi ora... sul più bello...”
Poi lei gli abbassò i pantaloni, liberando la sua virilità che era naturalmente carica, gonfia di desiderio e che al tocco della mano di lei, come a riconoscere la sua regina, divenne ancora più soda.
“Guarda cosa fai...” lui eccitatissimo prendendola per un braccio ed indicando la sua magnifica mascolinità.
Poi le parole di Altea, quel gioco, quella caccia al tesoro.
“Wow...” sussurrò Hiss, per poi protendere le mani in avanti, in cerca di quel corpo nudo.
Toccò i suoi seni scoperti e poi la mano scivolò in basso, fino al suo sesso caldo “... sei già nuda, tesoro mio...” compiaciuto ed eccitato.

[Guisgard]

Destresya si preparò e poi sgattaiolò via dalla sua suite e poi dal castello che in quel momento aveva altro a cui pensare, visto il suicidio di Chef.
Salì in auto e partì verso la costa, in direzione delle Flegee, dove Stuarto aveva rintracciato l'indirizzo del misterioso e celebre ladro.
In tre ore piene sarebbe giunta sul litorale, dove l'uomo, ora facendosi chiamare Cristiano, viveva in una villetta isolata sulla scogliera.

[Guisgard]

"Facile, significa che ha tentato prima di tagliarsi le vene..." disse Rusputus a Gwen "... non ci è riuscito e ha infilato il collo in un cappio." Con sufficienza.
Ma Gwen notò che sul muro vi era molto sangue, con segni che sembravano quasi delle parole scritte con un dito sulle piastrelle.

[Lady Gwen]

No, secondo me non era affatto andata così, ne dubitavo.
Vidi poi delle scritte e mi avvicinai.
Okay il tentato suicidio in bagno, ma perché scrivere qualcosa, per giunta col proprio sangue?

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[Altea]

Lo guardai compiaciuta.."Si, ora sei in balia di me, in mio potere..fino a quando resisterai" osservando la sua mascolinità che lui indicava.
Le sue mani ancora su di me, la mia mente si stava offuscando ma io lasciai perdesse la sua lucidità ma senza cedere, scivolò nella mia intimità con carezze profonde, intime e mi avvicinai a lui con lo stesso gesto, la mano scivolò sul petto, arrivò ai pantaloni, togliendoli con un gesto repentino assieme ai boxer. La mia mano andò nella sua virilità turdiga per lasciare la mia bocca scendere con un bacio lungo e prolungato sul suo petto fino a raggiungere quella sua parte cosi turgida, giocandoci con la bocca..."E ora? Come mi immagini come un angelo o un diavolo?" togliendoli la benda e portandolo a me stendendomi. http://1.bp.blogspot.com/-h9EI1996AOI/Tr2Cl0kFM5I/AAAAAAAAEOA/0AcfSeOtSEs/s1600/viaggiocircolare.jpg

[Destresya]

Guidare mi era sempre piaciuto, adoravo vedere il mutamento del paesagggio intorno a me, i colori dell'alba che si facevano sempre più caldi nella luce del nuovo giorno.Andare verso la costa, poi, mi dava un senso di libertà, come se fossi in una di quelle storie dove si prende il mare per scappare via, lontano, verso orizzonti infiniti di isole sperdute che si animano al tuo passaggio.
Aveva scelto un bel luogo dove ritirarsi, dovevo ammettere.
Ogni tanto pensavo che avrei dovuto farlo anche io, prendermi i miei soldi e andarmene in un posto tranquillo a godermeli pian piano.
Ma non era ancora giunto quel momento, ora avevo altro a cui pensare: la pietra.
Sospirai, sperando che questo Cristiano potesse aiutarmi.
Una volta individuata la villa giusta, parcheggiai nelle vicinanze, scesi e mi avvicinai con cautela, per poi bussare.
Ancora mi chiedevo come avrei fatto a convincerlo... ma sapevo che in qualche modo ce l'avrei fatta.

[Guisgard]

Altea tolse la benda, dopo averlo fatto gemere forte per quel suo giocare con la bocca sulla virilità di lui, restando completamente nuda davanti a Hiss.
La guardò tutta, con desiderio.
“Sei bellissima...” disse lui raggiungendola sul letto e chinandosi sopra di lei “... bellissima come solo una regina sa essere...” baciandola sulle labbra, mentre con le mani la toccava ovunque, cingendola con le sua braccia forti e virili.
Altea si sentiva una vera regina in quel momento, amata e desiderata da quell'uomo che sembrava bramare il suo corpo da sempre.
Allora Hiss la prese, la penetrò con impeto, con potenza, con virilità, riempiendola tutta con la sua vigoria, facendola sussultare, sudare, gemere e gridare di piacere.
Era una danza folle, meravigliosa, in cui i loro corpi nudi e tesi scivolavano bagnati l'uno contro l'altro, impazzendo con le dita intrecciate in segno di unione intima e profonda.

[Guisgard]

Gwen guardò il sangue sul muro, riconoscendo dei segni che si rivelarono essere simili a parole inmodo inquietante.
Allora lesse:

"Sospendete il Faust..."
http://secondstreet.ru/uploads/images/00/13/29/2012/10/27/0c6d0a.jpg

[Lady Gwen]

Rimasi raggelati vedendo quelle parole.
Perché?
Cosa c'entrava lo spettacolo adesso?
Con la morte di Chef soprattutto.
Che avesse scoperto qualcosa di pericoloso?
Scattai una foto col cellulare e feci vedere la scritta ai altri.

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[Altea]

Già, in quel momento io ero la sola e unica Regina del suo Cuore.
Ma cedetti al suo vigore, sentii la presa salda delle sue mani sul mio corpo mentre entrava nel mio corpo, nel mio animo e nella mia mente.
Iniziò quella danza primordiale meravigliosa, fatta di movimenti sinuosi e pure forti, di gemiti e le mie gambe scivolarono lungo la sua schiena, i nostri corpi sudati erano uniti assieme alle nostre mani..una fusione divenuta un unico essere, un unico animo.
"Non smettere...no....il nuovo giorno ci sta vedendo uniti in un unico corpo..Hiss...io.." rimasi in silenzio e afferrai i suoi capelli baciandolo intensamente.

[Guisgard]

L'auto di Destresya attraversò tutto il litorale, fino a giungere verso le scogliere, sotto le quali si infrangevano spumose ed alte onde.
Era metà mattino quando vide la villetta indicata dall'indirizzo.
Era una di quelle tipiche abitazioni del posto, quasi tutte bianche, circondate da un piccolo giardino di arance e limoni, con l'odore di salsedine portata dal vento.
http://hotel-la-casa-sul-mare.procida.hotels-in-it.com/data/Photos/940x466/1153/115365/115365935.JPEG

[Guisgard]

Hiss non smetteva, né diminuiva l'intensità del suo vigore, del suo desiderio.
Era sopra Altea, tenendola bloccata sotto il suo corpo robusto, con le dita intrecciate a quelle di lei, continuando a possederla, a scuoterla, a farla sussultare e sudare di piacere.
I loro corpi erano uniti, così come le loro anime.
Un unico respiro li teneva in vita, donando loro gli stessi sussurri ed i medesimi gemiti.
Come se Hiss l'avesse desiderata da sempre ed ora finalmente poteva soddisfare tutto il suo ardore, la sua passione ed il suo amore.

[Guisgard]

Rusputus, le segretarie ed alcuni fra custodi e vigilanti videro la foto sul cellulare di Gwen.
"Non può averla scritta Chef..." disse Esen il capo dei custodi.
"Perchè mai?" Rusputus.
"Perchè le sue dita non erano sporche di sangue..." rispose Esen "... è improbabile che un suicida si pulisca le mani prima di togliersi la vita, no?"

[Destresya]

La villa era davvero bellissima, un panorama mozzafiato si inrtavedeva anche da lì. Potevo vedere il giardinno, sentire il profumo dei limoni, dei fori e del mare in lontananza.
Sembrava davvero il luogo ideale in cui ritirarsi.
Ne ero completamente affascinata.
Visto che nessuno mi aveva rispsoto, bussai nuovamente, speranzosa.


https://i.pinimg.com/564x/3e/58/db/3e58db5907d537f76397563e8767ce2e.jpg

[Altea]

Era troppo intenso, troppo forte...urlai di piacere.
Il respiro irregolare come il suo...oh si, mi piaceva stavolta farmi dominare, il suo corpo virile e possente era come un mantello che sapeva proteggermi dal mondo esterno in quel momento...tutto era ovattato, tutto il mondo sembrava aver fermato il tempo solo per noi due.
Seguivo i suoi movimenti ritmici e frenetici mentre gocce di sudore colavano sul bianco corpo, lungo i seni e strinsi le sue mani, lo sentivo scivolare più forte e ardente in me..."Dimmelo che pensi solo a me....non vi è nessun altra".

[Lady Gwen]

Le parole di Esen avevano senso, in effetti.
"In effetti è vero. Allora chi ha scritto? E di chi era tutto quel sangue? Non sembrava che Chef fosse ferito..." perplessa.

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[Guisgard]

Destresya bussò ancora ma nessuno aprì la porta.
"Lei..." ad un tratto una voce alle sue spalle "... cerca qualcuno?" Un uomo uscendo dal giardino "... cos'è, è qui per una colletta per il suo gruppo rock?" Guardandola divertito.
Era bruno, dai capelli mossi ed appena lunghi, con uno sguardo chiaro e cristallino, simile al cielo terso che avvolgeva la scogliera.
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[Guisgard]

"Nessuna... nessuna..." disse gemendo Hiss, col respiro rotto per quei movimenti freneteci e profondi, il corpo sudato che scivolava su quello bagnato di Altea, mentre non cessava di prenderla, di farla sussultare sotto i colpi della sua passione indomabile "... non capisci? Non vedi... ci sei solo tu... solo tu, tesoro..." stringendola a sè, senza darle tregua, senza smettere di darle la sua virilità, di farla sentire preda della sua mascolinità.
i spostò sopra di lei, cambiando appena posizione, con lei che si ritrovò di fianco a lui che infaticabile continuava a farla godere tenendola contro il suo petto.

[Guisgard]

"Avanti, non siate sciocchi..." disse sbottando Rusputus verso Gwen ed Esen "... chi altri poteva averlo scritto? Chef era solo qui... non ci viene mainessuno quaggiù... neanche ipotetici ladri visto non vi è nulla da rubare qui."

[Destresya]

Nessuno rispondeva.
Beh, la cosa non mi stupiva di per sè, ma avevo immaginato che volendo vivere una vita "normale", Pantera avesse preso le abitudini della gente comune come aprire la porta.
Ero presa dai miei pensieri quando una voce mi distrasse, e mi voltai verso di lui, divertita.
Era un bell'uomo dallo sguardo azzurro e i capelli scuri, che mi guardava divertito.
Mi guardava divertito... e non aveva idea di chi fossi.
Possibile?
"Oh no.." ridendo piano "Cercavo il signor Cristiano, è lei?" guardandolo intensamente negli occhi.

[Lady Gwen]

Sbuffai.
"Fatto sta che non può essere, non può averlo scritto lui. Su di lui non c'era traccia di sangue. Dunque deve essere stato qualcun altro e magari questo non è un suicidio come si vorrebbe far apparire. Chef non lo avrebbe fatto mai" testarda.

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[Guisgard]

"Allora dimmi tu chi è stato e facciamola finita." Disse Rusputus amuso duro verso Gwen. "Cosa vuoi saperne tu? Il tuo compito è contare i quadri ed occuparti che quegli stupidi artisti che li hanno dipinti siano catalogati in ordine alfebetico."

[Lady Gwen]

Lo guardai alla sua ennesima provocazione.
Ah, diceva questo?
"Bene. Stando così le cose, visto che io mi occupo solo dei quadri, pare non abbiate bisogno di me" dissi, per poi risalire.
In quattro e quattr'otto decisi di uscire per rimanere un po' da sola e lasciare quel posto.
C'era sentore di morte ad ogni angolo, ogni stanza, avevo bisogno di stare lontana per un po', sia dal palazzo che da loro, da Rusputus, dal pensiero della morte di Chef.
Così iniziai a passeggiare distrattamente per strada, senza neanche curarmi di dove stessi andando.https://uploads.tapatalk-cdn.com/20180714/83431f8147399ab7c468964dfb2ea758.jpg

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[Guisgard]

Gwen lasciò il castello e cominciò a vagare per le strade ormai affollate di Uaarania City.
Le auto, i passanti, la confusione, era una Babele di volti, suoni, voci e colori la città.
"Lei..." disse ad un tratto una voce "... lei è dell'Elyseum! Ricordo di averla vista alla mostra!"

[Lady Gwen]

Da un lato, trovavo la città così piena di suoni e colori, dall'altra però mi confondeva, mi infastidiva.
Ma forse quel caos era un bene, perché mi aiutava a non pensare.
Mi voltai quando sentii quella voce, di una persona che diceva di avermi riconosciuta.

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[Guisgard]

Gwen si voltò e vide una ragazza su di giri, emozionata come se avesse visto Cristiano Ronaldo o il presidente in persona.
"Si, è proprio lei..." disse avvicinandosi "... lei lavora all'Elyseum, l'ho vista alla mostra! Che emozione che emozione! Sono così felice!" Euforica.

[Lady Gwen]

Era una ragazza, praticamente euforica.
Ero ritenuta una persona così importante?
Ne dubitavo...
"Beh, buon per lei..." con un leggero sorriso "Buona giornata..." e proseguii.

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[Guisgard]

"Aspettia spetti..." disse la tipa raggiungendo Gwen "... io so cantare bene, sa? Ed anche ballare! Vuol vedermi? Le faccio vedere qualche passo? O magari ascolare una canzone? Magari le piacerà e mi presenterà a Phoemnisk!" Su di giri.

[Lady Gwen]

Ah, ecco...
Ora era svelato l'arcano...
"Senta, mi spiace, ma sono già state fatte le selezioni, dovrà aspettare al prossimo spettacolo..." se mai ce me sarà uno... Pensai, un po' tetra.
Poi cercai di riprendere la mia camminata, sperando si rassegnasse.

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[Guisgard]

Lui guardò Destresya con fare indagatore.
"No, il signor Cristiano ora non è in casa." Disse. "Vuol dire a me? Sono il suo maggiordomo."

[Guisgard]

La tipa non si diede per vinta e seguì Gwen.
"Ma se trovate un talento poi vi scappa..." disse "... non vale la pena farmi fare un provino? Su, cosa le costa? Lo dica ai suoi colleghi... la prego... ho bisogno di voi per realizzare il mio sogno... ascolti..." e cominciò a cantare in mezzo alla strada.

[Destresya]

Accidenti, quello era il maggiordomo?
E io che ne avevo uno vecchio e decrepito, per quanto con un passato misterioso alle spalle e uno spiccato sesto senso per risolvere i problemi.
"Sono Destresya.." mi veniva da ridere al pensiero di dovermi comportare come una persona qualunque, dato che lui sembrava non avere idea di chi fossi.
"Il mio maggiordomo, Stuarto, mi ha detto che lui potrebbe aiutarmi con una faccenda che mi sta molto a cuore, era sicuro che lui fosse l'uomo giusto, così sono venuta fin qui per tentare..:" sorridendo "Quando tornerà il signor Cristiano? Posso aspettare..." sorridendo gentile.

[Lady Gwen]

Sospirai sconsolata, mentre quella ancora mi inseguiva.
Poi addirittura si mise a cantare in mezzo alla strada.
Ma davvero?!
Ne approfittai del suo momento di distrazione per sgusciare via non vista.
Era allucinante come la gente avesse questa ossessione per noi, per lui e per quel palazzo, tanto da arrivare a fare tutto questo.

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[Guisgard]

"Aiutarla..." disse lui a Destresya "... ed in che modo, mi scusi? il signor Cristiano si occupa di ristorazione... le interessa forse lavorare in un ristorante?" Quasi divertito.

[Guisgard]

Gwen ne approfittò e filò via, lasciando la tipa a cantare in mezzo alla strada.
Camminò per un isolato o due, ritrovandosi infine poco lontana dal giornale in cui lavorava Elv.

[Lady Gwen]

La lasciai lì a cantare in mezzo alla strada, e non si accorse minimamente della mia sparizione.
Ottimo.
Continuai a camminare distrattamente, per alcuni isolati, fin quando, con mio sommo stupore, non mi ritrovai davanti alla redazione.
Pensai che una sorpresa ad Elv non sarebbe stata male, così andai.

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[Destresya]

Ristorazione eh...
Dopotutto l'aveva detto Stuarto che sarebbe stato complicato convincerlo.
Così, decisi di stare al gioco.
"Oh no.." guardandolo con uno sguardo intenso e penetrante che sembrava dire «io so..».
"Vede, devo dare una festa importante, e stavo cercando di occuparmi da sola del catering, tuttavia mi sono accorta che non sono una professionista e mi serve aiuto, mi serve il migliore e a sentire il mio maggiordomo, di cui mi fido ciecamente, il signor Cristiano è l'uomo che sto cercando, naturalmente parliamo di un lavro ben pagato... diciamo con due o tre zeri in più di quanto sta pensando.." con un sorrisetto beffardo.

[Altea]

A quelle sue parole il mio cuore ebbe un sussulto e in quel momento realizzai che Hiss era la medicina al mio problema.. Ero passata dal pensiero ossessionante di me stessa al concedere tutto di me stessa a lui.. L'unico.. "Anche tu sei l' unico.. L'unico" in un sibilo quasi prolungato della voce roca per quel desiderio e quei sentimenti contrastanti di piacere che ci avvolgevano in quel talamo.
Lui si sposto lentamente di lato e il mio corpo sudato seguiva il suo movimento, afferrando e stringendo la sua mano di più e seguendo freneticamente quei movimenti di piacere folle, estasiante.

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[Dacey Starklan]

“ Su questo ti do ragione, non è facile sapere che cosa penso.”

Interrompendo il discorso per il tempo necessario a ordinare e attendere che il cameriere tornasse indietro con le bevande.

“ Mi piace non svelarmi tutto in una volta. Altrimenti poi non resta nulla.
Quindi, visto che mi hai portato in questo posto bellissimo, e decisamente romantico, puoi farmi una domanda, qualsiasi e io ti risponderò, senza nasconderti nulla.
Per cui pensaci bene.”

[Guisgard]

La redazione di un giornale è uno dei luoghi più caotici del mondo.
Vi sono scene a cui difficilmente si potrebbe assistere in qualsiasi altro posto.
Gente tarantolata a destra ed a manca che si sposta impazzita attraverso corridoi, uffici e stanzini, che urla, che gesticola, che si abbandona a deliri di entusiasmo ed a profonde crisi di scoraggiamento.
Gwen si ritrovò risucchiata in questa confusione generale e quelli intorno a lei manco quasi si accorgevano della sua presenza.

[Guisgard]

L'uomo guardò Destresya quasi con sospetto.
“Mmm... un catering...” disse svogliato “... e dove avrebbe luogo l'evento? Vede, il signor Cristiano è molto impegnato e temo abbia accordi da qui ai prossimi tre anni.” Spiccio, come chi ha fretta di andare via.

[Guisgard]

Cambiarono posizione, toccandosi, strofinandosi l'una sull'altro, su quei corpi sudati, caldi eccitati.
Hiss la prese fra le braccia, tenendo la schiena di Altea contro il suo petto robusto e virile, ricominciando quella folle danza di piacere, di istinto, di passione e di amore.
I lunghi capelli di altea si attaccavano sulla pelle sudata, mentre le mani di Hiss la tenevano per una gamba e per i seni.
La prendeva, la dominava con forza mascolina, con ardore virile, come solo i veri uomini ed i veri amanti sanno fare.
E mentre la faceva sussultare, gemere e godere, soffocò un grido di piacere di lei baciandola con trasporto.
Un bacio vero, profondo, travolgente.

[Guisgard]

Set sorrise per prendere un attimo di tempo, essendo rimasto spiazzato dalla proposta di Dacey.
"Una domanda..." disse "... beh, devo giocarmela bene... vediamo un pò... si... ecco, ho una domanda... io... io ti piaccio, Dacey?" Chiese di getto.
Un attimo dopo squillò il suo cellulare.

[Destresya]

Non vedeva l'ora di liberarsi di me, questo era chiaro.
Non sapevo se avea colto o meno la mia metafora del catering, ma sicuramente la faccenda non lo interessava.
Mi chiese il luogo e allora mi dissi che forse avevo ancora una carta da giocare.
"All'Elyseum.." risposi, trattenendo il fiato.
Chissà che l'idea di poter mettere a segno un furto in quel luogo non gli facesse cambiare idea.

[Lady Gwen]

Appena entrai, fui invasa dal caos.
Gente che correva a destra e sinistra, come impazzita, chi euforica, chi disperata.
Ma in un certo senso era quasi divertente vedere tutta quella frenesia e quella attività.
Nessuno sembrava far caso a me, così avanzai, cauta e silenziosa, in cerca di Elv o del suo ufficio.

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[Guisgard]

A Quel nome l'uomo si bloccò e la guardò.
"L'Elyseum..." disse "... quindi lei lavora lì? Da quel pò che so è un antico castello adibito oggi... a cosa precisamente? I giornali sono così vaghi... non ho mai capito se è un museo, una caserma per il sequestro di beni o un grosso studio musicale." Sarcastico.

[Guisgard]

Gwen vagò un pò smarrita in quella Babele di titoli, di notizie, di annunci e di illusioni.
Di Elv però nemmeno l'ombra.

[Altea]

La mia schiena delicata contro la forza del suo petto, potevo sentire la potenza mascolina di Hiss insinuarsi in me, darmi un piacere che saliva fino alla testa, quasi da far perdere il senno, i sensi. Le sue mani mi afferrarono con sicurezza e anche dolcezza perché questo era Hiss...furore e passione e dolcezza e romanticismo.
Non potevo resistere, il mio corpo seguiva i suoi movimenti lunghi e prolungati per poi farsi frenetici e furiosi.
Gemetti forte e lui mi baciò, con ardore...."Non ti lascerò più..." socchiudendo gli occhi per il piacere estremo.

[Dacey Starklan]

A quella domanda sorrisi, dentro di me, mentre davanti a lui mi limitai a roteare gli occhi.

“ Avevo detto una domanda intelligente, con tutto ciò che potevi chiedermi hai fatto una domanda di cui già dovresti sapere la risposta.”

Quanto amavo fare un giochetto di parole per confonderlo, senza dargli mai conferme definitive ma avevo promesso completa onesta in una risposta e , per quanto trovassi sciocca la domanda, dovevo rispondere sincera.

“ Non mi piaci.”

Lasciando dietro le mie parole un sordo silenzio mentre bagnavo le labbra con del vino rosso.

“ Non spreco il mio tempo in giro con un ragazzo che mi piace. Sono termini che usano i ragazzini al liceo.
Io ti trovo interessante, mi piace ascoltarti parlare, la tua compagnia. Mi fa ridere come riesco a intimidirti e a farti diventare rosso d’imbarazzo, riesco a leggere nei tuoi occhi desideri che sembri non avere il coraggio di esprimere e aspetto di vedere se mi lo farai.
Ti trovo affascinante, adoro la tua barba e apprezzo che tu non stia più fumando in mia presenza. Alla mostra ti sei dimostrato anche premuroso nei miei confronti e...
Rispondi a questo telefono o lo spegni. Mi da fastidio sentire la suoneria sopra le mie parole!”


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[Guisgard]

"Neanche io, tesoro..." disse Hiss gemendo, penetrandola con ancora più vigore, con ancora più forza "... neanche io... sei meravigliosa... fantastica... unica..." spingendo il suo corpo poderoso contro quello bianco e delicato di Altea, tenendola salda a lui, stringendo la mano sulla sua coscia e l'altra contro un suo seno.
La baciava con desiderio, con la lingua ed ormai entrambi erano all'estremo, pronti per raggiungere insieme il piacere più travolgente.

[Lady Gwen]

Giravo, giravo e forse era per la confusione, ma non trovavo Elv.
Così fermai un tizio a caso per chiederglielo.

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[Guisgard]

Set restò spiazzato dalla risposta di Dacey.
Cercò poi di seguire il filo del discorso di lei, quando però il suo cellulare squillò.
“E' dal castello... scusa...” disse rispondendo “... si? Si, sono io... cosa? Com'è possibile? Non può essere! E' assurdo!” Sbiancando.

[Destresya]

Bingo!Si era fermato, finalmente, allora ci avevo visto giusto, gli interessava l'Elyseum!
"Sì, sto preparando uno spettacolo di illusionismo..." con un mezzo sorrisetto "Oh, temo sia un insieme di cose, ho visto la galleria e i tesori che ci sono molto da vicino, e beh, stanno accanto a souvrette tutte in tiro che speranodi sbancare il lunario e cose del genere..." con un sorrisetto.
"Se il signor Cristiano deciderà di aiutarmi potrà girare indisturbato per l'Elyseum e cercare di capire lui stesso che cosa sia davvero..." guardandolo negli occhi.
"Ci sono molti più misteri di quanto non si creda tra quelle mura..." sussurrai poi, misteriosa, enigmatica.
"Allora, è sicuro di non sapere dove sia il signor Cristiano?".

[Dacey Starklan]

Dopo il fumo, il vizio di rispondere al telefono durante i pasti era la cosa che meno sopportavo.
Agitai la mano, alle sue parole, lasciando che rispondesse, restando molto infastidita dalla cosa.
Iniziai così a mangiare, fingendomi sorda alla sua conversazione telefonica, limitandomi a sollevare un sopracciglio, e poi due, nel sentirlo esclamare concitato e incredulo.

“ Che succede ora?”

[Guisgard]

“Elv...” disse il tipo a Gwen “... è dal redattore... ufficio in fondo a destra... minaccia burrasca però...” ed andò via.

[Guisgard]

L'uomo restò un attimo pensieroso, poi sorrise e scosse il capo.
“Mi spiace, ma non credo che questa faccenda possa interessare al signor Cristiano.” Disse a Destresya. “Ora mi perdoni, ma avrei da fare.” Annuendo spiccio.

[Guisgard]

“Si... arrivo subito...” disse Set staccando “... Dacey, devo tornare subito all'Elyseum... hanno trovato Chef impiccato nei sotterranei del castello...” lasciando i soldi del conto sul tavolo.

[Altea]

Le sue parole mi inebriavano ancora di più, il piacere ormai era estremo.
Seguii con la mano la sua sul mio seno poggiandomi più forte sul suo petto, la mia gamba scivolò dolcemente tra la sua forte, la muovevo sinuosamente permettendo i movimenti di lui sempre più intensi, seguendoli ora come un' unica persona, per poi far scivolare in avanti il mio corpo sudato lungo le lenzuola, le afferrai con forza sussultando, era ciò che volevo in fondo...volevo fosse lui a possedermi.

[Lady Gwen]

"Oh, grazie..." dissi all'uomo.
Mi avvicinai nei presi dell'ufficio, ovviamente aspettando in corridoio.
Avevo il brutto presentimento che c'entrassi io in tutto questo.
Avevo detto ad Elv di evitare la storia del fantasma, perché mi era stato ordinato di fare così, ma mi rendevo conto che per lui fosse in problema.
Eravamo entrambi con le spalle al muro, ognuno per il proprio motivo, ma alla fine erano due facce della stessa medaglia.
Lui sarebbe stato richiamato perché non ne parlava e io perché ne avrei parlato, e non vedevo una via d'uscita.

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[Destresya]

Maledizione, se ne stava andando!
Che potevo fare ora?
Era chiaro che aveva cambiato vita e non voleva rimettersi in gioco, ma io non potevo permetterlo.
Avevo bisogno di lui.
Così decisi di giocarmi il tutto e per tutto.
Mi aggrappai a una frase che aveva detto, e scoprii le mie carte.
"Vuole davvero lasciare tutte quelle opere restino nelle mani di Phoeminsk?" guardandolo negli occhi.
"Anche reliquie cme la Piaga di Santa Rita?" chiesi, trattenendo nuovamente il capo.
"La prego, ho bisogno di lei... posso farla vivere da re per il resto dei suoi giorni, senza doversi più nascondere..." dissi ancora, speranzosa anche se avevo idea che di soldi ne avesse già.
Ma non erano mai tanti come quelli che avrei potuto offrirgli.

[Guisgard]

Ancora ed ancora.
Gemevano, godevano, si amavano.
Altea era stretta a lui, contro il suo petto, con Hiss che la faceva sua con impeto e passione.
“Altea...” disse lui in un gemito, cercando il suo volto, i suoi occhi e poi la sua bocca “... Altea...” era una resa al piacere, intenso e forte, incontrollabile e liberatorio.
Un attimo dopo quel godimento arrivò al culmine, per poi esplodere.
Lui strinse la forte la mano di lei.
Erano uniti in un amplesso che aveva reso unite anche le loro anime, oltre ai loro corpi.

[Guisgard]

Gwen arrivò davanti all'ufficio del redattore, sentendo grida e parole sconce.
“Mi hai stancato...” disse un uomo.
“Ma capo...” fece Elv.
“Fa silenzio!” Urlò l'altro. “Sono stanco dei tuoi articoli farsa! Non sei un giornalista, ma un pagliaccio!”

[Guisgard]

L'uomo si bloccò e si voltò verso Destresya.
“Ma dico...” disse fissandola “... chi è veramente lei? E cosa vuole da me?”

[Dacey Starklan]

Pensavo a un qualche problema tecnico per lo più, insomma una bega di cui non volevo neppur sentir.

“ Cosa?!”

Balzando in piedi sorpresa, seguendo a ruota per lasciare il locale e arrivare all’auto e, ancora, al castello.

“ Mi dispiace tanto...”

Prendendo dolcemente la mano di Set per dimostrargli così il mio supporto.


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[Destresya]

"Io le ho detto fin da subito chi sono, signor Cristiano.." con voce calda e lo sguardo enigmatico.
"Sono un'illusionista, sono madama Destresya e ho bisogno del suo aiuto.." avvicinandomi di un passo.
"Sto cercando di sottrarre a Phoeminsk la Piaga di Santa Rita, ma al castello stanno succedendo cose strane, morti improvvise, e sicuramente c'è della concorrenza, penso che mi abbiano visto e ora sono in pericolo... mi occorre un professionista, sono troppo vicina per mollare il colpo.." fissandolo negli occhi, determinata "Posso pagare qualsiarsi cifra per assumerla, anche più del valore del diamante, tutto questo non ha niente a che vedere coi soldi! Inoltre nulla le vieta di prendere altro dalla galleria, una volta lì..." sperando di aver stuzzicato il suo interesse.

[Lady Gwen]

Arrivata fuori dalla stanza, sentii tutto.
Erano parole parecchio forti e in questo momento avrei solo voluto aver qui Elv con me per stringerlo e confortarlo dopo quelle orribili cose che il redattore gli stava urlando contro.
No, io ero sicura che lui meritasse molto più di quanto emergeva e mi disturbava non poter entrare e dirgliene quattro a quello lì.
Era una brutta situazione e nessuno di noi ne sarebbe uscito illeso.

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[Altea]

Mi chiamava, mi chiamava..come era bello il mio nome pronunciato da quella voce con fremiti di piacere.."Hiss" sospirai in un sibilo come una dolce poesia fatta solo di un nome.
Arrivammo al culmine del piacere, il mio corpo sudato e bagnato si lasciò andare a quel momento di esplosione del piacere estremo e assoluto, entrambi provato nello stesso momento perché non eravamo un unico corpo ma una unica anima e mi lasciai andare lungo quelle lenzuola bagnate del nostro ardore, di un elisir d' amore creato solo da noi.
Mi voltai e sorrisi stringendo di più la sua mano.."Sarà sempre come una nuova e prima volta..ormai sei mio...hai visto sono riuscita a stregarti?".

[Guisgard]

"E' assurdo... assurdo..." disse Set guidando e stringendo la mano di Dacey "... Chef... come ha potuto farlo? Non era il tipo... io lo conoscevo da anni... cosa diavolo gli sarà passato per la testa? Qualche motivo lo ha spinto a tanto?"
Arrivarono al castello.
C'erano Rusputus, i suoi uomini, i custodi e le segretarie.
Era appena giunta la polizia per raccogliere tracce ed indizi per le indagini.
Una delle segretarie raccontò tutto a Dacey ed a Set, compresa la strana scritta col sangue sulle piastrelle del bagno.

[Guisgard]

Un attimo dopo Elv uscì sbattendo la porta.
“Al diavolo...” disse seccato, per poi accorgersi di Gwen davanti all'ufficio “... ehi, tu cosa ci fai qui? Sei un miraggio forse?” Divertito.

[Guisgard]

Lui la guardò.
“Sono curioso di sapere come ha fatto a trovarmi qui...” disse a Destresya “... venga...” aprendo la porta della villetta “... fa caldo, beviamo qualcosa di fresco e mi dirà finalmente chi è davvero...” entrando in casa.

[Guisgard]

L'estasi di quell'amplesso totale e travolgente li sconvolse.
Restarono abbracciati, nudi e sudati.
Lei fra le braccia di lui.
“Wow...” disse ancora affannato Hiss “... sei meravigliosa, tesoro...” baciandola “... si mi hai davvero stregato...” stringendo Altea come solo un vero uomo sa fare.

[Altea]

Lo strinsi forte a me e rimasi per alcuni minuti in silenzio assaporando quel momento, mentre il battito del cuore si faceva più regolare, il respiro più regolare ma il mio corpo era preso da una frenesia davvero forte e poggiai la testa sul suo petto.."E scriverai pure questo sul romanzo??" ridendo.."Magari ti ho ispirato...dunque..l' amore a prima vista esiste, ti amo lo sai?" baciandolo sulle labbra.

[Lady Gwen]

Subito dopo Elv uscì sbattendo forte la porta, ovviamente seccato.
Chi non lo sarebbe stato dopo un trattamento del genere?
Sorrisi appena quando si rivolse a me e mi avvicinai a lui, baciandolo su una guancia e poggiando la mano sull'altra.
"Pare sia una pessima giornata per entrambi..." con un mezzo sorriso un po' mesto.

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[Destresya]

Sorrisi, ce l'avevo fatta.
"Io? Oh, io non ho fatto niente, ma come le dicevo ho un maggiordomo dalle mille risorse!" sorridendo.
Finalmente mi aprì, e io lo seguii all'interno della bellissima villa.
"Sì, questo caldo è insopportabile!" sospirai "Le dirò tutto quello che vuole sapere.." guardandolo negli occhi.

[Guisgard]

“Certo, scriverò di te... di noi...” disse Hiss baciando Altea.
Erano baci ora dolci, appagati, teneri, mentre erano ancora stretti l'una contro l'altro.
“Ti amo anche io...” baciandola ancora.

[Guisgard]

Entrarono nella villa e raggiunsero il terrazzino che dava sul mare.
Era una vista meravigliosa.
“Bene...” disse lui a Destresya “... mi dica prima cosa ha piacere di bere e poi cominci con la sua storia... dal principio... adoro i racconti completi.” accennando un sorriso.

[Guisgard]

“Beh, almeno sei la prima cosa bella che mi è capitata stamattina...” disse Elv a Gwen “... si dia il caso che non ho impegni, non ho un articolo, né un lavoro... ho molto tempo libero quindi... pranziamo insieme?”

[Altea]

Rimanemmo stretti per un po', per me si era insinuato un sentimento nuovo..Amore e il fatto di sapere di essere amata. Forse tutto doveva accadere per farmi conoscere Hiss.."Vedi se non mi fossi sentita male all' Elyseum...ogni fatto della nostra vita ha un motivo...a proposito, dovevi fare una telefonata vero?" baciandolo e accarezzando i suoi bruni capelli e scivolando sul viso mentre i miei occhi verdi incatenavano i suoi bellissimi chiari.

[Lady Gwen]

Sorrisi teneramente, ma poi mi rattristai nuovamente.
"Tesoro, mi dispiace..." dissi, seriamente dispiaciuta, abbracciandolo.
Ero davvero dispiaciuta, ed arrabbiata, per ciò che gli era successo e mi sentivo responsabile.
Poi annuii, se all'inizio volevo solo distrarmi, ora volevo un po' confortarlo per quanto era accaduto.

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[Guisgard]

“Si, ma non ne avrei voglia ora...” disse Hiss ridendo e baciando ancora Altea che era stretta a lui, facendogli sentire ogni tratto del suo corpo nudo contro di lui.
Allora prese il telefono e tenendo sempre stretta a sé Altea compose il numero dell'Elyseum.
Una segretaria, rispondendo, gli disse che avevano bisogno di un esperto di architettura medioevale e lui era l'uomo adatto.

[Guisgard]

Così Gwen ed Elv lasciarono il giornale e raggiunsero una tavola calda lì vicino.
“Ahimè, le mie finanze non mi permettono ristoranti di classe, quindi dovrai accontentarti di una parolina magica...” disse divertito “... hamburger!” Facendole l'occhiolino.

[Lady Gwen]

Raggiungemmo la tavola calda lì vicino. Sorrisi e alzai appena le spalle.
"Mi importa poco dei ristoranti..." dissi, con voce indefinita.

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[Destresya]

"Oh qualcosa di fresco andrà benissimo!" annuendo "Mi rimetto a lei..".
Mi sedetti e restai per un momento persa ad osservare il panorama dal terrazzino.
Sospirai, e poi iniziai il mio racconto.
"Francamente mi stupisce che lei non sappia chi sono.." lievemente divertita.
Effettivamente era strano, non mi capitava da tempo, era rilassante in un certo senso.
Così, iniziai a raccontargli ogni cosa, chi ero, cosa facevo, il mio successo, cosa mi aveva portato all'Elyseum.
Poi gli raccontai della pietra, del mio desiderio di possederla, delle ricerche che avevo fatto negli anni, dei miei progressi all'Elyseum.
Poi gli raccontai del fantasma, delle morti, dei misteri di quel posto e di tutti gli altri dettagli che mano a mano mi venivano in mente.
Una volta finito lo guardai negli occhi.
"Ecco, ora sa tutto, signor Cristiano.." fissando l'azzurro intenso dei suoi occhi.

[Guisgard]

Entrarono e si sedettero ad uno dei tavoli.
Elv prese la carta dei panini e la passò a Gwen.
“E' un fast food...” disse lui “... la scelta è fra una dozzina di panini, insalate miste, calde o fredde e pizzette varie... il gelato invece te lo sconsiglio.” Divertito.

[Lady Gwen]

Osservai la carta cercando di concentrarmi su quello che avevo sotto gli occhi, ma avevo talmente tante cose per la testa che mi limitai ad afferrare a caso una delle parole pronunciate da Elv.
"Prenderò un'insalata, allora..." dissi alla fine.

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[Guisgard]

"Un panino al formaggio ed un'insalata, grazie." Disse Elv alla ragazza del fast food. "Allora... cos'hai? Si vede lontano un miglio che hai la testa altrove..." a Gwen.

[Lady Gwen]

Elv ordinò il pranzo, poi mi chiese cosa avessi.
"Abbiamo trovato Chef" lo informai "Era penzolante dal soffitto dei sotterranei quando siamo arrivati..." aggiunsi poi, con voce incolore.

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[Guisgard]

Elv restò incredulo.
"Impiccato..." disse fissando Gwen "... possibile? Perchè? Perchè un simile gesto? Era nei guai? Aveva problemi? Beveva? Faceva uso di droghe?"

[Lady Gwen]

Scossi la testa a quella valanga di domande.
"No, no... Non era il tipo..." dissi.
Poi mi ricordai della foto e gliela mostrai.

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