Racconti dell'Orizzonte Perduto

[Guisgard]

"Il vecchio..." disse confuso Furia "... perchè mai? Che motivo aveva per fare una cosa simile?" Fissando Gwen. "Un momento..." sgranando gli occhi "... forse..." controllandosi le tasche "... i soldi! Avevo qualche moneta in tasca! Non ho più nulla ora!" Allarmato.

[Lady Gwen]

Spalancai gli occhi e subito guardai nella borsa per cercare il compenso per i mercenari.
Se avesse rubato anche quelli sarebbe stato un vero disastro!
Come avremmo fatto?
E come avremmo fatto a continuare il viaggio?

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[Guisgard]

Gwen subito guardò nella borsa e come temeva non trovò nulla.
Il denaro era sparito.
Qualcuno li aveva derubati mentre erano privi di conoscenza.

[Lady Gwen]

"No!" esclamai avvilita "Tutti i miei soldi... Tutti i soldi per i mercenari, e quelli per il viaggio..." affondai esasperata il viso fra le mani.
"Come faremo adesso... È una tragedia..."

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[Guisgard]

Furia scosse il capo e restò a guardare Gwen disperata.
“Non lo so...” disse “... non lo so...” quasi in lacrime il ragazzo “... chi ci ha fatto questo? Come si può essere così infami... come?”

[Lady Gwen]

Sospirai non sapendo che cosa fare, cosa pensare...
Poi lo guardai attentamente e mi avvicinai a lui.
"Tu..." mormorai "Tu... Te la sentiresti di partecipare a quella gara? È l'unico modo che abbiamo per provare ad avere dei soldi."

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[Guisgard]

Furia, a quelle parole di Gwen, sbiancò.
“Io...” disse balbettando “... io? Ma io non ho mai pilotato nulla di simile... quel... quel cavallo meccanico... io non saprei neanche tenerlo sulla strada e mi schianterei alla prima curva... e poi hai sentito il vecchio, no? Solo i disperati ed i pazzi partecipano a quelle gare... io sarò anche disperato in questo momento, ma pazzo proprio no!”

[Lady Gwen]

Sospirai scuotendo la testa.
"Allora non so proprio cosa fare... Non abbiamo soldi e non sappiamo come trovarli..." scuotendo la testa.
Non c'era possibilità di riuscita, in tutto questo...
"Io... Io non posso tornare indietro, lo capisci? Devo arrivare a passo Elder..." guardandolo.

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[Guisgard]

"Si, lo capisco..." disse Furia a Gwen "... ma io... io davvero non sono in grado di pilotare uno di quei cosi... non ho mai guidato altro dai cavalli... quelli veri..." sconfortato "... mi spiace..."

[Lady Gwen]

Abbassai lo sguardo, mi alzai ed uscii a passeggiare nello spiazzo, sperando in una rivelazione improvvisa.
Non avevo completamente idea, mi sentivo sola e sconfortata e questa disgrazia proprio non ci voleva, ora che ero sempre più vicina alla riuscita in questa impresa...

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[Guisgard]

Gwen uscì nello spiazzo, in preda allo sconforto.
Da lontano si sentivano dei rumori, il vocio generale e tutto il villaggio che si preparava per la gara.

[Guisgard]

La scialuppa fu calata in acqua e subito le onde la fecero sussultare, quasi al punto da rovesciarla.
Subito Altea e Jo si misero a guidarla, cercando di dominare il mare.
Sulla scialuppa c'erano altre persone, tra cui Icarius e Destresya.

[Lady Gwen]

Da lontano si sentivano le voci di coloro che si preparavano per la gara.
Così presi la borsa e andai a vedere, curiosa e speranzosa per una soluzione.

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[Guisgard]

Gwen lasciò lo spiazzo e raggiunse la strada principale del villaggio, dove molti si erano riuniti per via della gara.
Tanti scommettevano, mentre i diversi piloti si lanciavano sfide, tutti sicuri di vincere.
"Scommettete, gente..." disse uno di quelli che raccoglievano le scommesse "... scommettete!"

[Lady Gwen]

Vidi tutti intenti a scommettere, per usare quel termine che avevo da poco conosciuto.
I piloti erano tutti sicuri di sé, non mi sembravano affatto disperati.
Forse solo folli.
Restai lì, in attesa che iniziasse la corsa.

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[Altea]

Eravamo in quella scialuppa in balia del mare con altre persone.
Presi la sacca impermeabile che avevo portato e da questa estrasse una mappa plastificata ed impermeabile.. "Sai Jo, uno di noi non può essere impreparato". Gli mostrai la mappa e la bussola.. "Qui é indicata l'isola di Phitos" guardai attorno se vi erano remi anche se con quelle onde sarebbe stato difficile.. "È che dobbiamo vedere dove stiamo andando se perdiamo la rotta ma il mare si placa forse potremmo mandare le coordinate a mammina cara.. Ho tutto.. Ci vuole fermezza, astuzia.. Fortuna".

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[Destresya]

Accadde tutto così in fretta, così bruscamente che mi sembrò di essere stata catapultata in un film dai caratteri apocalittici.
Gente che urlava e correva ovunque, l'equipaggio che cercava di calmare gli animi, tenerli tranquilli mentre tutti sembravano aver perso il nume della ragione, guidati solo dalla paura.
Anche il mio nipotino era terrorizzato, non l'avevo mai visto così.
Lo tenni stretto mentre ci dirigevamo sul ponte per prendere una scialuppa.
Mi guardavo intorno, sperando di scorgere Cristiano tra i membri dell'equipaggio, ma sapevo che non c'era alcuna speranza, che lui era in cabina di pilotaggio e non aveva certo il tempo di pensare a me.
Sospirai, a malincuore, chiedendomi se l'avrei più*rivisto, mentre salivamo sulla scialuppa che ci avrebbe portato in salvo.
Guardai la nave affondare, come un'immenso gigante colpito a morte, che sprofondava nella sua tomba fatta di abissi e oscurità.
Icarius era ancora accanto a me, spaventato e tremante.
"Vieni qui, tesoro..." lo abbracciai, cercando di rassicurarlo.
Presi ad accarezzargli dolcemente i capelli mentre lo tenevo stretto a me.
"C'è la zia qui, vedrai che andrà tutto bene piccolo..." posandogli un lieve bacio sulla guancia, senza mai smettere di tenerlo abbracciato.

[Guisgard]

“Avanti, avanti...” disse un uomo con un mucchio di foglietti in una mano ed un pennino nell'altra “... avanti, signori... si accetta qualsiasi scommessa!”
“Quanto è dato il Gures?” Chiese uno dei presenti.
“A 1,56.” L'uomo dei foglietti.
“Così bassa la quota?”
“Certo!” Esclamò quello con i foglietti. “E' quasi certa la sua vittoria! Chi vuol far soldi allora che punti su un altro pilota! Ma tanto Gures è il migliore!” Ridendo.
“Io lo batterò!” Arrivando uno dei piloti. “Io, Darfel, lo batterò!”
Molti risero, altri invece lo presero alquanto sul serio.
“Sei quotato 2,76, Darfel!” Fece il tipo con i biglietti.
Tutto ciò davanti a Gwen che osservava ed ascoltava.

[Lady Gwen]

Ascoltando quegli uomini, cercavo di capire la logica in quelle scommesse.
Il più bravo, aveva la quota più bassa, poiché tutti scommettevano su di lui, al contrario del meno acclamato, la cui quota era ovviamente più alta.
Aveva un che di interessante la cosa, sebbene non ne vedessi comunque il motivo.
Sembrava adesso che l'inizio fosse davvero vicino.

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[Guisgard]

Furono tutti catapultati in quella scialuppa, la prima ad essere calata in mare.
Le altre, in rapida successione, seguirono la stessa sorte.
Le onde erano alte, grosse, impetuose, come se la natura stesse per sferrare un colpo definitivo contro l'uomo.
Jo annuì ad Altea.
“Sei una donna piena di spirito di iniziativa.” Disse mentre il vento gettava la pioggia contro la scialuppa con una forza feroce. “Su, cerchiamo di tenere la rotta...” parlando con difficoltà vista la pioggia battente sul volto “... voi altri...” a quelli che erano con loro sulla scialuppa, tra cui anche Icarius e Destresya “... cercate di rigettare l'acqua in mare... se ne imbarcheremo troppa coleremo a picco!” Gridando per farsi sentire, dato il vento forte.
Icarius era visibilmente spaventato, con sua zia che lo teneva stretto, cercando di rassicurarlo.

[Guisgard]

"Avanti, signori..." disse l'uomo con i bigliettini "... forza, signori, scommettete!"
Molti sceglievano il proprio favorito, pagando la quota e ricevendo in cambio un bigliettino che attestava la validità della scommessa.
Ad un tratto Gwen, tra tutti quei volti, ne intravide uno familiare.
Era quello di Elv che sembrava spiare quell'andazzo, attento a non dare troppo nell'occhio.

[Lady Gwen]

Continuarono a scommettere e proporre nuovi probabili favoriti.
Ad un certo punto, vidi un volto familiare.
Era Elv, che sembrava studiare la situazione.
Allora mi avvicinai a lui.
"Non corri?" gli chiesi, con voce curiosa.

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[Guisgard]

Elv si voltò di scatto, ritrovandosi davanti gli occhi verdi di Gwen.
“Ancora tu...” disse tra il seccato e la paura di attirare l'attenzione di altri “... senti, ragazzina... perchè non te ne torni a casa? Cosa diavolo vuoi da me, eh?”

[Lady Gwen]

Gli sorrisi quando si girò.
Sembrava nervoso e teso.
"Non voglio nulla da te" alzai le spalle, con tono candido e gli occhi grandi.
"No, non posso tornarci a casa, devo arrivare a Passo Elder" gli risposi, annuendo per avvalorare le mie parole.

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[Guisgard]

"Beh, allora datti da fare." Disse con tono scortese Elv a Gwen. "Se resti a gironzolare qui intorno non arriverai mai al passo Elder. Su, vai vai... e smetti di seccarmi, ragazzina."

[Lady Gwen]

Battei un paio di volte le ciglia.
Che scortesia...
"Non posso, hanno derubato me e il mio amico, addormentandoci col cibo, e non sappiamo come fare... Gli ho detto di partecipare alla gara, per racimolare i soldi, ma, detto tra noi..." mi avvicinai con fare cospiratorio "Credo abbia parecchia fifa..." con una smorfia "E ora siamo bloccati qui, senza soldi..." sospirai.

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[Guisgard]

“Beh, forse deve essere colpa mia...” disse sarcastico Elv “... si, senza dubbio devo averti dato l'impressione che potesse interessarmi delle tue vicissitudini... beh, non è così.” Fissandola. “Ho già un sacco di problemi... e grossi direi. Quindi cerca qualcuno meno disperato di me per raccontargli i tuoi casini.” A Gwen.

[Altea]

"Non vorremmo mica diventare cibo per i pesci" mentre più che un ordine Jo disse di collaborare. Presi un remo di ferro cercando di rallentare la corsa della scialuppa. Intanto guardavamo la bussola e la cartina per cercare di vedere dove stavamo andando ma per un attimo osservai il ragazzo spaventato.. Solo un attimo.

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[Lady Gwen]

Aggrottai appena le sopracciglia.
"Che scortesia..." mormorai, esprimendo quel pensiero a voce alta.
Poi alzai appena le spalle con noncuranza e mi allontanai.

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[Guisgard]

Altea e Jo sembravano gli unici in grado di poter governare quella scialuppa.
Le onde non cessavano di farla sussultare, mentre il vento portava oltre alla pioggia anche grosse quantità di acqua salata che inevitabilmente allagava la scialuppa.
Gli altri presero a rigettarla in mare con bottiglie e bicchieri presi dalle scorte a bordo, ma più rigettavano acqua, più le onde ne portavano altra.
Icarius era sempre più spaventato, quasi incapace di muoversi.

[Guisgard]

Elv guardò Gwen che si allontava, quando qualcuno gli si avvicinò.
"Ehi, Elv..." disse l'uomo "... non corri tu? Non vuoi tentare la sorte e guadagnare del denaro?"
"Io non ho bisogno di sfidare la sorte..." Elv "... io mi fido del mio talento. E comunque non ho un mezzo con cui correre..."

[Lady Gwen]

Ascoltai la discussione di Elv con un tizio circa la gara.
Ebbi la forte tentazione di andare di nuovo lì e cercare di aiutatelo, ma mi fermai, perché sembrava gli desse fastidio.
Non interventi, ma rimasi ad ascoltare.

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[Altea]

Non potevamo lasciare bussola e cartina o avremmo perso la rotta per chiedere eventualmente aiuto.. Mi voltai verso il ragazzo e gli sorrisi ironica.. "Se forse aiuti gli altri pure tu ti distrai.. Ci salveremo a Dio volendo".
Presi una torcia al plasma dalla sacca impermeabile e la misi davanti a noi così che la gente con la luce potesse gettare meglio l'acqua.
Presi poi il segnalatore d'allarme il quale emano' una lunga scia di luce fluorescente.. Semmai vi fosse una nave in giro o un elicottero oppure un aereo.. Vaga speranza ma si doveva tentare. Lasciai la ricetrasmittente impermeabile accesa.

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[Destresya]

Eravamo in balia del mare in tempesta, io tenevo stretto a me, contro il mio petto, il mio piccolo nipotino spaventato.
"Sta tranquillo piccolo mio.." lo rassicuravo, come fosse ancora il bambino che correva da me spaventato per il temporale.
"C'è la zia qui..." gli sussurravo dolcemente all'orecchio, cullandolo piano, mentre sentivo la sua testa posata sul mio petto, gli accarezzavo dolcemente i capelli, in modo ritmico e dolce.
"Dobbiamo aiutare a togliere l'acqua dalla scialuppa tesorino mio.." senza smettere di accarezzarlo, dolce e rassicuramente "Vuoi? Lo facciamo insieme... zia non ti lascia cucciolo, sta tranquillo...".

[Guisgard]

Gwen ascoltava la discussione tra Elv e l'altro uomo.
“Un tipo come te ha sempre bisogno di denaro...” disse questi “... le corse sono il solo modo che hai per guadagnare qualcosa e lo sai...”
“Non ho un dannato mezzo con cui correre...” Elv.

[Guisgard]

Icarius era stretto a Destresya, voltandosi appena alle parole di Altea.
Ma sembrava davvero cotto per la paura.
Gli altri si davano da fare nel rigettare in mare l'acqua imbarcata.
Poi le parole di sua zia e lui annuì piano.
Il vento intanto aumentava e le onde sembravano in grado di rivoltare la scialuppa in qualsiasi momento.
La torcia usata da Altea dava il lieve sollievo della luce, ma Jo voltandosi indietro non vide più nulla.
Né la nave, né le altre scialuppe.

[Lady Gwen]

Anche lui aveva bisogno di soldi.
E non aveva un mezzo.
"In realtà io saprei dove trovarne uno..." dissi, con nonchalance.

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[Guisgard]

A quelle parole di Gwen, Elv si voltò di scatto.
"Tu..." disse lui stupito "... cosa ne sai tu di queste cose?"

[Lady Gwen]

Alzai le spalle con noncuranza.
"Tanto non vuoi essere aiutato... No?" alzando alla fine lo sguardo su di lui.

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[Guisgard]

Elv la guardò negli occhi, con aria interrogativa.
"E dimmi..." disse a Gwen "... dove avresti questo mezzo? Hai davvero una motomobile? Fammela vedere e ti crederò..."

[Destresya]

Era stretto a me, spaventato il piccolo.
Normalmente mi avrebbe dato fastidio quel suo essere appiccicoso, ma era così spaventato che no osavo mostrare insofferenza.
Era come se tutto il suo cervello fosse paralizzato dala paura, povero piccolino.
Era debole e fragile dopotuttto, una creatura delicata.
Poi annuii alle mie parole, io sciolsi piano l'abbraccio e lo guardai negli occhi.
"Andrà tutto bene, piccolo, vedrai.." sussurro dolcemente, prendendo la sua mano, e iniziando a buttare fuori acqua come gli altri passeggerti, ma senza mai lasciare il fianco di Icarius ne la sua mano.

[Lady Gwen]

Gli sorrisi vedendo la curiosità nei suoi occhi.
Allora non era vero che non voleva essere aiutato!
Gli feci cenno di seguirmi e lo portai fuori dall'officina del vecchio, parlandogli di quel mezzo che l'uomo ci aveva mostrato.
Speravo davvero che accettasse, non solo per lui, ma anche per me.https://uploads.tapatalk-cdn.com/20180803/429346d63614d6a536f74ed16bdf7bb3.jpg

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[Guisgard]

Gwen portò Elv davanti al rottamaio.
"E dimmi..." disse lui "... chi ti dice che il padrone della motomobile sia disposto a farmela guidare?"

[Guisgard]

Icarius, tranquillizzato dalle parole insolitamente affettuose di Destresya, si unì a tutti loro e cominciò anche lui a rigettare l'acqua imbarcata in mare.
Però sembrava impossibile, tanta era l'acqua imbarcata.
Le onde poi erano ormai diventate alte e si abbattevano con foga sulla scialuppa.

[Lady Gwen]

Alzai le spalle.
"Lui non la usa di certo, e non è in perfetto stato, quindi dubito che possa venderla, dunque perché non fartici correre?" dissi, con tono ovvio.

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[Guisgard]

Elv guardò Gwen negli occhi, come a cercare di capire che tipo fosse.
"Andiamo a vedere allora..." disse.
I due ragazzi, così, entrarono nel rottamaio, trovando il vecchio.
Questi nel vedere tornare Gwen restò di stucco.
"Cosa volete da me?" Come chi teme ripercussioni, avendo la coscienza sporca.

[Lady Gwen]

Trovammo il vecchio, che trasalì vedendomi arrivare.
"Scommetto che hai la coscienza sporca per averci derubati, non è così?" gli dissi, guardandolo male "Beh, comunque cerchiamo il tuo mezzo, quello che tieni qui in officina e che ho visto prima. Lui vuole partecipare alla gara" indicando Elv.

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[Guisgard]

"Ehi, ragazza, ma dico..." disse il vecchio a Gwen "... potrei denunciarti, sai? Vieni qui e muovi accuse simili? come ti permetti? Fuori di qui!"

[Lady Gwen]

"Certo, come no..." mormorai, scuotendo la testa.
"Comunque, siamo qui per lui, ora. Ha bisogno di quel mezzo. E sarà meglio che tu glielo dia, se non vuoi ripercussioni per ciò che hai fatto" dissi, in tono secco, guardandolo ed evocando una calda e rossa fiamma sul palmo della mano.
Solo così avrei potuto proporre un patto ad Elv, io avrei aiutato lui e lui avrebbe potuto aiutare me.https://uploads.tapatalk-cdn.com/20180803/6c9c7a24bb9a4c5150100441d2c35dff.jpg

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[Guisgard]

Davanti a quella scena, sia il vecchio che elv restarono interdetti.
Quella fiamma danzante scaturita dal nulla sul palmo di Gwen.
"Ehi, che..." disse il vecchio "... che trucco è? Chi siete voi? Cosa volete da me?" Impressionato ed impaurito.

[Lady Gwen]

"Vogliamo solo quel mezzo" con tono tranquillo, le fiamme che ancora danzavano sul mio volto, quasi mischiandosi alle fiamme dei miei capelli.
Poi guardai Elv, per fargli capire di fare anche lui la sua parte.
Dopotutto era lui che doveva correre, ma non avrebbe risolto nulla standosene lì impalato senza parlare, insomma!

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[Guisgard]

"D'ccordo... d'accordo..." disse il vecchio davanti a Gwen avvolta da quelle fiammelle "... prendetevi il cavallo meccanico e lasciatemi in pace... su, forza ed andate al diavolo!"
Elv allora prese la motomobile e la portò fuori, andando via con Gwen.
I due ragazzi si allontanarono, dirigendosi verso la periferia.
"Bene..." lui fermandosi "... ora dimmi chi sei davvero... una prestigiatrice o roba simile?" A Gwen.

[Lady Gwen]

Il vecchio si convinse e cedette il cavallo meccanico ad Elv.
Così andammo via.
Assensi un'espressione confusa e piegai il capo lateralmente.
"Cosa è una pre...pre...stigiatrice?" chiesi, cercando di pronunciare bene quel nuovo nome che stavo imparando.

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[Guisgard]

"Ma" disse Elv a Gwen "da dove vieni? Ci fai o ci sei? Avanti, voglio sapere tutto... chi sei... come fai a fare quei giochetti col fuoco?" Vicinissimo a lei.

[Lady Gwen]

Non mi disse cosa significava quella parola, ma si fece vicino.
Ma proprio vicino vicino.
Ruotai appena le mani, quasi pigramente e delle piccole fiammelle apparvero sui miei polpastrelli.
Era bello come le fiammelle giocassero coi loro riflessi nei suoi occhi neri, sembravano delle gemme preziose.
"Io vengo da Olion, è un villaggio della contea. Sono uno spirito di Primavera" risposi con tono tranquillo, ma mentre lo guardavo mi chiedevo cosa avesse da avvicinarsi tanto.https://uploads.tapatalk-cdn.com/20180804/3f3e32261dbc402b4ededc76a9cbc6b0.jpg

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[Destresya]

Alla fine sembrò riuscire a ricacciare indietro la paura, per mettersi ad aiutare gli altri.
Gli stavo vicina, gli tendevo la mano, gli accarezazvo piano il braccio.
Non volevo vederlo sprofondare nuovamente nella paura, era importante che restasse saldo e ci aiutasse con l'acqua.
Ma era tutto inutile, come pensare di svuotare il mare con un cucchiaino.
Imbarcavamo sempre più acqua, sempre di più.
Mi voltai per vedere la nave, ma non c'era più, non c'era niente.
Eravamo soli.
Soli in mezzo al mare.

[Altea]

La barca imbarcava acqua ma io osservavo quel ragazzo spaventato, temevo potesse gettarsi in mare ma capii la signora era sua zia.
"Jo.. Cerchiamo qualche aggeggio nella sacca per cercare di buttare fuori acqua..guarda una specie di ventola turbine al plasma" la poggiai e vidi si muoveva lentamente senza rovinare la scialuppa "Non perdiamo la rotta" osservando con lui bussola e cartina impermeabile.

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[Guisgard]

Elv osservò i polpastrelli di Gwen da cui guizzavano piccole fiammelle.
“Si, va bene va bene...” disse con un cenno della mano “... ho capito... sei brava a fare giochetti e trucchi... da piccolo c'era una zingara che veniva nel mio quartiere ed era solita fare trucchetti simili ai tuoi per impressionare noi ragazzini...” annuendo “... dai, prendiamoci la motomobile e filiamo, prima che quel vecchio ci ripensi e chiami i militari...”

[Lady Gwen]

Rimasi di nuovo perplessa e pensierosa.
"Ma di quali trucchetti parli, scusa?" chiesi, seriamente curiosa "Non lo capisco quello che dici, sai?" scuotendo la testa, mentre canminavamo.

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[Guisgard]

Jo annuì ad Altea, ma la situazione non cambiava.
Ben presto, in mezzo a quel mare sterminato ed impetuosi, avvolti da tenebre che parevano infinite, un senso di disperazione e profonda paura li colse.
Tutti.
Le onde erano sempre più alte e gonfie, col vento che ululava e si portava dietro la pioggia battente e sferzante.
La scialuppa allora cominciò ad essere sbattuta qua e là ed uno dei suoi passeggeri cadde in mare, per poi scomparire un attimo dopo inghiottito dalle onde.
Tutto ciò sotto gli occhi impauriti di Icarius, seduto vicino a Destresya.

[Guisgard]

Elv rise e montò in sella a quel cavallo meccanico.
“Lascia perdere...” disse divertito a Gwen “... avanti, monta su... o preferisci ti lasci qui? Ho una gara da vincere, sai? E devo ancora testare questa motomobile!”

[Altea]

La situazione peggiorava, per fortuna con la torcia impermeabile potevamo vederci.. Vedevo volti spaventati e una persona cadde nel mare.. "Beh se è questo il mio destino.. Facciamo che un nemico mi butti in mare" Estraendo due giubbotti più impermeabili, erano piegati in buste ma molto più resistenti e si rimaneva a galla, si gonfiavano tirando una leva e glielo mostrai a Jo, invitandolo a indossarlo pure lui, ne avevo altri e li diedi al resto delle persone.. "Icarius.. Vero?" continuando a vedere la mappa "Questo giubbotto è più resistente, ora rilassati" con indifferenza.

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[Destresya]

Il mare.
Eravamo letteralmente in balia del mare.
Ci sbatteva di qua e di là senza darci alcun controllo della scialuppa.
Saremmo morti, saremmo morti in mare, non c'erano ormai molte speranze.
Icarius accanto a me era sempre più terrorizzato.
Ma la paura iniziò a prendere anche me.
Così gli presi la mano, e mi avvicinai a lui.
"Ehi piccolo, vieni qui.." dolcemente "Vuoi abbracciare la zia?" accarezzandogli piano il viso.
Nonostante fosse un buono a nulla, appiccicoso e che mi aveva fatto innervosire diverse volte, ora stavamo per morire, insieme, e forse avrei potuto dimenticarlo per un momento.

[Lady Gwen]

Ma perché rideva?
Sospirai sconsolata.
C'erano tante cose che non sapevo, non capivo...
Lo guardai quando mi disse di salire.
Ero un po' titubante, ma anche maledettamente curiosa.
Allora salii, sentendo il mio corto vestito di seta di Olion scivolare appena sopra le ginocchia.

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[Guisgard]

Il vento, la pioggia, la furia del male, quel buio profondo intorno a loro.
La scialuppa oramai strabordava d'acqua e tutti a bordo avevano compreso di essere giunti al capolinea.
Icarius abbracciò Destresya e chiuse forte gli occhi.
Poi la voce di Altea e si voltò, guardandola.
Un attimo dopo una gigantesca onda raggiunse la scialuppa e si abbattè con violenza su di essa, sommergendola.
Poi più nulla.
https://1.bp.blogspot.com/-qYo_G4cMFrY/VxSR_7HH2cI/AAAAAAAAO0I/-U4YbPY9QiwHZ59bx6ckkGF3zd7lxB7ZQCLcB/s640/a.jpg

[Guisgard]

Gwen salì in sella alla motomobile.
"Tieniti stretta, ragazzina..." disse Elv "... potresti volare via... questi bolidi sono velocissimi... ora testeremo il nostro..." accendendo quel cavallo metallico.
subito ci fu uno schioppettio, poi il motore prese a girare forte.
"Sembra un buon concerto..." dando fas Elv.
Allora partirono.
In pochissimi secondo da zero la motomibile raggiunse una velocità impressionante, sfrecciando e sibilando tra la povere.

[Altea]

Un attimo.. Un nanosecondo durò quello sguardo, poi una onda gigante ci devasto' e dissi.. "La leva nel giubbotto.. Jo.. Pure voi" a tutti.
Attorno a me acqua e acqua, tirai la leva sperando mi aiutasse.. In quel insolito destino.

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[Destresya]

Abbracciai forte il piccolo, stringendolo a me.
Non sarebbe dovuto essere lì, doveva essere in qualunque altro posto del mondo.
Ma non lì con me, in balia del mare, ad aspettare la morte.
Lo tenni stretto a me mentre la situazione precipitava.
"Sono qui..." dolcemente, tenendolo stretto stretto.
Ma poi un'onda calò su di noi.
E tutto si fece buio.

[Lady Gwen]

Mi disse di tenermi stretta, perché il mezzo era velocissimo.
Infatti appena lo accese, partimmo alla svelta, sfrecciando nella periferia desertica, mentre io mi stringevo forte a lui, anche se avevo comunque la sensazione di poter volare.
Era bellissimo!
Sfidavamo il vento e quasi lo superavamo in velocità!
Quasi speravo di non arrivare ancora, solo per continuare ad assaporare quell'ebbrezza.

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[Guisgard]

La motomobile sfrecciava come se riuscisse a fendere l'aria, sibilando in modo vertiginoso, con la polvere che si alzava al suo passaggio.
Gwen doveva tenersi stretta ad Elv per non essere spazzata via dalla forza che la trazione esercitava contro il suo corpo.
Era quasi impossibile distinguere il paesaggio attorno a loro, come se ogni immagine fuggisse via ad una velocità incredibile.
Elv accelerò ancora, portando la velocità al limite.
Ad un tratto i due ragazzi avvertirono dei forti capogiri e tutto comincio a diventare pesante.
Come la pressione attorno a loro stesse per schiacciarli.
https://static.turbosquid.com/Preview/2015/10/09__05_57_26/bluebike0000000.jpg6c3ca720-dc0f-4f77-a303-3b27536137a3Original.jpg

[Lady Gwen]

Niente del paesaggio era distinguibile, tanta era la velocità a cui andavamo.
Ma era bellissimo!
Improvvisamente, però, sentii dei forti capogiri...
Era strano, come se una strana pressione ci schiacciasse e non capii perché.

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[Guisgard]

Il mare...
L'acqua salata, la pioggia che impediva quasi di vedere, quel buio profondo, come se l'abisso fosse sopra e sotto di loro.
Tutto si fece buio.
Ad un tratto la luce.
Abbagliante, al punto che gli occhi di Altea, riapertisi dopo un lungo sonno, restarono come accecati.
Impiegò alcuni lunghi istanti ad abituarsi alla luce del Sole.
Poi pian piano ricordò ogni cosa e realizzò di essersi svegliata.
Il paesaggio però era cambiato.
Si trovava immersa in una sorta di vallata attraversata da un ampio bacino fluviale, con boschi e foreste.
Attorno sorgevano alte montagne frastagliate.
Sentiva sussultare e cigolare.
Infatti si rese conto di essere stesa su una sorta di carretto che percorreva quel luogo.
http://www.zellfantasy.it/news/FF14_05.jpg

[Guisgard]

Tutto cominciò prima a girare, poi quasi a schiacciare Gwen ed Elv.
Come se l'aria fosse diventata pesantissima.
Allora tutto cambiò forma, con infiniti colori che schizzavano ovunque.

[Altea]

Il buio, la pioggia e l'acqua che mi pervadeva. Poi nulla.. I miei occhi lentamente si aprirono come se avessi dormito per molto tempo, lentamente si abituarono alla luce. Ma ciò che vidi davanti a me era inverosimile.. Stavo sognando.. Sembrava un Paradiso Terrestre. La mia mente elaboro' tutto e ricordai ciò che era accaduto. Sussultavo e mi vidi sopra un carretto.. "Jo" dissi alzandomi e guardando il carretto e chi lo guidava.

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[Lady Gwen]

Era strano!
L'aria era pesante, non si riusciva a respirare, ci schiacciava.
Poi improvvisamente ci furono tanti colori a schizzare intorno a noi, velocissimi.
Sfrefcciavano anche più velocemente di noi.
"Che succede?" chiesi a voce alta, per farmi sentire da Elv.

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[Guisgard]

Il rumore del mare.
Rassicurante, ritmico, quasi ipnotico.
Il fruscio delle onde, la schiuma che bagnava la sabbia calda.
Allora Destresya riaprì gli occhi.
La luce quasi rese impossibile vedere subito, ma poi lentamente i suoi occhi riuscirono a guardare.
Era sulla sabbia, con le onde che raggiungevano spumose la sua schiena.
Gli abiti zuppi ed i capelli che odoravano di salsedine.
https://ak9.picdn.net/shutterstock/videos/4664489/thumb/1.jpg

[Guisgard]

Altea era stesa su una sorta di materasso formato da più panni e coperte avvolte.
Si trovava sul retro di quello che sembrava essere inizialmente un carretto, ma poi il rumore del motore le fece capire di essere su un furgone o camioncino coperto da un telone che lasciava aperti i lati, così da mostrare il paesaggio circostante.
Era però da sola.
Poco dopo il mezzo si fermò e lei sentì qualcuno scendere dalla cabina di guida e parlottare.
Erano due o più persone.

[Altea]

Ma che stava succedendo.. Non era un carretto ma un furgone e mi trovavo stesa su materassi e avvolta da coperte. Tastai il mio corpo, quel po' di vestiti rimasti erano fradici.
Poi il furgoncino si fermò e udii delle persone.. Li ascoltai attentamente e se non ero armata potevo uccidere con le mani.. Ma realizzai di essere sola.. Jo.. Non ce l'avete fatta.. Chissà.

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[Destresya]

Un fruscio...
C'era un fruscio leggero.
No, era diverso, erano onde, come quei suoni d'ambiente che si mettono per addormentarsi.
Queste erano vere però...
Aprii gli occhi e restai come accecata da tutta quella luce.
Dov'ero?

Su una spiaggia, ero su una spiaggia.
E come ci ero finita?

Ci avevo messo un po' ma alla fine avevo ricordato ogni cosa: la nave, il naufragio, la scialuppa.
Icarius!
Allora mi guardai intorno per vedere se anche il mio nipotino era da quelle parti.

[Guisgard]

In un attimo tutto mutò intorno a Gwen e ad Elv.
La luce si divise in infiniti colori, tutti che schizzavano velocissimi.
L'aria era diventata pesante ed il mondo intorno pareva essere svanito, disintegrato per meglio dire.
Poi più nulla.
https://www.glialienitranoi.it/wp-content/uploads/2018/01/viaggio-nel-tempo.jpg

[Lady Gwen]

Quella sensazione e quegli strani colori durarono ancora a lungo, cercando di schiacciarci, sempre più.
Non sapevo cosa stesse succedendo!
Poi più nulla.

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[Guisgard]

Gwen riaprì gli occhi.
Sentiva rumore di acqua, ma anche strani versi.
Erano quelli di animali.
Dopo qualche istante comprese di essere su una brandina, in una sorta di cabina dalle pareti di ferro.
Da una finestra circolare si vedeva l'acqua tutt'intorno, facendole capire che si trovava su una barca.
https://vignette.wikia.nocookie.net/creature-from-the-black-lagoon/images/6/6d/Revenge_Of_The_Creature_%281955%29.2.jpg/revision/latest?cb=20160129144530

[Lady Gwen]

Mi risvegliai che ero su una brandina.
Sentivo tanti rumori intorno a me...
Erano versi di animali.
Ma c'era anche un'altra sensazione che non capivo.
Cercai di svegliarmi del tutto e capii di essere su una barca.
Ma chi mi ci aveva portato?
Elv, forse?
A proposito, dov'era?
Cercai di capire dove fosse e dove mi trovassi io al momento.

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[Guisgard]

Era una cabina stretta, angusta, dalle pareti di ferro, con l'aria viziata e da fuori giungevano strani versi di animali, come se fossero maltrattati o comunque sofferenti.
Ad un tratto Gwen sentì dei rumori di passi e la porta un attimo dopo si aprì.
Vide allora entrare un uomo di bassa statura, col volto e le braccia piene di peli scuri ed ispidi, gli occhi di un colore indefinito, quasi trasparente ed i lineamenti straordinariamente marcati.
Il naso era piatto, quasi schiacciato, la fronte bassa ed il muso sporgente.
Gli occhi sotto due sopracciglia folte ed inarcate.
Era senza dubbio la persona più strana, se non addirittura brutta che lei avesse mai visto.
Indossava un vestito lungo, che copriva l'intera figura.
Aveva con sé un vassoio con sopra un bicchiere di latte e dei biscotti.
“Bensvegliata.” Disse con tono cortese a Gwen. “Come si sente? Ha fame? Ho portato del latte e qualche biscotto.”
Con somma sorpresa Gwen dalla voce si accorse che era una donna.
https://i.pinimg.com/originals/34/61/e9/3461e9c78864e1c5ca9c39a95f6cbaff.jpg

[Lady Gwen]

I versi degli animali erano strani, come se soffrissero.
E quella stanza era stretta, angusta.
Ad un tratto entrò... Chi era?
O cosa era?
Aveva una faccia stranissima, come a metà fra un uomo e un animale.
Quando parlò mi sorprese.
La voce, cortese ed educata, era di una donna.
Non riuscii subito a rispondere, mentre poggiava il vassoio davanti a me.
"Chi... Chi siete? Dove mi trovo? E... E dov'è Elv?" chiesi di fila, con tono confuso.

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[Guisgard]

La strana donna sorrise.
Un sorriso calmo, rassicurante.
“E' al sicuro adesso.” Disse posando il vassoio su uno sgabello accanto al ferro. “Non tema. Mangi qualcosa però, le farà bene e si rimetterà in sesto quanto prima.” Annuendo. “Elv? Immagino sia il suo amico, giusto?"

[Lady Gwen]

Diceva che stava bene.
Per fortuna!
Annuii appena, mentre prendevo un sorso di latte.
Poi la guardai e piegai appena il capo di lato.
"Voi avete una faccia molto strana, sapete?" le dissi, con tono tranquillo ma tanto curioso, perché davvero volevo capirne il motivo!
Era un'altra cosa che non sapevo e volevo impararla!
"Non ho mai visto nessuno che vi somigliasse..." con faccia pensierosa.

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[Guisgard]

La donna rise piano.
“Strana...” disse “... spero suoni in modo positivo, come a dire originale, non comune, particolare.” Sorridendo a Gwen. “Mangi anche qualche biscotto. Deve rimettersi in forze.”
I versi degli animali non cessavano di riempire l'aria, mentre l'imbarcazione continuava il suo tragitto.

[Lady Gwen]

"Oh..." commentai, pensierosa, poi scrollai le spalle "Beh, due persone negli ultimi due giorni mi hanno detto che sono strana, quindi non serve per forza una faccia diversa per esserlo" dissi candidamente, poi addentai un biscotto.
La barca continuava il suo corso.
"Dove siamo?" chiesi ancora.

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[Guisgard]

La donna sorrise a Gwen.
"Siamo a bordo della Darwin." Disse. "Stiamo risalendo il fiume."
I versi degli animali cominciavano ad essere insopportabili.

[Lady Gwen]

Non conoscevo questo nome.
E di quale fiume parlava?
Glielo avrei chiesto più avanti.
Intanto, quei versi erano insopportabili.
"Quanti animali ci sono su questa barca?" chiesi, con una leggera smorfia per quel baccano fastidioso "Sembrano insofferenti..."

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[Guisgard]

"Abbiamo diversi esemplari che stiamo portando con noi." Disse la donna a Gwen. "Ne abbiamo catturati alcuni nella foresta per poterli studiare bene." Sempre sorridente. "Ma credo sia il momento delle presentazioni... io sono la dottoressa Bryzol... tu?"

[Lady Gwen]

"Oh" ripetei ancora, annuendo piano con espressione ammirata.
Interessante!
Scoprii che si chiamava Bryzol.
Era una dottoressa!
"Io mi chiamo Gwen!" risposi sorridendo "Da dove vieni, dottoressa?" le chiesi curiosa, bevendo altro latte.https://uploads.tapatalk-cdn.com/20180805/dc19776113fe66dc64b42ad305dae7ef.jpg

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[Guisgard]

"Da nessuna parte, Gwen." Disse sorrodendo Bryzol. "Sono nata qui ad Agnostor e ci vivo da sempre. Qui io porto avanti i miei studi e le mie ricerche. Tu invece di dove sei originaria?"

[Lady Gwen]

Eravamo ad Agnostor.
Che posto era?
"Non conosco questo luogo..." affermai.
"Io vengo da Olion, nella contea" risposi.
Poi finii il latte e anche l'ultimo biscotto.
"Ora posso andare da Elv?" le chiesi dopo.

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[Guisgard]

"Meglio se resti a letto ancora un pò." Disse Bryzol a Gwen. "Ora lo farò scendere io da te." Sorridendo.
Allora uscì per andare a chiamarlo.

[Lady Gwen]

Le annuii e infatti uscì, sicuramente per andare a chiamarlo.
La dottoressa era molto simpatica, era bello parlare con lei, il suo tono e la sua voce erano come una coperta quando in inverno fa tanto tanto freddo, ma restava il fatto che io dovevo raggiungere Passo Elder e da qui non sapevo proprio da dove partire.
Non potevo abbandonare la missione e dovevo assolutamente trovare il modo di riprendere il cammino.

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[Guisgard]

Il furgone si fermò di colpo, senza spegnere il motore.
Allora Altea sentì qualcuno scendere dalla cabina di guida.
Sembravano essere due e parlottavano fra loro.
Ad un tratto uno dei due tirò su una parte del telone, trovando Altea sveglia su quel materasso d'emergenza.
"Ah, si è svegliata." Disse uno dei due. "Come si sente?"
L'altro la guardava senza dire nulla.

[Guisgard]

Destresya si accorse di essere stesa sulla calda sabbia di una spiaggia deserta.
Le palme ondeggiavano alla fresca brezza marina, sotto un cielo terso ed infinito che si tuffava all'orizzonte in un mare blu e sterminato.
In lontananza si vedevano enorbi banchi nuvolosi di un bianco luminoso che naufragavano oltre quel mare sconosciuto.

[Guisgard]

Mentre Gwen era immersa nei suoi pensieri, sentì di nuovo dei passi.
Allora la porta si aprì ed entrò Elv.
“Ehi, ti sei ripresa.” Disse. “Hai dormito per un bel po'. Quasi una mezza dozzina di ore ad occhio e Croce.” Annuendo. “Come stai?”

[Lady Gwen]

Sentii dei passi.
Ed era Elv.
Gli sorrisi quando entrò.
Lo avevo già detto che pensavo fosse bellissimo?
Beh, mi aveva parlato, non dovevo distrarmi oltremodo.
"Una mezza dozzina, hai detto?" sorpresa "Accidenti... Comunque, sto bene" annuii "E tu?" gli chiesi a mia volta, anche se mi sembrava che anche lui stesse bene.
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[Guisgard]

"Si, sto bene." Disse Elv. "Anche se ancora non so cosa diavolo sia successo e dove siamo finiti... ci hanno trovati questi della nave... dicono eravamo svenuti sulla sponda del fiume... mi sembrano brave persone, anche se la dottoressa è parecchio strana..." abbassando la voce "... credo abbia avuto qualche malattia che l'ha resta deforme... almeno credo..." a Gwen.

[Lady Gwen]

"Lo so... Credo siamo lontanissimi... Non arriverò mai..." sospirando.
Poi mi avvicinai appena quando abbassò il tono di voce.
Parlava di Bryzol.
"Oh..." mormorai "Però è simpatica" commentai.

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[Guisgard]

"Si, sembra davvero una brava persona." Disse Elv annuendo a Gwen. "L'altro uomo invece è molto schivo, taciturno..."

[Lady Gwen]

Aggrottai appena la fronte.
"Non l'ho ancora visto..."commentai.
Poi sospirai di nuovo.
"Non arriverò mai a Passo Elder così..." scuotendo la testa afflitta e abbassando lo sguardo.

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[Guisgard]

"In effetti credo siamo abbastanza lontani..." disse Elv a Gwen "... intendo lontani dal vilaggio meccanico... non ho mai visto queste terre... e continuo a chiedermi cosa diavolo sia accaduto alla nostra motomobile..." perplesso.

[Lady Gwen]

"Vorrei saperlo anche io..." sospirando.
"Chissà che sta succedendo ad Olion..." mormorai, quasi fra me e me.
Allora evocai una sfera sul palmo della mano.
Dentro i bianchi contorni soffusi, l'immagine mostrava la cittadina e speravo mi desse qualche indicazione su come procedevano le cose al villaggio. https://uploads.tapatalk-cdn.com/20180805/c827aea90e49c1a36fd7aa1552867861.jpg

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[Guisgard]

Gwen con i suoi poteri cercò di evocare un'immagine del villaggio natio, ma pur riuscendo ad intravederne l'aspetto, una nebbia soffusa rendeva il tutto lontano, indefinito.
Come se qualcosa dividesse il suo villaggio dal luogo in cui era ora.
Qualcosa che neanche la sua magia poteva superare.

[Lady Gwen]

Aggrottai le sopracciglia.
Era strano, molto strano.
"Guarda" ad Elv "È tutto nebbioso, come se qualcosa bloccasse i miei poteri qui... Non è strano? Che cosa può essere?" spaventata.
Mi sentivo inerme senza i miei poteri, come potevo fare se questi non funzionavano?

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[Guisgard]

"Ancora i tuoi giochetti, eh..." disse Elv a Gwen "... comincio a credere che sia avvenuto tutto proprio per questo... si, per forza... io credo che ci siano strane faccende che ruotano intorno a te... misteriose, quasi magiche... e tutto ciò ci ha portato dei guai..."

[Lady Gwen]

Lo guardai perplessa, mentre la sfera svaniva.
"Si può sapere di quali giochetti parli? Io non faccio alcun giochetto e non ho idea di come siamo finiti qui. Lo avrei evitato se avessi potuto, visto che avevo una missione da compiere e ora essere qui non mi è di alcun aiuto" ribattei, contrariata.
Perché continuava a parlare di giochetti?!

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[Guisgard]

“Già, ma ora siamo bloccati qui...” disse Elv a Gwen “... al diavolo!” Tirando un pugno contro la parete di ferro, per poi cominciare a sanguinare alla mano.
Intanto i versi degli animali si erano fatti ossessivi, strazianti.

[Lady Gwen]

Sobbalzai quando tirò un pugno contro la parete di ferro.
Ma era impazzito?!
Vidi che aveva pure cominciato a sanguinare!
I lamenti degli animali aumentavano sempre di più, ma non me ne curai.
Mi alzai dal lettino, mi avvicinai a lui guarii la sua mano facendo fuoriuscire dalle dita una leggera polverina dorata, simile a pulviscolo, che in un attimo arrestò il sangue e chiuse quelle ferite.
"Ma dico, sei matto?" dissi "Ecco, ora è a posto" dissi, parlando della sua mano.

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[Guisgard]

Elv restò a fissare Gwen mentre risanava il taglio sulla sua mano all'istante.
La guardò per un lungo istante, senza dire nulla.
Ad un tratto qualcuno bussò alla porta.

[Lady Gwen]

Non disse nulla.
"Hey, ma ti sei imbambolato?" gli chiesi, divertita, nel vedere la sua faccia seria seria.
Poi bussarono e andai ad aprire.

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[Destresya]

Era una spiaggia bellissima e incontaminata quella che vidi attorno a me, non appena aprii gli occhi.
Dov’era?
Non ricordavo che l’isola la fosse così selvaggia, anzi!
Eppure non potevamo essere finiti lontano.
Così mi alzai, piano, con tutta la schiena che faceva male, e continuai a guardarmi intorno.
Niente...
Dove diavolo si era cacciato il ragazzo?
“Icarius!” Indiziai a chiamarlo a gran voce “Icarius!!” Lievemente scocciata.
Ci mancava solo si fosse perso ora!

[Guisgard]

Gwen aprì e si ritrovò davanti un uomo alto e magro, quasi scarno, con occhi indagatori, espressione riflessiva e bocca sottile.
Guardò per un lungo istante la ragazza e poi i suoi occhi finirono su Elv.
“Sarà bene voi restiate qui, chiusi nella cabina.” Disse ai due giovani. “Dobbiamo fare alcuni esperimenti e voi sareste di certo d'intralcio.”
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[Guisgard]

Destresya si alzò, con gli abiti zuppi e la sabbia attaccata ovunque, con i piedi nudi su quei granelli ardenti.
Si guardò intorno, in cerca di Icarius.
Lo chiamò più volte, ma il ragazzo sembrava non essere lì.
Poi ad un tratto lei vide qualcosa.
Era più avanti, dove la spiaggia curvava lieve verso alcuni scogli.
Vide qualcosa tra l'acqua e la sabbia.
Era un corpo steso.
Era Icarius.

[Lady Gwen]

Mi trovo davanti un uomo alto, dallo sguardo serio che ci squadrò,soprattutto Elv, sembrava.
Ci disse di restare in cabina perché dovevano fare degli esperimenti.
Se lo dicevano loro...
"Va bene..." mormorai annuendo.

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[Guisgard]

A quelle parole di Gwen, l'uomo annuì ed uscì.
“E' un tipo molto schivo...” disse Elv “... credo sia il capo, visto chiama la dottoressa per nome, mentre lei si rivolge a lui chiamandolo sempre e solo dottore...”
Dopo un po' le urla degli animali aumentarono, diventando strazianti, come se qualcuno li stesse quasi torturando.

[Destresya]

Non vedevo l'ora di farmi una doccia.
Quella sabbia attaccata ovunque era fastidiosa, terribilmente fastidiosa, avevo la lingerie ancora appiccicata al corpo, una cosa davvero insopportabile.
Cercai di togliermela di dosso, ma con scarsi risultati.
Speravo vivamente ci fosse un albergo più vicino possibile.
Di icarius nessuna traccia, non mi aveva risposto.
Scossi la testa, scocciata.
Possibile che si fosse perso?

E chi lo sentiva mio fratello se mi fossi persa il nipotino?

Alzai gli occhi al cielo: ma per quale ragione aveva deciso di seguirmi su quella nave?

Sbuffai.
Ma poi lo vidi.
Un corpo, un corpo fermo nelle onde.
Icarius!
Era lui?

Sì, era senz'altro lui ma... era vivo?
Un moto di terrore mi prese immediatamrnte.
Iniziai a correre, a correre per raggiungerlo, finchè non mi chinai su di lui, lo voltai in modo da poter vedere il suo viso.
"Icarius.." sussurrai, con un tono che non mi aveva mai udito.
Iniziai a spostargli i capelli appiccicati sul viso, ad accarezzarlo piano.
"Icarius, piccolo mio.." più forte, scuotendolo appena, con il cuore che batteva forte.
"Avanti svegliati a zia..." scuotendolo.

Si sarebbe svegliato.
Doveva svegliarsi.
Doveva assolutamente svegliarsi.





https://cdn.pornpics.com/pics1/2018-06-17/530052_02big.jpg

[Lady Gwen]

L'uomo andò via.
"Sì, forse è così..."
Poi le urla degli animali aumentarono.
Ma non di volume.
Erano terribili.
Strazianti.
"Non sembra anche a te che soffrano?" dissi piano, in una incerta domanda.

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[Guisgard]

Destresya raggiunse Icarius e si chinò su di lui, cominciando a scuoterlo, a chiamarlo.
Lei insistette, insistette, fino a quando il nipote cominciò a tossire.
Tossiva forte, sputando acqua salata dalla bocca.
Allora aprì gli occhi, sempre tossendo.
La luce era forte e per qualche secondo restò con la mano sul viso per difendersi dai raggi del Sole.
Poi riuscì a riaprire gli occhi ed allora si ritrovò davanti la sua bellissima zia.
La guardò tutta, a lungo, per un intero istante.
Senza riuscire a dire nulla, restando con gli abiti zuppi a mollo nell'acqua schiumosa.

[Guisgard]

"Si, naturale che soffrono..." disse Elv a Gwen "... li usano per i loro esperimenti... sono vari tipi di scimmie... chiuse in grosse gabbie di ferro sul ponte..."

[Lady Gwen]

Non seppi cosa dire sul momento.
"Ma è terribile! Non è giusto che facciano questo! Loro... Loro non ne hanno il diritto..." esclamai "Perché..." ripresi, senza riuscire a continuare.
Era una cosa orribile!
Come si poteva permettere una cosa simile?
Come si poteva accettare che degli animali innocenti soffrissero per questo?
"Non è giusto..." mormorai ancora piano, scuotendo la testa.

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[Guisgard]

"Non è giusto, ma non possiamo farci nulla..." disse Elv sedendosi sul letto, mentre le urla degli animali erano diventate terribili, al punto che Elv si portò le mani sulle orecchie "... impazzirò se continuano..." fissando Gwen.

[Lady Gwen]

Sospirai sconsolata.
Andò a sedersi sul letto ed io lo seguii.
Sì, entrambi rischiavamo di impazzire.
"Beh... Prova a pensare a qualcos'altro, così ti distrarrai e non penserai agli animali" proposi incoraggiante, guardandolo.
Cercai anche io di fare lo stesso, pensando ai bei pomeriggi ad Olion in cui raccoglievo frutti o aiutavo il fornaio a distribuire il pane caldo nel villaggio, o ancora quando aiutavo Becky a vendere la merce al mercato.

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[Destresya]

Avanti, svegliati!
Ma perchè non si svegliava?
Svegliati, piccolo, su!
Lo scuotevo, lo chiamavo, lo scuotevo di nuovo.
No no no, il mio piccolino!
Improvvisamente non mi importava se era stato appiccicoso, se era un buono a nulle e tutto il resto.
Davanti alla possibilità che non aprisse più i suoi occhietti azzurri il cuore mi si fermava.
E mio fratello che avrebbe detto?
Non avevo chiesto io di averlo sulla nave, certo, ma era comunque mia responsabilità il piccolo.
Avanti Icarius, svegliati..
Poi finalmente iniziò a tossire, buttando fuori tutta l'acqua di mare che doveva aver ingerito.
Lo aiutai a liberarsene, con il cuore che iniziava a calmarsi.
Era vivo, era vivo grazie al Cielo.
"Icarius!" lo chiamai, sollevata "Oh piccolo mio, stai bene.." per poi chinarmi ancora di più su di lui e stringerlo forte a me, anche se entrambi eravamo fradici e pieni di sabbia.
Al momento non mi importava, non mi importava nulla.


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[Guisgard]

“E' una parola...” disse Elv a Gwen “... con questi versi, questi gridi disperati è impossibile pensare ad altro... tu come ci riesci?” Fissandola.

[Guisgard]

La gioia esuberante di Destresya nel vedere suo nipote riprendersi la portò a stringere forte Icarius a sé, nonostante entrambi fossero zuppi e pieni di sabbia ovunque.
Lui sentì subito il giunonico corpo di lei premere contro il suo, con quei vestiti fradici ed aderenti che non facevano altro che disegnare perfettamente le forme da urlo della zia.
Icarius si godette quel momento eccitante, sotto quel Sole caldo.
“Do... dove...” disse ancora con la voce incerta “... siamo, zia?”

[Lady Gwen]

Sorrisi appena.
"Non so... Forse perché mi manca molto il mio villaggio e ci penso tanto, a quel luogo, a coloro che ci vivono e a cui tengo..." spiegai, con tono vago.
"Può darsi che anche tu abbia qualcosa di bello a cui pensare, qualcosa a cui tieni..." guardandolo curiosa coi miei occhioni verdi.

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[Destresya]

Lo strinsi a me, forte forte, sentendo tutto il suo corpo contro il mio.
Solo in quel momento mi resi conto che non era più quello fragile di quando era un bambino, ma cominciava ad essere più simile a quello di un uomo.
Oh, grande o piccolo, per me sarebbe sempre rimasto il bimbo che veniva da me a recitarmi le poesie col faccino tutto rosso.
"Stai bene, piccolo!" gl sussurrai tenendolo stretto, per poi dargli un bacino sulla testa, cosa che non si rivelò essere una buona idea, dato che era tutto salato.
Lo tenni stretto per un lunghissimo istante, in quel momento mi sembrava fossimo le uniche persone al mondo.
E chissà, forse era così.
Poi le sue parole.
Sospirai, continuando a tenerlo stretto.
"Non ne ho idea, piccolo.." dolcemente "Se riesci ad alzarti proviamo a cercare qualcuno, qualcosa, insomma.. non può essere disabitata quest'isola!" sospirai di nuovo.

[Altea]

Ad un tratto il telo del furgone si apri da un lato.. Vi erano due uomini e guardai chi aveva parlato.. "Chi siete e dove mi trovo?" fredda e spiccia alzandomi.

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[Guisgard]

"Io non ho nessuno..." disse Elv "... né affetti, né amici e neanche una bestiola da compagnia... sono solo e me stesso è sempre stata la mia sola causa." Fissando Gwen. "Dunque non ho proprio nulla a cui pensare. Sei fortunata tu..."
Intanto le urla laceranti di quegli animali aumentavano di intensità.
Divennero ancor più insopportabili, strazianti, ossessionanti.
Ad un certo punto sembrano come mutare, arrivando a sembrare quasi umane, forse perché davvero il dolore lacera ogni creatura vivente e non solo gli uomini.
Una vera e propria scesa in un girone dantesco, con mugugni e ringhii che pervero mutarsi in parole di disperata pietà.

[Lady Gwen]

Mi dispiacque molto sentire quelle parole.
Era brutto non avere nessuno!
"Oh, mi spiace tu non abbia nessuno" gli dissi, sincera.
Poi, i versi degli animali mutarono.
"Hai sentito?" gli chiesi piano "Le urla sono cambiate. Ora sembrano più... Umane."

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[Guisgard]

Icarius, ancora in balia di quell'abbraccio di Destresya e delle sue forme giunoniche che sentiva premere contro il suo corpo bagnato, annuì e cercò di alzarsi.
Dopo un leggero capogiro riuscì a mettersi in piedi, davanti a sua zia.
La guardava tutta in quei suoi vestiti zuppi e sporchi di sabbia, al punto da essere appiccicosi ed aderenti, tanto da disegnare alla perfezione tutto quel sublime fisico da paura.
Sembrava una dea appena emersa dell'acqua ed il suo primo istinto fu quello di mettersi in ginocchio ai suoi piedi ed implorare di poterla leccare tutta e pulirla dalla sabbia.
Ovunque.
"Si..." disse "... sembra davvero un'isola sperduta e deserta, zia..." e quelle sue stesse parole lo eccitarono nel profondo, immaginando di essere solo con sua zia in quello scenario primordiale e selvaggio.

[Guisgard]

"Siamo ad Agnostor." Disse uno dei due uomini ad Altea. "Lei era addormentata, anzi svenuta in una barca ormeggiata nella baia. L'abbiamo presa con noi. Come si sente?"

[Guisgard]

"È un'illusione..." disse Elv a Gwen "... le stiamo ascoltando da diversi minuti e ci sembrano mutare per questo... se resteremo ad ascoltarle ancora finiremo per impazzire..." portandosi le mani alle orecchie per non sentirle più.

[Lady Gwen]

Non credevo che fosse per questo.
Ero certa che fossero cambiate.
Allora mi alzai dal lettino e mi avvicinai alla porta premendoci sopra l'orecchio.
Non era normale che delle urla animali diventassero umane, ma sapevo cosa avevo sentito.

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[Destresya]

Ci mise un po' a rimettersi in piedi, già era deboluccio di suo, sicuramente quell'avventura non l'aveva rinforzato!
Scossi la testa nel guardarlo: era proprio un buono a nulla!
Ma era vivo, quello era l'importante, ci mancava solo che si mettesse a morire proprio adesso che era sotto la mia responsabilità!
Ad ogni modo, sembrava reggersi in piedi, anche se non ne ero proprio sicura.
Mi guardai intorno sbuffando.
"Mi rifiuto di credere che non ci sia un albergo da qualche parte, voglio una doccia, un letto e una connessione wifi, per la miseria!" palesemente scocciata per quella situazione.
"Ce la fai a camminare?" spiccia "Altrimenti aggrappati a me, vediamo un po' che cosa nasconde quest'isola!" alzando gli occhi al cielo, ma porgendogli il braccio.
"Io odio il sole, il mare e soprattutto il sole e il mare insieme!" stizzita e furibonda "Quindi vediamo di sbrigarci".
Non avevo certo tempo di star lì ad aspettare lui che non riusciva a camminare, piuttosto l'avrei trascinato di peso!

[Guisgard]

Gwen si avvicinò alla porta di ferro per es oltre meglio.
Le urla laceranti di quegli animali continuavano ad echeggiare strazianti ed insopportabili.
Ma ad un tratto cessarono di colpo.
In un istante non si sentì più nulla e sulla nave scese un silenzio cupo e profondo, rotto solo dal gorgoglio dell'acqua contro le fiancate dellimbarcazione.

[Lady Gwen]

Era orribile stare ad ascoltare, ma volevo capire!
Improvvisamente, cessarono.
Così, dal nulla.
"Non si sentono più" ad Elv, guardandolo.
E se a quei poveri animali fosse capitato qualcosa?
"Beh, almeno non rischieremo più la pazzia..." tornando a raggiungerlo sul letto, le gambe piegate l'una sull'altra e il capo vicino a quella finestrella rotonda oltre la quale si vedeva il fiume.


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[Guisgard]

In un attimo Destresya tornò al suo solito modo di fare, che da sempre faceva sentire Icarius un poco di buono.
"Ti farei passare io la voglia di trattarmi come una nullità..." disse lui fra sé "... ti farei sentire io invece quanto sono maschio... ti sbatterei su questa sabbia ardente, sotto questo Sole caldo, facendoti gridare e sudare come neanche immagini..." pensò con astio.
I due su avviarono lungo quella lunga spiaggia, mentre le palme danzavano al vento e le onde si spegnavano schiumose sulla sabbia bagnata.
"Non credo troverai un albergo a cinque stelle qui, zia..." Icarius sarcastico, quasi a deridere sua zia "... saremo fortunati se al massimo incontreremo qualche stregone insieme a dei cacciatori di teste o a dei cannibali." Ridendo di gusto.
La rabbia, mista alla gelosia ed alla eccitazione lo portavano a voler deridere sua zia.

[Altea]

"Si sto bene grazie.. Ero su una nave che è drasticamente colata a picco.. Ma vi era altra gente con me.. Vi ero solo io?"pensierosa.

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[Guisgard]

Elv annuì a Gwen.
"Si, rischiavamo la pazzia..." disse, per poi guardare anche lui il fiume dal finestrino.
Dal ponte cominciarono a giungere dei rumori.
Si indicano dei passi frettolosi, delle voci confuse ed il rumore di una pompa per pulire e di alcune scope che soazzavano.

[Guisgard]

"In verità" disse uno dei due uomini ad Altea "noi non abbiamo visto nessuno e neanche ci siamo messi a cercare altri... quindi lei è una naufraga... allora è stata fortunata ad averla scampata."

[Lady Gwen]

Si sentirono dei rumori frettolosi fuori la barca, gente che spazzava e poi rumore di acqua.
"Si staranno dando molto da fare, lì fuori..." commentai "Mi chiedo dove stiamo andando... La dottoressa non me lo ha detto..."

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[Altea]

Quindi Jo era morto, pure quel povero ragazzo spaventato ma il mio cuore era di ferro.. Il rischio è questo.. Morire durante la missione.. E Jo era morto.. "Miravolata dunque.. Mi porterete in qualche posto per rimettermi in sesto.. Non voglio essere di troppo.. Io sono Altea" sorridendo leggermente ai due.

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[Guisgard]

"Sembra che sul ponte siano tutti presi da pulizie..." disse Elv a Gwen.
Ad un tratto udirono dei passi, qualcuno che scendeva da una scaletta di ferro.
Un attimo dopo bussarono alla porta.

[Lady Gwen]

Annuii.
Poi bussarono ed andai ad aprire.
Speravo ci dicessero che potevamo uscire, non ne potevo più di stare chiusa qui dentro!

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[Guisgard]

"Siamo diretti ad Agnostor City e la stiamo portando con noi." Disse uno dei due ad Altea. "Solo lì si può vivere. Il resto del continente è selvaggio ed in gran parte inesplorato."

[Altea]

Annuii.. "Una volta arrivati li?" li guardai studiandoli in volto.

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[Guisgard]

Gwen aprì la porta di ferro della cabina e si ritrovò davanti gli occhi scuri e caratteristici di Bryzol.
Erano occhi particolari, con la pupilla molto ampia e profonda, il che sembrava rendere il suo sguardo inespressivo e vago.
La mimica facciale invece era notevole, quasi che le occorresse per comunicare meglio le sensazioni visive ed espressive, cose che nella maggior parte delle persone avviene con lo sguardo.
"Perdonateci se vi abbiamo chiesto di restare chiudi qui dentro." Disse. "Eravamo impegnati sul ponte e ci occorreva spazio. Ora abbiamo finito e i marinai lo stanno pulendo. Potete quindi uscire se volete." Sorridendo.
Gwen notò che indossava un camice completamente sporco di sangue, come quello che portano i macellai nei mattatoi.

[Guisgard]

"Agnostor City è una gran bella città" disse l'altro uomo ad Altea "e troverà di certo come impiegare il proprio tempo. La legge impone che ognuno abbia una passione a cui dedicarsi e fa di tutto affinché ogni persona trovi la sua e sia felice."
"Anche se quelle che vanno per la maggiore sono la musica, il ballo e la cucina." Fece il suo compagno.

[Lady Gwen]

Eta Bryzol.
Ma il suo camice era tutto sporco di sangue e mi fece non poca impressione.
Annuii appena poi guardai Elv.
"Andiamo?" dissi a lui.

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[Altea]

Ascoltai con interesse le parole degli uomini.. "Ma io non ho passioni.. Io so usare bene le armi.. Ma adoro le poesie e l'arte per contro.. Pure la storia.. Che posto strano".

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[Guisgard]

Elv annuì ed insieme a Gwen salirono sul ponte.
Gli uomini dell'equipaggio erano tutti impegnati a pulire, usando secchi d'acqua e spazzoloni.
C'era uno strano odore che il vento allontanava a fatica.
Era un odore di ammoniaca e cloroformio.
Non si sentivano più i versi degli animali e due grosse gabbie di ferro erano vuote ed aperte.

[Guisgard]

"Beh, allora si dedicherà alla poesia." Disse uno dei due ad Altea.
"Ma dubito che susciterà l'interesse di altre persone." Fece l'altro. "La gente vuole essere spensierata, vivere senza pensieri ed in modo facile e felice. La poesia è l'arte sono troppo complicate e noiose."
"E poi ormai nessuno più si interessa a simili cose." Il primo che aveva parlato.

[Destresya]

Iniziai a guardarmi intorno, scocciata da tutta quella situazione.
C'era la convention, che diamine!
E io ero lì, in balia del caldo, del sole, del caldo.. ho già detto "del caldo"?
Come se non bastasse, c'era il piccolo che continuava a non collaborare, ma dico io!
Il mare era ormai alle nostre spalle, ma il panorama davanti a me non sembrava essere particolarmente ospitale, anzi!
Mi voltai verso Icarius lanciandogli un'occhiataccia.
"Senti un po', saputello!" lo rimproverai, duramente "Eravamo nel mar delle Flegee, non certo nell'Oceano pacifico, no?" sbuffai "Questa sembra più una di quelle isolette dove vanno i ricconi con le loro ville e compagnia bella.
"Quindi vedi di smetterla di fare il bambino e vedi di collaborare, tutta questa storia mi sta facendo venire i nervi a fior di pelle!" tuonai, esasperata da quella situazione.

[Guisgard]

Icarius la guardò, sempre in balia di rabbia mista a gelosia ed eccitazione.
"Certo, come no..." disse fra sé "... ti piacerebbe un riccone, bellissimo e fino da avere intorno a corteggiarti e poi magari portarti a letto, vero? Ti detesto..." ma in realtà era pazzo di sua zia.
"Zia..." mormorò poi con la coda fra le gambe, come se fosse mortificato "... se vuoi possiamo riposarci sotto quelle palme, all'ombra... così il Sole ci risparmierà, vuoi?" A Destresya.

[Altea]

Sbuffai.. "Mah.. Troverò che fare.. Chi governa questo posto?"

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[Lady Gwen]

Fuori sul ponte non c'erano più gli animali, le gabbie erano vuote e mi chiedevano dove quelli fossero finiti.
"C'è un odore strano..." commentai, con una smorfia.

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[Destresya]

Ero veramente furibonda.
Iniziai a camminare più velocemente per distanziare il ragazzo, che mi stava veramente facendo innervosire.
Ma possibile che non capisse la gravità della situazione?
Che non si rendesse conto che fare il sarcastico era fuoriluogo e che dovevamo collaborare per riuscire a venirne fuori?
No, probabilmente era troppo difficile per la sua testolina.
L'avevo distanziato di qualche passo quando tornò ad avvicinarsi a me.
Subito sbuffai, perchè non avevo nessuna voglia di parlare, tantomeno con uno che faceva quel tono da bimbo mortificato.
Ma guarda un po'!
Però l'idea del ragazzo non era male, e quei suoi occhioni avevano un qualcosa che non riuscivo a spiegare.
"E va bene!" con il tono di chi sta facendo un favore a lui, quando in realtà ero la prima a volermi riposare all'ombra.
E così, raggiungemmo un po' di frescura sotto le fronde delle palme, che ci riparavano dal sole.

[Guisgard]

"La scienza." Disse uno dei uomini ad Altea. "Un consiglio di scienziati, colti e saggi, governano Agnostor. Per questo è una nazione pacifica e progredita."
"Sarà meglio rimettersi un cammino." L'altro uomo.

[Guisgard]

"Si, abbiamo usato il cloroformio, l'ammoniaca ed altre sostanze disinfettanti." Disse Bryzol a Gwen.
Sul ponte arrivò l'altro uomo, quello alto e magro.
"Quanto manca all'arrivo, capitano?" Chiese al capitano della nave.
"Una mezz'ora scarsa, dottor Augas." Rispose il capitano.
Infatti poco dopo apparve un piccolo porto fluviale nel quale l'imbarcazione entrò.

[Lady Gwen]

Non capii molto quelle parole, ma mi fidati.
Chiesero al capitano quanto mancasse per arrivare e dissero una mezz'oretta.
Infatti dopo poco si vide un piccolo porto in cui la barca entrò.
"Mi chiedo cosa faremo, appena arrivati" dissi ad Elv.

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[Altea]

"Scienza?" esclamai perplessa.. "Non fa per me" ma pensai a Iasefol.."Si dobbiamo andare ma io avevo un collega, un bellissimo ragazzo dagli occhi azzurri e capelli bruni di nome Jo" pensai un attimo.. "Allora mi darete dei vestiti e poi io tornerò qui.. Chi dimora la foresta.. Anzi lasciatemi qua" scendendo dal furgone.. "Buon viaggio".

https://i.pinimg.com/originals/d8/14/72/d8147203d8c79cd6e87eb03719a8f571.jpg

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[Guisgard]

“Cercheremo in modo di tornare al villaggio meccanico...” disse Elv a Gwen “... ormai la gara è andata e forse anche la motomobile... temo sia esplosa in mille pezzi... ma ne troveremo un'altra e parteciperemo ad una prossima gara... tanto non mancano mai...”
Intanto la nave aveva gettato l'ancora e tutti si apprestavano a scendere a terra.

[Guisgard]

I due uomini restarono sorpresi dalla decisione di Altea di voler essere lasciata in quella foresta.
“Guardi, può essere pericoloso restare qui tutta sola...” disse uno dei due “... ha indosso solo biancheria...” indicando l'intimo con cui lei faceva sfoggio del suo corpo mozzafiato.

[Lady Gwen]

Sospirai e annuii.
Già, forse potevamo...
Intanto ci apprestavamo a scendere dalla barca, facendo il nostro ingresso in città.
Anche se il mio pensiero era alla missione, non potevo evitare di essere curiosa verso questo nuovo luogo in cui eravamo approdati.

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[Guisgard]

Anche Gwen ed Elv scesero dall'imbarcazione, ritrovandosi in quel piccolo porto fluviale.
In realtà era più uno scalo commerciale, con un grosso capanno e qualche altra barchetta ormeggiata lì.
Pure Bryzol ed Augas scesero a terra e trovarono ad attenderli un fuoristrada dalle forme futuristiche.
“Credo si potrebbe chiedere un passaggio...” disse Elv a Gwen sottovoce “... magari arrivando in città scopriremo il modo migliore per tornare al villaggio meccanico...”
http://psipunk.com/wp-content/uploads/2011/06/Jeep-Survivor-future-SUV-Max-Ostap-07.jpg

[Lady Gwen]

Scendemmo, insieme alla dottoressa Bryzol.
Si dicessero subito verso uno strano veicolo.
Annuii ad Elv.
"Sì, sicuramente non ce lo negheranno" gli dissi, convinta.

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[Guisgard]

Elv annuì a Gwen ed allora si avvicinò verso i due scienziati.
“Chiedo scusa...” disse “... noi non conosciamo questi posti e volevamo chiedervi un passaggio verso la città più vicina...”
“E' Agnostor City.” Fece Bryzol. “Ormai l'unica città rimasta sul continente.”
“Si, grazie.” Annuì Elv.
“Non credo sia una buona idea.” Intervenne Augas. “Potremmo doverci fermare lungo la strada o magari sostare in qualche posto per i nostri esperimenti e voi ci sareste da intralcio.”

[Lady Gwen]

Elv chiese a Bryzol se potevamo andate con loro, ma l'altro dottore disse che non era prudente.
Allora guardai Elv incerta.
"Ma non abbiamo altro modo per raggiungere la città..." mormorai io.

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[Guisgard]

"Non è un nostro problema, mi spiace." Disse Augas a Gwen e ad Elv. "Qui passerà altra gente e sono certo troverete un passaggio, ragazzi."
"Ma noi non vi daremo noie." Fissandolo Elv.
“Hanno ragione, non possiamo lasciarli qui, dottor Augas.” Mormorò Bryzol.
In quel momento dal fuoristrada uscì qualcuno.
Era deforme grosso e tarchiato, il dorso curvo, le braccia più lunghe del petto e le gambe tozze e corte, con la testa, coperta da una selva di capelli fulvi e scarmigliati, incassata fra le spalle.
Indossava una sorta di maglia di ferro, con piastre borchiate e pantaloni larghi.
La sua espressione ricordava quella della dottoressa Bryzol, soltanto più marcata, quasi rabbiosa.
I suoi lineamenti però erano grotteschi, animaleschi al punto che sembrava un terribile scherzo della natura.
“Che succede, dottor Augas?” Con una voce acuta, baritonale e decisa. “Problemi?” Puntando poi i suoi occhi scuri e senza luce su Gwen ed Elv.
http://4.bp.blogspot.com/-kWNUwZ9ltTQ/VE9K_gAr9zI/AAAAAAAARUo/DzEF2Jf8tjU/s1600/!!!!!!!!!!!!!1112001%2B(4).jpg

[Lady Gwen]

No!
Non potevano lasciarci qui!
Come avremmo fatto?
La dottoressa era buona e voleva aiutarci, ma il dottore no.
Ad un certo punto, qualcuno scese dalla macchina.
Istintivamente strinsi il braccio di Elv, spaventata da quel "qualcuno" che era sceso dal veicolo.
Somigliava a Bryzol, ma mi faceva più paura.

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[Guisgard]

Così Icarius e Destresya raggiunsero l'ombra fra quelle alte palme.
Lì la sabbia non scottava e c'era frescura a riparare dal caldo.
“Si, qui si sta meglio...” disse Icarius sedendosi sulla sabbia fresca “... vero, zia?” Con tono un po' cucciolo.

[Guisgard]

Anche Elv, come Gwen, restò impressionato nel vedere quell'individuo scendere dal fuoristrada e raggiungerli.
Oltre al suo aspetto scimmiesco, erano pure i suoi modi ad intimorire, quasi a trovarsi davanti ad un animale guardingo ed aggressivo.
“No, è tutto bene, capitano Rus.” Disse Bryzol. “Come le dicevo, dottor Augas, io credo che si possa dare un passaggio a questi ragazzi.”
“E sia, giusto per accontentarla.” Augas a Bryzol. “Però facciamo presto, dobbiamo arrivare in città quanto prima.” Dirigendosi verso il fuoristrada.
Rus invece non toglieva il suo sguardo marcato dai due ragazzi.

[Lady Gwen]

Per fortuna Bryzol insistette ed il dottore cedette ad accompagnarci.
Non potevano lasciarci abbandonati a noi stessi.
Intanto sentivo ancora addosso lo sguardo di quello che avevano chiamato Rus.
"Quello lì non mi piace molto..." dissi piano ad Elv, con voce incerta, cercando la sua mano per avere sicurezza.
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[Guisgard]

Gwen ed Elv salirono sul fuoristrada con gli altri e la vettura partì.
“Neanche a me...” disse sottovoce Elc a Gwen “... speriamo questo tragitto duri poco...” stringendo forte la mano di lei.
Rus era al volante e dallo specchietto retrovisore fissava i due ragazzi.
“Ormai gran parte del pianeta è disabitato” Bryzol “ed Agnostor City è la vera ed unica metropoli rimasta. Lì sicuramente troverete molte opportunità.”
“Noi vogliamo solo tornare a casa nostra...” fece Elv “... al villaggio meccanico.”
“Mai sentito nominare...” Bryzol al giovane “... a quale parte del continente appartiene?”

[Lady Gwen]

Ricambiai forte la stretta, mentre lui ci guardava da uno specchietto ed io nascondevo il viso sulla spalla di Elv stringendomi a lui.
Bryzol ci parlò di questa città, Agnostor, ma a noi non interessava, non era qui il nostro posto.
Poi guardai Elv: disse che era casa nostra.
In realtà non era casa mia, ma in qualche modo sentirglielo dire mi provocò una bella sensazione, infatti non replicai.
Lo lasciai parlare quando Bryzol ci chiese dove si trovasse il villaggio, perché non conoscevo bene il continente tanto da descrivere il territorio.

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[Guisgard]

“Continente...” disse Elv a Bryzol “... di quale continente parla? Ce ne sono cinque...”
“Cinque?” Stupita Bryzol. “Sei un po' carente in geografia vedo... su questo pianeta esista un solo ed unico continente... non vi sono altre terre emerse...”
“Pianeta?” Elv guardando incredulo Gwen.

[Lady Gwen]

Ma di cosa stava parlando?
Pianeta?
Quale pianeta?
"Dottoressa, di quale pianeta parli?" irruppi io, con voce sottile e curiosa.

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[Guisgard]

"Di questo in cui viviamo..." disse Bryzol a Gwen "... questo è il pianeta Agnostor."
"Non sapete neanche su quale pianeta vivete!" Ridendo forte Rus.

[Lady Gwen]

Pianeta Agnostor?
Cercai di ignorare Rus per non rispondergli male.
"Come siamo arrivati qui? Non eravamo su un pianeta diverso, fino a ieri!" preoccupata ad Elv, sottovoce.

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[Guisgard]

Elv restò pietrificato da quella rivelazione.
"Pianete diverso..." fissando i due giovani Bryzol "... ma... cosa state dicendo?" A Gwen e ad Elv.
"Avranno fumato qualcosa di forte!" Ridendo Rus.

[Lady Gwen]

Sospirai avvilita.
Ma che diamine stava succedendo?!
Rus inveiva ed io dovevo veramente trattenermi dal rispondergli molto male.
Guardai Elv sconsolata; potevamo attraversare un continente, con un po' di impegno... Ma come facevamo a cambiare pianeta?!
Eravamo bloccati qui, in un posto che non conoscevamo, a chissà quanta distanza dal nostro di pianeta, senza sapere che fare...

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[Guisgard]

Percorsero alcune miglia, senza che Elv riuscisse a dire una parola, fermo com'era a guardare il paesaggio dal finestrino.
“Che strani ragazzi...” disse ad un tratto Augas guardando lui e Gwen, rompendo il silenzio.
“Domani l'effetto della droga terminerà e rinsaviranno.” Ridendo Rus.

[Lady Gwen]

Elv non diceva nulla, anche lui era rimasto sconvolto le quella rivelazione.
"Va tutto bene?" gli chiesi piano, con tono dolce, la testa ancora poggiata sulla sua spalla ed io che lo guardavo dabbasso.
Sospirai silenziosamente ma con fastidio a quei due che continuavano a commentare.
Perché non si facevano gli affari loro?!

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[Guisgard]

“No, non va bene...” disse Elv a Gwen con un filo di voce, mentre Rus continuava a ridere forte.
“Fermate...” Elv ad un tratto “... fermate, sto male... ho bisogno d'aria...”
Rus lo guardò dallo specchietto retrovisore in modo strano.
“Fermate!” Urlò Elv.
“Fermi il fuoristrada, capitano.” Fece Bryzol.
Rus allora rallentò e poi si fermò.
Elv subito sgusciò fuori per respirare a pieni polmoni.
Era visibilmente sconvolto.

[Lady Gwen]

Rispose con un filo di voce.
Mi sembrava che non stesse per niente bene.
Infatti disse a Rus di fermarsi perché non si sentiva bene e aveva bisogno di aria.
Appena il mezzo si fermò, lui sgusciò subito fuori, respirando a pieni polmoni.
Mi spaventai per lui, che cosa aveva?
Gli diedi il tempo di respirare e di riprendersi, poi lo raggiunsi e gli presi di nuovo la mano.
"Come va? Stai meglio?" gli chiesi piano, con la stessa dolcezza di prima "Cosa è successo?" preoccupata.

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[Guisgard]

“Non...” disse Elv a Gwen “... non capisci? Siamo finiti su un altro pianeta! La motomobile esplodente deve averci fatto fare un salto cosmico o qualcosa di simile... portandoci qui! Non torneremo mai più a casa nostra!” Sconvolto.

[Lady Gwen]

"Lo so..." mormorai, afflitta.
"Non credo ci sia rimedio a una cosa simile... Anche se per te forse è stato un bene, mi sa che non eri molto simpatico alla gente di quel villaggio" dissi poi, con una smorfia.
"Anche io sono lontana da casa mia... Probabilmente il mio villaggio verrà irrimediabilmente distrutto, quando io invece ero stata inviata per impedirlo, ma siamo bloccati qui... E credo ci resteremo..."

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[Destresya]

Ombra, finlmente!
Non ne potevo più di quel sole, temevo il momento in cui mi sarei guardata allo specchio e mi sarei resa conto del colore assunto dalla mia pelle.
Oh non volevo nemmeno pensarci!
Ma lì per fortuna si stava meglio, così mi sedetti, e mi godetti la fresura.
Il piccolo si sedette acanto a me, e mi parlò con quel suo tono che mi ricordava tanto un bambino.
Cresci per la miseria!
Ad ogni modo annuii, con un lieve sorriso.
"Chissà in che razza di posto siamo finiti.." guardandomi attorno.


https://cdn.pornpics.com/pics/2017-11-24/286953_08big.jpg

[Guisgard]

Elv si passò la mano fra i capelli, sconvolto.
“Ragazzi...” disse Augas dall'interno del fuoristrada “... noi avremmo fretta... venite con noi o restate qui?”

[Lady Gwen]

Scossi la testa...
Era una situazione surreale.
Il dottore ci chiamò.
"Cosa vuoi fare?" ad Elv "Anche se non riusciremo ad andare via da questo pianeta, non credo che risolveremo molto stando lontani dalla città..." aggiunsi, porgendogli la mano affinché la prendesse e mi seguisse sul veicolo.

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[Guisgard]

Icarius e Destresya si sedettero così all'ombra di quelle palme, godendosi la sabbia fresca e la piacevole brezza marina.
Il ragazzo guardava sua zia, la guardava tutta con quel suo corpo sudato e con la sabbia appiccicata in più punti.
“Zia...” disse con voce timida ed impacciata, intrecciando nevosa mente le mani e guardando la zia negli occhi.
“Avanti...” pensava “... dillo, provaci... cavolo... provaci... siete da soli su questa spiaggia...”

[Guisgard]

“Si, hai ragione...” disse Elv a Gwen cercando di recuperare un barlume di lucidità.
Così i due giovani risalirono sul fuoristrada e ripartirono.
Rus guidava e canticchiava uno strano motivetto, mentre Augas fissava alcuni appunti su uno scanner al plasma.
Bryzol invece guardava fuori dal finestrino.
Dopo qualche miglio, davanti a loro, apparve una gigantesca città dai tratti straordinari.
http://www.curbsideclassic.com/wp-content/uploads/2013/05/future_city_2.jpg

[Destresya]

Mi sdraiai, e mi rilassai per un momento, restando a godermi la frescura di quel momento.
Sentivo la pelle scottare, e non so cosa avrei dato per una doccia, ma per il momento quel venticello gelido era l'unica cosa che potesse in qualche modo ristorarmi.
Il ragazzo era accanto a me, e mi chiamò con quella sua vocina tenera, al che mi voltai e mi ritrovai i suoi bellissimi occhioni azzurri che mi fissavano.
"Sì, piccolo?" con aria interrogativa.


https://cdn.pornpics.com/pics/2017-11-24/286953_09big.jpg

[Lady Gwen]

Gli sorrisi e risalimmo a bordo, ripartendo alla volta della città.
Ognuno era impegnato in una occupazione diversa.
Ad esempio il dottore usava uno strano aggeggio, ma lui non mi piaceva molto, così non gli chiesi di cosa si trattava.
Dopo un bel po', si intravide una città.
Era la cosa più spettacolare che avessi mai visto!
Mai avrei potuto concepire un posto simile!
"Guarda..." ad Elv, con voce trasognata e sguardo rapito.

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[Guisgard]

Gli occhi azzurri di Icarius, che la luce del Sole riflessa sulla sabbia bianca rendeva di mille sfaccettature, erano in quelli di Destresya.
“Ecco, zia...” disse il ragazzo deglutendo “... pensavo... tu detesti il Sole... potresti fare un bagno in acqua...” deglutendo ancora “... mentre io... io potrei raccogliere alcuni frutti qui intorno e spremerne la polpa, per farne una crema... infatti i frutti tropicali contengono vitamine importanti per la pelle... potrei...” con le mani intrecciate nervosamente “... potrei così farti... un massaggio... se vuoi...” sentendosi impacciato ed arrossendo di colpo.

[Guisgard]

Elv guardò ciò che indicava Gwen, ritrovandosi davanti quella spettacolare città.
Era sterminata, più di qualsiasi altra città avessero mai visto.
I palazzi più alti svettavano come nessuna torre potrebbe mai, mentre una fita rete di strade percorse da veicoli velocissimi, con nell'aria mezzi volanti che attraversavano il cielo urbano.
"Ecco Agnostor City." Disse Bryzol.

[Lady Gwen]

Era enorme, stranissima, ma tremendamente affascinante.
Addirittura dei veicoli volavano in cielo!
"Hai mai visto una cosa simile?"incantata ad Elv.
Era semplicemente meravigliosa!
Non vedevo l'ora di arrivare per immergermi in quel posto così unico e fantastico!

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[Guisgard]

"Ma visto nulla di simile..." disse Elv a Gwen, fissando la città sempre più vicina.
Il fuoristrada infine la raggiunse ed entrarono in quella gigantesca metropoli.
"Li lasci lla prima piazza, capitano." Augas a Rus.
Questi annuì quasi grugnendo e si fermò, facendo scendere i due ragazzi.
"Buona fortuna, ragazzi." Bryzol.
Poi il fuoristrada ripartì.

[Lady Gwen]

Entrammo finalmente in città ed era sempre più mozzafiato!
Non subito, magari, ma avrei potuto persino abituarmici.
Ci fecero scendere in una grande e caotica piazza.
"Ciao dottoressa, e grazie!" la salutai.
Sospirai guardandomi intorno.
"Che si fa ora?" ad Elv, impaziente.
Nemiche io sapevo per cosa, ma ero impaziente di scoprire ogni angolo e ogni segreto di questo posto!

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[Guisgard]

“Non ne ho idea...” disse Elv guardandosi intorno “... c'è da perdersi qui...” a Gwen.
Ad un tratto i due ragazzi sentirono cantare.

[Destresya]

Lo guardai perplessa, con la perplessità che cresceva mano a mano che parlava.
Passi il fatto che io non amo il sole, questo credo lo sappiano anche i sassi.
Passi pure l'idea di fare un bagno, in effetti ci stavo pensando anch'io, considerando la calura insopportabile di quel momento.
Ma la cosa dei frutti tropicali per fare una crema proprio mi ha lasciato spiazzata.
"Perchè, tu sai fare una crema usando dei frutti tropicali?" guardandolo divertita "Studi da estetista e non me l'hai mai detto?" con aria di derisione.
Ci mancava solo quello, ma guarda un po'!
Ma poi guarda come arrosisce, dico io, è una scolaretta a lezione?
Non lo capisco, non lo capirò mai sto ragazzo.
Secondo me ha qualcosa che non va.
Però la faccenda del bagno non è poi così male.
Allora mi alzo e lo guardo a metà tra il divertito e la presa in giro.
"Facciamo così, io faccio due tuffi e vediamo che intruglio riesci a preparare!" ridendo, per poi dirigermi alla spiaggia e buttarmi in acqua.


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[Lady Gwen]

"Sì, è vero!"ridacchiando.
"Oh, senti? Cantano!" trillai a un tratto e seguii quella musica, entusiasta e curiosa, tirandomi dietro Elv.
Iniziava un'altra tappa di questo viaggio!

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[Guisgard]

Icarius seguì con lo sguardo sua zia che andava verso l'acqua, fissandola tutta, ovunque,in modo morboso, più e più volte, senza riuscire a dire nulla.
“Si...” disse infine “... si, zia... ci ho fatto un esame... era Archeologia Precolombiana...” rossissimo in viso “... gli Aztechi e gli Inca che sfruttavano la frutta per realizzare cosmetici...” con le mani intrecciate nervosamente.
Poi la guardò entrare in acqua e fare il bagno.
“E dai, dimmi di si...” pensava eccitato “... su... e dimmi che lo vuoi questo massaggio... su, bella, fatti toccare tutta...” euforico.

[Guisgard]

"Si, è vero...” disse Elv cercando con lo sguardo da dove arrivasse la voce di chi cantava “... là, in quella piazza.” A Gwen.
C'erano alcuni giovani stesi sul prato cittadino, altri all'ombra di qualche albero, altri ancora seduti sul bordo di una fontana.
Tutti cantavano la stessa canzone.

[Lady Gwen]

C'erano tantissimi ragazzi, chi sul prato, chi sulla fontana, a cantare.
"Cantano tutti la stessa canzone..." con espressione pensierosa e le sopracciglia aggrottate "Chissà come mai?" dissi, ascoltando le note leggere e tenui della canzone.

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[Guisgard]

Gwen ed Elv si avvicinarono al prato, raggiungendo i tanti giovani tutti assorti a cantare.
C'erano maschi e femmine, tutti con i volti sorridenti, gli sguardi sognanti, intonando la medesima canzona e ricominciando ogni volta a ricantarla appena finita.
“Ragazzi...” disse Elv ad uno di loro “... che fate?”
Ma quello manco si accorse di lui, continuando a cantare.
Nessuno si era accorto di loro.
Tutti cantavano come se fossero assorti, con la testa e lo spirito altrove.
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[Lady Gwen]

Raggiungemmo quei ragazzi ed Elv fece loro una domanda.
Ma quelli non risposero, ignirandolo completamente.
"È come se fossero altrove con la testa... Non pensi? Tutti sorridenti, assorti... Sono strani..." guardando uno ad uno i loro volti.
Ma che gente c'era qui?

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[Destresya]

Archeologia precolombiana... quante boiate che studia quel ragazzo.

Dubitavo che dei selvaggi potessero saperne qualcosa di cosmetica, ed ero sicura che tutto quello si sarebbe risolto in un fiasco: io che me la ridevo a crepapelle elui che mi gaurdva con gli occhioni spaventati e teneri.
Garantito, la storia della crema splamata fatta di frutta sarebbe rimasta negli annali!
Ad ogni modo, ci voleva, un bel bagno ristoratore, ci voleva eccome.
Non so per quano restai a mollo nell'acqua, dopo un po' uscii , mi rivestii con la mia lingerie ormai asciutta dato il sole caldissimo, e mi diressi nuovamente verso le palme, già pronta a canzonare icarius per qualunque intruglio avesse preparato.
Anche se non potei fare a meno di avere tutta la pelle nuovamente coperta di sabbia, che come ti muovevi ti si appiccicava addosso!


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[Guisgard]

“Si...” disse Elv annuendo a Gwen “... sembrano tutti in trance... cantano e sorridono... paiono tante larve...”
“Inseguono un sogno.” Ad un tratto una voce. “Inseguono la felicità.”

[Lady Gwen]

Sì, larve era un termine appropriato.
Poi sentimmo una voce e mi voltai.
La felicità?
"Come si insegue la felicità cantando e sorridendo?" con tono candido, innocente ed ingenuo io.

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[Guisgard]

"Si, la felicità." Disse un vecchio avvicinandosi a Gwen e ad Elv. "Sognano di diventare cantanti, di sfondare nello spettacolo grazie alla musica. Cantano in attesa di poter fare un provino."

[Lady Gwen]

Aggrottai appena le sopracciglia, cercando eventuali parole a me sconosciute.
"Capisco..." dissi solo.
Ma come potevano riuscirci se stavano qui semplicemente a cantare?


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[Guisgard]

Destresya tornò sotto le palme, al Sole, dove Icarius aveva raccolto della frutta, per poi spolparla.
Era inginocchiato a preparare quell'impasto colorato, quando la zia arrivò, trovandolo ai suoi piedi.
“Oh, zia...” disse lui con voce pacata, ma eccitato alla follia “... ti sei insabbiata di nuovo...” guardandola come si guarda una regina, un'imperatrice, una dea.

[Altea]

"È un costume da bagno.. Mi trovavo su una nave no?" in tono seccato.. "Va bene vi seguo in città.. Andiamo.. Pure in città non posso girare così immagino.. Posso mettermi con voi due sulla cabina di guida?" sarei tornata qui in qualche modo.

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[Guisgard]

Quei giovani continuavano a cantare con un sorriso sul volto, gli occhi spietati, l'espressione assorta.
Erano davvero come larve e trascorrevano così tutto il giorno.
"Ma se tengono così tanto a cantare" disse Elv "perché allora non si danno da fare? Cercando di farsi notare da qualcuno, invece di stare qui a vegetare?"
"Ma infatti stanno qui ad aspettare." Il vecchio. "Diventare un cantante o un ballerino è solitamente molto difficile, per questo il nostro governo ha organizzato u a grande spettacolo che offre provini a tutti coloro che sognano un futuro nella musica. Y Factor è il più grande provino mai ideato per aspiranti cantanti. Questi giovani sono qui da giorni ad attendere che il tutto cominci. Vedete quel grande palazzo? Appena aprirà le sue porte i provini di Y Factor cominceranno."
"Che triste ed insulsa gioventù vive su questo pianeta..." sottovoce Elv a Gwen.

[Guisgard]

I due uomini a quelle parole di Altea si scambiarono un'occhiata compiaciuta ed accettarono la richiesta di lei di essersi davanti con loro.
La fecero sedere in mezzo e partirono.
Il furgone, dall'aspetto molto futuristico, attraversava le stradine piene di tornanti che fianvheggiavano la costa, sussultando non poco.
Così all'interno i tre più di una volta entrarono in contatto, con il sommo piacere dei due uomini che così sentivano il contatto col corpo di Altea, coperto solo da quel sexy bikini.

[Lady Gwen]

Aggrotti la fronte, perché non ero affatto convinta.
Aspettare, aspettare...
Secondo me sembrava una grande improduttività.
"È vero, lo credo anche io... Star lì a far nulla... Bah..." dubbiosa.

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[Altea]

Mi accomodai davanti con loro e notai il loro sguardo. Partimmo con un potente camion futuristico guardando estasiata il mare e le rocce che colavano a picco.
Era un saliscendi trovandomi stretta tra i due e andandoci contro.. "Come vi chiamate? È proprio bello questo posto.. Almeno per il panorama.. Io so usare benissimo le armi sapete?" semmai poteva servire loro.

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[Guisgard]

"Oh, ma non è così." Disse il vecchio a Gwen. "In realtà conviene star qui ad aspettare. Y Factor infatti offre una possibilità a tutti. Anzi, il governo vuole incitare i giovani a partecipare. Per questo sono stati annullati tutti i festival musicali e gli spettacoli di varietà nel paese. Così il solo modo che la gente ha per ascoltare della musica è appunto unicamente Y Factor. In un solo anno cantanti sconosciuti hanno tolto tutta la notorietà ai grandi cantautori e musicisti del paese."

[Guisgard]

"Io sono Barrey." Disse uno dei due.
"Io invece Machintosh." L'altro.
Il camion continuava a sussultare, facendo in modo che Altea fosse continuamente a stretto contatto con quei due uomini.
"Armi?" Il primo ad Altea. "A cosa servono le armi ad una bella donna?"

[Altea]

Nomi singolari eh.. "Per il mio lavoro, infatti devo averle perse in mare o spiaggia assieme al mio collega" sospirando e sbattendo conto Machintosh.. "Voi che lavoro fate?"

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[Lady Gwen]

Ma... Sul serio?
"Ma non si può obbligare qualcuno a fare qualcosa, è sbagliato" ribattei io.
Secondo me non era affatto giusto, perché costringere una persona a guardare uno spettacolo che non gli interessa?

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[Guisgard]

"Si consoli" disse Barrey ad Altea "qui ad Agnostor le armi non servono. Non ci sono né ladri, né assassini e neppure disse o incidenti. Qui tutti sono felici."
"Noi andiamo in giro a catturare animali, soprattutto primati..." l'altro "... i laboratori scientifici sono sempre in cerca di animali."
Il furgoncino sussultava ed Altea continuava a sbattere tre l'uno e l'altro uomo.

[Altea]

"Cosa?? Catturate animali.. Ma non vi vergognate.. Gli uomini saranno felici ma gli animali no.." indignata.. Speravo di trovare qualcosa appena fossi arrivata laggiù.

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[Guisgard]

"Così si da possibilità ai giovani di avere successo." Disse il vecchio a Gwen.
"Ma tutto ciò va a discapito della qualità." Fece Elv. "Così facendo si toglie la possibilità alla gente di ascoltare della buona musica."
"Non è bello ciò che è bello, ma è bello ciò che piace." Il vecchio come se recitasse una cantilena imparata a memoria.

[Guisgard]

"La scienza qui ad Agnostor lavora proprio per gli animali." Disse Barrey ad Altea. "Per farli vivere meglio, non certo per ucciderli."

[Lady Gwen]

Alzai gli occhi al cielo e rivolsi ad Elv un'occhiata eloquente.
Non c'era molto da fare con quel tizio, sembrava che recitasse un discorso a memoria ed era fermamente convinto di ciò che diceva.
Ma Elv aveva ragione e poi che musica si poteva ascoltare con dei ragazzi che cantavano tutti la stessa canzone?

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[Altea]

Lo guardai sorpresa.. "Ovvero Barrey.. In che modo?" incuriosita mentre sistemavo il reggiseno che si stava slacciando.

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[Destresya]

Non è che avessi nuotato tanto, il caldo e il sole erano comunque presenti anche nell'acqua cristallina.
Non vedevo l'ora di stendermi all'ombra e prendere un po' di frescura.
Mi avvicinai alle palme, e trovai il piccolo intento a preparare quell'intruglio con la frutta.
Ah già, mi ero completamente dimenticata di quella cosa che voleva fare.
Poi ebbe la brillante idea di dirmi che avevo la sabbia attaccata.
Grazie, piccolo, perchè io non me n'ero accorta da sola, lo sai?
Proprio non me n'ero accorta!
Alzo gli occhi al cielo.
"Lo so, grazie!" scocciata, per poi stendermi a terra, con le braccia incrociate sotto il mento "Se il tuo intruglio sa levarmi sta sabbia e non far scottare la mia pelle, meglio per te!" tuonai, minacciosa.

[Guisgard]

Il vecchio sorrise ai due giovani, li salutò ed andò via, lasciando Gwen ed Elv in mezzo a quel parco cittadino con quegli aspiranti cantanti.
Ad un tratto finalmente la canzone terminò ed i ragazzi ne iniziarono un'altra.
"Il problema qui non è cantare una canzone o l'altra..." fece Elv "... ma è che non possono vivere come larve, credendo che la musica possa riempire da sola l'intera vita e dare la felicità. Oltretutto il talento è messo davvero in un angolo così..."

[Lady Gwen]

Il vecchio andò via e i ragazzi emisero di cantare.
Ma poi ripresero.
"Sì, non capisco proprio come facciano... E poi, io mi annoierei a morte..." con una smorfia.
Poi respirai a fondo.
"Beh, comunque da qualche parte dobbiamo pur iniziare. Cosa pensi di fare adesso?" ad Elv.

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[Guisgard]

A furia dei sussulti del furgone, il reggiseno di Altea si era allentato e poi quasi slacciato, al punto che lei dovette sistemarlo.
Ciò ovviamente fu subito notato dai due uomini.
"Beh, gli esperimenti dei nostri scienziati" disse Barrey "mirano a rendere gli animali felici. Il governo di Agnostor lavoro in modo incessante affinché tutti siano felici. Anche gli animali."

[Altea]

"Io sono scettica.. Un animale per essere felice deve provare ed avere amore e vivere tranquillo nel suo habitat" facendo un nodo sul collo al reggiseno.. "Scienziati.. Vi è per caso un certo.. Iasefol?" con aria indifferente e sorridendo ai due.. Magari un colpo di fortuna.

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[Guisgard]

Icarius guardò Destresya sedersi sulla sabbia, all'ombra di quelle fresche palme.
Era imbronciata e coperta di sabbia su quasi tutte le gambe.
"Beh, questa polpa di frutta" disse lui "ti darà sollievo dal Sole, ungendoti tutta proteggendo la tua pelle dai raggi ultravioletti. Però la sabbia ti si attaccherà comunque se ti siedi." Ridendo di gusto.

[Guisgard]

“Iasefol...” disse Barrey ripetendo il nome pronunciato da Altea “... no, mai sentito... e tu?”
“Neanche io.” L'altro.
Ad un tratto in lontananza videro qualcosa.
Una lunga colonna di fumo che si alzava dalla vegetazione.

[Guisgard]

“Già, qualcosa dobbiamo pur fare...” disse Elv a Gwen, mentre i giovani intorno a loro cantavano spensierati “... io però non mi do per vinto... voglio tornare a casa... se tutto ciò è stato causato da quella motomobile forse il fenomeno, per quanto assurdo ed inspiegabile, si può riprodurre... no?”

[Altea]

Beh.. Sarà stato vero? Potevano dire qualunque cosa.
Ad un tratto apparve una colonna di fumo.. "Guardate là.. Che sta succedendo? Andiamo a vedere".

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[Lady Gwen]

Cercai di seguire il suo ragionamento.
"Immagino di sì..." mormorai, sempre un po' perplessa.
Di sicuro lui sapeva più cose di me e mi fidavo ciecamente.

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[Guisgard]

“Dobbiamo procurarci un mezzo in tutto e per tutto simile ad una motomobile...” disse Elv a Gwen “... che abbia almeno la stessa velocità e la medesima potenza... bisogna riprodurre la situazione in cui la nostro motomobile è esplosa...”

[Guisgard]

Il fumo si alzava dalla vegetazione, come se qualcosa di grosso bruciasse oltre la strada.
Il furgone allora si diresse in quel punto, uscendo di strada ed imboccando la boscaglia tutt'intorno.
Dopo un breve tratto percorso, il furgone si ritrovò vicino al punto da cui proveniva il fumo.
Quando però si avvicinò, Altea e i due uomini si ritrovarono davanti ad uno spettacolo inaspettato.
Un grosso veicolo volante era precipitato, finendo tra il terreno e le rocce.
http://thewebmatrix.net/jimnicholsufo/6%20UFO%20Disclosure_files/image008.jpg

[Lady Gwen]

"Va bene..." annuii piano, cercando di capirlo.
"Sei proprio sicuro che sia esplosa?” gli chiesi curiosa.

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[Destresya]

Per poco non presi a calci il piccolino, altrochè!"Mi stavo sdraianto!" tuonai, furibonda "Sbaglio io avevi parlato di un massaggio?" dura, guardandolo negli occhi.
"Come pensi di farmelo, stando in piedi?" guardandolo con aria di compatimento.
Quel fare irriverente e scanzonato mi stava veramente dando sui nervi, ma non capiva la gravità della situazione?

Lo fulminai ocn lo sguardo.
"Se preferisci ridere invece di renderti utile posso sempre evitare di farti fare quel massaggio, che dici?" fissandolo dura e furiosa.

[Altea]

Il fumo e fuoco pervadeva pure la strada.. "Speriamo non si sia propagato un incendio o davvero flora e fauna rischierebbero".
Il furgone futuristico raggiunge la colonna di fumo e con sorpresa trovammo un velivolo volante precipitato.. "Ma che velivolo eh?" prendendo un estintore "Tenete il furgone a distanza di sicurezza.. E vediamo pure se vi sono feriti in giro, speriamo non morti".
Scendemmo dal furgone e lanciai la schiuma dall'estintore al plasma mentre il sole cocente bruciava la pelle.. "C'è nessuno?" guardandomi attorno.

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[Guisgard]

“Per forza...” disse Elv a Gwen “... cos'altro può essere stato? La motomobile era a pieni giri e tutto andava benissimo. Non c'erano segnali di rottura o cattivo funzionamento. Poi è come esplosa e noi ci siamo ritrovati su un altro pianeta.”