Racconti dell'Orizzonte Perduto

[Guisgard]

Altea prese l'estintore al carboronio dal furgone, cominciando a spruzzare schiuma sulle fiamme.
Quando il fuoco si calmò, lei si accorse che la cabina di pilotaggio era vuota.

[Altea]

Il fuoco si spense ma nella cabina di pilotaggio non vi era nessuno.. "Forse si è lanciato col paracadute.. Dividiamoci e cerchiamo, non possiamo lasciarlo qui, magari è ferito" diedi le indicazioni e mi misi a cercare solo come agente CR9 avrebbe fatto.

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[Guisgard]

Quella reazione di Destresya mise in soggezione Icarius, facendolo sentire imbarazzato e mortificato.
“Ma che diamine avrai da gridare...” disse fra sé “... ti... ti detesto!”
Allora la guardò ed annuì.
“Scusa, zia...” continuando ad impastare la polpa della frutta, ottenendo un composto morbido ed oleoso “... su, mettiti comoda... così posso massaggiarti...” e nel pronunciare quelle ultime parole sentì l'eccitazione crescere ed il viso prendere fuoco.

[Lady Gwen]

Rimasi in silenzio.
"In realtà io ho percepito altro" dissi.
Allora gli raccontai di quella sensazione di oppressione, di capogiri, di nausea.
Poi tutto cambiò poco a poco e persi i sensi.
"Io non so molto del tuo mondo, ma credo che ci saremmo accorti di una esplosione e poi un pianeta non è troppo lontano per arrivarci?" mormorai, con tono candido, ma al contempo incerto.

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[Guisgard]

“Aspetta...” disse Elv perplesso a Gwen “... cosa stai cercando di dirmi? Dove vuoi arrivare? Non ti seguo... dimmi chiaramente cosa pensi sia accaduto...” fissandola con interesse.
Forse era la priva volta che lui la guardava dandole credito.
Forse non più come una ragazzina.

[Guisgard]

I due uomini annuirono ad Altea e si unirono a lei per cercare eventuali piloti ancora vivi di quel veicolo precipitato.
“Voi...” disse ad un tratto una voce anziana “... cercate l'uomo caduto dal cielo?”

[Altea]

Presi un bastone per cercare nella vegetazione, poi udii una voce e vidi un anziano.. "Si, non abbiamo cattive intenzioni.. Lei sa dove sia?".. Venuto dal Cielo.. Era poi così strano? Certo io venivo dal mare e lui dal cielo

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[Lady Gwen]

Improvvisamente mi guardò in modo diverso, come mai prima.
Non sapevo spiegare come, ma era diverso.
"Non ricordo tutto perfettamente, ma è come se tutto attorno a noi cambiasse man mano che la velocità aumentava. Capisci? Come se entrassimo in un nuovo mondo..." Pensierosa.

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[Destresya]

Lo guardai di sottecchi a quelle parole imbarazzate.Aveva davvero un faccino da cucciolo quando ci si metteva, con quegli occhioni grandi e azzurrissimi.
Ehh..

Lo osservai perparare quell'intruglio e cercai un posto dove sdraiarmi.
Effettivamente aveva ragione, mi sarei sempre sporcata di sabbia, ma d'altronde che dovevo fare.
"Beh, dovresti darmi qualcosa su cui appoggiarmi per ripararmi dalla sabbia..." guardandomi intorno e poi guardando lui "...la tua maglietta, magari?" guardandolo negli occhi.

[Guisgard]

“Certo.” Disse il vecchio ad Altea. “Lo hanno trovato alcuni del capo studi qui vicino. Il suo veicolo è piombato dal cielo verso l'alba, generando un gran botto. Io ero in piedi per raccogliere i fichi... e ho assistito all'incredibile evento... poi sono arrivati i ricercatori del campo studi, lo hanno tirato fuori dal mezzo in fiamme, portandolo via per prestargli soccorso. Era messo male, non so se può avercela fatta...”

[Guisgard]

“Aspetta...” disse Elv a Gwen “... frena un secondo... mi stai dicendo... si, insomma... stai parlando di altre dimensioni e roba simile? Ossia mondi in universi parallelli come si legge nei romanzi?” Perplesso.

[Guisgard]

“Si, subito zia...” disse Icarius sorpreso ed eccitato per quella richiesta di Destresya “... subito!” Togliendosi la maglietta, per poi stenderla sulla sabbia.
Era rimasto solo con i pantaloncini.
“Stenditi, cominciamo...” deglutendo e guardandola negli occhi, col viso paonazzo e gli occhioni azzurri da cucciolo impaziente.
Quasi scodinzolava.

[Lady Gwen]

Non seppi bene cosa rispondere.
"Beh, se si chiamano così... Sì" risposi.
Non avevo idea di cosa stesse parlando, ma sembrava proprio ciò che volevo dire.
"Pensi che possa essere?" speranzosa ad Elv, avvicinandomi.

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[Altea]

"Campo studi? Cosa sarebbe?" stupita, ogni parola era una nuova scoperta "Vorrei accertarmi sulla sua salute" all'anziano e i due uomini. A dire il vero volevo sapere se si fosse trovato nella stessa rotta dove la nave naufrago'.

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[Guisgard]

"Non lo so..." disse Elv un pò rassegnato a Gwen "... non so cosa pensare... tutto è così assurdo... ed io ho fame..." fissandola "... tu no? Peccato non abbiamo il becco di un quattrino... anche perchè dubito qui usino la nostra stessa moneta..."

[Guisgard]

"Studiano il territorio e gli animali." Disse il vecchio ad Altea. "Non è lontano da qui."
"Noi però non possiamo tardare oltre." Uno dei due uomini ad Altea. "Dobbiamo riprendere la strada per Agnostor City."

[Altea]

"Io voglio andarci.. Dovete andare.. Non vi tratterò oltre, troverò un passaggio per la città" guardai l'anziano "Potrebbe accompagnarmi gentilmente" sorridendo, dovevo capire perché questo fatto era sorprendente per loro.

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[Destresya]

Guardai il ragazzo sistemare la maglietta a terra, in modo che potessi stendermi.Beh, per lo meno non avrei avuto la sbbia proprio dappertutto!
Lo guardai e mi stesi prona su quella maglietta, allora slacciai il reggiseno, perchè era l'unica cosa che avevo con me e non voelvo certo sporcarlo con quegli intrugli di Icarius.
"Ecco.. io sono pronta.." voltandomi a guardarlo.


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[Guisgard]

“Ma certo.” Disse il vecchio ad Altea. “Con piacere. Una volta raccolti i fichi al mattino non ho più altro da fare.” Annuendo. “Andare al campo mi farà passare meglio il tempo.”
I due uomini allora salutarono Altea ed andarono via.

[Lady Gwen]

Sospirai.
"Sì, anche io ho fame... Maledetto vecchio, a quest'ora avremmo avuto la possibilità di provare a pagare..." scuotendo il capo.
"Non so proprio come potremmo fare..."

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[Altea]

"I fichi.. Ne ha qualcuno da farmi assaggiare.. Speriamo l'uomo sia vivo" ma ero pure curiosa di vedere quel centro "Scusate il bikini succinto ma sono naufragata in mare".

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[Guisgard]

Icarius non poteva vedere i meravigliosi seni di sua zia, ma solo il fatto che lei, mettendosi a pancia sotto, avesse slacciato il reggiseno lo mandava in visibilio.
“Che porca sei, zia...” disse fra sé, eccitatissimo al pensiero di poterla toccare.
“Comincio...” rivolto a Destresya e rossissimo in viso, mentre affondava le mani in quel pastume colorato ed oleoso.
Allora ne prese una manciata e la portò sulla schiena di sua zia, cominciando a spalmare quella polpa.
Lei avvertì un senso di fresco subito, mentre il nipote iniziava ad ungerle tutta la schiena.

[Guisgard]

“Beh, proviamo...” disse Elv a Gwen “... cerchiamo in giro un posto in cui poter mangiare...”
Videro un ristoro e si avviarono lì.
Quando però chiesero di mangiare, il padrone li fissò con sospetto.
“Avete attendibilità per pagare?” Chiese.

[Guisgard]

Il vecchio rise a quelle parole di Altea.
“Non tema...” disse offrendole dei fichi maturi ed appena colti “... alla mia età posso solo ammirare una bella donna come lei, ahimè.” Divertito.

[Altea]

Presi i fichi e li addentai, erano dolci e succosi e sorrisi.. "Oh no, lei è certo un gentiluomo penso, magari al centro studi si scandalizzano.. Ma lei ha visto l'uomo.. Beh certo non era un alieno" finendo i succosi frutti.

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[Lady Gwen]

Annuii.
Entrammo in un ristorante e subito il padrone ci chiede se potevamo pagare.
Guardai Elv senza parlare; non sapevo proprio come avremo fatto, ma la vedevo proprio dura...

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[Destresya]

Mi rilassai, pensando che infondo, male non doveva farmi un massaggio... certo non dovevo pensare a quella massa oleosa che mi stava spalmando addosso.
Alla fine era frutta schiaciata e.. no, ho detto che non ci devo pensare!
Provai a rilassarmi, e appena sentii quel frescume sulla schiena, pensai che infondo non era poi così male.
Sentivo le manine del piccolo che mi accarezzavano, e beh, non è che erano proprio manine, ma piuttosto salde.

Stava crescendo il piccolino, di questo passo sarebbe diventato un uomo.
E non era male, godersi quelle carezze, quei massggi, le mani salde, il fresco che si diramava tutto attorno.
Non sembrava nemmeno fosse il piccolo Icarius.

Istintivamente mi voltai a guardarlo mentre lui continuava a massaggiarmi, vestito solo con i pantaloncini, osservandolo attentamente, tutto, in ogni sua forma, e nel farlo, inevitabilmente, mi alzai leggermente da terra.


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[Guisgard]

“Attendibilità...” disse Elv al padrone del locale “... cosa sarebbe? Denaro?”
“No, qui ad Agostor City non si usa il denaro, è fuorilegge.” Rispose l'uomo. “Ma da dove venite voi?” Fissando lui e Gwen.

[Guisgard]

“No, che alieno.” Disse il vecchio ad Altea. “Da quel po' che ho visto era un uomo simile a noi... magari veniva dal mare... dopotutto questo pianeta è molto grande ed anche in gran parte inesplorato.”
Si stavano avvicinando alla zona dove sarebbe apparso il campo studi.

[Lady Gwen]

Aggrottai le sopracciglia sentendo quelle parole.
Forse c'era una possibilità!
"Dunque, cosa è questa attendibilità?" chiesi curiosa, sorvolando sul posto da cui provenissimo.

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[Altea]

"Dal mare come me.. Infatti, è proprio questo vorrei sapere" poi le parole dell'anziano.. "Pianeta? Cosa intende per Pianeta.. la Terra ovvio" mentre eravamo già al centro studi.

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[Guisgard]

“Ormai il denaro è superato e nessuno ha bisogno di lavorare per vivere qui ad Agnostor.” Disse il padrone del locale a Gwen. “Ma per non oziare ed essere felici è obbligatorio avere una passione. Io per esempio mi dedico al buon cibo. Molti invece sperano di diventare famosi come cantanti, ballerini o cuochi. Altri poi hanno passioni minori. Le attendibilità sono attestati che certificano quale passione ognuno di noi ha e svolge.”

[Guisgard]

“Terra...” disse il vecchio ad Altea “... che nome strano... cosa sarebbe? Io mi riferivo a questo pianeta, ossia il nostro... Agnostor.”
Intanto si vedeva ormai il campo studi.

[Guisgard]

Icarius spalmava quell'unguento su tutta la schiena di Destresya, spalmandola ed ungendola dalle spalle fino alla base del dorso, attento a non macchiarle le mutandine.
Più volte le mani del ragazzo percorsero la schiena, su e giù, si e giù.
Più la toccava, più si eccitava.
“Bella... ti ungo tutta...” disse fra sé.
Ad un tratto lei si voltò, sollevando appena il petto dalla maglietta.
Lui la guardò, tentato di fissare subito quella parte di seno forse scoperta, ma non poteva ora che Destresya lo guardava.
“Si...” Icarius titubante e tutto rosso in viso “... co... cosa c'è, zia?”

[Lady Gwen]

Dunque... Si pagava con la propria passione?
Questa era bella!
Però ora bisognava dire quale fosse la nostra "passione".
"Beh, dobbiamo dire di cosa ci occupiamo, non credi?" con un sorriso ad Elv, mentre con lo sguardo gli dicevo di pensare a qualcosa e subito.

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[Guisgard]

"Si si..." disse annuendo Elv a Gwen "... ecco... noi... noi cantiamo!"
"Bene, mostratemi l'attendibilità allora." Il padrone del locale.
Elv sbiancò.

[Destresya]

Lo guardai attentamente.
Il fisico asciutto, il viso pulito, quegli occhioni azzurri e le mani impastate di quell'unguento che mi tocavano tutta la schiena.
Dovevo aver preso un'insolazione, ma forse non era poi un bambino quello che avevo di fronte.
Forse non lo avrei mai ammesso con lui, ma quel massaggio si stava rivelando più piacevole di quanto non mi aspettassi.
Poi lui mi guardò, con quei suoi occhioni azzurri, così grandi e intensi.
"Sei bravo.." dissi, con un sorriso enigmatico, mentre continuavo a guardarlo tutto, per poi tornare a fissare i tuoi occhi.
"Se continui così vorrò anche girarmi.." con la voce calda e sensuale che non avevo mai rivolto al piccolino.

[Lady Gwen]

Guardai sorridente l'uomo alle parole di Elv, ma poi quello insistette.
Ed ora?
Vidi Elv sbiancare, più o meno come prima sul veicolo.
Mi venne in mente una canzone popolare di Olion ed iniziai a cantarla, sperando bastasse.

https://youtu.be/QHfV726s5hI

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[Guisgard]

Icarius restò immobile a fissare Destresya, con le mani unte e ferme sulla schiena di sua zia.
La guardò negli occhi a quelle sue parole.
“Si... zia...” disse deglutendo “... si... se... se vuoi... voltati pure...” sentendo l'eccitazione farsi prepotentemente strada nei suoi pantaloncini.

[Guisgard]

Gwen iniziò ad intonare una canzone del suo villaggio, in maniera molto melodiosa, con Elv che la guardava.
“Aspetta, ragazza...” disse però il padrone del locale fermandola “... non devi cantare, ma solo mostrarmi l'attendibilità... si tratta di un documento che attesta la vostra passione.”

[Lady Gwen]

Mi interruppe, ma avevo sperato fino all'ultimo che non lo facesse.
Ci avevo almeno provato.
Sospirai appena guardando Elv.
Non avevamo nessun foglio e non avevamo la più pallida idea di come procurarcene uno.
Decisi di fare un altro tentativo.
"Ehm, vedete... Dal luogo da cui proveniamo, non è necessario possedere una certificazione, dunque non la possediamo, ma se voi ci diceste come ottenerla, potremmo averla..." azzardai, con un sorriso, sperando di essere convincente.

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[Altea]

Mi fermai un attimo...forse quell' uomo era pazzo, era meglio assecondarlo.."Eh la Terra, è un pianeta meraviglioso dicono non quanto Agnostor ovviamente" guardando avanti ma perplessa, non potevamo certo essere in un altro Pianeta se eravamo affondati nel mare flegeese.
Arrivammo al Centro Studi.."Prego fate strada, il mio nome è...Altea...o CR9". Speravo potessi pure mangiare qualcosa e rinfrescarmi.

https://i.pinimg.com/originals/d2/1f/98/d21f98abf30100f67f225628887c089b.jpg

[Guisgard]

"Non è affatto difficile." Disse l'uomo a Gwen. "Basta trovarsi una passione presso una certa attività, che può riguardare lo spettacolo, l'artigianato, la gastronomia e così via... effettuata la scelta non resta infine che una certificazione scritta da parte del responsabile o dei responsabili della suddetta attività, che così diventerà a tutti gli effetti la vostra passione."
"Mmm... in pratica come un lavoro..." Elv.
"No, un lavoro richiede comunque fatica e sacrifici." Spiegò l'uomo. "Ad Agnostor nessuno lavora più. La vita va vissuta con le proprie passioni e senza alcuna preoccupazione. È la ricetta per la felicità." Compiaciuto.
"Sembra il paese dei balocchi." Sarcastico Elv.

[Guisgard]

Arrivarono al campo studi.
Era un primo pomeriggio soleggiato fra le tende e le cabine del campo.
Vi erano diverse persone, uomini e donne, prese da vari impegni.
Appena Altea ed il vecchio misero piede in quella zona recintata, subito un ragazzo arrivò a fermarli.
"Ehi, qui l'accesso è vietato ai non addetti al campo." Disse.

[Lady Gwen]

Sembrava facile... Ma al contempo difficile.
Chi potevamo trovare che ci desse questo certificato?
Intanto avevo decisamente fame e non avrei retto molto.
"Cos'è il paese dei balocchi?" chiesi curiosa ad Elv, anche se il nome me ne lasciava intuire la natura.

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[Guisgard]

"Dai..." disse Elv a Gwen mentre insieme lasciavano il locale "... vuoi dirmi che non conosci la favola di Pinocchio? Che nessuno da piccola ti ha mai raccontato le avventure di quel burattino?" Divertito.

[Lady Gwen]

Alla fine ce ne andammo...
Scossi la testa alla sua domanda.
Noi avevamo tante favole, sì, ma nessuna che raccontasse questa storia.
"Di che parla?" curiosa.

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[Guisgard]

Elv guardò Gwen per un lungo istante.
"Sai, a volte mi sembra di avere davanti una bambina..." disse fissando i suoi occhi verdi "... quanti anni hai?" Mentre camminavano sotto il Sole di quella sterminata e futuristica città.

[Lady Gwen]

Mi guardò a lungo.
E non rispose alla mia domanda.
Però me ne fece una sua, un po' strana
E cosa volevano dire quelle parole?
"Ne ho ventuno, perché?" dissi, guardandolo curiosa coi miei grandi occhi verdi.

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[Guisgard]

"Ah, ecco..." disse Elv guardandola interamente "... non sei una bambina... e non sei affatto male..." fissando Gwen con un sorriso compiaciuto.

[Altea]

Vidi un viavai di lavori e poi ci fermo' un ragazzo.. "Vorrei parlare col pilota atterrato anzi che si è schiantato al suolo.. É vivo? Non sono qui per interferire col vostro lavoro" guardandolo ammiccando.. Non avevo armi solo che il mio corpo perfetto.

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[Guisgard]

Il ragazzo guardò Altea e la guardò per bene, in quel suo sexy costume.
"L'uomo che abbiamo estratto dal veicolo precipitato" disse "è ricoverato nell'infermeria del campo. È senza conoscenza e non credo ve lo faranno vedere. Ma lei chi è?" Chiese incuriosito ad Altea.

[Lady Gwen]

Accennai un sorriso mentre un leggero rossore mi tingeva il viso.
Ancora mi guardava in quel modo strano e diverso come prima.
Non riuscivo a decifrarlo e a capirne il motivo, anche se i suoi occhi neri mutavano in quei momenti e diventavano ancora più belli.https://uploads.tapatalk-cdn.com/20180808/9d666024970363ca7a391ded8f39a630.jpg

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[Altea]

"Io?" sorridendo maliziosamente "La sua collega.. Mi sono salvata per miracolo.. Quindi devo vederlo ed aiutarlo a riprendersi" col viso vicino al suo sfiorando il seno contro il suo petto.

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[Guisgard]

Gwen continuò a sentire lo sguardo di Elv su di lei, in un modo diverso da come l'aveva guardata fino a quel momento.
I suoi occhi neri sciovolavano sul suo corpo in maniera sfacciata quasi, incurante se ciò potesse essere ritenuto disdicevole o meno.
Per un attimo Gwen ripensò a ciò che spesso diceva la sua maestra, la signorina Pinkeferton, in relazione al fatto che una ragazza dabbene non doveva mai farsi raggiungere dagli sguardi inopportuni dei ragazzi.

[Guisgard]

All'inizio il ragazzo rispose con uno sguardo sarcastico alla falsa rivelazione di Altea che si spacciava per collega del tipo precipitato col suo veicolo.
Ma poi quella vicinanza di lei, quello strofinarsi leggero contro di lui, col suo seno contro il petto del giovane causarono un'istantanea esplosione di ormoni.
"Beh, se dice così..." disse il ragazzo sorridendo compiaciuto "... beh, nessuno la creerebbe mai... soprattutto per come è vestita e per il fatto che non ha neanche un livido sul suo corpo..." guardandola e sbavando "... però, forse... potrei aiutarla io ad entrare..."

[Lady Gwen]

Adesso mi guardava, sempre, senza esitazioni e in maniera sempre più diversa da prima, quando non voleva nemmeno parlarmi.
Mi tornò in mente ciò che la signorina Pinkeferton diceva, sugli sguardi dei ragazzi.
Forse Elv non lo sapeva, sì magari era così, ma io non ce la facevo a dirgli di smettere, nonostante il vago rossore ancora sul mio viso, perché, anche se non ne capivo il motivo, un po' mi piaceva.
Raggiungemmo una zona tranquilla del parco ed io tolsi le scarpe, opera di Tobi, il ciabattino del villaggio, per camminare sul prato morbido e fresco e per un attimo mi sembrò di essere tornata alle mie passeggiate nel bosco di Olion.

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[Altea]

Mostrai la gamba.. Lividi ne avevo.. Ero naufraga non potevo essere senza lividi.. Ma non commentare.. Un altro fulmine di guerra.. "Certo.. Mi affido a lei" sorridendo.

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[Destresya]

Lo guardavo, con quelle sue mani salde che mi massaggiavano tutta.Forse non lo avrei mai ammesso ma mi piaceva il modo in cui mi guardava, quasi in adorazione, e c'era una piccola parte di me che godeva di quella situazione di potere e di controllo.
Un'altra invece mi urlava che ero una pazza maniaca, e che quello era solo un bambino!
Forse era il caldo a farmi fare quei pensieri su Icarius, dopotutto era solo un buono a nulla da sempre, un cucciolino che si attacava a cozza costantemente.
Però quesgli occhietti vispi in quel momento mi facevano uno strano effetto.
Lo guardai con un sorrisetto divertito nello sguardo.
Così mi voltai, lentamente, senza mai lasciare il suo sguardo, senza perdermi nemmeno un istante della sua espressione.
Mi dimenticai per un momento di essermi slacciata il reggiseno, e nel voltarmi scivolò di lato, mostrando buona parte del mio seno ancora bianco candido, pieno e sodo.

[Guisgard]

I due giovani raggiunsero un altro giardinetto cittadino e subito Gwen si tolse le scarpe, restando a camminare a piedi nudi sull'erba.
Elv si sedette sotto un albero e rimase a guardarla.
"Si, decisamente non è una bambina..." disse fra sé mentre la fissava.
Poi ad un tratto notò qualcosa che subito lo colpì.
Era un cartello che diceva:

"Passione Robotica"

[Guisgard]

Altea aveva intuito che quel ragazzo non era certo un fulmine di guerra, anzi tutt'altro.
"Beh..." disse lui guardando la gamba lunga e liscia di lei "... qui al campo manca qualcuno con la passione per la medicina... magari lei può spacciarsi per una con la passione da infermiera... sarà un segreto solo nostro..." sbavando.

[Lady Gwen]

Rimasi a camminare, sentendo il Sole sulla pelle e l'erba fresca sotto i miei passi.
Ad un tratto, vidi che Elv non guardava più me, stranamente, ma un cartello
Passione robotica
Mi avvicinai a lui e mi sedetti anche io sotto l'albero, con il prato che mi solleticava le gambe e i piedi.
"Che posto è secondo te?" incuriosita.

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[Altea]

Medicina... Infermiera.. Beh sapevo fare punture.. Quante volte avevo iniettato sonniferi od altro a dei nemici.. "Va bene dolcezza.. Ti seguo.."con voce calda e bassa, ovviamente per recita.

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[Guisgard]

Gwen raggiu se Elv seduto sotto l'albero, fissando la tabella indicata dal ragazzo.
"Non lo so..." disse "... ma dice passione... e noi abbiamo dannatamente bisogno di trovarcene una... che dici, andiamo a dare un'occhiata?"

[Lady Gwen]

Sì, aveva ragione.
Ne avevamo bisogno!
Infatti annuii incoraggiante e mi alzai subito in piedi allungando la mano verso di lui.
Dovevamo davvero sbrigarci, soprattutto perché la mia fame aumentava decisamente!

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[Guisgard]

Il ragazzo annuì e fece entrare Altea nel campo, mentre il vecchio dopo averla salutata era andato via.
Penetrarono nel campo ed il ragazzo con la finta infermiera arrivarono davanti ad alcune persone impegnate a controllare alcune cartine geologiche del territorio.
"Dottoressa..." disse ad una donna "... abbiamo trovata un'infermiera... questa donna ha la passione per il ruolo di infermiera..." indicando Altea.
La dottoressa si voltò e squadrò l'agente segreto da capo a piedi.
"Perché è in costume?" Chiese perplessa.

[Altea]

Il ragazzo mi porto' da una dottoressa alquanto singolare.. Passione per la medicina.. Oh no.. Affatto... Ma non replicai d'altronde non ero nemmeno una escort.. Diciamo copertura.
"Dottoressa infatti sono stata accompagnata da un anziano e feci notare che il mio abbigliamento non era consono a questo luogo.. Sono una naufraga e mi sono trovata qua.. Quando ho saputo del vostro centro studi sono subito accorsa qui.." e sorrisi "Si perché ho visto pure un velivolo caduto e so vi è un ferito.. Posso seguirlo io mentre voi vi dedicate ai vostri studi, potete darmi una uniforme.. Mi metto subito al lavoro" guardando la donna senza inflessione di alcun sentimento.

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[Guisgard]

Destresya continuava a fissarlo, facendo sentire Icarius sempre più imbarazzato ed eccitato.
Sentiva il rossore aumentargli sul viso, mentre le sue mani erano ferme sulla schiena unta di sua zia.
Quella donna, sin da piccolo, lo metteva in soggezione, facendolo sentire sottomesso al suo carattere da femmina sicura di sé e dominatrice.
Destresya allora si voltò, con il suo reggiseno dimenticato slacciato e che scivolò appena, lasciando scoperta buona parte di quel seno grosso, bianco, morbido e sodo.
Icarius nel vedere tutto ciò cominciò a sudare, avvertendo un forte calore propagarsi dalla sue parti basse, eccitandosi ancor più di prima.
Restò a guardare quel seno per metà scoperto, immaginando la sua intera forma, cosa che aveva visto pienamente spiando sua zia nel bagno della nave.
"Oh... zia..." disse in un mormorio "... attenta, il reggiseno scivola..." col tono di un cucciolo bagnato ed imbarazzato, incapace di distogliere gli occhi dal petto di sua zia.

[Guisgard]

La dottoressa guardò Altea con poca simpatia, ma poi annuì.
“Accompagnala alla tenda dei vestiti, deve esserci un'uniforme da infermiera.” Disse al ragazzo. “Fagliela indossare e poi tornate qui.

[Guisgard]

Allora Gwen ed Elv raggiunsero la tabella.
Si trovava davanti ad un portone di ferro, con fregi in pietra lucida dai riflessi opalescenti.
Lui bussò e poco dopo vennero ad aprire.
Con sommo stupore del giovane e di Gwen, sulla soglia apparve una donna sintetica, dagli occhi luminosi e pelle e capelli artificiali.
“Buongiorno a voi.” Disse con la sua voce metallica. “Come posso aiutarvi?”
http://www.larchetipo.com/wp-content/uploads/Io-e-Caterina.jpg

[Lady Gwen]

Elv bussò alla porta e quando vennero ad aprire, vedemmo uno strano essere.
Era come una persona finta, artificiale.
"Che cosa è questa cosa?" chiesi spontaneamente ad Elv, con gli occhi sbarrati.
Questo posto era pieno di sorprese continue!

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[Altea]

Si capiva la donna non avesse simpatia per me, non me ne curai.
Andai a mettere una uniforme bianca moderna e presi un camice da mettere sopra.
Uscii e guardai il ragazzo.. "Andiamo" e tornammo dalla dottoressa.. "Eccomi qua" seria per poi mettere il camice e coprire il vestito bianco sotto.

http://files.zapster.it/zapster-media/multimedia/2500/2480/big/08.jpg

[Guisgard]

La donna meccanica non mostrò alcuna reazione a quelle parole di Gwen.
“E' un robot credo...” disse sottovoce Elv a lei “... ehm...” alla donna artificiale “... vorremmo... si, vorremmo apprendere la passione robotica...”
“Prego, seguitemi.” La donna artificiale.
Li fece entrare e li lasciò ad aspettare in un vasto salone, ben arredato in stile coloniale con richiami classici ed un che di nuovo ed innovativo.

[Lady Gwen]

Robot.
Me lo sarei dovuto ricordare.
La donna ci fece strada, lasciandoci ad aspettare in un salone molto grande.
Nell'attesa, mi guardai intorno gironzolando.
Alla fine ci serviva solo un foglio e speravo di fare in fretta.

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[Guisgard]

Altea indossò il camice ed il ragazzo la riportò dalla dottoressa.
“Mi segua.” Disse questa.
Condusse così Altea in una stanza dove un uomo dal volto fasciato era ricoverato.
“Aveva alcune ustioni ed ora è privo di conoscenza.” Spiegò la dottoressa. “Le è capace di prendersi cura di lui?” Ad Altea, mentre gli sistemava le bende sintetiche.
https://encrypted-tbn0.gstatic.com/images?q=tbn:ANd9GcS1_z6g6OIZRB-PUDuuD7CUfsykBxg24AYD6F8F-XNG_asYsSkv

[Altea]

Seguii la dottoressa e mi spiegò il tutto.. Beh avevo dovuto curare dei colleghi ma quando tolse le bende sintetiche sussultai fingendo "Dottoressa farò del mio meglio. . Ma da dove potrebbe venire.. Aveva un distintivo sulla giacca o divisa?".

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[Guisgard]

Ad un tratto nel salone entrò un uomo.
Era di corporatura grossa, quasi grezza, con i capelli spettinati e l'espressione austera.
“Allora...” disse con tono spiccio “... non ho molto tempo... chi siete e cosa volete?”
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[Lady Gwen]

L'uomo che entrò era abbastanza strano, ma ora non importava.
"Ehm... Vorremmo dedicarci alla... Ehm... Passione robotica" risposi, cercando di non sbagliare nessuna nuova parola "Voi potreste fornirci un certificato?"

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[Guisgard]

L'uomo guardò Gwen in un modo severo.
Un attimo dopo scoppiò a ridere.
“Ma guarda tu che mi tocca sentire...” disse ridendo “... cosa credete che l'attendibilità si concede sulla parola? Occorre seguire la propria passione per mesi e convincere colui o coloro che la offrono che davvero è la vostra strada da seguire! Non siete certo a comprare il pane o la frutta!”
“Mesi?” Fece Elv.
“Si, mesi!” Annuì l'uomo. “Come minimo!”

[Guisgard]

L'uomo era ben bendato su tutto il volto, rendendo impossibile da riconoscere.
“Aveva indosso una divisa, quindi supponiamo sia un militare...” disse la dottoressa ad Altea “... ma di certo non appartenente all'esercito planetario di Agnostor. Se davvero costui giunge dal mare, potrebbe darsi che qualche altra terra emersa esista sul pianeta. Anche se ciò è improbabile. Ma fino a quando non si riprenderà sarà impossibile scoprirlo. Ammesso sopravviva.”

[Lady Gwen]

Boccheggiai quando rispose.
Mesi?!
Come facevamo ad aspettare dei mesi?!
Guardai Elv sconvolta e al contempo esausta, perché eravamo qui da poco, ma già non ne potevo più di questo posto assurdo!
Quasi quasi era più facile pagare coi soldi, anche se al momento noi non avevamo neanche quelli.

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[Altea]

Finsi indifferenza.. Pianeta Agnostor.. Ero impazzita durante il naufragio bevendo acqua salata.. Veniva dal mare.. Come me.. Oh si, pure io volevo saperlo "Cercherò di fare il possibile perché non muoia" ligia a questa nuova missione di Agente CR9.. "Mi dia le giuste indicazioni dottoressa" abbozzando un mezzo sorriso.

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[Guisgard]

Gwen ed Elv apparvero esausti, delusi e scoraggiati.
“Ma sono curioso...” disse l'uomo “... come mai due giovani hanno bussato proprio alla porta di casa mia? Oggi che la cultura e la conoscenza sono ignorate da tutti, soprattutto dai giovani?”

[Guisgard]

“Bene.” Disse la dottoressa ad Altea. “Resti qui e controlli i macchinari... pressione, flusso sanguigno, sali minerali e battito cardiaco... ogni tre ore gli somministri 150 milligrammi di questo siero. Io passerò più tardi a controllare.”

[Altea]

Annotai il tutto, guardai i macchinari e presi il siero segnando le dosi e prescrizione ed annuii.. "Grazie dottoressa, farò del mio meglio" e mi sedetti segnando la misura del battito, dei sali minerali e soprattutto potassio e pressione attuale.. "A cosa serve il siero?" chiesi a bruciapelo.

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[Lady Gwen]

Non sapevo bene come rispondere, ma ormai dovevamo rischiare tutto.
"Abbiamo visto tutti quei giovani intenti cantare fuori, e ci sono sembrati così vuoti e non tanto felici... Dunque abbiamo cercato qualcosa di importante" risposi, cercando di essere convincente, per poi guardare Elv.

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[Guisgard]

Altea preparò l'occorrente, restando seduta accanto al letto del misterioso paziente bendato.
Tutto filò normale, quando dopo circa un'ora, l'uomo fasciato cominciò a dare segni di nervosismo.
“Adesya...” disse nel delirio di quel sonno inquieto “... Adesya... Adesya...”

[Guisgard]

“Ascoltate...” disse l'uomo a Gwen e ad Elv “... l'unica cosa che posso fare per voi è quella di concedervi il mio tempo e la mia passione... mi aiuterete nel mio laboratorio ed io vi insegnerò ciò che conosco della robotica... se ciò vi conquisterà, allora fra qualche mese vi firmerò l'attendibilità. Cosa decidete di fare? Accettate?”

[Lady Gwen]

Ancora mesi, mesi...
Ma perché?
Guardai Elv.
"Cosa pensi? Accettiamo?"
Probabilmente non avevamo molta scelta, soprattutto se la prospettiva era quella di restare qui molto a lungo, o comunque finché non avessimo capito come tornare a casa.

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[Altea]

Rimasi lì vicino mentre sistemavo alcuni oggetti...l'uomo era nervoso, si agitava e ripeteva un nome.. Adesya.
"Stai tranquillo.." Prendendogli la mano e preparando un blando calmante e somministrandolo con una puntura.. Era nel delirio e speravo facesse effetto mentre tenendolo per mano guardavo i valori se stavano salendo o diminuendo.

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[Guisgard]

“Non abbiamo molta scelta...” disse Elv a Gwen.
“Invece si...” fece l'uomo “... cercarvi passioni più semplici... che richiedano meno tempo per avere l'attendibilità.” Fissando i due giovani.

[Guisgard]

L'uomo continuò ad agitarsi ed a parlare nel delirio, con Altea che lo teneva per mano.
Disse altre cose, ma in modo confuso e difficili da comprendere.
Poi il calmante cominciò a fare effetto pian piano ed alla fine sembrò calmarsi, tornando a dormire.

[Lady Gwen]

"Ossia? Cosa potremmo scegliere? Non ne conosciamo molte qui..." chiesi curiosa all'uomo.

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[Altea]

Ripeteva quel nome e altre parole sconnesse nel delirio quando il calmante fece effetto e si calmo', almeno per un po'.
La mia mano sulla sua e controllai se avesse bracciali o collane con ciondoli significativi.

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[Guisgard]

“Ci sono molte altre passioni, parecchio più semplici da svolgere.” Disse l'uomo a Gwen. “Ad esempio la musica, il ballo, la cucina. Altrimenti se amate gli animali ci sono molti laboratori in cui soddisfare tale passione.”
“Per me una vale l'altra...” fece Elv “... tu che dici?” A Gwen.

[Guisgard]

L'uomo si calmò e riprese a dormire tranquillo.
Allora Altea controllò se avesse addosso qualche cosa di particolare.
Scoprì che aveva al collo una collanina.
Vi era attaccata una piastra con incise delle stelline militari e una parola:

“Adesya”

[Destresya]

Continuavo a guardarlo, con quella strana espressione che lui non poteva capire, piena di emozioni contrastanti, strani pensieri inconfessabili e un mondo intero di sensazioni.Non sapevo se era quello strano posto, l'essere rimasti gli unici al mondo, l'eccitazione repressa per Cristiano, o che altro, ma all'improvisso tutto mi appariva più caldo, magnatico, come se ci fosse qualcosa che non riuscivo a comprendere.
Quegli occhietti che mi fissavano, il modo in cui mi guardavano, quell'espressione negli occhi, così dolce e tenera... non so, mi facevano venire voglia di arrabbiarmi, di prendermela con lui per vederlo ancora più mortificato.
Faceva scattare qualcosa in me quello sguardo, qualcosa di primordiale che non sapevo riconoscere nemmeno io.
Mi ero voltata con assoluta naturalezza, senza curarmi del reggiseno che era scivolato, rivelando il mio seno al bambino, che subito si era acceso.
Non sapevo cosa stava scattando in me, se era l'idea del controllo, il comprendere l'effetto, la volontà di dominio... fatto sta, che lo guardai negli occhi, con uno sguardo peentrante e intenso e dissi, con la massima naturalezza e una voce calda e sensuale.
"Beh, sistemalo, piccolo.." fissandolo negli occhi.


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[Guisgard]

“Po... posso...” disse Icarius incredulo e col viso paonazzo “... posso, davvero, zia?” Fissando Destresya negli occhi, senza il coraggio davanti a lei di scendere a guardarle il seno, anche se la tentazione di farlo era folle.
“No... non ti arrabbi poi con me?” Cucciolo e rossissimo in viso.

[Lady Gwen]

Canto, ballo...
Hey, animali?
"Animali!" trillai, felice, guardando Elv speranzosa coi miei occhioni.
Speravo davvero davvero tanto di poter avere a che fare con gli animali, non solo per il foglio.
Lì adoravo e davvero per loro avevo una grande passione.
Era questo che cercavamo, no?


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[Guisgard]

Elv vide Gwen entusiasta ed annuì sorridendo.
Era la loro strada.
“Bene...” disse “... dove possiamo trovare i luoghi in cui ci sono gli animali?” All'uomo.
Questi allora indicò l'indirizzo in cui recarsi.

[Lady Gwen]

Elv annuì ed io fui veramente felice, ma tanto!
Forse per la prima volta da quando il mio viaggio era iniziato.
Allora l'uomo ci indicò l'indirizzo per trovare gli animali.
Non era bellissimo?

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[Destresya]

Il mio sguardo era quasi cattivo.Lo fissavo negli occhi cone sfidandolo a fare qualcosa, come per voler studiare la sua reazione, voelvo trattarlo male e nello stesso tempo volevo provocarlo, vederlo tutto rosso, sentire quella vocina eccitata.
"Oh no..." scuotendo piano la testa mentre lo fissavo continuamente con quello sguardo che diceva "provavci se hai il coraggio".
Uno sguardo che presafiva una trappola, un rischio da correre, uno sguardo pericoloso e insieme invitante.
Oh ero davvero curiosa di vedere che avrebbe fatto il piccolo, se avrebbe avuto il coraggio di toccarmi davvero, o se si sarebbe bloccato da bravo buono a nulla quale era.
"Avanti, vuoi disubbidire a zia?" incalzai, con un sorrisetto perfido.

[Guisgard]

Gwen ed Elv lasciarono quel luogo e raggiunsero l'indirizzo dato loro dall'uomo.
Con stupore scoprirono era una caserma militare.

[Guisgard]

“No... no, zia...” disse Icarius rossissimo in viso, col cuore che batteva forte e la sudorazione diffusa su tutto il corpo.
Allora prese il reggiseno che pendeva sul petto di Destresya e lo portò sui seni, avvolgendoli e poi premendolo contro di essi.
Guardava quel petto, quei seni giunonici, invitanti, proibiti, mentre premeva le coppe del reggiseno su quei seni.
Allora alzò lo sguardo su sua zia, fissandola negli occhi col viso che andava a fuoco.

[Lady Gwen]

Raggiungemmo l'indirizzo, ma rimasi un po' perplessa.
"Non mi sembra un posto molto adatto agli animali..." mormorai, guardandomi attorno con aria spaesata.


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[Guisgard]

"Tutto è strano in questo posto..." disse Elv guardando la caserma "... proviamo a bussare..." a Gwen.
Arrivarono davanti al cancello ed un soldato li fermò, chiedendo loro cosa cercassero.

[Destresya]

"Bravo bambino!" sentenziai, con la voce dura e inflessibile che diceva "ti chiamo bambino quanto mi pare e piace!".
Restai ad osserverlo, senza perdermi neanche un'espressione, una traccia, un dettaglio.

Quegli occhietti che mi fissavano le mani quasi tremanti.
mI sistemò il reggiseno mentre io continuavo a guardarlo, ora con un sorrisetto diveritto.
Lui che mi fissava, come se cercasse la mia approvazione.
"SU!" dissi poi, secca, tornado a stendermi "Continua il massaggio!" gli ordino, portando la testa all'indietro e godemdomi quella marea di sensazioni.


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[Lady Gwen]

Annuii, Elv bussò e vi aprì un soldato.
"È qui che possiamo trovare gli animali? Ci hanno mandato qui per la passione che abbiamo scelto" risposi al soldato.

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[Guisgard]

Icarius guardava Destresya negli occhi, tenendo premuto il reggiseno sui seni di sua zia che cominciavano a sembrargli ancora più belli, grossi e pesanti.
La lucidità veniva meno e la sudorazione aumentava a vista d'occhio, così come il rossore ardente sul suo viso.
“Devo...” disse imbarazzato “... devo allaccialo dietro, sennò non regge, zia...”

[Guisgard]

Il militare guardò Gwen ed Elv e poi fece loro segno di entrare.
Attraversarono un cortile spazioso, giungendo ad un androne laterale.
Salirono delle scale bianche ed asettiche, fino ad entrare in una sala interna.
“Ora vi chiameranno da quella porta.” Disse il militare, per poi andare via.

[Lady Gwen]

Il soldato ci accompagnò e sembrava proprio questo il posto, sì.
Ad un tratto tutto si fece bianco, ma di un bianco strano, intenso e totale.
Poi ci disse di aspettare.
"Oh, non pensi sia bellissimo aver trovato davvero una passione?" gli dissi, contenta "Grazie grazie grazie per aver detto di sì!" aggiunsi, mentre gli schioccavo una bacio sulla guancia circondando il suo collo con un braccio.

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[Destresya]

Oh ma guardalo il piccolino come sta impazzendo.
La cosa, non sapevo perchè, mi divertitva in un modo perverso e subdlolo che non mi riuscivo a spiegare.
Quel suo sguardo sempre più cucciolo e sempre più eccitato mi faceva venire voglia di mortificarlo ancora di più, vedere la sua reazione.
Ma anche di sfidarlo, vedere che cosa era capace di fare.
"Allora allacciaalo, no'" con fare spiccio, come fosse un ordine "Su, muoviti!" ordinai, con un tono scocciato senza alcun motivo.

O meglio, senza un motivo scon un senso apparente.

[Altea]

Il mio occhio cadde su una catenina al collo, delicatamente la presi e vidi delle stelle militari e sempre quel nome.. Adesya.
Adesya.. Che significava? Poteva essere il suo nome, quello della donna amata o della figlia semmai ne avesse una, il nome del posto da dove poteva venire, del velivolo.
Mi sedetti e guardai se erano trascorse tre ore per iniettare il siero e trascrissi i valori. Non volevo dire nulla alla dottoressa, magari se si fosse svegliato non voleva dire nulla di sé e gli parlai a bassa voce tenendogli la mano.. "Io sono Altea, sono qui per aiutarti, il Signore ti ha graziato come me ora devi combattere per svegliarti.. Sei un militare.. Un po' come me".

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[Guisgard]

Elv rispose con un sorriso all'entusiasmo di Gwen, al suo bacio ed al suo abbraccio.
"Si." Disse felice, vedendo come lo era lei.
Ad un tratto la porta si aprì ed entrò qualcuno.
Un volto a loro familiare.
"Non credevo di rivedervi così presto." Bryzol guardando i due giovani. "A cosa devo questa sorpresa?"

[Guisgard]

Altea prese la mano del misterioso paziente, parlandogli piano, sottovoce.
Lui continuava a dormire, ma chissà se davvero poteva ad ascoltare e comprendere ciò che lei gli diceva.
Ad un tratto arrivò la dottoressa.
"Quindi..." disse controllando i vari valori del paziente "... come procede? Novità?"

[Guisgard]

Icarius annuì, sempre guardando negli occhi Destresya.anche se la tentazione e la voglia di abbassare lo sguardo su quel reggiseno era tanto, per timore di adirare sua zia resistette.
Allora portò le mani a scivolare sotto le ascelle di sua zia, fino a congiungere i due lacci del reggiseno, per agganciarli dietro la schiena di lei.
Ma un po' l'emozione, un po' il timore e l'eccitazione, uniti al fatto che essendo davanti a sua zia non poteva vedere come agganciare il reggiseno, le sue dita non riuscivano ad allacciarlo, restando ad aggrovigliare quei lacci senza risultato.
Mentre il Sole alto nel cielo era diventato più caldo, rovente.

[Destresya]

I suoi occhioni sempre più vicini, sempre più azzurri, sempre più intensi.
Lo guardavo senza distogliere mai lo sguardo, senza perdere quell'espressione austera, intensa, quasi perfida che aspettava solo di coglierlo in fallo.
Si avvicinò a me e sentii il suo corpo contro il mio, il suo petto che mi sfiorava, le sue man che armeggiavano dietro la mia schiena col reggiseno.
Era così vicino che potevo sentire il suo profumo, il suo viso vicinissimo al mio.
Ma lui non ci riusciva, armeggiava e non ci riusciva, ancora e ancora.
Alla fine persi la pazienza.
"Oh senti!" tuonai , alzandomi di scatto, e portando io stessa le mani alla schiena per chiudere il reggiseno con un gesto insofferente e stizzito.

[Lady Gwen]

Sorriso anche io, entusiasta.
Poi, ad un tratto spuntò Bryzol.
"Dottoressa!" esclamai "Avevamo bisogno di scegliere una passione e abbiamo scelto gli animali" le risposi, contenta di rivederla.

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[Altea]

Lui dormiva profondamente quando ad un tratto arrivò la dottoressa.. "Ho registrato tutti i valori, per un momento era molto agitato e farneticava ma dopo avergli somministrato un blando sonnifero il sonno è tornato regolare. Ho pure iniettato il siero.. Prego dottoressa.." sorridendogli.. Come se parlassi al Capo durante la missione.

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[Guisgard]

Bryzol sorrise a Gwen.
“E' una bella notizia.” Disse sinceramente lieta. “Occuparsi degli animali è forse la cosa più appagante che ci sia.” Annuì.
“Ha dei compiti per noi, dottoressa?” Chiese Elv.
“Certo.” Bryzol. “Ma prima occorre l'autorizzazione del Maggiore Minsk. E' lui il responsabile di questa caserma.”

[Guisgard]

La dottoressa annuì ad Altea ed andò via, lasciandola ad occuparsi del misterioso paziente.
Ora era tornato sereno ed aveva ripreso a dormire senza più deliri.

[Lady Gwen]

"Sì, sono d'accordo!" sorridente alla dottoressa.
"Oh, possiamo vederlo subito?" chiesi impaziente.

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[Guisgard]

“Certo, vi porterò subito da lui.” Disse Bryzol a Gwen col suo solito tono cordiale.
Così la dottoressa condusse i due giovani in un grosso salone, tutto addobbato con armi e vessilli militari.
“Attendete qui, prego...” Bryzol “... vado a chiamarlo...”
Ed uscì.

[Lady Gwen]

Annuii e lei ci accompagnò in un salone.
Oh, davvero non vedevo l'ora!
Sarebbe stato di sicuro bellissimo prendersi cura degli animali!
Cosa poteva esserci di più bello?

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[Guisgard]

Quel gesto improvviso di Destresya fece subito indietreggiare Icarius, mortificato ed imbarazzato da quella reazione.
“Dannata maleducata...” disse fra sé il ragazzo, mentre arrossiva ancora più intensamente “... ma chi cavolo credi di essere?” Fissandola.

[Altea]

A dire il vero mi sentivo soddisfatta per quello che stavo facendo, d' altronde stavo salvando una vita... "Adesya" dissi a bassa voce vicino lui.. Magari avrebbe avuto una reazione ma sempre tenendolo per mano.

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[Guisgard]

Trascorse un'altra ora senza che il paziente mostrasse altri momenti di agitazione, con Altea che gli stava accanto tenendolo per mano.
Poi ad un tratto lui cominciò a dar segni di risveglio.

[Destresya]

Gli lanciai un'occhiata torva, mentre mi allacciavo il reggiseno.
Lo vidi allontanarsi, farsi tutto imbarazzato, ma non mi importava.
Era quello che avevo sempre mal sopportato di lui, quella sua goffaggine, attaccamento e che altro!
E pensare che io per qualche momento avevo pensato.. ah, Des, perdi colpi, altrochè!
Scossi la testa nell'osservarlo, e mi sdraiai nuovamente supina, ora avevo il reggiseno ben sistemato, e tutto il resto del corpo sudato e caldo.
Mi voltai di scatto verso di lui e lo fissai intensamente.
"Allora... vuoi fare sto massaggio o no?" chiedendomi per quanto avrebbe tenuto il broncio.

[Guisgard]

Gwen ed Elv attendevano, quando ad un tratto una porta si aprì ed apparvero due figure.
Una era Bryzol, ma con lei c'era un altro strano individuo.
Come la dottoressa prima e Rus poi, anche questo aveva un aspetto insolito, grottesco, persino animalesco.
Un folto pelo ricopriva la sua testa, mentre la fronte era bassa e marcata, il naso piatto ed il mento sporgente in maniera considerevole.
Era meno grosso di Rus, ma con quello condivideva la postura, curva, le braccia estremamente lunghe e le gambe corte.
Indossava una sorta di abito a metà tra una divisa ed una corazza.
“Il Maggiore Minsk.” Disse Bryzol ai due giovani.
L'altro li fissava con uno strano sguardo, quasi rabbioso.
https://i1.wp.com/www.cinefilos.it/wp-content/uploads/2017/06/pianeta-delle-scimmie.jpg?resize=681%2C451&ssl=1

[Lady Gwen]

Bryzol tornò con un... Uomo?
Non sapevo come definirli.
Tecnicamente neanche Bryzol sembrava una donna.
Somigliava a Rus, anche lui ci guardava in quel modo brutto e strano che non mi piaceva.
Era lui il Maggiore Minsk.
Mi sentii intimorita dal suo sguardo su di noi e non riuscii a parlare.
Lasciai che fosse Elv a farlo, sicuramente era più bravo e coraggioso di me, che invece non riuscivo a spiccicare nulla.

[Guisgard]

Anche Elv, come Gwen, restò colpito, quasi intimorito dall'individuo giunto con Bryzol.
Quello continuava a fissarli con uno strano sguardo, che metteva quasi paura.
Si avvicinò, come se volesse addirittura annusarli.
“Siete stranieri...” disse con la sua voce cupa e profonda, come se l'accento avesse un che di crudele “... non siete di questa città... da dove venite?”

[Altea]

Nulla rimaneva addormentato ma rimasi calma ad aspettare.. E pensare in che assurda situazione fossi.. Come potevo essere in un altro pianeta. Ad un tratto l'uomo dava cenni di risveglio e annotai i suoi valori, preferii aspettare si svegliasse del tutto e solo, poi avrei chiamato la dottoressa.

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[Guisgard]

Icarius le lanciò un altro sguardo, poi annuì, restando col viso paonazzo.
“Si, zia...” disse a Destresya, rimettendo le mani nella polpa della frutta.
Ne prese una bella manciata e cominciò a spalmarla ben bene sul petto di sua zia, attento a non ungerle il reggiseno, quindi lasciando ampie zone sul petto senza quella crema naturale.

[Guisgard]

Pian piano il paziente sembrò risvegliarsi davanti ad Altea.
Cominciò a farfugliare qualcosa, poi aprì gli occhi ancora arrossati e con tracce di sangue dovute all'impatto.
Restò a fissare il soffitto, poi iniziò amuovere le pupille per capire dove fosse.

[Altea]

Il paziente si svegliò e ancora aveva i traumi dell'impatto, notai le sue pupille prima fissare il soffitto e poi guardarsi attorno.
Mi alzai per farmi notare.. "Stia tranquillo, ha avuto una brutta collisione al suolo con il suo velivolo e l'hanno soccorsa..mi sto prendendo cura di lei.. Mi capisce?" sorridendo rassicurante.

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[Lady Gwen]

Era come se cercasse a tutti i costi di intimorirci, di metterci paura, anche Elv risentiva di ciò, lo percepivo.
Minsk si avvicinò e quella sensazione di paura aumentò, infatti non potei fare a meno che distogliere lo sguardo.
Neanche stavolta riuscì a parlare e cercai la mano di Elv, le mie dita che piano si legavano alle sue per farmi trovare conforto e sicurezza in quel momento.

[Destresya]

Ecco, bravo.
Lui annuì e riprese il massaggio.
Mi stesi e mi godetti quella piacevole frescura, sì, alla fine era piacevole il massaggio unito a quella specie di unguento improvvisato.
Sentivo le mani di Icarius che si muovevano, potevo percepire il suo sguardo su di me, costantemente, uno sguardo che ancora non riuscivo a definire.
Evitava accuratamente di avvicinarsi al reggiseno, forse per pudore o perchè temeva di sporcarmi, ma era decisamente troppo prudente, lasciando ampi spazi vuoti.
"Qui?" portandomi una mano al seno "..niente?" guardandolo torva negli occhi.

[Guisgard]

“Rispondete quando vi parlo...” disse con sguardo feroce Minsk a Gwen e ad Elv “... rispondete!”
“Si, siamo stranieri...” Elv “... veniamo dal villaggio meccanico...”
“Perchè siete giunti qui ad Agnostor City?” Con occhi inquisitori.
Parlava vicinissimo ai due ed aveva un alito pestilenziale.
Come quello di un animale.

[Guisgard]

Il paziente guardò Altea per un lungo istante.
“Si...” disse con un filo di voce “... capisco ciò che dite... dove siamo? Cos'è successo?”

[Altea]

" È successo che vi siete schiantato al suolo con un velivolo e vi trovate in un pianeta chiamato Agnostor.. Non spaventatevi perché io sono naufragata l'altro ieri e mi trovavo nel Pianeta Terra.. Voi siete un militare vero? Da dove venite?" guardandolo per evitare si sentisse male.

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[Lady Gwen]

Saltai immediatamente quando alzò la voce.
Mi convincevo che fosse più simile ad un animale che ad un essere umano ogni secondo che passava.
E ora, cosa gli avremmo detto?
"Noi... Noi volevamo cambiare città... Ci... Ci hanno detto che qui ci sono tante... Tante opportunità per i giovani..." farfugliai io, con voce sottile, sperando si convincesse.

[Guisgard]

Il paziente guardò Altea negli occhi.
“Pianeta... Agnastor...” disse “... come sarebbe? E' un altro pianeta questo?” Incredulo.

[Guisgard]

Minsk li guardò.
A lungo, negli occhi.
Ringhiò appena.
“La dottoressa Bryzol si occuperà di voi.” Disse a Gwen e ad Elv.
Per poi andare via, lasciandoli con Bryzol.

[Altea]

Annuii.. "Si ma penso qui siano convinti esista solo il loro.. Non conoscono nemmeno il mio.. La Terra.. Voi da che pianeta arrivate?" mi sentivo un po' sciocca a dire quelle parole "Per di più qui tutti devono avere una passione frivola, essere felici e poi da quel che ho capito prendono gli animali per rendere pure loro felici".

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[Lady Gwen]

Sentii brividi freddi percorrermi sentendo che ringhiava.
Ma perchè tanta cattiveria?
Cosa gli avevamo fatto di male?
Le sue parole, però, mi rincuorarono.
Ero molto più felice che a seguirci ci fosse Bryzol e non lui.
Se ne andò, finalmente ed io, ancora terrorizzata, cercai conforto fra le braccia di Elv, il posto più sicuro che il mio istinto mi suggeriva.
Sentivo tutto l'entusiasmo iniziale spegnersi come la fiammella di una piccola candela lasciata in balìa delle intemperie.

[Guisgard]

Elv strinse Gwen, in modo protettivo.
“Bene...” disse Bryzol “... prima di cominciare... immagino sarete affamati, no? E' quasi ora di pranzo. Volete farci compagnia a tavola, ragazzi?”



Il paziente guardò Altea con occhi sconvolti.
“E' assurdo tutto ciò...” disse “... assurdo... sto sognando oppure ho perduto la ragione...”



“Ma zia...” disse con tono basso e stupito Icarius a Destresya “... ma poi... ti ungerò e macchierò tutto il reggiseno...” intimorito, temendo sempre gli scatti di sua zia.

[Altea]

"Stia calmo. Perché io sono naufragata e penso di aver bevuto acqua salata ed essere diventata matta.. Non capisco che sia successo. Ecco quando ho visto il suo velivolo a terra e ho saputo di lei sono venuta a soccorrerla per capire da dove lei proveniva.. Sono sola qui e non mi piace questa situazione. Ora chiamerò la dottoressa per farla controllare ma faccia finta non abbia detto nulla.. A proposito.. Cos'è Adesya? Lo ripeteva spesso nel delirio".

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[Destresya]

Il mio sguardo si feec sempre più insofferente, sempre più scocciato.
Ma questo era duro di comprendonio, o che altro?
Possibile che non ci arrivasse da solo?
No, probabilmente era troppo stupido!
Alzai gli occhi al cielo.
"Ah perchè non sei capace di stare attento a toccare solo la pelle e non il reggiseno? È davvero così difficile per te?" guardandolo negli occhi con disprezzo.

[Lady Gwen]

Sentii il buonissimo profumo di Elv avvolgermi e le sue braccia stringermi, mentre improvvisamente la paura svaniva ed io mi sentivo piccola piccola nel suo abbraccio.
Era come una medicina.
Come quelle pozioni di erbe che Missy preparava quando stavamo male e un attimo dopo passava tutto.
Ecco.
Proprio in quel modo.
Poi guardai Bryzol.
Pranzo?
sì, decisamente sì.
Infatti annuii senza indugio.

[Guisgard]

Il paziente appariva ancora visibilmente scosso, con lo sguardo arrossato e perso, quando Altea gli rivolse quella domanda.
"Adesya..." disse lui fissandola "... è la compagnia aerospaziale Afragolignonese... ci occupiamo di viaggi spaziali... io sono un astronauta..."

[Guisgard]

"Si... certo, zia... subito..." disse Icarius a Destresya, per poi prendere altra polpa fruttata da spalmare sul petto di sua zia.
Sempre guardandola negli occhi.

[Guisgard]

"Perfetto, seguitemi." Disse sorridendo Bryzol a Gwen e ad Elv.
Li condusse così in un'ampia sala bianca, dove c'era una lunga tavola già imbandita con diverse pietanze.
"A breve verranno tutti e cominceremo a mangiare." Bryzol.

[Lady Gwen]

Bryzol ci accompagnò in una grande sala con una tavola molto ben imbandita.
"Perfetto!" io alla dottoressa.
Non vedevo l'ora di mangiare!

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[Destresya]

Lo guardai negli occhi per tutto il tempo.
I suoi occhietti vispi, azzurri ed intensi che mi guardavano.
Le sue mani sul mio seno, che si muovevano incerte, mi gaurdava titubante.
C'era qualcosa in quello sguardo, qualcosa che non riuscivo a comprendere, qualcosa che mi scuoteva nel profondo, come uno di quei desideri inconfessabili ma che sanno smuovere le viscere dall'interno.
Il mio sguardo si fece penetrante, intenso.
"Bravo, piccolo.." con la voce calda, sensuale.

[Altea]

"Siete.. Afragolignonese.. Come me? Io lavoro per la Federale tramite una agenzia di spionaggio ed agenti segreti.. Dove vi trovavate quando la rotta si è persa? Noi nel Triangolo del Mistero, stavamo andando a Phitos e poi vi fu una tempesta e i radar e qualsiasi aggeggio tecnico non funzionava. La nave è colata a picco.. Ed eccomi qui.. Come voi.. Ci vuole calma, dovete rimettervi.. Dobbiamo scappare da qui. Chiamo la dottoressa" sospirando di avere un concittadino vicino e dissi a una infermiera di chiamare la dottoressa perché il paziente era sveglio. E mi sedetti in silenzio vicino lui guardandolo.

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[Guisgard]

Un attimo dopo la porta si aprì ed entrarono tre figure.
Erano il dottor Augas, Rus e Minsk.
I tre raggiunsero la tavola e si sedettero.
Anche Bryzol fece lo stesso ed invitò Gwen ed Elv a fare altrettanto.
“Abbiamo ospiti, vedo.” Disse Augas.
“Si, i ragazzi da oggi collaboreranno con noi.” Annuendo Bryzol.
Minsk lanciò una profonda occhiata verso i due ragazzi, per poi affondare mani e bocca nel piatto, cominciando a mangiare in modo vorace, sporcando la tovaglia e schizzando ovunque.
Pure Rus iniziò a mangiare, in un modo ancora più disgustoso.
Mangiavano come veri animali.

[Guisgard]

“Ero stato lanciato in orbita...” disse il paziente ad Altea “... il mio veicolo si era appena sganciato dalla sonda, pronto a girare intorno alla Terra per raccogliere rifiuti spaziali, ossia il materiale fuoriuscito dalle stazioni orbitanti e che resta sospeso nell'atmosfera...” fissandola “... perchè ha detto che dobbiamo fuggire? Siamo in pericolo?”

[Altea]

Ascoltai attentamente il paziente.. "Oh no, sembra fin troppo tranquillo qui ma mi inquieta non sappiano dove sia la Terra.. A che distanza ci troviamo? Io vorrei tornare nella Terra..." sorridendo lievemente.. "Come vi chiamate? Il mio nome.. Potrei averne tanti sottocopertura.. Ho pure un nome in codice.. Se solo potessi collegarmi col Capo e informare i Federali.. Ma è tanto mi hanno dato questo vestito da infermiera.. Ho perso tutto, pure le pistole ero solo in bikini" sorridendo lievemente.. "Mi chiamo Altea"... Agente CR9.. Ma non posso dirlo per ora.

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[Lady Gwen]

Dopo un po' ci raggiunsero gli altri.
I dottori, Rus e Minsk.
Sorrisi alle parole del dottore e poi a quelle di Bryzol.
Poi ci sedemmo a tavola e dopo un'altra occhiata di Minsk, iniziammo a mangiare.
Rimasi parecchio sconvolta vedendo mangiare i due.
Mangiavano come animali e cercai di ignorarli, concentrandomi sul mio piatto, al massimo su Elv, ma non sui due.
Cercai di ignorarli quanto più potevo.

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[Guisgard]

“Altea...” ripetè il paziente dal volto bendato “... io mi chiamo Hiss...” fissandola “... a quanto pare siamo stranieri in terra ignota... lei cosa crede? Che posto è mai questo?”

[Guisgard]

Elv non ci riuscì.
Non riuscì ad ignorare quei due uomini dai tratti e dai modi bestiali.
Mangiavano in maniera disgustosa.
Allora guardò Gwen, si alzò di scatto e senza dire nulla corse fuori.
“Ma...” disse Augas “... cosa ha il suo amico?” A Gwen.

[Lady Gwen]

Mi rivolse uno sguardo strano, poi si alzò di scatto ed uscì fuori, mentre io ancora lo guardavo.
Poi quella domanda.
Rimasi senza sapere cosa rispondere.
"Oh... Ehm... Ci impiega sempre un po'ad adattarsi, quando arriviamo in un posto nuovo... Credo non si sia ancora ripreso da stamattina... Magari basterà un po' di riposo" con un leggero sorriso "Vado a vedere come sta, perdonate" mi alzai ed andai a cercare Elv.

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[Altea]

"Hiss.. Piacere di conoscerla.." mentre la mia mano stringeva la sua.. "Non ho avuto modo di visitarla, vi è questa foresta dove catturano animali ho capito.. Per renderli felici eh.. E poi la capitale ma per stare lì si deve avere una passione.. Un posto fuori da ogni orbita.. Giusto per fare la battuta.. Vi.. Ti senti bene? " sorridendogli.

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[Guisgard]

Gwen lasciò la sala e cercò Elv.
Lo vide attraverso i vetri del corridoio.
Era in giardino, bianco come un cadavere, appoggiato ad albero.

[Guisgard]

“Si, credo di si...” disse Hiss ad Altea, stringendole la mano “... solo un po' debole...”
In quel momento arrivò la dottoressa, sorpresa e lieta di vedere il paziente che aveva ripreso conoscenza.
“Come sta? Chiese ad Altea.

[Lady Gwen]

Vidi attraverso i vetri che era fuori, pallido e appoggiato ad un albero.
Allora di corsa lo raggiunsi.
Mi avvicinai a lui.
"Hey... Come va?" gli chiesi piano.
Poi lo presi per mano e lo feci sedere insieme a me ai piedi del tronco.
Presi ad accarezzargli il viso e i capelli, come facevano con me quando ero triste o nervosa.
"Va meglio?" dolcemente.

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[Altea]

Sentii la sua mano stringere la mia.. Non lo avevo permesso a nessuno ma pure io avevo la mano nella sua e ad un tratto arrivò la dottoressa e mi alzai.. "Il paziente si è svegliato, dice di stare bene ma si sente debole. Comunque è cosciente.. Prego dottoressa" guardandolo Hiss e annuendo, in modo potesse visitarlo pure.

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[Guisgard]

Era bianco cadaverico, sudato e con lo sguardo stravolto.
“Sono disgustosi...” disse Elv a Gwen “... sono come bestie... sono bestie... li hai visti? Non sono malati, né deforme... sono animali... sono simili a scimmie!”

[Guisgard]

La dottoressa cominciò a visitare il paziente.
“Dica...” disse “... come vi sentite?”
“Debole...” Hiss.
“E' normale.” Annuì la dottoressa. “Un po' di riposo le farà bene. Da dove viene?” Somministrandogli un tranquillante.
“Da Afragolignone...” mormorò lui, per poi riaddormentarsi.
“Che luogo sarebbe?” La dottoressa ad Altea.

[Lady Gwen]

Era totalmente stravolto, cadaverico, livido.
"Lo so, l'ho notato anche io..." ammisi.
''E se... Se gli esperimenti che facevano a quegli animali sulla barca servissero a questo?" azzardati "A farli diventare simili alle persone... Ti ricordi cosa dissi, quando sembrava che i lamenti mutassero in grida umane..."

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[Altea]

La dottoressa pose delle domande e poi lo riaddormento' "Dottoressa perché gli ha dato un sonnifero, penso abbia bisogno di movimento e stare sveglio per riprendere le forze." Dentro di me ero veramente adirata ma non lo diedi a vedere e giocai di astuzia.. "Come.. Afragone.. Afra-go-li-gno-ne.. Afragolignone.. Non conoscono, può dircelo solo lui quando si risvegliera'" sorridendo.

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[Guisgard]

“Ma è assurdo tutto ciò...” disse Elv a Gwen “... che posto è mai questo?” Fissandola. “E se anche fosse? Occupano alte sfere nella società, non vedi? Sono scienziati e militari! Come potrebbero essere animali umanizzati?”

[Guisgard]

“Meglio farlo riposare.” Disse la dottoressa ad Altea. “Quando si risveglierà le potrà rivolgere altre domande.” Ed uscì, lasciando Altea col paziente addormentato.

[Lady Gwen]

Sospirai e scossi la testa.
"Non saprei..." dissi "Magari hanno mantenuto l'aspetto e i modi animali e hanno ricevuto l'intelligenza umana... Non so come, ma potrebbe essere..."

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[Altea]

Mi sedetti nuovamente vicino lui e gli presi la mano, controllavo tutto in modo potesse stare bene.. Questo uomo.. Hiss.. Doveva riprendersi immediatamente. Quardai quelle fasce che celavano il suo volto.. Chissà come era.. Sembrava un uomo sicuro di sé e questo era in buon inizio.
Ormai faceva caldo, mi tolsi il camice e mi permisi di bere una fresca limonata assaporando il sapore.. Se fosse intenso come quello di Afragolignone.

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[Guisgard]

“E' tutto così assurdo...” disse Elv a Gwen “... voglio andarmene da qui... non voglio starci un minuto di più... e mi è passata la fame...” sbuffando.

[Guisgard]

Altea si tolse il camice per il troppo caldo e prese una limonata per rinfrescarsi.
Trascorse un'oretta e pian piano il misterioso paziente giunto dai cieli Afragolignonesi cominciò a svegliarsi, aprendo i suoi occhi e fissando Altea.

[Altea]

Hiss si era svegliato e mi avvicinai.. "Tutto ok? Mi ero adirata perché ti aveva riaddormentato ma ha detto devi riposare. Mi ha chiesto che luogo è Afragolignone, non lo conosce ma io le ho risposto non sapevo.." mi guardava e sorrisi "Perché mi guardi così?"

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[Guisgard]

Le mani di Icarius, unte e tremanti, massaggiavano la pelle di Destresya, attente a non ungere il suo reggiseno.
Le sue dita incerte ruotavano attorno alle forme di quei seni sodi, sempre senza arrivare a toccarli per non sporcare il reggiseno.
“Cosa darei” disse fra sé fissandola “per ungerti con la lingua...”
Continuava a massaggiarla.
“Nulla, zia...” rispondendo alla domanda di lei “... sto facendo un buon massaggio?” Con voce da cucciolo bagnato, che celava bene i pensieri sozzi sulla bellissima zia.

[Lady Gwen]

Sospirai ancora.
"Lo sai che al momento non possiamo..." gli dissi, a malincuore "Sei sicuro di non voler mangiare?" chiesi poi.
"Se vuoi, possiamo andare a fare una passeggiata... Possiamo andare al parco... Ti va?"

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[Guisgard]

Il paziente guardava Altea.
“Perchè non faccio che sognare cose inanimate...” disse “... lo spazio... stelle infinite... poi la Terra con monti, laghi e mari sempre più vicina... come se precipitassi infinite volte... allora guardarla mi fa tornare alla vita...” fissandola “... fa caldo qui?” Notando che non aveva più il camice. “Ho il corpo intorpidito e non riesco a capire se è freddo o caldo questo luogo...”

[Guisgard]

“Si, ho bisogno di una passeggiata...” disse Elv a Gwen.
Ma in quel momento uscì nel giardino Bryzol.
“Va tutto bene, ragazzi?” Chiese.

[Lady Gwen]

Gli annuii sorridendo dolcemente.
Poi arrivò Bryzol.
"Sì, non preoccuparti. Elv sta poco bene, andiamo a fare una passeggiata per fargli prendere un po' d'aria."

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[Altea]

Lo ascoltai affascinata. "Deve essere meraviglioso vedere la Terra da lassù.. Ma le stelle io preferisco vederle dalla Terra in quelle speciali notti d'estate che ormai ho dimenticato". Poi la domanda sul camice e sorrisi.. "Diciamo io prima in bikini avevo caldo.. Ma sono da ore a sorvegliarti come un Angelo e quindi mi sono rinfrescata.. Hai bisogno di qualcosa?"

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[Guisgard]

"Si, è una buona idea." Disse Bryzol a Gwen e ad Elv. "Magari una passeggiata gli farà bene." Annuendo. "Al vostro ritorno vi farò trovare da mangiare."

[Destresya]

Sentivo le sue mani sulla carne soffice del mio seno, ma non le guardavo, non ne seguivo i movimenti, ma guardavo la sua espressione, i suoi occhietti azzurri, cercavo di conoscerne i pensieri più reconditi.
Chissà a che pensava il piccolo mentre mi toccava.
Quegli occhi che passavano in rassegna tutto il mio corpo, e che poi incontrarono i miei.
"Oh si..." annuendo, sempre con quella voce calda e sensuale "..se vieni qui ti meriti un bacino.." con uno sguardo malizioso ed enigmatico.

[Lady Gwen]

"Lo penso anche io!" le dissi.
"Oh grazie, sei molto gentile!" a Bryzol "Dunque, andiamo?" ad Elv, incoraggiante.

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[Guisgard]

"Beh, a vederla così è più efficace di ogni ricostituente." Disse Hiss ad Altea, accennando un lieve sorriso. "Mi darebbe un pò d'acqua? Ho la gola secca e la bocca impastata..."

[Guisgard]

Icarius guardò Destresya e sorrise.
Allora, senza alzare le mani dalla pelle unta e calda di lei, si sporse in avanti per avere quel bacio sulla guancia.
E nello sporsi, vide da vicino i seni di lei stretti nel reggiseno.

[Destresya]

Oh, era così carino.
Mentre si sporgeva per prendersi il bacino era davvero adorabile.
Sentivo ancora le sue mani su di me e quell'unguento appiccicaticcio dappertutto, ma guardavo solo i suoi occhietti.
Quando fu vicino mi sporsi per dargli un bacino sulla guancia.
Un bacio che fu più intenso e caldo di quanto avessi mai fatto.
Lasciai che tutte le mie labbra si posassero sulla pelle liscia, che si sentisse l'umido della mia bocca mentre gli schioccavo un bacio che di fraterno aveva poco nulla.
"Bravo il mio piccolino.." con la voce ancora più marcatamente calda e sensuale, anche se lui sembrava così ognaro di tutto ciò che forse non aveva capito molto di ciò che stava succedendo.

[Guisgard]

Così Gwen ed Elv lasciarono la caserma, ritrovandosi in strada.
La città era avvolta da un caldo Sole estivo e molti negozi e locali erano aperti.
Diverse persone passeggiavano fra le vetrine e le piazzette cittadine.
Mentre camminavano, i due ragazzi, imboccando un vicoletto, si trovarono davanti una porticina sovrastata da un cartello che così diceva:

“Awatary, genio ed inventore”

[Guisgard]

Icarius sorrise ed arrossì.
“Grazie, zia...” disse imbarazzato a Destresya “... vuoi... vuoi che ti massaggi anche le gambe, zia?”
“Si, fatti massaggiare tutta, bella mia...” pensò.

[Lady Gwen]

C'era tanta gente in giro che, come noi, passeggiava tranquillamente fra le stradine.
Ad un tratto, in un vicoletto, vedemmo un negozio.
"Oh..." incuriosita io "Chissà chi è e cosa inventa..." con aria ammirata ed incuriosita.

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[Destresya]

Si prese il bacino e diventò tutto rosso in faccia.
Oh sì, era davvero adorabile.
C'era qualcosa i quegli occhietti che faceva scattare in me quallcosa che non sapevo definire.
Mossi piano le gambe, lentamaente, facendole strusciare tra loro.
"Oh sì, piccolo, sei così bravo.." con lo stesso sorrisetto maliozoso e la voce calda.
Era davvero ingenuo i piccolo per non accorgersi di niente.

[Guisgard]

“Mah, questo posto è già strano di suo...” disse Elv a Gwen “... mi chiedo cosa possa mai inventare quel tizio... vuoi che gli diamo un'occhiata?”

[Guisgard]

Icarius arrossì ancora ed annuì.
“Su, zia... voltati...” disse a Destresya “... te le massaggio meglio...” cominciando ad accarezzarle con le mani unte.

[Lady Gwen]

Ridacchiai.
Poi annuii, ormai ero curiosa e volevo vedere cosa c'era lì dentro!
Non poteva essere peggio di ciò che ci eravamo lasciati alle spalle alla caserma, perciò perché non dare un'occhiata?

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[Guisgard]

Gwen ed Elv allora entrarono.
Si ritrovarono in una saletta arredata con poco gusto, con un gran disordine in giro, decine e decine di bottigliette con strani liquidi colorati dentro, alambicchi, fiale di vetro con vasetti pieni di polverine dalle più disparate tinte.
“Prego, entrate pure.” Disse ad un tratto una voce.
Era un uomo seduto a fumare, dai capelli spettinati e lo sguardo spiritato.
https://journalisticescapades.files.wordpress.com/2016/08/wilder.jpg

[Lady Gwen]

Entrammo e nonostante fosse disordinato, mi piaceva!
C'erano strane fialette e alambicchi ovunque, libri, mi piaceva, sì!
Sentimmo una voce che ci invitò ad entrare.
"Oh, siete voi Awatary? L'inventore?" curiosa ed impaziente.

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[Guisgard]

“Non è corretto.” Disse l'uomo a Gwen. “In realtà sono Awatary, genio ed inventore. La mia mente è quanto di più dinamico esista a questo mondo. La mia materia grigia è in continuo fermento, come un calcolatore dalle batterie infinite. Le mie meningi sono più attive delle infinite particelle emanate nel cosmo da una supernova. Io sono un genio. Un genio assoluto. Un uomo perennemente ispirato a cui nessuna legge naturale può sfuggire. Per servirvi.” Con un cenno del capo.

[Lady Gwen]

Ascoltai la sua presentazione e ne rimasi affascinata.
Che tipo!
Singolare, ma affascinante!
Rivolsi un sorriso incuriosito ad Elv ed iniziai a gironzolare per il negozio, in cerca di qualcosa di particolare che catturasse la mia attenzione!

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[Altea]

Presi un bicchiere di acqua e una cannuccia chinandomi su lui mostrando la generosa scollatura e sorridendo "Rigeneratevi allora" mentre poggiavo la cannuccia sterile sulle sue labbra per permettergli di bere..

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[Destresya]

Era così ingenuo, così pulito.
Lo stavo tentando, provocando, eppure lui sembrava non capirlo nemmeno.
Probabilmente non ci stava nemmeno mettendo malizia, non percepiva quel calore innaturale, quella luce nel mio sguardo, quel tono nella mia voce.
Era così pulito, così piccolo e puro.
Forse non dovrei parlare così, non dovrei abbandonarmi a certi pensieri.
Varrebbe la pena di sporcarlo un po'..
I suoi occhioni erano così innocenti che mi sentivo immensamente perfida per l'immagine che si stava delineando nella mia mente.
Conoscevo bene il mio demone, quelle strane fantasie infonfessabili, eppure non le avevo mai legate al mio piccolo, chissà perchè.
Lo guardai con un sorrisetto divertito e mi voltai nuovamente, lasciando campo libero alle sue mani unte di quello strano unguento improvvisato.

[Guisgard]

Quella stanza, che si rivelò essere una sorta di laboratorio, era colma, oltre di bottigliette, alambicchi e fiale, di strani macchinari funzionanti con curiose reazioni elettriche o a vapore.
Gwen camminava e guardava tutto ciò.
“Siete strani...” disse Awatary ai due giovani “... di certo provenite da un qualche posto lontano...”

[Guisgard]

Altea si sporse in avanti, mostrando la scollatura del suo bikini, notando che il paziente guardò quelle forme, per poi fissare gli occhi di lei.
Uno sguardo espressivo ed eloquente, di apprezzamento.

[Guisgard]

Icarius sorrise in modo affettuosa, pulito a Destreya, per poi cominciare ad ungere le sue gambe.
Tutte, partendo dai piedi, spalmando ovunque quella polpa fruttata, fra le dita, la pianta, risalendo poi sulle caviglie, i polpacci, le cosce, fino all'inguine e lambendo piano la parte bassa dei glutei appena lasciata scoperta dalle mutandine.
“Così, brava...” disse fra sé mentre massaggiava sua zia “... fatti massaggiare tutta... fatti ungere tutta... ti voglio più sozza di come sei già, zia...” continuando.

[Lady Gwen]

Era un laboratorio in realtà, era così affascinante, ci sarei rimasta anni a scoprirlo tutto.
"Ce lo dicono tutti, è come se ce lo avessimo scritto in fronte" ridacchiando.

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[Altea]

"Sbaglio o state approffittando per guardare nella mia scollatura? Ad un agente segreto non sfugge nulla.. Sembrate fare grandi progressi con la salute" sorridendo per poi guardarlo "Desidera altro?" con voce bassa e suadente.

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[Guisgard]

“Forse perchè qui sono tutti uguali.” Disse Awatary a Gwen. “Da dove venite?”

[Guisgard]

“Beh, lei ha generosamente messo tutto in mostra” disse lui ad Altea “e le cose belle mi piace guardarle.” Con un tono molto confidenziale ed intimo ormai.

[Lady Gwen]

Eh, una parola...
"È lungo da spiegare..." dissi, guardando poi Elv.

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[Altea]

"Se questo la fa sentire meglio... Anzi ti fa sentire meglio.. Comunque meglio chiamare la dottoressa per sapere come stai" e la feci chiamare.

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[Destresya]

Mi voltai, lasciandogli le gambe da accarezzare, da massaggiare, leggermente divaricate.
Sentivo le sue mani sui piedi, che li accarezzavano, esploravano, tra le dita, sulla pianta, sulla caviglia.
Mi chiesi se avesse mai toccato così una donna.
Se gli fosse mai capitato di perdere la testa, di lasciarsi andare.
Dopotutto era così piccino, così tenero.
Il mondo esterno è pieno di mostri che potevano approfittarsi di lui.
Oh, tipo me...
Poi iniziò a risalire, sulle gambe, le cosce, l'inguine, finchè non lo sentii lambire i glutei, provocandomi un'intensa scarica che non potevo fraintendere era calda, umida, irriverente.
Allora aprii leggermente di più le gambe, e portai la testa appena all'indietro, per poi voltarmi a guardarlo.

http://i65.tinypic.com/2vlu0yo.jpg

[Guisgard]

“Se siete qui nel mio laboratorio un motivo ci sarà, immagino...” disse Awatary a Gwen “... cosa cercate da me?” Fissando i due giovani.

[Guisgard]

Hiss guardò Altea in tutta la sua figura, con uno sguardo compliaciuto.
Arrivò la dottoressa e controllò i suoi valori.
“Il suo fisico è in ripresa, i valori sono migliorati...” disse la donna controllando i dati.
“Ho una buona infermiera...” mormorò lui, per poi fissare Altea.

[Guisgard]

Quel massaggio continuava, con Icarius che portava le sue mani su e giù lungo le gambe unte e lisce di Destresya.
Vide le cosce della zia divaricarsi appena.
Avrebbe voluto tirar giù quelle mutandine e scoprire quei glutei sodi.
Affondarci sopra le mani, la bocca, la lingua.
“Si, così...” disse fra sé “... così, brava... apri ancora le cosce... su, bella... te le ungerei tutte queste mutandine...” continuando il massaggio lento.
“Sto andando bene, zia?” Chiese con tono fintamente ingenua.

[Lady Gwen]

"È stato un caso, in realtà... Voi cosa avete da offrirci?" chiesi a mia volta, guardandolo con un mezzo sorriso.

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[Guisgard]

"Qualcosa che non potrete trovare altrove." Disse Awatary a Gwen. "Qualcosa di unico, perfetto per ogni situazione."
"Ossia?" Elv.
"Il mio genio." Rispose lesto l'inventore. "Io sono Awatary e risolvo problemi." Con tono sicuro.

[Lady Gwen]

Lo guardai stupita e rapita.
"Ah sì?" dissi "Beh, noi ci siamo ritrovati su questo pianeta senza sapere come,potete riportarci a casa?" con un sorriso.

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[Destresya]

Mi lasciai andare, mi abbandonai a quel massaggio, alle mani del mio nipotino che mi accarezzavano tutta, che risalivano le mie gambe fino ad arrivare quasi all'inguine, lambendo piano le mie mutandine ormai fradicie.
Allora allargai ancora un po' le gambe, mentre la sua mano era così vicina da farmi venire i brividi.
Poi quella sua vocina tenera e innocente, che mi faceva fare pensieri nuovi, strani e perversi, si fece strada dentro di me in modo sempre più insistente.
"Oh si, piccolo, sei bravissimo.." allargando ancora un po' le gambe, chiedendomi se avrebbe compreso, dopotutto era troppo piccolo per certe cose.
Allora mi voltai, lo guardai negli occhi e dissi, con una voce calda, sensuale che si combinava allo sguardo famelico: "Oh ma puoi fare anche di meglio, amore della zia..".

[Guisgard]

Awatary guardò stupito Gwen.
“Pianeta...” disse perplesso “... come sarebbe a dire?”
“Si, questo Agnostor non è casa nostra...” Elv “... è troppo strano... assurdo per noi...”
“Assurdo?” Fece l'inventore.
“Si, qui gli uomini somigliano agli animali...”
“Uomini?” Awatary, per poi scoppiare a ridere.

[Guisgard]

Icarius si bloccò di colpo, guardando stupito Destresya.
“Come...” disse arrossendo ed eccitandosi “... come sarebbe? Che vuoi dire, zia?” Deglutendo.

[Lady Gwen]

Anche lui rimase stupito, ma me lo aspettavo.
Ciò che non capii fu la sua risata.
Piegai il capo lateralmente.
"Perché ridete?" non capendo io.

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[Guisgard]

“Perchè quelli che avete visto non sono uomini...” disse divertito Awatary “... sono animali.”
“Ma se sembrano umani!” Elv.
“Ovvio, li hanno modificati geneticamente.” Svelò Awatary a lui ed a Gwen.

[Lady Gwen]

Ecco!
Avevo ragione!
"Hai visto? Te lo avevo detto io!" esclamai ad Elv, trionfante.
Anche se la situazione era davvero grave.
Era una cosa ignobile trasformare gli animali in uomini!
"Ma se sono tutti animali... Voi perché non lo siete? Perché voi non lo siete, giusto?"

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[Destresya]

Oh ma com'era carino così ingenuo, così dolce, con quegli occhietti innocenti che ti facevano venire una voglia matta di sconvolgerli, scandalizzarli, vederli spalancarsi in un modo nuovo, incredibile, eccitante.
Lo fissai negli occhietti azzurri, con un'espressione maliziosa, di sfida, ma anche di chi ti nasconde qualcosa, qualcosa a cui tu non puoi arrivare.
Un sorrisetto diveritito faceva capolino sul mio viso.
"Beh.." fissado le sue mani sui miei glutei, con le cosce lievemente aperte.
"Non ti fermare, no?" vogliosa e perfida "Continua...".
Così dicendo presi la sua mano e iniziai ad accompagnarla, facendola risalire tra le mie cosce, fino ad arrivare dove ero più calda, umida.
Non avevo mai lasciato il suo sguardo.
"Non devi tralasciare niente, no?" con la voce eccitata e voluttuosa.

[Guisgard]

“Perchè ne servono pochi esemplari.” Disse Awatary a Gwen. “Gli animali vengono modificati per scopo dimostrativo.”

[Lady Gwen]

Allargai appena gli occhi.
"Che vuol dire?" non capivo davvero cosa intendesse, con quelle parole.

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[Guisgard]

“E' una storia lunga...” disse Awatary.
“Abbiamo tempo.” Elv.
“Bene, sedetevi...” a lui ed a Gwen l'inventore “... allora... un secolo e mezzo fa circa la scienza sconfessò totalmente la teoria evoluzionistica di Darwin... ciò però non fu digerito in certi ambienti che vedevano nell'evoluzione della specie un baluardo contro il Creazionismo... quando dopo un cinquantennio scoppiò la grande rivoluzione che porto l'ateismo assoluto al potere, si pensò bene di riabilitare Darwin e le sue teorie... allora la scienza, unica disciplina ad esistere ancora, cominciò a lavorare sugli animali con lo scopo di renderli umani e fra credere alla gente che Darwin avesse ragione.”

[Guisgard]

La mano di Destresya portò quella di Icarius fra le sue gambe, arrivando a toccare le mutandine proprio all'altezza del suo sesso.
Il ragazzo sgranò i suoi occhi azzurri, arrossendo ancor più violentemente, guardando la sua mano a contatto con la stoffa di quell'intimo che andava ad inumidirsi per la polpa fruttata sulle dita di lui.
Si eccittò così in maniera indegna, sentendo le sue parti basse prendere fuoco, mentre la sua mascolinità fu sul punto di esplodere in quello stesso momento, mentre se ne stava inginocchiato accanto a sua zia.

[Lady Gwen]

Io ed Elv ci mettemmo comodi, per ascoltare quella che di preannunciava come una grande storia!
Non capivo molti riferimenti che faceva, ma l'importante era il senso generale, e quello lo avevo capito.
"Benché da un lato sia terribile, ci vuole davvero bravura per trasformare degli animali in uomini!" esclamai, con sincerità.

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[Guisgard]

"L'odio è spesso la mativazione più forte, quasi come l'amore." Disse Awatary a Gwen.
"Perchè tutto ciò?" Elv.
"L'ho detto..." mormorò Awatary "... per dimostrare che non esiste nulla, oltre il caos. Il caos fa evolvere gli animali senza un fine ultimo. Siamo come vermi che vegetano su un piatto di carne putrefatta." Ridendo.

[Lady Gwen]

"Ho il voltastomaco..." mormorai con una smorfia, commentando ciò che aveva detto Awatary alla fine.
Guardai Elv.
"Forse dovremmo andare..." a lui.

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[Guisgard]

“Già...” disse Elv a Gwen, avvertendo un senso di disperazione “... questo pianeta non mi piace...” fissando Awatary.
“Perchè mai?”
“Per tutto ciò che succede!” Sbottò.
“Beh, non ce ne sono altri di pianeta che io sappia.” Divertito l'inventore.
“Andiamo, Gwen...” il ragazzo “... grazie del suo tempo, signore.” All'inventore.

[Lady Gwen]

Scossi appena la testa, lo sguardo basso.
Non ne poteva proprio più...
Neanche io, in realtà, ma forse lui lo sentiva di più...
Nemmeno lui sapeva che ci fossero altri pianeti?
"Beh signor Awatary, sarete anche un genio, ma non lo siete poi molto se non conoscete il nostro pianeta" con aria candida, scrollando le spalle "Arrivederci!" salutandolo con la mano.
Poi uscimmo fuori ed io mi diressi subito dove si poteva trovare un po' di verde e di prato.

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[Destresya]

Il suo sguardo fu impagabile.
Quell'azzurro che si fece sempre più grande, immenso, la sorpresa e lo stupore lo rendevano ancora più bello, ancora più innocente.
E poi quel rossore, quell'imbarazzo che mi stava eccitando in modo sorprendente, come non avrei immaginato nè compreso.
Possibile che mi stessi davvero eccitando nel vedere Icarius imbarazzato e sconvolto?
Hai sempre avuto idee strane...
Ma ormai avevo imparato ad ascoltare il mio corpo, la sua volontà, la sua voce, i suoi desideri, e ora mi stava parlando forte e chiaro, altrochè!
Sentivo la sua mano sempre più vicina, con la mia che lo guidava fino a toccare la stoffa delle mutandine.
"Oh sei un bravo bambino.." fissandolo negli occhi con un leggero gemito provocato da quel contatto "...ma forse sei troppo piccolo per queste cose, no?" fissandolo con aria di chi vuole prendere un cucciolo di leprotto per farci la cena.

[Guisgard]

“Quali...” disse Icarius paonazzo, eccitato ed imbambolato con la man sulle mutandine di Destresya “... quali cose, zia?” Incredulo di sospettare che lei parlasse di sesso.
Ad un tratto dalla vegetazione si udì un marcato fruscio.

[Guisgard]

“Aspettate...” disse Awatary “... parlatemi allora del vostro pianeta.” A Gwen e ad Elv. “Sono estremamente curioso.”

[Lady Gwen]

Awatary ci seguì fuori, chiedendogli di parlargli del nostro pianeta.
Guardai Elv.
"Meglio far parlare te, sai molte più cose di me..." con un mezzo sorriso.

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[Guisgard]

Elv annuì a Gwen.
“E' molto diverso da questo...” disse all'inventore “... le persone sono normali e l'ateismo non è una sorta di imposizione statale... i giovani non passano le giornate a cantare come larve e gli animali sono animali...”
“Beh, magari anche il vostro pianeta un giorno diventerà come Agnostor, no?” Awatary.

[Destresya]

Le sue parole, la sua voce, il suo sguardo cucciolo.
Sospirai, allentando la presa della mia mano sulla sua, lasciandolo più libero di muoversi.
Scossi la testa mentre lo guardavo negli occhi.
Quegli occhi espressivi, così cuccioli e innocenti.
Sospirai piano.
"Eh, lo immaginavo.." come se il suo non aver capito al volo fosse segno del fatto che era troppo piccolo.
Ma poi si udì un rumore nella vegetazione, un fruscio.
Subito mi misi in allerta, e se fosse stato un animale?
Mi guardai intorno.
"Hai sentito?" al piccolo "Che cosa potrebbe essere?" preoccupata.

[Lady Gwen]

Annuii a tutto ciò che Elv diceva.
"Oh, spero di no!" esclamai, un po' indignata.
Sarebbe stata la fine se si fosse trasformata in un posto assurdo e surreale simile a questo.

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[Guisgard]

Davvero era fantascienza credere che la Terra e la sua società un giorno potessero diventare come Agnostor?
"Magari Agnostor col tempo vi piacerà." Disse Awatary. "Avete provato a visitare il continente? Ad andare verso il mare? Magari vi conquisterà."
"Si, mi piacerebbe vedere il mare..." fece Elv "... magari lontano da tutta questa città..."

[Lady Gwen]

Ad Elv piaceva l'idea di andare verso il mare.
"Potete dirci come fare?" ad Awatary.
Magari avremmo trovato qualcosa di più tranquillo e sopportabile, soprattutto per il povero Elv.

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[Guisgard]

"Una volta usciti dalla città" disse Awatary a Gwen "basta fare un miglio per cominciare a vedere il mare. Potete raggiungerlo con molti mezzi, persino con un cavallo."

[Lady Gwen]

Annuii.
"Oh, un cavallo! Finalmente qualcosa che conosco!" ridacchiando.
"Ti va allora di raggiungere il mare a cavallo?" ad Elv, sperando dicesse sì.

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[Guisgard]

“Si, ne ho proprio bisogno.” Disse Elv a Gwen. “Dove possiamo trovarne uno?”
“Poco più avanti un tipo li noleggia.” Awatary.
“Occorreranno le attendibilità?”
“Ovvio.” Annuendo Awatary.
“Dannazione!” Arrabbiato Elv.
“Il tipo che li noleggia” spiegò Awatary “mi deve un favore. Dite che il cavallo serve a me.” Sorridendo.

[Lady Gwen]

Quel momento di un continuo susseguirsi di felicità, tristezza e ancora felicità.
"Oh, grazie mille!" con un sorriso grato ad Awatary.

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[Guisgard]

Quel fruscio.
Destresya scattò in su, con Icarius che impiegò qualche istante a capire cosa stesse succedendo.
Qualcuno era nella vegetazione.
Ad un tratto dall'erba apparve qualcuno.
Era un uomo abbigliato come ci aspetta di vedere su una spiaggia.
Era moro, barba incolta, sguardo intenso ed azzurro, con una sorta di fascino selvaggio.
Restò a fissare Destresya.
La guardava tutta, senza preoccuparsi di sembrare scabroso.
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[Guisgard]

Gwen ed Elv seguirono le indicazioni di Awatary, trovando un cavallo e galoppando fino ad uscire dalla città.
Poco dopo in lontananza apparve il mare.
"Tieniti forte..." disse Elv lanciando il cavallo ad un veloce galoppio "... su, che ti porto a fare il bagno in mare!" Ridendo.