Flegeemerone

[Guisgard]

Il domestico guardò Destresya stesa su quel divano.
La guardò per un lungo istante.
“Se madama desidera...” disse “... potrei indagare...”

[Lady Gwen]

Sospirai e mi chiusi la porta alle spalle.
"Il cocchiere ha rivelato che ospito qualcuno in casa e la gente non ha tardato a capire chi, soprattutto dopo i controlli dei soldati. Qui di dobbiamo pensare a qualcosa" guardandolo.

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[Guisgard]

“E' confortante sapere che la gente odia così tanto i borghesi...” disse Elv a Gwen “... invece dovrebbe odiare i nobili... ma di cosa mi accusano?” Chiese.

[Lady Gwen]

"Per quanto mi riguarda, siamo nei guai entrambi, adesso" commentai, con schiettezza.
Poi lo guardai.
"Direi che vi paragonano al demonio, ma che lo siate o no fa poca differenza, al momento" guardando fuori dalla finestra la folla sempre più inferocita.
Poi guardai lui a lungo.
"Sarebbe molto più facile andarcene di soppiatto da qui, se voi non foste in quelle condizioni..." sospirando.
"Pensate di potervi alzare dal letto e salire in carrozza?"

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[Guisgard]

“Non lo so, ma se anche potessi sarei comunque lento a muovermi...” disse Elv a Gwen “... ma forse ho un modo per andare via senza che nessuno se ne accorga...” fissandola “... sapete tenere un segreto?”

[Lady Gwen]

Sospirai scuotendo il capo.
Poi lo guardai, assottigliando lo sguardo.
"Che segreto? Di che parlate?" incuriosita, ma anche dubbiosa.

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[Destresya]

Mi voltai a fissare il mio domestico.
"Sì, bravo, ottima idea, indaga su questa storia e fammi sapere che cosa scopri!" annuii.
"Ora lasciami riposare, è stata una lunga notte!" congedandolo con un cenno della mano.

[Guisgard]

"Chiudete gli occhi" disse Elv a Gwen "ed aprire lo solo quando sarò io a dirvelo." Fissandola.
Intanto le grida ed i rumori da fuori erano diventati più forti, bestiali, come se un'orda di barbari minacciasse di entrare e devastare ogni cosa.



Il servitore annuì a Destresya ed andò via.
La bella vampira così, mentre i mortali vivevano la luce ed il calore del giorno, si abbandonò al suo sonno diurno, dove le ombre si ritirano ed i demoni attendono la loro notturna rinascita.

[Lady Gwen]

Aggrottai la fronte.
Fuori, la folla si faceva sempre più agguerrita.
"Se è un modo per burlarvi di me, è il momento peggiore, credetemi" con tono incerto.

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[Guisgard]

"Fate come vi ho detto..." disse Elv a Gwen "... presto, non c'è tempo." Con tono fermo.
Le urla di fuori erano sempre più pressanti.
Quella gente fanatica ed invasata cominciò a spingere contro il cancello per entrare nel palazzo.
Il domestico uscì in cortile con un moschetto per spaventarli, ma quelli, simili a bestie, non smettevano ed alla fine Il cancello si aprì.

[Lady Gwen]

Respirai a fondo, mentre i colpi di moschetto mi giungevano chiari e minacciosi dal giardino.
Mi decisi a fidarmi e feci come diceva, chiudendo gli occhi e aspettando.

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[Guisgard]

Gwen si convince ed alla fine chiuse gli occhi.
Cominciò allora a sentire uno strano odore, quasi narcotizzante ed un lieve capogiro.
Trascorse qualche istante di profondo silenzio, rotto solo dalle grida che giungevano da fuori.
"Ora potete aprire gli occhi." Disse infine la voce di Elv.

[Lady Gwen]

Appena chiusi gli occhi, sentii un forte odore ed un torpore mi accolse, assieme a dei capogiri.
Non capivo cosa mi stesse accadendo, non capivo cosa lui stesse facendo.
Poi, aprii gli occhi sbattendo le palpebre quando lui ne lo disse e cercai di comprendere.

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[Guisgard]

Gwen aprì gli occhi e con suo stupore non vide più nessuno nella camera con lei.
Elv non c'era più.
Porte e finestre erano chiuse e nessun rumore si era sentito che spingesse a credere fossero state aperte.
Dal cortile la confusione era ormai esplosa.
Quelle persone erano entrate, pestando a sangue il povero domestico.
Erano però arrivati anche alcuni soldati che intimarono con le armi a quella gente di andare via.
"Vogliamo che ci consegnino quel demonio..." disse uno di quelli ai militari "... da qui non andremo via altrimenti!"
"Si, vogliamo quel dannato demonio!" Un altro.
Tutti gridarono allora.

[Altea]

Il borghese entrò dentro ma con toni bruschi.. "Piacere.. Sono la figlia del defunto astronomo Todor". Poche parole ma molto significative.

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[Lady Gwen]

Sobbalzai vedendo che non c'era più.
Ma dov'era finito?!
Cos'era successo?!
Non riuscivo a capire...
Non poteva essere uscito, perché non c'era stato alcun rumore, nessuna porta era aperta, neanche le finestre.
Ma allora?
Sobbalzai ancora quando sentii l'inferno esplodere al piano di sotto, sentendo la folla irrompere e i militari cercare di sedarla.
La cosa migliore adesso era certamente scendere giù e far vedere che non c'era nessuno in casa.
Tacendo su tutto, naturalmente.
Così mi riscossi da quella strana e surreale situazione e scesi giù.

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[Guisgard]

"Sono addolorato per vostro padre, madama..." disse Maladai ad Altea "... per qualsiasi conforto morale io sono a vostra disposizione." Col tono di chi parlava in realtà in modo formale e nulla più.



Gwen scese di sotto, nel cortile, dove la folla era con i soldati.
"Consegnateci il diavolo che nascondere in casa e noi andremo via." Disse un uomo con un rastrello.

[Lady Gwen]

Indietreggiai vistosamente quando vidi che quell'uomo minacciava agitando pericolosamente un rastrello.
"Non nascondo nessuno in casa. Accetterò che i soldati perquisiscano ulteriormente la mia casa, per averne la prova certa e per dimostrarvi che vi sbagliate, ma sappiate che non troveranno nulla" dissi a voce alta, sia alla folla che al drappello di soldati.

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[Altea]

Sorrisi e scrutai Maladai, non sembrava dispiaciuto poi cosi tanto "Vi ringrazio messer Maladai, ma io sono venuta qui affinché voi mi introduciate nella Corporazione dei Borghesi...sperando non siate dei folli estremisti, volete imitare i nostri cugini di Francia?" con tono ironico "Scherzi a parte, è così..vorrei sapere anche chi ha messo il premio a chi troverà l' assassino di mio padre, perché io voglio trovarlo" stavolta con tono determinato.

[Guisgard]

La proposta di Gwen, dopo che alcuni di quella folla si furono confrontati, fu accolta.
Così i soldati entrarono in casa con la ragazza e cominciarono ad ispezionare ogni angolo del palazzo.
Cercarono a lungo, senza però riuscire a trovare nessuno.
Mentre i militari comportavano la loro meticolosa ispezione, Gwen cominciò ad avvertire qualcosa.
Lente carezze lungo il suo collo, sensazione di dita che giocavano fra i suoi capelli rossi, il respiro di qualcuno sulle sue spalle e sulla sobria scollatura del suo abito.
Poi sentì una mano scendere piano lungo la sua schiena ed indugiare in modo impertinente sul suo fondoschiena.
Eppure era in piedi nel corridoio da sola, senza che nessuno le fosse vicino.



"Madama..." quasi seccato Maladai ad Altea "... la corporazione non è cosa per donne e solo uomini vi possono entrare. La stessa corporazione si è impegnata affinché ci fosse una ricompensa per la cattura dell'assassino di vostro padre. Dunque tornate pure ai vostri impegni serenamente." In modo spiccio.
"Signor Maladai..." intervenne il domestico di Marselle "... lady Altea è stata mandata qui da voi per volontà di madama Marselle."
"Cosa?" Cambiando espressione Maladai. "Perché non l'avete detto subito! Prego, madama..." rivolto ad Altea "... fate come foste a casa vostra. Posso farvi servire qualcosa di caldo? Ma vi prego, accomodatevi. È un onore avervi qui."

[Altea]

Rimasi stupefatta e guardai la governante, che ruolo mai aveva quella donna, Marselle. Forse era perché era amica di Roberttier "Che strano, nel nominare milady Marselle sono diventata degna del vostro interesse. Signor Maladai non sono una certa che non esprime il suo pensiero" sedendomi "Un the caldo e dei biscotti allo zenzero, o del pane bianco con marmellata, e poi mi presenterete alla corporazione. Nel frattempo parlatemi di loro, che cosa vogliono...perché mio padre si era legato a loro".

[Guisgard]

"Certo, subito, madama..." disse annuendo Maladai ad Altea, per poi ordinare ad uno dei suoi domestici di andare dal fornaio e dal droghiere per prendere tutto ciò che Altea aveva chiesto "... oh, madama Marselle, con rispetto parlando, è la migliore donna qui ad Afragolopolis." Ridendo il robusto borghese. "Merita ogni rispetto." Divertito. "Quanto alla corporazione, essa ha interessi perlopiù economici, per tutelare i suoi membri dal Diritto Aristocratico. Naturalmente la corporazione ha anche fini sociali, sempre nell'interesse della classe borghese."
Il domestico ritornò e fu servito quanto chiesto da Altea.

[Lady Gwen]

Accettarono di perquisire ancora la casa ed entrarono dentro, mentre io ero tranquilla e forte della fatto che Elv non fosse da nessuna parte, misteriosamente.
A quel pensiero, pensai di aver immaginato quelle carezze sul collo, ma i brividi sulla mia pelle suggerivano il contrario.
Sentii le dita giocare fra i miei capelli e quel respiro caldo sulle spalle e lungo la scollatura.
Un vago sorriso sorse spontaneamente a quelle sensazioni così effimere, eppure così vivide e reali.
Una piccola e profonda parte di me sapeva perfettamente che era lui, anche se non capivo perché, ma era così.
Sentii la mano poi scivolare lentamente lungo la schiena e sobbalzai spalancando gli occhi, le palpebre che battevano veloci un paio di volte, sentendo quel tocco insistere sul mio fondoschiena.
Che impunito...
Cercai di mantenere un certo controllo, visto che i militari giravano ancora per le stanze ed i corridoi.

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[Altea]

Non immaginavo Marselle avesse questo potere ad Afragopolis, ritornò il domestico e iniziai ad imburrare col coltellino il pane bianco per poi cospargerlo di marmellata ai mirtilli e lo assaporai dolcemente "Vedete, dopo ciò che è accaduto a mio padre, ho un po' di timore. Sono una donna sola e vivo con la mia governante, mio fratello è in Marina...e io dovrò andare nel mio Palazzo da sola. Prima di venire qui sono andata a San Michele di Maddola e mi hanno indirizzato da Madame Marselle, qualcuno delle Corporazione potrebbe difendermi? Ho studiato in un collegio di nobili ma io non sono nobile, ho sentito di tafferugli in città tra nobili e borghesi".
Poggiando poi le vermiglie labbra sulla fine porcellana della tazzina da the.

[Guisgard]

I soldati continuavano a cercare, senza risultati, mentre Gwen era preda di quelle misteriose attenzioni.
Carezze prima lente, poi più audaci non solo sul suo fondoschiena ma anche all'altezza della lieve scollatura del suo abito, giocando sull'orlo mercato dove sibintravedeva la piega dei seni di lei.
"Qui non c'è nessuno, madamigella." Disse uno dei soldati, destando Gwen da quelle sensazioni. "Quei pazzi di sotyo credono di essere ancora nel Medioevo." Scusandosi con lei.



"Non temete, madama..." disse Maladai ad Altea "... vi farò avere una guardia del corpo. Uno dei miei operai viene dalla Turchia ed è capace di spezzare la testa di un toro a mani nude." Ridendo.
Poi dalla strada cominciò ad udirsi una strana agitazione.

[Altea]

"Non voglio schiavi" in malo modo "Un uomo serio e colto".
Poi dalla strada si sentì del rumore "Che sta accadendo?" avvicinandomi alla finestra.

[Destresya]

Mi abbandonai al torpore del giorno, quello che mi era riservato, quello che mi avvolgeva mentre gli altri potevano godersi la luce del sole.
Mi lasciai andare a una sorte di strana veglia in cui rilassavo tutte le parti del mio corpo nella mia bara ricamata di velluto rosso.
Era rigenerante, era come se in quel momento tutte le energie si concentrassero per donarmi un attimo di pace, quella pace a cui una creatura dannata come la mia aveva rinunciato da secoli ormai.
Passarono ore, dopodichè mi destai e mi aggirai per il castello in cerca di una riserva di sangue con cui fare uno spuntino.
Guardai fuori dalla finestra per vedere l'ora e avere una panoramica su quello che accadeva in città.

[Lady Gwen]

Non riuscivo a concentrarmi sull'operato dei soldati, sentivo solo quelle carezze, che ora si concentravano insistentemente sulla scollatura, sulla mia pelle sensibile e fremente.
Era una sensazione inebriante, era un piccolo angolino in mezzo a quella follia.
Mi distolsi a fatica, seppur in modo brusco, da quelle fantasticherie quando sentii la voce del soldato.
Assunsi un'espressione seria.
"Non temete. Ho già punito il colpevole di tali illazioni. Grazie per aver provato quanto affermavo" risposi.

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[Guisgard]

"Madama, gli uomini seri e colti non fanno le guardie del corpo." Disse Maladai ad Altea.
Poi quella confusione che giungeva dalla strada.
"Deve essere arrivato in città il rampollo di Lord Corcion..." spiegò uno dei domestici del borghese.



Destresya dopo il suo sonno si alzò, bevve del sangue che teneva conservato in casa e poi guardò la sera cittadina dalla finestra.
Si accorse allora che per la strada c'era una certa confusione, come se qualcuno fosse giunto in città.



"Bene, damigella." Disse il soldato a Gwen. "Ora andiamo via e facciamo sgombrare quella folla."
Così fecero.
Dispersero la gente ed andarono via.
La peggio alla fine era toccata al domestico, malmenato da quegli uomini invasati.

[Lady Gwen]

"Vi ringrazio" annuendo.
La folla finalmente fu fatta sgomberare, ma la sorte peggiore l'aveva subita il povero domestico.
"Mary! Chiama subito il dottore! È ridotto piuttosto male!" la esortai, avvicinandomi all'uomo per aiutarlo.

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[Altea]

"Questo è vero signor Maladai, sarà il mio vezzo di voler parlare con persone colte, ma appunto qualcuno deve proteggermi solo".
Guardai il servitore con curiosità "Il rampollo di Lord Corcion....non lo conosco e nemmeno questo Lord Corcion, ma deve essere importante per destare tanto movimento ed interesse".

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[Guisgard]

Poco dopo arrivò il medico e si occupò del domestico pestayo dalla folla.
Aveva lividi ed ammaccature varie, ma si sarebbe ripreso.
Arrivò la sera e la situazione per le strade sembrava essersi calmata.
Di Elv però non c'erano più tracce in casa.
Poi in città cominciò a sentirsi una strana e chiassosa agitazione.

[Guisgard]

"Lord Corcion" disse Maladai ad Altea "è uno dei nobili più ricchi ed influenti del paese ed anche uno dei più vivi oppositori della corporazione dei borghesi." Fissandola.

[Altea]

"Quindi un vostro nemico... Scusate se non dico nostro ancora.. E suo nipote chi sarebbe da destare tanto clamore?"

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[Lady Gwen]

Il medico arrivò, rimettendo in sesto il domestico, ma di Elv non c'era traccia.
Non mi capacitavo di come potesse essere possibile.
Com'era potuto sparire così nel nulla?
Insomma, non ero pazza, neanche i soldati lo avevano trovato.
Era qualcosa di sempre più inspiegabile e non riuscivo a non pensarci.
Improvvisamente, in città di sentì parecchia agitazione, così mi avvicinai ai cancelli per capire cosa stesse succedendo.

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[Guisgard]

"Noi della corporazione non abbiamo nemici." Disse Maladai ad Altea. "Sono altri che ci hanno mosso guerra. Noi ambiamo alla pace nello stesso modo in cui cerchiamo la giustizia. E di questo era d'accordo anche vostro padre. Ma l'hanno ucciso."



Gwen raggiunse il cancello del palazzo e vide molte persone che seguivano una carrozza che procedeva a passo d'uomo.
"Che il Cielo benedica il signorino..." disse una donna verso la carrozza "... lunga vita e felicità a vossignoria!"
E molti altri seguivano la vettura animati da contentezza ed entusiasmo.

[Lady Gwen]

Le persone seguivano una carrozza che procedeva lentamente.
Signorino?
Di chi parlavano?
Conoscevo tutta la nobiltà cittadina e mi sembrava strano non sapere a chi si riferissero.
Così mi sporsi ancora di più per capire di chi parlassero.

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[Altea]

"Comprendo voi volete la giusta giustizia tra le varie classi sociali, comunque non avete risposto alla mia domanda...volete mandarmi forse a una festa mondana di nobili per sapere di questo rampollo?" ridendo.

[Guisgard]

Gwen si sporse dal cancello per saperne di più, ma la troppa confusione rendeva tutto vano.
Allora in coda a quel festoso corteo che seguiva la carrozza si attardava un ragazzo che passò proprio davanti alla ragazza.



“Dubito vi farebbero partecipare.” Disse ridendo amaramente Maladai ad Altea. “I nobili sono egoisti e pieni di pregiudizi verso chi non appartiene al loro mondo.”

[Lady Gwen]

Era impossibile capire qualcosa, la confusione era tanta e non riuscivo a capire nulla.
Decisi dunque di aprire i cancelli e mi sporsi appena fuori per vedere.
Ma mentre uscivo, fui urtata da qualcuno che passava di fretta davanti a me, infatti di scatto mi voltai a vedere chi fosse.

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[Destresya]

Mi piaceva affacciarmi alla finestra e osservare il mondo attorno a me, quella massa ignara di uomini, così caduchi, deboli, mortali.
Certo, questa loro debolezza alle volte poteva essere utile, intrigante persino attraente.
C'erano stati uomini capaci di sorprendermi, di suscitare in me il desiderio e la fame, li avevo tenuti in vita per giorni, mesi, alcuni anni persino perchè potessero soddisfare tutte le fami del mio essere maledetto.
Avevo sempre dovuto ucciderli alla fine, ma anche quello era fonte di piacere che corroborava quel vuoto lasciato dall'anima ormai nulla.
Mi resi subito conto che c'era una certa agitazione in città, una sorta di fermento, di attesa.
Mi sporsi appena dal mio balcone e osservai la scena, incuriosita.

[Altea]

"Mi dispiace deluderla signor Maladai, ma io ho amiche nobili in città e frequentavano il mio collegio, per me andare nei salotti è normale, ho ricevuto molti inviti..purtroppo mio padre mi ha mandato nel posto sbagliato. Ma a me importa sapere solo chi ha ucciso mio padre...bene, sia il benvenuto ad Afragopolis questo rampollo, sembra non siano affari miei" osservando la dama di compagnia "E' meglio andare nel nostro palazzo, madame, qui la mia testa si sta confusionando troppo...aspetto mi mandiate la vostra guardia del corpo" osservando Maladai da capo a piedi, mi chiesi come mio padre poteva essergli amico visto i suoi ideali sulle donne e pure la poca grazia nei comportamenti.

[Guisgard]

Era un ragazzotto, forse il garzone di qualche fornaio visto i suoi vestiti erano sporchi di farina.
“Oh, perdonatemi, damigella...” disse il modesto garzone a Gwen.



“Mi spiace deludervi, madama, ma lord Corcion detesta tutto ciò che non è nobile.” Disse ad Altea. “Dubito le vostre aristocratiche amiche possano invitarvi ad una delle sue feste.” Poi annuì. “Certo, faccio chiamare subito Mameluc...” dando ordine di chiamarlo.
Arrivò così un alto e robusto berbero.
Si trattava di un ex soldato di un visir di Cipro, fedele al Sultano turco.
Maladai gli ordinò di vegliare su Altea.



Destresya si affacciò e guardò la carrozza che attraversava la strada, seguita da molte persone entusiaste.
“Lunga vita a vossignoria...” disse una donna.
“Lunga vita al signorino!” Un'altra.

[Lady Gwen]

Era il garzone di un fornaio, sporco dalla testa ai piedi di farina.
"Non curartene" minimizzai "Piuttosto, ditemi. Che accade? Chi è la persona dentro la carrozza?" curiosa.

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[Destresya]

La cosa si faceva sempre più interessante, era come se in città fosse arrivato qualcuno di importante, qualcuno che le donne chiamavano come si conveniva a un nobile, ma anche a qualcuno di giovane.
Oh, bene... adoro la carne fresca, strappare l'innocenza agli occhi di qualche fanciullo.
Così, sempre più incuriosita da quella vicenda, mi sporsi appena dalla finestra, per vedere meglio, stando sempre attenta al rimanere lontana dai raggi del sole.

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[Altea]

Risi alle parole di Maladai "Messere, non è un dramma se Lord Corcion e il suo amato rampollo non mi inviteranno da loro, d' altronde chi vorrebbe una donna semplice come me, so benissimo di non essere una donna di valore purtroppo. Anzi persone così sono veramente detestabili".
Poi arrivò la mia guardia del corpo e dissi "Vi ringrazio, Mameluc, spero sappiate vegliare sulla mia dimora, possiamo andare".
Uscii da casa e mi apprestai verso la carrozza, ero molto stanca.

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[Guisgard]

“E' giunto in città il rampollo di lord Corcion, damigella...” disse il garzone a Gwen “... ora suo zio organizzerà di sicuro una gran festa e ci saranno distribuzione gratuite a chi accorrerà al suo palazzo.”



Maladai salutò Altea e si raccomandò con Malemuc affinchè svolgesse al meglio il suo compito.
Poi lei, il berbero e la governante lasciarono la casa del borghese e si diressero verso la dimora di Altea.
Ma in strada c'era ancora molta gente, tutta intenta a seguire la vettura del rampollo di lord Corcion.



Era sera ed il Sole ormai non poteva più nuocere a Destresya.
La vampira vide così la carrozza continuare il suo cammino, sempre seguita da le tante persone accorse in strada.
In quel momento nel palazzo tornò il suo domestico.

[Lady Gwen]

Annuii lentamente al ragazzo.
"Capisco" risposi "E qual è il suo nome?" chiesi ancora, sempre curiosa.

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[Altea]

Mi accomodai nella carrozza ma si andava piano in strada.."Ma guardate se per un ragazzo viziato dobbiamo rallentare la nostra corsa, nemmeno fosse arrivato il Duca o il Re in persona, è proprio vero...questi aristocratici sono veramente snob, dite al cocchiere di superare la carrozza del rampollo di Lord Corcion, gli faremo vedere di cosa sono capace" effettivamente in me ribolliva il sangue, non sopportavo di essere trattata con inferiorità.

[Destresya]

Sentii i passi del domestico già da quando era sulle scale, col mio udito sopraffino, mentre continuavo a guardare la folla nella via, che si stringeva attorno a una carrozza, evidentemente quella del "signorino" che acclamavano a gran voce.
Quando ritenni che il domestico fosse abbastanza vicino, schioccai le dita, richiamandolo nella mia stanza.
"Dimmi un po', cos'è tutta questa eccitazione?" chiesi, senza distogliere lo sguardo "Sai niente di questo signorino giunto in città?" incuriosita.

[Guisgard]

“In verità” disse il garzone a Gwen “non lo so... tutti lo chiamano signorino o vassignoria...” scuotendo il capo “... ma di sicuro voi nobili sarete tutti invitati alla sua festa.”



La carrozza di Altea cercò di superare quella di lord Corcion, ma la strada era invasa da persone e non si riusciva a passare.
“Ehi, tu...” disse nervoso il cocchiere di lord Corcion a quello di Altea “... cosa diavolo fai? Non vedi non c'è spazio per passare!”



“E' il nipote di lord Corcion, madama.” Disse il domestico a Destresya. “Uno dei nobili più potenti del paese. E' giunto ora in città, poiché suo zio pare sia in partenza per affari nelle sue terre nel Nuovo Mondo.”

[Altea]

Non si riusciva a passare, e si instaurò una lite tra il mio cocchiere e quello di Lord Corcion.."E' troppo" voltandomi e sporgendomi dal finestrino della carrozza e guardai dentro per vedere chi vi fosse e dissi al mio cocchiere.."Non cedete, non fatelo passare, chi pensa di essere vossia da non far passare una dama?" con sfida.

[Lady Gwen]

Annuii.
"Ottimo, ti ringrazio" dissi, per poi rientrare in casa.
Sarebbe stato sicuramente interessante scoprire di chi si trattava, visto il clamore che aveva scatenato in città.

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[Destresya]

"Interessante..." continuando a fissare la gente in strada.
"È incredibile come basti poco a distogliere questi mortali dalle loro miserie... perchè poi dovrebbero essere tanto festanti?" mormorai tra me, scuotendo piano la testa.
La mente degli umani restava un mistero per me, sembravano sempre così sciocchi e limitati, come bambini che provano a giocare con qualcosa più grande di loro.
Tanto meglio, avevo riserve illimitate di sangue, considerando la loro debolezza e stupidità.
Ma questa cosa del rampollo aveva suscitato il mio interesse.
Dopotutto bisogna pur tenersi impegnati nei lunghi secoli di questa non-vita dannata.
Sospirai.
"Ecco un altro motivo per cui ho scelto questo posto, la nobiltà è ancora decisamente attiva e importante, non come in molte altre parti d'Europa..." dissi, con disprezzo.
Gli unici umani che ancora ancora potevo rispettare erano i proprio i veri nobili, quelli di sangue, ma forse era solo per comunanza, dopotutto ero pur sempre una principessa.
O lo ero stata in vita, per lo meno.
Mancavo da fin troppo tempo dalle mie terre sulle rive del Don, volutamente s'intende.
Non amavo tornare nella mia terra, da morta avevo deciso di viaggiare ovunque, un po' ne ero stata costretta, certo, ma buona parte dei miei spostamenti erano dettati dalla noia, e dalla voglia di vedere il mondo.
"Hai avuto notizie di quella setta?" voltandomi infine verso il domestico.

[Guisgard]

Altea fece sentire il suo dissenso, guardando nella carrozza di lord Corcion, però le tendine dei finestrini erano abbassate.
I due cocchieri arrivarono ad insultarsi a vicenda, senza che nessuno dei due cedesse.
“Una borghese che pretende di passare davanti ad un nobile...” disse uno fra la folla “... che gente!”



Gwen rientrò in casa.
L'invito di lord Corcion sarebbe di certo giunto presto.
Ma appena messo piede in casa la ragazza sentì Mary urlare come una forsennata.



“Si, madama...” disse il domestico a Destresya “... pare sia una congrega molto antica e potente... non è chiaro come sia giunta qui, forse grazie a qualche borghese antiaristocratico... il nome con cui è conosciuta è il Clan del Serpente...”

[Altea]

"E' talmente codardo che non si mostra, oppure sarà una farsa ed è vuota, avanti facciamo scalpore...mi arresteranno per avere superato la carrozza di un nobile...ecco cosa provava mio padre, ecco da cosa voleva proteggermi" udendo le parole della persona dalla strada "Avanti" al cocchiere "Superatela, non tollero vinca lui" strinsi i pugni con rabbia, queste erano le persone che avevano ucciso mio padre.

[Lady Gwen]

Immaginavo che a breve l'invito sarebbe arrivato, quindi sarebbe stato meglio prepararsi.
Ma poi, sentii Mary urlare e corsi, letteralmente, in un modo che a mia madre avrebbe certamente fatto venire un colpo, per vedere come mai avesse urlato a quel modo.
"Mary! Che succede?"

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[Destresya]

"Il Clan del Serpente..." pensierosa.
Non lo avevo mai sentito nominare, probabilmente mi ero interessata poco di tali faccende.
Mi bastavano i Clan di Vampiri per dovermi occupare anche di quelli umani.
"E si sa che cosa fanno? Cioè, cosa si sospetta che facciano.." chiesi, anche se immaginavo che una congrega del genere tenesse ben nascosti i suoi piani.

[Guisgard]

Il cocchiere di Altea obbedì e frustò i cavalli.
Così fece anche quello di lord Corcion ed allora le due carrozze arrivarono ad urtarsi in modo brusco, al punto da danneggiarsi entrambe e finendo l'una contro l'altra sul margine della strada.
Tutti allora corsero verso le due vetture.



Gwen vide correre Mary come una pazza, bianca cadaverica e che urlava senza farsi capire.



"Questo sembra un segreto, madama..." disse il domestico a Destresya "... i loro intenti e scopi seno un mistero da secoli... infatti pare sia una setta molto antica..."

[Lady Gwen]

Mary era di un pallore mortale, correva ovunque e urlava senza farsi capire.
Allora la afferrai di prepotenza per le braccia e la costrinsi a guardarmi.
"Mary! Dimmi che succede, per l'amor del cielo!" urlai, ancora più forte di lei, affinché mi ascoltasse.

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[Altea]

Il cocchiere obbedì ma pure quello di Lord Corcion correva "E' incredibile, a mio parere è quel damerino che non vuole essere superato da una...borghese".
Ma ad un tratto mi sentii quasi cadere, le due vetture avevano urtato e ora se ne stavano a bordo strada.."Io non scendo, mi dovrà delle scuse lui" alzando il capo dignitosamente.

[Destresya]

"Questo l'hai già detto!" sbuffai.
Ma dovevano essere così ottusi gli umani?
"E perchè dici che l'ha portata qui qualche nobile?" mi aveva colpito quel particolare, decisamente.
Dopotutto le sette esistevano di tutti i tipi, nobiliari, popolari, umane e non.

[Guisgard]

I due cocchieri scesero dalle rispettive carrozze ed arrivarono alle mani.
“Madama...” disse la governante ad Altea “... come state? Vi siete fatta male?”
La gente allora aprì la porta.
“Dannate borghesi!” Urlò un uomo. “Non avete rispetto per chi vi è superiore per nascita?”
Ma Mameluc afferrò l'uomo e lo scaraventò via.
Estrasse la scimitarra e cominciò a fendere l'aria.
Tutti allora spaventati si dispersero.



“Madamigella...” disse correndo Mary verso Gwen “... madamigella... ci sono i fantasmi in questa casa! I fantasmi!” Urlando come un'invasata.



"No, milady, credo sia stata portata qui da qualche borghese..." disse il domestico a Destresya "... infatti il Clan del Serpente da sempre i muove nell'ombra contro gli ideali che muovono aristocratici e chierici."

[Altea]

Iniziò una situazione davvero euforica "Oh no Madame, sto bene, ma questa gente è fanatica...non vedete...sono dei poveri quasi e inneggiano i ricchi..non voglio dire sono contro l' aristocrazia ma non è democrazia questa" ad un tratto si aprirono le porte della carrozza e udii quella parola ..dannate borghesi.
Stavo per ribattere ma Mameluc seppe difenderci e la folla si disperse e io scesi dalla carrozza chiamando il cocchiere "Luis, basta così...e voi" verso il cocchiere della carrozza di Lord Corcion "Non avete rispetto di due donne in una carrozza...o solo perché siamo delle povere borghesi, non certo al pari del vostro padrone qui dentro che si nasconde" con sfida e sdegno.

[Lady Gwen]

Trattenni a stento lo scoppio di una risata a quelle parole.
Sapevo perfettamente a cosa si riferiva e l'idea mi divertiva da morire.
Cercai tuttavia di rimanere seria.
"Mary, sono certa che non ci sia alcun fantasma e che tu dovresti riposarti un po', sarai sicuramente molto stanca" le dissi, con tono calmo.

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[Guisgard]

“Andate al diavolo.” Disse il cocchiere ad Altea, mostrandosi volgare e maleducato.
Allora Mameluc lo afferrò, pronto a sbatterlo a terra.
Attendeva un cenno di Altea per farlo.



“Invece si, madamigella...” disse invasata Mary a Gwen “... ci sono i fantasmi! Io li ho sentiti! In cucina! Ad un certo punto sono volate pentole e posate!” Quasi in lacrime per la paura.

[Altea]

Il cocchiere invei' contro di me e Mameluc stava per ucciderlo ma alzai una mano "No, non si risolvono queste questioni uccidendo delle persone. Messere, non posso andare al diavolo, purtroppo in collegio ho avuto una educazione religiosa troppo rigida e ogni giorno prego Nostro Signore. Pregherò per la vostra anima e pure per il vostro signore" con un inchino. "La nostra carrozza è funzionante Luis?" con fare severo ed irremovibile.

[Lady Gwen]

Immaginavo la scena e mi divertivo immensamente.
Era uno scenario fantastico.
"Te l'ho detto, Mary. Sarai solo stanca. Su, preparami un bagno e vai a riposare" insistetti ancora, andando in camera, ancora divertita.

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[Guisgard]

“No, madama...” disse Luis ad Altea “... si è spezzata una ruota...” nervoso.



“Io...” disse confusa e spaventata Mary “... si, andrò a riposare... grazie damigella...” ed andò in camera sua.
Gwen era anche lei andata nella sua stanza.
Ad un tratto sentì dei passi intorno a lei.

[Destresya]

Ripensai a quelle parole del domestico.
"Ma un attimo fa avete detto di non sapere che cosa fanno..." replicai, per poi sbuffare.
"I borghesi sono infinitamente più noiosi dei nobili, altrochè!" con noncuranza.
"Sei stato molto prezioso, grazie.." congedandolo con un cenno della mano.
La sera si avvicinava, e con lei la notte.
La notte era il mio regno.
"C'è altro che devi dirmi?" fissandolo "Questo trambusto del rampollo ci riguarda in qualche modo?" chiesi, lasciandomi scivolare su una poltrona.

[Lady Gwen]

Raggiunsi la mia camera, aspettando che Mary preparasse il mio bagno prima di andare a riposare.
Ad un tratto sentii dei passi attorno a me e guardai appena indietro, con la coda dell'occhio.
Feci finta di nulla e andai all'armadio a scegliere l'abito per la festa di lord Corcionne.

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[Guisgard]

“Suo zio organizzerà, si dice una grande festa e tutta la nobiltà sarà invitata, madama.” Disse il domestico a Destresya.



Gwen cominciò a scegliere uno dei suoi abiti, quando avvertì qualcosa.
Come se qualcuno la osservasse.

[Lady Gwen]

Ero lì, a scegliere fra i miei abiti, mentre adesso mi sentivo osservata.
Mi sentivo guardata.
C'era una bella differenza e quella differenza la sentivo su di me, durante quello sguardo che mi seguiva e mi percorreva.
Non potevo vederlo, ma lo sentivo e mi bastava.
Era surreale, folle, ma intenso e non mi importava del resto.

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[Destresya]

"Una festa, oh è davvero moltissimo tempo che non vado a una festa!" entusiasta.
L'ultima volta era stata a Parigi e beh... non era finita molto bene.
Non per me, ovvio.
Io mi ero divertita parecchio.
Un sorrisetto mi attraversò il viso.
"Procurami un invito, non dovrebbe essere difficile!" con un cenno di noncuranza.

[Guisgard]

Quella sensazione era forte, intensa e Gwen la sentiva tutta.
Davvero si sentiva ossrvata, spiata per meglio dire.
Come se qualcuno non attendesse altro che vederla spogliata per cambiarsi d'abito.

[Guisgard]

"Si, madama." Disse annuendo il domestico di Destresya.
Così uscì nella sera di Afragolopolis.
Tornò dopo circa un'ora, con un invito.
Infatti lord Corcion aveva inviato i suoi messi in tutta la città per invitare tutti i nobili cittadini.
Il domestico, essendo al servizio di una principessa russa, ciò che era Destresya, non ebbe problemi ad ottenere un invito.

[Lady Gwen]

Mi sentivo quasi spiata.
Era una sensazione quasi di attesa, un momento curiosamente sospeso.
Allora andai in bagno chiudendomi la porta alle spalle; la stanza era satura di vapore per l'acqua calda nella vasca e tutto era vago, fumoso, effimero.
Tolsi l'abito e poi mi immersi in quell'acqua calda e profumata, restando a rilassarmi e riposarmi dopo tutto quel trambusto delle ultime ore.

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[Guisgard]

Gwen si spogliò e si immerse nell'acqua calda.
C'era vampore ovunque, appannando i vetri degli specchi e la porcellana della vasca.
Si sentiva continuamente osservata, spiata.
Ad un tratto, pur restando immobile e rilassata, cominciò a vedere l'acqua incresparsi.
Poi come una carezza sulle sue spalle bagnate.

[Lady Gwen]

Il vapore si poggiava su ogni cosa, in quella stanza e quella sensazione non accennava a sparire,anzi.
Vidi l'acqua incresparsi, poi sentii sulle spalle una carezza che mi fece appena rabbrividire.
Rimasi immobile, chiudendo poi gli occhi ed abbandonandomi,mentre poggiava il capo ormai bagnato sul bordo rialzato della vasca.

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[Guisgard]

Quella carezza indugiò per un pò sulle spalle bagnate di Gwen, per poi scivolare lungo la schiena.
Poi la ragazza vide la schiuma sull'acqua muoversi ed ammassarsi verso il suo corpo, cospargendola tutta.
Allora come se qualcuno di invisibile e misterioso cominciasse ad insaponarla tutta.

[Lady Gwen]

Quelle carezze proseguirono dalle spalle alla schiena.
Poi, vidi della schiuma ammassarsi sia sulle spalle che sul resto del corpo e fu come se qualcuno mi stesse insaponando.
Sorrisi appena e rimasi a godermi quella meravigliosa sensazione, rilassandomi e abbandonandomi ancora di più a quei tocchi invisibili.

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[Guisgard]

Quelle mani invisibili ed audaci cominciarono ad insaponarla tutta, per poi lavarla piano.
Gwen sentiva calde dita che scendevano e salivano lungo la sua pelle bagnata, lavando con cura tutto.
Sentiva aydaci e sicure mani che lavavano i suoi seni, accarezzandoli, premendo, quasi giocando con i capezzoli, per poi scendere verso il basso.

[Lady Gwen]

Mi insaponò, poi lavò via la schiuma, con cura ed attenzione.
Una tale cura e delicatezza che mi spiazzarono, letteralmente.
Sentivo quelle dita calde, sicure e audaci scorrere ovunque, facendomi gemere quando insisteva sui miei seni, mentre i miei brividi increspavano l'acqua e quelle sensazioni si facevano sempre più intense.

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[Altea]

A quelle parole alzai gli occhi al cielo innervosita.. "La mia carrozza è rovinata, potreste conferire con il.. signorino.. E chiedere gentilmente se ci accompagna a casa, sempre la sua carrozza possa ospitare due borghesi" con aria di indifferenza al cocchiere di Lord Corcion "Nel frattempo Luis vedi di aggiustare la carrozza con Mameluc o non potrò muovermi".

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[Guisgard]

Quelle dita invisibili, quelle mani incorporee insaponavano e massaggiavano la pelle bagnata di Gwen, indugiando sui suoi seni, rendendo i capezzoli turgidi, sporgenti, sensibilissimi al tatto.
Poi quella mano invisibile iniziò a scendere verso il basso, scivolando lungo il torace, fino a raggiungere le gambe di lei.



Le due carrozze erano sul margine della strada, apparentemente fuoriuso.
Il cocchiere di lord Corcion inveiva ed imprecava per quell'incidente, mentre Luis e Mameluc cercavano di rimettere sulla strada la vettura di Altea.
Lei invece si rivolgeva a colui che era rimasto nella carrozza, ossia il rampollo di lord Corcion.
Allora la porta della vettura si aprì ed uscì finalmente un giovane uomo, bruno, dagli occhi azzurri e l'espressione confusa.
https://pics.filmaffinity.com/Far_and_Away-432275946-large.jpg

[Lady Gwen]

Gemevo sempre di più nel sentire quelle dita che rendevano sempre più sensibili i miei seni.
Poi, scesero più in basso, fino a raggiungere le mie gambe e come in un riflesso incondizionato, le piegai appena scoprendole dall'acqua.

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[Guisgard]

Quel gesto, incondizionato ed istintivo, di Gwen fece si che quelle dita invisibili scivolassero fra le gambe di lei, fino a raggiungere la sua vulva bagnata ed insaponata, cominciando ad accarezzarla.
Erano movimenti lenti, circolari, quasi come un gioco.
Due dita che si strofinavano contro la sensibilità e la debolezza di Gwen, avvampandola tutta, accaldandola, strappandole bassi sospiri.

[Destresya]

Finalmente giunse la sera, il mio mondo, il mio regno, iniziai a prepararmi per una nuova caccia, quando il domestico tornó con l'invito.
"Benissimo, grazie!" Annuii, prendendo l'invito.
"Quando sarebbe questo ballo dunque?".

[Guisgard]

"Stasera stessa, madama." Disse il domestico a Destresya. "Fra un'ora esatta, al palazzo di lord Corcion." Fissandola.

[Lady Gwen]

Le dita scesero ancora più giù e gemetti forte, istintivamente, chiudendo gli occhi e sentendo un covo di fiamme avvolgermi.
Erano movimenti lenti, ma studiati per farmi impazzire, movimenti sinuosi e circolari.
Era un piacere totale e assoluto che non poteva essere immaginato, ma solo vissuto ed io decisi di godermelo fino in fondo, finché quelle dita non fossero giunte fin nella mia anima.

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[Guisgard]

Ma ad un tratto qualcuno bussò alla porta del bagno, destando violentemente Gwen da quel momento di pura follia.
“Madamigella...” disse da fuori Mary “... tra un'ora c'è la festa a casa di lord Corcion e dovete prepararvi.
E quella mano invisibile si fermò, sparendo nel nulla, come era arrivata.

[Destresya]

"Oh..." esclamai con leggera sorpresa, ci sarebbe stata una caccia singolare quella notte.
La cosa mi piaceva, oh se mi piaceva, magari potevo approfittare della situazione e trovarmi una preda succulenta.
"Sarà il caso che vada a prepararmi allora, fate preparare la carrozza..." ordinai.
Conoscevo bene le regole dell'etichetta, specie in situazioni così mondane.
Detto questo, andai a prepararmi, e dopo poco ero pronta per la festa.
Scesi e diedi indicazione al cocchiere di portarmi alla festa.

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[Guisgard]

Il domestico prese la carrozza e la preparò per accompagnare Destresya alla festa di lord Corcion.
Così la bella vampira arrivò al palazzo del vecchio aristocratico.
Era illuminato a festa e molti degli invitati erano già arrivati.

[Lady Gwen]

Quella mano mi trascinava sempre più nella follia, stringevo forte il bordo della vasca con le mani e non riuscivo a star ferma in quell'acqua calda e increspata.
Sussultai se tendo la voce di Mary e quella mano sparì, com'era arrivata.
Sospirai cercando di ricompormi prima di risponderle.
"Prepara il mio abito azzurro" le risposi, con voce ancora instabile.
Poi, andai sotto, immergendomi completamente e trattenendo il respiro.
Riemersi alcuni secondi dopo, le vampate di calore in parte smorzate, ma quelle sensazioni ancora forte in me, come quel piacere, che ancora non mi abbandonava.
Uscii dalla vasca indossando un telo e andai da Mary, facendomi aiutare ad indossare l'abito e a prepararmi.https://uploads.tapatalk-cdn.com/20181222/8beff470c06cbbc9df268ebebb52e7c5.jpg

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[Guisgard]

Mary aiutò Gwen a prepararsi per la festa.
Dopo circa un'ora era ormai pronta e lasciò il palazzo in carrozza, arrivando al palazzo di lord Corcion che era già illuminato per la festa.
Moltissimi degli invitati erano già arrivati e tutto era ormai pronto per cominciare.

[Lady Gwen]

Fui pronta per uscire e la carrozza mi portò al palazzo di Lord Corcion.
Era illuminato per la festa e mi degli ospiti erano già giunti, segno che mancava poco per iniziare.
Così, scesi dalla carrozza ed entrai nel grande salone addobbato per i festeggiamenti.

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[Guisgard]

Gwen arrivò al palazzo, fu annunciata ed entrò nella grande sala illuminata da decine di candele in ampi lampadari di porcellana e vetro soffiato dai mille bagliori.
Molte dame dell'alta società sfoggiavano abiti eleganti e sfarzosi, gioielli preziosi e bellissimi, mentre i tanti gentiluomini conversavano fra loro di politica, economia e persino di sport.

[Lady Gwen]

I lampadari erano in fine vetro soffiato, che faceva riverberare la luce delle candele in un tremolio vago e soffuso per tutto il grande salone.
Le dame sfoggiavano i loro preziosi gioielli che completavano l'abbigliamento ricco e sfarzoso, mentre i signori discorrevano tranquillamente degli argomenti più disparati.
Allora mi immersi placidamente nel vociare concitato della sala a festa ed iniziai a sorseggiare con calma da un calice.

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[Destresya]

Per l'occasione avevo scelto un abito nero, impalpabile, di quei veli che sembrano accarezzare tutta la figura, mettendo in risalto le forme morbide del corpo bianco e perfetto nel suo pallore di morte.
Scesi dalla carrozza davanti al palazzo in cui c'era la festa.
Era tutto illuminato, con la gente abbigliata che passava ovunque, avevo un pesante mantello ma giusto per scena, perchè io non sentivo nè il freddo nè il caldo.
Una volta dentro, però, mi liberai del mantello, restando solo con quell'abito impalpabile.


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[Altea]

La carrozza non si raddrizzava, era il mio unico modo per spostarmi. Pensai pure metterla a posto mi sarebbe costato un bel po' e in quel momento realizzai non avevo nemmeno un contabile. Ad un tratto dalla carrozza di Lord Corcion uscì una persona, doveva essere il famoso rampollo e il suo volto era pure preoccupato e quando lo vidi mi sentii fortemente turbata. Era d'altronde un ragazzo come me.. Si sarebbe arrabbiato.. Ma non mi sarei abbassata a chiedere scusa "Milord, vedo il vostro cocchiere dovrebbe essere più galante ed educato visto le parole ma forse pure voi guardandomi mi disprezzate per il ceto sociale". Lo osservavo, era bello ma io ero diversa da lui e trattenni quel pensiero dalla mente.. "Sono appiedata ma vossignoria dovrà correre al suo famoso ballo, pure la vostra carrozza è fuoriuso" con sguardo severo che non voleva cedere.

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[Guisgard]

Il palazzo era illuminato a festa, con vetri e cristalli scintillanti, arazzi di pregevole fattura, abiti dalle stoffe variopinte, marmi policromi ed una vivace fiera della vanità aristocratica.
Gwen era giunta alla festa, dove molti la salutarono appartenendo lei ad una delle famiglie più importanti della città.
Anche Destresya era arrivata, con il suo abito che sfiorava un meraviglioso scandalo di sensualità e peccato, notata e giudicata da tutti.
Con invidia dalle donne e con desiderio dagli uomini.
Ma lord Corcion, in principio orgoglioso e soddisfatto, ora invece appariva nervoso.
Una strana agitazione serpeggiava nella sala.
Si comprese che suo nipote, ospite d'onore appena giunto ad Afragolopolis, ancora non si vedeva.

[Guisgard]

Il ragazzo sbucò timido ed impacciato dalla carrozza, guardando prima la vettura danneggiata e poi Altea adirata.
“Badate a tenere la lingua frenata voi.” Disse il cocchiere di lord Corcion alla figlia dell'astronomo. “Costui è il nipote di lord Corcion!” Adirato.
“Io...” mormorò spaesato il giovane “... io non disprezzo nessuno... soprattutto le donne...” timidamente “... ma mio zio mi aspetta... come faremo?” Al cocchiere.
“Bella domanda!” Esclamò questi.

[Altea]

Il ragazzo iniziò a parlare e lo scrutai attentamente, ignorando la maleducazione del cocchiere. Era un ragazzo serio, un po' timido e semplice, mi sarei aspettata un ragazzo pieno di sé e guardai a terra e poi nel suo volto.."Io...mi spiace...non sono invitata alla festa, forse se andiamo a casa di una amica mia aristocratica, lei è invitata e vi porterà al ballo..posso rimediare milord" ma non mi inchinai.

[Guisgard]

"Ecco io..." disse imbarazzato il ragazzo ad Altea "... io non so da che parte è il palazzo di mio zio... la vostra amica è molto distante da qui? Farò in tempo?" Impacciato.

[Lady Gwen]

La stanza pullulava di luci e brusii.
Passai buona parte del mio arrivo a salutare amici di famiglia, affare che mi pesava in parte, ma ciò accadeva quando si apparteneva ad una famiglia importante come la mia.
Ad un certo punto, si sparse la voce che il nipote di Lord Corcion non era ancora arrivato alla festa.
La tensione era alquanto palpabile in sala e Milord era nervoso, com'era comprensibile.
Mi chiedevo il perché di tale ritardo, dal momento che i festeggiamenti erano stati organizzati in suo onore.

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[Altea]

"Non so nemmeno io milord, non conosco vostro zio" osservando il suo modo impacciato, mi si strinse il cuore averlo considerato in modo negativo, ma era ancora più meraviglioso, io stessa non ero una ragazza estrosa sebbene avevo un carattere forte "Volete venire a piedi con me? Poi vi lascerò lì e potrete andare con lei al ballo, io tornerò al mio Palazzo, così potrete vestirvi degnamente per fare bella figura" e mi avvicinai a lui sorridendogli stavolta spontaneamente "Io sono Altea" evitai di dire altro, poiché non volevo si sapesse chi fosse mio padre "E abito al Palazzo delle Ginestre, siete felice di essere a quel ballo milord, non mi sembrate una persona molto avvezza alla mondanità ma forse sbaglio".

[Guisgard]

Gwen si rese conto dell'agitazione e dell'insofferenza che palpabile serpeggiava nella sala.
Alla fine lord Corcion incaricò due dei suoi uomini di andare a vedere da cosa dipendesse il ritardo di suo nipote.
Intanto la festa continuava ed alcuni discutevano dell'agitazione causata in città dalla corporazione dei borghesi.



“Io mi chiamo Icarius.” Disse lui presentandosi ad Altea. “Mondano? No, sono arrivato ora in città... studiavo all'accademia militare di Nolhia.” Spiegò sempre un po' impacciato. “Si, forse è meglio raggiungere a piedi il palazzo della vostra amica se non è lontano da qui...”

[Altea]

"Oh no milord Icarius, non è lontano, così avrò modo di vederla. Pure lei è appena uscita dal collegio con me, direi possiamo andare...Madame venite con noi o preferite aspettare?" osservando Icarius "Mio fratello pure è in Marina, che casualità" pensierosa.
Gli feci cenno per avviarci per strada verso il Palazzo.

[Guisgard]

Anche la governante su unì ad Icarius e ad Altea, avviandosi così tutti insieme verso la casa dell'amica di lei.
Era sera ma le strade cittadine erano ancora vive.
Il rampollo di lord Corcion era silenzioso, intimidito e camminava guardando la strada.

[Lady Gwen]

L'agitazione era sempre più crescente e alla fine Milord decise di inviare due uomini a cercare il nipote.
Mi intrattenni dunque in varie discussioni con gli ospiti che si interrogavano circa l'accaduto, chiedendosi come mai di questo ritardo.
Era molto strano e temevo c'entrasse la folla opprimente che aveva accompagnato la carrozza nel suo ingresso in città, speravo però non gli fosse accaduto nulla.

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[Altea]

"La mia amica è la duchessa Antoine de la Mason, è francese..siamo rimaste ottime amiche e ci scriviamo tutt' ora. Apprezzo in lei il fatto non guarda i miei natali, e pure io le sono amica..insomma è come una sorella e io per lei. Ma ditemi milord Icarius, cosa vi turba? Vi vedo silenzioso, dovreste essere felice, vi stanno aspettando in molti e poi avrete un ruolo importante, io invece a differenza di voi sono sola e devo sopravvivere. Chissà quanti balli, le musiche, il cibo...io per venire da voi dovrei dissipare l' eredità di mio padre morto da poco" osservando la governante per vedere il suo sguardo "Magari stanotte troverete pure la donna dei vostri sogni, oh, sono una sciocca romantica vero Madame?" ridendo.

[Guisgard]

Gli invitati continuavano a godersi i piaceri della festa, quasi indifferenti al ritardo del rampollo che tanto agitava lord Corcion.
Gwen passeggiava nella sala, tra mille discorsi e tanti volti incipriati.
Ad un tratto una figura attirò la sua attenzione.
Era una figura elegante, vestita con gusto e sfarzo, con una parrucca ben acconciata ed una maschera che richiamava lo stile Carnevalesco, seduta in disparte in un salottino laterale.



La governante rispose con un sorriso ad Altea, mentre camminavano verso la casa di Antoine.
“No, non mi turba nulla, madama...” disse Icarius con i suoi modi timidi “... si, certo... sono lieto che mio zio abbia organizzato una festa di benvenuto con me... mi spiace per vostro padre.” Fissandola dispiaciuto.

[Lady Gwen]

Camminavo fra gli invitati che ben presto dimenticarono il ritardo del giovane rampollo e continuarono a godersi la serata come nulla fosse.
Ad un tratto, mi colpì una figura slanciata seduta in disparte in un salottino laterale.
Riprendeva uno stile carnevalesco, sfarzoso ed elegante, soprattutto guardando la sua maschera.
E fu quella a colpirmi più di tutto.
La maschera.
Mi riportò a quella sera a casa della baronessa.
Ero ancora fermamente convinta che si trattasse di Elv, solo che non potevo averne la certezza, benché gli elementi ci fossero.
Allora mia mossi appena studiando da lontano la figura.

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[Altea]

"No figuratevi, ho imparato a badare a me stessa, devo farlo per vivere...oh, ecco questo è il Palazzo di Antoine" e suonai il campanellino voltandomi verso Icarius sospirando per un attimo, il distacco mi turbava "Allora io..vi lascerò qui e tornerò a casa con una carrozza della mia amica, non sarebbe consono per voi mostrarvi con una borghese" mentre un guizzo capriccioso di malinconia si insinuò nel mio sguardo..se solo fosse stato come Brain avrei potuto essere me stessa, essergli amica e magari...ma tolsi quel guizzo capriccioso in me "Madame, andremo in chiesa poi" dissi a bassa voce come un alito di vento freddo dell' est.

[Guisgard]

Gwen restò ad osservare quell'uomo.
Stava seduto davanti ad un tavolino, impegnato con delle carte da gioco.
Aveva le gambe accavallate con eleganza e sorseggiava da un calice di Champagne.
I suoi modi erano aggraziati, come se avesse avuto una profonda educazione aristocratica.



“Grazie, sono in debito con voi, madama.” disse Icarius mostrando un gioioso sorriso ad Altea.
Allora il maggiordomo di Antoine aprì.
“Desiderate?” Chiese.

[Altea]

"Voi in debito con me...e come potreste sdebitarvi mai".
Aprì il maggiordomo e sorrisi "Buonasera sono milady Altea, cara amica di Madama Antoine, ho qui Milord Icarius, il nipote di Lord Corcion, deve raggiungere presto Palazzo. Immagino Lady Antoine si sta recando laggiù e potrà accompagnarlo e avrei bisogno pure io di una carrozza" con un inchino.

[Lady Gwen]

Era impegnato con delle carte da gioco, mentre sorseggiava elegantemente dello champagne.
Dai suoi modi emergeva una profonda educazione aristocratica e facevo fatica a pensare che fosse la stessa persona sia uellà festa, anche a pensare che potesse essere Elv, poiché non poteva aver ricevuto tale educazione.
Tuttavia, mi avvicinai.
"Vi dicono qualcosa di interessante?" chiesi, riferita alle carte, mentre agitavo appena il ventaglio in pizzo dello stesso azzurro del mio abito in morbido tulle.

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[Guisgard]

Il maggiordomo annuì e fece entrare in casa Icarius, Altea e la sua governante.
Furono così accolti da Antoine che subito diede ordine di preparare due carrozze.
Una per andare alla festa con Icarius e l'altra per far accompagnare Altea a casa sua.
“Vi ringrazio, milady...” disse Icarius ad Antoine “... mi sento più sollevato.” Annuì. “E grazie anche a voi, madama.” Sorridendo poi ad Altea.



Lui di voltò di scatto, guardando Gwen ed accennando un sorriso.
Allora si alzò e salutò con un elegante e lieve baciamano la ragazza, invitandola a sedersi.
“Amo deliziarmi talvolta con un solitario.” Disse indicando le carte. “Si dice che realizzino desideri.” Divertito. “Voi non avete desideri in sospeso, damigella?” Era la stessa voce dell'uomo anch'egli mascherato incontrato da lei in casa della baronessa.

[Altea]

"Non mi dovete ringraziare, era il minimo potessi fare e state attento ad Antoine" facendo l' occhiolino e mi voltai verso Madame..."E' meglio andare" con un velo di malinconia negli occhi "E' così bello ed impossibile" e presi la direzione della mia carrozza salendo, il mio volto tornò freddo ed impassibile. Appena salita Madame mi accarezzò il volto "L' Amore non è per tutti, sono felice voi lo abbiate dato a mio padre fin nei suoi ultimi giorni" lasciando andare quel segreto che mai avevo avuto coraggio di dirle.

http://www.tuscansunfestival.com/typo3temp/pics/1adced1b25.jpg

[Lady Gwen]

Si voltò di scatto, accennando poi un sorriso.
Allora si alzò e, dopo un elegante baciamano, mi invitò a sedermi.
E così feci.
Ascoltai la sua domanda e ci riflettei a lungo.
"Non al momento... Non credo, no..." risposi, le ciocche ribelli appena agitate dal ventaglio.
Ciò che notai, fu la sua voce.
Era la medesima dell'uomo incontrato a casa della baronessa e questo mi fece pensare.

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[Guisgard]

La governante sorrise ed abbracciò Altea per quel loro segreto.
La carrozza allora le riportò alla dimora di lei.
Era sera e Mameluc era già davanti al cancello ad attendere il loro ritorno.



“Io invece ne ho tanti.” Disse sorridendo l'uomo con la maschera a Gwen. “Gradite da bere anche voi?” Indicando una bottiglia di Champagne sul tavolino.

[Lady Gwen]

"Sì, grazie" risposi, riferita allo champagne.
"Ah sì? Ovvero?" chiesi curiosa.

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[Guisgard]

Lui sorrise e versò lo Champagne in un calice, per poi offrirlo a Gwen.
"Si dice" disse fissandola attraverso la maschera "che se svelati poi i desideri non si realizzano." Divertito. "Ma io non credo in queste cose..." mischiando le carte e pescandone una dal mazzo "... ed allora desidererei sapere ora cosa pensate voi in questo momento..." mostrandole la carta pescata, ossia la Donna di Cuori.
https://encrypted-tbn0.gstatic.com/images?q=tbn:ANd9GcSaNIQH8Ik11KKUpn6SVXIl9R-u1jXnpeVrVtTONGKni1-_Xne5

[Altea]

Ritornammo a casa, ero silenziosa "Sono stanca Madame, penso andrò a dormire, e poi non voglio pensare a lui...maledizione a me e quel momento che ho deciso di sfidarlo".
Entrammo a Palazzo delle Ginestre e Mameluc era in guardia "Questo significa vi sarà pure Luis e la carrozza, andate a vedere voi, io vado a dormire, a domani Madame" e sorrisi.
Entrai nel Palazzo, era freddo visto da molto non era aperto ma io sentivo il corpo bollente.
Accesi il caminetto nella stanza, mi concessi un bel bagno ristoratore, questi giorni erano stati frenetici e troppi pensieri si erano insinuati nella mia mente, soprattutto di altri mentre io non avevo idea da che parte stare, volevo solo la verità per mio padre e non era vendetta.
Sciolsi i capelli, tolsi il vestiti e misi la leggera lingerie e mi guardai allo specchio...in fondo ero una donna, ma fuori preferivo non destare molte attenzioni, eppure in casa ero me stessa e guardai per un attimo fuori dalla stanza prima di andare a letto, sperando non vi fossero pericoli in giro..vi era solo silenzio.

https://louysa.info/images5/1216/vanitas-sposa-2017/vanitas-sposa-2017-33_2.jpg

[Guisgard]

Ad un tratto Altea sentì bussare alla porta.
Entrò allora la sua governante, visto era ancora sveglia.
“Vi vedo turbata...” disse lei chiudendo la porta “... se volete confidarvi, io sono qui...”

[Altea]

Sentii bussare alla porta ed entrò la governante, udii le sue parole e mi sedetti sulla poltroncina francese "Troppi pensieri nella testa, Madame. Troppe persone conosciute, ognuno con ideali politici o religiosi, ma nessuno intenzionato a voler sapere la verità di mio padre...questa è una storia contorta. E poi quelle persone che ci hanno aggredito in carrozza e poi..quegli occhi azzurri..io non ho mai provato niente per nessuno, ma mi rendo conto di essere in questo momento nessuno ed è ingiusto. Madame, l' Amore dovrebbe avere veti..non dovrebbe essere libero? Che sciocca, tanto ora Milord Icarius si starà divertendo e io sono stata solo un inutile passaggio della sua vita..meglio io vado a letto" alzandomi e baciandole la guancia.

[Lady Gwen]

Presi la coppa di champagne.
"Dite di non crederci?" dissi, portando la coppa alle labbra.
Poi, mischiò le carte e ne pescò una, mostrandomela.
La donna di cuori.
"Beh... Si dice che se il consultante è un uomo, essa rappresenti la donna che lo ama, se invece si tratta di una donna la carta si riferisce ad un'amica, o una confidente..." dissi "Di chi è quella carta? Mia o vostra?" aggiunsi poi, con un sorriso accennato e vagamente enigmatico.

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[Guisgard]

"Noto che quel ragazzo, seppur incontrato per un breve momento, vi ha turbata parecchio." Disse sorridendo la governante ad Altea. "Siete giovane e bella, perchè sfiorite nella solitudine di questo palazzo? Il tempo che perdete nessuno ve lo renderà. Come tutti, siete artefice della vostra vita." Con premura e sincerità.



L'uomo dalla maschera sorrise.
"Allora spero sia per me questa carta." Disse fissando gwen attraverso la maschera. "Noto conoscete bene le carte ed il loro significato... appassionata giocatrice oppure sensibile osservatrice di segni misteriosi?" Divertito.

[Destresya]

LAvevo sempre adorato le feste, fin da quando ero viva, un vezzo così mondano e capriccioso che sapeva far nascere in me la voglia di combinare guai.
Quando mio padre Alexander Alexandrovich Volkov dava della feste l'atmosfera nel castello cominciava a cambiare già una settimana prima, se poi era prevista la presenza dello Zar, anche di più.
Ma quelli erano tempi lontani, sprofondati nelle pieghe del tempo, sommersi da secoli di una vita dannata e dissolta.
Questa festa non era da meno di quelle date da mio padre a di cui avevo partecipato nei secoli.
Mi guardavo intorno, fregamdomene delle occhiate della gente, adoravo dare scandalo, dopotutto io ero un'anima dannata, anzi, nemmeno avevo l'anima, dunque per me morale e regole non esistevano.
Presi da bere per confondermi nella folla, anche se avrei bevuto ben altro alla fine di quella serata.
Lì, nell'ombra di una solitudine dorata, non vista dalla maggior parte della gente, troppo impegnata a guardare il mio abito per notare il mio sguardo, cercavo famelica la mia prossima vittima.

[Altea]

Strinsi i pugni nella camicia da notte di seta "Madame voi dimenticate chi io sia...una borghese e lui un aristocratico, non posso andare al ballo, non ho un invito, e no...il mio orgoglio mi porta a non inseguire un uomo, se veramente avesse voluto avrebbe fatto in modo io andassi al ballo, ma non avrei avuto un degno abito. Ho solo uno regalato dalla mia amica Antoine, per una occasione speciale, ma non è questa. Perché sono realista Madame, voi vi presentereste dove non siete stata invitata ed essere cacciata? Ho la mia dignità" con volto alto ed austero.

[Lady Gwen]

Sorrisi alla sua risposta.
Poi, mi chiese il perché della mia conoscenza.
"Diciamo appassionata studiosa dell'occulto, da circa un anno..." risposi, poggiando il ventaglio e sorseggiando lo champagne.
"Ma non diciamolo troppo in giro..." con tono lievemente complice e accennando una risata divertita.

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[Guisgard]

Destresya, indifferente e sensuale, si aggirava in quella festa conscia del suo fascino peccaminoso ed avida di nuove vittime.
Ad un tratto si avvertì una forte agitazione e nella sala finalmente lord Corcion, scusandosi per il ritardo, annunciò e presentò il suo rampollo Icarius agli invitanti.
Il giovane era il nipote del vecchio nobile e salutò con garbo i presenti, tradendo una certa timidità.
Intanto Gwen era con quel misterioso invitato.
"Con me il vostro segreto è al sicuro..." finendo lui il suo Champagne "... visto che anche io ne ho uno..."



“Si, ovvio...” disse la governante ad Altea “... non potete andare a quel ballo neanche se vi avessero invitata, essendo simili occasioni vietate a chi non è nobile di nascita. Tuttavia volere è potere...”

[Altea]

"Oh Madame, volete farmi fare una pazzia, eppure lui ha detto era in debito con me, forse mi ospiterebbe ma potrei dirgli di non dire nulla di me, pure ad Antoine. Dite a Luis di preparare la carrozza, userò quel vestito...ma....sono certa mi vedrete ritornare a casa presto".
Presi un baule e presi quel vestito, andai dietro il paravento e tolsi la seta della camicia da notte dalla mia pelle. Mi sedetti sulla seggiola, indossai lentamente le calze agganciandole al bustino di pizzo bianco e indossai il vestito".
Uscii e mi diressi verso il salone dove Madame mi aspettava, non avevo gioielli ma quel vestito aveva una scollatura che giocava sul fatto di non indossarne alcuno..."Sono pronta, Madame, sarete stupita nel vedermi così" sorridendo incerta.

https://www.gossip.it/protagonisti/belen_rodriguez_sposa_vanitas/images/una_sposa_deccezione_per_vanitas_belen_rodriguez_3 2b0.jpg

[Lady Gwen]

Improvvisamente, l'agitazione tornò fra i presenti e, allungando il viso al di sopra della folla vidi che il rampollo era arrivato.
Un ragazzo apparentemente timido e a disagio, seppur prodigo in educati saluti agli invitati.
Guardai il mio interlocutore.
"Molto bene..." commentai, con un sorriso divertito.
"Oh, anche voi?" curiosa "Beh, credo dunque sia anche per voi il momento delle confessioni..." dissi a quel punto, ancora più curiosa.

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[Guisgard]

La governante guardò Altea con quell'abito sensuale ed elegante insieme.
“Si, in effetti mi avete stupita...” disse meravigliata “... non vi immaginavo così audace. Ditemi... cosa farete ora? Avete un piano?” Incuriosita.



“Beh, la mia confessione” disse lui ricominciando un nuovo solitario “è un po' più forte della vostra...” fissando Gwen dalla sua maschera “... il vostro segreto è una vostra passione, perlopiù solo da un anno... il mio invece è molto più rischioso...” accennando un lieve ed enigmatico sorriso.

[Altea]

"Non ho nessun piano...voi ne avete uno? Lui ha detto di essere in debito con me, mi basterà dire a qualcuno a Palazzo mi chiamo Altea e vorrei parlare col signorino...vediamo le sue intenzioni, se mi diranno di tornare a casa..lo farò" con sguardo irremovibile "Non pretenderete scavalchi il balcone" ridendo "Nessuno può procurarmi un falso invito, ovvio" sospirando.."Meglio mi affretti, la notte è breve e se dovessi fare ritorno subito, il letto si arrabbierebbe" con la solita ironia.

[Lady Gwen]

Sorrisi.
Oh, ne ero certa.
"Beh, se con voi il mio segreto è al sicuro, è uguale il contrario..." dissi, poggiando il mento sulla mano.
Volevo davvero saperlo, perché volevo capire se le mie supposizioni fossero giuste o sbagliate.

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[Guisgard]

“Secondo me avete due possibilità...” disse la governante ad Altea “... o provare ad infiltrarvi a quella festa spacciandovi per una nobile, con tutto i rischi del caso... oppure farvi invitare da qualcuno... ed io so anche da chi... qualcuno che conoscendolo pur invitato ancora non sarà giunto...”

[Destresya]

Oh, finalmente succedeva qualcosa, avevo notato uno strano senso di agitazione serpeggiare nella sala per la mancanza del nipotino, dunque immagina ora fosse arrivato, e infatti lo annunciarono poco dopo.
Lo fissai intensamente da lontano, oh era così timido, impacciato, innocente.
Tutte le qualità del famiglio ideale.
Decisi che sarebbe stata quella la mia preda, la più succulenta, ambita e pericolosa.
Mi avvicinai piano, con aria sensuale e uno sguardo intenso che lo squadrava da capo a piedi, lo guardavo in un modo per diverso da tutte le altre dame, senza soggezione ma al contrario, con autorità, sensualità e voluttà.
Verrai da bere davanti a lui in un bicchiere, catturando il suo sguardo su quel movimento lento e delicato, per poi porgerglielo.
"Sembra che qui tutti stessero aspettando voi, milord.." con un leggero inchino, fissando i miei occhi azzurri trasparenti nei suoi.

[Guisgard]

"Beh, diciamo che a questa festa io non sono propriamente invitato..." disse lui a Gwen "... dunque mi sono dovuto inventare un possibile invito... dopotutto, avrete notato, sono l'unico qui a portare una maschera pur non essendo un ballo in maschera questo." Divertito.

[Altea]

Guardai Madame impietrita.."Il primo è rischioso, il secondo piano è ideale, ma chi è l' invitato?" stupita.

[Lady Gwen]

"Oh, lo immagino. La indossavate anche a casa della baronessa, giusto?" dissi, con sorriso furbo "Ma lì era facile, era un ballo in maschera..." dissi ancora, curiosa di ciò che avrebbe detto.

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[Guisgard]

"Si tratta di un vecchio ufficiale..." disse la governante ad Altea "... il generale Polof... da giovane era amante del bere e delle donne e scommetto che anche ora sarà brillo... non sarà difficile fargli credere che siete una delle tante figlie illegittime seminate in giro." Divertita.



Lui sorrise a Gwen.
"Esatto..." disse continuando il suo solitario "... diciamo mi sono spacciato per chi non sono..." guardandola dalla sua maschera "... questo mi ha permesso di essere qui stasera, invitato da lord Corcion in persona." Divertito.

[Lady Gwen]

Sorrisi divertita.
"Interessante..." mormorai piano, giocherellando distrattamente con una carta "E per chi, dunque? Per chi vi siete spacciato?" con curiosità.

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[Altea]

A quella frase risi di gusto "Madame, voi siete un genio...speriamo solo di non fare figure barbine, quindi sarò la figlia del generale Polof...bene, speriamo solo non sia un buco nell' acqua...e se dietro quel dolce faccino innocente si nascondesse un latin lover? Sicuramente non starà pensando a me ma almeno mi divertirò" la abbracciai "Portatemi da questo generale allora, la festa è iniziata".

[Guisgard]

Icarius si vide apparire davanti quella visione di sensualità peccamonisa.
Destresya lo guardava porgendogli il bicchiere.
"Oh, si..." disse lui arrossendo subito davanti a quei modi sensuali e vagamente autoritari di lei "... si... è... è accaduto un contrattempo e ho fatto tardi..." impacciato prendendo il bicchiere quasi tremando per l'emozione.

[Guisgard]

Lui sorrise e posò le carte.
“Mi credono un artista...” disse a Gwen “... un attore e poeta ingaggiato per animare questa festa.” Divertito. “Credete riuscirò ad ingannarli?”



La governante rise e poi annuì ad Altea.
“Dovremo arrivare a piedi dal generale” disse “visto siamo senza carrozza.”
Indossò una lunga mantella e con Altea lasciarono il palazzo, incamminandosi lungo la strada.
Arrivarono infine davanti ad un'abitazione non troppo vistosa, ma molto antica.
Qui la governante bussò ed una vecchia servitrice venne ad aprire.
“Vogliamo vedere il generale.” La governante.
“Chi lo desidera?”
“Sua figlia Altea.” Rivelò la governante.
La servitrice sbiancò.

[Altea]

Osservai la governante "Scusate Madame, prima che spieghiamo tutto al generale la festa è finita, non era così che doveva andare...beh, era uno scherzo..sapete cosa vi dico?Torniamocene a casa...non sono qui per stare tutta la notte a parlare con un ubriaco, pensavo si andasse subito" e rimisi il cappuccio del pesante mantello sulla testa...era stata proprio una idea geniale.

[Destresya]

Non smisi di fissarlo intensamente, quello sguardo così timido, impacciato, adorabile, quell'innocenza che avrei strappato via, insieme alla sua anima candida, a quella luce pura nei suoi occhi.
Gli sorrisi, sembrava emozionato, imbarazzato, e io ci tenevo che lo fosse ancora di più, molto di più.
Così, mi avvicinai a lui nel prendere il bicchiere, e quando il calice di vetro finissimo fu nelle sue mani, lasciai che una delle mie scivolasse piano sul suo braccio, in una carezza lenta e delicata, infuocata e apparentemente casuale.
"Oh ma è questo il bello di essere l'ospite d'onore..." sussurrai al suo orecchio, avvicinandomi abbastanza da fargli sentire il mio profumo e la vicinanza con il mio corpo.
"Nessuno vi rimprovererà del ritardo..." continuai, con lo stesso tono basso, sensuale e caldo.

[Guisgard]

La governante guardò sconcertata Altea.
"Ma cosa..." disse sottovoce "... ma cosa dite? Così, all'improvviso?" Fissandola stupita. "Siamo arrivate qui ed il generale non è ancora andato alla festa... e poi questi avvenimenti nobiliari durano fino a tarda ora... ma se volete tornare a casa, beh, io non vi costringo di certo ad andare alla festa..."

[Altea]

Sbuffai "Dite a sto generale di uscire subito, e che mi deve accompagnare immediatamente perché mi ha abbandonata da piccola....oh, che mi tocca fare, spero solo di non rimanere io e lui fino tarda mattinata, immagino le conversazioni, magari dirà pure ha combattuto con Nelson" ridendo ma spazientita.

[Lady Gwen]

Ridacchiai.
Poi piegai il capo di lato, il mento ancora poggiato sul mento.
"Io sono sicura di sì" risposi, con tono divertitamente enfatico e complice.

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[Guisgard]

"In effetti" disse divertito l'uomo in maschera a Gwen "ogni buon artista sa ingannare i suoi simili... anche voi lo siete stata, no?" Ridendo.



Icarius arrossì violentemente a quelle parole di Destresya, restando a guardarla senza riuscire a dire nulla, se non qualche languido ed impacciato balbettio.



Arrivò il vecchio militare che lanciò un'occhiata ad Altea.
Sembrava volerla scrutare, quasi a leggerle dentro.
"Dimmi, cara..." disse affabile "... sei la figlia che ebbi con Comette la mia cameriera? Oppure con la baronessa Arguette? O magari la nipote del vecchio curato Doupont? Ma me lo dirai in carrozza... andiamo, la festa di lord Corcion ci aspetta." E partirono.

[Lady Gwen]

Sorrisi enigmaticamente, guardandolo a lungo.
"Chissà..." dissi infine, tendendo verso di lui il calice in una silenziosa richiesta per altro champagne.

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[Guisgard]

"Io dico di si..." disse lui sorridendo enigmatico e versando altro Champagne nella coppa di Gwen.

[Destresya]

Era davvero adorabile con quel faccino imbarazzato che mi fissava.
Lo guardavo negli occhi, con uno sguardo magnetico, intenso, caldo e sensuale.
Uno sguardo che voleva attraversarlo tutto, fargli perdere ogni certezza.
Appoggiai delicatamente la mano sul suo braccio, come fosse la cosa più naturale del mondo.
"Allora, volete mostrarmi questa bellissima sala? Scommetto poi che c'è un giardino stupendo là fuori..." con fare autoritario e sensuale, senza smettere di fissare quegli occhi azzurri intensi e pieni di sfumature che avevo deciso di svelare.

[Lady Gwen]

"E come fate ad esserne così sicuro?" chiesi, con espressione fintamente pensierosa, mentre portavo alle labbra lo champagne e ne prendevo un sorso.

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[Altea]

Lo guardai perplessa...poi osservai la mia governante che mi aveva messo in questa assurda situazione.
Ma presto fui presa per il braccio e messa nella carrozza e partimmo verso la festa e iniziò la farsa.."Oh padre...sono la figlia della baronessa Arguette" ovviamente dovevo scegliere una nobile "Ma poi mi ha sbattuto in collegio e non si è più ricordata di me, ora voi dovete darmi ciò che mi spetta...e io...si voglio sposare il nipote di Lord Corcion" alzando gli occhi al cielo ma vedevo solo il tettuccio della carrozza.

[Guisgard]

"In verità..." disse imbarazzato e paonazzo Icarius alla conturbante Destresya "... sono venuto qui per la prima volta e non credo di conoscere bene questo palazzo..." mortificato e vergognoso.



"Beh, certo..." disse il vecchio militare ad Altea "... avrai quanto ti spetta, figlia mia..." annuendo "... e vedremo di conoscere questo nipote di lord Corcion In modo da combinare un buon matrimonio... conoscendo suo zio sarà di certo un giovane ufficiale dai modi nobili e sicuro di sé." Con l'aria di chi voleva saperla lunga.
La carrozza arrivò al palazzo ed il vecchio ed Altea furono annunciati e salutati da lord Corcion.



Lui guardò Gwen negli occhi.
"Eppure un giovane che avete aiutato è riuscito ad ingannarvi mi sembra." Sorseggiando lo Champagne.

[Lady Gwen]

Trattenni a fatica un sorriso divertito e soddisfatto, perché ogni pezzo sembrava andare al proprio posto.
"È andato a vantaggio di entrambi, mio e suo. Dunque, c'è poco da discutere in merito" ribattei allora, con un sorriso accennato ed attento.

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[Destresya]

Gli sorrisi, fissandolo negli occhi.
Era adorabile quel suo imbarazzo, il perfetto famiglio, di quelli che piacevano a me.
Rubare l'innocenza mi aveva sempre divertito moltissimo.
Mi avvicinai a lui di un poco.
"Allora lo scopriremo insieme..." con la voce calda e un sorriso sicuro di me.
"Così poi potrete fare il padrone di casa!" facendogli l'occhiolino e iniziando a camminare verso il giardino tenendolo per il braccio.
"Non sembrate amare molto gli eventi mondani, dico bene, milord?" senza smettere di fissarlo.

[Altea]

"Oh davvero" fingendo entusiasmo, allegria....beh, visto l'accaduto del pomeriggio non mi sembrava molto sicuro di sé ma era davvero bello, forse un po' eravamo uguali...non diversi finalmente per ceto sociale "Allora se conoscete Lord Corcion, padre, posso nutrire ottime speranze per il mio futuro e se mi dite è pure affascinante...pure per il mio letto" ridendo e sventolando il ventaglio...forse questa baronessa era frivola.

[Guisgard]

"Chissà..." disse lui a Gwen "... eppure a me pare che solo lui ne abbia tratto vantaggio... l'avete infatti salvato, curato... ed ora può terminare il suo piano... anzi, metterlo in atto... magari proprio a breve..." bevendo.



Il vecchio militare rise a quelle parole di Altea.
"Beh, direi di cominciare a cercarlo per avvicinarlo..." disse alla finta figlia.
Ma proprio in quel momento lei vide Icarius che in modo impacciato cominciava a seguire una dama avvenente e dal passo sicuro.
"Non mi avete detto il vostro nome..." disse imbarazzato lui a Destresya.

[Lady Gwen]

Alzai le spalle con noncuranza.
"Era un rischio da correre..." dissi semplicemente, curiosa della sua reazione.

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[Destresya]

Lo guardai con un sorriso divertito e malizioso.
"Beh, voi non l'avete chiesto, milord..." guardandolo negli occhi.
Allora mi avvicinai al suo orecchio con un gesto leggero e sensuale, e gli sussurrai il mio nome con le labbra che sfiorarono il suo collo, mentre una scarica di adrenalina mi avvolse e dovetti trattenermi dal tirar fuori i canini e incidere quella pelle candida e morbida.
"Mi raccomando, abbiatene cura..." fissandolo negli occhi e continuando a dirigermi verso il giardino.

[Altea]

"Oh certo padre" mentre camminavamo nel giardino per entrare a Palazzo.
Poi, improvvisamente, lo vidi seguire una donna molto avvenente...avevo ragione che il damerino era un playboy da strapazzo e dirottai la rotta fingendo di non vederlo ma passandogli davanti.
Osservai Icarius con moto di sfida..mi avrebbe riconosciuta...tanto era in debito con me, era proprio vero che questi aristocratici giocavano con le persone.

[Guisgard]

Icarius stava era ancora scosso e turbato dal modo in cui Destresya gli aveva sussurrato il suo nome, quando vide passare accanto a lui Altea.
Era praticamente in mezzo a quelle due dame avvenenti e che avevano su di lui, giovane ed inesperto, un ascendente non da poco.
Ma quel momento di imbarazzo ed eccitazione fu interrotto dall'agitazione che in un attimo si diffuse nella sala.
A lord Corcion arrivò un dispaccio che annunciava la fuga di Robertter della prigione in cui era stato segregato.
I testimoni parlavano di una sua sparizione nel nulla.
Ora tutta la città era in allarme.
Egli infatti era considerato il nemico pubblico numero uno.
"È scappato per sempre..." disse sottovoce l'uomo in maschera a Gwen "... non chiedetevi dove sia... ma quando sia." Enigmatico. "E ciò vale anche per il vostro giovane alleato." Finì il suo Champagne, le baciò la mano con fare elegante e lasciò la sala.

Cosa avrà voluto dire in modo così misterioso l'uomo in maschera a Gwen?
Con questo enigma si conclude il racconto.


FINE
+++

[Guisgard]

Tutti applaudirono il racconto di Laika, cercando subito di capire il significato delle ultime parole dell'uomo in maschera.
"Forse ho capito..." disse Ludovici "... dicendo non dove sia, ma quando sia si riferiva al Tempo... quindi forse Robertter ed i suoi, compreso Elv, sono fuggiti in un'altra epoca, probabilmente una sorta di macchina del tempo, visto lo stesso Robertter aveva conoscenze alchemiche." Annuì. "Ciò spiega la capacità di Elv di diventare invisibile." Sorridendo.
Tutti apprezzarono l'arguzia di Ludovici nel risolvere l'arcano finale e gli concessero la possibilità di raccontare la nuova storia.

[Guisgard]

OPERAZIONE ZEBRA

Ci sono molte mode, tendenze, manie e persino ossessioni nel mondo moderno, al punto da rendere la forza di ogni cultura, ossia la sua giovinezza, quasi una parodia di se stessa, un'eterna larva che sognerà quelle ali di farfalla che non riuscirà mai a tirare fuori dal bozzolo.
Così giovani di ogni cultura vagano in strade trafficate, sotto gli infiniti suoni cacofonici dei clacson e le frastornanti luci psichedeliche di insegne e vetrine di una pubblicità illusoria, con i loro smartphone dalle cover sgargianti tutti intenti a collegare tutto al tutto per scacciare la solitudine, la paura della diversità, unici demoni dei tempi presenti e facendo sentire i loro possessori potenziali sognatori per divenire un giorno, chissà, chef o persino cantanti.
Ed allora il mondo moderno camuffa la quotidianità ed il verosimile.
Il new age come orientamento per fantasticare una realtà nuova, in cui la storia e la Religione, ree di prendersi troppo sul serio, non bastano più a farsi domande ed a darsi risposte.
Allora ecco il sedicente mondo di nuove divinità, prese talvolta con poca fantasia dai culti di civiltà antica, come i sempreverdi Celti, i misteriosi Egizi ed anche gli esotici Maya.
Allora si comincia a calcolare la possibile fine del mondo, i Tarocchi diventano oracoli celesti e la fata Morgana vede promuoversi da diabolica strega ad una non specificata entità.
Ginevra ha la pelle scura, Artù è un giovane vigoroso e belloccio, Giordano Bruno un genio da far invidia a Pico della mirandola, Maria Maddalena turba Gesù Cristo, Santa Madre Teresa di Calcutta ha un'attività a delinquere e la Juventus ruba gli scudetti ad avversari che pretendono di vincere più per diritto Divino che per organici effettivamente competitivi.
In un mondo così vivace e variopinto come si inserisce allora il celebre per alcuni e misterioso per altri Torneo Atheolin?
Una leggendaria manifestazione che sembra gettare le sue origini in tempi antichissimi, tra mito e realtà e che sembrava essere stata dimenticata da secoli.
Ma alcuni anni fa uno sconosciuto miliardario con la passione per le arti marziali aveva acquistato un isolotto oltre i mari Flegeesi, ribattezzandolo Isola del Serpente e da cui traeva poi il suo stesso nome, su cui riportava alla luce l'antico e perduto torneo.
Ogni 35 anni, il tempo di una generazione, il Torneo di Atheolin, come avveniva in passato, riprendeva così forma.
Solo i prescelti, attraverso un invito, potevano parteciparvi.
Eppure negli ultimi 2500 anni si vociferava che nessun mortale era riuscito a vincere l'ambito titolo.
Intanto, ad Afragolopolis, la vita scorreva mondana e tranquilla come le lente acque del lagno che la tagliavano in due.
https://ichef.bbci.co.uk/images/ic/640x360/p057dp3p.jpg


+++

[Altea]

Il Torneo...quel Torneo a cui tempi addietro videro scomparire i nostri migliori soldati di Serenica.
"Ah no, Amir...stavolta non accetteremo nessun torneo, io voglio rimanere tranquilla e serena a Serenica, e non siamo stati invitati. Tra l' altro sto facendo dei ritratti e ho usato la trasformazione per rendere i miei capelli scuri, mi succede sempre così...e mi sto innervosendo, ovvio poi mi vedano come Regina senza cuore e fredda" scostai i capelli mentre tenevo salda Volpe Ambrata nella mano "Rimarrò zitella a vita, comunque comunicate ad Ismael di rinforzare le cinta murarie del Regno, non sia mai arrivino individui strani" seccata mentre il pittore finiva i ritratti.

http://memorieperdute.altervista.org/gallery/luis_royo/Immagini/02LR.jpg

Il primo ritratto era fantastico, il volto aveva una parte celata e spiccava la mia spada magica, poi osservai il secondo...decisa e senza paura.

http://sobrecomic.com/wp-content/uploads/2008/07/subversive_beauty_luis_royo.jpg

[Guisgard]

Amir annuì ad Altea ed andò via, mentre il pittore completava i dipinti della bella regina.
Ad un tratto nella stanza entrò Graton, il ministro degli interni, con in mano il suo tablet che consultava con vivo interesse.
“Salute o voi, altezza.” Disse con un inchino ad Altea. “Ero giunto per rammentare a sua maestà i vari impegni del giorno... tra cui spicca l'incontro con quel giornalista giunto da Afragolopolis, altezza... quello che ha chiesto di poter intervistare la regina di Serenica.”

[Lady Gwen]

Perché c'era sempre così tanto da fare?
Era sempre tutto frenetico, ogni benedetto istante.
Sempre eventi da organizzare, appuntamenti da spostare e poi gli allenamenti, i servizi fotografici.
Accidenti!
Non odiavo il mio lavoro, beninteso, ma essere la segreteria, o assistente che dir si voglia, di un campione mondiale, non era facile.
E poi, volevamo parlare del fatto che avessero più vizi delle star del cinema?
Che insofferenza...
Attraversai velocemente la grande villa, i corridoi elegantemente illuminati, scesi giù, fino alla palestra e bussai un paio di colpi.
Poi aprii la porta.
"Scusa l'interruzione. Il presidente della Federazione di karate ha chiamato per ricordarti del tuo invito alla cena annuale di stasera, ti raccomanda di non fare tardi. Oh, e il servizio fotografico di domattina è stato spostato dalle nove alle nove e trenta. Ecco anche il frullato" poggiando il bicchiere sul tavolino vicino alla porta "Serve altro?" guardando con un sopracciglio alzato Elv che nel frattempo aveva smesso di allenarsi.https://uploads.tapatalk-cdn.com/20190104/4837e47074786a5f0815c10f4ca7e478.jpg

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[Altea]

Amir, da bravo ambasciatore usci, e cercavo di rilassarmi mentre ad un tratto entrò il bravo Graton, il quale sapeva individuare sempre il momento adatto per interrompere le migliori situazioni.
Sussultai a quelle parole "Me ne ero dimenticata, effettivamente non comprendo perché quale vivo interesse per Sua Altezza Serenissima, avete fatto bene ad avvisarmi visto teniamo da secoli saldi i contatti con Afragolignone" mi guardai i vestiti "Vado a cambiarmi, fatelo accomodare nel salottino orientale per favore".
Mi alzai e andai nella mia camera dove le ancelle mi vestirono senza sfarzi eccessivi per dare udienza al giornalista e i miei capelli ritornarono biondi.
Uscii ed entrai dopo le ancelle nel salottino.

[Guisgard]

Altea dopo essersi preparata raggiunse il salottino delle udienze, dove trovò ad attenderla il giornalista. Era un uomo vestito con poco gusto e garbo, grasso, dai capelli rossicci ed arruffati, la barba folta dello stesso coloro ed un paio di occhiali piccoli che sembravano svanire sul suo faccione.
“Altezza, che onore...” disse alzandosi e guardandola tutta “... sono Gozil, prima firma del Moon, il giornale principale di Afragolopolis.” Ridendo.

[Guisgard]

Elv aveva appena finito di allenarsi e stava mettendo l'accappatoio sulla pelle sudata.
“Che efficienza...” disse allacciando la cintura dell'indumento “... a mio parere bruci più calorie di me...” divertito a Gwen “... mmm... troppo mandarino e poca banana...” assaggiando il frullato “... sai che oggi ho il pieno di potassio dopo i carboidrati di Capodanno.” Facendole l'occhiolino.
https://ae01.alicdn.com/kf/HTB1PfZ9QpXXXXbwXpXXq6xXFXXXd/Uomini-Robes-Accappatoio-Caldo-per-L-uomo-Accappatoio-Mens-Sexy-Degli-Indumenti-Da-Notte-di-Seta.jpg_640x640.jpg

[Altea]

Entrai gettandomi nel divanetto e osservando l' uomo grassoccio e dallo sguardo antipatico.
"I miei omaggi, scusate se mi stendo ma posando prima ho preso freddo e ho mal di testa, andiamo al dunque, cosa volete da Sua Altezza Serenissima?".

http://www.veraclasse.it/i-colori-che-valorizzano-la-carnagione-chiara_172660_big.jpg

[Lady Gwen]

Respirai a fondo mettendo su un'espressione paziente e serafica.
Sì, ci voleva davvero tanta, tanta pazienza.
"Beh, adesso sappiamo che frutto farti servire nella macedonia a fine cena, stasera" con pungente sarcasmo ed un sorriso tirato, mentre aggiustavo gli occhiali sul naso, scivolati appena all'ingiù.
"Non credo io abbia altro da fare, ci vediamo domani. Buona serata" lo salutai, con tono sarcasticamente professionale, mentre prendevo la borsa e risalivo al piano superiore.

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[Guisgard]

"Prego, si metta pure comoda, altezza..." disse Gozil guardando Altea con fare lascivo "... ma sono certo che la nostra intervista le piacerà... e poi molti Afragolignonesi vogliono conoscere meglio Serenica... su, mi parli di lei... di come passa le giornate... e le notti..." ridendo.

[Altea]

Nel mio sguardo spuntarono fuoco e scintille, le ancelle si allontanarono perché sapevano quel fuoco cosa significasse "Voi non dovete dirmi quello che devo fare, nessuno può osare, mi sono stesa da sola non dovete dirmelo voi" prendendo un bicchiere di acqua fresca per rilassarmi e poi sorrisi "Oh sono famosa ad Afragolignone, ma la vita a Serenica è difficile e dura, faccio molti allenamenti militari, vi sono udienze, devo cercare di mantenere sicuro il mio Regno. Solitamente non abbiamo molta vita mondana. Cosa faccio di notte? Semplice dormo, per essere in forma al mattino" guardando le ancelle e ridendo "Ho un fido cameriere che mi serve a ogni ora della sera a puntino, anche se sembra abbia timore di me purtroppo, è dura la vita di una regnante".

[Guisgard]

“A te consiglierei invece” disse divertito Elv “del ribes e kiwi del Madagascar... è ottimo per l'umore, cara.” Facendo l'occhiolino a Gwen.
Lei andò via e lui si fece una doccia.
Ma nel garage, mentre lei raggiungeva la sua auto, cominciò a sentire dei passi, come se qualcuno si avvicinasse.
Il garage era deserto.

[Guisgard]

“Ma infatti noto che ha un gran bel fisico, altezza...” disse sbavando Gozil “... si, ha una vita molto intensa... e mi dica... è sola? Cioè... ha un consorte... o altro?” Fissandola.

[Lady Gwen]

"Non ho di questi vizi io, grazie" dissi a voce alta, mentre andavo via.
Raggiungendo la macchina, però, sentii dei passi in garage.
Possibile che fosse Elv?
No, doveva ancora fare la doccia, non era possibile che stesse già uscendo.
Magari aveva bisogno di qualcosa.
Per sicurezza, andai a controllare.

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[Altea]

"Grazie per il complimento" compiaciuta "No, non ho consorte e non ho un compagno, forse tenere testa a una donna forte come me è difficile o forse sono troppo presa nel preservare la sicurezza del mio Regno...lei ha pretendenti da offrirmi?" ridendo sarcastica.

[Guisgard]

Gwen andò a controllare ma non vide nessuno.
I passi non si sentivano più.
Era sola in quel garage.



Gozil rise.
"Eh, altezza..." disse fissando Altea e sbavando "... con umiltà e modestia... beh, ci sarei io... sono un ottimo partito, sa?" Ridendo.

[Altea]

Lo osservai nauseata.."Voi? Oh.." ridendo "Ma si è visto, con tutta sincerità pretenderei di meglio".
Osservai la mia ancella Selena e mi controllai, stavo per sbatterlo fuori dal Regno proprio "Puoi dire al servo di portarci del the...anzi di portarmi...ho fame e sete, e mi sto innervosendo...facciamo domande serie?" verso Gozil "Non sono regina da gossip".

[Lady Gwen]

Andai a controllare, ma non vidi nè sentii nessuno.
Lo sapevo io che lavorare troppo, e soprattutto per lui mi avrebbe fatta ammattire.
Ero già sulla buona strada.
A quel punto, salii in macchina e tornai a casa, dove ad aspettarmi c'era Kinkle, il mio bellissimo gatto bianco e grigio.
Mentre mi liberavo del cappotto e della borsa e sentivo le carezze della coda di Kinkle sulle caviglie, attivai la segreteria per vedere se ci fossero dei messaggi.

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[Guisgard]

Gozil rise.
"Eh, se sua altezza mi mettesse alla prova..." disse con malizia ad Altea "... beh, domande più impegnative? Cosa ne pensa che quest'anno ci sarà una nyuova edizione del leggendario torneo conosciuto come Torneo Athein? Si dice che alcuni eroi del passato di Serenica vi abbiano partecipato, pur senza vincerlo mai..."

[Guisgard]

Gwen tornò così a casa.
Ma buttando la borsa sul divano da essa vide sbucare fuori una lettera.
Una strana lettera con sopra il simbolo di un serpente.
Come era finita nella sua borsa?"
https://images.wallpaperscraft.com/image/mortal_kombat_dragon_circle_smoke_fire_21205_800x6 00.jpg

[Altea]

Alla domanda di Gozil mi feci seria "Si, ne ho sentito parlare, il mio ambasciatore ne parlava prima. Il fatto è che io non posso partecipare, è un rischio, potrei morire e il Regno si distruggerebbe, in compenso abbiamo i migliori militari..il Capitano Ismael è un ottimo guerriero. In passato molti dei nostri guerrieri si sono battuti ma non sono più tornati...sarebbe bello Serenica potesse parteciparvi..ecco cosa potrebbe fare per noi, lanciare l' appello ad Afragolignone e dintorni che la Regina di Serenica cerca un combattente, imbattibile e gli darà tutto ciò che vorrà per partecipare al torneo" annuendo in tono severo.

[Lady Gwen]

Buttai a casaccio la borsa sul divano, ma mentre stavo per andare a farmi un caffè, vidi qualcosa.
Era come una lettera.
La presi e vidi che era molto molto strana.
Come ci era finita lì dentro?
Che fosse un altro dei giochetti di Elv?
Presi il cellulare e lo chiamai.

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[Guisgard]

“Beh, potrebbe fare un annuncio ufficiale, altezza...” disse Gozil “... per trovare un degno guerriero per Serenica al torneo!” Annuendo. “Poi bisognerà sponsorizzarlo affinchè sia invitato al torneo!” Ad Altea.

[Guisgard]

"Si..." disse Elv al cellulare "... pronto? Gwen, sei tu?" Riconoscendo il numero. "Dimmi pure..." asciugandosi essendo appena uscito dalla doccia.

[Altea]

"Gratton, Ismael e Amir" battendo forte le mani per farli entrare "Venite, dobbiamo proclamare un bando o editto per cercare il migliore eroe, il più indomito guerriero per farlo partecipare al torneo, in tutta Afragolignone e dintorni...stavolta avremo la rivincita".

[Lady Gwen]

"Per caso ti diverti a mettere strane lettere nelle mie borse?" gli chiesi, con un misto di ironia, dubbio e perplessità.

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[Guisgard]

“Si, altezza.” Disse Gratton ad Altea, per poi andare via.
“Benissimo, altezza!” Ridendo Gozil. “Beh, potrò dire di aver avuto un po' di merito nella decisione di vostra maestà allora!” Divertito. “Chissà, magari mi guadagnerò un premio!” Guardandola tutta.



“Un momento...” disse Elv mentre si asciugava e parlava a viva voce al cellulare “... di cosa diavolo parli? Guarda che non sono stato io a metterti messaggi equivoci nella borsa!” Sarcastico a Gwen.

[Lady Gwen]

Dio, che fastidio quando parlava attraverso il viva voce, si sentiva tutto confuso, rumoroso.
"Simpatico che il tuo cervello abbia subito pensato a dei messaggi equivoci..." sarcasticamente.
"Comunque, se non sei stato tu, non so chi altro potrebbe avercela messa. Ieri sera non c'era e oggi non mi son praticamente mossa da casa tua" con una certa perplessità.

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[Guisgard]

“Beh, potresti leggermi quel messaggio sconcio” disse divertito Elv a Gwen “così magari capirò chi è l'autore che attente alla tua virtù...” sarcastico.

[Lady Gwen]

Sbuffai.
"Quanto sei stupido. E comunque non ho detto nulla di tutto ciò" ribattei ancora, aprendo la lettera per leggerne il contenuto.

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[Guisgard]

Gwen aprì la lettera e ne fu subito colpita per la grafia.
Era scritta a mano, con caratteri molto strani, dalle forme orientali, come una orta di unione tra ideogrammi e segni fonetici.
Tuttavia il messaggio era comunque scritto in lingua Afragolignonese e quindi comprensibile.
Così recitava:

“Signor Elv, le sue imprese sportive come campione di Jeet Kune Do vi hanno fatto meritare un invito alla prossima edizione del Torneo Atheolin.
Questo messaggio vi varrà come lascia passare per imbarcarvi sulla Ipazia, che salperà fra tre giorni dal porto di Baias, diretta all'Isola del Serpente.”

[Lady Gwen]

Battei un paio di volte le palpebre.
La scrittura, seppur nella nostra lingua, era alquanto strana e orientaleggiante.
Allora la lessi ad alta voce.
"Sembra molto molto importante" commentai alla fine.

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[Altea]

Osservai lo sguardo lascivo di Gozil.."L' idea era venuta a me se non sbaglio, avevo chiesto al vostro giornale di farmi...propaganda. Ma lei ha detto di farmi io pubblicità e trovare uno sponsor...il merito quindi va a me, anche perché sceglierò io stessa il prescelto".

[Guisgard]

Dopo che Gwen ebbe letto il messaggio, trascorsero alcuni secondi prima che Elv dicesse qualcosa.
“Gwen...” disse infine con tono divenuto repentinamente serio “... ma... sei sicira non sia uno scherzo? Cioè... davvero non è frutto di una burla questo messaggio?"

[Guisgard]

“Certo certo...” disse annuendo Gozil ad Altea “... ma bisogna scegliere il prescelto con cura... cioè, voglio dire... uno in gamba, che meriti di essere invitato al torneo... anzi, forse dovrebbe sceglierlo tra i potenziali nuovi invitati al torneo, altezza...” pensieroso.

[Altea]

Osservai Gozil da capo a piedi "Lei ha quella lista..infatti cosi non dovremmo avere l' invito che, potrebbe arrivare sicuramente, ma noi saremmo già provvisti di un potenziale Campione".

[Guisgard]

“Idea brillante, altezza.” Disse Gozil ad Altea. “Si, lei è molto furba!” Ridendo. “Mi lasci fare qualche telefonata in redazione e le saprò dire!” Facendole l'occhiolino.
Il giornalista ne sapeva davvero poco di etichetta di corte.

[Altea]

"Faccia pure e veda di muoversi però, anche perché se trovassimo un tipo particolare magari dovremmo insistere perché partecipi a nome nostro" lanciando uno sguardo di fuoco a quel gesto dell' occhiolino ma dovevo essere clemente o gli avrebbe già tagliato la testa.

[Lady Gwen]

Tacque a lungo, tanto che controllai che non fosse caduta la linea.
Poi, parlò.
"Ma certo che sono sicura, sarebbe terribile fare uno scherzo simile. Ma perché?" chiesi, ingenuamente.

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[Guisgard]

“Certo, altezza.” Disse Gozil ridendo forte, affascinato dall'indole così dominante della regina Altea.
Allora prese il telefonino e chiamò alla redazione del suo giornale, cercando informazioni e notizie sul torneo.

[Guisgard]

“Allora, per favore...” disse Elv con tono sempre più serio e non più sarcastico “... recati da Monty e qualunque cosa stia facendo costringilo ad uscire. Vi aspetto qui da me quanto prima.”
Monty era l'allenatore di Elv.

[Altea]

Chiamai nel frattempo Amir ed Ismael e spiegai a loro il tutto.."Ora aspettiamo la lista di questi Campioni, sperando siano veramente forti, visto questo uomo è veramente sgarbato" a voce bassa.

[Guisgard]

“Altezza...” disse Amir ad Altea “... perchè volete coinvolgervi con quel torneo? I nostri anziani ne hanno sempre parlato male... forze oscure e misteriose dimorano in esso... vi è il caos... forse Serenica potrebbe esserne coinvolta...” preoccupato.

[Lady Gwen]

Stavo per ricordargli della cena, ma avevo la vaga impressione che ci fossero altre priorità, al momento.
"D'accordo, d'accordo" dissi, poi chiusi la chiamata.
A quel punto uscii subito di casa e nel tragitto fino a casa di Monty chiamai per avvisare la Federazione che Elv non avrebbe presenziato alla cena, a causa di un imprevisto.
Poi, arrivai da Monty e suonai con urgenza il campanello.

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[Altea]

"Da secoli" dissi ad Amir in tono cupo "Nessuno ha fatto ritorno da quel Torneo, e scommetto che potrebbe arrivarci un invito. E se così fosse, Amir, chi manderemmo? Nessuno...e Serenica non può permettersi di dimostrarsi inferiore agli altri" con sguardo altero.
Nel frattempo presi la sfera di cristallo che presto diventò fuoco dirigendomi verso la finestra, entrai in altra dimensione, quella del Fuoco che dominava Serenica osservando il volto del probabile guerriero, entrando in telepatia con la Sacerdotessa Parvia "Mostratemi il suo volto, le fattezze affinché io possa scegliere".

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[Guisgard]

Dopo qualche istante la porta si aprì e Gwen vide la faccia barbuta e buffa di Monty.
Teneva in mano una birra e stava passando la serata, come suo solito, davanti ad un filmino porno.
“Ehi, che sorpresa...” disse bevendo.



Altea provò ad interrogare la sfera, ma non trovò molto da vedere, poiché ad oggi era giunto un solo invito e si trattava di un noto campione di arti marziali.

[Lady Gwen]

Il volto rubicondo e barbuto di Monty fece capolino da dietro la porta, mentre lui reggeva in mano una birra.
E io cercavo bellamente di ignorare l'audio che proveniva dal televisore del salotto.
"C'è una cosa molto importante di cui devi parlare con Elv, andiamo a casa sua adesso. Ti aspetto in macchina" gli dissi spiccia, prima di tornare in macchina.

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[Guisgard]

“Ehi, aspetta...” disse Monty fermando Gwen prima che arrivasse all'auto “... cos'è questo mistero? Di che si tratta? Perchè non possiamo parlarne domani?” Seccato.

[Altea]

Nulla...non vi era nulla...e andai verso Amir e Ismael narrandogli il fatto "Quel tipo ci sta prendendo in giro...avete ragione Amir, lasciamo perdere, congedate il giornalista visto non ho letto nella sfera di fuoco nessun volto di un campione possibile che sarebbe stato invitato, quindi noi non c' entriamo in questa storia...io vado a farmi un bagno nella piscina reale".
Mi alzai e dissi alle ancelle di preparare la vasca nel giardino reale, il sole era caldo e volevo tranquillità e godermi un po' di sole.
"Questa intervista è solo stata una noia" dissi alla ancella Selenia mentre mi toglievo l' accappatoio e rimasi in costume da bagno pronta a tuffarmi nella vasca in oro, dove i marmi policromi sul fondo riflettevano diversi colori nell' acqua.

https://gallery-cdn.tiscali.it/repository/1133/1132095.jpg?w=326&h=450

[Lady Gwen]

"Ti spiego in macchina, sbrigati" insistetti, con la fretta nella voce.
L'avrei trascinato per i capelli, se non si fosse dato una mossa entro trenta secondi.

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[Guisgard]

Altea si ritirò così nel suo bagno in piscina, ignara però che poco dopo qualcuno, ben nascosto nei giardini circostanti, la stesse spiando.
Era Gozil che celato fra le palme fissava con bramosia la bella monarca intenta a rilassarsi in acqua, sbavando ed abbandonandosi a pensieri lascivi.
Ma ad un tratto Altea sentì delle urla.



Monty sbuffò, finì la sua birra, si infilò il cappotto ed andò con Gwen.
"Allora..." disse in auto "... sentiamo cos'è successo di così urgente..." seccato.

[Altea]

Mi godevo il sole sulla pelle, mentre le ancelle spalmavano delle creme ed oli per mantenere la pelle morbida e non prendere il sole, non avrei permesso la mia pelle chiara diventasse rossa.
Poi bevvi un cocktail di frutti freschi mentre respiravo la brezza dal mare "Sai Selenia, lo avverto..quel giornalista mi sta spiando, poveretto..." ma ad un tratto udii delle urla e mi alzai di scatto.
Posi la veste color oro sopra il costume di altrettanto colore e mi guardai attorno "Da dove proviene? Che sta accadendo?" e la mia voce fu come un tuono che si diffuse in tutto il Palazzo e dintorni.

[Lady Gwen]

Finalmente Monty si decise e mi raggiunse.
A quel punto partii subito diretta da Elv.
"Elv è stato invitato al Torneo Atheolin" dissi spiccia, frugando a caso nella borsa e pescando la lettera, per poi fargliela leggere.

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[Guisgard]

Due soldati portarono Gozil davanti ad Altea.
“Altezza...” disse uno dei soldati “... abbiamo sorpreso costui a spiarvi.”
“Non è come dicono, altezza!” Impaurito Gozil.



Monty prese la lettera e la lesse attentamente, mentre Gwen guidava.
"Accidenti..." disse incredulo "... è proprio quel dannato torneo... e vogliono Elv... miseriaccia..." scuotendo il capo "... lui come ha preso la notizia dell'invito?"

[Lady Gwen]

"Ma posso sapere che problemi ha quel torneo?" veramente curiosa.
"Beh, era molto serio, non so se preoccupato o meno" dissi solamente.

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[Altea]

Arrivarono due guardie e risi alle loro parole "Me ne ero accorta, la mia telepatia funziona ancora...se non era così signor Gozil, dateci una vera motivazione e che sia seria" lanciando saette dal corpo, non potevo permettere un uomo del genere mi guardasse per mero desiderio.

[Guisgard]

"Beh, quel torneo non ha nulla di sportivo..." disse Monty a Gwen "... non ha regole riconosciute dalla federazioni sportive internazionali, non assicura l'integrità fisica dei contendenti e soprattutto pare che da un mucchio di tempo non ci siano vincitori conosciuti... ti basta?"



"Ecco... io..." disse farfugliando Gozil "... io volevo solo parlare con lei, altezza... ed aspettavo tra gli alberi per non disturbarla durante il bagno..." fissando tutto il corpo slanciato di Altea.

[Altea]

"Allora parli...subito!" con sguardo bieco "O le farò tagliare la testa, non ho tempo da perdere io" seccata.

[Guisgard]

"Si, certo... altezza..." disse Gozil fra i due soldati armati "... ecco, io... avevo pensato..." fissando Altea con occhi lascivi "... si... di farla venire con me ad Afragolignone... e così da poter scegliere con calma a quale campione affidarsi..." ridendo sudaticcio per la paura.

[Lady Gwen]

Rimasi interdetta.
"Ma perché continuano a disputarlo, con tutti questi problemi? Voglio dire, non c'è nessuno che si oppone?" chiesi a quel punto.
"Comunque sia, non so se Elv sia davvero intenzionato a partecipare, come dicevo era molto serio al telefono... Magari è consapevole anche lui dei rischi."

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[Altea]

Guardai i due soldati facendo loro segno di liberarlo "Si, si potrebbe fare ma è molto difficile, dovrei andare per caso in tutte le scuole di karate e nei monti tipo quelli del Tibet a cercare questo...campione?" osservandolo "Dove si trovano i migliori?"

[Guisgard]

"Perchè avviene su quell'isola indipendente e non ci sono molti controlli..." disse monty a Gwen "... e poi chi riusce a vincere il torneo avrà garantita fama eterna..."
Arrivarono a casa di Elv.



I soldati lasciarono Gozil.
"Grazie, altezza..." disse questi ad Altea "... beh, naturalmente ho un piano..." ridacchiando "... magari lei verrà con me in incognito..." facendole l'occhiolino.

[Altea]

"Ditemi questo piano, guardate odio chi tergiversa, e non è la prima volta vengo in incognito...ok? Cosa dovrei fare o essere, e questo piano cosa implica...se mi mettete la mano addosso ve la mozzo" e apparve Volpe Ambrata nella mia mano.

[Lady Gwen]

"Bah, non mi convince..." commentai, mentre scendevo dalla macchina e citofonavo alla villa di Elv.

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[Destresya]

Resta giù... avanti resta giù.
Sento il conto dell'arbitro come in un punto lontano.
Uno, due, tre.
Resta giù...
E lei lo fa, resta a terra, immobile, sconfitta.
Ancora.
Mi alzo con un balzo, le braccia al cielo, lo sguardo rivolto alla folla attorno a me, che acclama il mio nome.
Quel nome che è l'unico che mi appartenga davvero.
Per quanto ho inseguito questo traguardo?
Quanto ho sudato, e lottato per quella cintura?
E ora eccola qui, tra le mie mani.
Non ci sono parole per descrivere che cosa vuol dire essere nominata campione del mondo.
Del mondo.
Del mondo.
Quella parole mi rimbomba nella mente ancora e ancora e ancora mentre alzo la cintura salda sopra la mia testa.
Del mondo.
Del mondo.
Sensazioni diverse tra loro si mischiano mentre tutto attorno a me è come ovattato e lontano, quasi surreale, la soddisfazione di essere arrivata sul gradino più alto possibile si mischia con quella vocina che ti sussurra: "E adesso?".
Semplice, adesso a dovrò difendere il titolo da tutte le sfidanti, oppure.... beh, andare in cerca di nuove sfide.
Posso sentire la folla che grida, e grida ancora e ancora il mio nome.
Il mio vero nome.
Quello che sentivo davvero mio, che rappresentava tutto il mio essere.
"Zvezda!"
"Zvezda!"
"Zvezda!"
(Anche se quasi tutti ormai mi chiamavano "Sexy Zvezda", quando la folla mi acclamava usava ancora il nome originario).
Eppure per un momento, è come se qualcosa mi stesse chiamando con un nome diverso.
Un nome che qui non c'entra, che non ha niente a che vedere con questo posto, questo luogo, questa vita.
"Destresya"
Ma chi?
Cerco quella voce tra la folla, ma non lo trovo.
Eppure sento quella voce, la sento...

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Sbattei le palpebre un paio di volte.
Oh, ecco chi mi stava chiamando con quel nome.
Mia madre.
Che mi stava dicendo?
Ah, si, mi incitava a sorridere.
Ma certo, come no?
"Un bel sorriso Des", "Composta", "Non è un abito adatto", "Non sta bene", "Non si fa!".
Non mi sentivo ripetere altro fin da quando ero piccola.
La verità è che le ragazzine vogliono tutte diventare una principessa per il semplice motivo che non hanno idea di cosa voglia dire esserlo davvero.
Persino di un regno come il nostro, di cui non frega mai niente a nessuno.
Hanno provato a tenermi lontana dalla mia passione per quanto, tutta la vita?
Ci erano quasi riusciti, finchè qualcuno non mi disse la famosa frase: "Non devono mica saperlo per forza!".
Fu quello, il momento in cui iniziò la mia doppia vita.
I miei l'avevano vista come un miracolo, avevo smesso di chiedere, di scappare, di ribellarmi.
O almeno, era quello che credevano loro.
Quindi anche se avrei voluto fare tutt'altro, non mi restò altro che sorridere, prendere la mano di mia madre, e accompagnarla nella sala grande del palazzo, dove si sarebbe tenuto il ricevimento.
Un altro.
Un altro noiosissimo ricevimento.
E io mi dovevo allenare.

[Guisgard]

Bussarono ed Elv li fece salire.
“Eccovi...” disse poi a Gwen ed a Monty.
Chiese alla ragazza di poter vedere l'invito e lo lesse attentamente.
“Non credo sia uno scherzo...” mormorò poi “... la carta è particolare... così come la scrittura... e poi il sigillo è quello autentico del Torneo Atheolin...”
“Già, sei il campione del mondo di Jeet Kune Do...” fece Monty “... ci sta che tu sia finito sulla lista degli invitati... beh, indiremo una conferenza stampa in cui rinuncerai all'invito... diremo che ti stai preparando per i campionati mondiali e tanti saluti...”
“E se io volessi partecipare?” Elv.

[Guisgard]

"Beh, le troveremo una nuova identità da usare come copertura, altezza..." disse Gozil ad Altea "... e con l'aiuto di un mio fidato amico preparemo ogni cosa affinchè tutto sia credibile... così potremo muoverci liberamente ad Afragolopolis per controllare i vari invitati al torneo e scegliere il migliore." Ridendo. "Io metterle le mani addosso? Oh, ma io sono un gentiluomo, altezza!" Divertito.

[Lady Gwen]

Salimmo a casa ed Elv lesse attentamente l'invito, convenendo con me che fosse una lettera autentica.
Seguii la discussione fra i due.
"Monty mi ha spiegato come vanno le cose, a quel torneo, sei sicuro di voler partecipare?" gli chiesi, indecisa.

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[Altea]

"Sta bene, ma voglio con me la mia ancella Selenia, sapete deve prepararmi alla perfezione e servirmi in un appartamentino o bella casetta mi procurerete voi..e badate, se scopro mi state imbrogliando vi ammazzerò con questa stessa spada, parola della Regina di Serenica, direi di preparare i miei bagagli" sospirando al pensiero di tornare nuovamente in quei posti e lasciare nuovamente Serenica.

[Guisgard]

Il ricevimento era un trionfo di luci e di flash, di giornalisti e di fotografi, di nobiltà, di ricchezza, di bellezza, con invitati in smoking ed invitate ingioiellate.
La famiglia reale del principato di Svarosky aveva dato quella festa per festeggiare il nuovo anno, con tanto di orchestra filarmonica chiamata per l'occasione.
Destresya, sebbene controvoglia, aveva dovuto presiedere alla cerimonia.
Frivolezza e mondanità la circondavano e tutto scorreva come in un mondo fiabesco, lontano da tutto e tutti.
“Principessa...” disse Stewart, il vecchio maggiordomo di corte “... una persona chiede di lei... dice di essere un vecchio amico dell'accademia, ma ha chiesto di non essere annunciato. Non so perchè. Chiede di vederla...”

[Guisgard]

“Altezza, con tutto il rispetto...” disse Gozil ad Altea “... non può apparire in pubblico in modo artefatto... nessuno deve sapere chi è davvero lei... la presenteremo come una persona qualunque... magari la mia segretaria, o cameriera.” Divertito. “E badate che sull'Isola del Serpente non sono ammesse armi, quindi se porterà con sé la spada le sarà poi sottratta...”



“Io credo sia un'occasione unica...” disse Elv a Gwen “... sono il campione del mondo... ho molto denaro e sono famoso... di più nessun campionato o coppa potrà darmi... ma questo torneo è particolare... è speciale... può donare il mio nome alla storia... davanti ai più grandi guerrieri di sempre.”
“O magari davanti a San Pietro...” sarcastico Monty.

[Lady Gwen]

Sospirai, sembrava veramente convinto, ma meno lo era Monty e lo capivo.
"Senti, io non so un accidente di sport, tornei o titoli mondiali, ma sembra un affare molto serio e okay che potrebbe essere un'occasione unica, ma potrebbe essere anche molto pericoloso, a quanto ho capito" dissi ancora.
In cuor mio, speravo rifiutasse, solo per essere sicuro che non corresse alcun rischio.

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[Destresya]

Luci scintillanti e abiti lucenti, discorsi frivoli da una parte, e altri di politica internazionale dall'altra.
Insomma, per chi era cresciuto in questo ambiente e lo detestava, una vera noia!
Non sopportavo nulla di tutto quello, nulla.
Tantomeno le persone, ecco, l'unica cosa buona era il catering, sul vino mio padre non lesinava mai, ed era di ottima qualità.
Una magra consolazione, considerando che potevo berne appena un bicchierino per non intaccare la dieta e il fisico che dovevo mantenere costantemente.
Ora poi, sarebbe stato tutto ancora più difficile, con la cintura in pugno.
Quando mi si avvicinò Stewart, il vecchio maggiordomo, lo vidi come un salvatore.
Qualcuno chiedeva di me ma non voleva essere annunciato.
Diamine, chi poteva mai essere?
Beh, chiunque fosse, mi dava l'opportunità di allontanarmi da lì.
Così, decisi di seguire il maggiordomo e raggiungere questo misterioso ospite.

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[Altea]

"Vostra cameriera o segretaria..voi siete pazzo..scordatevelo..rimarrò qui a Serenica, non ci penso a dipendera da voi signor Gozil, nemmeno so chi sia lei...la mia arma?" la feci sparire dalle mani "E' magica non può andarsene da me, quindi appare quando voglio io..ma chi pensate di essere voi".
Battei le mani "Mie ancelle, torniamo nel Palazzo Reale...questo uomo è pazzo..meglio parlare con Amir" e tornai nel Palazzo seguita dalle mie ancelle verso il Trono facendo chiamare Amir e i grandi studiosi e guerrieri.

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[Guisgard]

“Non è un torneo, ma una sfida all'ultimo sangue come avveniva nel Medioevo...” disse Monty ad Elv “... non ci sono sicurezze, né regole riconosciute al livello internazionale... nessun giornale o televisione può seguire in diretta l'evento e non si conoscono le arene in cui si terranno i combattimenti. Inoltre nella lista dei vincitori degli ultimi secoli... e ribadisco secoli, non ci sono nomi di combattenti conosciuti... e tu davvero vuoi buttarti in una simile avventura?” Fissando poi Gwen, come a volere il suo sostegno.



“Io le ho solo esposto i fatti.” Disse Gozil ad Altea. “Se lei arriva ad Afragolopolis come regina di Serenica avrà molto clamore intorno, paparazzi e televisioni... così avrà poco tempo per cercare il suo campione.”
Ma la regina andò via, nella sala del trono ed il giornalista fu allontanato dai soldati, messo su una nave e cacciato di fatto dal paese.
Poco dopo Amir ed i saggi di Serenica raggiunsero la regina.

[Guisgard]

Destresya seguì Stewart, arrivando all'androne prima dell'ingresso.
Non c'era però nessuno, tranne che due soldati.
“L'uomo che attendeva qui” disse il maggiordomo ai militari “dov'è andato?”
“E' andato via...” uno dei soldati “... ha lasciato questo biglietto per la principessa.”
Era una busta chiusa con uno strano simbolo di un serpente sopra.
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[Lady Gwen]

Oh cielo, ma davvero voleva ammazzarsi?
Accidenti!
E il fatto che facessero le cose in tutta segretezza non deponeva bene.
Annuii a Monty quando cercò il mio sostegno.
"Elv, ha ragione. Le cose sono troppo strane, troppo pericolose. Il fatto che tutto avvenga col massimo riserbo ti suggerisce che qualcosa deve per forza esserci sotto. Ti prego, ripensaci" guardandolo con convinzione.

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[Destresya]

Nessuno, non c'era più nessuno.
Ma come, prima uno si fa annunciare e poi non si presenta?
Che stranezza era mai questa?
Non capivo... magari era un mitomane che si era spaventato e aveva cambiato idea.
Non sapevo cosa pensare.
Però aveva lasciato un biglietto.
Uno strano biglietto con sopra un serpente.
Lo presi dalle mani dei soldati e congedai Stewart con un cenno della mano.
"Grazie, ci penso io!" sorridendo cordialmente, per poi andarmi a ritirare in un salottino, dove avrei potuto leggere in pace quel misterioso bigliettino.
Allora mi sedetti su una poltroncina, nascosta dalla penombra, aprii il biglietto e lo lessi.

[Altea]

"Miei Alti Governatori, Guerrieri...il nostro giornalista se ne è andato, non so come visto io volevo parlare con voi e del vostro parere ma le guardie lo hanno cacciato senza il mio consenso..un peccato...volevo il vostro parere. Comunque, mi è sembrato strano perché..mi aveva proposto un bravo guerriero, a dire il vero all' inizio non aveva detto uno invitato al Torneo, dovevo solo osservare la lista dei più bravi guerrieri ad Afragolignone e poi sceglierlo e lo avrei fatto qui, battendovi con voi miei guerrieri..anzi con Ismael. Mi aveva proposto di andare ad Afragolignone con lui, sotto mentite spoglie facendo la sua segretaria, cosa che ho già fatto la segretaria di un giornale mi sembra, o addirittura la sua cameriera. Ho declinato l' invito...e presumo non avremo un invito neppure noi, ma Amir voi sapete dei nomi di bravi guerriglieri ad Afragolignone? Cercateli" ridendo "Nel frattempo stasera faremo festa, alla faccia di chi ci vuole male come dicono gli Afragolignonesi, un ballo in maschera....avanti, prepariamoci, lasciamo agli altri i loro compiti" sorridendo a tutti ed alzandomi per andare come nulla fosse. D' altronde si sapeva non era affare nostro questa storia, come sempre.
Tornai stavolta nelle terme all' interno del Palazzo e chiesi alle ancelle "Di cosa potrei travestermi, tu cosa dici Selenia?Siete invitate pure voi" beandomi del vapore che rilassava la mia tensione.

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[Guisgard]

“Ehi, così mi fate capire che forse nutrite ben poca fiducia nelle mie qualità...” disse divertito Elv, riacquistando il suo brillante sarcasmo da ragazzo scanzonato.
“Elv...” disse Monty “... ascolta... gli incontri che hai sostenuto... beh, erano buoni atleti... ma comunque poca cosa rispetto a te... a quel torneo invece... beh... ci saranno veri combattenti... non atleti... ma combattenti...”
“Un momento...” Elv fissando Monty e poi Gwen “... mi stai dicendo che erano incontri facili? Che non erano degni avversari?”
“Beh, il mio compito era organizzare incontri non troppo impegnativi, Elv...” fece Monty “... insomma, ho il compito di farti restare a lungo campione...”

[Guisgard]

Destresya lesse il misterioso biglietto:

“Sexy Zvezda, campionessa di Wrestling ed idolo delle folle, le sue imprese meritano ben altro palcoscenico.
Di certo più austero, ma infinitamente più epico.
Per questo avrà l'onore di cimentarsi con i migliori combattenti del mondo, partecipando al Torneo Atheolin.
Fra due giorni la nave Ipazia salperà da Baias per condurla sull'Isola del Serpente.”

Era ovvio che chiunque avesse scritto quel biglietto conosceva la sua vera identità.

[Lady Gwen]

Roteai gli occhi alzando le braccia in su.
Che ottuso!
Il battibecco fra i due rischiava intanto di degenerare.
"Sentite, stiamo andando fuori argomento. Elv, non si tratta delle tue capacità, che sono indiscusse. Si passa del fatto che rischi la vita, è pericoloso e non vogliamo che succeda l'impensabile" chiarii poi.

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