Flegeemerone

[Guisgard]

“Altezza...” disse Amir con un inchino ad Altea “... per quanto discutibili i modi di quel giornalista, la sua proposta non era malvagia. Stando qui sarà difficile conoscere la lista degli invitati al torneo, visto in questo momento a Serenica mancano guerrieri abili al punto da ambire a tale invito. Inoltre il torneo si avrà fra due giorni e materialmente nessun combattente avrebbe il tempo di venire qui per mostrare il suo valore. Ecco perchè andare ad Afragolignone era un'ottima idea, per non essere emarginati da questa storia. Voi siete la regina di questo luogo ed ogni vostro suddito darebbe la vita per voi, ma fuori da Serenica siete una donna qualunque e nessuno, combattente o no, si sente tenuto ad obbedirvi. Questa è la verità su questa storia, altezza. Ora sta a voi decidere se voler occuparvi di quel torneo per il buon nome di Serenica o restare qui e vivere le vostre giornate come sempre.” Con un altro inchino.

[Altea]

Pensavo poi alle parole di Amir nella testa, mi alzai e mi asciugai, indossai la vestaglia ed entrai nello studio del governatore e lo guardai "Mi sorprendo, prima mi dite di non pensare al Torneo e mi fate desistere nel partecipare e ora mi state esortando ad andare, ma siete andati fuori di senno? Io non ho cacciato il giornalista, ho solo detto che non volevo fare la sua cameriera...lo avete visto? E per questo ero venuta qui a chiedervi consiglio e volevo qualcuno venisse con me, poi è sparito senza che io lo cacciassi, mi sembra qui state facendo un grande marasma...io non so dove andare...devo andare sola...e dove..ditemi il posto, non ho bisogno di un giornalista io, sono andata sola altre volte...presi la mappa di Afragolignone....e vidi un Monte...."Ecco il Monte San Michele...ci sono dei monaci magari mi diranno dove andare, io non sono una diva, ad Afragolignone nessuno mi conosce...voi sapete dove si allenano i migliori? Ma dimenticate una cosa...no invito..no Torneo..quindi a che scopo andarci?" sorridendo ironica con sguardo furbo.

[Destresya]

Per poco non saltai sulla sedia quando vidi il mio nome scritto su quella busta.
Il mio vero nome.
Cioè... il mio nome da combattimento.
Strabuzzai gli occhi.
Chi.. chi poteva sapere chi ero davvero?
Il cuore iniziò a battere sempre più forte.
Se qualcuno della mia famiglia ne fosse venuto a conoscenza, per me sarebbe stata la fine.
Fissai attonita il biglietto per un lungo istante, senza leggerlo, fermandomi a quelle due parole che da sole mi strappavano di dosso quella maschera che non toglievo nemmeno nelle rarissime interviste che rilasciavo.
Poi presi un profondo respiro, e continuai a leggere.
Probabilmente si tratterà di un riscatto, mi dicevo.
Che altro?
Ma poi, più leggevo più i miei occhi si spalancavano.
Il torneo sull'isola del Serpente?
Strabuzzai gli occhi, ancora e ancora.
Quante volte avevo letto di quel torneo?
Quante volte?
Era qualcosa di epico, che scivolava nel fantastico, qualcosa che si nomina con terrore e passione, qualcosa da sussurrare e da sognare.
Io... al torneo Athelion.
Un brivido corse lungo la schiena.
La vita è fatta di attimi come questo, in cui tutto si decide e nulla sarà più come prima.
Lanciai un'occhiata alla stanza dietro di me, in cui il ricevimento continuava come se niente fosse.
Rischiavo la vita andando al torneo.
Eccome se la rischiavo.
Ma a cosa stavo rinunciando?
A una vita fatta di finzione, una vita che non mi apparteneva, che non sentivo mia?
Oh e cos'era una gloriosa morte nel torneo più prestigioso del mondo a confronto?
Un torneo così unico da travalicare i secoli.
Eccola, la risposta alla domanda che mi fece la me stessa più affamata quando sollevai la cintura da Campione del Mondo: "E adesso?".
E adesso, cara la mi Zvezda... inizia una nuova sfida.
Mi guardai allo specchio e decisi che sì, sarei andata al torneo.
Ora non mi restava che organizzare ogni cosa.
Così, mi alzai e mi diressi verso la mia stanza, avendo cura di fermare prima un servitore ordinandogli di avvisare il Re e la Regina che mi sentivo poco bene.
Ci avrebbero creduto o no, me ne sarei potuta stare in camera.
Una volta sola, scrissi al mio manager, avvisandolo dell'invito e dell'imminente partenza per il torneo.

[Guisgard]

“No, Gwen, no...” disse Elv “... non capisci? Mi ha appena detto che erano incontri facili!”
“Non ho detto questo!” Monty.
“Si, invece!”
“No!” Urlò Monty. “Solo che erano avversari alla tua portata!”
“Allora ancor più voglio cimentarmi con veri avversari!” Esclamò Elv.

[Guisgard]

“Avete trattato in malo modo quel giornalista, quando la sua idea era buona, altezza.” Disse Amir ad Altea. “Andare ad Afragolignone da sola? Si, a questo punto è il solo modo. Solo così si può trovare un degno campione...”
Arrivò Graton.
“Altezza...” inchinandosi “... abbiamo saputo di un nuovo invito... un vecchio eremita... dimora verso la Foce del Lagno ad Afragolignone...”

[Lady Gwen]

Sospirai affondando il viso fra le mani.
Rischiavano di scannarsi, andando avanti così, e la situazione degenerava sempre di più.
"Calmatevi adesso!" dissi a voce alta, bloccando Elv dalla spalla nel tentativo di contenerlo.
"Non risolveremo nulla facendo in questo modo."

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[Altea]

"Amir.. Credimi è stato trattato nei migliori dei modi.. Sembrava i suoi scopi fossero.. Sessualità.. Permettetemi".
Poi arrivò Gratton "Un eremita sul Lagno.. Ha avuto un invito" osservai Samir "Devo recarmi laggiù.. Farò una ragazza che si è sperduta sul Lagno mentre andava in vacanza ad Afragopolis".

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[Guisgard]

"Si, calmiamoci tutti..." disse Monty.
"Io voglio accettare l'invito." Deciso Elv. "Gwen, per favore... organizza una conferenza stampa in cui accetterò l'invito."
"Sei pazzo..." Monty.
"No, sono il campione del mondo." Replicò Elv.



"Si, altezza." In coro i servi ad Altea.
In breve fu preparato il suo viaggio.
Con un aereo privato del regno la bella sovrana raggiunse l'Afragolignone.
Per raggiungere la Foce del Lagno occorreva però una guida, da cercare nelle foreste ai confini dell'Afragolignone.
L'aereo di Altea sorvolò la foresta ed atterrò, essendo adattato a scendere sull'acqua, proprio lungo le rive del Lagno, presso un piccolo villaggio.
https://www.aeroclubcomo.com/Portals/0/Images/Idrovolanti/C206.jpg

[Altea]

Salii su un aereo privato che era pure un aliscafo, e guardavo dall' alto la distesa infinita del mare tutto pieno di isole e con una meravigliosa costa che sprofondava sul mare, poi ad un tratto il paesaggio cambiò e ci trovammo sul Lagno.
Osservavo attentamente la zona, vi era una foresta, e l' aereo planò sulle rive del Lagno e vidi un villaggio.
"Bene siamo a destinazione" dissi al pilota "Ora tu puoi andare, dite che Sua Altezza Serenissima è arrivata e porterà il nostro Campione alla vittoria, si spera.." e scesi dall' aereo salutando il pilota.
Mi feci avanti e mi addentrai nel villaggio, ovviamente ero una donna normale, i miei capelli li avevo fatti leggermente più scuri con la trasformazione e mi incamminai per cercare qualcuno per chiedere informazioni sull' eremita.

[Lady Gwen]

Stavo per replicare, ma richiusi la bocca.
Dopotutto, ero la segreteria e dovevo obbedire, no?
Così annuii sconsolata.
"Sappi che stai commettendo un grosso errore" gli dissi, prima di prendere il cellulare e organizzare tutto da lì.

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[Guisgard]

Destresya si allontanò falla festa e contattò il suo manager.
Si trattava di un ex militare di Svarosky, ritiratosi a vita privata e che ora svolgeva il doppio ruolo di manager ed allenatore di Sexy Zvezda.
“Si, conosco il Torneo di Atheolin...” disse il vecchio Gudalf alla ragazza “... ma mi chiedo come abbiano fatto a scoprire la vostra identità, principessa...”

[Guisgard]

“Forse...” disse Elv a Gwen.
Lei organizzò tutto e Monty trascorse diversi minuti ad inveire contro la cocciutaggine di Elv.
Alla fine la conferenza stampa fu fissata per il mattino.

[Guisgard]

Altea raggiunse il villaggio, ma pochi conoscevano dell'esistenza di quell'eremita.
Solo alcuni anziani contadini del posto le parlarono di un vecchio saggio giunto molti anni fa in quel posto e ritiratosi poi verso la Foce del Lagno, un luogo selvaggio e sconosciuto.
Per arrivare lì occorreva una guida e l'unico adatto sembrava essere Ergolin, che aveva appunto un'agenzia, diciamo così, di guida per quelle foreste.

[Lady Gwen]

Monty insistette ad inveire contro Elv, ma lui non voleva saperne.
"La conferenza è fissata per domani. Dovrò annullare il servizio fotografico, visto che sarebbe alla stessa ora" dissi, mentre sospirando mi lasciai cadere sul divano "Dio ci vorrebbe un caffè..."

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[Destresya]

Mi lasciai cadere sul letto, con ancora quello sfarzoso vestito addosso.
"Non lo so, non ne ho la minima idea, Gudaf.." mormorai.
"La cosa mi preoccupa davvero molto da questo punto di vista, ma diciamo che ci penserò al mio ritorno, se dovessi tornare, ovviamente..." fissando un punto indefinito del soffitto.
"Ad ogni modo, farò delle ricerche in rete per cercare di capire chi sono gli organizzatori di questo torneo, cosa c'è dietro, magari posso scoprire qualcosa di utile... che ne dici?".
Iniziando già a tirare a me il computer per cercare notizie su questo misterioso organizzatore del torneo.

[Altea]

Ascoltai la voce saggia degli anziani ed annuii "Sareste gentili da indicarmi l' agenzia del signor Ergolin?" sorridendo benevolmente. Ovviamente, era un eremita e si era nascosto bene, ma era lui il guerriero nonostante l' età?

[Guisgard]

Elv preparò del caffè e ne diede a Gwen ed a Monty, oltre che a se stesso.
Si salutarono e cercarono di dormire qualche ora.
La notte trascorse presto ed il mattino giunse preciso.
Tutto era pronto per la conferenza.
Naturalmente la sala era gremita di giornalisti e fans di Elv.



I vecchi del posto indicarono ad Altea dove c'era l'agenzia di Ergolin.
Era una casa con un solo piano, dove lui svolgeva il suo lavoro di guida.
Era un tipo magro, dai capelli corti e brizzolati.
Un tipo attivo e sveglio.



"Si, buona idea..." disse il manager a Destresya "... si fa chiamare Signore del Serpente l'organizzatore del Torneo theolin..."

[Altea]

Ringrazia gli anziani del luogo ed osservai il Lagno, che portava con sé molte tradizioni e misteri.
Mi avviai verso la casa di Ergolin e la osservai, una normale casupola e bussai alla porta "Signor Ergolin, mi sono persa e ho bisogno di lei, cerco la pace interiore e mi hanno indicato un vecchio eremita qui sul Lagno, potrebbe aiutarmi a recarmi da lui?".

[Destresya]

"Il Signore del Serpente..." sussurrai mentre, col telefono incastrato sotto l'orecchio mi misi a cercare quelle parole sul web, insieme a parole chiave che riguardavano il torneo.
Chissà quali informazioni mi avrebbe riservato la rete.

[Guisgard]

Ergolin era impegnato a sistemare una finestra rotta.
Si voltò nell'udire la voce di Altea e smise subito, per avvicinarsi a lei.
"Buongiorno." Disse. "Persa? In effetti non è un luogo per vacanze questo. Un vecchio eremita? Qui? E di chi si tratta?" Chiese.



Destresya digitò quel nome e cominciò la ricerca in Rete.
Scoprì così che quel misterioso individuo era un ex viaggiatore, oggi avanti con gli anni che in seguito ad una fortuna trovata in modo misterioso si trovò ad essere miliardario.
Acquistò un isolotto oltre le coste Flegeesi e lo nominò Isola del Serpente.
Appassionato di arti marziali e vecchi miti, riportò alla luce l'antico Tarneo di Atheolin, dimenticato da secoli.
Chiacchiere fantasiose si dicono su di lui, come quella di aver scoperto nei suoi viaggi il segreto degli antichi fondatori del torneo.

[Lady Gwen]

Elv preparò il caffè, poi finalmente andai a casa a dormire.
Ma non potei dire di aver dormito tranquilla.
Il pensiero di ciò che Elv stava per fare mi preoccupava tantissimo e speravo andasse tutto bene.
La mattina dopo, la sala conferenze era completamente gremita.
Fans, giornalisti, tutti accorsi ad assistere alla dichiarazione di Elv.
Ed io ero sempre più tesa.
"Beh, in bocca al lupo, campione" con una pacca sulla sua spalla.

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[Guisgard]

La conferenza stampa cominciò ed Elv informò ufficialmente la stampa di essere stato invitato al Torneo Atheolin, scuscitando clamore e curiosità fra i giornalisti.
Molti chiesero se conoscesse le leggende intorno a quell'evento, i suoi misteri ed i suoi pericoli, ma lui rispose con sicurezza e spavalderia, certo di vincere.
Gwen e Monty assistettero all'evento.

[Altea]

Come detestavo chi faceva troppe domande "Un vecchio eremita che abita sulla Foce del Lagno.. Deve avere a che fare pure con le arti marziali" sorridendo gentilmente "Chieda agli anziani, loro sanno dove dovete portarmi".

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[Destresya]

La faccenda si faceva sempre più intricata e strana.
Quest'uomo era inquietante e misterioso.
Non mi sarebbe stato facile scoprire altro su di lui in quel modo, lo avrei scoperto una volta sull'isola.
Così, decisi di cercare ora il primo fondatore del torneo, doveva essere importante anche lui se il Signore del Serpente lo aveva cercato e trovato.

[Lady Gwen]

Entrato in scena, Elv si mostrò in tutta la sua spavalderia.
Come al solito... pensai fra me e me.
"Suona troppo drammatico se dico che ora possiamo solo pregare che non gli succeda nulla?" dissi con sarcasmo a Monty.

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[Guisgard]

"Eh, si prega per i peccati da scontare..." disse Monty a Gwen "... non quando ci si tuffa nei guai di propria volontà..." mentre la conferenza stampa terminava.



Destresya cercò le origini del torneo, scoprendo che la leggenda copriva tutto o quasi.
Infatti i miti parlavano di antichi fondatori, ossia i demoni anziani, uno in modo particolare, Zolan, il demone dell'eresia e dell'ateismo, ossia del peccato che rinnega Dio, il peggiore di tutti.



"Io non conosco nessun eremita qui" disse Ergolin ad Altea "ma se davvero dove dice dimora quell'uomo, allora lo troveremo. Sono la guida più esperta. Mi dia qualche minuto che preparo la Jeep e poi partiamo. Deve però pagarmi metà tariffa ora e l'altra metà quando troveremo l'eremita." Spiccio lui.

[Lady Gwen]

"Lo so, ma l'hai visto, non vuol sentir ragione" avvilita.
"Ci ho provato fino alla fine a dissuaderlo, ma non c'è stato niente da fare, è ottuso, testardo e non ascolta nessuno" dissi ancora, al termine della conferenza.

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[Guisgard]

"Già..." disse Monty a Gwen scuotendo il capo.
La conferenza stampa si era conclusa ed Elv tornò da loro, cercando apparire come al solito sicuro di sè.
"Ho fame... si va a pranzo, ragazzi!" Divertito.

[Lady Gwen]

Elv tornò da noi, pimpante come non mai, pronto per andare a pranzo.
Annuii piano.
"Prenoto al solito posto" dissi, prendendo il telefono per chiamare uno dei ristoranti più esclusivi dove Elv era solito andare "Ti unisci a noi?" a Monty.

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[Guisgard]

Monty annuì e si unì a Gwen e ad Elv.
Raggiunsero così il ristorante e pranzarono.
Elv apparve rilassato, scherzoso come sempre, cercando di nascondere ogni altro pensiero derivato da quel torneo.
Alcune ragazzine si avvicinarono e chiesero al campione un autografo, poi anche un selfie con lui.

[Lady Gwen]

Durante il pranzo Elv si mostrò disteso, rilassato, ma lo conoscevo più di quanto conoscesse se stesso e sapevo che era una facciata, lo capivo.
Fu ancora più su di giri quando delle ragazzine si avvicinarono per chiedere autografi e foto, mentre roteavo gli occhi e seppellivo il viso nel mio bicchiere di rosso.

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[Guisgard]

Elv firmò autografi e dediche, si fece selfie e video con quelle ragazzine, promettendo loro di vincere il torneo.
Poi andarono via.
"Eh, quanti ammiratori." Disse soddisfatto. "Sei orgogliosa di lavorare con me, no?" Facendo l'occhiolino a Gwen.

[Lady Gwen]

Alla fine di tutto quel macello al ristorante, finalmente ce ne andammo.
Alzai le spalle.
"Gli ammiratori sono tuoi, non miei" dissi con tranquilla nonchalance.

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[Guisgard]

Elv rise a Gwen, poi accompagnarono a casa Monty.
"Ti va" disse rimasto solo in auto con Gwen "di venire da me? Devo parlarti di una cosa..."

[Lady Gwen]

Scossi la testa con un mezzo sorriso, mentre andavamo in macchina per accompagnare Monty.
Poi, Elv mi disse che voleva parlarmi.
Aggrottai appena la fronte.
"Certo" dissi, curiosa di sapere cosa doveva dirmi.
"È successo qualcosa?" chiesi poi, per accertarmene.

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[Altea]

Questo Ergolin sapeva gli affari suoi e per fortuna io avevo liquidi in borsa per ogni evenienza, ormai sapevo come funzionava da queste parti.
Pagai l' intera cifra ad Ergolin sorridendo e aspettai, sedendomi su un tronco a terra, che preparasse la Jeep. Mi misi a pensare come agire, dal mio aspetto apparivo candida, e dovevo essere cosi...era un eremita magari perbenista..chissà. Tolsi ogni pensiero prima era meglio scoprire cosa ci stava dietro, non potevo subito presentarmi come la Regina di Serenica anche perché l' invito era a nome suo per ora.

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[Guisgard]

"No, tranquilla..." disse Elv guidando "... sei la mia segretaria personale, No?" Sorridendo a Gwen. "Devo solo consegnarti dei documenti."
Arrivarono a casa sua ed il campione consegnò alla ragazza una busta chiusa.
"L'ho preparata stanotte..." a lei "... è il mio... si, il mio testamento. Se dovesse accedervi qualcosa... ebbene ho nominato te amministratrice del mio patrimonio..." fissandola "... Non ho nessun altro... e tu sei la persona... l'unica, di cui mi fidi ciecamente." Mormorò. "Ora però beviamo qualcosa..." ridendo per scacciare l'inquietudine "... non mi piace parlare di scartoffie legali... cosa vuoi bere?" Divertito.

[Guisgard]

Altea ed Ergolin partirono con la Jeep, attraversando un tratto di foresta ed allontanandosi dal villaggio.
Era una giornata fredda e limpida, con un lieve vento che soffiava fra la vegetazione lussureggiante e selvaggia.
Il Lagno scorreva lento, quasi melodico con il suo mormorio ritmico e gorgogliante.
Sotto i raggi del Sole di Gennaio assumeva riflessi misteriosi ed ipnotici, dove le sue acque verdastri parevano raccontare fra le increspature salmastre le antiche leggende di quei luoghi millenari.
Erano al confine di due mondi, quello Afragolignonese e quello Suessionese, entrambi culle di miti ancestrali ed immortali.
"Mi parli un po' di questo eremita..." disse Ergolin guidando "... cosa sa di lui? Così avremo più informazioni per trovarlo."

[Lady Gwen]

Alzai appena le sopracciglia, sempre più curiosa.
Che documenti?
Perché non ne sapevo nulla?
Arrivammo a casa e mi diede i documenti di cui parlava.
Presi poi la busta sigillata e mi congelai sul posto.
Avevo pure dimenticato come fare a respirare, non sapevo che rispondere, non avrei nemmeno lontanamente potuto immaginare una cosa simile.
Mi aveva completamente presa alla sprovvista.
E il rischio che sapevo stava per correre si fece improvvisamente concreto, reale, tangibile, quasi fosse condensato tutto nella busta sigillata che tenevo fra le dita tremanti.
Sentivo i sudori freddi assalirmi, mi sentivo come fossi impallidita da un momento all'altro e forse se mi fossi guardata allo specchio avrei visto che lo ero veramente.
Mi sedetti nell'angolo del divano, la busta ancora fra le mani.
"Qualcosa di molto forte. Io intanto mi faccio venire un infarto..." risposi, stringendo le tempie in un sospiro stizzito.

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[Altea]

Il Lagno assumeva diverse sfumature sotto quel cielo di gennaio, pensai alle tante storie millenarie raccontatomi a Serenica su guerrieri, amori e altro che racchiudevano questi posti.
Mi lasciai quasi cullare dalla magia di quel posto, la avvertivo attorno a me e chiusi gli occhi beandomi di quella sensazione.
Ergolin mi riportò alla realtà con quella domanda "Non so molto, per questo sono venuta qui a cercarlo. Conduco una vita troppo mondana, sono brava nelle arti marziali e altre discipline e mi hanno indirizzata a questo eremita, mi hanno detto abita proprio sulla Foce del Lagno. Arrivata qui, ovviamente mi sono persa, ma so che è talmente bravo che forse parteciperà a un Torneo davvero importante. Mi sembra strano visto mi hanno detto deve essere anziano" osservai l' uomo, perché mi chiedevo di tante domande ma forse era curiosità. E io ero una perfetta attrice se lo volevo.

[Guisgard]

Elv scoppiò a ridere.
"Eccoti una vodka al melone..." disse dando un bicchiere a Gwen "... con questo freddo è un ottimo mix tra gusto e tepore." Facendole l'occhiolino.



La Jeep di Altea ed Ergolin proseguì per un'altra mezz'ora, fino a giungere presso un antico monastero le cui fondamenta sembravano impresse nelle rocce frastagliate che circondavano l'alto Lagno ed i suoi bastioni sorreggevano mura che salivano maestose e robuste verso il cielo.
Come se quel luogo ai limiti della civiltà conosciuta fosse il punto d'incontro tra cielo e terra.
https://lh3.googleusercontent.com/-l48nMEOrFD0/XDN3ydLs-5I/AAAAAAAAACE/iHW3EsWRdz0kH1ZGWsMh0NW59UusUjJjACK8BGAs/s512/4163241933661285057%253Faccount_id%253D1

[Altea]

Ad un tratto su una roccia alta vidi un monastero e lo indicai ad Ergolin "Guardate quel monastero, a mio avviso quello è il posto, il luogo giusto per un eremita. E' incredibile sembra quasi sospeso, come potremmo arrivarci laggiù, vi è una strada che vi ci porta?" perplessa visto un eremita non si trovava in un posto di vie di passaggio.

[Lady Gwen]

Scossi appena la testa, mentre prendevo il bicchiere e ne bevevo un generoso sorso.
"Benedetto te..." scuotendo ancora la testa.
Mi ci sarebbe voluto più di una vodka al melone per riprendermi e di sicuro molto, molto più tempo, dopo una cosa del genere.
Come faceva a stare tranquillo?!
Io stavo qui a morire al pensiero e lui era tranquillo, rilassato e quasi divertito.

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[Guisgard]

"Non credo qui troveremo il suo eremita" disse Ergolin ad Altea "ma forse i monaci di questo monastero potranno darci informazioni utili. Vale la pena tentare."
Così la Jeep risalì lungo le rocce e raggiunse il monastero.
Era un luogo isolato quasi fuori dal Tempo.
Ergolin bussò al pesante portone e poco dopo venne ad aprire un monaco.
"Buongiorno, frate..." Ergolin.
Ma quello gli fece cenno di tacere e di seguirlo.
Così in silenzio, attraversando un ampio cortile battuto dal vento, condusse Altea e la guida all'interno di un refettorio, dove c'erano altri monaci, fino alla stanza del Priore.
"Benvenuti, figlioli." Disse questi. "Cosa vi spinge in questo luogo di silenzio e preghiera?" Chiese.

[Guisgard]

"Dai..." disse divertito Elv a Gwen "... non dirmi ti ho turbata? Altrimenti finirò per credere che un po' tieni a me!" Ridendo.

[Lady Gwen]

Lo guardai con faccia quasi scocciata e annoiata.
Poi misi su un vago sorriso stanco e sornione.
"Il tuo problema maggiore non sta nel fatto che io sia turbata, ma che tu non lo sia" replicai.
Poi mi avvicinai appena, stringendogli delicatamente il mento con due dita per farmi guardare bene negli occhi.
"E sai qual è la causa del problema?" chiesi retoricamente "Il fatto è che io ti vizio, sissignore" annuendo "Io ti vizio troppo, caro il mio campione, ti organizzo la vita, ti preparo qualunque cosa possa servirti o piacerti e tu te la godi, pensando di non avere alcun problema al mondo, giusto? Sì, giusto" risposi altrettanto retoricamente, annuendo ancora lasciando la presa sul suo mento, prima di finire il bicchiere di vodka.

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[Altea]

Seguii alla lettera le indicazioni di Ergolin ed entrammo nel monastero dove regnava pace e quiete, i monaci si dedicavano alle loro mansioni e quasi invidiavo la loro tranquillità.
In silenzio arrivammo dal Priore e alla sua domanda presi parola "Buongiorno, il mio nome è Altea, sono giunta fin qui perché sto cercando un eremita che abita sulla Foce del Lagno, a quanto io sappia deve essere bravo nelle arti marziali" speranzosa fosse la volta buona.

[Guisgard]

“Accidenti...” disse divertito Elv, per poi finire il suo bicchiere di Vodka “... oltre che segretaria vedo hai anche la stoffa della maestrina... di quelle che ti leggono dentro, che capiscono tutto e sempre.” Sarcastico. “Beh, se non volevi essere la beneficiaria del mio testamento bastava dirlo...” ironico a Gwen.

[Guisgard]

Il Priore annuì ad Altea.
“Si...” disse “... credo di sapere di chi parla...” mormorò “... sono passati molti anni... ricordo quel giorno... io ero appena arrivato in questo monastero... con il mio confratello Bernardo risalimmo verso il Lagno in cerca di frutta... e lo vedemmo... era un eremita e trasmetteva una saggezza innata... scambiammo solo poche parole... ci salutò presentandosi, per poi tornare nella sua dimora, verso la Fonte del Lagno... Nakakata... si chiamava... da allora non lo vidi più... ma spesso ho sentito parlare di lui...”

[Altea]

Ascoltai con interesse la storia e osservai Ergolin "Padre, potrebbe indicarci la via per raggiungere la sua umile dimora? E' molto importante per me, non sto giocando" in tono serio "E ditemi, cosa sente su di lui spesso?".

[Lady Gwen]

"Se avessi ascoltato i nostri consigli non ce ne sarebbe stato bisogno. Vorrei continuare a percepire lo stipendio, se non ti offendi" sarcasticamente.
Poi lo guardai.
"E comunque io non sono una maestrina" dissi, mentre a stento trattenevo un sorriso divertito.


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[Guisgard]

"Dove il maestro Nakakata dimori con precisione io lo ignoro..." disse il priore ad Altea "... so che dovrebbe vivere presso la Foce del Lagno, ma di preciso non saprei..." fissandola.
"La Foce del Lagno" intervenne Ergolin "è uno dei luoghi più selvaggi e sconosciuti dell'intero Afragolignone... arrivare fin laggiù potrebbe essere molto pericoloso..."
"Si, lo so." Annuì il Priore.



"Accidenti, quanta poca fiducia nutri in me." Disse Divertito Elv a Gwen, forse per allontanare le sue preoccupazioni. " Ridendo. "Sei così sicura che ci lascerò le penne a quel torneo? andiamo, ho sfidato atleti di ogni paese, vinto gare con i massimi punteggi ed alzato le coppe più prestigiose del mondo. Davvero credi sia così facile battermi?" Fissandola.

[Destresya]

La gente che organizzava il torneo certo non era della più raccomandabile.
Ma come poteva gente del genere conoscere il mio segreto?
Non capivo, ma la cosa mi inquuetava parecchio.
Avrei in ogni caso dovuto cercare di scoprirlo.
Ormai la partenza era alle porte, mi alzai dal letto e iniziai a prepararmi.
Mi serviva anche una scusa perché i miei non mi cercassero, quindi preparai anche una valigia regale, ufficialmente sarei andata a trovare un'amica.
Dopo un po' era tutto pronto.

[Lady Gwen]

Roteai gli occhi in su.
Poi lo guardai.
"No, non penso nulla di tutto ciò. Sono solo preoccupata per le voci che girano circa quella competizione. Tutto qui" risposi.
"Essere preoccupati non vuol dire non avere fiducia" aggiunsi poi.

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[Altea]

"Perché è pericoloso? Ma io ci devo andare, e non voglio mettere a repentaglio la vostra vita Ergolin, se non ve la sentite potete lasciarmi laggiù e io andrò a cercarlo. Ma ditemi, padre, egli è anziano o abbastanza in forma da andare in un Torneo...imbattibile" sostenendo lo sguardo misterioso del priore.

[Guisgard]

Destresya si preparò, anche se mancavano due giorni per la partenza.
Ma dovendo mettere in scena la bugia sulla sua amica, allora era meglio andare via di casa presto.
Ora non le restava che salutare i suoi.



“Tranquilla...” disse Elv sorridendo teneramente a Gwen, accarezzandole piano il viso.
Era una carezza affettuosa, molto intima però in quel momento.
“Ti prometto che tornerò tutto intero...” mormorò.



“Si, ora è molto anziano.” Disse il Priore ad Altea. “Ma di che genere di torneo parla?” Curioso.

[Altea]

"Un torneo di arti marziali, dove i più bravi guerrieri possono parteciparvi in una Isola remota, l' Isola del Serpente...mi è giunta voce, forse, lui è stato invitato a partecipare o forse qualcuno di sua conoscenza a questo punto..ecco perché sono qui...bene, io devo tentare, devo andare laggiù Ergolin, voi ovviamente siete libero di tornare indietro se lo volete". Non potevo demordere proprio ora e il tempo stringeva.

[Lady Gwen]

Lo osservai, ascoltai le sue parole, studiai il suo sorriso, la sua carezza sul mio viso, affettuosa, quasi intima.
Un'intimità forte che non c'era mai stata fra noi e un po' mi spaventava.
"Sì, direi che ti conviene... Non saprei più a chi preparare i frullati..." mormorai, per poi accennare un risolino silenzioso e scuotere appena la testa mentre sistemavo gli occhiali sul naso.

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[Guisgard]

“Non so che risponderle.” Disse il Priore ad Altea. “Mi spiace non poterla aiutare.”
“Io finchè sarà possibile giungere con la Jeep sono disposto ad accompagnarla...” Ergolin alla regina di Serenica “... poi dovrò tornare indietro.”



Elv guardò a lungo Gwen negli occhi, accarezzandole il viso per quel lungo istante.
Poi sorrise.
In quell'istante qualcuno bussò.
Elv aprì e sulla soglia trovò Monty.
“Ho raccolto un po' di informazioni sul torneo...” questi entrando “... allora... l'isola è sorvegliata strettamente dagli uomini del proprietario... il misterioso Signore del Serpente... nessun'altra milizia può sbarcare... i concorrenti saranno ospitati direttamente nel palazzo reale... il Signore del Serpente si atteggia a monarca dell'isola...” sarcastico “... ogni partecipante può portare con sé un solo accompagnatore...”

[Altea]

"Oh, lei è stato molto di aiuto Priore, almeno so di cercare la persona giusta".
Mi alzai e sorrisi ad Ergolin "Grazie, non pretendo di più, non voglio mettere a repentaglio la sua vita"....gli Dei mi saranno propizi e pure Volpe Ambrata "Ci conviene andare allora" e salutai il gentile monaco.

[Destresya]

Organizza ogni cosa per la mia partenza imminente.
Vero che mancavano due giorni, ma prima sparivo dal palazzo e meglio era.
Con tutto il casino del ricevimento non si sarebbero accorti che trafficavo nella mia stanza.
Già, il ricevimento.
Mancavi decisamente da troppo tempo, non li avrei trovati certo di buon umore. Così, decisi di fare buon viso a cattivo gioco, rimisi il vestito prezioso, scesi nella grande sala, e ripresi il mio posto in mezzo agli ospiti come se niente fosse, nascondendo la mia insofferenza dietro un sorriso smagliante.

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[Lady Gwen]

Fu un momento così sospeso, immobile, come se il tempo si fosse fermato.
E c'era qualcosa di strano e diverso che non mi spiegavo.
Sobbalzai quando sentii qualcuno alla porta.
In piccola parte gli fui grata, per aver spezzato quel momento insostenibile.
Era Monty.
Le sue parole non mi rassicurarono.
"Bah, non mi fido di quel tizio..." con uno sbuffo.
"Come mai un accompagnatore?"

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[Guisgard]

Altea ed Ergolin lasciarono il monastero e con la Jeep ripresero il cammino verso la misteriosa Fonte del Lagno.
Secondo la leggenda, le sorgenti del Lagno nascevano da rocce millenarie, utilizzate dagli antichi popoli di quelle terre come luoghi di sepoltura dei defunti e punti da cui poter osservare le costellazioni ed i loro corsi infiniti.
Penetrarono in quelle foreste lussureggianti fin verso il tardo pomeriggio.
Verso il crepuscolo la Jeep arrivò davanti a delle rocce a strapiombo, oltre le quali era impossibile andare.



“Forse per affiancare ogni partecipante al proprio maestro o allenatore.” Disse Monty a Gwen.
“Bene, allora non sarò da solo...” Elv “... verrai con me, Monty.”
“Ehi aspetta un attimo...” mormorò Monty “... io di quell'isola non mi fido... lo sai, ero contrario e lo sono ancora... per me stai facendo una grossa cavolata... e comunque io verrei, lo sai... ma ho una moglie... e non so cosa accadrà su quell'isola...”
“Mi stai scaricando, Monty?” Fissandolo Elv.
“Andiamo, pensa alla mia famiglia...”
“Si, certo...” annuì amaramente Elv “... torna dalla tua famiglia... vai... vattene...”
Monty si alzò ed andò via.

[Guisgard]

Destresya tornò al ricevimento e di nuovo fu avvolta da quel trionfo di mondanità.
In tarda serata la festa terminò e tutti gli invitati andarono via.

[Lady Gwen]

"Ha senso" annuendo.
Stavo per annuire di nuovo, aspettandomi che Monty accettasse... Ma non lo fece.
Lo guardai senza parole.
Per l'amor del cielo, era il suo allenatore!
Lo aveva praticamente cresciuto!
Come poteva?!
Non potei far nulla quando lo cacciò via.
La sua reazione dopotutto era stata inaspettata.
"Ed ora? Che farai?" ad Elv.

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[Altea]

Percoremmo quel luogo sacro, vi era silenzio e io lo rispettavo in onore del posto e dei suoi miti, pure a Serenica vi era una zona uguale.
Ma ad un tratto raggiungemmo un posto dove le rocce erano a strapiombo "Strano...non penso questo eremita abbia doti magiche, se pure i monaci lo hanno visto andare verso casa sua..forse la casa è nei dintorni?" scesi dalla Jeep e guardai attorno e poi sotto dove le rocce andavano a finire e chiamai sperando la mia voce formasse una eco "Maestro Nakakata...dove siete.."sperando disperatamente in un aiuto vano.

[Guisgard]

“L'unica cosa che so fare...” disse Elv a Gwen “... ossia combattere... andrò su quell'isola e combatterò... e ci andrò da solo...” con sguardo duro.



Altea provò a chiamare il saggio eremita, ma solo il suo eco si udì in risposta alla sua chiamata.
“Qui non c'è nessuno...” disse Ergolin.
Ma ad un tratto, nel chiaroscuro del crepuscolo, udirono dei passi.

[Altea]

Abbassai il capo, non potevo sconfortarmi in questo modo...non arrivata fino qui.
Ad un tratto udimmo dei rumori, erano dei passi.."Sono dei passi, li sentite Ergolin..?C' è qualcuno?" dissi a voce alta e confidando la sorte stavolta girasse dal verso giusto.

[Lady Gwen]

Riflettei sulle sue parole.
Determinate, sì, ma che mi facevano pensare a lui da solo, lì, in quel luogo sconosciuto al mondo intero...
Poggiai il braccio sulla sua spalla e su di esso poggiai il viso.
"E se ti accompagnassi io?" chiesi poi.https://uploads.tapatalk-cdn.com/20190107/ab454b7edd6fc5b9e3801cc6c809129d.jpg

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[Guisgard]

"Ehi, calma..." disse Elv "... non è il momento per le tue prese in giro..." fissandola.



Quei passi.
Ad un tratto Altea ed Ergolin videro apparire una figura.
sorse dalla penombra del crepuscolo morente, confondendosi con le ombre della foresta.
Avanzava piano.
Allora la debole luce della Luna per un attimo illuminò il suo volto.
Era un giovane uomo dagli occhi azzurri.
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[Lady Gwen]

Aggrottai la fronte.
"Sono seria, non ti sto prendendo in giro" ribattei.
Poi mi alzai dal divano, prendendo la borsa e i documenti.
"Se non vuoi comunque, fai tu. Hai deciso tutto tu, dopotutto, fino ad ora. Vorrà dire che sarai l'unico a partecipare senza nessuno accanto. Buonanotte."
Detto ciò, mi avviai verso la porta per andarmene.

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[Guisgard]

“Aspetta, fermati.” Disse Elv prima che Gwen uscisse. “Torna qui, stupida.” Quasi ordinando.

[Lady Gwen]

Mi fermai, poi mi voltai, guardandolo con aria quasi di sfida e un sopracciglio alzato.
"Come hai detto, scusa?" chiesi, quasi retoricamente.

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[Guisgard]

“Ho detto...” disse Elv fissando Gwen negli occhi “... vieni qui e smettila di fare la stupida.” Con tono fermo.

[Lady Gwen]

Rimasi a fissarlo alcuni istanti, in silenzio, poi tornai da lui, lentamente e con calma.
"Dunque?" guardandolo attraverso le lenti degli occhiali.

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[Guisgard]

"E' pericoloso..." disse Elv guardando Gwen negli occhi "... lo capisci, vero? Non so cosa troverò su quell'isola... potrei non essere in grado di proteggerti... e non voglio assolutamente che tu corra rischi..."

[Lady Gwen]

"Certo che lo capisco, e tu?" con tono ovvio.
"Magari io non voglio essere protetta. Voglio solo stare lì con te affinché tu non sia solo. Perché mi disturba il pensiero che tu sia stato abbandonato nientemeno che dal tuo allenatore e mi mette pena l'idea che tutti abbiano qualcuno accanto, tranne te. È triste, e non mi va" risposi a raffica alla sua domanda, sperando di convincerlo.

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[Guisgard]

“Quante premure...” disse sorridendo Elv a Gwen “... fanno parte delle tue mansioni? O sono un extra da mettere sullo stipendio a fine mese?” Sarcastico.

[Lady Gwen]

"Ricordami di chiedertelo a fine mese, quando mi darai la busta paga" con sarcasmo.
"Comunque, mi pare di capire che il mio lavoro qui per oggi sua finito. E vorrei davvero andarmene, se non hai ancora bisogno di me" alzandomi di nuovo, decisa come prima.
In realtà,sarei voluta rimanere a convincerlo, ma era adulto, non un bambino di due anni.
Poteva tranquillamente prendersi da solo la responsabilità della sua esistenza.

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[Guisgard]

“Dai...” disse Elv “... non essere imbronciata... ti va di restare ancora un po'? Stasera non mi va di restare solo...” fissando Gwen “... magari mangiamo qualcosa insieme... possiamo ordinare una pizza o cinese...”

[Lady Gwen]

Il mio sguardo vagò per la stanza alcuni istanti.
Poi misi giù la borsa e la busta coi documenti, per la seconda volta, storcendo appena il naso.
"Vada per la pizza."

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[Guisgard]

“Si, ma non dirmelo così...” disse Elv prendendo il cellulare “... sembra tu stia compilando il modulo per le tasse...” ridendo “... che pizza ti va di mangiare?” Rivolto a Gwen mentre telefonava.

[Lady Gwen]

Alzai gli occhi in su, evitando di rispondergli.
Mi sentivo maledettamente petulante quando lo facevo.
"Una norma sarebbe molto gradita" con tono falso e un sorriso candido "Andava meglio così?" fissandolo.

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[Guisgard]

Elv rise ed ordinò due pizze.
Poi, mentre aspettavano, prese due birre e le stappò, dandone una a Gwen.
"Sai..." disse bevendo "... mi piace, ad essere sincero, il fatto che tu sia preoccupata per me..." divertito "... si, decisamente mi piace... a meno che..." con tono spiritoso "... tu in realtà non sia preoccupata diperdere il posto!" Ridendo.
Arrivò il ragazzo della pizzeria.
Elv pagò e cominciarono a mangiare.

[Lady Gwen]

Ordinò le pizze e poi mi porse una birra già stappata.
Lo ascoltai attentamente, poi mi sforzai di rimanere seria sul finale.
"Certo che sono preoccupata di perdere il posto, che ti credi" risposi con nonchalance, prima di bere un sorso.
Ovviamente non era vero ed ero sollevata che quantomeno il mio impegno non passasse inosservato.
Dopotutto, mi pagava per questo, anche se forse neanche lui se ne rendeva conto.
Poi, arrivarono le pizze e mangiammo.

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[Guisgard]

Mangiarono le pizze e finirono le birre.
Elv parlò per un po' dei prossimi impegni dopo il torneo, quasi ad esorcizzarne il pensiero, ma nell'atmosfera di quella sera si sentiva forte l'ansia e l'inquietudine per l'imminente avventura su quell'isola misteriosa.
“Comunque” disse ad un tratto a Gwen “sono arrivato alla conclusione che ci sia molta propaganda attorno a questo torneo. Voglio dire... il mistero... i secoli passati... persino la magia e roba simile... tutto è confezionato ad arte... al massimo si tratterrà di una competizione in cui i partecipanti si sfideranno come avveniva in passato in questo genere di tornei...” annuendo “... dai, stasera mi va di prendermi licenze... si, stasera non voglio regole...” divertito “... aprì un cassetto e tirò fuori un sacchetto con delle cartine “... non ti scandalizzare eh...” facendo l'occhiolino a Gwen.
E cominciò a prepararsi uno spinello.

[Lady Gwen]

Durante la cena non chiacchierammo del torneo e nonostante tutto, l'ansia era palpabile nell'aria.
Ascoltai poi le sue parole alla fine.
''Beh, è probabile che abbiano un po' alimentato il mistero... Ma secondo me c'è comunque da andarci in tutta cautela, su quell'isola..."commentai, andando a sedermi sul divano.
Poi lo guardai, Accennai un sorriso e scrollai le spalle.
"Io non giudico nessuno. Men che meno te... Sei abbastanza grande da non aver bisogno della balia, giusto?" risposi alla sua frase, mentre lui armeggiava con le cartine.

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[Guisgard]

Elv fece una smorfia divertita e cominciò ad aspirare ampie boccate di fumo da quello spinello.
“Ogni tanto ci vuole...” disse godendosi l'effetto dell'erba “... anche solo per sentirsi libero... senza stare a pensare alle flessioni, ai piegamenti... ai carboidrati, agli integratori...” fumando “... sicura non vuoi fare un tiro? Per una volta? Dai, lasciati andare almeno stasera... via quegli occhiali... sai che non li togli quasi mai? E non sciogli mai i capelli...” fissando Gwen.

[Lady Gwen]

Mentre l'odore dello spinello si diffondeva nella stanza, io rimanevo ad ascoltarlo.
Davvero si sentiva così?
Schiacciato, quasi vessato, da quella vita fatta di fama e gloria che aveva così faticosamente raggiunto.
Scossi la testa alla sua domanda, poi mi chiese di togliere gli occhiali e sciogliere i capelli.
Un sospiro silenzioso e tolsi gli occhiali, strizzando gli occhi per abituarli alla vista senza lenti, poi sciolsi i capelli.
"Contento?" https://uploads.tapatalk-cdn.com/20190108/bd7e0ab2401d5198c54abd94347d43ca.jpg

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[Guisgard]

“Uhhh, quanto entusiasmo...” disse Elv fumando “... sei una contabile fino all'osso...” porgendo lo spinello a Gwen “... dai, un tiro... non mi va di essere l'unico sballato stasera...” ridendo.

[Lady Gwen]

Sospirai.
"Tu invece non demordi mai..."
Presi allora la sigaretta e feci un paio di tiri, nel silenzio di quella sera improvvisata e carica di ansie e preoccupazioni.
Poi gliela restituii guardandolo oltre la cortina fulva dei capelli.
Non ero abituata a lasciarli sciolti fuori casa, così come non ero abituata a vedere senza occhiali e mi sentivo scoperta, vulnerabile, in un modo molto strano.

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[Altea]

Ad un tratto dal nulla apparve una figura e la focalizzai.. "Signor Ergolin, spero non sia uno Spirito arrivato dal nulla.. Perché diciamolo.. Di vecchio eremita ha ben poco" leggermente preoccupata.
Mi feci coraggio e avanzai e mi rivolsi a quell'uomo dagli occhi azzurri, così lucenti e misteriosi "Buonasera, penso oltre non si possa continuare" indicando le rocce a strapiombo "Io sto cercando un eremita, si chiama Nakakata".

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[Guisgard]

Il fumo nella stanza rendeva tutto vago, mutevole ed attraverso di esso Elv guardava gli occhi verdi di Gwen.
"Stai bene con i capelli sciolti..." disse lui rilassato "... dovresti portarli sempre così..." accarezzando piano una ciocca rossi.



La figura si avvicinò ad Altea e ad Ergolin.
Era un giovane uomo bruno, vestito in modo semplice con un giubbotto addosso e limpidi occhi di un azzurro inquieto.
Portava in spalla un fagotto.
"Il maestro Nakakata" disse ad Altea "è lontano, nella sua dimora oltre il Lagno... chi siete voi?" Chiese ai due.

[Altea]

Potevo fare la stessa domanda, lo osservai e risposi..."Io mi chiamo Altea, lui è Ergolin. E' una guida e mi ha accompagnata fino qui per cercare il maestro Nakakata"...aveva detto maestro quindi forse era un esperto karateka. "Voi, invece, chi siete?".

[Lady Gwen]

Era tutto come sospeso, vago, indefinito.
Lo guardai e accennai un sorriso, prima di osservarlo mentre accarezzava piano una ciocca di capelli.
"Sarà fatto. Agli ordini, capo" risposi divertita, abbandonando la testa sul cuscino del divano.
Cosa stava succedendo, stasera?
Cos'era quel "qualcosa" nell'aria che mi faceva vedere le cose con altri occhi, come se non le avessi mai osservate attentamente?

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[Guisgard]

"Io sono l'allievo del maestro Nakakata." Disse quello dagli occhi azzurri ad Altea, fissando lei ed Ergolin. "Sono diretto ad Afragolopolis, per poi imbarcarmi per l'Isola del Serpente."



"Ehilà, come siamo diventate obbedienti..." disse divertito Elv, per poi fumare ancora "... attenta, potrei abituarmici..." enza smettere di accarezzare i capelli rossi e sciolti di Gwen.

[Lady Gwen]

Feci un mezzo sorriso.
"Beh, voglio ancora percepirlo lo stipendio, a fine mese. Il gioco vale la candela" risposi allora.
In realtà, mi stuzzicava quella situazione, anche se non sapevo perché.
Nel frattempo, lui continuava ad accarezzare i miei capelli.

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[Guisgard]

"Beh, se dici così..." disse divertito e vagamente malizioso Elv "... sembra che tu per lo stipendio faresti qualunque cosa per me..." facendo l'occhiolino a Gwen e continuando a giocare con le dita fra le rosse ciocche di lei.

[Lady Gwen]

"Adesso non esageriamo" roteando gli occhi in su.
"Al massimo, posso seguirti sull'isola per assicurarmi che ti facciano fuori e prendere il tuo patrimonio. Oppure..." fingendomi pensierosa "Oppure potrei restare qui e assoldare qualcuno per avere un alibi e scappare subito alle Bahamas coi soldi, che dici?" Ancora fintamente pensierosa.


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[Guisgard]

“Accidenti...” disse tirando ancora una boccata dallo spinello Elv “... che cattiva segretaria mi ritrovo...” posando la cicca sul tavolino “... si, davvero cattiva!” Scoppiando a ridere e lanciandosi su Gwen, cominciando a farle il solletico sotto le ascelle e sulla pancia.

[Lady Gwen]

Sorrisi divertita, poi però non ebbi il tempo di spostarmi che lui si lanciò su di me iniziando a farmi il solletico.
"No! Smettila! Elv! Smettila subito!" ansimai, senza riuscire a smettere di ridere, mentre mi dimenavo per sfuggire alla sua presa.

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[Guisgard]

Elv rideva e continuava a fare il solletico a Gwen, mentre lei cercava di divincolarsi dalla presa di lui, ridendo senza riuscire a smettere.
"Allora..." disse lui continuando "... quindi? Eh? I tuoi cattivi propositi?" Continuando a farla ridere, senza che la ragazza riuscisse a liberarsi.
Poi finalmente lui si fermò, restando sopra di lei.
Gwen aveva i capelli sparpagliati e la maglietta stropicciata, mentre la gonna era tutta salita su, scoprendo completamente le gambe.
"Ti arrendi, giusto?" Ridendo Lui e tenendo una mano, quasi sbadatamente, sulla coscia scoperta di lei.

[Lady Gwen]

Anche lui rideva, ma le mie risate coprivano di gran lunga le sue, mentre io sentivo sempre più mancarmi il fiato.
Non riuscii a rispondergli, ma dopo un po' smise e i miei polmoni tornarono finalmente ad incamerare aria, facendomi prender respiro.
Rimase sopra di me, i miei vestiti scomposti e stropicciati e i capelli sparsi sul divano.
Lanciai un'occhiata fugace alla sua mano quasi sbadatamente poggiata sulla mia gamba.
Poi lo guardai.
"Assolutamente no..." risposi divertita, ansimando ancora.https://uploads.tapatalk-cdn.com/20190108/651594d50392b5bc2df52bf025edd554.jpg

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[Guisgard]

“Ah, ecco...” disse Elv con gli occhi vicinissimi a quelli di Gwen che stava quasi bloccata sotto di lui “... quindi vuoi che ricominci? Stavolta senza fermarmi però...” divertito e vagamente minaccioso, mentre la sua mano aveva iniziato ad accarezzare la coscia scoperta di lei, quasi fino all'altezza del suo intimo.

[Lady Gwen]

Ero completamente bloccata sotto di lui, non potevo muovermi.
Ad un certo punto però la mia gamba si mosse appena quando la sua mano iniziò ad andare su e giù.
E dentro di me sapevo che era sbagliato, perché io ero una sua dipendente ed era totalmente sbagliato, ma non riuscivo a sottrarmici.
Vedevo i suoi occhi vicini ai miei, neri e stasera più luminosi del solito.
"Non è colpa mia se hai messo il mio nome su quei fogli" dissi, per poi scoppiare a ridere.

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[Destresya]

LA Giornata, come tutte quelle che dedicano alla mia famiglia, non passava mai. Finalmente, verso sera le persone se ne andarono.
Cosí, ebbi modo di raggiungere i miei genitori e avverrtirli della mia intenzione di andare a trovare la mia amica.

[Guisgard]

“Già...” disse Elv vicinissimo alle labbra di Gwen “... perchè sono il tuo capo e quindi decido per tutti...” senza che la sua mano sulla coscia di lei si fermasse, arrivando più volte a lambire le sue mutandine sotto la gonna.

[Guisgard]

Destresya era solitamente lasciata molto libera ed indipendente ed anche stavolta i suoi genitori non ebbero obiezioni circa la sua volontà di raggiungere un'amica.
Così la principessa ebbe il permesso di prepararsi ed andare.

[Lady Gwen]

Era vicinissimo alle mie labbra, sentivo su di esse infrangersi il suo respiro caldo.
Improvvisamente, mi sentivo ammaliata, come mai in un anno intero mi era successo.
Osservavo il colore ambrato della sua pelle, i tratti scuri e marcati, gli occhi neri che svettavano sotto le ciglia lunghe e i capelli neri che quasi mi sfioravano il volto.
Tutto mi sembrava bellissimo, in questo momento.
Intanto la sua mano non si fermava.
"Credo ti piaccia un po' troppo, il fatto che tu sia il mio capo..." dissi piano, guardandolo incuriosita.

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[Guisgard]

“Forse...” disse Elv a Gwen, con i suoi occhi neri e luminosi in quelli di lei.
Un nero che divenne caldo ed avvolgente, quasi sconfinato ed un attimo dopo la ragazza sentì la lingua di lui scivolare fra le sue labbra e poi in tutta la sua bocca.
Si ritrovò incatenata a lui, in un bacio sensuale, lento, ardente, eccitante.
Labbra e lingue divennero una sola cosa, così come i loro respiri ed i battiti dei loro cuori.
Un contatto improvviso, appagante che avvampò il volto di Gwen e ne alterò il respiro.
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[Destresya]

Dopo aver ufficialmente riunciato alla lotta, i miei genitori non mi negavano mai nulla.
Erano così sollevati di non dovermi più rincorrere tra palestre e ring clandestini, evitare scandali, paparazzi e cose del genere, che non vedevano l'ora di sentirmi dire che volevo andare alle terme, a fare shopping, o altre frivolezze del genere.
Così, riuscii ad uscire senza alcun problema, e me ne andai al mio covo, il quartier generale di Sexy Zvezda, dove avrei trovato il mio manager e maestro.
Dovevo preparare tutto per la partenza, avvisare la stampa e tutto il resto.
Ero insieme terrorizzata ed elettrizzata.
Prima di entrare, come sempre, indossai la mia maschera.
Ora ero di nuovo me stessa.

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[Lady Gwen]

I suoi occhi si fecero ancora più luminosi e più vicini, come il suo viso e le sue labbra.
Un attimo dopo, catturò queste ultime, trascinandomi in un bacio appagante, caldo, sensuale, che in quegli ultimi secondi avevo atteso come acqua nel deserto.
Un bacio che mi mozzò il respiro rendendolo difficile, intermittente e quelle poche gocce di fiato che restavano lui le faceva sue, raggiungendo in quegli attimi la mia anima e il mio cuore, che batteva all'impazzata al ritmo del sangue che colorava di rosso il mio viso.https://uploads.tapatalk-cdn.com/20190108/5f9fe04b9225a1a80cc53e6371cca288.gif

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[Guisgard]

Il covo di Sexy Zvezda era un luogo isolato e misterioso, accessibile dopo aver attraversato una stradina secondaria che si perdeva appena fuori città, sotto un cumulo artificiale, formatosi negli ultimi anni in seguito ai lavori stradali intorno ad Afragolopolis.
Qui non mancava nulla, compresa una piccola palestra perfettamente attrezzata.
Arrivando nel suo covo, Destresya trovò ad attenderla il suo allenatore, alle prese con alcune ricerche in rete, naturalmente relative al torneo.



Si baciarono a lungo, in una morsa sempre più calda, sensuale ed appagante.
Stretti l'una contro l'altro, con le labbra incatenate e le lingue intrecciate fra gemiti soffocati e sospiri rubati, Gwen ed Elv si assaporarono a vicenda.
Ancora ed ancora.
Un bacio che spezzò ogni legame formale che reggeva il loro rapporto professionale.
Poi, ad un tratto, la bocca di lui si staccò da quella di lei ed i suoi occhi restarono fissi in quelli della ragazza.

[Lady Gwen]

Continuammo ancora, ancora, stretti in quella morsa serrata di passione e desiderio.
Gemiti soffocati, sospiri, carezze, tutto questo in quegli attimi eterni e infiniti.
Poi, staccò le sue labbra dalle mie, che quasi furono tentate di seguirle, mentre ancora tenevo il suo viso fra le mani.
E ancora una volta, guardandolo mi parve più bello che mai.
"Cosa c'è?" chiesi piano, vedendolo intento a guardarmi.

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[Destresya]

Com'era bello tornare a casa.
Adoravo il mio inaccessibile nascondiglio, che contribuiva a creare l'immagine di un personaggio misterioso.
Anche quello faceva parte del lavoro.
Ma era molto più di questo.
Io lo sapevo, io sola.
O forse no... pensai, rabbuiandomi, al ricordo di quella lettera.
Trovai Guidaf ad aspettarmi, intento a fare ricerche.
"Eccomi!" gli dissi, avvicinandomi "Cosa stai facendo?" sedendomi accanto a lui ad osservare lo schermo.

[Guisgard]

“Forse stiamo facendo una cavolata...” disse lui fissando Gwen vicinissimo al volto di lei “... è colpa mia scusami... non avrei dovuto accendere quello spinello...” alzandosi.

[Guisgard]

"Faccio ricerche su quell'isola e sul suo misterioso signore..." disse Guidaf a Destresya "... non ci sono molte notizie... si scoprirà tutto solo quando saremo sull'Isola del Serpente... la partenza è fissata fra due giorni..."

[Lady Gwen]

Non dissi nulla, sul momento.
Ma poi mi destai.
Sì, aveva ragione.
Era una cavolata.
Bellissima, e che mi aveva sconvolta.
Ma era una cavolata.
Mi tirai a sedere quando lui si spostò e mi diedi una sistemata, accomodando i vestiti e legando i capelli, per poi rimettere gli occhiali.
"Sì, lo penso anch'io..." convenni, la voce ancora che stentava ad uscire.
Mi alzai e presi le mie cose.
Era meglio tornare a casa.
Ora sul serio.
"Beh, io vado... A domani..." dissi, con una leggera pacca amichevole sulla sua spalla, prima di raggiungere la macchina e partire verso casa.


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[Guisgard]

"Gwen..." disse lui prima che lei uscisse "... davvero vuoi venire con me su quell'isola? Davvero vuoi?" Guardandola, col volto ancora ardente per quel bacio.

[Destresya]

"Beh, un giorno ormai è passato, quindi ne resta soltanto uno, no?" sedendomi comoda mentre guardavo lo schermo.
"Ormai non vedo l'ora di partire e scoprire di più su questo tizio misterioso, oltre che di combattere, ovviamente!" sospirai.
"Cosa si sa invece degli altri partecipanti?" gli chiesi.

[Lady Gwen]

Mi voltai quando mi chiamò.
Sul suo volto erano ancora impresse le emozioni di quel bacio, quel momento appagante e infinito.
Spostai il peso da una gamba all'altra, restando in silenzio alcuni secondi con le chiavi della macchina in mano.
"Se tu lo vuoi, sì" risposi, quasi con cautela nella voce.

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[Guisgard]

"Dimmi..." disse lui a Gwen "... non hai paura? Potresti vedermi... si, insomma... potrei finire male..."

[Lady Gwen]

Abbassai un attimo lo sguardo, dondolando appena e allargando poi le braccia.
"Meglio che stare a casa e non sapere nulla... Ti pare?" cercando di sorridere.

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[Guisgard]

"Va bene..." disse Elv spegnendo lo spinello "... si, ok... ora sarà meglio che tu vada... buonanotte, Gwen... e grazie..." sorridendole.



"Per ora i giornali parlano del campione del mondo di Jeet Kune Do..." disse Guidaf a Destresya "... e pare abbia accettato la sfida... altro, in questo momento, non si sa..."

[Lady Gwen]

Era un sì allora?
Sul serio?
Annuii appena, lentamente.
Sì, era meglio andare.
"Buonanotte..." risposi, ancora intontita e confusa.
Uscii, salii in macchina e mi diressi verso casa, ripensando a tutto ciò che era successo stasera.
Erano successe troppe cose in un solo giorno.
Elv che veniva invitato in un posto strano fuori dal mondo, Monty che lo abbandonava su due piedi, di nuovo Elv che mi lasciava il suo testamento come se potesse morire da un momento all'altro e poi la conclusione peggiore per una serata.
Sentivo un tale garbuglio dentro, che non sarebbe bastata una vita a districarlo del tutto.

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[Guisgard]

Gwen tornò a casa, confusa e perplessa, per riposare.
La notte trascorsa lenta, con sogni inquieti ed enigmatici che al risveglio lei ricordò solo a sprazzi.
Poche e confuse immagini rammentò al mattino, in cui strani simboli, luoghi sconosciuti ed un senso di oppressione la facevano da padrone.
Ma un nuovo giorno era ormai giunto.
E ne mancava uno solo alla partenza per l'Isola del Serpente.

[Lady Gwen]

Entrai in casa come un automa, i movimenti meccanici che mi portavano dall'ingresso alla stanza da letto mentre Kinkle mi seguiva circospetto, come a comprendere il mio stato d'animo.
In poco tempo ero già sotto le coperte, il mio gattone bianco e grigio acciambellato accanto a me e ancora tanta tanta confusione dentro di me.
Durante il sonno, vidi strane scene, tutte inquietanti, ma ne ricordai poche al mio risveglio.
Rammentavo di aver visto simboli, luoghi e un senso di oppressione mi pervadeva.
Mancava solo un giorno alla partenza.
Non mi pentivo di aver scelto di accompagnarlo, neanche dopo quello che era successo.
Non volevo perdere di vista la situazione e volevo averlo sempre sott'occhio.
A quel punto mi alzai, feci colazione, mi preparai ed uscii diretta a casa sua, con l'intenzione di comportarmi come se nulla fosse successo.
Perché non era nulla, giusto?
Arrivai alla villa e suonai il campanello in attesa che mi aprisse, come ogni mattina.https://uploads.tapatalk-cdn.com/20190109/ed071e58b0a9e6e27e2c8b5e95d3c3d1.jpg

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[Altea]

A quelle parole trasalii.. Era lui dunque che aveva ricevuto l'invito e ora cosa potevo dirgli per convincerlo.. "Ecco.. Cercavo proprio lei, perché avevo saputo del Torneo. Lo avevo detto ai monaci e il signor Ergolin mi è testimone.. Portatemi con voi, so che potete portare una persona con voi". Lo sapevo perché nei secoli il Regno aveva disputato il Torneo, a questo punto dovevo andare con invito o senza.

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[Guisgard]

“Un momento...” disse lui ad Altea “... chi è lei? Come sa del torneo? E perchè mai è così interessata ad esso?” Con fare sospettoso.



Gwen arrivò di buon mattino a casa di Elv.
Lei bussò e lui le aprì il cancello.
Entrando nel suo salotto, lo trovò a guardare alcuni documentari sul torneo dell'Isola del Serpente.

[Lady Gwen]

Entrai in casa cercandolo e lo vidi in salotto, davanti al grande televisore.
"Buongiorno, che combini?" chiesi, mentre toglieva il cappotto, poi vidi ciò che stava guardando "Scoperto qualcosa di nuovo?" chiesi ancora.

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[Altea]

"So del torneo perché dal posto da cui provengo, in molti secoli, molti guerrieri vi hanno partecipato...e non hanno più fatto ritorno. Perché presumo il maestro Nakakata vi abbia detto che rischi lei sta correndo...vi prometto vi svelerò la mia identità da soli, non qui. Ha mai sentito parlare del Regno di Serenica?Io provengo da laggiù." domanda trabocchetto, cosi sapevo pure se quel Gozil aveva mentito sulla fama in questi posti e dalle mie mani apparve Volpe Ambrata e lo guardai con sfida "E' potente quanto la vostra spada vero...avete una spada o usate solo arti marziali?".

[Guisgard]

“Non ho mai sentito parlare di Serenica” disse lui ad Altea “e quella spada non le servirà sull'Isola del Serpente. Nessuna arma può entrare.”



“Nulla di che, solo favole...” disse Elv a Gwen “... parlano di magia, di demoni anziani e di un principe campione in carica da secoli... insomma, solo tante cavolate... fatta colazione?” Mentre sullo schermo della tv scorrevano le pochissime immagini disponibili dell'Isola del Serpentehttps://gwulo.com/sites/gwulo.com/files/styles/extra-large__640x640_/public/images/hans_island_long.jpg?itok=1HHsAXoW

[Lady Gwen]

"Bah... Dovrebbero mettere da parte queste storielle per bambini..." sbuffando.
"Accetto di buon grado un altro caffè" risposi "Senza, non sono molto collaborativa, la mattina..." con un sorriso tirato e sornione al contempo.

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[Altea]

"Ma io non devo combattere, almeno non so se abbiamo avuto l' invito. Sono andata via e non so se ci è arrivato, allora verrò con lei e vi sarò vicina" e in quel momento volli giocare con lui "Non conosci Serenica? Ti do del tu, tanto ormai siamo amici no" e con la telepatia gli mostrai me che mi allenavo con i miei soldati "Tu chi sei invece?" come se nulla fosse.

https://images-wixmp-ed30a86b8c4ca887773594c2.wixmp.com/intermediary/f/705b1c70-b724-447d-9eea-4f3e76650a75/daoi13f-ded4acdb-2350-4a4c-97bc-ed524a0e8a94.jpg

[Guisgard]

Elv annuì e preparò un caffè a Gwen, per poi tornare a sedersi davanti alla tv.
“E' inutile, nulla di nulla...” disse scuotendo la testa “... nessuna notizia utile... men che poi sul misterioso padrone dell'isola... si sa solo che è ricco da far schifo... bah...” chiudendo la tv “... manca un giorno all'imbarco e finalmente ne sapremo di più...” fissando la ragazza “... tu come stai oggi?”



Lui fece un gesto con la mano, chiudendo ed aprendo gli occhi rapidamente, come a voler scacciare le immagini nella sua testa.
“Ma tu...” disse ad Altea “... chi sei?” Fissandola. “Conosci strane arti...” con fare sospettoso.
“Io direi di andarcene, è tardi.” Intervenne Ergolin. “Ormai è notte e non è saggio restare qui a lungo... all'alba voglio essere al villaggio.”
“Si, meglio andare.” Il tipo dagli occhi azzurri.
Tornarono indietro ed all'alba erano già al villaggio.

[Lady Gwen]

"Finiremo per impazzire se continuiamo a cercare informazioni su informazioni..." commentai.
Poi presi il caffè.
"Ora molto meglio, dopo il secondo caffè" risposi, dopo aver vuotato la tazzina.
"Beh, mi metto a lavoro, a più tardi" dissi poi, andando nel mio studio al primo piano davanti al pc.
Avevo eluso la sua domanda?
Sì, decisamente.
Ma non mi andava di rispondere.
E poi, cosa avrei dovuto dire?
Certo, avevo cercato di andare oltre, di superare lo sconvolgimento di quell'istante, ma non potevo dire di star bene.
E di sicuro, non potevo dirlo a lui.

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[Altea]

"Chi sono?Altea da Serenica" guardandolo enigmaticamente.
Poi andammo con Ergolin verso il villaggio che raggiungemmo all' Alba.
"Cosa mi devo portare? Non ho vestiti...il maestro Nakakata ha detto si deve portare qualcosa di particolare?" sorridendogli. Il giovane uomo mi stava simpatico ma sapevo benissimo cosa stesse correndo ed entrai in telepatia con Parvia dicendo avevo trovato la persona con l' invito ma era l' allievo del vecchio eremita, che probabilmente era un ottimo maestro di arti marziali e le mie intenzioni erano seguirlo.

[Guisgard]

La mattinata trascorse tranquilla, con Gwen tutta presa da varie cose nel suo ufficio, mentre Elv scese nella palestra di sotto ad allenarsi.
Vi restò fino ad ora di pranzo, quando toccava a Gwen avvertirlo che fosse ora di mangiare.



“Io sono Icarius, allievo del maestro Nakakata.” Disse lui ad Altea. “Come lui seguo la strada degli eremiti erranti del Clan della Tigre. Lui ha ricevuto l'invito per il torneo, ma vi parteciperò io al suo posto, data l'età.” Spiegò. “Io amo la solitudine... perchè dovrei portarti con me?” Fissandola.

[Altea]

"Icarius..ora so il tuo nome e trovo interessante pure questo Clan della Tigre".
Sospirai e poi pensai di dirgli la verità "Allora, io sono venuta qui da Serenica, è un Regno, forse il maestro Nakakata lo conosce ed infatti volevo parlare con lui ma ho impiegato molto per trovarvi, davvero. Io sono la Regnante, ancora non ci è pervenuto l' invito o si...non so...io sono lontana. E io non potrei combattere, se morissi come i guerrieri del mio Regno che per secoli hanno combattuto sarebbe la fine per il mio Regno" e mi voltai con sguardo cupo osservandolo in quegli occhi profondi ed azzurri "Quindi cercavamo un guerriero che venisse a combattere anche per noi, mi hanno detto il tuo maestro aveva l' invito ma non pensavo fossi tu....a questo punto..tu devi battere il regnante dell' Isola del Serpente, non importa se a nome del tuo clan o Serenica. Ma dobbiamo eliminarlo, e tu...hai buone qualità, sei puro di cuore e forte e sono certa il tuo maestro ti abbia istruito bene. E io voglio vedere cosa nasconde quell' Isola ma non posso svelare la mia identità...se avessi ricevuto l' invito dovrei combattere. Farò la tua fidanzata....ti sta bene?" ridendo ma poi mi feci seria perché non era un gioco.

[Lady Gwen]

Continuai tranquillamente a lavorare tutta la mattinata, mentre Elv di sotto si allenava.
Poi, arrivò l'ora di pranzo.
Mi stiracchiai spegnendo poi il pc e scesi ad avvertirlo.
"Campione, si mangia!" dissi da fuori, bussando due colpi sulla porta della palestra e aspettando che uscisse.

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[Guisgard]

“Io combatto per me stesso e per il mio clan.” Disse Icarius ad Altea, tradendo la sua indole di giovane guerriero devoto solo alle arti marziali e probabilmente poco conoscitore del mondo al di fuori di quelle foreste di villaggi. “E comunque non potrei spacciarti per la mia fidanzata... sarei smascherato subito. Infatti sull'Isola del Serpente conoscono da secoli il Clan della Tigre e sanno che i suoi membri fanno voto di rifiuto riguardo ogni bramosia del mondo materiale.”
“Che mi prenda un accidente!” Esclamò Ergolin. “Sei una specie... di monaco, ragazzo?”
“No, un eremita.” Precisò Icarius.

[Guisgard]

Elv uscì dalla palestra e raggiunse Gwen.
Si era dato molto da fare, allenandosi con un'intensità diversa dal solito.
Era tutto sudato, con i muscoli tutti tesi.
Sicuramente presentava uno stato di forma eccellente.
"Bene..." disse asciugandosi con una telo il collo ed il petto "... oggi devo fare il pieno di carboidrati... quindi pasta e sugo di pomodoro." Divertito.

[Altea]

"Rispetto le vostre regole, del vostro clan...."lanciando una occhiata ad Ergolin "Essere eremita non significa essere monaco, ma loro hanno se, ho ben capito, un voto di castità. Allora come potrei presentarmi, ti prego..portami laggiù, io devo vedere perché membri della mia stirpe anni fa sono morti laggiù. Come potrei presentarmi, forse una specie di aiutante, una geisha" facendo l' occhiolino ad Ergolin per sdrammatizzare "Non devi combattere per me, ma se sono arrivata qui...un motivo ci deve essere, nulla accade per caso non trovi?". Per un attimo la mia mano sfiorò la sua, come una roccia inscalfibile e dura che resisteva a ogni intemperia e nei secoli.

[Lady Gwen]

Per la prima volta in un anno, per la prima volta dopo ieri sera, fu una fatica immane guardarlo.
Tutte quelle emozioni, quelle sensazioni, mi tornarono alla memoria in un attimo, ma mi imposi di ignorarle.
Annuii.
"Allora inizio a preparare, mentre tu fai una doccia" dissi.
Poi salii e cominciai a cucinare.

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[Guisgard]

Icarius guardò la regina di Serenica e non si sentì di opporle un rifiuto.
“E va bene...” disse ad Altea “... ti porterò con me... non so... non ho altri aiuti se non il mio maestro... quindi l'unica cosa che mi viene in mente è spacciarti per mia sorella...” con tono semplice, forse anche ingenuo.



“No, farò più tardi una doccia, visto dopo voglio riprendere ad allenarmi...” disse Elv a Gwen “... anche se senza Minty è un po' complicato... allenarmi da solo non è il massimo...” sbuffando.
Allora finì di asciugarsi, mentre Gwen andò a cucinare.

[Destresya]

"Solo lui?" sospirai, stiracchiandomi sulla sedia.
"Beh, è già qualcosa, sono proprio curiosa di scoprire chi vi parteciperà!" sorridendo.
Era vero, non vedevo l'ora di sapere chi c'era ed elaborare una strategia.
"Dovremmo indire una conferenza stampa o qualcosa del genere?" chiesi, d'un tratto.

[Lady Gwen]

Non faticavo a credere che allenarsi da solo fosse un problema, ma quell'idiota aveva deciso di abbandonarlo dall'oggi al domani.
Nel frattempo, la pasta fu pronta.
Allora la distribuii nei piatti e attesi che Elv arrivasse per pranzare.

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[Altea]

"Tua sorella...perfetto..non sappiamo nulla dell' altro ma sembra una buona idea, comunque..io posso entrare in telepatia con Serenica, non farmi altre domande, ho diversi doni..un giorno capirai" sorrisi e la mia mano accarezzò quel volto così deciso ed ingenuo, quasi spaventata non sapesse cosa gli spettasse.."Grazie" dissi a tono basso mentre la mano scivolava leggera fino al petto e non mi pentivo di quel gesto.
"Facciamo colazione? A che ora si parte...io ho soldi per un locale, ti devi temprare campione" non staccando la mano dal suo petto saldo e forte.

[Guisgard]

"Ovvio." Disse Guidaf a Destresya. "L'ho già preprata. E' l'alba ormai e verso Mezzogiorno, al Palazzetto dello Sport dovrai rispondere alle domande dei giornalisti circa la tua partecipazione al torneo."

[Guisgard]

Elv arribò in cucina, dove lui e Gwen mangiarono.
“Ottima...” disse mangiando “... al dente... perfetto.” Facendo l'occhiolino alla ragazza. “Chissà come si mangerà su quell'isola.” Bevendo un bicchier d'acqua.



Quel gesto di Altea lasciò nei chiari occhi di Icarius un velo di turbamento, come se non conoscesse simili sensazioni.
“Si, ho fame...” disse annuendo.
“Nel villaggio c'è una tavola calda in cui mangiare.” Fece Ergolin.

[Lady Gwen]

Iniziammo a mangiare e sorrisi quando vidi che apprezzava la pasta.
Sì, dovevo ammetterlo, me la cavavo abbastanza bene.
"Di sicuro non bene come si mangia con me" fingendo altezzosità e superbia, mentre continuavo a mangiare

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[Altea]

"Bene, andiamo" prendendolo per mano "Viene pure lei, signor Ergolin" e non mi sfuggì quello sguardo turbato di Icarius, così ingenuo ma sensuale, troppo bello da possedere. E mi resi conto di volere di più, di più da lui ma non come una regina capricciosa. Ma per ora mi sentivo libera...poi non sarebbe stato cosi e strinsi la sua mano.

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[Destresya]

Anuii a Guidaf, sorridendo.
"Perfetto, non vedo l'ora!" con aria spensierata.
Era come se tutta quella storia mi avesse galvanizzato, dato nuovi stimoli, reso ancora di più me stessa.
"Sarà il caso di andarmi a preparare!" mi alzai, andai nello spogliatoio, mi allenai un po', e poi, quando fu ora, mi preparai per la conferenza stampa.
Ormai fremevo di partire.

[Guisgard]

"Si si, concordo..." disse Elv mangiando "... beh, tanto con un'altra seduta d'allenamento brucerò questi carboidrati." Facendo l'occhiolino a Gwen. "Quel Monty è stato davvero una delusione..." facendosi serio "... mollarmi proprio ora..." scuotendo la testa "... beh, me la caverò lo stesso... non ho bisogno di lui per allenarmi."



Ergolin annuì ad Altea che tenendo Icarius per mano, come una sorella protettiva, seguirono la guida fino alla tavola calda.
Qui ordinarono il pranzo e mangiarono le specialità del posto.

[Lady Gwen]

Ridacchiai vedendo che era d'accordo.
"Sportivi... Peggio delle donne, coi carboidrati..." dissi divertita, ridacchiando ancora prima di bere.
"Giusto'' annuii "Sei il campione mondiale dopotutto, ce la farai" convinta.

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[Altea]

"Tu cosa pensi di trovare all' Isola del Serpente?" volendo capire cosa Icarius pensasse e sapesse di quel posto.
Ma l' idea di sedurlo mi stuzzicava non poco e tolsi il piede dalla scarpa mentre andava a toccare la sua gamba salendo su e giù e dissi "Oh, i miei piedi, avrei bisogno di un massaggio" mentre lo osservavo dritta negli occhi.

[Guisgard]

Giunse Mezzogiorno e puntali Destresya e Guidaf arrivarono al luogo della conferenza.
C'erano molti giornalisti e tanti fans della campionessa di wrestling.
“Sono l'inviato del Corriere Afragolignonese...” disse il primo giornalista “... come mai ha accettato questo invito? E' un po' a scatola chiusa, no?” A Destresya.



“Fa poco la spiritosa tu...” disse divertito Elv a Gwen “... altrimenti metto anche te sotto le fatiche... flessioni, piegamenti e corsa!” Ridendo.



“Ohh...” disse Icarius abbassando lo sguardo e vedendo il piede di Altea sulla sua gamba andare su e giù, senza capire il senso di quel gesto.
“Io sono un ottimo massaggiatore!” Intervenne divertito Ergolin.

[Lady Gwen]

"Dovresti darmi dieci volte il mio stipendio, per convincermi e nemmeno in quel caso sono sicura che accetterei" divertita, mentre mettevo via i piatti vuoti e preparavo il caffè.

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[Altea]

Finii il pranzo sorseggiando del vino bianco e continuando, beandomi di quel sussurro e quasi gemito di Icarius, speravo che nelle arti marziali almeno non fosse così ingenuo come con le donne.
"Davvero signor Ergolin? Ma io sono certa che Icarius conosce dei metodi che usano loro del clan per rilassare i muscoli, vero...mi faresti un massaggio ai piedi, mi fanno davvero male.." non smettendo di osservarlo in quegli occhi, doveva essere un po' scaltro. Capivo l' eremitaggio e le regole ma in quella Isola di demoniaco ne avrebbe trovato.

[Guisgard]

Elv scoppiò a ridere.
"Che pigrona sei." Disse divertito a Gwen.
Allora mentre lei sparecchiava, lui riprese gli allenamenti.



"Non sono esperto in massaggi... alle donne..." disse Icarius ad Altea "... conosco solo le arti marziali..." un pò impacciato "... forse è meglio esca a passeggiare... dopo mangiato mi aiuta a rilassarmi..." alzandosi da tavola ed uscendo, sfuggendo così a qulla per lui strana situazione.
"Un pò turbato il nostro giovane eremita." Ridendo Ergolin ad Altea.

[Lady Gwen]

"Antipatico..." commentai, mentre se la rideva.
Ero felice che quell'episodio non avesse alterato nulla fra noi due, nel nostro modo di rapportarci, di divertirci insieme.
Non avrei retto un clima teso e nervoso.
Dopo che lui tornò ad allenarsi, io tornai a lavorare, in attesa di tornare a casa e prepararmi per la partenza.

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[Destresya]

Mi sedetti al tavolo della conferenza stampa come avevo fatto innumerevoli volte ormai.
La maschera che celava la mia vera identità, gli occhi azzurri che scrutavano tutto e tutti ma non si facevano mai vedere, il sorriso scanzonato di chi ha fatto di tutto quello la propria vita.
Ascoltai la domanda del giornalista, gli sorrisi e risposi.
"Per fortuna, altrimenti che gusto ci sarebbe?" alzando le spalle, divertita.
Poi tornai seria per un momento e continuai a fissare la platea.
"Quando ho alzato la cintura da Campione del Mondo mi sono chiesta.. e adesso? Sono davvero arrivata in cima e devo solo star qui a difenderla? Non c'è una vetta più alta da scalare?" mentre le sensazioni di quei momenti mi percorrevano tutta.
"E questo torneo è la risposta a quella domanda!" seriamente, con un leggero sorriso, che poi si allargò sempre di più.
"Le alternative erano o il torneo sull'Isola del Serpente, oppure il campionato intergalattico, ma lì non mi hanno mandato nessun invito!" risi, indicando un nuovo giornalista con la mano alzata.

https://encrypted-tbn0.gstatic.com/images?q=tbn:ANd9GcSXQ3UZp5WZ7uqJ_DJfPjgXLBn-7aj7zI9qW_MTV3ECuX6TaW4l

[Altea]

Icarius uscì e quando Ergolin parlò risposi "Troppo turbato, questo ragazzo spero sia molto scaltro, se ha paura di una donna...come può affrontare un guerriero troppo forte" leggermente preoccupata.
Mi alzai e pagai, salutai Ergolin ringraziandolo per l' aiuto e uscii raggiungendo Icarius "Fratellino, ti sei rinfrescato? Dove si parte tu lo sai" avvicinandomi a lui e osservandolo "Icarius...devi essere forte, i tuoi nemici veri non saranno i lottatori che troverai laggiù ma qualcosa di più oscuro ma io ti sarò vicina. Ti ho turbato prima? Peccato sei un eremita, sai sei un bel ragazzo...permettimi...sono una Regina, non mi concedo a molti, ho il cuore freddo e duro a volte ma tu...tu..me lo hai riscaldato" accarezzando i suoi capelli e baciandolo teneramente nelle labbra "E ora...non ti tormenterò più o ti distoglierai dal Torneo" sospirando "Dobbiamo raggiungere l' imbarco ma dobbiamo stare sempre vicini".

[Guisgard]

Elv si allenò per buona parte del pomeriggio, dandoci dentro deciso.
Poi andò a farsi una doccia e tornò da Gwen, trovandola in salotto.
"Ti sarai annoiata senza di me, immagino..." disse facendole l'occhiolino.

[Guisgard]

Tutti risro alla risposta di Destresya.
"Cosa pensa" disse un altro giornalista "delle strane leggende intorno al torneo? Solo folklore?"

[Lady Gwen]

Elv si allenò tutto il pomodoro, a pieno ritmo.
Anche io in serata finii di lavorare ed ero pronta ad andar via.
Rimasi a guardarlo con aria sorniona.
"Quanto sei egocentrico..." commentai, scuotendo la testa.
"Sono sicura che anche tu ti annoierai a morte fino a domattina, quando partiremo" con un sorriso finto, mentre andavo verso la porta.

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[Guisgard]

Quel bacio, sebbene fugace e leggero, sorprese e turbò appena Icarius.
“Non so molto di donne” disse ad Altea “e non mi interessano... la mia vita è tutta nelle arti marziali.” Mormorò. “Saprò farmi valere, vedrai. Non ho paura.” Annuì deciso. “Dobbiamo andare a Baias... lì salpa la nave per l'Isola del Serpente.”

[Guisgard]

"Allora" disse divertito Elv a Gwen "resta qui stasera, così eviteremo di annoiarci entrambi." Facendole l'occhiolino.

[Lady Gwen]

Mi appoggiai al muro del salotto.
"La valigia non si prepara da sola, capo" ribattei "O forse potrei chiedere a Kinkle di prepararla" fingendomi pensierosa.

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[Altea]

"Oh, ho notato tu non sai molto di donne..ma sai si può sempre imparare. Se sei ben determinato nelle arti marziali, allora potrai vincere ma questo non basta, dovrai guardarti attorno, ma scopriremo assieme in quell' Isola cosa accade. Ah, pure io non comprendo voi uomini a volte sai...bene andiamo a Baias, è distante? Possiamo prendere un taxi" appoggiando la testa sulla sua...oh no, questo ragazzo aveva un potere negativo su di me...e la alzai subito osservandolo..."Andiamo tesoro, però camera assieme mi raccomando".

[Destresya]

"Credo che sia costruito tutto alla perfezione, leggende comprese... si è costruito una sorta di mito attorno a questo torneo, con tanto di leggende, demoni e chissà cos'altro..." risposi candidamente, mentre li guardavo uno per uno con un sorrisetto sornione.
"Un ottimo modo per far parlare del torneo, per dargli quel non so che di misterioso... senza tutto questo contorno sarebbe solo un torneo, non qualcosa capace di affascinare guerrieri di generazione in generazione!" con la voce più calda e misteriosa.
Per poi tornare subito a sorridere.
"Diamine ma voi dovreste saperlo meglio di me, è il vostro lavoro!" risi nuovamente, chiamando poi con un cenno una nuova domanda.

[Guisgard]

“Non credo qui ci siano Taxi...” disse Icarius ad Altea.
Così si incamminarono lungo la strada che attraversava il villaggio, fino ad uscire da questo.
Trovarono allora un passaggio su un camion diretto verso Afragolopolis.
Da presero un pullman che conduceva sul litorale Flegeese.



“Si, buona idea...” disse Elv a Gwen, indicandole il cellulare “... in compagnia passerà prima il tempo.” Sorridendole.

[Lady Gwen]

"Allora sì, chiamo il mio gatto e lo delego nella preparazione della valigia" risposi sarcasticamente.
Una parte dentro di me sperava che la serata non andasse come quella di ieri.
Si poteva reggere un errore, ma due erano davvero insostenibili.

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[Altea]

Il viaggio sul camion non era uno dei migliori e sorridevo ad Icarius. Quell'aria da duro ma anche debole mi affascinava, era una splendida dualità.
Prendemmo poi un autobus per raggiungere il litorale fleegeese e mentre correva per le strette strade a strapiombo sulla costiera osservavo il mare.. "Ti piace il mare? Dimmi hai sempre vissuto dal maestro Takakata?" e nel parlare poggiai la mano e il mento sulla sua spalla.

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[Guisgard]

Il rosso tramonto giungeva con i suoi raggi screziati attraverso le vecchie ante del dojo, dove due grossi teloni giunti da Afranawa raffiguravano un leone ed una tigre sul punto di combattere.
E come i due fieri animali, anche due figure, reali però, si studiavano per un imminente scontro all'ultimo sangue.
"Ti aspettavo..." disse Budmin con la sua voce grezza e sgraziata, togliendosi il kimono e mostrando un fisico teso di muscoli e segnato da cicatrici.
"Oggi sustemeremo ogni questione tra noi..." l'altro con gli occhi azzurri.
"Ho sottoposto il mio corpo" Budmin cominciando a mostrare mosse tipiche del Karate "a durissimi allenamenti, solo per giungere a questo giorno ed ucciderti..." respirando ed ispirando "... oggi avrò la mia vendetta... così la pagherai per avermi rubato la donna... ahhhhiiiiiakkkk!!! Whaaakkkka!!!!!" Ormai pronto a battersi. "Sento l'essenza del mio spirito, il mio cosmo ardere come il fuoco eterno del Tempio Shaolin! Ho inventato io stesso un colpo micidiale per ucciderti, per spezzarti in due!!! Preparati!!! Ahhhhhiiiiiaaaaaakkkkkkk!!!!"
Quello dagli occhi azzurti lo guardò col suo sguardo di ghiaccio.
"Scegli..." mormorò "... scegli un numero da 1 a 5..." mostrandogli le dita della mano.
"Cosa?"
"Scegli..."
"Che scherzo è?"
"Scegli..."
"Due!!!!" Urlò Budmin.
"Bravo... due... il numero per antonomasia delle corna... quelle che ti ha messo lei venendo con me..." con tono da figo quello dagli occhi azzurri "... ed io con sole due dita ti sconfiggerò."
"Basta con queste idiozie!!!" Budmin attaccandolo.
Ma l'altro, quello dagli occhi azzurri ed il tono da figaccione, con pose da piacione, con sole due dita lo sconfisse, usando un'antica e dimenticata mossa adoperata dai monaci del Tempio di Afragasawaka, che non lasciò scampo a Budmin, lasciandolo con tutte le ossa rotte e senza vita al centro del dojo.
"Guisgard!" Arrivando preoccupata una ragazza.
Era Fiore di Loto al pallido scintillio del pesco in fiore sotto i raggi incantati della pallida Luna notturna, ossia la figlioletta del maestro.
"Fiore di Loto al pallido scintillio del pesco in fiore sotto i raggi incantati della pallida Luna notturna..." voltandosi Guisgard.
"Sei vivo!!!" Fra le sue braccia lei.
"Si..." lui con tono da eroe "... torniamo da tuo padre."
"Oh, Guisgard..."
"Vieni, andiamo a vedere i ciliegi in fiore..." lui.
"Come sei romantico e figo..." lei a lui "... combatterai ancora?"
"Solo contro quelli veramente cattivi."
"Oh, come sei eroico..." mormorò Fiore di Loto al pallido scintillio del pesco in fiore sotto i raggi incantati della pallida Luna notturna.
La baciò ed andarono via insieme verso il tramonto, con Guisgard che fissava il crepuscolo pronto a nuove sfide.
"Stop!" Gridò il regista. "Buona la prima!" Guardando Guisgard ancora nella parte dell'eroe del film.
https://lh3.googleusercontent.com/-vr3Soir1TNw/XDdjpdzLCUI/AAAAAAAAACg/5NWJma2Jek8WtLbmu1sD4VZa0YkVtzDYQCK8BGAs/s400/7268381361137941591%253Faccount_id%253D1

[Guisgard]

La conferenza stampa di Destresya continuò ancora e terminò con la conferma della sua partecipazione al Torneo Atheolin.
Ormai tutto era pronto per la partenza.
Bisognava raggiungere Baias ed imbarcarsi sull'Ipazia.
Anche Gwen ed Elv, sistemare le ultime cose, partirono verso il litorale Flegeese, per poi raggiungere il porto di Baias.
Il pullman che stava portando Icarius ed Altea a Baias aveva ormai raggiunto il litorale Flegeeo.
"Si, sono sempre stato col mio maestro Nakakata, sin dalla mia infanzia." Disse fissandola. "Devo a lui tutto ciò che so e che sono."

[Lady Gwen]

Ormai era tutto pronto per la partenza.
Lasciammo casa di Elv e subito raggiungemmo il porto di Baias in attesa di salpare e raggiungere la misteriosa Isola del Serpente per il fantomatico Torneo Atheolin.

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[Altea]

Scendemmo dal pullman e io rimasi vicino a lui stretta "E ti ha allevato bene, sono curiosa di vedere cosa saprai fare, quale grande campione tu sia...però un favore...ammorbidisci il tuo carattere e sorridi di più, non sei meno duro e forte. Io lo so, io sono a Capo di un grande esercito ma come vedi sono fuori dalle righe, troppo...ti confesso però sono un po' tesa...avanti ce la faremo" baciandolo dolcemente sulla guancia vicino le labbra "Eh, una sorella non bacia davanti a tutti sulle labbra" a bassa voce.

[Destresya]

Ormai era tutto pronto.
Non vedevo l'ora di partire per il torneo.
Così, il giorno seguente, con il mio allenatore, raggiunsi l'Ipazia per salpare verso l'isola misteriosa.
Ero elettrizzata da quella nuova esperienza, in cui riponevo tutte le mie speranze, i miei sogni, la mia voglia di avventura.
Scesi dalla macchina e mi diressi al ponte dell'Ipazia, sempre coperta dalla mia inseparabile maschera.

http://kgbwrestling.files.wordpress.com/2014/01/399px-sexy_star.jpg

[Guisgard]

Nel porto di Baias una nave dai tratti particolari attendeva di salpare.
Era l'Ipazia e si apprestava a salpare per l'isola del Serpente.
C'erano anche molti giornalisti.
Tuttavia solo gli invitati al torneo, ciascuno col proprio accompagnatore, potevano salire a bordo della nave.
Arrivarono poi Gwen ed Elv con la spider di lui, il furgoncino ufficiale su cui si spostavano Destresya, con tanto di maschera e Guidaf ed infine il pullman su cui viaggiavano Icarius ed Altea.
"In verità..." disse lui "... io non sono molto pratico di come si vive nelle grandi città... la mia vita è sempre stata ad allenarmi col mio maestro, a conoscere i segreti millenari del mio clan... a far miei i suoi ideali." Restando poi a guardarla dopo quel bacio sulla guancia.
L'Ipazia ormai si apprestava a partire.
https://lh3.googleusercontent.com/-bQOjptmvdUU/XDduS9XCn6I/AAAAAAAAAC8/-e6cpAZsydAXdb3TQg-i9vOC7bMcUskQACK8BGAs/s512/9140399622925529883%253Faccount_id%253D1

[Lady Gwen]

Arrivammo alnportoy, pieno sia di atleti invitati al torneo, sia di giornalisti, ai quali tuttavia era proibito l'accesso alla nave, l'Ipazia.
"Sembra in tutto e per tutto una nave uscita dal Giappone feudale..." dissi ironica, scendendo dalla spider Di Elv.

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[Altea]

"Io mi muovo pure poco dal mio Regno" mi rabbuiai per un attimo "Non è facile fare la regnante, non mi sembra vero di essere libera, anche se durerà poco ma io sono curiosa di sapere pure del tuo clan e attraverso te lo conoscerò" rimanendo con il mio sguardo nel suo, come avrei voluto sapere cosa significava quello sguardo.
Poi vidi una nave arrivare "E' l' Ipazia, la nave che ci porterà nell' Isola del Serpente, non mi immaginavo una nave del genere..sembra quasi quelle dei film orientali non trovi?" sorridendo e rimanendo stretta a lui, quel contatto mi piaceva e mi guardai attorno perché stava arrivando altra gente "Saranno gli altri combattenti?" sempre fissando Icarius "Penso non ci resta che salire e mi raccomando, non lasciarmi sola" turbata.

[Guisgard]

"In pieno stile con l'atmosfera del torneo..." disse sarcastico Elv a Gwen, per poi raggiungere l'ingresso sulla nave e mostrando ai sorveglianti l'invito.
"Tranquilla, non lascerei mai sola mia sorella." Disse Icarius ad Altea.
Ed anche loro salirono sulla nave, mostrando l'invito.
Ad un tratto arrivò un tipo magro, vestito con un kimono variopinto.
Mostrò il suo invito e salì a bordo, senza dare confidenza a nessuno.
Biondo, volto cupo, con sguardo sprezzante, lontano, superbo.
Chi era questo misterioso partecipante?

[Altea]

"Non sono tua sorella...per finta...tra altro ho un fratello che va in giro a sperperare soldi" mentre Icarius mostrava l' invito notai uno strano tipo, aveva addosso un kimono ed era biondo...sicuramente poco orientale, sembrava solo e senza accompagnatore...un tipo misterioso..seguendolo con lo sguardo.

[Lady Gwen]

"Sì, infatti" convenni.
Salimmo a bordo e mostrammo l'invito.
Ad un tratto, arrivò un tipo alto, biondo, vestito con un kimono e dall'aria sprezzante e superba.
"Guarda che tipo... Nemmeno fosse il padrone dell'isola..." con tono infastidito.

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[Guisgard]

Pian piano si cominciò ad imbarcare gente, tutti con invito naturalmente.
"Beh, non siamo fratelli e sorelle ma amici si." Disse Icarius sorridenfo ad Altea.
Poi notarono quel tipo misterioso.
"Sicuramente anche lui parteciperà al Torneo..." mormorò l'allievo di Nakakata.
Anche Gwen ed Elv videro il tipo enigmatico.
"Non so chi sia, ma mi sta già antipatico..." fece Elv.
Il tipo fissava il mare, con uno sguardo cupo e misterioso, senza che la sua espressione mostrasse la benché minima emozione.
Sulla schiena, sul suo kimono, c'era scritto King Reddas.
http://i65.tinypic.com/s3lzcy.jpg

[Lady Gwen]

"Basti vedere la scritta sul kimono... King Reddas... Bah..." scocciata io.
"Sarà meglio sistemarci in cabina, comunque. Credo si partirà a breve."

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[Altea]

"Certo che siamo amici e scommettiamo che ti farò cedere e diventerai di più?" osservandolo con sguardo malizioso che poi andò verso il tipo biondo che osservava il mare "Si, deve essere un partecipante ma davvero strano, ha uno sguardo di odio, di altezzosità...non farci caso. Non sopporto chi gareggia per essere il migliore, questa è una filosofia di vita, una disciplina...ma tu lo sai meglio di me" e sfiorai con le dita la sua schiena intrufolandomi sotto la maglietta.

[Guisgard]

L'Ipazia stava imbarcando gli ultimi passeggeri, tutti partecipanti al torneo con i loro accompagnatorie, visto che chiunque altro, giornalisti compresi, non erano ammessi sull'Isola del Serpente.
Ad un tratto un'auto sportiva arrivò sul molo, seguita da altre due vetture, delle quali una appartenente alla polizia, mentre l'altra con a bordo dei cronisti.
Dalla macchina sportiva sbucò un uomo, vestito in modo sportivo, bruno e dagli occhi azzurri sotto un paio di occhiali scuri.
Firmò alcuni autografi e poi rilasciò qualche dichiarazione ai giornalisti che l'avevano seguito.
“Signor Guisgard...” disse uno dei cronisti “... come mai ha accettato l'invito a questo insolito torneo? Dopotutto lei è una star del Cinema, non uno sportivo.”
“Molto semplice...” rispose Guisgard con un sorriso sornione “... nei miei film d'azione interpreto quasi sempre invincibili eroi che fanno delle arti marziali il loro punto di forza. Inoltre, come tutti sanno, non utilizzo mai controfigure durante le riprese, ma giro io stesso ogni scena. Insomma sono nei sogni di molti fans un grande lottatore di arti marziali.” Simulando alcune mosse e suscitando l'entusiasmo della folla che si era radunata attorno a lui.
“Ora basta!” Disse Tanz, il vecchio manager del superdivo.
Così i due salutarono i cronisti, ringraziarono i poliziotti per la scorta e salirono sull'Ipazia.

[Guisgard]

A quel punto tutti erano saliti a bordo dell'Ipazia.
La nave tirò su le scalette e chiuse gli ingressi.
Allora Guisgard, Icarius, Destresya, Altea, Gwen ed Elv, oltre a tutti gli altri, videro apparire sul ponte un uomo con lunghi capelli raccolti in una coda di cavallo, ben vestito e dai modi sicuri.
“Benvenuti sll'Ipazia.” Disse. “Sono il signor Seth. A breve salperemo, diretti verso l'Isola del Serpente, dove si terrà il Torneo di Atheolin. Solo pochi eletti, i migliori, possono essere invitati a partecipare a questo millenario evento. Una volta giunti sull'isola sarete accolti dal Signore del Serpente, colui ossia che ha organizzato il torneo e scelto i partecipanti. Verrete tutti ospitati nel suo palazzo, in camere degne della sua ospitalità, con tutti i comfort. Potrete visitare il castello e muovervi liberamente in ogni suo ambiente, ma sarà tassativamente vietato lasciare il palazzo e girare per l'isola. Ogni violazione delle regole sarà punita severamente, poiché l'Isola del Serpente è sotto la giurisdizione del suo signore, sulla quale esercita un'autorità assoluta. Vi auguro buon viaggio.” Ed andò via.
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[Altea]

Ad un tratto arrivò un auto sportiva con un divo del cinema di film di karate e sbuffai verso Icarius "A quanto pare questa nave è piena di spacconi. Ma pensano di fare una crociera, una vacanza?" stizzita facendo uscire la Regina di Serenica.
Poi arrivò questo Seth, lo ascoltai in silenzio.. Ovvero questo Signore dava ordini a me ma dovevo attenermi purtroppo.

[Guisgard]

"Le arti marziali" disse Icarius ad Altea "sono come un dito che indica la Luna... c'è chi guarda la Luna e chi invece fissa solamente il dito, perdendosi tutta la celestialità di quell'immagine... dice spesso il mio maestro." Fissando la regina di Serenica.

[Altea]

A quelle parole trasalii, non immaginavo una frase tale da Icarius "È una frase bellissima... Anni fa conobbi un maestro, Rovolin, e mi insegnò molte cose" fissando Icarius pure io "Non ti sembra che dalla frase di quel Seth sembra una prigione quell'Isola? Ma lo sapevo.." sorridendogli.

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[Guisgard]

"Si..." disse Icarius ad Altea "... in effetti sembra un luogo fuori dal mondo, quasi misterioso... credo nasconda molti segreti... ma noi dobbiamo pensare solo al torneo..." con sguardo pensieroso, mentre l'Ipazia salpava e prendeva il mare.

[Altea]

"Io penso che una cosa non escluda l'altra. I misteri di quella Isola sono legati al Torneo" osservando pure io pensierosa il mare.. "Che dici.. Vuoi rimanere qui o andiamo in cabina? Sarà stile orientale?" sorridendogli "Ti starò lontana o.." rimasi sospesa per un attimo con la frase "Potrei distrarti dal Torneo e farti perdere.. O morire" ma osservandolo combattuta dentro me.

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[Lady Gwen]

La nave finalmente mollò gli ormeggi, dando inizio a quel viaggio.
Vedemmo arrivare un uomo, che si presentò come Seth e ci illustrò le regole della nostra permanenza.
Potevamo giare per il palazzo, ma non per l'isola, nè tantomeno lasciarla.
Questo mi puzzava un po', insomma, non eravamo mica prigionieri.
Anzi, non avremmo dovuto esserlo, in teoria.
La pratica però sembrava molto diversa.
"Cosa pensi di ciò che ha detto?" chiesi ad Elv.

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[Guisgard]

Il mare era calmo e l'aria pareva perdere limpidità mentre la costa si allontanava sempre più oltre la scia dell'Ipazia.
“Distrarmi...” disse Icarius voltandosi verso Altea, mentre il vento spettinava i suoi capelli scuri “... farmi perdere? In che senso?” Fissandola.

[Altea]

Sembrava che fossimo quasi entrati in un'altra dimensione.. I miei capelli chiari si muovevano dolcemente con la brezza salata.
Sapevo la mia risposta avrebbe turbato Icarius ma odiavo non sputare il rospo.. "Fin da quando io ti ho visto mi sei stato simpatico, io non mi innamoro facilmente. E per me è fonte di dispiacere sapere tu non puoi e non vuoi amare una donna" poggiando la mano sul parapetto della barca.. "E quindi è inutile cercare di conquistarti.. Non sarebbe giusto e mi fa male.. Ma rispetto le tue volontà" con aria fiera osservando l'orizzonte.

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[Guisgard]

“Immaginavo che quell'isola non fosse un luogo di vacanze, ma così mi sembra davvero quasi una prigione...” disse Elv a Gwen, mentre la nave aveva abbandonato il porto di Baias “... beh, noi penseremo al torneo e poi lasceremo quel posto senza a starci fare troppe domande... comunque meglio essere cauti una volta giunti là...”



“Che sciocchezza...” disse ingenuamente Icarius ad Altea che mostrava sempre più di avere ben poca dimestichezza con questo genere di cose “... ci siamo appena conosciuti e non sai nulla di me... io nella mia vita ho sempre pensato solo alle arti marziali, al combattimento ed agli allenamenti... non credo tu possa trovare interessante la mia vita.” Fissandola.

[Destresya]

"Ci siamo!" Pensai, nel vedere l'Ipazia davanti a me.
Saluta i giornalisti mandando un bacio, alla maniera di sexy Zvezda, e mi avvisi verso il ponte.
Qui, ascoltai con Guidaf le parole di Seth, sempre più incuriosita.
Quando finí, il mio entusiasmo era alle stelle.
"Vado a fare un giro sul ponte, a dopo!" Con una pacca sulla spalla al mio maestro
Beh potevano essere i miei ultimi giorni di vita, tanto valeva goderseli.
Così, avvolta nel mio vestitino nero attillati e protetta dalla mia adorata maschera, andai sul ponte a passeggiare.

[Altea]

Il mio sguardo si fissò sul suo, così splendidamente azzurro e limpido con il mare.. "Pensi io dia feste da ballo? A Serenica ci si alza presto, i miei guerrieri devono essere pronti all'alba ovvero l'ora migliore per allenarci. Sono severa, con tutti.. E portare avanti il Regno senza nemmeno pensare a me stessa" mentre la mano appoggiata sul parapetto sfiorava la sua.. "Ma non posso costringerti, ho la mia dignità" sorridendo.

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[Guisgard]

Destresya lasciò Guidaf e con la maschera di Sexy Zvezda andò a passeggiare sul ponte.
L'aria che soffiava dal mare era intrisa di salsedine, le nuvole lungo l'orizzonte scivolavano via fra le onde increspate e spiumose che l'Ipazia si lasciava dietro.
Notò allora due uomini.
"Direi di andare a cercare un bar..." disse Tanz a Guisgard che guardava il mare dal parapetto "... mi vanno proprio dei biscotti..."
"Dubito che su questa nave ci sia un ritrovo in cui acquistare cibo."
"Credi che vogliano farcimorire di fame?"
"Ma dai..." ridendo Guisgard "... ci serviranno loro da mangiare immagino..." divertito.

[Guisgard]

“No, non penso certo questo.” Disse Icarius ad Altea. “Non credo tu sia una regina da feste da ballo.” Sorridendo. “E comunque non conosco molte donne, quindi non saprei certo distinguerle.” Facendo spallucce. “A me interessano solo le arti marziali e sogno di vincere questo torneo.” Deciso.

[Lady Gwen]

"Sì, hai perfettamente ragione" annuii.
"Dopotutto saremo lì per un motivo, non abbiamo bisogno di andare altrove. E poi, ha parlato di palazzo, magari sarà talmente bello e grande che non rimpiangeremo di non poter girare sull'isola" divertita.

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[Altea]

Dovevo tentare.. Osare? Si... Almeno mi sarei arresa e me ne sarei andata in cabina. Mi avvicinai a lui sprofondando le mie labbra sulle sue in un vorace bacio impetuoso.. Mi avrebbe rifiutato e io avrei svolto solo il mio ruolo di spalla al Torneo.. E ricordai.. Era vero.. Come una sorella e io ero appiccicata alle sue labbra. Ma nessuno ci stava osservando sicuramente.

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[Guisgard]

“Si, lo penso anche io.” Disse sorridendo Elv a Gwen. “Comunque quel tipo, quel Seth, non mi ispirava certo simpatia.” Fissandola. “Sai che ho sete? Che dici... ci sarà un posto in cui poter bere qui a bordo?” Guardandosi intorno.
Intanto la nave continuava il suo tragitto in mare.
Altea, dall'altra parte del ponte, con un gesto improvviso ed audace si avvicinò ad Icarius, sprofondando sulle labbra di lui, in un bacio vorace, impetuoso, che colsero di sorpresa il giovane karateka.
Lui restò praticamente bloccato, imbambolato ed incollato alla bocca di lei, fissandola stupito.

[Lady Gwen]

"Neanche a me, un po' come quel Reddas" con una smorfia.
"Oh beh, suppongo di sì. Andiamo a dare un'occhiata, deve esserci un bar, quassù."

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[Altea]

Vidi il suo sguardo stupito e osai di più afferrandolo ai fianchi mentre quel bacio si faceva più audace, la lingua si insinuo' perdendosi nel calore di quel bacio.. Che mi avrebbe sancito il suo si oppure no.

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[Destresya]

Era uno spettacolo bellissimo, il mare tutto intorno a noi, mo dava un senso di libertà, anche se, dalle parole di Seth non era certo la libertà il concetto principale del torneo.
Ma anche essere lì e aver scelto di essere lì mi dava un senso di libertà non indifferente.
D'un tratto vidi due uomini vicino a me, e non due uomini qualunque...
Quello era davvero Guisgard?
Non mi ero accorta della sua presenza sul ponte, che ci faceva qui?
Dovevano girare qualche spot pubblicitario?
Questa si che era bella, un attore in mezzo a campioni di arti marziali.
Doveva essere qui per altro che non per il torneo.
Senza volerlo ascoltai i loro discorsi, così mi voltai verso di loro con un sorrisetto divertito.
"Accidenti, che mi venga un colpo, il grande Guisgard!" portandomi una mano al petto con fare teatrale, avvicinandomi a loro.
"Ti farei autografare il reggiseno, se lo portassi..." con un sorrisetto malizioso e provocatorio proprio dello stile di Sexy Zvezda.
"Cos'è, la grande star vuole provare a giocare con gli adulti?" Fissandolo in quei bellissimi occhi azzurri con sguardo intenso.

[Guisgard]

Guisgard e Tanz si voltarono verso quella voce, vedendo sul ponte davanti a loro la famosa Sexy Zvezda.
“Ehi, se non sbaglio tu devi essere una lottatrice di Wrestling...” disse il divo “... dico bene?” Fissandola. “Beh, se vuoi posso sempre autografarti le mutandine... se le porti.” Divertito e malizioso a Destresya.



“Si, andiamo a cercare un posto in cui poter bere.” Disse Elv a Gwen.
Camminarono così sul ponte, senza però trovare nessun bar o altro posto di ristoro.
Allora notarono qualcuno.
Era Reddas che fissava il mare dal parapetto.
“Chiediamo a quel tipo se sa dove sia un bar?” Mormorò Elv a Gwen.



Quel bacio continuò, con Altea che si fece ancor più audace e provocante, facendo scivolare la lingua fra le labbra di Icarius.
Lui restò ancora bloccato ed imbambolato, mentre quel contatto si faceva più intimo, più profondo, più caldo.
Ad un tratto si sentirono dei passi, qualcuno stava arrivando e subito il giovane allievo di Nakakata si scostò dalla regina, facendo un passo indietro, per paura di essere visto, vedendo così saltare la loro copertura, essendosi presentati come fratello e sorella.

[Lady Gwen]

Camminammo un po', fino a vedere Reddas, ancora intento a guardare il mare.
Che tipo contemplativo...
Guardai Elv.
"Dobbiamo proprio?" sospirando.

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[Altea]

Fu un momento magico ma come aveva sentito Icarius quei passi li avevo sentiti pure io.. "Tutto bene fratello mio, la salsedine ti provoca ancora bruciore agli occhi?" guardando attorno per scoprire chi fosse vicino noi.

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[Destresya]

Risi alle sue parole, fissandolo divertita.
"Non 'una' lottatrrice, bellezza... la campionessa del mondo!" Facendogli l'occhiolino.
Poi il mio sguardo si fece ancora più malizioso e caldo.
"Si, ti piacerebbe..." fissandolo "Vinci il torneo e poi ne parliamo eh.." ridacchiando provocatoria.

[Guisgard]

“Beh, l'alternativa è girare ancora per la nave...” disse Elv a Gwen, per poi farle cenno di seguirlo.
“Scusi...” avvicinandosi a Reddas “... chiedo scusa... sa per caso se qui a bordo c'è un bar o qualche altro punto di ristoro in cui poter ordinare da bere?”
“Se mi sono appartato qui sul ponte” Reddas senza voltarsi “è perchè probabilmente non mi andava di essere seccato. La prossima volta mi attaccherò un cartello sulle spalle, o magari ci farò un disegno sopra, così anche menti chiuse ed ottuse capiranno che non voglio essere disturbato.”



Anche Altea sentì quei passi e subito finse di preoccuparsi per il suo finto fratello.
Icarius invece era ancora sorpreso per quel bacio e restava un po' imbambolato a fissare la regina di Serenica.
Spuntò così un marinaio e si mise a sistemare alcune cime accanto a loro due.



Guisgard mostrò il suo sguardo scanzonato, tipica espressione e posa in molti suoi film di successo.
“Ah ecco...” disse con un sorrisetto a Sexy Zvezda “... quindi se vinco il torneo come premio finirò per scoprire se le lottatrici di Wrestiling indossano mutandine sotto i costumi sul ring, giusto?” Divertito. “Ma in verità...” fissando la scollatura generosa di Destresya “... non sono certo che tu non abbia il reggiseno sai, tesoro?” Con tono provocatorio, mentre Tanz sghignazzava.

[Lady Gwen]

Sbuffai alla decisione di Elv.
E infatti, avevo ragione io.
Sbattei le palpebre più volte, perché davvero quello era un maledetto maleducato.
"Elv, andiamo, dai. Stiamo troppo in alto per abbassarci al livello di spocchiosi ignoranti e maleducati" dissi, in modo che anche Reddas sentisse, mentre tiravo via Elv.

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[Destresya]

Quello sguardo, diamine sembrava di fissare un televisore ultra definito!
Ma non gli avrei dato questa soddisfazione.
Mi divertiva tutta quella situazione, e se pensava di aver davanti una di quelle ragazzine senza dignità che gli si buttano addosso si sbagliava di grosso.
Era così divertente la caccia.
"Chissà.." con aria maliziosa "Ho detto ne parliamo, ma dubito tu abbia qualche speranza, un conto è il set, un altro la vita vera, non credi?" Avvicinandomi pericolosamente a lui, e fissandolo negli occhi con aria intensa, provocatoria.
Poi quelle parole sulla mia scollatura.
"Mi deludi, Superstar!" Sfiorando con la mano la cucitura del vestito, lambendo appena la pelle candida.
"Ti facevo un buon osservatore..." con la voce ancora più calda.

[Guisgard]

A quelle parole di Gwen, Reddas si voltò guardandola negli occhi.
Lo stesso fece poi con Elv.
Infine tornò a voltarsi ed a fissare il mare, senza degnarsi di replicare.
“Ehi, amico...” disse Elv visibilmente seccato “... tu davvero hai dei seri problemi di educazione, sai? Forse in mezzo ai maiali va bene, ma a me non va per nulla a genio!” Con tono minaccioso. “Ora voltati e guardami, prima che ti butti a mare!”



Guisgard sorrise, fissando Sexy Zvezda negli occhi, per poi far scivolare il suo sguardo azzurro lungo la scollatura di lei.
“Chissà...” disse guardando in modo impunito lo scollo della campionessa “... magari se tolgo gli occhiali da Sole e ti guardo meglio...” togliendo gli occhiali e continuando a tenere lo sguardo sulla scollatura di Destresya con fare compiaciuto.

[Destresya]

Lo fissai con aria divertita e maliziosa.
Oh, dal vivo faceva ancora più effetto che dietro uno schermo.
Quando poi si tolse gli occhiali venni investita da quello sguardo azzurro, così intenso alla luce del sole da fare concorrenza al mare.
Mi fissava impenitente, accendendo il mio corpo come fossero due braceri azzurri a fissarmi.
"Vuoi una foto da tenere nella tua cabina?" Sussurrai, impertinente e maliziosa, con voce calda, facendo un altro passo verso di lui, senza mai abbassare lo sguardo dal suo.

[Guisgard]

“Una foto...” disse irriverente Guisgard a Destresya “... aspetta, di quelle che regali ai tuoi fans con tanto di autografo? Oppure qualche foto particolare, tipo quelle premio per appassionati speciali?” Guardandola negli occhi. “Dopotutto sei tu che hai cominciato a parlare di cose per... voi adulti... no, tesoro?” Facendole l'occhiolino.

[Lady Gwen]

Il tipo di girò, ma non rispose nemmeno.
Gentaglia!
Stavo per andar via, ma Elv continuò.
Qui bisognava disinnescare se non volevamo avere guai.
"Elv, smettila. Non otterrai nulla di buono, rischi solo di compromettere la tua partecipazione al torneo e di fare qualche danno. Dai, andiamo da un'altra parte" gli dissi, con tono fermo e irremovibile.

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[Destresya]

Ora che aveva tolto gli occhiali potevo approfondire ancora di più quello sguardo, così intenso e penetrante.
Ci sapeva fare il ragazzo, oh se ci sapeva fare.
Continuai a fissarlo con aria impertinente, mentre l'azzurro chiaro dei miei occhi si fondeva in quello profondo dei suoi come fosse la schiuma di mare che cerca le onde.
"Dipende quale foto ti meriti..." con voce calda, mentre facevo scivolare una mano nella scollatura, raggiungendo una tasca interna e tirandone fuori una foto, di quelle che tenevo sempre in caso di autografi improvvisi.
"Vuoi essere un semplice fan o un appassionato speciale?" con un sorrisetto divertito.
"Oh si, i giochi per adulti sono sempre i migliori, non credi?" con voce languida, per poi portare la foto alle labbra e autografarla con lo stampo del rossetto.
E gliela porsi, con un sorrisetto malizioso.

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[Altea]

Era un marinaio ma io portai la mia bocca all' orecchio di Icarius "Anche un marinaio può essere una spia, chiediamogli qualcosa, a mio avviso non è qui per caso...peccato, la tua bocca è così passionale e il resto?" maliziosa.
Poi mi voltai verso il marinaio "Manca tanto all' Isola del Serpente? Voi provenite da laggiù?" con finto fare cordiale e osservando Icarius e sedendomi in una panca vicino, magari avremmo saputo qualcosa.

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[Guisgard]

Elv guardò ancora Reddas con astio, poi riuscì e dare retta a Gwen.
“Si, andiamo...” disse annuendo alla ragazza.
E si allontanarono.



“Sono stato assunto come marinaio semplice in occasione di questo viaggio, signora.” Disse il marinaio ad Altea. “Serviva un equipaggio per la traversata dell'Ipazia fino all'Isola del Serpente. Ma io e gli altri marinai non siamo mai stati su quell'isola.”

[Lady Gwen]

Per fortuna mi diede ascolto, non ero poi così sicura che lo avrebbe fatto.
Non era tipo da cercar guai, nemmeno una testa calda, ma in quanto a testardaggine c'eravamo.
"Se il viaggio comincia così, iniziamo proprio bene..." scuotendo la testa "Dai, andiamo a cercare il bar..."

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[Altea]

"Quindi pure voi ignorate che posto possa essere, ma sapete chi sia il padrone?" e mi avvicinai ad Icarius "Per fortuna, anche se ci avesse visto non corriamo rischi".

[Guisgard]

“No, non so chi sia il padrone di quell'isola.” disse il marinaio ad Altea. “Nessuno a bordo lo sa, a parte il signor Seth.”
“Non ne sono sicuro...” sottovoce Icarius alla regina di Serenica.



Elv annuì ancora a Gwen e continuarono a cercare un posto in cui poter bere.
Ad un tratto videro un uomo dell'equipaggio che controllava i macchinari sul ponte.

[Altea]

Mi voltai verso Icarius perplessa osservandolo negli occhi "Cosa vorresti dire?" sottovoce al bel karateka, mentre prima avevo ringraziato il marinaio per la gentile risposta.

[Lady Gwen]

Andammo in cerca del fantomatico bar, poi vedemmo un uomo dell'equipaggio controllare dei macchinari sul ponte.
"Certo che deve avere un gran daffare, quel tizio lì..." indicandolo ad Elv.

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[Guisgard]

"Il maestro mi ha detto di non fidarmi di nessuno..." disse Icarius ad Altea sottovoce "... a cominciare da questa nave..."
Intanto il marinaio, a pochi passi da loro, continuava a sistemasre alcune cime sul ponte.



"Si, chiediamo a lui..." disse Elv a Gwen, indicando l'uomo dell'equipaggio.
I due gli si avvicinarono per sapere dove poter bere qualcosa.
"Cibo e bevande" quello ai due ragazzi "vi saranno serviti in cabina, signori. Lì c'è un telefono interno con cui poter ordinare da bere e da mangiare."

[Lady Gwen]

Chiedemmo informazioni all'uomo e finalmente ricevemmo una risposta.
"Grazie mille, è l'unico fin'ora che si è degnato di risponderci" sarcasticamente "Piuttosto, quanto dura il viaggio fino all'isola?"

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[Altea]

"La stessa cosa che mi insegnò mio padre, ma non solo di questa nave...pure dell' Isola" pensierosa e poi sorrisi.
"Vuoi andare a bere qualcosa, mangiare per vedere le persone presenti...o vuoi andare nella nostra cabina?" con sguardo sensuale...ma sapevo non aveva capito nulla di ciò che intendevo.

[Guisgard]

“Fra circa 3 ore avvisteremo l'Isola del Serpente.” Disse l'uomo a Gwen.
“E' un bel po' distante allora...” fece Elv.
“Si, è fuori dalle acque territoriali Afragolignonesi.” Spiegò l'uomo.



A quelle parole di Altea, Icarius la guardò.
“In cabina...” disse incerto.
In realtà sembrava turbato da quelle parole.
E forse neanche lui ne conosceva bene il motivo.

[Lady Gwen]

"Accidenti" commentai, sorpresa.
Avevamo parecchio tempo da passare su questa nave...
"Lei ci è mai stato sull'isola?" curiosa.

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[Altea]

"Si, in cabina...non vuoi riposare, abbiamo viaggiato tanto..ma se vuoi andiamo al bar...hai paura a stare in cabina solo con me?" fissandolo e inclinando leggermente il capo "Fratellino..." e lo presi per mano aspettando la sua decisione.

[Guisgard]

"No, nessuno dell'equipaggio è mai stato su quell'isola." Disse l'uomo a Gwen. "A bordo solo il signor Seth conosce l'Isola del Serpente."
"Uh... un posto misterioso davvero..." mormorò Elv.



"No..." disse Icarius fissando Altea "... io... io non ho paura di nulla." Con tono che voleva essere deciso, sicuro.
Il marinaio li osservava.
"Si, sorella..." Icarius alla regina di Serenica, per non tradirsi davanti al marinaio.

[Lady Gwen]

"Sì, mi era sembrato infatti che sapesse bene di cosa stava parlando prima, quando si è presentato ai passeggeri" asserii.
"Speriamo solo che sia un soggiorno interessante. Da come lo ha descritto, sembrava quasi una prigione..."

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[Guisgard]

“Wow...” disse Guisgard prendendo la foto e fissando poi Sexy Zvezda “... beh, una campionessa come te merita solo fans appassionati e speciali, no?” Divertito. “Ovvio, i giochi per adulti sono i più interessanti... ammesso tu abbia l'età per giocarci... sai, con quella maschera non posso vedere quanti anni hai.” Facendole l'occhiolino a Destresya.

[Altea]

Notai il marinaio ci stava osservando e osservai Icarius "Si, mio caro fratello, il viaggio è ancora lungo e devi arrivare riposato" e sorrisi al marinaio "Grazie per l' informazione, come facciamo a sapere dove è la nostra cabina, gentilmente?".

[Guisgard]

"Sarà un torneo, quindi non vi aspettate una vacanza." Disse l'uomo dell'equipaggio a Gwen e ad Elv.
"Si, ma non ci è sembrato un luogo molto..." Elv "... come dire? Libero, ecco."
"Non saprei dirvi..." mormorò l'uomo "... dovreste parlarne col signor Seth."



"All'inizio del ponte" disse il marinaio ad Altea "troverete un cartello sul quale sono indicate le cabine dei vari partecipanti al torneo." Con tono garbato.

[Altea]

Camminai lungo il ponte, guardandomi attorno "Affollato vero?" osservando ancora quel tipo che era arrivato con quella macchina sportiva e pensava di essere il divo dei divi...e pensava pure di vincere.
Arrivati all' inizio del ponte guardai le cabine per cercare la nostra.

[Lady Gwen]

"Beh, ci si aspetta quantomeno di poter essere liberi di camminare, invece così non è, a quanto pare. Ci è stato anche detto che è proibito lasciare l'isola, il che suona tanto come sequestro di persona, che è illegale" gli feci notare.
"Non ci è stato una persona facile con cui avere a che fare. Comunque, ho idea che avremo tutto più chiaro una volta arrivati" annuii.
Dopotutto, quest'uomo sembrava non sapere molto dell'isola.
"Andiamo in cabina? Muoio di fame.." divertita ad Elv.

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[Guisgard]

“Beh, la nave non è tanto grande.” Disse Icarius ad Altea, mentre raggiungevano l'inizio del ponte.
Reddas era sempre a fissare il mare dal parapetto, indifferente a tutto ed a tutti.
La regina di Serenica e l'allievo di Nakakata arrivarono al cartello e scoprirono che la loro cabina era la numero 78.



Elv annuì a Gwen ed insieme raggiunsero l'ingresso del ponte, trovando il cartello in cui si indicava la loro cabina, quella con il numero 69.
Vi andarono ed Elv prese il telefono.
“Dai dimmi...” disse a Gwen “... cosa ordino da bere e da mangiare?”

[Lady Gwen]

Raggiungemmo la cabina numero 69 che ci era stata assegnata e subito mi sdraiai sul divano.
Bisognava sfruttare la comodità, no?
"Ah non so, sei tu quello sempre attento al fisico, ai carboidrati, gli zuccheri..." mormorai, fingendo nonchalance, per punzecchiarlo un po'.


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[Altea]

"78..peccato non possiamo giocarlo a quel gioco che usano qui..ah si, il Lotto".
Aprii la porta ed entrai con Icarius accendendo la luce, curiosa di sapere come fosse "Curioso quel tipo..Reddas..fissa sempre il mare..mah" sorridendo e guardandomi attorno.

[Guisgard]

"Esatto, quindi ti affiderai a me per il menù." Disse divertito Elv a Gwen, per poi comporre il numero interno indicato sul telefono. "Pronto? Si, qui è la cabina numero 69... allora... ci porti due succhi di frutta... qualsiasi gusto, l'importante è che siano senza zucchero... poi due panini... al tonno... e mi raccomando, pane integrale. Grazie." E staccò.



Icarius ed Altea arrivarono nella loro cabina, la numero 78.
"A me basta che ci si possa riposare..." disse lui "... la comodità a me non interessa..." mettendosi sul pavimento e cominciando a fare delle flessioni "... quel Reddas... non piace neppure a me..." continuando.

[Destresya]

Sorrisi compiaciuta a quell'esclamazione di Guisgard, per poi fargli l'occhiolino, divertita e maliziosa.
"Oh sì, un po' come un divo come te, giusto?" sussurrai, fissandolo tutto mentre mi avvicinavo a lui ancora di un passo e lo fissavo in quegli occhi azzurro intenso.
Poi a quell'affermazione sulla mia età sorrisi, un sorriso malizioso e impertinente.
Mi sporsi verso di lui fino ad arrivare al suo orecchio, dove sussurrai: "Abbastanza perchè tu non debba temere la galera...." con voce calda e sensuale, mentre i miei capelli sfioravano la sua pelle e la stoffa del mio abito lambiva quella della sua giacca.

[Lady Gwen]

Sorrisi divertita ma senza replicare.
Già, touchè.
Dovevo accettare passivamente senza lamentarmi.
"Poteva andarmi molto peggio..." dissi divertita, senza dargli soddisfazione.https://uploads.tapatalk-cdn.com/20190114/d071086528d4561c6a9fc579ce5470e1.jpg

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[Altea]

Lo lasciai allenarsi, d' altronde pure i miei soldati lo facevano.
Mentre lui faceva gli allenamenti, mi feci una doccia e mi vestii, poi mi venne un pensiero malizioso, e tolsi il vestito sedendomi sul divano osservandolo compiaciuta per la forza atletica.."Quel Reddas non ti piace, lo conosci? Il motivo?".

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[Guisgard]

Guisgard sorrise ed a quelle parole sussurrate di Destresya guardò prima la sua scollatura, poi i suoi occhi.
“Ah, bene... sono sollevato...” disse facendole l'occhiolino “...beh, sai... presto comincerò le riprese su un film ambientato nel mondo del Wrestling... e mi servirebbe proprio qualcuno di esperto per insegnarmi qualche mossa corpo a corpo...” con tono malizioso a Sexy Zvezda.



Poco dopo un marinaio bussò e portò loro quanto richiesto.
“Bene, buon appetito allora.” Disse Elv a Gwen, cominciando a mangiare.
Poi qualcosa attirò l'attenzione di lui.
Si avvicinò all'oblò della cabina e guardò sul ponte, dove vide Reddas impegnato con mosse e prese tipiche del suo stile di lotta.
Si muoveva con armonia ed ogni suo muscolo appariva in armonia col resto del corpo e del suo spirito.



Icarius continuò le sue flessioni e quando ebbe finito si alzò da terra, completamente sudato.
Allora restò stupito nel vedere Altea seduta sul divano senza più il vestito e solo con l'intimo.
Restò a guardarla quasi imbambolato.
Non aveva mai visto una donna così poco vestita.

[Lady Gwen]

Il nostro spuntino arrivò ed iniziammo a mangiare.
"Buon appetito!" ripetei, prima di addentare il tramezzino al tonno.
"Non male" annuii, mentre prendevo un sorso di succo.
Poi, vidi che guardava qualcosa oltre l'oblò.
"Cosa guardi?" curiosa.

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