Flegeemerone

[Guisgard]

Il regista rise.
“Oh, mia cara...” disse ad Altea “... ma tu sei una diva, devi quindi seguire l'istinto, il tuo estro, la tua passione... un'attrice deve sempre seguire l'istinto. Che poi, detto fra noi, è il segreto del nostro Guisgard.” Facendole l'occhiolino.
“Magari come prossima scena” lo sceneggiatore “si potrebbe fare un duello fra te e la Zebra Mascherata... chissà...”

[Guisgard]

“Già, noi siamo spazzatura...” disse la prostituta a Gwen “... siamo nullità... se ci riempiono di botte dicono l'abbiamo meritato... e si accoppano, beh, tutti pensano che ce la siamo cercata...”
“Già, bastardi...” l'altra prostituta.

[Altea]

"Io seguo sempre il mio istinto, solo lasciate sempre spazio a lui...un duello...oh si interessante, mi intriga" già pregustando il gusto della sfida, così coinvolgente ed intrigante.

[Lady Gwen]

"Sì, appunto... Bastardi..." ripetei, facendo eco alla ragazza.
"Beh, continuo il giro, buona serata, ragazze..." alle due, per poi allontanarmi.
Le strade iniziavano ad essere trafficate, sì, ma solo da coloro che ci vivevano, in questa zona.
Gli altri, dopo un certo orario se ne tenevano debitamente alla larga, a meno che non cercassero proprio noi, e quello ovviamente non si escludeva.
Ma non biasimavo nessuno.
Neanch'io ci sarei stata qui, se non fossi stata spinta da una ingombrante necessità.

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[Guisgard]

Mentre Altea discuteva col regista e con lo sceneggiatore, sul set arrivò una giovane donna ben vestita ed affiancata da un incaricato della produzione.
“Signori...” disse questi “... vi presento la signora Destresya, nuova presidentessa della Warner Frat. Ha appena acquisito la maggioranza della società.”

[Altea]

Stavo parlando col regista sulla prossima scena, volevo essere strabiliante.
Arrivò una giovane donna che presentarono come una azionista e presidentessa della Warner Fast e mi voltai verso di lei.."Piacere, io sono una delle attrici, vedo ha fatto carriera molto giovane, mi piacciono le donne intraprendenti" per poi guardare il regista.

[Guisgard]

Gwen si allontanò dalle due prostitute e riprese il suo giro.
Voltato l'angolo un'auto di grossa cilindrata accostò.
Il vetro del finestrino si abbassò e lei vide un uomo anziano e ben vestito al volante.
"Già, piccola..." disse lui "... quanto vale la tua compagnia stanotte?" Sorridendo.

[Lady Gwen]

Appena svoltato l'angolo, vidi con la coda dell'occhio una grossa macchina accostarsi.
Sentii una voce maschile e vidi un uomo anziano e ben vestito al volante.
Esattamente come previsto.
Erano tutti i grandi signori (in apparenza) a scendere nei bassifondi per un unico scopo.
E non ci si poteva fare scrupoli, oppure permettersi di essere schizzinose.
Certo, tentavo sempre di evitare possibili guai con persone dubbie, ma il resto del tempo non potevo tirarmi indietro.
Era così che funzionava, dopotutto.
"300 bigliettoni" risposi candidamente, con un sorriso tirato, mentre mi appoggiavo al lampione, le mani calcate nelle tasche della giacca rossa.

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[Destresya]

Mi guardai attorno nel set, diamine aveva bisogno di una ripulita!
Iniziai a segnare mentalmente gli acquisti che andavano fatti per i macchinari di scena obsoleti.
"Mi serve una lista dell'apparecchiatura necessaria per questo film!" dissi, spiccia, all'addetto della sicurezza.
Non avevo ancora letto il copione, ma notai l'ambientazione dal set, e la cosa mi incuriosiva.
Si avvicinò una delle attrici, a cui sorrisi.
"Lei è molto gentile, non vedo l'ora di vederla in azione dunque..." gentilmente "Infatti è mia intenzione supervisionare le riprese così da comprendere appieno le necessità economiche che necessita la produzione di questo film!" annunciai, sia alla ragazza che al regista e a allo sceneggiatore.

[Altea]

Ricambiai con un sorriso alla donna, effettivamente ci voleva una ventata di aria fresca e soprattutto degli investimenti economici per il film, anche se a volte i grandi colossal erano stati fatti con pochi macchinari evoluti.."Vi lascio parlare con la nostra presidentessa?" rivolta al regista "Posso andare a parlare col nostro divo..ehm volevo dire..Guisgard" dovevo palesare le parole per non far notare la mia antipatia, dovevo spiegargli la scena volevo girare per metterlo alle strette.

[Destresya]

"Giusto, dov'è la nostra star?" sorrisi, riferendomi alle parole della donna.
Lui da solo mi costava come mezzo cast, doveva valerne decisamente la pena!
"Mandatelo a chiamare, per favore!" comandai all'addetto della produzione.

[Guisgard]

Mentre Destresya parlava delle sue idee da apportare alla produzione del film, ad un tratto si udirono dei passi.
"Le necessità di questo film" disse una voce "sta tutta nel mettermi delle migliori condizioni possibili per bucare lo schermo." Si voltarono istintivamente Destresya, Altea, il regista, lo sceneggiatore ed il responsabile degli effetti speciali. "Dopotutto è il sottoscritto l'attrazione del film." Divertito.
"Le presento il nostro divo..." il regista a Destresya "... Guisgard."
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[Guisgard]

"Perfetto." Disse sorridendo l'uomo a Gwen. "Salta su..." aprendo lo sportello dell'auto.

[Altea]

"Si avete ragione presidentessa, lui sembrerebbe sia la star del film, anche se pure io ho girato dei film ben interessanti, effettivamente dovrebbe vederlo in azione per valutare proprio il suo valore" finalmente era arrivata una donna che ci sapeva fare, avessi potuto dargli pure io filo da torcere..oh, povero..mi faceva quasi pena..e sorrisi con fare sadico.
Poi udii le sue parole.."Oh vuoi bucare lo schermo, infatti stavo proponendo una scena sensazionale al nostro regista, Guisgard" dissi quelle ultime parole decise e con sfida.

[Destresya]

Neanche a farlo apposta, arrivò in quel momento il divo.
Mi voltai e lo squadrai da capo a piedi, con lo sguardo indagatore.
"Ci stavamo giusto chiedendo dove fosse.." sorrisi, andandogli incontro e porgendogli la mano.
"Oh ma per bucare lo schermo le basta il bel faccino e il talento, no? Quelli li pago già a caro prezzo!" facendogli l'occhiolino.
"Ebbene, che mi dice di questo film?" fissandolo in quegli occhi azzurri così famosi in ogni dove.
Avevo visto ogni suo film, e il suo contratto, sebbene spropositato, era ciò che mi aveva fatto riflettere sulle potenzialità della casa di produzione per spingermi ad acquistarla.
"Dato che è lei l'attrazione principale, immagino che saprà illustrarmelo in ogni dettaglio!" con aria enigmatica e penetrante.

[Lady Gwen]

Sospirai silenziosamente e salii in macchina.
Avevo già detto che non potevo oppormi o fare la schizzinosa e questo era proprio uno di quei casi.
Se pensavo ai soldi?
Sì, pensavo ai soldi.
O almeno, cercavo di concentrarmi su quelli provando ad ignorare il resto, ma non era facile convivere con la propria coscienza che non mancava di farti notare quanto questo fosse sbagliato.
Ma non era la coscienza a dover mettere insieme qualche pasto al giorno o a doversi assicurare un tetto sopra la testa, quindi l'avrei lasciata tacere, soprattutto in questi momenti.

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[Guisgard]

“Una scena sensazionale...” disse Guisgard ad Altea “... mmm... sto già morendo di curiosità per scoprirla.” Facendole l'occhiolino.
Poi si voltò verso Destresya.
“Una presidentessa...” fissandola “... bene, così non ci beccheremo qualche querela dalle associazioni per le pari opportunità, né faremo da bersaglio per la stampa femminista.” Dandole la mano. “Il film? Oh, è di quelli che piacciono a tutti... ai giovani per le scene d'azione, alle signore per quelle romantiche e persino ai critici poiché ci sono io su cui sparare e sparlare.” Divertito.

[Guisgard]

“Mia moglie è fuori per una gita con le amiche” disse l'uomo a Gwen mentre guidava “e quindi abbiamo la mia villa tutta per noi. Anche mio figlio è fuori con degli amici. Nessuno ci disturberà.” Sorridendo lui ed accarezzando la gamba di Gwen.
Arrivarono infine davanti ad una grande villa appena fuori città.

[Altea]

Ma quanto era straffottente, lo guardai torva in quegli occhi che supponeva di avere solo lui, e le battute sulle pari opportunità poi.
"Si, proprio sensazionale, vedremo chi batterà il cattivo, sicuramente tu che sei il divo" prendendo uno degli stiletti dalla giarrettiera e giocandoci e lo guardai con sfida..oh Guisgard, gli sguardi valgono più di mille parole.
Però aveva ragione sul nostro film e io volevo essere strabiliante pure per gli spettatori.

[Lady Gwen]

Esibii un brevissimo sorriso nervoso a quelle parole, prima di tornare a guardare fuori dal finestrino in silenzio.
Non me ne fregava un accidente di dove fosse sua moglie o suo figlio, detestavo la sua mano sulla mia gamba e volevo solo concludere in tempo utile per tornarmene a casa.
Chiunque pensava che fosse semplice, sì sbagliava di grosso.
Alla fine, arrivammo ad una villa, parecchio fuori città e scesi dall'auto.

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[Destresya]

I due attori si beccavano, ma se c'era così anarchia da proporre scene fuori programma, le regole andavano ripristinate, altrochè.
"Ho ricevuto il copione solo oggi, ne discuterò con regista e sceneggiatori, se ci saranno variazioni o scene in più vi farò sapere per tempo, naturalmente!".
Poi tornai a guardare il divo.
"Beh, sparlare su di lei è uno sport nazionale, no? A noi la cosa fa solo comodo, buona o cattiva, la pubblicità è sempre una manna dal cielo!" fissandolo.
"Anzi, se ci mette anche un bello scandalo di mezzo, mi farebbe comodo.." con un risolino divertito.

[Guisgard]

"Oh, sono allergico agli scandali." Disse Guisgard a Destresya. "Al massimo, guardi, una scena scabrosa." Facendo l'occhiolino al regista. "Anche se poi bisognerà trovare qualche atricetta disposta a tutto. La nostra Altea è troppo virtuosa, giusto?" Voltandosi verso l'attrice. "Lei sogna di uccidere più cattivi di me sulla scena." Ridendo.
Subito il regista e lo sceneggiatore risero con lui.

[Altea]

Alla risposta della presidentessa guardai il regista e gli dissi "Scusate, mi sembra abbiate detto dobbiamo recitare con passione ed improvvisando, un copione può essere pure cambiato, un presidente deve solo pagare e non comandare sul set" lasciai la nostra presidentessa continuasse a parlare con Guisgard..uno scandalo sul set..ci poteva stare.
Poi udii le sue parole e lo guardai "Sei certo..a parte l' attricetta, magari potrei essere il tuo scandalo, comunque avevo proposto una scena particolare proprio in un locale un po' hard e dovevamo combattere il cattivo, ma è andata a saltare".

[Guisgard]

L'auto entrò nel cancello automatico e parcheggiò davanti all'ingresso della villa.
Gwen e l'uomo allora si ritrovarono in casa.
"Dimmi, tesoro..." disse lui "... bevi qualcosa prima? Ah... assegno o contanti?" Sorridendo. "Nel frattempo comincia pure a spogliarti..." fissandola.

[Destresya]

Mi voltai verso l'attrice sorridendo.
"Magari fosse così facile il mio lavoro! Il produttore deve garantire la qualità del prodotto, decidere con regista e sceneggiatore copioni, scegliere gli attori, i techici, gli effetti speciali, trovare gli sponsor... senza il via libera della produzione non si fa un bel niente, dopotutto lavorate tutti per me!" con un sorrisetto.
Tornai poi a guardare il divo.
"Oh gliela trovo in cinque minuti un'attricetta del genere, magari un'esordiente così risparmiamo pure, mi ci faccia pensare!" annuendo.
Effettivamente al giorno d'oggi si cercava sempre di andare oltre il limite, e se la cosa piaceva agli spettatori, meglio così.

[Lady Gwen]

Entrammo nella grande e lussuosa villa, mentre lui mi offriva da bere ed io annuivo.
"Contanti" dissi, con tono indifferente.
Allora mi sedetti sul letto ed iniziai a togliere gli stivali di pelle.

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[Guisgard]

“No, invece a me piace la scena nel locale hard...” disse il regista ad Altea “... ci vedo bene un bello scontro lì, tra prostitute e clienti pervertiti. Tu che ne dici?” A Guisgard. “Magari dentro ci è invischiata anche la figlia del governatore.”
“Si, si può fare.” Lo sceneggiatore.
In quel momento una delle segretarie arrivò in compagnia di un uomo grosso e grasso, barbuto, dal volto marcato e l'espressione burbera.
“Signora...” a Destresya “... l'ispettore Gozl...” presentando l'uomo con lei “... della squadra omicidi.”
“E cosa vuole qui?” Stupito il regista.

[Altea]

"Certo presidentessa, sono certa valuterete la mia proposta, penso farebbe molti spettatori, ho spiegato il tutto della scena all' aiuto regista prima" che si era dileguato, ma lo avrebbe spiegato al regista.
Fui felice delle ultime parole, almeno non mi considerava un' attricetta, Guisgard aveva trovato pane per i suoi denti e mi versai dell' acqua in un bicchiere bagnandomi le labbra, faceva davvero caldo sul set.
Poi udii le parole del regista ma non mi intromisi.
Arrivò poi un ispettore di polizia e rimasi sgomenta, era della squadra omicidi, cosa poteva essere accaduto.

[Guisgard]

L'uomo annuì, prese dei soldi, li cintò e poi li buttò sul letto davanti a Gwen.
Si riempì un bicchiere di brandy e restò a fissarla mentre si toglieva gli stivali.
"Si, spogliati piano... brava..." disse con tono basso.

[Lady Gwen]

Buttò i soldi lì, con noncuranza, anzi, forse con disprezzo quasi, in un gesto che ormai non mi stupiva più di tanto e restò a guardarmi.
Dopo che tolsi gli stivali, abbassai la parte superiore del vestito, poi anche la seconda, togliendolo del tutto e rimanendo con l'intimo nero, tutto lentamente come richiesto.
Solo per quei pochi gesti mi sembrava fosse passata un'ora e mi assaliva lo sconforto al pensiero che, come sempre, dovevamo ancora iniziare.

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[Destresya]

"Domani fisseremo un briefing in cui valuteremo tutte le proposte!" dissi ad attrice, regista e sceneggiatore.
"Sono sicura che saranno ottime, e che creeremo un bel team per rendere questo film appetitoso per i nostri spettatori, mi piace l'idea di uno scontro in un locale hard, mi spiegherete bene!" sentenziai.
Poi arrivò una segretaria con un uomo che non avevo mai visto.
Omicidi?
Restai interdetta ma evitai di mostrarlo, accogliendolo con un sorriso cordiale.
"Buongiorno ispettore.." porgendogli la mano.
"Sono Destresya Melis, la produttrice, che posso fare per lei?" decisamente incuriosita da quella visita inaspettata.

[Guisgard]

“Piacere, ispettore Gozl.” Disse il poliziotto a Destresya. “Oh, ma lei... lei è Altea!” Guardando l'attrice. “Sa che ho visto tutti i suoi film?” Ridendo. “Adoro la Regina di Serenica contro i mostri di Aquileia!” Esaltato. “L'ho visto una mezza dozzina di volte!” Annuendo. “Mi dica... mi farebbe un autografo con dedica?” Prendendo carta e penna.

[Guisgard]

"Sei prorio bella..." disse l'uomo a Gwen, per poi finire il suo Brandy.
Ma prima che anche lui cominciasse a spogliarsi un'auto arrivò alla villa.
"Accidenti, è mio figlio!" Esclamò l'uomo. "Presto, rivestiti... maledizione... e nasconditi da qualche parte!"

[Altea]

Stavo ascoltando e aspettando cosa fosse successo quando l' ispettore Ozl, praticamente, si gettò su di me e alle sue parole risi "Oh, il mio film di successo, la Regina di Serenica ha dovuto combattere duramente ma ha vinto in quel film, il mio bestseller" prendendo la carta e la penna.
Firmai un autografo e con fare sensuale lo portai sulle labbra baciando il foglio e stampando la forma delle mie labbra col rossetto "Per lei" e osservai Guisgard compiaciuta.

[Lady Gwen]

Prima che iniziasse a spogliarsi, si sentì un'auto arrivare.
Salvata dalla campanella, come si suol dire.
Mi rivestii e andai nel bagno della camera da letto, poiché lì di sicuro suo figlio non mi avrebbe vista e attesi.


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[Destresya]

Gozl si trasformò in fan e chiese un autografo ad Altea.
Lo lasciai fare, compiaciuta, era solo un bene se i miei attori erano conosciuti.
"Non ci ha detto che cosa è successo, ispettore!" guardandolo.
Dopotutto se si distraeva così, non doveva essere niente di grave.

[Guisgard]

"Oh, accidenti..." disse Gozl compiaciuto ed eccitato per la dedica di Altea, con tanto di bacio con rossetto sul foglio "... quando lo vedranno i miei colleghi... si, moriranno d'invidia!" Ridendo e mettendo il foglietto in tasca. "Cosa? Ah, si..." a Destresya "... sono qui perchè sto indagando su un caso di omicidio..." annuì "... stamani, verso l'alba, è stata trovata massacrata di botte una povera prostituta..."
"E cerca qui il colpevole, ispettore?" Il regista.
"Oh no..." fece Gozl "... no, di certo... so che su di un set è tutta finzione... non uccidete davvero le persone!" Ridacchiando.
"Solo i cattivi." Ironico Guisgard.
"Sta scherzando, ispettore." Divertito lo sceneggiatore.
"Già già..." mormorò Gozl "... ma quella poveretta non si è divertita per niente... comunque, il motivo per cui sono qui è che l'assassino credo sia un grosso ammiratore dei suoi film..." a Guisgard "... si, un fanatico del vendicatore mascherato... com'è che si chiama?"
"Zebra Mascherata." Rispose Guisgard.
"Si, esatto..." Gozl.
"Come fa a saperlo?" Domandò il regista.
"Beh, lascia lo stesso segno con cui Zebra Mascherata marchia i cattivi..." rivelò Gozl "... ossia la J... però ha avuto il cattivo gusto di inciderla sulla carne della poveretta... con ogni probabilità quando era ancora in vita..."

[Guisgard]

Gwen si chiuse in bagno ed attese.
Dopo alcuni minuti qualcuno bussò.
"Tu, lì dentro..." disse da fuori una voce giovane "... rivestiti ed esci..."

[Lady Gwen]

Passarono pochi minuti, prima che bussassero alla porta.
Ridacchiai silenziosamente, mi rivestii in tutta calma ed uscii dal bagno con nonchalance, come se nulla fosse.

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[Altea]

Alla risposta dell'ispettore Gozl rimasi stupita, osservai per un attimo il regista poi il produttore e infine Guisgard e presi la parola.. "Povera ragazza, che fine orribile. Sarà un killer seriale o appunto solo un mitomane". Stavolta mi accorsi di essere preoccupata per Guisgard "Hai avuto minacce? E se la persona in questione vorrebbe dare la colpa a te?Ispettore Gozl è il primo omicidio?" attonita.

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[Destresya]

Era decisamente una brutta storia.
Ma d’altra parte, dovevo ammetterlo, quella pubblicità gratuita non era niente male, si sa che la gente ha il gusto del macabro.
“Ma è terribile!” esclamai, perché certo non potevo dire i miei veri pensieri.
“Ispettore posso garantirle che tutto il team della Warner Frat sarà a completa disposizione per aiutarvi nelle indagini...” sentenziai con tono professionale.

[Guisgard]

"No, sono anni che faccio parte della squadra omicidi." Disse ridendo Gozl ad Altea.
"Ci sono tanti matti in giro." Guisgard all'attrice.
"Beh, questo è indubbio..." fece l'ispettore "... la mia idea... la mia opionione è che possa trattarsi di un fan accanito, un ammiratore fanatico ossessionato dalla Zebra Mascherata..."
"In pratica uno che vorrebbe emulare il personaggio interpretato da Guisgard?" Disse il regista.
"Beh, io non vado in giro a massacrare ragazze, fortunatamente." Sarcastico Guisgard.

[Guisgard]

Gwen uscì dal bagno e trovò un ragazzo moro e dagli occhi scuri, vestito in modo sportivo con abiti di marca.
"Dimmi quanto ti devo per il disturbo..." disse lui tirando fuori alcune banconote "... però sei pregata a non lasciare nulla nel bagno... tipo spinelli, profilattici o qualche tipo di droga..." fissandola.
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[Altea]

Io sarei stata veramente preoccupata al posto di Guisgard "Pensate questo personaggio possa colpire sul set, se vuole emulare la Zebra Mascherata potrebbe rischiare qualcosa pure Guisgard?" ma pensa ero preoccupata per il belloccio dagli occhi azzurri, squadrandolo da capo a piedi...tipo poco sicuro con le donne, ti avrebbe tradito sicuramente girando l' angolo.

[Guisgard]

"Beh, quando abbiamo a che fare con simili maniaci" disse l'ispettore ad Altea "è sempre difficile prevederne le mosse. Probabilmente neanche loro sono certi di cosa stanno per fare." Guardò Destresya. "La ringrazio, signora. Per me è essenziale essere aiutato da tutti voi." Ridacchiando.
"La Zebra Mascherata le conquista e le seduce le donne, non le uccide." Divertito Guisgard.

[Lady Gwen]

Aprendo la porta, fui letteralmente inchiodata da due occhi scuri profondi e bellissimi, ma mi imposi di ricompormi.
Risi silenziosamente scuotendo la testa.
"Niente di quella roba, dolcezza. Coi soldi ci pago l'affitto e quello che metto in tavola, ma di certo non mi faccio, puoi stare tranquillo" con tono sornione.
"Ci ha già pensato qualcun altro, al "disturbo"... " mostrando il rotolino di banconote.
"Anzi..." dissi poi, togliendo 20 dai 300 che il tizio mi aveva dato "Ti pago io il disturbo se mi riporti in città" e sorridendo e guardandolo nei suoi occhioni neri.

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[Altea]

All' ultima frase di Guisgard mi voltai verso lui e mi avvicinai.."Sai, penso io sono la unica donna che la Zebra Mascherata e i tuoi begli occhioni non abbiano ancora sedotto...fossi in te mi vergognerei, una vera sconfitta" ... che soddisfazione.

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[Guisgard]

“Meglio se ti chiamo un taxi...” disse il ragazzo a Gwen “... e quei 20 Taddei puoi tenerli, così dimenticherai quanto prima questa serata ed il volto di mio padre, ok?” Fissandola.

[Guisgard]

"Solo perchè tu sei una brava ragazza..." disse pianissimo Guisgard all'orecchio di Altea "... solo per questo... sei troppo virtuosa..." soffiando poi divertito fra i capelli che scivolavano tra l'orecchio ed il collo di lei.

[Lady Gwen]

Lo guardai qualche istante, poi alzai le spalle.
"Come vuoi... Se cambi idea, sono sempre lì..." aggiunsi, alludendo anche ad altro, mentre gli sorridevo con un occhiolino passandogli accanto ed uscendo dalla stanza.

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[Altea]

"Lo pensi davvero, vuoi te lo mostri nel mio camerino? Di la verità, non sai conquistarmi" a bassa voce "O se solo potessi fare la mia parte nel locale hard...anzi..chissà se il tuo ammiratore seriale la vedesse che farebbe" lo fissai.."Vuoi venire in camerino?" sfiorandogli il collo per portarmi il dito sulle labbra assaporando il suo profumo e sapore "Fantastico direi" sempre sottovoce.

[Guisgard]

Lui restò a guardare Gwen che andava via, uscendo dalla villa.
Era però abbastanzatardi e non sarebbe stato facile trovare un taxi a quell'ora.

[Guisgard]

"Ah, ecco..." disse sottovoce Guisgard ad Altea "... vuoi forse fare da bersaglio al misterioso maniaco mascherato?" Facendole l'occhiolino ed usando un tono sarcastico.

[Lady Gwen]

Uscii nell'aria fresca della notte, lasciando la villa, soddisfatta comunque per aver guadagnato una discreta somma senza aver fatto nulla di nulla.
Arrivata in strada oltre il cancello, chiamai per avere un taxi, sperando ne arrivasse uno in questo posto sperduto e a quest'ora tarda.

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[Altea]

"Ma poi mi salveresti tu no? Non sei il cavaliere che salva le donne in pericolo" sottovoce e mettendomi dietro lui, sorridendo, ora il gioco si faceva bello e senza farmi notare baciai la sua nuca assaporando ancora quel profumo con la lingua per poi staccarmi e bisbigliando nel suo orecchio "Niente male".

[Guisgard]

Gwen attese, ma nessun taxi rispose alla sua chiamata.

[Lady Gwen]

Chiamai, chiamai, ma nulla.
Figuriamoci...
Era ovvio.
Niente, restava solo una cosa da fare.
Iniziai a camminare e decisi che me la sarei fatta a piedi fino a casa, probabilmente mettendoci quattro ore e arrivando all'alba, ma non avevo altre soluzioni.

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[Destresya]

Assistetti alla scena in cui l’attrice ci provava con l’attore, ero abituata a certi comportamenti in quel mondo.
Mi voltai verso Gozl e gli sorrisi.
“Ci faccia sapere se possiamo esserle utili!” Gentilmente.


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[Guisgard]

"Fai la brava..." disse sottovoce Guisgard ad Altea, facendole l'occhiolino.
"Beh, ora credo che andrò." L'ispettore. "Ma tornerò presto." Sorridendo a Destresya.
Ed andò via.
"Che gente c'è in giro." Sbuffò il regista.

[Guisgard]

Gwen, invece di insistere per avere un passaggio dall'anziano o da suo figlio, scelse di incamminarsi a piedi verso la città.
Era una stradina isolata e buia, circondata dalla campagna, visto la villetta era proprio fuori città.

[Lady Gwen]

Era buio pesto e c'era solo campagna.
Campagna per chissà quanto.
Beh, non c'era altro modo.
Così, sospirando appena, continuai a camminare, mentre mi accendevo una sigaretta e in lontananza scorgevo ancora la villa.

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[Altea]

"Io non sono una brava ragazza..però sai non conquisto, mi piace farmi conquistare" sottovoce sempre dietro di lui visto nessuno poteva vedermi.
L' ispettore se ne andò, ci avrebbe tenuti informati.
"Bene, io vado a riposare un po', vado a farmi un tea, questa storia mi ha turbata un po' " guardai il regista "Fatemi chiamare quando devo essere pronta per la prossima scena".
Mi congedai dalla presidentessa e andai in camerino e presi del gin tonic bevendo un poco pensierosa su quel fatto.
Aprii la doccia e presi tutto il necessario per rendere la mia pelle perfetta e bianca e vi entrai mentre le goccioline dell' acqua rilassavano il mio corpo, mille pensieri in testa..pensavo alla fine di quella poveretta, se il killer potesse entrare nel set, magari camuffarsi da attore, non comprendevo perché Guisgard lo prendesse alla leggera...poi guardai la doccia...Psycho.
A quella idea e pensando al film e all' omicida mi avvolsi nell' asciugamano e mi stesi sul letto cercando di riposare...d' altronde io dovevo solo recitare nel film e questa non doveva essere storia mia.

http://www.ioarte.org/img/artisti/Mauro-Zani__Il-piacere-della-doccia_g.jpg

[Destresya]

“Grazie della visita ispettore!” Con tono professionale.
“Che brutta storia!” Dissi poi, scuotendo la testa.
“Bene, vogliamo tornare al lavoro?” dissi, agli altri lì con me.

[Guisgard]

Gwen continuò a camminare, mentre la villa si allontanava sempre più alle spalle di lei.
Ad un tratto apparvero dei fari in lontananzi, arrivando così un'auto.
Rallentò e si accostò.
"Ehi... ciao..." disse l'uomo al volante abbassando il finestrino "... vuoi un passaggio? Sono diretto in città..."

[Lady Gwen]

Vidi dei fari accecanti, visto il buio praticamente totale.
Un uomo accostò e abbassò il finestrino, chiedendomi se volessi un passaggio.
"No grazie, faccio a piedi" dissi, continuando a camminare.

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[Guisgard]

"Guarda che la strada è isolata" disse il conducente dell'auto a Gwen "e ci manca un bel pezzo prima di arrivare in città... sei sicura?"

[Lady Gwen]

"Sì, lo vedo da me che lo è" commentai.
Alla fine sbuffai, salendo in macchina, avrebbe insistito chissà quanto e non sarei arrivata a piedi.

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[Guisgard]

“Per ora sfrutteremo la pausa, signora.” Disse il regista a Destresya. “Riprenderemo le riprese fra una mezz'ora.”
Altea intanto era tornata nel suo camerino per rinfrescarsi e cambiarsi.
In quel momento il cellulare di Destresya squillò.

[Destresya]

"Ottimo!" sorrisi al regista.
Ne avrei approfittato anche io per sistemare alcuni dettagli che mi erano venuti in mente in quella mattinata.
Poi il mio cellulare squillò.
"Vogliate scusarmi..." dissi, per cortesia, prima di portare il telefono all'orecchio "Pronto?".

[Guisgard]

Gwen alla fine salì in auto.
"Sono tempi difficili..." disse l'uomo guidando "... si sentono cose assurde in giro..." guardandola "... posso chiederti di cosa ti occupi?" Accendendo lo stereo.

[Lady Gwen]

"Già..." dissi, un po' distrattamente, ma sapevo anche io che lo erano.
Avevo ancora i brividi per quello che quelle ué ragazze mi avevano detto, su quella prostituta trovata morta, e in che modo poi.
Alla sua domanda su cosa facessi lo guardai, poi guardai altrove.
"Non penso sia un dettaglio rilevante.

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[Guisgard]

"Secondo me si..." disse lui a Gwen "... se ti interessa guadagnare un bel gruzzolo..." guidando.

[Lady Gwen]

Lo guardai.
Mi era sembrato strano che potesse essere così casuale, e che volesse semplicemente accompagnarmi in città.
Quando mai succedeva, dopotutto?
Guardai ancora oltre il finestrino.
"Bene."

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[Guisgard]

"Non vuoi guadagnare soldi facili..." disse lui a Gwen guidando "... ne sei certa? Senza fare nulla? Molti più di quanti tu ne abbia mai visti..."

[Lady Gwen]

Risi quasi istericamente.
"Soldi facili" ripetei "Sono una prostituta, cosa dovrei rispondere a questa tua domanda?" con aria un po' seria, un po' sarcastica e in parte anche beffarda.

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[Guisgard]

"Non è difficile capirlo..." disse lui a Gwen "... per questo ti sto offrendo la possibilità di guadagnare e magari chiudere con questa vita..."

[Lady Gwen]

Accennai un sorriso beffardo, scuotendo la testa.
"Promesse, promesse... C'è tanta gente, che promette... Non vedo perché tu dovresti essere affidabile."

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[Guisgard]

"Perchè metaà dei soldi li avrai subito, il resto a lavoro finito." Disse lui a Gwen.

[Lady Gwen]

"Quale lavoro?" chiesi ovviamente, benché continuassi a non fidarmi.

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[Guisgard]

"Un'intervista..." disse lui a Gwen "... rilasciare una semplice intervista ed io gioco è fatto."

[Lady Gwen]

Lo guardai aggrottando la fronte.
"Un'intervista? E su cosa?" stupita e curiosa al contempo.
Cosa dovevo farci io con un giornalista?
E di cosa avrei mai potuto parlargli?
Di quanto la mia vita facesse schifo fin da quando ero nata, e non accennava a migliorare?
Che fra dieci anni non mi vedevo di certo con una vita migliore di questa?
"Non ho nulla di interessante da dire ad un giornalista...."

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[Altea]

Mi stesi sul letto approfittando della pausa e presi il copione in mano per vedere la prossima scena e iniziai a leggere.

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[Guisgard]

"Invece io credo di si..." disse l'uomo guidando "... stasera lei ha avuto come cliente un uomo molto ricco e noto... beh, se lei mi rilascia un'intervista su questo incontro io le farò guadagnare un bel pò di denaro... è un'occasione unica e spero se ne renda conto."

[Guisgard]

Altea si stese per leggere il copione e pochi minuti dopo squillò il suo cellulare.

[Guisgard]

Destresya rispose al telefono, ma nessuno rispose.
Si sentivano rumori strani, ma nessuna voce.
Poi la telefonata si interruppe.

[Altea]

Leggevo il copione assaporando dell' uva fresca quando il cellulare suonò, pensai fosse qualche parente oppure il mio manager o altro e risposi subito "Pronto sono Altea, chi parla?" mangiando e guardando il copione, aspettando qualche voce conosciuta rispondesse

[Guisgard]

"Ciao, cara..." disse il manger di Altea al cellulare "... ho letto che ci sono novità interessanti." Ridendo. "I giornali sembrano impazziti. Molte prime pagine sospettano che il super divo Guisgard sia un maniaco... alcuni lo accusano già di femminicidio." Divertito.

[Altea]

Era proprio il mio manager e ascoltando le sue parole i miei sospetti erano fondati, avevo avvisato Guisgard e dopo dovevo dirglielo "Guarda, non mi piace questa storia, è venuto un ispettore dicendo vi sia un mitomane che vuole imitare la Zebra Mascherata ma dubito sia Guisgard...ora non facciamo passare per un criminale, non gioco su queste cose" leggermente furiosa ed alzandomi dal letto.

[Guisgard]

"Ma cara, non sono certo io a dirlo, ma la stampa e pare che l'opinione pubblica ci creda..." disse divertito il manager ad Altea.

[Altea]

Diventai fredda.."Questo è grave, dove lo hai letto, dovremmo avvisare Guisgard, tu ti diverti ma qui ci va in carcere un innocente, fammi sapere se vi sono novità d' accordo?" ero sempre più perplessa, era ovvio doveva finire così.

[Guisgard]

"Lo dicono tutti i giornali più importanti e la gente comincia a crederci." Disse ridendo il manager ad Altea. "Quindi non sono certo io..." con tono sornione.

[Altea]

Non mi piaceva affatto questa storia e nemmeno il sadismo del mio manager, ma si sapeva..voleva farlo fuori. Io volevo essere superiore a lui ma come artista non fregandolo, ma dovevo vedere la sua reazione "Proverò a parlare con lui, il fatto è che è difficile parlare sola con lui, vediamo come reagisce, ti farò sapere, ora mi vesto e vado a cercarlo prima di registrare, ma a mio avviso non è uomo da serial killer" perplessa.
Chiusi la chiamata, mi vestii in fretta, non avevo i vestiti della costumista ma volevo parlare col "divo" di questo fatto, effettivamente la sua indifferenza mi aveva messo dei dubbi.
Fermai una attrice ovvio, le donne sapevano dove fosse "Scusa hai visto Guisgard?" osservandola con tono altezzoso ma sorridendole per carpire ciò che volevo sapere.

[Lady Gwen]

"Non ho niente da dirle su quell'uomo, non so nemmeno come si chiami, quindi vede? Non possiamo avere un accordo" fissandolo.
Lo vedevo da sola che era ricco e potente, solo solo la villa che aveva, ma non sapevo nulla su di lui, quindi non avevo nulla da dire a riguardo.

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[Guisgard]

La ragazza fermata da Altea, una truccatrice, indicò il bar al pian terreno dove Guisgard era sceso per bere qualcosa.

[Guisgard]

“Beh, si può rimediare...” disse l'uomo a Gwen “... spesso uno scrittore non si attiene solo ai fatti, ma ama anche inventare... lei potrebbe quindi, diciamo, arricchire la sua testimonianza con qualche chicca della sua fantasia... magari anche scabrosa... il pubblico apprezzerà.”

[Lady Gwen]

La situazione non mi piaceva.
Avrebbero potuto allettarmi i soldi, ma i casini un po' meno.
"Mi dispiace, non mi interessa" dissi alla fine, risoluta.

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[Altea]

"Grazie cara, alla prossima scena fammi bellissima" facendole l' occhiolino.
Scesi nel bar e lo cercai con gli occhi, dovevo essere il più normale possibile.

https://bollysholly.files.wordpress.com/2011/01/salma_hayek_sexy3.jpg

[Guisgard]

"Beh, allora mi sa che vuol restare una prostituta ancora per un pò..." disse l'uomo a Gwen "... e comunque io non le chiedevo affatto di mentire... dopotutto quell'uomo ha davvero ingaggiato lei, quindi una prostituta, per una notte... occupa un ruolo importante e credo che la sua poca moralità sia giusta da condannare." Guidando.

[Guisgard]

Altea scese al pianterreno, dove c'era il bar che però non era per nulla affollato, anzi.
C'erano pochissimi clienti, tra cui Guisgard, seduto in disparte a bere un succo di frutta ghiacciato ed a leggere Tutto Sport.
Ovviamente Altea non passò per nulla inosservata, visto l'abito sensuale e scollato che indossava, attirando così gli sguardi compiaciuti dei due baristi al bancone.

[Altea]

Passai davanti ai baristi osservandoli con fare sensuale "Per me un cocktail fruttato analcolico, grazie" sedendomi al tavolino di Guisgard e abbassandogli sfacciatamente il Tutto Sport "Mi sono permessa di sedermi, cosa leggi...se la tua squadra vince...io ho qualcosa di più interessante ma tu che mi dai in cambio per saperlo?" poggiandomi allo schienale della poltroncina ed accavallando la gamba sinistra sulla destra.

[Lady Gwen]

"Che sia io a mentire o lei a scrivere cose inventate, ci sarebbe comunque la mia partecipazione, a quell'intervista e non vedo la differenza, sinceramente" commentai.
"Se lei dovesse condannare la poca moralità degli uomini ricchi che sono stati miei clienti, nessuno resterebbe più impunito in città" aggiunsi poi, quasi con tono di sfida "Come si dice? Chi non ha peccato scagli la prima pietra" con amaro sarcasmo.

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[Guisgard]

Guisgard vide il giornale abbassarsi e spuntare così il volto di Altea con i suoi occhi verdi.
“Più interessante della mia squadra del cuore...” disse lui divertito, mettendo via il giornale “... accidenti... e cosa può mai essere? Sono davvero curioso...” fissandola divertita.

[Guisgard]

“Beh, si vede non è interessata ai miei soldi...” disse lui a Gwen “... vorrà dire che offrirò a qualche altra prostituta il mio denaro... contenta lei.” Divertito. “Peccato, avrebbe avuto la possibilità di tornare in casa di quel tipo.” L'auto era ormai giunta in città.

[Lady Gwen]

Risi istericamente.
"Cosa vuole che mi freghi della casa di quel tizio? Mi è stato intimato di dimenticare anche solo quel posto, figurarsi se ci voglio tornare..." scuotendo la testa "È una villa come tante altre in cui sono stata con una persona come tante altre..." aggiunsi.

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[Altea]

Mise via il giornale, era stupito ma dovevo ben tenerlo d' occhio...se gli avessi fornito un alibi? Se avessi provato a vedere se mentre era con me il killer avesse ucciso? "Se te lo dico, mi paghi la cena stasera in un localino a tua scelta in città?" poggiando le braccia sul tavolo sorridendo e aggiustandomi la scollatura..sicuramente il killer avrebbe agito di notte..forse.

[Guisgard]

"Si vede che le buone occassioni ed i soldi facili non fanno per lei." Disse l'uomo a Gwen, accostando l'auto al marciapiede. "Se cambia idea mi faccia sapere... mi troverà alla redazione della Gazzetta Rosa."

[Guisgard]

“Andata.” Disse Guisgard guardando Altea. “Avanti, ora sono curioso...” divertito ed incuriosito. "Dimmi tutto..."

[Lady Gwen]

"Pazienza" con un sorriso beffardo e tirato di circostanza.
"Ci conti..." sarcasticamente, scendendo dalla macchina.

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[Altea]

Sorrisi soddisfatta ma ero pure inquieta.."Mi ha telefonato il mio manager" a bassa voce "Sei sulla bocca di tutti, i giornali ne parlano dicono e la gente ci sta credendo...che tu sia il killer seriale e uccidi le donne e ti sei in pratica impersonificato nel tuo personaggio..io prima te lo avevo detto ma tu sei tranquillo.." e lo osservai nei suoi occhi azzurri aspettando la sua reazione.

[Guisgard]

Gwen scese dall'auto e quella andò via velocemente.
La città era umida e buia, con le luci dei grattacieli oltre la squallida periferia in cui ora la ragazza si trovava.

[Guisgard]

Guisgard ascoltò Altea e poi scoppiò a ridere.
"Dai..." disse divertito "... ti pare che qualcuno possa credere ad una simile storia? Io un maniaco?" Scuotendo la testa. "Hanno detto di me tante cose, ma questa..."

[Lady Gwen]

Guardai l'auto del tizio sfrecciare via velocemente, i grattacieli illuminati che ancora si stagliavano nella notte parecchio distanti da qui, dalla periferia, da quella zona evitata da tutti come e peggio della peste.
Feci un giro del marciapiede per vedere se Lizzie era ancora nei paraggi e decisi di non rientrare ancora.

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[Altea]

Lo guardai, non era minimamente preoccupato, mi stavo innervosendo ma dovevo tenere la calma "Guisgard, è nei giornali scritto, la notizia è diffusa...lo sai come è la gente...e se fosse qualcuno nel nostro mondo che vuole farti fuori...dobbiamo scoprirlo" e io dovevo scoprire se lui dicesse il vero o bleffasse ma non potevo immaginare fosse lui.."Non dire nulla, spero questo non ti faccia ora una cattiva pubblicità per il film, noi siamo nemici" e lo guardai ridendo "Ma non ti vorrei farti fuori certo in questo modo" per poi avvicinarmi a lui "Sai, è vero hai un buon profumo" effettivamente Guisgard era un uomo freddo, non traspariva le sue vere emozioni.

[Guisgard]

Mentre Gwen camminava lungo i marciapiedi di quella isolata e squallida periferia urbana, ad un tratto vide dei fari ed un'auto giungere a grande velocità.
Si fermò proprio accanto a lei.
Era un'auto sportiva.
Il finestrino si abbassò ed apparve il bel volto di un giovane.
Lei lo riconobbe subito, essendo il figlio dell'anziano che l'aveva ingaggiata qualche ora prima.
“Eccola...” disse lui “... l'ho cercata a lungo per la stradina che da casa mia porta in città...”

[Guisgard]

“Sei troppo preoccupata...” disse Guisgard ad Altea “... troppo ansiosa... però ti ringrazio, visto ti preoccupi per me...” sorridendole “... il mio profumo? Oh, ma il tuo è molto più ammaliante.” Facendole l'occhiolino.

[Lady Gwen]

Camminavo distrattamente, quando con la coda dell'occhio vidi una bella macchina sportiva fermarsi.
Abbassò il finestrino ed io andai verso l'auto, capendo che avevo fatto bene a rimanere.
Ma quando mi avvicinai allo sportello, rimasi molto sorpresa.
Era il figlio del tizio.
Sì, proprio quello, occhioni scuri.
"Oh, ciao dolcezza. Cos'è, hai cambiato idea?" dissi, sorridendo divertita mentre mi appoggiavo al finestrino coi gomiti.https://uploads.tapatalk-cdn.com/20181112/2ddd4713432830ed7cf480c281df6b10.gif

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[Altea]

Dovevo rilassarmi, non poteva essere lui l' assassino e lo avrei scoperto, qualcosa me lo diceva dentro.."Il mio profumo...lo trovi più ammaliante? Allora inebriati di lui...lo vuoi" portando alla bocca il cocktail rinfrescandomi e avvicinando il mio volto al suo, le sue labbra vicino alle mie...realtà o finzione...eravamo attori, era questo il bello nello scoprirlo, ma sapevo di non essere affatto il suo tipo ideale "Chissà a quante lo dici vero?" con tono basso.

[Guisgard]

"Diciamo che voglio fare un giro in città stanotte..." disse lui a Gwen "... mi fa compagnia?" Fissandola.

[Lady Gwen]

Ah, non eri quello quasi integerrimo e scandalizzato, prima?
Tenni per me quella riflessione, perché onestamente non mi dispiaceva fargli compagnia nella sua passeggiata notturna, e perché suvvia, tutti potevamo cambiare idea, no?
"Con piacere" sorridendo.
Salii in macchina, quasi affondando nei sedili avvolgenti.
"Posso accendere la radio?" dissi, poi la mia mano si mosse in direzione del pulsante.
Non era affatto male come prosieguo della serata, affatto.

https://youtu.be/ssXAkg0bV6o

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[Guisgard]

"Questa idea che io abbia chissà quante donne è una delle bufale più grandi del mondo." Disse divertito Guisgard ad Altea.
Ad un tratto i due però furono raggiunti dal manager di lui.
Aveva un'aspetto alquanto agitato.
"Ehilà." Salutandolo Guisgard. "Qual buon vento?"
"Eh..." fece il manager "... un ciclone, un uragano..." sbuffando.

[Altea]

"Allora me lo dimostrerai, tra poco a cena...no? Me lo hai promesso ma andiamo con la tua auto" ovvio, se era un alibi doveva essere perfetto.
E gli sfiorai la mano e mi bloccai con la mia sopra la sua ascoltando il manager, non aggiunsi altro..oh, sapevo benissimo ciò che voleva dirgli e forse ora mi avrebbe creduta.

[Guisgard]

L'auto partì e Gwen accese la radio.
“Hai fatto in fretta a tornare in città...” disse lui guidando, mentre le note della canzone si diffondevano sui vetri che davano sulla città illuminata dalle luci “... hai trovato un passaggio?”

[Guisgard]

Altea aveva capito tutto ed infatti il manager raccontò a Guisgard ciò che stavano scrivendo i giornali.
“Dannati squali...” disse il divo con sguardo carico di rabbia “... sempre pronti a diffondere menzogne...”
“Già...”preoccupato il manager “... davvero una brutta situazione... molto pericolosa direi...”
Guisgard guardò Altea.
Lei aveva avuto ragione.

[Lady Gwen]

Le luci rimbalzavano sui finestrini della macchina, creando strani effetti cromatici e la musica riempiva l'abitacolo.
"Sì, un tizio tornava in città e mi ha dato un passaggio. Ho provato a chiamare i taxi, ma figurarsi se rispondevano a quest'ora..." sbuffando contrariata.

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[Guisgard]

"Accetta quindi" disse lui guidando "passaggi da uno sconosciuto?" A Gwen. "Già, che sciocco... lei ci lavora con gli sconosciuti..."

[Lady Gwen]

Mi voltai a guardarlo e mi avvicinai appena.
"Dimmi dolcezza, mi hai cercata per farti compagnia, o per farmi intendere quanto tu disprezzi me e ciò che faccio?" chiesi, con tono asciutto.
"Non fraintendermi, non perdo tempo ad offendermi, poiché sono ben consapevole anch'io della mia professione, ma vedi di essere educato, perché sarò anche una prostituta, ma non vuol dire che tu possa trattarmi al pari della feccia come più ti piace" aggiunsi, fissandolo.

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[Guisgard]

“Si figuri, rispetto ogni tipo di lavoro.” Disse Elv guidando. “Non volevo certo offenderla o insinuarla chissà cosa... solo che a leggere i giornali se ne sentono di cose brutte... ed io, ecco, avrei timore a salire nell'auto di uno sconosciuto... tutto qui... “ a Gwen “... posso chiederle chi era quello da cui ha accettato il passaggio? Anche se ho un vago sospetto...”

[Lady Gwen]

Non sapevo se fosse la verità o se fosse tornato in ritirata, ma volevo dargli il beneficio del dubbio.
"Sì, so cosa succede, ma non c'è molto che io possa fare, quindi..." dissi, commentando vagamente.
Poi lo guardai assottigliando lo sguardo.
"Sospetto riguardo chi?" curiosa.
"A chi hai pensato?"

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[Guisgard]

"Ad un giornalista..." disse lui a Gwen "... ci ho preso?" Guidando.

[Lady Gwen]

"Sì" dissi subito.
Evidentemente era uno che gironzolava spesso dalle parti della villa, nonché attorno alla figura del mio ricco cliente.
"Mi aveva offerto a suo dire una ingente somma a patto che io gli concedessi un'intervista, promettendomi di infarcirla con quante più schifezze possibili al pari di una torta della domenica andata a male..." con divertito sarcasmo.
"Ma ho rifiutato, comunque... Onestamente mi frega poco delle questioni di un giornalista a caso..." con tono indifferente.

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[Destresya]

Nessuno rispose.
Niente, si sentivano dei rumori e basta.
Probabilmente era qualcuno che aveva sbagliato.
Riattaccai e guardai l’orologio.
“Qui non lavora ancora nessuno?” Guardandomi attorno e guardando il set vuoto.


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[Guisgard]

“Chi lo avrebbe detto...” disse lui “... una prostituta che da lezioni di morale ad un giornalista.” Sorridendo a Gwen. “Beh, le confesso che temevo l'avesse corrotta... mio padre ha fatto una cavolata e davvero pensavo che fosse finito in uno scandalo...” sollevato “... eh... ho pensato male di lei... mi devo scusare... posso offrirle del denaro per riconoscenza e per chiederle scusa?”

[Guisgard]

"Le ho detto... siamo in pausa." Disse il regista a Destresya col suo tono da artista un pò così. "Lei non si rilassa mai?"
Ad un tratto una delle segretarie annunciò un uomo a Destresya.

[Lady Gwen]

"Anche i giornalisti svendono se stessi. Ci sono tanti modi per farlo, non solo attraverso il proprio corpo" risposi, senza un'intonazione precisa.
Poi lo guardai.
"Sono già stata pagata per stasera, grazie" risposi, con tono forse più secco di quanto avrei voluto.

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[Guisgard]

"Quindi..." disse lui guidando "... come posso sdebitarmi con lei?" Fissando Gwen.

[Destresya]

"Questo lo avete detto mezz'ora fa.." fissandolo spiccia "No, altrimenti come potrei pagare tutto questo?" squadrandolo da capo a piedi.
Poi la segretaria annunciò l'arrivo di un uomo.
"Fallo passare!" sbuffando appena.

[Lady Gwen]

Lo guardai alcuni istanti nei suoi occhi scuri e profondi.
Erano bellissimi.
Come ebano levigato e poi laccato, lucido e luminoso.
"Da bere sarà sufficiente" risposi poi, accennando un sorriso.

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[Guisgard]

"Beh, perchè no." Disse lui sorridendo. "Comunque mi chiamo Elv... piacere." Dando la mano a Gwen. "Qui vicino c'è un cinema... se le va, beh, possiamo andarci e magari mangiare e bere qualcosa lì."

[Guisgard]

La segretaria condusse così l'uomo da Destresya.
"Salve." Disse lui.
Era un tipo magro, dall'aspetto comune e bonario.
"Mi chiamo Ernau..." presentandosi alla bella produttrice "... e volevo... ecco... volevo parlarle di un mio progetto..."

[Lady Gwen]

Scoprii che si chiamava Elv, mentre mi tendeva la mano.
"Gwen" risposi, stringendo la sua mano con la mia.
"Sì, ottimo. Accetto volentieri" sorridendo e scostando dal viso una ciocca bionda della parrucca sotto il berretto nero lucido.
Sarebbe stato meglio se non mi fossi abituata a tante e gentili attenzioni.
Perché un po' come Cenerentola, che perdeva tutto allo scoccare della mezzanotte, anche tutto questo sarebbe svanito.
Lizzie era solita farmi questo esempio, dicendomi che solo una simile poteva trovare il tizio aitante di turno disposto a salvarla dalla topaia in cui era confinata.
Ma noi non eravamo Cenerentola.


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[Guisgard]

“Non è un cinema di quelli moderni e multisala...” disse Elv a Gwen “... è piccolo e quasi seminascosto in quel vicolo... ci fanno film di nicchia o poco conosciuti, di quelli amatoriali o comunque a basso costo... al massimo film alternativi. Speriamo di beccarne uno interessante.”

[Destresya]

Fisso l'uomo da capo a piedi.
"Prego, si sieda e mi dica di cosa si tratta... ho giusto qualche minuto libero!" con sufficienza.
Dopotutto lì nessuno aveva voglia di lavorare.

[Lady Gwen]

"Sembra un posto interessante" commentai.
"Beh, sono fiduciosa" dissi poi "Al massimo, ci rifaremo col cibo" ridacchiando.

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[Guisgard]

"Ecco..." disse Ernau a Destresya "... si tratta di un fumetto... l'ho fatto io... è amatoriale, ma qualcuno mi ha rubato l'idea... ci hanno fatto un film amatoriale... e temo qualche grossa casa cinematografica possa prendersi tutto del mio lavoro..."

[Guisgard]

Elv annuì a Gwen e parcheggiò l'auto.
Poi scesero entrambi, diretti al piccolo cinema.
Prima però si fermarono ad un chioschetto che vendeva stuzzicherie varie.
"Bene..." disse Elv "... lei cosa prende?" A Gwen indicando ciò che vendeva il chioschetto.

[Lady Gwen]

Scendemmo dalla macchina e prima di raggiungere il cinema ci fermammo ad un piccolo chiosco.
"Hamburger e birra andrà bene" risposi, annuendo.
Era un bel po' di tempo che non mi concedevo una semplice uscita, con un uomo peraltro.
Quando avrei mai potuto immaginarlo?
Di sicuro, Lizzie non avrebbe approvato, ma in fin dei conti era solo un panino e un film, non c'era certo nulla da preoccuparsi.

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[Destresya]

Oh beh, e che altro faceva una grossa casa cinematografica se non appropriarsi del lavoro altrui?
Certo, di solito la persona in questione veniva ampiamente pagata per il disturbo.
Tuttavia, ogni nuova idea poteva nascondere un'opportunità, così sorrisi allo strano tipo, presi il fumetto ed iniziai a guardarlo, a sfogliarlo.
Chissà, magari ne sarebbe uscito un film di successo.

[Guisgard]

"Perfetto." Disse Elv a Gwen. "Allora... due birre, un hamburger ed una panino integrale al tonno." Pagando poi all'omino del chiosco.
Presero così il tutto è si avviarono verso il piccolo cinema.
Non c'era ovviamente la fila per entrare ed un uomo grasso stava alla biglietteria.
"Cosa date stasera?" Chiese Elv.
"Un film d'avventura." Svogliato l'uomo grasso.

[Guisgard]

"Il mio fumetto" fisse Ernau a Destresya "parla di un vendicatore mascherato... un po' come i film che fate voi... però è un'avventura in costume, ambientata nel XVII secolo..."

[Lady Gwen]

Prendemmo la nostra cena e ci avviamo verso la biglietteria del cinema.
La risposta dell'uomo ci giunse svogliata e stanca.
"Beh, direi di fare un tentativo" con curiosità.

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[Guisgard]

Elv sorrise a Gwen.
"Avrà un titolo immagino questo film..." disse poi all'uomo dei biglietti.
"La maledizione di Mare Morto." Rispose l'uomo.

[Lady Gwen]

A sentire il titolo, pareva interessante.
"Dal nome non sembra male..." dissi ad Elv "Entriamo?" sorridendo.

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[Destresya]

"Interessante.." ascoltando il fumettista, incuriosita da quella storia.
Un vendicatore mascherato nel XVII secolo, la cosa poteva avere delle potenzialità.
"E come si chiama questo vendicatore mascherato?".

[Guisgard]

"Legga il fumetto è lo scoprirà." Disse Ernau a Destresya. "In pratica il film che hanno ptodotto è stato copiato in tutto e per tutto dal mio fumetto, signora. Il titolo è... La maledizione di Mare Morto."

[Destresya]

"Grazie della segnalazione.." tenendo il fumetto tra le mani "E che cosa posso fare io per lei? Vuole che acquistiamo i diritti del suo fumetto per farne un film migliore di quello che è stato fatto adesso?" chiesi, con tono professionale.

[Guisgard]

Gwen ed Elv entrarono così in sala.
C'erano si è no una dozzina di persone per guardare il film.
Elv scese dei buoni posti nelle prime file per godersi al meglio la visione.
"È curioso..." Disse lui controllando la trama del film su Internet col suo cellulare "... nel film c'è uno dei personaggi femminili che si chiama come te." Divertito.

[Guisgard]

"Ecco... io vorrei che lei leggesse il fumetto e magari, nel caso le piacesse, di acquistarne i diritti..." disse Ernau a Destresya "... almeno ci guadagnate qualcosa anche io..."

[Lady Gwen]

In sala c'erano una dozzina di persone al massimo, così non ci fu difficile approfittare delle prime file per vedere meglio.
Ridacchiai silenziosamente quando mi fece notare quel dettaglio.
"Beh, penso sia un nome molto comune..." commentai.

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[Altea]

Ascoltai il manager, vidi una rabbia impetuosa sul viso di Guisgard.. E forse no non mentiva. Poi mi guardò, rimasi per un attimo in silenzio e sospirai "Non voglio vantarmi di aver avuto ragione.. Me lo aspettavo, bisogna capire cosa ci sia sotto, immagino colpirà di nuovo.. Forse stasera? Ecco il perché della cena pure.. Se fosse così avresti un alibi.. Che dici può funzionare?" stringendogli la mano.

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[Destresya]

"La ringrazio, leggerò con cura il fumetto e le farò sapere se la cosa può interessare la nostra casa di produzione!" congedandolo.
Col fumetto in mano chiamai il regista e gli chiesi di riunire il cast al completo, volevo usare quella faccenda per sondare le capacità di ognuno, raccogliere le idee e spunti.
Dopotutto un nuovo capo deve mettere alla prova i suoi dipendenti.

[Guisgard]

"Ti ringrazio, sei molto premurosa." Disse Guisgard ad Altea, mentre lei gli stringeva la mano.
In quel momento arrivò al bar uno dei costumisti.
"La nuova capa vi vuole tutti sopra." Questi.
"Che succede?" Chiese Guisgard.
"Ve ne parlerà lei stessa." Rispose il costumista.
"Andiamo a vedere..." fece Guisgard.
Così lui ed Altea tornarono ai piani alti, dove Destresya nel suo ufficio attendeva l'intera troupe.
Ed erano arrivati tutti.

[Altea]

"Si andiamo ma non fare menzione di questo fatto.. Ti farebbe una cattiva pubblicità anche se prima o poi si verrà a sapere. Strano sia preoccupata per te vero?" e gli tenni istintivamente la mano, mentre andammo a sentire che novità vi erano.

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[Destresya]

Aspettai che fosse arrivata l'intera troupe nel mio ufficio, mentre sfogliavo il fumetto.
"Grazie di essere venuti!" sorridendo "Vi parlerò di un nuovo progetto, è solo un esperimento al momento, ma potrebbe diventare qualcosa di più... mi è stato sottoposto un testo e con voi voglio decidere se può essere utile o meno.. quindi ora lo leggeremo insieme e poi ognuno di voi sarà libero e anzi, caldamente invitato, a dire tutto quello che pensa, a dare spunti, consigli, parti migliorabili, idee e quant'altro.." spiegai.
"Credo che sia importante conoscerci meglio per poter lavorare insieme nel miglior modo possibile.." aggiunsi.
Poi presi il libro, ed iniziai a leggere.

[Altea]

Entrammo e rimasi vicino a lui, ascoltai la presidentessa, temevo volesse parlare del killer. Invece era lavoro, qualcosa di interessante e sorrisi a Guisgard.

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[Guisgard]

Il film nella sala dove c'erano Gwen ed Elv cominciò proprio nel preciso istante in cui, negli studio dall'altra parte della città, Destresya cominciò a leggere il fumetto a Guisgard, ad Altea ed al resto della troupe...

[Lady Gwen]

Le luci si spensero, il silenzio calò in sala e il film iniziò.
E fra un morso al panino e un sorso di birra, mi godetti la visione del film, assaporando anche quella magnifica sensazione di libertà e normalità che avevo perso di vista da tanto, troppo tempo.
Ad un certo punto, tolsi finalmente la parrucca insieme al cappello, per dare un taglio definitivo, liberando la montagna di ricci rossi.
Perché in quel momento volevo essere Gwen, solo Gwen, un po' come la protagonista di quel film.

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[Altea]

La presidentessa iniziò a leggere un fumetto, un vendicatore mascherato del passato...un altro vendicatore, ero curiosa di sapere le caratteristiche di questo vendicatore, per cosa combattesse.

[Guisgard]

IL MISTERO DI MARE MORTO

Un uragano violentissimo si era abbattuto sopra l'isola di Monprocea, in buona parte ancora selvaggia, di fama sinistra, abitata da indigeni ostili, covo di feroci pirati e nascondiglio di sette misteriose.
Ma l'isola era tra gli empori più fecondi sulle rotte utilizzate dalle navi della Compagnia delle Flegee Occidentali, con il suo porto coloniale e fortificato.
Qui dunque vivevano ricchi mercanti Afragolignonesi e vi era stanziata un'unità militare agli ordini del governatore.
I furiosi acquazzoni generati dalle immensi masse di vapori spinte sull'isola si erano ormai esauriti ed anche il mare andava calmandosi, con onde che disordinate si urtavano e si infrangevano lungo gli scogli come ultime tracce dell'uragano.
La baia chiamata di Mare Morto racchiudeva l'ingresso al porto, oltre il quale, sui pendii erbosi del promontorio, sorgevano le diverse ville coloniali di proprietà di facoltosi mercanti, tutte intorno al castello governativo, dove dimoravano i militari.
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+++

[Lady Gwen]

Il rumore del ferro battuto sull'incudine, pur dopo tantissimi anni mi penetrava le orecchie fin dentro il cervello.
Ting ting ting
Alzai gli occhi al cielo sperando che zio Gustav finisse presto.
Per carità, gli ero grata di come mi aveva cresciuta fino ad ora in mancanza dei miei, ma dover sentire quel rumore tutto il giorno tutti i giorni ti metteva davvero a dura prova.
Uscii sotto il sole cocente, per sistemare i fucili e le pistole sul tavolo, a disposizione dei pirati e di coloro che li avevano ordinati.
Molti avrebbero detto che un posto simile non era adatto ad una ragazza, ma io mi sentivo perfettamente a mio agio.
Non mi sarei vista da nessun'altra parte e con nessun altro lavoro, se non quello della fucina di zio Gustav.https://uploads.tapatalk-cdn.com/20181113/40c881db972040d8e8b089b06db39408.jpg

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[Altea]

Mio padre, uno dei mercanti più facoltosi della Compagnia delle Flegee Occidentali, mi aveva raccomandato di non andare sul porto e sulla spiaggia sola.
Era impossibile, il profumo di salsedine mi inebriava, sapevo i pirati non erano galantuomini ma figuriamoci se mai ne avessi trovati, ero certa di non correre pericoli.
Eravamo appena sbarcati sicuri al porto mentre la mia famiglia era andata ad accomodarsi nel sontuoso palazzo a picco sul mare.
Io rimasi ancora a fissare il mare, eravamo arrivati sicuri e ancora in me vi era quel desiderio di solcare il mare con il nostro potente veliero.

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[Guisgard]

La cittadella era gremita di persone di ogni genere.
Vi erano mercanti che esponevano le proprie mercanzie, tipo spezie, essenze, manufatti del posto e persino schiavi.
La fucina di Gustav diffondeva nel vicoletto un tintinnio costante ed assordante e molti passavano per ritirare armi, strumenti o utensili vari.
Ad un tratto due gentiluomini si erano fermati davanti alla porta, parlottando fra loro.
Poi uno di loro si voltò a guardare Gwen.
“Ragazza...” disse uno dei due chiamandola.

[Guisgard]

Altea si era attardata sul molo a guardare il mare.
Le nuvole si allontanavano lungo l'orizzonte sterminato, echeggiando tra boati remoti, segno che ormai l'uragano era lontano.
Ad un tratto però sentì grida e rumori poco lontani.

[Lady Gwen]

C'era parecchio viavai per essere un vicoletto.
Ma non in tutti i vicoletti c'era una fucina che sfornava ogni genere di arma od utensile per ogni situazione.
Ed erano molti i clienti che si avvicendavano per richiedere dei lavori.
Come quelli appena arrivati.
Mi voltai e li raggiunsi, strofinando le mani nel grembiule e scostando i capelli mezzo sciolti dal viso accaldato dal sole.
"Lor signori hanno richieste?" chiesi loro, educatamente.

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[Guisgard]

"Si..." disse il gentiluomo a Gwen "... quanto verrebbe a costare riparare il calcio della mia pistola?" Mostrandole una pistola superbamente incisa e lavorata. "Bada che è molto preziosa."

[Lady Gwen]

Osservai la pistola, tenendola sapientemente fra le mani e studiando i fini lavori di incisione con occhio clinico e attento sì, ma anche ammirato.
Era davvero bellissima.
"Il lavoro di riparazione in sè non sarebbe molto in realtà, ma la preziosità dell'arma richiede parecchio tempo ed impegno. Sicuramente intorno ai 350 Taddei" risposi, con sicurezza.

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[Guisgard]

“Un bella cifra.” Disse divertito l'altro gentiluomo a quello che aveva dato la pistola a Gwen.
“Già, un bel po'...” quello della pistola “... e sia, ragazza... ripara questi tagli e vedi di far scattare meglio il grilletto... fa un po' troppe scintille quanto la carico... per quanto sarà pronta?”

[Lady Gwen]

"Il gioco vale la candela, Messere. Sarà ancor più bella dopo" divertita all'uomo.
Guardai poi l'altro.
"Ce la caveremo in due giorni, credo. Sarà come nuova, gliel'assicuro. Alla fucina del signor Gustav solo il meglio" sorridendo orgogliosa.

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[Guisgard]

Il gentiluomo annuì a Gwen e le diede una cinquantina di Taddei come anticipo.
"Quando la pistola sarà pronta la farai recapitare presso la caserma militare del castello governativo." Disse poi alla ragazza. "Anzi, la porterai tu stessa, così non correremo rischi di farla perdere o danneggiarla. Intesi?"

[Lady Gwen]

Mi diedero cinquanta Taddei come anticipo.
Mica male!
Io e lo zio ci saremmo impegnati molto, per completare questo lavoro.
"Come fosse già fatto, signore" facendo un cenno col capo.

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[Guisgard]

I due gentiluomini si raccomandarono ancora circa la pistola e poi andarono via.
In quel momento lo zio di Gwen uscì dalla fucina e la vide con la bella pistola.
"Che gioiello..." disse "... da dove viene?"

[Lady Gwen]

I due gentiluomini andarono via e lo zio mi raggiunse.
"Bella, eh?" guardandola "Due gentiluomini sono venuti, vogliono che ripariamo alcuni tagli sul calcio e il grilletto, fa le scintille..." spiegai allo zio.
"Gli ho detto che sarà pronta entro due giorni, per fare le cose con calma. Poi va recapitata al castello governativo."

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[Guisgard]

"Bene, mettiamoci ubito al lavoro e non deludiamo i nostri facoltosi clienti." Disse lo zio a Gwen.
Trascorse tutta la mattinata e parte del pomeriggio, quando alla fucina arrivò un uomo.
Era di bell'aspetto e sembrava aver percorso un bel pò di strada.
I suoi abiti infatti erano impolverati ed il suo volto arso dal sole.
"Salute." Entrando e salutando come facevano i nativi dell'isola.
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[Lady Gwen]

Annuii con convinzione e ci mettemmo subito al lavoro, impegnandoci senza sosta fino al pomeriggio.
Ad un tratto arrivò un uomo, di un certo fascino e l'aria di chi aveva camminato parecchio.
"Salute a voi" sorridendogli "In cosa posso esservi utile?"

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[Guisgard]

Lui entrò e sorrise in modo amichevole.
I suoi occhi erano scuri e luninosi, i tratti regolari, i capelli neri ed i baffi ben curati.
"Ho girato gran parte dell'isola civilizzata" disse a Gwen "in cerca di una pistola. Ho visto la vostra fucina e ho provato a chiedere anche qui. Una pistola particolare."

[Lady Gwen]

Avevo uno sguardo particolare, in apparenza costantemente attento a ciò che gli succedeva intorno.
"Beh, siete venuto nel posto giusto! Che tipo di pistola vi occorre?"

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[Guisgard]

"E' all'apparenza molto antica." Disse l'uomo a Gwen. "Tutta in legno di sandalo, con calcio intarsiato in madreperla. Inoltre ha incisioni molti particolari, tipiche della cultura di quest'isola."
Gwen si accorse che quell'uomo stava parlando della pistola che lei e suo zio stavano riparando.

[Lady Gwen]

Più ascoltavo la descrizione della pistola, più mi sembrava strano.
Era la pistola da riparare!
"Zio, puoi venire un attimo qui con la pistola?" lo chiamai.
"È questa per caso?" al cliente, quando mio zio arrivò.
Era strano che tutta questa gente fosse attorno ad una semplice pistola.
Che cosa nascondeva quella bellissima arma?

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[Guisgard]

L'uomo guardò la pistola per un lungo istante, in cui i suoi occhi brillarono misteriosi.
"Si, è lei." Disse annuendo a Gwen. "E' proprio la pistola che cerco. Posso chiedervi come mi è qui? La state riparando immagino... giusto?"

[Lady Gwen]

"Sì, esatto. Due gentiluomini sono giunti questa mattina per farla riparare. Vi serviva di sapere altro?" chiesi, curiosa come non mai a quel punto.

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[Altea]

Le nuvole si erano allontanate ma ad un tratto udii delle voci concitate. Mi voltai cercando di capire che stesse succedendo.

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[Destresya]

Non avrei mai accettato un simile incarico, se non venisse da Lorc Corcion, ma lui mi aveva tirato fuori dai guai talmente tante volte, che ricambiare il favore era il minimo che potessi fare.

Certo, badare a una villa non era esattamente ciò a cui ero abituata, ma una pausa dopo il gran casino scoppiato a corte, lasciare la capitale non poteva che farmi bene.

In realtà l'incarico era più delicato di quanto sembrasse, Lord Corcion temeva per la sicurezza della sua villa, dato che la zona non era sicura, ma non voleva dare nell'occhio portando dei soldati, e quindi bastavo io.

Era per quello che mi chiamavano, dopotutto, per quello che mi affidavano le missioni più delicate, perchè nessuno sospetterebbe di una donna.

Ma sotto la superficie c'era molto più di quanto appariva a chi guardava superficialmente.

Ero appena arrivata, la grande villa si stagliava davanti a me, imponente e bellissima.

Dopotutto potevo considerarla come una vacanza.

Che mi sarebbe mai potuto succedere in un contesto così lussureggiante?

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[Guisgard]

"Si..." disse l'uomo a Gwen "... vorrei sapere se questa pistola è in vendita. Sono disposto a pagare una cifra più che generosa."

[Guisgard]

Altea si voltò, attirata da quelle grida, vedendo diversi uomini che apparivano più che agitati.
Erano abbigliati come solitamente vestono i mercanti, tutti armati e molto presi da quella concitata discussione fra loro.

[Altea]

Mi avvicinai lentamente a quei mercanti curiosa "Scusate, cosa sta accadendo?"

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[Lady Gwen]

Spalancai gli occhi.
Guardai lo zio, poi di nuovo lui.
"No, signore, mi spiace. Abbiamo una responsabilità circa quest'arma, non possiamo venderla..." risposi.
Non potevamo certo farlo!
Se avesse voluto, ne avrebbe discusso coi legittimi proprietari, ma di certo con noi.

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[Guisgard]

Destresya giunse proprio quella mattina sull'isola di Monprocea, nell'affollato porto tra mercanti, schiavi, affaristi, imbroglioni e mendicanti.
Ad un tratto vide un uomo di colore che agitava con decisione le braccia verso di lei.
“Signora...” disse avvicinandosi “... signora... voi essere madama Destesya, vero? Io essere Maifren... agli ordini di Lord Corcion.” Sorridendole.

[Guisgard]

Quegli uomini, cos' simili a dei mercanti, si voltarono tutti verso Altea, comprendendone il rango.
"Madama..." disse uno di quelli "... siamo mercanti di schiavi ed uno di quei dannati è appena fuggito. Ha approfittato della confusione ed appena sceso a terra si è dileguato." Molto arrabbiato.

[Guisgard]

"Capisco la vostra posizione." Disse l'uomo a Gwen. "Io però posso offrire quasi sicuramente più di quanto vi ha promesso il proprietario di questa pistola."
"Mi spiace, ma mia nipote vi ha già detto che non è possibile imbastire alcuna trattativa, signore." Gustav.
"Comprendo." Annuì l'uomo. "Non voglio causarvi problemi, ma se non fosse una questione delicata non mi sarei certo permesso di avanzare tale richiesta. Mi chiamo Masperio e sono un avvocato. Sono nativo di quest'isola e mi batto per difenderne le tradizioni, oltre naturalmente a curare i diritti dei nativi."

[Lady Gwen]

Anche lo zio ribadì il concetto, ma l'uomo, Masperio, non voleva farsi per vinto.
"Ciò che posso dirvi, è che potrete parlarne col proprietario nei prossimi giorni, quando gli avrò consegnato la pistola aggiustata, ma non possiamo fare altro per voi..."

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[Altea]

Guardai gli uomini da capo a piedi, non commentai ma vi era disprezzo in me, vendere un uomo o una donna era deplorevole ma forse il fuggitivo era pericoloso "Io sono appena arrivata col veliero di mio padre, è Gerard de Bastian, famoso mercante delle Compagnie delle Flegee Occidentali. Quindi non ho visto nessuno...ma è pericoloso? Un criminale?" con tranquillità, non ero certo una dama isterica.

[Guisgard]

"Capisco..." disse deluso Masperio a Gwen.
"Perdonatemi..." Gustav "... ma in che modo acquistare questa pistola si lega con le vostre attività riguardo i diritti dei nativi?"
"Domanda legittima..." fissandolo Masperio "... vedete, questa pistola, oltre ad essere un magnifico oggetto, è una prova. Una prova da portare in un tribunale."

[Guisgard]

“Si, madama.” Disse il negriero ad Altea. “Tutti gli schiavi che abbiamo portato sull'isola provengono dalle colonie penali Afragolignonesi. Devono scontare la loro pena come schiavi su quest'isola. Anche il fuggitivo era un criminale ed ora è a piede libero.”

[Lady Gwen]

L'uomo restò deluso, ma la domanda dello zio in effetti era legittima.
Perché gli interessava tanto?
Sbattei un paio di volte le palpebre.
"Una prova? E di cosa?" Perplessa, ma curiosa.

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[Altea]

"Accidenti, un bel guaio, sapete di che delitto si sarebbe macchiato, e un identikit...in modo tale da poter avvisare pure in famiglia..abitiamo in un sontuoso palazzo vicino al mare, magari potrebbe entrare" pensierosa.

[Guisgard]

“Per questa pistola ha partecipato ad una strage fatta ai danni di un villaggio di nativi.” Disse Masperio a Gwen.

[Guisgard]

“E' un assassino, madama.” Disse l'uomo ad Altea. “Un fanatico, un estremista.”
“Si, madama...” un altro di quei mercanti “... è il membro di una setta guerriera di invasati. Si tratta degli Afralebani, i feroci intolleranti religiosi che si annidano nel regno Afragolignonese.”

[Lady Gwen]

Non mi piacque il motivo.
Ma dovevamo essere irremovibili.
"Capisco bene il vostro discorso, ma ancora una volta, non possiamo" ribadii.

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[Altea]

"Ne ho sentito parlare a dire il vero, sono tipo fanatici religiosi sbaglio?Dimorano presso il deserto, ovvero hanno un covo...deve essere terribile trovare uno di loro" sorridendo maliziosa "A dire il vero le donne narrano di avvenimenti romantici con il capo, ma io ne andrei cauta a dire il vero visto non li conosco..mi confermate ciò?" anche se in me vi era una celata curiosità.

[Guisgard]

“Si, lo capisco.” Disse Masperio a Gwen. “Comprendo che la vostra etica professionale non vi permette di aiutarmi. Perdonate se ho avanzato tale richiesta, ma quest'arma è la sola prova che può dare giustizia a chi ha subito quel massacro.”

[Guisgard]

“Si, vivono nel deserto, fra montagne rocciose ed impenetrabili, madama.” Disse un altro mercante ad Altea. “Sono studenti di Testi Religiosi e con le armi diffondono la loro concezione mistica. Vivono rintanati perchè ricercati dalla legge e questo ha contribuito ha far nascere intorno a loro molte leggende. Appartengono a stirpi nobile, ma vivono come predoni. Quel bastardo era rinchiuso in una prigione e poi è stato condannato alla cattività su quest'isola. Ma è riuscito a fuggire.”

[Lady Gwen]

"Non abbiamo nulla da perdonarvi, signore, ma purtroppo dobbiamo fare il nostro lavoro e la pistola non è in vendita" alzando le spalle con aria dispiaciuta.
"Però posso parlare di voi al proprietario dell'arma quando gliela consegnerò, se volete" proposi.

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[Altea]

Ascoltai curiosa, sembrava uno di quei personaggi romanzeschi e d' avventura, ma poteva essere pericoloso...anche se non amavo condannare le persone senza sapere le loro motivazioni, preferii non esternare alcun pensiero "Spero per voi lo prendiate, farò molta cautela e informerò pure la mia famiglia. Potete dirmi il nome?" chiesi prima di congedarmi dagli uomini, leggermente titubante, volevo fare un' ultima camminata sul bagnasciuga, si era levata una leggera brezza che inebriava i sensi del suo profumo di salsedine e muoveva leggermente le palme, adoravo questi posti selvaggi, fuori da quel mondo finto dell' aristocrazia che molto mi stava stretto.

[Guisgard]

“No, sarebbe inutile.” Disse Masperio a Gwen. “Il proprietario di quest'arma è un assassino, un sanguinario.” Con sguardo duro. “Bene, credo di avervi incomodato abbastanza... purtroppo la giustizia non appartiene a questo mondo... grazie per avermi dedicato il vostro tempo.” Salutò ed andò via deluso.

[Guisgard]

“Non conosciamo il suo vero nome, madama...” disse uno di quei negrieri ad Altea “... lo chiamiamo con un numero, poiché tutti i prigionieri ne hanno uno. Il suo numero era il 71.”
"Beh, noi continueremo a cercare quel bastardo." Un altro dei mercanti. "Voi fate attenzione. e' pericoloso." Ad Altea.

[Lady Gwen]

Lo guardai attentamente, rivolgendogli poi un cenno del capo quando andò via.
Guardai lo zio.
"Secondo te abbiamo fatto bene a rifiutare?" gli chiesi, a conferma che avessi fatto bene a non vedere alla proposta dell'avvocato.

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[Altea]

Che degrado...dare un numero ad una persona per identificarlo e guardai gli uomini "Si farò attenzione, non preoccupatevi, penso sia scaltro da essersi rintanato bene e non si farà certo notare".
Mi congedai e continuai a camminare sulla spiaggia, le scarpette di seta e raso nelle mani e i piedi a lasciarsi bagnare dalla schiuma dell' onde osservando l' orizzonte infinito. Non volevo certo rovinarmi quella camminata per un numero 71, e non sarebbe certamente stato sciocco da farsi vedere sulla spiaggia.
In lontanza vidi poi svettare il mio Palazzo e rimasi un attimo seduta sulla sabbia, quel momento di libertà se ne stava andando e avrei dovuto essere una perfetta aristocratica.

[Guisgard]

"Non so cosa pensare..." disse lo zio a Gwen "... è stato molto vago... bisognerebbe sapere di quale episodio parli... ho sentito anche io che molti soprusi sono stati fatti ai nativi... soprattutto in ambito religioso... i conquistatori ed i mercanti Afragolignonesi non sono mai stati molto aperti a tollerare le tradizioni altrui... soprattutto in abito religioso..." perplesso lo zio.

[Guisgard]

Il Sole del meriggio era di un pallido giallo ocre che tingeva le scogliere e si specchiava nel mare, generando un azzurro scuro e misterioso.
Il mormorio delle onde era quasi ritmico, persino melodico e la bianca schiuma giungeva a bagnare i piedi nudi di Altea.
Il suo palazzo sorgeva sul promontorio che si affacciava nella baia ed i riflessi del Sole si infrangevano sui vetri, liberando caldi e sognanti scintillii.

[Lady Gwen]

"Sì, lo so, ma non possiamo certo dare via cose che non ci appartengono... In ogni caso, non possiamo sapere nemmeno se ciò che diceva era vero... Se fosse stato semplicemente uno che voleva la pistola, inventando la storia della strage?"

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[Guisgard]

"Per questo ti ho detto che è stato poco chiaro..." disse lo zio a Gwen "... bisognerebbe cercare qualche indizio, qualche notizia sull'episodio di cui parlava... solo così potremmo capire se è verità o solo invenzione..."

[Altea]

Alzai il capo lasciandomi avvolgere da quel flebile ma ancora tiepido tepore del sole del meriggio, chiusi gli occhi e mi lasciai avvolgere dal rumore delle onde, che pure si infrangevano sulla scogliera del promontorio del mio palazzo.
Mi alzai di malavoglia, sfoderai il mio migliore sorriso e mi incamminai verso la stradina che dalla spiaggetta saliva poi al promontorio del mio Palazzo.
Percorsi un bel pezzo di strada a piedi finchè entrai nel giardino del Palazzo, chiesi ai servitori di portarmi un asciugamano profumato di lavanda per asciugarmi i piedi e togliermi la sabbia...più che altro non volevo sorbirmi paternarli.

http://www.toddalcott.com/wp-content/uploads/2010/06/00661.jpg

[Lady Gwen]

"Posso andare alla locanda, stasera. Di solito lì si sa tutto ciò che succede, tutti i clienti sono sempre aggiornati su cosa accade sull'isola e chiedere un po' in giro" dissi a quel punto.

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[Guisgard]

Altea, anche se di malavoglia, tornò al suo palazzo.
Qui fu subito accolta da alcuni schiavi, tra cui Babù, il grosso schiavo di colore e Neira, la sua giovane moglie, anche lei con la pelle nera.
“Vostro padre vi ha cercata a lungo, madama.” Disse la donna ad Altea. “Sarà meglio andiate da lui, Misericordia!” Esclamò preoccupata.

[Altea]

I due schiavi...anzi per me erano come amici, sempre premurosi con me fin da bambina...mi portarono l' asciugamano, rimisi le scarpe e sorrisi a Babù e Neira.."Vado, vado...sembrate allarmati proprio come quando fuggivo da Palazzo da bambina" ed entrai dall' enorme portone, speravo comunque non fosse successo nulla ed entrai nel grande salone attraversando i vari corridoi "Padre, eccomi, che succede?" pensando di trovarlo lì, ogniqualvolta mi aspettava preoccupato anziché nel suo studio privato quando era rilassato.

[Guisgard]

“Si, buona idea...” disse annuendo Gustav a Gwen “... chissà che tu non riesca a scoprire qualcosa...” fissandola “... ora però rimettiamoci al lavoro... andrai alla locanda dopo che avremo chiuso la bottega.” E ripresero a lavorare fino alla sera, quando finalmente la fucina chiuse i battenti.

[Guisgard]

Altea entrò nel solone e vi trovò suo padre.
Gerard De Bastian le lanciò un'occhiata severa.
“Benedetta ragazza...” disse scuotendo il capo “... possibile che tu non cambi mai? Non siamo più sul continente. Quest'isola è in buona parte ancora selvaggia e di certo non è il posto ideale per andarsene in giro. Soprattutto per una nobile dama.”

[Lady Gwen]

"Certo" annuii e ci rimetteremo al lavoro.
Proseguimmo senza pause fino a quando il crepuscolo mutò definitivamente in sera.
Allora la fucina chiuse i battenti per quella giornata, lasciandomi libera di raggiungere la locanda.
Il locale mi accolse col profumo dei patti caldi e l'odore di fumo ed alcol che aveva ormai completamente impregnato l'intero ambiente in legno.
La confusione era palpabile, come sempre e subito mi diressi al mio tavolo preferito, quello all'angolo in fondo non distante dal bancone del locandiere, pronta ad ordinare e a tendere le orecchie in caso avessi sentito qualche discorso inerente a ciò che cercavo di scoprire.https://uploads.tapatalk-cdn.com/20181114/7f7264b569afdbcd9a5923c113bc55ab.jpg

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[Guisgard]

La locanda era abbastanza affollata, con quasi tutti i tavoli occupati.
Gwen scelse come al solito il suo preferito, tendendo con attenzione le orecchie verso i discorsi che si sentivano in quel posto.
Nessuno però sembrava parlare dei fatti che interessavano la ragazza.
Ad un tratto però Gwen notò un volto familiare.
Infatti ad un tavolo era seduto Masperio, impegnato a bere del buon rum ed a consultare un manuale di diritto.
Dopo qualche istante per un individuo entrò nella locanda.
Era alto e magro che subitò notò Masperio e lo raggiunse al suo tavolo, per poi sedersi con lui.
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[Destresya]

Non appena scesa dalla carrozza, mi venne incontro un servitore di Lord Corcion, avvisato del mio arrivo.
“Si sono io...” annuii “Puoi occuparti dei bagagli, poi desidero fare un giro della villa il prima possibile!” Spiegai.
Era meglio non perdere tempo, e capire subito come fosse la situazione della villa che mi veniva affidata.


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[Lady Gwen]

Ordinai un piatto di stufato con un bicchiere di vino, mentre rimanevo ben attenta a ciò che potevo ascoltare.
Chiacchiere, chiacchiere, chiacchiere.
Solo chiacchiere.
Possibile che nessuno parlasse di qualcosa di interessante?
Sbuffai sonoramente sentendo solo discorsi inutili e banali.
Poi, però, notai Masperio ad un tavolo.
Interessante.
E un attimo dopo, fu raggiunto da un tizio.
Ancora più interessante.
Tesi allora ancor più le orecchie verso il tavolo e cercai di ascoltare.

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[Guisgard]

Maifren annuì a Destresya, caricando i suoi bagagli sul carretto.
Poi insieme lasciarono il porto e raggiunsero la grande villa di Lord Corcion verso l'interno, poco prima della vasta ed inospitale giungla.
Si trattava di una vasta e ricca tenuta, circondata da ampie piantagioni.
Arrivarono e subito il servo portò dentro i bagagli di Destresya.
Poi le consegnò una lettera di Lord Corcion.

[Guisgard]

Gwen tese le orecchie in direzione del tavolo di Mansperio e dell'altro tizio.
“Io vi smaschererò...” disse al nuovo arrivato.
“Davvero?” Questi. “E con quali prove?”
“Le troverò.” Fissandolo Masperio.
“E con quale accusa?”
“Fate voi...” rispose Masperio “... reato di strage... di appropriazione indebita... e persino di abuso di potere, visto c'erano dei militari.”
“State attento...” sorridendo l'altro “... anche io ho fatto indagini su di voi...”
“Non ho nulla da nascondere e non temo le vostre velate minacce!” Adirato Masperio.
"Purtroppo per voi, sua eccellenza il governatore è dalla mia parte." Ridendo piano l'altro.

[Lady Gwen]

Ascoltai e capii che si stavano accusando a vicenda.
Ma il nuovo arrivato sembrava in vantaggio, visti gli agganci col governatore.
Masperio parlò di nuovo di prove, come aveva detto a noi, le stesse prove che comprendevano la pistola.
Intuii dunque che ciò che ci aveva detto alcune ore prima doveva essere la verità, sebbene l'altro uomo non avesse di Masperio un'opinione del tutto immacolata.
Ma dopotutto, sua quest'isola erano in pochi ad averla.
Rimasi ad ascoltare per carpire altri dettagli, fra un boccone di stufato e un sorso di vino.

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[Destresya]

La villa era davvero bella, elegante, imponente.
Lord Corcion aveva sempre avuto buon gusto, questo sicuro.
Dopotutto, quella vacanza poteva rivelarsi più interessante di quanto pensassi.
Da quanto non mi prendevo una pausa?
Il servitore mi portò una lettera di Lord Corcion.
La presi e iniziai a leggere.

[Guisgard]

Gwen continuò a prestare attenzione a quel tavolo poco distante dal suo.
“Beh, ora vi saluto...” disse l'uomo a Masperio “... ho giusto un appuntamento col giovane figlio del nostro governatore.”
“Le vostre potenti amicizie” Masperio “non vi aiuteranno affatto. Vi cacceremo dalla nostra isola.”
“Siete solo dei fanatici.” Ridendo l'altro. “Le vostre superstizioni non possono nulla contro le armi del mondo civile. Ed io ben so che potere possono avere la forza del diritto e l'efficacia della stampa.” Alzandosi ed andando via.

[Lady Gwen]

Il secondo uomo insistette a far prevalere la sua autorità, o meglio, il riflesso dell'autorità del governatore, su Masperio e ciò continuò a darmi da pensare.
Forse, l'avvocato era davvero dalla parte della ragione, soprattutto perché il suo conoscente che continuava velatamente a minacciarlo mi sembrava solo un gran viscido che giocava a fare il gradasso.
Alla fine, l'uomo andò via, interrompendo la discussione, na lasciandomi comunque con parecchie informazioni raccolte.
Finii allora la mia cena prima di andare via e tornare a casa.

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[Guisgard]

Destresya aprì la lettera per leggerla:

“Madama, grazie di aver accettato il mio invito.
La mia villa è a vostra disposizione, in modo che potrete gestirla insieme ai miei schiavi e ad ogni mia attività all'interno della stessa, comprese le piantagioni tutt'intorno.
Sono certo che voi saprete tutelare e gestire i miei averi, fino al mio ritorno.
Avrete naturalmente carta bianca su tutto.
Ho anche affidato la sicurezza vostra e della villa stessa a qualcuno in grado di occuparsi di tutto ciò, ovviamente anch'egli sottoposto ai vostri ordini.
Vi porgo dunque il mio saluto ed il mio ringraziamento.
Al mio ritorno saprò ricompensarvi, madama.

Lord Corcion.”

[Destresya]

Lessi la lettera di Lord Corcion, sorridendo compiaciuta.
Avevo avuto vagamente l’impressione che mi avesse dato quell’incarico per tenermi fuori dai guai, ma ora la cosa si faceva interessante.
Addirittura qualcuno per la mia sicurezza?
“Chi è l’addetto alla mia sicurezza?” Chiesi allo schiavo.

[Guisgard]

"No, madama, io non sapere di queste cose..." disse perplesso Maifren a Destresya "... io lavorare sodo." Sorridendo ed annuendo.
"Si tratta di un qualcuno a cui Lord Corcion ha affidato la sicurezza dell'intera tenuta, non solo vostra, madama." Arrivando dalla cucina una donna dai tratti tipici dei nativi. "Benvenuta, io sono Tella, la cuoca."

[Guisgard]

Gwen terminò la sua cena, poi pagò ed uscì dalla locanda.
Durante il tragitto verso casa, la ragazza vide una ricca carrozza ferma all'angolo della strada.
Dopo qualche istante qualcuno scese poi dalla vettura.
"E questo è quanto, messere." Disse l'uomo visto nella locanda con Masperio a chi stava seduto nella carrozza. "Vi terrò aggiornato. E salutatemi sua eccellenza vostro padre."

[Lady Gwen]

Pagai la cena ed uscii, ma mi bloccai all'angolo, quando vidi una ricca carrozza.
Di certo, vetture simili non si vedevano spesso qui.
C'era l'uomo di prima, che, a confermare quanto detto prima, aveva appena conferito col figlio del governatore.
Mi sarebbe tanto piaciuto arrivare un istante prima e ascoltare cosa i due si fossero detto, maledizione!
Restai ancora un istante lì per vedere di scoprire altro.

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[Destresya]

Annuii allo schiavo, continuando ad avvicinarmi alla villa.
Mi venne incontro una donna che si presentò come la cuoca.
Le sorrisi.
“Grazie Tella, vorrei fare un giro della villa per prima cosa!” Annunciai.
“Oh, e mandatemi queste persona, dobbiamo discutere del piano della sicurezza, so che Lord Corcion ci tiene molto!”.

[Altea]

Risi alle parole di mio padre, palesai se narrare del fuggitivo o meno temendo di non essere più libera.
"Papà, mi trovavo solo nella spiaggetta sotto il promontorio e il palazzo.. Ci sono novità?" con aria distaccata.

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[Guisgard]

Tella annuì a Destresya riguardo al farle vedere la casa, ma poi mostrò una smorfia all'altra richiesta di lei.
"Non è ancora giunto nessuno oltre voi qui alla villa, madama." Disse.

[Guisgard]

"Ora che sei qui cerca di essere più responsabile e prudente." Disse il padre ad Altea. " L'isola è in buona parte ancora selvaggia e bisogna guardarsi dai nativi. E poi sarai introdotta nella cerchia del governatore e voglio tu faccia una bella figura." Severo.

[Guisgard]

Gwen guardò verso la carrozza, cercando di carpire altre informazioni.
"Questo è dunque tutto, messer Elv." Disse l'uomo a chi stava nella carrozza. "Salutatemi suaceccellenza vostro padre. A presto." Con un lieve inchino.
E la carrozza partì.

[Lady Gwen]

L'uomo si riferì ad un certo Messer Elv.
Dunque era quello il nome del figlio del governatore.
Lo avrei tenuto a mente.
La carrozza andò via e dunque tornai definitivamente a casa, in attesa di raccontare allo zio tutto quello che avevo scoperto.

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[Destresya]

"Dalla lettera non sembrava, avrò capito male!" liquidai la cosa con un cenno della mano.
"Portatemi a fare un giro della villa, Tulla!" le ordinai con voce gentile.
Ero davvero curiosa di visitare questa misteriosa tenuta che aveva bisogno di una governante così particolare da chiamare una donna come me.

[Altea]

"Il Governatore?" esclamai stupita "E perché proprio lui, non avrete strane intenzioni vero?" e il mio viso diventò rosso di rabbia.

[Guisgard]

"Subito, madama." Disse Tella a Destresya.
La condusse così a visitare la vasta tenuta.
Era sicuramente una proprietà molto ricca e di sicuro gli affari ed i beni di Lord Corcion dovevano essere curati e tutelati.
Destresya notò poi come la selvaggia e misteriosa giungla cortese e quasi a ridosso della tenuta.



"Mi sembri stupita..." disse il padre ad Altea "... tutti noi dobbiamo presentarci a sua eccellenza il governatore e cercare di far parte della sua cerchia. Una sorta di piccola corte privata. Tutto ciò non solo farà crescere il nostro prestigio, ma ci aiuterà anche negli affari." Compiaciuto.



Gwen tornò a casa sua, dove c'era suo zio Gustav che finiva la sua cena.
Eccoti..." disse lui mangiando "... allora? Scoperto qualcosa?"