Flegeemerone

[Guisgard]

"Giusto è il Signore, ama le cose giuste;
gli uomini retti contempleranno il suo volto."
(Salmo 11)


Prologo


Era un grigio ed incerto tardo mattino di Ottobre quello che accolse il gruppetto appena messo piede nella stazione Cumania del litorale Flegeese.
Le afose ed affollate giornate estive erano ormai state spazzate via dalle piogge ed i venti autunnali ed un senso di pacata decadenza ora avvolgeva la cittadina di Baias, persa come suo solito in quel mirabile scorcio che è il suo porto di natanti bianchi e pescherecci ormeggiati, racchiuso dal promontorio Putoliano ed il monumentale castello governativo, con ancora i segni di cannonate pirate sul tufo del suo basamento.
Da qui all'antica acropoli di Cumania basta poco.
Scesi dal pullman, i ragazzi entrarono così nel parco archeologico, dove i mercanti greci quasi 3000 anni prima avevano eretto questo luogo e la mitica Sibilla ne aveva fatto poi il suo antro per unire il mondo dei vivi con quello dei morti.
Scesi nel cuore di quel passaggio magico e risaliti più tardi per mangiare e bere sull'erba, ai ragazzi non restava molto da fare, se non godersi la tranquillità di quel luogo senza Tempo e dimenticare, almeno per un po', cosa li attendeva l'indomani a scuola.
Fu di Laika l'idea di raccontarsi storie, forse per immaginare un mondo migliore.
“Forse non avremo la fantasia di cui era dotato un ragazzo che conobbi anni fa, ma la calma millenaria di questo luogo ameno, la bellezza del parco che ci circonda, il silenzio di questo cielo grigio, il mormorio delle acque del mare sotto di noi e la tranquillità delle nostre anime in questo momento contribuiscono a far si che anche le muse più sterili diventino feconde e producano frutti che riempiono il mondo di meraviglia e soddisfazione.” Disse lei seduta su ciò che restava di un basamento di una colonna, con tutti gli altri intorno stesi sull'erba. “Ci racconteremo così delle storie, ognuno del genere che vorrà, senza pretesa alcuna di insegnamento a chicchessia o con una qualche morale nel suo finale, sebbene come spesso accade c'è poi sempre da imparare qualcosa in ciò che si ascolta e nulla viene mai detto veramente per caso.” Sorridendo e fumando lei. “Quindi cominciamo... chi vuol aprire le danze e rompere il ghiaccio, ragazzi?” Divertita.
“Comincio io!” Esclamò Ludovici. “Ho giusto una storia che potrebbe piacervi...”
E tutti si sedettero intorno a lui.
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FLEGEEMERONE


Radio Rosa



La ridente cittadina di Tavernova era battuta da un leggere vento di Levante, sotto un cielo grigio e tedioso, con nell'aria una strana apatia.
In provincia in verità non accadeva quasi mai nulla di interessante e gli unici avvenimenti che abitualmente la redazione di Radio Rosa si dilettava a trattare riguardavano nuovi e vecchi lavori pubblici in qualche stradina o piazza, una sagra paesana non troppo rustica e neppure caratteristica, il solito gatto di qualche vecchietta finito sopra ad un albero o il passaggio di ciclisti per il decennale della corsa più importante della regione.
Tuttavia quel giorno aveva generato un po' di clamore quanto avvenuto nel campo di broccoli del vecchio Caifon, in aperta campagna, dove al suo risveglio, come sempre accadeva presso l'albeggiare o giù di lì, il vecchio contadino aveva trovato una bizzarra sorpresa.
Qualcuno infatti aveva devastato buona parte del raccolto, lasciando foglie e sterpi spezzati, lasciando strani segni fra i broccoli.
L'episodio aveva appena destato la pigra quotidianità di Tavernova, tuttavia la polizia del posto si era sentita in dovere di fare un sopralluogo per capirci qualcosa.
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+++

[Lady Gwen]

Finalmente le lezioni per oggi erano finite.
Madame Lucinda oggi ci aveva tempestate più del solito, a lezione di Incantesimi, ma era sempre così l'inizio della settimana all'Accademia Romichaux.
Anzi, Accademia Magica per Signorine Romichaux.
Sì perché eravamo tutte ragazze.
Si vociferava che fosse a causa di una maledizione che i maschi dotati di poteri magici morissero durante il parto, permettendo alla nostra razza di tramandarsi solo di madre in figlia.
Pareva che tanti secoli fa, un mago si fosse innamorato di una giovane priva di poteri, tutto ciò era inammissibile per l'epoca, dunque fu lanciata una terribile maledizione che non fece più nascere figli maschi che possedessero la magia.
Ma per me era solo una vecchia leggenda.
Insomma, ammettiamolo, che razza di assurdità era?!
Magari era semplicemente la Magia a scegliere solo le ragazze, punto, fine della storia.
Difatti, adesso, l'idea della Magia era stata abbastanza accettata, perfino da coloro che non la possedevano e i rapporti erano decisamente più disteso, poiché era più facile rapportarsi con qualcosa conoscendola prima.
L'unico ragazzo presente qui, era il nostro tuttofare, Rhon, che aveva avuto il grande privilegio, secondo la direttrice Cordelia, di essere al servizio di una scuola così prestigiosa.
Non aveva tutti i torti a considerarla una scuola perfetta, scommettevo tutto quello che avevo che molti avrebbero fatto a cambio per stare al nostro posto, se escludevamo il fatto che non potessimo usare la tecnologia o che potessimo uscire solo il sabato per recarci nel villaggio vicino, magari per rifornirci di ingredienti, comprare un piccolo calderone nuovo o andare a bere qualcosa.
Mi diressi verso il chiostro interno della grande struttura, prima abbazia e ora Accademia, sentendo il fresco autunnale e i colori di Ottobre avvolgere l'atmosfera pomeridiana e attesi che le altre ragazze mi raggiungessero.https://uploads.tapatalk-cdn.com/20181002/faf21e7577a41ec44d2aae3d0aab89e5.jpg

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[Altea]

Parvia osservava dalla nostra Sfera del Fuoco in quella giornata che antecedeva ottobre.
A Serenica non esistevano il Tempo o stagioni...Serenica era un Regno a sè e poteva essere magico e di soli valorosi guerrieri...Serenica era tutto e molto.
La sola cosa che rimaneva salda era il mio rango di Regnante, Grande Sacerdotessa e Capo delle Milizie di Serenica.
In pugno tenevo salda la mia spada, Volpe Ambrata, e in quel pigro giorno di fine settembre osservai la Terra girando pigramente la sfera incandescente con isole, continenti e mari. Puntai a caso il dito che si fermò su uno strano posto..Tavernova.
"Bene, visto le mie giornate qui sono tediose, Vostra Altezza, trascorrerà un pò di tempo in questo posto..celata ovviamente, come guerriera e con le mie doti magiche del Fuoco e mutamento, ecc.".
Tutti si voltarono a guardarmi ed Ismael insistette per accompagnarmi in qualità di Comandante delle Guardie di Serenica ma rifiutai "No, non vi è alcun pericolo, sarà un comune paesello, tutto al più il rischio peggiore sarà finire sotto le grinfie di una pecora" ridendo ed osservando ciò che il sofisticato elaboratore elettronico, vezzo tecnologico del Regno, mostrava di quel posto.
"Mi fingerò giornalista, e andrò a lavorare per Radio Rosa, non sembra difficile parlare di sagre e vie da rifare, proteste di cittadini..si, farò la reporter e giornalista, mandate un mio curriculum falso ovviamente" stiracchiandomi pigramente.

In men che non si dica dopo un paio di giorni mi trovai in quel di Tavernova, mi portai un piccolo bagaglio coi vestiti del luogo e anche la mia Volpe Ambrata.
Entrare a Radio Rosa fu facile visto il falso curriculum e stavo seduta sulla mia scrivania al telefono, alzando gli occhi al cielo mentre una donna si lamentava che, nonostante le proteste alla Amministrazione Comunale, il bar sotto casa sua continuava a schiamazzare fino a ore tarde e che la via era pure buia, e questo aumentava il pericolo di ubriaconi molesti e prostitute per la strada.

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[Guisgard]

Nel chiostro c'erano diverse studentesse, molte delle quali accalcate lungo il giardino interno, mentre una lieve e fresca brezza soffiava fra le cime dei faggi e degli olmi.
Il venerabile aspetto di quel luogo, con i suoi pilastri alto medioevali ed i resti di antiche murature, cozzavano però col gli abitini alla moda, casual e new age indossati dalle diverse studentesse, segno dei tempi e della vanità umana.
Ad un tratto Gwen si sentì chiamare e voltandosi vide le sue tre compagne di classe, Arima, Zina e Ulia che venivano verso di lei.
Parlottavano fra loro e continuarono a chiacchierare anche quando ebbero raggiunto Gwen.
“Parlavamo di ciò che si sente dire oggi a Tavernova...” disse Ulia “... riguardo ciò che è accaduto al campo di Caifon...”

[Guisgard]

Il falso curriculum aveva funzionato e quello era il primo giorno di lavoro per Altea, che da dea cosmica era diventata di colpo giornalista in quella redazione di provincia.
Il direttore, il signor Mustag, uomo sobrio ed attempato, ex avvocato e persona di coscienza, se ne stava nel suo ufficio passando in rassegna tutte le possibili notizie per riempire il suo giornale.
Poi si alzò e raggiunse i suoi impiegati.
“Signori...” disse a pochi passi dalla scrivania di Altea “... solo due cose... occorre una notizia per la prima pagina della versione on line... e poi volevo informarvi che avremo un ospite... un giornalista che viene dalla città, quindi un pezzo grosso... non chiedetemi del perchè verrà a farci visita e soprattutto per quale motivo resterò con noi un paio di settimane... mi è stato chiesto come piacere personale da un mio amico redattore... quindi resterà con noi per una quindicina di giorni.”

[Lady Gwen]

I tiepidi e pallidi raggi solari filtravano attraverso le foglie degli alti alberi, bucando appena la cortina di nubi.
Il vociare era sostenuto e dal ritmo serrato, il chiostro era ricolmo di studentesse che ne approfittavano delle ultime ore di luce e del tepore degli ultimi scampoli d'estate.
Mi sentii chiamare, erano Arima, Zina e Ulia, che parlottavano in modo parecchio concitato fra loro.
Mi raggiunsero sul prato curato e tagliato di fresco e le ascoltai.
"Sì, ne ho sentito parlare da Rhon ed una ragazza, lui lo ha saputo quando è andato oggi a fare delle commissioni per il professor Martyn, credo per la lezione di Erboristeria di domattina" commentai, poiché il tuttofare era l'unico nostro raffronto con la cittadina fuori dai cancelli della scuola "Cosa credete che volessero fare? Insomma, perché fare una cosa del genere?" con una smorfia.

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[Guisgard]

“Chissà...” disse Zima “... magari potrebbe essere un rituale magico...”
“O forse avere a che fare con qualche messa nera...” fece Ulia
“O magari, più probabilmente, un fenomeno del tutto naturale...” mormorò Arima.
“Tu invece cosa ne pensi, Gwen?” Ulia a Gwen.

[Lady Gwen]

"Rituale, dici?" dissi, incuriosita e pensosa.
Ciò mi ricordò che sarebbe stato Samhain a breve, proprio il trentun'Ottobre e dovevamo pensare ad organizzare qualcosa di carino.
Messa nera...
Non mi convinceva molto quell'ipotesi.
"Io penso che sia stato semplicemente qualcuno di troppo spiritoso, a discapito del povero Caifon e dei suoi cavoli..."

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[Guisgard]

“Uno scherzo...” disse Ulia pensierosa, per poi fissare Gwen “... mah, chissà... io però, al di là di tutto, vorrei proprio vederlo quel campo di broccoli...”
“Magari!” Zima.

[Lady Gwen]

"Ragazze, ricordate quando Alysa, Claire e Lucy sono uscite di nascosto per andare al Villaggio, vero? Non voglio assolutamente ripetere la loro esperienza..." scuotendo la testa.
In effetti, non mi andava proprio di stare in punizione tutta la notte nella foresta al limitare della scuola, le tre ragazze ne avevano detto cose terrificanti e volevo starne debitamente alla larga.
Curiosità okay, incoscienza grazie, ma no grazie.

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[Altea]

Il direttore Mustag entrò in ufficio e fu come una salvezza, dissi alla signora al telefono di richiamare perché ero in riunione.
Era davvero entusiasta per l'arrivo di un giornalista dalla città ma voleva pure un pezzo forte per il giornale e presi la parola per nulla intimidita "È un grande giornalista? Se arriva in questa calma cittadina forse sta studiando qualcosa di importante. Per quanto riguarda l'articolo importante io ho solo ricevuto lamentele contro il Sindaco" sorridendo gentilmente al Capo.

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[Guisgard]

“Come sei diventata morigerata...” disse Ulia a Gwen “... in questa cittadina non succede mai nulla... ti pare che quando c'è qualche novità noi altre si debba fare le scolarette virtuose?” Sbuffando.

[Lady Gwen]

La guardai alzando un sopracciglio.
"Beh, se vuoi passare tutta la notte in punizione nella foresta fai pure, io non ne ho voglia" replicai, con tono schietto.
Davvero pensava che volessi fare la virtuosa e morigerata?
Cose da non credere...

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[Guisgard]

“Credo invece che non vi sia nulla di eccezionale in questa visita...” disse Mustag ad Altea “... probabilmente quel giornalista viene da noi per farsi pubblicità...” perplesso.

[Altea]

Osservai l'espressione di Mustag.. "Sembra perplesso o sbaglio.. A dire il vero pure io visto che è strano un giornalista dalla città venga qui in paese a farsi pubblicità.. Tutto può essere. Mi scusi, io sono nuova di queste zone, da che posto arriverà?" incuriosita pure io da questo fatto sperando in positivo.

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[Guisgard]

Ulia sbuffò, per poi scuotere la testa.
“Beh, allora forse non ti interesserà sapere una certa cosa...” disse ridacchiando Zima a Gwen.

[Guisgard]

“Da Nolhia.” Disse Mustag ad Altea. “Scrive per Il Tiemp, uno dei giornali più prestigiosi della nazione. Ha chiesto di poter collaborare con la nostra redazione ed io non ho potuto opporre un rifiuto. E sia, magari si stancherà prima del previsto ed andrà via...” grattandosi la faccia “... comunque dovrebbe essere qui a breve ormai...” guardando l'orologio.

[Lady Gwen]

Roteai gli occhi alla reazione di Ulia.
Certe volte era impossibile!
Guardai Zima.
"Sentiamo questa grandiosa novità..." con tono teatrale, anche se davvero a questo punto ero curiosa.

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[Guisgard]

"Beh..." disse Zima ridacchiando a Gwen "... si stava organizzando una festa... con liquori, dolciumi e... naturalmente ragazzi!"
Le altre due risero.

[Lady Gwen]

Era una festa.
Ridacchiai.
"Spero non sia come quella organizzata l'anno scorso, quando uno dei ragazzi era il nipote della direttrice Cordelia ed era rimasto vittima di una fattura di Lucy... Che scherzo ignobile... Povero ragazzo..." ridendo divertita al pensiero di quel povero ragazzo timido preso di mira da quel gruppetto che sapeva essere davvero terribile a volte.


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[Guisgard]

“No no, stavolta sarà una festa con i contro fiocchi.” Disse Ulia a Gwen. “Anzi, se vuoi saperlo, ci saranno parecchi ragazzi interessanti.” Ridendo.
“Ohhhhh!” Zima.
“Wow!” Annuendo Arima.
“Dai, sei dei nostri?” Zima a Gwen.

[Lady Gwen]

"Eh, sembra vi siate messe d'impegno, stavolta..." con aria sorniona.
Guardai Zima.
Poi annuii.
"Di sicuro, una festa non è come un campo di cavoli..." sarcasticamente.

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[Guisgard]

“Sono broccoli.” Disse divertita Ulia a Gwen.
“Quindi è un si?” Zima a Gwen. “Sarai dei nostri?”

[Lady Gwen]

"Bah, una verdura vale l'altra..." facendo spallucce.
"Sì, sì, sarò dei vostri" dissi a Zona "Chi c'è della scuola? Ci saremo tutte?"

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[Guisgard]

"Quasi tutte." Disse Ulia a Gwen. "Alcune non se la sono sentita. Però di contro parteciperanno diversi ragazzi. Sono quelli di un liceo qui vicino..."
Le altre due risero.

[Lady Gwen]

Annuii.
"Beh, sì, sembra interessante" annuendo.
"Scommetto che avete fatto rifornimento al Villaggio, sabato pomeriggio..." divertita, ricordandomi che è in effetti le avevo prese di vista tre giorni fa, nel nostro giorno di uscita settimanale.
"Quando sarà la festa?"

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[Guisgard]

"Naturale." Disse Ulia a Gwen. "Abbiamo tutto l'occorrente. E come hai visto nessuno ci ha scoperte."
"Si, siamo furbe noi!" Ridendo Zima.
"La festa si terrà domani sera, dopo l'ultimo appello serale." Spiegò Ulia a Gwen. "Usciremo di nascosto e verso l'alba saremo già rientrate. Nessuno si accorgerà di nulla."

[Lady Gwen]

Ridacchiai appena scuotendo il capo.
Avevo delle amiche incredibili.
"Sì, vi siete proprio organizzate, non c'è che dire. I miei complimenti, signore" con tono ironico.

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[Guisgard]

Mentre Gwen e le altre parlavano della festa, arrivò anche Nivile, un'altra studentessa dell'accademia.
"Ehilà..." disse fissandole "... avete sentito? Pare che in un campo di broccoli stanotte sia successo qualcosa..."

[Lady Gwen]

Arrivò Nivile, parlando anche lei di quella che sembrava una grande notizia, ma solo perché non succedeva mai nulla.
"Sì Nivile, lo sappiamo. Andremo presto a prenderne un po' per farci il minestrone" commentai sarcasticamente.

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[Guisgard]

"Invece" disse Nivile "la cosa ha attirato l'attenzione di molti. Non succedono tante cose interessanti in questo posto, ma stavolta pare di si." A Gwen. "E poi magari potrebbe riguardare i nostri studi... chissà, farci preparare una bella tesina."

[Lady Gwen]

"Tu dici?" dubbiosa.
Ero davvero l'unica a non credere che fosse qualcosa di eccezionale?
Forse mi sbagliavo a considerare la situazione come irrilevante...
"Tu cosa pensi?" a Nivile "Nello specifico, intendo..."

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[Guisgard]

"Io dico che c'entra la magia..." disse Nivile a Gwen "... si, ci sono tutti i segni per crederlo..."
"E quali sarebbero questi segni?" Chiese Ulia.
"Il verso in cui l'erba è stata tagliata..." Nivile "... l'attrezzo usato, probabilmente una falce a mezzaluna... e poi non lontano da ì c'è un antico Cimitero..."

[Lady Gwen]

Magia.
La ascoltai ancora, e anche se mi sembravano prove un po' insufficienti, con un po' di immaginazione poteva aver ragione.
"Una falce, dici?" dissi "Beh, era in ritardo di qualche giorno per la Luna del Raccolto..." ironicamente, pensando all'ultimo plenilunio.
"Beh, se davvero ci sono questi segnali, potremmo chiedere alla direttrice di portarci lì per quella tesina, così da non doverlo fare di nascosto e avere una scusa per andarci."

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[Altea]

Sorrisi appena nel constatare come l' arrivo di questo giornalista fosse una vera seccatura e grattacapo per il direttore Mustag, forse era un tipo particolare e avrebbe dato una nota particolare anche alla nostra noiosa redazione.

[Guisgard]

“Non dobbiamo ragionare secondo le nostre conoscenze...” disse Nivile a Gwen “... non tutti conoscono gli antichi segreti ed i rituali dei boschi... forse l'autore di quella cosa nel campo di broccoli ignora molte cose, oppure, chissà, appartiene a qualche setta o congrega con conoscenze alterate e fallaci...”
“Non so...” Ulia pensierosa “... credete che la direttrice accetterà di farci vedere quel campo?”

[Guisgard]

Ad un tratto in redazione arrivò Caven, il ragazzo tutto fare a cui Mustag affidava compiti di vario tipo nel giornale, con l'espressione vagamente su di giri.
“E' arrivato, capo...” disse al direttore.
“Beh, fallo entrare, no.” Mustag.
Caven annuì ed andò a prendere il giornalista che attendeva davanti all'ingresso.
“Buongiorno, cari colleghi.” Entrando lui con il ragazzo.
Era un uomo dall'aspetto energico, dotato di un certo fascino, dallo sguardo sicuro e chiaro.
“Benvenuto, signor Ivaz.” Stringendogli la mano Mustag, per poi presentargli tutti gli altri della redazione, compresa Altea.
https://pbs.twimg.com/media/Bbgu4T6CcAAZRvl.jpg

[Lady Gwen]

"Beh, se tu dici che c'è una matrice magica, ci deve essere una certa consapevolezza da parte del fautore, oppure è tutto casuale e la Magia non c'entra nulla. Comunque, credo accetterebbe di farci andare, soprattutto se sottolineiamo che è per la scuola e per motivi di studio, magari ci facciamo pure bella figura" ridacchiando.

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[Guisgard]

“Magari, potrebbe trattarsi di qualcuno che crede di evocare rituali magici ma che in realtà non ne sa nulla in merito...” Nivile a Gwen.
“Si, anche io credo che la direttrice, se saremo compatte a chiederlo, ci accontenterà.” Ulia.

[Altea]

Il braccio destro di Mustag entrò e annunciò l' arrivo del famoso giornalista.
Entrò un tipo, dall' aspetto affascinante e anche già maturo dall' aspetto, questo perché era un giornalista esperto.
Quando Mustag mi presentò per un attimo rimasi seduta sulla sedia osservando Ivaz, effettivamente mi aspettavo si presentasse.
Poi ebbi un sussulto...non eravamo a Serenica ovvio, ero abituata le persone si prostrassero a me e mi alzai subito "Oh scusate signor Ivaz, ero sovrappensiero, benvenuto" sorridendo leggermente e guardando la reazione di Mustag, il quale era un personaggio davvero particolare.

[Lady Gwen]

"Anche questo è vero" a Nivile.
"Sì, magari glielo chiederemo fra poco, a cena" a Ulia.

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[Guisgard]

Ivaz strinse con vigore la mano di Altea, sorridendole e guardandola con i suoi occhi chiari, vispi ed attenti indagatori.
“Beh, immagino che lei sappia come il suo arrivo in verità ci ha stupiti tutti.” Disse Mustag.
“Immagino...” sorridendo Ivaz “... in verità sono qui per una scommessa... si, una scommessa...” accendendosi una sigaretta “... si può fumare qui, vero?”
“Si, il fumo è permesso, ma non l'alcool.” Rispose Mustag. “Voglio gente sobria nel mio giornale.”
“Ottima politica...” fumando Ivaz “... dicevo... sono qui per una scommessa... e cioè che anche in provincia ed in un piccolo giornale è possibile fare un grande articolo. Molti credono che in una cittadine come Tavernova ci sia poco da raccontare... niente criminalità organizzata, né notizie sportive di ampio raggio... la cronaca è piatta e non vi sono scoop politici... beh, io invece credo anche un posto tranquillo come questo possa tirar fuori una grande notizia... il mio motto è questo... più che un grande scoop, conta un grande giornalista. In pratica serve passione e volontà di cercare la verità. Sempre. Dar voce ai piccoli, a chi non è ascoltato da nessuno. Tutti hanno qualcosa da raccontare, non solo chi vive nelle grandi città. Ecco cosa credo.” Fissandoli con il suo sguardo limpido come il cielo.

[Guisgard]

"Si, concordo." Disse Ulia a Gwen, mentre le altre tre erano già su di giri per quella cosa.
"Io invece direi di non aspettare la cena, ma di andare subito dalla direttrice..." Nivile.

[Lady Gwen]

Annuii mentre le altre erano letteralmente esaltate.
Ovvio, sarebbe stato sicuramente più eccitante se ci fosse entrata la Magia, ma al momento non c'era nulla di certo.
Guardai Nivile.
"Dici?" a lei "Beh, va bene" facendo spallucce.

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[Altea]

Ovviamente Mustag fingeva indifferenza ora, quando prima era irritato dalla presenza del noto giornalista.
Ivaz si accese una sigaretta...era la prima volta sentivo l' odore di queste sigarette dal tabacco orrido, mi venne prurito alla gola e bevvi subito un sorso di acqua prima di tossire ma ascoltavo attentamente il motivo dell' arrivo del famoso giornalista.
"Quindi immagino lei sia sicuro al cento per cento di vincere la scommessa" incalzai "Qui non vi è molto da dire, solo gente che si lamenta per la Amministrazione Comunale, qualche scherzo di un buontempone, notizie di cronaca leggera...insomma qui a Tavernova sembra tutto piatto...ma io sono qui da un giorno, mi sono fatta idea" e qui parlavo come regnante di un popolo ma forse valeva anche per un giornalista "Ovvero per avere uno scoop o qualcosa di interessante, si dovrebbe agire sul campo, ovvero girare per il paese ed ascoltare la gente, lei che ne pensa dottor Ivaz?".

[Guisgard]

“Allora andiamoci subito.” Disse Nivile a Gwen ed alle altre.
Ulia annuì.
Così, tutte e 4, andarono nell'ufficio della direttrice, la signora preside.
Era una donna di mezz'età, molto rigorosa, che non tollerava irrequietezza, ribellione e disobbedienza nelle sue studentesse.
Era giunta da Capomazda City, dove aveva avuto problemi e contrasti con quegli ambienti troppo Cattolici e per nulla tolleranti verso le persone con le sue idee.
“Prego, signorine...” fissando le ragazze “... vi ascolto.”

[Guisgard]

Ivaz vedendo tossire Altea comprese subito che il fumo la infastidiva.
“Mi scusi...” disse spegnendo la sigaretta “... si, lei ha fatto centro.” Fissandola sorridente. “Io la penso proprio come lei. Le notizie sono là fuori, non chiuse in una ricerca su Internet. Quando mi sono laureato ho sempre visto la nostra professione con un certo piglio romantico ed avventuroso...” sorridendo “... come cercare un tesoro... ecco cos'è uno scoop... è un tesoro. Siamo come gli eroi di un romanzo che cercano qualcosa... la verità.” annuendo con il suo entusiasmo.

[Lady Gwen]

Andammo subito nell'ufficio della Preside, donna rigorosa, integerrima, ma a favore della correttezza e della giustizia.
L'avevo sempre ammirata per il suo modo di essere e pensavo fosse perfetta per dirigere questa scuola.
Mi guardai attorno e, vedendo che nessuna prendeva la parola, mi feci avanti io, prendendo un profondo respiro.
"Abbiamo saputo ciò che è successo in quel campo, direttrice Cordelia, e abbiamo pensato che forse potrebbe essere un atto di stampo magico, o almeno di emulazione e vorremmo sapere se è disposta a darci il consenso per visitarlo. Per motivi di studio, si intende" dissi, attendendo poi una sua risposta.https://uploads.tapatalk-cdn.com/20181003/c14c8f674bf755733242b0ee16d77dcd.jpg

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[Altea]

Apprezzai la galanteria nello spegnere la sigaretta e ascoltai il suo punto di vista..avevo fatto bingo, forse quel curriculum falso non lo era davvero.."Ha un punto di vista sognatore e romantico, comunque ha una strada, qualcosa su cui puntare, ha studiato prima la zona per partire con le sue ricerche?" molto incuriosita da questo fatto.

[Guisgard]

“No, non conosco nulla di questa cittadine.” Disse Ivaz ad Altea. “A parte la redazione di questo giornale. Quindi chi vorrà collaborare con me non ha da fare che mettersi subito alla ricerca di possibili notizie. Dobbiamo rivoltare questa cittadina come un guanto. Mi piace usare la metafora del fiore... ogni giardino ne ha uno raro... sta a noi cercarlo.” Facendole l'occhiolino.

[Guisgard]

La direttrice guardò negli occhi Gwen per un lungo istante.
“E quali segni vi sono” disse poi “a parer vostro per avallare l'ipotesi della magia?” Con tono secco.
https://upload.wikimedia.org/wikipedia/it/9/96/La_carica_dei_101.jpg

[Lady Gwen]

Sostenni lo sguardo della direttrice, non dovevo vedere se volevamo ottenere il permesso.
"Le modalità e i presunti strumenti che potrebbero aver usato. Ci sembra tutto troppo preciso per essere frutto del caso e magari ha davvero intenti magici alla base" risposi, con tono tranquillo, ma sicuro.

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[Altea]

"Una metafora meravigliosa direi, se permette sarebbe un onore per me lavorare con lei" sorridendo, era anche un interessante diversivo e scappare dalla routine di questa redazione.
In fin dei conti ero arrivata da Serenica proprio perché ero annoiata, e come una Regnante capricciosa cercavo qualcosa di nuovo...e appunto raro.

[Guisgard]

La direttrice restò un attimo pensierosa.
“E sia...” disse infine a Gwen “... ci rifletterò su e vi farò sapere. Se non c'è altro potete andare.”

[Guisgard]

“Ottimo.” Disse sorridendo Ivaz ad Altea. “Così, almeno, seppur non vincerò mai il premio Struppuilzer come miglior giornalista, mi aggiudicherò sicuramente quello per aver e la più bella collaboratrice.” Facendole l'occhiolino.
“Spero che il suo entusiasmo pagherà con un interessante scoop.” Mustag.
“Io sono fatalista, direttore...” sicuro di sé Ivaz “... sono certo che là fuori c'è una notizia che attende solo di essere scoperta.”

[Altea]

Sorrisi a quella ultima frase osservando i suoi occhi, non li avevo notati subiti, erano limpidi, chiari e azzurri forse come il suo animo.
Poi udii la battuta pronta di Mustag e mi misi tra i due.."Diamo tempo al tempo, direttore Mustag, cercheremo di fare del nostro meglio, d' altronde il signor Yvaz sembra sapere il fatto suo oltre, immagino, avere una ottima fama di giornalista, bene quando cominciamo?".

[Guisgard]

“Anche subito, Altea.” Disse Ivaz. “E diamoci del tu, detesto i formalismi. Siamo una squadra e non mi sento affatto il capo qui.” Ridendo piano. “Bene, allora direi di andare. Ho la macchina qui sotto. Ci faremo un giro per monitorare la situazione e poi mangeremo qualcosa, visto sono digiuno da stamani.” Sorridendo.
“Buona fortuna allora.” Mustag.

[Lady Gwen]

Restò pensierosa, ma di solito questo voleva dire un sì, quindi ci faceva ben sperare.
"Grazie mille, preside" con un cenno del capo, mentre uscivamo.
"Secondo me accetta" dissi, una volta fuori, con tono soddisfatto per come avevo cercato di convincerla.

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[Altea]

Annuii e sorrisi al mio compagno di avventura, a dire il vero lui non sapeva nessuno osava e poteva darmi del tu..anzi doveva chiamarmi "Vostra Altezza" e io stessa mi chiamavo in questo modo. Ma qui eravamo in un altro posto e mi sarei adattata.
Effettivamente la pancia brontolava pure a me, presi il giacchino di pelle e la borsa e seguii Yvaz e salutai gli altri "Vedrete signor Mustag, torneremo con un ottimo scoop" ed uscii.
"Non conosco queste zone" dissi ad Yvaz "E non sono nemmeno di queste parti, ho studiato il tutto in un elaboratore elettronico .... e se ti dicessi su una sfera a forma di universo incandescente mi prenderesti per matta" ridendo "Comunque, non so che locali offre la zona, vedremo, io sono appiedata per ora".

[Guisgard]

“Si, lo credo anche io.” Disse Ulia a Gwen.
“Speriamo...” sbuffò ansiosa Nivile.
“Ora possiamo pensare alla festa di stanotte!” Entusiasta Zima.

[Guisgard]

Ivaz scoppiò a ridere, credendo che Altea avesse fatto una battuta.
Salirono sulla sua Ferrari e partirono.
“Troveremo un localino dall'apparenza invitante.” Disse lui guidando.
Trovarono così una tavola calda, di quelle con le sedie in stoffa rossa, panini e primi piatti in bella mostra nella vetrina e tavolini affollati.
Si sedettero ed ordinarono il pranzo.

[Lady Gwen]

"Sì ragazze, lasciate fare a Gwen" con espressione trionfante e sorniona, mentre ne prendevo due a braccetto e andavamo già nella sala grande per la cena.
Ridacchiai e annuii a Zima.
"Allora è già tutto organizzato? Sicure non abbiate dimenticato nulla? Dobbiamo fare più attenzione possibile"

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[Guisgard]

“E' tutto organizzato.” Disse Ulia a Gwen. “Dopo l'ultimo appello, verso le 22, usciremo di nascosto e raggiungeremo il casolare che hanno affittato per la festa.”
“Urrà!” Esultò Zima.

[Altea]

Salii su un auto davvero potente, in men che non si dica ci trovammo in un ristorante.
Ci sedemmo ad un tavolo.. Osservavo il cibo un po' nauseata ma poi sorrisi ad Yvaz "Ordina pure tu per me.. Qualcosa di leggero".. cos'erano mai quegli strani panini con carne e strane salse sopra.. "Certo saremo notati, con quella auto potente".

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[Lady Gwen]

Annuii respirando a fondo.
"Beh, allora speriamo che vada tutto bene e pensiamo a divertirci" trillando di entusiasmo al pensiero di chi avremmo potuto incontrare.

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[Guisgard]

Gwen e le altre ragazze erano su di giri.
Attesero l'ora per andare nel refettorio e consumare la cena che si sarebbe tenuta alle 20 precise.
Il casolare affittato per la festa si trovava nel bel mezzo della campagna circostante Tavernova.

[Guisgard]

“Allora prenderò due primi piatti, non troppo pesanti.” Disse Ivaz chiudendo il menù, per poi ordinare due piatti di pasta, uno per sé ed uno per Altea. “Che ci notino pure...” sorridendo alla regina di Serenica “... non siamo certo dei malviventi.” Sarcastico.
Ad un tratto però, da due seduti accanto al loro tavolino, sentirono parlare di uno strano fenomeno in un campo di broccoli.
"Ascolta..." mormorò Ivaz ad Altea.
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[Lady Gwen]

Letteralmente esaltate, andammo in refettorio per la cena, alle 20, ma la nostra mente era già lì.
In quel casolare nella campagna vicina, a ciò che sarebbe successo, gli incontri che avremmo fatto.
Non potevo far cessare quel briciolo di preoccupazione in caso fossimo state scoperte, ma di sicuro in questo momento la curiosità era più forte della tensione e la superava completamente.
Trascorremmo infatti tutto il pasto frementi di attesa ed era divertente individuare, nella tavolata, coloro che ci avrebbero accompagnate, era facile cogliere la loro mal celata impazienza mentre non vedevano l'ora di schizzare via.

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[Guisgard]

Alle 20 Gwen e le altre ragazze raggiunsero il refettorio per consumare la cena.
Naturalmente l'impazienza era forte, poteva percepirsi e quasi toccare con mano.
Zima non fece altro che ridacchiare per tutta la cena, mentre Ulia aveva uno sguardo che tradiva impazienza senza limiti.
Nivile era però stranamente nervosa.

[Lady Gwen]

Roteai gli occhi sentendo Zima continuare a ridacchiare.
Voleva farci avere problemi, per caso?!
Nivile invece era strana, sembrava sulle spine, nervosa.
Diedi di gomito ad Ulia.
"Cos'ha Nivile?" le chiesi sottovoce "Sembra nervosa, preoccupata..."

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[Guisgard]

“Si, lei è un po' apprensiva...” disse Ulia ad un orecchio di Gwen “... ha paura che possano scoprirci stanotte... in tal caso ci sarebbe l'espulsione dall'accademia...”

[Lady Gwen]

Ascoltai Ulia e sospirai con nervosismo.
"Non è il massimo da dire, prima di sgattaiolare di nascosto dalla scuola" dissi, mentre adesso anche io ero agitata.
Accidenti, l'espulsione sarebbe stata una tragedia, chi ci avrebbe salvate dalla Preside?
Nessuno!
Ecco chi.
Tutto l'entusiasmo ora era soffocato dall'ansia che potessero scoprirci e la cosa peggiore era che lo facessero a causa di Nivile.

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[Guisgard]

La cena proseguì, con Gwen pensierosa, Ulia e Zima impazienti e Nivile ansiosa.
Finita la cena ognuna andò nel proprio alloggio.
Mancava poco alle 22.
Quando giunse l'ora qualcuno bussò alla porta della camera di Gwen.

[Lady Gwen]

La cena andò avanti in quel modo, io nervosa soprattutto a causa di Nivile ed Ulia e Zima bellamente esaltate e tranquille.
Iniziavamo bene.
La cena finì ed aspettai prima di cominciare a prepararmi, dovevamo attendere che tutta la scuola fosse silenziosa e vuota prima di uscire.
Bussarono alla porta ed andai ad aprire.

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[Guisgard]

Gwen aprì e trovò Ulia, Arima e Zima sulla soglia.
“E' ora...” disse sottovoce Ulia “... dai, andiamo... Nivile ci ha ripensato, non sarà dei nostri...”

[Lady Gwen]

Erano le tre allegre della brigata.
Senza Nivile.
"Beh, avremo un pensiero in meno" facendo spallucce "Datemi il tempo di vestirmi" e andai subito a prepararmi.
Tutto era nero nel mio abbigliamento, dalla corta maglia con maniche a tre quarti alle alte calze fino alle scarpe, eccezion fatta per la minigonna in pelle rossa.
Misi un leggero velo di trucco e finii.
"Pronta" alle tre.https://uploads.tapatalk-cdn.com/20181003/e46520bcab35bec5d4b297a0862f11ae.jpg

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[Destresya]

La sera velata di primo autunno comincia a scurirsi, e io posso vedere il tramonto dai vetri dell'auto.
È un tramonto incantato, come dipinto da una mano d'autore, con colori pastello ora più nitidi e ora più sfumati, in una perfetta armonia.
Se un poeta lo dovesse descrivere userebbe parole capaci di far battere il cuore e fremere l'anima.
Ma io non sono un poeta, e sono arrivata.
La sbarra che si alza e l'addetto alla sicurezza che mi rivolge un cenno di saluto.
Il locale è ancora chiuso, per fortuna, perchè ho diverse cose da sbrigare prima di un'altra serata al Mistresya.
Il mio mondo, il mio regno, il mio scopo.
Erano anni ormai che avevamo scelto quel luogo dimenticato da Dio per il club, è la cosa migliore, molto spazio per parcheggiare, comodità di spostamento, la clientela che tiene all'anonimato non rischia di incontrare colleghi di lavoro finiti qui per caso.
Perchè nessuno finisce per caso al Mistresya.
Un altro addetto alla sicurezza mi apre la pesante porta che dà sull'interno del locale, e lo saluto con un cenno del capo prima di ritrovarmi nel locale completamente vuoto, eccezion fatta per le cameriere che già cominciano a preparare i tavoli.
L'atmosfera che si respira prima dell'apertura è quasi surreale, la musica così soffusa, i tavoli e i divanetti vuoti, il palco che sembra in attesa, il chiacchericcio sommesso delle ragazze nei camerini e quello spiccio delle cameriere che preparano tutto per la sera.
Quando il Mistresya aprirà le sue porte, però, sarà tutta un'altra cosa.
Qui non esistono limiti nè confini, qui ognuno può essere chi vuole davvero, dare libero sfogo alla natura più intima e nascosta del proprio essere.
Molti avventori decidono di mettere una maschera prima di abbandonarsi ai nostri piaceri, per essere liberi dalle convenzioni sociali e da tutte quelle catene che spesso ci rendono schiavi, come dei bei pappagallini in gabbia, che ripetono sempre la stessa frase.
Raggiungo il mio ufficio a grandi passi, non ho poi tutto questo tempo.
Mi faccio portare subito un caffè, di quelli che ti servono per affrontare una lunga nottata.
Ci sarà il tempo per bere qualcosa di più forte, ma non ora, sono la padrona di casa, e come tale devo essere sempre vigile su quanto accade nella mia dimora, specie considerando che è fatta di segreti sussurrati, perversione strisciante e disprezzo per le convenzioni.
È il mondo della notte, quando le anime inquiete prendono il sopravvento e tutto muta, in un ordine nuovo, oscuro, affascinante e ipnotico.

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[Guisgard]

Gwen si preparò velocemente e le quattro ragazze, con attenzione, lasciarono l'istituto accademico ed uscirono nella campagna.
Era sera, la Luna calante e silente splendeva come un truciolo nel cielo velato.
“Da questa parte...” disse Ulia al quartetto.
Si avviarono così verso la magione affittata per la cena.
Dopo un buon 10 minuti videro delle luci ed udirono della musica.
Arrivarono finalmente alla magione.
Sull'ingresso vi era un tipo robusto che beveva una birra.

[Lady Gwen]

Sgattaiolammo dalla scuola, attente e silenziose, l'adrenalina che mi faceva battere il cuore a mille.
La Luna illuminava appena i nostri passi, ma altre luci presto catturarono la nostra attenzione.
Il casolare era a breve distanza da noi, ma pulsava di musica e luci
Sì prospettava una bella serata.
Arrivammo lì davanti e vedemmo un tipo robusto piazzato lì bevendo birra.
"Che si fa? Chi è il tizio?" chiesi alle tre.

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[Guisgard]

“Deve essere il tipo che controlla chi entra e chi esce...” disse Ulia a Gwen “... su, seguitemi...” avvicinandosi al tipo “... salve, siamo studentesse dell'accademia...” mostrando il tesserino scolastico.
“Entrate pure, ragazze.” Ridendo quello e guardandole. “E divertitevi.” Facendo loro l'occhiolino.
Entrarono e furono avvolte dalla musica psichedelica, le luci intermittenti, gente che ballava, si divertiva, beveva e fumava.

[Lady Gwen]

Seguimmo Ulia, che esibì il cartellino al tizio e lui ci lasciò entrare, facendomi alzare gli occhi in su al suo commento.
Dentro, era il delirio.
Si erano davvero superate stavolta nell'organizzazione.
Ovunque tutti ballavano, bevevano e fumavano.
"Beh, direi di iniziare la serata" sorridente alle tre.
Potevamo dare inizio ai giochi.

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[Guisgard]

Zima prese da bere, afferrando una bottiglia di liquore da uno dei tavoli per dividerla con Gwen e le altre tre.
“Salve, ragazze...” disse un tipo grassoccio, barbuto e dallo sguardo volgare “... bella festa, vero?” Aveva un giubbotto di pelle con una tarantola cucita dietro. “Volete divertirvi? Io ed i miei amici siamo quelli giusti, sapete?” Ridendo.

[Lady Gwen]

Zima prese subito una bottiglia di liquore per dividerla fra noi e ci sedemmo ad un tavolo libero.
Ad un certo punto arrivò un tizio e la sua proposta non mi allettava proprio, infatti guardai le altre.
Non era esattamente il genere di compagnia che cercavamo.
Poi mi venne un'idea.
Non sapevo se avrebbe funzionato, ma speravo di sì.
"Certo, perché no" con un sorriso smagliante.
Preparai anche per loro dei bicchieri e feci su di essi un incanto soporifero, sperando di toglierceli di mezzo, poi diedi loro il liquore.
"Bevete con noi."

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[Guisgard]

“Aspettate, chiamo gli altri...” disse il tipo a Gwen ed alle altre 3.
Si allontanò e tornò poco dopo con 4 amici.
Tutti con quei giubbotti.
“Siamo la banda delle Tarantole” il tipo barbuto “ed io sono Ozzl, il capo.” Ridendo. “Lui è Lion, poi c'è Giò, Zoden, Stian e lui è Elv.” Indicando l'ultimo, un ragazzo bruno dagli occhi scuri.
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[Lady Gwen]

Sperai di non pentirmene quando disse che avrebbe chiamato altri suoi amici.
Tornò con altra gente, presentandola ed intravidi un ragazzo moro, dagli occhi scuri che lui aveva chiamato Elv e che subito mi incuriosì.
"Loro sono Zima, Ulia e Arima. Io sono Gwen" risposi, mentre le mie occhiate erano sempre più rivolte al ragazzo moro.
Gli porsi un bicchiere di liquore, badando di riempirne uno senza incantarlo, con un vago sorriso, mentre ne approfittavo per osservare i suoi occhi neri.

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[Guisgard]

Gwen porse il bicchiere senza incanto ad Elv, che la guardò facendole l'occhiolino.
Ma Ozzl subito gli tolse il bicchiere di mano, per berselo lui.
“Ottimo, ahh...”disse il grassone soddisfatto.
Allora Ulia prese gli altri bicchieri per darli al resto della banda, Elv compreso.

[Lady Gwen]

Sorrisi divertita e con un accenno di malizia al suo occhiolino.
Mi intrigava, mi intrigava parecchio.
I suoi occhi neri erano profondi e ti inchiodavano, era come se volessero indurti ad distogliere lo sguardo ma al contempo ti obbligavano a guardarli e i suoi capelli sembrava ti invitassero ad affondarvi le mani.
In un attimo, Ozzl gli tolse il bicchiere dalle mani ed Ulia diede ad Elv uno dei bicchieri che avevo già incantato.
Accidenti.
Dovevo pensare in fretta.
Vidi che proprio dietro Elv stava passando un tizio, lo feci allora inciampare con uno schiocco di dita e nell'urto, il ragazzo fece rovesciare al moro a terra il liquore, il bicchiere che andava in mille pezzi.
"Pare tu non sia molto fortunato coi bicchieri, stasera..." dissi ad Elv, con espressione divertita.
"Ti va una birra?" gli chiesi poi, sperando ardentemente che dicesse di sì, evitando altri guai con quel liquore.

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[Guisgard]

Elv lanciò un'occhiataccia al tipo che gli inciampò addosso, poi voltandosi verso Gwen, prima che potesse risponderle, si ritrovò in mano il bicchiere di Lion.
“Bevi pure il mio, a me non va ora.” Disse l'altro sorridente.
“Allora bevo alla salute di queste belle ragazze!” Alzando il bicchiere Elv, guardando Gwen.
Un attimo dopo lo scolò tutto.

[Guisgard]

Destresya raggiunse il suo ufficio e vi trovò dentro Lila, una delle ragazze, che chiacchierava animatamente con Nero, il pianista del locale.
“Oh, sei qui...” disse Lila nel trovarsi davanti Destresya “... noi... ecco... noi preparavamo la serata...” sistemandosi la scollatura un po' troppo aperta.
“In verità...” con il suo accento straniero Nero “... discutevamo di un nuovo cliente che dovrebbe arrivare stasera, capo...” a Destresya.

[Destresya]

Mi stupii di vedere Lila e Nero nel mio ufficio, ma non ci diedi troppo peso.
Posai la borsa sulla scrivania, vi girai attorno e mi sedetti sulla poltrona, guardandoli solo in quel momento.
Mentre accendevo il computer rivolsi lo sguardo ai due.
"In che senso un nuovo cliente?" fissandoli stranita, di solito gli avventori del locale desideravano l'anonimato.
"Chi sarebbe?" chiesi, visibilmente infastidita dal fatto che ci fosse qualcosa che non sapevo del mio locale.

[Lady Gwen]

Era pronto subito un altro bicchiere.
Era una guerra?
Bene.
Risposi con un sorriso al suo brindisi, ma poi recitai subito sotto voce la formula inversa nel tentativo di disincantare quel dannato bicchiere.
Sì, saremmo dovuti davvero passare alle birre.
O al massimo avremmo fatto sparire tutti gli abbeveraggi della serata.


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[Guisgard]

“Un pezzo grosso, capo...” disse Nero a Destresya con suo marcato accento anglofilo “... uno con tanti soldi e non solo... insomma un tipo ricco e potente.” Annuendo il pianista di colore.
“Mica male...” mormorò Lila.

[Guisgard]

Gwen provò a disincantare il bicchiere, ma Elv fu più lesto e mandò giù il tutto senza batter ciglio.
Era riuscita ad eliminare ogni traccia di magia da tutti quei bicchieri?
Chissà.
Perchè ovviamente la formula recitata da Gwen valeva per tutti i bicchieri presenti.
“Allora...” disse Ulia ad Ozzl “... che proponete, ragazzi?”
“Se volete divertirvi, noi siamo quelli giusti.” Ridendo il grasso teppista.
“Quindi voi Tarantole siete in gamba?” Con un sorrisetto Zima.
“I migliori.” Fece Elv.

[Lady Gwen]

Speravo davvero di esserci riuscita, a togliere quell'incanto.
Seguii la discussione, guardando Elv quando intervenne.
"Davvero?" chiesi a lui, con un sorriso divertito e il tono vagamente di sfida.


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[Guisgard]

“Naturale...” disse Elv accendendosi una sigaretta “... le Tarantole sono un'autorità in fatto di divertimento...” fumando e guardando Gwen “... a meno che voi non siate troppo piccole per scoprirlo...” divertito.
“Sei un grande, fratello!” Scoppiando a ridere Ozzl.

[Lady Gwen]

Lo ascoltai e lo osservai mentre accendeva una sigaretta, guardando con attenzione ogni suo movimento, ogni curva delle labbra ad ogni parola.
La risata fragorosa di Ozzl mi fece distogliere da lui l'attenzione, ma poi tornai a guardarlo e mi sporsi appena verso di lui.
"Secondo me, invece, parli così perché se a tuo dire siamo troppo giovani per scoprirlo, non potrai mai deludere le nostre aspettative" ribattei con tono provocatorio, sfilandogli la sigaretta dalle dita e guardandolo negli occhi con un sorrisetto, prima di fare qualche tiro.

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[Guisgard]

“Mmmhh... sentitela la ragazzina...” disse divertito Elv guardando Gwen che fumava la sua sigaretta “... beh, vediamo allora chi chiacchiera troppo... noi stiamo per andare via, questa festa è troppo noiosa per le Tarantole... voi scolarette venite con noi?” Fissando la studentessa dai capelli rossi.
“Wow!” Zima.
“Già, ci sarà da divertirsi parecchio!” Ridendo Ozzl. “Questa festa mi fa tornare in mente i tempi dell'asilo e se poi divento nostalgico ci può scoppiare la rissa!”

[Destresya]

Lo guardai contrariata, con un sopracciglio lievemente alzato.
"E io non ne so niente perchè?" fissando entrambi con aria interrogativa.
Se c'era una cosa su cui non transigevo era il non sapere qualcosa che riguardava il mio locale.
"Ha prenotato il privè? Le ragazze? Qualcosa?" sbuffai "Dove diavolo è il direttore?" alzando gli occhi al cielo.
Poi schioccai le dita.
"Tu!" indicando Lila "Vallo a chiamare subito!".

[Lady Gwen]

Sorrisi intrigata e divertita.
Questa festa era stata davvero una rivelazione, per il semplice fatto di avermi fatto incontrare Elv, il che non era cosa da poco.
Guardai Zima alla sua reazione e capii che non avrei ottenuto molto opponendomi, benché non potessimo allontanarci molto.
In fondo dovevamo essere in Accademia entro l'alba, tassativamente.
"Va bene" ad Elv.
Era da folli e incoscienti, e speravo di non pentirmene.

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[Guisgard]

Nero restò interdetto, senza riuscire a rispondere nulla a Destresya.
Allo schioccare delle dita di lei, Lila saltò in piedi, tirandosi giù il più possibile la gonna già corta di suo.
“Si, subito!” Annuì.
Uscì e poco dopo entrò Stewart,il direttore del Mistresya.
Era un uomo sulla sessantina, distinto, di buongusto e di una certa classe.
“Mi ha fatto chiamare, signora?” A Destresya.
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[Guisgard]

“Bene, brave...” disse Elv con tono sibillino, quasi enigmatico, come se il suo tono avesse mille segreti.
“Urrà!” Esclamò Ozzl.
“Ehi, non stiamo tirando troppo la corda?” Arima a Gwen. “Non possiamo allontanarci troppo, ragazze...”

[Lady Gwen]

Il suo tono mi provocò un brivido lungo la schiena, di quelli impossibili da reprimere.
Qualcosa nato dal suo tono sibillino, dall'espressione nei suoi occhi neri.
Ma Arima mi riportò alla realtà, facendomi sospirare.
"Beh, che dovremmo fare?" le chiesi sottovoce, con tono quasi stizzito.
"In realtà" ad Elv "Avremmo un problema... Dobbiamo restare nei paraggi dell'Accademia e tornare all'alba se non vogliamo farci buttare fuori..." con tono scocciato, perché davvero dirlo mi pesava, e parecchio.

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[Guisgard]

Elv guardò negli occhi Gwen, uno sguardo profondo e penetrante che alla ragazza parve durare un attimo quasi infinito.
Poi di colpo il bel moro scoppiò a ridere e con lui anche il resto della banda.

[Lady Gwen]

Attesi, fin quando sentii scoppiare la loro risata, ancor più fragorosa della prima.
Allora, senza scompormi, guardai le altre, che mi capirono al volo con uno sguardo e con uno schiocco di dita li facemmo finire praticamente a gambe all'aria con tutte le sedie.
Che divertimento c'era nei poteri se non li si poteva usare?
E infatti, scoppiammo noi a ridere, vedendoli a terra.
Ora chi era a ridere?
"Tutto bene, lì?" con aria divertita e soddisfatta, facendo altri tiri dalla sigaretta.

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[Guisgard]

In un attimo Elv ed il resto della banda finirono a gambe all'aria, fra le risate stavolta di Gwen e delle sue amiche.
“Diamine...” disse Ozzl ancora steso sul pavimento “... siamo già brilli al punto da non stare in piedi?”
“Che ci abbiano passato la cera sul pavimento?” Giò.
Elv invece con agilità saltò in piedi, risistemandosi il giubbotto.
“Che diavolo avete da ridere voi?” A muso duro verso altri che stavano lì e ridevano per quella scena.

[Lady Gwen]

Guardai divertita le reazioni di tutti loro, soprattutto quella di Elv, che dopo essersi alzato se la prese con un tizio nei paraggi.
"Quanto siamo suscettibili..." mormorai, con un tono diverso, sorridendogli ammiccante e divertita, prima di fare un altro tiro e spegnere la sigaretta nel posacenere sul tavolo di fronte.
"Andiamo?" gli domandai poi, fissandolo.

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[Altea]

Stavamo mangiando mentre ad un tratto Yvaz disse di ascoltare.. affinai il mio udito sensibile e udii parlare di un campo di broccoli.

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[Guisgard]

Ozzl annuì a Gwen ed il gruppetto lasciò la magione, dirigendosi verso uno spazio poco distante, dove c'erano parcheggiate alcune moto.
Salirono tutti in sella, Gwen con Elv e partirono, attraversando un tratto di campagna.
Giunsero infine verso un capanno isolato.
Vi entrarono ed Ozzl accese una vecchia stufa a gas.
Si sedettero tutti in cerchio e Lion tirò fuori la sua chitarra, cominciando a suonare.

[Guisgard]

“Strana la cosa accaduta nel campo di Caifon...” disse uno dei due all'altro “... tutti i broccoli erano tagliati in cerchio...”
“Magari qualcuno la notte ne avrà rubato qualcuno...” l'altro “... i ladruncoli nelle campagne ci sono sin dall'inizio dell'agricoltura.”
“Dici?” Il primo che aveva parlato. “Eppure, pare, che le piante siano state tagliate con qualche strano affare, visto avevano segni di bruciatura...”
Seduti al tavolo vicino, Altea ed Ivaz ascoltavano tutto.

[Lady Gwen]

Lasciammo il capannone e ci dirigemmo verso uno spiazzo con delle moto.
Moto!
Accidenti, adoravo le moto!
Salimmo su, io insieme ad Elv, e ci recammo in un capanno isolato.
Faceva parecchio freddo, infatti Ozzl accese una vecchia stufa a gas.
Ci sedemmo poi attorno ad essa, in cerchio, e Lion iniziò a suonare la chitarra.
C'era un'atmosfera niente male, raccolta, appena illuminata dalla luce della stufa.
Decisamente più intrigante della festa, anche se prima di stasera non lo avrei mai detto.
"È bello qui..." dissi piano ad Elv, sorridendo.

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[Guisgard]

La musica di Lion era lenta, in stile country e vagamente sognante.
Ozzl tirò fuori una bottiglia di brandy, mentre Elv sorridendo a Gwen, prese da una tasca una bustina, con la quale preparò una sigaretta artigianale.
“Dimmi un po'...” lui alla ragazza dagli occhi verdi “... ti piace il romanticismo?” Accendendo lo spinello.

[Lady Gwen]

La musica era lenta, quasi sognante, anche se vagamente country.
Sorrisi appena alla domanda di Elv, mentre rollava una sigaretta.
"Beh, non quello sdolcinato..." ridacchiai "Non quello delle frasi melense, dei mille cuoricini... No, decisamente non quello.." aggiunsi, divertita.

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[Guisgard]

"Mmm... interessante..." disse Elv arrotolando lo spinello "... e dimmi un pò, quale romanticismo ti piace?" Fissando Gwen con un sorriso sornione.

[Lady Gwen]

Sorrisi alla sua espressione sorniona e rimasi un attimo in silenzio.
"Io penso che ogni persona, o coppia di persone, è come se avesse il proprio... Un proprio modo di relazionarsi con l'altro, un modo proprio e personale che li fa stare insieme... Sì, un proprio romanticismo... O una cosa del genere..." risposi, guardandolo nella penombra della stanza.https://uploads.tapatalk-cdn.com/20181004/24fbee377e431fcfae4892c7de86722b.jpg

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[Guisgard]

La stanza era scaldata dalla stufa a gas ed illuminata da una debola luce che lasciava su ogni cosa una leggera penombra.
Elv continuava ad arrotolare la sigaretta, guardando però nel fondo degli occhi verdi di Gwen.
"Allora magari stasera scopriremo se qui c'è quel romanticismo..." disse piano, con la musica di Lion come sottofondo "... e magari piacerà ad entrambi..." accendendo lo spinello.

[Lady Gwen]

Sorrisi, ricambiando il modo profondo in cui mi guardava negli occhi.
E non avrei mai smesso, mai, sarei rimasta sempre lì, a guardarlo negli occhi.
"Io dico di sì..." risposi, aggiungendo vago divertimento al mio sorriso e poggiando le braccia sulle ginocchia.

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[Guisgard]

Allora Elv fece un tiro e poi assaporò il fumo di quello spinello.
Allora passò la sigaretta a Gwen.
"Dimmi..." disse "... hai mai fumato?"

[Lady Gwen]

Fece un tiro dalla sigaretta, poi la passò a me e feci lo stesso.
Spontaneamente, mi sfuggì un sorriso divertito.
"Qualche volta, sì... La serra della nostra Accademia è fornita di piante molto interessanti, anche se non sempre come oggetti di studio..." ridendo, mentre gli restituivo la sigaretta.

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[Destresya]

Se c'era una cosa che non sopportavo di quella ragazza era la supponenza, e non perdevo occasione per ricordarle che lì comandavo io, e io soltanto.
Dopotutto la filosofia del locale era proprio quella, il dominio, il comando... dunque ci tenevo che questi ruoli ben codificati si rispettassero anche al lavoro.
Arrivò il direttore, Stewart, erano anni che lavorava con me, un professionista serio e scrupoloso.
"Mi dicono che ci sarà un cliente importante questa sera, com'è che non ne sapevo niente? Voglio sapere chi è, cosa fa ma soprattutto se ha fatto richieste particolari che dobbiamo fronteggiare!" fissando l'uomo intensamente.

[Guisgard]

Una boccata di fumo, la penombra e la musica di Lion.
Gli di Elv sulle sue labbra e Gwen cominciò a sentire un fresco profumo di fiori e di erbe, come ipnotico e rilassante.
Si sentì subito bene, tranquilla, a suo agio.
Le corde della chitarra di Lion parvero mormorare come le onde spumose sulla sabbia calda e quel profumo di fiori divenne simile all'odore di salsedine.
“Da ragazzino...” disse fumando Elv “... presi una sbandata tremenda per la mia prof... non dormivo e non mangiavo... smisi di marinare la scuola e cercavo di impegnarmi per farmi trovare pronto alla lavagna...” fumando ancora “... le scrissi persino una lettera... forse potrei definirla anche una lettera d'amore...” sorridendo “... gliela nascosi nel registro... lei lo aprì, la lesse e mi guardò...”

[Guisgard]

“Si, signora.” Disse Stewart a Destresya. “In verità è stata una richiesta improvvisa... si tratta di una persona con un ruolo delicato... ci è arrivata la prenotazione meno di mezz'ora fa con la richiesta tassativa di massima discrezione... si tratta di sua eccellenza l'ambasciatore di Tofonia, signora.”

[Lady Gwen]

Fra la sigaretta e l'atmosfera, ma anche la vicinanza di Elv, mi sentivo bene, a mio agio, si respirava un'aria intima e piacevole.
Ascoltai l'inizio della storia di Elv, poggiando la testa sulle braccia e alzai le sopracciglia stupita a ciò che raccontò.
Per la sua prof.
Interessante.
Anche se il pensiero del nostro professore di Erboristeria risultava nella mia mente abbastanza grottesco, infatti lo allontanai immediatamente.
"E cosa fece dopo?" chiesi subito, curiosa.

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[Guisgard]

Elv tirò ancora una boccata dallo spinello.
“Beh...” disse fissando Gwen “... mi guardò con tenerezza, con un sorriso affettuoso... e mi disse che a lei i ragazzini non piacevano...” fumò ancora “... io la fissai e candidamente risposi... beh... vuol dire che staremo attenti a non farne... magari useremo il profilattico...” e scoppiò a ridere.

[Lady Gwen]

Lo ascoltai e alla fine roteai gli occhi scuotendo la testa.
"Beh, si apprezza l'onestà, senza dubbio..." prendendo la sigaretta "Oltre che l'attenzione alla sicurezza..." dissi, prima di ridere anche io e fare un tiro.


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[Guisgard]

"Tu non somigli per nulla alla mia prof..." disse Elv guardando Gwen "... no, decisamente..." fissandola mentre lei faceva un altro tiro "... però mi ricordi tantissimo una ragazzina... secondo banco nella fila centrale... aveva i tuoi stessi capelli e gli occhi verdi come i tuoi... non credo mi abbia mai rivolto uno sguardo..." ridacchiando.

[Lady Gwen]

"Spero sia un complimento" dissi divertita, quando disse che non somigliavo alla sua insegnante.
Poi, mi disse però che somigliavo a qualcun altro.
Una ragazza della sua classe.
"Beh, forse lei vedeva che tu guardavi solo la prof..." ridendo.

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[Guisgard]

Elv guardò Gwen negli occhi e sorrise.
“Facciamo un gioco...” disse fumando ancora “... esprimiamo un desiderio ciascuno... comincia tu...” passandola lo spinello.

[Lady Gwen]

Lo guardai incuriosita quando propose un gioco.
Un desiderio.
Interessante... pensai, mentre mi passava la sigaretta.
"Beh, ma dobbiamo aver cura di non dirlo ad alta voce... Altrimenti non si avvera..." dissi, con un vago sorriso.
Pensai alcuni secondi, forse un minuto intero e la mia mente tornò sempre lì, su quel pensiero fisso.
Speravo che questa sera insieme ad Elv non finisse mai.
Non sapevo se ciò faceva parte del romanticismo melenso che odiavo, ma era l'unica cosa che mi importasse.
"Fatto" dissi, con un sorriso, poi mi sporsi verso di lui "Ora tocca a te..." dissi piano, mentre posavo con due dita la sigaretta fra le sue labbra, quasi sfiorandole e lo guardavo con espressione e sorriso curiosi, perdendomi nei suoi occhi neri.

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[Guisgard]

“Beh, non sapevo che bisognava tenerlo segreto un desiderio per farlo avverare...” disse Elv guardando Gwen mentre appoggiava lo spinello sulle sue labbra.
Lui subito sporse la bocca quasi a simulare un bacio, sfiorando le dita di lei.
Allora fece un altro tiro e tornò a guardare la ragazza.
Erano vicinissimi, quasi l'uno sul viso dell'altra.
Allora Elv portò le labbra verso quelle di Gwen e la baciò.
La baciò intrappolando le labbra di lei nelle sue, assaporandole piano, ma in modo intenso, raggiungendo la lingua della ragazza con la sua, restando incatenati l'uno all'altra, in quel caldo bacio.

[Lady Gwen]

"Ah, sei poco informato, allora..." dissi piano, divertita.
Poi sorrisi quando le sue labbra baciarono le mie dita, le quali rimasero lì, ad accarezzarle.
Fin quando le sue labbra si sporsero e raggiunsero le mie.
Sentii un improvviso calore avvolgermi, ma non era affatto quello della stufa, e nemmeno della stanza.
Assaporò le mie labbra piano, ma intensamente, con trasporto e calore.
Affondai le mani nei suoi capelli, finalmente esaudendo quel bisogno irrefrenabile che avevo sentito fin dal primo istante, e lo avvicinai ancora a me quando le nostre lingue si intrecciarono, incatenandoci in quel bacio profondo e caldo.

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[Guisgard]

Qual bacio, caldo, intenso e profondo.
La musica di Lion come sottofondo, l'odore di fumo che disegnava nelle loro menti immagini di vaga tranquillità.
Si baciarono per un lungo istante, tra dolcezza e desiderio, ma poi la risata fragorosa di Ozzl echeggiò nelle loro orecchie.
“Ehi, questi due fanno progressi...” disse il grasso teppista “... bravi!” divertito.
Le altre ragazze guardavano Gwen con sorrisi maliziosi.

[Lady Gwen]

Congelammo quel momento con quel bacio, in quei momenti di leggera tranquillità, di intimità, dolcezza e calore.
La risata come sempre fragorosa di Ozzl ci riportò alla realtà ricordandoci che non eravamo soli, anche se nessuno dei due in quel momento se ne preoccupava, anzi.
Accennai poi un sorriso divertito guardando le facce delle mie amiche e mi sentivo terribilmente felice.
Guardai di nuovo Elv, sorridendogli e accomodandogli una ciocca di capelli.
"Il romanticismo ha funzionato..." dissi pianissimo, il mio viso quasi sul suo.

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[Guisgard]

Elv guardò Gwen e le fece l'occhiolino, cercando, trovando e stringendo la sua mano.
“Sapete, il parco dei broccoli non è lontano da qui ora che ci penso...” disse ad un tratto Ulia.

[Lady Gwen]

Risposi con un sorriso al suo occhiolino, mentre stringeva la mia mano ed io mi stringevo a lui, al suo petto, poggiando la testa sulla sua spalla e respirando il suo profumo.
Guardai Ulia sospirando.
"Non metterti idee in testa... Stiamo aspettando la decisione di Cordelia, e comunque non ho la minima intenzione di andare da nessuna parte..." mormorai alla fine, perché stavo così bene qui, stretta ad Elv, che non mi andava di sprecare tempo prezioso per un campo di minestrone.

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[Guisgard]

“Dai, ci vogliono pochi minuti per raggiungere il campo di broccoli, Gwen...” disse Ulia “... da quando sei diventata una fifona?” Ridendo.
“Si, io dico che una scappata al campo si può fare!” Esclamò Zima.
“Ehi, un minuto...” intervenne Ozzl “... chi siamo noi altri? Critici di passaggio? Di cosa diavolo state parlando?”

[Lady Gwen]

"Tu non capisci, proprio, Ulia..." con espressione sorniona, mentre ero beatamente accucciata con Elv.
Al diavolo la presunta paura, al diavolo i broccoli, cosa poteva importarmi adesso?
Lasciai che fossero loro a spiegare la situazione, non ne avevo proprio voglia, così chiudi gli occhi e mi abbandonai ad un sospiro rilassato, lasciandomi cullare dalla musica della chitarra di Lion e del cuore di Elv.

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[Guisgard]

Ulia raccontò tutto del campo ad Ozzl ed agli altri della banda, mentre Gwen se ne stava beata contro Elv che la stringeva a sé.
Cominciava a sentire un lieve torpore, una stanchezza soffusa ed in breve il sonno la prese, per effetto di quello spinello.

[Lady Gwen]

Sentii distrattamente Ulia raccontare tutto alla banda, ma ero troppo beatamente rilassata per pensare ad altro.
Tenuta stretta da Elv e preda di quel soffuso relax, poi, senza accorgermene, scivolai fra le braccia di Morfeo.

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[Guisgard]

Il campo appariva sterminato in maniera assurda, dove cime di broccoli correvano ontano, fin verso ai monti.
Il vento soffiava forte, sferzando le cime e le fronde degli alberi.
Un eco che sibilava deciso fra quel verde infinito.
Gwen era lì, da sola, con il vento che soffiava tra i suoi capelli rossi.
“Qui la magia non funziona.” Disse un uomo abbigliato come un contadino e seduto sul suo trattore. “Le foglie di broccoli rendono questo posto particolare.
“Sei proprio una cattiva ragazza...” vicino ad un pozzo la direttrice dell'accademia “... andare con dei ragazzi che nemmeno conosci. Che delusione sei, Gwen.”
“E ha anche fumato uno spinello!” Arrivando un sacerdote sulla sua bicicletta da uno stretto sentiero. “Non può stare qui! Non lei, non più!”
“Se l'accademia fosse mia l'avrei già espulsa.” La moglie del contadino venuto prima col trattore.
Gwen cercava i segni sul campo, quel cerchio fra i broccoli di cui parlavano tutti.
Ma non vide nulla, sono broccoli maturi e rigogliosi che correvano in ogni direzione.

Gwen si svegliò piano, rannicchiata su un divano impolverato e coperta da un giubbotto di pelle con lo stemma delle tarantole.

[Lady Gwen]

Ero immersa in un enorme campo.
La distesa di broccoli si estendeva a perdita d'occhio davanti a me, sferzata come i miei capelli dal forte vento.
Mi voltai vedendo un contadino, ma come sapeva lui della magia?
Poi, la voce di Cordelia.
No!
Lo aveva scoperto!
No, no, non poteva essere!
Si unirono altre voci e poi altre ancora, a sottolineare ciò che avevo fatto m perché?
Perché un cosa che ti faceva stare bene doveva essere sbagliata?
No...
Non volevo...
Mi guardai attorno, in cerca dei segni, ma non vidi nulla.

Mi svegliai, ero su un divano, rannicchiata e coperta da un giubbotto come quello di Elv.
No, era quello di Elv, sentivo il suo profumo.
Ma dov'era lui?
E le ragazze?
Che ore erano?
Eravamo ancora in tempo per rientrare all'Accademia?
Mi alzai con la mente affollata da queste domande in attesa di dar loro una risposta, indossando il giubbotto dal momento che avevo freddo e poi perché mi sembrava di immergermi nell'abbraccio di Elv, nel suo buonissimo profumo.

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[Guisgard]

Gwen si svegliò, stringendosi in quel giubbotto di pelle.
Era in una stanzetta un po' fredda, mentre dalla porta chiusa giungevano le voci delle ragazze e dei teppisti.
In pratica lei era stata portata in una stanza accanto a quella in cui era poco prima con Elv, al caldo della stufa.

[Lady Gwen]

Era una stanzetta piccola, oltre la quale sentivo le voci di tutti loro e questo mi tranquillizzò.
Restava da capire che ore fossero e quanto tempo avessimo prima di dover rientrare.
Uscii dalla stanzetta in attesa di raggiungere il calore della stufa, oltre che di ritrovare Elv.

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[Altea]

Osservai Ivaz sorridendo.. "Il fatto che qualcuno abbia fatto questo ai broccoli è rilevante? Però ho sentito parlare di cerchi di grano. Qualcuno dice sia opera di extraterrestri, altri di buontemponi" riflettendo "Ma il fatto più strano a loro è il modo con cui sono stati tagliati".

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[Guisgard]

Gwen aprì la porta e tornò nell'altra stanza, dove c'erano tutti gli altri a cantare intorno a Lion ed a bere.
Cominciava ad albeggiare ormai.

[Guisgard]

“Che cosa curiosa però...” disse Ivaz ad altea, finendo di mangiare “... non so... ma vorrei andare infondo a questa storia... dopotutto siamo giornalisti...”
Ad un tratto si avvicinò un uomo magro e con gli occhiali.
“Chiedo scusa...” questi “... non volendo ho ascoltato ciò che dicevate...” ad Altea e ad Ivaz “... permettete che mi presenti... mi chiamo Bakkion... sono un ricercatore ed insegno fisica quantistica in un istituto privato... se ho ben capito siete giornalisti, giusto?”
“Si.” Annuì Ivaz.
“Ebbene, io avrei da rivelarvi una certa cosa... molto importante...”
“Allora usciamo, parleremo più tranquillamente...” pagando il conto Ivaz “... io mi chiamo Ivaz e lei è Altea.” Facendo le presentazioni.
Uscirono e salirono sull'auto di Ivaz, per poi andare via.
Raggiunsero la redazione di Radio Rosa e vi entrarono, chiudendosi in uno dei suoi uffici, in modo da restare solo loro tre.
"Avanti, siamo pronti ad ascoltarla..." Ivaz a Bakkion.
"Si, certo..." annuì il fisico.
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[Lady Gwen]

Li vidi tutti intorno a Lion a cantare e bere.
Una situazione rilassata e ideale... Se non fosse stato che albeggiava quasi.
Mi avvicinai alle ragazze.
"È quasi l'alba, dobbiamo tornare..." dissi loro, senza entusiasmo nella voce.
Non sarei mai andata via, ma dovevamo obbligatoriamente rientrare all'Accademia.

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[Guisgard]

“Ma chi sei tu...” disse Ozzl a Gwen col tono di chi è già bello sbronzo “... Cenerentola?”
“Quella però aveva la ritirata a Mezzanotte, capo!” Ridendo Giò.
“Si, c'è ancora tempo...” Ulia a Gwen “... su, rilassati...” fumando.
C'era anche accesa la radio e la musica riempiva la stanza fra l'ilarità dei ragazzi.

[Lady Gwen]

Evitai di rispondere ad Ozzl, visto lo stato in cui era non valeva nemmeno la pena, non volevo neanche casini più di quanto non rischiassimo di averne già da sola.
Nemmeno Ulia sembrava avere intenzione di andarsene.
"Poi ero io che tiravo troppo la corda..." le dissi, prima di spostarmi e tornare vicino ad Elv con un sospiro scocciato e preoccupato.
Dovevo cercare di calmarmi.
Ce l'avremmo fatta.
Sì, ce l'avremmo fatta e non sarebbe successo niente.
Sarebbe andato tutto bene.

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[Guisgard]

“Dai, rilassati e sta tranquilla...” disse Elv a Gwen, spostandole una ciocca rossa dal viso e passandole una bottiglia di birra “... non dirmi che ti preoccupa il coprifuoco...” divertito, mentre la radio continuava a trasmettere musica.

[Lady Gwen]

Mi voltai a guardare Elv quando spostò una ciocca dal viso.
Era facile parlare, per gli altri, ma i problemi poi non erano i loro.
Presi la bottiglia e presi un sorso di birra, mandandolo giù a fatica.
"Il problema non è il coprifuoco..."

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[Guisgard]

“Allora dimmi...” disse Elv guardando Gwen negli occhi “... qual'è il problema?” Accarezzandole il viso in modo lento e sensuale. “Che mandino a chiamare i vostri genitori?” Divertito.

[Lady Gwen]

Mi voltai a guardarlo e c'era quasi riuscito a calmarmi con quelle carezze sul mio viso, ma non c'era niente da fare.
Era più forte di loro.
"Senti, non parliamone più, okay?" tagliai corto, con tono secco.
Ero l'unica a preoccuparmi e questo era.
Non c'era nient'altro da aggiungere.

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[Guisgard]

“Si, meglio...” disse bevendo Elv “... ora rilassati e non pensare più a nulla... la scuola porta sempre guai...” ridendo lui “... a me non è mai piaciuta... ed io non sono mai piaciuto alla scuola.” Facendo l'occhiolino a Gwen.

[Guisgard]

Ivaz chiuse la porta a chiave e si sedette alla scrivania.
“Bene, siamo solo noi tre...” disse a Bakkion, indicando loro due ed Altea “... avanti, cosa c'è di così importante? Siamo qui per ascoltarla...”
“Si, è importante...” annuì il fisico “... o almeno credo che lo sia...” nervoso “... potrei avere qualcosa da bere? Un caffè o un tè, per favore?”
“Forse meglio una camomilla, no?” Ivaz.
“No no, caffè o tè...”
“Si, certo...” alzandosi il giornalista e raggiungendo il distributore automatico per le bibite “... ecco il suo caffè...” porgendogli il bicchierino di plastica.
Bakkion lo bevette e posò poi il bicchierino sulla scrivania.
“Quindi?” Fissandolo Ivaz.
“Ecco...” prendendo un profondo respiro il fisico “... ieri... ho captato un segnale...”
“Che segnale?”
“Mi lasci finire, non mi interrompa, la prego...” sbuffò Bakkion “... dicevo... ho captato un segnale... una sorta di onda magnetica della stessa intensità delle radiazioni solari che ogni giorno bombardano la Terra... si è poi deviato e ha raggiunto la nostra atmosfera, permettendomi di registrarlo...”
“Che significa deviato?” Domandò Ivaz. “Lei usa un linguaggio tecnico che io non posso conoscere, quindi sia più chiaro oppure sarò costretto ad interromperla più volte.”
“Si si...” insofferente il fisico “... il segnale ha colpito alcuni satelliti orbitanti intorno alla Terra e deviato da essi ha poi attraversato la nostra atmosfera... può anche capitare che un'onda magnetica colpisca un satellite e ne venga deviata, ma molto meno probabile è che colpisca più satelliti diversi... il segnale non può essere criptato allo stesso modo in quanto un satellite Americano è differente da uno Russo, Cinese o Afragolignonese... invece l'onda magnetica è stata perfettamente criptata ed elaborata da ognuno di quei satelliti...”
“Sia più chiaro...” mormorò Ivaz.
“Si, insomma...” agitato Bakkion “... significa che quel segnale conosceva i diversi sistemi adottati da ognuno di quei satelliti orbitanti... quindi non può essere arrivato a noi per caso, come, non so, un meteorite che dal cosmo per pura coincidenza entra in orbita con la Terra e ci finisce contro...”
“Un momento...” fece Ivaz “... mi sta dicendo che quel segnale è stato inviato da qualcuno dalle profondità dello spazio?”
“Si...” sudando Bakkion “... si, a questo punto è molto più che un'ipotesi...”
Ivaz guardò istintivamente Altea.
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[Lady Gwen]

Sì, la scuola portava guai soprattutto quando noi le davamo una mano.
Ma avevamo detto che non ne parlavamo più, quindi basta.
Poggiai la testa sulla sua spalla in silenzio, sospirando e cercando di non pensare a nulla.
"Non piacevi nemmeno alla tua prof, mi sa..." sarcasticamente.

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[Altea]

Tutto avvenne così di fretta, un tipo strano di nome Bakkion, un fisico, pure nervoso si presentò comunicandoci aveva una notizia.
In men che non si dica ci trovammo in un piccolo studio di Radio Rosa e mi sedetti in una poltroncina ad ascoltare.
Il fisico era davvero agitato, come se avesse scoperto qualcosa di strabiliante e pretendeva un caffè o un the..Yvaz si alzò e gli diede qualcosa dalla macchinetta.
Io iniziai ad ascoltare il suo racconto, come fosso uno dei tanti studiosi che a Serenica ogni giorno osservavano il Cosmo.
Alla fine Yvaz mi osservò e io presi la parola "Dunque, riassumiamo perché lei è troppo agitato signor Bakkion, lei ha captato una specie di onda elettromagnetica proveniente dalla atmosfera se non dal cosmo che ha messo fuori gioco, diciamo, tutti i satelliti..una forte onda elettromagnetica con la potenza quasi del Sole...e questo cosa avrebbe influito sulla Terra? Quale sarebbe la sua Teoria..ipotizza che è opera di qualcuno che abita nelle galassie, un pianeta lontano?" prendendo pure io un the dalla macchinetta e mi resi subito conto del sapore disgustoso.

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[Destresya]

Osservai attentamente Stewart mentre mi riferiva del nuovo cliente, lo ascoltavo seduta sul bordo della scrivania, con aria assorta.
"L'ambasciatore di Tofonia..." annuii ammirata, con un leggero sorrisetto divertito.
Principi o sguatteri, tutti passavano dal Mistresya.
"Bene, trattatelo con tutti i riguardi, anonimato e tutto..." fissandolo.
"Ha qualche richiesta particolare?" fissando Stewart.

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[Guisgard]

“Ovvio, noi cattivi ragazzi non piaciamo a nessuno...” disse Elv tirando altro fumo, per poi guardare Gwen negli occhi, mentre la radio continuava a trasmettere la sua musica.

[Guisgard]

“Non ho detto che quel segnale ha messo fuori uso i satelliti orbitanti...” disse nervoso Bukkion ad Altea “... cerchi di essere attenta quando parlo...”
“Cerchi di star calmo, amico...” intervenne Ivaz “... lei sarà anche un fisico teorico, ma né io, né la mia collega siamo esperti in questo campo, quindi prenda un bel respiro, si tranquillizzi ed adoperi un linguaggio chiaro.”
“Allora...” cercando di concentrarsi il fisico “... l'onda magnetica che ho captato ha usato i satelliti orbitanti come supporto, per riflettersi fin sulla Terra... in pratica ha usato i nostri satelliti come fossero specchi.”
“Ecco, ora la cosa è più semplice.” Fece Ivaz. “Continui.”
“Non c'è molto altro da dire...” mormorò Bukkion “... il segnale arriva chiaro e forte, ma ignoro chi lo abbia inviato e soprattutto perchè...”

[Guisgard]

“Per ora non ha esternato nulla, signora.” Disse Stewart col suo perfetto aplomb a Destresya. “Dovrebbe raggiungere il Mistresya nel giro di un'ora. Sicuramente lo tratteremo come si conviene, signora.”

[Lady Gwen]

Sorrisi, perché ero sicura che mi stesse stuzzicando con quella frase.
Mi avvicinai al suo volto.
"A me sì..." dissi piano, poi lo baciai, accarezzandogli il viso.
Si doveva fare pur qualcosa, in attesa che il tempo passasse, no?

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[Destresya]

"Benissimo, io sarò al solito posto durante l'apertura, per qualunque problema non esitate a venire da me!" ribadii, annuendo.
Tutti sapevano dov'ero durante l'apertura, c'era una sorta di soppalco, che conteneva il privè più esclusivo.
Da quella postazione potevo vedere ogni cosa, il palco, la sala, i divanetti, e dalla parte opposta, celati al resto del mondo, i vari privè per me non avevano segreti, perchè ancor più importante della privacy dei miei clienti era la mia necessità di dominio.
Dopotutto le regole al Mistresya erano chiare, io ero la Padrona.
"Su, andate, manca poco all'apertura!" con un gesto della mano.
io avrei sbrigato alcune faccende e poi preso il mio posto nel locale divenuto vivo e pulsante.

[Altea]

Approvai il discorso di Yvaz...se fosse stato a Serenica avrebbe preso tante di quelle frustate dalla sottoscritta ma qui eravamo a Tavernova.
Quindi mi concentrai e alla fine capii "Appunto...non siamo fisici, ma ora è tutto chiaro...e questo è il punto più importante..chi potrebbe essere stato e il motivo? Avete sentito dei cerchi in un campo di broccoli?".

[Guisgard]

Elv subito rispose al bacio di Gwen, assaporando tutte le sue labbra e giocando con la sua lingua.
"Attenta..." disse sulla bocca di lei.
"Credo sia ora di andare..." alzandosi Arima.
"Anche tu ansiosa?" Ridendo Ulia.
"Albeggia, non vedi?" Arima. "Ti sei giocata il cervello?"

[Guisgard]

“Si...” disse Bukkion ad Altea “... e forse potrebbe esserci un nesso col segnale che ho captato...”
“Con i cerchi nel campo di broccoli?” Stupito Ivaz.
“Non so...” Bukkion “... ma ho cominciato a registrare quel segnale proprio la notte in cui in quel campo sono apparsi quei cerchi...”

[Altea]

A quella ultima frase guardai Yvaz "Non può essere una casualità, a mio parere questo fisico deve aiutarci. Proviamo ad intervistare il proprietario, a vedere il campo e magari Bukkion può capire di più".

[Guisgard]

Stewart annuì a Destresya ed ognuno dei collaboratori di lei si misero all'opera.
Tutto fu pronto per l'apertura del locale e dopo quasi un'ora un'auto di lusso si fermò davanti al Mistresya.
Scesero alcuni uomini che subito furono accolti da Stewart e portati in uno degli uffici laterali, in attesa che arrivasse anche Destresya.

[Lady Gwen]

Rispose subito al mio bacio, e fu bellissimo, come prima e più di prima.
"Altrimenti?" risposi, sorridendo divertita.
Ppi Arima disse che era ora di andare e sospirai.
Non volevo, ma dovevamo.
A malincuore allora mi alzai, ma poi guardai perplessa Ulia.
Guardai Arima e Zima.
"Dai Ulia, o faremo tardi. Cordelia non va per il sottile" con tono grave.

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[Guisgard]

“Si, hai ragione...” disse Ivaz ad Altea “... si, dobbiamo darci da fare ed andare in fondo a questa storia... cominciamo ad organizzarci... tu va con Caven al campo di broccoli ad intervistare il proprietario, mentre io metterò su una trasmissione radiofonica, tipo filo diretto su questa storia...”

[Guisgard]

Anche Ulia alla fine si rese conto dell'ora e si alzò per andare via con Gwen ed Arima.
“Peccato...” disse Ozzl “... ci stavamo divertendo...”
Elv invece si limitò a fissare Gwen negli occhi, mentre la radio suonava.
“Non dici nulla?” Ad un tratto Elv a Gwen.

[Destresya]

Finii di sbrigare le mie faccende, mentre il locale iniziava ad animarsi.
Potevo sentire la musica farsi sempre più alta, e il vociare degli avventori riversarsi nella sala.
Venni poi avvertita dell'arrivo del cliente illustre e avvisai che sarei arrivata subito.
Mi cambiai e raggiunsi gli uffici laterali dove Stewart lo aveva fatto accomodare.
"Buonasera a tutti.." con un sorriso gentile ma distaccato, entrando nella sala.

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[Altea]

Strabbuzzai gli occhi, mi toccava andare con questo fisico impaurito dal proprietario...e fare un' intervista che non avevo mai fatto. Ah, ma la Regina di Serenica non si spaventava per questo "Va bene, andiarmo Bukkion, mi darai una mano con questa intervista e pure servirà per il tuo studio..hai un' auto o dovremmo andare in bicicletta" sorridendo.

[Lady Gwen]

Alla fine Ulia si rese conto e si alzò per seguirci.
La domanda di Elv mi spiazzò.
"Beh, è stata la notte più bella della mia vita..." accarezzandogli il viso "E mi pesa dover andare via, ma non abbiamo scelta... E spero che non sia l'ultima volta in cui ci vediamo..." aggiunsi, sorridendo.
"Se ti va bene, potrei salutarti meglio dopo, se mi darai un passaggio fino in Accademia... Ti va?"

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[Guisgard]

“No, preferisco tu vada con Caven, Altea.” Disse Ivaz. “Bukkion resterà con me per far esordire il filo diretto. In auto tieni la radio accesa, così ascolterai tutto ciò che diremo.”

[Guisgard]

“Massì...” disse Ozzl a Gwen, anticipando Elv “... mi accompagneremo noi alla vostra accademia.” Mezzo sbronzo.
"Si, così faremo prima." Annuì Ulia.

[Altea]

Annuii "Agli ordini, si crede chissà chi perché è nelle grazie del direttore, ma va bene, direi di andare subito".
Uscii dalla stanza e lo vidi girare per gli uffici.."Caven, dobbiamo andare nel campo di Califon, di broccoli, vi sono stati dei cerchi di grano. Yvaz farà un programma radiofonico con un fisico...forse avremo uno scoop" sorridendo.

[Lady Gwen]

Ozzl intervenne, anche se mi preoccupava che non fosse esattamente in sè.
Speravo bene.
Sorrisi ad Elv stringendo la sua mano, dopotutto erano ancora ultimi minuti che passavano insieme e volevo godermeli tutti.

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[Guisgard]

Destresya entrò nello studio, dove c'erano ad attenderla Stewart e due uomini.
Uno anziano e dall'aspetto di burocrate, l'altro invece affascinante e distinto, con occhi chiari ed attenti che subito squadrarono completamente la figura della bella proprietaria del locale.
“Signora...” disse Stewart “... questi sono sua eccellenza l'ambasciatore di Tofonia ed il suo segretario.”
“Molto piacere, signora.” L'uomo affascinante, stringendo la mano a Destresya.
Una stretta virile.
https://biografieonline.it/img/bio/p/Pierce_Brosnan.jpg

[Guisgard]

Caven annuì subito ad Altea e nel giro di pochi minuti si ritrovarono in auto, diretti al campo di broccoli.
“Speriamo davvero che ci sia uno scoop importante.” Disse il ragazzo col suo tono ingenuo. “Lei crede che quel campo può avere qualcosa di interessante?” Guidando.

[Destresya]

Arrivai nello studio, dove c'era già Stewart con il nuovo arrivato.
Anzi, i nuovi arrivati, dato che gli uomini erano due.
Uno anziano, e l'altro molto affascinante, con due intensi occhi chiari.
Si avvicinò a me, stringendo la mano con fare virile.
Oh, mi piacciono le strette di mani virili.
E gli uomini virili.
Lo fissai negli occhi, uno sguardo penetrante.
"Signori, benvenuti al Mistresya.." parlando al plurale ma guardando l'uomo affascinante che mi stringeva la mano "Sono Destresya, la propietaria, che posso fare per voi?" con una lieve punta di malizia.

[Guisgard]

I ragazzi della banda con le loro moto riaccompagnarono le ragazze all'accademia.
Naturalmente Gwen era in sella con Elv.
Ulia disse ad Ozzl di far fermare tutti un pò prima dell'ingresso, in modo che nessuno sentisse il rumore delle moto.
Così i teppisti le fecero scendere dalle moto.
"Fatti sentire, eh..." disse Elv a Gwen.

[Altea]

Lo osservavo mentre guidava "Non darmi del lei, mica sono tua nonna. Non saprei, ma Yvaz mi ha mandato qua e penso di si, quel fisico ha notato quella sera una onda elettromagnetica è arrivata da chissà dove e tutti i satelliti hanno fatto da specchio, per dirlo in parole povere, e quindi si è riflesso nella Terra...sarà un caso?" guardando la campagna attorno.

[Guisgard]

“Sua eccellenza desidera una serata particolare, di giochi e piaceri.” Disse l'uomo anziano. “Ci hanno indirizzato qui al Mistresya potendo contare sulla vostra discrezione.” A Destresya.
L'ambasciatore invece la fissava in silenzio.

[Guisgard]

“Ohhhh, capisco...” disse Caven, in realtà capendo poco o nulla di quanto detto da Altea.
Arrivarono al campo, dove Caigon, il proprietario, stava guidando il trattore per arare il terreno.
I misteriosi cerchi invece erano ben in vista dove i broccoli erano seminati.

[Lady Gwen]

Partimmo dal capanno abbandonato, in moto e ci fermammo un po' prima dell'Accademia così che il rombo del motore non si sentisse.
Scesi dalla moto e restituii il giubbotto ad Elv.
"Beh... Non c'è tecnologia all'Accademia... Non possiamo usarla..." sospirando "Ma ci fanno uscire sempre, il sabato pomeriggio, andiamo al Villaggio di Vahel, è un piccolo borgo medievale poco distante da qui, potremmo vederci lì..." sorridendo.
"Devo andare, ora... Grazie per la serata..." dissi piano.
Assaporai ancora una volta quelle labbra da cui non mi sarei mai più separata e poi, non senza sofferenze, mi allontanai con le altre.

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[Altea]

Oh certo...ero sicura che Caiven aveva capito tutto.
Mi misi un cappello in testa, così vestita sarei sembrata una come loro, e feci cenno all' uomo.."Signor Caigon" urlando "Potrebbe avvicinarsi a Vostra Altezza?" sorridendo per poi bloccarmi..no...ma che stavo dicendo "Potete venire, ho delle domande da farvi?".

https://www.bellazon.com/main/uploads/monthly_08_2008/post-23068-1220098287.jpg

[Guisgard]

Le ragazze lasciarono i teppisti, sebbene Elv strinse la mano di Gwen cercando di trattenerla.
Ma scavalcando un muretto Ulia le guidò all'interno.
Era giorno e tutti stavano ormai per svegliarsi.

[Guisgard]

Caifon restò sorpreso da quelle parole di Altea, ma credette di essersi confuso.
Scese dal trattore e si avvicinò.
“Domande...” disse il contadino “... a me? Che genere di domande? Siete del Comune? O vi manda l'Associazione Agricola?”

[Destresya]

Ascoltai le parole del segretario senza smettere di fissare l'ambasciatore.
"Oh ma è nel posto giusto, piacere e discrezione sono le nostre specialità!" con aria affabile.
"Siamo qui per soddisfare ogni vostro desiderio.." con un cenno del capo "Dunque non deve fare altro che chiedere..." fissandolo con un sorrisetto divertito, malizioso, quasi impertinente.
Scoprire i desideri segreti degli uomini mi aveva sempre eccitato da morire.

[Altea]

Mi stavo quasi tradendo con quel Vostra Altezza.. Caifon arrivò ed era un uomo umile e lo rassicurai "Non preoccupatevi, siamo di Radio Rosa, volevamo farvi qualche domanda sui cerchi nel vostro campo" osservandoli da vicino.

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[Lady Gwen]

Non avrei voluto lasciare la sua mano, non avrei mai voluto lasciare lui, ma non avevamo una seconda opzione.
Scavalcammo un muretto laterale, dato che era impensabile scavalcare il cancello principale per svariati motivi e ci ritrovammo nel grande parco verde dell'Accademia.
"Dobbiamo essere più silenziose possibile, mi raccomando..." dissi pianissimo, mentre mi muovevo furtivamente e velocemente per raggiungere la mia camera.

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[Guisgard]

“Ah, si certo...” disse Caifon ad Altea “... un vero guaio... molti broccoli sono andati in malora... un vero danno per me... ieri mi sono alzato all'alba, come sempre e ho trovato questo casino...”

[Guisgard]

“Cominci a dirmi come avete da offrire qui.” Disse serioso l'ambasciatore a Destresya. “In cosa vi differenziate da altri locali simili?” Quasi con distacco ed indifferenza.

[Guisgard]

Alla fine, tra i corridoi in penombra, facendo pochissimo rumore, Gwen e le altre riuscirono a raggiungere le loro camere.
Poco dopo suonò la campanella, segno che la giornata cominciava.

[Lady Gwen]

Fra la penombra dei corridoi e il silenzio delle stanze, riuscimmo a raggiungere le nostre stanze, con un bel sospiro di sollievo.
Era andata più che bene.
Il tempo di fare una doccia e rivestirmi che sentimmo la campanella suonare.
Iniziava un nuovo giorno, un giorno di lezioni e professori sì, ma adesso, al sicuro nel non essere state scoperte, mi sentivo libera di essere felice, dopo la notte intera passata con Elv.
Sentivo il cuore andare a mille ripensando ai suoi occhi, il suo bacio, il suo profumo...
Ero semplicemente felice.
Come non ero mai stata.
Distogliendomi dai miei leggiadri e dolci pensieri, mi preparai, presi bacchetta e zaino ed uscii dalla camera, diretta in refettorio per la colazione, camminando quasi pesassi meno di una nuvola.https://uploads.tapatalk-cdn.com/20181005/da3024dcf2d0f14321442ff6932764db.jpg

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[Guisgard]

La giornata cominciò.
Gwen e le altre raggiunsero il refettorio per la colazione.
Ulia, Amira e Zima ridacchiavano fra loro.
Erano stanche, ma non potevano certo recuperare ora la notte insonne.
“Eccovi...” disse arrivando Nivile “... ebbene? La festa?”

[Lady Gwen]

Trovai le altre intente a ridacchiare fra loro e non potei non unirmi.
La serata aveva subito una svolta davvero inaspettata.
Oltre che meravigliosamente piacevole.
Arrivò Nivile, che ci chiese della festa.
"Festa? Quale festa? Noi eravamo altrove..." dissi, divertita e con tono furbo, guardando le altre con malizia.

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[Altea]

Ascoltai Caifon attentamente, con l'attenzione con cui davo udienza ai sudditi, al mio popolo. "Mi spiace per il vostro raccolto, immagino abbiate lavorato molto per la piantagione. Ma ditemi, non avete notato nulla di strano durante la notte che accade tutto questo? Pure rumori, luci o altro".

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[Guisgard]

A quelle parole di Gwen, le altre risero.
“Ehi, voi...” disse Nivile incuriosita “... cosa sono queste risatine impertinenti? Insomma, si può sapere cosa avete combinato stanotte?”

[Guisgard]

“No, nulla...” disse Caifon ad Altea “... ho il sonno pesante. E mia moglie come me. I nostri cani poi non hanno abbaiato affatto stanotte. Insomma, era tutto tranquillo... ma poi, al mattino, svegliandomi ho trovato questi cerchi fra i miei broccoli... roba da matti!” Imprecò.

[Lady Gwen]

Alle mie parole, le ragazze risero, facendo incuriosire Nivile.
Beh, peggio per lei, se si era persa tutto il divertimento ed era rimasta a scuola.
"Diciamo che la serata ha avuto una svolta inaspettata..." divertita, lasciando che fossero le altre a continuare, mentre prendevo un sorso di te ed un pasticcino.

[Altea]

"E non ha nemmeno un lavorante, qualche altro parente che si trova qui? Visto lei e sua moglie...stranamente avevate il sonno pesante. Pure il vostro cane era silenzioso" guardandomi attorno pensando gli animali avevano un istinto particolare.

[Destresya]

Un sorrisetto divertito e malizioso mi si dipinse sul viso.
Allora mi sedetti davanti a lui e lo guardai attentamente negli occhi.
"Ma signore, non esistono locali simili al Mistresya.." fissandolo "Qui lei può essere ciò che vuole, può indossare una maschera e avere a disposizione schiave o dominatrici, a seconda di quello che preferisce... abbiamo tutto quello che necessita per lasciarvi andare, anonimato, i migliori alcolici in circolazione, e la premura di cercare il modo per soddisfare anche la più intricata richiesta dei nostri clienti più illustri.." con un lieve sorrisetto.
Ero davvero curiosa di vedere l'ambasciatore che parte avrebbe scelto di recitare.

[Guisgard]

Le altre risero ancora a quelle parole di Gwen, mentre Nivile era sempre più incuriosita, avvertendo anche una certa invidia, pur non sapendo bene perchè.
“Ehi, aspettate...” disse Ulia ad tratto “... guardate la signorina Swattercol... non vi sembra agitata?”
La Swattercol era la prima collaboratrice della direttrice, abilitata a sequestrare ogni oggetto tecnologico introdotto di nascosto da qualche studentessa.

[Guisgard]

“No, nessun lavoratore...” disse Caifon ad Altea “... quando c'è troppo lavoro solitamente ingaggio qualche bracciante di colore. Ma stanotte qui nessuno ha sentito nulla.”
“Signorina Altea!” Gridò ad un tratto Caven dall'auto. “Venga a sentire!”

[Guisgard]

“Perfetto.” Disse senza entusiasmo l'ambasciatore. “Preferisco pagare anticipatamente.” A Destresya. “Inoltre ho un aereo alle 15 di domani, quindi le sue prestazioni e quelle delle sue collaboratrici mi occorrono per stanotte.” Con aria distaccata.

[Altea]

Pure lui aveva eunuchi, pensai perplessa.
Poi Caven mi chiamò e mi voltai verso l' agricoltore "Permetta, il mio aiutante mi sta chiamando un attimo" e mi diressi verso l' auto guardandolo in malo modo.."Che devo sentire...spero sia una cosa utile".

[Lady Gwen]

Sorseggiai divertita la bevanda fumante nella tazza sia per le risatedelle ragazze che per l'invidia di Nivile.
Poi, quando stavo finalmente per vuotare il sacco, Ulia attirò la nostra attenzione.
Si trattava della collaboratrice di Cordelia e sì, sembrava agitata.
Di solito, era lei l'addetta all'ispezione delle studentesse affinchè non introducessero alcunchè di tecnologico nella scuola.
"Chissà cos'ha scovato..." curiosa.

[Guisgard]

“Non lo so...” disse Ulia a Gwen “... ma a vederla sembra davvero agitata... che sia accaduto qualcosa?”
“Andiamo a vedere, senza farci scoprire...” Zima.

[Lady Gwen]

"Bah..." mormorai "Venite, andiamo a vedere..."
Feci loro segno di seguirmi e ci appostammo dietro l'angolo per ascoltare senza farci notare.

[Guisgard]

Altea raggiunse Caven in auto e lui le fece segno di ascoltare la radio:
“Signore e signori, qui da Radio Rosa è il reporter Ivaz che vi parla... vogliate scusarci per l'interruzione del nostro programma di musica, ma ci è appena pervenuto uno speciale bollettino della National Afra Geofrafic. Alle 7:40, ora centrale, il all'Osservatorio di San Sebastiano ha rilevato diverse esplosioni di gas incandescente che si sono succedute ad intervalli regolari sulla superficie Lunare, segnalate da una particolarissima onda elettromagnetica captata ed identificata dal professor Bakkion, fisico quantistico. Le indagini spettroscopiche hanno stabilito che il gas in questione è idrogeno e si sta muovendo verso la Terra ad enorme velocità.”
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[Altea]

Ascoltai la radio attentamente e osservai Caven e sbottai "Non ho capito, da dove ha preso Yvaz queste informazioni...ah...voleva lo scoop e ha mandato noi due qui in questo campo di broccoli e lui da solo con il fisico ha avuto la notizia spettacolare...meno male ero la sua aiutante" infuriata "Quel tipo è uno sbruffone antipatico...spero almeno la notizia sia importante, a questo punto possiamo andare presumo no?" guardando il ragazzo.

[Destresya]

"Oh vi manderò un contabile, non fossilizziamoci su queste cose.." con un cenno della mano, di noncuranza.
Parlare di soldi non era nel mio stile, io ero la proprietaria.
"Ma per entrare nel mondo del Mistresya dovete dirmi che maschera intendete indossare, chi volete essere..." fissai con uno sguardo Stewart e il segretario.
"Preferite parlare da soli, eccellenza? Così che possa prepararvi la miglior esperienza possibile?" fissandolo intensamente negli occhi chiari.
Non avevo ben compreso se avesse capito appieno in che luogo fosse.

[Guisgard]

Gwen e le altre sgattaiolarono via dal refettorio e seguirono la collaboratrice della direttrice fin nel suo ufficio, dove c'era un computer portatile, forse sottratto a qualche studentessa, con una finestra aperta su una trasmissione radiofonica:
“Signore e signori, qui da Radio Rosa è il reporter Ivaz che vi parla... vogliate scusarci per l'interruzione del nostro programma di musica, ma ci è appena pervenuto uno speciale bollettino della National Afra Geofrafic. Alle 7:40, ora centrale, il all'Osservatorio di San Sebastiano ha rilevato diverse esplosioni di gas incandescente che si sono succedute ad intervalli regolari sulla superficie Lunare, segnalate da una particolarissima onda elettromagnetica captata ed identificata dal professor Bakkion, fisico quantistico. Le indagini spettroscopiche hanno stabilito che il gas in questione è idrogeno e si sta muovendo verso la Terra ad enorme velocità.”

[Guisgard]

"Si, aha ragione." Disse Caven ad Altea. "Ora tornerà alla radio e gliene dirà quattro a quel Ivaz." Annuendo.
Così partirono e dopo un pò arrivarono al giornale, dove c'era la redazione di Radio Rosa.

[Lady Gwen]

Guardammo oltre la fessura della porta, intravedendo un computer portatile, sottratto a qualche ragazza.
Stavano ascoltando una trasmissione radiofonica.
Parlava di esplosioni di idrogeno incandescente sulla superficie Lunare che si stava muovendo sempre più verso la Terra.
Aggrottai le sopracciglia.
"Non sembra molto una bella notizia..." mormorai pianissimo alle altre.

[Guisgard]

“Si, parlare da soli è preferibile, signora.” Disse con fare distaccato l'ambasciatore a Destresya.
Allora Stewart uscì con il collaboratore dell'ambasciatore, lasciando da soli la padrona ed il facoltoso cliente.
“Allora, signora...” l'ambasciatore con espressione sobria “... io sono un'autorità ed ai miei ordini ho molte persone. Stanotte invece desidero essere io agli ordini, ai voleri di altri. Magari di qualche oscura e lasciva dea.” Con occhi freddi.

[Altea]

Rimasi in silenzio per tutto il tragitto in auto, già che la Regina di Serenica non tollerava subordinazioni ma a questo punto non capivo se Yvaz stesse facendo il buono o cattivo gioco...anzi mi chiesi se la notizia fosse reale.
Entrammo in redazione e spiegai al direttore Mustag il mio disappunto "Avevate ragione, quel tipo ha voluto avere la priorità sullo scoop...ah, vero, aveva fatto una scommessa, quindi per vincerla ha scavalcato tutto e tutti?" vorrei parlare con lui in privato..adirata.

[Guisgard]

“Forse sta per arrivare un uragano o qualcosa di simile...” disse Ulia a Gwen ed alle altre “... un ciclone... insomma la vedo parecchio agitata...” preoccupata.

[Guisgard]

Mustag ascoltò Altea.
“E' nello studio radiofonico con quel fisico, quel Bukkion...” disse il direttore alla regina di Serenica “... vada pure, così vi chiarirete...”

[Lady Gwen]

"Sì, infatti... È probabile..." pensierosa "Non è mai stata così nervosa... Deve essere proprio qualcosa di davvero grave... Chissà se ha a che fare con i segni nel campo..."

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[Altea]

Annuii ed entrai nella stanza, iniziai a camminare nervosamente per la stanza osservando Yvaz e facendogli segno di chiudere l'audio perché non ci ascoltassero per tutta Tavernova ovviamente.
Mi sedetti e aspettai, anche perché mi sentivo addosso quell' odore di fieno e campi addosso e lui se ne stava qui comodo con quel Bukkion.

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[Guisgard]

Ad un tratto la collaboratrice della direttrice si alzò e le ragazze fecero in tempo a spostarsi.
"Ragazze..." disse lei trovandole nel corridoio "... avete già finito di fare colazione?" A Gwen ed alle altre. "Beh, oggi forse potrebbero essere interrotte le lezioni... quindi andate pure ciascuna nella propria camera..." nervosa.

[Guisgard]

Ivaz notò Altea, allora mandò la pubblicità e la raggiunse.
"Eccoti..." disse "... hai intervistato quel Caifon? Abbiamo una bomba in mano, sai? Appena sei andata via i calcoli di quel Bukkion si sono realizzati ed anche all'osservatorio astronomico si sono accorti che sta succedendo qualcosa!" Entusiasta.

[Lady Gwen]

Facemmo in tempo a toglierci di mezzo quando la donna uscì e ci trovò in corridoio.
Scambiai un'occhiata con le altre e annuii, ma invece di andare ognuna in camera propria, riunii tutte in camera mia.
"Insomma ragazze, deve essere qualcosa di grosso se hanno addirittura sospeso le lezioni!" preoccupata "Possibile ci sia un così grande pericolo?"

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[Altea]

Lo guardai in modo serio e lo sguardo non mutò "Si sono stata dal povero Caifon, ma non ho ottenuto nulla, anche perché Caven subito mi ha chiamato per farmi sentire il tuo scoop..ripeto...tuo...vero? Ma dimenticavo io sono qui la tua assistente e tu il grande giornalista, e io ho dovuto fare il lavoro più umile e tu te ne stavi qui a cercare informazioni col fisico, non erano questi i patti sai?" adirata e il mio sguardo smeraldino si fece fuoco, la Regina di Serenica si stava mostrando, solo a lui urlando "Direttore Mustag, datemi un assistente intelligente almeno pure a me...e ci sarà la lotta tra me e Yvaz..chi vincerà questa scommessa? Non Caven ovviamente" ed ero consapevole in quel momento Yvaz stesso vedendo il Fuoco di Serenica nei miei occhi.

[Guisgard]

“No, dai...” disse Ivaz ad Altea, prendendole la mano, un gesto che sembrò naturale “... ti pare voglia farti le scarpe? Siamo una squadra, no? Da solo non potrei fare nulla. Quelle notizie che ho dato alla radio sono giunte appena sei andata via e mi è sembrato darle in esclusiva al pubblico, prima che la concorrenza ci fregasse il tutto. Io ho bisogno di te, Altea. Siamo una squadra.” Fissandola. “E comunque” sorridendole “questo fuoco nei tuoi bellissimi occhi voglio lo metti anche nella determinazione giornalistica. Sarai irresistibile.” Facendole l'occhiolino.

[Guisgard]

“Mah... sono perplessa...” disse Nivile.
“Almeno ci riposeremo oggi, dai.” Stendendosi sul letto Zima.
“Un uragano mette così in allarme?” Fece Ulia. “Magari sarà un terremoto...” guardando Gwen.

[Lady Gwen]

Annuii a Nivile, anche io lo ero, parecchio.
Poi mi stesi anche io imitando a Zima, nello stretto spazio che rimaneva sul mio letto.
"Tutto può essere a questo punto... Sì, anche un terremoto..." commentai "Accidenti, vorrei poter contattare Elv..." sospirando "Almeno potrei impiegare la mattinata libera..." scoppiando a ridere.

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[Altea]

"Le tue belle parole non mi incantano sai? Ti credi affascinante ed irresistibile per questi tuoi occhi chiari, intelligente ed unico....beh, di occhi azzurri ne esistono tanti sai?" mentre il fuoco nei miei occhi si faceva più vivido "Per stavolta passi, ma la prossima volta non ci saranno altre possibilità".
Effettivamente non avrei voluto un aiutante come Caven...o quel ragazzo era passato di sfuggita e poi fuggì subito il primo giorno perché balbettava, arrossiva...aveva un nome strano..Ic...mah non me lo ricordavo bene sorridendo sadica.
"Eccoci di nuovo in diretta e qui abbiamo proprio il fisico Bukkion. Ditemi Bukkion, cosa potrebbe creare l' idrogeno emanato dall' esplosione lunare sulla Terra?" e dicendo queste parole fui veloce da riaprire l' audio in modo tutta Tavernova sentisse la mia domanda e voce.

[Guisgard]

“Elv...” disse Nivile a Gwen “... chi sarebbe questo Elv?”
Tutte risero.

[Guisgard]

“Beh, nessuno è fascinoso come me.” Disse divertito Ivaz ad Altea. "Dai, per farmi perdonare ti porto a cena in un posticino romantico e costoso." Facendole l'occhiolino.
Poi la fece sedere in postazione, in modo che potesse parlare alla radio.
“Quel gas, quell'idrogeno” spiegò Bukkion alla regina di Serenica “è un fenomeno innaturale... credo abbia origini artificiali, ossia è stato causato da un fenomeno non fisico...”

[Lady Gwen]

Le mie risorse si unirono a quelle delle ragazze nel momento in cui mi ricordai che Nivile non sapeva ancora nulla di quanto era successo alla festa.
Allora le raccontai ogni cosa, per filo e per segno.
E attraverso quel racconto rivissi tutte quelle sensazioni meravigliose, sentendo l'impellente bisogno di rivedere Elv, di averlo di nuovo vicino come era successo per tutta la scorsa notte.
Scrutare di nuovo i suoi profondi occhi scuri, rivedere il suo sorriso, respirare ancora il suo profumo... Sì, non vedevo l'ora di incontrarlo di nuovo.

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[Destresya]

Lo ascoltavo attentamente, accavallando le gambe mentre mi fissava.
Tipico, quanti uomini di potere venivano qui per diventare schiavi, per sottomettersi ai voleri delle donne, loro abituati a dare ordini tutto il giorno?
Conoscevo bene quella sensazione, anche se con il tempo era sempre più difficile trovare un uomo che riuscisse a sottomettermi, per quanto lo desiderassi. Conoscevo bene l'ebrezza del cambio di ruoli, l'avevo provata sulla mia pelle, sapevo quanto poteva eccitare, far perdere la testa, il controllo.
Dunque non mi era difficile comprendere il desiderio dell'ambasciatore.
"E dee siano!" annuii con aria solenne, alzandomi per andare a sistemare il tutto.
"Le faccio preparare la stanza numero 2, dove troverà tutto l'occorrente per i suoi giochi.." con un sorrisetto perverso.
Ero davvero curiosa di vedere quell'uomo così freddo e distaccato farsi piccolo, lasciarsi andare, abbandonarsi alla perversione più completa.
Prima di uscire, così, mi voltai verso di lui.
"Di solito non lo faccio mai ma..." fissandolo intensamente "Dato che lei è un cliente davvero importante potrei supervisionare la sua sessione diciamo... dall'interno, così da poterle garantire la migliore esperienza possibile.." con tono professionale ma sguardo ardente.

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[Guisgard]

“Ma senti senti...” disse sorpresa Nivile “... e brava la nostra Gwen!” Esclamò.
Le altre risero.
Intanto il cielo si era coperto.
Dense e scure nuvole avevano avvolto la campagna intorno all'accademia.
Anche dei tuoni in lontananza cominciavano ad udirsi.
Allora qualcuno bussò alla porta della camera.

[Lady Gwen]

Risi alle parole di Nivile.
"Avresti potuto trovare qualcuno anche tu, se fossi venuta...." con finta sufficienza.
Nel frattempo, tuoni si udivano in lontananza e l'aria era sensazione pesante, come le nuvole che avevano appena coperto il cielo.
Ad un tratto, bussarono alla porta e andai ad aprire.

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[Guisgard]

Gwen aprì e trovò Amira e Nokko sulla porta.
"Ehi, siete qui..." disse Amira entrando, seguita da Nokko "... avete sentito? Le lezioni sono sospese oggi... guardate qui..." mostrando un cellulare "... è di Nokko, glielo ha prestato un ragazzo conosciuto in Rete... con questo capiremo cosa sta succedendo..."
"Si!" Ulia.

[Lady Gwen]

Trovai Arima e Nokko sulla porta.
''Oh, siete voi" dissi, facendole entrare.
"Accidenti" dissi sorpresa vedendo che erano riuscite a far entrare un cellulare in Accademia.
Dissi oscuro era più facile da nascondere, rispetto a un pc.
"Sì, sicuramente troveremo qualche risposta facendo qualche ricerca in rete" annuii.

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[Guisgard]

Amira annuì a Gwen e prese posto con Nokko insieme alle altre ragazze.
Allora Ulia prese il cellulare e cominciò a navigare in cerca di notizie.
Scoprirono così che strani fenomeni si erano succeduti nell'ultima ora.
E forse legati ai cerchi nel campo di broccoli a Tavernova.
Nuvole di gas idrogeno si erano formate sulla superficie lunare ed ora erano dirette verso la terra.
Nessuno esperto sembrava in grado di prevederne gli esiti, quindi ogni possibilità era in realtà fattibile.
Dagli uragani, ai cicloni e persino ad inalazioni nocive per l'organismo.

[Lady Gwen]

In rete trovammo il disastro più totale.
Fenomeni impensabili si stavano verificando e forse proprio per colpa di quei segni nel campo!
Cicloni, terremoti, perfino inalazioni tossiche!
"Si è davvero ribaltato il mondo, in queste ore..." preoccupata ed impaurita.
"Si parla di ogni tipo disastro meteorologico, tutti in una volta!"

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[Altea]

Quanto era sicuro di sé stesso Ymaz ma mi concentrai su Bukkion.. "Qualcosa di non naturale? Spiegatevi meglio dottor Bukkion in modo che tutti i nostri radiospettatori possano comprendere. A proposito pensa abbia a che fare a quegli strani cerchi trovati in un campo di broccoli?" ero certa la gente ora si stesse interessando all'intervista.

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[Guisgard]

L'ambasciatore guardava Destresya con la sua aria da indifferenza pura, ma poi il suo sguardo finì repentino sulle gambe di lei quando furono accavallate.
“Si, la ringrazio per questa sua proposta.” Disse l'ambasciatore. “Allora mi faccia accompagnare nella camera numero 2, così da potermi preparare, grazie.”

[Guisgard]

“A me sembra un'esagerazione...” disse Ulia guardando le notizie in Rete “... del gas avvistato sulla Luna che genere di problemi potrebbe causare qui sulla Terra?” Fissando scettica Gwen e le altre.
“Io direi di sintonizzarci su quella Radio Rosa...” propose Nivile “... sono loro ad aver dato in anteprima questa notizia...”
Amira annuì e si sintonizzò su Radio Rosa.
Qui in trasmissione, Altea stava intervistando il fisico Bukkion:
“Si, credo di si... quei cerchi sono apparsi proprio mentre io captavo quelle radiazioni magnetiche... non sono ancora in grado di spiegarne il nesso, ma penso che siano collegate le due cose...”

[Lady Gwen]

"Non saprei proprio..." sospirando a Ulia.
Amira poi si sintonizzò sulla radio e ascoltammo.
"Radiazioni magnetiche!" esclamai "Altro che magia!" aggiunsi.
"Pare abbiamo scoperto la causa di quei cerchi."

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[Guisgard]

“Si, ma non capisco l'origine di tutto ciò...” disse Ulia a Gwen ed alle altre, mentre continuavano ad ascoltare quel programma alla radio.
Ma mentre quel Bukkion continuava a parlare, la parola fu presa da un certo Ivaz, il giornalista che aveva dato inizialmente la notizia:
“Chiedo scusa alla mia collega Altea se riprendo la parola.. ma c'è un aggiornamento... sembra che un oggetto fiammeggiante di grandi dimensioni sia precipitato presso una fattoria appena poco fuori dal centro urbano di Tavernova... abbiamo appena inviato una speciale unità mobile per l'informazione, in modo da poterne sapere di più quanto prima...”

[Destresya]

Mi alzai, lo fissai negli occhi mentre mi dirigevo alla porta, uno sguardo che attraversò tutta la sua persona.
Uno sguardo attento, indagatore, uno sguardo che voleva penetrare come nei segreti più oscuri del suo essere, quei segreti che poco dopo sarebbero stati così chiari e manifesti da far paura a chi volesse nasconderli.
Uscii dalla stanza e ordinai a una cameriera di accompagnare il signore nella camera numero 2.
Stavo per andare a chiamare Kyra e Lys, le due dominatrici migliori del Mistresya, quando mi fermai, ascoltando una vocina perversa e impertinente che si faceva strada nella mia mente.
In realtà c'era qualcuno che era ancora migliore di loro.
Una leggenda.
Una dominatrice che in pochi dicevano di aver incontrato, che molti sostenevano fosse un mito, un racconto, nessuno l'aveva mai incontrata per i corridoi, nè vi era stato un suo spettacolo, nessuno l'aveva mai sentita parlare fuori dalle camere private, nessuno sapeva come si chiamasse perfino.
Era nota solo come "la Miss".
Mi guardai attorno, attraversando il locale per raggiungere il mio ufficio, il mio privè sopraelevato da cui avevo accesso a tutti gli angoli del locale.
Mi chiusi in uno stanzino, e iniziai a cambiarmi, ad optare per la mia trasformazione.
Un fondotinta per il corpo, antitraccia e leggero, abilmente spalmato diede alla mia pelle candida un colore ambrato, delle lenti a contatto color ambra coprirono i miei occhi azzurri, la piastra stirò i miei capelli mossi, un trucco pesante e gli abiti da mistress fecero il resto.
Non era una cosa che facevo sempre, abbandonare il mio ruolo d'ufficio per buttarmi nella mischia, solo con quegli avventori che ritenevo più interessanti, più affascinanti, quelli che riuscivano a stuzzicare la mia curiosità.
E l'ambasciatore, così indifferente, distaccato, ci riusciva eccome!
Sì, lui aveva chiesto delle dee, al plurale, ma io non volevo mai nessuno, perchè temevo che le ragazze potessero riconoscermi, e anche perchè mi piaceva il dominio assoluto, senza doverlo condividere con nessuno.
Si sarebbe dovuto accontentare di me, dopotutto era lì per giocare a fare il sottomesso, e anche quello faceva parte del piano.
Inviai un messaggio a Stewart, l'unico che conoscesse il mio segreto, perchè avvisasse l'ambasciatore che miss Destresya aveva avuto un contrattempo e non poteva supervisionare la sua seduta, ma gli mandava a dire che non avrebbe affatto sentito la sua mancanza.
Dopodichè, finii di sistemarmi e raggiunsi, non vista, la camera numero 2.

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[Lady Gwen]

Continuammo ad ascoltare la radio, quando ad un tratto sentimmo una notizia speciale in diretta.
Spalancai gli occhi.
"Oggetto fiammeggiante?" ripetei, incredula "Speriamo aggiornino le notizie al più presto!" curiosa ed impaurita al contempo.
Era davvero una situazione curiosa, stava succedendo il finimondo, là fuori e non riuscivamo a capire nulla.

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[Guisgard]

“Bah, non vedo come queste cose possano riguardarci...” disse Nivile “... prenderanno quel meteorite, o qualunque cosa sia, lo porteranno in un laboratorio e lo studieranno, scoprendo magari nuove proprietà dei materiali piovuti dal cielo o nella migliore delle ipotesi una nuova specie di batteri che vivono nello spazio...” annoiata “... chiudete questa roba...”
Ulia guardò Gwen perplessa.

[Lady Gwen]

Guardai Nivile.
Secondo me aveva solo paura e cercava di mascherarla con la noia, infatti ricambiai lo sguardo di Ulia.
Bah...
Non c'era nulla di male ad essere informati...
Feci segno comunque ad Amira di chiudere la radio, dopotutto non c'erano ancora altre notizie rilevanti.
"Beh, che vi va di fare?" facendo svolazzare dei fogli con la bacchetta, in circolo attorno il lampadario.

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[Guisgard]

Prima Che Gwen e le altre ragazze chiudessero il sito on line di Radio Rosa, si sente il collegamento con l'inviato, al quale Ivaz lascia la parola per fargli descrivere ogni cosa:
“Il terreno è coperto di frammenti di un albero che l'oggetto ha investito toccando terra. Ciò che posso vedere dell'oggetto è che non assomiglia molto a un meteorite, o almeno ai meteoriti che ho visto prima d'ora in tv o suoi libri. Sembra piuttosto un grosso monolite...non un oggetto naturale, ma di un qualche manufatto... cosa? Signori e signore, è terrificante! L'estremità dell'oggetto comincia a muoversi! La sommità ha cominciato a ruotare come se fosse avvitata! La cosa deve essere vuota all'interno!”
A quel punto si sentono delle voci concitate, agitate e persino spaventate.
"Si muove! Guardate, si svita, si svita, dannazione! State indietro, là! State indietro! Lo ripeto! Può darsi che ci siano degli uomini che vogliono scendere! È rovente, sarebbero ridotti in cenere! State indietro, laggiù! Tenete indietro quegli idioti!"
All'improvviso si distingue il rumore di un grosso pezzo di metallo che cade.
“Signore e signori, è la cosa più terribile alla quale abbia mai assistito... Aspettate un momento! Qualcuno sta cercando di affacciarsi alla sommità... Qualcuno... o qualcosa. Nell'oscurità vedo scintillare due dischi luminosi... sono occhi? Potrebbe essere un volto. Potrebbe essere...”
Un grido e poi il collegamento con l'inviato si blocca di colpo.