La vendetta di Fantamas

[Guisgard]

Elv accarezzò il viso di Gwen, i suoi capelli rossi ed infine lentamente le sue labbra calde, guardandola negli occhi verdi e sognanti.
La guardò a lungo, quasi confondendo il suo sguardo scuro con quello chiaro di lei.
Allora la baciò di nuovo, con impeto e passione, mentre le sue mani continuavano a sfilare i vestiti di lei, fino a farli scivolare a terra leggeri, come una lenta carezza sul corpo di lei, lasciandola solo con l'intimo indosso.

[Lady Gwen]

Accarezzò il mio viso, poi i capelli ed infine le labbra, lentamente, mentre al passaggio delle dita leggere le schiudevo appena.
I nostri occhi si confondevano gli uni negli altri, in un vortice nero e verde indissolubile.
Poi, riprese a baciarmi con impeto e foga e finì di spogliarmi, facendo scivolare a terra i miei vestiti.
"È un po' scomodo l'ingresso..." Mormorai ad un certo punto, con aria appena divertita, facendo vagare con fare casuale il dito sul suo petto.

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[Destresya]

Più scoprivo qualcosa di questa Uaarania, meno mi piaceva.
Scoprii così che aveva interessi artistici, e allora decisi di approfondire proprio quell'aspetto.
Continuai a cercare, dovevano pur avere un qualche posto dove potessi andare ad indagare, una galleria d'arte, un museo.
Volevano arrivare in tribunale per la questione dei beni ecclesiastici.
Continuai a scavare, per vedere cos'altro potevo scoprire.

[Guisgard]

Elv rise piano, prese Gwen in braccio e la portò verso le scale in legno.
Salirono fino alla mansarda dove la lasciò sul letto, baciandola ancora.
Poi si tolse la camicia, restando a petto nudo e solo con i pantaloni ancora indosso.
Accese allora la piccola stufetta che in pochi istanti rese l'ambiente avvolto da un dolce e caldo tepore.
“Da oggi ti voglio solo per me...” disse voltandosi verso di lei “... non dovrai più avere il problema del lavoro... penserò io a tutto...”

[Altea]

Mandai un sms a Montes dal nostro palmare chiedendo di mandarci l' identikit dall' infiltrato tramite il questore e gli scrissi quanto avevo saputo dal custode.

[Guisgard]

Poco dopo sul palmare di Altea arrivò l'identikit inviato da Montes.
Ora lei e Hunt ben conoscevano il volto del loro uomo.

[Lady Gwen]

Ridacchiai quando mi prese in braccio, portandomi in mansarda.
Mi adagiò sul letto, dove riprese a baciarmi e a fatica mi separai da lui quando si allontanò per togliere la camicia e accendere una piccola stufa.
Lo guardai e lo ascoltai alle sue parole.
Poi lo attirai di nuovo a me, accarezzandogli i capelli scuri ed il viso con la barba appena incolta.
Solo per lui.
Mi voleva solo per lui.
Il pensiero di quella condizione mi elettrizzava, mi faceva sentire il cuore pieno di gioia, di felicità e altre mille cose meravigliose.
"Dici sul serio?" chiesi, con l'ombra di un sorriso.
Il lavoro o meno non mi interessava, ma il pensiero che lui mi volesse accanto era diverso, ed era stupendo.

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[Guisgard]

“Si...” disse Elv baciando piano Gwen “... non avrai più bisogno di lavorare... ti troverò una casa tutta per te... magari fuori città... e verrò a trovarti ogni giorno... sarà il nostro segreto e nessuno lo saprà mai...” accarezzandole le spalle, spostando lentamente l'elastico del suo reggiseno.

[Guisgard]

Destresya scoprì poi che Uaarania da sempre si batteva per strappare i beni ecclesiastici alla Chiesa.
E guardacaso Fantamas rubava sempre e solo opere consrvate nei conventi, nei monasteri e nelle chiese.

[Lady Gwen]

Lo ascoltai, mentre mi baciava piano.
Poi però scostai il viso e fermai la sua mano sulla mia spalla.
Rimasi a guardarlo.
"È questo che vuoi?" mormorai "Vuoi che io sia la tua prostituta personale, un oggettino da tenere nascosto e da glorificare una volta ogni tanto?" aggiunsi, con voce rotta.
Poi scossi la testa, abbassando gli occhi umidi.
Tornai a guardarlo.
"Ti è sfuggito che forse anche io sono un essere umano con dei sentimenti, e che c'è un motivo se ho chiuso con quella vita?" sentivo i polmoni in una morsa, non riuscivo a respirare, a parlare, a pensare.
"Ti rendi conto di ciò che dici?" fissandolo.

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[Altea]

Sul palmare apparve l' identikit e rimasi sbigottita.."Ma questo...non è Fessen? Ma come è possibile...io ero lì stanotte, quando ha agito...aspetta, lo avevo invitato a uscire fuori con me ma lui ha rifiutato dicendo doveva lavorare...vuoi che sia stato però così sciocco da farsi scoprire?" osservando Hunt "Andiamo in commissariato, l' ispettore Goaz mi ha visto ieri sera, e la storia della scrittrice può reggere e tu sei il mio aiutante, vediamo se ci da degli indizi..quell' uomo è un idiota..direbbe tutto di fronte a una bella donna...e io modestamente lo sono" avvicinandoci al poliziotto per presentarci prima di entrare.

[Guisgard]

“Perchè...” disse Elv stupito “... perchè reagisci così?” A Gwen. “Non capisci? E' la soluzione migliore... l'unica. Così potremmo stare insieme senza che nessuno venga a saperlo.” Accarezzandola. “Non fare così... io non voglio lasciarti andare...”

[Guisgard]

“Si, buona idea.” Disse annuendo Hunt ad Altea.
I due allora si prepararono e poco dopo erano già al commissariato di Afragolopolis.
Chiesero dell'ispettore Goaz ed uno dei poliziotti indicò loro l'ufficio dove trovarlo.
Nel commissariato però c'era una strana agitazione.
Molti agenti andavano avanti ed indietro nervosamente e dall'ufficio dell'ispettore giungevano forti grida, come si qualcuno sbraitasse.

[Destresya]

Fantamas rubava sempre e solo in chiese e conventi.
La cosa poteva restringere il campo.
L'unico modo che avevo per liberare Fessen era fermare il vero Fantamas, decisi così di studiare i suoi vecchi casi e la mappa della città in modo da cercare di ipotizzare dove potesse essere il suo prossimo colpo.
Ripensai anche attentamentea all'intervista e al video mandato alla polizia.
Dovevo assolutamente scoprire qualcosa, la notte stava per arrivare e non potevo perdere quell'occasione.
La Pantera non avrebbe certo dormito.

[Lady Gwen]

"Certo, ovvio" replicai "È naturale che ti vergogni a stare con me, di che mi stupisco? Di niente, ecco cosa..." scuotendo la testa e alzandomi dal letto.
"Perché reagisco così? Già, perché? Me lo chiedo anch'io..." dissi ancora, sarcasticamente.

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[Altea]

Entrammo nel commissariato "Che strano camuffarsi proprio tra i poliziotti" a bassa voce ad Hunt "Non avrei mai immaginato di fare la spia in commissarriato".
Eravamo vicino alla porta dello studio di Goaz, ma sentivo delle grida, agitazione "Che succede?" guardando Hunt.
Bussai forte alla porta e assunsi un meraviglioso sorriso.

[Guisgard]

L'idea di Destresya era giusta, geniale, ma il lavoro che ora si doveva portare avanti appariva davvero complicatissimo.
Afragolopolis infatti pullulava di chiese, di cattedrali e di Santuari.
Vi erano poi diversi musei legati al Vaticano e gestiti per conto della Chiesa.
Inoltre appena fuori la periferia urbana si trovavano anche alcuni conventi e monasteri.
Quasi tutti questi edifici conservavano preziose opere d'arte di proprietà ecclesiastica.

[Guisgard]

“Aspetta...” disse Elv prendendo il polso di Gwen “... non ho detto che mi vergogno di te... ma mi sembra chiaro che la nostra storia non può essere come tutte le altre... non ci è consentito vivere alla luce del giorno, lo sai...”

[Guisgard]

Altea bussò ed un attimo dopo si trovò con Hunt nell'ufficio di Goaz.
L'ispettore aveva da poco finito di sbraitare.
Naturalmente la vista di una bellissima donna qual'era Altea fece subito sorgere sul paffuto e barbuto volto di Goaz un bel sorriso sornione.
“Ah, hanno ragione quegli sciocchi film romantici quando affermano che val sempre la pena aspettare il ritorno di una bella donna.” Disse ridendo. “Prego, accomodatevi.” A lei e a Hunt.
“Non è è il momento adatto, ispettore...” fece Loi.
“Sta zitto.” Goaz. “E' sempre il momento adatto. Non permetterò che quell'idiota di giornalista mi rovini la giornata.”

[Lady Gwen]

Mi voltai quando prese il mio polso.
"Non ci è consentito?" ripetei "E da chi, sentiamo, sono curiosa..." sarcasticamente.
"Risparmiami le tue motivazioni..." fissandolo.

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[Altea]

Era proprio Goaz che urlava ma dovevo stare al gioco e guardai Hunt, mi sedetti in una poltrona e udii quelle parole...aveva nominato un giornalista.
"Buongiorno ispettore, ci eravamo visti ieri sera, proprio mentre aspettavo di entrare nello studio del signor Fessen, un uomo come LEi non si dimentica" sorridendo "Sono una scrittrice, sto scrivendo su Fantamas ed ero lì proprio per intervistare il signor Fessen che dovrebbe collaborare per il libro..ma di che giornalista parlate? La vedo agitato".

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[Guisgard]

Elv scosse la testa.
“Mi sembra inutile voler mettere i puntini sulle I...” disse a Gwen, per poi avvicinarsi alla finestra e guardare il meraviglioso tramonto che andava spegnendosi tra le montagne chiare e rivestite di un blu cobalto sognante.
Il cielo accoglieva ormai l'imminente crepuscolo, con un'aria pungente e chiara delle primissime stelle della sera.
“Sono stato un idiota a pensare che tu capissi...” mormorò.

[Guisgard]

Goaz si appoggiò alla scrivania, proprio davanti a dove era seduta Altea, guardandola con aria a metà tra il sornione e l'ebete.
“Già, quel dannato giornalista...” disse accendendosi una sigaretta “... proprio quel Fessen...” fumando “... lo abbiamo arrestato perchè sospettavamo fosse proprio lui Fantamas... ed ora ne abbiamo le prove...”
“Quel Fessen è davvero Fantamas!” Esclamò Hunt.
“Già...” annuì Goaz, fumando nervosamente “... è proprio lui quel maledetto criminale... ed io l'avevo sospettato sin dall'inizio... a me non la si fa... conosco come ragionano i lestofanti... al diavolo tutti...” amaramente.

[Lady Gwen]

Lasciò la presa sul polso e si avvicinò alla finestra.
Fuori, il crepuscolo avanzava, dando spazio alla sera stellata e chiara.
Ah adesso ero io che non capivo?
Sospirai silenziosamente e mi avvicinai a lui, stringendomi alla sua schiena e lasciando su di essa caldi e morbidi baci, mentre stringevo il suo petto e lo accarezzavo lentamente.
"Non è questione di capire..." risposi "È che sognavo una vita normale, libera da quei brutti sentimenti che mi hanno afflitta per un anno intero, quel doversi costantemente nascondere anche a me stessa..." poggiando il viso contro la sua pelle calda e ambrata "E non mi piace l'idea di vivere in quel modo, nascosta da qualche parte, e tutto il resto..."

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[Altea]

"Oh ma è incredibile" assumendo un' aria stupita.."Fessen è Fantamas? Ma avete detto avete le prove...ah, mi ha preso in giro ieri sera, voglio parlare con lui..ma appunto se io ero li...quando ha agito Fantamas?" con aria vaga.

[Guisgard]

"Se vuole parlare con Fessen" disse Loi ad Altea "allora temo troverà la conversazione alquanto monotona... infatti il giornalista non è più ospite della nostra prigione."
"Già, quel dannato è evaso poco fa con un altro detenuto..." mormorò Goaz "... ed è questa la prova della sua colpevolezza... un innocente non scappa, ma cerca di dimostrare la sua innocenza." Gettando la cicca della sigaretta.

[Guisgard]

Elv ascoltò Gwen senza dire nulla per un lungo istante.
“Forse è colpa mia...” disse poi guardando dai vetri “... forse sono stato avventato, illudendoti... io... io non sono pronto e forse non lo sarò mai ad affrontare una situazione simile... il solo modo per stare insieme è quello che ti ho detto... di più non credo ci sia consentito...” stringendo le mani di lei che lo accarezzava.

[Altea]

Guardai Hunt allibita e poi assunsi un tono serio "Evaso? E chi era l' altro detenuto? Ma scusate vi siete lasciate sfuggire un assassino del genere..non lo avete messo in carcere di massima sicurezza?".

[Guisgard]

"No, perchè il magistrato aveva solo sospetti e voleva interrogarlo..." disse Goaz ad Altea "... per questo era ancora rinchiuso nella prigione che abbiamo qui in commissariato... ma io lo acciufferò e poi getterò la chiave nel mio bagno... dovesse essere l'ultima cosa che faccio!" Con rabbia.
"L'altro detenuto era un ladruncolo che attendeva di scontare sei mesi per un furto di un'auto usata in un'officina." Fece Loi.

[Lady Gwen]

Non era colpa di nessuno, solo io non volevo fare la mantenuta quasi fossi la sua personale concubina, era molto chiedere di capire questo concetto?
Strinsi un ultimo istante le sue mani, poi sciolsi quell'abbraccio e mi frapposi fra lui e la finestra, guardandolo.
Abbassai un attimo gli occhi, poi li rialzai.
"Io... Io potrei accettare... Se tu mi assicurassi che ci proverai, fra un po'... A far sapere a tutti di noi... Quando sarai pronto... Io non voglio rinunciare a te..."

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[Guisgard]

"Sono sincero..." disse Elv a Gwen accarezzandola "... non so se potrà accadere mai..." amaramente.

[Altea]

Non avevo parole, ecco questa era la polizia...la Federale, dovevamo avvertire il Capo.
Mi alzai di scatto e dissi ad Hunt "Hunt, non mi sento bene..scusate" guardando i due "Mi allarmo troppo facilmente e poi ho paura, ora temo possa accadermi qualcosa, vado in farmacia a prendermi qualcosa, poi tornerò" lanciando uno sguardo furbesco ad Hunt e mi gettai su di lui e bisbigliai "Dobbiamo tallonarlo, scovarlo".

[Lady Gwen]

Il mio cuore fu stritolato in una morsa a quelle parole.
Poteva pure essere amareggiato il suo tono, ma rimaneva fermo nelle sue convinzioni.
"Ma... Perché?" chiesi, mentre una lacrima lentamente mi rigava una guancia.

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[Guisgard]

“Lei è troppo impressionabile...” disse Goaz ad Altea “... ora verrò con lei, accompagnandola in farmacia. Un po' d'aria ed un caffè le faranno bene.” Prendendo il suo cappotto e ridendo.

[Guisgard]

"erchè ho la responsabilità dell'azienda di famiglia..." disse amaramente Elv a Gwen "... del buon nome del nostro marchio... abbiamo una rispettabilità... come posso far sapere a tutti che la mia donna... lo sai cosa voglio dire..."

[Altea]

Guardai Hunt sgranando gli occhi ....eh no...dovevo agire di impeto "Ma no, il mio compagno saprà mettermi in sesto, vero caro?" affondando la bocca in quella di Hunt e premendo forte...in modo da fargli capire proprio era il mio compagno.

[Guisgard]

Quel bacio improvviso di Altea non stupì solo Goaz, ma anche Hunt.
Il tipo era sposato, ma di fronte ad una simile occasione, la possibilità di un bel bacio ad una donna come la sua bella collega, non si tirò certo indietro.
Subito aprì le labbra e cercò di infilare la lingua fra quelle di Altea.
Goaz contrariato e deluso scosse il capo, mentre Loi fece spallucce verso l'ispettore.
"Eh, l'amore..." disse a Goaz, che invece lo mandò al diavolo con una mano.

[Altea]

Doveva essere un bacio finto, Hunt era sposato e io non ero una rovinafamiglia ma sentii la sua lingua insinuarsi tra le mie labbra e la bocca e mi lasciai trasportare da quel bacio profondo, forse questo mestiere mi aveva resa talmente dura da provare un brivido a quel bacio e mi staccai leggermente per non far capire mi aveva turbato ai poliziotti e guardai Hunt.
"Eh si, siamo molto innamorati, a breve ci sposeremo, ti prego caro, ora portami in farmacia" prendendolo sottobraccio fingendo un giramento di testa e quel bacio lo era stato.

[Lady Gwen]

Stavo per dire che lo sapevo ma volevo sentirlo dire da lui, tuttavia mi fermai.
Non era necessario farsi per forza del male a vicenda.
Lo abbracciai, circondando i suoi fianchi con le braccia e poggiando il viso nascosto dai capelli sul suo petto.
Era il luogo migliore in cui stare, in cui rifugiarsi e sarei rimasta lì per sempre.
"Non devono per forza saperlo..." dissi piano.

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[Guisgard]

La lingua di Altea era calda, invitante e Hunt ne approfittò assaporando tutta la sua bocca e godendosi quel bacio tanto inatteso, quanto sensuale ed appagante.
Decisamente CR9 aveva un sapore fantastico e lui non ebbe titubanze nel volerlo godere fino in fondo.
Poi i due agenti segreti in incognito si staccarono appena, guardandosi negli occhi per un istante.
“Si, certo...” disse Hunt annuendo “... certo... cara... andiamo...” ad Altea, mentre Goaz fissava la scena alquanto contrariato.
Così i due agenti segreti lasciarono il commissariato ed arrivarono davanti alla farmacia che era in strada.

[Guisgard]

“No...” disse Elv stringendo le mani di Gwen “... non devono saperlo per forza... siamo solo noi due...” sentendo la testa di lei sui muscoli della sua schiena.
Restarono così fino all'arrivo silenzioso del crepuscolo fra quei monti.

[Lady Gwen]

Sorrisi alle sue parole, fremendo al contatto della mia pelle con la sua.
Come se si ricordassero reciprocamente, come una memoria ancestrale.
Ed era bellissimo assaporarla, accarezzarla, toccarla.
Cercai i suoi occhi.
"Me lo dai un bacio, per fare pace?" con un vago sorriso.

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[Guisgard]

Elv si voltò e prese Gwen fra lebraccia, guardandola negli occhi.
Annuì appena e poi la baciò.
Un bacio profondo, caldo che incatenò le loro labbra in un alone di dolcezza prima e in un'ardente stretta di passione poi.
Un bacio sempre più intimo, più complice in cui labbra e lingue giocavano a rincorrersi nel chiaroscuro della mansarda, avvolta dal silenzio leggero che circondava quel luogo fra le montagne addormentate.
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[Lady Gwen]

Sorrisi mentre annuiva e mi prendeva fra le braccia.
Poi mi baciò, delicatamente e dopo con passione incalzante.
Quel bacio divenne sempre più intimo, sempre più complice ed ero felice di sentire che nulla fra noi si fosse alterato, nonostante la discussione.
Ed era una bellissima sensazione.
Indietreggiai fino a raggiungere il letto, le mie labbra sempre incatenate alle sue ed iniziai a sbottonare i suoi pantaloni, dal momento che qualcosa prima era stato interrotto.

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[Guisgard]

Si avvicinarono al letto, senza smettere di baciarsi, di perdersi in quel bacio sempre più appassionato.
Allora Gwen cominciò a sbottonare i pantaloni di Elv.
E lui la lasciò fare, mentre il chiaroscuro della stanza era sempre più intimo ed avvolgente.

[Lady Gwen]

Mi lasciò fare, mentre la cerniera dei pantaloni scendeva lentamente, percorrendo il suo malizioso tragitto fino alla fine.
Lo spogliai completamente, lo portai sul letto e mi sedetti su di lui.
I suoi occhi erano perle di onice nella penombra, luccicanti e bellissimi.
Con un vago sorriso e gesti misurati, legai i miei lunghi capelli, poi cercai ancora le sue labbra e portai le sue mani sull'elastico del reggiseno, da dove solo alcuni minuti prima avevamo interrotto, ma quella era una parentesi non necessaria, in questo momento solo nostro.

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[Guisgard]

Un gemito scappò ad Elv quando Gwen si sedette sopra di lui.
Allora le mani di lui cominciarono a sganciare il suo reggiseno, liberando finalmente i suoi seni, ora nudi davanti a lui.
Li guardò con un sorriso lieve ed impertinente.
Li guardò uno alla volta, tutti, sfiorandoli appena con un dito.
"Dimmi" disse "cosa pensi mentre ti sto guardando nuda..." premendo piano con un dito sul suo capezzolo.

[Lady Gwen]

Avevo sorriso divertita sentendo quel gemito sfuggito al suo controllo.
Poi, lui tolse il mio reggiseno e mi mostrò quel suo sorriso impertinente che mi piaceva da impazzire.
Iniziò ad accarezzare i miei seni, dolcemente, ma con desiderio, facendomi sospirare.
Sorrisi a quella domanda.
"Penso che sia la sensazione più bella del mondo..." risposi piano, accarezzando il suo viso.

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[Guisgard]

La guardò negli occhi.
Allora, senza dire nulla si sollevvò appena sui gomiti che affondavano fra le lenzuola, arrivando col viso vicinissimo ai seni di Gwen.
Continuando a restare in silenzio, portò le labbra sul capezzolo di lei cominciando a baciarlo prima piano, poi a giocarci lentamente con la lingua, senza smettere di guardarla negli occhi.

[Lady Gwen]

Non disse nulla e si sollevò sui gomiti, arrivando col viso vicino ai miei seni.
Allora iniziò ad assaporarne uno con le labbra, poi anche con la lingua, facendomi gemere con sempre più intensità.
Il suo sguardo quasi mi inchiodava alla parete, arrivava dentro di me fino alla mia anima.
Era una sensazione davvero enigmatica quella dei suoi occhi nei miei, quella della sua espressione impertinente e sfacciata che mi studiava, osservando su di me gli effetti del suo modo per farmi impazzire.
E io non ne avevo mai abbastanza, avrei voluto che non smettesse mai di guardarmi, proprio mai.

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[Guisgard]

Continuava, senza fermarsi.
Continuava a succhiare il capezzolo di Gwen, restando con gli occhi scuri fissi sul volto di lei, come fosse assetato dei suoi gemiti, del suo piacere e godimento.
Continuava, tormentando quel capezzolo, lambendolo come se da esso potesse succhiare latte e miele.
“E' dolce...” disse piano, restando con le labbra sul seno di lei “... questo chiodino di zucchero...” sorridendo appena, impertinente e malizioso, per quando fosse diventato turgido e sporgente quel capezzolo.

[Lady Gwen]

Mi guardava continuamente, con insistenza, quasi con aria di sfida ed io ricambiavo quel suo sguardo.
Non riuscivo a non gemere, era impossibile resistere e quella sua espressione impertinente aumentava quel godimento.
Sorrisi fra i gemiti a quelle parole, adoravo il modo in cui mi assaporava, come il più luculliano dei pasti.
Allora, quando quel piacere divenne insostenibile, lo feci sollevare e cercai subito le sue labbra, come una fonte di ossigeno indispensabile, cingendo il suo collo con le braccia.
"Ti voglio, Elv..." sussurrai sulle sue labbra.
Assaporai quelle tre parole che non pensavo avrei mai potuto pronunciare, che pensavo mi fossero precluse, ma quella era ancora la mia libertà, la mia nuova vita.

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[Guisgard]

Quel bacio, quelle parole di Gwen ed un attimo dopo si ritrovarono stretti l'una all'altra fra le lenzuola ad amarsi con foga e passione.
Si amarono a lungo, più e più volte, raggiungendo insieme il piacere più alto, toccando il punto più altro e travolgente.
Per tutta la sera e per tutta la notte.
Fino a cadere addormentati l'una sull'altro verso l'alba.
https://www.sognipedia.it/wp-content/uploads/2013/04/mani.jpg

[Lady Gwen]

In un attimo, ci ritrovammo immersi in quelle lenzuola, ad amarci come non avevamo potuto fare la prima volta.
Potemmo dare sfogo a quella tensione che quella notte era rimasta frenata, inespressa, ma che ora raggiungeva il suo apice attraverso i nostri gemiti e i nostri sussurri in questa casa che sembrava il nostro intimo rifugio, il nostro nascondiglio.
E quel pensiero smosse qualcosa dentro di me, facendomi riflettere sulla sua proposta.
Avrei accettato perché non volevo perderlo e perché sapevo che era l'unico modo per averlo accanto.
Finché cademmo tutti e due addormentati, alla fine di quella notte interminabile e meravigliosa.

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[Guisgard]

Restarono così addormentati, l'una sull'altro, nudi ed avvolti dalle lenzuola ancora calde dei loro corpi.
Dormirono esausti fino a tarda mattinata, quando Elv si svegliò ed ancora nudo si alzò per preparare qualcosa da mangiare, mentre Gwen era ancora addormentata nel letto.

[Lady Gwen]

Non seppi quanto dormii, ma dormii meravigliosamente.
Mi svegliai che la luce nella mansarda era forte, intensa e di sicuro non era prima mattina.
Sentii un tepore accennato accanto a me e sentii che Elv non c'era.
"Elv... Elv, dove sei?" chiamai, ancora assonnata, rimanendo fra le lenzuola.

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[Guisgard]

Gwen si trovò da sola in quella mansarda, mentre dal piano di sotto giungevano rumori di fornelli e posate.
Poco dopo Elv salì in mansarda con un vassoio.
"Ho fritto delle uova e tostato del pane..." disse lui arrivando sul letto "... salame o prosciutto?" Indicando il cibo sul vassoio.

[Lady Gwen]

Sentivo rumori provenire dal piano di sotto.
Dopo poco, Elv entrò col vassoio della colazione, facendomi sorridere, oltre che mostrandosi ancora una volta nella sua bellezza e perfezione.
Mi raggiunse a letto e appoggiò il vassoio.
"Non si potrebbe chiedere risveglio migliore..." commentai, con un sorriso assonnato "Prosciutto" risposi infine, in attesa di assaggiare quella colazione invitante che mi aspettava sul vassoio.https://uploads.tapatalk-cdn.com/20181212/88085d93c7bc5c2a60e3e5a18ac78d8a.jpg

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[Guisgard]

Elv sorrise.
"Da queste parti i salumi sono una specialità..." disse Elv preparando due piattini "... costano il doppio, ma ne vale la pena... buon appetito!" Offrendo un piattino a Gwen. "Hai ripensato a quanto detto ieri sera prima di fare l'amore?" Mangiando.

[Lady Gwen]

"Beh, allora sono curiosa!" prendendo il piattino.
"Buon appetito" replicai, con un piccolo bacio.
Mentre stavo per iniziare a mangiare, lui mi pose quella domanda, che mi giunse in maniera più tenera e romantica per l'aggiunta del piccolo dettaglio di noi due che avevamo fatto l'amore per quelle ore interminabili.
Ma non era questo l'argomento, adesso.
"Ho deciso di accettare, non perché la soluzione mi piaccia, ma perché è l'unico modo che ho per averti. E non voglio rinunciare a te" voltandomi a guardarlo.

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[Guisgard]

Elv guardò Gwen e senza dire nulla la baciò.
Un bacio stavolta tenero e dolce.
Poi annuì, le fece l'occhiolino e continuarono a mangiare.

[Lady Gwen]

In risposta, mi baciò dolcemente e teneramente, con quella premura tutta sua.
Sorrisi al suo occhiolino, cominciando a mangiare, ma dentro di me non ero entusiasta.
Non sapevo per quanto sarebbe potuta andare avanti quella situazione.
Senza una vera vita di coppia solo nostra, ma al contempo sotto gli occhi di tutti, normalmente, come faceva chiunque.
Mi pesava fare quella scelta, ma ero con le spalle al muro.
"A una condizione, però. Che tu sia tutto per me nel weekend" dissi "Sono solo due giorni, in fondo..." aggiunsi subito dopo.

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[Guisgard]

“Addirittura...” disse Elv divertito, per poi accarezzare piano la gamba nuda di Gwen “... due giorni soltanto? Guarda che io non mi contento di così poco... ti pare possa resistere cinque giorni senza... di te?” Facendole l'occhiolino.

[Lady Gwen]

Sorrisi appena divertita, mentre mi accarezzava la gamba lasciata scoperta dal lenzuolo.
"Beh, intendevo dire... Sì insomma, rimanere lì, con me... Nel weekend..." spiegai poi.

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[Guisgard]

"Si, avevo capito..." disse Elv a Gwen sorridendo "... io voglio stare con te il più possibile." Facendole l'occhiolino. "Ma tutto ciò ad una condizione... se sarai ifelice ed insoddisfatta dovrai dirmelo... promesso?"

[Lady Gwen]

Sorrisi di più stavolta, contenta che avesse accettato.
Non risposi subito a quella domanda.
"Sì, va bene" dissi alla fine.
"E in quel caso, che farai?" mascherando la paura con curioso divertimento.
Avevo paura della risposta, ma volevo sapere.

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[Guisgard]

“Eh... beh, mi spremerei le meningi...” disse divertito Elv a Gwen “... chissà... potrei assumerti come cameriera personale, senza giorno libero settimanale così da tenerti sempre chiusa in casa.” Ridendo.

[Lady Gwen]

Scossi la testa, prendendo un pezzetto di pane tostato ancora caldo.
"Addirittura..." mormorai, facendo oscillare il pezzetto davanti alle sue labbra ma senza farglielo raggiungere.
Continuai ancora un istante, finché stava per raggiungerlo ed io gli feci invece incontrare le mie labbra, con espressione maliziosamente divertita.

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[Altea]

Riuscimmo proprio ad evadere da quel posto con quello sbruffone di Goaz.
Ci trovammo di fronte la farmacia ed istintivamente guardai Hunt, rimasi un attimo in silenzio pensierosa. Lo scrutavo, sapevo lui amava sua moglie...era tutto strano, mi sentivo veramente sconcertata ma io non volevo certo rovinare la sua famiglia, pensai a lei, a quante volte lo aspettava come ora e forse pensando sia morto...e io...io non avevo nessuno pensasse a me, forse il mio gatto nero a casa e sorrisi appena.
Scrissi sul palmare a Montes "Fessen è evaso con un ladruncolo da quattro soldi, non ci sono parole, dove si nasconderà ora? Se è il vero Fantamas non può andare in giro".
Sospirai ed espressi ad Hunt lo stesso pensiero a bassa voce "Hunt, dove può essere andato? Qualcuno lo avrà aiutato...non può girare indisturbato, mi sembra strano sia uscito ad evadere cosi facilmente" fissandolo e trattenendo ogni espressione nel mio viso sul bacio di prima, aspettando il suo intuito mi aiutasse.

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[Guisgard]

Elv rise e poi si lanciò letteralmente sulle labbra di Gwen, baciandole di nuovo.
Si baciarono a lungo, fino al pomeriggio inoltrato.
Poi si prepararono per tornare in città.
"Comunque è vero..." disse lui guidando "... se non fisse perché mio padre ti ha vista e potrebbe riconoscerti troverei il modo per farti lavorare a casa nostra..."



Altea e Hunt lasciarono il commissariato, trovandosi davanti alla farmacia.
Per un istante si guardarono senza dure nulla, senza accennare al bacio così intimo che si erano scambiati poco prima davanti a Goaz ed a Loi.
Ma il lavoro e la missione esigevano la loro attenzione.
"Forse dovevamo arrivarci anche noi..." disse lui "... mi riferisco al fatto che quel Fessen fisse in realtà Fantamas... dopotutto se lui era riuscito ad intervistare il criminale più ricercato del mondo un motivo doveva pur esserci..." fissandola.

[Altea]

"Io lo avevo pensato, infatti per questo oggi avevo appuntamento con lui per colazione da sola, dovevo chiedergli come aveva fatto a contattare Fantamas e avere altre informazioni...genio" ridendo e dandogli un buffetto in viso "Ma poi lo hanno arrestato mannaggia..no, sarebbe da stupidi..sarebbe un pazzo che ammette di esserlo, secondo te si è smascherato così facilmente" guardando i suoi occhi azzurri "Entriamo in farmacia e mostriamo la foto dell' identikit e chiediamo se hanno visto questo uomo passare? Forse era ferito durante l' evasione e ha preso qualcosa...che pensi?".

[Guisgard]

"Si, buona idea..." disse Hunt ad Altea "... cerchiamo di scoprire chi è e perché Fantamas ha scelto proprio lui come compagno di evasione..."
Ma in quello stesso momento i due agenti segreti videro due auto poliziotte partire sgommando dal commissariato.
"Sembra abbiano molta fretta..." fece Hunt "... credo sia accaduto qualcosa di grosso... dovremmo forse contattare Montes..."

[Altea]

Annuii ma ad un tratto vedemmo due macchine della polizia sgommare, presi istintivamente Hunt per mano e lo portai verso la Ferrari e gli lanciai le chiavi "Guida tu, seguili....io nel frattempo contatto Montes e vediamo se sa qualcosa" entrando nel posto vicino alla guida.

[Lady Gwen]

Si lanciò ancora sulle mie labbra, baciandomi con desiderio e trascorremmo la giornata così fino al primo pomeriggio.
Dopodiché, lasciammo la casa, per me a malincuore e ci dirigemmo verso la città.
Accennai un breve risolino silenzioso.
"Non sarei un granché come cameriera...." commentai, un po' sarcasticamente.

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[Destresya]

Era come cercare un ago in un pagliaio.
C'erano troppe chiese, troppi conventi da controllare, anche con i miei poteri non sarei mai riuscita a trovarlo.
Non avevo altra scelta, dovevo partire dall'ultimo posto in cui era stato Fantamas, la chiesa che aveva subito il furto.
Avrei liberato Fessen, a qualunque prezzo.
Andai in camera, mi avvicinai alla libreria e feci per prendere "Cime Tempestose", che faceva bella mostra insieme agli altri classici sugli scaffali.
Si udì un rumore metallico, e la libreria si spostò, quanto bastava per farmi entrare nella stanza attigua, la tana della Pantera.
Ormai la sera era calata sulla città, e con lei le ombre che mi avrebbero nascosto.
Indossai così il costume della Pantera, e mi preparai per uscire da una botola che dava sul tetto.

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[Guisgard]

Hunt rapido prese il volante della Ferrari e con Altea si lanciarono all'inseguimento della polizia.
"Si, ci sono novità..." disse Montes dal palmare "... pare abbiano trovato un cadavere... in periferia... la polizia sta andando lì per identificarlo, visto pare si tratti del detenuto evaso insieme a Fessen..."



Elv sorrise.
"E dimmi..." disse a Gwen guidando "... in che tipo di lavoro saresti brava?"

[Lady Gwen]

Guardai la strada fuori dal finestrino, la montagna che degradando sempre più lasciava spazio alla periferia, in attesa della città.
Alzai le spalle.
"Non saprei" risposi, con onestà.

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[Altea]

"Davvero? Ma come può essere...ma Montes, vuoi che Fessen sia stato così sprovveduto da farsi rivelare così..il problema è chi potrebbe ospitarlo, chi lo nasconde..intendo per Fessen ma dall' identikit sembra sia Fantamas, andremo sul luogo del delitto, hai altro da dirci?" perplessa.

[Guisgard]

"Già..." disse Elv a Gwen mentre guidava.
Poi il suo telefonino cominciò a squillare e lui rispose.
Non fu una telefonata lunga, ma sicuramente trattava qualcosa di importante vista l'espressione di lui.
Poi salutò e staccò la telefonata.



"Per ora non molto altro sappiamo..." disse Montes ad Altea "... recatevi sul luogo del ritrovamento e raccogliete informazioni."
Poco dopo la Ferrari arrivò dove c'era il cadavere dell'evaso.
La polizia era già sul luogo.

[Altea]

La polizia era sul luogo del delitto e guardai Hunt..."Si, ma ora come ci presentiamo, sempre la scrittrice ed assistente? Spero ci facciano vedere il cadavere...scendiamo...caro" sorridendogli.

[Lady Gwen]

"Abbiamo assodato comunque che non ne avrò bisogno d'ora in poi, giusto?" commentai io.
Poi il suo telefono squillò, non parlò molto, ma doveva essere accaduto qualcosa.
"Che succede?" gli chiesi allora.

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[Guisgard]

"Ci sarà anche l'ispettore Goaz, quindi ci conosce e per forza di cose dobbiamo continuare la recita della scrittrice e del suo assistente." Disse Hunt ad Altea. Quindi, mia cara, ricominciamo a recitare." Prendendola sottobraccio e ridendo.
Il corpo del detenuto morto era stato abbandonato in un capannone e tutti i poliziotti erano intorno.
Il cadavere, freddato da un colpo di pistola, fu identificato ed era proprio l'uomo evaso con Fessen.
Ma del giornalista non c'erano tracce.
"Credo di aver capito tutto..." fumando Goaz "... è stato Fessen ad ucciderlo... prima sono fuggiti insieme dalla prigione del commissariato e poi, quando non gli serviva più, lo ha elimnato. Tipico di Fantomas." Sicuro.

[Guisgard]

"Era una proposta di lavoro..." disse Elv rimettendo il cellulare in tasca "... un nuovo cliente vuol ordinarci una nuova linea di abbigliamento..." fissando Gwen pensieroso.

[Guisgard]

Il tramonto non era lontano e Destrsesya era già nella tana della Pantera.
Una sorta di mansarda segreta della sua abitazione, in cui la ragazza indossava i misteriosi panni della vendicatrice mascherata.
Il crepuscolo era imminente ed il regno della Pantera, ossia la notte, stava schiudendo le sue porte.

[Lady Gwen]

"Oh" mormorai, sollevando le sopracciglia.
"E come mai sei così pensieroso? C'è qualche problema?" cercando la sua mano.

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[Guisgard]

"No, nessun problema..." disse Elv ancora pensieroso a Gwen "... solo questo nuovo cliente... non ha lasciato molte informazioni su di lui, anche il nome non mi dice nulla di che... si è infatti presentato come il Duca Bianco... però ha pagato in anticipo, quindi non ci sono dubbi sulla sua serietà..."

[Lady Gwen]

Aggrottai la fronte.
"Molto strano... Sarà di sicuro una persona molto eccentrica..." commentai "Ha fatto qualche richiesta particolare?" chiesi poi, curiosa.

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[Guisgard]

"Fondamentalmente no..." disse guidando Elv "... ha solo chiesto una linea esclusiva di abbigliamento... in pratica per una sola donna... la cosa strana, oltre al modo in cui si è presentato, è che ha pagato una somma praticamente doppia rispetto al normale prezzo di mercato..." a Gwen.

[Lady Gwen]

"Wow" con tono sorpreso "Beh, deve sinceramente tenerci moltissimo... A quella donna, intendo..." con tono ancora ammirato.
Credevo fosse davvero un pensiero notevole, per la donna che si amava.
O almeno, doveva sicuramente essere così, per chi altro avrebbe potuto farlo sennò?

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[Guisgard]

"Bah, contento lui..." disse Elv guidando "... tutto di guadagnato per noi." Sorridendo a Gwen. "Devo incontrarlo domani... vive fuoricittà, in una sorta di castello... pittoresco, no?" Sarcastico.

[Lady Gwen]

Sorrisi e annuii.
Poi lo guardai.
"Oh... Posso venire anch'io?" dissi, sperando mi dicesse di sì.
Insomma, un castello!
Quando ricapitava poi?

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[Guisgard]

Elv sorrise.
"Massì..." disse lui a Gwen "... dopotutto fuori città nessuno ci riconoscerà." Guidando. "Però si parte domattina presto... a proposito... hai già un posto in cui passare la notte?"

[Lady Gwen]

Sorrisi entusiasta, quando mi disse di sì.
Ma cercai di non concentrarmi sulla precisazione che fece un attimo dopo.
Era tutto ciò che gli importava, anche più del fatto che avremmo potuto passare una giornata insieme, seppur per lavoro.
O magari, gli importava passare una giornata insieme, sì, ma perché lo avremmo fatto nell'anonimato.
E il succo non cambiava.
"Beh... Ho lasciato il mio appartamento, ieri... Conoscendo il padrone di casa ci avrà già rimpiazzate..." con una smorfia.

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[Guisgard]

“Allora ti prenoterò una camera in un albergo per stanotte...” disse Elv a Gwen “... ok?” Guidando.
Intanto erano ormai arrivati in città.

[Lady Gwen]

Lo guardai, poi annuii sorridendo appena.
Il pensiero era ancora più sopportabile della casa isolata fuori città, forse per la sua provvisorietà, mentre sapevo bene che quella soluzione sarebbe stata quanto mai definitiva.

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[Guisgard]

Raggiunsero così un albergo in periferia, usato solitamente dagli uomini d'affari giunti in città, per un soggiorno di ottimo livello, ma lontano dal clamore urbano.
Gwen ed Elv entrarono e lui prese una suite all'ultimo piano, dimostrazione che non voleva badare a spese per alloggiare la bella ex prostituta.
In effetti era una camera ampia e ben arredata, con piccolo corridoio interno a separare un salottino, un bagno e la camera da letto.
Inoltre dal balcone si aveva una bellissima vista su Afragolopolis.
“Dimmi...” disse lui a lei “... ti piace questa camera?”
https://images.fineartamerica.com/images-medium-large/new-york-city-skyline-at-night-darrell-young.jpg

[Lady Gwen]

Raggiungemmo un bellissimo albergo, che già da fuori prometteva molto bene.
Entrammo e sentii che aveva prenotato una suite all'ultimo piano.
Nientemeno.
Salimmo su e rimasi sbalordita.
La camera, il salotto, la vista!
Tutto!
Rimasi a bocca aperta, letteralmente.
"Io... Non riuscirei nemmeno ad immaginarlo, tutto questo..." mormorai, senza parole.
"È tutto stupendo..." aggiunsi, ma quando mi avvicinai alle vetrate, fu il massimo.
Non ci si credeva!
"Toglie il fiato..." commentai, quasi in apnea "È davvero così, la città, dall'alto?" chiesi, quasi retoricamente.https://uploads.tapatalk-cdn.com/20181212/3e55fe4cb1a9cc22dfd378d596558950.jpg

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[Guisgard]

Gwen guardava l'immensa megalopoli dai vetri della camera ed Elv le si avvicinò, per poi stringerla da dietro.
“Viviamo in una delle città più grandi del mondo...” disse lui sorridendo “... milioni di persone, di storie... guarda quante luci... sembra impossibile anche solo pensare di contarle... un po' come le stelle del cielo...” soffiando fra i suoi capelli.

[Lady Gwen]

Le braccia di Elv attorno a me che mi strinsero forte mi destarono da quella meravigliosa contemplazione.
Sorrisi, incantata dallo Skyline e dal suo modo di descriverlo.
Quelle infinite luci che facevano sembrare la città un enorme portagioie pieno di diamanti di mille e più colori, al limite col cielo, quasi il coperchio di quello scrigno prezioso.
"Sì, è vero..." dissi piano, sentendo il suo respiro fra i capelli.

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[Guisgard]

Allora lui la fece voltare, la guardò negli occhi, le accarezzò il viso e poi la baciò.
Un bacio dolce, simile ad una carezza sulle labbra di Gwen.
Una carezza calda, lenta, intima.
“Forse dovrei andare e lasciarti riposare, visto domattina la sveglia suonerà presto...” disse lui con un lieve sorriso.

[Lady Gwen]

Mi voltai seguendo il movimento delle sue mani sui miei fianchi, poi mi guardò negli occhi, mi accarezzò il viso e mi baciò.
Un bacio dolce, caldo, intimo, come una carezza sulle mie labbra, come le mie carezze fra i suoi capelli corvini.
Lo guardai, diedi un'occhiata alla stanza e guardai ancora lui.
"Neanche la cena in camera?" dissi, con un sorriso ed uno sguardo furbo.https://uploads.tapatalk-cdn.com/20181213/dd92b47d21fc0e96b5f65dbba368b917.jpg

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[Guisgard]

"Si, dai..." dise Elv a Gwen "... godiamoci la suite..." facendole l'occhiolino "... su, dimmi cosa ti va di mangiare e ce lo facciamo portare in camera." Divertito.

[Lady Gwen]

Sorrisi esaltata, entusiasta che avesse accettato la proposta.
Cosa c'era di meglio di noi due, in questo posto mozzafiato, con una cena a cinque stelle?
"Visto che tu hai deciso di riservarmi questo ben di Dio, direi che è mio obbligo morale scroccarti una raffinatissima e costosissima cena a base di pesce, no?" risposi divertita, per poi scoppiare a ridere.

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[Guisgard]

"Beh, non siamo in una città di mare" disse divertito Elv a Gwen "ma se vuoi pesce, allora pesce sia!"
Prese il telefono e chiamòper ordinare una pregevole cena a base di pesce, che fu servita loro dopo poco meno di una mezz'oretta.

[Lady Gwen]

Sorrisi soddisfatta e dopo una mezz'oretta, ci fu portata la nostra cena.
"Visto? Uomo di poca fede..." divertita, mentre guardavo con fame e curiosità il piccolo tavolino per due accanto alla vista meravigliosa.
Allora mi sedetti, prendendo alcuni piatti dal carrellino.https://uploads.tapatalk-cdn.com/20181213/87849c72181ab97adbf8e23f5473cefc.jpg

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[Guisgard]

La cena era deliziosa, l'aria spensierata e l'atmosfera intima e rassicurante.
Gwen ed Elv mangiarono e brindarono con del buon vino bianco.
"A noi..." disse lui "... che come ombre della notte viviamo tutto gli altri ignorano... dove solo i sogni sono la realtà... dove bastano le stelle per illuminare il cielo e dove la Luna è la nostra sola confidente..." alzando il bicchiere.

[Lady Gwen]

L'atmosfera era leggera, intima e la cena buonissima.
Ma non mi sarei aspettata certo nulla di diverso!
C'era Elv, con me, e beh, eravamo forse in uno degli alberghi più lussuosi di tutta la città!
Cosa si poteva chiedere di più?
Sorrisi e ricambiai il brindisi.
"A noi..." ripetei, prendendo un sorso di vino bianco fresco e dal gusto deciso, mentre accarezzavo la sua mano "E alla tua vena poetica" con sguardo divertito.
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[Altea]

Hunt mi prese sottobraccio e lo strinsi a me.. "Si, inizia la recita" dissi osservandolo in tono enigmatico. Ci avvicinammo sul luogo del delitto, l'uomo era stato freddato da un colpo di pistola e udii Goaz.. "Hunt è tutto assurdo, e se Fessen fosse sotto minaccia? Uno stolto si darebbe così al patibolo quasi " a bassa voce.
Poi mi rivolsi verso i poliziotti... "Oh caro, non era un incidente ma è un uomo ucciso e vi è l'ispettore Goaz.. Ma che è successo?" stringendomi al collega.

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[Guisgard]

Altea e Hunt arrivarono sul luogo del ritrovamento, dove c'era la polizia intorno al cadavere.
Ad udire la voce di CR9 subito Goaz si voltò, mostrando una smorfia nel vedere Altea stretta a Hunt per la loro recita.
"Cos'è..." disse l'ispettore "... per i vostri libri vi interessate anche di cadaveri?" Sarcastico ai due.

[Guisgard]

"Grazie, il poeta che è in me ringrazia." Disse divertito Elv a Gwen. "Attenta a non esagerare con le ostriche... dicono siano afradisiache e domattina devi alzarti presto." Facendole l'occhiolino. "Meglio il cavaliere forse." Ridendo.

[Destresya]

La sera era alle porte ormai, potevo vederla dalla vetrata sul soffitto, quel lucernario che mi indicava quando era il momento di agire.
Si stava scurendo, non mi sarei dovuta far scappare quel momento.
Così, una volta indossati gli abiti della Pantera, sgattaiolai fuori dalla mia tana, per ritrovarmi sul tetto che dominava tutta la città.
Avevo scelto per quello il mio appartamento, una vista così, e una via di fuga sempre a portata di mano.
Era bellissima la città illuminata dalle mille luci, che creavano però altrettante ombre, così fondamentali per me.
Mi godetti quella vista per qualche istante, dopodichè, rapidissima e agile come la Pantera sa essere, mi avviai verso il luogo dell'ultima impresa di Fantamas.

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[Lady Gwen]

Scossi la testa divertita, prendendo un altro sorso di vino.
"Ti sottovaluti, se pensi che io abbia bisogno delle ostriche" commentai, con sguardo enigmatico e malizioso "Sbaglio?" sorrisi, sollevando un sopracciglio.

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[Altea]

Notai l'astio di Goaz ma subito risposi "Pensavo vi fosse un incidente, ci siamo fermati" osservando Hunt "Invece vi è un cadavere trivellato da un colpo di pistola, chi sarà mai stato? Ma chi era costui? Ho sentito avete nominato Fantamas, sapete io sto scrivendo un libro su di lui" accarezzando il volto di Hunt, per dare più enfasi alla recita "Non ditemi siete geloso e non volete dirmi nulla, ispettore" sorridendo.

[Guisgard]

Era ormai sera e sul cielo di Afragolopolis si erano addensate alte nuvole.
In breve una pioggia lenta e silenziosa prese a scendere sulla città.
Fra le sue ombre si aggirava ora una figura misteriosa.
Era la Pantera.
Rapida ed agile raggiunse la biblioteca Antoniniana, dove Fantamas aveva operato il suo ultimi misfatto.
Tutto era chiuso, vista l'ora e solo due custodi si aggiravano all'interno per controllare che tutto fosse in ordine.

[Guisgard]

Elv rise piano.
“In effetti no...” disse a Gwen “... ma meglio non toccare quest'argomento ora...” finendo il suo vino, mentre fuori aveva cominciato a piovere.

[Guisgard]

“Ah, ecco...” disse Hunt trattenendo una risata “... siete gelosa della mia futura moglie, ispettore?” Indicando Altea e mantenendo così la facciata per la loro recita.
“Non diciamo sciocchezze.” Farfugliò Goaz. “Questo” mostrando il cadavere coperto da un telo “è il complice di Fessen. Erano fuggiti insieme dalla prigione, ma il poveretto ignorava che Fantamas non lascia mai testimoni.” Fumando e guardando Altea.

[Lady Gwen]

Sorrisi, perché in effetti no, soprattutto col pensiero che sarebbe dovuto andare via a breve.
Fuori iniziò a piovere, trasformando tutto in un dipinto ad olio.
"È bellissimo pure mentre piove..." dissi, guardando fuori.

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[Altea]

Strinsi Hunt e lo spronai ad andare avanti osservando ogni dettaglio del cadavere a terra, se vi erano dei segni strani e dissi "Oh no ispettore Goaz, ha lasciato testimoni..il fatto di aver ucciso il suo compagno di evasione lo metterebbe più nei guai. Ma lei che è arguto, pensa Fantamas sia così sciocco da farsi servire su un piatto d' argento alla polizia, siamo sicuri Fessen non sia minacciato e qualcuno agisca per suo conto?" osservando l' evaso ucciso.

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[Guisgard]

“Io sono un tipo da città.” Disse Elv guardando fuori dai vetri. “Non potrei vivere mai altrove, fatta eccezione per brevi fughe verso i monti o il mare, giusto per staccare un po'.” Sorridendo poi a Gwen. “Tu invece? Non è che io sappia poi tantissimo su di te...”

[Guisgard]

“Bah, non è uno dei suoi romanzi questo.” Disse spiccio Goaz ad Altea. “Fantamas è l'uomo più imprendibile del mondo, figuriamoci se si preoccupa di queste cose. E' venuto a rubare ad Afragolopolis, camuffandosi da giornalista, per poi farsi beccare. Allora è fuggito con l'aiuto di un complice che ha poi ucciso. Ora quel dannato starà già lasciando la città. Entro qualche ora magari potrebbe trovarsi dall'altra parte del paese. Ma ha commesso un errore...”
“Quale?” Chiese Hunt.
“Di venire nella mia città.” Goaz. “Io sono un mastino e non mollo mai la presa. In pratica quel Fantamas è già in galera. Io sono una garanzia per la legge. E poi ho un vantaggio su di lui... conosco il suo volto.” Ridendo.

[Destresya]

La biblioteca era deserta, silenziosa e spettrale.
Osservai la situazione non vista, nell'ombra: c'erano due custodi che presidiavano la situazione, ma nulla di più.
Non mi stupiva che Fantamas avesse avuto vita facile, dopotutto.
Mi avvicinai a una finestra molto alta, troppo per lo sguardo dei due addetti alla sicurezza, forai il vetro con uno strumento appuntito, e sgattaiolai dentro, in modo da poter osservare al meglio quel luogo, per raccogliere indizi.

[Lady Gwen]

Lo ascoltai, mentre elargiva quei piccoli dettagli su di sè.
"Io non so esattamente se lo sono... Forse da stasera, con questo panorama..." ridacchiando.
Poi lo guardai.
"Dipende cosa vuoi sapere" sorridendo appena.

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[Altea]

Lo ascoltai sbigottita.."Proprio perché è l' uomo più imprendibile del mondo non si farebbe prendere così facilmente, e appunto io penso stia usando Fessen per non essere preso..in pratica è una sua pedina ma forse costretto ad esserlo, l' ho visto veramente preoccupato quella sera in cui gli ho parlato, tu che pensi tesoro?" e mi voltai verso Hunt con le labbra vicino le sue, volevano allungarsi per baciarlo ma no....lui doveva essere fedele a sua moglie.

[Guisgard]

La Pantera penetrò all'interno della biblioteca senza essere vista dai due custodi.
Raggiunse il luogo in cui era stato conservato il prezioso codice miniato che Fantamas aveva rubato.
C'erano ancora i sigilli messi dalla polizia affinchè nessuno si avvicinasse.
Ad un tratto però la vendicatrice mascherata udì dei rumori e poi dei passi.
Arrivarono così i due custodi, tre monaci ed un uomo vestito in modo distinto.
“Ecco, professore...” disse uno dei monaci all'uomo “... era conservato qui il codice...”
“Come pensavo...” mormorò il professore “... non è un semplice codice... voglio dire, per molti potrebbe avere un valore molto particolare, oltre a quello letterario...”
“Cosa intende dire, professore?” Un altro dei monaci.
“Il codice rapido è detto Codice di Tessalonica...” spiegò il professore “... secondo la leggenda fu redatto in una sola notte per volontà di Sant'Ambrogio che obbligò il demonio in persona a scriverlo, dopo averlo strappato, con un esorcismo, dal corpo di una ragazzina posseduta.” Ai monaci lui.
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[Guisgard]

"Beh, vorrei sapere tutto..." disse Elv a Gwen "... a parte il tuo ex lavoro e la tariffa che mi hai chiesto non so molto altro." Ridendo.

[Guisgard]

"Anche io la penso come te, cara." Disse Hunt fissando Altea, sempre più pericolosamente vicino al suo viso. "Assolutamente."
"Ah, voi scrittori avete la testa piena di utopie!" Esclamò Goaz. "Quel Fessen ha organizzato tutto nei minimi dettagli, non capite? E lui Fantamas! Mi gioco il distintivo!"

[Altea]

"Uhhhh si gioca il distintivo, cosa dici caro, accettiamo la scommessa?" avvicinandomi alle sue labbra farfugliando "Dove andiamo, abbiamo visto, non vi è nulla qui...direi nel suo studio...dobbiamo passare alla Yuve e munirci di armi e altro" baciandolo per non dare all' occhio dopo le parole dette piano.

[Lady Gwen]

Accennai un sorriso al ricordo di quella notte.
"Non sono nata qui, ma sono arrivata l'anno scorso. Mio padre è morto quando avevo cinque anni, quando ero poco più grande mia madre conobbe un altro uomo e andava tutto bene, lui guadagnava i soldi per mantenere la famiglia, io iniziavo a studiare medicina. Ma due anni fa anche lui morì, lasciandoci nella disperazione più assoluta. Io e mia madre non riuscivamo a trovare un lavoro definitivo e stabile, non avevamo soldi, io non riuscivo più a pagare l'università. Così lasciai tutto, dicendomi che sarebbe stato solo per poco e venni qui" spiegai, finendo il vino.

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[Destresya]

Nel sentire la voce dei due uomini subito mi spostai, restando nascosta nell'ombra del cornicione sotto il soffitto.
Parlavano proprio del codice miniato con un professore che non avevo mai visto, ma che sembrava essere molto informato sulla questione.
Dunque non era un codice come gli altri, anzi.
La cosa sembrava legarsi a tutte le cose che avevo letto su Uaarania e il suo legame con Fantamas.
Scattai una foto silenziosa al professore e la cercai su internet per cercare di capire chi fosse.

[Guisgard]

"Si..." disse soltanto Hunt, prima che Altea si avvicinasse ancor più, per poi baciarlo.
Lui allora non si lasciò pregare e di nuovo colse quella magnifica occasione.
Rispose al bacio di lei, schiudendo le labbra ed accogliendo quelle della sua collega, cercando così la sua lingua calda e sensuale per un momento che divenne subito intenso ed ardente.
Tanto che la mano di Hunt scivolò lungo il fianco di Altea, arrivano sulla sua gonna, stringendo con passione all'altezza del fondoschiena.
Goaz scosse il capo seccato davanti a quel bacio tra i due agenti in incognito.

[Guisgard]

I monaci ed il professore andarono via, lasciando i custodi a controllare le sale della biblioteca Antoniana.
Intanto la Pantera aveva scattato una foto al professore, cercando così informazioni su Internet.
Scoprì così che si trattava di un noto esperto di Filologia Cristiana e letteratura latina medioevale.
Il suo nome era Settimius ed aveva collaborato molte volte in passato con l'Università Cattolica di Afragolopolis.

[Altea]

Si....bene...ora si agiva in incognito nell' ufficio di Fessen e il gioco sarebbe diventato pericoloso.
Ma quel bacio mi distolse da quel pensiero, sprofondai tra le sue labbra, la sua lingua ardentemente come il mio animo...speravo quella recita non dovesse ripetersi più per il mio cuore, sapendo di non poter andare oltre.
Ma ad un tratto sentii la mano di Hunt sfiorare il mio fondoschiena, anzi gettarmi con forza addosso a lui e io istintivamente cinsi il suo collo con le braccia e poggiai la gamba nuda attorno alla sua...no, non poteva essere no....guardavo quegli occhi cosi profondamente belli ed azzurri per trarre un particolare delle sue emozioni.

[Guisgard]

"Scusami, ti ho fatto tornare alla mente brutti ricordi e situazioni difficili..." disse Elv a Gwen "... prometto che non ti farò più domande sul passato." Sorridendo.
Terminarono la cena e poi si fece l'ora di andare per Elv.

[Guisgard]

Quel bacio scatenò un attimo di ardente passione, con i loro corpi che si strinsero per un istante, dove Altea percepì il calore di quel contatto.
“Meglio andare ora...” disse Goaz rompendo quel momento in modo brusco “... bisogna liberare la zona.” Era un chiaro invito a sloggiare, la polizia non voleva nessuno lì viste le indagini cominciate.
Però per un vago istante lo sguardo azzurro di Hunt e quello verde di Altea si incrociarono dopo quel bacio così intimo.
Lo sguardo di lui mostrava come l'agente segreto avrebbe voluto continuare quell'intrigante recita.
Squillò il cellulare di Altea all'improvviso.
Era Montes.

[Altea]

Mi rinsavii visto l' attimo ardente e, ovviamente, la polizia doveva fare il suo dovere.
Ma sentivo il calore del corpo di Hunt, i nostri occhi si fusero per un momento, il mio cuore batteva forte, il mio corpo reclamava di più.
Il cellulare squillò era Montes e feci segno a Hunt di salire sulla Ferrari.
Mi misi sempre al posto passeggeri e risposi "Agente CR9 a rapporto" pensando se ci fossero novità mentre vidi Hunt salire e lo guardai in modo serio, quasi sensuale senza rendermene conto.

[Lady Gwen]

Sorrisi alle sue parole comprensive.
Poi,si fece il momento per lui di andare via e lo lasciai andare a malincuore.
Non avrei voluto, ma bisognava riposare per la giornata!
Forse sarebbe stata, da qui in avanti, una delle pochissime passeggiate che avremmo potuto concederci, quindi andava colta al volo.

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[Guisgard]

Altea e Hunt salirono sulla Ferrari ed andarono via.
"Agente CR9, ascolta..." disse Montes al cellulare "... bisogna indagare su quel Fessen... la polizia crede che lui e Fantamas siano la stessa persona... tu e Hunt dovete penetrare nella redazione del suo giornale apprifittando che l'edizione serale è già uscita e quindi non ci sarà nessuno lì. Servono informzioni su quel Fessen." Categorico.

[Guisgard]

Elv salutò Gwen con un dolce bacio ed andò via, dandole appuntamento l'indomani alle sette.
Così lei restò sola in quella lussuosa suite, da cui si dominava l'intera e sterminata città.

[Altea]

Sorrisi "Si Capo, è quello che avevo detto a Montes, non può essere che siano la stessa persona, vi è qualcosa dietro, qualche mistero..come ho detto agli altri, io temo possa essere minacciato o qualcosa del genere e avevo proprio proposto di entrare nel suo ufficio, arriviamo alla Yuve tra poco, lo sai Hunt è un veloce guidatore, prenderemo la valigetta, il necessario, qualche arma e la tuta nera antiproiettile per mimetizzarci, tra poco saremo lì, fateci trovare tutto pronto".
Chiusi la chiamata mentre Hunt guidava "Cosa provi quando mi baci?" ecco la domanda a bruciapelo "Non ami tua moglie?" osservandolo.

[Lady Gwen]

Un bacio dolce e tenero e poi andò via, mentre a malincuore lo guardavo sparire nell'ascensore.
Beh, avrei cercato di soffocare la separazione scoprendo poco a poco tutti i vantaggi di questa suite meravigliosa in attesa di rivederlo alle 7 per l'incontro di lavoro.
Il frigo bar, la scelta più che assortita, anzi infinita, di olii e salii nel meraviglioso bagno, anch'esso offriva una vista mozzafiato sulla città notturna bagnata da una pioggia cadenzata e leggera.
Rimasi nella vasca calda e profumata per un bel po', poi uscii e mi misi sotto le calde e morbide coperte, osservando le gocce sui vetri in attesa di addormentarmi.

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[Guisgard]

Hunt fu preso letteralmente alla sprovvista da quella domanda diretta di Altea.
“Ecco, io...” disse lui visibilmente imbarazzato “... si, certo... naturale che amo mia moglie...” continuando a guardare la strada davanti a loro “... certo che la amo... perchè mi fai questa domanda? E' tutta una recita, no? Per passare sotto copertura, giusto?” Guidando.

[Guisgard]

Era stata una giornata piena e dopo quel bagno rilassante e profumato Gwen si coricò.
Non tardò ad addormentarsi.
Fu una notte tranquilla ed a svegliarla ci pensò la sveglia.
Doveva prepararsi per andare con Elv.

[Lady Gwen]

Dormii tranquillamente, sebbene si sentisse la mancanza di Elv accanto a me.
A mattinate, la sveglia suonò e dopo pochi minuti mi alzai, preparandomi subito per evitare di fare tardi.
Poi, scesi giù nella hall dell'albergo ad aspettare che Elv arrivasse.https://uploads.tapatalk-cdn.com/20181213/1fdcdb01c940960e0531290416ea7c47.jpg

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[Guisgard]

Intorno alle sette l'auto di Elv arrivò davanti all'albergo.
entrò nella hall e trovò Gwen ad aspettarlo.
"Buongiorno." Disse salutandola con entusiasmo.
Fecero colazione al bar dell'albergo e poi partirono.
Il castello dell'eccentrico cliente si trovava fuori città ed Elv sperava di arrivare verso metà mattinata.
Lo spettacolo della campagna Afragolignonese era unico.
Piovigginava ed il verde della brughiera appariva magico, tra stradine che serpeggiavano fra paesini e vaste distese campestri sotto un cielo sconfinato.
https://englishlive.ef.com/it-it/blog/wp-content/uploads/sites/6/2014/09/Shertila-Tony1.jpg

[Lady Gwen]

Mi illuminai vedendo arrivare Elv nella hall dell'albergo.
Facemmo colazione nel grande ed elegante salone e poi partimmo alla volta del castello.
La giornata era ancora uggiosa, un leggero velo di goccioline avvolgeva la campagna, offrendo uno spettacolo splendido, che nulla aveva meno del panorama dall'albergo.
"Credo di aver appena capito di essere un tipo da campagna..." dissi, ridacchiando, riferita alla nostra discussione a cena.
I prati erano di smeraldo, gli alberi di rame e bronzo, pieni di foglie arancioni e dai mille colori caldi.
Tutti i colori esplodevano sotto il cielo plumbeo, come usciti da un quadro di Van Gogh ed io ne seguivo le pennellate incantata, in silenzio, osservando quel museo a cielo aperto.

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[Guisgard]

Era un incanto, una pagina uscita da un romanzo ottocentesco.
Era un paesaggio incantato, avvolto da un velo di umidità che rendeva il verde della brughiera unico, animato, pulsante.
“Eh, la campagna...” disse Elv in risposta a Gwen.
Dopo un po' intravidero un paesino nel cuore di quel bucolico luogo.
Un paesino molto caratteristico, tipico del paesaggio della brughiera.
Case basse, dai tetti ed i muri ammantati di rampicanti, racchiusi da cortili di faggi, olmi e sequoie.
Solitamente attorno ad un pozzo.
“Ora chiederemo del castello del nostro cliente...” Elv a Gwen.
L'auto si fermò nella piazzetta, dove c'era un pub.
Scesero ed entrarono per chiedere informazioni.
https://lunalovegood92.files.wordpress.com/2015/04/bibury-england.jpg

[Lady Gwen]

Annuii al suo commento vago.
Più si avanzava nella brughiera, più quello spettacolo lasciava a bocca aperta.
Intravidi il paesino e mi sistemai sul sedile.
Che meraviglia!
Ci fermammo in una piazzetta per chiedere informazioni e allora scesi dalla macchina.
"Guarda, non è incantevole?" con tono trasognato, mentre lo prendevo per mano e mi guardavo attorno incantata.

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[Guisgard]

"Si, adoro questi paesini tranquilli, lontani dal chiasso cittadino." Disse Elv tenendo Gwen per mano.
Entrarono nel pub, dove alcuni clienti, pochi in verità, erano seduti a bere.
"Salve." Fece Elv all'uomo dietro il bancone. "Cerchiamo un castello... in zona ce ne sono?"
"Castello?" L'uomo. "No, qui non ce ne sono..."
"Ne è certo?"
"Amico, vivo qui da quando sono nato" rispose l'uomo "e di castelli ne ho visti solo in tv o in fotografia."
"Forse si riferiscono al Palazzo della Campana..." uno dei clienti al tipo dietro il bancone.

[Lady Gwen]

"Sembrano usciti da un libro di fiabe!" aggiunsi, entusiasta e contenta per aver deciso di venire con lui.
Entrammo al pub, Elv chiese informazioni, ma ci dissero che non c'era alcun castello.
Possibile?
Poi, però, un altro nominò un palazzo.
"Dovrebbe essere proprietà di un uomo, non sappiamo il suo nome, ma abbiamo appuntamento con lui."

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[Guisgard]

"Si, allora cercate il Palazzo della Campana..." disse l'uomo al bancone "... proseguite per tutto il paese, poi appena fuori arriverete ad un bivio... prendete la direzione a sinistra... sempre diritto arriverete al palazzo."
"Grazie, molto gentile." Sorridendo Elv, per poi uscire con Gwen.

[Lady Gwen]

Annuii a quelle indicazioni.
"Grazie, e arrivederci!" salutando i clienti e il proprietario.
"Che nome strano, per un palazzo" commentai "Ma se già il paese è così meraviglioso, con le casette dal tetto a spiovere, immerse nel verde dei rampicanti e nei colori dei fiori, non oso immaginare come sarà un palazzo!*

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[Guisgard]

Tra poco lo scopriremo." Disse Elv facendo l'occhiolino a Gwen.
Attraversarono in auto il paese, fino ad uscirne, per poi imboccare la strada indicata dall'uomo del pub.
Dopo qualche chilometro videro il Palazzo della Campana.
https://i.pinimg.com/originals/de/44/45/de44451ef7e111e41723b06ba24d7627.jpg

[Lady Gwen]

Emisi un risolino esaltato al suo occhiolino e all'idea del palazzo, cercando di figurarmelo.
Seguimmo le indicazioni e finalmente lo raggiungemmo.
"Wow..." mormorai "È una meravigliosa magione, e si integra perfettamente col contesto campestre, non trovi?" commentai, osservando il palazzo.
"Che invidia..." ridacchiando.

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[Guisgard]

"Beh, a giudicare dalla disponibilità economica del nostro cliente non mi aspettavo nulla di diverso..." disse Elv a Gwen.
attraversarono il cancello aperto e parcheggiarono nel grande cortile interno.
Non videro nessuno, fino a quando Elv notò un uomo che lavorava in giardino.
Era alto e magro, col capo coperto da una di quelle visiere che proteggono tutta la testa, coprendola.
Infatti si stava occupando delle api che erano in giardino per il miele.

[Lady Gwen]

"Beh, come si dice, fra il dire e il fare c'è di mezzo il mare" sorridendo.
Entrammo con l'auto nel grande giardino e vedemmo un uomo, presumibilmente il giardiniere, intento ad occuparsi delle api, a ben vedere.
"Scusi, cercavamo il proprietario, abbiamo un appuntamento con lui" gli dissi, senza avvicinarmi troppo per via delle api.

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[Altea]

Notai un certo imbarazzo da parte di Hunt. Forse ero stata impertinente, forse aveva problemi con la moglie "Scusami" dissi a bassa voce "Si è una recita ma mi è sembrato... Ecco... Vi fosse qualcosa di più.. Che sciocca" leggermente imbarazzata.

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[Guisgard]

"Mi piace molto il sapore della tua bocca..." disse Hunt ad Altea, continuando a fissare la strada ed a guidare.
Giunsero così al quartiere generale della Yuve.

[Guisgard]

Aveva la testa coperta totalmente da quel casco protettivo contro le api.
"Tornerà a breve..." disse l'uomo a Gwen "... chi siete e cosa desiderate?"

[Altea]

Arrivammo alla sede delle "Yuve et Afragopolis" e prima di scendere lo fissai e dissi con sfida "Avresti il coraggio di baciarmi ora, visto non è una recita?" pensando a quella bellissima frase di prima.

[Guisgard]

Hunt guardò Altea negli occhi, dopo quella domanda diretta di lei.
"Io sono felice con mia moglie..." disse "... il mio matrimonio non ha problemi... ma... ma la verità è che tu per me stai diventando un'ossessione... si... si, ti bacerei ora qui... ed in qualunque altro posto..." fissandola con occhi colmi di desiderio.

[Lady Gwen]

Era quasi impossibile scorgerne il viso, protetto com'era contro le api.
"Ci ha contattati per un lavoro, ci ha dato appuntamento per oggi" spiegai.

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[Altea]

Udii le sue prime parole e poi le ultime...era quello che volevo sapere e misi un dito sulle sue labbra "Sei felice con tua moglie..perché dovresti baciarmi allora? Per tradirla...o per divertirti con me.." scossi il capo "Preferisco rinunciare al bacio, preferisco un uomo che ami solo me" con una punta di amarezza ma decisa.

[Guisgard]

"Allora potete accomodarvi dentro ed attendere il suo ritorno." Disse l'uomo delle api a Gwen.
Così accompagnò lei ed Elv in un vasto salone arredato con uno stile antico e sfarzoso.
"Posso farvi portare qualcosa da bere intanto?" L'uomo senza togliersi mai il casco.

[Guisgard]

"Aspetta..." disse Hunt prendendo la mano che Altea aveva portato alla bocca di lui "... io... io non voglio rinunciare a questa cosa... a questa possibilità... io... io sono disposto a rinunciare al mio matrimonio per te..." fissandola.

[Altea]

A quelle parole spalancai gli occhi sbalordita, stringendo la sua mano.."Cosa..vorresti dirmi tu lasceresti tua moglie per me...fammi capire, è da ora o da molto, non vorrei passi azzardati".

[Guisgard]

"Si..." disse Hunt ad Altea "... si, rinuncerei a tutto... anche al mio matrimonio... per te..." con i suoi occhi fissi in quelli di lei.
In quel momento squillò il palmare di Altea, poichè Montes li stava attendendo.

[Altea]

"Io...sono felice di questo..ho paura di fare del male a te e tua moglie, ma si, lo vorrei pure io.." ad un tratto suonò il palmare, era Montes.
"Agente CR9, siamo arrivati, ora arriviamo, vi sono altri ordini forse?" accarezzando il viso di Hunt.

[Lady Gwen]

"Grazie!"
L'uomo ci fece accomodare dentro, in un salone sfarzoso di quelli che si vedevano solo nei libri di fiabe, come tutto del resto in questo paese.
Finalmente potemmo vederne il viso quando si tolse il casco.
"Oh, per me nulla, grazie" sorridendo.

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[Guisgard]

"Ho fatto preparare tutto ciò che avete chiesto." Disse dal palmare Montes. "Prendete il tutto e recatevi al giornale. Voglio raccogliate tutti gli indzi possibili." Ad Altea, mentre Hunt si godeva la carezza di lei sul suo viso.

[Guisgard]

Come detto l'uomo non si tolse mai il casco ed annuì.
"Bene, se cambiate idea fatemelo sapere e vi farò servire da bere." Disse a Gwen e ad Elv.
Aveva un tono di voce particolare, come contratto, sforzato.
Uscì dal salone e lasciò i due giovani da soli.

[Lady Gwen]

Sorrisi e annuii, ma la sua voce era strana.
Come sforzata.
"Non ti sembra che parlasse in modo un po' strano?" dissi piano ad Elv.

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[Altea]

"Arriviamo subito" spensi il palmare e mi sporsi verso Hunt mentre affondavo la mia bocca sulla sua.."Ora il gioco si fa duro..signor Hunt..dobbiamo rimanere lucidi".

[Guisgard]

"Si, ma magari ha male alla gola o forse si è alzato senza voce stamattina." Disse Elv a Gwen, guardandosi intorno. "Gran bella casa... deve essere davvero molto ricco il padrone di casa..."

[Lady Gwen]

"Sì, forse" convenni.
"Già, è meravigliosa. Era davvero la ciliegina sulla torta, in un paesino così bello. Non avevo proprio idea che solo a un paio di ore da Afragolopolis potesse esistere un posto simile" con aria sognante.

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[Guisgard]

Subito Hunt rispose al bacio di Altea, in modo ancora più caldo ed appassionato dei precedenti.
Un bacio in cui le sue labbra accolsero quelle di lei imprigionandole, assaporandole tutte, giocando fra esse con la lingua come a voler far suo tutto, anche il respiro di CR9.
"Io non riesco ad essere lucido quando sono con te..." disse lui baciandola e stringendola.
Ma in agenzia attendevano i due agenti segreti.

[Guisgard]

Il padrone di casa tardava a farsi vivo e già un'ora era trascorsa.
"Direi che restare qui non è il massimo..." disse Elv "... andiamo, usciamo in giardino per prendere un pò d'aria... pare abbia smesso di piovere..." a Gwen.

[Lady Gwen]

Passarono minuti interminabili, fino a raggiungere un'ora intera.
Sospirai per quella attesa infinita.
Poi, Elv propose di uscire in giardino a fare un giro.
"Sì! Sembra bellissimo fuori!" prendendolo subito per mano.

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[Altea]

Era un bacio possente, come era la stretta di Hunt e il suo carisma, mi abbandonai a quel bacio e mi staccai lentamente dalle sue labbra "Dobbiamo esserlo ora, avanti" ridendo "Abbiamo una missione...ce la faremo, e poi dopo la nostra vittoria in questa impresa vedremo se vi sarà una nell' amore".

[Guisgard]

Gwen ed Elv uscirono così in giardino.
Non si vedeva nessuno, neanhe l'uomo delle api.
Il cielo era nuvoloso, ma un'aria fredda avvolgeva la brughiera e l'intero palazzo.
Subito Gwen notò degli strani fiori, dall'aspetto insolito, curioso ed i colori apparentemente poco adatti al paesaggio.

[Guisgard]

"Eh, già..." disse dispiaciuto Hunt ad Altea.
Le sue braccia, a fatica, lasciarono CR9 e scesero dall'auto.
Salirono nei piani alti del quartier generale dell'agenzia e presero tutto ciò che era stato preparato per la loro missione.
Ora potevano recarsi al giornale per indagare.

[Lady Gwen]

Anche il giardino era deserto, come la casa.
Beh, avremmo potuto fare un bel giro!
Il giardino era imperlato di pioggia, i profumi erano intensi e si sentiva l'odore della terra bagnata e umida.
Ad un certo punto, vidi degli strani fiori e mi avvicinai per osservarli meglio.

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[Guisgard]

Gwen si avvicinò ai fiori che erano davvero insoliti.
Anche il loro profumo era tutt'altro che comune e la forma delle foglie lungo i loro steli erano particolarmente intrigante.
L'umidità aveva reso i loro petali quasi vellutati.
"Si, sono fiori straordinari, unici..." disse ad un tratto una voce alle spalle di lei.

[Destresya]

Una volta trovato il nome del professore scoprii che si chiamava Settimius e aveva collaborato spesso con l’Università.
Compresi subito che doveva essere importante.
Mi ripromisi di scoprire altre cose su di lui.
Ora che ero lì decisi di scendere nell’ombra e cercare altro indizi.

[Altea]

Indossai la tuta, il giubbotto antiproiettile e la valigetta e in breve ero pronta per la missione, e andai da Montes con Hunt nel caso avesse delle direttive, senza far trapelare nulla di ciò che prima era successo.

https://guysfilmquest.files.wordpress.com/2013/06/tomb-raider-angelina-jolie-741680_500_400.jpg

[Guisgard]

Destresya cercò altri indizi nella sala, ma non trovò nulla.
La polizia aveva già raccolto il tutto.
Tuttavia udiva le voci del professore e dei monaci che parlavano fra loro nella stanza dei custodi.

[Lady Gwen]

La forma delle foglie, dello stelo, lo stelo.
E i petali erano quasi vellutati.
Veniva quasi voglia di accarezzarli.
Sobbalzai sentendo una voce alle mie spalle e subito mi voltai per vedere a chi appartenesse.

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[Guisgard]

Hunt guardò compiaciuta Altea con indosso quella tutta che oltre a renderla pronta per entrare in azione, mostrava ogni forma del suo fisico asciutto e perfetto.
Anche lui poi indossò giubbotto antiproiettili ed armi varie.
Montes non aveva molto altro da dire, solo di cercare e trovare possibili indizi che legassero Fessen a Fantamas.

[Guisgard]

Era un uomo alto, di bell'aspetto quello che aveva parlato a Gwen.
Ma soprattutto indossava la tonaca visto era un prete.
"Sono fiori bellissimi." Disse sorridendo. "Importati qui da una piccola isola del Pacifico dal nome impronunciabile. Fortunatamente sono riusciti a fiorire anche col nostro clima. Il nome originale tradotto dovrebbe suonare così... betulla salata."
http://www.queertv.it/home/wp-content/uploads/2014/11/uccelli-di-rovo-gay-4.jpg

[Lady Gwen]

Rimasi molto sorpresa, vedendolo.
Era alto, di bell'aspetto, ma soprattutto era un prete.
A ben vedere dalla tonaca, almeno.
Ascoltai la spiegazione sui fiori molto attentamente, nel frattempo che mi chiedevo se fosse lui il proprietario.
Possibile?
Un prete?
"Nome interessante..." commentai.
"Lei è il padrone di casa?" chiesi curiosa.

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[Guisgard]

"Oh no... no, di certo." Disse sorridendo il prete a Gwen. "Sono il curato del paese... sono Padre Sever." Porgendo la mano a Gwen in segno di saluto.
Poi si avvicinò anche Elv ed il prete si presentò anche a lui.

[Lady Gwen]

"Oh, capisco... Io sono Gwen" dissi, stringendogli la mano e cercando di dimenticare la figuraccia, mentre che Elv arrivava.
"Il paese è stupendo. Si trova lì da molto?"

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[Guisgard]

"No, sono stato assegnato alla parrocchia del posto solo da una settimana." Disse il prete a Gwen. "Vengo spesso qui, perchè il padrone di casa mi ha chiesto consigli sui suoi fiori."
"Lei cura i fiori come le anime, quindi." Divertito Elv.
"Si, mi piace nel tempo libero occuparmi di fiori." Annuì sorridendo il prete. "Voi cercate il padrone di casa se ho ben capito, giusto?"

[Lady Gwen]

"Oh, addirittura! Deve fidarsi molto di lei, allora. Ma non ci sono dubbi, il giardino è talmente bello..." con tono ammirato.
Ridacchiai divertita alla battuta di Elv.
"Sì, ha proposto un lavoro all'azienda di Elv" annuendo.

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[Guisgard]

"Capisco." Disse il prete a Gwen.
"Che tipo è il padrone di casa?" Chiese Elv.
"Direi eccentrico..." il prete "... originale... istintivo... ha molto denaro, frutto dei tanti viaggi che ha fatto e certe volte da l'idea che il suo unico scopo sia quello di trovare un modo per spendere i suoi soldi."
"Non fa donazioni alla parrocchia?"
"Certo e molto generose." Annuì il prete.

[Lady Gwen]

Che fosse ricco ed eccentrico non c'erano dubbi, per avere una casa simile ed un soprannome simile, o meglio uno pseudonimo.
"Beh, certamente fare donazioni è un buon modo, per usare il proprio denaro" constatai "Sapete per caso il suo nome?" curiosa, senza sapere però se avrebbe o meno risposto.

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[Guisgard]

"E' molto restio a parlare di sè ed io non amo essere invadente." Disse il prete a Gwen. "Quindi mi limito a chiamarlo come lui si è presentato, ossia Duca Bianco."

[Lady Gwen]

Annuii lentamente.
Infatti, avevo ragione.
Neanche lui sapeva quale fosse il suo vero nome.
"Beh... Le hanno detto a che ora tornerà? È da un'ora circa che aspettiamo..." sospirando.

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[Guisgard]

"Può tornare adesso, come fra diverse ore." Disse il prete a Gwen.
"Magnifico!" Esclamò Elv. "Non è molto corretto in verità."
"Se volete potete dire a me..." il prete "... di cosa si tratta precisamente?"

[Lady Gwen]

Guardai il prete sconvolta.
Ore?!
Stavamo scherzando?
"Ma non è possibile! Siamo partiti quasi all'alba per essere puntuali!"
Elv aveva ragione, non era affatto corretto.
Alla domanda di padre Sever, lasciai parlare Elv, visto che lui era l'interessato al lavoro.

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[Guisgard]

Elv soiegò al prete il motivo della loro visita al palazzo.
"Allora forse posso aiutarvi." Disse, per poi invitarli a seguirlo in casa.
Qui consegnò loro una cartella con varie bozze e schizzi.
"Questa è la linea che il Duca ha in mente." Spiegò il prete. "Naturalmente necessitano di correzioni, aggiunte e modifiche varie. Ma sono certo voi saprete operare al meglio."

[Lady Gwen]

Elv spiegò tutto al prete e mi sorpresi del fatto che poteva aiutarci.
Ci condusse in casa e consegnò ad Elv una cartella, con tutti gli schizzi sulla collezione.
Diedi un'occhiata ai fogli mentre parlava.
"Posso chiedere come mai abbia discusso con lei circa la collezione?" chiesi poi.

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[Guisgard]

"Beh, è molto semplice." Disse il prete a Gwen. "Spesso durante le mie visite lui mi parla dei suoi viaggi. Questo perchè credo i suoi domestici non condividano le sue stesse passioni. Soprattutto perchè ciò che ha ispirato questa collezione al Duca è il ricordo di una donna."
"Parla con lei di una sua vecchia fiamma, padre?" Elv.
"Beh, un prete è un uomo come gli altri" sorridendo Padre Sever "e spesso la malinconia d'amore spinge a confidarsi con qualcuno. Lui poi parla di questa storia passata in modo molto romantico." Annuendo.

[Lady Gwen]

Sbattei un paio di volte le palpebre a quelle parole.
Che situazione, strana davvero.
"Un uomo romantico, ricco, eccentrico, che pensa ad un amore passato e vive in un luogo da sogno. Sembra ci abbiano catapultati in un romanzo" ironicamente ad Elv.

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[Guisgard]

"La vita è un romanzo." Disse sorridendo il prete a Gwen.
"Bene..." Elv prendendo la cartella con gli schizzi "... allora questa la prendiamo noi e comincereremo a lavorarci. Poi contatterò il Duca nei prossimi giorni. Grazie del suo aiuto, padre."
"Dovere." Sorridendo il prete.

[Lady Gwen]

Sì.
Nel mio caso, uno un po' disastroso, ma sì, lo era.
Dopotutto, non era nei romanzi che la ragazza di turno veniva salvata dall'uomo aitante e affascinante di turno?
Sì, decisamente lo era.
"Arrivederci, padre" salutando il prete con un sorriso, mentre noi uscivamo con gli schizzi.
"Beh, per fortuna siamo riusciti a concludere qualcosa, sebbene la mancanza del proprietario sia stata abbastanza maleducata..." con una smorfia.

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[Guisgard]

La macchinà lasciò il palazzo.
"Mah, a me sta già sulle scatole questo Duca Bianco..." disse Elv guidando "... e sono certo di una cosa, guarda... sono pronto a scommettere che non gli andranno bene le aggiunte ai suoi schizzi..." sbuffando e guardando Gwen, mentre attraversavano la brughiera avvolta dall'umidità del tempo incerto.

[Lady Gwen]

"Sì, anche a me..." ridendo.
"No, tesoro, sono certa che sarete bravissimi..." sorridendogli e intrecciando la mano alla sua "Di sicuro sarà soddisfatto."

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[Guisgard]

Elv guardò Gen e sorrise, stringendo la mano di lei.
Prese a piovere sulla brughiera e dopo qualche chilometro trovarono la strada interrotta.
"Cavolo..." disse contrariato lui "... ti pareva... beh, vediamo se c'è una strada alternativa..." accendendo il navigatore satellitare dell'auto, ma in quel momento nessuna informazione era disponibile per via del maltempo "... perfetto..." sarcastico "... vabbè, vediamo se troviamo una deviazione..." imboncando una stradina laterale.
Proseguirono per qualche chilometro, fino a ritrovarsi in una stradina isolata e dissestata, resta ancora più angusta dalla pioggia.
Attorno a loro non c'era nulla, solo vegetazione ed una vecchia casa diroccata.
https://img.fotocommunity.com/casa-diroccata-nel-verde-9351a5dd-3658-4d67-a338-3a9989d7c797.jpg?width=1000

[Lady Gwen]

I miei occhi seguirono la morbida curva del suo sorriso, mentre stringeva la mia mano.
Improvvisamente, prese a piovere, incalzano sempre di più.
Elv provò ad accendere in navigatore satellitare, ma a causa del maltempo c'era poco segnale.
Percorse allora una stradina laterale e alternativa, poco battuta, alla fine della quale c'era una casa all'apparenza abbandonata e diroccata.
La guardai, poi guardai Elv.
"Credo non abbiamo molta scelta..."

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[Guisgard]

Elv annuì a Gwen e guidò fino alla casa diroccata.
Parcheggiarono davanti a ciò che restava del cancello d'ingresso ad un cortile che oggi invece era abbandonato fra sterpaglia e rampicanti, entrando poi di corsa in casa visto pioveva ancora.
Era un'abitazione fatiscente e decadente, con i muri amuffiti e l'intonaco crollato quasi ovunque.
Anche il tetto era mal messo e l'acqua piovana scendeva in vari punti.
La poca luce entrava dalle imposte sfondate, illuminando l'interno fra cupi giochi di chiaroscuro.

[Lady Gwen]

Parcheggiammo davanti a ciò che restava del cancello e facemmo una corsa fino alla casa, visto che pioveva, attraversando il cortile pieno di sterpaglia.
Dentro, la casa era messa anche peggio che fuori, l'acqua entrava dal soffitto e la luce era pressoché scarsa, se non inesistente.
"Accidenti..." mormorai, con una smorfia di dolore, vedendo alcuni graffi sulle gambe a causa di quelle sterpaglie secche e appuntite.
"Anche questo ci mancava..." sbuffando.

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[Destresya]

Ero arrivata troppo tardi, la polizia aveva già ripulito ogni cosa.
Non c’erano indizi che potessi usare.
Niente di niente.
Però c’era ancora quel professore, lo sentivo parlare con i monaci.
Doveva per forza essere importante.
Così mi avvicinai nell’ombra per sentire cosa dicevano.

[Guisgard]

Elv guardò Gwen e poi le sue gambe.
"Siediti su quella vecchia panca e stendi le gambe..." disse lui "...fammi dare un'occhiata a quei graffi..."

[Lady Gwen]

Lo guardai un po' interdetta, ma feci come disse, sedendomi sulla vecchia panca, che cigolò sotto il mio peso sgangherata com'era e attesi le gambe su di me, attenta a non farci entrare delle spine che fuoriuscivano minacciose dal legno.

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[Guisgard]

Destresya si confuse con l'ombra della biblioteca per ascoltare cosa dicessero il professore ed i monaci.
"Ho motivo di credere" disse il professore ai religiosi "che questo furto sia solo l'inizio. Il Codice di Telassonica ha un profondo significato e valore mistico... e ha un codice gemello... sto parlando di un altro codice miniato, detto di Alessandria... secondo la tradizione alcune formule ritenute magiche sarebbero confuse tra le pagine di entrambi i codici..."

[Guisgard]

Elv si avvicinò e poi si inginocchiò ai piedi della panca su sui si era messa Gwen.
Cominciò ad accarezzare piano i graffi sulle gambe di lei.
Poi tirò fuori il fazzoletto ed iniziò a massaggiare lentamente quei segni lasciati dall'erbacce.
"Dimmi quando cominci a sentire sollievo..." disse lui senza smettere.

[Altea]

Vidi lo sguardo compiaciuto di Hunt e gli dissi.. "Andiamo collega" prendendo l'occorrente.

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[Lady Gwen]

Si inginocchiò davanti a me, iniziando ad accarezzare le gambe graffiate e provocandomi dei leggeri bruciori in corrispondenza delle escoriazioni filiformi.
Poi iniziò a tamponarle con un fazzoletto.
Accennai un sorriso.
"Buffo... Sono io quella quasi laureata in medicina e sei tu che mi medichi i graffi sulle gambe..." con tono ironico, ma anche curioso e divertito, mentre sobbalzavo di tanto in tanto.

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[Guisgard]

Hunt sorrise ed annuì ad Altea.
Così lasciarono il quartier generale della Yuve e si diressero verso la redazione del Muun.
Qui si intrufolarono nel giornale, raggiungendo con facilità, grazie alle loro abilità, l'ufficio di Fessen.
"Bene, mettiamoci in cerca degli indizi, mia bella collega." Disse Hunt ad Altea facendole l'occhiolino.

[Guisgard]

Elv continuò a massaggiare col suo fazzoletto le gambe di Gwen.
"Non si tratta di esperienza in medicina..." disse lui senza smettere e fissandola.

[Lady Gwen]

Sorrisi con vaga malizia, poi mi avvicinai poggiando le braccia sulle ginocchia.
"Ah no? E di cosa si tratta?" chiesi, con aria curiosa.

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[Altea]

Raggiungere l'ufficio fu facile, con un raggio laser avevamo fatto saltare le telecamere di sorveglianza.. "Si caro, io inizio dai cassetti della scrivania" e iniziai ad aprire e guardavo con la torcia al plasma nel buio.

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[Guisgard]

"Beh... questo..." disse Elv, per poi avvicinarsi col viso a quello di Gwen e la baciò.
Un bacio caldo, avvolgente, profondo, intimo.
Un bacio che incatenò le loro labbra e le loro lingue per un attimo che parve infinito.

[Guisgard]

Pentrati nell'ufficio di Fessen, dopo aver messo fuoriuso le telecamere di sorveglianza, Altea e Hunt si misero in cerca di tracce ed indizi.
Dopo aver cercato in giro per la stanza, CR9 trovò una cassetta di sicurezza chiusa con la combinazione.

[Lady Gwen]

Osservai i suoi occhi e poi sorrisi vedendo il suo volto farsi sempre più vicino.
Accolsi il suo bacio caldo e, come sempre, intimo, assaporandolo a fondo e con gusto.
Affondai le dita fra i suoi capelli e strinsi le ciocche scure, per avvicinarlo ancora di più, per sentirlo ancora più mio, più di quanto già fosse.
Perché già ci appartenevamo, eravamo già l'uno dell'altra e non c'era sensazione più bella del fondersi insieme indissolubilmente.

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[Altea]

"Hunt" sottovoce "vi è una cassetta di sicurezza ma vi è una combinazione come facciamo ad aprirla?" perplessa "Magari in giro vi è la chiave per aprirla ma dove? O la portiamo nel quartier generale".

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[Guisgard]

Quel bacio fu interrotto da alcuni rumori che giungevano da sotto la pavimentazione, come se qualcuno si trovasse in una sorta di cantina, o ambiente sottostante.
"Proveniva dal basso..." disse Elv a Gwen.

[Guisgard]

"Direi di trovare il modo di aprirla qui..." disse Hunt ad Altea "... Montes vuole risultati, tracce certe... cerchiamo tra i nostri strumenti quello adatto ad aprirla senza danneggiarla, poichè la nostra è una missione top secret..."

[Lady Gwen]

Ogni più piccola porzione di terra sembrava il nostro perfetto angolo nascosto ed era meraviglioso, era intimo, era intenso e solo nostro.
Ma il momento fu interrotto da alcuni rumori che provenivano da una cantina, un seminterrato, comunque un ambiente al di sotto della casa.
"Sì, ho sentito" dissi ad Elv "Andiamo a vedere."

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[Destresya]

Destresya si confuse con l'ombra della biblioteca per ascoltare cosa dicessero il professore ed i monaci.
"Ho motivo di credere" disse il professore ai religiosi "che questo furto sia solo l'inizio. Il Codice di Telassonica ha un profondo significato e valore mistico... e ha un codice gemello... sto parlando di un altro codice miniato, detto di Alessandria... secondo la tradizione alcune formule ritenute magiche sarebbero confuse tra le pagine di entrambi i codici..."



Trasalii a quelle parole.
Finalmente avevo una vera pista, un codice gemello, che sicuramente Famtamas voleva.
Dovevo scoprire dove si trovava.
Sicuramente quel professore ne sapeva qualcosa, dovevo seguirlo e capire come mi potesse essere utile.
Intanto presi il cellulare, con lo schermo a colori invertiti così non faceva luce, e cercai di capire dove si trovasse questo codice di Alessandria.

[Altea]

"Si hai ragione bello, non possiamo portarla dietro". Estrassi un pennino sottile e col laser iniziai a seguire la forma della chiusura per romperla piano "Stai osservando o guardi altro Hunt?".

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[Guisgard]

"Sono un agente segreto in gamba e non mi distraggo." Disse divertito Hunt ad Altea, mentre lei con il laser cercava di aprire la cassetta di sicurezza senza danneggiarla.
Riuscì nel suo intento e dentro vi trovarono un dvd.

[Guisgard]

Elv annuì a Gwen e cominciarono a cercare il modo di scendere al piano di sotto.
Trovarono infine una sorta di botola, ben nascosta sotto un mobile consumato dai tarli.
Elv lo spostò ed aprì la botola, liberando un passaggio sotterraneo.

[Lady Gwen]

Cercammo un passaggio per arrivare di sotto e alla fine Elv trovò una botola, liberando il passaggio.
"Beh, direi di scendere" dissi, aprendo la botola.

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[Guisgard]

Destresya cercò col suo cellulare in Rete informzioni sul Codice di Alessandria.
Trovò alcune notizie in merito ad esso, scoprendo che era stato acquistato anni fa ad un'asta clandestina del mercato nero.
Quindi era nelle mani di un misterioso collezionista privato.

[Altea]

La aprii e con soddisfazione trovai un dvd. "Bene, sperando non fosse un cantante famoso e abbia vinto un platino... Cosa proponi di fare Hunt?" indicando il dvd e mordicchiandogli l'orecchio.

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[Guisgard]

"Ehi... se fai così..." disse Hunt ad Altea con voce bassa, quasi gemendo appena, mentre lei gli mordicchiava l'orecchio "... io non riesco a concentrarmi..." sorridendo piano.

[Altea]

Trattenni una risata "Dai qui vi è un lettore dvd con video" inserendo il dvd speranzosa fosse qualcosa inerente al caso.

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[Guisgard]

Elv annuì a Gwen ed accese il suo cellulare per far luce nella botala.
Videro così una scaletta interna e scesero di sotto.
Si ritrovarono in un'ampia cantina semibuia.
"I rumori sembrano spariti..." disse lui "... diamo un'occhiata in giro..."
Cercarono, ma senza trovare nulla.
"Forse erano dei topi a fare quei rumori..." mormorò Elv "... o magari un gatto... o qualche altro animale... qui non c'è nessuno..."

[Destresya]

E dove altro poteva essere se non al mercato nero?
Dovevo mettermi sulle tracce del misterioso collezionista che possedeva il prezioso manoscritto.
Sentivo il cuore battere forte, dovevo assolutamente riuscire a risolvere il mistero.
Cercai di capire chi fosse questo misterioso collezionista mentre prestavo sempre attenzione a quello che si dicevano i custodi e il professore.

[Lady Gwen]

Scendemmo giù, illuminando la scala col cellulare, ma, nonostante cercammo, non trovammo nulla.
Non c'era nessuno e i rumori erano spariti.
"Sì, infatti... È una casa apparentemente molto vecchia, ci saranno dei topi da qualche parte, o altri animali..." commentai, guardandomi intorno.

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[Guisgard]

Hunt annuì ad Altea.
Lei allora inserì il dvd nel lettore e fece partire il tutto.
Assisterrero così ad un video in cui Fessen preparava una falsa intervista per far credere a tutti di intervistare Fantamas.
La stessa intervista che aveva mandato poi in onda, riscuotendo un incredibile successo.
http://i37.tinypic.com/10wpu0w.jpg

[Altea]

Vidi il bel volto di Fessen.. "Non comprendo, stava fingendo una intervista che poi è stata quella di Fantamas che ha fatto clamore.. Perché? E perché custodirla poi.. Cosa ne pensi?".

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[Guisgard]

"Si, torniamo di sopra..." disse Elv a Gwen.
Così tornarono al piano di sopra, mentre fuori sembrava aver smesso di piovere.
Ma dopo qualche istante di nuovo si udirono quei rumori provenire dalla cantina.
Ora erano più marcati.

[Guisgard]

"Che questo video incastra definitivamente Fessen..." disse Hunt ad Altea "... l'ispettore Goaz ha ragione... Fessen è Fantamas e ha montato quest'intervista fasulla per procurarsi un alibi..."

[Lady Gwen]

Tornammo di sopra, vedendo che aveva smesso di piovere.
"Guarda, non piove più. Come do potremmo ripartire."
Ma un attimo dopo, di nuovo quei rumori.
"Oh, ma insomma. Ma che diamine è?" sbuffando.

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[Guisgard]

Destresya cercò altre notizie, ma nè in Rete, nè dai discorsi del professore con i monaci si potevano avere notizie certe sul misterioso collezionista.
Naturalmente un uomo che acquistava ogetti di così alto valore storico al mercato nero non voleva certo farsi conoscere.

[Guisgard]

"Saranno di nuovo i topi o qualche altro animale..." disse Elv a Gwen "... vieni, andiamo via, non piove più..."
Ma dal basso oltre ai rumori ora si udivano anche delle voci.

[Lady Gwen]

Annuii e lo presi per mano per uscire.
Ma poi...
"Ho sentito delle voci..." dissi piano "Tu le hai sentire? Venivano da sotto..."

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[Guisgard]

"Si..." disse Elv a Gwen "... ed i topi non parlano di certo..." cercando di ascoltare quelle voci, ma erano troppo confuse "... non si capisce nulla... forse meglio che vada a dare un'occhiata..."