Fantamas minaccia il mondo

[Guisgard]

"Stranamente il dottore stamani non è ancora arrivato..." disse la segretaria a Gwen "... molti clienti avevano prenotata una visita e sono andati via. Lo sto chiamando sul suo cellulare ma non è raggiungibile..." perplessa.

[Lady Gwen]

Sentii lo sconforto assalirmi a quella risposta.
Se davvero gli fosse successo qualcosa?
"E... E non ha proprio alcuna notizia? Niente di niente?" chiesi io, poi cercai di sembrare meno preoccupata "Sa, dovevo parlargli urgentemente..."

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[Guisgard]

"No, non so dove sia il dottore..." disse la segretaria a Gwen "... le ripeto, è strano questo suo ritardo... e poi... non ha neanche avvisato... non è da lui..."

[Lady Gwen]

Ero sempre più in ansia, non sapevo davvero che pensare.
"Per caso potrebbe darmi il suo indirizzo? Anche per accertarmi che stia bene e che non abbia problemi, ovviamente" annuii.

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[Guisgard]

"Si, certo..." disse la segretaria a Gwen, ma prima che finisse di parlare squillò il telefono.
"Pronto?" Rispose lei. "Si, mi dica... oh accidenti... come può essere successo? Ed è grave?" Restò in silenzio e visibilmente agitata. "Oh, grazie al Cielo... si... grazie..." e staccò.

[Lady Gwen]

Annuii speranzosa.
Ma poi, quella chiamata.
Rabbrividii.
No, non di nuovo.
Non poteva succedere.
Non doveva.
"Cosa... Cosa succede?" chiesi, tenendo la voce più ferma che potevo.
Ma avevo paura.

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[Altea]

"Bene.. Quindi tu sei.. Un" stavo per dire ladro ma mi blocca i.. "Il mio signore si appropria illecitamente delle cose altrui?". Nel frattempo sentivo la mano sua calda e salda accarezzare le gambe e sussurra "La tua stanza deve essere sfarzosa presumo" osservandolo nell'immenso azzurro degli occhi.

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[Guisgard]

Lui sorrise piano, in modo indefinito ed enigmatico.
"Mi piacciono le cose belle..." disse piano "... soprattutto se preziose... Paride rapì Elena, Lancillotto Ginevra... i grandi imperi predarono terre e bottini... la storia premia chi ama le cose belle... anche se altrui..." fissando Altea con i suoi occhi azzurri e misteriosi "... tu appartieni a qualcuno? Sei sposata? Fidanzata?" Senza smettere di accarezzare piano le sue gambe.

[Guisgard]

"Era l'ospedale..." disse la segretaria a Gwen visibilmente turbata "... il dottor Elv stanotte è stato aggredito forse da un ladro... ora è ricoverato lì, ma non è grave..."

[Altea]

Sorrisi alle sue parole e alla sua domanda risposi "Io.. Avevo un uomo, poi l'ho lasciato mesi fa e sta facendo il possibile per riconquistarmi ma per me è finita. Volevi rubarmi?" stringendo le braccia per avvicinarmi a lui.

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[Destresya]

Lo fissai con un sorrisetto.
Non osava ribattere eh, forse avevo ragione allora.
"Già, speriamo che il simpatico commissario torni con delle notizie interessanti!" Sospirai guardando la porta per poi tornare a fissare Fessen con aria enigmatica.

[Lady Gwen]

Sospirai con sconforto, poi in tempo zero ero già fuori.
Decisi di passare dal bosco per correre usando la mia velocità vampiresca, visto che non avevo una macchina e dovevo arrivare prima possibile.
Nel tragitto, nel mentre che fendevo il vento correndo a ritmo inumano, pensavo a quel maledetto incubo e al fatto che si era purtroppo realizzato.
Mi confortava sapere comunque che non era in pericolo di vita.
Arrivai dopo poco tempo e subito chiesi di lui.

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[Guisgard]

"Si..." disse lui accarezzandole ancora la gamba, risalendo poi con la mano fino alla sua gonna, scivolando sotto di essa ed arrivando a toccarle l'autoreggente della calza "... naturale ti avrei rapita se fossi stata di altri... io voglio la mia cameriera solo al mio servizio... in ogni momento per me..." guardando Altea negli occhi, come se fosse in grado di penetrare nei suoi occhi, fino a raggiungere la sua anima.

[Guisgard]

Gwen con i suoi poteri arrivò preso all'ospedale.
Qui chiese di Elv e le fu indicata la sua camera.
Qui c'era il primario dell'ospedale ed aveva appena finito di visitarlo, mentre un'infermiera sistemava la flebo al braccio di Elv che dormiva.

[Lady Gwen]

Arrivai trovando un medico ed un'infermiera nella stanza, e lui ovviamente privo di conoscenza.
Mi avvicinai al medico.
"Salve, sono un'amica del dottor Pasent, come stai" Chiesi, in apprensione.

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[Altea]

La sua mano osava sempre di più e volevo farlo stare sulle spine. Ero perfettamente lucida, mi sentivo attratta da quell'uomo, che sapevo, aveva dei misteri e forse illeciti. Ma l'Amore non comanda o forse era mio complice "E tu.. Tu.. Sei libero?" accarezzando il suo volto con un dito.

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[Guisgard]

"Sono libero come il vento impetuoso..." disse lui, per poi baciare il dito di Altea che gli accarezzava il viso e succhiarlo piano, delicatamente, con gli occhi in quwelli di lei.
La sua mano non si fermava e scivolò ancor più sotto la gonna di lei, arrivando a toccare tutta la sua natica, stringendola appena.
Tutto ciò faceva sentire Altea donna come non mai.
Una donna bellissima e desiderabile, per la quale si compivano furti e si rincorrevano tesori perduti ed inestimabili.

[Guisgard]

"Salve..." disse il primario a Gwen "... ora sta meglio... gli è rimasto qualche graffio e qualche livido, ma può ritenersi fortunato. L'aggressione è stata violenta e pare si sia salvato gettandosi in acqua, attirando così l'attenzione di alcuni pescatori. Il suo aggressore doveva essere molto forte, visto che il dottor Pasent è un giovane robusto ed in salute. Ma si sa, la pazzia rende le persone più forti."

[Lady Gwen]

Quelle parole alla fine.
Erano identiche, le stesse del sogno.
E ciò mi fece ancora più rabbrividire.
"Per fortuna sta bene..." annuendo con sollievo.
"Posso restare un po'?"

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[Altea]

Vidi le sue labbra baciare il mio dito, sentii le sue mani sulle natiche.
Leggermente aprii le sue labbra con dolcezza e insinuai le mie nelle sue mentre mi voltai leggermente, mettendomi a cavalcioni sopra di lui pervasa dal calore della passione e amore.

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[Guisgard]

"Si, ma solo per pochi minuti." Disse il primario a Gwen.
"Non... era... un uomo..." mororò nel sonno Elv "... era... un... animale..."
"Cos'ha detto?" Chiese il primario all'infermiera.
"Credo abbia detto che non è stato un uomo ad aggredirlo, dottore..." l'infermiera "... ma un animale..."

[Lady Gwen]

Annuii al dottore, ma in quel momento Elv farfugliò qualcosa.
Sì, lo avevo sentito distintamente.
Aveva detto che era un animale, non un uomo.
Subito mi avvicinai a lui, sedendomi sul bordo del letto, vedendo se avrebbe detto altro.
Ne ero certa, più che sicura.
Il medico non avrebbe potuto immaginarlo, ma io sì ed ero sicura che non si trattasse di un folle, ma di qualcos'altro.

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[Guisgard]

Altea si mise a cavalcioni su di lui e di nuovo si baciarono.
Labbra su labbra, lingua contro lingua in un respiro fatto di sapori caldi e di sussurri avvolgenti.
Un bacio d'altri tempi, di quelli che si vedevano nei vecchi film o si leggevano tra le pagine di un romanzo Ottocentesco.
Un bacio che la rapì, come quel pendaglio, sottraendola dal mondo grigio di un quotidiano senza slanci.
Portandola oltre le pagine di storie antiche, fatti di rime e di immagine tratte dai sogni.
Un bacio passionale, carnale, profondo, ma soprattutto vero.

[Altea]

Quel bacio racchiudeva un mondo a sé, antico e profondo fatto di storie intramontabili. Era come essere eroina di un romanzo, di tante storie d'amore narrate. Forse quel pendaglio era davvero magico, mi strinsi a lui di più e avvertivo che quel bacio non era un gioco per lui ma amore.. "E se mi innamorassi.." Sussurrai piano "Mi porteresti ovunque dove tu andresti?".

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[Guisgard]

"Sta parlando nel delirio..." disse il primario all'infermiera "... è normale sia ancora sotto shock..."
Gwen era seduta accanto ad Elv che dormiva ancora.

[Guisgard]

Altea era a cavalcioni su di lui, con le labbra vicinissime alle sue ancora calde per quel bacio.
"Tu sei già mia, tesoro..." disse lui tenendola stretta sui fianchi "... verrai con me ovunque..." fissandola.

[Lady Gwen]

No, non era delirio e lo sapevo.
Lo sapevo bene.
Ma loro no.
Come nel sogno, iniziai ad accarezzargli dolcemente il viso.
Era ancora più bello adesso, reale, vero e non più in pericolo di vita.
Quanto avevo temuto che quell'incubo si verificasse...
Alla fine era successo, ma sarebbe potuta andare molto peggio.
"Fra quanto potrebbe svegliarsi?" chiesi al medico.

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[Altea]

Chissà forse era un essere diabolico ma io ormai ero legata a lui.. "Ovunque" dissi stringendo le gambe alle sue natiche "Quindi hai conquistato il mio cuore.. E preciso.. Non rubato" ridendo.

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[Guisgard]

"Fra un'ora sarà sveglio, appena le medicine finiranno il loro effetto." Disse il primario a Gwen. "Ora devo chiederle di uscire, signorina. Può attendere di là, in sala d'attesa."

[Guisgard]

Lui rise.
"Rubare e conquistare..." disse "... non c'è differenza... entrambe le cose richiedono coraggio, audacia, passione... solo ciò che si desidera più della vita può essere rubata o conquistata, mia cara..." scendendo con le mani sulle gambe di Altea, che lei teneva strette intorno alle natiche di lui.

[Lady Gwen]

Stavo per controbattere, ma alla fine sospirai ed uscii.
Se mi fossi opposta, avrei rischiato che non me lo facessero vedere del tutto, così rimasi fuori dalla porta a guardarlo dal vetro, impaziente.
Un'ora.
Solo un'ora.

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[Altea]

"Ma tu da quanto mi cercavi..?" lasciando la sua mano scendere più profondamente con un sospiro liberatorio.

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[Guisgard]

Gwen attese un'ora.
Poi ne passarono due.
Vide allora passare un inserviente che spingeva il carrello con le pietanze per i pazienti.
L'uomo canticchiava allegramente.

[Guisgard]

"C'è un diamante che mi fa pensare a te..." disse lui ad Altea "... è purissimo ed a forma di un triangolo affusolato... è chiamato Giglio Nero, poichè emette riflessi scuri, lucidi e simili alle notti senza Luna... ebbene quel diamante ti somiglia... io lo inseguo da sempre... venderei l'anima al diavolo se lui potesse darmelo... ma dubito ci riuscirebbe... solo io posso rubarlo..." sorridendo.

[Lady Gwen]

Attesi un'ora, poi addirittura due, ma ancora nulla.
Non dava alcun segno di volersi svegliare.
E se ci fosse stato qualche problema?
Se qualcosa si fosse aggravata?
Ero lì, ad osservarlo fuori dal vetro, aspettando che aprisse gli occhi.
Nemmeno l'inserviente che fischiettava camminando nel corridoio riusciva a mettermi di buon umore.
Volevo solo vedere i suoi occhi neri aprirsi e sapere che era tutto passato.

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[Altea]

"E tu sfideresti il Diavolo in persona? Si è vero forse quel diamante mi somiglia in quanto la mia anima è gotica ma brillo di una luce particolare" sorridendo leggermente "E solo pochi estimatori sanno il mio valore.. E dove si trova questo diamante?" portando le labbra al suo collo e baciandolo con la lingua e labbra, imprimendo il segno del rossetto sulla sua pelle.

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[Guisgard]

Gwen non vedeva nessuno, nè medici, nè infermieri.
Solo quell'inserviente dall'aria allegra che era appena uscito dal reparto, dove aveva distribuito le pietanze.
Probabilmente anche ad Elv.

[Lady Gwen]

Infischiandomene delle parole del medico, andai nella stanza di Elv per vedere se si fosse finalmente svegliato, sperando di trovarlo nuovamente cosciente per alleggerire quel senso di ansia ed angoscia che avevo dentro.

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[Guisgard]

Altea cominciò a baciargli il collo, usando anche la lingua e sentendo un lieve gemito di piacere da parte di lui.
“Il diamante” disse godendosi quel gioco “si trova nella collezione privata di un ricco ambasciatore del Brunei...” accarezzandole le gambe per quasi tutta la lunghezza “... hai delle gambe bellissime, tesoro... lunghe e slanciate...” senza smettere di toccarle.

[Altea]

"Un giorno sarà tuo no?" sentendo il suo gemito, stavolta orgogliosa di averglielo strappato improvvisamente. "Le mie gambe non aspettano che accoglierti, caro" con voce calda vicino al suo orecchio.

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[Guisgard]

Gwen senza attendere oltre andò nel reparto ed entrò nella camera di Elv.
Si stava svegliando ora, lentamente.
Sul viso aveva ancora qualche graffio ed un paio di lividi, ma sembrava stare bene.



"Aspettami in camera mia, tesoro..." disse lui accarezzando con sensualità ed eleganza il volto di Altea, fino a sfiorare i suoi lunghi capelli biondi "... arriverò tra poco..." guardandola con desiderio.

[Altea]

"Certo.. La tua camera che non ho mai osato varcare.." chiudendo gli occhi e gratificandomi di quella dolce carezza.. "È aperta?" alzandomi e osservandolo con ardore.

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[Lady Gwen]

Entrai e vidi che si stava svegliando proprio adesso.
Un piccolo movimento del dito, della mano, il capo, iniziava finalmente a destarsi da quel sonno indotto che mi era sembrato non dovesse finire mai.
Aveva ancora dei lividi e qualche graffio sul viso, ma sembrava stesse abbastanza bene.
Entrai quasi in punta di piedi, sedendomi sul bordo del letto e sfiorando la guancia attraversata da uno scuro e pesante ematoma.
Poi, senza pensarci un istante e senza aspettare oltre, lo baciai.
Avevo commesso l'errore di tenerlo lontano da me per proteggerlo, ma proprio perché potevo proteggerlo dovevo averlo accanto a me.


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[Guisgard]

Lui non disse nulla, restando a guardarla, tutta.
Allora estrasse una chiave d'oro dalla tasca, dandola poi ad Altea.
"Aspettami in camera, tesoro..." disse piano.



Gwen baciò delicatamente Elv, che dopo qualche istante, finalmente, si svegliò.
Ci impiegò qualche istante per comprendere dove fosse e riconoscere la ragazza.
"Ehi, ciao..." disse piano "... cosa... cosa è successo?"

[Lady Gwen]

Sorrisi quando si svegliò, mentre gli accarezzavo il viso evitando di fargli male sui lividi e i graffi.
"Pare tu sia stato aggredito e alcuni pescatori ti abbiano trovato in acqua..." risposi.
"Sei dovuto arrivare in ospedale per farmi scoprire il tuo cognome, dottor Pasent, ti sembra il modo di comportarsi?" con ironia.

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[Guisgard]

"Vedremo..." disse Fessen a Destresya.
Dopo qualche istante tornò il commissario.
"Eccovi." Fessen a lui.
"Già..." fece il commissario "... il dottor Mizzar ed il professor Oxsien sono fuggiti dal luogo in cui Fantamas li teneva prigionieri..."

[Guisgard]

"Si, ora ricordo..." disse Elv che pian piano era sempre più lucido "... stavo tornando a casa... ho parcheggiato... e ho attraversato la strada per entrare nel mio cancello... e poi..."
In quel momento entrò il primario.
"Ah, vedo si è svegliato." Annuendo questi.

[Lady Gwen]

Ascoltai l'inizio del suo racconto, mentre lui diventava sempre più lucido ed io gli sistemavo per bene il cuscino dietro il capo.
Ma nel momento migliore, entrò il medico.
Non poteva tardare almeno di un minuto?
Peraltro, avrei dovuto aspettare che si fosse ripreso del tutto per mostrargli la fotografia.

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[Guisgard]

"Allora..." disse il primario "... come si sente?" Controllando le ferite di Elv.
"Sto bene, solo un pò intontito..."
"Tra pochi giorni starà meglio." Annuendo il primario. "E' stato fortunato che quell'uomo non è riuscito ad ucciderla. Era sicuramente un folle. Magari sotto l'effetto di stupefacenti."
"Oh no..." fece Elv "... non era un uomo quello..." guardando poi Gwen.

[Lady Gwen]

Il medico controllò Elv, il quale sembrava stare davvero benone.
Ma quando gli fu chiesto chi l'avesse aggredito, ribadì che non era stato un uomo.
Ricambiai con aria tesa e nervosa il suo sguardo, non sapendo cosa aspettarmi.
Di certo ora non delira a, dal momento che era svegliò, lucido e perfettamente cosciente.
Mi chiedevo cosa avrebbe risposto il primario.

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[Destresya]

Tornò il commissario, e ci portò notizie.
Era tutto cosi strano.
Com'era possibile?
Doveva essere una trappola.
Sicuramente.
"Oh poverini!" Riprendendo la recita "chissà come sono spaventati! Hanno detto dove li tenevano?.
In realtà lo avrei saputo, perché quando mi ero allungata sul tavolo per scrivere il mio numero avevo inserito una piccolissima microspia nel taschino del commissario.

[Guisgard]

"Per ora non posso dirvi nulla." Disse il commissario. "Adesso devo chiedervi di andare via. Dobbiamo interrogare i due scienziati."
"Bene, spero che lei risolva tutta la faccenda." Sorridendo Fessen. "Andiamo, cara?" A Destresya.
Ed andarono via.

[Destresya]

Com'era prevedibile il commissario non ci disse altro, ma la mia microspia mi avrebe rivelato molto più di quanto non aveva fatto lui.
Non insistetti, ma mi alzai subito a quelle parole.
"Oh, commissario, è stato così gentile con noi!" sorridendo con fare civettuolo.
Poi mi rivolsi a Fessen, appoggiandomi al suo braccio.
"Oh ma certo caro!" facendogli l'occhiolino.
Una volta fuori restai al suo fianco, e poi gli sussurrai all'orecchio.
"Ho messo una microspia nel taschino del professore, scopriamo che cosa si dicono!".

[Guisgard]

“E' normale essere ancora confusi...” disse il primario “... ha subito un trauma, ma pian piano i ricordi diventeranno nitidi e lei rammenterà tutto.”
“Perchè non mi crede?” Chiese Elv.
“Avanti, cosa dovrei credere?” Il primario. “Se un animale feroce se ne andasse in giro per Las Baias qualcuno lo noterebbe, non crede?”
Tutto ciò davanti a Gwen.

[Lady Gwen]

Temevo che il dibattito fra Elv e il dottore non sarebbe giunto ad una risoluzione.
Nessuno poteva crederci, eccetto noi due.
Infatti, guardai Elv e scossi appena il capo, nel tentativo di fargli capire che era tutto inutile.
Finché non avessimo trovato le prove, le nostre sarebbero state solo farneticazioni, soprattutto ora che Elv era stato aggredito e non era considerato attendibile.

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[Altea]

Presi la chiave d'oro e lo guardai negli occhi.. "Ti aspetto".
Salii silenziosa ed entrai in camera, aprendola con quella chiave.
A dire il vero non volli soffermarmi sull'arredamento o altre cose. Tolsi il vestito e lo poggiai su una seggiola antica ma rimasi in lingerie e preparai dello champagne.

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[Dacey Starklan]

Fu una cena piacevole, molto più di quanto avrei creduto.
Il pesce come promesso era freschissimo e i piatti serviti non avevano nulla da invidiare ai ristoranti di città.
Anche la conversazione con Asso fu allegra e piacevole e la serata passò rapidamente.
Tanto che il crepuscolo fece posto al buio e poi anche il buio iniziò a cedere il passo alle primissime luci dell’alba.
Un’alba che Asso era intenzionato a vedere, prendendo una strada più lunga ma con il vantaggio di essere panoramica.

“ Potrei quasi pensare che in te ci sia una vena di romanticismo.”

Pensando a come aveva organizzato praticamente alla perfezione la nostra uscita.

“ Devo confessare una cosa. Non ho mai visto l’alba, dal vivo intendo. Forse sembra assurdo ma per me questo panorama finora era solo una scena di un film.”


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[Guisgard]

“Perfetto.” Disse Fessen uscendo dal commissariato a Destresya. “Di questo passo farò delle richieste per una sua promozione.” Facendole l'occhiolino.
L'auto partì ed andarono via, attendendo ora che la microspia facesse il suo dovere.

[Guisgard]

“Ora si riposi e stia tranquillo.” Disse il primario ad Elv. “Probabilmente ora che si è svegliato qualcuno della polizia verrà ad interrogarla.” Ed uscì, lasciandolo solo con Gwen.

[Guisgard]

Altea entrò nella stanza da letto del padrone, arredata con gusto e raffinatezza ed attese.
Si mise in lingerie e preparò dello Champagne.
Pochi minuti dopo la porta si aprì.
Le tende erano abbassate e solo in modo vago penetrava nella stanza la luce del mattino.
Altea vide così entrare il suo padrone che ora indossava una mascherina più stretta e piccola.
Si avvicinò e riempì due bicchieri di Champagne, porgendone uno a lei.
“Brindiamo...” disse “... ai fiori della passione e dei sogni che sbocciano misteriosi tra le lande dei desideri celati, dove il sapore dei venti racconta mille e più frammenti di versi perduti senza limiti o paure...”

[Guisgard]

Il Sole era ormai spuntato, disegnando un magnifico mattino fin dove il mare andava a perdersi oltre l'orizzonte, tingendo la costa di infinite screziature perlate e rosate, dipingendo un panorama sognante e bellissimo.
“E' la prima volta che trascorro la notte fuori col mio datore di lavoro...” disse Asso sorridendo “... forse perchè i miei superiori, fino ad oggi, erano tutti uomini alquanto scontrosi e poco affascinanti...” divertito a Dacey “... è la prima volta che guardi l'alba dal vivo? Beh, allora il tuo ex, quello del cuore spezzato, doveva essere alquanto poco romantico.” Con tono beffardo.

[Lady Gwen]

Il medico andò via ed io ne approfittai per mostrare ad Elv la foto del tronco.
"È caduto questo albero stanotte, proprio sopra una macchina davanti all'albergo. Nessuno dei presenti, polizia compresa, ha notato quei segni."https://uploads.tapatalk-cdn.com/20190227/9163907f1d96a267ed73ee2101ead953.jpg

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[Altea]

Lo vidi entrare nella penombra, era vicino a me e presi il bicchiere di champagne e mentre lo ascoltavo cercai di focalizzare lo sguardo sul volto, la sua maschera era più piccola. Mi attraeva questo particolare, come non togliesse mai la maschera anche se piccola.. "Ai nostri sogni e al vento che ci scuote nel vortice della passione e dell'amore" portando il bicchiere sulle labbra.

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[Destresya]

Risi a quelle parole di Fessen.
"Guarda un po' chi si è dimenticato che è il capo solo per finta!" fissandolo divertita mentre salivo in macchina.
Per un momento, però, i miei occhi si rabbuiarono fissando il mare attorno a noi.
Quelle parole mi avevano ricordato che io non appartenevo a quel mondo, ero solo in visita e presto, una volta portata a termine la missione, me ne sarei andata.
Dovevo fissare ogni singolo dettaglio di ciò che mi circondava, per fissarlo nella mente e portarlo con me, ovunque fossi andata.
Lo avevo fatto con tutte le epoche che avevo visitato, le portavo tutte con me, sempre.
Sospirai appena, cercando di scacciare quei pensieri.
Allora presi io smartphone e mi collegai con la microspia, sperando che il commissario ci potesse essere utile.
Una volta impostato mi sedetti più rilassata e mi voltai sorridendo verso Fessen.
"Allora, dove mi porta il mio capo adesso?" con aria provocatoria.

[Guisgard]

Elv guardò la foto.
“Allora non sono pazzo” disse a Gwen “e forse davvero stanotte mi ha aggredito un qualche grosso animale...” perplesso.

[Guisgard]

Lui sorrise e sorseggiò lo Champagne, senza distogliere mai lo sguardo da Altea, dal suo corpo alto e slanciato, da quella lingerie provocante, dai suoi lunghi capelli biondi e dai suoi occhi verdi.
Allora posò il bicchiere, le si avvicinò e la baciò.
Un bacio caldo, intimo, avvolgente.
Un bacio che penetrò nelle labbra di lei, invadendo la sua bocca ed assaporando la sua lingua.

[Guisgard]

Fessen guardò Destresya e sorrise.
“Immagino dovremo tornare all'albergo ed avvertire gli altri degli ultimi sviluppi...” disse “... o lei aveva in mente altro... capo?” Fissandola divertito.

[Lady Gwen]

"No, è ovvio che ci sia qualcosa. Dobbiamo solo trovare le prove per far capire a tutti, soprattutto alla polizia, che abbiamo ragione. Altrimenti saranno solo vaneggiamenti, la nostra parola contro la loro" convenni, mettendo il cellulare in borsa.
"Beh, ora tolgo il disturbo, sarà meglio, magari vorrai riposare..." dissi poi, alzandomi dal letto.

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[Altea]

Si avvicinò, avvertii il calore del suo corpo e il respiro caldo. Mi strinse forte a sé e posi il bicchiere mentre lui mi avvolse in un bacio profondo, senza fine.. Quasi da non respirare.
"Forse sul letto stiamo più comodi?". Ma mille dubbi pervasero la mia anima.. Temevo di svegliarmi e capire era stato un sogno o una chimera ma non riuscivo ad emergere.

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[Guisgard]

“Di nuovo un tono confidenziale...” disse divertito Elv a Gwen “... stavolta non per colpa mia.” Ridendo. “Ok, riposerò... più tardi tornerai?” Fissandola.

[Guisgard]

Lui guardò Altea e non disse nulla.
La prese allora in braccio, tradendo una forza ed un vigore fisico non comuni, portandola verso il letto.
La posò fra le lenzuola e poi si tolse la giacca, la camicia e le scarpe.
Infine i pantaloni, mostrando un fisico asciutto e ben fatto, coperto ora solo dai pantaloni.
“Dimmi...” disse stendendosi accanto a lei “... raccontami ogni tua paura... e nel farlo spogliati, mia cara...” con un tono caldo ed ammaliante.

[Destresya]

Sorrisi appena a quelle parole, e mi voltai verso il panorama.
"Giusto, dovremmo andare ad avvertire gli altri e vedere cos'hanno scoperto!" annuii.
Lavoro, lavoro, lavoro.
Come avevo potuto dimenticarmene e pensare per un momento che avrei potuto approfittare di quello scenario e di tutta l'atmosfera.

[Lady Gwen]

Accennai un sorriso a quelle parole, ripensando al bacio che gli avevo rubato pochi minuti prima, come un mio personale piacere intimo e segreto, quando forse non era sveglio a sufficienza per notarlo.
"Certo" risposi "A più tardi" lo salutai.
Staccai i miei occhi dai suoi e lasciai la camera, un po' più leggera di quando ero arrivata.

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[Altea]

Mi posò su quel giaciglio morbido ed intriso del suo profumo. Lo osservai mentre si spogliava e rimase coi pantaloni e si avvicinò a me nel letto. Un gesto che mi colpi, così confidenziale e quasi di rassicurazione. Rimasi stupita della sua domanda, come avesse letto il mio timore. Mi alzai, iniziai a sfilare le calze e dissi.. "Temo che poi.. Non ti interessero' più. Non so se ami altre donne.. Se lo fai con altre, e dopo avermi avuta mi lascerai". Sganciando il reggiseno e gettandolo a terra e rimanendo con gli slip davanti a lui, aspettando una risposta.

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[Guisgard]

Gwen lasciò la camera di Elv e lui poté riposare.
Era una bella mattinata di Sole ed un vento inquieto batteva sul bare azzurro, disegnando alla perfezione i tratti pittoreschi della costa Fleegese.

[Guisgard]

Fessen sorrise.
“Forse il capo” disse guidando “il capo pensava ad altro?” Guardando Destresya col suo fare brillante.

[Guisgard]

Lui guardò Altea che si sfilava le calze e poi che si toglieva il reggiseno.
Accarezzò con lo sguardo le sue gambe lunghe e nude, i seni sodi e ben disegnati.
“Potrai restare in questo palazzo per sempre, con me, se lo vorrai...”

[Altea]

"Per sempre.. È una parola grande.. Mi sposeresti pure?" curiosa della sua risposta.

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[Lady Gwen]

La giornata era limpida, turchese e dorata insieme.
Il sole era forte e luminoso, schermato da me attraverso gli occhiali scuri.
Camminavo all'ombra degli alberi mossi dal vento, che lasciavano dondolare alcune foglie giù dai rami.
Il panorama era come emerso da un quadro, perfetto nei colori e nelle forme appena arroccate sulle colline.
Mentre passeggiavo tranquillamente, pensavo che non fosse un posto così male, tranne per quel qualcosa che cercava di far fuori tutta la popolazione di Las Baias.

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[Destresya]

Lo guardai con uno sguardo pungente.
"Come, credevo fossi tu il capo!" con un leggero sorrisetto impertinente.
"Non facevi tanto il brillante, prima? O lo sai fare solo con le assistenti oche ma le vere donne ti intimidiscono?" con aria provocatoria.
Nonostante fossi una donna di potere amavo i ruoli ben definiti, la cavalleria e tutto il resto, non amavo le donne che prendevano l'iniziativa nè gli uomini che non erano capaci di prendere la situazione in mano.
C'era un motivo se me ne andavo a spasso nel tempo, senza legami nè affetti.
Gli uomini non amavano certo donne come me, amavano le ochette, o le poco di buono, me n'ero fatta una ragione da tempo.

[Guisgard]

"Chissà..." disse lui accarezzando con le dita, sensuale e delicato, la coscia nuda di Altea "... tutto può accadere se lo si vuole, mia cara..." guardandola con i suoi occhi azzurri oltre la maschera "... sei a disagio ora? Hai paura?"

[Guisgard]

Gwen passeggiava lungo la strada che costeggiava il mare, così blu e mosso da onde di un cobalto schiumoso.
Il Sole era alto ed illuminava quello scorcio sognante del litorale.
Ad un tratto le squillò il cellulare.

[Guisgard]

Fessen rise.
"Beh, se vuoi mettermi alla prova" disse "allora firma una delibera in cui divento di fatto il capo della task force..."

[Lady Gwen]

Passeggiavo tranquillamente, con calma, godendomi la pacatezza della giornata dalle mille tonalità.
Poi, sentii squillare il mio cellulare, lo presi dalla borsa e risposi.

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[Altea]

"No ora no,non ho paura.. Perché tu mi lasci libera di decidere e si.. Io voglio rimanere per sempre con te" osservando il pendaglio sul comodino e slacciando i suoi pantaloni, facendoli scivolare per renderlo più libero. Lo accarezzai col palmo della mano bollente, lungo il petto fino a scendere sulla quella prorompente ed audace virilità. Movimenti lenti, sensuali e caldi. Ma il mio sguardo non si muoveva da quegli occhi azzurri.

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[Destresya]

Risi a quelle parole di Fessen.
"Si certo, le piacerebbe!" Alzando gli occhi al cielo.
"Eh, gli uomini che si sentono minacciati dalle donne di potere, che brutta razza!" Scuotendo la testa.
"Beh, se questa è tutta la sua fantasia, signor Fessen, sarà meglio tornare in albergo!" Con un lieve sospiro.

[Guisgard]

Gwen rispose al cellulare.
Era l'ospedale.
Elv chiedeva di lei, ora che la polizia era appena andata via.

[Guisgard]

Fessen rise.
"Era solo un modo per farti scegliere..." disse a Destrsya "... decidere in pratica chi di noi dove comandare e chi obbedire..." guardandola malizioso.

[Lady Gwen]

Sentii che era l'ospedale.
Ancor prima di sapere cosa fosse successo stavo già percorrendo la strada a ritroso.
Scoprii che Elv aveva chiesto di me, dopo che la polizia era andata via e immaginavo che avesse delle novità da darmi, così mi affrettai ad arrivare.

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[Guisgard]

Altea abbassò i pantaloni del suo padrone, liberando la sua mascolinità già carica, piena, soda.
E lo divenne ancora di più quando lei cominciò a toccarla tutta.
La mano di Altea era tutta su quella virile eccitazione, tastandola e deliziondola.
"Ecco..." disse lui piano, guardandola negli occhi mentre lo toccava "... ora stai toccando con mano l'effetto che fai al tuo signore..." allora si chinò e la baciò.
Un attimo dopo l'odote di salsedine rendeva l'aria salata ed il rumore del mare mormorava di antiche ballate di viaggi e rotte dimenticate.
Altea era su una spiaggia bianca e soleggiata, con indosso solo un pareo chiaro e leggero.
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[Dacey Starklan]

"Su questo siamo pari. Neanche io ho mai trascorso la notte con un dipendente... Anche se tecnicamente tu saresti alle dipendenze di Maston più che mie.
Ma io decisamente sono il tuo capo!"

Dissi ridacchiando mentre l'alba si palesava ai nostri occhi coi più magnifici colori.

"No, non lo era particolarmente. Aveva però altre qualità, come una spiccata abilità a mentire, in quello era davvero bravo."

Nel parlare i miei occhi si assottigliarono leggermente mentre la fronte si increspò, con chiaro disappunto e fastidio.

"Non potrei sopportarlo ancora, essere presa così in giro e cascarci per lo più. Quando si dice che l'amore è cieco... è anche sordo, muto, tonto..."

Incrociai le braccia, sospirando e mi presi qualche secondo per scacciare il malumore che parlare di quel mio passato mi portava.

"Scusa... Io non... E' che ancora fa male."

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[Altea]

La presa mia salda su quella prorompente virilità e sentii la sua bocca sul corpo, il seno nudo e chiusi gli occhi di piacere ma improvvisamente accadde un fatto strano. Ero in una magnifica spiaggia e indossavo un pareo scuro.

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[Guisgard]

"Non preoccuparti..." disse Asso a Dacey "... e comunque se può farti sentire meglio a me sta già antipatico quel tuo ex..." guardò l'orologio "... vieni, è ora..." salendo in auto ed accendendo il motore.

[Guisgard]

Altea era su quella spiaggia bianca e dietro di lei vi era una villa costruita su un'alta scogliere, della quale sentiva esserne la proprietaria.
Verso la riva vide qualcuno intento a dipingere.

[Destresya]

Lo fissai negli occhi, intensamente.
"Beh, sul lavoro mi sembra piuttosto chiaro che il capo sono io!" con aria di sfida e un sottinteso velato che stava a lui scoprire.
"Per tutto il resto..." fissandololo tutto, dalla testa ai piedi "Dipende da te..." con voce calda e sensuale, e un sorrisetto impertinente.

[Guisgard]

Gwen arrivò in ospedale ed incontrò nel corridoio il primario.
"Eccola..." disse a lei "... l'ho fatta chiamare io, visto Elv chiedeva di lei... è stato interrogato dalla polizia ma credo ci siano problemi..."

[Lady Gwen]

Arrivata al reparto, incontrai il primario.
"Problemi? Di che genere? Elv sta bene?" chiesi subito, in allerta e preoccupata.

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[Dacey Starklan]

" In effetti si, un pochino mi fa star meglio."

Accennando un sorriso diedi un ultimo sguardo a quel mare sfumato di rosa e tornai in auto.

"Grazie per... beh, per tutto. E' stata una serata che proprio non mi aspettavo, in senso buono naturalmente."

[Guisgard]

"No, nulla di veramente preoccupante..." disse il primario a Gwen "... ma durante le domande della polizia Elv è apparso oltremodo agitato... si è imputanto sul fatto che secondo lui non è stato un uomo ad aggredirlo, ma un grosso e non definito animale... ora gli abbiamo somministrato dei sedativi... magari al suo risveglio starà meglio..."

[Altea]

Ma che stava accadendo e dove mi trovavo. Vidi una villa sulla spiaggia, in alto sulla scogliera, e io sapevo di essere la proprietaria ma non capivo il motivo. Mi avvicinai a un pittore.. "Salve, sta dipingendo la villa pure? A chi appartiene?"

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[Lady Gwen]

Sospirai silenziosamente passando una mano fra i capelli.
"Grazie per avermi avvisata, dottore e spero che ciò non abbia costituito un grosso problema per la polizia" dissi, annuendo appena.
Poi entrai nella stanza di Elv, sedendomi accanto a lui in attesa che si svegliasse.

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[Guisgard]

L'auto partì e sfrecciò via sulla strada panoramica.
"Non è mica terminata la nostra uscita..." disse Asso guidando "... è ora ormai... ora che il famoso Enzo sforni le sue invitanti paste alla crema calde... da queste parti tutti ne vanno matti e solo di primo mattino è possibile maggiarle." Divertito.
Arrivarono così davanti ad un piccolo bar, a metà tra un panificio ed un biscottificio, parcheggiarono e l'ex pilota scese, per poi infilarsi in una lunga coda di gente davanti al locale.
Con qualcuno ci litigò, con altri arrivò a spintonarsi ma alla fine riuscì ad entrare.
Dopo un pò uscì dal bar con un pacchetto.
"Ecco..." entrando in auto e scartandolo "... le famose paste di Enzo... il nome grosso modo dovrebbe essere uova di cigno, ma dalla forma non direi... tuttavia sono buonissime." Ofrendone a Dacey.
https://static.buttalapasta.it/r/845X0/www.buttalapasta.it/img/krapfen-al-forno.jpg

[Guisgard]

Il pittore si voltò e guardò Altea.
Uno sguardo che lei notò essere audace, compiaciuto, ardito, quasi irriverente.
Era bruno, con occhi azzurri e luminosi come il mare di quel mattino.
"Sono il pittore che lei ha fatto chiamare, sigora..." disse lui sorridendo "... per quel suo ritratto."

[Guisgard]

Gwen entrò nella camera dove Elv dormiva.
Di tanto in tanto diceva qualcosa, come nel delirio, ripetendo proprio il nome della vampira.
Poi, dopo circa una mezz'ora o poco più, si svegliò.

[Lady Gwen]

Delirava nel sonno, era agitato e continuava a ripetere il mio nome.
Cosa che mi colpì molto, facendomi sorridere sentendo che continuava ininterrottamente.
Poi, dopo circa mezz'ora dal mio arrivo, si svegliò.
"Mi hanno detto che sei stato un po' nervoso, questa mattina..." dissi, con un sorriso appena divertito.

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[Dacey Starklan]

Quando raccontò della prossima tappa fu inevitabile il sorriso sul mio volto.
Mi tornarono in mente molti ricordi, delle mie uscite durante gli anni universitari, le nottate passate in giro e poi le colazioni all'alba, comprando dolci dai panettieri che li avevano appena sfornati.

"Adoro quel genere di cibo, non sarà il più salutare ma mangiarlo mi da un sacco di soddisfazione."

Confessai scherzosamente quindi rimasi in attesa che Asso raggiungesse la pasticceria.
Lì i famosi dolci erano di certo molto ricercati, vista la coda di persona in attesa.
Rimasi in auto, forse con fare un po' pigro e mandai in missione l'ex pilota.
L'impresa non fu semplice ma alla fine lui tornò trionfante con un sacchetto in mano.

"Non ho mai visto un uovo di cigno ma di certo non può essere migliore di questa delizia alla crema.
Ora mi sento una teenager appena uscita da una discoteca!"

[Altea]

Rimasi basita.. Quegli occhi e quello sguardo lo conoscevo ma non era il padrone ma finsi indifferenza "Oh mi scusi, ci sono tanti pittori in giro.. Posso sapere il suo nome?".

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[Guisgard]

Fessen guardò Destresya, ricambiando l'intesità del suo sguardo su di lui e sorrise.
"Mi sembra un buon patto..." disse guidando "... a patto che poi sul lavoro non ti vendicherai per ciò che farò al di fuori della sfera professionale, diciamo..." con un tono volutamente malizioso e provocatorio.

[Guisgard]

Elv aprì i suoi occhi neri di scatto.
Dopo qualche istante li ruotò e trovò Gwen seduta accanto al suo letto.
"Ciao..." disse "... credo di averti sognata... ma non era un bel sogno, ahimè..." fissandola.

[Lady Gwen]

Si svegliò di scatto, poi dopo qualche istante si tranquillizzò, vedendo che era sempre nella stanza, e che io ero accanto a lui.
Risi spontaneamente alla sua frase.
"Pazienza, me ne farò una ragione..." divertita "Ora siamo pari... No, nemmeno il mio era un bel sogno..." ridendo.

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[Guisgard]

Asso sorrise e con Dacey mangiarono quei dolci.
“Non credo proprio tu abbia problemi di linea” disse lanciando un'occhiata più che prolungata su di lei “e comunque la bellezza di una donna non può certo essere messa in discussione da qualche chilo in più.” Mangiando e guardandola ancora, con una certa insistenza.

[Guisgard]

"Sono Ardea il ritrattista, signora." Disse con un cenno del capo il pittore ad Altea.

[Altea]

"Piacere Ardea, faccia un buon lavoro mi raccomando.. Desiderate qualcosa da bere?" osservando la villa imperiosa sulla scogliera. A dire il vero volevo sapere che stava accadendo.

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[Guisgard]

"Ho sognato che eravamo insieme, in una sera in riva al mare..." disse Elv a Gwen "... poi... poi ti ho aggredita... e fatta a pezzi..." scuotendo il capo "... dimmi la verità... sto diventando pazzo?"

[Guisgard]

"Qualcosa di fresco andrà benissimo da bere, signora." Disse il giovane pittore ad Altea. "Poi possiamo cominciare il suo ritratto se vuole e sfruttare questa luce meravigliosa." Indicando la bella mattinata di Sole.

[Lady Gwen]

Lo guardai sorpresa, sbattendo un paio di volte le palpebre.
"Beh, prima dell'aggressione io ho sognato che eri in questo letto di ospedale, ti svegliavi e mi facevi a pezzi" divertita.
"Al massimo siamo pazzi in due, che dici?" guardandolo.

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[Altea]

Trasalii.. "Ah si il ritratto..". Speravo di trovare il padrone nella villa.. O avrei sofferto, aveva giurato che non mi avrebbe mai lasciato. Salimmo a piedi la strada e ci trovammo davanti alla villa e sorrisi ad Ardea suonando il campanello.. eppure lui somigliava al padrone.

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[Guisgard]

Elv rise.
"Eh, non vedo l'ora di lasciare questo ospedale..." disse sbuffando e fissando Gwen.
Passò l'infermiera per somministrare ad Elv le medicine del giorno.
"Quando sarò dimesso?" Chiese lui.
"Forse già domani ha detto il primario." Lei. "Ormai si sta rimettendo velocemente." Ed uscì.

[Guisgard]

"Lei è la padrona..." disse il pittore seguendo Altea verso la villa "... non è così?" Guardandola con i suoi occhi azzurri.
Arrivarono ed un maggiordomo, lo stesso del palazzo di Las Baias, apparve sulla soglia.
"Bentornata, signora." Lui salutandola.

[Lady Gwen]

"Tieni duro, non resterai molto" con tono incoraggiante.
Infatti, l'infermiera che arrivò per la cura confermò quanto avevo detto.
"Per fortuna stavi bene, alla fin fine e sei riuscito a sfuggire in tempo all'aggressione" annuii, sollevata a quel pensiero.

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[Guisgard]

Elv annuì e sorrise a Gwen.
Poco dopo passò il primario che lo visitò per un controllo.
"Tutto bene, gli esami dicono che lei è ormai in piena guarigione." Disse l'uomo. "Domani sarà dimesso." Sorridendo. "Ora la lascio in buona compagnia con la sua amica." Indicando Gwen, per poi andare via.
Elv dopo qualche minuto si appisolò, per poi svegliari di colpo qualche istante dopo, sudato e visibilmente agitato.

[Altea]

Apparve il maggiordomo di Las Baias è sospirai ma ancora mi chiedevo come ero arrivata quaggiù "Si, sono io la padrona della villa". Osservai il maggiordomo.. Diamine non avevo mai chiesto il suo nome.. "Eccomi tornata, portaci qualcosa da bere in giardino gentilmente e sia fresco" osservandolo torvo.. Piccola vendetta di come mi aveva trattato. E cammina sul bordo di una grande piscina per giungere in un giardino.. "Di dove è lei, Ardea?".

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[Lady Gwen]

Dopo l'infermiera arrivò il primario, il quale lo visitò, dicendo che anche già dalla sera successiva avrebbe potuto essere a casa e al quale sorrisi per quelle parole a me rivolte.
Non disturbai Elv vedendo che si appisolata, pensando che avesse davvero bisogno di riposo.
Ma non durò molto.
Si svegliò infatti all'improvviso, sudato ed agitato.
"Hey, sta' tranquillo, è tutto okay..." dissi piano, cercando di tranquillizzarlo, mentre prendevo una pezza bagnata e gli rinfrescavo il viso sudato.
"Cos'è, un abbonamento mensile agli incubi, dottore?" con un sorriso divertito nel tentativo di risollevargli il morale.

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[Guisgard]

“Subito, signora.” Disse il maggiordomo ad Altea.
Poi lei ed il giovane pittore andarono in giardino, verso la grande piscina.
“Sono di Afragolopolis, signora.” Il giovane ritrattista ad Altea.

[Guisgard]

"Non lo so..." disse agitato Elv a Gwen "... so solo che sto facendo incubi assurdi... in cui faccio cose disgustose... accidenti... mai fatto sogni tanto schifosi, Gwen..." fissandola "... spero passino presto... di questo passo ho quasi paura a tornare da solo nel mio appartamento..."

[Altea]

"Pure io sono originaria di Afragopolis" sorridendo ad Ardea e guardandomi attorno "Spero non la abbia distolta da affari più importanti per ritrarmi e devo ammettere sono curiosa a cosa si ispirera'". Lo scrutavo indagatrice in quegli occhi azzurri. Anche nel palazzo a Las Baias vi era un pittore ma il nome era diverso. Istintivamente mi toccai il collo per sentire se indossavo il pendaglio.

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[Guisgard]

"Ah, bene, mi sento meno in soggezione allora, signora." Disse divertito Ardea ad Altea. "Dunque, il ritratto..." annuendo "... avevo pensato di sfruttare l'atmosfera del posto, il suo classicismo, il richiamo all'antichità greca-romana... e ritrarre lei come una regina o una dea... se questa idea la ispira, signora..." fissandola.

[Lady Gwen]

Sorrisi dolcemente.
"Una volta ho sentito un proverbio, una sorta di storia tipica africana, che dice che il leone si rifugia nel sonno per sfuggire al cacciatore, poiché sa che lui non potrà mai raggiungerlo nei suoi sogni. Per te è un po' il contrario, ma ciò che è certo è che nulla di ciò che anima i tuoi sogni può uscire da qui" sfiorandogli appena la tempia.
"E poi, temo che i tuoi pazienti ne soffrirebbero se il loro veterinario non tornasse alla sua vita di sempre, no?" sorridendo.

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[Altea]

"Una idea fantastica, così lei esalta il mio ego.. Le lascerò carta bianca" accavallando la gamba che uscì dal pareo nero ed elegante e osservandolo.

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[Guisgard]

“Molto poetico, ma temo poco pratico...” disse Elv sorridendo piano a Gwen “... spero tu abbia ragione e che questi sogni svaniscano...” annuendo.
L'inserviente portò del cibo ed Elv, sebbene con poco entusiasmo, mangiò.
Il pomeriggio trascorse tranquillo, senza che lui si addormentasse di nuovo.
Poi un'infermiera passò, dicendo a Gwen che l'orario delle visite era terminato.

[Guisgard]

Istintivamente Ardea guardò le gambe accavallate di Altea che sivilavano tutte fuori dal pareo e poi il suo sguardo corse verso gli occhi di lei sorridendo.
Era giovane, bello, brillante, talentuoso e visionario, ma sembrava in qualche modo sentire la bellezza della signora quasi con una certa velata soggezione.
"Sono felice che la mia idea le piaccia, signora." Disse annuendo con entusiasmo. "Però devo rivelarle" guardandola "che solitamente ritraggo modelle nude... mi piace liberare la bellezza di una donna dai tabù e dei falsi moralismi del mondo... l'arte non ha regole a mio parere, signora..." cercando nello sguardo di lei un assenso a ciò che diceva.
Come se davvero fosse un artista dell'antica Roma davanti all'imperiale fascino di una Poppea o di una Messalina

http://images2.fanpop.com/images/photos/4300000/The-Devil-s-Advocate-the-devils-advocate-4350620-664-285.jpg

[Lady Gwen]

"Svaniranno. Devi solo dare a te stesso il tempo di elaborare il trauma dell'aggressione. È un periodo terribile, questo, per ora."
Elv mangiò, il pomeriggio trascorse tranquillo, finché non mi avvisarono che dovevo andar via.
"Beh, devo andare. Tornerò domani, magari quando uscirai" sorridendo e alzandomi dal letto.

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[Altea]

"Non ho problemi.. Amo l'arte e se parliamo di classicismo non possiamo certo definire un nudo come una pornografia" prendendo il bicchiere e sorseggiando la bevanda.. "Spero lei non sia in imbarazzo" sventolandomi con un ventaglio e sistemandomi i capelli.

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[Guisgard]

"Ciao..." disse Elv guardando Gwen andare via "... ah, aspetta..." fermandola "... mi faresti un favore? Ricordi quel vecchietto strano sul molo? Non so perchè, ma ricorre anche lui nei miei strani sogni... ti andrebbe di... beh, insomma... ma no, lascia stare... dico solo cose senza senso..."

[Lady Gwen]

Mi fermai voltandomi quando mi chiamò.
Annuii sentendo che mi chiedeva un favore.
Poi lo guardai confusa, vedendo che parlava a metà.
"No, dai, dimmi" avvicinandomi e prendendogli la mano "Chiedimi quello che vuoi" sorridendo.

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[Guisgard]

Il giovane pittore sorrise ed assaggiò la bevanda che il maggiordomo servì a lui e ad Altea, per poi andare via.
"No, signora..." disse lui bevendo "... sono un professionista e so resistere al fascino delle mie modelle, anche se molto belle come lei." Volendo apparire sicuro davanti a lei, ma continuando a guardare, più spesso di quanto non fosse forse lecito, le gambe lunghe ed accavvalate della signora, che lei mostrava con tranquillità e classe, conscia di cosa suscitassero in chi le guardava.

[Guisgard]

"Ecco, non so..." dise Elv prendendo la mano di Gwen "... magari solo di fare un girò in quella bottega... non so neanche io cosa cercare... forse davvero non ci sto più con la testa..." scuotendo il capo "... meglio che tu vada ora..."

[Lady Gwen]

Sorrisi e annuii.
Chissà, poteva non essere una cattiva idea, tornare in quella bottega.
"Allora buonanotte, a domani. Riposa e non agitarti troppo" con un mezzo sorriso divertito.
Poi lasciai l'ospedale, diretta alla bottega dell'anziano uomo sul molo.

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[Altea]

Alle sue parole mi pervase un sorriso malizioso... "Vedremo" risposi con tono enigmatico "Va già via? Aspetto con ansia che domani torni" sfiorando il suo braccio e osservandolo negli occhi azzurri.
In silenzio, come una Regina entrai nella dimora ma iniziai a guardarmi attorno con curiosità cercando il maggiordomo.

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[Guisgard]

Gwen lasciò l'ospedale, convinta però di tornare su quel molo, alla bottega dello strano vecchietto.
Arrivò a metà pomeriggio, trovando il vecchietto davanti alla sua bottega, intento a sistemare alcuni vasi vecchi.

[Lady Gwen]

Arrivai nel tardo pomeriggio, mentre il vecchietto era intento a sistemare dei vasi.
"Slave, sono venuta ieri sera, insieme ad un uomo, si ricorda?" sorridendogli "Vorrei fare un altro giro nella bottega, per dare un'occhiata più a fondo, se non le dispiace."

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[Guisgard]

Un sorriso pulito e bellissimo si accese sul volto di Ardea illuminando i suoi occhi.
In quel momento quello sguardo apparve ad Altea simile a quello del suo misterioso padrone, come e il pittore altri non fosse che lui più giovane.
“Se vuole posso tornare nel pomeriggio, signora...” disse “... passerò a casa per prendere i colori, sceglierò quelli più adatti ed una tela bianca per imprimere l'immagine del nostro incontro.”
Andò via e lei rincasò.
“La signora desidera?” Apparendo il maggiordomo nell'androne.

[Guisgard]

"Certo." Disse sorridendo il vecchietto a Gwen. "Spero il suo amico stia bene. Prego, entri pure..." con un cenno garbato.

[Lady Gwen]

"Grazie" mentre entravo.
"In realtà, è in ospedale. Lo hanno aggredito stanotte, ma adesso sta meglio, domani sarà già a casa" annuii.
Poi, iniziai a fare un giro nel piccolo negozietto caratteristico.

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[Destresya]

Lo fissai intensamente, con un leggero sorriso.
"Oh e cosa potresti mai fare? Sono curiosa..." fissandolo negli occhi.
"Non è certo facile impressionare una come me..." ricambiando il tono provocatorio e lo sguardo intenso e malizioso.

[Guisgard]

Gwen passava tra gli scaffali vecchi e stracarichi di quella bottega, tra le cose più strane ed assurde, le più vecchie ed ammuffite.
Ad un tratto vide un paio di statuine che ricordavano l'illustrazione che il vecchietto aveva mostrato a lei e ad Elv l'altra volta.
https://ma91c1an.files.wordpress.com/2015/07/abgal.jpg

[Guisgard]

"Beh, essere il capo in campo extraprofessionale." Disse sorridendo come faceva spesso Fessen. "Dividerci i ruoli, no? Attenti poi a non confonderli mai... ti pare?" A Destresya.

[Lady Gwen]

Quel negozio era pieno di qualsiasi cosa.
Oggetti di ogni genere.
Ad un certo punto, vidi delle statuette simili all'illustrazione mostrataci dall'uomo.
"Queste statuette ricordano l'illustrazione che ci ha mostrato ieri" dissi al vecchietto.

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[Destresya]

"Beh, essere il capo in campo extraprofessionale." Disse sorridendo come faceva spesso Fessen. "Dividerci i ruoli, no? Attenti poi a non confonderli mai... ti pare?" A Destresya.Mi sporsi appena verso di lui, passandogli una mano sul braccio.
"Tesoro una cosa così bisogna guadagnarla, cercarla, inseguirla, volerla... mica ti piove dal cielo per grazia ricevuta!" Fissandolo negli occhi con aria intensa e penetrante.
Sembrava voler iniziare quel gioco senza conoscerne le regole.

[Guisgard]

"Si, è Oannes..." disse il vecchietto a Gwen "... è molto antica... ha più di 6.000 anni." Ridacchiando. "Praticamente più vecchia della scrittura più antica del mondo. Forse chissà... è stato lui ad insegnare gli uomini a scrivere..." fissandola.

[Guisgard]

"Ovvio..." disse lui a Destresya "... ammesso tu abbia il coraggio di metterti in gioco... no?" Con tono divertito mentre guidava.

[Lady Gwen]

"6.000..." mormorai "Accidenti..."
Poi sorrisi.
"Chissà, tutto è possibile" annuendo.
Poi, decisi di lanciarmi.
"Lei cosa pensa del sogni?"

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[Guisgard]

"Dipende..." disse il vecchietto a Gwen "... esistono due tipi di sogni... quelli che rispecchiano i nostri stati d'animo, ossia i più comuni... e quelli particolari... cioè quelli che racchiudono un messaggio... Oannes, dicevano gli antichi, parlava anche con i sogni..." ridacchiando.

[Lady Gwen]

"Ah sì? Ad esempio? Cosa diceva?" incuriosita.
"Il mio amico, beh... Lui, fa dei sogni strani, degli incubi, da quando è stato aggredito..."

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[Destresya]

"Ovvio..." disse lui a Destresya "... ammesso tu abbia il coraggio di metterti in gioco... no?" Con tono divertito mentre guidava.Lo fissai con un sorrisetto divertito nei suoi bellissimi occhi azzurri.
Mi sporsi verso di lui, con aria complice.
"Stupiscimi e io stupirò te..." sussurrai, con voce calda e profonda, sensuale e maliziosa.

[Guisgard]

Il vecchietto guardò Gwen.
"Forse è un prescelto..." disse "... anche se non sempre è una fortuna... non è stato aggredito da un uomo o da un animale... e forse non deve restare più qui... il suo Destino ora è lontano da qui..." con tono ora cupo.

[Guisgard]

Fessen sorrise.
"Interessante..." disse.
Poi la microspia che Destresya aveva lasciato al commissariato cominciò a vibrare.
Si era accesa.

[Lady Gwen]

Speravo che quelle parole fossero solo vaneggiamenti di un vecchio un po' fuori con la testa.
Ma i sogni c'erano stati.
"Anche io ho fatto un sogno. Ho sognato che lui veniva aggredito. Ed infatti è successo" continuai.
"Dice che non è stato aggredito da un uomo od un animale. Dunque cos'era?" Curiosa.

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[Destresya]

"Vedremo!" Mormorai, facendogli l'occhiolino.
Poi il cel vibrò e si aprì la app della microspia.
"Oh vediamo il nostro commissario che dice!" Accendendo le trasmissioni.

[Guisgard]

"Una delle incarnazioni di Oannes..." disse il vecchietto a Gwen "... ora il suo amico non appartiene più al mondo degli uomini... la sua vita e quella di chi gli sta vicino sono in pericolo..." fissandola torvo.

[Guisgard]

La microspia era in funzione e trasmetteva a Fessen ed a Destresya ciò che accadeva al commissariato.
Lì il commissario ed i suoi stavano interrogando i due scienziati:

"Diteci..." disse il commissario "... come siete riusciti a fuggire?"
"Abbiamo approfittato che i nostri carcerieri dormivano..." Oxsien.
"Si, erano addormentati e ci siamo liberati..." annuì Mizzar "... era una sorta di baracca isolata e non è stato difficile uscire... da lì abbiamo corso nella campagna fino alla strada... è passato un camion e ci ha raccolti..."

[Lady Gwen]

Annuii lentamente.
Sì, beh, ora si andava veramente sul fantasy.
"La ringrazio molto per le sue informazioni signore, veramente" annuii.
"Arrivederci" dissi, poi uscii, diretta in albergo..durante la strada, non potevo fare a meno di pensare a quelle parole.
Lasciando da parte il fatto che potesse essere sciroccato, e questo era quasi certo, c'era davvero qualcosa di strano in questa situazione.

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[Destresya]

Ascoltai attentamente quello che diceva il commissario nella microspia.
Parlava ai due scienziati.
Poteva mai essere?
Fantamas che si lascia scappare due ostaggi?
Mi voltai verso Fessen.
"Non ti sembra tutto assurdo? Fantamas che si lascia sfuggire due ostaggi? Sembra tutto molto strano, come se li avessi fatti scappare apposta, come se volesse che venissero trovati, ma perchè?" pensierosa.

[Dacey Starklan]

“ Se continui a fissarmi così potrei consumarmi.”

Le sue occhiate non erano passate inosservate e non era affatto discrete perciò non mi feci alcun problema a rimbeccarlo in quel modo.
Terminai di mangiare il mio dolce, sentendomi fin troppo piena e mi ripromisi di saltare il pranzo almeno.

“Certo che no, tuttavia non mi aspettavo una simile frase da te.
Credevo fossi piuttosto superficiale quando si tratta di donna.
Sarà un’impressione sbagliata la mia?”

Invitandolo così a controbattere e magari smontare quelle mie supposizioni.


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[Altea]

Era veramente strano, Ardea aveva le fattezze del padrone ma da giovane e il volto pulito e allegro, quindi diverso dalla ombrosita' del padrone. La sensazione che ebbi fu di vedere lui in varie sfaccettature, ma quale era quella vera. E soprattutto solo qualcosa di illogico, per non dire magico, mi aveva portato qui.
Sentii la voce del maggiordomo "Non mi ricordo mai il suo nome.." una scusa per saperlo "Mi accompagnerebbe in camera, sono molto stanca, la camminata in spiaggia mi ha affaticata col sole". Era incredibile.. Essere padrona in una casa che non conoscevo.

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[Guisgard]

“Non si faccia sovrastare dal suo raziocinio...” disse il vecchietto a Gwen prima che lei andasse via “... è tutto vero e presto lo scoprirà...”
Ma lei era già uscita dalla bottega.

[Guisgard]

“Si, hai ragione...” disse Fessen pensieroso a Destresya “... sembra davvero una fuga troppo semplice, al punto da poter essere falsa per ingannare i due stessi scienziati... ma Fantamas non lascia mai testimoni... no, c'è qualcosa sotto... ma cosa?” Guidando.

[Guisgard]

Asso rise.
“Mi incuriosisci, ecco perchè ti fissavo.” Disse a Dacey. “Troppo superficiale? In effetti credo che tu sottovaluti le mie qualità. Pessima cosa per un superiore nei riguardi del suo... come potrei definirmi? Collaboratore? Sottoposto? Anche se alla fine sono un po' una guardia del corpo, no? Tua e della villa.” Facendole l'occhiolino mentre guidava.
Arrivarono alla villa e davanti al cancello trovarono un furgoncino.
Da esso scese un uomo tarchiato, dall'aspetto grezzo, gli abiti da lavoro e l'espressione stanca.

[Guisgard]

“Ambrose, signora.” Disse il cameriere ad Altea, rivelando il suo nome. “Prego.” Accompagnandola nella sua camera.
Era una stanza sfarzosa, con mobili del tardo Settecento in un ampolloso stile Coloniale, impreziositi da sedie in Sandalo delle Indie ed un tavolino intarsiato di madreperla ed onice Malese.
Il letto era a baldacchino, di un ottone lucidissimo e drappi delle Ardenne.
Il pavimento era ricoperto da un tappeto di un velluto purpureo, tipico del gusto e dello stile Ottomano.
Lei poteva così camminare nella camera a piedi nudi.
C'era un'atmosfera ammaliante e segreta in quella stanza, intrisa di passione e mistero.
Come se li avessero fatto l'Amore le più famose coppie di amanti adulteri di ogni Tempo.

[Lady Gwen]

Le ultime parole del vecchietto mi avevano scortata all'uscita della bottega, accompagnandomi poi lungo la via del ritorno in albergo e non sapevo che pensare.
Certo, io stessa ero la prova che certe cose, pensabili solo nei film o nei romanzi, fossero possibili.
Ma davvero una leggenda vecchia di 6.000 poteva aiutarci?
Ne dubitavo, ma non volevo neanche scartarla completamente

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[Altea]

Ambrose mi porto' nella stanza.. Era una stanza da una Mille e Una Notte, un misto di stili che si armonizzavano perfettamente. "Grazie.. Ambrose, questo posto è fantastico.. Certo mi dimentico sempre i nomi.. Cosa devo fare.. Come si chiama questa Isola? Sai se ho inviti, impegni.. Il guaio di non avere una agenda" con indifferenza.

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[Guisgard]

Gwen lasciò il molo accompagnata dai suoi pensieri, lottando tra raziocino ed immaginazione.
Camminò fino al centro cittadino, dove la strada si divideva in due direzioni.
Una portava alla clinica veterinaria, l'altra all'ospedale in cui era ricoverato Elv.

[Guisgard]

“Siamo sull'isola di Nisidas, davanti alla costa Fleegese, signora.” Disse il maggiordomo ad Altea. “No, oggi non ha nessun impegno. Può godersi un intero giorno di riposo o svago.”

[Lady Gwen]

Persa fra i miei pensieri, non mi accorsi subito di essere finita davanti a un bivio.
Osservai le due direzioni e riflettei.
Avrei potuto dire ad Elv cosa mi aveva risposto il vecchio alla bottega, ma era tardi, doveva riposare e probabilmente non mi avrebbero fatta entrare.
Decisi allora di seguire l'altra strada, per vedere dove mi avrebbe portata.

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[Altea]

"Si dopo verrà il pittore, mi può servire il pranzo sulla terrazza che da sul mare.. Può andare.." lo congedi. Mi misi ad osservare gli oggetti, aprire i cassetti ed armadi.. Era come una caccia a dei Tesori.

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[Destresya]

"Che abbia fatto il lavaggio del cervello ai due scienziati? Dopotutto il suo progetto è causare una nuova umanità, magari sono il primo prototipo.." pensierosa "Oppure come dici tu potrebbero essere stati lasciati andare volutamente da Fantamas per seminare false informazioni che loro stessi credono vere. Fantamas è troppo in gamba per farsi scappare due prigionieri così, che appunto possono essere dei testimoni!" guardando il mio collega con un aria pensosa.
"Forse dovremmo andare a cercare il posto da cui sono fuggiti, che ne dici?".

[Guisgard]

Gwen imboccò l'altra strada, raggiungendo la parte più periferica di Las Baias, dove c'era prima il suo albergo e poi di seguito la clinica veterinaria che però senza Elv era chiusa.
Era ormai un primo pomeriggio di una giornata soleggiata ed azzurra, con un mare calmo e profumato di salsedine.
I gabbiani volavano fra le imbarcazioni del porto cittadino che ondeggiavano pigre sulle onde piatte e dorate dal Sole.

[Guisgard]

Altea congedò il cameriere e si dedicò a scoprire cosa contesse quel grande scrigno che sembrava essere la sua camera da letto.
Trovò in due pregevoli astucci di ottone e peltro marino di un colore vermiglio diversi gioielli all'apparenza molto preziosi.
Negli armadi invece scoprì abiti di ogni tipo e per tutte le occasioni, comprese sensuali ed eleganti camice da camera, parei di seta vivace e biancheria di raffinatissima composizione.

[Guisgard]

“Propendo più per la seconda ipotesi.” Disse Fessen. “La prima mi sembra troppo da film di spionaggio futuristico.” Divertito. “Buona idea, capo.” Sorridendo a Destresya. “Controllare il luogo da dove sono fuggiti è un'ottima trovata. Prendi informazioni grazie alla tua microspia ed andiamoci subito.” Guidando.

[Lady Gwen]

Ovviamente, la clinica era chiusa, essendo Elv in ospedale.
Il pomeriggio era tiepido, assolato, i gabbiani si perdevano nella foschia del cielo turchese e c'era silenzio, calma, tranquillità.
Iniziai a fare qualche giro attorno alla clinica; non sapevo nemmeno io cosa stavo cercando, ma qualcosa mi diceva che dovessi farlo, così mi guardai attorno con attenzione.

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[Altea]

Decisi di cambiarmi. Dopo una doccia rinfrescante indossai un pareo prezioso, rosso scarlatto, con dei pendagli orientali in oro lungo il bordo. Lo legai al collo lasciando scoperta la schiena. Indossai un pendaglio dalla fattura sempre orientale e a piedi nudi uscii per dirigermi verso la grande terrazza per pranzare.

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[Guisgard]

Gwen, girovagando intorno alla clinica, ad un certo punto notò un cartello.
Stava affisso sulla porta chiusa e recava queste parole:

"La clinica veterinaria è momentaneamente chiusa, così come sospesa è la sua attività.
I pazienti possono rivolgersi all'istituto veterinario universitario di Las Baias, tornato in pieno funzionamento grazie al ritorno del professor Mizzar e del dottor Oxsien."

[Guisgard]

Altea col suo pareo indosso uscì sull'ampia terrazza che dalla villa dava sul mare circostante.
Era un meraviglioso primissimo pomeriggio intriso di Sole e di colori.
Il mare era una tavola di un cobalto screziato da bagliori dorati, con barche in lontananza lungo l'orizzonte sterminato.
Il maggiordomo arrivò e servì il pranzo alla padrona.
"La signora" disse "desidera altro?"

[Destresya]

A quelle parole mi scappò un sorrisetto divertito.
Spionaggio futuristico... praticamente la mia vita.
Ma lui non doveva saperlo.
Nessuno doveva sapere la verità su di me.
"Lo vedremo!" annuendo.
Presi il cel e cercai di captare con la microspia il luogo da dove erano fuggiti.
"Speriamo di essere fortunati" sospirai.

[Altea]

"Che spettacolo meraviglioso Ambrose, che mare sconfinato.. Oh si, voglio che il pittore venga subito qui, detesto aspettare ma.. Il mio compagno mascherato?" chiesi a bruciapelo fissandolo.

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[Guisgard]

Destresya raccolse i dati dal sistema satellitare a cui la microsoia era collegata e recuperò le coordinate del luogo da cui i due scienziati erano fuggiti.
Così l'auto condusse Fessen e lei in quel punto.
Era un luogo appartato, in aperta campagna, abbastanza distanti dal mare, ma vicino ad un piccolo lago.

[Guisgard]

Il maggiordomo sorrise enigmatico e poi annuì ad Altea.
"Farò subito chiamare il pittore, signora." Disse. "Così potrà sfruttare i colori di questa meravigliosa giornata." Ed andò via.
Poco dopo, dalla terrazza, Altea vide arrivare, percorrendo la spiaggetta, proprio il bel pittore Ardea che entrò dal cancelletto ed attese nel giardino.

[Destresya]

Arrivammo al luogo da cui erano scappati i due scienziati in poco tempo.
Un luogo appartato, vicino a un lago.
"Nella mail della polizia che mi informava dell'avvistamento del dottor Mizzar si ipotizzava che i due scienziati potessero essere stati portati in un posto vicino al lago.." pensierosa.
"Dubito che Fantamas abbia lasciato volutamente delle tracce, ma cerchiamo di capire perchè ha voluto farci trovare questo posto!" incuriosita.
"Andiamo?" fissando Fessen mentre aprivo lo sportello dell'auto "Occhi aperti!".

[Lady Gwen]

Mentre vagavo e cercavo, ad un certo punto notai un cartello.
Diceva che l'istituto universitario di Las Baias era di nuovo in funzione poiché il dottor Mizzar e il dottor Oxsien erano tornati.
Avevo identificato io l'uomo al commissariato, ma qualcosa mi suonava strana.
Perché proprio adesso che Elv era in ospedale?
O meglio, perché lui era stato aggredito proprio ora che poteva esserci qualcuno a rimpiazzarlo?
Era una domanda legittima e non vedevo l'ora di parlarne direttamente con lui per vedere cosa ne pensasse.

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[Dacey Starklan]

" Apprezzo l'argomentazione ma ti rammento che sei tu che mi hai raccontato di essere andato a letto con la moglie del tuo capo, in modo del tutto sconsiderato, perdendo così il lavoro."

Gli lanciai un'occhiata eloquente, con un po' di rimprovero anche.
Arrivati alla villa ad aspettarci, o meglio, in attesa di qualcosa vi era un uomo che non conoscevo e che immaginai potesse essere un fornitore o un dipendente esterno.

"Buongiorno."

Avvicinandomi a lui e presentando me e Asso.

[Guisgard]

Fessen e Destresya trovarono lì vicino una vecchia baracca alquanto fatiscente.
Era abbandonata ed in pessime condizioni.
Sicuramente fino a qualche ora prima c'era stato qualcuno dentro, visto che ovunque si vedevano scatolette di tonno e carne vuote, bucce di frutta marcia a terra ed un pessimo odoro che permeava quel posto.
“Credo sia questa la prigione dove sono stati tenuti i due scienziati...” disse lui a lei.

[Guisgard]

Gwen leggeva quel cartello, mentre altri pazienti giungevano e guardandolo andavano poi via, alcuni dei quali diretti proprio all'istituto veterinario universitario.

[Guisgard]

A quelle parole di Dacey in auto, Asso si limitò ad emettere un lungo sospiro, senza aggiungere alcuna parola. Per il resto del tragitto canticchiò.
Giunti alla villa però trovarono quell'uomo.
“Buongiorno...” disse questi a Dacey “... scusatemi...” a lei e ad Asso “... mi hanno detto che lei è una specie di investigatore privato, giusto?”
“Si, una specie...” sarcastico Asso “... mi dica...”
“Beh, io ho bisogno di aiuto...”
“Mi dica tutto.” Fissandolo Asso.
“Mi hanno rubato qualcosa e voglio ritrovarlo...”
“Cosa?” Chiese l'ex pilota.
“Di un tonno...” l'uomo “... un tonno pescato stanotte e rubatomi stamani verso l'alba... si tratta di un esemplare dalle pinne gialle e lungo circa 4,5 metri... uno degli esemplari più grandi. Se non dovessi ritrovarlo tutta la mia pesca andrebbe perduta e sarei rovinato. Con la vendita di quel tonno devo riparare il mio peschereccio...”
“Ecco...” perplesso Asso “... io... beh, insomma, non ho mai dato la caccia ad un pesce...”
“La prego, sennò sarò rovinato...” l'uomo implorandolo.

[Destresya]

Era davvero orribile, del tutto in linea con l'ipotesi che fosse usata come prigione.
Estrassi la pistola per sicurezza e mi avvicinai.
"Vediamo che cosa riusciamo a scoprire! Ogni indizio può essere importante!" iniziando ad analizzare ogni singolo anfratto, ogni angolo di quella baracca.

[Lady Gwen]

Alcuni pazienti arrivavano, per poi andar via dal momento che la clinica era chiusa.
Così, pensai di andare all'istituto veterinario per dare un'occhiata e dare qualche risposta alle mie domande.

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[Dacey Starklan]

Chiaramente l'uomo non era un dipendente o simili, come avevo creduto all'inizio, ma invece un pescatore che non voleva vendere nulla ma assumere Asso.
Fui piuttosto sorpresa e ancora di più quando l'uomo spiegò che aveva subito il furto di un pesce.
Cercai di non sorridere, ascoltandolo poi descrivere quel tonno che doveva avere un certo valore economico.

"Sono certa che sarai in grado di risolvere questo mistero."

Dichiarai cercando di non rendere troppo evidente il mio divertimento all'idea di Asso alle prese con il furto di un tonno.

[Guisgard]

Fessen e Destresya si misero a cercare qualche traccia o indizio che potesse aiutarli nelle indagini.
Ma ad un tratto da fuori sentirono dei rumori.

[Guisgard]

Gwen dalla clinica si avviò verso l'istituto veterinario universitario.
Era una struttura non troppo grande, ma all'avanguardia e ben curata.
All'ingresso vi era una guardia giurata e nell'androne alcuni addetti ai reparti.

[Guisgard]

Asso guardò quel pescatore disperato e ridotto in miseria e poi lanciò un'occhiata a Dacey.
“Beh...” disse guardando lei con tono di sfida e poi l'uomo “... e sia... cercherò di ritrovare il suo tonno.” Annuendo.
“Grazie!” Sinceramente grato il pescatore. “Una volta ritrovato il tonno lo venderò e pagherò la sua parcella!”
“Non sono un medico, ma ok...” sorridendo Asso “... ha una foto del tonno?”
“Certo!” Fece l'uomo, per poi dare la foto all'ex pilota.
“Ok... è davvero bello grosso... ” guardandola Asso “... dove posso trovarla?”
“Al porto di Las Baias... chieda di Pek, sarei io.” Stringendo la mano ad Asso.
Si accordarono e l'uomo andò via.
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[Lady Gwen]

Arrivata all'istituto, vidi che era una struttura gradevole, ben tenuta, affatto male.
All'ingresso c'era una guardia, dentro alcuni addetti ai reparti.
Così mi avvicinai.
"Buongiorno, scusate, da quanto è in funzione l'istituto?"

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[Guisgard]

"Salve." Disse uno degli addetti a Gwen. "L'istituto è in funzione da oggi, visto il ritorno dei nostri due responsabili, ossia il dottor Oxsien ed il professor Mizzar."

[Lady Gwen]

Annuii.
Fin qui c'eravamo.
"Ho sentito qualcosa alla radio, o alla tv, se non sbaglio erano stati rapiti, giusto?" chiesi ancora, prima di arrivare al sodo.

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[Altea]

Vidi arrivare il pittore Ardea nel giardino e mi alzai.
Scesi le scale di marmo e tolsi il pareo, avvolgendolo nel braccio e rimasi con un prezioso costume da bagno.Uscendo in giardino esclamai ..Bentornato" .

http://www.fashiontimes.it/wp-content/uploads/2013/10/18-candice-swanepoel-victorias-secret.jpg

[Guisgard]

“Si, sono stati loro malgrado protagonisti di una spiacevole avventura...” disse l'addetto a Gwen “... rapiti da quel famoso Fantamas sono poi riusciti a fuggire dal nascondiglio in cui erano imprigionati. Oggi sono già tornati al lavoro. Sono due scienziati degni della loro fama.”

[Guisgard]

Quando Ardea, che stava nel giardino già intento a montare la tela su cui avrebbe dipinto, vide arrivare Altea restò a guardarla, sorpreso e colpito, per un lungo istante, durante il quale i suoi occhi vagarono compiaciuti su tutto il corpo di lei, coperto solo da quel pregevole e prezioso costume.
“Bentrovata, signora.” Disse lui fissandola poi negli occhi, con un tono di voce piacevole e vivace.

[Lady Gwen]

"Capisco. Beh, per fortuna è andato tutto bene" annuendo.
"Menomale è successo proprio ora, sa, il dottor Elv è in ospedale per un'aggressione e la clinica è chiusa, hanno avuto un ottimo tempismo" sorridendo, curiosa di sentire cosa avrebbero risposto.

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[Altea]

Osservai compiaciuta lo sguardo di Ardea, lo stesso colore di quelli del padrone ma allegri e vivaci.. "Bene, presumo ha meditato a fondo per il ritratto e io sono curiosa per natura".
Sedendomi su una sedia davanti al pittore, osservando ogni gesto.

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[Guisgard]

Ma questo istituto non può paragonarsi ad una emplice clinica veterinaria." Disse l'addetto a Gwen. "Qui si fanno ricerche sugli animali, si studiano la fauna e la flora di queste terre e si compiono esperimenti che potrebbero cambiare la nostra conoscenza della natura. Capita che qualcuno voglia far curare il proprio animale domestico, ma è raro che i nostri scienziati se ne occupino."

[Guisgard]

"Si..." disse il giovane pittore, osservando Altea sedersi avanti a lui "... come le ho detto stamani mi piacerebbe rappresentarla come una regina, anzi un'imperatrice... raffigurarla come la vedevano e la immaginavano gli uomini del passato, fantasticando sulla sua bellezza e sulla sua natura forse divina..." sustemando colori e pennelli "... giocare a far sorgere il dubbio, ossessivo ed ammaliante, in chi guarda circa la sua vera identità... donna, imperatrice o dea?" Annuendo. "Ecco, questo mi suggerisce il mio estro." Era giovane, ma brillante, arguto e sicuo di sè.

[Lady Gwen]

Annuii lentamente.
"Tutto giusto, certo, ma sulla porta della clinica l'avviso diceva una cosa ben specifica."
Infatti citai quasi a memoria il messaggio letto sulla porta dello studio di Elv.

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[Guisgard]

"Ovvio in caso di emergenza l'istituto può effettuare visite e persino operazioni su animali." Disse l'addetto a Gwen. "Ma ciò solo in casi urgenti e fino ad ora, per fortuna, non ce ne sono stati. Infatti tutti i pazienti sono andati via."

[Lady Gwen]

"Oh, comprendo" annuii.
"Beh, grazie per il suo tempo e scusi il disturbo" mi congedai ed uscii, inforcando i miei occhiali da sole.
La spiegazione non mi convinceva molto, da quando tutta questa situazione era iniziata c'erano troppe coincidenze ed era una follia pensare che un evento non fosse collegato ad un altro.

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[Guisgard]

Perplessa, Gwen lasciò l'istituto, tornando in strada, sotto il bel Sole Fleegese.
Molti dubbi turbavano la sua mente riguardo tutta quella faccenda.
Era ormai pomeriggio e l'orario delle visite in ospedale era già cominciato.

[Lady Gwen]

Guardai l'orologio sul cellulare, notando che l'orario delle visite doveva già essere ricominciato.
Allora, prima di tornare in ospedale, mi fermai in una piccola pasticceria cercando dei dolci tipici da portare ad Elv.

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[Guisgard]

Gwen comprò dei dolci tipici del posto e poi andò in ospedale.
Era l'orario delle visite e subito salì nel reparto, fino alla stanza di Elv.
Lo trovò sveglio, sdraiato a sentire musica con le cuffie del cellulare, quindi non si accorse del suo arrivo.

[Lady Gwen]

Uscita dalla pasticceria andai subito in ospedale.
Elv era sveglio, ma non si accorse di me, avendo le cuffiette per ascoltare la musica sul cellulare.
Sorrisi ed avanzai nella stanza, poi a tradimento gli tolsi un auricolare divertita.
"Chissà quali saranno i gusti musicali del dottor Elv..." dissi, sbirciando sul cellulare.

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[Guisgard]

"Ehi, ciao..." disse Elv piacevolmente sorpreso di vedere Gwen "... beh, qui il tempo non passa mai ed allora ascoltavo un pò di musica." Accorgendosi del pacchetto di dolci. "E quello?" Indicandolo.

[Lady Gwen]

Sorrisi, mentre mi sedevo accanto a lui.
"Cortesie e premure per un povero malato" con divertimento, aprendo il pacchetto e mostrando i dolci, poi gli porsi il piccolo vassoio dorato.
"Ho alcune cose da riferire" dissi poi, iniziando a mangiare.

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[Guisgard]

"Finalmente cibo vero e buono..." disse Elv prendendo uno dei dolci "... non sapevo avessi anche la vocazione della crocerossina." Facendo l'occhiolino a Gwen. "Riferire? A me?"

[Lady Gwen]

"Beh, sono un medico anch'io, dottor Elv" con tono professionale.
"Già. Mi avevi detto di passare alla bottega sul molo, no?"
Poi, gli raccontai ciò che mi aveva detto l'uomo circa le domande che gli avevo rivolto.

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[Guisgard]

"Beh, forse ho trovato uno più pazzo di me..." disse Elv in un lungo sospiro cupo, dopo che Gwen gli raccontò del vecchietto al molo "... ho fatto altri sogni... inquietanti e così reali..." con una smorfia "... forse quell'aggressione non ha lasciato ferite solo sul mio corpo, ma anche nella mia mente... e forse ben peggiori..."

[Lady Gwen]

Lo vedevo dalla sua espressione che la cosa gli creava parecchi problemi.
E avrei voluto avere una bacchetta magica per farli sparire tutti, quei problemi.
"Mi dispiace..." dissi con sincerità, mentre la mia mano stringeva la sua "Sul serio."

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[Guisgard]

"Ti ringrazio..." disse lui stringndo la mano di Gwen "... è importante per me che tu sia qui..." fissandola "... domani sarò dimesso e spero davvero di essere guarito..."

[Lady Gwen]

"Lo sarai, sono sicura. E poi, ti conviene tornare, ora che a quanto pare hai concorrenza" con un sorriso sornione, pensando all'istituto veterinario.

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[Guisgard]

"Aspetta..." disse sorpreso Elv "... concorrenza?" A Gwen. "In che senso?" Stupito.

[Dacey Starklan]

Mi sporsi per osservare la fotografia e non aggiunsi altro finché Asso non accettò l’incarico e il pescatore lasciò la villa.

“ Per essere l’affetto alla sicurezza di questa proprietà si potrebbe dire che non sei concentrato al cento per cento sul compito.”

Lo punzecchiai, approfittando della mia posizione da capo.

“Ma chi sono io per impedirti di andare alla ricerca del tonno perduto?”

Facendo spallucce mentre rientravo all’interno della villa, afferrai quindi una sedia e mi sedetti, approfittando per togliermi le scarpe coi tacchi alti che avevo portato tutta la notte.

“Forse dovresti riposare un po’ prima di lanciarti nell’impresa.”

Nascondendo uno sbadiglio con la mano.


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[Lady Gwen]

Gli mostrai la foto che avevo scattato al messaggio sulla porta della sua clinica.
"Nel senso che non penso che la tua aggressione, sia da parte dei uomo che di animale, per me non è stata casuale" risposi.
"È troppo strano che tu sia finito in ospedale, causando la chiusura della clinica, proprio quando Mizzar affermava di essere fuggito dalla prigionia di Fantamas, aprendo l'istituto veterinario. Credo ci sia qualcosa sotto."

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[Guisgard]

Asso sorrise e seguì Dacey nella villa.
“In verità” disse guardandola mentre si sedeva e si toglieva le scarpe alte “non credo ci guadagnerò nulla da questa impresa. Diciamo che l'ho fatto per... beh, per aiutare quel tipo. E comunque, non temere, sarò efficiente al 100% riguardo al mio incarico qui.” Avvicinandosi a lei. “Permetti?” Chinandosi davanti a lei, prendendo poi il suo piede fra le mani. “Non capirò mai perchè voi donne vi tormentiate con scarpe così alte...” cominciando a massaggiarle il piede “... ma conosco un massaggio particolare, che fa magie...” facendole l'occhiolino e continuando a massaggiarle il piede, dandole subito un sensibile sollievo.

[Guisgard]

"In verità la mia clinica poco c'entra con l'istituto universitario..." disse Elv guardando la foto "... ma fammi capire... sospetti in qualche modo di Mizzar?" Stupito a Gwen.

[Lady Gwen]

"Diciamo che secondo me non è casuale. C'è troppa coincidenza, per me. Per te non?" gli chiesi.
"Se a loro servissero gli animali per sperimentare e dunque l'unico modo fosse quello di farti chiudere, così da dirottare la folla verso di loro?" Ipotizzai.
"Intendo esperimenti magari non del tutto lecito, ovviamente."

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[Guisgard]

"Allora ho capito bene..." disse Elv "... tu davvero sospetti di Mizzar?Uno dei più apprezzati del paese? Andiamo, Gwen..." fissandola perplesso.

[Dacey Starklan]

“ Lo credo anche io però è gentile, da parte tua, cercare di aiutare quell’uomo. Sembrava parecchio disperato.
E mentre sarai a cercare quel pesce, starò io di guardia qui.”

Cercando di risultare il più credibile possibile ma la verità era che non avrei fatto paura neppure a una mosca.

“ Veramente...”

Esitai alla sua proposta ed ero pronta a rifiutare ma lui fu più veloce.
Avvertii un iniziale disagio e cercai di ignorarlo riprendendo a parlare.

“ Mi piacciono. Queste scarpe, le scarpe alte in generale. Mi piacciono moltissimo. Sono una tortura si però per me valgono la pena. Anche se dopo finisco per ridurmi così.”


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[Lady Gwen]

"Beh, il fatto che sia un grande scienziato non esclude che possa essere un bastardo, no?" ribattei.
"E poi, se quello che ho identificato in realtà non fosse affatto Mizzar, ma fosse sempre Fantamas, il quale ha inventato la storia della fuga? Non mi sento di escludere questa ipotesi."

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[Guisgard]

Asso ascoltava Dacey mentre parlava, senza però smettere di massaggiarle il piede.
Poi prese anche l'altro, massaggiandolo allo stesso modo.
Le sue dita, agili ed esperte, scivolavano e premevano piano su tutta la pianta del piede di lei, dandole una sensibilità sensazioni di benessere e piacevolezza.
Massaggi caldi, continui di chi sapeva come muoversi e quali punti toccare.
“Magari...” disse lui continuando quel piacevole massaggio “... chissà... se ti annoio potrai darmi una mano... ammesso il tuo lavoro di amministratrice ti conceda un po' di tempo libero...” fissandola con un vago sorriso.

[Guisgard]

“Ragioniamo...” disse Elv a Gwen “... ammettiamo pure che Mizzar sia un impostore... e Oxsien? Anche lui è un falso? Insomma, Fantamas può averli uccisi, ma solo di uno potrebbe aver preso il posto, no? L'altro quindi? Esiste un solo Fantamas... a meno che tu non creda davvero che lui abbia poteri soprannaturali e che sia il diavolo in persona...”

[Lady Gwen]

"Non è detto che Oxsien sappia della possibilità che quello sia il falso Mizzar, giusto?" risposi.
Poi sospirai, affondando le mani nei capelli.
"Non so più che pensare, è una situazione assurda..." scuotendo la testa.

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[Guisgard]

"Forse sei stressata quando me..." dise Elv accarezzando una ciocca dei capelli di Gwen "... forse dovremmo staccare un pò la spina, sai? Magari appena mi dimettono potrei prendermi una vacanza... e tu venire con me, se vuoi..." fissandola.

[Lady Gwen]

Seguii la sua mano mentre accarezzava una ciocca dei miei capelli, che sembravano così leggeri ed impalpabili fra le sue dita, come morbido rame.
"Una vacanza?" ripetei.
Ripensai alle parole del vecchio, sul fatto che saremmo dovuti andar via, se non volevamo essere in pericolo.
"Sì, certo..." sorridendo appena e guardandolo, dopo averci pensato su un attimo, mentre quell'atmosfera che era nata quella sera dopo cena si stava riaccendendo.

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[Dacey Starklan]

Il massaggio era piacevole, tuttavia non riuscivo a rilassarmi, trovando quella situazione forse un po' fuori luogo visto il mio ruolo.
Così finii per alzarmi, con un sorriso leggermente tirato e mi rimisi le scarpe, nonostante il fastidio.

"Magari... Anche se non sono pagata per cercare un pesce. E in realtà neppure tu ma hai per le mani un caso investigativo davvero importante, quindi sei esonerato, io invece è meglio che mi metta sul serio al lavoro. Fare una buona impressione su Maston potrebbe cambiare la mia carriera."

[Altea]

Ascoltai il pittore con vivo interesse ed entusiasta della sua idea.. "Sono da vera curiosa ora.. Bene, iniziamo allora.. E per stavolta darete voi le direttive, sarò la vostra Musa e modella" avvicinandomi a lui, quasi morente pure di curiosità nel chiedere se lui fosse il padrone.

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[Destresya]

Esaminavo ogni cosa con attenzione e cura, non dovevo tralasciare niente.
Ogni indizio poteva essere importante e condurci da Fantamas.
Ma poi sentii dei rumori, sfiorai il braccio di Fessen con un movimento leggero e silenzioso, facendogli cenno con capo nella direzione dei rumori.
"Hai sentito?" sussurrai pianissimo.
Dovevamo nasconderci, e riuscire a capire chi fosse a fare quel rumore che proveniva da fuori.

[Guisgard]

“Bene.” Disse rialzandosi Asso. “Io ora andò a fare una doccia e poi mi metterò in cerca di qualche traccia riguardo il tonno scomparso.” Sorridendo a Dacey.
Andò in camera sua per lavarsi e prepararsi.
Era mattina presto e Ghilda poco dopo si alzò, cominciando a preparare la colazione.

[Guisgard]

Elv sorrise a Gwen.
“Bene...” disse “... allora dovremo cominciare a pensare dove andare per la nostra vacanza.” Facendole l'occhiolino.
Tornò il primario, visitandolo e confermando che era ormai in netta ripresa e l'indomani sarebbe stato dimesso.

[Guisgard]

Il giovane pittore sorrise e guardò Altea avvicinarsi a lui.
“Bene, mi intriga avere una modella come lei a mia disposizione, signora.” Con una punta di ilarità e spensieratezza nella voce e con una luce compiaciuta nel suo sguardo chiaro.
Allora prese alcune asciugamano che stavano piegate sul tavolino e li stese sulla sdraio, adagiandoli per renderla un degno giaciglio.
“Ecco, lì potrà stendersi, signora.” Indicò lui. “Ora però, come detto, le rammento che l'idea è fare un ritratto nudo, signora.” Forse tradendo appena un vago senso se non di imbarazzo, in qualche modo di titubanza.

[Guisgard]

Fessen annuì a Destresya ed attesero nella baracca, senza tradire la loro presenza.
Tuttavia da fuori si udiva ancora quel rumore, simile in realtà ad un fruscio sull'erba, come se un qualche animale si aggirasse intorno alla baracca.

[Lady Gwen]

"Giusto, mi sembra ovvio" divertita.
Poi, il medico confermò che era in ripresa.
"Dunque, visto che stai migliorando, la domanda è d'obbligo: mare o montagna?" Con un occhiolino.

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[Guisgard]

"Beh, siamo già al mare qui..." disse Elv a Gwen "... quindi direi montagna, no?"
Nel corridoio c'era una tv accesa ed in quel momento trasmettevano il telegiornale.
Allora possò in diretta una notizia shock: il dottor Oxsien, da poco tornato insieme al suo collega Mizzar, era stato trovato morto nel suo studio.
Si era impiccato.
Elv nell'udire la notizia restò profondamente turbato.

[Altea]

"Sembrate imbarazzato.. Non vorrei ne andasse del buon fine del ritratto" sfiorandolo appena mentre mi stende o sullo sdraio, tolsi il prezioso costume, sia il sopra che il sotto. Mi stesi completamente nuda sullo sdraio con sguardo malizioso.

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[Lady Gwen]

"Ottimo!"
In corridoio, una TV accesa diede la notizia della morte di Mizzar ed Oxsien.
Guardai Elv con un sopracciglio alzato.
"Te lo avevo detto che c'era qualcosa di strano. Sono certa che Fantamas abbia permesso a loro due di scappare per arrivare all'istituto e in più ha messo fuori gioco te, così da avere campo libero sugli animali del posto. Ti quadra adesso?" guardandolo.

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[Guisgard]

“Ed in tutto questo” disse Elv a Gwen “come collochi la morte di Oxsien? Si è suicidato, non è stato certo assassinato... hai sentito, no?” Perplesso.