Fantamas minaccia il mondo

[Guisgard]

"Dio fece le bestie selvatiche secondo la loro specie e il bestiame secondo la propria specie e tutti i rettili del suolo secondo la loro specie. E Dio vide che era cosa buona."

(Genesi, capitolo 1)


FANTAMAS MINACCIA IL MONDO

La meta di quello spot pubblicitario era l'estremità della costa che, sporgendosi come un bastione colossale nel mare azzurro e limpidissimo, divideva il pittoresco ed esotico litorale Fleegese dai promontori e dalle curve del golfo che formano gli accessi al porto di Las Baias.
Scendendo giù con lo sguardo rapidamente si giungeva ad una pianura bassa e brulla, limitata da basse alture verdi, con il bianco bagliore delle saline in lontananza.
Qui cominciavano le tracce della forte urbanizzazione che aveva conquistato l'intero litorale, con parchi brulicanti di impianti termali, lidi con strutture balneari e turistiche, distese di ombrelloni, natanti bianchi di ogni forma, sfarzo e dimensione a galleggiare nelle acque blu cobalto di un mare invitante e salato.
I prezzi erano per tutte le tasche, come i divertimenti e le promesse di libertà ed avventura.
Dopo lo spot la linea tornò negli studi del telegiornale, dove l'avvenente giornalista accoglieva i telespettatori con una nuova serie di notizie, che parevano bruscamente riportare alla cruda realtà dopo le immagini meravigliose delle coste Fleegesi.
“Ancora nessuna notizia dei due scienziati rapiti.” Disse lei. “Per ora si sa soltanto che a rivendicare il rapimento del professor Mizzar e del dottor Oxsien è stato il famigerato criminale conosciuto col nome di Fantamas.” Sorridendo. “Ora passiamo alle notizie sportive...”
Intanto mentre ascoltava interessato le ultime notizie sportive, con la coda dell'occhio guardava la gente appena sbarcata sul molo dalla Santa Maria, da poco entrata nel porto di Las Baias.
“Archiviato l'ultimo turno di campionato l'attenzione si sposta ora sulla Champions League...” continuò la bella giornalista alla tv.
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+++

[Lady Gwen]

Camminai per le stradine veloce e silenziosa, muovendomi con una certa fretta.
Speravo che a questo punto, dopo anni di ricerche, fossimo finalmente giunti ad un punto di svolta.
Oltrepassavo gli angoli, giravo, svoltavo, ripetevo la strada praticamente a memoria, ormai, infinite volte al giorno.
Ero tornata a casa solo per rifornire il mio immancabile porta pillole con altre capsule di sangue; avevo trascorso più tempo del solito fuori, al sole ed ero veramente distrutta.
Io e gli altri del covo eravamo riusciti ad elaborare questa soluzione, per nutrirci in fretta e ovunque, dal momento che le sacche di sangue spesso trafugate da cliniche ed ospedali non erano molto comode in mezzo alla strada.
Erano ormai quasi cento anni che sooravvivevamo in questo modo, perseguitati da un morbo che non ci lasciava mai.
Dal momento in cui quel siero maledetto si era insinuato in ogni minuscolo interstizio del nostro organismo, noi non eravamo più stati noi.
Più veloci, più forti, giovani.
Ma non eravamo noi.
Una brutta copia di un vampiro, ma senza il suo fascino da creatura maledetta della notte.
Eravamo solo dei malati, brutalmente costretti ad una condizione non voluta, che stavano studiando in ogni modo e con ogni mezzo la cura per liberarci.
Non era facile, certamente, poiché spesso eravamo stati rintracciati da quei bastardi, i quali volevano opporsi alla creazione di una cura e allora fuggivamo, costretti a trovare un altro covo, un altro nascondiglio dove poter studiare la nostra liberazione.
Arrivai allo stabilimento abbandonato, grande e dispersivo, cupo, poi scesi giù, nei sotterranei ed ancora più giù, oltre la botola da noi creata, aspettando di vedere tutte le strumentazioni in funzione e i ragazzi al lavoro.
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[Guisgard]

Gwen scese nel vecchio stabilimento, dove nel semibuio di quell'atmosfera tetra un cupo silenzio echeggiava tra le lamiere arrugginite e consumate.
Ad un tratto un ticchettio attirò l'attenzione della ragazza ed una luce fioca brillava nell'ultima stanza, alla fine dello stretto corridoio.

[Lady Gwen]

Un rumore sopra gli altri, sopra il vento che scivolava sulle lamiere arrugginite e scricchiolanti.
Come un ticchettio.
Cosa stavano combinando?
Allora mi incamminai seguendo il rumore.
Ogni volta che tornavo qui, anche dopo dieci minuti, speravo che avessero fatto progressi, che mi accogliessero con notizie festanti e gioiose.
Ma non succedeva quasi mai.
Qualche volta ci eravamo andati vicini, ma un attimo dopo eravamo di nuovo punto e a capo, costretti a convivere con la frustrazione del fallimento.

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[Guisgard]

Gwen entrò nell'ultima stanza alla fine dello stretto corridoio.
C'era solo il vecchio Sauron, seduto mesto in un angolo della camera, con lo sguardo perso nel buio.
Sembrava giochicchiare con delle mosche che gli svolazzavano intorno.
"Sono arrivati stamani..." disse senza guardare la ragazza "... li hanno portati via tutti... picchiati e portati via... non era sicura questa città... non più... o forse non lo è stata mai... per quelli come noi... dovevamo andarcene tempo fa... ma io sono troppo vecchio e stanco ormai... tu però puoi..." fissandola "... ora..."

[Altea]

Da quanto tempo passavo le notti rinchiusa in questo locale sulla costa flegeese? Avevo visto passare uomini di ogni genere, alcuni belli e ricchi tanto da chiedermi cosa li portasse in questo locale famoso, alla "Orchidea Blu"..così belli da farti sognare, così ricchi da volerli spogliare.
Poi vi erano quelli grezzi, brutti e poveri che volevano mostrarsi "uomini" solo facendo ammiccamenti alle ballerine o altri gesti osceni e per non parlare degli uomini di una certa età che volevano tornare giovani, approffittando delle ragazze giovani e più svampite.
Ma io non salivo sul palco, mi aggiravo per i tavolini a servire e fingendo di sorridere e qui, in questo famoso night club, Madame ci aveva insegnato a non dare confidenza, a stare attenti da possibili malviventi, stupratori o quelli che solo ti rubavano l' anima e il cuore e poi ti gettavano via come una bambola usata.
Io non mi innamoravo mai, anzi ero la più scaltra tra le cameriere, accalappiavo il belloccio o bruttarello di turno, gli spillavo i soldi, magari una bella mancia messa tra la lingerie ma in cambio non ottenevano nulla.
A questo punto della vita mi accorsi di non volere più far parte di questa gabbia, un mondo perverso e dove il più furbo vinceva. Il mio cuore era pietra, questo mondo lo aveva reso tale.
Posi la lettera di dimissioni a Madame sopra il tavolino, come altre avevano fatto, quelle che non avevano paura a perdere i soldi, a non essere più al centro delle attenzioni, se quella era fama e gloria.
Uscii dall' Orchidea Blu e chiamai un taxi, salii e dissi di portarmi nel mio appartamento sulla spiaggia, non ero sola, ad aspettarmi vi era il mio gattone nero.

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[Lady Gwen]

C'era solo Sauron, seduto in un angolo, lo sguardo vacuo e mi chiesi che accidenti gli fosse preso.
Poi, mi raggelai.
Portati via?
Dove?
"Ma... Come hanno fatto a trovarci? Nessuno poteva immaginare che ci nascindessimo qui!" esclamai sgomenta.
"No, non posso andare via, devo trovarli. Se loro hanno trovato noi, io posso trovare loro. Non gli permetterò di ucciderci e distruggerci un'altra volta" ribattei, risoluta "Non ti chiederò di seguirmi, ma non posso andarmene proprio ora. Se fosse successo a me avrebbero fatto lo stesso, quindi non posso abbandonarli."

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[Guisgard]

Altea arrivò nel suo piccolo appartamento alla periferia di Las Baias, tra alti palazzoni fine anni'70 e qualche rudere archeologico immerso in uno dei tanti parchi abbandonati.
Il suo gatto nero le fece le fusa, ma lo sguardo della cameriera finì sul giornale aperto sul letto, proprio sulla pagina di nuovi annunci di lavoro.

[Guisgard]

"Non essere sciocca..." disse il vecchio a Gwen "... i vigilanti sono un corpo scelto della polizia federale Afragolignonese... ci danno la caccia da sempre ed una volta che portano via qualcuno poi non c'è modo di cambiare le cose... se ora vai a cercarli anche tu farai la stessa fine... vuoi davvero chiudere qui la tua avventura? Hai solo una possibilità... andartene... una nave ti aspetta al porto... Katanga è un mio vecchio amico e la sua imbarcazione ti prenderà a bordo senza fare troppe domande... ovunque ti sbarcheranno sarà per te meglio che star qui..." guardandola.

[Altea]

"Nerone" sbuffai "Avanti, tieni le crocchette e mangia, stai buono, che qui poi se non lavoro non mangi nemmeno tu".
Mi gettai sul letto, come ogni giorno il mio compagno di appartamento mi aveva posato il giornale sul letto.
Dovevo trovare un lavoro e subito, anche se un po' di denaro lo avevo.
Presi un pennarello e iniziai a cerchiare quelli più interessanti, ma non erano adatti a me, continuai a guardare attentamente, la fortuna mi avrebbe assistita speravo.

[Lady Gwen]

Sospirai scuotendo la testa.
"Come posso convivere col pensiero di averli abbandonati? Me lo dici?" lo incalzai.
"Sì, posso andarmene, certo. Continuare a vivere con questo morbo che ci si è avvinghiato addosso e per di più sapendo che ho lasciato morire delle persone a cui tenevo. Riusciresti a vivere così?" fissandolo.

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[Guisgard]

C'erano vari annunci sul giornale di Altea.
Alcuni cercavano addetti alle pulizie di grandi stabilimenti, altri di cameriere in pub o locali simili.
C'era poi richiesta di una spogliarellista e di una badante per persone anziane.
A fondo pagina, infine, vi era un annuncio in cui si cercava una colf per un antico palazzo su capo Miseum.

[Guisgard]

"Non è colpa tua e comunque on potresti cambiare le cose ormai." Disse il vecchio a Gwen. "Ora puoi solo pensare a te stessa, cercando di salvarti. E solo partendo puoi farlo. Gwen, oltre al morbo che ci consuma dentro dobbiamo guardarci dai vigilanti... ci danno la caccia e non si fermaranno... lo sai bene..."

[Altea]

Scorrevo gli annunci ma era decadente, tornare tra spogliarelliste varie, era meglio fare la badante.
Finchè a fondo pagina trovai un annuncio interessante, una colf in un antico palazzo a Capo Miseum.
Vidi un numero di telefono..dubbi...mi avrebbero preso visto il mio curricolo, dovevo fingere, dovevo inventare avevo fatto la cameriera presso gente facoltosa, magari erano dei perbenisti.
Presi coraggio e composi quel numero di telefono con l' iphone giocherellando con il pennarello.

[Lady Gwen]

Il mio sguardo vagò a lungo per la stanza.
Non sapevo cosa fare.
Ogni scelta mi sembrava sbagliata e terribile.
Fuggendo sarei stata una vigliacca, restando sarei morta.
Ero confusa, non riuscivo a pensare.
Poi, mi decisi.
Mi avvicinai a Sauron e lo abbracciai.
"Addio, Sauron... Abbi cura di te..." gli dissi.
Poi mi allontanai, svanendo da quel posto orribile e tornando a casa per preparare il necessario alla partenza.

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[Guisgard]

Il vecchio vide Gwen andare via e restò a fissarla fino a quando non svanì.
"Addio, ragazza mia..." disse sottovoce.
La vampira andò a casa e si preparò.
Il tempo era tiranno e la nave non avrebbe atteso all'inifinito.

[Guisgard]

"Pronto..." disse una voce senza accento al telefono "... chi parla?" Ad Altea.

[Altea]

Ad un tratto udii una voce indefinita "Buongiorno, io telefono per quel lavoro di colf. Stavo leggendo il giornale e sto cercando un lavoro, faccio la cameriera da anni e sono una persona discreta". Lo ero, a lavorare in un night club famoso la discrezione era quasi una parola d' ordine "Potrei venire per parlarne?". Ero pure curiosa di sapere chi fosse il proprietario di un antico palazzo.

[Guisgard]

"Si, certo." Disse quella voce senza accento e dal tono indefinito. "Può venire anche adesso. L'indirizzo è segnato nell'annuncio sul giornale." Ad Altea.

[Lady Gwen]

Arrivata a casa, preparai tutto in fretta, volendo ascoltare Sauron per ripartire prima di subito.
Sistemai tutte le sacche di sangue in modo che si conservassero per bene e le nascosi in una busta termica sul fondo della valigia.
Poi mi diressi al porto, continuando a chiedermi se fosse stata la scelta giusta.https://uploads.tapatalk-cdn.com/20190211/74d5b71e2d03dd0ffee0e5c683534180.jpg

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[Guisgard]

Gwen arrivò al piccolo porto sul Lagno, dal quale partivano solo poche imbarcazioni, perlopiù commerciali.
La nave indicata da dal vecchio vampiro era ancorata all'inizio del molo.
A vederla sembrava vecchia e neppure troppo pulita.
Alcuni uomini stavano caricando a bordo alcune casse con degli animali.

[Altea]

"Perfetto, il tempo di prendere l' auto e arrivo subito, grazie".
Non avevo tempo di scrivere un curriculum ma indossai un vestito semplice e salii sulla mia auto rossa e impostai sul navigatore l' indirizzo del palazzo.

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[Lady Gwen]

Arrivai al porto e storsi il naso vedendo la nave.
Beh...
Era la fuga che importava, no?
Alcuni uomini stavano caricando a bordo degli animali e mi chiesi cosa mai dovessero farci...
Smisi di perdere tempo e mi avviai a passo risoluto verso la nave.
Ero stata fin troppo al sole nelle ultime ventiquattro ore e non potevo esagerare, dunque speravo prima possibile di rintanarmi sentito la nave.

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[Guisgard]

L'auto rossa di Altea raggiunse capo Miseum, da dove si dominava l'intero litorale Fleegese.
Era un luogo meraviglioso, sospeso tra cielo, mare e terra.
Qui dominava un antico palazzo dall'aspetto nobiliare ma anche misterioso.
Era in uno stile particolare, tra il neoclassico ed il manieristico.
Eretto su alcuni scogli, le onde schiumose si infrangevano lente e melodiche contro il basamento che faceva da fondamenta.
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[Guisgard]

Un uomo dalla pelle nera notò Gwen aggirarsi vicino alla nave.
"Prego..." disse "... posso aiutarla?" Aveva il cappello da capitano.

[Altea]

Udii la voce del navigatore che mi avvisava ero giunta a destinazione.
Scesi dall' auto e mi si parò una vista mozzafiato, un Palazzo dal genere artistico unico che si stagliava e guardava il mare in modo misterioso e forse sognatore.
Avvertivo un certo nervosismo e non era da me e presi tutto il coraggio, dovevo essere assunta.
Mi avvicinai ad un portone e cercai un campanello per annunciarmi.

[Destresya]

In giorni come questi mi sembra tutto così lontano.
Non che mi manchi il mio mondo... ma che dico, certo che mi manca il mio mondo, qui le macchine vanno ancora a petrolio e i cellulari hanno gil schermi touch, come potrebbe non mancarmi?
Volevo dire che non ho lasciato poi granchè dall'altra parte.
Vero è che non pensavo di restare bloccata qui così tanto.
Altra bugia, ovvio che lo sapevo, altrimenti non avrebbero scelto me per la missione.
Non mi aspettavo certo che fosse una passeggiata.
Il Progetto Archeo è ambizioso, dare la caccia a tutti quei criminali che sono riusciti a farla franca nel passato.
Mi sono allenata per due anni sugli usi e i costumi del XXI secolo, onde evitare anacronismi.
Ma dopo aver dato la caccia alla Bestia di Sant'Agata de Gothya nel Settecento, il XXI secolo cosa potrà mai essere?
Invece, paradossalmente, la vicinanza col mio tempo abbassa le difese e mi porta a fare degli errori grossolani, come provare a piegare un cellulare, tanto per dirne una.
Diamine hanno ancora gli schermi rigidi!
Il caffè però era più buono, ancora biologico, anzi, molto biologico dato che andava tanto di moda in questo secolo essere "eco friendly".
Fu proprio il caffè a riportarmi alla realtà, mentre osservavo il panorama cittadino dai vetri.
Grazie alle nostre tecnologie avanzate, il Progetto Archeo agiva nei minimi dettagli.
Qui non era come tornare nel XVI secolo, servivano documenti precisi, digitali, riconoscimenti biometrici e così via.
I nostri simpatici smanettoni, provvedevano a tutto, mi avevano creato un'identità, un certificato di nascita, pagelle di scuola, stato di servizio, e chi più ne ha più ne metta.
Sono il capitano Destresya Morelle, come dopotutto sono davvero, anche se in questo tempo non sono ancora nata.
Ad Afragolopolis credono solo che sia una guastafeste mandata da chissà quale ente governativo segreto a dirigere la task force anti-Fantamas.
Era una prassi frequente, dopotutto, criminali di questo calibro non vengono certo stanati da poliziotti di quartiere.
Finii il mio caffè e sprofondai nella poltrona.
Mancavano pochi minuti alla riunione della task force, sperai che almeno qualche poliziotto un po' più in gamba mi portasse qualche buona notizia, o qualche indizio su quei due scienziati scomparsi.
Sarebbe stato già un buon inizio, pensai.
Così, mi alzai, girai intorno alla scrivania, e avvisai la segretaria, agente, o quello che era, di radunare tutti nel mio ufficio per fare il punto della situazione.
Detto ciò, li aspettai seduta sulla scrivania, contando i minuti che perdevano con precisione.
Io più di chiunque altro conoscevo l'importanza del tempo.

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[Lady Gwen]

Un tizio di colore mi si avvicinò e ad occhio e croce sembrava essere il capitano.
"Salve. È lei Katanga?" chiesi, per essere sicura.

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[Guisgard]

Altea bussò e dopo qualche istante il portone si aprì cigolando.
Apparve allora un uomo alto e magro, dal viso pallido ed inespressivo, due occhi larghi e scuri ed i tratti lisci, quasi non avesse espressione.
"Prego..." disse "... desidera?" Fissando Altea.

[Guisgard]

"Si, sono il capitano Katanga." Disse l'uomo di colore a Gwen. "Come posso aiutarla?"
Mentre i suoi marinai caricavano a bordo quelle casse con animali rinchiusi dentro.

[Lady Gwen]

Quegli uomini erano ancora impegnati a caricare strane casse con poveri animali rinchiusi dentro.
"Mi chiamo Gwen, sono amica di Sauron. Devo andare via" risposi, rivolgendogli un'occhiata eloquente.

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[Guisgard]

Il resto della task force arrivò, entrando nell'ufficio di Destresya.
I membri del gruppo erano Matton, esperto di piani tattici; Ammone, il forzuto ex gorilla di un pezzo grosso ed ora entrato nella squadra anti Fantamas; Ergolin il tuttofare; Kaisen capace di guidare ogni tipo di veicolo.
“Tutti a rapporto, capo.” Disse Matton. “Anche se ci sarebbe una novità...”

[Destresya]

I ragazzi arrivarono nel mio ufficio, senza nemmeno farmi aspettare molto.
Li guardai uno ad uno, erano buoni agenti, non potevo lamentarmi della mia squadra.
Alzai gli occhi verso Matton che aveva parlato.
"Meno male, altrimenti mi preoccuperei!" alzando gli occhi al cielo "Su, questa novità?".

[Guisgard]

"Può salire a bordo." Disse Katanga a Gwen. "Può usare la mia cabina, così non sarà disturata dai lavori sulla nave. Per qualsiasi cosa può rivolgersi a me. La destinazione è Las Baias." Fissandola.
Intanto le ultime gabbie furono portate a bordo.
Poco dopo la Citas, questo era il nome dell'imbarcazione, salpò verso la costa Fleegese.
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[Lady Gwen]

Gli sorrisi con educazione.
"Grazie mille, capitano."
Allora mi avviai verso la sua cabina, mentre la Citas finalmente si dirigeva verso la costa Flegeese.

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[Dacey Starklan]

Ero rimasta sorpresa da quella chiamata ma subito dopo aveva pensato a quanto quell'incarico avrebbe aumentato la mia posizione nel mio ambiente di lavoro.
Essere una brava e efficiente manager pareva non essere mai sufficiente e dovevo lottare con moltissima concorrenza per ottenere i contratti migliori.
Non che non ci riuscissi alla fine.
Certo mai avrei creduto che, tra tutti, il famosissimo e apprezzato regista Baif Maston scegliesse me per un compito che richiedeva tanta fiducia.
Lo avevo conosciuto a un party qualche tempo prima e evidentemente in quella occasione ero riuscita a fare una buonissima impressione sull'uomo.
Gestire la sua villa durante il suo periodo di assenza, già pregustavo le giornate passate al sole e in piscina.
Perché Maston di certo non si era limitato nell'acquisto della villa.
Io l'avevo veduta, in fotografia, su un giornale di moda e design e ne ero rimasta colpita.
Pensare che adesso ci avrei vissuto per qualche tempo!

Seduta sul retro del taxi che mi stava conducendo a Las Baias, sul litorale Fleegese, dove era situata la bellissima villa, rilessi per filo e per segno il contratto di incarico.
Stata non solo amministratrice di quell'imponente edificio ma anche, e forse soprattutto, responsabile del patrimonio del ricco regista.
Un ruolo importante ma che non mi spaventava per nulla.
Sapevo di essere all'altezza.
E poi... ero in trepidante attesa di vedere ciò che di più prezioso custodiva la dimora.
Ne parlavano tutti del prototipo di Supercar, una favolosa automobile piena di gadget ed effetti speciali che sarebbe presto stata utilizzata in uno dei film d'azione di Maston.
Io avrei potuto vederla dal vivo in anteprima.
Riposi il contratto nella mia borsa e continuai il viaggio lavoravo dal mio tablet. Anche se mi stavo recando in una location da sogno non ci andavano per vacanza e dovevo comunque tenere d'occhio tutti gli affari a me affidati dall'agenzia in città per cui lavoravo.
Fortuna che potevo permettermi di lavorare anche lontana dall'ufficio.
Ad un certo punto avvertii il taxi rallentare e levando il mio sguardo dallo schermo vidi finalmente le mura della villa in lontananza.
Ero arrivata.

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[Altea]

Sentii la porta cigolare, che posto era mai.. Speravo vivamente non fosse una trappola.
Ad un tratto apparve un uomo dall'aria strana, quasi apatica "Sono venuta per il lavoro di colf, ho telefonato prima. Mi chiamo Altea.. Altea de Bastian" con tono serio e abbozzando un leggero sorriso.

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[Guisgard]

"Ecco, i capi sono dei perfezionisti..." disse Matton a Destresya "... quindi non vogliono lasciare nulla al caso... insomma, pare vogliono che il leader della task force sia un uomo... per questo hanno deciso di nominarne uno..."

[Guisgard]

Gwen salì a bordo ed uscendo sul ponte della nave si accorse del pessimo stato in cui si trovava l'imbarcazione.
Ovunque vi erano bucce di frutti vari, verdure lasciate marcire al Sole, cibo gettato qui e là ed un odore insopportabile di cui pareva intriso tutto quel luogo.
Vi erano poi le varie gabbie con quegli animali ed i loro versi echeggiavano in ogni dove.

[Lady Gwen]

Quella nave sembrava abbandonata a se stessa.
Ovunque i ponti erano pieni di robaccia, un odore insopportabile avvolgeva tutto ed i versi degli animali erano sempre più forti ed insistenti.
Difatti, per evitare sia tutto quello sia la luce del Sole, mi chiusi nella cabina del capitano e tenni d'occhio la situazione dall'oblò.

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[Guisgard]

Quell'uomo dall'aria apatica annuì ad Altea e le fece cenno di seguirla all'interno del palazzo.
Era un luogo quello che non deludeva l'idea di chi lo osservava dal di fuori.
Sfarzo, ricchezza ed ottimo gusto dimoravano in quell'edificio.
L'uomo fece accomodare Altea in un salottino e la pregò di attendere.
Trascorsero lunghi minuti, poi ad un tratto entrò un anziano.

[Altea]

Mi guardavo attorno al Palazzo, era davvero sontuoso e il chè mi innervosiva di più.
Entrai in un salottino e mi sedetti in una poltroncina, accavallai le gambe e aspettando guardavo attorno quando la porta si aprì ed entrò un uomo anziano.
Mi alzai e lo salutai "Piacere" dissi osservandolo.

[Guisgard]

La villa si affacciava direttamente sulla baia, avendo davanti il mare limpido racchiuso dal molo privato di Baif Maston e sulla destra il bellissimo laghetto interno chiamato dagli antichi indigeni del posto Avernao.
L'abitazione era poi circondata da un vasto giardino, ben inquadrato in alti muri laterali che racchiudevano l'intero perimetro della proprietà del potente regista.
Il taxi arrivò davanti ai cancelli elettronici della villa che subito si aprirono.
Apparve allora una donna di mezz'età, con un sorriso ampio e l'espressione solare.
“Benvenuta, signorina.” Disse andando in contro a Dacey. "Sono Ghilda, la cuoca del signor Maston."
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[Guisgard]

Era un vecchio dall'aspetto affabile e dai modi pacati.
"Salve." Disse lui salutando Altea. "Lei è l'aspirante cameriera, giusto?"

[Altea]

L' anziano prese la parola, era una persona gentile ed affabile e mi rilassai.
"Si, mi chiamo Altea de Bastian, ho letto prima l' annuncio e sarebbe un onore per me essere la colf in questo stupendo Palazzo, non deluderò le vostre aspettative" sorridendo.

[Dacey Starklan]

Possibile quello fosse un piccolo paradiso privato?
Mi chiesi mentre scendevo e oltrepassavo il cancello d’ingresso.
La Villa pareva ancora migliore di quanto avevo potuto immaginare, fui subito affascinata dall’ampia corte che fungeva da ingresso, con il suo bel giardino e la piscina.
Già mi vedevo a nuotarci dentro.

“ Ghilda, piacere di conoscerla.”

Rivolgendomi verso la donna, sfilando gli occhiali da sole per poterla guardare meglio.

“ Posso portare le mie valigie all’interno e poi fare un giro della struttura?”

[Guisgard]

"Bene." Disse l'anziano ad Altea. Lei è assunta. Può cominciare oggi stesso a lavorare. Naturalmente i suoi servigi saranno richiesti per l'intera giornata, quindi se non ha problemi lei soggiornerà qui al palazzo.

[Guisgard]

"Ma certo, signorina." Disse Ghilda a Dacey. "Lei qui rappresenta il signor Maston, quindi è come se fosse la padrona." Annuendo. "Pueon!" Chiamando un natio del posto che lavorava come giardiniere nella villa. "Porta dentro i bagagli della signorina."
Lui annuì e portò le valigie in casa.

[Altea]

Gli occhi verdi si aprirono di stupore e pure una lieve gioia, mi davano subito fiducia senza nemmeno chiedere un curriculum.
"Oh, certo...è un onore per me soggiornare qui, ma non ho portato bagagli, vestiti..." perplessa.

[Guisgard]

Gwen sichiuse nella cabina del capitano Katanga, in modo da tirarsi fuori da quel casino che dominava ovunque sulla nave.
Ma l'odore, anzi il fetido, dal ponte arrivava chiaro ed insopportabile nella cabina, seguito dai versi degli animali che in breve divennero insopportabili.
Risuonavano nelle orecchie di Gwen, mentre quel fetore pulsava da ogni buco di quella nave.
Ad un tratto la ragazza avvertì un capogiro e poi un senso di nausea, fino a quandi perse conoscenza.

[Guisgard]

"Qui da noi troverà diverse uniformi da cameriera, quindi non ha di che preoccuparsi." Disse il vecchio ad Altea, per poi accendersi un sigaro. "Se le occorre sapere qualcosa, per ogni suo dubbio, non ha che da chiedere." Sorridendo.

[Lady Gwen]

Il casino era insopportabile, quegli animali non la smettevano di lamentarsi e il loro frastuono mi raggiungeva anche lì.
Per non parlare poi di quel fetore.
Non sapevo se fosse per le mie capacità superiori a quelle degli altri, oppure perché fosse davvero forte, ma nemmeno la cabina riusciva ad arginarlo.
Ed infatti, dopo poco, avvertii dei capogiri e senza che potessi impedirlo, persi i sensi.

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[Altea]

"Certo, ma ho bisogno pure di abiti normali, appena potrò mi recherò in un negozio a fare compere" un po' pensierosa per quella fretta ma poi alla sua domanda non persi l' occasione di chiedere "Chi sarebbe il proprietario di questo Palazzo ovvero chi avrò la cortesia di servire?" cercai di tenere un certo distacco "Forse è lei il proprietario?".

[Guisgard]

Gwen riaprì gli occhi lentamente, circondata dal bianco stantio delle pareti di ferro dipinte, in un letto non troppo comodo e cigolante.
Dopo qualche istante si rese conto di non essere da sola, visto che un uomo era seduto accanto al suo letto, tutto preso dalla lettura di un libro.

[Guisgard]

"Oh no... non io." Disse il vecchio ad Altea. "Io sono il raggioniere del proprietario. Sarà lui stesso a presentarsi appena avrà ultimato ciò che in questo momento lo tiene impegnato. Uscendo da questo salotto troverà delle scale sulla destra. Salga al primo piano e percorra tutto il corridoio. L'ultima porta sulla sinistra è la sua camera." Con tono affabile.

[Lady Gwen]

Riaprii gli occhi confusa, stentando subito a ricordare cosa fosse accaduto.
Ricordai che ero svenuta, che l'ultima cosa che avevo visto erano state le pareti della cabina del capitano.
Le pareti erano dipinte di un bianco consunto e scolorito e il letto era cigolante, scomodo.
Vidi che c'era un uomo accanto a me, intento a leggere.
"Dove sono?" chiesi subito.

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[Altea]

"D' accordo, ovviamente il padrone avrà un lavoro importante".
Uscii dalla stanza guardandomi attorno, salii lentamente le scale, udivo i passi dei tacchi a spillo in quel corridoio che sembrava senza fine, tra un tappeto lungo e sontuoso orientale a terra, i preziosi specchi e i dipinti al muro e i mobili antichi.
Mi accorsi il corridoio era finito e guardai a sinistra, vidi una porta e doveva essere quello della mia stanza...che cosa strana, misteriosa come tutto ciò che avvolge questo Palazzo, e io qui straniera..a vagare come se nulla fosse.
I pensieri si susseguivano nella mia mente come la pellicola di un film quando aprii la porta ed entrai lentamente nella stanza guardandomi attorno.

[Dacey Starklan]

“ Giusto. Devo ancora abituarmi del tutto all’idea.”

Sorridendo alla donna.
Non volevo di certo arrivare e impormi al personale fin dal primo giorno.
Indicai il mio bagaglio, due valigie piuttosto grosse, all’uomo appena giunto e lo seguii all’interno della villa.


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[Guisgard]

Pueon portò in casa i bagagli di Dacey, seguito da lei.
La accompagnò così alla sua camera, la migliore dell'intera villa, arredata con gusto e molto confortevole, con tanto di bagno personale munito di idromassaggio.
Dalla terrazzina della camera poi si poteva godere di una meravigliosa vista sul mare, intravedendo le isole oltre l'orizzonte.

[Guisgard]

L'uomo smise di leggere e guardò Gwen.
Era un tipo dai capelli corti e bruni, il viso senza segni distintivi e l'espressione pacata.
"Ben svegliata." Disse. "Le ho somministrato una fiala di Plasil e non dovrebbe più avvertire nausea. Forse il mal di mare le ha fatto un brutto scherzo."

[Guisgard]

Altea entrò nella sua camera che le sembrò sicuramente accogliente e di certo molto per una semplice cameriera.
Di certo era stato generoso il padrone di casa.
Un piccolo balconicino dava sul mare sottostante e su parte del cortile interno.
Qui lei notò qualcuno.
Un uomo seduto su una panca ed intento a dipingere l'orizzonte.

[Lady Gwen]

Aggrottai la fronte.
"Nausea?" dissi confusa.
"Ero in un'altra cabina, perché sono qui? Mi ha portato lei?" alzandomi a sedere e portando subito la mano sul calcio freddo della pistola sotto la maglietta.

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[Altea]

Vidi delle vetrate aperte, le tende si muovevano con la brezza del mare e stupefatta vidi un terrazzino meraviglioso.
Il mio viso si illuminò, il sole entrava radioso e potevo vedere la distesa infinita del mare.
Poi lo sguardo si pose su un uomo, stava dipingendo...fatto normale visto la vista mozzafiato..ma la cosa mi incuriosiva e cercai di osservare la figura, i suoi tratti...forse era lui il padrone di tutto questo, magari era un artista, un pittore.

[Guisgard]

Gwen cercò la pistola e si accorse che era al suo posto.
Possibile che nessuno si era accorto dell'arma?
"L'ho portata nella mia cabina." Disse l'uomo. "Qui è più pulito e si sentono meno i versi degli animali. Permetta mi presenti... sono il professor Mizzar." Porgendole la mano.

[Dacey Starklan]

Ringraziai l’uomo, congedandolo.
Volevo godermi la mia stanza.
Era decisamente grande, persino più grande della mia, sistemata in un bellissimo attico in città.
Vidi subito l’idromassaggio e accesi l’acqua, decisa a godermi un bel bagno rilassante.
Uscii sul balcone, per godere la meravigliosa vista, approfittando anche per aggiornare il regista e proprietario della villa del mio arrivo.

[Guisgard]

Altea guardò quell'uomo nel cortile che dipingeva il mare.
Era di spalle e non poteva vederne il volto.
Era bruno, con i capelli appena lunghi.

[Lady Gwen]

La pistola era al suo posto, era strano che nessuno l'avesse notata, ma era meglio così.
L'uomo che avevo di fronte, tuttavia, non sembrava avere intenzioni negative.
Beh, meglio per lui.
Disse di chiamarsi Mizzar.
"Gwen, piacere di conoscerla" stringendogli la mano.

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[Guisgard]

Dacey uscì sulla terrazza, godendosi la meravigliosa vista.
Quel luogo era sospeso tra mare e terra, dove l'acqua appariva limpida ed il litorale si frastagliava di leggere alture su cui pendevano costruzioni di ogni tipo, fra case e strutture turistiche.
L'orizzonte pareva perdersi nella sfocata foschia in lontananza, come se fosse l'orlo di pagine di infiniti romanzi di amori ed avventure.
Nel giardino vi erano alcuni pappagalli dal pumaggio vivace e delizioso, quasi fossero lì per un vezzo del proprietario per abbellire la villa.

[Guisgard]

"Le farà bene restare a letto ancora un pò." Disse Mizzar a Gwen. "Camminare su questa nave non è il massimo. Per chi non è abituato può essere sgradevole. Vuole bere qualcosa? Tè o succo di frutta?"

[Lady Gwen]

Bere.
Bere qualcosa.
Una sensazione improvvisa come promemoria.
"Io devo prendere..." mi schiarii la voce "Devo prendere un farmaco, è nella valigia, in cabina. Può accompagnarmi?"

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[Altea]

Non potevo vedere il volto dell' uomo, i suoi capelli erano bruni e lunghi, appena mossi dalla brezza. Rimasi a guardare la figura, quali pensieri lo stavano attanagliando o forse si stava rilassando.
Dovevo vestirmi, non ero certo lì a curiosare o a fare una vacanza.
Entrai e mi guardai allo specchio, afferrai il caschetto rosso, lasciarlo o toglierlo, era un vezzo, i miei capelli in verità erano biondi e lunghi.
Mi accorsi ero uscita dalla Orchidea Blu ma avevo tenuto quella parrucca che rappresentava il mio passato, fu così che la tolsi e sciolsi i biondi capelli.
Aprii il guardaroba e vidi i vestiti neri e indossai uno scollato, d' altronde ve ne erano diversi...tutti neri, alcuni colorati ma io volevo apparire per quello che ero.
Posi la parrucca dentro all' armadio e uscii tornando nella stanza dove prima vi era l' uomo, non sapevo nemmeno chi fosse, poi mi decisi di uscire in cortile verso l' uomo che dipingeva.

https://www.nanopress.it/wp-content/uploads/2014/05/amanda-seyfried.jpg

[Guisgard]

"Meglio vada io, così lei può riposarsi." Disse Mizzar a Gwen. "Mi dica dove posso trovare il farmaco. Nella sua valigia?"

[Lady Gwen]

"No" dissi subito, poi mi fermai, rendendomi conto di aver esagerato.
"No, davvero, mi sento meglio, posso farcela" annuendo ed alzandomi in piedi.

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[Guisgard]

Altea scese nel cortile, verso quel pittore che però troppo preso dalla tela a su cui lavorava non si era accorto di lei.

[Guisgard]

"Allora se permette le darò un aiuto." Disse Mizzar a Gwen. "Prego, si appoggi al mio braccio." Con fare gentile.

[Lady Gwen]

Sorrisi appena e mi appoggiai a lui.
"Grazie, è molto gentile" dissi, ringraziandolo per quel gesto garbato.
Beh, considerando com'era tenuta questa benedetta nave, mi sarebbe potuta andare peggio, anche se il capitano Katanga sembrava una persona a posto, dunque doveva esserlo anche la gente a bordo, ma non si poteva mai sapere.
"Sa fra quanto arriveremo?"

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[Altea]

Mi avvicinai lentamente senza disturbare "Mi scusi signore" avvicinandomi "Sono la nuova cameriera, posso vedere cosa sta dipingendo? Pure io sognavo di dipingere, poi ho dovuto iniziare a lavorare ma non la tedierò con la mia vita, stavo cercando a dire il vero un signore anziano e un uomo dai capelli scuri che mi avevano accolto appena arrivata" con fare pacato.

[Dacey Starklan]

Mi poggiai alla ringhiera del bancone, finalmente potevo rilassarmi dopo il lungo viaggio.
Star seduta tanto a lungo nel taxi mi aveva in qualche modo affaticata.
Li invece, godendo della meraviglia del paesaggio, potei staccare la spina.
Lontana dalla città e dal caos, semplicemente impegnata ad osservare la terra che si univa al mare, così azzurro e immenso.
Avrei volentieri vissuto in un posto come quello.
Riposizionai il cellulare nella tasca posteriore dei pantaloni, decisa ad ignorare il dovere per un po’.
Mi attendeva un caldo bagno rilassante, a cui aggiunsi parecchio bagnoschiuma per ottenere le bolle.
Attesi fino a che la vasca non fu quasi colpa, dopo di che mi liberai dei vestiti del viaggio e mi immersi, sdraiandomi in modo da vedere comunque fuori dal balcone.

[Guisgard]

Dacey si immerse nella vasca colma di schiuma e dei profumi esotici del sandalo e dell'ambra.
Dalle ampie vetrata poteva guardare fuori verso il mare ed essendo al primo piano non correva il rischio di essere spiata da qualche guardone.
La lieve brezza marina accarezzava le palme del giardino, lambendo le foglie degli oleandri nel vialetto e sfiorando le gemme che pendevano dagli alberi delle arance e dei limoni.
Ad un tratto Dacey avvertì il suo cellulare vibrare.
Qualcuno le aveva inviato un messaggio.

[Guisgard]

Mizzar accompagnò Gwen nella sua cabina, o meglio quella del capitano Katanga.
Qui avrebbe potuto prendere il suo farmaco.

[Guisgard]

Ad udire la voce di Altea, il pittore smise di dipingere.
“Per un attimo ho creduto fosse una sirena uscita dall'acqua...” disse “... chissà...” voltandosi e guardandola tutta con quel suo abito scollato “... una cameriera molto elegante e sensuale direi...” con un sorriso ambiguo ed uno sguardo azzurro ed enigmatico.
https://i.ebayimg.com/images/i/192145711344-0-1/s-l1000.jpg

[Lady Gwen]

Arrivammo in cabina e, in tutta discrezione, lasciai scivolare giù una capsula di sangue, curandomi di non farmi vedere dalla mia nuova conoscenza.
Mi sentii subito rinvigorita, come una scarica d'adrenalina alla massima potenza.
Incredibile quanto potesse fare un oggetto così piccolo.
"Dunque" voltandomi verso di lui "Sa quando arriveremo a Las Baias?" https://uploads.tapatalk-cdn.com/20190212/8e734fc2aa49c5b2854913860ddd249d.jpg

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[Altea]

Quando si voltò sussultai, lo guardai da capo a piedi mentre parlava, era giovane, pensavo avesse già un' età.
Sorrisi lievemente alle sue parole, era difficile lasciarsi andare alle belle parole, ai complimenti dopo la gavetta alla Orchidea Blu ma qui eravamo in un altro posto e dovevo impararlo lentamente "Si, chissà...forse sono arrivata o nata dalla spuma di un' onda che si è infranta sotto i faraglioni di questo meraviglioso palazzo" osservando il fascino misterioso di quell' uomo "Lei è ospite qui?" cercando di non lasciarmi andare, forse, a facili complimenti di un attimo

[Guisgard]

“La spuma delle onde allora deve essere davvero magica...” disse il pittore posando il pennello sul bordo della tela “... me ne ricorderò per il mio prossimo dipinto...” asciugandosi le mani sporche di colore “... si, sono ospite qui... diciamo così... il padrone di casa mi permette di venire qui per trovare ispirazione per i miei quadri.” Guardando Altea con una certa insistenza.

[Guisgard]

“Vedo che la sua medicina ha un effetto molto rapido.” Disse Mizzar a Gwen. “Noto sta molto meglio ora.” Sorridendo stupito. “Arriveremo a Las Baias credo fra un'ora... questa nave non batte rotte consoni... quindi costeggia il litorale fino ad un porto sicuro.”

[Altea]

Ascoltai attentamente l' uomo "Quindi lei conosce il padrone di questa casa, io sono appena stata assunta, so che è impegnato ora. Fortunato dunque a poter godere di questo spettacolo, magari la prossima volta poserò per il suo dipinto attorniata dalla spuma del mare" con tono sarcastico "Lei sa chi è il padrone, io sono Altea, se necessità di qualcosa sono a sua disposizione" sorridendo e osservandolo.

[Dacey Starklan]

Più che al lavoro per il momento mi sentivo in vacanza e quel bagno era come un premio per il duro lavoro svolto per arrivare fino a quel momento.
Immersa nella vasca facevo fatica a ricordare quando era stata la mia ultima, vera, vacanza.
Potevo deliziarmi nell’osservare il panorama, non mi sarei mai stancata di osservarlo.
Udii la suoneria del mio telefono che segnalava l’arrivo di un messaggio ma non mi mossi.
Socchiusi gli occhi, abbandonandomi alla calma per poi iniziare a canticchiare a bassa voce un motivetto di cui non ricordavo il titolo.
Ma infondo non era importante.
Mi concessi quei minuti extra ma alla fine uscii dalla vasca, avvolgendomi in un morbido asciugamano bianco e legai i capelli con un pinzone , per evitare che sgocciolassero sul pavimento.
Solo allora mi decisi a guardare il telefono.


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[Lady Gwen]

Sorrisi quasi divertita.
Oh, se avesse saputo...
Poi ascoltai la sua risposta alla mia domanda e piegai il capo di lato.
"Che intende con "non batte rotte consone"?" chiesi curiosa.

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[Guisgard]

“Allora la prendo in parola per il mio prossimo dipinto.” Disse il pittore ad Altea. “Davvero?” Alle sue ultime parole. “Davvero generoso il padrone di casa se oltre al panorama mi mette a disposizione la sua bella cameriera.” Ridendo.

[Guisgard]

Dacey uscì dalla vasca, avvolgendosi in un asciugamano e legandosi i capelli.
Prese il telefono e vide una mail nella posta in arrivo che così diceva:

“Benvenuta a Las Baias, signorina Dacey.
La mia villa è a sua disposizione e sono certo lei saprà svolgere al meglio l'incarico che le ho affidato.
La servitù è al suo servizio naturalmente e per garantirle un soggiorno del tutto tranquillo, visto anche il valore dei beni immobili e mobili che ora sta gestendo, anche nel suo interesse ho pensato di affidare la sua sicurezza e quella dell'intera villa a qualcuno pratico in questo campo.
Un addetto alla sicurezza che sorveglierà la villa e che ovviamente sarà sotto la sua responsabilità come tutto il resto.
Lei gode della mia massima fiducia e sono certo svelgerà al meglio questo lavoro.
Distinti saluti, Baif Maston.”

[Guisgard]

"Parliamoci chiaramente..." disse Mizzar a Gwen "... il carico di questa nave non è proprio legare, quindi non può sbarcare nel porto di Las Baias, ma in un molo meno sorvegliato..."

[Altea]

"Ovviamente essendo una cameriera sono pure a servizio degli ospiti" osservandolo col suo fare irreverente , che poteva destare antipatia o curiosità come in me.."Il padrone dunque sa essere molto generoso, dipende la sua servitù.. Gradisce qualcosa da bere?" sorridendo leggermente compiaciuta da quella compagnia, senza dimostrare sensazioni comunque.

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[Lady Gwen]

Annuii lentamente.
"Capisco. In effetti, non ha torto. Devo dire che mi ha subito sfiorata il pensiero, non appena salita a bordo. Al momento, voglio solo arrivare a destinazione, ciò che il capitano trasporta non è di mia competenza" dissi solo.

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[Destresya]

Guardai attonita il ragazzo per un lungo istante.
Ma veramente? Ma nel 2019 dovevo preoccuparmi di queste fesserie?
"Ti assicuro che nessuno più di me é qualificato per guidare la task force!" Assenti, cercando di contenere la rabbia.
"Chi hanno nominato, un generale perché abbia un grado più alto del mio?" Alzando gli occhi al cielo.

[Guisgard]

“Si, grazie...” disse il pittore riprendendo a dipingere “... qualcosa da bere mi andrebbe... un cocktail particolare... che ricordi i suoi colori ed i suoi sapori... scelga quindi lei cosa prepararmi.” Guardando Altea.

[Dacey Starklan]

Decisi di uscire sul balcone per leggere la mail.
Volevo godere il più possibile del calore del sole.
Mi concentrai sul contenuto del messaggio, sorridendo subito.
Il regista aveva davvero pensato a tutto, persino ad una mail di benvenuto.
Mentre i miei occhi scorrevano il testo sorrisi nuovamente.
Avrei avuto un bodyguard, proprio come tutti i vip per cui avevo lavorato.
Replicai all’email, naturalmente ringraziando e assicurando che sarei stata perfettamente all’altezza del compito affidatomi.
Non avevo alcuna intenzione di deludere il mio nuovo e famosissimo datore di lavoro.
A quel punto non mi restava che vestirmi e rendermi presentabile per poter incontrare il resto dello staff ed anche l’uomo della sicurezza.
Avevo alcune domande da porgli, per capire meglio quali misure erano state prese per la sicurezza della villa.
Aprii la valigia, disponendo i miei abiti nell’armadio, facendo attenzione che non fossero sgualciti e infine decisi che cosa indossare.
Trovavo che gli abiti al ginocchio fossero il giusto compromesso per la situazione, non troppo formale visto che dopotutto non mi trovavo in ufficio ma comunque eleganti, per marcare che non ero lì come vacanziera.
Terminai asciugando i capelli e truccandomi il viso, in modo leggero e appena visibile, affinché mi valorizzasse senza coprire.
Lasciai la stanza dunque alla ricerca del personale della villa.
Forse avrei fatto meglio a chiedere una mappa della casa, tanto grande che si rischiava di perdersi!


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[Guisgard]

“Ottima politica.” Disse Mizzar a Gwen. “Meno si sa, meno sarà l'imbarazzo nel non saper rispondere a domande varie.” Con tono realistico lui. “Tra non molto saremo a destinazione e lei potrà abbandonare questa fetida nave.”
Ad un tratto qualcuno bussò alla porta.

[Lady Gwen]

"Non potrei essere più d'accordo con lei" annuii.
Poi, bussarono alla porta e mentre andavo ad aprire speravo che dicessero che eravamo quasi arrivati.
Ne avevo abbastanza di sentire quel terribile odore e quei versi assurdi.

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[Guisgard]

"Ma io sono d'accordo con lei..." disse Matton a Destresya "... ma evidentemente i capi no..."
"Pare" fece Ergolin "che vogliono mettere qui un tipo tanto per facciata, in modo che da fuori credano sia un uomo a comandare e non lei..."

[Guisgard]

Dacey si cambiò e poi scese al pianterreno, per incontrare il personale della villa.
C'era Ghilda, la cuoca e di fatto la governante del signor Maston.
Poi Puteon, il giardiniere che con suo figlio Vacues si occupavano non solo delle piante, ma anche della manutenzione della piscina.
Di fatto erano loro i fedelissimi sottoposti del ricco Maston.
Per ora altre persone non c'erano nella grande villa.

[Destresya]

Scossi la testa, incredula.
"Benvenuto Diciottesimo secolo!" Alzando gli occhi al cielo.
"Beh, si può sapere chi sarebbe questo tipo di facciata? Un attore che interpreta film polizieschi?" Con un lieve risolino, anche se non c'era proprio nulla da ridere.

[Dacey Starklan]

Finalmente riuscii ad orientarmi e ritrovai il volto conosciuto di Ghilda ed assieme a lei anche gli altri due che si occupavano della manutenzione della villa.
Compresi i loro nomi e le mansioni di ognuno, invitai loro a riferirmi nel dettaglio una giornata tipo alla villa, per capire meglio i loro orari lavorativi e mentre gli ascoltavo, appuntavo velocemente sul telefono le informazioni più importanti che ricevevo.
Quindi chiesi di essere messa al corrente il più possibile di ogni attività che andasse, anche di poco, fuori dalla norma.
Infine informai i tre delle disposizioni del proprietario della villa circa un addetto alla sicurezza.

“ Oh Ghilda, vorrei sapere che cosa cucinerà oggi.”

Disse alla fine, curiosa di scoprire le abilità culinarie della donna.


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[Guisgard]

Gwen aprì la porta di ferro della cabina e si ritrovò davanti qualcuno.
Era un uomo goffo, basso e tarchiato, col dorso curvo e le spalle strette.
Incassata su un collo tozzo aveva una testa larga e tonda, con capelli foltissimi e scuri, una barba ispida ed arruffata ed abiti sporchi di escrementi e sangue di animali.
Il volto appariva tra il grottesco e lo spaventoso.
I tratti erano marcati e sporgenti, quasi deformi, con la mascella e la dentatura molto pronunciate e sproporzionate.
Gli occhi erano grandi e profondi, di un colore indefinito eppure apparivano in qualche modo inespressivi.
http://old.bfi.org.uk/sightandsound/images/issue/420/island-of-lost-souls_420.jpg

[Guisgard]

"Questo non lo sappiamo neppure noi..." disse Matton a Destresya "... anzi, siamo tutti curiosi di conoscerlo... dovrebbe essere qui a momenti..."
Infatti, pochi istanti dopo, qualcuno bussò alla porta.

[Lady Gwen]

Mi trovai davanti un individuo molto strano.
Era sproporzionato, quasi deforme, il volto totalmente innaturale e i vestiti erano sporchi di sangue ed escrementi di animali.
Non era la migliore visione della mia vita, in effetti.
"Voleva dirmi qualcosa?" dissi, visto che lui non parlava.
"Oh, forse cercava il capitano? Mi ha chiesto lui di stare qui..."

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[Destresya]

A quel punto restai in silenzio, limitandomi ad esprimere con un cenno del capo la mia indignazione.
Etá della pietra, neanche Diciottesimo secolo!
Poi qualcuno bussò alla porta.
"Avanti!" Dissi, cercando di apparire cordiale.

[Guisgard]

La servitù fu subito messa al corrente su come Deacey avrebbe gestito ed amministrato la villa.
“Appena arriverà questo addetto alla sicurezza lo porterò da lei, signorina.” Disse Puteon.
“Intanto io ho preparato un pranzo per darle il benvenuto.” Raggiante Ghilda a Dacey. “Una specialità di questo posto. Si tratta di una zuppa di pesce con una salsa segretissima, che ormai solo in pochissimi conosciamo. Ci sono calamari freschissimi, totani appena pescati e polipi del nostro mare. In più ho aggiunto cozze e vongole veraci per dare al piatto un sapore intenso ed inebriante. Il tutto accompagnato con un vino bianco direttamente preso dalla cantina del signor Maston.” Divertita.

[Guisgard]

Quel tipo grottesco guardò Gwen con occhi inebetiti ed inespressivi, per poi mostrare una smorfia indecifrabile.
"Vieni pure..." disse Mizzar.
Quello annuì e si avvicinò al professore.
"Mangerà qui?" Chiese con una voce stridula, come se le articolazioni della mandibola e del palato non fossero simmetriche, nè collegate.
Forse una qualche operazione in tenera età aveva in qualche modo cercare di porre rimedio ad una deformazione delle ossa facciali.
"Si e con me mangerà anche la signorina." Mizzar indicando Gwen.

[Guisgard]

La porta si aprì ed entrò un uomo ben vestito, dall'aria sicura, i modi gentili e l'indole brillante.
Moro, con occhi azzurri e vispi, fascino distinto e sorriso ammaliante.
"Buongiorno a tutti." Disse entrando e guardando Destresya e gli altri. "Molto lieto, sono Fessen, nuovo respondabile di questa task force."
https://media.gq.com/photos/56eaf3241740841549748ae2/3:4/w_640/PierceBrosnanRemingtonSteele.jpg

[Lady Gwen]

Non mi rispose e dubitai perfino che parlasse la mia lingua.
Poi Mizzar gli disse di entrare e quello lo raggiunse.
Quasi feci una smorfia sentendo la sua vicina stridula.
Sembrava che le articolazioni del cranio fossero quelle di un burattino, per come parlava.
Mizzar rispose per entrambi dicendo che avremmo mangiato qui ed io ancora osservavo quello strano uomo, che non riuscivo a definire.

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[Dacey Starklan]

Finito il nostro meeting, ringraziai Puteon ma fui soprattutto interessata alle parole dalla cuoca.
Una prelibatezza di pesce tutta per me, qualcosa che non mi fece rimpiangere i costosi ristoranti alla moda che ero solita frequentare in città.

“ Vorrà dire che brinderò alla salute del nostro padrone di casa.”

Dissi sapendo la provenienza del vino che mi sarebbe stato servito.

“ Molto bene, vi ringrazio ancora e non esitate a contattarmi per qualsiasi cosa, non importa l’ora.
Quando sarà il momento di pranzare mi troverete nei giardini.”

Li avevo visti solo di sfuggita, entrando nella proprietà ed ero decisa a esplorarli meglio.


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[Guisgard]

L'uomo grottesco annuì a Mizzar ed uscì.
"Qui si mangia molto meglio" disse il professore a Gwen "senza quegli odori nauseabondi e quella sporcizia ovunque."
Poco dopo lo strano uomo tornò con della frutta e dei legumi in scatola, insieme ad una bottiglia di pessimo vino.
Posò il tutto su una sedia e gettò uno sguardo incuriosito verso Gwen, per poi andarsene.

[Lady Gwen]

Annuii a Mizzar mentre l'uomo usciva.
Tornò poi con della frutta, legumi in scatola e del vino parecchio discutibile.
Ma hey, questo passava il governo e toccava prenderselo così com'era.
Quando andò via, l'uomo mi lanciò un'occhiata quasi incuriosita, mentre io ricambiavo aggrottando appena la fronte.
"Che strano individuo..." dissi a Mizzar.

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[Destresya]

Osservai il tipo con aria diffidente.
Bel tipo, per carità, ma non doveva venire a mettere i bastoni tra le ruote alla mia missione.
Sperai vivamente che non avesse grilli per la testa e capisse immediatamente chi comandava davvero.
Mi chinai per posare sul tavolo il dossier che avevo in mano sulla mia scrivania (che non gli avrei ceduto, sia chiaro!) per poi voltarmi verso di lui con un sorriso professionale ma che non nascondeva affatto il mio fastidio per la sua presenza.
"Capitano Destresya Morelle.." tendendogli la mano "Fortuna che è arrivato, eravamo persi senza di lei!" fissandolo negli occhi con diffidenza.

https://i.pinimg.com/originals/a7/d8/f7/a7d8f7c7fa17d15240132753ff9e6446.jpg

[Guisgard]

Ghilda annuì a Dacey e tornò in cucina per continuare a preparare il pranzo.
La bella manager invece uscì nel giardino, così colmo di piante esotiche, frutti profumati e dai colori vivaci.
La brezza marina rendeva l'aria intrisa di quell'odore di salsedine, fresco ed inebriante, mentre dal vicino laghetto giungevano le voci dei pescatori.
Nel piccolo molto galleggiava lo yacht privato di Maston, anch'esso a disposizione di Dacey.
La ragazza passeggiando per il giardino si trovò a passare davanti al garage chiuso.
Dentro era di certo custodita la famosa Supercar.

[Guisgard]

Lo sguardo azzurro di Fessen percorse rapido tutto il corpo di Destresya.
“Molto lieto...” disse stringendole la mano “... ma dubito lei possa perdersi, capitano. Anzi, tutt'altro.” Con un sorriso ironico e compiaciuto.

[Guisgard]

“Si, è il mio aiutante.” Disse Mizzar a Gwen. “Nerds è un buon diavolo. Il suo aspetto cozza con il suo carattere, obbediente e pacifico.” Riempiendo di vino i loro due bicchieri.

[Dacey Starklan]

Tutto inneggiava al lusso.
Persino il giardino.
Rimasi colpita da quanto fosse ben curato ma soprattutto mi sorpresero i profumi più variegati che si trovavano in quel l’ambiente.
Osservai con attenzione le aiuole, ordinate e tutte disposte per colore, vidi svolazzare qualche pappagallo o che dimorava all’interno del castello e continuai a camminare, guardandomi attorno, decisamente rilassata.
Nel mare, all’orizzonte, si stagliava la silhouette dello yacht e nel guardarlo mi ripromisi che presto sarei salita a bordo.
La mia passeggiata procedette tranquilla fino ad un garage.
Sapevo, o almeno speravo di sapere, cosa ci fosse dentro.
La famosa Super Car.
Desiderosa di vedere quell’auto frugai nel mazzo delle chiavi, alla ricerca di quella giusta che avrebbe aperto la porta del garage.


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[Destresya]

Lo fissai torva, come a fargli capire che con me certi giochetti da scolaretta non attaccavano.
"Le presento la squadra..." allargando il braccio e presentando, uno ad uno, i membri della task force.
"Stavamo giusto per condurre una riunione operativa, prego..." con un eloquente gesto della mano, come a dire che il capi era lui.
"Ci illumini!" Fisaandolo negli occhi, sempre con aria diffidente.

[Guisgard]

Dacey trovò la chiave ed aprì la porta elettronica del garage.
Allora la vide.
Era proprio la famigerata e favolosa Supercar, l'auto del futuro che presto il mondo intero avrebbe ammirato nel nuovo film di Baif Maston.
Ora però solo lei poteva vedere quella meraviglia della tecnologia.
http://www.nerdface.it/images/SerieTV/Supercar/fr-supercar03.jpg

[Lady Gwen]

"Oh, non lo sapevo" ammisi.
Speravo di non essere stata indelicata, ma davvero mi aveva fatto una strana impressione.
Presi il bicchiere e sorseggiai il vino.
Il nostro vantaggio, almeno, era quello che non dovevamo del tutto privarci del cibo umano.
Non ne sentivamo il bisogno, na non lo disdegnavamo se c'è ne offrivano un po' e questo non era proprio male.

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[Dacey Starklan]

Gioii nel trovare la chiave, sapevo di essere una privilegiata.
Aprii la porta e finalmente vidi l’auto.
Nera, lucida, dalle linee essenziali.
Ma era dentro, nel sistema, che l’automobile era straordinaria.
Ci girai attorno, osservandone i dettagli della carrozzeria, sfiorai il metallo con le dita e prima di realizzare la mia mano era già alla maniglia della portiera.
Chissà come sarebbe stato sedersi dentro, al posto di guida.


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[Guisgard]

"Oh, ma io non mi permetterei mai di toglierle competenze, capitano." Disse Fessen guardando negli occhi Destresya. "Sono certo che le sue mansioni nessun altro potrebbe svolgerle meglio di lei. Immagino lei in questo ambito sappia fare di tutto..." sorridendole "... non vedo quindi l'ora di vederla all'opera, di poter ammirare nel pieno delle sue prestazioni, capitano." Sedendosi su una poltrona. "Io qui sono perlopiù un simbolo, diciamo così... uno specchietto per le allodole. Di fatto è lei che comanda. Benchè al di fuori di queste mura tutti lo dovranno ignorare." Sornione.

[Guisgard]

Gwen e Mizzar consumarono quel semplice pasto, mentre la nave proseguiva la sua rotta verso un porto secondario del litorale.
"A breve questo viaggio disperato sarà terminato." Disse lui. "Lei cosa farà una volta a las Baias? Se non sono troppo indiscreto."

[Guisgard]

Accarezzò le lucide e nere lamiere metallizzate, ammirandone le forme slanciate e futuristiche.
Quell'auto era uno spettacolo, degna di ogni film d'azione, di ogni avventura e sogno degno di tal nome.
Senza quasi accorgersene Dacey si ritrovò nell'abitacolo dell'auto.
Tutto era incredibile, come tratto da un film di fantascienza o da un cartone animato.
La strumentazione era di altissima tecnologia e gli interni rivesti in pelle e kemplax sintetico, mentre la carrozzerie esterna era fatta di titanio arricchito con plasma Solare.
https://blog.giotech.net/wp-content/uploads/2017/04/21_al.jpg

[Destresya]

Ancora non avevo deciso se parlava sul serio, o se invece si prendeva gioco di me.
Forse gli avrei dato il beneficio del dubbio... Forse.
"Oh ma che bravo..." con un sorrisetto malizooso, per poi tornare seria.
"Me ne frega meno di zero di quello che sanno o non sanno fuori di qui, quello che conta è trovare quel bastardo di Fantamas!" Senza smettere di fissare Fessen negli occhi, con uno sguardo che non gli dava tregua, che mostrava quanta strada avesse ancora da fare.
"Ma sentiamo, sono curiosa, quali competenze avrebbe lei per dover giustificare al mondo che è lei a guidare la task force?" Con uno sguardo tagliente nei suoi occhi azzurri.
"A parte ovviamente..." fissandolo tutto, da capo a piedi, senza pudore "Il suo cromosoma Y.." con lo sguardo che diceva quanto quella frase avesse potuto essere più colorita di così.

[Guisgard]

"Ma io qui sono uno dei suoi sottoposti, capitano." Disse Fessen senza perdere la sicurezza data da quel suo fascino d'altri tempi. "Le pare che possa insegnarle il mestiere? Io sono una copertura quando saremo fuori di qui. Ora sono al suo servizio per ogni suo ordine, capitano." Guardando Destresya negli occhi.

[Destresya]

Lo fissai negli occhi senza dire una parola, lasciando che fosse il mio sguardo intenso a comunicare con lui.
Uno sguardo che poteva penetrare fin nell'azzurro profondo dei suoi occhi, come a volerne carpire i segreti.
In realtà a me non importava della fama, anzi, più stavo nell'ombra meglio era, dato che in questo tempo nemmeno esisteva, dunque una situazione del genere faceva comodo anche a me.
Ma era una questione di principio.
Decisi così di andare avanti come se niente fosse.
"Allora, chi mi aggiorna sul rapimento dei due scienziati?" A Tutta la squadra, riprendendo il fascicolo e sedendomi sulla scrivania, guardando uno per uno i miei sottoposti.

[Guisgard]

“I due scienziati” disse Matton a Destresya “sono spariti ormai da due settimane ed il loro rapimento è stato rivendicato da Fantamas in persona, tramite un video che abbiamo recuperato da alcuni archivi telematici.”
Intanto Fessen ascoltava tutto in silenzio, senza però smettere di seguire con lo sguardo il bel capitano.

[Destresya]

Guardai Matton con aria perplessa.
"Hai guardato il telegionale, Matton?" con tono lievemente canzonatorio, come a voler sottolineare l’ovvietà delle sue conclusioni.
“Avanti, dimmi qualcosa che non so!” sospirai.
“Rivediamo ogni indizio dal luogo della sparizione, il rapporto della scientifica, magari ci è sfuggito qualcosa, indaghiamo nella vita di questi due scienziati per capire che cosa passi nella mente di Fantamas per rapire proprio loro, sappiamo che non è un criminale comune, c’è sempre qualcosa dietro i suoi colpi… abbiamo i risultati delle analisi sul video dal reparto informatico?” la mia voce era professionale, dal timbro metodico e sicuro, mi ero alzata dalla scrivania e iniziavo a camminare avanti e indietro, come a voler scandire il tono dei miei pensieri.
Io conoscevo fin troppo bene le conseguenze di non trovare quegli scienziati, e della vittoria di Fantamas, e non potevo permettere che ciò avvenisse.
"Qualunque idea abbiate, indizio, pista o sospetto è il momento di metterli tutti sul tavolo e analizzarli uno per uno, così da poter decidere la miglior strategia da seguire!".

[Guisgard]

“Se posso permettermi...” disse ad un tratto Fessen “... io controllerei il filmato... non tanto con scanner o infrarossi... ma un'analisi diretta sulle parole di Fantamas... se c'è una cosa di cui quel criminale non riesce a fare a meno è il bisogno di mettere al corrente il mondo dei suoi intenti... come se fosse un oratore che ha un patologico bisogno di un uditorio.” Fissando Destresya.

[Destresya]

"Incredibile, qualcuno è venuto a lavorare oggi!" sorrisi appena a Fessen, ma senza dargli l'impressione che quella buona idea potesse cancellare la mia diffidenza verso di lui.
E poi mi divertiva la cosa.
"Sì, mi sembra una buona idea, dato che brancoliamo nel buio, guardiamo di nuovo il video!" così dicedo, mi voltai verso la scrivania, mi chinai a prendere il mio computer portatile che sistemai in modo tale che tutti potessero vederlo.
Sospirai, perchè l'avevo già visto mille volte, anche nel futuro, e feci partire il video.

[Guisgard]

Fessen sorrise.
Poi Destresya fece partire il video...

“Ho rapito due famosi scienziati, i più brillanti del panorama accademico mondiale.” Disse Fantamas guardando lo schermo. “Si tratta del professor Mizzar e del dottor Oxsien. Potrò così avvalermi delle loro ricerche, dei loro studi e dei loro risultati nell'ambito della teoria evoluzionistica. Mentre molti scienziati cercano ancora di smentire le grandi scoperte evoluzionistiche a favore di favole Creazionistiche, io progetterò e realizzerò una nuova razza umana, senza più limiti. Un salto evoluzionistico che mi permetterà di sfruttare al massimo le capacità genetiche di cui è capace l'uomo. A quel punto nessuno potrà opporsi ai miei piani di conquista e controllo del mondo intero.” Abbandonandosi ad una risata diabolica e trionfante.
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[Dacey Starklan]

Mi sistemai alla guida, poggiando le mani al volante, accarezzandolo prima di ammirare il resto della macchina.
Vi era una varietà di schermi e pulsanti, molti dei quali non avevo mai visto e che promettevano funzioni inaspettate.
Mi chiesi se Maston l’avesse mai davvero guidata, per davvero, o se l’avesse sempre tenuta rinchiusa in garage.
Quello che sapevo era che, una volta mostrata l’auto al mondo, molte persone avrebbe desiderato possederla.
E di sicuro il film con questa Super Car avrebbe avuto un enorme successo.
Persino io, che non amavo particolarmente i film d’azione, sarei andata a vederlo volentieri.
Ma intanto mi godevo il privilegio di essere lì, prima di tutti gli altri.
Avrei voluto provare, anche solo una piccola opzione delle tante presenti nella macchina ma non sapevo dove cominciare, quasi impaurita di toccare qualcosa che non avrei dovuto.

[Guisgard]

Dacey era nell'abitacolo di quella fantastica auto, tra le mille e più funzioni che la rendevano così straordinaria ed unica.
Ma mentre lei fantasticava su quella meraviglia tecnologica, ad un tratto sentì arrivare delle auto.
Udì poi i cancelli della villa aprirsi e delle voci di uomini.

[Dacey Starklan]

Si, stavo immaginando come sarebbe stato guidare quella macchina, spingendola al massimo della sua potenza, fino ad udire il motore ruggire ma mentre io mi perdevo in quelle immagini evocative nella mia testa, fuori, oltre il giardino, una macchina era arrivata per davvero.
Dalle voci maschili che udivo, dedussi che doveva essere l'addetto alla sicurezza, che stavo aspettando, così uscii, a malincuore, dall'abitacolo e lasciai il garage per andare incontro a chiunque fosse appena arrivato.

[Guisgard]

Dacey scese dall'auto ed uscì dal garage, ritrovandosi tra il giardino ed il viale che conduceva ai cancelli d'ingresso.
Qui vide Puteon che parlava con alcuni uomini.
Erano uomini in divisa, poliziotti.
"Ecco la padrona..." disse Puteon agli sbirri indicando Dacey.
Allora i poliziotti le si avvicinarono.
"Buongiorno, signorina." Uno di quelli a lei. "C'è stato un episodio brutto ieri notte... un uomo è stato trovato morto. Stiamo indagando ed interrogando i residenti del posto in cerca di indizi. Voi qui in villa avete sentito o visto qualcosa di strano la notte scorsa?"

[Destresya]

Osservai il video, ancora una volta.
Quella faccia che non aveva un volto perseguitava i miei incubi.
Sapevo fin troppo bene quanto reale e pericolosa fosse la minaccia.
Era frustrante, ogni volta.
"Signor Fessen, sono curiosa di scoprire la sua opinione a riguardo..." incrociando le braccia e fissandolo negli occhi come a dire che gli davo una possibilità di mostrarmi il suo valore.

[Guisgard]

"Beh..." disse Fessen a Destresya "... a me colpisce come potrebbe fare Fantamas a convincere i due scienziati a collaborare con i suoi diabolici piani. Li minaccia? Se anche fosse, come potrebbe fidarsi ciecamente di loro? E poi parla di evoluzionisti e Creazionisti... sarebbe interessante scoprire quali idee abbiano in merito i due scienziati rapiti." Fissandola. "Questa è la mia idea." Sorridendo.

[Dacey Starklan]

Sicuramente gli uomini appena arrivati alla villa si occupavano di sicurezza ma non quella privata.
Osservai la loro divisa e mi avvicinai ai poliziotti, interrogandomi sul motivo della loro visita.
E presto ne fui a conoscenza.
Li ascoltai attentamente per poi rispondere.

" Capisco signori,è un fatto molto grave ma mi dispiace,per quanto mi riguarda non posso esservi di aiuto. Non ho visto ne sentito nulla di strano da quando sono qui ma potete interrogare il personale della villa, potrebbe sapere qualcosa di più."

Facendo loro cenno di entrare all'interno dell'edificio.

"Sono appena arrivata, mi occupo della proprietà per conto del suo possessore che è via per lavoro. Sono Dacey Starklan."

[Guisgard]

I poliziotti ringraziarono Dacey e poi passarono ad interrogare la servitù della villa.
Ghilda, Puteon e suo figlio risposero così alle domande degli sbirri, senza però scoprire nulla di che.
Infatti nessuno aveva sentito, né visto niente.
"Grazie per la sua disponibilità, signorina." Disse uno dei poliziotti a Dacey.
Poi andarono via.
"Eh, brutta storia questa..." scuotendo la testa Ghilda.

[Dacey Starklan]

Lasciai che interrogassero il personale, restando presente ad osservare e non fui sorpresa quando tutti e tre non ebbero nulla da aggiungere a quanto già avevo detto io alla polizia.
Dalla villa nessuno aveva visto o udito nulla.
Accompagnai personalmente i poliziotti alla porta, augurando loro di aver successo in quella indagine quindi tornai all'interno.

"Si Ghilda, lo è ma prego tutti quanti di non farsi suggestionare da questo avvenimento."

[Guisgard]

Ghilda annuì a Dacey.
Poi suonarono ancora ai cancelli e Puteon andò a vedere chi fisse.
"È Muzzel, che mi porta ogni giorno il pesce fresco." Disse Ghilda a Dacey.
Il pescatore entrò per mostrare il pescato del giorno.
"Muzzel..." Ghilda all'uomo "... hai sentito il fattaccio di stanotte?"
"Si..." annuì il pescatore "... i poliziotti stanno interrogando tutti."
"Non si sa nulla dell'accaduto?" Domandò Ghilda.
"L'hanno trovato massacrato..." intimorito quasi Muzzel "... alcuni testimoni dicono che non sembrava più neanche un uomo..."
"Chi può aver fatto una cosa simile?" Impressionata Ghilda.
"Il diavolo..." facendosi il Segno della Croce Muzzel "... è stato il diavolo!"

[Lady Gwen]

La nave proseguì la rotta verso la costa, mentre noi finivamo di mangiare.
Poi, alla sua domanda lo guardai.
"Ricomincerò" risposi "In ogni modo in cui una persona possa ricominciare. E lei, invece?"

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[Dacey Starklan]

Pesce fresco in arrivo.
Sorrisi per quella distrazione che l'arrivo del pescatore portava ma presto la conversazione, più che sul pescato del giorno, si concentrò sui fatti della notte precedente.
Non mi piacevano quei discorsi che vertevano sul macabro.
Li stetti ad ascoltare solo per non apparire sgarbata agli occhi del nuovo arrivato ma alla fine non riuscii a trattenermi.

" E' solo un uomo, e lo prenderanno presto. Non cerchiamo di incolpare forze sovra umane per la cattiveria di qualche essere umano."

[Altea]

"Un compito difficile...io non sono una barman, non so fare cocktail ma voglio esaltare i profumi di queste Terre e direi uno alla arancia, al mandarino, un po' di essenza e fiori di sanbuco e del ghiaccio e soda...le va bene? Non mi ha detto il suo nome" tenendo alto lo sguardo su di lui mentre mi osservava.

[Guisgard]

"Io mi dedico agli studi sulla fauna e sulla flora Fleegese." Disse Mizzar a Gwen. "I miei studi sono la passione della mia vita e su queste coste ho la possibilità di poterli svolgerli in libertà." Sorridendole. "Che genere di lavoro lei svolge invece?" Chiese.

[Destresya]

Ascoltai Fessen, con un lieve sorrisetto compiaciuto.
Sapeva il fatto suo, il ragazzo.
"Ottima osservazione!" annuii "Matton, Ergolin, vi eravate occupati voi di scavare nella vita delle vittime.." guardando i due "Vi ascolto, relazionateci!".

[Guisgard]

"Si, signora." Disse annuendo Muzzel a Dacey.
Lasciò il pesce scelto da Ghilda ed andò via.
"Su queste coste" Ghilda a Dacey "le vecchie superstizioni sino radicate nella gente. Dovrà farci l'abitudine temo." Annuendo. "Beh, ora tornerò in cucina... meglio dimenticare questa brutta storia." Fissandola. "Perché non va a farsi un bagno in piscina, signorina? Si rilascerà e le farà dimenticare questo brutto accadimento." Sorridendole.

[Lady Gwen]

"Oh, interessante" annuii.
Poi, mi prese un po' alla sprovvista.
"Io... Mi occupo di ricerca. Ricerca medica" annuii.
Tecnicamente era vero, non avevo fatto altro negli ultimi ottant'anni e ormai potevo definirla la mia professione a tutti gli effetti.

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[Guisgard]

Il pittore sorrise.
"Andata." Disse ad Altea. "Questo cocktail mi ispira. E se sarà anche buono e gustoso, come chi lo ha ispirato" facendole l'occhiolino "allora le dirò il mio nome." Divertito.

[Guisgard]

"Lieto di esserle stato d'aiuto." Disse con un sorriso sornione Fessen a Destresya.
"Ecco, capo..." fece Ergolin "... non abbiamo ancora notizie a sufficienza..." alla ragazza.
Fessen scoppiò a ridere.

[Dacey Starklan]

Felice che le mie parole troncarono la questione, forse apparivo troppo fredda e razionale ma non mi ero mai fatta troppo suggestionare.

"Non si preoccupi Ghilda ma non penso ci farò mai l'abitudine a questo modo di pensare."

Sorrisi alla donna e decisi di ascoltare il suo suggerimento.
Quella piscina dopo tutto mi stava aspettando.
Tornai nella mia stanza per indossare il costume da bagno sopra il quale infilai un leggero prendisole bianco e, asciugamano al braccio, raggiunsi la terrazza sulla quale era collocata la piscina.
Posai le mie cose su una delle sdraio e senza indugiare oltre mi tuffai nell'acqua limpida.

[Altea]

"Allora dovrà aspettare perché non so dove sono le cucine e gli arnesi, devo rientrare in Palazzo, lei mi aspetta qua?" sorridendo "Oh certo, me lo guadagnerò quel nome".

[Guisgard]

"Molto interessante." Disse Mizzar a Gwen.
In quel momento qualcuno bussò alla porta della cabina.
"Signori..." entrando il capitano Katanga "... ci sono delle variazioni sulla rotta prevista. Il porto è in questo momento sorvegliato dalla guardia costiera... quindi siamo costretti a sbarcati prima."
"E come farò con le gabbie degli animali?" Fissandolo Mizzar.
"Mi spiace..." Katanga.

[Guisgard]

Dacey col suo costume si tuffò nell'acqua limpida della piscina, nuotando e rilassandisi sotto il Sole Fleegese.
Restò in acqua un bel po', godendosi quel bel bagno.
Ad un tratto cominciò a sentire delle voci e delle risate.
Riconobbe la voce divertita di Ghilda, ma anche quella misteriosa di un uomo.
Entrambe le voci provenivano dall'interno della villa.

[Lady Gwen]

Katanga bussò alla porta, avvisandoci che saremmo dovuti sbarcare prima.
Non faceva alcuna differenza per me, l'importante era fatto perdere le mie tracce a quei bastardi, il resto era di poco conto.
Mizzar però sembrava avere qualche difficoltà con gli animali, ma il capitano sembrava irremovibile.
"Sono certa che il capitano troverà una soluzione" dissi, cercando di essere ottimista.


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[Guisgard]

"Affare fatto." Disse il pittore ad Altea. "Io sono pronto ad aspettare una sirena come lei in eterno." Facendole l'occhiolino.

[Altea]

"Bene, sarà un piacere farla aspettare allora" con sguardo leggermente malizioso "Tornerò presto, spero".
Fu così che rientrai nel Palazzo alla ricerca della cucina, che fatto strano...mi chiedevo pure il padrone dove fosse e chi fosse.

[Dacey Starklan]

Stare sotto l'acqua rallentava tutto, sentivo i miei movimenti distendersi mentre scendevo fino a toccare il fondo della piscina per poi risalire e fare un paio di bracciate fino al bordo.
Feci un paio di vasche senza ulteriori pause e poi rimasi distesa sulla schiena, immobile, il volto rivolto in alto verso il cielo, ad osservare le poche nuvole di passaggio.
In quel momento di calma, con le orecchie che venivano lambite dall'acqua clorata, i suoni assumevano nuove forme, risultando più lontani di come erano in realtà.
La risata mi parve esistere quasi in un mondo parallelo ed anche le voci.
Tuttavia ero curiosa di capire da che direzione provenissero così alzai la testa, fuori dall'acqua.
Allora realizzai che i suoni delle voci provenivano dalla casa.
Uscii dalla piscina, avvolgendomi nell'asciugamano, decisa a controllare.

[Guisgard]

"Non credo ci siano molte alternative." Disse Katanga a Gwen. "Oltre non possiamo proseguire, sono spiacente."
"Lei è stato ben pagato da chi di divere, capitano." Mizzar.
"Lo so." Rispose Katanga. "E le restituirò parte del denaro."
"Io non voglio il denaro, ma solo un porto sicuro in cui sbarcare gli animali." Replicò Mizzar.
"Purtroppo, come le ho detto, la situazione è questa." Fissandolo Katanga. "Farò preparare le sue gabbie. Le farò caricare su una scialuppa. Di più non posso fare."

[Guisgard]

Altea entrò nel palazzo e non ebbe poi difficoltà a trovare la cucina.
Era grande e molto funzionale.

[Guisgard]

Incuriosita ed attirata da quelle voci divertite, Dacey uscì dalla piscina e si avvolse nell'asciugamano.
Così entrò in casa e seguì quelle voci che provenivano dalla cucina.
Così vide Ghilda alquanto divertita, tutta presa a discutere gaiamente con un uomo voltato di spalle e che di certo non era né Puteon, né tanto meno suo figlio.

[Lady Gwen]

Katanga non poté fornire altre possibilità a Mizzar, ma ero certa che stese facendo il possibile e che non fosse certo colpa sua.
"Dunque, fra quanto attraccheremo?" chiesi per sicurezza.

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[Dacey Starklan]

Ero scalza e mentre camminavo lasciavo dietro di me le mie impronte bagnate.
Normalmente non sarei entrata in casa prima di essermi asciugata ma quelle voci mi incuriosivano davvero.
Per prima vidi Ghilda, era lei la voce femminile, che chiacchierava con un uomo che sicuramente non avevo mai visto.
Con discrezione mi avvicinai per poi dare un colpetto di tosse, in modo da attirare l’attenzione dei due.


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[Altea]

Trovai la cucina, presi gli ingredienti e con un mixer vennero spremute le arance, ub limone e poi aggiunsi del mandarino. Presi lo shaker, misi il succo, la soda e del sambuco e del ghiaccio. Iniziai a shakerare forte e misi il contenuto in una coppa in vetro pressato. Sul bordo una fetta di arancia.
La posi su un vassoietto in argento e uscii portandogli la bevanda, soddisfatta del mio lavoro.

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[Guisgard]

"Appena troveremo un porto sicuro" disse Katanga a Gwen "altrimenti faremo ritorno verso la foce del Lagno."
"Preghi i suoi uomini di caricare le gabbie sulla scialuppa, capitano." Fece Mizzar.
Katanga annuì e diede ordine ai suoi di fare ciò.
Subito i marinai cominciarono a caricare le grosse gabbia sulla scialuppa, con i loro animaleschi carichi.
Si trattava di alcuni cani lupo, uccelli di vario tipo e diversi palmipedi.

[Guisgard]

“Oh, signorina.” Disse ancora divertita Ghilda nell'accorgersi di Dacey. “Stavo appunto preparando un frullato proteico, grazie ai quali sono molto apprezzata, per il nostro ospite.” Indicando l'uomo accanto a lei. “Ne gradisce un bicchiere anche lei?” A Dacey.
L'uomo si voltò, lanciando un'occhiata generale lungo tutta la figura di Dacey avvolta in quell'asciugamano bagnata.
Era bruno, con due baffetti eleganti e curati, gli occhi chiari e profondi, dai lineamenti piuttosto gradevoli.
“Sembra che qui sul litorale Fleegese sia Estate tutto l'anno.” Lui con un sorriso compiaciuto e continuando a guardare Dacey.
https://www.ecodelcinema.com/wp-content/uploads/2013/10/tom-selleck-magnum-pi.jpg

[Lady Gwen]

Annuii all's risposta, sperando che non dovessimo fare ritorno lì.
Anche se una piccola parte di me sì chiedeva se non fosse un segno.
Magari la mia era stata davvero la scelta sbagliata e dovevo rimediare, chi poteva saperlo?
I versi degli animali ricominciarono, mentre sicuramente le gabbie venivano caricate sulla scialuppa.
"Dove dovrebbe portare gli animali? Voglio dire, ha un laboratorio, o qualcosa di simile?"

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[Guisgard]

Altea tornò nel cortile con quel cocktail preparato ad arte, trovando il pittore ancora impegnato a dipingere.
"Wow, che velocità..." disse posando pennello e colori "... la panacea per ogni ispirazione." Facendole l'occhiolino e prendendo il bicchiere. "Sarà forse un filtro magico? O meglio... d'Amore?" Divertito. "Come quello che fece innamorare follemente Orlando di Angelica? Salute..." e cominciò a bere.

[Altea]

Lo trovai intento a dipingere, prese il suo bicchiere e alla sua risposta dissi "Non è che ad Orlando andò poi così bene.. Angelica si innamorò di un altro poi" seguendo con lo sguardo ogni minima espressione del viso mentre beveva e poggiai su un tavolino il vassoio.

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[Guisgard]

“Si, ho un laboratorio dove porto avanti le mie ricerche.” Disse Mizzar a Gwen, anche seccato per quell'imprevisto. “Un luogo appartato e tranquillo in cui poter lavorare senza problemi.” Fissandola.
Intanto le gabbie erano state caricate tutte, con quegli animali che avevano ripreso i loro versi insopportabili.
Nerds, il grottesco aiutante di Mizzar, aveva già preso posto sulla scialuppa, quasi a suo agio tra il lerciume di quel carico vivo e maleodorante.

[Guisgard]

“Beh, a me magari andrà meglio rispetto ad Orlando.” Disse il pittore ad Altea, finendo il suo cocktail. “Molto buono.” Gustandolo. “Si, devo dire la descrive bene questo drink.” Sorridendo malizioso.

[Altea]

"Davvero...e ditemi come mi descrive...signor...?" e lasciai la frase in sospeso visto mi ero meritata la ricompensa. A dire il vero notai nessuno si era presentato in quel palazzo e ancora che ora sembrava quasi disabitato.

[Lady Gwen]

Annuii mentre lo ascoltavo.
"Sì, anche io avevo uno studio tranquillo e ideale per la ricerca. Ma si sa, gli imprevisti accadono" risposi io.
Ancora non riuscivo ad accettarlo.
La sentivo come una sconfitta.
Il nostro lavoro di anni era andato in fumo, completamente, i ragazzi a quest'ora potevano già essere morti ed io non avevo fatto nulla per aiutarli.
Mi sentivo tremendamente in colpa e non immaginavo alcuna soluzione possibile per poter ricominciare davvero.

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[Dacey Starklan]

Osservai i due con attenzione, parevano conoscersi o forse ero io a sentirmi l’estranea.

“ Si la ringrazio.”

Accettando di avere anche io un frullato, senza distogliere la mia attenzione da quel misterioso ospite.

“ Credo sia ciò che la gente più ami di questo luogo. Io di sicuro.”

Rispondendo all’affermazione dell’uomo.

“ Sono Dacey, direi che è il momento delle presentazioni non crede?”

Allungando la mano verso lo sconosciuto.


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[Guisgard]

"E' giusto..." disse il pittore ad Altea "... i patti sono patti... dunque è giusto mi presenti... sono Filio, pittore per vocazione, sognatore per indole e squattrinato per le infinite casualità della vita." Mostrando un profondo e sarcastico inchino.

[Guisgard]

"Beh, le auguro tutta la fortuna di questo mondo." Disse Mizzar a Gwen, dandole la mano.
Poi saltò anche lui sulla scialuppa e fece cenno ai marinai di calarla in mare, mentre gli animali ora emettevano dei versi simili a lamenti, come se il loro istinto prevedesse per loro un cupo e sinistro Destino.

[Altea]

"Bene, ora avete un nome..squattrinato...ecco perché venite qui, ma vi fate mantenere dal padrone? Deve essere un uomo ricco, e voi avete detto spesso vi ospita..è così?" pensierosa "Sapete prima non vi era nessuno in cucina e mi chiedo come mai, sembra non vi sia nessuno, eppure i due uomini avevano detto il padrone era impegnato" sorridendogli.

[Guisgard]

"Che io sappia lei è la sola cameriera." Disse Filio ad Altea. "Non vi è altra servitù, se non il vecchio ragioniere ed un maggiordomo che pare sia al servizio del padrone da anni." Fissandola. "Il padrone di casa? No, non mi mantiene di certo. Ma permette che venga qui spesso per dipingere il mare o anche il suo palazzo. In pratica mi lascia dipingere ciò che voglio qui... chissà che non mi offra la possibilità di avere come modella la sua bella cameriera." Facendole l'occhiolino.

[Lady Gwen]

"La ringrazio. Lo spero anche per lei" ricambiando la stretta.
Poi, anche lui saltò sulla scialuppa insieme al suo strano aiutante, che ora sembrava stranamente a suo agio e i marinai la calarono in mare.
A quel punto, gli animali emisero dei versi ora simili a lamenti.
Quei guaiti, quella tristezza, giunsero alle mie orecchie come un cattivo auspicio che non prevedeva nulla di buono.
Rimasi a guardare l'orizzonte, in attesa di scorgere la terraferma per la mia nuova vita, o così speravo.

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[Guisgard]

La scialuppa toccò il mare e le cime la mollarono, lasciandola ora in balia delle piatte increspature dell'acqua.
Gli animali continuavano con i loro versi disperati.
“Spero di poterla far sbarcare quanto prima.” Disse Katanga a Gwen. “Anche se avrei preferito fosse andata col professor Mizzar.”

[Altea]

"E lei Filio, non trova nulla di strano in tutto questo, quindi i due uomini erano il maggiordomo e il ragioniere? Sapete il loro nome? Ah, dovete certo chiedergli il permesso, io non so nemmeno chi sia questo padrone e il suo nome.." iniziai a preoccuparmi ma non per Filio ma per il contorno, come era possibile fossi la unica cameriera.

[Lady Gwen]

La scialuppa fu definitivamente sganciata dalla nave, proseguendo da sola in mare fra le proteste degli animali.
Ad un tratto, arrivò Katanga.
"Beh, il bello del non avere una destinazione precisa è che puoi goderti meglio il viaggio" risposi sorridendo "E poi, credo che il professore avesse già le sue difficoltà, per pensare a me. È giusto che ognuno prosegua per la propria strada."

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[Guisgard]

“No, non conosco i nomi del ragioniere e del maggiordomo” disse Filio ad Altea “ma credo che quest'ultimo potrà trovarlo in casa, o magari giù in cantina.” Sorridendole.

[Guisgard]

“Magari possiamo chiederglielo...” disse Katanga a Gwen, indicando la scialuppa ancora vicina allo scafo della nave.

[Lady Gwen]

"No, davvero. La ringrazio, ma posso aspettare" affermai nuovamente, annuendo con convinzione.

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[Altea]

Mi sedetti vicino a lui "Non ha importanza, ancora il padrone è impegnato, forse lo sta aiutando. Trovo strano io sia stata assunta subito, senza curriculum ecc..ma ditemi, lei vive di solo arte o fa altro nella vita?" osservandolo negli occhi azzurri.

[Guisgard]

"Come vuole." Disse Katanga a Gwen, mentre la scialuppa prese ad allontanarsi verso la costa. "Ora mi scusi, torno alle mie mansioni." E tornò in sala timone.
Dopo un'ora la nave tentò un attracco in una piccola baia, ora in disuso come porto.
Con poche manovre riuscì ad ormeggiare.
"Può scendere a terra." Katanga a Gwen.

[Guisgard]

"Eh, purtroppo sono un pittore a tempo pieno e da qui ecco le mie difficoltà economiche." Disse Filio divertito ad Altea. "Perchè l'hanno assunta subito? Beh, magari al padrone piace avere una cameriera avvenente per casa." Ridendo e riprendendo a dipingere. "Di certo posso capirlo."

[Lady Gwen]

"Certo, faccia pure" risposi, prima che si allontanasse.
Dopo poco tempo, finalmente attraccammo in una piccola baia.
"La ringrazio capitano, anche a nome di Sauron. Davvero grazie mille" dissi, porgendogli la mano, prima di scendere a terra.

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[Altea]

"Ah pensate così? E non siete geloso? Ma il padrone non mi ha nemmeno vista, quindi potrei non essere il suo tipo ideale. Non pensate? Avremo l' onore di averla a cena...forse è meglio, appunto, io capisca chi sia il padrone o sarò licenziata" prendendo il bicchiere e posandolo sul vassoio "Vado a riportare il bicchiere in cucina, ma voglio vedere il suo dipinto ultimato".
Mi avviai verso la cucina pensierosa mentre lavavo il bicchiere e mettevo tutto a posto.
Andai a cercare il maggiordomo, forse Filio mi aveva dato un buon consiglio, o forse era in questo palazzo per qualche motivo.

[Destresya]

Tutto quello era davvero ridicolo.
Alzai gli occhi al cielo.
"E che avete fatto nelle ultime due settimane?" Scuotendo la testa.
"Andate adesso, e tornate quando avrete le informazioni che ci servono sui due scienziati!" Con aria spicca.
Avrei dovuto pensarci io, come a tutto del resto.

[Guisgard]

“Le auguro buona fortuna.” Disse Katanga stringendo la mano a Gwen.
Poi lei scese a terra e si allontanò.
Si trovavano alla periferia di Las Baias, ai piedi di un'altura su cui dominava un faro.
Alla destra dell'altura una strada isolata conduceva al centro cittadino, mentre alla sinistra una stradina attraversava la campagna fino a giungere presso il lago Fusako.

[Guisgard]

“Sono gelosissimo.” Disse divertito Filio ad Altea.
Lei poi rientrò in casa e qui vide un uomo di colore che saliva dalle scale che portavano in cantina.
“Prego, desidera?” Lui alla cameriera.

[Guisgard]

Matton ed Ergolin, un po' imbarazzati, annuirono a Destresya ed andarono via, in cerca di informazioni sui due scienziati rapiti.
“Forse dovrebbe essere più severa con i suoi sottoposti, capitano.” Disse sarcastico Fessen.

[Altea]

Vidi un uomo di colore...era strano, Filio aveva detto vi era un ragioniere e un maggiordomo solo. Io avevo visto un uomo apatico aprirmi la porta e poi un uomo anziano.
"Siete il maggiordomo, sono la nuova cameriera. Posso servire io il signore se state andando da lui" con tono cordiale.

[Lady Gwen]

Scesi giù dalla nave e mi diressi verso Las Baias.
La periferia sorgeva ai piedi di un'altura dominata da un faro.
Un bivio avvolgeva il promontorio ai due lati.
Decisi di dirigermi subito verso il centro abitato, mi serviva innanzitutto un posto dove stare, avrei avuto modo successivamente di visitare il lago.
Così, valigia alla mano, mi incamminai.

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[Guisgard]

"Benissimo." Disse l'uomo di colore. "Io sono il maggiordomo di casa. Lei può dedicarsi subito alle pulizie, cominciando dal salone. Lì infatti il padrone cenerà stasera al suo ritorno. Indossi una delle uniformi da cameriera della sua camera, prego." Fissandola.

[Guisgard]

Gwen decise di raggiungere il centro di Las Baias e si incamminò lungo la strada.
Era ormai il primo pomeriggio e sarebbe arrivata verso sera, a meno che non avesse chiesto un passaggio ad una delle auto che passavano.

[Altea]

Il padrone non era a casa e risposi in tono secco.. "Io ho trovato questi vestiti, la mia camera me l'ha indicata un signore anziano di cui non conosco il nome". Qualcosa non coincideva.. Non aveva detto Filio che io ero l'unica della servitù pure.. Qui era tutto contraddittorio.

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[Lady Gwen]

La strada sembrava parecchio lunga fino al centro città.
Mi guardai attorno.
C'erano parecchie auto che passavano.
No, era meglio evitare una corsa sovrannaturale fino alla città, dal momento che la strada era parecchio trafficata.
Allora decisi di chiedere un passaggio fino al centro abitato.

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[Guisgard]

"Allora mi segua, prego." Disse il maggiordomo ad Altea.
La condusse in uno stanzino, dove c'erano diverse uniformi da cameriere.
Alcune castigate, altre sexy e provocanti, ma tutte di ottima fattura e superba qualità.
Di certo lo sfarzo non mancava in quel luogo.
"Prego, ne scelga una e la indossi." Il maggiordomo, lasciandola poi da sola.

[Destresya]

Sospirai a quelle parole di Fessen, fissandolo negli occhi con aria enigmatica.
"Sono circondata da perdigiorno, che le devo dire!" Scuotendo piano la testa "Spero che lei non mi deluderà, Fessen!" Guardandolo tutto, dalla testa ai piedi.
Allora mi avvicinai a lui.
"Ancora non mi ha detto niente di lei, delle sue credenziali... mi sorprenda!" Sedendomi sulla scrivania davanti a lui per poi guardarlo negli occhi intensamente, come volessi studiarlo.

[Guisgard]

“Diciamo che sono un tipo diplomatico e pratico.” Disse Fessen sorridendo e fissando Destesya seduta sulla scrivania davanti a lui. “Mi definisco un attento osservatore, ma anche un cinico viaggiatore e studioso della psiche umana. Le basta?” Divertito.

[Guisgard]

Passarono alcune auto, ma nessuna si fermò.
Poi Gwen vide un furgone rallentare, fino ad accostare.
"Ehi, ragazza..." disse l'uomo al volante "... dove sei diretta?"

[Lady Gwen]

Tutte persone gentili, in questo posto...
Nessuno che si decidesse a fermarsi.
Bah...
Stavo per riprendere la strada a piedi, se volevo arrivare prima delle cinque del mattino, ma un tizio accostò e mi voltai.
"Sono appena arrivata, devo raggiungere il centro abitato può darmi un passaggio?" avvicinandomi alla macchina.

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[Guisgard]

"Certo." Disse l'uomo a Gwen. "Saltà su." Aprendo lo sportello del furgone.
Così partirono.
Appena entrata nell'abitacolo, lei sentì un nitrito.
"Si, è Fulmine." Ridendo l'uomo. "Il purosangue che ho caricato a bordo. Lo sto portando dal veterinario per dei controlli."

[Lady Gwen]

"Grazie!" saltai a bordo e partimmo.
Un attimo dopo, sentii nitrire.
"Davvero? Adoro i cavalli" sorridendo e volgendo lo sguardo verso dietro.
"Sta male? Fulmine intendo..."

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[Guisgard]

"No, però essendo un cavallo da coesa va sempre tenuto sotto controllo." Disse l'uomo a Gwen.
Il purosangue era dietro ed appariva davvero magifico.
Arrivarono dove il panorama cominciava a mostrare strutture urbane più diffuse, tra cui una clinica veterinaria.
Il furgone entrò nel parcheggio e luomo fece poi scendere il cavallo.

[Lady Gwen]

"Da corsa? Accidenti'' commentai.
Già visto dall'abitacolo il cavallo appariva stupendo, ma quando lo vidi scendere mi apparve come l'essere più perfetto che avessi mai visto.
"È stupendo...." mormorai, ammirata e rapita, accarezzando il muso del meraviglioso purosangue dal manto corvino e lucido.
"Complimenti, toglie veramente il fiato" dissi all'uomo.
"E grazie per il passaggio."

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[Guisgard]

L'uomo prese il cavallo per le redini e lo portò davanti all'ingresso della clinica.
Qui arrivò un'infermiera.
"Prego, il dottor Elv arriverà subito." Disse lei.
"Bene." L'uomo. "Prego, è stato un piacere." Rivolto poi a GWen che lo stava ringraziando per il passaggio.

[Lady Gwen]

Gli sorrisi, subito dopo che l'infermiera lo avvisò che il dottore sarebbe arrivato dopo poco.
A quel punto, essendo arrivata finalmente nel centro abitato, dovevo capire come fare per trovare un posto in cui stare.
Pensai allora che sarei rimasta in un albergo per un po', finché non avessi trovato una casa in affitto.

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[Destresya]

Continuai a fissare intensamente quel tipo, cercando di comprenderne l'essenza, per quanto apparisse difficile.
Non era un tipo banale, al contrario, sembrava nascondere un qualcosa di interessante.
Sperai soprattutto si rivelasse utile per le indagini, alla fine era l'unica cosa che contava davvero.
"Interessante.." annuii dopo averlo ascoltato "Ma io mi riferivo a qualcosa di più pratico, tipo il suo grado, l'arma di appartenza, e come mai hanno mandato proprio lei a prendersi il merito dei successi della mia task force, dev'essere qualcuno di importante, immagino.." senza smettere di fissarlo.
"A me non importa un accidenti dei giornalisti o delle apparenze di facciata, l'unica cosa che conta è prendere Fantamas, dunque avrò bisogno di tutte le sue qualità, mi aspetto la più completa collaborazione da parte sua!".
Così dicendo mi avvicinai di un passo e lo guardai negli occhi.
"Posso contare su di lei, Fessen?" con voce calda e bassa, quasi confidenziale.

[Guisgard]

Gwen decise di andare in albergo, ma nei paraggi non se ne vedevano e quindi avrebbe dovuto chiedere a qualcuno.
All'uomo o all'infermiera.
Intanto il purosangue fu fatto entrare in una struttura adatta per visitarlo e davanti allo studio arrivò un giovane medico dai capelli scuri e gli occhi neri.
"Salve." Disse.
"Buongiorno, dottor Elv!" Salutò l'uomo, fissando il medico.
http://collections.mcny.org/Doc/MNY/Media/TR3/f/e/1/7/MNY292125.jpg

[Lady Gwen]

Dando un'occhiata al panorama che mi si presentava davanti, non mi sembrava di scorgere un albergo nei paraggi, dunque avrei dovuto chiedere informazioni, già che c'ero.
Stavo per chiedere al proprietario del cavallo, quando sentii una voce.
Mi voltai e scoprii il volto del dottor Elv.
Un volto dominato da uno sguardo scuro e intenso.
Mi riscossi, avvicinandomi all'uomo.
"Potrebbe darmi, per favore, un ultimo aiuto? Avrei bisogno di sapere se c'è un albergo, qui... Anche una camera temporanea, in attesa di trovare una soluzione permanente."

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[Guisgard]

"Si, c'è un albergo a circa un chilometro da qui..." disse il dottor Elv a Gwen "... magari potrebbe avere ancora qualche stanza libera." Sorridendole.
In quel momento davanti alla clinica arrivò un'auto della polizia.

[Lady Gwen]

"Grazie mille, farò presto allora" sorridendo.
Poi, però, sentii una sirena familiare fuori dallo studio.
"Credo ci sia un'altra visita..." dissi sarcasticamente, osservando da dentro la macchina della polizia.https://uploads.tapatalk-cdn.com/20190214/9eaa190bd610eddef6a71a9696dba68b.jpg

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[Guisgard]

"Io di sicuro adoro l'Estate." Disse ridendo Ghilda.
"Diciamo che vivere in questi luoghi ha i suoi vantaggi." L'uomo, per poi stringere la mano di Dacey. "Molto piacere. Sono Asso, l'addetto alla sicurezza della villa assunto dal signor Maston." Con un sorriso compiaciuto e senza distogliere lo sguardo da lei.
"Eh, il signor Asso è un ex pilota e credo ci sappia fare!" Esclamò Ghilda.
"Beh, spero sia un complimento." Divertito lui.
"Ovvio, ragazzo mio!" Ridendo Ghilda.

[Dacey Starklan]

Cercai di non ridere e rimanere seria nel vedere Ghilda comportarsi in quel modo d’un troppo cordiale, quasi fosse una ragazzina intenta a flirtare con la sua cotta.
Certo l’uomo accanto a lei era decisamente un bel tipo, tuttavia ritenevo fosse necessario restare sempre professionale.
Finalmente lui si presentò, togliendo ogni mio dubbio circa la sua presenza nella villa.

“ Molto piacere. La stavamo aspettando.”

Fingendo di non notare il suo sguardo insistente nei miei confronti.
Alle parole di Ghilda alzai un sopracciglio.
Non credevo che un ex pilota avesse la capacità e esperienza necessaria per occuparsi della sicurezza di un posto tanto grande ma decisi di dare all’uomo il beneficio del dubbio.
Dopotutto se il regista lo aveva assunto evidentemente aveva le qualità adatte al lavoro.

“ Se mi da un attimo, vado a cambiarmi. Dopo vorrei sapere nel dettaglio quali sono le misure che intende adottare per la sicurezza.”

[Guisgard]

Elv guardò Gwen e poi l'auto della polizia che era appena arrivata davanti alla clinica.
Scesero due poliziotti che subito si avvicinarono al giovane dottore.
“Dottore...” disse uno dei due sbirri “... abbiamo bisogno di farle alcune domande in merito a queste foto...” mostrandogli alcune immagini di un corpo dilaniato.

[Guisgard]

"Per quanto mi riguarda posso spiegarle le mie mansioni anche così." Disse Asso a Dacey, indicando l'asciugamano che avvolgeva il suo corpo ancora bagnato. "Ma sarò paziente ed attenderò che si metta più a suo agio." Facendole l'occhiolino.

[Dacey Starklan]

Rimasi impassibile alla sua battuta, ne avevo sentite tante simili e non le avevo mai apprezzate ma non mi davo neanche la pena di ribattere.
Sapevo quanto fosse uno spreco di fiato.

“ Sono certa che Ghilda sarà più felice di tenerle compagnia fino al mio ritorno.”

Tagliai corto congedandomi.
Avrei voluto aver più tempo, andare in camera e concedermi una doccia ma quando si trattava di lavoro volevo concentrarmi subito su di esso.
Così asciugai alla bene meglio i capelli, legandoli in una coda alta e sostituii il bikini con un abito estivo, dalla lunghezza appena sopra il ginocchio, di color azzurro.
Inforcai gli occhiali e presi il mio tablet, aiuto prezioso su cui segnavo ogni cosa degna di nota o da ricordare.
Potei quindi tornare dall’aspetto della sicurezza, ostentando un atteggiamento estremamente professionale e concentrato.


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[Guisgard]

“Capitano...” disse Fessen tenendo gli occhi chiari in quelli di Destresya “... io sono qui in duplice vesti... per fare lo specchietto per le allodole, diciamo per salvare le apparenza, ma soprattutto per mettermi a sua completa disposizione.” Sorridendo. “Diciamo che le mie qualità spaziano in tutti i campi dello spionaggio, capo.”

[Guisgard]

Dacey si cambiò e tornò, munita con il suo tablet, trovando Asso che sorseggiava un drink standosene seduto su una sdraio davanti alla veranda della cucina.
“Favoloso, Ghilda...” disse gustandosi la bevanda “... non dirmi cosa ci hai messo che voglio capirlo da solo...” bevendo.
“Eh, si tratta di una mia segreta ricetta per il drink perfetto!” Esclamò divertita la donna. “Pare sia stato inventato negli anni'30 del secolo scorso! Per gli avventurieri che affollavano i porti e le botteghe di Las Baias!”
“Wow!” Divertito lui.

[Dacey Starklan]

Asso si era decisamente adattato alla villa, me ne accorsi vedendolo spaparanzato su una sdraio a sorseggiare cocktail, come se fosse in vacanza.

“ Spero che l’alcol in quel bicchiere non le impedisca di fare il suo lavoro.
A tal proposito, potrebbe mostrarmi come intende monitorare l’intera villa e garantirne la sua sicurezza?”


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[Lady Gwen]

Io e il dottore ci scambiammo alcune occhiate, poi si avvicinò alla polizia e quelli gli mostrarono delle foto.
Era un corpo dilaniato.
Allora mi avvicinai per studiare il caso.
Questo soggiorno poteva rivelarsi molto più interessante del previsto.

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[Destresya]

"Io le chiedo grado e arma e lei mi risponde con tante belle parole..." fissandolo negli occhi.
"Più che a mia disposizione sembra che mi stia prendendo in giro.." con aria scocciata, per poi tornare a sedermi.
"Ma siccome io non ho tempo da perdere con gente che vuol fare il gradasso, lei adesso sparisce dalla mia vista, e quando decide che ha voglia di rispettare gli ordini torna qui, risponde alla domanda che le ho fatto e possiamo andare d'accordo!".
A quel punto smisi di calcolarlo e mi misi a lavorare al pc.

[Guisgard]

Assovide Dacey, sorrise e finì il suo drink.
"Non si preoccupi." Disse alzandosi dalla sdraio. "Un mio vecchio amico mi ripeteva spesso che l'alcool fa brutti scherzi solo di notte." Facendole l'occhiolino. "Bene, veniamo al lavoro... il signor Maston mi ha contattato ed assunto circa la sicurezza della sua villa. Come detto in precedenza sono un ex pilota e col tempo ho svolto altri lavori che mi hanno permesso di sviluppare esperienza per questo genere di cose. Quindi tutto ciò che riguarderà la sicurezza della villa sarà una mia responsibilità." Sorridendole.
"Asso, la signorina Dacey è l'amministratrice della tenuta e tutti noi siamo ai suoi ordini." Spiegò Ghilda.
"Perfetto." Compiaciuto Asso, fissando Dacey. "Non chiedo di meglio che essere alle sue dipendenze." Facendole l'occhiolino.

[Guisgard]

Gwen si avvicinò e guardò le foto che la polizia stava mostrando ad Elv.
Vide così quel corpo dilaniato, massacrato, praticamente fatto a pezzi.
Aveva i vestiti in brandelli, la carne lacerata e dall'aspetto eraimpossibile capire se fosse stato un uomo o una donna.

[Guisgard]

Fessen sorrise e senza dire altro si alzò, avvicinandosi a Destresya.
"Mi sono permesso, capo, di fare qualche ricerca." Disse sarcastico, dandole un foglietto.

[Dacey Starklan]

Per quanto avevo veduto fino a quel momento faticavo a capire come Asso fosse qualificato per il lavoro assegnatogli.
Rimasi in attesa, in piedi, accanto alla sdraio di lui affinché iniziasse a darmi qualche informazione sulla sicurezza ma non ottenni che qualche chiacchiera.
Probabilmente anche Ghilda, per quanto evidente fan dell’uomo, aveva intuito che le sue parole parevano solo gettate al vento senza esempi concreti e si premurò di spiegarlo il mio compito alla villa.

“ Non ne avevo dubbi.”

Replicai forzando un sorriso all’ennesima battuta dell’ex pilota.

“ Ora se non le dispiace vorrei scendere più nel dettaglio. Come lei saprà ci sono cose di valore all’interno della proprietà e io devo essere più che sicura che siano sorvegliate al meglio.
Telecamere, sorveglianza notturna, sensori di movimento... Tanto per fare qualche esempio.
Allora mi dica che ha in mente.”


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[Lady Gwen]

Il corpo era fatto a pezzi, completamente.
La carne era lacerata ed era perfino impossibile stabilirne il sesso.
Una scena veramente raccapricciante.
"Quando lo avete trovato?" chiesi alla polizia.

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[Guisgard]

“Ho già studiato la piantina della tenuta e ho fissato in mente i punti in cui sono montati i sistemi di sicurezza.” Disse Asso a Dacey, mostrando di avere anche un lato serio. “Più tardi farò un giro per tutta la villa e controllerò un po' la situazione... ingressi ed uscite... vie di fuga, possibilità di accesso dalla scogliera, distanza dal mare e caratteristiche del territorio intorno alla tenuta.” Col suo solito sorriso tra il vago ed il divertito. “Quindi appena finito un certo lavoro comincerò ad occuparmi della villa.” Facendole ancora l'occhiolino. “Si sente più sicura ora, signorina Dacey?” Ridendo piano.

[Guisgard]

"La scorsa notte." Disse uno dei poliziotti a Gwen. "stiamo cercando di capire chi o cosa l'abbia ridotto così."
"Io cosa c'entro?" Fece Elv. "Sono un veterinario, non un agente della squadra omicidi."
"Lo sappiamo, dottore..." l'altro poliziotto "... ma siamo qui per chiederle se la vittima potrebbe essere stata aggredita da un animale..."

[Lady Gwen]

Annuii al poliziotto.
La domanda del dottore era ovviamente, ma intuii già da prima la risposta.
Era ovvio che pensassero ad un animale, una persona non avrebbe potuto compiere tale scempio.
Una persona normale, inteso.
Forse uno dei nostri avrebbe potuto, non era escluso, ma dubitavo che un altro Trasformato fosse qui a Las Baias.
Sarebbe stata certamente una coincidenza interessante.

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[Dacey Starklan]

Finalmente vidi un lato serio e professionale nell’ex pilota mentre spiegava il suo modo di procedere.
Finii di appuntare sul tablet i punti più importanti di quanto detto da Asso.

“ Si, soddisfatta.”

Replicai accennando un vero sorriso disteso.

“ Ha un altro lavoro da terminare?”

Domandai, un poco infastidita ritenendo che dovesse dedicarsi soltanto alla villa.


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[Guisgard]

"Non so..." disse sorpreso per la domanda Elv "... a prima vista direi di no..." guardando la foto "... voglio dire... potrei pensare ad un leone o ad una tigre di grosse dimensioni, ma tali animali non vivono sul litorale Fleegese..." fissando i poliziotti.
Gwen era accanto a loro.

[Guisgard]

"Si, un lavoretto..." disse Asso con indifferenza a Dacey "... diciamo un impegno preso poco prima di arrivare qui alla villa... ma non mi occuperà a lungo... anzi, se lei volesse prestarmi un'auto, una di quelle che il signor Maston tiene qui in villa, beh, ovviamente impiegherei meno tempo e sarei a sua completa disposizione." Ridendo di gusto.

[Lady Gwen]

Il dottore non pensava potesse essere opera di un animale e la ragione era alquanto palese.
Anche io nutrivo forti dubbi sul fatto che ci fossero tigri e leoni, qui.
"Sarebbe possibile vedere il corpo?" chiesi "Lavoro in ambito medico" aggiunsi subito.


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[Dacey Starklan]

“ Scusi lei è un ex pilota e non ha una sua automobile?”

Chiesi piuttosto scettica all’uomo.
Vero era che nei garage della villa ci fossero molte auto a disposizione ma non ero incline a farle usare senza neppure sapere dove sarebbero state guidate.

“ Se prende una delle auto della proprietà ne avrà la piena responsabilità anche per un piccolo graffietto.”

Lo avvertii prima di decidermi a fargli consegnare le chiavi di una delle vetture.


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[Guisgard]

“Ma davvero...” disse Elv voltandosi verso Gwen “... dice sul serio? Pensavo fosse una ragazza in cerca di un albergo...” fissandola.

[Guisgard]

“Beh, diciamo che ultimamente gli affari non mi sono andati un granchè bene” disse Asso a Dacey “e quindi ho dovuto disfarmi della mia auto. Perciò attualmente sono appiedato.” Annuendo. “Però stia tranquilla, nessuna auto subirà danni.”
“Beh, può sempre andare con lui, signorina.” Disse Ghilda a Dacey. “Cosa potrà controllare che nessuna auto del signor Maston subisca danni." Sorridendo la donna.
https://www.cbspressexpress.com/images/photos/thumbnail/2018/10/25/113508_0116b.jpg

[Lady Gwen]

Guardai il dottore e sorrisi.
"Un medico è sempre al lavoro, anche quando non indossa un camice, giusto dottore?" con aria appena divertita, vedendo il suo stupore.
"E penso che i signori possano aspettare dieci minuti, il tempo che io possa posare i miei bagagli, prima di andare."

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[Dacey Starklan]

Ghilda propose infine una soluzione, per uscire da quella specie di stallo, alla quale anche io avevo pensato prima, solo per pochi secondi.
Ma la cuoca aveva colto il punto.

“Si io... Credo proprio che sia mio dovere accompagnarla se guiderà una delle macchine...
Qualche preferenza in merito?”


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[Guisgard]

"Veramente io non credo che..." disse Elv a Gwen.
"Invece ogni opinione in merito è bene accetta." Intervenne uno dei poliziotti. "Prego, vada a prepararsi, noi aspettiamo qui, dottoressa." Alla ragazza.

[Guisgard]

“Beh, la devo avvertire che è un tipo di lavoro particolare...” disse lui fissando Dacey “... non so se sia adatta a lei...”
“Ma che genere di lavoro devi fare, Asso?” Stupita Ghilda.
“Diciamo... movimentato, ecco.” Vago lui.

[Lady Gwen]

Vidi il dottore interdetto, ma i poliziotti furono subito d'accordo.
"A dopo, allora. Ci vedremo qui non appena avrò finito in albergo. Arrivederci, dottore" con un sorriso cortese, prima di incamminarmi.

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[Guisgard]

Gwen lasciò la clinica e si incamminò lungo la stradina, trovando un albergo dopo circa un quarto d'ora.
Si affacciava su una piccola ma bella spiaggetta, con un panorama mozzafiato.
http://www.vieste.it/puglia/gargano/slide/hotelsulmaregargano.jpg

[Lady Gwen]

Dopo un quarto d'ora di strada, trovai un albergo, con tanto di spiaggia e panorama mozzafiato davanti, cosa chiedere di più?
Allora mi incamminai ed entrai nella hall, in attesa di poter prenotare una camera.

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