Gli strani e misteriosi casi del professor Minsk

[Guisgard]

Elv non smise di guardare Gwen e sorrise.
Un sorriso enigmatico, ma malizioso.
Allora avvicinò ancor più il suo viso a quello di lei, tanto che la ragazza credette che stesse per baciarla.
Invece il cantante portò la bocca tra i capelli di lei, sussurrandole qualcosa ad un orecchio.
Qualcosa che i nostri lettori non sapranno mai.

[Altea]

"Ma io adoro le leggende..in fondo penso vi sia anche del vero..ma non ne vorrei più sentire, infatti ora vi sono degli affittuari in quel castello avuto in eredità da mia zia, almeno vivo di rendita un po' " dandomi una ultima occhiata compiaciuta.
"Allora dirò a Bafon e la mia fidata governante Petronilla di preparare i miei bagagli e mandarli in quel Palazzo delle Femmine...nome intrigante direi" sorridendo.

[Lady Gwen]

Un suo sorriso enigmatico, poi il suo viso si fece vicino e mi bloccai.
Osservai di sottecchi la traiettoria compiuta dal suo viso accanto al mio e un brivido mi assalì.
Ancor di più dopo, sentendo il suo respiro caldo fra i capelli, sul collo e sul mio orecchio.
Sorrisi maliziosa e divertita alle sue parole altrettanto maliziose e audaci.
"Noto che gli artisti non perdono tempo..." commentai, divertita, sentendo il suo profumo e sfiorando distrattamente i suoi capelli.

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[Guisgard]

"Perfetto." Disse annuendo De Luis ad Altea. "Io sistemerò alcune cose, farò chiamare il mio fotografo di fiducia, l'unico a cui affido le mie sfilate. Raggiungerò poi l'albergo nel pomeriggio. Ci vedremo lì allora." Soddisfatto.

[Guisgard]

Elv rise.
"Se perdessimo tempo con una come te" disse a Gwen "allora sarei un idiota, non credi, tesoro?" Con lo sguardo scuro fisso in quelo verde di lei. "Dimmi cosa pensi ora... tutto ciò che pensi... ogni tuo pensiero..." sussurrò.

[Lady Gwen]

Sorrisi alla sua risposta.
Ma io stessa non riuscii a definire il mio sorriso.
Non era malizioso, divertito, o altro.
Era semplicemente un sorriso nato spontaneamente alle sue parole su di me, intanto che continuava a guardarmi.
Non credevo che fin'ora avesse mai staccato gli occhi da me, da quando ero entrata in questa camera.
"Penso che non sono solita lanciarmi nelle cose così in fretta... Ma che non c'è nulla di male a farlo, qualche volta..." dissi onestamente, rispondendo e studiando sul suo viso l'effetto delle mie parole.

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[Guisgard]

"Certo che non c'è nulla di male, tesoro..." disse soffocando un lieve sorriso Elv, senza smettere di accarezzare i capelli di Gwen "... se una cosa ci va di farla, beh, non vedo perchè non farla..."
Allora si avvicinò di nuovo al suo viso, ancora portando le labbra fra i suoi capelli, quasi baciandoli e sussurrandole poi ad un orecchio di nuovo qualcosa.
"Era forse sconveniente, tesoro?" Staccandosi dai capelli di lei e tornando a guardarla negli occhi.

[Altea]

Scrissi su whatsup a Petronilla, di iniziare a preparare i miei bagagli e raggiunsi il mio Palazzo "Devo andare a fare uno shooting a Palazzo delle Femmine, mi porterò vestiti eleganti, sportivi..e le carte di credito" mentre preparavo i bagagli.
Scesi e salutai il fido Bafon e Petronilla, salii sulla Ferrari Nera e sfrecciai verso questo Palazzo o albergo.

[Guisgard]

La Ferrari nera di Altea sfrecciò rapida nella campagna, attraversando stradine isolate, saliscendi, ampi fondovalle e piane di prati ed alberi.
Verso il pomeriggio l'auto raggiunse il bosco a Sud dell'albergo, fino ad intravederlo fra i faggi e le querce.
Vi arrivò poco dopo, subito ricevuta dal personale dell'hotel.
http://www.villafenaroli.it/wp-content/uploads/2014/01/villa-fenaroli-villa.jpg

[Lady Gwen]

Annuii appena.
"Già..." dissi solo, mentre continuava ad accarezzarmi i capelli.
Sorrisi divertita quando vidi che di nuovo si avvicinava al mio orecchio.
Sentii le sue labbra sfiorare i miei capelli e stuzzicarmi ancora attraverso quelle parole audaci ed impertinenti.
Poi tornò a guardarmi.
"No..." sussurrai piano, guardandolo.

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[Guisgard]

"Attenta..." disse lui fissando impertinente e malizioso Gwen "... potrei continuare a dirtelo... e magari poi potrei fartelo davvero..." sfiorandole la mano "... ti hanno mai fatto una cosa simile, tesoro?" Riferendosi a quanto le aveva appena sussurrato all'orecchio.

[Altea]

Il viaggio di per sé fu divertente, potei osservare le meraviglie della natura che nonostante il tempo dava bello sfoggio di sé.
Presto raggiunsi il Palazzo, un ragazzo parcheggiò la Ferrari e io mi diressi alla hall "Buongiorno, sono la duchessa Altea de Bastian e so che il famoso stilista Du Luis mi ha prenotato una stanza, mi auguro la migliore.." osservando dietro il banco con fare indifferente.

[Lady Gwen]

Osservai l'impertinenza nel suo sguardo e la ascoltai nel suo tono.
"C'è sempre una prima volta nella vita..." risposi piano, sorridendo a metà e sfiorandogli il mento.
"Comunque, mi chiamo Gwen..." aggiunsi poi, appena divertita.

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[Guisgard]

"Benvenuta, duchessa." L'addetto alla hall. "Si, la sua suite è al sesto piano." Sorridendo cordiale ad Altea.
Uno dei camerieri allora portò su i bagagli e mostrò alla duchessa la meravigliosa suite destinata ad ospitare lei, Bafon e Petronilla, essendo un ampio appartamento con due camere distinte, oltre a quella principale e più lussuosa.

[Altea]

Salimmo nella hall, da una parte poterono alloggiare Bafon e Petronilla, mentre una parte era solo per me.
Decisi di andare a bere qualcosa al bar, provai molti vestiti e alla fine scesi chiedendo a un cameriere dove fosse la sala bar, avvertivo un certo languorino pure.

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[Guisgard]

Elv rise piano.
"Io mi chiamo Elv, ma tu credo lo sappia già." Disse a Gwen dandole la mano. "Non mi hai detto cosa pensi però..." fissandola.

[Guisgard]

Altea prese alloggio nella sua suite e poi decise di scendere al bar che si trovava al pianoterra.
Qui subito un paio di giovani ben vestiti le si avvicinarono, pffrendosi per farle bere qualcosa e con il chiaro intento di provarci con lei, vista l'avvenenza e la classe che la contraddistinguevano.

[Lady Gwen]

Sorrisi ed annuii.
Allungai lentamente la mano poggiandola sulla sua.
"Penso che non tutti hanno il coraggio di dire ciò che davvero gli passa per la testa, soprattutto se audace, ma è sempre meglio prendersi il rischio..." risposi, guardandolo.

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[Altea]

Risi nel vedere tutti quei giovani ben vestiti sfidarsi quasi a duello per offrirmi da bere.."Ah non preoccupatevi, vi ringrazio per la galanteria ma non voglio fare torto a nessuno...mi pagherò da bere da sola oppure il più bravo ed audace l' avrà vinta, forse..." e mi avvicinai al bar "Un Martini per favore e degli stuzzichini...è sempre affollato questo posto?" guardandomi attorno e osservando il barman.

[Guisgard]

"Con te" disse lui stringendo la mano di Gwen nella sua "io correrei ogni rischio, tesoro..." avvicinandosi di nuovo al viso di lei, ma stavolta per lasciare le sue labbra su quelle di lei, in un bacio ardente, profondo, intimo e liberatorio.

[Guisgard]

"Beh, con una cliente bella come lei ogni posto sarà affollato." Disse il barman ad Altea.
Quei tipi però non mollavano la presa e si avvicinarono ancora.
"E come possiamo dimostrare di essere audaci, signora?" Uno di quelli alla duchessa.

[Altea]

Risi alle parole del barman "Siete troppo gentile, state cercando pure voi di fare colpo?".
I ragazzi si avvicinarono e udii quella domanda e mi voltai verso chi aveva parlato con sfida "Devo spiegarlo io? Non sai farti valere su tutti?".

[Lady Gwen]

Ebbi il tempo di ascoltarlo, poi stavolta lasciò le labbra sulle mie.
Fu un bacio profondo, intimo, nostro, ma soprattutto liberatorio.
Potevo dire coscientemente di averlo desiderato in quegli ultimi istanti, ma non era nulla prima di provarlo davvero.
La mia mano lasciò la sua e affondò nei suoi capelli lunghi e neri, quei capelli come seta scura ed effimera fra le dita.
Mi piaceva quel contatto, il godimento che ne derivava mi elettrizzava ed era forte, molto forte.

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[Guisgard]

Il brman sorrise ad Altea, che poi rispose ai due tipi chevolevano provarci con lei.
"Due Martini." Ad un tratto una voce ben impostata, sicura, profonda e calda al barman. "Uno per me ed uno per mia moglie." Indicando Altea e posando sul bancone una robusta mancia."
"Subito, signore!" Prendendo i soldi il barman.
"Sua moglie?" Uno dei due tipi al nuovo arrivato.
"Esatto..." fumando questi "... e sono anche geloso e possessivo." Fissandoli.
Era un tipo bruno, di quell'aspetto, i modi decisi ma gentili, gli occhi profondi e misteriosi.
"Ci scusi..." uno di quei due tipi ed entrambi andarono via imbarazzati.
Arrivarono i due Martini e lui ne porse uno ad Altea, guardandola.
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[Guisgard]

Gwen ed Elv si ritrovarono incatenati l'una all'altro per causa di quel bacio.
Un bacio fatto di labbra e di lingue, ma anche di mani che affondavano fra i capelli di lui e che stringevano la schiena ed i fianchi di lei.
Un bacio umido di piacere che li intrattenne a lungo, deliziandoli reciprocamente in un gioco ardente e salato.

[Altea]

Il ragazzo e il suo compagno non ebbero il tempo di ribattere e un uomo arrivò, tutto avvenne in modo veloce ma incredibilmente audace.
L' uomo si proclamò con fare sicuro mio marito, tanto non avere nemmeno la voce e il tempo di reclamare ma mi divertiva quella situazione.
L' uomo pose i soldi sul bancone...due Martini..aveva ascoltato la mia conversazione e i ragazzi se ne andarono a bocca asciutta.
Era un bel tipo, bruno e io lo guardai negli occhi e sorrisi mentre presi il bicchiere "Siete venuto a salvarmi? Mio marito...e non so nemmeno il suo nome..buffo vero? La ringrazio, a dire il vero è sempre seccante essere disturbate, non parlo di lei ovviamente" con tono basso.

[Lady Gwen]

Eravamo letteralmente incatenati, era una sensazione strana e nuova.
Nessun altro era riuscito a farmi provare simili sensazioni e trovavo tutto esaltante.
Sentivo le sue mani stringere la mia schiena e i miei fianchi in una morsa appassionata e bellissima.
Ma dei rapidi pensieri mi attraversarono la mente.
Mi staccai appena da lui.
"Credo di dover andare... Mi staranno dando per dispersa..." dissi piano, accennando un sorriso.
Mi veniva difficile pensare di staccarmi da lui, ma avevamo l'apertura della mostra stasera e non potevo rimanere.

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[Guisgard]

Lui guardò Altea e sorrise.
Era una figura slanciata e gentile, di un fascino audace e sfuggente, vestito con abiti distinti e dai modi educati ma risoluti.
"Mi infastidiva vederli intorno a lei..." disse "... si, ho ascoltato la sua discussione con quei due e mi sono fatto audace per sottrarla dalle loro deprecabili attenzioni. Il mio nome? Provi ad indovinarlo... Lord Byron diceva che ogni uomo dovrebbe far scegliere ad una donna il suo vero nome..." alzando il bicchiere "... brindiamo ai nomi... a quelli dei romanzi e dei sogni... quelli che diamo al mondo affinchè sia come lo immaginiamo... cin cin..." guardandola.
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[Guisgard]

"Te ne vai così..." disse Elv staccandosi appena dalla bocca di Gwen "... così? Vuoi farmi impazzire?" Tenendola stretta a sè. "Ti lascerò andare solo se stasera sarai tutta per me..." fissandola appassionato.

[Lady Gwen]

Accennai un sorriso, mentre ancora non mi lasciava andare.
"Stasera, dopo la mostra..." dissi piano, rubandogli un ultimo bacio prima di andare.

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[Altea]

Lo ascoltavo parlare stupita e affascinata, sapeva ammaliare con le parole come con la sua figura "E' stato bravo...e molto audace" alzai il bicchiere al suo brindisi e poggiandolo sul bancone sorrisi "Dunque, vorrebbe dirmi dovrei scegliere io il suo nome?" osservandolo negli occhi.."Il mio nome è Altea".

[Guisgard]

Un ultimo bacio e Gwen sfilò via dalle mani di Elv, per poi andare via.
Lui allora, rimasto solo, prese la sua chitarra e continuò a scrivere la sua canzone.

[Destresya]

L'albergo era davvero una location notevole, con tutti i comfort del caso.
Fummo accolti da uni del personale, a cui sorrisi amabilmente.
"Oh, lei è molto gentile!" Mentre mi prendeva la valigia e ci accompagnava negli alloggi della troupe.
Incrociai le dita sapendo che questa volta nulla si frapponesse tra me e il mio sogno.

[Guisgard]

"Altea..." disse lui, per poi sorseggiare il suo Martini "... conosceva una ragazza con questo nome..." sorridendo "... ai tempi dell'università... ero pazzo di lei... la mia professoressa di Storia Medioevale..." rise appena, fissandola "... ma era già sposata, ahimè..."

[Guisgard]

Destresya e Pet furono accompagnati da uno del personale dove alloggiava il resto della troupe.
Erano stati tutti alloggiati in una serie di camere al primo piano, ma lei ed il regista invece erano destinati a due suite al secondo piano.
Quella di Destresya era ampia, arredata con gusto classico, munita di un delizioso balconcino ed ogni sorta di comodità.
"Bene, io vado a cercare il regista." Disse Pet. "Tu mettiti comoda." Ed uscì.

[Lady Gwen]

Lo sentii iniziare a suonare subito dopo essere andata via, mentre ancora rimanevo dietro la sua porta nel tentativo di ricompormi.
Era successo tutto in fretta, senza che me ne rendessi conto e ora dovevo fermarmi un attimo.
Passai dalla mia camera, dove mi rinfrescai il viso, rallentai il cuore ed il respiro e poi scesi giù, a cercare i ragazzi.
Già immaginavo cosa avrebbero detto e avevo i brividi al pensiero...
Sì insomma erano bravi ragazzi, gli volevo bene, ma non ero abituata a fare qualcosa così in fretta e non sapevo cosa aspettarmi.

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[Altea]

"Veramente si era innamorato della sua professoressa di storia medioevale alla università? Io ho lavorato al Museo Nazionale Afragolignonese per un po'..ma non ero io..sono più giovane...ah ma dimenticavo, sono sposata con lei?" ridendo "Cosa l' ha portata fin qui? con curiosità.

[Guisgard]

Lui sorrise.
"Lei non solo è più giovane della mia professoressa" disse ad Altea "ma è anche molto più bella." Poi rise piano. "Non vuol essere sposata con me? Allora mi preferisce come amante?" Con lo stesso tono scherzoso usato da lei. "Sono qui per affari..."
Ad un tratto però si udirono delle grida.
Provenivano da uno degli ascensori e subito tutti si voltarono per capire cosa stesse accadendo.
Anche Gwen, appena scesa nella hall, sentì quelle grida.

[Destresya]

Percorreremo le sale dell'albergo e trovammo ogni cosa impeccabile e di buon gusto. Sì, era davvero una location niente male, altroché.
Raggiunsi la mia suite e mi compiaqui di vedere come fosse ampia e spaziosa, davvero bellissima.
Mentre lui andò in cerca del regista, io mi sistemai nella mia camera, iniziando a disfare i bagagli.

[Lady Gwen]

Ero appena scesa nella hall, quando sentii delle urla.
Cercai allora di sentire da che direzione arrivassero e capii che si trattava dell'ascensore, così mi avvicinai, immaginando magari che qualcuno ci fosse rimasto dentro.

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[Altea]

"Dipende...magari potrebbe essere sia marito che amante, se la fiamma è sempre accesa" osservandolo negli occhi, erano dunque un uomo di affari.
Ad un tratto però udimmo delle urla, provenivano da uno degli ascensori "Che sta accadendo?" avvicinandomi all' uomo misterioso.

[Guisgard]

Destresya era nella sua suite a disfare i bagagli, quando ad un tratto sentì attraverso la finestra semiaperta, delle voci confuse ed agitate che giungevano dall'ingresso sottostante.
Qui, dove c'era Gwen, Altea, l'uomo misterioso e molti altri clienti, vigeva una confusione generale.
Era la baronessa D'Ellen che uscendo da una delle ascensori agitava un biglietto, parlando a voce alta ma in modo incomprensibile.

[Lady Gwen]

Vedemmo la Baronessa D'Ellen uscire urlando dall'ascensore.
Agitava un biglietto e benché parlasse ad alta voce, non si comprendeva assolutamente nulla di ciò che dicesse.
Poi, un pensiero improvviso.
E se fosse successo qualcosa alla pietra?
Speravo di no, perché era un oggetto troppo raro e prezioso per saperlo nelle mani di chissà chi, ma era l'unico motivo che potesse giustificare tanta agitazione.

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[Guisgard]

La baronessa era fuori di sè.
Un misto di rabbia, preoccupazione, insofferenza e frustrazione.
Continuava ad agitare quel biglietto, inveendo contro tutto e tutti.
Gwen la fissava senza riuscire a capire nulla.

[Destresya]

D'un tratto udii dei rumori provenire dal piano di sotto.
Sembrava qualcosa di grave, allora mi sporsi dalla finestra e cercai di capire che cosa stesse succedendo nell'ingresso sottostante.
Speravo solo non altre morti sospette, o sarebbe stata proprio una persecuzione.

[Lady Gwen]

La baronessa non ragionava, era completamente fuori di sè e nessuno riusciva a capire cosa avesse.
Allora tentai io.
"Baronessa, salve, mi chiamo Gwen" mi avvicinai, con tono calmo "Perché non ci dice cosa è successo? Così potremo aiutarla" con fare incoraggiante.
Speravo funzionasse, perché davvero la situazione era preoccupante.

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[Altea]

Andammo vicino all'ascensore e uscì una donna. Agitava un foglietto e inveiva.. "Lei sa chi è quella donna? Non vorrei sbagliare ma dovrebbe essere una nobile, non dal modo di comportarsi visto urla senza ritegno".

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[Guisgard]

Destresya dalla sua camera non riuscì a comprendere cosa stesse accadendo, riuscendo a sentire solo la confusione al pianterreno.
Ad un tratto bussarono alla sua porta.
Nella hall intanto la baronessa continuava a gridare fuori di sè, più per rabbia che altro, al punto che non badò a nessuno di quelli che le stavano intorno, Gwen compresa.
"E' la baronessa D'Ellen..." disse lui ad Altea, indicando la donna agitata "... mi chiedo cosa le sia preso... sembra furente..."
Arrivò allora il vicedirettore con un cameriere munito di vassoio e liquori vari.
Alla fine, finalmente, la baronessa sembrò calmarsi.

[Lady Gwen]

Neanche io riuscii a fare calmare la baronessa, finché non arrivò il vicedirettore, che le portò qualcosa da bere e finalmente lei si calmò.
A quel punto, tutti eravamo curiosi di capire cosa fosse accaduto per ridurla in quel tale stato di rabbia.

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[Altea]

"La baronessa d'Ellen, sembra in preda a una crisi di panico.." osservandola stupita ma forse era successo qualcosa di grave. Finalmente erano riusciti a calmarla.

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[Guisgard]

"Baronessa, si calmi..." disse il vicedirettore "... cos'è accaduto?" Perplesso.
"Cos'è accaduto?" Agitata la donna.
Tutti ascoltavano incuriositi, impazienti, comprese Gwen ed altea nella hall.
"Legga qui!" La baronessa mostrando il biglietto al vicedirettore. "Inaudito! A me! Alla baronessa D'Ellen!" Visibilmente indignata, oltre che furente.
https://vignette.wikia.nocookie.net/bewitched/images/7/72/Endora1.jpg/revision/latest?cb=20181211211455

[Destresya]

Guardai fuori dalla finestra, senza riuscire a comprendere che cosa stesse succendendo.
Ma dopo poco mi distrassero bussando alla porta, allora andai ad aprire.

[Lady Gwen]

A quel punto, il vicedirettore cercò di fare sbottonare la baronessa, la quale continuava ad essere furente.
Ce l'aveva con ciò che era scritto su quel biglietto, allora tutti attendemmo col fiato sospeso che il vicedirettore ci rendesse partecipi della cosa, anche se forse non era detto che lo facesse, ma io ero maledettamente curiosa.

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[Altea]

Osservai l'uomo misterioso "Cosa sarà scritto in quel foglio? La donna è indignata.."osservandola.

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[Guisgard]

"Credo lo scopriremo presto..." disse lui ad Altea, indicando il foglietto.
Anche Gwen era curiosa di scoprirlo, come tutti i presenti.
Il vicedirettore prese il foglietto e lesse:

"Il Sospiro di Levaria tornerà ai suoi legittimi proprietari.
Io lo ruberò e lo riporterò al suo posto.
Ateix."

[Lady Gwen]

Appena il vicedirettore lesse quel biglietto, capii perché la baronessa era così furente.
Era di certo una minaccia bella e buona, oltre che tremendamente allarmante.
Non avevo dubbi circa il valore che quella pietra potesse avere per la baronessa, oltre al suo valore inestimabile e universalmente riconosciuto.
Ero però sicura, o almeno lo speravo, che l'hotel avrebbe garantito ogni forma di sicurezza per lei e la pietra, impedendo a chiunque di rubarla.

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[Guisgard]

Destrsya aprì la porta e si ritrovò davanti Pet ed un altro uomo.
Era corpulento, dalla barba folta ed i capelli arruffati.
aveva la faccia larga, un sorriso sornione, gli occhi piccoli nascosti dietro occhiali sottili e fissava divertito la ragazza.
"Ci si rivede." Disse ridendo Gozz.
https://www.paginainizio.com/frasi/fonti/jasonmomoa.jpg

[Altea]

"Il Sospiro di Levaria?" dissi stupita "Non comprendo, deve essere qualcosa di prezioso e chissà chi è questo Ateix" pensierosa "Dovrò mettere in salvo pure i miei gioielli, ma sembra questo oggetto sia importante...ha un nome così evocativo" verso l' uomo.

[Destresya]

Aprii la porta ancora pensando a quanto era accaduto prima, fuori dalla finestra, un trambusto che non avevo saputo comprendere.
E mi ritrovai di fronte la faccia di Gozz, l'ultima persona che mi aspettavo di vedere.
Aveva fatto falilre una serie e gliene affidavano un'altra?

Era semplicemente assurdo.
"Ma buonasera!" risposi solo, cercando di sembrare divertita.

[Guisgard]

Un sordo silenzio scese nella hall, seguito da un fitto mormorio.
"Non tema, baronessa, non accadrà nulla al suo diamante." Disse il vicedirettore.
"Lo spero bene!" Esclamò la donna. "Chi è questo Ateix? Forse un mitomane?"
Tutti avevano sentito quel nome, anche Gwen.
"Si tratta del diamante della baronessa..." l'uomo che era con Altea rivolto a lei "... dal valore inestimabile... naturale che qualcuno voglia rubarlo..."

[Guisgard]

La frgorosa risata di Gozz esplose in tutta la sua forza davanti a Destresya.
"Che fortuna ritrovarci." Disse lui facendole l'occhiolino in modo malizioso. "Ancora ricordo la nostra visita al set a luci rosse." Divertito. "Proprio stanotte mi sono sparato un paio dei suoi filmini." Ridendo lascivo.

[Lady Gwen]

Il vicedirettore cercò di rassicurarla, ma chiaramente non era facile per lei dimenticare quella faccenda.
Aveva pur sempre ricevuto una minaccia, ad un oggetto così importante di sua proprietà ed era ovvio che fosse preoccupata.
Ma nessuno di noi aveva idea di chi fosse questo Ateix.
"Sono tanti i mitomani che cercano di farsi notare e sono sicura che il vicedirettore farà di tutto per garantirle la sicurezza di cui ha bisogno" annuii.

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[Altea]

Sobbalzai "No, non è naturale..io sono venuta qui a fare da testimonial a un costume da bagno con gioielli di alto valore di una famosa marca di gioielli, Carter, e lo ha creato un mio famoso amico ovvero lo stilista Du Luis, sono venuta a fare lo shooting fotografico qui...se vi gira un ladro dovremmo stare attenti, ma forse lui vorrà solo quel diamante..dal nome veramente enigmatico" sognando e gli dissi a bassa voce "Oh, pagherei monete d' oro per un uomo che mi rubasse quel gioiello solo per donarmelo come pegno d' amore, sono una romantica disillusa vero, signor...per quanto tempo non dovrò darle un nome" osservandolo.

[Guisgard]

"Ci puoi giurare, ragazza." Disse la baronessa rivolgendosi a Gwen con tono altezzoso.
"Ora può tornare nella sua suite, baronessa." Il vicedirettore. "Penseremo noi a tutto." Annuendo. "Questo lo terremo noi." Indicando il biglietto.
La baronessa allora tornò nella sua suite e pian piano la hall si rasserenò.
"Dubito che quel ladro" disse l'uomo ad Altea "sia mossa da motivi romantici." Sorridendo. "Beh, pensavo volesse darmi lei un nome." Facendole l'occhiolino. "Le propongo un patto... stasera a cena le rivelerò il mio nome. Accetta?" Divertito.

[Altea]

"Dite vorrà venderlo ovviamente..." annuii "Oh, allora era una scusa per invitarmi a cena, dovrò accettare ovviamente perché voglio proprio conoscere il suo nome" sorridendo mentre osservavo la baronessa andarsene.

[Lady Gwen]

Nascosi un sorrisetto divertito all'altezzosità con cui mi rispose.
Era pur sempre una baronessa, dopotutto.
Alla fine, la donna tornò nella sua suite, consegnando il biglietto al vicedirettore come eventuale prova se fosse successo qualcosa.
A quel punto, io tornai dai ragazzi per vedere dove fossero.

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[Destresya]

"Ha fatto bene, sono i migliori!" sorridendo "Era venuto a dirmi qualcosa riguardo il set?" chiesi, professionale.
Quello era esattamente il tipo che aveva riempito il mio conto in banca negli ultimi anni, altrochè.
Era proprio per quei tipi viscidi che avevo tanto successo.
Ma ora era finalmente il momento di passare al mio nuovo capitolo.

[Guisgard]

"Eh, devo pur giocare le mie carte..." disse divertito lui ad Altea "... no? Quindi a stasera. Prenoterò un tavolo al ristorante dell'albergo. E naturalmente attenderò con ansia l'arrivo di quell'ora." Fissandola compiaciuto.
Intanto Gwen cerò i suoi amici e li trovò nella hall.
Anche loro erano stati attirati dalla confusione.
"Sentito che storia?" Walt a Gwen. "Il diamante intendo..."

[Lady Gwen]

Trovai i ragazzi nella hall.
"Sì, la baronessa era fuori di sè, ma come darle torto? Pure io mi allarmerei a visa di quello psicopatico, se fossi al suo posto..." annuii.

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[Guisgard]

Gozz scoppiò a ridere.
"Nessuno potrebbe dirigerti meglio di me sul set." Disse a Destresya. "Io ti conosco... nel profondo." Facendole l'occhiolino.
"Bene, a questo punto dire di presentarle anche il resto della troupe, no?" Pet al regista.
"Ovvio." Annuì questo.
Prese Destresya sottobraccio e tutti e tre scsero al pianterreno, dove in un salottino c'erano tutti i membri della troupe.

[Altea]

"Sarà un piacere farla aspettare trepidante dunque...certo a stasera, all' ora di cena" osservando prima di andare via quell' uomo misterioso...pure lui era un mistero.
Andai dal vicedirettore e mi presentai "Scusate, sono la duchessa de Bastian, potete chiedere alla baronessa se può concedermi udienza" dando dei soldi "Se è impegnata non ha importanza, se è libera offrirò io del the con un buon dolce e dei pasticcini" non avevo molte speranze ma forse avrei potuto vedere e sapere di più di quel diamante.
Mi sedetti per aspettare la risposta in un divanetto e lessi un giornale.

[Destresya]

Ammiccai un sorrisetto divertito a Gozz, lasciandogli credere quello che voleva.
Dopotutto quella era la mia magia.
Scesi con lui nel salottino dove avrei conosciuto anche tutti gli altri della troupe.
Non vedevo l'ora!


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[Guisgard]

"Beh, torniamo ad occuparci del nostro lavoro..." disse Pit a Gwen ed agli altri.
"In effetti questa storia del biglietto è intrigante..." Gus leggendo Internet dal cellulare "... non vi hanno incuriosito le strane parole del foglietto?"
Intanto, andato via l'uomo misterioso, Altea veva chiesto di poter essere ricevuta dalla baronessa.
Quando l'addetto del personale tornò da lei, incredibilmente, le rivelò che la donna aveva accettato di riceverla.

[Lady Gwen]

Annuii a Pit, mentre Gus ancora parlava del biglietto.
"Beh, erano le tipiche parole minatorie dei mitomani. Già dal nome che ha scelto di capisce che è un esaltato" commentai, tornando nelle sale della mostra.

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[Guisgard]

Destresya fece il suo ingresso nel salottino, sotto il braccio di Gozz attirandosi subito gli sguardi e la curiosità dei presenti.
Tutti sapevano dal genere di film da cui proveniva, ma essendo stata imposta dalla produzione nessuno osava protestare o criticare.
Ovviamente la sua avvenenza, unita ai suoi trascorsi nel cinema hard, calamitava gli sguardi ed i pensieri di tutti i maschi della troupe.
Fatte le presentazioni, un cameriere servì loro un apertitivo, mentre Gozz cominciava a fissare ansiosa il suo orologio.

[Altea]

Mi alzai dal divanetto e sorrisi alla notizia "Un onore, accompagnatemi per favore, non so dove soggiorni e portateci ciò che ho ordinato" e lo seguii ancheggiando per i corridoi osservando le persone con quella aria di sufficienza e vanità che mi contraddistinguevano.

[Guisgard]

"Il biglietto diceva che il diamante tornerà al suo legittimo proprietario..." disse Gus a Gwen "... cosa signifia?"
"Non è la baronessa la sua proprietaria?" Chiese Walt.
"Infatti." Annuì Gus, mentre tutti e tre seguivano Gwen nella sala destinata alla mostra.

[Lady Gwen]

Riflettei su quelle parole.
"Forse si tratta di vecchie questioni familiari della baronessa, successe in passato, non possiamo saperlo..." Commentai, mentre organizzavo gli inviti per l'apertura della mostra.

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[Guisgard]

Un cameriere accompagnò Altea fino alla suite della baronessa.
Naturalmente il suo modo di porsi, di camminare ed ancheggiare, uniti alla sua bellezza ed al suo stile, attiravano gli sguardi compiaciuti dei clienti nei corridoi.
Arrivarono davanti alla suite della baronessa e dopo aver bussato furono fatti entrare.
Un attimo dopo Altea si ritrovò nel salotto sfarzoso di quella camera, dove la baronessa stava seduta su un divano prendendo un'aspirina.
"Ho saputo voleva vedermi..." disse ad Altea, facendola accomodare "... come mai?" Fissandola come chi studia la persona che ha davanti.

[Guisgard]

Gwen ed i suoi amici tornarono al lavoro.
Walt propose poi ai tre amici di mangiare tutti insieme al ristorante dell'albergo, visto la sera non era lontana, ignorando che Gwen avesse già un impegno.

[Altea]

Entrai nel salottino e vidi la baronessa e stava prendendo una aspirina e mi presentai "Buongiorno baronessa, sono la duchessa Altea de Bastian, ed ero presente prima. Si sente bene? Ho ascoltato quello che diceva il biglietto" aspettando in piedi "E vedo molto turbamento in lei..perché rimane qui se sa che verranno a prendere la sua pietra..che nome evocativo..sembra quasi celi qualche mistero".

[Lady Gwen]

Dopo un altro po' di lavoro, Walt propose di mangiare tutti e quattro al ristorante dell'albergo,ma io avevo già un impegno.
"In realtà io avrei un impegno, ma andate pure voi" annuii.

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[Guisgard]

"Ho accetato di riceverla poichè è nobile come me." Disse la baronessa ad Altea. "Di certo quindi comprenderà il mio stato d'animo, visto che noi persone dal sangue blu non dividiamo gli stessi sentimenti con i borghesi arricchiti." Ordinando alla sua dama di compagnia di servire loro del tè con una torta. "Perchè resto qui? Perchè a questo punto sarebbe rischioso mettersi in viaggio. Preferisco attendere qui, l'albergo è comunque molto sorvegliato e quel ladro avrebbe vita dura nel cercare di rubare il mio prezioso diamante, duchessa."

[Guisgard]

"Un impegno..." stupito Walt "... che impegno?" A Gwen.
"Siamo arrivati solo oggi e tu hai già un impegno?" Gus.
"Con chi?" Pit curioso.

[Altea]

Mi sedetti e guardai il the e la torta..erano quelli offerti da me, mi chiesi.
Alla sua risposta sul sangue nobile storsi il naso, era veramente altezzosa ma sapevo che le nobili di quell' età era rimaste di questi ideali.
"Comprendo, si comprendo..pure io ho gioielli, ho la servitù con me, ma deve pensare alla sua incolumità fisica pure. Lei ha mai sentito parlare di questo ladro, perché vuole portarlo ai suoi veri proprietari? Non è lei la proprietaria?" sorseggiando il the e accavallando le gambe.

[Lady Gwen]

Guardai Gus con un sopracciglio alzato.
Sì beh non aveva torto, ma c'era modo e modo di dirlo, dai!
Esitai qualche istante.
"Oh, al diavolo, tanto lo scoprireste comunque..." mormorai, quasi fra me e me "Sì tratta... Sì insomma, di quel cantante..." snocciolai alla fine, sospirando quasi mi fossi tolta un peso, ed evitando di citare i trascorsi di alcuni minuti prima.

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[Guisgard]

"Mai sentito..." disse la baronessa ad Altea "... quanto al mio gioiello... ora appartiene a me ed alla mia famiglia. Acquistato onestamente e tutti i governi del mondo hanno riconosciuto l'aquisizione. Il resto sono fantasticherie da complottisti." Decisa.

[Guisgard]

I 3 restarono di sasso, si scambiarono una triplice occhiata eloquente e poi scoppiarono a ridere.
"Alla faccia di Cleopatra, Cesare e Marco Antonio..." disse Pit "... complimenti!" Divertito a Gwen.
"Vedo che non perdi tempo!" Gus ridacchiando. "E dire che ti credevo una ragazza fredda e distaccata!"

[Lady Gwen]

Inarcai un sopracciglio alla loro occhiata, poi alzai gli occhi in su alla loro risata.
C'era da aspettarselo...
"Voi tre siete davvero tremendi, lo sapete? Peggio delle mie compagne pettegole del liceo, ed è tutto dire..." commentai, scuotendo la testa.

[Altea]

"Fantasticherie da complottisti.. Ovvero.. Perché tanto interesse verso il suo diamante? A chi sarebbe appartenuto prima di lei?" incuriosita da quel fatto.

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[Guisgard]

I 3 risero ancora.
"In effetti Gwen" disse divertito Pit "passerà la serata a parlare di Storia dell'Arte col suo amico cantante!"
"E come Cenerentola" fece Gus "a Mezzanotte sarà nella sua camera a dormire!"
"Da sola?" Pit. "Chissà!" Ridendo.

[Lady Gwen]

Li guardai mentre ancora sghignazzavano e se la ridevano.
La mettevano su questo piano?
Bene.
Sfoggiai il mio miglior sorriso sfrontato e per nulla imbarazzato.
"O magari, siete solo gelosi perchè sarete voi a passare la notte in bianco, nei vostri letti freddi e vuoti, da soli, a letto prima di mezzanotte... Buona serata, ragazzi..." con tono serafico e candido e sempre quel sorriso sul volto, poi andai via, tranquillamente diretta alla mia camera per prepararmi.

[Guisgard]

La baronessa sorseggiò del tè, restò un attimo in silenzio e poi guardò Altea.
"Il Sospiro di Laveria" disse "ha una lunga storia. Appartenne ad una principessa, un dono datole dal duca di Capomazda come pegno d'Amore... Dopo alcuni secoli il diamante fu donato al Clero Flegeese e fu poi confiscato dal governo Comunista del tempo che non ammetteva il possesso da parte della Chiesa di beni privati... quando le Fleegese tornarono sotto il dominio Afragolignonese, tutti i beni confiscati alla Chiesa furono restituiti al Clero, compreso il diamante, che fu poi successivamente donato dal vescovo per un'asta di beneficenza. Da qui io acquistai il diamante."

[Guisgard]

Gwen lasciò la sala della mostra ed i suoi pettogoli amici, per incamminarsi verso la sua camera.
Ebbe però il tempo di veder entrare nella hall alcuni uomini.
Erano in divisa da poliziotti.
Il vicedirettore stava parlando con un uomo il cui aspetto ricordava i poliziotti di quei vecchi film fatti di sparatorie e modi burberi.
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[Lady Gwen]

Mi stavo dirigendo verso gli ascensori, ma vidi dei poliziotti entrare nella hall.
Sicuramente, il vicedirettore li aveva chiamati a causa del biglietto minatorio della Baronessa, quando niente, nemmeno la sicurezza, aveva impedito die sere minacciata.

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[Guisgard]

Gwen vide quel poliziotto accanto al vicepresidente.
Era magro, asciutto nel fisico e nei modi, dallo sguardo sottile, l'spressione attenta ma indecifrabile, i lineamenti duri.
Il vicedirettore parlava e lui, pur ascoltandolo con attenzione, si guardava intorno, squadrando tutto e tutti.
"Voglio una lista di tutti i clienti dell'albergo." Disse. "Inoltre nessuno degli ospiti potrà allontanarsi dalla struttura. Nessuno di loro ha avuto comportamenti strani?"
"Ecco..." il vicedirettore "... forse solo il signor Tuwelv... stamani... ma è un artista ed immagino sia normale essere un tantino eccentrici..."
"Cosa ha fatto?" chiese il poliziotto.
"Ecco..." mormorò il vicedirettore "... si è messo a suonare la chitarra sulla ringhiera del balcone della sua camera, capitano Reddas..."
"Allora non è eccentrico, ma soltanto idiota." Sentenziò Reddas.

[Lady Gwen]

Sentii la discussione fra i due, dicevano che nessuno poteva lasciare l'albergo, ma era scontato.
Poi accennai un risolino e alzai gli occhi in su ai commenti su Elv.
Beh...
Non era stato il massimo della vita, ma non avrei avuto un impegno per la serata se non fosse andata in quel modo, quindi mi andava bene così.
A quel punto, salii in camera.

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[Guisgard]

Gwen salì in camera per prepararsi.
Da fuori sentiva giungere i passi dei poliziotti che avevano cominciato a presiedere ogni angolo dell'albergo, scrutando la situazione generale affinchè nulla e nessuno sfuggisse al loro controllo.
Intanto il tramonto tinse con riccioli purpurei il bel cielo sopra quei boschi, con riflessi cangianti, bagliori soffusi e spendidi balenii che annunciavano un magico crepuscolo.
https://www.ilgiunco.net/photogallery_new/images/2016/02/roccastrada-campagna-166595.jpg

[Lady Gwen]

Dalla finestra, vidi il cielo tinto dal crepuscolo arancione e dorato.
Intanto, avevo finito di prepararmi.
Uscii dalla camera e mi diressi in quella di Elv, bussando un paio di colpi.https://uploads.tapatalk-cdn.com/20190522/e3f5e4395126646e78661c982bd9ea80.jpg

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[Guisgard]

Dopo un istante la porta si aprì e Gwen vide apparire Elv davanti a lei.
Era spettinato, assonnato, praticamente tutto nudo se non fosse stato per i boxer che aveva indosso.
Mostrava un fisico asciutto, con fasce muscolari ben accennate ed allungate, gambe sode e dritte, qualche tatuaggio ben in evidenza.
"Ehi, ciao..." disse stropicciandosi gli occhi "... credo di aver dormito più del previsto... da queste parti il vino fa davvero brutti scherzi..." divertito "... wow, sei uno schianto..." guardandola tutta "... entra dai... sarò pronto fra pochissimo..."
https://images.asos-media.com/products/nike-ness8056-001-boxer-aderenti-da-bagno-neri/9198952-4?$XXL$&wid=513&fit=constrain

[Lady Gwen]

Mi aprì la porta e oltre la visione del suo fisico asciutto e ben tornito, colorato qua e là da alcuni tatuaggi, era quasi tenero col viso assonnato e i capelli spettinati.
"Sì, lo vedo..." ridacchiai, alludendo ancora alla sua espressione, mentre gli spettinavo di più i capelli, con fare scherzoso.
"Beh sì, in effetti neanche tu sei male, ma dubito che ti faranno scendere di sotto, con questa mise..." commentai, dopo il suo complimento, con divertito compiacimento, sedendomi sul divano.

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[Guisgard]

Gwen si sedette ed Elv le offrì una lattina di birra fredda dal frigobar.
"Vado a farmi una doccia veloce, tesoro..." disse, per poi, con naturalezza, sfilarsi i boxer davanti a lei e restando completamente nudo, con tutta la sua mascolinità in bella mostra "... se hai ancora sete il frigobar è lì..." indicandolo, sorridendole ed andando poi in bagno.

[Lady Gwen]

Mi offrì una lattina di birra dal frigobar.
Poi, con una naturalezza disarmante, si spogliò davanti a me, mostrandosi completamente nel suo fisico perfetto, per quanto longilineo e sottile.
Annuii alle sue parole, riscuotendomi dalle mie riflessioni.
Poi mandai giù due ampi sorsi di birra, nel frattempo che lo aspettavo.

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[Destresya]

Gozz mi presentò al resto dell troupe, e io osservai sorridendo tutti loro.
Sapevo che molti non mi volevano, ma avrei messo a tacere le dicerie in quatto e quattr'otto, solo recitando il primo episodio.
Ci portarono un aperitivo, e io ne approfittai per lasciare il fianco del regista e camminare li intorno, tra i gruppetti di gente che parlava, mi piaceva chiedermi di ognuno di loro quale fosse il ruolo nella produzione.

[Guisgard]

Gwen restò a bere mentre attendeva il ritorno di Elv.
Lui se ne stava sotto la doccia, canticchiando una vecchia canzone.
Ad un tratto qualcuno bussò alla porta della camera.
Intanto, al pianterreno, nel salottino laterale l'intera troupe televisiva consumava l'aperitivo, con Destresya impegnata a fare conoscenza dei vari membri di quella squadra.
Gozz continuava a guardare l'orologio, tradendo una certa impazienza.
Ad un tratto bussarono alla porta.
"Eccolo." Disse Gozz saltando su.
Ma la sua espressione mutò nel vedere entrare alcuni poliziotti.

[Lady Gwen]

Sorrisi nel sentirlo canticchiare sotto la doccia.
Beh, a quanto pareva, anche le rockstar lo facevano.
Poi, bussarono alla porta.
A quel punto, essendoci solo io, andai ad aprire.

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[Guisgard]

Gwen aprì la porta e si ritrovò davanti due poliziotti.
"E' la camera dei signor Tuwel..." disse uno dei due "... giusto? Vogliamo parlare con lui. Lei è?" Chiese.

[Destresya]

Mentre chiaccheravo con questa o con quel membro della troupe, cercando di apparire amabile e di compagnia, lanciavo di tanto in tanto un'occhiata a Gozz che sembrava decisamente impaziente.
Ma che stava aspettando.
Appena bussarono alla porta saltò su come un grillo, ma il suo entusiasmo si spense quando vide dei poliziotti.
Inarcai le sopracciglia nel vederli.
Che cosa volevano adesso?
Che era successo?
Restai a guardarli perplessa.

[Lady Gwen]

Erano due poliziotti, come immaginavo.
"Sì, è la sua, lui è sotto la doccia, al momento" spiegai "Io sono Gwen Ygraal, sono qui con altri tre colleghi per organizzare una mostra nell'albergo" aggiunsi poi.

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[Guisgard]

I poliziotti entrarono nel salottino.
Fra loro vi era uno in borghese.
"Ascoltate..." disse a Destresya ed a tutti loro "... sono il capitano Reddas." Mostrando il distintivo. "Un ladro potrebbe agirarsi nell'albergo, quindi stiamo facendo dei controlli. Vi voglio tutti disponibili e a disposizione. Non amo perdere tempo e mi seccano i guastafeste."
"Io sono Gozz, il regista."
"Non me ne frega nulla." Replicò Reddas.

[Guisgard]

I poliziotti entrarono.
"Aspetteremo abbia finito la doccia." Disse uno dei due a Gwen. "Nel frattempo le faremo alcune domande... si accomodi pure..."
"In che rapporti è con il signor Tuwelv?" Chiese l'altro poliziotto.

[Lady Gwen]

Annuii, chiusi la porta e tornai sul divano.
"Beh... Ci siamo conosciuti alcune ore fa, entrambi siamo arrivati oggi in albergo..." risposi, con voce calma.

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[Destresya]

Ci mancava un ladro nell'albergo.
Mi sembrava di essere in uno di quei telefilm gialli dove il protagonista, ovunque vada, trova un mistero da risolvere.
Solo che io non ero nè un detective nè una simpatica vecchietta appassionata di gialli e la cosa cominciava a stancarmi.
Dovetti però reprimere un risolino nel momento in cui ascoltai parlare il poliziotto e come is dava delle arie.
Anche se mi divertì particolarmente vedere Gozz trattato in quel modo.
Ci sarebbe stato da divertirsi altrochè.

[Guisgard]

I poliziotti fecero altre domande di rito a Gwen.
"Ha notato qualcosa di strano" disse uno dei due "o insolito nell'albergo? Notato qualche individuo sospetto al suo arrivo?"
Stessa cosa, nel frattempo, stava accadendo nel salottino al pianterreno, dove Reddas ed i suoi uomini misero sotto torchio Gozz che rispose ad ogni domanda a nome della troupe.
"Per ora può bastare." Fece Reddas. "Ma tenetevi tutti a disposizione. E che nessuno per ora lasci l'albergo." A Destresya ed agli altri. "La troupe è al completo?"
"Ehm..." Gozz.
"Cosa?" Fissandolo.
"Manca un ultimo membro..." spiegò Gozz "... il protagonista. Al suo arrivo cominceremo le riprese. Stiamo preparano una famosa serie fantascientifica."
"Non mi frega nulla." Con disprezzo Reddas, per poi andare via con i suoi uomini.

[Lady Gwen]

"No, nulla di strano. Non c'è stato nulla di sospetto prima del biglietto della Baronessa" spiegai ai due.
E poi, se davvero qualcuno c'era, qui, di sicuro non cercava di farsi notare, questo era certo.

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[Destresya]

Dovetti decisamente nascondere il viso nel bicchiere per non ridere al modo in cui il poliziotto trattava Gozz, era troppo divertente.
I poliziotti avevano messo sotto sopra la stanza, senza trovare nulla.
Alzai gli occhi al cielo quando ci dissero che non potevamo lasciare l'albergo, ci mancava quella.
E come se non bastasse, il protagonista non era arrivato.
Tutto quello mi dava una sensazione di incredibile deja vu.
Speravo solo che non si sarebbe trasformato anche stavolta in un fiasco clamoroso.

[Guisgard]

Finite le domande i poliziotti attesero che arrivasse Elv.
Lui si presentò in accappatoio, stupito di vederli.
Fecero qualche domanda anche lui e poi andarono via.
"Guarda un pò..." disse divertito Elv "... fortuna non sono arrivato nudo dal bagno." Facendo l'occhiolino a Gwen.

[Guisgard]

Reddas ed i suoi andarono via, con Gozz che li brontolò pesantemente.
"Quando cominceremo le riprese" disse il regista a Destresya ed agli altri "non verranno più a seccarci. La direzione dell'albergo sa che vogliamo riservatezza assoluta."

[Destresya]

"Lo spero bene!" sospirai, finendo il mio drink "Che ci lascino lavorare in santa pace, dico io!" sbuffando piano.
"Ma questo protagonista vuol farsi attendere? Mi sembra un copione già visto!" ridacchiando divertita.
Sembrava che Gozz non sapesse proprio farsi rispettare da questi divi.

[Lady Gwen]

Dopo che Elv uscì dal bagno, la polizia gli fece qualche domanda e poi andò via.
Alla sua battuta risi.
"Sì, decisamente meglio quando ci sei entrato, in bagno, almeno lo spettacolo era solo per me..." ribattei io, con aria divertita, comodamente appoggiata alla spalliera del divano.

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[Altea]

Ascoltai la baronessa ed esclamai "Davvero.. Il Duca di Capomazda la dono' ad una principessa? Avevo ragione a dire che in fondo evocava qualcosa di speciale".
Poi riflettei un po'.. "Dunque.. Se la Chies gliela ha data, questo Ateix chi riterrebbe il vero proprietario? Il Governo Comunista?" finendo il the e poi la torta.

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[Guisgard]

"Beh..." disse Elv ridendo "... se vuoi posso sempre rifare lo spettacolo, solo per te!" Facendo l'occhiolino a Gwen.
Intanto, nella suite della baronessa, Altea era a parlare con lei.
"In realtà" la baronessa "credo che questo individuo non abbia in mente nessun proprietario legittimo, ma usi tutto ciò come scusa per rubarla e toglierla alla mia famiglia, da sempre Cattolica e devota."
Bussarono alla porta e la dama di compagnia andò ad aprire.
Nel frattempo, nel salottino dove consumava il suo aperitivo, la troupe televisiva aveva da poco finito di rispondere alle domande di rito della polizia.
"Io sono un asso a trattare con voi attori, bellezza!" Ridendo Gozz a Destresya.
Ma in quello stesso istante arrivò un addetto del personale per avvertire il regista di un altro arrivo della sua troupe.

[Lady Gwen]

Risi scuotendo la testa.
"Adesso preferisco decisamente scendere giù, quindi ti conviene sbrigarti, prima che io decida di cercare qualche altro cantante nelle vicinanze" lo stuzzicai divertita.

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[Guisgard]

"Povero me..." disse Elv fingendosi deluso "... preferita una cena alla mia virilità... eh, me ne farò una ragione..." guardando Gwen.
Poco dopo era già pronto ed i due giovani scesero al pianterreno, raggiungendo la sala del lussuoso ristorante dell'albergo.

[Lady Gwen]

"Che melodrammatico..." alzando gli occhi in su.
Poi lui fu finalmente pronto e scendemmo giù al ristorante.
Era lussuoso come tutto il resto e anche quello toglieva il fiato.
Al momento, i clienti non erano molti, ma ci accomodammo comunque in un tavolo più appartato e laterale.

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[Guisgard]

Gwen ed Elv presero posto ad uno dei tavoli, ma subito due ragazzine li raggiunsero chiedendo selfie ed autografi.
Il cantante fu disponibile e gentile, per la contentezza delle giovanissime fans.
Arrivò poi un cameriere con il menù del giorno.
"Dimmi, tesoro..." disse lui a Gwen "... cosa ti va di mangiare stasera?"

[Lady Gwen]

Beh, non potevo pretendere che il nostro tavolo fosse così nascosto, ma mi andava bene, dopotutto era un personaggio pubblico e non potevo mettere un freno a tutto ciò.
Inoltre, lui era stato gentile e disponibile con le ragazzine e visti tutti i personaggi famosi e snob che si vedevano a volte, era veramente un caso raro.
Non appena il cameriere ci portò i menù, diedi subito un'occhiata incuriosita, fino a trovare delle costolette d'agnello glassate al miele con erbe aromatiche.
"Sì, devo dire che l'agnello mi ispira molto, prenderò quello" annuii.

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[Guisgard]

"Bene." Disse Elv. "Per due." Al cameriere. Come vino cosa ci consiglia?"
"Signore, con l'agnello si sposa bene un Ardea XV del '70, ottima annata con un sapore lieve ma non troppo, robusto quanto basta e gradevole col suo fruttato accennato legato al sapore del miele."
"Va bene." Annuì Elv. "Allora..." a Gwen rimasti soli al tavolo "... parlami un pò del tuo lavoro... voglio sapere tutto della ninfa che ispirerà la mia nuova canzone... o preferisci sirena?" Divertito.

[Altea]

"Comprendo...vedrà che non le succederà nulla ma dovrebbe trovarsi una buona guardia del corpo".
Poi bussarono alla porta e la cameriera andò ad aprire e mi voltai verso la porta.

[Lady Gwen]

Anche Elv ordinò il mio stesso secondo, facendosi consigliare dal cameriere circa il vino.
Poi, restammo di nuovo soli.
"Direi ninfa. Solitamente, sono le sirene a cantare, ma qui direi che è il contrario..." risposi divertita.
"Beh, lavoro per il museo di Afragolopolis, da due anni. Ognuno di noi è specializzato in un diverso settore artistico, sia io che i miei tre colleghi e mi piace il mio lavoro, è ciò che ho sempre voluto fare. Soprattutto quando si scelgono delle location così lussuose per le mostre..." ridendo "Direi che il gioco vale la candela" con tono ammiccante.

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[Guisgard]

La dama di compagnia aprì ed entrò un uomo che si presentò come capitano di polizia.
"Buonasera." Disse Reddas salutando prima la baronessa e poi Altea.
"Ha novità per me, capitano?" La baronessa.
"Per ora solo quel biglietto."
"Come dicevo alla duchessa Altea De Bastian" fece la baronessa "io credo che questo fantomtico ladro sia un pò fanatico. Penso che la strada anticlericale sia un buon punto di partenza."
"Con tutto il rispetto" scettico Reddas "per me sono tutte cavolate. Non mi frega nulla di clericali ed anticlericali. io do la caccia ai ladri, non mi interessano faide e crociate varie." Scontroso.

[Guisgard]

"Io ho scelto questo albergo" disse Elv a Gwen, mentre il cameriere serviva loro il vino rosso "per il suo alone di mistero. questo genere di storie, leggende, di cui questo posto è intriso, mi hanno sempre ispirato e voglio trarre spunto per la mia nuova canzone. I racconti gotici attirano da sempre il pubblico." Sorridendo.

[Lady Gwen]

"Interessante" commentai, con un sorriso incuriosito, mentre il cameriere ci serviva il vino.
"Allora, direi di proporre un brindisi. Al mistero" proclamai divertita, sollevando il bicchiere verso di lui.

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[Altea]

Si presentò un certo Reddas e la baronessa spiegò le sue convinzioni che erano pure le mie.
Ad un certo punto però questo inveì in malo modo "Senta capitano" con fare scocciato "La baronessa ha detto nel biglietto questo Ateix dice che vuole restituire la pietra a chi il vero proprietario. La baronessa se l'è aggiudicato ad una asta e prima apparteneva al Governo Comunista..cosa le fa pensare questo?" alzandomi visto era quasi ora di cena.

[Guisgard]

"Cin cin..." disse elv alzando il bicchiere e brindando con Gwen.
I due ragazzi assaporarono quel vino e poco dopo fu servito loro l'agnello.
"Quindi, mia bella e giovane ninfa, mi farai da fonte d'ispirazione?" Lui a lei. "Senza pudori alcuni, nè moralismi di sorta? Sai, l'arte eleva la bellezza, ripulendola di ogni ipocrisia e tabù che la nostra società ha disseminato nel Tempo... io cerco di trarre dalle cose l'antica essenza pagana, senza formalismi e inibizioni tutte moderne... nessuna donna è brutta, ma se non si libera di ogni limitazione non sarà mai stessa, quindi neanche bella e di conseguenza felice." Filosofò.

[Guisgard]

"Non mi frega nulla di queste idiozie." Disse Reddas ad Altea. Un ladro è sempre e solo un ladro. Ideali e convinzioni varie lasciano il tempo che trovano."
"Lei sembra molto sicuro di sè, ma la trovò anche particolarmente saccente, capitano." La baronessa.
"Non devo piacerle, baronessa, ma solo proteggere il suo diamante ed arrestare quel ladro." Replicò Reddas.

[Altea]

La baronessa aveva ragione, ma non replicai...anche se la voglia di trattare male quel Reddas era forte.
"Baronessa, se permette..la lascerei ai suoi affari col capitano Reddas, parleremo magari domani, senza fastidi" osservando altezzosa il capitano.
A dire il vero avevo pure un appuntamento a cena, ed era inutile questionare con quell' uomo.

[Lady Gwen]

Sorseggiammo il vino dopo il brindisi e non dovemmo attendere molto per iniziare a mangiare.
Lo ascoltai dall'inizio alla fine.
"Eh... Proprio vero che questi autori sono proprio dei poeti..." mormorai, con un vago sorriso.
"Comunque, mi sembrava avessimo un accordo. Anzi, preferisco chiamarla promessa, suona meno fredda e formale... Ed io mantengo sempre le promesse che faccio..." aggiunsi poi, scrutando i suoi occhi scuri ed assaporando il gusto dolce e fresco della carne.

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[Guisgard]

La baronessa congedò Altea, lasciandola andare, così da potersi preparare per la sua serata.

[Guisgard]

"Accordo suona tremendamente formale, freddo e senza passione..." disse ridacchiando Elv a Gwen "... però sono lieto che ci sia intesa. e comunque, al di là dell'accordo, mi piace preparare la mia modella come se fossi un pittore. Dopotutto l'arte non sente le differenze che gli uomini hanno descritto. Ogni arte è arte, che sia pittura, poesia o musica." Facendole l'occhiolino. "Allora un nuovo brindisi... allo svelare della ninfa che è in te, tesoro... ai mondi che visiteremo insieme..." alzando il bicchiere.

[Altea]

Salutai la baronessa e la ringraziai per la gentilezza e non diedi un cenno di saluto a quel capitano, non comprendevo quel tono sgradevole e maleducato.
Ma tornai nella suite, Petronilla mi preparò un bagno ristoratore e avvisai sia lei che Bafon avrei mangiato in ristorante e narrai loro pure del biglietto e della baronessa.
Mi preparai di tutto punto, mi guardai compiaciuta e scesi nella sala da pranzo osservando se vi era l' uomo misterioso.

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[Lady Gwen]

Annuii divertita, vedendo che era d'accordo.
Poi, rimasi di nuovo ad ascoltarlo.
Mi piaceva, e non perché stesse parlando di me, ma perché c'era qualcosa di affascinante che mi attraeva nel modo in cui parlava, il modo in cui muoveva le mani affusolate ed eleganti durante il discorso.
Sorrisi rapita alle sue ultime parole e sollevai il calice.
"Cin cin" mormorai, prima di prendere un altro sorso di vino.

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[Guisgard]

Altea si preparò e con un abito sensuale e deliziosamente elegante raggiunse la sala del ristorante al pianterreno.
Un cameriere le si avvicinò un cameriere, svelandole che vi era un tavolo prenotato.
La condusse a quel tavolo dove trovò un bellissimo mazzo di rosse color Borgogna.
Ovviamente vi era un biglietto che così recitava:

"Nel linguaggio dei fiori la rosa di Borgogna è la bellezza, quella che folgora ed ammalia. Quella che spinge alla follia. La bellezza delle fughe d'amore e dei duelli all'ultimo sangue. La bellezza che spinge a desiderare sgretamente, sognare e fantasticare anche i misteri proibiti di una sera come questa."

[Guisgard]

Brindarono di nuovo, tra le luci soffuse e romantiche di quella sala ampia e sfarzosa, al suono delicato dei violini di un musicista che vagava tra i tavoli.
"Magari questo incontro non è casuale..." disse Elv a Gwen "... era destino... per questo da giorni non riesco a concludere la mia canzone... non è magica una canzone senza titolo e senza un finale? Di più... è magica, tesoro..." facendole l'occhiolino.

[Lady Gwen]

Era tutto così... Sospeso.
Tutto così luminoso e leggero, stasera.
Questa sala, queste luci, questa musica e la nostra cena.
Non ero mai stata una persona particolarmente romantica, ma era evidente quel qualcosa di soffuso che animava questo momento.
"Ah, un fatalista..." commentai "Sono d'accordo..." con un sorriso divertito, mentre cercavo la sua mano.https://uploads.tapatalk-cdn.com/20190523/51773562e0e03c91edcea8c2b2c53e8f.jpg

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[Altea]

Un cameriere mi svelò vi era un tavolo prenotato, era tutto così intrigante e rimasi stupita a vedere il mazzo di rose di un rosso particolare, color Borgogna.
Ma rimasi più stupita a leggere il biglietto, mi guardai attorno e mi sedetti accavallando la gamba sinistra.
Rimasi stupita dalle parole meravigliose, di un poeta..mai un uomo era arrivato a tanto...audace e romantico.
Lo poggiai e presi una rosa in mano assaporando il suo profumo, delizia per i sensi.

[Guisgard]

Gwen cercò la mano di Elv e la trovò sulla morbida tavoglia vellutata del tavolo.
Lui strinse le dita e quel contatto seguì un lampo negli scuri occhi di lui che fissavano lei.
"Dimmi cosa pensi..." disse soltanto.
Intanto, in un altro angolo della sala, il romanticismo di quelle rose aveva suscitato l'interesse di Altea.
Nel prendere una di quelle rose, un petalo scivolò candido sul pavimento.
"Che meravigliosa visione..." disse ad un tratto lui arrivando silenzioso e chinandosi ai piedi di lei, raccogliendo quel petalo "... non vedo l'ora di scoprire se è vera, o una mia fantasia..." sorridendole ed accarezzando le lunghe e lisce gambe di lei che accavallate erano lasciate scoperte dallo spacco del vestito.

[Lady Gwen]

Trovai la sua mano sulla morbida tovaglia e le nostre dita si intrecciarono.
Scorsi come un lampo negli occhi neri di Elv, a quel contatto, mentre mi guardava.
Sorrisi poi alla sua esortazione.
"Penso che lanciarsi nelle cose, a dispetto delle conseguenze, dei limiti che noi stessi ci imponiamo, stupidamente, a dispetto di ciò che la gente potrebbe dire o pensare, possa riservare davvero delle sorprese inaspettate... E tu sei stato una di quelle..." risposi con onestà e con tono diretto, senza fronzoli, mentre stringevo la sua mano.

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[Guisgard]

"Wow..." disse con un sorriso Elv a Gwen, per poi stringere ancor più la mano di lei "... allora, sincerità per sincerità, voglio confidarti una cosa... muio dalla voglia di fare l'amore con te... turbata?" Fissandola.

[Altea]

Un petalo cadde leggiadro sul pavimento, lo guardai e vidi una mano raccoglierlo, sentii la sua voce molto suadente e poi quel gesto inaspettato.
Quella carezza sulle mie gambe e vidi il suo sorriso e lo osservai in modo malizioso "Spetta a lei scoprirlo se sono finta o reale, molto audace il suo tocco..le vostre frasi nel biglietto e queste rose mi hanno colpito" mentre un brivido percorreva la schiena a quel contatto della sua mano.

[Guisgard]

Il petalo accarezzò lieve, come le rime di una poesia fanno su un foglio bianco, le pelle liscia della gamba di Altea, fino a quando lui lo posò sulla mano di lei.
"Non potrò rubare diamanti per lei..." disse lui sedendosi e baciandole la mano "... ma posso cogliere qualche rosa da usare come messaggere." Chiamando un cameriere ed ordinando del vino.
"il signore ha scelto il vino?" Chiese il cameriere.
"Un vino rosso..." lui fissando Altea "... bruno come i capelli della signora" indicandola "e dal sapore vivace e slanciato, come le sue gambe..." sorridendole "... dal sapore asciutto e vagamente dolciastro, come il tocco delle sue mani..." sempre parlando di Altea nello scegliere il vino "... e dai riflessi di erbe di mirto, erica e betulla, simile al verde dei suoi occhi."
"Certo, signore." Annuì il cameriere ed andò via.

[Lady Gwen]

Assunsi un'espressione divertita alla sua reazione dopo la mia risposta.
Poi, ascoltai lui e il mio sorriso divenne enigmatico.
"Turbata..." ripetei, pensierosa "No..." ammisi.
"L'hai detto anche tu che se ci va di fare qualcosa non c'è nulla di male, no?" risposi, poi sorrisi "È stata una risposta soddisfacente?" chiesi divertita.
Avrei mentito a me stessa se avessi detto che non avevo sentito anche un briciolo di quel forte desiderio durante quel bacio nella sua camera.

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[Altea]

Presi il petalo in mano mentre ordinava il vino, ascoltai mentre lo osservavo senza parlare.
Quando il cameriere se ne andò dissi con tono caldo "Pure il vino può essere poesia, sembra quasi che abbiate dipinto un quadro dove al centro è posto un calice ebbro di questo vino che racchiude le mie essenze".
Poggiando il petalo sul tavolo e osservando il suo viso.

[Guisgard]

Gli occhi neri di Elv si fissarono per un lungo istante in quelli verdi di Gwen.
"Allora" disse senza lasciare la sua mano "dimmi che stanotte farai l'amore con me, Gwen... che lo farai come non l'hai fatto mai in vita tua... per tutta la notte, senza limiti, con tutta te stessa... dimmi che lo farai..." stringendo la mano di lei nella sua.

[Guisgard]

Lui sorrise.
"Le ho detto..." disse mentre il cameriere arrivava con il vino rosso, per poi servirlo nei loro bicchieri "... lei stimola ogni mia fantasia... e cos'è un uomo senza fantasia? Se non ne avesse non saprebbe sognare e quindi non sarebbe felice..." prese un bicchiere e lo porse ad Altea "... brindiamo... a noi due... null'altro al mondo... a come ci siamo trovati... e ciò che sentiamo l'una per l'altro... fin dove saremo disposti a spingerci... e ad ogni parla che in questo momento abbiamo dentro, affinchè non resti mai muta, segreta, celata... ogni parola soffocata è un attimo perduto..."

[Altea]

Portai il bicchiere vicino al suo e sfiorai la sua mano "E' come se...se ci fossimo già conosciuti? Non trovi...diamoci del tu...a noi, a questa nuova avventura, che rimanga immutata nel tempo e ci porti in sogni e lidi lontani e li tramuti in realtà. Ma io non dimentico...sbaglio o dovevi dirmi il tuo nome? Non è vero un nome non è niente, il nome rappresenta te, la tua essenza, il tuo essere" facendo tintinnare il bicchiere e portandolo però alle sue labbra "Bevi" e dopo che sorseggiò il vino portai il bicchiere sulle mie labbra.

[Lady Gwen]

I nostri sguardi si fissarono l'uno nell'altro.
Sentivo un bisogno irrefrenabile che quel momento arrivasse, lo desideravo con tutta me stessa e non avrei detto no.
"Sì..." risposi piano, senza più malizia, divertimento, ironia.
Ma solo il desiderio che adesso ci univa.

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[Guisgard]

Lui sorrise e sorseggiò il bicchiere che gli porgeva Altea, guardandola poi bere a sua volta da quello stesso bicchiere.
"Il mio nome..." disse piano "... mio padre era un astronomo... guardava il cielo per professione... quando chiese mia madre in moglie una stella cadente attraverò il firmamento... era una sera d'Estate... la stella più luminosa e mia madre disse di aver mai visto una stella così scintillante... per questo scelsero come nome per il loro futuro figlio quello di Tes... che in antico Sumero ricordava il nome di un eroe che liberò la sua amata rapita dalle stelle..."

[Guisgard]

Elv sorrise e guardò Gwen in modo intimo, complice.
Allora cominciarono a mangiare e continuarono a bere quel vino, tra i bagliori delle luci soffuse e le note delicate di quei lirici violini.

[Altea]

"Ora ho capito perché tanta passionalità, romanticismo..avevo ragione, il nome rappresenta ciò che siamo, Tes...chissà se mi libererai dalle stelle allora, e ti renderò eroe" portando la mia mano nella sua accarezzandola lentamente.

[Lady Gwen]

Ci legò uno sguardo profondo, intimo, che per un istante ci rapì da quella sala.
Continuammo tranquillamente a mangiare, in quell'atmosfera che forse avrei dovuto definire romantica, non ne ero certa, ma era sicuramente l'esatto posto in cui volevo essere stasera.

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[Guisgard]

Tes lasciò la sua mano aperta, in modo che Altea potesse accarezzarla.
"Sarei disposto a rubarti ad un marito geloso" disse con un lieve sorriso "figurati se non lo facessi anche a delle stelle luminose e romantiche... mi piace come sai accarezzare la mia mano, Altea..." con tono basso.

[Guisgard]

La cena proseguì nella belezza della sala con le sue luci ed i suoi suoni, dove gli occhi di Gwen e di Elv forse non si lasciarono mai.
Ma il candore del momento fu improvvisamente interrotto, anche in modo brusco da un grido che giunse dal giardino, gettando la sala in uno stato di stupore ed inquietudine.

[Lady Gwen]

La sera proseguì, nella sua soffusa bellezza.
Ma all'improvviso, un grido.
Proveniva dal giardino ed in un attimo squarciò la perfezione di quel momento.
"Ma... Cos'è successo? Cos'hanno tutti oggi?" stupita e un po' preoccupata.
Prima il biglietto della baronessa, ed ora?

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[Guisgard]

In un attimo un senso di stupore misto ad ansia si diffuse nella sala, con un fitto mormorio diffuso ed i camerieri che agitati raggiungevano i due ingressi per uscire nel giardino.
"Non ne ho idea..." disse perplesso Elv a Gwen.
Pochi istanti dopo una donna, dal volto cadaverico, fu portata dentro la sala dai camerieri.
Venne fatta sedere e le fu dato un bicchiere con qualche liquore per farla riprendere.

[Lady Gwen]

Tutto il personale accorse in giardino per capire cosa fosse successo, ma dopo qualche minuto tornarono facendo sedere ad un tavolo una donna cadaverica, nel tentativo di farla riprendere.
"Per l'amor del cielo, quella donna è stravolta..." commentai, guardandola con dispiacere, ma in fondo anche un po' di curiosità per ciò che poteva essere successo.

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[Guisgard]

Tutti fissavano quella donna, anche Gwen ed Elv.
Il liquore pian piano la fece riprendere ed uno dei camerieri provò a chiederle cosa le fosse successo.
Per altri lunghi e confusi minuti lei non riuscì però ad esprimere un concetto chiaro, restando come intontita.
Poi finalmente riuscì ad esprimere parole un pò più comprensibili, parlando di un fantasma, di uno spettro visto vagare nel giardino.

[Lady Gwen]

La donna riuscì un po' a riprendersi e raccontò cos'era successo.
Per una volta, l'espressione "sembra che abbia visto un fantasma" poteva essere più o meno veritiera.
Anche se solitamente non credevo a questo genere di manifestazioni.
"Non sono molto propensa a credere che fosse davvero un fantasma, ma mi chiedo a questo punto cosa possa aver visto da portarla a crederlo..."

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[Destresya]

Sorrisi guardando Gozz a quelle sue parole, portandomi il bicchiere alle labbra perchè non indovinasse i miei pensieri.
Anche se era comunque troppo ottuso per capire.
Ma poi un addetto venne ad annunciare l'arrivo di qualcuno della troupe.
Finalmente!
Questi divi amavano farsi aspettare eh!
Osservai la porta, incuriosita.

[Guisgard]

Gozz non volle attendere e si avviò con un balzo verso la porta, invitanto Destresya e gli altri della troupe a seguirlo.
Appena però lasciarono il salottino e raggiunsero la hall furono subito investiti dall'agitazione che serpeggiava nell'albergo.
Una donna infatti affermava di aver visto qualcosa di non ancora chiaro ed era stata portata nella sala ristorante affinchè si riprendesse.
Qui, tra gli altri, vi erano anche Gwen ed Elv.
Dopo qualche minuto la donna parve un pò più lucida, ma non smetteva di farfugliare cose assurde, ossia di aver visto qualcosa che lei definiva essere uno spettro.
Dopo alcuni minuti arrivò anche Reddas per capire cosa stesse succedendo.

[Lady Gwen]

La donna continuava a farfugiare circa quell'ipotetico fantasma, arrivò anche il capo della polizia.
"Io sono sempre meno convinta..." commentai con Elv.

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[Guisgard]

Elv si limitò a guardare perplesso Gwen, per poi dare attenzione al capitano di polizia appena giunto.
Reddas infatti si era già avvicinato alla donna per farle qualche domanda, senza però ottenere risposte apparentemente sensate.
Ma un attimo dopo due uomini entrarono nella sala, accompagnati dal vicedirettore visto erano appena arrivati nell'albergo.
Uno era corpulento, l'altro alto e magro.
"Buonasera, signori." Disse quest'ultimo. "Sono il dottor Minsk, chiamato dalla baronessa D'Ellen."
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[Lady Gwen]

Continuammo a prestare attenzione al commissario, ma neanche lui riuscì a capire molto.
Ad un certo punto entrarono due uomini, di cui uno si presentò col nome di Minsk, chiamato dalla baronessa.
"Di sicuro l'avrà chiamato per il diamante..." dissi piano.

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[Guisgard]

Molti subito riconobbero Minsk, famoso scienziato e divulgatore scientifico in tv.
Questi si avvicinò alla donna e la guardò con attenzione.
"Pupille dilatate..." disse "... occhi vagamenti inumiditi... gote alte... mani tremolanti... classico shock visivo... questa donn si è lasciata suggestionare e crede di aver visto qualcosa di spaventoso. Va portata in camera sua e fatta riposare."
"Io l'ho vista davvero!" La donna.
"Certo certo..." scettico Minsk.
Il vicedirettore fece portare in camera la donna.
Minsk ed il suo assistente Maday raggiunsero allora la suite della baronessa, davanti agli occhi perplessi e stupiti di tutti, fra cui anche Gwen ed Elv.

[Lady Gwen]

Sollevai un sopracciglio vedendo la... Visita? Potevamo chiamarla così? di Minsk alla donna.
Beh, era chiaro che fosse sotto shock, pensava di aver visto un fantasma, più shock di quello...
Tuttavia, anche lui era scettico in merito al fantasma, almeno su questo potevamo essere d'accordo.
Alla fine la donna fu portata in camera sua, farla riposare era la cosa migliore.
"Beh, pare che qualcuno voglia aiutarti con la tua canzone. Cosa c'è di più gotico di in fantasma?" divertita ad Elv, riferita a ciò che aveva detto prima.

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[Guisgard]

"Si, ma mi piacciono i fantasmi delle leggende e dei romanzi" disse divertito Elv a Gwen "non certo quelli veri o presunti tali." Ridacchiando. "Vieni, andiamo a bere qualcosa al bar... ti va?"

[Lady Gwen]

Ridacchiai.
"Sì, credo che un romanzo sia meglio..." divertita.
"Certo, andiamo" annuii, alzandomi da tavola, poiché la cena era ormai conclusa.

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[Guisgard]

Così Gwen ed Elv lasciarono la sala e raggiunsero l'elegante bar dell'albergo, sedendosi per bere qualcosa.
Era ormai tarda serata e qualche cliente si stava trattenendo a bere, qualcun altro nella hall, mentre nessuno, eccetto uomini del personale e poliziotti di Reddas vagava nel giardino.
L'idea che potesse davvero esserci qualcuno rendeva tutti comunque inquieti.

[Lady Gwen]

Raggiungemmo il bar, elegante e di classe come tutto il resto.
Alcuni clienti come noi si attardavano a bere qualcosa, altri passavano un po' di tempo nella hall, ma nessuno si intrattenevano in giardino, presieduto dalla polizia.
"Per me un Martini" ordinai al barman "Tu cosa prendi?" ad Elv, seduto accanto a me al bancone, sugli alti sgabelli.

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[Guisgard]

"Per me un prosecco." Disse Elv al barman.
Poi con Gwen brindarono e consuarono il tutto, mentre pian piano il bar andava svuotandosi.
"Ti va di venire in camera mia, tesoro?" Lui fissando lei.

[Lady Gwen]

Elv ordinò un prosecco, brindammo e bevemmo tranquillamente.
Poi, mi chiese di salire in camera.
"Sì..." risposi solo, ricambiando il suo sguardo.

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[Altea]

Strinsi la mano di Tes ma quell'attimo fu rotto da un urlo proveniente dal giardino.
Presi Tes per mano ed uscii e vidi una donna spaventata e subito dopo arrivò un uomo dal nome Minsk "Cosa avrà visto quella donna?" a Tes.

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[Guisgard]

Elv guardò Gwen negli occhi e sorrise.
Allora lasciò la mancia al barman e con la ragazza salirono verso la suite di lui.
I corridoi era deserti, le luci soffuse, le porte in noce chiuse.
Vi era una lenta atmosfera di una vaga intimità, romantica e sognante.
Ad un tratto e per un solo attimo la luce mancò.
Fu un bagliore, un battito di ciglia, tanto durò l'oscurità.
Le luci di ermegenza si accesero subito ed il corridoio tornò ad illuminarsi.
"Ecco, torna la luce..." disse divertito Elv.
Ma in quell'istante di buio Gwen aveva visto qualcosa.
Due occhi che la fissavano.
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[Guisgard]

La normalità tornò nella sala, sebbene l'atmosfera lasciata dalla donna era ancora vagamente palpabile.
"Quell'uomo..." disse Tes ad Altea "... quel Minsk, lo conosco... di fama... è un brillante scienziato... e comunque afferma che la donna si sia solo fatta suggestionare... quindi credo non sia nulla per cui valga la pena rovinare questa serata." Sorridendole.

[Lady Gwen]

Elv lasciò la mancia al barman e salimmo dirigendoci verso la suite del cantante.
Avanzammo con tranquilla intimità per i corridoi deserti.
Improvvisamente, mancò la corrente, le luci di emergenza si accesero, ma poi tutto tornò nella norma.
Tuttavia, ero certa di aver visto due occhi fissarmi nel buio.
Non sapevo come potesse essere, ma era così.
Forse mi ero fatta suggestionare dai racconti della donna, ma ero certa che qualcosa io avessi visto.
Chissà cosa...
Sorrisi appena ad Elv, mentre continuavamo ad avanzare verso la suite.
"Hai detto di aver scelto questo albergo per i suoi misteri, no? È compresa anche la luce che va via, a quanto sembra..." divertita.

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[Guisgard]

Elv rise a Gwen.
"Beh, i misteri a cui mi riferivo erano più intriganti di una lampadina che si fulmina." Divertito. "Però si, questo albergo è pieno di storie diciamo misteriose." Andando verso la suite.

[Lady Gwen]

Risi di gusto al suo commento.
"Sì, immagino che sia davvero un luogo molto particolare..." dissi, ripensando ancora a ciò che avevo visto un attimo prima.
Nel frattempo, eravamo arrivati alla suite di Elv ed io sentivo come una pruriginosa esaltazione dentro di me, un sentimento che mai mi aveva pervasa prima, ma che non volevo allontanare.

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[Guisgard]

Elv aprì la porta ed un attimo dopo lui e Gwen furono nella bella suite.
Lui mise della musica come sottofondo e si avvicinò al frigobar.
"Gwen..." disse "... cosa ti va di bere?"

[Lady Gwen]

Un attimo dopo, entrammo nella suite ed Elv mise della musica di sottofondo, mentre io mi sedevo sul divano.
"Mmm... Faccio fare al padrone di casa... Anzi, di camera..." divertita.

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[Guisgard]

"Ottimo, così posso drogarti e farti diventare disinibita e scatenata..." disse divertito Elv a Gwen mentre preparava due drink "... ecco... due drink pronti... e non chiedermi nè il nome, nè gli ingredienti usati." Facendole l'occhiolino.

[Lady Gwen]

"Ah, ecco... Il mio ospite punta a farmi diventare arrendevole e indifesa... Povera me..." Con tono sornione.
Ridacchiai poi quando mi porse il bicchiere.
"Beh, gli ingredienti posso sempre indovinarli senza che sia tu a rivelarmeli" dissi divertita prendendo un sorso.

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[Guisgard]

"Ottimo, adoro le sfide." Disse annuendo Elv, per poi sedersi accanto a Gwen. "Se indovini io farò il bravo, se invece sbagli, beh, sarai la mia schiava fino a domattina." Facendole l'occhiolino divertito.

[Lady Gwen]

Lo guardai incuriosita, lanciando di tanto in tanto qualche sguardo al bicchiere.
"Perché ho la vaga sensazione che ci sua un trabocchetto di mezzo?" con un sorriso enigmatico.

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[Destresya]

Era la fiera delle stranezze, quella.
Doveva essere una maledizione che ovunque andassi fosse successo qualcosa.
Nella Hall c'era ancora trambusto, una donna diceva di aver visto un fantasma.
La cosa era davvero assurda.
Cercai di capirne di più per curiosa ma seguii gli altri della troupe e il nostro regista.

[Guisgard]

"Naturale che c'è." Disse lui bevendo. "Potrei mai permettere ad una bella ragazza di uscire indenne dalla mia camera?" Fissando Gwen. "Che ne sarebbe della mia reputazione di Latin Lover?" Divertito.

[Lady Gwen]

Alzai gli occhi in su scuotendo la testa con un mezzo sorriso.
"Una mia amica era solita dirmi che sono una di quelle persone che non scendono in guerra se non sono sicure di vincere. Capirai bene che ho bisogno che davvero tu mi convinca a combattere, nonostante il tranello del mio avversario..." guardandolo con un sorriso enigmatico, mentre bevevo.

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[Guisgard]

Destresya, Gozz e gli altri attraversavano la hall cercando di capire cosa fosse accaduto.
Uno dei camerieri rivelò al regista che una signora si era lasciata suggestionare dal giardino, credendo di aver visto qualcuno.
Gozz non ci badò e raggiunse l'ingresso, dove tutta la troupe vide qualcuno ad attenderli.
Era un tipo dai capelli bruni e mossi, lo sguardo attento, l'aspetto molto gradevole e dal fisico asciutto e ben fatto.
Indossava abiti distinti, di buon gusto e pareva avere modi alquanto garbati e gentili.
Tradiva una certa classe nel vederlo.
"Buonasera..." disse lui a Gozz, porgendogli la mano "... il maestro Gozz, presumo. Il famoso regista." Stringendogli la mano. "E' un onore per me."
"E lei immagino sia il mio protagonista, giusto?" Gozz.
"Suona bene detto così." Divertito lui, per poi annuire e togliendosi gli occhiali, mostrando i suoi profondi occhi azzurri.
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[Guisgard]

"Come sei complicata, tesoro..." disse con una smorfia Elv a Gwen, sorseggiando il suo drink "... avanti, vediamose mi indovini gli ingredienti del mio drink..." divertito.

[Lady Gwen]

"Già, dimenticavo che voi uomini amate solo le cose facili e senza complicazioni... Contenti voi..." commentai distrattamente, per punzecchiarlo.
Poi, per farlo contento, assaporai per bene il drink così da indovinare gli ingredienti con cui era stato preparato.

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[Destresya]

La cosa era alquanto strana, ma non ci badai. Una signora si era fatta suggestionare troppo, niente di che.
Pensai piuttosto di seguire Gozz verso questo fantomatico protagonista, che sarebbe arrivato di lì a poco.
E infatti arrivò.
Era un tipo affascinante, di bell aspetto, beh niente male.
Lo squadrai da cima a fondo, quegli occhiali lo rendevano così intellettuale.
Aspettai che Gozz facesse le presentazioni, dopotutto lo avrei conosciuto bene... oh eccome.

[Guisgard]

Elv rise.
"Non credo che con te ci sia qualcosa di facile, tesoro..." disse bevenfo e fissando Gwen "... avanti, sentiamo questi ingredienti..." divertito e curioso.
Intanto, nella hall dell'albergo, Gozz aveva incontrato finalmente il suo protagonista.
Poi il regista gli presentò tutti gli altri della troupe, compresa Destresya.
"Molto piacere." Lui a tutti. "Io sono Fessen ed è un onore poter lavorare con voi." Con tono pacato, fissando ognuno di loro.

[Destresya]

Guardai Fessen negli occhi quando si avvicinò a me, gli porsi la mano, perché la stringesse nella sua.
Lo guardavo con un sorriso caldo e un'espressione enigmatica di chi sa che presto lo conoscerà molto più che bene.
"Benevento Fessen..." con tono caldo e sensuale "Io sono Destresya..." come se quel nome bastasse a dire tutto di me.

[Lady Gwen]

"Lo so, è per questo che ti piaccio, no?" con un sorriso a metà fra il divertito ed il malizioso.
Poi, assaporai ancora il drink.
"Direi tequila... Forse anche rum... Succo di ananas, anche arancia magari... È anche cocco quello che sento?" pensierosa, forzando un tono un po' teatrale.

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[Guisgard]

Quando Fessen ebbe attraversato gli sguardi ed i volti di tutti, per ultimi trovò gli occhi chiari di Destresya.
"Molto piacere..." disse lui stringendole la mano con fare virile che unendosi ai suoi modi garbati, gentili e di classe liberavano un intrigante e misterioso mix "... Destresya? Questo nome non mi giunge nuovo..." con un sorriso affabile che ben si sposavacol suo volto pulito e quello sguardo fascinoso, ma che davano la vaga sensazione di nascondere altro "... ma essendo una celebre attrice è normale che io lo abbia letto e sentito da qualche parte." Annuendo.

[Guisgard]

"Notevole." Disse Elv, per poi ridere di gusto. "Beh, potrei imbrogliare ora e dirti di no, per averti schiava tutta la notte... ma essendo un ragazzo onesto invece ti applaudo e credo tu meriti anche un premio... no?" Facendo l'occhiolino a Gwen.

[Lady Gwen]

Sorrisi soddisfatta vedendo che avevo azzeccato tutto.
"Tesoro, avresti dovuto mettermi alla prova con più difficoltà di un Acapulco Gold" con aria di finta sufficienza.
"Ah, anche un premio... Ecco questa è la parte interessante..." finendo il bicchiere e guardandolo divertita.

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[Destresya]

Studiai quegli occhi azzurri e penetranti, chiedendomi cosa ci fosse dietro quella facciata da bravo ragazzo affascinante.
Un sorrisetto divertito e malizioso spuntò sul mio viso quando mostrò di conoscere il mio nome.
"Oh si.. sono sicura che l'avrà letto da qualche parte.." con voce sensuale e uno sguardo che guizzava ovunque su di lui.
"Sarà un vero piacere lavorare con lei.." dando a quelle parole un tono enigmatico, vagamente lascivo ed eccitante.

[Guisgard]

"Beh, un bel bacio..." disse divertito e malizioso Elv a Gwen "... no?" Avvicinandosi al suo volto, quasi a specchiarsi negli occhi verdi di lei. "Dimmi che lo vuoi anche tu quel bacio... che come me stai fremendo, stai impazzendo..." sfiorandole le labbra con un dito.

[Guisgard]

La stretta di mano era sicura, salda, virile, mentre i suoi occhi azzurri e profondi in quelli di Destresya.
"Sarà un piacere sicuramente, mia cara." Disse sorridendo Fessen. "Anche se però ora non farò altro che pensare dove avrò letto già il suo nome... già so che questo dubbio mi perseguiterà nei sogni di stanotte." Divertito.

[Destresya]

Lo fissai con un sorrisetto divertito e malizioso, mentre ancora avevo la mano nella sua.
"Le rivelerò un segreto..." sussurrai, avvicinandomi a lui con un movimento elegante e sensuale, per poi sporgermi verso il suo orecchio.
"La tormenterà ancora di più quando si ricorderà dove l'ha letto.." con voce calda e sensuale per poi fargli l'occhiolino.

[Lady Gwen]

"Si comincia a ragionare, sembra...'' commentai, con malizia, prima di vedere il suo viso meravigliosamente vicino.
Sfiorò le mie labbra con un dito, mentre con uno sguardo seguivo quelle carezze, poi tornavo ai suoi occhi neri.
Annuii appena.
"Sì... Sì, lo voglio..." risposi piano.

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[Guisgard]

Gli occhi di Elv furono in quelli di Gwen, mentre il suo dito accarezzò ancora le labbra di lei, per poi farle dischiudere appena.
Allora si avvicinò alla bocca della ragazza e la incatenò alla sua con un bacio caldo e suadente, dal calore avvolgente, mentre la lingua umida ed ardente lentamente scivolò in cerca di quella di lei.
Allora un bacio profondo ed intimo li unì, in un amplesso di labbra e di lingue, di sospiri.
Tutto ciò in unico respiro.

[Guisgard]

Le sopracciglia di Fessen si inarcarono appena, donando al taglio azzurro e misterioso dei suoi occhi un lampo di interesse, un intrigarsi a quelle parole di lei e del tono in cui le aveva sussurrate.
"Ora sono curioso..." disse a Destresya "... lo ammetta, sta recitando la parte di un fantasma che vuole intrigare la mia memoria e farla confondere con le mie fantasie." Sorridendo piano.

[Destresya]

Sorrisi a quelle sue parole, divertita e affascinata da quel gioco.
"Oh niente di cosi complicato..." sorridendo "Magari se ne ricorderà durante le riprese.." fissandolo tutto, senza aver paura di sembrare insistente o sfacciata.
Dopotutto, c'erano scene di nudo, e se mi conosceva davvero poteva scordare il mio nome, ma certo avrebbe riconsociuto le mie forme.

[Lady Gwen]

Gli occhi di Elv furono ancora nei miei, mente le mie labbra seguivano il morbido invito delle sue dita a schiudersi.
La sua bocca si incatenò di nuovo alla mia, facendomi sentire di nuovo pervasa da quell'eccitazione e quell'esaltazione che non avevo mai sentito in vita mia.
I nostri respiri si fusero come le mie dita con i suoi capelli neri.
Mi abbandonai completamente a lui, a quel bacio appagante, profondo, pieno di trasporto, foga e desiderio.
Quel desiderio che ci aveva animati fin dal primo istante in cui il nostri sguardi si erano incrociati.

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[Guisgard]

"Oh, è tremendamente scorretto questo abbandonarmi all'attesa." Disse divertito Fessen a Destresya, con un tono tra il vago ed il cavalleresco. "Io poi non ho neanche letto il copione. Le sembrerà strano, ma ho accettato in pratica senza neanche conoscere questa serie tv." Sorridendo.

[Guisgard]

Fu un bacio lungo, intenso, appassionato.
un bacio che li tenne incatenati per lenti istanti che trascorsero piano, come se fossero fermi, come se tutto intorno a loro fosse fermo.
Elv assaporava le labbra e la lingua di Gwen, svelandone colori e profumi, vagando sui suoi sospiri ed attraversando le sue fantasie.

[Destresya]

"Lo so, ma è tremendamente divertente!" facendogli l'occhiolino.
Poi mi disse che non aveva letto il copione, e la cosa mi divertì.
"Beh, lo studieremo insieme, se vorrai..." lasciando di nuovo scorrere lo sguardo su tutto il suo corpo, immaginando come dovesse essere senza tutti quei vestiti.
Oh, ma lo avrei scoperto presto.

[Guisgard]

Fessen ripagava quegli sguardi insistenti di Destresya con i suoi occhi azzurri in quelli di lei ed un bago sorriso incuriosito.
Lei lo fissava senza ritegno, senza timore di apparire fuoriluogo o dal comportamento discutibile, lui però non sembrava biasimarla, nè prenderne le distanze, nonostante quel tu confidenziale con cui l'attricetta si era rivolta al bel protagonista della nuova serie tv.
"Beh, a questo punto sono tentato di indovinare..." disse lui divertito, portando una mano sul mento in una posa di sincera riflessione "... vediamo un pò... forse in qualche pubblicità ho già sentito il suo nome? O magati su qualche rivista di moda o Cinema?" Pensieroso.

[Lady Gwen]

Il tempo sembrava essersi fermato.
Sembrava aver smesso di scorrere solo per noi, solo per incatenarci in quel momento eterno, intimo e profondo.
Gustavamo il sapore l'uno dell'altra, in uno scambio infinito.
Le mie mani allora scesero lentamente dai suoi capelli, attraversando il collo, fino a giungere oltre il colletto della camicia, sulla pelle calda e sensibile delle spalle.

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[Guisgard]

Quel bacio continuò ancora ed ancora, fino a quando Gwen ed Elv si ritrovarono stretti, l'una contro l'altro, in un amplesso di carezze, di mani, di labbra e di lingua.
"Mi fai morire, Gwen..." disse pianissimo lui, staccandosi appena dalla bocca di lei "... dimmi cosa pensi..." chiese dolcemente.

[Destresya]

Sorrisi a quelle parole, divertita dal fatto che sembrava deciso a indovinare.
"Oh no, non così banale.." fingendo una smorfia imbronciata.
"Deve scavare molto più a fondo nelle sue fantasie proibite per trovare il mio nome.. " fissandolo intensamente negli occhi, e parlando con un tono caldo, sensuale, lascivo.

[Lady Gwen]

Ci stringevamo e accarezzavamo a vicenda, uno contro l'altro, senza allontanarci mai nemmeno un istante.
Era un continuo cercarsi, trovarsi e poi scoprirsi.
Sorrisi dolcemente sulle labbra.
"Penso che aspettavo tutto questo da quando ho lasciato questa camera... Che ogni cosa che sta accadendo qui, ora, è meravigliosa... E che muoio dalla voglia di fare l'amore con te..." risposi in un sussurro, sorridendo appena quando parafrasai le sue parole durante la cena.

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[Guisgard]

"Fantasie..." disse incuriosito e divertito Fessen nel guardare Destresya "... proibite? Ah, ci sono... si sta burlando di me." Facendole l'occhiolino. "L'attrice famosa che prende in giro il povero protagonista appena arrivato." Ridendo.

[Destresya]

"Oh andiamo, davvero non ricorda? Comincio ad offendermi!" Fingendomi imbronciata palesemente, per poi sorridere.
"Vedremo se le verrà in mente.." divertita, avvicinandomi a lui "E se avrà il coraggio di dirmelo!" Facendogli l'occhiolino, per poi prenderlo per il braccio.
"La accompagno agli alloggi della troupe?" Chiedo con finta aria innocente.

[Guisgard]

A quelle parole di Gwen lui la guardò negli occhi intensamente, la baciò di nuovo e cominciò a spogliarsi.
Prima la camicia, poi le scarpe ed i pantaloni, infine i boxer, restando completamente nudo davanti a lei.
"Non ti imbarezzerai..." disse malizioso ed orgoglioso di ciò che mostrava alla ragazza "... vero? Mi hai già visto al naturale..." ridendo piano.

[Guisgard]

"Ecco, si è offesa..." disse Fessen a Destresya che lo prese sottobraccio "... e mi ha ridato di nuovo del lei." Divertito. "Certo, andiamo. Lei è molto gentile. Ma mi dica..." incamminandosi con lei "... perchè mai non dovrei avere il coraggio di dirle, qualora mi ricordassi, dove ho già sentito il suo nome?" I suoi modi gentili erano enigmatici, quasi ambigui, come se fosse impossibile capire cosa pensasse davvero.

[Destresya]

Ridacchiai a quelle sue parole, mentre ci avviavamo verso l'albergo.
"Oh preferisce che le dia del tu?"cercando nuovamente i suoi occhi azzurri così intensi e penetranti.
Poi quella domanda mi strappò un sorrisetto malizioso ed enigmatico.
"Oh lo capirai quando realizzerai dove mi hai già visto.." facendogli nuovamente l'occhiolino.

[Lady Gwen]

La sua foga mi investì di nuovo, baciandomi con trasporto e desiderio.
Nel frattempo, iniziava a spogliarsi, fino a rimanere nudo davanti a me.
Si scoprì offrendomi di nuovo lo spettacolo del suo bel corpo snello, sottile e guizzante, solcato con brio da alcuni tatuaggi.
Sorrisi maliziosamente, poi mi alzai avvicinandomi a lui con calma pacata e mi voltai, scoprendo dai capelli la zip luccicante sulla schiena, che teneva su la tuta elegante.
"Credo che avrò bisogno di un aiuto da parte tua..." dissi, con tono basso e un accenno di sorriso divertito e malizioso.

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[Guisgard]

Elv aiutò Gwen con la sua zip ed un attimo dopo la tuta di lei si aprì sulla schiena.
La ragazza allora sentì le dita di lui sulla sua schiena nuda.

[Guisgard]

I membri della troupe si avviarono verso le loro camere, con Destresya che sottobraccio conduceva Fessen alla sua.
"Lei è molto gentile ad accompagnarmi alla mia camera." Disse sorridendole. "e devo dire che passerò buona parte di stanotte a cercare di ricordare dove ho visto già il suo nome." Divertito.

[Lady Gwen]

Sentii il carrellino metallico percorrere la zip e la tuta aprirsi.
Allora mi mossi il minimo indispensabile per toglierla e farla scivolare su di me fino ai miei piedi scoprendo l'intimo, mentre restavo poi immobile a sentire le sue dita sulla mia schiena.
Sentivo la vicinanza del suo corpo, il calore che quello emanava, sentivo il suo profumo ed ogni cosa era inebriante.

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[Guisgard]

Le dita di Elv che scivolavano lente lungo la pelle della schiena di Gwen, con carezze delicate, eppure sensuali.
Ma in quello stesso momento qualcosa ruppe quella magia.
Un urlo straziante giunse dall'esterno, dal corridoio, sibilando nella loro camera.
"Ma..." disse stupito ed impressionato lui "... cosa accade?"

[Lady Gwen]

Le sue dita erano delicate, sensuali, accennate, quasi si avesse il dubbio che mi stessero davvero sfiorando.
Ma all'improvviso, un altro urlo squarciò di nuovo la sera silenziosa.
"Non ne ho idea... Spero non sia un altro fantasma..." sarcasticamente.
"Vado a vedere" in un attimo indossai di nuovo la tuta e raggiunsi la porta, sporgendo di poco la testa nel corridoio.

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[Guisgard]

Gwen guardò dalla porta socchiusa verso il corridoio, dove vide diverse persone.
Erano perlopiù membri del personale, ma non mancava qualche cliente.
Erano tutti molto agitati, persino spaventati.

[Lady Gwen]

Vidi un capannello di gente, sembravano tutti spaventati.
A quel punto mi chiusi la porta della camera alle spalle e raggiunsi il gruppo.
"Scusate, cos'è successo? Chi ha urlato?"

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[Guisgard]

"Sembra che qualcuno abbia aggredito la dama di compagnia della baronessa D'Ellen..." disse uno dei clienti dell'albergo a Gwen.

[Lady Gwen]

Spalancai gli occhi.
"Capisco... Ci sono già dei sospetti su chi possa essere stato?" chiesi ancora.
Prima una minaccia di furto, ora un'aggressione.
Di certo non immaginavo che i risvolti di questo soggiorno sarebbero stati così preoccupanti.

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[Guisgard]

L'uomo scosse il capo mentre fissava Gwen, per poi tornare a prestare attenzione a ciò che accadeva.
Arrivò il vicedirettore e chiese a tutti i clienti di tornare alle loro camere, che la situazione era sotto controllo e che tutto sarebbe andato bene.
In realtà vi erano anche i poliziotti e non permettevano a nessuno di avvicinarsi alla suite della baronessa.
Pochi minuti dopo giunsero degli infermieri che in un attimo furono nella camera della nobildonna, per poi uscirne con una barella sulla quale stava un corpo coperto da un telo.

[Lady Gwen]

Annuii lentamente, capendo che non si aveva idea su chi fosse stato.
Alla fine, il vicedirettore invitò tutti a tornare in camera poiché c'era la polizia e mi fece parecchia impressione vedere il corpo coperto da un telo, mentre veniva portato fuori.
A quel punto, tornai in camera da Elv, un po' scossa per quella vista.

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[Guisgard]

Gwen tornò in camera ed Elv, che si era rivestito nel frattempo, le chiese cosa fosse successo.

[Lady Gwen]

"Hanno aggredito la dama di compagnia della baronessa... L'ho vista mentre la portavano coperta fuori dalla stanza..." risposi in un sospiro.

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[Destresya]

Lo presi sottobraccio e lo portai verso la sua camera, godendomi ancora un po' quel gioco, sapevo certo che non avrebbe potuto reggere ancora per molto, dato che alla peggio avrebbe chiesto agli altri della troupe, che sapevano perfettamente chi ero.
Ma, comunque avvenisse, ero curiosa di vedere come avrebbe reagito il bel Fessen nello scoprire chi ero davvero.
"Oh ci conto.." gli risposi, chinandomi verso di lui con aria complice e divertita mentre eravamo sempre più vicini alle nostre stanze.

[Guisgard]

"Aspetta..." disse sorpreso Elv a Gwen "... aggredita? In questo albergo a 10 stelle? Ma cosa dici?" Visibilmente incredulo. "Impossibile!"
Ma dal corridoio giungevano ancora rumori e voci agitate.

[Lady Gwen]

"A quanto pare è possibile, anche negli alberghi a dieci stelle... A meno che non abbia deciso di travestirsi da cadavere per Carnevale e uscire dalla stanza su una barella..." con macabro sarcasmo, mentre prendevo una lattina di birra dal minibar.

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[Guisgard]

I due arrivarono amabilmente davanti alla camera destinata a Fessen.
"Eccoci arrivati." Disse lui a Destresya. "Ma prima di darci la buonanotte perchè non mi lascia un indizio? Vediamo un pò... se le hanno affidato il ruolo di protagonista della serie non può che essere un'attrice, quindi avrà fatto di certo qualche film o magari qualche altra serie tv... avanti, sia buona e mi dica il titolo di uno dei suoi lavori ed io cercherò di ricordare dove l'ho già sentita o vista." Divertito.

[Guisgard]

"Assurdo..." disse Elv scuotendo la testa, mentre Gwen prendeva una birra "... assurdo..." ripetè.
Trascorsero lunghi minuti, poi qualcuno bussò alla porta.
Elv aprì ed entrarono due poliziotti.
Subito rivolsero ai due giovani alcune domande, perlopiù di rito, scoprendo che sia lui che lei non si erano mossi dalla camera.

[Destresya]

Arrivare davanti alla sua stanza diede una nuova scossa a quel gioco che mi divertiva da morire.
Poi quelle parole, quella domanda, non resistii.
Lo guardai negli occhi con un sorrisetto divertito, e poi mi avvicinai al suo orecchio.
"Sono la regina di Razzes..." gli sussurrai, facendo riferimento a uno dei miei film più famosi e iconici "Buonanotte..." aggiunsi poi, allontanandomi appena dal suo viso.
Gli feci l'occhiolino, giusto per sbirciare la sua espressione, e poi mi diressi verso la mia camera, sorridendo tra me e me.

[Guisgard]

Quella rivelazione strappò un sorrise a Fessen e sul suo volto, mentre lei andava via, Destresya lesse un'amabile attimo di simpatia, come se davvero lui non sapesse nulla circa il titolo di quel film.
Anzi, sembrava incuriosito ed ansioso di scoprire cosa celasse il titolo della Regina di Razzes.
Davvero pareva non conoscere il genere a cui apparteneva quel film.
ed entrò in camera sua dopo averle augurato la buonanotte.

[Lady Gwen]

Annuii, prendendo un sorso di birra.
La minaccia di un furto era una cosa, un omicidio era ben altra.
Il pensiero era terrificante.
Dopo un po', arrivarono dei poliziotti a fare alcune domande e noi rispondemmo che effettivamente eravamo in camera mentre avveniva la morte della povera donna.

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