Gli strani e misteriosi casi del professor Minsk

[Guisgard]

"Per stanotte è preferibile che restiate in camera." disse uno dei poliziotti a Gwen e ad Elv.
Poi andarono via.
"Mi vien voglia di disdire la mia prenotazione ed andarmene domattina..." disse sbuffando lui a lei quando restarono soli.

[Lady Gwen]

I poliziotti ci raccomandarono di restare in camera, visto ciò che era successo e tecnicamente era ciò che eravamo intenzionati a fare, prima che uno psicopatico uccidesse una donna ed interrompesse noi.
Poi andarono via.
"Lo so..." commentai, con tono comprensivo "Mi chiedo se il museo deciderà di mantenere questo albergo per la mostra, ma ne dubito, dopo tutto quello che è successo in due giorni..."

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[Destresya]

Oh ma che adorabile angioletto.
Davvero non aveva idea di chi fossi?
Oh ma aveva sentito il mio nome, e di certo gli angioletti lo ignorano.
Anche se dovevo ammettere che mi divertiva l'idea di avere qualcosa di candido da sporcare.
Anche se, come detto, non ci credevo granché.
Mi diede la buonanotte e io mi ritirai, portandomi dietro quell'alone di mistero.
Sempre di più non vedevo l'ora delle riprese!

[Guisgard]

"Io mi faccio una camomilla..." disse Elv a Gwen "... tu voi qualcosa di caldo?" Chiese.
L'atmosfera calda e sensuale ovviamente ora non c'era più intorno a loro.
intanto, un paio di piani sotto, Destresya stava per andare in camera sua, quando notò l'agitazione nel corridoio.
Comprese che era accaduto qualcosa di grosso.
Vi era Gozz impegnato a parlare con alcuni del personale.

[Lady Gwen]

"Non credo sarebbe abbastanza forte..." con una smorfia sarcastica.
Faceva un po' specie il modo in cui eravamo passati da quell'atmosfera carica di tensione alla camomilla, ma era decisamente l'effetto che doveva fare la notizia di un omicidio nella stanza accanto.

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[Destresya]

Il mio sorrisetto svanì quando vidi dell'agitazione nel corridoio.
Doveva essere successo qualcosa, qualcosa di grave!
Oh ma non si poteva star tranquilli un attimo!
Vidi Gozz e decisi di avvicinarmi.
"Che succede?" Gli chiesi tra l'incuriosto e lo scocciato.

[Guisgard]

Elv annuì e si preparò una camomilla, per poi sedersi accanto a Gwen.
"Perchè domani" disse lui "non viebni via con me? Mi aiuterai a lavorare alla mia canzone... vuoi?" Fissandola.
Nel frattempo, Destresya si era accorta che qualcosa non andava.
Gozz le si avvicinò.
"Un bel casino..." fumando lui "... è stata aggredta ed uccisa la dama di compagnia della baronessa... si sospetta sia uno dei clienti dell'albergo... temo per domani non cominceremo le riprese..."

[Lady Gwen]

Si sedette accanto a me e mi chiese di andare via con lui, all'indomani.
Rimasi un po' interdetta.
"Beh... Non posso dirtelo adesso... Io sono venuta qui per lavorare... Certo, potrei convincere il direttore che non è un posto sicuro, anzi forse potrebbe dircelo lui stesso se sapesse tutta questa storia..." riflettei "In ogni caso, dobbiamo anche vedere se la polizia permette che i clienti vadano via..."

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[Guisgard]

S"i, hai ragione..." disse Elv a Gwen "... sarà meglio dormire ora... domattina saremo pù lucidi e forse la polizia vrà preso il colpevole..." fissandola.

[Lady Gwen]

Annuii appena, poi allungai il viso verso di lui e lo baciai piano.
"Mi dispiace... Sì, insomma, per l'interruzione..." dissi poi, accarezzandogli il viso.

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[Destresya]

Ascoltai le parole di Gozz e sbuffai, infastidita.
"Ma è una maledizione!" Scuotendo la testa.
"Beh, grazie dell'informazione.." dissi solo e mi incamminati stizzita verso la mia stanza.
Ma possibile che ci doveva sempre essere qualcosa che non andava?
Che razza di iella!

[Guisgard]

Elv rispose al bacio di Gwen.
"Avremo altri momenti, vedrai..." disse piano sulle labbra di lei "... e ci rifaremo..."
Poco dopo andarono a letto, vista l'ora.
Intanto, davanti alla camera di Destresya, il regista raggiunse l'attrice.
"Beh, se stanotte hai paura, cosa normalissima visto l'accaduto, puoi sempre venire a dormire con me, tesoro..." lui fumando e ridendo sornione.

[Lady Gwen]

Rispose al mio bacio e sorrisi annuendo, accarezzando i capelli corvini alle sue parole sulle mie labbra.
Dopo un po', andammo a dormire e fu stranamente normale, un'intimità quotidiana che non mi sarei aspettata visto da quanto poco tempo ci conoscevamo.
Ma fu normale dormire insieme a lui, stretta sul suo petto.

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[Destresya]

Gozz mi raggiunse, ma allora era una persecuzione!
Gli lanciai un'occhiata tra il disprezzo e il divertito.
Mai nei miei anni di riprese mi era capitato un comprotamento tanto sconveniente.
Con chi pensava di avere a che fare?
"Oh mi creda, ci vuole ben altro per spaventarmi, buonanotte!" Chiudendogli la porta in faccia senza dargli l'opportunità di ribattere.
Non vedevo l'ora di riposare, e di capire che stesse succedendo e quando avremmo ripreso le riprese.

[Guisgard]

Gwen si addormentò sul petto di Elv e la notte trascorsa tranquilla.
Anche Destresya, dopo aver chiuso la porta in faccia all'ambiguo Gozz, potè cambiarsi per lanotte e dormire.
Il mattino giunse tranquillo, con l'albergo attivo come ogni giorno, anche se l'atmosfera cupa per l'uccisione della donna era naturalmente ancora forte.

[Lady Gwen]

La notte trascorse tranquilla e al mattino mi svegliai, illuminata dal sole che entrava dalle finestre.
Rimasi per un po' a guardarlo, mentre dormiva, poi iniziai a baciarlo piano per svegliarlo.

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[Destresya]

Non vedevo proprio l'ora di dormire, prima mi concessi una lunga doccia.
Era stata una giornata estenuante, quando toccai il letto mi addormentai immediatamente.
Fortunatamente avevo impostato la sveglia, così mi svegliai Il Mattino dopo.
Indossai una camicia nera e dei jeans attillati, con un tacco alto e slanciato.
Chissà se ci sarebbero stati altri disastri.
Finii di preparami e scesi per la colazione.

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[Guisgard]

Quei baci di Gwen svegliarono Elv dolcemente, con la luce del mattino che illuminava dalle tendine le camera.
"Ehi..." disse aprendo gli occhi lui e sorridendole "... che bellissimo risveglio..." per poi baciarla.
Nel frattempo anche Destresya si era svegliata.
Si preparò e poi scese al pianterreno, dove nella caffetteria dell'albergo sarebbe stata servita la colazione.
Quelli della troupe c'erano quasi tutti, compreso Gozz che subito la invitò a sedersi con loro.
In pratica mancava solo Fessen.

[Destresya]

C'era la troupe al completo, o quasi almeno.
Fessen mancava, aveva fatto le ore piccole cercando si arrivare a Razzes?
La cosa mi divertiva.
Presi così un piattino con la colazione, ordinai un cappuccino e mi diressi verso il tavolo della troupe, mangiando in silenzio perché la mattina non amavo fare conversazione.

[Guisgard]

Destresya si unì agli altri ed il suo fascino, con quella camicia, i jeans attillati ed i tacchi alti attirava le attenzioni di tutti i maschi della troupe, soprattutto di Gozz.
"Allora, tesoro..." disse divertito lui "... hai fatto qualche sogno divertente stanotte?"

[Destresya]

Se c'era una cosa che non sopportavo erano le persone mattiniere.
Ma che avevano da parlare di mattina?
Scossi unicamente la testa a quelle parole di Gozz, continuando a mangiare per i fatti miei.
"Non li ricordo mai!" Mi sforza di dire, per apparire cortese.
Ci sarebbe voluta una doppia dose di caffè, altroché.

[Guisgard]

Gozz rideva in modo fragoroso, mangiando un biscotto dopo l'altro, ingurgitanto brioche alla crema ed al cioccolato, bevendo caraffe di caffè e latte addolcito con miele.
Parlava raccontando aneddoti sulla sua carriera e gettando insistenti sguardi nella camicia sbottonata di Destresya.

[Lady Gwen]

Poco a poco si svegliò, ricambiando i miei baci.
Sorrisi, accarezzandogli il petto.
"Era un modo carino per compensare un po' quello che non abbiamo potuto avere ieri sera... Oltre che un modo molto molto piacevole per svegliare il mio poetico e bellissimo musicista..." sussurrai piano sulle sue labbra.https://uploads.tapatalk-cdn.com/20190526/882a2244c733052a6e0c84cf07c0ffe0.gif

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[Destresya]

Tutta quell'allegria era disturbante.
Io mangiavo in silenzio, godendomi le leccornie di un albergo così prestigioso.
Dopodiché mi alzai.
"Se non si cominciano le riprese vuol dire che abbiamo la giornata libera?" Chiesi, candidamente.

[Guisgard]

Elv sorrise e poi baciò Gwen.
"Beh, ci rifaremo presto..." disse lui continuando a baciarla e facendole l'occhiolino "... con gli interessi..." malizioso e divertito.
Nel frattempo, nella sala della caffetteria, Destresya e gli altri erano tutti a fare colazione.
"Si, in pratica si..." Gozz all'attrice "... però se vuoi posso darti qualche consuglio su come prepararti alla parte." Facendole l'occhiolino.

[Lady Gwen]

Continuai a baciarlo, come se non potessi fare altro che quello, sempre.
Ridacchiai alla sua frase, le mie labbra ancora incatenate alle sue, portandolo dalla mia parte del letto mentre lo stringevo a me.
"Gli interessi mi intrigano... Sembrano la parte più divertente..." commentai, divertita e maliziosa.

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[Destresya]

"Benissimo!" Alzandomi.
Per poco non gli scoppiai a ridere in faccia a quelle parole.
Ma mi prendeva davvero per una principiante?
"Oh non serve, grazie.." dissi solo "Buona giornata a tutti!".
E mi lasciai alle spalle la sala della colazione per andare a ripassare il copione in giardino.

[Guisgard]

Un altro bacio ancora, una carezza, uno sguardo ed un ultimo abbraccio prima di lasciare il letto, prepararsi e scendere al pianterreno per la colazione.
Quella mattina Gwen ed Elv trovarono ad accoglierli una mattinata grigia, con una pioggia copiosa e silenziosa che scendeva sui boschi attorno all'albergo.
La polizia aveva continuato le indagini, interrogando tutti, cienti e personale dell'albergo, passandopoi ad ispezionare le camere.
Non emerse nulla, come se non ci fosse niente che potesse far pensare ad uno dei presenti nell'hote come il possibile sospettato.
Alcuni degli ospiti decisero di andare via, visto che non si sentivano più sicuri in quel luogo.
La troupe televisiva, nel frattempo, concludeva la sua colazione, in attesa del via libera da parte della polizia per cominciare le riprese.
Destresya però aveva lasciato il gruppo, recandosi n giardino, sotto uno dei gazebi, visto pioveva, per ripassare il copione.

[Lady Gwen]

Ci staccammo a fatica dal letto raggiungendo il piano di sotto per la colazione.
La mattina si era ingrigita, pioveva e il tempo non invogliava ad uscire.
Alcuni clienti erano pure andati via, non sentendosi sicuri e mi chiedevo se lo avremmo fatto anche noi cinque.

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[Guisgard]

Gwen ed Elv si sedettero ad uno dei tavoli e fecero colazione.
"La gente comincia ad andar via..." disse lui "... non credevo che la polizia desse il permesso di lasciare l'albergo così presto... significa che nessuno di quelli dentro l'hotel sono sospettati..." mormorò.

[Destresya]

Per poco non mi bagnai con quella pioggia improvvisa che iniziò a scendere di prima mattina.
Trovai un gazebo, dove potei ripararmi e leggere.
Era così bello avere in sottofondo il tintinnio della pioggia.
Allora mi immersi nella lettura del copione, persa nelle avventure che avrebbe vissuto il mio alterego, pronta ad immedesimarmi e diventare lei.

[Lady Gwen]

Ci sedemmo per fare colazione e guardammo l'esodo di gente che lasciava l'albergo.
"Sì, è ciò che penso io. È una buona cosa, almeno ho una possibilità che il direttore del museo ci faccia andare via, e anche il vicedirettore dell'albergo."

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[Guisgard]

Gwen ed Elv, in balia di quei dubbi, videro arrivare uno addetto del personale.
"Prego, signori, dopo colazione la direzione dell'hotel sarebbe lieta ed onorata di avervi ospiti nell'auditorio." Sorridendo.
"Come mai?" Chiese Elv.
"Si tratta di un omaggio per tutti i nostri ospiti che non hanno lasciato l'albergo."
Intanto, nel giardino, Destresya impegnata a studiare il copione, vide avvicinarsi Gozz.
"Ehilà, Greta Garbo!" Ridendo. "Che ci fai qui tutta sola? Vieni, la direzione ci vuole tutti nell'auditorio dell'albergo." Offrendole la mano.

[Lady Gwen]

As un certo punto, mentre eravamo ancora al tavolo, un addetto del personale ci avvisò che ci attendevano nell'auditorio, per un omaggio ai clienti rimasti in albergo.
Chissà se valeva anche per coloro che volevano andarsene... pensai sarcasticamente.
"Ci saremo sicuramente" sorridendo.

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[Destresya]

Alzai gli occhi al cielo nel veder arrivare Gozz.
Ma allora era una persecuzione!
Chiusi il copione, alzandomi di scatto.
"Lavoravo, dato che dobbiamo aspettare le riprese, ripassavo il copione!".
Poi quelle parole sull'auditorium.
"Oh, che stranezza!" dissi solo "Andiamo allora" sorridendogli e avviandomi, senza prendere la mano che mi porgeva.

[Guisgard]

Gwen ed Elv finirono di fare colazione e forse un pò scettici lasciarono la sala della caffetteria e si diressero verso l'auditorio, che in tutto e per tutto faceva da teatro privato dell'albergo.
Qui una vasta platea poteva guardare verso il palcoscenico, oltre il quale vi era sulla parete un ampio ed alto maxischermo per proiezioni di documentari e film.
Anche i membri della troupe televisiva arrivarono nell'auditorio, con Destresya e Gozz davanti a tutti.
Lui non badò molto al fatto che la ragazza non aveva preso la mano che il regista gli aveva offerto.
In sala era giunta anche la baronessa e molti degli ospiti ancora presenti nell'albergo.

Presro tutti posto ed attesero che venisse loro cominicato qualcosa.

[Lady Gwen]

Dopo aver fatto colazione, nonostante fossimo scettici e perplessi, raggiungemmo l'auditorio, che era un vero e proprio teatro privato dell'albergo.
Un maxischermo era stato allestito, per le proiezioni e molti dei clienti rimasti erano già arrivati.
A quel punto, prendemmo posto e attendemmo che succedesse qualcosa.

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[Destresya]

Raggiungemmo l'auditorium, dove c'erano tutti i membri della troupe e gli altri ospiti che non conoscevo.
Chissà perchè ci avevano convocato.
Mi sedetti con gli altri e aspettai che ci dicessero qualcosa.

[Guisgard]

Tutti si sedettero in sala, compresi Gwen, Elv, Destresya e gli altri della tropue.
L'attrice attendeva l'arrivo di Fessen, ma quello stranamente non si faceva vedere.
Ad un tratto sul palco apparve l'anonima e distinta figura del vicedirettore.
"Buongiorno a tutti, signori." Disse. "Ancora mi scuso a nome della direzione dell'albergo per quanto accaduto stanotte. Ci tengo a ribadire come la polizia stia facendo il massimo per assicurare il colpevole alla giustizia e che comunque nessuno del personale e di voi ospiti figura nella lista dei sospettati. E proprio per allietare il vostro soggiorno qui e garantire, nonostante tutto, svago e riposo, la direzione offrirà a voi tutti la proiezione di un film, affinchè si allieti per tutti la permenenza nel nostro hotel. Grazie e buona visione."

[Lady Gwen]

Il vicedirettore fece il suo ingresso sul palco, confermando che il colpevole non fosse identificabile fra i clienti, confermando il nostro pensiero e ci comunicò che avrebbero proiettato un film per allietarci durante l'attesa.
"Beh almeno ci danno qualcosa da fare" ironicamente ad Elv.

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[Guisgard]

Segue ora un gioco nel gioco, ossia una storia inserita in quella generale del Gdr.
Appena sarà mostrato il nuovo scenario ed il film inizierà, ciascuna giocatrice in base alla trama del racconto sceglierà il proprio nuovo ruolo.

[Altea]

Tutto accadde velocemente, non sapevo nemmeno io cosa pensare ma mi diressi all'auditorium come mi era stato chiesto.

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[Guisgard]

LE CAMPANE DI SANTIA AGATIS


Le immense moltitudini celesti, tra il corso eterno ed immutabile di stelle sconosciute e la profondità degli abissi di notti assolute e segrete custodi di sogni perduti, attraversavano la rotta della Stella del Mattino, diretta oltre la fascia degli asteroidi, dove le orbite delle Lune di Titanius sono ignote e le carte astrali non hanno riferimenti, né tragitti da percorrere.
A bordo l'equipaggio era raccolto nella cabina 78, mentre PF6, il cervello elettronico che governava l'astronave, elaborava costantemente le migliaia di dati per gestire la rotta galattica.
“PF6...” disse il capitano Swan controllando le strumentazioni di bordo della Stella del Mattino “... quanto manca all'arrivo?”
“Siamo-in-perfetta-sincronia-con-le-tabelle-stellari-capitano.” Rispose il cervello elettronico. “Prevedo-che-fra-29-ore-avremo-aggirato-la-fascia-degli-asteroidi-entrando-nelle-orbite-di-Phavillas-la-sesta-e-più-piccola-Luna-del-pianeta-Titanus-capitano.”
“Perfetto.” Annuì Swan. “Tienimi aggiornato, PF6.”
https://www.tomshw.it/files/2013/11/immagini_contenuti/50492/27-rodger.jpg

[Lady Gwen]

Il tempo a bordo della Stella del Mattino scorreva in modo diverso che in ogni altro luogo.
Immobile, eppure rapido.
Specialmente quando si aveva molto da fare, come me adesso ad esempio.
Dovevo rassettare tutte le schede mediche dei passeggeri a bordo della navicella e non potevo più rimandare oltre.
Essere il medico di bordo era soddisfacente, gratificante in un certo senso, ma anche parecchio impegnativo.
Mi toccava monitorare lo stato psicofisico dell'equipaggio con cadenza settimanale, poiché spesso l'assenza di peso o di gravità poteva portare l'organismo a degli scompensi, che fossero essi riguardanti la pressione o qualsiasi altra problematica fisica.
Era capitato che qualcuno non ce l'avesse fatta, preda di attacchi di panico o di collassi nervosi e certamente si capiva che fra la teoria e la pratica, circa viaggi di questo genere, ci fosse una bella differenza.
Restai allora a sistemare le cartelle prima di concedermi una pausa.https://uploads.tapatalk-cdn.com/20190528/427810981f8c55f95ebbd4c968899434.jpg

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[Guisgard]

La Stella del Mattino proseguiva il suo viaggio, avvertendo una sensibile turbolenza a bordo per la vicinanza della fascia degli asteroidi.
FP6 aveva elaborato una rotta che riduceva sotto lo 0,89% la percentuale di imbattersi in uno di quei massi spaziali, ma la zona restava comunque ad alto rischio di turbolenza.
La dotteressa di bordo, Gwen, teneva sotto controllo le schede mediche di tutti i passeggeri a bordo, per evitare scompensi o disagi.
In realtà l'equipaggio comprendeva perlopiù professionisti, addetti alla sicurezza ed alcuni monavali, tutti diretti al satellite Cronos, nell'orbita dell'undicesima Luna di Titanus.
"Dottoressa..." disse entrando nel laboratorio Matton, il nostromo di bordo "... il capitano voleva avvertirla che la pressione a bordo potrebbe subire variazioni, a causa delle quantità di ossigeno instabili. Percorrere la fascia degli asteroidi comporta simili inconvenienti."

[Lady Gwen]

Ogni tanto si ballava un po' a bordo, ma era normale in una rotta simile.
Entrò ad un certo punto il nostromo di bordo, avvisandomi che a breve avrebbero potuto verificarsi degli scompensi riguardo la pressione a bordo.
"Perfetto, terrò da parte le riserve di ossigeno in caso di emergenza. Ringrazi il capitano" annuii, prima di andare a mettere da parte il necessario.

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[Guisgard]

Matton annuì a Gwen.
"Dottoressa..." disse prima di andare via dal laboratorio "... se le serve aiuto per spostare le riserve di ossigeno posso mandarle su un paio di operai, oppure qualcuno della sicurezza."

[Lady Gwen]

Mi voltai, sentendo che aveva altro da aggiungere.
"Oh... In effetti sì, la ringrazio" annuii.
Accettai l'aiuto perché, nonostante ci tenessi molto alla mia indipendenza e al voler affermare il mio valore, un po' di aiuto nella manovalanza mi sarebbe servito.

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[Guisgard]

Matton annuì a Gwen ed andò via.
Dopo alcuni minuti arrivarono due addetti alla sicurezza.
Si trattava di Gozz, capo della sicurezza e del suo braccio destro Lion.
"Salve, dottoressa." Disse lui con un sorriso sornione, fissando la rossa dottoressa con sguardo da mandrillo. "Come possiamo soddisfarla?" Malizioso.
http://nerdreactor.com/wp-content/uploads/2011/12/The-Rock-GI-Joe.jpg

[Lady Gwen]

Arrivarono due addetti alla sicurezza, Gozz e Lion.
Non il massimo che potesse capitare, e non mi riferivo al piano lavorativo.
Sospirai silenziosamente senza farmi notare poi rivolsi loro un sorriso educato.
"Ci sarebbe da spostare le bombole di ossigeno fino all'infermeria, vicino ai letti, in caso qualcuno dovesse star male."

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[Guisgard]

"Non si preoccupi, dottoressa..." disse ridendo Gozz a Gwen "... guardi che muscoli?" Mettendosi in posa ed avvicinandosi alla ragazza per farle toccare i muscoli tesi e duri delle braccia. "Tocchi pure... sa come mi chiamavano all'accademia? Lo stallone spaziale!" Divertito.

[Lady Gwen]

Okay, davvero speravo che se ne andassero prima possibile.
Che odio...
"Oh, mi... Mi fido sulla parola..." con un sorriso accennato, annuendo e tenendo ancora le braccia incrociate al petto.

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[Guisgard]

"Ho capito ho capito..." disse divertito Gozz a Gwen "... è di quelle timide." Facendole l'occhiolino.
"Su, capo..." sbuffò Lion "... credo sia meglio fare in fretta, che poi abbiamo da finire quel lavoro sul ponte inferiore..."
I due si misero così a spostare le pesanti riserve d'ossigeno come aveva detto Gwen.
"Se ha bisogno chiami pure, dottoressa." Malizioso Gozz, per poi andare via con Lion.

[Altea]

Eravamo nella cabina 78, ascoltavo il robot, ero stata addestrata per anni e finalmente mi ero imbarcata sulla Stella del Mattino.
Anni di addestramento, studi sulle mappe astrali, allenamenti duri..ma come agente CR9 niente era impossibile. Avevo lasciato lo spionaggio per un periodo per gettarmi su questa avventura planetaria, forse proprio perché il mio amore per lui mi aveva portato a seguirlo.
"Swan" tenendogli la mano "Quindi siamo vicini?" avvicinandomi a lui.

http://www.transformersblog.it/wp-content/uploads/2008/02/megan-fox-milan-13.jpg

[Lady Gwen]

Accennai un sorriso vago ed incerto.
O magari lui era uno di quelli tutti muscoli senza cervello...
Non avrei avuto dubbi a dire chi fosse messo peggio...
Finalmente se ne andarono e preferii non ribattere a quel suo mal celato invito, poi sbuffai con una smorfia quando se ne andò via e attesi, sperando che non succedesse nulla.
A quel punto, vista la probabile emergenza, preferii prendere qualcosa da mangiare dal piccolo frigo che tenevo nella stanza e presi un vassoio già pronto, scaldandolo poi appena prima di mangiare.

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[Guisgard]

"In realtà" disse Swan ad Altea con gli occhi fissi sulle strumentazioni di bordo "c'è da attraversare ancora parte della fascia degli asteroidi..." l'astronave iniziò a sussultare "... ops... meglio tenersi saldi..." sedendosi e facendo cenno anche a lei di farlo "... balleremo un pò per i prossimi minuti..."
Arrivò Matton, tenendosi al muro vista la difficoltà di restare in piedi.
"Ci siamo, capitano..." mormorò "... siamo nella fascia degli asteroidi..."
"E non possiamo lamentarci..." irinicoSwan "... è come andare sulle montagne risse... ma gratis!" Fissando Altea e Matton.
Intanto, nel laboratorio, anche Gwen aveva avvertito la turbolenza a bordo.

[Lady Gwen]

La nave iniziò a sussultare e dovetti bloccare la sedia per evitare di arrivare dall'altra parte della stanza.
Non era molto facile mangiare in queste condizioni, ma ci si doveva fare l'abitudine qui a bordo, quindi continuai tranquillamente.

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[Guisgard]

La turbolenza a bordo durò un bel pò, con scossi più o meno forti che si alternavano a vibrazioni intensi su tutto lo scafo dell'astronave.
Tutti paremetri di bordo però segnavo tranquillamente la rotta ed infatti non accadde nessun altro inconveniente.
Dopo circa un'ora, in cui molti dell'equipaggio erano stati messi a dura prova con il loro mal di mare, la situazione cominciò a stabilizzarsi e dopo un pò tutto tornò nella normalità.
Gwen infatti non riscontrò alcuna anomalia nella circolazione dell'ossigeno a bordo.
La fase più critica del viaggio sembra essere passata.
https://i1.wp.com/notiziescientifiche.it/wp-content/uploads/2017/09/000397.jpg?resize=678%2C381&ssl=1

[Lady Gwen]

La turbolenza durò un bel po', segno che forse eravamo nel pieno della fascia degli asteroidi.
Tuttavia, dai parametri sulle mie apparecchiature, collegate alle tute dell'equipaggio, non riscontrai condizioni particolarmente preoccupanti.
Infatti, il tutto durò un'ora e alla fine la turbolenza cessò, poiché il peggio ormai era evidentemente passato.
A quel punto, mi concessi di lasciare il laboratorio per un po' e sgranchirmi le gambe.
Passavo in quella stanza gran parte della giornata ed uscire ogni tanto non mi avrebbe fatto male.

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[Guisgard]

Gwen, normalizzatasi la situazione a bordo, lasciò il laboratorio e si diresse nella sala 78, dove gran parte dell'equipaggio si trovava.
Qui trovò Belven, il rappresentante dell'agenzia spaziale Afra Galaxi, a cui la Stella del Mattino apparteneva, l'operaio specializzato Ergolin e poco dopo arrivarono anche Gozz e Lion.

[Lady Gwen]

Raggiunsi la sala 78 e salutai Belven ed Ergolin con educazione, mentre mi avvicinavo ad una delle finestre a guardare il panorama spaziale ed affascinante fuori dalla nave.
Con la coda dell'occhio vidi arrivare pure Gozz e Lion, ma cercai di ignorarli e di non badarci.

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[Guisgard]

Gwen guardò da uno dei finestrini che tagliavano a L le pareti della sala 78, potendo ammirare l'infinita bellezza e l'assoluto misteri delle masse stellari che avvolgevano gli abissi del cosmo intorno a loro.
La fascia degli asteroidi era ormai alle spalle della Stella del Mattino, mentre davanti si potevano riconoscere le Lune di Titanus.
https://programma.sorrisi.com/guidatv/uploads/media/cache/epg_program_medium/uploads/epg/images/programseries/5/4/5/251545/originale/12444.jpg

[Lady Gwen]

Le lune di Titanus erano perfettamente visibili e tutto quello spettacolo era mirabile e mozzafiato.
Non si riusciva a credere se non si vedeva dal vivo, infiniti misteri attraversavano quelle stelle lontane, quelle masse dai mille colori sfavillanti ancora insondate e sconosciute.

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[Guisgard]

La Stella del Mattino attraversava quegli spazi siderali e profondi, in balia di distanze sconfinate e di leggi sconosciute.
Infiniti corpi celesti si muovevano su orbite rese incalcolabili da quegli abissi galattici che sembravano ingoiare le sterminate regioni del cosmo, fra sciami di stelle mutevoli e bracci di galassie apparentemente senza fine.
Le Lune di Titanus, come spiriti luminosi di amanti divenute astri, ruotavano intorno a quel grande pianeta, quasi rincorrendolo nei tempi incommensurabili dell'universo, in baia di forze e movimenti ignoti ad esseri intelligenti.
Oltre quelle orbite vi era il satellite che attendeva l'arrivo dell'astronave.
Gwen guardava tutto ciò.

[Lady Gwen]

Ci immergevamo in quella realtà altra che sembrava così perfettamente sospesa, in quell'ordine impeccabile che era il cosmo.
Le lune galleggiavano attorno al pianeta, occhieggiando alla nave che a breve sarebbe giusto a destinazione.
Non era il mio centesimo viaggio, ma neanche il primo, tuttavia quello spettacolo riusciva sempre a lasciarmi senza parole e non vedevo l'ora che arrivassimo alla nostra meta.

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[Altea]

Tutto iniziò a sobbalzare, mi sedetti alla poltrona agganciando le cinture. Il tempo sembrava immobile finché superammo gli asteroidi. Davanti a noi si stagliavano le Lune di Titania. Sganciai le cinture e andai ad osservare l'infinita' di quel mondo sconosciuto.

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[Guisgard]

La Stella del Mattino si era messa alle spalle la fascia degli asteroidi e l'orbita della prima Luna di Titanus cominciava ad attraversare la rotta dell'astronave.
Il capitano Swan continuava a seguire i dati forniti da FP6, monitorando costantemente il funzionamento delle strumentazioni di bordo.
"Tutto procede bene, capitano..." disse Matton.
"Bene." Annuì Swan in un riflesso quasi automatico. "Raduna tutto l'equipaggio nella sala 78, voglio parlare a tutti loro."
"Si, capitano." Rispose Matton.
Così il nostromo di bordo chiamò tutti coloro che mancavano nella sala 78.
Gwen vide allora giungere pian piano tutti gli altri.
"Eh, questi viaggi spaziali sono una noia assoluta, vero?" Gozz sedendosi accanto a lei. "Volevo chiederle... cosa mi consiglia per il mio voler rassodare i muscoli?" Mostrando il braccio muscoloso con un'espressione da lupo famelico.

[Guisgard]

Swan lasciò i comandi al computer di bordo e fece cenno ad Altea di seguirlo nella sala 78.

[Lady Gwen]

Swan ci radunò tutti in sala 78 per aggiornarci, probabilmente circa l'arrivo.
Mi sedetti e qualche istante dopo Gozz mi raggiunse.
Di nuovo.
Dio, che fastidio.
Ma non sapeva fare altro che sbavare e pensare ai suoi muscoli?
Che pessimo essere umano...
Lo guardai senza lasciar trapelare alcuna emozione.
"Oh... Credo che vadano già bene così..." sorrisi con circostanza e annuii appena, nel tentativo di tagliare il discorso.

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[Guisgard]

Gozz scoppiò a ridere.
"Ovvio, dottoressa..." disse a Gwen "... scommetto che fra tutti i secchioni ed i topi di biblioteca che conosce mai ha incontrato un tipo come me, vero? Un maschio di quelli veri." Facendole l'occhiolino. "Di quelli capaci di ogni genere di fantasia..." parlando a voce bassa.
In quel momento arrivò anche Matton nella sala.
"A momenti arriverà il capitano Swan." Annunciò a tutti loro.

[Lady Gwen]

Oh ma insisteva ancora?
Basta!
Accennai un sorriso, ma non dissi nulla per far cadere l'argomento.
Non potevo sputargli in faccia quello che pensavo, preferivo evitare, ma non volevo nemmeno fare una sceneggiata solo per compiacerlo.
Arrivò poi Matton, che ci avvisò dell'arrivo di Swan a breve.
Non vedevo l'ora, almeno il parassita al mio fianco ci avrebbe dato un taglio.

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[Altea]

Sorrisi a Swan, una fase importante era stata compiuta perfettamente.
Mi fece cenno di seguirlo per andare alla sala 78 e rimasi vicino a lui "Ottimo lavoro, mio bel capitano".

[Guisgard]

Quando tutti furono nell sala, Swan prese la parola:
"Siamo nella fase calda del viaggio, signori."
Tutti lo ascoltavano, comprese Gwen ed Altea che era accanto a lui.
"Ormai siamo penetrati nell'orbita della prima Luna di Titanus..." continuò il bel capitano "... oltre la terza la mappa astrale ci fornirà le coordinate per localizzare il satellite Cronos, colonia terrestre identificata nelle rotti astrali con la siglia 7188..."
Ad un tratto Matton assunse un'espressione perplessa nel fissare le strumentazioni di bordo.
"Capitano..."
"Cosa c'è?" Swan a lui.
"Stiamo captando qualcosa..." mormorò Matton.
https://medias.spotern.com/spots/w640/101682-1532336916.jpg

[Lady Gwen]

Swan arrivò e prese la parola, così lo ascoltai.
Eravamo già nell'orbita di Titanus, per cui mancava davvero poco all'arrivo.
Non vedevo l'ora!
Però poi, Matton captò qualcosa e tutti lo ascoltammo con le orecchie tese.
Speravo non ci fossero problemi, proprio adesso che stavamo per giungere a destinazione.

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[Altea]

Ascoltai attentamente Swan e guardavo le strumentazioni di bordo, non vedevo l' ora di arrivare alla meta ma poi Matton attirò l' attenzione di Swan.
Deglutii e mi avvicinai per osservare le strumentazioni ed ascoltare, speravo non fossero cattive notizie.

[Guisgard]

"Matton..." disse Swan "... allora? Cosa abbiamo captato?"
"Un segnale, capitano..."
"Che segnale?"
"Non so ancora..." Matton "... la fonte è sconosciuta... è giunto a noi attraverso onde elettromagnetiche che i trasmettitori fonetici di bordo hanno tradotto affinchè il sistema ne identifiche almeno la natura..."
"Potrebbero essere radiazioni spaziali" fece Swan "o magari gli effetti diqualche esplosione cosmica... non so, impatto di meteore, collisioni di asteroidi su qualche satellite..."
"No, capitano..." scuotendo il capo Matton "... è invito da una qualche forma di vita intelligente... secondo gli strumenti di bordo sarebbe un segnale di aiuto... un SOS..."
Gwen, Altea e tutti gli altri ascoltavano.

[Altea]

"Un SOS?" stupita "E da dove provverrebbe Matton?" incuriosita mentre osservavo le immagini delle onde elettromagnetiche e poi Swan "Tu cosa pensi, tesoro?" aggrottando la fronte.

[Lady Gwen]

Matton spiegò di aver captato un segnale.
Swan ipotizzò che provenisse da una collisione fra asteroidi o impatti di meteore, ma il nostromo era contrario.
Affermava di trattasse di... Un SOS?
Sul serio?
Ma com'era possibile?
Aggrottai la fronte pensierosa.
Non sapevo esattamente di cosa potesse trattarsi, ma di certo era una bella novità.

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[Guisgard]

"Pare provenga da oltre l'orbita della quarta Luna di Titanus..." disse Matton ad Altea.
"E' una zona totalmente sconosciuta quella." Fece Swan. "Nessuna carta stellare la riporta."
"Credo che il segnale possa provenire da un piccolo pianeta, o forse da una grossa Luna..." guardando i dati di bordo Matton.
"Ehi, un momento..." alzandosi Gozz che stava accanto a Gwen "... il mio contratto è chiaro... io devo scortare questa astronave fino al satellite orbitante Cronos... nè più, nè meno... quindi cambiamenti di rotta e giri nuovi non fanno per me, chiaro?"

[Altea]

"Un pianeta nell' orbita della Quarta Luna di Titanus, sconosciuto per di più..Interessante ma pure inquietante, se fosse un pericolo Swan?".
Poi si alzò un uomo grezzo urlando, tale Gozz che mi era poco simpatico "Una brutta gatta da pelare, Swan" poggiando la mano sul fianco e osservandolo da capo a piedi mentre sbraitava.

[Lady Gwen]

Il segnale giungeva nientemeno che da una zona totalmente sconosciuta, nemmeno riportata dalle mappe.
E dunque?
Dubitavo che Matton avesse commesso un errore, era un uomo assolutamente competente ed ero sicura che qualcosa di strano ci fosse davvero, rimaneva solo da capire cosa.
Improvvisamente desiderai di volere scomparire all'intervento di Gozz.
Che maledetto idiota.
Era insopportabile, ignorante e assolutamente inutile sulla faccia della Terra e anche oltre.


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[Guisgard]

"Stiamo calmi..." disse Matton.
"Calmi un corno!" Urlò Gozz. "Ho già capito dove volete andare a parare! Mi frega nulla di queste cavolate, chiaro? Ho un contratto e voglio sia rispettato! Quindi portate questa astronave dritta su Cronos!"
"Forse dovremmo proporre una votazione per decidere il da farsi..." Matton, fissando poi Altea, Gwen e gli altri.
Cominciò un'accesa discussione.
"Calmi!" Deciso Swan. "Calmi! Sono il capitano e ho facoltà decisionale! Io credo che seguire un segnale sconosciuto, proveniente perdipiù da una zona completamente ignota... beh, possa essere un rischio. La Stella del Mattino non è una corazzata militare ed andare così allo sbaraglio può essere estremamente pericoloso."
"Ben detto, fratello!" Esclamò Gozz.

[Lady Gwen]

Ogni esclamazione o urlo di quell'idiota era una tortura, ma Swan sembrava saper gestire la situazione.
Ero d'accordo con lui, non sapevamo a cosa andavamo incontro e c'era un motivo se nessuno di era mai spinto fin lì.
"Anche io sono d'accordo col capitano Swan" annuii "Inoltre, come medico di bordo, penso che sarebbe sconsigliabile avventurarsi in posti sconosciuti, potremmo trovare sostanze nocive, o condizioni sfavorevoli per la nostra sussistenza" aggiunsi poi, con tono professionale.

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[Guisgard]

"Bravissima, dottoressa." Disse Gozz a Gwen. "Vedo che siamo sulla stessa lunghezza d'onda." Facendole l'occhiolino.
"Ma è un SOS..." fece Matton "... non dovremmo ignorarlo, capitano..."
"E' troppo rischioso." Swan. "E poi il parere della dottoressa Gwen sconsiglia di avventurarci in zone tanto ignote. Io devo in primis salvaguardare il mio equipaggio."
"Capisco..." mormorò Matton.
"Magari è un segnale antico..." intervenne Belven "... inviato anni fa, o forse secoli fa... potrebbe essere persino vecchio di millenni. Inviato da un pianeta che oggi non esiste più."
"Esatto!" Annuì Gozz. "Ben detto!"
"Signori." Parlò la voce computerizzata di FP6. "Il-segnale-è-costante-da-secoli."
"Ossia?" Chiese Swan al computer di bordo.
"Che-viene-inviato-con-tegolarità-da-secoli-capitano." Spiegò FP6.
"Ecco, è vecchio come messaggio!" Fece Gozz. "Questione risolta! Siamo giunti tardi! Peccato!" Sarcastico.

[Lady Gwen]

Feci una smorfia a quelle parole.
No, di sicuro non lo eravamo...
Però Swan era d'accordo sulla salvaguardia dell'equipaggio.
Le parole di Matton furono un po' destabilizzanti, come anche quelle di FP6.
Secoli?
Addirittura?
"Ma come può essere? E perché poi manderebbero questo segnali con cadenza regolare?" dissi pensierosa "Volgono dire... E se fosse una trappola?" dubbiosa.

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[Guisgard]

"Perchè magari" disse Matton a Gwen "il pericolo incombe da secoli. Viene ripetuto regolarmente con la speranza che qualcuno lo raccolga."
"Si, ma è vecchio di secoli, quindi chi l'ha inviato non esiste più oggi." Fece Gozz.
"Ciò-non-è-esatto-signor-Gozz." Disse FP6.

[Lady Gwen]

Secoli, secoli...
Era un'enormità.
"Dunque, cos'altro avete captato?" chiesi quindi al computer di bordo.
Quale civiltà poteva essere ancora in vita per ripetere quel segnale costantemente per centinaia e centinaia di anni?

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[Guisgard]

"Il-segnale-è-si-stato-inviato-per-la-prima-volta-secoli-fa-dottoressa..." disse FP6 a Gwen "... ma-l'ultimo-invio-risale-a-circa-un-mese-fa. Chiedo-scusa-ma-le-interferenze-del-campo-gravitazionale-di-Titanus-non-mi-permettono-di-essere-più-precio."
"Questo cambia tutto!" Fece Matton. "Capitano, potrebbe esserci qualcuno in pericolo da secoli!"
"Non cambia un cavolo!" Sbottò Gozz.
"Quale minaccia" pensieroso Belven "può perpetuarsi così a lungo?"
"Non lo so e non mi interessa saperlo!" Con rabbia Gozz.

[Lady Gwen]

Annuii lentamente.
Sì, in effetti era strano...
Era plausibile l'ipotesi di Matton, ma io non ero convinta.
"Capitano, io non sono convinta. Perché arrivano segnali da un luogo mai esplorato prima? Chiunque avesse captato un SOS si sarebbe fermato, tuttavia quel territorio risulta ancora inesplorato" replicai.

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[Guisgard]

"Si, è tutto troppo strano..." disse Swan a Gwen "... restano molti dubbi, troppi... ignoreremo il messaggio. Mantenere questa rotta." Ordinò a Matton.
"Questo si che è ragionare!" Ridendo Gozz.
"Capitano..." perplesso Matton "... stiamo cambiando rotta..." guardando le strumentazioni di bordo "... la Stella del Mattino si sta dirigendo nell'orbita della quarta Luna di Titanus..."
"Com'è possibile?" Incredulo Swan.

[Lady Gwen]

Annuii concorde con lui.
Sì, era tutto troppo incerto, dubbioso ed ero contenta che avesse accettato il mio consiglio.
Però, vedemmo che la nave seguiva la rotta della quarta Luna.
Okay, questo era strano.
Molto molto strano
Decisamente.
Come poteva essere che la nave seguisse una rotta diversa da quella prestabilita?
"Potrebbe essere che il segnale inibisca una parte dei comandi? Una sorta di interferenza..." ipotizzai.

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[Altea]

Rimasi impassibile, ognuno aveva il suo parere e non volevo contraddire il mio amato Swan. Ma poi la nave spaziale cambiò di rotta, sembrava pilotata da chissà quale energia.. "Significa che a volte il Destino fa il suo corso" sospirando.

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[Guisgard]

Swan guardò Gwen e poi Altea, bocciando con il solo sguardo le loro parole circa il cambiamento assurdo di rotta.
"Matton..." disse Swan cercando di controllare la strumentazione di bordo "... cosa sta succedendo? Anomalie? Guasti?"
"No, è tutto in ordine, capitano!" Agitato Matton che monitorava ogni funzione di controllo.
"E'-tutto-in-ordine-capitano." La voce computerizzata di FP6. "Sto-varando-la-nuova-rotta-da-seguire-capitano."
"Cosa significa?" Perplesso Swan.
"Ci-stiamo-dirigendo-oltre-l'orbita-della-quarta-Luna-di-Titanus-capitano."
"Chi ti ha dato questo ordine?" Incredulo Swan. "Ripristina subito la rotta programmata! Subito! Dobbiamo raggiungere Cronos!"
"Ciò-non-è-possibile-capitano." Rispose il computer.
https://cc-media-foxit.fichub.com/image/fox-it-mondofox/a855fb96-febe-4e36-bb8f-f449c9a934db/linterno-dellastronave-nostromo-maxw-644.jpg

[Lady Gwen]

Non erano riscontrati guasti o anomalie, ma allora cosa stava succedendo?
Qual era il problema?
E la cosa peggiore era che non era possibile tornare indietro!
La faccenda iniziava ad assumere dei toni quasi inqueitanti e preoccupanti, mentre tutti attendevamo sviluppi.

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[Altea]

Non era possibile tornare indietro "Speriamo non sia una trappola, ma chi avrebbe interesse a fare questo.. Se è un SOS deve per forza esserci dietro qualcuno" osservando Swan e capendo dal suo sguardo il disappunto.

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[Guisgard]

"Ma certo..." disse Belven "... ora è tutto chiaro... non vi è nulla di inspiegabile..."
"Ossia?" Fissandolo Swan.
"FP6 è programmato per condurre questa astronave a destinazione, ossia su Cronos..." Belven "... tuttavia nelle sue funzioni è presente un programma per il quale è impossibile non tener conto di qualsiasi segnale di SOS... è una funzione imposta dalla Federazione Commerciale come garanzia per ogni astronave e mezzo presente nello spazio... quindi FP6 captando e riconoscendo tale seganale di soccorso ha riprogrammato la rotta per raggiungere la fonte di quel messaggio di aiuto." Fissando Gwen, Altea e tutti gli altri.
"State dicendo..." incredulo Gozz "... che questo dannatissimo computer ci sta portando in un punto dimenticato e sconosciuto di questo porco universo? E' questo che state cercando di dire?"
"Esattamente." Annuì Belven.
"Allora vi consiglio di resettarlo, di riprogrammarlo o spegnerlo" con tono minaccioso Gozz "questo dannato computer, oppure io lo arprirò come una lattina di fagioli e ne disperderò i pezzi per tutta questa lurida galassia!"
https://thesheet.ng/wp-content/uploads/2016/08/Dwayne-Johnson-.jpg

[Altea]

"Non è lei che comanda qui signor Gozz" osservandolo in tono crudo.
"Swan, speriamo che anche ci stia portando in un posto dove noi umani troviamo ottimali condizioni per vivere..." stringendo il suo braccio.

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[Lady Gwen]

Guardammo tutti Belven, nel momento in cui affermò di avere una spiegazione valida e restai a guardarlo sorpresa, ma poi, a ben pensarci, il suo ragionamento era sensato.
Chiaramente, il computer di bordo non poteva ignorare un comando già programmato nel suo sistema.
Sobbalzai spalancando gli occhi all'esclamazione di Gozz.
Ma era forse impazzito?!
Rivolsi a Swan un'occhiata preoccupata ed anche infastidita per quel maledetto idiota che non la smetteva mai di aprire quella dannata bocca...

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[Guisgard]

Gozz non badò alle parole di Altea e neanche a quelle di Belven.
"Avanti, rimettete la giusta rotta." Disse a muso duro.
"Calmati, Gozz..." a lui Matton.
"Va al diavolo!" Gozz.
"Veda di calmarsi!" Ordinò perentorio Swan.
"Per nulla!" Esclamò Gozz, per poi estrarre una pistola dalla sua cintura e pentarla verso il monitor del computer! Rimettete la rotta giusta o farò un colabrodo del vostro computer!"

[Lady Gwen]

Capii che la situazione stava precipitando velocemente.
E ne ebbi la conferma nel momento in cui quello psicopatico uscì una pistola e la puntò verso il computer.
Ma era impazzito?!
Guardai Swan tesa e preoccupata, avevo paura che andasse del tutto fuori di testa e che facesse del male a qualcuno di noi, ma speravo che il capitano lo fermasse prima.

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[Guisgard]

Nessuno ebbe il tempo di fermare che Gozz, che invece cominciò a far esplodere alcuni colpi contro il monitor di FP6.
I proiettili però schizzarono letteralmente sul vetro, diventando come schegge impazzite, rimbalzando ovunque intorno a loro e ferendo di striscio uno degli operai.
"Sei impazzito..." disse Belven.
"Fermo, pazzo!" Urlò Swan lanciandosi su Gozz e grazie all'aiuto di Matton, di Lion e di Belven riuscirono a disarmarlo. "Idiota, il vetro del computer è ultratemprato ed impossibile da scalfire!"

"Dottoressa, Gwen..." a lei Fab il capotecnico "... quell'uomo è ferito..."

[Lady Gwen]

Quegli spari riecheggiarono dentro di me come profondi boati, che mio scossero trascinandomi nel terrore più assoluto.
I colpi, rimbalzando sullo schermo infrangibile, colpirono un uomo dell'equipaggio, ma per fortuna un attimo dopo Gozz fu disarmato.
"Aiutatemi a portarlo in sala operatoria" annuii a Fab, mentre ancora tremante mi alzavo e subito mi dirigevo verso l'infermeria.

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[Guisgard]

Fab ed un altro operaio portarono l'uomo ferito in infermeria, dove Gwen si sarebbe occupata di lui.
Intanto Swan, Matton e Belven erano riusciti prima a disarmare e poi anche a bloccare Gozz, rendendolo di fatto non più pericoloso.

[Lady Gwen]

L'operaio venne portato in sala operatoria, sulla barella posta al centro della stanza e lì iniziai.
Certo, non era facile da sola senza un aiuto infermiere, ma fin'ora me l'ero sempre cavata, non avrei ceduto proprio adesso in una situazione di emergenza.
Dopo aver indossato camice, cuffia e mascherina ed aver disinfettato le mani sotto i guanti, procedetti all'intervento per estrarre i proiettili dal corpo dell'operaio ora sedato.
Per fortuna, avendolo colpito di rimbalzo, i bossoli non erano andati molto in fondo, così non mi fu difficile estrarli.
Pulii le ferite, le richiusi e chiamai di nuovo Fab per portare l'uomo in uno dei letti dell'infermeria.

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[Guisgard]

Fab portò l'uomo operato su uno dei lettini liberi.
Poi disse a Gwen che Swan voleva parlarle.
Intanto a bordo l'atmosfera sembrava più serena, nei limiti del possibile, mentre la Stella del Mattino continuava il suo viaggio verso l'ignoto.

[Lady Gwen]

Fab sistemò l'uomo sul lettino e poi mi avvisò che Swan voleva parlarmi.
Allora mi ripresi un attimo, tolsi camice e tutto il resto e mi diressi da Swan.
"Voleva parlarmi, capitano?" chiesi, curiosa.

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[Guisgard]

Gwen raggiunse Swan nella sala comandi, con il capitano fermo a fissare dai vetri temprati le infinite moltitudini del cosmo.
"Si..." disse "... come sta quell'operaio, dottoressa?"

[Lady Gwen]

"Meglio capitano, dorme ancora, ma ho estratto tutti i proiettili, che avendolo colpito di rimbalzo avevano già rallentato la corsa e non sono andati molto in profondità. Lo terrò ancora sott'occhio, ma posso dire con certezza che sia fuori pericolo" annuii.

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[Guisgard]

"Bene." Disse Swan a Gwen. "Volevo anche chiederle, dottoressa... abbiamo abbastanze scorte di sieri in laboratorio? Vaccini ed antibiotici sintetici? Potremmo averne bisogno, visto stiamo entrando in un sistema planetario completamente sconosciuto a noi terrestri..."

[Lady Gwen]

Ascoltai la domanda del capitano e restai a meditare sulla risposta.
"Capitano, potrei dirle che abbiamo abbastanza scorte di vaccini ed antibiotici, il che è vero, ma non garantisco qualora il luogo che stiamo per raggiungere si dovesse rivelare... Diciamo, eccessivamente inospitale. Sono sicura che comprende" guardandolo.
Dopo la pausa, ripresi.
"Ciò che voglio dirle, è che non so se i nostri farmaci sarebbero sufficienti, se quel luogo dovesse essere inadatto a forme di vita terrestri."

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[Guisgard]

"Si, la capisco..." disse Swan a Gwen "... è un salto nel buio il nostro... assurdo che quelli della Federazione giochino così con la vita umana... che mandino i loro droidi ed i loro computer a zonzo nello spazio..." scuotendo il capo "... scusi lo sfogo..." sedendosi e massaggiandosi le tempie "... cercherò di contenere ogni rischio... sarò io a scendere una volta a destinazione... ma forse sarò costretto a chiederle di venire con me... per ogni evenienza ci vorrranno le sue qualità mediche... spero che comprenda, dottoressa..." fissandola.

[Lady Gwen]

Ascoltai in paziente silenzio il suo sfogo.
"Non si giustifichi, è normale che lei sia teso..." con un tocco comprensivo sul suo braccio, sedendomi di fronte a lui.
Poi sorrisi ed annuii.
"Ma certo, sarò in prima linea" con un sorriso incoraggiante.

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[Guisgard]

"Bene..." disse Swan a Gwen "... può andare a riposarsi, ne avrà bisogno, dottoressa..."
In quel momento entrò Matton, visibilmente preoccupato.
"Cosa succede ora?" Il capitano.
"Capitano..." il nostromo di bordo "... abbiamo avvistato sul radar un oggetto non identificato..."

[Lady Gwen]

Sorrisi.
"Perfetto, grazie, capitano."
Mi alzai, ma entrò Matton trafelato.
Oggetto non identificato?
Anche questo, ora?
"Immagino non sia normale, al punto in cui ci troviamo..." constatai, guardando Swan.

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[Altea]

La situazione era davvero strana, vidi Swan andarsene, le preoccupazioni lo avevano cambiato e decisi di lasciarlo in pace, delusa della poca considerazione.
Percorsi i corridoi della Stella del Mattino, feci scorrere il pass nella porta che automaticamente si aprì per poi rinchiudersi.
Mi sedetti alla scrivania e presi il tablet al plasma per osservare la zona attorno a noi tramite una fotocellula.

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[Guisgard]

L'allarme suonò nei corridoi dell'astronae, sentito da tutti, anche da Altea che controllava il suo tablet.
"Un oggetto non identificato..." disse stupito Swan "... in questa zona? Possibile?"
"Si, capitano." Annuì Matton.
"FP6, aggiornaci su quest'oggetto." Ordinò il capitano, mentre Gwen ascoltava tutto.
"Ecco-capitano." Mostrandolo sul monitor il computer. "Non-ho-ancora-dati-sufficienti-ma-posso-confermare-che si-tratta-di-un-veicolo-spaziale."
http://giffetteria.it/archivio/2001.gif

[Lady Gwen]

FP6 fece alcuni controlli e scoprimmo che si trattava di un veicolo spaziale.
"Possibile che si tratti di coloro che hanno inviato il segnale di SOS?" ipotizzai.

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[Guisgard]

"Negativo-dottoressa." Disse FP6 a Gwen. "Non-riscontro-alcuna-attività-su-quel-veicolo-spaziale."
"Forse sta andando alla deriva nello spazio..." mormorò Swan.
"Affermativo-capitano." Spiegò il computer. "Non-sta-seguendo-alcuna-rotta-prestabilita. Le-normali-funzioni-di-bordo-non-sono-efficienti-e-in-breve-potrebbe-essere-risucchiato-dall'orbita-di-qualche-Luna-finendo-per-disintegrarsi."
"Sta tagliando la nostra rotta, capitano." Fece Matton.
"Aggangiamolo." Ordinò Swan. "Poi lo ispezioneremo. Forse avremo informazioni importanti su queste latitudini astrali."
"Confermo-che-non-si-tratta-di-un-veicolo-terrestre-capitano." Il computer.

[Lady Gwen]

Annuii lentamente, pensierosa.
Sembrava poi tutto risolto sentendo che poteva essere un semplice veicolo alla deriva.
Swan propose di agganciarlo con la nostra nave e si ebbe un'altra conferma che non era un veicolo terrestre.
"Torno al mio laboratorio, capitano. Mi chiami se dovesse esserci bisogno" avvisai.

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[Guisgard]

"Si, ma voglio si prepari, dottoressa." Disse Swan a Gwen. "Preferisco venga con noi su quel veicolo, così terrà la situazione sotto controllo, nel caso a bordo dovessero esserci virus o batteri sconosciuti."

[Lady Gwen]

"Allora vado a preparare tutto il necessario così da avere pronta ogni cosa" annuii.
Andai allora in laboratorio e preparai subito vaccini, antibiotici, strumenti chirurgici essenziali da ambulatorio, per interventi rapidi in caso di emergenza, bende, disinfettanti, insomma ogni cosa che potesse servire.

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[Guisgard]

La Stella del Mattino si avvicinò al veicolo alla deriva e lo agganciò al suo scafo.
Con un tunnel mobile si fissò al boccaporto di quella misteriosa astronave.
Tutto era pronto.
Swan scelse Sardon, Lion e Gozz, che si era nel frattempo calmato, per andare a controllare l'interno di quel veicolo.
Con loro come detto c'era anche Gwen.
Indossarono tutti le tutte spaziali e tramite il tunnel mobile arrivarono all'interno dell'altra astronave.
Appariva completamente deserta, desolata e con le scorte di ossigeno ormai esaurite.
Ovunque le fuoriuscite di elio e di clorulo ionizzato avevano consumato parte degli interni, segno questo che l'astronave vagava in quelle condizioni da diversi mesi, facendo naturalmente al tempo terrestre.
https://live.staticflickr.com/5786/20737530045_1634f8291f_b.jpg

[Lady Gwen]

Indossammo le tute e attraverso il tunnel oltre il boccaporto accedemmo al veicolo.
Dentro, la navicella sembrava completamente corrosa dai vari gas che erano fuoriusciti durante qualche guasto.
"Ad occhio e croce, è in questo stato da mesi, capitano..." commentai con Swan, guardandomi attorno.

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[Guisgard]

"Si..." disse annuendo Swan a Gwen "... siamo prudenti, mi raccomando." A tutti loro.
"Questo posto non mi piace..." mormorò Gozz, sempre con il fucile ben stretto in mano.
Ad un tratto dalle pareti udirono l'eco di passi.
"Sentite..." Sardon "... sembra provenire dallo scafo superiore... sono dei passi..."
"Impossibile, PF6 ha rivelato assenza di vita qui..." fece Swan.

[Lady Gwen]

Avanzammo facendo molta molta attenzione, quando sentimmo dei passi sopra di noi.
Istintivamente guardammo verso su.
Swan aveva ragione, ma...
"Sembravano in tutto e per tutto dei passi, capitano..." commentai.
"Credo dovremmo andare a controllare in ogni caso. Potrebbe essere qualcuno ferito ed è mio dovere assisterlo."

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[Guisgard]

"Credo siano rumori normali, visto lo stato in cui si trova questa astronave..." disse Swan a Gwen "... comunque daremo unìocchiata..."
Il gruppo così avanzò.
Ogni tanto l'eco di qualche rumore metallico si sentiva intorno a loro, ma non videro nulla di particlare.
"Sembra davvero deserta..." fece Lion.
"Si, pare..." annuì Gozz.
I lunghi corridoi metallici dell'astronave erano semibui, cupi, claustrofobici, ossessivi nel loro essere desolati e silenziosi.
Ad un tratto arrivarono in quella che sembrava essere la mensa di bordo.
Stranamente qui tutto era in disordine, con le dispense aperte, scodelle e piatti sul pavimento in lamina, come se gli occupanti della nave avessero interrotto il loro pasto all'improvviso.
http://img.photobucket.com/albums/v299/grail30/ALIEN%20-%201979%20Motion%20Picture/Gigers-Alien-344_zpseff57e68.jpg

[Lady Gwen]

Controllammo, ma davvero sembrava esserci il deserto, nel veicolo.
Arrivammo poi nella mensa.
"Pare che siano scappati all'improvviso e nemmeno troppo tempo fa..." constatai, osservando i piatti.

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[Guisgard]

"Beh, di certo non possono essersi lanciati fuori dall'astronave." Disse sarcastico Gozz a Gwen.
"Forse hanno abbandonato la nave con capsule di salvataggio..." Swan "... ma perchè mi chiedo... perchè?"
"Forse c'era una minaccia a bordo?" Mormorò Lion.
"Forse..." annuì Swan "... magari qualche virus..."
"Cavolo, allora è infetta questa lercia nave!" Gozz.
"Non credo..." rispose Swan "... tutti questi mesi, senza ossigeno e con gas nocivi liberi di diffondersi... tutti i batteri saranno stati annientati..."

[Lady Gwen]

Ascoltai tutte le loro ipotesi.
"Confermo" dissi, sostenendo la teoria di Swan sui gas dentro la nave.
"I gas hanno corroso la nave, immaginate voi cosa possono fare a dei batteri..." aggiunsi poi.
"Evidentemente, captando la minaccia di un guasto e di una conseguente fuoriuscita, saranno andati via..."

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[Guisgard]

Il gruppo continuò ad ispezionare l'astronave.
Ad un tratto Gwen avvertì qualcosa.
Una strana sensazione.
Un attimo dopo in uno dei corridoi laterali due pannelli si aprirono piano ed intravide qualcosa.
https://i.gifer.com/embedded/download/HMce.gif

[Lady Gwen]

Continuammo ad avanzare con circospezione.
Ad un certo punto, vidi qualcosa oltre i pannelli.
"Attenti!" li avvertii, sollevando la pistola davanti a me.https://uploads.tapatalk-cdn.com/20190530/69aef846f080e80878fc76aed2cc4647.jpg

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[Guisgard]

Ad udire Gwen, tutti si voltano verso i pannelli.
Gozz, Lion e Sardon puntano i fucili al plasma verso il buio di quel corridoio, pronti a far fuoco.
Non vi è nulla e dopo qualche istante un'altra fiammata si erge illuminando per un istante il buio di quel passaggio.
"Calmi..." disse Swan "... deve esserci residuo di qualche gas... brucia per via del solfato calcareo sulle tubature del soffitto..." indicando il punto "... falso all'arme."

[Lady Gwen]

Rimanemmo immobili, ma Swan aveva ragione, anche se la prudenza non era mai troppa.
Era sicuramente un residuo di gas.
Annuii e ripresi a respirare, rinfoderando la pistola nella fondina.
"Crede che dovremo ancora perlustrare il veicolo, signore?" a Swan.

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[Guisgard]

"Non credo..." disse Swan a Gwen "... è deserto e malfunzionante... non credo ci siano più scorte o altro a bordo..."
Ad un tratto però la ragazza, quasi senza accorgersene, portò lo sguardo verso un altro corridoio laterale illuminato appena dal riflesso delle loro torce al lidium.
E per un istante intravide qualcosa.
Una sorta di figura.
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[Lady Gwen]

"Perfetto" annuii.
E stavo preparandomi a seguirli, quando istintivamente guardai altrove, come una specie di sesto senso improvviso.
Allora guardai verso uno dei corridoi e vidi una figura.
Puntai di nuovo in un istante la pistola verso la sagoma e mi avvicinai a passi misurati.
"Chi c'è?" chiesi a voce alta.

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[Guisgard]

Gwen puntò la pistola, ma davanti a lei c'era ora solo il corridoio vuoto.
"Dottoressa..." disse Swan "... cosa c'è?"
Gozz e gli altri due puntarono lesti i loro fucili nella direzione in cui Gwen teneva la pistola, ma nessuno vide nulla.

[Lady Gwen]

Vedevo solo il corridoio vuoto.
Non c'era nessuno.
O niente.
Abbassai lentamente la pistola poco convinta.
Guardai Swan in po' dubbiosa.
"Io... Avevo visto qualcuno..." risposi, incerta.

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[Guisgard]

"Si sarà fatta suggestionare da questo posto, dottoressa." Disse Swan. "Bene, direi di tornare sulla Stella del Mattino."
Fecero così il cammino a ritroso per tornare al boccaporto.
Ma prima di arrivare a quel passaggio avvertirono un altro rumore.
Inizilmente non gli diedero peso, ma poi si accorsero che c'era qualcosa davanti a loro.
"Ehi..." disse Gozz "... cosa c'è lì?"
"Siamo passati da qui prima e non c'era nulla.." Lion.
Swan si avvicinò e si chinò a terra.
"Credo appartenesse a qualche bambina dell'equipaggio..." mormorò "... è una vecchia bambola..." mostrandola agli altri.
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[Lady Gwen]

Annuii incerta e lì seguii.
Ma poi, trovammo qualcosa.
Era una bambola.
"Sì, infatti, non c'era..." aggrottando la fronte.
Mi avvicinai e guardai il giocattolo.
"Per l'amor del cielo, è inquietante..." commentai spontaneamente, senza potermi trattenere.

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[Guisgard]

"Si, è ridotta parecchio male..." disse Gozz fissando la bambola.
"Non è di prima mano diciamo!" Ridendo Sardon.
"Direi di portarla con noi." Fece Swan. "Dopotutto è artigianato exterrestre." Con un sorriso.
"In effetti..." annuì Lion.
Gwen e tutti loro così raggiunsero il boccaporto ed attraverso il tunnel mobile tornarono a bordo della Stella del Mattino, per poi sganciare la navicella abbandonata, facendola andare alla deriva nello spazio profondo.

[Lady Gwen]

Non mi andava molto l'idea di avere quell'orrore a bordo, ma va beh, se la pensavano così...
Tornammo a quel punto sulla nave e abbandonammo quel relitto spaziale al suo destino.
Speravo ora che riuscissimo a raggiungere tranquillamente il satellite senza intoppi.

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[Guisgard]

Tornati a bordo, la Stella del Mattino riprese il suo tragitto, seguendo il misterioso segnale d'aiuto ricevuto.
Dopo un pò l'astronave fece il suo ingresso nell'orbita della quarta Lina di Titanus.
Swan allora convocò tutto l'equipaggio nella sala comandi, dove ovviamente arrivò anche Gwen.
"Vi ho fatti venire qui" disse il capitano "in modo da seguire tutti insieme le fasi di questo nostro viaggio. Siamo da poco entrati nell'orbita della quarta Luna di Titanus." Si sedette. "FP6, aggiornaci pure." Al computer di bordo.
"Atir-è-comunemente-chiamata-la-quarta-Luna-del-pianeta-Titanus." Spiegò FP6. "La-sua.orbita-è-praticamente-sconosciuta-ed-oltre-la-quale-non-abbiamo-nessun-tipo-di-informazioni-su-cosa-potrebbe-esserci."
"Andiamo bene..." sbuffò Gozz, mentre sul monitor appariva Atir.
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[Lady Gwen]

Dopo un po' dal nostro ritorno all'ovile, fummo nuovamente convocati dal capitano, il quale voleva seguire con noi la tappa finale di quel viaggio imprevisto.
Oh, bene, era davvero un salto nel buio, nel senso proprio del termine...
"Beh, a questo punto possiamo solo sperare in meglio..." sospirando "Io ho già preparato il kit d'emergenza necessario."

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[Guisgard]

"Ottimo, dottoressa." Disse Swan a Gwen. "Continua pure, FP6." Al computer.
"Si-capitano." Rispose il cervello elettronico. "Atir-ruota-in-senso-antiorario-ad-una-velocità-di-oltre-23-Amperik-e-ciò-non-permette-di-calcolarne-con-esattezza-l'orbita. Per-questo-è-visibile-solo-una-sua-faccia. L'altra-resta perenemmente-al-buio-da-queste-latitudini-cosmiche."

[Destresya]

Su questo pianeta, la regina è un po' una chimera.
A metà tra una leggenda, una fiaba o un racconto sussurrato con terrore per far addormentare i bambini.
Pare che nessuno l'abbia mai vista, che se ne stia rinchiusa nel suo castello di vetro e parli unicamente tramite le sue ancelle.
Ogni tanto sento i commenti della gente, delle comari al parco mentre passeggio per il costone e mi godo l'immensità della valle che si può ammirare solo da una piccola locanda.
Quanto amo venire qui, sedermi su uno dei tavolini, guardare quella valle sconfinata e perdermi nei miei pensieri.
Oggi mi sono portata dietro un libro.
Non un libro normale, il mio preferito, è proprio un giorno che si merita il mio libro preferito.
L'aria è calma e leggera, solo una lieve brezza mi accarezza il viso.
Il mio tavolino preferito è libero, mi piace pensare che l'abbiano tenuto apposta per me, ma in realtà sono stata solo fortunata.
Saluto il gestore con un cenno della mano, ormai mi conosce, e addirittura il cameriere, che non deve starci molto con la testa, ha capito come prendo la mia bibita Arcaniana. Ora, non è difficile!
Mi siedo e mi guardo intorno.
Ci sono una coppietta che sembra non volersi far vedere in giro, con lei molto provocante e lui sposato quasi sicuramrnte, un paio di ragazzine che parlottano tra loro di cose senza senso, dei vecchietti che giocano a Tack maledicendo il tempo e il governo come da migliroe tradizione, e infine un gruppetto di comari pronte a smascherare la tresca del tavolo a fianco e a spettegolare su tutti i fatti possibili.
Oh, come amo questo posto.

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Spalancai gli occhi, fissando lo spazio sconfinato intorno a me.
Il ricordo del mio pianeta riuscì a strapparmi un lieve sorriso triste.
Ormai non esisteva più niente, né di quello scenario idilliaco, né di quella ragazzina spensierata che se ne stava seduta a leggere, senza preoccupazione alcuna.
Com'erano cambiate le cose dalla distruzione di Crytal, quando noi pochi sopravvissuti siamo stati costretti a scappare e a trovare il nostro posto nel mondo.
Beh, io non potevo dire di non essermela cavata, la mia attività rendeva abbastanza e mi permetteva di viaggiare per tutta la galassia, dopotutto non avevo più una casa, che senso aveva fermarmi?
Come Crytaliana avevo la capacità del trasformismo, molti di noi avevano scelto un pianeta e si erano mischiati alla popolazione locale. Io beh.. diciamo che avevo scelto una via un po' diversa.
La mia abilità di avere più identità diverse mi permetteva di arrivare dove molti altri contrabbandieri non arrivavano, e in questo campo dire che la concorrenza è spietata è un eufemismo.
Ma il rischio, il pericolo e l'avventura mi tenevano viva.
Ero diretta a Titanos per consegnare ad un cliente facoltoso delle gemme provenienti da Pharos, quando la turbina di un motore cominciava a fare i capricci.
"Ecco, ci mancava questo!" Alzando gli occhi al cielo mentre cercavo di tamponare il guasto.
Niente, dovevo cambiarlo assolutamente.
Controllai la strumentazione di bordo per capire se ci fosse un pianeta o una base spaziale nelle vicinanze e trovai un pianeta che non avevo mai visto prima su alcun radar.
Sembrava messo lì apposta per me!
Ringraziai la mia buona Stella, e impostai la rotta verso quel pianeta sconosciuto.

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[Lady Gwen]

"Quasi come il lato oscuro della Luna..." commentai sarcasticamente, da amante della musica quale ero.
Vedevo Swan completamente smarrito, come ognuno di noi del resto e lo capivo.

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[Guisgard]

"Beh, solo proseguendo scopriremo da dove giunge quel segnale di aiuto." Disse Swan.
Intanto Atir si avvicinava sempre più.
Dopo un paio d'ore la Stella del mattino era a ridosso di quella grande Luna, ma con una manovra passò oltre, sfuggendo al suo campo gravitazionale.
"Mi sembra chiaro" il capitano a Gwen ed agli altri "che il segnale non giunge da Atir, ma da un luogo oltre quella Luna..."

[Lady Gwen]

La Stella del Mattino, vicina ad Atir, passò oltre.
"È addirittura più lontano?" sorpresa io, riferita al segnale.
"È davvero un'assurda situazione..." scuotendo la testa, mentre mi sedevo su uno dei morbidi divanetti davanti alle grandi vetrate, sempre affascinata dallo spettacolo che mi si presentava.

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[Guisgard]

La Stella del Mattino si avvicino ad Atir, potendo vedere tutta la sua superficie che mostrava, fino a raggiungere il suo lato oscuro, dove una perenne eclissi di oscurità nascondeva ogni cosa al resto dell'universo.
"E'-disabitata-questa-Luna-capitano." Disse FP6. "Da-milioni-di-anni-mancano-le-condizioni-per-ospitare-la-vita."
"Mi pare quindi ovvio che il segnale di SOS non poteva giungere da questa Luna." Annuì Swan.
"Affermativo-capitano." Confermò il computer.
Gweb e gli altri potevano ammirare la desolante superficie pietrificata di Atair, segnata da collissioni con meteoriti e consumata dalle radiazioni cosmiche, non essendoci un'atmosfera in grado di filtrarle.
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[Lady Gwen]

Rabbrividii nel sentire che quella Luna non poteva ospitare la vita.
Dio, non osavo neanche immaginare che posto potesse essere...
Vedemmo la superficie di Atair, scalfita e danneggiata, quasi piatto e bidimensionale nella sua mezza, perenne oscurità.
Tuttavia, in tutto ciò c'era qualcosa che mi affascinava, era forse il carisma dell'ignoto, forse non lo avrei mai rivelato a Swan, mi avrebbe presa per pazza, ma era così.

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[Guisgard]

La Stella del Mattino attraversò la superficie oscura ed ignota di Atir, trovando solo desolazione, silenzio, provando un senso di angoscia per quello scenario senza vita.
Gwen e gli altri dai vetri dell'astronave non vedevano altro che immani crateri, segni di impatti con comete, meteoriti ed asteroidi.
Segni vecchi milioni e milioni di anni.
"Capitano." Disse ad un tratto FP6.
"Cosa c'è?" Chiese Swan.
"Oltre-l'orbita-di-Atir-riscontro-la-massa-magnetica-di-un-corpo-celeste." Spiegò il computer. "I-dati-rivelano-appartenga-con-ogni-probabilità-ad-un-pianeta."
"Un pianeta..." ripetè stupito ed emozionato Swan.

[Lady Gwen]

Sulla superficie di Atair c'erano solo tracce di profondi crateri e desolazione.
Desertica, disarmante desolazione.
Mentre avanzavamo, FP6 avvisò Swan che aveva rilevato qualcosa di simile ad un pianeta.
Il capitano restò molto sorpreso, ma era anche in un certo qual modo esaltato e accennai un sorriso divertito.
"Di sicuro, capitano, sarebbe per lei una scoperta notevole, soprattutto perché riguarda un territorio in cui nessuno si è mai spinto" annuendo.

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[Guisgard]

"Già..." disse con un sorriso enigmatico, tra il divertito ed il sarcastico, Swan a Gwen "... sarò ricordato come Cristoforo Colombo..."
"Anche Magellano non sarebbe male!" Divertito Sardon.
"Io non ci trovo nulla da ridere, cavolo!" Sbottò Gozz. "Un pianeta? Vi rendete conto? Stiamo raggiungendo un pianeta dimenticato in questa sorta di deretano del cosmo?"
"Manteniamo la calma." Fece Swan. "Non sappiamo nulla e comunque a noi interessa raggiungere la fonte di quel messaggio d'aiuto, non scoprire pianeti sconosciuti."
"Capitano." Intervenne FP6. "Sono-ormai-certo-che-il-segnale-segnale-di-SOS-arrivi-proprio-da-quel-pianeta. Ogni dato-in-mio-possesso-lo-conferma-ormai."
"Possibilie?" Stupito Swan. "Quindi... quel pianeta può ospitare vita intelligente?"
"Affermativo-capitano." Rispose il computer. "Sembra-essere-dotato-della-giusta-inclinazione-sul-suo-asse-e-di-una-perfetta-distanza-dalla-stella-più-vicina-capitano. Presenta-un'atmosfera-fornita-di-ossigeno-e-le-condizioni-ambientali-generali-in-qualche-modo-richiamano-quelle-terrestri."
"Bontà Divina..." mormorò Matton.
"Sono-in-grado-di-formnire-immagini-di-questo-pianeta-capitano."
"Mandale sul monitor principale..." Swan al computer che subito mostrò nel monitor l'immagine del misterioso pianeta.
https://vignette.wikia.nocookie.net/yamato/images/1/10/Garmillas_2199.png/revision/latest?cb=20180916151059

[Lady Gwen]

Ricambiai divertita il sorriso.
Cristoforo Colombo, non era male!
Ormai ero arrivata ad un livello pari allo zero nella sopportazione di Gozz, e la voglia di buttarlo fuori da una delle vetrate era molto molto forte.
FP6 continuò ad aggiornare Swan e scoprimmo che il segnale veniva da lì, dunque era abitato!
Rimanemmo tutti sorpresi, perché era davvero strano che un pianeta così nascosto potesse ospitare la vita e riportare caratteristiche simili alla terra.
Il computer mostrò un'immagine e fu ancora più sorprendente.
Lo osservai attentamente, avvicinandomi allo schermo.
"Di certo il verde non manca..." con tono sarcastico "Com'è possibile che un pianeta così lontano e sconosciuto sia così simile al nostro?" curiosa, guardando Swan.https://uploads.tapatalk-cdn.com/20190531/505617033dc0c58dea512e68fa643841.jpg

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[Guisgard]

"E'-ricoperto-per-gran-parte-da-foreste-fitte-ma-non-manca-la-presenza-di-alte-montagne-dottoresse." Disse FP6 a Gwen.
"Quali tipo di esseri potrebbero abitarlo?" Chiese pensieroso Swan.
"Con-la-tipologia-di-atmosfera-riportata-dai-dtati-in-mio-possesso-direi-che-potrebbe trattarsi-per-un-30%-di-organismi-vegetali-per-un-15%-di-minerali-e-per-un-55%-di-mammiferi-capitano."
"Vuoi dire che possono essere delle pietre?" Scettico Gozz.
"Minerali-signor-Gozz-" Precisò il computer. "Comunque-si-c'è-questa-possibilità."

[Lady Gwen]

Ascoltai le spiegazioni di FP6.
"Ma allora... Come ha fatto ad arrivare il segnale di SOS? Voglio dire, fra i dati non risulta presenza di vita umana..." pensierosa, poiché il computer aveva parlato di vegetali, minerali ed animali, ma non persone in carne ed ossa e qualcosa mi sfuggiva.

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[Guisgard]

"Esatto." Disse Gozz. "Anche io mi chedo ciò." Disse Gozz, mostrando gli stessi dubbi di Gwen.
"Perchè-parliamo-comunque-di-esseri-evoluti-ed-intelligenti." Spiegò FP6. "Gli-esseri-umani-si-sono-evoluti-dai-mammiferi-quindi-dagli-animali. Stessa-cosa-potrebbe-essere-accaduta-alle-creature-che-popolanno-quel pianeta-con-la-differenza-che-la-loro-evoluzione-sia-partita-da-organismi-vegetali-o-minerali. Dopotutto-anche-essi-sono-organismi-viventi."

[Lady Gwen]

"Oh, forse ho capito. Intendi dire che risultano fra gli organismi "vegetali" o "minerali", a differenza nostra, dunque risultano come tali?" chiesi per conferma.
Era tutto molto confusa.
"In pratica sono delle piante umane..." sarcasticamente.

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[Guisgard]

"Potrebbe-essere-dottoressa." Disse FP6 a Gwen. "Sulla-Terra-l'uomo-si-è-evoluto-dal-regno-animale-e-precisamente-dai-mammiferi. Se-non-si-fessero-estinti-i-dinosauri-probabilmente-l'uomo-sarebbe-sorto-dai-rettili. Raggiungendo-il-pianeta-scopriremo-la-verità."
"Così, andiamo all'avventura!" Sarcastico Gozz. "Mah..." scuotendo il capo.
Intanto la Stella del Mattino continua ad avvicinarsi al misterioso pianeta.

[Lady Gwen]

"Sì, il ragionamento c'è" annuii "Anche se immagino come potrebbe essere discendere dalle piante..." ridacchiando divertita.
Intanto, continuavamo tranquillamente ad avanzare.

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[Guisgard]

Tra i dubbi e le paure di Gwen e del resto dell'equipaggio, la Stella del Mattino si avvicinò ancor più al misterioso pianeta.
Penetrò nella sua atmosfera ed iniziò a solcare i suoi cieli.
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[Lady Gwen]

Finalmente, intanto che io ero persa fra i miei pensieri, entrano nell'atmosfera di quel misteriosi e sconosciuto pianeta.
Sentivo una brulicante eccitazione dentro, quasi serpeggiante, ma era tuttavia piacevole.
Soprattutto adesso che avevamo scoperto che c'era vita, lassù, dunque era sicuramente meno pericoloso di quello che pensavamo all'inizio ed era già qualcosa.

[Guisgard]

La Stella del Mattino penetrò nell'atmosfera di quel nuovo e sconosciuto mondo, cominciando a scendere verso la superficie del pianeta.
I cieli apparivano del tutto simili a quelli terrestri, con immensi banchi nuvolosi che vagavano nell'aria.
Al di sotto si intravedeva la superficie del pianeta, ricoperta da vastissime foreste di un verde intenso, macchieggiate da ampi laghi, simili a piccoli mari.
Il Sole che illuminava e riscaldava quel mondo appariva un pò più grande del nostro, di un purpureo cangiante.
Alti monti torreggiavano come pilastri sotto quei cieli sconfinati lungo i confini delle grandi foreste.
"Non sembra un mondo in pericolo..." disse Matton.
"Già." Annuì Swan. "Ma ci troviamo su un altro pianeta... qui ogni legge, ogni conoscenza ed ogni ordine naturale potrebbe essere diverso da quello che conosciamo. Inutile quindi farsi idee prima di sbarcare..." rivolto a Matton, a Gwen ed a tutti gli altri membri dell'equipaggio.

[Lady Gwen]

Oltrepassammo il banco di nuvole soffici ed iniziammo a dirigerci verso la superficie.
Il verde c'era, era molto esteso, inframezzato da rilievo montuosi ed ampi laghi come mari in miniatura.
Il sole era strano, caldo allo stesso modo ma di uno strano purpureo, come il nostro tramonto, ma molto di più.
Matton diede voce ai miei pensieri, ma Swan ci riportò un po' all'ordine, sedando il nostro entusiasmo e non aveva tutti i torti, ma era facile farsi prendere dall'esaltazione in un momento simile.

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[Guisgard]

Pian piano la Stella del Mattino cominciò a sorvolare quel nuovo e misterioso mondo.
Un vasto continente che pareva l'unico e solo blocco di terra emerso, occupante quasi più dei tre quarti dell'intero pianeta, apparve sotto di loro.
Era ricoperto quasi interamente da enormi foreste dall'aspetto tropicale, macchiettato da larghi laghi, con qualche catena montuosa sparsa qui e là.
Ad un certo punto l'astronave cominciò a scendere, atterrando poco dopo in quella che sembrava essere una sorta di prateria equatoriale.
Gwen e tutti erano atterrati in quel pianeta sconosciuto.
http://www.pcgameshots.com/img/58/md/14.JPG

[Lady Gwen]

Sembrava esserci un unico continente, un'unica terra emersa simile alla Pangea che dominava il nostro pianeta miliardi di anni fa.
Il tutto aveva un aspetto molto tropicale ed era in un certo senso invitante, speravo di non sbagliarmi.
Alla fine, arrivammo.
Presi lo zaino con tutto il necessario per eventuali interventi d'emergenza e mi preparai a scendere.

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[Guisgard]

Swan scese Gwen, Gozz, Lion, Sardon e Matton per sbarcare sul nuovo pianeta.
Gli altri avrebbero attesero a bordo della Stella del Mattino gli sviluppi di quella loro esplorazione.
FP6 sarebbe rimasto in contatto radio con il capitano.
Naturalmente prima di scendere a terra il computer di bordo analizzò l'atmosfera di quel pianeta, riscontrando che nonostante qualche lieve valore differente essa era molto simile a quella terrestre e quindi adatta a loro esseri umani.
Il gruppo scese così a terra, ritrovandosi in una sorta di gigantesca foresta equatoriale, con piante dal fogliame e dai frutti mai visti e frutti dai colori particolarissimi, quasi tutti sconosciuti alle cromaticità del pianeta Terra.
"Che cosa strana..." disse Matton "... non si sente il verso di nessun tipo di animale o canto di uccello..."
"Si, un silenzio innaturale..." mormorò Gozz guardingo.

[Lady Gwen]

Scendemmo dalla nave, trovando per fortuna nostra un clima ed un'atmosfera molto simili a quelli terrestri.
Ascoltai Matton e me ne resi conto anche io.
"Sì, in effetti è vero, non c'è alcun suono. Eppure, FP6 ha riscontrato presenza di fauna, su questo pianeta... Che strano..."

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[Guisgard]

"Beh, siamo appena sbarcati" disse Swan a Gwen ed agli altri "e non possiamo pretendere di scoprire tutto e subito di questo pianeta. Se degli alieni arrivassero sulla Terra, atterrando nel deserto del Sahara penserebbero che il nostro pianeta sia desolato e disabitato. Quindi cominciamo a perlustrare questa zona."
Cominciarono così a muoversi in quella foresta dalle piante gigantesche, dai frutti e dai fiori dalle forme e dai profumi sconosciuti.
"Tutto sembra di taglia extra large qui..." mormorò Gozz guardandosi intorno.
"Credo che ricordi molto l'atmosfera della Terra ai tempi della preistoria..." fece Matton.
"Affermativo." FP6 in collegamento radio. "Nell'atmosfera-riscontro-ampie-quantità-di-ammoniaca-pressochè-ionizzata-con-alti-valori-di-cloruro-di-sodio-distillato. Ciò-la-rende-perfettamente-respirabile-a-creature-chimicamente-simili-agli-esseri-umani."
"Fammi capire..." Swan al computer "... io non sono un chimico, ma non credo che tutto ciò sia un processo naturale, giusto?"
"Affermativo-capitano." Rispose FP6. "Si-tratta-di-un-procedimento-indotto-artificialmente. In-questo-momento-non-ho-dati-sufficienti-per-teorizzarne-le-cause."
"Quindi questo testimonia la presenza di creature intelligenti su questo pianeta..." pensieroso Swan.
"Affermativo-capitano." Il computer.

[Lady Gwen]

Annuii a Swan ed iniziammo a perlustrare la zona.
I commenti erano molto pertinenti, in effetti.
Qui tutto era gigantesco!
Letteralmente!
Frutti, fiori, ogni cosa.
Ascoltammo la spiegazione del computer e rimasi interdetta.
"Ma perché indurre tale processo artificialmente?" dissi pensierosa, quasi fra me e me "È tutto curioso, qui..." guardandomi intorno.

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[Guisgard]

"Forse perchè" disse Swan che aveva ascoltato le parole di Gwen quasi sussurrate a se stessa "l'ambiente di questo pianeta in principio era ostile, inadatto ad accogliere la vita. Magari per questo qualcuno ha modificato le sue condizioni in modo da accogliere individui o comunque creature viventi."
L'ipotesi del capitano erano logiche e possibili.
"Quindi" intervenne Matton "questo pianeta potrebbe essere una sorta di colonia, preparata ad accogliere la vita..."
"Potrebbe darsi." Annuì Swan.
Intanto continuavano ad ispezionare quella foresta informe e gigantesca, dove la vegetazione sembrava crescere in modo incessante, invadente a tal punto ogni spazio da far dubitare quasi che quei luoghi potessero ospitare altra vita che non fosse quella di piante e fiori.
"Non vedo insetti..." fece Matton "... mi chiedo come possano riprodursi le piante..."
"Probabilmente dobbiamo guardare questo luogo con occhi non da terrestri." Mormorò Swan. "Questo posto non è la Terra..."
"Ma mi chiedo..." Gozz "... chi diavolo ha inviato quel dannato SOS? Una pianta?" Sputando a terra.

[Lady Gwen]

Swan sentì le mie parole e mi rispose, con un'ipotesi più che corretta.
"È un ragionamento molto plausibile, capitano" annuii.
"Forse, un gruppo ristretto di persone ha provveduto a creare un prototipo di nuova Terra in caso di disastri naturali o altri problemi" ragionai.
Poi, parlarono degli insetti.
"Beh, se hanno modificato l'ecosistema di questo pianeta, non gli sarà difficile permettere lo svilupparsi della vegetazione, che peraltro è a dir poco sovrabbondante."
Ma il mistero dell'SOS rimaneva.
"In effetti, capitano, al momento viene un po' difficile pensare che qualcuno qui viva e mandi segnali nello spazio... Cosa dice FP6?"

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[Guisgard]

"Non riscontra altri dati per ora." Disse Swan a Gwen riguardo a FP6. "Continuiamo a perlustrare questo luogo." Ordinò al gruppo.
Tutto era gigantesco, persino i frutti, alcuni dei quali ad occhio e Croce arrivavano a pesare quasi un quintale.
"Forse qui ci vivono dei giganti." Ridendo Sardon.
"Mi chiedo..." fece Matton "... se tutto qui cresce in modo così smisurato... anche eventauali animali allora potrebbero essere giganteschi... come accadeva milioni di anni fa sulla Terra con i dinosauri..."
"Al diavolo, mi piace sempre meno questo posto!" Esclamò Gozz.
"Fino ad ora" intervenne Swan "tutte le informazioni in nostro possesso portano a credere che quelle vegetali siano le sole specie viventi di questo pianeta."
"Allora è stato un albero di banane ad inviare quel maledetto SOS?" In un misto di rabbia e sarcasmo Gozz.

[Lady Gwen]

Gli unici punti fissi di questa perlustrazione continuavano ad essere le dimensioni gigantesche dei frutti grossi quasi un quintale e la totale assenza di vita umana, almeno apparentemente.
Tante domande, ma niente risposte.
"Magari siamo riusciti a capitare proprio nella zona non abitata e dovremo girare un bel po' prima di trovare qualcuno... Sperando ci sia un qualcuno che forse è sfuggito al computer..."

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[Guisgard]

"Già, questo dobbiamo appurare." Disse annuendo Swan a Gwen. "Continuiamo la perlustrazione."
Il gruppo così continuò ad ispezionare quel luogo misterioso.
Ad un tratto Gozz afferrò uno di quei frutti e lo strappò dal proprio ramo.
"Vediamo se questi frutti sono commestibili." Ridendo lui.
Allora lo appoggiò sul terreno e tirò fuori il suo coltello.
Lo conficcò nella buccia di quel frutto e lo aprì in due.
Dall'interno fuoriuscì una sorta di polpa fumosa e gelatinosa, che sprigionò subito un odore nauseante, simile ad un disgustoso vomito.
Un tanfo così insopportabile ed intenso che in un attimo riempì l'aria, causando una forte nausea a tutti loro.
https://pa1.narvii.com/6288/b5bccefe718c4f2306d1f4aee039a3f8cb8f5a83_hq.gif

[Lady Gwen]

Continuammo a vagare ed osservare, quando Gozz decise di ispezionare uno di quei frutti e non era una cattiva idea.
Ne prese uno, lo spaccò a metà e da quello fuoriuscì una polpa densa e disgustosa, dall'odore nauseabondo, tanto che dovetti coprire la bocca ed il naso con le sciarpa che avevo al collo.
Dio...
"Perché creare questa roba se poi non è nemmeno commestibile?" chiesi, attraverso il tessuto.

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[Guisgard]

Era simile ad una gelatina di un colore indistinto, vischiosa, densa, come una qualche sostanza organica in decomposizione.
Inoltre emanava un fetido insopportabile, quasi fosse il vomito di qualcuno.
Inoltre a contatto con l'ossigeno quella polpa puzzolente e disgustosa iniziò letteralmente a friggere, come se si cuocesse al Sole di quel pianeta.
"Questa roba" disse con disgusto Gozz "non la mangerebbe nemmeno il mio cane." Sputando a terra.
"Proseguiamo." Ordinò Swan a Gwen ed al resto del gruppo.
Il drappello si rimise in cammino.
Dopo un pò si ritrovarono davanti ad un altro albero, dai cui rami pendevano grossi frutti diversi dai precedenti.
Incuriosito Sardon ne staccò uno e con il calcio della sua pistola rubbe il duro gusco che racchiudeva la polpa.
Stavolta fu anche peggio.
Quella polma infatti a contatto con l'aria prese scogliersi in decine e decine di filamenti vegetali, simili ai comuni vermi terrestri, emenando acuti sibili.
A quella visione Lion diede di stomaco.
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[Lady Gwen]

Era una cosa davvero inconcepibile.
"Vorrei sapere di cosa si nutrono, su questo pianeta... Certamente non di frutta..." commentai, sempre attraverso la sciarpa.
Poi, andammo avanti, Sardon aprì un altro di quei frutti ed a quella vista orripilante Lion diede di stomaco.
L'istinto di quello di allontanarmi di scatto e difatti lo feci, poi andai da Lion e mi occupai di lui.
"Capitano, non credo che andrà meglio, più avanti..." dissi, mentre davo a Lion una pastiglia per calmare il rigetto.

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[Guisgard]

"Si, dottoressa..." disse annuendo Swan a Gwen "... sarà meglio non cogliere più frutta qui."
Lion si riprese ed il gruppo continuò a perlustrare la zona.
Ad un tratto dalla Stella del Mattino non ginsero più messaggi.
Sullo scanner del capitano infatti la sua presenza non era più rilevata.
"C'è qualcosa di strano..." Swan a tutti loro "... non rivelo più la presenza della Stella del Mattino..."
"Come sarebbe a dire?" Perplesso Gozz.
"Non lo so..." Swan "... sarà meglio tornare indietro e verificare..."

[Lady Gwen]

Lion si riprese e sì, Swan aveva ragione.
Meglio non toccare frutta, qui.
Proseguimmo, fin quando una notizia inquietante fu resa nota dal capitano.
Non giungevano segnalo dalla Stella del Mattino.
Ma... Cosa voleva dire?
Riprendemmo il cammino a ritroso, mentre mi sentivo abbastanza perplessa e intimorita.

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[Guisgard]

Il gruppo fece il cammino a ritroso, cercando di tornare al punto da cui erano partiti e dove ovviamente c'era la Stella del Mattino.
Trovarono l'astronave, ma era per buona parte sprofondata nel terreno fangoso sottostante, che si era rivelato paludoso ed instabile.
"Accidenti..." disse Swan "... presto cerchiamo di salire a bordo ed azionare i motori per farla muovere!" Ordinò a Gwen ed agli altri.
"Ma quelli a bordo non si sono accorti di nulla?" Gozz.
Aprirono un boccaporto e salirono a bordo.
Incredibilmente tutto era silenzioso e desolato.
Gwen percepì la medesima sensazione provata a bordo dell'astronave abbandonata nello spazio, sulla quale avevano trovato la vecchia bambola.

[Lady Gwen]

Raggiungemmo la nave, che quantomeno era ancora lì, sebbene un po' sommersa dal fango.
Infatti, dovevamo sbrigarci a tirarla fuori.
Salimmo subito a bordo e lì sentii la stessa, strana sensazione che avevo avvertito prima alla presenza della nave abbandonata.
Una sensazione cupa, angosciante, una sensazione orribile che non mi abbandonava.

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[Guisgard]

Gwen e gli altri, una volta a bordo, chiamarono e cercarono il resto dell'equipaggio, senza però trovare nessuno.
Sull'astronave non sembrava esserci più nessuno.
"Ma..." disse incredulo Gozz "... dove diavolo sono andati?"
"Forse sono scesi incuriositi dal nuovopianeta..." Lion.
"Non avrebbero mai lasciato la nave incustodita." Fece Swan.
Il capitano cercò allora delle risposte da FP6, ma il computer di bordo era fuoriuso.

[Lady Gwen]

Salimmo... Ma non c'era nessuno.
La nave era completamente deserta.
"Ma che è successo?!" esclamai spontaneamente, guardandomi attorno.
Sale dei comandi, stanze, nessuno.
Non c'era nessuno.
E peggio ancora, FP6 era fuori uso.
"Come facciamo adesso ad andare?" chiesi preoccupata a Swan.

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[Guisgard]

"Cerchiamo di restare calmi..." disse Swan a Gwen ed agli altri "... perdere il controllo non servirà a nulla..."
"Al diavolo!" Esclamò Gozz. "Sapevo che non dovevamo scendere su questo lercio pianeta!"
"Avanti, dividiamoci..." fece Swan "... io, Sardon e la dottoressa andremo verso il ponte superiore, mentre Gozz e Lion si dirigerano al ponte inferiore."
E si divisero.

[Lady Gwen]

Presi un paio di respiri profondi per provare a calmarmi, ma l'agitazione purtroppo restava.
Allora Swan ci disse di dividerci per cercare qualcuno ed io lo seguii sul ponte superiore.
Mi sembrava strano che fossero scesi a terra, se lo stavamo già facendo noi, e poo non certo tutti in massa!

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[Guisgard]

Gwen, Swan e Sardon controllarono interamente il ponte superiore, senza riuscire a trovare nessuno.
Sembravano essere tutti spariti nel nulla.
"Strano che FP6 sia fuoriuso, capitano..." disse Sardon.
"E' tutto molto strano..." pensieroso Swan "... qui ovvio che non troveremo nessuno... sarà meglio tornare da Gozz e LIon e vedere cosa hanno scoperto..."
Andarono così verso il ponte inferiore, senza però trovare più Gozz e Lion.
Li chiamarono a lungo, ma senza successo.
"Ma dove diavolo sono finiti?" Perplesso Sardon.
Swan lo fissò con uno sguardo che sembrava temere la risposta.

[Lady Gwen]

Nessuno nemmeno lì.
"È assurdo!" dissi, sconcertata.
Anche il computer, totalmente inservibile.
Eravamo praticamente bloccati su un pianeta sconosciuto e non così tanto ospitale e per giunta senza tre quarti dell'equipaggio.
Tornammo d Gozz e Lion.
E non trovammo neanche loro.
No, ancora?
Anche loro?!
" C'è inevitabilmente qualcosa di strano, capitano. Qualcosa di molto strano. La gente non sparisce così" scuotendo la testa con nervosismo.
"Che facciamo? C'è modo di aggirare il computer ed andare via lo stesso?" chiesi, sperando mi dicesse di sì.

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[Guisgard]

L'astronave ormai danneggiata cominciò a perdere quota.
Penetrò nell'atmosfera del pianeta mistorioso ed iniziò a scendere sempre più velocemente, fino ad attraversare i suoi cieli ed a puntare dritto sulla superficie sottostante.
Con un atterraggio di fortuna il veicolo spaziale si ritrovò poco dopo nel bel mezzo di una fitta foresta, poco distante da un vasto lago.
Destresya era riuscita ad atterrare semza troppi danni su quel pianeta sconosciuto.

[Guisgard]

Swan impallidì ed anche Sardon sembrò perdere il suo sangue freddo.
"Ci deve pur essere una spiegazione..." disse il capitano a Gwen "... cerchiamoli..."
Di nuovo si misero a cercare i loro compagni, rivoltando come un guanto la Stella del Mattino.
Ma non trovarono nessuno.
Swan cercò allora di rimettere in funzione FP6, ma senza successo.
"Non riesco a comprendere..." avvilitò il capitano "... non capisco cosa stia accadendo..."

[Lady Gwen]

Niente.
Eravamo ancora bloccati e soli.
Non c'era nessuno, nè una via di fuga.
"Potrebbe essere stato il fango a danneggiare il computer?" ipotizzai, cercando una spiegazione a tutta quell'assurdità.

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[Destresya]

Cominciò il conto alla rovescia, mentre il pianeta davanti a me si avvicinava sempre di più.Quella foresta, quei boschi si facevano sempre più vicini.
Mi preparai all'impatto, cercando di renderlo meno invasivo possibile.
Ci riuscii in qualche maniera, limitando i danni il più possibile.
Così, sbarcai in quel pianeta sconosciuto, in mezzo a una vasta foresta nei pressi di un lago.
Non avevo idea di dove mi trovassi.
Così, presi il mio equipaggiamento e nascosi il mio carico più prezioso in una borsetta nascosta nel corsetto, e mi avviai alla ricerca della città più vicina dove potermi procurare i pezzi di ricambio che sarebbero serviti per sistemare la mia astronave.


https://www.panorama.it/wp-content/uploads/2012/06/x-jane-fonda-barbarella-15.jpg

[Guisgard]

Ad un tratto le luci nella sala si accesero di colpo e le immagini sul monitor svanirono.
Allora una sagoma si stagliò contro la parete dove venivano di solito proiettate le diapositive.
Era Minsk.
Fumava tranquillamente, poi il suo sguardo finì sulla platea, dove c'erano anche Gwen e Desteesya.
"Ho smascherato il colpevole." Disse con una leggera inclinazione sarcastica della voce.

[Lady Gwen]

Improvvisamente, le luci si accesero nel bel mezzo del film.
"Ma cosa succede?" chiesi spontaneamente, guardando Elv accanto a me.
Quel Minsk era lì seduto, tranquillo a fumare.
Disse di aver scoperto il colpevole.
Possibile?
Possibile che avesse già capito chi aveva derubato la cara nobildonna e ucciso la sua domestica?
A quel punto, ascoltai incuriosita.

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[Destresya]

Quando le luci si riaccesero restai interdetta.
Ma io volevo sapere come andava avanti il film!

Però Minsk prese la parola e disse di aver trovato il colpevole.
La cosa mi parve alquanto strana.
Mi limitai a guardarlo, incuriosita.

[Guisgard]

Ci fu clamore in sala, un fitto mormorio tra lo stupore e incredulità.
Reddas si fece avanti.
"Lei vuol prenderci in giro..." disse a Minsk.
Questi rise.
"Affatto." Fumando. "Ho solo risolto il caso."
"E Come?" Reddas.
"Fra un minuto o due arriverà la stessa baronessa D'Ellen in questa sala... disperata per aver perso il diamante."
Trascorro due minuti o poco meno e la baronessa entrò nella sala come una furia.
Era disperata, avvilita ed arrabbiata, seguita da un allarmato direttore dell'albergo.
La donna denunciava il furto del suo prezioso diamante, proprio davanti a tutti loto, fra cui figuravano Gwen e Destresya.

[Lady Gwen]

Minsk insistette a dire che aveva risolto il caso, ma ancora non si decideva a sbottonarsi.
Oh ma insomma!
Parlò della baronessa, dicendo che a breve sarebbe arrivata denunciando la scomparsa del suo diamante.
E così fu.
Rimasi sorpresa, sì, ma ancora cercavo di capire chi potesse essere il colpevole.
"Ce lo dirà prima o poi, spero..." spazientita ad Elv.

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[Guisgard]

"Stia tranquilla, signora baronessa..." disse Minsk "... il colpevole sarà presto consegnato alla legge."
"Come fa a dirlo?" La donna.
"Perché è ancora in questa sala." Rivelò il brillante scienziato.
Tutti restarono sgomenti.
Gwen e Destresya erano sempre tra il pubblico ad assistere a quel nuovo spettacolo.
"Come fa ad esserne certo?" Chiese Reddas.
"Perché è riuscito a portare via il diamante e poi a tornare qui per farsi un alibi." Fece Minsk. "Il diamante in questo momento è in viaggio verso i confini del paese."
Tutti restarono increduli.
"Il nome del colpevole!" Esasperato Reddas.
"Uno dei camerieri." Fissandolo Minsk. "Basterà controllare i nomi di quelli che hanno lasciato l'albergo in licenza."
La baronessa ebbe un mandamento e si fece accompagnare nella sua suite dalla sua dama di compagnia più fidata.
Poi però la mandò nella hall e restò da sola in camera.
Subito prese uno scrigno dal doppio fondo della sua valigia, lo aprì e vi trovò dentro il prezioso diamante.
"Eccolo..." con sollievo "... quel dannato scienziato si è sbagliato..."
"Non credo, signora baronessa." Disse Maday apparendo nella camera. "Era una trappola e lei ci è finita dentro."

[Lady Gwen]

Diceva che il colpevole era in questa sala e mi chiedevo proprio chi potesse essere!
Che fosse qualcuno dello staff?
Possibile?
Tutti quanti raggiungemmo la baronessa e Minsk in camera e la donna vide che il diamante era ancora lì.
Ma come poteva essere?
"Dunque, il diamante che c'è lì dentro è un falso?" chiesi io a quel punto "Ed è stato sostituito dal colpevole, che ha rubato il vero diamante."

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[Guisgard]

"Il diamante è al suo posto, per ora." Disse Minsk a Gwen.
Allora nella sala arrivarono Maday, la baronessa e la sua dama, scordati dalla sicurezza dell'albergo.
Maday consegnò lo scrigno col gioiello a Reddas.
"Ma che significa?" Stupito questi.
"Ho messo la baronessa sotyo scacco matto." Sorridendo Minsk.

[Lady Gwen]

Aggrottai la fronte.
Adesso ero davvero confusa.
Ma che stava succedendo?
"Si spieghi meglio, signor Minsk. Cosa intende dire quando dice di aver messo la baronessa sotto scacco?" perplessa e dubbiosa io.
Davvero non capivo e non riuscivo ad arrivare al punto.

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[Guisgard]

Minsk sorrise a Gwen, ma lasciò che fosse Maday a raccontare tutto.
Lui allora narrò di come avesse beccato la baronessa a tirar fuori il diamante, nonostante avesse detto del furto.
In pratica si era tradita da sola, abboccato al trucco di Minsk.
Messa in trappola la donna allora raccontò tutto.
Era finita in bancarotta e per essere aiutata si rivolse al vedono suo amico.
In cambio di aiuto lei avrebbe reso il Sospiro di Laveria alla Chiesa, sua originaria proprietaria.
Ovviamente occorreva una spiegazione, una situazione che calesse il tutto, così la baronessa aveva architettato la storia del falso letto intenzionato a rubare il diamante.

[Lady Gwen]

Maday ci spiegò tutti, rivelando che era tutto un inganno e che ogni cosa era stata architettata per inscenare il furto, in modo da racimolare qualcosa.
"E allora l'omicidio della donna? Chi è colpevole per quello?" chiesi dunque.

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[Guisgard]

"Già, la donna uccisa..." disse Reddas ripetendo le parole di Gwen "... chi è stato ad ucciderla? La stessa baronessa?"
"Io non sono un'assassina!" Con orgoglio la baronessa.
"La donna uccisa" fece Minsk "è stata solo sfortunata... si è trovata al posto sbagliato nel momento sbagliato... qualcuno ha cercato di rubare il diamante e venendo sorpreso dalla poverina ha pensato poi bene di ucciderla."

[Lady Gwen]

Annuii.
"Dunque non ha nulla a che vedere col furto, o presunto tale, il quale era una messinscena" commentai retoricamente.
Beh, certamente Minsk aveva messo sapientemente ogni tassello al proprio posto, arrivando ad una conclusione che nessuno di noi aveva immaginato e certamente ora ognuno di noi era più sollevato, sebbene fosse stato commesso un omicidio, ma adesso tutti eravamo coscienti del fatto che il furto fosse una grandissima farsa.


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[Guisgard]

"Però ora deve dirci chi ha tentato di rubare il diamante e ha poi uccido la cameriera della baronessa." Disse Reddas a Minsk.
"Ten." Svelò Minsk. "Era un topo l'appartamenti e ha tentato di rubare il gioiello. Ora però è lontano da questo albergo."
"Ecco chi era quell'uomo misterioso..," sottovoce Elv a Gwen "... un ladro..."

[Lady Gwen]

Ascoltai l'ultima spiegazione.
"Sì, ma purtroppo non potrà essere punito, visto che si è già defilato..." risposi ad Elv, scuotendo la testa.
"Beh, l'importante è che siamo arrivati alla risoluzione, almeno quella povera donna ha avuto giustizia..." aggiunsi poi.
Era stato certamente un soggiorno movimentato, molte cose erano accadute in modo inaspettato, all'improvviso, come Elv, altre erano state meno piacevoli, ma andava bene così, soprattutto perché alla fine tutto si era risolto.

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[Guisgard]

La baronessa fu arrestata, ma poi qualcuno di molto importante che aveva influenze tanto in alto, la fece scarcerare.
Il diamante venne portato per qualche settimana in uno dei più importanti musei di Afragolopolis, per poi essere donato alla Santa Sede e conservato nel Museo Arcivescovile.
Minsk con questa storia ci fece un pò di puntate del suo programma e scrisse anche un bel libro in merito, guadagnando un bel pò di soldi, altra notorietà ed i soliti apprezzamenti degli intellettualoidi anticlericali.
Di Ten non si ebbero più notizie e qualcuno sospettò persino che lavorasse per lo stesso Minsk, ma nessuno fu in grado di fornire prove su questa ipotesi.
Il suo programma continuò ad ottenere grandissimi ascolti.
https://i.ytimg.com/vi/GXOod6fLII8/hqdefault.jpg

FINE

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