Gli strani e misteriosi casi del professor Minsk

[Altea]

Lo sceriffo si avvicinò e lo squadrai da capo a piedi.."E' per caso maschilista sceriffo Swan? Le donne possono essere più forti e coraggiose degli uomini, immagino dunque nella sua squadra non vi sia posto per le donne" osservandolo con tono di sfida, ma notando pure l' avvenenza "Comunque mi stavo chiedendo una cosa tra me e me...vediamo cosa mi risponde, sceriffo..non le sembra strano che in un posto così piccolo come Casarignone nessuno abbia visto nulla...sono due omicidi in poche ore, e stranamente nel luogo del delitto non vi è nessuno, nessuno ha sospetti?".

[Guisgard]

Gwen tornò a casa, ma prima di entrare sentì delle voci.
Era sua zia che parlava con qualcuno.
La voce di un uomo, forte, decisa.
Aveva un tono sicuro, quasi saccente.



Swan ricambiò lo sguardo di Altea e guardò poi pure Colette.
Però non le riconobbe, poiché non amava quel genere di serie tv.
“In effetti non abbiamo donne qui con noi, come poliziotte intendo.” Disse con un sorriso sornione. “Però lei dice il vero...” annuendo ad Altea “... nessuno ha visto, né sentito nulla... dopotutto i due omicidi sono avvenuti di notte o sera tardi e qui nessuno ama fare le ore piccole. Posso chiedere le signore da dove vengono e cosa ci fanno qui a Casarignone?” Mentre vibrò il suo cellulare.
Allora getto una rapida occhiata e lesse il messaggio di Detresya.

[Lady Gwen]

Appena arrivai fuori casa, sentii la zia parlare con qualcuno.
Era una voce maschile, decisa.
Preoccupata, visto i tempi che correvano, non esitai ad entrare in casa per vedere di chi si trattasse.

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[Altea]

"Quindi di sera e di notte vi è quasi un coprifuoco, io non credo un posto piccolo significhi che la gente non esca altrimenti a Capri o Ischia vi sarebbe un crollo del turismo..sembra quasi la gente di qua abbia remore ad uscire...non vorrei ci siano strane superstizioni" poi lo sceriffo ci chiese chi fossimo, ovviamente doveva pure osservare la gente estranea visto gli accadimenti ma io rimasi incollata al suo bello sguardo e notai il suo verso me.."Siamo due attrici, stiamo girando una serie tv nel maniero del barone vicino la foresta, può immaginare ora la nostra paura a dormire laggiù e pure a girare sole" sorridendogli ma turbata.

[Guisgard]

Gwen entro in casa e trovò sua zia indaffarata a preparare un caffè, mentre nel loro salotto vi era un uomo che si accendeva una sigaretta.
Era un tipo dall'aspetto sveglio e vivace, i modi schietti ai limiti del cattivo gusto, la gestualità molto pronunciata ed una voce che col suo tono ricopriva tutti gli altri rumori della stanza.
"Oh, eccoti." Disse la zia a Gwen. "Ti presento il signor Gozz." Indicando l'uomo.
https://i.gifer.com/6dEP.gif

[Lady Gwen]

Entrai e trovai la zia indaffarata a preparare il caffè, insieme ad un tizio.
La tipica persona dai modi spicci e un po' arroganti.
Si chiamava Gozz.
"Salve. A cosa dobbiamo la sua visita, a quest'ora tarda?" specificai.

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[Guisgard]

“Scusatemi un istante...” disse Swan alle due attrici mentre rispondeva all'sms di Destresya, avvertendola che sarebbe passato più tardi per controllare che tutto fosse in ordine intorno alla sua villa “... eccomi...” tornando a rivolgersi ad Altea ed a Colette “... attrici? Ah, certo... ho sentito delle riprese di una famosa serie tv...” sorridendo loro “... beh, immagino non sia un bel momento per venire qui da noi... ma posso assicurarvi, signore, che Casarignone fino ad oggi è stato un luogo tranquillo... non siamo un posto di villeggiatura, ma mai nulla di simile era accaduto in passato... io ho un appuntamento di lavoro fra circa mezz'ora, però se volete posso un attimo accompagnarvi fino al vostro alloggio, così vi sentirete sicure.”

[Guisgard]

Gozz guardò Gwen con uno sguardo poco lusinghiero, di quelli che alle ragazze perbene causano sempre un certo fastidio.
"Che deliziosa ragazza." Disse sorridendole, mentre con la sua sigaretta riempiva di fumo la stanza.
"Il signor Gozz" la zia "è un giornalista giunto qui per quei misteriosi omicidi."
"Sono il re dei giornalisti!" Ridendo lui.

[Destresya]

Avevo giusto finito il mio bicchiere di vino quando sentii il telefono vibrare per la risposta di Swan.
Sorrisi compiaciuta nel leggerlo: "Ti aspetto" risposi.
Poi mi alzai, spensi la tv e andai nelle mie stanze.
Dovevo necessariamente trovare un vestito degno dell'occasione.
Nel frattempo passai dalla camera di Garion per vedere come stesse il piccolo guastafeste.

[Altea]

Lasciai lo sceriffo rispondesse al cellulare e poi tornò da noi "Non avremmo mai immaginato potesse accadere tutto questo, certo pensi sceriffo che fino a poche ore fa eravamo nella locanda di Pitt a mangiare tranquillamente, è accaduto tutto improvvisamente...oh si, se ci accompagnasse volentieri, anzi potrebbe parlare pure al regista e rassicurarlo, sarebbe un peccato andarcene da qua per questi fatti..certo è che registrare nel bosco sarebbe pericoloso ma siamo più di una persona" osservando i suoi occhi di un colore meraviglioso, ovviamente un uomo del genere in questo posto sarà stato sposato con figli, e pure rischiava la vita.."Vogliamo andare, va avanti lei e noi le seguiamo con la mia auto?".

[Lady Gwen]

Sollevai un sopracciglio mentre mi fissava.
Mi infastidivano lui, i suoi modi e la sua sigaretta.
Scoprii che era un giornalista.
E che ci faceva proprio a casa nostra?
"Dunque? Cosa vorrebbe qui da noi?"

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[Guisgard]

“Certo, signore.” Disse Swan sorridendo ad Altea e Colette.
Oltre al bell'aspetto, lo sceriffo colpiva per i modi gentili e per quel carisma tipico degli uomini d'azione che aveva l'innata capacità di far sentire le donne protette.
Swan prese la sua auto e seguì la Ferrari delle due belle attrici dirette verso la magione nel cuore della campagna.

[Altea]

Osservai attentamente lo sceriffo e salii in auto, guardavo dallo specchietto l' auto del bel sceriffo "Ecco questo è un uomo che sa cosa vuole, semplice ma a mio avviso carismatico...ah, ma sarà impegnato..uno spreco per un dolcetto così prelibato" facendo l' occhiolino a Colette.

[Guisgard]

"Il signor Gozz" disse la zia a Gwen "è appena giunto qui a Casarignone ed alloggerà nell'albergo Stella a Punta. Si è fermato qui per chiedere informazioni su come arrivarci. io gli stavo dicendo che sarà importante per la nostra cittadina avere l'appoggio della stampa."
"Esattamente." Annuì fumando Gozz. "Quando sarà scritta la storia di questa terra arida di quel fuoco che avvampa gli unici luoghi al mondo in cui l'uomo meriterebbe di vivere, allora vedrete che questa losca cittadina avrà il suo degno ruolo nella storia." Sicuro della sua dialettica prorompente. "Sapete cosa non va in questa vostra cittadina?” Fumando Gozz e fissando le due donne. “C'è troppo verde. Troppo spazio con aria pulita, fiori di betulle, pruneti, sambuchi, tamarindi e cespugli di mirtilli e more selvatiche.” Soffiando via il fumo. “Ecco cosa non va. Nessuno leggerebbe di queste cose. Andavano bene un'ottantina d'anni fa, quando la gente amava la vecchia Afragola ed i buoni sentimenti, con le marmellate fatte in casa, i dolci della nonna ed i nocini tenuti sottochiave e frutto di ricette tramandate da anni.”
“Oh...” la zia.
“Nossignore!” Esclamò Gozz. “La gente vuole fatti lugubri, misteri, paura, terrore. Vuole un grande romanzo gotico nelle nostre nuovo cattedrali di cemento e vetro, fra insegne al neon che corrono via veloci con le immagini della nostra fantasia rubate dalla pubblicità!”

[Guisgard]

"Da quando" disse Colette ad Altea mentre questa guidava la Ferrari, seguita dall'auto dello sceriffo "ti piacciono gli uomini in divisa? Io li trovo così scontati." Annoiata lei.
Le due auto attraversavano la campagna avvolta in quella sera misteriosa, tra gli alberi che muti parevano danzare sotto il tenue pallore lunare.
Poco dopo spuntò la sagoma della magione.

[Altea]

"Se la toglierà no, questa divisa..e che bel vedere deve essere" ridendo.
Ma ad un tratto vidi sbucare la immagine della magione e mi venne un pensiero ribelle e bloccai l' auto. Tolsi un piccolo cavo dal volante e scesi "Non mi funziona più la Ferrari...e ora?" osservando Colette e facendogli l' occhiolino.

[Lady Gwen]

Annuii lentamente, ancora poco convinta.
"Posso accompagnarla, se vuole" mi proposi, sperando di non fare una cavolata.
Poi lo ascoltai, ascoltai tutto quel fiume di parole che non mi impressionò.
"Io invece le assicuro che ciò di cui non abbiamo bisogno è una persona che ci faccia spaventare anche di uscire di casa e non abbiamo bisogno nemmeno di un soggetto che basa la sua esistenza sulla sua abilità retorica, che pensa così di impressionare la gente" replicai, parlando senza fermarmi.
"Ora cortesemente, se vuole seguirmi fino all'albergo, visto che domani si lavora e vorrei dormire" con tono spiccio.

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[Guisgard]

La Ferrari si fermò a circa mezzo miglio dalla magione.
L'auto dello sceriffo accostò e Swan scese avvicinandosi alla macchina di Altea e Colette.
"Deve esserci un guasto..." disse lui "... aprite il cofano dall'interno, ci darò un'occhiata..." fece il bello sceriffo.
Illuminò il motore con la sua torcia.
"Sembra che il motore non abbia problemi..." lui "... strano..." ignorando che Altea avesse tirato via un cavo da sotto il volante, interrompendo così l'alimentazione.

[Altea]

Lo sceriffo Swan subito andò a vedere nel cofano, ovviamente tutto era a posto e da brava attrice sospirai "E ora, sceriffo Swan...non posso rimanere senza auto qui, non posso girare, sarebbe la fine per me..deve aiutarmi assolutamente" avvicinandomi a lui e sorridendo.

[Guisgard]

Gozz rise forte a quelle parole di Gwen.
Mia cara e semplice ragazza...” disse lui spegnendo la cicca in una ceneriera sul tavolo “... là fuori c'è gente affamata di mistero, di paura e di orrore. Non aspetta altro che sfogliare i giornali come fossero novelli romanzi d'appendice in cui conoscere fatti unici, straordinari che sappiano rendere viva la grigia quotidianità a cui è destinata. Ho potuto scambiare alcune chiacchiere con dei contadini al mio arrivo... pare che tutti comincino a credere che il buon Galat, che il Cielo lo risparmi, abbia realizzato i sogni degli alchimisti, generando nientemeno che il leggendario Homunculus.”
“E cosa sarebbe?” La zia.
“Una sorta di Frankenstein, cara signora.”
“Possibile?”
“Non è importante, mia cara.” Lesto Gozz. “Ciò che conta è quello che crede la gente. Ed è compito della stampa, cioè mio, suggerirglielo. Ho già il titolo... il moderno Prometeo nella sconosciuta campagna di Casarignone.” Con tono enfatico.
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[Guisgard]

"Beh, nel frattempo vi accompagnerò alla magione." Disse Swan ad Altea ed a Colette. "Poi farò arrivare qualcuno per controllare meglio la Ferrari."
Così, con l'auto dello sceriffo, i tre arrivarono alla magione.
Qui Swan telefonò al suo vicesceriffo per far arrivare quanto prima un meccanico che si occupasse della Ferrari ferma nella campagna.

[Lady Gwen]

Alzai gli occhi al cielo.
No ma era proprio impossibile, questo tizio.
Poi anche la zia col carico da undici.
"Vogliamo andare? Così la accompagno all'albergo" impaziente io di levarmi quel tizio dalle scatole.

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[Altea]

Osservai la prontezza dello sceriffo, a dire il vero speravo riuscisse a risolvere questi casi con la stessa prontezza.
"Grazie sceriffo...ma può darmi del tu...posso pure io immagino..ho chiamato il regista così può rassicurarlo, nel frattempo posso offrirti qualcosa..ma è sempre così movimentata la vita di un poliziotto" versando un analcolico fruttato, ero rimasta sola con lui nel piccolo salone vicino la mia camera.

[Guisgard]

"Ma certo, allegra campagnolla." Disse divertito Gozz a Gwen. "Grazie della sua cortesia, signora." Salutando la zia.
Così il giornalista rampante e la ragazza dai capelli rossi salirono sull'auto di lui, diretti all'albergo.
Era questo il solo della zona, col suo nome antico e misterioso, riferito a vecchie leggende locali che qualcuno faceva derivare da cupe storie di licantropi.
La struttura sorgeva in uno spiazzo regolare che recitanto veniva usato da Marta, la proprietaria, come parcheggio per i uoi clienti.
Davanti al parcheggio c'era l'auto dei due studiosi.
Arrivando all'ingresso dell'albergo si sentivano i versi degli oranghi.
"Sembra di essere allo zoo." Commentò sarcastico Gozz.

[Lady Gwen]

Preferii non commentare.
Finalmente ci dirigemmo all'albergo, che raggiungemmo tramite le mie indicazioni con l'auto di lui.
Lo spiazzo antistante veniva usato come parcheggio e lì la sua macchina si fermò.
Già da fuori si sentiva il vociare degli scimpanzè.
Allora lo condussi dentro cercando Marta per fargli assegnare una camera.

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[Guisgard]

Swan sorrise ed annuì alla proposta confidenziale di Altea.
“Si, qualcosa da bere lo prendo con piacere.” Disse.
Così i due bevvero qualcosa insieme in quel salone.
“Speriamo di risolverlo presto questo caso...” mormorò lui “... fatti simili qui non si sono mai verificati...” bevendo “... ci conosciamo praticamente tutti, per questo sono propenso a credere che possa trattarsi di uno straniero o comunque di qualcuno che frequenta poco queste zone...”

[Guisgard]

Gwen e Gozz entrarono nell'albergo e trovarono Marta intenta a sparecchiare.
Il giornalista si accese una sigaretta e lanciò un'occhiata in giro.
"Ospitate" disse a Marta "anche animali? Pagano metà pensione?" Ironico.
"Eh, ci manca solo questo!" Marta. "No, sono di due nostri clienti. 9 scimmie che sembrano non dormire mai."
"Cosa ci fanno i suoi clieti con 9 scimmie nel bel mezzo di queste campagne?" Chiese Gozz.
"Studiano quanto siano simili agli uomini!" Sarcastica Marta.
Gozz rise forte.

[Lady Gwen]

"Visto quanto urlano e ciarlano, devo dire che sono parecchio simili agli uomini" sarcasticamente.
"Io vado Marta, buonanotte" dissi, sperando quantomeno di arrivare viva a casa, coi tempi che correvano e girare di notte in questi giorni non era il massimo.

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[Altea]

Gli porsi il bicchiere e bevvi assieme a lui ascoltandolo.."E' quello ho pensato io, tutti si conoscono qui..questo intendevo prima, il paese è piccolo e la gente mormora..dice il vecchio detto. Ma perché tutto questo, e dove potrebbe trovarsi?" perplessa osservandolo in viso "A proposito, voi sapete qualcosa di questo barone De Tardis?" avvicinandomi a lui sorridendo. Mi divertiva pure come questo uomo mantenesse sempre un certo distacco.

https://www.ivid.it/blog/wp-content/uploads/2015/01/scarlett-johansson-pregnant.jpg

[Guisgard]

"Ehi, aspetta..." disse Marta a Gwen "... vai a casa a piedi? E' buio e la campagna non è per nulla sicura.
"Signora, io esco." Ad un tratto una voce giovane.
Era il più giovane dei due studiosi arrivando dalla sua camera.

[Guisgard]

“In verità” disse Swan ad Altea finendo il suo bicchiere “nessuno qui conosce davvero il barone. Che io sappia frequenta pochissimo o nulla la cittadina. Ci viene un paio di volte l'anno e perlopiù se ne sta nel suo castello per le manutenzioni. A parte Don Domenico nessuno a Casarignone può dire di conoscere il barone.” Fissando l'attrice.

[Lady Gwen]

"Vedrò di fare in fretta" dissi a Marta, cercando di rassicurare lei e anche me stessa.
Poi sentii una voce giovane, mi voltai ed era lui.
Uno dei due studiosi.
Restai interdetta un istante, pensando.
"Non è che mi daresti un passaggio?" chiesi alla fine.

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[Altea]

"E non trovi strano tutto questo? Chissà perché si rivolge solo ad un chierico, e questo Don Domenico dove si trova? Posso confidarti una cosa" ridendo "Ho staccato il cavo di alimentazione cosi ti fermavi di più...perché mi sei simpatico, e accade raramente, forse amo i misteri e vorrei aiutarti..la vita dell' attrice a volte è noiosa" sedendomi sopra il tavolo e muovendo la gamba finendo il bicchiere e osservandolo, aspettando la sua reazione.

[Guisgard]

Era il più giovane dei due studiosi, bruno, dai capelli lunghi e lisci, gli occhi scuri e luminosi, i lineamenti estremamente piacevoli e mostrava la consapevolezza di chi è abituato a piacere, soprattutto alle donne.
"Certo." Disse a Gwen. "Dove sei diretta?"

[Guisgard]

"Tu hai staccato il filo..." disse stupito Swan ad Altea "... cosa?" La fissò, per poi scoppiare a ridere. "Beh, sono lusingato di esserti simpatico, ma sono uno sceriffo e dovrei farti una multa per questo o arrestarti?" Divertito.

[Lady Gwen]

Gli occhi scuri erano accesi, luminosi, insolito per degli occhi così scuri.
I lineamenti erano aggraziati, quasi perfetti.
Mi riscossi alla sua domanda.
"Oh... Casa mia è a circa dieci minuti da qui, è la via principale della cittadina" spiegai poi.

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[Altea]

"Arrestarmi addirittura....e che ho fatto mai...e poi dopo avermi arrestata che faresti? Cercheresti di salvarmi o getteresti la chiave?" con tono irriverente. Ero riuscita a smuovere quel suo modo diffidente che sembrava avere.

[Guisgard]

"Perfetto, andiamo." Disse il giovane a Gwen.
Un attimo dopo erano in auto insieme, diretti alla cittadina.
"Pare che questo vostro paese" lui guidando "si sia svegliato con la sindrome del mostro. In effetti è insolito un maniaco in un luogo simile."

[Guisgard]

Swan rise.
"Sbaglio" disse lui divertito ad Altea "o ti stai divertendo a provocarmi, signora diva?" Fcendole l'occhiolino.
In quel momento suonò la sua ricetrasmittente.
"Scusami..." ad Altea, per poi rispondere "... si, dimmi, Sev. Cosa? Adesso? E chi diavolo è? E cosa vuole? Digli... no, lascia stare, non puoi dirgli ciò che sto pensando... ok, arrivo. Passo e chiudo." Chiudendo. "Scusami, ma il dovere mi chiama, temo..." fissando Altea.

[Lady Gwen]

Sorrisi e annuii.
Allora uscimmo dall'albergo e salimmo in macchina, mettendoci in cammino verso casa mia.
"Posso assicurare che nulla di tutto ciò è mai successo prima. In queste ventiquattr'ore si sono svegliati impazziti..." scuotendo la testa.

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[Altea]

"Io? Ti do l' impressione di volerti sorprendere e provocare?" ridendo di gusto assieme a lui.
Poi la ricetrasmittente lo chiamò e ascoltai la conversazione.."E' successo altro di grave? Mi spiace te ne vai, ora mi sentirò sola..ma so di non poter venire con te...e che mi prometti perché mi lasci sola?".

[Guisgard]

“Beh, due omicidi sono un buon motivo per far ammattire la gente di un paesino tranquillo...” guidando lui “... anche se le avvisaglie ci sono state... ho sentito che prima di questi omicidi sono state trovate sgozzate due pecore... e a noi è stato rubato uno degli oranghi del Borneo, immagino per fargli la fare la stessa fine...” a Gwen “... comincio a credere che l'assassino abbia voluto fare prima pratica su degli animali, per poi passare alle persone... o forse è un fanatico che ad un certo punto si è stancato di uccidere solo animali...” guidando.

[Guisgard]

“Una seccatura temo...” disse Swan ad Altea “... pare sia appena giunto a Casarignone uno scienziato che ama fare il presentatore in tv... sembra che la faccenda dei due omicidi lo abbia attirato qui... devo andare a riceverlo e ad assicurarmi che non intralci in alcun modo le indagini...”

[Lady Gwen]

"Lo so, purtroppo quegli episodi sono stati un po' sottovalutati... E mi dispiace per il vostro animale" davvero dispiaciuta.
"In effetti la teoria della pratica non è così assurda" annuendo.
"Casarignone non è mai stata una grande metropoli, ma non potevamo mai immaginare che saremmo diventati un covo di serial killer..." commentai poi.

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[Altea]

A quelle parole trasalii..."Ma forse io so chi sia...il dottor Minsk? Perché prima nel locale da Pitt abbiamo visto un documentario e Colette ne era attratta, è un uomo di fascino. Ho telefonato ad un cameraman che conosco e ha detto stavano appunto finendo di girare...e insomma...è attirato dai misteri e sa pure risolverli...Colette impazzirebbe a vederlo..non posso venire? Ma cosa vuoi possa fare...nulla, uno dei tanti curiosi spinti qui dal clamore del caso" avvicinandomi a lui "So di non riuscire a convincerti Swan.." sospirando e andando verso la finestra osservando la bellissima campagna che si stendeva al pallore lunare.

[Guisgard]

"Speriamo lo prendano presto..." disse lui a Gwen "... comunque io sono Elv, piacere di conoscerti." Sorridendo.

[Lady Gwen]

Annuii gravemente.
Poi sorrisi guardandolo.
"Io sono Gwen. Piacere mio, Elv" sorridendo di rimando.
Gli stava molto bene il suo nome, fu ciò che pensai non appena lo disse.https://uploads.tapatalk-cdn.com/20190412/0403d0ccc4304803db7a7c01fa99db46.jpg

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[Guisgard]

"Beh, non posso certo evitarti di andare in paese per vedere quell'uomo famoso." Disse divertito Swan ad Altea. "Ci sta che la gente voglia conoscere le star della tv. Dopotutto dovresti saperlo, visto sei un'attrice." Facendole l'occhiolino. "Ora vado, ma poi non so se riuscirò a riportarti qui. Come farai a tornare alla magione? Domattina avete le riprese della serie tv, c'è scritto sul cartello all'ingresso."

[Altea]

"Magari mi può portare qualcuno del paese, o chiamerò qualcuno del cast. Posso rimanere con te mentre ci parli? Sono curiosa, Colette sarà felice di sapere di lui...a me sembra uno sbruffone. Io preferisco gli uomini semplici" voltandomi verso di lui osservandolo "Ma se hai cose più importanti non obbligo la mia presenza" con tono fermo.

[Guisgard]

"Purtroppo sono obbligato ad andare da lui..." disse sbuffando Swan "... dai, andiamo... vieni con me... poi ti farai venire a prendere da uno del cast." Facendole l'occhiolino.
Così, con l'auto dello sceriffo, i due andarono alla cittadina.

[Altea]

Sorrisi felice per la curiosità di vedere questo Minsk ma pure per poter rimanere di più con Swan.. "Perché ti pesa tanto conoscerlo?" saliti in auto "Magari potrebbe aiutarti se è vero é quasi un genio" osservandolo mentre guidava.

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[Guisgard]

"Perchè sarà solo un intoppo per le indagini, già lo so..." disse Swan guidando, mentre però inviava un sms dal suo cellulare "... ma gli parlerò chiaramente..." rimettendosi in tasca il telefonino "... non tollero i ficcanaso nel mio lavoro..." ad Altea.

[Guisgard]

Prima che Destresya arrivasse alla porta della camera di Garion il suo cellulare vibrò.
Era un sms di Swan che così diceva:

"Mi spiace, signora... è arrivato un tipo che lavora in tv stasera a Casarignone e mi tocca incontrarlo... se l'invito è ancora valido posso passare domani..."

[Guisgard]

"Bel nome." Disse con un vago sorriso Elv a Gwen. "Mi dici tu dove abiti?" Chiese appena l'auto era giunta nella cittadina.
Per la strada però, nonostante l'ora tarda, c'era un bel pò di movimento.

[Destresya]

Sgranai gli occhi nel leggere quel messaggio.
Ma davvero gli uomini erano così stupidi?
Alzai gli occhi al cielo.
"L'invito è per stanotte, a qualunque ora, non mi deluda."

[Lady Gwen]

Mi aprii in un sorriso.
"Ti ringrazio... Anche il tuo... Credo ti stia molto bene..." commentai, cercando di mascherare la mia aria trasognata.
"Certo. Devi andare ancora avanti. È qui sulla destra, poco prima della piazza" dissi, aspettandomi di vedere da un momento all'altro il portone rosso scuro di casa mia.
Arrivammo poi in centro c'era parecchio movimento.
"Spero non sia successo qualcos'altro..." sospirai.

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[Guisgard]

Un attimo dopo Swan rispose con un nuovo sms a Destresya:

"Potrei fare molto tardi... l'invito forse non ha limiti di tempo? Non vorrei disturbare..."

[Guisgard]

"Decisamente qualcosa deve essere avvenuto..." disse Elv guardando la strada "... io sono curioso..." a Gwen, per poi parcheggiare "... vuoi tornare a casa o vieni con me a vedere cosa succede?" Chiese alla ragazza.

[Lady Gwen]

"Sì, sicuramente è così" annuii.
Poi parcheggiò e mi chiese cosa volessi fare.
"Beh, penso di poter perdere qualche altro minuto. Sono curiosa anch'io" sorridendo appena.

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[Guisgard]

Parcheggiarono e poi scesero dall'auto.
Avvicinandosi verso la piazza, Gwen ed Elv videro che tutte quelle persone non erano nè spaventate e neppure preoccupate.
Erano invece divertite ed incuriosite.
Sentirono parlare alcuni davanti ad un bar e scoprirono così che a Casarignone era appena giunto il famoso Minsk, un divulgatore scientifico da sempre amante di misteri da svelare.

[Destresya]

"Sapendo che la aspetterò alzata spero che farà il prima possibile, altrimenti saprò che non ne valeva la pena!"
Risposi soltanto.
Di un uomo che non correva da me quando chiamavo, non me ne facevo proprio niente.
Scossi la testa, alzando gli occhi al cielo.

[Guisgard]

Swan ricette l'sms di Destresya e maledì ancor più il dover tornare in paese per incontrare Minsk.
Ma non poteva farne a meno.
La ricca ereditiera così si ritrovò sola, nel corridoio di casa sua, davanti alla porta della camera di Garion.

[Lady Gwen]

Avanzammo verso la folla e vedemmo che non sembrava essere successo nulla di grave.
"Sembrano alquanto divertiti..." con tono incuriosito.
Poi, sentii di un certo divulgatore scientifico, di nome Minsk.
"Per caso lo conosci?" ad Elv.

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[Destresya]

Aspettai un attimo una risposta, che non arrivò, e rimisi il telefono in tasca.
Peggio per lui.
Io odiavo aspettare.
E odiavo aspettare gli uomini a maggior ragione.
Mi ritrovai davanti alla camera del piccolo e mi ricordai di essere andata lì per vedere come stava.
Di cattivo umore entrai, scostando piano la porta.

[Altea]

Osservai ogni gesto di Swan, la sua risposta su Minsk e poi il suo rispondere agli sms, il volto seccato e contratto. Quando fini di mandare gli sms mi sfuggì un sorriso "Uno sceriffo particolare.. Non si mandano sms in auto" ironica "Comunque il nostro bel sceriffo, forse, punta in alto e vede Minsk come un intralcio per la sua carriera?" accavallando le gambe e puntando il mio sguardo sul suo volto per osservare la reazione. Era un bel uomo, probabilmente prima era affannato con gli sms per una donna.. E a me piaceva? Mi trovavo bene con lui ma Swan era un uomo pratico, si notava subito.

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[Guisgard]

“Si.” Disse Elv a Gwen. “Mio zio è uno zoologo e quindi frequenta ambienti accademici. Questo Minsk è molto famoso. E' uno scienziato che cura un programma di divulgazione scientifica in tv. E' attratto dai misteri irrisolti, dedicandovi impegno per dare loro spiegazioni logiche e razionali. Il suo scopo è dimostrare al pubblico che il paranormale non esiste.”

[Guisgard]

Swan istintivamente accarezzò le gambe accavallate di Altea con lo sguardo, per poi guardarla negli occhi con un sorriso di chi si sente sicuro di sé.
“In verità” disse “temo solo che quel tipo possa intralciare le indagini, mia cara attrice. Ed io voglio risolvere quanto prima questo mistero.”
Arrivò allora Sev nell'ufficio dello sceriffo.
“Sceriffo... c'è il dottor Minsk che chiede di lei...”
“Fallo entrare.” Swan.

[Lady Gwen]

Annuii lentamente, ascoltandolo.
"Beh, allora spero che riesca a convincere la gente di qui, visto che urlano al licantropo o chissà cos'altro..." sarcasticamente.

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[Altea]

Notai lo sguardo di Swan sulle mie gambe, ebbi quasi un fremito e sorrisi.
Poi andammo nell' ufficio di Swan e arrivò un certo Sev, uno della squadra.
Minsk era arrivato, io mi sedetti vicino a Swan comunque, e rimasi soddisfatta lo sceriffo me lo permettesse, ma non era un assassino ovviamente.
Però mi piaceva provocare Swan e con la mano finsi di sfiorare la sua vita portandola poi al mento ed appoggiando il braccio sulla scrivania, con la mano che poggiava sulla bianca pelle.

[Guisgard]

"Si, sarà interessante vedere cosa scoprirà quello scienziato..." disse Elv a Gwen "... vieni, beviamo qualcosa in quel bar, in attesa di notizie..."
I due andarono così a bere in un bar di fronte all'ufficio dello sceriffo.
Qui, Swan ricevette Minsk.
Altea era seduta accanto a lui, molto vicino.
"Salve." Entrando Minsk e salutando lo sceriffo, per poi presentarsi.
Salutò anche Altea ed il vecesceriffo Sev.
"Prego... mi dica tutto..." Swan.
"Sarò breve e diretto, sceriffo..." sedendosi Minsk "... io come scienziato ho il compito di risolvere ogni mistero, ogni sospetto di ignoranza e superstizione. Il paranormale, la magia e idiozie varie non esistono. Ho letto di tutto sui giornali, persino dell'Homunculus. Io risolverò questo enigma. Con la mia intelligenza."
Era un uomo che dal vivo confermava il suo fascino ed il suo carsisma visto in tv.

[Lady Gwen]

"Sì, decisamente" con tono incuriosito.
"Oh... Okay" dissi, sorpresa, mentre lo seguivo al bar fino ad un tavolino.
Mi aveva sorpresa, ma forse non era nulla di che ed era solo colpa dell'effetto che mi faceva.
"Come mai siete venuti proprio qui?"

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[Guisgard]

Destresya aprì la porta e senza bussare entrò nella camera di Garion.
Il ragazzo, impegnato a guardare il suo pc portatile sul letto, nel vedere entrare la bella zia chiuse di colpo il monitor ed apparve imbarazzato e sorpreso.

[Altea]

Minsk entrò e si presentò, lo salutai e lo osservai, ascoltai ogni particolare.
Non sarebbe stato facile per Swan...due uomini determinati che volevano la stessa cosa e sinceramente nemmeno Swan era superstizioso.
"Hominculus?" dissi curiosa "Ovvero? Ma nemmeno io sono superstiziosa, ci mancherebbe" osservando Swan e sorridendogli per rassicurarlo, immaginai lo volesse insultare forse. Però diffondeva davvero un carisma particolare questo Minsk e pensai a Colette.

[Guisgard]

"Io e mio zio" disse Elv a Gwen "siamo venuti qui per studiare alcune capacità degli oranghi del Borneo. Li abbiamo portati in queste campagne per metterli a contatto con un ambiente libero, ampio ed adatto per ricostruire lo scenario a cui sono abituati. Peccato che uno dei nostri oranghi è stato rubato per essere probabilmente ucciso."

[Lady Gwen]

"Capisco" annuendo.
"Mi dispiace davvero tantissimo, è assolutamente ingiusto..." sospirando.
"Anche se forse è una speranza un po' vana, spero che possiate ritrovarlo sano e salvo..." accennando un sorriso.
"Cosa bevi?"

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[Guisgard]

"L'Homunculus" disse Minsk ad Altea "è un antico mito. Da sempre l'uomo sogna di generare la vita. Il Romanzo di Frankenstein è una testimonianza. Gli antichi alchimisti ambivano a far nascere un uomo chimicamente, insomme sostituendosi a Dio. Pracelso ci ha lasciato anche la ricetta per costruire questo piccolo uomo... lui suggeriva di utilizzare seme umano in sterco di cavallo, il tutto tenuto sotto vuoto." Divertito. "Ovviamente il buon Paracelso non si è mai cimentato con questa poco invitante ricetta." Sarcastico.

[Altea]

"Ma volete dirmi qualcuno qui a Casarignone pensa tutto questo sia possibile? E lei sceriffo Swan cosa ne pensa?" osservandolo, non gli diedi del tu per forma di rispetto davanti a Minsk ma posi una mano sulla sua gamba, forse in segno di consenso verso lui o forse di più...non lo sapevo nemmeno io.

[Guisgard]

“Non credo...” disse Elv a Gwen “... un orango tango non può vivere da solo in una campagna come questa senza lasciare tracce e senza rispondere ai vari richiami che abbiamo diffuso dopo la sua scomparsa. E' stato portato via e presumibilmente ucciso.” Fissandola. “Prendo un aperitivo... tu?” Chiamando il cameriere.

[Lady Gwen]

Sospirai.
"È terribile..." scuotendo il capo.
"Prenderò un aperitivo anche io" annuii sorridendogli.

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[Guisgard]

Swan guardò la mano di Altea che da sotto la scrivania scivolò sulla sua gamba.
Poi guardò lei negli occhi, con un vago sorriso.
"Beh, io penso..." disse "... che sono tutte sciocchezze. Credo che la fuori ci sia un maniaco, un assassino seriale."
"Concordo." Annuì Minsk. "Ed infatti, col suo permesso, sceriffo, ho buttato giù alcuni appunti, in cui ho notato particolari molto interessanti sui due omicidi..."

[Altea]

Guardai Swan negli occhi e poi ascoltai la sua risposta e quella di Minsk, in pratica tutti e tre eravamo della stessa idea.
Lasciai decidere a Swan se sentire o meno quegli appunti, l' ufficio era suo ma forse più dettagli si aveva meglio era, non togliendo però la mano che lentamente sfiorava la sua gamba sovrappensiero mentre l' altra stava sotto il mento ascoltando e guardando.

[Guisgard]

Elv ordinò due aperitivi.
“Si, un vero peccato...” disse a Gwen “... sono degli esemplari straordinari... Spun... era un maschio dominante... il migliore del gruppo... non mi sorprendo che fra i dieci oranghi abbiano preso proprio quello...”

[Lady Gwen]

Ascoltai quello che disse.
Molto attentamente.
"E se, per l'appunto, non fosse stato casuale? Voglio dire, se l'avessero preso non per ucciderlo semplicemente, ma per studiarlo?" ipotizzai.

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[Guisgard]

Swan lasciò che Altea continuasse ad accarezzare con la mano la sua gamba.
"Prego, siamo tutti curiosi..." disse lo sceriffo a Minsk, con tono ironico.
"Perfetto..." sorridendo il divulgatore "... allora..." tirando fuori il suo tablet per leggere "... ho notato alcuni fatti in comune tra i due omicidi... in entrambi i casi l'assassino ha dimostrato di possedere una forza fuori dal comune... per le ferite inferte e per il modo in cui ha usato il rasoio... infatti la perizia medica conferma che in entrambi gli omicidi il taglio lungo e profondo alla gola delle vittime è stato dato con un colpo solo di rasoio... e non è facile decapitare quasi una persona adulta con un solo taglio di rasoio... altro particolare importante ed aggiungo insolito... entrambe le vittime sono state appese a testa in giù... il vecchio sui rami di un albero, la donna alla sua finestra... quindi immagino che l'assassino agisca come in una sorta di rituale, non escludo quindi che possa trattarsi di un fanatico religioso... senza offesa, sceriffo, da queste parti la Religione per molti è un'ossessione..." divertito.

[Guisgard]

"Per studiarlo..." disse Elv bevendo "... quindi altri studiosi? Beh, potrebbe essere. E' un'ipotesi sensata. A questo punto però, se fosse stato portato via per essere studiato, la sua sparizione non sarebbe collegata in nessun modo con le morti degli animali in queste campagne..." a Gwen.

[Altea]

Ascoltai Minsk attentamente mentre mi rilassavo con quelle carezze perché i particolari narrati erano raccapriccianti.
"Io ho pure detto appena vista la donna, che sembrava un rituale...ma lei sceriffo che dice, vi è una ossessione religiosa? Ad esempio vi è un pub col nome di una antica leggenda "Il monachello" se non erro, parla del figlio di un barone nato in cattive condizioni a cui la gente si rivolge ma il ragazzo che ci lavora ha detto lui non crede a queste storie antiche" con tono serio, però era una idea da non escludere.

[Lady Gwen]

Fui contenta che trovò plausibile la mia opinione.
"Forse perché l'uomo ha più cose in comune con le scimmie, che non con le pecore, no? Magari è questo il genere di esperimenti che conducono" dissi, poi presi un sorso di aperitivo.

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[Destresya]

Entrai e trovai il ragazzo sul letto con il monitor davanti, che subito chiuse imbarazzato.
Sorrisi.
Chissà cosa stava guardando!
Mi sedetti sul letto accanto a lui.
"Allora, campione, come ti senti?" Sorridendogli dolce..
Sempre interpretando la zia premurosa

[Guisgard]

"Questo posto" disse Swan ad Altea "è pieno di antiche tradizioni e leggende. Più che altro è folklore." Annuendo.
"Già, questo è il problema." Fece Minsk. "Per questo tutti in giro sono convinti ci sia un moderno mostro di Frankestein che si aggira per la campagna in cerca di vittime. Io però scoprirò la verità." Sicuro di sè.

[Guisgard]

"Va meglio..." disse Garion con tono incerto "... il piede sta meglio... fa ancora un pò male, ma va meglio..." annuendo e sorridendo a Destresya "... mi... mi spiace se ti ho rovinato la cavalcata con la tua guardia del corpo..." guardandola negli occhi con un tono vago, imbarazzato, ma anche con un accento allusivo.
A cosa?
Chissà.

[Altea]

Annui a Swan sorridendo, quindi la mia ipotesi era giusta.
Poi udii le parole di Minsk "Lo fa per dovere o per successo dottor Minsk?" osservandolo. Mi sembrava una gara per avere la meglio per il successo e questo fatto non era per nulla positivo.
Salendo lentamente con la mano sulla gamba di Swan, come fosse un gesto normale, mi fermai e lo guardai. Non sapevo nemmeno se era sposato, o avesse una fidanzata..non sapevo nulla di questo uomo..non era da me, non perché fossi una perbenista ma non ero una rovina famiglie ma tornai ad osservare Minsk.

[Guisgard]

"Beh, in entrambi i casi..." disse Elv a Gwen "... sia in caso di uccisione, sia in caso di rapimento... ahimè non credo lo troveremo mai..." finendo il suo aperitivo "... ora stiamo studiando il comportamente degli altri 9 oranghi, che naturalmente teniamo sotto stretta sorveglianza..."

[Guisgard]

Swan guardò Altea che continuava a muovere la mano sulla sua gamba.
"Lo faccio" disse Minsk "perchè sono uno scienziato. Amo quindi la verità e credo che l'intelletto umano debba dominare sull'ignoranza in ogni sua forma." Sorridendo.

[Lady Gwen]

Alzai le spalle sconsolata.
"Sì, posso immaginare che starete molto più attenti adesso" annuii, bevendo.
"Quanto pensi vi fermerete qui?"

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[Altea]

Annuii "Bene ed è giusto, ma pure lo sceriffo Swan si sta facendo in quattro per questa faccenda, quindi? Lei vorrebbe collaborare con lui o agire solo?" osservando Swan con aria complice andando più su con la mano, sapendo benissimo dopo avrei dovuto lasciarlo.
Sentii i suoi muscoli ben definiti e tesi, era una tentazione troppo forte..chissà lui cosa pensava e questa faccenda era davvero intrigante e stuzzicante.

[Destresya]

Sorrisi appena a quelle parole, un sorriso pieno di rammarico, che poi si tramutò in un sospiro e si sforzò di sembrare più allegro.
"Che vuoi farci, oggi proprio non è la mia giornata!" alzando gli occhi al cielo sforzandomi di sembrare allegra.
Non lo ero, per niente, avevo perso il momento di pace con Aegos e Swan ancora non si vedeva.
"Non ti preoccupare piccolo, mica è colpa tua!" Sporgendomi a dargli un bacetto.
Poi mi resi conto di una cosa.
Aveva detto cavalcata davvero?
Che ne sapeva lui avevamo iniziato a parlarne solo in macchina.
Guardai il ragazzino con aria sospettosa.
"Oh io fossi in te non farei arrabbiare la zia, lo sai vero?" Con tono fintamente rassicurante.
Bambino insolente, dovevo muovermi a farlo fuori, altroché!

[Guisgard]

“Credo un mesetto...” disse Elv a Gwen “... il periodo entro il quale gli oranghi dovrebbero reagire agli impulsi a cui li stiamo sottoponendo. Tu invece di cosa ti occupi? Sei studentessa?” Fissandola.

[Guisgard]

“No, io lavoro da solo con i miei collaboratori.” Disse sorridendo Minsk.
“Si, ma badi di non intralciare le mie indagini.” Fece lo sceriffo.
“Il leone che marca il suo territorio.” Divertito Minsk.
“Esatto.” Swan.
Intanto Altea, seduta accanto a lui, continuava a muovere la mano sulla gamba dello sceriffo.
Sentiva i suoi muscoli tesi e forti e lui non faceva nulla per fermarla.
Anzi sembrava gli piacesse parecchio quella carezza sulla gamba.

[Lady Gwen]

"Capisco. Sembra un lavoro interessante il tuo" sorridendo curiosa.
"Oh... No, io... Lavoro nel negozio di mia zia..." risposi, con un po' di rimorso.
Certamente non era l'accademia, ma quella non potevo permettermela.

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[Guisgard]

"Ma..." disse imbarazzato e sorpreso Garion a Destresya "... ma io non ti faccio arrabbiare, zia..." scuotendo il capo con un vago rossore sul viso.
Guardava la bella zia e nella sua mente ardenti fantasie si facevano strada, in cui lui e lei erano protagonisti di scene più adatte ad un film per adulti, che all'immaginazione di un nipote.

[Altea]

Trattenni una risata, sebbene il caso fosse drammatico.
A questo punto si erano formate due fazioni...quella di Minsk e quella di Swan, il quale ben determinato, come immaginavo, non aveva ceduto a collaborare con il dottor Minsk. Ma io ero un' attrice e per me l' importante era si sapesse la verità per il bene di tutto, ma questo non mi impediva di entrare in questa faccenda.
Mi piaceva Minsk, era in gamba...aveva buone possibilità, ma non volevo fare un torto a Swan pure. La mia mano salì di più fino alla cintola e mi poggiai stavolta sulla sua spalla mentre una delle mie gambe si poggiava sopra la sua, sotto quel tavolo.

[Destresya]

E se questo mi aveva messo un cimice addosso?
Con i miei piani non poteva proprio collimare.
Ero furibonda.
"Ah si? Credi che sia scema, ragazzino?" ora più severa "Com'è che hai parlato di cavalcata allora? Siamo usciti in macchina, no?" fissandolo intensamente.

[Guisgard]

"Interessante." Disse Elv a Gwen. "E di cosa tratta quel tuo negozio?" Chiese. "Devo dire che le pittoresche abitutini delle cittadine come queste mi hanno sempre affascinato... così come le ragazze che vi abitano." fissandola con una certa malizia.

[Guisgard]

Swan lasciò che Altea si appoggiasse alla sua spalla, con la gamba di lei che si mise su quella di lui sotto il tavolo.
Intanto la mano della bell'attrice dalla gamba dello sceriffo era risalita fino alla sua cintola.
"E mi dica, sceriffo..." disse Minsk "... ci sono già dei sospettati?"
"Solo spettri, spiritelli e fantasmi per ora." Sarcastico Swan.

[Guisgard]

Lo sguardo ed il tono di Destresya spaventarono Garion.
"Ecco io..." disse lui imbarazzato "... io... io, zia... l'ho sentito da Stewart..." annuendo e cominciando a sudare.

[Lady Gwen]

"Beh, sempre meno interessante dell'accademia..." con una smorfia.
Poi, stavo per rispondere, ma mi fermai ad ascoltarlo.
Feci uno sforzo immane per non arrossire alle sue parole.
"È un negozio di oggetti tipici, folklore locale, oltre al mio personalissimo angolo New Age" divertita "E anche noi apprezziamo i forestieri" accennando un sorriso enigmatico.https://uploads.tapatalk-cdn.com/20190413/58f3e155ac3c17d359562ec4787392e6.jpg

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[Destresya]

Lo guardai intensamente negli occhi.
"No!" dissi, decisa "Nemmeno Stewart poteva sapere quello che ci siamo detti in macchina mentre eravamo da soli!" con aria sempre più minacciosa.
"Dimmi la verità, subito... fidati che è meglio che non la scopra da me!" decisa.

[Altea]

Sentii il corpo caldo e muscoloso di Swan vicino al mio, mi faceva stare bene. E sbottonai il pantalone portando la mano sotto la zip ma mi fermai...se mi voleva, doveva cacciarmi come un criminale.
Lo osservavo e pensai però a Minsk che se ne stava tranquillo.
"Effettivamente non è avvenuto molto, non si è iniziato ad indagare ancora" sorridendo e strusciando la mia gamba su quella di Swan.

[Guisgard]

Elv guardò Gwen negli occhi.
"Dimmi..." disse "... ti ho imbarazzata? Forse qui in campagna siete tutte ragazze ingenue e scrupolose?" Fissandola con i suoi occhi scuri e profondi.

[Guisgard]

"No, zia..." disse imbarazzato e rosso in viso Garion "... io... io..." sudando e non riuscendo a dire altro, fermo com'era su quel letto, visto non poteva muovere il piede "... io... non mi ricordo dove l'ho sentito, zia..." a Destresya.

[Guisgard]

La gamba di Altea si strusciava con tutto il peso su quella dello sceriffo, mentre la ua mano arrivò all'altezza della sua zip, cominciando ad abbassarla, per poi fermarsi.
Lui allora la guardò negli occhi senza dire nulla e con la mano, sotto la scrivania, iniziò ad accarezzare la coscia di lei che si strusciava sulla sua gamba.
"Bene, vedremo cosa riuscirò a scoprire con la mia troupe." Disse sicuro di sè Minsk.

[Lady Gwen]

I suoi occhi scuri e profondi mi incatenarono, era una sensazione strana e bellissima.
I suoi occhi erano quasi di velluto, bellissimo e scuro velluto, da accarezzare.
Sorrisi divertita e poggiai il mento sulla mano.
"No..." risposi, con tono più morbido.

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[Altea]

Ad un tratto sentii la sua mano accarezzare la mia coscia, alzando leggermente il vestito, ma la mia mano scese di più ma solo leggermente.
"Vedremo cosa scoprirà pure lo sceriffo...una troupe, meno male non voleva farsi pubblicità, pensavo lei agisse da solo, salutatemi il cameraman è un mio amico...io sono Altea de Bastian" sorridendo e pensai a quanto mi avrebbe stressato Colette, anzi non le avrei detto nulla.

[Destresya]

Lo fissai negli occhi, con aria severa.
"Ti dò un'ultima possibilità, dimmelo adesso e non mi arrabbierò!" cercando di essere gentile mentre la rabbia saliva.

[Guisgard]

"Allora voi ragazze di campagna" disse Elv accarezzando piano i capelli rossi di Gwen "non siete bigotte come qualcuno vi dipinge... giusto?" Con un vago sorriso, mentre intrecciava le dita fra le ciocche di lei.

[Guisgard]

La mano di Altea scese ancora, ma si fermò di nuovo, mentre lui le accarezzava piano la coscia.
E nel farlo spostava in sù la gonna di lei sotto la scrivania.
"Altea De Bastian..." disse Minsk ripetendo le parole dell'attrice "... la famosa attrice... questa cittadina è piena di sorprese." Fissandola negli occhi.

[Guisgard]

"Io... io non lo so..." disse Garion col viso rosso e la bocca secca per l'emozione e la soggezione "... zia... non ricordo dove l'ho sentito... è vero... è la verità..." fissando Destresya impaurito.

[Lady Gwen]

Seguii la sua voce e le sue dita fra i miei capelli.
Poi risi.
"No, posso assicurare che non lo siamo..." divertita, mentre lui intrecciava la mano fra le ciocche.

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[Destresya]

D'un tratto mi venne un'idea.
Se aveva messo una cimice doveva comandarla dal computer.
"Bene, allora facciamo così!" prendendo il portatile dalle sue gambe "Questo lo tengo io e se ti torna la memoria te lo restituirò!" fissandolo.
"Oh e non preoccuparti per i porno, niente che non abbia già visto!" facendogli l'occhiolino, col computer in mano.

[Altea]

"Si, l' attrice..la famosa l' avete aggiunto voi...vi ringrazio. Davvero vi sorprendete? Sto girando una serie tv da mesi e ora siamo appena approdati qui" sorridendogli ma notando come mi guardò negli occhi e non comprendendo il motivo.
Nel frattempo mi beavo della carezza di Swan e leggermente semiaprii la gamba, sapeva certamente come far piacere ad una donna...e magari più di una...chissà quante ne aveva che lo sognavano...no, no...non ero gelosa. Mi strinsi sempre più a Swan.

[Guisgard]

"Bene, mi piacciono le ragazze dalla mentalità aperta..." disse con un sorriso compiaciuto Elv, mentre la sua mano dai capelli di Gwen scivolarono, in una lenta carezza, fino alla sua bocca, sfiorandola con fare sensuale.
Tutto ciò con i suoi occhi neri in quelli verdi di lei.
Ma ad un tratto dalla strada si udirono delle grida.

[Guisgard]

Garion resto di sasso nel vedere Destresya prendersi il suo pc.
Ma fu soprattutto ciò che disse sui film porno che lo colpì.
Era quasi incredulo nell'udire quelle parole di sua zia.
Si sentì subito eccitato, infuocato dentro.

[Guisgard]

La mano di Swan era sulla coscia di Altea e quando lei aprì piano le gambe, lui continuò in quella carezza, scendendo più dentro, quasi a lambire il suo intimo.
"Mi sorprendo sempre quando incontro una bella donna." Disse Minsk galante alla bell'attrice.
In quello stesso istante dall'esterno si sentirono delle grida.
Provenivano dalla strada.

[Destresya]

Il ragazzo non obiettò niente, restando a fissarmi con quegli occhioni.
Sorrisi appena.
"Bravo piccolo!" chinandomi a dargli un bacino "Buonanotte!" facendogli l'occhiolino.
Dopodichè uscii e andai nella mia stanza e aprii il computer per cercare tracce di quella cimice.

[Altea]

La mano di Swan provocante, audace sfiorò il mio intimo e trattenni un gemito.
Poi quelle parole di Minsk.."Strano ora abbia tanto interesse in me, prima mi sembrava indifferente...vero sceriffo?" pensando se fosse geloso o meno di quelle parole...oh si, come avrei voluto.
Poi si udì l' urlo di una donna e sgranai gli occhi "Che è successo?".

[Lady Gwen]

Ricambiai il suo sorriso, soprattutto per le sue parole e rimasi lì, immobile, mentre lui accarezzava le mia labbra, i miei occhi ancora incatenati ai suoi.
E sarei rimasta lì per sempre.
Ma si sentirono delle grida.
La mia testa scattò indietro per capire cosa fosse successo.
"Dovremmo andare a controllare..." dissi io, preoccupata.

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[Guisgard]

"Io non l'ho mai ignorata, anzi..." disse Minsk con un sorriso ad Altea, fissandola negli occhi, mentre lei era appoggiata alla spalla dello sceriffo.
Poi quelle grida dalla strada.
In un attimo Swan si alzò e corse fuori, arrivando con un balzo in strada, mentre si risistemava la zip abbassata da Altea.
Sev e Minsk lo seguirono rapidissimi.
Anche Gwen ed Elv erano corsi in strada, come molte altre persone.
A gridare era stato un tale che a fatica e dopo aver buttato giù un robusto sorso di liquore cominciò a raccontare il motivo delle sue grida.
L'uomo disse così di aver trovato il corpo di qualcuno completamente maciullato nel retro di una bottega.
Swan si fece accompagnare dove c'era il cadavere e lo spettacolo in quel retro bottega era a dir poco agghiacciante.
http://i.imgur.com/GdWiz2b.jpg

[Altea]

Era sfacciato e spudorato, continuava ad osservarmi mentre io stavo vicino ad un altro uomo, ma io ero salda nelle mie sensazioni e non mi turbarono le sue parole.
A quell' urlo fu tutto un parapiglia, vidi solo Swan alzarsi e sistemarsi la zip. Minsk usci pure visto non voleva lasciarsi sfuggire qualche notizia e pure io uscii.
Non vidi Swan che, ovviamente, svolgeva il suo lavoro e udii le parole dell' uomo.
Mi misi le mani nei lunghi capelli biondi...quanti innocenti ancora dovevano morire e barbaramente prima di scoprire la verità.

[Lady Gwen]

Un uomo disse di aver trovato un altro cadavere in un retro bottega e che lo spettacolo fosse raccapricciante.
Non stentavo a crederci, e proprio per questo non ci tenevo ad andare a controllare.
"Ma chi sarà mai?" mi chiesi, incredula per quell'ennesima vittima.

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[Guisgard]

Garion non potette far nulla per impedire a sua zia di portarsi via il suo pc.
Paura ma anche eccitazione lo presero.
Era in balia di sensazioni forti.
Cosa avrebbe pensato la zia nel vedere il suo pc?
Ciò lo rendeva nervoso, ma anche eccitato da impazzire.
Nella sua camera Destresya aprì il pc, ma non trovò alcuna cimice, nè programma per spiare e neppure applicazioni particolari per sborciare nei segreti della sua villa.
La bela ereditiera trovò però un bel pò di video pornografici di quelli forti.
https://static.independent.co.uk/s3fs-public/thumbnails/image/2015/10/14/10/shotonscreen.jpg?w968h681

[Guisgard]

Gwen ed Altea si ritrovarono fra la gente mentre la scoperta di quel nuovo e terribile omicidio prendeva forma.
all'inizio si susseguirono voci confuse, poi piano piano tutto si fece più chiaro.
La donna uccisa era una cameriera di un pub che tornava a casa dopo il suo turno di lavoro.
In un vicoletto era stata raggiunta dal suo assassino che con vigore l'aveva trascinata in quel retro bottega dopo aver sfondato la porta a forza.
Lì dentro l'aveva massacrata di botte, usando perlopiù le mani nude, per poi finirla con un taglio netto al collo.
Anche stavolta il taglio si presentava profondo e lungo e la testa penzolava sul punto di staccarsi.
E così fu quando il cadavere fu sollevato dagli uomini dell'ambulanza.
I segni di sangue sul muro fecero capire che anche in questo caso la vittima era stata issata, cercando di incastrarla fra le mensole alla parete.
Queste però avevano ceduto ed il cadavere era finito su una cassapanca.
Tuttavia stavolta c'erano dei testimoni.
Tre persone infatti affermavano di aver sentito urla e voci.
Le urla furono identificate come quelle della povera vittima, la voce invece del suo assassino.
Ma su quest'ultimo punto le testimonianze erano in disaccordo.

[Destresya]

"Hai capito il ragazzino!" ridacchiai vedendo tutto quel porno.
Non avevo trovato niente, nè cimici nè applicazioni particolari.
L'unica altra spiegazione era che gli avesse parlato Aegos, l'indomani gli avrei chiesto spiegazione.
Guardai fuori dalla finestra e mi accorsi che era ancora buio.
Beh, dato che lo sceriffo non si faceva vivo, decisi di approfittarne e gustarmi quei video, che nelle mani di un ragazzino erano uno spreco.
Ma prima mandai un sms allo sferiffo, perchè io odiavo aspettare.
"Tic tac, il tempo sta per scadere. Peggio per lei...".

[Guisgard]

Destresya inviò l'sms allo sceriffo, ma Swan non rispose.
Lei ignorava cosa fosse accaduto nella cittadina e di certo il terzo omicidio aveva calamitato l'attenzione di tutti a Casarignone.
La bella ereditiera dovette quindi godersi da sola le scene estreme di quel porno sul pc davanti a lei.
Intanto nel cortile Aegos aveva portato la Jeep nel garage, per poi chiudere il portello.

[Lady Gwen]

La vittima era una povera cameriera del pub, di ritorno dopo il turno serale.
Le modalità erano identiche a quelle delle altre due morti.
Altrettanto crudeli, altrettanto raccapriccianti.
"Io non capisco chi possa fare tutto questo..." Ad Elv, con tono disperato e impressionato "È orribile... E sconvolgente..."

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[Altea]

Un pub..una cameriera di un pub...magari era quello de "Il monachello".
Ascoltai i particolari, lo stesso modo spiegato da Minsk, mi guardai attorno, vidi portare via la vittima ed ebbi paura a rimanere sola, in quel posto dove non conoscevo nessuno.
Così andai a cercare Swan e mi misi vicino a lui senza intralciare il suo lavoro, temevo di finire uguale...ci voleva poco a prendermi. Però le testimonianze erano contrastanti...perché mai...e perché mai nessuno aveva agito per salvarla.

[Destresya]

Quell'idiota dello sceriffo non rispose.
Scossi la testa, sperando per lui fosse successo qualcosa di grave, altrimenti era davvero un buono a nulla.
Mi godetti un po' di quelle scene, fregandomene che si sentissero nella casa, ma non era poi il massimo della soddisfazione.
Sentii un rumore in giardino e vidi Aegos.
Sorrisi, lui era sempre il mio porto sicuro in situazioni del genere.
Allora piantai lì e scesi, andandogli incontro.

[Guisgard]

Elv non seppe cosa rispondere a Gwen, anche lui scosso per quell'omicidio terribile.
Altea cercò Swan, ma lo sceriffo era troppo preso ora dalla situazione.
Le testimonianze parlavano di grida e voci udite nel vicoletto.
Ma se le grida erano state quelle della donna aggredita ed uccisa, la seconda voce, presumibilmente del suo assassino, appariva difficile da inquadrare.
Uno dei testimoni la definì roca, un altro parlò invece di una voce stridula.
Un altro ancora affermò fosse grottesca.
Swan ed i suoi uomini interrogarono a fondo i testimoni, ma nessuno seppe dire con sicurezza a quale genere di individuo potesse appartenere.
Qualcuno disse si trattava della voce di uno straniero, probabilmente un Nordafricano.
Anche altri testimoni accennarono l'ipotesi che fosse una voce straniera, forse di un Mediorientale o di un Asiatico.
Altri ancora invece si dicevano certi che la voce fosse di un tipo Latino, presumibilmente uno Spagnolo o comunque un Latinoamericano.
Insomma, l'intera faccenda era sempre più complicata.

[Guisgard]

Era una sera quieta e vaga, quella che accolse Destresya una volta giunta nel cortile.
Il cielo era particolarmente silenzioso, con poche stelle che brillavano lontane e sfocate nella leggera foschia.
Gli olmi che racchiudevano la fascia interna del muro di conta svettavano silenti nelle tenebre cupe di quella notte senza sogni.
Aegos chiuse con vigore il portellone del garage, per poi inserire l'allarme.

[Lady Gwen]

Le testimonianze sull'accaduto si avvicendavano.
Nessuno riuscì a capire che tipo di voce potesse essere quella dell'assassino.
Tante teorie, ma nessuna prova, o indizio.
Sospirai.
"Beh, è tardi, devo rientrare, magari mia zia sarà in ansia... Dovevo mancare poco e non sono ancora rientrata..." accennando un sorriso per smorzare la tensione "Ti ringrazio per il passaggio, e per l'aperitivo..." aggiunsi, con un sorriso appena più enigmatico, quasi malizioso.

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[Altea]

Swan stava interrogando e io non intralciai il suo lavoro, ma almeno li non ero sola. Ascoltavo tutte le testimonianze.. Eh certo.. Se capitava qualcosa era sicuramente uno straniero, vero è che erano degli ottimi poliglotti in quel paese.. Però.. Mi venne un dubbio.. "Volete dire che comunque non era una persona del posto. Lasciamo stare la nazionalità.. Una voce che non è di questi posti".

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[Guisgard]

"Allora è vero che le ragazze di campagna hanno il coprifuoco..." disse malizioso Elv a Gwen.
Per la strada però la situazione era ancora tesa.
"Si, sicuramente non era la voce di uno del posto." Disse uno dei testimoni ad Altea. "Era la voce proprio di uno straniero. Incomprensibile, roca e confusa."
"Confermo." Un altro dei testimoni. "Ma io non ho sentito una voce roca, ma stridula." Annuì.

[Destresya]

Lo guardai da lontano chiudere il garage con un gesto brusco e forte.
Mi avvicinai a lui in silenzio.
"Oggi tutto sembra complottare contro di me.." gli sorrisi, allungandogli la mano perchè la prendesse "Ti va di bere qualcosa? Ne ho un gran bisogno.." sorridendogli.

[Guisgard]

Aegos si voltò di scatto e vide Destresya.
"Certo, signora." Disse prendendo la mano di lei. "Sono sempre a sua disposizione..." guardandola negli occhi.

[Lady Gwen]

Ridacchiai e scossi la testa dandogli un buffetto scherzoso sul braccio.
"Non avrei un coprifuoco, se non ci fosse un pazzo omicida per la strada, non credi?" guardandolo con un sorrisetto.

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[Altea]

"Roca o stridula..fatto sta che nessuno è intervenuto" lisciandomi i capelli confusa ed arrabbiata.

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[Guisgard]

"Quindi" disse con malizia Elc a Gwen "domani con la luce del Sole non dovresti aver problemi a venire con me in un certo posto, giusto?" Fissandola.
Intanto, visto l'ora tarda, pian piano la gente cominciò a sgombrare la strada.
Swan ed i suoi erano impegnati nelle indagini e lo sceriffo chiese a Don Domenico, il parroco delpaese accorso in seguito alla notizia dell'omicidio, di dare un passaggio ad Altea fino alla magione.

[Lady Gwen]

Sollevai appena un sopracciglio, cercando di immaginare quale potesse essere il posto, dal momento che qui conoscevo praticamente ogni angolo.
"No, non dovrei..." dissi, quasi distrattamente, ma a metà fra il divertito e il malizioso.

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[Guisgard]

"Per scoprirlo dovrai venire domani con me." Disse Elv facendo l'occhiolino a Gwen.
Intanto la strada si era quasi del tutto svuotata.
Era Mezzanotte passata.

[Destresya]

Presi la sua mano e sorrisi, conducendolo verso la villa.
L'aria era limpida, e vicino ad Aegos mi sentivo meno inquieta.
Mi appoggiai al suo braccio e una volta dentro, presi due bicchieri e un liquore forte.
"Dì un po', hai parlato col ragazzino?" fissandolo con un sorrisetto divertito, per poi sedermi sul divano e far segno a lui di sedersi accanto a me.

[Lady Gwen]

"Affare fatto" sorridendo divertita.
"Allora mi troverai al negozio, è sulla piazza, di fronte alla pizzeria" aggiunsi poi.
Non vedevo l'ora che fosse già il momento, già da adesso non stavo più nella pelle.
Però adesso era Mezzanotte passata e dovevo tornare.
"Beh, ora devo davvero rientrare, buonanotte... A domani..." sorridendogli.

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[Guisgard]

Aegos con Destresya rientrarono in casa per bere.
"Assolutamente no..." disse lui bevendo "... non ci ho mai parlato col ragazzo, signora..." fissandola.

[Guisgard]

Gwen salutò Elv e tornò a casa sua.
La notizia era giunta a sua zia ed ora appariva inquieta.
Ormai tutti a Casarignone avevano paura di questo misterioso assassino.

[Lady Gwen]

Tornai a casa, dove la zia era inquieta per l'ennesimo ritrovamento.
Ormai da due giorni vivevamo così, sembrava l'inizio dell'inferno ed era orribile.
Tuttavia, cercai di essere animata da ricordi positivi e andai a dormire sentendomi felice per come era andata la fine della serata.
Non l'avrei mai immaginato e ora, in vista della giornata che mi aspettava, mi sentivo esplodere di felicità, come se non riuscissi più a contenerla dentro di me.

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[Destresya]

Sospirai, portandomi il bicchiere alle labbra.
"Lo immaginavo, ma valeva la pena chiedere.." scuotendo la testa.
"Sai che mi ha detto quell'impertinente?" fissando la mia bella guardia del corpo "Che gli dispiace di aver interotto la nostra cavalcata!" ridacchiai, bevendo "Come faceva a sapere quel termine? Ho pensato avesse messo una cimice per spiarmi, ma ho controllato il suo computer e non ho trovato niente, se non del bel porno!" risi.

[Altea]

La gente se ne stava andando e vidi arrivare un chierico, era Don Domenico. "Piacere, vi ringrazio per la gentilezza di portarmi nella tenuta baronale dopo gli accaduti. Vorrei salutare lo sceriffo prima, se è possibile" sorridendo al frate e pensando poteva pure nararrarmi del barone De Tardis.

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[Guisgard]

Poco dopo Gwen e sua zia andarono a letto, nonostante l'inquietudine era forte nella donna.
Fu una notte lenta e cupa.
La cittadina sembrava avvolta da coltre di mistero e paura.
I versi degli uccelli notturni giungevano alle finestre e rendevano tutto più sinistro.

[Guisgard]

Don Domenico sorrise ad Altea e con l'auto del parroco lasciarono la cittadina.
“E così” disse guidando il prete “lei alloggia alla magione. Ho sentito che lì era ospitata una troupe televisiva.”

[Guisgard]

Aegos sorrise e finì il suo drink.
"Il ragazzino ama i filmini per adulti..." disse fissando Destresya "... di certo avrà turbato sua zia con quella roba..." divertito.

[Altea]

Non riuscii a salutare Swan, non sapevo come contattarlo ma dovevo rilassarmi perché tra poco avrei recitato.. "Si, nella magione del barone De Tardis.. Lei lo conosce?" fingendo indifferenza.

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[Lady Gwen]

Andammo a dormire quel cupo velo che ancora rimaneva posato sulla cittadina.
I verdi degli uccelli assumevano un tono inquietante, ambiguo e l'aria era terrificante.
Cercai comunque di abbandonarmi a più felici pensieri in attesa di prendere sonno.

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[Guisgard]

"Si, ho la fortuna di aver incontrato diverse volte il signor barone." Disse Don Domenico ad Altea, restando sul vago e continuando a guidare.
La notte era calata sulla campagna e con essa le ombre tenebrose che avvolgevano quei ruoli.
Gwen intanto era nel suo letto e ad un tratto sentì la voce di sia zia.
Parlava nel sonno, agitata e spaventata come se stesse facendo un incubo.

[Altea]

"Nessuno sa nulla di lui, è un uomo anziano immagino, e forse predilige la città" sospirando.

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[Lady Gwen]

Mi rigiravo nel letto, incapace di prendere sonno, un po' per l'inquietudine un po' per la felicità, sentimenti contrastanti che impedivano il mio riposo.
Poi, sentii che la zia parlava nel sonno, sembrava parecchio agitata.
Allora, pian piano mi alzai e a dai in camera sua.

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[Guisgard]

"Affatto." Disse Don Domenico guidando. "E' alquanto giovane. Però ha ragione quando dice che lo si vede poco in giro. Ci verrà massimo due volte l'hanno a Casarignone, perlopiù per curare le sue proprietà." Ad Altea.
Nello stesso istante, a casa sua, Gwen si era alzata dal letto per andare nella camera di sua zia.
La donna dormiva, ma in modo agitato.
Parlava confusamente e sembrava in preda ad un incubo.

[Destresya]

Risi a quelle parole di Aegos.
"Oh tesoro mio, ci vuole ben altro per turbarmi..." con voce sensuale e calda, chinandomi sul tavolino a prendere un altro drink.
"Piuttosto mi inquietava il fatto che lui potesse averci spiati... vabbè che sarebbe stata solo roba buona!" con un sorrisetto malizioso e facendogli l'occhiolino.
Poi sospirai.
"Che rottura dovermi occupare di quel bambino!" scossi la testa, prendendo il mio drink.

[Lady Gwen]

Sembrava stesse avendo un incubo.
Allora mi sedetti sul letto e cercai di svegliarla per farla calmare.
"Zia... Zia, svegliati..."

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[Guisgard]

Aegos rise.
"Beh, non ci vedo nulla di strano..." disse fissando Destresya "... se io avessi una zia così la spierei ogni istante... soprattutto quando qualcuno la porterebbe a cavalcare...i ragazzi si sa... amano gi animali..." con tono malizioso e provocante, per poi farsi un altro drink.

[Altea]

"Ho capito, certo sarà un ragazzo mondano quindi la vita qui può sembrargli una noia, ma come mai solo voi sapete di lui, nessuno proprio sa nulla...siete il suo confessore?" incuriosita da quel fatto "De Tardis..e il nome?" sorridendo ingenuamente.

[Guisgard]

A fatica Gwen riuscì a svegliare sua zia.
La donna dopo essersi calmata con un bicchiere d'acqua, raccontò il suo incubo alla nipote.
Aveva sognato una specie di mostro che la inseguiva, per poi raggiungerla e sgozzarla in un lago di sangue.

[Guisgard]

"Non è affatto mondano, benchè sappia stare in compagnia come il suo rango richiede." Disse Don Domenico ad Altea. "E' un uomo sobrio, attento, colto ed intelligente. De Tardis è il nome del suo casato." Arrivando davanti alla magione. "Eccoci arrivati." Fermando l'auto ed augurandole una buonanotte.

[Altea]

"E posso sapere di che lavoro si occupa?" prima di scendere, incuriosita prima di salire e vestirmi per le riprese.

[Destresya]

Ridacchiai a quelle parole di Aegos, per poi avvicinarmi a lui.
"E pensare che gli avevo anche promesso che gli avrei insegnato a cavalcare.." ridacchiai "Mi sa che ha frainteso il porcellino!" divertita, finendo il mio drink.
Lasciai scivolare via i sandali e allungai le gambe sul divano, posandole sopra le sue, con un gesto intimo e complice.
"Alla fine tu hai scoperto qualcosa delle cose raccapriccianti che stanno accadendo in paese?" gli chiesi, mentre le mie gambe si muovevano piano su di lui, in modo lento e sensuale.
Aegos era il porto sicuro, dove sapevo sempre di trovarlo, non chiedeva niente e c'era sempre, il bodyguard perfetto insomma.

[Guisgard]

"Perlopiù cura le sue proprietà" disse Don Domenico ad Altea "ed amministra le sue rendite."

[Altea]

Non era che avevo scoperto tanto. Salii comunque nella mia stanza, mi lavai con cura e poi andai nella sala trucco. In questa scena era notte, e io camminavo nei corridoi del maniero quando il futuro cognato mi invitò nella sua camera, per conversare..disse...e quindi ero in camicia da notte.

[Guisgard]

Aegos finì il suo drink con un solo sorso e posò il bicchiere, per poi dedicarsi ai piedi di Destresya appoggiati sulle sue gambe.
"C'è una sorta di maniaco qui a Casarignone..." disse iniziando a maggiarle piano ed in modo sensuale i piedi "... come ci sia finito in queste campagne è un mistero..." sarcastico, senza smettere quel massaggio rilassante e seducente.

[Guisgard]

Cominciò la ripresa della scena ed Altea in camicia da notte si ritrovò nell'amosfera romantica di quella serie tv.
Entrò nella camera e vi trovò il bellissimo attore che l'attendeva.
"Ti aspettavo..." disse "... aevo bisogno di confidarmi... so che sei la sorella di mia moglie, ma mi fido di te..." guardandola tutta "... io non amo più tua sorella..."

[Lady Gwen]

Riuscii a svegliarla ed a farla calmare, facendole bere un bicchiere d'acqua.
Mi raccontò il suo sogno ed era davvero orribile.
"Povera zia..." abbracciandola "Capisco il tuo stato d'animo... Sono giorni difficili, purtroppo..." scuotendo la testa "Vuoi che resti qui con te?"

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[Altea]

Le riprese iniziarono...

Entrai nella camera e ascoltai il conte di Torsion che confidava il suo segreto.."Oh, ma Seline....Seline potrebbe morire di dolore" avvicinandomi a lui e mollandogli un ceffone sonoro "Avete approffittato di lei? Potrei uccidervi se sapessi l' avete disonorata...e perché mai questo cambio di decisione?" ma leggermente turbata.

[Guisgard]

"Si..." disse la zia di Gwen "... anche perchè non riuscirei a dormire ora..." ancora agitata "... che notte orribile... come questa dannata storia del maniaco..." tesa ed impaurita.

[Guisgard]

Torsion si tenne il viso colpito dalla mano di Altea, per poi afferrare sua cognata e baciarla con passione.
E più la baciava, più tentava di spogliarla.

[Destresya]

La cosa che mi piaceva di più di Aegos era questo capire al volo i miei desideri.
Mi sdraiai per bene sul divano, lasciandogli tra le mani i miei piedi perchè li massaggiasse.
Oh, era così rilassante.
Chiusi gli occhi e lo lasciai fare, godendomi quel momento di pace, che dopo una giornataccia ci voleva proprio.
Poi aprii gli occhi e restai a fissarlo, intento in quel suo compito così intimo e poco professionale, che lo rendeva ancora più attraente.
"Un maniaco eh.." sospirai "Beh, fortuna che io ho una guardia del corpo niente male.." fissandolo tutto, dalla testa ai piedi con aria eccitata.
"Dai, la maggior parte dei film dell'orrore con maniaci sono ambientati nelle campagne, non lo sai?" ridacchiai.

[Lady Gwen]

Annuii, mi misi sotto le coperte accanto a lei e di nuovo la abbracciai.
"Tranquilla, zia, era solo un incubo... Dormi adesso, e quando ti sveglierai sarà già una bella giornata di sole..." sorridendo.

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[Altea]

Lo immaginavo...e io lo amavo, tutte noi tre sorelle lo amavamo, mi baciò, tentai di divincolarmi ma non riuscivo.
"Vi è una parte del mio animo che vi rinnega, l' altra che vuole essere solo vostra...che il Signore mi perdoni, siete un diavolo." chiudendo gli occhi mentre lui mi prendeva tra le sue braccia.

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[Guisgard]

Aegos rise, senza smettere di massaggiare i piedi di Destresya.
“Forse perchè nelle campagne” disse lui “si trovano sempre bellissime signore, ricche ereditiere da violentare...” con uno sguardo enigmatico, tra l'eccitante ed il provocatorio.

[Guisgard]

La zia apparve più sicura e tranquilla ora che Gwen riposava con lei.
Dopo un po' entrambe si addormentarono e non ci furono più incubi a turnare la zia.

[Guisgard]

Il bel cognato continuò a baciare Altea, aprendole la camicia da notte e scoprendole il seno, ben ripreso dalla telecamera.
“Sono il diavolo...” disse lui sulle labbra di lei “... e sono dannato...”
In quel momento però un urlo giunse da fuori.

[Lady Gwen]

Sì tranquillizzò del tutto e alla fine, fortunatamente, ci addormentammo.
La notte trascorse così tranquilla, senza interruzioni e senza incubi, in attesa del nuovo giorno.

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[Altea]

La telecamera riprese quel attimo..la mia camicia aprirsi per mostrare i seni turgidi e sodi.."E che io sia dannata allora".

Ad un tratto un urlo e mi guardai attorno in silenzio, non poteva essere...qui no, assolutamente no..forse era qualcuno che urlava.

[Guisgard]

Quell'urlo echeggiò nella notte, squarciando il velo delle ombre che avvolgevao la magione.
La scena che Altea stava girando ovviamente fu subito bloccata e tutti corsero fuori a vedere.

[Guisgard]

La notte trascorse tranquilla e l'alba giunse chiara, illuminando la cittadina.
La zia si svegliò presto e preparò la colazione per Gwen.
Poi andò ad aprire la bottega, aspettando che nipote la raggiungesse.

[Altea]

Accorremmo fuori, il cuore pulsava all' impazzata..mi auguravo fosse stato una sciocchezza.
Non era possibile fosse stato di nuovo un omicidio, quel killer era pazzo, incontenibile.

[Guisgard]

Altea e tutta la troupe corse fuori dalla magione, trovando nel cortile una delle costumiste.
Era in uno stato di profonda agitazione, spaventata a morte e dal viso sbiancato come se avesse visto un fantasma.
Non riusciva a parlare e fissava il buio circostante con occhi fuori dall'orbite, indicando col dito tremante la vegetazione circostante.

[Lady Gwen]

Arrivò l'alba.
La zia era già andata via ma, come sempre, mi aveva preparato la colazione.
Allora mangiai con calma, ma dentro di me impaziente che l'appuntamento con Elv arrivasse.
Mi diressi allora di buon umore in negozio.

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[Destresya]

Continuavo a godermi quel momento, così intimo e caldo, così nostro.
Lo guardavo negli occhi, intensamente, mentre le sue mani mi facevano impazzire.
"Beh, prima di violentare me dovranno passare sulla mia guardia del corpo, non è vero?" iniziando a muovere i piedi in modo che lo accarezzassero, muovendosi sensuali e leggeri sul suo petto, in modo voluttuoso e impertinente.
Sentivo il suo corpo saldo, così invitante, mentre il mio sguardo non lasciava mai il suo.
"E mettersi in fila.." aggiunsi, continuando a fissarlo con aria vogliosa e impertinente.

[Altea]

"Cercate di calmarla, in giro vi è un serial killer, consiglio a nessuno di avvicinarsi, perché ho visto donne maciullate e decapitate, chiamiamo lo sceriffo Swan, anzi lo chiamo io..." entrai in camera e presi il cellulare e poi uscii di nuovo e feci il numero del commissariato...non avevo il coraggio di vedere e non volevo turbare nessuno della troupe.

[Guisgard]

Gwen uscì di casa ed attraversò la piazza per giungere alla bottega.
La cittadina si era svegliata come sempre laboriosa, anche se l'atmosfera cupa regnava ovunque.
Passando davanti all'edicola, Gwen notò la copertina del giornale locale che titolava in prima pagina "Il mostro di Casarignone".
L'articolo era di Gozz.

[Guisgard]

Altea telefono allo sceriffo.
"Qui è l'ufficio dello sceriffo..." disse una voce "... sono il suo vice, Sev... come posso aiutarla?"

[Lady Gwen]

Camminavo di fretta, ma mi fermai improvvisamente quando vidi quella prima pagina.
"Il mostro di Casarignone".
Posso le monete sul banco dell'edicola e presi una copia del giornale, sfogliandolo mentre arrivavo alla bottega.
Quel Gozz non aveva certo perso tempo e già immaginavo le cose che era stato capace di scrivere.

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[Altea]

"Salve Sev, sono Altea..l' attrice che prima era lì con lo sceriffo e Minsk. Stavamo facendo le riprese e abbiamo sentito un urlo, siamo usciti pochi minuti fa, non lo so, la costumista è in preda al terrore e indica un punto in una vegetazione, io non so se ha visto qualcosa o vi sia...un altro cadavere..ma ho avvisato tutti di non avvicinarsi, se fosse una vittima temo qualcuno possa essere scioccato..e forse la donna ha visto qualcosa" sospirando nervosa.

[Guisgard]

Gwen comprò il giornale e cominciò a leggere l'articolo.
In pratica Gozz aveva dipinto un quadro cupo, simistro, terrificante del loro paese.
Parlava di antiche leggende che ora si erano risvegliate da un sonno secolare per reclamare un tributo di sangue da cui nessuno si sarebbe salvato.
Descriveva un mostro generato dall'ambizione umana di essere come Dio ed ora, come una punizione Divina, quella creatura faceva scempio di tutti loro.

[Guisgard]

"Ascolti..." disse Sev al telefono ad Altea "... chiudetevi tutti in casa, sprangando ogni porta e finestra. Evitate di uscire nella vegetazione. Noi saremo lì in pochi minuti."
Intanto albeggiava.

[Lady Gwen]

Fui davvero tentata di gettare quel giornale nell'immondizia, tanto era assurdo quell'articolo.
Ma come si permetteva?
Dipingere un quadro così aberrante ed ignorante della nostra cittadina!
Era tutto ciò che Swan, con ragione, avrebbe voluto evitare e invece arrivava quel maledetto a creare ancora più scompiglio.
Mi diressi al negozio scuotendo la testa, contrariata ed arrabbiata per quanto stava succedendo.

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[Guisgard]

Aegos guardò con un sorriso malizioso Destresya, mentre lei cominciava a muovere i suoi piedi sul petto saldo di lui.
L'affascinante guardia del corpo allora prese uno dei piedi della bella ereditiera ed iniziò a leccarlo con fare lascivo, senza distogliere lo sguardo da lei.

[Altea]

"D'accordo, adesso avviso la troupe, fate presto per favore" e chiusi la telefonata.
"Ascoltate" dissi a tutti "La polizia ha detto di rimanere chiusi nel maniero, di sprangarlo, tutto finestre e porte, e di non andare nella vegetazione...tra poco saranno qui e vedranno loro..nel frattempo ci occuperemo della povera costumista" e indicai a tutti di entrare, una volta sinceratemi tutti fossero dentro, sprangai bene la porta e osservai fuori la finestra.

[Destresya]

Ma che bravo il mio Aegos, pensai mentre abbandonavo la testa all'indietro, godendomi i brividi che mi scuotevano completamente.
Lo fissai negli occhi mentre prendeva il mio piede e se lo portava alla bocca, iniziando a leccarlo con fare lascivo e complice.
Impazzivo, letteralmente.
Andavo fuori di testa.
"Mmmhhhh..." gemetti, forte, mordendomi il labbro inferiore.
Allora con l'altro piede scesi lungo il suo corpo ed iniziai ad accarezzare quel membro così preminente e saldo che tante volte mi aveva fatto cavalcare e impazzire.
Lo tastava per quanto potesse, lo chiamava, lo voleva, come tutto il mio corpo, come tutto il mio essere.
La notte correva, ma noi non ce ne curavamo, momenti come quelli non avevano nè tempo nè spazio.

[Guisgard]

Altea fece entrare tutti dentro la magione, per poi chiudere ogni porta e finestra con l'aiuto dei cameraman.
Intanto la costumista cominciò a tornare in sè.
Era ancora terrorizzata ed iniziò a raccontare, in modo confuso, di aver visto un'ombra fra le piante, una figura tarchiata e goffa con un cappuccio ed un lungo mantello.

[Guisgard]

Gwen entrò nella bottega visibilmente contrariata e sua zia subito lo notò.
"Beh..." disse la donna "... cos'hai? Perchè quella faccia?"

[Lady Gwen]

"Leggi qui" le dissi, dandole il giornale.
Poi mi misi al mio tavolino e iniziai a disegnare distrattamente su un foglio, facendomi tranquillizzare dal rumore della matita che scorreva sulla carta.

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[Guisgard]

Aegos continuava a succhiare ed a leccare ogni dito del piede di Destrsya, con fare lascivo, portando lunghe leccate poi sulla pianta di quel piede, mentre lei con l'altro arrivò all'altezza del membro di lui, trovandolo ovviamente già saldo e pronto dentro quei pantaloni.

[Guisgard]

La zia lesse il giornale.
"Beh..." disse a Gwen "... chi ti dice che questo giornalista non abbia ragione? Molti in paese credono possa esserci una creatura misteriosa dietro tuttociò..." fissandola.

[Destresya]

Quelle carezze proibite, quella bocca che mi faceva impazzire.
Andai fuori di testa, e mi lasciai completamente andare.
Sarà stato l'alcool o piuttosto tutta l'eccitazione accumulata e frustrata durante il giorno, ma non capii più niente.
Ritrassi il piede dal volto e dal corpo di Aegos, per darmi lo slancio e finire sopra di lui, a cavalcioni, fissandolo negli occhi.
Uno sguardo intenso, appassionato, intrigante, forte.
Uno guardo che diceva molto, forse tutto.
Allora lo baciai, con foga, passione sfogando tutta la frustrazione di quel giorno.
Un bacio intenso e caldo, lascivo e voglioso, mentre il mio corpo si strusciava contro il suo, le mie gambe gli cingevano la vita, e le mie mani lo accarezzavano dovunque.

[Lady Gwen]

"Oh ma ti prego! Sei seria?" mi lamentai.
"È solo un pazzo psicotico maniaco omicida, che semina terrore in una cittadina tranquilla che non ha mai fatto nulla di male a nessuno, in tanti anni" aggiunsi.
Intanto, il disegno prendeva forma, la matita scorreva placidamente sul foglio, ma con un'intenzione ben precisa, formando poco a poco il viso di Elv, gli zigomi alti, gli occhi scuri, brillanti e profondi, le labbra come dipinte dal più abile degli artisti e i capelli neri e lunghi.https://uploads.tapatalk-cdn.com/20190414/a19bbad0c49587597a6b9630f7c82442.jpg

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[Altea]

Ascoltai la costumista.. Quindi poteva aver visto il carnefice e se fosse stato cosi egli viveva da queste parti? La polizia e Swan avrebbero indagato "Ma perché era così terrificante?" chiesi alla donna.

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[Guisgard]

“Sarà...” disse scettica la zia a Gwen “... io invece credo che qualcosa di misterioso ci sia dietro questa storia...”
Ad un tratto le due donne sentirono passare veloce l'auto dello sceriffo con le sirene a tutta forza.
Intanto, nella campagna, alla magione tutti erano ben chiusi dentro.
“Perchè...” la costumista spaventata ad Altea “... perchè era una figura goffa, sgraziata... quel cappuccio ne copriva la testa ed il mantello avvolgeva il suo corpo... non... non sembrava neanche essere un uomo...”
“Cosa?” Colette. “Che significa?”
“Che la figura incappucciata” fissandola la costumista “non mi è sembrata essere umana...”

[Guisgard]

Un bacio appassionato, caldo, piena di foga e slancio incatenò Destresya alla sua guardia del corpo.
E più si baciavano, più lui la stringeva, con lei che si strusciava sul corpo di Aegos con sempre più eccitazione.
Ormai era mattina e dopo aver bussato entrato Stewart portando la colazione alla padrona, ovviamente sorprendendo i due in quella calda situazione.

[Lady Gwen]

"Bah..." commentai scettica.
Poi, sentimmo la sirena della macchina di Swan forte in strada.
Allora subito mi affacciai per capire cosa stesse accadendo e in che direzione stessero andando.

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[Altea]

Ad ascoltare la costumista pensai al Hominiculus ma non volevo diventare superstiziosa pure io..."E da cosa lo hai capito? Forse era solo un uomo deforme, vi era qualche particolare che te lo faceva pensare?".

[Guisgard]

Gwen si affacciò e vide l'auto dello sceriffo correre via veloce, per poi sparire verso la campagna.
"Sarà accaduto qualcosa..." disse la zia "... di nuovo..." con tono cupo.
Intanto, alla magione, tutti attendevano l'arrivo dello sceriffo.
"Io non so..." la costumista ad Altea "... era... era agile e veoce... più di un uomo... se fosse stato deforme non avrebbe potuto avere una simile mobilità..."
Ad un tratto udirono la sirena dell'auto dello sceriffo arrivare veloce.

[Lady Gwen]

Sospirai e scossi la testa, mentre tornavo al mio disegno.
"Immagino lo sapremo a breve... Ormai non sappiamo più cosa aspettarci, ogni secondo che passa..."

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[Guisgard]

Gwen tornò mesta al suo disegno, mentre l'ombra di altre paure pareva minacciare la loro cittadina.
Cominciarono ad arrivare i clienti nella bottega e fra loro, verso metà mattinata, ci fu anche un giovane dai capelli scuri e lunghi, dal volto familiare a Gwen.
Era Elv che cominciò a camminare fra gi scaffali e le mensole.

[Lady Gwen]

Ero così catturata dal mio disegno, che solo dopo mi accorsi di una figura fra gli scaffali.
In mezzo agli altri clienti quasi non mi ero accorta che fosse entrato.
Allora, con un mezzo sorriso, mi alzai e lentamente mi avvicinai.
"Serve un consiglio?" chiesi, divertita.

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[Guisgard]

Elv guardò Gwen e poi sorrise, tornando a fissare i vari oggetti sulle mensole.
"In effetti si..." disse "... ho letto, all'ingresso, che qui si effettuano anche letture di Tarocchi... ho capito bene? Tarocchi intesi come divinazione?" Tra il divertito ed il perplesso.

[Lady Gwen]

Sorrisi pensierosa.
"Hai qualche domanda da fare?" chiesi, con tono fra il curioso e il professionale.
In effetti non avevo considerato di poter leggere ad Elv le carte, ma il pensiero mi divertiva.

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[Guisgard]

Intanto l'auto dello sceriffo era giunta alla magione.
Swan e Sev subito si fecero aprire da quelli che stavano chiusi dentro.
Quando furono entrati, trovando Altea ed il resto della troupe, venne loro raccontato tutto.
"Restate chiusi qui." Disse Swan a tutti loro. "Sev resterà davanti all'ingresso a controllare. Io invece farò un giro nella campagna qui intorno per cercare tracce." Così lo sceriffo uscì da solo dalla magione, cominciando ad ispezionare la campagna intorno all'edificio.
Dopo un paio d'ore non aveva trovato nulla.
Accertatisi allora che la zona ora fosse tranquilla, Swan e Sev tornarono a Casarignone per continuare le indagini.

[Guisgard]

"In verità" disse Elv a Gwen "come scienziato, o meglio studioso di zoologia, sarei un pò scettico. E di certo se mi sottoponessi ad una lettura di Tarocchi, beh, mio zio non credo la prenderebbe bene." Ridendo.
In quel momento entrò nella bottega la signora Cort.
La donna subito raccontò ciò che era avvenuto la notte scorsa alla magione baronale, visto che ormai le voci erano già giunte nella cittadina.

[Lady Gwen]

Sorrisi divertita.
Non dubitavo che mi avrebbe risposto così.
"Ci scommetto una pizza che ti faccio cambiare idea" divertita io, mentre gli allungavo la mano per seguirmi al tavolino.
Intanto, sentii di una figura che era stata avvistata nella campagna ma nulla era stato trovato.

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[Guisgard]

Il racconto della signora Cort, se lasciò alquanto indifferente Gwen, turbò non poco sua zia ed attirò subito l'attenzione di Elv.
Il ragazzo chiese poi delucidazioni alla donna, mala signora non seppe essere più specifica.
tutti in paese ormai erano convinti che si trattasse di una specie di mostro e quanto accaduto la notte prima alla magione aveva confermato queste convinzioni.
Intanto sul sito on line del giornale di Gozz la notizia era stata subito riportata, naturalmente confermando la convinzione di tutti che davvero un essere mostruoso e misterioso si aggirasse in quelle campagne, con tanto di ricostruzione illustrata del presunto mostro.
http://img05.deviantart.net/1c21/i/2014/210/7/2/goblin_by_aaronflorento-d7srkrg.jpg

[Lady Gwen]

La donna non seppe dare ulteriori delucidazioni,ma ormai le voci correvano in città e non era difficile immaginare cosa stessero dicendo.
Immaginavo già i titoli di Gozz che inneggiavano al sovrannaturale e stupidaggini simili.
Allora, presi il cellulare e cercai un giornale on-line locale.
Vidi allora l'articolo di Gozz e la ricostruzione del famigerato colpevole.
"Ma ti rendi conto?" facendo vedere l'immagine ad Elv.
"Ora pensiamo pure ai folletti!"

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[Guisgard]

"Di certo questa situazione sta assumendo contorni strani..." disse Elv a Gwen dopo aver visto l'articolo on line "... temo ci sia un'isteria generale..." pensieroso.
In quel momento squillò il cellulare del giovane.

[Lady Gwen]

"Già... Ed è proprio quello che la polizia voleva evitare..." scuotendo la testa.
Poi il suo telefono squillò ed io mi allontanai per farlo parlare.

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[Guisgard]

Elv rispose al telefono e dal suo sguardo, dal tono in cui rispose, Gwen comprese che la telefonata doveva avere qualche cosa di particolare.
"Credo di dover andare..." disse alla ragazza dopo aver chiuso la telefonata "... era mio zio e pare riguardi il misterioso assassino..."

[Lady Gwen]

Tornai da lui quando chiuse la telefonata.
"Oh, certo, è sicuramente importante" annuii, vedendo che doveva andare.
"Spero non sia successo qualcos'altro ai vostri animali."

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[Guisgard]

"No, gli animali non c'entrano..." disse Elv a Gwen "... piuttosto... pare che un uomo si sia dichiarato colpevole, confessando gli omicidi..."

[Lady Gwen]

Sbarrai gli occhi.
"Dici sul serio?" sorpresa.
"Posso accompagnarti? Se non è un problema."
Adesso ero davvero curiosa.
Chi poteva essere da dichiararsi colpevole con tale tranquillità dopo aver seminato tanto terrore?

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[Guisgard]

"Certo..." disse Elv a Gwen "... se tua zia è daccordo." fissandola. "Forse dovresti chiederle se puoi venire, no?"

[Lady Gwen]

"Guarda che non sono un'adolescente alla prima festa di classe, sai?" divertita.
Poi, andai comunque dalla zia a chiederle se l'è andasse bene stare da sola in negozio per in po'.

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[Guisgard]

Elv sorrise e la zia lasciò Gwen andare con lui.
I due allora salirono sulla Jeep di lui e lasciarono la cittadina.
Infatti il presunto assassino pare vivesse appena fuori Casarignone.
Giunsero alla sua abitazione, dove natiralmente una nutrita folla si era radunata.
C'erano lo zio di Elv, ma anche Gozz.
In quel momento arrivò anche Fury, l'aiutosceriffo.

[Lady Gwen]

Lasciammo il negozio e con la jeep arrivammo fino all'abitazione del presunto assassino.
C'era parecchia folla.
Ovviamente Gozz era lì, arrivò anche Fury e riconobbi lo zio di Elv, verso il quale ci dirigemmo subito.
Mi chiedevo come mai l'uomo avesse deciso proprio adesso di confessare e non ero per niente convinta, bensì ancor più confusa, perché credevo ci fosse sotto qualcosa di strano.

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[Guisgard]

Gwen ed Elv si avvicinarono allo zio di questi.
"E' un uomo di nome Casal..." disse lo zio "... vive qui dalla nascita, è un fattore... descritto da tutti come persona tranquilla e di buonsenso... almeno fino ad oggi... stamani invece si è barricato in casa con un fucile e minaccia di uccidersi, dicendo che è lui il maniaco e teme di uccidere ancora..."

[Lady Gwen]

Ricordavo Casal e non mi era mai sembrato capace di fare una cosa simile.
"Lo conosco, non farebbe mai una cosa simile... E se ad esempio fosse stato costretto? O incastrato... Come se qualcuno gli avesse fatto credere di essere il colpevole... Non posso davvero capacitarmi del fatto che possa aver trucidato delle persone..."

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[Destresya]

Mi lasciai completamente andare, dimenticando ogni cosa, dimenticando tutto il resto.
Chiusi il mondo fuori e concentrai tutta la mia esistenza in quel bacio appassionato.
Lo baciavo, lo stringevo a me, mentre il mio corpo si struciava su di lui, premeva contro il suo.
Sentivo le sue mani attorno a me, su di me, mentre le mie lo cercavano, lo toccavano.
Sentivo la foga della passione inondarmi completamente.
Si fece mattina, e sentii entrare Stewart con la colazione.
"Grazie Stewart" dissi solo, sorridendo, non avevo l'abitudine di modificare le mie azioni per la sua presenza, così restai tranquillamente in braccio ad Aegos mentre lui entrava e gli feci cenno di posare la colazione sul tavolino.

[Guisgard]

Mentre Gwen cercava di dare una spiegazione plausibile a quella strana situazione, poco lontana da lei c'era Gozz che registrava la sua voce sul cellulare.
Raccoglieva notizie per un nuovo articolo.
Nessuno dei presenti però voleva avvicinarsi alla casa di Casal, anche perchè Fury lo aveva vietato.
"Invece qualcuno dovrebbe andarci..." disse Gozz all'aiutosceriffo "...se nessuno ha il fegato per farlo, allora ci andrò io."
"Non può andare!" Fury.
"Allora arrestami!" Ridendo Gozz, per poi entrare nella casa di Casal.

[Lady Gwen]

Sentii Gozz parlare con Fury, insistendo per entrare, ma ovviamente non poteva.
Alla fine, a dispetto degli avvisi, entrò comunque.
"Ma è impazzito?" esclamai "Maledetti giornalisti, cosa non fanno per una prima pagina..." scuotendo la testa.

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[Guisgard]

Stewart, come sempre, non si scandalizzò per il comportamento di Destresya e servì la colazione come se nulla fosse, sebbene gettando occhiate lascive verso la bella padrona, ancora a cavalcioni su Aegos.

[Guisgard]

Fury scosse il capo nel vedere Gozz entrare in casa.
Il giornalista ci restò circa mezz'ora, poi uscì, tornando fra la folla.
Tutti ora erano curiosi di sapere cosa era accaduto dentro.
Tra la folla c'erano anche Gwen, Elv e suo zio.

[Lady Gwen]

Da fuori non si sentì alcun rumore strano.
Gozz uscì fuori ed ora ero davvero curiosa di sentire come era andata, per capire se le sue grandi abilità retoriche ancora una volta erano riuscite di nuovo ad imbambolare.

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[Destresya]

"Grazie Stewart, puoi andare!" lo congedai con un gesto della mano, con la stessa flemma che se fossi stata a seduta alla scrivania invece che in braccio alla mia guardia del corpo.
Il vecchio ormai non si stupiva più di niente.
"Ehhh... facciamo colazione!" dissi, chinandomi a baciare Aegos un'altra volta "È destino che veniamo sempre interrotti..." alzando gli occhi al cielo per poi scendere dalle sue gambe e avvicinarmi al tavolino, per poi tendergli una mano in modo che si avvicinasse a me.

[Guisgard]

Stewart annuì ed uscì.
Destresya cominciò allora a fare colazione, mentre Aegos si accese una sigaretta.
"Questa casa temo sia troppo affollata per la signora..." disse fumando.
Poi tornò Stewart.
"Signora... stamani ha telefonato un uomo che chiedeva di suo marito." Il maggiordomo. "Ha affermato con deciso stupore di non sapere della morte del padrone."

[Guisgard]

Gozz uscì dalla casa, tornando fra la folla.
"Allora..." disse Fury "... cos'ha combinato, grand'uomo?"
Gozz rise.
"Avanti, ci dica..." Fury.
"Il signor Casal è pronto a firmare una confessione totale circa gli omicidi." Ridendo Gozz,come chi fiuta il colpo grosso. "Pare che la legge ora abbia il suo colpevole." Davanti a Gwen.

[Lady Gwen]

Uscì tutto spavaldo, senza portare, fondamentalmente, delle nuove notizie.
"Io non ne sono sicura" ad Elv "Non ci credo che quell'uomo possa aver ucciso tre persone, non ci crederò mai..."

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