Gli strani e misteriosi casi del professor Minsk

[Guisgard]

"Beh, per prima cosa voglio interrogare la sua governante" disse Swan a Romanov "e capire cosa ha davvero visto. Poi naturalmente sua moglie."
"Purtroppo Nicoleta" fece Romanov "non vuole parlare con nessuno, ma solo col suo confessore."
"Ecco..." divertito Minsk "... ora immagino che il prete farà ricorso al Segreto Confessionale per non dirci nulla." Scuotendo il capo.
Sev era in silenzio vicino ad Altea.

[Destresya]

Mi appoggiai lievemente sulla spalla di Aegos, sorseggiando il mio bicchiere di vino.
"Sì, troppa superstizione..." annuii "Ci mancano i vampiri adesso!" alzando gli occhi al cielo.
"Sì, quel Minsk ancora non ho capito perchè è venuto proprio da me..." alzando le spalle, pensierosa "Ma devo dire che alla fine mi ha incuriosito con la storia della sorella gemella!" ridacchiai.
Poi quelle parole, basse e calde.
Lo guardai negli occhi con un sorrisetto malizioso.
"Oh si.. molta paura..." sussurrai, fissandolo eccitata "Fortuna che ho la mia guardia del corpo a proteggermi..." guardandolo tutto, con passione e desiderio.

[Altea]

Aggrottai la fronte ascoltando i tre uomini "Signor Minsk, se è una vampira sarà pure anticristo no? Solitamente..." rivolta poi a Romanov seriamente "Ma forse la sua governante nutre del risentimento verso Nicoleta? Lei ha divorziato per questa donna? Mi scusi ma ogni dettaglio è importante, se vuole parlo io con sua moglie.. Tra donne sa com'è".

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[Guisgard]

Aegos guardò negli occhi Destresya, finendo il suo bicchiere e sorridendo perverso.
“E' preferibile allora” disse “che la signora oggi non esca di casa, che si chiuda in camera ed io penserò a sorvegliare la villa, in modo che nessun mostro o lupo cattivo giunga per mangiarla...” fissandola tutta, con occhi lascivi.
Garion dal divano sentiva qualcuna delle loro parole e ciò alimentava ancor più le sue fantasie immorali.

[Guisgard]

"No, nessun risentimento." Disse Romanov ad Altea. "Sina è affezionata a tutti noi."
"Io credo..." fece Minsk alzandosi in piedi "... che l'amica dello sceriffo non debba intromettersi." Indicando Altea.
"Ma cosa dice?" Fuorioso Swan.
"Ho solo detto la verità..." Minsk "... vuol forse farci credere che lei non nutre interesse verso questa donna e viceversa? Tutto lo dice... ha dei capelli di lei intrecciati nella stella sull'uniforme, sceriffo..." tirando via il lungo capello biondo ed annusandolo "... stesso profumo del balsamo usato dalla nostra bella attrice. Inoltre entrambi avete gli abiti intrisi dell'aroma tipico dei sigari fumati dal nostro sceriffo, i quali hanno reso pregno il suo ufficio del loro sapore. Segno che entrambi siete stati là. Inoltre sui pantaloni dello sceriffo c'è una piccola macchia di caffè e doveva essere molto fresca quando la bella attrice si è seduta sulle sue gambe, visto che la stessa macchia ha lasciato il segno sulle natiche della sua gonna."
"E' stupefacente!" Impressionato Romanov. "Ha dedotto tutto ciò solo osservado lo sceriffo e la signora Altea?"
"Si." A lui Minsk.
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[Altea]

Mi avvicinai vicino a Minsk e sentii tutto.. "Mi scusi, lei è uomo di cultura.. E questo cosa ha a che fare con questo caso... Vi è qualche problema.. Io sono libera sentimentale e pure lo sceriffo. Pure lei è fuoriluogo qui.. Dopo il suo documentario nella Isola delle Flegee. È geloso di qualcosa signor Minsk.. Bene mandate lo sceriffo a fare gli interrogatori, io e lei rimarremo qui col signor Romanov" osservandolo con odio.

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[Lady Gwen]

Sbarrai gli occhi e impallidii, guardando Elv.
"Ma... Non può essere... Avanti, adesso crediamo anche ai vampiri?" esibendomi in una risatina nervosa.
Insomma dai, Carpazi, Conti sanguinari... No, decisamente no.

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[Guisgard]

Minsk sorrise sornione ad Altea.
"Dico solo, cara signora, che avendola accanto lo sceriffo potrebbe, come dire? Si, essere distratto." Disse. "Io lo sarei se avessi un'assistente come lei." Guardandola. "Ma per un'indagine così delicata occorre invece essere lucidi. Cosa vuol farci... noi uomini non lo siamo mai in presenza di voi belle donne. E' risaputo che le più grosse sciocchezze gli uomini le hanno fatte per le donne... dalla Guerra di Troia, alla caduta di Cesare, fino ai giorni nostri." Divertito.

[Guisgard]

"Eppure è così." Disse il contadino a Gwen. "Quella donna ora vive chiusa in camera sua, senza poter stare col bambino."

[Lady Gwen]

Guardai Elv con aria sconsolata.
Avevamo passato la fase del licantropo, ma ora non potevo accettare anche i vampiri, mi rifiutavo di crederlo.
Mi allontanai con Elv.
"Ti prego dimmi che non ci credi" gli dissi speranzosa.

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[Altea]

"Ci sta provando per caso, mi sembra lo sceriffo sia lucido infatti vuole parlare con entrambe le donne e io non mi permetterei di andare con lui durante l'interrogatorio. Non può decidere sulla mia vita". Osservai Swan..."Puoi fare l'interrogatorio".

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[Destresya]

Io lo fissai negli occhi, intensamente, con uno sguardo carico di desiderio.
"Ah si? È questo il parere della mia guardia del corpo?" con aria maliziosa e impertinente.
"Eppure, non sarebbe poi così male se venisse il lupo cattivo a mangiarmi..." fissandolo intensamente "Mi sento così trascurata in questi giorni.." con un leggero broncio finto da bambina cattiva.

[Guisgard]

"Non lo so..." disse Elv a Gwen "... comunque c'è una madre a cui non è permesso vedere il figio... qualcosa deve pur esserci..." pensieroso.
"Io ho veduto un vapiro..." ad un tratto un altro contadino arrivando da una stradina "... l'altra notte... l'ho veduto bene..."

[Guisgard]

Minsk sorrise ad Altea.
"Se io ci provassi con lei" disse piano al suo orecchio "lei cadrebbe di sicuro ai miei piedi..." divertito.
Intanto Swan andò ad interrogare la governante.

[Lady Gwen]

"Lo so, è una situazione molto grave e non può essere presa così sottogamba, ma neanche essere paragonata ad un romanzo gotico..." commentai.
Poi, arrivò un altro contadino.
"E lei allora cos'ha visto?"

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[Guisgard]

"La signora" disse Aegos a Destresya con l'aria di chi stava per strapparle i vestiti di dosso "vuol forse incontrare il lupo cattivo? Allora stasera potrebbe fare una passeggiata al chiaro di Luna del cortile..." con tono caldo.
Garion, sul divano, ascoltava senza fissarli, per non farsi scorgere.

[Altea]

"E perché mai dovrebbe provarci con me? Mi dica signor Minsk..."quasi divertita.

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[Guisgard]

"Una luce..." disse il secondo contadino a Gwen "... come una stella cadente che tagliava il cielo, finendo poi nel chiarore dell'ultimo crepuscolo..."
"Avevi bevuto troppo, Eler..." il primo contadino a lui.
"Invece l'ho vista!" Eler. "Ed ora so che era il vampiro che giungeva con la sera!"

[Lady Gwen]

Alzai le sopracciglia e guardai Elv sconsolata.
No, non era possibile, stavamo davvero andando troppo oltre, adesso.
"Ci crede davvero a quello che dice? Cioè... È un'ipotesi audace, se non addirittura surreale, fuori da ogni immaginario..."

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[Guisgard]

Minsk guardò Altea e sorrise.
"Quando e se lo farò, allora lei lo scoprirà..." disse divertito ed enigmatico.

[Altea]

Scossi il capo "Non credo, non avrete ciocche bionde addosso come lo sceriffo. Almeno le mie intendo" con sguardo serio. Nel frattempo mi guardavo in giro.

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[Guisgard]

"Qualcosa di misterioso è giunto nel nostro mondo..." disse Eler a Gwen "... e quanto accaduto in casa di Romanov è la prova..."

[Lady Gwen]

Sospirai.
"Sì ma è impossibile che si tratti di un vampiro. I vampiri esistono nei libri, non nella realtà" insistetti.
Perché era davvero così, chiunque ne sarebbe stato assolutamente certo e così anche io.

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[Guisgard]

"Eppure so molto di te..." disse Minsk avvicinandosi ai lunghi capelli biondi di Altea "... si, posso leggerti dentro come nessun'altro..." con voce bassa, confusa tra le chiare ciocche di lei "... non hai segreti per me..."

[Guisgard]

"Eppure il povero signor Romanov" disse Eler a Gwen "non la pensa così... lui stesso ha visto sua moglie succhiare il sangue del loro figlio di pochi mesi... lui stesso l'ha visto..."

[Lady Gwen]

Scossi appena la testa.
Ma com'era possibile?
"Che cosa ha visto esattamente?" chiesi ancora, cercando avere informazioni sempre più precise.
Perché a questo punto dovevo assolutamente capire.

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[Guisgard]

"Ha visto sua moglie china sulla culla del loro figlioletto..." disse Eler a Gwen "... il bambino era pallido e cadaverico... dalla gola gli fuoriuscivano gocce di sangue... quando la donna alzò lo sguardo sul marito aveva la bocca sporca di sangue... il sangue del loro bambino!"
"Assurdo..." mormorò incredulo Elv.

[Altea]

Udii le sue parole mentre mi guardavo attorno, la sua voce muoveva appena le ciocche bionde e lo guardai "Siamo passati al tu.. Non mi conoscete, io non vi ho mai visto. Leggermi dentro?" sorpresa.

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[Lady Gwen]

Non seppi cosa rispondere.
Cosa si poteva dire?
Assolutamente nulla.
Ma proprio niente di niente.
Era tutto surreale e assurdo, stentavo a crederci e anche a questo doveva esserci una spiegazione.
Ma adesso avevo solo paura, infatti cercai la mano di Elv e intrecciai le nostre dita per trovare conforto in un momento così allucinante, da romanzo dell'orrore.

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[Guisgard]

"Si, come ho fatto poco fa..." disse Minsk fissando Altea "... quando ho svelato la tresca con lo sceriffo..." sorridendo "... amo i misteri... il cuore di Altea non è forse un mistero da svelare? Magari il mistero più intrigante..."

[Guisgard]

Gwen cercò la mano di Elv e la trovò.
Le loro mani si strinsero.
Lui la guardò e le fece cenno di andare.
Salirono in auto e ritornarono in paese.
Nell'aria però c'era qualcosa di cupo, di tetro.
Tutti nella cittadina parlavano della moglie di Romanov e di quanto aveva fatto a suo figlio.

[Lady Gwen]

Anche lui capì che rimanere in quel luogo sarebbe stato solo un problema, così salimmo in auto e tornammo in paese.
Lì l'atmosfera era ancora più terrorizzata e cupa del solito e non era difficile crederlo.
"Io... Dovrei andare in negozio, ora..." dissi, con la voce che stentava ad uscire " Manco da ieri sera a cena, la zia starà dando di matto..." cercando di accennare un sorriso, nel pallido tentativo fallito di sdrammatizzare.

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[Guisgard]

“No, non andartene ora...” disse lui guidando a Gwen, cercando la mano di lei “... resta con me... ho bisogno di te... di fare l'amore con te... non andartene, ti prego... non lasciarmi solo...” fissandola.

[Lady Gwen]

Rimasi a guardarlo senza sapere che dire, guardando lui, poi la sua mano a stringere la mia, poi di nuovo lui.
Nonostante la paura adesso lo avesse un po' soffocato, quel desiderio era sempre lì e lui lo riportò a galla,facendolo riemergere.
Sì, anche io avevo bisogno di lui adesso.
Che fosse per bramosia o per la paura provata, avevo bisogno di lui.
"Va bene... Va bene, resto con te..." mormorai, guardandolo.

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[Guisgard]

Elv guardò Gwen e strinse la mano di lei nella sua, sorridendole.
"Dimmi..." disse "... dove vuoi andare?"
Davanti a loro c'era il bivio che portava a destra, verso la cittadina e a sinistra, nella campagne.

[Lady Gwen]

Dopo alcuni istanti ricambiai la sua stretta e il suo sorriso.
Davanti a noi, il bivio fra la cittadina e la campagna.
Allora gli indicai la strada per la cittadina.
Dopotutto, la zia era in negozio a quest'ora e potevamo avere la casa solo per noi.
A quel pensiero, un fremito esaltato si accese dentro di me, come un brivido che mi percorse tutta, in attesa di ciò che ci sarebbe stato di lì a poco.

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[Guisgard]

Elv svoltò verso destra e la sua Jeep raggiunse la cittadina.
Qui l'atmosfera era cupa, quasi rassegnata.
La paura dominava ovunque.
Gwen vide allora che l'auto stava passando poco lontano da casa sua.

[Lady Gwen]

Elv imboccò la strada per Casarignone e poco dopo entrammo in paese.
Questo, appariva ormai rassegnato, sconfitto.
Era un colpo al cuore vedere la mia cittadina ridotta così, straziata fin nel suo profondo e lacerata dalla paura.
Mentre camminavamo, indicai ad Elv il portone di casa, scorgendolo da lontano e cercai di allontanare da me le brutte sensazioni che mi avevano assalita fin da quando avevamo saputo la notizia.

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[Guisgard]

La Jeep parcheggiò davanti al portone della casa di Gwen.
i due giovani allora entrarono dentro.
La zia era alla bottega ed i due erano da soli in casa.
"Molto carina." Disse Elv guardandosi intorno.

[Lady Gwen]

Entrammo in casa, avvolta dal silenzio e la penombra delle tapparelle quasi tutte chiuse, deboli e sottili raggi solari che entravano dai piccoli fori nelle persiane.
Sorrisi alle sue parole, mentre mi avvicinavo a lui.
"Di certo, è molto più comoda del prato..." dissi divertita.

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[Guisgard]

Elv sorrise a Gwen e l'abbracciò.
Allora la baciò.
Un bacio intimo e caldo.
"Eppure mi eccitava da morire" disse lui pianissimo "vederti nuda sull'erba... sembravi una ninfa..." baciandola ancora, assaporando le sue labbra.

[Lady Gwen]

Mi attirò in un bacio intimo, caldo ed io mi lasciai trasportare dalla sua sensualità.
Sorrisi maliziosamente.
"Ah, interessante... E tu chi saresti? Forse il fauno giunto ad irretirla e sedurla?" mormorai divertita.

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[Guisgard]

"Ohhh... si..." disse Elv a Gwen, baciandola ancora.
Poi il suo cellulare squillò, ma il giovane non ci badò, continuando a baciare di nuovo la ragazza.
Il telefonino però riprese ancora a suonare.

[Lady Gwen]

Ridacchiai, Mentre non riuscivo a separarmi dalla sua bocca.
Poi, il suo cellulare squillò e lui lo ignorò.
Il telefono sembrava però non volersi dare pace.
"Credo che dovresti rispondere" gli feci notare, separandomi da lui.

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[Guisgard]

Elv sbuffò e prese il cellulare.
Aveva lo sguardo svogliato ma ad un tratto la sua espressione mutò.
Divenne preoccupata.
"Zio..." disse "... zio! Zio che succede? Che succede, zio?"

[Destresya]

"La signora ama l'idea di andare a cercare il lupo cattivo..." sussurrai con voce calda, senza riuscire a trattenere più il desiderio che mi bruciava dentro da giorni.
"Una passegiata al chiaro di luna sembra così invitante..." lo guardai accarezzandolo lentamente, una carezza che partiva dal collo e scendeva lungo tutto il petto, fino a sfiorare la cintura.
Avevo sempre amato quel giochino tra noi, quella perenne tensione sessuale, quel continuo cercarsi e trovarsi, il fatto che era sempre lì quanto avevo bisogno di lui.
"Chissà se il lupo sarà davvero così cattivo.." sussurrai, chinandomi sul suo orecchio, quasi sfiorandolo con le labbra.

[Lady Gwen]

Scossi la testa con un sorriso sornione mentre sbuffava e rispondeva al telefono.
La sua espressione però mutò, divenendo preoccupata, seria.
E le sue parole non mi piacquero, per niente.
"Elv, che sta succedendo? Cos'ha tuo zio?" dissi subito, spaventata e preoccupata anche io come lui.

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[Guisgard]

Aegos restò a fissare gli occhi di Destresya tutto il tempo, mentre lei lasciava quella lunga carezza su di lui, fino alla cintura.
"La signora" disse con un sorriso vago e malizioso "deve solo dirmi se vuole che la protegga oppure... se preferisce incontrare da sola il lupo cattivo..."
Garion continuava ad ascoltare in silenzio, sempre più preda delle sue fantasie morbose.

[Guisgard]

"Mio zio..." disse Elv balzando verso la porta "... non sono riuscito a capire nulla... diceva agitato frasi del tipo... è qui... è incredibile... è proprio qui... e sentivo una strana voce in sottofondo... devocorrere da mio zio!" Fissando Gwen.

[Lady Gwen]

Impallidii letteralmente.
No, non suo zio, no!
"Vengo con te. Sbrighiamoci, presto!" avevo già chiuso la porta di casa mia alle mie spalle e stavo raggiungendo la Jeep.
Non sarebbe toccato anche a suo zio, non doveva.

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[Guisgard]

La Jeep di Gwen ed Elv schizzò via, lasciando il centro della cittadina ed arrivando all'albergo.
Qui trovarono Marta inginocchiata in mezzo al parcheggio, con le mani sul viso.

[Lady Gwen]

Volammo, letteralmente, fino all'albergo e quando arrivammo, trovammo Marta inginocchiata con le mani sul viso.
"Marta, che succede? Lo zio di Elv ci ha chiamati, era terrorizzato..." le chiesi spaventata, poggiandole una mano sulla spalla.

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[Destresya]

Mi avvicinai ancora di più a lui, tanto che sfiorai il suo corpo col mio, lentamente, in un movimento lento e sensuale dove le mie forme calde e procaci si scontrarono con le sue più dure e virili.
"Sorprendimi.." gli sussurrai all'orecchio, per poi fargli l'occhiolino e allontanarmi appena, sfiorandogli la mano.
"Sono un po' stanca, credo che andrò a riposare un po'..." annunciai, con un sorrisetto divertito mentre guardavo Aegos intensamente.
Allora mi ricordai che c'era anche il piccolo e andai a salutarlo.
"Fa il bravo cucciolo eh, mi raccomando.." chinandomi su di lui, dolce, per poi dargli un bacino sulla guancia.
Lanciai un'ultima occhiata di intesa ad Aegos e me ne andai nella mia stanza.
Dopotutto, perchè aspettare la notte?

[Guisgard]

Gwen cercò di sapere da una spaventata Marta cosa fosse successo, ma Elv balzò fin dentro la camera sua e di suo zio.
Qui si trovò davanti ad una scena terrificante.
Tutto era sottosopra.
I mobili erano tutti rovesciati, le sedie rotte o spezzate, il letto sfondato ed il tappeto fatto a brandelli.
Suo zio però non c'era.
Il ragazzo corse allora nella camera accanto, una sorta di salone che lui e lo zio avevano affittato per i loro studi, dato che era collegato ad un ambiente posto in basso, dove erano tenuti gli oranghi.
Anche nel salone tutto era devastato ed il corpo dello zio stava conficcato nella cappa del camino, con i piedi penzolanti all'ingiù.
Elv gridò per la rabbia e cercò di tirarlo giù, senza però riuscirvi.
Marta si riprese e trovò la forza di chiamare lo sceriffo.
Pochi minuti dopo arrivò Fury che con El cercarono di tirare giù dal camino il povero zio.
Ci riuscirono però solo dopo, grazie al'aiuto di tre contadini.
Una volta tirato giù il cadavere dello zio, si accorsero che aveva la gola squarciata da un lungo taglio.

[Guisgard]

Destresya lasciò la sua guardia del corpo così dura e virile a guardarla mentre andava via.
Anche Garion la fissava, con l'acquolina in bocca, intuendo che la bella zia avrebbe fatto qualcosa di sconcio col suo guardaspalle.
Era il tardo pomeriggio di un giorno dal Sole tiepido e l'aria poco limpida.

[Lady Gwen]

Non ebbi il tempo di fermarlo, prima che scappasse dentro.
Avevo paura che si sarebbe trovato di fronte ad una scena raccapricciante.
E così fu, quando lo sentii urlare.
Capii tutto.
Lo raggiunsi, rabbrividendo alla vista del povero zio appeso sottosopra e con la gola squarciata.
In poco tempo la polizia si raccolse nell'albergo ed io mi sentivo distrutta, non solo per lui, ma soprattutto per Elv.
Non sapevo se lui avesse o meno famiglia, ma se così non fosse stato allora avrebbe significato che ora era rimasto solo...
Lo raggiunsi e lo strinsi forte a me, per confortarlo e dargli sentire che c'ero io con lui.
"Mi dispiace, tesoro... Mi dispiace..." mormorai, con gli occhi lucidi, mentre gli accarezzavo i capelli.

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[Destresya]

Lasciai i due maschietti giù e me ne andai nella mia stanza.
Se Aegos non era ottuso avrebbe capito che lo stavo aspettando.
Ero curiosa di vedere che ruolo avrebbe scelto, se quello del protettore o quello del lupo cattivo?
La cosa mi intrigava, mi eccitava moltissimo.
Così, una volta in camera, mi liberai dell'abito succinto e restai unicamente in lingerie ad aspettare il mio bel guardaspalle.
Che chissà... si sarebbe trasformato in qualcosa di più eccitante.

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[Guisgard]

Elv era colpito dal dolore e dalla rabbia, mentre Fury faceva portare via il cadavere del povero zio.
"Lui ha visto l'assassino..." disse in lacrime Elv a Gwen "... ha cercato di dirmelo... ma non c'è riuscito..." non riuscendo a trovare pace.
"Le scimmie non ci sono più..." arrivando Fury "... le gabbie sono state forzate con la forza... l'assassino le ha portate via..."

[Lady Gwen]

Fury fece portare via il corpo, mentre Elv era in lacrime ed era straziante vederlo in quello stato.
Alle due parole, mi sentii maledettamente inutile ed impotente.
Non potei fare altro che asciugargli il viso e stringerlo ancora, ancora più forte.
Poi, venimmo a sapere che le gabbie erano state tutte forzate.
"Questo sì che è strano..." commentai, quasi fra me e me.

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[Guisgard]

Ad un tratto Destresya, mezza nuda ed eccitata, sentì qualcuno bussare alla porta.
"C'è forse" disse da fuori la voce di Aegos "Cappuccetto Rosso qui? La sto cercando... sono il signor lupo... sei qui, bambina?" Dando al suo tono un che di giocherelloso, sebbene, a Destresya non sfuggì, la voce della guardia del corpo era quella tipica di un adulto abbandonato ad un gioco perverso e lascivo.

[Destresya]

Quella voce, quel tono, quelle parole, mi fecero fremere dalla testa ai piedi.
Sentivo la mia pelle bruciare, fremere, impazzire.
Oh bravo il mio Aegos che sa stare al gioco.
"Oh signor lupo non mi faccia del male..." con la voce fintamente infantile e spaventata.
"La porta è aperta, e io sono qui tutta sola..." gemetti quasi, cercando di non tradire quella recita eccitante con il mio desiderio sfrenato.
Intanto aspettavo il mio lupo sul letto, in una posa che Cappuccetto Rosso avrebbe sicuramente disapprovato.

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[Guisgard]

"Questo mostro" disse Marta a Gwen e ad Elv "uccide tutti... uomini ed animali... è davvero un mostro..."

[Lady Gwen]

Annuii alle parole di Marta.
Come potevo darle torto?
Proprio ora, che aveva toccato una cosa a me cara.
Elv.
Oh ma non gli avrei permesso di avvicinarsi a noi, o alla zia, mai al mondo.
Andava fermato con ogni mezzo, ora si doveva davvero agire.
Mi staccai un attimo da Elv e telefonai alla zia.

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[Guisgard]

Destresya vide la porta aprirsi piano.
Aegos allora entrò, richiudendola poi lentamente.
Trovò allora la bella ereditiera stesa sul letto, solo con l'intimo indosso, apparendo così, in un modo che non aveva nulla di infantile, di innocente e di morale.
lo sguardo eccitato di Aegos sembrava accarezzare ogni sua forma, leccarla in ogni sua piega.
Per contininuare quel gioco per adulti, l'uomo dovette far ricorso a tutta la sua forza, poichè il desiderio di saltarle addosso era insopportabile.
"Ma io sono il signor lupo, Cappuccetto mio..." disse lui con la voce carica di desiderio proibito e lascivo "... sei così piccola... hai paura vero, tesoro?" Assumendo un tono da parodia, sebbene l'acquolina in bocca tradiva un'eccitazione come la voracità del lupo più cattivo.

[Guisgard]

Gwen telefonò a sua zia che dopo alcuni squilli rispose:
"Si, pronto?"

[Lady Gwen]

Dopo un po' la zia rispose.
"Zia, sono io" con voce appena rotta "Lo zio di Elv, ti ricordi, gli scienziati, è stato trovato morto, proprio da poco... È stato Elv a trovarlo, è distrutto... È stato ucciso come gli altri..." un un sospiro affranto.

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[Guisgard]

La zia restò ammutolita nell'udire quelle parole di Gwen.
"E' stata lei..." disse "... la moglie di Romanov... è una vampira e non ha pietà neanche del so stesso figlio!" Con rabbia.

[Destresya]

Già solo il rumore della porta che si apriva mi provocò dei lunghi brividi lungo il corpo.
Poi lo vidi entrare e tutto dentro di me fremette.
Oh eccolo il mio lupo cattivo!
Gli sorrisi, un sorriso eccitato e voluttuoso, un sorriso di intesa.
Perchè spesso non avevamo bisogno di parlare per capirci, ormai avevamo sviluppato quell'intesa per cui bastava uno sguardo.
Lui fu davvero bravissimo a restare nella parte, e così mi sfrzai di fare anche io, anche se non era facile.
"Oh si signor lupo..." con la voce infantile, mentre cercavo di coprire le mie curve procaci con le mani, senza riuscirci ovviamente.
"Non mi faccia del male sono piccola e spaventata..." con gli occhi ardenti e carichi di desiderio, mentre in realtà ero eccitata oltre ogni dire.
"Farò la brava se vorrà, lo prometto, la brava..!" annuii, provocandolo, con lo sguardo intenso nel suo.

[Lady Gwen]

Restò ammutolita, ma per me fu anche peggio quando poi parlò.
Ancora quell'altra storia...
"La gente è stata uccisa con un rasoio, non con un morso di vampiro" con tono scocciato io "Comunque, a questo punto Elv starà da noi, non ha altro posto dove andare qui e chiaramente l'albergo è fuori discussione, anche perché sarà anche stato sequestrato, povera Marta..." scuotendo la testa.

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[Guisgard]

I loro sguardi.
Erano sguardi estranei a quel gioco, a quella parodia, a quella recita perversa.
Erano sguardi perversi e complici, come quelli di chi si prende una pausa dal copione, mentre tutto il resto è un gioco.
Un gioco in cui restare era diventato davvero difficile per entrambi.
Aegos guardò Destresya ovunque, mentre lei fingeva di essere un'ingenua Cappuccetto Rosso.
"Oh si..." disse avvicinandosi al letto "... se sarai buona io non ti mangerò... ma dovrai essere molto ma molto buona... lo sarai, piccola?" Cominciando ad accarezzarle una natica che il suo perizoma lasciava tutta scoperta.

[Altea]

Osservai Minsk "A pochi è dato scoprire il mio cuore e non usate il termine tresca quella con Swan.. Volete sfidarlo? Fate pure.. Ma non vincerete voi".

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[Guisgard]

"Si, certo..." disse la zia al telefono "... può stare da noi tutto il tempo che vorrà." A Gwen. "Speriamo risolvano presto questo orrore..." preoccupata.

[Guisgard]

Minsk sorrise ad Altea.
"Chissà..." disse enigmatico, per poi sfiorare appena i suoi lunghi capelli biondi "... ora mi dedicherò un attimo a questo caso... a svelare che di vampirismo qui non vi è nulla." Facendole l'occhiolino.
Cominciò allora a girare per la villa, seguito come un'ombra da Maday, il suo assistente.
Intanto Swan continuava ad interrogare la governante e poi il maggiordomo.
Inoltre aveva inviato Sev a parlare con Don Domenico, il confessore di Nicoleta, ma il sacerdote gli spiegò che il Segreto Confessionale non gli permetteva di dire nulla, chiudendo così di fatto il suo ruolo nella faccenda.

[Altea]

Era una stranezza.. Pure Nicoleta aveva come padre confessore Don Domenico, lo stesso del barone.. Entrambi sfortunati in amore.
Minsk iniziò a fare le sue ricerche e io chiesi alla governante di potermi avvicinare a Swan.. Pure turbata dal comportamento di Minsk nei miei confronti.

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[Guisgard]

Swan arrivò proprio in quel momento, col volto scuro e perlesso.
"Allora..." disse Romanov "... cosa ha scoperto, sceriffo?"
"Poco..." fece Swan "... la sua governante mi ha raccontato ciò che ha visto e sostanziamente combacia con ciò che mi ha detto lei prima, signor Romanov... sua moglie invece è chiusa in camera e non vuole parlare con nessuno..."
"Sceriffo..." Sev "... mi ha chiamato Fury... un altro omicidio... ino zoologo che alloggiava all'albergo di Marta... trovato morto con le stesse modalità delle altre vittime..."
"Signor Romanov..." Swan con rabbia "... c'è una seconda uscita dalla camera di sua moglie? Può essere uscita di nascosto?"
"Si, ha una seconda uscita..." annuì Romanov che era accanto ad Altea "... quindi lei pensa che... è terribile!"

[Altea]

Ascoltai tutto attentamente.. "Scusate.. Ma la signora Nicoleta era sola? Andiamo da lei e vediamo se ha qualche traccia.. Ma voi non fate il test del DNA?" verso Swan.

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[Destresya]

I nostri sguardi azzurri si fusero, si cercarono e si trovarono in quella penombra.
Era così intenso quell'azzurro, così pieno di sfumature, ogni volta che mi fermavo a guardarlo ne restavo affascinata, estasiata, meravigliosamente persa.
Quel gioco tra noi era così sensuale e proibito, qualcosa che non avrei potuto condividere con nessuno, qualcosa che andava oltre ogni desiderio di conquista, perchè quell'intesa era così calda e palpabile da coinvolgere tutti i sensi.
Mi passai la lingua sulle labbra, lentamente, mentre lo guardavo, con uno sguardo che poco si addiceva al tono delle mie parole.
Poi la sua mano che si avvicinò a me, sfiorandomi la natica, mentre io lo guardavo ora con due occhioni da bimba birichina.
"Oh si, signor lupo..." avvicinandomi a lui su quel letto, gattonando.
"Farò la brava, farò tutto quello che vorrai, ma non mangiarmi..." mentre il mio sguardo, ora vicinissimo al suo viso, mostrava quanto volessi in realtà essere mangiata da quel lupo così affascinante e virile.

[Guisgard]

"Abbiamo controllato ed il sangue sulla bocca della signora Nicoleta è lo stesso che c'era sulla gola del bambino." Disse Swan ad Altea.
"Quella piccola serra in giardino?" Chiese ad un tratto Minsk.
"E' di Sina, lei ama coltivare piccole piante selvatiche." Romanov. "Ci preparara tisane e decotti per tutti noi."
"Che brava..." mormorò Minsk "... può farla chiamare?"
"Certo." Rispose Romanov e la fece chiamare.
"Il signore desidera?" Chiese Sina.
"Lei ama molto le maglie a collo largo, giusto?" Fissandola Minsk.
"Prego?"
"Ho visto ne indossa una a collo lago."
"Si, mi danno fastidio a girocollo."
"E quel segno sul suo collo?" Indicò Minsk. "Indica che portava una collanina... sempre direi, visto che non avendola ora si vede il segno bianco rispetto alla pelle abbronzata... come mai? L'ha persa?"
"Si." Annuì Sina.
"Che fortuna... eccola..." mostrandola Minsk "... l'ho trovata nascosta nella serra... è un ciondolo con una foto segreta... lei conosce questa foto?" A Romanov.
"E la mia prima moglie..." stupito lui.
"Infatti." Divertito Minsk. "Sapete cosa penso? Che con tutto ciò che combinano i vivi, è da sciocchi pensare ai morti, ai fantasmi ed ai vampiri."
Maday rise forte.
"Ma cosa vuol dire?" Perplesso Romanov.

[Guisgard]

Aegos guardò Destresya con due occhi furenti di eccitazione, continuando a sfiorarle piano la natiche lasciata scoperta dal piccolo perizoma.
“Dipenderà da te, Cappuccetto Rosso...” disse lui con tono basso “... dovrai essere buona... vedi? Sei salita con le scarpe sul letto...” stringendo forte con la mano il filo del perizoma di lei che scendeva fra le pieghe delle natiche “... così sporchi il letto, bimba cattiva...” tirando allora il filo che Destresya sentì affondare fra i glutei e strusciando forte contro il suo sesso.
La teneva così, con quel perizoma tirato e teso dietro e sotto di lei, come fossero le redini per tenere a bada una cavalla.

[Lady Gwen]

"Lo so, lo spero anche io... Ti ringrazio" chiusi la telefonata.
Poi tornai da Elv.
"Puoi stare da noi, finché vuoi" gli dissi dolcemente, accarezzandogli il viso "Dobbiamo impegnarci a risolvere questa storia. Sono certa che tuo zio sarebbe felice se lo facessimo..." aggiunsi poi, abbracciandolo.

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[Altea]

Ascoltai perplessa tutto quello che narrava Minsk e presi la parola "Avevo ragione quando dicevo la governante aveva un astio per Nicoleta perché era affezionata alla prima moglie o cosa?" osservando Minsk incuriosita.

[Guisgard]

"Esatto." Disse Minsk ad Altea. "E credo di poter ricostruire l'intera faccenda... Sina odia Nicoleta perchè affezionata alla prima moglie e così ha messo in atto il suo piano... alcune erbe della sua serra servono per fare un potente veleno che lei ha somministrato al bambino. Nicoleta si è accorta di tutto e ha inciso il collo del piccolo con un minuscolo taglierino... eccolo, ancora sporco di sangue..." mostrandolo "... l'ho trovato fra i fiori sul balcone di Nicoleta, sul quale mi sono arrampicato poco fa... la donna ha poi letteralmente succhiato il sangue infetto dal collo di suo figlio, salvadogli di fatto la vita. Era quindi il gesto disperato di una madre, non il morso di un vampiro." Divertito.
"Se così fosse" Romanov "perchè Nicoleta non mi ha detto la verità?"
"Semplice..." fece Minsk "... Nicoletta è una brava donna ed anche molto religiosa, nessuno è perfetto..." ridendo "... Sina così ne ha approfittato facendole credere di essere una strega e quindi essere in grado di poter uccidere in qualunque momento suo figlio... probabilmente Nicoleta ha confidato tutto ciò solo al prete, che però ha preferito rispettare il Segreto Confessionale invece di poter salvare un bambino..." sarcastico "... ecco svelato il mistero."
"E' falso!" Sina furiosa.
"Basterà che lo sceriffo faccia controllare il taglierino sporco di sangue e scoprirà che è quello di suo figlio." Lesto Minsk.
"Maledetti!" Sina smascherata. "Odio quella donna e tutti voi!" Per poi sputare in faccia a Romanov. "Adultero! Che il diavolo vi prenda tutti!"
"Il diavolo non esiste." Soddisfatto Minsk, mentre Swan e Sev ammanettavano Sina.
"Le sarò sempre debitore!" Romanov abbracciando Minsk.
"Ora meglio tornare a Casarignone..." sorridendo Minsk "... il vero assassino è ancora libero e non è certo un mostro."
https://i.pinimg.com/originals/f6/02/80/f6028052a04b378ea71d94c56be49944.jpg

[Guisgard]

Elv abbracciò Gwen e restarono così a lungo i due giovani.
"Devo trovare l'assassino..." disse lui fra le braccia di lei "... ad ogni costo... ora voglio tornare all'albergo e cercare tracce..."

[Lady Gwen]

Mi strinse a lungo ed io lo tenni nella mia stretta, facendogli sentire il mio conforto, perché era ciò di cui aveva bisogno.
Lo guardai.
"Sicuro di non voler aspettare almeno ad oggi pomeriggio? Il tempo di riprenderti, mangiare un po'..." con la mia mano sul suo viso.

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[Altea]

Ascoltai attentamente il tutto, ero allibita ma pure adirata.
Quando Swan ammanettò la donna dissi in tono imponente "Signor Minsk, io lo avevo detto prima e voi siete uscito con la storia della tresca mia e dello sceriffo..non voglio i meriti, ma non si vanti troppi" osservando Swan e Romanov "Sono una donna...lo avevo capito subito, ora signor Romanov stia vicino a sua moglie...bene, andiamo sul luogo del delitto" ormai ero presa da questa faccenda e volevo saperne di più.

[Guisgard]

"Voglio andarci ora, Gwen..." disse Elv "... devo andarci..." deciso.
Allora raggiunse la porta per uscire.

[Guisgard]

"Non basta avere un sospetto" disse Romanov ad Altea "ma occorre ricostruire i fatti e portare prove certe. Come ha fatto il professor Minsk."
"Non importa, non mi interessano i meriti..." fece Minsk "... io voglio solo che si scopra la verità."
Allora con Manday andarono via, diretti all'albergo di Marta, luogo dell'ultimo omicidio.

[Lady Gwen]

Annuii.
"Va bene. Andiamo, allora" lo seguii decisa come lui, senza esitare.
Avremmo vendicato la morte di suo zio, fosse stata l'ultima cosa che facevo, ma ci avremmo provato fino alla fine.

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[Altea]

Uscii con Swan e lo guardai.. "Swan, quel tipo prima faceva discorsi strani.. Minsk.. Che mi conosce da sempre e farà di tutto per avermi. Si imnischia troppo.. Cosa gliene viene a uno scienziato fare il poliziotto. Andiamo sul luogo, vengo pure io" imbronciata.

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[Destresya]

Quella carezza leggera sulla mia natica calda e vogliosa mi accese ancora più di desiderio.
Ero curiosa di vedere come avrebbe interpretato quel ruolo, come avrebbe fatto il lupo cattivo e come sarebbe riuscito a fare impazzire la piccola cappuccetto rosso.
Era tutto un susseguirsi di emozioni, gemiti soffocati e brividi che correvano lungo la schiena.
Poi quella voce, bassa e sensuale, calda e vogliosa.
"Oooohhh" sgranando gli occhi alle sue parole, seguendo il movimento della sua mano che percorreva i miei glutei scoperti.
"Ahhh!" gemetti poi, quando tirò forte il perizoma, che sentii strusciare contro il mio sesso, che si faceva sempre più umido e voglioso.
Non era facile riuscire a suscitare certe sensazioni in me, certe reazioni, ma Aegos sapeva il fatto suo.
"Ohhh... signor lupo non mi faccia male, che posso fare per farmi perdonare? Farò la brava, promesso..." passandomi la lingua sulle labbra mentre mi voltavo a guardarlo.
"Se le do un bacino mi perdona?" con aria maliziosa ed eccitata "Sono brava, lo sa?" sempre con la voce infantile.
"La migliore.." sussurrai poi, come un fuoricopione, un sussurro appassionato e caldo, voglioso oltre ogni immaginazione.

[Guisgard]

Elv annuì aGwen ed andarono all'albergo.
Qui trovarono già un'altra macchina.
Era quella di Minsk, col fedele Manday.
Poco dopo arrivò anche la macchina dello sceriffo Swan, con Altea e Sev.
"Si, quel tipo mi sta parecchio sulle scatole..." disse lo sceriffo all'attrice "... si crede intelligente, furbo e pure bello..." seccato.
Dopo alcuni istanti arrivò anche un'altra macchina.
Era quella del giornalista Gozz.

[Guisgard]

Aegos continuava a tirare il perizoma, con sempre più insistenza, tanto che Destresya cominciò a sentirsi seghettare fra le natiche e sul sesso.
Era un misto di piacere e dolore.
“Si, brava...” disse lui eccitato “... comincia a darmi un bel bacetto per farti perdonare...” senza lasciare il perizoma.
Intanto Garion stava spiando il tutto dal buco della serratura.

[Altea]

"Sta antipatico pure a me, ha qualcosa di celato quasi"vidi un giornalista" E quello chi è? "ma rimanevo ben vicino a Swan passandomi la mano tra i lunghi capelli biondi. Avrei voluto abbracciarlo ma sarebbe stato pericoloso per lui.

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[Lady Gwen]

Arrivammo in albergo e vedemmo ancora parecchia confusione.
C'era Swan, c'era anche quel maledetto di Gozz e poi vidi un'altra faccia familiare.
"C'è anche quel Minsk" ad Elv "L'ho visto in tv giorni fa. Mi piacerebbe sapere cosa pensa di questa storia."

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[Guisgard]

"E' un giornalista..." disse Swan ad Altea, indicando Gozz "... altra feccia." Scuotendo il capo.
Minsk e Maday avevano già cominciato a controllare in giro, stessa cosa che faceva Gozz.
Swan invece si fece raccontare tutti i fatti da Fury, interrogò Marta, la padrona dell'albergo e poi controllò personalmente le due camere in cui l'assassino era stato, uccidendo il vecchio zoologo e portandosi via i 9 oranghi rimasti.
Altea era sempre con lui.
Intanto Gwen aveva notato Minsk.
"Credi che possa davvero aiutarci a scoprire l'assassino?" Chiese a lei Elv.

[Altea]

Andammo nella camera e scoprii pure degli animali furono uccisi.. "Uccide chiunque, pure animali.. Strano questo fatto" mentre il mio corpo rimase vicino a quello di Swan osservando il sangue.

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[Guisgard]

Swan controllava le due camere, con Altea che era con lui.
"Ha forzato le gabbie..." disse "... deve avere una forza incredibile... poi si è portato via i 9 oranghi..." pensieroso "... bisogna trovare i corpi degli animali... li avrà forse abandonati nelle campagne dopo averli uccisi..."
Chiamò allora Sev e diede ordine di far cercare i corpi degli oranghi.

[Lady Gwen]

"Beh, possiamo provare a chiedergli aiuto. Di sicuro tu potrai fare chiarezza su alcuni dettagli di tuo zio e lui, se davvero è bravo come dice dovrebbe poter mettere insieme i pezzi" speranzosa "Peggio di così non si può, del resto... Tanto vale provare..."

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[Altea]

"Proprio una forza incredibile.. Se non fossi coi piedi per terra riterrei che sia non di questo mondo.. Ma come ha fatto a portarsi via 9 oranghi senza farsi notare?" perplessa.

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[Guisgard]

Elv annuì a Gwen e si avvicinarono a Minsk e Maday.
I due erano impegnati a perlustrare lo spiazzo, visto che dovevano dare precedenza allo sceriffo per il controllo delle due camere interne.
Intanto all'interno, Swan con Altea erano accanto alle gabbie.
"Esatto, giusta domanda la tua..." disse all'attrice "... ottima davvero. Questo è un bel mistero... portarsi dietro 9 oranghi, è possibile? Oltrettutto la signora Marta afferma di non aver sentito il motore di nessuna auto e nessun furgone avvicinarsi all'albergo al momento del delitto... come diamine avrà fatto?"
In quel momento Swan notò qualcosa a terra, poco lontano dalle gabbie.
Era un rasoio sporco di sangue.
"Guarda..." mostrandolo ad Altea "... è il rasoio... l'arma di tutti questi delitti!" Tenendolo con un fazzoletto per non cancellare le impronte.
http://clubunderground.altervista.org/wp-content/uploads/2018/09/perch%C3%A9-quelle-strane-gocce-di-sangue-sul-corpo-di-jennifer-giuliano-carnimeo.png

[Lady Gwen]

Ci avvicinammo a Minsk e all'uomo che era con lui.
"Salve, signor Minsk. Ho sparito che lei è venuto qui per fare luce sui diritti che si sono verificati. Io sono Gwen e lui è il mio ragazzo, Elv. Colui che è stato trovato morto era suo zio e stiamo cercando di fare luce sulla questione. Sa, è importante per noi" annuii.

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[Guisgard]

Maday, vedendolo da vicino, fu riconosciuto da Gwen, essendo lui lo sgarbato individuo incontrato da lei ed Elv al pub.
Minsk invece fu subito disponibile e gentile con i due giovani.
“Mi spiace per suo zio...” disse ad Elv “... scoprire la verità è molto complicato in questo caso, eppure bisogna tentare. Al peggio non c'è mai fine... oltre ai morti c'è pure chi ci ricama sopra storie assurde.” Indicando Gozz poco lontano da loro, impegnato a fare foto per i suoi articoli.
“Tuttavia sono alquanto pessimista circa la riuscita delle indagini da parte dello sceriffo...” continuò “... la situazione è fuori dall'ordinario per un piccolo centro di campagna come questo e ciò mette in difficoltà il modus operandi dello sceriffo... infatti la domanda da porci in questo caso non è perchè accade tutto questo... ma piuttosto è come accade tutto ciò.”

[Altea]

Osservai il rasoio e rimasi sorpresa.. "Lo stesso del figlio della governante? A proposito Minsk lo ha trovato fuori dalla finestra... Ma noi non lo abbiamo visto." dubbiosa.

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[Guisgard]

"No, quello era un taglierino..." disse Swan ad Altea "... questo invece è un rasoio... lo stesso con cui l'assassino ha ucciso le altre vittime... infatti si vede chiaramente che vi è pure sangue secco... deve appartenere alle vecchie vittime... questo ancora fresco è invece del povero zoologo... la cosa che mi pare strana... è che l'assassino non ha pulito mai il rasaio... e poi mi chiedo... perchè lo ha lasciato proprio ora? Forse gli sarà caduto, magari nell'atto di portarsi via gli oranghi..."

[Altea]

"Si infatti se è l'arma del delitto è importante.. Non riesci a mandarlo ad analizzare? Sarebbe importante".

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[Guisgard]

"Certo, ora lo farò analizzare." Disse Swan ad Altea.
Affidò così a Fury il rasoio, col compito di farlo analizzare.
Poi lo sceriffo continuò a controllare l'albergo in cerca di altri indizi.
Poco dopo però, davanti all'edificio alberghiero arrivò un'auto, da cui scese un uomo che Altea riconobbe subito.
Era infatti Hef, il guardiano del castello baronale.

[Lady Gwen]

L'altro era il tizio maleducato che avevamo incontrato al pub e preferivo stargli più possibile lontana.
Minsk invece si rese subito disponibile verso di noi.
"Oh, non me ne parli. Quell'individuo è insulso e vigliacco..." scuotendo la testa.
"Dunque lei cosa suggerisce?"

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[Guisgard]

"La cosa più semplice, mia cara..." disse Minsk sorridendo a Gwen "... ossia trovare l'ovvietà. E' sempre lì che si annida la verità."
"E quale sarabbe l'ovvietà, professore?" Chiese Elv.
"Beh..." fece Minsk "... analizzare a fondo tutto ciò che abbiamo... le modalità che si ripetono negli omicidi... lo scenario in cui avvengono... ed infine le varie testimonianze che abbiamo."

[Lady Gwen]

"Ad esempio, cosa pensa c'entrino gli animali? Perché uccidere la gente, peraltro in maniera brutale e poi danneggiare o rapire gli animali?" chiesi curiosa.

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[Guisgard]

"In verità" disse Minsk a Gwen "non sappiamo cosa ne fa degli animali. Le prime pecore uccise sono state trovate, gli oranghi no... magari li usa per qualche rituale, o forse li seziona per prenderne le viscere... fino a quando non ritroveremo gli animali, o ciò che ne resta, possiamo solo fare congetture..." pensieroso "... anche se la chiave, per ora, è un'altra..."
"Ossia?" Elv.
"Le testimonianze..." fissandolo Minsk.

[Lady Gwen]

"La nostra ipotesi Er anche eseguisse degli esperimenti precisi e rapisse gli oranghi poiché sono gli animali più vicini all'uomo, al contrario delle pecore" ipotizzai.
"Le testimonianze sono tutte frammentarie, differenti fra loro" commentai "Tesoro, che tipo di voce hai sentito al telefono?" ad Elv, poi guardai Minsk "Elv era al telefono con suo zio mentre veniva aggredito" gli spiegai.

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[Guisgard]

"Ho sentito la voce di mio zio, agitata ed impaurita..." disse Elv a Gwen ed a Minsk "... come... come se si meravigliasse di vedere il suo assassino... quasi... quasi come se lo conoscesse..." perplesso il giovane "... ed in sottofondo... sentivo una voce roca... indecifrabile... c'era troppa confusione... e non ero lucido..."

[Lady Gwen]

Aggrottai la fronte e gli accarezzai dolcemente la mano.
"Cosa pensa lei delle testimonianze? E poi, è strano che lo zio potesse conoscere l'assassino. Lui ed Elv non sono originari di qui, noi due non ci conoscevamo prima del loro arrivo, che è avvenuto due giorni fa circa."

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[Guisgard]

Gwen ed Elv videro il volto di Minsk farsi pensieroso.
Un'espressione cupa si dipinse sul suo viso ed i suoi occhi scuri e magnetici assunsero un bagliore enigmatico.
"Tutto ciò" disse "è la chiave del caso..." mormorò "... ma mi sfugge qualcosa... ma cosa?" Allora si incamminò verso l'ingresso dello spiazzo, come se cercasse un'ispirazione.
Ad un tratto i due giovani e Manay videro un uomo, un tipico contadino del posto, passeggiare nervoso davanti al'albergo, come indeciso se entrare o meno.

[Lady Gwen]

La sua espressione si fece pensierosa, in modo quasi cupo e non lo interruppi quando iniziò a passeggiare con fare meditabondo.
Poi, vidi un contadino esitare davanti all'entrata dell'albergo.
"Guarda quell'uomo lì..." ad Elv "Che vorrà fare?"

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[Guisgard]

"Andiamo a vedere..." disse Elv a Gwen.
I due allora raggiunsero il tipo davanti all'albergo.
"Lei, cosa cerca?" Elv.
"Ecco io... io cercavo lo sceriffo..."
"Perchè?"
"Perchè... perchè credo di aver visto qualcosa..."
"Cosa?" Elv a lui.
"Non lo so bene... ma forse è importante..."
"Continui."
"E' stato stanotte..." l'uomo "... verso le due... io mi sono alzato perchè svegliato dal cane che abbaiava... allora... l'ho vista..."
"Cosa ha visto?"
"Una luce... una luce scendere dal cielo... non era una stella, ma molto più grande e vicina... è scesa veloce, finendo nella campagna..." mormorò l'uomo.

[Lady Gwen]

Annuii e raggiungemmo l'uomo, il quale affermava di aver visto una luce scendere dl cielo fino nella campagna.
Rimasi sbigottita.
"È quello che ha detto anche l'altro contadino" feci notare ad Elv.
"Ad occhio e croce, cosa poteva sembrarle, quella luce?" al contadino.

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[Guisgard]

"Si, è vero..." disse annuendo Elv a Gwen "... lo stesso racconto..."
"Era bianca..." fece l'uomo "... molto luminosa... vagamente ovale... scendeva veloce come una stella cadente... è durato tutto un attimo, poi è finita nella campagna... stamani sono andato a controllare, ma non ho trovato nulla... dopotutto la campagna è molto vasta..."

[Lady Gwen]

Annuii pensierosa.
"Dubito fosse una stella cadente, ma c'è sicuramente da capire di cosa si trattasse. Magari dobbiamo dire anche questo a Minsk."

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[Guisgard]

"Bah, io non credo..." disse Elv a Gwen "... magari era un pallone sonda, un elicottero o forse davvero solo una stella cadente... dobbiamo concentrarci sull'assassino, non su queste cose..." scettico.

[Lady Gwen]

"Sì, hai ragione. Vediamo se Minsk ha qualche novità" prendendo Elv per mano e tornando dallo scienziato.

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[Guisgard]

Elv annuì a Gwen ed i due giovani tornarono all'ingresso dell'albergo, dove Manday attendeva il ritorno di Minsk.
I due ragazzi però furono avvicinati da Gozz.
"Chi si rivede..." disse divertito questi "... stavo finendo il mio articolo... la vampira pare non abbia avuto successo, come prima ancora il licantropo... resiste invece l'Homunculus che a tutt'ora devo dire resta l'ipotesi più intrigante."
"Non crederà a queste cavolate, spero..." fece Elv.
"Oh, io non credo in nulla ma mi interessa solo come accontentare il pubblico e vendere quindi più giornali possibili." Divertito.

[Lady Gwen]

Facemmo per tornare da Minsk na fummo interrotti da Gozz.
Lo guardai molto male.
"Lei non ha alcun ritegno, vero? Pensa solo ai suoi maledetti giornali e a quanto pare farsi un po' di tempo alfresco non le è bastato. Ora cortesemente si allontani. Abbiamo subito un lutto e non vogliamo gente come lei intorno" con tono duro.

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[Altea]

Elv consegnò il rasoio a Fury è controllo' nuovamente l'albergo. Ad un tratto arrivò un'auto e vidi Hef. Rimasi stupita di vederlo qui e mi avviai verso lui "Signor Hef, è successo qualcosa da spingerlo fin qui?".

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[Guisgard]

Gozz rise di gusto praticamente in faccia a Gwen, per poi allontanarsi divertito, fischiettando e prendendo appunti sull'aspetto dell'albergo.
Era però giunto qualcun altro.
Si trattava di Hef, il custode del castello baronale che Altea riconobbe subito, avvicinandosi a lui.
"Sono qui per conto del signor barone." Disse lui all'attrice.
Anche Gwen ed Elv l'avevano visto arrivare.

[Lady Gwen]

Scossi la testa.
"È un terribile essere umano, quel maledetto..." sibilai.
Poi, sentii le parole dell'ultimo uomo arrivato.
"Vieni sentiamo cos'ha da dire quell'uomo" dissi ad Elv.

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[Destresya]

Quel gioco, così eccitante e sensuale riuscì a farmi perdere il controllo.
Non importava più che fossimo nella mia stanza, che io indossassi un completino irresistibile, ora eravamo nel bosco, ero la piccola cappuccetto rosso che cercava di tenere a bada il lupo cattivo.
E quei giochi proibiti sapevano eccitarmi e farmi perdere il controllo come mai prima di allora.
Ero persa, completamente.
Mi voltai a guardarlo e dal suo sguardo compresi che lo era anche lui.
Allora mi liberai dalla sua morsa e mi voltai, fissandolo intensamente.
"Oh ma per un bacino bisogna togliere i pantaloni.." con la voce infantile ma lo sguardo della donna eccitata oltre ogni dire.
Allora iniziai a spogliarlo, fissandolo negli occhi, abbassai pantaloni e boxer, fino a liberare la sua virilità così salda e vogliosa.
Allora mi buttai in un gioco nuovo, fatto di sensualità e passione, un gioco di lingua e labbra, di respiri soffocati e gemiti sommessi.
Feci mio quel membro virile con tutta l'abilità, la lussuria e la passione che avevo in me.
Ancora, ancora e ancora.

[Altea]

"Il barone" sorridendo lievemente "E' arrivato? Come mai vi manda in questo posto, lo sa vi è appena stato uno di quegli omicidi orribili" verso Hef.

[Guisgard]

"Infatti il signor barone" disse Hef ad Altea "mi ha inviato qui proprio a proposito di quanto accaduto in questo albergo. Circa un paio d'ore fa" continuò "il signor barone, arrivato in mattinata al castello, è uscito per la campagna in seguito ad una segnalazione fatta dal suo guardiacaccia. Erano stati infatti avvistati degli strani animali. Così il signor barone ha cercato di catturare questi animali con il mio aiuto e del suo guardiacaccia. In un paio d'ore abbiamo alla fine avuto la meglio su quegli animali. Erano oranghi, 9 in tutto. Erano liberi per le campagne. Ora sono in gabbia ed il signor barone intende restituirli al proprietario o consegnarli allo sceriffo."
Anche Gwen ed Elv ascoltarono il tutto.

[Altea]

"Ma stamattina io ero da voi al castello, non sapevo il barone fosse in dimora.." perplessa e pensando alla figura che mi osservava "Allora la porto dallo sceriffo, signor Hef, cosi potrà restituire gli oranghi, erano di proprietà della vittima ma penso sia il caso se ne occupi lui, forse vorrà pure chiedere informazioni al barone, allora ora che è qui mi potrà incontrare" osservando Hef...era molto strano tutto questo.

[Guisgard]

In un attimo Destresya sbottonò i pantaloni di Aegos, liberando la sua virilità anche dei boxer.
Un lampo d'orgoglio dovette attraversare ed illuminare gli occhi chiari di lei, frutto della soddisfazione e dell'orgoglio per aver in quel modo reso turgido il sesso della sua aitante guardia del corpo.
Cominciò allora un gioco perverso, lussurioso, fatto di godimento, di gemiti, di un piacere ardente ed umido di libidine.
Aegos era ad occhi chiusi a godersi quel meraviglioso gioco, così abilmente condotto dalla bocca e dalla lingua di lei, tenendo una mano salda sui biondi capelli della bella ereditiera, accompagnandola con un ritmo perverso in quel gioco.

[Lady Gwen]

Ascoltai attentamente quello che disse e... Accidenti!
Gli oranghi!
Erano stati ritrovati!
Guardai Elv sorpresa e con lui mi avvicinai.
"Mi scusi" raggiungendo l'uomo "Il mio ragazzo, Elv, è il proprietario degli animali! Li stava studiando insieme a suo zio, ma purtroppo stamattina è stato ucciso..."

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[Guisgard]

"l signor barone" disse Hef ad Altea "è giunto poco dopo la sua partenza." Poi annuì e si diresse verso le sceriffo, raccontandogli tutto.
Allora Swan diede ordine a Fury di occuparsi degli oranghi, che furono così condotti al canile municipale e messi in un ambiente adatto.
Poi anche Gwen ed Elv si avvicinarono a Hef, che però aveva già affidato gli oranghi allo sceriffo.
"Mi spiace, ma gli oranghi sono sotto la custodia dello sceriffo." Disse ai 2 giovani.

[Altea]

Swan sbrigò le sue faccende e io chiesi ad Hef se potevo andare a trovare il barone, forse il giorno dopo visto l' ora tarda. Era mio vivo interesse conoscerlo anche perché ospitava il nostro cast.

[Guisgard]

"Il signor Barone" disse Hef ad Altea "credo si tratterrà almeno tutta la giornata odierna al castello, signora. Se vuole può provare ad incontrarlo oggi, oppure posso farle sapere con precisione fino a quando resterà qui a Casarignone."

[Destresya]

I nostri occhi si incontrarono in quel momento così fremente, che precedeva il gioco più ardito.
Poi lo feci mio e iniziai a giocarci con la lingua, con tutta la bocca, muovendosi ritmicamente mentre vivevo dei suoi gemiti e dei suoi sospiri.
Nessuno poteva farlo impazzire in quel modo, poteva aver avuto quante donne voleva il mio bell'Aegos, ma sapevo che nessuna sarebbe stata al pari dei gemiti che potevo strappargli io, che arrivavo a rubargli l'anima con quel bacio perverso e lussurioso.
Continuavo e continuavo, le mie labbra lo avvolgevano, lo accoglievano e lo facevano impazzire.
Ancora e ancora, sarei potuta andare avanti tutta la notte, in un crescendo di godimento senza fine.

[Lady Gwen]

Sospirai.
"Dunque possiamo vederli? Lui è uno zoologo" indicando Elv.
Di certo, lui sapeva come trattarli e avrebbe potuto controllarli.

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[Altea]

"Mi sembra scortese andare al castello senza un invito.. Ma se andasse via? Non me lo perdonerei.. Cosa pensa Hef?" perplessa.

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[Guisgard]

"Chiedete allo sceriffo" disse Hef a Gwen e ad Elv "e lui di certo saprà apprezzare il vostro aiuto." Annuendo.
Infatti Sev era lì vicino che controllava lo spiazzo dell'albergo.
In quel momento Minsk tornò dalla campagna, dove era andato a passeggiare per riordinare le idee.
Nel frattempo Altea era rimasta vicino a Hef.
"Io credo che lei possa venire con me al castello e magari il signor barone la riceverà." Il custode alla bella attrice.

[Lady Gwen]

"La ringrazio" annuii.
"Vieni, chiediamo a Sev se possiamo" dosi ad Elv.
Allora con lui mi avvicinai al vicesceriffo.
"Sev, abbiamo saputo che gli oranghi di Elv sono stati portati al canile e sono sotto la custodia di Swan. Possiamo vederli?"

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[Altea]

"Grazie mille...allora verrò con voi, permettete un attimo".
Mi avvicinai a Sev un attimo e gli dissi "Sev, puoi informare Swan sono andata al castello del barone? Se vuole può raggiungermi o ci vedremo dopo al commissariato..e digli stavolta mi dovrà pure portare a cena o pranzo...e che scoprirò se è vero che è un dongiovanni questo barone" ridendo.
Poi mi avviai da Hef e salii sulla mia auto e lo seguii. Per fortuna avevo ricevuto un messaggio su whatsup da Colette dove mi si avvisava per un po' erano ferme le riprese visti gli accadimenti.

[Guisgard]

Sev rise imbarazzato a quelle parole di Altea ed annuì.
L'attrice allora andò con Hef al castello.
Era un pomeriggio grigio e silenzioso ed alte nuvole di un chiaroscuro vago impigrivano il cielo sulla campagna.
Intanto, all'albergo, Sev riportò le parole di Gwen allo sceriffo e lui acconsentì che il nipote dello zoologo vedesse gli oranghi.
Allora lo stesso Sev portò i due giovani in paese, al canile municipale.
Minsk e Maday avevano ascoltato tutto e seguirono l'auto dell'aiutosceriffo fino alla cittadina.

[Lady Gwen]

Per fortuna Swan accettò di farci vedere gli animali e fummo condotti fino al canile municipale.
"Per fortuna gli animali sono vivi..." dissi ad Elv in un sospiro.

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[Guisgard]

Destresya guardava gli occhi chiari di Aegos, l'espressione di godimento sul suo volto ed ascoltava i suoi gemiti di piacere, mentre senza sosta continuava a succhiargli la sua essenza virile, a testarne l'ardore mascolino, a strappargli gocce di linfa e di passione.
Lui teneva quella mano salda sulla testa di lei, dandole ritmo e parlandole con desiderio, con impeto, impazzendo di piacere.
Fuori dalla porta, intanto, Garion folle di eccitazione, spiava quella meravigliosa immagine dalla serratura.

[Altea]

Il cielo era misterioso sopra il castello, forse il barone aveva a che fare con questa faccenda...provai dei brividi...e perché mai trovare 9 oranghi in giro..era stato bravo a catturarli. Sperai di non correre pericoli e arrivai nel maniero.

[Guisgard]

L'auto di Sev arrivò in paese e con Gwen ed Elv entrarono nel canile, fino dove erano stati sistemati gli oranghi.
Erano tutti in gabbia e sembravano in buone condizioni.
"Prego, sono tutti suoi." Disse Sev ad Elv.
Il giovani annuì e cominciò a controllarli, uno ad uno, tutti e 9.

[Lady Gwen]

Sev ci portò in macchina al canile e lì Elv poté controllare gli oranghi, uno ad uno.
Attesi in disparte, senza intralciare i controlli, sperando almeno loro stessero bene, visto che ciò non si poteva dire del povero zio.

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[Guisgard]

Altea e Hef arrivarono al castello.
La tenue luce del meriggio tingeva di un pallido rosato le murature antiche del maniera, disegnando romanticheombre che dalle rovine calavano dolci sulla campagna circostante, dando al paesaggio un che di misterioso ed affascinante.
I due entrarono nel castello e Hef pregò l'attrice di accomodarsi.
Di nuovo Altea sentì la sensazione di essere spiata.
Poi Hef le chiese di salire delle scale e raggiungere un terrazzo.
Lì avrebbe trovato il barone.

[Destresya]

Continuavo e continuavo quel gioco intenso, caldo, un'idiota, fatto di godimento senza pari.
Mi facevo inondare, riempire, mi perdevo in quel continuo crescendo di piacere che mi divorava.
Ero persa, ormai non ero più la piccola cappuccetto rosso, ma la zia che aspetta nel bosco i dolcetti della nipotina, che non ha paura del lupo perché sa come metterlo a posto.
La sua mano mi faceva impazzire, le sue parole poi erano come un mantra perverso che mi guidava verso il piacere.
Allora alzai lo sguardo.
"Sono brava, signor lupo?" con un sorrisetto impertinente.

[Altea]

Entrammo nel maniero.. Ancora quella strana e vaga sensazione di essere osservata. Suggestione già.. Mi ricordai pure della maledizione.
Poi seguii le direttive di Hef, lentamente salii delle scale a chiocciola e mi trovai in un terrazzo. Fui inondata dalla luce rosata del sole e mi guardai attorno, ferma ed immobile al centro del balcone.

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[Guisgard]

Elv controllò scrupolosamento ognuno degli oranghi.
"Stanno bene..." disse a Gwen ed a Sev "... non hanno subito nessun tipo di violenza... neanche un graffio... nulla di nulla..."
"Che senso ha allora averli rubati?" Perplesso Sev.

[Lady Gwen]

Sospirai di sollievo sentendo che stavano bene.
"Oh, menomale..." mormorai.
Però, la domanda faceva riflettere.
"Forse, pensavano che avrebbero potuto essergli utili, ma poi hanno capito il contrario..." ipotizzai.

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[Guisgard]

Altea uscì sul terrazzo che dava sul cortile interno del castello, con una vista panoramica sulla campagna circostante.
Vide allora un uomo di spalle, seduto e che guardava verso la campagna.
Accanto alla sedia sulla quale sedeva vi era un tavolino con una bottiglia di liquore, che lui sorseggiava da un bicchiere.
Ad un tratto si voltò, circondato dalla luce rosata del pomerggio, fissando l'attrice in un modo enigmatico.
https://cinemagay.ams3.cdn.digitaloceanspaces.com/2016/04/helmut-berger.jpg

[Guisgard]

"Oppure" disse Sev a Gwen "gli oranghi gli sono fuggiti. Magari mentre li portava via..." pensieroso.
"Si, potrebbe essere..." annuì Elv.

[Lady Gwen]

"Anche questa è un'ipotesi, sì" annuii "Non ci avevo pensato, ma potrebbe essere. Alla fine, comunque, l'importante è che Elv li abbia ritrovati sani e salvi" annuendo ancora con sollievo.
"Ci sono progressi nelle indagini?" chiesi a Sev.

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[Guisgard]

"Sei molto più che brava, piccola..." disse Aegos afferrando il volto di Destresya, continuando a recitare la parte del lupo cattivo, nonostante la voce tradisse la sua eccitazione folle.
Allora si chinò e la baciò, infilandole in bocca tutta la sua lingua, in un bacio infimo e lussurioso.
Ma proprio in quel momento da fuori si udì un forte rumore, come se si fosse rotto qualcosa.

[Guisgard]

"Nulla, siamo in alto mare." Disse Sev a Gwen. "Brancoliamo nel buio..." perplesso.
"Eppure credo che la chiave possano essere questi 9 oranghi ritrovati." Fece Elv. "Se solo sapessimo come hanno fatto a fuggire dall'assassino... e che fine abbia fatto il decimo..."

[Destresya]

Quelle parole mi eccitarono ancora di più. Il mio sguardo si accese di una luce ancora più calda e oscura.
Poi quel bacio, travolgente e caldo, così passionale e intenso, da farmi perdere anche quel poco di controllo che mi rimaneva
Mi strinsi a lui, lo abbracciai, tastai il suo bel corpo, e mi buttai all'indietro, per averlo su di me.
Ma feci appena a tempo a godermi il suo corpo su di me che si sentì un rumore sordo da fuori.
Sbuffai.
"Che diavolo succede?" Gridai, spazientita.
Ci mancava quello, dovevamo sempre venire interrotti.

[Lady Gwen]

Scossi la testa sconsolata.
Se la polizia stessa brancolava bel buio, come potevamo noi due scoprire qualcosa?
Guardai Elv.
"Potresti aver ragione, ma dovremmo avere per l'appunto qualche dettaglio in più" dissi "Avete riscontrato qualche dettaglio in particolare quando sono stati ritrovati?" a Sev.

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[Guisgard]

"Nulla, il barone afferma di averli trovati che vagavano liberi nella campagna..." disse Sev a Gwen.
"Un momento..." fece Elv "... come sono stati trovati? In gruppo?"
"Si, grosso modo non erano distanti..." Sev "... diciamo, stando a quanto detto dal custode del barone, che erano tutti nel raggio di un centinaio di metri..."
"Strano..." perplesso Elv "... gli oranghi sono animali solitari... davvero curioso che non si siano dispersi una volta fuggiti..."

[Guisgard]

Anche Aegos si fermò di colpo come Destresya, guardando entrambi istintivamente verso la porta chiusa.
Infatti il rumore proveniva da fuori.
Qui, davanti alla porta chiusa, Garion aveva fatto cadere e rompere un vaso prezioso nel corridoio ed ora era lì goffo cercando di aggiustarlo, inutilmente.

[Lady Gwen]

Seguii le risposte dei due.
"Allora c'è davvero la possibilità che gli oranghi siano stati prima rapiti e poi abbandonati. Perché, appunto, se fossero scappati, si sarebbero dispersi, mentre invece erano ancora in gruppo e forse erano stati lasciati lì da poco tempo, visto che erano tutti vicini" risposi, mentre cercavo di avvicinarmi ad un di loro.
"Posso?" chiesi ad Elv.

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[Destresya]

Nessuno rispondeva.
Alzai gli occhi al cielo, ma possibile?
"Scusa caro... aspettami in caldo!" Facebdogli l'occhiolino.
Allora poi mi alzai, afferrai la vestaglia e aprii la porta di scatto, furibonda.
Non mi importava di avere la vestaglia mezza messa e mezza no, che si vedesse ancora il completino, la fretta di voler fare tutto in fretta mi aveva portato ad aprire la porta mentre mi mettevo la vestaglia, in qualche maniera.

[Guisgard]

Elv annuì a Gwen.
"Avvicinati alla gabbia" disse "ma attenta a non toccare le sbarre. Potrebbero essere spaventati e quindi pericolosi."

[Guisgard]

Aegos sospirò eccitato e frustrato da quell'inattesa ed inopportuna interruzione, restando a guardare Destresya dirigersi alterata verso la porta.
La bellissima ereditiera, con la vestaglia che solo a stento copriva parte del suo corpo, lasciandola mezza nuda, con quel completino intimo essenziale a cercare di coprire le sue forme giunoniche aprì di scatto la porta, col volto avvampato per ciò che stava facendo alla sua guardia del corpo poco prima.
Aperta la porta si ritrovò davanti il giovanissimo Garion, chino e goffo sul pavimento, col viso paonazzo nel tantativo di aggiustare il prezioso vaso finito in mille pezzi.

[Lady Gwen]

Sorrisi e provai ad avvicinarmi ad uno di loro, muovendomi con circospezione ed evitando movimenti bruschi che in genere non piacevano agli animali, e in tutto questo restavo vicina ad Elv, tenendo la sua mano, forse per un istinto di protezione.
Non avrei mai pensato di fare qui un'esperienza simile, in questo piccolo paesino in cui non accadeva mai nulla di interessante, e invece ora le cose erano andate un po' diversamente.

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[Guisgard]

Gwen si avvicinò ad uno degli oranghi, trovandolo molto calmo.
Tutti lo erano.
Calmi e tranquilli.
"Mi chiedo" disse Sev "come abbiano fatto a fuggire... è improbabile che tutti e 9 ci siano riusciti..."
"Se riuscimmo a capire" fece Elv "in che modo l'assassino li ha portati via, allora tutto sarebbe meno complicato da scoprire... forse con un furgone? O un camion?"
"E' da escludere." Sev. "Non abbiamo trovato tracce di pneumatici, oltre quelli delle auto giunte all'albergo e riconosciute."
"Non può certo averli portati via mano nella mano." Sarcastico Elv. "E neanche suonando il piffero come il pifferaio magico." Ridendo.
"A meno che" entrando un sorridente Gozz "non abbia poteri sconosciuti. Magari è davvero un demone, chi può dirlo." Divertito.

[Lady Gwen]

Sorrisi all'animale, vedendo che era molto tranquillo, come tutti gli altri del resto e ciò era un bene.
Spontaneamente ridacchiai al sarcasmo di Elv.
No, decisamente non poteva averli portati per mano fino a lì.
Poi, con mia somma sorpresa e anche fastidio, vidi entrare Gozz.
Alzai gli occhi in su cercando di ignorarlo, mentre provavo ad avvicinare una mano all'orango, ma senza toccare le sbarre, come mi aveva raccomandato Elv.

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[Guisgard]

"Lei non può stare qui." Disse Sev a Gozz.
"Beh, la stampa non può avere bavagli." Divertito questi.
"Qui ci vuole un permesso per entrare." Sev.
"La volontà del popolo di conoscere la verità non basta?" Ridendo Gozz.
"Avanti, esca." Ordinò Sev.
"Se mi impedirete di restare qui" fece Gozz "allora significa che state nascondendo qualcosa..."
Elv guardò Gwen seccato.

[Lady Gwen]

Distolsi la mia attenzione dall'orango e seguii la discussione.
Ricambiai poi lo sguardo seccato di Elv.
Era impossibile avere a che fare con Gozz, impossibile!
E Sev aveva assolutamente ragione.
"La tua Jeep è ancora all'albergo. Forse è una buona scusa per tornare lì e dare un'occhiata, ora che abbiamo controllato gli animali, non pensi?" dissi piano ad Elv.

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[Guisgard]

Elv annuì a Gwen.
"Ci accompagnerebbe" disse a Sev "all'albergo per recuperare la mia Jeep?"
"Un attimo soltanto..." fece Gozz "... ho fatto alcune ricerche e pare che l'ipotesi, diciamo, paranormale sia molto più concreta di quel che si crede."
"Andiamo..." sbuffando Sev.
"Un attimo soltanto..." prendendo i suoi appunti Gozz "... al di là delle dinamiche misteriose dei vari omicidi, vi sono molti altri punti oscuri..."
"Ossia?" Scettico Sev.
"E' presto detto..." annuendo Gozz "... la posizione dei cadaveri, tutti appesi come in un rituale spiritico... la presenza di animali che probabilmente sono vittima del controllo mentale che ha su di loro l'assassino... ed infine molti testimoni affermano di aver visto una strana luce nella notte scendere sulla campagna..."
"Avanti, lei è il primo a non credere a questeidiozie..." scuotendo il capo Sev.
"Non conta ciò che credo io, ma ciò che crede invece il pubblico." Sicuro di sè il giornalista rampante.
https://vintagephotopaper.files.wordpress.com/2012/03/kirk-douglas-2.jpg

[Lady Gwen]

Stavamo per andare via, quando Gozz di nuovo intervenne, assillandoci con le sue fandonie.
"Ciò che lei vuole pubblicare non ci interessa. Vogliamo risolvere il caso, senza lei fra i piedi" con tono scocciato.
"Andiamo?" a Sev ed Elv.

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[Guisgard]

Gozz rise forte, ma poi Sev lo accompagnò alla porta.
Allora il vecesceriffo con Gwen ed Elv tornarono all'albergo, in modo che i due giovani riprendessero la Jeep.
Intanto, approfittando della situazione, Minsk e Maday entrarono nel canile, raggiungendo le gabbie degli oranghi.
Qui controllarono da vicino gli animali, studiandoli con molta attenzione.
Fatto ciò uscirono ed anche loro tornarono all'albergo.

[Lady Gwen]

Strinsi forte la mano di Elv, perché davvero se fosse passato un altro secondo avrei strangolato Gozz.
Alia fine, tornammo in albergo e subito con Elv iniziammo a cercare altri indizi nella zona.

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[Altea]

Mi spostai leggermente e vidi un uomo di spalle. Mi avvicinai lentamente mentre lui sorseggiava del liquore. Osservava il paesaggio, perduto chissà in quali pensieri.
Ad un tratto si voltò e mi osservò. Aveva uno sguardo enigmatico, era anche un tipo attraente e misterioso.. Fosse stato lui il barone dongiovanni.. "Salve, sono Altea de Bastian e spero di non disturbare. Lei è il barone, io sono una delle protagoniste della serie tv che stiamo girando nella sua proprietà" mantenendo un atteggiamento compito non conoscendolo bene.

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[Guisgard]

Gwen ed Elv tornarono all'albergo.
Qui Fury era ancora alle prese con la ricerca di tracce e di indizi.
Sev lo affiancò ed insieme lavorarono su un aspetto che a parer loro poteva essere fondamentale, ossia come l'assassino fosse riuscito a portar via i 9 oranghi.
Anche Minsk e Maday erano arrivati e poco dopo giunse pure Gozz.
Questi si avvicinò a Sev ed a Fury mostrando il suo tablet, sl quale erano elencate diverse ipotesi, tutte al limite dell'assurdo e del farsesco, riguardo l'identità del misterioso assassino.
"Ancora con queste fregnacce..." disse seccato Sev.
"Beh, per voi tutori della Legge forse possono essere tali" ridendo Gozz "ma vi assicuro che per la gente del posto sono più di una realtà. Soprattutto mi incuriosisce una pista che lo sceriffo pare ignorare... quella cioè della misteriosa luce avvistata da più persone la notte scorsa..."

[Guisgard]

Era un uomo misterioso.
Il viso snello, con lineamenti ben definiti a gradevoli, lo sguardo enigmatico ed indefinito, il sorriso appena accennato, quasi fosse una perenne espressione sospesa tra il vago e lo sfuggente.
Per un attimo nell'osservare quell'uomo Altea ebbe l'impressione che la sua mente fosse altrove, lontana, forse persa oltre il campo visivo di quel bucolico panorama.
Fu allora probabilmente la voce di lei a farlo destare e tornare dove ora c'era il suo corpo.
“Si, ho visto qualche puntata della vostra serie tv...” disse lui “... credo di averla guardata qualche sera... proprio qui al castello...” fissandola con un certo curioso interesse, come se avesse catturato la sua attenzione fino a quel momento persa in altre faccende “... lei è la protagonista, la riconosco bene... notevole la sua capacità recitativa, miss De Bastian... così come lo erano le sue scene di nudo.” Accennando un sorriso gentile. “Mi fa compagnia?” Indicando la bottiglia di liquore che stava bevendo da solo. “E' un bel pomeriggio di campagna e non mi va di sprecarlo in solitudine.” Con fare garbato.

[Lady Gwen]

In poco tempo, la folla della mattina si ristabilì.
Tutti avevamo fatto ritorno all'albergo, anche Minsk e il suo assistente, Fury, noi insieme a Sev e, purtroppo, anche Gozz, che inseguiva il vicesceriffo incurante del fatto che Sev lo volesse tenere lontano.
Era peggio di una piaga e mentre noi cercavamo indizi sugli oranghi come chiave del caso, lui insisteva sulla luce avvistata alcune ore fa.
"Adesso passeremo agli alieni, dopo vampiri e licantropi..." dissi piano ad Elv, sarcasticamente.

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[Guisgard]

Alla fine Sev prese le distanze, in malo modo da Gozz, tornando alle sue indagini.
Poco dopo Gwen vide arrivare l'auto di Swan.
Lo sceriffo era tornato anche lui all'albergo.
E con delle novità.
Infatti chiamò a sè Sev e Fury, parlando loro sottovoce e sembrava essere una questione importante.

[Destresya]

Definirmi di pessimo umore in quel momento era un eufemismo.
Ero letteralmente furibonda, quelle continue interruzioni mi stavano facendo perdere la pazienza.
Quando poi, aperta la porta, vidi che c'era il ragazzino a terra che aveva rotto uno dei miei vasi (non che mi importasse particolarmente dei vasi, ma erano decisamente costosi!), andai su tutte le furie.
"Ancora tu?" sbottai senza riuscire a trattenermi "Si può sapere che diavolo ci stavi facendo qui fuori?" tuonai, fissandolo con due occhi fiammeggianti.

[Altea]

Sembrava assente, perso in pensieri o forse nei misteri di questo castello.
Ascoltai con vivo interesse i suoi discorsi e provai un senso di grande soddisfazione.. "Grazie, le faccio compagnia volentieri" avvicinandomi a lui "Scene di nudo.. Io non le ricordo ma la ringrazio per i complimenti Milord, è un onore averla tra i miei fans" sorridendo enigmaticamente.

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[Lady Gwen]

Sev riuscì ad allontanarsi da Gozz, in malo modo, ma un attimo dopo arrivò la macchina di Swan.
Lo sceriffo chiamò a sè Fury e Sev e confabularono per un bel po'.
Doveva essere importante.
Così, con discrezione mi avvicinai per ascoltare.

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[Guisgard]

Il barone sorrise in un modo appena irriverente, per poi alzarsi e porgendo una sedia di vimini, di ottima fattura, per far accomodare Altea accanto a lui.
Allora prese un altro bicchiere e le offrì quel suo liquore.
"Mi annoiano le serie tv, soprattutto storiche..." disse lui a lei "... ma se qualcosa attira la mia attenzione allora difficilmente la dimentico, miss Altea..." alzando il calice "... brindo al suo talento recitativo ed alla sua bellezza..." per poi sorseggiare il liquore.
Allora prese il suo cellulare, su quale vi era il video di una puntata della serie tv e lo mostrò ad Altea.

Il bel cognato continuò a baciare Altea, aprendole la camicia da notte e scoprendole il seno, ben ripreso dalla telecamera.
“Sono il diavolo...” disse lui sulle labbra di lei “... e sono dannato...”
In quel momento però un urlo giunse da fuori.

Nel video era ben chiara la scena di nudo recitata dalla bella attrice.

[Guisgard]

La porta si aprì di colpo e la voce adirata di Destresya echeggiò in tutto il corridoio.
Garion si voltò, ritrovandosi davanti la magnifica immagine di sua zia mezza nuda, con quella vestaglia che a stento copriva quel corpo proibito e frutto delle fantasie del ragazzo.
Per un lungo istante restò a fissarla, senza riuscire a dire nulla, arrossendo ed assumendo un'espressione ebete.

[Altea]

Guardai il cellulare.. "Non immaginavo fosse andata in onda, eravamo stati interrotti dalla costumista perché aveva visto qualcosa di strano e mostruoso. Comunque presumo ciò che l'attrae della serie tv sia io?" forse Swan aveva ragione...

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[Guisgard]

Gwen si avvicinò per quanto possibile allo sceriffo ed ai suoi uomini, riuscendo solo ad ascoltare parte della loro conversazione.
Questa riguardava il rasoio ritrovato.
Ad un tratto Swan notò Gwen.
"Signorina..." disse severo "... le serve qualcosa?" Capendo che aveva intenzione di origliare.

[Lady Gwen]

Non capii molto di ciò che dissero, ma capii che avevano ritrovato il rasoio, l'arma di tutti i delitti.
Sobbalzai quando vidi che Swan si era accorto di me.
A quel punto era inutile negare.
Così gli andai incontro.
"In effetti sì" risposi subito "Adesso che quella furia omicida ci ha toccati personalmente, vorrei avere qualche notizia in più circa le indagini" fissandolo determinata.
"Ho sentito che avete trovato il rasoio utilizzato per gli omicidi. Ciò esclude ogni genere di superstizione, sebbene nessuno di noi qui le considerasse attendibili, vero?"

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[Guisgard]

Il barone sorrise e riempì ancora i loro bicchieri.
"Naturalmente..." disse ad Altea "... amo l'arte, in ogni sua forma. La bellezza ispira, rapisce, ammalia, racconta, ipnotizza, esalta... mi dica..." fissandola "... l'ho messa in imbarazzo? Le infastidise che io possa vederla vederla nuda accendendo la tv o il mio cellulare?"

[Altea]

Bevvi il liquore guardandolo negli occhi "Affatto" sicura di me "O non farei questo mestiere. Pure nel cellulare.. Allora le piace come recito. La sua donna non è gelosa?" sapevo di toccare un tasto dolente.

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[Guisgard]

Swan guardò Gwen negli occhi, poi gece cenno ad Elv di avvicinarsi.
"Immagino ciò la riguardi..." disse al giovane.
"Cosa?" Elv.
"Il rasoio ritrovato..." mostrandolo al ragazzo chiuso in una bustina di plastica "... lo riconosce? Lo guardi bene..."
"Si..." incredulo Elv "... ora si... è di mio zio!"
"Esatto, la scietifica ha trovato sopra le sue impronte digitali sotto il sangue delle vittime sul manico del rasoio..."
"Infatti l'aveva perduto al nostro arrivo..." fece Elv "... ma non ci badammo, perchè accadde lo stesso giorno in cui ci fu rubato l'orango..."

[Destresya]

E niente, se ne stava lì imbambolato a fissarmi con una faccia ebete.
"Non ti faceva male il piede?" lo fissai con aria di scherno, quasi di minaccia "Non dev'essere comodo stare chinato sul buco della serratura, non è vero?" incrociando le braccia al petto e fissandolo.
"Ho capito che ti ho portato via il computer e non hai più i tuoi porno, ma qui si esagera!" tuonai, furibonda.
"Adesso vedi di sparire e non farti più vedere per le prossime ore, che fidati è meglio per te!" fissandolo sempre più arrabbiata.

[Guisgard]

Il barone non disse nulla, limitandosi a finire il suo bicchiere.
Allora si alzò e raggiunse il parapetto della terrazza, restando a guardare il panorama.
Stava cominciando a piovere, ma lui ed Altea erano riparati dalla merlatura alta della terrazza.
"No..." disse "... non vi è nessuna donna gelosa di me..." con gli occhi fissi sull'umida campagna ammantata dalla pioggia di Aprile.

[Guisgard]

Destresya era arrabbiata, fuori di sè e seducente da impazzire.
Garion era come imbambolato, senza riuscire a staccare gli occhi da quel corpo da favola, arrossendo sempre più e sudando per il caldo insopportabile dovuto alla situazione.
Avrebbe voluto negare, ma non riusciva a parlare, restando a guardare la bella zia sempre più eccitato.

[Lady Gwen]

Swan mi fissò a lungo, poi fece avvicinare Elv e stavano parlando proprio della morte dello zio.
Scoprimmo ciò che non mi ero aspettata.
Il rasoio che aveva mietuto vittime al pari di una Falce mortifera era proprio dello zio.
Elv disse che lo aveva perso il giorno del loro arrivo, ma non ci avevano fatto caso poiché era sparito anche l'orango.
"Crediamo che gli animali siano la chiave di volta per la risoluzione del caso, ma non abbiamo ancora trovato prove tangibili di questa teoria."

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[Altea]

Il barone si alzò e capii che veramente avevo toccato il suo animo, quindi era tutto vero. Mi avvicinai a lui mentre sentivo il ticchettio della pioggia sulla tettoia "Spero di non averla turbata, pure io non sono fidanzata. Ho un interesse ma non so nemmeno se sono corrisposta" sorridendogli leggermente "Barone de Tardis, lei abita ad Afragopolis?".

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[Guisgard]

"In verità non abbiamo nessuna prova..." disse sbuffando Swan a Gwen e ad Elv "... non sappiamo come abbia fatto l'assassino a portarsi via gli oranghi... come ha fatto a rubarli senza avere un furgone o altro mezzo con lui?"
"Molto semplice, sceriffo..." arrivando Minsk "... la risposta è ovvia... non li ha rubati... li ha semplicemente liberati." Fissando Swan e gli altri.

[Guisgard]

La pioggia scendeva lenta, malinconica e profumata di campi sul castello, mentre Altea ed il barone erano sulla terrazza.
"Colui che non corrisponde il suo interesse" disse lui fissandola "è un vero idiota." Sorridendo piano. "Si, vivo ad Afragolopolis..." annuì, restando a guardarla "... è molto bella... più di persona che dallo schermo... se vivessimo in un altro secolo chissà... magari riuscerei a farla innamorare di me..." con i suoi occhi su di lei.
https://i.pinimg.com/564x/d8/ff/95/d8ff95dc8e9b3ca2cb03ad0edd643e2b--nikita-valentin-sirens.jpg

[Altea]

Sorrisi a quelle parole.. "È solo preso dal suo lavoro, non sia cattivo.." e rimasi a pensare "Perché in un altro secolo.. Cosa accadrebbe?" curiosa. Il barone veramente era enigmatico e particolare.

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[Lady Gwen]

Rimasi pensierosa a quelle parole, quando arrivò Minsk.
"Quindi gli animali sarebbero sempre rimasti qui, solo che prima l'assassino li avrebbe liberati?" chiesi per conferma.
"Ma cosa avrebbero a che fare con tutto questo gli oranghi? Perché si è preoccupato di lasciarli andare invece di scappare subito dopo aver commesso l'omicidio?"

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[Guisgard]

"Perchè in un altro secolo" disse lui sfiorando con le dita i lunghi e biondi capelli di Altea "ci sarebbe abbastanza magia e follia per vincere la solitudine infinita che rende la vita simile ad una eterna notte senza stelle... stelle incapaci di brillare come invece stanno facendo ora i suoi occhi belli come smeraldi..." mentre la pioggia bagnava la campagna.

[Guisgard]

"Molto semplice, signorina..." disse Minsk a Gwen, accendendosi una sigaretta "... perchè gli animali sono molto migliori di noi uomini... a differenza di quanto predica la Chiesa, se esistesse davvero l'anima allora apparterrebbe di certo agli animali, invece che a noi uomini... infatti gli animali si aiutano fra loro..."

[Lady Gwen]

Lo ascoltai.
E per carità, tutto giusto, ma era tutto troppo vago.
"Non le sembra tutto troppo filosofico per la risoluzione di un caso d'omicidio? Discutere dell'anima degli animali non porterà prove tangibili" commentai.

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[Altea]

Sentii le sue mani toccarmi i capelli, rimasi perplessa da quel gesto perplesso e naturale per lui "Forse lei è pure un uomo di altri tempi" leggermente turbata da quelle parole "Il suo parlare è molto romantico eppure qualcuno dice lei sia.. Un dongiovanni" sorridendo "Posso sapere il suo nome o è un segreto pure quello?".

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[Guisgard]

"Al di là della discutibile conclusione di ciò che afferma" disse sarcastico Swan a Minsk "io non ci vedo nulla di pertinente al caso su cui stiamo indagando."
Minsk sorrise allo sceriffo ed a Gwen.
"Invece si, sceriffo..." annuì il professore "... tutto è molto pertinente. Infatti io ho scoperto chi è l'assassino e quindi ho risolto il caso." Divertito.

[Guisgard]

Il barone guardò Altea negli occhi.
"Purtroppo il mio nome è maledetto..." disse "... tutti mi conoscono soltanto come barone De Tardis..." la pioggia scendeva ancora sulla campagna di Casarignone.

[Altea]

Mi avvicinai a lui volendo scoprire ogni parte dei suoi occhi.. "E conoscendolo mi portereste con voi in qualche maledizione?" sfiorando le braccia fredde per il cambiamento repentino di clima.

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[Lady Gwen]

Annuii a Swan, ma poi alzai un sopracciglio alle parole di Minsk.
"Ah sì? E chi sarebbe?" curiosa, ma un po' scettica.

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[Destresya]

Lo fssavo, e lui se ne stava ancora lì imbambolato.
Più lui non ribatteva, non se ne andava, più io andavo in collera.
Mi avvicinai a lui, chinandomi su di lui mentre mi fissava con quegli occhioni grandi e persi.
"Mi hai sentito?" fissandolo intensamente, mentre mi abbassai su di lui, prendendolo per il bavero della maglietta e tirandolo verso di me.
"Quale parte di 'sparisci' non hai capito, piccolo guastafeste?" fissandolo negli occhi, con decisione.
Per un momento non c'era la zia che cercava di essere carina con lui, ma vedeva la vera me.
Quella che aveva ucciso il suo povero zio e non vedeva l'ora di liberarsi del ragazzino per potersi godere la copiosa eredità... e la virilità della sua bella guardia del corpo.

[Guisgard]

Il barone guardò Altea, mentre la pioggia smetteva pian piano di scendere sulla campagna, lasciando il posto ad un cielo più limpido che accoglieva un profumato imbrunire.
“Le maledizioni” disse con un vago sorriso disilluso “sono simili alle pagine bianche di un romanzo di cui è noto solo il titolo e per quante parole si possano scrivere non si arriverà mai ad un finale, miss...” amaramente.

[Guisgard]

“Si, ora siamo tutti curiosi...” disse sarcastico Swan a Minsk.
“Suvvia, non è così difficile.” Divertito lo scienziato. “Basta mettere insieme tutti gli indizi e le testimonianze raccolte...”
Manday rise, quasi a sbeffeggiare lo sceriffo ed i suoi uomini.
“Si, ora siamo curiosi anche noi.” Elv, che era accanto a Gwen.
Si avvicinò, incuriosito, anche Gozz.

[Lady Gwen]

La cosa non mi convinceva.
"Magari adesso ci dirà che è stato l'orango scomparso, l'assassino..." sarcasticamente, alzando gli occhi in su.

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[Guisgard]

Più Destresya lo prendeva a muso duro, rimproverandolo e sgridandolo, più Garion restava come imbambolato davanti a lei, sul pavimento con l'espressione da ebete ed il viso paonazzo.
Lei lo prese per il bavero, chinandosi su di lui e ciò lo eccitò ancora di più, quasi ipnotizzato da quella situazione.

[Guisgard]

Minsk sorrise a Gwen.
“Bingo, ragazza mia.” Disse. “Partiamo dall'inizio... gli omicidi sono cominciati dopo l'arrivo dello zoologo e di suo nipote...” indicando Elv “... sono state sgozzate le pecore e poi diverse persone... poco dopo la sparizione dell'orango... inoltre l'arma del delitto è assodato fosse un rasoio, giusto? Perdipiù di proprietà del povero zoologo. Ora chiedo... lui si è mai rasato davanti agli oranghi?”
“Si, lo faceva spesso sulla nave che ci ha portati qui...” fece Elv “... aveva uno specchio davanti alle gabbie degli oranghi... ma cosa c'entra?”
“C'entra eccome.” Annuì Minsk. “Gli oranghi, come si sa, sono primati molto simili all'uomo... e ne imitano alcuni comportamenti se osservati più volte. L'orango ha quindi preso il rasoio imitando lo zoologo. Ed infatti ha sempre ucciso colpendo la gola e la faccia delle vittime, mentre sul resto del corpo i cadaveri presentavano solo lividi vari, ma non tagli.”
“Ed un orango è capace di aprire le gabbie e liberare i suoi compagni?” Scettico Swan.
“Si, se l'hanno visto fare dal padrone.” Rispose Minsk. “Ho controllato e le gabbie nell'albergo avevano chiusure centralizzate, tutte azionabili da un singolo interruttore che ho visto era su un tavolino alto poco meno di un metro. Vi propongo quindi un esperimento... prendiamo uno di quegli oranghi e vediamo se è capace di azionare l'interruttore... altrimenti mi rimangio tutto...”
Swan annuì e per soddisfazione incaricò Fury di andare a prendere al canile uno degli oranghi.

[Lady Gwen]

Strabuzzai gli occhi sentendo che mi dava ragione.
Cosa?
Davvero era stato l'orango?
Ascoltai il suo ragionamento e sì, poteva quadrare, ma...
Bah, non ero convinta.
Alla fine, Swan decide di fare la prova e capire se davvero uno degli animali avrebbe potuto fare una cosa simile.
Guardai Elv.
"Cosa pensi?" stringendogli la mano.

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[Guisgard]

"Mi sembra tutto assurdo..." disse perplesso e sconcertato Elv a Gwen.
Poco dopo arrivò Fury con l'orango caricato in una gabbia più piccola.
Lo liberarono e lo portarono davanti alle gabbie nell'albergo, dove era stato rinchiuso con gli altri primati.
Qui Minsk chiese ad Elv di azionare più volte l'interruttore delle gabbie davanti all'orango.
Per azionarlo, essendo l'interruttore formato da un grosso bottone rosso, bastava pigiarlo.
Elv allora più volte azionò l'interruttore davanti all'orango e poi portò l'animale davanti al bottone.
L'orango subito portò una mano sull'interruttore e dopo averlo toccato alcune volte lo pigiò con un pugno e le gabbie si aprirono.
Tutto ciò davanti a Minsk e Maday.
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[Lady Gwen]

"Sì, anche a me..."
L'orango venne portato da noi ed Elv iniziò tutto.
Azionò più volte il bottone davanti all'orango e alla fine l'animale ripeté il gesto.
"Questo non prova nulla. C'è differenza fra un bottone e un omicidio. I cadaveri erano stati trattati con violenza, con cattiveria, nulla che si possa riscontrare in un animale" dissi a Minsk.

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[Guisgard]

"Ora ci arrivo, ragazza mia..." disse Minsk a Gwen "... un passo alla volta... le testimonianze... tutti parlavano di una voce incomprensibile, talvolta definita roca, altre volte stridule e persino grottesca, al punto che i testimoni affermano potesse trattarsi di uno straniero... io ho fatto un giretto tra questi testimoni e ho scoperto che tutti non sono mai andati via per più di un giorno da questa cittadina e di certo non hanno alcuna conoscenza riguardo le lingue straniere di cui parlavano... questo proprio perchè la voce di un animale, in momenti concitati come quelli che si susseguono in un omicidio, con la voce della vittima che grida spaventata, non è certo riconoscibile... a ciò aggiungiamo che nessuno dei testimoni era vicino al luogo dell'aggressione, ma tutti ammettono di aver udito le voci da diversi metri di distanza."
"No, i conti non tornano..." mormorò Swan "... i testimoni parlano di una figura incappucciata..."
"I primati" Minsk "non sono nuovi ad usare panni o abiti per coprirsi, se l'hanno visto fare a chi li accudisce o li custodisce. Come abbiamo detto per il rasoio e l'interruttore."
"Ma se anche fosse" Elv allo scienziato "come si giustifica tanta ferocia in un orango? Certo, possono essere animali anche aggressivi, ma omicidi in serie mi sembra troppo..."
"Infatti." Annuì Swan.

[Lady Gwen]

Spiegò i motivi della voce, dei vestiti, ma appunto, mancava la motivazione alla base di tale ferocia e degli omicidi seriali.
"No, non mi convinco di questa ipotesi. Un orango non può essere un assassino seriale. Peraltro, non ha il raziocinio necessario a premeditare il gesto, come un essere umano."

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[Altea]

"Perché lei crede di essere vittima di una maledizione. A proposito so che lei stamattina ha ritrovato quegli oranghi liberi, come ha fatto a raggrupparli tutti senza essere ferito o scappassero?".

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[Guisgard]

Minsk sorrise a Gwen.
"Ho stidiato i 9 oranghi..." disse "... provengono dal Borneo e hanno il pelo rossiccio e fulvo in modo troppo accentuato in più punti... inoltre le pupille presentano variazioni cromatiche di un arancio scuro... segno questo della somministrazione costante di ossido barico e cloruro di magnesio... aggiungerei anche sodio ionizzato e cobalto... tutto ciò è tipico di animali da laboratorio sottoposti d esperimenti... dico bene?"
"Si..." annuì Elv "... infatti mio zio prelevò i 10 oranghi da un laboratorio adibito alla sperimentazione sugli animali."
"E quindi i primati sono stati sottoposti anche ad analisi dolorose, al limite del maltrattamento se non addirittura oltre... vero?" Minsk.
"Si... erano maltrattati se indente questo..." rispose Elv.
"E ciò può provocare in un animale un'indole più violenta del normale?" Fissandolo Minsk.
"Si, potrebbe..." ammise Elv.
"Ecco." Minsk a Swan. "Ha il suo assassino, sceriffo. Niente licantropi, vampiri o mostri vari... ma un semplice animale reso furioso dalla crudeltà umana. Organizzi una battuta di caccia, seguendo le abitudini di un orango in libertà e catturerà l'arteficie degli omicidi. Poi verrà a ringraziami." divertito.

[Guisgard]

"Meglio lasciar perdere quest'argomento..." disse lui ad Altea "... lei è giovane e bella e non voglio rattristarla con vecchie tradizioni medioevali..." sorridendole.
Poi la domanda di lei.
"Perchè sono un provetto cacciatore." Spiegò. "Ho anche partecipato a diversi safari in Africa. Non ho avuto difficoltà a catturare quegli oranghi."

[Lady Gwen]

Seguii ancora una volta il suo ragionamento e sì, poteva andare...
Bah, non sapevo se mi sarei mai convinta.
Non sapevo se effettivamente un animale sottoposto a maltrattamenti potesse sviluppare tali comportamenti, anche se Elv ammetteva di sì, ma era davvero tanto accusarne uno di omicidio.
Ancora una volta, guardai Elv per leggere una risposta nei suoi occhi neri e capire se potesse essere vero o questa situazione ci aveva davvero ammattiti tutti.

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[Guisgard]

"Interessante..." disse Gozz avvicinandosi a loro "... quasi molto più di un mostro o un fantasma inventati... io credo che lei debba dar credito a questa possibilità, sceriffo."
"Già." Fece Maday.
Elv fissò perplesso Gwen.
Alla fine Swan annuì e diede ordine ai suoi di organizzare una battuta di caccia, cercando di coinvolgere anche i migliori cacciatori della zona.

[Lady Gwen]

Ignorai bellamente Gozz, senza preoccuparmi di cosa stesse dicendo.
Invece mi concentrai sul fatto che davvero lo sceriffo voleva iniziare una battuta di caccia.
"Non sarà pericoloso per l'animale?" chiesi a Swan, preoccupata.

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[Altea]

"Ma erano soli? Lei sa degli omicidi che stanno accadendo qui attorno, ebbene è stato ucciso il proprietario che era uno scienziato e hanno trovato le gabbie vuote.. Ci voleva la chiave per aprirle e non erano nemmeno piegate le gabbie.. Strano vero?".

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[Guisgard]

"Si, ho sentito..." disse il barone ad Altea "... sinceramente non ne so molto, vivendo quasi sempre ad Afragolopolis."
In quel momento arrivò Hef.
"Signor barone... lo sceriffo ha organizzato una grossa battuta di caccia." Il custode. "Pare stiano cercando l'orango. Si crede possa essere stato quell'animale ad uccidere le varie vittime."
"Un orango assassino?" Stupito De Tardis. "Assurdo..."
"Pare gli indizi lo confermino, signore." Annuì Hef.
"Allora è mio dovere partecipare." Il barone. "Prepara la mia attrezzatura per la caccia."
"Subito, signore." Rispose Hef.

[Guisgard]

"Se è stato davvero l'orango" disse Elv a Gwen "allora appena catturato sarà di certo abbattuto."

[Lady Gwen]

Assunsi un'espressione preoccupata e dispiaciuta.
"Magari... Magari possiamo persuadere Swan a non farlo..." dissi speranzosa io.

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[Guisgard]

"Purtroppo" disse Elv a Gwen "io come zoologo sarei d'accordo. Se davvero è stato quell'orango ad uccidere mio zio... io stsso vorrei sopprimerlo..." con rabbia.

[Lady Gwen]

Sospirai e lo abbracciai.
"Mi spiace..." dissi piano, davvero rammaricata per tutta quella situazione.
Dopo la perdita di suo zio, anche questo non ci voleva proprio.

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[Guisgard]

Elv abbracciò Gwen e restarono stretti, l'una fra le braccia dell'altro, a lungo.
"Voglio partecipare a quella battuta di caccia..." disse a lei.

[Lady Gwen]

Quell'abbraccio durò a lungo.
Ci confortammo a vicenda, stringendoci senza lasciarci.
Poi lo guardai.
"Ma cosa dici? Perché vuoi farlo?" esclamai, stupita.

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[Guisgard]

"Lo devo amio zio..." disse Elv a Gwen "... e comunque mi sento responsabile per quegli omicidi... è anche colpa mia se l'orango è fuggito..."

[Lady Gwen]

Rimasi interdetta, senza sapere cosa rispondere.
Da un lato, razionalmente, aveva ragione, ma dall'altro...
Presi il suo viso fra le mani.
"Sei davvero sicuro di quello che fai?"

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[Guisgard]

"Si, voglio partecipare alla battuta di caccia." Disse annuendo Elv. "Devo farlo, Gwen." Baciandola con ardore.
Un bacio che doveva liberarlo dai suoi fantasmi, dai suoi demoni, ossia il senso di colpa, la rabbia e la paura.
Intanto Swan aveva organizzato il tutto.
Verso il tramonto diversi abili cacciatori si erano radunati in piazza.
Non si voleva perdere tempo, per evitare che l'assassino colpisse ancora.

[Lady Gwen]

Non ebbi il tempo di replicare prima che mi baciasse con ardore.
Un trasporto che non avrei creduto possibile in un momento come questo, ma che assecondai subito, senza indugio, per scacciare via i demoni dall'asta mente, dal suo animo e dal suo cuore.
Al tramonto, tutti erano pronti e avrei mentito se non avessi detto che ero molto molto preoccupato.
Sua per le sorti del povero animale, che per Elv.

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[Guisgard]

Elv salutò Gwen e raggiunse gli altri in paese.
Si unì allo sceriffo ed ai cacciatori riunitisi.
Poco dopo si mossero verso la campagna con furgoni, fuoristrada e persino qualche moto.
Ad un certo punto si mossero a piedi, usando torce e luci a ricerca calorica visto che il crepuscolo era ormai giunto ed a breve seguì anche la sera.

[Lady Gwen]

Lo salutai senza riuscire, fino all'ultimo a lasciarlo andare.
Avevo troppa paura e non mi fidavo della follia generale.
Decisi di aspettare al negozio insieme alla zia.
Ero nervosa, agitata, le ore passavano senza che si riuscisse a sapere nulla ed ero sempre più in pensiero.

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[Guisgard]

Gwen raggiuse sua zia ed attese con lei gli sviluppi della caccia.
in paese un'atmosfera surreale scese sulle persone e fra le abitazioni.
Tutti erano in trepidante attesa.
Un'attesa snervante, fatta di dubbi, paure, desiderio di liberazione e ritorno alla normalità.
I migliori cacciatori del posto avevano partecipato, unendosi allo sceriffo ed ai suoi uomini.
Anche il barone De Tardis si era unito agli altri.
Per diverse ore la campagna fu battuta da uomini armati, da cani in cerca di tracce e disseminata di esche e trappole varie.
Molti colpi furono esplosi fra gli alberi, le siepi e nel buio della sera, con tanti dei cacciatori convinti di aver colpito o almeno ferito l'orango.
Furono uccise alcune volpi, qualche cane randagio persino un paio di uccelli notturni nascosti fra i rami degli alberi.
La battuta durò tutta la notte e molti dei colpi esplosi si udirono fino in paese.

[Lady Gwen]

Anche i secondi passavano con una lentezza snervante.
Tutti eravamo tesi, nervosi, aspettando qualche sviluppo.
Ogni tanto si sentiva qualche colpo, insieme al mio cuore che sussultava, ma nessuna notizia.
Andammo avanti in quel modo tutta la notte, senza che nessuno riuscisse a sapere qualcosa.
"Non ce la faccio più ad aspettare" mormorai, camminando nervosa ed agitata avanti e indietro per il negozio, come un orso in gabbia.

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[Destresya]

Niente, quello non rispondeva, e la mia pazienza aveva già superato il limite.
Allora lo mollai, fregandomene del fatto che cadesse a terra, e mi voltai per tornare nella mia stanza.
Avevo perso fin troppo tempo dietro quel piccolo guastafeste.

[Guisgard]

L'attesa era snervante.
Nessuna notizia.
La zia di Gwen preparò tre volte il caffè per resistere.
Intanto la notte passava.
Lenta, inquieta, sinistra.

[Guisgard]

Garion era incapace di dire nulla, bloccato dalla vergogna, dalla paura e dall'eccitazione.
Ad un tratto vide Destresya voltarsi per rientrare in camera.
"Aspetta, zia..." disse trovando il modo di parlare, mentre il suo viso andava a fuoco "... aspetta, zia Destresya..." con voce incerta, da cucciolo bagnato.

[Destresya]

A un tratto sentii quella vocina cucciola che mi chiamava.
Alzai gli occhi al cielo e mi voltai.
"Che c'è?" Scocciata, guardando il piccolo.

[Lady Gwen]

La zia preparò per ben tre volte il caffè, ma io ero così nervosa che non avrei mai rischiato addormentarmi, anzi tutt'altro.
La notte intanto continuava a passare.
Lenta, inesorabile.
"Come pensi stia andando?" le chiesi avvilita.

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[Altea]

Rimasi sbigottita.. L'orango era l'assassino e rimasi più stupita nel vedere il barone andarsene via così e lasciarmi lì senza un saluto.
Sinceramente non volevo tornare nel maniero e sapevo vi era una caccia e mi rifugiai in commissariato. Avrei aspettato Swan, semmai fosse nella caccia grossa. Era incredibile e ridicolo, tanti uomini a caccia di un gorilla.

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[Guisgard]

Il barone De Tardis salutò Altea, scusandosi, per poi prepararsi.
Lasciò il castello e raggiunse gli altri per la grande battuta di caccia.
L'attrice allora uscì dal maniero e raggiunse l'ufficio dello sceriffo, dove però non vi era nessuno.
Tutti infatti erano a quella grossa battuta di caccia durata tutta la notte.
Nello stesso istante, Gwen e suazia a casa loro attendevano l'esito di tutto.
"Non ne ho idea..." disse la zia "... ma tanti uomini avranno di sicuro la meglio su quell'orango..."

[Guisgard]

Garion guardò Destresya negli occhi.
Erano occhi cuccioli, intimiditi, messi in soggezione e persino spaventati.
"Ecco, io..." disse piano, col viso paonazzo "... io... devo parlarti..." deglutendo.

[Altea]

Presi il portatile mentre aspettavo. Iniziai a fare ricerche sugli antenati dei de Tardis. Pensai alla costumista.. Aveva visto un uomo curvo e deforme aveva visto. Non poteva essere un gorilla.. Hef?

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[Guisgard]

In quell'attesa snervante, Altea usò il tablet per scoprire nuove informazioni sulla nobile famiglie De Tardis.
Possedevano il castello e la magione nelle campagne di Casarignone, oltre ad uno sfarzoso ed antico palazzo appena fuori Afragololopolis.
Avevano poi altre proprietà minori presso la brughiera tra la capitale e Capomazda City.
Ad un tratto l'attrice fu destata dai rumori e dalle voci che in un attimo presero ad avvolgere la cittadina.