Gli strani e misteriosi casi del professor Minsk

[Altea]

Ascoltai con interesse Maryshel "E come mai quel nobile chiamò questo alchimista? E cosa successe di particolare".

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[Destresya]

Entrammo nel locale e mi guardai intorno per cercare di capire che tipo di gente fosse quella della troupe, e sopratutto come fossero disposti nei miei confronti.
Non ero sicura che sarei stata bene accetta, ma a me non importava un fico secco, ero dove dovevo essere e avrei calpestato tutto e tutti se si fossero messi sul mio cammino.
Sotto indicazione del mio agente, mi avvicinai direttamente al regista.
"Salve, signor Gozz.." con un sorriso ammaliante.

Non mi annunciai più di così per saggiare la sua reazione al mio arrivo.
Tutto era un'eterna partita a scacchi, e io vincevo sempre.


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[Guisgard]

La moto di Velv si avvicinò al fossato del castello, dove il carro attrezzi stava tirando fuori l'auto e Elv.
Gwen poté così vedere che nessun corpo c'era dentro.
Lo sportello del conducente era aperto, segno che Elv era riuscito ad uscire prima che la macchina precipitasse nel fossato.
O forse qualcuno l'aveva tirato fuori dell'abitacolo.

[Guisgard]

Nello stesso istante Altea era all'albergo con Maryshel.
"Fu chiamato al castello per fabbricare" disse la donna alla duchessa, usando proprio questo strano verbo "una guardia personale al signore De Bastian."
In quel momento squillò il cellulare di Swan.

[Guisgard]

Destresya entrò nel ristorante ed attirò subito su di lei gli sguardi di molti, soprattutto di quelli della troupe.
Naturalmente il più colpito di tutti fu Goaz che nel vedere la bella ragazza assunse un'espressione da lupo famelico.
"Ciao, bellissima..." disse lui con la bava alla bocca "... dimmi tutto... vuoi un autografo? O forse qualche gadget delle riprese? O magari ti piacerebbe fare la comparsa sul set?" Fissandola tutta.

[Lady Gwen]

Quando l'auto fu tirata fuori, ci fu la conferma che per fortuna Elv non era lì dentro e lo sportello era aperto.
"Come pensavo, sarà riuscito ad uscire prima che l'auto cadesse lì dentro, visto che lo sportello è aperto. O al massimo, qualcuno lo ha tirato fuori..." commentai.

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[Guisgard]

"Se così fosse" disse Velv togliendosi il casco "allora qualcuno lo avrà portato in ospedale..." scettico a Gwen.
"Voi!" Avvicinandosi un poliziotto. "Non potete star qui!"

[Lady Gwen]

"Infatti spero che la signora al pub abbia provato a fare qualche telefonata" dissi, pensando che non avevo ancora ricevuto notizie.
Poi, sobbalzai.
"Aspetti" dissi subito "Il proprietario della macchina è suo fratello" indicando Velv "Non lo troviamo da stamattina, abbiamo già parlato con l'ispettore Belven."

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[Altea]

Sgranai gli occhi.. Aveva detto fabbricare... Come poteva fabbricare una persona.
Poi il telefonino di Swan squillo'.

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[Guisgard]

"Qui però non potete stare." Disse irremovibile il poliziotto.
"Noi senza notizie di Elv da qui non ci muoviamo." Fissandolo Velv.
"Dovete andarvene!" Ribadì il poliziotto, per poi prendere il braccio di Gwen invitandola ad allontanarsi.
"Toglile le mani di dosso!" Spintonandolo Velv. "Da qui non ce ne andiamo!"
Il poliziotto lo offerrò per una mano e Velv, come reazione, lo colpì con un pugno.

[Guisgard]

"Signora duchessa..." disse Swan ad Altea dopo aver chiuso la chiamata "... era Bafon... pare che al castello sia accaduto qualcosa... un'auto è finita nel fossato..."
"Già." Annuì enigmatica Maryshel.

[Altea]

Swan chiuse la chiamata e diede la notizia "Oh speriamo nessuno si sia fatto male".
Subito dopo però udii Maryshel e mi voltai ad osservarla "Come scusi? Cosa vorrebbe dire con quella esclamazione, lei lo sapeva o cosa?" ancora stupita del fatto che questo Minsked si dicesse creava essere umani.

[Lady Gwen]

Sospirai alzando gli occhi in su.
Non solo Elv sparito e forse ferito, ma anche questo qui che non voleva saperne.
Ad un certo punto, il poliziotto mi afferrò dal braccio ed io feci per protestare, ma poi la situazione degenerò.
I due finirono alle mani ed io subito afferrai il braccio di Velv.
"Ma sei impazzito?!" con tono esasperato "Bastava da solo già questo casino..." avvilita.

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[Guisgard]

"Duchessa..." disse Maryshel ad Altea "... sarò sincera con lei,per risptto al casato a cui lei appartiene... io sono anni che metto in guardia la sua defunta parente circa i misteri del castello... e ne ho parlato a tutti coloro che vivono qui, in queste campagne... purtroppo nessuno mi ha mai creduto..."

[Guisgard]

A quelle parole di Gwen due poliziotti arrivarono e bloccarono Velv.
"Ora finirai nei guai..." disse a lui il poliziotto colpito dal pugno "... finirai al fresco."
"Che succede qui?" Arrivando Belven.

[Lady Gwen]

Misi le mani ai capelli, disperata.
Ci mancava solo questo, ora!
Poi, arrivò Belven ed io gli raccontai tutto.
"La prego, faccia qualcosa. È vero che Velv ha reagito male, ma siamo tutti preoccupati per Elv... La prego..." con tono sconsolato.

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[Guisgard]

"Non si può colpire un uomo in divisa." Disse Belven a Gwen. "Tuttavia comprendo il suo stato d'animo..." indicando Velv "... resterà in cella per una notte, così potrà ragionarci su." Ed ordinò ai suoi di portarlo via, mentre il ragazzo scalciava con rabbia.
"Qui non potete stare." Belven a Gwen.

[Lady Gwen]

Sospirai scuotendo la testa.
Maledizione...
Come facevamo adesso?!
Velv in carcere, la polizia che non faceva nulla ed Elv ancora da qualche parte chissà dove...
Sbuffai con fastidio scuotendo la testa evitando di rispondere e me ne andai via, per raggiungere la mia macchina.
Erano buoni solo a dare ordini senza concludere nulla di concreto e la gente ancora aspettava ed aspettava.

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[Guisgard]

Gwen si incamminò verso la sua auto che si trovava distante dal castello, dato che era giunta lì in moto con Velv.
Attraversò quindi un buon tratto di campagna, sotto un cielo grigio e cupo, battuta da un vento forte e dal sibilo sinistro.
Ad un tratto nella boscaglia intravide qualcosa.
Era una sagoma grossa e dalle fattezze incerte.
Stava ferma davanti ad un vecchio capanno per gli attrezzi.
Appariva grossa, dalle dimensioni inusuali per un uomo, eppure sembrava essere proprio una persona.
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[Altea]

Sospirai ascoltandola "Io sono qui..sono venuta qui per sapere di questi fatti signora Maryshel, ho visto il mio avvocato morire in modo orribile...quindi non metto niente per scontato..ditemi poi questo Minsked era riuscito a creare la guardia personale al mio antenato? Chi era?" interessata.

[Lady Gwen]

Attraversai la campagna cupa e grigia, battuta e scossa da un vento sinistro e sibilante.
Maledizione...
Avrei impiegato secoli per raggiungere la macchia...
Ad un certo punto, intravidi una sagoma, davanti ad un capanno, che sembrava un capanno degli attrezzi.
Benché fosse molto alto per essere una persona, lo sembrava in tutto e per tutto.
Allora, prima di avvicinarmi e chiedere se lui avesse visto Elv, rimasi ad osservarlo per sicurezza da dietro un albero.

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[Guisgard]

"Bene, lei dimostra di avere unamente aperta, a differenza degli altri abitanti di queste campagne." Disse Maryshel ad Altea. "Minsked giunse al suo castello secoli fa, preceduto da una fama tanto sinistra quanto straordinaria. Si diceva che avesse riesumato un cadavere facendolo muovere come fosse vivo per un'intera settimana. Si vociferava poi che fosse in grado di evocare il diavolo in persona. il signore De Bastian del tempo lo volle poiche,essendo un tiranno, temeva di poter essere assassinato dai suoi sudditi... voleva che Minsked fabbricasse letteralmente qualcuno in grado di proteggerlo... un essere fuori dal comune che obbedisse solo a lui e che lo custodisse da ogni nemico..."

[Guisgard]

Gwen restò a fissare la misteriosa figura da dietro un albero.
Era alto molto più della media, indossando un lungo abito scuro.
Stava fermo come una statua, immobile quasi fosse inanimato.
Restò a lungo a fissare il capanno.
Poi finalmente si destò ed entrò dentro.

[Lady Gwen]

La figura rimase immobile a guardare il capanno.
Poi, come se si fosse risvegliato, entrò dentro.
A quel punto mi avvicinai con discrezione per guardare dentro il capanno.
Se Elv fosse stato lì dentro, avrei voluto saperlo.

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[Guisgard]

Guardando da una finestra rotta, Gwen vide l'interno del capanno.
Era quasi del tutto buio, tutto in un disordine incredibile.
Non riuscì a vedere nulla.
Ad un tratto il motore di un'auto che arrivava la destò.

[Altea]

Rimasi sgomenta da quel racconto "Una sorta di Frankestein quindi? Nel castello dove posso trovare tracce di questo Minsked, lei sa dove abitava, in che parte? Ma è vero si dice che abbia un erede, un uomo colto ed intelligente? Me lo disse mia zia".

[Lady Gwen]

Dentro, il capanno era un subbuglio scuro e compatto, nulla era distinguibile.
Ma all'improvviso, sentii il motore di una macchina avvicinarsi.
Così mi nascosi per vedere chi stesse arrivando.

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[Guisgard]

Maryshel guardò Altea per un lungo istante.
uno sguardo strano, enigmatico, indecifrabile.
"Non saprei..." disse poi "... comenuque Minsked visse al castello molti secoli fa e non vi sono più tracce, o quasi, del suo passaggio lì... dopo la sua morte il vescovo impose di cancellare tutto di lui, persino di bruciare i suoi libri... anche se alcuni credono che uno solo di quei libri si sia salvato... resta solo una vecchia lapide che parla di lui nel cortile del castello... ma senza grande valore..."

[Guisgard]

Gwen si nascose e vide passare un'auto d grossa cilindrata.
Era diretta in paese.

[Lady Gwen]

La macchina che passò era parecchio grossa ed era diretta in paese.
Dovevo muovermi a raggiungere la macchina e andare via da qui, per continuare a cercare Elv e tentare di scoprire qualcosa.

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[Guisgard]

Gwen riprese a camminare e dopo un pò tornò alla sua auto, dove l'aveva lasciata prima di salire sulla moto di Velv.

[Altea]

A quelle parole guardai Swan "Una lapide nel giardino, non l' ho mai vista..ha un significato particolare? E chissà dove si trova quel libro ora" perplessa.

[Guisgard]

"E' una vecchia lapide..." disse Swan ad Altea mentre si accendeva una sigaretta.
"Si, serve solo a ricordare il passaggio di Minsked al castello." Fece Maryshel. "I suoi libri erano il vero tesoro del suo genio..."

[Lady Gwen]

Risalii in macchina e velocemente mi diressi in paese, senza attendere oltre.
Avevo idea che se non avessi fatto qualcosa io e avessimo aspettato Belven, di Elv si sarebbe persa definitivamente ogni traccia.

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[Altea]

"E nessuno sa dove possa essere questo libro scomparso?" sia a Swan che a Maryshel.

[Guisgard]

Gwen tornò in paese, dove nella piazza principale vide parcheggiata l'auto di grossa cilindrata passata prima nella campagna.
Molti si era radunati davanti alla macchina, parecchio incuriositi.

[Guisgard]

Swan scosse il capo in modo scettico.
"Nessuno sa." Disse seccamente Maryshel ad Altea.
Arrivò allora il proprietario dell'albergo.
"Pare in paese sia arrivato un noto scienziato..." mormorò "... quel professor Minsk che tiene quel programma scientifico in tv..."

[Lady Gwen]

Vidi la macchina parcheggiata praticamente al centro del paese e una folla consistente radunata attorno ad essa.
Ma che succedeva?
Fermai la macchina, scesi e mi avvicinai per vedere.

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[Altea]

Nessuno sapeva ma a mio avviso Maryshel sapeva e molto.
Poi arrivò il proprietario dell' albergo e ci informò dell' arrivo di un personaggio famoso, Minsk ed esclamai "Ah si, mi sembra di averlo visto ogni tanto in tv" alzandomi.
"Bene, signora Maryshel, mi è stata d' aiuto, la ringrazio veramente." salutai gentilmente i due e feci cenno a Swan di andare via, volevo vedere questo personaggio, solo per curiosità per poi sapere cosa fosse successo dell' auto, forse un normale incidente.

[Guisgard]

Gwen si avvicinò all'auto parcheggiata in piazza, tutta attorniata da curiosi radunati a fissarla.
Dal mormorio di quelle persone la ragazza comprese che la macchina apparteneva ad un qualche personaggio famoso appena giunto in paese.
Intanto Swan ed Altea avevano lasciato l'albergo.
"Quindi..." disse lui a lei "... dove desidera andare ora? In paese o al castello, signora duchessa?"

[Lady Gwen]

Sembrava fosse arrivata mezza Hollywood tutta in quella piazza.
"Che succede? Chi è arrivato?" chiesi ad un passante, per capirci qualcosa.

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[Altea]

"Mio caro bodyguard in paese, voglio vedere questo Minsk, magari terrà un comizio, so nei suoi programmi ama parlare e mettersi in mostra, magari potrebbe aiutarci, è uno scienziato e pure capire qualcosa sulla morte dell' avvocato".

[Guisgard]

"Si tratta di quello scienziato famoso..." disse uno dei passanti a Gwen "... quel Minsk che in tv presenta quelprogramma in cui debella misteri di ogni genere... chissà cosa diavolo sarà venuto a fare qui..."
"O bella!" Esclamò un altro. "Per capire cosa nasconde il castello!"
In quel momento giunse l'auto con Swan ed Altea in paese.

[Lady Gwen]

Sentii dai due che lo scienziato Minsk era arrivato in paese, sicuramente per indagare sul castello.
Che avesse a che fare con l'alchimista che lo aveva abitato?
Il nome c'era, quasi...
Bah.
A me importava poco dei misteri del castello, volevo scoprire dove si fosse cacciato Elv, il resto poteva attendere.

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[Altea]

Arrivammo nel paese e ascoltai alcuni passanti "Hai sentito Swan, vorrebbe risolvere i misteri del castello...ma a me ha chiesto il permesso di entrare? E' proprio vero è sicuro di quel che vuole, ma noi abbiamo bisogno di un uomo come lui...davvero si, andiamo a cercarlo" sorridendo a Swan e tenendolo per braccio.

[Guisgard]

Gwen scoprì così che era il noto scienziato Minsk quello giunto in paese.
Anche Altea era incuriosita da lui, proprio come gli altri abitanti del paese.
Swan invece appariva seccato.
A lui Minsk stava antipatico.
Intanto lo scienziato, a sentire la gente in strada, si trovava in un bar a bere.

[Lady Gwen]

Sentii dalla gente in giro che Minsk era in un bar a bere.
E se lui avesse potuto aiutarmi?
Così, diedi uno sguardo ai bar nei dintorni.

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[Altea]

Osservai Swan contrariato "Suvvia, non fare quella faccia, abbiamo bisogno del parere di un esperto. Andiamo a cercarlo, e anzi se vuole lo ospiteremo nel castello...ovvio non che si insinua lui da solo nel castello, ci vuole il mio permesso per entrare in casa mia, perché forse si dimentica che è un bene di mia proprietà il Castello delle Selci Dormienti...un nome che evoca molto il Romanticismo" sospirando a quelle parole.

[Guisgard]

"Certo, signora duchessa." Disse Swan foissando Altea con un sorriso irriverente. "Tutto ciò che lei desidera." Quasi indisponente.
Raggiunsero il bar dove Minsk stava bevendo.
Con lui vi era il suo assistente, l'inseparabile e fedele Maday.
Anche Gwen era giunta nel bar.

[Lady Gwen]

Conoscevo un po' di viso Minsk, quindi mi fu facile riconoscerlo.
Allora mi avvicinai a lui.
"Salve, ho saputo che è appena arrivato. Mi chiamo Gwen Ygraal" porgendogli la mano.

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[Altea]

Mi sedetti ad un tavolino e dissi a Swan prima volevo capire che tipo fosse, cosa volesse.. E l'unico modo era fare l'indifferente vicino ed ascoltare.

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[Guisgard]

Swan ed Altea, con fare indifferente, si sedettero ad un tavolino accanto a quello di Minsk e Maday.
Poterono così guardare ed ascoltare.
Videro così Gwen avvicinarsi al tavolino del famoso scienziato.
"Beh, di certo un piacevole benvenuto." Disse sorridendo Minsk alla ragazza. "Di certo la cosa migliore che abbiamo incontrato nell'arrivare qui. Non è vero, vecchio mio?" A Maday seduto accanto a lui.
"Poco ma sicuro." Bevendo l'altro.
"Mi dica..." Minsk a Gwen "... in cosa posso aiutarla, signorina?"

[Lady Gwen]

Sorrisi con fare cortese.
Poi, giustamente, mi chiese cosa mi servisse.
"Se io le dicessi che c'è un caso di persona scomparsa, e che la polizia non sta arrivando da nessuna parte, anzi, sembra infischiarsene, lei cosa mi risponderebbe?" guardandolo curiosa, ma anche speranzosa.

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[Guisgard]

"Che, ahimè, le forze dell'ordine in questo paese, come tutte le altre cose, funzionano male, signorina." Disse Minsk a Gwen. "Io però su questo non posso farci nulla, purtroppo." Sorridendole.

[Lady Gwen]

Assunsi un sorriso divertito e pensieroso al contempo.
"Già, lo immagino" commentai, con tono sornione "Lei, invece? Lei cosa potrebbe fare?" piegando appena il capo.

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[Guisgard]

Minsk fissò negli occhi Gwen, finì il suo caffè e tirò fuori dal taschino un pacchetto di sigarette.
Ne prese una e poi ne offrì alla ragazza.
"Io..." disse accendendo la sigaretta "... io posso solo girare fra questi bellissimi castelli, visitare questa brughiera senza tempo, cercando di far capire alle persone che oltre alla storia, all'arte ed al fascino meraviglioso di uno scenario unico non c'è altro." Fumando. "Nient'altro che non sia bellezza."

[Lady Gwen]

Restò alcuni secondi in silenzio, finendo il suo caffè ed io presi la sigaretta che mi offriva.
"Perché ho idea che si stia un po' burlando di me?" chiesi, mantenendo quel sorriso sornione e facendo un tiro dalla sigaretta.https://uploads.tapatalk-cdn.com/20190514/64c06621117a631ffea71d97e6160a56.jpg

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[Guisgard]

Lui guardò Gwen e sorrise.
"Io burlarmi di lei..." disse ridendo "... tutt'altro. Confesso che invece vorrei fare colpo su di lei." Chiamando il cameriere con un cenno della mano. "Cosa desidera bere? O magari mngiare qualcosa?"

[Lady Gwen]

Scossi appena la testa con l'accenno di un sorriso, mentre facevo altri tiri.
"Un ragazzo che conosco è sparito da stamattina, non lo si trova da nessuna parte e la sua macchina è stata trovata nel fossato del castello, con lo sportello aperto. Segno che è riuscito ad uscire prima che la macchina cadesse giù. Lei cosa penserebbe, in merito?" chiesi a mia volta, senza rispondere alla sua domanda e liquidando il cameriere con un gesto vago e cortese della mano.

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[Destresya]

Una reazione davvero inaspettata.
Possibile che non mi avesse riconosciuto? O forse voleva far finta davanti ai suoi?
La cosa di certo non mi scoraggiò, e sfoderai uno dei miei migliori sorrisi ambigui.
"Oh, così mi offende signor Gozz..." con voce calda e sensuale "Non mi riconosce? Non sono una comparsa, sono la nuova protagonista... Destresya!" con un elegante cenno della mano a sottolineare le mie parole, mentre studiavo nuovamente la sua reazione.
"Sono venuta a conoscere lei e i membri della troupe!" lanciando uno sguardo ammaliante e un sorriso agli attori seduti al tavolo.
Chissà come avrebbero preso la mia presenza lì.

[Guisgard]

Lui guardò Gwen con un accenno di attenzione in più.
La squadrò rapidamente, dalla testa ai piedi.
"Ragazza indipendente, preparata, magari anche talentuosa..." disse finendo la sigaretta "... fa la fotografa..." notando la macchina fotografica "... giunta qui presumibilmente per i castelli... immagino il ragazzo di cui parla è qualcuno del posto, poichè ha la macchina e notoriamente non si viene nella bassa Caivania, meta di romantici turisti, con qualcuno definibile come amico... presumo quindi che lei abbia incontrato qui il ragazzo e nonostante lo definisca amico, visto il modo accalorato con cui ne parla e l'ansia che la situazione le suscita, posso credere che ne sia attratta." Sorridendo. "Ci ho preso, vero?"

[Lady Gwen]

Lo ascoltai attentamente, ogni parola, senza farne trapelare alcuna emozione.
"Una lettura a freddo alquanto affascinante, ma dagli elementi assai prevedibili, se posso permettermi" con un vago sorriso, per nulla impressionata.

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[Guisgard]

Tutti si voltarono a fissare Destresya ora che ne conoscevano il nome.
E conoscere il nome aprì le loro menti.
Sapevano infatti che era una nota attrice di film per adulti.
Un vago mormorio si diffuse quindi in quella tavola, tra attori, costumisti, scenografi e macchinisti.
In tutto una cinquantina di persone che occupavano due lunghe tavole unite a formarne una soltanto e bella grande.
Gozz però, a differenza degli altri che conoscevano Destresya perlopiù di fama (sebbene qualcuno aveva ammirato le sue capacità su qualche giornaletto o in qualcuno dei video che giravano in Rete), aveva visto i suoi film e nel riconoscerla sfoderò un bel sorriso sornione e sbavante.
“Ma certo...” disse con l'acquolina in bocca “... che onore averla qui.” Guardandola tutta. “In effetti ho fatto carte false per averla, sa? Ma niente formalismi. Io amo dare del tu alle mie attrici.” Ridendo già visibilmente su di giri.

[Guisgard]

"Naturale..." disse Minsk "... tutto è frutto della più logica ossrvazione. Non è magia." Divertito a Gwen. "Ovviamente osservare una ragazza come lei rende il gioco ancor più piacevole." Facendole l'occhiolino.

[Destresya]

Oh, guardalo come ha cambiato atteggiamento.
Gli concessi un sorriso sornione e compiaciuto, mentre lanciavo un'occhiata al resto della troupe, con un cenno del capo a mo' di saluto.
Poi tornai a guardare il regista.
"Oh, mi creda, anche io non sopporto i formalismi.." con un sorrisetto, mentre mi sedevo accanto a lui.
"Beh, farò in modo di essere degna di tanto impegno!" facendo l'occhiolino al regista, per poi sedermi, con le gambe accavallate e versarmi da bere.
"Non mi presenti il resto della troupe, Gozz?" portando il bicchiere alle labbra.

[Lady Gwen]

Okay, potevamo definitivamente chiudere questa porta.
Spensi la sigaretta nel posacenere.
"Bene, mi sa che è il momento di andare, visto che lei non può, o non vuole, aiutarmi... Piacere di averla conosciuta, dottor Minsk..." a quel punto mi allontanai per riprendere la mia ricerca.
Avevo perso già abbastanza tempo.

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[Guisgard]

Destresya si sedette accanto a Gozz, il quale finì subito a guardare il modo in cui lei accavallava le gambe senza problemi.
"Certo certo..." disse divertito il regista con la bava alla bocca e senza alzare gli occhi da quelle gambe.
Presentò così Destresya al resto della troupe, dove figuravano, tra gli altri, gli attori Lio, Fab e Jan, la truccatrice Kojim, Il truccatore Odys ed il tuttofare Crys.

[Guisgard]

Minsk e Maday fissarono Gwen andare via.
"Quella ragazza..." disse Maday "... cosa diavolo voleva?"
"E' troppo impulsiva" fece Minsk divertito "e quindi ragiona poco. Come sono solito definire io persone simili dire che soffre della sindrome della trottola... gira e gira a vuoto... alla fine concluderà poco." Chiamando il cameriere per pagare il conto.

[Lady Gwen]

Ripresi la macchina e tornai al pub, per vedere se si avessero notizie dagli ospedali.
Non sapevo più cosa altro fare e mi sembrava di continuare a girare in tondo senza concludere nulla e forse era davvero così.

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[Guisgard]

Gwen tornò al pub, dove trovò la donna, sconsolata e seduta su una sedia con il viso fra le mani.
"Eccoti..." disse nel vederla "... cosa hai scoperto? Dov'è finito Velv?"

[Lady Gwen]

Dalla faccia della donna dedussi che non si avevano notizie nemmeno dagli ospedali.
Ma bene.
E ora?
Era un cavolo di paesino, come faceva a sparire così la gente?!
Mi sedetti su una sedia e a quel punto le raccontai tutto.
Era surreale e assurdo, non avevo parole per definire ciò che stava succedendo.
Come se tutto ci remasse contro per non farci venire a capo della situazione.

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[Destresya]

Salutai tutti, cercando di mostrarmi cortese e gentile.
Dopotutto, erano i miei nuovi colleghi e volevo fare buona impressione.
Contrariamente a quello che si potrebbe pensare ero abituata a tutto questo, le importanti case di produzione non avevo niente da recriminare, in fatto di budget a quelle diciamo.. tradizionali.
Decisi di buttarmi in conversazioni normali, come se niente fosse.
"Dunque quando inizieremo le riprese?" Chiesi, incuriosita.

[Guisgard]

"Quella testa calda di Velv..." disse la donna dopo che Gwen le ebbe raccontato tutto "... finirà per mettersi davvero nei guai prima o poi..." scuotendo il capo.
Arrivò allora il vecchio Josh.
"Oggi non apriremo..." fece la donna.
"Accidenti, avevo voglia di un panino..."
"Oggi nulla." La donna. E poi senza Elv chi li preparerà?"
"Dov'è andato?"
"A saperlo..."
"Avete udito?" L'uomo alle due donne. "E' giunto quel presentatore... quel tipo della tv... quello che risolve i segreti ed i misteri..."
"Cosa vuoi che me ne importi?" Seccata la donna.
"Beh, a tutti interessa che sia giunto per risolvere i misteri del castello..." mormorò l'uomo.

[Lady Gwen]

"Ho cercato di fare intercedere l'ispettore, na ha deciso comunque di tenerlo una notte lì..." sospirai.
Arrivò un uomo, alla quale lei disse che senza Elv non potevano aprire, poi lui parlò di Minsk.
"Ho parlato con Minsk poco fa. Più che risolvere i misteri del castello, credo che voglia semplicemente mettere a tacere la superstizione della gente, che è diverso" dissi, con tono piatto "Ho cercato di farmi aiutare da lui per trovare Elv, ma non ho cacato un ragno dal buco..." scuotendo la testa.
"Secondo me è solo un pallone gonfiato che sta in tv."

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[Guisgard]

"Beh, già domani, mia cara." Disse Gozz a Destresya. "Dopo aver finito di mangiare andremo al castello per alloggiare e preparare il set. Anche se..." sbuffò "... dobbiamo risolvere un imprevisto... l'attore pratagonista ha litigato con la produzione ed io sono rimasto fregato... ma pare ne abbiano trovato un altro... un tipo, dicono, particolarmente versatile per questi ruoli... vedremo chi sarà... mi hanno assicurato faccia al caso nostro..." squillò il suo cell.
Rispose e parlottò per un pò.
Poi annuì soddisfatto e staccò.
"Tutto perfetto!" Esclamò.

[Guisgard]

"Beh, a lui un uomo scomparso non interessa di certo..." disse la donna a Gwen "... magari se fosse sparito nel castello allora si che si sarebbe messo in moto quel Minsk..."

[Lady Gwen]

Restai a riflettere su quelle parole.
"Secondo lei, Elv poteva essere interessato a ciò che è successo al castello? A tal punto da andarci, non so, per scoprire cos'era accaduto?" chiesi pensierosa.

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[Destresya]

Restai sorpresa a quelle parole del regista.
"Però, cambiare sia il protagonista che la protagonista all'ultimo, credo sia un record!" ridacchiai divertita.
A me, infondo, non cambiava granchè, non conoscevo che di fama l'attore che avrebbe dovuto interpretare il protagonista, come non conoscevo questo nuovo.
Quel mondo era tutto nuovo per me, e dovevo nascondere dietro la mia sicurezza l'emozione che mi provocava essere finalmente dove avevo sempre sognato, pronta a fare il mio debutto davanti al grande pubblico.
"Sono sicura che sarà all'altezza!" dichiarai, alzando il bicchiere in segno di brindisi.
Poi Gozz ricevette una telefonata, da cui sembrò essere soddisfatto.
"Buone notizie?" gli chiesi, incuriosita.

[Guisgard]

"No, che io sappia no..." disse la donna a Gwen "... lui è un tipo pratico, razionale e con la testa sulle spalle. Tuttavia... tuttavia, a pensarci, neanche l'avvocato della duchessa era interessato ai misteri del castello... eppure..." con uno sguardo preoccupato.

[Guisgard]

"Si si." Disse Gozz annuendo a Destresya. "Il nuovo protagonista sta già arrivando. Lo sta accompagnando qui uno dei produttori." Fissandola tutta.

[Lady Gwen]

Il mio sguardo si assottigliò.
"Eppure?" ripetei, invitandola a continuare.
Sì, forse era davvero il momento di tornare al castello, ma stando attenta a non farmi beccare stavolta.

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[Guisgard]

"Eppure ancora una volta qualcuno è morto avvicinandosi a quel posto maledetto..." disse la donna a Gwen.

[Destresya]

Sorrisi a quelle parole di Gozz.
"Bene, non vedo l'ora di conoscerlo..." con un vago sorriso enigmatico, dato che conoscevo bene il copione e quanto sarei dovuta entrare in confidenza, diciamo così, con questo nuovo attore.
La cosa che mi divertiva enormemente era pensare che doveva essere abituato a donne normali, magari imbarazzate anche se non esageratamente altrimenti farebbero un altro mestiere, ma comunque più velate di me.
Ero sicura che sarebbe stato esilarante vedere un attore normale alle prese con una professionista di certe situazioni.
Speravo solo che questo protagonista sarebbe stato all'altezza, anche se in questo caso sarebbe stato tutto finto, purtroppo.

[Lady Gwen]

Ecco.
Adesso arrivavamo al melodramma.
No, non volevo rassegnarmi.
Di certo Elv stava bene, dovevamo solo capire dove fosse.
"Torno al castello a cercarlo. Giuro che lo troveremo" le assicurai.
Detto ciò, tornai nei pressi del palazzo, fermai la macchina e mi spostai a piedi, cercando stavolta di non farmi vedere dalla polizia.

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[Guisgard]

"Arriverà a breve." Disse Gozz a Destresya. "Su mangia con noi tesoro." Invitandola a mangiare con loro. "Poi andremo tutti al castello."

[Destresya]

"Oh non faccio certo complimenti!" divertita, mentre mi servivo una porzione di tutto un po' di tutte le leccornie che c'erano sulla tavola, mentre cercavo di fare conversazione con gli altri della troupe nell'attesa che arrivasse questo protagonista e poi di andare finalmente al castello.

[Guisgard]

Destresya si unì alla tavola della troupe e tutti insieme finirono di mangiare.
Gozz pagò il conto e risalirono nei mezzi di locomozione con cui erano giunti.
Destresya li seguì con l'auto del suo agente.
Partirono e raggiunsero il castello.
Qui Bafon, seguendo gli ordini di Altea, mostrò alla troupe la torre che era destinta ad ospitarli.
Come detto era distaccata dal resto del castello, sorta secoli fa per sorvegliare il lato Ovest del maniero, sul fossato di protezione.
Era quindi una struttura indipendente e completamente estranea al maniero vero e proprio.
Una sorta di impianto difensivo che precedeva il castello vero e proprio.

[Guisgard]

Gwen con l'auto tornò verso il castello.
La fermò poco prima e raggiunse il maniero a piedi.
La polizia aveva recuperato e portato via la macchina di Elv, quindi non vi era nessuno davanti all'ingresso.
Questo era aperto poichè il custode Doig stava portando dentro alcuni sacchi di terriccio da utilizzare per il giardino.
Era ormai il tardo pomeriggio ed il cielo si preparava ad accogliere un vago imbrunire che annunciava il prossimo tramonto.
Ad un tratto la ragazza vide il custode titubante.
Cominciò a tossire, poi a contorcersi, facendo cadere a terra il sacco di terriccio che aveva in spalla.

[Destresya]

Finito di mangiare ci dirigemmo al castello dove avremmo alloggiato e girato le scene.
Mi guardai intorno, ammirata da una location così antica e singolare.
"Davvero molto suggestivo!" commentai, guardandomi intorno.
Ora non vedevo l'ora di avere la mia camera, farmi un bagno e prepararmi per il giorno successivo.
C'erano le riprese, dovevo essere in super forma!

[Lady Gwen]

L'ingresso era libero ora che l'auto era stata rimossa, così entrai.
Vidi che il custode stava trasportando dei sacchi di terriccio.
Non ebbi il tempo di dirgli nulla che iniziò a tossire e poi a contorcersi a terra.
Ero spaventata, paralizzata, non sapevo che fare, non riuscivo a pensare o parlare, ma avevo il terrore che stesse toccando, a lui, la stessa sorte toccata al povero avvocato.

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[Guisgard]

Gwen guardava Doig il custode e tutto accadde velocemente.
L'uomo si contorceva, cadendo a terra e rivoltandosi nel terreno.
Poi un alito di fumo verdognolo uscì dalla sua bocca, come se stesse volando via la sua anima.
E morì tra atroci sofferenze.
https://image.freepik.com/foto-gratis/resumen-humo-verde-sobre-fondo-negro_55716-513.jpg

[Guisgard]

Bafon mostrò alla troupe come entrare nella torre.
Qui avrebbe alloggiato e girato le puntate della famosa serie tv.
Gozz assegnò a ciascuno la sua stanza e naturalmente diede a Destresya una camera accanto alla sua.

[Lady Gwen]

Lo vidi.
Vidi quel fumo verde col quale esalava l'ultimo respiro.
Era veramente come se l'anima avesse lasciato il suo corpo.
Rabbrividii ed impallidii, sudando freddo e non riuscendo a muovermi.
Poi, quando finalmente ci riuscii, chiamami aiuto a gran voce.

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[Guisgard]

Doig stramazzò al suolo, morendo in modo atroce davanti a Gwen.
Le grida di lei allora scossero quel tardo pomeriggio, echeggiando disperate fra le murature consumate ed antiche di quel castello.
Dopo qualche minuto arrivò Bafon, attirato dalle urla della ragazza.
Vide allora Doig senza vita davanti all'ingresso.

[Destresya]

Una volta che Gozz mi ebbe assegnato la camera, vi entrai e richiusi la porta dietro di me.
Finalmente potevo essere semplicemente me stessa, senza pensare a tutti i modi in cui mi dovevo comportare per raggiungere i miei obiettivi.
Allora sistemai la valigia con cura, con tutti i vestiti che mi ero portata, poi andai a farmi una doccia, mi preparai per la notte, indossando una succinta camicia da notte nera.
Dopodichè mi stesi sul letto, cercando di dormire anche se ero in trepidante attesa del giorno seguente.

http://i63.tinypic.com/11b867r.jpg

[Lady Gwen]

Arrivò un uomo dopo poco, sentendo le mie urla.
Io crollai sul muretto basso lì vicino, affondando il viso fra le mani.
Decisi che sarei rimasta il tempo necessario per trovare Elv, poi sarei andata via.
Non mi importava del lavoro, delle foto, nulla.
Volevo stare più lontana da questo castello che portava solo guai, morte e sofferenza.
Forse la redazione non sarebbe stata d'accordo, ma io sarei stata irremovibile.

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[Guisgard]

Bafon restò pietrificato nel vedere il cadavere del povero Doig.
Stava steso sul pietrisco davanti all'ingresso, con la bocca spalancata, gli occhi sbarrati che fissavano stravolti verso l'alto e l'espressione orrendamente sfigurata dalla sofferenza.
Subito il maggiordomo chiamò la polizia col cellulare, mentre Gwen, sconvolta, guardava quella scena disperata.
Pochi minuti dopo arrivò una volante della polizia e un'ambulanza.
Nel frattempo, nella torre dove alloggiava la troupe, distaccanta e distante dal corpo centrale del castello e quindi impossibile che i suoi occupanti sapessero di Doig, Destresya aveva preso possesso della sua camera e si era stesa nel letto.
Ma dopo qualche istante qualcuno bussò alla sua porta.

[Lady Gwen]

Il volto dell'uomo era corrotto e sfigurato dalla sofferenza, a causa di una morte atroce ed inspiegabile.
Ancora non riuscivo a credere a ciò che avevo visto, ma era successo lì davanti ai miei occhi, era impossibile equivocare.
In poco tempo la polizia arrivò, ma non esisteva nessuno che potesse dare una spiegazione valida o ragionevole a quell'orrore.

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[Guisgard]

Gwen vide arrivare la polizia, guidata da Belven.
Il corpo del povero Doig fu messo sull'ambulanza e portato all'obitorio.
Belven interrogò Bafon, ma quello era giunto tardi e quindi sapeva ben poco.
Poi il poliziotto notò Gwen vicino il muretto.
"Venga..." disse raggiungendola "... porti qualcosa per tirarla su, è sconvolta." Poi a Bafon, accorgendosi che la ragazza era scioccata.

[Altea]

Minsk parlò con una ragazza che riconobbi essere la fotografa. Quando se ne andò mi alzai con Swan e mi avvicinai a lui.. "Piacere di conoscerla, il dottor Minsk?".

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[Lady Gwen]

Portarono via il corpo e vidi il poliziotto raggiungermi, ma non riuscivo a parlare, ero troppo sconvolta.
Non riuscivo nemmeno a capire come si potesse fisicamente morire così, era totalmente senza senso e sarei stata davvero curiosa di capire cosa avrebbero trovato durante l'autopsia.
Non adesso, però.
Magari più avanti.

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[Destresya]

Non feci in tempo a sdraiarmi che qualcuno venne ad aprire.
E io che non vedevo l'ora di rilassarmi.
Sbuffando mi alzai, infilai una vestaglia nera di seta, coordinata alla camicia che avevo scelto, la allaccciai in qualche modo, e andai ad aprire.
"Sì?" con aria lievemente annoiata, in modo da chiarire subito che non era aria, nel caso non fosse stata una vistia interessante.

[Guisgard]

Minsk vide Altea avvicinarsi al tavolino, mentre Swan restò seduto al suo, fissando la scena.
"Ehilà..." disse sorridendo lo scienziato guardando la bella duchessa "... oggi sembra sia il giorno di piacevoli incontri..." fissandola "... si, sono il professor Minsk ed il piacere è tutto mio." Porgendole la mano.

[Guisgard]

Bafon portò un bicchiere di liquore del posto che Belven fece subito bere a Gwen.
In pochi istanti la ragazza sentì il fuoco di quel liquido rianimarla, nonostante l'orrore per ciò che aveva visto restava vivo.
"Mi dica" disse il poliziotto "cos'è successo... cosa ha visto?"

[Lady Gwen]

Mi portarono un bicchiere di liquore, che mi scosse in quel momento, soprattutto perché continuavo a stare male dentro di me.
Poi, l'ispettore mi fece delle domande ed io raccontai tutto quello che era successo, ripercorrendo a fatica quell'orrore.

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[Altea]

Mi voltai e vidi Swan seduto, ovviamente immaginavo era geloso o non sopportava Minsk.
Ascoltai la frase di Minsk e gli porsi la mano "Giorno fortunato? In che senso? Piacere sono la duchessa Altea de Bastian, cosa la porta in questo posto?" sorridendo.

[Guisgard]

Belven ascoltò ogni parola di Gwen.
"Quindi non ha visto nessuno avvicinarsi a quell'uomo prima che morisse..." disse segnandosi ogni particolare sul taccuino.
"Signore, nulla di strano in giro." Uno dei suoi poliziotti. "Tutto tranquillo."
"Come può essere accaduto?" Chiese Bafon. "Sembra morto come l'avvocato... la stessa assurda morte..."
In quel momento squillò il cellulare di Belven.
Ascoltò la telefonata in silenzio e poi chiuse.
"L'autopsia sul corpo dell'avvocato non ha rivelato alcuna sostanza tossica..." mormorò "... in pratica nessun veleno pare sia stato ingerito prima della morte..."
"Anche il povero Doig è morto così allora!" Spaventato Bafon.
Nello stesso istante, al bar nella piazza del paese, Altea aveva raggiunto il tavolino di Minsk.
"Prego si accomodi, signora duchessa." A lei lo scienziato. "Cosa desidera bere?" Chiamando il cameriere.

[Lady Gwen]

"No, nessuno..." risposi mestamente.
Poi arrivò la notizia che nemmeno nel corpo dell'avvocato era stata rinvenuta una sostanza tossica, quindi non si trattava di avvelenamento.
"Io non riesco a capire..." scuotendo la testa.
"E ho paura che anche ad Elv sia successo qualcosa di terribile..." affondando le mani nei capelli.
Cercavo di zittire quel tarlo, ma era lì, fisso nella mia testa ed era impossibile liberarmene.

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[Guisgard]

"Lo stiamo cercando." Disse Belven a Gwen, riferendosi ad Elv. "Lei può andare. Deve riposare. Vuole che la faccia accompagnare a casa da uno degli agenti?" Poi guardò Bafon. "Bisogna avvertire i proprietari del castello."
"vvertirò subito la signora duchessa." Annuì Belven.

[Lady Gwen]

Scossi appena la testa.
"Io sono certa che sia ancora qui, nei paraggi, deve esserci. Altrimenti perchè la sua macchina sarebbe stata ritrovata proprio qui?" dissi con tono ovvio.
Non sarei andata via solo per farmi divorare dall'ansia nel frattempo con la consapevolezza di non essere di alcun aiuto per la ricerca.

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[Altea]

Mi sedetti e davanti a me avevo lo sguardo fisso di Swan, gli feci segno di venire a sedersi "So che voi siete uno scienziato, illustre e uomo molto ragionevole. Alcuni giorni fa è morto l' avvocato mio e di mia zia defunta, avevo appena firmato l' atto di successione. Insomma, era deforme, contorto e deve avere fatto una morte orribile. Il custode e il mio maggiordomo hanno detto che dalla bocca è uscito qualche vapore verdognolo...il mio maggiordomo Bafon è un uomo coi piedi per terra. Lei cosa pensa di tutto questo, io pensavo vi fosse in giardino qualche pianta velenosa od altro..vuole venire a controllare in castello, se non le reca disturbo ovviamente. Purtroppo si dice molto sul mio Palazzo, e ho parlato con una donna..Maryshel...e parla pure di maledizioni passate, di un libro di un certo Minsked mai trovato" perplessa "Ah, un Martini grazie".

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[Guisgard]

Destresya indossò la vestaglia e sentì la voce di Gozz:
"Sono io, cara. Sei ancora sveglia?" Ridendo fuori dalla camera.

[Guisgard]

Minsk inizialmente fu più attratto dall'aspetto della bella duchessa, fissandola compiaciuto, ma poi pian piano cominciò a seguire con più attenzione le sue parole.
"Caso curioso..." disse bevendo, mentre il cameriere portò ad Altea il Martini "... ovviamente neanche prendo in considerazione leggende e sciocchezze varie... ma sono intrigato da questa storia, signora duchessa."
Intanto Swan, nonostante non ne avesse voglia, si alzò e si avvicinò al loro tavolino, visto che non poteva non ubbidire alla sua duchessa.
In quel momento squillò il cellulare di Altea.

[Destresya]

Alzai gli occhi al cielo nel vedere che era il regista, ma un po' me l'aspettavo, si vedeva che era uno di quel genere di uomini.
Aprii la porta e lo squadrai con un sorriso falso.
"In verità dormivo, ma mi ha svegliato..." fissandolo senza preoccuparmi della mia mise "Va tutto bene?" gli chiesi.

[Altea]

Presi il Martini e portai il bicchiere alle labbra facendo tintinnare il ghiaccio "Pure io sono una tipa scettica eppure qui molti parlano di fatti passati molto strani, non saprei cosa dire..mia zia ha vissuto per anni nel castello".
Intanto era arrivato Swan e lo guardai sorridendo, adoravo il suo viso imbronciato, poi il cellulare suonò e risposi.

[Guisgard]

"Lo stiamo cercando." Disse Belven a Gwen. "Stare qui per lei non cambierà nulla. Meglio vada a riposare. Le farà bene."
Intanto, nella torre in cui alloggiava la troupe, Destresya aveva aperto la porta.
"Ma è ancora presto." Ridendo Gozz. "Una diva come lei quando mai è andata a letto con le galline? Magari con altri volatili, ma le galline sono tristi!" Con tono provocatorio e pure vagamente volgare.
Nello stesso istante, al bar del paese, Altea era al tavolino di Minsk.
Lei rispose al cellulare e Bafon le racontò della morte di Doig e come questa fosse in tutto e per tutto simile a quella dell'avvocato. Aggiunse poi che l'autopsia sul suo cadavere non aveva rivelato nessun tipo di veleno.

[Destresya]

Questo era proprio scemo, e mi toccava pure averlo come regista.
Diamine, erano molto più seri i registi a cui ero abituata io, altrochè.
Perchè la gente non sa tutto quello che c'è dietro i miei film e non capisce.
"Al contrario!" con un sorriso enigmatico "É molto importante dormire almeno 9 ore a notte per permettere alla pelle di rigenerarsi ed essere perfetta per le riprese, dovrebbe saperlo!" fissandolo lievemente divertita.
"Ad ogni modo non mi ha risposto, è successo qualcosa per venire a svegliarmi?".

[Guisgard]

"Ma no, nulla." Disse divertito Gozz a Destresya. "Volevo parlare un pò delle prossime riprese, metterti al corrente un pò della situazione, visto che tu provenendo dal mondo del porno" con l'acquolina in bocca "magari sarai poco pratica di un set diciamo normale." Divertito. "E poi ho pensato di chiacchierare con una buona bottiglia di vino." Mostrando la bottiglia.
Ovviamente lo sguardo del regista era tutto sulla vestaglia della bella attrice.

[Lady Gwen]

Sospirai stancamente.
Avevo paura che se fossi tornata in albergo, se mi fossi fermata, tutto sarebbe andato per il verso sbagliato.
"Io alloggio in albergo. Può chiamare lì se ci fossero novità" lo avvisai.

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[Altea]

Era Bafon e alla sua notizia mi ammutolii, non era possibile il caro Doig fosse morto, lo conoscevo fin da piccola. Quella notizia mi rattristò molto e dissi a Bafon sarei arrivata subito.
Chiusi la chiamata e osservai Swan con gli occhi leggermente lucidi e poi Minsk "Scusatemi, era Bafon il maggiordomo. Mi ha appena detto che il vecchio custode, Doig, è stato trovato morto nella stessa maniera dell' avvocato, sempre la stessa nube verde e i referti dell' autopsia sul cadavere dell' avvocato ha tolto ogni dubbio sul fatto sia morto per avvelenamento, quindi cosa provoca queste morti uguali?" sospirando "Dobbiamo tornare al castello, dottor Minsk se lei vuole può seguirci. Se il caso le interessa, provi a risolverlo" e mi strinsi al braccio di Swan.

[Guisgard]

"Certo, non si preoccupi." Disse Belven a Gwen. "Io farò scarcerare il suo amico. Stia tranquilla."
Nel frattempo al bar del paese Altea aveva raccontato tutto riguardo a Doig ed all'avvocato.
"Doig... come può essere stato?" Turbato Swan, ora non più spavaldo ma teso e dispiaciuto.
"Si, questo caso mi interessa." Fece Minsk. "La seguiremo con la nostra auto, signora duchessa." Indicando se stesso e Maday ad Altea.

[Lady Gwen]

Annuii debolmente.
A quel punto raggiunsi la macchina e tornai in albergo, sentendomi scombussolata.
Non riuscivo più a riordinare le fila di questa storia, era una matassa troppo ingarbugliata per riuscire a trovarne il bandolo, ma volevo confidare nelle parole di Belven che si sarebbe impegnato per risolvere tutto.

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[Altea]

Scossi il capo alle parole di Swan, pure lui dispiaciuto visto aveva vissuto a stretto contatto con Doig per molto.
"Si venite pure...mi chiedo una cosa" uscendo dal bar "Come mai questi fatti stanno avvenendo ora? Mia zia me ne avrebbe parlato..due morti in pochi giorni..davvero strano, potrebbe accadere a chiunque" e sgranai gli occhi verdi osservando Swan "Andiamo" e ci dirigemmo verso il castello.

[Guisgard]

Gwen tornò in albergo, preoccupata ed affranta.
Trascorse qualche ora e verso Mezzanotte sentì il rumore della moto di Velv davanti all'ingresso dell'albergo.
Intanto, nonostante l'ora tarda, Minsk e Maday avevano seguito Altea al castello.
"Ho bisogno di visitare il maniero" disse Minsk alla duchessa "sia il cortile che l'interno. Magari domattina, con la luce del Sole."

[Lady Gwen]

Andai subito a riposare un po', non appena trovai in albergo.
Dormii qualche ora, finché verso Mezzanotte sentii il rombo familiare della moto di Velv.
Intanto su questo fronte Belven aveva mantenuto la parola ed era un punto a suo favore.
A quel punto, scesi giù all'ingresso.

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[Guisgard]

Gwen scese all'ingresso dell'albergo, trovando Velv in sella alla sua moto.
"Mi hanno fatto uscire..." disse lui "... non riuscirei comunque a chiudere occhio e ho deciso di andare a cercare Elv nonostante sia buio..." fissandola.

[Lady Gwen]

Rimasi alcuni istanti in silenzio.
"Va bene, vengo con te" dissi, e salii in moto con lui.
Era l'unica cosa giusta da fare, sarei impazzita se avessi aspettato ancora in quella stanza.
"Da dove cominciamo?"

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[Altea]

Entrammo nel castello, era buio ormai e chiamai Bafon "Sono davvero affranta per il povero Doig" e annuii alle parole di Minsk "Si, forse è meglio e a questo punto deve anche vedere la torre dove si stanno svolgendo delle riprese tv, non per volere mio...so che mia zia aveva messo questo come clausola, quindi deve vedere pure la torre e avvisa il direttore della troupe" rivolta a Bafon "Alloggerete qui stanotte, fate come a casa vostra, ogni aiuto è importante per risolvere questo caso intricato".

[Guisgard]

"Bene." Disse Minsk ad Altea. "Ma per il momento preferisco concentrarmi prima sul castello. La torre distaccata "avendola vista al suo arrivo "la controlleremo in seguito, signora duchessa."
Bafon indicò allora ai due la loro camera per alloggiare.
Swan tornò nel cortile per il suo solito giro di ronda.

[Guisgard]

Gwen salì in sella con Velv e la moto partì.
"Non so dove cominciare" disse lui "quindi un posto vale l'altro... cominceremo per le campagne attorno al castello..."
Girovagarono per un pò, fino a quando Gwen intravide il capanno già vesto nel pomeriggio.

[Lady Gwen]

Annuii, mentre ci incamminavamo.
Dopo un bel po' di strada, vidi il capanno già visto alcune ore prima.
"L'ho visto oggi pomeriggio quel capanno... Davanti ci stava un uomo molto più alto della media... Era gigantesco, letteralmente..." gli feci notare.

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[Altea]

"Perfetto" dissi a Minsk "Voi sapete dove guardare".
Bafon portò Minsk e Maday nelle loro stanze e Swan stava osservando il giardino.
Uscii e lo raggiunsi "Swan, ho paura a saperti solo qui...vedi che avevo ragione a darti un aiuto? Tu cosa pensi?" camminando nei sentieri alberati rischiarati da dei lampioni in stile decò che si diversificavano dallo stile del castello.

[Guisgard]

Swan vide arrivare Altea.
"Io so badare a me stesso" disse "e di certo non credo di aver bisogno di aiuto per proteggere lei e questo castello." Fissandola. "Ma è lei la padrona e quindi io rispetterò ogni sua decisione." Vicinissimo a lei, con la sua solita aria spavalda, ma mista anche ad un senso di virilità neanche troppo celata.

[Guisgard]

Velv restò incuriosito da quanto detto da Gwen.
Fermò la moto davanti al capanno e scese dalla sella.
"Vado a controllare..." disse impugnando una torcia.
Entrò così nella vecchia struttura.
Era un capanno abbandonato e malmesso, completamente buio e pieno di ferraglia ed attrezzi agricoli rotti.

[Lady Gwen]

Scese dalla moto avvicinandosi al capanno con una torcia accesa ed io aspettai, ancora in sella.
Avevo come un sesto senso che questo luogo avrebbe potuto essere utile per tornare Elv.
Magari mi sbagliavo, visto che oggi pomeriggio non avevo trovato nulla di interessante al suo interno, ma provare non costava nulla.
Così attesi, speranzosa.

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[Altea]

"Ti ho ferito, forse pensi io non abbia fiducia in te, ma sono preoccupata per tutti voi. E se ti capitasse qualcosa...l' avvocato e Doig non erano degli sprovveduti e poi basta darmi del lei, mi conosci da tanto" osservando la sua perfetta muscolatura celata dagli abiti della sicurezza, la sua camicia appena sbottonata.

[Guisgard]

Passarono lunghi minuti, durante i quali Velv era nel capanno e Gwen ad aspettare in sella alla moto.
La campagna era buia, silenziosa, cupa ed opprimente, mentre il cielo soprastante appariva coperto e quindi senza stelle, senza luci e sinistramente malinconico.
Poi Velv uscì dal capanno.
Aveva qualcosa in mano.

[Guisgard]

Swan guardò Altea negli occhi.
"Una guardia del corpo che da del tu alla duchessa De Bastian..." disse con un sorriso irriverente "... causerebbe un bello scandalo, no?" Con tono provocatorio.
Poi alzò subito lo sguardo.
Si sentì fuori il rumore di un'auto.
"Chi può essere?" Fece lui. "A quest'ora chi sia avvicina al castello?" Impugnando la pistola e dirigendosi verso il portone chiuso.

[Altea]

"Quando siamo soli puoi darmi del tu no...non siamo nel Medioevo che tu sei il cavaliere servente, anche se un po' lo sei" accarezzandogli la guancia.
Ad un tratto Swan si accorse del rumore di un auto, staccò i suoi occhi azzurri dai miei e impugnò la pistola.
"Non so, non aspettiamo ospiti mi sembra, forse la polizia..andiamo a vedere, non penso vi sia un pericolo" dirigendoci verso il cancello.

[Lady Gwen]

Tutto era fermo, silenzioso, immobile, mentre aspettavo nella campagna buia e cupa.
Poi, ad un tratto, Velv tornò e aveva qualcosa in mano.
*Cos'hai trovato?" chiesi subito, curiosa.

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[Guisgard]

"Si, ma stia indietro..." disse Swan con fare protettivo ad Altea avvicinandosi al portone "... stai indietro..." ricordando che lei gli aveva dato il permesso, in privato, di darle del tu.
Aprì lo spioncino e guardò fuori.
C'era un'auto ferma.
"Chi è là?" Gridando lui ed uscendo fuori con la pistola in pugno. "Fatevi riconoscere o sparo!"
La macchina mise in moto e schizzò via, sparendo nel buio della brughiera.

[Guisgard]

"Questo..." disse Velv avvicinandosi a Gwen sulla motoe mostrandole un cellulare "... stava li dentro... lo riconosco è di Elv..." fissando la ragazza.

[Destresya]

"La sorprenderebbe sapere quanta accuratezza e professionalità c'è nelle case di produzione a luci rosse, lo sa?" ccon un leggero sorriso.
Questo aveva l'aria di uno che confondeva una professionista con una sciacquetta.

"Io non bevo a quest'ora.." mentii "Ma se ci sono cose importanti da discutere che non possono aspettare domani, la ascolto!" sorridendo cordiale e accomodante.
"Non posso fare tardi, però, o domani la truccatrice dovrà lavorare il doppio..." aprendo la porta.
Non potevo certo mandare via il regista e inimicarmelo prima delle riprese.
"La ascolto!" sedendomi sulla poltroncina accanto al tavolino.

[Altea]

Rimasi indietro, tutto avvenne di fretta e Swan uscì con la pistola in mano.
La macchina sparì immediatamente e io rimasi stupita da quel fatto e mi feci avanti "Mah, chi era? Hai visto che tipo di auto era e chi stava a bordo? Strano sia schizzato via così..certo tu eri armato ma solo di una pistola".

[Lady Gwen]

Era il cellulare di Elv.
Rimasi in silenzio a pensare.
"E se qualcuno avesse preso Elv e avesse poi buttato l'auto nel fossato per liberarsene, magari per derubarlo e poi gli avesse fatto qualcosa?" ipotizzai, rabbrividendo a quel pensiero.

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[Guisgard]

"Beh..." disse Gozz a Destresya "... un giorno allora mi spiegherai come funziona un set a luci rosse." Ridendo forte. "Quanto alle riprese di domani... volevo solo spiegarti per sommi capi il tuo ruolo... è una serie fantasy, dove sarai la malvagia regina di Myral... despota capricciosa, fino a quando..."
Ad un tratto bussarono.
"Chi rompe?" Brusco Gozz.
Aprì e trovò sulla soglia Crys.
Questo aveva saputo tramite Internet che il custode del castello poco fa era morto in modo inspiegabile, come accaduto poco prima all'avvocato che curava gli interessi del maniero.

[Guisgard]

"Non lo so..." disse Swan ad Altea "... era buio... ed è partita via rapidissima quell'auto..." con tono cupo e freddo "... mi chiedo chi diavolo fosse..."

[Altea]

Osservai nel punto dove si era fermata l' auto, forse si era fermata solo un attimo per qualche motivo e poi era ripartita di fretta.

[Guisgard]

"Derubarlo..." disse Velv pensieroso "... e di cosa? Non siamo certo ricchi e poi... vabbè, tanto verrai a saperlo prima o poi... beh, siamo pieni di debiti e rischiamo di vederci portare via il pub... quindi figurati se abbiamo qualcosa che possa esserci rubata..." a Gwen.

[Guisgard]

"Vieni, meglio rientrare..." disse Swan ad Altea "... non è sicuro stare qui fuori a quest'ora... domani farò un giretto e cercherò di capire chi diavolo fosse..."

[Lady Gwen]

Sospirai.
"Non lo so, non ho idea del perché qualcuno dovrebbe avercela con lui, ma intanto abbiamo trovato il suo cellulare e la sua macchina. Qualcuno deve avergli fatto qualcosa, altrimenti non si spiega. Forse è stato pure qel tizio che ho visto oggi..." scuotendo la testa.

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[Altea]

Annuii e rientrammo "Non diciamo nulla. Domani controllerai, ma senti tu che idea ti sei fatto di quella donna...Maryshel...a me sembrava leggermente instabilie eppure a mio avviso il segreto sta in quel libro...ma certi veleni" pensierosa "Vi sono appunto degli alchimisti che sanno usare benissimo dei veleni, certe piante poi sono tali da non lasciare traccia del loro veleno...se così fosse? Quel Minsked era un alchimista e magari in quel libro vi erano delle formule, ho il sospetto qualcuno non voglia gente in questo castello...e qui non parlo di magia..ma di miscele strane" perplessa e osservandolo.

[Destresya]

"Oh posso fare di meglio.." appoggiandomi al tavolino con aria complice "Posso farle avere un pass per assistere alle riprese, sono sicura che apprezzerà!" facendogli l'occhiolino.
E magari imparerà anche qualcosa... pensai tra me e me.
"Sì, ho letto e imparato il copione, devo dire che il personaggio mi piace molto, ho già interpretato qualche ruolo di questo tipo, come ricorderà!" con un cenno della mano.
Ma venimmo interrotti da Crys che ci informò di un fatto orribile.
Saltai in piedi.
"Ma è terribile!" indignata "Una cosa spaventosa.." scuotendo la testa.
"Prima l'avvocato, ora il custode! Questo castello è davvero maledetto!".

[Guisgard]

"Di quel tipo qui non ci sono tracce..." disse Velv a Gwen "... il capanno è vuoto..." perplesso "... forse dovremmo andare alla polizia... dar loro questo cellulare e raccontare di quell'uomo che hai visto..."
Ad un tratto il cellulare cominciò a squillare.

[Guisgard]

"Non lo so, non ho guardato quella donna..." disse Swan fissando Altea "... quando sono con la mia padrona non guardo le altre donne." Guardandola negli occhi.
In quel momento arrivò anche Bafon.
Swan gli raccontò tutto.
"Sarà meglio che vada a riposare, signora duchessa..." fece il maggiordomo "... strani fatti stanno accadendo... domani sarà importante scoprire cosa sta succedendo al castello..."

[Lady Gwen]

"Sì, credo sarebbe un indizio utile, per loro..." annuii.
Poi sobbalzai, quando il telefono iniziò a squillare.
Guardai in silenzio Velv.
"Beh... pensi che dovremmo rispondere? Magari potremmo avere sue notizie..." con tono incerto.

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[Guisgard]

"Non lasciamoci impressionare." Disse Gozz. "La polizia indagherà. e poi in questa torre siamo al sicuro. Su, meglio andare a dormire ora. Domani si dovrà lavorare parecchio." Facendo l'occhiolino a Destresya.
Poi lui e Crys andarono via.

[Guisgard]

Velv annuì e rispose al cellulare.
"Pronto..." disse "... chi parla? Elv, sei tu?"
Ma si sentiva solo un rumore intermittente, disturbato e strani suoni in sottofondo.
"Ma chi parla?" Velv nervosamente.
Ma si udivano solo quel rumore e quei suoni in sottofondo.
Poi la telefonata fu chiusa bruscamente.

[Lady Gwen]

Velv rispose, ma perfino io sentivo solo rumori.
Confusi, intermittenti.
Poi nulla.
"Ma... Chi poteva essere?" confusa e preoccupata.
"Insomma... Fra tutta la gente che poteva avere il suo numero, dubito ci fosse in mezzo chi lo ha fatto sparire..." commentai.
"Anche io ho subito pensato ad Elv... Magari non poteva parlare..." dissi poi, ma ero più confusa di prima.

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[Altea]

Alle parole di Swan provai una strana sensazione, emozione ma fummo interrotti da Bafon.
"Si, hai ragione Bafon...io vado a letto...Swan vigila fuori dalla mia stanza, così saprò nessuno entrerà" e gli feci l' occhiolino.
Raggiunsi la lussuosa camera da letto e mi concessi un bel bagno profumato, mi stesi nel letto cercando di addormentarmi.

[Destresya]

La cosa mi impressionava molto, invece, due morti così ravvicinati sembrava di stare dentro un thriller altro che fantasy!
Se non altro l'interruzione servì a mandar via Gozz e Crys, che salutai cordialmente accompagnando la porta.
Oh, non vedevo l'ora di stare sola.
Finalmente, potei mettermi a letto e riposare un po'.

[Guisgard]

"Aspetta, cerchiamo di non perdere la testa..." disse Velv a Gwen "... ora provo a richiamare... vediamo chi risponde..." richiamando all'ultima telefonata, ossia quella degli strani rumori "... accidenti... è un numero inesistente... ma se hanno chiamato un attimo fa!" Sconcertato.
Era ormai notte fonda.
Sia Altea al castello, che Destresya nela torre andarono a letto, svegliandosi poi al mattino.

[Lady Gwen]

Annuii e respirai a fondo.
Velv richiamò, ma era inesistente.
"Io non riesco ad essere tranquilla..." con tono agitato.
"Non so più che pesci prendere..."

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[Altea]

Fu una notte tranquilla, mi svegliai e mi preparai con cura.
Prima di andare a fare colazione però uscii in giardino, cercavo Swan o quanto meno volevo osservare il luogo dove la sera prima si era fermata l'auto. Forse vi era già Minsk all' opera e cercava di svelare i misteri del castello.

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[Guisgard]

"Andiamo alla polizia." Disse Velv a Gwen.
Salì in moto e ripartirono.
Attraversarono un bel tratto di brughiera e poi tornarono verso il paese.
Giunsero all'alba alla stazione di polizia e qui raccontarono tutto, consegnando a Belven il cellulare di Elv.

[Guisgard]

Altea si svegliò, si preparò e scese poi in cortile, dove Swan come suo solito sistemava l'auto.
"Buongiorno." Disse guardandola arrivare. "Che eleganza... saranno felici i due scienziati." Con tono irriverente e divertito.
Minsk e Maday avevano giò cominciato a girare per il castello.

[Altea]

"Bene, la mia guardia del corpo sta guardando l' auto mentre io ero sola in camera...sola" marcai avvicinandomi a lui e sussurrando a bassa voce "Potevi entrare stanotte?" come un invito "Davvero stanno facendo le loro ricerche? Tu hai scoperto qualcosa sull' auto di ieri sera?".

[Guisgard]

Swan la guardò negli occhi.
Uno sguardo profondo e penetrante.
"Allora dovevi lasciare socchiusa la porta..." disse piano ad Altea "... dovevi..." sussurrò senza smettere di fissarla.
"Signora duchessa..." arrivando Bafon "... il professor Minsk ha cominciato il suo giro nel castello."

[Lady Gwen]

Decidemmo di andare dall'ispettore, era l'unica cosa da fare.
Arrivammo da Belven all'alba e gli mostrammo il cellulare.
"Abbiamo provato a richiamare, ma il numero risulta inesistente. È assurdo, visita che ci ha chiamati un secondo prima..."

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[Altea]

"Dovevo? E' un ordine...solo tu puoi darmi ordini lo sai? Che notte sprecata, ma stasera...ti voglio pronto a vigilare sul mio corpo...anche prima" a bassa voce.
Arrivò Bafon e sorrisi "Bene, allora lo seguiremo, vero Swan? Vieni pure tu...sola no".

[Guisgard]

"Faremo dei controlli." Disse Belven a Gwen, prendendosi il cellulare. "Datemi una descrizione il più precisa possibile dell'individuo visto nella brughiera, davanti al capanno."
"Gwen l'ha visto, non io." Fece Velv.

[Destresya]

Dormiii tranquillamente, e mi svegliai riposata.
Ero tutta eccitata dal dover iniziare le riprese, la nuova avventura prendeva forma.
Alla fine non era più arrivato il protagonista maschile, ma immaginai che se ci fossero stati problemi me l'avrebbero detto.
Così mi alzai, mi preparai alla bella toeletta antica presente nella stanza, indossando un abito rosso anche se non vedevo l'ora di provare i costumi di scena!

Allora scesi dove c'era il set.


http://lookdavip.tgcom24.it/wp-content/uploads/2014/11/Eva-Green-Calendario-Campari-2015-Mithology-Mixology-GENNAIO-abito-Vivienne-Westwood.jpg

[Guisgard]

Destresya si preparò e raggiunse gli altri per fare colazione.
Mancava Gozz.
Era sul terrazzino della torre, imprecando a gran voce al cellulare.
Gridava come un ossesso e minacciava tutto e tutti.

[Lady Gwen]

Annuii appena, quando ci assicurò che avrebbe fatto dei controlli, poi gli fornii la descrizione dell'uomo visto di pomeriggio.
Nessuno mi toglieva dalla testa che c'entrasse con la sparizione di Elv.

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[Guisgard]

Swan sorrise piano, in modo complice ad Altea, con il suo sguardo azzurro che scivolò piano su tutta la figura di lei.
Non riuscì a dire nulla, poichè giunse Bafon che dentro di sè Swan maledì.
Andarono allora da Minsk, che vagava con Maday nella corte interna del maniero.
"Signora baronessa..." disse "... abbiamo dato una rapida occhiata in giro... questo castello mi incuriosisce da tempo, visto qui secoli fa giunse un mio antenato di cui però non vado fiero... tuttavia io e Maday abbiamo concentrato per ora la nostra attenzione al fossato... è secco, l'acqua non vi è più da tempo e così abbiamo controllato il tipo di vegetazione che vi cresce... ebbene non ci sono erbe, nè bacche e neppure fiori da cui è possibile anche solo trarre un qualche veleno o intruglio narcotico... come del resto ha confermato l'autopsia sul cadavere dell'avvocato."

[Altea]

Osservai divertita lo sguardo di Swan su Bafon e andammo da Minsk.
Ascoltai con attenzione ciò che disse.."Duchessa, non baronessa...fa nulla. Come mai è secco? Non cresce vegetazione, il motivo quale potrebbe essere? Un suo antenato...era forse Minsked? Sono arrivata a una conclusione e l' ho detto a Swan, e se vi fosse qualche pianta che non lascia traccia di avvelenamento...Maryshel ha parlato di un libro, l' unico rimasto dell' alchimista ma non si sa dove sia...e se la chiave stesse lì?" perplessa.

[Guisgard]

"Mi perdoni, io non sono pratico di blasoni nobiliari." Disse divertito Minsk ad Altea. "Veleni che non lasciano traccia? Duchessa, siamo nel 2019 e la tecnologia oggi consente di svelare ogni minima traccia. Si, il fossato è secco, non servendo più come difesa da assedi e quindi la vegetazione è cresciuta incolta. Quanto al mio pittoresco antenato Minsked, beh, non credo che le sue bizzarrie e superstizioni possano aiutarci, così come i suoi fantomatici libri perduti." Sarcastico.

[Altea]

"Se lo dice lei...visto era un suo antenato" rispondendo divertita "Bene, escluso il fossato, dove tra l' altro mi è stato detto era finita un auto proprio ieri, tu Swan sai cosa era successo? Eravamo proprio da quella donna e lei disse che lo sapeva era successo".

[Guisgard]

Gwen descrisse il misterioso uomo alla polizia.
"Di certo non passa inosservato..." disse Belven commentando l'identikit "... beh, ora potete andare." A lei ed a Velv. "Vi terremo informati in caso di novità."

[Guisgard]

"Non saprei, quella donna era parecchio strana..." disse Swan ad Altea riferendosi a Maryshel.
"Capita che in questi paesini di campagna la gente sia superstiziosa ed ignorante." Fumando Minsk. "Beh, noi continuiamo il nostro giro del castello. Con permesso, duchessa." E con Maday ripresero a controllare il castello.

[Altea]

"Si ma l'auto finita nel fossato..? Forse Bafon potrà dirci qualcosa" a Minsk, Manay e Swan. Ma Minsk era andato via. "Mi metterò a girare pure io in giardino, è sempre il mio Palazzo, mi segui Swan, cerchiamo la lapide".

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[Guisgard]

Fu chiamato Bafon e raccontò ad Altea di quell'auto finita nel fossato e recuperata poi dalla polizia.
Il maggiordomo spiegò alla duchessa che apparteneva ad un certo Elv, ma di lui non c'erano tracce.
Infatti non era stato trovato nell'abitacolo della macchina.
"Potrebbe essere stato un semplice incidente" disse Maday "oppure una macchina rubata e poi gettata nel fossato dai ladri, magari dopo averla usata per una rapina."
"Si, probabile." Annuì Minsk.

[Lady Gwen]

Annuii senza più parole, ormai.
Non sapevo più che dire.
Mi mossi automaticamente uscendo da lì insieme a Velv.
Ormai vagavo da una parte all'altra senza senso, senza capire dove andare.

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[Altea]

"Davvero non vi era l'autista? Comunque ieri sera un auto si è fermata qua fuori, Swan si è accorto ed è fuggita.. Girano persone strane".

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[Guisgard]

Gwen e Velv lasciarono la stazione di polizia, con lui che si propose di riportarla in albergo.
Passando però davanti al pub notarono molta confusione.
Velv fermò la moto per accertarsi dell'accaduto.
Erano diversi creditori, poichè il pub era sommerso dai debiti.

[Guisgard]

"Già, in questi luoghi le persone possono essere più strane del solito." Disse Minsk ad Altea, per poi riprendere con Maday il loro giro nel castello.
"Se non occorre altro, signora duchessa, io tornerei al mio lavoro." Swan a lei.

[Lady Gwen]

Ci avviammo verso l'albergo, ma arrivati davanti al pub vedemmo parecchia gente.
"Ma chi sono tutte quelle persone?" preoccupata e ansiosa.

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[Altea]

"Prego.. Io continuo il mio giro nel giardino" e mi incamminai, pensavo a quanto mi divertivo in questi posti e ora non potevo credere era successo tutto questo.

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[Guisgard]

Velv cercò di calmarli e dopo attimi convulsi e tesi riuscì a prendere altro tempo per le scadenze del pub.
Così i creditori andarono via.
"Erano creditori..." disse Velv a Gwen "... ti avevo detto eravamo sommersi dai debiti..."
"Perchè ho il pessimo presentimento che tuo fratello abbia fatto una sciocchezza?" La donna.
"Elv non era un vigliacco." Velv fissandola.
"E' la prima volta che ti sento difendere tuo fratello..." mormorò la donna.
Velv mostrò una smorfia e scosse il capo.

[Guisgard]

Swan andò nel cortile a finire il suo lavoro sull'auto, mentre Altea passeggiò nel giardino.
Era una giornata grigia, battuta da un vento quasi freddo ed una leggera pioggia che scendeva a tratti irregolari sul castello.
Ad un tratto nell'aria la duchessa sentì qualcosa, come una sorta di sibilo.
Un attimo dopo i cani cominciarono ad abbaiare forte.

[Lady Gwen]

"Accidenti... Non ci voleva anche questo, ora..." scuotendo la testa "Quanto tempo hai guadagnato?"
Poi, l donna si aggiunse e Velv difese senza indugio Elv.
Lei si stupì, ma io no.
Erano sempre fratelli dopotutto, non era strano.
"Non dobbiamo perdere la testa, ora... C'è altro a cui pensare e non abbiamo ancora idea di dove sia lui... Abbiamo pure tornato il suo telefono..." alla donna.

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[Altea]

Mi strinsi nello scialle elegante, qualcosa mi distolse dai miei pensieri. Udii un sibilo e poi i cani abbaiare, li osservai per capire dove avvertissero quel rumore ma mi misi sotto una tettoia.

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[Guisgard]

"Ho guadagnato un'altra settimana..." disse Velv a Gwen "... hai ragione... ora abbiamo altro a cui pensare..." annuì.
Ad un tratto squillò il suo cellulare.
"Dannati creditori..." seccato nel tirare fuori il telefonino dal taschino "... ehi..." sbiancò "... ma è il numero di Elv!" Incredulo.
Allora rispose e mise in vivavoce.
Ma di nuovo si sentivano quei rumori di disturbo.

[Guisgard]

I cani abbaiavano guardando in alto, come se si rivolgessero al cielo.
Arrivò di corsa Swan e poi anche Bafon.
"I cani sembrano aver sentito qualcosa..." disse il maggiordomo.
"Eppure non c'è nessuno." Swan, per poi guardare Altea.
Lui allora uscì fuori, dal portone ma nessuno si vedeva in giro.
"Forse il vento ha spaventato i cani..." mormorò Bafon.
"E' tutto molto strano..." pensieroso Swan.

[Lady Gwen]

Presi un respiro profondo.
"Okay, pensiamo ad una cosa alla volta. Sono sicura che troveremo Elv e che entro una settimana sarà tutto risolto" annuii.
Però poi una chiamata.
Dal numero di Elv.
E c'erano ancora quei rumori.
"Ma... Abbiamo lasciato il telefono all'ispettore" perplessa "Com'è possibile?!"

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[Altea]

"Ho sentito un sibilo mentre camminavo e non era il vento.. Perché i cani abbaiavano guardando sopra?" a Swan e Bafon quando tornarono dove io ero rimasta ferma. Alzai la testa osservando da ogni angolazione.

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[Guisgard]

La telefonata si chiuse.
"Io torno alla polizia..." disse Velv a Gwen "... voglio vederci chiaro." Deciso.
Intanto, al castello dei De Bastian, i cani continuavano ad abbaiare e solo dopo un pò Swan riuscì a farli calmare.
"Sembra che abbiano abbaiato senza alcun motivo..." fece Bafon fissando Altea.
"Questa storia mi piace sempre meno..." mormorò Swan.

[Lady Gwen]

"Sì, andiamo, è una cosa troppo strana!" salendo in moto.
Okay la chiamata silenziosa al numero di Elv, ma era assurdo che la telefonata partisse addirittura dal suo telefono, in mano alla polizia, con gli stessi rumori di fondo!
Era decisamente assurdo.

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[Altea]

"Infatti.. No Bafon io ho sentito un sibilo e i cani subito hanno iniziato ad abbaiare per qualche motivo legato a quel sibilo.. Cosa poteva essere?" verso Swan.

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[Guisgard]

La moto con Gwen e Velv schizzò veloce, sotto la pioggia, verso la stazione di polizia.
Qui si fecero portare da Belven e gli raccontarono tutto.
"Impossibile." Disse lui. "Il cellulare di Elv è sulla mia scrivania e lo è stato per tutto il tempo. Io stesso stavo compilando dei verbali e nessuno ha potuto usarlo."
"Eppure le dico che ha chiamato dal cellulare di Elv!" Nervoso Velv.
Aprì il registro chiamate ma stranamente l'ultima chiamata non figurava.
"Assurdo..." stupito il ragazzo.

[Guisgard]

"Forse il vento davvero ha spaventato i cani..." disse pensieroso Swan ad Altea.
Ad un tratto un'auto si sentì arrivare e qualche istante dopo qualcuno bussò al portone del castello.

[Altea]

Ad un tratto arrivò un auto e bussarono al portone "E ora chi è? Andiamo a vedere" e feci aprire il portone a Swan.

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[Lady Gwen]

Corremmo sotto la pioggia, letteralmente e appena arrivati alla polizia spiegammo tutto.
Non mi stupiva che l'ispettore apparisse turbato e incredulo.
Ma mai quanto noi quando vedemmo che la chiamata non risultava.
"Ma... C'è stata! Abbiamo davvero ricevuto una chiamata da quel numero! C'erano gli stessi identici rumori, abbiamo un'altra testimone se non ci crede. Il telefono di Elv ha fatto quella chiamata. Non so come, ma è così" con tono convinto.

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[Guisgard]

Swan aprì lo spioncino e davanti al portone c'era Maryshel, giunta in auto al castello.
"Buongiorno, signora duchessa." Disse fissando Altea. "Può dedicarmi un pò del suo tempo?"

[Guisgard]

"Mi spiace, ma qui sul display non c'è alcun numero..." disse Belven.
"Eppure ci ha chiamato!" Velv.
"Ma qui non compare..." fece Belven "... al mio posto voi mi credereste?" Ai due giovani.
"Immagino di no..." confuso Velv, fissando poi Gwen.

[Altea]

Mi stupii nel vedere Maryshel.. "Buona giornata signora Maryshel, certamente.. Vuole accomodarsi in salotto?" tenendo un contegno che il mio rango richiedeva ma ero leggermente turbata.

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[Lady Gwen]

Belven aveva ragione, nessuno di noi avrebbe mai creduto ad una cosa simile.
Ricambiai in silenzio lo sguardo di Velv.
"Non abbiamo inventato quella chiamata..." mormorai con tono stanco "E non sappiamo più che fare..."

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[Guisgard]

Maryshel annuì, ringraziò Altea e la seguì nel salotto.
Bafon preparò del tè con dei pasticcini.
"Sono qui per dar credito a ciò che le ho detto ieri..." disse la donna ad Altea "... stamani ho ricevuto un paziente... una donna col suo bambino... il piccolo dice di avere strane visioni e la maestra crede che sia tutto frutto di fantasia. Io però non lo credo, in quanto il bambino, pur non essendo mai stato in questo castello, in quelle sue visioni afferma di aver attraversato queste stanze..."

[Guisgard]

Belven fece portare loro dell'acqua affinchè i due ragazzi si calmassero.
Velv però appariva molto nervoso, ansioso e preoccupato.
Pensava in silenzio e di tanto in tanto lanciava occhiate a Gwen, quasi volesse conferma di non stare sognando.
Arrivò allora un agente ed avvert' Belven che un uomo di una certa fama chiedeva di lui.
"Fallo passare." Annuì Belven.

[Altea]

Presi il the sorseggiandolo e prendendo dei pasticcini. Ascoltai la donna ponderando ogni sua parola "Certamente. Non tutti credono nel paranormale. E il piccolo cosa sostiene? Ha qualche visione o altro?".

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[Lady Gwen]

Ci fece portare dell'acqua, ma serviva a poco.
Eravamo confusi, perplessi, increduli, oltre che profondamente stanchi.
Era chiaro che, nonostante tutto, avremmo ancora fatto di tutto per trovare Elv, non ci saremmo fermati finché non lo avessimo trovato.
Ad un certo punto, un pezzo grosso arrivò in centrale, chiedendo di Belven ed io attesi curiosa.

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[Guisgard]

"Il bambino, nonostante abbia solo 6 anni, parla in modo alquanto dettagliato di queste sue visioni." Disse Maryshel ad Altea. "Afferma ad esempio di svegliarsi in piena notte e sentire dal corridoio voci e risate di un altro bambino. E poi quel bambino arriva nella sua cameretta, restando a fissarlo e talvolta a sorridergli. Sarà d'accordo con me nel dire che se fossero reali queste visioni sarebbero anche parecchio inquietanti, non crede?"
Arrivò Bafon nel salotto.
"Mi perdoni, signora duchessa." Ad Altea. "Volevo solo avvertirla che il professor Minsk ed il suo assistente hanno lasciato il castello poco fa, diretti in paese per alcune questioni. Saranno di ritorno nel pomeriggio hanno lasciato detto."

[Altea]

Ascoltavo Maryshel e annuii a Bafon "Grazie Bafon, non comprendo perché il signor Minsk non abbia mai collaborato con noi ma sempre per conto proprio" e mi voltai verso Maryshel "Certo, per un bambino sono fatti non spiegabile ma mi perdoni.. Cosa c'entra il fatto del bambino, qui non ve ne sono in castello".

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[Guisgard]

L'gente fece entrare due uomini che Gwen riconobbe subito.
Erano infatti Minsk e Maday.
"Conosco la sua fama, professore..." disse Belven "... ma non credo che qui lei abbia molto da fare."
"Lei dice?" Sorridendo Minsk. "Chissà, ma prego, continui pure. Dopo, quando avrà finito mi dedicherà qualche minuto."
Belven annuì e interrogò ancora Velv circa la telefonata ricevuta, senza però raggiungere alcun risultato.
Gli chiese poi ancora di suo fratello, se avesse avuto telefonate o mail di minaccia, se avesse nemici o se fosse stato coinvolto in risse o discssioni varie con qualcuno.
Velv però spiegò che nulla di tutto ciò era accaduto e suo fratello era un ragazzo molto tranquillo.

[Guisgard]

"Ecco, io da parapsicologa trovo strano questo legame tra le visioni del bambino e questo castello." Disse Maryshel ad Altea. "Io ho ipnotizzato il bambino e gli ho fatto raccontare di queste sue visioni ed è davvero inquietante il modo descrittivo con il quale parla di questo castello. Per esempio il bambino afferma di sapere cose che non dovrebbe invece conoscere, come la presenza della lapide dedicata a Minsked, oppure i nomi dei suoi antenati, duchessa. Tutto è molto strano..."

[Lady Gwen]

Non potevo crederci.
Minsk?
Sul serio?
Assunsi un sorriso infastidito e beffardo, volgendo lo sguardo altrove.
Nel frattempo, Belven continuò a fare domande su Elv, ma il fratello spiegò che non poteva esserci nulla di quanto citato dall'ispettore.
Rimasi in silenzio durante il dialogo fra i due, in attesa delle mirabili novità di Minsk.

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[Altea]

"Mi dica.. La lapide è importante? Ah, ieri sera lei è passata da queste parti in auto? Mi sembrava di averla intravista" mentendo volutamente. Non era una prova.. Lei poteva avergli detto dove è la lapide e i nomi dei miei antenati.

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[Guisgard]

Belven scosse il capo.
Non si arrivava a nulla e tutto restava confuso ed indecifrabile.
Guardò allora Minsk che fissava tutti loro con un sorriso compiaciuto.
"Mi chiedo" disse lui allo scienziato "cosa trova di divertente in tutto ciò, professore..."
"Da piccolo" fece Minsk "amavo Pinocchio. Ero affascinato da come quel burattino sapesse mentire. Ero ammaliato dal modo in cui riusciva a dirne sempre di nuove. Si, davvero geniale."
"Dove vuol andare a parare?" Chiese Belven.
"Semplice..." divertito Minsk "... molto semplice... questo ragazzo sta mentendo." Indicando Velv.
Velv restò di sasso e guardò Gwen.

[Guisgard]

Maryshel sorrise.
"Si, ammetto di si, duchessa..." disse ad Altea "... ero io ieri sera in auto..." annuì "... fortuna che la sua guardia del corpo non mi ha sparato."

[Lady Gwen]

Quell'espressione sul volto di Minsk era fastidiosa.
Era un maledetto borioso che si brava di se stesso, ecco cos'era.
Non capii dove voleva andare a parare parlando della favola di Pinocchio, ma poi lo guardai sconvolta ed esterrefatta.
Stava per caso scherzando?!
"Ma si rende conto di ciò che dice? Come si permette?" esclamai, incredula.

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[Altea]

Sorrisi e chiamai Swan "Oh, le darò le scuse.. Ma come mai era venuta così tardi?" scrutandola attentamente.

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[Guisgard]

Minsk guardò Gwen e rise piano.
"Sulla telefonata credo dica il vero..." disse indicando Velv "... aveva lo sguardo stranulato, gli zigomi tesi e la mascella serrata... chiari sintomi di chi racconta qualcosa che lo ha colpito, forse addirittura sconvolto... ma quando ha parlato di suo fratello, beh, era lampante che mentisse... le mani strette nervosamente... lo sguardo mai fisso, ma in cerca del vuoto della stanza... le sopracciglia inarcate, sintomo di concentrazione richiesta per chi recita parole preparate a tavolino... e poi la bocca secca, con quel deglutire incessante... evidente paura di contraddirsi... si, decisamente un bugiardo patologico."
"Ma come osi, lurido bastardo!" Gridò Velv alzandosi di scatto.
"Stia seduto!" Ordinò Belven.

[Guisgard]

"Volevo parlarle già ieri, ma confesso che una volta arrivata davanti al castello poi ho avuto paura di non essere creduta." Disse Maryshel. "Ma la visita del bambino stamani mi ha fatto capire che dovevo parlarle."
Arrivò Swan.
"La signora duchessa mi ha fatto chiamare?" Lui ad Altea.

[Altea]

"È venuta ieri sera e ha parlato stamattina col bambino.. Singolare.. Si sta contraddicendo?".
Arrivò Swan e gli narrai del perché della visita di Maryshel e che era lei ieri sera in auto.

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[Lady Gwen]

La sua risposta mi fece ancora più dubitare di lui, benché facesse bella mostra di sè la sua retorica allestita ad arte.
Bloccai Velv dal braccio facendolo sedere di nuovo.
"Il fatto che Elv fosse una persona tranquilla non è certo una novità, può chiederlo a chiunque lo conosca, a meno che lei non si fidi solo della sua favella e della sua boria" ribattei, con tono diretto.

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[Guisgard]

"Il babino l'avevo visitato già un'altra volta." Disse Maryshel ad Altea. "Stamani è stata la seconda volta che è venuto nel mio studio."
Poi la duchessa raccontò tutto a Swan.
"Non credo di essere bravo in questo genere di storie..." lui col suo tono irriverente, da maschio che preferisce l'azione a questo genere di discorsi "... mi spiace, signora duchessa." Guardando Altea.

[Guisgard]

Minsk guardò Gwen negli occhi.
"La mia dialettica può piacere o meno..." disse "... ma almeno non mente."
"Bastardo!" Con rabbia Velv.
"Amico mio..." a lui Minsk "... vuoti il sacco... lei nasconde un segreto, presumibilmente una truffa... ma qualcosa è andato storto, vero? Confessi ora... poi potrebbe essere tardi..."

[Altea]

"Si lo so.." facendogli l'occhiolino e guardai Maryshel "Comunque mi spiace per il piccolo, non so come aiutarla sinceramente. Lei prima ha sentito un sibilo forse?" con aria indifferente.

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[Lady Gwen]

Minsk parlò di una truffa, allora mi venne in mente il discorso dei debiti.
Possibile che lui avesse messo su una truffa per pagare i creditori?
Oppure aveva rubato soldi agli uomini sbagliati e loro volevano ciò che gli spettava?
"Anche se fosse, cosa c'entra con Elv questa cosa?" chiesi stizzita.

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[Guisgard]

"No, nessun sibilo..." disse Maryshel ad Altea "... ero in auto. Mi ascolti..." tirando fuori un foglio dalla borsa "... durante la seduta col bambino io ho fatto un disegno circa i suoi racconti e volevo mostrarglielo... magari mi crederà..." e le mostrò il disegno.
https://www.segnidalcielo.it/wp-content/uploads/2017/05/ghost-dimension-e1495808453100-640x360.jpg

[Guisgard]

"Magari ce lo dirà lui..." disse Minsk a Gwen, indicando Velv.
"Basta, io me ne vado." Questi. "Andiamo, Gwen." Fissando la ragazza.

[Altea]

Osservai il disegno.. "Il bambino sta osservando due figure lontane.. Chi sono?" mantenendo sempre prudenza.

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[Lady Gwen]

Guardai Minsk, poi Velv.
"Prima dimmi se lui ha ragione e dimmi tutto quello che sta succedendo" gli dissi, afferrandogli il braccio.

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[Guisgard]

"Bella domanda..." disse Maryshel ad Altea "... il bambino li chiama Capitan Gaio ed il piccolo Tobi... la madre crede siano due amici immaginari..."

[Guisgard]

"Credi a me" disse Velv fissando Gwen "o a lui?"

[Lady Gwen]

"Lo chiedo a te perché se lui ha torto non avrai problemi a rispondermi. Giusto?" fissandolo irremovibile.

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[Guisgard]

"Se hai fiducia in me allora andiamo." Disse Velv a Gwen. "Ora, senza perdere altro tempo."

[Lady Gwen]

"Voglio una risposta!" esclamai, poi mi alzai afferrandolo dal giubbotto.
"E spera che qualsiasi cosa uscirà dalla tua bocca non abbia niente a che vedere con la scomparsa di Elv" aggiunsi in un sibilo, fissandolo.

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[Guisgard]

"Elv Elv Elv..." disse seccato Velv a Gwen "... non sai dire altro. Sei proprio una..."
"Calma giovanotto." Belven. "Andate a litigare da un'altra parte. E comunque tenetevi a disposizione."
Velv allora corse fuori.

[Lady Gwen]

Sgranai gli occhi senza riuscire a ribattere.
Poi corse fuori ed io tornai a sedermi in silenzio massaggiando la fronte con le dita.
Come accidenti ero finita in questo casino?
Io, venuta qui solo per lavorare, ero finita in questo guaio senza nemmeno accorgermene e ora non riuscivo ad uscirne, come imprigionata in un tornado.

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[Guisgard]

Velv andò via e Gwen restò nell'ufficio di Belven.
Questi cominciò a parlare con Minsk che riprese il discorso riguardo Velv e le presunte bugie.
Belven però gli fece capire che senza prove non avrebbe mosso un dito.
Minsk allora cominciò a parlare delle due morti al castello, ritenendo che la soluzione potesse essere davvero celata nel maniero.

[Lady Gwen]

Non ascoltai nemmeno mezza parola di ciò che dissero.
Non riuscivo a pensare e mi sentivo totalmente impotente.
Ad un certo punto non potendone più uscii dall'ufficio senza una parola e andai via, camminando senza meta sotto la pioggia scrosciante, ringraziando mentalmente per un istante di non aver portato la mia macchina fotografica.
Continuai a camminare, forse diretta in albergo, forse no, non sapevo dirlo con certezza.

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[Guisgard]

Gwen vagava per la strada sotto la pioggia, in balia di pensieri confusi.
Ad un tratto sentì il motore di una moto.
"Sali..." disse Velv.

[Lady Gwen]

Attorno a me era tutto vago, ovattato, come dentro una bolla.
Una bolla che venne scoppiata dall'improvviso arrivo di Velv che mi disse di salire
Continuai a camminare senza ascoltarlo nè fermarmi.
Come poteva pensarlo dopo tutto quello che era successo dentro quell'ufficio?!


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[Guisgard]

La moto accostò.
"Sali..." disse Velv a Gwen "... cavolo, perchè non ti fidi? Avanti, vieni... vieni e ti racconterò tutto..." con l'acqua che rigava la visiera del suo casco.

[Lady Gwen]

Mi voltai di scatto verso di lui e mi avvicinai
"Tutto?" esclamai con rabbia, aprendo di scatto la visiera del suo casco "Il modo in cui hai fatto casini su casini su casini senza sapere come tirartene fuori, mettendo tutti in mezzo?" urlai, la mia voce che quasi si disperdeva nello scroscio incessante dell'acqua.

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[Destresya]

Arrivai per la colazione, e mi guardai attorno, salutando le persone che avevo avuto modo di conoscere la sera prima.
Ci tenevo a fare una buona impressione, e a nessuno piace una che se la tira così cercavo di essere accomodante.
Poi vidi Gozz che imprecava al cel.
"Accidenti, ma che ha?" Sedendomi col mio vassoio pieno di leccornie.

[Altea]

"Beh.. Tutti i bambini circa hanno degli amici immaginari. Ma non vedo come questo possa esserci di aiuto... Ha parlato del libro?".

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[Guisgard]

"Stai calma..." disse Velv fissando Gwen attraverso il casco non più protetto dalla visiera "... non ho fatto tutto da solo... sali su..."

[Guisgard]

"No, non ha mai neanche accennato ad un libro quel bambino..." disse Maryshel ad Altea "... però qualcosa di più interessante l'ha detto a parer mio... ossia che i suoi amici, immaginari o meno, parlano di questo castello come porta, parole testuali del bambino, per andare nel loro mondo..."
Swan era in piedi a guardare incuriosito il disegno del bambino.