Gli strani e misteriosi casi del professor Minsk

[Guisgard]

"Eh, aria di bufera..." disse Kojim a Destresya "... pare che non si abbiano notizie del protagonista... e oggi cominciano le riprese..."

[Lady Gwen]

"Ah perfetto, adesso c'è pure qualcun altro..." con un risolino isterico e nervoso.
Alla fine, snervata e avvilita, oltre che completamente zuppa fra giubbotto e vestiti, mi decisi a salire, altrimenti mi avrebbe ancora costretta qui sotto l'acqua mentre cercavo di fargli sputare il rospo.

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[Guisgard]

Gwen salì in sella e la moto partì.
Veloce, incurante della strada bagnata, attraversò il paesino e si lanciò verso la campagna.
Quando arrivarono davanti al capanno, quello dove Gwen aveva visto lo strano individuo alto ed Velv aveva ritrovato il cellulare di Elv, la pioggia aveva cessato di scendere ed ampi squarci di cielo si aprivano tra gonfie nuvole dai riflessi Bianconeri.
Tutto il mondo è Bianconero, come un vecchio film d'Amore e d'avventura, dal titolo evocativo ed il finale ancora tutto da scrivere, se Dio vuole.
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[Lady Gwen]

Velv si lanciò verso la campagna, sulla strada sdrucciolevole e resa lucida dalla pioggia.
Arrivammo davanti al capanno che la pioggia era già cessata.
Allora scesi giù.
"Adesso puoi darmi una spiegazione?" con tono insofferente.

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[Guisgard]

La moto si fermò davanti al capanno, mentre un odore di campi bagnati si diffondeva nell'aria lasciata limpida da un fresco vento.
"Era tutto un piano..." disse Velv a Gwen togliendosi il casco "... una truffa ideata da me e da Elv... per liberarci dalla morsa dei creditori... lui fingeva di sparire ed il clamore suscitato da ciò avrebbe dovuto darci tempo... Elv era nascosto qui, in questo capanno... gli avrei portato acqua e cibo... ma venendo qui non l'ho più trovato... sparito davvero, nel nulla... ho trovato solo il suo cellulare e poi quelle strane chiamate... ecco, ora sai la verità..." con tono preoccupato.

[Lady Gwen]

Raggelai percorsa dai brividi, quando un vento fresco mi investì.
Si tolse il casco, spiegandomi tutto.
E davvero credetti di essere impazzita.
Stava scherzando?
Perché era davvero uno scherzo di pessimo gusto.
Pessimo.
Rimasi a boccheggiare incapace di rispondere.
Essendo il suo viso ora libero dal casco, mi avvicinai a lui e senza indugio gli diedi uno schiaffo.
Dettato sicuramente da tutta la preoccupazione accumulata.
"Quando pensavi di dirmelo?! Rispondimi! Tutto il timore, la preoccupazione, il non avere completamente idea di dove andare a parare, dove cercarlo e tu lo dici adesso? Ci è voluto quel pallone gonfiato per farti parlare! Se non fosse arrivato lui probabilmente avresti aspettato vent'anni o più a dirmelo, no?" esclamai, fuori di me.

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[Guisgard]

“Scusami...” disse Velv fissando Gwen negli occhi dopo quello schiaffo “... non pensavo fossi così preoccupata per uno incontrato giusto il tempo di un panino ed una birra.” Con tagliente sarcasmo. “Beh, ora sai che lui non è migliore di me. Che entrambi abbiamo fatto tutto questo per denaro. E la cosa che mi fa sentire più stupido sai qual'è?” Accendendo la moto. “Che a lui non frega niente di nessuno. A differenza mia...” un ultimo sguardo, si infilò il casco e corse via, lasciando Gwen da sola nel bel mezzo della brughiera.

[Lady Gwen]

Non mi diede nemmeno il tempo di replicare, di dire che non mi fregava nulla dei loro affari di soldi, ma odiavo il fatto che mi avesse tenuta fuori.
Se ne andò via, con la sua solita impulsività da bambino stupido e capriccioso, lasciandomi lì, in mezzo alla brughiera.
Gli importava della gente?
Sul serio?
Beh non sembrava.
Mi sentivo frastornata e confusa, non sapevo che fare.
Tanto per non restare lì a congelare, i vestiti bagnati ormai ridotti a lastre di ghiaccio che mi fasciavano, entrai nel capanno per cercare di ripararmi.

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[Guisgard]

Il capanno era vuoto, umido e sottosopra, con Gwen dentro per ripararsi.
La pioggia però era cessata.
Quel luogo scricchiolava, cigolava e sembrava sul punto di crollare da un momento all'altro.
Ad un tratto la ragazza sentì qualcosa.
Degli strani rumori giungere da fuori.
Poi, all'improvviso, vide qualcosa davanti ad una delle finestre rotte.
Sembrava un uccello.

[Lady Gwen]

Quel posto era lì lì per cadere a pezzi, scricchiolante e pericolante.
Cercai un angolino per sedermi, tremando dal freddo, quando sentii un rumore.
Guardai e sembrava ci fosse un uccello vicino alla finestra.
Così, mi avvicinai.

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[Guisgard]

Gwen si avvicinò alla finestra.
Si accorse che vi stava un gufo.
Sembrava appollaiato sulla mensola della finestra e la fissava.
Un gufo in pieno giorno.
Raro, insolito, come i suoi occhi su di lei.

[Lady Gwen]

Era un gufo.
Era strano, dal momento che erano solitamente animali notturni.
Il suo sguardo era molto strano, particolare.
Mi avvicinai a lui e allungai lentamente una mano.

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[Guisgard]

Quel gufo restava immobile, a fissarla.
Fissava Gwen con i suoi occhi grandi ed enigmatici.
Occhi quasi ipnotici.
Ad un tratto quell'uccello parve come sorridere.
Un sorriso che però suscitò inquietudine in Gwen, fastidio, addirittura paura.

[Lady Gwen]

Quegli occhi erano inquieti, oltre che inquietanti, enigmatici, indecifrabili.
Ad un tratto, parve quasi sorridere e ritrassi la mano, spaventata ed impaurita da quella vista impressionante.
Forse stavo ammattendo del tutto, non mi sarei sorpresa dopo tutto quello che era successo in questi giorni.

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[Guisgard]

Quegli occhi erano su di lei.
Come se volessero entrarle dentro, leggere fino dentro la sua anima.
Occhi grandi, inquietanti, come quel sorriso che Gwen vedeva.
Un gufo può sorridere?
Una paura sorda, irrazionale, come un attacco di panico prese la ragazza.
Nessun muscolo del suo corpo sembrava più rispondere.
Era come immobilizzata, bloccata, piantata sul pavemento di legno cigolante di quel capanno.
Quegli occhi, quel sorriso.
Ad un tratto sentì qualcosa.
Come una voce.
Lontana ed indefinita.
Sembrava la voce di Elv.
Pareva chiamarla.
Il gufo sorrise.
Ora sembrava un bambino.
Un bambino che la guardava e sorrideva.
Gwen sentì la paura aumentare e con essa un senso di disperazione.

[Lady Gwen]

Fui colta da un senso di paura profondo, quasi irrazionale, come un senso di panico.
Mi terrorizzai ancora di più quando sentii che non riuscivo a muovermi.
Ero del tutto paralizzata e bloccata e fui presa dall'angoscia più totale.
Sentii una voce lontana, indefinita, chiamarmi.
Sembrava di Elv.
Non riuscii nemmeno a mormorare il suo nome, che il viso del gufo mutò.
Sembrava un bambino.
Mi sentii sprofondare nel terrore e nella paura, nella disperazione assoluta.
Allora dalla mia gola proruppe un grido e nel mezzo di quello, un pianto.

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[Guisgard]

Gwen apriva la bocca, cercava di gridare ma nessun suono uscì dalle sue labbra.
Era incapace di moversi e di parlare o gridare.
Gli occhi di quel gufo erano lì, piantati dentro di lei, lasciandola in balia di una paura senza fine.
Ad un tratto sentì qualcosa muoversi sul suo braccio, afferrarlo e stringerlo forte.

[Lady Gwen]

Quegli occhi bloccavano anche la mia voce, non mi permettevano nulla, nemmeno di abbandonarmi alla mia disperazione.
Mi tenevano prigioniera del mio stesso corpo, senza che riuscissi a combattere per liberarmi.
Sentii qualcuno afferrare il mio braccio e stringerlo forte, mentre mi giravo per capire chi contribuisse al mio personale terrore.

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[Guisgard]

"Gwen..." disse una voce distorta, grottesca, rauca e profonda, dal tono animalesco "... Gwen... mi senti?"

[Lady Gwen]

Sentii una voce quasi animalesca chiamarmi.
Grottesca, roca
"Chi parla?" provai a mormorare, terrorizzata.
Ero certa che questo fosse tutto un maledetto incubo e che ad un certo punto mi sarei svegliata.

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[Guisgard]

"Gwen..." disse Velv "... Gwen, mi senti?" Scuotendola per un braccio. "Cos'hai? Gwen, mi senti?" Cercando di smuoverla.
In quel momento la ragazza parve destarsi.
Ora poteva muoversi ed alla finestra non c'era più quel gufo.

[Lady Gwen]

Mi destai all'improvviso, trasalendo quando sentii che era Velv che mi scuoteva.
Il gufo era sparito, ma quel senso di profondo terrore era ancora presente in me, come le lacrime che ancora rigavano il mio viso continuando a scorrere.
Non capivo, non comprendevo ciò che mi era successo, come una visione, o un terribile sogno molto vivido, troppo.

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[Guisgard]

"Gwen..." disse Velv scuotendola "... Gwen, che hai? Mi senti?" Scioccando le dita davanti al suo viso come a svegliarla. "Che fai, dormi in piedi? Eri imbambolata a fissare la finestra?" Guardandola. "E perchè diavolo stai piangendo?"

[Lady Gwen]

Lo guardai quando schioccò le dita davanti al mio viso.
Non lo sapevo cosa fosse successo, non lo sapevo neanche io.
Lo raggiunsi e lo abbracciai, ancora tremando, mentre non mi sembrava vero che potessi muovermi di nuovo.
"Ho avuto paura..." sussurrai, fra i singulti.

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[Guisgard]

"Ehi, vedo sei volubile..." disse Velv stupito di ritrovarsi Gwen abbracciata a lui.
Ma un attimo dopo il suo sarcasmo svanì, accorgendosi che la ragazza era tesa, scossa e spaventata.
"Ehi..." guardandola negli occhi "... cos'hai? Cos'è successo?" Abbracciandola a sua volta per tranquillizzarla.

[Lady Gwen]

"Avevo visto un gufo, sulla finestra..." Mormorai, all'inizio "Mi guardava e ho avuto paura... Ero terrorizzata, disperata, lui sorrideva... Io non riuscivo a muovermi, a urlare... Ho sentito la voce di Elv chiamarmi da lontano, poi il gufo è come mutato in un bambino e io ancora non riuscivo a muovermi, avevo paura..." detto così aveva ancora meno senso di prima, ma era esattamente questo che era successo, che ci si volesse credere o no.

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[Guisgard]

"Mi sa che hai avuto un'alucinazione" disse Velva Gwen "e bella grossa direi." Sorridendo ed asciugandole il viso bagnato dalle lacrime. "Forse questo posto e la litigata di stamani ti hanno scossa..." annuì "... dopotutto hai passato quasi tutto il pomeriggio qui da sola..."
Infatti, incredibilmente, era trascorsa tutta la mattina e parte del pomeriggio, nonostante lei ricordasse di aver fissato la finestra solo per qualche minuto.

[Lady Gwen]

Forse aveva ragione lui, forse era stata solo un'allucinazione.
Mi fermai a riflettere su ciò che disse, mentre mi asciugava le lacrime.
"Pomeriggio..." ripetei piano "No..." scuotendo appena la testa.
"È durato solo qualche minuto..." aggiunsi, guardandolo.
Oh, di questo ne ero assolutamente certa, croce sul cuore.

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[Guisgard]

Velv scosse il capo.
"Guarda..." disse a Gwen mostrandole l'orologio che segnava le 18 del pomeriggio "... ed il Sole..." indicandole la finestra da dove si vedeva chiaramente la luce del Sole pomeridiana che calava verso Occidente.

[Lady Gwen]

Qui c'era qualcosa di davvero molto strano.
Davvero davvero strano.
Guardai l'orologio, poi guardai il Sole.
Sì, tutto faceva pensare che fosse proprio pomeriggio.
Ma com'era possibile?
Erano passati pochi minuti!
Sì, qui succedevano cose strane.
Molto strane.
Infatti mi voltai a guardarlo stranita.

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[Guisgard]

"Vieni, sarà meglio andarcene..." disse Velv a Gwen "... questo posto mi piace sempre meno... torniamo al pub per bere qualcosa e rimetterci al mondo... e tu credo abbia bisogno anche di mangiare, visto sei qui dentro da oltre mezza giornata..."

[Lady Gwen]

Disse di andare al pub per bere e mangiare.
Sì.
Il pub.
"Perché sei tornato?" mormorai, con voce sottile, guardandolo.

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[Guisgard]

"Te l'avevo detto, mi pare..." disse Lui uscendo dal capanno con Gwen "... perchè a differenza di mio fratello sono un idiota..." avvicinandosi ala moto ed accendendola "... su, monta in sella... questo capanno mi inquieta..." con tono cupo.

[Destresya]

Sgranai gli occhi a quella rivelazione.
"Davvero? Ma non aveva detto che stava per arrivare?" scuotendo la testa mentre massaggiava il mio cappuccino.
"La professionalità in persona eh!" Sospirai, prendendo un biscotto "Ma voi sapete chi è?" Incuriosita.

[Lady Gwen]

Lo guardai stranita.
Bah...
Salii in moto dietro di lui come un'automa, senza capire ormai nulla di ciò che stava succedendo.

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[Guisgard]

"Qui nessuno lo conosce..." disse Kojim a Destresya "... Crys ha cercato in Rete, ma non vi sono siti, nè blog e neppure profili social che parlino di lui... Gozz dice perchè è straniero... mah..." bevendo il suo caffè.
Intanto Gozz continuava a sbraitare al telefono.

[Guisgard]

La moto arrivò al pub e poco dopo Gwen e Velv erano seduti ad uno dei tavoli mangiando e bevendo.
La donna era sempre più preoccupata e Velv si decise a raccontarle tutto, beccandosi il secondo schiaffone della giornata dopo quello avuto da Gwen, accompagnato da una sonora lista di insulti e parolacce varie.

[Lady Gwen]

Mi sentii meglio quando iniziai a bere e mangiare, molto meglio.
Sentii solo in quel momento tutte le forze che avevo perso in quelle ore.
Sobbalzai quando Velv si beccò il secondo schiaffo dalla donna, condito da improperi di ogni tipo.
Io almeno quelli li avevo evitati...
"Avresti dovuto dircelo, quando è scomparso sul serio..." mormorai io, ad un certo punto, con tono quasi serafico.

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[Guisgard]

"Meno persone sapevano, più facilmente sarebbe riuscito il piano..." disse Velv massaggiandosi la guancia colpita dalla donna.
"Piano?" Fissandolo lei. "Non è un piano, è una grossa idiozia!" E lo schiaffeggiò di nuovo davanti a Gwen. "Il resto lo avrà quel cretino di tuo fratello!"

[Destresya]

"Andiamo bene, questa serie sembra maledetta, tra scandali, rinunce e morti inspiegabili sul set, stiamo freschi!" ridacchiai.
"Tutti gli ingredienti per un successone, non credete?" con un leggero sorriso ironico.

[Lady Gwen]

"Sì, ma adesso c'è un casino ancora più grande da risolvere. Capisco il perché lo abbiate fatto, è normale che le pressioni dei debiti fossero insostenibili, ma adesso è anche peggio..." commentai.
Bloccai il braccio della donna, dopo l'ennesimo schiaffo.
"Okay okay, credo che possa bastare, sicuramente ha imparato la lezione..." con tono sornione io.
Poi accennai un risolino divertito, che nacque spontaneo.
"Stai bene?" gli chiesi, con un tocco accennato sul punto dell'ultimo colpo inclemente della donna sul suo viso.

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[Guisgard]

Kojim rise a quelle parole di Destresya ed anche gli altri della troupe.
Dopo qualche istante arrivò Gozz.
"Forse ci siamo..." disse sbuffando, per poi mettersi a mangiare.
Verso il pomeriggio, finalmente, davanti alla torre arrivò un'auto.
Gozz e Crys subito corsero fuori a vedere chi fosse.
Era l'auto che aspettavano.

[Guisgard]

"Sto bene sto bene..." disse visibilmente nervoso Velv a Gwen "... ci vuole ben altro che qualche schiaffo..." facendo spallucce "... ora bisogna ritrovare Elv... temo sia nei guai..."

[Altea]

Notai che Swan osservava il disegno.. "Che succede Swan?".

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[Guisgard]

"Nulla..." disse con una smorfia Swan ad Altea "... mi incuriosiva questo disegno... così, di primo impatto mi fa pensare a quelle storie di rapimenti alieni..." ridacchiando a quell'idea apparentemente assurda.

[Lady Gwen]

Alzai gli occhi al cielo con fare sornione.
Eh...
Poi, parlò di Elv.
"Beh, su questo siamo d'accordo..." sarcasticamente.
"Adesso che ci siamo rifocillati dovremmo tornare a cercarlo."

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[Altea]

"Potrebbe essere" guardai Swan "Se ci credessimo visto il sibilo e che i cani guardavano in Cielo" poi mi voltai verso Maryshel.. "Questo bambino, amico immaginario, dove porta solitamente il piccolo nelle visioni?"

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[Guisgard]

"Si, andiamo." Disse Velv deciso a Gwen. "Voglio vederci chiaro!"
Uscì dal pub e salì in moto con la ragazza.
Partirono rapidi ed in breve furono di nuovo nelle campagne circostanti.
Era un pomeriggio chiaro, fresco e soleggiato.
Lungo una stradina si imbatterono in un pulmino scolastico.
Si trattava di una gita lungo i castelli del Lagno.

[Guisgard]

"Attorno a questo castello." Disse Maryshel ad Altea. "Ma non lasciatevi suggestionare da queste sciocchezze..." rivolto soprattutto a Swan "... non c'entrano nulla gli alieni... qui si tratta di paranormale."
"Beh, assurdità per assurdità." Sarcastico lui.

[Altea]

"Andiamo nei sotterranei, quelli che costeggiano il fossato, li voglio vedere" verso Swan e Maryshel "Non diamo nulla per scontato, non do nulla per scontato" alzandomi "E poi saliremo sul camminamento di ronda".

[Lady Gwen]

Annuii e dopo un attimo eravamo già in moto.
Il pomeriggio, a differenza della mattina, era limpido e soleggiato.
Ad un tratto, ci imbattemmo in un pulmino in gita scolastica.
"Guardali... Tutti speranzosi, sicuramente alla volta di quel Castello..." con sornione sarcasmo.

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[Guisgard]

Swan annuì ad Altea e con Maryshel scesero nei sotterranei.
Erano bui ed umidi, ma non trovarono nulla di strano ed insolito lì sotto.
Risalirono poi fino al camminamento di ronda, dove una magnifica vista dominava lo straordinario profilo della Bassa Caivania, ma anche qui nulla di particolare fu notato dai tre.
"La signora duchessa" disse Swan "cercava forse qualcosa?"

[Guisgard]

"No, credo facciano un giro panoramico." Disse Velv a Gwen, superando poi il pulmino con la moto.
Dagli specchietti vide poi quell'automezzo fermarsi proprio davanti al capanno abbandonato per far consumare le merende ai bambini.
Non erano lontani dal Castello delle Selci Dormienti.

[Altea]

Non vi era nulla.."No Swan" mentre guardavo lo spettacolo della Bassa Caivania..".forse qualche passaggio segreto...qualcosa dove qualcuno possa accedere innosservato" osservandolo poi negli occhi azzurri "Diciamo questa storia dovrà finire, il giardino è stato già visto dal dottor Minsk ma non ha constatato nulla...ma il mistero è qui dentro..a mio avviso qui qualcuno entra e sa come entrare" pensierosa.

[Lady Gwen]

"Menomale..." ridacchiai.
Superammo il pulmino, ma poi ci rendemmo conto che si erano fermati al capanno per fare merenda.
"Guarda..." a Velv "Dovremmo dirglielo di non fermarsi lì?" dubbiosa.

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[Guisgard]

"Non tema..." disse Swan guardando Altea negli occhi "... raddoppierò i miei giri di controllo e sistemerò altre telecamere interne... se davvero qualcuno sa come accedere segretamente nel castello io lo scoprirò e gli farò passare la voglia di spaventare la gente." Con tono deciso, forte, di chi è conscio delle sue qualità.

[Guisgard]

"Dirglielo..." disse guidando Velv "... e perchè mai? Siamo stati noi a farci suggestionare da quel capanno... fidati, questa storia ci sta frustrando.." correndo nella campagna.
Girarono per un bel pò, poi verso l'imbrunire decisro di tornare al pub, visto non avevano trovato nulla.
Nel passare però di nuovo davanti al capanno videro il pulmino ancora lì.
"Non credi sia tardi sostare ancora lì?" Chiese a Gwen indicando l'automezzo.

[Altea]

"Perfetto Swan mi fido perfettamente del tuo operato" non staccando i miei occhi dai suoi e poi mi voltai verso Maryshel "Signora, ora sono piuttosto stanca, mi raccomando torni a farmi visita, ovviamente ciò che ci siamo dette rimarrà un segreto" e mi voltai verso il panorama "Dei bambini, li vedi laggiù..andrò a far loro visita, scendiamo.." e diedi la mano in segno di saluto alla donna.

[Lady Gwen]

"Ma..." cercai di protestare.
Lui però aveva continuato.
Dopo ore, ed ore ed ore, all'imbrunire decidemmo di tornare al pub, perché avevamo di nuovo fatto un buco nell'acqua.
Tuttavia, vedemmo il pulmino ancora fermo lì.
"Ah io avevo proposto di avvisarli, tu non hai voluto!" protestai "Dai scendiamo, vediamo se hanno qualche problema."

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[Guisgard]

Maryshel annuì ad Altea e fu poi accompagnata al portone del castello.
Dal camminamento di ronda la duchessa aveva notato il pulmino poco lontano dal maniero.
"Sarà meglio andarci in auto" disse Swan ad Altea "visto che presto il Sole tramonterà." Fissandola.

[Guisgard]

La moto di Velv raggiunse il capanno.
In effetti Gwen aveva avuto ragione.
Infatti i due giovani videro il conducente e i due maestri che avevano accompagnato la scolaresta che si aggiravano agitati nello spiazzo antistante il capanno, mentre i bambini erano nel pulmino.

[Lady Gwen]

Ci fermammo ed io scesi, avvicinandomi al conducente ed i maestri.
"Salve, vi abbiamo visti fermi qui dal pomeriggio, avete avuto qualche problema?" mi informai, con tono cortese.

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[Altea]

"Si certo Swan" e mi chiedevo perché mi fissava continuamente, forse sapeva qualcosa o aveva intuito qualcosa e non voleva riverlarlo.
Salutai Maryshel e salii in auto aspettando Swan.

[Guisgard]

"Uno dei bambini..." disse agitata la maestra a Gwen "... era qui, seduto con gli altri a fare merenda... un attimo e non lo abbiamo più visto..."
"Temiamo si sia perso nella brughiera..." l'altro maestro.
"Qui intorno non c'è..." fece il conducente "... sembra sparito nel nulla..."
Intanto al castello, salutata Maryshel, Altea era salita in auto e con Swan si avviarono verso il capanno, dove era fermo il pulmino.

[Lady Gwen]

Strabuzzai gli occhi, senza parole.
Questo sì che era un problema.
Però, c'era un'idea che si faceva strada nella mia testa e non mi lasciava in pace.
Allora feci segno a Velv si allontanarci un attimo per parlargli.

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[Guisgard]

Velv annuì a Gwen e con lei si allontanò di qualche passo.
"Beh..." disse "... cosa c'è?" Fissando la ragazza.

[Altea]

Arrivammo dove era il pulmino e mi avvicinai al gruppo tranquilla, osservando i bambini sul pulmino e i docenti "Salve, sono la duchessa, sono venuta a salutare i bambini ma mi sembrate preoccupati" e osservai Gwen e un ragazzo "Oh signorina Gwen, la aspettavo in castello per il servizio fotografico ma poi sono successi dei fatti assurdi" e guardai Swan.

[Lady Gwen]

Presi un profondo respiro.
"Credo che Elv e quel bambino siano spariti allo stesso modo" iniziai, poi mi parai di fronte a lui con sguardo convinto "Io credo che ci fosse qualcosa di strano in quello che ho visto, ma credo anche che quella fosse la chiave di tutto. Non penso sia stata solo un'allucinazione" aggiunsi poi.

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[Guisgard]

La maestra si avvicinò ad Altea e le raccontò del bambino sparito.
"Bisogna cercarlo, diamine." Disse lesto Swan.
A pochi passi da loro vi erano poi Gwen e Velv che parlavano in disparte.
"Cosa intendi dire?" Lui fissando lei. "Parla chiaro, non ti capisco..." poi si accorse di Altea che si era rivolta a Gwen "... quella donna parla con te..." alla ragazza dai capelli rossi "... credo sia la nuova duchessa De Bastian..."

[Lady Gwen]

Stavo per rispondere a Velv, quando la donna si rivolse a me.
"Salve" la salutai "Ah sì? Io invece aspettavo notizie dal signor Swan, gli avevo giustappunto lasciato il mio recapito per essere avvisata circa il giorno in cui fossi potuta tornare per le foto" feci notare ad entrambi, poi sorrisi con tono candido "Ma sì, anche io ho avuto parecchie noie, in questi giorni. Chi non le ha, al giorno d'oggi?"

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[Altea]

"Siete sicuri sia nella brughiera? Era un bambino calmo solitamente?" non so perché guardai verso il castello e pensai al sibilo di prima "Cosa stava facendo e dove era prima della scomparsa?" perplessa.

[Guisgard]

"Era qui con gli altri bambini a fare merenda..." disse disperata la maestra ad Altea.
"Si, sono stati giorni pieni ed anche un pò tesi..." Swan a Gwen "... sarà contattata quando ci sarà più calma, non tema." Annuendo.
"Possiamo scendere dal pulmino, maestra?" Chiese uno dei bambini.
"No!" Vietò la maestra, visibilmente agitata.
"Ma noi vogliamo di nuovo vedere il gufo..." un altro bambino.

[Lady Gwen]

"Ne sono certa" con un leggero sorriso a Swan.
Ppi, sentii cosa disse un bambino.
Il gufo!
Allora tornai da Velv.
"Anche uno dei bambini ha visto quel gufo" gli dissi "Era proprio questo che intendevo dirti. C'è qualcosa di strano, legato a quella strana visione e credo che abbia causato la scomparsa di Elv e del bambino."

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[Altea]

Alle parole del bambino trasalii e guardai Swan "Hai sentito il bambino...il gufo...era il sibilo di prima, ecco perché i cani abbaiavano guardando sopra" e mi avvicinai al bambino "Dove lo hai visto il gufo piccolo e da dove proveniva?" sorridendogli amorevolmente.

[Guisgard]

"Siamo nella brughiera" disse Velv a Gwen "naturale che si possa vedere un gufo. Non lasciarti suggestionare, Gwen."
Nel frattempo Altea si era avvicinata ad uno dei bambini.
"Era lì, fra i rami..." indicò il piccolo "... stava appollaiato... ci guardava..."
Intanto il maestro si era deciso a chiamare la polizia.
Poco dopo arrivò una volante, dalla quale scesero Belven e 2 agenti.

[Altea]

Presi il bambino per la mano e sempre con tono normale e pacato gli dissi "Era un gufo curioso se vi osservava...e vi faceva compagnia? Ma non è che il tuo compagno lo ha seguito? Tu sai qualcosa?" osservando i due maestri.
Intanto era arriva la polizia, si sperava di trovare il bambino il prima possibile.

[Lady Gwen]

"Non capisci!" esclamai convinta.
"Non era un gufo reale e sono certa che neanche quello che hanno visto loro lo fosse. Era reale l'esperienza che ho fatto, devi credermi. Sono sicura che è successo lo stesso ad Elv, ma io ho avuto più fortuna perché tu sei arrivato in tempo" aggiunsi poi.
E sospirai.
"Ho visto un uomo contorcersi e venire ucciso da una forza inspiegabile e spirare con un fumo verde dalla bocca. Sotto i miei occhi" fissandolo con sguardo diretto.

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[Guisgard]

"No, era fermo su quei rami e ci guardava..." disse il bambino ad Altea "... poi è sparito... ed anche Gios..." riferendosi al bambino scomparso.
Intanto era giunto Belven che subito interrogò i due maestri ed il conducente.
Poi sguinzagliò i due agenti affinchè cercassero tracce del bambino sparito.
Belven poi si accorse di Gwen e Velv che parlavano poco lontano.
"Cos'avete da parlare così agitati?" Chiese ai due giovani. "Avete forse visto qualcosa di strano?"

[Lady Gwen]

Non mi ero accorta che nel frattempo fosse arrivato anche Belven, ovviamente.
Lo guardai.
Non ero certa che avrebbe compreso la storia della mia "visione", non potevo nemmeno dire della truffa, ma il resto probabilmente potevo dirglielo.
"Beh, io e Velv ipotizziamo che Elv sia sparito qui, adesso anche quel bambino. Forse c'è qualcosa di preoccupanti questo posto."

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[Altea]

"Gios....così si chiama il tuo amico" al bambino "Ora i poliziotti arriveranno, non ti preoccupare, torna coi tuoi compagni, il gufo non tornerà. Ma Gios ti ha parlato del castello?" indicandogli il Castello delle Selci Dormienti ... era forse il bambino di Maryshel...l' amico immaginario, il bambino forse era andato al castello ed entrato da qualche parte..poteva mai essere?

[Guisgard]

Il bambino scosse il capo ed Altea lo fece tornare insieme agli altri.
Belven poi ascoltò Gwen con attenzione.
"Cosa le fa credere" disse alla ragazza "che il vostro amico è sparito qui?"
"Perchè abbiamo trovato qui il suo cellulare." Rispose Velv.
Allora il poliziotto spronò i suoi uomini affinchè cercassero con più attenzione ancora.
Poi diede ordine di riportare il pulmino con i bambini in paese, vista l'ora.

[Altea]

Salutai il bambino dandogli un buffetto sulla guancia e lo riportai sul pulmino perché non si spaventasse.
Poi mi avvicinai al poliziotto "Io ho il sospetto vi sia qualcosa nel castello, prima ho sentito un sibilo e i miei cani abbaiavano spaventati, non lo so, potete perlustrarlo? Vi do il permesso...a proposito ma il dottor Minsk era con voi?" a Belven.
Poi pensai non avevo chiesto il nome alla donna..."Swan non abbiamo chiesto a Maryshel il nome del bambino che dice di vedere il castello in sogno e un amico immaginario lo porta qui, forse dovremmo chiederglielo?" guardando Belven "Forse Maryshel sa più del dovuto".

[Destresya]

Tutta quella trepidazione mi divertiva.
E anche vedere Gozz così furibondo non era niente male!
Poi tutto sembrò calmarsi, e l'auto del divo stava arrivando.
Allora mi avvicinai, curiosa di vedere che cosa succedesse.

[Lady Gwen]

Annuii convincente perché sì, non potevamo parlare di truffa, ma il telefono di Elv era effettivamente qui.
Allora Belven fece controllare la zona ai suoi uomini.
Così mi avvicinai a lui.
"Se davvero le due sparizioni fossero collegate, quale potrebbe essere un ipotetico movente?" chiedendo un suo parere.

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[Guisgard]

"Per ora non ci sono elementi per giudicare" disse Belven a Gwen "ma se le sparizioni di due soggetti così diversi e senza alcun legale fossero collegate... eh, credo che sarebbe allarmante..."
Poi si avvicinò anche Altea.
"Si, dopo aver cercato tracce qui intorno, verrò al castello, signora duchessa." Annuì il poliziotto.
Intanto il tramonto si avvicinava velocemente e del bambino non si avevano notizie.
Nessuna traccia fu trovata e dopo il creouscolo la polizia rinviò ogni ricerca all'indomani.

[Lady Gwen]

"Lo immagino..." dissi a Belven, annuendo.
A quel punto era sera e l'ispettore rinviò le ricerche al giorno dopo.
Quindi tornai da Velv.
"Faremmo meglio a tornare al pub... Così io mangio qualcosa e torno poi in albergo..." in un vago sospiro.

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[Altea]

Annuii a Belven e dissi a lui poteva entrare quando voleva.
Mi voltai verso Swan e salii in auto e presi il cellulare cercando il numero di telefono dell' albergo dove stava Maryshel e chiamai, dovevo parlare con lei.

[Guisgard]

Un'auto di grossa cilindrata si fermò davanti all'ingresso della torre, con tutta la troupe che corse a vedere, compresa Destresya.
Gozz era in prima linea, curioso e nervoso.
Dalla macchina scese un uomo mingherlino, dai capelli grigi.
"Ergolin..." disse a quello Gozz "... era ora!"
"Eh, non è stato semplice arrivare qui, dottore!" Al regista.
"Dov'è il mio protagonista?" Chiese ansioso Gozz.
Allora Ergolin aprì la portiera dell'auto e scese un tipo bruno, di bell'aspetto, dagli occhi chiari e l'aria enigmatica.
"Ecco, vi presento Lui, il nuovo protagonista della serie tv!" Esclamò Ergolin, mostrando a tutti loro il nuovo arrivato.
http://derekwinnert.com/wp-content/uploads/2016/03/3-11.jpg

[Guisgard]

"Si, andiamo..." disse Velv a Gwen "... però dopo non mi va di saperti sola in albergo... questa storia comincia ad inquietarmi..." ed andarono verso il pub.
Intanto anche Swan ed Altea erano andati via con la loro auto.
Lei chiamò all'albergo di Maryshel ed il portiere gliela passò.
"Pronto?" Lei al telefono. "Chi è?"

[Altea]

Ad un tratto udii la voce di Maryshel "Buonasera, sono la duchessa, mi scusi se la disturbo a quest' ora, prima effettivamente volevo chiederglielo, ma per rispetto del bambino non l' ho fatto..potrebbe dirmi il nome di questo bambino?" con gentilezza mentre sfioravo la mano di Swan al volante.

[Lady Gwen]

Alzai gli occhi in su, mentre mi sedevo dietro di lui in moto.
Che esagerato...
La sera scese di nuovo, cupa e silenziosa, sulla brughiera che quasi pareva osservarci tutti, compiaciuta dei suoi misteri inestricabili, mentre noi ci dirigevamo verso il pub.

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[Guisgard]

"Il bambino si chiama Gios, duchessa." Disse Maryshel ad Altea, mentre Swan strinse forte, con fare passionale e virile, la mano di lei che accarezzava la sua.

[Altea]

"Gios ha detto" osservando Swan mentre mi stringeva la mano forte e provai un brivido sia per la rivelazione che per la stretta di Swan "E' sparito, mentre lei era al castello e stavamo, immagino, facendo il giro del castello...non sanno dove si trovi ma un bambino ha detto prima vi stava un gufo a guardarli e poi Gios è sparito".

[Guisgard]

Gwen e Velv tornarono al pub e qui la donna preparò loro da mangiare.
In paese si era già diffusa la notizia del bambino scomparso.
"Qualcuno dice che in giro ci può essere un maniaco..." disse la donna "... altri invece danno colpa al castello..."

[Guisgard]

"Oh Cielo..." disse Maryshel nell'ascoltare Altea "... è terribile! Un gufo? Si... Gios mi ha parlato di un gufo che vedeva in certe sue visioni... oh, è terribile... devo subito andare dai suoi genitori a confortarli..."

[Altea]

"Deve dirci di questo gufo, dove stava, dove lo vedeva..." misi in vivavoce in modo tale pure Swan poteva sentire.

[Guisgard]

"Ma nulla di che..." disse Maryshel "... io stessa non vi ho badato... potrebbe essere un segno, magari simboleggia la natura o la voglia del bambino di avere un animale o un uccellino in casa... un gufo è un'immagine diffusa che si può vedere in campagna, duchessa..."

[Lady Gwen]

Mangiammo dopo poco essere arrivati e la notizia si era già diffusa.
"È strano. Certamente non è un serial killer, in quanto Elv e il bambino non avevano nulla in comune, ma proprio come ha detto Belven, se davvero le due sparizioni sono collegate è ancor più pericoloso."

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[Altea]

"Si va bene...mi aspetti tra poco arrivo lì" e chiusi la chiamata.
"Che strano, Swan, hai visto come dava poca importanza a quel gufo o non ne voleva parlare?".
Chiamai in commissariato, dovevo dire tutto a Belven e dirgli di andare con Minsk da Maryshel....forse stava li la chiave di tutto...chissà.

[Guisgard]

"Allora mi chiedo" disse spazientito Velv "cosa diavolo possa essere stato a far sparire Elv ed il bambino!"
"Oh Cielo..." la donna fissando Gwen e lui "... e se... e se..."
"Cosa?" Nervoso Velv.
"E se... se anche Elv e quel bambino... fossero morti nel modo orribile che è toccato all'avvocato ed al custode del castello? Se fossero morti così in piena campagna?"

[Guisgard]

"Magari quella donna non crede che il gufo c'entri qualcosa..." disse guidando Swan "... forse era solo un uccello che si trovava lì in quel momento..."
Poi Altea provò a chiamare in commissariato ma Belven era impegnato ad interrogare i genitori del bambino per capire se ci fossero altre piste da seguire.

[Lady Gwen]

"Non lo so, non riesco a capirlo..." scuotendo la testa.
Poi, ascoltai la donna.
"No. No, mi rifiuto di crederlo. Assolutamente no" scuotendo la testa per convincermene.
Avevo sempre allontanato quel pensiero, perché non volevo proprio prendere in considerazione quella possibilità.


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[Altea]

"Swan...sbaglio ma tu mi contraddici sempre?Torniamo al castello" a questo punto speravo di trovare Minsk e di dirgli tutto.

[Guisgard]

Swan rise di gusto.
"Era solo il mio parere, duchessa." Disse sarcastico.
Tornarono al castello e qui Bafon avvertì Altea che Minsk e Maday erano tornati, visto alloggiavano lì.
Intanto, al pub, Gwen, Velv e la donna discutevano dell'accaduto, non senza paure circa la Sorte di Elv e del piccolo.
"Stanotte la passerai qui..." Velv a Gwen "... qui si sta al sicuro..."

[Altea]

Entrammo al castello e guardai Swan seriamente "Se mi stai prendendo in giro ti ammazzo con le mie mani".
Bafon mi confermò Minsk si trovava lì e dissi dovevo parlare urgentemente con lui nel salotto e feci venire pure Swan e poi Bafon.

[Lady Gwen]

Continuammo a discutere, fin quando Velv mi disse che potevo passare la notte qui.
"Non esagerare, dopotutto devo solo dormirci in albergo, non andare in giro per tutta la notte..." insistetti.

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[Guisgard]

"Esagerata, signora duchessa..." disse sarcastico Swan.
Poi seguì Altea nel salotto, dove c'erano Minsk, Maday e Bafon.
"Di cosa voleva parlarci, duchessa?" Chiese lo scienziato.
Intanto, al pub, Gwen e Velv discutevano riguardo la notte.
"Tranquilla..." fumando lui "... qui nessuno attenterà alle tue grazie..." guardandola "... non sei il mio tipo, sfortunatamente per te." Facendole l'occhiolino. "Quindi non avrò tentazioni." Divertito. "Devo dire che la duchessa non era per nulla male..." ridacchiando "... eh, le donne di classe mi hanno sempre attratto... ed è pure sensuale... per entrare nel suo letto ci vorrebbe un blasone da lord." Fumando compiaciuto.
"Quindi non ti rivolgerebbe neanche uno sguardo!" Lo schernì la donna. "Invece di dire scemenze mostra la camera a Gwen, dove potrà dormire!"

[Altea]

Mi sedetti e iniziai a raccontare tutto a Minsk e Maday, del sibilo e dei cani che guardavano verso il cielo.
E poi narrai di Maryshel, del fatto la sera prima Swan l' aveva fatta scappare e della sua visita, del bambino e cosa mi aveva narrato e del disegno..."Il bambino, suo compagno, mi ha detto si chiama Gios il bambino scomparso, ho chiamato ora Maryshel e mi ha confermato si chiama così il bambino delle visioni, poi gli ho detto era sparito. Lei non sapeva nulla...forse...e ha detto il bambino le parlava del gufo. Le ho chiesto dove diceva il bambino di vederlo e lei ha sviato il discorso...questa Maryshel non mi convince" fissando Minsk "A mio avviso qualcuno non vuole che vi sia gente al castello...e sta facendo il peggio del peggio".

[Lady Gwen]

Alzai un sopracciglio.
Questa poi...
"Sfortunatamente..." ripetei, pensierosa "Questa me la segno..." sarcasticamente.
Poi parlò della duchessa.
"Beh, dal momento che il tuo tipo è una donna come la duchessa, sono contenta di non essere il tuo tipo, visti i tuoi gusti discutibili..." con tono serafico.
Poi mi alzai e mi diressi verso la zona delle camere.

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[Guisgard]

Minsk ascoltò con attenzione Altea.
"Anche a me convince poco questa Maryshel..." disse infine.
"Pensi sia coinvolta?" Maday.
"Non lo so." Rispose Minsk. "Ma una persona tanto superstiziosa non è mai positiva."
"Forse davvero qualcuno potrebbe esserci dietro tutto ciò..." mormorò Maday.
"Ovvio." Annuì Minsk. "Non essendoci fantasmi e demoni, il colpevole deve per forza essere qualcuno che ha interesse a suscitare questo genere di paure."
"Non solo paure..." intervenne Swan "... qui la gente muore o sparisce sul serio..."

[Guisgard]

Velv rise e poi accompagnò Gwen al piano di sopra, dove c'erano le camere.
"Ecco, puoi dormire qui..." disse "... il bagno è in fondo al corridoio e puoi chiuderti dentro con questa chiave, così nessuno verrà a spiarti." Divertito.

[Altea]

Annuii a Swan "Infatti, ecco perché ho detto sta facendo il peggio del peggio...senza scrupoli. Stranamente, ho pure detto, tutto questo sta accadendo dopo la morte di mia zia e da quando io ho preso possesso del castello...avete notato? E se fosse di Maryshel il gufo, ha detto ha messo il bambino in trance o sotto ipnosi..forse il bambino è in balia di poteri ipnotici e ha seguito quel gufo e sarebbe andato poi via con lei? Sto ipotizzando ovviamente..l' unica cosa sarebbe lei parli con questa donna, dottor Minsk".

[Lady Gwen]

Mi indicò una stanza e poi anche il bagno.
Alzai gli occhi in su, scuotendo la testa.
"Scemo..." commentai, con tono volutamente privo di enfasi, mentre stavo sulla porta "Buonanotte" dissi poi, con un sorriso finto ad hoc, per poi prendere la chiave e chiudere la porta, pronta ad andare a dormire.

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[Guisgard]

"Buonanotte." Disse divertito Velv attraverso la porta a Gwen che si era chiusa dentro. "E mi raccomando, se vedi un fantasma non farti scrupolo e chiamami." Ridendo, per poi andare via.

[Guisgard]

"Si, domani andremo da lei." Disse Minsk ad Altea. "Troveremo una scusa... le chiederemo del bambino scomparso, essendo in cura da lei... fammi una ricerca su questa Maryshel, Maday... tutto voglio sapere di lei..."
"Certo." Annuì l'assistente.
"Bene, col vostro permesso, duchessa, io tornerei alle mie mansioni." Fece Swan. "Mi aspetta un altro giro di ronda. Se la mia presenza qui non è più richiesta andrei, col suo permesso."

[Lady Gwen]

Scossi la testa in un sospiro, mentre mi spogliavo e poi mi mettevo a letto.
Speravo di dormire meglio della notte in cui ero stata sconvolta da quell'incubo, ero veramente stanca e sentivo forte il bisogno di riposare.

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[Altea]

"Perfetto dottor Minsk, mi fido di lei" sorridendogli.
Poi udii le parole di Swan e annuii "Si lasciamo il dottor Minsk fare il suo lavoro, io vado a riposare".
Mi alzai ma non andai a dormire e seguii leggiadra Swan.

[Guisgard]

Gwen si preparò per la notte e poi si stese nel letto.
Era stanca ed in breve si addormentò.
La camera era confortevole, tranquilla e la notte era scesa silenziosa e serena, insomma l'ideale per dormire e recuperare forze e tranquillità.
Poi, di colpo, senza alcun motivo apparente, la ragazza si svegliò nel cuore della notte.

[Guisgard]

Minsk e Maday andarono nelle loro camere a studiare il caso, mentre Swan liberato da Altea tornò in cortile al suo lavoro.
Qui controllò le telecamere di sorveglianza, azionò l'allarme posto in varie zone del castello, diede poi da mangiare ai cani e li liberò affinchè facessero la guardia per la notte.

[Lady Gwen]

Scivolai nel sonno come in una vasca traboccante d'acqua calda e confortevole.
Era forse il sonno, la stanchezza, ma dormii serenamente.
Fin quando mi svegliai nel cuore della notte senza motivo.
Mi guardai attorno nella stanza e vidi che era davvero presto, non certo l'alba, così cercai di riprendere sonno.

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[Altea]

"Swan" dissi avvicinandomi "Cosa accade? Basta ora" con tono serio.

[Guisgard]

Tornare a dormire però non era facile.
Gwen trascorse alcuni minuti, lunghi minuti, rigirandosi nel letto, in uno stato di velato nervosismo, pur senza alcun motivo apparente.
Poi, senza accorgersene, si ritrovò a fissare la finestra, dalla quale si vedeva una quercia con i suoi rami frondosi.

[Guisgard]

Swan si voltò di scatto e vide Altea avvicinarsi.
"Signora duchessa..." disse con un vago sorriso, quasi impertinente come suo solito "... faccio solo il mio lavoro. Non devo occuparmi della sicurezza della mia signora?"

[Lady Gwen]

Mi rigiravo di continuo nel letto, ero tesa, nervosa, all'improvviso.
Completamente l'opposto rispetto a quando mi ero addormentata, serena e tranquilla.
Ad un tratto, mi ritrovai a fissare con inaspettato interesse una quercia al di là della finestra.

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[Altea]

"No, tu ti porti qualcosa dentro e me lo devi dire" con tono duro.

[Guisgard]

Gwen fissava la finestra.
Senza motivo, eppure senza riuscire a smettere.
Poi ad un tratto lo vide.
Di nuovo.
Quel gufo.
Lo stesso visto al capanno.
Era lì, che la fissava.

[Lady Gwen]

Continuavo a fissarla, come se non riuscissi a smettere , come se una forza superiore e incontrastabile mi obbligasse.
Poi, di nuovo quel gufo!
No!
Non ancora!
Dovevo distogliere lo sguardo.
Subito.
Dovevo impedirgli di trascinarmi ancora in quel baratro di terrore e disperazione.

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[Guisgard]

"E' forse" disse divertito Swan "un ordine, milady?" Sarcastico.
Ma poi guardando lo sguardo di Altea ed udendo il suo tono serio e duro, lui cambiò espressione.
"E' forse importante ciò che pensa una guardia del corpo?" Avvicinandosi a lei. "Sono solo un impiegato qui. Sono qui solo per sorvegliare il castello ed occuparmi della sua sicurezza, no?" Vicinissimo a lei. "Ed invece covo rabbia per come mi tratti. Mi ignori, come se non esistessi più. Ti rivolgi a me solo riguardo i miei doveri. Ormai non ti riconosco più." Scuotendo il capo.
Erano vicinissimi e lui sembrava su punto di afferrarla e stringerla a sè, con l'impeto, la foga, il tormento che animavano il suo modo di essere irriverente e virile allo stesso tempo.
Ma non si mosse.
"Meglio che torni al mio lavoro..." con tono aspro.

[Destresya]

Restai con la troupe ad osservare quella macchina arrivare.
Il colloquio tra Gozz e quell'ometto mingherlino mi divertì parecchio a dire il vero.
Poi arrivò finalmente il protagonista.
Lo squadrai da capo a piedi, incuriosita, sembrava belloccio ma un po' ordinario, chissà se mi avrebbe stupito nelle riprese, pensai con un sorrisetto divertito.

[Guisgard]

Eppure non poteva.
Gwen non ci riusciva.
Era immobile, bloccata, inchiodata in quel letto.
Come se il suo corpo non potesse obbedire alla sua mente.
Come se si fosse svegliato solo il suo cervello, mentre il corpo sembrava ancora addormentato.
Era una sensazioni terrificante, di viva impotenza e profonda paura.
Vide gli occhi grandi ed ipnotici di quel gufo su di lei.
Poi l'uccello parve sorriderle.
Ed allora Gwen avvertì ancora più paura.

[Guisgard]

"Lui..." disse Gozz ad Ergolin "... Lui? Così si chiama?"
"Si, dottore." Annuì Erfolin.
"Molto piacere." Lui avanzando verso Gozz e sorridendogli. "E' un onore essere qui, lavorare per lei."
Aveva occhi azzurri ed enigmatici.
Allora Gozz gli presentò l'intera troupe, tra cui anche Destresya.
"Sembra un sempliciotto..." sottovoce Gozz ad Ergolin.
"Ma è quello che vuole il pubblico, dottore..." questi ad un orecchio del regista "... bello, tormentato... l'apparenza è tutto." Ridendo.

[Lady Gwen]

Di nuovo.
La scena si ripeté identica alla mattina.
Quel terrore che mi attanagliava e bloccava, volevo smettere di fissarlo per mettere fine ad una tortura simile.
Il terrore aumentò ancora quando, di nuovo, parve sorridere.
Era una paura ancestrale, primigenia, profonda, l'essenza stessa del terrore e dell'orrore, che mi bloccava e ricopriva il mio viso di lacrime, nel mentre che tentavo di urlare.

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[Destresya]

Mentre si avvicinava alla troupe lo fissavo negli occhi, così azzurri e lievemente enigmatici.
Poi mi avvicinai, con incedere sensuale e sentoreo, porgendogli la mano una volta a un passo da lui.
"Ben arrivato, io sono Destresya... la regina di Myral!' Facendogli l'occhiolino.

[Guisgard]

Era lì.
La fissava.
Persino le sorrideva.
Un sorriso indescrivibile, che inquietava, spaventava.
Gwen era inchiodata nel letto.
Tentava di gridare.
Eppure non riusciva ad emettere un solo suono.
Quegli occhi.
Ad un tratto la finestra si aprì.
Sentì un bambino ridere.
La risata di un babino che gioca.
Allora urlò.
Ci riuscì.
Gridava forte.
Forte.
"Gwen..." disse bussando alla porta chiusa Velv "... Gwen, cos'hai? Gwen!"

[Guisgard]

"Piacere mio..." disse Lui stringendo la mano di Destresya "... la regina di Myral?" Fissandola negli occhi e visibilmente emozionato. "Wow..." sorridendole, mentre continuava a stringerle la mano, in modo intenso, forse anche troppo che tradivano un certo vigore non comune.

[Lady Gwen]

Ancora non riuscivo a muovermi, neppure quando sentii la voce di un bambino, un bambino apparentemente allegro, che giocava.
Poi, improvvisamente il mio urlo proruppe, liberatorio come nessun'altra cosa al mondo, arrivando quasi a scuotere la stanza.
Quando quasi arrivai a non avere più voce, rimasi afflosciata e senza forze fra le coperte, sfogando quel pianto amaro e dalle lacrime pregne di paura.
Sentii la voce di Velv da fuori, allora tremando andai ad aprire.

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[Guisgard]

Velv bussava con forza, fino a quando la porta lentamente si aprì.
Allora entrò trovando Gwen in lacrime, cadaverica dalla paura.
"Gwen..." disse "... Gwen... cosa è successo?"

[Lady Gwen]

Entrò, chiedendomi cosa fosse successo.
"L'ho rivisto... Di nuovo... Il gufo..." risposi, la mia voce terrorizzata ridotta ad un flebile sussurro.

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[Guisgard]

"Il..." disse Velv confuso "... il gufo? Qui? Dove?" A Gwen.
Istintivamente guardò la finestra.
Era chiusa e sull'albero non c'era nulla.

[Lady Gwen]

Sì, sapevo che lui non lo avrebbe visto, ma era così, io lo vedevo e mi terrorizzava.
"Sulla finestra..." mormorai "Tu pensi che io sia pazza, vero?" chiesi poi, guardandolo.

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[Guisgard]

"No..." disse Velv a Gwen "... non credo che tu sia pazza... voglio dire... beh, un gufo può starsene di notte su un ramo... insomma, è una cosa possibile... io credo che tu lo abbia visto davvero e ti sia spaventata..." cercando di farla calmare "... vado a prepararti qualcosa di caldo e rilassante..."

[Lady Gwen]

Non era solo questo.
Non si trattava di avere paura di un gufo.
Era un gufo che lui non riusciva a vedere e che per ne rappresentava la paura più feroce e profonda.
Mentre scendeva giù, mi sedetti su una modesta poltrona accanto alla porta d'ingresso della camera.

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[Guisgard]

Poco dopo Velv tornò con una camomilla calda.
Arrivò pure la donna e lui le raccontò di quanto visto da Gwen.
"Forse..." disse Velv alla ragazza "... forse dovresti andare, sai... intendo dire andartene da qui, tornare a casa tua... questa storia e questo posto ti stanno facendo avere una crisi di nervi, Gwen..." a malincuore.

[Lady Gwen]

Iniziai a bere la camomilla e anche la donna arrivò.
Mi disse che sarei dovuta andare via da qui, tornare a casa mia.
Era difficile...
Volevo, ma non volevo.
Non era facile restare qui, era terrificante, distruttivo, ma c'erano tante cose insolute, Elv, il bambino...
E poi non ero stata l'unica a vederlo, anche il bambino vicino il capanno lo aveva visto.
Continuai a bere in silenzio senza rispondere.

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[Guisgard]

Velv e la donna fissavano Gwen bere la camomilla.
Lui allora si accese una sigaretta.
"E..." disse "... e se fosse tutto vero? il castello, i fantasmi?"
"Ti sei bevuto il cervello?" La donna.
"Si, lo so..." fumando Velv "... sono cavolate... eppure... qui la gente muore in modo misterioso o sparisce nel nulla... e poi il gufo... l'uccello che porta sfortuna, no? Le streghe, i sabba ed i tregenda... insomma quelle storie sinistre..."

[Lady Gwen]

Mi sentivo leggermente osservata mentre bevevo la mia camomilla, da loro due che mi guardavano immobili, poi Velv su accese una sigaretta e pronunciò le parole fatidiche.
Ah!
Finalmente c'era arrivato!
"Ha ragione..." le mie parole giunsero come un mormorio sottile, fra le voci tese e nervose dei due.

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[Guisgard]

"Ma voi davvero" disse la donna a Gwen ed a Velv "credete a queste cose?"
"Tu hai una spiegazione migliore?" Velv.
"Di sicuro ci sarà!"
"Già..." spegnendo la sigaretta lui "... io vado al castello... ora..."
"E' notte fonda!"
"Meglio..." a lei Velv "... avrò più possibilità di vedere un fantasma."

[Lady Gwen]

Io ci credevo senza ombra di dubbio, non c'era per ne una spiegazione più valida.
Poi sbarrai gli occhi.
"No Velv, non andarci, ti prego" terrorizzata al pensiero che anche a lui potesse succedere qualcosa come quei due uomini che erano morti in modo così atroce.

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[Destresya]

Lo squadrai da capo a piedi, per poi tornare a fissare i suoi occhi così azzurri.
Se tutto il corpo era vigoroso come quella stretta di mano potevo ben sperare!
Gli sorrisi, un sorriso luminoso ma sensuale e caldo.
"Non vedo l'ora di vederla all'opera, mister Lui.." facendogli un occhiolino complice.
Ed era vero, non vedevo l'ora di cominciare.

[Guisgard]

"No, voglio andare al castello." Disse Velv a Gwen. "Voglio scoprire che fine ha fatto mio fratello." Deciso. "Vado..."
"Sta attento, Velv..." fece la donna.

[Lady Gwen]

Era deciso ad andare, ma io...
Io non potevo lasciarlo andare.
Tutto questo posto era orribile, terrificante, pericoloso e poteva succedergli qualcosa.
"Non andarci da solo..." mormorai.

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[Guisgard]

"Allora..." disse Velv guardando Gwen "... vieni con me?"

[Lady Gwen]

Lo guardai e poi annuii, ancora in lacrime e singhiozzante.
La mia presenza non avrebbe certo evitato che potesse succedere qualcosa, ma forse era come quei piccoli gesti scaramantici che compivamo ogni tanto, per stare in pace con noi stessi e per tentare, a modo nostro, di influenzare il corso degli eventi.
O forse, molto più semplicemente, per mentire a noi stessi.

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[Guisgard]

Così Gwen e Velv lasciarono il pub e si diressero in moto al castello.
Qui Minsk aveva richiesto la presenza della duchessa Altea e chiese a Bafon di convocare Belven.
Infatti si vantava di aver risolto il mistero del Castello delle Selci Dormienti.
"Ho vagato a lungo nelle cantine del castello..." disse "... trovando diversi vini, alcuni davvero pregevoli. Alcune bottiglie però mi hanno davvero intrigato..." mostrando una di quelle bottiglie.
Allora Maday prese una ciotola profonda, dentro quale pose alcune foglie di alloro.
Minsk versò quindi del vino nella ciotola e dopo qualche istante le foglie di allora cominciarono a scigliersi in un fumo verdognolo.
"Nella bottiglia non vi è del vino" fece Minsk "ma un liquore dalla formula segreta. Un liquore che a contatto con l'aria si dissolve in varie sostanze che non starò qui a descrivervi, ma capaci di assorbire, entrate a contatto con i canali respiratori di una persona, ogni particella di ossigeno, facendo si che i polmoni si riempiano di anitride carbonica. Il tutto dura si e no pochissimi secondi, ma sufficienti per causare un arresto respiratorio. Qualunque autopsia non troverbbe nulla che non sia una morte naturale."
"Una morta quindi indotta, ma naturale..." mormorò Belven.
"Esatto." Annuì Minsk. "Le particelle d'ossigeno ionizzate a contatto con l'umidità diffondono Clorulo di Sodio, dal colore verdognolo alla vista umana."
"Chi ha nascosto queste bottiglie?" Chiese Belven.
"Probabilmente il mio discutibile antenato alchimista..." rise Minsk "... per difendere il padrone del castello... tutto molto semplice, geniale e diabolico."
Nel frattempo Gwen e Velv ormai prossimi al castello videro qualcuno nella campagna.
Erano un uomo ed un bambino che camminavano fra i cespugli.
https://www.ilpost.it/wp-content/uploads/2012/05/6071-12.jpg

[Lady Gwen]

Vagavamo nel castello, io ero terrorizzata, quasi totalmente priva di speranze ormai.
Ma continuavo ad andare avanti, stoicamente.
Ad un tratto, mentre andavamo verso il castello, vidi due figure nella vegetazione.
Sembravano un uomo ed un bambino.
"Velv, fermati! Guarda!" indicando le due figure.

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[Guisgard]

Velv si accorse delle due figure indicate da Gwen.
Frenò di colpo, mentre le due sagome avanzavano verso di loro.
Lui puntò i fari della moto contro le due figure e quando furono più vicine sia che Velv che Gwen riconobbero Elv.
Con lui c'era anche un bambino.
avevano entrambi lo sguardo svampito, perso nel vuoto e camminavano come se fossero in una sorta di estasi.

[Lady Gwen]

Velv frenò di colpo,illuminando quasi a giorno il bambino e... Elv!
Era davvero lui!
Ce l'avevamo fatta!
Era vivo!
Vivo, e lo avevamo trovato!
Fui presa dall'entusiasmo mentre scendevo dalla moto, ma mi bloccai.
I loro sguardi... Non erano normali.
"C'è qualcosa di strano..." dissi perplessa a Velv.

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[Guisgard]

Elv ed il bambino erano visibilmente in uno stato di confusione, addirittura di shock.
Velv e Gwen riuscirono a portarli in paese.
Dopo alcune visite e vari esami fatti, sia Elv che il bambino, rivelatosi essere Gios, si ripresero ma restando incapaci di poter dire cosa fosse loro successo.
Presentavano uno stato di amnsia e solo dopo qualche tempo parvero rammentare qualcosa, anche se ritenuti in gran parte quei ricordi come frutto di immaginazione.
Elv e Gios infatti affermvano, in uno stato vago e contraddittorio, di essere stati catturati da uomini strani, giunti da un lontano futuro per essere interrogati e studiati.
Altre misteriose sparizioni avvennero in quelle campagne, non sempre finite in modo positivo.
Diverse persone inoltre dissero di aver visto un gufo e vissuto esperienza particolari, come crisi di panico, profonde depressioni ed allucinazioni.
Ma tutto ciò fu bollato dalle autorità del posto come suggestione o frutto di superstizione.
Minsk scrisse un altro libro, incentrato sui misteri del Castello delle Selci Dormienti che aveva risolto, arrivando anche stavolta in cima alle classifiche di vendita.
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FINE EPISODIO

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[Guisgard]

IL SOSPIRO DI LEVARIA


Oltre l'importante e storica città di Calatya, dove sorgono lussureggianti boschi localmente considerati l'estrema frangia della grande Foresta Verde Afragolignonese, il paesaggio di dirada pian piano che raggiunge le gessose piane più a Nord, lasciando il passo ad una larga strada di campagna che conduce ad un antico parco naturale, famoso per i suoi faggi colossali, le robuste e frondose querce, i delicati salici e gli alti noci.
Qui sorge, sui poderosi e consumati blocchi di due cinte murarie, il famoso e rinomato hotel conosciuto col nome di Palazzo delle Femmine.
Eretto sui resti di antico castello, divenuto in seguito carcere e poi rudere abbandonato, l'edificio fu acquistato un secolo fa da una ricca famiglia di imprenditori e trasformato appunto in lussuoso albergo.
La sua posizione isolata, ma magnificamente inserita nel cuore di un verde ed idilliaco parco naturale, unita al suo fascino secolare ed alla lussuosa estetica della sua architettura di un Neoclassico rivisitato con vivacità ed ardore, rendono l'albergo meta di facoltosi clienti che decidono di sostare durante le loro mete turistiche e culturali tra gli evocativi borghi immersi nel paesaggio senza Tempo della regione conosciuta come Sunnia.
E tra i suoi danarosi ospiti aveva fatto scalpore il nome della baronessa Dell'Ellen, ardita collezionista di oggetti rari e preziosi e soprattutto proprietaria del famoso diamante, dalla storia fantastica e fantasiosa, conosciuto come Il Sospiro di Levaria.
https://www.meetingecongressi.com/Public/Fotografie/126274/cr_foto-7-villa_fenaroli_126274.jpg?w=555&h=312&mode=crop&scale=max


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[Lady Gwen]

Ero giunta al Palazzo delle Femmine circa a metà della mattinata e subito dopo aver sistemato i bagagli, io ed altri tre colleghi ci eravamo messi all'opera.
Il nostro museo aveva scelto questo prestigioso e lussuoso hotel per ospitare la nostra mostra ed anche io mi sentivo orgogliosa di poter usufruire di una location così preziosa e rinomata.
Ovviamente anche per il nostro soggiorno!
Vedendo soprattutto le meravigliose camere che ci erano state assegnate.
Infatti, saremmo rimasti qui un mese, per tutta la durata della mostra, ma il direttore del museo era certo che sarebbe andata bene e che avrebbero addirittura richiesto una proroga.
Meglio per noi!
Chi era il folle che rinunciava ad una vacanza in un simile paradiso?
Comunque fosse, le sale che ci erano state assegnate per le nostre opere facevano sfoggio di sè nel loro Neoclassico impreziosito da stucchi e ori, semplicemente meraviglioso, quasi fosse il palazzo stesso un'opera d'arte, o almeno io ero sicura di poterlo reputare tale.https://uploads.tapatalk-cdn.com/20190520/ba7b3c1a5320d186c005d53066d86601.jpg

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[Guisgard]

Gwen ed i suoi colleghi giunsero all'hotel subito accolti dalla magnificenza della sua architettura, dallo sfarzo dei suoi giardini e dalla nobiltà dell'atmosfera che dominava ogni angolo di quel luogo senza tempo.
"Benvenuti." Disse un uomo alto ed impettito, dall'aspetto rassicurante, i modi gentili e la voce modulta in un tono gradevole e professionale allo stesso tempo. "Il Palazzo delle Femmine è lieto di accogliervi ed onorato di ospitare la mostra del vostro museo. abbiamo messo a vostra disposizione tre sale delle quali potrete gestire liberamente orari e modalità di utilizzo. Ora se avete la compiacenza di seguire Gal..." indicando un giovane in divisa alberghiera "... egli vi accompagnerà alle vostre camere." Sorridendo.

[Lady Gwen]

Fummo accolti da un uomo impettito e cortese, che ci diede il benvenuto in hotel e poi ci invitò a seguire un giovane in divisa.
Appena sistemati ci toccava subito definire tutti i dettagli, ovvero l'apertura della mostra, che sarebbe avvenuta questa sera stessa e poi gli orari di apertura al pubblico.
Non era certo la prima volta che ci occupavamo di una mostra, dunque non eravamo novellini, ma ci tenevamo a fare bene il nostro lavoro.

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[Guisgard]

Gwen ed i suoi tre colleghi furono alloggiati in 2 grosse camere, ciascuna formata da 2 piccoli appartamentini divisi.
Erano stanze accoglienti, arredate con gusto, munite di balconcini che davano sul bosco circostante, con un panorama immerso nel verde, racchiuso nell'azzurrognolo delle montagne vicine, con borghi e castelli lontani, persi in un orizzonte incantato.

[Lady Gwen]

Entrai in camera, la quale era formata da due appartamenti, lussuosi ed accoglienti, immersi nel verde e con una vista mozzafiato.
Era tutto stupendo.
Mi diedi una sistemata dopo il viaggio e poi ero pronta per iniziare a lavorare coi ragazzi per allestire la mostra.https://uploads.tapatalk-cdn.com/20190520/ebfdc66d54bbed6370d4a90f41b65af9.jpg

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[Guisgard]

Gwen era arrivato in albergo con tre suoi colleghi: Pit, Walt e Gus.
Ognuno raggiunse la sua stanza e si prepararono per poi dedicarsi alla mostra.
Quando i tre ebbero terminato di disfare i bagagli raggiunsero la stanza di Gwen.
Avevano voglia di scendere al pian terreno e bere qualcosa al bar dell'albergo.

[Lady Gwen]

Lasciai la camera quando Pit, Walt e Gus mi raggiunsero.
Poi, i tre proposero di scendere al bar.
"Sì, credo possiamo rifocillarci prima di iniziare a lavorare" dissi divertita io.
Così, scendemmo giù.

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[Guisgard]

Gwen con i tre colleghi scesero al pianoterra, dove al bar poterono qualcosa.
Era una mattinata con ampi squarci di sereno, col Sole che illuminava la campagna ed il bosco circostante, facendo risaltare il bellissimo spiazzo nel quale era collocato il giardino dell'albergo.
Non vi erano molti ospiti nella struttura, tuttavia il personale appariva impegnato in diverse mansioni, come se dovesse accadere qualcosa di molto importante.

[Lady Gwen]

Scendemmo al piano inferiore, dalle cui vetrate entravano ampi raggi di Sole.
La campagna circostante era verde smeraldo e il cielo di un turchese brillante.
Ordinai un drink alla frutta, mentre mi guardavo intorno.
Gli ospiti della struttura non erano molti, oggi, ma tutto il personale sembrava molto impegnato, come se dicesse succedere qualcosa di importante, oltre alla mostra ovviamente e mi chiedevo cosa fosse.

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[Guisgard]

"Sembrano davvero tutti presi..." disse Pit guardando il prsonale.
"Abituati..." fece Gus "... così si lavora nei grandi alberghi... dopotutto una decina di stelle va pur giustificata, no?" Bevendo il suo drink.
"Se così fosse" osservò Walt "allora sarebbero iperattivi." Sarcastico.
"Desiderate altro, signori?" Avvicinandosi al tavolino uno dei camerierie sorridendo cordiale a Gwen ed agli altri.

[Lady Gwen]

Ridacchiai alle considerazioni dei ragazzi.
"Sono d'accordo con Walt" divertita.
Poi, un cameriere ci chiese se desiderassimo altro.
"Saremmo curiosi di sapere a cosa sia dovuta tutta questa agitazione. Sembra ci sia un gran fermento" con un leggero sorriso.

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[Guisgard]

"Si, signorina." Disse il cameriere a Gwen. "Siamo in attesa dell'arrivo della baronessa D'Ellen."
"Labaronessa D'Ellen?" Fece Walt. "Davvero? E' una delle donne più famose del paese."
Il cameriere rise piano ed annuì.
"Beh, almeno con la sua presenza arriveranno pure molti clienti qui." Gus.
"In verità" mormorò il cameriere "la baronessa ha scelto questo periodo proprio per evitare il caos della stagione piena."
"Immagino..." annuì Walt "... se avessi il suo conto in banca preferirei frequentare i luoghi meno chiassosi possibili."
"Lei ha pure la banca, non solo il conto!" Ridendo Pit.
"Io invece se fossi ricco come lei" finendo il suo drink Gus "frequenterei i luoghi più affollati, per sbattere in faccia a tutti la mia fortuna."

[Lady Gwen]

Sbattei le palpebre, incredula.
"Accidenti, nientemeno!" stupita io.
Tutti conoscevano la Baronessa e le vicende della sua ricca vita, soprattutto circa la gemma da lei posseduta.
Risi alle battute dei ragazzi.
"Ragazzi, quale che sia il motivo o il modo circa le sue spese, dobbiamo essere pratici. Sarà una grande pubblicità per la mostra avere fra i visitatori un personaggio di spicco come lei" con un sorriso che già pregustava l'idea.

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[Guisgard]

"Beh, se la baronessa ha scelto questo periodo dell'anno per arrivare qui" disse Walt a Gwen "non credo ami molto la pubblicità." Bevendo.
"Però dicono ami l'arte e sia un'appassionata collezionista." Pit. "quindi magari sarà interessata alla nostra mostra, no?" Fissando gli altri.

[Lady Gwen]

Ascoltai entrambi.
"Esattamente. Sono sicura che apprezzerà le nostre opere e la mostra" annuii convinta.
Poi alzai il mio bicchiere, per proporre un brindisi.
"Beh, propongo un brindisi a noi ed al nostro lavoro!" sorridendo.

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[Guisgard]

"Si, brindiamo..." disse Walt a Gwen.
"A ciò che offrirà quest'esperienza!" Divertito Pit.
"Si, succede sempre qualcosa dopo un brindisi!" Ridendo Gus.
Brindarono proprio quando nella hall arrivò un nuovo cliente.
Era un giovane uomo di bell'aspetto, vestito alla moda e seguito da un tale col colletto bianco e la cravatta poco intonata al resto del vestito.
https://cdn.japantimes.2xx.jp/wp-content/uploads/2013/01/fd20110227a2a.jpg

[Lady Gwen]

Brindammo, come una sorta di rituale che non mancavamo mai di ripetere prima di ogni evento.
"Beh, speriamo sia qualcosa di interessante" con un occhiolino a Gus, prima di sorseggiare il mio drink.
Notai in quel momento l'arrivo di un giovane nella hall dell'hotel.
Beh, se era questo che succedeva dopo i brindisi, avremmo dovuto farli davvero sempre.
Il ragazzo doveva certamente essere figlio di qualche magnate, poiché era davvero giovane per aver accumulato una tale fortuna da spendere proprio qui, ma non si poteva mai sapere.

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[Guisgard]

Appena entrato nella Hall subito alcuni del personale e poi il vicedirettore gli andarono incontro.
"Deve essere un pezzo forte..." disse Gus a Gwen ed agli altri.
"Massì!" Esclamò Pit. "Non lo riconoscete? E' Elv Tuwelv! La famosa Rockstar!"

[Lady Gwen]

"Sì, lo credo anch'io. Non penso facciano entrare chiunque, in questo posto" commentai allora io, vedendo il vicedirettore e il personale accogliere il ragazzo.
Però, Pit sembrava conoscerlo.
"Accidenti, mi sa che lavoro troppo..." ridacchiai scuotendo la testa, nel constatare che rimanevo parecchio indietro con la cronaca di costume.
Sì, dovevo decisamente prendermi un periodo di riposo.

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[Guisgard]

"Io non l'ho mai sentito..." disse Walt.
"Ha vinto un reality un anno fa" spiegò Pit "ed in breve è diventato l'idolo di tantissimi adolescenti. Il mese scorso ha riempito un intero stadio con il suo concerto." a Gwen ed agli altri due.

[Lady Gwen]

Annuii lentamente, fidandomi delle sue parole.
"Ho sempre poco tempo per guardare la TV, ma se ha raggiunto la celebrità, buon per lui" commentai con sornione divertimento.
"Beh, direi di metterci al lavoro. Ci siamo già rilassati abbastanza" finendo il mio drink e guardando i tre con fare incoraggiante.

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[Guisgard]

"Si, dai, al lavoro." Disse Walt a Gwen.
"Agli ordini, generalessa!" Pit sarcastico.
"Generalessa di ferro!" Ironico Pit.

[Lady Gwen]

Alzai gli occhi in su.
Che esagerati...
"Ecco, siccome io sono il generale di ferro della situazione, in marcia, bimbi! Su!" spingendoli scherzosamente verso le sale.
Eravamo un gruppo unito ed affiatato e non avrei potuto lavorare con nessun altro che non fossero loro.

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[Guisgard]

Gwen e gli altri 3 raggiunsero le sale destinate alla mostra e cominciarono ad allestirle.
Si misero al lavoro con entusiasmo e passarono il resto della mattinata impegnati in queste faccende, impiegando anche parte del pomeriggio.

[Lady Gwen]

Era piacevole ed incantevole lavorare in quelle sale e le nostre opere avrebbero avuto decisamente una degna cornice.
Lavorammo tutta la mattina fino al pomeriggio, facendo una breve pausa per il pranzo.
"Direi che possiamo essere soddisfatti, voi che dite?" ai ragazzi, guardandomi intorno.

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[Guisgard]

Erano arrivati a buon punto e le sale ora apparivno sistemate per i successivi interventi.
Verso il tardo pomeriggio Gwen e gli altri 3 colleghi sentirono un'auto giungere nel cortile dell'albergo, dalla quale scese una donna abbigliata in maniera inequivocabile.
Sfarzo, classe, stile, un certo fascino nonostante l'età ed uno sfoggio di gioielli non indifferente.
Era appena giunta in albergo la baronessa D'Ellen.
http://www.ciakhollywood.com/oscar/1976/Faye%20Dunaway.jpg

[Lady Gwen]

Verso il pomeriggio, vedemmo un'auto lussuosa fare il suo ingresso nel cortile dell'hotel.
Da quella, scese una presenza tanto attesa quanto inequivocabile.
La baronessa.
"Ragazzi, è arrivata!" dissi loro esaltata, guardando dalla finestra.
Era una donna di classe, elegante, forse un po' sfarzosa nello sfoggio di preziosi, ma hey, credevo proprio che lei potesse permetterselo.

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[Guisgard]

"Eh, si vede che classe e ricchezza sono il suo pane quotidiano." Disse Walt a Gwen ed agli altri 2.
I 4 osservavono il trionfale ingresso della baronessa nella hall, seguita da 2 governanti e 4 guardie del corpo.
Fu accompagnata nella suite più lussuosa dell'intero albergo.
"Ehi, ma qui c'è una chicca..." disse Gus leggendo qualche notizia dal suo cellulare.

[Lady Gwen]

"Sì, decisamente..." commentai.
Entrò seguita da due governanti e quattro guardie del corpo.
Poi, Gus lesse qualcosa sul cellulare.
"Cos'hai scoperto?" avvicinandomi curiosa.

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[Guisgard]

"Che la baronessa" disse Gus a Gwen ed agli altri due "non viaggia mai senza portarsi dietro il suo prezioso diamante... uno dei più grandi del mondo... praticamente il suo valore è inestimabile..." leggendo il cellulare.

[Lady Gwen]

"Oh, sì, conosco la storia del Sospiro di Levaria, la baronessa non se ne separa mai. Ma forse, al suo posto, neanche io lo farei, troppo rischioso" commentai a quel punto.

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[Guisgard]

"Troppo rischioso portarselo dietro." Disse Walt a Gwen.
"Già, io lo chiuderei in banca." Annuì Pit.
Intanto la baronessa era andata nella sua suite, dove presumibilmente il prezioso diamante sarebbe stato ben custodito nella sofisticatissima cassaforte della camera.
Inoltre, oltre alle guardie del corpo della baronessa, la direzione dell'albergo aveva messo a disposizione della ricca donna anche i suoi addetti alla sicurezza.

[Lady Gwen]

"Beh, magari non si fiderà a lasciarlo lontano da lei..." alzando le spalle.
Infatti, dopo un po', si seppe che, proprio per la presenza del diamante, alla baronessa erano stati affiancati gli addetti alla sicurezza dell'hotel, mentre la pietra era stata chiusa in cassaforte.
Non riuscivo neanche ad immaginare come potesse essere possedere un simile oggetto, ma certamente il prestigio che ne derivava doveva essere immenso.

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[Guisgard]

"Un diamante unico non solo per il suo valore" disse Walt a Gwen ed agli altri "ma anche per le dimensioni, la forma e la storia... infatti sin dalla sua comparsa quel diamante si è sempre portato dietro l'ombra della leggenda che lo circonda..."

[Lady Gwen]

Ascoltai Walt.
"Beh, se la metti su questo piano sembrerà un episodio di Indiana Jones" divertita "Dopotutto, ogni gioiello o pietra conosciuti nella storia hanno sempre avuto delle storie particolari."

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[Destresya]

Questa volta non mi fregava più, ero stata decisamente chiara su questo punto. Mi aveva mandato a fare quella serie tv fantasy, dicendomi che sarebbe stato chissà che cosa, invece le riprese sono state fermate per mancanza di fondi, ho dovuto portare il regista, Gozz, sul set del mio ultimo film a luci rosse, senza contare tutti i fan delusi dal mio mancato debutto nel cinema diurno.
Mi aveva rifilato una bella fregatura, altrochè!
Forse era per quello che non ero particolarmente entusiasta stavolta.
E dire che il produttore aveva deciso di accompagnarmi di persona, per farsi perdonare.
Sapeva perfettamente quali erano i rischi di deludermi un'altra volta, con le prove che avevo raccolto su di lui, abbastanza da far scatenare uno scandalo in piena regola.
C'era da dire che questa volta era canale 78 a produrre la serie, dunque almeno sulla carta era il miglior network in circolazione.
Almeno, sperai che non mi avesse tirato un altro bidone.
La location se non altro era migliore dell'altra, una meravigliosa tenuta adibita ad albergo, con tutti i lussi e i comfort che ci sognavamo in quel castello fatiscente.
Non capivo proprio perchè non lo rimodernassero!

Ero ancora arrabbiata con lui, dunque stavo guardando fuori dal finestrino facendo la sostenuta.



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[Guisgard]

"Più che Indiana Jones..." disse Walt a Gwen "... mi sembra che quel diamante ricordi esotici romanzi d'avventure e misteri." Annuendo.
Ad un tratto i 4 ragazzi percepirono confusione ed agitazione intorno a loro.
Molti infatti dei clienti attraversavano la hall alquanto indisposti ed i telefoni squillavano con una certa caotica vivacità.

[Lady Gwen]

"Eh, quanto siete romantici, ragazzi..." commentai divertita.
Ad un certo punto, iniziò a materializzarsi attorno a noi un certo caos.
Così, all'improvviso.
"Ma che succede?" perplessa.

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[Guisgard]

L'auto attraversava una lunga stradina di campagna, racchiusa da faggi ribusti e cespugli infoltiti di bacche e fiorellini.
Il cielo era puntellato da ampie nuvole di un bianco perlato, dai riflessi di un grigio sopito e proiettava fasci di luce sugli accostamenti cromatici del paesaggio bucolico e romantico.
"Quindi" disse l'uomo al volante "terrai su ancora per molto quel broncio?" Rivolto a Destresya.

[Guisgard]

"Mah..." disse Walt a Gwen.
Allora Pit si avvicinò alla ragazza addetta alla Hall e gli fu spiegato che alcuni clienti si stavano lamentando della musica che giungeva da una delle camere.

[Lady Gwen]

Pit andò ad informarsi dall'addetta alla hall e scoprimmo che i clienti si lamentavano della musica, allora capii.
"Scommetto si tratta di quel cantante..." divertita io.

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[Guisgard]

"Ovvio." Disse Pit a Gwen. "Questi tizi sbucati fuori dai reality tutto sono tranne che artisti professinisti. Mah..." mentre le lamentele dei clienti continuavano.

[Lady Gwen]

"Però c'è qualcosa di divertente nel vedere tutti questi ricchi impettiti e snob scossi dalla musica..." guardando la scena con aria sorniona.

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[Guisgard]

"Sarà ancora più divertente" disse Gus a Gwen "quando butterano fuori a calci quell'idiota dall'albergo." Divertito.
"Si, vero!" Ridendo Pit.
Ad un tratto davanti all'entrata arrivarono due grosse macchine e tre furgoni.
Gli addetti ai parcheggi li fecero svoltare in un lato del cortile dove sostavano due camion.
Tutti questi mezzi, camion e furgoni, recavano la stessa immagine, ossia il logo di uno dei canali televisivi più importanti del paese.
"Sono di Canale 78." Indicò Walt.

[Lady Gwen]

"Che cattivi siete..." scuotendo la testa.
Poi, arrivarono parecchi mezzi, recanti il simbolo di studio 78.
"Cavoli, ragazzi, credo siamo arrivati qui davvero nel momento del pienone" divertita "Addirittura la TV!"

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[Destresya]

Sbuffai a quelle parole.
"Solo fino a quando avrò deciso di perdonarti!" lanciandogli una breve occhiata "Mi hai piantato un bidone, quindi vedi di non commettere lo stesso errore!" con aria saccente.
"Allora, manca molto?" chiesi, impaziente.

[Guisgard]

"Ancora un pò..." disse l'uomo a Destresya.
Lui era Pet White, uno degli avvocati che curavano gli interessi delle ricche produzioni televisive di Canale 78.
"Mia cara, ascoltami..." continuò "... non era facile proporre ad una star del porno subito una serie di primo livello... ti immagini i giornali? Dai, ragiona... c'era un cammino da fare... ora come vedi sei finita in una serie di ben altro livello... L'invasione degli Afracorpi sarà un successono del genere fantascientifico, vedrai!" Divertito.

[Guisgard]

"Si..." disse Gus a Gwen leggendo le notizie in Rete dal suo cellulare "... Canale 78 sta registrando una nuova serie tv e hanno scelto questo albergo come location..."
"E cosa c'entra questo posto con la fantascienza?" Pit.
"Beh, il bosco è evocativo, ci sono poi i resti megalitici ed i sotterranei dell'albergo conservano parti dell'antico palazzo sul quale è stato costruito." Spiegò.

[Lady Gwen]

Spalancai gli occhi.
"Beh, avremo modo di sbirciare le riprese, allora" commentai esaltata.
"Sì, questo posto è decisamente adatto a quel genre DI film. Spero infatti di poter fare un giro nei dintorni" guardando il panorama fuori dalle finestre.

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[Guisgard]

Gwen non finì neanche di parlare che vide alcuni del personale fermi in cortile che guardavano in alto.
Come se stesse succedendo qualcosa da uno dei balconi delle camere.

[Lady Gwen]

Aggrottai la fronte vedendo che molti, in cortile, guardavano in su.
Che stava succedendo?
Per scoprirlo, uscii anche io in cortile e cercai di scoprire cosa ci fosse di così interessante ai piani superiori.

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[Guisgard]

Uscita in cortile ed alzata la testa verso l'alto, Gwen vide che da uno dei balconi delle camere c'era qualcuno seduto sulla ringhiera che strimpellava una chitarra.
Era Elv Tuwelv.
"Signor Tuwelv..." disse uno dele personale "... la prego, scenda dalla ringhiera, è pericoloso!"
"Andate al diavolo!" Rispose il cantante. "Visto non mi lasciate suonare in pace, allora lo faccio all'aria apeeta!" Suonando e fumando con menefreghismo.

[Lady Gwen]

Vidi quel cantante comodamente seduto sulla ringhiera a suonare e fumare come se niente fosse.
Innanzitutto, invidiabile, se pensavo alle mie vertigini.
E sì, pensavo ancora che fosse maledettamente divertente da parte sua.
Infatti restai appoggiata ad una delle colonne all'ingresso a godermi la scena con vago divertimento.https://uploads.tapatalk-cdn.com/20190521/a772a35333f00dc3fdf7b20a52d565c6.jpg

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[Destresya]

"Beh, ognuno ha il suo lavoro, non credi?" fissandolo intensamente con aria di sufficienza.
"Spero davvero che questa volta sarà quella buona, oh guarda che i miei fan sono già in delirio, e poi se una serie fa scalpore è un successo assicurato, dovresti saperlo!" sorridendo finalmente.
"La troupe è già arrivata?" chiesi, fissandolo.

[Guisgard]

Elv continuava a strimpellare la sua chitarra ed a fumare, mentre nel cortile sottostante tutti erano in allerta.
Alcuni dei clienti scattavano foto con i loro telefonini e Gwen si godeva la scena divertita.
Arrivò anche il vicedirettore con la sua aria stavolta un pò meno impettita.
"Signor Tuwelv..." disse agitato "... la prego, scenda dalla ringhiera o per la sua sicuezza sarò costretto a mandare in camera sua due membri del personale..."
"Voglio solo cameriere belle e disinibite!" Ridendo il cantante.

[Guisgard]

"Si, credo che la troupe sarà già in albergo..." disse Pet guardando l'orologio "... a breve arriveremo anche noi..." guidando.
Pochi minuti dopo Destresya notò il magnifico albergo spuntare tra i faggi, le querce e gli olmi del sottobosco.
Era una struttura imponente e degna della sua fama.

[Lady Gwen]

Alcuni osservavano la scena preoccupati, altri scattavano foto.
Ma poi, arrivò il vicedirettore, allarmato e meno formale di stamattina.
Trattenni una risata e scossi la testa alla risposta del cantante.
Che tipo...
Era ingestibile e fuori dagli schemi.
Come ogni rockstar coi fiocchi, no?
A quel punto, ero curiosa di vedere cosa sarebbe successo.

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[Guisgard]

Il cantante non voleva saperne e continuava a starsene appollaiato sulla ringhiera del balconcino, mentre sotto tutti lo fssavano tra il preoccupatoed il divertito.
"Signor Tuwelv, la prego..." disse il vicedirettore sudando.
"Solo cameriere disinibite e meritevoli delle mie attenzioni." Guardando in basso Elv.
"Bisogna intervenire..." a bassa voce il vicedirettore a due del personale vicino a lui.
Gwen era lì vicino.
"Ma, signore..." uno dei due del personale "... se entrando quel tipo si agita e cade giù?"
"Che situazione..." sbuffando il vicedirettore.

[Lady Gwen]

Mentre lui stava ancora lì, con indifferenza, accanto a me il personale dell'albergo sudava freddo.
Li capivo, dopotutto era logico che non volessero nessuno sulla coscienza.
Ma non potevo fare a meno di trovare comica quella situazione.
Ad un certo punto, sporsi la testa verso i balconi delle camere.
"Sai, credo che non te ne farai nulla delle cameriere se cadrai da lì e ti spezzerai il collo..." dissi al cantante, con un sorriso fra il divertito ed il sornione ed il tono serafico.

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[Destresya]

"Benissimo!" sospirai guardando l'albergo che si avvicinanva."Se non altro la location è decisamente migliore!" sorrisi, mentre l'albergo si avvicinava sempre di più.

[Guisgard]

Elv, nel sentire la voce femminile, gettò uno sguardo in basso notando Gwen.
"Se si decidono a mandarne un paio sopra presto" disse strimpellando "magari scendo davvero da questa ringhiera." Divertito.
"E se chiamassimo la polizia?" Uno del personale al vicedirettore.
"Sei impazzito?" Questi stupefatto. "Non voglio una cattiva pubblicità con la baronessa già nostra ospite!"

[Guisgard]

L'auto di Pet arrivò all'albergo e fu subito fatta entrare nel cortile, però dalla parte opposta all'ingresso principale, poichè i membri della troupe avevano un accesso particolare dove dovevano essere riconosciuti e registrati.
Il tutto durò pochi minuti.
"Benvenuta, miss Destresya." Disse con garbo uno del personale all'attrice. "Prego, seguitemi e vi condurrò dove alloggia la troupe." A lei ed a Pet.

[Lady Gwen]

Sollevai appena un sopracciglio mentre guardava giù, poi alzai gli occhi in su alla sua risposta.
Che testa dura...
Accanto a me, il vicedirettore rabbrividì al pensiero della polizia e non stentavo a crederlo.
Allora, convincendomi che ci eravamo divertiti tutti per oggi, salii con l'ascensore fino alla stanza del cantante e bussai un paio di colpi.
Qualcuno doveva pur decidersi a farlo.

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[Guisgard]

"Uffa..." disse da fuori Elv verso la porta della camera dove aver sentito bussare "... chi rompe ora? Andate al diavolo e restateci!"
Gwen era fuori dalla porta.

[Lady Gwen]

Sorrisi divertita attraverso la porta.
"Se proprio ti dà fastidio venire ad aprire, puoi rimanere lì..." risposi sarcasticamente, certa che ora avrebbe aperto.

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[Guisgard]

La voce femminile fece smettere Elv di strimpellare la sua chitarra.
"Ma..." disse rivolto alla porta "... una ragazza?" Stupito.
Allora scese dalla ringhiera, mise la chitarra sul letto ed aprì la porta, ritrovandosi Gwen davanti.
"E tu da dove salti fuori?" Guardandola divertito. "Non me lo dire... servizio in camera?" Con fare malizioso.

[Lady Gwen]

Sentii i suoi passi mentre si avvicinava, mentre quasi riuscivo a sentire anche il sollievo del vicedirettore.
Poi, aprì la porta.
"Eh, quanti capricci, queste rockstar..." accennando un sorriso.
"No, niente servizio on camera. E ammetto che era divertente guardare la scena da laggiù..." con aria sorniona.https://uploads.tapatalk-cdn.com/20190521/8f8fd06ea18991b98654c56e0ef44e85.jpg

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[Guisgard]

Elv guardò Gwen divertito ed anche compiaciuto, notando i suoi occhi verdi, il forte trucco sullo sguardo ed i lunghi capelli rossi.
"Beh, se sei qui, tesoro, un motivo ci sarà..." disse sornione ".. prego, accomodati..." chiudendo la porta "... fumi?" Porgendole il pacchetto di sigarette e continuando a fissarla in un modo alquanto malizioso.

[Lady Gwen]

Vedevo uno strano compiacimento nei suoi occhi neri, mentre mi guardava.
Poi mi invitò ad entrare chiudendomi la porta alle spalle ed io presi una sigaretta.
"Fai così in tutti gli alberghi, per farti mandare le cameriere?" con tono sarcastico.

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[Guisgard]

"Perchè, tesoro..." disse lui accendendo la sigaretta di Gwen e poi la sua "... tu sei una cameriera? Eppure non mi pare..." con la scusa per guardarla tutta "... no, direi più sei tipa da scrivania... lavori nella hall?" Divertito e senza toglierle gli occhi di dosso.

[Lady Gwen]

Il mio sorriso assunse una piega divertita, dopo che ebbe acceso la mia sigaretta.
Feci un tiro prima di rispondere, la nuvoletta di fumo che colmò lo spazio fra me e lui, che non smetteva di guardarmi e non mi toglieva gli occhi di dosso.
"No, tesoro, in realtà sono un'ospite..." con vago divertimento, calcando sulla parola quasi per canzonarlo un po'.

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[Guisgard]

"Un ospite..." disse lui tirando una boccata dalla sua sigaretta "... e che diavolo ci fai qui?" A Gwen. "Ah, si..." ridendo Elv "... ora ho capito... sei una mia fan... una di quelle che tampinano i loro idoli..." divertito "... ok ok... vuoi un autografo? O magari qualcosa di più..." fumando con malizia.

[Lady Gwen]

Oh, ma che favella che aveva...
Non si stancava mai?
"Mi spiace deludere il tuo ego, ma no, non sono in questo albergo per te, ma per lavoro..." risposi, sorridendo appena, mentre mi accomodavo sul divano "L'hotel ha scelto il mio museo per ospitare una mostra per un mese, forse anche due ed eccomi qui..." facendo un paio di tiri alla sigaretta.

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[Guisgard]

"Beh, però ora sei qui..." disse lui sedendosi sul divano accanto a Gwen "... quindi un motivi ci sarà? o devo credere che hai la sindrome della crocerossina e vai in giro per alberghi a salvare gente sui balconi?" Divertito.

[Lady Gwen]

Lo seguii con lo sguardo mentre si sedeva accanto a me.
"Al massimo volevo salvare il vicedirettore, perché sembrava che stesse per venirgli un infarto..." sarcasticamente, scrollando la sigaretta nel posacenere.

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[Guisgard]

Elv rise e finì la sua sigaretta.
"Si, certo certo..." disse divertito fissando Gwen "... beh, guarda puoi ammetterlo, sai? Che eri incuriosita e volevi vedermi da vicino." Facendole l'occhiolino. "Dopotutto che male c'è? E poi, a dire il vero, le brave ragazze, quelle acqua e sapone, mi annoiano parecchio." Sorridendole.

[Lady Gwen]

Alzai gli occhi al cielo.
Tutti egocentrici gli artisti?
"In realtà seguo poco lo star system..." con placido sarcasmo.
"E poi, come fai a dire che tipo sono? Ti basta un'occhiata?" con tono un po' canzonatorio, spegnendo la sigaretta.

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[Guisgard]

Elv sorrise a Gwen.
"Beh, ho conosciuto così tante ragazze" disse "che praticamente sono un esperto. Potrei scriverci su un libro." Divertito. "A meno che..." guardandola "... beh, a meno che io non abbia preso un granchio e tu non sia la più virtuosa e convinta delle brave ragazze. Ma in tal caso ne sarei molto deluso..." sarcastico.

[Lady Gwen]

Oh beh, adesso iniziava il panegirico sulla sua vita sentimentale...
"Deluso? Addirittura?" guardandolo davvero incuriosita adesso "Mi chiedo come mai" aggiunsi divertita e poggiando il mento sulla mano.
I risvolti di questa cosa si stavano rivelando decisamente molto interessanti.

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[Altea]

Avevo accettato per l' amicizia che mi legava al famoso stilista Du Luis e nonostante il mio rango non era disonorevole.
In fondo era divertente fare la testimonial per una marca di famosi gioielli e avevano proprio scelto Du Luis per creare il prezioso costume con i loro gioielli. Era un onore per me, una duchessa si poteva divertire pure così, d' altronde ultimamente in castello avevo visto degli ospiti veramente di pessimo gusto e di indubita provenienza.
Fu così che andai nella rinomata casa di moda e indossai il prezioso costume da bagno contorniato da gioielli meravigliosi, doveva calzarmi a pennello.
"Faremo qui le riprese e le foto per la campagna pubblicitaria?" chiesi a Du Luis "La tinta castana mi dona a pennello, nascondendo i miei biondi capelli" guardandomi allo specchio compiaciuta.

https://elenaborrelli.files.wordpress.com/2015/03/alessandra-ambrosio-top-model-london-victoria-secret-angel-2015.jpg

[Guisgard]

"Beh, deluso perchè se tu fossi una brava ragazza allora gran parte delle mie fantasie ora andrebbero a quel paese, tesoro mio..." disse con tono melodrammatico Elv a Gwen, ma con un sorrisetto divertito celato.

[Guisgard]

"No, mia cara..." disse De Luis fissando Altea compiaciuta "... ho scelto una location adatta... da sogno, fantastica, evocativa come poche altre al mondo..." accomodando i bruni capelli della bella duchessa fra i bagliori ipnotici dei gioielli che ricoprivano il suo corpo slanciato "... si tratta di un pregevole albergo costruito sui resti di un antico palazzo... il Palazzo delle Femmine è oggi uno dei più rinomati alberghi dell'Afragolignone..." compiaciuto nel guardarla "... perfetta... una dea!"

[Lady Gwen]

Ricambiai quel suo vago sorrisetto divertito.
"Beh, in effetti la logica c'è" commentai, prendendo con nonchalance un'altra sigaretta.

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[Guisgard]

Elv sorrise e con il suo accendino d'oro accese la seconda sigaretta a Gwen.
"Quindi" disse alla ragazza "posso liberare le mie fantasie su di te, tesoro?" Facendole l'occhiolino. "Visto, come sembra, non appartieni al discutibile mondo delle ragazze per bene?" Ridendo.

[Lady Gwen]

Accesi la sigaretta, facendo un paio di tiri prima di rispondere.
"Avanti, sono curiosa" guardandolo con un sorriso enigmatico e sguardo diretto.

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[Guisgard]

"Beh, potresti farmi da musa per la mia prossima canzone..." disse Elv fumando di nuovo "... la sto scrivendo in questi giorni, ma da un pò mi sono bloccato... noi artisti dipendiamo dall'istante sfuggente e mutevole, da quella scintilla emozionale... in pratica dall'ispirazione ed io sto aspettando arrivi... e chissà che tu non possa aiutarmi, tesoro..." facendole l'occhiolino "... ti va?" sfiorandole i rossi capelli con un dito.

[Lady Gwen]

Alzai appena le sopracciglia sbattendo le ciglia fulve, sorpresa.
Questa davvero non me l'aspettavo.
Osservai le sue dita intrecciate fra i miei capelli.
"Non male... Si può fare" accettando con un sorriso stuzzicato dall'idea.

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[Guisgard]

"Ma dimmi..." disse Elv con un tono di voce più basso, mentre le sue dita scivolavano e giocavano ad intrecciarsi fra i capelli di Gwen "... sarai capace di farmi da modella per la mia ispirazione? Sai..." avvicinandosi appena a lei, con i suoi occhi neri fissi in quelli verdi della ragazza "... si tratta di una canzone molto... come dire? Audace..."

[Altea]

Osservai De Luis che mi aggiustava capelli e costume "Il Palazzo delle Femmine..che nome evocativo, e addirittura sui resti di un antico palazzo..questo fatto diventa sempre più sorprendente, come mai questo nome particolare?" osservandomi compiaciuta allo specchio.

[Lady Gwen]

Notai il cambio nel suo tono, che divenne più basso, caldo, mentre si faceva più vicino.
I suoi occhi erano come velluto, scuri e profondi e c'era qualcosa di gradevole nello stare a guardarli.
Accennai un sorriso.
"L'hai detto tu che non sono una ragazza acqua e sapone" gli feci notare.

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[Guisgard]

"Credo sia il nome dell'antico palazzo che vi era prima dell'albergo... ruotano molte leggende, come spesso accade per le vecchie costruzioni, intorno a quel palazzo..." disse De Luis ad Altea "... partiremo oggi stesso, in modo da preparare il tutto per cominciare la nostra campagna pubblicitaria." Compiaciuto il noto stilista di tendenza.