Area 71

[Lady Gwen]

"Sì, va bene, ma se si continua così non si arriva da nessuna parte, mi spiego?" insistetti, troppo testarda per arrendermi ed abbandonare tutto.
"Ormai, riuscire in questa impresa è diventata una questione di principio."

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[Guisgard]

"E sia..." disse Elv fissando Gwen "... cerchiamo allora di fare qualche potesi... come ha fatto ad uscire il carro che abbiamo visto da quella grotta? Su, cerchiao di immaginare qualche possibile risposta..."

[Lady Gwen]

Rimasi a pensare a lungo.
"Magari c'è un'uscita sul retro che noi non abbiamo notato? Un'apertura più grande da cui il carro può effettivamente passare..."
Poteva essere che la grotta non finisse lì, ma che invece avesse un'altra apertura nascosta alla vista.

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[Guisgard]

"Allora ritorniamo lì dentro e cerchiamo meglio..." disse Elv a Gwen.
I 2 allora fecero riorno nella grotta, penetrando fino al suo fondo, cercando con attenzione in ogni suo angolo, pietra dopo pietra, usando 2 torce per squarciare il buio di quel posto.
Ma non trovarono nessun'altra uscita, nè passaggio all'ingresso stretto dal quale erano entrati.

[Lady Gwen]

Tornammo dentro, cercando a fondo, ma niente.
Niente di niente.
"Bene, adesso forse sto per arrendermi..." sospirai, sedendomi su una pietra "Pensavo potesse davvero esserci un'altra uscita, ma forse stavo solo cercando una soluzione razionale ad una faccenda che di logico e razionale non ha proprio nulla..." scuotendo la testa.
"Del resto, la prima cosa strana in tutto questo è quel veicolo, come possiamo pretendere che sia normale il resto?"

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[Guisgard]

"Abbiamo solo una possibilità per venire a capo di tutto..." disse Elv a Gwen "... scoprire a chi appartiene il carro di ferro... solo scoprendolo capiremo il senso di tutto ciò, svelandone i misteri..."

[Lady Gwen]

"Hai detto niente..." con tono sarcastico "E dimmi, come avresti intenzione di fare? Dovremmo forse restare qui dentro finché non torna ed aspettare di incontrarlo? Potrebbe anche non tornare, o tornare dopo chissà quanto tempo..."

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[Guisgard]

"Si, forse sorvegliare questa zona è il solo modo..." disse pensieroso Elv a GWen "... sai però cosa pensavo prima? Che forse Minsk a differenza di Maday darebbe più valore alle tracce nella grotta... dovremmo parlarne con lui..."

[Lady Gwen]

Ecco, ora le cose iniziavano a complicarsi.
"Io... Non so se è una buona idea..." tentennai, dubbiosa ed incerta.
No, certamente non lo era.
Se avesse capito che ne avevo parlato ad Elv?
Se avesse capito che non avevo rispettato la promessa, se ci avesse fatto del male, qualunque cosa!
Mi sentivo una stupida a pensare tutto ciò, di sicuro Elv poteva pensare che li fossi, ma non potevo farci nulla, era più forte di me provare paura al solo accenni di pensiero.

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[Guisgard]

"Gwen..." disse Elv stupito "... perchè dici non è una buona idea?"

[Lady Gwen]

Sospirai, affondando le mani nei capelli.
"Ho paura che Minsk possa capire che ti ho raccontato ciò che è successo, che possa non fidarsi della mia promessa e che possa farci del male, se non lui di sicuro qualcuno per conto di Ghin, ecco tutto."
L'idea di avere ancora le sue mani e il suo sguardo addosso mi faceva rabbrividire e mi disgustava come poche cose al mondo.

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[Guisgard]

"Si, comprendo le tue paure" disse Elv a Gwen "ma se risolveremo questo mistero Ghin per primo ci sarà riconoscente e tu non dovresti più temere nulla." Accarezzandole dolcemente il viso e sorridendole per tranquillizzarla.

[Destresya]

Lo ascoltai senza perderlo mai di vista, senza perdermi nemmeno una sua espressione, perchè l'espressione del viso, lo sguardo di una persona potevano rivelare molto più di quanto si poteva immaginare.
Sorrisi, intensamente, dandogli come l'impressione che gli potessi leggere dentro.
"Più persone..." soppesai quelle parole, riflettendo "Interessante... come una setta?".

[Lady Gwen]

Sul non temere più nulla ne dubitavo fortemente, ma forse aveva ragione lui.
Magari ci avrebbe ringraziati... O almeno, speravo.
Comunque fosse, speravo che risolvessimo per andarcene prima possibile da qui.
Alla fine annuii accarezzando la sua mano sul mio viso.
Magari sarebbe stato meno peggio di quanto pensassi.

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[Guisgard]

"Esatto, madama." Disse best annuendo ed accompagnando al tono pulito della sua voce l'ardore che i tratti bellissimi del suo volto conferivano alle parole, con tutto limorto e l'emozione che un giovane uomo poteva provare in quel frangente. "Una setta... potrebbe essere! Una sorta di congrega che agisce da tempo, con membri ed adepti che si tramandano il compito di uccidere, dando così l'idea al popolo di un avere a che fare con un essere soprannaturale." Fissando Bez.

[Guisgard]

Elv sorrise a Gwen e poi insieme tornarono al castello dei Dantorville.
Era un primissimo pomeriggio cupo e nuvoloso e dolo per brevissimi momenti il Sole riysv8va a filtrare dalle dense e grigie nuvole.
Il maniero pareva avvolto da un'antomosfera di angoscia, di paura e di rassegnazione.
Giunti al castello Elv apprese da Cafon che Maday si era subito chiudo nel suo laboratorio, mentre Minsk non si era visto per tutta la mattinata.

[Altea]

Cercammo Minsk invano "Non può essere, è svanito nel nulla. Questo fatto non mi convince.. E se fosse nascosto da qualche parte? Avrebbe salutato prima di partire presumo.." perplessa.

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[Lady Gwen]

Tornammo al castello, era una giornata cupa, uggiosa, in cui il Sole raramente si mostrava.
Appena arrivammo, Elv ebbe la conferma che solo Maday si era visto in giro, ma non Minsk.
Rivolsi un'occhiata d'intesa ad Elv, perché immaginavo che sarebbe andata così.
Solo che mi chiedevo cosa sperasse di ottenere Minsk rimanendo nei sotterranei con Ghin, poiché certamente non avrebbe giovato a scoprire chi fosse l'assassino.

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[Guisgard]

"Si, sicuramente è ancora al castello..." disse il viandante ad Altea "... nel loto laboratorio i 2 scienziati hanno ancora tutti i loto libri e strumenti..."
In quel momento videro rientrare Maday nel castello, rinchiudendosi nel suo laboratorio.
"Cosa darei per poter controllare quel laboratorio..." mormorò il viandante.

[Altea]

"Pure io" osservando la porta "Facciamo una cosa, bussiamo alla porta e io mi fingo preoccupata, vediamo di farci far entrare e mentre io gli parlo, tu dai un"'occhiata".
Andai a bussare alla porta del laboratorio con vicino il mio amato "Signor Maday, sono in agitazione, potete riceverci un attimo?" osservando il viandante.

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[Guisgard]

"Io direi di andare da Maday e chiedere di parlare con Minsk..." disse Elv a Gwen.
Intanto, Altea era arrivata proprio davanti al laboratorio dei 2 scienziati, seguita dal viandante.
Maday aprì la porta e li guardò.
"Ci sa succede, milady?" Chiese alla nobile De Bastian.

[Lady Gwen]

Nuovamente l'inquietudine mi assalì.
Ma ormai avevo accettato di andare avanti in questa storia.
"Credi ci porterebbe da lui? Minsk sta nascondendo Ghin, il quale dovrebbe essere morto... Potremmo tentare, ma dubito che ci farebbe parlare con lui..."

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[Altea]

"Posso accomodarmi?" facendo largo ed entrando, senza chiedere permesso ma fingendo preoccupazione e guardai Maday negli occhi avvicinandomi vicino a lui e speravo il viandante entrasse "Oh, signor Maday, magari le sono sembrata scortese a volte" portandomi un fazzoletto alle labbra e stringendomi "Le morti dei miei adorati cugini mi hanno sconvolta, dovete capire se a volte sono stata brusca con voi, non era mia intenzione. Ma è da molto non vedo il vostro collega, il dottor Minsk, e se gli fosse accaduto qualcosa? Sarebbe colpa mia".

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[Destresya]

Mi beavo del suo stupore, della sua espressione e del suo stato d'animo.
Era sempre molto divertente vedere come certi sentimenti e certe emozioni si facevano strada nelle anime più candide, eppure la cosa divertente era sfruttare quella situazione a mio vantaggio.
Era sveglio il ragazzo, la storia della setta poteva anche essere valida.
"E dimmi, per quale motivo accanirsi contro i Dantorville? Vendetta? Invidia?" accompagnando le parole con dei gesti della mano, sinuosi ed eleganti, che ipnotizzavano il suo sguardo.

[Guisgard]

"Secondo me Minsk è la nostra unica possibilità..." disse Elv a Gwen "... quel Maday è scortese ed ottuso..."
Nello stesso istante Altea era riuscita ad entrare nel laboratorio con una convincente recita, seguita dal viandante.
"Non temete, milady..." Maday alla dama "... il dottor Minsk è solo impegnato a studiare il castello... infatti questo vostro maniero potrebbe nascondere passaggi ignoti a molti e forse noti solo all'assassinio."
Nel frattempo il viandante girava per il laboratorio, gettando sguardi interessati qua e là.

[Lady Gwen]

"Lo so, è davvero orribile..." scuotendo la testa.
"Beh, proviamoci, tentar non nuoce, giusto?" convenni, con un'alzata di spalle.

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[Guisgard]

Best ascoltava Bez, seguendo con lo sguardo la mano di lei che si muoveva sinuosa, ipnotica, elegante.
"Beh, madama, questo è il punto..." disse lui cercando di non mostrarsi troppo emozionato e dunque in posizione svantaggiata rispetto alla dama "... il motivo... se si riuscisse a scoprire perché stanno uccidendo da tempo i Dantorville probabilmente sveleremmo anche l'identità degli assassini..."

[Altea]

Mi sedetti sulla scrivania e sospirai "Passaggi segreti? Pensate dunque l' assassino possa essere ancora nel castello, e non temete il professor Minsk possa essere coinvolto se scoperto? Non volete portarci in questo labirinto, vi chiedo di dimenticare i passati dissapori, io e il mio amico viandante abbiamo deciso di essere dalla vostra parte, vorremmo aiutarvi" fingendo disperazione nelle parole.

https://thumbs.dreamstime.com/b/ritratto-dell-ragazze-sensuali-molto-belle-bionde-con-ghiaccio-fumoso-90636362.jpg

[Guisgard]

"È un'attrice nata..." disse divertito fra sé il viandante mentre ascoltava Altea recitare ad arte "... quando una donna così bella è anche furba, beh, difficilmente un uomo può non finire in trappola..." continuando a guardare in giro per quel laboratorio.
Ed infatti Maday ci stava cercando in pieno nel piano di Altea, quando però accadde qualcosa.
Delle grida giunsero dal cortile.
Anche Gwen ed Elv, che stavano raggiungendo pure loro il laboratorio, udirono quelle urla.

[Altea]

Alzai il viso e osservai Maday con gli occhi verdi, cercando di incatenarli ai miei ma fu un attimo.
Ad un tratto udimmo delle urla nel giardino "E che accade ora? Queste urla..non vi è nessun altro Dantorville da uccidere" guardai per un attimo il viandante facendogli l' occhiolino e prendendo poi Maday sottobraccio e portandolo fuori "Presto dottor Maday, andiamo a vedere che accade, con lei sono al sicuro sicuramente" e lo portai in giardino.
Ovviamente quel momento dava l' opportunità al misterioso viandante di poter osservare il laboratorio con calma e poi ci avrebbe raggiunto ma la tensione era alta.

[Guisgard]

Altea riuscì a trascinare fuori dal laboratorio Maday, prendendolo sottobraccio come se avesse bisogno delle sua protezione.
Il viandante così fu libero di poter controllare meglio il laboratorio.
La dama De Bastian e lo scienziato allora si ritrovarono nel cortile, dove vi erano diversi servi assoldati.
Le grida però giungevano dall'alto, dal camminamento di ronda, dove si vedeva una figura che correva zoppicando e urlando.

[Lady Gwen]

Stavamo raggiungendo Maday nel suo laboratorio, quando sentimmo delle urla e ci precipitammo.
"Vengono dal camminamento!" notai.
Poi, da lontano vidi una figura zoppicare.
"Che sia un'altra guardia?" ragionai, pensando a quella che aveva visto il presunto fantasma.

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[Altea]

Nel giardino non vi era nulla, ma vi era una figura nel camminamento di ronda e zoppicava..."Guardate signor Maday lassù, guardie fermate quella persona che urla e zoppica e non voglio lavativi" con tono perentorio.

[Destresya]

Gli regalai un sorriso enigmatico, mentre penasvo a tutti i modi in cui avrei potuto risollevare quel carattere... e molto più di questo.
Quel ragazzino un po' imbranato mi stava divertendo parecchio.
Dopotutto aveva detto il padone di educarlo, no?
Poi era anche sveglio, e la cosa non guastava mai.
"Bene... mi sembra un ottimo punto di partenza..." annuii "Se hai finito di mangiare possiamo andare a fare un giro di perlustrazione!" con un tono affabile ma lo sguardo che sottolineava come quello fosse un ordine.

[Guisgard]

Erano ormai tutti nel cortile, anche Gwen ed Elv.
Altea ordinò ai soldati di fermare la figurava che applicava e gridava sul camminamento.
I militari la raggiunsero e con somma sorpresa di tutti scoprirono che si trattava del duca Ghin, ferito ad una gamba ed in stato di shock.

[Lady Gwen]

Non era una guardia.
Bensì Ghin.
Ora ufficialmente il piano di Minsk era apparentemente fallito, o almeno così sembrava.
Però mi sentii più leggera, adesso che non avrei più dovuto mantenere il segreto, poichè Ghin era vivo e vegeto sotto gli occhi di tutti, benché ferito.
"Mi chiedo se sia stato l'assassino a ferirlo..." dissi ad Elv.

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[Guisgard]

"Certo, madama." Disse Best a Bez, nonostante il suo piatto fosse ancora pieno. "Dove andremo a perlustrare?" Chiese alzandosi dalla tavola, pronto a seguirla.

[Altea]

Quando portarono Ghin ferito ed in stato di shock sentii le gambe cedermi "Ma cosa sta accadendo?" mi avvicinai al cugino che si presupponeva defunto. Poi pensai alla messa funebre privata, i tratti del presunto cugino defunto erano sfigurati, non definiti. Iniziai a sospettare una messa in scena ma non capivo il motivo, e certo non credevo questo davanti fosse un fantasma.
"Cugino caro, sono Altea, cosa sta accadendo?" cercando di calmarlo.

[Destresya]

"Beh, io direi di cominciare dove sono stati eseguiti gli omicidi, non credi?" fissandolo mentre mi alzavo, con calma, disegnando ogni movimento nel mio abito raffinato e scuro che mi dava l'aria di un demone tentatore.
"Al castello dei Dantorville.... ma ci servirà una storia da raccontare nel caso qualcuno ci possa fermare..." pensierosa, per poi guardare di nuovo il ragazzo.
"Stupiscimi..." con un gesto della mano che lo invitava a parlare.

[Guisgard]

Un Ghin ferito e visibilmente scioccato fu portato nel cortile dai suoi soldati e subito soccorso dai suoi servi.
Altea provò a chiedergli cosa stesse succedendo, ma il duca era fuori di sè.
"Non mi sembra sia un fantasma..." disse Elv che stava accanto a Gwen.
"No, per nulla." Il viandante. "I fantasmi non possono essere feriti e di certo non perdono sangue."
"Infatti." Arrivando all'improvviso Minsk.

[Altea]

Arrivo' pure il viandante con una giusta supposizione e poi apparve Minsk "Dottor Minsk, vi avevo dato per disperso. Avete visto cosa è accaduto a mio cugino. E certamente non è resuscitato come Lazzaro".

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[Lady Gwen]

"Adesso immagino che Minsk rivelerà tutto, sulla scena che hanno organizzato per beccare l'assassino..." dissi ad Elv.
Mi chiedevo cosa Minsk avrebbe detto adesso e se avrebbe rivelato la verità.

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[Guisgard]

Quella richiesta di Bez, che sembrava un velato ordine ornato da un che di ammaliante, colpì non poco Best, avendo il duplice effetto di lusingarlo ma anche di emozionarlo più di quanto lui stesso non volesse mostrare.
"Beh, madama..." disse il ragazzo alla dama "... potremmo fingerci 2 viaggiatori... una ricca dama ed il suo servitore... non negheranno ospitalità ad una nobile donna in viaggio... così potremmo girare nel castello indisturbati o quasi..." fissandola.

[Guisgard]

I servi erano impressionati, increduli, così come i soldati, credendo vedere davvero un fantasma.
"Miei signori..." disse però Minsk a tutti i presenti "... naturalmente questi è il vero lord Ghin e non certo il suo spettro. tutto era un piano, volto a proteggere sua signoria, spacciandolo per morto avevamo creduto di salvarlo dall'assasino. Ora però sono curioso di sapere cosa sia accaduto..." fissando Ghin, a cui Maday stava somministrando delle erbe per farlo calmare.
"Mi ha..." mormorò tremante il duca "... l'assassino... ha cercato di uccidermi... non so come mi abbia trovato... sono fuggito... sono vivo per miracolo..." davanti al viandante, ad Altea, a Gwen ad Elv e a tutti gli altri.

[Altea]

"Un piano" con voce adirata, ma cosa potevo aspettarmi da loro e mi voltai verso Ghin "Cugino avete visto l'assassino?" e poi verso il viandante "È una ferita da spada secondo voi?" testando le sue probabili doti di Cavaliere.

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[Lady Gwen]

"Sembra che Ghin sia sfuggito al controllo di Minsk, dunque..." sussurrai.
E alla fine, Ghin confermò ciò che pensavo.
Tenni per me il pensiero che speravo nella morte di quell'uomo spregevole.
"L'avete visto? Potreste identificarlo?" a Ghin.

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[Guisgard]

"No..." disse Ghin ad Altea ed a Gwen che gli chiedevano dell'assasino "... aveva il capo... come fosse coperto... sembrava un'ombra... un fantasma..."
"Si... sembra una ferita prodotta da una lama..." il viandante osservando Maday che medicava Ghin "... ma non una delle nostre spade... no, si tratta di una spada molto affilata... qualcosa di molto simile ad una katana direi..."
"Una katana?" Ripetè stupito Maday.
"Si, la spada dei samurai Giapponesi..." annuì il viandante "... sono simili a rasoi di 60 centimetri..."
"Vedo che ti intendi di queste faccende..." guardandolo Minsk.

[Lady Gwen]

Stesse parole riguardo il fantasma, ormai lo davo praticamente per scontato.
Solo che non avevamo ancora capito cosa potesse essere, questa creatura.
Poi, tutti sentimmo le parole del viandante.
"È molto esperto per essere un viandante..." Dissi piano ad Elv.


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[Altea]

"Infatti dovrebbe essere una lama affilata, se ha ucciso Henz di netto.. Sempre non arrivi pure lui" avvicinandomi al viandante che aveva dimostrato le sue conoscenze di cavaliere. Minsk si era forse insospettito "Si ha viaggiato anche in Oriente" poi mi rivolsi al viandante senza destare sospetti di troppa intimità "Chi mai potrebbe avere una arma del genere, ricordiamoci qui presto si terrà un torneo e noi non abbiamo mai considerato uno dei cavalieri arrivati".

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[Guisgard]

"Si, avete ragione, milady..." disse il viandante in tono formale per celare la confidenza che c'era con Altea "... potrebbe trattarsi di un guerriero giunto per il torneo e magari in possesso di una spada simile ad una katana..."
"Potremmo allora controllare tutti i partecipanti al torneo..." Elv che aveva ascoltato tutto come Gwen.
"Non era un semplice guerriero quello che ha cercato di uccidermi!" Con rabbia Ghin.

[Lady Gwen]

Annuii all'ipotesi.
Sì, di certo si trattava di qualcuno del torneo, anche se Ghin era contrario.
"Magari, ha solo rubato l'arma dal torneo" ipotizzai.

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[Altea]

"Si potrebbe" verso il ragazzo "Ma molti cavalieri sono scontrosi e non mostrerebbero nulla".
Alle parole di Ghin osservai il viandante "In che senso non era un semplice guerriero, dovete collaborare cugino".

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[Guisgard]

"Potrebbe essere..." disse Elv a Gwen.
"Non era un guerriero!" Con rabbia Ghin ad Altea. "No... era... era simile ad un'ombra... rapidissimo e silenzioso... e poi..."
"Poi?" Il viandante.
"Poi aveva..." mormorò Ghin "... poi aveva strane luci che... uscivano dal suo corpo..."

[Altea]

"Ecco.. La polvere che si illumina al buio che abbiamo trovato ieri sera, parlatene ai due scienziati. Qui qualcuno ci sta sviando e facendo un tranello" al viandante.

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[Lady Gwen]

Continuò a ripetere che non era un guerriero, con tono stravolto.
Poi, sentii qualcosa di strano.
Luci.
"Che tipo di luci? Come apparivano?" chiesi, genuinamente curiosa.
La faccenda iniziava a farsi interessante.

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[Guisgard]

"La luce era un nostro trucco, milady." Disse Minsk ad Altea. "Era un composto per ingannare i soldati e spacciare sua signoria per un fantasma. Faceva parte del nostro piano per proteggerlo."
"Quello non era un uomo!" Gridò Ghin.
Elv guardò Gwen perplesso.

[Lady Gwen]

Aggrottai la fronte.
Okay, qui qualcosa non quadrava.
"Adesso mi sento molto confusa... Stiamo parlando della copertura di Ghin o dell'assassino?" sussurrai ad Elv, perché davvero qualcosa mi sfuggiva.
Restava il fatto che comunque l'assassino stava usando lo stesso espediente, ossia quello di fingersi un fantasma, per girare indisturbato per il castello e lo avevamo visto in tanti

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[Altea]

"Sembra impazzito, forse dovremmo dargli un sedativo, è sotto shock.. Almeno abbiamo pure sfatato il mito che ad uccidere i Dantorville sono i Taddei".

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[Guisgard]

"Dopo te o spiego in camera..." disse sottovoce Elv a Gwen, non senza un che di malizioso.
"Credete?" Maday ad Altea. "Magari l'assasino è un sicario dei Taddei."
Il viandante guardò lo scienziato con odio e lasciò scivolare la mano sulla cintura, come se abitualmente li portasse la spada.
Ovviamente non la trovò e strinse i pugni con rabbia.
Allora si allontanò.

[Lady Gwen]

Inarcai un sopracciglio alle parole di Elv alzando gli occhi in su.
Poi, seguii attentamente la scena.
Vidi la reazione del viandante alle parole di Maday.
Allora toccai il braccio di Elv.
"Hai visto?" sussurrai "Appena hanno nominato un sicario dei Taddei, il viandante si è irrigidito, sembrava che portasse la mano alla spada nella cintura... L'ho detto io che non è un normale pellegrino..."

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[Altea]

Vidi la mossa del viandate, se ne andò come fosse offeso "Suvvia dottor Maday, prima di tutto i Taddei sono leali guerrieri e non userebbero questi trucchi. Secondariamente si sa che dopo la morte di Lord Guisgard, il duca Taddeo non è più come prima. Non vi sarà nessuno a portare il nome dei Taddei al torneo" mi congedai e andai dal viandante "Che succede? Te ne sei andato via" prendendo la sua mano.

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[Guisgard]

"Credo che quel tipo vada controllato..." disse Elv con tono sospettoso verso il viandante "... non mi convince..." fissando Gwen.
Intanto Altea lasciò il cortile e raggiunse il viandante nel giardino.
"Avevo bisogno di stare da solo..." lui voltandosi verso di lei.

[Lady Gwen]

Annuii ad Elv.
"Direi di seguirli, adesso, magari scopriamo qualcosa... Andiamo..." facendo un cenno col capo verso la direzione in cui era sparito il viandante.
Iniziavo davvero a sospettare che quell'uomo fosse la chiave di volta per risolvere questo enorme mistero e potevamo essere vicini, molti più vicini di quanto pensassimo.

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[Altea]

Mi sedetti in una panchina sotto una quercia "Siediti" poggiando le mani sulla sua spalla e poi il capo "Perché mai amore?" lasciai volare quella parola con naturalezza "Ah, si.. Mi avevi detto non conosci i Taddei ma sembravi pronto all'attacco" sorridendo leggermente.

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[Guisgard]

Il viandante si sedette accanto ad Altea, sotto la quercia, in quel pomeriggio cupo e silenzioso.
La guardò dal suo cappuccio simile ormai ad una maschera per un lungo istante.
E poi, senza dire nulla, la prese fra le braccia con fare maschio ed appassionato e la baciò con trasporto, incatenando le labbra di Altea alle sue, in un bacio capace di toglierle il respiro.
Pochi uomini al mondo sapevano baciare così una donna.
In quel momento arrivarono nel giardino Gwen ed Elv e videro quella scena.

[Lady Gwen]

Seguimmo il viandante, arrivammo... Ed istintivamente indietreggiai tornando dietro l'angolo da cui eravamo arrivati.
"Bene. Non... Era quello che aspettavo di trovare" mormorai, con tono incerto "Io.. penso che dovremmo provare in un altro momento..." dissi poi.
"Santo Cielo..." scuotendo la testa.

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[Altea]

Fu un attimo e mi attirò a se' con passione e dolcezza e mi strinse tra le braccia e in un bacio appassionato. Era un uomo passionale, d'istinto e mi strinsi a lui e baciandolo fino a non respirare più. "Ti toglierei questa tunica ora" bisbigliai appena.

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[Guisgard]

"Ed io ti strapperei da dosso questi abiti..." disse il viandante ad Altea, vicinissimo alla sua bocca, con i suoi occhi in quelli di lei e la mano che le stringeva i lunghi capelli biondi con forza e passione, quasi come un padrone fa con la sua schiava.
La baciò ancora, assaporando le sue labbra e la sua lingua, come a voler raggiungere il suo animo più profondo.
Tutto ciò fu visto da Gwen e da Elv.
"Eh, il nostro viandante..." ridacchiando Elv "... non credo abbia pregato molto durante i suoi viaggi..." guardando divertito Gwen.

[Lady Gwen]

"Quello è un frate tanto quanto lo sono io..." scuotendo la testa.
"Dai, andiamo, tanto qui non c'è niente da fare, almeno per il momento..." aggiunsi alla fine, tornando indietro.

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[Guisgard]

Elv ridacciò ancora e poi annuì a Gwen.
I 2 allora andarono via dal giardino.
"Ripensavo a ciò che ha detto il duca..." disse mentre camminavano "... come può essergli apparso l'assasino per spingerlo poi a definirlo non un uomo? Era forse travestito? E quelle luci? Magari un gioco di specchi, qualcosa che riflettesse la luce... il nostro assassino sembra amare molto la teatralità..."

[Altea]

"Vi è sempre la mia stanza da letto.. Ma tu non puoi togliere il saio.. A meno che non trovi un espediente..". Mi lasciai avvolgere dalla sua passione, le sue forti mani sui capelli e la bocca che giocava con la mia tra baci audaci.."Andiamo in stanza.. O?" osservandolo maliziosa.

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[Lady Gwen]

Annuii ad Elv.
"Sì, lo penso anch'io. Credo che la teoria sovrannaturale sia ormai stata sdoganata da un bel po'. Peraltro, se quello individuo ha a che fare col carro di metallo che abbiamo trovato, credo che avrà molto strano strumenti a sua disposizione..."

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[Guisgard]

Lui la guardò da sotto il cappuccio e sorrise piano, in modo sensuale e divertito.
Si avvicinò ai capelli di Altea e ne sentì il profumo, sfiorandole l'orecchio con le labbra e causandole un intenso brivido.
Allora le sussurrò qualcosa a bassissima voce.
Qualcosa che solo lei potè sentire e che i nostri lettori non sapranno mai.

[Guisgard]

"Il carro..." disse Elv a Gwen "... è quello la chiave di tutto..." pensieroso "... e se il viandante fosse collegato proprio al carro? Dobbiamo stargli alle costole..."

[Lady Gwen]

"Sì, infatti è ciò che pensavo" annuii.
"Ma credo che ora avrà altri impegni..." bofonchiai.
"Di sicuro, appena si renderà di nuovo disponibile lo seguiremo e vedremo cosa fa e se è collegato a quel carro..."

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[Guisgard]

Mentre era con Elv, Gwen notò qualcosa.
In un angolo del cotile stavano Minsk e Maday che parlottavano in modo fitto.

[Lady Gwen]

"Però forse la camminata non è stata a vuoto..." dissi, indicando ad Elv gli scienziati.
Gli feci segno di avvicinarci giusto per riuscire a sentirli,sperando di scoprire qualcosa.

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[Guisgard]

Elv annuì a gwen e i 2 si avvicinarono agli scienziati, restando dietro un pilastro del cortile per non essere visti.
"Quel viadante non mi piace..." disse Maday.
"Si, guardiamoci da lui..." fece Minsk.
"Sospetti di lui?"
"Io sospetto di chiunque..." rispose Minsk.
"Conosce le armi ed i suoi modi non sono da semplice pellegrino..." mormorò Maday.
"Scopriremo chi si cela sotto quel cappuccio..." fissandolo Minsk.

[Lady Gwen]

Ascoltammo i due.
"Beh, sapevamo che anche loro due sospettavano del viandante, ormai credo che tutti qui lo facciano. Ha mostrato più volte conoscenze che un normale pellegrino non potrebbe possedere e nulla gli avrebbe impedito di metterle in pratica per un omicidio, quasi due..." mormorai ad Elv.

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[Guisgard]

"Allora direi di parlarne ai 2 scienziati e coalizzarci con loro per smascherare il viandante..." disse Elv a Gwen.

[Lady Gwen]

"Hai visto l'altro giorno la reazione di Minsk quando gli abbiamo rivelato i nostri sospetti sul viandante, quando ci ha riso in faccia, dall'alto della sua boria ed arroganza..." commentai.
"Anche perché penso che già allora lui sospettasse di quell'uomo, ma ci tiene a bocciare le ipotesi degli altri quasi per principio."

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[Destresya]

Lo fissai con un sorrisetto divertito.
"Sì, potrebbe essere un'idea!" annuii "Dopotutto sei sveglio per essere appena uscito dal convento!" lo schernii ridendo.
Dopodichè mi alzai, lisciandomi il vestito.
"Benissimo, vestiamoci e andiamo, allora!" con fare autoritario.
Io stessa lasciai la cucina per andare nelle mie stanze e preparare i bagagli per interpretare la nobile dama in viaggio.
Non ci misi molto, e poco dopo ero pronta.

[Guisgard]

"Se è un uomo di scienza" disse Elv a Gwen "allora dovrà accettare le nostre tesi."
Intanto i 2 scienziati erano andati via, chiudendosi el loro laboratorio fino al tardo pomeriggio.
Ghin invece fu portato dai suoi servi nelle sue camere, dove potè riposare e rimettersi dopo la ferita e lo spavento.
Ben 3 soldati piantonavano gli alloggi del duca, visto che si temeva un possibile ritorno dell'assassino per completare la sua opera rimasta a metà.

[Guisgard]

Anche Best andò in camera sua per prepararsi, emozionato per la missione, ma soprattutto per la presenza di Bez.
Scese nel cortile dopo un pò, dove poi arrivò anche la misteriosa dama.

[Lady Gwen]

"Beh, speriamo allora lo faccia per amore della scienza..." dissi sarcasticamente.
Presi poi Elv per mano e ci dirigemmo verso il laboratorio dei due.
L'ultima volta che avevamo parlato con loro, ero andata via, stizzita per la sua reazione ed ero finita fra le grinfie di Ghin; ora il rischio non c'era più, ma era stato comunque orribile e ora di sicuro non ci avrei provato di nuovo.

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[Destresya]

Lo trovai lì ad aspettarmi, e gli consegnai la borsa con il mio bagaglio.
"Mettilo nella carrozza!" Ordinai "È tutto pronto? Possiamo andare?" Fissando lui e la carrozza, per poi salire.
"Su, muoviti!" Ordinai.
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[Altea]

Mi beai di quella carezza, un brivido mi percorse quando la sua voce sussurrò quelle parole solo per noi.
Un sorriso sulle labbra e poi la mano bianca e candida che andò a cercare il suo volto nel cappuccio per, almeno, una carezza.

[Guisgard]

Elv annuì a Gwen ed insieme andarono al laboratorio dei 2 scienziati.
Li trovarono indaffarati tra testi, alambicchi, compassi e squadre.
Elv allora salutò e poi raccontò ai 2 i loro dubbi sul viandante.
"Non capisco" disse seccato Maday "Cosa diavolo può interessare a noi dei vostri dubbi?"
"Tuttavia" intervenne Minsk "non sono campati per aria i loro sospetti..."

[Guisgard]

Best caricò l'occorrente sulla carrozza, come aveva ordinato Bez e poi partirono alla volta del castello dei Dantorville.
"Dobbiamo avere il sangue freddo di non tradirci, madama..." disse il giovane uomo durante il tragitto, dopo lunghi istanti di silenzio in cui aveva avvertito quello strano senso di soggezione che lei sapeva trasmettergli.

[Guisgard]

La mano di Altea si intrufolò sotto il cappuccio di lui, accarezzandogli il viso liscio reso aspro e più virile dalla barba appena incolta.
"Dimmi cosa pensi..." disse il viandante pianissimo alla dama.

[Altea]

"Cosa penso?" sospirando "Che vorrei stare tranquilla, vivere questa storia con te senza problemi e che un giorno tu ti rivelerai a me.. Accadrà? Ti ho sempre rispettato, avrei potuto toglierti questo cappuccio per capriccio. Invece no.. Dimmi che il tuo voto si scioglierà presto".

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[Lady Gwen]

Arrivammo al laboratorio, Elv spiegò tutto e ovviamente quello zuccone di Maday intervenne.
Che fastidio...
Però almeno Minsk sembrava essere interessato.
"Quando poco fa sono stati nominati i Taddei come ipotetici mandanti della morte di Henz, si è irrigidito e sembrava fosse lì lì per prendere una spada, insomma, era un gesto difficile da fraintendere. Chi ci dice che lui non sia stato mandato qui se non per uccidere, almeno per supervisionare la situazione, di modo da assicurarsi che tutto andasse secondo i piani?"

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[Guisgard]

"Quando mistero sarà risolto" disse il viandante ad Altea "il mio voto verrà sciolto. Promesso." Bacuandola ancora, con più slancio e passione se possibile.
Intanto, nel laboratorio dei 2 scienziati, Gwen ed Elv avevano raccontato i loro sospetti sul viandante.
"Si, ho notato quel gesto anche io" disse Minsk alle ragazza "ed in effetti lascia molto spazio ad interpretazioni... ciò che dici è plausibile..." fissandola "... un inviato del duca De'Taddei... magari proprio il sicario..."
"Forse sono secoli" fece Elv "che i duchi di Capomazda inviano sicari per uccidere i duchi di Dantorville..."
"O forse" lesto Maday "il nostro sicario ha pensato bene di usare la sciocca leggenda della maledizione come copertura per la sua missione volta ad uccidere i Dantorville."

[Lady Gwen]

Annuii con convinzione a Minsk.
Ma anche a Maday, con mia sorpresa.
"Infatti è proprio a questo che pensavamo, una copertura, che magari attraverso l'ausilio di strani artifici sfrutta la leggenda su strani fantasmi per farla franca."
Almeno stavolta eravamo tutti d'accordo e ciò mi lasciava senza parole.

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[Destresya]

Il viaggio in carrozza procedeva placido e tranquillo, guardavo fuori dal finestrino cercando di immaginare come relazionarmi per quella missione.
Non era affatto semplice, ma non avrei deluso il padrone.
Il ragazzo parlò e mi voltai lentamente a guardarlo.
"Oh ma certo, dobbiamo essere prudenti!" assentii "Eravamo diretti a Capomazda e cerchiamo rifugio per la notte, giusto?" ripassai il piano con lui.

[Altea]

Mi prese nuovamente con passione ma mi bloccai un attimo "Il tuo voto centra col mistero della morte dei miei cugini e dei Dantorville? E perché mai? Sembra vuoi riscattarti da qualcosa" poi sobbalzai e risi "Per un attimo ho pensato tu potessi essere uno dei Taddei che voleva dimostrare il non coinvolgimento della sua stirpe" lo guardai perplessa e ricordai un fatto "Cosa cercavi nel fossato l'altro giorno? Maday ti stava osservando" sempre abbracciata a lui.

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[Guisgard]

"E poi c'è quel carro di ferro..." disse Elv "... io e Gwen siamo certi che c'entri con questa faccenda. Con ogni probabilità appartiene agli assasini. Uso il plurale perché dubito un solo uomo possa riuscire a farlo muovere."
"Eppure" fece Minsk "quel fantomatico carro lo avete visto solo voi 2..." a lui ed a Gwen.

[Guisgard]

"Sarà meglio non nominare Capomazda, madama..." disse Best a Bez "... i duchi di Dantorville sono in rotta con i Taddei..."

[Guisgard]

Lui non rispose nulla ad Altea, restando a fissarla, per poi baciarla ancora.
Un bacio lungo e caldo, avvolgente ed intimo, come se fosse la risposta ad ogni domanda di lei, ad ogni dubbio e ad ogni paura.

[Destresya]

"Hai ragione, io e il padrone veniamo da molto lontano, dunque consigliami tu un posto da raggiungere..." sorridendo e cercando di entrare nella parte della nobildonna in viaggio.

[Lady Gwen]

"Sì, l'abbiamo visto solo noi, ma possiamo giurare che fosse davvero lì, anche se non capiamo come sia stato possibile che sia sparito, ma possiamo giurare di tutto ciò che volete" insistetti, convinta "Ci sono tanti buchi vuoti, in questa storia, che vanno colmati, dobbiamo solo mettere per bene a posto i pezzi..."

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[Guisgard]

"Potremmo dire di essere diretti a Suession..." disse Best a Bez "... perciò il castello dei Dantorville sarebbe una tappa obbligata lungo la strada, madama..." aspettando non senza ansia la risposta della donna.

[Guisgard]

"Volete giurare..." disse con disprezzo Maday a Gwen "... e su cosa, sentiamo? Noi siamo scienziati e non abbiamo nessuna credenza religiosa. Su ci sa dunque vorreste giurare per convincerci?"

[Altea]

Non rispose ma mi baciò.. Fu una bacio lungo, avvolgente come il suo abbraccio, come volesse rassicurarmi o forse era un modo per rispondere, forse in ciò che dissi vi stava la verità "Entriamo?" sottovoce "A proposito che hai trovato nel laboratorio" poggiando il braccio, sapevo quale galantuomo come si sarebbe mosso verso quel braccio proteso e io amavo scoprire ogni suo tratto della personalità.

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[Destresya]

Lo fissai negli occhi, regalandogli un lieve sorriso compiaciuto.
"Sì, mi sembra una buona idea!" con un leggero cenno di assenso.
So che quelle ricompense andavano centellinate, che doveva capire come si doveva comportare.
"Non dovrebbe mancare molto!" dissi poi, tornando ad essere sconstante e indifferente guardando fuori dal finestrino.

[Guisgard]

Il viandante, come il più esperto ed abile dei gentiluomini, prese il braccio di Altea ed insieme si avviarono verso l'interno del castello.
"Ho visto diverse cosa in quel laboratorio..." disse lui "... ma soprattutto alcuni estratti di Carbonite Sodica e Magnesio Solfatico... da essi in Oriente gli alchimisti più abili estraggono Ionitite Ferrosa, perfetta per temprare le lame migliori, con una tecnica chiamata Catascatura. Più che 2 scienziati non sembrano 2 esperti di tecniche militari..."

[Altea]

Ascoltai attentamente "E non pensi che quindi possa essere stata usata per la spada che ha ucciso Henz e ferito Ghin.. Quei due sono furbi. Sono stranamente arrivati prima dell'arrivo dei miei cugini, hanno forse potuto organizzare tutto.. E poi non ho compreso la figura del ragazzo e ragazza al castello, ma finché stanno nella ala sud di Ghin non è problema. Tornando a quella polvere è quel metodo che hai parlato hai dei sospetti? ".

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[Lady Gwen]

Sobbalzai alla veemenza di Maday ed afferrai la mano di Elv di nascosto.
Ma cosa aveva sempre da arrabbiarsi tanto, quel maledetto?
Non riuscivo a non chiedermelo, era insulso, odioso e speravo che Minsk gli intimasse di smetterla.

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[Guisgard]

Best si limitò ad annuire, senza però riuscire a non sentirsi colpito dalla freddezza e dall'indifferenza che Bez mostrava nei suoi confronti.
Quella donna suscitava in lui strane e contrastanti sensazioni che il ragazzo cercava di reprimere.
“Ecco il castello, madama...” disse ad un tratto Best, indicando dal finestrino della carrozza il castello dei Dantorville che spuntava con le sue torri dalle cime delle querce che circondavano le sue mura.

[Guisgard]

Elv guardò Gwen e con lo sguardo annuì alla ragazza.
“Faremo ricerche anche noi.” Disse Minsk. “Dopotutto un simile mezzo non può certo essere nascosto a lungo.”
“Mah...” scettico Maday.
“Ora però direi di concentrarci sull'assassino che agisce in modo più o meno tranquillo qui al castello.” Mormorò Minsk. “Sembra che lui possa colpire come e quando vuole.”
“Ho un piano...” Maday.
Intanto, in un'altra zona del castello, il viandante ed Altea ragionavano sulla misteriosa faccenda.
“La polverina luminosa” lui a lei “mi sembra chiaro a questo punto che sia stato un trucco usato dai 2 scienziati per mettere su la farsa del fantasma di Ghin...”

[Lady Gwen]

Anche Elv era d'accordo con me, lo vedevo.
Un confronto con Maday era praticamente impossibile, ogni cosa che qualcuno diceva lui era sempre lì, pronto con la sua testa vuota a sputare commenti non richiesti.
Sembrava avere un piano e mi chiedevo quanto potesse essere efficace, visto l'idiota che avevamo davanti.
"In cosa consiste questo piano?" chiesi allora.

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[Guisgard]

"Chiediamo al duca di imprigionare il viandante." Disse Maday. "Sono proprio curioso di vedere se ci saranno nuove azioni da parte dell'assassino con lui chiuso in gattabuia..." fissando Gwen, Minsk ed Elv.

[Lady Gwen]

Ci riflettei su.
"Potrebbe funzionare, anche se si dovrebbe trovare una motivazione valida, voglio dire, non si può incarcerare una persona senza motivo..." commentai, pensando ad un'eventuale accusa da muovere contro quell'uomo.
"Lo si potrebbe arrestare perché si sospetta un suo coinvolgimento nell'omicidio, ma non si può, senza nemmeno una prova, fosse anche solo per finta..."

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[Guisgard]

"Allora diamoci da fare e cerchiamo un motivo per far imprigionare quel pezzente." Disse Maday a Gwen. "Dopotutto è più facile trovare una scusa qualsiasi per sbatterlo dentro, che non un grosso carro di ferro che nessuno, a parte voi 2, ha visto mai."

[Lady Gwen]

Rischiai di stritolare la mano di Elv, mentre mi mordevo la lingua per non rispondere a tono a quel maledetto.
Che odio.
"Bene. Allora ci impegneremo a riguardo" dissi solo, atona.
In realtà non ne avevo alcuna voglia, non mi andava di collaborare con quei due, ma dovevamo fare buon viso a cattivo gioco.

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[Guisgard]

Elv comprese lo stato d'animo di Gwen, visto il modo con cui gli stringeva la mano mentre Maday parlava.
"Bene, cercheremo allora quel pretesto..." disse lui ai 2 scienziati "... credo sia ora di andare... ci aggiorneremo stasera a cena, signori..." e con Gwen andarono via dal laboratorio.

[Lady Gwen]

Annuii a conferma delle parole di Elv prima che uscissimo e sperai che il momento della cena arrivasse più tardi possibile.
Intanto, avevo pensato che avremmo potuto trovare qualcosa, non so, un oggetto ad esempio, che potesse appartenere al pellegrino e posizionarlo in un punto strategico per creare la situazione ideale.
Di sicuro poteva essere una buona ipotesi, o comunque un inizio.

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[Guisgard]

Gwen Ed Elv lasciarono il laboratorio dei 2 scienziati e raggiunsero il cortile, mentre sotto un cielo vago e rosato il castello accoglieva quell'inizio di tramonto.
"Servirebbe un buon motivo per incarcerare quel viandante..." disse pensieroso Elv "... ci penso, ma non mi viene nulla in mente..." sbuffando.

[Lady Gwen]

La mia presa sulla sua mano si rilassò, mentre le mie dita rimanevano intrecciate alle sue, con l'effetto di calmarmi e farmi rilassare.
Il cortile era rosato dall'accenno del crepuscolo e tutto sembrava vago, indefinito.
"Io ho pensato che potremmo sottrarre qualcosa che appartenga al viandante e far sì da averlo trovato in un posto strategico, magari dove Ghin è stato aggredito..." proposi, a bassa voce "Anche se non so cosa, insomma, dovremmo studiare bene questo dettaglio, ma forse ci penserà Minsk... Sembra bravo ad imbastire messinscene..." con tono sarcastico.

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[Guisgard]

"Si, è un buon piano..." disse Elv fissando Gwen "... e forse è il solo che abbiamo... si, val la pena tentare." Annuì. "Si, tentiamo... ci serve un oggetto del viandante e poi lo porteremo a Minsk... lui saprà come realizzare il piano..."

[Lady Gwen]

"Magari potremmo chiedere a Cafon dove alloggia il viandante, altrimenti non sapremmo dove reperire alcun oggetto di sua proprietà... Magari gli spiegheremo tutta la situazione e sono certa che non ci creerà problemi, se gli diremo che collaboriamo con Minsk..." Annuii.

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[Destresya]

Mi voltai verso di lui a quelle parole, e sorrisi.
"Oh, finalmente.." con il sorriso di chi non vede l'ora di poter finalmente eseguire gli ordini del suo padrone.
"Puoi scendere e chiedere ospitalità per la tua padrona ora..." guardando il ragazzo con un sorriso di incoraggiamento.
Era molto importante dosare le emozioni e quanto gli si mostrava.
"Direi che puoi annunciare la marchesa Destresya de Rochford..." inventai sul momento.
Tra tutte le mie sorelle, Des era quella che aveva più di tutte un nome altisonante, e valeva la pena di utilizzarlo.
"Su, non mi deludere!" facendo l'occhiolino al ragazzo.

[Guisgard]

"Ehi..." disse sorridendo Elv a Gwen "... sei un vulcano di idee oggi!" Esclamò compiaciuto. "Vediamo se il buon Cafon sarà dalla nostra parte!"
I 2 allora raggiunsero e cucine del castello, dove trovarono i servitori, tra cui proprio Cafon.
Elv lo chiamò in disparte e gli parlò chiaro, davanti a Gwen, chiarendo che avevano l'appoggio dei 2 scienziati.
A quel punto Cafon accettò.

[Lady Gwen]

Risi di cuore, poi assunsi un'espressione soddisfatta e compiaciuta di me stessa.
Alla fine, trovammo Cafon, gli spiegammo tutto la faccenda e lui accettò.
Splendido!
Eravamo sulla buona strada!
"Dunque, puoi dirci dove alloggia il viandante?" chiesi, impaziente, nel frattempo che pensavo a cosa avremmo potuto sottrarre.

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[Guisgard]

La carrozza arrivò davanto al portone del castello e subito Best annuì a Destresya.
Allora scese dalla vettura ed ai soldati del duca annunciò il nome della sua padrona.
L'ospitalità fu concessa e la carrozza entrò nel maniero.
"Scendete, madama..." disse Best aprendo lo sportello "... il duca per ora non può ricevervi, ma ci sarà assegnato un alloggio..." porgendole la mano per aiutarla a scendere.

[Guisgard]

"In una camera al piano terra della torre Sud..." disse Cafon a Gwen "... ora però è con lady Altea..."
In quel momento videro entrare nel castello una carrozza, dalla quale scese la marchesa Destresya.

[Destresya]

Aspettai con ansia il ritorno del ragazzo.
Sarebbe stato all'altezza del compito che gli avevo affidato?
Potevo fidarmi di lui?
Oh non dubitavo della sua lealtà, ma quanto più della sua capacità.
Però non mi deluse, e tornò vittorioso.
Gli sorrisi, con un cenno del capo di assenso e un lieve sguardo di approvazione.
Presi la mano che mi porgeva e scesi dalla carrozza.
"Benissimo, manderemo i nostri ringraziamenti al conte..." dissi, meccanicamente, per poi fermarmi e guardare Best in modo interrogativo.
Il conte non era morto?
Il padrone aveva detto così, e anche in paese ne avevano parlato.
Avrei mandato Best ad indagare tra i servi.
Io dopotutto ero solo una nobile in viaggio, non sapevo nulla di quelle terre.
"Fa portare i miei bagagli nell'alloggio!" ordinai, entrando in modo solenne dentro il castello.

[Lady Gwen]

"Allora lo terremo d'occhio e aspetteremo il momento giusto per agire" annuii a Cafon, guardando poi Elv.
Ero molto fiduciosa verso questo piano, ogni tanto sembrava che Maday si ricordasse di avere della materia grigia nella sua testa apparentemente vuota ed elaborare qualcosa di sensato.
Forse stavolta potevamo davvero farcela.

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[Guisgard]

I servi non prestarono molta attenzione a Best, visto il duca era a letto ferito e non poteva controllarli.
Così il ragazzo prese da sè i bagagli della falsa marchesa, portandoli nell'alloggio destinato a lei.
Era una camera confortevole ed anche di un certo gusto, in cui Destresya avrebbe potuto riposare.
Lui invece fu sistemato al pianterreno, in una camera molto più squallida.

[Guisgard]

Andato via Cafon, Elv apparve più sollevato.
"Bene, tutto sembra andare liscio come l'olio..." disse a Gwen, mentre il tramonto era ormai mutato in un crepuscolo silenzioso e cupo "... mi chiedo se stanotte succederà qualcosa..." guardandosi intorno "... l'assassino sembra sempre pronto a farsi vivo di notte..."

[Lady Gwen]

Almeno Elv appariva un po' più tranquillo, adesso.
"È chiaro che i suoi trucchetti funzionano meglio col buio... Le luci e tutte quelle cose lì..
" commentai.
"Tu come stai? Mi sembra che ti sia ripreso..."

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[Guisgard]

"Sto meglio e non vedo l'ora che questa faccenda finisca..." disse Elv a Gwen "... non sopporto più questo castello, la sua atmosfera tetra e l'idea che un folle assassino si aggiri intorno a noi..."

[Destresya]

Ostentai indifferenza appena scesa dalla carrozza, come avrebbe fatto una nobildonna col suo servo.
Rggiunsi così la mia stanza, ed osservai Best portare dentro i miei bagagli.
Per un momento la cosa mi apparì molto divertente: il nipote del mo padrone che mi faceva da servo.
Una volta soli in camera lo guardai e sorrisi.
"Bene, ora con molta attenzione e prudenza dovrai iniziare a parlare con i servi, che magari non vedono l'ora di spettegolare su quanto accaduto. Il padrone mi aveva detto che erano morti entrambi i Dantorville, ma invece sembra di no. Questa è la prima cosa su cui dovrai indagare. Mi raccomando, noi siamo solo dei viandanti, quindi non sappiamo niente di niente, è chiaro?" mentre parlavo avevo iniziato a spogliarmi, pezzo dopo pezzo, voltata verso lo specchio e facendo come se il ragazzo non fosse presente.
Quando mi voltai a guardarlo ero rimasta quasi con la sottoveste, anch'essa nera, che indossavo.

[Lady Gwen]

Annuii.
"Lo so, è lo stesso anche per me... Non vedo l'ora di tornare alla nostra vita di sempre... Ossia io che lavoro duramente e tu che fai sempre l'antipatico con me..." dissi, con una smorfia divertita.

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[Altea]

Ci avviammo nella ala del mio castello, dove il viandante era mio ospite e nessuno aveva accesso in quanto mia proprietà avuta in eredità dal nonno materno, il Duca Dantorville.
Ci accomodammo tranquillamente nel salottino "Si, lo ha detto Minsk che era un trucco per scoprire l'assassino. Un gioco macabro e direi pure sciocco, come pensava di scoprire l'assassino in quella maniera. Quindi in quel laboratorio si creano polveri per strani scopi. Purtroppo si trova nell'ala di mio cugino, e ora che so è vivo non posso interferire nella sua zona.. Intendevo quella polvere usata per le spade ovvero per renderle più taglienti vero? A cosa servirebbe a due scienziati come loro" mentre chiesi del tè e una crostata di marmellata "Dovremmo andare pure a dire al parroco che mio cugino è vivo, e io che ho scritto al Vescovo e al Duca Taddeo per avere un aiuto" seccata.


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[Guisgard]

"Allora facciamo un patto..." disse Elv divertito a Gwen "... se riusciremo a tornare sani e salvi alla nostra vita precedente, dopo aver scoperto questo mistero, prometto solennemente di non essere più così antipatico." Porgendo la mano a Gwen per sancire il divertente patto.
Intanto, nell'altra parte del castello, il viandante ed Altea ragionavano sugli ultimi eventi.
"Si, forse informare il nuovo parroco riguardo al duca potrebbe essere una buona idea." Lui a lei.
Era ormai il tramonto ed a breve si sarebbe andati tutti a cena.

[Altea]

"Domani andremo in chiesa.. È un peccato Padre Tommaso non ci sia" sospirando. Mi avvicinai e sospirai "È ora di cena, vuoi mangiare con gli altri o?" ridendo.. "Magari.. Una cenetta romantica".

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[Guisgard]

Destresya cominciò a cambiarsi mentre dava le sue indicazioni a Best circa come operare nel castello.
Lui ascoltava con attenzione ogni parola, ma non potè fare a meno di guardarla mentre con disarmante naturalezza la donna restava solo in sottoveste davanti al ragazzo.
Naturalmente come fece secoli prima il giovanissimo Agatocle nello spiare Lersia che si denudava per apprestarsi a fare un bagno, così anche Best accarezzò con il suo sguardo tutto il corpo di lei, quelle gambe nude e le spalle lasciate scoperte.
Allora mille e più pensieri si accavallarono nella sua mente, misti a stupore, piacere, eccitazione e persino rabbia.
Rabbia per come lei lo trattava, quasi fosse invisibile o insignificante, al punto da non susciare neanche il pudore in lei.
"Si, madama..." disse Best soltanto, per poi annuire.

[Guisgard]

"Secondo te" disse lui divertito ad Altea "io cosa sceglierei tra le 2 proposte?" Fissandola dal suo cappuccio. "Ma dubito tuo cugino farebbe a meno di te alla sua tavola stasera..."

[Lady Gwen]

Assunsi un sorriso furbo e divertito, mentre prendevo la sua mano.
Mi piaceva questo nuovo modo di interagire che si era stabilito fra noi, era spontaneo e tenero, come non era mai stato prima, ma stranamente era come doveva essere, in un modo che non mi spiegavo.
"In realtà, ci credo poco..." risposi, con aria di sufficienza "Secondo te, dovrei fidarmi?"

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[Altea]

"Perché dici questo? Chissà se verrà a cenare visto il suo stato di salute" alzandomi "Andiamo a vedere come sta comunque" e andammo verso la ala sud.

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[Guisgard]

"Ehi, guarda che mi offendo." Disse Elv ridacchiando a Gwen. "La mia stretta di mano è salda come una quercia, ragazza mia." Mettendo su un broncio divertito.

[Lady Gwen]

"Ah, ecco, adesso sai fare anche il broncio..." constatai, avvicinandomi "Eh, forse allora qualcosa sta davvero cambiando..." guardandolo divertita e ridacchiando.

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[Guisgard]

"Ah, ecco..." disse Elv fissando Gwen "... e cosa starebbe cambiando?"
Ma proprio in quel momento arrivò Cafon, avvertendoli che la cena sarebbe stata servita a breve nella Sala della Caccia.
Nel frattempo il viandante ed Altea avevano raggiunto gli alloggi di Ghin per accertarsi sulle sue condizioni, ma uno dei servi svelò loro che il duca era già sceso per la cena ed attendeva anche sua cugina.

[Lady Gwen]

Mi morsi il labbro guardandolo con un mezzo sorriso.
Mentre stavo per rispondere, arrivò Cafon avvisandoci della cena, che sarebbe stata servita a breve.
"Chissà, magari te lo dirò dopo cena..." dissi solo, con un sorriso enigmatico, poi mi incamminai per rientrare al palazzo ed andare a cena.

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[Altea]

"Bene.. Stai vicino a me, perché mai mi vuole vicino. Dopo ciò che è accaduto ci vuole provare di nuovo?".
Raggiungemmo la Sala da Caccia "Noto vi siete ripreso cugino, anche se non ho approvato la farsa inscenata".

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[Guisgard]

Ghin era seduto a capotavola, con già tutte le pietanze servite.
Erano arrivati anche i 2 scienziati quando nella sala entrarono il viandante ed Altea.
"I Dantorville" disse ridendo il duca alla dama De Bastian "sono forti come rocce, cara cugina. Siamo uomini veri, indomabili... dovreste venire nel mio letto stanotte, per scoprirlo!" Con tono divertito e volgare.
Arrivarono infine Gwen ed Elv.
Allora la cena cominciò e Ghin sembrava di buon umore.

[Lady Gwen]

Arrivammo in sala, il viandante era già lì, così come il duca e quest'ultimo sembrava stranamente di buon umore.
Forse perché l'aveva scampata, ma io non avrei gridato vittoria così presto...
Insomma, l'assassino era ancora in giro, questo era certo.
Io ed Elv ci sedemmo ed attesi che la cena iniziasse.
No, in realtà aspettavo che finisse.

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[Altea]

"Già nostro nonno mi ha dimostrato come sono i Dantorville, quindi vi consiglio qualche bordello del paese" con indifferenza mentre dissi al servitore di versare il vino.

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[Guisgard]

Ghin rise forte a quelle parole di Altea.
"Potreste guadagnarci non poco, cara cugina." Ridendo e mangiando con foga.
"Davvero un distinto gentiluomo il duca..." sottovoce Elv a Gwen.
"Ma questo pezzente deve stare alla mia tavola?" Sbottò Ghin e fissando il viandante. "Perchè continua a tenere quel cappuccio sul capo? Chi diavolo sei, traccione?" A muso duro.

[Altea]

"Lui rimarrà come i vostri scienziati che giocano con la morte.. Davvero subdolo. A proposito dottor Minsk ci vuole dire chi era il morto trovato nel letto visto era una farsa.. Ma quel morto era reale?".

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[Lady Gwen]

Mi irrigidii sollevando un sopracciglio alle continue parole di Ghin.
Riprovevole.
"Spero di non sembrarti cattiva se dico che speravo ci rimanesse..." sussurrai pianissimo ad Elv.
Poi sussultai quando Ghin parlò al viandante.
"Spero non ci faccia fallire il piano..." dissi di nuovo ad Elv.

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[Guisgard]

La domanda di Altea a Minsk servì a cambiare discorso ed il duca smise di provocare ed insultare il viandante.
"In realtà" disse lo scienziato alla dama De Bastian "si trattava di un prigioniero."
"Esatto!" Esclamò il duca. "Era nelle prigioni del castello in attesa di essere giustiziato! Gli abbiamo affrettato la sentenza!" Ridendo.
"Avete sgozzato un uomo per una farsa?" Il viandante. "Gli avete dato una morte così orribile solo per un piano?"
"La sua vita non valeva uno sputo!" Con rabbia Ghin.
"E' orribile..." sottovoce Elv a Gwen.

[Altea]

"Ignoravo avessimo dei prigionieri nel castello, non siamo la gendarmeria.. Come vi siete permesso cugino" disgustata.

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[Lady Gwen]

Ascoltai la loro spiegazione... E sì, Elv aveva ragione, era orribile.
"Quasi quasi mi viene voglia di cambiare piano e farli fuori io, quello lì..." sussurrai ad Elv, inorridita.
Era assurdo non solo il loro piano, ma soprattutto il suo atteggiamento.. semplicemente ributtante.

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[Destresya]

Mi voltai e sorrisi al ragazzo.
"Su, fai un salto nelle cucine a spettegolare con la scusa di portarmi qualcosa da mangiare!" Gli feci l'occhiolino.

[Guisgard]

"Io ho diritto di vita e di morte, cara cugina." Disse Ghin. "Su tutti coloro che abitano in queste terre." Tirando in ballo il Diritto Feudale e fissando Altea. "E tu, canaglia, non osare più giudicarmi!" Al viandante.
Maday osservava ogni reazione del pellegrino.
Ed anche Elv, mentre Gwen gli parlava a bassa voce.

[Guisgard]

"Si, madama." Disse Best annuendo a Destresya, per poi uscire dalla camera per obbedire ai suoi ordini.
Scese nelle cucine e così cominciò a parlottare con i servi, cercando di capire l'andazzo che c'era nel castello.

[Lady Gwen]

Stavolta ero d'accordo col pellegrino, mentre Elv e lo scienziato lo tenevano sempre d'occhio.
Ghin, nel frattempo, diventava sempre più ripugnante e gliene avrei dette tante, se ciò non fosse stato rischioso per me.
Avevo paura, parecchia, ma anche tanta voglia di urlargli in faccia il mio disprezzo.

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[Destresya]

Nell'attesa del ragazzo mi dedicai ad osservare quella stanza, studiandone i particolari e apprezzandone la raffinatezza.
Dopodiché decisi di affacciarmi alla finestra che dava sul giardino, perché spesso i giardini nascondevano tesori nascosti e misteri sepolti.

[Altea]

"Pure io sono padrona di queste terre, e metà del castello dove il Milord che voi chiamate viandante con disprezzo alloggia, è mia intenzione da stasera portare delle guardie di fiducia affinché nessuno entri.. Visto questo castello sembra diventato un alloggio di basso livello" osservando i due scienziati e guardai il viandante "Venite con me a prendere aria in giardino?" non sopportavo più la vista di Ghin. Porsi il braccio al viandante e mi scusai con gli altri due commensali "Perdonate ma mi sento soffocare qua dentro" ed era vero.

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[Guisgard]

Altea si alzò per andare via dalla sala, ovviamente in compagnia del viandante.
"Ora capisco, cara cugina..." disse Ghin che continuava a bere vino in quantità "... tenete molto a questo pezzente... è già entrato nel vostro letto? Attenta a non farvi ingravidare, altrimenti mettereste al mondo il figlio di un rietto e di una sgualdrina!" Ridendo ormai sbronzo.
Elv guardò Gwen con aria di compatimento.
Il duca infatti stava dando sfogo a tutta la sua bestialità.

[Guisgard]

Mentre Destresya fissava la sera silente scesa nel cortile del maniero, Best fece ritorno nella stanza.
"Ho fatto un giretto e parlottato con i servi, madama..." disse, raccontandogli tutti gli ultimi avvenimenti, compresa la finta morte del duca messa in atto da Minsk e da Maday.

[Lady Gwen]

Avrei voluto tagliarmi direttamente le orecchie, sentendo i continui discorsi di Ghin.
Sul serio.
Ricambiai lo sguardo di Elv, mentre a fatica rimanevo lì seduta, invece di andarmene, ma non volevo attirare l'attenzione, quindi a fatica rimasi seduta, sperando che questa tortura finisse presto e che potessimo andarcene prima possibile.

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[Altea]

Mi voltai e prima di uscire dissi "Pensate alla vostra incolumità, l'assassino è ancora in giro, cugino..".
Finalmente uscii in giardino "Mi vergogno di lui, mio nonno lo detestava infatti preferiva Henz tra i due.. E vuole pure partecipare al torneo, ti chiedo scusa io per le offese.."stringendogli la mano e sedendomi a una panchina.

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[Guisgard]

La cena si trascinò ancora a lungo,tra le risate e le volgarità di Ghin che cominciò a prendere di mira con battutine lascive Gwen.
Alla fine quell'insopportabile pasto terminò e tutti i commensali furono liberi di andare, anche perchè era quasi Mezzanotte.
Intanto Il viandante ed Altea erano andati via da tempo, in giardino.
"Non temere..." disse lui a lei "... è solo un vigliacco che provoca dall'alto del suo seggio ducale... le sue parole lo qualificano..."

[Lady Gwen]

Ovviamente, al contrario di come speravo, prese di mira anche me e scattai letteralmente fuori dalla stanza appena la cena finii.
"Dio quanto non lo sopporto!" esclamai avvilita.
"È rivoltante, ripugnante e sai che ti dico? Spero davvero che quell'assassino lo uccisa, perché è quello che si merita" continuai, parlando ad Elv con foga e rabbia.
"È davvero ingestibile, non si può continuare così" continuando a raffica.

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[Guisgard]

"Dai, ora non dire che cose che infondo non pensi..." disse Elv a Gwen "... ora andrai a letto e ti farai una bella dormita fino a domattina. Vedrai che ti sentirai meglio. lla fine non puoi farti il sangue amaro per un idiota come Ghin..." arrivando alle loro camere.

[Lady Gwen]

"Oh credimi, lo penso eccome. E lo penseresti anche tu se fossi stato al posto mio in quel pozzo e fosse tuo il vestito strappato che mi sono ritrovata addosso" sbottai, guardandolo e parlando forse con più cattiveria di quanto avrei voluto, prima di dirigermi verso la mia camera.
Sapevo che non era colpa sua, che non c'entrava nulla, ma quella vicenda mi aveva scossa e non l'avevo ancora metabolizzata del tutto.

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[Guisgard]

"Gwen..." disse Elv raggiungendola e prendendola per un braccio "... scusami... non avevo il diritto di minimizzare ciò che provi..."

[Lady Gwen]

Mi raggiunse, prendendo il mio braccio e facendomi voltare.
Respirai a fondo, rimanendo in silenzio.
Poi lo abbracciai.
"Ed io non sono arrabbiata con te, ma ogni secondo qui diventa una tortura, ho più paura al pensiero di Ghin che dell'assassino e se resto qui è solo perché ormai voglio arrivare in fondo a questa vicenda, ma non è facile..."

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[Guisgard]

"Non devi aver paura..." disse Elv fissando Gwen "... ti proteggerò io... anche dal duca..." senza lasciare il suo braccio.

[Lady Gwen]

Sorrisi intenerita dalla sua promessa, in cui credevo fermamente e gli accarezzai il viso.
Poi gli diedi un dolce bacio sulla guancia.
"Grazie..." mormorai, con tono sincero.
Mi sentivo bene al pensiero di lui al mio fianco, ma non come prima.
Ora c'era qualcosa in più e sapevamo bene cosa, ma pensarci era una bella sensazione, confortante, rincuorante, quasi rinvigorente.

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[Guisgard]

Elv sorrise e restituì la carezza a Gwen.
"Su, ora rasserenati e va a riposare..." disse indicando la porta della camera di lei "... ti farà bene... io sono nella stanza accanto, tranquilla..." con tono rassicurante.

[Lady Gwen]

Mi resitituì la carezza, la sua mano calda e morbida sul mio viso.
Mi sentivo comunque meglio, era come se riuscisse a curarmi, in uno strano modo che non capivo, nessuno aveva mai avuto tale potere su di me.
Sorrisi ed aprii la porta, la mano che faceva scattare la maniglia verso il basso.
Poi, mi avvicinai ad Elv e lo baciai dolcemente, per pochi secondi.
"Buonanotte..." sussurrai dolcemente, le mie dita che scivolavano fra le sue ciocche corvine.
A quel punto, mi chiusi in camera, assicurando la porta con un giro di chiave perchè non si poteva mai sapere e mi misi a letto.
Si erano succedute tante cose oggi, per lo più tristi, sconvolgenti o semplicemente detestabili, ma Elv, lui era l'unica luce in grado di rischiarare le ore asfissianti che passavo qui dentro.
Ancora non mi sembrava vero che provasse per me i miei stessi sentimenti, ma ora che lo sapevo era dolce tornare con la memoria a quel pensiero.
E speravo che tali piacevoli fantasie aiutassero il mio sonno.

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[Guisgard]

Doveva essere un bacio breve e leggero, ma Elv poi la strinse a sè e la baciò con trasporto.
Un bacio che divenne lungo e caldo, profondo.
"Buonanotte..." disse poi, restando a guardare Gwen fino a quando non richiuse la porta della sua camera, andando a dormire.

[Lady Gwen]

Le emozioni di quel bacio appassionato e caldo, intenso, erano ancora vive dentro di me e mi ritrovavo a sorridere, avvolta nelle lenzuola candide, al pensiero delle sue mani che mi stringevano e alla foga dei suoi baci.
Lasciai che il suo profumo, che avevo portato con me, mi cullasse in questa notte che mi allontanava da lui, nell'impazienza di rivederlo al mattino.

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[Guisgard]

Fu una notte lenta e silenziosa, chiara di stelle sconosciute ed illuminata da una Luda eterea, fredda e lontana.
Ombre cupe e spettrali vagavano nella brughiera, forse in cerca di prede e di vittime.
Gwen aveva appena chiuso gli occhi, quando un rumore sordo e metallico echeggiò tea i bastioni del castello dei Dantorville.

[Destresya]

Il ragazzo finalmente tornò, ce ne aveva messo di tempo!

Mi sedetti su una poltrona mentre parlava, e ascoltai ogni sua parola, cercando di immaginare quella ragnatela di intrighi che si nascondeva dietro le sue parole.
Lo fissai intensamente, quasi volessi leggergli nell'anima i pensieri più reconditi.
"Hai capito.." mormorai tra me e me "La faccenda si fa sempre più strana..".
Accavallai le gambe dalla parte opposta con un leggero sorrisetto malizioso.
Sapevo di mettere in imbarazzo il ragazzo, ma non me ne curavo, anzi, era divertente.
Mi alzai, con un movimento leggero e delicato.
"Cosa ne dici di farci una passeggiata per il castello, ora che tutti dormono, e vedere se scopriamo qualcosa?".

[Guisgard]

Best ascoltava ogni parola di Destresya, ma Il suo sguardo fu subito catturato dal movimento di lei nell'accavallare le gambe nell'altro verso.
Uno sguardo, quello del giovane, che indugiò a linho, piu del dovuto su quelle cosce.
"Si, certo." Disse poi lui. "Certo, madama. Io sono pronto."

[Destresya]

Lo guardai e gli sorrisi piano, allora mi allontanai leggermente verso lo specchio, accanto al quale avevo buttato distrattamente la vestaglia di seta nera.
Allora la presi, lentamente la indossai, fissandomi nello specchio come se lui non esistesse, non fosse lì, anche se sentivo i suoi occhi che penetravano ogni angolo del mio corpo.
Poi mi voltai e gli sorrisi.
"Se qualcuno dovesse dirci qualcosa diremo che soffro di insonnia, e avevo un gan bisogno di un dolcetto.." ridacchiando lievemente per quel pretesto inegnuo.
"Su.." aprendo la porta "Fammi strada tu che hai già visitato il maniero!" concendendogli un sorriso e facendolo sentire importante per un momento.

[Guisgard]

Lo sguardo di Best seguiva il corpo di Destresya in ogni sua movenza mentre lei indossava la sua vestaglia di sera nera.
Leo percepiva quasi il respiro del giovane, il suo ardore, forse il suo desiderio verso quella donna che gli appariva bellissima ed irraggiungibile.
"Certo, madama." Disse lui.
Così i 2 in piena notte uscirono per il castello, ormai abitato solo da poche sentinelle assonnate e molte ombre inquiete.

[Destresya]

Iniziammo a girare per il castello, avvolto in quella sua incredibile e spettrale malinconia silenziosa.
Sembrava il luogo perfetto per un delitto, per coltivare maledizioni e supestizioni.
Il mio padrone avrebbe riso di tutto quello, ma mi aveva dato una missione, e io l'avrei portata a termine.
Insieme al ragazzo mi diressi verso il giardino, non sapendo bene da dove partire.
Da lì avrei potuto avere una visione d'insieme di tutto il castello.
"Dimmi, Best.." sfiorandogli la mano "Tu che hai parlato con i servi, che idea ti sei fatto di questa storia?" con voce affabile e calda.

[Lady Gwen]

Stavo per addormentarmi, quando sentii un rumore metallico echeggiare fra le mura del castello.
Allora mi alzai e mi affacciai alla finestra, cercando di capire che cosa lo avesse provocato.

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[Guisgard]

"Credo, madama, che qui molti siano ossessionati dalla superstizione." Disse Best mentre Destresya sfiorava la sua mano. "Sono tutti come... impauriti, ecco. Impauriti è la parola credo più esatta. Sono tutti spaventati da qualcosa. Cosa effettivamente non lo so, ma sono tutti terrorizzati." Cercando di celare dietro un tono fermo la sua emozione.

[Guisgard]

Gwen si affacciò subito alla finestra, ma fiori era troppo buio per vedere qualcosa.
Ad un tratto però sentì di nuovo qualcosa.
Ancora quel rumore metallico strano e misterioso.

[Lady Gwen]

Non vidi nulla, era troppo buio, ma quel rumore c'era ancora e mi riusciva davvero difficile capire cosa lo provocasse.
Decisi allora di andare a bussare da Elv per capire se anche lui lo sentisse e cercare eventualmente di comprendere da dove provenisse.

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[Destresya]

Annuii a quelle parole del ragazzo.
"Sì, una sciocca supestizione così intensa da far tremare tutti di paura!" scossi la testa "Come riderebbe il padrone di tutto questo!" sospirai.
Mi guardai intorno, osservando il giardino rigoglioso immerso nell'oscurità.
"Vieni, continuiamo ad esplorare il giardino, se non dovesse esserci nulla di interessante, rientriamo nel castello!" ordinai.

[Guisgard]

Un Elv assonnato venne ad aprire la porta, trovando Gwen sulla soglia.
"Ehi..." disse sbagliando "... che succede?"
Nello stesso istante, ma nel Giardino del castello, anche Best e Destresya sentirono quel rumore metallico, proveniente dal buio circostante.

[Lady Gwen]

Elv venne ad aprire, assonnato.
Ed era ancora più tenero, con i capelli appena scompigliati e gli occhioni grandi.
"Scusa, non volevo svegliarti" mi scusai, con un sorriso mortificato "Ho sentito più volte uno strano rumore metallico che riecheggiava nel castello. Penso sia qualcosa di importante, anche se non sono riuscita a capire da dove venga, è troppo buio fuori..."

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[Altea]

"Hai ragione" al viandante "Andiamo nella mia stanza, magari Ghin ci vede qui.. È uno sciocco e non sa che ancora l'assassino potrebbe colpire" lo presi per mano ma volli entrare per il camminamento di ronda "È tutto tranquillo capitano?" al capitano delle guardie.

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[Destresya]

Stavo quasi pensando che non ci fosse più niente da scoprire in quel giardino, quando lo udii.
Un rumore.
Un rumore metallico.
Un rumore che non riuscivo a decifrare.
Restai per un lungo istante immobile, cercando di comprendere pienamente quel rumore.
"Hai sentito?" dissi sottovoce a Best "Cosa potrebbe essere secondo te?" mormorai, mentre iniziavo a muovermi in quella direzione.

[Guisgard]

"Per ora si, milady." Disse il capitano della guardia, nostanto come Altea teneva per mano il viandante.
Nel frattempo, nell'altra parte del castello, Gwen era andata a svegliare Elv.
"Immagino" lui a lei "che non sua una scusa per venire nelle mia stanza di notte..." sarcastico "... e sua, dammi un minuto per vestirmi..."

[Altea]

"Sono un po' in ansia capitano, a questa ora chiunque potrebbe agire" guardai il viandante "Il nostro capitano è un abile uomo di armi, vuoi chiedere qualcosa?"

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[Guisgard]

"Si..." disse Best sottovoce a Destresya "... anche se non è chiaro da quale direzione arrivi... cosa può essere, madama."

[Lady Gwen]

Alzai gli occhi al cielo.
"Non so..." entrando nella sua stanza "Pensi che io abbia bisogno di una scusa?" chiesi, con divertito sarcasmo.

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[Destresya]

Scossi la testa a quelle parole del ragazzo, voltandomi a destra e a sinistra, come se volessi cercare di capire da che parte venisse quel rumore.
"Non ne ho idea... era qualcosa di metallico.. ma non saprei come definirlo.." mormorai "Ma certo non è il rumore di uno spettro!" sentenziai, guardandomi intorno.
"Magari lo sentiremo ancora e potremo capire meglio.." sperai.

[Guisgard]

Prima che il viandante potesse rivolgere qualche parola al capitano della guardia, dalle tenebre che avvolgevano il castello si udì un sordo rumore come di metallo.
"Cosa..." disse il capitano al viandante e ad Altea"... cosa può essere stato?"
Nel frattempo, essendo nell'altra parte del maniero, Best e Destresya avevano udito qualche istante prima quel misterioso rumore.
"Sembra..." il giovane "... sembra provenire... dalla notte stessa..."
Ma poi cessò di colpo, come se la notte si fosse ammutolita.
Nello stesso momento, Gwen ed Elv, nella camera di quest'ultimo, si stavano preparando per andare a controllare.
Quando però scesero nel cortile quel rumore era cessato.

[Lady Gwen]

Scendemmo nel cortile, ma all'improvviso il rumore cessò.
Non eravamo nemmeno stati gli unici ad andare a controllare.
"Mi chiedo cosa fosse... Sembra che sia durato tanto quanto bastava pe raccoglierci tutti qui sotto nel cuore della notte..." dissi sarcasticamente.

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[Guisgard]

"Potrebbe essere nulla di che..." disse Elv a Gwen "... magari un mortaio spostato dai soldati, o delle palle di ferro fatte rotolare per caricarlo..." guardandosi intorno "... ora però, qualunque cosa fosse, non si sente più..."

[Lady Gwen]

"Può essere... Ma non so... Era una sensazione..." dissi pensierosa "E pare io non sia stata l'unica ad averla..." Riferendomi a coloro che erano stati svegliati ed attirati da quello strano rumore del quale ancora non capivamo l'entità.

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[Altea]

Tutto fu fermato da un rumore strano, quasi metallico "Ma che è questo rumore? Capitano andiamo a vedere, da quassù la visuale permetteva di vedere i nemici in arrivo" presi una torcia e la porsi al viandante "Non crederemo a spettri con una palla al piede vero?".

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[Guisgard]

A quella battuta di Altea il viandante rise, mentre il capitano fece una smorfia inquieta, segno che qualcosa di superstizioso si celava in lui.
Con la torcia i 3 scesero dal camminamento di ronda, seguiti da 2 soldati.
Arrivati nel cortile trovarono Gwen ed Elv.
"Anche voi" lui ai 3 "avete udito quel rumore? Io no, ma Gwen si."
"Si, l'abbiamo udito..." annuì il viandante "... ma ora sembra sparito... però sembra lo abbiamo udito solo noi, visto che nessun altro pare essersi svegliato..."
"Milady..." il capitano della guardia ad Altea "... perchè non facciamo venire il parroco qui al castello? Forse urge una Benedizione..."

[Lady Gwen]

Arrivò il viandante ed ebbi la conferma che non ero l'unica ad averlo udito.
"Davvero non so cosa pensare..." dissi dubbiosa.
Poi, però, ebbi un'illuminazione.
Allora presi Elv da parte.
"E se fosse stato Minsk, per attirare il viandante fuori dalla stanza?" ipotizzai, sussurrando pianissimo.

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[Altea]

"Ma come mai chiedete sempre del parroco per la benedizione?" osservando il viandante perplessa "Suvvia non crederete mica alla superstizione. Se il rumore proveniva da qui, non si deve essere allontanato" osservai il viandante "Che ne pensi tu?".

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[Guisgard]

"Non lo so..." disse il viandante ad Altea "... voglio andare a controllare... farò un giro per il castello..."
"Io non vi invidio affatto..." il capitano della guardia visibilmente spaventato.
"E se fosse il diavolo?" Uno dei soldati. "Nel vederlo si potrebbe perdere il senno!"
Ma il viandante era deciso ad andare a vedere di cosa si trattasse.
"Minsk?" Sottovoce Elv a Gwen. "Non so... andiamo nel suo laboratorio a contollare..."

[Lady Gwen]

Annuii e lo presi per mano, mentre senza indugio ci incamminavamo verso il laboratorio.
In caso fosse stato davvero lui, beh, si poteva dire che era riuscito nel suo intento, in quanto il viandante non era nel suo alloggio ed avrebbero potuto architettare il nostro piano senza alcun intralcio.
Dopotutto, erano riusciti ad inscenare la morte di Ghin, questo non sarebbe stato tanto più difficile.

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[Altea]

"Verrò con voi" al viandante e poi osservando i soldati "Visto abbiamo dei lavativi, almeno andate nella mia ala del castello e nessuno, tranne me, il viandante e Petronilla osi entrare.. Questo castello sembra diventato un ostello per non dire altro". Mi avvicinai al viandante e lo seguii.

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[Guisgard]

Mentre Gwen ragionave sulle varie possibilità offerte dalla situazione, lei ed Elv arrivarono al laboratorio dei 2 scienziati.
Bussarono ed attesero, scoprendo infine che Minsk e Maday fino a quel momento avevano solo dormito.
Dunque non c'entravano nulla con il misterioso rumore.

[Lady Gwen]

Arrivammo al laboratorio, ma scoprimmo che loro due non erano la causa del rumore e ma allora?!
Cosa accidenti poteva essere stato?
"Non so, magari davvero era cosa da poco ed io credevo chissà cosa..." risposi, sospirando.

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[Guisgard]

I soldati annuirono ad Altea ed andarono a sorvegliare la sua ala del castello, mentre il viandante e lei andarono a fare un giro di controllo.
Era buio e solo a fatica la torcia squartava le fitte tenebre della notte.
"Sembra non ci sia nulla di strano qui..." disse guardandosi intorno il viandante "... tutto tace... tutto pare tranquillo... anche troppo..."
Ad un tratto, oltre il bastione Nord videro qualcosa.
una luce, strana, misteriosa, come se fosse generata da una scarica di fulmini, spaventando i tanti pipistrelli della notte sulla brughiera.
https://media0.giphy.com/media/gtlnkGmT5U9YA/source.gif

[Altea]

Mi sentii sicura vicino lui, ma ad un tratto quella luce, come dei lampi "Cosa accade laggiù.. Sapete andare a cavallo?" prendendo una torcia "Dobbiamo raggiungere quel posto, non abbiamo scelta".

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[Guisgard]

"Sembrerebbe che lì stia scoppiando un temporale..." disse il viandante ad Altea "... anche se..." guardando il cielo "... non mi sembra che il tempo sia così brutto..." perplesso.
Intanto Gwen ed Elv erano dai 2 scienziati.
"Svegliarci nel cuore della notte..." seccato Maday "... voi 2 non avete nulla da fare..."
Ma in quel momento dalla finestra si vide un forte bagliore in lontananza.

[Altea]

"È questo non comprendo, sembra un fascio di luce, ma proviene dall'alto o da terra verso il cielo".

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[Lady Gwen]

Rivolsi una brutta occhiata a Maday, ma in quell'istante si vide un bagliore fortissimo, quasi accecante, oltre la finestra, che spaccava la brughiera illuminandola come fosse giorno.
"Hai visto?" chiesi subito ad Elv, gli occhi incollati alla finestra.

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[Guisgard]

"Sembra una tempesta che si avvicina..." disse il viandante ad Altea "... ma non ci sono nuvole così dense nel cielo... voglio andare a controllare..." voltandosi verso di lei "... ma forse per te potrebbe essere pericoloso... meglio se resti qui al castello..."

[Guisgard]

"Sembra stia per scoppiare un temporale..." disse Elv a Gwen.
"Eppure non sembra guardando il cielo..." Minsk alla finestra "... pare sia uno strano fenomeno atmosferico..." perplesso.

[Lady Gwen]

Infatti, Minsk aveva ragione ma, non sembrava affatto dovesse piovere.
"Non so, ma in questo posto qualsiasi cosa è strana, dubbia..." mormorai.
Non si riusciva a mai a venire a capo di nulla, era frustrante.

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[Altea]

"No, verrò con te.. E sia.. Prendi il cavallo più forte, ti aspetto in camera mia" lo baciai intensamente "Fai attenzione amore mio" e lo lasciai andare. Si, doveva riscattarsi da qualcosa e io lo volevo, ce l'avrebbe fatta e andai nella mia stanza. Mi chiusi a chiave e dissi a Petronilla di aprire al viandante ma se fosse stato Ghin di dire non ero in camera.

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[Guisgard]

Petronilla annuì ad Altea, prima che la dama De Bastian si chiudesse nella sua camera.
Poco dopo qualcuno bussò alla sua porta.
Intanto, nel laboratorio dei 2 scienziati, Gwen e gli altri erano rimasti perplessi davanti a quelle strane luci nel cielo.
"Andiamo a vedere dalla torre." Fece Minsk.
I 4 allora salirono sulla cima della torre, potendo ammirare ancora quel misterioso fenomeno nella notte.
"I pipistrelli ed alti rapaci notturni sembrano molto spaventati..." osservò Minsk "... non sembra un normale temporale..."

[Lady Gwen]

Salimmo tutti sulla torre e da lì osservammo quello strano fenomeno.
Mi strinsi ad Elv, inquieta, affondando fra le sue braccia, mentre cercavo di darmi una spiegazione.
"Non c'è una spiegazione scientifica valida, per tutto ciò?" chiesi a Minsk "Possibile che sia una cosa strana fino a questo punto?"

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[Guisgard]

"Non esistono misteri o fatti inspiegabili in natura" disse Minsk a Gwen "ma solo domande che attendono risposte. Bisogna andare nella brughiera e scoprire cosa sta causando quelle luci."
"Si, buona idea." Annuì Maday.
"Potrebbe essere pericoloso..." Elv.
"Nessuno vi obbliga a venire con noi." A lui Maday.

[Lady Gwen]

Le parole di Minsk erano sensate, anche se la prospettiva era pericolosa e poco invitante.
Guardai Elv.
"Magari, possiamo scoprire qualcosa in più su quello strano carro metallico..." ipotizzai.

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[Guisgard]

"D'accordo..." disse poco convinto Elv a Gwen "... andiamo a prepararci..."
Poco dopo erano nel cortile, raggiunti dai 2 scienziati.
I 4 allora presero una carrozza, guidata dal fido Cafon ed andarono nella brughiera, nonostante fosse notte fonda.
Il cielo era ancora squarciato da quelle luci, sebbene ora il loro effettopareva andare scemando.
Quando la carrozza arrivò nella brughiera quello strano fenomeno era cessato.

[Lady Gwen]

Lasciammo il palazzo insieme ai due scienziati, ci inoltrammo nella brughiera a bordo di una carrozza trainata da Cafon, ma quando arrivammo lì, dove avevamo avvistato le luci, quelle erano scomparse.
"Ecco, proprio come quel rumore metallico..." sospirai avvilita.
"Non è possibile..."

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[Guisgard]

Solo buio.
Il buio della notte.
Profondo ed ineluttabile.
Come il Destino, anche le tenebre seguono leggi infinite ed immutabili.
Il caso non esiste.
Pian piano la brughiera riprese i suoi suoni e tutto fu dimenticato.
La luce non c'era più ed i pipistrelli tornarono a svolazzare nella notte.
"Qualche sconosciuto a noi fenomeno naturale è avvenuto stanotte." Disse Minsk. "Probabilmente le nostri menti, scosse e prese dalla tragedia dei Dantorville si sono fatte suggestionare, legando il tutto a ciò che stiamo vivendo."
Elv annuì a Gwen, essendo d'accordo con lo scienziato.

[Lady Gwen]

Nulla.
Ecco cosa vedemmo nella brughiera.
Il nulla più assoluto.
Tutto era tornato alla normalità, come se niente fosse mai accaduto.
Il buio impenetrabile tornò ad inghiottire con bramosia ogni cosa, riportando tutto fra le tenebre della notte.
Dopo qualche istante, annuii a Minsk.
"Sì, forse avete ragione... Deve sicuramente essere così..."
Non potevo dire di essermi rassegnata, ma se per il momento era così, lo avrei accettato.

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[Guisgard]

Stavano così per tornare al castello, quando Gwen notò qualcosa.
Era un gufo su un ramo.
La fissava, seguendola con gli occhi e senza lasciarla mai.
La ragazza allora cominciò a sentire un senso di angoscia, di oppressione nell'animo e poi una paura insopportabile.
Irrazionale, assurda eppure reale.
Una paura vera.
https://thumbs.gfycat.com/UncommonTartGiraffe-size_restricted.gif

[Lady Gwen]

Stavamo per avviarci al castello, quando notai una cosa.
Era un gufo.
Nel momento in cui mi voltai ad osservarlo, mi artigliò, non con le sue zampe rapaci, bensì con il suo sguardo.
Non mi lasciò più andare e sentii dentro una paura assoluta, totale, un senso di angoscia che mi divorava, sentii il vuoto dentro.
Un vuoto disarmante ben presto colmato da un terrore ancestrale.
Era qualcosa di incontrastabile, avrei voluto allontanarmi, mettere a tacere quel tormento, ma non ci riuscivo.

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[Guisgard]

Era angoscia, paura, persino disperazione.
Gwen si sentì come persa, confusa, indifesa.
Si sentì come paralizzata, incapace non solo di muoversi, ma anche di parlare.
Poteva solo muovere gli occhi e vide Elv andare via con i 2 scienziati, verso la carrozza, mentre lei stava restando inchiodata nella brughiera.

[Lady Gwen]

Avrei voluto urlare, parlare, chiedere aiuto ad Elv, che intanto era andato via coi due scienziati...
Ed io ero lì!
Bloccata lì da quel gufo che iniettava in me il terrore più assoluto come un potente veleno e non sapevo quale potesse essere una via d'uscita per me!
Mi sentivo impotente e riuscivo solo a piangere, intrappolata nel mio corpo che aveva deciso di non ascoltarmi, lasciandomi lì paralizzata.

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[Altea]

Ad un tratto sentii bussare alla porta e guardai Petronilla. Mi misi sotto il letto, proprio quella sera come il viandante. Non potevo sopportare Ghin nuovamente, avrei chiamato il mio avvocato per sprangare le due parti del castello.

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[Destresya]

Niente, quel rumore era cessato di colpo.
Come poteva essere possibile?
Mi guardai attorno, a destra e poi a sinistra.
Non si sentiva nè vedeva niente.
«Dalla notte stessa..» mormorai scuotendo la testa a quelle parole del ragazzo.
Mi chiedevo che cosa avrebbe fatto il padrone se fosse stato lì, che cosa stesse succedendo in quel luogo così sinistro.
Poi udii un fragore e vidi qualcosa di incredibile, di assurdo, che mi lasciò a bocca aperta.
Sembrava un prodigio, un temporale, ma molto più di quello.
Restai lì ad osservarlo sconvolta.
«Hai visto anche tu?» mormorai al ragazzo accanto a me.

[Guisgard]

Gwen era come bloccata.
Pietrificata ma soprattutto, cosa più assurda e terribile, sembra essere ignorata totalmente da Elv e dai 2 scienziati.
Per un lungo istante che parve infinito la ragazza lottò contro quel panico assurdo, senza riuscire a vincerlo, sempre sotto lo sguardo fisso ed innaturale di quel gufo.
Nel frattempo, al castello, Altea era nella sua camera come Petronilla, tenendo di essere stata raggiunta di nuovo da Ghin.
"Sono io..." disse da fuori il viandante dopo aver bussato ancora.
Sempre al castello, ma presso il cortile, Best e Destresya avevano visto quella misteriosa luce.
"È come se..." stupito il giovane "... come se i fulmini di scatenassero non delle nuvole ma dall'aria..."

[Altea]

Uscii dal letto e feci entrare il viandante chiudendo la porta a chiave "Sei già di ritorno?" perplessa.

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[Guisgard]

"No, mi accingeva a partire, ma quella luce è cessata di colpo..." disse il viandante ad Altea "... qualunque cosa fosse sembra essere svanita nel nulla, proprio allo stesso modo in cui è apparsa..." pensieroso.

[Destresya]

«Fulmini dall'aria e rumori dalla notte!» sospirai, per poi scuotere la testa.
«Qui non caviamo un ragno dal buco, Best, cosa potrebbe essere successo?» fissavo il cielo senza riuscire a capire, senza riiuscire a darmi una spiegazione logica.
«Proviamo a rientrare nel castello, magari avremo più fortuna, che ne dici?» fissando il ragazzo perplessa.
Non che mi aspettavo lui avesse le risposte, ma perchè non avevo altra scelta.

[Altea]

"Ma che stranezza" esclamai "Andiamo a controllare cosa sta facendo mio cugino?" dubbiosa, come se quel fatto potesse essere legato alle morti misteriose.

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[Guisgard]

"A mio giudizio" disse Best a Destresya "per ora non possiamo fare molto. Uscire con il buio dal castello potrebbe essere rischioso, madama... perciò direi di andare a dormire e poi domattina, con la luce del Sole, uscire per la brughiera e chiedere ai contadini del posto Ci sa hanno visto... le loro testimonianze potrebbero esserci molto d'aiuto..." fissandola.
Nel frattempo, Altea era stata raggiunta nella sua camera dal viandante incappucciato.
"Si, se credi possa esserci utile va bene..." annuì lui "... andiamo da tuo cugino, magari con una scusa..."
"Siate prudente, milady..." preoccupata Petronilla.

[Destresya]

Sospirai, continuando a guardarmi attorno.
«Sì, hai ragione!» annuii, pensierosa e nervosa dal non riuscire a risolvere quel mistero.
Dopotutto non era quello in cui ero brava.
Io ero brava a far parlare i prigionieri, a scavare l'oscurità all'interno delle anime più candide.
Ma non a risolvere misteri.
Guardai il ragazzo, lasciandomi per un momento andare a tutti quei pensieri torbidi che mi assalivano in quel momento, e tutti i modi in cui avrei voluto sfogare lo stress su quella pelle candida e pura.
«Andiamo in camera» annuii, prendendolo per un braccio.

[Guisgard]

"Anche io..." disse Best a Destresya ma senza riuscire a terminare la frase visto lei lo prese per un braccio e se lo tirò letteralnente dietro.
Poco dopo erano arrivati inncamera di lei.
"Avete altri ordini per me, madama?" Il giovane fissandola.

[Destresya]

Arrivammo in camera, e mi lasciai scivolare la vestaglia dalle spalle.
Continuavo a pensare a quel mistero e a cosa potesse esserci dietro di esso.
Quasi non sentii le parole del ragazzo.
Mi voltai, lo guardai da capo a piedi e gli sorrisi, con noncuranza.
"No, nessun ordine!" divertita dal fatto che io che ero una schiava stessi dando degli ordini a lui.
Ma era divertente, oh se era divertente.
"Domattina penseremo a quel mistero!" sospirai.

[Altea]

"Non preoccuparti Petronilla" sorridendole.
Uscimmo e presi l'uscita che dal giardino portava all'alba sud "Tutto bene?" chiesi una guardia rntrando al castello dal lato sud.

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[Lady Gwen]

Era assurdo, quel gufo non mi lasciava andare, continuando ad infondere in me quel panico intriso di terrore.
Ma la cosa che più mi terrorizzava, era il pensiero di Elv che mi abbandonava lì.
Come poteva?!
Non vedeva cosa mi stava succedendo?!
Ero bloccata lì, impaurita, terrorizzata, in lacrime, avrei voluto urlare, gridare, chiamarlo, ma non ci riuscivo.

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[Guisgard]

"Si, tutto bene per ora da questo lato del castello, milady." Disse la guardia ad Altea.
Intanto, nella brughiera, Gwen era rimasta sola.
Elv e gli scienziati erano andati via, senza di lei.
Ora c'era solo quel gufo.
Che la fissava.
Poi lasciò il ramo e volò verso la ragazza.
https://i.imgur.com/pHifJN4.gif

[Lady Gwen]

Ero rimasta completamente sola, senza nessuno, abbandonata nella brughiera avvolta dalle tenebre.
Poi, improvvisamente, il gufo volò verso di me ed io tentai in tutti i modi di allontanarmi da lui, cercando di sfuggirgli.
Mi aveva già terrorizzata, avevo una folle paura che potesse farmi del male.

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[Guisgard]

Il gufo si appollaiò su un ramo vicinissimo al volto di Gwen, sempre a fissarla.
Aveva occhi grandi, ipnotici, di una luce particolare, misteriosa.
Poi, ad un tratto, le sorrise.
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[Lady Gwen]

Fu strano.
Molto strano.
Venne vicino a me ed in un modo che non compresi... Mi sorrise.
Non capivo proprio come effettivamente i gufi potessero sorridere, non lo credevo possibile, ma lui era di fronte a me, lo vedervi e mi spaventava ancora di più.
Non riuscivo a liberarmi di quel terrore da sola e speravo che Elv tornasse da me.

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[Guisgard]

Gwen riaprì gli occhi.
Dalla finestra si vedeva che albeggiava appena.
Era nel letto della sua camera al castello dei Dantorville.

[Lady Gwen]

Mi svegliai, ma subito spalancai gli occhi.
Eroi in camera mia ed albeggiava.
Che fosse stato tutto un sogno?
Possibile?
Forse... Forse ero svenuta ed Elv mi aveva riportata qui...
Poveri caro... Avevo davvero pensato che mi avesse abbandonata lì, quando invece era stato solo quel maledetto sogno!
Inquietante, angosciante e così maledettamente reale.
Mi alzai, mi vestii ed uscii, vedendo se Elv fosse già in giro.

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