Area 71

[Lady Gwen]

"Ero sarcastica tanto quanto voi, in caso non ve ne foste accorto..." commentai, con gli occhi in su.
Poi, una voce alle nostre spalle e mi voltai per vedere chi fosse.

[Guisgard]

"Ma..." disse Elv voltandosi di scatto verso quella voce "... chi è là?" Fissando il buio di quel luogo.
"Sono solo una monaca..." la voce a lui ed a Gwen "... ormai passo più tempo qui sotto che alla luce del chiostro..."
"Perdonate, sorella, se vi abbiamo disturbato..." Elv "... cercavamo solo notizie sulla morte del duca di Dantorville..."
"Lasciate che i morti seppelliscano i morti..." la monaca citando i Santi Vangeli, restando celata nella silenziosa penombra di quel luogo.
https://i0.wp.com/www.filmquel.it/wp-content/uploads/2018/09/The-Nun-recensione-scena-del-film.jpg?fit=750%2C392&ssl=1

[Lady Gwen]

Sobbalzammo vedendo una strana monaca celata dalla semi oscurità.
Era una figura curiosa, quasi eterea, ma che un po' mi inquietava.
Le sue parole erano vaghe, dubbie e sentivo un lieve senso di angoscia dentro.
Difatti, guardai Elv incerta e parecchio turbata da quell'improvvisa apparizione, che sembrava uscita dal nulla, o forse da uno strano romanzo a tinte fosche.

[Guisgard]

"Diteci, sorella..." disse Elv alla monaca dopo aver lanciato un'occhiata a Gwen "... un importante avvenimento come la morte del duca non viene riportato negli annali?"
"Qui lasciamo i morti riposare in pace."
"Certo, ma noi non stiamo facendo nulla di sacrilego, sorella..." sorridendo Elv "... vogliamo solo trovare notizie sulla morte del duca..."
"Forse nessuno l'ha riportato negli annali" ad un tratto un'altra voce che giungeva dal buio di quei sotterranei "perchè si ignora qell'avvenimento..."

[Lady Gwen]

Elv ribadì il concetto, dicendo che eravamo qui solo per avere notizie della morte del Duca, ma un'altra voce si aggiunse al coro e mi voltai di scatto.
La cosa cominciava a diventare ancora più inquietante.
"Cosa intendete dire? Tutti sanno che il Duca è morto..." dissi, perplessa.

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[Altea]

"Non mi aggirero' molto per il paese, padre Tommaso, andrò nel salottino privato di Lady Sybille.. Magari li parleranno del torneo.. Le solite frivolezze. Starò attenta coi nuovi arrivati, è strano siano arrivati prima dei miei cugini".

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[Guisgard]

La monaca che aveva parlato prima ora non c'era più, come se fosse stata inghiottita dalla misteriosa penombra che dominava ovunque.
Gwen si voltò seguendo l'altra voce che aveva parlato, vedendo un gruppo di suore immerse nel silenzioso chiaroscuro.
“Ma forse ignorano il modo in cui è morto...” una delle monache.
https://i.ytimg.com/vi/pta2hACOOCE/hqdefault.jpg

[Lady Gwen]

La suora sparì ed apparve un gruppo di suore.
Bene, qui c'era qualcosa che non andava.
Decisamente.
"Voi invece lo sapete? Sapete com'è morto il Duca? Ha a che fare con la maledizione?" chiesi, costringendo la voce ad uscire, visto che mi sentivo inquieta ed un po' spaventata.

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[Guisgard]

"Probabilmente, arrivando da Nord, i 2 scienziati avranno percorso una strada diversa, rispetto ai vostri cugini, milady." Disse Don Tommaso ad Altea.
Poi il chierico salutò la principessa e scese dalla carrozza, dovendo tornare in chiesa.
Altea allora raggiunse l'abitazione di lady Sibille.
Qui trovò alcune importanti dame di San Marco Fragolo e naturalmente l'oggetto delle loro discussioni era l'imminente torneo.

[Guisgard]

"Ci sono alcune cose che è meglio non sapere..." disse una delle monache a Gwen.
Il tono era freddo, cupo ed una strana atmosfera si respirava in quel luogo.

[Lady Gwen]

Quella risposta e quell'atmosfera mi terrorizzarono definitivamente.
Strinsi il braccio di Elv e lo guardai spaventata.
C'era improvvisamente freddo, quaggiù, quelle suore erano molto strane e nulla di questa situazione mi piaceva, proprio per niente...

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[Guisgard]

Elv strinse a sè il braccio di Gwen, comprendendo la paura della ragazza, mentre fissava quelle monache che restavano in silenzio nella misteriosa penombra.
"Che..." disse turbato Elv "... che significa ciò?"
Ma le monache andarono via, come svanite nel chiaroscuro.

[Lady Gwen]

Cercai di farmi rassicurare dalla sua stretta ed un po' ci riuscì, ma avevo ancora paura...
Nessuna di loro rispose, ma svanirono così com'erano arrivate.
"Se... Se ne sono andate..." mormorai balbettando.
Poi guardai Elv.
"C'erano... C'erano davvero delle suore, qui?" chiesi poi, incerta.

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[Guisgard]

Elv guardò la penombra intorno a loro.
"Si..." disse poi a Gwen, vagamente turbato, ma cercando di nasconderlo "... ovvio che c'erano..." guardò la ragazza "... fore ti stai facendo suggestionare da questa faccenda dei Dantorville..."

[Lady Gwen]

Alzai gli occhi in su.
"Voglio andarmene, non ci resto un minuto di più qua dentro... Non abbiamo trovato nulla ed è pure terrificante..." mormorai, quasi rabbrividendo.

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[Guisgard]

"Si... certo..." dise annuendo Elv a Gwen, come a volerla accontentare, ma in realtà anche lui era inquieto e non vedeva l'ora di andare via da lì.
Così i due lasciarono i sotterranei del monastero e tornarono nel chiostro.
Tornarono allora dalla badessa. ma lei non sapeva nulla degli annali raccolti nel monastero.
"Alcuni registri" lei ai 2 giovani "sono andati distrutti... un piccolo incendio, seza alcun danno per il monastero Grazie al Cielo, danneggià alcuni di quei testi..." rivelò.

[Lady Gwen]

Lo vedevo che anche lui era inquieto, ma alla fine andammo via.
Tornammo dalla badessa, ma quella ci rivelò che alcuni testi erano stati distrutti in un incendio.
"Sicuramente, anche i documenti che cercavamo sono andati perduti..." commentai, rassegnata.

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[Guisgard]

Un pò delusi Gwen ed Elv lasciarono il monastero e tornarono verso il paese.
Qui si vedevano già i primi cavalieri che giungevano nella contrada per il torneo.
Nella piazza, come abbiamo visto, vi era un tipo che si faceva chiamare Santone e continuava da un bel pò di ore a predicare alla gente, in modo nefasto e fatalista, la fine del casato de Dantorville, indicando proprio nel torneo il motivo di tale tragedia.

[Destresya]

Mi avvicinai a quel capannello di uomini, incuriosita.
Li osservai attentamente, soprattutto quello che sembrava esserne il capo.
Aveva un'aria sinistra, con quell'occhio di vetro che accentuava in modo esasperato qeusto aspetto.
Continuai a fissarlo insistentemente, senza paura di apparire sfacciata, e mi avvicinai a loro con passo e sguardo sensuale, di quelli che catturano gli occhi degli uomini.
Per la missione del mio padrone dovevo usare tutte le mie armi.

[Lady Gwen]

Tornammo in paese e, contrariamente a noi che eravamo delusi, amareggiati ed inquieti, il popolo della contrada era su di giri per il torneo.
In piazza, uno dei soliti predicatori cercava di terrorizzare i passanti con le solite prospettive catastrofiche, stavolta a danno dei Dantorville, a causa dell'imminente torneo.
"Pensate che qualcuno gli creda?" chiesi ad Elv, per sapere la sua opinione.

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[Guisgard]

Destresya si avvicinò a quegli uomini armati, catturando subito i loro sguardi.
Ma quello che più di tutti cominciò a guardarla in modo insistente, lascivo e quasi volgare fu il cavaliere da un occhio solo.
"Vedo" disse compiaciuto "che le donne di strada qui appaiono belle come regine." Guardandola tutta. "Questo è per il tuo benvenuto." Lanciando una moneta d'oro alla ragazza.

[Destresya]

Ricambiai lo sguardo insistentemente, con un sorrisetto divertito.
"Oh ma io non ho fatto niente!" con voce suadente, senza raccogliere la moneta d'oro.
"E posso sapere chi è questo galante cavaliere?" fissandolo intensamente.

[Guisgard]

"Beh, qui la gente è molto sensibile a superstizioni varie..." disse Elv a Gwen.
Intanto il Santone continuava ad animare la gente con le sue previsioni, fino a quando alzando verso il Cielo le sue mani profetizzo' nuove sventure sul casato dei Dantorville.

[Guisgard]

"Costui" disse uno degli scudieri a Destresya "altri non è che sir Rasputin degli Agnostoni, prode cavaliere e maestro d'armi."
"Raccogli la moneta" ordinò Rasputin alla ragazza "in modo che la gente non pensi io venga umiliato da una prostituta."

[Lady Gwen]

Il Santone rincarò la dose, continuando a predire sciagure per il casato.
"Bah, peggio di come gli è andata già, ne dubito..." commentai, laconica.

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[Guisgard]

Mentre il Santone continuava a spargere il seme delle sue nefaste previsioni, ad un tratto nella contrada sorse un nuove fermento.
Cominciò infatti a spargersi la voce dell'imminente arrivo dei rampolli dei Dantorville.
"Arrivano i duchi..." disse pensieroso Elv a Gwen.
Poco dopo, infatti la carrozza con i due nobili signori, seguita dal seguito di cavalieri, chierici e paghi, giunse nella contrada.
Subito allora uno dei cavalieri, usando le parole del Santone, lo cacciò in malo modo dalla piazza.

[Lady Gwen]

Improvvisamente, il fermento cambiò e ci fu una nuova agitazione in strada.
Poco dopo, fece capolino la carrozza dei duchi, seguita da un nutrito corteo.
E proprio uno dei cavalieri che li accompagnavano cacciò in malo modo il Santone.
"Un degno benvenuto, non c'è che dire..." dissi sarcastica.
"Dubito che si faranno fermare dalle dicerie del popolo..."

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[Altea]

"Quindi" dissi entrando nel salottino di madame Sybille "La voce del torneo si è sparsa pure qui.. Immagino si parli di cavalieri" accomodandomi su un divanetto.

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[Guisgard]

"Beh, da ciò che si dice" disse Elv a Gwen, mentre la carrozza dei Dantorville procedeva verso il castello "pare che i 2 duchi siano parecchio diversi l'uno dall'altro... lord Ghin è uomo deciso, esuberante e poco affine agli studi, mentre predilige invece le armi e ke passioni. Lord Henz invece ama molto più le arti che l'esercizio fisico e la disciplina marziale. Entrambi però si racconta paiono alquanto scettici verso le superstizioni..."

[Lady Gwen]

"Beh, diversi nella personalità, ma uguali negli intenti di voler preservare gli affari di famiglia, mi sembra giusto, del resto..." commentai, mentre la carrozza procedeva col suo ingresso nella cittadina.

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[Guisgard]

In un attimo Altea fu immersa nella frivolezza del salotto di Sybille.
"Pare" disse una delle dame "che molti cavalieri arriveranno qui per il torneo..."
"Voi ne conoscete qualcuno, mie care?" Un'altra dama.
"Ho sentito" fece Sybille "che fra i favoriti ci sia un vero Sir Rasputin... sembra sia ritenuto il più forte e feroce dei cavalieri in lista." Annuì. "Naturalmente dovrà dividere i favori dei pronostici con Lord Ghin Dantorville, poiché anche lui parteciperà al torneo."

[Altea]

Ascoltai attentamente la conversazione e sospirai, mentre per un attimo mi lasciai prendere dall'ambiente frivolo e i pettegolezzi "Mio cugino ordunque vuole rischiare.." pensando per un attimo alla maledizione ma sapevo lui non ci credeva "Se i miei cugini saranno così benevoli forse farò da madrina al Torneo.. Ma voi Lady Sybille avete mai visto i miei cugini attualmente? Sono belli?" osservando le dame per provocarle a quella domanda.

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[Guisgard]

La carrozza procedeva rapida verso il castello tra gli sguardi e le riverenze della folla.
"Nobile o casato" disse ad un tratto un buffo giullare giunto presso il luogo dove stavano Gwen ed Elv "Tu non vedi, non ti accorgi del tuo Fato ormai segnato."
"Tu chi sei?" Elv al giullare.
"Emaus, giullare e cantastorie, messre." Con un inchino. "É un onore ed un piacere."

[Destresya]

Lo squadrai da capo a piedi, con un sorrisino beffardo.
"Oh, mi avete preso per una prostututa o una regina?" lo canzonai, divertita.
"Ad ogni modo, il mio padrone non vuole che accetti niente dagli sconosciuti, messere!" inchinandomi con riverenza.
Per sottolineare che non ero libera, e c'era qualcuno che se la sarebbe parecchio offeso se mi fosse successo qualcosa.
Quello che non sapeva era che ero in grado di fargli male, ma il padrone non ama che mostri queste qualità se non necessario.
Mi voltai e me ne andai verso la locanda, per riferire.

[Guisgard]

"Oh, di certo hanno la bellezza dei potenti, milady." Disse Sybille ad Altea. "Lord Ghin è robusto e forte, di un fascino mascolino e dai modi spicci. Lord Henz invece è più signorile nella figura e dotato di quell'attrattiva tipica dei poeti."
"Non vi parteciperanno però cavalieri di Capomazda, temo." Una delle dame presenti. "Si, sa... i Dantorville sono ormai secoli che hanno rotto ogni legame con i Taddei..."
"Si, dice..." un'altra delle dame con voce petulante "... che... beh... che le misteriose morti dei precedenti duchi di Dantorville siano responsabilità dei Capomazdesi..."
"Vi prego, signore." Sybille infastidita. "Non voglio che a casa mia si fomentino tali indegne dicerie."

[Lady Gwen]

Ad un certo punto, sentii una strana voce.
Ci voltammo e vedemmo un giullare.
Alzai gli occhi in su.
Ci mancava anche lui adesso...
"Sei molto ottimista, vedo..." dissi sarcasticamente al giullare, che si chiamava Emaus.

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[Guisgard]

"Aspettate." Disse Rasputin a Destresya che stavacabdandi via. "Non potete andare senza che io abbia terminato di parlarvi." Seccato. "Avete un padrone? Beh, è ovvio, essendo una prostituta. Pensate che lui, dietro un buon pagamento, possa offrire a me ed al mio seguito un alloggio fino al torneo?"

[Altea]

Ascoltai compiaciuta Sybille, orgogliosa di parte del mio sangue, del casato di mia madre. Ma rimasi stupita alla rivelazione delle dame "Ecco perché quando chiesi a Don Tommaso se vi fossero stati cavalieri capomazdesi potevamo riavere la terra e non rispose" quasi parlando tra me e me.. "Lady Sybille potreste gentilmente spiegarmi perché i capomazdesi sarebbero colpa della maledizione.. Non è pettegolezzo se lo direte a me.. D'altronde io non ne ero a conoscenza" stringendo l'ampia gonna di pizzo nero.

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[Guisgard]

Il giullare rise a quelle parole di Gwen.
"Prima recitavi strane rime..." disse Elv.
"Si, una vecchia filastrocca." Annuì il giullare. "Sulla lama del boia che ai Dantorville tocca!" Ridendo.

[Guisgard]

"Perché qualcuno crede" disse Sybille ad Altea "la maledizione sia solo un trucco ideato dai Taddei per uccidere senza sospetti i Dantorville." Scettica.

[Lady Gwen]

"Lo dici perché anche tu ci credi, o perchè ti diverti a giocare con la superstizione delle persone?" chiesi, forse un po' retoricamente, ma davvero volevo saperlo.
Non li avevo mai capiti a fondo, i giullari, non potevo mai comprendere se fossero seri, se parlassero davvero, oppure no, erano veramente assurdi e mi innervosivano.

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[Altea]

"Non ci credo.. Al mio palazzo vi era Don Tommaso prima, molto legato a Capomazda, proveniva proprio da laggiù e ha elargito solo elogi per i Dantorville. Spero siano solo dicerie" sorridendo "Non vorrei sia una sfida a quanti duchi muoiano di più in entrambi i casati. Forse i Taddei hanno paura di essere sconfitti al Torneo?" pensierosa "Comunque al castello sono arrivati due scienziati, li hanno chiamati proprio i miei cugini in quanto vogliono sapere della reale morte di nostro nonno. Ma potrei invitare io stessa uno dei Taddei.. Chi è ora al potere?" a madama Sybille, alzandomi un po' turbata a quella rivelazione prima di rientrare al castello.

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[Destresya]

Mi voltai a guardarlo."Io rispondo solo al mio padrone, messere, e non ama che la sua serva venga isultata!" con un leggero cenno del capo.
"Glielo chiederò, e vi riferirò se egli vorrà!" con un sorrisetto, e me ne andai verso la locanda.
Poteva diventare il nostro infiltrato, pensai.

[Guisgard]

"Ora il duca di Capomazda è Taddeo il Burbero." Disse Sybille ad Altea.
In quel momento arrivò un servitore.
"Madama..." questi a Sybille "... un viandante chiede ospitalità... non ha riferito il suo nome..."

[Altea]

"Taddeo il Burbero" ripetendo per imprimere bene il nome.
Stavo indossando i guanti in pelle quando fu annunciato un viandante e guardai lady Sibylle incuriosita "Chi sarà mai?" preoccupata per l'incolumità della donna.

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[Guisgard]

Il giullare rise a quelle parole di Gwen.
“Credere o fantasticare...” disse con movenze da tonto “... la gente non sa questi spettri chiamare!”
“Bah, sei solo un buffone!” Sarcastico Elv.
“O messere e mio signore...” quello “... non sono un buffone, sebbene non abbia onore!”
“Le tue rime sono buone per la taverna, non per me.” Canzonandolo Elv.
“Ed invece potrei essere utile assai...” recitò il buffone “... se qualcuno prestasse fede a ciò che recitai!”
“Che intendi?”
“Nella cripta di San Marco Evangelista...” mormorò il giullare “... vi è un breviario o forse una lista!”
“E dunque?” Spazientito Elv. “Come potrebbe aiutarci ciò?” Tirandogli una moneta. “Parla, buffone!”
“Una lista incisa su di un muro...” fece il giullare “... su una lapide, fidatevi, non son spergiuro!”

[Guisgard]

Rasputin fissò Destresya andare via, svanire nelle strade, diretta dal suo padrone.
Il cavaliere allora, seccato da ciò, fece cenno ai suoi di cercare una locanda per rifocillarsi.

[Lady Gwen]

Iniziò un dibattito a dire il vero molto tragicomico fra Elv ed Emaus.
Oh, non c'era modo di fargli sputare il rospo!
Però, ad un certo punto arrivò al nocciolo della questione.
Una lista...
Così l'aveva chiamata.
"Forse, potrebbe davvero aiutarci a saperne di più sulla morte del Duca. Io direi di andare a dare un'occhiata. Non può andare peggio che al convento..." dissi sarcasticamente ad Elv.

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[Guisgard]

"Ora lo scopriremo, milady." Disse Sybile ad Altea, dando ordine al suo servitore di far entrare il viandante.
Arrivò così un uomo coperto da una lunga cappa e con un cappuccio sul capo.
I suoi abiti erano umili e senza segni distintivi, ma dalle movenze e dalla corporatura appariva giovane e forte.
http://corecanvas.s3.amazonaws.com/theonering-0188db0e/gallery/original/aragorn_5.jpg

[Guisgard]

Elv annuì a Gwen e poi disse al giullare di portarli alla chiesa di San Marco Evangelista.
Si trattava di una chiesa molto antica, fatta di nuda pietra, dalle forme romaniche e diverse nicchie che scandivano le 3 navate che la componevano.
Il giullare accompagnò i due giovani nella cripta sotterranea, posta sotto l'abside.
Qui trovarono una lapide su cui erano impresse queste parole:

"Ora che il crepuscolo giungerà
il viandante solo al bivio riposerà.
Tra il Lagno, la Croce e la pineta,
cerca il fior all'eremo dell'anacoreta."

[Lady Gwen]

Arrivammo alla chiesa, una struttura romanica spartana ed essenziale, massiccia, come dettato dallo stile medievale.
Emaus ci accompagnò nella cripta e proprio lì, effettivamente, vedemmo incise delle parole.
"Ma a cosa si riferisce? E chi è l'anacoreta di cui parla questo scritto?" chiesi, curiosa e un po' confusa.

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[Guisgard]

"Ad essere sincero..." disse Elv a Gwen, fissando quelle parole e cercando di comprenderne il senso "... non ne ho la minima idea..." guardò allora il giullare "... in che modo queste parole riguarderebbero la morte del duca di Dantorville?"
"Perche fu il duca stesso" rispose lesto il buffone "a voler, 2 giorni prima della morte, che ciò sulla lapide fosse impresso!"

[Lady Gwen]

Le parole del giullare potevano davvero rivelarsi rivelatorie, se trovavamo una prova di ciò che diceva.
"Se tu avessi ragione, vorrebbe dire che Duca sapeva che sarebbe morto e ciò farebbe capire che non ci sia stato nulla di accidentale" dissi, e qui guardai Elv, sottolineando quelle parole "Ma tu come fai ad essere così sicuro di ciò che dici?" al giullare.

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[Guisgard]

"Fu proprio il duca al suo maniero" disse il giullare a Gwen "a riferirmi dello straniero!"
"Straniero?" Ripetè Elv. "Che straniero?"
"Allo straniero che del demonio è prole" rispose il buffone "son dedicate queste strane parole!"

[Lady Gwen]

Tutto diventava più intricato man mano che parlavamo.
"Senti, non abbiamo tempo per gli enigmi..." sbuffai "Puoi essere più precisi su chi è lo straniero e dove possiamo trovarlo?" chiesi allora, iniziando a spazientirmi.
"O comunque, dacci più informazioni..."

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[Guisgard]

"Oh, io lo ignoro..." disse il giullare a Gwen "... lo straniero, così lo chiamavano loro!"
"Loro?" Ripetè Elv.
"Si, i Dantorville, messere..." annuì il buffone "... così chiamavano quell'essere!"

[Lady Gwen]

Pareva che questo tizio non avesse un nome.
Splendido...
Va beh.
"Dunque, i Dantorville lo conoscevano personalmente? O soltanto lo temevano e temevano il suo arrivo?"

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[Guisgard]

"Nessuno conosce il suo nome vero..." disse il buffone a Gwen "... sapevano solo che arriverà davvero..."
"Una specie di assassino?" Elv. "Forse mandato da qualcuno? Per uccidere il duca e gli altri Dantorville?"
"Si... mandato dagli inferi..." mormorò il giullare "... e i Dantorville non saranno mai più liberi..."
Elv guardò Gwen.

[Lady Gwen]

La faccenda era veramente curiosa, ma davvero.
In pratica, quest'uomo era un sicario mandato a sterminare i Dantorville?
"E per caso sarà lui l'incaricato di eliminare gli eredi una volta per tutte? Magari, proprio durante il torneo?" ipotizzai io, a quel punto.

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[Altea]

Arrivò una strana figura, leggermente feci un passo indietro quando vidi un uomo incappucciato e con un saio, voltandomi istintivamente verso lady Sybille. Dalla corporatura sembrava giovane ma non riuscivo a vederne il volto.. "Benvenuto, è così che ci si presenta a due dame? Chi siete?" stavolta con fare altero.

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[Destresya]

Mi lasciai alle spalle quel cavaliere, divertita dal modo in cui l'avevo trattato.
Se credeva di essere più importante del mio padrone, si sbagliava di grosso.
Tornai alla locanda e andai in camera dal mio padrone, per riferire tutto quello che avevo scoperto.
"Eccomi, padrone!" con fare sottomesso ma soddisfatto mentre aprivo la porta della nostra stanza.

[Guisgard]

"Esatto, dite il vero..." disse il buffone a Gwen "... ma scoprire il mandante del sicario, questo è il mistero!"
"Forse le parole su questa lapide potrebbero aiutarci a scoprirlo..." Elv fissando le parole incise.

[Guisgard]

"Vogliate perdonarmi, mie signore..." disse il viandante incappucciato "... sono un pellegrino e giungo dalla Santa Montagna dell'Arcangelo, dove sono stato a pregare."
"Cosa dunque domandi alla mia casa, viandante pellegrino?" Chiese Sybille, che era accanto ad Altea.
"Sono un alloggio per la notte, milady." Il pellegrino. "Sono giorni che non riposo in un degno giaciglio."
"Giungendo dal Monte dell'Arcangelo vi è di strada Capomazda..." Sybille "... come mai non hai chiesto lì ospitalità?"
"Perché, milady, il duca Taddeo da quando ha smarrito il suo nipote prediletto" spiegò il viandante "Non ama più nessuno ed anche gli stranieri sono mal visti da lui in casa propria."

[Guisgard]

Destresya entrò nella camera e trovò il suo padronevancira immerso nella tinozza a fare il bagno.
Vi era vapore ovunque ed il profumo dei sali invadeva le pareti.
"Eccoti..." disse lui "... cos'hai scoperto dunque?"

[Lady Gwen]

Bene, eravamo sulla buona strada.
Dovevamo solo capire dove andare.
"Il Lagno, la Croce e la pineta. La Croce potrebbe essere una chiesa, ma la pineta?" chiesi pensierosa "Che posto potrebbe stare ad indicare, qui nella contrada?"

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[Guisgard]

"Beh, la pineta dovrebbe essere quella che racchiude la via consolare che conduce alla grande città di Hirta..." disse ragionando Elv "... e in effetti il Lagno costeggia quella zona... ma cosa intendono queste parole per Croce?" Pensieroso. "Potrebbe davvero essere una chiesa, o qualche altro luogo Sacro... ma come facciamo a saperlo?" Fissando Gwen.

[Lady Gwen]

"Oh sì, potrebbe essere" annuii.
Poi lo guardai e sorrisi.
"Beh, andandoci, naturalmente" dissi, con tono ovvio.
"Sono sicura che una volta arrivati sul posto capiremo se si tratta di una chiesa o di un convento."

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[Destresya]

Entrai nella stanza e trovai il mio padrone ancora immerso nella tinozza del bagno.
Mi godetti lo spettacolo per un lungo istante.
"Mio signore.." mi inchinai, per poi raccontargli per filo e per segno tutto quello che avevo visto, dal santone in piazza, all'arrivo di quel misterioso cavaliere fino a rifeirgli la sua richiesta di ospitalità.

[Altea]

Ascoltai il viandante e madama Sybille in silenzio ma era tutto strano "Il Duca Taddeo il Superbo ha perso il nipote? È morto, cosa è successo" al viandate.

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[Guisgard]

"Si, diamoci da fare." Disse Elv a Gwen. "Percorreremo il tratto di pineta costeggiato dal Lagno, fino a scoprire cosa può essere la Croce..."
"Ben detto, signore bello!" Esclamò. Il giullare. "Sveleremo il mistero, proprio quello!"
I 3 lasciarono la chiesa di San Marco Evangelista e si recarono a casa di Elv.
Qui presero 2 cavalli, mentre il buffone montò il suo asino.
Allora uscirono dalla contrada e cominciarono a percorrere la via verso Hirta, protetta dalla lunga pineta e costeggiata dal Lagno.
Galopparono per un lungo tratto, senza però scorgere nessuna chiesa o monastero nei paraggi.

[Guisgard]

Il padrone ascoltò ogni parola di Destresya, restando pensieroso.
"Conosco di fama sir Rasputin..." disse "... è un valente cavaliere, animato da passioni forti, senza timore delle Dominazioni Celesti, né dei poteri terreni. Di certo sarà il favorito del torneo." Annuì. "Potremmo concedergli ospitalità..." mormorò.

[Guisgard]

"È stato colpito a tradimento durante un torneo da un vile cavaliere, chiamato sir Rasputin, milady." Disse il viandante ad Altea.

[Lady Gwen]

Annuii entusiasta e ci dirigemmo a casa sua, per prendere due cavalli, Emaus ci seguì col suo asino.
Era una presenza un po' irritante ma poteva davvero esserci utile.
Galoppammo costeggiando il Lagno e dirigendoci verso Hirta.
Alla fine, arrivati a destinazione, non trovammo alcun edificio religioso.
"Potremmo cercare un cimitero... O forse, una specie di monumento funebre..."

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[Destresya]

Annuii a quelle parole del mio signore.
"Se è valente come dite, allora potrebbe essere il nostro alleato.." azzardai.
Poi mi guardai intorno, pensierosa.
"Ma dove lo ospiteremmo?" mi chiesi.

[Guisgard]

"Beh, a questo punto potrebbe essere qualunque cosa..." disse Elv a Gwen un pò sfiduciato "... non so più cosa cercare..." pensieroso.
"Guardate, un villano!" Il buffone a lui ed a Gwen. "Magari il suo aiuto non sarà vano!" Indicando un contadino che si avvicinava.

[Altea]

"Ma è terribile" guardando pure Sybille "Sappiate che vi sarà pure qui un torneo e milady qui presente ha detto che il favorito potrebbe essere un certo Rasputin.. Spero non sia presente. Inizio davvero a temere per mio cugino, Milord Dantorville" ma ebbi un moto di rabbia alla notizia "Ordunque, ospiterete questo pellegrino Lady Sybille. Il mio castello è ampio, e non penso ospitare un'anima credente nell'ala del mio castello sia un problema".

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[Lady Gwen]

"Su col morale, messere, ce la faremo" dissi io, con tono convincente.
Poi, Emaus indicò un contadino.
Allora, Mussi il cavallo nella sua direzione e mi avvicinai a lui.
"Salute, signore" lo salutai "Cercavamo qualcosa che abbia a che fare con una Croce, qui nei paraggi, potreste aiutarci?"

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[Guisgard]

"Ho già scelto dove sarà il nostro nuovo soggiorno." Disse lui alzandosi dalla tinozza e restando completamente nudo davanti a Destresya. "Si tratta di una dimora antica che ora è in vendita. Prendi il denaro dalla mia borsa, dove troverai anche un foglio con l'indirizzo. Raggiungi la casa ed acquistala a nome mio." Per poi farle segno di parlargli un telo per asciugarsi.

[Guisgard]

"La vostra generosità" disse con un inchino il forestiero ad Altea "è pari solo alla vostra bellezza. Grazie per la vostra ospitalità, dal profondo del cuore."

[Altea]

Un leggero sorriso mi si apri alle parole sulla mia bellezza "Certo non vi ospito per i vostri adulamenti. Vi avverto ci sono due scienziati, Milord Minsk e Maday.. Ospiti di miei cugini.. Dirò che siete un viandante bisognoso di lavoro se per voi è un problema, d'altronde l'ala del mio castello è dall'altra parte di quella dei miei cugini.. Stavo proprio andando in carrozza, avete bagagli? "osservando la figura incappucciata.

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[Destresya]

Lo osservai senza paura di essere indiscreta o insistente.
Guardai tutto quel corpo perfetto e ben fatto che sapeva smuovere corde del mio essere che non conoscevo.
Gli sorrisi e mi avvicinai con il telo, ed iniziai ad asciugarlo.
"Subito mio signore!" annuendo "Manderò mia sorella a comprare quella casa per voi.." con un sussurro complice e basso, mentre dolcemente asciugavo il corpo del mio padrone con quel panno.

[Guisgard]

"Non potrei certo lamentarmi di tale alloggio, milady, fra voi tanti nobili signori." Disse il viandante con un inchino ad Altea.
Nonostante i modesti abiti ed il modo di porsi molto umile, a vedersi quel forestiero sembrava più adatto alle discipline militari, che alla vita dei pellegrini.
Il suo tono di voce era basso ma sicuro e profondo, l'accento traduca di certo un'educazione ed un'abitudine a discorrere fiero.
"Il mio solo bagaglio, milady, è la mia Fede religiosa per lo spirito e la mia bisaccia per il corpo." Fissando Altea e sempre attento a non scoprirsi mai il viso.

[Guisgard]

Il villano si fermò e salutò Gwen e gli altri 2.
"Una Croce..." disse pensieroso "... di certo vi riferite alla Croce degli Oleandri..."

[Guisgard]

"Brava, mandala subito..." disse lui a Destresya, mentre lei lo asciugava donna nel telo su tutto il suo corpo.

[Lady Gwen]

Croce degli Oleandri.
Cioè?
"Potrebbe fare al caso nostro... Di cosa si tratta?" chiesi curiosa.

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[Altea]

Osservai ogni movimento del viandate che celavano eleganza, sicurezza e un modo di fare non certo di uno della plebe. Cosa nascondeva il pellegrino.. Soprattutto perché continuava a celarsi col cappuccio.
Salutai Lady Sybille promettendole di farle sapere ogni futuro dettaglio e salii in carrozza col pellegrino.. "Quindi venite dal Monte di San Michele Arcangelo.. Protettore dei Cavalieri" osservandolo furtiva.

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[Guisgard]

"Anticamente" disse il villano a Gwen "dove la via consolare per la città di Hirta si divideva in 2 sorgeva una colonna eretta dai pagani. Fu il duca Taddeo il Cattolico a farla abbattere, ordinando di erigere al suo posto una Croce. Il legno per costruirla fu preso da un campo di oleandri, da qui il suo nome."

[Lady Gwen]

Annuii lentamente.
Ora le cose iniziavano ad acquisire un po' di senso in più.
"Molto interessante... E potreste dirci di preciso come arrivarci, di grazia?"

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[Guisgard]

"Si, milady." Disse il viandante ad Altea, con il suo viso ben celato dal cappuccio, mentre la carrozza era partita, diretta al castello dei Dantorville. "Mi sono recato in quel Santo Luogo per pregare, come usano fare tanti pii pellegrini, nonchè audaci cavalieri. Possa il Primo fra gli Angeli dell'Altissimo benedirvi per la vostra generosità verso di me, umile pellegrino."

[Guisgard]

"E' semplice...2 disse il villano a Gwen "... seguite la via senza lasciare mai la pineta... ad un miglio esatto da qui troverete un antico ponte, oltre il quale un bivio, ossia il punto dove sorge la Croce."

[Altea]

"Sapevate San Michele Arcangelo, Capitano delle Milizie Celesti, è il mio santo patrono, e della mia famiglia di origine pure. Mi sono rifugiata qua perché mio padre non riteneva consoni i miei comportamenti.. Perché io sento le anime dannate dei defunti Dantorville" a voce bassa. Lo guardai "Non so il vostro nome" sorridendo "Io sono la principessa Altea Costance Dantorville de Bastian" con tono solenne.

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[Lady Gwen]

Annuii e memorizzai attentamente le istruzioni datemi dal contadino.
"Siete stato davvero molto gentile, buon'uomo, vi auguro una lieta giornata" lo ringraziai e spronammo i cavalli, diretti prima di subito al punto in cui speravo avremmo trovato la Croce.
Iniziavamo a fare un po' più di luce su quello strano mistero ed io mi sentivo intrigata come non mai!

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[Guisgard]

"Siete una donna pia e dalla grande Fede Religiosa, principessa." Disse il viandante ad Altea. "Lo si vede da ogni vostra parola, milady. Il mio nome? Perdonate, ma come peninte ho promesso di non rivelare il mio nome in segno di umiltà. Se per vostra grazia non è indegno, vi chiedo di chiamarmi semplicemente viandante, o se vi aggrada pellegrino, sebbene so che una bella e nobile dama ben pochi motivi ha per concedere la parola ad un uomo umile e povero come me."

[Guisgard]

Gwen ed Elv, spronati i cavalli, seguirono le indicazioni del villano, seguiti a distanza dal giullare in groppa a suo asino.
Arrivarono così presso il ponte, oltre il quale avrebbero trovato il bivio della Croce.
Ma il passaggio ora era occupato da alcuni uomini a cavallo.
Erano due cavalieri, ciascuno accompagnato da uno scudiero e discutevano animatamente.

[Altea]

Sorrisi "Oh.. A dire il vero mi considerano frivola, un po' lo sono e pure vanitosa ma il mio animo gotico prende il sopravvento, sento sfiorire il mio animo. Comunque signor pellegrino sappiate che mi annoiano più certi nobili. Oh.. Vi darò una camera lontano dalla mia, per non turbare la vostra castità"con sorriso malizioso.

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[Guisgard]

Il pellegrino sorrise ad Altea ed annuì con il capo.
"La vostra bellezza di certo non è da meno di quella di Danae, che anche se rinchiusa in una stanza di ferro affascinò il sonno ed il cuore di Zeus." Disse con garbo, col tono di chi sa comportarsi al cosptto di una bella e nobile dama.

[Lady Gwen]

Seguimmo tutte le indicazioni del contadino, ma una volta che arrivammo nei paraggi del bivio vedemmo due cavalieri, ciascuno col proprio scudiero, intenti a discutere animatamente.
"Secondo voi cosa dovremmo fare?" chiesi incerta ad Elv.

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[Guisgard]

"Io direi..." disse il buffone a Gwen e ad Elv "... anzi, da qui scapperei!"
"No, dobbiamo raggiungere la Croce." Deciso Elv.
"Mio signore, non per apparire lagnoso..." il buffone "... ma disturbare quei cavalieri può essere rischioso!"

[Lady Gwen]

Ascoltai i due e non sapevo proprio cosa fare...
Certo, mettersi in mezzo non era il massimo, ma dovevamo arrivare.
"Potremmo cercare un percorso alternativo, che ne dite? Magari c'è un altro modo per raggiungere la Croce..."

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[Guisgard]

"Non credo..." disse Elv a Gwen "... non credo ci siano altre strade... questa è l'unica direzione possibile che possiamo prendere..." fissando i 2 cavalieri che parlavano animatamente. "Non ci resta che chiedere a quei cavalieri di poter passare..."
"E se poi" spaventato il buffone "saran guai per noi?"

[Lady Gwen]

Sospirai.
La situazione si metteva male, proprio ora che stavamo arrivando ad un punto di svolta!
"Non lo solo, messere, se dovesse andar male?" chiesi inquieta ad Elv.
"Insomma... C'è il rischio che quei due reagiscano male..."

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[Guisgard]

"Già, molto più che una possibilità..." disse perplesso Elv, guardando i due cavalieri.
Ad un tratto uno dei 2 cavalieri si voltò e si accorse dei 3.
"Voi!" A Gwen. "Venite qui!"

[Lady Gwen]

"Lo so... Questo intoppo proprio non ci voleva... Eravamo così vicini..." mi lamentai, scuotendo la testa.
Poi, i cavalieri si accorsero di noi e mi dissero di avvicinarmi.
Guardai Elv interdetta, gli occhi appena sbarrati.
Beh, che gli Dèi me la mandassero buona...
Diedi gambe al cavallo e mi avvicinai ai due cavalieri.
"Miei signori?" mormorai "In cosa posso aiutarvi?"

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[Guisgard]

Gen si avvicinò col suo cavallo ai 2 cavalieri.
Uno era alto, moro e slanciato, l'altro sebbene della stessa altezza appariva invece più ossuto, con il volto segnato e l'espressione cupa.
"Damigella..." disse il primo, che ero colui che aveva detto in precedenza a Gwen di avvicinarsi "... siamo bloccati su una questione e ci occorre il vostro aiuto."

[Lady Gwen]

Sbattei le palpebre, a quelle parole.
Ma perché proprio io?
"Beh, dunque ditemi... Spero di potervi aiutare..." abbozzando un sorriso incerto.

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[Guisgard]

"Si..." disse il cavaliere bruno a Gwen "... voi siete perfetta per aiutarci, essendo una donna. Diteci... fra noi 2" indicando se stesso e l'altro cavaliere, quello cioè ossuto "chi trovate più bello? E badate che vogliamo una risposta, non un pareggio!"

[Lady Gwen]

In quel momento, sbarrai veramente gli occhi, senza sapere che dire.
Certo, aveva senso che avessero chiamato proprio me, ma il problema rimaneva.
Respirai a fondo.
"Beh, signori, è molto semplice. Non è possibile dire chi di voi sia più bello, poiché ognuno di noi è come un colore. Tutti i colori sono belli, ma ognuno ha il proprio preferito. Il colore che a me non piace, di sicuro sarà il preferito di qualcun altro, comprendete?" con un vago sorriso, rispondendo diplomaticamente e sperando di uscire in fretta da questo inghippo e di poter proseguire il nostro cammino.

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[Altea]

La risposta del pellegrino mi spiazzo', forse non avevo immaginato una tale cultura e la risposta in sé era molto sibillina.
Raggiungemmo il castello e dissi al cocchiere di entrare dalla parte del cancello della mia ala.

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[Destresya]

Asciugai devotamente il mio padrone con quel panno, dopodichè tornai nella camera accanto e lasciai che mia sorella Mina si cambiasse e si preparasse per quella misisone.
Una volta acconciata e sistemata uscii nella strada, diretta alla dimora che il mio padrone mi aveva incaricato di comprare.
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[Guisgard]

"Suvvia, poche ciance." Disse il cavaliere bruno a Gwen. "Siete una ragazza, no? Ed allora esprimete un parere. Avete davanti 2 uomini, 2 cavalieri, dunque guardate e dite chi per voi è il più bello." Con tono deciso e che non ammetteva repliche.

[Guisgard]

La carrozza arrivò al castello e subito un servitore giunse ad accogliere Altea.
Con lei vi era anche il pellegrino senza nome.
"Milady..." disse il servitore "... i signori di Dantorville sono giunti al castello." La informò.

[Lady Gwen]

Sospirai e alzai gli occhi in su.
Ma che situazione...
Li guardai allora con decisione.
"Bene. Dunque, se posso esprimere il mio sincero parere, per me non lo siete nessuno dei due" dissi schietta e diretta, fissandoli con aria determinata.

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[Guisgard]

Destresya ora nei panni e con l'aspetto di Mina lasciò la locanda e raggiunse la dimora indicatole dal padrone.
Giunse così, poco dopo, daanti ad un palazzo dall'aspetto venerabile, con segni vari del tempo, ma che conservava in pieno il suo aspetto monumentale e nobiliare.
Appariva avvolta da un'atmosfera misteriosa, cupa, il tutto accentuato dalla sua posizione appena fuori dalla contrada, ormai nella brughiera.
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[Guisgard]

I 2 cavalieri si scambiarono una lunga occhiata, per poi voltarsi verso Gwen, perplessi.
"Ah, ecco..." disse il cavaliere bruno "... beh, questa mi è nuova devo dire." Fissando la ragazza. "Però devo ammettere che non avete peli sulla lingua." Quasi sorridendo. "Cosa ci fate qui?" Chiese poi, notando anche Elv ed il buffone poco distanti. "Chi sono quei 2?" Indicandoli.

[Lady Gwen]

Si scambiarono una lunga occhiata, fra il serio ed il perplesso, ma poi sorrisi furbescamente vedendo che avevo risolto il dilemma.
Poi, mi chiese dove eravamo diretti.
"Ci stiamo recando alla Croce di Oleandro, proprio da quella parte" risposi, indicando la strada.
"Noi due siamo giornalisti, lavoriamo per l'almanacco locale" indicando Elv.

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[Guisgard]

Il cavaliere bruno annuì e poi fece cenno all'altro di andare.
Così, Gwen, li vide andar via.
Allora Elv ed il buffone la raggiunsero.
"Complimenti." Disse Elv a Gwen. "Hai risolto alla grande questa faccenda." Facendole l'occhiolino.
"Non indugiamo!" Il buffone. "Alla Croce, andiamo!"

[Lady Gwen]

Senza traumi e senza altri intoppi, i due cavalieri andarono via, lasciandoci passare.
Risi di cuore alle parole di Elv.
"Ho tante qualità che ignorate, messere" dissi, con aria di finta sufficienza, mentre riprendevo il cammino verso la Croce.

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[Guisgard]

Elv rise e ripresero il cammino.
Oltrepassarono il ponte e dopo un pò arrivarono al bivio, dove al sul centro dominava la Croce.
Era alta circa 3 metri e stava in mezzo alle 2 strade che si separavano.
"Ricordate" disse Elv a Gwen ed al buffone "cosa recitavano le parole della chiesa di San Marco Evangelista?"

[Lady Gwen]

Trovammo la Croce, era parecchio alta e si trovava proprio nel bel mezzo del bivio.
""Ora che il crepuscolo giungerà

il viandante solo al bivio riposerà.

Tra il Lagno, la Croce e la pineta,

cerca il fior all'eremo dell'anacoreta"
Questo diceva l'iscrizione, ma come potrebbe venirci in aiuto, adesso?" mi chiesi pensierosa.
A quel punto, smontai da cavallo e mi avvicinai alla croce, nel tentativo di trovare qualcosa di rilevante.


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[Guisgard]

Gwen, Elv ed il buffone restarono lì a lungo, fino a quando giunse il tramonto e poi un chiaro crepuscolo.
Allora la ragazza si accorse che l'ombra lunga proiettata dalla croce sulla radura indicava una sorta di sentiero celato da sterpi e rovi quasi invisibile di giorno, ma curiosamente visibile in quelle tarde ore del giorno morente.

[Lady Gwen]

Restammo a lungo lì, a guardare in giro, ma senza trovare nulla...
Sopraggiunse il crepuscolo e quando stavo per proporre di andar via, notai una cosa.
L'ombra della Croce proiettata sul terreno segnava ora un sentiero che col sole era impossibile da vedere, ma adesso c'era e magari ci avrebbe aiutato!
"Io propongo di seguire questo sentiero, sia mai che si riveli la strada giusta."

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[Destresya]

Il mio padrone non sbagliava mai, questo era certo.
E non lo aveva fatto nemmeno questa volta acquistando quella dimora.
Era altera e cupa, ma sontuosa e sicuramente con un grandioso passato, mi sarei dovuta documentare, se il mio padrone me lo avesse concesso.
Mi avvicinai all'entrata e bussai, chiedendomi se qualcuno sarebbe venuto ad aprirmi.

[Altea]

"Oh bene, sono arrivati i miei cugini" osservando il pellegrino e chiamando Petronilla. La informai che avrei ospitato nella mia ala quel viandante pellegrino e di dargli una degna camera, lontano da occhi indiscreti. Io sarei andata a conoscere i miei cugini. Mi cambiai e mi avvisi verso il salone.
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[Guisgard]

Elv annuì e si misero tutti e tre in cammino, seguendo quel sentiero apparso quasi per magia nell'ultimo riverbero crepuscolare.
Era uno sterrato stretto ed angusto, fra sterpi e rovi, racchiuso dai folti tamarindi ed i robusti castagni.
Quando era ormai quasi buio, Gwen ed i suoi 2 compagni arrivarono in una radura irregolare, dove appariva una chiesetta abbandonata.
Sembrava disabitata mai poi un gatto balzò da un davanzale, spostando la porticina e liberando il vetro di una finestra che era illuminata da una candela al suo interno.

[Lady Gwen]

Il sentiero non era esattamente agevole, il passaggio era reso difficoltoso dai rovi appuntiti che cercavo di scansare per non ferire il cavallo.
Dopo un bel po', giungemmo ad una radura, presente solo una piccola chiesetta.
Sobbalzai quando all'improvviso un gatto balzò in avanti, ma il suo arrivo fece sì che notassi un dettaglio.
"Guardate, lì dentro c'è qualcuno, vedo una candela, forse abbiamo fatto centro!"

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[Guisgard]

Destresya bussò ma nessuno giunse ad aprire il pesante portone chiuso.
Dopo qualche istante però apparve qualcuno dal giardinetto che circondava la dimora.
Era un uomo alto, vestito tutto di nero e con un largo cappello scuro che gli copriva parte della testa, fatta eccezione per il viso.
Aveva un'espressione austera e cupa, di un pallore spettrale, con due occhi piccoli e stretti, di un colore indefinito.
"Siete voi, lady Maria..." disse a Destresya "... in casa non troverete nessuno, se non un vecchio servitore che adesso però è in paese a fare spese per la dispensa. Ha dato a me le chiavi..." ed aprì il pesante catenaccio, facendo sì che la ragazza potesse entrare nel portone.

[Guisgard]

Altea si avviò così verso il salone, dive entrando trovò i due Dantorville ad attenderla.
Ghin, alto e robusto, indossava vestiti adatti ad una battuta di caccia, sicuramente sfarzosi ma non adatti ai modi ed al portamento grezzo dell'uomo.
Henz invece aveva indosso un completo da viaggio di buon gusto ed adattissimo alla sua figura di pacato gentiluomo campagna.
"Cara cugina..." disse questi andando incontro ad Altea "... che piacere rivedervi." Salutando la con gioia.
"Sempre più bella, cara cugina." Ghin fissandola tutta, con occhi famelici.

[Guisgard]

Elv annuì a Gwen ed i 3 si avvicinarono alla chiesetta.
Dopo aver bussato un uomo venne ad aprire.
Era un vecchio monaco da i capelli ed il viso tondo.
"Voi, figlioli..." disse con la sua vocina bassa "... cosa cercate? Per che giungeteva disturbare il mio può raccoglimento e le mie umili preghiere in questa tarda ora vespertina?"

[Lady Gwen]

Bussammo e venne ad aprirci un monaco dal viso tondo e la vicina sottile.
"Perdonateci, non volevamo recarvi disturbo, ma abbiamo saputo che forse voi potete darci qualche informazione sulla morte del Duca di Dantorville..."

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[Guisgard]

A quelle parole di Gwen, il monaco la guardò con fare sospettoso e poi sbuffò appena asciugandosi fronte.
"Figliola..." disse dopo un profondo respiro "... sono un eremita, un umile peccatore che ha scelto di vivere lontano dal mondo e dalle sue tentazioni. Nulla più conosco di quanto accade a voi altri, figlioli devoti ed il mio unico modo per aiutarvi è quello di pregare per voi nel mio pio giaciglio." Benedicendo i 3 con un cenno della mano.

[Lady Gwen]

Aggrottai la fronte alla sua risposta.
"Noi siamo giornalisti, abbiamo bisogno di informazioni, capite? E pensiamo che voi possiate darcele" insistetti.

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[Guisgard]

"Io non so nulla di quanto accade nel mondo, figliola." Disse il monaco a Gwen.
"Vedete, noi abbiamo avuto informazioni e forse voi potreste aiutarci..." Elv.
"Informazioni?" Stupito il monaco. "Su di me? Impossibile!"
"Stiamo seguendo una pista e sembra che questo vostro eremo possa essere un indizio..." fissandolo Elv.
"Oh, ma insomma!" Severo il monaco. "Vi ho già detto che io non so nulla! Ora andate e che il Cielo vi accompagni! Stanotte vi ricorderò nelle mie preghiere!"

[Lady Gwen]

Elv cercò di insistere, ma sobbalzai quando ribadì ancora di non sapere nulla.
Allora guardai il mio capo e gli feci segno di allontanarci.
Dovevamo scoprire qualcosa, ma ci serviva un altro piano, se volevamo scoprire qualcosa.

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[Guisgard]

Elv guardò Gwen perplesso e a malincuore la seguì, allontanandosi dalla chiesetta.
Anche il buffone andò con loro, mentre il monaco chiusela porta e ritornò dentro.
"Gwen..." disse Elv "... hai qualche idea? Perchè ci hai fatto allontanare dalla chiesetta?

[Lady Gwen]

"Perché dobbiamo trovare un piano alternativo per carpire informazioni" risposi, a bassa voce "Potremmo aspettare, non so, che vada a dormire e poi intrufolarci lì dentro, magari troviamo qualcosa..."

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[Guisgard]

"Beh, non è molto ortodosso..." disse Elv pensieroso a Gwen "... ma immagino tu abbia ragione vista la sitazione... e sia..." annuì "... faremo così... appena farà del tutto buio uno di noi entrerà nella chiesetta e gli altri due restaranno fuori per ogni evenienza..."

[Lady Gwen]

Alzai un sopracciglio.
Ortodosso?
Poi, per fortuna, capì e fummo tutti d'accordo.
O quasi.
"Io invece penso che noi due dovremmo entrare ed Emaus resterà a fare il palo, nel qual caso in cui il monaco o chiunque altro dovesse arrivare."

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[Guisgard]

"Mmm... in veritàpensavo di entrare solo io nella chiesetta..." disse Elv fissando Gwen "... sicura che non sia troppo pericolosoper te?" Perplesso.
""Chi dice donna, tutti lo sanno..." fece il buffone "... dice danno!"

[Lady Gwen]

Alzai gli occhi al cielo.
"Volete scherzare? E poi non stiamo certo andando in guerra..." sbuffando.
"Tu sta' zitto" sbottai stizzosa verso Emaus.
Si metteva ora anche quel benedetto giullare...

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[Guisgard]

"E va bene..." disse Elv convincendosi "... dopotutto voi donne se avete una qualità è proprio questa..." annuendo a Gwen con un vago sorriso "... convincere noi uomini a dirvi sempre di si!" Sarcastico.
"Dire di no ad una donna,non sia mai!" Esclamò il buffone. "Ma poi sono dolori e pure guai!"

[Lady Gwen]

Sorrisi soddisfatta alla sua reazione e le sue parole, soprattutto perché erano indirizzate a me.
I suoi occhi che si illuminavano ogni volta che sorrideva, la curva formata dall'arco di Cupido delle sue labbra...
Mi riscossi alle ennesime parole di Emaus.
"Dacci un taglio, clown" con tono aspro.

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[Guisgard]

Il buffone si zittì all'istante, fissando Gwen.
Poi i 3 attesero che il crepuscolo svanisse e la sera scendesse silenziosa ad avolgere gni cosa.
La candela alla finestra della chiesetta ad un tratto fu spenta.
"Credo sia il momento..." disse Elv guardando Gwen "... tu resta qui e tieni gli occhi aperti." Al buffone.
"Non solo gli occhi" replicò questi "ma anche gli orecchi!"

[Lady Gwen]

Oh, ecco.
Finalmente.
Aspettamo che arrivasse del tutto la sera; giunse finalmente e la candela si spense.
Così, lasciammo Emaus fuori e ci avvicinammo alla chiesetta.
"Ci sarà una finestra da cui si può entrare, p qualcosa..." dissi piano.

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[Guisgard]

Gwen ed Elv cominciarono a muoversi nella sera, raggiungendo la chiesetta e cercando un modo per entrare.
Una delle finestre non si chiudeva bene e da lì lui propose di passare.
Attenti a non fare rumore aprirono l'imposta ed entrarono dentro.
Era buio e silenzioso.
"Facciamo attenzione..." disse pianissimo Elv, mentre si sentiva il monaco addormentato che russava.
I 2 arrivarono nella sua cella e qui trovarono dei libri.
Dalla finestra la debole luce della Luna illuminava un angolino della cella ed Elv allora cominciò a prendere i libri mettendoli sotto quella fioca luce per capire di cosa trattassero.
Erano quasi tutti Breviari e raccolte di preghiere.
Tranne uno.
"Questo è un annale..." Elv sottovoce a Gwen "... una raccolta di eventi accaduti in queste terre..."

[Lady Gwen]

Entrammo da una finestra difettosa e giungemmo nella cella del monaco, il quale dormiva profondamente.
Elv analizzò tutti i libri presenti nella stanza.
Erano praticamente tutti libri di preghiere... Tranne uno.
Un annale.
"Allora usciamo e lo guarderemo fuori, è rischioso rimanere ancora qui..." sussurrai piano, indicando la finestra col capo.

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[Guisgard]

"Si, buona idea..." disse Elv annuendo a Gwen.
Nascose il libro sotto la giacca e rifacendo lo stesso percorso uscirono dalla chiesetta, trovando il buffone fuori ad aspettarli.

[Lady Gwen]

Annuii ed uscimmo fuori, tornando da Emaus.
"Bene, ora vediamo se avevamo ragione" annuii, indicando l'annale.
Non vedevo l'ora, fremevo dall'esaltazione e speravo proprio che avessimo ragione ad essere entrati lì dentro.

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[Guisgard]

Elv cominciò a sfogliare quel libro.
Era un grosso e vecchio registro, in cui si riportavano gli eventi accaduti in quella contrada.
"Ecco..." disse ad un tratto lui guardando Gwen "... qui si parla del duca morto..."

[Lady Gwen]

Sfogliò e sfogliò quel testo.
Ad un certo punto, trovò qualcosa sul duca.
"Bene, vediamo di cosa si tratta..." mi avvicinai al libri e cercai di vedere cosa diceva, mentre la curiosità dentro di me cresceva sempre a dismisura.
"Dopotutto, deve esserci qualcosa che abbia spinto quel monaco a rifugiarsi in questo eremo, lontano da tutto e tutti.." Mormorai, fissando Elv.

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[Guisgard]

"Qui dice..." disse Elv leggendona Gwen ed al buffone "... la nobile stirpe dei Dantorville hanno un conto in sospeso con l'oscura dama dalla lunga ombra... un conto verso cui saranno sempre debitori... ad ogni nuovo duca l'oscura dama verrà sempre a chiedere conto... e sarà sempre così... essa, con la sua maschera di sangue, non abbandona mai il castello dei Dantorville..."
"Io direi" impressionato il buffone "di riportare il libro al monaco e di questa storia mai più parlerei!"

[Lady Gwen]

Elv lesse quelle parole e rimasi pensierosa.
"Personalmente, speravo dicesse qualcosa in più... Insomma, dice solo che la morte perseguita i Dantorville, ma nulla più..." Sospirai.
"Dopo che ci hai fatto fare tutta questa strada, ci dici di tagliare la corda?" Chiesi giustamente al giullare.

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[Destresya]

Mi avvicinai al portone con passo leggero, mentre mi guardavo intorno incuriosita.
Non era difficile comprendere come mai il padrone avesse scelto proprio quella dimora, con quella sua aria alltera e misteriosa.
Mi venne ad aprire un vecchio servitore, altero e deferente.
Lo guardai sbucare dal giardinetto, e sorrisi alle sue parole.

"Buongiorno!" con un gentile cenno del capo "Sono lady Mina, mi manda il mio padrone per l'acquisto della villa!" gentilmente, prima di seguirlo oltre il pesante portone.

[Guisgard]

"Si, in sé queste parole dicono poco..." disse pensieroso Elv "... però... però qualcosa mi incuriosisce... al di là del solito racconto occulto... queste ultime parole menzionano in modo diverso... quando dice che essa, l'oscura dama, con la sua maschera di sangue non abbandona mai il castello dei Dantorville..." fissando Gwen "... non so... mi suona strano... quasi... quasi come se qualcuno in incognito dimorasse nel castello in attesa di colpire..."

[Lady Gwen]

Ascoltai le parole di Elv.
"In effetti, non avete tutti i torti... Sì, forse il primo posto in cui si dovrebbe indagare è proprio il castello... Strano non averci pensato fin da subito" annuii.
"Beh, a questo punto direi di pensare ad una scusa per entrare al palazzo ed indagare, che dite?"

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[Guisgard]

"Si, ovvio... ma..." disse Elv a Gwen "... a questo punto, se seguiamo tale pista, significa che crediamo ad un possibile complotto contro i Dantorville..."
"Un complotto?" Stupito il buffone. "È chi ha messo su questo quarantotto?"

[Lady Gwen]

"A questo punto, credo che sia una concreta possibilità" annuii ad Elv.
Poi guardai Emaus.
"È proprio per questo che dobbiamo indagare. Per scoprirlo."

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[Guisgard]

L'uomo guardò perplesso Mina.
"Qui siete la padrona, lo sapete, milady." Disse il servitore. "Però bisogna prima trovare la chiave per entrare..." con il suo accento vagamente straniero.

[Guisgard]

"Ora ci occorre dunque solo un modo ed un motivo per entrare al castello..." disse Elv a Gwen.
"Facile a dirsi" il buffone "ma difficile a farsi!"

[Destresya]

Quella perplessità nello sguardo mi lasciò interdetta.
"Siete molto gentile, ma il padrone desidererà che gli porti tutti i documenti per la compravendita quanto prima.." gentilmente.
Non sapevo definire il suo accento, ma qualcosa mi diceva che non era di quelle parti.
"Non trovate la chiave?" gli chiesi, incuriosita.
C'era qualcosa di strano nelle sue movenze e enelle sue parole.

[Guisgard]

"No, l'avete nascosta voi la chiave, lady Maria." Disse il servitore a Mina. "Non ricordate?

[Lady Gwen]

Annuii pensierosa.
"Potremmo andare al castello e dire che, in quanto il nostro almanacco funge anche da archivio, dobbiamo aggiungere informazioni agli archivi araldici di Afragolignone" ipotizzai, sperando fosse una buona idea.

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[Guisgard]

"Si, come idea in linea teorica è buona..." disse annuendo Elv a Gwen "... ora dobbiamo solo sperare che ci venga dato il permesso di accedere agli archivi del castello..."

[Lady Gwen]

''Bene, tentar non nuoce, dopotutto" annuii.
Sembrava ci fossimo temporaneamente allontanati dal nostro obiettivo, ma ora potevamo davvero avvicinarci abbastanza da scoprire qualcosa in più sulla faccenda dei Dantorville.
"Sembra una storia da romanzo, non credete?" Dissi ad Elv ridacchiando e montando in sella.

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[Destresya]

Lo guardai strabuzzando gli occhi.
"Non vi comprendo.. io mi chiamo Mina ed è la prima volta che giungo in questa casa!".

[Guisgard]

"Più che altro un romanzo gotico semmai." Disse Elv con una punta di ironia mentre saliva in groppa al cavallo.
Poi con Gwen ed il buffone tornarono nella contrada, quando ormai aleggiava.
Qualcosa di sinistro però sembrava alleggiare nell'aria.

[Guisgard]

"Vi chiedo perdono, milady." Disse il servitore a Mina. "Ora cercherò la chiave per voi." Con un lieve inchino del capo.

[Lady Gwen]

"È giusto" dissi, con un sorriso divertito.
Tornammo alla contrada all'alba e qualcosa di strano aleggiava nell'aria.
C'era qualcosa di cupo, sinistro, dubbio, come una strana attesa di qualcosa di brutto, ma speravo fosse solo una mia sensazione.

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[Destresya]

Era tutto sempre più strano, quella casa, il comportamento di quel servitore.
Gli sorrisi.
"Grazie!" sorridendo al servitore "Dove potrebbe essere, secondo voi?".

[Altea]

Osservai i cugini uno ad uno ma non mi sfuggirono le occhiate fameliche di Ghin mentre l'altro cugino era molto raffinato "Sono felice vi ricordiate di me, avete intenzione di rimanere molto al castello? Ho sentito qualcuno di voi parteciperà al Torneo.." mentre mi si versava dello champagne fresco.

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[Guisgard]

"Io parteciperò al torneo." Disse Ghin ad Altea, per poi prendere lo Champagne. "E voi sarete la mia madrina."
"Beh, prima devi chiederlo a nostra cugina, magari non ti vorrà come campione." Divertito Henz.
"Sta zitto tu!" Ridendo Ghin.
"Eh, mio fratello è molto sicuro di sè con le donne." Henz ad Altea. "Comunque abbiamo intenzione di restare qui, di stabilirci al castello, cara cugina."

[Guisgard]

Gwen ed Elv tornarono ormai al mattino nella contrada, con lui che licenziò il buffone, liberandolo dall'impegno di accompagnarli, per poi andare con la ragazza nel suo studio, dove preparavano l'almanacco.
Elv prese alcuni registri, li mise in una borsa e poi fece cenno a Gwen di andare.
Erano diretti al castello dei Dantorville.

[Altea]

Ascoltai Ghin ed Henz sorpresa "Una sistemazione definitiva quindi, l'altra ala del castello è mia per eredità, lo sapete vero?" guardai poi Ghin "Certo farò da madrina al Torneo ma avete molte ammiratrici, cugino caro.. Un passo alla volta".

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[Lady Gwen]

Una volta liberatici del giullare, tornammo in ufficio, prendemmo il necessario e ci incamminammo in direzione del palazzo.
Speravo di fare una bella impressione, solo così saremmo riusciti ad entrare ed indagare.
Ormai, questa situazione ci aveva catturati troppo per tornare indietro e potevamo solo andare avanti.

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[Guisgard]

"Non lo so, milady." Disse il servitore a Mina. "La cercherò."
Si mise così a cercare la chiave, travandola in uno dei vasi di gesso per le piante che adornavano l'ingresso.
"Ecco, milady." Porgendola alla ragazza.

[Guisgard]

Ghin scoppiò a ridere a quelle parole di Altea.
"Si, molte..." disse bevendo "... ma voi siete mia cugina, quindi la prediletta." Divertito.
"Certo, l'altra ala del castello è vostra, cugina." Con garbo Henz. "Ora però scusatemi... è mia abitutine passeggiare al mattino presto... e poi ho da scoprire questa campagna verde e selvaggia. Con il vostro permesso, cugina." Ed andò via, per la sua passeggiata.

[Altea]

"Prego, caro cugino, vi auguro una deliziosa camminata" per poi osservare Ghin "Ma io sono vostra cugina, si sa che tra consanguinei non sta bene" col sorriso malizioso "Ma tifo per voi.. Mi ritiro pure io nelle mie stanze". Così lasciai i Dantorville alle loro faccende, ero preoccupata Henz fosse solo, visti gli ultimi accadimenti. Fermai Petronilla e chiesi di servire un the con dei dolci a me e il pellegrino e mi sedetti aspettando il suo arrivo.

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[Guisgard]

Altea tornò nella sua ala del castello, dove Petronilla servì del tè a lei ed al pellegrino che fatto chiamare si presentò poco dopo al cospetto della bella principessa.
"Grazie per questo tè, milady..." disse lui, sempre col volto celato dal cappuccio "... erano mesi che non ne assaggiavo... che il Cielo vi risparmi e benedica." Sorridendole.

[Altea]

"Non dovete ringraziare, siete di animo così nobile. Ho conosciuto i miei cugini, sono così diversi. Farò da madrina al Torneo e mio cugino Ghin insiste perché io faccia il tifo per lui. La cosa non mi convince e non ne comprendo il motivo. Anzi dovevo scrivere al Duca di Capomazda perché trovo poco dignitoso non invitarli ed additare loro la causa delle morti dei miei antenati. Ma temo di far da tradimento ai miei cugini".

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[Guisgard]

Gwen ed Elv arrivarono al castello dei Dantorville, dove un servitore li annunciò a lord Ghin.
L'uomo non aveva molta voglia di ricevere estranei e fu sul punto di mandar via in malomodo il servitore.
Questi però gli rivelò che oltre ad un uomo vi era anche una giovane donna dai capelli rossi.
"Allora falli passare..." disse Ghin "... muoviti, idiota!"
Così Gwen ed Elv giunsero al cospetto del duca di Dantorville.

[Destresya]

Il servitore mi diede la chiave, mentre lo guardavo perplessa, per poi sorridergli gentilmente.
Allora infilai la chiave nella toppa e girai, sempre più curiosa di entrare in quella casa.

[Lady Gwen]

Arrivammo al palazzo, dove un servitore ci annunciò a Lord Ghin.
Raggiungemmo il nobile Dantorville ed io eseguii un leggero inchino.
"Grazie per averci accolti, Milord. Io mi chiamo Gwen e costui è Messer Elv, lavoriamo per l'almanacco locale" spiegai, con sorriso cortese "Volevamo chiedervi se fosse possibile per noi consultare i vostri archivi, dacché dobbiamo redigere gli annali araldici relativi al vostro nobile Casato..."

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[Guisgard]

"Purtroppo, milady, da molto tempo le due stirpi dei Taddei e dei Dantorville sono nemiche..." disse il viandante incappucciato ad Altea "... e comunque, da quanto ho udito dire, Lord Taddeo, il duca di Capomazda, non accetta più da mesi inviti, né accetta di partecipare a giostre e tornei... dopo la scomparsa del suo nipote prediletto..."

[Guisgard]

Gwen cominciò a parlare e subito sentì gli occhi di Ghin su di lei, insistenti, fastidiosi, fuori luogo.
"Un almanacco..." disse lui bevendo "... e perché mai una bella figliola come te perde tempo con simili sciocchezze?" Ridendo.

[Altea]

"Si, me lo disse lady Sibylle.. È stato colpito da un cavaliere ad un torneo, tale Rasputin. E si dice parteciperà costui pure a questo torneo. Potete immaginare la mia preoccupazione per mio cugino. Era giovane il nipote del Duca? Come si chiamava?" conversare col pellegrino era per me come fonte di tranquillità anche se cercavo di captare qualcosa da sotto quel cappuccio e mi sporsi più avanti, vicino a lui.

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[Guisgard]

Mina entrò nella casa che si presentava silenziosa, semibuia, impolverata, dormiente.
Il servitore tirò le tende alle finestre e subito la luce del mattino invase l'interno, liberando le ombre del buio e dando forma al mobilio ed agli oggetti delle stanze.
Come se i raggi del Sole avessero liberato la casa da un misterioso incantamento.

[Lady Gwen]

Mi diedero subito fastidio i suoi sguardi su di me.
Erano insistenti ed inopportuni.
Poi, come se non bastasse, la sua constatazione.
Sollevai un sopracciglio.
"Si chiama "lavoro", Milord. Sono ben consapevole che persone della vostra levatura sociale non ne siano avvezze, ma tant'è nel resto delle sfere sociali" commentai con tono piatto.
In realtà non era vero, io avrei potuto avere tutto ciò che volevo dalla mia famiglia, ma non mi bastava.
Volevo qualcosa di mio, qualcosa che mi appartenesse e in cui fossi brava, in cui riuscire.

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[Guisgard]

Altea fece per avvicinarsi e quel viandante mostrò un gesto come a voler indietreggiare, abbassando meglio il cappuccio sul viso.
"Era un giovane uomo..." disse "... un cavaliere valoroso, racconta la gente... il suo nome era... Guisgard." Fissando Altea.
https://i2.wp.com/www.thegate.ca/wp-content/uploads/2008/10/pirates2-jenna-haze.jpg?ssl=1

[Guisgard]

Ghin scoppiò a ridere.
"Sei sveglia, vedo... bene..." disse annuendo a Gwen.
"Milord..." intervenne Elv "... se sarete generoso e ci permetterete di usufruire dei vostri annali, tutto il ducato ve ne sarà grato."
"Davvero? Perchè?" Ghin bevendo.

[Lady Gwen]

Mi dovetti mordere la lingua.
Rispondere a tono non era il massimo, se volevamo rimanere.
Elv cercò di spiegare e alla domanda di Ghin, lo guardai.
Già, perché?
Lasciai parlare lui, avevo idea che il nobilotto di turno non mi prendesse molto sul serio, dunque preferivo che fosse Elv ad intervenire.

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[Altea]

Il viandante indietreggio', celo' meglio il suo cappuccio, in me nacque il forte desiderio di togliere quel cappuccio, ma avrei fatto un torto a lui, era una lotta interiore.
Lo ascoltai attentamente.. "Guisgard" dissi con tono basso "Si dice sia morto.. Giovane pure. In una cosa ordunque sbaglia Lord Taddeo, a non voler vendicare suo nipote da tale Rasputin" sorridendo "Continuate a coprirvi di più col copricapo, avete paura a mostrarvi, che io scorga qualche dettaglio di voi.. Mi auguro diventeremo così intimi da non avere segreti tra noi" sfiorando la sua mano per assaggiare un biscotto.

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[Guisgard]

"Una dama come voi non deve abbassarsi a cercare l'amicizia di un umile viandante come me." Disse lui ad Altea. "Ma mi fate onore e piacere nel mostrarmi tanto affetto e generosità." Con un cenno del capo. "Ma badate che quel Rasputin... è un cavaliere tanto formidabile, quanto feroce... dubito che qualcuno dei partecipanti possa batterlo..."

[Guisgard]

"Perchè molti fantasticano sulla morte dei vostri antenati, milord..." disse Elv a Ghin "... parlano di spirti e demoni... noi vogliamo dimostrare che sono solo sciocchezze."
Ghin rise.
"Non temete, io non corro rischi!" Divertito. "Comunque avete il permesso di andare a visitare gli annali del castello." Finendo di bere e guardando Gwen.

[Lady Gwen]

Bene, bando alle ciance, eravamo dentro!
"Dunque, possiamo iniziare già da subito?" chiesi per conferma, speranzosa.
Soprattutto perché speravo di togliermelo di dosso, giusto il tempo per lavorare in santa pace.

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[Altea]

Ascoltai il viandante e stavolta rimasi io a fissarlo.. "Un viandante non è da meno di certi nobili, vi è tanta ipocrisia a volte in questo mondo ed è per questo mi apro con pochi.. Solo con don Tommaso e voi.. Ho la sensazione di potermi fidare di voi" sospirando "Quindi mio cugino Ghin potrebbe morire, è quel genere di uomo troppo sicuro di sé e che tutto gli è dovuto.. Questo è stato il primo impatto. Il problema è che al vincitore andrà anche un piccolo pezzo del ducato.. E io non voglio vada a quel Rasputin.. Ma a quanto pare nessuno a Capomazda è valoroso da sconfiggerlo, ci auspicavo davvero. E non ho mai saputo della rivalità dei Taddei col mio casato e cosa possano c'entrare pure con la morte di mio nonno".

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[Guisgard]

Ghin annuì, restando a fissare con i suoi occhi lascivi Gwen.
Lei allora con Elv, accompagnati da un servitore, scesero nei sotterranei del castello, dove in una biblioteca stavano raccolti diversi registri, ossia gli archivi relativi agli accadimenti più importanti degli ultimi decenni in quelle terre.
"Non sembra un granchè simpatico il nuovo duca..." disse sarcastico Elv appena rimasto solo con Gwen.

[Guisgard]

"Vi ringrazio, nobile dama." Disse il viandante con un sincero cenno del capo ad Altea. "Il Cielo vi risparmi e vi benedica." Fissandola, sepre celato dal suo cappuccio. "Rasputin è tra i cavalieri più forti... non credo qualcuno possa affrontarlo in questo torneo, visto che anche un valoroso come il nobile nipote del duca di Capomazda, pare sia stato sconfitto da lui..."

[Lady Gwen]

Cercai di ignorare le sue occhiate, mentre il servitore ci accompagnava al piano sotterraneo, negli archivi.
"È indisponente, ed inopportuno" sbottai, con stizza e fastidio, oltre che con disagio.

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[Altea]

"Ma forse ho compreso male.. Il nobile nipote, Sir Guisgard, è morto oppure è stato gravemente ferito?" osservando il bosco "Vorrei prendere un po' d'aria.. Volete farmi compagnia in una camminata nel boschetto di mia proprietà? Oh, vi proporrei una cavalcata ma non so se un viandante come voi sappia cavalcare" cercando di svagare per un attimo la mente dal torneo.

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[Guisgard]

"E'anche l'uomo più potente di queste terre..." disse Elv a Gwen "... quindi meglio evitare, in tutti i casi, di attirare troppo la sua attenzione..." cercando fra i vari registri di quel posto.
Nello stesso istante, nell'altra ala del castello, il viandante era al cospetto di Altea.
"Si dice sia stato sconfitto ed ucciso da Rasputin, milady..." lui fissandola "... io cavalcare? Mi fate troppo onore, madama, ma il mio umile censo non mi ha mai permesso di montare su un palafreno. Mi sono sempre spostato a piedi durante i miei pellegrinaggi, milady."

[Altea]

"Allora faremo una salutare camminata, vi è una brezza leggera e fresca. Potete stare tranquillo, io cammino ogni giorno e nessuno osa entrare nella mia proprietà. Ho pure delle guardie" alzandomi e facendo moto di fare altrettanto.. "Non temete" ridendo "Come detto non oserei mai ledere la vostra castità, volete conoscere don Tommaso? La chiesetta è poco distante dal boschetto".

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[Lady Gwen]

Mi esibii in un risolino stizzoso e nervoso.
"Attirare la sua attenzione? Volete scherzare? Mi sento ancora le sue occhiate invadenti, volgari e lascive addosso... E voi mi parlare di attirare l'attenzione..." scossi la testa e mi misi anche io a cercare nell'archivio.

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[Guisgard]

Il viandante rise.
"Non sono casto, poichè non ho una vita claustrale o manastica, milady." Disse il viandante ad Altea. "Ma una dama come voi, bella e aristocratica, di certo avrà corteggiatori ben più degni di me." Con un inchino. "Sarà un onore uscire a passeggiare con voi e conoscere Don Tommaso."
I 2 così uscirono a passeggiare nella proprietà di lei.

[Guisgard]

"Si può attirare l'attenzione di un uomo simile in moti modi, amica mia." Disse divertito Elv a Gwen. "Anche innervesirlo potrebbe essere un incentivo uno così..." facendole l'occhiolino "... devo insegnarti tutto io?" Ridendo.

[Lady Gwen]

Lo guardai sbattendo le palpebre.
Oh ma si metteva di mezzo anche lui?
"Non metteteci del vostro, Messere, credetemi che non ce n'è bisogno" sbottai, con fastidio, scuotendo la testa.
Mi rimisi alla ricerca di qualcosa in mezzo ai registri, soprattutto per mettere una fine a quella discussione che già iniziava a spazientirmi.

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[Altea]

Non era un monaco, pensavo facesse una vita di castità.
Uscimmo nel boschetto "Non ho corteggiatori, ovvero ne ho ma il mio cuore non è innamorato. Mio padre mi ha diseredata perché io fin da piccola sentivo i lamenti degli spiriti dei Dantorville. Padre Tommaso dice è suggestione, passo nottate orribili. Mio nonno mi ha lasciato una cospicua eredità e parte del castello, e mio padre solo il titolo nobiliare ma sono ora una Dantorville.. Chi mai sposerebbe una anima selvaggia e tormentata come me"ridendo e scuotendo il capo "Voi siete mai stato innamorato? O amate una donna?" al viandate.

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[Guisgard]

"Perdonatemi, ma stento a credere che una donna come voi, col rispetto dovuto, possa non essere ambita o desiderata quale moglie da qualsiasi gentiluomo di questo paese, lady Altea." Disse il viandante. "Quanto alle vostre visioni... io credo siano comunque un dono del Cielo..."
Ad un tratto i 2 sentirono delle grida.
Urla disperate che furono udite in tutto il castello, anche negli archivi da Gwen ed Elv.

[Lady Gwen]

Sobbalzai sentendo quelle urla.
Infatti, mi voltai di scatto.
"Avete sentito? Chi poteva essere?" mormorai, inquieta e spaventata.

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[Altea]

Guardai il viandante, non ebbi il tempo di rispondere quando udimmo delle grida. Istintivamente con la mano mi strinsi al braccio del viandante "Avete udito? Cosa è stato.. Oh.. Mio cugino Henz era uscito per una passeggiata.. No.. Non ci voglio pensare" mentre fissavo dentro al cappuccio del viandante sconvolta.

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[Guisgard]

Erano grida forti, disperate e spaventate.
Erano grida di paura, di terrore.
"Presto..." disse Elv a Gwen "... andiamo a vedere!" E con la ragazza corsero fuori, fino al cortile interno del castello.
Anche il viandante ed Altea avevano udito quelle urla, con lei che intimorita si era stretta a lui.
"Presto!" Il viandante con tono saldo, di chi, stranamente, era abituato a mantenere il sangue freddo davanti a situazioni complicate. "Tornate all'interno del maniero, qui potrebbe essere pericoloso per voi, milady!"
Leicercava di scorgere il volto di lui sotto il cappuccio, ma questo era ben stretto e copriva i suoi tratti.

[Lady Gwen]

Annuii e subito lasciammo i sotterranei, risalendo fino al cortile interno.
Speravo non fosse nulla di pericoloso, naso tempo stesso non volevo che qualcosa ci impedisse di svolgere il nostro lavoro, o peggio facesse saltare la nostra copertura.

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[Altea]

"Venite pure voi messere, non voglio corriate pericoli, siete solo un viandante sebbene noto sicuro di voi" avvolta nella sua stretta "Non lasciatemi sola, io non lascerò voi sola" capricciosa e risoluta soprattutto come sempre.

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[Guisgard]

Dai sotterranei Gwen ed Elv risalirono e raggiunsero il cortile, dove arrivarono anche il viandante ed Altea.
Qui vi era uno dei servitori che continuava a gridare e a dimenarsi.
Nessuno riusciva a calmarlo, nemmeno Ghin che prese a bastonarlo affinchè si rasserenasse, ma sembrava tutto inutile.
Allora fu proprio il viandante che avvicinandosi al servitore iniziò a scuoterlo, fino a riuscire a calmarlo, almeno per consentirgli tentare di parlare.
"Il... il signor duca..." disse scosso il servitore "... il signor duca... lord Henz..."
"Cosa?" Fissandolo il viandante. "Cosa gli è accaduto? Parla!"
"E' stato ucciso..." in lacrime il servitore.

[Lady Gwen]

Nel cortile c'era un uomo, un servitore.
Sembrava impazzito, era in lacrime, si dimenava, gridava.
Ad un certo punto, un uomo incappucciato riuscì a farlo calmare... E quello parlò.
Oh no.
Guardai Elv sconvolta.
"Adesso? Qui nel palazzo? Ma com'è successo?!" chiesi sconvolta.

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[Guisgard]

Non si perse altro tempo.
Ghin ed alcuni dei suoi uomini lasciarono il castello e uscirono nella campagna, dove il servitore li guidò al corpo senza vita di Henz.
Poco dopo il cadavere fu riportato nel maniero, dove tutti, Altea e Gwen su tutti, poterono vederlo senza più la testa.
Henz infatti era stato decapitato.

[Lady Gwen]

Fummo guidati dal servitore fin dove il corpo di Heinz era stato rinvenuto e quasi mi sentii venir meno vedendo che era senza testa.
Per l'amor del Cielo!
Era proprio come tutti gli altri, decapitato anche lui...
Ed era una visione orribile, devastante.
Non riuscivo a capire come si potesse anche solo lontanamente immaginare di co piede un gesto simile...
Ma soprattutto, dovevamo riuscire davvero a capirne di più su questa situazione.

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[Altea]

Non potevo crederci che fosse davvero successo, il mio intuito aveva purtroppo funzionato.
"Henz" dissi sottovoce al viandate che con sicurezza aveva interrogato il servitore "Proprio lui che aveva fatto chiamare i due scienziati qui per risolvere il fatto della morte di mio nonno, è morto così giovane in uguale modo.. Come la maledizione vuole" un rivolo di lacrima scese sul volto per il caro cugino.

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[Guisgard]

Era una mattinata perlopiù soleggiata, con qualche banco nuvoloso che addensava il Cielo da Ponente, gettando vaghe ombre sulla verde brughiera.
L'aria però al castello era cupa, nefasta.
Il corpo senza vita e senza testa del buon Henz giaceva su un telo sporco del suo stesso sangue.
Gwen era sgomenta, Altea triste, mentre Ghin stringeva i pugni per la rabbia mista al dolore.
In quel momento giunsero i 2 scienziati e subito si occuparono del cadavere del duca.
"Ditemi..." disse con tono cupo Ghin "... cosa ne pensate?"
"È stato decapitato, milord..." Maday "... oltre alla testa mozzata non ha altri segni sul corpo, né tagli, né lividi..." osservando il cadavere "... neanche gli abiti appaiono particolarmente sporchi e lacerati... segno che vostro fratello non ha tentato di fuggire... probabilmente è stato colto di sorpresa..."
"Opoure" intervenne Elv " il duca conosceva il suo assassino... forse si f8dava ed è stato invece ucciso a tradimento..."

[Altea]

Sentivo tutti parlare, osservai la rabbia sul volto di Ghin, mi volsi verso il viandante e sottovoce gli dissi "Quelli sono gli scienziati che ha fatto venire mio cugino Henz" e mi voltai verso di loro "Noto che avete lavorato molto per scoprire cosa era successo a mio nonno. Mio cugino.. Il qui defunto Milord Henz nonché Duca.. Vi aveva mandato in avanscoperta prima del suo arrivo. Mio cugino prima di uscire ha detto andava a fare la sua solita passeggiata mattutina, tra l'altro è da molto non alloggia qui, è improbabile conoscesse qualcuno, voi che ne pensate Ghin? " verso l'uomo che aveva parlato e non conoscevo.

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[Lady Gwen]

Non sapevo che pensare, ero ancora dell'idea che qualcuno volesse strumentalizzare la leggenda per far fuori un'intera famiglia, ma al momento ero troppo sconvolta per formulare un'ipotesi...
Ascoltai le parole di uno dei due scienziati che avevamo incontrato il giorno prima, mentre diceva che non aveva segni di lividi, ferite, nè niente.
A quel punto, l'ipotesi di Elv mi sembrava la più corretta.
Allora, ricordai ciò che avevamo letto, ossia che la causa della morte dei Duchi si trovasse proprio dentro il palazzo.
Probabilmente, si trattava di un loro uomo di fiducia oppure di qualcuno la cui esistenza era del tutto sconosciuta ai rampolli, dato che erano arrivati da poco nella contrada.

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[Guisgard]

"Capisco..." disse il viandante ad Altea che gli indicava i 2 scienziati, limitandosi poi a fissarli con attenzione.
"Io penso, cara cugina, che non troverò pace fino a quando il colpevole non avrà pagato." Ghin. "E se davvero mio fratello conosceva l'assassino, allora significa che era noto anche a me... ed allora la mia collera sarà tremenda..." con rabbia.

[Altea]

"Dimenticate caro cugino pure io sono una Dantorville, eppure sono mesi abito qui, dopo la morte di mio nonno. Non ho mai subito minacce, nemmeno quando era risaputo del vostro arrivo.. Effettivamente fino ad ora solo gli uomini sono morti vero?" ai due scienziati che il viandante fissava.

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[Guisgard]

"Credo il duca sia morto da un bel pò..." disse Elv, che era accanto a Gwen "... il suo cadavere ormai non ha più sangue..."
"Forse davvero come favoleggia la gente" con un impeto di rabbia Ghin "nel mio ducato vi è un demonio che si aggira in cerca delle teste e del sangue di noi Dantorville?"
"Vi prego, milord..." Maday "... Non lasciatevi accecare dalla rabbia e dal dolore ora... mai come adesso occorre usare la ragione."

[Guisgard]

"Esatto, milady." Disse Maday ad Altea. "Abbiamo studiando a lungo tutti i registri ed in effetti solo i membri maschili del casato dei Dantorville sono stati vittime di morti simili, ossia decapitati."
"Già, pare che i fantasmi detestino più i maschi delle femmine..." sarcastico Minsk, mentre continuava a studiare il cadavere di Henz.

[Altea]

"Io farei meno il sarcastico dottor Minsk, soprattutto davanti la salma del mio povero cugino.. Se permettete io esco a prendere una boccata di aria in corridoio".
Presi il braccio del viandante ed uscii.. "È tremendo" in corridoio "Se solo lo avessi fermato prima di uscire, avessi dato retta al mio sesto senso. Volete venire nel luogo del ritrovamento di Henz, magari vi sono delle tracce, o vi siete fatto qualche idea in merito?" ancora sconvolta e triste.

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[Lady Gwen]

Anche quest'ennesima constatazione di Elv era veritiera.
Era evidente che fosse morto da un pezzo e il dettaglio del dissanguamento rendeva tutto ancora più macabro.
Difatti, non potendo più sopportare la vista di quel cadavere martoriato, mi separai dal gruppo e mi allontanai per riprendermi.

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[Guisgard]

Altea prese sottobraccio il viandante incappucciato per uscire dalla sala ed anche Gwen fu sul punto di staccarsi dal gruppo, ma ciò non avvenne perché qualcuno li bloccò.
"Aspettate." Disse ad un tratto Minsk. "Forse tutti troveranno più interessante restare qui..."
"Cosa intendete dire?" Perplesso Ghin.
"Perché credo di poter affermare che il duca è morto non meno di un'ora fa..."
"È perché non ha più sangue il suo cadavere?" Stupito Elv.
"Molto semplice..." Minsk "... perché l'arma che l'ha decapitato oltre a tagliare ha anche cotto la carne, cigatrizzandola all'istante."
"Impossibile!" Esclamò Ghin. "Non esiste un'arma simile!"
Infatti, come ben sa chi sta leggendo, quest'avventura è ambientata nel XVIII secolo e in quell'epoca non esisteva nulla di simile capace di fare ciò che Minsk aveva appena descritto.

[Altea]

Minsk ci fermò e lo ascoltai con il viandante vicino "È incredibile.. Chi può avere un'arma simile. Ma il servitore dove lo ha trovato? Doveva essere appena successo" pensierosa "Ordunque dopo questi fatti volete ancora si svolga il torneo cugino? E se pure voi morirete che accadrebbe dei Dantorville.. Appunto.. Non ci sarebbero eredi diretti".

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[Lady Gwen]

Fui bloccata mentre andavo via e Minsk spiegò la sua teoria.
Diceva che chi aveva decapitato il Duca aveva anche cauterizzato la ferita, lasciando il corpo dissanguato.
Sgranai gli occhi.
"Ma com'è possibile? Chi è in grado di fare una cosa così? E soprattutto, chi può aver inventato un'arma simile?" stupita io.

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[Guisgard]

"Il diavolo..." disse il servitore che aveva trovato il cadaverevdi Henz, ma Ghin subito lo cacciò dalla sala in malo modo.
"Ecco, dobbiamo evitare proprio questo, milord..." Maday al duca "... ossia che la gente cominci a tirare in ballo spettri e demoni."
"Forse avete ragione, cugina..." Ghin rivolto ad Altea "... il torneo dovrebbe essere annullato..."
Io invece credo, milord, che andrebbe svolto regolarmente." Fece Minsk. "Siccome l'assassino è un uomo e non certo un demonio, penso che potrebbe usare il torneo per tentare di uccidere anche voi..." fissando Ghin "... e noi potremmo catturarlo."
Elv allora guardò Gwen.

[Lady Gwen]

Parlarono del torneo e le opinioni erano contrastanti.
Chi diceva che dovesse essere annullato, chi invece che dovesse aver luogo.
Cioè Minsk.
Elv mi guardò.
"Ma potrebbe essere rischioso... Se dovesse sfuggirci ed uccidere anche Lord Ghin?" dissi, con tono incerto.

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[Altea]

"Siete sicuri di fermare il possibile omicida.. Chiamiamolo così.. Prima che tenti di uccidere davvero Milord Ghin? Se mio cugino morisse vi aspetta la forca pure a voi due" con tono di minaccia.
Poi pensai un attimo "Ma la storia che sarebbero pure i Taddei a volere la loro morte? Dubito essi possano usare tali armi, è un peccato le nostre famiglie siano rivali cugino. Mai come ora abbiamo bisogno di un alleato".

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[Guisgard]

"L'assassino, chiunque sia, è pur sempre un uomo" disse Minsk a Gwen "e se ideassimo un piano potremmo smascherarlo e catturarlo."
"Dopotutto tanti cervelli uniti sono sempre superiori ad uno." Maday.
"Non mimoccortono alleati, cugina, per catturare l'assassino!" Con orgoglio Ghin ad Altea. "E magari è proprio uno di quegli sporchi Taddei l'uomo che cerchiamo... dopotutto si dice che loto posseggono spade straordinarie... lo stesso nipote di Taddeo, Guisgard, si racconta avesse una spada indistruttibile... forse con una spada simile hanno ucciso Henz..."

[Lady Gwen]

Minsk era sicuro, io un po' meno...
Ghin era convinto che si trattasse dei Taddei, ma in ogni caso questo colpevole andava trovato, prima che mettesse davvero la parola fine nella storia di questa famiglia.
"Che pensate?" ad Elv.

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[Altea]

Vidi l'odio bruciare negli occhi di Ghin e mi avvicinai al cugino "Calmatevi cugino, la mia era una proposta. Oh no, il nipote di Lord Taddeo, Guisgard, è morto in un torneo ucciso da un certo Rasputin e il Duca Taddeo è addolorato. Aveva un'arma invincibile? Ovvero?Ci servirebbe una arma uguale ordunque".

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[Guisgard]

"Si dice abbia una spada straordinaria..." dusse Ghin ad Altea.
"Non esistono spade magiche." Disse Minsk. "Spesso la nobiltà per sottomettere i sudditi tira in ballo storie simili, ma solo per circondarsi di un'aura mistica."
"Penso che qualcosa ci sfugge in questa storia..." sottovoce Elv a Gwen.

[Altea]

"Ha detto straordinaria non magica, d'altronde è risaputo i Taddei sono antichi e valorosi guerrieri e di certo non avranno conquistato Sygma con la magia. Ma era tanto straordinaria quanto poco infallibile se Lord Guisgard è morto, cugino".

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[Lady Gwen]

Già, qualcosa decisamente ci sfuggiva.
"Adesso abbiamo la conferma che quell'annale diceva il vero, c'è probabilmente qualcuno nascosto nel palazzo che miete vittime ed agisce indisturbato, ma non saprei dire chi..." Mormorai.

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[Guisgard]

"Ora sono stanco di sentir parlare dei Taddei." Disse Ghin ad Altea.
Elv annuì a Gwen, mentre Minsk fece portare via il cadavere.
"Avete scoperto altro?" Chiese Ghin.
"Si..." annuì Minsk, rimettendo nella borsa alcuni strumenti con cui aveva studiato il cadavere "... che vostro fratello con ogni probabilità non conosceva il suo assassino..."
"Come fate a dirlo?" Perplesso Ghin.
"Perché il taglio sul collo è stato fatto da dietro..." spiegò Minsk "... un colpo solo, rapido e deciso... dunque il duca Henz è stato aggredito alle spalle. Inoltre... l'arma credo sia molyo sottile e leggera, oltre che affilatissima."
"Come le famose Katana, usate dai Samurai Giapponesi?" Maday.
"Si, qualcosa di simile." Annuì Minsk.
Il viandante ascoltava tutto con molta attenzione, sempre attento e rispettoso nel non intervenire mai.
Allora Ghin e i 2 scienziati lasciarono la sala.

[Lady Gwen]

Ascoltai l'analisi di Minsk e anche lui, oltre Elv, diceva che probabilmente Henz conosceva l'assassino.
Certamente, questo era un dettaglio molto rilevante.
In tutto ciò, l'uomo incappucciato seguiva attentamente tutta la discussione, in silenzio, infatti lo feci notare con discrezione ad Elv.
Era un tipo dubbio, sicuramente da tenere d'occhio e speravo che potessimo farlo, stando qui al palazzo.

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[Altea]

Ascoltai il tutto attentamente, certo Minsk era certo delle sue affermazioni.. Prima disse Henz conosceva la vittima ed ora era stato ucciso da uno sconosciuto. Ancora si navigava in alto mare.
Mio cugino uscì con i due scienziati e vidi il viandante tranquillo e che se ne stava in disparte.
Mi avvicinai a lui "Mi scuso per questo fatto, ora capite la gravità della situazione che incombe sulla mia famiglia, usciamo da qui.. Ho visto abbastanza per oggi" cercando di sorridere e guardarlo.

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[Guisgard]

"Si..." annuì Minsk, rimettendo nella borsa alcuni strumenti con cui aveva studiato il cadavere "... che vostro fratello con ogni probabilità non conosceva il suo assassino..."
"Come fate a dirlo?" Perplesso Ghin.
"Perché il taglio sul collo è stato fatto da dietro..." spiegò Minsk "... un colpo solo, rapido e deciso... dunque il duca Henz è stato aggredito alle spalle. Inoltre... l'arma credo sia molyo sottile e leggera, oltre che affilatissima."



Finito di parlare Minsk, con la sua tesi che escludeva con buone probabilità la pssibilità che Henz conoscesse il suo assassino, insieme a Maday uscirono dalla sala con Ghin.
"Sembra un normale pellegrino..." disse Elv a Gwen indicando il viandante "... la sua presenza in effetti la trovo fuoriluogo, ma pare sia ospite di lady Altea e ciò gli consente di essere qui..."
Nello stesso istante Altea si avvicinò proprio al viandante e lui annuì.
I 2 così lasciarono la sala.
"E' davvero terribile il modo in cui lord Henz è stato ucciso, milady..." lui a lei "... speriamo la giustizia di vostro cugino il duca trionfi."

[Lady Gwen]

"Bah, vedremo... A me sembrava seguisse la situazione con troppa attenzione ed interesse... Vi ricordo che con ogni probabilità l'assassino si trovava già nel castello, come abbiamo letto, ma per ora voglio dargli il beneficio del dubbio. Piuttosto, noi dobbiamo continuare le nostre ricerche, adesso? Pensate sia il momento giusto, dopo ciò che è successo?"

[Altea]

"Si è terribile" uscendo dalla sala per andare nella mia ala del castello "In che modo la giustizia trionfi? Con un torneo oppure tramite i due scienziati?" perplessa.

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[Destresya]

Entrai nella casa, così buia e tetra, come se nascondesse segreti inconfessabili nelle sue ombre.
Mi guardai attorno, incuriosita da questo posto.
"Voglio che tutto sia pronto per l'arrivo del padrone!" spiegai al servo, mentre mi avvicinavo ad una finestra aperta dal servitore, che ora inondava di luce la stanza.
"Mostratemi tutte le stanze della casa, poi andate in città, trovate l'altro servitore e ditegli che le provviste dovranno essere molte di più, inoltre serviranno candele essenze e ogni altra cosa possa servire a rendere questa casa la dimora del mio padrone!" ordinai, mentre osservavo ogni dettaglio di quella bellissima casa.

[Guisgard]

"Beh, credo che la nostra prossima mossa, ora che l'intera faccenda è ancora fresca di quest'assassinio, sia quella di capire se davvero quel Minsk ci ha visto giusto..." disse Elv a Gwen "... ossia, se davvero l'assassino era conosciuto o meno dal duca Henz... questo può fare tutta la differenza del mondo..."
Intanto il viandante era andato via con Altea, raggiungendo insieme l'ala del castello che apparteneva a lei.
"Sarà vostro cugino il duca, immagino, a decidere in che modo far trionfare la sua giustizia, milady." Con tono umile il viandante. "Di certo non è facile svelare questo mistero..."

[Lady Gwen]

Annuii con un profondo respiro.
"Bene, da dove pensate che dovremmo iniziare?" chiesi allora.
"Potremmo tornare nel luogo in cui è stato rinvenuto il cadavere, magari troviamo qualcosa che è sfuggito ai due scienziati..."

[Guisgard]

Il servo annuì a Mina e poi andò via, diretto nel paese per cercare l'altro servitore.
Prima però aveva mostrato l'intera dimora alla ragazza, con tutte le sue stanze e quell'atmosfera gotica che invadeva ogni angolo di quel luogo.
Il palazzo appariva bellissimo, sfarzoso ma anche stranamente misterioso, a tratti quasi inquietante.
Dopo circa un'ora i due servi tornarono da lei, con tutto ciò che la Mina aveva ordinato loro.

[Altea]

"Mio cugino.. È uno sbruffone e troppo sicuro di sé. Cosa può fare solo. A volte.." rimasi in silenzio "Penso magari fosse rivale di Henz, ora non ho voglia ma dovremmo andare da Padre Tommaso e sapere come erano i rapporti tra i due cugini" e mi chiusi col viandante nel salottino e sorrisi.. "Voi sapete qualcosa dell'arma di Lord Guisgard?" mentre la mano sfiorava il cappuccio desiderosa di toglierlo.

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[Guisgard]

Il viandante ed Altea si sedettero nel salttino privato di lei, con la dama che sfiorò il cappuccio di lui, causandgli un gesto istintivo e rapido, con cui l'uomo si tirò indietro.
"Perdonate, milady..." disse scusandosi per quel gesto involontario "... ma per voto non posso togliere questo cappuccio..." rammaricato "... l'arma di lord Guisgard? Beh, ho udito molte storie sulla sua spada... forse parecchi nel parlarne esagerano... ma di certo non è un'arma comune... ha anche un nome, milady..."

[Guisgard]

“Si, buon suggerimento.” Disse Elv annuendo a Gwen. “Vedo stai facendo progressi.” Facendole l'occhiolino.
I 2 così lasciarono il castello, raggiungendo la campagna circostante, fino ad arrivare dove era stato trovato il cadavere di Henz.
Elv cominciò a ispezionare quel punto.
“C'è pochissimo sangue...” pensieroso “... eppure una spada affilata che mozza di colpo una testa fa schizzare sangue ovunque... su questo quel Minsk ha ragione... l'arma usata deve essere qualcosa di... sconosciuto...”