Area 71

[Lady Gwen]

Tornarono dalla camera di Ghin e rabbrividii.
Mi fiondai rifugiandomi fra le braccia di Elv, iniziando pian piano a piangere silenziosamente.
Era orribile, orribile ed io non sapevo più che dire
Era una violenza inaudita, atroce, impensabile e non riuscivo a concepirla.

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[Guisgard]

"Vogliate perdonarmi, milady." Disse poco convinto Maday ad Altea.
"Una cosa mi ha sorpreso..." il viandante.
"Cos'altro?" Fissandolo Minsk.
"Il modo di uccidere..." spiegò il viandante "... è molto diverso... lord Ghin è stato ucciso in maniera totalmente differente da lord Henz... come se si trattasse di 2 assassini diversi..."
"Si, è vero..." annuì Elv, che stringeva una scossa Gwen in lacrime fra le braccia.
"Si tratta di un folle, di un maniaco..." mormorò Minsk "... colpisce come un invasato... è istintivo e non ha certo un metodo chiaro e definito per colpire."

[Lady Gwen]

Sentii i loro discorsi e, seppur nello sconvolgimento, cercai di analizzarli.
"Magari..." mormorai piano ad Elv, fra i singhiozzi "Magari... Questo assassino aveva montato tutta quella scena della leggenda solo per arrivare a Lord Ghin... Forse era lui il suo unico obiettivo ed ha usato la leggenda come capro espiatorio..."

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[Altea]

"C'erano tracce di sangue stavolta? Io penso che non sia possibile qualcuno si sia intrufolato in castello senza essere visto e certamente mio cugino non avrebbe dato udienza ad uno sconosciuto in camera da letto" rimanendo scossa vicino al viandante.

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[Guisgard]

"A questo punto tutto potrebbe essere..." disse Elv a Gwen, ancora stretta a lui.
"Si, c'erano tracce di sangue ovunque, milady." Il viandante ad Altea. "A differenza di quanto visto sul luogo dell'assassinio di lord Henz."
"Allora l'assassino ha usato un'arma differente!" Esclamò Elv. "Che senso ha? Perchè uccidere i 2 duchi con armi diverse?"
Minsk e Maday si scambiarono una lunga occhiata.

[Altea]

"Ecco il perché della mia domanda" osservando il ragazzo che aveva risposto. Vidi i due scienziati guardarsi.. "Che succede.. Fateci vedere la vostra camera, o chiamo le forze dell'ordine.. Anzi.." ai servitori "Chiamate i gendarmi, devono osservare tutto.. Voglio il resoconto poi".

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[Lady Gwen]

Annuii ad Elv, mentre asciugavo le lacrime dal viso lentigginoso.
Poi, gli scambi di battute fra loro continuarono.
Ed Elv per me aveva ragione.
"Anche io penso che Elv abbia ragione... Sicuramente, lord Ghin aveva qualcosa che l'assassino voleva da lui oppure voleva vendicarsi di lui..."

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[Guisgard]

"Milady..." disse stupito Minsk ad Altea "... non vorrete insinuare nulla di grave su di noi, spero?" Fissandola. "Comunque noi non abbiamo nulla da nascondere."
Gwen ed Elv osservavano ed ascoltavano.
Allora i soldati, come voluto da Altea, controllarono la stanza dei 2 scienziati, compresi tutti i loro bagagli, senza però trovare nulla di sospetto.

[Lady Gwen]

Le guardie controllarono i bagagli dei due scienziati, non trovando nulla, ma io avevo un presentimento.
"E se Lord Henz avesse inscenato la sua morte per poi sparire e liberarsi del fratello, così da aggiudicarsi il titolo di unico erede dei Dantorville?"

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[Guisgard]

Minsk scoppiò a ridere a quelle parole di Gwen.
"Ragazza mia, c'è un cadavere e poi il duca non può uccidere suo fratello e spacciarsi per morto a sua volta, poichè le leggi di questo regno gli negherebbero ogni diritto nobiliare." Disse divertito.

[Lady Gwen]

"E voi si vede che siete un grande studioso ed esperto, da quando siete arrivato vi siete fatto scappare il morto due volte e avete fatto finire una dinastia, complimenti" sbottai, senza peli sulla lingua.

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[Guisgard]

Minsk rise quasi con disprezzo versi Gwen.
"Io ed il dottor Maday" disse "non siamo certo soldati o simili... siamo scienziati, uomini di cultura e siamo stati chiamati dallo stessoduca per indagare sui fatti, non certo per dare la caccia a degli assassini o proteggerlo. Non siamo uomini che usano armi, ma solo l'intelletto, mia cara ragazza."
"Perchè perdere tempo con questa?" Maday al suo amico. "Sarà meglio andare a studiare il cadavere di lord Ghin."
Minsk annuì e i 2 scienziati andarono in caera del defunto duca.

[Lady Gwen]

Che idiota.
Che monumentale idiota.
I due andarono ad "indagare" sulla morte di Ghin.
"Che idioti..." commentai con Elv, con stizza "Mi chiedo ancora cosa ci facciamo qui..."

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[Guisgard]

"Si, meglio andarcene da questo castello..." disse Elv a Gwen "... andiamo... prendiamo le nostre cose nelle camere ed andiamocene..." rassegnato lui.

[Lady Gwen]

Annuii ed andai subito in camera mia.
Mi vestii, preparai i bagagli e cui pronta per andare via.
Era stata assolutamente una perdita di tempo, non avevamo fatto nulla di concreto e anzi avevamo assistito a due morti atroci e terribili.
Meglio lasciare la situazione a quei due convinti che sembrava fossero venuti qui per benedire tutti noi con la loro mirabile esperienza.
Bah...
Tutte fandonie.
Comunque fosse, stavamo andando via.

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[Guisgard]

Gwen prese le sue cose e poi uscì dalla camera.
Lungo il corridoio ampie finestre si aprivano sul camminamento di ronda e qui la ragazza vide qualcosa.
In principio una leggera nebbia, poi un'ombra che mut in una figura scura, avvolta da un lungo mantello che sembrava confondersi con la notte stessa.
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[Lady Gwen]

Presi tutte le mie cose ed uscii per raggiungere Elv.
Mentre camminavo lungo il corridoio, vidi qualcosa fuori.
Era come un'ombra, che sembrava intessuta con la trama della notte, qualcosa di effimero, di vago ed indefinito.
Allora, rimasi ad osservare.

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[Destresya]

Percorsi lentamente il castello addormentato, con passi leggeri e furtivi, seguendo quella melodia celestiale tra le varie sale, fino ad arrivare alla fonte di tutto quello.
Era il padrone, il padrone stava suonando.
Gli sorrisi e mi avvicinai, dolcemente.
"È una musica bellssima, padrone..." gli sorrisi, dolcemente.

[Guisgard]

Fu un attimo, un vago e rapidissimo istante.
Poi quell'ombra scomparve, come inghiottita dalla notte è Gwen non vide più nulla, se non solo il buio.

[Lady Gwen]

L'ombra sparì all'istante e pensai di averla immaginata.
Dopotutto, avevo dormito male, ero stanca, avvilita, sconvolta da tutto ciò che era successo fino a poco fa e di sicuro ero molto scossa.
Infatti, passai avanti per raggiungere Elv, non curandomi più di tanto di ciò che avevo visto o che pensavo di aver visto.

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[Guisgard]

Destresya raggiunse il suo padrone, mentre lui continuava a suonare l'organo.
Le sue mani, affusolate, bianche ed agilissime, si muovevano con grazia e sicurezza sui tasti bianchi e neri dello strumento, diffondendo nella sala quelle note misteriose e maledette che echeggiavano in ogni angolo del castello.
Era una melodia inquieta e tormentata, come le pagine di un romanzo gotico, come il vibrare dell'arpa e della rotta.
L'uomo suonava con passione e tragico trasporto, con impeto ed estro degno di un artista.
Più suonava e più il suo bel viso era rigato da sudore freddo, brillante di un pallore spettrale e dal fascino ambiguo, perduto, dannato.

[Altea]

I gendarmi non trovarono nulla ma rimasi perplessa. Tutti se ne andarono e io guardai il pellegrino "Io so che questo scienziati erano stati chiamati da mio cugino Henz proprio perché voleva essere al sicuro. Ma ci dimentichiamo di una cosa.. Vi è un torneo non iniziato, e in giro vi sono molti cavalieri. E se l'assassino fosse tra loro?".

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[Guisgard]

Gwen andò oltre, raggiungendo Elv che stava ad aspettarla davanti alle scale per scendere di sotto.
"Andiamo." Disse lui con un sorriso rassicurante.
Scesero insieme fino al cortile, dove vi erano anche gli altri.
Tra cui il misterioso viandante incappucciato ed Altea.
"A questo punto" lui a lei "l'assassino potrebbe essere chiunque."
"Magari anche il boia fantasma." Ridendo sarcastico Elv.
In quel momento si udì un altro grido giungere dal camminamento di ronda.
"Ancora!" Esclamò lesto il viandante. "Più che un vecchio castello" guardando in direzione del grido "qui sembra di essere in una tragedia latina di Pacuvio!"

[Lady Gwen]

Ricambiai il sorriso di Elv, annuendo e cercando di farmi rassicurare da lui.
In cortile c'erano tutti, probabilmente anche loro intenzionati a lasciare il castello.
Ma poi, un altro urlo.
"La situazione sta quasi diventando ridicola..."

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[Destresya]

Restai ad osservarlo, nell'ombra mentre le sue mani bianchissime e affusolate si muovevano su quel piano come avrei voluto che si muovessero sulla mia pelle, che non desiderava altro che essere uno strumento nelle sue mani.
Mi sedetti vicinissima a lui, osservandolo in silenzio in quel momento così magico e sognante che mi stava regalando.

[Guisgard]

A quel grido i soldati raggiunsero il camminamento di ronda, trovando la sentinella a terra, tremante e con lo sguardo sconvolto.
Anche Elv era corso sopra, facendo segno a Gwen di seguirlo.
I soldati cercarono di far tornare in sé la sentinella che appariva visibilmente sconvolta.
"Il..." disse la sentinella balbettando "... il... fan... fan... fantasma..." in chiaro stato di confusione.

[Guisgard]

Ad un tratto il padrone smise di suonare, poggiando le mani sudate e bianche sui tasti bianchi e neri dell'organo.
Allora si voltò verso Destresya, guardandola negli occhi per un lungo istante.
I suoi occhi grigi erano fissi in quelli azzurri di lei.
Un gesto e la prese fra le braccia, bacuandola con ardore e trasporto, facendole sentire le sua labbra calde e la sua lingua umida di desiderio fino in fondo all'anima.

[Altea]

"Ma che sta accadendo" osservando il camminamento di ronda "E se avessero gettato il corpo di Ghin come quello di Henz. Io non comprendo, era tutto tranquillo finché non arrivassero i miei cugini.. Qui ci vuole il vescovo, ma don Tommaso è andato a Nolhia stranamente.. Senza sapere il perché".

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[Lady Gwen]

Corremmo su e vedemmo la sentinella sconvolta e tremante.
Parlava di un fantasma.
Allora guardai Elv.
"Io credo di aver visto qualcosa, poco fa, sembrava un'ombra, ma non sono sicura..."

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[Guisgard]

"Andiamo anche a noi." Disse il viandante prendendo per mano Altea e correndo insieme fino al camminamento di ronda.
Arrivarono, attirati dell'allarme dato dai soldati, anche i 2 scienziati.
"Un'ombra?" Elv a Gwen. "Come sarebbe a dire un'ombra?"
Intanto i soldati cercavano di far calmare la sentinella sconvolta.
Ci pensò allora Minsk, somministrandogli alcuni sali che avevano lo scopo di ridsrgli lucidità.
"Cosa hai visto?" Chiese lomsvienziato.
"Il fantasma..." la sentinella con occhi fuori dalle orbite "... il fantasma del duca Ghin..."

[Lady Gwen]

"L'ho vista dal corridoio mentre camminava proprio qui, poi è sparita..." risposi ad Elv.
La sentinella disse che aveva visto il fantasma di Ghin.
"Non so più che pensare, non so più che cosa può essere probabile e cosa invece assurdo..."

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[Altea]

Il viandante mi prese per mano e io la strinsi forte, avevo bisogno della forza e amore che infondeva. Tutti raggiungemmo il camminamento di ronda e mi aggrappai a lui "Il fantasma di mio cugino? Come fare a dirlo che era Milord" alla sentinella.

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[Guisgard]

A quelle parole della sentinella tutti restarono stupiti, soprattutto Gwen che aveva visto poco prima la misteriosa ombra.
"Era lui, milady..." disse la sentinella ad Altea "... ne sono certo... possa morire adesso stesso se mento! Era vostro cugino, il duca Ghin!"
"Sta zitto, canaglia!" Lo riproverò Maday. "I fantasmi non esistono!"
"E mi ha anche parlato!" La sentinella allo scienziato.

[Altea]

"Zitto voi" verso Maday "Smettetela di dare ordini, non è casa vostra questa anzi potrei farvi buttare fuori di qua visto siete stati degli incapaci".
"E cosa vi avrebbe detto?" alla sentinella.

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[Guisgard]

Maday calò il capo, senza poter rispondere nulla ad Altea, che restava lecco le padrona del castello e l'ultima dei Dantorville.
"Ha detto..." disse la sentinella alla dama "... ha detto... che la sua stirpe e maledette e lui ora sta soffrendo le infinite pene dell'Oltretomba..." ancora scosso.

[Altea]

Ascoltai la sentinella "Strano, mio cugino era uno scettico per eccellenza e ha sempre sostenuto che la maledizione non esisteva. Mi è sembrato strano pure la sua gentilezza verso il giovane chierico"osservando il viandante e poi Minsk.."Dove lo hai visto andare e da dove è arrivato?" alla sentinella.

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[Lady Gwen]

Beh, che quei due fossero incapaci era vero, non erano stati capaci di capire qualcosa, nè di evitare quelle morti.
Apsettai tuttavia di sapere cosa il fantasma aveva detto alla sentinella.

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[Destresya]

Ero come rapita, persa in quella musica che si librava nell'aria, inondando ogni cosa di un trasporto che faceva perdere il controllo.
Lo guardavo, con gli occhi sogngnti e il cuore che batteva forte.
Poi lui si voltò, mi guardò, e in un attimo mi ritrovai tra le sue braccia, stretta a lui, incatenata in un bacio dannato che mi fece perdere anche l'anima.
Un bacio a cui mi abbandonai completamente, mi lasciai andare ,mi persi completamente.
Un bacio a cui partecipò tutto il mio essere, perchpè ogni parte di me gli apparteneva.

[Guisgard]

"È apparso dal nulla... proprio come uno spettro, milady..." disse la sentinella ad Altea "... una vaga luce nel buio e ha preso forma... mi ha parlato e poi la luce è sparita..."
Intanto, dopo aver udito il racconto della sentinella, il viandante prese a camminare sul camminamento di ronda, come se cercasse indizi o tracce di quella misteriosa apparizione.
"Un pellegrino" sottovoce Elv a Gwen "che cita la letteratura Latina classica... si vede avrà letto parecchio tra un pellegrinaggio e l'altro..." pensieroso e sarcastico "... queste cose non mi convince... voglio parlarne a Minsk ed a Maday..."

[Lady Gwen]

La sentinella riferì che il fantasma di Ghin stava soffrendo e che la sua stirpe era estinta.
Ma Elv aveva ragione.
"Lo so, è sembrato strano anche a me..." Convenni.
"Siete sicuro? Voglio dire, a me non danno molta credibilità quei due..."

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[Guisgard]

Quel bacio, come incantato ed infinito strinse in una morsa lui e Destresya.
"Ho bisogno di te per una missione..." disse guardandola negli occhi "... voglio che tu convinci quel cavaliere, ser Rasputin, a prendere Ia colpa delle morti dei duchi di Dantorville..."
Lui infatti già aveva saputo della morte anche del secondo duca, ossia Ghin.

[Guisgard]

"Beh, quei 2 scienziati possono piacere o meno, ma non credo sia rispettabili di qualcosa..." disse Elv a Gwen "... mentre invece quel viandante non me la racconta giusta..." mormorò.

[Lady Gwen]

Lo ascoltai, poi sospirai con un'alzata di spalle.
"Facciamo come volete..." dissi alla fine.
Mi scocciava alquanto avere a che fare coi due, soprattutto ora che in teoria dovevamo andarcene, na no, eravamo ancora qui e la cosa non mi andava per niente.

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[Destresya]

Mi godetti quel bacio, che durò troppo poco.

Sospirai, capendo che il padrone mi aveva stretto solo per parlarne della missione.
Annuii a quelle sue parole.
"Naturamente mio signore.." guardandolo negli occhi "Avete altri dettagli da darmi su questa missione? Come li avrebbe uccisi?".
Io non sapevo che erano morti tutti e due, ma se il padrone lo diceva, allora doveva esseere vero.

[Altea]

Ascoltai la sentinella, vedevo i due ragazzi parlottare tra loro, il viandante osservava il camminamento di ronda e i due scienziati continuavano a fare i saccenti.
"Sarebbero affari della mia famiglia" osservando i presenti "Ma potete rimanere, a questo punto come unica erede rimasta dei Dantorville.. Contatterò il duca di Capomazda e Sua Signora il Vescovo legato alla mia famiglia De Bastian. Penso siamo tutti scossi, forse il mattino ci porterà consiglio" e mi diressi nella mia camera per scrivere una missiva all'anziano Taddeide e il Vescovo.

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[Guisgard]

Elv annuì a Gwen e poi si avvicinò ai 2 scienziati, riportando così i suoi dubbi circa il viandante.
"In verità" disse Maday "quel tipo non piace neanche a me."
"Magari è solo curioso per questa faccenda..." Minsk "... capita che i villani e i pezzenti vedano le vicende degli aristocratici come un mondo quasi fiabesco."
Intanto Altea era andata in camera sua, scrivendo al duca di Capomazda ed al vescovo.

[Guisgard]

Il padrone fissò e sorrise a Destresya.
"In verità" disse "sono curioso anche io di scoprirlo e nel frattempo può farci comodo avere un possibile colpevole... magari sarai tu a scoprire per me la soluzione di questo mistero...ovviamente potrai contare sul mio aiuto, mia cara..."

[Lady Gwen]

Ci avvicinammo e sapevo bene che loro avessero sul viandante i nostri stessi dubbi.
"In realtà, noi non pensiamo che sia esattamente un pezzente un poveraccio non potrebbe fare citazioni così colte, non credete?"

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[Guisgard]

Minsk guardò Gwen.
"E ditemi, damigella..." disse alla ragazza "... sono curioso... secondo voi chi si nasconde sotto quel cappuccio?"
Maday rise.

[Altea]

Scrissi le missive, chiedendo l'intervento di Sua Grazia il Vescovo e del Duca Taddeo, comunicando al duca che era mia intenzione lasciare ogni ostilità passata tra le due famiglie di cui ero all'oscuro. Consegnai a Petronilla le missive e dissi di consegnarle al servo più veloce affinché arrivassero a Capomazda il più presto. Uscii e mi misi a camminare lungo il camminamento di ronda osservando ogni particolare.

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[Guisgard]

Consegnate le missive a Petronilla, Altea uscì sul camminamento di ronda dove sotto un cielo silente e misterioso il castello appariva austero e maledetto.
La dama trovò, poco più avanti, verso il parapetto merlato, il viandante che cercava tracce o indizi per spiegare l'oscura apparizione.

[Altea]

"Pure tu stai cercando delle tracce" avvicinandomi al viandante e accarezzando le sue mani "Che sospetti hai?" stringendomi a lui.

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[Lady Gwen]

I miei occhi passarono da uno all'altro, seri, irremovibili.
Mi voltai per andar via scoccando un'occhiata ad Elv e mi allontanai, senza sapere dove sarei arrivata.
Dovevo restare lì a farmi prendere in giro da quei buffoni, ancora?
Era questo che dovevo fare?
In nome di un qualche dovere di informazione che non avremmo potuto rispettare, dal momento che era una questione senza possibilità di risoluzione.

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[Guisgard]

Era una notte più fresca di quanto non lo fosse stato il giorno ed Altea si strinse alla tunica del viandante, avvertendo il calore del suo corpo vigoroso e saldo.
"Cercavo qualcosa..." disse lui "... qualcosa che spiegasse l'apparizione... non so... una botola o un passaggio segreto... invece qui non c'è nulla... nulla che possa escludere qualcosa di davvero misterioso..."

[Altea]

"Non posso credere alla storia del fantasma.. Quindi vi sono solo mura merlate e se si fosse calato dall'alto" osservando in alto, stringendomi a lui per quel freddo notturno e pure la tensione.

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[Guisgard]

Gwen si allontanò dai 3, senza neanche dare importanza alla domanda di Minsk.
Si ritrovò così a passeggiare presso il parapetto inferiore, sotto il punto in cui la sentinella diceva di aver visto il fantasma.
Qui però, camminando, Gwen sentì qualcosa sotto i suoi piedi, come se sotto le pietre ci fosse del vuoto, un ambiente segreto.

[Guisgard]

Il viandante strinse a sè Altea, massaggiandole con le mani le spalle e le braccia, in un gesto intimo e protettivo, per proteggerla dal freddo.
"Non credo..." disse lui guardando le torri "... da qui nessuno potrebbe calarsi dalle torri... no... se qualcuno ha simulato un'apparizione allora per forza è venuto dal basso..." pensieroso.

[Altea]

Sorrisi nel sentire la sua sicurezza "Ora parli come il più abile guerriero o cavaliere, scendiamo allora e vediamo cosa troviamo" mentre il vento freddo lambiva le bianche gote e lo baciai sulle labbra.

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[Lady Gwen]

Mi ritrovai sul camminamento esterno, dove era stato avvistato il presunto fantasma da me e la sentinella.
Camminai persa in mille pensieri, cercando di non pensare a Minsk ed il suo fastidioso collaboratore, ma all'improvviso sentii qualcosa di strano sotto le pietre.
Come se fosse vuoto.
Allora mi abbassai e cercai di tastare il pavimento.

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[Destresya]

Lo guardai incuriosita, chiedendomi che cosa avesse in mente."Un possibile colpevole?" con aria enigmatica, non osando chiedere di più.
"Se il mio signore desidera che io lo scopra io e le mie sorelle ci metteremo d'impegno per riuscirci!" annuendo "Lo so che posso sempre contare sul vostro aiuto, mio signore, senza di voi non sarei niente.." con un sorriso adorante.

[Guisgard]

Un bacio caldo nelle più fresche ore notturne, al chiaro pallore di una Luna misteriosa e lontana , unì il viandante ed Altea che stringendosi a lui si sentiva donna e protetta.
I 2 allora scesero verso il bass, ma sui gradini esterni il viandante notò qualcosa.
Si chinò e strofinò le dita sulle pietre.
"C'è qualcosa qui..." disse lui "... sembra... una strana polverina dal colore brillante... al buio luccica in modo intenso..."
Intanto, in un'altra zona del castello, Gwen cercava di tastare le pietre su cui camminava, accorgendosi che sotto erano vuote.

[Guisgard]

"Va e non deludermi." Disse lui a Destresya. "Ah, aspetta..." prima che lei andasse via "... voglio affidarti un aiuto..."

[Lady Gwen]

Le pietre erano vuote al di sotto, così provai a toglierle.
Non volevo azzardare un'ipotesi, ma poteva essere una sorta di botola attraverso cui il presunto fantasma appariva e spariva e speravo proprio di avere ragione.

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[Guisgard]

Alla fine Gwen riuscì a spostare una di quelle pietre, scoprendo che sotto vi era una sorta di pozzo.

[Lady Gwen]

Bene!
Forse ero sulla strada giusta!
C'era un pozzo, al di sotto delle pietre e non restava far altro che controllare.
Così, cercai un modo per calarmi all'interno del pozzo.
Sarebbe stata necessaria una corda o qualcosa di simile, a quel punto la cercai.

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[Guisgard]

Gwen si guardò intorno e trovò una lunga corda di canapa abbastanza lunga inchiodata al muro.

[Lady Gwen]

Per fortuna, trovai una corda.
Era già assicurata al muro tramite un grosso anello metallico.
Così, la srotolai all'interno del pozzo e mi calai dentro.
Passo dopo passo, entrai nel pozzo.
Non avevo idea di dove sarei sbucata, ma volevo andare fino in fondo alla questione ed ero certa che continuando a muoverci con lo stesso ritmo di Minsk non saremmo arrivati da nessuna parte.

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[Guisgard]

Gwen si calò con la corda, scendendo per alcuni metri, fino a ritrovarsi in un lungo e buio corridoio.
Però alla fine di questo si intravedeva una fioca luce.

[Lady Gwen]

Il pozzo rimase buio ed avvolto da un'oscurità impenetrabile per parecchi metri, durante la mia discesa, ma alla fine si intravide una luce, per quanto gioca potesse essere.
Così, spinta ed invogliata dalla curiosità, scesi ancora per arrivare alla fine di quel tunnel.

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[Destresya]

Mi voltai verso di lui prima di andare.
Ero curiosa ora.
"Un aiuto, mio signore?" Incuriosita "e quale?".

[Guisgard]

Gwen raggiunse la porta della camera da cui proveniva la debole luce.
Era aperta e dalla stanza si sentiva qualcuno russare pesantemente.

[Guisgard]

Lui guardò Destresya con i suoi enigmatici occhi grigi.
"Ti affiancherò mio nipote Best..." disse lui.

[Lady Gwen]

Alla fine di quel buio e lungo tunnel, c'era una camera.
Da lì proveniva fioca quella luce.
E cosa tragicomica, sentivo qualcuno dormire e russare pesantemente.
Ma sul serio?
Con passo felpato mi avvicinai ed aprii pianissimo la porta, cercando di non fare rumore per vedere chi ci fosse dentro.
Era praticamente il momento della verità ed ero nervosa, il cuore andava a mille, le mani erano sudate ed il respiro era stretto nella morsa dell'apnea.
Era quasi fatta.

[Destresya]

Annuii a quelle parole del padrone.
"Sarà un onore mio signore!" con un cenno del capo deferente.
"Quando arriverà il ragazzo?" chiesi.

[Altea]

Osservai pure io la polverina che il viandante aveva trovato e riflettei un attimo "Se brilla al buio, sto pensando che se qualcuno si cospargete di questa polvere al buio da appunto l'idea di essere uno spirito. Però la sentinella ha visto mio cugino, ma non è possibile se era morto.. Informiamo i due scienziati? Probabilmente sanno di che polvere si tratti.. O ti da l'idea che i due stiano sviando ogni pista possibile?". Effettivamente il mio amato viandante aveva un grande intuito.

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[Guisgard]

"Va e recati nella piazza della contrada..." disse il padrone a Destresya "... all'albeggiare vedrai giungere un giovane in sella ad un mulo. Si tratta di mio nipote Best... quanto a me, per sicurezza e per sviare ogni possibile sospetto, lascerò momentaneamente il paese. Va ora e non deludermi."

[Guisgard]

"Non sei solo bella, ma anche arguta..." disse il viandante ad Altea "... questa polverina ha infatti lo scopo di brillare nell'oscurità, probabilmente come effetto scenico, magari per simulare proprio un'apparizione." Fissando la bella dama. "Di certo un simile composto non si compra in una bottega e neanche sono in grado di prepararlo tutti. Questa polverina è stata realizzata chimicamente, in un laboratorio da qualcuno molto esperto. A questo punto mi chiedo chi possa essere... e perché..." ormai il viandante incappucciato non parlava più come un umile pellegrino, ma come fosse il protagonista di questa misteriosa tragedia.

[Guisgard]

Gwen entrò nella stanza e vide colui che dormiva russando in modo profondo.
Con sua grandissima sorpresa la ragazza scoprì che si trattava di Ghin.

[Destresya]

Annuii al mio signore, un po' delusa che dovesse andarsene, ma sapevo che lui sapeva sempre come comportarsi, sempre come affrontare ogni situazione, e anche in questo caso sarebbe andato per il meglio.
Ma tutto il tempo che dovevo passare lontano da lui mi rattristava.
"Naturalmente signore... io vi aspetterò e svelerò il mistero per voi!" sicura di me.
Così, lo lasciai a malincuore e mi diressi nella piazza della contrada in modo da essere già lì all'arrivo del nipote del mio padrone.

[Guisgard]

Destresya lasciò il palazzo e raggiunse la piazza della contrada.
L'alba era ormai prossima ma già fra la gente che apriva le prime botteghe era arrivata la notizia della morte di Lord Ghin.
Un vago e sinistro senso di oppressione mista ad apatia era calato fra le casupole, come se un Destino inesorabile avesse già scritto l'esito di quella storia.

[Lady Gwen]

Entrai e... Non potevo crederci!
Era Lord Ghin!
Allora non avevo del tutto torto!
Non era stato Henz a fingere la morte, bensì Ghin?
Ma per quale motivo?
Oppure, era stato addormentato e qualcuno voleva inscenarne la morte.
Davvero non capivo...
Ma a quel punto, richiusi piano la porta e tornai sui miei passi per risalire il pozzo.

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[Guisgard]

Gwen fece il percorso a ritroso, arrivando fino al punto in cui di era calata dall'alto, ma senza trovare più la corda.
Qualcuno l'aveva tolta.
Dunque sapeva anche che lei era giunta lì.

[Destresya]

Arrivai alla contrada che tutto sembrava avvolto in una coltre scura di nebbia, come se fosse calata sui cuori di tutti.
Non mi lasciai contagiare da quell'atmosfera, perchè fondamentalmente a me non importava nulla di tutto quello.
Anzi, dovevo scoprire che cosa era successo per il mio padrone.
Anche se ora dovevo fare da balia a quel ragazzino, e la cosa mi annoiava da morire.
Sperai solo che fosse sveglio, e tecnicamente doveva esserlo, se era il nipote del mio signore.

[Lady Gwen]

Arrivai lì.
Ma la corda era sparita.
No!
No no no!
Ero bloccata qui e, cosa peggiore, chiunque fosse sapeva anche che io ero qui...
Mi trovai nel panico e non potevo neanche trovare una soluzione, ero letteralmente bloccata qui, senza poter avvisare Elv e senza poter uscire!

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[Guisgard]

Appena il cielo cominciò a schiarirsi per l'arrivo dell'aurora nella piazza arrivò un mulo, con in sella un giovane bruno e dai lineamenti regolari, con appena un filo di barba incolta a sporcare i suoi tratti altrimenti troppo giovanili.
Destresya lo vide arrivare e poi guardarsi intorno.

[Guisgard]

Gwen fu presa dal panico, ma poi dal buio del corridoio sentì giungere dei passi.

[Altea]

"Certo non sono mica bionda e scema" sorridendo "E se fossero stati i due scienziati a fare tutto? A creare la polvere?".

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[Destresya]

Come il padrone aveva detto, il ragazzo si avvicinò su un mulo.
Lo osservai intensamente, cercando in lui somiglianze con il padrone, che però non vidi.
Dopotutto nessuno era come il mio padrone.
Dal suo sguardo smarrito, però, mi convinsi che fosse lui, allora mi avvicinai al suo mulo e gli rivolsi una riverenza.
"Voi dovete essere Best!" guardandolo tutto.

[Lady Gwen]

Dal corridoio buio emersero dei passi.
Ero terrorizzata, non avevo idea di chi fosse, ma dovevo al più presto trovare una nicchia nel corridoio in cui nascondermi.

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[Guisgard]

Il viandante rise.
"A questo punto" disse ad Altea "io non mi fiderei più di nessuno." Facendosi serio.
Intanto, in un'altra zona del castello, Gwen era nel corridoio, senza più una via d'uscita.
Infatti non trovò nessun posto in cui nascondersi.
Arrivò così uno dei servi del duca, il fido Cafon, con una lampada in mano che rendeva spettrali i suoi lineamenti rozzi ed irregolari.
"La curiosità è donna..." rivolto a Gwen, mentre stringeva nell'altra mano un lungo coltellaccio da cucina.

[Guisgard]

Il giovane si voltò verso Destresya e le restituì lo sguardo.
"Si, sono io..." disse un pò smarrito, sebbene cercasse di apparire il meno confuso possibile "... voi chi siete?"

[Altea]

"Neppure io sinceramente.. Ma vediamo se vi è altra polvere e magari ci porta in qualche posto".

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[Guisgard]

"Buona idea..." disse il viandante ad Altea.
Così i 2 cercarono altre tracce, trovando in effetti ancora un pò di quella polverina luminosa sulle pietre, ma poi l'albeggiare schiarendo il cielo del mattino rese impossibile vederne altra.

[Altea]

Vedemmo altra polverina e si fece giorno "Accidenti, abbiamo perso ora ogni traccia. Ma se andassimo a vedere all'interno del castello e pure in camera di mio cugino se vi è traccia?".

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[Guisgard]

"Potrebbe essere un'idea..." disse il viandante ad Altea "... ma sospetti di lui? Ora che è morto?" Fissandola.

[Altea]

"Hai visto pure tu che è morto.. Magari qualcuno che è entrato in camera di mio cugino e lo ha portato nel camminamento di ronda cospargendolo di questa polvere".

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[Lady Gwen]

Niente, niente!
Nemmeno una maledetta rientranza in cui nascondermi!
Emisi un gridolino vedendomi apparire davanti Cafon, con un coltello in mano.
Sentii brividi freddi come il gelo della morte e capii che per me era finita.
Come poteva essere altrimenti?
"Dunque, era tutta opera vostra? Voi e Lord Ghin. Perchè? Perchè uccidere Henz?" Tremai nel parlare.

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[Guisgard]

"A questo punto tutto potrebbe essere..." disse il viandante ad Altea "... immagino tu ora abbia facoltà di poter visitare l'intero castello... andiamo a vedere..."
I 2 andarono così nella camera di Ghin, con il letto senza più lenzuola e coperte sporche di sangue, visto i servi avevano pulito il tutto.

[Guisgard]

"Vieni con me e non costringermi ad ucciderti." Disse Cafon con freddezza a Gwen. "Andiamo!" Ordinò, sempre stringendo in mano il lungo coltellaccio.

[Altea]

I servi avevano portato via tutto ma io chiusi le finestre osservando a terra, se vi era probabili tracce a terra.

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[Guisgard]

Il viandante ed Altea cercarono ben bene nella camera, dopo aver chiuso porta e finestre e rendere buia la camera.
Tuttavia non trovarono tracce di quella polverina lumnosa.

[Lady Gwen]

Sobbalzai terrorizzata alle sue parole e tremando lo seguii.
Non sapevo come e se ne sarei uscita, da questo orrore, ma ero letteralmente terrorizzata.
Peraltro, non riuscivo proprio ad immaginare un motivo alla base di tutta questa situazione.

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[Altea]

"Nulla, magari possono aver pulito la camera, facciamo un giro di questa ala e se troviamo qualcosa" prendendo il viandante per mano.

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[Guisgard]

Gwen fu portata da Cafon proprio nella camera dove dormiva e russava Ghin.
Allora svegliò il suo signore.
Questo prima inveì contro il servitore per essere stato svegliato, ma poi vedendo Gwen cambiò umore.
"Ha scoperto tutto, milord." Disse Cafon.
"Vattene, ci penso io a lei..." con un ghigno Ghin, restando così solo con Gwen.

[Lady Gwen]

Cafon mi portò da Ghin, lo svegliò ed in quel momento ebbi davvero paura.
Più paura della morte, più di qualsiasi altra cosa
Tutto, ma non restare sola con Lord Ghin.
Avrei preferito una morte atroce a questo e mi rassegnai a ciò che avrebbe fatto di me.

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[Guisgard]

Il viandante annuì ad Altea e cercarono altre trace di quella misteriosa polverina, senza però trovarne.
Negli ambienti interni non sembrava essercene più e in quelli esterni la luce del Sole rendeva impossibile cercare oltre.

[Guisgard]

"Ora dimmi..." disse Ghin alzandosi dal suo letto e guardando in modo lascivo Gwen "... cosa dovrei farne di te... adesso che hai scoperto il mio piano?" Girandole intorno e toccandole i capelli.

[Lady Gwen]

Quella brutta sensazione mi invase di nuovo ai suoi sguardi e soprattutto i suoi tocchi sui capelli, a cui mi sottrassi.
Non risposi, non volevo nemmeno guardarlo, figuriamoci parlare.

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[Guisgard]

"Ah, non hai più la lingua eh..." disse ridendo Ghin, per poi sfiorare con le dita l'abito di Gwen.
Allora con un gesto deciso lo strappò, scoprendole tutto il petto.

[Lady Gwen]

Continuai a non rispondere e fu un attimo, quando sfiorò il mio abito, poi trattenni a fatica un urlo, quando mi strappò parte dell'abito di dosso ed istintivamente mi coprii avvolgendomi con le braccia, iniziando a piangere in silenzio.
Era un essere spregevole ed avevo solo voglia di morire.https://uploads.tapatalk-cdn.com/20190919/0006aa659d7abc85e55685ceb8632d27.jpg

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[Guisgard]

"Smetti di piangere, tanto so che lo vuoi anche tu..." disse brutalmente Ghin, afferrando Gwen per un braccio "... smetti!"
"Milord..." ad un tratto una voce "... non credo sia il momento." Minsk fissando il duca e la ragazza mezza nuda.

[Lady Gwen]

Mi afferrò per un braccio strattonandomi e facendomi piangere ancora più forte e le sue parole mi disgustarono.
Lui, era disgustoso.
Era ripugnante, riprovevole.
In quel momento, desiderai con tutta me stessa che Elv arrivasse, che mi stringesse, che massaggiasse dolcemente le mie mani con le sue.
Ma lo sconvolgimento non era ancora finito.
Mentre tornavo di nuovo a coprirmi con le braccia, sgranai gli occhi vedendomi Minsk davanti.
Lo sapevo.
Lo sapevo che quel bastardo era coinvolto, doveva essere così, il mio istinto non poteva sbagliare e difatti anche lui era coinvolto in questa follia.

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[Guisgard]

"Voglio solo farmi una..." disse Ghin a Minsk.
"Milord." Questi interrompendolo. "Abbiamo architettato tutto questo per ingannare l'assassino di vostro fratello. Davvero volete far saltare tutto solo per una ragazza?" Indicando Gwen.

[Lady Gwen]

Ah, ecco, dunque.
Lo avevano fatto per questo.
Non potevo dire che fosse un piano proprio ingegnoso, ma al momento non mi interessava, volevo solo sperare che mentre loro erano via Elv arrivasse e mi portasse con lui, mi allontanasse da quel bastardo che avevo davanti.
Era lui la mia unica speranza.

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[Guisgard]

"Ora questa sgualdrinella sa tutto." Disse Ghin a Minsk indicando Gwen.
"Sono sicuro che lei non ci tradirà..." Minsk "... vero, ragazza mia?" Rivolto a Gwen.

[Lady Gwen]

Ne era sicuro?
Ed io ne ero sicura?
Ovviamente no, ma volevo uscire viva da qui dentro.
Allora annuii a Minsk, stringendomi forte nelle braccia, i capelli a coprirmi parte del corpo e del viso.
In questo momento, dovevo solo pensare ad uscire da qui e trovare Elv.

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[Guisgard]

"Bene, sei furba." Disse Minsk. "Sii anche saggia e potrai raccontarlo ai tuoi figli." Fissando Gwen con uno sguardo che non prometteva nulla di buono nel caso avesse rivelato a qualcuno di quella farsa. "Puoi andare."
Arrivò Cafon e la portò via, accompagnandola fino alla sua caera, per poi andare via.

[Destresya]

Guardai quel ragazzino dalla testa ai piedi.
Possibile che il padrone mi desse una simile palla al piede?
Tuttavia, non lo avrei mai contraddetto, così salutai freddamente con un cenno del capo.
"Sono Destresya la serva fedele di vostro zio... sono qui per scortarvi a palazzo!" ordinai, e senza dire niente altro, presi le redini del mulo e lo condussi verso il palazzo fuori dal paese.

[Lady Gwen]

Per fortuna, mi lasciò andare.
Ovviamente, era mia assoluta intenzione progettare un piano con Elv.
Cafon mi accompagnò alla mia camera.
Mi sentivo distrutta, a pezzi, ero totalmente sconvolta e non riuscivo a capire come mi sentissi, al momento, ma almeno ero sfuggita alle grinfie di Ghin e questo era già tanto.


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[Altea]

"Che strano esclamai" forse quella polvere è stata usata non dentro al castello. Comunque non ho pregato e visto Ghin, è strano Minsk e Maday non ci abbiano fatto vedere Ghin come per Henz. Andiamo in cappella, ci vuole il rosario e devo organizzare le esequie" sospirando.

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[Guisgard]

Destresya accompagnò Best al palazzo, dove però non vi era più il padrone.
Ora Destresya e le sue sorelle sarebbero state le padrone di casa.
Best appariva come un giovane uomo dai capelli Bruno e mossi, lo sguardo chiaro ed il volto pulito.
Per tutto il tragitto non disse nulla, limitandosi a guardare Destresya cercando di immaginare che donna fosse e forse che tipo di rapporto la legasse a suo zio.

[Guisgard]

Gwen restò così finalmente sola in canera sua e vi restò fino a quando il Sole non fu alto nel mattino e qualcuno non arrivò a bussare alla sua porta.

[Destresya]

Arrivati a palazzo mi resi immediatamente conto che il padrone non c'era, la sua assenza era percepibile fin dentro le ossa.
Guardai di nascosto il ragazzo con malcelato disappunto, che cosa mai poteva fare lui?

Ma se il padrone di fidava di lui, chi ero io per giudicare?

"Benvenuto nella dimora del mio signore!" sottolineai, con un cenno del capo.
"Venite, vi mostro le vostre stanze.." con aria deferente, facendogli strada.
"Ditemi, Best, venite da molto lontano?" incuriosita.

[Lady Gwen]

Mi rendetti conto che il Sole era sorto quando sentii qualcuno bussare alla porta.
Avevo ancora l'abito distrutto addosso, quando ero rientrata non avevo avuto la forza nemmeno di cambiarmi ed ero rimasta rannicchiata a letto.
Così, mi misi addosso qualcosa di integro ed andai ad aprire.

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[Guisgard]

Altea arrivò nella cappella del castello e con lei c'era anche il viandante.
Lui si mise inginocchiato davanti all'abside e restò a pregare a lungo, come solevano fare i cavalieri.

[Guisgard]

"Ho studiato per un pò in Seminario" disse Best a Destresya "ma... mi hanno cacciato qualche giorno fa..." seguendola nel palazzo.

[Guisgard]

Gwen si mise qualcosacaddisdo ed aprì la porta, trovando Elv sulla soglia.
"Ehi, buongiorno." Disse sorridendo lui. "Dormito bene?"

[Destresya]

Risi a quelle parole del ragazzo.
"Ah, volevi seguire le orme di tuo zio?" scuotendo la testa "E come mai ti hanno cacciato?" chiesi, guardandolo negli occhi.

[Guisgard]

"Ecco... hanno scoperto che fra i miei libri avevo anche alcuni scritti di mio zio..." disse Best a Destresya "... allora il priore del convento mi ha cacciato..." rammaricato.

[Lady Gwen]

Era Elv.
In quel frangente, sentii di nuovo uno per uno gli istanti in cui avevo sperato che arrivasse, mentre ero lì sotto con quei due.
Non riuscendo a rispondere a parole, quando fu dentro la stanza crollai in lacrime fra le sue braccia, sfogando tutto il terrore e la paura che avevo provato in quei momenti orribili.

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[Destresya]

"Beh, e perchè mai hai quella faccia affranta, dovresti essere contento di esserti liberato di quella gente, no?" facendogli l'occhiolino.
"Andiamo, dev'essere una noia mortale vivere in seminario... scommetto che non ci sono nemmeno delle belle ragazze!" risi, canzonandolo.

[Guisgard]

Gwen scoppiò in lacrime e si ritrovò fra le braccia di Elv.
"Ehi..." disse lui stringendola a sé "... ehi, che succede?" Preoccupato.

[Guisgard]

"In effetti non proprio..." disse Best, ridacchiando sarcastico a quelle parole di Destresya "... e voi..." fissandola poi "... voi... siete al servizio di mio zio da molto tempo, madama?"

[Lady Gwen]

Sfogai a lungo tutta quella paura e tutto quel terrore che avevo provato quando lui lui non era con me.
Dopo un bel po' di tempo, sottovoce riuscii a raccontargli cos'era successo.

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[Altea]

Mi avvicinai a lui e mi coprii testa e volto con un velo di pizzo nero e iniziai a recitare il rosario, ma lo osservavo.. Di Cavalieri ne avevo visti, era probabile fosse proprio uno di loro ma perché mai aveva fatto un voto.

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[Guisgard]

Gwen, fra le lacrime, raccontò tutto ad Elv.
"Dunque..." disse lui alla fine "... il duca e quei 2 scienziati hanno messo su questa farsa per ingannare il vero assassino... allora mi chiedo... chi era quello trovato sgozzato nel letto di Lord Ghin?"

[Guisgard]

Altea entrando nella cappella si era coperta la testa ed il volto con un velo di pizzo nero, mentre il viandante era ancora inginocchiato davanti all'altare, circondato dal vago chiarore dei ceri.
Lei lo osservava con attenzione, ascoltando le sue orazioni che erano davvero quelle che molti cavalieri pronunciavano al loro ritorno dalla Terrasanta o dalla Spagna della Reconquista.
Poi lui si segnò e si alzò, accendendo un cero davanti al tabernacolo.

[Altea]

Certamente visto il periodo storico non poteva essere un Crociato, finii di dire il rosario e accesi una candela e mi guardai attorno. Mi avvicinai al viandante "Preghi come un Cavaliere, forse don Tommaso aveva ragione.. Sei un cavaliere e forse pure nobile. Quando sarà sciolto il tuo voto?" facendo capire volevo si fidasse di me e non avrei leso al suo voto. Ricordai la bellissima pietra regalata, proveniente comunque dall'Oriente.

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[Guisgard]

"Se fossi un nobile cavaliere" disse lui con un sorriso amaro ad Altea "avrei l'onore e la fame a seguirmi come la mia ombra e magari una bella dama ad attendere il mio ritorno a casa..." sfiorandole il velo che celava il suo bianco volto "... invece sono soltanto un umile pellegrino che ha fatto voto per i suoi tanti peccati..." fissandola "... credo sarebbe utile andare dal nuovo parroco e raccontargli degli ultimi avvenimenti al castello... che ne pensi?"

[Altea]

Non me la raccontava giusta, vidi il rammarico nel lieve sorriso. Avrei dato tempo al tempo "Una dama ce l'hai, non sono solita a concedermi a chiunque" accarezzando le sue labbra "Si andiamo dal prete, ho mandato una missiva pure al Duca Taddeo e Sua Grazia il Vescovo, sperando mi aiutino. Voi li conoscete?" mentre salivamo sulla carrozza.

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[Guisgard]

"No..." disse lui ad Altea, salendo con lei sulla carrozza "... sono un pellegrino, non conosco duchi e vescovi."
Così lasciarono il castello e raggiunsero il cuore della contrada, dove c'era la chiesa.
Qui trovarono Don Pilo intento a curare le siepi intorno al Sacro edificio.

[Destresya]

"Oh io sono al servizio del mio signore da sempre.." sorridendo enigmatica "Io e le mie sorelle gli apparteniamo da sempre.." guardandolo tutto.
"Vostro zio vi ha detto il compito che vi ha affidato?" chiesi, incuriosita mentre percorrevamo il corridoio fino ad arrivare ad una stanza.
"Ecco, se volete rifocillarvi, vi farò preparare il pranzo!" sorridendo.

[Lady Gwen]

"Non lo so... Potrebbe essere chiunque, a questo punto... Facevo bene a non fidarmi di loro..." Commentai, ancora spaventata.

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[Altea]

Sorrisi alla risposta.. "Io sono principessa e non conosco il Duca Taddeo.. Siamo pari".
Arrivati vidi Don Pilo in giardino.. "Buongiorno don Pilo, può concederci udienza. Sono la cugina dei Dantorville.. I due defunti Dantorville" sospirando.

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[Guisgard]

Best ascoltò le parole di Destresya.
"Mio zio" disse "mi ha solo detto che avrei dovuto affiancare ed assistere voi e le vostre sorella." Fissandola. "Si, grazie... mi cambierò d'abito e poi mangerò, col vostro permesso... il lungo viaggio mi ha messo fame." Sorridendole.

[Guisgard]

"A questo punto" disse pensieroso Elv dopo aver ascoltato Gwen "mi viene da pensare che abbiamo messo uno dei servi nel letto del duca... dopo averlo sgozzato ovviamente... ma si sa... la vita di un duca vale molto più di quella di un servo..."

[Guisgard]

Il viandante rise di gusto a quella battuta di Altea, poi i 2 arrivarono alla chiesa di Don Pilo.
"Anche l'altro duca dei Dantorville..." disse il parroco nell'apprendere la notizia riguardante la morte di Ghin "... che il Cielo abbia pietà di lui..." facendosi il Segno della Croce "... quando finirà questo orrore?"

[Altea]

"Presumo è finito.. Mio cugino Lord Ghin Dantorville era l'ultimo erede diretto". Narrai come fu ucciso, il fatto dello spettro. "Voi avete dato la Estrema Unzione immagino".

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[Lady Gwen]

"Mi pento solo di non aver capito prima cosa Minsk volesse dire, dopo la morte di Henz, quando disse che bisognava trovare uno stratagemma per ingannare l'assassino... Ed il problema è che fanno tutto nell'interesse di Ghin, quindi teoricamente nulla di sbagliato, ma..." mi interruppi e scossi la testa, abbassando lo sguardo "È stato orribile... Lui è stato orribile..."

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[Guisgard]

"Ora spero che non si giunga ad abbandonarsi alla superstizione." Disse il parroco ad Altea. "Verrò subito al castello, milady." Scuotendo la testa. "E' orribile come i Dantorville siano finiti... una nobile stirpe cancellata in una notte..."

[Guisgard]

"Io avrei voluto continuare le indagini" disse Elv a Gwen "ma immagino per te sia difficile restare in questo castello... non voglio forzarti e se vuoi andare via ti riporterò a casa..." prendendole la mano.

[Altea]

"Proprio così padre, è stato come un gioco al massacro. Prego potete accomodarvi nella mia carrozza" e così tornammo al castello. Qui chiesi di vedere la salma di Ghin per la benedizione.

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[Guisgard]

La carrozza di Altea arrivò al castello e Don Pilo fu condotto dal fedele Cafon nella cappella, dove il corpo sfigurato di Ghin era stato portato.
C'era anche Maday.
Il parroco allora somministrò l'Estrema Unzione al duca defunto.

[Altea]

Guardai il volto sfigurato di Ghin.. "Non si riesce nemmeno a riconoscerlo in volto, portatemi un ritratto di mio cugino" a un servo presente "Così sceglierò pure l'abito da fargli indossare" osservai il corpo, mi chiesi come un abile guerriero non fosse stato in grado di difendersi. Guardai il viandante "Strano la sentinella abbia detto aveva i tratti di mio cugino se è sfigurato".

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[Lady Gwen]

Sospirai senza sapere cosa dire.
Aveva ragione, in entrambi i sensi.
Prese la mia mano ed istintivamente intrecciai le dita con le sue.
"Io non so... So bene quanto ci teniate e non voglio crearvi problemi..." mormorai, cercando nei suoi bellissimi occhi neri una soluzione a questo dilemma.
Perchè ero certa che in quella vellutata profondità ci fosse, una risposta.

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[Guisgard]

"In effetti hanno reso il duca Ghin irriconoscibile..." disse il viandante ad Altea "... chiunque sia l'assassino ha agito con estrema ferocia... ben più di quanta non ne abbia usata per lord Henz..."
Poi lei scelse l'abito da far indossare al cadavere del duca per la Cerimonia Funebre.

[Guisgard]

Gwen cercò gli occhi scuri di Elv e li trovò.
Per un lungo istante si intrecciarono quegli sguardi, come le dita delle loro mani.
Poi senza dire nulla lui si avvicinò al volto di lei ed alle sue labbra, incatenandole con un caldo ed improvviso bacio.
In un attimo la ragazza si ritrovò stretta al petto di lui, fra le sue braccia ed in balia di quel bacio appassionato.

[Altea]

"Si e non comprendo, doveva odiare molto Ghin". Scelsi il vestito per il rito funebre e decisi come Henz di porre la tomba nella cappella di famiglia nel castello. Mi strinsi al viandante rattristata.

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[Guisgard]

Svolto il suo compito di padrona del castello, Altea scossa e sconfortata si strinse al viandante, mentre una tetra atmosfera era calata sul maniero.
Allora lui la portò fuori, nel cortile.
"Ti farà bene prendere un pò d'aria..." disse il viandante ad Altea.
Anche Maday era uscito dalla cappella e stava notando l'intimità che si era instaurata fra il pellegrino incappucciato e la bella castellana.

[Altea]

Camminai in giardino col viandante "Andiamo al gazebo, mi ci vorrebbe un viaggio, mi porterai da qualche parte quando tutto questo sarà finito?" abbracciandolo forte.

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[Guisgard]

"Come potrei" disse il viandante sorridendo e cingendo i fianchi di Atea con un braccio "negare una simile richiesta da parte di una bella principessa?" Guardandola dal suo cappuccio che copriva buona parte del suo volto.
I 2 allora raggiunsero il gazebo nel giardino, sempre seguiti dallo sguardo interessato di Maday.

[Lady Gwen]

Intrecciò il suo sguardo al mio, come le nostre dita ed io mi persi nei suoi occhi neri.
Era un momento magico, perfetto e stranamente intimi, un'intimità che non si era mai creata prima fra noi, ma che io avevo desiderato come un'oasi nel deserto ed un attimo dopo, quando le sue labbra furono sulle mie, pensai di averla trovata quell'oasi.
Non mi sembrò vero, non poteva essere reale che stessi assaporando le sue labbra calde e morbide, che lui avesse avvicinato il suo viso al mio.
Era un momento sublime, perfetto, che io mi godetti appieno, affondando le mani nella seta scura dei suoi capelli ed abbandonandomi a lui.

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[Altea]

Avvicinai le mie labbra alle sue e mi lasciai andare in quel bacio "Oh, certo.. Non ci lasceremo mai più" sussurrando.

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[Guisgard]

Quel bacio era non solo appassionato ma anche improvviso.
Mai infatti Elv era stato così con Gwen.
Come se fosse scattato qualcosa all'improvviso, inatteso.
Un bacio lungo, con lei che affondava le mani fra i suoi capelli scuri e lui che la stringeva a sè.

[Guisgard]

"Sei una tentazione per ogni mio buon proposito..." disse il viandante un attimo prima che le sue labbra furono raggiunte da quelle di Altea.
Le loro bocche allora si intrecciarono in un bacio carnale, calda, intimo, profondo e carico di passione.
Quell'uomo, un umile pellegrino, sapeva baciare bene ed Altea lo comprese subito.
Le sue labbra erano puro fuoco, la sua lingua un caldo pennello che pareva disegnare preludi d'amore nella bocca della principessa.
Le mani del viandante, sicure ed esperte, in un attimo avvolsero il corpo snello ed alto di lei, stringendola a sè, contro il suo petto, facendola sentire come mai si era sentita prima.

[Lady Gwen]

Cercavo continuamente i suoi capelli, il suo bel viso, il suoi occhi.
Era appassionato, era pieno di impeto, lui come quel bacio.
Non aveva mai mostrato tali e tanti sentimenti verso di me, era come se mi vedesse per la prima volta.
Mi vedesse davvero ed era meraviglioso.
Era più di quanto avessi mai potuto sperare nella vita.
Lo avevo sempre desiderato, sì, ma fra il dire e il fare c'era molta distanza.
Esattamente quella di un bacio.

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[Guisgard]

Durò a lungo quel bacio, intimo ed appassionato.
Poi le loro labbra si lasciarono ed Elv guardò Gwen negli occhi, sfiorandole il viso con una carezza.
"Allora..." disse pianissimo "... cos'hai deciso? Vuoi andar via o restare qui con me?"

[Lady Gwen]

Quel bacio caldo ed intimo durò a lungo, finché lui separò le sue labbra dalle mie, accarezzandomi il viso.
"Resto..." risposi piano "Ma tu... Non lasciarmi... Ti prego... Non lasciarmi sola..." la mia voce si tinse appena di paura, quella che avevo provato stanotte, da sola, in quel pozzo.

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[Guisgard]

Lui sorrise e per tutta risposta la baciò di nuovo.
Un altro bacio, un altro attimo rubato in quella misteriosa tragedia, il caldo respiro di Gwen rapito dall'ardore delle labbra di Elv.

[Lady Gwen]

Qualcosa era nato fra noi, stando qui, insieme.
Qualcosa di inaspettato, imprevedibile e bellissimo, come quel secondo bacio che mi colpì come il primo, ma di ancora più bello.
Era come se ormai non potessimo farne a meno, adesso che avevamo conosciuto il nostro sapore era impossibile separarsene.
Avvolsi le braccia attorno al suo collo, mentre la mia mano ancora accarezzava i suo capelli, in cui sempre avevo sognato affondare le dita ed in questo momento mi sembrava un sogno, anzi, ancora più bello.

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[Guisgard]

Si baciarono ancora, restarono stretti, si guardarono e si baciarono di nuovo.
"Dimmi.." disse Elv a Gwen "... come stai ora? a cosa pensi? Dimmi tutto..." tenendola fra le braccia, contro il suo petto.

[Lady Gwen]

Ci baciammo, e ancora, ancora, a lungo, non riuscendo a fermarci.
Ma poi successe e lui mi tenne stretta a sè.
Accarezzai il suo viso, beandomi di quel senso di protezione di cui era intriso il suo abbraccio.
"Non sai quanto ho aspettato questo momento..." sussurrai, parlando con tutta la sincerità che avevo "Sto bene, ora che sono con te..."

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[Guisgard]

Lui la guardò ancora una volta negli occhi verdi, accarezzandole una ciocca rossa ribelle sul viso.
"Gwen..." disse Elv "... perchè non me l'hai fatto capire prima? Perchè non mi hai mai fatto capire che lo volevi anche tu?" Fissandola. "Te ne stavi sulle tue... spesso irriverente e sarcastica... ed ora invece..."

[Lady Gwen]

Accarezzai la mano che sfiorava la ciocca sul mio viso.
E le sue parole mi spiazzarono.
Non avevo mai pensato che potesse essere lo stesso anche per lui, non sapevo il motivo preciso, ma non lo avevo mai preso in considerazione.
"Neanche tu lo hai mai fatto..." dissi allora, mentre le mie labbra si piegarono in un vago sorriso furbo.

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[Guisgard]

"Si..." disse sorridendo Elv, con un lieve cenno del capo, restando con i suoi occhi neri in quelli verdi di Gwen, fino a quando si spostarono sulle labbra di lei, su quel sorriso furbo "... hai ragione..." pianissimo "... abbiamo fatto di tutto per non capirci..." e la baciò ancora, facendo sue le labbra e la lingua di Gwen.
Si sarebbero baciati all'infinito, se non avessero sentito dei rumori dal cortile, come dei cavalli che si preparassero a partire.

[Lady Gwen]

Ridacchiai, accarezzando il suo viso, poi i miei occhi restarono nei suoi ed annuii a ciò che disse, prima che mi trascinasse in un altro, bellissimo bacio.
Sì, non ci eravamo capiti, ma ora non importava più.
Avrei continuato ancora ed ancora in quel bacio, fra le sue braccia, ma sentii un rumore dal cortile.
"Sono dei cavalli..." notai "È come se qualcuno stesse partendo... E se fosse Minsk?" sgranando appena gli occhi.

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[Guisgard]

Elv si affacciò dalla finestra.
"Si, sono dei cavalli..." disse a Gwen "... ci sono alcuni soldati... e Maday... solo lui... credo vadano nella brughiera per fare altre indagini... infatti il vero assassino è ancora a piede libero..."

[Lady Gwen]

Annuii ad Elv che si era affacciato.
"Sì, immagino che Minsk rimanga qui a supervisionare la situazione con Ghin, ma adesso? Cosa hai in mente di fare?" chiesi a quel punto.

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[Guisgard]

"Penso ci uniremo a Maday..." disse Elv a Gwen "... dopotutto non ho perso la speranza di trovare il vero assassino... prepariamoci." Fissandola.

[Lady Gwen]

Presi un bel respiro ed annuii.
Dopotutto, ero con Elv ora, la vicinanza che avevo desiderato adesso c'era ed era un pensiero rinvigorente, rincuorante, sentivo che adesso che eravamo veramente insieme avremmo potuto affrontare qualsiasi cosa.
Perfino trovare l'assassino di Henz.

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[Guisgard]

Rapidamente Gwen ed Elv si prepararono e poi prendendo 2 cavalli raggiunsero la brughiera seguendo le orme lasciate da Maday ed i soldati.
Arrivati tutti sul luogo in cui erano state trovate le tracce di quel misterioso carro poi sparite nel nulla.

[Lady Gwen]

Partimmo a cavallo e seguimmo le loro tracce.
"Ti hanno dato ascolto... Stanno controllando le tracce del carro..." dissi piano ad Elv.
"Potrà fare lo sbruffone quanto vuole, quel Maday,ma di sicuro non si sarà potuto opporre all'ordine di Minsk di seguire questa pista..."

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[Altea]

. Mi unii a lui in un bacio carnale, passionale e sentii la stretta del suo corpo avvinghiare il mio.
"Faccio crollare ogni tuo buon proposito.. Se mi amassi così tanto mi diresti perché sei andato a fare il voto.. Mi fa male dover amare una persona di cui non so nulla, non so se è bello o meno.. E se poi tolto quel cappuccio vedrei tu non fossi ciò che speravo, o scoprissi qualcosa del tuo vissuto che non è giusto. " stavolta ero seria ma la realtà poteva essere questa.

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[Destresya]

"Allora rifocillatevi e poi vi spiegherò ogni cosa durante il pranzo!" Sorridendo, guardando Best dall'alto in basso.
Lo lasciai lì e me ne andai di sotto a far preparare il pranzo.
Ma prima passai dalla mia camera a cambiarmi, per lasciare spazio alla mia sorella Bez.
Lei era perfetta per addestrare quel ragazzino.

[Guisgard]

Era un pomeriggio i certo, con il Sole che a fatica filtrata dalle alte e dense nuvole sulla brughiera.
Un vento fastidioso soffiava fra gli arbusti ed i roveti, lambendo le cime più alte degli alberi, scuotendone i rami e sibilando fra le foglie.
Gwen ed Elv raggiunsero Maday e gli altri soldati, tutti impegnati a cercare tracce del misterioso carro.
Ora però non vi erano più.
"Stanitre" disse Maday "c'è stata una formidabile tempesta e ha pulito il Terranova ogni traccia. Ammesso ce ne siano mai state."
Intanto, al castello dei Dantorville, il viandante era con Altea e i 2 si erano appena baciati appassionatamente.
"Allora" sorridendo con tono scherzoso lui "se sotto questo cappuccio io non dovessi essere bello come un cavaliere per te cambierebbe tutto?" Divertito e un pò sarcastico.

[Guisgard]

Best andò in canera sua per lavarsi e cambiarsi, mentre Destresya divenne Bez, adattissima ad occuparsi del ragazzo.
Poco dopo lui fu pronto ed uscì dalla sua camera, per scendere di sotto e cercare Destresya.

[Altea]

"Ma no.. E poi non è detto tu sia un cavaliere.." osservandolo "Però convieni con me che piacerebbe pure a me vedere le tue sembianze fisiche, sapere di cosa hai vissuto, della tua vita?" sperando si lasciasse sfuggire qualcosa "Ho capito che hai viaggiato molto.. Hai degli atteggiamenti che non sono di un semplice servo, contadino.. Chi ti ha istruito?"

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[Lady Gwen]

C'era vento, un vento fastidioso che scuoteva i miei capelli e le alte fronde degli alberi.
Eravamo rimasti qualche passo indietro, osservando la scena.
Maday era insieme ai soldati, attenzionando le tracce... Peccato non ci fossero più tracce sul terreno.
Guardai Elv stranita.
Forse era stato per colpa della pioggia, o il vento forte, o qualcosa del genere.
Insomma, le tracce erano lì, io le avevo viste!
"Deve sicuramente esserci una spiegazione, quei segni erano lì!" dissi piano.

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[Guisgard]

"Ho avuto un maestro, un vecchio monaco..." disse lui ad Altea "... si, ho viaggiato molto... lo sai, sono un pellegrino... conosco quindi le strade del mondo, le stelle che disegnano le rotte ed i sentieri che fanno da scenario alle città più diverse..." fissandola dal suo cappuccio che ne celava il volto e la storia.

[Guisgard]

"Purtroppo oltre voi 2" disse Maday a Gwen e ad Elv "nessun altro ha visto queste tracce. Beh, direi allora di tornare al castello, visto che qui non abbiamo altro da fare."
"Voi vostro petmrsso" Elv "Io e Gwen resteremo ancora qui a cercare indizi o tracce."
"Per me potete fare quello che volete." Con disprezzo Maday.
Lo scienziato allora con i soldati tornarono al castello.

[Altea]

"Un monaco ti ha impartito lezioni , volevi prendere i voti forse? Dimmi quale è il tuo sogno più grande?" ormai presa dalla curiosità di conoscere di più il suo animo

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[Guisgard]

"Diciamo quel monaco è stato il mio maestro di vita..." disse lui ad Altea "... il mio sogno più grande? Tornare a Sygma, la terra Natale dei miri antenati... ed il tuo invece quanl'è?" Le chiese.

[Lady Gwen]

Era proprio questo il problema.
Nessuno oltre noi le aveva viste e non avevamo alcuna testimonianza, proprio nessuna.
Quasi respirai meglio quando Maday andò via, lasciandoci soli.
Scesi da cavallo e cercai ovunque anche un piccolo segno che potesse provare che un qualche mezzo aveva davvero lasciato tracce al suo passaggio.
Entrambi le avevamo viste e dovevano essere lì da qualche parte.

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[Destresya]

Non avevo ancora visto il castelllo del padrone, le mie sorelle mi tenevano nascosta, a volte pensavo avessero quasi paura di me.
Mi chiamavano sempre quando c'era qualcosa di troppo crudo per loro, perchè io ero qualcosa di diverso, qualcosa di così oscuro che nessuna di quellle ochette avrebbe mai potuto sostenere.
Ora mi affidavano il mio compito preferito, rovinare un'anima candida, come mi parve di capire fosse il nipotino del padrone.
Oh, poveo caro...

Des gli aveva fatto preparare il pranzo, e io lo aspettavo lì, in salotto, con un biccchiere di vino in mano, sprofondata in una poltrona.
https://uploads.tapatalk-cdn.com/20190923/f178c6b536231ee1432cced3d59be5aa.jpg

[Guisgard]

Rimasti soli in quel tratto di brughiera, Gwen ed Elv si misero inbcerca di altre tracce, senza però trovarne.
"É inutile..." disse sconfortanti Elv "... il temporale di stanotte deve aver cancellato ogni traccia..."
Ma proprio in quell'istante Gwen notò qualcosa.
Un sentiero che declinava verso il basso, oltre un breve e dolce pendio.

[Guisgard]

Best arrivò nella sala da pranzo, trovando con suo stupore una donna che non aveva mai visto, ignorando chi fosse davvero.
"Buongiorno..." disse un pò titubante a Bez.

[Lady Gwen]

Niente, non c'era più nulla, maledetto temporale...
"È un impedimento che non ci voleva, maledizione..." scossi la testa sospirando.
Vidi poi un sentiero che in quel momento non avevo notato, troppo occupata a studiare le tracce sul terreno.
"Guarda, potremmo seguire quel sentiero. Magari, chiunque abbia provocato quei segni nel terreno può essere andato da quella parte..."

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[Guisgard]

Elv annuì a Gwen ed insieme si misero a seguire quel sentiero.
Scesero così oltre il declivio, ritrovandosi presso una palude.
Davanti però, coprtra da sterpi e rovi, i 2 ragazzi votarono un'angusta apertura.
Era l'ingresso in una grotta seminascosta.

[Destresya]

Lo seguii con lo sguardo per tutto il percorso che fece per entrare nella stanza, senza togliergli mai gli occhi di dosso.
Mi divertii nel vedere come mi guardasse.
Lo squadrai da capo a piedi.
"Tu devi essere Best.." senza smettere di guardarlo negli occhi con il mio sguardo tagliente e affilato.

[Lady Gwen]

Seguimmo il sentiero e ci ritrovammo in una palude.
Proseguendo ancora, notai una strana apertura, come di una grotta.
"Non credo che lì dentro ci sia lo spazio necessario per un carro, ma direi che dovremmo comunque darci un'occhiata..." avvicinandomi all'ingresso nella roccia.


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[Guisgard]

"Si, buongiorno..." disse Best fissando Bez "... cercavo madama Destresya, signora..."

[Altea]

"Sygma.. Ne ho sentito parlare ma non ci sono mai stata. So che da parte di mio padre vi era una duchessa col mio nome proveniente da laggiù" sorridendo e poi pensai "Non ho mai avuto sogni, forse vorrei riappacificarmi con mio padre, essere amata da un uomo stupendo.. Forse vedere tutti i posti che pure tu hai visitato.. Mi ci porterai?" accarezzando le sue labbra.

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[Guisgard]

"Si, diamo un'occhiata..." disse Elv a Gwen.
I 2 allora entrarono nella grotta.
L'ingresso era piccolo e stretto e riuscirono a passarci solo uno per volta.
L'interno della caverna però sebbene semibuio si presentava molto ampio ed alto.

[Lady Gwen]

Entrarci fu complesso, ma una volta dentro vedemmo che era molto più ampio.
"Ottimo, è più grande all'interno..." constatai con sarcasmo.
"Bene. Ora pensiamo a cosa ci si potrebbe fare o nascondere qui dentro" dissi, guardandomi attorno "Perché sono più che sicura che questo posto abbia a che fare con la morte di Henz."

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[Destresya]

Mi alzai e mi avvicinai verso il ragazzo con aria solenne, come se lo stessi squadrando a un mercato di schiavi.
"Destresya non c'è, ti ha preparato il pranzo.." indicando la tavola imbandita senza smettere di fisssarlo intensamente.
"Io sono Bez.." rivelai "Mi occuperò io della tua educazione!" con un sorriso enigmatico che non prometteva niente di buono.

[Guisgard]

"Educazione..." disse perplesso Best fissando Bez "... come sarebbe a dire? La mia educazione? Non capisco..." stupito.
Guardava quella misteriosa donna cercando di comprenderne le parole, ma in realtà gli appariva enigmatica.

[Guisgard]

La luce era bassa in quella grotta e non di vedeva bene, ma accanto all'ingresso, dove i raggi del Sole ancora arrivavano, Elv notò qualcosa.
Erano delle tracce nel terreno.
Tracce forse di ruote, ma sicuramente strane.
"Guarda..." disse a Gwen indicandole sul terreno "... sembrano tracce di quel carro... ma non ho mai visto solchi di ruote simili.
Infatti nessuno aveva mai visto tracce simili.
Nessun al mondo.
https://lh3.googleusercontent.com/-bd-t5iiCCS0/XYjW01BJLiI/AAAAAAAAALA/wWLqTtpwll8hThouHHsr51atqltaC0qYwCK8BGAsYHg/s512/2019-09-23.jpg

[Destresya]

Mi sedetti su una sedia attorno al tavolo e gli feci cenno di sedersi anche lui, dove c'era la tavola imbandita che lo aspettava.
"Sei già stato addestrato per entrare al servizio di tuo zio?" fissandolo negli occhi "A me risulta di no, ma che vieni dal seminario..." con un sorrisetto beffardo e divertito.
"Pertanto, considerando che il padrone ci ha affidato un compito è bene che tu sappia come muoverti e come poterlo servire all meglio, non mi sembra un concetto difficile da capire!" con tono autoritario, fissandolo negli occhi.

[Lady Gwen]

Mi avvicinai al punto indicato da Elv e sgranai gli occhi.
"Eccoli! Allora siamo sulla pista giusta!" esclamai "Ma sono dei segni davvero strani, che tipo di carro potrebbe averlo procurati? Non ne ho mai visto di simili... Sono delle ruote davvero molto strane..."

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[Guisgard]

"Si, credo di capire, madama..." disse Best a Bez "... ma di preciso quale sarà il mio compito?" Fissandola incerto.

[Guisgard]

"Si... se vorrai ti ci porterò un giorno..." dure e lui mentre Altea gli accarezzava le labbra.
In quel momento sentirono dei cavalli giungere.
Erano quelli di Maday e dei soldati che tornavano al castello.

[Destresya]

Alzai gli occhi al cielo, era proprio tonto.
"Il padrone ha detto che mi avresti affiancato nel compito che mi ha affidato, ovvero cercare di scopire che cosa sta succedendo al castello dei Dantorville, con le morti misteriose dei due cugini, e nel portare dalla nostra parte sir Rasputin.." gli spiegai, come se parlassi a un bambino scemo.
"Ora mangia, poi andremo a fare un giretto da quelle parti!" ordinai, sbuffando.
Guarda te che mi toccava fare da balia a quel ragazzino.

[Guisgard]

"Ah, capisco..." disse Best un pò perplesso a quelle parole di Bez.
Allora si sedette e cominciò a mangiare, notando però gli strani ed enigmatici sguardi della donna su di lui.
"Mi piacciono i misteri..." ad un tratto, cercando di rompere il ghiaccio "... quello dei Dantorville è di certo uno dei misteri più terrificanti..."

[Altea]

Mi voltai improvvisamente e vidi Mady e i suoi uomini.."Dove sarà stato? A me quell' uomo non piace, seguiamolo senza farci vedere" e lo presi per mano cercando di vedere dove andasse.

[Guisgard]

Elv si chinò sul terreno, osservando le stranissime immagini.
"Mai visto un mezzo simile..." disse a Gwen "... sono tracce profonde, dovrebbe pesare diverse tonnellate... vieni, selezioniamo il resto della grotta... ma ci occorre una torcia..."

[Guisgard]

Altea tenendo per mano il viandante era decisa a scoprire dove fosse stato Maday.
I 2 arrivarono nel cortile e si nascosero dietro i pilastri della corte, coriandolo.
Lo scienziato allora si diresse nella sua camera, che lui e Minsk avevano adibito a loro laboratorio personale.
"È in camera sua..." disse il viandante ad Altea "... forse preparano i bagagli, visto non hanno più nulla da fare qui al castello..."

[Destresya]

Lo osservavo incuriosita, come se volessi scrutarlo, leggergli dentro.
"Ah si?" con un sorriso enigmatico a quelle sue parole "E che cosa ne sai di quel mistero?" invitandolo a raccontare con un cenno della mano.

[Altea]

"No, a mio avviso non se ne vanno via, andiamo ad ascoltare dietro la porta, anche se non sarebbe educazione ma non badiamo ai formalismi" e mi avvicinai piano alla porta.

[Lady Gwen]

Annuii.
Sì, dovevamo decisamente indagare.
Una torcia.
Bella domanda...
Uscii dalla grotta, presi un ramo sufficientemente spesso e fresco, ci avvolsi attorno una striscia strappata dalla gonna del mio abito e la ricoprii poi di resina degli alberi.
Infine, accesi un piccolo fuoco usando dei piccoli rametti, accendendo infine la sommità della torcia.
A quel punto, tornai da Elv.
"Ecco la torcia" dissi, con sorriso trionfante.

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[Guisgard]

"Durante il viaggio" disse mangiando Best "mi sono documentato sulla misteriosa vicenda dei Dantorville" fissando Bez "e ho potuto farmi un'idea su questo enigma secolare..."

[Guisgard]

Il viandante annuì ad Altea ed insieme si avvicinarono alla porta della camera di Maday, adibita dai 2 scienziati come loro laboratorio.
Dall'esterno sentirono solo vari rumori, perlopiù fiale e bottigline che Maday stava evidentemente riempiendo per qualche sua ricerca.
"In effetti" disse sottovoce il viandante ad Altea "non sembra che stia preparando i bagagli per partire... e dentro pare esserci solo lui... mi chiedo dove sia il suo collega..."

[Guisgard]

Passarono alcuni minuti, quelli sufficienti a Gwen per accendere la sua torcia.
"Ehi..." disse Elv ridendo "... che donna!" Esclamò.
I 2 allora cominciarono ad ispezionare la grotta, potendo contare sulla luce della torcia.
Era una cavità profonda, ma ampia e sembrava penetrare nel ventre della terra.
Ad un tratto intraviderò una larga cavità e dentro vi era qualcosa di grosso, che ne occupava quasi tutto lo spazio.

[Lady Gwen]

Sorrisi tronfia allo stupore di Elv, prima che entrassimo nel profondo della caverna.
"Guarda... Laggiù c'è qualcosa di grosso, come incastrato sul fondo. Avviciniamoci."
Speravo fosse quello strano veicolo che aveva lasciato quelle strane impronte sul terreno.

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[Guisgard]

Elv si avvicinò a ciò che avevano visto, seguito da Gwen.
Con la luce della torcia cercò allora di illuminarlo per bene.
Si accorsero così che nel fondo di quella grotta c'era qualcosa di inconcepibile per loro e per il mondo conosciuto.
Era una sorta di grosso carro corazzato, di fattezze e struttura assolutamente impossibile anche solo da immaginare per le conoscenze e la tecnologia del tempo.
https://i.pinimg.com/originals/3b/e1/49/3be149b6776655faadccaa9959804431.png

[Lady Gwen]

Sobbalzai Ed indietreggiai istintivamente vedendo quello strano veicolo.
"Ma cosa... Cosa è? Cos'è quell'affare?" chiesi sconvolta, senza parole.
"Chi può mai possedere un veicolo simile?" era a dir poco inconcepibile una cosa simile, mi spaventava e non avevo il coraggio di avvicinarmi.
Ero curiosa, sì, ma anche intimorita ed impaurita.
"Mi chiedo mai con cosa abbiamo a che fare..." mormorai, con tono cupo.

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[Guisgard]

Elv, razionale e di spirito critico ed indagatore, restò letteralmente sconvolto nel vedersi davanti quell'incredibile veicolo.
"E'..." disse balbettando "... è assurdo... assurdo..." guardandolo e senza rendersi conto davvero se stesse sognando o fosse diventato solo pazzo "...Gwen... è assurdo..." come se non riuscisse a dire altro.

[Lady Gwen]

Anche Elv era sconvolto, come dargli torto?
Era qualcosa di incomprensibile, di allucinante.
Ero certa di essere sveglia, perché nulla di ciò poteva essere anche solo lontanamente sognato.
Visto che Elv era lì immobile, incapace di parlare o muoversi, mi presi di coraggio e mi avvicinai allo strano oggetto.
Arrivata lì, allungai le dita e lo toccai.

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[Guisgard]

Gwen si avvicinò e toccò quel carroche sembrava uscito da forse una fantasia folle, visionaria, assurda.
Era freddo, di un metallo, anzi una lega sconosciuta.
"Io..." disse Elv "... io... io non so cosa pensare... io... non credo diessere in grado di ragionare ora..." sedendosi su una bassa pietra, per poi massaggiarsi le tempie.

[Lady Gwen]

Quel veicolo era freddo, molto rigido e massiccio.
Elv aveva ragione a dire che il veicolo che aveva provocato quei solchi, dacché essi erano profondi, doveva pesate qualche tonnellata.
Non era difficile crederlo, dal momento che questo strano carro era completamente costruito in metallo.
Poi, però, distolsi la mia attenzione dal veicolo e la portai ad Elv, che non stava bene.
No, decisamente.
Appoggiai la torcia ad un masso e mi avvicinai a lui, sedendomi accanto.
"Ehi... Va tutto bene?" gli chiesi piano, dolcemente, abbracciandolo ed accarezzandogli lentamente i capelli.

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[Guisgard]

"Si..." disse Elv annuendo a Gwen "... si... mi occorre solo qualche istante per riordinare le idee..." mentre lei lo abbracciava e gli accarezzava i capelli lentamente "... forse... forse sarà il caso di andare... in tutta sincerità non vorrei incontrare chi ha portato qui questo carro..."

[Lady Gwen]

Annuii.
"Faremo come preferisci..." dissi allora, baciandolo dolcemente sulla fronte, poi presi la sua mano e portai con noi la torcia, per lasciare quel posto assurdo, che conteneva qualcosa di ancora più assurdo.
Ancora non riuscivo a crederci, benché lo avessi visto e toccato, na stentavo a credere che esistesse un'invenzione simile, al mondo.
Chi era capace di progettare qualcosa di simile?
Con chi avevamo a che fare?

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[Guisgard]

Gen ed Elv presero la torcia ed uscirono da quella grotta, ritornando alla luce del Sole e non più in quel luogo assurdo.
"Torniamo al castello..." disse lui "... dobbiamo raccontare tutto ai 2 scienziati..."

[Lady Gwen]

Spensi la torcia, una volta che fummo fuori alla luce del sole.
"Sì, anche se non mi alletta l'idea di vedere Minsk, dopo quello che è successo..." mormorai, in un sospiro "E spero che ci credano... In tutta onestà, io non crederei ad una sola parola, se me lo raccontassero..."

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[Guisgard]

"Li porteremo qui, alla grotta..." disse Elv a Gwen "... gli faremo vedere il carro... così ci crederanno anche loro."
E si avviarono al castello.
Qui subito Elv chiese di Minsk e di Maday.
Poco dopo arrivò il secondo.
"Cosa succede?" Chiese scontroso. "Perchè mi seccate?"

[Lady Gwen]

Arrivammo al castello e non mi sorprese vedere solo Maday.
Di sicuro Minsk era ancora là sotto con Ghin.
"Abbiamo... Sì, abbiamo trovato il veicolo che forse ha provocato quei segni sul terreno..."

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[Guisgard]

"Ah, ecco..." disse scettico Maday a Gwen "... e dove sarebbe?"
"Nella brughiera." Elv.
"Qualcuno lo ha lasciato così incustodito?" Ridendo Maday.
"Affatto." Fissandolo Elv. "Lo hanno nascosto in una grotta. Dovete venire a vederlo, è assurdo... incredibile..."
"Lo avete detto ad altri?" Chiese Maday. "Qualcuno era con voi?"

[Lady Gwen]

Elv spiegò tutto a Maday, il quale speravo si convincesse a seguirci.
"No, non lo abbiamo detto a nessuno, siamo venuti subito qui... È davvero uno strano veicolo. Non è un carro e nemmeno una carrozza. È interamente in metallo e peserà tonnellate. Non ho mai visto qualcosa di simile nella mia vita e nemmeno avrei potuto nai immaginarlo..."

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[Guisgard]

"Vado a prendere alcuni miei strumenti per analizzarlo..." disse Maday a Gwen "... poi mi condurrete a vedere questo fantomatico mazzo..."
Tornò poco dopo, pronto a seguirli con alcuni soldati.

[Lady Gwen]

Annuii e mi sentii stranamente sollevata.
Non pensavo ci avrebbe dato ascolto, invece accettò.
Ero rimasta davvero sorpresa, ma meglio così, almeno avremmo avuto un parere in più.
Alla fine, fummo pronti per condurlo fino alla grotta.
A meno che quello strano veicolo non avesse deciso di scomparire come tracce, na speravo di no.

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[Destresya]

Mi sedetti più comoda e mi versai da bere, fissando intensamente il ragazzo con curiosità."E che idea ti sei fatto? Sono molto curiosa...." sporgendomi verso di lui, intensamente.

[Altea]

Tutto avvenne di fretta, sentimmo arrivare delle persone e io mi nascosi col viandante. Parlarono di un oggetto strano e Maday andò con loro.
"Non c'era Minsk appunto, dove si può trovare.. Lo voglio sapere. Hai notato che i due non hanno mostrato interesse a scoprire la verità sulla morte di Ghin rispetto a quella di Henz? Bene rivolteremo questo castello fino a trovarlo".

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[Guisgard]

Best la guardò negli occhi, ora che alzando lo sguardo si ritrovò Bez che spoegendosi verso di lui lo fissava, intensamente.
Vide così i suoi occhi, la sua bocca.
Per un lungo istante la guardò senza riuscire a dire nulla, se non a pensare che fosse bellissima, quasi come dea, inarrivabile, impossibile, come un sogno.
"Ecco io..." disse dopo un momento in cui cercò di non sembrare in difficoltà "... io credo che sia una questione molto strana... se vogliamo escludere le superstizioni varie, beh, credo potrebbe trattarsi di più persone, madama..."

[Guisgard]

Maday tornò dopo un pò da Gwen e da Elv.
Così lasciarono il castello e andarono alla grotta, penetrandovi fino al punto in cui i 2 avevano visto lo strano carro.
Ma quello non c'era più.

[Lady Gwen]

Andammo con Maday fino alla grotta... Ma il carro non c'era più!
No!
No no no no!
Era impossibile!
"Ma... Era qui fino a poco fa!" esclamai, sconvolta.
"Forse... Sì, forse chi l'ha nascosto adesso lo avrà ripreso, magari fuori troviamo altre tracce sul terreno..."

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[Guisgard]

"Si, buona idea." Disse il viandante ad Altea.
Quando poi videro Maday lasciare il castello con Gwen ed Elv allora capirono di poter agire indisturbati.
Così si misero a cercare Minsk, che non era andato a vedere il misterioso carro.
Ma pur cercandolo ovunque nel maniero non riuscirono a trovarlo.

[Guisgard]

Elv si chinò subito sul terreno, illuminando l'erba ed il pietrisco con la torcia.
Le tracce erano chiare e visibili, impresse nella terra, eppure il grosso carro non c'era più.
"E' impossibile..." disse guardando poi Gwen e Maday "... era qui e queste tracce lo confermano... ma... ora non più..."
"Fatemi capire..." Maday "... avete descritto un carro di ferro pesante varie tonnellate... ma come ci è finito in questa grotta? Avete visto l'entrata, no? A stento ci siamo passati noi, entrando uno alla volta... come può essere arrivato allora qui quel carro? Mi prendete in giro forse?"

[Lady Gwen]

Come ci aspettavamo, c'erano delle tracce.
Almeno una prova valida a confermare le nostre parole.
"Infatti non lo capiamo neanche noi, è assurdo, ma siamo sicuri di ciò che diciamo, io ne ho anche toccato la superficie fredda e metallica, non ce lo siamo inventato. Certo è che chiunque sia riuscito ad entrarlo lì dentro sa anche uscirlo e viceversa."

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[Guisgard]

"E voi" disse seccato Maday a Gwen "davvero vi aspettate che io creda a queste sciocchezze?"
"Ma è la verità!" Elv. "Qui ci sono ancora le tracce?"
"Tracce?" Ripetè Maday. "E quale tipo di ruote conosciute lasciano simili solchi nel terreno? Per me sono segno dovuto all'erosione dell'acqua avvenuta negli ultimi millenni." Fissando i 2 con disprezzo.

[Lady Gwen]

Niente, non voleva saperne di crederci.
"Siete solo un pallone gonfiato, proprio come il vostro capo" sputai a Maday, col medesimo disprezzo, poi presi Elv per mano "Andiamo, continuiamo da soli, qui abbiamo davvero poco da fare..."
Era davvero un idiota, ne avevo sempre più la conferma, ma ora era veramente troppo.
Come poteva dire tutto ciò davanti ad una prova evidente?
Non lo capivo, ma certamente collaborare con lui non ci avrebbe portato a nulla.

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[Guisgard]

Maday scosse il capo ed andò via, ritarnando al castello dei Dantorville.
"Beh, devi ammettere che non ha tutti i torti a dubitare..." disse Elv una volta rimasto solo con Gwen "... in effetti è impossibile che quel carro sia passato dall'entrata della caverna ed apparentemente non vi sono altre uscite..."