Area 71

[Guisgard]

AREA 71

"Il cielo annunzi la sua giustizia,
Dio è il giudice."

(Salmo 50)





Le luci al neon del corridoio emanavano un tipo di chiarore vago e decadente, come si vede in quei palazzi degli anni'70 dello scorso secolo o in quei bar di bassa lega presenti nei vecchi film polizieschi di una volta.
Il rumore di passi decisi ticchettava qui e là, tra l'odore di fumo ed il mormorio deciso dei tanti addetti al personale che andavano e venivano tra una stanza e l'altra.
Belven camminava a passo svelto, con una sigaretta divenuta ormai cicca nella bocca e gli occhi puntati sul copione che sfogliava senza entusiasmo.
Accanto a lui camminavano alla medesima velocità, diciamo così, lo sceneggiatore ed uno dei produttori, entrambi impegnati a convincere il quotato presentatore circa la bontà dell'imminente puntata da mandare in onda.
“Mi avevate promesso un ufologo famoso” disse Belven tirando via la cicca “ed uno scrittore di fantascienza autore di mezza dozzina di libri... ed invece chi mi ritrovò?” Chiudendo il copione e sbuffando.
“Avanti, Belven...” il produttore “... non è facile reperire gente simile. Vuoi forse che i ricavi della pubblicità finiscano nelle tasche di simili ospiti anziché nelle tue?”
“Si, ma dopo non venite a farmi le scatole così per il vostro indice di ascolto.” Belven piazzando il copione nelle mani del produttore.
Entrò allora in sala e subito la truccatrice si avventò su di lui, mentre un uomo dall'aspetto viscido e servile gli ricordava le battute per andare in onda.
Dalla regia qualcuno cominciò un conto alla rovescia dal numeri 10 e nell'esclamare lo 0 tutta la macchina televisiva entrò in funzione.
“Buonasera, Afragolignone!” Esclamò con aria solare Belven. “Vi adoro... oh, se vi adoro!” Sorridendo alla telecamera. “In primis lasciatemi salutare un caro telespettatore che ogni giorno mi invia una barzelletta. Oggi posso raccontarla anche a voi, poiché è finalmente sul tema delle nostre puntate, ossia gli extraterrestri e non è vietata ai minori!”
In sala tutti risero ed applaudirono.
“Qual'è il colmo per un marziano?” Chiese al pubblico Belven. “Essere lunatico, ovvio!”
Di nuovo risate ed un applauso.
“Ma entriamo subito nel vivo della nostra puntata...” Belven “... con i nostri ospiti... Trip Muss e Lof Catty!” Il pubblico li accolse applaudendo.
“Trip è un noto contattista, come lui ama definirsi...” Belven sedendosi in mezzo ai due ospiti “... benvenuto, Trip. Avanti, parlaci dei tuoi contatti extraterrestri, amico mio.”
“Si...” ispirando forte Trip “... ci tengo a dire, se mi è concesso, che i miei contatti extraterrestri avvengono attraverso sensazioni e presentimenti cinetici... i miei amici spaziali hanno infatti sviluppato un sistema nervoso infinitamente superiore al nostro...”
“Capisco.” Annuì Belven.
“Ebbene, loro... mi hanno rivelato...” deglutendo Trip “... che la fine del mondo è vicina... e sarà inesorabile... ma abbiamo la possibilità di evitarlo...”
“Quindi ci danno una possibilità i tuoi amici marziani, Trip?” Fissandolo Belven.
“Si...” annuì Trip “... noi infatti abbiamo il potere di evitare la fine del mondo...”
“Beh, cosa aspetti, Trip?” A lui Belven. “Dicci cosa possiamo fare per salvarci!”
“Ecco...” respirando profondamente Trip “... loro mi hanno rivelato... che... se la Juventus non smetterà di vincere scudetti a raffica... il mondo finirà... ed una nuova specie di esseri umani prenderà il nostro posto su questo pianeta.” Sospirando forte come se si fosse liberato di chissà cosa.
“Per la miseria, Trip...” perplesso Belven “... non ci lasci molta scelta... e dimmi... i tuoi amici marziani ti hanno anche detto quale altra squadra dovrebbe vincere gli scudetti al posto della Juventus?”
“Si...” rispose emotivamente Trip.
“Lo immaginavo...” sarcastico Belven “... ma forse l'altra nostra ospite non sarà d'accordo.” Voltandosi verso la donna. “Lof, se ben ricordo a te gli alieni hanno fatto rivelazioni diverse, giusto?”
“Si...” annuì Lof “... io... io posso affermare con assoluta certezza che la fine del mondo avverrà esattamente nell'anno 2365... alle 16 del pomeriggio.” Con occhi spiritati.
“Senza dirci il giorno ed il mese?” Ironico Belven.
“Non ci è dato saperlo questo...”
“E puoi dirci in che modo sei stata contatta da questi marziani, Lof?”
“Si...” fissandolo Lof “... ero a casa mia... stavo facendo le pulizie in salotto... quando qualcuno bussò alla mia porta... era un venditore di aspira polveri senza filo... un uomo alto, dalla pelle nera, be piazzato e dai modi gentili... e... e lui mi chiese di entrare per mostrarmi il suo... il suo aspirapolvere... poi ad un tratto mi svelò la verità... lui era un alieno in visita sulla Terra... io non so cosa accadde poi... forse mi ipnotizzò o mi inviò qualche impulso nervoso... ma la mia volontà credo si azzerò del tutto... e... e poi... io... mi ritrovai nella mia camera da letto... ecco... lui... .lui fece sesso con me... e poi mi rivelò la data della fine del mondo...”
Belven restò a fissarla per un lungo istante, per poi guardare la telecamera.
“Beh, cosa dire, amici ed amiche che ci seguite?” Alzandosi e parlando alla telecamera. “Mai fidarsi dei venditori di aspirapolvere senza fili!” Ridendo. “Anche oggi il tempo a nostra disposizione è concluso e quindi non mi resta che lasciare a voi decidere quale fra queste due rivelazioni extraterrestri merita credito! Dagli studi di Canale 29 il vostro Belven vi dice...” portando le mani alle tempie e fingendo di parlare al pubblico telepaticamente “... alla prossima puntata!”
Gli applausi riempirono lo studio e partì la sigla di chiusura del programma.
“Molto bene!” Il produttore raggiungendo Belven nel camerino.
“Mi prendi in giro?” Fissandolo il presentatore. “Andiamo, li hai sentiti? Un antijuventino ed una casalinga insoddisfatta che si trastulla con un venditore nero porta a porta. Ma chi pretendi segua il nostro programma?” Prendendo il cellulare ed aprendo la pagina on line di annunci di lavoro. “Guarda... tra un po' andremo tutti a spasso e ci servirà un nuovo lavoro!”
Sulla pagina Internet vi erano infatti svariati annuncio di lavoro.
Si cercavano assistenti per studi scientifici, soldati e soldatesse alla base militare, spogliarelliste per nightclub ed anche segretarie per l'ufficio del sindaco.
Vi erano poi richieste per infermiere e medici, per istruttori di volo, per badanti e periti tecnici ed informatici.
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+++

[Lady Gwen]

Avevo cerchiato l'annuncio come assistente per studi scientifici sul giornale qualche giorno fa e mi ero subito fiondata.
Avevo conseguito degli ottimi risultati alla mia laurea in scienze e tecnologie fisiche e ora volevo mettere tutto a frutto, senza esitazioni.
Volevo che ciò che avevo studiato diventasse il mio lavoro, la mia vita e questa doveva sicuramente essere la mia occasione, me lo sentivo.
Mi preparai, vestendomi in maniera curata, ma non eccessiva e mi diressi verso l'istituto che aveva pubblicato l'annuncio.
Ero un po' nervosa, anzi più di un po', non sapevo cosa avrebbero detto, cosa mi avrebbero chiesto e ciò causava in ne parecchia agitazione.
Mi diressi verso il palazzo a vetri dalle linee moderne ed essenziali e, all'interno, fui indirizzata da una ragazza cortese ed educata al terzo piano dell'edificio.
Lì, avrei atteso che venisse chiamato il mio nome per il colloquio.
Raggiunsi una sala dai colori chiari e luminosi, presi posto su uno dei divani ed aspettai.https://uploads.tapatalk-cdn.com/20190605/7f3628aef4885dc00392278353e1f19a.jpg

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[Guisgard]

Gwen raggiunse il palazzo di vetro, sede della Società Scientifica, attendendo il suo turno in una saletta bianca.
Dopo una mezz'oretta una segretaria dall'aria svampita venne a chiamarla, pregandola di seguirla.
La condusse così in un'ufficio ben arredato, dove, dietro una scrivania, stava un tipo di bell'aspetto, dai capelli neri e lo sguardo scuro e fascinoso.
"Professore..." disse la segretaria indicando Gwen.
"Eh?" Alzando lo sguardo dal suo pc lui. "Ah, si... prego prego..." facendo cenno con una mano a Gwen di sedersi.
La segretaria uscì.
"Benvenuta..." fece lui scrutando attentamente Gwen "... piacere, sono il professor Elv Bell." Porgendole la mano. "Immagino sia qui per il colloquio..." osservandola "... mi parli un pò di lei... prego." Accennando un sorriso.
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[Lady Gwen]

Attesi una mezz'ora, poi un'altra segretaria venne ad avvisarmi che potevo essere ricevuta.
Allora la seguii in una stanza, dove trovai un giovane uomo.
A dir la verità, più giovane di quanto me lo fossi aspettata.
Ma meglio così.
Ricambiai il sorriso e la stretta di mano, sedendomi.
"Mi chiamo Gwen Ygraal, mi sono laureata in fisica quantistica un paio di mesi fa ed ho all'attivo alcune pubblicazioni nella rivista accademica, alcune delle quali nate dalla collaborazione con il direttore del dipartimento di fisica, il professor Aurelius, certamente lo conosce" risposi con tono pronto e sorriso educato, porgendogli poi il mio curriculum.

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[Guisgard]

"Beh, se volessimo assumere qui tutti i laureati in fisica saremmo allora saturi." Disse con un sorriso Elv. "Si, conosco il professor Aurelius. E' stato il mio docente." Annuendo appena divertito. "Mi dica il suo miglior pregio ed il suo peggior difetto, signorina." Accendendosi una sigaretta.

[Lady Gwen]

Accennai un vago sorriso.
"E se noi neo-laureati dovessimo sentirci dire solo questo, beh, non dimostreremmo le nostre capacità a nessuno" ribattei, spontaneamente.
Troppo spontaneamente per accorgermene in tempo.
Accidenti...
Bella figura, al primo colloquio della vita, complimenti, brava...
Poi, mi chiese un pregio ed un difetto.
"Sono sicuramente molto testarda, caparbia. Il che può essere sia un pregio che un difetto, alle volte" risposi, con accennato divertimento.

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[Guisgard]

Elv tirò una boccata di fumo e guardò Gwen.
"Se si ha talento" disse "prima o poi ci sarà l'occasione." Spense la sigaretta. "Testarda... si, è un pregio ed un difetto... preferirei perserveranza, ma vedremo..." chiudendo il pc davanti a lui, per poi spostarlo "... testiamo subito questo suo presunto pregio, signorina... mettiamo io sia un importante ricercatore... che in verità sono..." facendole l'occhiolino "... lei ha sviluppato una teoria importante e rivoluzionare circa l'antimateria... mi vede in un celebre ristorante mentre maggio da solo... lei deve assolutamente farvi ascoltare la sua teoria... prego, vediamo come farebbe..." divertito.

[Lady Gwen]

Non ero molto d'accordo, a volte si doveva avere fortuna nel trovarsi nel posto giusto al momento giusto, ma avevo fatto già una gaffe per potermene permettere un'altra.
Tuttavia, non sembrava aver preso male la cosa.
Un punto in più per il professor Bell.
Poi sollevai un sopracciglio incuriosita mentre lo ascoltavo, sorridendo divertita al suo occhiolino e rimasi sorpresa.
Non mi ero aspettata una cosa simile.
Beh, dovevo dare il meglio di me, adesso.
Mi sistemai allora sulla sedia, facendo un po' di ordine in testa.
"Buonasera, professor Bell. Spero di non importunarla, ma dovevo assolutamente parlarle della mia nuova teoria sull'antimateria! Sono certa che scuoterà l'intera comunità accademica e sarei grata se un ricercatore del suo calibro collaborasse per svilupparla nella pratica!" il mio tono era stato convincere, deciso, determinato, di quelli che non muoverebbero un passo senza essere ascoltati e speravo che fosse ciò che voleva.
"Dunque? Sono andata bene?" Chiesi guardandolo con un sorriso sì speranzoso, ma anche in fondo divertito.

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[Guisgard]

Elv ascoltò Gwen e poi sorrise.
"Allora, vediamo un pò..." disse "... mi trovo in uno dei ristoranti più esclusivi della città... con una bottiglia di vino che costa sui 15.000 euro... sto degustando ostriche come antipasto, linguine con frutti di mare... una tagliata al sangue... un'insalatina mista... qualche assaggio di formaggi... oltre a frutta, dolci ed un buon liquore... magari sto aspettando la mia assistente personale per una serata romantica... e lei spera che interrompa tutto ciò solo perchè una sconosciuta si presenta al mio tavolofarfugliando di teorie rivoluzionarie?" Rise piano. "Ragazza mia, non funziona così..." scuotendo la testa.

[Lady Gwen]

Ascoltai attentamente.
Oh, quante storie...
"Beh, allora vedrò di non sviluppare teorie rivoluzionarie all'ora di cena" commentai, con un sorriso sornione, guardandolo con aria determinata e pacata al contempo.


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[Guisgard]

Elv rise e si accese un'altra sigaretta.
"Non è molto testarda a quanto vedo..." disse a Gwen fumando "... comunque è una buona idea non sviluppare teorie rivoluzionarie all'ora di cena, si vive meglio, più tranquilli." Sorridendo. "Lasci pure il suo curriculum, la contatteremo noi." Con tono di circostanza.

[Lady Gwen]

"Lei dice?" ribattei, poi mi sporsi appena poggiando le braccia sulla scrivania "Potrei sempre sedermi ostinatamente davanti a lei, costringendo con le buone o con le cattive lei ad ascoltarmi e la sua assistente a cercare compagnia altrove, nel mentre che, con molta testardaggine, inizio a srotolare ogni singolo dettaglio della benedetta ricerca, per la quale ho trascorso infinite notti insonni e giornate solitarie al limite della follia in quel benedetto laboratorio, perdendo ogni singolo briciolo di lucidità, finendo poi inevitabilmente col prendere la sua bottiglia di vino, che vale molti più soldi di quanti la comunità scientifica non mi abbia dato per il mio progetto e brindare al lavoro che lei ha, con entusiasmo, ritenuto eccellente" mentre lo guardavo dritto negli occhi neri e profondi, parlai con tono serrato, diretto, privo di fronzoli, perché per anni avevo assaporato quella realtà, nei laboratori dell'università e tutto ciò che avevo detto era uscito direttamente dal mio cuore, senza ostacoli.
E mi sentivo stranamente libera e leggera.
Alla fine, mi alzai.
"Attenderò una vostra comunicazione. Arrivederci, professore" con sorriso candido, prima di raggiungere la porta, lasciando il mio curriculum davanti a lui sulla scrivania.

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[Guisgard]

Elv rise.
"Magari io ho una relazione con la mia assistente e quindi difficilmente manderei a monte la serata solo per una questione di lavoro." Disse lui a Gwen prima che lei uscisse.

[Lady Gwen]

Ma cos'era, una corsa ad ostacoli?
Dio...
Mi morsi un angolo del labbro stringendo quasi convulsamente la maniglia, poi mi voltai.
"Se lei preferisce anteporre i sentimentalismi al progresso scientifico, beh, allora mi conviene davvero rivolgermi a qualcun altro egualmente qualificato, ma meglio disposto alla ricerca, visto che si possono avere infinite serate romantiche, ma solo un'occasione per mettere a frutto il lavoro di noi, topi di laboratorio sottopagati, grazie ai quali può permettersi un vino da quindicimila bigliettoni" ribattei "Ah e ovviamente, le farei notare che ha fatto bene a non essere un imprenditore, perché certamente non saprebbe riconoscere un ottimo affare nemmeno avendolo sotto al naso" aggiunsi poi, sempre fissandolo con sguardo di sfida.
Perché doveva esserci qualcosa in grado di convincerlo ed io avrei trovato quella cosa, in un modo o nell'altro.


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[Guisgard]

Elv guardò Gwen e poi scoppiò a ridere.
"Ragazza mia..." disse il brillante scienziato "... dimentica che avrà a che fare con degli uomini... ossia esseri sottoposti alle passioni... persino Galilei, Newton ed Einstein molte volte si fatti guidare dalle loro passioni... per questo hanno raggiunto i loro incredibili risultati... quindi non sottovaluti mai le passioni a cui ogni uomo è sensibile..." fissandola "... mi dica... è disposta a tutto pur di farsi ascoltare da me circa la sua teoria? Crede così ciecamente che essa possa cambiare la visione che l'uomo ha della natura e del cosmo, migliorare perciò l'esistenza dell'umanità? Se così fosse allora accetterebbe ogni compromesso per essa... dico bene?" Giocando con il suo accendino d'oro.

[Lady Gwen]

Ascoltai la sua risposta, in realtà la sua domanda.
"Se dovessi rimanere fedele e coerente alla mia testardaggine, tecnicamente non dovrei accettare compromessi. Il compromesso, lo vedo come una resa, una sconfitta, un espediente delle parti per incontrarsi a metà strada rinunciando ognuno alle proprie idee, principi, o che so. Giusto?" replicai, con un'altra domanda.

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[Guisgard]

"Se lei fosse una scrittrice o una poetessa allora si, potrebbe permettersi di essere idealista." Disse Elv a Gwen. "Ma lei è una scienziata ed il bene assoluto del mondo deve essere la sua priorità. Perseguire la sua missione ad ogni costo." Osservandola in atresa di captare le sue reazioni.

[Lady Gwen]

Ah, certo, la mia priorità era il bene del mondo, nemmeno fossi stata Wonder Woman, la sua invece quella di non pensare al lavoro quando andava a cena fuori... pensai sarcasticamente.
"E dunque?" chiesi, lo sguardo fattosi appena più affilato, mentre cercavo di capire dove volesse arrivare.
Implicitamente, gli stavo anche dando ragione, ma il mio orgoglio mi impediva di ammetterlo a voce alta.

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[Guisgard]

"Quindi..." disse Elv a Gwen con un vago sorriso "... sarebbe disposta a venire a letto con me pur di farsi ascoltare? Se crede ciecamente nella sua teoria allora darà di certo per assodato il risultato finale. Quindi... baratterebbe una notte di sesso in cambio del bene comune, visto è una scienziata ed il successo e la fama personale?" Fissandola come se oscillasse tra l'incuriosito ed il provocatorio.

[Lady Gwen]

Okay, adesso la situazione iniziava a complicarsi.
Cercavo di capire se si riferisse alla situazione ipotetica della quale stavamo discutendo da forse un secolo, così mi sembrava, o se in palio ci fosse la mia assunzione.
Presi un respiro profondo e misi su la faccia più tranquilla che trovai in repertorio.
"Potrei dire sì, perché penso che si possa fare qualsiasi cosa se si è convinti e che la virtù sia una serie di limiti autoimposti spesso non necessari. Ma potrei dire no, perché se lei fosse davvero interessato non avrebbe bisogno di certi mezzi, mi consenta, un po' squallidi. O al massimo, in extremis, possiamo chiedere all'assistente con cui è a cena se è d'accordo, che dice?" aggiungendo un tono sarcastico sull'ultima domanda.

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[Guisgard]

Elv rise a quelle parole di Gwen.
"Non sopravvaluti mai nessun uomo." Disse. "Siamo tutti imperfetti e deboli, ahimè." Annuendo. "Può andare, la contatteremo noi, signorina." Porgendole la mano in segno di saluto.

[Lady Gwen]

"Le assicuro che non lo faccio mai, ecco perché è una cosa squallida" con un sorriso candido.
Strinsi poi la sua mano con un vago sorriso enigmatico, prima di uscire e raggiungere la mia macchina.
Non sapevo definire questo incontro.
Era stato strano, curioso, a tratti anche divertente forse e qualcosa dentro di me mi diceva che avevo fatto centro, anche se restava ancora da aspettare, ma volevo essere ottimista.

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[Guisgard]

Gwen lasciò l'ufficio di Elv ed uscì dall'edificio, trovando la sua auto per tornare a casa.
Non c'era molto traffico per le strade ed arrivò a casa prima del previsto.

[Lady Gwen]

Le strade erano abbastanza libere.
Così, arrivando a casa prima del previsto, mi preparai una tazza di tè, mi sistemai comodamente sul divano e chiamai Lizzie, amica ed ex collega, per raccontarle del colloquio.

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[Guisgard]

"Conosco poco il professor Bell..." disse Lizzie a Gwen dopo aver ascoltato le sue parole sul colloquio "... ho sostenuto con lui l'esame di Metodologia della Fisica applicata... un uomo solare, schietto e parecchio liberale devo dire. Poi è pure sposato, quindi non credo faccia il cascamorto con le sue assistenti. In tal caso ne sarei parecchio delusa, ma non mi pare proprio il tipo."

[Lady Gwen]

"Sì beh, schietto e liberale di sicuro" commentai.
Poi, aggrottai la fronte.
"Sposato? Sei sicura? È così giovane..." stupita.
Va beh, non erano affari miei.
"E comunque, non ho detto che faceva il cascamorto, ho solo detto che voleva vedere la mia reazione, tutto qui..." risposi.
Non sapevo quanto fossi convinta delle mie stesse parole, ma per ora lo ero.

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[Guisgard]

"Beh, non è certo uno studentello." Disse divertita Lizzie a Gwen. "Comunque, aspetta qualche e giorno e saprai se sei andata bene o meno."
Era ormai pomeriggio.

[Lady Gwen]

Alzai appena le sopracciglia, sempre più perplessa.
Bah...
"Sì, temo starò in ansia fino ad allora..." ridacchiando.
Chiusi allora la telefonata e finii di bere il mio tè.
Non sarebbe certo cascato il mondo se non fosse andata bene, insomma, era la prima volta, ma speravo davvero di essere assunta per un incarico notevole come questo.

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[Guisgard]

Il pomeriggio trascose lento, quasi pigro, con Gwen che restò in casa sola.
alla tv non c'era molta varietà e forse la cosa migliore, per modo di dire, era il programma del celebre professor Belven, dove si sciommiottava la divulgazione di temi più o meno scientifici.
Tuttavia lo scienziato godeva di ottima fama e ciò fu confermato, sebbene a tempo debito, da un'inaspettata telefonata che arrivò nell'appartamento di Gwen.
Da una segretaria alla ragazza infatti fu detto che il professor Bell era rimasto farevolmente colpito dal colloquio ed aveva deciso di inserirla nella lista delle aspiranti al ruolo di sua assistente.
Inoltre era convocata per la mattina seguente all'Accademia Scientifica.

[Lady Gwen]

Rimasi pigramente a guardare la tv, che non offriva molto, se non il programma di Belven, che era una vera indecenza, ma almeno godeva di un certo fascino.
Poi, fui scossa all'improvviso da una telefonata.
Una telefonata davvero inaspettata.
Era una segretaria che mi annunciava il mio inserimento fra la lista delle aspiranti assistenti di Bell, il quale sembrava fosse rimasto fortemente colpito dal colloquio.
Lo sapevo!
Sapevo che ci avevo preso!
Non vedevo l'ora che arrivasse la mattina seguente per andare all'Accademia Scientifica!
Chiusa la telefonata con la segretaria, chiamai di nuovo Lizzie per darle la notizia.

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[Guisgard]

"Wow... disse Lizzie sorpresa "... che velocità! Non sarai ancora effettiva, ma diamine, non hanno perso tempo! Beh, si vede che sei piaciuta! Hai fatto davvero un'ottima impressione!" A Gwen.

[Lady Gwen]

"Sì! Non ci speravo proprio che già oggi avrei avuto la risposta ed è anche andata bene! Anzi, benissimo!" dissi, quasi trattenendo il fiato per l'emozione.
"Sono curiosa di sapere come andrà domattina! Sono sempre un po' nervosa, ma se è andata così bene al primo step, il secondo non dovrebbe andare male! In ogni caso, tieni le dita incrociate per me!" aggiunsi, sempre euforica.

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[Guisgard]

"Lo sto già fecendo." Disse divertita Lizzie al telefono con Gwen. "Piuttosto, mi raccomando. Fatti trovare pronta, decisa, vestita in modo giusto e con infinita fiducia in te stessa!"

[Lady Gwen]

Ridacchiai divertita.
"Sì, sì, non preoccuparti" la rassicurai, ancora felice.
"Ti richiamo domani per farti sapere com'è andata!" le dissi poi, un attimo dopo chiusi la chiamata.
Sembrava che le cose girassero nel verso giusto e non aspettavo altro che sapere come sarebbe finita.

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[Guisgard]

La giornata trascorse piena di speranze ed attese, con la sensazione per Gwen che il Tempo si fosse fermato.
Tuttavia le ore passarono, venne la sera e poi la notte.
Il mattino giunse dopo una notte tuttavia serena e la ragazza si svegliò presto per prepararsi all'appuntamento.

[Lady Gwen]

Ogni istante fino alla notte, e poi fino alla mattina, sembrò durare interi anni, non vedevo l'ora!
Al mattino, mi svegliai di buona lena, mi preparai e mi diressi subito alla sede.
Lì attesi di nuovo il mio turno, aspettando trepidante.https://uploads.tapatalk-cdn.com/20190606/e841e92833d370c070e296043055754e.jpg

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[Guisgard]

Gwen si preparò, vestita per l'occasione e raggiunse l'Accademia Scientifica.
Qui fu accompagnata da una segretaria all'ufficio di Elv.
Il brillante scienziato era al telefono e le fece cenno di entrare, di sedersi ed attendere un istante.
"Si, cara..." disse lui parlando con sua moglie al telefono "... non credo di poter pranzare con te... ma certo..." annuì "... stasera si, ovvio. Prenoterò per una cena. Su, ti prego... sai che il lavoro mi sta prendendo molto in questo periodo..." assunse un'espressione di sopportazione "... va bene, ne discuteremo ogni pomeriggio... ora scusami ma ho da fare. Si, ho anche i colloqui. Ovvio che ti amo. A più tardi." E chiuse la telefonata. "Mi scusi..." rivolto poi a Gwen con un sorriso "... come siamo eleganti." Guardandola. "Vuol far davvero colpo per aiutare la sua teoria?" Divertito. "Naturalmente scherzavo. Si abitui, mi piace scherzare per stemperare le pressioni sul posto di lavoro." Con fare affabile.

[Lady Gwen]

La stessa segretaria del giorno prima e mi fece entrare.
Bell era al telefono, mi fece segno di accomodarmi, così entrai e mi sedetti dall'altro lato della scrivania.
Ebbi modo di capire che Lizzie aveva ragione, sembrava davvero che fosse sposato.
Aspettai allora che finisse.
Risi poi alla sua frase, scuotendo appena la testa.
"La ringrazio" dissi a quel punto, con tono leggero e serafico.
A quel punto, attesi che parlasse lui.

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[Guisgard]

"Veniamo a noi." Disse fcendosi serio Elv. "Lei concorrerà con altre due candidate per il ruolo di mia assistente personale. Ad ognuna di voi io affiderò iìun compito e chi lo porterà a termine con successo sarà la prescelta, diciamo così. Cosa ne pensa?" A Gwen.

[Lady Gwen]

Ascoltai la sua spiegazione ed annuii.
"D'accordo. È perfetto" annuendo ancora.
Mi sembrava un'ottima idea.
Dopotutto, doveva pur esserci un modo per definire chi potesse essere più adatta per il posto ed era abbastanza ragionevole.

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[Guisgard]

"Voglio che lei" disse Elv a Gwen "si rechi agli studio di Canale 29, dove il professor Belven presenta il suo programma di divulgazione. E' l'uomo del momento in tv e voglio che lei lo intervisti per l'Accademia Scientifica."

[Lady Gwen]

Non mi aspettavo che sarebbe stato quello il compito da svolgere, ma se chiedeva questo, così sarebbe stato!
"Ottimo!" annuii, entusiasta "Mi impegnerò, allora" con un sorriso convinto, ma soprattutto convincente.
Il programma di Belven non era il massimo che si potesse trovare, sulla piazza, in ambito scientifico, ma hey, chi ero io per giudicare quando in ballo c'era la mia assunzione?
Proprio nessuno!

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[Guisgard]

"Perfetto." Disse Elv a Gwen. "Il programma di Belven comincerà le registrazioni alle 14. Quindi ha il tempo di prepararsi al meglio. Attenderò il suo ritorno con l'intervista, signorina." Sorridendo.

[Lady Gwen]

Annuii tenendo a mente l'informazione.
Perfetto, avevo abbastanza tempo dalla mia.
"Ci vediamo, allora" ricambiai il sorriso ed uscii, diretta subito agli studi di Canale 29, preparando già nella mia mente le domande da rivolgere a Belven.
Ero ancora più esaltata di prima, soprattutto perché ora era davvero il momento di dimostrare il mio valore e ce l'avrei messa tutta.

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[Guisgard]

Gwen arrivò poco dopo davanti all'imponente edificio che fungeva da sede del famoso network Canale 29.
La ragazza entrò e chiese ovviamente di Belven, mostrando il tagliandino, datole da una delle segretarie di Elv, come autorizzazione ad intervistare il noto presentatore per conto dell'Accademia Scientifica.
Uno degli addetti al personale la accompagnò davanti al camerino del presentarore.
"Non so dirle quando arriverà." Disse il tipo alla ragazza. "Ma di sicuro arriverà qui. Quindi lo aspetti. Buona fortuna." Ed andò via senza aggiungere altro.

[Lady Gwen]

Arrivata agli studi, mostrai il tagliando che mi era stato dato all'Accademia ed una segretaria mi fece accomodare.
Annuii lentamente, un po' dubbiosa.
"Va bene, grazie" dissi poi, mentre andava via.
Restai così as aspettare, sperando di non doverlo fare ancora per molto.
Bell non mi aveva dato una scadenza, ma preferivo completare il lavoro quanto prima.

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[Guisgard]

Passò circa mezz'ora quando Gwen vide apparire una sagoma in fondo al corridoio.
Pochi passi e si ritrovò davanti un uomo robusto, dai colori chiari, gli occhi attenti e vestito con un certo stile.
"Mi spiace..." disse Belven a Gwen "... non faccio mai autografi, nè incontro le ammiratrici prima di una puntata." Sorridendole spiccio e tirando fuori un mazzo di chiavi per aprire la porta del camerino.
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[Lady Gwen]

Dopo mezz'ora, la figura di Belven apparve in fondo al corridoio.
Accennai una risatina silenziosa abbassando appena lo sguardo.
"Allora, se insiste, vorrà dire che intervisterò qualcun altro..." con un sorriso furbo.https://uploads.tapatalk-cdn.com/20190607/27e87aa62abcad5ec82ae41dd3016883.jpg

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[Guisgard]

"Intervistare..." disse stupito Belven nel fissare Gwen "... cosa intende dire? E' una giornalista? Ci siamo beccati qualche altra querela o denuncia?" Perplesso.

[Lady Gwen]

Risi stavolta di cuore.
Ma cos'è, viveva nel terrore, per caso?
Mamma mia...
Allora mi alzai e gli mostrai il tagliando dell'Accademia.
"Mi chiamo Gwen Ygraal, il professor Elv Bell mi ha espressamente chiesto di intervistarla" sorridendo.

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[Guisgard]

"Ah, ecco..." disse Belven guardando il tagliandino mostrato da Gwen "... è sicura di voler intervistare proprio me?" Girando la chiave nella porta del camerino. "Molti etichettatono il mio programma come una buffonata, una farsa, qualcosa di poco scentifico." Aprendo la porta e facendole segno di entrare.

[Lady Gwen]

Sorrisi mentre entravo in camerino.
"Allora vorrà dire che il mio compito sarà dimostrare il contrario. È d'accordo?" sorridendo convincente.

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[Guisgard]

"Non aspetto altro." Disse Belven a Gwen, pregandole di sedersi e facendo anche lui lo stesso. "Quindi? Che tipo di intervista mi farà? Formale? Didascalica? Emotiva? Scientifica? Sociale?" Divertito.

[Lady Gwen]

"Ottimo!" dissi, sedendomi di fronte a lui.
Sorrisi poi divertita prendendo blocchetto e penna.
"Dipende da come lei risponderà e da come si sentirà più a suo agio" sorridendo.
"Come mai ha deciso di incentrare il suo programma sulla divulgazione?" chiesi per iniziare.

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[Guisgard]

Belven guardò Gwen e sorrise.
"Io sono sempre a mio agio quando parlo di scienza." Disse divertito. "Perchè la divulgazione? Semplice... perchè viviamo in tempi tristemente incolti. Una sorta di medioevo del XXI secolo. Allora si cerca di inculcare qualcosa alle persone suscitando il loro interesse. Ed i misteri sono un ottimo surrogato per far poi conoscere i fatti al pubblico."

[Lady Gwen]

Annuii annotando tutto ciò che diceva senza perdermi una parola.
"Ha parlato di mistero. Secondo lei, è questo che fa avere al suo programma tanto successo?"

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[Guisgard]

"Si, credo di si." Disse annuendo Belven a Gwen. "E' il solo modo, credo, di poter attirare il grande pubblico. Siamo attratti dal mistero, dall'oscurità, dai segreti, da tutto ciò che non possiamo comprendere fino in fondo, da ciò che persino, forse inconsciamente, ci spaventa. Prenda ad esempio la Divina Commedia di Dante... tutti citano e fantasticano sull'Inferno, quasi nessuno comprende invece il Paradiso. Perchè? Perchè essendo imperfetti siamo attratti più dal chiaroscuro, che dalla luce in sè." Rise. "Sto andando troppo nel filosofico?"

[Lady Gwen]

Lo ascoltai con vivo interesse, mentre scrivevo.
Era certamente un uomo più interessante di quanto non trapelasse in una puntata del suo programma.
Sorrisi.
"Beh, i più grandi pensatori, soprattutto nell'Antica Grecia, erano insieme scienziati e filosofi" commentai "E lei invece cosa pensa del connubio filosofia-scienza? Quali sono, secondo lei, i punti in comune e le differenze?" chiesi poi, annotando anche quella mia domanda.

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[Guisgard]

"Non si faccia strane idee..." disse con una smorfia Belven a Gwen "... tutto sono tranne che un filosofo. Filosofia-scienza? Per carità!" Escalmò divertito. "Amo la scienza perchè si basa sui fatti. Nulla di individuale, soggettivo o opinabile. assolutamente."

[Lady Gwen]

Sorrisi divertita, annotando la sua risposta.
"In base a ciò che ha detto poco fa, ossia che tramite il suo programma punta ad avvicinare il pubblico al sapere ed alla conoscenza, cos'è, secondo lei, che ha contribuito ad allontanare la gente dalla scienza, dalla divulgazione in generale?"

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[Guisgard]

"La poca cultura di cui si nutre la nostra società." Disse Belven a Gwen. "Tra reality, serie tv di scarsa qualità e concorsi di cucina o musicali, non c'è più posto per la conoscenza." Annuì.
In quel momento bussarono alla porta del camerino.

[Lady Gwen]

Annuii e ancora presi appunti
Poi, bussarono al camerino.
"Credo lei stia per iniziare" dissi a quel punto.
Allora mi alzai e gli porsi la mano.
"La ringrazio per la sua disponibilità, signor Belven e grazie per l'intervista" sorridendo cordiale.

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[Guisgard]

"Grazie a lei." Disse Belven stringendo la mano a Gwen.
Poi lui aprì la porta, trovando sulla soglia uno dei suoi collaboratori.
"Beh?" A lui Belven. "Cos'è quella faccia?"
"Un casino..." l'altro "... il nostro ospite, Klemmons l'esploratore, si è infortunato giocando a golf in albergo... non sarà in trasmissione oggi..."
"Cavolo!" Incredulo Belven. "Ed io su cosa articolo la puntata?"

[Lady Gwen]

Uscii dal camerino mentre Inps ei collaboratori entrava, dicendo che uno degli ospiti non ci sarebbe stato per un infortunio.
Certo era un bel problema, per Belven.
Imboccai il corridoio per uscire e recarmi a casa, dove avrei sistemato l'intervista da consegnare a Bell.

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[Guisgard]

Gwen lasciò il camerino e si avviò lungo il corridoio, notando la crescente agitazione.
La puntata sospesa aveva portato il caos negli studi.
La ragazza arrivò all'uscita, dando il suo pass per il controllo ad una delle segretarie.
"Un momento..." disse ad un tratto Belven sbucando dal corridoio "... avrei bisogno di lei..." a Gwen.

[Lady Gwen]

Mentre arrivavo all'ingresso, sentivo attorno a me il fermento ed il caos causati da quell'imprevisto.
Sentii la voce di Belven alle mie spalle e mi voltai.
Rimasi un po' interdetta.
"Ah sì?" stupita "Beh, mi dica, se posso la aiuterò..."

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[Guisgard]

"Dovrebbe riferire al dottor Bell qualcosa per mio conto, signorina." Disse Belven a Gwen. "Anzi, magari accompagnarmi ora da lui. E' abbastanza urgente."

[Lady Gwen]

Stavo per dirgli di riferirmi pure il messaggio, ma poi disse di accompagnarlo da lui.
"Oh... Va bene, venga con me" facendogli cenno di seguirmi alla macchina.
Non sapevo cosa volesse dirgli, ma certo sembrava urgente ed importante, forse avente a che fare con l'ospite che non si era presentato.

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[Guisgard]

Gwen in auto con Belven lasciarono gli studi di Canale 29 per raggiungere l'Accademia delle cienze.
Qui dopo pochi minuti furono nell'ufficio di Elv.
Il brillante scienziato apparve sorpreso.
"Le avevo affidato un'intervista" disse divertito a Gwen "e lei mi porta qui direttamente l'interessato." Indicando Belven.

[Lady Gwen]

Arrivammo in Accademia e Bell mi fece ridere.
"O faccio le cose per bene, o niente, professore. Servizio completo" divertita "Il signor Belven ha qualcosa di urgente da dirle" lo avvisai, rimanendo fuori per farli parlare da soli.

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[Guisgard]

"No, resti pure." Disse Elv a Gwen. "Ha fatto un bel lavoro e merita la mia fiducia, signorina." Facendole segno di sedersi.

[Lady Gwen]

Restai sorpresa dalle sue parole, per poi sorridergli e sedermi insieme a loro, curiosa di cosa Belven avrebbe detto a Bell.
Ero inoltre contenta per le parole che Bell mi aveva rivolto, ero felice di essermi conquistata la sua fiducia in così poco tempo, ma voleva dire che avevo svolto un buon lavoro, quindi dovevo essere fiera di me e lo ero assolutamente.

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[Guisgard]

Gwen si sedette con loro ed Elv pregò Belven di cominciare.
"Bene..." disse questi, prendendo il suo cellulare "... oggi mi è adata a monte la puntata... stavo ancora inveendo quando mi è arrivato un sms da un numero sconosciuto... il testo parlava di un fantomatico scienziato che avrebbe realizzato un mondo ideale, perfetto..."

[Lady Gwen]

Belven iniziò a parlare e nominò un sms di un fantomatico scienziato che avrebbe ipotizzato un mondo perfetto, ideale.
Guardai stupita Bell, poi di nuovo Belven, in attesa di saperne di più.
Ero curiosa di scoprire come mai si fosse rivolto proprio al professore, benché fossi a conoscenza delle idee liberali, come detto da Lizzie, dello scienziato.

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[Guisgard]

"Si spieghi meglio..." disse Elv a Belven.
"E' presto detto..." questi "... in pratica, grazie ad ingenti finanziamenti, i cui promotori hanno chiesto di restare anonimi, uno scienziato ha ideato e poi realizzato una vera e propria città utopistica... una sorta di megalopoli ideale, un immenso ed ultra tecnologico parco giochi dove si può vivere felici, senza più i mli che flagellano la nostra società."
Tutto ciò davanti a Gen che ascoltava.

[Lady Gwen]

Ascoltai le parole di Belven.
"Beh, anche Versailles fu costruita da Luigi XIV per lo stesso motivo. Peccato poi che sia stato la causa scatenante della Rivoluzione Francese, un secolo dopo e i regnanti siano stai uccisi tutti..." commentai io sarcasticamente.
In effetti, che essendo aveva rinchiudersi in un luna park solo per tapparsi gli occhi e non vedere cosa ci circondava?
Era solo un comportamento infantile e sterile.

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[Guisgard]

"Beh, speriamo che in qesta fantomatica città" disse Belven a Gwen riferendosi al tecnologico progetto appena accennato "la bestialità delle furie Giacobine non arrivi."
"Torniamo a noi..." fece Elv "... non comprendo il perchè le mi stia raccontando queste cose, professore..."
"Perchè questo scienziato mi ha invitato a visitare la sua città-parco giochi." Rispose Belven. "Vuole che io ne divulghi la sua straordinarietà al mondo. Qui però entra in scena lei, dottor Elv..."
"Ossia?"
"Voglio un suo parere riguardo tutto ciò..." fissandolo Belven.

[Lady Gwen]

Accennai un sorriso divertito e sornione annuendo.
Decisamente...
Ancora però non capivo dove volesse andare a parare.
"Quindi, lei vuole chiedere al professor Bell di seguirla ed ispezionare questa città? È corretto?"

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[Guisgard]

"Esatto." Disse Belven a Gwen. "Dopotutto, come lei stessa ha detto un attimo fa, spesso i più nobili, o presunti tali, ideali vaneggiato dall'uomo sono sfociati poi nelle più profonde catastrofi, come apounto la Rivoluzione Francese. Per questo voglio vederci chiaro dietro questo ambizioso progetto."
"Mi parli più diffusamente di questa città..." Elv "... è aperta a tutti? O solo ai più ricchi?"
"In principio" spiegò Belven "sarà aperta solo alle persone più ricche e potenti al mondo. Quindi presidenti, monarchi, sceicchi, star del Cinema, della Musica e dello sport e via dicendo. Questo, almeno in via teorica, per consentire di testare la capacità che avrà il progetto di soddisfare le richieste dei loro ideatori."
"Capisco..." pensieroso Elv.
"Però vi sono delle eccezioni..." mormorò Belven.
"Ossia?" Chiese Elv.
"Nessun leader o esponente religioso avrà il consenso di accedervi." Svelò Belven. "Di nessuna Fede. E' tassativo ciò."
"Il motivo?"
"Perchè regole ed imposizioni, che non siano quelle naturali ed affini all'intelletto umano, non sono ammesse." A lui Belven. "Ammesso poi che i Dettami Religiosi non siano naturali e propri dell'animo umano." Accendendosi una sigaretta.
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[Lady Gwen]

Via via che Belven parlava, mi rendevo conto che il mio parallelismo era più che calzante, soprattutto quando parlò del vero sulle religioni.
"Dunque, immagino che se la Fede è bandita, la presenza della scienza sia alquanto caldeggiata, giusto?"

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[Guisgard]

"Ovvio..." disse Belven fumando "... gli ideatori sono principalmente scienziati. Anche se scienza non significa assolutamente ateismo... dopotutto i più grandi scienziati della storia, come Copernico, Galilei, Keplero, Newton ed Einstein, erano credenti." A Gwen.
"Mmmm..." perplesso Elv "... io non mischio mai idealismo e scienza... quindi il mio giudizio non risentirebbe di nessun tipo di influenza..."
"Lo so, perciò sono qui." Annuì Belven.

[Lady Gwen]

Annuii a Belven, poiché a conoscenza di quel dettaglio.
Ero sempre stata neutrale riguardo al rapporto religione-scienza, dunque non avevo alcuna opinione in merito.
Alle parole del presentatore, guardai Bell con un'espressione convincente.
Secondo me, lui era la persona adatta per giudicare un'impresa simile ed avrebbe dovuto accettare.

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[Guisgard]

"Lei..." disse ad un tratto Elv a Gwen "... cosa ne pensa? Se ipoteticamente fosse davvero la mia assistente, davanti a questa faccenda, che posizione prenderebbe?"

[Lady Gwen]

A seguito della mia occhiata, Bell mi interpellò.
Allora mi presi qualche istante per rispondere.
"Fossi in lei, accetterei. Credo sia la persona più adatta, al contrario di tutto quegli scienziati vecchio stampo con troppi inverni sulle spalle, pieni di pregiudizi e preconcetti. Forse in virtù del suo pensiero "liberale", o almeno così la sì definisce nell'ambiente accademico" con un vago sorriso divertito "Quindi sì, se io fossi ipoteticamente davvero la sua assistente, le consiglierei di accettare."

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[Guisgard]

"E' sveglia la ragazza." Disse Belven indicando Gwen e finendo la sua sigaretta.
Elv si prese qualche istante per riflettere.
"Non mi ha però detto" gurdando poi Belven "il nome di questa fantomatica città..."
"Area 71 è il nome tecnico della zona racchiusa dalle coordinate che definiscono la territorialità del progetto..." mormorò Belven "... mentre il nome con cui è nota la città è... Uaaropolis..."
https://www.solocine.it/wp-content/uploads/2012/10/michael-fassbender_Assassins-Creed.jpg

[Lady Gwen]

Sorrisi compiaciuta per le parole di Belven, ppi rivelò il nome del progetto e della città.
"Certamente è un nome curioso, ma credo che valga davvero la pena di tentare, foss'anche solo per la curiosità."

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[Guisgard]

"E sia." Disse Elv dopo le parole di Gwen. "Quando è prevista la nostra visita in quella città?" Chiese a Belven.
"Anche domani se vuole."
"Perfetto." Annuì Elv.
"Allora domattina presto, diciamo verso le 6, verrò qui a prendere lei è la sua assistente." Fece Belven.
Salutò entrambi ed andò via.

[Lady Gwen]

Sorrisi soddisfatta poi vedendo che Bell aveva accettato.
Rimasi un attimo perplessa quando disse che sarei andata anche io.
Guardai lui che usciva, poi Bell.
"Dunque, verrò anch'io?" chiesi, sia incerta che stupita.

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[Guisgard]

"Ovvio." Disse Elv sistemando alcuni fogli sulla scrivania. "Avrò bisogno di assistenza e già che è qui mi eviterà di chiamare qualcun'altra. E poi le sarà utile quest'esperienza." Fissando Gwen.
Squillò il telefono.
"Mi scusi..." lui a lei, per poi rispondere "... cara... si, tutto bene... tu dove sei? In giro?"

[Lady Gwen]

Sentii distintamente le sue parole e le registrai.
Aspettai di assimilarle per bene e annuii distrattamente quando sentii che rispondeva al telefono.
Ce l'avevo fatta.
C'è l'avevo fatta!
Ero dentro, ero assunta!
Mi sentivo felice, soddisfatta, mi sentivo sprizzare gioia da tutti i pori, ma cercavo di mantenere la calma.
Non vedevo l'ora di dirlo a Lizzie!

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[Guisgard]

Passarono alcuni minuti, duranti i quali Elv più che altro annuì a ciò che sua moglie diceva dall'altra parte del telefono.
"Ora devo andare, tesoro..." disse "... si, ti amo anche io..." e staccò "... mi scusi." A Gwen. "Dov'eravamo? Ah, si... quindi domattina alle 6 qui per la partenza. Ha qualche domanda o dubbio?"

[Lady Gwen]

Ero ancora frastornata e persa nei miei pensieri felici, quando poi staccò la chiamata e si rivolse a me, allora lo guardai tornando in me.
"Oh... No no, alcun dubbio" sorridendo e annuendo.
Poi mi alzai.
"Sarà meglio che vada e inizi a sistemare tutto per la partenza, sempre che lei non abbia bisogno di qualcosa" aspettando in piedi davanti alla scrivania.

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[Guisgard]

"No, può andare." Disse Elv a Gwen. "Ci vediamo domattina, poco prima delle 6." Dandole la mano e salutandola.

[Lady Gwen]

"Perfetto, a domani" sorridendo e stringendogli la mano "E grazie" dissi poi, con un sorriso fattosi più riconoscente.
Allora andai via e appena arrivata a casa chiamai subito Lizzie, al colmo della felicità.

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[Guisgard]

Appena a casa Gwen telefonò a Lizzie, che subito si dimostrò felice ed entusiasta per la notizia di quel viaggio.
"Ma dimmi..." disse "... che tipo di posto visitere di preciso?"

[Lady Gwen]

Anche Lizzie condivise con me la mia gioia.
"È una specie di città ideale che dei tizi hanno creato, una sorta di rifugio dal mondo esterno e Bell è stato contattato proprio da Belven per fare chiarezza sulla questione" spiegai a Lizzie.

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[Guisgard]

"Mmm... aspetta un attimo..." disse perplessa Lizzie a Gwen "... come si chiama questa città?" Chiese.

[Lady Gwen]

"La città si chiama Uaaropolis" risposi "Come nai? Ne avevi già sentito parlare?"
Prima che Belven la nominasse, non avevo minimamente idea di cosa fosse, ma se Lizzie la conosceva beh, potevo avere qualche notizia in più.

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[Guisgard]

"Si, infatti..." disse Lizzie a Gwen "... in effetti avevo fatto un collegamento mentale con una notizia di qualche giorno fa sentita all tv... in un posto dal nome molto simile a quello che hai detto tu pare ci sia stato un problema con un droide o qualcosa di simile..."

[Lady Gwen]

Ascoltai Lizzie.
E subito si parlò di problemi.
"Che tipo di problemi? E poi, cosa ci fa un droide là dentro?" dubbiosa.
"Cos'è, oltre a creare una città finta, hanno creato anche delle persone finte?" con scherzoso sarcasmo.

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[Guisgard]

"Ah, non ne ho idea..." disse Lizzie "... da quel che ho capito in quel posto non è facile che le notizie trapelino... però ricordo parlavano di un droide che aveva causato parecchi problemi... forse tutto è ancora in via sperimentale lì..." a Gwen.

[Lady Gwen]

Annuii attentamente.
"Capisco... Beh, ti farò sapere di più quando sarò lì, allora" annuendo.
Chiusi la chiamata ed iniziai a preparare il necessario per il viaggio, più esaltata che mai.

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[Destresya]

Data stellare 742.4.
La terra è ormai in avvicinamento, il mio lungo viaggio sta per giungere al termine.
Anche se, da un altro punto di vista, si potrebbe dire che comincia in questo momento...
La federazione galattica si aspetta dei risultati, un report preciso e dettagliato.
È questo che facciamo noi rangers, raggiungiamo pianeti sottosviluppati per monitorarne i progressi e le entità.
La stragrande maggioranza dei rangers sono dei crysaliani come me, perchè la nostra capacità di cambiare forma ci permette di mischiarci alla popolazione autoctona.
Trattandosi di pianeti sottosviluppati non possiamo rischiare che la nostra presenza venga scoperta.
Rischieremmo una rivolta, il panico generale, come accadde anni fa nella galassia Tuboliana.
Come non vorrei essere nei panni del ranger che causò quella rivolta e il collasso del pianeta!
Ma io so fare bene il mio lavoro, e non ho mai avuto incidenti.
D'improvviso vedo la terra all'orizzonte.
Inizio a settare il velivolo in modo che si mischi con uno terrestre una volta entrato nella loro atmosfera.
Gli umani cominciano a farsi delle domande, dunque mostrare la mia astronave sarebbe un errore da principiante.
Tra poco, anche io avrei dovuto trasformarmi.
Andai al computer di bordo per le ultime istruzioni circa la mia copertura e destinazione.

https://cc-media-foxit.fichub.com/image/fox-it-mondofox/9f94fd33-dc80-4a02-80f3-6b29b91eb6bf/avengers-53-maxw-654.jpg

[Guisgard]

Gwen salutò Lizzie, staccò la telefonata e cominciò a prepararsi.
Il pomeriggio finì e la sera scivolò via in fretta.
Giunse la notte, serena e senza sogni e la sveglia suonò poco dopo l'alba.

[Lady Gwen]

Finii di sistemare il necessario e dopo una cena veloce andai subito a letto.
Mi alzai all'alba, facendo una rapida colazione, veloce tanto quanto la cena e dopo che uscii di casa, subito mi diressi all'Accademia, impaziente di quel viaggio che avrebbe ufficialmente sancito l'inizio del mio impiego.
Non vedevo l'ora!

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[Guisgard]

L'astronave entrò nell'obita terrestre e poi penetrò nell'atmosfera del nostro pianeta.
Le coordinate di bordo erano programmate affinchè il veicolo alieno atterrasse poco distante la zona interessata dalla visita di Destresya.
Cominciarono le manovre di atterraggio, giungendo infine in un luogo boscoso non lontano da un lago.
In pochi istanti tuttii dati e le informazioni del pianeta Terra furono immagazzinate ed archiviate dal computer, mentre le strumentazioni di bordo terminavano le manovre di atterraggio.
http://tuttoin1.it/wp-content/uploads/2015/09/atmosfera-terrestre-e1441650154566-752x440.jpg

[Guisgard]

Fatto tutto, Gwen lasciò casa sua e raggiunse l'edificio dell'Accademia Scientifica, dove trovò Elv già lì ad attenderla.
"Buongiorno." Disse sorridendo lui. "E' pronta per questa insolita esperienza?"

[Lady Gwen]

Bell era già lì.
"Abbastanza, sì" risposi, mentre non stavo più nella pelle.
"Lei?" chiesi curiosa, mentre pensavo a cosa gli passasse per la testa.https://uploads.tapatalk-cdn.com/20190609/4102ead933e1b132d526a6cd267363f4.jpg

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[Guisgard]

"Io come scienziato devo essere sempre pronto a nuove situazioni." Disse Elv sorridendo a Gwen. "Siamo un pò in anticipo..." guardando l'orologio "... non ho fatto colazione... lei? Mi fa compagnia al bar al pianoterra?"

[Lady Gwen]

"È giusto!" commentai sorridendo divertita.
"Oh, beh, gradisco un secondo caffè, per riprendermi dalla levataccia di oggi" ridacchiai annuendo.

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[Guisgard]

Elv annuì e con Gwen scesero in ascensore al pianoterra.
Qui presero un caffè al bar e lui consumò anche una ciambella.
"Come tutti gli uomini di scienza" disse lui divertito "ho un debole per lo zucchero." Ridendo. "Lei ha vizi o debolezze?" Mangiando.

[Lady Gwen]

Al bar, io presi solo un caffè, mentre lui mangiò anche una ciambella.
Lo guardai divertita alle sue parole.
"Ah, non sapevo che fosse questa la debolezza degli scienziati..." con sornione sarcasmo.
"Si riferisce per caso al sushi davanti ad un horror sul divano il sabato sera, per caso?" risposi, per poi ridere, mentre sorseggiavo il mio caffè.https://uploads.tapatalk-cdn.com/20190609/71716730c612123d7eafd02e776424e8.jpg

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[Guisgard]

Elv rise a quelle parole di Gwen.
"Sul sushi concordo con lei." Disse finendo il suo caffè. "Quanto alle debolezze, ahimè, ne ho molte più oltre al dolce." Pagando la loro consumazione.

[Lady Gwen]

"Ottimo!" esclamai divertita, riguardo al sushi.
"Beh, lo ha detto lei, uomini imperfetti e deboli, no?" con un sorrisetto curiosamente divertito, mentre lui pagava la colazione al bar.

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[Guisgard]

"Già e fieri delle proprie debolezze." Disse divertito Elv a Gwen mentre entrambi raggiungevano la saletta d'attesa.
Poco dopo arrivò un'auto di grossa cilindrata.
Era quella di Belven e partirono.

[Lady Gwen]

Risi di cuore annuendo.
"Concordo con lei!"
Ci fermammo per un po' nella saletta d'attesa, quando l'auto di Belven arrivò.
"Pare sia arrivato il momento di partire!" dissi io, elettrizzata, alzandomi e voltandomi verso Bell.

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[Guisgard]

L'auto di Belven partì e dopo un pò lasciarono la città, imboccando l'Asse Mediano.
"Precisamente" disse Elv "dove si trova l'Area 71?"
"In un posto isolato, in una vasta regione boscosa." Spiegò Belven. "Ed ovviamente segretissima. Infatti sul mio navigatore satellitare verranno inìviati degli impulsi con i quali si delineerà la direzione sul display."
"Sembra un film di spionaggio..." divertito Elv.
"Beh, almeno non faremo annoiare la nostra bella accompagnatrice." Belven guardando Gwen dallo specchietto seduta dietro.

[Lady Gwen]

Salimmo in auto e partimmo subito.
La spiegazione di Belven mi fece giungere alla stessa conclusione di Bell.
Sorrisi poi con cortesia alle parole del presentatore.
"Come ha detto il professore, sembra decisamente un film di spionaggio e credo che difficilmente ci si potrebbe annoiare, in un caso simile" divertita.

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[Guisgard]

L'auto lasciò la super strada per imboccare poi una deviazione, ritrovandosi su una via di campagna.
Vi erano boschi, colline tutt'intorno e l'aria pulita della campagna.
In lontananza apparve un basso monte, con un lago oltre le sue pendici.
L'auto di Belven imboccò una stradina laterale e dopo qualche chilometro raggiunse un piccolo albergo.
"Qui si fermano le informazioni circa la direzione da seguire..." disse Belven a Gwen e ad Elv fissando il display del suo cellulare.

[Lady Gwen]

Prendemmo una stradina di campagna, la tipica stradina campestre con dolci valichi ed aria pulita.
Continuammo fino ad intravedere un monte con un lago alle sue pendici.
Dopo, raggiungemmo un albergo.
"Dunque, ora dovrebbe ricevere quei segnali sul suo navigatore, giusto?" con tono ovvio.

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[Guisgard]

"Si, ma per ora tutto è bloccato." Disse Belven a Gwen.
Accostarono sul margine della strada ed atteso.
Passò quasi un'ora senza che arrivarono sul cellulare altre informazioni.
"Aspettare qui è inutile..." fece Elv "... direi di raggiungere quell'alberghetto ed attendere lì, cosa ne dite?"

[Lady Gwen]

Annuii a Belven mentre attendevamo a bordo strada.
Passò un'ora, ma ancora nulla.
Oh ma insomma, allora?
Che dovevamo fare?
Sospirai osservando la giornata assolata e calda fuori dal finestrino abbassato.
Bah...
La proposta di Bell sembrò molto allettante.
"Sì, credo anch'io che sia una buona idea,l'unica..."

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[Guisgard]

Belven annuì a Gwen e ad Elv.
Mise in moto l'auto e raggiunsero l'alberghetto.
Questo sorgeva dove la strada si divideva in due, dando da un lato verso il lago e dall'altro in direzione dei monti.
Tutt'intorno all'albergetto sorgeva un fitto bosco.
Arrivati i 3 furono subito accolti dallo stupore del proprietario e di sua moglie, visto che da quelle parti non passavano molti clienti.
Elv chiese 3 camere per sistemarsi con Gwen e Belven.

[Lady Gwen]

Raggiungemmo l'albergo, piccolo e modesto, ma invitante ed entrammo.
I proprietari, presumibilmente marito e moglie, furono molto sorpresi di vederci e non era difficile.
Non si vedevano sicuramente spesso turisti in una stradina così isolata a metà fra i monti ed il lago.
Bell allora chiese tre camere ed aspettammo di poterci finalmente sistemare ognuno nella propria stanza.

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[Destresya]

L'atterraggio non mi diede nessun tipo di problemi.
Dalla mia postazione potevo consultare i radar terrestri e non Avevano rilevato niente di insolito, per fortuna!
Le mie informazioni però risalivano a prima che iniziassi il mio viaggio.
"F22!" Chiamai il simpatico robottino "Aggiornami sulla situazione Area 71 e sul mutamento migliore per la missione!" Ordinai.

https://www.sitevision.com//wp-content/uploads/2016/10/cute-robot-300x300.jpg

[Guisgard]

Era un alberghetto modesto, tipico di queste lande boscose a ridosso dei monti, fatto di pietre e legno di quercia, misti a nudi pilastri di cemento appena intonacati e resi opachi dalle intemperie.
L'insegna era piatta ed ammuffita, al punto che non si riusciva più a leggere il nome dell'albergo.
Il caldo era forte anche in queste zone a Nord di Afragolopolis ed a nulla serviva avere gli alti monti così vicini.
Il proprietario registrò i nomi dei tre nuovi arrivati e poi sua moglie accompagno' Gwen e gli altri 2 scienziati ciascuno alla propria camera.
Ogni stanza era arredata in modo essenziale, quasi scialbo e piatto, con una finestra che dava sul cortile interno e solo in parte si apriva sul vasto paesaggio montano che circondava quel luogo.

[Guisgard]

"Sto raccogliendo impulsi per definire e realizzare le coordinate esatte per raggiungere Area 71." Disse F22 a Destresya. "Per il travestimento più adatto abbiamo 78 possibili alternative, ma io ne consiglio le prime 3, essendo le altre tutte suscettibili di fattori incerti e casuali che potrebbero minarne l'efficacia."

[Lady Gwen]

L'albergo non era il massimo che si potesse trovare, ma eravamo qui di passaggio e anche una stanza modesta ed essenziale poteva andar bene.
Sistemai la valigia in un angolo e mi affacciai dalla finestra che dava sul cortile interno.
Respirai un po' d'aria vagamente fresca, sebbene il caldo neutralizzasse perfino l'aria di montagna, tranquillamente appoggiata al davanzale.

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[Guisgard]

Mentre era affacciata alla finestra della sua canera, Gwen vide uscire nel cortile Elv e Belven, entrambi senza giacca e solo con camicia e pantaloni.
I 2 parlottavano fra loro guardando il cellulare.

[Destresya]

Ascoltai attentamente il mio fedele robottino, mentre sistemavo la documentazione di bordo e sceglievo cosa portare a terra.
"Sì? Sentiamo queste tre opzioni, sai che mi fido del tuo giudizio!" risi, lanciandogli un'occhiata divertita.
Passando la maggior parte del tempo da sola nello spazio, avevo preso a considerarlo un compagno di viaggio senziente, più che un doride di protocollo.

[Lady Gwen]

Mentre ero affacciata dalla finestra, vidi Elv e Belven parlare fra loro, sicuramente in merito a quel segnale che stavamo ancora aspettando.
Allora, scesi giù e lì raggiunsi.
"Qualche novità?" chiesi ai due, arrivando nel cortile.https://uploads.tapatalk-cdn.com/20190610/3122236cd98843a51781aa34bf5fc988.jpg

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[Guisgard]

"È presto detto." Disse F22 a Destresya. "Le tre possibilità giocano sulle debolezze e sui vizi umani. In base a ciò i dati in mio possesso consigliano di optare per tre modelli prestabilita di personalità femminili."
Intanto l'astronave aveva ultimato le manovre di atterraggio.

[Guisgard]

"Nulla di che..." disse Elv a Gwen "... stiamo attendendo che sul cellulare di Belven arrivino le indicazioni per raggiungere l'Area 71..."
Nel cortile arrivò la moglie del proprietario e Belven le chiese se nei dintorni ci fosse una qualche grande città.
La donna rispose che la città più grande e vicina si trovava a circa una cinquantina di miglia, ma di certo non era quella che loro cercavano.
Lei però aggiunse un dettaglio che rese perplessi i 2 scienziati.
Infatti nei giorni scorsi erano passati diversi grossi camion che trasportavano qualcosa di grosso ma ben celato da occhi indiscreti.

[Destresya]

"Non ti ho chiesto una spiegazione filosofica, ti ho chiesto quali sono queste tre possibilità, perchè mi devi far perdere tempo?" sbuffai, finenndo le ultime manovre di atterraggio.

[Lady Gwen]

Annuii in un sospiro un po' sconsolato.
Se continuavamo così, avevamo ben poche possibilità di arrivare ad Uaaropolis...
Poi, arrivò la moglie del proprietario.
Belven le chiese se ci fosse una città nei paraggi, ma di certo quella più vicina non era la città utopica e perfetta che cercavamo.
Poi, però, disse che per giorni e giorni dei camion avevano trasportato carichi notevoli di entità sconosciuto ma.
"Ha visto per caso dov'erano diretti?"

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[Guisgard]

"Verso i monti." Disse la donna a Gwen.
"Ecco, molto vago..." fumando Elv.
Intanto, a bordo della sua astronave, Destresya discuteva con F22 circa il loro piano.
"Io consiglierei tre figure femminili ben precise da intercambiare per la missione." Il pedante robottino a lei. "Sei sicura di poter gestire tre trasformazioni differenti? O sarà meglio ridurle a 2?"

[Lady Gwen]

Verso i monti...
E basta.
Eh...
"Beh, tecnicamente, dovrebbe essere un luogo, al momento, segretissimo, dunque ci sta che quasi nessuno lo conosca, tranne i diretti interessati e gli "addetti ai lavori"..." dissi piano a Bell.

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[Destresya]

Alzai glii occhi al cielo, ma un robottino obbediente no?

"Tu comincia a dirmi quali sono queste tre trasformazioni, e poi io ci rifletto, non mi far perdere altro tempo, su!" sbuffai.

[Guisgard]

Passarono altre 2 ore senza che il cellulare di Belven desse segni riguardo a nuove fantomatiche informazioni.
"Le cose sono 2..." disse sarcastico Elv dopo un'altra sigaretta "... o ad organizzazione i nostri amici stanno messi male... oppure tutto è una gran bufala." Divertito.
"Eppure" fece Belven "le fonti che mi hanno interpellato sono degne della massima fiducia." Fissando Gwen e lui.
"I signori gradiscono mangiare qualcosa?" Avvicinandosi a loro la moglie del proprietario.

[Guisgard]

"Certo." Disse il saccente e pignolo droide a Destresya. "Io consiglierei 3 identikit femminili..." con la sua voce metallica e monotona "... quella cinica ed egoista... quella dura e perfida... quella saccente e superba. In pratica sono i tipici modelli femminili che in ambiente tipicamente maschile, come è uso qui sulla Terra, riescono sempre a guadagnarsi ruoli importanti."

[Lady Gwen]

Passarono altre due ore senza la minima notizia.
Bell aveva ragione, sebbene anche Lizzie avesse sentito qualcosa di simile in tv, quindi qualcosa di vero doveva pur esserci.
Poi, la signora ci chiese se volessimo cenare.
"Io in effetti avrei un certo languore e stiamo ancora aspettando! Che dite?" ai due.

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[Guisgard]

Anche Elv e Belven, come Gwen, acconsentirono alla proposta della donna.
Poco dopo lei apparecchiò ad uno dei tavoli che si trovavano sotto una staccionata preparata per la cena e qui mangiarono i buoni piatti del posto.
Ad un tratto videro arrivare qualcuno.
Era un'auto di grossa cilindrata, nera con i vetri oscurati.
Da essa scesero alcuni individui, in giacca e cravatta ed occhiali scuri.
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[Lady Gwen]

La donna apparecchiò un tavolo per noi tre, rifocillandoci con degli ottimi piatti.
Ad un certo punto, vedemmo arrivare un'auto di grossa cilindrata, guidata da degli strani individui.
"Guardate..." indicandoli ai due "Non vi sembrano dei tipi strani?"

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[Guisgard]

Elv e Belven guardarono quegli uomini indicati da Gwen.
Non ebbero tempo i 2 di esternare le proprie impressioni che quelli si avvicinarono al loro tavolo.
"Signori..." disse uno di quegli individui "... siamo qui per voi. Prego seguiteci."
"Per un giro turistico?" Sarcastico Belven.
"Prego." Quello con un tono che non sembrava amare i giri di parole.

[Lady Gwen]

Un attimo dopo, i due si avvicinarono a noi, dicendoci di seguirli.
Belven fece il sarcastico, ma i due sembravano molto seri.
Guardai inquieta, e anche spaventata, Bell, senza sapere cosa aspettarmi.

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[Guisgard]

"Credo ci tocchi..." disse Elv a Gwen ed a Belven.
Così i 3, senza neanche finire di mangiare, presero i loro bagagli, pagarono l'albergo e seguirono quegli uomini con la loro auto dai vetri oscurati.
Ovviamente per questo motivo non videro nulla riguardo la strada che la macchina imboccò.
Fu un tragitto alquanto lungo, visto durò per circa 2 ore."
"Immagino non risponderete a nessuna nostra domanda, vero?" Belven a quegli uomini durante il tragitto.
"Non siamo autorizzati a farlo, signore." Rispose uno di quelli.
"Comprenderete che tutto ciò è un pò... come dire?" Elv. "Inquietante e di cattivo gusto, no?"
"Che questo tragitto sia per voi piacevole e per quanto possibile veloce" fissandolo l'uomo "è un nostro dovere, professore."

[Lady Gwen]

Non ci diedero il tempo di finire di mangiare, prendemmo i bagagli e lì seguimmo.
Rimanemmo in macchina per oltre due ore.
Era un tragitto lungo, piatto, che ovviamente ci privava della vista sull'esterno.
Sì, piacevole...
Come no.
"Essere "prelevati" all'improvviso, senza un apparente motivo, in una macchina simile ad un bunker, non è molto piacevole..." Commentai io.

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[Guisgard]

"Vi stiamo accompagnando dove eravate diretti." Disse l'uomo a Gwen con tono secco e senza tradire emozioni particolari.

[Lady Gwen]

Annuii lentamente.
Immaginavo che fosse per questo ed avevo ottenuto la conferma che aspettavo.
Certo, sicuramente un segnale sul navigatore sarebbe stato più comodo e meno traumatico, ma l'importante era raggiungere l'obiettivo.

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[Guisgard]

Dopo circa due, durante le quali l'auto parve imboccare strade parecchio anguste, Gwen ed i suoi 2 compagni di viaggio sentirono un rumore metallico, come se un grosso cancello di ferro si stesse aprendo.
Finalmente dopo qualche altro metro l'auto si fermò.
"Siamo arrivati." Disse uno di quegli uomini.
Così scesero tutti dalla macchina, ritrovandosi in un luogo praticamente indescrivibile, se non attraverso la scenografia di un film fantascientifico.
Intorno a loro infatti si ergeva un'indescrivibile città che pareva unire e confondere all'unisono i tratti e le fattezze di un'arte e di uno stile fuori dal Tempo.
Un'architettura monumentale ed imponente, ma allo stesso tempo raffinata ed armoniosa, sorgeva su una concezione dello spazio e della materia assolutamente nuova e rivoluzionaria, in blico tra un romantico passato ed un visionario futuro.
Gli stessi materiali utilizzati sembravano essere qualcosa di sconosciuto e straordinario, come le piante che abbellivano i terrazzi, i balconi, i giardini, i parchi e le piazze di quella città, dal fogliame e dai frutti mai visti prima.
Un'infinità di colori e variazioni cromatiche scintillavano e si riflettevano sulle forme e sulle immagini di quel mondo, alcuni audaci e superbi per audacia e scelta.
Ma fra quel trionfo infinito di tinte, stranamente, mancavano il bianco ed il nero.
"Benvenuti a Uaaropolis, signori." Disse uno di quegli uomini ai 3 nuovi arrivati.
http://www.primocanale.it/immagininews/20180109114018-Naboo-TPM-790x336.jpg

[Lady Gwen]

Dopo quel viaggio che sembrava veramente interminabile, sentimmo un rumore metallico, come di un cancello ed allora capimmo di essere arrivati.
Una volta scesi dall'auto, fummo proiettati in una dimensione a metà fra i fasti del passato e l'idealizzazione del futuro.
Uno stile composto, armonioso, ma anche imponente, quasi schiacciante.
Era uno strano stile, davvero indescrivibile nella sua interezza.
Però, notai una cosa.
"Non vi sembra che in tutta questa rapsodia di colori sgargianti manchino il bianco e il nero?" dubbiosa.

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[Guisgard]

"Molto semplice..." disse una voce ad un tratto in risposta alla domanda di Gwen "... perchè il bianco ed il nero rappresentano l'assolutezza, ciò che è definito, immutabile e categorico."
Era un uomo di bell'aspetto, dal portamento distinto, quasi nobile, gli occhi neri e profondi, i capelli lunghi e ribelli, il volto segnato da un'espressione indefinita ed inquieta, con un sorriso enigmatico sul viso.
Indossava abiti raffinati, di una moda indefinita.
"Benvenuti, signori." Ai tre nuovi arrivati. "Sono il dottor Minsk." Porgendo la mano ad Elv e d a Belven, baciando invece quella di Gwen.
http://www.planetpulp.dk/billeder/film/frankenstein_1994/frankenstein_1994_01_stor.jpg

[Lady Gwen]

Sentimmo una voce alle nostre spalle.
Era un uomo dall'aspetto distinto e lo sguardo attento.
Ci salutò, baciando educatamente la mia mano e presentandosi come Minsk.
"Io sono Gwen, piacere di conoscerla" con un sorriso educato, mentre riflettevo ancora sulle sue parole.
"Dunque, al contrario, i colori dovrebbero rappresentare invece ciò che può svilupparsi, evolversi, migliorare" commentai, con tono ovvio.
"Qual è, dunque, la connessione con l'ideale che anima questa città?"

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[Guisgard]

"Molto arguto, i miei complimenti." Disse Minsk fissando Gwen. "questa città nasce con la volontà di eliminare l'utopia dalla storia umana. Le grandi società ideali partorite in passato da filosofi e scrittori sono sempre state viste come appunto illusioni. Noi invece vogliamo dimostrare che realizzarle è possibile." Guardandola.
"Beh, ad ora è un'idea visionaria." Belven.
"Come quando si pensò di far volare l'uomo, professore." Sorridendo Minsk.

[Lady Gwen]

Sorrisi a Minsk, mentre ascoltavo la sua spiegazione.
"In pratica, un po' come il progetto di città ideale di Piero della Francesca, ad esempio" aggiunsi poi.
"Diciamo che al momento è un esperimento, no?" a Minsk, con un leggero sorriso.

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[Guisgard]

"ce ne sono stati tanti in passato di esperimenti." Disse Minsk a Gwen. "Vedremo il nostro come finirà." Guardandola.
"Perchè dovrebbe riuscire?" Chiese Elv. "Non per fare l'amico del giaguaro, ma la domanda è lecita. Se hanno fallito in tanti, perchè dovreste riuscirci voi?"
"Perchè noi non abbiamo pregiudizi, professore." Minsk. "Siamo scienziati, non sognatori o idealisti."

[Lady Gwen]

Annuii con convinzione, perché si doveva sempre provare.
Tuttavia, la domanda di Bell era interessante e Minsk aveva una risposta anche per quello.
"Beh,tanti esperimenti sono falliti, per poi riuscire dopo tanti altri tentativi, l'importante è perseverare ed indagare ogni possibilità" risposi.

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[Guisgard]

"Esatto." Disse Minsk a Gwen. "Un pò come il voler conquistare una donna... soprattutto quella innamorata di un altro... perserverare, lottare, andare contro vento, credere in se stessi e nel sentimento che si prova. Ecco, l'amore non è poi diverso dalla nostra missione. Solo che invece del cuore noi puntiamo sul nostro intelletto." Sorridendole.

[Lady Gwen]

Ascoltai il paragone e mi sembrò molto interessante.
Sì, decisamente calzante.
Di sicuro, ciò che serviva era la perseveranza.
"Anche se, certamente, è più facile perseguire i propri obiettivi nella scienza, che comandare ad un cuore che viene donato a qualcun altro, non crede?" chiesi, curiosa.

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[Guisgard]

"Dipende..." disse Minsk a Gwen con un sorriso enigmatico.

[Lady Gwen]

"Beh, ogni caso è a sè stante, ogni persona e situazione sono casi isolati, non si può certo fare di tutta l'erba un fascio" aggiunsi allora, incuriosita dalla conversazione.

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[Guisgard]

"Infatti." Disse Minsk a Gwen. "Un uomo può fare la differenza, altrimenti le grandi scoperte scientifiche sarebbero state fatte da chiunque e non da immensi geni."
"Lei sembra più un filosofo che uno scienziato." Divertito Elv.
"Lo prenderò come un complimento, visto che le scienze naturali sono il mio lavoro e la mia passione." Sorridendo Minsk.

[Destresya]

"Ma non mi servono i caratteri, F22, mi servono i ruoli che ricoprono sulla terra, come sempre, su, smettila di farmi perdere tempo!" Sbuffai "Dobbiamo entrare ad Area 71, non possiamo perderci in discorsi filosofici, su!".

[Guisgard]

"I ruoli" disse F22 a Destresya "vanno realizzati sui profili femminili da impersonare." Spiegò.

[Lady Gwen]

"Giusto" concordai, annuendo.
"Il professor Bell è per caso dello stesso parere del signor Belven, circa la relazione impossibile fra filosofia e scienza?" chiesi divertita al professore dagli occhi scuri, osservandolo incuriosita.

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[Guisgard]

"In tutta sincerità si." Disse annuendo Elv a Gwen.
"Ma avremo tempo per lunghe e interessanti discussioni." Fece Minsk. "Ora sarà giusto che prendite possesso dei vostri alloggi." Ordinò così al suo servitore di accompagnare i 3 ai loro alloggi.
Si trattava di ampie camere, arredate con gusto, stile e lusso.

[Lady Gwen]

Annuii a Minsk.
Sì, avevamo decisamente tempo prima di chiacchiere, adesso dovevamo sistemarci.
Così, venimmo condotti ognuno nella propria camera e se le altre somigliavano alla mia, beh, eravamo capitati proprio bene.
C'era lusso, ma gestito con gusto ed eleganza, senza eccessi nè opulenza.
A quel punto, feci una doccia e rimasi poi a gironzolare in accappatoio per quella bellissima stanza.

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[Destresya]

"Sì, ma da te mi servono certificati di nascita, manipolazione dei media in modo che sappiano chi sono, falsi dati nella rete, per garantirmi l'accesso ad Area 71, non posso presentarmi lì e dire 'sono cinica ed egoista, su fatemi entrare'!" sospirai, stavo perdendo la pazienza.
"Mi serve che tu mi prepari delle identità precise, non che mi dia indicazioni su come interpretare queste identità, quello è il mio di lavoro! Non mi fare perdere altro tempo, altrimenti entro in modalità manuale nella strumentazione e faccio direttamente tutto io, mi creo l'identità, il carattere e ti lascio qui, va bene?".

[Guisgard]

Mentre era in camera sua in accappatoio, ad un tratto qualcuno bussò alla porta di Gwen.

[Lady Gwen]

Stavo per prendermi qualcosa da bere dal minibar, rilassandomi nell'accappatoio soffice e bianco, quando sentii bussare.
Allora, andai ad aprire.

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[Guisgard]

Gwen aprì la porta e trovò sull'uscio Elv, che restò sorpreso di trovarla in accappatoio.
http://cdn.pichunter.com/367/1/3671589/3671589_1_o.jpg

[Guisgard]

"Dammi qualche istante ed elabererò tre profili soddisfacenti, con documentazione completa secondo i canoni terrestri." Disse F22 a Destresya.

[Lady Gwen]

Trovai Bell sulla porta e solo dal suo sguardo realizzai che non era il massimo presentarsi al proprio capo in accappatoio.
Ma ormai era così.
Meglio non farci troppo caso e fare finta di nulla, sperando di evitare l'imbarazzo.
"Salve. Mi dica. Aveva bisogno di qualcosa?" chiesi educatamente, sorridendo.

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[Guisgard]

Elv guardò Gwen in quella insolita ma piacevole tenuta da bagno, per poi fissare i suoi occhi in quelli di lei.
"Si stava lavando, immagino di averla disturbata..." disse lui scusandosi e sorridendo.

[Lady Gwen]

Attesi qualche istante, mentre osservavo attentamente i suoi occhi scuri.
Poi mi riscossi.
"Oh no no, ho fatto una doccia veloce, ma stavo per bere qualcosa dal minibar. Anzi, se vuole unirsi..." invitandolo ad entrare con un cenno "Non faccia complimenti" aggiunsi poi, sorridendo.

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[Guisgard]

"Si, volentieri." Disse Elv sorridendo a Gwen ed entrando nella sua camera. "Qualcosa di fresco per me andrà bene." Sedendosi e guardandola.

[Lady Gwen]

Sorrisi ed annuii mentre lui si sedeva sul divano a due posti del salottino in fondo alla camera.
Presi allora due drink dal piccolo frigo,lì versai in due bicchieri e ne porsi uno a lui.
"Dunque" sedendomi accanto a lui "A cosa devo la sua visita?" chiesi curiosa, assaggiando il drink fresco.

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[Guisgard]

"Alla salute..." disse Elv a Gwen, per poi bere "... sono qui perchè mi interessava conoscere le sue impressioni su questa strana città... e su quello scienziato... Minsk..." guardandola negli occhi.

[Lady Gwen]

Riflettei un attimo sulle sue parole, prima di rispondere.
"Beh, certamente è un individuo particolare. Forse troppo idealista, contrariamente a come dice di se stesso e questo luogo mi sembra quasi una sorta di suo sogno personale che sta cercando di materializzare... Forse sembrerà un'idea sciocca, ma è quello che penso" risposi, ricambiando il suo sguardo.
"Ciò che voglio dire, è come se l'avesse costruita per soddisfare un qualcosa di personale, di suo, mascherando l'intenzione con l'idea di una città utopica e perfetta per l'umanità" aggiunsi poi.
"Lei, invece? Cosa pensa?"https://uploads.tapatalk-cdn.com/20190611/b502ac01a5923183ce564f4cf944be58.jpg

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[Destresya]

Finii di sistemare la strumentazione di bordo e mi spaparanzai su una poltrona.
"Oh fai con comodo!" sarcastica, guardando il robottino.

[Guisgard]

"Interessante..." disse Elv bevendo e riflettendo sulle parole di Gwen "... e di lui come persona cosa pensa invece?" Chiese sempre guardandola.

[Lady Gwen]

Presi anch'io un sorso prima di continuare.
"È certamente una persona che sa parlare bene, ma ho idea che abbia scelto la via della scienza solo come mezzo per realizzare quel qualcosa che c'è alla base di questa città, come dicevo prima, non per reale interesse scientifico. Un vezzo personale mascherato da servigio alla comunità" risposi con divertimento alla fine, finendo il mio bicchiere.

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[Guisgard]

"Beh, non penso le sia sfuggito il modo in cui la guardava..." disse Elv a Gwen posando il bicchiere e ridendo piano.

[Lady Gwen]

Accennai un sorriso, poi feci spallucce.
"Credo ciò sia ininfluente circa il mio giudizio su di lui, o su ciò che sta realizzando. Men che meno cambieranno i suoi intenti" commentai, in modo tranquillo.
Le attenzioni di uomo non erano una cosa di cui mi preoccupassi, beninteso in senso negativo, a meno che non le trovassi insistenti e spiacevoli.
E poi, ero certa di non ricambiare.

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[Guisgard]

"Ecco..." disse ridendo Elv "... è sempre così calma e misurata? Ottimo, perfetto per una ricercatrice scietifica." Facendo l'occhiolino a Gwen.

[Lady Gwen]

Risi con gusto alla sua considerazione, sistemando dietro l'orecchio una ciocca sfuggita alla crocchia un po' scomposta.
"Meglio di Minsk, che invece sembra un uomo di troppi sentimenti. Non il massimo per un uomo di scienza" divertita "È d'accordo?" guardando con divertita curiosità i suoi occhi neri e profondi.
Sembravano brillare di luce propria, era una sensazione che non riuscivo a definire, ma era certamente piacevole.
"Magari ci vorrebbe una via di mezzo" aggiunsi poi.

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[Guisgard]

Elv rise ed annuì, guardando ancora Gwen in quel suo accappatoio.
"Ma forse lei vorrà sistemarsi e cambiarsi, sarà meglio la lasci sola..." disse.

[Lady Gwen]

"Sì, certo, immagino ci vedremo tutti e tre per la cena, o comunque tra poco" annuii alzandomi ed accompagnandolo alla porta.
Se a lui non erano sfuggiti gli sguardi di Minsk su di me, a me non erano sfuggiti quelli di Bell.
E forse, il tutto era ben collegato, ma non dovevo pensarci.
Sarebbe stato quanto mai sconveniente ed era meglio allontanare certi pensieri.

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[Guisgard]

Un ultimo sguardo, un sorriso e poi Elv salutò Gwen.
Uscì dalla stanza e la lasciò sola.

[Lady Gwen]

Seguii ancora e con curiosità il suo sguardo scuro, ora fattosi improvvisamente più attento, un sorriso ed andò via.
Allora mi preparai, mi vestii e scesi giù per trovare Bell e Belven.https://uploads.tapatalk-cdn.com/20190612/2e0fda3e7e9003879522f02102440316.jpg

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[Guisgard]

Gwen si preparò e scese poi al pianterreno di quel vasto edifico.
Arrivò in un'ampia sala a metà tra neoclassicismo e barocco, dove c'erano vari individui che passeggiavano consultanto libri e fogli vari.
Oltre la sala si apriva un largo terrazzo che dava su un lussureggiante giardino.
Sulla terrazza Gwen notò Elv e Belven.

[Lady Gwen]

Mi immersi in quel concentrato di fogli,appunti, studiosi intenti ad esaminare chissà quali anfratti dello scibile, poi, in fondo, vidi Bell e Belven su un terrazzo che affacciava sul meraviglioso giardino.
Quindi li raggiunsi.
"Ben trovati, signori" sorrisi loro, una volta uscita anch'io sul terrazzo.

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[Guisgard]

A quelle parole di Gwen, i suoi due accompagnatori si voltarono a guardarla, accogliendola con i loro sorrisi.
"Eccola..." disse Belven "... erocurioso diconoscere le sue impressioni su questa città." A Gwen.
"Anche io." Annuendo Elv.
Il giardino che si apriva ai loro occhi era racchiuso da muri circolari e scaditi con 8 nicchie, dentro cui vi erano altrettante statue, raffiguranti le personificazioni delle virtù intellettuali dell'uomo.
Al centro del giardino dominava, su un alto piedistallo, la statua del filosofo ed eretico Giardano Bruno.
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[Lady Gwen]

Con un sorriso mi avvicinai a loro, ascoltando le parole di Belven e poi di Bell.
Allora mi guardai un po' intorno, richiamando alla memoria anche ciò che avevo visto al nostro arrivo.
"È tutto molto opulento, ma anche misurato, tutto apparentemente basato sulla diffusione del sapere e della conoscenza" alludendo agli uomini che avevo visto appena scesa giù "Ma è tutto così... "scenografico", come se ognuno recitasse una parte, come se tutto fosse finto, una sorta di parco divertimenti ad un livello superiore. Non so se questo effetto fosse voluto dal suo creatore, ma è certamente la mia impressione" risposi compiutamente ai due.

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[Guisgard]

"Sarei curioso" disse all'improvviso Minsk arrivando alle spalle di Gwen "di conoscere cose di finto, di artifciale, lei vede in questa città." Sorridendo.

[Lady Gwen]

Mi voltai all'arrivo di Minsk.
Allora alzai appena le spalle, con espressione vaga.
"È un'impressione. Di quelle sottili, sottopelle. Mi dica lei, piuttosto, cosa differenzierebbe la sua città ideale da un parco giochi. Tranne forse le giostre e lo zucchero filato" con aria divertita "Ossia da un posto ideale fatto di mille colori e lontano da ogni cattiveria umana."

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[Guisgard]

"Che un parco giochi è fatto per lucrare." Disse Minsk sorridendo a Gwen. "Qui invece non c'è nessuna volontà di guadagno. Chiunque in futuro potrà accedere e vivere qui, senza dover pagare nulla."

[Lady Gwen]

Ascoltai la sua risposta ed annuii.
"Giusto" convenni "Poi?" incalzai, con un sorrisetto curioso e divertito.

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[Guisgard]

Minsk la guardò e sorrise.
"Non penserà" disse fissandola "che una simile città esaurisca tutti i suoi immensi benefici in poche parole, vero?" Divertito. "Ci sono molti più segreti fra queste mura che nel resto del mondo, amica mia."

[Lady Gwen]

Alzai appena un sopracciglio.
Chissà perché la cosa non mi convinceva...
"Immagino avremo modo di scoprirlo durante il nostro soggiorno" dissi allora, sorridendo impercettibilmente.

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[Guisgard]

"Lo spero ardentemente." Disse sorridendo Minsk a Gwen.
"Perchè non ci parla più approfonditamente di questa città?" Belven.
"Per ora solo una raccomandazione, signori..." fece Minsk "... non dovrete mai uscire dalla città."

[Lady Gwen]

Sorrisi lievemente alle sue parole.
Poi, Belven chiese notizie in più, ma Minsk ci raccomandò unicamente di non lasciare la città.
"E immagino che non voglia nemmeno dirci perché, ho indovinato?" con sarcasmo.

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[Guisgard]

"Affatto." Disse Minsk a Gwen. "Non ho alcun problema a svelarne il motivo." Sorridendo.

[Lady Gwen]

"Allora ce lo dica, siamo tutti molto curiosi" con un sorrisetto curioso.
Mi chiedevo perché, ma forse aveva a che fare col fatto che i vetri dell'auto fossero oscurati.

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[Guisgard]

"Perchè solo nelle mura di Uaaropolis sarete al sicuro." Disse Minsk a Gwen.
"Al sicuro da cosa?" Chiese Belven.
"Al sicuro dagli angeli." Rispose Minsk.

[Lady Gwen]

Battei più volte le palpebre, per vedere se avessi capito bene.
Aveva detto angeli?
In che senso?
"Che intende?" chiesi, ora davvero perplessa, senza traccia di sarcasmo o divertimento, ma seria curiosità mista a perplessità.

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[Guisgard]

Minsk rise notando la perplessità nello sguardo di Gwen.
"Sbaglio" disse lui divertito "o noto stupore? Eppure persone di scienza non dovrebbero stupirsi di nulla."
Dalla terrazza di poteva godere di un'ottima vista su buona parte della città.
Questa era strutturata secondo principi matematici molto rigorosi.
Le misure delle distanze seguivano dettami numeri molto precisi.
Ovunque il numero 8 scandiva altezze e spessori, mentre il 7 racchiudeva le mura concentriche della metropoli.
I numeri primi erano i soli che racchiudevano le cifre più alte, con una successione rigida e schematica.
Le predisposizione poi di finestre e vetrate erano orientate in una successione chiara, volta a seguire alcune il movimento del Sole, altre quello delle Luna.
Gli edifici più alti erano posti in modo da poter osservare le costellazioni ed il loro corso.
Dei colori si è giù detto, che per varietà ed accostamenti cromatici sembravano non avere eguali in nessun altro luogo al mondo.
Mancavano però il bianco ed il nero, nel modo più assoluto.
https://www.vanillamagazine.it/wp-content/uploads/2016/05/Schermata-2016-05-10-alle-15.24.24.jpg

[Guisgard]

F22 consultò i suoi dati, per poi voltarsi verso Destresya.
"Abbiamo tre tipologie di modelli femminili..." disse "... bisogna solo scegliere quello più adatto."

[Lady Gwen]

Non battei cenno al suo commento.
"Una persona di scienza non sarebbe nulla, senza lo stupore. Esso scatena la curiosità, la curiosità porta alla ricerca e la ricerca conduce inevitabilmente alle più grandi scoperte della storia, che siano esse il fuoco o i vaccini. Un uomo di scienza come lei dovrebbe saperlo. O sbaglio?" ribattei, piegando appena il capo di lato e fissandolo dritto negli occhi con sguardo di sfida.
"L'assenza di stupore" ripresi subito dopo "Porta alla sterilità, alla staticità e la scienza non può permettersi di essere statica, inefficiente, poichè il suo progresso è al servizio dell'umanità. O forse, lei si occupa di scienza per uso personale, come gli stupefacenti?" chiesi ancora, stavolta con più aspro e pungente sarcasmo.

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[Guisgard]

Minsk scoppiò a ridere.
"Rafazza mia..." disse divertito a Gwen "... la prego... non mi deluda recitandomi queste frasi fatte, banali e scontate come una filastrocca imparata a memoria..." scuotendo il capo.

[Lady Gwen]

Mi irritava parecchio.
Ma parecchio.
"Io invece credo che lei non abbia capito nulla di ciò che la scienza è davvero e che sia come un bambino che gioca ai soldatini su larga scala, che crea il suo parco giochi personale per la sua soddisfazione parlando di grandi e commoventi ideali" con teatrale enfasi "Ma non mi interessa colpirla. Mi basta semplicemente esprimere la mia opinione, alquanto deludente, su di lei" conclusi, abbozzando un sorriso di circostanza.

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[Guisgard]

"Non si lasci sopraffare dal suo risentimento, ragazza mia." Disse Minsk guardo Gwen negli occhi. "Si goda piuttosto la meravigliosa città in cui si trova." Salutò i 3 ed andò via.
Non prima però di aver chiamato un individuo alquanto inquietante.
Non era molto alto ed il suo capo era coperto da un cappuccio.
"Al vostro servizio, signori." Mormorò questi, senza rivelare il suo nome.

[Lady Gwen]

Risentimento?
Ma quale risentimento?
Ah certo, ora andava via perché non sapeva cosa rispondere, certo, chiaro.
Tipico della gente con una "intelligenza spiccata", ovviamente.
Arrivò un individuo dal capo coperto e decisamente più basso di Minsk.
Al nostro servizio?
Cioè?
Sospirai appena e guardai altrove.
"Se iniziamo così..." commentai, scuotendo la testa.

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[Guisgard]

Elv e Belven guardono un pò perplessi il nuovo arrivato.
"Io sono la vostra guida, signori." Disse questi col capo ben celato dal suo cappuccio. "E' mio dovere mostrarvi ogni cosa della nostra città." A Gwen ed ai 2 scienziati.

[Lady Gwen]

"Bene, siamo davvero molto curiosi..." ancora con pressante sarcasmo.
Aspettavo di capire cosa ci fosse di così entusiasmante e grandioso in questo posto, ormai Minsk mi aveva messa di cattivo umore e ci sarebbe voluto un po' prima che mi passasse.

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[Guisgard]

"Beh, di domande ne abbiamo diverse..." disse Belven all'uomo incappucciato "... per cominciare... come si regge questa città? Ossia quale forma di governo è in vigore?"
"Vi è un parlamento supremo, formato dai più auterovoli scienziati della città." Spiegò l'incappucciato. "La stampa poi si occupa di descrivere al popolo il lavoro svolto dal senato. In modo che tutto sia trasparente." Fissando Gwen e gli altri 2.

[Lady Gwen]

Ascoltai le risposte dell'uomo alla domanda di Belven.
"E la stampa è l'unico mezzo di comunicazione, o sono presenti tutti i normali media come all'esterno?"

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[Guisgard]

"C'è massima libertà d'informazione, proprio per garantire la verità al popolo." Disse l'uomo a Gwen. "abbiamo un'infinità di giornali ed altri organi d'informazione."

[Lady Gwen]

Annuii lentamente, soppesando la risposta.
"E cosa fanno coloro che vivono i questa città? Voglio dire, esistono dei mezzi di lavoro, svago o qualsiasi altra offerta per i cittadini?"

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[Destresya]

Alzai gli occhi al cielo.
"Questo l'hai già detto mille volte, mi devi dire i ruoli precisi!" Sbottai spazientita.
"Sai che c'è? Faccio da sola!" Mi alzai e andai a cercare il bottone per spegnere il robottino.
Mi teneva bloccata lì da ore, doveva avere qualcosa di difettoso.
Io non potevo continuare a perdere tempo per colpa sua.

[Guisgard]

Destresya con un gesto deciso spense F22, in modo da poter fare da sola.

[Guisgard]

"Vi sono diverse fabbriche, abbastanza per garantire lavoro al popolo ed ai loro figli in futuro." Disse l'uomo a Gwen. "Non esiste la disoccupazione a Uaaropolis."

[Lady Gwen]

"Fabbriche..." ripetei pensierosa.
"Il governo tutto è basato sulla scienza e chi lavora, lavora in una fabbrica?" chiesi dubbiosa.

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[Guisgard]

"Le fabbriche sono i luoghi dove nasce la tecnologia." Disse l'uomo a Gwen. "Nei laboratori gli uomini di scienza e nelle catene di montaggio i manovali. Non tutti hanno i titoli di studio per occupare posti importanti, sebbene lavoriamo affinchè un giorno tutti possano avere cultura e titoli."

[Lady Gwen]

"Così ha più senso" annuii.
"Cos'altro può dirci sull'organizzazione di questa città?"

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[Guisgard]

"E' tutto qui." Disse l'uomo a Gwen. "La burocrazia èpraticamente nulla, le leggi poche e flissibili, proprietà privata nulla, assistenza sociale totale e nessuna presenza di criminalità all'interno delle mura cittadine."

[Lady Gwen]

Alzai le sopracciglia, pensierosa.
"Beh, si direbbe davvero la città ideale dei sogni..." commentai, rivolta ai miei due compagni.
Ma era proprio per questo che non mi convinceva.

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[Guisgard]

"E dica..." disse Belven all'uomo col cappuccio "... nessuno esce mai fuori da questa città?"
"Non vi è motivoper farlo." rispose quello, fissando Gwen ed i due scienziati.

[Lady Gwen]

"Certo che no, signor Belven, è la città perfetta, questa" lo ripresi candidamente, con sarcasmo.
Bah, continuavo a pensare che ci fosse dietro qualcosa di losco se non ci avevano mostrato il tragitto e non volevano che uscissimo.
C'era qualcosa di sospetto ed intendevo scoprire cosa, al più presto.

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[Destresya]

Ero veramente fuori di me.
Ore e ore a ripetermi la stessa identica cosa come un disco rotto.
Come se non sapesse che cosa mi serviva in quella missione.
Adesso saltava fuori che bisognava scegliere fra tre quando erano tre i ruoli che mi servivano, come lui stesso mi aveva detto un attimo prima.
Forse era un problema di batteria o altro.
A cosa serve avere un robot di protocollo se poi ti tiene bloccata per ore.
Andai al pc ed esaminai i dati relativi all'Area 71.
Ce n'erano molti, dovevo ammetterlo.
Non era un posto per tutti, dovevo trovare un ruolo adatto e generare la documentazione necessaria.
Visto il mio stato d'animo, decisi di iniziare a lavorare sul profilo della dura e perfida.
Presi in considerazione diversi profili, dal militare al killer ma poi ne trovai una che mi incuriosiva molto, anche se non sapevo bene come definirlo.
Controllai che avesse i requisiti per l'Area 71, e li aveva, a quanto pareva bastava disporre di soldi terrestri per poter arrivare ovunque.
E da quando avevano adottato una moneta virtuale sul pianeta era ancora più semplice per noi inserirsi nei loro meccanismi.
Dopotutto, erano un pianeta arretrato ma in via di sviluppo.
Allora, mandai tutta la documentazione per essere accettata all'Area 71, con la cospicua donazione in denaro richiesta, e attesi.

[Guisgard]

L'uomo incappucciato guardò Gwen, poi Belven.
"Solo un folle o uno sciocco uscirebbe da Uaaropolis da solo." Disse con tono cupo.

[Guisgard]

Destresya prese la questione in mano ed organizzò tutto.
I dati furono trasmessi, tramite la Rete informatica terrestre, ai computer dell'Area 71.
La progredita civiltà aliene non trovò difficoltà a modificare i data base delle strumentazioni umane.
Pochi istanti dopo i dati del suo alter ego erano già giunti, analizzati ed accettati riguardo la nuova destinazione,ossia Uaaropolis.

[Lady Gwen]

"Beh, non riuscirete facilmente a fermarlo, se continuate tutti a parlare così e attendere la gente curiosa" dissi divertita io.

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[Guisgard]

"La gente sa" disse l'uomo a Gwen "che lasciare la città è un suicidio. Dopotutto nulla manca a chi vive a Uaaropolis."
Il suo tono era basso, freddo, cupo, indefinito, persino tagliente.

[Lady Gwen]

Il suo tono non mi piacque.
Affatto.
Era freddo, glaciale, improvvisamente gelido e tagliente, quasi minaccioso, osavo dire.
"Bene, sono certa che ci rivolgeremo a lei se avremo altre domande sulla città, grazie" dissi all'uomo, sperando di congedarlo.
Avevo bisogno di spade cosa ne pensassero i miei compagni di viaggio e non potevo farlo con lui qui.

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[Guisgard]

"Si, per ora ci dedicheremo a visitare questo bel giardino." Disse Elv all'uomo, comprendendo l'intenzione di Gwen di congedarlo.
L'uomo annuì ed andò via, lasciando i tre da soli.
"Simpatico il nostro Cicerone incappucciato." Ridendo Belven.

[Lady Gwen]

Bell mi desse il gioco e quello andò via.
"Cosa ne pensate? Sinceramente, la cosa comincia seriamente ad inquietarmi, il fatto che continuino ad insistere sul fatto di non uscire dalla città, la sua organizzazione... È tutto strano..."

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[Guisgard]

"In effetti qui tutto è... diciamo anomalo... strano..." disse Elv a Gwen "... e non credo che i nostri parametri siano adoperati anche qui..."
"Però non sappiamo chi siano questi angeli..." fece Belven.

[Lady Gwen]

"Lo penso anche io..." annuii a Bell.
Poi, guardai Belven.
"Già..." dissi pensierosa.
"E se si riferisse a coloro che ci hanno portati qui?" ipotizzai.

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[Guisgard]

"Gli uomini in giacca, cravatta ed occhialini..." disse Belven a Gwen "... quelli intende? Non so... in effetti erano vestiti in modo normale, moderno... mentre qui tutti indossano abiti strani..."
"Si, questa differenza è vera..." annuì Elv.

[Lady Gwen]

"Esattamente, è proprio quello che ho notato" annuii.
"È come se fosse una prigione dorata, questa città, ma pur sempre una prigione..." constatai.
"Vorrei sapere cosa promettono alla gente per convincerla a stare qui di sua spontanea volontà..." con tono nuovamente sarcastico.

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[Guisgard]

"Le solite cose..." disse Belven a Gwen "... benessere, tranquillità, libertà..."
"Ho idea che tutto ruoti attorno a quegli angeli..." fece Elv "... e se fosse tutto falso?"
"Ossia?" Belven.
"Magari una fandonia per intimidire le persone e tenerle rinchiuse qui..."
"Se così fosse" mormorò Belven "allora non sono così felici qui..."

[Lady Gwen]

Seguii lo scambio di battute fra i due.
E nessuna delle loro ipotesi mi sembrava assurda abbastanza da non darle credito.
"Penso che queste teorie potrebbero essere molto più che fondate..." commentai io.
"E direi che fra parco giochi e storie sull'uomo nero qui fuori per spaventare i bambini c'è tutto..." dissi sarcasticamente, mentre osservavo il giardino davvero intenzionata a farci un giro, come detto da Bell all'uomo.

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[Guisgard]

Gwen ed i suoi due compagni di viaggio dal terrazzo scesero poi nel giardino.
Era questo ampio e lussureggiante, con piante particolari e stranissime, sconosciute in buona parte al mondo conosciuto e civilizzato.
Fiori e frutti dai colori esotici e cangianti, con fogliame dal raro riverbero crescevano tra ampie ed alte colonne di pordido rosso e poderosi pilastri tortili di marmo pregiato.
Diverse fontane sorgevano in quel meraviglioso verziere dai tratti classicistici, da dove schizzava fuori acqua colorata.
In angolo c'era un trionfo di tutti i colori, eccetto il bianco ed il nero.
Oltre questo giardino sorgeva un largo edificio preceduto da un portico colonnato, dal quale si giungeva attraverso una scalinata ad un ingresso monumentale, sul qualee capeggiava una frase del famoso tiranno ateniese Crizia:

"La saggezza è una pianta che non spunta dallo spirito, ma dall'intelletto."

[Lady Gwen]

Raggiungemmo il grande giardino.
Era questo lussureggiante e pieno di piante sconosciute che non avevo mai visto in vita mia.
Non ero esperta in biologia, ma non ci voleva chissà che per notarlo.
Anche in questo angolo di paradiso erano presenti tutte le sfumature possibili di colori, eccetto il bianco ed il nero.
Avrei dovuto chiedere, circa questo dettaglio.
Fontane dal gusto classico impreziosivano il giardino con il loro gusto classico ed elegante, donando una sensazione di freschezza grazie all'acqua cristallina che zampillava.
Poi, vedemmo un'iscrizione.
"Beh, una cosa più o meno corretta fin'ora, in tutta questa incognita di posto..." sarcasticamente.

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[Guisgard]

"Su questo dissento." Disse con un sorriso Belven a Gwen circa quell'iscrizione davanti a loro.
"Mi chiedo cosa sia quell'edificio..." mormorò Elv.
"Rimpiango quasi il nostro Cicerone..." divertito e sarcastico Beven.
"E' il Palazzo degli Astri." All'improvviso una voce dietro di loro.
Era l'uomo incappucciato, quasi apparso dal nulla, come un fantasma.

[Lady Gwen]

"Infatti ho detto più o meno" con tono sornione a Belven.
Poi, Bell parlò dell'edificio e, facendoci sobbalzare, improvvisamente giunse a noi la risposta.
Palazzo degli Astri.
"Cos'è? Una sorta di osservatorio?" chiesi curiosa, dato il nome.

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[Guisgard]

"E' la sede" disse l'uomo incappucciato a Gwen "dove si riuniscono gli scienziati e gli intellettuali che reggono il governo di Uaaropolis."
"E quanti membri vi sono?" Chiese Elv.
"600 scienziati e 400 altri uomini di lettere ed arti varie." Spiegò l'uomo incappucciato.

[Lady Gwen]

Annuii alla sua risposta.
"Certamente un bel gruppetto folto" commentai "Ed ogni quanto si riuniscono?"

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[Guisgard]

"Una volta al mese" disse l'uomo a Gwen "ma raramente sono tutti presenti."
"Ed è possibili visitare l'interno del palazzo?" Chiese Belven.
"No, mi spiace." Secco l'uomo.
"Ma per i nostri ospiti possiamo fare un'eccezione." All'improvviso una voce.
Era un uomo di età matura, con una lunga toga e d ampio mantello indosso.
"Signor Italus..." con un cenno del capo quello incappucciato.
"Salute a voi tutti." Sorridendo Italus.
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