I sentieri selvaggi del grande pianeta

[Guisgard]

“Ah, ecco...” disse Elv mangiando “... capisco...” fissando Gwen in uno strano modo “... beh, non vergognarti... puoi dirlo, eh... nessuno ti mangerà...” divertito.

[Lady Gwen]

Sbattei le palpebre più volte, sollevando un sopracciglio.
"Dire cosa, scusa?" chiesi con tono stranito, osservandolo nel suo strano modo guardarmi.
E non mi era sfuggito che era arrivato al tu, ma non mi dispiaceva.

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[Guisgard]

“Dire che ti senti scossa... che provi strane emozioni a stare qui con me... brividi su tutto il corpo... avanti, lo puoi ammettere... tu, in una vita tutta ranch ed ambulatorio, ora qui con me... avanti, puoi dirlo tranquillamente...” fissandola con insistenza.

[Lady Gwen]

Continuai ad osservarlo con un sopracciglio inarcato e faccia stranita.
"Beh, non ti ho certo salvato per il tuo bel viso. Te ne saresti fatto ben poco, da morto" replicai con tono secco, accavallando una gamba sull'altra con fare stizzito.
Questa, poi!
Era davvero da matti!

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[Destresya]

Mi sembrava di parlare con un troglodita.
Lo guardai con aria di compatimento.
Ma io cosa gli avevo messo davanti il mio taccuino a fare?
Allungai semplicemente il dito e feci scorrere gli ologrammi, erano davvero molti, così tanti da non riuscire a tenere il conto.
"Giusto qualcuno!" Sarcastica, mentre la galleria continuava a scorrere.
"Ora volete aiutarmi o avete intenzione di farmi perdere altro tempo con domande di cui avevate già la risposta sotto il naso?" Indicai il taccuino con lo sguardo.
"Allora, questi banditi?" Fissandolo.

[Guisgard]

Elv rise.
“Ma non mi dire...” disse a Gwen divertito “... io invece credo proprio di si... avanti ammettilo... o le ragazze puritane come te hanno troppa vergogna nel rivelare le proprie fantasie?” Facendole l'occhiolino.

[Lady Gwen]

Lo guardai.
"Tu sei troppo sicuro di te, credo" commentai, guardandolo con fare sornione.
"E ti fai troppe scene in testa, secondo me..." scuotendo il capo.https://uploads.tapatalk-cdn.com/20190724/fcb89cae71bbb60b3a729ee24a5b1c4d.jpg

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[Guisgard]

"Guardami negli occhi" disse Elv con un vago sorriso a Gwen "e dimmi che non ti piaccio... che non fantastichi su di me... avanti, dimmelo!" Facendole l'occhiolino.

[Lady Gwen]

Inaspettatamente, senza che me ne accorgessi, obbedii e lo guardai negli occhi neri e profondi.
Erano molto belli, i suoi occhi.
I più belli che avessi mai visto.
Poggiai il mento sulla mano e alzai di nuovo un sopracciglio.
"E anche fosse?" con tono impertinente, proprio come sul suo "Non vedo cosa cambierebbe."

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[Guisgard]

Elv rise.
"Beh, cambierebbe..." disse a Gwen "... no? Non credi? Il bel medico che ha una cotta per il suo paziente... non sarebbe scabroso?" Fissandola con fare provocatorio e provocante. "Io dico di si..."

[Guisgard]

"Quanta fretta, miss..." disse Goz fumando "... è presto detto... sono una banda di banditi che assalgono le miniere, portando via oro ed argento... si crede che abbiano il covo nel canyon, ma pochi temerari si spingono laggiù..." a Destresya "... la taglia è alta, ma la missione è rischiosa... parecchio rischiosa..."

[Lady Gwen]

Scossi la testa.
"Tu ti fai troppe fantasie..." commentai alzandomi e prendendo il piatto.
"Beh, sono di sotto, se hai bisogno di qualcosa..." lo avvisai, uscendo in corridoio.

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[Guisgard]

"Si, un attimo ancora, dottoressa..." disse Elv a Gwen "... avverto dei capogiri... a tratti la stanza ruota appena... e mi bruciano gli occhi... crede abbia ancora la febbre?" Chiese, massaggiandosi le tempie.

[Lady Gwen]

Mi voltai ed affilai lo sguardo.
Perché avevo la netta sensazione che potesse fingere?
Era un dubbio sottile, vago, ma presente.
Allora posai da parte il piatto vuoto e mi sedetti di nuovo sul letto accanto a lui.
Poi mi avvicinai a lui controllando la fronte per capire se avesse la febbre e osservai le pupille.
Se davvero stava fingendo, iniziavamo proprio bene questa convalescenza...

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[Guisgard]

Elv restò immobile mentre Gwen avvicinatasi a lui, cominciò a guardare le sue pupille, cercando di capire cosa avesse il pistolero.
Ma poi, in un attimo, con gesto improvviso lui mosse il capo in avanti e la baciò.
In un istante Gwen si trovò con le labbra incatenate ed imprigionate a quelle di lui, in un bacio inaspettato.

[Lady Gwen]

Stavo ancora osservando i suoi occhi, quando questi si fecero più vicini.
Ancora di più.
Fino a che il suo viso raggiunse il mio e le sue labbra imprigionarono le mie.
Cercai di allontanarlo, col risultato di averlo ancora più vicino a me.
A quel punto, cedetti.
Cedetti non razionalmente, bensì sentendo uno strano ed improvviso legame crearsi nel momento in cui mi baciò.
Era una bella sensazione ed in quel momento non riuscii a rinunciarvi.
Forse era sbagliato, sicuramente lo era, ma non riuscivo a pensarci.

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[Guisgard]

Elv continuò a baciarla, assaporando le labbra di Gwen ed imprigionando la lingua di lei con la sua.
Un bacio che divenne subito caldo, avvolgente ed appagante.
Le cinse i fianchi con le mani e la strinse a sé, baciandola ancora ed ancora.
“Lo sapevo ti piaceva...” disse in un gemito mentre la baciava.

[Lady Gwen]

Quel bacio divenne stranamente caldo, appagante, di un appagamento improvviso che non sapeva nemmeno di voler essere soddisfatto.
Ma era quello che sentivo ed era bellissimo.
Sentii le sue mani stringere i miei fianchi e tirarmi a sè, facendomi sorridere.
"E tu sei impunito... Sfacciato... Ed irriverente..." sussurrai allora io.

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[Guisgard]

"Zitta..." disse Elv, affondando ancor più la sua lingua nella bocca di Gwen e succhiare con maggior impeto le labbra di lei con le sue.
Le mani di lui si muovevano abili, sicure e forti lungo il corpo della ragazza, stringendola a sè, senza darle tregua con quel bacio.

[Lady Gwen]

Affondava ancora di più oltre le mie labbra e mi stringeva forte a sè.
Era quasi impossibile sottrarsi al suo impeto, era una foga in continua crescita.
Pian piano però mi staccai da lui.
"Sembra che la tua convalescenza sia già in netta ripresa..." commentai con divertito sarcasmo.
Lo guardai ancora con un vago sorriso, poi presi il piatto ed andai in cucina.
Mentre mettevo a posto, pensavo a ciò che era appena successo, al fatto che forse avrei dovuto fermarlo, ma non ci ero riuscita e mi chiedevo quali sarebbero state ora le conseguenze...

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[Guisgard]

Elv cercò di trattenerla, di tenerla lì con sè, prendendo la sua mano, ma Gwen alla fine riuscì a tornare in cucina con il piatto vuoto.
Ripensava però a quel bacio.
La sera era intanto scesa e solo i versi di qualche uccello notturno ed i versi di un puma lontano squarciavano il silenzio intorno al ranch.

[Lady Gwen]

Ero uscita da quella stanza perché dovevo fermarmi un istante a fare chiarezza, ma non riuscivo a non pensare a quello che era successo, ai suoi occhi neri, le sue mani, il suo sapore.
Non potevo fare a meno di tornare con la mente a quegli istanti.
Nel frattempo, fuori l'oscurità celava tutto, così finii in cucina e mi misi finalmente a letto, al termine di quella giornata che sembrava essere infinita.

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[Guisgard]

Alla fine Gwen andò a letto.
Non fu facile addormentarsi, non lo fu per niente.
Le ore sembrano ferme, infinite ed il Tempo pareva essersi fermato.
Alla fine però, dopo un pò di fatica, la ragazza si addormentò.
E dormì fino al mattino, quando fu svegliata da suo padre che come sempre si era alzato verso l'alba per accudire ai loro animali.

[Lady Gwen]

Non fu facile addormentarmi, la mia mente galoppava, come il mio cuore e a nessuno dei due riuscivo a mettere un freno.
Alla fine, però, crollai fra le braccia di Morfeo e dormii fino al mattino.
Stavolta fu mio padre a svegliare me, scendendo dagli animali.
A quel punto, io mi alzai dal letto, andai a svegliare Josh e poi scesi giù a preparare la colazione.

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[Guisgard]

Quando la colazione fu pronta il padre di Gwen e suo fratello entrarono in cucina per mangiare tutti insieme.
"Gwen.." disse Josh "... lui? Non mangia con noi?"

[Lady Gwen]

Papà e Josh entrarono in cucina e ci sedemmo per mangiare tutti insieme.
"Salirò su da lui per la colazione tra poco" annuii, prima di prendere un sorso di latte.
Tutta la notte era trascorsa, ma le emozioni della sera precedente si riaccesero dentro di me più forti di prima, all'improvviso e mi chiedevo se mai sarei riuscita a dominarle, forse non ci sarei mai riuscita.
Quando finimmo tutti di fare colazione, preparai un vassoio con due focacce e del latte caldo ed andai in quella che usavamo come stanza di riserva e che adesso ospitava Elv.

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[Destresya]

Notai che già il tono era cambiato, e la cosa cominciava ad andarmi più a genio.
Non amavo perdere tempo, il tempo nel mio lavoro era prezioso, molto prezioso.
Ascoltai attentamente le parole dello sceriffo, mentre mettevo via il mio taccuino tecnologico.
"E quando mai non lo è?" con un sorrisetto divertito "Detta così non mi sembra una situazione diversa da moltissime altre nel Paese.. c'è qualcosa che rende questi banditi così pericolosi, o meglio... così preziosi da giustificare una taglia tanto alta?" chiesi, incuriosita.

[Guisgard]

"Ma poi..." disse il padre di Gwen a sua figlia "... hai scoperto chi è? La vita forse per quel che mandriano o grande coltivatore? Va in giro armato, quindi lavorerà per qualcuno..." mentre lei si apprestava a portare la colazione ad Elv.



Ad Afrastone Destresya era dallo sceriffo Goz.
"La taglia è molto alta perché pare che anche l'esercito federale dia loro la caccia." Disse lo sceriffo. "E questo spinge a credere che ci sua qualcosa di grosso dietro tutta questa faccenda."

[Lady Gwen]

Eh, avrei voluto saperne di più anch'io...
"So solo il suo nome, nulla di più al momento..." risposi a papà.
Ma contavo di scoprirlo.
Imboccai le scale e arrivai alla stanza.

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[Guisgard]

Gwen entrò nella camera e trovò Elv già sveglio, seduto sotto le lenzuola e con lo sguardo fisso verso la finestra, quasi contemplando gli spazi sconfinati della prateria.
"Buongiorno..." disse con unnvsgo ed enigmatico sorriso.

[Lady Gwen]

Era già sveglio, intento in chissà quali pensieri con lo sguardo perso oltre la finestra.
"Buongiorno" risposi, sorridendo e poggiando il vassoio accanto a lui.
"Come ti senti, oggi?" mi informai, osservando prima il morso sul braccio e poi le pupille con la mia piccola lampadina al plasma.

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[Destresya]

A quelle parole dello sceriffo mi sedetti meglio sulla sedia, accavallando una gamba in modo sgraziato, come se avessi improvvisamente dimenticato di star indossando un vestitino azzurro da brava contadinella.
"L'esercito federale? interessante... sì, avete ragione, deve esserci qualcosa sotto.." pensierosa.
Che cosa poteva esserci sotto? Che coosa potevano nascondere questi briganti?
"E conoscete anche i nomi dei membri di questa banda? O almeno il nome della banda?" incuriosita.

[Guisgard]

"Molto meglio, grazie." Disse Elv a Gwen, senza smettere di fissarla in un modo strano, indefinito.

[Guisgard]

"Si, conosciamo solo il nome della banda..." disse lo sceriffo a Destresya "... si fa chiamare la Banda del Serpente..."

[Lady Gwen]

"Ottimo" commentai.
Poi, notai che continuava a guardarmi in modo strano, indefinito.
Come ieri sera.
"Beh? Cosa c'è?" chiesi, con un mezzo sorriso, mentre rimettevo a posto la lampadina.

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[Destresya]

"La banda del serpente..." ripetei, pensierosa, per poi annuire.
"Bene, sceriffo la ringrazio per il suo tempo!" alzandomi "La ricontatterò se ci saranno novità!" con un sorrisetto sicuro di me.
"La lascio ai suoi affari.." con un cenno del capo in segno di commiato.

[Guisgard]

"Nulla." Disse Elv cominciando a mangiare la colazione portata da Gwen. "Mi piace guardare le donne. Ti sembra strano?" Divertito.
Nello stesso istante, ad Afrastone nell'ufficio dello sceriffo, Destresya cercava di raccogliere informazioni sulla misteriosa Banda del Serpente.
Quando però la bella cacciatrice di taglie stava per andare via qualcuno bussò alla porta dell'ufficio.

[Lady Gwen]

Assunsi un sorriso divertito, scuotendo la testa.
"No... Non più di tanto almeno..." ridacchiando.
Beh anche a me piaceva guardarlo, ma dovevo soprattutto ammettere che mi piaceva il modo sì enigmatico, ma anche attento e curioso che aveva di guardarmi.
Mi piaceva la sfumatura che assumevano i suoi occhi neri mentre erano su di me e non me ne lamentavo.

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[Guisgard]

"Però se tu vuoi che smetta di guardarti" disse Elv a Gwen "allora posso provarci. Vuoi che smetta?" Sorridendo piano.

[Lady Gwen]

Il mio sorriso assunse una sfumatura quasi di sfida.
"No" risposi candidamente, appoggiando il mento sulla mano.
Infatti, non volevo assolutamente che smettesse, mi piaceva che mi guardasse e poteva continuare anche per sempre, di certo non mi sarei mai lamentata.

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[Guisgard]

"Ah ecco..." disse divertito Elv "... quindi voi ragzze di campagna non è vero che siete poi così bigotte." Fissando con fare provocatorio Gwen. "Nagari hai già conosciuto qualche giovanotto prima d'ora, no?"

[Lady Gwen]

"Non ti rispondo neanche..." commentai, con tono sornione.
Poi, accennai una vaga smorfia con un'alzata di spalle.
"Fra lo studio di medicina, poi il lavoro e beh, altre circostanze personali, non ne ho avuto il tempo..." risposi con tono distante.

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[Guisgard]

"Non ci credo." Disse Elv per poi ridere di gusto. "Dai, mi prendi in giro... vuoi fare la santarellina!" Divertito a Gwen.

[Lady Gwen]

Lo guardai impassibile e tranquilla, senza scompormi più di tanto.
"Per quattro anni abbiamo accudito e curato mia madre. È morta sette anni fa e subito ho capito che volevo fare il medico" risposi, accennando poi un sorriso "Mi sono detta che se non ero riuscita a curare lei, avrei curato le altre persone. È sempre stato il mio obiettivo e averlo raggiunto per me è stata la conquista più grande" aggiunsi poi.
"Quindi no, non ho avuto molto tempo da dedicare alle questioni sentimentali."

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[Guisgard]

A quelle parole di Gwen, Elv chinò il capo sulla colazione e per lunghi istanti mangiò in silenzio.
"Scusami, non potevo sapere..." disse poi alla ragazza "... mi spiace, sono stato sciocco a dire quelle cose..."

[Lady Gwen]

Piegai appena il capo, osservando la sua reazione, mentre riprendeva a mangiare in silenzio.
Poi sorrisi.
"Non preoccuparti" dissi, con tono tranquillo.
L'avevo già un po' strapazzato, non aveva senso infierire ancora.

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[Guisgard]

Elv rispose solo con un sorriso a Gwen, per poi finire la sua colazione.
"Dimmi..." disse "... quando potrò alzarmi? Ho bisogno di sgranchirmi un pò... e di respirare aria fresca, all'aperto."

[Lady Gwen]

Finì di mangiare ed espresse il desiderio di uscire.
"Beh, se ti senti meglio e i capogiri son passati, possiamo uscire in cortile, se ti va" proposi.

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[Guisgard]

"Si, ne ho proprio bisogno." Disse sorridendo Elv a Gwen.
I due così uscirono nel cortile, dove il padre ed il fratello di lei erano alle prese con i vitelli nei recinti.
Era una mattinata di Sole ed il cielo era di un azzurro terso.
Ad un tratto però della polvere apparve in lontananza ed alcuni uomini a cavallo si avvicinavano al ranch.

[Lady Gwen]

"Bene!"
Scendemmo così giù e gli feci fare un bel giro del ranch, mentre papà e Josh erano alle prese coi vitelli.
Ma ad un tratto, vidi degli uomini avvicinarsi a casa nostra.
"Chissà chi sono..." mi chiesi, sospettoso e dubbiosa.
Ricordavo la visita che papà aveva ricevuto la scorsa sera e non mi era piaciuta molto...

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[Guisgard]

Nel vedere quegli uomini avvicinarsi al ranch, istintivamente Elv portò la mano sulla gamba, come se cercasse la sua pistola, ma era disarmato.
Gli uomini a cavallo arrivarono ed erano in 4.
Subito il padre di Gwen si avvicinò loro.
"Salve..." disse "... desiderate?"
Quelli risero, come se deriderssero i modi gentili dell'uomo.

[Lady Gwen]

Lo vidi che istintivamente cercava la pistola, ma l'aveva lasciata in camera.
Allora, senza farmi vedere, gli passai la mia di nascosto.
Ero talmente abituata ad averla addosso che la portavo nella tasca della gonna anche in casa.
Papà si avvicinò loro, ma già non mi piacevano.
"Per caso li conosci?" chiesi sottovoce ad Elv "Non mi piacciono, non mi piacciono affatto..."

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[Guisgard]

Elv rapido prese la pistola che Gwen gli passò e la nascose dietro, nella cintura.
"No, ma hanno delle brutte facce..." disse pianissimo lui a lei "... ed io detesto la brutta gente." Quasi sarcastico.
"Siamo qui per conto del signor Rasputin!" Uno di quelli a cavallo. "Un dei più ricchi possidenti della zona. Cerchiamo uomini disposti a lavorare per lui."
"Il signor Rasputin paga molto profumatamente." Ridendo un altro di quelli.

[Lady Gwen]

Alzai gli occhi in su scuotendo la testa.
Poi, ascoltai le richieste di quelle persone.
Allora lanciai uno sguardo a papà e di nascosto scossi la testa.
No, non mi piaceva, mi sembrava un brutto affare e non volevo che papà ci entrasse.
No, assolutamente no!

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[Guisgard]

"E sentiamo..." disse Elv avanzando verso quegli uomini a cavallo e raggiungendo il padre di Gwen "... quanto è disposto a pagare il vostro padrone?"
"Dipende cosa sai fare, gringos." Ridendo uno di quelli.
"Beh..." sorridendo Elv "... potreste portare un messaggio al vostro padrone, da bravi cani voi siete, no?"
"Cosa intendi dire, bastardo?" Un altro di quegli uomini.
"Beh, un messaggio, nulla di che..." calmo Elv "... per esempio che deve inviare altri uomini al posto vostro per riprendersi le vostre 4 pistole. Vedete, nulla di personale ovvio, ma le vostre brutte facce io proprio non le digerisco... cosa volete farci? Quindi ora mi consegnerete le postole e poi direte al vostro padrone di inviare qualcun altro a riprendersele, chiaro?"
"Grandissimo figlio di baldracca, tu sei 1 e noi invece in 4!"
"Si, ma valete per meno della metà." Senza scomporsi Elv.
I 4 si scambiarono una lunga occhiata e poi estressero insieme, rapidi, le pistole.
Elv però fu più lesto ed estrasse la sua di pistola, che con 4 precisi e velocissimi colpi di laser fece volare via quelle di quegli uomini, disarmandoli come aveva detto.
"Incredibile!" Esclamò meravigliato Josh.

[Lady Gwen]

Elv avanzò e mi terrorizzai vedendoli entrambi esposti a quegli uomini.
Iniziarono a scambiarsi parole poco generose, ma l'idea di Elv aveva una logica.
Quei maledetti non sembravano molto inclini e temevo che sarebbe andata a finire male...
Ma nel momento in cui estrassero le pistole, lui sparò, mandando a segno ogni colpo.
Ed un sorriso divertito e forse anche orgoglioso mi si aprì sul viso.
Iniziavo a credere che l'arrivo di Elv fosse stato provvidenziale sotto ogni punto di vista...

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[Guisgard]

“Gringo...” disse uno di quelli mentre voltavano i cavalli per galoppare via “... sei un uomo morto!” E svanirono nella polvere della prateria.
“Ecco fatto.” Orgoglioso Elv, cercando lo sguardo di Gwen.
“Avete fatto una cosa molto stupida!” Lo rimproverò il padre di lei.

[Lady Gwen]

Gli uomini se ne andarono ed io ricambiai il sorriso di Elv, stringendo il suo braccio.
Però, papà non era d'accordo.
"Papà, ti prego... Ha provato ad aiutare, non fare così..."

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[Guisgard]

"Bah, non capisci..." disse il padre di Gwen a sua figlia "... non capisci cosa succederà ora? Arriveranno più umini e ci devasteranno il ranch! Dovremo andar via, perchè non saremo più al sicuro!" Guardo Elv. "Bella bravata!"

[Lady Gwen]

Adesso, era il momento di preoccuparsi.
Infatti, rivolsi ad Elv un'occhiata davvero preoccupata.
"Dove possiamo andare? Ci deve essere un posto, per forza.." Cercavo di pensare velocemente.
Se davvero papà aveva ragione, non potevamo restare qui, o avremmo rischiato la vita.
Perdere il ranch era un conto, era doloroso certo, ma la vita valeva di più.

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[Guisgard]

"Bah, niente catastrofismi." Disse Elv a Gwen ed a suo padre. "Non fasciamoci la testa proma di essercela rotta."
"Voi proprio non capite vedo!" Lo riprese il padre di Gwen. "Ora ne arriveranno il doppio ed armati fino ai denti! Tutto grazie alla vostra bravata!"
"Ma lui può farli fuori tutti, vero?" Josh ad Elv, che gli fece l'occhiolino.

[Lady Gwen]

La situazione iniziava ad essere drammatica anche ai miei occhi, ma Elv sembrava non curarsene.
"Elv, ti prego. La situazione sembra già complicata di suo" gli dissi, guardandolo ora seriamente preoccupata.
Poi presi le mani di mio padre.
"Dove potremmo andare? Conosci qualche posto sicuro?" gli chiesi speranzosa, nella seria e cieca speranza che mi rispondesse di sì.

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[Altea]

Ascoltai attentamente Minsk e sorrisi per poi rifarmi seria "Io avere paura della siccità, arsura e via dicendo? Mi vedete forse come una damina..ci vuole ben altro per farmi paura". E sapevo benissimo sarei stata scortata dal vecchio della band e poi gli altri sarebbero arrivati ad assalire magari la carovana o peggio ancora con l' aiuto di qualche nativo "Bene, ma io non lavoro per voi, vorrei solo trovare fortuna ai Dolci Pascoli" continuando a recitare "Ma non vi negherò il mio aiuto" con sguardo freddo.

https://pbs.twimg.com/media/CohPPz4UMAAc8JL.jpg

[Destresya]

Mi alzai per andarmene.
Avevo bisogno di stare da sola, ed elaborare un piano, un piano per riuscire a penetrare in questa banda dei serpenti e accoppiarli, la taglia era davvero invitante.
Ma proprio in quel momento qualcuno bussò.

[Guisgard]

Destresya stava per andare via, quando qualcuno bussò e poi entrò.
Era il giudice Belven.
"Sceriffo, permetta solo pochi minuti..." disse "... sperando di non avervi interrotto." Fissando la bella cacciatrice di taglie.
"Vi ascolto, giudice." Goz.
"Un forestiero è giunto in città e pare abbia acquistato Dolci Pascoli..." rivelò Belven "... scatenando di certo la rabbia dei nativi..."

[Guisgard]

“Non possiamo abbandonare il nostro ranch...” disse il padre a Gwen “... è tutto ciò che abbiamo, è il lavoro di un'intera vita.” Scuotendo il capo.
“Volevate forse fare le pecore per tutta la vita?” Elv a lui. “Farvi mettere i piedi in testa da quella gente? Questo è ciò che volevate fare?”
“State zitto voi!” Con rabbia il padre di Gwen.

[Guisgard]

Minsk guardò Altea dalla testa ai piedi, con un sorriso compiaciuto, per poi annuire.
“Di certo non sembrate una dama indifesa.” Disse fissandola negli occhi. “Vi offro un patto... un'opportunità... non lavorerete per me, ma potrete avere un pezzo di terra a Dolci Pascoli per lavorarvici, dove sarete la padrona di voi stessa... che ne dite?”

[Lady Gwen]

"Lo so bene, papà... Ma non possiamo rischiare la vita..." sospirai.
Sobbalzai poi quando diede addosso ad Elv.
"A meno che non riusciamo a fronteggiarli... Potremmo provarci..."

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[Guisgard]

"Fronteggiarli..." disse il padre a Gwen "... parli sul serio? Sei davvero seria nel dire una simile stupidaggine?" Fissandola. "Come potremmo da soli fronteggiare quei pistoleri?"

[Altea]

Sorrisi a quella proposta....la terra a me...o ai Nativi..magari la vecchia saggia ne sarebbe stata felice di averla...poi il sangue mi raggelò..mi ricordai delle sue parole, eravamo in pericolo...un serpente voleva mordere il giovane puledro che ci avrebbe salvati, qualcuno era in pericolo...la mia mano si fece in pugno...oh Minsk, la mia famiglia di origine avrebbe tanti soldi da prendersi più di Dolci Pascoli--"Affare fatto" dissi senza inflessioni particolari nella voce mentre mi alzai e dissi dovevo recarmi un attimo in bagno a rinfrescarmi. Aprii l' orologio lunare e scrissi "Bene, scorterò questo Minsk a Dolci Pascoli, mi vuole donare un pezzo di terra che ovviamente ho accettato per dovere...dovete darmi una scorta, non mi sta simpatico quel tipo soprattutto perché vuole sottrarre le terre ai Nativi ma voi o noi sottrarremmo a lui molto di più".

[Lady Gwen]

"Beh, non vuoi andar via, ma nemmeno affrontarli, cosa pensi di fare, dunque?" dissi spazientita "Arrenderti, forse? Cedere a quei criminali offrendo i tuoi servigi? Sei forse impazzito?"

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[Destresya]

Da quello che capii era il giudice della città.
Non avrei dovuto ma restai lì immobile ad ascoltare, sorridendo al giudice.
Magari c'era qualcosa che poteva interessarmi.
Alle sue parole proruppi in un'esclamazione da contadinella.
"Oh ma è terribile!" Mormorai.
La coda mi incuriosiva.

[Guisgard]

"Tranquilla..." disse l'ologramma dell'orologio lunare ad Altea "... non ti lasceremo sola. Hai fatto bene ad accettare la proposta di quel tipo. Così potrai controllarmo meglio. Il vecchio rottamaio sarà già giunto ad Afrastone a quest'ora e verrà con te. Poi inveremo qualcun altro a Dolci Pascoli."

[Altea]

"Perfetto...non so quando partiremo..io sono al cybersaloon....chiedete alla vecchia Ygrey cosa vede nelle sue pietre...questo tipo mi sembra strano, è venuto dalla Terra e sembra sapere tutto di questo pianeta...ora come devo muovermi...ci sono novità al villaggio..mi mancate sapete...soprattutto le sere tra bevute, scommesse e molto di più" sorridendo, scuotendo il capo...il fatto era proprio vero.

[Guisgard]

"Vostra figlia ha ragione." Disse Elv al padre di Gwen. "Combattere o fuggire, non avete altra scelta."
"Voi ci avete messo in questo pasticcio!" Gridò l'uomo, per poi andare via, tornando ad occuparsi dei suoi vitelli.
"E' proprio arrabbiato..." sarcastico Elv a Gwen.

[Guisgard]

"Si, direi di si." Disse Goz a Destresya.
"Non è terribile, ma molto più." Belven. "E' una tragedia. Potrebbe scatenare una guerra con i nativi. Quei pascoli per loro sono sacri."

[Guisgard]

"Tu completa la missione e vedrai che avremo giorni di festa per l'intera banda." Disse l'ologramma ad Altea. "Ora vai." E chiuse il collegamento.
Lei tornò al cybersaloon, dove Minsk al suo tavolo la stava aspettando.
Intanto dal chiasso che veniva dalla strada di certo qualcuno di nuovo era giunto in città.

[Lady Gwen]

Niente, non voleva saperne, era in collera e per ora non c'era nulla da fare...
Sospirai alle parole di Elv.
"Sì... Tuttavia, avresti potuto pensare un istante in più al tuo gesto..." scuotendo la testa.
"Spero che tra un po' voglia ascoltarmi, dobbiamo trovare una soluzione..."

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[Altea]

Spensi l' orologio lunare e uscii dal mio stanzino, ancheggiando sicura per il saloon.
Mi sedetti al tavolo e dissi a Minsk "Mi sono rinfrescata, il mascara stava colando" sorridendo e finendo la mia bevanda.
Poi mi voltai verso la porta e udii del rumore "Che accade? Andiamo a vedere signor Minsk".
Mi alzai e andai fuori del saloon ad osservare.

[Destresya]

Annuii a quelle parole del giudice.
Effettivamente non era una bella situazione, anzi.
Ma per me poteva anche rappresentare un diversivo, dato che, se tutti erano impegnati nella guerra coi nativi avrei avuto più margine di manovra con.la banda del serpente.
"E voi avete provato a parlare con questo straniero, giudice?" Sgranando gli occhi da finta ingenua.

[Guisgard]

Altea tornò al tavolo di mInsk, camminando per il locale in modo sensuale e provocante, frutto della sua bellezza che pareva ben offrire un che di selvaggio ed indomito, con un senso di elegante mutevolezza, come se fosse sfuggente come un miraggio di Orione.
Per questo gli occhi di tutti erano sudi lei, compreso quello di minsk, sebbene fosse più raffinato rispetto ai tanti allevatori, contadini e mandriani del locale.
"Certo, andiamo a vedere..." disse lui a lei.
Uscirono dal cybersaloon e videro il carro di un vecchio rottamaio appena giunto in città.

[Guisgard]

"Si tratta di un certo Minsk..." disse Belven a Destresya "... ha un regolare contratto, il governo incoraggia i nuovi coloni e passidenti... i diritti dei nativi non vengono riconosciuti... questo però può scatenare una vera guerra..."

[Altea]

Mi guardai attorno, li osservavo con indifferenza e guardai Minsk in modo enigmatico, nessuno sapeva cosa celava il mio animo e il mio cuore.
Uscii con Minsk e vidi il carro di un rottamaio..forse il mio compagno segreto di ventura, il mio collaboratore "Oh ma è solo un vecchio rottamaio penso, ma sembra desta interesse" leggermente preoccupata e non comprendevo, forse mi sbagliavo.
D' altronde questa gente inutile per ogni nuovo venuto faceva confusione inutile e mi soffermai vicino al carro.

[Guisgard]

"Eppure" disse sorridendo Elv a Gwen "mentre facevo volare le pistole di quegli idioti, mi pareva, che fossi abbastanza esaltata e compiaciuta... e magari, chissà, anche eccitata.. no?" Facendole l'occhiolino.

[Lady Gwen]

Lo guardai e mi avvicinai a lui.
"Non permetto che il lavoro di quasi tre generazioni si distrugga per un giudizio affrettato" risposi.
Poo passai oltre e raggiunsi papà, sperando non fosse ancora arrabbiato.

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[Guisgard]

Era vero.
Negli occhi verdi di Altea, nello scintillio cangiante del suo sguardo, nessuno forse poteva leggere fino in fondo.
Era una donna tanto bella, quanto enigmatica, sfuggente e provocante allo stesso istante.
Simile ai fiori selvaggi che sbocciavano nei lunghi Autunni cosmici su Brove, la quinta Luna di questo grande pianeta.
Pochi avevano avuto l'audacia di cogliere quei fiori.
Quando però lei fu vicina al carro, il vecchio rottamaio si sporse.
"Ehilà, bellezza..." disse ad Altea sottovoce.

[Guisgard]

Gwen trovò suo padre mentre sistema il nuovo recinto per i vitelli.
Era ancora accigliato, ma non la mandò via.
"Bel tipo il tuo paziente..." disse riferendosi ad Elv "... ci ha messo tutti nei guai..."

[Altea]

Per in attimo guardai il carro persa in vaghi pensieri poi udii una voce, il rottamaio mi guardò e io sorrisi.. "Oh vi conviene fare poco lo spiritoso, ma grazie per il complimento. Siete stato fortunato ad arrivare col vostro carro senza essere assalito, vero signor Minsk" ma sorridendo al rottamaio.

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[Guisgard]

"Si, in effetti è vero..." disse Minsk ad Altea, avvicinandosi al carro del vecchio rottamaio "... attraversare la prateria non è una passeggiata... peggio ancora il deserto... avete avuto incontri con qualche nativo?"
"Pare che" ridendo il vecchio "la tribù Moilupi, l'unica non ancora in una termoriserva, sia sul piede di guerra..." divertito.

[Altea]

"Davvero" mostrando un viso stupefatto "E come mai? Che è accaduto di strano?Speriamo nulla di grave.. So che sono pericolosi".

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[Lady Gwen]

Era ancora molto scuro in viso, ma non mi scacciò.
Buon segno.
Sospirai silenziosamente.
"Ciò che è fatto, è fatto, ormai. Dobbiamo pensare a come risolvere, non a come cercare di tornare indietro e cambiare il passato, dal momento che è impossibile. Giusto?" cercai di convincerlo, perché davvero dovevamo tornare una soluzione.

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[Guisgard]

"Beh, si è sparsa la voce che il governo ha sottratto loro del territorio..." disse il vecchio rottamaio ad Altea "... quello che noi terrestri chiamiamo Dolci Pascoli... eh, della terra come poche altre... lì tutto è più bello, speciale... i frutti ed i fiori di quei pascoli hanno un che di magico..."
"Allora sono un uomo fortunato." Sorridendo Minsk. "Ne sono il proprietario." Guardando poi Altea. "E ho una socia." Facendole l'occhiolino.

[Guisgard]

"Beh, forse c'è ancora una soluzione." Disse il padre a Gwen. "Ossia che quel tuo paziente vada via. E' guarito, no? Mi sembri stia bene ora, giusto? Da come spara pare in gran forma." Fissandola. "Deve andarsene e forse nessuno ci darà noie."

[Lady Gwen]

Lo guardai in silenzio.
"C'è anche da dire che quegli uomini erano venuti per te, giusto? E credo rimarranno fermi nei loro propositi, a prescindere da lui."

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[Altea]

A quelle ultime parole osservai Minsk con sguardo e voce gelida.. "Evitate di chiamarmi socia, ho solo detto di voler venire con voi.. Ci siamo intesi?" e sorrisi al rottamaio "Ma se il signor Minsk vuole rendermi tale onore e voi sognate quei Dolci Pascoli.. Unitevi a noi.. Siamo in partenza, il signor Minsk saprà come tener testa ai Nativi" osservando il rottamaio con sguardo di intesa.. "Piacere io sono Altea".

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[Guisgard]

"Oh, certo... certo..." disse sorridendo Minsk, che aveva incassato la risposta gelida di Altea.
"Benissimo!" Il rottamaio. "Sono proprio curioso di vedere Dolci Pascoli!" Ridendo. "Molto piacere, miss... io sono Hans!" Ad Altea.

[Guisgard]

"Vedo te lo difendi pure." Disse contrariato il padre a Gwen. "Ora scusami, ho da fare." E tornò ai suoi vitelli.
Elv invece si avvicinò al pozzo per bere dell'acqua fresca.

[Lady Gwen]

Sbuffai e alzai gli occhi in su.
Ero fra l'incudine e il martello, Elv da un lato e mio padre dall'altro.
A proposito del nostro gringo, lo vidi avvicinarsi al pozzo per bere dell'acqua e se non c'era stato modo di ragionare con Shimas Ygraal, avrei provato con lui.
Mi avvicinai ad Elv, le braccia incrociate al petto.
"Ci sono due cose che puoi fare, soprattutto per salvarti dall'ira di mio padre, oltre che per rimediare a ciò che hai fatto. O andare via, e questo sono certa che lo farebbe molto contento, o restare ed aiutarci a sistemare le cose" poi mi avvicinai fissandolo con determinazione "E bada che dovrai giurare di impegnarti a risolvere, se vorrai restare" conclusi, con tono serio.

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[Altea]

"Bene, allora si aggreghera' a noi signor Hans... Vede" rivolta a Minsk" Avete un altro socio.. Come lo chiamate voi" osservando il rottamaio con aria di intesa "Ma quando partiremo esattamente.. Ma si dovrà stare attenti ai Moilupi".

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[Guisgard]

Elv rise.
"Invece ho io un piano migliore..." disse poi a Gwen "... tagliare la corda. Io e te. Andiamocene, fuggiamo insieme e mettiamo miglia e polvere tra noi e queste terre maledette. Ci pensi? Solo io e te, infischiandocene di tutto e tutti. Ci stai?"

[Guisgard]

Hans rise ed annuì, mentre Minsk lo fissava con occhi indagatori.
"Beh, io vengo dalla Terra e non ho mai avuto a che fare con i nativi di questo pianeta..." disse al vecchio e ad Altea "... ma sono sicuro che non avremo problemi se non saremo noi a causarne." Sapendo su un carro che aveva acquistato da poco.
Dopo qualche istante i tre partirono, con Altea e Minsk sul carro ed il vecchio rottamaio che li seguiva con il suo carretto pieno di ferraglia e rottami.

[Destresya]

"Beh, se ha un regolare contratto allora non c'è molto che si possa fare!" alzando le spalle.Era vero, con un regolare contratto in mano, aveva il coltello dalla parte del manico.
"Ma me lo immagino che sia una bella gatta da pelare!" sorpirando "Sulla Terra non hanno idea di come vadano le cose qui, la verità è questa!" scuotendo piano la testa.

[Guisgard]

"Già..." disse a quando Belven a Destresya "... purtroppo i nativi non riconoscono i contratti e se ne infischiano se ci siano di mezzo civili con donne e bambine..."
"Beh, mi spiace molto ma io come sceriffo posso occuparmi solo di Afrastone e ciò che accade al di fuori mi può interessare giusto dal punto di vista sportivo." Ridendo.
"Purtroppo, sceriffo, se scoppia un'altra rivolta dei pellerossa allora la cosa interesserà tutti noi, senza distinzioni giurisdizionali che tengano."

[Lady Gwen]

Lo guardai senza parole, sbattendo le palpebre.
Poi scossi la testa, trattenendo una risata isterica.
Era forse impazzito?!
"Tu leggi troppi romanzi, per quanto mi riguarda" risposi "Ma fra la vita reale ed un romanzo c'è una bella differenza. Io qui ho un lavoro, ho una famiglia e non scappo via, innanzitutto facendo la figura della vigliacca davanti ad un problema e poi abbandonando la mia famiglia. Forse tu sei abituato a farlo, ma io no" aggiunsi poi, parlando con estrema serietà nel tono e nello sguardo.

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[Guisgard]

"Mah..." disse Elv a Gwen scuotendo il capo.
In quel momento si udirono dei cavalli arrivare.
"Si avvicina qualcuno..." Josh indicando la prateria.
Alcuni uomini a cavallo, infatti, si avvicinavano al ranch.

[Lady Gwen]

Mah?
Era solo questo che sapeva dire, dopo aver combinato un danno e avermi addirittura proposto di fuggire insieme nemmeno fossimo stati Tristano e Isotta?
Oh bella...
Feci subito saettare il capo nella direzione indicata da Josh e dovetti pensare in fretta.
"Credo sia il caso che tu prenda la tua pistola in camera. Almeno cerchiamo di contenere i danni..." dissi ad Elv, riprendendomi la mia neutracolt.
Poi andai da Josh.
"Tu vai in cantina e restaci. Se succede qualcosa, scappa. Ma non voglio vederti in mezzo ad una sparatoria" gli intimai, con tono perentorio.
Infine, presi il fucile di papà e lo portai a lui.
"Lo so che sei arrabbiato, forse anche spaventato, per la nostra incolumità, per il ranch, ma dobbiamo agire, prima che sia troppo tardi" dissi, fissandolo speranzosa.
Potevamo farcela, se riuscivamo ad agire tutti insieme.

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[Guisgard]

"Uffa..." disse sbuffando Josh a Gwen "... ma io voglio vedere i pistoleri!"
"Fa come ha detto tua sorella!" Il padre al ragazzo. "Forza!" Perentorio.
Poi imbracciò il fucile.
"Non saranno certo le nostre armi a fermarli..." fissando Gwen.
Infine quegli uomini a cavallo arrivarono.

[Destresya]

Ascoltai intensamente, ogni cosa poteva interessarmi.
Capire qual era la situazione nella cittadina poteva farmi capire meglio il contesto in cui avrei dovuto lavorare.
Ma a parte quello, che ci fossero o meno rivolte pellerossa, a meno che il governo non decidesse di mettere una. taglia sulle loro teste, non era un problema mio.
"Beh, nemmeno io posso aiutarvi, signor giudice.." sospirai "Francamente, mi chiedo chi possa farlo..." scuotendo piano la testa.
Forse la rivolta era inevitabile.
"Credo che solo l'esercito federale avrebbe la forza di contrastare un'eventuale rivolta... ma non so se ne abbia la giurisdizione!" constatai.
Problemi del genere erano all'ordine del giorno ovunque nel Pianeta.

[Lady Gwen]

Oh mannaggia a Josh e le sue fantasie!
Alla fine, andò sbuffando in cantina e papà imbracciò il fucile.
"Può darsi, ma può darsi anche che riusciamo ad avere la meglio su di loro. Dobbiamo provarci" insistetti con tono convincente, prima di abbracciarlo forte.
Alla fine, mi preparai, Colt alla mano, all'arrivo di quegli uomini.

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[Altea]

E fu così che, improvvisamente, lasciammo Afrastone. Osservai Minsk ed aprii il mio orologio lunare.. "È questo il vostro convoglio? Un carro solo... Andate per il deserto così?" poco ci mancava mi mettessi a ridere.

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[Guisgard]

"Io ho già i miei problemi con quella banda che rapina le miniere." Disse Goz a Belven.
"Già, bisogna evitare che quei bandidi colpiscano ancora, sceriffo." Belven.
"La taglia è stata fissata e quei dannati hanno le ore contate." Lo sceriffo che fissò poi Destresya.



Gli uomini a cavallo arrivarono al ranch, dove Gwen e suo padre armati li stavano aspettando.
Non erano gli stessi di prima..
"Il signor Rasputin vuol parlare con padrone di questo ranch." Uno di quelli.



Il carro era partito sotto il Sole ardente della prateria.
"In verità" disse Minsk ad Altea "Non ho molto da portarmi dietro. Solo poche cose ed il mio entusiasmo. Voglio ricominciare a Dolci Pascoli e vivere in pieno la mia vita." Fissando Altea. "Ma per voi donna pratica da saloon immagini io sia troppo idealista e sognatore, giusto?"

[Lady Gwen]

Come stabilito, gli uomini non erano gli stessi e non appena arrivarono, chiesero del proprietario del ranch.
Allora guardai mio padre e annuii appena, sebbene la paura mi animasse e mi terrorizzasse.
Speravo andasse tutto bene, dovevamo mantenere il più possibile il sangue freddo se volevamo anche solo tentare di riuscire a salvare noi stessi e il ranch.

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[Altea]

"Non vi immaginavo così.. So che doveva partire un cargo... Era questo? Nessuno vi ha preceduto?" tichettando sull'orologio "Qui c'è poco da guardare le stelle se non si conosce il deserto e i suoi pericoli sa?" e presi la mia colf laser e la caricai "È armato?" ma sapevo ci seguiva il rottamaio e forse i nostri.

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[Guisgard]

Il padre annuì a Gwen e poi fece un passo in avanti, restando fermo davanti a quegli uomini con il fucile stretto in mano.
Elv si era messo dietro una staccionata, con la pistola ben puntata verso i pistoleri in caso di bisogno.
“Il signor Raputin vuol parlare con voi.” Disse uno di quelli al padre di Gwen.

[Guisgard]

“Si, forse avete ragione voi...” disse Minsk ad Altea “... non so nulla di questo pianeta e sicuramente non sono tipo che usa le armi per risolvere i problemi. Forse sto correndo un bel rischio, forse sono troppo sognatore, o magari solo pazzo... ma ho sempre pensato che il lavoro e la passione bastassero a rendere felice un uomo.” Fissandola mentre lei caricava la neutra colt.
Il vecchio rottamaio li seguiva più indietro con il suo carro cigolante.

[Lady Gwen]

Papà avanzò, mentre Elv rimaneva nascosto per agire in caso di bisogno.
E alle parole dell'uomo, fui più spaventata che mai.
Voleva parlargli... Nel senso, che papà doveva andare da lui?
No, no, no no no!
E se gli avessero fatto qualcosa?
Se gli avessero fatto del male, o peggio...
Infatti, rivolsi un'occhiata incerta a papà, per non dire terrorizzata, sperando di aver capito male.
"Come mai ha scelto proprio mio padre?" chiesi a quel punto.

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[Guisgard]

“Perchè lui è il padrone...” disse l'uomo a Gwen indicando il padre “... no?”
Gli altri che erano con lui ridacchiavano e rivolgevano occhiate poco lusinghiere alla ragazza.

[Lady Gwen]

Cercavo di ignorare le occhiate e le risate degli altri, concentrandomi su quello con cui parlavo.
"Beh, non è certo l'unico nella zona. O sbaglio?" dissi ancora, a quel punto.

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[Destresya]

Sorrisi a quelle parole di Goz.
Già, quei banditi avevano le ore contate, sempre che io la piantassi di starmene con le mani in mano.
Allora annuii.
"Infatti signori, se mi perdonate, ho un lavoro da sbrigare!" salutandoli con un cenno del capo per poi avviarmi all'uscita.

[Guisgard]

"Però è quello che più interessa al signor Rasputin." Disse l'uomo a Gwen. "E' con lui che il signor Rasputin vuol parlare, non con gli altri proprietari di ranch." Fissandola.
"Va bene, ci andrò." Annuì il padre.

[Guisgard]

Goz e Belven salutarono Destresya e la ragazza lasciò l'ufficio dello sceriffo.
Per le strade c'era la solita confusione, soprattutto davanti al cybersaloon, dove molti bevevano e si divertivano visto la baldoria che facevano.

[Lady Gwen]

Bah, mi sembrava ancora molto dubbio l'interesse di quel tale per mio padre e mi sentii gelare il sangue nelle vene quando papà accettò.
Guardai lui sgomenta, poi lanciai la stesa occhiata, più furtiva, ad Elv.
Se voleva agire questo era certo il momento più adatto.

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[Guisgard]

"Bene." Disse l'uomo al padre di Gwen. "Allora l'appuntamento è al tramonto, al ranch del signor Rasputin, oltre la Sierra dei Rinnegati... intesi?"
"Intesi." Ripetè il padre di Gwen.
Quelli allora andarono via.

[Lady Gwen]

Addirittura alla Sierra dei Rinnegati?
La cosa mi puzzava sempre di più.
Quelli andarono via e subito corsi da mio padre.
"Ti prego, non fare nulla di avventato... Si vede che è gente pericolosa ed inaffidabile..." lo pregai, stringendo febbrilmente le sue mani.

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[Guisgard]

"Non ho altra scelta..." disse il padre di Gwen a sua figlia "... devo andare..."
"Potrebbe essere una trappola." Fece Elv. "Io non ci andrei fossi in voi."
"Ma non sei me." L'uomo al giovane pistolero.

[Lady Gwen]

"Ma ci deve essere un modo..." sospirai sconsolata.
Sì, di sicuro c'era e noi lo avremmo trovato.
"Adesso non fare l'eroe, papà, un criminale è sempre un criminale e attacca chiunque, sia te, sia Elv, o chiunque altro..." replicai preoccupata ed inquieta.

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[Guisgard]

"Alora ci andrò io." Disse Elv.
"Ma che dici?" ll padre di Gwen. "Vogliono me, non te. Manco ti considerano."
"Si, ma io so usare la pistola e ho una possibilità di uscirne vivo." Fissandolo Elv.
"Cercano me, li hai sentiti, no?"
"Ci andrò io." Elv, fissando poi Gwen.

[Lady Gwen]

Cosa?
Si metteva in mezzo anche lui, adesso?!
Bene!
Guardai esasperata i due, non c'era proprio modo di uscirne.
O forse sì...
"In effetti, papà ha ragione. È con lui che vogliono parlare. Quindi, se qualcuno ci andrà, di sicuro deve essere lui" dissi, poi lanciai un'occhiata eloquente ad Elv, sperando che capisse che adesso avevo un piano.

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[Guisgard]

"Un momento, ho un piano..." disse Elv "... si, forse ho la soluzione..." guardando Gwen e suo padre "... mi presenterò io al ranch di quel Rasputin... dicendo che sono il figlio maggiore."
"Cosa?" Il padre di Gwen.
"E' la sola cosa da fare." Elv.

[Lady Gwen]

Cosa? No!
Non era quello che avevo in mente!
"No, credo non reggerebbe... E poi, gli altri ti hanno già visto, potrebbero non bersela e crearti problemi..." intervenni.

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[Guisgard]

"Sanno che vivo qui e che ho sparato, prorio perchè sono tuo fratello." Disse Elv a Gwen. "A me sembra tutto molto logico. Non mi sono certo presentato a quei tipi."

[Lady Gwen]

Dovevo ammettere che la logica c'era, anche se mi costava dirlo...
Alla fine, sospirai.
"Va bene, ci andrai tu, allora..." acconsentii, le parole che pesavano come macigni dentro di me.
Speravo di aver fatto la scelta giusta ad accettare, sapevo Elv era di certo un pistolero migliore di papà, ma ciò non mi impediva di essere preoccupata per lui.

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[Guisgard]

"Bene, è la cosa migliore da fare." Disse Elv a Gwen.
Anche suo padre si convinse fosse la cosa migliore.
"Tranquilli, so badare a me stesso." Annuì Elv. "Andrò lì e vedrò cosa vuole quell'uomo da noi, sperando non sia arrabbiato per le pistole dei suoi." Rise.

[Lady Gwen]

Stranamente, anche papà fu d'accordo e la cosa mi stupì parecchio, ma speravo che ciò servisse a farli riappacificare.
Alzai gli occhi in su al commento di Elv e andai in cantina a fare uscire Josh da lì, visto che era rimasto ancora nascosto per mio ordine.
In tutto ciò, la cosa che più mi aveva lasciata sbigottita, era che Elv avesse chiesto cosa quel Rasputin volesse da noi.
Noi.
Non papà, o me, o lui.
Noi.
E mi sorprese, ma in un modo che stranamente mi faceva piacere.

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[Guisgard]

Elv caricò la sua pistola e ne preparò un'altra che nascose negli stivali.
Sellò il suo cavallo e si avviò.
Dopo un pò Gwen, suo padre e Josh videro sparire la sagoma del pistolero nellincerta luce del primo tramonto.

[Lady Gwen]

Elv preparò le due pistole da portare con sè e alla fine andò.
Seguii la sua sagoma rapida e snella a cavallo che si stagliava contro il tramonto, affacciata al portico di casa, sperando che andasse tutto bene.
Volevo che tornasse qui, da me, volevo che tornasse non solo per dirci che aveva risolto tutto con quella gentaglia, ma che tornasse qui da me.

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[Guisgard]

Giunse il tramonto, poi il crepuscolo ed infine la sera.
Gwen, il fratello ed il padre si misero a tavola per la cena mentre sulla prateria era piombato un silenzio inquietante, sinistro, cupo.
"Sono certo che non lo uccideranno..." disse ad un tratto Jos.
"Zitto e mangia." Lo riprese suo padre.

[Destresya]

Lasciai l'ufficio dello sceriffo e mi rimisi nel caos cittadino, con i suoi assordanti rumori, il chiacchericcio, la gente.Mi diressi verso il cybersaloon, dove la gente faceva parecchia baldoria.
Beati loro che non avevano niente da fare, pensai con un sospiro di compatimento.
Ma non era vero, io mi sarei annoiata a morte a stare con le mani in mano, altrochè!
Decisi di mettermi subito al lavoro, e la prima cosa da fare era studiare il territorio, sapere come muoversi poteva fare la differenza.
Così, andai a sellare il mio cavallo, Jay, per poi dirigermi verso il canyon in esplorazione.


https://www.hallofseries.com/wp-content/uploads/2017/06/westworld-trailer-hbo-mature-version-640x360.jpg

[Lady Gwen]

Giunse la sera, mentre io contavo letteralmente i secondi e rimanevo tesa, in silenzio, durante la cena.
Non sapevo che dire, speravo andasse tutto liscio e mi fidavo di lui, avevo visto che era abile a sparare e confidavo in questo.
"Potresti evitare di essere così scorbutico, almeno in questo momento" commentai, all'ennesimo rimbrotto di papà verso Josh.

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[Guisgard]

Destresya salì sul suo cavallo Jay e lasciò la città, diretta verso il canyon.
Attraversò la prateria e verso il tramonto era prossima canyon.
Nell'imbrunire però notò qualcosa.
Era del fumo, come se qualcuno avesse acceso un fuoco.

[Guisgard]

Il padre di Gwen a quelle parole di lei scosse il capo.
La cena continuò in uno strano silenzio, poi l'uomo di alzò ed uscì.
"Vado a dare un'occhiata ai vitelli." Disse prima di andare.
"Tornerà, lo so." Josh a Gwen.
Poi giunse la notte e di Elv nemmeno l'ombra.

[Altea]

"Non siete un pazzo, e nemmeno sbagliate a sognare ma queste sono le dure leggi di queste parti.. Qui vince la pistola più scaltra e veloce."Lo osservai un attimo in silenzio, dovevo convincerlo a proseguire ovviamente ma nelle mie parole c'era molta verità" Da che zona venite della Terra?" cambiando discorso con naturalezza.

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[Guisgard]

"Dalle montagne." Disse Minsk ad Altea. "Sono stato un geologo e quello era il mio mondo fatto di studi e ricerche." Conducendo il carro nella prateria ora che si accingeva a giungere il tramonto. "Ma il mondo accademico ed il mio laboratorio mi erano venuti a noia ed allora ho deciso di cambiare vita. Ho approfittato del fatto che la Federazione Terrestre dava la possibilità a nuovi coloni fi avere terra su questo pianeta."

[Lady Gwen]

Continuammo a mangiare in silenzio finché papà andò dai vitelli.
Sì anch'io lo sapevo, ne ero certa, ma più passava il tempo più ero preoccupata.
Sistemai la cucina dopo la cena e poi mi sedetti sul portico, ad aspettare nell'aria gentile della sera.
Questa ppi fece sempre più spazio alla notte ed io ero sempre più agitata.
Non accennava a tornare ed io non sapevo più che pensare.

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[Altea]

"Avevate un'ottima vita... Davvero.. Quindi quando siete partito già si spartivano queste Terre" osservando la prateria, una leggera brezza iniziò a soffiare "Altri vi erano interessati?".

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[Guisgard]

Giunse la notte.
"Sarà meglio andare a letto..." disse il padre di Gwen "... domattina io devo marchiare i vitelli ectu devi andare in città al tuo ambulatorio... meglio riposare. Essere stanchi con una notte insonne sulle spalle non porterà nessun beneficio..."

[Guisgard]

"Beh, molti coloni partono dalla Terra in cerca di fortuna e territori su questo pianeta..." disse Minsk ad Altea "... vedono questo posto come fosse una terra promessa... e forse non hanno tutti i torti..."
Ad un tratto svvistarono delle luci lontane nel buio della notte.

[Lady Gwen]

Arrivò papà e davvero non credevo che potesse essere così menefreghista.
Elv si sacrificava per lui, al posto suo e a lui non importava nulla, come poteva essere così?
Mi limitai a sospirare in silenzio e volgere lo sguardo verso l'ingresso del ranch, aspettandomi di vederlo arrivare da un momento all'altro.

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[Altea]

Ricordai mio nonno che era arrivato fin qui per prendere nuova Terra e tolsi quel pensiero, non volevo più essere quella ricca ereditiera. "Fate con cautela, osservate ci sono delle luci.. Che sarà mai, andiamo a vedere" asciugando un rivolo di sudore dalla fronte.

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[Destresya]

Com'era bello cavalcare nel tramonto, con quell'aria sognante e avventurosa della prateria che si tingeva di mille colori cangianti.
Cavalcavo cercando di esplorare il territorio circostante.
Poi mi accorsi che c'era qualcosa... come un fuoco.
Allora c'era qualcuno nella valle.
Mi avvicinai cercando di non fare rumore.

[Guisgard]

Giunse la notte ed Elv non tornò.
Gwen restò sveglia, mentre suo padre e suo fratello andarono a letto.
Avevano lavorato tutto il giorno e non si poteva certo biasimarli.
Vi era un cupo silenzio sulla prateria e le ombra notturne sembravano quasi volersi animare, come se in esse albeggiassero spettri e demoni.

[Guisgard]

"Secondo la mappa" disse Minsk ad Altea "qui dovrebbe esserci una stazione di servizio con spaccio ed emporio, utile ai carovanieti ed ai pionieri." Fissando le luci davanti a loro.
Percorso un buon miglio ed infatti giunsero presso una stazione di servizio.
Nello spaccio vi erano diversi coloni, pionieri e mercanti di passaggio.

[Lady Gwen]

Tutto divenne ancora più silenzioso e di lui neanche l'ombra.
L'aria era cupa, immobile ed io alla fine mi decisi.
Mi cambiai, presi Max e la pistola e mi diressi al luogo dell'incontro.
Dovevo sapere che fine aveva fatto Elv e non sarei mai stata tranquilla se fossi rimasta qui.https://uploads.tapatalk-cdn.com/20190730/6850da09ce367e7dc0e7fc4320010057.jpg

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[Altea]

Arrivammo allo spaccio e scesi dal carro e mi avvicinai ad Hans "Questo uomo non ha niente in mano che degli ettari di terra.. Che vogliono fare i nostri?".

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[Guisgard]

Destresya si avvicinò e senza farsi sentire riuscì a scorgere il fuoco.
Accanto ad esso vi era un uomo che si scaldava e suonava la chitarra al chiaro di Luna.

[Guisgard]

Gwen decise fi partire, nonostante fosse buio e di notte quei luoghi erano pieni zeppi di pericoli.
Con il suo cavallo Max, la ragazza lasciò il ranch e si avventurò verso la sterminsta prateria. Mentre però si accingeva a raggiungere il canyon, dive vi era il Passo dei Rinnegati, cominciò a sentire dei rumori, poi dei cavalli.
Attorno a lei solo l'eco di quei puledri e diverse grotte scavate nella roccia,

[Guisgard]

"Semplice..." disse Hans sottovoce e divertito ad Altea "... accopparlo e prendersi la terra."
Intanto erano giunti alla stazione di servizio e Minsk contrattò con il proprietario per alcuni pezzi di ricambio.

[Lady Gwen]

Era buio, silenzioso, non il massimo per uscire da sola a cavallo, anche se armata.
Stavo per arrivare a destinazione, fin quando sentii un'eco di cavalli, attraverso delle grotte.
Così, mi azzardai ad avanzare piano, in direzione di quei rumori.
Se Elv fosse stato lì, lo avrei certo trovato.

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[Guisgard]

Gwen andò contro quei rumori e scorse da lontano alcuni nativi a cavallo che giungevano davanti ad una grotta, da ciò si vedevano i bagliori di un fuoco acceso.

[Lady Gwen]

I Nativi?
Qui?
Vidi da lontano un fuoco acceso dentro ad una grotta e proprio in essa loro si stavano dirigendo.
Decisi che avrei aspettato che fossero entrati e poi mi sarei avvicinata.

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[Guisgard]

Gwen attese che i nativi entrassero nella grotta e poi si avvicinò.
Poté così sbirciare all'interno della caverna.
C'era un fuoco acceso con diversi pellerossa attorno ad esso.
I bagliori delle fiamme illuminavano la grotta, mostrando molti strani disegni fatti sulle rocce.
Raffigurazioni enigmatiche che ricoprivano quasi del tutto la volta della caverna.

[Lady Gwen]

Smontai da sella e mi avvicinai cautamente alla grotta.
I bagliori rubicondi del fuoco illuminavano le pareti della caverna, ricoperte di strane pitture per tutta la grandezza della volta.
Certamente era strano che alcuni di loro si riunissero qui, fuori dalle riserve.
Ma dopotutto, non ero qui per loro e dovevo occuparmi di Elv, quindi rimontai in sella per continuare e raggiungere la Sierra dei Rinnegati.

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[Destresya]

C'era qualcuno, qualcuno che suonava la chitarra da solo in quell'immensità.
La faccenda mi incuriosì subito.
Dato che dovevo farmi un'idea della zona, mi avrebbe fattto comodo conoscere qualcuno del posto.
Così mi avvicinai piano, con il mio sorriso innocente da contadinella, che si intonava al vestito azzurro.
"Salve.." sorrisi, gentilmente "È una bella melodia.." fissandolo.

[Guisgard]

Prima che Gwen rimontasse sul suo cavallo Max, dalla grotta comincirono a giungere strani versi da parte di uno sciamano nativo, con tutti gli altri che lo ascoltavano in silenzio.
Il fuoco pareva zampillare in maniera diversa e le fiamme sembravano proiettare ombre enimatiche, inquietanti, misteriose.
Ad udire quei versi incomprensibili il cavallo della ragazza si pianò sul terreno e non volle più andare oltre.

[Guisgard]

L'uomo smise subito di suonare e si voltò di scatto, estraendo e puntando la pistola contro Destresya.
"Ferma..." disse fissandola "... chi sei?"

[Altea]

"E poi dopo averlo fatto.. Salvaguardare Dolci Pascoli?" mentre osservavo la gente con indifferenza come non mi importava della fine di questo Minsk.

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[Guisgard]

"Si, di sfruttarne la fertilità della terra e prenderci tutto ciò che vi è là di prezioso." Disse ridendo Hans ad Altea. "Quel tipo" indicando MInsk "non mi pare tutto questo granchè... secondo me non sa neanche tenere in mano una pistola." Divertito.
Intanto Minsk aveva sistemato il carro e si apprestava ad entrare nello spaccio.

[Altea]

"Effettivamente, prima vedendo la mia pistola disse non amava le armi, lo seguo nel dispaccio.. Vieni anche tu, devo acquistare da bere e viveri".
Entrai e andai tra le bevande al potassio mentre osservavo attorno furtiva, soprattutto Minsk.

[Guisgard]

Lo spaccio era pieno di coloni, di mercanti, di pionieri e persino di cacciatori d'oro diretti verso Ovest.
Altea con lo sguardo seguiva ogni cosa, soprattutto Minsk.
Lui aveva comprato acuni attrezzi e vari sacchi di sementi.
"Dovresteprendere anche una pistola." Disse ridendo il vecchio Hans.
"Non saprei cosa farene, credetemi." Sorridendo Minsk.

[Altea]

"Effettivamente.. Meglio non maneggiate armi" osservando Hans, se era disarmato meglio per noi. Presi dell'acqua, birra e alcuni viveri per mangiare, salviette rinfrescanti e delle garze e disinfettanti.. Non si poteva mai sapere. Andai così in cassa per pagare. Alzai leggermente la gonna e feci sfilare un taccuino dalla giarrettiera... "Che si dice di bello in queste zone?" al commesso mentre pagavo.

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[Guisgard]

"Nulla di che..." disse il commesso ad Altea "... il solito... la cosa più bella finita qui è stato il vostro arrivo, miss." Sorridendole da mandrillo.
Ad un tratto però si udirono vociconcitate, come se stesse per scoppiare una rissa.

[Altea]

Sfoderai la mia solita indifferenza al complimento quando udii voci concitate.. Certo ci mancava una rissa.. Mi feci largo fra la gente ad osservare che stesse accadendo.

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[Guisgard]

Altea si fece largo tra tutti quelli che ora fissavano la possibile rissa.
Vide così un uomo con una pistola che minacciava un nativo.
"Muso rosso... ora la pagherai per essere venuto qui oggi..." disse quello con la pistola.
"Non voglio guai." Il nativo.
"Dovevi pensarci prima!" Minacciò l'uomo. "ora balla, canaglia!" E sparò un paio di colpi di laser ai piedi del nativo, che però non si spostò di un millimetro. "Balla, bastardo!" Sparando un terzo colpo l'uomo che stavoltà sfiorò la mano del nativo, lasciando un lungo graffio.
Poi sparò ancora, stavolta vicinissimo al viso di lui.
"Quattro..." mormorò piano il nativo.
"Balla!" L'uomo sparando altri 2 colpi di neutracolt.
"Ora la pistola è scarica." Fece il nativo, lanciandosi sull'uomo e cominciando a fare a botte.
"Avanti, scommetete!" Ridendo il proprietario. "Che vincerà? Joe il pistolero o il pellerossa?"
Ma il nativo aveva già messo ko Joe.
"Io non voglio guai." Fissando tutti i presenti.
https://i.pinimg.com/originals/61/d8/d6/61d8d64b1e455caf5e83e6c7409b9a6c.jpg

[Altea]

Osservai la scena in silenzio, ero abituata al cybersaloon ma non capivo e guardai Minsk "Capite ora a che serve una pistola?". Il nativo mise ko tale Joe e ne fui felice.. "Che è successo?" osservando I due senza inflessioni nel viso e nella voce.

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[Guisgard]

"Joe il pistolero non voleva che il nativo acquistasse merce qui." Disse uno dei presenti ad Altea.
"Però quello si è ben tolto dai guai vedo." Fece Minsk.
"Voglio pagare la mia merce." Il nativo al padrone.
"Fanno 2 Taddei." Questi. "Il governo richiede la registrazione per ogni vendita... il tuo nome?"
"Certo." Annuì orgoglioso il nativo. "Mi chiamo Swan." Fissandolo.

[Altea]

Rimasi ad osservare ogni mossa, Minsk sembrò apprezzare il nativo che pagò regolarmente la merce. "Swan.." risposi "Perché vogliono sapere i nomi dei nativi" osservandolo

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[Guisgard]

"Perchè in questo modo" disse Minsk ad Altea "vogliono censirli, sapendo così il loro numero e quindi è più facile controllarli e chiuderli nelle termoriserve." Spiegò.

[Destresya]

"Ehi ehi!" sorrisi, alzando le mani "Mi scusi io, passavo di qui era buio, ho visto il fuoco e sentito la musica, non volevo spaventarla!".
Il mio tono da contadinella speravo che avrebbe aiutato a capire che non ero minacciosa.

[Guisgard]

"Ferma lì e mani bene in vista..." disse lui a Destresya, sempre puntandole la pistola "... non mi hai risposto ed io mi innervosisco quando qualcuno ignora le mie domande... te lo ripeterò... dimmi chi sei... e cosa ci fai qui, di notte, da sola..."

[Lady Gwen]

Dalla grotta, improvvisamente, si udirono strani versi, sicuramente dallo sciamano del villaggio.
Tutti lo stavano ad ascoltare, mentre il fuoco proiettava strane ombre sulle pareti pitturate.
E a quanto pareva, anche Max lo stava ascoltando, visto che non volle più muoversi da lì.
"Max, dai, andiamo... Muoviti..." cercai di farlo muovere e parlando a bassissima voce, mentre lo tiravo dalle briglie.

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[Destresya]

"Mi chiamo Destresya e mi sono persa!" risposi, senza muovermi e cercando di guardarlo meglio.
"Non voglio farle del male!" ripetei, fissando la sagoma dell'uomo mentre cercavo di abituarmi alla luce soffusa.

[Guisgard]

Max non voleva saperne.
Non si muoveva e restava piantato sul terreno, nonostante Gwen lo spronasse ad andare via.
Poi la ragazza sentì ancora quei versi e tutto cominciò a girare intorno a lei, sempre più forte.
Poi più nulla.

[Guisgard]

"Tutta sola, di notte, qui..." disse lui con la pistola contro Destresya "... credi che io la beva? Avvicinati... voglio perquisirti... alza le mani!" Fissandola.
http://www.cinequanon.it/web/wp-content/uploads/2013/10/giuliano-gemma-colt.jpg

[Lady Gwen]

Niente, non voleva saperne!
Ma che accidenti gli prendeva?!
Era davvero assurdo!
Poi, all'improvviso, uno strano capogiro, sempre più forte
Fino a non avvertire più nulla.

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[Destresya]

Scoppiai a ridere a quelle parole.
"Ehi amico, guarda che ho le mani alzate da un quarto d'ora!" fissandolo "Perquisicimi, avanti, ma attento a dove metti le mani! Se hai paura di una donna siamo messi male!" ridendo e mostrandomi tranquilla mentre lo fissavo.

https://nerdist.com/wp-content/uploads/2018/06/doloress2-1.jpg

[Altea]

Osservai Minsk "Stavo parlando col.. signor Swan" verso il nativo "Comunque signor Minsk ecco che accadrà ai Nativi se Dolci Pascoli verrà presa. Dove siete diretto?" all'uomo.

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[Guisgard]

Di nuovo la strana nenia in quell'idioma incomprensibile per chiunque avesse la pelle bianca, le misteriose e fantastiche immagini intorno a lei, il bagliore del fuoco sulla nuda roccia l'aria fresca prossima all'albeggiare.
Gwen aprì lentamente gli occhi e si ritrovò immersa in quel vago e mutevole mondo.



L'uomo fissò Destresya negli occhi.
Poi si avvicinò e cominciò a perquisire, senza togliere gli occhi dai suoi e con la pistola ben puntata contro di lei.
La mano del pistolero scivolava agile lungo il vestito della ragazza, accarezzando e testando le forme sotto la stoffa.
"Guarda guarda ci sa abbiamo qui..." disse lui tirando fuori la pistola che lei teneva nascosta "... cosa ci fai con questa? Lavori la lana?" Sarcastico.



Swan guardò Altea negli occhi.
"Come mai" disse fiero e sprezzante, come il guerriero che era "una Squosh si interessa di un nativo come me?"
Squosh era il termine usato dai nativi per chiamare i terrestri.

[Lady Gwen]

Aprii gli occhi e subito avvertii una sensazione di torpore, di stordimento quasi, mentre quella nenia ancora continuava e le luci danzavano sulle pareti.
Fuori, quasi l'alba.
Elv!
Accidenti, Elv!
Scattai subito in piedi per cercare Max e riprendere subito il cammino.
Avevo già perso tutta la notte e poteva essergli successo di tutto, poteva essere ferito, o magari era tornato a casa e tutti loro mi stavano cercando.
Oh, dannazione...
Dovevo sbrigarmi, era necessario.

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[Destresya]

L'uomo mi si avvicinò e iniziò la sua perquisizione, mentre le sue mani scivolavano lungo il mio corpo, in un movimento fin troppo intimo per i miei gusti.
Ovviamente trovò la pistola, che gli uomini dello sceriffo mi avevano restituito nel momento in cui mi ero allontanata dai confini cittadini.
Sorrisi alle sue parole.
"No, con quella ci ammazzo la gente!" fissandolo negli occhi con aria divertita "Solitamente chi ha la pessima idea di mettermi le mani addosso è il primo della lista, quindi non ti consiglio di andare avanti a toccarmi..." cercando nuovamente il suo sguardo.
Poi sbuffai.
"Quante storie per un complimento!" scossi la testa "Se sapevo che eri così scontroso me ne sbattevo della tua musica!" alzando gli occhi al cielo.

[Guisgard]

Gwen si alzò in piedi ma un forte capogiro la fece ripiombsre sulle pelli che avevano fatto da giaciglio al suo strano sonno.
"Non puoi andartene da qui." Disse una voce dal forte accento nativo.
In quel momento la ragazza comprese di essere nella grotta dagli stranindusegni e non più fuori col suo cavallo Max.

[Guisgard]

Il pistolero prese la neutracolt di Destresya e tornò a sedersi accanto al fuoco.
"Ok, abbiamo capito che non sei ingenua come vuoi far credere..." Disse lui "... ora raccontami tutto e dall'inizio... chi sei? Cosa ci fai nella prateria di notte?"

[Lady Gwen]

Un capogiro mi fece di nuovo crollare su quel giaciglio.
Andavamo bene...
Sentii una voce, che mi intimò di non potermene andare.
"Perché sennò che succede?" pronunciai, con voce scocciata, mentre cercavo di nuovo di rimettermi in piedi.

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[Guisgard]

"Sarai preda degli spiriti." Disse la voce a Gwen.
Era la voce di una vecchia e sembrava essere molto vicina a lei.

[Lady Gwen]

Ci mancava solo questa...
"Sentite, mi trovavo qui per caso, ero diretta alla Sierra dei Rinnegati perché cerco una persona che non ieri notte non ha fatto ritorno... Non so nulla di quello che fate qui e non mi importa saperlo, non mi importa di voi e dei vostri spiriti, quindi adesso me ne andrò" replicai con tono determinato che non ammetteva repliche.

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[Guisgard]

"Se vuoi andartene" disse la nstivaca Gwen "fai pure. Non sarò io ad impedirtelo."

[Lady Gwen]

"Molto bene" dissi secca io.
Finalmente mi rimisi in piedi, stavolta davvero decisa a montare in sella e cercare Elv.
Ogni istante era letteralmente prezioso e preferivo non pensare al fatto che ero stata priva di sensi tutta la notte e poteva essergli successa qualsiasi cosa.


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[Guisgard]

Gwen si rimise in piedi con un pò di fatica.
Ma poi un nuovo capogiro la fece ricadere sulle pelli.
Era ormai chiaro che qualcosa di misterioso impediva alla ragazza di lasciare la grotta.

[Lady Gwen]

Ci provai ancora, ma di nuovo ricaddi sul giaciglio.
Ma insomma, cosa stava succedendo?!
"Cosa mi avete fatto? Perché non riesco ad alzarmi da qui? Cosa volete da me?!" sbraitai spazientita.

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[Guisgard]

"Sono gli spiriti che ti vogliono qui" disse la vecchia nativa a Gwen "e tu non puoi opporsi al loro volere."

[Lady Gwen]

Sospirai e cercai di calmarmi affondando il viso fra le mani, sentendo gli occhi umidi.
Respirai a fondo prima di parlare.
"Ci sono mio padre e mio fratello a casa, ad aspettarmi... Ieri sera, un uomo a cui tengo ha dovuto incontrare delle persone poco raccomandabili che possono avergli fatto di tutto, potrebbero averlo ferito, rapito, ucciso... Non posso restare qui..." mormorai, disperata "Vi prego, dovete fare qualcosa..."

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[Guisgard]

"Dovresti sentirti fortunata, poiché gli spiriti hanno scelto fra tutti proprio te." Disse la vecchia a Gwen. "Se sei in simbiosi con loto potrai vedere cose che nessunonpuo vedere e fare ciò che nessuno può fare."

[Lady Gwen]

Boccheggiai senza parole.
"E se io non volessi tutto questo? Se io volessi semplicemente la mia vita, la mia famiglia, il mio lavoro di medico? Nessuno pensa a cosa io voglio?" replicai a quel punto.

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[Destresya]

"Posso sedermi o devo stare qui in piedi?" alzando gli occhi al cielo, per poi sedermi senza aspettare risposta.
Lo fissai alla luce del fuoco.
"Te l'ho detto, mi chiamo Destresya, e non sono di queste parti.... volevo tornare in città ma non so più bene che strada ho preso... è un reato forse? Mi vuoi arrestare perchè giro sola per la prateria?" cercandi di sedermi in modo più comodo.
"E tu chi sei che hai così tanta paura persino di una donna?" ridacchiando "Sai, se ti comporti in questo modo qualcuno potrebbe pensare che hai qualcosa da nascondere!" facendogli l'occhioliino.
"Non mi hai nemmeno detto come ti chiami.." fissandolo incuriosita.

[Guisgard]

"Senza l'aiuto degli spiriti perderesti tutto." Disse la vecchia a Gwen, quasi fisse un monito e come se conoscesse tutto della vita di lei.

[Lady Gwen]

Cercai di ragionare su quelle parole.
"Quindi... Questi spiriti mi ricattano? E se fosse una vostra trappola per incastrarmi? Come posso fidarmi io?" chiesi sulle difensive.
Non potevo certo accettare a scatola chiusa e volevo qualche certezza, anche se sapevo che avrei dovuto sudarmele...

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[Guisgard]

"Non puoi patteggiare il loro aiuto." Disse la vecchia a Gwen. "Loro vogliono qualcosa da te, per questo sei qui, non per altro. Sta a te capire in cosa puoi servire gli spiriti."
In quel momento Gwen ebbe l'impressione che ke immagini incise sulle rocce della grotta fossero sul punto di animarsi.
O forse era solo il bagliore del fuoco.

[Lady Gwen]

"Ma io non voglio..." mi interruppi e sospirai, quasi in uno sbuffo "Sentite, io non voglio patteggiare l'aiuto di nessuno, chiedo solo di poter tornare dalla mia famiglia" aggiunsi, poi mi interruppi per cercare le parole adatte da utilizzare.
In quel frangente, mi sembrò che le pitture sulle pareti si fossero animate.
Forse era il fuoco, o forse questa donna mi stava facendo ammattire...
"Potrei essere disposta ad accettare questa cosa... Ho sempre voluto aiutare gli altri, ne ho fatto una professione e potrebbe non essere neanche tanto male, ma non voglio rinunciare a chi mi è caro per assolvere a questo compito" spiegai infine.

[Guisgard]

"Colui che cerchi e che vuoi aiutare corre un gran pericolo..." disse la vecchia a Gwen "... non lo capisci? E non sono altri uomini a minacciato, ma qualcosa di molto più potente..."

[Guisgard]

"Non sono uno che ama troppo la compagnia..." disse lui gettando altra legna sul fuoco "... e non mi fido di nessuno... neanche delle donne... soprattutto delle donne..." guardando Destresya "... ora dimmi chi sei davvero... e non il tuo nome, ma ciò che fai nella vita per vivere..."

[Lady Gwen]

Elv?
Allora era lui che avrei dovuto aiutare?
Ora tutto era più chiaro...
Cioè, iniziava ad esserlo, perchè avevo comunque in serbo molte domande e speravo che lei potesse rispondermi.
"Ha per caso a che fare col serpente a due teste? E' questo il pericolo che corre? Come posso fare a capire cosa gli spiriti vogliono dirmi?"
Adesso, era meglio andare sul pratico, dovevo capire più in fretta possibile cosa fare e come farlo se volevo proteggerlo.
E una piccola parte di me mi suggeriva che avrei scoperto tutto ciò che lui continuava a tenermi nascosto.

[Destresya]

"Sì, questo l'ho capito!" scossi la testa, stavo perdendo la pazienza "E cosa ti frega a te di che cosa faccio per vivere?".
Mi alzai.
"Non amo particolarmente imporre la mia presenza!" sbuffando "Dato che non vuoi manco dirmi il tuo nome non mi sembra certo il modo di fare conversazione!".
Mi sistemai la gonna, facendo scendere un po' di sabbia.
"Ora, dato che mi sto scocciando, preferisco stare da sola, la pistola può tenerla, è un gioiellino!" facendogli l'occhiolino e andando verso il mi fido Jay.
"Anch'io amo stare da sola, ma non per questo sono scortese con tutti quelli che incontro!" scuotendo la testa.
Che cosa mi era venuto in mente a me di fermarmi.

[Guisgard]

"Si..." disse annuendo la vecchia nativa a Gwen "... il serpente a 2 teste è il simbolo con cui si presentano gli spiriti anziani quando scendono dalle stelle... ed il loto arrivò annuncia sempre sciagure..." fissandola con uno sguardo torvo, reso misterioso dai bagliori del fuoco.

[Guisgard]

"Ferma lì." Disse perentorio lui a Destresya. "Non ti ho dato il permesso di andare. Torna a sederti, da brava o ti trivellerò di colpi, chiaro? Comunque si... mi interessa parecchio cosa fai per vivere perché ho idea che tu sia una dannata cacciatrice di taglie, giusto? E la cosa non mi va a genio.

[Lady Gwen]

Splendido, andavamo di bene in meglio... pensai sarcasticamente.
Ma ero molto preoccupata per Elv.
"E dunque, come posso fare a comunicare con gli spiriti? Come posso sapere cosa vogliono che io faccia e soprattutto, come posso sapere come aiutare Elv?" le domande uscirono fluentemente e spontaneamente, una dietro l'altra, ma dovevo capire il più possibile per proteggerlo dal pericolo che incombeva su di lui.

[Altea]

Incrociai le mani osservando il nativo.. "Prima di tutto mi chiamo Altea.. Io non ti ho detto pellerossa e questi appellativi tipo Squosh te li tieni per te? Sai che ti dico.. Non me ne importa un fico secco di dove stai andando e che fai qui"ponendo la mia merce in una borsa di iuta con fare indifferente ma sorridendo e lo osservai negli occhi.. Aveva trovato quella giusta!

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[Guisgard]

"Saranno gli spiriti a guidarti." Disse la vecchia a Gwen. "Saranno loro a condurti dal tuo amico. Senza il loro aiuto non potrai mai sconfiggere gli spiriti anziani."

[Guisgard]

Swan guardò Altea negli occhi.
"Voi Squosh siete tutti uguali..." disse "... imponete le vostre leggi e denigrate le nostre tradizioni. Credete che vi sia concesso per diritto poter dar nome alle cose ed agli uomini. Ma l'orgoglio ed il coraggio di un guerriero va oltre tutto ciò." Con tono fiero.

[Lady Gwen]

Sospirai, pensierosa.
"Dunque, devo attendere altre istruzioni..." affermai, più a me stessa in realtà.
"Ora posso andare? O hanno altro da dire?"

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[Guisgard]

"Gurardati dallo sfregiato." Disse la vecchia guardando Gwen.
Poi tornò a sedersi accanto al fuoco che pian piano si spense.
Spuntò l'alba e max nitritì.
Ora sembrava in grado di riprendere il cammino.

[Lady Gwen]

Sfregiato...
Non ne conoscevo nessuno, ma avevo idea che avrei potuto incontrarlo.
Ad ogni modo, non sembrava raccomandabile.
Nel frattempo, era praticamente l'alba e Max sembrava in grado di rimettersi in cammino.
Così, non me lo feci ripetere due volte, montai in sella e partii.

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[Guisgard]

Gwen rimontò in sella al suo Max e riprese il cammino.
Atraversò la vasta e selvaggia prateria e verso il primo pomeriggio era già ai limiti del grande deserto rosso, tra immense vallate di sabbia e cactus giganti e canyon scavati attraverso montagne arse e rocciose.
Il cielo era una volta infinita, attraversata da ampi banchi nuvolosi di un bianco luminosissimo, oltre i quali il Sole infiammava l'aria di una calura ossessiva.
Finamente, a circa un'ora dal tramonto, Gwen giunse presso il Passo dei Rinnegati.
Dopo un pò intravide un vasto ranch.
https://vignette.wikia.nocookie.net/reddeadredemption/images/8/82/Macfarlane_Ranch_RDR2.jpg/revision/latest?cb=20181031090542

[Lady Gwen]

L'aria era come sempre calda, afosa, in modo inconcepibile e nemmeno quelle sporadiche nuvole donavano un po' di refrigerio.
A giornata già inoltrata, raggiunsi il Passo dei Rinnegati e vidi l'ingresso di un ranch.
Mi dissi che non potevo entrare con spavalderia dall'ingresso principale, così smontai da sella e seguitai a piedi, portando Max con me dalle briglie.
Girai con circospezione intorno al ranch per capire se Elv potesse essere ancora qui, anche se ne dubitavo, era trascorsa tutta la sera, la notte e la mattina, ma se era qui, lo avrei trovato.

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[Guisgard]

Gwen prese a girovagare intorno al grande ranch, in balia di pensieri e dubbi.
Poi ad un tratto sentì delle grasse risate.
Provenivano da uno degli edifici nobili, ossia la parte centrale del ranch, dove presumibilmente viveva il padrone.
E Gwen riconobbe, fra quelle risate, la voce di Elv.

[Lady Gwen]

Vagai ancora in po', finché non sentii delle risate provenire dalla parte centrale del ranch.
E fra esse, riconobbi la risata di Elv.
Subito mi suonò strano, ma dovevo verificare.
Legai Max allo steccato, scavalcai e cautamente mi introdussi nel ranch, per raggiungere la parte centrale, stringendo la pistola in mano.

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[Guisgard]

Piuà Gwen si avvicinava all'abitazione, più sentiva chiare quelle voci, tra le quali chiaramente riconosceva quella di Elv.
E sembrava divertirsi parecchio.
Ma ad un tratto sentì ringhiare.
Due feroci cani l'avevano vista e presero ad abbaiare forte verso di lei.

[Lady Gwen]

Ma cosa aveva da divertirsi tanto?
Possibile che fosse d'accordo con loro?
Non volevo crederci, ma non sembrava che avessi un'alternativa...
All'improvviso, sobbalzai sentendo due cani ringhiarmi ed abbaiarmi contro.
Maledizione...
E adesso?
Provai a farli calmare, mentre intanto cercavo un posto in cui nascondermi per non farmi trovare.
Dovevo anche recuperare Elv, o almeno capire che accidenti stesse combinando qui, ma intanto il problema erano quei due cani.

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[Guisgard]

I 2 cani la tenevano bloccata, ringhiando e schiumando verso Gwen.
Allora corsero vari uomini, tutti armati.
"Ehi, guardate chi abbiamo qui..." disse divertito uno di quelli "... una ladra!"
"La lasciamo ai cani?" Un altro, facendo versi osceni alla ragazza.
"Io direi di spupazzarcela a dovere!" Divertito un altro ancora di quelli.

[Lady Gwen]

Ero bloccata dai due cani che continuavano ad abbaiare verso di me.
Ero praticamente in trappola e non sapevo come uscirne.
Poi, com'era ovvio che succedesse, arrivarono i soliti brutti ceffi che avrei impallinato volentieri.
Non sapevo che fare, erano troppi, ero bloccata da loro e dai cani e non avevo via di fuga.

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[Guisgard]

I cani abbaiavano forte ed erano sempre più minacciosi, mentre quei pistoleri continuavano a mostrare la loro eniclopedica conoscenza di frasi e gesti volgari indirizzati a Gwen.
"Ehi.. Gwen..." disse ad un tratto una voce che proveniva dalle spalle della ragazza "... Gwen!" Era la voce di Elv.

[Lady Gwen]

Non sapevo se mi davano più fastidio i amo oppure quegli idioti.
All'improvviso, poi, sentii la voce di Elv alle mie spalle.
Allora mi voltai ed assunsi un mezzo sorriso sarcastico.
"Ma buonasera. A meno che qualcuno non abbia imparato ad imitare perfettamente la tua risata, devo dire che ci stiamo divertendo parecchio. O sbaglio?" chiesi retorica con tono appena velenosi, fissandolo dritto negli occhi scuri, mentre la mia mano già inseriva il colpo nel tamburo della neutracolt.

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[Guisgard]

Elv scoppiò a ridere, poi fece un cenno a quegli uomini e quelli richiamarono i cani.
"Si può sapere" disse poi a Gwen "cosa diavolo ci fai qui?" Divertito.

[Lady Gwen]

Osservai ogni suo gesto, poi guardai di nuovo lui.
"Bella domanda. Vorrei saperlo anch'io..." tagliai corto, con tono secco.
Poi mi voltai per raggiungere Max e andare via da lì.
Avrei avuto tanto da dire, tutto quel casino con quella donna, i maledetti spiriti, ammesso che esistessero davvero e non fosse colpa di qualche strana erba che bruciava in quello strano fuoco, ma improvvisamente mi pentii di essere arrivata fin qui e mi diedi della stupida per averci creduto.https://uploads.tapatalk-cdn.com/20190731/1df1d22f582966005165019b69207cb1.jpg

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[Guisgard]

Prima che Gwen montasse sul suo cavallo, Elv le afferrò il braccio.
"Ehi..." disse facendola voltare "... ma dove vai ora? Che ti prende?"

[Lady Gwen]

Sentii che mi afferrava il braccio, per farmi voltare.
Ma pian piano scivolai dalla sua presa.
"Manco da stanotte da casa, mio padre starà dando di matto. Devo rientrare" dissi solo.
Avrei voluto parlargli di quelli che era successo in quella grotta, visto lei era coinvolto, ma tutta quella situazione mi sembrava parecchio ridicola adesso, come un'idea che suoni prima geniale nella nostra mente, ma poi irrimediabilmente ridicola nel momento in cui le diamo voce.

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[Guisgard]

"Ehi..." disse lui fermando Gwen, impedendole di salire sul cavallo "... ma che ti prende? Ho risolto tutti nostri guai qui! Non corramo più alcun pericolo! Il ranch è salvo!"

[Lady Gwen]

Mi voltai verso di lui, rimanendo in silenzio per qualche istante.
"Cos'è successo a quell'incontro? E perché..." mi interruppi, indecisa se proseguire o meno "Perché dici "nostro"?" chiesi alla fine, osservando i suoi occhi scuri che adoravo e piegando appena il capo di lato.
Non c'era giudizio nella mia seconda domanda, nè tono inquisitorio, ma solo genuina curiosità per il fatto che, forse, era davvero già entrato nella famiglia, senza che neanche ce ne accorgessimo.

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[Guisgard]

"Beh... ho parlato col signor Rasputin..." disse Elv a Gwen "... è un uomo giusto, in gamba... gli ho raccontato tutto e lui apprezza chi sa usare la pistola come me e ha dimenticato l'accaduto... non avremo più problemi... i suoi uomini ci lasceranno in pace... mi ha anche chiesto di lavorare per lui... ma io, se dovessi scegliere questo genere di vita, beh... lo farei solo per lavorare al vostro ranch..." prendendo le mani di lei nelle sue.

[Lady Gwen]

Lo ascoltai e mentirei se dicessi che mi ero aspettata quelle parole.
No, non me le aspettavo affatto.
Mi avevano sorpresa parecchio.
Soprattutto le sue parole.
Quelle di Elv sul cambiare vita.
Lo osservai attentamente, a lungo, intrecciando le mie mani nelle sue.
"Davvero lo faresti?" chiesi, tanto incredula quanto, in fondo, speranzosa.

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[Destresya]

"Oh ma sentilo!" ridacchiai, voltandolo nuovamente verso di lui."Ah come sei fuoristrada!" sospirai, risedendomi e mettendomi comoda "Però mi hai dato un'idea!" facendogli l'occhiolino.
"In realtà al momento non ho un'occupazione, sono scappata dalla mia cittadina perchè ho fatto arrabbiare quacuno..." sospirando e guardando lontano, come se mi costasse rinvangare quegli avvenimenti.
"Non so se mi stiano ancora cercando!" alzai le spalle "Probabilmente non ti conviene tenermi qui.." con un sorriso amaro.

[Altea]

Mi avvicinai a questo Swan e gli dissi sottovoce "Senti guerriero, rispetto te e tutti i nativi, abito nel villaggio vicino Afrastone..il Villaggio nella Roccia" e non aggiunsi altro visto nel mezzo vi erano pure nativi "Vado a Dolci Colline ma non posso dirti il motivo...non per appropriarmi il terreno come quel Minsk ma lui non lo sa...comunque prima eri tranquillo e con me ti sei arrabbiato, ti faccio questo effetto?".

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[Guisgard]

"L'ho già fatto..." disse Elv con gli occhi in quelli di Gwen, stringendo le mani di lei nelle sue.
Erano in mezzo a quei pistoleri ed alcuni fi loto ridacchiavano davanti a quella scena romantica.



Lui su accese una sigaretta con un tizzone di fuoco.
"Sentiamo..." disse a Destresya "... perché mi converrebbe tenerti qui?"



Swan guardò Altea nei suoi occhi verdi.
"Voi Squosh mi fate questo effetto..." disse lui con tonon fiero e duro.
Anche se nelle sue parole sembrava celarsi per la prima volta un che di titubante.
Forse per la bellezza lei?

[Lady Gwen]

Sbattei gli occhi più volte, incredula.
L'aveva già fatto?
Quante cose mi ero persa in una notte?
Una risatina mi ricordò che non eravamo soli e quei rompiscatole erano ancora qui.
Allora individuai quello che aveva riso e all'improvviso sparai un colpo proprio vicino ai suoi piedi, facendolo saltare.
"Sparite!" dissi loro, guardandoli in tralice.
Poi tornai a guardare Elv.
"Quindi... Quindi hai già deciso di lavorare da noi?" chiesi, sempre incredula e sorpresa.
Adesso mi era chiaro perché definisse il ranch "nostro", aveva già deciso tutto e chissà pure da quanto tempo e la cosa non poteva che farmi piacere.

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[Destresya]

Alzai di nuovo gli occhi al cielo.
"Ho detto che non ti conviene tenermi qui!" sottolineando l'avverbio di negazione con un gesto della mano.

[Altea]

"Interessante, ma prima a quel Joe hai detto non volevi grane.. Dove sei diretto" aprendo una bottiglia di birra e porgendogliela per poi prendere una per me.

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[Guisgard]

Quegli uomini risero all'intimidazione di Gwen.
"Lasciali perdere..." disse Elv divertito alla ragazza "... si, certo... se devo cambiare vita preferisco farlo con voi al ranch." Facendole l'occhiolino.
"Gurda che bella ragazza abbiamo qui oggi." Ad un tratto una voce.
Era un uomo alto, dallo sguardo cupo e l'espressione asciutta ed austera.
Sul viso figurava uno sfregio e nel vederlo tutti quei pistoleri lo salutarono togliendosi il cappello.
Era sicuramente il signor Rasputin.
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[Guisgard]

"Capisco..." disse sarcastico il pistolero a Destresya "... e sentiamo, sono curioso... perchè mai non mi conviene tenerti qui? Ora mi sta davvero interessando questa faccenda..." ironico, quasi sprezzante.

[Guisgard]

Dopo un attimo di titubanza, con fare guardingo e sospettoso Swan prese la birra offera da Altea.
"Sono giunto dalla mia tribù..." disse "... oltre il Rio Afra... e voglio acquistare della terra da coltivare."
"Questa è davvero buona!" Ridendo Hans. "E da quando un nativo vuol mettersi a zappare la terra!" Divertito.

[Lady Gwen]

Ignorai tutti gli altri e mi concentrai su di lui.
Ero felice, in un modo che non avevo mai provato.
Poi però, sentii una voce improvvisa.
Mi voltai e raggelai.
Era lui. Lo sfregiato.
Ero terrorizzata al pensiero.
Cercai di riscuotermi.
"Ho l'onore di parlare con il signor Rasputin?" chiesi, con tono soffusamente beffardo.

[Guisgard]

"Si, sono proprio io." Disse Rasputin a Gwen. "E tu devi essere la ragazza del nostro Elv, giusto?"
"Ah, no..." ridendo Elv "... non è la mia ragazza, ma la proprietaria del ranch di cui vi parlavo, signor Rasputin."
"Allora capisco perchè tieni tanto a lavorare lì." Rasputin fissando Gwen con un sorriso.

[Lady Gwen]

Cioè?
Elv non aveva detto che eravamo fratello e sorella?
Beh, era sicuramente molto interessante.
"Suppongo" iniziai, con tono disinvolto, circondando le spalle di Elv con un braccio "Il nostro Elv vi abbia detto che siamo fratello e sorella. Strano, vero? Ha preso tutto dalla mamma... Si sa che le figlie femmine assomigliano al papà..." continuai, con tono quasi civettuolo, per poi indirizzare un'occhiata ad Elv al mio fianco.

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