I sentieri selvaggi del grande pianeta

[Guisgard]

Il primo colpo non andò a segno, ma Dacey, si preparò a sparare ancora.
Il puma però stavolta non attese un secondo sparo e balzò verso il cavallo di lei, che imbizzarritto disarcionò la ragazza, facendola cadere nel terreno, con la pistola che finì ad un paio di metri da Dacey, ora in balia del puma che si apprestava ad aggredirla.
Ma ad un tratto si udì un sibilo, poi una figura veloce che raggiunse il felino, affrontandolo solo con un lungo coltello che brillava sotto i riflessi del Sole morente.
Il puma attaccò, ma l'uomo evitò agilmente il suo attacco e poi lanciò il coltello che finì nel ventre del leone di montagna, che stramazzò al suolo.
Allora l'uomo, un nativo, si voltò verso Dacey ancora a terra.
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[Guisgard]

"Io ho un fiuto infallibile, mia cara." Disse Elv a Gwen.
Tutti insieme consumarono quel semplice pasto e poi ognuno si chiuse nella sua tenda visto che il crepuscolo era ormai giunto.
Poi arrivò anche la sera, con i suoi fantasmi.
"Questa notte sarà lunghissima..." Elv a Gwen metre chiudeva bee la tenda "... sarà meglio che dormi un pò... io sorveglierò la situazione..." sistemandosi in un angolo della tenda.

[Dacey Starklan]

Non ero stata sufficientemente pronta all'azione, me ne resi conto quando ormai era troppo tardi anche se già avevo il dito sul grilletto.
Il colpo partì ma finì nell'aria, nel momento stesso in cui perdevo l'equilibrio e cadevo da cavallo.
Nel ruzzolare giù la pistola mi sfuggì di mano, finendo troppo lontana affinché potessi recuperarla rapidamente.
Rapido invece era stato il felino.
Il suo balzo aveva infatti raggiunto il posteriore del cavallo che per salvarsi mi aveva poco elegantemente disarcionata.
A tentoni cercai di trovare un qualsiasi oggetto che potesse fungere da arma di difesa perché il puma sembrava ormai voler caricare verso di me.
All'improvviso, il tempo di un battito di ciglia, qualcosa colpì la bestia.
Una freccia, scoccata con assoluta precisione e nessuna esitazione.
Mi voltai verso il lato di provenienza della freccia e vidi un uomo, uno degli abitanti originali della prateria.
Questi deciso di scagliò contro il felino, senza alcun timore, armato di quello che pareva un pugnale o un coltello.
Ad osservarlo pareva combattere senza sforzo e sempre senza sforzo riuscì a uccidere la pesante bestia, aprendole le viscere.
Ero appena stata salvata da un puma ma non sapevo se ciò che mi attendeva dopo sarebbe stato migliore.
Mi alzai, riprendendo un po'del mio autocontrollo, e ringraziai l'uomo nella mia lingua ma usando i gesti che avevo visto fare a mio padre nei suoi scambi coi Nativi.

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[Lady Gwen]

Ridacchiai, molto più tranquilla.
Mangiammo tutti insieme e poi ci ritirammo in tenda.
Sorrisi ed annuii mentre mi sistemavo.
"Allora buonanotte, Gringo... Anche se sicuramente ti annoierai senza di me..." dissi sorniona.
Gli diedi un bacio della buonanotte e poi andai a sistemarmi per la notte.

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[Guisgard]

Era un nativo, dai lunghi capelli scuri sistemati alla maniera tradizionale, lo sguardo scuro e fiero, i tratti belli ma anche decisi e segnati dal Sole della prateria.
"Quando si è davanti ad un puma" disse lui avvicinandosi a Dacey "non bisogna mai sparare per spaventarlo, ma solo per colpirlo. Altrimenti sarà lui ad uccidere." Fissandola, per poi chinarsi sul puma morto e riprendersi il pugnale.

[Guisgard]

"In effetti preferirei tenerti sveglia, piuttosto che mandarti a letto..." disse ridendo Elv a Gwen "... ma temo che la sicurezza vada ttelata stanotte, a discapito di cose più interessanti." Facendole l'occhiolino, senza però lasciare mai il suo fucile.

[Lady Gwen]

Risi di gusto alle sue parole, poi mi sistemai per dormire.
Speravo che fosse una notte più tranquilla e che quelle creature, dopo come i soldati avevano contraccambiato l'attacco.
Era sicuro che dovessimo comunque capire cosa quelle bestie fossero, per capire come combatterle ed abbatterle definitivamente, prima che loro riuscissero ad abbattere noi.
Mi concentrai comunque sulla presenza confortante di Elv lì nella tenda.

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[Dacey Starklan]

" Me ne ricorderò, la prossima volta."

Dissi senza neanche riflettere, sorpresa dalla sua padronanza della mia lingua e anche da quella sorta di rimprovero, più che lecito.

"Non avevo mai visto un puma così da vicino, non da sola almeno."

Sentii come il dovere di giustificarmi per la mia scarsa prontezza di azione.

"Sono Dacey... Vi ringrazio ancora, vi sono riconoscente per avermi salvata... Non, non tutti al posto vostro l'avrebbe fatto."



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[Guisgard]

Dopo un pò Gwen si addormentò, facendo però strani e confusi sogni.
Sognò suo padre ed il ranch, Elv, ma anche il forte,i militari e le terribili creature voraci e volanti.
Ad un tratto però fu svegliata bruscamente dalla voce di Elv che parlava alla rice trasmittende con il sergente chiuso nell'altra tenda.
Parlava del segnale che era ripreso anche ora, nonostante fosse notte.

[Guisgard]

"Credo sia un dovere salvare qualcuno in pericolo." Disse il nativo a Dacey. "Questo vale per qualunque cultura, dico bene? E non lo dico solo perchè conosco le regole di voi coloni bianchi." Annuì. "Per qualche mese ho fatto da guida ai militari qui nell'Ovest e ho potuto imparare la vostra lingua e parte delle vostre usanze. Come state, signora? E' ferita? Riesce a montare in sella e a cavalcare?" Per poi prendere le briglie del cavallo, ormai calmo e portarlo da Dacey.

[Lady Gwen]

Sognai molte cose, la mia famiglia, Elv, casa mia, tutto quello che stava succedendo.
Sogni confusi, mischiati fra loro.
Poi, però, fui bruscamente svegliata dalla voce di Elv e dal gracchiare della trasmittente.
Ancora un po' assonnata, cercai un po' di comprendere cosa stava dicendo.
"Il segnale? Come può essere ripreso?" chiesi stupita, mentre che ancora mi svegliavo del tutto.

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[Guisgard]

“Non lo so...” disse Elv a Gwen chiudendo la rice trasmittente “... pare sia ripreso da pochi minuti... non è mai accaduto di notte ed ora è parecchio intenso... sembra pure che provenga non lontano da qui... il sergente stava cercando un modo per raggiungere il punto di invio... ma al buio è un suicidio...” perplesso.

[Dacey Starklan]

" Si, questo è ciò che mi hanno insegnato ma... Di questi tempi ci sono persone che non esisterebbero a voltarsi dall'altra parte, indifferenti."

E nel fare quella riflessione inevitabilmente pensai a Budmin.

" Ora capisco perché parlate così bene la mia lingua. Se io fossi brava anche solo la metà di voi a parlare la vostra, lo riterrei già un successo."

Mi lasciai aiutare e recuperai le briglie del mio cavallo, a cui concessi una carezza lungo il collo.

"Sto bene, vi ringrazio. La caduta non è stata seria per fortuna."

Recuperai anche la pistola, riponendola alla mia cintura.

"Prenderete l'animale per usare la sua pelle?"

Domandai guardando per un'ultima volta il puma.

"Ho sentito dire che lo scambio di pelli e pellicce è piuttosto fiorente tra Nativi e coloni."

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[Lady Gwen]

Lo ascoltai e riflettei.
"Possibile che chiunque sia ci è riuscito perchè è riuscito a spostarsi ed avvicinarsi a noi? Avrà pensato giustamente di raggiungere l'avamposto..." ipotizzai, anche io abbastanza sorpresa.

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[Guisgard]

“Qualcuno della mia tribù lo fa” disse il nativo a Dacey “ma per la verità siamo guerrieri e non facciamo commerci. Anche se ormai sono rimasto io solo della mia tribù. Lascerò quest'animale, il suo spirito veglierà sulla prateria.” Annuì. “Ormai è il crepuscolo e non è prudente per voi restare qui. Ci sono i dinghi e sarà meglio torniate a casa vostra, Dacey.” Guardandola negli occhi.

[Dacey Starklan]

Annuii, il suo comportamento nel battere il puma faceva trasparire chiaramente una formazione da guerriero.
Anche il suo portamento, la postura e il modo di parlare mostrava una persona addestrata con disciplina.

"Mi dispiace..."

Riuscii soltanto a dire, sincera, quando appresi che era solo, senza tribù.
In un certo senso trovai una affinità in questo.
Anche io ero rimasta senza la mia tribù, la mia famiglia.
Lo osservai incuriosita poi per la sua decisione di lasciare l'animale a custodia della terra.
Un concetto a me nuovo, estraneo ma che mi apparve così giusto all'improvviso.

"Avete ragione, è pericoloso per me qua fuori a quest'ora. Non vorrei dover costringervi a salvarmi nuovamente."

Cercando di sdrammatizzare l'accaduto.

"Io vivo al ranch vicino al fiume. Non è troppo lontano da qui."

Dissi montando in sella.

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[Guisgard]

“Beh, improbabile, a meno che colui o coloro che inviano il segnale non abbiano un mezzo corazzato per muoversi di notte...” disse Elv a Gwen “... ma se così fosse allora che senso avrebbe inviare un messaggio simile? Un S.O.S. Si invia se sei bloccato ed in pericolo... non so... tutto ciò è molto strano...” pensieroso.

[Guisgard]

Lui fischiò e dalle rocce arrivò un cavallo pezzato, senza sella, come erano soliti essere le cavalcature dei nativi.
Montò in sella con agilità e guardò verso l'orizzonte.
“Se volete posso accompagnarvi per un tratto di strada, lasciandovi poco prima del vostro ranch.” Disse a Dacey. “Non è prudente cavalcare oltre il crepuscolo, i dinghi non attendo altro che prede facili.” Spronando il suo cavallo. “Conosco il vostro nome, ma voi non il mio... mi chiamo Tersin... nella lingua della mia tribù significa figlio della falce della Luna.”

[Lady Gwen]

Annuii alle sue parole.
"Non so, a me questa storia puzza parecchio... Fin dall'inizio..." commentai "O forse, è probabile che di notte non suonasse per paura di attirare animali, mentre invece stanotte è probabile che non ce ne sia il rischio..." azzardai ancora.

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[Dacey Starklan]

Guardai l'arrivo della sua cavalcatura, un bel esemplare pezzato.
L'abilità dell'uomo nel montare a cavallo senza sella o altro tipo di aiuto era invidiabile.

"Sarebbe davvero molto premuroso da parte vostra e di certo non posso rifiutare l'offerta.
Sia mai che i dinghi mi vedano come una preda facile..."

Spronai il mio cavallo, affiancando il Nativo.

"Mi chiedevo se e quando vi sareste presentato."

Abbozzando verso di lui un sorriso

"È davvero un piacere fare la vostra conoscenza Tersin. Sapete trovo davvero affascinante come i vostri nomi siano sempre in qualche modo legati agli elementi della natura che ci circonda. Inoltre ho sentito storie, forse sono solo dicerie dei coloni e spero in quel caso di non arrecarvi offesa, ma ecco ho sentito di cerimonie legate al Sole, di danze per propiziare la pioggia e poi di uomini capaci di raggiungere gli spiriti...
Davvero nella vostra cultura c'è tutto questo?"


Procedemmo al trotto fino a che in lontananza non intravidi le luci che segnalavano la presenza del ranch.

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[Guisgard]

"Non lo so, tutto potrebbe essere..." disse Elv a Gwen "... ma stanotte non rischierò... domattina vedremo, magari cercheremo di capire da dove proviene davvero il segnale... uscire ora al buio sarebbe un suicidio... su, ora torna a dormire, Gwen... bisogna essere in forma anche mentalmente... e poi dormendo la notte passa prima, no?" Sorridendole.

[Guisgard]

"Anche voi coloni bianchi" disse Tersin a Dacey "avete tradizioni e usi per noi incredibili, come case fatte di petra, legno e ferro... armi da fuoco... carri che si muovono senza cavalli e alcuni capaci persino di volare..." fissandola negli occhi ambrati "... le nostre usanze sono antiche e legate alla natura... tutti sono legati agli spiriti, che fanno da legame, da tramite fra noi ed il Grande Spirito... il Sole, la Luna e le stelle fano parte di ciò che ci circonda e tutto è legato in modo assoluto... anche noi, uomini e donne."
Ad un tratto, nell'ormai splendore della sera sulla sterminata prateria, apparve il ranch di Dacey.

[Lady Gwen]

Annuii pensierosa.
Aveva ragione, era troppo rischioso adesso e gli avrei proibito con tutta me stessa di uscire se l'avesse anche solo lontanamente pensato.
Sorrisi ed annuii, ma stavolta per dormire mi accucciai a lui, facendomi cullare dal battito del suo cuore per conciliarmi il sonno e augurarmi di dormire un po'.

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[Dacey Starklan]

Sorrisi, aveva ragione ora che mi mostrava il suo punto di vista in merito a ciò che per me era la normalità.

"Deve essere stato strano, l'arrivo dei coloni. Così diversi, così tanti... Così avidi di terra..."

A sentirlo parlare di quel profondo legame con il loro territorio mi sentii avida anche io, nel mio desiderio di espandere e migliorare il ranch.

"Siamo quasi arrivati."

Indicando dinanzi a noi la figura del ranch che ormai si stava avvicinando.

"È tardi, sarei felice di invitarvi a cena. Sarebbe solo un piccolo gesto per ringraziarvi."

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[Guisgard]

Gwen si avvicinò ad Elv e si accucciò letteralmente contro il corpo di lui, cullata dal battito del suo cuore e dal suo sorriso che gli gonfiava il petto muscoloso.
Il suo profumo avvolgeva la ragazza che in breve si addormentò, stavolta senza sogni, fin verso l'alba.

[Guisgard]

Tersin guardò il ranch e poi Dacey negli occhi.
"Questo potrebbe causarvi problemi con altri coloni..." disse "... non vorrei mettervi nei guai... non a causa mia, signora..."

[Lady Gwen]

Come previsto, cullata dal suo respiro, il suo profumo ed il suo cuore, mi addormentai.
Stavolta, stretta a lui, il mio sonno fu tranquillo, placido, senza sogni.
Fin quando mi svegliai all'alba, il sole che filtrava appena dal tessuto della tenda.
Iniziava un nuovo giorno in questo luogo surreale, che speravo di lasciare al più presto.

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[Dacey Starklan]

" Il ranch è mio ed ho diritto di invitarvi chiunque.
Gli altri coloni... Avrebbero comunque da ridire per qualcosa d'altro. A molti non piace che una donna sola possa gestire una attività come questa, tutta da sola."

Continuai verso il ranch, volendomi verso l'uomo affinché mi seguisse.
Mi aveva salvato la vita, un gesto che meritava almeno un pasto caldo.
Per mia fortuna ero sicura che ci fosse qualcosa già di pronto, lasciato da Slavia, che bastava riscaldare.

[Guisgard]

Giunse il giorno nella Gola del Diavolo e con la luce del Sole cessò il pericolo.
Tutti allora uscirono dalle loro tende, mangiarono qualcosa e poi il sergente li volle tutti attorno al rilevatore del messaggio di aiuto.
"Ascoltate..." disse lui a Gwen, ad Elv e agli altri "... oggi ci muoveremo, col Sole non abbiamo nulla da temere, andando in cerca di colui o coloro che inviano il segnale. In modo da risolvere il mistero."

[Guisgard]

Tersin annuì a Dacey ed insieme raggiunsero il ranch, trovando Gamino e la cuoca che attendevano la padrona.
"Dacey..." disse il vecchio "... eravamo in pensiero... e lui?" Guardando il nativo. "Chi è?"

[Lady Gwen]

Uscimmo tutti dalle tende, facemmo velocemente colazione e poi il sergente chiamò tutti a raccolta.
Aveva ragione, eravamo venuti qui per un motivo ed era normale che andassimo a cercare chiunque avesse bisogno del nostro aiuto, dal momento che eravamo venuti qui apposta.
Pensavo, peraltro, che fosse più facile rintracciare il segnale se ci spostavamo in quella direzione.
Rimaneva comunque ancora da capire come mai avessimo sentito l'S.O.S. proprio nel bel mezzo della notte, quando invece avrebbe dovuto interrompersi.

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[Dacey Starklan]

Lasciati i cavalli in stalla, raggiungemmo la casa dove ancora Gamino e Slavia mi stavano aspettando.

"Oh... Mi dispiace che siate rimasti qui ad aspettarmi fino a quest'ora.
So che doveva essere una cavalcata veloce..."

Appesi la cintura con la pistola e feci cenno a Tersin di accomodarsi prima di procedere con le presentazioni e le spiegazioni.
Raccontai a due domestici del puma e di come il pronto intervento del Nativo mi avesse salvata.

" Ma non preoccupatevi, sto bene."

Dissi per terminare il racconto.

"È tardi, vi prego, andate a riposare ora."

Dissi a due, che stavano in una piccola dépendance accanto.



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[Destresya]

Decisi di mostrarmi docile a quelle richieste, dopotutto non sembravano assurde.
Dovevo studiare bene i turni di guardia e le abitudini per tagliare la corda.
Ora potevo solo aspettare.
Ma guarda un po' in che situazione mi ero cacciata!
Docilmente mi lasciai accompagnare dal prigioniero.

[Guisgard]

Destresya fu accompagnata in una parte del campo, dove c'era, in fondo ad un cortile, un alloggio appartato.
La ragazza fu fatta entrare e le fu mostrata dal soldato la sua camera, con la divisa da indossare come cameriera.
"Il prigioniero ora starà riposando..." disse il militare "... tu preparati nel frattempo. E fa il tuo dovere." Andando poi via.

[Guisgard]

Slavia e Gamino ringraziarono il nativo per aver salvato Dacey e poi andarono a letto, dopo però che la cuoca servì in tavola la cena che aveva preparato.
"Sembra tutto molto buono." Disse Tersin con un leggero sorriso, per poi cominciare a mangiare con Dacey.
Terminato di cenare si avvicinò alla finestra e tirò fuori una sorta di piccolo strumento musicale a fiato, tipico dei nativi e iniziò a suonare una delicata melodia alle stelle che brillavano sulla prateria.
"Siete stata gentile, Dacey..." fissandola "... ma sarà meglio che vada via... è una bellissima sera stellata e la prateria profuma... non vorrei qualcuno mi veda qui e vi causi guai, signora."

[Guisgard]

Presero armi, munizioni e scorte, chiudendo le tende e riponendole nel cigolato.
Così Gwen, Elv, il sergente e gli altri volontari lasciarono quel punto, seguendo la direzione da cui le coordinate avevano individuato il messaggio.
Dopo qualche miglio arrivarono ai resti di un antico cimitero dei nativi.
"Pare che il segnale provenisse da qui..." disse il sergente.
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[Lady Gwen]

Smantellammo tutto l'accampamento e ci mettemmo in marcia.
Dopo un po' che camminavamo, giungemmo ad un luogo davvero molto singolare.
Era in tutto e per tutto un cimitero nativo, o se non lo era di sicuro ci somigliava molto.
"Questo è un altro bel problema..." commentai sarcastica, guardandomi attorno "Mi sembra di non vedere nè persone nè qualcosa che possa produrre un segnale di soccorso... E dunque?"

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[Dacey Starklan]

Durante la cena mi sorpresi ad osservare il mio ospite mentre mangiava, sperando davvero che gli piacesse.
Non che avessi dubbi sull'abilità da cuoca di Slavia ma non ero certa che i nostri piatti potessero incontrare i gusti dei Nativi.
Certo difficilmente nella mia vita, prima di allora, avrei potuto immaginare di ritrovarmi seduta a tavola niente di meno che con un guerriero nativo.
Eppure rispetto a tutte le storie che avevo sentito, non vi era nulla in lui che mi apparisse selvaggio o spaventoso.

"Spero davvero che la cena vi sia piaciuta. È soltanto un piccolo esempio del mio apprezzamento per ciò che avete fatto per me."

Una volta terminato di mangiare, quando ritirai i piatti.
Poi lo seguii, mentenendo però qualche passo di distanza, quando si posizionò alla finestra per suonare.
Era uno strumento dalle fattezze che non conoscevo, anche se poteva avvicinarsi ad alcuni strumenti a fiato a me noti.
Eppure la sua melodia pareva venire da un altro mondo e si insinuava perfetta nell'ambiente della prateria addormentata.

" I guai li stavo passando con quel puma e voi mi avete aiutata.
Qui vivo isolata, gli altri coloni mi guardavano sempre con sospetto, con o senza la vostra presenza.
Tuttavia..."

Feci una pausa per permettermi di ascoltare ancora qualche nota in tranquillità.

" Un uomo oggi è venuto a incontrarmi. Ha comprato delle concessioni, qui vicino."

E con la mano indicai approssimativamente la zona che avrebbe occupato Budmin.

"Vuole farci pascolare le sue mandrie ma si accompagna a diversi uomini armati, senza troppi scrupoli.
Non vorrei che finiate voi nei guai, a causa mia."

Ero sicura che, se lo avesse visto, Budmin avrebbe trovato una scusa qualsiasi per uccidere Tersin appena varcata la soglia del mio ranch, magari poi spacciandosi anche per il grande eroe che mi aveva difesa da un nativo malintenzionato.

"Sembra che questo mondo sia dominato dalle persone senza onore, con il grilletto facile.
Non è come mi raccontava mio padre, quando ero piccola e viaggiavamo per venire qui.
Allora sembrava la terra dei sogni, delle speranze...
Perdonatemi, mi stavo facendo trasportare da vecchi ricordi."

Lo guardai, forse un po'troppo a lungo, forse non ero davvero pronta a salutare.
Mi mancava la compagnia di qualcuno, qualcuno che non fossero i miei domestici, qualcuno con cui poter conversare e che mi mostrasse cose nuove, un mondo nuovo di pensare, di vivere.

"Sappiate che sarete il benvenuto qui, nella mia casa, ogni volta che vorrete."

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[Guisgard]

Era un cimitero nativo, abbandonato forse da decenni.
"Eppure il segnale proveniva da qui..." disse il sergente guardandosi intorno, per poi fissare Gwen.
"Sarà meglio cercare se davvero qui c'è qualcuno che ha mandato quel segnale di aiuto" fece Elv "e sarà bene trovare anche un posto per ripararci stasera, se saremo costretti a restare qui..."
Il vento si era alzato, forte e secco, le nuvole erano alte e sottili, il verso degli avvoltoi più inquietante del solito.
Ad un tratto uno dei volontari chiamò gli altri con voce eccitata, come se avesse trovato qualcosa.

[Guisgard]

Il nativo guardo Dacey con i suoi occhi scuri.
"Non viviamo più ai tempi dei grandi mandriani..." disse "... queste terre devono essere popolate e i piccoli coltivatori sono l'inizio di comunità più importanti..." parlava con giudizio e conoscenza, segno che amava quelle terre ed aveva frequentato a fondo i coloni ed i militari bianchi, imparando le loro necessità "... voi coloni dovete battervi per le vostre terre... noi nativi ci abbiamo provato... anche se inutilmente... la terra dura nel tempo ed è la sola ricchezza... battetevi per questo, è il futuro." Fissandola. "Ora sarà meglio che vada... siete stata gentile, signora..." e tirò fuori dalla cintura un monile di chiara fattura nativa "... è una collana che mi donò lo stregone della mia tribù quando da ragazzo divenni guerriero, affrontando la caccia al lupo sui monti rocciosi... raffigura Ulop, lo spirito uccello, protettore dei giusti... prendetelo, vi proteggerà..." posando il ciondolo nella mano di lei.
La salutò e andò via col suo cavallo, svanendo come uno spirito nel silenzio incantato della notte.
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[Lady Gwen]

Ricambiai dubbiosa l'occhiata del militare.
Era tutto sempre più strano.
Peraltro, l'idea che fosse tutto architettato ad arte continuava a farsi strada dentro di me, come se magari potesse essere stato uno stratagemma di coloro che stavamo combattendo per attirare qui più soldati possibili e attaccarli così.
Anche perchè, era chiaro che nessuno potesse essere qui fino a poco fa a mandare quel segnale.
Poi, all'improvviso, un soldato chiamò tutti a gran voce, forse per aver scoperto qualcosa e ci avvicinammo all'istante, curiosi di sapere circa la scoperta.

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[Guisgard]

Tutti corsero dal volontario.
"Ehi..." disse il sergente "... perchè diavolo ti agiti tanto?"
"Guardate qui..." indicando un piccolo pertugio fra le rocce "... qui dentro... brillava qualcosa... c'è qualcosa..."
"E perchè non hai visto di cosa si tratta?" Il sergente.
"Non infilo il braccio lì dentro..." scuotendo il capo il volontario "... potrebbero esserci serpenti..."
Elv guardò sarcastico Gwen.
"Ci penso io..." ridendo poi.
Allora infilò il braccio fra le rocce dopo essersi sdraiato sul terreno.
"C'è qualcosa, lo sento con le dita..." mormorò "... si, l'ho quasi preso... ahhhhh ahhhhhhhh!" Iniziò a gridare all'improvviso Elv. "Ahhhhhhh! Mi stacca la mano!" Urlando forte.
"Presto, tiriamolo fuori o gli staccherà il braccio!" Gridò il sergente.

[Altea]

Fu così che fummo fatti entrare nel forte grazie alle conoscenze di Hans. Ma la cosa non mi andava molto giù.. Certo, ero una donna forte, sapevo usare una pistola ma che sarebbe stato di me in quel posto.

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[Guisgard]

Altea, Hans e Swan furono così al forte e videro poi assegnarsi delle camere.
Il nativo però non era visto di buon occhio dai militari e subito gli furono assegnati lavori pesanti, come pulire le prigioni e lavare i cigolati.
Dopo qualche ora Hans bussò alla porta della camera di Altea.

[Dacey Starklan]

"Mio padre vi darebbe ragione sapete?"

Sorrisi ascoltando le sue parole,sembrava conoscere bene i costumi dei coloni, e i loro pensieri.

"State sicuro che io non mi lascerò portare via le terre del ranch per cui ho lavorato duramente."

Lo accompagnai alla porta e rimasi piacevolmente colpita dal monile.

"Siete certo di volervene separare?"

Esitando prima di accettare il dono che aveva certamente un valore affettivo per lui

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[Altea]

Non mi stupii affatto di come trattavano Swan, speravo solo non gli avrebbero fatto del male e poi io e lui dovevamo sapere di più di questo nemico. Era saggio obbedire per ora. Ad un tratto la porta bussò, aprii e vidi Hans "Che succede?" già preoccupata.

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[Lady Gwen]

Raggiungemmo il soldato e ci rivelò di aver visto qualcosa dentro una stretta grotta fra le rocce, qualcosa di luccicante.
Era sicuramente un elemento interessante e potevamo davvero capire se qui c'era stato qualcuno, oppure il segnale era totalmente fuori strada.
Disse poi di non voler infilare il braccio dentro l'apertura ed Elv, come presumevo, si offrì subito volontario.
Restammo tutti col fiato sospeso ad aspettare, quando all'improvviso Elv urlò perchè qualcosa minacciava di staccargli la mano.
La preoccupazione si accese all'istante dentro di me, da un lato perchè temevo che davvero qualcosa gli stesse facendo male, ma dall'altro perchè temevo che non fosse vero e imparando a conoscerlo avevo capito che dovevo aspettarmi qualsiasi cosa da lui.
Rimasi così in pensiero, mentre i militari cercavano di aiutarlo.

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[Destresya]

Mi portarono nella cella del prigioniero, che stava riposando.
Beh, pensai, lui stava sicuramente peggio di me.
I gendarmi mi indicarono dei vestiti da mettere, del tipo che si vedevano nei saloon.. non volevano certo farmi sfigurare dunque!

Li guardai dall'alto in basso ma decisi di indossarli.
Meno mi avessero considerato una minaccia, più possibilità avrei avuto di poter sgattaiolare via.
"Grazie!" annuii, docile, per poi andare nella stanzetta attigua a cambiarmi.
Era lì che avrei dovuto preparare i pasti per il prigioniero.
A quel punto ero curiosa di scoprire che tipo fosse.
Una volta vestita, decisi di andare a sbirciarlo anche se mi avevano detto che stava riposando.
Così, lasciai la mia stanzetta per raggiugnere la stanza in cui era rinchiuso.


https://assets.yandycdn.com/Products/DG_11134_COWGIRL_PS08162019-2.jpg

[Guisgard]

"Si, è vostro." Disse il nativo a Dacey. "Voglio che lo accettiate. Un dono non va mai rifiutato." Accennò un lieve sorriso e poi andò via, svanendo nella sera.
Era ormai tardi e tutti al ranch, a parte Dacey, dormivano.
Il giorno dopo c'era molto da lavorare.



Altea aprì ed il vecchio Hans uscì.
"Cercano donne per accompagnare la moglie del capitano alla vicina cittadina di Wells." Disse. "Pare che qui il capitano non si senta sicuro e non voglia che sua moglie resti al forte. Potreste farvi avanti come volontaria ed andare con lei, che ne dite?"



Gwen osservava dubbiosa, mentre i volontari ed il sergente cercavano di tirar via Elv che gridava per il dolore.
Poi ad un tratto scoppiò a ridere.
"Ci siete cascati tutti..." disse divertito "... il vecchio trucco dello scorpione nelle rocce..." ridendo forte.
"Razza di idiota!" Urlò il sergente.
"Suvvia, sergente..." Elv "... l'ho fatto per sdrammatizzare... comunque ecco cosa c'era..." mostrando uno strano manufatto al sergente.
https://lh3.googleusercontent.com/proxy/tn6MUb3XxXYYl_8UT0iChRPMzmPtg-AQEPN58jCOFmWjw1eTk0bojHc9srkQ7O2y9_n1iNzJFEa1W3OM paS-35wQlBzY91HS3reMg5ivd0jqEvQcK-65EA

[Dacey Starklan]

Rassicurata, accettai la collana e salutai il mio ospite, aspettando alla porta finché l'uomo non svanì nello scuro della notte.
Chiusi la porta e decisi di andarmene a letto, era decisamente tardi.
Il mattino seguente mi alzai di buon grado, sapevo di dovermi dar fare.


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[Guisgard]

Dacey si svegliò presto, come ogni mattina ed il ranch in breve riprese il suo solito lavoro.
Verso Mezzogiorno però uno dei cani cominciò ad abbaiare forte e Gamino indicò l'orizzonte alla sua padrone.
"Sembra che ultimamente questa prateria sia parecchio frequentata..." disse facendo segno a Dacey che un uomo si avvicinava a cavallo.

[Lady Gwen]

Rimasi a guardare la scena, mentre loro lo tiravano fuori.
E infatti.
Alzai gli occhi al cielo scuotendo la testa.
"Lo sapevo io che non dovevo preoccuparmi..." dissi ad Elv, con un buffetto sulla sua nuca.
Era terribile...
Però, in effetti, aveva trovato qualcosa.
Era una sorta di amuleto.
"Sembra lo scarabeo sacro agli Egizi... Cosa ci fa qui un simile simbolo?" chiesi perplessa "Siamo geograficamente un po' lontani..." con sarcasmo.

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[Dacey Starklan]

Stavo osservando un vitello nato da poco quando venni distratta dall'abbaiare di uno dei cani.
Mi alzai guardando all'ingresso e vidi arrivare un uomo a cavallo.

"Buongiorno... Voi dite? La prateria è aperta tutti direi."

[Guisgard]

Elv rise ancora e fece l'occhiolino a Gwen.
Poi notarono tutti quello strano manufatto.
"Sarà un manufatto dei nativi..." disse uno dei volontari.
"No, non è arte dei nativi..." mormorò il sergente "... sembra raffigurare effettivamente un insetto..."



Dacey notò quell'uomo a cavallo.
Raggiunse l'ingresso del ranch e vi entrò.
"Salve..." disse salutando Dacey e Gamino "... non ho mai visto tanta terra fertile tutta insieme... posso far abbeverare il mio cavallo?" Chiese.
Dall'aspetto sembrava un pistolero, non diverso dagli uomini di Budmin.
https://onceuponatimeinawestern.com/wp-content/uploads/2019/09/Angelo-Infanti-as-the-young-bounty-hunter-Hud-in-Ballad-of-a-Gunman-1967.jpg

[Lady Gwen]

Scossi la testa, era incorreggibile...
Confermarono che non si trattava di arte nativa.
Poi, ricordai un dettaglio.
"So che questo sembra più uno scarabeo, ma ricordo ciò che il soldato ha detto l'altro giorno prima di morire. Parlava di locuste. Non pensate possa esserci un collegamento?"

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[Guisgard]

In realtà era un alloggio alquanto confortevole, con 2 ampie camere, di cui una da letto in cui riposava il prigioniero, una cucina e poi la camera di Destresya.
Era chiaro che quel prigioniero doveva essere un pezzo grosso dell'esercito confederato del Sud e di sicuro la sua prigionia era alquanto, diciamo, piacevole.
La ragazza, indossato il suo vetito da cameriera, andò a spiare il prigioniero che ancora riposava.
Il solo modo era guardare dalla serratura, visto la porta era chiusa.

[Altea]

Ascoltai Hans con attenzione, pensai a lungo "Si, mi pare una ottima idea, magari riesco a scoprire qualcosa. Ho il mio orologio lunare digitale. Ricordi? Ti informerò.. Ma stai attento a Swan" preoccupata "Dove devo andare per propormi?".

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[Guisgard]

"Si, ma non vedo cosa possa significare..." disse il sergente a Gwen "... scarabeo o locusta... magari quel poveretto ha visto un simbolo simile e lo ricordava nel delirio..."
"Direi di dimenticarci di questo manufatto" fece Elv "e di pensare a cose più concrete... in primis cerchiamo chi ha inviato quel messaggio..."
"Fatto sta" il sergente "che dal nostro arrivo qui il segnale è cessato... come se... come se... attirarci qui fosse lo scopo di tutto..." pensieroso.

[Guisgard]

"Dal capitano..." disse Hans ad Altea "... andate da lui e proponetevi. E non temete, sorveglierò io il nativo, affinchè non abbia noie e non si metta nei guai."

[Lady Gwen]

"Sì, poteva essere il delirio, ma se fosse qualcosa che ha effettivamente un senso?" insistetti.
Ero convinta di ciò che dicevo, non pensavo fosse possibile inventare o partorire qualcosa completamente dal nulla, seppur in uno stato simile.
Poi, pensai a ciò che disse il sergente.
"In realtà, ciò che ho pensato fin dall'inizio è che tutta questa storia, l'S.O.S., fosse uno stratagemma di quella popolazione di cui ci avete parlato... Non so perchè, ma tutte queste stranezze, il deserto, il segnale che si interrompe di notte..."

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[Guisgard]

"Per ora la nostra priorità è trovare la fonte del segnale." Disse il sergente a Gwen. "Il resto verrà dopo, forse."
Girarono allora per quel cimitero, le cui tombe erano molto antiche, qualcuna persino profonata.
Cercarono per tutta la mattina e parte del pomeriggio senza trovare nulla.
Anche il segnale di S.O.S. non si rilevava più.
Elv allora trovò una grotta che ispezionò, senza trovare nessun animale in essa nascosto.
"E' perfetta per passarci la notte." Agli altri. "Accenderemo un fuoco con quegli arbusti secchi laggiù." Indicò.

[Dacey Starklan]

Osservai meglio l'uomo, ora che si era fatto più vicino.
Soprattutto notai le pistole alla cintura.

" Questa prateria è un posto benedetto, che ci dà da vivere e gioire.
Prego, ci mancherebbe..."

Indicando un abbeveratoio accanto al recinto dei vitelli.

"Siete forse uno degli uomini al soldo di Budmin?"

Chiesi senza tante cerimonie, visto che lo sconosciuto non aveva ancora pensato di presentarsi.

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[Lady Gwen]

Sospirai, perché davvero non riuscivo a trovare il punto in tutta questa storia.
Comunque fosse, iniziammo a darci da fare e a guardarci attorno, a studiare quello strano luogo.
Tuttavia, la fonte del segnale era totalmente svanita.
Non c'era nulla di nulla ed io ero sempre più convinta della mia teoria, nonostante, al momento, questa non fosse assolutamente ascoltata, ma confidavo che il sergente avrebbe invertito il senso di marcia, prima o poi.
Alla fine, Elv ispezionò una grotta e decidemmo che saremmo stati lì per la notte, accendendo un fuoco.

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[Guisgard]

Era vestito in buona parte di nero, bruno, con lo sguardo enigmatico e gli occhi di un grigio ambiguo.
Di fisico asciutto e di aspetto gradevole, girava con 2 pisole nel cinturone e dava l'idea di essere un tipo svelto.
"Non conosco nessun Budmin, signora..." disse lui a Dacey.
"Io invece credo di si." Gamino imbracciando il fucile. "Perciò lasciate che il vostro cavallo finisca di bere e poi andatevene. E riferite al vostro padrone che noi non ci lasciamo intimidire da lui."
"Andrò via, ma solo quando metterete via quel fucile."
"Che differenza fa?" Gamino a lui.
"Odio le imposizioni." Mormorò il pistolero.
Poi attese che il suo cavallo finisse di bere, montò in sella ed andò via.
"Gentaccia..." Gamino quando il pistolero fu andato via.

[Guisgard]

Prepararono tutto per il fuoco, in modo da accenderlo subito dopo il crepuscolo.
Misero le apparecchiature per rilevare il segnale e le scorte di viveri nella grotta ed attesero il tramonto.
Giunse infine il buio ed il fuoco riscaldava la grotta.
"Domattina torneremo al cigolato..." disse il sergente "... qui non c'è nulla di nulla..."
"Ben detto." Annuì Elv, con Gwen seduta accanto a lui.
Ma ad un tratto si udì una sorta di tamburo che suonava lento, proveniente dalle tombe del cimitero.

[Lady Gwen]

Predisponemmo tutto per la notte, il fuoco, i viveri, le apparecchiature ed attendemmo di trascorrere la notte, prima di andar via al mattino.
Annuii al sergente e ad Elv, ma ad un tratto sentimmo qualcosa di strano.
E decisamente inaspettato.
Acuii l'udito e sì, erano decisamente percussioni.
Percussioni native.
Mi sentii raggelare.
Guardai Elv.
"Vengono... Vengono dalle tombe del cimitero..." mormorai.

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[Guisgard]

"Forse sarà il vento..." disse uno dei volontari.
"Forse..." annuì il sergente "... forse il vento fa sbattere qualche lapide di legno..."
"Oh, ma insomma..." un altro dei volontari "... cos'altro potrebbe essere? E' buio e nessuno potrebbe stare fuori..."
"Magari quelle creature volanti che arrivano al buio qui non ci sono..." mormorò Elv "... dopotutto siamo distanti alcune miglia da dove eravamo col cigolato..." guardando poi Gwen "... forse davvero c'è qualcuno là fuori..."
"Ma è rischioso uscire al buio..." fece il sergente "... potrebbe esserci ancora quelle dannate bestiacce volanti..."

[Lady Gwen]

No, non era il vento, si sentiva benissimo che erano percussioni e venivano proprio da lì.
Sì, era rischioso, ma cosa fare?
Andare o no a controllare?
Guardai Elv.
Allora mi alzai e rimasi sull'ingresso della grotta, sbirciando fuori per capire se vedevo qualcosa.

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[Guisgard]

Gwen raggiunse l'ingresso della grotta, guardando fuori, in direzione da cui proveniva il lento suono del tamburo, che ritmico e a cadenza regolare echeggiava sordo nella notte buia.
Ad un tratto la ragazza nell'oscurità informe vide qualcosa.
Una fiammela di un colore strano, un blu vago, fatuo, che brillava misteriosa fra le tombe native, quasi accompagnata al suono lento del tamburo.
https://em.wattpad.com/bcdf3239943b02a46f42e7e919e2f81ad772106d/68747470733a2f2f73332e616d617a6f6e6177732e636f6d2f 776174747061642d6d656469612d736572766963652f53746f 7279496d6167652f436b67705a626a395235736534413d3d2d 3136302e313437366162643336656137363532363131313536 333035393934332e676966

[Lady Gwen]

Rimasi sulla soglia, la mano stretta attorno al calcio della pistola dentro la tasca della gonna.
Sentivo ancora quel ritmo lento ma cadenzato provenire dalle tombe e non era assolutamente il vento, proprio per niente.
Vidi poi qualcosa nella notte, un baluginio vago ed indistinto.
Un fuoco fatuo.
"Elv!" lo chiamai, per farlo avvicinare.

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[Guisgard]

Elv si avvicinò a Gwen.
"Ehi, dimmi..." disse "... cosa c'è?"
Ma la ragazza si accorse che la misteriosa fiammella non c'era più, come se si fosse spenta nell'immensità della notte.

[Lady Gwen]

Stavo per indicargli la fiammella, ma quella era svanita.
"C'era un fuoco fatuo, lì, ma ora è svanito..."
In tutta onestà, non era strano, dal momento che eravamo in un cimitero, ma certamente nel nostro contesto assumeva delle connotazioni sicuramente particolari.

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[Altea]

Annuii "Mi fido di te.. Speriamo di non perderci d'occhio".
Fu così che andai nell' ufficio del capitano, vidi un militare e chiesi di farmi accomodare.

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[Destresya]

Mi misi ad esplorare la casupola come prima cosa, era formata da una grande stanza che serviva da soggiorno, una cucina ben arretata, piccola ma funzionale e poi due stanze da letto, la mia piccolina e quella dove doveva trovarsi il prigioniero, che immagianai fosse più grande.
All'interno non c'erano guardie, ma soltanto all'esterno dell'alloggio.
Sembrava fin troppo facile.
Perchè questo capitano non aveva ancora provato a scappare?
Chissà se avrebbe potuto essermi utile nella fuga.
In quel momento non avevo scelta e dovevo recitare la parte della brava e buona cameriera, ingenua e indifesa, così da passare inosservata da tutti.
Una volta pronta, avrei fatto la mia mossa.
La camera del capitano era chiusa, però, e non potei far altro che dare una sbirciatina dalla serratura, per vedere se dormiva o era sveglio.

[Guisgard]

"Forse sarà qualche effetto notturno..." disse Elv a Gwen "... ma comunque meglio tenere gli occhi aperti... questa storia mi piace sempre meno..." e restò con lei a fissare il cimitero.
Intanto il suono del tamburo era cessato.
Ma dopo un pò riprese, lento, ritmico, misterioso.
"Se qualcuno sta suonando al buio" fece Elv "significa che qui non c'è pericolo di notte..." fissando il buio infinito.



Altea fu condotta nell'ufficio del capitano del forte.
"Si, certo..." disse lui dopo aver ascoltato la richiesta di lei "... sono lieto di avere una volontaria... avvertirò subito mia moglie affinchè partiate domattina. Andate pure a prepararvi, prego." Sorridendole.



Alla fine la curiosità di Destresya ebbe la meglio e finì per sbirciare dalla serratura.
Vide così che il prigioniero si era appena alzato dal letto.
Lei vedeva solo le sue spalle, ben fatte, asciutte e non eccessivamente muscolose.
Quell'uomo appariva vigoroso, dotato di una certa virilità e si vedeva era un militare abituato alla battaglia.
https://www.studentspa.com.au/wp-content/uploads/2017/04/US_Treat_IPLback-620x620.jpg

[Lady Gwen]

"Beh, in tutti i cimiteri ci sono i fuochi fatui..." riflettei "Comunque, questo posto ha uno strano misticismo, non mi stupirei se succedessero cose davvero strane..."
I tamburi avevano smesso, ma poi ripresero.
Al ché guardai Elv.
"Pensi che ci sia davvero qualcuno che suona qui? Insomma, guardati intorno, siamo in un cimitero! E non c'è anima viva... In tutti sensi... " sarcasticamente "Ma c'è comunque qualcosa di strano e sinistro che non riesco a comprendere..."

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[Destresya]

Sì, la curiosità ebbe la meglio e alla fine sbirciai.
Beh, e a giudicare da quanto vidi avevo fatto la scelta giusta!

Restai per un momento ad osservare la schiena del bel capitano con una punta di malizia. Oh di sicuro non passava inosservato.
Chissà se anche il resto era all'altezza di quell'immagine.
Decisi di giocarmela.
Bussai dellicatamente alla porta.
Vediamo un po' come si sarebbe comportato con la docile cameriera.

[Guisgard]

"Mi spiace ma io non ho il tuo misticismo." Disse Elv a Gwen. "Se si sente un tamburo significa che qualcuno lo sta suonando. E poi come mi ripeteva sempre mio nonno... bisogna aver paura dei vivi e non dei morti." Sarcastico.



Destresya bussò e dopo un attimo una voce disse:
"Avanti."

[Lady Gwen]

Roteai gli occhi.
"Tu potrai anche non avere il mio misticismo, ma io sono un medico e sono abituata ad analizzare le circostanze. Analizzando questa situazione, vedo che qui non c'è un accidente di nessuno e si sente suonare un tamburo" con tono candido, indicando la pianura funeraria fuori dalla grotta.
"Non vedo comunque l'ora che arrivi la mattina e che torniamo al cingolato. Anche perchè non credo troveremo altro, oltre quello strano amuleto."

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[Altea]

Avevo ottenuto quel posto ma alla ultima frase mi ammutolii un attimo "Signore, non ho vestiti e bagagli con me, il giusto denaro per vivere. Ho fatto un lungo viaggio, e la fortuna mi ha portata qui, sarà un onore essere di compagnia per vostra moglie. Se permette, come mai tanta preoccupazione? C'è qualcosa di pericoloso?"

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[Guisgard]

"Chissà..." disse Elv fissando Gwen ed accendendosi una sigaretta.
Poi il suono del tamburo cessò di colpo ed un cupo silenzio piombò sul cimitero.
"Aka, munk fuuma liik baut!" Ad un tratto una voce solenne dal buio, poi di nuovo silenzio nell'oscurità.



"Non temete, arrivata a destinazione sarete pagata per questo incarico." Disse il capitano ad Altea. "Si, questo forte non è sicuro..." fumando "... in verità nulla lo è qui nell'Ovest... siamo sotto attacco imminente... meglio che restino solo gli uomini qui... quelli capaci di impugnare un'arma... poi sarà il Cielo a decidere ciò che accadrà. Come sempre." Fissandola.

[Altea]

"Capitano, lei è veramente gentile. Una minaccia ad Ovest, non ne sapevo nulla.. Ma non penso siano gli indigeni" in modo di sapere di più.

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[Guisgard]

"Neanche io credo siano gli indigeni." Disse il capitano ad Altea. "Ma non pensate a questo ora. andate a prepararvi, la tirbodiligenza partirà fra meno di un'ora. Così andrete via da questoposto dimenticato e maledetto."

[Altea]

Non andai oltre, in un modo o nell'altro lo avrei saputo. Prima di andare via salutai Swan e gli lasciai un bracciale che si collegava al mio particolare orologio.
Preparai ciò che avevo e all'ora stabilita mi feci trovare ad aspettare la turbodiligenza.
https://lh3.googleusercontent.com/proxy/65thGh_UtsSrOsjjo_lsMF8uy65UcnWeHEnHil-HKWkcNVCHCYnIv-MNzmZYJx4xHSaj9YtNE9C1CzijeoMndlxX4zE4DU6XJFMyjp8p ehw9JLp_0kjFt0F4CnmZ_0NrXXBQyk8LD0EpqQ
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[Guisgard]

Poco dopo la turbodiligenza lasciò il forte, prendendo il deserto, diretta alla cittadine che distava diverse miglia.
A bordo c'erano, oltre ad Altea, la moglie del capitano e la sua governante, il grasso Equest capo della compagnia di viaggio e padrone della turbodiligenza, l'anziano giudice Imparz e i due alla guida del mezzo, ben armati per ogni evenienza.
"Fra quanto" disse la moglie del capitano "giungeremo a destinazione?"
"Od occhio e Croce verso il tramonto, signora." Rispose Equest consultando il suo orologio da tasca al plasma.
"Sono sicure queste strade?" Chiese il giudice.
"Certo." Annuì Equest. "Da quando le tribù dei nativi sono state distrutte o portate nelle riserve ormai viaggiare in questi luoghi è sicuro come frequentare una scuola elementare." Ridendo l'uomo.
Dal finestrino Altea poteva ammirare gli sterminati spazi di quel grande paese, fatti di canyon di pietra che si disperdevano fino a toccare l'orizzonte.

[Lady Gwen]

Mi strinsi nelle spalle, chiedendomi davvero cosa avremmo fatto dopo, una volta andati via da qui.
Improvvisamente, poi, il suono cessò.
Sobbalzai sentendo una voce solenne pagare con tono quasi lapidario.
Poi, anche quella voce sparì.
"Ma... Chi era?" chiesi, mormorando tesa e nervosa.

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[Altea]

Ascoltavo quei discorsi triti e ritriti nella turbodiligenza eppure i miei occhi erano incatenati dalla bellezza del deserto, quella arsura che in qualche parte dava vita e poi mi voltai verso Equest e il giudice "Ho sentito di un nemico, da Ovest.. E I Nativi non c'entrano. Voi che ne pensate?" ai due.

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[Guisgard]

"Era..." disse stupito ed impressionato Elv a Gwen, ma con gli occhi fissi nel buio ora silenzioso "... era... un idioma nativo... ma non sono in grado di comprenderlo... c'è qualcuno là fuori... voglio andare a vedere..." imbracciando il fucile.



"Pare si tratti di qualche antica tribù intenzionata a riprendersi queste terre..." disse Equest ad Altea.
"Eppure" fece il giudice "i nativi non hanno armi in grado di spaventare il nostro esercito..."
"Vi prego, basta con questi discorsi angosciati." La moglie del capitano.
"Signor Equest..." uno dei due conducenti sporgendosi dalla sua postazione "... c'è qualcuno... sembra essere solo... cammina da solo nel deserto... forse si è perso..."
"Voglio vedere chi è!" Esclamò Equest, sporgendosi dal finestrino e vedendo la misteriosa figura nel deserto.
https://lh3.googleusercontent.com/proxy/D7qTc2pSqTiUKz6NTuShMAkReb_pw7npm84oJdYC9aGrPScFq7 Bya8uIqkNXWxrprEkMSsifiCBMwPBLzHy5_5lNmJQmHVuqrhWb FMzX9lRTCDzUwQ60lCIYX2RnADPGZI2kaUHgUEMmu-xvFh8S15lg_ZFlhYIU

[Altea]

Equest incolpava ancora I Nativi ma non era la opinione di Swan e nemmeno del capitano e proprio sua moglie chiese di interrompere il discorso. La rassicurai vivamente "Non dovete spaventarvi Madame, presto saremo a casa salve e tranquille".
Eppure apparve una figura misteriosa, sola, nel deserto. Equest si sporse e lo imitai, stupita da quella strana figura.. Chi era mai.

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[Lady Gwen]

"Lo so, l'ho sentito subito" annuii "Vengo con te" dissi poi seguendolo.
Avrei voluto sapere cosa diceva lui ora, la priorità comunque era capire cosa diamine stesse accadendo.
Ero ancor più dell'idea che qualcuno ci avesse attirati qua, solo che adesso l'attenzione si era inaspettatamente spostata sui nativi.

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[Guisgard]

La figura era armata e indossava una sorta di maschera elmo, camminando a piedi e solitaria del deserto.
"Che mi prenda un colpo..." disse Equest "... ma chi sarà?" Guardando poi Altea e gli altri.
"E' la Cometa Nera..." uno dei 2 conducenti "... così lo chiamano i nativi, ossia l'uomo dalla maschera di ferro... è uno dei più pericolosi banditi del deserto! Ma cosa ci fa da solo e a piedi fra questi canyon?" Incredulo.

[Guisgard]

"Potrebbe essere pericoloso, Gwen..." disse Elv con il fucile imbracciato.
"Che succede?" Avvicinandosi il sergente, seguito dai volontari.
Elv raccontò tutto.
"E' una pazzia!" Il sergente. "Potrebbe essere un vero suicidio!"
"Se c'è qualcuno là fuori" fece Elv "significa che i volatili assassini qui non ci sono... vado a vedere." Deciso.

[Lady Gwen]

Alzai gli occhi in su e sbuffai.
Arrivò poi il sergente e spiegammo cosa stava succedendo.
Elv aveva ragione sul conto di quelle bestie, inoltre dovevamo finalmente capire chi o cosa abitasse questo posto.
Dovevamo finalmente comprendere la minaccia che stavamo fronteggiando e con cui avevamo a che fare.

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[Guisgard]

"Io vado, ho deciso." Disse Elv, guardando Gwen e gli altri. "Se per l'alba non sarò ritornato allora prendete ogni cosa e andatevene da qui." E uscì dalla grotta.

[Lady Gwen]

Sbarrai gli occhi.
"Elv, ma che accidenti stai dicendo?!" esclamai.
Un attimo dopo era sparito.
Aveva davvero detto che dovevamo andarcene, non vedendolo tornare all'alba?
Iniziò di nuovo quell'attesa fatta di stillicidio e paura, di terrore che non tornasse e non sapevo come gestire di nuovo quel sentimento angosciante e il pensiero che gli potesse capitare qualcosa senza che io avessi modo di aiutarlo.

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[Guisgard]

Elv però nell'udire la voce di Gwen sull'ingresso della grotta si fermò, voltandosi verso di lei.
"E' pericoloso..." disse "... ma se vuoi, se l'attesa è troppo snervante, puoi venire con me..."

[Lady Gwen]

Vidi che tornava indietro, sentendo quello che dicevo.
E ci credevo!
Sospirai mentre prendevo la mia borsa e lo raggiungevo.
"Ci credo, volevi rimandarmi in quella accidenti di base militare mentre tu sparivi chissà dove..." borbottai, scuotendo la testa.

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[Altea]

Rimasi stupefatta e guardai quel bandito mascherato "La Cometa Nera.." sussurrai. Mi chiesi come mai era solo, effettivamente era strano, mi venne il timore fosse una trappola e magari fossimo aggrediti da qualche banda "Si è strano un bandito pericoloso sia esposto ad occhi visibili e solo" esclamai.

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[Destresya]

Avevo pensato che la porta fosse chiusa a chiave, ma effettivamente non aveva molto senso, considerando che, sebbene si trattasse di un alloggio era pur sempre una prigione.
Il capitano mi invitò a entrare, e io lo feci, mantenendo il profilo basso e l'atteggiamento ingenuo e candido che non mi faceva percepire come una minaccia.
O percepire in generale.
Dopotutto, dovevo ancora capire se quell'uomo mi sarebbe stato complice o nemico.
Lo avrei scoperto presto.
Aprii la porta e avanzai di qualche passo.
"Buongiorno, volevo solo presentarmi, sono Destresya, mi hanno comprato perchè fossi la vostra cameriera..." con un gentile inchino del capo "Se avete bisogno di qualcosa, contate pure su di me.." con un sorriso.

[Dacey Starklan]

Ero sospettosa nei confronti di quell'uomo, specie dopo la visita di Budmin e ancora non ero sicura che i due non si conoscessero.
Tuttavia ero sicura che tentare di cacciarlo in malo modo non avrebbe portato altro che problemi.
Il fucile di Gamino, unito alla sua età, poco avrebbe potuto contro le pistole del giovane avventore.

"Ora il vostro cavallo si è dissetato, vi auguro una buona prosecuzione nel vostro viaggio."

Dissi, a braccia incrociate, rendendo ben chiaro il fatto che non fosse più accetto nella mia proprietà.
Quando finalmente montò in sella e si allontanò tirai comunque un sospiro di sollievo e per sicurezza andai a chiudere il cancello all'ingresso del ranch.


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[Guisgard]

Gwen raggiunse Elv e lui le fece una smorfia.
I 2 allora si avviarono nell'oscurità della notte, fino a raggiungere le sepolture native.
Il suono del tamburo era cessato ed anche la misteriosa fiammella non era più apparsa.
I 2 così cominciarono a camminare fra quelle sepolture antiche, dimenticate ed ormai senza più nomi.
"Sembra deserto questo luogo..." disse lui "... com'è normale che sia... i nativi abbandonano le loro tombe, non hanno il culto di omaggiare i nefunti sul luogo delle loro sepolture... quindi ci sta che sia stato abbandonato questo posto..."
In quel momento qualcosa però gelò loro il sangue.
Dal buio profondo emerse una voce stridula, gracchiante, persino stridula, come se recitasse una qualche cantilena.



La turbodiligenza si fermò, mentre il fuorilegge avanzava da solo in quel angolo di deserto.
"In effetti è parecchio strano..." disse Equest ad Altea mentre fissava il bandito "... giudice..." rivolto all'uomo di legge "... se non sbaglio è molto alta la taglia sulla testa della Cometa Nera, giusto?"
"Credo sui 10.000 Taddei." Annuì il giudice.
"Un gran bel colpo per la mia compagni di viaggi!" Rise Equest. "Presto, carrestate quel fuorilegge!" Ordinò ai 2 conducenti, i quali imbracciarono i fucili ed annuirono.



"Ce ne siamo liberati in fretta di quel tipo." Disse Famino a Dacey. "Almeno lui ed il suo padrone Budmin ora capiranno che non ci facciamo intimidire."
Ma pochi minuti dopo apparvero altri uomini a cavallo, che raggiunsero il ranch.
Erano quelli giunti con Budmin il giorno precedente.
"Buongiorno, signora." Salutando Dacey uno di quelli. "Vai a caccia, vecchio?" Rivolto poi a Gamino guardando il suo fucile e suscitanto le rise dei suoi compari.



Era un uomo dall'aspetto asciutto, che tradiva un buon mix di vigore ed agilità, com'era giusto aspettarsi da un militare.
Aveva modi pacati e dignitosi, tipici di chi ricopriva un alto rango fra gli ufficiali, mentre il suo aspetto, bruno, col volto pulito e lo sguardo chiaro, era molto gradevole.
"Vedo che il comandante del campo" disse con un vago sorriso mentre si vestiva davanti a Destresya "vuol rendere la mia prigionia degna dei gentiluomini militari." Fissandola. "E ti hanno anche detto in che modo dovrai badare a me, o ti basterà solo cucinare e sorvegliarmi?" Con un filo di ironia.
https://i.pinimg.com/originals/2f/1e/c6/2f1ec64fa588d62f86ca177a710ec694.jpg

[Dacey Starklan]

" Forse è andato via troppo in fretta... O magari era soltanto un avventuriero e noi ci stiamo facendo davvero influenzare dalla presenza di Budmin."

Risposi riprendendo a lavorare, tirando l'acqua dal pozzo per bagnare l'orto.

"Ecco che arriva la cavalleria..."

Mi ritrovai a dire sarcastica, verso Gamino, quando altri uomini a cavallo si approcciarono al ranch.
Questa volta li riconobbi indubbiamentecome al soldo di Budmin.

"Buongiorno a voi... No il fucile ci serve per liberarci dei fastidi, come gli avvoltoi. Sembra che ultimamente in questa prateria sia aumentati."

Chiudendo i pugni e poggiando le mani sui fianchi.

"A cosa dobbiamo la vostra visita signori?"

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[Lady Gwen]

Ci incamminammo nella notte buia, mentre la fiammella ed il tamburo erano svaniti, come se non fossero mai esistiti.
Stavo per controbattere, quando mi paralizzai.
Sentimmo una strana nenia, come una preghiera, recitata da una voce stridula, quasi gracchiante.
Guardai Elv senza sapere bene cosa dire.
"Magari... Magari è qualcuno venuto qui per un defunto, a pregare..." mormorai terrorizzata, cercando di dare una spiegazione logica a ciò che avevo appena ascoltato.

[Altea]

No, qualcosa non mi convinceva. Non poteva essere che un bandito con quella taglia fosse alla mercé di tutti. I guidatori impugnarono l'arma e affermi "Sicuri non sia qualche trappola?". Lasciai scivolare la mano sulla giarrettiera e presi la pistola al plasma in caso di pericolo.

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[Guisgard]

Quegli uomini risero.
"In verità, signora, siamo qui per voi, per il vostro buon nome." Disse uno di quelli a cavallo a Dacey. "Corre voce che qui sia giunto un nativo, trovando ospitalità nel vostro ranch. Ma Budmin ci ha inviati per scacciare queste voci... secondo lui voi siete una signora per bene e non certo una sgualdrina che accoglie sporchi nativi..." ridacchiando e guardando Dacey come se fissasse una prostituta "... perciò vogliamo solo dimostrare alla gente che il vostro onore è intatto..."
"Come osate?" Gamino con rabbia.
Ma quelli non badarono al vecchio, ma qualcosa aveva attirato la loro attenzione.
"Tu chi sei, straniero?" Chiese l'uomo a cavallo al pistolero che poco prima Gamino aveva cacciato.
Era tornato ed ora fissava la scena dalla staccionata.
"Un amico di questo ranch." Rispose il pistolero.
Quelli a cavallo lo squadrarono per bene, soprattutto le 2 pistole del suo cinturone.
"Questo è quanto, signora..." l'uomo a cavallo tornando a parlare a Dacey "... beh, ora noi andiamo... e mi raccomando, fate attenzione..." fissandola.
Un'altra occhiata al pistolero e poi andarono via.
A quel punto anche il pistolero tornò al suo cavallo e vi montò in sella per andar via dal ranch.

[Destresya]

Dovevo ammettere che il tipo da vestito non era da meno, anche se con la schiena nuda faceva di certo la sua figura.
Restai a scrutarlo, in modo rispettoso e conveniente all'ingenua e innocua ragazza che dovevo interpretare.

Chissà che cosa aveva fatto per essere ridotto in catene in quel modo.
Catene insomma... si fa per dire!

Ancora non sapevo dire se mi sarebbe stato utile o d'intralcio.
Ma per ora, dovevo solo conoscerlo meglio.
"A me ha detto che sarò la vostra cameriera, non certo la vostra guardia..." con un sorriso lievemente divertito, come a sottolineare che per lui non ero una minaccia.

"Come devo chiamarvi, signore?" chiesi poi, rispettosamente.

[Guisgard]

Gen ed Elv avanzavano nel buio del cimitero e quell voce aveva gelato il sangue nelle loro vene.
"Vorrei dire che si tratti del vento" disse Elv stringendo il fucile "ma non credo..."
"Gwen..." ad un tratto una voce sottile "... Gwen..."

[Guisgard]

"Siamo in tanti, lui uno solo." Disse Equest ad Altea.
I 2 conducenti saltarono giù dalla turbodiligenza e puntarono i fucili verso il bandito mascherato.
Quello avanzò di qualche passo e poi si fermò.
"Butta le armi sul terreno o ti facciamo un buco nel tuo casco!" Minacciò uno dei conducenti. "Hai 3 fucili puntati contro... una mossa falsa e vedrai San Pietro!"
La Cometa Nera allora gettò a terra fucile e pistola, per poi alzare le mani.

[Altea]

Osservai la scena stupefatta "Ma è assurdo" esclamai "E meno male era il bandito più pericoloso.. Ah, avrà bevuto qualche whisky in più al saloon" incredula.

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[Lady Gwen]

"Infatti non lo è, proprio per niente" mormorai, tesa e nervosa.
Poi, all'improvviso, sentii una voce sottile chiamarmi e mi voltai, guardandomi attorno.
Adesso, oltre ad essere spaventata, ero irrimediabilmente curiosa.
Così, cercai di capire da dove venisse quella voce e da chi, soprattutto.

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[Guisgard]

Lui sorrise a Destresya.
"Infatti fai più figura come cameriera." Disse finendo di vestirsi. "Bene, Destresya... vedo che il comandante vuol concedermi ogni conforto ed agio." Divertito. "Allora mi preparerai la colazione?" Fissandola con un sorriso.



"Ora ne sapremo di più..." disse Equest ad Altea, sempre puntando dal finestrino il fucile verso il bandito.
"Che ci fai qui da solo nel deserto?" Chiese uno dei conducenti.
"Il mio cavallo si è azzoppato" la Cometa Nera "e sono rimasto senza cavalcatura nel deserto..."
"Bene, allora sei in arresto!" L'altro conducente.



Gwen si guardava intorno ma non vedeva nulla oltre il buio pesto.
"Gwen..." disse ancora la voce che sembrava sorgere dal nulla "... Gwen..."

[Lady Gwen]

Non vedevo nulla e nessuno ed era strano, molto strano.
Per non dire raccapricciante.
Presi Elv per mano e mi mossi di qualche passo nel buio, per cercare di capire una volta per tutte a chi appartenesse questa voce.
Non che dopo l'incontro con quella donna nativa mi stupissi ancora di qualcosa, ma ero abbastanza spaventata da queste strane circostanze.

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[Altea]

"Siamo sicuri sia proprio lui? Ha una maschera addosso... Dovremo portarlo quindi sulla carrozza". Mi sporsi dalla finestra e lo guardai "Ma il bandito più scaltro e pericoloso si fa cadere in trappola per un cavallo azzoppato?" ridendo "Mi deludete monsieur". Lo scrutai attentamente, d'altronde io nel villaggio nel deserto vivevo con reietti e banditi.

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[Destresya]

Era la seconda volta che non mi voleva rivelare il suo nome, mi domandai perchè.
"Dunque il vostro nome è un segreto, vedo!" cercando di nascondere il disappunto.
Se c'era una cosa che non sopportavo era dover ripetere le cose venti volte perchè la gente non mi stava a sentire.
E poi aveva ripetuto le stesse parole di poco prima, evidentemente era solo belloccio ma non tanto sveglio.

Poi mi chiese della colazione e pensai che infondo ero lì per quello.
"Naturalmente!" con un leggero inchino "Cosa desidera, signore?".

[Guisgard]

"Ma Gwen..." disse stupito Elv da quel comportamento di lei "... si può sapere cos'hai? Sembra tu abbia visto un fantasma!"



Il bandito si voltò verso la turbodiligenza e guardò Altea.
"A volte, madama, il deserto può essere il miglior posto al mondo per nascondersi." Disse con voce sicura.
"Invece ti è andata male!" Ridendo uno dei 2 conducenti.
Allora lo fecero salire in mezzo a loro, sulla postazione di guida, con le mani legate da strette catene e poi la turbodiligenza ripartì.



Lui sorrise a Destresya.
"Puoi chiamarmi capitano." Disse lui. "Pare che qui conti solo il mio grado. Perciò mi hanno assegnato un alloggio ed una cameriera invece di una cella ed un carceriere." Ridendo. "Per la colazione lascio a te decidere."

[Altea]

Notai una certa gentilezza in lui, un modo di parlare da gentiluomo che a dire il vero si contrapponeva al tono dei conducenti e gli altri due compagni di viaggio. Fu portato nella turbodiligenza che parti e guardai le mani incatenate "È disarmato e noi non siamo la legge, comunque sono convinta che la taglia pendente su di lui deve essere sparita" osservandolo "Di cosa vi siete macchiato? Si, il deserto vi ha tradito. Tradì pure me tempo fa". Trovai normale parlare con un bandito come sempre e rimasi poi in silenzio per non destare sospetti.

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[Destresya]

E tre, la terza volta che ripeteva la stessa cosa.
O non era molto sveglio, o la prigionia gli faceva male.
Annuii senza dire niente, che ormai mi sembrava superfluo, e me ne tornai nella piccola cucina.
Non avevo idea di che cosa ci fosse a disposizione, così iniziai a guardarmi intorno.
Le provviste non erano molte, ma sufficienti per una colazione.
Preparai del tè, una fetta di torta che trovai nella dispensa e qualche biscotto.
Misi tutto su un vassoietto e lo portai al capitano.
"Ecco la vostra colazione, capitano, se le serve altro, sono a vostra disposizione!" con un leggero sorriso e posai il vassoietto sul tavolino prima di incamminarmi verso la porta.

[Guisgard]

La Cometa Nera era stato fatto sedere sopra, tra i 2 conducenti ed Equest chiuse il finestrino affinchè Altea cessasse di parlare con lui.
"Meglio non interagire con un simile individuo." Disse l'uomo a lei. "La taglia c'è è eccome e io la intascherò. E comunque sulle mie turbodiligenze io rappresento la legge, visto ho il permesso del giudice." Indicando l'uomo seduto accanto a lui.

[Guisgard]

Destresya portò la colazione al capitano e lui la ringraziò, come se non gli fosse dovuto quel pasto.
"Aspetta..." disse lui mangiando "... resta un pò qui... siediti pure... detesto mangiare da solo e negli ultimi giorni non ho fatto altro... e poi è tanto non parlo con una donna... dimmi qualcosa di te, tanto per conversare..." fissandola.

[Altea]

Equest mi era stato antipatico fin dall'inizio e ora di più "Si ma il giudice non parla? Vorrei sapere di più di questa figura, me lo dite voi oppure devo andare a sedermi su con i conducenti e questa Cometa Nera? Il deserto è vasto... E ci sono predoni, bandito.. Lo avete messo in bella vista e potremmo rischiare che uno di loro ci assalga per liberarlo" con tono sicuro.

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[Guisgard]

"A breve giungeremo ad una stazione di transito" disse Equest ad Altea "dove faremo rifornimento e potremo mangiare qualcosa. Lì potrete fare tutte le domande che vi pare al fuorilegge. Ma per ora state buona, signora." Seccato.
"Si, meglio non fidarsi di simili banditi, signora." Il giudice ad Altea.
"Lo impiccheranno?" Chiese la moglie del capitano.
"Si, dopo averlo processato." Annuì Equest.

[Altea]

Annuii al giudice e ad Equest ma sobbalzai all'ultima frase e guardai la moglie del capitano "Madame perché questa domanda? Cosa ne pensate voi?".

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[Guisgard]

"Che se quell'uomo è davvero un fuorilegge" dise la donna ad Altea "allora è gusto impiccarlo."
"Ben detto." Annuì Equest. "Tanto vivo o morto la taglia si incassa lo stesso." Ridendo.
Dopo qualche miglia la turbodiligenza arrivò nella piccola stazione di rifornimento.
E mentre la vettura veniva rifornita di carburante, tuttiloro scesero per mangiare nella locanda.
La Cometa Nera era ammenettato e seduto vicino ai 2 condunti armati.

[Altea]

La cosa non mi piaceva, e io non stavo dalla loro parte. Mi avvicinai ai due uomini e alla Cometa Nera "Mi hanno detto potevo parlarvi quando eravamo fermi al rifornimento. Perché siete pericoloso? Siete un ladro? Uccidete?". Ebbi un guizzo. Mi sedetti su una staccionata davanti alla turbodiligenza e dallo spacco laterale faceva mostra la giarrettiera e la pistola che presi in mano facendola roteare.

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[Guisgard]

Il misterioso fuorilegge stava seduto fra i 2 conducenti, ben ammanettato, mentre Altea era poco distante, sulla staccionata e facendo bella mostra del suo spacco della gonna con tanto di giarrettiera ben in vista.
Aveva preso la pistola che con abilità faceva roteare veloce.
Il bandito notò quell'immagine e restò a fissare Altea.
"Si, uccido..." disse lui "... ma solo quelli molto cattivi, signora." Ironico. "Voi siete cattiva o buona?"
"Sta zitto e mangia!" Intimò uno dei conducenti.

[Destresya]

Lo guardai stupita, aveva detto qualcosa di diverso, incredibile.
Sorrisi a quelle parole e mi sedetti accanto a lui.
"Ma certo!" annuii gentilmente, doptutto sembrava un uomo molto solo, come ogni prigioniero, del resto.
"Beh non c'è molto da dire..." sospirai "Ero a passeggio poco fuori dal mio villaggio quando mi hanno rapita e portata qui..." sospirai di nuovo.
"Beh, poteva andarmi molto peggio..." rischiando un leggero sorriso.
"E voi? Cosa devo sapere del mio nuovo padrone?" fissandolo intensamente.

[Guisgard]

"Quindi siamo prigionieri entrambi..." disse lui mangiando "... beh, puoi chiedermi quello che vuoi, Destresya..." fissandola negli occhi.

[Altea]

"Ehi voi due.. Mi state stancando" ed era vero "Io parlo quando voglio. Sono una persona buona". Scendendo e salendo dove stavano i tre e dissi ai due uomini "Però siete molto carini". Nel frattempo misi la mano sulla tasca laterale e, con un gioco di prestigio insegnato da un vecchio galeotto, una lima fini nelle mani della Cometa mentre distraevo i due con sguardi languidi.

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[Guisgard]

Con abilità e destrezza, Altea si avvicinò a i 3, distraendo con voce languida e sguardi sensuali i 2 conducenti e dando di nascosto una lima al fuorilegge.
Lui restò divertito e sorpreso, nascondendo bene la lima.
"Si, siete buona..." disse pianissimo in modo che solo lei sentì.
Un attimo dopo arrivò Equest ed invitò tutti a salire sulla tubodiligenza.
Era ora di ripartire e probabimente lungo la strada nel deserto la Cometa Nera sarebbe fuggito.

[Altea]

Guardai la Cometa Nera e prima di scendere dissi sottovoce "Altea è buona con chi vuole lei.... E verrete a prendermi.. Alla casa del capitano o.. Mi porterete via da qua... La vita monotona non fa per me". Equest era arrivato e non potevo rischiare e scesi salendo sulla carrozza.

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[Destresya]

"Già..." sospirai, pensierosa.
Ancora non mi fidavo abbastanza di lui per potermi scoprire e dirgli lla verità.
"Qualunque cosa, addirittura?" risi, divertita e interessata "Anche come mai siete finito in questa cella?" gli chiesi, fissandolo intensamente negli occhi.
"Sono sicura che sarà una storia avvincente..." aggiunsi con il tono di voce che per un momento si fece più basso e sensuale.

[Lady Gwen]

Guardai Elv.
"Ho sentito qualcosa, andiamo" insistetti, andando nella direzione da cui sentivo provenire la voce che mi chiamava.
Mi sentivo sciocca a dire ad Elv che sentivo una voce ripetere il mio nome, ma volevo saperne di più.

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[Dacey Starklan]

"Non pensavo che il vostro capo fosse uomo amante dei pettegolezzi."

Osservando gli uomini armati, cercando di mascherare il disgusto che avvertivo nel sentirli parlare.

"Sebbene io...apprezzi l'interessamento del Signor Budmin... Vi posso garantire che non è assolutamente necessario.
Vi consiglio di tornare da lui a riferirgli che farebbe meglio a non credere a tutto ciò che si sente in giro come una anziana zitella."

Intanto chiedevo a me stessa chi, quella sera, aveva visto qualcosa, aveva visto magari entrare o uscire il nativo dal mio ranch.
Questo stava a indicare che qualcuno mi stava tenendo d'occhio e chissà da quanto tempo.
Guardai Gamino, sperando che si calmasse prima di dare un qual si voglia pretesto a quegli uomini ma questi improvvisamente sembrano essere interessati a qualcos'altro.
Così seguii la direzione in cui puntava il loro sguardo per comprendere cosa fosse.

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[Guisgard]

Il fuorilegge guardò Altea attraverso il suo elmo, poi spintonato dai 2 conducenti sal' sulla turbodiligenza, così come fecero Altea e gli altri passeggeri.
La vettura partì e riprese la via del deserto.
Dopo un paio di miglia, quando la stazione non era più visibile, la Cometa Nera senza farsi vedere cominciò con la lima a rompere le manette e poi con abilità e velocità mise fuorigioco i 2 conducenti e saltò giù dalla turbodiligenza, correndo verso l'orizzonte.
La vettura si fermò di colpo, visto che i 2 conducenti non la guidavano più.
"Sta scappando il fuorilegge..." disse guardando dal finestrino Equest "... sta scappando!"



"Gwen..." disse Elv sefuendo la ragazza "... cos'hai sentito? Dimmelo, non capisco... io non sento nulla..." mentre camminavano nel buio tra quelle antiche e dimenticate tombe.
"Gwen..." ancora quella voce "... Gwen... sono qui, vieni..."



Il capitano guardò Destresya e sorrise piano.
"Non è una gran storia..." disse "... ho combattuto con i miei uomini, ma poi abbiamo perso, siamo stati costretti ad arrenderci... così i miei soldati sono finiti in gattabuia ed io, come ufficiale, in questa prigione dorata. Mi spiace quindi di deluderti." Appena divertito.



Gli uomini di Budmin andarono via, ma Gamino non li guardava più e fissava invece il pistolero che stava andando via.
"Non sembra uno degli uomini di Budmin..." disse poi a Dacey indicando proprio il pistolero.

[Lady Gwen]

Sospirai e lo guardai.
Nel frattempo, quella voce ancora mi chiamava.
"Io... Sento qualcuno chiamarmi..." ammisi "È qui, da qualche parte..." guardandomi poi intorno.

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[Altea]

Fu un attimo e la Cometa Nera si libero'. Vidi che scappava.. Libero.. Si era libero... "Lo prenderò io... E ve lo riporterò quel maledetto" e iniziai a correre verso lui... E se non lo avessi raggiunto... Mi bastava la libertà di essere finalmente me stessa.

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[Guisgard]

"Io non ento nulla..." disse Elv fermandosi etrattenendo Gwen con una mano "... aspetta, ti starai suggestionando..." fissandola "... qui ci siamo solo noi 2..."
"Gwen..." ancora quella voce,ora più vicina "... vieni..."



La Cometa Nera prese a correre veloce, con Altea che si lanciò al suo inseguimento.
Ma ad un tratto il fuorilegge si fermò di colpo, fissando verso l'orizzonte.

[Altea]

Il cuore batteva forte in quella folle corsa, entrambi scappavamo per la libertà. Ad un tratto vidi la Cometa Nera fermarsi e guardare l'orizzonte. Istintivamente mi fermai quasi vicino a lui, osservando dalla stessa parte, un po' perplessa o forse leggermente spaventata.

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[Guisgard]

Smise di correre, di scappare verso la libertà.
Guardava l'orizzonte ed anche Altea si voltò in quella direzione.
"Il cielo è rosso..." disse piano "... pieno di sabbia, di polvere... e di morte... stanno per attaccarci..."
Intanto dalla turbodiligenza i 2 conducenti ed Equest erano scesi e si avvicinavano minacciosi al fuorilegge.

[Lady Gwen]

Mi fermò trattenendomi per una mano.
Era proprio questo il punto, sapevo benissimo che stava chiamando solo me e non lui, ma sentivo di doverla ascoltare.
Si era fatta ancora più vicina.
"Lo so, ma devo capire di chi o cosa si tratta, ti prego, fidati di me" guardandolo e stringendo la sua mano.

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[Altea]

"Attaccarci e chi?" osservando la polvere "Quei nemici che provengono da ovest e nessuno sa chi è?". Vidi Equest e gli altri raggiungerci "Ci stanno attaccando.. Guardate laggiù.. Dovete portare in salvo la moglie del capitano e pure voi o moriremo tutti". Forse sarebbero scappati.

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[Guisgard]

Il cielo era di un purpureo plumbeo, inquieto ed enigmatico.
Non si vedeva nessuno, ma l'aria era piena di sabbia.
Arrivarono Equest e gli altri 2, che subito ammanettarono il fuorilegge.
"Io non vedo nessuno." Disse Equest ad Altea fissando l'orizzonte. "Tu non scapperai più, canaglia!" Al bandito.
"Sei stato stupido a fermarti!" Uno dei conducenti.



"Io non capisco, Gwen..." disse Elv.
Poi ad un tratto la ragazza si accorse di una tomba diversa dalle altre.
Un pezzo di pietra con strani segni incisi spuntava dal terreno e vicino danzava la stessa fiammella vista in precedenza.
Allora la ragazza non sentì più la presenza di Elv, ritrovandosi da sola in quel posto.
Vide allora una figura accanto alla tomba.
Era una donna, abbigliata come una sciamana nativa.
https://i.pinimg.com/originals/24/e9/0d/24e90d318ee831844dcd9a3cc613d1fb.jpg

[Lady Gwen]

"Neanch'io, credimi..." sospirai.
Ad un tratto, vidi una tomba diversa dalle altre, una sorta di antico tumulo con degli strani simboli incisi sopra e mi avvicinai.
Stavo per condividere la scoperta con Elv, quando mi accorsi che lui non c'era!
Com'era possibile?!
Era con me fino ad un attimo fa, non poteva essere!
Stavo per iniziare a cercarlo, ma sobbalzai.
Vidi una donna, abbigliata come i tanti sciamani delle tribù native.
Rimasi un istante ad osservarla.
"Eri... Eri tu a chiamarmi..." mormorai, con tono retorico "Chi sei? E cosa vuoi da me?"

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[Altea]

Vidi il fuorilegge nuovamente in manette..imprecai tra me e me.. Era stato sciocco da fermarsi. "Non vedete nessuno perché vi è polvere, guardate il Cielo.. È surreale, temo qualcosa di brutto possa accaderci" molto seria e osservando la Cometa Nera.

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[Guisgard]

I 2 conducenti presero il fuorilegge per riportarlo sulla turbodiligenza ma ad un tratto si udì il sibilo del vento cambiare, poi dei rumori lontani.
La polvere si alzò ed un senso di paura scese su di loro.
"Presto, scappiamo..." disse il bandito ad Altea e agli altri.
Tutti allora corsero alla vettura.



La sciamana non disse nulla, ma accanto a lei apparve un nativo che fissava Gwen con aria spaventata.
Ad un tratto a mani nude si lacerò il ventre, per poi tirare fuori letteralmente le sue viscere e mostrarle alla ragazza ancora pulsanti di sangue.
https://i.imgur.com/2h7rmUf.gif

[Altea]

Uno strano vento si levò, un vento mortale.. Invece di scappare il fuorilegge pensò agli altri e tutti andammo nella turbodiligenza "Ma che accade.. Chi ci sta attaccando" verso il volto mascherato dall'elmo "Liberate questo uomo, ne sa più di noi e se siamo in pericolo può salvarci".

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[Lady Gwen]

La donna non rispose, ma ciò che vidi dopo mi fece urlare di terrore e di orrore.
Mi coprii la bocca terrorizzata ed incredula verso ciò che stavo vedendo, era raccapricciante, era orripilante, surreale e doveva per forza essere un sogno, non poteva questo tripudio di orrori essere la realtà!
Non capivo il senso di tutto ciò, non capivo perchè attirarmi qui e rendermi partecipe di uno scempio simile, ma se era un incubo speravo di svegliarmi all'istante.

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[Guisgard]

"Presto..." disse Equest ai 2 conducenti "... partiamo!" Ordinò.
La turbodiligenza partì, ma le parole di Altea furono vane e le manette restarono strette sui polsi del fuorilegge.
La vettura correva veloce, con un senso di paura e disperazione che sembrava seguirla.
"Ma cosa avete visto?" Dal finestrino Equest al bandito.
"La morte." Rispose questi.



"Gwen..." disse la sciamana "... Utoka... matink... Oka... tanku... met!" Fissandola e riptendo quelle parole più volte.
Un attimo dopo tutto svanì e Gwen sentì la presenza di Elv accanto a lei.

[Lady Gwen]

La Donna continuò a fissarmi, poi ripeté delle parole in lingua nativa, le ripetè più volte, ma non riconosceva il significato, maledizione!
Poi, tutto svanì e trovai di nuovo Elv accanto a me.
Mi sentivo frastornata, confusa, non capivo più cosa fosse reale e cosa invece non lo era e non sapevo nemmeno io come definire tutto quello.
Un sogno?
Una visione?
Un incubo?
Non riuscivo a capirlo e avevo paura che nessuno avrebbe potuto darmi la risposta che cercavo.

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[Dacey Starklan]

"Forse..."

Aguzzai la vista, provando a capire chi fosse il pistolero.

" Può essere lo straniero che ha abbeverato il suo cavallo qui?"

Ero sollevata che gli uomini di Budmin si fossero allontanati ma questo continuo via vai nella prateria comunque mi preoccupava.

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[Destresya]

Ascoltai il racconto del capitno, e capii che non aveva molta voglia di parlarne.
"Non sapevo nemmeno che si combattesse una guerra da queste parti!" con un leggero sorriso ingenuo.
Che non mi venne nemmeno poi così male, considerando che era vero.
Le guerre tra eserciti non mi avevano mai interessato, la vita per me era fatta di espedienti, avventure, e caccia.
La caccia a quelle canaglie che mi facevano guadagnare tanti soldini.
"E prima di partire per la guerra? Venite da molto lontano?" chiesi, incuriosita.

[Guisgard]

Tutto era svanito, come un sogno, una visione.
Gwen si ritrovò di nuovo con Elv.
Il Sole cominciò a spuntare ed il suo chiarore tinse il cielo per il nuovo giorno sul cimitero nativo.
"Gwen..." disse lui "... si può sapere cosa c'è?" Fissandola perplesso.



Era il pistolero arrivato per abbeverare il cavallo, cacciato poi in malo modo da Gamino e che un attimo prima aveva forse turbato con la sua presenza gli uomini di Budmin.
"Forse dovremmo invitarlo a restare per pranzo..." disse Gamino a Dacey "... per scusarci di aver pensato male di lui..."



Lui finì di mangiare e si alzò, arrivando davanti alla finestra della camera.
"Era in Marina..." disse a Destresya "... mi sono imbarcato su una vave da guerra... ho raggiunto il grado di capitano e così inviato qui nell'Ovest a combattere... il pianeta è diviso fra Nord e Sud e tra le fila sudiste ho cercato di farmi onore... ma poi sconfitto con i miei uomini sono finito prigioniero dei mercenari ingaggiati dai nordisti..."

[Dacey Starklan]

"Vedo che qualcuno si sta ammorbidendo..."

Dissi con un sorriso verso Gamino.

"D'accordo. Sarà meglio che tu vada ad avvisare la nostra abile cuoca che avrà un piatto in più da preparare oggi. Io andrò a fare la brava padrona di casa con il nostro sconosciuto."

Così mi avvicinai al pistolero, aprendo il cancello.

"Penso che io debba ringraziarla signore e mi farebbe piacere averla per pranzo, sempre se prima si decide a dirmi il suo nome."

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[Lady Gwen]

Tutto era tornato normale, come se nulla fosse mai accaduto ed era strano, decisamente strano, troppo per essere reale, ma al contempo anche troppo per essere solamente un sogno.
Sul cimitero, il nuovo giorno stava per nascere.
Guardai Elv, anch'io perplessa come lui.
"E' successo qualcosa di strano..." Mormorai.
A quel punto, gli raccontai tutto quello che avevo visto, o vissuto, non sapevo ancora dirlo con certezza.

[Destresya]

Lo ascoltai attentamente.
Sì, avevo sentito di quella guerra, ma nel selvaggio Ovest dove avevo vissuto io, non si sentiva più di tanto.
"Io vengo da un luogo ancora più a Ovest, dove questa guerra di cui parli è solo un eco lontano e gli scontri continui sono con i nativi e i fuorilegge, un posto dove la giustizia è alla merchè di gente corrotta e ognuno calpesta il prossimo..." sospirai "Un luogo in cui la vita ha davvero pochissimo valore!" risi piano.
Eppure era casa mia, e mi mancava.
"Detto così sembra orribile, ma vi assicuro che ha il suo fascino per chi cerca libertà e avventura.." sospirai, lasciando lo sguardo vagare oltre la finestra.

[Guisgard]

Dacey arrivò al cancello del ranch, aprendolo ed il cavallo del pistolero si fermò.
"Pranzo..." disse lui con un filo di ironia "... strano modo di fare inviti avete quaggiù... prima prendete la gente col fucile e poi la invitate a pranzo..." ridendo piano "... il mio nome Luc... ma potrei sapere da cosa dipende questo farevole cambiamento nei miei confronti?" Fissando Dacey negli occhi.

[Guisgard]

"Non so..." disse Elv perplesso a Gwen "... potrei dire che è stata suggestione, visto questo posto... ma era molto dettagliato il tuo racconto... quelle parole poi... credo sia una lingua reale... un dialetto nativo... ma non so decifrarlo... ci vorrebbe qualcuno che lo conosca..."



"Allora io e te ci capiamo al volo..." disse il bel capitano, per poi accendersi un sigaro "... entrambi siamo prigionieri... entrambi sogniamo la libertà..." fissando Destresya "... beh, cerchiamo di rendere questo soggiorno forzato il più piacevole possibile, no?" Accennando un sorriso.

[Dacey Starklan]

"Siamo persone ospitali ma questo posto ci obbliga a prendere anche delle precauzioni.
Avete sicuramente visto gli uomini a cavallo che erano qui poco fa... Penso possiate immaginare perché le precauzioni e perché il fucile quando arriva qualcuno di non annunciato.
Il pranzo, signor Luc, è per ringraziarvi di aver mandato via, in qualche modo, quei brutti ceffi."

Facendogli cenno di entrare e indicandoli dove poter lasciare il cavallo.

" Prego, entrate. Luc eh... Suona francese o sbaglio?"

Facendogli poi strada dentro la casa.

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[Guisgard]

Il pistolero sorrise a Dacey e con un cenno del capo accettò il suo invito.
Poi portò il cavallo dove lei gli indicava.
"Diciamo che potrebbe avere quell'accento, visto i miei erano di una colonia dove si parlava quella lingua..." disse lui parlando del suo nome "... però io non conosco il suo di nome..." sorridendole e lavandosi mani e viso con l'acqua in un secchio di acqua fresca presa dal pozzo.

[Destresya]

Sorrisi, eravamo passati al tu.
"Già... senza contare che tu sei un capitano rispettato mentre io solo una schiava che possono decidere in ogni momento di riservare a qualcosa di molto meno... onorevole!" mormorai, abbassando lo sguardo in modo pudico.
Sì certo, dovevano solo provarci a toccarmi.
Ma se avesse saputo chi ero davvero forse non si sarebbe aperto con me.
Finora non stavo dicendo bugie, ma qualcosa mi diceva che avrei potuto fidarmi di lui, anche se non sapevo dire perchè.
"E non avete mai pensato di scappare?" mormorai, arrossendo.

[Dacey Starklan]

" Capisco... Non mi sono presentata, che sbadata.
Il mio nome è Dacey. È un piacere fare finalmente la vostra conoscenza, in maniera ufficiale."

Una volta in casa gli feci cenno di sedere a tavola.

"Posso chiedervi cosa vi porta da queste parti?"

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[Lady Gwen]

"I9 non credo sia stata suggestione, era troppo specifica, troppo precisa. Come fosse stata una realtà parallela in cui sono stata trasportata. Dobbiamo trovare qualcuno che riesca a decifrare la lingua nativa, voglio capire cosa quella donna voleva dirmi. Ci sarà stato un motivo se ha chiamato proprio me. Evidentemente sono io la diretta interessata ed è importante che decifri la sua frase."

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[Guisgard]

"Questo posto è troppo sorvegliato ed io non ho neanche un'arma con me." Disse lui a Destresya. "Scappare sarebbe impossibile ora come ora." Fumando. "E sinceramente non ho la vocazione del suicida, perchè tentare una fuga ora sarebbe un suicidio." Scuotendo il capo.



"Dacey..." disse lui ripetendo il nome di Dacey "... molto lieto." Prendendo posto a tavola.
Il pranzo fu servito e mangiarono.
"Non c'è un motivo per cui vago da luogo in luogo..." lui a Dacey "... un posto per me vale l'altro... forse per quelli come me è giusto chissà..."
"Invece un uomo dovrebbe sistemarsi..." fece Gamino "... su questo pianeta c'è terra per tutti, senza bisogno di azzuffarsi o uccidersi... io per esempio ogni giorno mi alzo per tagliare quella quercia... cresce nel bel mezzo dello spiazzo e toglierlo da lì ci darebbe molto spazio..."
"Perchè non usi un paio di cavalli o un trattore per tirarla giù?" La cuoca.
"Perchè non voglio daglierla vinta." Rispose Gamino. "Nella vita tutto si può fare se non si risparmiano fatica e sudore."
"Il pranzo è stato ottimo, signora." Luc a Decay. "Grazie. Scusatemi." Ed uscì fuori per fare 4 passi.



"Daccordo, cercheremo qualcuno appena sarà possibile, Gwen..." disse Elv "... tu però non lasciarti prendere troppo da questa storia." Fissandola. "Vieni, continuiamo a controllare questo luogo."

[Altea]

Trasalii a quelle parole "No... Ho troppe cose da vedere, da gioire per morire" non togliendo lo sguardo dal fuorilegge "Come fate a sapere che ci vogliono uccidere".

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[Guisgard]

"Il cielo è rosso..." disse lui ad Altea "... l'aria odora di sangue..." fissando l'orizzonte inquieto.
Intanto la turbodiligenza aveva ripreso il suo cammino.
Dopo qualche miglio arrivò dove secondo le carte doveva esserci un villaggio.
Ma lo spettacolo che attese i nostri era terribile.
Il villaggio era stato completamente raso al suolo, ma la cosa più sconvolgente erano gli alberi che sorgevano attorno a ciò che restava delle capanne incendiate.
Inchiodati ai rami c'erano decine e decine di corpi umani martoriati, spellati, scorticati e lasciati morire lentamente con tutte le carni di fuori, al calore del Sole ed alla voracità di insetti ed avvoltoi.
Non era stato risparmiato nessuno, neanche le donne, i bambini ed i vecchi.
"Chi..." agghiacciato dall'orrore Equest "... chi ha potuto fare una cosa simile?"
"Un demonio..." deglutendo il giudice, mentre la moglie del capitano svenne.
https://i.pinimg.com/originals/d8/87/f2/d887f2c1dae62e3ce77ef70f47476019.jpg

[Destresya]

Sospirai a quelle parole.
"Eh, hai ragione... sembra davvero una missione impossibile, ma magari qualcuno dei vostri uomini verrà a liberarvi, o vi useranno per fare uno scambio... non dovete perdere la speranza!" sorrisi appena, dolcemente, posando delicatamente la mano sul suo braccio.
"Fino ad allora, mi prenderò io cura di te..." anzando lo sguardo per cercare i suoi occhi e provare e leggervi dentro.

[Guisgard]

"Chissà, forse accadrà." Disse il capitano sorridendo a Destresya. "Comunque non posso lamentarmi, sembra che abbia guadagnato una cameriera molto efficiente." Facendole l'occhiolino. "Sono curioso di vedere come affronterai questo incarico." Sedendosi su una comoda poltrona. "Su, stupiscimi." Divertito.

[Altea]

Arrivammo in un villaggio e rimasi quasi senza respiro. Dovetti tirar fuori tutto il mio coraggio, lo spettacolo era agghiacciante "È tremendo... Questi sono veri assassini ma perché tutto questo?". La moglie del capitano svenne, presi una boccettina con della melissa e la posi sotto le sue narici per farla riprendere "Madame, vi sentite bene.. La moglie del capitano è svenuta" chiamando gli altri.

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[Lady Gwen]

Sospirai appena ed annuii, stringendogli forte la mano per trovare stabilità e conforto da quel contatto.
Continuammo dunque ad attraversare quello strano e mistico luogo per scoprire qualcosa di più, per capire chi avesse voluto attirarci e chi avesse suonato quelle percussioni stanotte.

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[Guisgard]

Con la melissa Altea riuscì a far riprendere i sensi alla moglie del capitano, che tuttavia restò ancora scossa, come tutti loro.
"Ma" disse Equest avvicinandosi al fuorilegge mascherato "chi può aver compiuto questo eccidio?"
"Non lo so..." fece la Cometa Nera "... ma chiunque sia stato non è lontano... dobbiamo andarcene da qui..."
"Sarà meglio liberarlo da quelle manette..." il giudice ad Equest "... 2 mani in più ci faranno comodo se dovessimo incontrare gli autori di questa strage..."
"Dammi la tua parola che non tenterai di fuggire!" Equest.
"Parole di boy scout!" Ironico il bandito.
"Dico sil serio!"
"Trovarsi da solo nel deserto in questo momento non è la cosa più intelligente, no?" Ridendo la Cometa Nera.
Equest annuì e gli tolse le manette.

[Guisgard]

Gwen ed Elv girarono ancora per quelle tombe, ora aiutati e guidati dal chiarore del primissimo mattino, senza però trovare nessuno, nè niente di strano.
Il cimitero sembrava abbandonato e nessuno forse da anni, parecchi anni, ci metteva più piede.
"Sarà meglio tornare dagli altri, Gwen..." disse Elv "... il giro d'ispezione è finito."

[Altea]

La moglie del capitano si senti meglio e vidi che Equest e il giudice avevano liberato la Cometa Nera.... Finalmente lo avevano capito "Qui hanno fatto già strage ma non è posto dove rimanere, dove potrebbero trovarsi ora?" al fuorilegge "Io mi chiamo Altea comunque, e non sono una boy scout" sorridendo leggermente ma forse lui conosceva il deserto come non mai.

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[Lady Gwen]

Non trovammo nulla di interessante, niente di niente.
Nè tantomeno qualcuno, com'era prevedibile.
"È incredibile... Qualcuno doveva pur esserci qui... Insomma, tutto quello che abbiamo sentito stanotte, non possiamo averlo immaginato in due..." sospirai, mentre tornavamo alla caverna dagli altri.

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[Guisgard]

"Si, lo avevo immaginato..." disse il fuorilegge ad Altea "... in effetti non avete l'aspetto del boy scout." Con tono vagamente divertito.
"Dobbiamo andarcene da qui!" Agitato Equest. "Restare fermi potrebbe essere un suicidio!"
"Ma da chi o cosa stiamo scappando?" Chiese il giudice. "Da un esercito, da una popolazione in marcia o da un branco di bestie feroci?"
"Forse" mormorò la Cometa Nera "da tutte e 3 queste cose."



"Non lo so..." disse turbato Elv a Gwen "... anche io credo che ci sia qualcosa... qualcosa che si nasconde fra queste antiche tombe... ma non so cosa..."
Tornarono alla caverna dal sergente e dagli altri volontari.
Ma qui non c'era più nessuno.

[Lady Gwen]

"Lo so... Ma intanto sembra che non riusciremo a cavare un ragno dal buco, tanto vale tornare..." ammisi sospirando.
Tornammo alla grotta... Ma lì non c'era nessuno!
"Ma che fine hanno fatto tutti?! Possibile siano andati via, lasciandoci qui?!" esclamai sconvolta.

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[Guisgard]

"No, il sergente non sarebbe mai andato via lasciandoci qui." Disse Elv a Gwen, indicandole che l'apparecchiature e i viveri erano ancora tutti là, guardandosi intorno nella caverna, per poi uscire fuori e fare altrettanto. "Eppure sembrano scomparsi... ma dove diavolo sono?" Con un geto di rabbia.
Allora cominciò a chiamarli, tutti, uno per uno, ma non rispose nessuno.
Erano rimasti soli in quel cimitero nativo.

[Lady Gwen]

In effetti aveva ragione, i viveri erano tutti qui e loro erano proprio spariti.
Li chiamammo, lì cercammo in lungo e in largo, ma nulla!
Erano misteriosamente scomparsi, volatilizzati, come se qui loro non fossero mai esistiti.
"Non so proprio che dire... Potremmo provare a tornare al carro, portando con noi il necessario e vedere se sono lì..." ipotizzai "Anche perché, non possiamo comunque rimanere qui per sempre... Dovremo tornare, prima o poi..."

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[Guisgard]

"Si, è una possibilità..." disse Elv a Gwen "... anche se tornare al carro significa di nuovo stare in quel posto dove di notte arrivati i dannati voraci volanti..." pensieroso "... e comunque forse dovremmo cercare gli altri... devono pur essere da qualche parte... non possiamo non cercarli, Gwen..." guardando verso le tombe dei nativi.

[Lady Gwen]

Riflettei sulle sue parole.
"Forse, sono scappati per fuggire da un attacco di qualche animale, può essere? Magari sono ancora in zona" ipotizzai speranzosa "Sì, potrebbero essere qui da qualche parte, prendiamo l'indispensabile e andiamo a cercarli" annuii con convinzione.

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[Guisgard]

Elv annuì a Gwen, presero un pò di viveri, ovviamente lui un paio di armi ed uscirono dalla caverna e cominciarono a cercare gli altri.
Girarono per le sepolture, poi lasciarono la zona del cimitero nativo e si mosserò verso Nord.
Il pomeriggio trascorreva rapido e poco prima del tramonto i 2 erano giunti presso una montagna, sotto la quale c'era un emporio, probabilmente per rifornire qualche mezzo costretto a passare da lì, con un'annessa locanda, sulla cui insegna c'era scritto:

"Locanda dei 6 avvoltoi"

[Lady Gwen]

Prendemmo il necessario e ci mettemmo in cammino, muovendoci verso Nord.
Al pomeriggio, dopo aver girato parecchio, non avevamo ancora visto anima viva, letteralmente, finché non arrivammo alle pendici di una montagna.
Sotto di essa, un emporio ed una locanda.
"Il nome è un po' inquietante, ma magari potremmo mangiare qualcosa e chissà, forse troviamo anche ciò che serve per riparare il carro" proposi.

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[Guisgard]

"Si, vero." Disse Elv annuendo a Gwen.
Così raggiunsero l'emporio, dove trovarono oggetti meccanici ed elettrici di ogni tipo, armi varie, strumenti dei più disparati, oltre a mappe e cartine più o meno attendibili.
Dentro vi era un vecchietto minuto e dall'aspetto sveglio.
"Benvenuti, signori." Allegro, visto non passavano molti clienti da quelle parti. "In cosa posso servirvi?"

[Lady Gwen]

Annuii ad Elv ed entrammo per prima cosa nell'emporio.
Lì, in mezzo a cianfrusaglie ed oggetti di ogni tipo, c'era un vecchio dall'aria simpatica e disponibile.
Immaginavo che fosse soprattutto perchè non passava molta gente da qui.
"Buongiorno" lo salutai, con un sorriso cortese "Cerchiamo dei pezzi per un carro cingolato" dissi, per poi lasciare la parola ad Elv, il quale di sicuro ne sapeva più di me.

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[Guisgard]

"Oh, qui troverete di tutto." Disse il vecchio a Gwen. "Qualunque pezzo di ricambio per far muovereogni genere di veicolo. Servitevi pure." Ridacchiando.
Elv annuì e si mise a guardare i vari pezzi elettronici per trovare quelli adatti a riparare il cingolato.
Alla fine trovò un vecchio propulsore integrato ad effusione solare, accoppiandolo ad un erogatore al neplax.
"Non sono il massimo ma almeno lo faranno ripartire." Commentò Elv, per poi pagare il vecchio.
"Vedrete che saranno una bomba questi ricambi." Ridendo il vecchio.
"Si può mangiare e bere qualcosa nella locanda?" Chiese poi Elv.
"Certo, dentro troverete ottima cucina tipica della tradizione nativa" Esclamò il vecchio.

[Lady Gwen]

Lasciai Elv alla sua ricerca, la quale produsse dei risultati ottimi.
Almeno, eravamo certi di poter tornare alla base.
L'uomo poi ci confermò che avremmo potuto mangiare qualcosa e avremmo trovato dell'ottima cucina nativa.
"Adoro i piatti dei nativi, ho assaggiato qualcosa, qualche volta" dissi sorridendo, entusiasta.
"Se non li hai ancora assaggiati, ti piaceranno!" assicurai ad Elv.
Inoltre, avrei potuto anche capire se qualcuno qui poteva aiutarmi a decifrare le parole che quella donna mi aveva riferito, il che non era cosa da poco.

[Guisgard]

Elv annuì a Gwen ed insieme andarono alla locanda, dove trovarono una donna dai chiari tratti nativi ad accoglierli.
"Non vedo l'ora di assaggiare allora questi piatti nativi." Disse sedendosi Elv ad uno dei tavoli con Gwen.
Dopo un pò la donna portò loro alcune pietanze della tradizione culinaria nativa.

[Lady Gwen]

Entrammo alla locanda e subito una donna ci accolse, servendoci poi dei piatti tipici.
"Beh, allora buon appetito" dissi sorridendo ad Elv, dandogli un bacio veloce ed iniziando poi a mangiare.
Avrei atteso di finire di pranzare per poi chiedere alla donna il suo aiuto con quelle strane parole che ancora mi rimbombavano nella mente.

[Destresya]

Gli sorrisi, non sembrava una minaccia, anzi.Quell'uomo mi piaceve e mi chiedevo se magari non ero io la miccia che avrebbe fatto scattare la sua fuga.
Forse non aveva più una casa, ma era comunque un uomo che non poteva certo vivere chiuso in quella baracca.
"Oh quando mi conoscerete meglio scoprirete quanto posso sorprendervi!" con voce calda e volutamente enigmatica.
"Ma intanto posso cominciare preparandovi il pranzo!" sorridendo gaiamente, per poi sparire in cucina, dove curiosai nella dispensa per capire che cosa potevo fare da mangiare.
Non c'era molto, ma quanto bastava per preparare un pranzo decisamente migliore del classico pranzo dei prigionieri.
Dopo un po' tornai da lui con una focaccia, della carne cotta alla brace e un po' di lupini che avevo trovato in un barattolino della dispensa.

[Guisgard]

Gwen ed Elv mangiarono e gustarono quei tipici piatti della tradizione nativa, fatti a base di fagioli, carne insaportita da varie salse piccanti, formaggio tradizionale e quel pane sottil e schiacciato che i nativi chiamano tortillon.
Quando i 2 ebbero finito di mangiare la dona nativa tornò per portare via i piatti.



Destresya andò in cucina per preparare un buon pasto al capitano e quando tornò con i piatti pronti trovò l'uomo nel piccolo cortile interno dell'alloggio, mentre si esercitava con la pistola.
Il tiro al bersaglio era uno svago che il comandante del campo aveva concesso al prigioniero.
"Che buon profumo..." disse lui voltandosi verso la cameriera "... così mi vizierai e alla fine ingrasserò." Ridendo. "E quelli?" Indicando i lupini. "Siamo già nella Quaresima?" Ironico.

[Lady Gwen]

Mangiammo tutto ed ogni cosa era decisamente squisita.
Quando la donna arrivò a portare via i piatti, la fermai.
"Volevo dirvi, innanzitutto, che abbiamo apprezzato tutto, i vostri piatti erano ottimi" le dissi sorridendo "E voleva anche chiedervi se potevate aiutarci a tradurre delle parole che credo siano nella vostra lingua..."
A quel punto, recitai a memoria le esatte parole che quella donna mi aveva rivelato, sperando di trovare loro un significato.

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[Guisgard]

La donna annuì a Gwen in un cenno di gratitudine per le sue parole riguardo il pranzo ed ascoltò poi ciò che la ragazza recitò a memoria.
"E' un dialetto molto antico..." disse "... ora forse non lo parla più nessuno e i giovani delle tribù neanche lo conoscono... io lo imparai da mia nonna che era una sciamana... le parole recitate significano... fuggi via, con lui che ami o sarà tardi... ecco, questo significano... ma dove avete sentito queste parole?" Chiese.

[Lady Gwen]

Avemmo la conferma che si trattava di un dialetto in disuso, infatti raramente mi era sembrato di sentirlo presso i nativi, quando mi recavo nei loro villaggi.
Alla traduzione della donna, guardai Elv con espressione inquieta.
Non era molto consolante, affatto, soprattutto visto dove eravamo e in che casino eravamo finiti.
Guardai poi la donna.
"Oh, nulla di che, solo un'incisione su pietra..." mentii, con un leggero sorriso.

[Destresya]

Uscii nel cortiletto e lo trovai intento a giocare con la pistola.
Sorrisi.
"Ehi, non avevi detto di non possedere nemmeno un'arma?" sorrisi, piacevolmente sorpresa.
Già con una pistola si poteva fare molto.
Poi apprezzò il pranzo.
"Oh, un uomo d'azione ha bisogno di energia, no?" facendogli l'occhiolino.
Poi risi quando vide i lupini.
"Non so perchè, mi sembravi tipo da apprezzare i lupini!" ridacchiai, divertita "Erano lì, mi sembrava un peccato buttarli! Se fosse stata quaresima ti avrei dato da mangiare solo quelli!" divertita.
Poi mi avvicinai al tiro al bersaglio.
"Posso provare?" candidamente.

[Guisgard]

La donna annuì a Gwen e tornò in cucina.
"Beh, parole senza senso a quanto pare..." disse Elv alla ragazza dai capelli rossi.



"E' una pistola caricata a salve..." disse il capitano a Destresya "... non mi danno certo un'arma con pallottole vere." Rise sui lupini. "Prego..." porgendole la pistola per farla sparare al bersaglio "... ah, spara dal buco mi raccomando." Divertito e sarcastico.

[Lady Gwen]

"Sei sicuro?" chiesi ad Elv.
Poi mi sporsi verso di lui.
"E se potesse essere la nostra occasione per fuggire da questa assurda follia e tornare a casa? Sono tutti spariti, noi abbiamo trovato i pezzi del carro e potrebbe essere molto più semplice di quanto crediamo" aggiunsi, guardandolo fiduciosa e speranzosa.
Ero del parere che dovessimo sfruttare la situazione, ora che se ne presentava l'occasione, facendo ciò che avevamo progettato fin dall'inizio, ossia fuggire e tornare a casa.
Non sapevamo quando una possibilità simile si sarebbe ripresentata e se non la coglievamo adesso, poteva anche essere l'ultima.

[Guisgard]

"Si, ci ho pensato anche io..." disse Elv a Gwen "... riparare il cingolato ed andarcene via, tornare ad una vita reale..." annuì "... ma se gli altri sono in pericolo? Se il sergente e i volontari hanno bisogno di aiuto? Dove possono essere finiti?"

[Lady Gwen]

"Lo so, ma io preferisco pensare che ho una casa ed una famiglia, un lavoro, a cui tornare. Non ho nemmeno deciso io di trovarmi in questa situazione, ma mi ci hanno costretta a forza e lo stesso vale per te. Potrebbe non ricapitarci più una possibilità simile, se non ne approfittiamo adesso" cercai di essere convincente, perchè nonostante avessi il pensiero per quei dispersi, la nostra salvaguardia per me era più importante.

[Guisgard]

"Si, forse hai ragione..." disse Elv a Gwen "... e poi, prima che a loro, io ho il dovere di pensre a te, alla tua sicurezza... si, ce ne andremo..."
"Quelle parole" ad un tratto uno seduto a qualche tavolo da loro "non erano un consiglio... non parlavano di fughe per tornare alla normalità..." era un nativo.

[Destresya]

Sorrisi, un sorrisetto divertito a quelle parole del capitano.
Beh, procurarsi dei proiettili in un accampamento militare era molto più facile che procurarsi una pistola, quindi la cosa poteva essere molto più interessante del previsto.
"Dal buco?" con aria ingenua guardando il bersaglio un attimo, per poi voltarmi verso di lui e, quasi distrattamente tirare al bersaglio e colpirlo in pieno.
"Dici così?" con aria fintamente ingenua, per poi fargli l'occhiolino, come a lasciar intendere che c'era ben altro in me.

[Lady Gwen]

Annuii sollevata vedendo che capiva il mio punto di vista.
Sorrisi poi con un accenno di divertimento, vedendo che non riusciva a smettere di essere premuroso nei miei confronti.
Ad un tratto, nella conversazione si inserì un uomo, anche lui nativo e lo guardai.
"E dunque, a cosa si riferisce, secondo voi?" gli chiesi, in parte curiosa ed in parte inquieta, non sapendo cosa aspettarmi.

[Guisgard]

Il capitano restò sorpreso dal centro fatto da Destresya.
"Ehi..." disse "... e dove hai imparato a sparare così? Non penso sia stata solo fortuna... forse in qualche fattoria dell'Ovest, sparando a polli, galline e vitelli?" Ridendo.

[Guisgard]

"E' un consiglio disperato..." disse il nativo a Gwen "... di fuggire, scappare via da una morte certa e terribile." Fissandola.

[Lady Gwen]

Ecco, avevo ragione ad essere inquieta.
Infatti, le parole del nativo lo confermarono.
"Sei convinto, adesso?" chiesi ancora una volta ad Elv.
Era la nostra occasione, forse l'unica e sola e non potevamo lasciarcela scappare; non avevo idea di cosa ci avrebbe aspettati se fossimo rimasti, ma non ero certa di volerlo sapere.
Mi bastava pensare che dovevamo andar via e dovevamo farlo prima possibile.

[Altea]

"Voi come fate a sapere tutto questo, intendo di questi nemici" alla Cometa Nera "Un amico mio e il capitano pure hanno parlato di un nemico sconosciuto, ecco perché hanno reclutato dei mercenari".

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[Guisgard]

"Un momento..." disse al nativo "... che significa ciò che dici? Spiegati meglio..."
"Quello che ho detto..." alzandosi il nativo per andare via "... le parole sono un monito... e forse non vi basterà fuggire per salvarvi." Ed uscì.
"Ma che significa?" Sconcertato Elv a Gwen.



La Cometa Nera guardò Altea attraverso il suo elmo impenetrabile ed enigmatico.
"Non lo so chi sia questo nemico" disse lui "ma so che è vicino... dobbiamo andarcene e sarà la fine."
La Turbodiligenza proseguiva il suo viaggio, attraverso quelle lande desertiche, abitate solo da scorpioni e serpenti.
Infine arrivarono presso i resti di una città deserta ed abbandonata.
https://www.julientellouck.com/wp-content/uploads/2014/08/news_gc_destiny_planete_mars.jpg

[Lady Gwen]

L'uomo non aggiunse molto altro alla sua spiegazione ed andò via prima che potessimo indagare oltre.
"Significa che dobbiamo sbrigarci a sparire da qui e pregare di riuscire ad andarcene in tempo, ecco cosa" dissi con tono sbrigativo.


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[Guisgard]

Elv annuì a Gwen, lasciò alcuni crediti sul tavolo e con lei uscirono dalla locanda.
"Che dici..." disse lui guardando il cielo, visto era già primo pomeriggio "... riusciremo ad arrivare al cingolato prima di sera, Gwen?"

[Lady Gwen]

Elv lasciò i crediti sul tavolo della locanda ed uscimmo fuori.
Era primo pomeriggio.
Guardai anch'io il cielo.
"La domanda è un'altra. Se non dovessimo farcela, come e dove ci accamperemmo per la notte?" guardandomi intorno con un vago senso di desolazione.

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[Guisgard]

"Forse potremmo dormire qui alla locanda" disse Elv a Gwen "e poi partire domattina all'alba... cosa ne pensi? Così non correremo rischi..."

[Lady Gwen]

"Giusto, in effetti non hai torto" annuii.
"Chiediamo allora alla donna se è possibile ospitarci qui per stanotte, sarà meglio ripartire domani col giorno, avremo tutto il tempo per raggiungere il cingolato con calma."

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[Guisgard]

Eln annuì a Gwen e poi tornò nella locanda, dove prese una camera in cui trascorrere la notte.
Era un pomeriggio velato, con un Sole pallido e stanco.
L'aria era sporca e pesante, mentre nel cielo i 2 satelliti di New Texafra, battezzati le 2 Marie sin dalla loro scoperta, sembravano particolarmente vicini, quasi da potersi toccare.
Presa la camera, Elv tornò fuori da Gwen.
"Beh, visto dobbiamo restare qui fino a domattina, perchè non ci facciamo un giretto?" Guardando la vicina montagna.

[Lady Gwen]

Elv andò dalla donna ad affittare una camera per la notte.
Il pomeriggio era lento, pigro, praticamente immobile, come se il tempo si fosse cristallizzato e congelato.
Elv tornò da me e propose di fare un giro, dal momento che era ancora abbondantemente presto per andare a dormire.
"Perchè no" sorrisi, prendendolo per mano.

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[Guisgard]

I 2 giovani allora presero a passeggiare in quel luogo, tra la locanda, l'emporio e la vicina montagna.
"E' la Montagna dei 6 Avvoltoi..." disse il vecchio dell'emporio ridacchiando "... secondo i nativi vi dimorano 6 spiriti, ma io in oltre vent'anni non ho visto neanche un fantasma." Ridendo.

[Lady Gwen]

Prendemmo a passeggiare tranquillamente in quella zona, fra l'emporio, la locanda e la montagna.
Ascoltai il vecchio mentre ci spiegava il perchè del nome, sia della montagna che della locanda a quel punto.
"Beh, ogni luogo ha le proprie tradizioni e leggende" commentai, guardandomi intorno con curiosità.

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[Guisgard]

"Io direi favole e superstizioni." Disse ridendo il vecchio a Gwen.
"Avete fatto centro." Elv cncorde con lui. "Magari andremo a farci un giro."
Così i 2 ragazzi andarono verso la vicina montagna, raggiungendo la caverna dalla quale presumibilmente si accedeva all'interno di quel luogo.
Su una roccia vi era un'incisione molto antica, inlingua nativa, che Gwen tradusse facilmente e che così recitava:

"Nessuno profani questo luogo
e si lascino gli spiriti aziani riposare."

[Lady Gwen]

Salimmo più in alto, fino a raggiungere una caverna che altro non era se non l'ingresso per il cuore di quella fortezza di pietra.
C'era un'incisione e riuscii facilmente a tradurla.
"Certamente, chi ha scritto queste frasi, tiene davvero molto alla storia dei sei spiriti..." commentai a quel punto.
"Ma c'era da aspettarselo..."

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[Guisgard]

"Già..." disse Elv a Gwen "... vieni, entriamo..."
Entrarono così nella caverna, tutta piena di incisioni di simboli nativi.
Ad un tratto Elv calpestò qualcosa.
"Ma questo..." raccogliendo un monile impolverato e consumato "... somiglia tantissimo all'oggetto trovato quando eravamo col sergente, ricordi?" Mostrandolo a Gwen.
https://assets.catawiki.nl/assets/2017/11/21/c/4/b/c4be48a1-8f87-4972-ae78-c5ede7c3dcc9.jpg

[Lady Gwen]

Entrammo dentro.
L'ambiente era stretto, cupo e all'improvviso Elv calpestò qualcosa, raccogliendolo.
"È vero! Ha la stessa strana forma a scarabeo dell'altro monile!" confermai "Dobbiamo chiedere delucidazioni anche su questo dettaglio e capire cosa questo simbolo vuol dire."
Mi guardai poi intorno e vidi che sulle pareti figuravano parecchi simboli nativi, così mi misi a studiarli ed osservarli.

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[Guisgard]

Gwen guardava quei simboli molti antichi, incisi su quelle pietre millenarie, raccontando miti e leggende della cultura nativa.
Ad un tratto la ragazza notò un'incisone, su quarzo bianco, diversa dalle altre.
Raffigurava una figura regolare, simile ad un cerchio, ma con strani simboli all'interno.
https://i.pinimg.com/originals/67/99/d2/6799d20d085c89e5669dded24f748d5d.jpg

[Lady Gwen]

Le incisioni erano varie e disparate, tutte inerenti alla cultura nativa.
Ma un'altra attirò la mia attenzione.
Era particolare e molto ben fatta, su quarzo bianco e aveva degli strani simboli.
Più strani degli altri, inteso.
Almeno per me.
"Guarda questa incisione" ad Elv "È come una sorta di ruota dell'anno, o ruota zodiacale..."

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[Guisgard]

Elv fissò l'inciosione.
"Però questi non sono i simboli dello Zodiaco..." disse lui a Gwen "... sono molti più simboli... forse sono i segni di uno zodiaco nativo... dopotutto le stelle qui sono diverse da quelle dei cieli terrestri... però questa ruota è molto diversa dagli altri simboli incisi... troppo particolareggiata direi..."

[Lady Gwen]

"Sì, di sicuro ci sono molte più aggiunte rispetto al classico zodiaco" commentai.
"O magari, potrebbe essere una sorta di strano alfabeto..." ipotizzai, continuando a fissare i simboli.

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[Guisgard]

"Potrebbe essere qualsiasi cosa..." disse Elv "... però ad essere sincero non ho mai visto questa ruota in nessun simbolo nativo... eppure ho visto parecchie opere native, usate dalle diverse tribù per commerciarle con i coloni..." fissando perplesso Gwen.

[Lady Gwen]

"Se c'è qualcosa che ho imparato qui, è che nulla è com'è per i classici nativi che conosciamo..." dissi dubbiosa.
"E se si trattasse di quella antica tribù di cui parlavamo i soldati? Quella che presumibilmente stava attaccando i coloni..." ipotizzai.

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[Guisgard]

"Beh, potrebbero essere simboli incisi dai nativi ma ispirati ad altri più antichi, magari proprio appartenenti all'antica civiltà di cui parlavano i militari..." disse Elv a Gwen "... chissà..." dubbioso "... magari non lo sapremo mai..." guardando quello strano cerchio "... ciò che mi colpisce però è che non vedo nulla di simile a questo fra le incisioni..." indicando il monile a forma di insetto che avevano trovato lì a terra.

[Lady Gwen]

Era tutto giusto ciò che diceva.
"Lo so, infatti stavo studiando i simboli proprio per capire se ci fosse anche questo in mezzo, ma non l'ho visto... Mi chiedo come mai..." commentai pensierosa.
"Che sia una sorta di simbolo scomparso? Magari è così antico che non sono molti a conoscerlo, anche se abbiamo già trovato due mobili e questo è strano..."

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[Guisgard]

"Potremmo mostrarlo alla donna della locanda..." disse Elv a Gwen "... lei ne saprà di certo qualcosa, non credi?"

[Lady Gwen]

"Sì, mi sembra abbastanza informata su tutte le tradizioni, anche quelle più antiche, andiamo da lei" annuii.
"Vediamo di aggiungere qualche tassello a questo mosaico infinito..." sospirai, scuotendo la testa.

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[Guisgard]

Così Gwen ed Elv uscirono dalla caverna e tornarono alla locanda, dove trovarono la donna indaffarata a preparare alcuni dei suoi piatti tipici.
"Cercavamo notizie su questo..." disse Elv alla donna mostrandole il monile a forma di insetto "... lo abbiamo trovato nella montagna..."
Ma nel vederlo la donna cambiò espressione, come se una maschera di paura deformasse il suo volto.
Guardò a lungo il monile e poi andò via, nella cucina, chiudendosi dentro.

[Lady Gwen]

La donna era indaffarata a cucinare, quando arrivammo.
Elv le mostrò il mobile e lei, inaspettatamente, fuggì in cucina, chiudendosi dentro.
Guardai lui stranita.
"Mi sa che abbiamo toccato il tasto sbagliato, stavolta..." mormorai "Solo che ora sono ancora più curiosa... Pensi che avremo più fortuna con il vecchio dell'emporio?"

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[Destresya]

Lo guardai con aria innocente, ma con un sorriso che sottintendeva ben altro.
"Chissà..." dissi soltanto, facendogli l'occhiolino.
Non mi dispiaceva che sapesse di poter contare su di me per una fuga, ma non ero ancora pronta a rivelarmi completamente, anche perchè mostrarmi debole e indifesa mi avrebbe permesso di passare inosservata.
"Vuoi fare una gara, capitano?".

[Altea]

Proseguimmo il nostro viaggio, tutto era deserto e desolato finché ci fu un'altra tappa infelice. "Una città fantasma... È tutto deserto e desolato qui. Cosa è accaduto, andiamo a vedere" mentre la pancia brontolava di fame.

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[Guisgard]

Elv restò perplesso per quella reazione inaspettata della donna, poi guardò Gwen ed annuì.
I 2 andarono così nell'emporio ed Elv mostrò il monile a forma di insetto al vecchio.
Quello lo guardò bene, rigirandolo più volte e poi lo restituì al ragazzo.
"Non ho mai visto questo genere di manufatto..." disse "... sembra molto antico... parecchio direi... ma di sicuro non è di fattura nativa." Scuotendo il capo.



"Ma certo." Disse il capitano a Destresya. "Idea intrigante." Allora sistemò alcune vecchie carte da gioco sul muro di cinta del cortile interno. "Vince chi colpisce l'Asso di Cuori, mentre invece quelli di Picche e di Fiori fanno perdere punti." Tornando vicino a lei. "Prego, dopo la dama." Con un grazioso inchino lui.



Era una città abbandonata, decandete, fatta di palazzi in rovina, fabbriche in frantumi e torri diroccate.
"Una città fantasma..." disse la moglie del capitano del forte, con Altea accanto a lei.
"Deve essere stata abbandonata decenni fa..." mormorò la Cometa Nera "... forse per l'esaurirsi delle scorte d'acqua... ora sarà solo tana di avvoltoi, dinghi, scorpioni e serpenti..."
"Qui saremo al sicuro?" Chiese Equest.
"Non lo so" il fuorilegge mascherato "ma continuare a viaggiare ora che è ormai il tramonto sarebbe una pazzia. Di notte nel deserto se attaccati non avremmo scampo. Qui almeno potremmo nasconderci."

[Lady Gwen]

Andammo dal vecchio e scoprimmo che non era di origine nativa.
"La donna della locanda è rimasta abbastanza sconvolta nel vederlo, sapete il motivo? E soprattutto, potrebbe risalire ad una popolazione che abitava questo pianeta e queste terre ben prima dei nativi?" indagai.
Speravo che questo dettaglio potesse aiutarci a capirci di più.

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[Altea]

"Non vi è alcuna alternativa quindi.. Madame lei può riposare, io starò sveglia di vedetta. Qualcun altro si offre come vedetta?" osservando gli uomini "Non dormo molto solitamente".

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[Guisgard]

"I nativi sono fatti così, cosa volete farci..." disse ridendo il vecchio a Gwen e ad Elv ".. sono superstiziosi oltremisura e credono che i loro spiriti abitano queste terre."
"E di questo monile non sa dirci altro?" Elv.
"No, sarà una qualche antica divinità scolpita se non dai nativi da qualche tribù primitiva." Rispose il vecchio. "Magari potreste tentare di venderlo e chissà che non ci facciate qualche soldo." Ridacchiando.



"Farò io il primo turno di guardia con voi." Disse la Cometa Nera ad Altea.
"Un momento..." fece Equest "... non pensarai che ti lasci da solo stanotte, vero? Potresti scappare appena noi altri sichiuda gli occhi per dormire."
"Già, per poi trovarmi da solo in piena notte nel deserto con un nemico alle calcagna." Ironico il bandito.
"E va bene..." sbuffò Equest "... ma bada di non fare il furbo, chiaro?" Ed andò a riposare con gli altri, visto avevano trovato un vecchio magazzino abbastanza confortevole, lasciando Altea ed il fuorilegge da soli a fare la guardia.

[Lady Gwen]

Il vecchio non fu molto d'aiuto.
Anzi, affatto.
A noi non interessava vendere il monile, ci interessava fare chiarezza ma non era destino che avessimo fortuna.
"Grazie comunque" risposi all'uomo, con un vago sorriso, rigirandomi il monile fra le mani, pensierosa.

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[Guisgard]

Elv fece cenno a Gwen di uscire dall'emporio.
E così fecero, dopo aver salutato il vecchio.
Era ormai prossimo il tramonto ed in quel luogo c'era ben poco da fare.
"Vieni, andiamo alla locanda per cenare, poi ce ne andremo in camera." Disse lui a lei. "Prima dormiremo e prima verrà il nuovo giorno, quando andremo via da qui." Fissandola.

[Lady Gwen]

Alla fine, uscimmo da lì, non essendoci altro per noi.
"Sì, per oggi non abbiamo più nulla da fare, ormai" annuii, dirigendomi verso la locanda.
"Pensavo che qui avremmo trovato qualche risposta, ma torneremo a casa comunque senza risposte..." sospirai "Beh, forse è meglio così. In fondo, domani andremo via e non ci importerà più un accidente di tutto ciò..."

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[Guisgard]

Gwen ed Elv tornarono alla locanda per cenare, mentre il crepuscolo prendeva il posto del tramonto.
La donna nativa non diede alcuna confidenza ai 2 giovani, nè rivolse loro la parola, limitandosi solo a servire loro da mangiare, per poi chiudersi nella cucina senza più uscire.
"Che gran conversazione..." disse sarcastico Elv a Gwen.
Dopo un pò i 2 ragazzi andarono nella lorocamera per dormire.
Ma qui Gwen cominciò a sentirsi strana.
Un senso di angoscia la prese, come a volerla opprimere.

[Lady Gwen]

Durante la cena, la donna non ci diede proprio confidenza, si limitò a servirci e nulla più.
Che razza di situazione!
Cosa potevamo farci noi se, senza volerlo, eravamo stati letteralmente catapultati a forza in questo affare?
Dopo cena, andammo in camera.
E lì, iniziai a sentirmi strana.
Mi sentivo schiacciata, oppressa, in modo molto dubbio.
"Tu non senti qualcosa di strano?"

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[Guisgard]

Elv era steso sul letto quandoGwen gli parlò.
"I no..." disse lui "... perchè? tu cos'hai? forse un pò di stanchezza? Vuoi che scenda di sotto e chieda alla donna di prepararti una tisana calda, Gwen?"

[Lady Gwen]

Elv era già a letto quando gli rivelai il mio stato d'animo.
Roteai gli occhi.
"Dopo il trattamento che ci ha riservato questa sera, preferisco davvero di no..." dissi sarcasticamente.
Poi tolsi gli indumenti più ingombranti e mi stesi anch'io a letto.
Mi rifugiai subito da Elv, cercando sollievo a quella orribile sensazione.
"Non so, è qualcosa di opprimente, che mi schiaccia... Non è una bella sensazione... Questi posti sono strani..."

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[Guisgard]

"Sta tranquilla, è solo una sensazione..." disse Elv stringendo a sè Gwen "... ora chiudi gli occhi e riposa... vedrai, dormirai fino a domattina... io resterò qui accanto a te, a proteggerti e guardarti dormire." Dandole un lieve bacio sulla bocca, tenendola poi sul suo petto.

[Lady Gwen]

Annuii con un lieve sospiro, lasciandomi stringere da lui, per scacciare quelle emozioni così negative.
Risposi al suo bacio delicato e sorrisi intenerita, accarezzandogli il viso.
"Buonanotte, Gringo..." gli auguri scherzosamente, sistemandomi meglio fra le sue braccia e chiudendo gli occhi.

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[Destresya]

Sorrisi nel vedere che accettava la mia proposta.
Lo guardai divertita, per poi osservarlo mentre posizionava le carte.
"L'asso di cuori eh? Non dirmi che sei un sentimentale!" lo canzonai, divertita per poi prendere la pistola che avevo poggiato sul tavolino.
"E va bene, vediamo un po'...." guardandolo dalla testa ai piedi per poi fargli l'occhiolino.
Stavolta osservai bene il bersaglio, presi la mira con la pistola, e sparai.



https://static.nexilia.it/talkymedia/2019/01/westworld-1.jpg

[Altea]

Così gli altri andarano nel magazzino e restai con Cometa Nera "Dubito che Equest dormirà stasera, ha solo davanti i dollari che può ottenere da te.. Ma se posso.. Quale orribile delitto hai fatto mai" osservando l'elmo nel lieve pallore lunare.

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[Guisgard]

Gwen alla fine si addormentò fra le braccia di Elv, sentendosi sicura ed amata.
Ma quando nel cuore della notte aprì gli occhi si ritrovò da sola in un luogo strano, sconosciuto e misterioso.
Era in un sala grande, riccamente adornata di vestigia, di armi, di metalli proziosi, di pietre rare e dai colori ipnotici, da fiori e piante mai viste e simboli arcaici ed impenetrabili.
Sembrava essere stata catapultata in un palazzo antico, monumentale, imponente.
Era da sola ma ad un tratto sentì dei passi.
https://media.gettyimages.com/videos/aisle-of-ornate-church-cairo-egypt-video-id803002158?s=640x640

[Guisgard]

"Chissà..." disse il capitano a Destresya "... perchè no!" Esclamò divertito.
Lei mirò e poi sparò, centrando in pieno il bersaglio.
"Accidenti!" Stupito lui. "Centro perfetto!" Annuendo. "Degno dei migliori tiratori!" Guardandola. "Le cameriere imparano a sparare per difendere loro stesse dalle mire dei loro padroni?" Sarcastico.



Era una notte stellata, fatta da un lieve sibilo del vento ed avvolta da un profondo silenzio.
"A leggere la mia taglia" disse la Cometa Nera ad Altea "pare che di delitti ne abbia commessi molti e dei più terribili." Con un tono vago, difficile da comprendere e capire se mentisse o meno. "Forse una donna per bene non dovrebbe restare sola con il nemico pubblico numero uno, no? Cosa diranno i ben pensanti?" Fissandola attraverso il suo elmo.

[Lady Gwen]

Mi lasciai cullare dal suo profumo e dal suo abbraccio sicuro e forte attorno a me, addormentandomi.
Ad un tratto, però, svegliandomi, mi ritrovai in uno strano ambiente.
Non era la locanda e proprio non capivo come ci fossi finita.
La stanza era strana, sembrava uscita da un tempio orientale, nello stile e nelle decorazioni.
Ero da sola, Elv non c'era ,pe run motivo a me sconosciuto, ma improvvisamente sentii dei passi.

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