I racconti del Bianco e del nero

[Lady Gwen]

"Ah, beh, mi fido, allora" sarcasticamente.
Infatti, dopo un po' di giri, ci eravamo persi.
"Cosa dici, adesso?" fissandolo.
Eravamo in un bel pasticcio.
Davvero bello grande.

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[Guisgard]

Arrivarono sulla riva ed il capitano ordinò ai suoi di sorvegliare la riva e restare vigili.
Poi con Destresya si avventurarono verso la vegetazione.
"Qui sembra non ci sia nessuno..." disse lui a lei "... dove credi che ti stiano aspettando queste persone?" Chiese alla dottoressa.
Poi lui notò le strane rocce che sembrava raffigurare un volto.

[Guisgard]

Si erano persi ed ogni direzione, ogni angolo di quella foresta sembrava uguale.
"Accidenti..." disse seccato Elv "... dannata foresta..." sbuffò "... forseè inutile girare ancora, o rischieremo di allontanarci ancora di più dal villaggio... forse dovremmo accendere un fuoco per mandare un segnale..." a Gwen.

[Lady Gwen]

"Magari stiamo attenti a non provocare un incendio..." con provocatorio sarcasmo.
"Anche perchè qui lontani da tutti abbiamo già parecchi problemi..." scuotendo la testa.

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[Destresya]

Mi guardai intorno, effettivamente non c'era nessuno.
Come poteva essere possibile?
"Non lo so, non mi hanno dato istruzioni, ma sapevano che sarei arrivata con la tua nave!" pensierosa.
Poi lui notò una strana roccia e io le notai seguendo il suo sguardo.
"Sembra un volto!" mormorai, avvicinandomi.
Non è che mi importasse delle persone che mi avevano contattato in sè, quanto piuttosto del manufatto di cui mi avevano parlato.
Quel posto poteva nascondere misteri senza limiti.
Così, mi avvicinai a scrutare quelle rocce, accarezzandole piano e cercando di studiarle.
Erano davvero affascinanti.

[Guisgard]

"Quanto sei sarcastica..." disse Elv fissando Gwen "... aiutami a cercare legna secca... che non sia umida o non si accenderà mai..."
Si misero così a cercare della legna secca.
Ma mentre si aggiravano in quel punto ad un tratto Elv inciampò in una grossa radice semi coperta dal terreno, finendo su un tumulo di fango che lo fece scivolare in una sorta di declivio lungo diversi metri, sparendo dalla vista di Gwen.

[Lady Gwen]

Mi esibii in un sorrisetto altrettanto sarcastico.
Poi, mentre lo aiutavo a cercare la legna, improvvisamente Elv scivolò, lungo un declivio fangoso.
"Elv! Stai bene?" urlai subito, cercando di vederlo, ma mi era impossibile.

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[Guisgard]

Il capitano seguì Destresya e si ritrovarono ai piedi di quella parete rocciosa.
"In effetti" disse lui "sembra un volto... ma chi può averlo scolpito? Gli indigeni dell'isola? Non sapevo fosse stata abitata? E con quali mezzi? E' colossale... per scolpirla, ammesso sia opera umana, saranno serviti molti strumenti, attrezzi..."

[Guisgard]

Gwen sentì solo la voce di Elv mentre gridava, fino a sparire in quella discesa di fango.
Un attimo dopo la ragazza non lo vide più.

[Lady Gwen]

Lo sentii gridare.
Poi niente.
Non lo vedevo e non lo sentivo
C'era solo una cosa da fare: seguirlo.
Così, senza pensarci manco mezzo secondo, mi lasciai scivolare anch'io lungo quel declivio fangoso, sperando di trovarlo.

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[Guisgard]

Fu come un lungo scivolo, sul quale Gwen piombò verso il basso a velocità sistenuta, insozzandosi tutta di fango.
Alla fine arrivò in un folto cespuglio e attorno a lei sentiva il rumore del mare.

[Destresya]

"Beh di certo non l'hanno scolpita gli alieni, non trovi?" sorridendogli divertita mentre continuavo ad analizzare la statua.
La manifattura era davvero notevole!
"Sono qui per scoprirlo, mi hanno promesso dei reperti molto antichi e preziosi, non mi stupirei se quest'isola fosse abitata, certo magari non più ora, ma sicuramente in passato.." pensierosa mentre cercavo altri dettagli.
"Cosa ne dici di esplorare l'isola intanto che aspettiamo i nostri misteriosi clienti?" divertita, mentre mi avvicinavo a lui e le prendevo la mano, per poi guardarlo negli occhi.
"Mi piace l'idea di vivere un'avventura insieme..." sussrrai sulle sue labbra, con voce calda, per poi baciarlo dolcemente, ma con infinito ardore.
Come mi erano mancate le sue labbra.

[Guisgard]

Lui la guardò, sorrise malizioso e in un attimo Destresya si ritrovò fra le sue braccia, stretta contro il petto di lui, con tutte le sue giunoniche forme che premevano sul corpo dell'atletico capitano.
Un attimo dopo la dottoressa sentì tutta la lingua di lui riempirle la bocca e si unirono in un bacio caldo, voluttuoso, avido.
Un bacio in cui il capitano sembrò sulpunto di spogliarla e di farla sua, come se fossero gli unici 2 esseri al mondo, in quel luogo tropicale.

[Lady Gwen]

Scivolai verso il basso, veloce, sporcandomi di fango.
Alla fine, piombai in uno strano ambiente.
Ero capitata in un folto cespuglio, molto in basso, ma sentivo il mare e non capivo.
A quel punto, mi alzai e cercai Elv.
"Elv! Elv sei qui?" cominciai a chiamare a gran voce.

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[Guisgard]

Ad un tratto, mentre chiama Elv, Gwen sentì una mano posarsi sulla sua spalla.

[Lady Gwen]

Lo stavo ancora chiamando, quando all'improvviso una mano si posò sulla mia spalla.
Sobbalzai spaventata e mi voltai di colpo, per vedere chi accidenti fosse e sperando fosse Elv.

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[Guisgard]

Era Elv e fece segno a Gwen di voltarsi e guardare.
Erano su una spiaggia, probabilmente dall'altra parte dell'isola rispetto al ounto in cui erano sbarcati.
Ma ciò che Elv indicava era ben altro.
Sulla costa si vedeva sorgere dal nulla una colossale costruzione, simile a certe strutture murarie megalitiche, ma parecchio più grosse di quelle conosciute dall'archeologia.
https://vignette.wikia.nocookie.net/poohadventures/images/d/df/Skull_Island.jpg/revision/latest?cb=20130916204024

[Destresya]

Per un momento, fu come se tutto il mondo scomparisse e io mi trovassi esattamente dove dovevo essere: tra le sue braccia.
Non c'era altro posto al mondo in cui sarei voluta essere che quello, tra le sue braccia possenti, contro il suo petto in cui potevo sentire il cuore che batteva sempre più forte.
Mi abbandonai, dimenticando ogni cosa, quell'iscrizione, la pietra scolpita, i misteriosi uomini della NERD, tutto diventava insignificante.
Contavano solo quelle labbra che cercavano le mie, quel respiro che si fondeva con il mio, quei gemiti che mi facevano impazzire.
Non capivo più niente, mi godetti quel bacio fino in fondo, stringendolo forte a me, facendolo mio, legando il suo cuore al mio tramite i battiti sincronizzati, il respiro che si fondeva, i corpi che bramavano di diventare ancora un tutt'uno come in quella notte meravigliosa.

[Lady Gwen]

Era Elv e sospirai di sollievo, ancora il cuore che batteva a mille per lo spavento.
"Mi hai fatto prendere un colpo..." scuotendo la testa.
Ma poi, vidi che mi indicava qualcosa.
Era qualcosa di mai visto.
Una costruzione megalitica come mai né erano esistite fuori da qui.
Era sconvolgente.
Guardai Elv.
"Pensi... Pensi fosse questo che gli indigeni volevano nascondere a tutti?"

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[cavaliere25]

cosa c'è di cosi brutale e spaventoso in quel sentiero ero curioso di andare a visitare il sentiero ma non potevo rischiare allora dissi voi andate pure avanti io vi raggiungo mi fermo un attimo a riposai dissi guardando il gruppo

[Guisgard]

"Quei selvaggi" disse Elv a Gwen "non avrebbero mai potuto edificare simili fortificazioni!" Indicando quelle strutture ciclopiche. "Probabilmente sono state costruite da qualche antica civiltà che abitava quest'isola secoli fa!"
Intanto, nella foresta, Cavaliere25 aveva esternato la volontà ed il bisogno di riposarsi.
"D'accordo, ma non attardarti troppo." A lui Maday. "Potresti perderti o essere attaccato da un giaguaro." E con i suoi uomini andarono via, lasciando il ragazzo a pochi passi dal sentiero misterioso.

[Lady Gwen]

"Non so davvero che pensare, non è concepibile dalla mente umana, una simile costruzione" dissi sbalordita, mentre mi sistemavo gli occhiali sul naso per vedere meglio.
"È davvero sconvolgente..." scuotendo la testa "Dici che possiamo avvicinarci?"

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[Guisgard]

"Beh, immagino siano abbandonate..." disse Elv a Gwen "... e credo che pochi altri al mondo abbiano visto quelle costruzioni... vieni, avviciniamoci, voglio vederle bene e magari fare delle foto..."

[Lady Gwen]

Annuii mentre lo seguivo.
Ancora davvero non riuscivo a credere che cosa stessimo guardando.
Era sbalorditivo, e naturalmente non stentavo a credere che fosse disabitato.
Era già tanto che quella popolazione di indigeni abitasse quest'isola.
Ci fosse stato qualcuno lì dentro, sarebbe stato veramente il colmo.

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[Guisgard]

Attraverso una bassa scogliera, contro la quale le onde restavano bloccate in piccole fessure rocciose gorgheggiando spumose, Gwen ed Elv raggiunsero la sponda opposta di quella grande insenatura, dove poco oltre la riva sorgevano le megalitiche costruzioni.
Dopo circa un paio d'ore di cammino, sotto il Sole tropicale, i 2 ragazzi arrivarono davanti a quella struttura incredibile.
Vederla da vicino faceva ancora più impressione.
Una grande porta chiusa, costituita da un unico e gigantesco blocco di arenaria, rappresentava l'ingresso.
https://bringthewallsdown.weebly.com/uploads/7/7/9/6/7796896/4437806.jpg?614

[Lady Gwen]

Ci servirono due ore di cammino per avvicinarci, costeggiando le onde schiumose.
Era ancora più impressionante da vicino.
"Incredibile, davvero inimmaginabile... Chissà come si potrebbe entrare..." guardando tutta l'enorme struttura.

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[Guisgard]

In un attimo Destresya fu tra le braccia del capitano ed intrappolata alle sue labbra in un bacio travolgente.
I 2 si baciarono con slancio, passione, stringendosi e toccandosi a vicenda.
Erano in preda alla passione più sfrenata per quel bacio e non si accorsero che qualcuno li stava spiando.
Se ne accorse, per caso, Destresya quando riaprendo gli occhi per un attimo vide un indigeno poco distante da loro.
https://www.tasteofcinema.com/wp-content/uploads/2015/06/Apocalypto-2006.jpg

[Guisgard]

"Un gigante ci vorrebbe..." disse Elv guardando la monumentale porta di arenaria chiusa "... solo un gigante potrebbe aprirla... a meno che..." fissando Gwen "... non ci siano gli alieni come dice il capitano Goz!" Ridendo sarcastico.

[Lady Gwen]

A meno che?
Alzai gli occhi in su sentendo quella fantastica ipotesi.
"Beh, ci vorrebbe davvero un metodo alieno per costruire un posto simile..." commentai sarcasticamente.
"Comunque, se davvero non si può entrare, la domanda è: come usciamo da qui?" chiesi ovviamente.

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[Guisgard]

"Ma noi siamo già fuori. Disse Elv a Gwen. "Questa porta conduce all'interno dell'isola, credo nel suo punto più segreto e selvaggio..." fissando la struttura megalitica "... per tornare indietro immagino dovremmo cercare un passaggio nel punto dove siamo caduti... ma prima voglio fotografare queste mura gigantesche..." prendendo la macchina fotografica e cominciando a scattare foto.

[Lady Gwen]

"Sì, beh, intendevo che dobbiamo tornare indietro..." commentai.
Intanto, lui iniziò a scattare e lo feci anch'io, prendendo la mia macchina fotografica.
Non potevo assolutamente perdere questa occasione, per niente al mondo.

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[Guisgard]

Gwen ed Elv scattarono diverse foto a quell'incredibile e misteriosa struttura.
"Incredibile davvero..." disse lui mentre scattava "... il mondo resterà incredulo davanti alle mie foto..." continuando a scattare.
Ma mentre scattavano le foto, i 2 giovani videro un riflesso in cima alla struttura, come se qualcosa di metallico brillasse sotto il Sole.

[Lady Gwen]

Continuammo a scattare quanto più possibile per immortalare al massimo quella meraviglia.
Poi, ad un certo punto, sotto il Sole, vidi brillar qualcosa, come un oggetto metallico.
"Guarda, lassù, c'è qualcosa che brilla. Prima non c'era" indicando il punto ad Elv.

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[Guisgard]

Elv subitò puntò il tele obiettivo verso il punto indicanto da Gwen sulle mura.
"Vedo..." disse lui "... vedo qualcosa muoversi... ma... è una persona! Si muove sulle mura! si, è proprio una persona! La vedo chiaramente!"

[Lady Gwen]

Elv puntò molto furbescamente il teleobiettivo sulla sommità dell'edificio, per vedere meglio ed in effetti vide qualcosa.
O meglio, qualcuno.
"Ma... Ma come può essere? Come può esserci qualcuno ad abitare questo luogo assurdo? Possibile che quegli indigeni non siano l'unica popolazione sull'isola?" chiesi quasi retoricamente, sconvolta e senza parole.

[Guisgard]

"E'... è spartito..." disse Elv "... non lo vedo più... chiunque fosse ora è andato via... ma sono sicuro che ci stava guardando!" A Gwen. "Credo che si trovasse lì... beh... perchè proveniva dall'altra parte... quindi vive oltre queste mura... ma chi sarà? Come ci è finito lì?"

[Lady Gwen]

Elv aveva ragione, chiunque fosse era sparito.
"Non ne ho idea. Più che altro, a meno che non riescano a vivere solo lì, senza mai valicare quelle mura, come fanno a superarle? E' umanamente impossibile... O almeno, io non riesco a concepire un modo abbastanza efficace... Ma ciò che ora mi spaventa, è la reazione che quella gente potrebbe avere, sapendo che ci siamo noi qui..."

[cavaliere25]

Li feci allontanare poi corsi verso il sentiero senza farmi vedere e mi inoltrai all'interno del sentiero ero troppo curioso di sapere cosa ci fosse mi guardai intorno

[Guisgard]

"E' tutto così assurdo..." disse pensieroso Elv guardando la sommità di quelle gigantesche mura "... chi può vivereoltre queste costruzioni? Isolato dal mondo? Posso solo immaginare una non vita..." rivolto a Gwen.
Intanto, dall'altra parte dell'isola, con astuzia Cavaliere25 era riuscito a staccarsi dal gruppo di Maday ed ora da solo poteva imboccare il sentiero, scoprendo dove portava.
Era stretto, angusto, zigzagante fra cespugli di bacche grosse come arance, con alberi tutt'intorno che proittvano ovunque i loro lunghi rami, formando una fitta serra che rendeva difficile anche per il Sole oltrepassarla.
Il ragazzo camminò per un bel pò, con difficoltà, penetrando in quella vegetazione enorme.
Alla fine riuscì ad arrivare ai piedi di un basso spuntone roccioso, dalla cui cima, se ci si fosse arrampicato, avrebbe potuto vedere cosa c'era sotto.

[Lady Gwen]

"Beh, non puoi giudicare... Insomma, io non credevo nemmeno ci fossero quegli indigeni, eppure..." commentai.
"Ma mi chiedo effettivamente come vivano là dentro, sempre..." guardando ancora quella struttura.
"Dovremmo avvicinarci?"

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[Guisgard]

"Anche avvicinandoci" dise Elv a Gwen "non credo sia poi possibile entrare. Questa porta peserà decine di tonnellate e mi chiedo come abbiano fatto a costruirla secoli fa..."
I 2 giovani erano lì da un bel pò edormai il pomeriggio volgeva verso il tramonto.
"Dobbiamo cercare di tornare al villaggio..." lui a lei "... presto sarà buio e non mi va l'idea di passare la notte qui..." pensieroso "... anche se non vedo come orientarci da qui..."

[Lady Gwen]

"Bah... Credevo che la cosa più assurda fossero le Piramidi, e invece..." sarcasticamente.
"Lo so... Inizia a tramontare il Sole... Ma non credo riusciremmo a tornare prima che faccia totalmente sera... Credo ci convenga restare qui..."

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[Guisgard]

"Già... disse Elv guardando il cielo che cominciava ad assumere i rosato colori dei tramonti tropicali "... ma mi sentirò più sicuro vicino alla spiaggia... vieni, Gwen... andiamo verso il mare." Per poi allontanarsi con la ragazza verso la riva.
L'idea di restare presso quelle mure lo turbava non poco.
Raggiunsero allora la riva, trovando posto sotto un'alta palma.
La brezza marina era dolcemente fresca e sembrava rassicurare i 2 giovani.
Elv raccolse alcuni frutti dalla polpa molto dolce e dalla cui buccia di poteva ottenere, premendola, una srta di liquido molto simile ad un latte cremoso, così che poterono mangiare e bere.

[Lady Gwen]

Annuii ad Elv e ci avviammo verso la spiaggia.
Sistemammo le nostre cose sotto una palma e lì Elv trovò per noi da bere e da mangiare.
"Vedi? Te l'ho detto, hai un'attitudine, per questa vita..." dissi divertita, per poi ridere di gusto.

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[Guisgard]

"Beh, in effetti si." Disse Elv ridendo mentre pogeva la frutta a Gwen. "Ma il mio spirito di avventura è sempre stato forte, devo dire." Facendole l'occhiolino. "Certo che qui i tramonti sono mozzafiato..." guardando il tramonto sul mare "... non riesco ad immaginare nulla di più bello..." con i colori cangianti nel cielo tropicale che nell'imbrunire acquistavano riflessi magici "... val la pena fare una foto..." prendendo la macchina fotografica e cominciando a scattare foto a quello spettacolo mozzafiato.
https://images.fineartamerica.com/images/artworkimages/mediumlarge/2/tropical-sunset-kamil-swiatek.jpg

[Lady Gwen]

Ridacchiai ancora, finendo di mangiare la polpa succosa del frutto.
Il cielo era meraviglioso.
Rosa, arancione, rosso, viola, c'erano mille e più colori ed era davvero mozzafiato.
Sorrisi mentre prendeva la macchina fotografica.
Dopo un po', avvicinai le mani all'apparecchio.
"Okay, credo che queste possano bastare, grande artista..." dissi ridacchiando e togliendogli di mano la macchina fotografica.
Poi, ispirata dal paesaggio incantevole che ci si prospettava davanti, catturai le sue labbra in un bacio, profondo, magico e caldo come quel tramonto.

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[Destresya]

La potenza e l'ardore di quel bacio mi travolsero come non mai.
Lo stringevo a me, mentre il mio cuore batteva in modo incontrollato, folle e abbandonato.
Quelle labbra mi appartenevano, ed erano capaci di farmi perdere completamente il controllo.
Lo stringevo a me, lo baciavo con tutto l'ardore che avevo in corpo.
Poi lo vidi.
Avevo aperto gli occhi per un momento, ma mi bastarono per accorgermi di quell'uomo che ci fissava.
Era un indigeno, era vicino, troppo vicino.
Istintivamente estrassi il pugnale, nascosta dal corpo del capitano.
Poi mi avvicinai al suo orecchio.
"Ci stanno osservando!" gli sussurrai, mentre tenevo stretto il mio pugnale, pronta a reagire nel caso avesse intenzioni ostili.

[Guisgard]

"Ehi, aspetta, non ho finito con le foto..." disse Elv, ma un attimo si ritrovò a baciare Gwen.
Un bacio su quello sfondo mozzafiato, con l'odore di salsedine portata dalla profumata brezza ed il melodico mormorio delle onde ad avvolgerli.
Un bacio che si fece subito caldo ed appagante, con i 2 ragazzi che si ritrovarono stesi sulla sabbia ancora calda.
Si baciavano, assaporando a vicenda l'uno le labbra dell'altra.
"Forse quella frutta era afrodisiaca..." lui piano sulla bocca di lei "... o forse sono i tuoi capelli rossi ed i tuoi occhi verdi a farmi questo effetto..." baciandola.

[Lady Gwen]

Non gli diedi altro tempo di replicare, perchè lo incatenai in quel bacio senza che potesse dire o fare alcunché.
Era meraviglioso, la brezza calda come la sabbia soffiava verso di noi l'odore di salsedine, che rendeva quel bacio sia dolce che salato.
Ridacchiai sulle sue labbra.
"Chissà, sarà il tramonto..." divertita.

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[Guisgard]

Anche il capitano si voltò e vide l'indigeno che li spiava.
Istintivamente mise il suo corpo davanti a Destresya, come protezione.
"Tu..." disse il capitano estraendo la pistola e puntandola verso il selvaggio "... chi sei? Cosa cerchi?"
"Io essere qui per donna bianca con capelli d'oro." Il selvaggio indicando la bella dottoressa.

[Destresya]

Erecit si voltò e affrontò l'indigeno.
Restai a guardarlo per un lungo istante, come se volessi essere sicura di aver capito bene.
Oh certo, ci mancava solo questo.
Dapprima estrassi anche il secondo pugnale, fissando l'indigeno con aria di sfida.
Stavo già per rispondere che avrei venduto cara la pelle, quando mi venne in mente che poteva essere semplicemente un messaggero mi fermai.
Ma ad ogni modo non abbassai la guardia.
"Chi ti manda?" chiesi solo, fissandolo ma senza allontanarmi dal mio bel capitano.

[Guisgard]

"Ah, ecco..." disse Elv ridacchiando sulla bocca di Gwen "... ed io che credevo fossi tu... quindi... stando con te o portando un'altra modella sarebbe uguale, no?" Con tono provocatorio ed impertinente.

[Guisgard]

"Mandare me professore che avere chiamato dottoressa bionda su isola." Disse il selvaggio a Destresya.
"Allora è stato mandato da chi ti ha fatto venire su quest'isola." Il bel capitano a lei.

[Lady Gwen]

Tentò di provocarmi, ma non volevo dargli la soddisfazione di arrabbiarmi, o di fare la gelosa.
"Ovviamente no... Dove la trovi un'altra che abbia i colori di questo tramonto nei capelli?" chiesi retoricamente, con divertita malizia nel tono e nel sorriso, curiosa della sua risposta, mentre guardavo i suoi bellissimi occhi neri, così lucidi e luminosi con quella luce magica e gli accarezzavo il viso.

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[Guisgard]

Lui la guardò in quegli occhi verdi sorridendo, per poi poi baciarla ancora sotto gli ultimi riflessi del giorno che svaniva.
Il mare assumeva colori indefiniti in un imbrunire caldo ed avvolgente.
L'umidità si alzava leggera come un velo sulla sabbia e le prime stelle cominciarono a brillere nel crepuscolo che svaniva.
"Spogliati..." disse Elv baciando ancora Gwen.

[Lady Gwen]

Quell'isola ci faceva decisamente uno strano effetto, questo era certo.
Il cielo andava sempre più verso l'imbrunire e le prime stelle apparivano in quel cielo cobalto, luminose e splendenti come mai le avevo viste prima.
Poi, quella parola, sussurrata come un ordine nel mezzo di quel bacio, troppo intenso per interromperlo.
Allora, senza pensarci mezzo secondo, iniziai a spogliarmi, sentendo l'aria calda sulla pelle, cominciando poi a spogliare anche lui.

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[cavaliere25]

Mi arrampicai stando attento a dove mettevo i piedi e cercavo appigli solidi da aggrapparmi chissà cosa avrei visto appena riuscito ad arrivare in cima ero tanto curioso quanto stupido a rischiare la mia vita ma ne valeva la pena

[Destresya]

Annuii ad Erecit, senza smettere di guardare l'indigeno.
"Facci strada allora, il capitano è responsabile della mia sicurezza, perciò verrà con me!" dissi, decisa, scambiando un'occhiata complice con Erecit accanto a me.
Non volevo lasciarlo.
Certo sapevo badare a me stessa, ma mi sentivo più sicura avendolo accanto a me.

[Guisgard]

Come se avesse avuto un ordine Gwen cominciò a spogliarsi sotto gli ultimi colori di quel crepuscolo tropicale.
La calda brezza marina soffiava leggera contro la pelle nuda della ragazza, accarezzandole i rossi capelli e dando ai suoi occhi verdi dei riflessi mutevoli, incostanti.
Gli occhi neri di Elv, forse limpidi come non mai, accarezzavano con infiniti sguardi, tutti diversi, il corpo nudo di lei, guardandola tutta e poi tornando ogni volta a cercare gli occhi della giovane.
La guardò ovunque, come se avesse voluto imprimere nella sua mente ogni nudità di Gwen.
Poi la ragazza cominciò a spogliare anche lui.
Quando restarono entrambi nudi, lui la baciò di nuovo, con i loro corpi nudi stretti l'uno all'altro.
Si baciavano con dolce passione, sotto il tepore salato di quella brezza che soffiava dalle onde del mare.
Si baciavano stringendosi a vicenda, con lei che poteva sentire i muscoli di Elv premere sulle sue parti più intime e sensibili.
Dopo quel lungo bacio i 2 giovani si presero per mano e raggiunsero le onde delle riva, immergendosi fino al petto nel mare, tornando a baciarsi, mentre le onde spumose bagnavano i loro corpi.

[Lady Gwen]

Avevo sentito i suoi occhi su di me, così come ora sentivo le sue mani ed il suo corpo a contatto col mio, stretto, che quasi diventava parte di me.
Sentii a lungo la sua bocca assaporare la mia, così come sentivo la brezza ancora calda del tramonto.
Poco dopo, eravamo immersi nell'acqua altrettanto calda e tiepida, ancora ad assaporarci vicendevolmente, il mare che ci cullava col movimento ritmico delle onde e col profumo di salsedine.
"Continuando così, non andremo più via da qui..." sussurrai pianissimo sulle sue labbra, divertita.

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[Guisgard]

Cavaliere25 riuscì a salire su quella roccia e una volta sulla sommità potè guardare in basso, dall'altra parte.
E ciò che vide lo stupì.
Pochi altri, infatti, nati in questo secolo avevano potuto vedere ciò che ora il ragazzo guardava.
Sotto di lui si estendeva un megalitico recinto fatto di centinaia di blocchi eretti, dal peso di svariate tonnellate che si ergevano per chilometri e chilometri, tagliando in 2 l'intera isola.
Nessun'altra costruzione sulla Terra, dalle piramidi egizie a quelle precolombiane e fino alla muraglia cinese, poteva paragonarsi a quella.
Ma quale popolo dell'antichità avrebbe potuto costruire una cosa simile?
E soprattutto cosa c'era dall'altra parte delle mura?
https://i.pinimg.com/originals/d0/f8/d2/d0f8d2ce800babccfc988ac6322c4e20.webp

[Guisgard]

A quelle parole di Gwen si sentì solo un gemito, camuffato da sorriso, da parte di Elv.
Poi la baciò di nuovo e senza dire nulla cominciarono a fare l'Amore fra le onde.
Avete mai fatto l'Amore in acqua?
abbandonati al suo cullare, al contatto fresco della vostra pelle con l'acqua?
Mentre tutto intoro avoi gira, sii muove, vi avvolge, dandovi quasi i capogiri?
Come se ad ogni movimento si possa perdere l'equilibrio, si possa scivolare e farsi portare via da tutto ciò che ci circonda.
Non c'è nulla di sicuro a cui aggrapparsi se non il corpo del proprio amante.
Eppure, in quell'abbandono totale, in quell'estasi infinita nulla ha più importanza.
Fare l'Amore in acqua è unico, speciale.
Ed ora anche Gwen ed Elv lo sapevano.

[Lady Gwen]

Sentii un gemito in un sorriso da parte sua, prima che continuassimo, o meglio riprendessimo da dove avevamo concluso alla cascata.
Ci abbandonammo totalmente al mare, il dondolio delle onde ci faceva volteggiare, mentre io ero saldamente aggrappata a lui, sentendo il suo corpo a sostenermi saldamente.
Continuammo e continuammo, ancora, fino a diventare un tutt'uno con quell'acqua tiepida e morbida in cui eravamo immersi.

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[Guisgard]

Di questo aveva bisogno Gwen.
Solo di questo.
Ed Elv lo sapeva.
Fecero l'Amore a lungo, godendo tante volte l'una dell'altro, per poi ricominciare fino a quando si addormentarono nudi ed appagati sulla sabbia bagnata, a poch metri dalle onde che giungevano a lambire la spiaggia in quella notte tropicale.

[Lady Gwen]

Forse, era proprio per questo che avevo paura di tornare a casa.
Avevo paura che, una volta andati via da qui, sarebbe finito tutto, l'incanto che svaniva all'improvviso, riportandomi alla dura realtà ed una parte di me desiderava ardentemente restare qui.
Per permettere a tutto questo di continuare per sempre, senza mai smettere, come adesso, sulla sabbia bagnata, con l'idillio fra noi due che non cessava mai.
Mi sembrava di non averne mai abbastanza, mentre morivo e rinascevo infinite volte coi suoi baci e le sue mani che mi stringevano.

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[Guisgard]

Fu dolce, bellissimo addormentarsi dopo.
Dopo aver sfogato e liberato la passione, soddisfatto i sensi, raggiunere insieme il piacere più folle.
Così i 2 giovani caddero addormentati nudi e sulla sabbia bagnata.
Ma ad un tratto una sensazione spinse Gwen ad aprire gli occhi.
Vide un gruppo di figure intorno a loro, che li circondavano.
Il pallore lunare illminava appena i loro volti e Gwen potè guardarli.
https://monsterminions.files.wordpress.com/2014/06/king-kong-native.jpg

[Lady Gwen]

Ci addormentammo in modo così naturale e dolce, che quasi non ci rendemmo conto.
Fu bellissimo, addormentarmi su di lui, sapendo che lo avrei rivisto accanto a me al mio risveglio.
A questo proposito, fu una strana sensazione quella che mi spinse a svegliarmi.
Notai qualcosa di strano, come qualcuno che ci stesse osservando.
Cacciai un urlo vedendo delle figure attorno a noi, i loro volti e subito cercai di svegliare Elv, terrorizzata e spaventata per quella visita indesiderata.

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[Guisgard]

L'indigeno guardò il capitano, poi Destrsya.
Annuì e fece loro cenno di seguirlo.
"Pittoreschi i tuoi committenti..." disse sottovoce Eretic a Destresya.
Seguirono l'indigeno attraverso un sentiero che penetrava nello foresta, passando vicino alle pareti rocciose che parevano raffigurare un volto.
Attraverso un passaggio semicelato da cespugli e fogliame di incredibili dimensioni il selvaggio e i 2 bianchi oltrepassarono la parete, trovandosi dall'altra parte, in piena foresta.

[Guisgard]

Gwen urlò svegliando Elv di colpo.
I 2 giovani si ritrovarono circondati da quelle inquietanti figure.
Erano selvaggi con misteriosi tatuaggi e segni sulla pelle, membra in parte deformate attraverso dischi di osso e chiodi di legno.
Armati e dagli sguardi poco rassicuranti erano tutti intorno ai 2 ragazzi.
Senza dire nulla li bloccarono e li portarono via.
Elv provò a reagire ma fu tramortito sotto gli occhi di Gwen.

[Lady Gwen]

Erano strani individui, terrificanti nei loro corpi deformati e nei loro sguardi.
Mi strinsi ad Elv, ma poco dopo lo tramortirono sotto i miei occhi, io che urlavo mentre mi portavano via e adesso la vedevo davvero brutta, molto molto brutta.

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[Guisgard]

Un colpo alla nuca e Gwen non potè più urlare.
Perse i sensi e tutto si fece buio e silenzioso.
Dopo un pò sentì i capogiri e diverse voci dai suoni grotteschi ed indecifrabili intorno a lei.
Pian piano i suoi occhi cominciarono a vedere meno appannato ed allora iniziò a riconoscere immagini e forme.
Era legata ad un palo e su un altro accanto vide Elv nella sua medesima situazione, ma ancora svenuto.
Intorno a loro decine e decine di quei selvaggi dai corpi tatuati e le membra deformate.
Una vecchia, una sorta di sciamana recitava qualcosa molto simile a formule magiche intorno ad un grosso fuoco che ardeva nella notte.
Tutti cantavano e danzavano.
Lentamente anche Elv riprese conoscenza.

[Lady Gwen]

Anch'io persi i sensi e mi risvegliai dopo, ancora confusa e sentivo qualcosa di strano.
Scoprii di essere legata ad un palo, non potevo assolutamente muovermi ed Elv era accanto a me, nella stessa situazione.
Non avevo la minima idea di cosa quei maledetti stessero facendo o dicendo davanti a noi, ma nulla di buono di certo.
Poco a poco Elv si svegliò ed io ero sempre più terrorizzata.
Non vedevo alcuna via d'uscita per noi e probabilmente nessuno sarebbe stato in grado di trovarci, quaggiù.
"Elv..." mormorai quasi piangendo, a mezza voce.

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[Guisgard]

Elv cercava diliberarsi, mentre Gwen piangeva ma era tutto inutile.
La danza di quei selvaggi si fece più sfrenata, il fuoco crebbe e così la sua luce che illuminava in modo inquietante i volti di quegli indigeni con i loro tatuaggi.
Segni che parevano animarsi e danzare come le fiamme di quel fuoco, con la vecchia sciamana che urlò altre formule dal suono arcaico ed indecifrabile per uomini e donne del XXI secolo.
Poi la vecchia ingoiò delle erbe, probabilmente allucinogene e cominciò a tremare, a schiumare e ad entrare in una specie di trance.

[Lady Gwen]

Quei maledetti continuavano e continuavano, con le loro diavolerie.
Elv cercava di liberarsi, ma senza riuscirci e ad un tratto, io guardai sbigottita una vecchia ingerire delle erbe, iniziando poi a schiumare, in un modo assurdo e rivoltante.
A quel punto, anch'io cercai di liberarmi, dovevamo uscire da qui, non potevamo morire qui.

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[Guisgard]

La vecchia, con la schiuma che le usciva dalla bocca e colava vischiosa sul suo petto, cominciò a recitare inquietanti parole intrise di una magia remota, vecchia come il mondo.
Infine vomitò davanti a Gwen e ad Elv, in modo disgustoso.
Allora 2 indigeni si avvicinarono ad Elv e con i loro coltelli tagliarono le corde che lo tenevano legato.
Con forza lo portarono verso il fuoco e lo tennero bloccato, mentre la vecchia con un affilato coltello si avvicinò.
Gwen comprese che stavano per sacrificare Elv.

[Lady Gwen]

Distolsi lo sguardo dalla donna, vista la scena praticamente ributtante.
Poi, iniziai a sentire un brivido si allarme quando slegarono Elv.
Lo portarono vicino alla donna, la quale uscì un coltello e lì capii che era arrivato il momento che temevo.
Stavano per sacrificare Elv.
"No!" urlai, ripetendolo più e più volte.l con disperazione.
Non potevo permetterlo.
Continuai a provare e provare e provare a liberarmi, perchè non lo avrei lasciato a loro, mai e poi mai.

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[cavaliere25]

C'è una strada sotto di me dissi guardando interessante devo scendere e seguire questa strada cercai un modo per scendere su quella strada ci sarà un modo per arrivarci continuai a dire e scrutai in giro

[Guisgard]

Cavaliere25 dopo un'attenta osservazione si rese conto che sotto di lui, a circa una decina di metri, alcuni rami di un albero che spuntava dal declivio alla base delle rocce permettevano di poter raggiungere la misteriosa strada.
La strada che attraversava le imponenti mura.

[Guisgard]

Gwen gridava e provava a ribellarsi a quella drammatica situazione.
Ma era tutto inutile.
Elv era tenuto stretto da quegli indigeni, mentre la vecchia sciamana con il suo pugnale tagliò la camicia del giovane, scoprendo così il suo petto.
Leccò con la sua lingua schiumosa di saliva la lama di ossidiana del pugnale, recitò alcune incomprensibili formule di una magia remota e poi appoggiò l'arma sulla pelle di Elv.
"No, maledetti..." disse il ragazzo disperato "... no! No!" Urlò con rabbia.
Un attimo dopo un colpo di fucile colpì in pieno la vecchia megera facendola volare via.
Gli indigeni allora con le loro lance si lanciarono su Goz e sui suoi uomini ma questi fecero esplodere altri colpi ed in pochi istanti li uccisero quasi tutti.
Altri riuscirono a salvarsi scappando nella foresta.
"Sembra siamo arrivati appena in tempo!" Esclamò Goz.
https://upload.wikimedia.org/wikipedia/it/b/b5/Predator_%28film%29.JPG

[Lady Gwen]

Sembrava che non ci fosse altro modo, io ed Elv provavamo a ribellarci, ma era tutto inutile.
La donna tagliò la camicia di Elv, preparandosi a colpirlo, mentre io ero ero terrorizzata e avrei voluto farla pagare molto cara a questi bastardi che ci stavano togliendo qualsiasi cosa.
La donna stava per affondare quel pugnale malevolo, quando tutti sobbalzammo a dei colpi di fucile.
Goz e gli altri arrivarono, piombando in questo posto assurdo e sì, erano proprio arrivati al momento giusto.
Non sarei stata grata abbastanza per averci salvati, ammazzando quei folli prima che loro ammazzassero noi.

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[Guisgard]

Gli indigeni scampati ai colpi di Goz e dei suoi uomini svanirono nella folta foresta.
Lion e Stian subito liberarono Gen dalle pesanti corde che la tenevano legata al palo, mentre Jan fece sorseggiare un pò di liquore dalla sua borraccia ad Elv, visibilmente scosso.
"Quest'isola si sta rivelando un posto infernale..." disse Goz accendendosi una sigaretta "... altro che set fotografico da sogno..." sarcastico.
"Grazie, capitano..." mormorò Elv, per poi avvicinarsi a Gwen "... stai bene?" Preoccupato.

[Lady Gwen]

Ci liberarono da quella gentaglia, dando del liquore ad Elv che appariva parecchio scosso, ma era assolutamente comprensibile.
Subito appena si avvicinò gli gettai le braccia al collo annuendo alla sua domanda, stringendolo forte mentre il pianto ancora stava diminuendo.
Avevo avuto non paura, ma terrore assoluto e profondo di perderlo.

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[Guisgard]

"Ora però diamoci una mossa." Disse Goz. "Quei maledetti selvaggi torneranno presto, perciò cerchiamo di andarcene via."
"Ma come avete fatto ad attraversare le mura giganti ed arriva da questa parte dell'isola?" Chiese Elv a tutti loro, mentre Gwen era ancora stretta a lui.
"Siamo finiti in una sorta di caverna mentre un giaguaro ci stava inseguendo." Spiegò Stian. "La grotta però portava nel sottosolo e poi risaliva in superficie, da questa parte dell'isola."
"Ma quegli indigeni non avrebbero mai potuto costruire queste ciclopiche mura!" Lion. "Chi può averle allora edificate?"
"Ve l'ho già detto!" Esclamò Goz. "Sono stati gli alieni millenni fa!"

[Lady Gwen]

La domanda di Elv era legittima, così come la successiva risposta.
L'importante era, comunque, che fossero arrivati.
Contrariamente, nessuno di noi due sarebbe stato qui ora.
"Chiunque sia stato a costruirlo, ci conviene abbandonarlo e in fretta" dissi, con terrorizzata urgenza nella voce, sempre stretta ad Elv.
Onestamente, non mi importava nulla degli indigeni e gli alieni e dovevamo sparire prima di subito.

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[Guisgard]

"Si, Gwen ha ragione." Disse Elv al gruppo. "Dobbiamo andarcene via da qui e tornare al villaggio o alla nostra nave."
"Si, andiamo." Annuì Goz.
"E dove?" Stian. "Come ci muoviamo? Dove andiamo? Prima le nostre bussole erano fuoriuso."
"Fuoriuso?" Ripetè Elv.
"Si, hanno smesso di funzionare ad un certo punto." Rispose Lion.
"Ovvio, ci sarà qualche campo magnetico o qualche radiazione spaziale per via degli alieni." Annuì Goz. "Quindi ci fideremo dell'istinto. Ora andiamo, stare fermi a chiacchierare è il modo migliore per farci trovare da quei dannati selvaggi. Muoversi!" Ordinò.
Ed il gruppo cominciò a camminare.

[Lady Gwen]

Mi inquietai sentendo che le bussole non funzionavano, ma qualsiasi posto sarebbe stato meglio di questo e tanto valeva iniziare a camminare.
Così, ci mettemmo in marcia, cercando di mettere più strada possibile fra noi e quei maledetti, io ancora saldamente vicina ad Elv, senza la minima intenzione di allontanarmi da lui.
Troppa era stata la paura di perderlo e questa cosa mi avrebbe perseguitata per un bel po'.

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[Guisgard]

Il gruppo comminò per un bel tratto nella foresta, tra radici giganti che spuntavano dal terreno, alberi titatinici che nel chiaroscuro apparivano come ciclopi e piante dalle foglie tanto folte da sembrare muri eretti fra la vegetazione.
La Luna brillava tra le nuvole di quella notte fatta di paura e superstizione, mentre il verso di animali sconosciuti echeggiava nel buio circostante.
Il gruppo proseguiva, quasi seguendo il profilo maestoso e sconfinato delle megalitiche mura che nelle tenebre notturne sembravano il confine tra il mondo dei vivi da quello dei morti.
Dopo un paio d'ore arrivarono presso un piccolo stagno e qui Goz diede al gruppo il permesso di riposare un pò.
"Non ne potevo più di camminare fra rampicanti e radici ad ogni passo..." disse Elv a Gwen.

[Lady Gwen]

Il cammino era tortuoso, intervallato di continuo da grosse radici, strane piante che ostacolavano il passaggio e la Luna era alta nel cielo.
Al pensiero che ventiquattr'ore fa eravamo libero e felici su quella spiaggia, avevo una rabbia indescrivibile.
Era stata una parentesi da incubo, letteralmente da incubo e davvero non auguravo a nessuno un'esperienza simile.
Dopo un po', Goz ci fece fermare, nei pressi di uno stagno.
"Stai bene?" Mormorai in una domanda ad Elv, con tono ancora apprensivo e preoccupato.
Non mi sarei scrollata questa paura di dosso per tanto tempo, ma dovevo impormi di stare più tranquilla.

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[Guisgard]

"Si si, ora va meglio, tranquilla..." disse Elv a Gwen, stringendole la mano e sorridendole "... e starò meravigliosamente appena salperemo da quest'isola." Facendole l'occhiolino, ma con poca convinzione.
Dopo circa un quarto d'ora Goz diede ordine di riprendere il cammino.
Passata una mezz'ora, quando il gruppo cominciava a sentirsi un pò più al sicuro, ad un tratto nel buio di quella notte tropicale echeggiò un suono sordo e profondo.
"Cosa diavolo è questo?" Stian guardandosi intorno.
"Sembra il suono di una specie di tamburo..." Lion con gli occhi che giungevano in ogni angolo che li circondava.
"Sono quei dannati selvaggi!" Preoccupato Jan. "Si, devono essere per forza loro! Ci staranno inseguendo, quei bastardi!"
"Avanti, proseguiamo!" Goz al gruppo. "Abbiamo un bel pò di vantaggio, sfruttiamolo!"
E proseguirono.

[Lady Gwen]

Sorrisi debolmente ed annuii, anche se nemmeno lui mi sembrava particolarmente convinto della cosa.
Dovevamo comunque essere positivi.
Dopo circa un quarto d'ora riprendemmo il cammino e dopo un paio d'ore sentimmo che eravamo lontano abbastanza per poter prendere un po' di fiato.
Ma all'improvviso, sentimmo un vago tumulto di tamburi, come quelli che io ed Elv avevamo sentito prima che io fossi morsa dal serpente.
A quel punto, di nuovo, ricominciò la corsa forsennata per allontanarci un'altra volta.
Iniziavo ad averne abbastanza, ma dovevamo tenere duro che ormai mancava poco prima di riuscire ad andar via da qui.

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[Guisgard]

Camminarono per altre 2 ore, con ormai l'alba che cominciava ad essere prossima.
La paura di avere gli indigeni alle calcagna aveva dato nuove forze al gruppo e così riuscì a percorrere un altro bel tratto di foresta.
Il suono del tamburo era scomparso ed ora solo i versi di animali perlopiù sconosciuti si sentivano nel buio circostante.
Le mura megalitiche, con la loro sagoma gigantesca e continua, erano sempre là, immobili nella penombra, quasi come se racchiudessero il mondo intero.
Ad un tratto il gruppo si ritrovò davanti a quelle costruzioni, proprio sotto uno dei titanici bastioni che si ergevano per sorreggerle.
"Accidenti..." disse Goz "... ora il cammino è bloccato!" Con rabbia.
"Siamo in trappola!" Stian.
"Cosa facciamo ora?" Chiese Elv, con Gwen sempre accanto a lui.
"Oltre non possiamo continuare" fece Jan "e tornando indietro potremmo incontrare quei maledetti indigeni!"

[Lady Gwen]

Percorremmo davvero un gran bel tratto di strada, galvanizzati dal desiderio di seminare gli indigeni.
Tuttavia, alla fine del tragitto, ci trovammo sotto i bastioni di quella assurda costruzione.
"Non c'è qualche strano cunicolo da qualche parte, che possiamo usare?" dissi guardandomi intorno.

[Guisgard]

"E' buio, non si vede nulla..." disse Elv a Gwen "... dobbiamo attendere si faccia giorno per capire dove siamo..."
"Potrebbe essere tardi!" Jan.
"Al diavolo!" Esclamò Goz. "Abbiamo i fucili ed al minimo allarme li svuoteremo tutti contro quei dannati selvaggi!"

[Lady Gwen]

Avrei voluto allontanare ogni possibilità di passare qui la notte, ma Elv aveva ragione, era buio e non avremmo concluso proprio nulla cercando di scappare a quest'ora.
"Beh, allora sarà meglio sistemarci, magari di modo da essere meno visibili possibile agli occhi degli indigeni..." sospirai.

[Guisgard]

Goz annuì a Gwen e cercò un luogo adatto per aspettare l'alba.
Trovarono una sorta di crepa del terreno circondata da fitto fogliame e racchiusa dalle mura che si ergevano dietro.
Il gruppo si sistemò così in quello spazio, con i fucili ben puntati versola foresta.
Trascorsero lunghi istanti, poi ad un tratto un calpestio si udì nella vegetazione.
"Avete sentito?" A bassa voce Stian agli altri.
"Tenetevi pronti..." mormorò Goz.
Di nuovo si udì quel fruscio.
Allora nel buio si accesero due puntini luminosi.

[Lady Gwen]

Ci sistemammo per la notte in una crepa nel terreno ben nascosta dal fogliame ed io mi accucciai contro Elv, mentre che Goz e gli altri sistemavano i fucili per ogni emergenza.
Passò un po' di tempo.
Poi, ad un certo punto, sentimmo un calpestio e dopo di esso vidi due puntini luminosi.
"Guardate, sono delle strane luci... Cosa sarà?" osservando quei puntini.

[Guisgard]

Lesti, a quelle parole di Gwen, Goz ed i suoi puntarono i fucili nel buio, verso quelle due strane luci.
Un attimo dopo qualcosa emerse dalle tenebre emettendo un basso ringhio.
"E' un dannato giaguaro!" Urlò Goz. "Fuoco, fuoco!"
Cominciò un concerto di fuoco e di polvere contro il grosso felino emerso silenzioso dalla notte.
Goz ed i suoi scaricarono interi caricatori verso il punto in cui era apparso il feroce predatore.
"Basta!" Ggridò Elv. "Basta, razza di idioti!"
Quelli continuavano a sparare senza esitazione.
"Basta, idioti che non siete altro!" Urlando Elv.
Alla fine il concerto di proiettili finì, ma del guaguaro nemmeno l'ombra.
Con ogni probabilità il felino era andato via senza essere stato colpito.
"Almeno lo abbiamo allontanato." Soddisfatto Goz.
"Si, ma avete fatto tanto di quel baccano che chiunque ora potrebbe trovarci!" Agitato Elv. "Indigeni compresi!"

[Lady Gwen]

Subito alle mie parole gli uomini prepararono i fucili ed al ringhio del giaguaro gli scaricarono addosso tutte le cartucce che avevano, nonostante le sollecitazioni di Elv di smetterla.
Aveva ragione, nel dire che rischiavano di sollevare sulle nostre teste un'enorme insegna luminosa che potesse fare capire a tutti dove eravamo.
Infatti sospirai scuotendo la testa, perchè davvero non se ne poteva.
Speravo solo che potessimo avere un po' di calma giusto per riposarci un po', prima di riprendere il cammino.

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[Guisgard]

Trascorsero lunghi istanti e poi un'intera ora senza che nessun altro pericolo giungesse per il gruppo.
Poi, finalmente, cominciò a spuntare il Sole.
Le prime luci del giorno pian piano si diffusero nel cielo del mattino, lambendo l'intera foresta e sciogliendone lentamente le fitte ombre.
Con la luce del Sole Gwen e gli altri poterono guardare dal basso e vicinissimi la gigantesca mole delle mura che racchiudevano quella parte dell'isola.
"Ora il problema è capire come passare dall'altra parte..." disse Elv.
"Troveremo un modo." Goz. "Riprendiamo il cammino e cerchiamo la porta di queste mura. In marcia!"

[Lady Gwen]

Per fortuna, fino al sorgere del Sole avemmo modo di riposare in tranquillità.
Con la luce del giorno e viste da così vicino, le mura erano decisamente terrificanti.
Mai vista una cosa simile nella mia vita e immaginavo che non l'avrei mai vista, una volta andati via da qui, il che speravo accadesse prima possibile.
Goz aveva ragione, dovevamo metterci in marcia, stando farmi avremmo solo perso il vantaggio che avevamo guadagnato e non avremmo certo trovato un modo per andarcene.

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[Guisgard]

Con la luce del mattino il gruppo si rimise in marcia.
Gwen e gli altri percorsero un lungo tratto attaverso la foresta, fino a quando si accorsero di un basamento piantato nel terreno, con una sorta di stretta strada latricata che permetteva di salire sulle mura.
"Forse è la strada per uscire da questo posto maledetto..." disse Goz "... andiamo!"
Così il gruppo prese a salire la strada lastricata, arrivando in cima alle mura.
Da lì ovviamente la vista era incredibile, visto si poteva ammirare gran parte dell'isola, dalle coste alla zona interna.
Ma da lassù poterono guardare anche altro.
Qualcosa di impressionante e non certo frutto della natura.
Videro infatti un impressionante voragine nel terreno, grossa quanto uno stadio di Calcio e profonda al punto da poter ospitare un palazzo di oltre 30 piani.
La cosa ancora più assurda era un vasto campo di scavi tutt'intorno, dalle dimensioni di una vera e propria cittadina.
https://www.altreinfo.org/wp-content/uploads/2017/03/19_Il-misterioso-cratere-di-Popigai.jpg

[cavaliere25]

Mi aggrappai a quei rami che vidi e scesi arrivai sulla strada guardai a destra e sinistra e dissi quale parte scelgo a destra o a sinistra? decisi di prendere quella a sinistra e iniziai a camminare guardandomi intorno e cercando di capire che posto fosse

[Lady Gwen]

Riprendemmo subito il cammino, con rinnovata energia e raggiungemmo una sorta di grande basamento completamente lastricato.
Continuammo ad avanzare, notando che da quella prospettiva era possibile osservare praticamente l'intera isola, sia le coste che l'entroterra.
Ma non fu l'unica cosa che vedemmo.
Con nostro sconcerto, ci accorgemmo di una gigantesca voragine nel basamento, un foro enorme al centro di quello strano spiazzo e la cosa ancora più strana, se possibile, era la cittadina, o almeno lo sembrava, a circondarlo.
"Ma... Chi può aver costruito una cosa così abnorme? E per quale scopo, soprattutto?" senza parole "Possibile che questi scavi richiedessero un'opera architettonica simile? Non oso immaginare, a questo punto, cosa cercasse chiunque abbia realizzato tutto questo..."

[Guisgard]

Era uno spettacolo incredibile.
Dall'alto di quelle mure Gwen e gli altri potevano ammirare quella gigantesca voragine, con quel campo base tutt'intorno.
Si vedevano diversi uomini a lavorare, sia bianchi che indigeni.
"Forse sono scavi archeologici o qualcosa di simile..." disse Jan.
"Si, quello sembrano..." Lion "... ma a cosa staranno scavando? una simile voragine potrebbe nascondere qualcosa di gigantesco... forse un'antica cittadela fortificata..."
"E se fosse un meteorite caduto dallo spazio?" Goz a tutti loro.
"Non sembra il cratere di un meteorite quello..." perplesso Lion "... e poi dal diametro di quella voragine dovrebbe trattarsi di un meteorite gigantesco, di qualli capaci di alterare ogni cosa sulla Terra..."
Nello stesso istante, ma dall'altra parte delle mura, Cavaliere25 aveva imboccato la strada sul camminamento e dopo un pò, quando la vegetazione si fece meno folta, anche lui potè guardare in basso ed accorgersi di quella incredibile voragine nel terreno e del campo base intorno.
https://lapromenadecult.files.wordpress.com/2012/09/siberia-rivelata-la-presenza-di-un-cratere-ricco-di-diamanti1.jpg

[Lady Gwen]

Uomini bianchi e indigeni lavoravano agli scavi in quella sorta di campo base approntato per l'occasione.
"E poi sembra troppo precisa per essere la voragine di un meteorite. È stata scavata chissà per quale ragione. Io direi comunque di avvicinarci, se bianchi e indigeni stanno lavorando insieme probabilmente non sarà così rischioso" proposi, molto curiosa circa tutta quella circostanza.

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[Guisgard]

"Non lo so..." disse Elv a Gwen "... bisognerebbe capire chi sono coloro che lavorano in quel campo base... e poi..."
"Poi?" Lion.
"Poi queste mura gigantesche..." mormorò Elv "... chi ci dice che non siano una barriera affinchè il resto del mondo non sappia mai di quel campo base? Se così fosse allora coloro che vi lavorano avrebbero tutto l'interesse di restare segreti... e noi a quel punto saremmo scoperti..."
"Cosa dobbiamo fare allora?" Juan.
"Direi di tornare al villaggio ed avvertire il dottor Flemig di questo posto." Rispose Elv.
"Chi diavolo è questo dottor Flemig?" Chiese Goz.
Elv allora raccontò del dottor Flemig e dei suoi studi al villaggio nella foresta.

[Lady Gwen]

Elv non aveva tutti i torti...
"Dobbiamo però capire come tornare al villaggio da qui, chissà dove sarà..." Sospirai, dopo che ebbe spiegato tutta la vicenda a Goz.

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[Guisgard]

"Continuiamo..." disse Elv a Gwen "... questa strada sul camminamento delle mura forse potrebbe portarci in un punto dove sarà possibile passare dall'altra parte."
"Si, probabile." Annuì Lion.
"No, io voglio vedere cosa fanno in quel campo base." Intervenne Goz. "Quella voragine potrebbe nascondere un segreto e io voglio scoprirlo."
"Ma potremmo finire nei guai!" Esclamò Stian.
"Non è facile far fuori gente come noi, no?" Ridendo Goz.

[Lady Gwen]

Le fazioni erano due: chi voleva andare via e chi voleva restare e non sapevo da che parte stare.
Sospirai non sapendo cosa accidenti fare.
"Non so proprio... Insomma, potrebbe anche essere che la gente che c'è qui sia in grado di indirizzarci per il villaggio, magari potrebbe andare a nostro vantaggio..."

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[Guisgard]

"Esatto." Disse Goz a Gwen. "Non possiamo sapere se quegli uomini siano ostili o meno. Io dico di andare al campo base e scoprire cosa fanno laggiù."
"E se invece fossero davvero ostili?" Elv. "Noi siamo in 7, mentre in quel campo base ci sono decine di uomini, tra bianchi ed indigeni. Se ci attaccassero per noi sarebbe la fine."
"Mettiamo ai voti la decisione..." fece Goz "... io dico di andare al campo base."
"Anche io." Annuì Govan.
"Io invece direi di proseguire." Mormorò Stian.
"Anche io voglio andare al campo base." Fece Lion.
"Io la penso come Stian, meglio non rischiare." Disse Juan.
"Siamo 3 a 3." Goz. "Dicci il tuo voto, così da avere una maggioranza." Rivolto a Gwen.

[Lady Gwen]

Oh ma dai.
Davvero?
Sul serio toccava a me tutta la decisione?
Oh cielo...
Sospirai premendo le tempie, in attesa di decidere il da farsi.
"Io propongo di restare, magari non andrà così male. Sperando che non siate la colpa a me, se dovesse succederci qualcosa..." aggiunsi poi seccamente, in uno sbuffo.

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[Guisgard]

"Ottimo, la ragazza ha parecchio sale in zucca." Disse Goz a Gwen soddisfatto. "E' deciso, si va al campo base."
"Servirà però un piano..." Lion "... non possiamo presentarci lì come turisti capitati per caso..."
"Già, serve un piano..." mormorò Goz "... qualcuno ha qualche idea?"

[Lady Gwen]

Speravo seriamente di non aver fatto una cavolata...
A quel punto, bisognava avere un piano, ovviamente.
Probabilmente, nemmeno io ed Elv in qualità di fotografi saremmo risultati credibili, in quanto a motivazioni per essere da queste parti, soprattutto perchè eravamo parecchio lontani dalla costa.
Tuttavia, l'equipaggio non facilitava il lavoro, poichè dubitavo che sarebbero stati credibili come studiosi.

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[Guisgard]

"Lion, sei il più intelligente del gruppo, fatti venire un'idea, stramaledizione." Disse Goz.
"Beh, non credo abbiamo molte possibilità..." Lion "... potremmo dire di essere dei cacciatori giunti sull'isola per una battuta di caccia... i nostri fucili e le loro macchine fotografiche" indicando Gwen ed Elv "sono la prova."
"Si, l'idea non è male." Annuì Stian. "Sembreremo cacciatori giunti per un safari."
"Si e credo sia l'unica possibilità per risultare credibili." Fece Elv.

[Lady Gwen]

Proposero l'idea dei cacciatori.
"Spero comunque che queste persone non siano a favore della fauna locale, altrimenti siamo fregati..." sarcasticamente.
"Comunque, a questo punto, andiamo. O la va o la spacca, come si dice" prendendo un respiro profondo per darmi il coraggio.

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[Guisgard]

"Andiamo." Disse Goz annuendo a Gwen.
Il gruppo così lasciò la strada sul camminamento delle mura e attraverso i gradoni sporgenti di un barbacane scesero di nuovo nella foresta, cominciando a dirigersi verso il campo base.
Attraversarono un tratto di giungla in cui la vegetazione era ancora più folta, invadendo ogni spazio, mentre il terreno, intriso pesantemente di umidità, sembrava come una grossa spugna su cui camminare e ad ogni passo getti d'acqua schizzavano letteralmente da sotto i loro piedi.
Con l'arrivo del giorno al silenzio spettrale della notte si opponevano ora un'infinità di suoni e di rumori, come un infinito e costante concerto fatto di canti, fischi, latrati e grugnuti che giungevano da ogni dove.
La variegata fauna tropicale si era destata con l'arrivo del Sole ed ogni specie di animale di quel luogo faceva sentire la sua presenza.
Dopo circa un chilometro il gruppo arrivò ad una vasta laguna tropicale.
https://www.darlin.it/wp-content/uploads/2018/03/763.jpeg

[Lady Gwen]

Scendemmo lungo quella strada Praticamente abbarbicata lungo le mura e proseguimmo per un tratto di giungla, la cui superficie era così spugnosa da rilasciare spruzzi d'acqua al nostro passaggio, come quegli strani tipi di prato artificiale da giardino.
Proseguimmo in un mix di colori e versi di tutti i generi e mi convinsi sempre più che, se non fosse stato per i maledetti indigeni che volevano ucciderci, sarebbe stato proprio un posto ideale in cui vivere.
Alla fine, arrivammo in una laguna.
"È come se qui tutto fosse verde, anche l'aria..." commentai con Elv, guardandomi intorno e scattando qualche foto.

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[Guisgard]

"Si, è una sorta di mondo primordiale e vergine." Disse Elv a Gwen.
L'aria cominciava a farsi più calda, così come l'umidità più soffocante.
"Di questo passo anche le canne dei nostri fucili si arruggineranno, satana boia!" Con rabbia Goz.
"Magari farsi un bel bagno ora sarebbe l'ideale!" Esclamò Juan.
"Io eviterei..." fece Lion "... chissà quali tipi di animali vivono lì dentro..." indicando la laguna.
"Riposiamo qualche istante e poi riprenderemo il cammino." Mormorò Goz.
In quel momento però tutti loro udirono uno sparo echeggiare fra la vegetazione tropicale.

[Lady Gwen]

"Sì, è vero..." annuii, guardandomi ancora intorno.
Ci fermammo un attimo per riprendere fiato, benchè l'umidità rendesse l'aria irrespirabile, quando però, ad un certo punto, sentimmo uno sparo che squarciò la beatitudine di quel luogo.
Guardai Elv.
"Mi sa che stavolta non è uno di quei frutti..." mormorai, sulle difensive.

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[Destresya]

"Pittoreschi è dire poco!" risi, cercando di stemperare la tensione, mentre camminavo accanto a lui, fianco a fianco, cercando di sporgere la mano con noncuranza per arrivare a toccare la sua.
Mi piaceva averlo vicino, mi piaceva quel contatto.
"Eppure, non ci crederai, ma non è la cosa più strana che abbia mai visto.." divertita, mentre osservavo ogni cosa intorno a me.
Quel luogo era surreale, incontaminato, incredibilmente affascinante.
"Chissà dove ci starà portando.." mormorai, tra me e me, pensierosa.

[cavaliere25]

Guardai la voragine e ciò che era intorno e dissi ma che posto è questo chi abiterà qui intorno non c'era nessuno cercai di intravedere qualche indizio ma nulla allora decisi di esplorare quella specie di campo base

[Guisgard]

"No, decisamente non è uno di quei frutti..." disse Elv a Gwen, stringendo la sua mano in segno di protezione.
"Era uno sparo!" Esclamò Goz impugnando il suo fucile.
"Poco ma sicuro!" Stian.
"Non si tratta di quei dannati indigeni!" Fece Jan.
"Magari qualcuno del campo base ha sparato proprio a quegli indigeni..." mormorò Lion.
"Seguitemi e cercate di non fare rumore..." Goz a tutti loro.
Così il gruppo si avviò verso il punto da cui si era sentoto lo sparo.
Camminarono per circa mezzo miglio, fra cespugli giganti e bambù dall'aspetto titanico, senza trovare nessuno.
"Forse la folta vegetazione" Lion "ha fatto da cassa di risonanza e quello sparo ci è parso più vicino di quanto in realtà fosse..."
Ma poi un mormorio si udì nell'aria.
"Zitti..." piano Goz "... ascoltate... sembrano delle voci... seguitemi e non fate rumore..."
Così seguirono quel mormorio.
"Qui Philos..." ad un tratto una voce più nitida dalla vegetazione "... Operazione Odissea rispondete... qui Philos... Operazione Odissea rispondete..." parlando alla radio.

[Guisgard]

Cavaliere25 percorse un tratto della strada sul camminamento delle mura, ma poi si accorse di alcuni grossi gradoni che portavano ad una sorta di muro a scarpa.
Attraverso questo il ragazzopotè scendere dall'imponente struttura e ritrovarsi nella foresta.
Cominciò a camminare e dopo circa un'ora cominciò a sentire dei rumori.
Era un calpestio poco distante da lui.

[Lady Gwen]

Strinsi anch'io la mano di Elv, mentre ci incamminavamo.
Vedevamo solo bamboo, nient'altro dovunque intorno a noi.
Era come se lo avessimo sognato, quello sparo, ma c'era stato, lo avevamo sentito forte e chiaro.
Molto forte.
Ci fermammo, non sapendo cosa fare, quanto sentimmo qualcuno parlare.
Rimanemmo in silenzio e sentimmo che era qualcuno relativo ad una certa operazione Odissea.
Guardai Elv strabuzzando gli occhi.
Ora le cose erano più interessanti.

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[Guisgard]

L'indigeno guidò per un tratto di foresta il bel capitano e Destresya, fino alla parete rocciosa che pareva raffigurare un volto.
Attraverso un'apertura nella pietra, ben celata da grossi cespugli, i 3 si ritrovarono dall'altra parte, con tutta la foresta vergine ed immensa davanti a loro.
"Tra poco lo sapremo." Disse il capitano a Destresya.
Pochi passi e l'indigeno li portò ad una Jeep ferma ad attenderli.
Dall'auto scesero alcuni uomini con abiti militari.
"Immagino lei sia la dottoressa Destresya..." quello che sembrava essere il capo "... molto piacere, io sono Maday e ho il compito di portarla al villaggio." Dandole la mano in segno di saluto.
https://images05.military.com/sites/default/files/styles/full/public/undertheradar-thumbnails/2017/06/127B82372.jpg?itok=Un4XqBEV

[Guisgard]

Goz fece segno a Gwen e agli altri di stare in silenzio e non fare rumore.
"Si, abbiamo effettuato un controllo, ma senza registrare nulla di strano..." disse l'uomo di nome Philos parlando ancora alla radio "... no, per nulla... questi selvaggi sembrano in effetti agitati, ma non abbiamo visto nulla di strano... no, non sappiamo cosa li abbia inquietati... forse una delle loro cerimonie religiose... ok, Operazione Odissea... faremo ritorno al campo base... passo e chiudo."

[Lady Gwen]

L'uomo di nome Philos parlò degli indigeni e mi sarebbe piaciuto sapere perchè.
Poi, sbarrai gli occhi sentendolo parlare della cerimonia.
In breve, quella in cui avevamo rischiato la vita.
Cercai allora di sbirciare per capire chi fosse questo misterioso interlocutore.

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[Guisgard]

Attraverso la fitta vegetazione Gwen riuscì a vedere l'uomo che parlava.
Era un giovane militare davanti ad una camionetta verdeoliva, con altri 2 soldati all'interno.
"Parla degli indigeni..." disse sottovoce Goz.
"Si e credo che l'agitazione dei indigeni sia stata causata dalla nostra sortita, quando abbiamo ucciso alcuni di loro per salvare Gwen ed Elv..." fece Lion.
"Cosa dite?" Elv. "Ci facciamo vedere da quel militare? Dopotutto potrebbe aiutarci dagli indigeni, no?"

[Lady Gwen]

Vidi che era un giovane soldato e non era solo, naturalmente.
Discutemmo sul da farsi.
"Sì, direi di provare ad avvicinarci a quei militari. In fondo, credo sarebbero dalla nostra parte" annuii convinta.

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[Guisgard]

Tutti furono d'accordo con Gwen.
Goz allora annuì e fece segno al gruppo di seguirlo.
Uscirono dalla vegetazione e si presentarono ai militari.
Quelli restarono profondamente sorpresi nel vederli spuntare fuori e si scambiarono profonde occhiate dal significato tutt'altro che chiaro.
"Voi..." disse Philos "... chi siete? Come siete arrivati qui?" Parecchio stupito.

[Lady Gwen]

A quel punto, uscimmo dal nascondiglio e ci presentammo.
I soldati ci guardarono parecchio stupiti e avevano ragione.
A quel punto mi feci avanti e spiegai loro tutta la faccenda.

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[Guisgard]

Philos ascoltò con attenzione ogni parola di Gwen.
"Capisco." Disse infine. "Beh, è una sorpresa che siate usciti vivi dalla cerimonia degli indigeni. Sono riti molto crudeli e violenti. Ma siete stati anche imprudenti a spingervi fin qui nella foresta."
"Non immaginavamo che quest'isola fosse abitata da indigeni." Goz.
"Si, vivono rintanati nel cuore della foresta vergine." Spiegò Philos.
"Lei e gli altri militari provenite dal campo base che si vede dalle mura?" Domandò Elv.
Philos lo guardò ed esitò a rispondere per un lungo istante.
"Si..." annuì poi non senza incertezza.

[Lady Gwen]

Il ragazzo ascoltò le nostre parole e quando Elv gli chiese se facessero parte del campo base.
Assottigliai lo sguardo, quando notai l'incertezza del ragazzo.
Non mi fidavo e decisi che ne avrei parlato con gli altri.
"Voi, invece, siete militari. Cosa ci fate qui?" con aria curiosa, ma in realtà sotto sotto inquisitoria.

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[Guisgard]

"Ci occupiamo della sicurezza al campo base." Disse Philos a Gwen.
"Su cosa si lavoro a quel campo base?" Chiese Elv.
"Venite con noi e lo saprete." Rispose Philos.
"Possiamo quindi venire con voi?" Goz.
"Certo." Annuì Philos. "Non possiamo certo lasciarvi qui... finireste preda degli indigeni." Fissandolo. "Venite, sulla nostra camionetta c'è spazio per tutti."
E Goz fece segno al suo gruppo di salire sul mezzo militare.

[Lady Gwen]

Infatti, quando lui chiese a cosa si lavorasse al campo disse che lo avremmo scoperto una volta lì.
Presi in disparte Elv per parlargli.
"Secondo me il ragazzo sta bluffando" sussurrai pianissimo per non farlo udire "Quando gli hai chiesto se lavorasse al campo, si vedeva che era incerto. Anche ora, quando gli hai detto di cosa si occupassero lì dentro, è stato evasivo. Forse non sono neanche soldati" inquieta.

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[Guisgard]

"Beh, non abbiamo molta scelta..." disse sottovoce Elv a Gwen "... restare nella foresta ci faremmo incontrare di nuovo gli indigeni... tu chi preferiresti?" Fissandola.

[Lady Gwen]

Sospirai.
"Lo so, spero solo che non ci creino più problemi che altro..." annuii gravemente.
Se erano qui sotto mentite spoglie, di certo le loro intenzioni non erano le migliori.

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[Guisgard]

"Datevi una mossa voi 2" disse Goz a Gwen e ad Elv "e salite sulla camionetta!"
Salirono così tutti a bordo del veicolo militare e partirono.
Lungo il tragitto Philos ed i suoi apparirono silenziosi e pensierosi, mentre seduti dietro, Goz e gli altri parlottavano fra loro.
"Mi chiedo a cosa si lavori in quel campo base..." Lion.
"A breve lo sapremo." Fece Jan.
"Magari hanno trovato qualcosa nel sottosuolo di quest'isola..." mormorò Goz "... chissà, qualche struttura edificata milleni fa da antichi astronauti giunti dallo spazio..."
"E' una fissa la tua con questi alieni!" Esclamò Stian.
"Non sai che alcune costruzioni antiche hanno orgini probabilmente extraterrestri?" Lo riprese Goz. "Le piramidi e la Sfinge in Egitto, le Linee di Nazca in Perù, i Moai sull'Isola di Pasqua, tanto per fare qualche esempio!"

[Lady Gwen]

Salimmo sulla camionetta e lungo il tragitto tutti si interrogarono su cosa potesse esserci al campo.
Goz tornava ancora a parlare degli alieni e mi stupì che conoscesse le Linee di Nazca, ma cercai comunque di focalizzarmi sui tre presunti militari, per cercare qualsiasi possibile indizio che potesse suggerirmi chi erano davvero.

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[cavaliere25]

segui il suono di quel calpestio cercando di capire cosa fosse iniziava a farmi fame e soprattutto tanta sete mi guardai in giro per vedere se trovavo un torrente ho qualcosa di simile intanto che continuavo a camminare

[Guisgard]

Cavaliere25 cominciò a muoversi in quell'Averno di verde in cerca di qualcosa da magiare.
Attorno a lui vi erano diversi tipi di frutta, alcuni dalla buccia molto spessa e dura.
Tuttavia, ad un tratto, non furono quei frutti dall'aspetto esotico ad attirare la sua attenzione, ma dei rumori metallici che cominciavano a filtrare dalla fitta vegetazione.
Ma anche rumori di motori.
Oltre quegli alberi e quelle piante tropicali, non molto lontano quindi, c'era qualcosa e qualcuno.

[Guisgard]

Mentre il gruppo continuava a farsi domande, ad un tratto la camionetta arrivò al campo base.
Vederlo ora da vicino era molto diverso.
Si trattava di uno sterminato complesso a metà tra lo scientifico ed il militare.
Una struttura fatta di elevatori, scavatori, gru, trivelle, camion e pompe che scavavano, trasportavano e pompavano quantità incalcolabili di terreno, fango e pietre intorno a quella voragine tanto ampia e profonda da poter ospitare una delle grandi città del nostro tempo.
Operai e militari affollavano il campo e la camionetta arrivò davanti ad un edificio, dove Philos ed i suoi uomini fecero scendere Gwen e gli altri del gruppo.
https://pbs.twimg.com/media/CpoB3RzUIAAi1w5.jpg

[Lady Gwen]

Giungemmo al campo e da vicino sembrava ancora più grande, mastodontico.
I macchinari al lavoro erano innumerevoli, impossibile contarli e davvero adesso mi chiedevo cosa accidenti stessero cercando qui, dove apparentemente non c'era nulla.
Arrivammo ed i presunti militari ci fecero scendere.
"Sono curiosa di vedere cosa si inventeranno adesso..." sussurrai ad Elv.

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[Guisgard]

"Ora lo scopriremo..." disse Elv a Gwen, mentre Philo accompagnava tutti loro all'interno di quell'edificio, dove con loro sorpresa trovarono un volto conosciuto.
"Dottore, ho trovato costoro nella foresta." Philos a Flemig.
"Devo dire di essere alquanto sorpreso." Lo scienziato guardando Gwen e gli altri. "Si, molto sorpreso."

[Lady Gwen]

Philos ci accompagnò al campo e stranamente, vedemmo qualcuno che conoscevamo.
"Dottor Flemig, che sorpresa" mormorai, sinceramente stupita.
"Noto che avete un bel daffare, da queste parti" guardandomi intorno.

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[Guisgard]

"Grazie, Philos." Disse Flemig al militare. "Può tornare alsuo lavoro."
L'altro annuì ed uscì.
"Si, c'è molto da fare qui..." Flemig a Gwen ed agli del suo gruppo "... molto... e cerchiamo di farlo segretamente... il mondo non è ancora pronto a ciò che è accaduto su quest'isola."
"E' molto enigmatico, dottore..." Elv.
"Si, come una sfinge!" Esclamò Goz.

[Lady Gwen]

Sembrava davvero si conoscessero, ma allora?
Cosa c'era sotto?
Rimanemmo soli con Flemig.
"Cosa cercate da queste parti? Per cosa state scavando? È molto grande questo posto..."

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[Guisgard]

"Si, è molto grande qui." Disse Flemig a Gwen. "Credo sia forse il campo base a scopo scientifico più grande al mondo. Peccato che il resto dell'umanità non ne sappia nulla. E così deve essere." Fissando tutti loro. "Per il bene dell'umanità. Credetemi." Annuì.

[Lady Gwen]

E ovviamente, non si sbottonava perchè aveva paura che, una volta andati via da qui avremmo potuto dire qualcosa.
"Immagino ci sia voluto parecchio tempo per mettere su questa struttura."

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[Guisgard]

"Si, quasi 2 anni." Disse Flemig a Gwen.
"Lei però è molto ermetico, dottore." Elv. "Immagino non si fidi di noi..."
Lo scienziato si sedette e accese una sigaretta.
"Non è questo il punto..." fuamando.
"E qual'è il punto?" Chiese Govan.
"Non so come gli altri prenderanno la vostra presenza qui..."
"Chi sarebbero gli altri, dottore?" Chiese Goz.
"Siamo un gruppo di scienziato e lavoriamo in questo campo..." spiegò Flemig "... però avrete notato la presenza dei militari... questa base è finanziata da un governo straniero... e la segretezza di questo luogo è per loro la cosa più importante..." pensieroso "... siete stati imprudenti a giungere fin qui..." apparendo quasi preoccupato per loro.
"Il segreto sta in quella gigantesca voragine, vero?" Domandò Elv. "E' così, dottore?"
"Non è una voragine." Mormorò Flemig.

[Lady Gwen]

Il dottore si sbilanciò un po'.
"Siamo capitati qui per caso, nel tentativo di tornare al villaggio, essendoci persi, mi creda..." con sarcasmo.
"E dunque, cos'è, se non una voragine?" chiesi curiosa, senza capire quale fosse il punto.

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[Guisgard]

"E' un cratere." Disse Flemig a Gwen.
"Allora è caduto un meteorite su quest'isola!" Esclamò Goz.
"Impossibile, quel cratere è gigantesco" fece Lion "e se fosse stato fatto da un meteorite così grosso il resto del mondo se ne sarebbe accorto..."
"Infatti non è stato fatto da un meteorite." Flemig.

[Lady Gwen]

Cratere.
Dunque, ci era caduto qualcosa, lì...
Ma Flemig sosteneva non trattarsi di un meteorite.
E dunque?
"Non vorrà tirar fuori gli alieni, spero..." con tono sarcastico.
Immaginavo già la faccia di Goz se Flemig avesse confermato questa assurda teoria.

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[Guisgard]

"Si..." disse Goz a quelle parole di Gwen "... si... oh si! Sono gli alieni, vero? Su quest'isola è precipitato un disco volante? E' così, professore? Lo dica! Lo ammetta!"
"Capo, dacci un taglio..." scuotendo la testa Lio.
"In verità" finendo la sua sigretta Flemig "neanche noi sappiamo cosa davvero sia precipitato su quest'isola... è ciò che stiamo cercando di scoprire."

[Lady Gwen]

Oh beh, se nemmeno loro lo sapevano, eravamo pari.
"Dunque, avete costruito il campo attorno al cratere per capire cosa lo avesse provocato? E come avete saputo di tutto ciò?" Chiesi, sempre più curiosa.
Ovviamente, Goz era subito andato fuori di testa, ma il dottore lo aveva subito intercettato, ammettendo di non saperlo nemmeno lui.

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[Destresya]

Era tutto dannatamente strano.
Non che mi sconvolgesse più di tanto, avevo visto diversi posti strani come quello, con misteri da scoprire, ma quello sembrava batterli tutti.
Una grande parete rocciosa sembrava dividere il nostro mondo da uno ancora diverso, che non era più incontaminato ma brulicava di vita, e anche troppa modernità, nonostante la presenza degli indigeni.
Infatti, quello che mi venne incontro sembrava un mercenario in piena regola, come spesso ne assoldano le organizzazioni in frangenti delicati.
"Buongiorno signor Maday!" sorrisi, cordiale, stringendogli la mano.
"Il capitano ha il compito di scortarmi!" misi subito in chiaro, indicando il mio bell'accompagnatore mentre cercavo di nascondere un sorrisetto divertito.
Non volevo assolutamente che ci separassero e mi piaceva tantissimo recitare la parte della povera fanciulla indifesa.

[cavaliere25]

senti degli strani rumori mentre mi sceglievo i frutti da mangiare mmmmm dissi ma sta isola è abitata mi sa che vado a vedere da dove proviene sto rumore e mi incamminai seguendo il rumore

[Guisgard]

"Mesi fa una nave che raccoglieva dati sulle acque di queste latitudini" disse Flemig a Gwen "ha captato un intenso segnale elettromagnetico. I valori erano completamente sballati e le apparecchiature di bordo segnalavano coefficienti mai rivelati prima ad ora, in nessuna parte del mondo. Subito si è compresa che l'epicentro del segnale era quest'isola e fu inviato un gruppo di scienziati ad indagare. Venne così scoperta la voragine. Dal suo fondo infatti giunge quel segnale."
"In quella voragine c'è sicuramente un disco volante di natura extraterrestre!" Esclamò Goz.
Intanto Cavaliere25 decise di seguire quel rumore e sbucando dalla folta vegetazione si ritrovò davanti ad un campo base sterminato, con un edificio che pareva essere una struttura di controllo di quel vasto complesso.
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[Lady Gwen]

Ascoltai Flemig con attenzione, mentre parlava di quel segnale captato dalla voragine.
Ma c'era un dubbio che mi assaliva.
"Questo ha a che fare con quella zona che per gli indigeni è inaccessibile?" Chiesi allora, non sapendo se effettivamente potesse, o volesse, confermare la mia ipotesi.
Del resto, ci poteva anche stare, dal momento che era stato piuttosto vago con noi, al villaggio.

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[Guisgard]

Maday guardò Destresya e poi il capitano, come volesse scrutarne l'animo di entrambi.
"Bene, andiamo." Disse annuendo, dopo aver salutato entrambi con una stretta di mano.
Salirono a bordo di una Jeep e partirono, penetrando all'interno di quella folta e sterminata foresta tropicale.
Dopo un lungo tratto di strada, in certi frangenti anche troppo angusto, arrivarono infine davanti alla megalitica fortificazione che sembrava racchiudere il cuore dell'isola, isolandolo dal resto del mondo.
Quella ciclopica costruzione serpeggiava fra la foresta e le alture, antichi volucani ora spenti, che frastagliavano l'isola.
La Jeep risalì su un pendio e sbucò poi presso un barbacane che interrompeva una fortificazione a scarpa sorretta da 2 giganteschi terrapieni.
Da qui arrivarono in cima alla fortificazione e presero a percorrerla.
https://images-na.ssl-images-amazon.com/images/I/71UaGVbHJvL._AC_SX522_.jpg

[Guisgard]

"Esatto." Disse Flemig a Gwen. "Per gli indigeni questa zona è sacra. La voragine per loro è dove è discesa una delle loro divinità."
"Tutto torna!" Esclamò Goz. "In quella voragine un alieno è piombato dallo spazio e gli indigeni credono sia un loro dio sceso dal cielo!"

[Destresya]

Strinsi la mano a Maday, con fare sicuro e deciso.
Sostenni il suo sguardo, ero abituata ad avere a che fare con uomini che pensavano di mettermi in soggezione, ma non era proprio facile, anzi.
Quando si voltò per avvicinarsi alla jeep scambiai un'occhiata d'intesa con il capitano, per poi salire in macchina osservando il panorama che cambiava intorno a me.
Quell'isola era davvero incredibile, i suoi paesaggi, così come quelle fortificazioni mastodontiche erano uniche, chi poteva averle costruite? Non certo quei nativi di cui avevamo visto un esemplare poco prima!
Non vedevo l'ora di scoprirne di più.
"Dove stiamo andando, se posso chiedere?" con aria curiosa alla nostra guida.

[Lady Gwen]

Annuii con un mezzo sorriso sarcastico, perchè sapevo che ci avevo preso, fin da quando avevo visto qui Flemig ed ora molte cose si spiegavano
Anche se non nel senso che Goz si aspettava.
"Beh dottore, le assicuro che non vogliamo affatto intralciarla o causarle fastidio, come detto siamo capitati qui per caso, anzi potremmo approfittare di lei per tornare al villaggio."

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[Guisgard]

Maday non rispose a Destresya e la Jeep continuò il suo tragitto.
Cominciarono a discendere tra un muro a scarpa ed una pendenza sottostante, fino a ritrovarsi di nuovo nella folta foresta.
Dopo un altro tratto arrivarono ad un'incredibile campo base costruito intorno ad una grande e misteriosa voragine.
https://www.corriere.it/Fotogallery/Tagliate/2008/09_Settembre/26/buc/17.jpg

[Guisgard]

"Mi spiace, ma al momento nessuno di voi può lasciare il campo base." Disse Flemig a Gwen.
"Sta dicendo che siamo prigionieri?" Govan.
"No, in quarantena." Flemig a lui. "In realtà lo siamo tutti."

[Lady Gwen]

Sbattei le palpebre un paio di volte, seriamente perplessa.
"Mi scusi, cosa intende? A cosa è dovuto questo periodo di quarantena?" facendo davvero fatica a capirlo.
Sapevo solo che questa cosa si stava parecchio allargando e non andava per niente bene.


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[Guisgard]

Flemig prese una sigaretta dal suo astuccio d'argento, la portò alla bocca e usò un fiammifero per accenderla.
"Non sappiamo cosa abbia provocato quella voragine..." disse poi a Gwen "... il segnale elettromagnetico è sempre intenso... per quel pò che possiamo intuire potrebbe esserci un'esposizione a radiazioni solari multiple in quest'area o un accumulo di ionizzazione... senza dimenticare possibili batteri che l'impatto ha potuto liberare in questa zona..."
"E' chiaro e lo ammetta anche lei, professore!" Goz. "Su quest'isola c'è stato un impatto con qualche veicolo alieno! Magari gli stessi alieni che in passato hanno costruito le piramidi egiziane, quelle in America del Sud, eretto i Moai sull'Isola di Pasqua e disegnato le Linee di Nazca!"
"Dacci un taglio, capo!" Fece Lion.

[Lady Gwen]

Ascoltai le parole di Flemig e poi guardai Elv shockata.
"Quindi, lei mi sta dicendo che resteremo qui fino a chissà quando? È questo che mi sta dicendo?" chiesi, tenendo a freno la tendenza ad una crisi isterica.
Sì, mi sarebbe piaciuto rimanere qui, ma non così, non ora, non a queste condizioni, soprattutto se ero costretta, peraltro in questo luogo assurdo.

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[Guisgard]

"Al momento si." Disse Flemig a Gwen. "Purtroppo è necessario." Fissandola e senza degnasi di rispondere a Goz circa le sue idee sugli alieni. "Vi farò assegnare degli alloggi." Per poi affacciarsi dalla finestra e chiamare Philos.

[Lady Gwen]

Sospirai infastidita al pensiero di restare rinchiusa qui.
Soprattutto, al pensiero di non poter documentare nulla, visto che per Flemig nessuno doveva sapere un accidente, dunque dovevamo restare qui a fare nulla e basta, finché qualcuno non avesse deciso che potevamo allegramente tornare a casa.

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[Guisgard]

Philos allora pregò Gwen e gli altri di seguirlo.
Li portò in una sorta di alloggio poco distante, dove c'erano alcune camere doppie.
Gwen ed Elv finirono insieme, così come Goz e Govan, Lion e Stian, con il solo Jan da solo in una camera.

[Lady Gwen]

Alla fine, il militare ci accompagnò al nostro alloggio.
"È allucinante!" mi lamentai "Secondo me è solo una scusa per non farci spifferare ciò che sappiamo. Insomma, lui è libero di andare e venire quando gli pare, cos'è che vieta a noi di fare lo stesso? Eh?" con nervosismo.

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[Guisgard]

"E' ovvio che dietro tutto ciò ci sia la loro volontà di non farci andare via per timore di essere scoperti." Disse Elv a Gwen. "Probabilmente aspettano di capire cosa ci sia dietro quel campo elettromagnetico e solo dopo ci lasceranno andar via."

[Lady Gwen]

Sbuffai scuotendo la testa con decisione, per tutta quella situazione.
"Odio gli imprevisti e odio che su quest'isola ce ne debba essere uno ad ogni passo, sembrano all'ordine del giorno, per l'amor del cielo!" esclamai, andando avanti e indietro per la stanza.

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[Guisgard]

"Inutile spazientirsi, Gwen..." disse Elv lasciandosi cadere sul letto "... le cose sono così e non cambieranno. Abbiamo allora 2 possbilità... o passare qui la quarantena... oppure... oppure cercare di fuggire dal campo!"

[Lady Gwen]

Sospirai avvilita al pensiero del periodo che ci toccava passare qui, senza poter fare nulla.
Mi sedetti accanto a lui sul letto.
"Tutte le volte che abbiamo provato ad andarcene o a raggiungere qualche posto, su quest'isola, non è andata benissimo..." sarcasticamente.

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[Destresya]

Non era certo un tipo loquace il nostro interlocutore, altrochè!
Continuò a guidare, e io lanciai un'occhiata al mio capitano, come a dire che con tipi del genere era anche inutile mettersi a discutere.
Così restai in silenzio, sfiorando piano la sua mano.
Mi mancava troppo quel contatto.
Ma poi spalancai gli occhi, e feci cenno ad Erecit di guardare quello che si stava delineando intorno a noi.
L'ultima cosa che mi sarei aspetata di vedere in quel posto così esotico: una voragine enorme con un campo base immenso.
"Che posto è questo?" riuscii a dire, con gli occhi sbarrati.

[Guisgard]

"Si, ma non eravamo mi in una situazione come questa." Disse Elv a Gwen. "Perciò dobbiamo decidere che fare... restare o scappare? E sarebbe bene parlane anche con Goz e i suoi, non credi?"

[Lady Gwen]

"Goz è tutto gasato per gli alieni e secondo me resta qui..." con ironico sarcasmo "E devo ricordarti che tu sei stato quasi ammazzato? Quello era certamente peggio..." facendomi più provocatoria e pungente.
"Non lo so... Flemig ha Maday e i militari dalla sua, cosa farebbero se ci beccassero?" guardandolo.
"O se gli indigeni rimasti ci trovassero di nuovo."

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[Guisgard]

Il capitano strinse la mano di Destresya e la tenne così per un buon tratto di strada.
Poi dal finestrino della Jeep i 2 videro il campo base.
Sembrava un'immagine uscita da un film di fantascienza.
"Non ho mai visto niente di simile..." disse il capitano.
"Nessuno l'ha mai veduto." Maday. "Nessuno che non lavori nel campo base."

[Guisgard]

"Per questo voglio convincere Goz e i suoi..." disse Elv a Gwen "... loro sono esperti e poi hanno i fucili... serve un piano... raggiungere le mura ciclopiche... quelle sono la porta per uscire da qui..."

[Lady Gwen]

Presi un profondo respiro ed annuii appena, anche se comunque poco convinta.
Goz e i suoi erano armati, okay, va bene, ma eravamo comunque in numero inferiore, di sicuro i militari erano corazzati meglio di noi e speravo solo di calcolare tutto nei minimi dettagli, per evitare di finire fra le grinfie dei soldati.
A quel punto, non avrei saputo dire chi fosse peggio fra loro e gli indigeni.https://uploads.tapatalk-cdn.com/20200506/7c42c7047c9aa92263094b76d08283ac.gif

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[Guisgard]

Elv camminò per un pò nella stanza, poi fece segno a Gwen di seguirlo.
Andarono così dagli altri, tutti riuniti nella camera di Goz e Govan.
"Allora..." disse Elv "... cosa si fa?"
"A me non piace l'idea di essere prigioniero..." Govan.
"Di fatto questo siamo." Stian.
"E cosa pretendete di fare, sentiamo?" Juan perplesso.
"Io voglio andare a vedere la voragine!" Esclamò Goz.
"Ancora con questi alieni!" Esasperato Lion.

[Destresya]

Davanti ai miei occhi si sviluppò uno spettacolo incredibile, che mai avrei nemmeno lontanamente potuto immaginare.
Il campo base sembrava davvero uscito da un film di fantascienza.
Lo fissavo con occhi sbarrati, incredula.
Scambiai un'occhiata con il capitano e capii che anche lui stava pensando le stesse cose.
"Incredibile..." mormora "Che cosa... che posto è questo?" chiesi a Maday, anche se dubitavo di ottenere risposta.
Ma prima o poi qualcuno avrebbe dovuto spiegarmi!

[Lady Gwen]

Andando nella stanza degli altri, era o tutti d'accordo con noi tranne Goz.
Esattamente lo scenario che avevo previsto.
"Insomma, in breve, io ed Elv vogliamo dare via da qui, tanto più che voi siete armati, quindi calcolando bene le cose potremmo farcela."

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[Guisgard]

Il capitano e Destresya restarono turbati, increduli e impressionati di fronte a quello scenario.
"Lo scoprirete presto." Disse Maday.
La Jeep dopo un altro tratto di foresta arrivò finalmente in quel campo base sterminato.
Poco dopo il capitano e la bella dottoressa furono portati davanti ad un uomo anziano, dai modi affabili e l'espressione bonaria.
"Benvenuta, dottoressa Destresya." Questi dando la mano alla ragazza. "Sono il professor Flemig e attendevo con impazienza il suo arrivo."

[Guisgard]

"Si, andarcene da qui è la migliore idea che abbiamo avuto sin dal nostro arrivo su quest'isola." Disse Juan.
"Concordo." Annuì Stian.
"Ma non credo che ci basterà salutare e chiedere un passaggio fino alla spiaggia." Sarcastico Govan.
"Per nulla..." pensieroso Lion.
"Ci occorre un piano." Elv che aveva accanto Gwen.
"Un momento un momento..." fece Goz dopo essersi acceso una sigaretta "... chi sono io? Un portaborse di passaggio? Uno scrutatore in ferie?" Sarcastico. "Per me correte un pò troppo..."

[Lady Gwen]

"È chiaro che ci voglia un piano" asserii, con tono ovvio.
Poi, Goz intervenne.
"Non stiamo affatto correndo. Non possiamo farci rinchiudere ancora qui, in virtù di un qualche rischio che Flemig co ha chiarito solo a metà. Per quel che mi riguarda, lui ci vuole qua dentro per evitare che andiamo a spifferare di questa cosa con qualcuno, ipoteticamente riuscendo a lasciare l'isola e francamente delle sue scoperte non mi interessa, ma mi interessa molto di più della mi libertà."

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[Guisgard]

"Bah..." disse Goz come risposta a Gwen "... io non voglio perdere un'occasione simile. Ma non capite? Siamo i soli al mondo che possono svelare il segreto più grande sin dalle prime civiltà! Ossia la presenza degli extraterrestri sul nostro pianeta! Non possiamo andarcene da qui senza scoprire cosa c'è in quel cratere!"

[Lady Gwen]

"Già è tanto se Flemig non decide di farci fuori" con aspro e tagliente sarcasmo.
"Mi dispiace, non posso dare d'accordo" dissi poi, allargando le braccia.
"Non posso aspettare che lui decida cosa fare o non fare della nostra vita."

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[Guisgard]

"Io non ho parlato di aspettare." Disse Goz a Gwen. "Sono un uomo d'azione. E infatti ho già un piano. Agiremo stanotte, col favore delle tenebre."
"Che hai in mente, capo?" Chiese Lion.
Goz scoppiò a ridere, come chi è sicuro di sè.
"Fa ridere anche noi, capo..." Stian.
"Stanotte ci caleremo nel cratere..." spiegò Goz "... e lo esploreremo."
"Che piano idiota!" Esclamò Juan.
"Sei tu ad essere troppo idiota per capire!" Goz. "Non capisci che quel cratere è il posto più sicuro per nascondersi? Non verranno mai a cercarci lì!"

[Lady Gwen]

Assottigliai lo sguardo, perchè non mi fidavo.
Infatti, quando poi parlò, io alzai le braccia in segno di resa guardando Elv.
Gettavo davvero la spugna, visto che con quell'idiota si era illuso di essere chissà quale grande esploratore, peraltro mettendoci tutti a rischio.

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[Guisgard]

"Non lo so..." disse Stian "... non mi convince questa cosa..." guardando Goz.
"Mettiamolo ai voti." Fece Elv. "Io voto per andarcene e lasciar perdere quel cratere. E tu, Gwen?" Fissandola.

[Lady Gwen]

"Beh anch'io ovviamente voto per andare via" dissi con tono ovvio, come fosse la cosa più scontata del mondo.
E lo era.
Solo Goz era idiota abbastanza da emanare di ficcarci là dentro per trovare gli alieni o nasconderci.

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[Guisgard]

Dopo i 2 voti contrari di Gwen ed Elv, anche gli altri votarono ed a parte Stian, che fu sulla stessa posizione dei 2 giovani, Goz e gli altri votarono per esaminare il cratere.
Il capitano aveva fatto valere il suo ruolo ed il resto della ciurma era rimasto con lui.

[Lady Gwen]

"Va a finire che mi ci suicido, in quella cavolo di voragine, maledetti voi" dissi con fastidio, uscendo appena fuori dalla stanza all'aria tiepida della sera, cercando di sbollire la rabbia.
Non potevo pensare che si vendessero solo perchè era "il capitano".
Deboli tutti.
E incoscienti, oltre che stupidi.

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[Guisgard]

Era una sera limpida, con una brezza che soffiando dai monti aveva portato via i miasmi della calura e dell'umidità.
Ora le stelle di quel cielo tropicale scintillavano chiare e la foresta sembrava ora addormentata.
Il vocio però degli ultimi operai, i motori delle gru e delle scavatrici ancora in moto e le risate dei militari rompevano, quasi profanavano quel primordiale silenzio della foresta vergine.
"Gwen..." disse Elv uscendo dagli alloggi "... come stai?" Stringendola a sè, con la schiena di lei contro il suo petto.

[Lady Gwen]

Le stelle scintillavano e l'aria era limpida, pulita.
E ancora una volta mi maledissi al pensiero che quest'isola fosse troppo bella per essere così pericolosa.
Davvero un peccato...
Sentii le braccia di Elv avvolgersi attorno a me, ancor prima di sentire la sua voce, insieme al suo profumo.
Feci una leggera smorfia.
"Non lo so..." scuotendo appena la testa "Confusa, credo..." mormorai, stringendo di più le sue braccia attorno a me.

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[Guisgard]

"Magari Goz ha ragione..." disse Elv stringendo Gwen a sè "... forse in quel cratere nessuno penserà mai di venirci a cercare... e potrebbe essere più sicuro rispetto ad attraversare questa foresta di notte con quei dannati selvaggi... forse davvero quesl testone di Goz stavolta ha avuto un'idea decente..." divertito.

[Lady Gwen]

Lo guardai con espressione indefinita, poi distolsi lo sguardo, sospirando.
"Non so... Mi sento come se fossimo in una sorta di vortice, non riusciamo ad uscirne e nel frattempo ognuno fa di noi ciò che caspita vuole..." mormorai, quasi con tono sfinito.

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[Guisgard]

"E invece questo è il momento di restare tutti uniti, Gwen." Disse Elv. "Ne usciremo solo se resteremo tutti insieme. Stanotte lasceremo gli alloggi e raggiungeremo la voragine... magari crederanno in una nostra fuga nella foresta e smetteranno di cercarci, consci che saranno gli indigeni ad ucciderci... così avremo il tempo di pianificare una vera fuga."

[Lady Gwen]

Mi voltai verso di lui, ascoltandolo.
Forse non aveva tutti i torti.
"Va bene, magari hai ragione tu..." dissi, abbracciandolo e cercando di convincermi che fosse la cosa giusta da fare.

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[Guisgard]

Fra le braccia di Elv, in quella sera incerta e intrisa di esotoca magia, Gwen ritrovò un pò di tranquillità.
Restarono così un lungo istante, poi l'arrivo di Philos li destò.
"Il professor Flemig ha piacere di avervi tutti come ospiti per cena." Disse il militare.

[Lady Gwen]

Fra le sue braccia, in quella sera sognante di Luna e cicale, mi sentii rinata e recuperai un po' di tranquillità, infatti restai ancora lì a farmi stringere.
Poi, Philos ci informò che Flemig co chiamava per cena.
Allora gli assicurai che li avremmo raggiunti presto, soprattutto per cercare di studiare un po' la zona.

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[Guisgard]

Gwen ed Elv avvertirono gli altri e poco dopo raggiunsero tutti insieme gli alloggi di Flemig per la cena.
Oltre lo scienziato, il gruppo vi trovò Philos e un altro individuo magro, dai tratti spigolosi e lo sguardo scavato.
"Buonasera..." disse Flemig al gruppo "... lasciate che vi presenti il signor Rafarcan, responsabile dei civili qui alla base." Indicando l'uomo magro.
"Benvenuti." Rafarcan fissando Gwen e gli altri.
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[Lady Gwen]

Tutti insieme raggiungemmo Flemig e oltre a lui, vedemmo un altro uomo, dall'aspetto magro, smunto e decisamente poco affidabile.
Ma in questo momento dovevamo fidarci.
"Piacere di conoscerla, io sono Gwen e lui è Elv" con un sorriso educato, presentando entrambi.

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[Guisgard]

Tutti si presentarono e poi Flemig pregò ognuno di sedersi in tavola per la cena.
In modo spiccio lo scienziato raccontò a Rafarcan dell'arrivo di Gwen e degli altri al campo base, senza scendere nei particolari, come se in realtà i 2, in privato, avessero già discusso di loro.
"Immagino vi sia già stato spiegato" disse Rafarcan "che resterete qui in quarantena. E' una disposizione necessaria."

[Lady Gwen]

Iniziammo a mangiare e Flemig spiegò a Rafarcan qualcosa su di noi, ma in modo piuttosto spiccio.
"Sì, purtroppo sì" risposi secca, con un sorriso di circostanza.

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[cavaliere25]

Che strana struttura dissi guardandola vediamo se c'è un entrata mi incamminai verso quella specie di base scrutai la struttura in cerca di un entrata la struttura era in acciaio con poche vetrate chissà chi ci lavorerà dissi guardandomi intorno

[Guisgard]

"Beh, dopotutto" disse mangiando Rafarcan "su quest'isola non si sta male, no?" Fissando Gwen e gli altri. "C'è gente che paga fior di quattrini per una vacanza, mentre voi tutti resterete qui gratutamente." Abbozzando un sorriso per quella sua battuta che di certo suonava più scoraggiante che divertente.
"Purtroppo vi toccherà restare tutto il tempo qui al campo base." Intervenne Flemig. "La foresta è infestata da una tribù di indigeni molto fanatici e non certo amichevoli come quelli del villaggio. Dico bene, capitano Maday?"
"Esattamente." Mangiando il militare. "Sono simili a bestie e con le bestie non si discute."

[Guisgard]

Cavaliere25 si avvicinò a quella struttura e subito vide apparire 2 militari armati.
"Ehi..." disse uno di quelli "... alt! Chi va là? Fatti riconoscere e metti le mani bene in vista!"

[Lady Gwen]

Accennai in sorriso poco convinto, che rivolsi poi anche ad Elv.
No, non era affatto consolante, proprio per nulla.
"Oh mi creda, sull'indole degli indigeni non abbiamo alcun dubbio..." con urtato sarcasmo, continuando a mangiare.

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[Guisgard]

La cena proseguì con Flemig che cambiò totalmente discorso, descrivendo a Gwen ed agli altri il campo base ed i lavori che occorrevano per scavare nel cratere.
Era questo una voragine davvero eccezionale ed il suo fondo non era ancora raggiungibile visto che diversi strati geologici si erano formati nel corso dei millenni.
"Ma a quando risale" chiese Lion "questo cratere, professore?"
"Dagli strati rocciosi che abbiamo fino ad ora estratto" rispose Flemig "siamo propensi a credere che il cratere risalga probabilmente tra gli 78.000 ed i 71.000 anni fa. In pratica a ridosso della Catastrofe di Toba."

[Lady Gwen]

Il discorso cambiò direzione, arrivando al campo e alla sua composizione.
Strabuzzai gli occhi.
"70.000?" incredula.
Era davvero un sacco di tempo...
"E voi quanto tempo fa lo avete scoperto?"

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[Guisgard]

"Pochi mesi fa." Disse Flemig a Gwen. "E' difficile continuare scavi e studi e allo stesso tempo tenere tutto questo nascosto al resto del mondo."

[Lady Gwen]

"Eppure mi sembra che questo posto sia alquanto isolato" constatai, quasi con tono ovvio.

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[Guisgard]

"Fortunatamente si, ma il rischio di essere scoperti comunque c'è." Disse Flemig a Gwen. "Noi non possiamo correre questo pericolo. Non ora che ancora non sappiamo cosa abbia causato questo cratere. Di certo non è un semplice meteorite."

[Lady Gwen]

Annuii in silenzio.
Nel frattempo, nella mia mente, pensavo a come avremmo potuto fare per scappare da qui.
Intanto, probabilmente, l'idea della voragine non era così male, ma avremmo dovuto comunque pensare ad un piano successivo.

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[Destresya]

Finalmente arrivammo al Campo Base e scoprii chi c'era dietro tutto quello.
Il dottor Flaming si presentò e io lo squadrai da capo a piedi ma sempre mantenendo uno sguardo asettico.
"Buongiorno dottore..." sorrisi porgendole la mano "il piacere è mio se ci spiegherà finalmente il segreto di questo viaggio avventuroso!" Scherzai.
Ero impaziente, impaziente di scoprire ogni cosa, avevo come la sensazione che li i segreti fossero moltissimi.
"Le presento il capitano Erecit" indicando il mio bel capitano.

[cavaliere25]

alzai le mani e dissi scusatemi non sono del luogo e mi sono perso ho visto questa struttura e mi sono avvicinato per capire cosa fosse se sono entrato in zona vietata chiedo scusa voi chi siete chiesi gentilmente?

[Guisgard]

Destresya ed il capitano si ritrovarono invitati al tavolo di Flemig per cenare, attorno al quale c'erano già Gwen, il resto del suo gruppo, Maday, Philos e Rafarcan.
Fatte le necessarie presentazioni, Flemig spiegò ai nuovi arrivati che il campo base era sorto per studiare ciò che aveva causato la grande voragine nell'isola.

[Guisgard]

Un militare puntò il fucile contro Cavaliere25 e senza dire nulla lo portò via.
Entrarono nel grande campo base e lo conduse in un grosso alloggio, dove c'era Flemig, Maday ed anche Gwen, Elv, Goz, Govan, Stian, Lion e Jan, oltre a Destresya e il capitano Eretic.
"Signore ho trovato questo ragazzo che girava intorno al campo." Disse il militare a Maday.
"Ti avevamo dato per disperso." Maday a Cavaliere25. "Come sei arrivato qui, ragazzo?"

[Lady Gwen]

Ad un tratto, mentre eravamo ancora con Flemig e gli altri, arrivò un militare nientemeno che con Cavaliere25.
"Dov'eri finito?" chiesi sorpresa e stupita.
L'ultima volta lo avevo visto andare via con Maday, ma solo ora avevo realizzato che in effetti non lo avevo visto con loro qui ed ero sollevata che anche lui stesse bene.

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[Guisgard]

Rafarcan osservò tutti loro.
I 2 nuovi arrivati, Destresya col suo capitano, poi Cavaliere25 a cui Gwen aveva appena rivolto la parola.
Li guardava tutti, uno ad uno, compresi Elv, Goz ed i suoi amici.
Era un tipo curioso, strano, difficilmente inquadrabile Rafarcan.
Aveva l'aspetto tipico del burocrate, con gli occhi infossati, i lineamenti spigolosi, l'aria tuttosommato insignificante eppure una strana luce nei suoi occhi.
"Il ragazzo si era smarrito nella foresta quando era con noi in cerca dei vostri compagni..." disse Maday a Gwen parlando di Cavaliere25, indicando poi Goz ed i suoi "
"La dottoressa Destresya" Flemig mangiando "è qui per aiutarci nei nostri studi."

[Lady Gwen]

Insieme al ragazzo, ed arrivata anche quella che a detta loro era una professoressa, o così mi era parso di capire e Cavaliere25 si era perso nel bosco, mentre cercava Goz con Maday.
"Beh, per fortuna è arrivato qui sano e salvo, visto cosa celano queste foreste..." sospirando.

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[Guisgard]

"A parte un meteorite" disse Erecit "non vedo cos'altro possa essere caduto dallo spazio..." mangiando con gli altri.
"Noi diamo per scontato che sia caduto dal cielo, ma non dallo spazio." Rafarcan.
"Andiamo!" Ridendo Erecit, seduto accanto a Destresya. "Abbiamo visto il cratere dalle mura e solo un corpo celeste caduto dallo spazio può lasciare una simile voragine. Nessun aereo, civile o militare che sia, può causare un simile cratere. Neanche un razzo o uno space shuttle possono farlo."
"Infatti!" Esclamò Goz. "E' stato un veicolo alieno che si schiantato dallo spazio! Probabilmente dopo aver perso il controllo a contatto conl'atmosfera terrestre!"
Elv guardò Gwen con una smorfia.

[Lady Gwen]

Ascoltai ciò che dissero in merito alla voragine, ipotizzavano infatti che l'oggetto venisse dal cielo e non dallo spazio.
O capitano Erecit era diffidente, ma le parole di Goz mi tolsero ogni speranza.
Infatti ricambiai la smorfia di Elv con un sospiro, alzando gli occhi in su.
Era davvero impossibile fargli cambiare idea...

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[Guisgard]

Rafarcan guardò Goz con perplessità.
"Il capitano Goz" disse appena divertito Flemig "è fautore dell'ipotesi Extraterrestre immagino."
"L'ha detto, professore!" Esclamò Goz.
"Che sciocchezza..." mangiando Maday.
"Secondo voi cosa può aver causato quel cratere invece?" Chiese Elv.
"Magari un'arma, forse sconosciuta, testata da qualche governo in gran segreto." Rispose Rafarcan.
Elv gardò Gwen, cercando di capire cosa ne pensasse lei.

[Lady Gwen]

Ascoltai le successive ipotesi, cercando di ignorare Goz e allo sguardo di Elv decisi di dar voce a un mio dubbio.
"Quindi... Il Governo potrebbe aver fatto cadere qualcosa qui in gran segreto... E voi altrettanto in gran segreto lo studiate?" Chiesi, con velato sarcasmo, perchè mi sembrava davvero un'ipotesi assurda.

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[Guisgard]

"E' un'ipotesi." Disse Flemig a Gwen. "Un governo, non sappiamo quale. Potrebbe essere qualunque in grado di progettare un'arma nuova."
"Se così fosse" Erecit "allora perchè mai nessuno, oltre voi, è qui a studiare gli effetti dell'arma? Dopotutto, se davvero un governo ha testato un'arma nuova, perchè ora non è qui a studiarne gli effetti?"

[Lady Gwen]

"Mi scusi dottore, ha mancato di specificarlo..." dissi, guardandolo, anche se ero certa che stesse omettendo parecchie cose.
Erecit aveva ragione, ma di certo non avrebbero parlato con noi, dunque era del tutto inutile chiedere spiegazioni.
Tuttavia, anche se avrei voluto rispondere in questo senso, non potevo espormi, visto il piano di fuga che volevamo mettere in atto.

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[Guisgard]

"Forse l'hanno già fatto." Disse Rafarcan ad Erecit. "Avranno testato l'arma, raccolto informazioni e dati, per poi cercare di nascondere il tutto.
"Che idiozie..." sottovoce Elv a Gwen.
"Per me ci troverete un disco volante in quella voragine." Mangiando Goz.

[Lady Gwen]

L'ipotesi di Rafarcan non mi convinceva ed infatti annuii ad Elv.
Probabilmente era una versione di comodo che avevano inventato per tenerci buoni e non mi fidavo chissà quanto di ciò che dicevano.
Er più propensa a pensare che fossero invece loro quelli che oltre a studiare stavano anche conducendo Dio solo sapeva quale esperimento.

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[Destresya]

Il dottor Flaming ci condusse a cena con lui e con i suoi ospiti, alcuni uomini bizzarri che sembravano molto affiatati, tra cui spiccavano una bella ragazza dai capelli rossi.
Mi sedetti accanto a Fleming e mi accorsi in quel momento di essere affamata.
Da quanto tempo non mangiavo?
Beh, non che fosse importante, ma già che c'ero.
Scoprii così il motivo per cui ero lì.
Studiare quello che poteva essere caduto nel cratere.
"Forse vi servirebbe più una geologa di un'archeologa..." ribattei perplessa "Mi avevate parlato di un manufatto molto antico...".
Cosa poteva c'entrare quel cratere con la tavoletta?
Poi sentii i discorsi su corpi celesti e... alieni.
Oh ci mancava solo quello.
Collegai subito le due cose.
"Mi state dicendo che credete che il cratere possa c'entrare qualcosa con la civiltà scomparsa? Interessante..." pensierosa, mentre sfioravo appena la mano di Erecit accanto a me.
"Sì, l'ipotesi del meteorite sembra la più probabile!" mi ritrovai a dire, pensandoci.
Anche se quella non era la mia area di competenza.
Poi parlarono di un'arma, effettivamente anche a me sembrava esagerato, decisamente.
Il mio capitano era davvero in gamba, lo guardavo con ammirazione.

[Guisgard]

"Esatto, dottoressa." Disse Flemig a Destresya. "Abbiamo delle antichissime tavolette risalenti a più di 4.500 anni fa. Prodotte dagi antichi abitanti dell'isola. Pensiamo che possano darci delle informazioni, ma solo lei può decifrarle, dottoressa."
Elv guardò Gwen perplesso.

[Lady Gwen]

Ascoltai Flemig, ma ero perplessa quanto Elv.
"Dottore, come potrebbero le tavolette darvi informazioni sul cratere?" chiesi a quel punto, perchè doveva di sicuro essermi sfuggito un passaggio.

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[Guisgard]

"Perchè gli antichi abitanti dell'isola" disse Flemig a Gwen "erano astronomi, conoscendo le costellazioni. Vogliamo escludere diverse possibili ipotesi, tra cui qualche fenomeno celeste che magari loro avevano previsto e calcolato secoli fa."

[Lady Gwen]

"Capisco" risposi, anche se parecchie cose ancora mi sfuggivano.
"Beh, certo è che si tratta di una delle più grandi scoperte degli ultimi anni" convenni poi, con tono ovvio.

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[cavaliere25]

Ho girovagato un po poi mi sono ritrovato qui signore che bello rivedervi tutti e vedere che siete tutti vivi dove ci troviamo che cosa è questa struttura voi che ci fate qui? domandai tutto contento di aver ritrovato i miei amici

[Guisgard]

Ora erano tutti rinuniti: Gwen, Elv, la banda di Goz e Cavaliere25.
"Stiamo bene" disse Lion a quest'ultimo "e siamo lieti di rivederti sano e salvo."
"Sicuramente è una scoperta fuori dal comune." Flemig a Gwen.
"Io direi..." Goz "... fuori dal mondo!" E scoppiò a ridere.
"Che ridi, capitano?" Lion a lui.
"Non l'avete capita?" Divertito Goz. "Fuori dal mondo! Perchè parlo degli alieni!" Continuando a ridere forte.
"Lei è quale altro scienziato lavorate in questo campo base, professore?" Chiese Elv.
"Io ed il professor Barber." Rispose Flemig.

[Lady Gwen]

Evitai debitamente la battuta di Goz e mi concentrai sulle parole di Flemig.
"Dov'è ora? Come mai non si è unito a noi, stasera?" chiesi con curiosità.

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[Guisgard]

"Il professor Barber" disse Flemig a Gwen "lavora praticamente a ridosso del cratere. Il suo alloggio è il più vicino alla voragine. E' lui che raccoglie dati ed informazioni, passandole poi a noi."
"Lui che ipotesi avanza sull'origine del cratere, professore?" Chiese Elv.
"E' il solo gra noi che esclude un origine terrestre del cratere." Rispose Flemig.

[Lady Gwen]

Ah, ecco.
Questo era interessante.
Avevo idea che il professore non fosse presente in quanto sostenitore di una teoria poco considerata qui.
"In base a cosa stabilisce questa ipotesi extraterrestre?"

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[Guisgard]

"Il professor Barber" disse mangiando Flemig "è convinto, attraverso uno studio sui resideui geologici e sedimentari scoperti nella stratigrafia dei primi metri del cratere, che vi siano minerali cristallizzati di origine non terrestre." A Gwen.
"Ecco, lo dicevo io!" Esclamò Goz, con l'aria però di chi non aveva capito nulla.

[Lady Gwen]

La mia fronte si aggrottò.
"Certo, è una prova inconfutabile, un ritrovamento simile" convenni.
"Ed è un lavoro molto molto interessante quello che state facendo. Facessi il vostro mestiere, spererei di lavorarci anch'io" sorridendo.

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[Guisgard]

"Speriamo di raccoglierne i frutti." Disse Flemig a Gwen.
La cena continuò e quando terminò Gwen e gli altri furono liberi di uscire dall'alloggio.
Sotto un cielo trapunto di stelle tropicali passeggiarono tra gli alloggi e le strutture del campo base, con Elv che prese Gwen per mano e con lei si allontanò appena dagli altri.

[Lady Gwen]

Accennai un sorriso ed annuii a Flemig.
Poi, la cena terminò ed io mi lasciai condurre da Elv dovunque stesse andando, prendendomi per mano sotto quel cielo meraviglioso che sembrava avere infinite stelle più di tutti gli altri luoghi del mondo.
Era davvero uno spettacolo che toglieva il fiato e rimasi in silenzio, stretta al braccio di Elv mano nella mano, a camminare.

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[cavaliere25]

Guardai Elv e dissi ora che siamo tutti qui riuniti cosa dobbiamo fare cosa quando torneremo a casa continuai a dire e mi guardai intorno e guardavo i miei amici ritrovati

[Guisgard]

"Dovremo restare qui in quarantena...." disse Elv a Cavaliere25 mentre, finita la cena, tutti loro uscivano dall'alloggio "... pare che questo campo possa essere soggetto a radiazioni o a qualche attività chmica in grado di contaminare l'organismo umano... quindi bisognerà per forza restare qui il tempo necessario..." seccato.
C'erano anche gli altri e tutti passeggiavano in quello spiazzo tra scavatrici, camion, trivelle, gru e varie antenne poste per captare ogni tipo di fenomeno elettromagnetico generato dal cratere.
Lasciato Cavaliere25 in compagnia di Lion e Stian che erano accanto a lui, Elv prese per mano Gwen e con lei si allontanò dal gruppo.
"Le sere in quest'angolo di mondo sono mozzafiato..." lui a lei fissando l'incredibile firmamento che sovrastava l'isola "... se ci fossimo solo io e te quest'isola sarebbe il posto più bello al mondo..." fissando la ragazza negli occhi.
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[Lady Gwen]

Elv spiegò al ragazzo la situazione circa il nostro blocco, non senza parecchio fastidio e poi ci allontanammo di nuovo dal resto del gruppo, passeggiando da soli.
Sorrisi ed annuii, per comunicargli che per me era esattamente lo stesso, mentre vedevo le infinite stelle riflettersi nei suoi occhi neri, prima di sporgermi verso di lui per un bacio, le mani affondate nei suoi capelli.
La paura di ciò che era successo con gli indigeni non mi aveva ancora del tutto abbandonata e non avrei potuto essere più felice di averlo ancora tutto per me.

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