I racconti del Bianco e del nero

[Destresya]

"Un folle che si traveste..." pensierosa "Beh, un travestimento davvero d'eccezione, se le vittime vedono un tale mostro, e soprattutto.. i denti, le zanne... d'accordo ingannare l'occhio, d'accordo gli artigli, ma le zanne, le zanne che dilaniano la carne in quel modo... secondo me è lì che bisogna cercare perchè se usa qualcosa non so, in metallo allora è più facile rintracciarlo, no? Le ferite causate da una talgiola sono molto diverse da quelle causate da un morso animale... dovremmo poter aver accesso a un morso fresco, non trovate?" gli chiesi, pensierosa.

[Guisgard]

Dana guardò Busk a quelle parole di Gwen.
"Noi crediamo" disse lui alla figliastra di Herbert "che ci sia qualcosa di occulto, di oscuro dietro la faccenda della bestia..."
"Ovviamente nessuno qui vuol credere a 2 zingari come noi." Dana.
Nel frattempo, Destresya e Odigel avevano lasciato il Cimitero.
"Si, bisognerebbe cercare tracce nei boschi..." lui a lei "... è il solo modo per dare sostanza alle mie ipotesi..." pensieroso lo scienziato.
Tornarono così al centro del borgo, proprio quando vi facevano ritorno anche Reddas con i suoi fratelli.
Molti gli andarono incontro per sapere se avesse trovato ed ucciso la bestia.
"Dalle tracce che ho trovato" il cacciatore alla gente del borgo radunata intorno a lui "ho maturato la convinzione che si tratti di più animali, probabilmente canidi, divenuti antropofagi."
"Come fate ad esserne così sicuro?" Arrivando anche Goz.
"Il raggio d'azione in cui sono avvenute le aggresioni è di circa 71 miglia..." spiegò Reddas "... un'area perciò troppo estesa per la caccia di un singolo animale... un canide non si sposta in una zona così vasta." Sentenziò.

[Lady Gwen]

Ascoltai Busk e sì, tutto mi fu più chiaro, decisamente.
Mi presi qualche istante di silenzio.
"Dunque, cosa pensate? E cosa vorreste fare?" chiesi a quel punto.
Ora, la faccenda si faceva decisamente più seria di quanto pensassi all'inizio.

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[Destresya]

Seguii il mio padrone in città, continuando a pensare alle sue parole circa quella bestia, o qualunque cosa fosse il mostro che terrorizzava quelle terre.
Poteva davvero essere un maniaco travestito?
La cosa mi sembrava improbabile, ma avevamo talmente pochi elementi su cui badarci che non potevo scartare nessuna ipotesi.
Una volta arrivati in città, tornò anche il simpaticone, Reddas, quello che non voleva le donne.
Si si, gliel'avrei fatta vedere io al cretino!
Mi avvicinai al mio padrone e gli strinsi piano il braccio, prima di allungarmi verso il suo orecchio.
"Quello è il cacciatore esperto di cui vi ho parlato alla locanda!" lasciando che il tono delle mie parole si soffermasse su "esperto" dato che aveva appena parlato di canidi, e noi era la prima cosa che avevamo escluso, esaminando le ferite.

[Guisgard]

"In questi luoghi" dise Dana a Gwen "c'è un'antica maledizione... e credo qualcuno sia riuscito ad evocarla..." fissandola.
Nel frattempo Destresya e Odigel erano tornati al centro del borgo, dove era arrivato anche Reddas.
Lo scienziato annuì a Destresya e poi si avvicinò al cacciatore per ascoltarlo bene mentre parlava.
"Più belve..." Odigel a Reddas "... dunque voi ritene vi siano più grossi lupi, di taglia eccezionale, sparsi per questi boschi?"
"Io credo ci siano solo più animali antropofagi." Seccato Reddas. "Magari non sono lupi veri e propri, ma magari solo ibridi... non è raro che i cani si accoppino con i lupi dando alla luce degli ibridi."
"Eppure io ho esaminato le ferite sui resti delle vittime" fece Odigel "e i morsi, così come gli artigli non sono quelli che lasciano i canidi."
"Siete un esperto cacciatore voi?" Reddas.
"No, sono uno scienziato." Rispose Odigel.
"Che sciocchezze!" Esclamò Reddas. "Qui non siamo in aule scolastiche o nei laboratori! Qui contano l'istinto, l'esperienza e l'abilità del cacciatore! Tornate ai vostri libri e lasciate a noi esperti risolvere questa faccenda!"

[Destresya]

Più quell'individuo parlava, più dimostrava quanto fosse incompetente, borioso e... l'avevo già detto incompetente?
Ecco, e ignorante.
Non aveva nemmeno esaminato le ferite, sicuramente non aveva parlato con le vittime.
Cosa pensava di fare, una scampagnata fra amici?
Cacciare nel parchetto del re non era certo la stessa cosa che avere a che fare con delle vere belve.
Ai miei safari quello non sarebbe sopravvissuto nemmeno cinque minuti.
Oh come mi prudevano le mani e se solo la mia condizione me l'avesse permesso quante gliene avrei detto.
Ma non potevo mettere in imbarazzo il mio padrone.
Ma lui di certo non gliele avrebbe mandate a dire.
Non era il tipo da farsi mettere i piedi in testa da nessuno, specie da una nullità come quel Reddas!!

[Lady Gwen]

"Cosa?" esclamai d'istinto.
Ci credevo poco... Almeno, la sensazione che mi dominava, al momento, era certamente l'incredulità.
E non sapevo se prenderli per matti oppure dar loro credito.
"Ma voi come sapete tutte queste cose? E perchè vi siete rivolti a me?" chiesi allora, sulle difensive.

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[Guisgard]

Odigel guardò Reddas e rise piano.
"Sarà un piacere vedervi annaspare fra la vostra boria" disse "mentre altra gente verrà aggredita ed uccisa ancora. Siete un bracconiere da 4 soldi, messere. Giunto qui animato solo dalla vostra nomea e dall'ignoranza più profonda verso la fauna e la flora di queste lande. Sono pronto a scommettere che non solo vendereste vostra madre pur di uccidere la belva, ma che la vendereste a pronta cassa."
"Vostra madre invece" con rabbia Reddas "l'avete già venuta a rate a colui che ha convinto un vescovo o un duca a darmi quella laurea!"
Nel frattempo Gwen era nel carrozzone di Busk e di Dana.
"Portala alla tomba sotto il noce..." la ragazza al ragazzo, indicando Gwen.

[Lady Gwen]

"Tomba? Quale tomba?" dissi, quasi con velata esasperazione.
Continuavo a ricevere informazioni frammentarie senza che mi spiegassero le cose nel dettaglio e onestamente, iniziavo davvero a perdere la pazienza.

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[Destresya]

Non riuscii a trattenere un sorrisetto compiaciuto a quelle parole del mio padrone.
Oh di certo sapeva mettere a posto un piccolo borioso uomo che pensava di farsi tanto bello mentre invece non contava assolutamente niente!
Non vedevo l'ora di fare i complimenti al mio padrone per come si era battuto contro quell'individuo.
Sperai con tutta me stessa che l'impostore alzasse anche solo un dito sul mio padrone così, in qualità di sua guardia del corpo, avrei avuto l'autorizzazione ad ucciderlo.
Oh quanto avrei voluto!
Provocare non potevo provocare, nè insultare o mettermi in mostra, non ero che un servo.
Ma la mia funzione era proprio quella di uccidere chiunque tentasse di aggredire il mio padrone, e io morivo dalla voglia di mettere le mani addosso a quel borioso.

[Guisgard]

Alla fine Odigel decise di ignorare Reddas e fece cenno a Destresya di andare via. E così fecero, tornando alla locanda dove alloggiavano.
"Ho un compito per te..." disse lo scienziato alla ragazza "... mi occorre una manciata di Fave di Sant'Ignazio... cerca chi può procurarmele in questo borgo."
Nel frattempo Gwen era nel carrozzone con Busk e Dana.
"Vieni, ti porterò alla tomba..." il ragazzo alla figliastra di Herbert.
Così scesero dal carrozzone e uscirono dal borgo, diretti verso un folto bosco.

[Lady Gwen]

Busk mi disse che mi avrebbe condotta alla tomba e ancora una volta sperai che non stessi facendo una stupidaggine.
Avevo il terrore delle conseguenze e avevo paura non solo che mi succedesse qualcosa, ma anche, eventualmente, della reazione di Herbert.
Raggiungemmo allora un folto bosco e mi chiesi quanto distasse questa fantomatica tomba.

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[Guisgard]

Il bosco era folto, fatto di faggi e castagni, dai cespugli guizzanti di bacche rosse, l'odore forte dei fiori di campo ed uno stretto rio che gorgheggiva fra i sassi muschiati.
Gwen e Busk risalirono un dolce declivio, fino ad un dosso naturale, oltre il quale si apriva una piccola palude.
"Non passare da qui..." disse lui "... è la Palude delle Forche... un piede in fallo e sprofonderesti nel fango senza via di scampo."

[Lady Gwen]

Quel versante del bosco sembrava uscito direttamente da un libro di fiabe, il piccolo Fiume gorgogliava, il profumo dei fiori impreziosiva l'aria e le bacche pendevano dagli arbusti come gioielli.
Seguii la strada che Busk percorreva, nel mentre che lui mi raccomandava di non passare fin dove la palude si estendeva, evitando così di finirci dentro.

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[Guisgard]

I 2 ragazzi arrivarono infine in una selva di sterpi e rovi, in mezzo alla quale Busk indicò qualcosa a Gwen. Era una lapide vecchia e consumata che spuntava a stento e scintillava sotto il riflesso del Sole. Accanto alla lapide c'era un alto e robusto noce.
"Quella è la tomba." Disse lui.

[Lady Gwen]

Il terreno era decisamente poco agevole, ma cercai di proseguire, ormai che ero qui voleva trovare fino in fondo.
Busk mi indicò una lapide che brillava sotto il sole, riuscendo a malapena a sbucare della sterpaglia.
Aguzzai allora la vista per capire cosa vi fosse scritto sopra.

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[Guisgard]

"E' inutile sforzarsi..." disse Busk a Gwen "... le parole sulla lapide sono ormai consumate... vi fu sepoltà, anni fa, una donna... una donna come tante, solo più intelligente e sensibile... faceva il mestiere forse più magico del mondo... aiutava le altre donne a partorire... ma poi qualcuno cominciò a diffondere la voce che portasse sfortuna, che diffondesse morbi ed appestasse i boschi... aveva... aveva un nipote... un ragazzo che chiedeva solo di vivere la propria vita... ma a questo mondo non è possibile essere felici..."

[Lady Gwen]

Ascoltai la spiegazione di Busk, ma ancora non capivo.
"Va bene, ma cosa c'entro io in tutto questo?" chiesi a quel punto, sapendo poco e capendoci ancora meno.
"Perchè ti sei rivolto a me?"

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[Guisgard]

"Quella donna prima di essere impiccata e poi decapitata maledì l'intero borgo di Monseracl..." disse Busk a Gwen "... e ora io e Dana crediamo sia tornata davvero per vendicarsi... ma nessuno crederebbe a 2 poveri zngari... a te invece si... sei la figlia di un uomo importante e a te crederebbero..."

[Lady Gwen]

Accennai un sorriso sarcastico mentre scuotevo la testa.
"Perdonami, ma non è stata affatto una buona idea" commentai "Non dovrei nemmeno essere qui, figurarsi aiutarvi... Mi dispiace..." fissandolo, poi mi allontanai per tornare a casa.
Ero stata via anche fin troppo tempo e non potevo indugiare oltre.

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[Guisgard]

"Allora quando" disse Busk a Gwen che stava andando via "morirà altra gente di chi sarà la colpa? Di chi conosce la verità e sta zitto? Rispondi!"

[Lady Gwen]

"Chi ci assicura che questa sia la verità?" risposi "Proprio nessuno. Potrebbe essere uno dei tanti buchi nell'acqua che sono stati fatti negli ultimi giorni, non v'è certo una sicurezza" continuai fissandolo.
"Ed io non rischio ed una supposizione."

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[Guisgard]

"Cambierai idea quando ci sarà la prossima vittima." Disse Busk a Gwen. "Chiedi pure in giro del processo alla Vammana." Guardandola negli occhi.

[Lady Gwen]

Sospirai, non sapendo cosa fare.
"Non posso prometterti nulla, ora" dissi, sperando si convincesse.
"Ora devo rientrare, sono stata fuori fin troppo" conclusi e davvero non mi sarei contenute se avesse continuato ad insistere.

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[Guisgard]

Busk guardò Gwen senza lasciare trasparire nessuna espressione ed emozione.
Senza dire nulla la riportò al borgo. Era ormai tardo pomeriggio ed il Sole che si calava lento verso Occidente tingeva di aloni dorati l'intera vallata.
Busk lasciò Gwen sulla stradina che conduceva alla rocca ed andò via.

[Lady Gwen]

Non disse nulla, ma mi riaccompagnò al borgo e poi nei pressi della stradina che portava alla rocca.
Risalii così il percorso, accompagnata dai raggi morenti del Sole color bronzo, che ravvivavano i miei capelli, fino a raggiungere il palazzo.
Non sapevo ancora come avrei gestito ciò che avevo saputo oggi da Busk, in lato di me voleva ignorarlo, ma l'altro mi suggeriva che la curiosità voleva andare più a fondo a questa storia.

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[Guisgard]

Gwen tornò alla rocca e trovò Herbert nel salone, mentre sorseggiava del vino, seduto davanti alla finestra.
"Sei stata fuori a lungo..." disse lui a lei "... è stata piacevole la tua passeggiata al borgo?"

[Lady Gwen]

Quando arrivai, Herbert era in salone a bere vino.
"Abbastanza, anche se c'era parecchia confusione in paese, a causa delle proteste dei commercianti..." risposi, mentre toglievo il soprabito e lo salutavo con un bacio sulla guancia.

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[Guisgard]

"Si, ho sentito di questa protesta..." disse Herbert finendo il suo bicchiere di vino "... forse c'era un pò troppa confusione per uscire a passeggiare, non credi? Qualcuno ti ha dato noia, Gwen?"

[Lady Gwen]

Annuii, mentre mi sistemavo vicino al fuoco.
Poi, mi chiese se qualcuno mi avesse dato noia.
"Noia? No, direi di no" scuotendo la testa.
E in effetti era vero.
Tutto si poteva dire, tranne che Busk mi avesse infastidito, benchè ciò che mi aveva rivelato mi tornasse ancora in mente.
"Tu, invece? Scommetto che con tutte quelle carte e senza di me, ti sei annoiato a morte..." dissi divertita, stringendomi al suo braccio.

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[Guisgard]

"Si, pomeriggio poco movimentato devo dire..." disse Herbert alzandosi e posando il bicchiere "... dovresti cambiarti per la cena, Gwen... hai ancora le scarpe sporche di fango... dovrsti essere più accorta quando esci per boschi, ragazza mia." La guardò negli occhi ed uscì dal salone.

[Lady Gwen]

"Immagino..." con un risolino.
Poi, le sue parole mi colpirono come un fulmine a ciel sereno.
Sì beh, avevo mancato di attenzionare quel dettaglio e avevo commesso un errore.
"Sì signore" mi limitai a dire.
Poi, quando uscì dal salone, sospirando, mi diressi in camera mia, per fare un bagno prima di vestirmi per la cena.
Speravo davvero di non aver combinato un disastro.
Non avrei voluto che il nostro rapporto si incrinasse mentre era appena nato.

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[Guisgard]

Gen andò in camera sua per fare un bagno e prepararsi per la cena.
Dopo un pò Facio andò a bussare alla porta della stanza di lei, avvertendola che la cena era pronta.

[Lady Gwen]

Mi ero già preparata, vestendomi per la cena, quando Faccio mi avvisò che era pronto in tavola.
Allora, prima di scendere, chiamai il servitore.
"Facio, ho sentito una storia, giù in paese. Si tratta del processo alla Vammana. Cosa sai dirmi tu in merito?" Chiesi curiosa.

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[Guisgard]

"Beh, è una vecchia storia..." disse Facio a Gwen "... vecchia di parecchi anni... la Vammana era chiamata una donna processata e condannata per stregoneria... ma voi come sapete di questa storia?" Chiese alla ragazza.

[Lady Gwen]

Annuii lentamente, riflettendo.
Già, era ciò che mi aveva raccontato Busk.
"Ne ho sentito parlare in paese" annuii "Alcuni pensano che la Maledizione scagliata dalla donna sia la causa della morte di quelle persone. Ma penso siano solo dicerie" sorridendo.
A quel puntο, scesi in sala per la cena.https://uploads.tapatalk-cdn.com/20200618/032906c1355e54abad5d0f2cc0ecf3f6.jpg

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[Guisgard]

"Non pensate a queste vecchie storie, signorina." Disse Facio a Gwen, accompagnandola nella sala per la cena. "Ora godetevi la cena. Ho preparato un ottimo sformato." Ridendo.
Nella sala però non c'era Herbert.
"Il padrone non cenerà con voi, signorina." Facio. "E' uscito poco fa."

[Lady Gwen]

Un sala, tuttavia, non trovai Herbert e ci restai un po' male.
"Ha detto dove andava?" Chiesi, sedendomi a tavola.
Speravo non si fosse arrabbiato con me, me ne sarei davvero rammaricata se fosse stato a causa mia.

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[Guisgard]

"In verità no, signorina." Disse Facio a Gwen, mentre serviva in tavola. "Forse aveva solo voglia di passeggiare all'aria aperta."

[Lady Gwen]

Annuii, ma non ero molto convinta.
Comunque fosse, cercai di non pensarci e mi godetti il buonissimo sformato preparato con tanta attenzione da Facio.
Magari lo avrei aspettato sveglia per dargli la buonanotte, sperando non tornasse troppo tardi.
Avevo percepito parecchia freddezza fra noi al mio ritorno e non volevo andare a dormire senza aver chiarito, senza essermi assicurata che fra noi andasse tutto bene.

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[Guisgard]

Gwen cenò e poi attese il ritorno di Herbert.
Ma fu un'attesa lunga. Arrivò la Mezzanotte e lui non era ancora tornato, al punto che la ragazza cominciò a sentire la stanchezza di quel giorno ed il sonno arrivare.

[Lady Gwen]

Attesi il ritorno di Herbert, anche se lui non accennava ad arrivare e mentre ero lì, stesa sul divano accanto al camino, iniziai a sentire la stanchezza ed il sonno avvolgermi fra le loro braccia, nonostante lottassi con tutta me stessa per rimanere vigile, ma era davvero difficile.

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[Destresya]

Il tizio putroppo non passò alle mani, e io me ne dovetti stare ferma e calma.
Odigel era compassato e calmo, decise di non proseguire oltre la lite.
Non potei far altro che seguirlo, lontano da quell'uomo che prima o poi sapevo avrei steso come si deve.
Lui poi mi diede un compito e io annuii.
"Ma certo signore!" con un sorriso.
Mi diressi verso il centro del paese alla ricerca di un negozio che vendesse frutta e verdura, quando lo individuai, mi ci avvicinai per cercare le fave che voleva il mio padrone.

[Guisgard]

Gwen attese ancora, lottò contro la stanchezza e contro il sonno, ma alla finè si addormentò, svegliandosi solo il mattino dopo a causa di alcune urla che giungevano dal borgo sottostante la rocca.
Anche Destresya era nel centro abitato, in cerca di quelle fave per Odigel, senza però trovarle.
Ma poi delle grida che giungevano dall'altra parte della strada la fecero sussultare.

[Lady Gwen]

Cercai di lottare contro me stessa, ma alla fine il sonno ebbe la meglio e dormii praticamente tutta la notte sul divano, accorgendomene solo la mattina dopo al mio risveglio.
Furono delle urla a destarmi e subito, allarmata, non avendo idea se Herbert fosse o meno tornato a casa nel frattempo, mi affacciai alla finestra, per capire cosa stesse accadendo e sperando non fosse un altro scherzo di Busk.

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[Destresya]

Niente, quelle fave sembravano introvabili.
Ma chissà a cosa gli servivano, poi!
Non sapevo proprio capacitarmene, ma non discutevo certo le parole del mio padrone, dunque le avrei trovate in un modo o nell'altro.
D'un tratto, un grido!
Mi bloccai di scatto, sussultando!
Immediatamente mi voltai e corsi nella direzione da cui proveniva.

[Guisgard]

Gwen si affaccio dalla finestra della rocca, ma le grida erano lontane, giungendo dal centro del borgo, perciò poteva capire poco o nulla da lì.
Destresya invece era nel centro cittadino e potè vedere alcuni contadini che portavano su un carretto un uomo ferito. l poverino era stata amputata parte della gamba, dal ginocchio in giù. Quei contadini po portarono dal dottor Barbat per affidarlo alle sue cure. Quei villani spiegarono poi che l'uomo era stato aggredito dalla belva, che afferrtolo per una gamba lo stava trascinando via. Le urla del poveretto avevano attirato i contadini, ma le fauci dell'animale a furia di tirare finirono per tranciare la gamba. E solo per questo i contadini riuscirono a raggiungerlo e portarlo via.
Poco dopo però Barbat annunciò alla gente di Monseracl che l'uomo era morto dissanguato.

[Lady Gwen]

Da lì era impossibile capire qualcosa, così decisi di scendere in paese, per comprendere cosa stessero succedendo là fuori.
Intanto, non avevo idea se Herbert fosse ancora fuori o fosse tornato a casa, ma sarei tornata subito non appena scoperto cos'era accaduto al borgo.

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[Guisgard]

Gwen scese nel borgo e scoprì ogni cosa. Della nuova aggressione da parte della belva, alla perdita di una gamba della vittima, morta infine dissanguata.

[Lady Gwen]

Arrivata al borgo, scoprii ciò che era già evidente, ossia una nuova vittima della bestia.
Aveva inizialmente perso la gamba, ma poi era morto dissanguato.
Probabilmente eravamo già oltre le dieci vittime ed era una continua strage.
Era un pensiero orribile quello di essere continuamente esposti ad un problema simile, mentre la gente continuava a morire e non sapevamo che minaccia stavamo fronteggiando.

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[Guisgard]

Nel borgo c'era paura, disperazione e rabbia.
Gwen aveva scoperto di una nuova vittima e poco dopo arrivò anche Goz.
"A questo punto" disse alla gente "credo cheogni altra protesta contro la mia decisione di vietare la fiera vada a farsi friggere, no?" Rimproverandoli con lo sguardo. "Fno a quando non sarà abbattuta la belva uscire nei boschi sarà proibito."
"E quelli che vivono lì? Nei boschi?" Gridò una donna. "Li abbandonerete al loro Destino?"

[Lady Gwen]

Arrivò anche Goz e non potei dargli torto.
Il festival era una vera e propria follia in questo momento, non potevo essere dalla parte dei commercianti.
Poi, Uan donna parlò, riguardo coloro che vivevano nei boschi, mentre io mi voltavo a guardare chi fosse.

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[Guisgard]

Era una donna come tante altre del borgo, tutte spaventate e disperate.
Un'aria cupa scese su Monseracl dopo quella nuova vittima della belva.
Gwen vide scorrere via volti e sguardi spenti, come se il borgo fosse ormai abitato solo da fantasmi. Tra quelle facce vide apparire quella di Busk. Camminava distante dagli altri e la fissava in modo insistente.

[Lady Gwen]

Capivo benissimo l'inquietudine della gente, specie appunto di coloro che vivevano dentro o accanto ai boschi, erano certamente più esposti al pericolo.
I volti della gente erano ingrigiti, spenti, non avevo mai visto questa gente in questo stato, mai e mi spaventava.
Serbavo dentro tanta rabbia nei confronti di questa situazione, mi faceva rabbia il fatto che non si riuscisse a capire come proteggere la gente.
La folla si disperse, ma vidi che Busk, sempre puntuale, era lì a fissarmi.
Sospirai in silenzio e mi diressi verso di lui.
Se non l'avessi fatto io, l'avrebbe fatto lui, tanto valeva andare.

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[Guisgard]

"Dovrete abituarvici..." disse Busk quando Gwen si avvicinò a lui "... ci saranno altre vittime... ed altre ancora... e alla fine le autorità si stancheranno di contarle... dei contadini e dei pastori ai potenti non interessa... i vescovi e i nobili smetteranno di occuparsi di Monseracl... si, dovrete abituarvi tutti..." fissandola quasi beffardo.

[Lady Gwen]

Ascoltai ciò che disse, con quell'aria quasi beffarda che mi dava un tale fastidio...
Sbuffai.
"Se sei qui per offendere o per riversare la tua frustrazione su di me, sappi che hai scelto la persona ed il momento sbagliati" dissi senza fronzoli.
"E onestamente, non voglio avere problemi a causa tua continuando a stare qui" conclusi, oltrepassandolo.

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[Guisgard]

"E se io..." disse Busk mentre Gwen si allontanava "... ti dessi una prova di ciò che dico? Hai chiesto della Vammana? Non è una favola... c'è la tomba... e se vuoi una prova io te la darò."

[Lady Gwen]

Sospirai.
"Sì, ho chiesto. E indovina? Dubito fortemente esista qualcuno che ritenga credibile questa storia" risposi, fissandolo.

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[Guisgard]

"Allora vieni con me, al monastero..." disse Busk a Gwen "... e lì ti darò la prova che è tutto vero..."

[Lady Gwen]

Sospirai massaggiandomi le tempie.
"Mi spieghi perchè insisti tanto con me? Dimmelo" fissandolo, fra lo spazientito ed il curioso.

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[Guisgard]

"Forse perchè sei l'unica che credo possa credermi..." disse Busk a Gwen "... e tu mi dici perchè sei così diffidente?"

[Lady Gwen]

Davvero non capivo, davvero.
Non mi conosceva nemmeno, come poteva fidarsi così ciecamente di me?
"Forse perchè non ti conosco abbastanza e perchè le tue teorie sono basate su delle credenze popolari?" ribattei.

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[Guisgard]

"Vieni con me al monastero" disse Busk "e ti mostrerò perchè devi credermi." Fissandola. "Se davvero ti interessa aiutare Monseracl allora vieni con me. Forse facendo aprire a te gli occhi, poi li riapriranno anche gli altri." A Gwen.

[Lady Gwen]

Lo fissai e vidi davvero la motivazione nel suo sguardo.
Avrei voluto avere la sua convinzione...
"Va bene, d'accordo, ti seguirò" cedetti alla fine.
E come ventiquattrore fa sperai di non fare una sciocchezza.

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[Destresya]

Osservai la scena, in silenzio ma con le orecchie bene aperte.
Una volta compreso il tutto, mi voltai e senza pensarci due volte iniziai a correre, corsi a perdifiato fino alla locanda, dove sapevo che avrei trovato il mio padrone.
Corsi nella nostra stanza, per andarlo a chiamare e raccontagli di quanto avevo visto, se partivamo subito poteva raggiungere il medico ed esaminare le ferite il prima possibile!

[Guisgard]

Destresya corse alla locanda, dove raccontò tutto ad Odigel.
"Io andrò dal dottore del borgo per cercare di esaminare il cadavere..." disse lo scienziato "... tu continua a cercarmi le fave che ti ho chiesto, Destresya." Fissandola. "E' importante che io le abbia, chiaro?"
Nel frattempo Gwen si era decisa a seguire Busk. Insieme arrivarono al monastero.
"Ora chiederemo ai frati di poter vedere l'archivio... a me non darebbero mai il permesso, ma a te si per via di tuo padre..." lui a lei.

[Destresya]

Annuii a quelle parole di Odigel.
"Sì, signore, ho pensato che fosse importante avvisarvi immediatamente, per quello ho interrotto le ricerche!" spiegai, un po' imbarazzata di non aver trovato quello che mi aveva chiesto.
"Avevo già guardato diversi negozi senza trovarci, ma sapete che non mi arrendo facilmente!" gli sorrisi.
"Vi scorto in paese e ci dividiamo lì?" proposi.

[Lady Gwen]

Arrivammo al Monastero.
"Va bene, va bene..." acconsentii.
Mi chiedevo cosa mai potessimo trovare, in un Monastero, di inerente ad una presunta maledizione, era una cosa che non reggeva proprio, ma speravo avesse ragione.

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[Guisgard]

"Non importa,non pensare più a trovare ciò che ti avevo chiesto, Destresya." Disse Odigel alla ragazza. "in realtà era piuttosto una verifica la mia. Il fatto che tu non sia riuscita a trovare ciò che ti avevo ordinato di portarmi significa che dobbiamo cercare non necessariamente nel borgo... infatti su alcuni di quei cadaveri ho trovato tracce di stricnina... una sostanza che si ottiene dalle cosiddette fave di Sant'Ignazio... come mai è finita su quei cadaveri? Forse risolvendo questo piccolo mistero avremo una pista da seguire..." pensieroso "... andiamo... accompagnami dal dottore del borgo..."
Nel frattempo Gwen e Busk erano giunti al monastero.
Arrivando videro un frate impegnato a seminare nell'orto di quel Santo Luogo.
"Ecco..." sottovoce Busk a Gwen "... ora chiedi al frate di voler consulare gli annali del monastero... dì a chi sei figlia e vedrai non ci farà storie... il servilismo è diffuso nella parte marcia di questa nostra società..."

[Lady Gwen]

Arrivammo e vedemmo un monaco intenti a lavorare nell'orto del monastero.
Sospirai guardando in su e mi avvicinai all'uomo.
"Salute a voi" con un sorriso "Sono la figlia del generale Herbert e sarei interessata a consultare i vostri annali, sarebbe possibile?" con tono educato.

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[Guisgard]

Il frate guardò Gwen un pò stupito, visto non era usuale che una giovane donna venisse a chiedere di consultare gli annali del monastero.
Ma poi il religioso annuì e fece entrare i 2 ragazzi nel monastero.
Li condusse in una stanza oltre il refettorio, dove c'erano ammassati diversi registri.
"Cercate" disse il frate "qualche avvenimento in particolare, o una data specifica?"
"Vorremmo vedere i registri di 29 anni fa." Busk. "29 anni fa esatti."
Il frate allora cercò e tirò fuori poi un vecchio registro, posandolo poi su uno dei tavoli ed andò via.
"Bene..." mormorò Busk "... vediamo un pò..." sfogliando il registro "... ecco... leggi qui... da questa pagina..." a Gwen.
Sul registro eranno annotati alcuni fatti misteriosi accaduti nei boschi presso Monsearcl 29 anni prima. Si trattava di aggressioni ai danni di diverse persone, perlopiù donne e bambini, ritenute opera di qualche lupo.
Le aggressioni erano durate per un intero anno, per poi cessare all'improvviso.

[Lady Gwen]

Il frate fu un po' stupito, ma ci accompagnò.
Busk rivelò quale anno volessimo visionare ed il frate ci diede i registri.
Iniziai allora a leggere dove lui mi indicava.
Iniziai a leggere di aggressioni uguali a quelle attuali, proprio identiche, che però poi erano cessate nel giro di un anno.
"Ma... Allora è già successo..." dissi, continuando a leggere.

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[Guisgard]

"E'quello che volevo dirti, ma senza prove non mi avresti creduto." Disse Busk a Gwen. "C'è poco altro da leggere. Le aggressioni cessarono all'improvviso e nessuno poi si è preso la briga di fare ricerche, ritenendo che davvero fossero opera di qualche lupo. E se cercassimo registri vecchi di 58 anni leggeremmo le stesse cose. In pratica queste aggressioni si ripetono in questi boschi da chissà quanto tempo, regolarmente ogni 29 anni..." fissandola.

[Lady Gwen]

Lo ascoltai nella sua spiegazione.
"Sì, ma... Come vorresti risolvere il problema? Dubito che troveremmo una contro maledizione, come nei romanzi..." sarcasticamente, chiudendo il registro.

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[Guisgard]

"Io credo" disse Busk a Gwen "che dovremmo far rivalutare la memoria della Vammana. Non più ricordata come una creatura malvagia, ma invece come la gran donna che è stata. Sono certo che basterà questo per annullare la maledizione."

[Lady Gwen]

"Non sarà facile... La gente di Monsearcl è conservatrice, tradizionalista... Non cambierà idea così facilmente... Quando ho chiesto informazioni su questa donna, sono stata liquidata dicendo che è solo una storia, che non ha alcun fondamento... E mentre si cercherà di convincere le persone, altra gente continuerà a morire..." sospirando.

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[Guisgard]

"Non importa quante altre vite ci costerà, ma noi dobbiamo far redimere la memoria della Vammana." Disse Busk a Gwen. "Si, è questa la nostra priorità. Dobbiamo riuscirci. Bisogna trovare il modo di convincere i bigotti del borgo."

[Lady Gwen]

Scossi la testa senza sapere che fare.
"Non so... Quale potrebbe essere un modo per convincere le persone a cambiare opinione? Voglio dire, ci vogliono delle motivazioni valide, incrollabili, non possiamo limitarci a dire che era una brava donna e non faceva male a nessuno..."

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[Guisgard]

"Ci penseremo..." disse Busk a Gwen "... troveremo un buon piano... ora però usciamo da qui... detesto chiese e monasteri..." con tono insofferente.
Lasciarono così il monastero e fecero ritorno al centro del borgo.
Proprio in quel momento però un capannello di persone si era formato in piazza.
Un nuovo straniero era giunto a Monsearcl.
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[Lady Gwen]

"Spero tu abbia ragione..." ammisi, mentre uscivamo dal monastero.
Pensavo ad un eventuale modo per spiegare ad Herbert questa cosa, ma nella mia testa non finiva mai bene.
Nemmeno Facio sarebbe stato dalla mia parte, visto che lui aveva liquidato la storia della Vammana.
Tornammo al borgo e vidi un capannello di persone, insieme ad uno straniero.
"Chi sarà mai?" chiesi, più retoricamente che altro "Sembra che, con la scusa degli attacchi, Monsearcl sua una grande metà turistica, ultimamente..." con sarcasmo.

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[Guisgard]

"Sarà qualche altro cacciatore convinto di dover uccidere un grosso lupo..." disse sarcastico Busk a Gwen, fissando il nuovo venuto.
In realtà più che un cacciatore quell'uomo sembrava un intellettuale, visto che aveva con sè due grosse borse come quelle usate dagli avvocati o dai medici.
Chiese informazioni per raggiungere la casa del borgomastro e ottenutele andò lì.

[Lady Gwen]

Osservai il nuovo arrivato, attentamente.
"Tu dici?" Dubbiosa "No, secondo me no, sembra troppo un intellettuale, guarda com'è ben equipaggiato" indicando le borse "Sembra quasi uno studioso di legge..." osservai.
"In tal caso, avrà ben poco da fare col borgomastro, non mi sembra esattamente un uomo democratico..." sarcasticamente, sentendo che era diretto lì.

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[Guisgard]

"Beh, noi abbiamo altro a cui pensare." Disse Busk a Gwen. "C'è una maledizione da affrontare." Fissandola. "Io però devo tornare al carrozzone... tu cerca di convncere tuo padre a dar credito alla maledizione." Si salutarono e lui andò via.
Ma pochi istanti dopo Gwen sentì alcuni cavalli giungere velocemente nel borgo, seguiti dall'abbaiare sfrenato di un'intera muta di cani.
Era tornato Reddas.
"Gente di Monsearcl!" Gridò fra il frastuono dei suoi cani. "Gente di Monsearcl! Vi ho liberati dalla belva!"

[Lady Gwen]

Annuii, mentre Busk andava via, per tornare al carrozzone.
Un attimo dopo, però, mentre io stavo per tornare a casa, si sentì un forte calpestio di zoccoli di cavalli, seguito dall'abbaio di una muta di cani.
Era Reddas, che affermava di aver liberato tutti dalla bestia.
Questa era proprio bella, non vedevo l'ora di sentirla.
Infatti, rimasi lì ad ascoltare curiosa.

[Guisgard]

Naturalmente molti accorsero dopo quella rivelazione di Reddas, tra cui anche Gwen.
Il cacciatore smontò da cavallo e affidò i suoi cani al fratello.
"Milord..." disse il Curato, giunto anche lui "... dite davvero? Avete ucciso la belva?"
"Io non scherzo mai, padre." Reddas. "Si, l'ho incrociata in un bosco presso le pendici del Taburn. Ho sparato diversi colpi e sono riuscito ovviamente a colpirla." Mostrando il suo fucile. "Questo non è un fucile normale... l'ho disegnato io stesso e l'ho fatto costruire da un abile armaiolo... spara pallottole più pesanti dei normali fucili o moschetti... richiede una vicinanza particolare con la preda... bisogna intravedere il bianco dei suoi occhi... da quella distanza non da scampo..."
"E voi avete visto il bianco degli occhi di quella belva?" Chiese il Curato.
"Non avevo bianco in quei suoi occhi..." mormorò Reddas "... erano occhi incolore... cupi e freddi... inanimati direi..."
"Che bestia era?" Chiese un uomo. "Un lupo? Un mostro?"
"Era nella boscaglia..." Reddas a quello "... albeggiava... non sono riuscito a distinguerne le fattezze... sembrava avere la sagoma di un lupo... ma era molto più grosso..."
"Dov'è ora?" Arrivando Goz, seguito dal nuovo arrivato, l'uomo bruno visto da Gwen in precedenza.
"L'ho colpita più volte..." rispose Reddas "... ma è fuggita... ma non farà molta strada." Con un ghigno.

[Lady Gwen]

Reddas fece tutto un sermone, lodando se stesso e la sua bravura e degnandosi solo alla fine di dire che aveva colpito la bestia.
Colpito.
Non ucciso.
Non avrebbe fatto molta strada, era scappata e tante altre giustificazioni che dovevano servire a gettare fumo negli occhi, celando in realtà che era qui da giorni e aveva ancora concluso poco.
Non gli avrei creduto finché non avessi avuto la prova lampante che diceva il vero, ossia finché non ci fossero state effettivamente più vittime in tutta Monsearcl e dintorni.
Arrivò perfino Goz, seguito dal Bruno nuovo arrivato.

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[Guisgard]

"Siete certo" disse Goz a Reddas "ti aver ferito a morte la belva?"
"Certissimo." Annuì Reddas. "Come il sorgere del Sole domani. L'ho ferita più volte al collo ed al ventre. Colpi precisi e mortali. Perdeva sangue... molto sangue... potrà fare poca strada e domattina andrò a raccoglierne il cadavere." Soddisfatto. "Popolo di Monseracl!" A tutti i presenti. "Vi ho liberato dalla belva! Vi ho ridato la vita!" E tutti esultarono felici, acclamandolo come un eroe.
Tutto ciò davanti a Gwen.

[Lady Gwen]

Goz era titubante, come me del resto, ma Reddas si fece acclamare dal popolo come un eroe.
Sollevando le sopracciglia in un moto di dissenso, imboccai dunque la strada di casa.
Sentendo le urla dell'ultima vittima, stamani, ero uscita prima della colazione e avevo un disperato bisogno di mettere qualcosa nello stomaco.
Non avevo nemmeno visto papà, non c'era stato a cena e oggi non lo avevo ancora visto.

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[Guisgard]

Gwen tornò allora alla rocca, mentre il borgo era in festa per quelle parole di Reddas.
Alla fortezza Gwen trovò Facio.
"Bentornata, signorina." Disse lui cordiale. "E' stata piacevole la passeggiata?"

[Lady Gwen]

Tornata a casa, trovai Facio.
"Più che una passeggiata, ero scesa in paese nel momento in cui si era sentito l'urlo dell'ultima vittima. Pare che Reddas abbia ucciso la bestia..." dubbiosa "Dov'è mio padre?" chiesi poi, sperando fosse in casa.

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[Destresya]

Ascoltai rapita quelle parole del mio padrone, per poi lasciarmi scappare un sorrisetto.
"Questa sì che è una bella intuizione!" annuii "Temevo così tanto che vi sareste arrabbiato perchè non avevo trovato quelle fave.." sorrisi, sempre più ammirata dall'intelligenza che il mio padrone mostrava in ogni situazione.
"Magari sono state tutte nello stesso posto e se troviamo quel posto possiamo scoprire di più sulla bestia!" ripassai ad alta voce il concetto mentre lo seguivo giù per le scale.
Era geniale, davvero geniale.
Arrivammo in piazza proprio mentre quel Reddas proclamava di aver ucciso la bestia. Anche se a me quel tipo non era mai piaciuto e ci credevo poco.
"Cosa dite, signore, andiamo lo stesso dal dottore, non è vero?" guardando Odigel.

[Guisgard]

"Si." Disse Odigel a Destresya. "Perchè non credo affatto si tratti di un animale." E insieme andarono da Barber, il medico del borgo.
L'uomo aveva ancora i vestiti sporchi di sangue, visti i disperati tentativi di salvare l'ultima vittima della belva.
Accolse con gentilezza, pur essendo visibilmente provato, lo scienziato e la ragazza, facendoli accomodare nel cortile di casa e chieso poi loro di attendere che si cambiasse gli abiti.
Intanto Gwen era tornata alla rocca.
"Davvero?" Stupito Facio. "Quel cacciatore ha ucciso le belva? Ma è fantastico!" Esclamò contento.

[Lady Gwen]

"Non so, non ne sono molto sicura, anche Goz è parecchio incerto" risposi.
"Dov'è mio padre?" chiesi poi, di nuovo.

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[Guisgard]

"E' uscito a cavalcare, signorina." Disse Facio a Gwen. "In verità gli avevo detto di desistere, ma non ha voluto..."

[Lady Gwen]

Annuii.
"Allora lo raggiungo subito" comunicai a Facio.
Andai dunque a cambiarmi, indossando abiti adatti a cavalcare e andai poi a prendere Ares alle scuderie.
Non vedevo papà da ieri pomeriggio e onestamente volevo passare un po' di tempo insieme.

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[Guisgard]

"Aspettate, signorina..." disse preoccupato Facio a Gwen "... non è saggio uscire da sola nel bosco... non potete andarci, è pericoloso. Quella belva sarà forse ferita, ma è ancora viva... non andate, vi prego..."

[Lady Gwen]

Vidi Facio fermarmi dall'andare nel bosco.
"Possibile che mio padre si sia spinto così oltre?" chiesi, la fonte corrugata dal dubbio.
"Pensavo fosse qui nei dintorni..."

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[Guisgard]

"E' voluto uscire a cavalo, diretto al bosco, signorina." Disse Facio a Gwen. "Si è portato dietro il fucile, ma non ha voluto sentire ragioni, signorina. Lui però è un esperto cacciatore, ma per voi è troppo rischioso andare nel bosco."

[Lady Gwen]

"È uscito per la bestia..." constatai, sospirando.
"Reddas ha detto di aver ferito a morte la bestia, ma nessuno sa effettivamente con certezza che la creatura sia morta nel frattempo... Potrebbe essere ancora viva e ancora più feroce, mio padre deve saperlo..." aggiunsi, avvilita.

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[Guisgard]

"Vostro padre è un cacciatore esperto come pochi altri, signorina." Disse Facio a Gwen. "Vedrete che non gli accadrà nulla."
E infatti, dopo circa un'ora, Herbert tornò dalla sua cavalcata.

[Lady Gwen]

Sospirai e dopo un po' mi convinsi a dare ascolto a Facio, cercando di mangiare qualcosa nel frattempo che aspettavo Herbert, nonostante sentissi lo stomaco chiuso.
Dopo circa un'ora, lui tornò, facendomi sospirare di sollievo.
"Finalmente, ero in pensiero" dissi sollevata, andando a salutarlo mentre lo abbracciavo "Facio mi ha detto che eri uscito nel bosco col fucile ed ero preoccupata..." sospirando.

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[Guisgard]

"Sono un uomo prudente" disse Herbert a Gwen, dopo averla salutata con un bacio sulla fronte "e ho portato il fucile con me solo per scrupolo. E tu invece?" Fissandola e porgendole il braccio per andare nel salone insieme. "Come hai trascorso la giornata?"

[Lady Gwen]

Sorrisi al suo bacio sulla fronte, felice che il gelo della sera precedente fosse passato.
Presi il suo braccio, mentre ci dirigevamo in salone.
"In verità, mi sono svegliata stamattina sul divano, mi ero addormentata ieri sera aspettando che tornassi" iniziai "Ma sono uscita di gran carriera diretta l borgo sentendo delle urla. C'è stata un'altra vittima, un uomo. Anche se Reddas afferma di aver ucciso la bestia..." snocciolai.
"Ho i miei dubbi, comunque... Dice di averla ferita a morte e dà per scontato che sia morta... Ero preoccupata per questo, avevo paura che la trovassi in giro per il bosco, ancora più feroce per le ferite..."

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[Guisgard]

"Se davvero quell'esaltato ha ferito la belva" disse lui mentre con Gwen raggiungevano il salone "allora dubito potrà resistere a lungo. Probabilmente morirà dissanguata. Forse già domattina troveranno la sua carcassa." Fissandola.

[Lady Gwen]

"Beh, lo spero, allora..." commentai.
Ero sempre dubbiosa, ma volevo sperarlo per il bene di tutta la comunità di Monsearcl.
Poi, lo guardai.
"Come mai non eri a cena, ieri?" chiesi curiosa.

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[Guisgard]

"Avevo degli impegni, alcune questioni da sistemare." Disse Herbert a Gwen, sedendosi su una poltrona al centro del salone. "Perchè mi sembri nervosa, Gwen?" Fissandola. "Sei strana oggi... sbaglio?"

[Lady Gwen]

"Capisco..." annuii, mentre lui si sedeva su una poltrona ed io sul bracciolo.
Poi, mi fece notare che gli sembravo nervosa.
Lo ero?
Probabile...
"Non so, sono tante cose... Ero preoccupata per te, che eri là fuori nel bosco... Mi dispiace che l'inizio del nostro rapporto sia coinciso con l'inizio di questa tragedia... E oggi, al borgo, ho sentito una storia che forse mi ha inquietata, ma di più mi ha fatto riflettere..." ammisi.
"Tempo fa, una donna fu giustiziata, qui la chiamano Vammana. Si dice che maledisse tutta Monsearcl e da quella volta, ogni ventinove anni esatti si verificano attacchi da parte di un qualche animale, come quelli che si stanno verificando ora, salvo poi interrompersi all'improvviso..."

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[Guisgard]

"Gwen, ragazza mia..." disse lui fissandola "... davvero vuoi farmi credere che dai credito a queste idiozie?" Con un leggero sorriso. "Il mondo sta cambiando e le credenze di un tempo pian piano stanno sparendo. Chi ti ha raccontato questa storia? Vivi qui da sempre eppure solo adesso ne entri a conoscenza... come mai?"

[Lady Gwen]

"Non ho detto che ci credo" precisai "Però mi ha fatto pensare, ecco..." aggiunsi.
"Gente in paese... Sai, le solite persone superstiziose..." risposi, vaga.
Non volevo dirgli che era stato Busk a parlarmene.
Avevo idea che, facendolo, avrei fatto un bel guaio, così omisi quel dettaglio, sperando si convincesse.


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[Guisgard]

"Non dare ascolto a simili voci, Gwen..." disse Herbert "... la paura è sempre la migliore amica dell'ignoranza, ricordalo. Magari domani troveranno davvero il corpo della belva ferita da Reddas. Coì simili voci scompariranno.
Era ormai tardo pomeriggio al borgo e la sagoma del Taburn, sinistra e misteriosa, sembrava osservare quel mondo e le sue paure.

[Lady Gwen]

Lo ascoltai e annuii, aveva ragione.
Mi sarebbe dispiaciuto per Busk, ma non potevo.
Non potevo proprio.
Se dovevo scegliere, tenevo di sicuro di più ad Herbert che a lui e non potevo certamente compromettere il nostro rapporto.
Nel frattempo, la sera era calata su Monsearcl, con tutte le sue ombre e le sue inquietudini.
"Spero davvero che questo problema si risolva... Voglio cavalcare liberamente nei boschi con te senza il pensiero di una bestia sanguinosa..." ridacchiai.

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[Destresya]

"Davvero? E che idea vi siete fatto a riguardo allora?" ero davvero molto incuriosita da come funzionava la mente del mio padrone, riusciva a vedere cose che agli altri sfuggivano, collegare indizi apparentemente insignificanti e arrivava laddove gli altri si fermavano.
Era davvero un uomo eccezionale.
Anche se, dovevo ammettere che a me piaceva molto l'idea di un animale feroce, essendo un cacciatore.
Arrivammo dal dottore e aspettammo che si cambiasse d'abito, dato che era ancora tutto sporco di sangue per aver soccorso l'ultima vittima.

[Guisgard]

"Credo si tratti di un uomo, di un assassino." Disse Odigel a Destresya. "Forse un folle, una sorta di maniaco." Fissandola.
In quel momento tornò Barber.
"Perdonatemi se vi ho fatto attendere..." il medico "... come posso esservi utile?"
"Per ora vorrei conoscere il vostro parere da modico." Odigel.
"E' morto dissanguato, in seguito alle grabi ferite riportate." Spiegò Barber. "Ma sotto un certo aspetto è stato meglio così... si... quel poveretto sarebbe vissuto come un infelice... mutilato e sfigurato... si, è stato un bene sia morto."
"Voi avete in curo un uomo demente, giusto?"
"Cosa?" Barber stupito. "Si... ma perchè me lo chiedete?"
"Perchè sono convinto che non si tratti di un animale, ma di un uomo. un folle probabilmemnte." Svelò Odigel.
"Non penserete forse..." incredulo il medico "...quel poveretto è solo un miserabile, un malato mentale ma non certo un assassino!"
Intanto Gwen era alla rocca con Herbert.
"Sei molto cara..." disse lui cercando la mano di lei, per poi stringerla "... non temere, vedrai che passerà presto questa situazione e potremo cavalcare ogni giorno." Sorridendole. "Ora scusami, ma ho lasciato detto nel borgo che mi occorre uno stalliere per badare alle mie scuderie. Facio da solo non riesce a fare tutto. Andrò allora nel cortile per vedere chi si sarà presentato per quel lavoro."

[Lady Gwen]

"Lo spero davvero tanto" annuii sorridendo e stringendo la sua mano.
"Oh! Vengo con te, sono curiosa di vedere a chi potrei affidare il mio Ares!" dissi divertita.
"È troppo bello per essere affidato a chicchessia, non credi?" aggiunsi poi.
"E hai ragione, ci vuole qualcuno in più che dia una mano."

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[Guisgard]

Herbert annuì e cn Gwen scesero nelle scuderie, dove con Facio c'era già l'aspirante stalliere.
E con stupore Gwen scoprì che si trattava di Busk.
Il ragazzo la guardò con un mezzo sorriso.
"E così" disse Herbert "tu vuoi lavorare per me, ragazzo? Hai esperienza con i cavalli?"
"Certo, signore." Lesto Busk. "Sin da piccolo sono stato in mezzo ai cavalli."
"Allora ti terrò per un paio di settimane di prova, vedremo come ti comporterai." Sentenziò Herbert.

[Lady Gwen]

Andammo nelle scuderie e credetti di avere un'allucinazione.
Davvero era Busk?
Davvero era arrivato fin qui?
Non seppi cosa dire.
Papà decise di prenderlo in prova per un periodo di tempo e onestamente non avevo buone vibrazioni, circa questa faccenda.
Mi aveva presa alla sprovvista e non mi piaceva affatto.

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[Guisgard]

"Io andrò a farmi un bagno, tu mostragli il tuo cavallo, Gwen, così che saprà come trattarlo." Disse Herbert a sua figlia, indicando Busk.
Poi andò via, lasciandoli soli.

[Lady Gwen]

Annuii, anche se con fastidio, mentre andava via.
"Dovevi proprio venire qui?" dissi stizzita "Se è un modo, per te, per convincere sia me che mio padre, mi dispiace. Non c'è nulla da fare" conclusi lapidaria, mentre andavo alla scuderia di Ares.

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[Guisgard]

"Sono qui solo per lavorare,cosa credi." Disse impertinente Busk a Gwen.
Lei allora gli mostrò Ares.
Ma proprio in quel momento dal borgo si udirono grida e schiamazzi.

[Lady Gwen]

"Sì certo, come no" con tono secco.
Pensava che mi fidassi?
Sul serio?
Che ingenuo...
Poi, dal borgo di udirono grida e schiamazzi, così guardai in direzione del paese per capire cosa stesse succedendo.

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[Guisgard]

Gwen provò a gettare lo sguardo verso il borgo sottostante, ma non si poteva capire molto. Le grida però erano reali e risalivano fino alla rocca.
"Sembra sia accaduto qualcosa..." disse Busk "... e credo di sapere cosa..." fissando la ragazza.

[Lady Gwen]

Le grida di fecero più insistenti, giungendo fino alla rocca.
Guardai Busk, allarmata.
"Pensi ci sia stata una nuova vittima?" mormorai "Sapevo che non ci si poteva fidare di quel pallone gonfiato..." scuotendo la testa con rabbia.

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[Guisgard]

"Si e ce ne saranno delle altre." Disse annuendo Busk a Gwen. "Vogliamo andare al borgo? a scoprire chi sia stata la nuova vittima?"

[Destresya]

Restai in disparte mentre i due parlavano, affascinata come sempre da come la mente umana potesse arrivare a certi ragionamenti, ascoltavo il mio padrone che parlava col medico.
Un uomo, pensava a un uomo, a un folle persino!
E come faceva un folle a fare quelle ferite?
Ma dallo sguardo del medico dedussi che conosceva qualcuno che avrebbe potuto corrispondere alla descrizione.
"E cosa credete che usi per dilaniare le sue vittime e simulare un morso? Una specie di arma fatta apposta?" pensierosa, mentre cercavo di immaginarmela.

[Lady Gwen]

Sospirai ed annuii, mentre ci avviavamo al borgo.
Sapevo che Reddas avrebbe portato solo altri guai, o che comunque non avrebbe certo risolto quelli che già c'erano in paese ed era orribile.
Era orribile che riuscisse a farsi beffa del terrore e dei problemi delle persone in questo modo.

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[Guisgard]

"Si, potrebbe usare degli utensili appositamente preparati" disse Odigel a Destresya "o magari essere folle al punto da usare mani e bocca soltanto... ti stupiresti nel vedere dove possonoarrivare la follia e la malvagità umana."
"Si, è vero..." annuì Barber "... ma simulare in questo modo gli attacchi di un animale è davvero troppo credo... dovrebbe trattarsi di un uomo eccezionalmente forte... e poi c'è un problema... la prima ragazza aggredita e poi salvatasi ha detto di avr visto un animale simile ad un grosso lupo... se fosse stato un uomo l'avrebbe riconosciuto, no?"
"Magari aveva una pelliccia o un qualche travestimento..." mormorò Odigel visibilmente pensieroso "... tempo in uno dei miei viaggi visitai un'isola dei Mari Flegeesi, dove una tribù indigena venerava il culto del dio cane... in certe notti di plenilunio indossavano pellicci e usavano finte zanne di osso per aggredire ed uccidere i membri di una tribù rivale... potremmo essere alle prese con una situazione simile..."
"Ipotesi audace, ma molto affascinante." Fece Barber.
Intanto Gwen e Busk avevano lasciato la rocca per raggiungere il borgo. Qui trovarono scene di paura ed isteria. Un ragazzino era stato aggredito dalla belva, stavolta presso una palude dove era andato a raccogliere della legna. L'animale l'aveva azzannato alla gola, per poi divorarne in parte il corpo.
Alcuni boscaglioli avevano trovato il cadavere e riportato poi nel borgo.
Diversi degli abitanti allora cominciarono ad inveire contro Reddas, accusandolo ed incolpandolo di non essere all'altezza del compito.
Altri invece cominciarono a dire che la belva era si stata ferita da Reddas, ma che era invulnerabile, immortale e dotata persino di poteri soprannaturali.
A monseracl ora c'era il caos.
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[Lady Gwen]

Arrivammo al borgo e c'era il caos totale.
La gente inveiva contro Reddas, incolpandolo della morte dell'ultima vittima, un ragazzino sbranato dalla bestia.
"Credo che faremmo meglio a tornare, la situazione sta degenerando, qui..." commentai, inquieta, con Busk.
"Non penso si arrenderanno finché Reddas non sarà andato via, o peggio, avrà pagato per ciò che ha fatto..."

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[Guisgard]

Busk annuì a Gwen e i 2 ragazzi tornarono alla rocca.
Reddas saputo l'accaduto cominciò ad organzzare una nuova battuta di caccia, affermando che in realtà la belva morta aveva dei cuccioli anch'essi antropofafi e colpevoli della nuova vittima. Ma ormai la gente era contro di lui. Anche il vescovo aveva perso fiducia nel grande cacciatere Uscianese e così, dopo qualche giorno, lo richiamò, sollevandolo dall'incarico.
Neanche Reddas era stato capace di uccidere la misteriosa belva del Taburn.

[Lady Gwen]

Tornammo a casa e nei giorni seguenti Reddas fu destituito dall'incarico.
Provò inutilmente ad accampare delle scuse, ad organizzare altre battute di caccia, ma la verità era che nemmeno lui sarebbe stato in grado, nonostante volesse fare credere il contrario.
Intanto, la paura continuava ad avvolgere il borgo come un velo ed era terribile il pensiero di essere ancora esposti ad un simile pericolo.

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[Guisgard]

Senza più Reddas a Monsearcl, la gente del borgo si sentì ancora più isolata ed abbandonata. Soprattutto coloro che vivevano nei boschi, lontani dal centro abitato.
Furono giorni lunghi, in cui l'aria mite di inizio Estate sembrò solo aizzare ancor più la fame della misteriosa bestia. Infatti dopo la partenza di Reddas ben altre 6 persone, 4 donne e 2 bambini furono aggrediti ed uccisi dal terribile predatore.
Quel giorno Herbert avvertì Gwen che avrebbero avuto ospiti a cena. Si trattava del borgomastro Goz e di un poliziotto giunto dalla capitale.

[Lady Gwen]

Il periodo dopo la parentesi di Reddas fu un'ecatombe.
Tanti altri morti, alcuni bambini e capivo perfettamente che la gente si sentisse abbandonata.
Eravamo soli, totalmente sprotetti e non avevamo molto su cui fare affidamento.
Una sera, papà mi avvisò che avremmo avuto ospiti.
Per l'esattezza, Goz ed un poliziotto giunto dalla capitale.
Chiunque fosse quest'ultimo, non lo sapevo, ma speravo che almeno lui facesse un buon lavoro visto che ne avevamo tremendamente bisogno.

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[Guisgard]

Arrivò la sera e alla rocca giunsero Goz e il poliziotto, che atri non era che il giovane bruno visto da Gwen al suo arrivo nel borgo.
Facio fece entrare i 2 ospiti e li condusse nel salone, dove Herbert li stava aspettando. Mancava solo Gwen per mettersi tutti a tavola.

[Lady Gwen]

Andai a prepararmi e, una volta che la sera calò sul monte Taburn, ero già pronta, nel mio abito verde.
Sentii che gli ospiti arrivarono, a quel punto percorsi la torre in cui si trovava la mia camera e raggiunsi la sala da pranzo.
Tutto mi sarei aspettata, tranne che il poliziotto fosse proprio il giovane che avevo visto arrivare alcuni giorni fa.
"Buonasera" dissi educatamente, sorridendo e salutando i presenti.https://uploads.tapatalk-cdn.com/20200624/08de0c434a8c903f463b1b5c1955d9ee.jpg

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[Guisgard]

Gwen entrò e subito i 3 uomini si alzarono per accoglierla.
Herbert la prese sottobraccio e la condusse a tavola, facendola sedere dopo averla presentata ai 2 ospiti.
Il poliziotto si chiamava Elv Bell ed era stato inviato da Afragolopolis per indagare sulle misteriose aggressioni della belva.
"Pensavo che per abbattere un animale selvatico occorresse un cacciatore." Disse Herbert. "Un poliziotto cosa dovrebbe scoprire? Che animale sia?" Leggermente sarcastico.
"In verità" fece Elv "tutto ciò che riguarda aggressioni e morti violente è competenza della polizia, messere."

[Lady Gwen]

Papà mi presentò, anche se conoscevo già Goz e scoprii che il poliziotto si chiamava Elv Bell.
Iniziarono a parlare ovviamente riguardo la bestia.
"Il signor Bell mi trova d'accordo, in realtà. Si parla certamente di aggressioni finite, nel novanta per cento dei casi, con la morte" commentai "Cosa pensa lei, riguardo questa situazione?" chiesi rivolta a Bell.
"Fino a questo momento, nessuno è riuscito a capire cosa davvero ci sia sotto."

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[Guisgard]

"In effetti" disse Elv a Gwen "stanno sorgendo alcuni discorsi assurdi... sento parlare di stregoneria, mostri, maledizioni... ma credo sia anche normale in un borgo tra i monti."
"Si, la maledizione della Vammana..." mangiando Goz "... ormai la gente non sa più che pensare..."
"C'è da capire il popolo..." fece Elv "... dopotutto non è normale che un semplice animale continui ad uccidere indisturbato dopo settimane di battute di caccia, di trappole e tagliole disseminate ovunque... ho sentito che ieri un bambino ha perso l'uso di un piede per essere finito dentro una di esse..."

[Lady Gwen]

Annuii ascoltandolo e quando Goz parlò della Vammana, guardai Herbert.
Già, era ovvio che ora la gente iniziasse a pensarci, a prescindere da Busk.
Ma Bell, comunque, non aveva torto.
"Sì, purtroppo non si biasima nessuno, in questo momento. Per un attimo, ho anche pensato che qualcuno potesse strumentalizzare e approfittare delle leggende locali, unite alla superstizione, per attaccare, anche se non saprei a che scopo, in fondo questo è un semplice borgo, non una grande città... Tuttavia, ho da un po' quest'idea in testa..." continuai, osservandolo.
E a dire la verità, mi sentivo un po' in colpa a farlo proprio adesso, ma mi piaceva osservare i suoi occhi neri, erano grandi, scuri, intensi e guardarli quasi mi faceva dimenticare il terribile argomento che ormai dominava tutte le discussioni.

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[Guisgard]

"In verità" disse mangiando Goz "Monsearcl non è poi tanto piccolo e comunque questi passi di montagna hanno un valore strategico molto importante. Sono le vie che portano verso il monte Taburn e ai confini Settentrionali del regno. Sin dai tempi antichi controllare questa regione equivaleva a rendere sicuro l'intero regno."
"Per questo tutte le vittime di queste settimane" intervenne Elv "hanno in qualche modo turbato le autorità nella capitale."
"Davvero?" Herbert.
"Beh si..." annuendo Elv "... non è normale che un lupo, per quanto grosso ed affamato possa essere, da settimane uccida indisturbato in questi boschi. E persino un cacciatore esperto come Reddas pare abbia fallito."
"Ha fallito." Precisò Herbert.
"Dunque nella capitale non pensate che si tratti di un lupo?" Goz.
"Sono qui per scoprirlo." Sorridendo Elv.
Gwen ascoltava tutto ciò.

[Lady Gwen]

Ascoltai tutti loro, facendomi un'idea.
Non c'era da stupirsi che i problemi di Monsearcl avessero influito sulla capitale, altrimenti perchè avrebbero mandato qui Bell?
Una parte molto recondita di me pensò che non fosse male la sua presenza qui, che in un certo senso mi incuriosiva, anche se non sapevo a cosa attribuire tutti ciò.
"E se non dovesse essere un lupo, cosa pensate potrebbe essere?" chiesi a Bell, curiosa di sapere il suo parere.

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[Guisgard]

"Non mi faccio mai idee prima di cominciare un'indagine, signorina." Disse Elv a Gwen. "Altrimenti rischio di farmi influenzare e non essere lucido sui fatti."
"Ma un'idea ve la sarete pur fatta, no?" Chiese Herbert.
"Diciamo che il mio istinto mi dice che non siamo davanti ad un animale." Rispose Elv.

[Lady Gwen]

Accennai un sorriso, mentre annuivo e continuavo a mangiare.
Poi, disse che secondo lui non eravamo davanti ad un animale.
"In paese, qualcuno ipotizza che si possa trattare di qualcuno che voglia simulare un attacco animale, ma si tratta in realtà di un uomo. Secondo voi è possibile ciò?" gli chiesi.

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[Guisgard]

"Non sono un medico e non so giudicare il tipo di ferite, signorina, ma dagli indizi che ho raccolto mi sembra che il comportamento sia molto anomalo per un lupo o per qualche altro tipo di canide." Disse Elv a Gwen. "Non sto dicendo che non siano azioni che un lupo o qualche altro animale simile possa compiere, ma che sono anomale."
"Spiegatevi meglio..." gece Goz.
"Beh, il raggio d'azione è molto ampio..." spiegò Elv "... credo siamo oltre i 100 chilometri... perchè un singolo animale si sposta in una zona così ampia, percorrendo diversi chilometri, anche in zone quasi desolate, quando potrebbe restare nei paraggi dei primi villaggi in cui ha trovato prede? E come fa ad evitare le carcasse avvelenate? Forse perchè avendo assaggiato la carne umana ormai vuole solo quella? Si, può essere... ma i cacciatori travestiti da donne che attraversano i boschi? Perchè non vengono mai attaccati dalla belva? Non so... ma sono comportamenti anomali per un animale... e non aver indagato su queste cose è stato, a mio giudizio, l'errore più grave fatto da Reddas."
Herbert lo ascoltava con attenzione.

[Lady Gwen]

Annuii, mentre lo ascoltavo con attenzione.
Fin'ora, sincera rivelato la prima persona che esprimeva dei pareri seri e professionali.
Anche più di Goz, naturalmente, non c'era bisogno di dirlo.
Ascoltai poi quando continuò a spiegare e trovai tutto molto interessante.
"Mi spiace infrangere i vostri sogni di correttezza e professionalità, signor Bell, ma purtroppo Reddas era qui per esprimersi in tutto il suo essere tronfio e arrogante, sparando colpi dovunque le sue armi puntassero, non era certo giunto ad indagare..." con pungente sarcasmo "Ma speriamo tutti che voi possiate, al suo posto, fare un lavoro degno di questo nome" aggiunsi poi, rivolgendogli un sorriso composto.

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[Guisgard]

"Mi lusingate, signorina." Disse sorridendo Elv a Gwen. "Reddas ha fama di essere un grande cacciatore e sicuramente lo è, ma forse questa faccenda non richiede solo fucili e tagliole."
"Io invece credo che si tratti proprio di un animale, signor Bell." Fece Herbert.
"Vedremo." Rispose Elv. "Qualunque cosa sia va fermata quanto prima."
"Io mi sto convincendo di altro..." mormorò Goz, per poi bere.

[Lady Gwen]

Il mio sorrise assunse una sfumatura più divertita, quasi civettuola, ma del tutto inaspettata.
"Siete voi ad essere troppo indulgente verso Reddas, il quale si è unicamente preoccupato di farsi acclamare dalla folla come un eroe, salvo poi deludere l'intera popolazione sacrificando altre vittime..." scuotendo la testa.
Tuttavia, Goz aveva un'opinione.
"Ebbene, cosa pensate dunque?" gli chiesi a quel punto.

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[Guisgard]

"Beh, Reddas era convinto di aver colpito e ferito la belva..." disse Goz e Gwen "... e c'erano tracce di sangue nel bosco... diversi testimoni lo hanno confermato... dunque ha ferito qualcosa... qualcosa di grosso visto il sangue che ha perso... non so cosa fosse, ma poi è tornata ad uccidere..."
"Dunque, la vostra idea?" Herbert.
"Comincio a credere che si tratti qualcosa di misterioso, di oscuro..." mormorò Goz.

[Lady Gwen]

All'inizio, faticai a seguire Goz, ma poi rimasi perplessa.
"Non è molto per elaborare un'ipotesi, non credete?" gli feci notare.
"Non sembra un'idea del tutto distaccata dalla superstizione popolare e folclorica che anima il borgo..." aggiunsi poi, guardandolo.

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[Guisgard]

"Io comincio a credere che la belva abbia..." disse incerto Goz a Gwen "... beh, abbia dei poteri soprannaturali. Questo spiega le vostre perplessità esposte prima..." rivolto ad Elv.
Herbert sorrise sarcastico.
"Mi spiace, ma io non credo a questo genere di cose." Elv a Goz.

[Lady Gwen]

Goz pensava che la bestia avesse poteri sovrannaturali.
E fu in quel momento che capii che avevamo toccato davvero il fondo.
Addirittura arrivava a pensare una cosa del genere?
"Se posso esprimere un parere, dubito sia la linea giusta da seguire, per indagare..." commentai "Non sono esperta, non essendo il mio ambito di competenza, ma sicuramente il signor Bell potrà darmi ragione" rivolgendomi poi a lui.

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[Guisgard]

"Già..." disse appena divertito Elv a Gwen "... con me sfondate una porta aperta, signorina... io come detto non credo a questo genere di cose." Mangiando.
"Beh, al borgo in molti cominciano a crederci davvero." Annuì Goz.

[Lady Gwen]

"Mi trovate assolutamente d'accordo" annuii.
Goz, invece, continuava a crederci.
"C'è una teoria che ho elaborato, giorni fa, venendo a conoscenza della storia della Vammana. Potrebbe darsi, che qualcuno stia strumentalizzando la superstizione popolare. E qui, avremmo sia l'azione da parte di un animale, sia la mente umana ad elaborare un'azione simile" proposi.

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[Guisgard]

Tutti guardarono Gwen.
"Un momento, signorina..." disse Elv "... state forse avanzando l'ipotesi che si tratterebbe di un animale... in qualche modo addestrato ad uccidere?" Fissandola.

[Lady Gwen]

Improvvisamente, sentii tutti gli occhi addosso a me e un po' la cosa mi imbarazzò.
"Sì, in un certo senso è ciò che voglio dire... Ho scoperto che degli attacchi si verificano ogni 29 anni dall'esecuzione della Vammana, è tutto attestato, solo che qualcuno potrebbe aver utilizzato la cosa per spaventare gli abitanti del borgo..." spiegai, sperando di aver fatto valere degnamente le mie idee.

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[Guisgard]

"Io invece trovo che sia un'ipotesi molto interessante..." disse Elv a Gwen "... non conoscevo questa cosa dei 29 anni... non può essere un caso..." pensieroso.
"Non mi avevi detto di questa cosa, Gwen..." Herbert.

[Lady Gwen]

"Sono felice di avervi suggerito uno spunto per le vostre indagini" annuii a Bell.
Poi, guardai Herbert.
"Ma sì che te l'ho detto, papà, l'avrai dimenticato..." cok tono scherzoso.

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[Guisgard]

"Chissà, forse è così..." disse poco convinto Herbert a Gwen.
La cena proseguì e poi Goz ed Elv andarono via. Prima però dilasciare la rocca Elv espresse la sua volontà di uscire per i boschi l'indomani, in cerca di tracce ed indizi per la sua indagine.

[Lady Gwen]

Annuii incoraggiante con un sorriso a papà, mentre la cena giungeva al termine.
Concludemmo la serata e Bell espresse il desiderio di andare nei boschi a raccogliere indizi.
Onestamente, speravo che papà mi desse il permesso di andarci, mi sarebbe piaciuto prendere parte alle indagini e desideravo ardentemente che acconsentisse.

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[Guisgard]

Goz ed Elv lasciarono la rocca e Herbert si rilassò in poltrona, sorseggiando del liquore.
"Se sei stanca va pure a letto, cara." Disse lui a Gwen. "Io resterò ancora un pò sveglio."

[Lady Gwen]

Papà parve molto rilassato, dopo che andarono via i ospiti, rimanendo a sorseggiare un liquore in poltrona.
Mi disse che sarebbe rimasto ancora un po' sveglio e io potevo andare a dormire.
"Prima di andare, volevo chiederti se potremmo andare anche noi, domani, insieme al signor Bell, nel bosco... Tanto per curiosità..." azzardai, sperando mi dicesse di sì.

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[Guisgard]

"Sei" disse lui a Gwen "interessata alle sue indagini, mia cara?" Lui fissandola. "Forse questa storia della belva ti ha preso un pò troppo, non credi?"

[Lady Gwen]

"Ma no, sono solo curiosa... Del resto, non avrei altro da fare no?" sorridendo.
"E poi, sarei con il mio abilissimo papà cacciatore, che mi proteggerebbe con la sua bravura e il suo fidato fucile..." con tono melenso appositamente per convincerlo.

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[Guisgard]

Lui la guardò e sorrise.
"Temo che tu stia diventando troppo brava..." disse divertito a Gwen "... sfortunatamente il tuo abilissimo padre col suo fucile non potranno accompagnarti nel bosco, tuttavia non voglio negarti di andare... ma porterai con te anche lo stalliere... sarete in 3, così io sarò più tranquillo... va bene?"

[Lady Gwen]

Ridacchiai alla sua constatazione, ci rimasi male quando mi disse che non poteva accompagnarmi e mi sentii anche peggio quando disse che sarei andata con Busk.
Non poteva averlo detto davvero, no no...
Tuttavia, se volevo andare non avevo scelta.
Feci dunque buon viso a cattivo gioco.
"Allora, vorrà dire che mi devi una passeggiata, quanto prima. Buonanotte" con un sorriso, mentre lo salutavo con un bacio sulla guancia e andavo in camera mia per la notte.

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[Guisgard]

Gwen andò a dormire.
Era una notte molto fresca a Monsearcl, quasi fredda dopo una giornata di Sole. L'aria che soffiava dal Taburn calava silenziosa sul borgo, avvolgendo con le tenebre l'intero centro abitato.
La notte trascorsa tranquilla e Gwen si svegliò il mattino dopo, con ancora il Sole ad illuminare quei boschi.

[Lady Gwen]

Andai a dormire, mentre fuori la notte calava inquietante e profonda, densa, sul monte Taburn.
Dormii tutta la notte, fino a svegliarmi al mattino.
Scesi giù per la colazione, con l'intento di fare in fretta per poter partecipare alle indagini di Bell.
Insieme a Busk.
Ma papà era stato chiaro e se volevo andare nel bosco, non potevo oppormi.
Decisi che sarei riuscita a sopportarlo per una mattinata, non era così male, se non iniziava con le sue prediche superstiziose.

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[Destresya]

Ascoltavo i due uomini rapita, sempre più presa da quella conversazione.
Normalmente per me ogni idea del mio padrone era eccelsa eppure avevo qualche titubanza in questo caso. Possibile? Possibile che si trattasse di un uomo che operava in certe condizioni?
Certo che io non avevo la sua mente, io conoscevo decine di mod di uccidere ma di certo non avevo l'acume di Odigel.
"Però se usasse solo i suoi denti, voglio dire, il dottore avrebbe riconosciuto l'impronta causata dal morso di un umano, no? Se noi cacciatori da un morso riusciamo a capire se è un animale piuttosto che un altro, immagino che chi seziona cadaveri conosca perfettamente la dentatura umana, mi sembra più probabile l'ipotesi di una specie di arma fatta in modo da sembrare dei denti..." azzardai.
Poco dopo giunse la notizia di una nuova vittima.
Come immaginavo, Reddas non aveva ucciso un bel niente.
Lo dicevo io che quello era un buono a nulla.
"Beh non vi resta che analizzare le ferite secondo questa teoria!" incoraggiai il mio padrone con un sorriso.
Comunque fosse, ero sempre dalla sua parte.

[Guisgard]

Gwen si svegliò preso e quando terminò di fare colazione trovò nelle scuderie Busk già pronto per partire.
Era un calda mattinata di fine Giugno, con un Sole già alto a riscaldare le pendici del Taburn. In sella ai loro cavalli i 2 giovani lasciarono la rocca e raggiunsero le porte di Monsearcl, dove Elv, anch'egli a cavallo, si apprestava ad andare nei boschi.
Ovviamente il poliziotto fu sorpreso di vedere arrivare i 2 ragazzi.

[Lady Gwen]

Dopo la colazione, andai subito nelle scuderie, dove trovai Busk già pronto.
Il Sole di inizio estate era già alto e scaldava piacevolmente il monte Taburn, rendendo il tragitto gradevole.
Vidi Bell che si dirigeva verso il bosco, così mi avvicinai, notando la sua faccia stupita.
"Salute a voi, signor Bell" lo salutai con un sorriso "Spero non vi rechi noia un po' di compagnia. Oh, costui è Busk, il nostro uomo di scuderia" presentando anche il ragazzo, mentre temevo fermo Ares dalle redini.https://uploads.tapatalk-cdn.com/20200629/45c7e9886dd2aa6fd39b14e733fc8ff5.jpg

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[Guisgard]

"Infatti, ragazza mia." Disse Annuendo Odigel a Destresya. "Io credo che utilizzi utensili o comunque strumenti particolari. Nei miei viaggi in oriente ho visto armi usate per torturare e capaci di martoriare in modo incredibile il corpo umano."
"Immagino..." mormorò Barber "... l'ho detto... la pazzia e la malvagità umana non hanno limiti..."
Poi arrivò la notizia di una nuova, ennesima vittima della belva.
Odigel però non sembrava interessato a sezionare un'altro corpo attaccato dalla belva.
"A questo punto" pensieroso "credo sia più importante utilizzare altrove l'intelligenza e non più sui cadaveri dilaniati."
"E dove?" Barber.
"Nei boschi, dove agisce la fantomatica belva." Rispose Odigel, per poi fissare Destresya.

[Guisgard]

Elv era stupito e parecchio.
"Signorina, posso capire la vostra curiosità ma non credo sia consigliabile per voi venire nel bosco con me." Disse a Gwen.
"Non temete, proteggerò io la mia padroncina." Ironico ed impertinente Busk. "E comunque i boschi sono liberi e non potete certo vietarci di andare." Sorridendo.
Elv lo guardò a lungo, poi fissò Gwen.

[Lady Gwen]

Stavo per rispondere a Bell, quando Busk si intromise.
E giuro che l'avrei ucciso in quel momento.
Si prospettava una giornata davvero lunga.
Bell guardò a lungo Busk, e capivo la sua perplessità, poi guardò me.
"Non preoccupatevi, davvero. Andrà tutto bene" annuendo con serietà.

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[Guisgard]

"E vorrei sapere..." disse Elv a Gwen "... almeno per curiosità... come mai volete venire con nel bosco, signorina?"
"Ovvio, per via della belva, signore!" Intervenne Busk, divertito.

[Lady Gwen]

Di nuovo, Busk si intromise.
"Credo di poter rispondere da sola" replicai brusca, guardandolo.
Doveva ricordarsi che ora era un mio sottoposto al mio servizio, non più una semplice persona che conoscevo e doveva rispettare certo limiti.
Poi, tornai a Bell.
"Ammetto di essere particolarmente curiosa in merito alla vicenda. Mi avrebbe accompagnata mio padre, de non fosse stato impegnato. Ma date le circostanze..." accennando un sorriso.
"Prometto che non vi sarò d'intralcio" aggiunsi poi.

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[Guisgard]

"E va bene..." disse Elv un pò seccato "... ma tenete a bada il vostro stalliere, signorina." Disse a Gwen.
Busk rise di gusto.
I 3 allora partirono verso il bosco.
Era una mattinata di Sole, i cui raggi dorati filtravano fra le querce fitte e robuste.
Si udivano gli uccelli cantare, si sentiva il profumo della campagna estiva e persino il gorgoglio di un ruscello vicino. Il calpestio dei cavalli echeggiava fra gli arbusti secchi e quel luogo non aveva nulla di cupo o di sinistro, nonostante le tante aggressioni della famelica e misteriosa belva.

[Lady Gwen]

Appariva seccato, di sicuro per Busk, come poi confermò con le sue parole e la cosa mi diede enormemente fastidio.
Annuii senza fiatare, ero troppo nervosa per parlare e dovevo aspettare che il nervosismo sbollisse.
Il bosco sembrava un luogo incantato, certamente ben diverso da quello che passava come la dimora della bestia.
I rametti scricchiolavano sotto gli zoccoli dei nostri cavalli e il Sole filtrava dalle foglie, illuminando i miei capelli fulvi.
Quella visione, in parte, mi distese, facendomi dimenticare, o almeno spero, l'alterco con Busk, mentre continuavo a seguire Bell.

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[Guisgard]

I 3 avanzavano nel bosco, quando ad un tratto il sentiro prese a dividersi in 2.
"E ora..." disse Busk sempre con il suo tono impertinente "... da che parte si va, signor poliziotto?"
Elv gli lanciò un'occhiataccia, ma un attimo dopo Gwen notò qualcuno.
Era un contadino che arrivava con il suo carretto.
Elv allora gli si avvicinò e chiese in che direzione si arrivava alle pendici del Taburn.
Era un uomo scarno, dall'aspetto spigoloso ei modi spicci.
Il contadino indicò il sentiero di sinistra e poi andò via.

[Lady Gwen]

Ci trovammo davanti ad un bivio e di nuovo Busk parlò.
Notai l'occhiata di Bell e non potevo dargli torto, era davvero una spina nel fianco e non riuscivo a sopportarlo.
Anzi, mi stava già balenando in mene l'idea di dire a papà di mandarlo via.
Poi, vidi qualcuno.
Era un contadino.
Bell gli chiese da che parte dovessimo andare per raggiungere le pendici del monte e quello rispose, dopo andò via.
A quel punto, dovevamo solo imboccare il sentiero.
"Ti conviene tenere la bocca chiusa" sibilai sottovoce a Busk, contrariata.

[Guisgard]

"Forse" disse sottovoce, ma con fare dispettoso e irritante, Busk a Gwen "non esiste la libertà di parola? Allora mi sa che avevano ragione quegli uomini che giunsero nel borgo settimane fa..." divertito, mentre Elv ringraziava e salutava il contadino per la sua informazione circa la direzione da prendere.

[Lady Gwen]

Lo guardai male.
Era davvero insolente, come poche persone che avessi conosciuto nella mia vita, sul serio.
Sbuffai scuotendo la testa, mentre seguivo Bell nella biforcazione di sinistra che ci era stata indicata dal contadino dal viso scarno e smunto, prima che andasse via.

[Guisgard]

I 3 presero il sentiero indicato loro dal contadino e percorsero un buon tratto di bosco, fino a raggiungere una sorta di selva fatta di rovi e sterpaglie. Qui il terreno si feceva più incerto, gli alberi più rari, tra solchi, dossi e rocce irregolari.
Dopo un pò un fetore invase lentamente l'aria, rendendola sporca e insopportabile. Measmi vaporosi salivano dal terreno e i 3 si ritrovarono presso una palude.
"Attenti a dove i cavalli poggiano gli zoccoli..." disse Elv a Gwen e a Busk "... potreste spronfondare nelle sabbie mobili di questa palude..."
Dopo un altro tratto i 3 arrivarono davanti ad un grosso albero di noce ormai secco.
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[Lady Gwen]

Proseguimmo sul sentiero, che via via mutava in qualcosa di meno ridente e gradevole del normale tratto di bosco.
Una galleria di sterpaglia e rovi si aprì ai lati, mentre io coprivo il viso col bavero del mantello a causa dei miasmi esalati dalle sabbie mobili, seguii infatti il consiglio di Bell camminando con Ares sul ciglio della strada lontana dal pericolo.
Avanzando, arrivammo davanti ad un noce che sembrava ben lontano dall'esser vivo.
"Non si fatica a credere che ogni sorta di creatura possa dimorare da queste parti..." commentai, atona, guardandomi intorno.

[Guisgard]

"Piuttosto" disse Elv "mi chiedo perchè mai quel contadino ci abbia mandato in questo posto... è impossibile che non sapesse di questa palude..."
Busk rise di gusto.
Un attimo dopo Gwen vide il cavallo del ragazzo piantarsi con gli zoccoli nelle sabbie mobili della palude, cominciando a sprofondare velocemente.
Busk cercò di tirare le redini per spronarlo, ma finì per cadere dalla sella nelle sabbie mobili.

[Lady Gwen]

"E' davvero un bel quesito... Non c'è molta altra strada da percorrere, da queste parti... Temo ci toccherà tornare indietro..." commentai.
E in effetti, era proprio strano.
Insomma, i contadini per primi dovevano conoscere tali zone, dovevo davvero credere che avesse commesso un errore?
O peggio, ci avesse mandati fuori strada apposta?
Anche se non ne immaginavo il motivo, dato che non gli avevamo arrecato alcun torto.
Improvvisamente, però, il cavallo di Busk finì con le zampe nelle sabbie mobili e per quanto lui provasse a contenere i danni, cadde da sella finendo nel bel mezzo delle sabbie mobili.
Subito scesi da cavallo.
"Signor Bell, aiutatemi!" con tono svelto, mentre cercavo un ramo abbastanza resistente da allungare a Busk così che si reggesse, per tirarlo fuori da lì.

[Guisgard]

Elv lesto scese da cavallo e aiutò Gwen nel tentativo di salvare Busk dalle sabbie mobili.
Ad un grosso e robusto ramo la ragazza riuscì a far aggrappare Busck, poi con l'aiuto di Elv lo rirarono fuori da quell'Inferno.
Per il cavallo invece non ci fu niente da fare.
L'animale sprondò nelle sabbie mobili in pochissimi minuti.

[Lady Gwen]

Subito Bell giunse ad aiutarmi.
Per fortuna, Busk riuscì ad aggrapparsi al grosso ramo che sporgemmo nella sua direzione ed Elv lo aiutò ad uscire.
Il povero cavallo, purtroppo, affondò, ma non sarebbe stato possibile aiutare entrambi.
Almeno avevamo salvato Busk e speravo sinceramente che ciò rimanesse solo un brutto ricordo, senza che tale esperienza si ripetesse di nuovo in futuro.
"Stai bene?" gli chiesi, per accertarmene.

[Guisgard]

"Si..." disse annuendo Busk a Gwen "...si... credo di si..." ancora scosso e tutto sporco di melma.
"Questa palude" fece Elv "è una trappola mortale... nessuno potrebbe viver qui... nè uomini, nè animali, se non gli scorpioni o i serpenti... sarà meglio andarcene..." guardando i 2 giovani "... ma è chiaro che quel contadino ha voluto farci finire qui..."

[Lady Gwen]

Annuii a Busk vedendo che, tutto sommato, stava bene.
Poi, ritenni che le parole di Bell fossero decisamente veritiere.
"Sì ma perchè, mi chiedo..." mormorai, guardandomi attentamente attorno.
Voleva forse che trovassimo qualcosa?
Ormai ero curiosa e nonostante il posto mi mettesse i brividi, cercavo di capirci di più.

[Guisgard]

"Forse voleva mandarci fuori strada..." disse Elv a Gwen "... o magari, peggio, farci fare la fine del povero cavallo..."
"Magari voleva aiutarci." Lesto Busk.
"E come?" Elv.
"Non so, magari facendoci scoprire qualcosa che si nasconde qui..."
"Qui c'è solo la morte." Adirato Elv.

[Lady Gwen]

Seguii lo scambio di battute fra i due e notai l'atteggiamento di Busk, nonchè le sue parole.
Aveva risposto in modo troppo lesto, per essere un caso.
Così lo guardai, molto attentamente.
"C'è per caso qualcosa che tu sai e che devi dirci?" gli chiesi, con tono fermo, fissandolo.
Perchè se davvero ci fosse stato qualcosa, lo avrei torchiato finchè non mi avesse detto che cosa.

[Guisgard]

Busk guardò Gwen.
"Nulla..." disse scostante "... cosa vuoi dire?" E riprese a camminare.
Dopo un pò i 3 uscirono dalla palude, ritrovandosi di nuovo nel bosco.
Era un pomeriggio soleggiato e senza i vapori e i measmi della palude l'aria era tornata chiara.
Poco dopo avvistarono un piccolo villaggio ed Elv mostrò l'intenzione di andarci, forse per cercare quel contadino.

[Lady Gwen]

Lo guardai, notai il suo tono e quella fu una conferma più che sufficiente.
Era chiaro che ci fosse qualcosa che non voleva dire, ma rimaneva da scoprire cosa...
Che fosse legato ancora alla Vammana?
Probabile, non potevo escludere alcuna ipotesi...
Dopo un po' che camminavamo, ormai fuori dalla terribile palude, notammo un villaggio e fui d'accordo anch'io al pensiero di Bell che il contadino potesse trovarsi lì.
Avremmo avuto certamente un bel po' di spiegazioni da chiedere.

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[Guisgard]

Era un piccolo villaggio, formato da alcune casupole che circondavano uno spiazzo che fungeva da piazza.
Al centro vi era una chiesetta, la cui porta era insolitamente chiusa, nonostante fosse l'ora in cui si celebrava la Messa.
Appena giunti Gwen Elv e Busk tutti quelli nella piazza li guardarono incuriositi.
L'unica locanda di quel luogo aveva sull'insegna in legno un nome alquanto bizzarro e allo stesso tempo inquietante: "La tana del lupo"

[Lady Gwen]

Il villaggio era piccolino, delle casupole che contornavano la piazza ed una chiesa
Stranamente chiusa, nonostante l'orario.
Tutti ci guardavano incuriositi, al nostro passaggio, ma cercai di non farci troppo caso.
"Non un nome molto incoraggiante, per una locanda..." dissi con sarcasmo, osservando il cartello col nome.
Decisamente nine da affatto invitante.

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[Guisgard]

Elv annuì a Gwen e poi fece cenno alla ragazza ed a Busk di andare proprio in quella locanda.
Non c'erano molti clienti, ma appena videro entrare i 3 si zittirono subito, guardandoli con sospetto.
Alle pareti vi erano disegni di aggressioni da parte di lupi, con scene anche molto crude e violente.
"Bene..." disse Elv sedendosi ad uno dei tavoli e indicando di fare lo stesso a anche a Gwen ed a Busk "... cosa vi va di bere? O magari mangiare?"

[Lady Gwen]

Entrammo, iniziando a sentire, almeno io, una certa inquietudine non appena i clienti della locanda si zittirono, vedendoci entrare.
Qualcosa mi suggeriva che in questo villaggio non amassero i visitatori...
Mentre ci sedevamo ad un tavolo, notai delle raffigurazioni di aggressioni da parte di lupi ed era orribile, cruento, veramente straziante, tanto che mi costrinsero a distogliere lo sguardo, perchè era davvero troppo.
Quasi non sentii ciò che Bell chiese, ma ad occhio e croce chiese circa il nostro pranzo.
"Oh... Ciò che prenderete voi andrà bene..." mormorai in risposta, ancora molto scossa da quelle immagini.

[Guisgard]

"Bene." Disse annuendo Elv a Gwen.
Arrivò allora la locandiera, una donna dall'aspetto rude, il volto e le mani segnate dalla fatica, l'espressione dura e severa.
"Cosa c'è da mangiare, signora?" Chiese Elv.
"Nulla." La donna.
"Neanche del pane scaldato su una piastra e del formaggio?"
"No, signore."
"Allora portateci qualcosa da bere, andà bene tutto." Elv a lei.
"Non c'è nulla da bere qui, signore." Fissandolo la donna.
"Andiamo bene..." sarcastico Busk.

[Lady Gwen]

Arrivò una donna, presumevo la locandiera, dal volto rude e le mani segnate dal lavoro.
Alla nostra richiesta di avere qualcosa da mangiare o da bere, disse che non c'era nulla.
Niente di niente.
"Vedo però che avete dei clienti, qui... Non avete niente anche per loro?" le chiesi, con tono pacato, fissandola.

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[Guisgard]

"Per i forestieri qui non c'è niente." Disse la donna a Gwen.
"Dovete andarvene!" Uno dei clienti ai 3.
"E perchè mai?" Elv. "Una locanda è un luogo pubblico."
"Non qui!" Un altro dei clienti. "Non per voi!"

[Lady Gwen]

Ah, eco.
Allora stavano davvero così le cose, ci avevo visto giusto.
Uno dei clienti, addirittura, ci cacciò via.
Infatti, guardai Elv incerta riguardo al restare là.
Non pensavo avremmo concluso poi molto...
"Vi comunico comunque che state parlando con un tutore della legge giunto qui per indicare sulle vittime della bestia" le feci notare, a quel punto, indicando Elv e pensando di smuovere un minimo di buon senso "Ma se davvero non ci volete, allora andiamo via" conclusi infine, alzandomi da tavola.

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[Guisgard]

"Qui la Legge non conta nulla." Disse un altro dei clienti a Gwen.
"Però potrei arrestarvi tutti." Elv.
"Fatelo." Un altro ancora di quelli.
"Sarà meglio andare via..." Busk a Gwen e ad Elv "... tra non molto tramonterà il Sole su questi boschi..."
Elv annuì e fece cenno agli altre 2 di andare.
In quel momento Gwen si accorse di un simbolo inciso sul pavimento di legno.
Era una stella a 5 punte.
https://em.wattpad.com/1751d26bdc200f2a4325a5b6d364f4d88978d589/68747470733a2f2f73332e616d617a6f6e6177732e636f6d2f 776174747061642d6d656469612d736572766963652f53746f 7279496d6167652f5048496946633147736e704f2d773d3d2d 3635333034393330322e313536363361383061633365643033 623533363136373633302e6a7067?s=fit&w=720&h=720

[Lady Gwen]

Rivolsi un'occhiata fulminante all'uomo che parlò.
Che impuniti...
Alla sollecitazione di Busk, facemmo per andar via, quando notai un simbolo sul pavimento.
Allora, toccai il braccio di Bell, con discrezione, per richiamare la sua attenzione.
"Guardate... Non è uno strano simbolo da trovare in una locanda?" dissi, a bassa voce.

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[Guisgard]

Elv guardò il simbolo indicato da Gwen, ma con lo sguardo le fece capire che non era nulla di che.
Una volta usciti dalla locanda però Busk si avvicinò a Gwen e ad Elv.
"Era un simbolo magico quello..." disse il ragazzo riferendosi alla stella a 5 punte "... una stella a 5 punte... un simbolo molto potente."

[Lady Gwen]

Bell minimizzò la cosa, ma il mio sesto senso mi suggeriva che ci fosse di più.
Infatti, Busk ce lo confermò quando uscimmo dalla locanda.
"Beh, si potrebbe pensare che sia solo una vecchia superstizione di questi luoghi..." azzardai io.

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[Guisgard]

"Infatti." Disse Elv a Gwen. "Questo villaggio puzza di superstizione da un miglio di distanza. Beh, è ora di tornare a Monsearcl. A breve il Sole tramonterà e non vi va di restare al buio in queste lande."
Così, con i 2 cavalli rimasti, i 3 lasciarono il villaggio e tornarono a Monsearcl.

[Lady Gwen]

Annuii convenendo con lui che fosse la cosa migliore, lasciarci alle spalle questo posto e non solo perchè stava per fare buio.
Tornammo così a Monsearcl, in tre ma, purtroppo, con due cavalli, lasciandoci alle spalle questa giornata assurda che non si era rivelata essere molto proficua e mi dispiaceva, soprattutto per Bell, oltre che avevamo rischiato di perdere Busk, che di certo non meritava la morte, nonostante il carattere.

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[Guisgard]

Tornati al borgo, i 3 si separarono. Elv andò da Goz, di cui era ospite, mentre Gwen e Busk ritornarono alla rocca.
"Cosa racconterai" dise Busk a Gwen "a tuo padre ora? Di queto nostro giro per i boschi?" Sempre impertinente.

[Lady Gwen]

Ci separano, con Elv che tornò da Goz e noi tornammo a casa.
Guardai perplessa Busk, alla sua domanda.
"Cosa vorresti intendere, con queste parole?" chiesi, sulle difensive.
Ormai lo facevo spontaneamente, quando si trattava di lui, era come un riflesso incondizionato.

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[Guisgard]

"Come sei malfidente..." disse divertito Busk "... pensi subito a male, eh!" Ridendo. "O forse hai qualcosa da nascondere a tuo padre?" Pungente ed impertinente a Gwen.

[Lady Gwen]

Lo guardai senza comprendere.
"Mio padre sa perfettamente cosa ho fatto e dove sono stata, non ho certo alcunché da tenergli segreto" ribattei, stizzita, spronando con le gambe Ares ad aumentare l'andatura.
Non capivo se lo faceva apposta o davvero non ce la faceva.

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[Guisgard]

Busk rise e i 2 ragazzi tornarono alla rocca.
Lui si occupò dei cavalli, mentre Gwen potè entrare in casa.
Avrebbe dovuto spiegare a suo padre come era morto l'altro cavallo.

[Lady Gwen]

Non sopportavo davvero la sua continua risata, mi urtava da morire.
Finalmente, arrivammo a casa, così affidai Ares a Busk ed entrai, cercando papà da qualche parte.
Lo stomaco si contorceva, sia per la fame, sia per l'ansia del dovergli comunicare la morte di uno dei due cavalli, della qual cosa mi dispiaceva infinitamente, ma non avevamo potuto fare nulla per salvarlo.

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[Guisgard]

Gwen trovò suo padre nel salone.
Lui stava leggendo alcuni documenti, mentre sorseggiava del liquore.
"Eccoti di ritorno." Disse lui vedendola entrare.
Si accorse che era sporca di fango su questi tutto il vestito.
"Immagino tu abbia avuto un pomeriggio movimentato." Fissandola.

[Lady Gwen]

Papà era nel salone, controllando dei documenti e sorseggiando del liquore.
Poi, notò i miei abiti.
Sospirai, mentre mi sedevo accanto a lui.
Movimentato era davvero un eufemismo.
A quel punto, gli raccontai tutto ciò che era successo durante la giornata, dall'inizio alla fine.

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[Guisgard]

"Sai..." disse lui mettendo via i documenti ed il liquore "... detesto i padri padroni... quelli che sognano per le figlie matrimoni convenienti o in qualche convento come badessa." Ridendo piano, come a deridere quel mondo. "Non ti dirò mai cosa fare, Gwen... ma attenta a chi frequenti." Alzandosi, per poi farle una carezza fredda ed uscire dalla stanza.

[Lady Gwen]

Avrei pensato che dicesse qualsiasi cosa, che facesse una sfuriata per il cavallo, ma non mi sarei aspettata che dicesse quello.
Cosa intendeva?
Parlava di Busk?
O di Bell?
Beh, certamente non avrei mai detto di frequentare Busk, semplicemente perchè non sarebbe mai e poi mai successo, era venuto con me solo per far stare più tranquillo Herbert, visto che lui non poteva.
Riguardo Bell, beh, non mi sembrava una cattiva persona, era pure un poliziotto e dovevo ammettere che non riuscivo a leggere nulla di minaccioso nei suoi bellissimi occhi neri e profondi, anzi tutt'altro.
Mi donò una carezza fredda, distaccata, poi uscì dalla stanza, lasciandomi preda dei dubbi, nel frattempo che andavo a cambiarmi per la cena.

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[Guisgard]

Gwen andò a cambiarsi e poi scese nel salone per la cena.
Herbert aspettava lei per cominciare, mentre Facio serviva il tutto in tavola.
Ma poco dopo qualcunò bussò al portone della rocca.

[Lady Gwen]

Scesi giù ed Herbert era già in tavola, attendendo me e Facio per iniziare.
Inaspettatamente, bussarono al portone.
Guardai lui un po' stranita, chiedendomi chi accidenti potesse essere, a quest'ora, poi, curiosa, andai ad aprire al portone.

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[Destresya]

Niente da fare, quel Reddas sicuramente non aveva ucciso la bestia, non che la cosa mi stupisse, anzi!
E infatti il mio padrone era dello stesso avviso, a maggior ragione considerando che pensava si trattasse di un uomo e non di una bestia.
Poi mi illuminai a quell'idea.
"Nei boschi? Beh, almeno posso rendermi utile finalmente!" sorrisi, contenta di poter avere un po' di azione, dato che tutte quelle cose scientifiche mi facevano sentire abbastanza inutili.

[Guisgard]

Sul portone della rocca era giunto Goz, chiedendo di poter parlare subito con Herbert.
Lo trovò nel salone con Gwen per la cena.
"Non vi attendevo, signor borgomastro..." disse Herbert "... volete unirvi a me e a mia figlia per la cena?"
"No, non ho tempo, messere..." Goz "... sono venuto chiedendovi di unirvi a noi... quel folle, quello in cura dal dottor Barber... beh, credo sia ammattito... si è rinchiuso in chiesa con dei bambini e minaccia di ucciderli... voi siete il più abile cacciatore rimasto a Monsearcl ed io sto raccogliendo tutti gli uomini capaci di usare un'arma da fuoco!"
Nel frattempo nel borgo era scoppiato il caos a causa di questa faccenda del pazzo.
Un uomo venne a chiamare Barber informandolo del fatto ed anche Destresya e Odigel, che erano ancora nello studio del medico, ascoltarono tutto.

[Lady Gwen]

Era Goz ed era davvero molto molto strano vederlo qui ora.
Di sicuro era successo qualcosa.
E infatti, quando parlò, raggelai.
Ero sconvolta.
Era purtroppo evidente che quell'uomo avrebbe combinato qualcosa, prima o poi ed eravamo arrivati a quel momento.
"Accidenti, è terribile..." scuotendo la testa "Ma perchè fare una cosa simile, mi chiedo? Solo la sua follia, o c'è qualcosa d'altro?"

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[Destresya]

Ascoltai allibita ciò che ci disse un uomo tutto trafelato.
Guardai il mio padrone preoccupata.
"Beh, era quello a cui pensavi, il pazzo, no?" sospirai.
"Sarà meglio andare a vedere che cosa sta succedendo!" annuii per poi uscire con Odigel e il medico.

[Guisgard]

"E' pazzo." Disse Goz a Gwen. "Completamente andato. Dice di essere un lupo, un mostro e che ucciderà ancora. In pratica si sta accusando di essere lui l'autore delle stragi della belva."

[Guisgard]

"E' solo un pazzo e queste cose non mi interessano." Disse Odigel a Destresya. "Va tu, col dottor Barber e poi mi racconterai tutto."
"Andiamo allora!" Barber a Destresya.

[Lady Gwen]

Aggrottai la fronte e scossi la testa.
"Spero solo che si riescano a salvare quei poveri bambini... È ora che il dottor Barber prenda coscienza della pericolosità del suo paziente, non si può certo lasciare una persona libera di fare ciò che vuole, se è un pericolo per sè e per gli altri..."

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[Destresya]

"Ma se un attimo fa avete detto che credete che l'assassino sia proprio un pazzo!" guardai Odigel sconcertata.
Ma io non potevo che obbedire ai suoi ordini così uscii e mi diressi con tutti gli altri verso la chiesa.

[Guisgard]

"Naturalmente." Disse annuendo Herbert a Goz, per poi alzarsi da tavola e baciare Gwen sulla fronte. "Non aspettarmi alzata, mia cara. Buonanotte." e andò via con Goz.
Intanto nello studio di Barber, Odigel aveva dato nuovi ordini a Destresya.
"Ci sono tanti tipi di pazzia, ragazza mia." Lo scienziato. "Io cerco ben altri tipi di folli. Ossia quegli uomini la cui malvagità è così incomprensibile per iloro simili da essere definiti pazzi. Il paziente del dottor Barber ha una patologia ben descritta dalla medicina. Il vero assassino invece è molto più che folle."

[Lady Gwen]

Papà si alzò da tavola, mi baciò sulla fronte per salutarmi e mi disse di non aspettarlo sveglia.
Sempre se fossi riuscita a dormire...
"Buonanotte... E sta' attento..." gli dissi, prima che andasse via.
A quel punto, con lo stomaco un po' chiuso, cercai di mangiare qualcosa prima di andare a dormire.

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[Guisgard]

Gwen cenò poco o nulla e poi si ritirò nella sua camera.
Ad un tratto dal cortile sentì giungere dei passi, come se qualcuno fosse appena tornato alla rocca.

[Lady Gwen]

Spiluccai la cena e mi ritirai in camera mia, sperando almeno di prendere un po' di sonno.
Ma quando ero già sotto le coperte, sentii dei passi in cortile, così mi affacciai alla finestra per vedere se si trattasse di papà che era tornato prima del previsto.

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[Guisgard]

Gwen si affacciò dalla finestra e nel buio del cortile intravide una figura.
Era Busk, tornato ora dal borgo e diretto verso le scuderie, dove avrebbe passato la notte essendo lo stalliere della rocca.

[Lady Gwen]

Mi affacciai e non vidi papà, bensì Busk.
Tornava dal borgo diretto alle scuderie.
"Hey" lo chiamai, per attirare la sua attenzione "Hai saputo di ciò che sta succedendo al borgo, con quel pazzo barricato insieme ai bambini?" gli domandai "Papà è andato insieme a Goz a sistemare la situazione, all'ora di cena..."

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[Guisgard]

"Si..." disse Busk guardando verso la finestra di Gwen "... e ha sistemato tutto per il meglio, tuo padre." Con un filo di sarcasmo.

[Lady Gwen]

Aggrottai la fronte, a quelle parole.
"Cosa vorresti dire? Per caso non l'ha fatto?" gli chiesi, notando il sarcasmo nel suo tono.
Perchè di certo qualcosa voleva dire e volevo capire cosa fosse.
"Che è successo?"

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[Guisgard]

"Quell'uomo, il pazzo, è morto." Disse Busk a Gwen. "Freddato dal fucile di tuo padre. I bambini sono tutti salvi e tornati dalle loro famiglie. Dopotutto nel borgo tutti sapevano che quel poveretto infondo non era capace di fare del male a nessuno."

[Lady Gwen]

Non seppi bene come reagire, a quella rivelazione, anche se me l'aspettavo, non ero sorpresa.
"Si sarebbe potuto evitare, se Barber avesse tenuto sotto osservazione il suo paziente. La colpa non è certo di quel poveretto, ma non si può rischiare la vita per la disattenzione altrui" commentai.

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[Guisgard]

"No, la colpa è di tuo padre." Disse Busk a Gwen con un impeto d'odio. "Tuo padre è un assassino. Ha ucciso senza pensarci quel pobero infelice. L'ha ucciso a sangue freddo."

[Destresya]

Annuii appena alle parole di Odigel, senza controbattere.
Era inutile, mi domandavo perchè lo facessi.
Così, mi voltai e seguii il dottore dove si stava svolgendo l'azione in tempo per vedere il pazzo morire.
"Beh immagino di dover tornare dal mio padrone a riferire!" dissi al medico che era con me.

[Lady Gwen]

Le sue parole mi scossero, ma mi rifiutavo di ascoltarlo oltremodo.
"Le tue illazioni non sono degne di ricevere risposta" dissi freddamente, chiudendo la finestra e tornando sotto le coperte.
Non sapevo esattamente come mi sentissi, era una situazione che non mi faceva sentire confortata, a mio agio e non sapevo come gestire questa sensazione.

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[Guisgard]

lo spettacolo durò poco, il povero folle fu circondato ed ucciso dal fucile di Herbert.
I bambini così furono liberati e salvi.
In breve la folla si allontanò e tutti tornarono alle proprie case.
anche Destresya non aveva più molto da fare lì. Ma prima che potesse prendere la via per tornare alla locanda da Odigel notò qualcosa.
Un uomo incappucciato con fare sospetto che si allontanava dalla piazza.
Intanto alla Rocca, dopo quelle parole di Busk, Gwen cercò di dormire, ma senza riuscirvi.
Nel cuore della notte sentì poi il cavallo di Herbert tornare nel cortile.

[Lady Gwen]

Cercai disperatamente di dormire, ma quella faccenda e quelle parole mi rimbombavano in testa, senza darmi tregua tutta la notte.
Infatti, quando sentii il cavallo di papà che arrivava, mi alzai dal letto per raggiungerlo, tanto non riuscivo già a dormire, era inutile provarci.

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[Guisgard]

Herbert rientrò a tarda notte e Gwen andò incontro ad accoglierlo nel salone.
"Non era il caso che mi aspettassi svegli, Gwen." Disse lui.

[Lady Gwen]

Lo trovai nel salone.
"Non riuscivo a dormire..." risposi, avvicinandomi.
Ed era vero.
Era inutile dire che ero rimasta abbastanza colpita dalla circostanza e mi aveva scossa parecchio.

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[Guisgard]

"Allora c'era qualcosa che ti turbava..." disse lui versandosi da bere "... cosa, Gwen?" Guardando la ragazza.

[Lady Gwen]

Era incredibile come quest'uomo riuscisse letteralmente a leggermi dentro, erano davvero pochi quelli che ci erano riusciti, forse nessuno.
"Ho saputo che hai ucciso quell'uomo..." mormorai.

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[Guisgard]

Herbert spostò i suoi occhi neri su Gwen.
"Si." Disse sorseggiando il suo liquore. "Mi avevano chiamato per questo. Se non l'avessi ucciso quell'uomo avrebbe di certo fatto del male ai bambini." Posò il bicchiere. "Ti inquieta sapere che tuo padre ha ucciso un uomo, Gwen?"

[Lady Gwen]

Lo ascoltai attentamente, nel frattempo che sorseggiava il liquore.
Lo guardai con la serietà che la situazione richiedeva e mi fermai qualche istante a riflettere.
"Voglio pensare che tu abbia fatto ciò che era giusto" risposi "Voglio fidarmi di te" aggiunsi poi, abbracciandolo.
Avevo bisogno di lui nella mia vita e non ci avrei rinunciato solo per ciò che era successo.
"Busk dice che per lui sei un assassino, ma è un idiota insolente e lo odio a prescindere..." mormorai poi, facendomi ancora stringere da lui.

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[Guisgard]

Herbert strinse a sè Gwen, abbracciandola forte. I 2 restarono così per un lungo istante, durante il quale la ragazza si sentì protetta, sicura, amata.
"Domani lo manderemo via." Disse lui. "Dovevi dirmelo prima che non lo sopportavi." Accarezzandole il capelli rossi. "Forse ora dovresti dormire un pò, non credi?" Con tono premuroso.

[Lady Gwen]

Mi sentivo bene quando lui mi abbracciava, ero protetta, una sensazione che non avevo mai provato prima.
Mi sentii sollevata quando disse che avrebbe mandato via Busk.
Non lo sopportavo ed ero sollevata che andasse via, aveva davvero oltrepassato il limite.
Annuii, era davvero meglio dormire adesso.
"Buonanotte, papà" lo salutai, con un bacio sulla guancia, prima di andare a dormire.

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[Guisgard]

Un'altra carezza ancora, un bacio sulla fronte e Herbert lasciò che Gwen andasse a letto.
Ora, più serena, avrebbe riposato bene. E così fu.
La ragazza si svegliò al mattino, col chiarore del Sole sulla rocca.
Dal cortile saliva l'odore delle focacce calde che Facio aveva preparato per la colazione.

[Lady Gwen]

Dormii meglio, più tranquilla e con un peso in meno sul cuore.
Mi svegliai al mattino, il Sole che illuminava tutta la stanza scaldandola coi suoi raggi.
Mi alzai, seguendo spontaneamente il profumo molto invitante delle focacce preparate da Facio e che non vedevo l'ora di assaggiare.

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