I racconti del Bianco e del nero

[Destresya]

Era una bella mattina, leggera e velata di foschia.
Mi alzai a fatica e scesi di sotto, ancora mezza addormentata ma imponendomi di non restare a poltrire.
Cosa che avrei fatto molto volentieri.
Mente mi preparavo la colazione controllai il cellulare per vedere se la mia amica archeologa mi aveva risposto su quegli strani segni.

[Lady Gwen]

Portò in tavola del tè al limone e i dolcetti.
Ne assaggiai subito uno, sorseggiando un po' di tè caldo.
"Sì..." annuii, per Clemia "Oh, sì... Io ed Herbert, sì..." dissi poi, con un vago sorriso.
"Mi dica, cos'è che la preoccupa?"

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[Guisgard]

Destrsya sul cellulare trovò un messaggio della sua amia archeologa che diceva così: "Ciao, Destresya. Ti direi di pranzare insieme, ma tu sei in quella cittadina sperduta fra i boschi. Sulla montagna di cui chiedi ho poco da dirti, ma la pseudo scrittura è alquanto interessante. Credo sia un tipo di idioma usato anticamente nella Mezzaluna Fertile, quindi quasi 5.000 anni fa. Ma non può trovarsi n quelle zone, lo sai? Sicura non sia uno scherzo?"

[Guisgard]

"Si tratta di mio figlio Brass..." disse Bott a Gwen "... è sempre stato un ragazzo problematico... con difficoltà alegarsi con altre persone... da un anno è in analisi... ma negli ultimi giorni credo sia peggiorato... lo sento certe notti parlare da solo in camera sua... un ragazzo quasi maggiorenne non dovrebbe farlo, no?"

[Lady Gwen]

Ascoltai quello che disse.
"Beh, non so, non sono una psicologa..." risposi incerta.
Insomma, che potevo saperne?
"È per la difficoltà a relazionarsi che l'avete portato in analisi?" chiesi allora.

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[Destresya]

Lessi il messaggio mentre sorseggiavo il mio caffè.
Come immaginavo.
"Beh, una pausa in montagna non ti farebbe male, lo sai? Qui si sta benissimo! Macchè uno scherzo, l'ho fotografata io stessa nella piramide! Se vieni a trovarmi ti offro il pranzo e una passeggiata nella piramide, che ne dici?".

[Guisgard]

"No..." disse Bott a Gwen "... io sospetto che... beh... che ci sia qualche presenza in questa casa e Brass, sensibile com'è, riesce a perceperla forse..."
Nel frattempo Destresya scriveva alla sua amica.
"Dai, quella che chiami piramide è solo una montagna dalla frma vagamente regolare." Dice in un messaggio con tanto di faccina divertita.

[Lady Gwen]

Drizzai subito le antenne.
Cos'era che lei sapeva di me per essersi rivolta a noi?
"Una presenza dice? Come... Un fantasma, o similari?" chiesi con tono vago.
Non volevo svelarmi, nel frattempo che cercavo di captare qualcosa in casa.
"Cosa gli sente dire, quando parla da solo?"

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[Destresya]

"Vabbè, quello che è, l'esperta sei tu! Comunque dentro c'erano queste scritte, chi sa decifrare la scrittura per sapere che cosa dice?".
Ormai volevo saperne di più di quella storia.
Magari non mi sarebbe servita per un libro, ma ormai la cosa mi interessava troppo.

[Guisgard]

"Una presenza, non so..." disse Bott a Gwen "... l'anima di un defunto, forse un Angelo o magari un demonio, non so che dire..." accendendosi una sigaretta "... Clemia mi ha detto che lei ha scritto molto su questi temi... può aiutare mio figlio?"
Gwen però non percepiva nulla di strano in quella casa.
Nel frattempo Destresya era ancora con la sua amica a scriversi messaggi.
"Ok, tradurrò la scritta e ti farò sapere. Ma sai che pensavo fossi da quelle parti per scrivere un romanzo sulle sparizioni?" Risponde lei nel suo messaggio.

[Lady Gwen]

Sì, avevo compreso benissimo ciò che diceva, o almeno, ciò che intendeva.
E davvero Clemia le aveva rivelato questo di me?
Accidenti...
Tanto tempo passato a creare una copertura, e poi...
Tuttavia, non avvertivo nulla in casa, dunque dubitavo che ci fosse davvero qualcosa o qualcuno.
"Potrei parlarci..." annuii.

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[Guisgard]

"Certo." Disse Bott a Gwen.
Così accompagnò la ragazza in camera di suo figlio.
Il ragazzo era al PC.
"Vorrei che scambiassi qualche parola con la signora Gwen." La madre al figlio. "Vi lascio soli." Ed andò via.
Brass era un ragazzo di bell'aspetto.
"Signora?" Lui rivolto a Gwen dopo averla guardata a lungo. "Ossia che è sposata? Così giovane?"
Aveva un che di impertinente.
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[Lady Gwen]

Salimmo allora al piano superiore e la signora mi condusse in una camera, in cui il ragazzo era seduto al pc.
Lei mi presentò e poi andò via.
Alzai un sopracciglio alla sua domanda.
Beh, l'intraprendenza non gli mancava, cos'era che, a dire della madre, lo bloccava dal relazionarsi?
Mi sarei aspettata un ragazzo più chiuso e certamente con meno impertinenza sul volto.
"Finché si aspetta la legalità ai diciotto anni..." dissi sarcasticamente e con il medesimo tono.


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[Destresya]

"Sei un tesoro! In realtà no, sono qui per un progetto top-secret di cui non ho scritto una parola ahahha. Ma mi sono imbattuta nella montagna con le iscrizioni e ora sono tutta presa! Delle sparizioni non mi sono occupata. Ma forse sarebbe più facile! ahahha".
Era vero.
Un bell thriller sulle sparizioni sarebbe stato più semplice da scrivere.
In quel momento mi resi conto che non ne ero aggiornata.
Così, aprii il pc e lessi le ultime notizie.

[Guisgard]

"Il matrimonio mi deprime..." disse guardando Gwen "... quanti anni ha? E' una psicologa anche lei? O fa l'assistente sociale? Secondo me nessuna delle 2, è troppo giovane." Con un sorriso strano, annoiato.
Intanto Destresya aveva salutato la sua amica, mettendosi poi al computer.
Così scoprì che a Bellion c'erano state 2 misteriose sparizioni, uno studente ed una ragazza. Ma la cosa strana, forse in relazione alle ultime parole dell'amica nel messaggio, riguardava gli anni passati, quando sempre a Bellion e nei boschi vicinierano state registrate diverse sparizioni di persone, mai più ritrovate.

[Lady Gwen]

In questo momento, pensando al mio, non potevo dargli torto...
E quante domande faceva, accidenti...
"Dirigo un collegio, fuori città" rivelai poi.
Non mi dispiaceva, comunque, dovevo guadagnarmi la sua fiducia per avere informazioni.
"Non si chiede l'età ad una signora, è indelicato. Non lo sai?" con un sorriso sornione.

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[Guisgard]

"Ma sono cose da Medioevo." Dise sbuffando lui. "Devo darle anche del lei? Davvero?" Ridendo. "Cosa vuole da me? Altre pillole?" Scuotendo la testa. "Sembra la trama di un porno... la dottoressa giovane e bella con lo studente eccitato." Ridendo e fissando Gwen.

[Lady Gwen]

Dovevo ammetterlo, dovetti trattenermi dallo scoppiare a ridere, ascoltandolo.
Che tipo...
"Niente pillole, non sono una psichiatra" lo rassicurai "E se vuoi, puoi darmi del tu" dissi divertita.
"È stata tua madre che mi ha contattata. È preoccupata per te" snocciolai.
"Sostiene che tu abbia difficoltà a relazionarti con gli altri e che spesso parli da solo. Mi ha anche detto che seguì un terapista. Pensi che abbia ragione?" piegando appena la testa.https://uploads.tapatalk-cdn.com/20201226/23088d7302610d2723eda550eec0db87.gif

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[Guisgard]

Lui guardò Gwen negli occhi.
Come se cercasse di coglierla in fallo.
"Gli altri..." disse "... e sei tu gli altri? Vuoi relazionarti con me? Magari con qualche altro argomento del cavolo, tipo combattere la paura, credere nell'amore e scemenze simili?" Impertinente.

[Lady Gwen]

Era strano il modo che aveva di guardarmi negli occhi.
Come se volesse cogliermi di sorpresa, o qualcosa di simile.
"No, non sono venuta qui per leggerti la Bibbia o un romanzetto per adolescenti" dissi, ridacchiando.
"Ti ho fatto una domanda precisa, credo" con un sopracciglio nuovamente inarcato e la medesima impertinenza "Credi che tua madre abbia ragione a credere che tu viva al momento questo disagio?" chiesi nuovamente.

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[Guisgard]

"Che ne sa mia madre..." disse sbuffando Brass "... nessuno lo sa..." alzandosi e guardando dai vetri "... e poi sei una ragazza, cosa dovrei dirti?" Voltandosi verso Gwen. "Che mi piace la professoressa di chimica? Che guardo i porno perchè un'attrice le somiglia? Dai... mi sembra di parlare ad una mia compagna di classe... se ci fosse qualcuna che mi frequentasse..."

[Lady Gwen]

Il suo atteggiamento mutò, me ne accorsi.
Faceva meno lo sbruffone, tutto a un tratto e capii di essere sulla strada giusta.
A quanto sembrava, la gente non era interessata alla sua compagnia e mi chiesi perchè.
Ridacchiai appena.
"Non ti farò una morale, per questo. Anch'io ho avuto una cotta per un professore, all'università..." divertita.
"Pensi ci sia qualcosa che ti allontana dagli altri? Da chi hai intorno, non so, compagni, o simili. Sentiti libero di parlare con me, non c'è giudizio da parte mia" lo rassicurai "Né prescrizioni per farmaci o sedute d'analisi" con espressione sorniona.

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[Guisgard]

"Dammi un solo motivo perchè dovrei farlo." Disse a Gwen. "Dimmi perchè dovrei parlarti. Chi sei? Perchè lo fai? Ti pagano? Dimmelo." Fissandola negli occhi.

[Destresya]

Per un momento mi sembrò che tutto tornasse alla normalità.
Bizzarro, che certe cose macabre per me fossero la quotidianità, ma era così.
Una volta lette le notizie di cronaca, scoprii che c'era di più.
C'erano notizie di vecchie sparizioni.
E la cosa mi incuriosì ancora di più.
Così, mi misi comoda e continuai le ricerche su quelle antiche sparizioni, perchè la cosa mi incuriosiva parecchio.
Tanto ormai il mio progetto era sempre lì fermo.

[Lady Gwen]

Assottigliai lo sguardo, osservandolo.
"Nessuno mi paga, te l'assicuro. Ma in effetti dovrei chiederlo..." con un sorriso sornione.
"Lo faccio perchè mi è stato chiesto. E perchè adesso sono curiosa" ammisi infine, sempre osservandolo.
"Curiosa di capire cosa ti tenga lontano dalla gente, cosa questo ti fa pensare e provare. Curiosa di capire perchè, nonostante ciò, sembri così sicuro che non ti serva aiuto. Autostima? Sicurezza? Timore? Dimmelo tu" guardandolo con aria diretta, senza fronzoli.

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[Guisgard]

Destresya continuò a fare ricerche, scoprendo che almeno da mezzo secolo qualcuno spariva nel nulla da quelle parti.
Non erano molte sparizioni, forse una decina in un cinquantennio, ma nessuno degli scomparsi era mai stato ritrovato.
All'inizio la polizia aveva indagato, ma poi ogni inchiesta era stata chusa per mancanza di prove.
Nello stesso momento, Gwen era con Brass.
"Non ho amici... non ho una ragazza... non ho un cavolo..." disse lui "... solo amici immaginari. Passo i giorni a parlare con loro, a vederli ad invidiarli. A volte ho anche cercato di parlare con Dio, ma neanche Lui mi risponde. Ecco, ora lo sai. E pensi di potermi aiutare? Come? Prestandomi i tuoi amici? Venendo a letto con me?" Scosse il capo. "Dai, vattene, perdi tempo."

[Lady Gwen]

La mia espressione divenne più composta, più seria, mentre lo ascoltavo.
Sembrava che in apparenza stesse per aprirsi, ma in realtà non lo fece, battendo subito in ritirata.
Ero andata a tanto così dal riuscirci, ma era subito scattato un meccanismo di difesa e capii che non c'era altro da fare.
"Se è ciò che vuoi..." dissi alzandomi "Questo è il mio numero, in caso tu avessi voglia di una chiacchierata e ti stufassi dei tuoi amici immaginari..." con una leggera sfumatura sorniona nella voce, dandogli il mio biglietto, prima di andare via.

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[Guisgard]

Lui prese il biglietto di Gwen e lo guardò.
"Bellion scomparirà..." disse ad un tratto "... tra 2 settimane..."

[Lady Gwen]

Stavo per andar via, quando sentii ciò che disse.
Ragazzino, non potevi dirmelo subito, invece di tutta la manfrina? Eh...
"L'hanno detto loro? I tuoi amici immaginari?" chiesi guardandolo, ma senza ironia o divertimento nella voce.
Ero molto molto seria stavolta.

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[Guisgard]

"No... uno solo l'ha detto..." disse lui a Gwen "... Clayton... è stato lui a dirmelo..." fissandola "... ora pensi che sia pazzo, vero?"

[Lady Gwen]

Improvvisamente, mi tornarono in mente le parole della zingara.
Aveva parlato di un uomo, un messaggero, che mi avrebbe annunciato qualcosa che aspettavo.
Che fosse questo il caso?
Chi poteva dirlo...
Le probabilità c'erano.
Intanto, memorizzai quel nome, Clayton.
"No" risposi a Brass, con tono pacato, scuotendo la testa.
Lo guardai un altro istante, poi uscii.

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[Guisgard]

Gwen uscì e trovò Bott al pianterreno.
"Mi dica..." disse la donna "... cosa pensa di Brass?"

[Lady Gwen]

Stavo ancora pensando a cosa dire alla madre, quando me la trovai già pronta al pianterreno ad aspettarmi, precisa e puntuale.
"Beh, ha un carattere interessante ed una certa favella di spirito, devo ammetterlo..." ridacchiando appena e non sapendo bene che dire.
"E dubito che si tratti di ciò che lei pensava" aggiunsi dopo, guardandola.
"Non penso di aver inquadrato suo figlio dopo una breve chiacchierata, ma Brass non mi sembra affatto il ritratto del tipico sociopatico, se è ciò che la preoccupa" snocciolai, senza troppi complimenti.
"È un po' solo, è vero, non ha molta gente intorno da frequentare, ma credo che abbia un interessante mondo interiore. Credo sia per questo che fa fatica ad uscirne per incontrare quello esterno" aggiunsi poi.

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[Guisgard]

"Io invece sono molto preoccupata, Gwen..." disse Bott "... insomma... ho parlato con la sua psicologa e lui davvero crede di vedere quel Clayton, il suo amico pagliaccio immaginario..."

[Lady Gwen]

Ah, ecco.
Clayton era il maledetto pagliaccio...
Avrei dovuto immaginarlo da subito.
"Non credo sia pazzo, se questo è il punto" dissi con onestà, anche se non potevo rivelare nulla di ciò che sapevo in merito e temevo che ciò avrebbe comportato qualche problema, ma davvero non potevo.
"Non ho comunque le idee molto chiare, su quel fronte, soprattutto perchè come ho già specificato non sono una psicologa e non so come la mente umana possa colmare automaticamente certe mancanze..."

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[Guisgard]

"Pensa" disse Bott a Gwen "di poter aiutare mio figlio?" Fissandola.

[Lady Gwen]

Presi un respiro profondo.
"Aspetterò magari di parlarci qualche altra volta, se ne avrò l'occasione" sorridendo appena.
"Non voglio né deluderla né darle false speranze, ma mi impegnerò, se potrò, per farlo."

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[Guisgard]

"D'accordo." Disse un pò delusa Bott a Gwen. "Spero possa aiutarci."
La ragazza così lasciò la casa e risalì sulla sua moto, mentre dai vetri Brass la spiava.

[Destresya]

La cosa cominciava a essere decisamente interessante.
Quelle di quei giorni non erano le uniche sparizioni.
C'era di più, c'era molto di più.
Sparizioni che risalivano a molti anni prima.
Gente che era sparita e mai più stata ritrovata, senza riscatto o altro.
Quello sì che poteva essere un bel libro!
Non ce n'era, ovunque mi girassi mi arrivavano segnali che dovevo continuare a fare quello che sapevo fare invece di dedicarmi al mio nuovo progetto.
Continuai a fare ricerche.
Volevo saperne di più, chi erano gli scomparsi, chi si era occupato del caso e soprattutto come potevo fare per accedere ai fascicoli e guardrmeli in santa pace per lavorarci su.

[Lady Gwen]

Le sorrisi ed andai via, montando in moto per tornare a Bellion.
Non sapevo bene che idea farmi sulla chiacchierata con Brass, ripetevo fra me e me le sue parole e quelle della zingara, ma nulla che potessi dire alla madre.
Come facevo a parlarle di predizioni e magia?
Era impossibile.
Speravo solo di avere nel frattempo elementi sufficienti per capirci qualcosa di più, mentre aspettavo di parlare con Clemia.

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[Guisgard]

Destresya continuò a cercare, scoprendo che le persone scomparse non avevano legami, nè affinità di sorta.
Alcune erano anziane, altre di mezza età ed altre poi giovani o giovanissimi.
La polizia di Bellion si era occupata di queste sparizioni, fino a quando anche il vecchio sceriffo scomparve nel nulla, arrivando, 2 anni fa, al suo posto quello nuovo, un certo Herbert.
Intanto Gwen aveva lasciato la casa di Bott ed ora era diretta alla villa di Clemia.
Giunta lì, trovò la madre della congrega immersa in alcune letture, ma nel vederla subito le chiese di Bott e di suo figlio.

[Lady Gwen]

Arrivai alla congrega e subito Clemia mi chiese di Brass.
Le raccontai tutto e poi le parlai anche dell'incontro con la zingara di qualche giorno prima.
"Pensi che e due cose possano essere davvero collegate? E soprattutto, abbiamo capito che quel pagliaccio non era un comune pagliaccio da circo..."

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[Guisgard]

"A questo punto tutto potrebbe essere..." disse pensierosa Clemia "... di certo, ormai è chiaro, questo pagliaccio esiste davvero... e credo che bisognerà stare dietro a Brass... a quanto pare lui lo vede ancora..." a Gwen.

[Lady Gwen]

"Esatto... È come se avesse un canale preferenziale per parlargli... L'avrà scelto apposta, anche se non so per quale motivo..." risposi.
"In ogni caso, cercherò di tenerlo d'occhio, credo di avere la sua fiducia, ora..." annuii.

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[Guisgard]

"Bene." Disse annuendo Clemia a Gwen. "Eppure è strano che tu non abbia percepito nulla di strano a livello spirituale in quella casa... comunque, tienilo d'occhio e fammi sapere cosa scoprirai, Gwen."

[Lady Gwen]

"Perchè non credo affatto che ci dai qualcosa... Voglio dire, non credo che quel pagliaccio sia una vera e propria presenza, non come le altre, almeno, come le abbiamo intese fin'ora..." cercai di spiegare, anche se ero confusa.
"Probabilmente, il fatto che Brass sia un ragazzo un po' isolato ha contribuito a renderlo più"appetibile"..."

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[Destresya]

Più indagavo su quella faccenda, più venivano fuori cose interessanti.
Dovevo andare in città e parlare con il nuovo sceriffo, visto che erano cose vecchie magari mi avrebbero fatto guardare i vecchi fascicoli.
Dopotutto un libro su quella storia poteva far comodo anche a loro.
Decisi che dovevo andare in città, ma prima pensai di scrivere a Roan per sapere se aveva scoperto qualcosa al museo.
E poi chissà, magari anche lui sapeva qualcosa sulle sparizioni, dopotutto era del posto.
"Ciao! Come stai? Novità dal museo? Io niente di che... sto ancora aspettando!".

[Guisgard]

"Si, lo credo anche io." Disse Clemia a Gwen, per poi congedarla visto aveva degli impegni.
Intanto Destresya aveva scritto a Roan, il quale rispose con questo messaggio: "Ehilà, ciao. Neanche io, per orainfatti nulla di che. Sembra che per tutti quella sia solo una montagna."

[Lady Gwen]

Annuii e poi andò via, poichè aveva degli impegni.
Decisi allora di tornare in centro, non avendo molto altro da fare.
Certamente, l'incontro col ragazzo aveva rimodulato un po' tutto quello che avevo appreso fin'ora sulla faccenda.
Ero comunque ben lontana dal capire come fare per trovare Onya o per comprendere cosa le fosse accaduto.
Mi sarebbe bastato quello e volevo impegnarmi per riuscirci.

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[Destresya]

Sospirai nel vedere quel messaggio.
"Ma noi non ci arrenderemo! A proposito, per caso sai niente delle sparizioni che ci sono state a Bellion negli anni passati? Mi sto documentando a riguardo".

[Guisgard]

Gwen in moto stava tornando verso il centro cittadino, ma ad un tratto notò qualcuno dall'aspetto familiare.
Si trattava infatti dell'assistente del mago Elv che camminava tranquillamente davanti ad alcune vetrine dei negozi.
Probabilmente era stato rilasciato dallo sceriffo.
Nel frattempo Destresya scriveva a Roan.
"No, non so nulla di queste sparizioni. Temo non riguardino i miei studi sul clima." Rispose al messaggio di lei con tanto di faccina divertita.
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[Lady Gwen]

Giravo in moto per il centro di Bellion, quando ad un certo punto vidi l'assistente del mago.
Evidentemente, Herbert lo aveva rilasciato non essendogli di alcuna utilità.
Allora rallentai poco a poco e mi accostai, fino a posteggiare la moto.
Scesi e lo raggiunsi.
"Mi scusi" dissi "Salve, ci siamo visti a casa e allo spettacolo. Mio marito è lo sceriffo. Vedo che l'hanno rilasciata" con un leggero sorriso.

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[Guisgard]

Il tipo si voltò di scatto verso Gwen, mostrando un'espressione mista, tra l'essere stupito e l'apparire seccato.
"Insomma..." disse sbuffando "... cosa volete ancora da me? Suo marito mi ha dovuto rilasciare poco fa, proprio perchè non ci sono prove contro di me ed il mio capo. Allora cosa diavolo volete ancora da me lei e suo marito? Così trattate i forestieri che vengono a lavorare onestamente in questo posto? Fate prima a sbatterci fuori dalla vostra città allora."

[Lady Gwen]

Le parole del tizio mi investirono all'improvviso, senza darmi il tempo di replicare.
Aspettai allora che finisse e poi parlai.
"Volevo solo accertarmi di come stesse e scusarmi per l'inconveniente, ma vedo che non è in vena di parlare. E non è colpa nostra se il suo caro mago ha pensato bene di interessarsi ad una ragazza scomparsa" risposi, con tono aspro.

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[Guisgard]

"Lui ha cercato di aiutarvi." Disse il tipo a Gwen. "Lui usa i suoi poteri per aiutare la gente. Ma forse in questo posto siete troppo provinciali per capirlo."
"Aiutare la gente?" Ad un tratto una voce. "E come? Facendo apparire immagini dal nulla e spacciarle per spiriti o simili?" Era Gan fermatosi con l'auto dopo aver riconosciuto Gwen. "Io credo che lei ed il suo padrone siate 2 imbriglioni che speculano sulle disgrazie altrui."

[Lady Gwen]

Stavo per rispondere, quando sentii una voce.
Mi voltai ed era Gan.
"Okay, cerchiamo di stare calmi, ora. Signor Gan, non c'è bisogno di fare tutto ciò" gli dissi, cercando di mantenere la situazione più tranquilla possibile.

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[Guisgard]

Gan guardò Gwen e poi di nuovo l'assistente del mago.
Il tipo però scosse il capo e senza dire nulla andò via.
"Gente simile io proprio non la sopporto." Disse Gan a Gwen. "Ho saputo che lo sceriffo, in mancanza di prove, ha dato il permesso a quel mago di riprendere i suoi spettacoli."

[Lady Gwen]

Il tipo andò via e non ebbi tempo di parlargli.
Benedetto Gan...
Quanto a lui, mi diede un'informazione interessante.
Scoprii che il mago avrebbe ripreso i suoi spettacoli, così avrei avuto modo di parlarci, almeno speravo.
Dovevo capire cosa era successo ad Onya ed al momento lui era la mia unica risorsa.
"Se mio marito ha fatto ciò, evidentemente ha ritenuto opportuno farlo" dissi solo.

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[Guisgard]

"Lo spero." Disse Gan a Gwen. "Ma sono scomparse 2 persone. E ad oggi neanche lo sceriffo sa che pesci prendere. Sarà meglio che veda. Arrivederci, Gwen." Ed andò via.
Un attimo dopo passarono alcuni ragazzini e dai loro discorsi Gwen scoprì che il mago Elv si sarebbe esibito quella sera stessa, in un locale molto frequentato soprattutto dai giovani.

[Lady Gwen]

Annuii appena.
"Arrivederci" risposi, poco convinta.
Capivo il suo punto di vista, ma la colpa non era certo di Herbert.
Tuttavia, questa giornata era destinata a dare tante soddisfazioni.
Infatti, da alcuni ragazzini che passavano, scoprii che il mago si sarebbe esibito stasera, in un noto locale di Bellion molto frequentato soprattutto da giovani.
Uno di quelli che mancavo di frequentare da un bel po', insomma.
E poteva essere l'occasione giusta per ricominciare.
Oltre che per scoprire qualcosa, naturalmente.

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[Guisgard]

Il pomeriggio si trascinò stancamente, sotto un cielo nuvoloso, battuto da un forte e freddo vento.
Bellion appariva cupa e mesta, ma la sua popolazione sembrava non avvertire nulla di tutto ciò.
Lo spettacolo del mago Elv si sarebbe tenuto in quel locale molto frequentato e verso le 20.00 già molte persone si ritrovarono in fila per entrare.
E anche Gwen sembrava intenzionata ad andarci.
Infatti, appena raggiunse il locale notò qualcuno che se ne stava appartato.
Era Brass.

[Lady Gwen]

La giornata, climaticamente parlando, era mesta, grigia e non vedevo l'ora che arrivasse lo spettacolo per trovare un po' di vita e colore.
Quando arrivai poco prima dell'inizio, la fila era parecchio lunga e con mia sorpresa trovai Brass.
Era lì seduto in disparte.
Allora presi una birra al bancone e lo raggiunsi.
"Posso?" con un sorriso.https://uploads.tapatalk-cdn.com/20201228/e5d2ffe72c2c68e80e7a598ece4ce934.jpg

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[Guisgard]

Brass vide avvicinarsi Gwen e inizialmente ne fu palesemente stupito.
"Pensavo che fossi qui per quello stupido spettacolo..." disse lui guardando la ragazza, poi la fila di persone davanti al locale poco lontana.

[Lady Gwen]

Guardai la fila, poi guardai lui.
"In effetti sì..." risposi "Allora potresti farmi compagnia" proposi.
"O vuoi restare qui da solo e abbandonato?" lo punzecchiai.

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[Guisgard]

"Cosa" disse Brass "cerchi in spettacoli simili? Capire se sono reali o solo imbrogli? Semplice curiosità? Per superare la noia quotidiana?" Di nuovo con tono impertinente. "Vengo con te solo se poi verrai tu con me in un posto. Accetti?"

[Lady Gwen]

Ridacchiai.
"Ragioni personali..." risposi vaga.
Poi, pose una condizione.
Sarebbe rimasto se io fossi andata con lui in un posto.
Soppesai alcuni istanti la questione.
"Okay, accetto" dissi infine.

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[Guisgard]

"Bene." Disse annuendo Brass a Gwen.
I 2 allora si misero infine e dopo riuscirono ad entrare, prendendo posto ad uno dei tavoli.
Al centro del localeil mago si sarebbe esibito.
"Ragioni personali..." ripetè dopo un pò Brass, ma le sue parole non sfuggirono a Gwen.

[Lady Gwen]

Ci accordiamo e ci accomodammo ad un tavolo.
Il mago si sarebbe esibito ad centro del locale.
Tuttavia, sentii ciò che bisbigliava.
"Sei turbato?" chiesi, di nuovo per punzecchiarlo, prendendo un sorso di birra.

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[Guisgard]

"Turbato..." disse Brass fissando Gwen mentre le luci del locale si abbassavano "... da cosa?Perchè dovrei esserlo, scusa?" Lui che non si aspettava quella domanda da lei.
Era come in vaga soggezione, sebbene facesse di tutto per nasconderlo.

[Lady Gwen]

Sembrava in soggezione, anche se cercava di nasconderlo.
"E tu perchè non mi chiedi le cose, invece di bisbigliarle? Ti vergogni, per caso?" con un sorriso divertito e sornione, mentre le luci si abbassavano, riferendomi alle mie parole che lui aveva ripetuto.

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[Guisgard]

"Vergognarmi..." disse lui fissando Gwen "... perchè dovrei?" Scuotendo la testa.
Restò per un lungo istante in silenzio.
"Che motivi personali hai?" Chiese dopo un pò.

[Lady Gwen]

"Non so, sembri tutto in soggezione, anche se vuoi nasconderlo..." ora ero certa che mi avrebbe odiata, ma mi divertiva cercare di farlo uscire dal guscio.
Poi, alla fine, me lo chiede.
Sapevo lo avrebbe fatto.
"Credo che il mago sappia qualcosa sulla ragazza scomparsa. Fa parte del mio collegio e devo capire che cosa sa lui."

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[Guisgard]

Un attimo dopo quelle parole di Gwen lo spettacolo iniziò.
Elv entrò in scena sedendosi su una sedia ed apparendo come in meditazione.
So che non sono stato creduto..." disse "... perciò oggi non evocherò la coscienza di Onya o di Fash... ma cercherò di etrare in contatto con chi o cosa li ha portati via..."
Un mormorio si diffuse nel locale.
"Ma ciò avverrà nel prossimo spettacolo..." continuò il mago "... ora vi dimostrerò che non inganno nessuno... a prova di ciò vi dirò che domani, esattamente alle 12.28... un albero sarà sdradicato dal vento nella piazzetta comunale... finendo sulle giostre dei cavallucci... che nessuna madre domani a quell'ora porterà i propri figli in quel luogo..."
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[Lady Gwen]

Un attimo dopo, Elv entrò in scena, sedendosi su una sedia con aria contemplativa ed era strano vederlo più da vicino, rispetto alla platea ed il palco.
Le sue parole sollevarono un mormorio diffuso nella sala del locale, riguardo a ciò che sarebbe successo nello spettacolo successivo ed ancor più lo fece ciò che disse dopo, circa l'albero.
La mia attenzione si acuì, perchè davvero ora ero sempre più curiosa, cercavo di capire chi fosse e come facesse a dare quel che faceva.
Era un tipo molto strano ed io ero sempre più maledettamente curiosa.

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[Guisgard]

Elv proseguì lo spettacolo con qualche banale trucco di illusionismo, facendo apparire un coniglio, poi un paio di colombe ed infine si esibì in diversi numeri con carte da gioco.
Il pubblico però era rimasto colpito dalla sua previsione e quando lo spettacolo finì tanti parlottavano di ciò davanti al locale.
Anche Gwen e Brass allora uscirono da quel posto.

[Lady Gwen]

Lo spettacolo continuò con qualche normalissimo trucco, nulla di esaltante, dopo una tale rivelazione.
Infatti, anche quando fummo fuori dal locale, continuai a pensarci e a pensare ad Onya, a ciò che ci aspettava all'altro spettacolo, a cui non potevo assolutamente mancare.
Non sapevo se sarebbe stato davvero in grado di mettersi in contatto con chi l'aveva rapita, ma sapevo che ormai dovevo aspettarmi di tutto e che era meglio non dare le cose per scontate.

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[Guisgard]

"Quel tipo è un imbroglione." Disse ad un tratto Brass. "Sono certo che lui con qualcuno dei suoi domani farà cadere quell'albero." Fissando Gwen. "Solo un idiota ci cascherebbe." Ridacchiando il ragazzo.

[Lady Gwen]

"Disse quello che parla coi clown che predicono la fine del mondo" subito, con tagliente e pungente sarcasmo, guardandolo.
Avevo tante ragioni per sapere che Elv poteva non mentire, tutte estremamente personali, ma naturalmente Brass non poteva saperle.

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[Guisgard]

Brass guardò Gwen per un lunghissimo istante con un'espressione strana, cupa, quasi sprezzante.
"Sapevo che non dovevo dirti nulla..." disse "... alla fine sei come tutti gli altri..." voltò le spalle ed andò via, sparendo un momento dopo nel buio della sera, in una viuzza secondaria.

[Lady Gwen]

Si fece improvvisamente cupo e capii di essere andata, forse, un po' oltre.
Ma hey, non avevo potuto farne a meno.
Sbuffai alzando gli occhi in su mentre andava via.
"Hey, dovevo venire con te in un posto, l'hai detto tu" dissi ad alta voce, sperando mi sentisse, anche se ipotizzavo che si fosse davvero offeso.
"E se ti può interessare" continuai "Non sei stato l'unico a parlarci."

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[Guisgard]

Brass però era svanito e le parole di Gwen si persero nella sera, mentre la gente cominciava ad andare via dal locale ormai prossimo alla chiusura.

[Lady Gwen]

Niente, era proprio andato via.
Beh, avrei comunque trovato il modo di parlargli.
Il locale, intanto, era prossimo alla chiusura, vista l'ora e decisi di tentare la sorte per vedere se il mago fosse ancora nei paraggi, giusto per fare un paio di chiacchiere e non dover di continuo attendere gli spettacoli.

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[Guisgard]

Gwen provò a capire se il mago fosse ancora nel locale ed ebbe risposta affermativa dal proprietario, scoprendo però di dover attendere fuori che Elv uscisse.
Ciò avvenne dopo una mezz'ora abbondante, quando il mago ed il suo assistente lasciarono il locale, diretti verso il loro furgone parcheggiato lì vicino.

[Lady Gwen]

Il proprietario mi disse di aspettare fuori e così feci.
Dopo una mezz'ora abbondante, durante la quale attesi più o meno pazientemente, Elv e l'assistente uscirono, diretti al loro furgone.
Con ogni probabilità, l'uomo avrebbe cercato di linciarmi, ma non mi importava.
"Buonasera" salutai, attirando la loro attenzione "Mi chiamo Gwen. Come il suo assistente sa, sono la moglie dello sceriffo Herbert e vorrei scambiare qualche parola con lei" dissi al mago.
"Non tema, non sono qui per conto di mio marito. È un motivo personale piuttosto importante" lo rassicurai, con tono pacato, ma serio.https://uploads.tapatalk-cdn.com/20201229/4c125314058e0b440818f20bbb0a77f4.jpg

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[Guisgard]

"Ancora lei." Disse l'aiutante del mago nel vedere Gwen.
"Aspetta..." lo zittì il mago, dedicando alla ragazza una lunga occhiata interessata "... magari è una mia fan ed io non deludo mai le ammiratrici." Rise. "Prego, mi dica tutto..." a Gwen.

[Lady Gwen]

L'assistente stava per lamentarsi, ma per fortuna lui lo zittì.
Accennai un leggero sorriso composto alla sua battuta.
"In privato, se possibile. Sì tratta di Onya" rivelai.

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[Guisgard]

Elv guardò ancora Gwen e mostrò un sorriso compiaciuto.
"Beh, pare che il mio spettacolo sia piaciuto..." disse "... ma ora sto tornando all'alberghetto dove alloggio... quindi se vorrà parlarmi temo dovrò invitarla in camera..." malizioso.

[Lady Gwen]

Lo guardai impassibile.
Che sfacciato.
Ma davvero l'aveva detto?
Sul serio?
Presi un respiro profondo, con un mezzo sospiro.
Poi, misi su la mia faccia migliore.
"Va bene, d'accordo" dissi alla fine, rendendomi conto che non ci sarebbe stato altro modo.

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[Guisgard]

A quella risposta Elv e il suo assistente si scambiarono un'occhiata eloquente, come a dire che infondo tutte le donne sono uguali.
"Ci sentiamo domattina, amico mio." Disse poi il mago al suo fedele accompagnatore. "Io sono impegnato con la giovane moglie del nostro sceriffo." Divertito.
L'altro rise, annuì e guardò Gwen, per poi andare via fischiettando.
"Prego." Il mago a Gwen, avviandosi a piedi verso l'albergo dove alloggiava.
Dopo una decina di minuti i 2 erano in camera di Elv.
"Beve qualcosa?" Lui a lei.

[Lady Gwen]

Sospirai fra me e me, all'occhiata che i due si scambiarono, oltre a ciò che disse dopo.
Pessimi, davvero pessimi entrambi...
Alla fine, ci dirigemmo all'albergo e poco dopo eravamo in camera.
"Quello che beve lei andrà bene..." mormorai con poco interesse, desiderando arrivare subito al punto.

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[Guisgard]

"Ah, bene..." disse Elv a Gwen, tirando allora fuori una bottiglia di vino "... attenta, questo è traditore." Ridendo, per poi riempire 2 bicchieri. "Prego... a cosa si brnda?" Dopo averle dato uno dei bicchieri.

[Lady Gwen]

"Ho le spalle larghe" risposi sorniona.
Poi, presi il bicchiere.
"Ad una giovane ragazza del mio collegio che è stata rapita e che rivorrei indietro" dissi, con un sorriso pacato e senza troppi fronzoli, per ricordare quale fosse il focus del nostro incontro.

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[Guisgard]

Elv guardò Gwen e poi finì il suo bicchiere.
"Si, dovevo immaginarlo..." disse prendendo altro vino "... ma anche io sto cercando di scoprire la verità... se ha assistito ai miei spettacoli allora saprà che anche io sto facendo delle indagini, a modo mio ovviamente." Sorridendole.

[Lady Gwen]

Presi anch'io un sorso e poi trattenni un risolino.
"Mi sembrava di essere stata chiara sul perché volessi parlarle. O pensava davvero che avessi accettato di venire con lei in una camera d'albergo?" con un sorriso furbo ed uno sguardo che lo era ancora di più, mentre lo guardavo al di sopra del bicchiere "Mi spiace di averla illusa..." dissi mortificata, anche se il mio tono suggeriva l'esatto opposto.
Qualche divertente rivincita ce la si poteva anche concedere di tanto in tanto.
"So bene che lo sta facendo. E la mia proposta è di unire le forze, per un obiettivo comune. Ho poche speranze che la polizia riuscirà nell'impresa e devo trovare quella ragazza."

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[Guisgard]

Elv rise e riempì ancora il bicchiere di Gwen.
"E' confortante questo." Disse. "Intendo per i miei piani. Più che altro incoraggiante direi." Facendole l'occhiolino.

[Lady Gwen]

Ridacchiai e scossi la testa, prendendo un altro sorso di vino e mettendo poi via il bicchiere.
Mi aspettava un ritorno in moto a casa, dopotutto.
"Mi illumini, allora" con fare interessato, ma sotto sotto divertito.

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[Guisgard]

"Beh, se lei nutre poche speranze sull'efficacia della polizia" disse Elv bevendo "allora di certo mi sento lusingato ed incoraggiato, soprattutto perchè suo marito è lo sceriffo." Guardando Gwen con malizia.

[Lady Gwen]

Sorrisi enigmaticamente e soppesai le parole da utilizzare.
"Ognuno dispone dei propri mezzi e sto arrivando a credere che quelli della polizia non siano sufficienti" risposi, con accorta diplomazia.
"Perchè lei sta indagando?"

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[Guisgard]

"Non invidio certo il buon sceriffo..." disse divertito e sarcastico Elv alle parole di Gwen "... si, anche io sto indagando... solo che uso i miei poteri per farlo." Guardandola. "Altro vino?"

[Lady Gwen]

"Neanch'io, mi creda..." dissi sorniona "Anche se sono certa stia facendo il possibile" annuii.
"Vino, moto e scarsa visibilità notturna credo non vadano molto d'accordo..." declinando con un sorriso divertito.
"Poteri, dice... Sono certamente un mezzo interessante..." con tono vago, volendo vedere fin dove arrivava.

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[Guisgard]

"Si, sono abituato agli scettici." Disse lui a Gwen. "E lei mi sembra una ragazza molto razionale, dico bene? Ma, mi chiedo... se non credein me e in ciò che faccio... perchè è qui? Forse pper il mio fascino?" Facendole l'occhiolino.

[Lady Gwen]

Che carino, faceva quasi tenerezza...
Sorrisi senza scompormi più di tanto, poi assunsi quasi un tono cospiratorio e divertito.
"Allora mi dia una dimostrazione per convincermi" mormorai, quasi fosse un segreto fra me e lui.

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[Guisgard]

Elv la guardò, sorrise e posò il bicchiere.
"Chiuda gli occhi..." disse a Gwen "... sgombri la mente da ogni altra cosa... e si concentri solo su noi ora qui..." con tono basso

[Lady Gwen]

Presi un respiro profondo e decisi di fidarmi completamente.
Ero qui apposta, del resto.
Chiusi allora gli occhi e feci come mi disse.
Liberai la mente di qualsiasi pensiero, com'ero abituata a fare da sempre se dovevo svolgere un incantesimo o un rituale, specie se complessi e mi feci guidare completamente da lui.

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[Guisgard]

"Così brava..." disse ianissimo Elv a Gwen "... si, così..."
Un attimo dopo la ragazza senti le labbra di lui premere su quelle di lei, avvolgendole in un bacio improvviso e rubato, cominciando a succhiarle per farle schiudere.

[Destresya]

Anche la faccina diveritita, guardalo!
Mi misi a ridacchiare da sola nel guardare il cellulare.
"Ma no, pensavo che magari, vivendo qui se ne fosse parlato. Ad ogni modo, pensavo di fare un salto in città per scoprire qualcosa di più. Se ci sei possiamo pranzare insieme e raccontarci cosa NON abbiamo scoperto della piramide :laughing_lol1:".

[Lady Gwen]

Passò una frazione di secondo, prima che mi rendessi conto di cosa stava per fare.
Mi ritrovai in un bacio travolgente, intenso, uno di quelli che non ricevevo più da tempo ormai e al quale mi abbandonai per pochi secondi, prima di svegliarmi e dirmi che non era il momento.
Non sapevo se mi sentivo pronta a voltare pagina, dopo così poco tempo.
Di certo non con qualcuno conosciuto da mezz'ora, no, decisamente no.
Allora mi staccai ed allontanai il suo viso dal mio.
"È un peccato che lei abbia scelto di gettare tutto alle ortiche andando in questa direzione così banale, signor mago" con una smorfia "Avrebbe potuto essere una collaborazione fruttuosa, la nostra, sa? Avrei potuto sorprenderla. Ma lei non ha voluto..." con tono vago e dispiaciuto, prendendo la borsa ed alzandomi dal divanetto della stanza.

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[Guisgard]

"Perfetto. Allora ci vediamo al centro cittadino, dove c'è un ristorantino niente male chiamato La Florididda." Disse Roan nel suo messaggio a Destresya.
Intanto Gwen era nella camera del mago, ma dopo quel bacio stava andando via.
"Però ti stava piacendo..." lui avvicinandosi a lei "... o sei ipocrita e vuoi negarlo?"

[Lady Gwen]

Mi raggiunse dopo che mi fui alzata e osservai i suoi occhi neri.
Così diversi da quelli di Herbert, più accesi, luminosi, come raramente ne avevo visti.
Mi era piaciuta l'intensità con la quale mi aveva travolta, un impeto che Herbert non mi aveva più dedicato, nonostante la sua richiesta di quella notte, che era comunque unicamente frutto dell'abitudine e della sua illusione di amarmi ancora, quando invece non era così.
"Non fa alcuna differenza, non è ciò per cui ero venuta" risposi, guardandolo.

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[Guisgard]

"Invece fa differenza." Disse Elv prendendo la mano di Gwen per trattenerla. "Fa tutta la differenza del mondo. Dimmi che non vuoi più baciarmi. Dimmi che non lo vuoi come lo voglio io. Dimmelo e ti lascerò andare." Con i suoi occhi neri in quelli verdi di lei.

[Destresya]

"Andata! Ci vediamo lì per le 13!" risposi.
Mi accorsi in quel momento di non avere moltissimo tempo, ma ormai l'avevo inviato.
Così mi vestii in fretta e uscii diretta alla città.
Mi faceva bene uscire e vedere gente.
O per lo meno vedere Roan, era già qualcosa.
Mi piaceva la sua compagnia.
Così, uscii di casa, misi il navigatore e riuscii ad arrivare al ristorantino con solo un quarto d'ora di ritardo.
Pensavo peggio.

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[Guisgard]

Destresya arrivò precisa sul luogo dell'appuntamento.
Entrò nel ristorante e trovò Roan ad attenderla ad uno dei tavoli.
Era un ambiente carino ed accogliente.
"Ehi..." disse lui alzandosi nel vederla avvicinarsi al tavolo "... wow..." fissandola tutta "... questo è molto più di un pranzo informale..." sorridendole e continuando a guardarla "... questo è un film di Margot Robbie." Facendole l'occhiolino e spostando la sedia per farla sedere al tavolo.

[Lady Gwen]

Prese la mia mano per trattenermi e mi sentii in trappola, per la stretta delle sue dita e dei suoi occhi che non mi lasciavano.
Ascoltai le sue parole senza fiatare, senza nemmeno respirare quasi.
Ripensai allora a quella che era stata la discussione con Herbert al ristorante, quando voleva che anteponessi la sua felicità alla mia, quando aveva dato di matto senza nemmeno ascoltarmi.
Ed ora, avevo davanti Elv, che aveva tutta l'aria di chi avrebbe lottato per avermi, ma che mi avrebbe lasciata andare se l'avessi voluto.
Ero combattuta, molto, non sapevo cosa fare, cosa dire, tutto questo incontro era andato in una direzione che non mi ero aspettata, mi aveva del tutto colta di sorpresa.
Riflettei con rapidità e solo alla fine decisi di mandare al diavolo tutti i buoni propositi di cinque minuti prima, prendendo il suo viso fra le mani e affondando le labbra sulle sue.https://uploads.tapatalk-cdn.com/20201230/0ba16b5d9156f7a2025ffec546e10bc0.gif

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[Guisgard]

Gwen si lanciò fra le braccia di Elv e lui la strinse a sè.
Un bacio infuocato, travolgente e profondo allora li unì.
Un intreccio di labbra e lingue senza più paure, freni e tabù.
Un bacio rubato al quotidao grigiore, alle catene di una vita piatta, al grigiore di giorni tutti uguali.
Un bacio vero che fece sentire di nuovo Gwen una donna.
Una donna desiderata.

[Destresya]

Roan era già lì, lo raggiunsi al tavolo, sorridente e lui si alzò.
Restai colpita da quelle parole e dai suoi complimenti, a cui arrossii lievemente.
Oddio, avevo davvero esagerato con la mise? Non mi sembrava di...
Sì, magari ci avevo tenuto ad essere un po' carina ecco, ma solo un po'.
Sorrisi, lievemente imbarazzata.
"Oh addirittura, non esageriamo!" ridacchiai "Poi arrossisco!".
Mi spostò addirittura la sedia.
"E poi dicono che non ci sono più i cavalieri!" guardandolo tutto, intensamente.
Sì, avevo voluto farmi carina, dopotutto da quanto vivevo in tuta?
"Allora, che cosa si mangia di buono in questo posto?" guardando il menù.

[Lady Gwen]

Lo sentii stringermi e rispondere con lo stesso ardore privo di qualsiasi freno o tabù.
Mi sentivo desiderata, ma desiderata davvero, io, non per abitudine, ma per chi mi voleva veramente.
Lo sentivo nel modo in cui mi baciava, mi stringeva.
Mi sentivo di nuovo viva, di nuovo me stessa.
Era stato capace di cancellare con un colpo di spugna il peso che mi aveva oppressa negli ultimi giorni e tutte le emozioni che mi stavano investendo all'improvviso, come un'ondata, erano così belle e forti quasi da farmi sentire gli occhi lucidi.
Sentivo che avrei voluto di nuovo provare tutto questo ogni singolo istante della mia vita.

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[Guisgard]

"Beh, i cavalieri si nascondono in attesa di veder apparire le regine." isse divertito Roan a Destresya. "In verità" prendendo poi il menù "il cibo non è da... corte reale... ma è parecchio saporito." Facendole l'occhiolino. "Insomma, è una cucna casareccia ma davvero squisita." Ridendo. "Ma prima beviamo... e brindiamo..." riempiendo i loro bicchieri.
Nel frattempo Gwen ed lv si erano abbandonati a quel bacio frenetico, ardente ed appassionato.
Lei si sentiva stretta, imprigionata fra le braccia di lui, sentendo il suo petto come fosse il luogo più sicuro del mondo.
Le labbra del mago erano fameliche, avide, insazziabili e la sua lingua non cessava di intrecciarsi a quella di Gwen.
Un attimo dopo i 2 giovani si ritrovarono stesi sul letto della camera, sempre uniti da quel bacio.
Allora la bocca di lui cominciò a scivolare sul collo di lei, succhiandole e leccandole la pelle nuda.

[Destresya]

Sorrisi a quelle parole, che su di lui apparivano così spontanee e naturali da rendere tutto come se fosse davvero un racconto di regine e cavalieri.
E dire che la scrittrice ero io.
Sì, ma io scrivo roba truculenta. Ah già.
Beh... però, magari, per quel progetto...
Non era il momento di pensarci! Giusto.
Anche se qualcosa cominciava, forse per la prima volta, a frullarmi nella testa.
Gli sorrisi e mi misi a guardare il menù.
"Ma io adoro la cucina casereccia!" sorridendo "Niente di meglio!" facendogli l'occhiolino.
Poi mi lasciai riempire il bicchiere e lo alzai insieme al suo.
"A cosa brindiamo? Ai progressi che non abbiamo fatto?" ridacchiai, divertita, guardandolo negli occhi.

[Lady Gwen]

Sentivo in lui la stessa vogliosa avidità che mi animava e in questo momento non mi sarei voluta trovare in alcun altro luogo, se non stretta a lui, fra le sue braccia.
Non pensavo che avrei mai potuto dirlo, ma non mi importava se ciò sarebbe durato in eterno o solo le ore di questa notte.
Mi aveva fatta sentire di nuovo viva ed era ciò che cercavo, non mi serviva nient'altro.
Poco dopo ci ritrovammo stesi sul letto, ancora stretti ed impossibilitati a separarci e mi sfuggì un gemito che mi fece sorridere, quando sentii la sua bocca sul mio collo.
Non avevo immaginato così travolgente il mio ritorno al piacere, ma non avevo intenzione di scappare ed affondai le dita nei suoi capelli neri stringendolo ancora a me, per sentirlo sempre più vicino.

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[Guisgard]

"Brindiamo" disse Roan a Destresya "alla nostra scoperta. Ai misteri ed alle avventure. E magari al successo ed alla fama. Cin Cin!" Brindando con lei.
Poi ordinarono da mangiare e gustarono l'ottima cucina del posto.
Nel frattempo Gwen era nella camera di Elv.
La passione era scoppiata improvvisa tra i 2 e da quel primo bacio si erano ritrovati stretti sul letto.
In breve restarono nudi, l'una nelle braccia dell'altro, facendo così l'Amore.
A lungo.

[Lady Gwen]

Non capivo cosa fosse successo, da quando ero arrivata.
Era stato tutto improvviso, repentino.
Quel bacio mi aveva trascinato in qualcosa che non avevo potuto, o voluto, fermare.
Era da tempo che non mi sentivo amata, desiderata, da tempo che non sentivo una tale chimica e sintonia con qualcuno.
Non avrei mai immaginato un tale finale per questa serata, mai, ma il bisogno che avevo avvertito di provare di nuovo tutto questo era stato più forte della ragione, del buonsenso e non avevo potuto oppormi.
Non avevo potuto impedire a questa notte di accadere.

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[Guisgard]

Elv era appassionato, forte, insaziabile e quelle ore trascorsero in un crescendo di folle passione e piacere quasi insopportabile.
Gwen fu portata da quel giovane uomo in un vortice sfrenato, dove tornò a sentirsi donna.
Alla fine, stremati, si addormentarono sudati, accaldati ed appagati sotto le lenzuola intrise di quella pazza passione.
Si svegliarono solo al mattino seguente.

[Lady Gwen]

Finivamo solo per riprendere subito dopo, ricominciavamo sempre, di continuo, era un piacere insaziabile, quasi impossibile da appagare.
O almeno, così fu per quelle ore, prima che ci addormentassimo insieme, sedando quella follia improvvisa.
Ci svegliammo direttamente al mattino dopo.
Appena aprii gli occhi, a freddo, pensai a tutto quello che era successo, a cosa avevamo fatto.
Sollevai la schiena e sospirando passai la mano sul viso e fra i capelli.
Non mi pentivo di ciò che c'era stato, ma certamente in uno stato più razionale avrei valutato attentamente.
Comunque fosse, ormai era fatto e non potevo tornare indietro.

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[Guisgard]

Mentre Gwen faceva questi pensieri, Elv accanto a lei dormiva ancora, appagato e tranquillo.
Si svegliò poco dopo.
"Ehi, buongiorno..." disse accarezzando la schiena nuda di Gwen.

[Destresya]

Lo guardai negli occhi e sorrisi, annuendo a quel brindisi.
"Ci sai fare con le parole, per essere uno che si occupa del tempo!" facendogli l'occhiolino mentre portavo il bicchiere alle labbra.
Poi ordinammo dell'ottimo cibo e ci gustammo un buon pranzo.
"A proposito della nostra piramide, quando ci torneremo?" gli chiesi, mentre pranzavamo.

[Lady Gwen]

Vedevo con la coda dell'occhio Elv dormire ancora, un'espressione appagata e serena sul bellissimo viso e gli occhi neri che mi avevano catturata ancora chiusi.
Quasi sobbalzai quando sentii il suo tocco delicato sulla schiena, prima della sua voce appena roca che, volente o nolente, mi dava i brividi.
"Buongiorno..." risposi con un sorriso, guardandolo.

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[Guisgard]

Quella carezza lunga e lenta sulla schiena di Gwen.
"Sei stata fantastica..." disse piano Elv, per poi prendere il suo braccio e farla chinare su di lui, per un caldo bacio.
Nel frattempo Destresya e Roan avevano concuso il loro pasto e uscirono dal locale per passeggiare.
"Beh, nessuno ci vieta di tornarci quando vogliamo, no?" Lui. "Dopotutto ufficialmente è solo una montagna." Divertito.

[Lady Gwen]

Mi fermai ad assaporare quella carezza sulla mia schiena per tutti i lunghi istanti che durò.
Accennai un sorriso e lo assecondai quando mi tirò a sè, per un bacio.
Scoprii che baciarlo aveva su di me lo stesso effetto della scorsa notte, né più né meno, era come una scossa e mi chiedevo se sarei stata capace di staccarmi da lui.
"Anche tu..." mormorai, con un vago sorriso.

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[Destresya]

Ridacchiai a quelle parole di Roan.
"Sì, anche la mia amica archeologa ha insistito sul fatto che fosse solo una montagna. Mi ha detto che farà decifrare quel testo ma non è che ci creda molto, secondo lei qualcuno mi ha fatto uno scherzo, ma si può?" sospirai.
"Lo so che non è il mio mestiere e che probabilmente farei meglio a occuparmi delle sparizioni che è quello che so fare meglio, ma è una cosa così importante..." scossi la testa "Boh... possibile che nessuno capisca cosa può racchiudere quella piramide?".

[Guisgard]

Elv la guardò e sorrise.
"Mi chiedevo..." disse a Gwen "... come mai stanotte tuo marito non ti ha cercata? Era a fare la ronda?"
Nelo stesso momento Destresya era con Roan per le strade cittadine.
"Purtroppo nessuno cede che sia qualcosa diverso da una montagna..." mormorò lui "... ma quelle sparizioni? Come mai ti interessano così tanto?"

[Lady Gwen]

Sapevo che ci saremmo arrivati e ad essere sincera, speravo ne parlassimo.
"Diciamo che non è un buon momento..." dissi "Stiamo divorziando..." rivelai.
"Non viviamo più insieme da alcuni giorni e diciamo che soprattutto all'inizio non l'ha presa molto bene..." ammisi poi.

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[Destresya]

"È una vera sfortuna!" sospirai "O una fortuna per noi!" facendogli l'occhiolino mentre passeggiavamo.
"Beh, perchè io mi guadagno da vivere scrivendo gialli e al momento sono a corto di idee, un vecchio caso irrisolto in una cittadina dove stanno avvenendo delle sparizioni anche adesso può darmi delle idee, una buona storia da cui partire, se proprio non mi aiuta a sviluppare la fantasia posso sempre fare una bella inchiesta stile Truman Capote. Ero venuta qui per provare a staccare, cambiare genere e seguire un nuovo progetto.... ma mi sta perseguitando e non ho scritto una parola!" sospirai, voltandomi a guardarlo "Sarà che mi serve un'ispirazione...".

Eppure c'era qualcosa negli occhi del cavaliere, qualcosa che lei non riusciva a decifrare. Da dove veniva? Cosa l'aveva spinto fino a Beltas?
Erano giorni ormai che era giunto alla sua corte eppure non sembrava aver ancora rivelato le sue vere intenzioni.
Lo fissava tra la folla, mentre i dignitari la annoiavano con qualche resoconto del giorno, come se fossero cose di cui le importava qualcosa.
Avrebbe voluto alzarsi da lì e andarsene via, raggiungendo i boschi e le montagne. Ma non poteva era prigioniera, prigioniera della sua stessa corona.
Lui era libero, lo straniero. Per un momento sognò di seguirlo, di seguirlo chissà dove, in una qualche avventura. Magari proprio quella che stava raccontando a quella dama.
O magari un'avventura nuova, tutta da scrivere.

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Banale, smielato, ma è già qualcosa.
Mi scappò un sorrisetto mentre quella scena si preparò nella mia mente. Erano le prima parole della storia che dovevo scrivere che mi si formavano in mente.
C'era da lavorarci, certo, ma considerando che di quella storia avevo solo una sensazione, un'ombra, un pensiero, e non una trama né dei personaggi era già qualcosa.
Era molto più di qualcosa. Era ispirazione.
Sorrisi, abbassando lo sguardo, chiedendomi se Roan si era accorto di tutto il processo mentale che mi era passato per la mente nel tempo di uno sguardo.
Ecco cosa accade a passeggiare con una scrittrice.
Presi Roan sottobraccio con un gesto spontaneo.
"Ma a dirla tutta, la storia della piramide è molto più appassionante!" sorrisi, divertita.

[Guisgard]

Lui ascoltava Gwen che parlava, continuando ad accarezzarle la schiena nuda e liscia.
"Lo capisco tuo marito..." disse senza smettere "... io impazzirei se perseddi una moglie come te... hai la pelle liscia come quella di una bambina... sai, ti trovo terribilmente sexy... a vederti sembri così misurata, persino austera... ma poi... sai liberare il desiderio che hai dentro..." le sorrise e prese la sua mano tirandola piano a sè, per parlarle all'orecchio.
Allora le sussurrò qualcosa.
"Troppo audace per te?" Poi ad alta voce, sorridendole malizioso.
Intanto Destresya passeggiava con Roan per le stradine di Bellion.
"Però sono cirioso di sapere di quella storia che dovevi scrivere." Lui a lei. "Sai, ho sempre fantasticato sul lavoro di voi scrittori... per esempio... inventate tutto? Mischiate fantasia e realtà? Oppure scrivere cose vere sempre?"

[Lady Gwen]

Non capivo se mentre parlavo mi ascoltasse o meno.
Intanto io continuavo a seguire le sue carezze sulla mia schiena, su e giù, di continuo.
Sorrisi maliziosa e divertita alle sue parole su di me, mi fece sorridere genuinamente, come non mi capitava da tanto tempo.
"Ci si deve prendere cura delle cose che si hanno, se non si vuole perderle..." dissi, con tono indefinito.
Poi, mi tirò a sè e ridacchiai silenziosamente a ciò che mi sussurrò all'orecchio.
"Non abbastanza..." risposi.

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[Guisgard]

"Ah, bene..." disse malizioso Elv a Gwen "... e... fin dove posso spingermi, di grazia?" Divertito, facendole poi l'occhiolino.

[Lady Gwen]

Ridacchiai appena.
"Credo che stanotte ci siamo spinti piuttosto oltre..." risposi, sarcasticamente, scivolando poi sul suo petto, quasi cercando rifugio.
E fu un gesto così fluido, spontaneo, così bello che quasi avevo dimenticato quanto fosse bello e mi sentivo confortata, protetta.
Mi era mancato tutto questo, sentire l'intesa, la chimica.
Non sapevo dove ciò mi avrebbe portata, ma forse il segreto stava proprio nel non chiederselo.

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[Guisgard]

"Ed io che stanotte volevo andare ben oltre..." disse Elv ridendo, mentre stringeva Gwen sul suo petto.
Ad un tratto il telefono di lei squillò.
Sul display c'era il numero di Clemia.

[Lady Gwen]

Risi spontaneamente alle sue parole, sentendomi sempre più leggera e libera con lui.
Non potei godere di altri istanti come quello, perchè Clemia naturalmente.
Sospirai e risposi al telefono.
"Clemia, dimmi."

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[Guisgard]

"Gwen, dovresti venre subito alla villa..." disse Clemia al telefono "... è da ieri sera che non si hanno notizie di Matt... si sa solo che ieri andò al circo, ma poi nessuno l'ha più visto..."

[Lady Gwen]

Il mio sorriso sparì a quella notizia.
No, non anche Matt, no.
"Ma cosa ci faceva lì? E siete sicuri che non abbia avvisato nessuno? Non può essere sparito anche lui..." sospirando e passando una mano sul viso.

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[Destresya]

Sorrisi a quelle sue parole.
"Beh, io scrivo gialli, come ti dicevo e per fortuna dalla mia vita reale prendo poco! A volte me i crimini vengono dalla mia mente, a volte da fatti di cronaca, c'è l'imbarazzo della scelta sulle parti più oscure della mente umana..." ridacchiai "Ma mi diverte trasformare in personaggio magari qualche persona particolare che conosco. Ma anche solo conoscenti, non lo so, una volta c'era un panettiere intrattabile e sempre scontroso che ho subito pensato sarebbe stato un perfetto receptionist della centrale, un personaggio completamente secondario, di quei poliziotti ottusi che non capiscono mai un tubo del caso!" ridacchiai.
Poi sospirai.
"Il nuovo progetto è diverso..." guardai un punto indefinito all'orizzonte.
"Avevo in mente di cambiare genere, più che altro per reinventarmi, ma perchè ho come una storia in testa che però non ha una trama nè dei personaggi.. lo so che è folle, ma mi emozionava l'idea e ho pensato che allontanandomi da tutto magari avrei trovato l'ispirazione che cercavo..." poi lo guardai negli occhi e sorrisi.
"Non ti sto annoiando con questi discorsi?".

[Guisgard]

"Sua madre ha detto che ieri pomeriggio aveva avuto un biglietto gratis per lo spettacolo della sera." Disse Clemia a Gwen. "Pare ci fosse un pagiaccio a distribuirli. Almeno così ha detto Matt a sua madre prima di sparire nel nulla."

[Lady Gwen]

"Ancora quel maledetto pagliaccio, non è possibile..." scuotendo la testa.
"Va bene, arrivo subito..." chiusi la chiamata e guardai Elv.
"Devo tornare al collegio, pare sia scomparso un altro ragazzo..." scuotendo la testa, mentre iniziavo a rivestirmi.
"Dovrei essere in grado di proteggere i miei studenti e invece non faccio altro che condannarli uno dopo l'altro..."

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[Guisgard]

"Non mi annoi." Disse sorridendo Roan a Destresya. "Anzi. Mi piace ascoltarti, lo farei per ore. La mia vita è fatta di dati, formule e numeri. Tutto deve combaciare, essere scontato e ripetersi all'infinito. Non c'è tempo nel mio lavoro per l'estro, per l'istinto. Quindi per me l'ascoltarti è come una boccata d'ossigeno. come il Sole dopo un giorno grigio." Facendole l'occhiolino. "Continua, ti prego."
Nello stesso momento Gwen aveva detto ad Elv l'accaduto.
Subito l'asciò l'albergo e corse alla villa, dove trovò Clemia col viso cupo.
Con lei c'era Henty.
"Io credo di sapere cosa è accaduto..." mormorò questa.

[Lady Gwen]

Arrivai subito alla villa, uno scossone non da poco, dopo la notte appena trascorsa e un risveglio decisamente più rilassato rispetto a questa frenesia.
Vidi Clemia che ora iniziava seriamente a preoccuparsi e non stentavo a crederlo.
C'era anche Henty con lei e a quanto pareva sapeva cosa fosse successo.
Di sicuro, avrebbe tirato in ballo la solita storia e volevo sapere se avevo ragione.
"Parla allora" le dissi, con tono calmo.

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[Destresya]

Lo guardai sorridendo.
"Beh non si direbbe proprio sai?" divertita "Ci sai molto fare con le parole, per essere uno che passa tutto il giorno a far quadrare dei numeri!" ridacchiai.
Poi restai a fissarlo, come combattuta se parlare o meno.
"In realtà..." mi fermai di nuovo, sorrisi, sospirai, scossi la testa.
"Beh, forse non dovrei dirtelo, ma un attimo fa ho immaginato anche te come un personaggio, lo sai?" lasciando in sospeso il resto del discorso volutamente.

[Guisgard]

Clemya guardò Gwen e poi Henty.
"Io credo" disse questa "che in questi boschi... intendo intorno a Bellion... ci sia un demone addormentato... forse per una maledizione impostagli secoli fa... e che dopo un certo numero di anni esso si risvegli e porti via delle persone per cibarsi delle loro anime..."
Nello stesso istante Destresya passeggiava con Roan.
"Davvero?" Lui a lei. "Questa poi! Nessuno ha ma ideato un personaggio per me! Ora però sono curioso, sai?" Divertito.

[Lady Gwen]

Aggrottai la fronte.
"Dopo un certo numero di anni?" ripetei "Dunque, la gente è già sparita a Bellion in passato?" chiesi, guardando poi Clemia.
"Questo cambia certo le carte in tavola..."

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[Guisgard]

"Si." Disse Henty guardando Gwen e Clemya. "Ieri sono stata alla biblioteca comunale e mi sono accertata di questo. Da diversi anni qui a Bellion e dintorni alcune persone sono sparite senza lasciare più tracce, al punto che ogni indagine portata avanti dalla polizia locale si è conclusa con un niente di fatto."

[Lady Gwen]

Questo era terribile.
Era da togliere il fiato una scoperta simile, soprattutto perchè Herbert non ne aveva fatto menzione e con ogni probabilità non ne aveva idea.
"Dobbiamo saperne di più, dobbiamo riuscire a capire cosa c'entrino queste sparizioni e da cosa siano accomunate. Potrei tornare in biblioteca e fare altre ricerche, per capirci qualcosa" proposi, mentre il pensiero mi attanagliava.

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[Guisgard]

"No, ferme... un momento." Disse Clemya. "Un conto è fare ricerche, tutt'altra cosa invece è avventurarsi in una situazione che potrebbe essere molto pericolosa. Quindi vi proibisco di correre altri rischi. Lasciamo che se ne occupi lo sceriffo." A Gwen e a Henty.

[Lady Gwen]

"Voglio solo andare in biblioteca e fare qualche ricerca, nient'altro" sbuffai.
"Ad ogni modo, non possiamo stare qui a far nulla mentre la agente scompare ed Herbert non fa alcun progresso" dissi insofferente.

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[Guisgard]

"Non saremo certo noi a scoprire cosa c'è dietro tutto questo." Disse Clemya a Gwen. "Se vuoi andare in biblioteca a fare ricerche ok, ma non voglio ti metta nei guai."

[Lady Gwen]

Sospirai ed annuii quasi sarcasticamente, distogliendo lo sguardo.
O almeno, con evidente fastidio, poco ma sicuro.
"Bene, d'accordo" dissi alla fine, senza particolare trasporto.

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[Guisgard]

Clemya annuì e tornò alle sue cose, così come Henty che andò a leggere nella sua camera.
In quel momento vibrò il cellulare di Gwen perun messaggio.
Era di Brass e diceva così: "Succederà ancora e spariranno altre persone."

[Lady Gwen]

Entrambe sparirono ed io rimasi, naturalmente, da sola.
Un attimo dopo però arrivò un messaggio di Brass, che evidentemente aveva deciso di non cancellarmi e quelle parole mi atterrirono.
Così, senza nemmeno pensarci, lo chiamai.
Dovevo capire cosa doveva e doveva decidersi a sbottonarsi, volente o nolente che fosse.
C'erano di mezzo le vite delle persone e non si poteva mettere di mezzo l'orgoglio.

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[Guisgard]

Brass rispose alla chiamata di Gwen.
Le propose di vedersi fra una mezz'ora, presso il vecchio cantiere in periferia, senza aggiungere altro.

[Lady Gwen]

Non fu una conversazione particolarmente lunga.
Infatti, si limitò unicamente a dirmi dove e quando ci saremmo visti.
Nient'altro.
Bene...
Era un grande interlocutore...
Comunque fosse, mi misi in moto e raggiunsi il posto che mi aveva indicato.

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[Guisgard]

La periferia di Bellion era isolata, cupa e silenziosa.
ll vecchio cantiere era ormai in disuso ed un cielo grigio completava quell'atmosfera squallida.
Gwen arrivò e non vide nessuno.
Un attimo dopo però sbucò fuori Brass.
"Spero solo di potermi fidare" disse avvicinandosi "e di non fare la fine dello sceriffo, visto il modo in cuilo tradisci."

[Lady Gwen]

Il luogo era tristissimo, squallido.
Speravo di andarmene via presto, perchè non ero entusiasta al pensiero di starci chissà quanto.
Brass uscì dal nulla all'improvviso e ciò che disse mi fece curvare un sopracciglio.
"Io e mio marito stiamo divorziando e quello che facciamo con le nostre vite e col nostro matrimonio non ti riguarda" dissi spiccia, poi misi su un sorriso piuttosto falso "Dunque? Cos'è che sai?"

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[Guisgard]

"Si, sarei curioso di sapere cosa nepensa lo sceriffo..." disse Brass guardando Gwen "... il colmo poi sarebbe se quel mago ingannasse te come tu fai con tuo marito..."

[Lady Gwen]

Che patetico...
Ma davvero?
"Bene, a quanto pare mi hai chiamato solo per fare l'insolente e parlarmi della mia vita. Potevi anche non disturbarti" con tono secco, voltando i tacchi e tornando verso la moto.


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[Guisgard]

"Quello che fai non mi riguarda." Disse Brass a Gwen che andava via. "Dopotutto non sei certo la mia ragazza, per fortuna." Scosse il capo. "Ma ti ho chiamata perchè ho rivisto il mio amico Clayton..."

[Lady Gwen]

Mi fermai con aria infastidita.
Finalmente si era deciso.
"Ci voleva tanto?" spazientita.
"Bene, dimmi quello che ti ha detto, allora. Ti ha parlato delle prossime sparizioni?"

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[Guisgard]

"Ha detto che sparirò anche io." Disse Brass a Gwen.

[Lady Gwen]

Aggrottai la fronte e mi avvicinai di qualche passo.
"In che senso? Ma perchè? Perchè dirtelo?" dissi, senza capire il motivo.
"Ad ogni modo, cerca di stare attento, non allontanarti da casa" aggiunsi, cercando di avvisarlo per metterlo al sicuro.

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[Guisgard]

"Non lo so perchè." Disse lui fissando Gwen. "Comunque... sei venuta per darmi le tue raccomandazioni e tornartene dal mago? ci andrai a letto anche ora? O aspetterete stanotte?" Guardandola con astio.

[Destresya]

Lo guardai e sorrisi, divertita, ma anche lievemente imbarazzata.
"Beh magari lo sei e non lo sai! Io non ho mai detto a nessuno di averlo tramutato in personaggio..." con aria divertita e complice.
Poi mi feci seria e lo guardai negli occhi per un istante lunghissimo.
"In realtà non l'ho fatto intenzionalmente, è capitato... ed è stato qualcosa di raro, come se una pagina della mia storia si fosse materializzata nella mia mente, e c'eri anche tu.." lo dissi seria, fissandolo con aria sognante, come se stessi vedendo di nuovo tutto.
"E sentiti onorato perchè è la prima pagina di quel mio progetto di cui ti dicevo non mi viene mai in mente niente!" scherzai per smorzare la tensione.
"Ad ogni modo, eri una specie di cavaliere errante, o avventuriero, una cosa del genere, ripeto, è stato solo un frammento, ci lavorerò su!" facendogli l'occhiolino.
"Non ti piacerebbe diventare un eroe da romanzo?" sorridendo divertita.

[Lady Gwen]

Lo ascoltai, mentre ancora insisteva.
Ma... Era geloso, per caso?
"E tu perchè me l'hai detto? Specie perchè mi sembri troppo arrabbiato con me per chiedermi di salvarti..." iniziai, con un mezzo sorriso divertito ed intenerito "Sei geloso, per caso?" aggiunsi infine, curiosa della reazione.
Probabilmente se ne sarebbe di nuovo andato via come ieri sera, ma ormai l'avevo detto.

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[Guisgard]

Lui guardò Gwen in modo contrariato.
"Non dire sciocchezze." Disse. "Non sei il mio tipo. E poi quello che fai non mi interessa, non mi riguarda." Scosse il capo. "Comnque... vuoi ancora aiutarmi? O sei troppo presa da quel mago?"

[Lady Gwen]

Ridacchiai spontaneamente, perchè faceva davvero tenerezza.
"Certo che voglio aiutarti, sempre da non risultare troppo immorale per te..." sarcasticamente.
"Beh. Non posso tenere lontano chiunque o qualsiasi cosa che faccia sparire la gente, ma al massimo potrei offrirti di sistemarti al collegio per stare più al sicuro, di più non so proprio cosa fare..." allargando le braccia.
"Se solo a cesso qualche dettaglio in più... Ho scoperto che a Bellion la gente continua a sparire ad intervalli regolari di anni e devo necessariamente capire di più, per vedere cosa fare."

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[Guisgard]

"No, niente collegio." Disse lui Brass a Gwen. "Non voglio che altri si immischino nei fatti miei. Ho accettato di coinvolgerti, ma senza nessun altro in mezzo."

[Lady Gwen]

"Come vuoi sul collegio, ma non credere che ciò che ti succede resti solo fra me e te. Tua madre ha contattato una dei pezzi grossi del nostro collegio ed è stata lei a chiamarmi. Inoltre, ciò con cui tu sei in contatto quasi al cento per cento ha a che fare con la sparizione dei ragazzi della nostra scuola e di un altro ragazzino. Non è una storia solo tua" dissi tranquillamente, ma con tono fermo.
Pensava fosse una storiella adolescenziale segreta?
C'erano solo delle vite in ballo, in fondo.

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[Guisgard]

"Ok." Disse Brass annuendo. "Sto cercando appunto un posto in cui poter nascondermi. Clayton ha detto che sparirò direttamente da casa mia." Fissando Gwen.

[Lady Gwen]

Sospirai e passai la mano sulla fronte.
"Puoi venire a casa mia, allora" dissi, come ultima spiaggia "Non posso permettere che sparisca qualcun altro e se questo è l'unico modo, allora faremo così" aggiunsi.
"Sempre che tu ti accontenti del divano" divertita.

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[Guisgard]

"A casa..." disse lui fissando Gwen "... dello sceriffo? Credi sia una buona idea?" Titubante.

[Lady Gwen]

"Hai un'idea migliore? Un nascondiglio alternativo?" dissi "O magari una macchia sulla fedina penale?" con forte sarcasmo.
Era incredibile quel ragazzo, non gliene andava bene una, davvero...
Non sapevo più che fare e lui di certo non mi aiutava.

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[Guisgard]

"Ok ok..." disse Bras annuendo a Gwen "... allora andrò a casa a preparare la borsa... dove ci vediamo? Vengo direttamente da te?"

[Lady Gwen]

"Passerò a prenderti. Contattami quando sei pronto" convenni.
Finalmente si era convinto ed eravamo arrivati ad un accordo, altrimenti tenevo che saremmo andati avanti in eterno.
Dovevo solo prestare la massima attenzione a ciò che succedeva e dovevo perderlo di vista meno possibile, per evitare che succedesse di nuovo.

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[Guisgard]

"Ok." Disse lui fissando Gwen.
Poi andò via.
Dopo circa un'oretta inviò un messaggio al cellulare di lei, dicendo che era pronto e che la stava aspettando.

[Lady Gwen]

Ci separano e dopo circa un'ora mi arrivò un messaggio, in cui Brass diceva di essere pronto.
Mi diressi allora subito a casa sua per prenderlo.
Speravo fosse una buona idea e speravo soprattutto che fosse abbastanza.
Non volevo che altra gente sparisse, dovevo mettere un freno a questa follia che non si decideva ad arrestarsi una volta per tutte.

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[Guisgard]

Gwen raggiunse inmoto la casa di Brass, trovandolo davanti al cancello.
Montò in sella con lei, portandosi dietro la borsa per sistemarsi a casa di Gwen.
"Sono pronto." Disse a lei.

[Lady Gwen]

Lo trovai già pronto al cancello e subito salì a bordo, sistemando la borsa che aveva preparato col necessario.
"Beh, tieniti forte, allora" divertita, poi partii e mi diressi spedita alla zona pullulante di ville e villette in cui si trovava casa mia.

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[Guisgard]

Gwen partì veloce, sfrecciando poi per le stradine di Bellion, con Brass che dietro di lei accusava una certa insicurezza, se non proprio paura per la velicità con cui guidava la ragazza.
Quando arrivarono alla villetta di lei, il ragazzo subito scese dalla moto, ma con le gambe ancora tremanti e vagamente impallidito.
Allora prese un bel respiro, per cercare di non apparire troppo turbato per quel velocissimo giro in moto.

[Lady Gwen]

Mentre eravamo in moto, in tutti i sensi, sentivo Brass aggrapparsi con una certa insicurezza ed ebbi la conferma quando arrivammo e subito scese dalla moto.
Spontaneamente, risi, vedendo la sua espressione.
"Stai bene? Sei pallido come un cencio..." divertita.
"Dai, vieni dentro, ti preparo un caffè per farti riprendere..." ancora ridendo.
Infatti, entrammo dentro e preparai subito due tazze di caffè, andando a bere in salotto.
"Va meglio?"

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[Guisgard]

"Si... meglio..." disse lui bevendo il caffè "... ma non perchè avessi paura... è che... sono un pò teso, tutto qui..." cercando di nascondere lo spavento avuto mentre erano in moto "... ma... lo sceriffo? A che ora rientra?" Fissando Gwen.

[Lady Gwen]

"Sì certo, come no..." ridacchiai io, scuotendo la testa mentre bevevo.
Poi, mi chiese a che ora rientrasse Herbert e mi feci un po' più seria.
Allora il ragazzo non era stato attento, quando gli avevo detto che ci eravamo praticamente lasciati.
"Mi sembra di avertelo detto che stiamo divorziando" risposi, con tono calmo "Dunque lui non sta più qui" aggiunsi poi.
"Sta in albergo, in attesa di trovare un altro posto."

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[Guisgard]

"Ah, ok..." disse lui guardando Gwen "... mi dici dove posso sistemare le mie cose? E..." rise piano "... che si mangia stasera? Ordiniamo pizza?"

[Lady Gwen]

"Sono perfettamente capace a cucinare, ma se vuoi la pizza ordineremo quella" ridendo.
"Ti mostro la stanza degli ospiti" dissi e gli feci cenno di seguirmi.
Lo condussi allora nella camera degli ospiti, piccola, ma confortevole, con un paio di mobili ed un divano letto.
"Sistemati come preferisci" gli dissi poi, invitandolo ad entrare.https://uploads.tapatalk-cdn.com/20210104/f7c98adcb443d2f39899571501969bde.jpg

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[Guisgard]

"Pensavo mi toccasse il divano." Disse divertito Brass, per poi sistemare in quella camera degli ospiti le sue cose. "No no, va bene se cucini tu, tranquilla." Fissando Gwen.

[Lady Gwen]

"Beh, è un divano letto" gli feci notare, divertita.
"Ottimo, ottimo..." ridacchiai.
Andai quindi via, lasciandogli tempo e spazio per sistemarsi in camera.
A quel punto, chiamai Herbert, immaginando che sapesse già di Matt.

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[Guisgard]

Mentre Brass si sistemava nella camera degli ospiti, Gwen decise di telefonare a Herbert.
"Le cose non vanno bene qui..." disse lui a sua moglie "... sono ancora in ufficio e sembra che la lista delle persone scomparse non finisca mai... ora è svanito nel nulla anche un ragazzo, un certo Matt..." sbuffando "... non so, ma ho come l'idea che qualcosa mi sfugga in tutta questa dannata storia..."

[Lady Gwen]

"Lo so, Matt è un ragazzo del mio collegio ed è sparito stamattina, come Onya..." sospirando.
Poi, volli fare un tentativo.
"Sai che la gente sparisce ciclicamente a Bellion?" gli chiesi, senza sapere cosa aspettarmi in risposta.

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[Guisgard]

"Ciclicamente..." disse Herbert stupito "... che intendi dire? Aspetta, non dirmi che si tratta di qualche vecchia leggenda come quelle di cui parlate sempre al tuo collegio..." a Gwen.

[Lady Gwen]

"No, pare se ne parli anche in qualche documento storico, all'archivio della biblioteca comunale. Da tanto tempo ciclicamente la gente scompare e la polizia non è mai riuscita a ritrovare nessuno, perchè le indagini non hanno mai portato a nulla" spiegai, sperando mi credesse.
"Non possiamo permettere che succeda di nuovo."

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[Guisgard]

"Io sono sceriffo da pochissimi anni e non ne so nulla di questa storia..." disse Herbert perplesso "... farò una ricerca, consultando gli archivi qui in ufficio... ma sinceramente spero che ti stia sbagliando... sarebbe un'altra grossa gatta da pelare..." a Gwen.

[Lady Gwen]

"Io invece spero sia così. Avremmo una base di partenza e potremmo riuscire dove altri hanno fallito. In passato, poteva essere che la gente non sapesse delle sparizioni precedenti ed aveva gettato la spugna, che coscienza avremmo noi se ora ci fermassimo?" cercai di spronarlo, perchè non potevamo arrenderci in questo modo.

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[Guisgard]

"Ok, farò delle ricerche..." disse Herbert a Gwen "... ma tu? Come stai? Come stai vivendo questi giorni?"

[Lady Gwen]

"Ottimo" convenni.
Poi, mi chiese come stessi e come stessi vivendo tutto quello.
Pensai ai casini, alle sparizioni, al fatto che non avrei saputo bene come spiegare la presenza di Brass, poi mi venne in mente Elv, emergendo da quelle tenebre come un raggio di Sole e facendomi sorridere.
"Un po' di ansia, come tutti. Mi sento impotente e sento una forte minaccia incombere sul collegio. Sono già spariti due dei nostri e mi sento inutile..."

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[Guisgard]

"Sii predutente." Disse Herbert a Gwen. "Cerca di uscire meno possibile da casa e soprattutto non allontanarti da Bellion. I boschi possono essere molto pericolosi. Ora devo staccare... chiamami se hai bisogno. Ciao..." e staccò.

[Lady Gwen]

"Sì, non preoccuparti..." lo rassicurai, poi staccò la telefonata ed io sospirai, non sapendo che cosa fare.
Speravo intanto che questa soluzione tenesse Brass al sicuro, per cominciare.

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[Guisgard]

Gwen terminò la telefonata, mentre Brass era nella camera degli ospiti, guardando un film dal suo smartphone.

[Lady Gwen]

Sentivo dei suoni confusi dalla camera di Brass ed ipotizzai che stesse vedendo un film.
Almeno, sembrava che si fosse ambientato.
Decisi così di iniziare a preparare qualcosa da mangiare, anche per tenere la mente occupata.
Non potevo farcela a pensare ogni singolo istante a ciò che succedeva e dovevo staccare la spina per un po'.

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[Guisgard]

Gwen cominciò a cucinare e dopo un'oretta la cena era pronta.
"Dal profumo sembra buono..." disse arrivando Brass in cucina "... cosa hai cucinato? Vuoi una mano ad apparecchiare?"

[Lady Gwen]

Passai circa un'ora a preparare la cena, non tanto perchè servisse effettivamente tutto quel tempo, ma perchè avevo bisogno di concentrarmi su altro.
Sorrisi a Brass quando arrivò in cucina.
"Semplice pasta col sugo, ma anche una cosa semplice può essere buona, se la fai bene" risposi.
"Sì, grazie" dissi, indicandogli dove trovare il necessario per apparecchiare.
"Cos'hai detto a tua madre?" chiesi poi, mentre lui apparecchiava.

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[Guisgard]

"Che andavo per qualche giorno da un amico..." disse Brass mentre apparecchiava la tavola "... e tu? cosa dirai ai vicini se ti chiederanno di me?" Fissando Gwen.

[Lady Gwen]

"Ottimo" annuii.
"Che sei figlio di un'amica di famiglia. Il ché è quasi vero?" con un sorriso cordiale, mangiando tranquillamente.

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[Guisgard]

Roan rise a quelle parole di Destresya.
"In verità è la fantascienza la mia passione" disse "ma non mi lamenterei certo se diventassi un cavaliere errante. E poi trovo che... Eroe da Romanzo... suona terribilmente bene." Divertito. "Beh, se davvero riuscissi a tramutarmi nel protagonista di uno dei tuoi libri allora saresti davvero una scrittrice da Nobel." Facendole l'occhiolino.
Nel frattempo Gwen e Brass si erano messi a tavola.
"Si, buona trovata..." mangiando lui "... dopo ci guardiamo un film?" Fissandola.

[Lady Gwen]

Annuii, vedendo che era d'accordo.
Dopotutto, era praticamente la verità.
Clemia era praticamente una di famiglia, per me ed essendo sua madre una sua amica, non avevo inventato alcuna scusa.
"Oh... Beh, perchè no" annuii.
Dopotutto, al momento non avevo altro da fare e non c'era nulla di male.
Non mi dispiaceva avere un po' di compagnia in casa.

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[Guisgard]

"Sennò possiamo fare un gioco, se vuoi..." disse Brass finendo di mangiare e guardando Gwen.

[Lady Gwen]

"Un gioco..." ripetei, alzando le sopracciglia pensierosa "Beh, cos'hai in mente?" chiesi allora curiosa, sparecchiando la tavola, poichè avevamo finito di pranzare.

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[Guisgard]

"Non so... un gioco da tavolo... o magari uno più immediato..." disse Brass a Gwen "... tipo verità o penitenza... ti va?"

[Destresya]

"Fantascienza eh, ecco perchè non hai letto i miei libri!" facendogli l'occhiolino.
"Beh, per ora è stato solo un frammento, chissà, magari si scoprirà che quel cavaliere è un alieno venuto dallo spazio!" risi "Dopotutto, io scrivo di gente ammazzata, se cambiassi genere non è detto che ne venga fuori un pastrocchio orrendo! Ma... c'era questa sensazione, come un'atmosfera che dovevo riuscire a catturare..." guardando un punto lontano all'orizzonte.

[Lady Gwen]

"Accidenti, al liceo odiavo verità o penitenza, troppo pericoloso..." dissi, ridendo.
"Ma stavolta voglio rischiare" divertita.
"Inizia tu."

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[Guisgard]

"Allora ci conto, eh." Disse divertito Roan a Destresya.
In quel momento i 2 sentirono qualcuno che discuteva.
Da una salumeria usciva fuori un vecchio che brontolava, seguito dal salumiere che gli intimava di non venire più, accusandolo di terrorizzare la gente di Bellion.
Il vecchio salì sul suo camioncino e andò via, verso la periferia cittadina.
Nello stesso momento Gwen e Brass avevano finito di cenare.
"Ok, comincio io..." lui a lei "... scegli... verità o penitenza?"

[Lady Gwen]

Riflettei un paio di istanti.
"Verità" dissi alla fine, curiosa di ciò che mi avrebbe chiesto, ma in realtà anche spaventata.
Non ero mai stata una persona che amava esporsi e speravo non fosse troppo cattivo.

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[Guisgard]

"Bene..." disse lui fissando Gwen "... quanti uomini hai avuto in vita tua?"

[Lady Gwen]

Sollevai un sopracciglio.
Ah, beh...
Iniziavano bene.
"Quattro" risposi, tranquillamente.
"Ora tocca a me" divertita "Cosa scegli?"

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[Destresya]

La mia attenzione fu catturata da una scena singolare, che non poteva passare inosservata.
Un vecchio che discuteva col salumiere e questo che lo accusava di terrorizzare la gente.
Istintivamente strinsi il braccio di Roan e indicai la scena con lo sguardo.
"Hai visto?" pensierosa "Che sarà successo?".

[Guisgard]

Brass guardòsorpreso Gwem non aspettandosi quella risposta.
"Io... io scelgo verità..." disse alla ragazza.
Intanto Destresya e Roan avevano visto quella scena.
"Vieni, chiediamo al salumiere..." lui.
Il salumiere spiegò ai 2 che quel vecchio si chiamava Folon e viveva da solo nel bosco.
Per molti non ci stava tanto con la testa, visto raccontava sempre strane storie.
"Che tipo di storie?" Domandò Roan.
"Roba assurda... di rapimenti da parte di strane creature..." il salumiere ridendo.

[Lady Gwen]

Mi guardò con espressione sorpresa.
"Che faccia sorpresa..." dissi sarcasticamente.
"Verità, dunque..." ripetei, pensierosa "Hai mai rivelato alla tua professoressa di avere una cotta per lei?" con sguardo furbo.
Dopotutto, dovevamo muoverci su un terreno comune.

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[Destresya]

Ascoltammo il salumiere, e io ero sempre più interessata.
"Ma per caso parla delle sparizioni che ci sono state a Bellion nel corso degli anni?" dissi.
"Beh, strane creature..." pensierosa "É una teoria interessante...".
Poi mi resi conto che rischiavo di fare la figura della matta come il vecchio, e compresi che era meglio spiegarmi.
"Non faccia caso a me, sono una scrittrice in cerca di ispirazione!" sorrisi, affabile e gentile.

[Guisgard]

"Non ho mai avuto cotte per una mia professoressa..." disse Brass "... erano tutte racchie." Con una smorfia, per poi guardare Gwen.
Nello stesso momento Destresya e Roan avevano saputo del vecchio Folon dal salumiere.
"Una scrittrice?" Questi. "Beh, se scriverà un libro su Bellion farà un gran piacere ala nostra comunità." Ridendo. "Che genere di libri scrive?"

[Lady Gwen]

Ridacchiai silenziosamente scuotendo la testa.
"Che sfortuna..." dissi divertita.
"Beh... Voglio restare in una zona sicura... Scelgo verità di nuovo" dissi poi, in attesa.

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[Destresya]

"Davvero?" interessata a quelle parole del salumiere "e come mai?" incuriosita.
"Beh, in realtà scrivo normalmente gialli, ma chissà, potrei anche variare..." scambiando un'occhiata complice con Roan.
"Di cosa parlava dunque, quel vecchio? Delle sparizioni?".

[Guisgard]

"Ok..." disse Brass a Gwen "... allora, vediamo... ti piacerebbe se al collegio dove spesso vai uno dei tuoi allievi, magari più giovane, si prendesse una cotta per te?" Guardandola negli occhi.
In quel momento Destresya e Roan erano col salumiere.
"Storie assurde, non badateci." Questi ai 2. "Dice ci i boschi intorno a Bellion sono infestati che la gente viene portata via da oltre 100 anni. Insomma, è un pò tocco." Divertito.

[Lady Gwen]

Mi lasciò molto di stucco quella domanda, perchè non ci avevo mai pensato, l'idea non mi aveva nemmeno sfiorata.
"Beh... Sarebbe strano..." ridacchiai "Ma anch'io ho avuto una cotta per un mio insegnante e lo accetterei, credo..." divertita.
"Anche se non ci avevo mai pensato che potesse accadere..." ridendo.

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[Guisgard]

"Forse perchè" disse lui a Gwen "...non ti senti bella?" Fissandola.

[Lady Gwen]

Riflettei un attimo.
"Non so... Insomma, non so se si dia così tanto per scontato il fatto di essere oggetto del desiderio altrui..." risposi.
"O meglio, io non l'ho mai fatto. Ma purché non diventi una preoccupante ossessione, sì, penso che mi divertirebbe saperlo" divertita.

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[Destresya]

"Beh sarà anche un po' tocco ma le sparizioni ci sono sul serio.." mormorai, più a Roan, che era diventato silenzioso improvvisamente.
"Beh, grazie dell'informazione!" lo salutai sorridendo e uscii dalla bottega sottobraccio a Roan.
"Che ne pensi di questa storia?" gli chiesi.

[Guisgard]

"Ok." Disse Brass a Gwen. "Tocca a te..."
Intanto Destresya e Roan avevano lasciato il salumiere.
"Non so, avrei voglia di incontrare questo Folon..." mormorò lui "... tu che ne dici?"

[Lady Gwen]

Ci pensai su qualche istante, per capire cosa chiedere.
"Pensi di avere un segreto inconfessabile, magari perchè imbarazzante o perchè troppo importante?" chiesi, perchè volevo davvero saperne di più su questo ragazzo, sulla sua testa, la sua vita ed avevamo sorvolato abbastanza, fin'ora.


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[Guisgard]

"Si." Disse secco Brass a Gwen. "Ma non mi va di parlarne." Fissandola. "Anzi, questo gioco mi ha annoiato... guardiamo un film? O cambiamo gioco?"

[Lady Gwen]

Ah, ecco.
Allora ero sulla strada giusta.
Di sicuro, insistendo un altro po', ce l'avrei fatta.
Lo speravo, almeno.
"Film!" dissi a quel punto, scegliendone uno, un poliziesco e raggomitolandomi sul divano insieme ai cuscini.

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[Destresya]

Sorrisi a Roan.
"Che non mi dispiacerebbe!" annuii "Magari ha qualche storia interessante da raccontarci!" interessata.
"Tu che sei di qui sai dove trovarlo, o lo chiediamo al salumiere?".

[Guisgard]

"Beh, vive da solo nel bosco e non credo sarà difficile da trovare." Disse Roan a Destresya. "Anche perchè non penso vivano in parecchi laggiù." Ridendo. "Vieni, ci andiamo subito. Ma bada che potrebbe prenderci con la scopa." Divertito.
Nel frattempo Gwen e Brass avevano deciso di vedersi un film.
"C'è posto anche per me, o i cuscini lo hanno occupato tutto?" Sarcastico.

[Lady Gwen]

Scoppiai a ridere di gusto alla sua domanda e gli feci spazio in mezzo alla coltre soffice di cuscini.
"Che vuoi che ti dica, amo la comodità ed il comfort..." con aria sorniona.
Mi piaceva però avere qualcuno intorno, in casa, era un po' come il fratello minore che non avevo mai avuto e mi divertiva.
Avrei preferito che le cose andassero meglio con Herbert, non avrei disdegnato un'altra serata con Elv, ma non mi era andata poi così male, in quanto la compagnia di Brass era tutto sommato gradevole.

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[Guisgard]

Brass si sedette sul divano con Gwen, in attesa di vedere il film.
Ad un tratto si udirono dei tuoni lontani e qualche lampo prese ad illuminare il cielo notturno.
"Pare voglia piovere..." fece Brass.
Un attimo dopo la tv cominciò a non funzionare più.
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[Destresya]

"Oh beh una scena molto divertente da inserire nel mio libro..." ridacchiai per poi iniziare a declamare con voce solenne: "Fu così che il prode cavaliere e la sua dama giunsero nel bosco, in quella casetta solitaria e seminascosta dai rami di verdi faggi fronzuti..." gesticolando come a descrivere la scena, ma trattenendo a stento le risate.
"E vennero presi tutti e due a scopettate in testa da un vecchietto mezzo matto che li rispedì a palazzo con un bernoccolo ciascuno!" risi, infine, divertita.
"Sembra promettente, guidi tu?" ridacchiai.

[Lady Gwen]

Avevo appena fatto partire il film ché dei lampi arrivarono e la TV smise di funzionare.
"Maledizione..." sospirai "Qualche fulmine avrà certamente colpito l'antenna, forse..." cercando di capire cosa stesse succedendo.
"Non ci voleva..." sbuffando contrariata.

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[Guisgard]

Destresya e Roan si avviarono nel bosco, poidopo un pò cominciò a piovere.
"Detta così sembra una di quelle novelle medioevali che dovevo studiare a scuola." Disse divertito lui. "In realtà ora sembriamo più sul tema Indiana Jones, no?" Ridendo.
Ad un tratto videre una luce in lontananza.
Era la casa del vecchio, isolata e avvolta dal buio.
Intanto la pioggia forte e i tuoni sembravano aver danneggiato l'antenna a casa di Gwen.
"Forse bisognerà andare a vedere sul tetto..." mormorò Brass "... ma piove parecchio ora... che dici?"

[Lady Gwen]

"Non so, credo sia rischioso, se quel fulmine ha causato danni all'antenna non penso sia saggio uscire..." notai, guardando fuori.
"Dovremmo aspettare domattina... A discapito del film..." sarcasticamente "Ma meglio non rischiare."

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[Guisgard]

"Uff... che noia..." disse seccato Brass "... ora moriremo di noia... mi sembra di essere a casa dimia nonna..." sarcastico guardando Gwen.

[Lady Gwen]

Lo guardai sollevando un sopracciglio.
Era davvero incontentabile, accidenti, peggio di un bambino...
"Mi stai paragonando a tua nonna?" dissi, con tono inquisitorio, mascherando il divertimento.

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[Guisgard]

"Beh, a casa di mia nonna non c'è mai niente da fare..." disse Brass "... solo tanta noia..." e si lasciò cadere sulla poltrona seccato "... sennò proponi..." fissando Gwen.

[Destresya]

Ridacchiai alle sue parole. "Sì, ma molto più divertente!" per poi fargli l'occhiolino.
"Giusto, ora siamo due intrepidi esploratori alla ricerca di indizi perduti..." accennando un motivetto con le labbra.
"Su, cerchiamo il nostro amabile vecchietto!" guardandomi in giro, ormai fradicia per la pioggia.

[Lady Gwen]

"L'importante è che tu non paragoni mai me a tua nonna..." con un sorriso sarcastico, scuotendo la testa.
Proporre...
Gli sarebbe davvero andata a genio la mia proposta?
Potevo fare un tentativo.
"Propongo che tu mi dica di più su ciò che ti succede, sul tuo "amico immaginario" e qualsiasi altra cosa di cui tu voglia parlarmi..." dissi, guardandolo attentamente "Non abbiamo altro da fare, no? Abbiamo tanto tempo. Ed io ho tanto caffè in casa" con tono divertito.

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[Guisgard]

L'auto di Roan arrivò davanti alla casa del vecchio.
"Vediamo se ci riceve o se invece si spara dietro..." disse sarcastico a Destresya.
Allora scesero e raggiunsero il porticato per proteggersi dalla pioggia.
Roan bussò.
Si udì però un cane ringhiare.
"Chi è?" Una voce da dentro.
"Turisti." Mentì Roan.
"Andate al diavolo!" rispose la voce da dentro.
Nello stesso istante Gwen era con Brass a casa sua.
"Ma dai, che noia..." sbuffò lui "... cos'è, sei già vecchia dentro? Non vuoi fare qualcosa di divertente?"

[Destresya]

"Siamo passati dalla scopa alle pistole?" mormorai, alzando un sopracciglio.
Poi lo seguii verso la casa del vecchio, dove bussò.
Ovviamente, il vecchio non fu entusiasta del nostro arrivo.
"Siamo interessati alle sparizioni che si susseguono ciclicamente negli anni a Bellion.." dissi io.
"Pensiamo che lei conosca bene questa storia..." azzardai.

[Lady Gwen]

Accennai un sorriso pacato, sereno, mentre ancora lo scrutavo attentamente.
"So che c'è qualcosa che ancora non mi dici, Brass e mi renderesti le cose molto più facili, se me ne parlassi. Visto che devo proteggerti dalla tua stessa morte" con tono candido.
Avevo accettato quasi a scatola chiusa, ma non voleva dire che dovesse continuare ad essere in questo modo.
"Facciamo così. Se tu mi riveli il tuo segreto, perchè so che ne hai uno, io ti dirò il mio" guardandolo curiosa e con un sorriso enigmatico sul volto.

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