I racconti del Bianco e del nero

[Lady Gwen]

Mi voltai sentendo che mi rispondeva ed anche il suono della sua risata fasce a nascere qualcosa, dentro di me, ma cercai di tenere a bada tutto questo, mentre sorridevo divertita.
"Tecnicamente, lei non sarebbe nemmeno un mio docente" gli feci notare "E se lei stesso ha detto che non crede ad alcuna classificazione, allora tanto vale non provarci neanche, dico bene?" con un sopracciglio inarcato ed uno sguardo furbo, sistemandomi i lunghi capelli fulvi.
"A meno che lei ora non ci resti male e ciò mi spezzerebbe davvero il cuore" aggiunsi, con tono enfatico e teatrale.

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[Guisgard]

Elv guardò Gwen, prima negli occhi, poi di nuovo la fissò dalla testa ai piedi.
aveva un modo tutto suo di guardarla, quasi come se non temesse mai di apparire insistente o fuoriluogo.
Forse per la grande sicurezza in se stesso?
La consapevolezza di essere un bell'uomo?
Fatto sta che la studetessa sentì vivi e fissi gli occhi del professore su di lei.
"Beh, se non sono un suo docente" disse "tecnicamente allora neanche ha mai pensato di mettermi nella sua lista, vero... signorina?" Divertito.

[Lady Gwen]

I suoi sguardi erano solo suoi, non esisteva nessuno che mi avesse guardata in quel modo, con quell'intensità, quella determinazione, era qualcosa che mi piaceva da matti.
Mi faceva sentire speciale, al centro dell'attenzione e non mi tiravo indietro.
"L'ha detto lei, non io" altrettanto divertita e vagamente compiaciuta, intrecciando un dito con una ciocca di capelli "E comunque, mi chiamo Gwen. Gwen Ygraal" dissi, con sorriso sornione.

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[Guisgard]

La guardò negli occhi, notanto come giocava col dito in una rossa ciocca di capelli.
"Ah, allora qualcosa mi dice che ci sono anche io in quella lista..." disse sorridendo a Gwen "... interessante... e in base a cosa viene stilata? Manica larga sui voti? Semplicità nell'esposizione durante i corsi? Competenza?" Divertito, senza smettere di guardarla e non solo negli occhi verdi.

[Lady Gwen]

Ridacchiai alle sue parole, mettendo su una faccia pensierosa.
"Beh dovrei avere degli elementi su cui basarmi, come lezioni e quant'altro, per poter giudicare... Lei però, ad occhio e croce, mi sembra uno di quelli che si divertono a fare gli ossi duri, all'esame. Questo abbassa di molto il punteggio..." divertita, la spirale rossa dei capelli avvolta attorno al dito.

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[Guisgard]

"Ah, capisco..." disse divertito Elv, continuando a guardare il dito di Gwen con quella ciocca rossa di capelli tutt'intorno "... quindi se sono più o meno severo e di manica stretta dpende la mia fortuna nella lista in questione, giusto?" Sarcastico. "Ora sono curioso di sapere se ho possibilità che il mio corso venga aggiunto al suo piano di studio, signorina Ygraal." Guardandola fissa negli occhi.

[Lady Gwen]

Ridacchiai alla sua considerazione.
"Chi può dirlo, tutto è possibile..." commentai divertita, ricambiando il suo sguardo nero ed intenso.

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[Guisgard]

"Già." Disse lui continuando a guardare con una certa insistenza Gwen negli occhi. "Tu quanti anni hai, Gwen?" Chiese ad un tratto con tono confidenziale, come un professore che si rilvolge ad una studentessa liceale.

[Lady Gwen]

Mi colpì il suo tono diretto e soprattutto come mi si rivolse, mi sembrò di essere tornata improvvisamente al liceo e sul momento non sapevo se la cosa mi facesse piacere.
"Ventitré, signore" dissi, con tono risoluto, senza sottolineare il cambiamento nel suo modo di porsi e lasciando andare la ciocca rossa, mentre il suo sguardo nei miei occhi si faceva sempre più insistente ed avrei voluto essere nella sua mente per scorgerne tutte le sfumature.

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[Guisgard]

A quella risposta di Gwen, Elv la guardò negli occhi con un'intensità che sembrò scuotere la ragazza.
Gli occhi neri di lui si fissarono per un lungo istante in quelli verdi di lei.
"Bene." Disse annuendo. "Ora credo bisogni che ognuno torni al proprio lavoro. Naturalmente quando incrocerò ancora il professor Pync gli riferirò che lo cercavi." Annuendo e sorridendole.

[Lady Gwen]

I suoi occhi si fissarono ancora di più nei miei e mi chiesi il perché di quella domanda, dal momento che cambiò discorso.
E mi ricordai che sì, anch'io dovevo tornare a lavorare, anche se sarei volentieri rimasta qui.
"Ma certo, la ringrazio. Buona giornata" sorrisi e andai via, per tornare al capanno.
Sentivo ancora ben distinte e vive in me le sensazioni che il suo sguardo mi avevano provocato.

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[Guisgard]

Con ancora le sensazioni suscitate dagli sguardi continui ed insistenti di Elv, Gwen tornò al capanno dove c'erano Reg e Oko.
Prima di arrivarci però notò una certa agitazione nel campo.
Alcuni manifestanti si erano radunati davanti ai cancelli che delimitavano l'area archeologica, con il chiaro intento di provocare problemi.
Erano però diversi da quelli del giorno prima, giunti a protestare contro eventuali danni ambientali.
Il chiasso attirò fuori dal capanno anche Reg e Oko.

[Lady Gwen]

Prima di arrivare al capanno, notai che c'erano altri manifestanti, dietro i cancelli, infatti anche Oko e Reg uscirono per vedere cosa succedesse.
"Non vogliono proprio saperne di placarsi..." commentai "Non sono nemmeno gli stessi di ieri..."

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[Guisgard]

"Infatti... e m chiedo cosa vogliano questi... disse Reg a Gwen e ad Oko, fissando quel gruppo di manifestanti oltre i cancelli.
"Andate al diavolo!" Gridò uno di quelli.
"Rispettate le culture primordiali, senza insozzarle con il vostro Credo Religioso!"
"Più case ed università, meno chiese!" Urlarono altri ancora.
"Ma che succede?" Perplessa Oko.
In quel momento arrivarono Nigol e Lyan, cercando di calmarli.
Lyann minacciò di chiamare la polizia se non avessero smesso.
Quelli però non volevano saperne di calmarsi.

[Lady Gwen]

Aggrottai la fronte, sentendo le motivazioni dei manifestanti.
"Ma cosa vorrebbero?" dissi, non capendo.
Nemmeno i professori riuscirono a placarli.
"Temo che la cosa andrà per le lunghe, non riescono a convincerli..." scuotendo la testa.

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[Guisgard]

"Non lo vogliamo..." disse uno dei manifestanti "... non vogliamo quel prete!"
"Si tratta di un importante archeologo!" Cercò di calmarli Nigol. "Non è qui per celebrare Messe, ma per gli scavi!"
"E' inutile, hanno il prosciutto sugli occhi..." Lyan a Nigol, davanti alla determinazione di quella gente.
"Di che prete parlano?" Oko a Gwen.

[Lady Gwen]

Rimasi ancora più perplessa quando parlarono di un prete.
Poi, le parole dell'insegnante mi lasciarono a bocca aperta.
Sul serio?
Guardai Oko.
"Credo parlino di Pync" dissi.
A quel punto, raccontai a lei e Reg le mie perplessità sull'archeologo e sul fatto che fosse sparito dopo che gli avevamo parlato del manufatto.

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[Guisgard]

"Dovremmo dire del professor Pync agli altri docenti..." disse Oko a Gwen "... non credi? Comunque non sapevo fosse un prete..."
"Un prete dovrebbe studiare teologia, non archeologia." Osservò Reg.
Poco dopo arrivò la polizia e disperse i manifestanti.

[Lady Gwen]

"Sì credo anch'io. E nemmeno io sapevo che potesse essere un prete..." sisi perplessa.
A quel punto, poichè la polizia aveva disperso la folla, cercai i professori coi ragazzi, per parlare loro di Pync.

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[Guisgard]

Gwen e gli altri 2 studenti videro Nigol e Lyann andare nella loro tenda e li raggiunsero.
"Voi..." disse severa Lyann "... perchè non siete a lavorare? Non pensate di andare un pò troppo a zonzo? Non siete qui in gita." Seccata.

[Lady Gwen]

Raggiungemmo Lyan e Nigol e le rivolsi un'occhiata senza risponderle.
Poi guardai il professore.
"Professore, vorremmo parlarvi di una cosa , si tratta di Pync" iniziai.
"Avevamo trovato uno strano manufatto nei pressi del capanno ed essendoci lui nei paraggi gli abbiamo chiesto un parere. Subito andava bene, forse sembrava un po' troppo interessato. Ma nulla di strano. Ha iniziato a sembrato strano quando prima della pausa pranzo è sparito e non vorrei fosse stato apposta per quel manufatto" spiegai "Ci eravamo rivolti a lui poichè ieri avevo provato a chiedere un parere alla professoressa Lyan" guardandola "Ma non ha voluto darci molta retta ed abbiamo pensato che a voi professori potesse non interessare. Forse, i reperti che abbiamo rinvenuto potevano essere davvero importanti, se ora Pync non si trova."
Ne stavo approfittando?
Parecchio, sì, ma mi sarei sentita più in colpa a non farlo.

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[Guisgard]

"Divevate venire da me o dal professor Nigol." Disse Lyann a Gwen, a Oko ed a Reg. "Non avete scusati. Io sono sempre disponibili con voi studenti.
"In effetti il professor Pync non lo vedo da qualche ora..." Nigol perplesso "... ma tutti sanno che è vietato portare reperti fuori dall'area di scavo..."
"Comunque queste 3 studenti non hanno scusanti." Severa Lyann.
"In verità" entrando nella tenda Elv "sono venuti anche da me, ma ero occupato e ho detto loro di andare dal professor Pync, l'unico disponibile in quel momento. Quindi sono stati autorizzati da me ad agire così questi 3 studenti." Mentendo Elv.

[Destresya]

Corrugai la fronte davanti a quelle parole.
Possibile? Che fossero quelli della strana mail? Ci mancava anche quello.
"Anche mandare mail senza indicare nome e cognome del mittente lo è.." risposi a tono.
"Non ho tempo da perdere con questi strani scherzi, chiaro?" secca.
Se erano dei ragazzini stavano esagerando.
Tutto quel disturbo per un 30? Un po' esagerato.
"Che cosa volete?" chiesi poi.

[Guisgard]

"Capire se lei è la persona adatta, professoressa." Disse la voce al cellulare a Destresya. "Solo questo adesso ci interessa."

[Lady Gwen]

"Col dovuto rispetto, professoressa, ne dubito" con tono composto ma freddo, fissandola.
Ma davvero osava comportarsi così, dopo come mi si era rivolta?
"Infatti è molto strano e sospetto..." dissi a Nigol.
Poi, successe ciò che non mi ero aspettata.
Bel entrò e prese le nostre difese, mentendo.
Cioè, lo sapevamo noi che stava mentendo, naturalmente, ma era già abbastanza.
Infatti, lo guardai negli occhi scuri con una strana e silenziosa sorpresa, perchè davvero non mi ero aspettata che lo facesse.
Mi aveva decisamente presa ala sprovvista.
Difatti guardai Lyan, dritta negli occhi, per vedere la sua reazione alle parole del suo adorato collega, che era arrivato a mentire per toglierci dai guai.

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[Destresya]

Sbuffai.
"Adatta per cosa? Senta, o parla chiaro o metto giù il telefono, sono stata abbastanza chiara?".
Ma che nervoso, possibile che capitassero tutti a me gli svitati?

[Guisgard]

Elv ricambiò lo sguardo di Gwen.
"Oh, io non lo immaginavo, professor Bell..." disse perplessa Lyann.
"Ora bisogna rintracciare il professor Pync." Fece Elv. "E credo occorra avvertire il professor Rotly."
"Ora è con Don Nicola." Svelò Nigol. "Il sacerdote archeolgo inviato dalla Diocesi."

[Lady Gwen]

Sorrisi soddisfatta sotto i baffi, era stata una soddisfazione davvero.
Guardai poi Oko e Reg quando nominarono un certo Don Nicola, un prete archeologo e capii a cosa i manifestanti si riferivano.
Bel aveva comunque ragione, bisognava avvertire Rotly e subito.
Pync poteva essere arrivato già chissà dove ed in tutto ciò, la mia curiosità per quei reperti cresceva esponenzialmente ogni minuto che passava.

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[Guisgard]

"Ok, voi tornate al vostro lavoro." Disse piccata Lyann a Gwen e agli altri 2 studenti.
Poi lei, Nigol ed Elv andarono da Rotly.

[Guisgard]

"Deve recuperare un importante tavoletta per noi, dottoressa." Disse la voce a Destresya. "Sapremmo pagarla profumatamente. Dopo tutto è il suo lavoro."

[Lady Gwen]

Non mi curai nemmeno del tono piccato che Lyann usò con noi, ero troppo entusiasta per il ruolo di Elv in tutto questo ché le sue parole cadevano totalmente vuoto.
Alla fine, tutti i professori andarono da Rotly.
"Beh, poteva andare peggio, no?" dissi ai miei colleghi, con un sorriso a trentadue denti, mentre tornavamo al capanno per lavorare.

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[Destresya]

Scoppiai a ridere a quelle parole.
"Mi avete preso per una ricettatrice dell'antichità? Venite nel mio ufficio, parlate con l'università, fatemi vedere il museo dove la tavoletta verrà esposta e la recupererò... mica lavoro a commissione!" scuotendo la testa.
Ma la gente aveva qualche rotella fuori posto.

[Guisgard]

"Ma davvero" disse Oko a Gwen "è stato il professor Elv a mandarti da Pync? Non me l'avevi detto." Mentre tornavano al capanno.
Intanto Destresya era al telefono.
"La tavoletta può interessare anche lei, professoressa." La voce. "Invieremo un incaricato nel suo ufficio in facoltà. Fissi l'appuntamento e lui arriverà."

[Lady Gwen]

Guardai Oko perplessa.
"Oko, c'eravate anche voi quando siamo andati da Pync. È chiaro che Bel abbia mentito in nostro favore, anche se non so perchè..."
Oh, potevo immaginare il perchè, la ragione che ci fosse alla base di tutto ciò, ovvero i nostri "scambi d'opinione", se così potevamo definirli, accompagnati dai suoi sguardi continui ed insistenti su di me, ma non era necessario che né Oko né Reg lo sapessero.

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[Destresya]

"Non ne dubito, ma la mia preoccupazione ultima è sempre che fine farà il reperto, signore.." spiegai, nel caso si fossero fatti un'idea sbagliata di me.
Ma veramente con tutte le volte che avevo dovuto combattere, anche fisicamente, con gli agenti del mercato nero e i tombaroli da strapazzo c'era qualcuno che pensava potessi essere una di loro?
Ero davvero sconvolta!
"Ci vediamo alle 15 nel mio ufficio!" ordinai "Se non c'è altro..".

[Guisgard]

"E perchè mai" disse perplessa Oko a Gwen "il professor Bell avrebbe dovuto mentire per coprirci?"
Nel frattempo Destresya era al telefono.
"Perfetto, profesoressa." La voce. "A fra poco." Mancava infatti poco più di un'ora.

[Lady Gwen]

"Non so proprio... Avrà solo ritenuto corretto evitarci qualche richiamo, dopotutto non è colpa nostra se Pync potenzialmente potrebbe essere un ladro... Begli archeologi hanno al Ministero..." stornai altrove la conversazione, mentre riprendevo a lavorare.
Non avevo intenzione di sbottonarmi, era qualcosa fra me e Bel e non l'avrei sbandierata ai quattro venti.

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[Destresya]

Riattaccai il telefono e guardai l'ora.
Beh, non mancava molto tempo, avevo perso la cognizione del tempo, così tornai subito in facoltà, nel mio ufficio ad aspettare il nuovo venuto.
Chissà chi diavolo erano quei tizi.

[Guisgard]

"Bho, a me sempre così strano..." disse Oko.
"Fatto sta che ci ha tolto dei guai il professor Bell." Fece Reg.
I 3 ripresero così il loro lavoro e senza più interruzioni fino alle 18.00, quando la giornata di scavo terminò.
"Una bella doccia e poi una gran cena al ristorante!" Ridendo Reg. "Tanto paga il professor Rotly." Divertito.
Nel primo pomeriggio Destresya era tornata in facoltà e alle 15.00 qualcuno bussò.
Entrò allora un uomo in giacca e cravatta ed occhali scuri.
Di bell'aspetto e dai modi gentili.
"La professoressa Des?" Fissandola.
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[Lady Gwen]

Feci cadere lì il discorso, non volendo approfondire e tornammo tutti al lavoro.
Continuammo fino alla fine della giornata lavorativa, alle sei del pomeriggio.
"Che approfittatore..." dissi ridendo e scuotendo, alle parole di Reg, mentre lasciavamo il capanno.

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[Guisgard]

Reg rise, poi, finita anche questa giornata di lavoro, Gwen ed i suoi 2 giovani colleghi lasciarono il capanno per raggiungere l'albergo.
Questo si trovava non lontano dal campo scavi, alla periferia della città di Calat, dove millenni fa sorgeva l'antica civiltà di Kaiz.
Accanto all'albergo vi era una moschea e si sentiva intonare una preghiera tratta da una delle sunne del Corano.
Il cielo era imbrunito velocemente dopo il tramonto ed un silenzioso crepuscolo accarezzava le ombre della sera, rotto appunto solo da quella invocazione a Dio.
In quel momento,proprio mentre Gwen e gli altri 2 studenti passavano davanti alla moschea per raggiungere l'albergo, una donna usciva dal Sacro edificio recitando una litania a bassa voce.
Lanciò una lunga occhiata ai 3 giovani e strinse nella mano la corona con cui stava pregando.
Poi andò via.
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[Lady Gwen]

Ci incamminammo dagli scavi verso l'albergo e passammo davanti ad una moschea.
Insieme al silenzioso e vellutato crepuscolo, quelle preghiere e quell'edificio dal ricco stile mozarabico creavano un ambiente ed un'atmosfera davvero suggestivi.
Vedemmo uscire una donna, che sussurrava ancora una litania sotto voce e che ci lanciò una lunga occhiata.
Poi, andò via.
Rimasi un attimo perplessa, ma poi continuai con gli altri a dirigerci verso l'albergo.

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[Guisgard]

Arrivati all'albergo, Gwen e Oko si separarono da Reg ed andarono nella loro camera per cambiarsi.
La cena era stata fissata alle 20.00 al solito ristorante dell'albergo.
Qui c'erano tutti quelli impiegati nel campo scavi, compreso il professor Rotly.
Mancava soltanto Pync, ma ormai nessuno lo aveva più visto.
Nigol aveva anche chiamato l'Agenzia per i Beni Culturali della Regione, ma si scoprì che nessuno lo aveva autorizzato e soprattutto nessuno sembrava conoscerlo.
Rotly fu molto contrariato per questo e sorse in tutti i docenti l'idea che Pync in raltà fosse qualcuno legato al mercato nero per il traffico di reperti antichi.
Poi la cena cominciò e al tavolo dei professori sedeva un nuovo arrivato.
Era un uomo dall'aspetto austero, quasi brusco, perennemente accigliato e sul'ottantina.
Aveva capelli bianchi ed una lunga barba dello stesso colore.
Ascoltava i discorsi dei professori, intervenendo raramente.
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[Destresya]

Entrò nel mio ufficio un uomo di bell'aspetto e dagli occhiali scuri, sicuramente il mio appuntamento.
Mi alzai in piedi per accoglierlo e gli porsi la mano.
"Professoressa Destresya, prego si accomodi... lei è?"

[Lady Gwen]

Al ristorante, mi sentii ancora più in colpa.
Pync era sparito, motivo per cui tutti pensavano che fosse in realtà un membro del mercato nero.
Non l'avrei mai ammesso a voce alta, specialmente davanti a Lyann e dopo che Elv aveva preso le nostre parti.
Ad un certo punto, notai un tipo, sugli ottanta anni, dallo sguardo severo e che interveniva di rado.
"Secondo voi, è quello il prete di cui parlano?" dissi piano a Reg ed Oko?

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[Guisgard]

"Molto lieto, professoressa..." dise l'uomo a Destrsya, togliendosi gli occhiali scuri e mostrandole i suoi occhi chiari "... sono Astian." Dandole la mano.

[Guisgard]

"Non ne ho proprio idea..." disse Oko a Gwen.
"Io dico di si." Annuì Reg. "E mi pare sia molto amico del professor Rotly, visto che gli si rivolge praticamente sempre quando parla. Si, è un prete, si vede da come ami più ascoltare che parlare."

[Lady Gwen]

Ascoltai Reg e sollevai un sopracciglio.
"Che filosofo... Sei esperto del settore?" gli chiesi ironica, volendolo punzecchiare.
Ad ogni modo, quel tipo sembrava decisamente il prete archeologo di cui tutti parlavano e che aveva attirato su di sè l'odio dei manifestanti.

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[Guisgard]

"No no." Disse Reg a Gwen. "Anzi, non sono certo Cattolico io." Ridendo.
"E cosa c'entrerebbe un prete in mezzo ad una scavo archeologico?" Perplessa Oko.
"Forse è intimo amico del professor Rotly, magari il suo confessore." Reg.
"E il professore deve confessarsi tra uno scavo e l'altro?" Oko bevendo.
"Magari ha paura di profanare qualche antica necropoli della preistoria!" Divertito Reg.
In effetti Rotly sembrava aere molto in considerazione l'uomo con la barba.
Ed infatti ad un tratto i 3 studenti sentirono Lyann rivolgersi all'uomo chiamandolo Padre Nicola.
"Quindi quel Pync" mormorò Rotly "era probabilmente un contrabbandiere di antichi reperti."
"Si, quasi certamente professore." Annuì Nigol.
"E' tutta colpa del caos." Sorrise Elv. "L'ordine non esiste e tutto nasce dal disordine cosmico."
"Il caso non esiste, professore." Fissandolo Padre Nicola.
"Affermazione alquanto poco scientifica, padre." Scuotendo la testa Elv.
"Tutt'altro, professore." Replicò il chierico. "Le leggi naturali che regolano i corpi celesti e la materia di cui sono composte tutte le cose sconfessano in pieno questa sua idea."
"Un giorno la convincerò del contrario, padre." Divertito Elv.

[Lady Gwen]

Ridacchiai alle parole dei ragazzi, scuotendo la testa.
Avemmo la conferma che era proprio Padre Nicola.
Parlarono poi di Pync e lì iniziò la disputa fra Elv e Padre Nicola.
Guardai infatti divertita il professore, sia per l'aria sorniona con cui rispondeva sia per la sterilità di quella discussione.
Il prete non sembrava il tipo da tornare sui suoi passi, anzi, pareva decisamente molto conservatore.

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[Guisgard]

La cena proseguì, con Gwen, Oko e Reg che, vista la vicinanza del loro tavolo con quello dei professori, riuscivano spesso a sentire i loro discorsi.
Alla fine i camerieri servirono ai tavoli il dessert, con amari vari e poi il caffè a chiudere la cena.
Mentre al tavolo dei professori si gustava il caffè di fine pasto, Elv uscì per rispondere al suo cellulare che squillava, seguito dallo sguardo di Lyann.

[Lady Gwen]

La cena continuò, e così anche i discorsi fra i docenti, fino ad arrivare al dolce.
Ad un tratto, Elv si alzò da tavola per rispondere al cellulare, seguito dallo sguardo costantemente vigile ed attento di Lyann.
Sì, dovevo ammettere di non tollerarla, oltre al suo essere una terribile oca, per la consapevolezza che lei gli fosse nettamente più vicina di quanto io non fossi.
Sapevo bene di aver avuto per me le sue attenzioni, tanto e a lungo, ma ero lontana, troppo lontana dalla sua realtà ed il fatto che una donna simile avesse più vantaggio di me mi faceva ammattire.

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[Guisgard]

Gwen notò che più di una volta Lyann gettò sguardi verso le vetrate, cercando di scorgere Elv uscito nel giardinetto del ristorante per una telefonata.
Il bel teorico del caos era ancora là fuori e lei sembra molto interessata a ciò che lui faceva fuori.

[Lady Gwen]

Mentre la osservavo di sottecchi, notavo che tenesse d'occhio le vetrate del giardino, oltre le quali Elv era ancora al telefono.
Probabilmente, tutto ciò che stavo facendo in questo periodo agli scavi, oltre al mio lavoro naturalmente, era totalmente sbagliato, ma se non avessi seguito il mio istinto mi sarei portata il rimpianto dentro per sempre.
"Esco un attimo" dissi ad Oko e Reg, portando con me il cellulare a sottintendere un'eventuale telefonata.
Uscii nella sera silenziosa e vellutata, ovattata, tranne per la voce di Elv.
Mi tenni a debita distanza, per non dare l'impressione che stessi origliando, ad attendere... Beh, non sapevo bene cosa, ma avrei improvvisato.

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[Guisgard]

Gwen uscì nella sera, trovandosi nel giardinetto del ristorante.
Il freddo era pungente, ma lei vide Elv che aitante e disinvolto come suo solito parlava tranquillamente al cellulare, gesticolando e ridendo di tanto in tanto.
Poi staccò e si voltò per tornare dentro, ma vide Gwen accanto a delle siepi.
"Buonasera." Disse avvicinandosi. "Uscita per sentre il fidanzato? Allora, tranquilla, ti lascio la tua privacy." Facendole un occhiolino vagamente malizioso.

[Lady Gwen]

Il freddo era notevole, ma lui era totalmente disinvolto, nel suo ridere e gesticolare come se niente fosse ed ogni suo gesto, ogni sfumatura della sua risata era per me fonte di attenta e peculiare osservazione.
Tanto che temetti di essermi imbambolata, nel momento in cui lui concluse la telefonata e si accorse di me.
Ridacchiai e scossi la testa.
"No, nessun fidanzato..." ammisi "Solo una telefonata da casa, nulla di che, non si preoccupi" mentii poi, sorridendo divertita dall'occhiolino.

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[Guisgard]

"Ah, ecco..." disse ridendo Elv "... a casa sono preoccupati. Mi sa hai pure il coprifuoco. Beh, di ai tuoi genitori che il tuo professore fa buona guardia, così che nessun ragazzo si prenda troppe confidenze." Sarcatico, per poi farle di nuovo l'occhiolino.

[Lady Gwen]

Risi stavolta di gusto.
"Nessun coprifuoco, per fortuna non ho più diciassette anni..." risposi "Ma glielo dirò..." aggiunsi, divertita dal nostro scambio di battute.
"Sono certa che staranno tutti più tranquilli" annuendo e cercando di impostare un tono serioso, ma sempre ironico.https://uploads.tapatalk-cdn.com/20210205/76eafb3f1caaab9236f7df3af1b2dec6.jpg

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[Guisgard]

Lui guardò Gwen e rise piano, per poi farsi serio, senza smettere di fissarla come lui faceva ogni volta che si incontravano.
Un lungo istante in cui lei sentì forte gli occhi scuri di lui sulla sua figura.
Uno sguardo nero prima fisso nei suoi occhi verdi, poi a scendere per accarezzarle le labbra, poi sul collo e lungo tutto il corpo della bella e giovane studentessa.
"In effetti" mormorò lui tornando ad assumere quell'espressione divertita ed impertinente "23 anni sono un bagaglio di esperienza notevole." Ironico e con i suoi occhi di nuovo fissi in quelli di Gwen.

[Lady Gwen]

Quello sguardo tornò.
Era quasi capace di mozzarmi il fiato, mi ritrovavo a trattenere il respiro senza motivo ad ogni millimetro che il suo sguardo percorreva, immaginando come sarebbe stato se al posto dei suoi occhi vi fossero state le sue mani, che apparivano grandi ed affusolate.
Ridacchiai in silenzio ed i miei occhi rotearono, per poi tornare sui suoi occhi neri.
"La smetta di prendermi in giro, solo perchè lei ha più esperienza di me... Non è cortese" gli feci notare, con un sorriso sornione.

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[Guisgard]

Lui rise divertito.
Guardò ancora Gwen negli occhi.
Era uno sguardo penetrante il suo.
"Non dirmi" disse sorridendo "che per questo hai smesso di giocare col dito fra le tue ciocche rosse. Non era affatto un gesto da ragazzina, sai?" Con sguardo impertinente. "Anzi, tutt'altro." Facendole ancora l'occhiolino.
Poi, ad un tratto e senza aggiungere altro, le toccò i capelli, intrecciando un dito, pianissimo, fra una ciocca rossa.
"Anche questo è opera del caos, sai?" Con un tono più basso, non più sarcastico come suo solito. "La ciocca non si intreccerà mai allo stesso modo..." con i suoi occhi in quelli di Gwen.

[Lady Gwen]

Mi immobilizzò ciò che disse, all'improvviso e le mie dita andarono automaticamente a sfiorare i miei capelli.
Era iniziato un altro gioco, ora.
Un gioco che lui non si era fatto scrupoli a seguire, infischiandosene del fatto che lui fosse un mio potenziale insegnante ed io di certo non mi sarei tirata indietro.
Specie quando il suo dito si intrecciò ad una ciocca.
"Ah no? Beh mi illumini, visto che lei è esperto della teoria" mormorai, con sguardo divertito.

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[Guisgard]

A quelle parole di Gwen lui la guardò negli occhi e sorrise malizioso.
"Così..." disse senza smettere di giocare col dito fra le ciocche rosse di lei "... vedi?" Con un dtono basso e caldo, quasi ipnotico mentre la fissava negli occhi. "Come una carezza... eppure unica... ogni carezza è differente dall'altra, indiependentemente da chi la fa... prova tu... e dimmi che sensazioni senti se sono io a giocare nei tuoi capelli o se lo fai tu..." togliendo il dito dai suoi capelli.

[Lady Gwen]

Il suo sorriso fu malizioso, diretto, senza fronzoli, come il suo tono basso e ipnotico, che mi stava stregando poco a poco, mentre mi fissava negli occhi ed io non riuscivo a pensare a nient'altro se non a lui.
Seguii il suo dito fra i miei capelli e quella spirale mi sembrava in quel momento il più bel movimento del mondo,, mentre inviava brividi ad ogni centimetro del mio corpo.
Lasciò poi andare la ciocca e fu come l'arrestarsi di un incantesimo, che però non si era spezzato ancora del tutto.
Avvolsi allora con calma studiata la ciocca attorno al dito, poi lo guardai.
"Credo di doverle dare ragione ancora una volta, professore. È decisamente diversa..." mormorai, con un sorriso enigmatico, mentre il mio dito continuava ed io lo guardavo curiosa.

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[Guisgard]

"Lo so che è diverso..." disse Elv pianissimo, quasi come se la sua voce scivolasse sui brividi che ora percorrevano tutto il corpo di Gwen "... nulla può ripetersi... perchè non ci sono regole... solo i sensi... l'istinto... le passioni..." guardandola negli occhi mentre lei ciocava col dito fra i capelli rossi "... nulla si ripete... anche un bacio... anche fare l'Amore non è mai uguale, Gwen..." pronunciando il nome di lei con un suono particolare, intimo e confidenziale, caldo e sensuale.
Ora la ragazza vide e sentì tutto lo sguardo del bel professore scivolarle addosso.
Come se la stesse spogliando con gli occhi, accarezzando ovunque.

[Lady Gwen]

Sembrava che la sua voce disperdesse i brividi su tutto il mio corpo, dolcemente ma intensamente e le sue parole, il suo sguardo, ogni cosa mi rapiva e mi catturava.
Il suo tono, improvvisamente pieno di intimità, come se ci conoscessimo da sempre, come se quel filo ci avesse sempre legati.
Mossi allora piano un passo verso di lui, guardando i suoi occhi che raggiungevano la mia anima e facendo più attenzione ai movimenti col dito fra i capelli.
"Anche le sue passioni non sono mai le stesse, professore?" chiesi piano, con voce morbida.

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[Guisgard]

"No, neanche le mie, Gwen..." disse piano Elv guardandola mentre lei continuava a toccarsi quella ciocca rossa "... per questo non amo immaginare nulla, ma scoprirlo davvero..." guardandola negli occhi lui, dopo aver fatto un passo ed essere ora vicinissimo alla ragazza.

[Lady Gwen]

"Ah..." dissi solo, con un sorriso indecifrabile sul viso.
Poi, anche lui fece un passo e mi fu vicinissimo, sentivo il suo respiro sul volto e non riuscivo a descrivere come mi facesse sentire, averlo qui davanti la sua presenza che oscurava qualsiasi cosa.
La sua figura statuaria ed asciutta, i bei lineamenti, i tratti scuri, i capelli in cui volevo affondare le mani.
"E cos'è che vorrebbe scoprire adesso?" con la sua medesima e maliziosa audacia nel tono e nelle parole.

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[Guisgard]

A quelle parole di Gwen lui la guardò negli occhi.
Erano vicinissimi.
Lei allora sentì che Elv stava quasi per baciarla.
Possibile? stava accadendo davvero?
O era solo la sua fantasia?
"Gwen..." disse ad un tratto Oko uscendo nel giardinetto "... sei lì? Credo sia ora di andare..." guardando verso gli alberi, dietro i quali Gwen e Elv erano vicinissimi e nascosti dalla vista degli altri.

[Lady Gwen]

I nostri sguardi si confondevano, tanto eravamo vicini ed io sentii quella torte tensione reciproca, che sembrava in tutto e per tutto la stessa che era solita precedere un bacio.
Le mie labbra appena schiuse sentivano il suo respiro caldo farsi più vicino...
Finché non irruppe Oko, avvisandomi che era ora di andare e giungendo con la stessa delicatezza di un terremoto.
"Arrivo..." le risposi da dietro gli alberi, quasi costringendo la voce ad uscire e riportando subito lo sguardo sul bel viso di Elv, ancora vicino al mio e che avrei potuto guardare all'infinito, senza stancarmi mai.

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[Guisgard]

Oko allora si avvicinò agli alberi ed Elv fece un passo indietro, per poi voltarsi ed accendersi una sigaretta.
"Gwen..." disse Oko arrivando dalla sua amica, ma senza accorgersi di Elv, ormai confuso nel buio fra gli alberi "... che fai qui? Chiamavi i tuoi? Ho sonno... torniamo in camera?"

[Lady Gwen]

Oko, non contenta, ci raggiunse ed Elv si allontanò, accendendosi una sigaretta mentre ormai si distingueva poco o nulla dagli alberi.
"Sì..." risposi, appena confusa, ma poi annuii.
"Sì... Andiamo...." le dissi, poi rivolsi una veloce occhiata in direzione di Elv, sapendo dove guardare, prima di seguirla.
Quelle sensazioni erano più vive che mai su di me e dentro di me, come quel piacevole calore che mi avvolgeva e che nemmeno il fresco della notte riusciva a stemperare.
Avrei certamente faticato a prendere sonno, troppo impegnata a pensare a quanto fossi andata vicina all'ottenimento di ciò che bramavo con tutta me stessa.

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[Guisgard]

Alla fine Gwen ed Oko lasciarono il giardinetto e poi il ristorante, avviandosi verso l'albergo.
Salirono in camera loro ed Oko poco dopo crollò sul letto, addormentandosi.
Era ormai passata la Mezzanotte ed uno dei lampioni giù in strada, nella viuzza che portava verso gli scavi, si era fulminato.
Una fitta penombra allora si estendeva in quel punto, con la sagoma dei tumuli di scavo appena percipibili nel buio.
Poi, all'improvviso, Gwen sentì qualcosa.
Dei sonaglini che tintinnavano ed una stranissima musica che provenivano dal corridoio.
Una musica che aveva un che di inquietante.

[Lady Gwen]

Appena arrivate in camera, Oko crollò praticamente all'istante, mentre io rimasi lì, a fissare il soffitto nella fitta penombra e a maledire qualsiasi cosa esistente, per non essere ancora lì con Elv, in quel giardino.
Mi sembrava di sentire ancora il suo profumo, le sue dita intrecciate nei miei capelli, il suo sguardo nero fisso su di me...
Sbuffai scuotendo la testa e passando con stizza le mani fra i capelli sparsi sul cuscino, sicura che mi ci sarebbe voluto chissà quanto per provare a dormire.
Ad un tratto, sentii uno strano suono, come un sonaglio che seguiva una strana musica.
Fui incerta se andare o meno a controllare, nel corridoio.
Beh, dal momento che non riuscivo a dormire, tanto valeva fare qualcos'altro...
Così, mi alzai ed uscii dalla camera, guardando da una parte e dall'altra.

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[Guisgard]

Gwen attirata da quella stranissima musica, anche vagamente inquietant, aprì la porta della camera e guardò nel corridoio.
Si accorse allora che c'era qualcosa.
Sembrava un giocattolo, a forma di scimmia che batteva i piattie suonava come un carillon.
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[Lady Gwen]

Nel lungo corridoio buio e vuoto, quella musica assumeva dei toni parecchio inquietanti, specie perchè continuavo a non capire cosa fosse.
Poi, avanzando ancora nella penombra, scossi la testa vedendo che si trattava di una di quelle scimmiette che suonavano i piatti, a mo' di carillon.
Una cosa meno inquietante?
No?
Sbuffai per tornare in camera, visto che avevo scoperto la fonte di quello strano suono.

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[Guisgard]

Quella scimmietta continuava a battere i suoi piatti, mentre la musica si ripeteva come una nenia ed aveva un che di inquietante.
Come se fosse cantata da tanti bambini.
Un che di sinistro sembrava aleggiare quella sera.
Gwen allora tornò in camera.
Quando si chiuse la porta della stanza la musica cessò.

[Lady Gwen]

La nenia riecheggiava ancora nel corridoio ed era davvero davvero inquietante, fa morire.
Stranamente, però, quando entrai in camera e chiusi la porta quei suoni cessarono.
Beh, meglio così.
Mi misi dunque a letto e sperai di poter dormire.

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[Guisgard]

Gwen alla fine si coricò e cercò di dormire.
Tuttavia il sonno tardò ad arrivare.
Verso metà della notte si addormentò.
Probabilmente sognò, forse sogni inquietanti, con l'impressione che tornasse a farsi sentire quella musica misteriosa suonata dal bambolotto scimmia.
Al mattino Gwen fu svegliata da Oko che si vestiva mentre canticchiava.

[Lady Gwen]

Solo molto tempo dopo riuscii a prendere sonno ed i miei sogni furono confusi, anche quelli parecchio inquietanti, benché non li ricordassi completamente.
Mi svegliai con Oko che canticchiava mentre si vestiva.
"Qualcuno è di buon umore, stamattina..." dissi, sorniona e ancora un po' addormentata.

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[Guisgard]

"Si, una bella dormitta rimette al mondo." Disse ridacchiando Oko. "Tu? Riposato bene, Gwen?"

[Lady Gwen]

"Bah... Mica tanto..." mormorai, alzandomi controvoglia.
Andai poi a prepararmi per affrontare un'altra giornata.
Sarebbe stato, probabilmente, complesso, dopo ciò che era successo con Elv la scorsa sera, ma comunque fosse, non mi pentivo di aver assecondato ciò che provavo, così come immaginavo non l'avrebbe fatto lui.

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[Guisgard]

Gwen ed Oko si prepararono e lasciarono la camera.
Nel corridoio però on c'era più quel bambolotto a forma di scimmia.
Nel bar dell'albergo fecero colazione con Reg e poi tutti e 3 si recarono al campo scavi.
Qui però vennero a sapere, ascoltando Nigol che parlava con degli operai, che i lavori erano cominciati più tardi del solito poichè il professor Rotly, che doveva presiedere ad una nuova area degli scavi appena scoperta, aveva passato la notte insonne, incapace di riaddormentarsi dopo un incubo che gli aveva precurato un insolito nervosismo.

[Lady Gwen]

Come se la cosa non fosse stata già abbastanza strana, quel giocattolo era sparito dal corridoio.
Bah...
Andammo a fare colazione e poi, agli scavi, Nigol ci disse che i lavori erano iniziati più tardi a causa delle condizioni di Rotly.
"Accidenti, spero si rimetta..." dissi, dispiaciuta.
Mi sembrava davvero una brava persona e saperlo indisposto mi dispiaceva sul serio.

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[Guisgard]

Le voci cominciarono a circolare per il campo ed arrivarono anche alle orecchie di Gwen e dei suoi 2 amici.
Rotlly infatti, uomo sobrio e pacato, che a detta dei suoi più stretti collaboratori non aveva l'abitutine di sognare spesso di notte e quando ciò accadeva il più delle volte manco lo ricordava al mattino, da quando aveva cominciato gli scavi in quest'area era stato perseguitato da strani incubi che pian piano gli avevano procurato un esaurimento nervoso.
Ecco perchè al era giunto Don Nicola, suo amico di vecchia data.
Il sacerdote doveva aiutare il professore a superare questo momento.

[Lady Gwen]

Scoprimmo che questo problema affliggeva Rotly fin da quando era arrivati agli scavi ed infine era stato vittima di un vero e proprio esaurimento nervoso.
Infatti, era proprio per questo motivo che Don Nicola l'aveva raggiunto.
"Cavolo, deve essere davvero un bel casino, se ha avuto bisogno di Don Nicola..." sospirai, parlando con Oko e Reg.

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[Guisgard]

"Mah, davvero una storia assurda." Disse Reg a Gwen e ad Oko.
I 3 allora si diressero al capanno per terminare il loro lavoro.
Pian piano l'intero campo riprese l'attività.
Alla fine della giornata la catalogazione dei repertie del vasellame fu completata dai 3 studenti, che in pratica non avevano quasi mai lasciato il capanno.
Era giunta notzia poi che Rotly, rimasto tutto il giorno in albergo, stava decisamente meglio e che avrebbe partecipato alla cena con tutti gli altri al ristorante dell'albergo.

[Lady Gwen]

Tornammo a lavorare ed entro la fine giornata il nostro lavoro fu completato, con la catalogazione portata a termine.
La sera, con nostra felicità, scoprimmo che Rotly stava meglio ed avrebbe cenato con noi.
"Sono contenta che Rotly stia meglio, ammetto che mi dispiaceva saperlo in tali condizioni..." dissi sollevata.

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[Guisgard]

Finita la giornata, Gwen, Oko e Reg tornarono in albergo, poi le 2 ragazze andarono in camera a cambiarsi.
"E se stasera" disse Oko "marinassimo la solita cena al ristorante dell'albergo? Dopotutto non siamo mica obbligati. Magari fingeremo di restare in camera, per poi svignarcela in crca di un locale intrigante. Che ne dici?" Tutta euforica.

[Lady Gwen]

Andammo in albergo per cambiarci ed Oko propose di andare da qualche parte, alla ricerca di locali più interessanti.
"Onestamente, dopo ciò che è successo con Pync a causa nostra, non me la sento di tirare troppo la corda..." ammisi e tecnicamente non era una bugia "E poi, non so, non conosciamo bene la zona..."
Il fatto era che proprio ora che potevo avere una possibilità con Elv non volevo sprecarla.

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[Guisgard]

"Come sei bacchettona, Gwen." Disse sbuffando Oko. "E va bene, andiamo a sorbirci la cena con tutti gli altri." Facendole la linguaccia.
Si cambiarono e prepararono per la cena, lasciando la camera e raggiungendo il ristorante.
Qui c'erano già tutti e Reg aveva preso posto al loro solito tavolo.
A quello dei professori c'era anche Rotly, visibilmente tranquillo.

[Lady Gwen]

Alzai gli occhi in su con un sorriso sornione, mentre ci avviavamo al ristorante.
Lì, vedemmo effettivamente Rotly presente, che mi sembrava stare piuttosto bene.
Ero contenta, soprattutto perchè quello in cui lavoravamo era un sito importante, che non avrebbe funzionato allo stesso modo senza di lui.

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[Guisgard]

C'erano tutti.
Anche Elv con gli altri professori, sempre a guidare il discorso col suo modo brillante di parlare, le sue teorie, la sua sagacia.
Il tavolo di Gwen e dei suoi 2 amici era accanto a quello dei professori.
"Il professor Rotly mi sembra stia proprio bene." Disse Reg. "Domani pare tornerà al campo."

[Lady Gwen]

Il tavolo era occupato da tutti i professori, compreso Elv, che dominava sempre la discussione col suo carisma e la sua sagacia, tanto che spesso mi trovavo a sorridere divertita, ascoltandolo parlare.
Era come se ogni cosa che faceva assumesse un altro significato, solo perchè fatta da lui e ciò mi riportò alla nostra discussione in giardino.
Guardai poi Reg.
"Oh, menomale. Certamente i lavori procedono meglio, con lui presente" commentai.

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[Guisgard]

La cena continuava e Rotly sembrava di ottimo umore, mentre Don Nicola era come spesso accadeva, taciturno.
Il professore cominciò così a fare domande al suo tavolo, ma poi guardò ancque quello dei 3 studenti.
"Su, ragazzi..." disse gioviale "... vediamo se siete preparati e degni di partecipare agli scavi..." divertito "... quando avvenne, in Europa, la grande migrazione indoeuropea dal centro Asia?"
"Urca, cerchiamo di non fare figuracce, ragazze..." sottovoce Reg a Gwen e ad Oko.
Lyann invece scosse la testa, come infastidita che Rotly avesse coinvolto anche i 3 studenti.

[Lady Gwen]

Rotly sembrava avesse davvero riacquistato il buonumore ed ero davvero entusiasta per lui.
Iniziò poi una sorta di amichevole discussione culturale e l'anziano professore coinvolse perfino noi, con profondo disappunto di Lyann, della quale comunque non mi curai così tanto.
Lanciai un'occhiata divertita a Reg, poi guardai di nuovo il professore.
"Fra il 5000 ed il 3000 avanti Cristo" risposi prontamente, certa della correttezza della mia risposta.

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[Guisgard]

"Facciamo anche il 2.000 avanti Cristo, signorina." Disse divertito Rotly a Gwen. "Però la risposta va bene." Sorridendole.
"Il caos riguarda anche fattezze e colori delle persone" intervenne ridendo Elv "ma pare che le rosse siano alquanto argute, sebbene un pò di animo ribelle." Fissando Gwen negli occhi.
"Un tempo le rosse venivano credute pazze e di cattivo auspico." Ridendo acida Lyann.

[Lady Gwen]

Sorrisi divertita a Rotly ed annuii, entusiasta dell'ottima figura.
Guardai poi Elv ed il mio sorriso divenne più consapevole, così come il mio sguardo nel suo si fece più intenso.
Amavo ogni singola attenzione che mi dedicava, ne ero diventata praticamente dipendente, non potevo farne a meno.
Lyann, ovviamente, si intromise, come al solito, sprecando l'ennesima occasione per tacere.
"Solo perchè l'ignoranza porta alla superstizione, professoressa, non certo perchè chi lo diceva avesse ragione" con tono soave, sorridendo.
"In realtà, i capelli rossi sono dovuti ad un errore genetico, probabile l'errore più imitato al mondo. Si direbbe che il professor Bell abbia ragione, nell'affermare che anche nei nostri colori vi è una manifestazione del caos. E quale migliore conferma di questa?" con tono ovvio ed un sopracciglio inarcato, mentre sorridevo furbescamente guardando Elv e attorcigliavo con disinvoltura i capelli con un dito, come a ricordare quella discussione avvenuta tra noi la sera prima.

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[Guisgard]

Lyann non replicò e prese un bicchiere di vino senza degnare Gwen di una risposta.
Elv invece continuava a guardare Gwen.
"Un errore" disse lui "non credo. Il caos non ne fa mai, proprio perchè non ha scemi, quindi ogni cosa è arbitraria. E poi da ciò che si vede in giro le ragazze dai capelli rossi sono troppo intriganti per essere ritenute uno sbaglio." Fissando il dito di Gwen che ciocava con una ciocca rossa, facendo poi un occhiolino confidenziale alla giovane studentessa.

[Lady Gwen]

Che odiosa...
Con le sue detestabili battutine inutili...
Mi concentrai piuttosto su Elv, sul suo sguardo e le sue parole.
Accennai un risolino divertito, infine, al suo occhiolino di intesa, esattamente quella che era nata fra noi.
"A nome di tutte le rosse, non posso che ringraziarla" divertita "La veda in questo modo. Come un tentativo del caos di ribellarsi ad un ordine imposto e prestabilito di sfere ed eliche. Ed ecco che nasciamo noi" indicando me stessa ed i miei capelli.
"Un po' di ribellione non fa mai male, dico bene?"

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[Guisgard]

"La ribellione" disse ridendo Elv a Gwen "è il mantra del caos. Quindi lei, signorina, è ambasciatrice delle rosse nel mondo? Bene a sapersi." Continuando a guardarla con quel suo modo di fare confidenziale ed intimo.
Poi Rotly riprese le sue domande e i camerieri servirono il dessert.
"Bella figura, brava Gwen." Reg mostrandole il pollice.

[Lady Gwen]

Accennai un risolino ed annuii ad Elv, catturata da quel modo di fare intimo e confidenziale, che creava quasi una sorta di bolla invio c'eravamo solo noi, benché fossimo in mezzo ad altra gente.
Poi venne servito il dessert, segno che eravamo giunti alla fine di un'altra cena e di un'altra giornata.
"Grazie" dissi sorridendo a Reg.

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[Guisgard]

Alla fine della cena arrivò il caffè e la serata al ristorante volgeva alla fine.
I professori allora si salutarono e poi ognuno andò nella propria camera.
Solo Elv restò invece nella hall dell'albergo, seduto nell'angolo bar a bere.
Reg augurò la buonanotte a Gwen e ad Oko e andò a dormire.
"Saliamo anche noi?" Oko a Gwen. "Sono stanca... dormo in piedi..."

[Lady Gwen]

La cena finì ed ognuno tornò in camera per la notte.
Tranne Elv, che rimase nella hall, all'angolo bar.
Guardai Oko.
"Oh, vai pure, io arrivo tra un po'" dissi alla collega, annuendo, col chiaro intento di raggiungere Elv.

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[Guisgard]

Oko guardò Gwen stupita.
"Gwen..." disse "... non sali? Che fai? Non hai sonno? Resti da sola? Non conosci nessuno qui."

[Lady Gwen]

"Ho bisogno di prendere un po' d'aria, probabilmente uscirò in giardino. Tranquilla, non preoccuparti per me, vai pure. Davvero" con un sorriso rilassato per tranquillizzarla.
Volevo stare sola con Elv e non avrei apprezzato un'altra interruzione.

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[Guisgard]

"Vabbè... come vuoi..." disse sbadigliando Oko "... ma non fare tardi, che domattina si lavora... buonanotte, Gwen." E salì in camera.

[Lady Gwen]

"Sì, sì, non preoccuparti, mamma..." scherzai.
A quel punto, andata via la mia compagna di stanza, fui libera di raggiungere Elv.
Sorrisi, mentre mi avvicinavo di soppiatto e lo osservavo.
"Sembra uno di quei film in cui il protagonista, che beve in solitudine al bar di un hotel di lusso, è quasi sicuramente una spia e viene avvicinato dalla femme fatale di turno... Molto alla James Bond" dissi divertita, sedendomi accanto a lui.
"Tranne per il dettaglio che io non rientro affatto nello stereotipo della femme fatale..." con tono sornione.

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[Guisgard]

Elv si voltò e vide Gwen.
Lei avvertì ancora quello sguardo scuro, impertinente, insistente e intimo su tutto il suo corpo.
"I tuoi sanno" disse divertito il bel professore "che sei ancora svegli e frequenti i bar in piena notte?" Finendo il suo bicchiere. "Cosa ti offro?" Lui col tono confidenziale che ormai sempr più spesse le rivolgeva. "Una limonata? Una Coca?" Ridendo e facendole l'occhiolino.

[Lady Gwen]

Si voltò verso di me ed ormai avevo fatto l'abitudine al suo modo profondo e intimo di guardarmi.
Accennai un risolino divertito.
"Ritengo di essere già oltre la soglia del permesso di mamma e papà. Dopotutto, caro professore, hai promesso di fare la guardia e impedire che la gente si permetta una certa confidenza. Dunque che c'è da temere?" chiesi, con un sopracciglio inarcato, retoricamente, concedendomi anch'io la confidenza che lui si era preso con me.
Ritenevo fossimo già ben oltre le formalità.
"Che impertinenza" commentai poi, scuotendo la testa con un sorriso divertito.
"Un Martini andrà bene" dissi poi, con tono sornione e soave.

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[Guisgard]

"Un martini..." disse Elv con un'intonazione della voce tra il divertito ed il malizioso, mentre il suo sguardo per l'ennesima volta accarezzava tutto il corpo di Gwen "... cosa direbbero mamma e papà se sapessero che il tuo professore ti fa bere alcolici a quest'ora?" Facendole l'occhiolino, per poi chiamare il cameriere per quel martini. "Come mai ancora sveglia?" Lui tornando a rivolgersi a lei. "Voglia di Martini?"

[Lady Gwen]

Scossi la testa con un sorriso ironicamente rassegnato, al tono con cui ripeté le mie parole.
"Dobbiamo stare ancora a parlare dei miei genitori, o magari smetti di prendermi in giro?" dissi ridendo.
"Diciamo che pensavo che qualcuno, stando qui da solo, avesse bisogno di una compagnia..." dissi, trillando, il capo piegato lateralmente.
Poi, arrivò il mio Martini.
"Professore, mi sa che dovrai fare un altro giro, o vuoi far rimanere il brindisi a metà?" alzando il bicchiere con un sorriso furbo, mentre il suo era ormai vuoto.https://uploads.tapatalk-cdn.com/20210206/c93deefb8179dc1542676703e44106b0.jpg

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[Guisgard]

Lui rise ed ordinò un altro drink.
"Bene..." disse quando il cameriere lo servì "... brindiamo?" A Gwen. "A cosa? Alle splendide rosse, regalo del caos e della natura? Ai segreti che nascondono? Ai forunati che li scopriranno?" Facendole l'occhiolino. "Cin cin, tsoro." Guardandola negli occhi, a lungo, intensamente, per poi bere.

[Lady Gwen]

Prese un altro drink ed io ridacchiai al suo brindisi.
"Un po' a tutte quelle che hai detto" risposi, bevendo un sorso di Martini "Stasera voglio concedere a te di scegliere il brindisi" dissi divertita.
"Cin cin" ripetei, ricambiando lo sguardo e prendendo un altro sorso dal bicchiere.

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[Destresya]

Guardavo quell'individuo senza riuscire bene a scorgerlo completamente, senza riuscire a inquadrarlo.
Possibile?
Eppure mi era facile di solito farmi una prima impressione.
"Prego, si accomodi e mi racconti un po' del motivo della sua visita!" andandomi a sedere alla mia scrivania, continuando a osservarlo.

[Guisgard]

Elv sorrise e sorseggiò il suo drink, fissando Gwen che beveva il suo Martini.
"Allora, dimmi..." disse "... quest'esperienza al campo scavi com'è? Trovato qualche spunto interessante?"
Intanto Destresya era nel suo ufficio con quell'uomo misterioso.
"Spero di non disturbarla, professoressa, vista l'ora." Lui a lei. "Tra poco immagino qui in facoltà resteranno solo i custodi." Con un vago sorriso.

[Lady Gwen]

"Non è male, finora sta andando piuttosto bene" sorrisi rilassata "L'ambiente di lavoro è ottimo, fino a questo momento" aggiunsi, annuendo.
Non avere Lyann sarebbe stato meglio, ma questo dovetti tenerlo per me e tecnicamente non mi creava chissà quali grossi problemi, se non un irritante e costante fastidio.

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[Guisgard]

"Ne sono lieto." Disse lui a Gwen. "Ora però da bravo insegnante dovrei mandarti a letto, sai? E'passata Mezzanotte e domattina si lavora, no?" Facendole l'occhiolino ed avendo un tono vagamente malizioso.

[Destresya]

Cercai di mascherare il mio nervosismo perché non sarebbe stato utile.
"Sì ma non ha alcuna importanza, venga pure al punto, la prego!", cercando di essere più gentile possibile.

[Lady Gwen]

Sorrisi al suo commento e finii il mio Martini, lasciando la coppa vuota sul bancone del bar.
Alle sue parole guardai l'orologio della hall e dovetti dargli ragione, anche se sarei volentieri rimasta, molto più a lungo.
"Sì, probabilmente sarò stata già data per dispersa..." dissi divertita, poi mi alzai, mi avvicinai a lui e, con impertinente audacia forse, gli diedi un bacio sulla guancia, sfiorando appena il bel viso coperto dalla barba.
"Buonanotte, professore..." mormorai sorridendo e guardandolo negli occhi neri, prima di allontanarmi per tornare in camera.

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[Guisgard]

"Lei è una donna molto bella, oltre che affascinante." Disse lui prendendo il suo pacchetto di sigarette. "Lei fuma?" Porgendolo a Destresya. "Dicevo... lei è bella e intelligente, dottoressa... quindi capirà che venire al punto è sempre una cosa vaga... io sono qui per ingaggiarla. Lei ha frainteso il nostro interesse. Non siamo collezionisti, neanche mercanti d'arte in nero, professoressa. Siamo studiosi." Fissandola.

[Guisgard]

Elv vide le labbra della giovane studentessa avvicinarsi, poi sentì quel bacio sulla guancia e i rossi capelli di lei che sfioravano il suo viso.
"Oh, grazie." Disse guardando Gwen nei suoi occhi verdi. "A cosa devo questo dolce regalo? Le rosse sono così generose?" Divertito, ma sempre con quel tono confidenziale.

[Lady Gwen]

Avevo nuovamente sentito forte il suo profumo, che sembrava volermi sedurre.
Sorrisi enigmaticamente alle sue parole, mentre ero ancora vicina a lui.
"No, non credo... Solo coi professori, forse..." risposi, guardandolo con un sorriso furbo.

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[Guisgard]

"Ah, ecco..." disse sorridendo Elv a Gwen "... e dimmi... un regalo per tutti i professori?" Guardandola mentre lei era ancora accanto a lui.

[Lady Gwen]

Accennai un sorriso, divertita e pensierosa, poi mi feci più seria e sollevai le sopracciglia.
"Si spieghi meglio, professore..." dissi allora, provocatoria, guardandolo senza riuscire a mascherare del tutto il divertimento.

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[Guisgard]

Elv rise.
"Intendevo..." disse poi sarcastico a Gwen "... che forse lei concede bacetti a tutti i suoi professori, signorina Gwen?" Facendole l'occhiolino, come fosse un gioco.

[Destresya]

"Non fumo e non si può fumare qui dentro!" con un secco gesto di diniego della mano, visto che aveva persino avuto l'ardire di accendersi una sigaretta!
La faccenda mi piaceva sempre meno, e allusioni alla mia bellezza in un incontro di lavoro, non li trovavo mai professionali.
Quindi evitai di commentare.
"Benissimo, infatti siete qui per mostrarvi le credenziali del museo in cui porterete il manufatto nel caso dovessi trovarlo!" allungando una mano perchè mi porgesse i documenti e fissandolo negli occhi con aria decisa.

[Guisgard]

"Il museo le sarà mostrato e potrà anche visitarlo, dottoressa." Disse lui a Destresya. "Vede, io lavoro per un importante scienziato e lui mi ha inviato presso di lei. Ma vedo non è affatto collaborativa." Aveva dei singolari occhi chiari, quasi grigi, con sfumature cromatiche che parevano mutare in base all'umore con cui Destresya lo guardava.
Non si poteva definire bello, ma sicuramente dotato di un fascino particolare.
I suoi lineamenti non erano belli, ma armoniosi ed i suoi modi pacati e anche gentili, sebbene un che di misterioso lo avvolgeva.

[Destresya]

Feci un sorriso che nascondeva il mio nervosismo in quel momento.
"Signor Astian, se lei ha fatto anche solo una breve ricerca su internet su di me, sa come lavoro, sa quali sono le mie capacità e soprattutto i miei metodi.. dunque se viene qui senza documentazione, con telefonate anonime, mail anonime, invece di carta bollata e documenti ufficiali come può pretendere che io non abbia il sospetto che la cosa sia losca, non crede?" fissandolo negli occhi.
"Io sono disposta a rischiare la vita per ogni reperto che mi impegno a trovare, e più di una volta ho dovuto combattere io stessa perchè non finisse in cattive mani, non sono un cacciatore di tesori su commissione che si può ingaggiare con una mail anonima, i vostri modi sono sospetti, mi convinca che mi sbaglio... questo incontro era per questo eppure non ho ancora visto nessuna documentazione, questa è un'università non una sala giochi!".

[Lady Gwen]

Sorrisi in modo indecifrabile, quasi stessi soppesando la situazione.
Sentivo la testa leggera e forse, ciò che stavo per fare era una cavolata dettata dallo stato del momento, ma ripensai alla sera prima.
"È probabile..." dissi, con un vago sorriso.
Lanciai uno rapido sguardo intorno nella hall, vedendola quasi del tutto sgombra per l'ora tarda, poi guardai Elv.
Avvicinai allora il mio viso al suo e lo baciai, tenendo il suo viso fra le mani.
Sentii ancora più forte il suo profumo e provai una vera e propria esaltazione dentro, liberando quel desiderio che mi aveva animata fin dal primo istante, fin da quando i suoi occhi si erano poggiati su di me.
Pur a malincuore, al pensiero di dovermi separare da quelle labbra di velluto, mi staccai appena da lui e sorrisi.
"Questo no..." sussurrai, rispondendo alla sua domanda "Ancora buonanotte..." aggiunsi e detto ciò, salii in camera mia.
Se prima era solo la testa ad essere leggera, per via dell'alcol, ora mi sentivo come su una nuvola.
Mai avevo provato qualcosa di simile, come coi suoi occhi, il suo profumo e quelle labbra che avevo assaporato per brevi, ma intensi istanti.

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[Guisgard]

"Allora mi permetta di invitarla nella residenza del mio capo, professoressa." Disse lui a Destresya.
All'albergo, Gwen, osando, aveva baciato Elv.
Le labbra di lei si erano posate improvvise su quelle di lui, sentendo subito come il bel professore schiuse la bocca e succhiò quella di lei, facendole sentire anche la lingua.
Poi la studentessa si staccò da lui e andò via, senza dargli il tempo di dire nulla.
In stanza Gwen trovò Oko addormentata.

[Destresya]

Presi un profondo respiro.
Non capivo cosa mi trattenesse dal mandarli tutti al diavolo.
Ma forse sotto sotto ero curiosa.
Eppure tutta quella segretezza non mi piaceva per niente.
"Benissimo, mi dia l'indirizzo e andrò a trovare il suo capo!" guardandolo dall'alto in basso.
Questo non sapeva rispondere manco a mezza parola, pensa te!

[Lady Gwen]

Oko dormiva già e quando mi misi a letto, quelle sensazioni non erano ancora svanite, anzi tutt'altro.
Avevamo racchiuso tutta la tensione accumulata in quel bacio breve, ma intenso, durante il quale lui non aveva minimamente esitato, perchè sapevo che anche lui aveva atteso quel contatto.
E mi ritrovavo a letto, a sorridere a trentadue denti, senza alcuna intenzione di far svanire quelle forti emozioni.

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[Guisgard]

Lui sorrise e lasciò un biglietto a Destresya, con l'indirizzo del suo capo.
La salutò ed andò via.
All'albergo Gwen era tornata in camera.
Le sensazioni di quel bacio erano ancora forti, vive e non riusciva a prendere sonno.
Ad un tratto sentì che Oko accanto a lei si alzò, probabilmente per andare in bagno.

[Lady Gwen]

Non riuscivo a prendere sonno, ancor peggio della notte precedente, avevo ancora il cuore a mille e mi sentivo euforica, impossibilitata a rilassarmi.
Sentii poi che Oko si alzava.
"Hey, tutto okay?" mi informai per sicurezza, immaginando che dovesse magari andare in bagno.

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[Guisgard]

Oko non si voltò e non rispose a Gwen, continuando a camminare verso la finestra.
Guardò fuori e poi, solo con indosso un maglietta e le mutandine, a piedi nudi raggiunse la porta della camera ed uscì.

[Lady Gwen]

Aggrottai la fronte vedendo che non mi rispondeva.
Molto strano...
Andò poi verso la finestra e guardò fuori.
Che fosse sonnambula?
Poteva essere...
Vidi poi che si avvicinava pericolosamente alla porta.
"Dannazione..." sibilai, saltando dal letto e portando con me la mia vestaglia per coprirla, visto che era praticamente mezza nuda.
La raggiunsi e gliela misi addosso.
Sapevo che non fosse saggio svegliare i sonnambuli, così decisi che avrei provato a riportarla in camera con meno traumi possibili.

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[Guisgard]

Gwen raggiunse Oko e la coprì con quella vestaglia.
Oko neanche se ne accorse.
Fece qualche passo nel corridoio semibuio, poi si fernò.
Proprio davanti al mobiletto dove la notte prima Gwen aveva visto sopra quello strano bambolotto a forma di scimmia.
"Si... va bene..." dise pianissimo Ok, per poi annuire.
Si voltò e tornò in camera, stendendosi nel letto come se nulla fosse.

[Lady Gwen]

Seguii Oko, tenendola stretta a me e lei si fermò davanti al mobiletto dove avevo visto quella maledetta scimmia.
Poi, disse qualcosa annuendo, tornammo in camera e di stese a letto, come se nulla fosse.
Tanto che rimasi lì, imbambolata a fissarla.
Mi aveva inquietata, non poco, ci mancava solo quella...
Tornai a quel punto a letto e cercai di dormire.

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[Guisgard]

Gwen si coricò e cercò di dormire, ora che Oko era immersa nei sogni e sotto le coperte.
Ad un tratto dal corridoio si sentì ancora la musica di quella scimmia.
Una musica ripetitiva e inquietante.

[Lady Gwen]

Cercai di dormire, ora che la scena di Oko aveva in gran parte smorzato l'entusiasmo per ciò che era avvenuto prima.
Tuttavia, non mi fu possibile.
Sentii ancora quella maledetta scimmia e con fastidio mi tirai le coperte fin sopra la testa, pur di non sentirla.
Era davvero impensabile star qui con quel suono allucinante tutte le notti.

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[Destresya]

Una volta sola, guardai il biglietto da visita e sospirai.
Lasciai un appunto al mio assistente su dove stavo andando, dicendo di venirmi a cercare nel caso non tornassi, mi preparai di tutto punto perchè non si poteva mai sapere, e uscii diretta all'indirizzo sul biglietto.

[Guisgard]

Quella musica come era cominciata così finì.
Alla fine, vinta dalla stanchezza, Gwen si addormentò.
Si svegliò al mattino, sentendo la tv accesa da Oko mentre si vestiva.
"Buongiorno." Disse a Gwen. "Che hai fatto ieri sera giù da sola?" Sorridendo.
Era di buonumore.

[Lady Gwen]

Fortunatamente, come la notte precedente, la musica finì ed io mi addormentai.
Mi svegliai con la TV che Oko aveva acceso, mentre si vestiva, tutta contenta.
"Diciamo che sono salita giusto in tempo per recuperarti in corridoio, mentre camminavi addormentata..." dissi sarcasticamente, alzandomi dal letto.

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[Guisgard]

"Cosa..." disse stupita Oko a Gwen "... dici davvero? Dai, non ci credo!" A Gwen. "Non sono certo una sonnambula!"
Intanto Destresya raggiunse la casa del misterioso individuo.
Si trovava afuori città, all'inizio di un folto bosco, costruita sopra un canale che alimentava un bel giardino che la circondava.
http://youpopcorn.net/wp-content/uploads/2016/10/53.jpg

[Lady Gwen]

Ridacchiai.
"Ti dico che l'hai fatto e la prossima volta ti conviene metterti qualcosa di più consistente addosso, eri praticamente mezza nuda... Fortuna che avevo una vestaglia..." scuotendo la testa mentre mi vestivo.

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[Guisgard]

"Beh, allora dovevi lasciarmi mezza nuda, Gwen." Disse con la linguaccia Oko. "Magari attiravo un bel ragazzo, no?" Divertita. "Ma qui ci sono solo rovine antiche e polvere. L'unico decente sarebbe Reg, ma mi sembra poco incline d approcci. I professori sono troppo grandi e comunque poco piacenti, fatta eccezione per Elv che è proprio figo." Maliziosa.

[Lady Gwen]

Scoppiai a ridere alle parole di Oko e alla sua linguaccia.
"Che sfacciata!" le dissi, divertita.
Sorrisi poi, quasi fra me e me, quando nominò Elv.
Le sensazioni di quel contatto ritornarono, forti e potenti ed io mi lasciai travolgere senza opporre resistenza.
"Sì, lo è..." commentai allora, mentre mi vestivo.

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[Guisgard]

"Eh, ma dubito che guarderebbe mai 2 studentesse come noi..." disse Oko vestendosi "... e poi c'è la professoressa Lyann... quella strega è molto avvenente, bisogna ammetterlo..." fissando Gwen.

[Lady Gwen]

Sorrisi divertita sotto i baffi, ripensando a tutti i momenti che io ed Elv ci eravamo ritagliati in pochi giorni, pur durante un progetto pieno di gente, solo che non potevo dirlo ad Oko, ma non mi dispiaceva del tutto.
Amavo che fosse una cosa fra noi due, qualcosa di personale, intimo, sussurrato.
"Non offendere le streghe..." dissi, sorniona e sarcastica "Ed Elv non mi è comunque sembrato particolarmente interessato a lei..."

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[Guisgard]

"Beh..." disse Oko a Gwen "... come fai a dirlo, scusa? Lyann sarà anche odiosa, ma è avvenente. Secondo me a Elv piace eccome. Scommetti che fra quei 2 c'è qualcosa? O comunque ci sarà a breve?" Ridacchiando.

[Lady Gwen]

Già, come facevo a dirlo?
Forse, perchè aveva passato con me le ultime due serate, e difficilmente la seconda sarebbe passata inosservata, ai suoi occhi neri e profondi.
Ovviamente, non potevo rivelare ad Oko del bacio e delle attenzioni più che evidenti che entrambi ci dedicavamo.
"Così, dall'esterno è ciò che sembra..." dissi solo, vestendomi.

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[Guisgard]

"Ma dimmi..." disse Oko con fare civettuolo "... non è che ci hai fatto un pensierino?" Ridacchiando. "Guarda che quello è davvero troppo per ragazze come noi, lo sai, Gwen?" Finendo di vestirsi.

[Lady Gwen]

"Non dire sciocchezze..." dissi, guardando in su.
Già, anche io l'avevo pensato, ma la mia convinzione di era rivelata ben diversa dal finale della scorsa serata, quando lui aveva risposto ed approfondito quel bacio senza la minima esitazione e ciò aveva cancellato in me qualsiasi ombra di dubbio.
"È oggettivo che sia affascinante, senza che si debbano fare necessariamente alcun tipo di pensieri..." aggiunsi poi.

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[Guisgard]

"Ehi, non ti facevo così pura." Disse Oko divertita. "Sei proprio una brava ragazza, eh!" Ridendo. "Su, andiamo al campo, è ora!"
Così le 2 ragazze lasciarono la stanza e nella hall dell'albergo trovarono come al solito Reg ad aspettarle.
Insieme andarono così al campo scavi.
Qui però c'era molta eccitazione e qualcosa di importante era accaduto.
Reg andò ad informarsi e tornò dopo quale minuto da Gwen e da Oko.
"Pare sia emerso qualcosa dai primi scavi di stamattina..." Lui alle 2 ragazze "... qualcosa di grosso, ragazze!"

[Lady Gwen]

Sospirai con un sorriso vago, non volendo insistere, soprattutto perchè non volevo suonare troppo sospetta.
Andammo poi con Reg agli scavi e lì scoprimmo che era emerso qualcosa di grosso.
"Cavolo, chissà cosa sarà" dissi, con una nuova luce nello sguardo ed una rinnovata curiosità.


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[Guisgard]

Gwen, Oko e Reg allora raggiunsero il centro del campo, scoprendo la grande scoperta.
Una stele, antichissima, scritta in una lingua sconosciuta più antica dei geroglifici egiziani.
Inoltre recava misteriosi bassorilievi di animali.
Rotly e Nigol furono d'accordo nel ritenere che raffigurassero delle scimmie umanizzate.
https://www.aboutasiatravel.com/images/content1/angkor-wat-relief.jpg

[Lady Gwen]

Raggiungemmo il punto della scoperta e notammo una lastra con dei bassorilievi.
Viber auna lingua che risultava precedente anche ai geroglifici e delle immagini che, per Rotly e Nigol, rappresentavano delle figure a metà fra le scimmie e l'uomo.
"Non vi sembrano riconducibili al graffito che abbiamo trovato?" chiesi ai miei colleghi.

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[Guisgard]

"A questo punto direi di si." Disse Reg aGwen. "Dopotutto fanno parte dello stesso complesso archeologico. Immagino che in questo tempio ci fosse un culto delle scimmie."
"Come sei colto." Ridendo Oko.
"Ho solo fatto 2+2." Facendole l'occhiolino Reg.

[Lady Gwen]

"Come parli bene..." dissi sorniona e divertita, ascoltandolo.
Poi ridacchiai quando Oko mi seguì a ruota.
"Vorrà dire che ne parleremo con Rotly e vedremo se davvero quello che abbiamo scoperto vale la pena, al contrario di come voleva far credere Lyann..."

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[Guisgard]

La scoperta della stele attirò ovviamente le attenzioni di tutti al campo scavo e per l'intera giornata ogni lavoro occupò lo studio di quel manufatto.
Tuttavia, alla fine del giorno, Rotly apparve cupo, silenzioso, quasi infastidito di trovarsi sempre in mezzo agli altri.
Di nuovò avvertì quel senso di malessere, soprattutto ora che Don Nicola era andato via.
Realizzò allora che si trattasse di depressione.
Qualcuno al campo notò che il vecchio professore avvertiva questo senso di cupa apatia ogni volta era al capo e ora con la scoperta delle stele sembrava aumentato.
Decise così di andare via, affidando a Nigol e a Lyann la gestione degli scavi.
"Immagino stasera a cena non ci sarà il professor Rotly." Disse Oko a Gwen.

[Destresya]

Beh niente male come casa, dovevo ammetterlo!
Restai in macchina per due minuti buoni a osservarla, incuriosita da chi si celasse dietro tutto quel mistero.
Una cosa era certa, ormai ero dentro quella storia e volevo saperne di più della tavoletta in ogni caso.
Anche solo per impedire a loro di trovarla.
Così, scesi dalla macchina e andai a bussare alla porta.

[Lady Gwen]

Passammo tutto il tempo a lavorare, assorbito dai nostri compiti, ma arrivati quasi alla fine della giornata scoprimmo che Rotly stava di nuovo poco bene.
Mi dispiaceva sempre, quando sapevo che stava male, stavo avendo modo di affezionarmici, qui al campo.
"Diamine, mi dispiace troppo, che non stia bene..." sospirando e scuotendo la testa.
"Chissà quale è il problema, per lui, nello stare qui al campo..."

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[Guisgard]

"Credo si tratti di stress che gli porti depressione." Disse Reg a Gwen, mentre i 3 tornavano in albergo.
Qui le 2 ragazze salutarono Reg e salirono in camera loro.
Nel frattempo Destresya era giunta alla casa del misterioso uomo.
Una casa molto originale che sorgeva fuoricittà, all'inizio del bosco.
Una luce crepuscolare rivestiva ogni cosa, con l'imbrunire che avanzava sempre più.
Infattinell'androne ormai immerso nella penombra venne ad aprire un maggiordomo.
"Il professore stava attendendo il suo arrivo." A Destresya. "Prego, voglia avere la compiacenza di seguirmi."

[Destresya]

Decisamente, avevo sbagliato mestiere!
Una villa come quella per un professore... sì, dovevo farmi dire che cosa insegnasse visto che il mio stipendio mi permetteva di non avere problemi sì, ma nemmeno di vivere nel lusso!
Addirittura un maggiordomo, a cui risposi con un cordiale cenno del capo e mi apprestai a seguirlo.
Ero sempre più curiosa.

[Lady Gwen]

"Spero sia questo e non qualcosa di più grave, insomma..." dissi a Reg.
Tornammo in albergo ed io e la mia collega salimmo in camera.
"Accidenti, brutta storia questa di Rotly..." dissi ad Oko, mentre iniziavo a prepararmi per la serata.

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[Guisgard]

"E' depressione." Disse Oko a Gwen. "Vedrai, un pò di riposo e starà meglio. Forse il professor Rotly ha solo lavorato troppo. Su, prepariamoci, così scendiamo a cenare. Ho una fame."
Intanto Destresya fu accompagnata dal maggiordomo in un ampio salone, chiedendole di attendere qui.
Dopo un pò la porta di aprì ed entrò qualcuno.
Una figura quasi pittoresca, con un lungo mantello ed un cappuccio sulla testa.
"Benvenuta, professoressa." Lui. "attendevo con ansia il suo arrivo."
https://lecconotizie.com/wp-content/uploads/2016/11/UOMO-cappuccio-incappucciato.jpg

[Lady Gwen]

"Lo spero..." dissi, sapendo che la depressione fosse una cosa ben più seria di così, ma volevo essere positiva.
Andai poi a fare una doccia e a vestirmi per la serata, in attesa di andare al ristorante.

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[Destresya]

L'uomo era ancora più pittoresco di quanto mi aspettassi, la cosa era davvero esilarante!!
Un uomo tutto nascosto da un cappuccio, niente di meno.
Allora allungai la mano a stringere quella che mi porgeva, con un sorriso leggero.
"Buongiorno a lei, quanto mistero..." non riuscii a trattenermi dal dire.

[Guisgard]

Gwen e Oko si prepararono e scesero nella Hall, dove Reg le aspettava.
Andarono tutti al ristorante e presero posto al solito tavolo, vicino a quello dei professori.
Naturalmente la stele occupava ogni discussione tra Elv, Nigol e Lyann.
In quell'istante Destresya era col misterioso padrone di casa.
"Ah si..." disse lui, con tono vago, basso, caldo "... lei si riferisce a questo..." sfiorandosi il cappuccio "... spero voglia scusarmi, ma ho un disturbo causatomi dalla luce e quindi fino a tarda sera non scopro mai il mio viso... ciò la infastidisce, professoressa?"

[Lady Gwen]

Scendemmo nella hall, trovando Reg.
In sala, ci sedemmo Al solito tavolo, mentre i professori discutevano circa la stele.
Acuii infatti l'attenzione e l'udito, per capire cosa dicessero di interessante, benché mi facesse comunque parecchio effetto rivedere Elv dopo la scorsa serata, ma volevo concentrarmi anche sul lavoro visto che eravamo qui apposta.

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[Destresya]

"Tutta questa segretezza mi infastidisce, non tanto il suo cappuccio da imperatore galattico, amo fare le cose alla luce del sole, chiare e senza sotterfugi, eppure sembra che non sappiate darmi altro che misteri.." sospirai "Come se quelli della storia non mi bastassero.. ad ogni modo, voleva vedermi, spiegarmi, sono qui, attendo di essere convinta..".
Fissavo quell'oscurità intensamente.

[Guisgard]

Gwen cercò di sentire i discorsi dei professori.
La stele era un bel mistero e l'assenza di Rotly rendeva lo studio del reperto ancora più complicato.
Queste cose sentiva Gwen, mentre i camerieri cominciavano a servire la cena ai tavoli.
Nel frattempo Destresya si era sfogata contro il misterioso padrone di casa.
"Certamente, professoressa." Disse l'uomo. "Mi spiace per i misteri. Il mio cappuccio è necessario. Se mi farà l'onore di restare a lungo potrà vedermi senza. Quanto al nostro incontro è presto detto... conosce il campo scavi a Kaiz, professoressa?"

[Lady Gwen]

Ciò che sentii non fu affatto confortante, perchè i professori erano alquanto bloccati circa lo studio della stele.
L'assenza di Rotly aveva complicato tutto e non era affatto una bella situazione.
Avevo paura che gli scavi si bloccassero ,ma naturalmente speravo anche che il professore si rimettesse finalmente in sesto, soprattutto per la sua salute, oltre che per il campo.

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[Guisgard]

Gwen ascoltava e sentì le diverse ipotesi dei 3 professori.
"Io credo possa trattarsi di incisione funeraria" disse Nigol "e magari le scimmie sono forse figure legate all'Aldilà. Dopotutto in Oriente la scimmia è spesso un animale sacro."
"Ma qui non siamo in Oriente." Lyann. "No, secondo me la stele potrebbe riportare delle orazioni o giuramenti per cerimonie, oppure da usare anche in ambito commerciale, tipo il baratto. Non escluderei forse un elenco di spergiuri per controversie." Poi guardò Elv in attesa della sua idea in merito.
"Io dico che potrebbe essere qualunque cosa." Lui. "Non sappiamo decifrare la scrittura, sarebbe un salto nel vuoto ogni teoria. Diciamo che anche l'ignoranza e il dubbio sono una manifestazione del caos." Divertito.

[Destresya]

A lungo, certo, non ho niente di meglio da fare evidentemente.
Ma cominciavo a essere sempre più curiosa quindi nonostante il nervosismo, restavo.
"Sì, certo che lo conosco!" annuii, invitandolo a proseguire con un cenno del capo.

[Lady Gwen]

Le ipotesi formulate furono tante, da quella di Nigol sul culto dell'aldilà, che mi fece pensare all'ipotesi di Reg, a quella di Lyann.
Alle parole di Elv, sorrisi divertita, perchè adoravo la prospettiva dalla quale osservava la vita, era una continua scoperta ed era intrigante da morire, come del resto lo era lui da ogni punto di vista.
"Probabilmente, l'unico che ci ha davvero preso, in tutto ciò al momento, è proprio Bel..." dissi sarcasticamente ai miei colleghi.

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[Guisgard]

Le parole di Gwen, non dette piano, furono udite da Lyann che la guardò.
"Ah, ecco..." disse piccata "... lei, signorina, quindi ha anche un parere. Non una laurea, ma un parere si. E su cosa si basa? Sui cocci di ceramica che ha scartato negli ultimi 2 giorni? O forse su qualche documentario su Afra National Geografic?" Con disprezzo. "Cerchi di essere più rispettosa ed umile. Fino a prova contraria lei non ha molte più prospettive di finire a lavorare in una biblioteca o magari in qualche ufficio di quart'ordine in un museo." Fissandola.
Intanto Destresya era col misterioso professore.
"Dalle mie informazioni sono certo che oggi è emerso un importante reperto..." lui a lei "... una stele... io credo che lei sia una dei pochi in grado di decifrarla, professoressa. Lo farà per me?"

[Lady Gwen]

Avevo parlato a bassa voce, ma evidentemente non abbastanza bassa, visto che quell'arpia ne approfittò, visto che non sembrava aspettasse altro.
Ascoltai tutto il suo sproloquio non richiesto dall'inizio alla fine, senza interromperla, lasciando che riversasse come voleva il suo veleno da vipera su di me, benché mi scivolasse addosso e dovevo ammettere che fosse piuttosto divertente vederla sbracciarsi in quel modo.
Un tentativo pressoché ridicolo, ma divertente da guardare.
La guardai con pacata serietà, composta, ma fisso, con attenzione, senza scompormi più di tanto, perchè come detto le sue parole non mi sfioravano e certamente non mi sarei tagliata le vene per colpa sua.
Azzardai anche l'ombra di un sorriso quasi impercettibile, fissandola.
"Ha finito?"

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[Guisgard]

"Il tuo tono non mi piace." Disse Lyann parlando col tu a Gwen. "Forse non hai capito che io posso rispedirti a casa in qualunque momento. Il tuo menefreghismo mi ha seccato. Forse ti sei montata un pò troppo la testa con la storia dei capelli rossi e tutte le sciocchezze che solitamente dici, ma io ci impiego un secondo a rimetterti a posto, chiaro? Sei solo una ragazzina saccente che probabilmente non ha neanche capito dove si trova e cosa sta facendo."
"Ora calmiamoci tutti." Fece Elv. Siamo qui per cenare e rilassarci dopo una lunga e fruttuosa giornata di lavoro. Di caos ne abbiamo già tanto nell'universo, non occorre portarlo anche a tavola, ok?" Cercando di sdrammatizzare.
"Si, Elv, hai ragione." Alzandosi Lyann. "Ora però ho bisogno d'aria." Ed uscì, passando una mano sulla spalla di Elv, in un gesto confdenziale.

[Lady Gwen]

A quanto pareva, no, non aveva finito.
Brutta l'invidia, eh, prof?
Evitai accuratamente di rispondere, innanzitutto perchè non meritava una risposta e anche perchè non volevo perdermi la soddisfazione di far passare lei per una psicopatica, non volevo certo passare dalla parte del torto rispondendole a tono.
Assolutamente no.
Elv cercò di sdrammatizzare e di calmare le acque, dopo l'esaltante performance della collega, solo che qui l'unica a diversi calmare era lei.
Notai il modo confidenziale in cui toccò la spalla di Elv, infatti scossi impercettibilmente la testa guardando in su, prima di bere dal mio calice di rosso.
Ebbi la conferma che il problema stava tutto lì, ovvero una discreta e bruciante invidia nonché gelosia, ma onestamente non avevo nulla da farle, se non augurare a tutti che si rassegnasse una buona volta.

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[Guisgard]

Lyann andò via e i camerieri servirono il dessert.
"Quella ti detesta..." disse Oko a Gwen, indicando Lyann.
"Secondo me invece è odio puro." Fece Reg.
"Io credo che andò a calmare la nostra professoressa là fuori." Elv a Nigol. "Magari questo dolce ricotta e pera le ridarà il buonumore." Prendendo una fetta di torta ed uscendo nel giardinetto del ristorante.

[Lady Gwen]

"È solo un problema suo..." dissi piano ai colleghi.
Era così, dopotutto.
Guardai Elv mentre usciva a calmarla.
Col dolce, addirittura.
Ma era serio?
Provai a concentrarmi sul dessert, per evitare ad una conclusione di serata così assurda.

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[Guisgard]

Trascorsero lunghi istanti, mentre tutti consumavano il dolce.
Poi i camerieri portarono caffè e amori, concludendo così la cena.
"Direi di tornare in albergo, Gwen." Disse Oko.
Di Elv e Lyann invece nemmeno l'ombra nella sala.

[Lady Gwen]

A fine cena, arrivò il tempo di rientrare.
Tuttavia, Dldi Elv e Lyann nemmeno l'ombra e la mia curiosità era troppo forte.
"Mi fermo solo il tempo di telefonare ai miei genitori, poi ti raggiungo" risposi ad Oko.

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[Guisgard]

"Ok." Disse Oko a Gwen. "Ti aspettiamo qui in sala?" Indicando se stessa e Reg.

[Destresya]

Sospirai a quelle parole, cominciavo a perdere la pazienza.
"Signore, questo me l'hanno già detto le mail anonime, le telefonate anonime e il suo insulso incaricato e io ho sempre risposto la medesima cosa: lo farò unicamente se mi darete le vostre credenziali, io non sono un cacciatore di tesori prezzolato, io lavoro unicamente per musei, enti e università, se mi provate di essere una di queste indicazioni, se la smettete coi misteri una volta per tutte sì, la troverò, ma se vuole continuare con questo mistero allora cercatevi la concorrenza, ce ne sono davvero tanti di uomini senza scrupoli là fuori che ritrovano reperti senza farsi nessuno scrupolo... io non sono una di quelle, l'ho ripetuto non so quante volte e questa è l'ultima, sono stata abbastanza chiara?".
Fissandolo intensamente, con la mia consueta decisione.
Cominciavo a essere stanca di essere presa in giro in quel modo.

[Lady Gwen]

"No, andate pure, non vorrei farvi aspettare se ci mettessi troppo. Davvero, potete salire" sorridendo, mentre speravo di rimanere sola prima possibile.

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[Guisgard]

"Io non sono un criminale, nè un mercante di traffici clandestini, professoressa." Disse l'uomo a Destresya. "Come lei anche io ho i miei principi. Come scienziato mi batto per essi, come lei. Quindi non credo sia opportuno il suo volermi giudicare. Ora se lei vuol servire la scienza e l'archeologia bene, le offrirò di collaborare con me. Altrimenti, dopo averla ringraziata, la congederò." Fissandola.
Intanto Gwen era riuscita a restare sola.
Infatti Oko e Reg si erano avviati all'albergo.

[Lady Gwen]

Oko e Reg tornarono in camera ed io fui libera di curiosare.
Mi diressi verso il giardino in silenzio, cercando di capire se Lyann ed Elv fossero ancora lì e dove.
Non volevo essere vista o sentita, infatti feci molta attenzione a dove cercarli.

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[Guisgard]

Gwen uscì nel giardinetto ed intravide le sagome di Elv e Lyann nella penombra, tra l'alone dei faretti e il buio della sera.
Parlavano fitto fitto, poi lei accarezzò il braccio di lui.
Il bel professore tornò allora in sala per prendere la sua giacca e il cappotto di Lyann.
Insieme allora tornarono in albergo.

[Lady Gwen]

Li notai vicino ai faretti fra la vegetazione.
Non capii ciò che dicevano, poichè parlavano fitto.
Mi irrigidii vedendo la mano di Lyann sul braccio di Elv, ma tacqui.
Poi, lui andò a prendere le giacche di entrambi e tornarono in albergo.
Lo stesso feci io, tornando in camera.
Non sapevo come definire questa situazione, era strana, surreale e per quanto Elv mi piacesse e mi piacesse ciò che si stava creando fra noi, avrei sperato di trovare un clima lavorativo più sereno, cosa che, a questo punto, costituiva una vera e propria utopia.

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[Destresya]

Feci un sorrisetto divertito a quelle parole dell'uomo.
Oh ma guarda, mister mistero si era anche offeso!
"Vedo che continua a non volermi dare nessuna credenziale, nessuna documentazione, vuole solo che io affidi un'opera di inestimabile valore a un uomo che non ha nemmeno il coraggio di mostrare la propria faccia!" fissandolo.
"Mi dispiace, ma ha contattato la donna sbagliata, gliel'ho detto, si rivolga ai trafficanti del mercato nero, loro non le faranno nessuna domanda che non sia relativa alla paga!" con una vena di disprezzo nella voce.
Ma per chi mi avevano presa?
Quell'arroganza mi indispettiva terribilmente.
"Dunque se non è altro, signore, la saluto.." e feci per andarmene.

[Guisgard]

"Prego." Disse l'uomo a Destresya. "Ma sappia che si pentirà. L'archeologia e la storia c'entrano fino ad un certo punto. In ballo c'è molto di più, professoressa."
Gwen intanto era tornata in albergo.
Nella hall intravide Elv e Lyann seduti a bere.
Ma la studentessa risalì in camera.

[Lady Gwen]

Tornai in camera e mi misi a letto, con l'immagine di loro seduti a bere ben impressa in mente.
Tutto per un attacco nevrotico di una psicopatica...
L'ennesima notte insonne non avrebbe giovato nemmeno ai miei, di nervi, ma quando ero arrivata qui non avevo messo in conto tutto quello che poteva succedere in pochi giorni.
Soprattutto, nel momento in cui mi ero lanciata in questo salti bel buio, non avrei immaginato che Lyann potesse rivelarsi una tale brutta persona, ma ciò sicuramente aumentava in me la voglia di insistere ancora di più.

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[Destresya]

Più parlava, più non lo sopportavo e la rabbia stava crescendo mentre cercavo di non esplodere.
"Queste cose le lascio a voi, io mi occupo di archeologia, appunto..." fissandolo e poi voltandomi verso la porta per andarmene.
Non volevo nemmeno ascoltare che cosa volesse dire, sapevo che era un'esca perchè gli chiedessi di rivelarmi la sua visione del mondo.
Ma avevo visto molti uomini come lui, con lo stesso mistero, la stessa volontà di usare la storia a proprio vantaggio.
E li avevo combattuti, sempre.
Loro e i loro agenti, e li avevo anche sempre battuti.
Questo non era un cretino come gli altri però, sapeva il fatto suo.
Ma lo sapevo anche io.
Eccome.
Avrei trovato quella tavoletta e l'avrei sistemata nel museo dove meritava di stare, dove non l'avrebbero mai potuta avere.
Con questa convinzione, uscii da quella casa e mi diressi alla mia macchina.

https://encrypted-tbn0.gstatic.com/images?q=tbn:ANd9GcRMnmpcTSjBHe-h7NV5aHRVzjnZCDrWO_wpyQ&usqp=CAU

[Guisgard]

Gwen si coricò, tra mille pensieri.
Il sonno però non arrivava.
Ad un tratto notò 2 puntini rossi nell'angolo opposto della camera.
Destresya, intanto, stava lasciando la casa nel bosco.
Prima che uscisse il maggiordomo le consegnò un nmero di telefono.
"Il professoe le chiede di chiamarlo qual'ora cambiasse idea." Disse.

[Lady Gwen]

Cercavo di dormire, ma ovviamente sapevo che non ci sarebbe stata speranza di prendere sonno.
Ad un certo punto, la mia attenzione venne attirata da due puntini rossi nell'angolo della camera.
Mi alzai allora dal letto e raggiunsi il lato opposto della stanza, per capire cosa fossero quelle piccole lucine.

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[Destresya]

Risposi cordialmente al maggiordomo che mi porgeva il biglietto da visita.
Poteva sempre servire, per carità.
Rientrai in macchina e mi diressi verso la facoltà.
Chiamai il mio assistente e gli dissi di procurarmi a tutti i costi un permesso, una scusa, una qualunque motivazione per poter partire quel giorno stesso per Kaivaz.
Ormai era una corsa contro il tempo.

[Guisgard]

Gwen stava per avvicinarsi quando quelle 2 piccole luci rosse si mossero.
Indietreggiarono quasi, senza dividersi mai.
La studenressa allora intravide qualcosa intorno alle lucine.
Una sagoma nera.
Piccola e dalle movenze strane.
In quel momento Destresya tornava in città.
Voleva andare a Kaiz e il suo assistente le prenotò il primo volo per arrivarci.

[Lady Gwen]

Stavo per avvicinarmi, quando quelle due lucine rosse si mossero ed io sobbalzai facendo un vistoso salto indietro.
Mi sembrò allora di intravedere una piccola sagoma scura muoversi.
Ma cosa...
Possibile che fosse entrato un animale?
Ma quale animale aveva gli occhi rossi?
Indietreggiai allora di un paio di passi, non sapendo cosa aspettarmi.
Possibile che fossi impazzita a tal punto?

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[Guisgard]

Quella sagoma era ferma nell'angolo, guardado Gwen con i suoi piccoli occhi rossi.
Immobile non smetteva di guardarla.
Oko dormiva tranquillamente.

[Destresya]

Il ragazzo fu lesto nel programmarmi un volo per Kaivaz, ma gli ricordai che quello che gli avevo chiesto era un'autorizzazione da parte della facoltà e che i pezzi grossi avvisassero i colleghi del luogo, mica volevo andarci in vacanza.
Forse mi serviva un assistente più sveglio.
Ad ogni modo, ribadii nuovamente che cosa mi serviva (e io odio ripetermi) e sfrecciai verso casa.
Raccolsi tutte le mie cose e mi preparai a partire.

[Lady Gwen]

Quella sagoma era ferma immobile ora, come me e come me mi fissava.
Oko dormiva, ma io ero lì, a non sapere che fare mentre quel qualcosa mi guardava.
Il cuore mi martellava ed il sangue pulsava nelle orecchie come una grancassa.
Le gambe erano paralizzate, ma una strana forza, forse la curiosità, mi spingeva ad avvicinarmi.
Mi sentivo combattuta.
Alla fine, mi dissi che non avevo più cinque anni e che dovevo necessariamente fare qualcosa.
Così, cercai nuovamente di avvicinarmi, con cautela ed attenzione, quasi trattenendo il fiato.

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[Guisgard]

La sagoma era là, piccola e scura.
Gli occhi piccoli e rossi su Gwen.
Se ne stava immobile, quasi ad attendere una mossa della studentessa.
Ma ad un tratto la tv si accese di colpo e il volume alto riempì la stanza.
In quell'istante Destresya era tornata a casa.
Attendeva per il giorno dopo il permesso di poter recarsi al campo scavi di Kaiz.
Ad un tratto il telefono squillò.

[Lady Gwen]

Mentre mi avvicinavo, la sagoma rimase lì immobile.
Continuai a muovere qualche passo nella sua direzione, ma all'improvviso fui scossa dal televisore che si accese da solo col volume al massimo.
Presi allora in fretta il telecomando per spegnerlo all'istante prima che svegliasse tutto l'albergo.
Non capivo cosa stesse succedendo qua dentro, stanotte, ma nulla di tutto ciò era normale.

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[Guisgard]

Gwen spense subito la televisione, che con il volume così alto avrebbe finito per svegliare tutto l'albergo.
Voltandos poi di nuovo verso l'angolo di camera in cui aveva visto la misteriosa sagoma, la studentessa si accorse che non c'era più nulla.
Oko continuava a dormire tranquillamente.

[Lady Gwen]

Riuscii per fortuna a spegnere la tv in tempo, prima che svegliasse tutti, anche se Oko continuava a dormire pacificamente.
Ciò che mi colpì, fu che la sagoma scura nell'angolo era sparita, nel nulla, così come era arrivata.
O stavo impazzendo anch'io come Rotly, o qui davvero c'era qualcosa di strano
Ad ogni modo, tornai a letto e provai a dormire.

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[Guisgard]

Ala fine, ma solo quando quando il cielo cominciò a schiarirsi, Gwen riuscì a chiudere occhio.
Ebbe anche modo di sognare.
Un sogno strano, a tratti angosciante, quasi del tutto misterioso.
Aveva infatti sognato una città, completamente deserta e silenziosa in modo angosciante.
Lei vagava senza meta e stringeva in mano un calendario, con tutte i Sabati, le Domeniche e le Festività Sacre segnate con dei cerchietti.
Arrivava n fine davanti ad un muro, sul quale c'era un murales che recava questo strano messaggio: "E' opera nostra"
Fu Oko che cantava mentre finiva di vestirsi a svegliare di colpo Gwen.

[Lady Gwen]

Fu alle prime luci dell'alba che riuscii ad addormentarmi, non prima.
Sarei finita al manicomio se avessi passato altre notti insonni, dormendo solo un paio d'ore e lavorando tutto il giorno...
Ma avevo fatto uno strano sogno, in cui camminavo in città, con un calendario su cui erano segnati i fine settimana e le festività.
Finché ad un tratto vidi un murales con uno strano messaggio.
Quale opera?
E di chi?
Proprio non riuscii a capirlo...
Mi svegliai sentendo Oko canticchiare mentre si vestiva.
Mi sentivo distrutta, stanca, assonnata, ma mi costrinsi ad alzarmi, dopotutto non potevo farne a meno e andai a prepararmi anch'io per andare al campo.

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[Guisgard]

"Hai un aspetto da rigattiere." Disse Oko guardando Gwen. "Che hai combinato? Passata la notte sveglia?" Infilandosi il piumino. "Dai, andiamo al bar, Reg ci starà aspettando."

[Lady Gwen]

"Da rigattiere? Vedo che ci siamo svegliate in vena di complimenti..." sarcasticamente.
"Non riuscivo a prendere sonno..." dissi, il ché era la verità, solo omisi tutto quello che era successo nel frattempo.
Annuii poi, quando disse di raggiungere Reg al bar per la colazione.

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[Guisgard]

Gwen e Oko lasciarono la camera e scesero nel bar dell'albergo, dove Reg le stava aspettando.
"La stele, ho sentito, è stata portata al Museo Archeologico di Casyr" disse il ragazzo "per essere studiata."
"Beh, se l'hanno già portata a Casyr, la capitale della regione, allora vuol dire che è un pezzo di primaria importanza." Oko.
"Già." Annuì Reg.
Poi i 3 andarono al campo.
Il loro compito sui reperti ed il vasellame da catalogare era terminato e Nigol affidò loro un nuovo incarico.
Nella tenda 6 era stato allestito il laboratorio di campo, per esaminare il terreno asportato durante gli scavi, per studiarne la composizione e quindi eventuali tracce di frammenti riguardanti calce, pozzolana, laterizi, stucco ed altri composti artificiali.

[Lady Gwen]

Arrivati al bar, ordinai un caffè nero e doppio, sperando mi aiutasse a reggere la giornata.
Dopo un paio di sorsi, infatti, iniziai a sentirmi decisamente meglio.
"Di già? Mi chiedo cosa ne pensi Rotly" commentai, sulla stele.
Andammo poi al campo, dove Nigol ci affidò un nuovo incarico, ovvero analizzare varie tracce nei campioni di terreno asportato dal luogo di scavo.
Sembrava un lavoro molto interessante, più stimolante di una semplice catalogazione, infatti iniziai subito.

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[Guisgard]

Nella tenda 6 Gwen e gli altri 2 studenti trovarono un paio di microscopi, vari campioni di terreno raccolti durante gli scavi ed un computer per raccogliere ed analizzare dati.
Subito i 3 si misero al lavoro.
In effetti di tracce archeologiche ne riconobbero un bel pò nei vari campioni, soprattutto, com'era facile immaginare, di vari calcinacci e frammenti di laterizzi.
Era un tipo di terreno ricco di humus, quindi molto umido e perciò capace di evidenziare tracce archeologiche.
Dopo la pausa pranzo i 3 studenti ripresero il lavoro e a fine giornata lasciarono la tenda per tornare in albergo e prepararsi per la cena.
In albergo era giunto anche Rotly ed avrebbe preso parte anche lui alla cena nel ristorante.

[Lady Gwen]

Ci mettemmo al lavoro fra microscopi e computer e fu molto interessante, il terreno che ci avevano fornito era ricco di elementi e di sostanze, materiali, infatti non pensavo che dopo l'ennesima notte insonne ce l'avrei fatta, ma l'entusiasmo mi fece arrivare all'ora di cena senza che me ne rendessi conto.
Dopo poco eravamo già pronte per la cena in albergo e con mio sommo piacere scoprimmo che Rotly ci avrebbe raggiunti.
Speravo anche che ciò servisse a tenere a bada Lyann.
Certo era che qualsiasi cosa avesse voluto scaricarmi addosso, non avevo intenzione di fornirle alcun appiglio.

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[Guisgard]

Giunte in camera Gwen ed Oko si prepararono per la cena.
"Sono lieta che il professor Rotly sia tornato." Disse la ragazza. "Lui vive per il suo lavoro e magari stando al campo lo aiuterà con la sua depressione.
Scesero allora nel ristorante, trovando Reg già seduto al loro solito tavolo.
Arrivarono anche i professori, con Rotly davanti a tutti.
Lyann non degnò Gwen neanche di un'occhiata.
Elv invece era rimasto fuori, davanti all'ingresso, impegnato a telefonare.

[Lady Gwen]

"Sì, la penso esattamente come te. E poi è una persona piacevole, con cui avere a che fare, l'ambiente è totalmente diverso con lui" sorrisi ad Oko.
Arrivati in sala, i professori erano tutti lì, Lyann fece finta di non vedermi, ma non me ne curai più di tanto ed Elv rimase fuori poichè impegnato a telefonare.
Andai dunque coi ragazzi al solito tavolo, in attesa che la cena iniziasse.

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[Guisgard]

Gwen e gli altri 2 studenti erano al loro tavolo, mentre Lyann lanciava continue occhiate verso l'ingresso, in attesa di veder tornare Elv.
"Tranquilla, Lyann." Disse divertito Nigol. "Il professor Bell non si perderà, non è un bambino." Ridendo.
Lyann lo fulminò con lo sguardo.
"Mai fidarsi di un teorico del caos." Ironico Rotly.
"Sento che si parla del sottoscritto." Divertito Elv mentre arrivava al tavolo.
Tutti loro risero e la cena fu servita ai tavoli.

[Lady Gwen]

Vidi che Lyann lanciava frequenti occhiate verso la porta, dove Elv era ancora al telefono e trattenni una risata alle parole di Nigol, specie quando lei lo fulminò con lo sguardo.
Un punto per il professore, di sicuro.
Sorrisi divertita poi alle parole di Rotly e di Elv quando arrivò.
La cena poté finalmente cominciare e speravo fosse più tranquilla della precedente.

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[Guisgard]

La cena era cominciata e l'atmosfera nella sala era spensierata.
"Professore..." disse Nigol a Rotly "... stasera non ci intrattiene con qualcuna delle sue domande?" Sorridendo. "Vuole che cominci io?"
"No, stasera parleremo d'altro." Bevendo Rotly. "Nel mio forzato riposo ho preferito trascorrere il tempo immerso nella lettura, cercando comunque di restare nell'ambito dei nostri scavi. La civiltà che ha abitato la piana di Kaiz non era di origine indoerupea, ma precedente. Così ho cercato informazioni sui popoli semiti, o comunque perlopiù legati all'area Mesopotamica. Ho allora preso un libro sulle religioni pre islamiche di quelle regioni."
"Religioni?" Perplesso Nigol.
"Lei crede possa riguardare i nostri scavi, professore?" Fissandolo Lyann.
"Si, credo di si." Annuì Rotly.
Nigol e Lyann si scambiarono una lunga occhiata di stupore.
Non perchè Rolty non fosse mai stato un uomo religione, dopotutto la sua amicizia con Don Nicola lo confermava, ma perchè quell'argomento sembrava del tutto estraneo al loro lavoro in quel campo scavi.
Anche Elv appariva perplesso.
"Mi sono concentrato soprattutto" mormorò Rotly "sullo Zoroastrismo."
Gwen, Oko e Reg ascoltavano dal loro tavolo.
https://www2.bfi.org.uk/sites/bfi.org.uk/files/styles/full/public/image/jurassic-park-1993-001-richard-attenborough-00m-qyr.jpg?itok=P6zBKDuU

[Lady Gwen]

Ascoltammo le parole di Rotly, quando disse che si era diretto verso l'ambito religioso, in particolare verso lo Zoroastrismo.
Tutti quanti rimasero perplessi, perfino Elv risultava stranito.
Io invece ero curiosa, perchè ciò poteva fornire una prospettiva nuova in merito agli scavi e non vedevo l'ora di sapere cosa aveva pensato.

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[Guisgard]

"Noi, professore, stiamo studiando l'assetto sociale che era alla base di questo sito..." disse Nigol a Rotly "... magari l'aspetto religioso lo prenderemo in considerazione successivamente, una volta capito se ci troviamo davanti ai resti di una città stato o meno..."
Rotly però lo zittì con un cenno della mano, come se le parole del suo assistente non avessero la minima importanza.
"Ogni essere umano" il vecchio professore dopo aver tirato fuori da un taschino un foglietto e cominciato a leggerlo "è associato ad almeno 2 spiriti maligni. Quando questi spiriti maligni sono associati ad un essere umano, benchè non abbiano la consapevolezza di questa relazione, essi non dimorano più negli inferi, ma in un luogo sospeso tra Paradiso ed Inferno. Se quegli spiriti avessero consapevolezza della relazione con un essere umano, allora lo distruggerebbero, poichè ogni spirito del male odia profondamente l'uomo."
Mentre leggeva gli altri professori si scambiavano occhiate perplesse.
"Ma di che cosa sta parlando?" Oko rivolta a Gwen e a Reg.
"Parla di religione..." rispose questi.
Ad un tratto Rotly, finito di leggere il passo su quel foglietto, estrasse dalla tasca qualcosa.
Era un manufatto trovato durante gli scavi.
"Su questo sigillo d'ambra..." lui quasi ipnotizzato dal manufatto "... è raffigurata la lotta tra gli Amesa Spenta, i 6 spiriti supremi sottoposti a Dio, contro Angra Mainyu, lo spirito malvagio per eccellenza..."
https://i0.wp.com/www.horrorsociety.com/wp-content/uploads/2014/08/attenboroughj.jpg?resize=550%2C300&ssl=1

[Lady Gwen]

Rotly zittì Nigol e restammo tutti ad ascoltarlo.
Eravamo piuttosto perplessi, perchè non capivamo quale fosse il senso di ciò che diceva.
Ad un certo punto persi proprio il filo, perchè non riuscivo a comprendere.
Tirò fuori un manufatto trovato al campo, fatto di ambra e lo guardava con una strana attenzione.
Continuò a parlare di demoni e altro, ma anche lì compresi poco.
Infatti guardare i miei colleghi senza ben capire cosa volesse intendere.
Non sapevo come interpretare la strada che aveva intrapreso, specie perchè sembrava totalmente sconnessa da tutto il resto.

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[Destresya]

Mentre preparavo la mia valigia per Kaiz aspettavo che mi mandassero l'autorizzazione, mentre contavo le ore che mi separavano dal volo.
Poco dopo, il telefono squillò.
"Pronto?".

[Guisgard]

Quando Rotly terminò di leggere quel passo sulla Fede Zoroastriana, Lyann e Nigol si guardarono come chi pensa di trovarsi davanti ad una persona esaurita pesantemente.
Infatti l'idea che Rotly avesse una sorta di esaurimento nervoso sembrava certo in loro ed anche in Elv.
La cena tuttavia proseguì.
"Credo che il buon professor Rotly non ci stia più con la testa..." disse a bassa voce Reg a Gwen e ad Oko.
Destresya nelfrattempo era a casa sua e rispose al telefono.
"Professoressa..." una voce "... le abbiamo noi fornito l'organizzazione che cercava. La burocrazia le avrebbe permesso di raggiungere il campo scavi non pria di un mese. Se vuole approfittare della nostra cortesia alla si presenti lì col nome in codice di dottoressa Mona." E staccò.

[Lady Gwen]

Tutti i professori si scambiavano occhiate perplesse, ma onestamente non li biasimavo.
Nessuno di noi aveva seguito il filo del ragionamento di Rotly ed il fatto che nemmeno i professori avessero capito, era davvero una cosa seria.
"Davvero non so che dire..." risposi in un sospiro, a bassa voce, scuotendo la testa.

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[Guisgard]

Così la cena si concluse col dessert, caffè e amari vari.
Nigol e Lyann accompagnarono Rotly in camera, mentre Elv si occupò di riferire ai custodi i capanni da chiudere prima della notte.
Restò allora a controllare che facessero le cose in ordine davanti ai cancelli del campo.
"Andiamo a dormire, vieni Gwen..." disse Oko a Gwen.

[Lady Gwen]

Come sempre, arrivammo a fine cena e Nigol e Lyann si occuparono di accompagnare Rotly in camera.
Elv, invece, diede istruzioni ai custodi circa i capanni e rimase lì vicino ai cancelli.
Mostrai allora ad Oko il cellulare.
"Momento telefonata..." dissi per poi ridacchiare.
I miei genitori si erano rivelati un'ottima scusa, finora, per provare a rimanere sola con Elv e speravo continuasse a funzionare.

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[Guisgard]

"Mah..." disse Oko a Gwen "... e da quando sei felice di sentire i tuoi quando sei fuori?" Per poi ridacchiare. "Dai, però dì a tua madre di non tenerti troppo al telefono. Ti aspetto in camera, ok?" E si avviò con Reg.

[Lady Gwen]

Risi spontaneamente alla sua frase, con onestà.
"Non lo sono, ma devo..." divertita.
Poi loro andarono in camera ed io mi avvicinai ad Elv.
"Non dirmi che ti hanno declassato a guardiano notturno..." gli dissi, divertita, stringendomi nella giacca.

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[Guisgard]

"Ehi..." disse Elv voltandosi verso di lei, dedicandole uno di quei suoi sguardi, su tutta la sua giovane figura, che nessun professore dovrebbe concedere mai ad una sua studentessa "... già, pare mi abbiano declassato." Rise. "E tu? Anche stasera ore piccole? Tuo padre se dovesse scoprirlo?" Facendole l'occhiolino.

[Lady Gwen]

Mi erano mancati come l'aria i suoi sguardi su di me, avendo dovuto farne a meno per due giorni.
Ridacchiai.
"Eh, che brutto destino... Mi chiedo cos'abbia fatto tu per finire così..." divertita.
"Mio padre non deve mica saperlo..." con tono sornione, appoggiandomi ad uno dei pali di sostegno del cancello, mentre guardavo i suoi occhi scuri e luminosi nella penombra.

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[Guisgard]

"Ah, ecco..." disse divertito Elv a Gwen, avvicinandosi a lei "... e se dovesse scoprirlo? Cominceresti ad assumere l'aria da brava ragazza, magari giocando con i tuoi capelli rossi?" Facendole 'occhiolino e sfiorandole col dito i capelli.

[Lady Gwen]

Sentii subito quell'usuale esaltazione, come tutte le volte in cui lui era vicino a me.
Sfiorò poi i miei capelli ed io lo guardai divertita, poi assunsi un'aria candida.
"Ma certo, i miei occhioni funzionano con chiunque, che credi?" guardandolo, sempre con 1uella lieve ironia.

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[Destresya]

Era inquietante, decisamente inquietante che conoscessero le mie telefonate personali.
Possibile che il mio assistente fosse uno di loro?
Non c'era tempo, il mio volo partiva dopo poco e io dovevo andare a Kaiz, ormai era una questione di principio.
E poi che avrei fatto?
Non potevo fingermi qualcun altro, i colleghi mi conoscevano perfettamente.
Mi sarei fatta venire un'idea.
Mancava poco al volo, scesi in strada e mi diressi all'aeroporto.

[Guisgard]

Elv rise.
"Allora..." disse a Gwen, sempre restando vicino a lei "... funzionano anche con i tuoi professori?" Ironico.
Destresya era intanto giunta all'aeroporto, in attesa di decidere cosa fare dopo quella misteriosa telefonata.

[Lady Gwen]

Sorrisi stavolta con più malizia.
Non avrei potuto fare a meno di tutto questo, dei nostri scambi di battute, delle sue attenzioni e del modo in cui mi guardava, facendomi sentire bella e desiderata.
"Non lo so, dimmelo tu" risposi, con disinvoltura, guardandolo coi miei occhi verdi.

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[Guisgard]

"Beh, come faccio a saperlo, scusa..." disse lui divertito, allungando la mano e sfiorando ancora le ciocche rosse di Gwen "... posso parlare per me, non per gli altri professori, no?" Guardandola negli occhi, con un sorriso malizioso.

[Lady Gwen]

Sorrisi e mi guardai attorno, mentre lui ancora accarezzava i miei capelli, facendolo in un modo che mi piaceva da matti.
Poi guardai ancora lui.
"Beh, a ben vedere, non c'è nessun altro qui. No?" divertita, accomodandomi una ciocca dietro l'orecchio.https://uploads.tapatalk-cdn.com/20210209/fea266d1e5caa4949b6c5238ed0c517e.jpg

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[Guisgard]

Lui guardò Gwen negli occhi in modo ancora più intenso e profondo, poi il suo sguardo scuro si spostò sulla ciocca che lei si accomodò dietro l'orecchio.
Il dito di lui si intrecciava fra i capelli rossi della studentessa.
In quel momento uno dei guardiani chiamò Elv e lui fece cenno di aver sentito.
"Gwen, devo andare..." disse lasciando i suoi capelli "... però ho sempre Facebook aperto e se vuoi dopo puoi scrivermi là..." rise "... a meno che i tuoi genitori non ti becchino a chattare a quest'ora." Facendole l'occhiolino.

[Lady Gwen]

Il suo sguardo si fece più profondo ed intenso, su di me.
Avrei desiderato ardentemente riprendere da dove avevo interrotto due sere prima, ma uno dei custodi lo chiamò e dovette andare.
Sollevai un sopracciglio divertita, guardandolo.
"Beh, non avrei mai immaginato che un professore potesse dirmi di chattare su facebook, ma... Chi sono io per rifiutare?" dissi per poi ridacchiare.
"Bene, prof, ti lascio al tuo lavoro di guardiano notturno, allora..." Salutandolo divertita.

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[Guisgard]

"Sentitela, spiritosa." Disse Elv ridendo e facendo una smorfia divertita a Gwen.
Poi andò dai custodi.

[Lady Gwen]

Risi insieme a lui e poi lo vidi allontanarsi per andare dai custodi.
A quel punto, tornai in camera.
Mi davano fastidio tutte queste interruzioni, dover rubare non più di dieci minuti e soprattutto di nascosto a tutto e tutti, ma al momento era il massimo a cui potevo aspirare, quindi dovevo farmelo bastare.

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[Guisgard]

Gwen tornò in camera e trovò Oko già addormentata.
Aveva lasciato la tv accesa, strnamente su un programma di musica classica, non certo il suo genere.

[Lady Gwen]

Tornai in camera e vidi Oko già addormentata, che aveva lasciato la TV accesa su un canale di music classica, il ché mi sembrò molto strano.
Pensai alla televisione che si era access sola la scorsa notte, ma evitai di pensarci troppo.
Comunque fosse, la spensi e mi cambiai per la notte, mettendomi poi sotto le coperte.

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[Guisgard]

Poco dopo essersi cambiata ed aver spento la tv, Gwen si coricò.
Stavolta non era agitata e la notte si preannunciava più tranquilla.
Ma dopo circa un'ora la studetessa dai capelli rossi si svegliò di colpo perchè la tv era ancora accesa.
Stavolta su un cnale che trasmetteva un classico film horror, ossia L'esorcista.
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[Lady Gwen]

Non feci in tempo a stendermi ché subito mi addormentai.
Tuttavia, dopo circa un'ora mi svegliai e trattenni a fatica un urlo, vedendo che la TV si era riaccesa e non su un canale di musica classica, era più che evidente.
Terrorizzata per quel colpo appena sveglia, mi premurai subito a spegnere la maledetta TV, che desideravo buttare giù dalla finestra, piuttosto.
Avevo il cuore a mille ed ero letteralmente terrorizzata.
Per una notte che poteva andar meglio, naturalmente doveva sempre succedere qualcosa che mi togliesse il sonno, contrariamente ad Oko che invece dormiva sempre profondamente.

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[Guisgard]

Gwen a fatica, riuscì infine ad addormentarsi.
Stavolta riuscì a dormire fino al mattino, quando fu Oko a svegliarla, canticchiando come al solito mentre si vestiva.

[Lady Gwen]

Stranamente, riuscii a riaddormentarmi e mi svegliai al mattino, sentendo come sempre Oko canticchiare.
"Buongiorno..." dissi, ancora un po' assonnata, ma più riposata, mentre mi alzavo dal letto.

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