I racconti del Bianco e del nero

[Guisgard]

"No no, è la prima volta che vengo qui." Disse sorridendo Absyns a Queennie. "Diciamo che mi lascio uidare dall'istinto e dall'esperienza. Solitamente, infatti, queti paesi di montagna è nella loro parte antica che conservano il meglio." Annuì. "Entriamo a dare un'occhiata." Indicando la bottega dal nome pittoresco.
Ed entrando i 2 ragazzi scoprirono con sorpresa che dietro il bancone c'era il vecchio incontrato poco prima davanti alla lapide.
Sembrava assorto e non si accorse subito dell'ingresso dei 2 attori.
Queennie allora notò un segno sulla sua fronte.
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[Guisgard]

Elv la guardò.
"Non basta quindi" disse con un sorriso sornione "desiderare qualcosa con tutto se stesso per averla?" Fissando Gwen.

[Riku966]

“Beh allora te ne devo dare atto: sai come muoverti.” ammisi per poi seguirlo all’interno del negozio.
Una volta dentro, il profumo di vecchi libri ed incenso mi invase le narici.
Diedi un’occhiata al bancone e vidi lo stesso uomo di poco prima, troppo impegnato in ciò che stava facendo per accorgersi della nostra presenza.
Un dettaglio, nella sua figura, catturò la mia attenzione: il segno a forma di stella posto sul lato della testa.
Mi avvicinai piano, sempre più incuriosita da quel particolare così bizzarro. Poi diedi un colpetto sul gomito di Absyns e gli indicai con un gesto del capo, l’uomo oltre il bancone.

[Lady Gwen]

Sbattei un'altra volta le palpebre.
Era davvero serio?
Sì, me lo stavo chiedendo troppe volte in questi minuti, ma lo intendevo davvero.
"Io scrivo articoli, non poesie" commentai, altrettanto sorniona.
Finii il bicchiere e scesi dallo sgabello.
"Beh, rampollo, credo sia ora per me di rientrare. Pare che abbiamo un impegno, stasera" dissi, con un vago sorriso "Ti aspetto in albergo all'ora di cena?" Con tono ovvio.

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[Guisgard]

Absyns guardò ciò che gli indicava Queennie.
In quel momento l'uomo si accorse dei 2 e subito si coprì la fronte con i capelli.
"Buongiorno." Disse poi ai 2 attori.
"Carino questo negozio..." annuì Absyns "... possiamo dare un'occhiata in giro?"
"Prego." L'uomo senza entusiasmo.
Allora i 2 attori cominciarono a girare fra i libri, i monili e i vari quadri di quella bottega.
Tutto sembrava molto vecchio, consumato, ammuffito dal tempo in quel posto.
"Molto bello questo..." Absyns prendendo un antico bastone da passeggio, col pomo d'argento a forma di lupo.
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[Guisgard]

"Si, passerò a prenderti all'ora di cena." Disse Elv sorridendo e tornando vicino al mobile bar. "Beh, sei un osso duro, lo ammetto..." a Gwen "... ma almeno non mi hai chiuso la porta in faccia del tutto. Sei già impegnata? Hai un ragazzo fisso?" Versandosi di nuovo da bere.

[Riku966]

Non appena l’uomo si accorse della nostra presenza, si premurò di coprirsi la fronte. Una domanda sorse spontanea nella mia mente: cosa ci stava nascondendo?
Ottenuta la sua approvazione, ci facemmo un giretto dentro al negozio. Libri e monili sembrava essere decisamente molto antica, ma Absyns trovò un bastone da passeggio ancora più antico. Il pomolo era in argento e raffigurava il muso di un lupo. Fu però il dettaglio delle stelle disegnata su di esso, ad incuriosirmi maggiormente.
Afferrai il bastone senza troppi cerimonie e poggiai il dito sull’incisione.
“Guarda un po’!” dissi picchiettando la stella.

[Lady Gwen]

Sorrisi con vaga soddisfazione sotto i baffi.
Era giusto che si facesse capire subito con chi si aveva a che fare.
"Hai finito con le domande inopportune?" chiesi, speravo retoricamente, con faccia sbigottita.
"Comunque no, altrimenti probabilmente te l'avrei davvero chiusa la porta in faccia" con aria divertita.

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[Guisgard]

Absyns guardò il simbolo inciso sull'argento del pomo.
"E' un simbolo esoterico..." disse a Queennie "... serve a tenere lontane le forze del male..." con un filo di sarcasmo "... come se le creature dela notte temessero i segni dei superstiziosi..." con un lampo che attraversò i suoi occhi magnetici.
"Quel bastone temo costi troppo." Il vecchio.
"Come sa quanto possiamo permetterci?" Fissandolo Absyns. "La mia ragazza..." indicando Queennie "... sembra essersi invaghita di questo bastone ed io accontento ogni sua richiesta... quanto costa?"
"Troppo."
"Cioè?"
"Troppo."
"Pago qualunque cifra." Deciso Absyns.

[Guisgard]

"Guarda che non mi piacciono le ragazze troppo virtuose." Disse Elv facendo l'occhiolino a Gwen. "A stesera allora." Divertito.

[Lady Gwen]

"E a me le persone troppo sfacciate" sorridendo marpiona.
Senza aggiungere altro, uscii e mi diressi alla macchina.
Non mi ero aspettata quel risvolto e non sapevo onestamente come sarebbe andata, ma volevo capirlo, del resto era per questo che avevo accettato.

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[Riku966]

“Sì è un simbolo esoterico che, combinazione, era inciso anche sulla fronte dell’ometto lì seduto!” dissi bisbigliando, prima che la voce dell’uomo mi fece gelare il sangue.
Non so per quale motivo, ma il vecchio sembrò particolarmente ostile nei nostri confronti, tanto che continuò a sostenere che non potevamo permettercelo.
“Cosa ti salta in mente?” gli domandai quando mi definì ‘la sua ragazza’.
Quella diatriba era sì singolare, ma io non avevo intenzione di subire la follia del mercante quindi, cercando di essere più disinvolta possibile e non farmi notare, feci un piccolo incantesimo sull’uomo, sperando di spingerlo ad essere onesto.
Poi mi avvicinai al bancone.
“Per quale motivo non vuole vendercelo?” domandai schietta.

[Guisgard]

Absyns sorrise impertinente a Queennie.
Poi la ragazza si avvicinò al bancone.
"Perchè l'ho già venduto." Disse il vecchio.
Raggiunse Absyns e si prese il bastone.
"Ora è tardi, devo chiudere la bottega." Con tono spiccio.
"Si, meglio andare..." Absyns a Queennie, per poi uscire insieme dal negozio.
"Ti è dispiaciuto che ho finto di essere il tuo ragazzo?" Divertito lui a lei quando si ritrovarono in strada.

[Guisgard]

Gwen lasciò la tenuta e tornò verso Moian.
Il cielo era sempre più cupo, chiuso ed il vento non dava tregua.
Le alte nubi rendevano il tardo pomeriggio più buio di quanto l'ora non fosse e la strada che tagliava il bosco appariva desolata.
Ad un tratto la ragazza vide 2 luci nella direzione opposta alla sua.

[Lady Gwen]

Il tempo continuava a peggiorare sempre più, il vento ululava sempre più forte e probabilmente a breve sarebbe iniziato a piovere.
Ad un tratto, vidi due luci opposte a me e cercai di capire cosa fosse, decelerando appena.

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[Riku966]

Non seppi dire se il mio incanto avesse funzionato o meno, ma avevo ottenuto una risposta ed era già qualcosa.
Io e Absyns venimmo elegantemente invitati ad abbandonare il negozio e, lungo la strada, l’attore mi pose una domanda assai bizzarra.
Lo guardai divertita, per poi sorridere.
“Nei prossimi giorni potresti essere costretto a fingere molte cose.” risposi alludendo alle riprese “Potresti doverti fingere attratto da me, o attratto da Isolde, o interpretare un ragazzo gay!” esposi facendo finta di essere un’esperta e aggirando la sua domanda “Insomma, hai fatto bene a fare pratica dicendo questa piccola bugia.” ultimai per poi regalargli un occhiolino divertito.

[Guisgard]

"E tu" disse Absyns "invece che ruoli vorresti mi fosse dato?" Guardando Queennie negli occhi.
La ragazza però aveva notato come il suo incantesimo avesse dato un risultato ambiguo.
Quell'uomo aveva detto il vero?
Oppure l'incanto della ragazza non aveva sortito effetto?

[Guisgard]

Gwen notò quelle 2 luci fisse.
Erano piccole e rosse.
Ma poi, avvicinandosi con la sua auto si accorse che una sagoma circondavano quelle luci, che si rivelarono essere 2 occhi.
Erano infatti gli occhi di un grosso animale nel bel mezzo della strada.
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[Lady Gwen]

Inchiodai sbigottita, vedendo che era un grosso lupo, da ciò che riuscivo ad intuire dalla sua sagoma.
Probabilmente, se ne sarebbe andato entro breve tempo, se mi vedeva ferma lì.

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[Riku966]

“Ovviamente vorrei ti venisse affidato il ruolo del ragazzo con cui dovrò andare a letto.” scherzai per poi perdermi in una rapida risata “Spero ti venga dato un ruolo che ti aiuti a metterti in risalto!”
Avevo una sensazione, però, che passo dopo passo sembrava farsi sempre più prepotente. Il vecchio mi aveva dato una risposta rapida, non troppo articolata... era possibile che la mia Magia non avesse funzionato?
In hotel, con l’aiuto di internet, avrei fatto una ricerca sul bastone che si era rifiutato di venderci.

[Guisgard]

Gwen continuò a guidare, ma quell'animale se ne stava fermo in mezzo alla strada.
La ragazza era convnta di farlo scappare, ma quella bestia non si spostò e non servì a nulla frenare, poichè l'auto lo investì in pieno.
Fu un urto pesantissimo e Gwen senti la parte anteriore della macchina farsi a pezzi, pur continuando a camminare.

[Guisgard]

Quel pensiero si insinuò nella mente di Queennie.
Il suo incantsimo aveva funzionato?
"Lo spero anche io..." disse ad un tratto Absyns, destandola per un attimo dai suoi pensieri "... di girare scene nelle quali venire a letto con te." Incamminandosi lungo la strada.
Stava infatti facendosi buio e bisognava tornare in albergo, visto il tempo freddo.

[Riku966]

Qualcosa continuava a non tornarmi e avevo bisogno di fare ricerche più approfondite. Avrei utilizzato la notte per indagare a fondo.
La risposta di Absyns mi strappò una risata, e mi fece venire voglia di restare al gioco.
“Mi dirai, almeno nella finzione questa cosa potrebbe avvenire.” scherzai per poi proseguire in direzione dell’hotel.

[Lady Gwen]

Lanciai un urlo a quell'urto fortissimo.
Vidi la sagoma del lupo volare da qualche parte e la parte anteriore della macchina si accartocciò su se stessa.
Per inerzia, continuai a camminare per un po', ma mi sentii frastornata, stordita e non mi sentivo per niente a mio agio in quella situazione.
Speravo solo di arrivare sana fino a Moian.
Pensai solo dopo, all'improvviso, che la macchina era a noleggio e sarebbe stato un altro casino di cui occuparsi, per me.

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[Guisgard]

Gwen proseguì.
L'auto continuava a camminare, sebbene con difficoltà e non riuscendo ad andare oltre i 70 chilometri all'ora.
Infine riuscì ad arrivare a Moian, ormai a sera inoltrata.
Infatti l'ora di cena era passata e arrivando davanti all'albergo, vide l'auto sportiva di Elv davanti all'ingresso.

[Guisgard]

Absyns sorrise.
"Beh, è il solo modo per venire a letto con te..." disse senza turbarsi, con tono schietto a Queennie "... no?"
I 2 camminavano per le stradine strette, fino a raggiungere la piazza della lapide ed imboccare la direzione dell'albergo che apparve poco dopo.

[Riku966]

Continuammo a camminare e l’hotel si faceva sempre più vicino, mentre il sole calava in lontananza.
“Penso che alcune cose valga la pena scoprirle, piuttosto che sentirsele dire.” risposi guardando davanti a me.

[Destresya]

Quel racconto cominciava a non avere nè capo nè coda.
O meglio, continuava a non avere nessun reato.
"E poi, che è successo?" incalzai.
"Cosa ti hanno rubato?".

[Lady Gwen]

Continuai a camminare, ma non potevo andare oltre i 70 ed era avvilente, sfiancante, oltre a mettermi addosso ancora più angoscia, vista la situazione.
Questo incontro molto ravvicinato mi aveva parecchio scossa e mi chiedevo con che stato d'animo sarei andata a cena con Ev.
Finalmente, arrivai in città e mi sembrò veramente un miracolo.
Raggiunsi l'albergo e vidi la macchina di Elv.
Splendido...
Probabilmente ero pure in ritardo.
Parcheggiai lì davanti e raggiunsi la sua macchina, volendo spiegarmi.

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[Guisgard]

Absyns guardò Quennie, che invece fissava la strada davanti a loro, sorridendo in modo enigmatico.
Arrivarono all'albergo quando ormai era sera.
"Credo che gli altri della troupe abbiano già cenato..." disse lui a lei "... cosa ne dici se ceniamo insieme qui al ristorante dell'albergo?"
Intanto, proprio davanti all'ingresso dell'albergo, Gwen vide l'auto sportiva di Elv.
"Ehi..." lui guardando la ragazza attraverso il vetro del finestrino "... pensavo mi avessi dato buca..." sorridendo.

[Guisgard]

"Ecco..." disse il beone a Destresya "... io ho comprato il televisore e l'ho portato all'indirizzo che l'uomo mi aveva dato... e mi ha aperto una donna. Le ho dato il televisore e lei, stupita, mi ha chiesto spiegazioni... l'ho parlato dell'uomo e le ho fatto la sua descrizione... e quella per poco mi sveniva davanti..."
"Perchè mai?" Affy.
"Perchè quell'uomo era suo marito..." mormorò il beone "... morto 2 anni prima..."
"Sei già ubriaco, mi pare chiaro." Sarcastico Affy.

[Lady Gwen]

"Hey..." dissi, con un debole sorriso, appoggiandomi al finestrino.
"Scusami, è che... Avrò impiegato qualcosa come due ore e mezza per arrivare in città e credo che dovrò donare lo stipendio all'autonoleggio..." con un sospiro avvilito, indicando la macchina.

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[Riku966]

Giungemmo all’albergo quando ormai era già tardi.
Absyns aveva ragione, a quell’ora tutti dovevano già aver mangiato da un pezzo.
“Va bene, perché no?” risposi io invitando il mio collega a precedermi.

[Guisgard]

Elv scese dall'auto e si avvicinò a quella di Gwen.
"Accidenti..." disse guarardando il danno sull'anteriore completamente fracassato "... hai tamponato un'altra macchina? O hai centrato un albero?" Perplesso.
Nello stesso momento Queennie e Absyns erano arrivati in albergo.
"Bene." Annuì lui. "Allora vado in camera a cambiarmi. Ci vediamo qui fra una mezz'oretta?"

[Lady Gwen]

"Credo di aver beccato un grosso lupo, era enorme e mi ha sbarrato la strada... È stato allucinante..." sospirando.
"Beh, a parte la penale abnorme che mi toccherà pagare, spero di essere ancora in tempo per la cena..." con un vago sorriso.

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[Guisgard]

"Più che un lupo sembra tu abbia investito una mucca..." disse Elv rendendosi conto del danno "... tu come stai?" A Gwen. "Certo che siamo in tempo per la cena. Non avrai il coprifuoco, spero." Divertito.

[Lady Gwen]

"Oltre lo shock e lo sconforto, direi abbastanza bene..." sarcasticamente.
Poi lo guardai, senza scompormi.
"La mia macchina sarà anche distrutta, ma posso sempre usare la tua, per metterti sotto, se continui" con tono candido.

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[Riku966]

“Sì certo, così ho il tempo di prepararmi!” dissi per poi salutarlo, dirigendomi verso la mia stanza dove mi sarei fatta una doccia calda per levarmi la stanchezza di dosso.

[Guisgard]

Elv rise e fece l'occhiolino a Gwen.
"Ok ok, la smetto." Disse. "Andiamo allora?"
Intanto Queennie era salita in camera, per una doccia e poi vestirsi per la serata.

[Lady Gwen]

Scossi la testa con un risolino divertito, poi annuii, pronta ad andare.
Probabilmente, distrarmi mi avrebbe aiutata a superare ciò che era successo.
Non pensavo che appena arrivata avrei già avuto un impegno, ma era troppo divertente per rinunciarci.

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[Guisgard]

Gwen ed Elv salirono nell'auto di lui e partirono.
Raggiunsero così un ristorantino in una strada secondaria, alquanto caratteristico.
Alle pareti vi erano quadri che raffiguravano alberi stregati, sabba, fatticchiere e scope volanti.
Tutto era all'insegno del folclore e del voler sfruttare le tradizioni del posto.
Il nome del ristorantino era particolare: "La mela della strega"

[Lady Gwen]

Partimmo all'insegna del ristorante, trovandone uno molto tipico, se questa era la parola giusta da usare.
"È tipo la casa gotica di una Biancaneve alternativa..." dissi sarcastica e un po' perplessa, guardando l'ambiente e i quadri alle pareti.

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[Guisgard]

Queennie si fece una doccia e si vestì per la serata.
Absyns intanto era già sceso nella sala ristorante, in attesa della giovane e bella collega.
Intanto Gwen ed Elv erano arrivati in quel ristorantino.
"Beh..." disse lui guardandosi intorno "... alquanto caratteristico direi... sfruttano le leggende del posto."

[Lady Gwen]

"Caratteristico credo non renda bene l'idea..." con evidente sarcasmo, cercando un tavolo dove sederci.
"Credo siano un po' troppo superstiziosi, da queste parti... Ho pure trovato la lapide di una strega, in un vecchio cimitero..."

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[Guisgard]

"Beh, allora pare che i miei antenati abbiano trovato un luogo bello sinstro per mettere le radici." Disse divertito Elv a Gwen, mentre si sedevano ad uno dei tavoli.
Poco dopo arrivò la moglie del proprietario e i 2 ordinarono la cena.
Ad un certo punto si sentì il lento e cupo rintocco di una campana.

[Lady Gwen]

"Direi di sì... La prossima volta consiglio, non so, la Polinesia francese..." sarcastica.
Ordinammo la cena, iniziando a mangiare tranquillamente, ma ad un tratto sentimmo il rintocco cupo di una campana.
"Che orario insolito, per le campane..." stranita.

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[Guisgard]

Ci furono un paio di rintocchi, sordi e cupi, poi più nulla.
Ad un tratto nel ristorantino arrivò un tipo anziano, scarno e dal volto spiritato.
"Dammi un buon bicchiere di rosso..." disse al cancone "... l'avete sentito tutti, vero?"
Alcuni lo fissarono.
"No, non abbiamo sentito nulla." Borbottò uno di quelli seduti. "Bevi il tuo vino e poi va a letto, chiaro?"
"Io non voglio andare a letto..." l'anziano bevendo poi il suo vino.
"Invece ci andrai." Quello seduto.
"Che strana atmosfera c'è qui dentro..." sottovoce Elv a Gwen.

[Lady Gwen]

La campana non continuò per molto, ma subito dopo entrò un anziano dall'aria stravolta, che iniziò a delirare.
"So solo che la prossima volta mi farò mandare io a lavoro in Polinesia, piuttosto che nel villaggio dei Grimm..." commentai con Elv "Davvero sono tutti parecchio strani..."

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[Guisgard]

L'anziano chiese altro vino, la il padrone del ristorante lo invitò ad andarsene.
"Finiremo tutti all'Inferno..." disse l'anziano prima di uscire "... è colpa nostra... del nostro silenzio..."
"Vuoi andartene?" Gli intimò quello seduto che aveva parlato in precedenza.
E l'anziano andò via.
"Si, parecchio strani..." sottovoce Elv a Gwen.

[Lady Gwen]

Ascoltai quell'uomo, fin quando non gli fu intimato di andarsene.
"Non pensavo di trovare i predicatori dell'Apocalisse come a Times Square, da queste parti..." scuotendo la testa con vago divertimento.

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[Riku966]

Entrai in camera, mi spogliai rapidamente e andai nel bagno. Infilai i vestiti nella cesta dei panni sporchi, per poi concedermi una doccia rilassante.
Il getto dell'acqua calda ricadde sulla mia pelle chiara, mentre lo shampoo mi rinvigoriva i capelli.
Cercai di essere rapida nell'asciugatura ma poi rammentai le parole di alcune mie colleghe: "Fare ritardo è sinonimo di eleganza."
Quindi, con più calma, mi vestii indossando un abito nero aderente, un paio di scarpe con il tacco e degli orecchini di perle.
Ok, lo ammetto: vestito e accessori erano stati acquistati in un grande magazzino, ma chi mai ci avrebbe fatto caso?
Scesi quindi al ristorante, avvicinandomi ad Absyns e poggiando una mano sulla sua spalla.
"Allora, abbiamo intenzione di mangiare o rimaniamo fermi all'ingresso?" domandai con ironia.

[Guisgard]

Elv scosse il capo e sorrise sarcastico.
"Già, mi sa che hai ragione..." disse sottovoce a Gwen.
I 2 allora presero a mangiare, cercando di non prestare troppa attenzione all'atmosfera di quel ristorante.
Ma quando arrivarono al dolce, una morbida crostata ben farcita di marmellata di albicocche, Elv non resistette e approfittò che la mogli del locandiere fosse vicino al loro tavolo.
"Mi perdoni, signora..." con gentilezza lui "... di quale chiesa erano le campane che abbiamo udito poco fa?"
La donna allora trasalì, senza riscire a dire nulla.
"Io non ho sentito nessuna campana." L'uomo che aveva intimato all'anziano di andare via poco prima.
Tutti allora guardarono con sguardi torvi Gwen ed Elv.

[Guisgard]

Quando sentì la mano di Queennie sulla spalla, Absyns si voltò subito, guardando la ragazza in tutta la sua figura.
"Ehi, mi aspettavo una cena fra colleghi, ma questo è molto più..." disse continuando a guardarla tutta "... è un film molto sensuale." Fissandola negli occhi e facendole l'occhiolino. "Aspettavo te per prendere un tavolo. E ho fatto bene,così mi sono goduto il tuo ingresso." Divertito.
Così i 2 attori andarono a sedersi ed ordinarono la cena.

[Lady Gwen]

La cena proseguì piacevolmente, dopo quello strano inizio e continuammo a mangiare tranquillamente.
Alla fine della serata, mentre mangiavamo il dessert, Elv chiese alla moglie del proprietario circa le campane della chiesa, ma la risposta della donna non mi piacque affatto.
Soprattutto l'occhiata che ci riservarono i presenti.
"Credo non abbiano gradito..." sussurrai ad Elv, circospetta.

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[Guisgard]

"Non ho detto nulla di strano..." disse sottovoce Elv a Gwen "... eppure io l'ho sentita la campana. e non credo di essere stato il solo."
"Andatevene." L'uomo con tono cupo. "Non c'è posto per voi qui."
"Non abbiamo finito di cenare e poi non abbiamo neanche pagato..." Elv fissandolo.
"Non dovete pagare nulla." Mormorò l'uomo.
"Si si, non dovete pagare nulla." Annuì la donna.
"Andatevene." Quasi minacciò l'uomo.
https://scarina.files.wordpress.com/2016/03/americanwerewolfharbinger.jpg

[Lady Gwen]

L'atmosfera divenne cupa, pesante ed insostenibile.
Non passò molto ché ci dissero palesemente di andare via.
La donna addirittura ci disse che non dovevamo pagare, pur di liberarsi di noi.
Allora, feci segno ad Elv di andare via e tirai appena il suo braccio, per uscire.
"Beh, almeno ci hanno offerto la cena..." sarcasticamente, quando fummo fuori "Bah, che gente..."

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[Guisgard]

Alla fine Elv accettò il consiglio di Gwen ed etrambi lasciaroo quel locale così poco ospitale.
"Che marmaglia..." disse lui scuotendo la testa.
Ad un tratto i 2 si rsero conto che qualcuno era uscito dal ristorante e se ne stava fermo sulla porta.
"Andatevene da qui..." mormorò "... tenetevi sulla strada ed evitate i sentieri del bosco."
"Prima ci cacciate poi vi preoccupate per noi?" Sarcastico Elv.
L'uomo non rispose e rientrò nel locale.

[Lady Gwen]

"Quando dicevo che questa gente è superstiziosa, non era nemmeno lontanamente la realtà... È anche peggio..." scuotendo la testa.
Mentre stavamo per salire in macchina, un uomo uscì sulla porta, avvertendoci di tenerci lontani dai boschi, poi senza aggiungere altro andò via.
"Si saranno passati una mano per la coscienza..." sarcasticamente.

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[Guisgard]

Elv imprecò verso quella gente e poi con Gwen salirono in auto.
Attraverso la strada provinciale si diressero verso Moian, ma ad un tratto i fari della macchina illuminarono un albero che a causa del vento era caduto di traverso sull'asfalto, impedendo di fatto di continuare.

[Lady Gwen]

Salimmo in macchina, tornando verso Moian, ma ad un tratto della strada vedemmo di traverso un tronco.
Era praticamente impossibile avanzare.
"Maledizione... Ma si può?" sbuffando.
"Mi chiedo se si possa chiamare qualcuno, non so, la forestale o qualcun altro..."

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[Riku966]

Alle parole di Absyns, che mi definì un 'film molto sensuale', sorrisi divertita.
"Anche tu non sei male." risposi di rimando "Se questo ti è sembrato un bell'ingresso, aspetta di vedermi sfilare sul red carpet dei Golden Globe!"
Ancora non avevo ricevuto alcun invito per partecipare a quell'evento ma, in futuro, mi sarebbe piaciuto stringerne uno in mano a testimoniare il mio impegno e la mia capacità recitativa.
Mi affiancai al mio collega, dirigendomi verso un tavolo. Non ci volle molto perché ordinassimo e, in attesa della cena, mi sembrò opportuno cominciare ad indagare su di lui.
"Dimmi, cosa ti ha spinto ad unirti alla nostra serie?"

[Guisgard]

Elv sbuffò e prese il suo telefonino.
"Niente, non c'è campo...2 disse poi a Gwen "... cavolo, che seccatura... beh, sarò meglio fare inversione e cercare una strada alternativa.." facendo ripartire l'auto.
Nello stesso istante, ma nella sala ristorante dell'albergo, Queennie e Absyns si erano seduti ad uno dei tavoli.
"Chissà, magari un giorno farai quella sfilata..." lui riempiendo i loro bicchieri "... cosa mi ha spinto a recitare in questa serie? Perchè evoca tempi antichi, che per molti sono fantasia, ingegno letterario... io invece credo che un tempo davvero gli uomini convivevano con foze primordiali... forze che l'uomo modeno ha smesso di ascoltare... ma ciò non significa che esse abbiano smesso di influenzare il mondo..."

[Lady Gwen]

Elv provò a chiamare, ma non ci riuscì, poichè non c'era campo.
"Splendido..." sbuffando.
"Sì, probabilmente tornare indietro è l'unica soluzione..." mentre girava l'auto.
Speravo solo che questa serata finisse in maniera più tranquilla.
"Oggi non sembra proprio giornata..."

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[Riku966]

Avrei mai vinto un Golden Globe? Lo speravo tanto, così come speravo di poter partecipare a serie televisive sempre più varie. C'era chi sognava il cinema, ma io desideravo raccontare una lunga storia che permettesse ai telespettatori di affezionarsi ad un personaggio.
"Dovrò trovarmi un abito degno per l'evento." risposi scherzosa per poi afferrare il bicchiere riempito da Absyns.
Ascoltai attentamente le sue parole, facendo piccoli cenni di assenso con il capo. Era vero, la nostra serie evocava il fascino dell'antichità, un passato dove la Magia ancora esisteva e attraversava l'aria, infondendo la sua energia sulla vita stessa.
"Sei molto profondo. Io pensavo che volessi sfruttare il successo ottenuto dal titolo." dissi sorridendo ironicamente.
"Hai un nome decisamente singolare, sai? Nome d'arte o ha un significato particolare?"

[Guisgard]

L'uoto di Gwen ed Elv imboccò così un piccolo sentiero laterale alla strada principale, che in un attimo li portò fra grossi alberi che parevano danzare sotto lo spettrale alone della Luna.
"Si, in effetti non una serata momorabile..." disse lui "... che ne dici di passare un pò di tempo da me? Così nessuno ci accerà via, no?" Divertito.
https://www.tecnoandroid.it/wp-content/uploads/2019/12/luna-piena-fredda-700x400.jpg

[Guisgard]

"No, è il mio vero nom..." disse Absyns a Queennie "... fu mia nonna a sceglierlo... raccontava spesso che è il nome di uno degli angeli caduti... quelli cacciati dal Paradiso in seguito alla ribellione di Lucifero... un angelo che però non sfidò Dio... non si alleò con i ribelli... forse perchè non gli interessavano le gerarchie, le scelte altrui e chiedeva solo di poter essere se stesso... ma fu punito ugualmente... sai perchè?" Mormorò fissando il rosso vivo del vino, quasi cercasse nel suo sapore gli antichi segreti della Terra. "Perchè non si era opposto agli angeli ribelli. Perchè non aveva scelto di combattere." Rise amaramente e finì il suo vino in un sorso. "Non c'è scelta... non c'è libertà... in nessun luogo... neanche nei Cieli più alti ed infiniti..."

[Lady Gwen]

Ci inoltrammo lungo la strada, sotto la Luna pallida e quasi spettrale, ma affascinante fra i rami degli alberi.
Alla sua proposta lo guardai.
"Sarei quasi portata a pensare che tu abbia fatto mettere quel tronco di traverso per giungere a questa proposta..." dissi sarcastica e divertita, per punzecchiarlo.

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[Guisgard]

Elv rise.
"In verità mi hai scoperto..." disse divertito a Gwen "... vedi? Dove lo tovi un altro spasimante che butta giù alberi per te? E' facile cogliere un fiore per una donna, ma abbattere aberi è un'altra cosa." Sarcastico. "Però non mi hai risposto..." fissandola.

[Riku966]

Un'altra volta mostrai la mia totale assenza di preparazione sul settore religioso. Non provenivo da una famiglia credente, anzi... mia madre ancora portava con sé il rancore verso chi, secoli prima, aveva ucciso e trucidato le nostre sorelle.
Io ero decisamente più tranquilla. Ognuno poteva credere in cosa desiderava, bastava rispettare le idee degli altri.
"Sai, io penso di essere nata libera e libera morirò. Non mi piace pensare che c'è chi decide per me, infatti mi piace immaginare un futuro che, piano piano, andrò a costruire con le mie forze." risposi sincera per poi bere un sorso di vino "E quale sarebbe il tuo vero nome, se posso chiedere?"

[Guisgard]

"Non lo dico quasi mai..." disse lui a Queennie "... non amo molto il mio vero nome... non lo sento mio... comunque è Nico..." fissandola e riempiendo ancora i loro bicchieri di vino.
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[Lady Gwen]

Ridacchiai scuotendo la testa.
"Spasimante... Se avessi usato anche il termine "corteggiatore", avrei pensato che eravamo tornati in epoca edoardiana..." con sarcasmo.
Poi lo guardai.
"Accetto, perchè carica come sono dopo un'intera giornata penso non convenga a nessun altro crearmi problemi..." divertita, non volendo dargli soddisfazione.

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[Riku966]

Avevo imparato a fidarmi poco di chi voleva tener nascosto il proprio nome, eppure, Absyns decise di condividerlo.
Rimanemmo a fissarci per alcuni istanti, mentre il ragazzo riempì nuovamente i nostri bicchieri.
"Sai, trovo il tuo vero nome decisamente molto più accattivante." dissi sincera "La semplicità paga sempre, o almeno è quello che mi diceva mia madre."

[Guisgard]

"Eh, mi accontenterò..." disse Elv guidando, ma poi nell'inserire la marcia accarezzò la gamba di Gwen.
Ma un attimo dopo urtarono qualcosa, proprio nel mezzo della strada.
"Accidenti!" Elv frenando di colpo. "Cosa diavolo abbiamo investito?"
Intanto, al ristorante dell'albergo, Queennie e Absyns continuavano la loro cena.
"Preferisci Nico?" Divertito lui. "No, dai... mi prendi in giro!" Ridendo.

[Lady Gwen]

Scossi appena la testa, specie quando per caso sfiorò la mia gamba.
Che tipo...
Sobbalzammo poi entrambi, quando urtammo qualcosa, lungo la strada e difatti Elv inchiodò.
"Vorrei proprio saperlo... Spero non sia un altro lupo..." sbuffando e sporgendomi dal finestrino.

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[Riku966]

"Non ti sto prendendo in giro." risposi con onestà, un lieve sorriso sulle labbra "Ci sono alcuni nomi che sono davvero troppo impegnativi... quelli semplici appagano di più." aggiunsi per poi bere un sorso di vino "Però ammetto che, nel nostro lavoro, avere un nome particolare aiuta a rimanere impressi nelle menti del grande pubblico."

[Destresya]

Ascoltai la storia interessata, molto interessata, poi sgranai gli occhi.
"Accidenti, sembra una di quelle storie di fantasmi che ci si racconta attorno al fuoco da ragazzini!" esclamai "Da brividi!!".
Effettivamente, fosse stato tutto vero, lo sarebbe stato sul serio!!
"Ma che cosa vuoi denunciare? Che quel tizio si è finto morto?".

[Guisgard]

"Beh, allora a te permetterò di chiamarmi Nico." Disse Absyns a Queennie, facendole l'occhiolino.
Il cameriere portò allora il dessert, dopo ciò presero il caffè e Absyns pagò il conto.
"Spero la serata non sia finita qui, no?" Lui a lei. "Cosa ti va di fare?"
Intanto nel bosco Elv aveva fermato l'auto e sceso per controllare.
"Che botta..." guardando con la torcia l'anteriore della macchina "... cosa abbiamo investito? Qui non c'è nulla..." illuminando il sentiero "... forse l'animale è scappato..."
Gwen però sentiva una strana sensazione.
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[Lady Gwen]

Non trovammo niente davanti alla macchina ed era molto strano.
Forse aveva ragione lui e l'animale era riuscito a scappare.
Io, intanto, ero assalita da una strana sensazione e non riuscivo a comprenderla, a realizzarla, ma soprattutto ad allontanarla.
Speravo solo che questa maledetta giornata riuscisse a finire e a lasciarmi in pace, perchè ne avevo decisamente abbastanza.

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[Riku966]

Mangiammo bene al ristorante dell'hotel, e persino il caffè fu gradevole rispetto a tanti altri che avevo bevuto da quando mi trovavo in quella cittadina.
Una volta usciti dal ristorante, con Nico che decise di offrirmi galantemente la cena, mi chiese cosa desiderassi fare.
"Qualcosa di rilassante, domani abbiamo le riprese e vorrei essere al pieno delle forze." risposi onesta. Poi sfarfallai le dita, sperando che la mia Magia mi ascoltasse e costringesse l'attore a prendere un'iniziativa "Tu cosa proponi?"

[Guisgard]

"Niente, nessun animale in giro..." disse Elv "... vabbè, meglio risalire in auto..." a Gwen.
Un attimo dopo un grosso animale saltò fuori dai cespugli ed aggredì Elv.
In un vortice di second le urla di lui riempirono l'aria, mentre l'animale lo azzannava sotto gli occhi di Gwen.
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[Guisgard]

Affy e Hasty risero alle parole di Destresya.
"Su, va a farti un bel caffè e cerca di non bere così tanto." Disse il vicescriffo al beone.
Questi annuì ed andò via, poco convinto.
"E' darti, sceriffo." Affy a Destresya. "Vado a fare il giro di ronda?"
In quel momento squillò il telefono.

[Guisgard]

L'incantesimo di Queennie accarezzò la mente di Absyns, che nonostante il suo parlare di misticismo e new age non poteva certo difendersi dalla magia di lei.
"Che ne dici..." disse "... se saliamo in camera mia? Beviamo qualche altro bicchiere e magari ripassiamo il copione... vuoi?"

[Lady Gwen]

Respirai a fondo ed annuii, avviandomi verso a macchina.
Ciò che successe dopo, mi lasciò senza parole.
Nel momento in cui l'animale si avventò su Elv ed io sentii le sue urla, il sangue mi si gelò nelle vene.
Urlai il suo nome, forse no, non capivo più nulla, avevo presente solo l'orrore che stavamo vivendo, mentre l'animale faceva scempio del suo corpo.

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[Guisgard]

Davanti a Gwen quello spettacolo terribile, mentre Elv grdava a squarciagola.
Ma l'animale era grosso e lo stava azzannando più volte.
Poi un copo di fucile nel buio.

[Riku966]

Un sorriso mi illuminò il viso, mentre Absyns faceva la sua proposta.
"Va bene, basta non esagerare con l'alcol... domani sarà una giornata molto stancante." dissi con tono tranquillo.

[Guisgard]

"Tranquilla, in camera ho anche della limonata." Disse divertito Absyns a Queennie. "Andiamo?" E salirono in camera di lui.
Absyns accese una luce bassa e mise in sottofondo della musica soft.
Infine prese il copione.

[Destresya]

Scossi la testa mentre il povero beone se ne andava via scnsolato.
Ma non potevo certo star dietro a tutti gli esaltati della città!
Annuii ad Affy.
"Sì, fai pure, e controlla che il nostro amico non si metta nei guai, già che ci sei.." indicando l'ubriacone con un cenno del capo.
Poi suonò il telefono e risposi.
"Ufficio dello sceriffo!" ancora seguendo con lo sguardo la figura dell'uomo che usciva nella notte.

[Lady Gwen]

Iniziai a piangere, per le sue urla strazianti e perchè non potevo in alcun modo aiutarlo.
Questo mi distruggeva.
Non avrei potuto fare nulla e non mi sarei rassegnata all'idea che finisse in questo modo.
Un colpo di fucile squarciò l'aria e mi terrorizzò definitivamente, come se ciò che stavo già vivendo non fosse abbastanza.

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[Riku966]

Seguii Absyns in camera sua dove, una volta giunti, il ragazzo mise su un po' di musica e prese il copione.
Mi sedetti sul divano di pelle, accavallando le gambe elegantemente.
"Quale scena desideri provare?" domandai con voce seria.

[Guisgard]

"Pronto..." disse una voce al telefono "... lo sceriffo?" A Destresya. "Devo parlare assolutamente con lo sceriffo! E' urgente!" Dal tono agitato.
Intanto, nel bosco, quel colpo di fucile aveva generato un profondo silenzio.
Poi tutto accadde in fretta.
Erano stati gli uomini del ristorante, arrivati giusto in tempo per abbattere l'animale.
Presero Elv che aveva perso conoscenza e sembrava in gravi condizioni, portandolo nel più vicino studio medico.
Dopo un pò Gwn era seduta in una squallida sala d'attesa, aspettando notizie dal medico.
In quel preciso istante Queennie era in camera con Absyns.
Lui guardò le gambe di lei accavallate e riempì 2 bicchieri.
"Ripassiamo il primo incontro dei nostri personaggi?" Offrendole da bere.

[Riku966]

Accettai il bicchiere e bevvi un sorso di quel liquido alcolico. Poi lo poggiai sul tavolino vicino al divano.
"Certo, prenditi pure il tuo tempo per entrare nel personaggio!" dissi per poi rimanere in attesa del suo aggancio.

[Lady Gwen]

Vidi arrivare degli uomini, mi sembravano quelli del ristorante, ero troppo scossa per riconoscerli.
Successe tutto in fretta, loro riuscirono ad abbattere l'animale, mentre Elv poco dopo veniva portato in ospedale.
Rimasi in silenzio ad aspettare in sala d'attesa, sola e sconfortata, senza notizie o supporto.
Era una situazione surreale.
Mi sembrava di essere in uno di quegli strani film thriller, in cui succedono cose devastanti da un momento all'altro e non comprendi né il perchè né come andrà a finire.
Faticavo a capire cosa fosse davvero successo in una sola giornata, poco dopo il mio arrivo.
Non mi aspettavo nulla di tutto questo, davvero nulla.

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[Guisgard]

Absyns annuì a Queennie e sorseggiò ancora il suo vino, per poi posare il bicchiere sul tavolo.
Ma prima che l'attore potesse aprire bocca degli insoliti rumori giunsero dal'esterno.
Come se una vivace confusione risalisse dal basso fino alle finestre della loro camera.
Voci accavallate, confuse, eccitate si rincorrevano nell'aria fredda della sera, mentre un freddo ed insistente vento sferzava gli alberi della campagna.

[Guisgard]

Gwen ad un tratto vide comparire un uomo in camice bianco del corridoio.
"Lei" disse avvicinandosi il medico "è una parente del signor Bell?" Fissando la giornalista.

[Lady Gwen]

Avevo lo sguardo fisso, sentendomi vuota, quando poi saltai sentendo un medico parlarmi.
Mi alzai subito, reggendo malamente la giacca.
"No... Ci conosciamo da poco, eravamo andati a cena... Non mi risulta che ci sia qualcuno per lui, della famiglia..." mormorai, ancora scossa.

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[Guisgard]

"Capisco." Disse annuendo il medico a Gwen. "Comunque il signor Bell ora è stabile. Lo abbiamo sedato e aspetteremo domattina per valutare il suo stato. Ha subito ferite di primo e secondo grado, fortunatamente nessuna riguardante organi vitali. Doveva essere molto grossa e forte la bestia che lo ha assalito. Era un orso, vero?"

[Lady Gwen]

Tirai un sospiro di sollievo, sente do che era stabile e che non era più in pericolo.
Probabilmente, non avevo mai provato un tale terrore in vita mia, mai.
"Non ne ho idea... L'abbiamo investito, ma era troppo buio per vederlo... È successo tutto troppo in fretta..."

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[Guisgard]

"Ora vada a riposare, il signor Bell sarà sotto osservazione tutta la notte." Disse il medico a Gwen. "Comunicheremo l'accaduto allo sceriffo e si occuperà del caso, non tema."

[Lady Gwen]

Rimasi un secondo in silenzio, poi annuii.
Non ero contenta di lasciarlo, ma vedevo che , al momento, non c'era altro da fare.
Uscio allora dall'ospedale e sperai almeno in un taxi che potesse portarmi all'albergo.

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[Guisgard]

Gwen uscì dall'ospedale, ma non trovò nessun taxi per tornare all'albergo.
Inoltre l'ultima corsa degli autobus si era conclusa da un bel pò.
Era ormai Mezzanotte e le luci della cittadina illuminavano freddamente le strade e i quartieri.

[Lady Gwen]

Ovviamente, come se non fosse stato già abbastanza tutto quello che era successo in una sola giornata, non c'erano mezzi.
E giustamente, avrei aggiunto, dal momento che era praticamente mezzanotte.
Sbuffai stringendomi nella giacca, avvilita come non mai e mi incamminai verso l'albergo.
Speravo solo di arrivare quasi incolume, non solo all'albergo ma anche al mattino dopo, dal momento che non avevo certezze che ciò sarebbe successo.

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[Guisgard]

Le strade erano quasi del tutto isolate e solo di tanto in tanto unamacchina passava sull'asfalto reso asciutto dal vento freddo.
All'angolo di un vicoletto Gwen vide un mendicante seduto su un cartone.
"Da qualche spicciolo a qesto povero vecchio, ragazza..." disse quello tendendo la mano verso la giornalista "... un tempo servivo Messa... fa la carità ad un ex prete..." con la sua voce rauca.

[Lady Gwen]

Il vento mi sferzava la faccia, mentre maledivo questo viaggio di lavoro dall'inizio alla fine.
Le strade erano presumibilmente vuote, non c'era da stupirsi, con ogni probabilità ero l'unica persona.
Anzi, no, c'era un tipo.
Un senzatetto, che mi chiese l'elemosina.
Gli allungai allora dei soldi, non solo perchè mi sembrava giusto, ma anche per solidarietà nel disagio, in questa notte fredda e ventosa.

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[Guisgard]

Il barbone prese avidamente i soldi datigli da Gwen, infilandoseli poi nel cappotto.
"Torna a casa, ragazza..." disse mentre lei si allontanava "... è una brutta notte per andare in giro... il diavolo è sceso sulla Terra poco fa... l'ho visto io... con questi occhi... come il Carro di Ezechiele... avvolto dal fuoco..."

[Lady Gwen]

Prese i soldi con un certo trasporto, ma non lo biasimavo.
Annuii quando disse di rientrare, era quello che speravo, ma poi cominciai a non seguirlo più, al carro di Ezechiele e tutto il resto.
"Oh... Beh, sono certa che abbia ragione lei..." annuii, incamminandomi per tornare prima possibile.

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[Guisgard]

Gwen attraversò un isolato, una piazzetta ed imboccò una stradina laterale, arrivando così davanti all'albergo.
E qui notò una strana agitazione.
Infatti davanti ai cancelli c'era una decina di persone, tutte eccitate ed impegnate a parlare fra loro animatamente.

[Lady Gwen]

Dopo quel dedalo di vicoli e piazzette, l'albergo mi sembrava praticamente un miraggio.
Tuttavia, la notte non si decideva a finire, poichè vidi una certa agitazione nei paraggi.
Mi avvicinai allora alla folla, per capire cosa avesse causato tanta calca a quest'ora della notte.

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[Guisgard]

Gwen si avvicinò e riuscì a capire, nonostante la confusione, che qualcuno di loro aveva visto qualcosa sopra il bosco.
"L'ho visto poco fa..." disse un uomo di mezz'età "... si è illuminato all'improvviso, come se bruciasse, per poi picchiare verso il suolo. Credo si caduto alle pendici della Montagna dei 7 Avvoltoi!"
"L'ha visto anche il figlio maggiore dei Cafen..." una donna "... lui tornava alla sua fattoria dopo aver passato la sera da alcuni amici per giocare a carte...e dice che sembrava un proiettile incandescente che cadeva dal cielo."
"Avete udito? Un altro ancora. "Il rampollo dei Bell è stato aggredito da un grosso animale nel bosco... e se avesse a che fare con quella luce scesa dal cielo? Magari era davvero il demonio che cadeva dal Paradiso!"

[Riku966]

Attesi che Absyns si sentisse pronto, così da poter provare al meglio la nostra scena ma, prima che potessimo cominciare, sentii voci vivaci provenire dall'esterno.
"Ok, questa non me l'aspettavo!" esclamai prima di andare a verificare l'entità e l'origine di quell'allegra confusione.

[Guisgard]

Queennie si affacciò dal balconcino della camera di Absyns e vide una decina di persone, tutte esagitate, che parlottavano animatamente fra loro.
"Ehi..." disse raggiungendola Absyns "... che succede?" Chiese all'attrice.

[Lady Gwen]

Mi venne in mente ciò che aveva detto il senzatetto poco prima.
Era naturale che avesse frainteso, nel suo stato alterato e chissà di cosa si trattava in realtà.
Poi, addirittura tirarono in ballo Elv e lì mi sentii in dovere di intervenire.
"Il signor Bell era con me in auto quando è stato aggredito, si è trattato unicamente di un animale selvatico che è stato prontamente abbattuto subito dopo, senza il bisogno di crearvi storie fantasiose intorno" dissi, ritrovando la mia fermezza, dopo ore di disagio ed apatia.

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[Riku966]

Una decina di persone era stanziata sotto al balcone di Absyns, rimasi a guardarli per qualche istante, cercando di decifrarne i discorsi che animavano le loro conversazioni.
"Ci sono dei tizi sotto al balcone." dissi indicandoli "Amici tuoi?" domandai sarcastica osservando il mio collega.

[Guisgard]

"Spiritosa..." disse ironico Absyns a Queennie "... piuttosto, andiamo a dare un'occhiata... sembra qualcosa di grosso..."
Così i 2 attori lasciarono la camera e scesero di sotto.
Davanti all'ingresso videro così quelle persone ancora agitate.
C'era anche Gwen.
Tutti però cominciarono a guardarla inmodo strano, curioso, ambiguo.
Un mormorio sorse fra loro, come se spettegolassero su di lei e su Elv.
"I Bell sono da sempre maledetti..." una donna fissando Gwen "... e sapevamo che il ritorno dell'ultimo rampollo avrebbe causato guai. Quello di stanotte era un segno. E magari ad aggredirlo è stato un lupomannaro."
"Si e ora anche lui diventerà un mostro!" Delirando un altro di quelli.

[Lady Gwen]

Mi guardarono in modo sospettoso, giudicante e capii perchè preferivo le grandi città ai paesi.
Tutti pronti a puntare il dito per motivi più stupidi e bigotti.
Addirittura tirarono in ballo anche i lupi mannari.
"Che gentaglia..." sibilai fra i denti, entrando in albergo per andare finalmente a dormire.

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[Riku966]

Se pensavo che la serata si sarebbe conclusa in modo tranquillo, mi sbagliavo.
Accompagnata da Absyns, scesi al piano di sotto e, prima di uscire, lo fermai un momento.
"Ti avviso, secondo me sarebbe meglio farci i fatti nostri." per poi proseguire ed uscire dove persone agitate erano radunate a spettegolare su un certo Elv.
Mi avvicinai alla prima persona a me vicina, una ragazza dai lunghi capelli rossi che sembrava star entrando in hotel.
"Scusami, che sta succedendo?" le domandai notando che l'attenzione e le occhiate dei presenti, ricadevano maggiormente su di lei.

[Guisgard]

Gwen si voltò per avviarsi verso l'albergo e mettersi alle spalle quel gruppo di esagitati.
"La sgualdrinella era sola nel bosco con Bell..." disse qualcuno di quelli mentre lei andava via.
All'ingresso dell'albergo Gwen vide venirle incontro Queennie, chiedendole cosa stesse succedendo.

[Lady Gwen]

Sentii solo di striscio i loro commenti e sperai che, se davvero c'era un lupo mannaro nei dintorni, gli sbranasse quelle lingue lunghe e pettegole che avevano, di sicuro avrebbe avuto da mangiare per i prossimi trent'anni.
Poi, mi si avvicinò una ragazza per sapere cosa fosse successo.
"Succede che siamo nel medioevo e la gente crede che stanotte sia caduto un lupo mannaro infuocato dal cielo. Bel posticino istruito, questo, vero?" sputai sarcasticamente, forse con troppo veleno, che di certo non era indirizzato a lei.

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[Riku966]

Percepii l'esasperazione della ragazza, il sarcasmo tagliante che riservò violento alle persone dietro di lei.
Sentii qualche epiteto provenire dalla folla e le parole della rossa, che accennavano ad un lupo mannaro, mi lasciarono perplessa.
Il soprannaturale era materia di mia competenza, ma davvero esistevano persone capaci di mutare forma?
"Beh, questa è una cittadina pressoché sperduta... l'ignoranza la fa da padrone." risposi cordialmente cercando di tranquillizzare la giovane.
"Scusatemi!" urlai nel tentativo di attirare l'attenzione della folla "Si può sapere cosa sta succedendo? Io e altri attori dobbiamo riposarci per domani e ci sarà impossibile farlo se voi continuate ad urlare!"

[Guisgard]

"Succede che stanotte è accaduto qualcosa." Disse uno di quelli davanti all'albergo rivolto a Queennie, mentre Gwen rientrava in albergo.
In quel momento arrivarono anche Gusve e Sannah, seguiti poi da Isolde e Runky.
Il regista allora cercò di mandar via quei fanatici e il casino attirò alcuni addetti alla sicurezza dell'albergo.
Fu allora chiamato l'ufficio dello sceriffo e poco dopo arrivò il vecesceriffo Affy, che riuscì infine a scacciare quella decina di esagitati.
"Incredibile come il folclore renda così sciocchi." Commentò Sannah.

[Lady Gwen]

Sospirai e cercai di calmarmi, annuendo a ciò che diceva lei, perchè sapevo che aveva ragione, ma davvero quel modo di pensare mi irritava e faceva uscire la mia parte peggiore.
"Comunque, scusami per poco fa, non volevo aggredirti, è solo che certa gente farebbe meglio a tacere..." scuotendo la testa, dopo che si rivolse alla marmaglia.
"Io mi chiamo Gwen" sorridendo a stento e porgendole la mano.

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[Riku966]

"Non hai niente di cui scusarti! L'idiozia spesso porta allo sfinimento" risposi con voce sinceramente comprensiva per poi stringerle la mano "Io sono Queenie, attualmente in città per lavoro." mi presentai rispondendole con un sorriso.
La risposta dei cittadini fu davvero molto utile... quella sera era successo qualcosa, incredibile, mi trovai a pensare.
Fortunatamente, i membri del cast e Gusve furono attirati da quella piccola folla e, poco dopo, lo sceriffo giunse per sedarla pacificamente.
"Non è il folclore a rendere sciocchi. E' l'ignoranza!" risposi calma a Sannah per poi voltarmi verso Absyns "E tu, invece, cosa pensi?" gli domandai con tono divertito.

[Lady Gwen]

"Hai proprio ragione, Queenie..." con un sorriso amaro.
"Buonanotte, ammesso che riusciamo a dormire..." le augurai con un sospiro.
Poi, visto che era impegnata, salii in camera mia per provare finalmente a dormire.

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[Guisgard]

Gwen tornò in camera sua, per riposare e chiudere finalmente quella lunga giornata, tutt'altro che piacevole.
Ma prima che potesse mettersi a letto il telefoninò squillò.
Intanto, all'ingresso dell'albergo, il vicesceriffo era riuscito a mandare via quella gente.
"Si, ha perfettamente ragione." Disse Sannah a Queennie. "Il sonno della ragione genera sempre dei mostri..." scuotendo il capo.
"Io cosa penso?" Absns fissando l'attrice. "Che sono curioso di sapere cosa diavolo questa gente ha visto piovere dal cielo stanotte."
"Con ogni probabilità" intervenne Sannah "una stella cadente, o forse un piccolo meteorite. Temo sia stato solo questo e l'ignoranza della gente ha immaginato chissà cosa."

[Lady Gwen]

Feci una doccia calda e rilassante che mi riportò al mondo, misi il pigiama e mi misi sotto le coperte.
Prima però che potessi spegnere la luce per dormire, la suoneria del mio cellulare squarciò la penombra soffusa e silenziosa della camera.
Imprecando, afferrai il cellulare quasi con rabbia.
"Pronto?"

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[Guisgard]

"Ehilà, futura vincitrice del Premio Afrulizer..." disse ridendo il direttore del giornale a Gwen "... vedo che sei ancora sveglia, buon segno. Significa che lavori. Hai sentito la notizia? una piccola rete locale,non lontana da dove sei tu ora, ha battuto un'agenzia, nella quale si parlava di un probabile meteorite caduto nei pressi del Monte Taburn. Potrebbe essere il tuo articolo, che ne pensi? o hai già una buona storia in mano, Gwen?"

[Riku966]

"Per me, la stessa oscurità è un mostro orribile di cui essere terrorizzati!" risposi con divertimento sincero a Sannah, alludendo alla mia più che conosciuta paura del buio.
"Concordo, avranno visto magari una stella oppure la carcassa di un qualche rapace. Non so... è tardi e sono distrutta. Con il vostro permesso, miei signori, mi ritiro nella mia camera per trascorrere qualche oretta a risposarmi o rilassarmi." annunciai ai due uomini per poi dirigermi nella mia stanza.
Dovevo essere al meglio per il lavoro che mi avrebbe atteso il giorno dopo.

[Guisgard]

Queennie salutò ed andò in camera sua, con sommo dispiacere di Absyns che avrebbe voluto trascorrere altro tempo con lei.
Arrivata in camera, l'attrice potè chiudere la porta dietro di sè, lasciando il mondo fuori con i suoi casini.
Ma poco prima che si coricasse, mentre ancora indossava qualcosa per andare a letto, la ragazza sentì vibrare i vetri della sua camera.
Poi il suo sesto senso avvertì qualcosa.
Come se non fosse più sola.

[Lady Gwen]

Sospirai e mi passai una mano sul volto con fastidio, sentendo che era il direttore.
Non avevo nulla contro di lui, ma al momento ogni piccola cosa era in grado di farmi scattare.
Volevo solo fare una bella dormita e far passare velocemente le ultime giornate di questa giornata assurda.
"Ti sentiresti meglio se ti dicessi invece che mi hai quasi svegliata?" Con candido sarcasmo.
"Oh sì, certo, ho anche il primo pezzo da scrivere. Dirò al Daily Afra Planet che a Moian la gente crede di aver visto un lupo mannaro infuocato cadere dal cielo sulla Terra. Posso pure aggiungere delle interviste a testimoniarlo che sarebbero la ciliegina sulla torta" dissi sempre con sarcasmo.

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[Guisgard]

"Spiritosa..." disse ridacchiando il direttore "... beh, mi fido del tuo istinto... l'importante è che tu porti qui un articolo degno di tal nome, Gwen. Ok? Bene, ti lascio dormire. Ma ricorda che una vera reporter rampante dorme con un occhio solo." Rise. "Buonanotte." E staccò.

[Lady Gwen]

Scossi la testa e misi il cellulare sul comodino, pronta a dormire.
Avesse saputo cosa mi era successo in meno di dodici ore probabilmente non avrebbe parlato così.
Anche se nutrivo comunque i miei dubbi.
Cercai ad ogni modo di rilassarmi e provare a riposare, in vista di un nuovo giorno da passare in questa ridente cittadina.

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[Riku966]

Arrivai in camera e, una volta chiusa la porta, avvertii tutta la stanchezza della giornata.
Mi cambiai velocemente ma prima di toccare il letto, vidi i vetri della stanza cominciare a vibrare e dopo, una spiacevole sensazione mi colpì il basso ventre.
"Chiunque tu sia, ti suggerisco caldamente di farti vedere." pronuncia con tono autoritario.

[Guisgard]

Gwen alla fine si addormentò, ma non fu un sonno tranquillo.
Ebbe diversi incubi.
Sognò l'aggressione di Elv, vide bestie feroci, animali mostruosi e poi sognò il cielo attraversato da quel meteorite che precipitando incendiò tutto il bosco.
Allora le fiamme raggiunsero Elv e lo avvolsero.
Gwen si svegliò nel cuore della notte, ancora scossa da quegli incubi.
Fuori era buio pesto ed il vento batteva contro i vetri della finestra.

[Guisgard]

Queennie non si feceintimidire ed intimò a chiunque fose di farsi vedere.
Allora dietro i vetri apparve una figura.
Era un uomo e la fissava da fuori.
Battè piano il pugno sul vetro, quasi per bussare e farsi aprire.
http://https://www.nme.com/wp-content/uploads/2017/02/life-400x254.png

[Riku966]

Vidi un uomo fuori dal vetro della finestra. Quella scena mi fece sussultare ma, con un gesto della mano, comandai alla finestra di aprirsi e consentire all'uomo di entrare nella stanza.

[Guisgard]

La finestra si aprìe l'uomo entro.
Era di bell'aspetto, dai modi agili e lo sguardo reso magnetico dall'alone lunare.
"Come" disse guardando la finestra e poi Queennie "ci sei riuscita? Ho visto i vetri aprirsi da soli..." fissando la ragazza.

[Lady Gwen]

Non potevo sperare naturalmente che il mio sonno sarebbe stato tranquillo.
Fu infatti costellato di incubi, tutti riguardanti Elv, com'era prevedibile, uno peggiore dell'altro.
Mi svegliai infatti nel cuore della notte, dopo qualche ora, mentre fuori la pioggia era battente, specie a causa del vento.
Feci allora qualche respiro profondo e presi un paio di sorsi d'acqua, nel tentativo di calmarmi dopo quelle immagini orribili.
Mi dispiaceva saperlo lì da solo in ospedale e non vedevo l'ora di tornare, nella speranza di trovarlo sveglio.

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[Riku966]

"Le finestre sono telecomandate." risposi mentendo "Ora, posso sapere chi sei e per quale motivo eri fuori dalla finestra della mia stanza?" domandai scettica "Sappi che se sei qui per farmi del male, conosco più di un modo per metterti al tappeto!" puntualizzai osservandolo. Era un ragazzo di bell'aspetto, agile e da uno sguardo accattivante.

[Guisgard]

Gwen prese dell'acqua per calmarsi.
Poi pian piano l'agitazione e l'inquietudine per qugli incubi passarono, grazie anche al silenzio della stanza.
Riuscì anche ad addormentarsi...

"Dai qualche moneta ad un ex prete, ragazza..." disse il mendicante seduto sul cartone "... ed io ti rivelerò un segreto... ho visto il diavolo... è sceso dal Cielo, cacciato dal Paradiso..."
Poi in fondo alla strada desolata vide Elv.
Subito Gwen gli corse incontro e quando l'ebbe raggiunto si accorse che era orribilmente sfigurato.
"Non era un lupo..." mormorò fissandola, per poi sparire nel buio della strada.

A quel punto Gwen si sveglò.
Mancava poco all'alba ormai, ma l'immagine di Elv sfigurato era ancora viva in lei.
http://1.bp.blogspot.com/-jVKfZktK-RA/UCBE-TTt1QI/AAAAAAAAAGg/gNzv20Ov11s/s1600/dd.jpg

[Lady Gwen]

L'acqua ed il silenzio mi aiutarono a tornare in me e dopo pochi minuti riuscii anche ad addormentarmi.
Il sogno che seguì, non fu meglio dei precedenti.
Rivissi la scena col senzatetto, poi ancora Elv, che mi parlava e poi veniva barbaramente sfigurato.
Mi svegliai di nuovo all'alba con quella terribile immagine del volto di Elv davanti agli occhi.
Era incredibile come il nostro subconscio decidesse di torturarci, come se non fosse abbastanza vivere un orribile episodio una volta.
Decisi che sarei rimasta ancora un po' nel letto, fino al sorgere totale del Sole e dopo aver fatto colazione sarei andata in ospedale da Elv.

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[Guisgard]

"No..." disse lui a Queennie "... non voglio farti del male... e se prometti di non urlare io a breve me ne andrò... mi occorre solo qualche minuto per nascondermi..." si voltò allora verso la finestra e chiuse i vetri, per poi abbassare le tendine, come se temesse di essere scperto da qualcuno "... solo pochi minuti, poi andrò via... promesso..." fissandola con i suoi occhi penetranti.
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[Riku966]

“Questo sarà da vedere, mio caro!” risposi incredula. Se pensava di andarsene senza prima avermi dato una spiegazione, si sbagliava di grosso!
“Chi sei, cosa ti ha portato qui e, sopratutto, perché hai bisogno di nasconderti?”

[Guisgard]

"Ti dirò tutto, ma a patto che non gridi e attiri gente qui..." disse lui a Queennie, per poi tenersi forte la spalla "... si, solo qualche minuto..." con la voce incerta.
Allora si accasciò a terra, restando piegato per un istante, come se fosse ferito.
Un attimo dopo cercò di alzarsi, ma cadde privo di sensi sul pavimento.

[Riku966]

Non avrei urlato, il ragazzo sembrava decisamente malmesso. Decidi quindi di assecondarlo ma prima che mi potesse rispondere, cadde a terra privo di sensi.
Con la Magia cercai di sollevarlo e metterlo nel letto, poi gli esaminai la spalla per capire cosa potesse avere.
Vi era del surreale, in quella serata, e temetti che le sorprese non fossero ancora concluse.

[Guisgard]

Le poche ore che separavano la notte dal giorno trascorsero lente e silenziose, fatta eccezione per il vento che soffiva contro i vetri delle finestre.
Gwen restò svegli fino all'albeggiare, guardando il cielo che dal buio passò al vago chiarore dell'aurora.

[Lady Gwen]

Rimasi a riposare un po' sotto il calore avvolgente e ristoratore delle coperte, mentre il cielo andava sempre più schiarendosi.
Dopo l'aurora, decisi finalmente di alzarmi e mentre il Sole sorgeva potei fare una doccia per poi vestirmi e prepararmi.
Avevo intenzione di far colazione più rapidamente possibile, in modo da arrivare in ospedale quanto prima.
Ero impaziente, non avevo alcuna notizia di Elv e ribollivo dal momento in cui ero andata via.

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[Guisgard]

Queennie con l'auto dellamagia sollevò l'uomo dal pavimento e lo fece adagiare sul letto.
Controllò poi la sua spalla, scoprendo che aveva un fisico tonico, ben sviluppato ed allenato.
La spalla però presentava un taglio.
Non era molto profondo, ma sanguinava ed infatti la sua maglia era sporca di sangue.
"No... non... non mi avrete..." disse lui nel delirio "... no... non mi... ar... arrenderò... mai..." agitato e privo di conoscenza.

[Guisgard]

L'albeggiare rischiarò la campagna e la luceinvase lentamente la camera, scaciando via le ombre notturne.
La colazione sarebbe stata servita fra circa un'ora, ossia verso le 07.00 e Gwen quindi avrebbe avuto il tempo di prepararsi.

[Lady Gwen]

Era a cora presto, mancava certamente un bel po' prima che la colazione venisse servita.
Feci allora tutto con calma il ché mi serviva dopo la frenesia del giorno prima, fra partenza, arrivo e tutta la catena surreale di eventi che era seguita dopo, adeguatamente spalmata fra la mattina e la notte.
Ancora stentavo a crederci che tutte quelle cose fossero successe ad una persona sola, cioè la sottoscritta, probabilmente nessuno ci avrebbe creduto, se lo avessi raccontato.

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[Riku966]

Con l’aiuto della Magia, riuscii ad adagiare il ragazzo sul letto e, scoprendogli la spalla, notai il fisico allenato. La mia attenzione, tuttavia, ricadde sul taglio che aveva sulla pelle.
Ascoltai i suoi discorsi deliranti e dopo, mi diressi nel bagno per prendere dallo stipetto dei disinfettanti.
Quindi tornai in camera e comincia a pulire e medicare, la ferita del giovane.

[Guisgard]

Gwen fece tutto con calma, aspettando senza fretta l'ora in cui fosse stata servita la colazione nella saletta bar al pianterreno.
Alle 07.00 in punto giù tutto fu servito per gli ospiti più mattinieri dell'albergo.
Queennie, intanto, si dedicò a curare l'uomo ferito, giunto misteriosamente nella sua camera.
Era preda del delirio e farfugliava frasi senza senso mentre la ragazza si occupava della ferita di lui.
All'albeggiare ed oltre la medicazione era stata fatta e l'uomo pareva ora più sereno, dormendo senza più tormentarsi.

[Lady Gwen]

Appena finii di prepararmi, alle sette scesi giù nella saletta del bar per fare colazione.
Avevo bisogno di un bel caffè per svegliarmi del tutto, vista la notte che avevo passato, benché per fortuna fossi riuscita ad addormentarmi di nuovo.
La mia mente, tuttavia, era rivolta ad Ev e aspettavo di raggiungerlo prima possibile.

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[Guisgard]

Gwen raggiunse la saletta al pianterreno, dove potè fare colazione.
Il suo pensiero era tutto per Elv, ancora in ospedale.
Sul televisore montato per i clienti nella saletta correvano le notizie del TG, con ampio spazio, visto che era un'emittente locale a trasmettere, con quanto accaduto ad Elv.
Il corpo dell'animale abbattuto però, stranamente, non era stato ritrovato.

[Lady Gwen]

Mentre mangiavo, vedevo le notizie in tv.
Vidi che parlavano di ciò che era successo ad Elv, ma stranamente il corpo dell'animale non era stato ancora trovato, il ché era da non credere.
Sapevo che erano stati quegli uomini a freddarlo, aveva lasciato Elv per questo ed era impossibile che ciò accadesse.
Di certo doveva essere andato lontano prima di morire, ma non credevo che potesse essere ancora vivo.

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[Guisgard]

Gwen fece così colazione mentre guardava la notizia in TV e immaginando il perchè il corpo dell'animale non fosse stato ritrovato.

[Lady Gwen]

Non capivo cosa potesse essere successo all'animale, non poteva essersi volatilizzato.
Immaginavo anche che ci potessero essere delle tracce di sangue nei paraggi, dal momento che di sicuro l'animale era stato almeno colpito.
Non poteva certo essere rimasto illeso.
Finita la colazione, mi preparai per lasciare l'albergo e andare in ospedale.
A piedi, giustamente, visto che la macchina era stata distrutta e non volevo perdere tempo coi mezzi.

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[Riku966]

Impiegai diverso tempo per medicare la ferita di quel povero disgraziato, con la mente cercai di immaginare come se la fosse procurata e, con l'albeggiare, la stanchezza mi assalì.
Ultimai la medicazione e poi, a passo esausto, mi adagiai sul divano per concedermi qualche ora di risposo.

[Guisgard]

Dopo aver fatto colazione Gwen lasciò l'albergo e andò a piedi in ospedale.
L'infermiera all'ingresso le disse che Elv era ancora sedato e sotto osservazione.
Poi vide arrivare il primario nel corridoio.
"Si, il signor Bell" disse il medico a Gwen "è sotto osservazione e resta comunque stabile. Vedremo nel corso della giornata come risponderà alle varie cure." Fissandola.
In quel momento arrivò il vicesceriffo Affy.
"Dottore, sono qui per farle delle domande circa l'aggressione al signor Bell." Questi.
"Si, certo." Annuì il medico. "Anche la signorina qui era sul luogo dell'aggressione, insieme al signor Bell." Indicando Gwen.

[Lady Gwen]

Arrivata all'ospedale, un po' mi tranquillizzai.
Mi dissero che era ancora sedato, ma sempre stabile e si doveva aspettare il resto della giornata per eventuali sviluppi.
Arrivò poi la polizia per delle domande ed annuii, rendendomi disponibile per eventuali domande che sarebbero sicuramente arrivate.

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[Guisgard]

Queennie, dopo aver medicato il misterioso individuo, si concesse un pò di riposo, riuscendo a dormire un pò.
Fu svegliata dal mormorio dell'uomo, che ancora addormentato parlava nel sonno.
"No..." disse sofferente "... no... non... mi... troverete... no..." agitandosi.

[Guisgard]

Affy fece qualche domanda al primario, ma poi lo congedò.
In pratica il medico gli aveva detto che dalle ferite non era possibile stabilire con certezza se fosse stato o meno un animale ad aggredire Elv.
"Bene..." disse poi guardando Gwen "... mi può raccontare per bene cosa accadde l'a scorse notte? Gli attimi prima dell'aggressione intendo, signorina." Fissandola.

[Lady Gwen]

Non capii come mai il medico avesse ora ritrattato.
Mi aveva detto giusto ieri che l'animale che l'aveva aggredito era di sicuro molto grosso, ed ora?
Il vicesceriffo si rivolse poi a me.
"Eravamo scesi dalla macchina perchè Elv pensava di aver investito un animale in strada, dopo aver fatto inversione per un albero caduto sul tragitto..." risposi.
Rivivere nella mia mente quelle in.agini fu ancora più straziante per me e mi chiedevo se l'avrei superata mai.

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[Guisgard]

"E lei..." disse Affy annotando tutto ciò che aveva risposto Gwen "... lo ha visto bene quest'animale? Voglio dire... è proprio sicura che fosse un animale?"

[Riku966]

I miei occhi si chiusero rapidamente, il soffice divano accompagnò i miei sogni come se li stesse accarezzando gentilmente.
Poi, non più tardi di qualche ora dopo, i deliri del ragazzo steso sul mio letto mi svegliarono.
Stropicciai gli occhi piagnucolando esasperata, estremamente distrutta da quella folle serata che si era conclusa in maniera assai imprevista.
Mi avvicinai al ragazzo e, scuotendolo un poco, cercai di svegliarlo.
"Sveglia... qui ti troveranno tutti se continui a delirare."

[Lady Gwen]

"Era molto buio ed è successo tutto in fretta, troppo perchè potessi distinguerlo bene, ma sono sicura che fosse un animale. Nient'altro avrebbe potuto ridurre Elv in quello stato, se non un animale" questo era fuor di dubbio, un essere umano non ne sarebbe stato fisicamente capace.

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[Guisgard]

Queennie lo scose e lui riaprì lentamente gli occhi.
Restò un lungo istante a guadarla, per poi far ruotare gli occhi verso la stanza intorno a loro.
"Chi..." disse pianissimo "... sei? E dove sono?"

[Riku966]

I nostri occhi si incontrarono. Restammo diversi secondi a fissarci e dopo, quasi preoccupato, il ragazzo mi domandò chi io fossi e dove si trovasse.
"Sono la ragazza a cui ieri sera hai fatto prendere un bello spavento, ricordi?" domandai retorica "Eri fuori dalla finestra e mi bussavi per farti aprire..." cercai di rammentargli indicandogli la finestra dove l'avevo visto "Ora, se non ti spiace, vuoi spiegarmi chi sei e cosa ci facevi lì fuori?"

[Guisgard]

"Beh,si stupirebbe se vedesse a cosa può arrivare la frocia di una mente umana alterata..." disse Affy a Gwen, per poi mettere via il taccuino "... la ringrazio per la sua disponibilità. Quando il signor Bell si riprenderà tornerò per interrogarlo." E andò via.

[Guisgard]

"Si, rammento..." disse lui annuendo a Queennie "... immagino il tuo spavento... ma non avevo altra scelta... ora però andrò via... non voglio e non posso metterti nei guai a causa mia..." cercando di alzarsi, ma facendo ancora fatica.

[Riku966]

Guardai il ragazzo, i miei occhi lo fissarono increduli mentre tentava di alzarsi.
Fu allora che ricorsi nuovamente alla Magia, questa volta per sigillare ogni possibile uscita ed impedirgli di andarsene senza prima avermi dato delle risposte.
"Perdonami, ma temo che tu non andrai da nessuna parte... non senza prima giustificare la tua presenza qui, o spiegarmi l'origine del taglio sulla spalla, o spiegarmi chi ti sta cercando."

[Lady Gwen]

Salutai il vicesceriffo mentre andava via.
Dubitavo comunque parecchio del fatto che si potesse ridurre un essere umano in tali condizioni, se non si era un animale in quanto tale.
Avevo visto bene di cosa era stato capace e non potevo cambiare così facilmente idea.
A quel punto, mi avvicinai alla stanza di Elv, anche solo per vederlo da fuori e comunque potermi avvicinare.

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[Guisgard]

L'uomo guardò Queennie negli occhi.
"Saperlo..." disse lui "... davvero? E perchè mai? Per prendermi per pazzo?" Scosse il capo. "Dami retta... lasciami andare e dimenticami..." poi si toccò la spalla fasciata "... mi hai curato tu la ferita? Perchè? Sono uno sconosciuto per te, no? Poco fa pensavi che volessi farti del male, no?"
Intanto Gwen era arrivato davanti alla camera di Elv, dalla quale uscì un'infermiera.

[Lady Gwen]

Mentre mi avvicinavo alla camera di Elv, vidi uscire un'infermiera e subito la avvicinai.
"Mi scusi" educatamente "Posso entrare? Vorrei stare un po' con lui..." chiesi poi, sperando mi dicesse di sì.
Sapevo che era ancora addormentato, ma sentivo di averne bisogno.

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[Guisgard]

"Si, ma sta riposando." Disse l'infermiera a Gwen. "Mi raccomando, non lo faccia agitare. Fra qualche minuto ritorno." E si allontanò.

[Lady Gwen]

Annuii ed entrai, per sedermi accanto a lui.
Ritenevo un'ingiustizia il fatto che fosse rimasto vittima di un tale problema praticamente appena ci eravamo conosciuti, anche se per fortuna si stava concludendo bene, da come parlava il medico e questo serviva un po' a risollevarmi, nella speranza che si svegliasse presto.

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[Guisgard]

Gwen entrò nella camera e trovò Elv addormentato con le tendine semi abbassate alla finestra.
La stanza era così in una vaga penombra.
Ad un tratto Elv si svegliò di colpo ed i suoi occhi erano diversi.
Erano spettrali, cattivi, carichi di odio mentre i suoi denti erano simili a zanne.
"Questo bastardo è mio..." disse con una voce cavernosa, grottesca e rauca "... mio!"
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[Riku966]

Il ragazzo mi riempì di frase fatte e domande. Fu difficile star dietro a tutto ciò che mi disse e, un poco spazientita, incrociai le braccia al petto.
"Calma, una cosa per volta." incominciai avvicinandomi al letto "Non puoi sapere se ti prenderò realmente per pazzo se non mi rispondi." dissi con voce ovvia "Se vuoi davvero uscire dalla stanza, dovrai darmi delle risposte. Altrimenti ti sfido a provare ad aprire finestre e porte." ero quasi certa che il mio incantesimo avesse funzionato "E ti ho curato quella ferita perché pensavo fosse la cosa giusta da fare... e, onestamente, non ho mai pensato tu possa farmi del male."

[Lady Gwen]

Sorrisi guardandolo, mentre era ancora addormentato ed io mi sedevo sul letto accanto a lui.
Improvvisamente, soffocai a stento un urlo, quando si svegliò di colpo con degli occhi terrificanti ed i denti simili a zanne.
Una voce grottesca parlò al suo posto, mentre io rimanevo ancora atterrita e terrorizzata, senza capire cosa stesse succedendo in questo maledetti posto.

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[Destresya]

Quella voce agitata non presagiva niente di buono.
"Sono lo sceriffo, signore, si calmi... come posso aiutarla?" con tono rassicurante e pacato.

[Guisgard]

L'uomo guardò Queennie.
"Ok..." disse massaggiandosi la spalla fasciata "... ok... poi sarò curioso di vedere la tua reazione..." accennando un debole sorriso "... vengo da molto lontano... non starò a spiegarti da dove... il luogo in cui vivo è simile a questo, ma c'è una guerra... una guerra primordiale... che ha portato la gente sul punto di estinguersi... devo continuare? O sei già stanca?"

[Guisgard]

Elv si svegliò di colpo.
Quell'incubo era stato tanto terribile quanto reale.
Si guardò intorno, nella stanza, poi si accorse di Gwen accanto al suo letto.
"Ehi..." disse ispirando "... ti ho sognata... ma non era un bel sogno..." chiuse gli occhi "... per niente..." li riaprì "... cos'è successo? Ho i ricordi confusi..."

[Guisgard]

"Sceriffo, sono Mc Thaz..." disse la voce al telefono "... qui, stanotte, è successo qualcosa... un bagliore... un sibilo... poi stamani ho trovato le mie galline morte... bruciate..." a Destresya.
In quel momento arrivò Affy.
"Sceriffo..." lui a Destresya "... stanotte è stato aggredito Elv Bell, il rampollo..."

[Lady Gwen]

Elv si svegliò di colpo e si guardò intorno, agitandosi.
"Hey hey, sta' tranquillo..." gli dissi, con tono calmo, accarezzandogli appena il viso per tranquillizzarlo.
"Non era un bel sogno perchè c'ero io, o perchè c'era qualcosa di spiacevole?" chiesi sarcasticamente.
"È successo che stavamo per andare a casa tua, quando un animale ti ha aggredito... È quasi un mezzo miracolo..." risposi, guardandolo nella sua interezza in quel letto d'ospedale.

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[Destresya]

Nascosi un sospiro a quelle parole concitate dell'uomo: un bagliore e galline morte, ecco cosa voleva dire fare il poliziotto di provincia.
Ma sorrisi, perché infondo, tenevo anche a quelle piccole cose.
"Non tocchi niente, Mc Thaz, veniamo subito a controllare che cosa sia successo, stia tranquillo!" gli dissi.
Poi entrò Affy tutto agitato e alzai le sopracciglia alle sue parole.
"Devo lasciarla ora, signore, ma saremo presto da lei!" gli risposi, per poi attaccare.
"Accidenti, che nottata!!" con un sorrisino "Prima le galline di Mc Thaz, ora il rampollo dei Bell?" pensierosa.
"Beh, non è certo benvisto in città, ma arrivare a un aggressione!" alzai gli occhi al cielo e mi alzai dalla sedia.
"Si sa chi è stato?" chiesi "Dammi tutti i dettagli mentre faccio il caffè!" ordinai.

[Guisgard]

"Già..." disse Elv a Gwen, guardando il soffitto bianco della stanza "... un incubo terribile... dove io ti facevo del male, almeno credo..." la fissò "...non è stato un animale per ad aggredirmi..." mormorò.

[Guisgard]

"Beh, credo che l'aggressione al rampollo dei Bell sia più importante, sceriffo..." disse Affy a Destresya "... il vecchio Mc Thaz non ci sta tanto con la testa, si sa..." bevendo un pò di caffè.

[Lady Gwen]

"Dove o averti fatto arrabbiare parecchio, allora..." per sdrammatizzare.
Poi, mi feci perplessa.
"Cosa intendi dire? Cos'altro potrebbe essere stato a ridurti in queste condizioni?" stranita.
Non che non gli credessi, se era lui a dirlo, ma ad ogni modo mi sembrava parecchio difficile che non si trattasse di un animale.

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[Destresya]

"Beh questo non vuol dire che lo abbandoneremo al suo destino di galline bruciacchiate, su!" con aria condiscendente.
"Sbaglio o ti ho detto di raccontarmi tutto? Hai voglia di farmi perdere tempo, stamattina, Affi? Su, datti una mossa!" ordinai.

[Guisgard]

"Beh, mentre mi aggreddiva e feriva lui mi parlava..." disse Elv guardando Gwen.
Nel frattempo, all'ufficio dello sceriffo, Destresya era con Affy.
"Ci andò io allora dal vecchio Mc Thaz, sceriffo." Questi. "Lei vada in ospedale da Bell."

[Lady Gwen]

"Ti parlava?" ripetei, capendo sempre meno.
"E cosa ti diceva?" chiesi, la fronte aggrottata dal dubbio.
"Insomma... Era una situazione allucinante, eri terrorizzato, sofferente, ne sei proprio sicuro?"

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[Destresya]

"Cos'è, oltre a non rispondere alle mie domande dai anche tu gli ordini?" ridacchiai.
"Non è che perchè sai cosa sto per dire puoi dirlo, sai? Sono pur sempre il tuo superiore!" bevendo il caffè, poi sospirai.
"Sì, certo che io vado da Bell e tu dalle galline, ma ti vuoi decidere a raccontarmi che cosa è successo o no??" sbottai.

[Guisgard]

"Si..." disse annuendo Elv a Gwen "... mi diceva, mentre mi strappava i vestiti e lacerava la pelle, che ero suo e mi avrebbe portato con sè... era una voce profonda, cavernosa... come se fosse quella di un folle scatenato..."

[Guisgard]

"Non si sa molto, Bell è ancora sotto sedativi, sceriffo..." disse Affy a Destresya "... sappiamo che è stato aggredito e la ragazza che era con lui afferma si sia trattato di un animale, ma i medici non ne sono convinti..."

[Lady Gwen]

Scossi appena la testa, senza capire.
"È decisamente strano... Insomma... Un essere umano non può fare questo... Dovrebbe trattarsi di un essere sovrannaturali o non so..." sospirai.
Non volevo prenderlo per pazzo, ma facevo fatica a crederci.

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[Destresya]

"Un animale?" con aria stupita "Beh, di certo è strano!" finendo il caffè.
"Beh, io allora vado in ospedale, mi raccomando con le galline, tatto!" divertita.
"A dopo, chiama se succede qualcosa!" dissi, prima di uscire per andare a trovare il rampollo dei Bell in ospedale.

[Riku966]

Mi sedetti sul letto, accavallai le gambe e ascoltai la spiegazione del ragazzo, il quale, una volta terminata, mi domandò se fossi stanca.
"Scherzi?" domandai incredula "Mi hai solo detto che vieni da un luogo dove c'è la guerra... non mi hai dato nessuna vera informazione!"

[Guisgard]

"Credo... si, credo che avesse delle lame..." disse confuso Elv a Gwen "... o qualcosa di simile... sentivo, avvertivo il freddo del metallo nelle mie carni..." guardandola.

[Lady Gwen]

"Beh, questo cambia tutto" commentai "Delle lame sono certamente qualcosa di più credibile di un essere umano con le zanne per dilaniare..." commentai.
"Comunque, non pensarci adesso, conserva le energie per quando arriverà la polizia a farti qualche domanda" sorrisi.

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[Guisgard]

"Si..." disse Elv annuendo a Gwen.
In quel momento entrò il medico, insieme a Destresya.
"Lo sceriffo voleva parlarle, signor Bell." Il dottore.
Nel frattempo, nella sua camera d'albergo, Queennie era con il misterioso individuo.
"Non ti ho detto contro chi siamo in guerra..." lui fissandola "... beh, contro degli esseri... mostruosi. Non sappiamo da dove arrivino, ma hanno invaso il mio mondo e credo stiano per fare lo stesso al tuo... ah, io mi chiamo Payl, piacere di conoscerti." Quasi ironico.

[Lady Gwen]

Sorrisi di nuovo, sperando che riuscisse presto a lasciarsi questa brutta storia alle spalle.
Poco dopo, arrivò il medico con lo sceriffo, ovvero una donna bionda.
"Allora io vado, ci vediamo..." salutai Elv e lasciai che parlasse del fatto con calma.
Del resto, avevo ancora un articolo da scrivere, anche se non sapevo ancora su chi o cosa e non mi andata di strumentalizzare la storia di Elv.
In altri contesti forse l'avrei fatto, ma con lui non mi sembrava affatto onesto.

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[Riku966]

Payl, il ragazzo sdraiato nel mio letto, disse cose inerenti ad un altro mondo, dove il conflitto della guerra lo stava devastando.
Restai dubbiosa, in silenzio per alcuni secondi, e dopo, prendendo un profondo respiro, evocai magicamente un ologramma del nostro sistema solare.
Se Payl aveva viaggiato tra i mondi, la mia Magia non l'avrebbe dovuto stupire.
"E quale sarebbe il tuo mondo?" gli domandai indicandogli l'ologramma.

[Destresya]

Raggiunto l'ospedale mi indicarono la stanza del signor Bell.
Qui lo trovai in compagnia di una bella ragazza dai capelli rossi, che doveva essere quella che aveva interrogato Affy.
"Buongiorno signor Bell, signorina!" salutai entrambi.
"So che ha parlato con il mio vicesceriffo!" sorrisi alla ragazza "E che era presente ache lei, se vuole può restare!".
Poi mi rivolsi al signor Bell.
"Il dottore dice che è ancora molto debole, cercherò di fare in fretta!" lo rassicurai.
"Vorrei che mi raccontasse quello che è successo..." gli dissi, con tono calmo.
"So che può essere traumatico, ma dovrebbe provare a chiudere gli occhi, rilassarsi, e concentrarsi su quanto accaduto poco prima dell'agressione. Vedrà che alcuni particolari sopiti vengono pian piano alla mente!" gli spiegai.
"Si prenda tutto il tempo!".

[Lady Gwen]

La donna mi salutò e mi invitò a restare.
Dopotutto, perchè no...
"Certo, perchè no..." annuendo e sedendomi di nuovo accanto ad Elv, mentre che lo sceriffo iniziava a parlare con lui ed io rimanevo in silenzio.

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[Guisgard]

Payl guardò stupito l'ologramma del sistema solare.
"Come..." disse "... come ci sei riuscita?" A Queennie. "Chi sei? Chi sei davvero?" Turbato.

[Riku966]

Alzai un sopracciglio in un'espressione divertita. Almeno non aveva cominciato ad urlare in preda ad un attacco di panico.
"Sono una brutta Strega cattiva, che utilizza la Magia per rapisce bambini trascinandoli nella propria casa di marzapane e cuocerli nel suo forno." risposi fingendo un vocione cavernoso per poi tornare seria "Ok, scherzo. Cioè, sono una Strega, ma non rapisco proprio nessuno." dissi calma "Ti avviso, se stai per urlare, ti cancellerò la memoria!" lo ammonii puntandogli il dito contro.

[Guisgard]

"Ho sentito una qualcosa di grosso e pesante su di me, sceriffo..." disse Elv a Destresya "... non so cosa... ma aveva qualcosa simile a lame di metallo... e una voce cavernosa... poi non ricordo altro..."
Gwen era lì ad ascoltare.

[Guisgard]

Payl guardò Queennie negli occhi.
"Dimostrami che lo sei davvero..." disse lui "... magari far apparire un ologramma è semplice, avendo una telecamera nascosta... mostrami che davvero hai ipoteri di cui parli..." con tono di sfida.

[Lady Gwen]

Elv ripeté ciò che aveva detto anche a me ed era sempre più assurdo ciò che di poteva arrivare a fare, riducendo così una persona, specie se giovane ed in salute come lui, qui di dove a essere stato ancora più difficile.
Continuai comunque ad ascoltare.

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[Riku966]

Payl mi mise alla prova, dicendo di mostrargli qualcosa che rivelasse davvero la mia Magia.
Lo guardai sbalordita, divisa tra il divertito e lo sconcertato.
"Ok..." risposi un poco convinta.
Schioccai le dita e, una luce argentea mi avvolse il corpo. Se prima stavo indossando gli abiti della serata precedente, una volta che la luminescenza si estinse, il mio corpo calzava una maglietta nera dalla scollatura a V e un paio di jeans strappati.
Ancora poco soddisfatta, però, concentrai le mie energie affinché il mio corpo si staccasse dal letto e cominciai a levitare a mezz'aria.
Galleggia incrociando le gambe e, inclinando il capo verso il basso, guardai Payl
"Ti basta o vuoi altro?" domandai con lo stesso tono di sfida utilizzato da lui.

[Guisgard]

Payl era incredulo nel guardare Queennie fare sfoggio dei suoi poteri.
Incredulo al punto che per lunghi istanti non seppe dire nulla.
"Po..." disse infine "... possibile? Da... dove vieni? Dimmi tutto di te..." col tono sbalordito.
Un attimo dopo però Queennie sentì le forze venirle meno.
Succedeva quando utilizzava troppo la sua magia, non essendo più nel suo paese d'origine.

[Guisgard]

"Solo questo ricordo, sceriffo..." disse Elv a Destresya e massaggiandosi le tempie "... e dal mio risveglio non faccio altro che pensare agli incubi di stanotte..." guardando poi Gwen.

[Riku966]

L'utilizzo di tutta quella Magia mi lasciò quasi completamente priva di forze. Riuscii soltanto a rallentare la mia prossima caduta, adagiandomi sul letto.
"Non c'è nulla da sapere su di me." risposi fingendo di non essere esausta "Sono una ragazza con sangue magico... penso che i miei antenati fossero delle Streghe ma, a parte questo, sono come ogni persona. Lavoro come attrice e, a breve, dovrò andare nel bosco per girare alcune scene."
Con le mie forze venute meno, sentii i meccanismi delle finestre e delle porte aprirsi "Beh, sentiti fortunato, puoi andare via e non posso più trattenerti." rivelai indicandogli la porta.

[Guisgard]

"Non ho altro da aggiungere, sceriffo..." disse Elv a Destresya "... è tutto ciò che ricordo... a parte gli incubi che non mi danno tregua..." guardando poi Gwen.
In quel momento entrò il medico per controllare il paziente.
"Credo che adesso il signor Bell deba riposare, sceriffo." Il primario. "Domani potrà tornare ad interrogarlo, se avrà altro da dichiarare."
"Perchè ho questi dannati incubi, dottore?" Chiese Elv. "Sono così reali..."
"E' lo shock, signor Bell..." il primario "... pian piano spariranno. Le sue ferite vanno molto meglio." Annuendo.

[Guisgard]

Payl guardò attentamente Queennie, come a volerla studiare quasi.
Poi fissò le finestre quando lei gli disse di poter andare.
Un attimo dopo la ragazza avvertì un capogiro e fu sul punto di rilassarsi e appoggiarsi al letto.
"Ehi..." lui alzandosi di scatto, nonostante ancora il dolore per la ferita, per afferrare la giovane prima che rischiasse di cadere "... credo che tu sia un pò troppo debole..." prendendola in braccio.
Un istante dopo Queennie perse conoscenza.
Si svegliò un paio d'ore dopo, nel suo letto.

[Lady Gwen]

Elv rispose allo sceriffo, rivelando tutto ciò che ricordasse e parlando di quelle lame.
Ancora mi faceva davvero strano pensare che un essere umano potesse fare una cosa del genere, ma per fortuna anche lo stesso dottore era del parere che Elv si stesse riprendendo, a parte gli incubi.
"Arrivederci, sceriffo" la salutai, poi guardai Elv "Visto che devo riposare, mi sa che vado anch'io. Riposati, nel frattempo..." sorridendogli.

[Guisgard]

"Lasciami il tuo numero..." disse Elv a Gwen prima che lei andasse via "... così potrò scriverti, qui il tempo non passa mai..." fissandola.

[Lady Gwen]

Sorrisi divertita e presi dalla borsa il blocchetto e la penna che portavo sempre con me, da giornalista non potevano mancarmi.
Scrissi il numero sul pizzino e glielo lasciai sul tavolino accanto al cellulare.
"Sì, un numero è decisamente meglio dell'espediente dell'albero, visto che mi pare non sia andato molto bene..." divertita
Gli lasciai poi un avvio sulla guancia.
"Stammi bene e non sforzarti troppo... "gli feci un occhiolino ammiccante e andai poi via, lasciando la stanza.

[Guisgard]

Gwen lasciò l'ospedale, ritrovandosi per le strade di Moian, tutte prese dal solito via vai quotidiano.
Eppure passando davanti a qualche bar o altro negozio più di una volta sentì qualcuno discutere di ciò che era accaduto la notte scorsa.
Quello strano bagliore nei boschi presso la Montagna dei 7 Avvoltoi.
Una notizia che si era diffusa in tutta la cittadina, che aveva fatto scalpore quasi più dell'aggressione subita da Elv.
Giunta poi davanti all'albergo notò un'auto alquanto particolare.
Infatti sulle porteiere recava una strana scritta: "Gli Acchiappamisteri"
https://www.echo-news.co.uk/resources/images/9973038/

[Lady Gwen]

In città, il fervore ed il viavai erano immutati e le notizie della scorsa notte riempivano i bar, i locali, i negozi.
Pensavo ancora a quello che avevo sentito in albergo la scorsa notte e mi veniva veramente tanta rabbia.
Naturalmente, la situazione non si era conclusa, infatti vidi davanti all'albergo un'auto con su scritto "Gli acchiappamisteri".
Davvero non c'era mai fine alle assurdità che si sentivano in giro.

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[Riku966]

Successe tutto talmente rapidamente, che non mi resi conto dei suoni attorno a me.
Un attimo prima ero seduta sul letto e, l’attimo dopo, riaprivo gli occhi.
Guardai l’orario sul mio telefono e, rapidamente, mi alzai in piedi.
Erano trascorse due ore ed dovevo prepararmi. Controllai immediatamente se avessi ricevuto chiamate o messaggi.

[Guisgard]

Entrando nella hall dell'albergo, Gwen notò 4 individui con delle tutte simili a quelle dei meccanici, con cinture piene di borselli ed anfibi ai piedi.
"Beh, naturalmente la direzione dell'albergo è lieto di avervi come ospiti..." disse il direttore ai 4 "... ma vi chiederei di sottoscrivere un qualche documento per evitare che ogni qualsivoglia attività da parte vostra possa recare agitazione presso gli altri nostriospiti..."
"Non tema..." uno dei 4 "... siamo scienziati ed ogni nostra azione sarà volta alla sicurezza di questo albergo e dell'intera cittadina. Io sono il dottor Gozz e questi sono i miei colleghi..." indicando gli altri 2 che erano con lui "... il dottor Lion e il dottor Sard."
https://i2.wp.com/cinehunters.com/wp-content/uploads/2017/06/ghostbusters-screengrab-01.jpg?resize=612%2C380

[Guisgard]

Queennie riprese conosceza e subito si alzò dal letto consultando il suo cellulare.
"Tranquilla..." disse Payn uscendo dalla penombra della camera "... nessuno ti ha cercata. Evidentemente hanno pensato bene di lasciarti riposare." Avvicinandosi a lei. "Ho fatto portare qualcosa da mangiare in camera... dicendo al cameriere di lasciare tutto fuori, in modo che non mi trovasse qui..." indicando un pacco sul comodino "... si tratta di alcuni dolci... hai bisogno di zuccheri dopo il tuo svenimento." Fissandola.

[Lady Gwen]

Entrai nell'albergo e vidi quei tre tipi strani, vestiti in modo curioso e con dubbie strumentazioni.
Sentii che parlavano con il receptionist e capii che avrebbero soggiornato qui.
Pensai, comunque, che potesse essere di qualche utilità farci quattro chiacchiere.

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[Guisgard]

"Bene..." disse il direttore poco convinto.
"Allora noi cominceremmo a fare un giro per l'albero." Fece Lion.
In quel momento, Gozz, che sembrava il capo dei 3, notò Gwen.
"Perfetto." Rivolto agli altri 2. "Io mi occuperò di interrogare gli ospiti dell'albergo, così da scoprire se hanno visto o sentito qualcosa. Cominciando con quella rossa lì." Indicando Gwen.
Un attimo dopo era già arrivato da lei.
"Lei è una ragazza fortunata, sa?" Fissandola con sguardo e sorriso da marpione.

[Lady Gwen]

Uno dei tre, quelli che si chiamava Gozz, mi si avvicinò e capii che era il solito tipo viscido.
Cominciavamo molto male...
"Ah sì?" inarcando un sopracciglio "Mi illumini" aggiunsi poi.
Ero curiosa di capire che accidenti di strada volesse percorrere per avvicinarmi.

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[Guisgard]

"Pare che in questa cittadina succedano cose strane..." disse Gozz a Gwen, mentre i suoi occhi famelici percorrevano ogni forma e tratto del volto e del corpo di lei "... e sin dal Medioevo ogni esperto di magia e fenomeni soprannaturali sa che le femmine rosse sono tra i bersagli preferiti di spettri e demoni. Ma ora ci sono io qui e lei non corre alcun rischio." Facendole l'occhiolino e sfiorandole una ciocca rossa con le dita.

[Lady Gwen]

L'idea era quella di prenderlo a ceffoni, prenderlo a calci, vomitargli sulle scarpe o qualcos'altro, ma che fosse comunque sgradevole.
Gli schiaffeggiai la mano con disprezzo e fastidio, ma senza scompormi più di tanto ed uscii taccuino e e tesserino del giornale, aprendo la penna.
"Io invece sono un'inviata del Daily Afra Planet e sono curiosa di capire cosa ci fate voi qui" con un sorriso candido, ma lo sguardo fisso.

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[Guisgard]

Gozz mostrò una smorfia di dissenso allo schiaffo di Gwen sulla sua mano.
Poi guardò il taccuino.
"Una giornalista..." disse sbuffando "... beh, se vuole uno scoop, allora deve collaborare... come si dice? Una mano tira l'altra." Facendole l'occhiolino.

[Lady Gwen]

Notai il fastidio sul suo viso al mio gesto.
Ottimo così.
Non mi piacque nemmeno quello che disse dopo.
Respirai a fondo per mantenere la calma e mi schiarii appena la voce.
"Dunque, cos'è che avete intenzione di fare, indagando con questi... Aggeggi?" guardando tutte le loro apparecchiature.

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[Destresya]

Raccolsi la deposizione di Bell, che mi sembrò abbastanza confusa, come d'altronde c'era da aspettarsi.
Avere un grosso shock come lo aveva subito lui in poche ore, non dava certo idea di essere lucido, certo.
Poi parlava di incubi, addirittura, dunque le sue condizioni potevano essere ancora più gravi.
"Va benissimo così, signor Bell, più avanti magari le tornerà in mente qualcosa, mi raccomendo, ogni dettaglio può essere importante, le lascio il mio biglietto, chiami per ogni emergenza!" dissi.
Poi mi rivolsi alla ragazza che era con lui.
"Vale anche per lei signorina, se dovesse ricordare qualunque cosa, non esiti a chiamare, e naturalmente anche se dovesse succedere qualcosa!" le dissi, porgendole il mio biglietto.
"La lascio riposare dunque!" dissi, quando il medico venne a interromperci.
Anche la ragazza uscì e io mi fermai in ospedale proprio per parlare con il dottore.
"Dottore, mi scusi, posso parlarle un attimo?" gli chiesi.

[Guisgard]

Gozz rise beffardo, come chi è sicuro di se stesso.
"Si, i nostri strumenti, uniti alla nostra capacità sensoriale, ci consentono di indagare e risolvere ogni genere di fenomeno paranormale, bella mia." Con tono confidenziale a Gwen. "L'occulto per noi non ha segreti. E siamo qui per svelare i misteri di questi luoghi." Facendole l'occhiolino.

[Guisgard]

"Certo, sceriffo." Disse il primario a Destresya. "Mi dica pure." E la condusse nel suo studio.

[Lady Gwen]

Alzai appena le sopracciglia, cercando di non scoppiare, mentre scribacchiavo qualcosa.
"Cosa pensate di trovare, in questa faccenda? Avete già delle teorie? Immagino che siate avvezzi a questo tipo di fenomeni" con tono ovvio.

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[Guisgard]

"Ovvio, cocca mia." Disse Gozz sprizzando certezze da ogni poro. "Trattiamo questo genere di cose continuamente. Io personalmente credo c'entrino incontri ravvicinati del terzo tipo, ma sono mie sensazioni, dettate dall'istinto, dall'esperienza e della mia capacità di osservazione." Facendo l'occhiolino a Gwen.

[Lady Gwen]

Ero lì lì per infilzargli l'occhio con la penna, se continuava ad insistere.
"Certo, sono sicura..." dissi distrattamente, scrivendo "Quanto pensa possa giocare la superstizione della gente in ciò che è successo?"

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[Destresya]

"Cosa può dirmi delle condizioni del signor Bell? E delle sue ferite? Si riesce a capire se è stato davvero aggredito da un animale o da qualche arma contundente?" gli chiesi.
"Vedo che la sua memoria è ancora debole, quindi per ricostruire l'accaduto e trovare l'aggressore mi servono tutti gli elementi a disposizione!".

[Guisgard]

"Ti dirò, piccola..." disse Gozz con un tono sempre più confidenziale a Gwen "... dietro la superstizione spesso, mi insegna l'esperienza,ci sono sempre delle verità... dopotutto in questa cittadina fu bruciata una strega secoli fa." Sorridendo.

[Guisgard]

"Personalmente" disse il primario a Destresya "ritengo che quel genere di ferite non possono essere state inflitte da un animale... ma va anche detto che la forza con cui ha bloccato il signor Bell è alquanto rara in un uomo... purtroppo la sola testimonianza che abbiamo, quella della signorina che era con lui, risulta discordante da ciò che invece afferma Bell."

[Lady Gwen]

"Già..." mormorai, cercando di ignorare quella confidenza sempre più pressante.
"Bene, se troverò qualcos'altro da chiederle di sicuro glielo farò sapere..." rimettendo a posto il blocchetto, con un sorriso di circostanza.

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[Riku966]

La voce di Payn mi prese di soprassalto, tanto che il telefono mi cadde sulle coperte.
Era stato gentile a preoccuparsi per me, dopo aver preso il pacco, cominciai a mangiare alcuni dei dolci portati nella mia stanza.
"Sei un dottore?" domandai ironica in risposta alla sua premura.

[Destresya]

"Capisco.." pensierosa, ascoltando le parole del primario.
"Beh certo sono entrambi sotto shock, non è strano che offrano versioni discordanti... e in effetti sembra strano anche a me che si sia trattato di un animale.
"Farò dei sopralluoghi sul luogo dell'incidente e vediamo che cosa riesco a scoprire, se dovesse succedere qualcosa al signor Bell, se le sue condizioni dovessero aggravarsi, o invece migliorare, mi tenga informata, per favore!" dando anche a lui il mio biglietto.
Di quel passo avrei dovuto farne di nuovi.

[Guisgard]

"Beh, possiamo parlarne già stasera a cena..." disse sornione Gozz a Gwen "... no? Anzi, prenoto subito un tavolo per me e per te, cocchina." Facendole l'occhiolino.
Intanto, in camea sua, Queennie era con il misterioso Payl.
"No, non sono un medico..." ridendo piano "... magari solo un uomo che ha qualche vecchia nozione di galanteria." Sarcastico. "Su, mangi i dolci, deve rimettersi."
Nello stesso momento, all'ospedale, Destresya aveva appena parlato col primario.
Lasciò allora la struttura, decisa a raggiungere il luogo dell'aggressione.
Un attimo dopo la radio in auto suonò.
"Sceriffo, sono Affy..." lui dall'apparecchio "... ho fatto un giretto per le campagne ed i boschi, ma qui, al di là delle dicerie di qualche contadino, non ho trovato nulla..."

[Riku966]

Galanteria? Lui che si era fiondato in camera mia? Risi divertita in seguito alla sua frase, per poi mangiare alcuni dei dolci all’interno del pacco.
“La galanteria ormai non esiste più.” risposi con voce fintamente rassegnata “E perché ora mi dai del ‘lei’? domandai sorridendogli.

[Lady Gwen]

Sollevai vistosamente un sopracciglio, sbalordita da tale richiesta.
O presunzione, per meglio dire, visto che dava per scontato che avrei accettato.
"Le auguro di trovare qualcuno che possa sostituirmi, signor Gozz" con tono laconico e l'ombra di un sorriso tirato di disappunto.
"Buona giornata" aggiunsi alla fine e salii in camera mia.
Ci mancava solo che andassi a cena con un soggetto simile, era veramente il colmo.

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[Guisgard]

Payl rise.
"Non mi sembravi tanto incline a parlarci col tu." Disse divertito a Queennie, fissandola mentre lei mangiava. "Comunque la galanteria esiste, ma forse hai conosciuto uomini sbagliati, signorina strega." Ironico.
Nel frattempo, nella hall dell'albergo, Gwen aveva lasciato Gozz, per tornare poi nella sua camera.
Qui le squillò il cellulare.
Era il direttore del giornale.

[Destresya]

Mentre mi recavo sul luogo dell'incidente, mi contattò Affy per radio.
"Grazie del rapporto, Affy... io sto andando dove è stato aggredito Bell, vediamo se scopro qualcosa... hai scoperto qualcosa sulle galline?" ridacchiando divertita.

[Lady Gwen]

Appena tornata in stanza, naturalmente, squillò il cellulare, senza darmi neanche il tempo di sistemarmi.
Era il direttore del giornale.
"Puntuale come sempre."

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[Guisgard]

"In effetti le galline le ho viste, sceriffo..." dise Affy via radio a Destresya "... erano davvero carbonizzate... infatti sono state tutte buttate via... probabilmente qualcuna delle lampade dei capannoni in cui si trovavano le galline ha avuto un cortocircuito." Spiegò.
Nello stesso momento Gwen era in camera, a rispondere al telefonino.
"Voglio sapere che novità hai, Gwen." Il direttore. "Sei lì a spese del giornale e non so neanche su che genere di articolo stai lavorando. Ammesso tu abbia un articolo in mente." Severo lui.

[Lady Gwen]

Roteai gli occhi sospirando in silenzio.
"Ho proprio iniziato a raccogliere testimonianze riguardo ciò che è accaduto, sembra importante e ho intenzione di basare su questo il nuovo articolo. Il mio arrivo qui potrebbe essere capitato a fagiolo" dissi, sperando si convincesse una buona volta.

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[Guisgard]

"E dimmi..." disse il direttore a Gwen "... cosa sarebbe successo? Io non ho ancora capito. Le notizie di ciò che accade laggiù, qui in città non arrivano..."

[Lady Gwen]

"Il fenomeno al momento è abbastanza confuso, c'è di mezzo anche molta superstizione locale e devo togliere tutta questa sporcizia per andare al punto e capirci qualcosa, si sono verificate anche violente aggressioni che sembrano collegate. Anche la polizia sta indagando" spiegai.

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