I racconti del Bianco e del nero

[Guisgard]

"Voi 2 andate al palazzo dei Bell e restateci." Disse Gozz a Gwen ed a Elv. "Noi 3 andremo dallo sceriffo."
"Buon piano, capo." Annuì Lion.

[Lady Gwen]

Respirai a fondo ed annuii.
"Dai, rampollo, andiamo" prendendolo per mano "Sembrano usciti dal set di Mission Impossible..." ridacchiando e scuotendo la testa.
Era davvero una situazione surreale, ma da un certo punto di vista era quasi esaltante.

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[Destresya]

"Su, torniamo in ufficio, vediamo un po' quali sono queste importanti novità!" con aria poco convinta.
Conoscento Hesty potevano essere delle fesserie futili, ma lì avevamo finito, anche volendo non potevamo cavare altre informazioni dalla scena, dovevamo scavare nella vittimologia e provare a partire da lì.

[Guisgard]

Destresya e Affy tornarono in ufficio e qui Hasty mostrò loro la documentazione scoperta su Absyns.
E cioè il suo essere stato un satanista.

[Guisgard]

L'auto dei 3 studiosi accompagnò Gwen ed Elv al palazzo dei Bell, poi andò verso Moian.
I 2 si chiusero nella tenuta, ritenendola sicura.
"Beviamo qualcosa, ho i nervi tesi..." disse Elv riempiendo 2 bicchieri.
Intanto il pomeriggio gungeva al termine e l'imbrunire avanzava.

[Lady Gwen]

Fummo accompagnati alla tenuta ed io ed Elv ci chiudemmo dentro.
Poi, lui preparò due bicchieri ed io ne presi uno.
"Brindiamo, ai misteri da Mission Impossible" dissi, ridacchiando poi e bevendo.
"Beh dai, siamo noi due, chiusi in una tenuta stratosferica che è trenta volte più grande di casa mia..." aggiunsi, per poi ridere divertita.

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[Destresya]

Appena arrivai in ufficio mi precipitai alla macchinetta a farmi un caffè.
Anche se probabilmente quella giornata aveva bisogno di qualcosa di più forte.
Mentre bevevo Hasty mi spiegò che cosa avevano scoperto sulla vittima.
"Un satanista eh!" pensierosa.
"Beh questo è un bel deterrente.. potremmo avere a che fare con un giustiziere, con qualcuno che vuole prendere di mira una setta, oppure a qualcuno dei suoi per qualche motivo interno, scavate più a fondo, sono sicura che c'è dell'altro, quel ragazzo non è stato scelto a caso!" convinta "Non dimentichiamo che potrebbe sempre trattarsi di un fan uscito di testa o di un hater!".
Mentre parlavo scrivevo tutte quelle ipotesi sulla lavagna.
"Appena arriva il rapporto del medico legale sull'autopsia, avvisatemi, anche quello potrebbe esserci utile!" osservando la lavagna mentre bevevo l'ultimo sorso di caffè, pensierosa.

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[Guisgard]

Elv rise a quelle parole di Gwen, ma un attimo dopo si sentì ancora quel verso mostruoso.
"Di nuovo..." disse Elv "... proviene da fuori..."
Un istante e i vetri di una delle finestre andò in mille pezzi e qualcosa entrò in casa.

[Lady Gwen]

Ridemmo entrambi, ma poi scattai sulle difensive quando si sentì ancora quel verso surreale.
Poco dopo, lanciai un urlo quando una delle finestre venne frantumata e qualcosa entrò in casa.
Allora, presi Elv da un braccio e misi entrambi al sicuro, sbirciando poi per capire di cosa si trattasse.

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[Riku966]

Permisi a Payl di massaggiarmi, mentre disse di stare bene.
“Sì, sono sconvolta...” risposi rapida per poi alzarmi “Ma non possiamo stare con le mani in mano. Dobbiamo fare qualcosa per capirci chiaro!” dissi con determinazione.

[Guisgard]

Gwen fu lesta a trascinarsi dietro Elv, riuscendo entrambi a mettersi sotto il grosso tavolo in legno.
Però nella sala era entrato qualcosa, che svolazzava tra il soffitto ed il tavolo, devastando ogni cosa.
Sibilava e lanciava quel verso mostruoso e cavernoso.
"Cosa diavolo..." disse Elv sconvolto "... cosa diavolo succede?"
Un attimo dopo quella cosa cominciò a scendere, iniziando a segare il tavolo.
"Dobbiamo toglierci da qui, Gwen!" Urlò Elv, per poi tirare via la ragazza, proprio un momento prima che il tavolo si tagliasse in due.
E lo videro.
Era un mostro, pronto ad aggredirli.
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[Guisgard]

Ad un tratto squillò il telefono e Hosty rispose.
"Sceriffo..." disse poi a Destresya "... una chiamata anonima... dice di correre subito alla tenuta dei Bell..."

[Guisgard]

"Bene..." disse Payl a Queennie, continuando a massaggiarle l collo e le spalle "... cosa proponi? Io proprio non sarei da dove cominciare, sai?" Sbottonandole un paio di bottoni della camicia, per muovere poi meglio le mani.

[Destresya]

A quelle parole mi alzai di scatto.
"Affy, andiamo!" ordinai.
Ci mancava solo che fosse successo qualcosa al rampollo degli Elv.
Moion non era mai stata così movimentata!
Uscii di corsa, misi la sirena alla volante e mi precipitai alla tenuta.

[Lady Gwen]

Ci rifugiammo sotto il tavolo e sentimmo uno strano svolazzare.
Il rumore si fece più vicino ed Elv ci allontanò entrambi prima che finissimo come il tavolo, segato in due.
Mi voltai e non credetti ai miei occhi.
"Cosa... Cos'è quell'obbrobrio?" dissi inorridita ad Elv, non sapendo cosa fare.
"Dobbiamo fare qualcosa, in fretta!"

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[Riku966]

Mi alzai, recidendo quel contatto fisico che si era venuto a creare.
"Facciamo un giro su internet e verifichiamo se altre persone sono morte a causa di tagli alla gola così profondi!" suggerii "Magari non troveremo nulla, ma sono certa che una proiezione non possa uccidere una persona." aggiunsi per poi incamminarmi, i bottoni della camicia ancora aperti.

[Guisgard]

Payl rise piano per come Queennie si era sottratta a quel massaggio.
"Beh, possiamo farlo ma ci srnno molti omicidi fatti con tagli alla gola..." disse lui "... non credi?" Fissandola. "Forse potremmo indagare nella camera del povero Absyns..."
Intanto il set si era svuotato, perchè Gusve aveva lasciato tutti liberi dopo la tragedia.

[Riku966]

Payl non aveva tutti i torti e, per come verteva il mondo, un sacco di persone venivano sgozzate.
La sua seconda proposta, invece, mi lasciò piacevolmente stupita.
"Ottima idea, andiamoci subito!" risposi rapida per poi incamminarmi verso la stanza di Absyns.

[Guisgard]

L'essere mostruoso svolazzava sopra le teste di Gwen e di Elv, emettendo un verso terribile e muovendo i suoi artigli.
Ad un tratto le porte della sala si spalancarono ed apparvero Gozz ed i suoi 2 compari.
Subito allora estrassero le pistole e fecero fuoco contro il mostro.
Un attimo dopo si sentì uno scoppio e poi puzza di fumo.

[Guisgard]

Queennie e Payl arrivarono davanti alla porta di Absyns ancora chiusa, visto che lo sceriffo non aveva ancora svolto alcuna perquisizione lì.
"Dobbiamo forzare la serratura..." disse lui, per poi farlo.
Un attimo dopo i 2 erano già dentro.
"Diamo un'occhiata in giro..." lui a lei.
E saltarono fuori vari libri di satanismo, simboli di congreghe e sette, persino video di cerimonie a base di sesso.
"Sembra una collezione di film porno..." sarcastico Payl.

[Lady Gwen]

Cercavamo di proteggerci da quel coso, qualunque essere fosse, mentre io cercavo di farmi venire un'idea al più presto.
All'improvviso, le porte della sala si spalancarono di colpo ed entrarono Gozz e gli altri, che iniziarono subito a fare fuoco con chissà quale strano tipo di armi.
Andarono avanti per un po', finché rimase solo la puzza di fumo.
Allora mossi qualche passo incerto per vedere se la situazione si fosse normalizzata, cosa che speravo vivamente.

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[Riku966]

Giunti davanti alla porta della stanza di Absyns, Payl forzò la serratura ed entrammo.
Ciò che trovammo lì furono dei libri di satanismo, simboli demoniaci e video dove il sesso era il vero protagonista.
Non erano semplici porno, quanto più sembravano essere cerimonie sataniche.
"Non capisco." dissi sconvolta "Ero già stata qui ma non avevo notato nulla di tutto ciò." aggiunsi per poi cominciare a frugare nei cassetti.
"Comincio a pensare che Absyns non fosse un ragazzo normale..."

[Guisgard]

Gwen e gli altri si avvicinarono al corpo sul pavimento del mostro, ora avvolto da fumo.
"Attenti, sembra emanare scintille..." disse Lion.
"Ovvio..." avvicinandosi ancor più Sard "... è un altro drone... munito anch'esso di lame..."
"Impossibile!" Elv sconvolto. "Io e Gwen l'abbiamo visto, era un mostro!"

[Guisgard]

"Ovvio..." disse Payl a Quennie mentre rovistavano in giro "... avrà nascosto tutto quando c'eri tu... quel bastardo ne aveva di segreti..." mormorò "... non mi meraviglio l'abbiano ucciso... avrà avuto molti nemici... magari il padre di qualche ragazzina stuprata con la scusa dei sabba e sciocchezze simili..."

[Lady Gwen]

Ci avvicinammo al mostro, ora avvolto dal fumo, ma notammo anche delle scintille.
"Ma siamo seri?" dissi sbigottita.
"Questa storia è veramente allucinante, si deve subito avvertire lo sceriffo. Si deve fare qualcosa immediatamente" risoluta, ma anche scocciata dal protrarsi di quella situazione avvilente e surreale.
Sembrava uno strano film thriller a metà con la fantascienza e di sicuro qualcosa mi sfuggiva.

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[Riku966]

Ogni parola detta da Payl, era come una pugnalata. Come avevo fatto a non rendermi conto della persona che avevo davanti?
Smisi di rovistare nei cassetti e mi diressi verso il letto, setacciando sotto di esso.
"Non saprei, Payl. Non sappiamo se sia stato ucciso intenzionalmente, io ho semplicemente visto un modello digitale attaccarci." risposi per poi ricordarmi una cosa "Payl cerca su internet crimini commessi da un certo 'Nico' e verifica se fosse collegato a qualche setta satanica!" gli dissi continuando a guardare sotto al letto.
Poi mi venne l'illuminazione: dovevo chiamare lo sceriffo!

[Guisgard]

Gwen e gli atri si accorsero che era solo un drone, anch'esso armato di lame.
"Ha un micro proiettore montato davanti..." disse Lion studiandolo.
"Un micro proiettore?" Gozz perplesso.
"Si... proiettava un'immagine... forse perciò appariva come un mostro..." mormorò Lion.
In quel momento arrivò l'auto dello sceriffo alla tenuta.
Dalla macchina scesero Destresya ed Affy.
Questi allora bussò.
Elv venne ad aprire.
"Capitate a fagiolo, sceriffo..." lui, per poi portarli dentro a vedere il drone, raccontando così tutto l'accaduto.

[Lady Gwen]

Scoprimmo il sistema del proiettore.
"Che cosa è disposta ad inventarsi, l'essere umano..." scuotendo la testa incredula.
Arrivò poi poco dopo una macchina e scoprii essere quella dello sceriffo.
Però, che tempestività.
Lì, Elv le spiegò tutto ed immaginavo che anche lei sarebbe stata parecchio scioccata al sentire quella storia, che sembrava troppo assurda per essere vera.

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[Guisgard]

"Perchè..." disse Payl a Queennie "... perchè non accetti la verità? Era lui che volevano uccidere. Chi altri? Era un satanista, non hai visto? Un bastardo che credeva in sciocchezze come demoni e spettri. Qualcuno si è vendicato e l'ha ucciso. Altro non c'è da dire, credimi." Fissandola.

[Destresya]

Bussammo alla porta dei Bell e venne ad aprirci il ragazzo in persona.
"Che succede? Abbiamo avuto una soffiata!" preoccupata dall'espressione che aveva.
Ci fece entrare e ci raccontò una storia assurda.
No, che non era assurda, aveva molto più senso di tutto il resto.
"Droni!" mormorai.
"Certo, così tutto ha senso, ma resta da capire chi diavolo maneggi questi droni per uccidere un attore satanista e il rampollo di un'antica famiglia!" pensierosa.
"Se non altro ora sappiamo molto di più sul modus operandi ed è già molto più chiaro il tutto.." dissi.
"Elv!" dissi poi, chiamandolo per nome "So che è una domanda spiacevole ma... la tua famiglia ha qualche legame con qualche setta?" gli chiesi, a bassa voce, per evitare che gli altri sentissero.
Non volevo metterlo in difficoltà, ma era l'unica pista che avevamo al momento.
Certo, se non si voleva considerare le dicerie della maledizione.
Ma, appunto, erano dicerie di paese.

[Riku966]

"E' una spiegazione troppo semplice." dissi alzandomi per poi fare ciò per cui Payl, evidentemente, si rifiutava.
Afferrai il telefono e digitai su internet il nome di Nico, aggiungendo alla ricerca la parola 'setta'.
"Tu potrai accontentarti di supposizioni assurde ma, visto che sarei potuta morire anche io, voglio capire e, se possibile, salvare altre eventuali persone." aggiunsi.
Dopo aver cercato su internet, avrei chiamato lo sceriffo.

[Lady Gwen]

Una soffiata.
Ah, ecco.
"Chi potrebbe fare una soffiata nel mentre che qualcun altro maneggia uno strumento mortale?" mi chiesi, quando le domande ormai erano più delle risposte.
Poi, sentii che lo sceriffo fece ad Elv una domanda molto specifica.
"L'avevo pensato anch'io, lo ammetto..." dissi, stringendo la mano di Elv.

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[Guisgard]

"No, nessun legame simile, sceriffo." Disse Elv a Destresya. "Nella maniera più assoluta." Avendo Gwen accanto a lui.
"Ora però sappiamo che vero scopo dell'assassino è uccidere il signor Bell." Fece Gozz. "E abbiamo capito anche come ha uccio l'attore in albergo. Il trucco col drone e il proiettore."

[Lady Gwen]

Sospirai e continuai a pensare, pensare.
"Sì, sappiamo che era un drone, ma non abbiamo né un movente né un probabile nome, siamo sempre punto e a capo, non è possibile continuare a subire attacchi senza modo di proteggersi e capire chi incolpare per questo..." scuotendo la testa.

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[Guisgard]

Payl non voleva, ma Queennie non volle sentire ragioni.
Cominciò a cercare su Internet e vennero fuori cose interessanti.
Infatti un'organizzazione segreta, chiamata Uaarania, aveva pubblicamente dichiarato di voler uccidere ogni individuo legato a sette o confraternite, soprattutto che si rifacevano al Cristianesimo o all'Islam.
E il nome di Nico era nella lista nera di Uaarania.

[Destresya]

"Adesso la proteggeremo noi, signor Bell, non si preoccupi!" lo rassicurai.
Ma era vero, non avevamo idea di chi potesse esserci dietro.
Non avevo ben capito chi fossero gli strani tizi con Bell e la ragazza.
Ma non avevo tempo di pensarci ora.
"Dobbiamo pensare chi potrebbe avercela con il signor Bell... magari qualche concorrente della sua famiglia, qualche rivale, l'invidia può far arrivare alle azioni più nefande, mi creda!" scuotendo la testa.
"Ma io non credo che l'attore sia stato ucciso per caso, voleva voi due, per qualche motivo, se scopriamo questo motivo, se scopriamo cosa vi lega, allora troviamo chi vuole farvi del male!".

[Riku966]

"Bingo!" esclamai leggendo le notizie sul cellulare.
Non conoscevo l'Uaarania e, sinceramente, non ci tenevo ad averci a che fare.
Afferrai quindi il biglietto da visita dello sceriffo e composi il numero per telefonarle.

[Guisgard]

Destresya spiegò le sue idee ed Elv apparve pensieroso.
"Che io sappia non c'era nessun legame tra la mia famiglia e quell'attore..." disse il rampollo "... a meno che non abbia avuto qualche rapporto con mio nonno... rapporto del quale non c'è nessuna traccia, sceriffo..."
"Per il movente c'è." Gozz a Gwen. "La maledizione dei Bell!" Sentenziò.
Queennie, intanto, che aveva scoperto cose alquanto interessanti sulla doppia vita di Absyns, aveva appena chiamato all'ufficio dello sceriffo.
"Si, pronto?" Rispose Hosty. "ui l'ufficio dello sceriffo, mi dica..."

[Lady Gwen]

Elv continuava a sostenere che non fosse possibile e Gozz tirò fuori ancora la storia della maledizione.
Io sospirai.
"Fatto sta che la morte dell'attore e le tue aggressioni non possono essere casuali, non puoi continuare a pensare che alla base non ci sia nulla" dissi ad Elv, insistendo.
"Lo sceriffo potrà anche risolvere il caso, ma dobbiamo darle una mano."

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[Guisgard]

"Gwen, io sono certo che non vi sia legame tra quell'attore e la mia famiglia." Disse Elv. "Per questo non riesco a spiegarmi questi eventi..."
"Il tutto è molto semplice." Fece Gozz, accendendosi una sigaretta. "La morte dell'attoreè stata casuale. L'assassino voleva colpire il signor Bell. Matematico."

[Lady Gwen]

Sospirai e scossi la testa, alle parole di Elv e Gozz.
"Io non so, non so davvero... Tutto questo non ha senso" sbuffai, cominciando a girare per la stanza.
Non aveva senso che si eliminassero tutte le ipotesi, in virtù di una convinzione basata sul nulla.
Perchè, per quel che mi riguardava, potevano esserci mille cose che la famiglia Bell aveva nascosto ad Elv, anche se lui continuava a negarlo.

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[Guisgard]

Gwen era perplessa, mentre Elv sembrava incline a crdere nell'ipotesi più semplice ossia che qualcuno volesse sfruttare la storia dell'antica maledizione per ucciderlo, essendo l'ultimo dei Bell.
"Comunque io voglio lasciare MOian e ornare ad Afragolopolis." Disse poi Elv. "Lì sarò al sicuro." Rivolto allo sceriffo Destresya.

[Lady Gwen]

All'inizio, l'ipotesi della maledizione poteva essere credibile e magari lo era ancora, solo che adesso ci voleva una motivazione valida per cui ciò stesse accadendo.
Elv disse poi allo sceriffo che voleva lasciare Moian, ma onestamente dubitavo che lei l'avrebbe lasciato andare.
"Dipende se lo sceriffo ti lascerà andare, nel bel mezzo delle indagini."

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[Destresya]

Sorrisi a Bell.
"Le menti dei criminali funzionano in modo molto complicato, potrebbe essere un particolare insignificante di cui non sei nemmeno a conoscenza, ma che per loro importantissimo. Banalmente potreste essere stati tutti e due in un posto e in un momento specifico, tanto per farti capire" spiegai.
Poi Elv disse che voleva andare via.
"In questo momento non credo che sia saggio uscire di casa, Elv, sappiamo che chi vuole farti del male ha a disposizione doni assassini, insomma, non è da sottovalutare!" Spiegai.

[Guisgard]

"Beh, se è per questo il srone è riuscito ad entrare anche qui in casa, sceriffo..." disse sconsolato Elv a Destresya, per poi guardare Gwen. "Tu cosa ne pensi?" Alla ragazza.
"La proteggeremo noi, non tema." Fece Gozz.

[Lady Gwen]

Destresya disse tutto quello he avevo già detto io.
"Penso che se il drone entra in casa, si può sempre fare qualcosa per stare al sicuro. Se tu esci, sarai responsabile tu per ciò che ti succederà. Anzi, ci succederà" mi corressi, fissandolo.

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[Guisgard]

"Ok ok..." disse Elv annuendo a Gwen "... allora resteremo qui..." fissadola.
"Si, è la scelta migliore." Annuì Lion.
"Noi sorveglieremo notte e giorno questa tenuta." Fece Gozz.

[Lady Gwen]

Annuii ad Elv, sollevata che finalmente si fosse convinto.
La presenza dei tre fuori dalla casa poteva davvero fare la differenza e speravo che avremmo avuto un attimo di tregua, prima che tutto questo fosse risolto e finalmente finisse.
Soprattutto per far riprendere Elv Che, in realtà, era ancora convalescente dall'aggressione.

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[Guisgard]

"Allora è deciso." Disse Gozz ad Elv, che era sempre accanto a Gwen. "Noi sorveglieremo il bosco circostante e il cielo sopra la tenuta." Annuì. "Lion, dobbiamo munirci anche noi di un drone." Rise. "E' un'idea che mi è venuta adesso. Che gran genio sono!" Divertito.
"Ossia, capo?" Curioso Lion.
"Avremo anche noi un drone da battaglia." Spiegò Gozz. "Come un robot da telecomandare. Un robot da combattimento. E tu sei in grado di adattarne uno così, no?"
"Beh, penso di si." Annuì Lion.

[Lady Gwen]

Aggrottai la fronte a quel dialogo fra i due, su droni da battaglia e infatti guardai Elv stranita, mentre mi stringevo lui in un sospiro.
"Siamo proprio in buone mani, se loro pensano alle macchinine da telecomandare..." Dissi ad Elv, sarcasticamente.

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[Destresya]

Ancora non avevo ben capito chi fossero quegli strani uomini vicino a Bell e alla ragazza.
Ma sembravano averli a cuore, anche se erano piuttosto pittoreschi.
"Resteremo anche noi, signor Bell, se non le dispiace, voglio che abbia tutta la protezione possibile!" gli dissi.
"Prenderemo quell'uomo e lei sarà libero di tornare in città!" con tono rassicurante.
Ma era davvero così?
Potevo davvero dire che l'avrei preso.
Mi voltai verso Affy pensierosa.
"Che cosa ne pensi?" gli chiesi.

[Guisgard]

"Non tema, sappiamo il fatto nostro." Disse Gozz a Gwen.
Poi anche Destresya tranquillizzò Elv.
"Io credo che è tutto molto strano, sceriffo..." mormorò Affy "... come se mancasse un tassello..." perplesso.

[Destresya]

Annuii ad Affy.
"Sì, è la sensazione che ho dall'inizio, che manchi un tassello, precisamente!" sospirai.
"C'è qualcosa che ci sfugge, qualcosa che collega tutto e dà un senso a tutto... ma cosa può essere?".

[Lady Gwen]

Annuii a Destresya, ma poi il vicesceriffo disse ciò che io avevo ripetuto più volte.
"È quello che penso anch'io. C'è un elemento in meno, ma onestamente nonnriesco a capire" dissi.
"La soffiata, ad esempio. Chi può averla fatta e perchè?" Pensando.

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[Guisgard]

Gozz e i suoi ascoltarono Affy, poi Destresya ed infine Gwen.
"Soffiata..." disse Gozz "... che soffiata? Di che parla?" A Gwen.

[Lady Gwen]

"Quella che ha avvisato la polizia che qui c'era quel drone. Voi avete visto qualcuno fuori da casa, in giardino?" chiesi a Gozz, visto che loro erano arrivati poco prima e poteva sempre essere che l'avessero intravisto, chiunque fosse stato.

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[Destresya]

"Qualcuno ha chiamato il mio ufficio per avvertirci che il signor Bell era in pericolo, non ha parlato del drone, però, l'abbiamo scoperto una volta arrivati qui, ma la telefonata è sicuramente stata fatta dall'assassino!" pensai.
Poi mi rivolsi ad Affy.
"Affy, chiama il nostro esperto informatico e fai rintracciare la chiamata, voglio sapere da dove ha chiamato, subito!" ordinai.
Non so perchè non ci avevo pensato prima.
"Ottima intuizione!" mi complimentai con Gwen.

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[Guisgard]

"Si, è tutto dannatamente strano..." disse Gozz dopo aver ascoltato Gwen "... ed io ci comincio a perdere il sonno..." sbuffò "... ma resto convinto che un nuovo drone arriverà... l'assassino ritorna sempre sul luogo del delitto... e noi, con il nostro drone, lo fregheremo..."
Destresya però diede più peso alle parole di Gwen e ordinò ad Affy di controllare i tabulati telefonici.
Poi i 3 studiosi dell'occulto lasciarono la tenuta.

[Lady Gwen]

Sorrisi a Destresya, vedendo che aveva apprezzato ciò che avevo detto, infatti ordinò al vice di controllare i tabulati e la fonte delle chiamate.
Poi, i tre andarono via e speravo che avessero ragione, col loro progetto del drone.
Rimaneva ora da capire cosa volesse fare la polizia, da queste parti.

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[Destresya]

I tre strani personaggi andarono via con il loro progetto del drone.
Speravo che potessero essere utili, in qualche modo.
Poi mi rivolsi ai due ragazzi.
"Potete raggiungere una stanza sicura? Senza finestre da cui potrebbe entrare un drone?" chiesi.
"Noi pattuglieremo tutta la casa..." guardando Affy con aria d'intesa.
Non è che potessimo fare molto contro droni assassini, ma non avrei certo lasciato morire quel ragazzo sotto i miei occhi.

[Guisgard]

"Si, certo..." disse Elv a Destresya "... c'è la biblioteca... lì c'è una sola finstra, alta e stretta, sceriffo. Io e Gwen andremo lì."

[Lady Gwen]

"Perfetto, staremo in biblioteca, allora" convenni.
"A voi serve qualcos'altro, sceriffo?" Chiesi alla donna bionda davanti a me.

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[Destresya]

"Solo che voi stiate al sicuro!" risposi alla ragazza "E al minimo segnale di pericolo chiamateci, chiaro? Noi saremo sempre qui, dobbiamo trovare il mo di scovare quel criminale e farlo uscire allo scoperto!".

[Lady Gwen]

"La chiameremo sicuramente" annuii "E grazie per la vostra disponibilità. Davvero aspettiamo solo che tutto questo finisca" sospirando con una punta di nervosismo.
"Aggiornateci se sapete qualcosa."

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[Guisgard]

Elv diede ordine al maggiordomo di accompagnare Destresya e Affy.
Rimasto solo con Gwen andarono poi entrambi in biblioteca.
Era una stanza piena di libri ovunque, sulle mensole, sulla scrivania e nelle alte librerie.

[Lady Gwen]

Il maggiordomo accompagnò all'uscita sceriffo e vice e noi ci rifugiammo in biblioteca.
Era straripante di libri, da cima a fondo, in ogni angolo o anfratto, era da restarci secchi per quanto era bella.
"Okay, credo che non uscirò più da questa stanza" asserii ridacchiando e guardandomi intorno fra tutte le centinaia, forse anche migliaia, di libri che c'erano lì dentro.
Mi venne una voglia improvvisa di leggerli tutti uno dopo l'altro e pensai che non fosse affatto male passare qui il tempo.

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[Guisgard]

Elv rise e fece l'occhiolino a Gwen.
In effetti c'erano libri su libri, di molti generi e tipi, vecchi e nuovi, alcuni anche antichi.
"Beh, serviti pure." Disse lui sedendosi ed indicando quei libri alla ragazza. "Se preferisci il fascino della cultura al mio." Sarcastico.
Un libro su tutti però sembra sporgere da una mensola.
Un vecchio testo dalla copertia sbiadita.
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[Lady Gwen]

"Bene, adesso lo farò per principio, allora" replicai, facendogli la linguaccia, mentre lui si sedeva su una poltrona.
Iniziai a girare incantata fra gli scaffali, finché non notai un libro che spiccava su tutti.
Mi sollevai allora sulle punte, stirando il braccio per prenderlo ed una volta afferrato lo aprii, per vedere di cosa trattava.

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[Destresya]

Iniziammo a perlustrare la villa insieme al maggiordomo.
"Qualcosa mi sfugge, Affy, è dall'inizio di questa faccenda che ho questa maledetta sensazione, come di perdermi qualcosa..." pensierosa.
"Ma che cosa può essere?" gli chiesi "Sollecita i tabulati telefonici sulla soffiata anonima, voglio sapere il nome di chi ha chiamato, potrebbe essere il killer!".

[Guisgard]

Gwen prese il libro, ingiallito ed ammuffito, scoprendo che si trattava di un antico registro dei fatti accaduti a Moian negli ultimi 5 secoli.
Tra tutti gli eventi riportati spiccava la morte della donna accusata di stregoneria, consegnata, su richiesta della popolazione, dal marchese Guran Bell, all'inquisitore chiamato frate Florentino.

[Lady Gwen]

Era un registro, forse appartenente ad un archivio provato, che citava i maggiori avvenimenti di Moian fin dal '500.
Scoprii anche che un antenato di Elv era responsabile della morte della cosiddetta strega.
Molto interessante.
Raggiunsi allora Elv sulla poltrona e mi sedetti sulle sue gambe senza troppi complimenti.
"A quanto pare c'è qualcosa che la tua famiglia si è dimenticata di dirti..." con sarcasmo, facendogli leggere quelle pagine ingiallite.

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[Guisgard]

Il maggiordomo portò Destresya ed Affy in giro per il palazzo.
Non videro però nulla di che.
Intanto Affy richiamò l'agenzia telefonica per sollecitare quei tabulati.
"Sceriffo..." disse parlando in disparte a Destresya "... la chiamata è partita da un telefonino privato... la cellula è stata intercettata... la scheda per la telefonata è intestata all'agenzia dei cacciatori di misteri, ossia i 3 tipi che sorvegliano la tenuta."

[Riku966]

Chiamai rapidamente l’ufficio dello sceriffo, il cuore a tamburellarmi nel petto come se stesse minacciando di esplodere.
Quando la voce dell’altro capo parlò, cercai di trovare la giusta calma.
“Sì, buongiorno! Avrei una segnalazione da fare riguardante l’indagine condotta dallo sceriffo.” dissi rapida “Ero una collega di Absyns e, poco prima di morire, mi aveva rivelato il suo vero nome. Facendo qualche ricerca su internet, ho scoperto che il ragazzo era nel mirino di un’organizzazione chiamata Uaarania, che aveva dichiarato di voler uccidere membri di Sette Sataniche.” spiegai “A quanto pare, Absyns era nell’elenco delle loro vittime!”

[Destresya]

Mentre facevamo il giro della tenuta, scoprimmo che a chiamare l'ufficio erano stati proprio quei tre simpatici e strani individui.
"Su, andiamo a fare due chiacchiere con gli acchiappafantasmi!" Alzando gli occhi al cielo.
"Ci può accompagnare all'uscita?" Chiedi al maggiordomo.

[Guisgard]

Queennie aveva chiamato l'ufficio dello sceriffo.
Capendo allora dell'importanza di quelle dichiarazioni, il centralino le passò subito il cellulare dello sceriffo.
Infatti appena Destresya aveva lasciato, con Affy, il palazzo dei Bell, il suo telefonino squillò e Hasty la mise in comunicazione con Queennie che nel frattempo era in linea.

[Guisgard]

Gwen, seduta sulle ginocchia di Elv, cominciò a fargli vedere le pagine di quel libro nelle quali si parlava della strega e della sua famiglia.
Lui però sembrava tutt'altro che interessato a quegli annali, visto giocchiava con i capelli rossi di lei.

[Lady Gwen]

Continuai a sfogliare e leggere ad alta voce alcuni frammenti degli annali, che citavano l'episodio, ma mi resi conto che Elv era occupato a fare tutt'altro.
Allora mi voltai verso di lui.
"Ma mi stai ascoltando?" gli dissi, in realtà in una domanda retorica, perchè sapevo bene che non lo stava facendo, visto che giocherellava coi miei capelli.

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[Destresya]

Stavamo per raggiungere gli acchiappafantasmi, quando mi chiamarono dall'ufficio e mi passarono una chiamata dalla giovane attrice che avevo conosciuto quel giorno.
"Sono lo Sceriffo, raccontami tutto!" dissi alla ragazza, preoccupata dal tono che aveva Hesty.

[Guisgard]

Elv rise.
"Ma dai..." disse a Gwen "... davvero pretendi che preferisca ascoltare vecchie leggende invece che giochicchiare con te?" Facendole l'occhiolino e lenti grattini sul collo.

[Riku966]

Parlai con l'impiegato, la voce rapida che non permetteva troppe repliche. Sentendo l'urgenza, nella mia voce, la chiamata venne direttamente passata allo sceriffo che, con interesse, mi chiese di raccontarle tutto.
"Salve sceriffo, ho appena scoperto che Absyns - il cui vero nome era Nico - era nel mirino di un'organizzazione chiamata Uaarania, che si occupa di eliminare gli appartenenti alle Sette Sataniche." le raccontai rapida "Absyns era sulla lista delle loro vittime e, se questa Uaarania non dovesse essere fermata, altre persone rischiano di morire." aggiunsi "Non sono innocenti, quelli che prendono di mira, però non per questo qualcuno ha diritto di spezzare vite.
Posso suggerirle di andare ad indagare nella stanza dell'hotel dove pernottava Absyns?" fece un rapido cenno con il capo in direzione di Payl, invitandolo ad uscire "Potrebbe trovare qualcosa!"

[Lady Gwen]

Feci una smorfia in risposta a ciò che disse, poi scoppiai a ridere ai grattini sul collo.
"Smettila, mi fai il solletico..." dissi, ridendo e dandogli un buffetto scherzoso sul viso.

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[Destresya]

Ascoltai attentamente le parole della ragazza, quella faccenda era sempre più intricata.
Possibile?
Possibile che avessimo finalmente trovato il pezzo mancante, questa Uaarania?
"Grazie delle informazioni, sono state davvero preziose!" le dissi.
"Sapevamo del satanismo ma ora indagheremo anche su questa Uaarania, è molto importante, e cercherò di analizzare la stanza del tuo collega. Se dovesse venirti in mente altro, sono a disposizione!".
Avevo messo in vivavoce, in modo che Affy potesse sentire ed essere messo al corrente immediatamente, e lo guardai pensierosa.

[Guisgard]

"Facciamo un patto..." dsse a voce bassa Elv, senza smettere di fare i grattini sul collo di Gwen "... io ascolterò tutto ciò che mi leggerai... a patto che ti spogli prima..." ridendo piano e baciandole l'orecchio.

[Guisgard]

Payl fissò Queennie mentre parlava con lo sceriffo.
Allora annuì ed uscì dalla camera.
Intanto Destresya aveva messo a viva voce, in modo che Affy ascoltasse quelle parole di Queennie.

[Riku966]

Ancora al telefono, uscii dalla stanza seguendo Payl.
"Conti pure su di me, appena mi verrà in mente qualcosa o scoprirò altro, la contatterò immediatamente!" le risposi richiudendomi la porta alle spalle "Se dovesse avere bisogno di parlarmi, mi trova nella stanza quattordici.
A presto!"

[Lady Gwen]

Cercai di resistere al solletico che continuava a farmi, senza intenzione di smettere, ma avevo brividi dappertutto, era una sensazione assurda, da un lato quasi mi piaceva, dall'altro però volevo che smettesse subito perchè era insostenibile.
Scoppiai a ridere ancora di più alla sua proposta.
"Pensi davvero che io ti creda?" mormorai, sentendo il suo bacio sul mio orecchio, mentre lasciavo il libro chiuso sulla scrivania.

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[Destresya]

La ragazza era stata gentile e disponibile, la ringraziai di cuore.
"Perfetto, ti ringrazio moltissimo! So che non dev'essere facile. A presto".
Poi riattaccai, e mi rivolsi ad Affy che aveva sentito tutto.
"Scopriamo tutto quello che possiamo su questa Uaarania!" ordinai.
"Dobbiamo andare a controllare la camera, c'è sicuramente qualcosa se la ragazza me l'ha detto esplicitamente. Vai tu e riferiscimi immediatamente, mentre io andrò a parlare con Gozz e i suoi e terrò al sicuro Bell!" pensierosa.
"In momenti come questi vorrei avere più personale a disposizione!" sbuffai.
"Ma ce la faremo!" speranzosa.

[Guisgard]

"Parola di gentiluomo." Disse divertito Elv a Gwen. "Tu spogliati ed io manterrò il patto." Facendole l'occhiolino.
Intanto, poco lontano, Destresya ed Affy si fiondarono verso Moian, diretti all'albergo.
Durante il tragitto Affy aveva contatto Hosty affinchè cercasse notizie su Uaarania.
Quando l'auto dello sceriffo fu davanti all'albergo, Hosty ricontattò Destresya ed Affy, spiegando loro che Uaarania era un'organizzazione segreta col compito di combattere ogni forma di religiosità al mondo.
Lasciato poi Affy lì, lo sceriffo tornò al palazzo dei Bell.
In quello stesso istante, all'interno dell'albergo, Queennie era con Payl nel corridoio.
"Io vado a prendere qualcosa da bere, tu aspettami in camera tua." Lui a lei. "Così all'arrivo dello sceriffo saremo pronti per mostrare la camera di Absyns e scoprire se i tuoi sospetti sono giusti, ok?"

[Riku966]

Salutai lo sceriffo e misi via il telefono. La voce di Payl fu come una boccata d'aria fresca, in quell'inferno che stavamo vivendo.
"Certo, allora ci vediamo nella mia stanza." dissi per poi incamminarmi "Mi porteresti un succo alla pesca?" domandai cercando di fingere spensieratezza per poi entrare in camera mia.

[Lady Gwen]

Inarcai un sopracciglio, al suo commento.
Era proprio convinto, allora...
"E dimmi..." iniziai, sbottonando i primi bottoni della sua camicia e avvicinandomi a lui "Come fai a dare per scontato che dopo che mi sarò spogliata ci interesserà ancora quella leggenda?" gli chiesi allora, guardando con espressione enigmatica ed incuriosita i suoi occhi neri.

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[Destresya]

Mentre tornavo alla villa dei Bell, continuavo a pensare alle cose che avevo scoperto.
Uaarania, un'organizzazione che combatteva ogni forma di religiosità.
Accidenti, però, prendeva "ogni forma" molto sul serio se si accaniva anche sui satanisti.
Molto democratici.
Quindi magari ce l'aveva coi Bell per qualche forma di devozione che non avevamo considerato?
Forse il rampollo non sembrava poi così devoto, ma la sua famiglia poteva esserlo.
Non mi ero mai interessata della maledizione.
E allora la telefonata? Quel punto, lo avrei chiarito immediatamente.
Arrivata in prossimità della villa, mi misi a cercare il pittoresco veicolo di Goz.

[Guisgard]

"Solo se sarai tu a chiedermi di lasciar perdere il libro..." disse pianissimo Elv a Gwen, mentre lei gli sbottonava la camicia "... accetti?"
Intanto all'albergo, Payl aveva lasciato momentaneamente Queennie in camera sua, con la promessa di portarle un succo di frutta.
Poco dopo qualcuno bussò alla porta della sua camera.

[Guisgard]

Destresya tornò al palazzo e poco dopo trovò l'auto dei 3 studiosi, trovandoli nei pressi di uno stagno a pescare.
Ridevano e mangiavano dei panini presi in una salumeria non distante da lì.

[Riku966]

Passeggiai all'interno della mia stanza, in attesa del ritorno di Payl.
Immagini di vario genere, prima raffiguranti i filmati di Absyns e poi del suo collo squarciato, attraversarono la mia mente.
Quando bussarono alla porta, impiegai svariati secondi prima di andare ad aprire ma poi, meccanicamente, feci ruotare la maniglia con la magia.

[Lady Gwen]

Sorrisi divertita ed annuii, giocherellando voi bottoni ormai sbottonati.
Mi alzai, rimanendo davanti a lui ed iniziai a spogliarmi.
Sentii alcuni brividi sulla pelle, per la vaga frescura della biblioteca, ma li ignorai, man mano che continuavo a spogliarmi.
Quando tutti i miei indumenti si ammucchiarono a casaccio sul pavimento, con un vago sorriso tornai di nuovo da lui e continuai casualmente a sbottonargli la camicia.

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[Destresya]

Non fu difficile trovare gli acchiappa fantasmi e la loro macchina fantascientifica che mangiavano panini e ridacchiavano belli tranquilli.
Oh come avrei voluto avere anche io la loro spensieratezza.
Mi avvicinai con la macchina, dopodichè scesi e li affrontai direttamente.
"Vedo che vi state divertendo!" fissandoli con un sorriso.
"Perchè non mi raccontate un po' della soffiata anonima che avete fatto al mio ufficio prima dell'attacco del drone?" chiesi direttamente, guardando il loro capetto, Goz.

[Guisgard]

Con la magia Queennie fece girare la serratura, la porta si aprì e sulla soglia apparve il vicesceriffo Affy.
"Ehi, c'è un sistema di apertura automatica delle porte qui..." disse ridendo "... figo quest'albergo!" Entrando.

[Guisgard]

Gwen si spogliò tutta, completamente, davanti ad Elv che la guardava ovunque, gantasticando su di lei come neanche è permesso scrivere qui.
Poi lei tornò a sedersi sulle sue ginocchia e riprende a sbottonargli la camicia, mentre lui le accarezzava i fianchi nudi pianissimo, in modo sensuale.
"Forse anche tu sei una strega e mi hai fatto un qualche incatesimo..." disse con tono caldo lui.

[Riku966]

Mi aspettai di vedere Payl, oltre la soglia ma colui che si presentò fu il vicesceriffo Affy.
"Questo albergo è davvero all'avanguardia. Costa tantissimo pernottare qui." risposi frettolosa "Prego, entri pure!" dissi con esagerata allegria. Fu difficile provare a darmi un contegno "Posso fare qualcosa, per lei?"

[Lady Gwen]

Sentii le sue mani accarezzare piano e con desiderio le curve morbide dei miei fianchi nudi, mentre io finivo di sbottonargli completamente la camicia e pensavo che se anche vi avessi visto le cicatrici, lui sarebbe stato comunque bellissimo ed intrigante, per me.
Accennai un risolino silenzioso, accarezzandogli il torso nudo.
"Pare che non riusciate a liberarvi delle streghe, voi Bell... Sarà questa la vostra Maledizione..." dissi piano, divertita.

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[Guisgard]

"Vorrei vedere la stanza di Absyns, signorina." Disse Affy a Queennie. "Mi acompagna?"
Nel frattempo, nel bosco, Destresya aveva trovato Gozz ed i suoi compari.
Lui scoppiò a ridere.
"Ce ne ha messo di tempo per capirlo, sceriffo." Divertito.

[Riku966]

Affy fece giusto a tempo ad entrare in stanza, che subito mi domandò di portarlo nella stanza di Absyns.
"Certo, mi segua." gli dissi per poi uscire dalla camera.
Entrammo nella stanza di Absyns, camminai incerta e finsi di vederla per la prima volta.
"Spero ci sia qualcosa di utile!"

[Guisgard]

Queennie ed Affy arrivarono alla porta della camera di Absyns.
Entrarono e videro uno spettacolo imprevisto.
La camera era del tutto saccheggiata, rivoltata come un guanto.
"Presto..." disse Affy a Queennie "... chiami la direzione!"

[Riku966]

Entrammo nella stanza di Absyns ma ciò che vidi mi lasciò di stucco. La camera era stata completamente saccheggiata, le mie labbra tremarono di rabbia.
"Payl." dissi con voce furente.
Uscii dalla stanza fingendo di andare in direzione ma invece, una volta nel corridoio e dopo essermi accertata non ci fosse nessuno, richiamai a me la magia e cercai di raggiungere, tentando un teletrasporto, Payl.

[Destresya]

"Lo trova divertente?" fissandolo negli occhi, severa.
"Lo sapeva e non me lo ha riferito, nella migliore delle ipotesi posso arrestarla per intralcio alle indagini... nella peggiore, sapeva del drone perchè l'ha comandato lei!" sfilandomi le manette dalla cintura.
"Allora, vogliamo andarne a parlare in centrale così la smette di ridere o vuole dirmi immediatamente come sono andate le cose?" fissandolo.
Quei tipi non mi piacevano per niente.

[Guisgard]

Queennie usò la magia, ma grazie ad essa comprese che payl non era più in quell'albergo e neanche a Moian.
Era abbastanza lontano, al punto che occorreva un super incantesimo per trovarlo.
Un incantesimo che avrebbe tolto ogni forza alla ragazza.

[Guisgard]

"Se le streghe sono come te..." disse Elv piano a Gwen, guardandola negli occhi e giocando con le dita sulla sua schiena nuda "... allora non voglio certo liberarmene... anche a costo di finire all'Inferno..." e si chinò in avanti per baciarle un capezzolo delicatamente.

[Riku966]

Non riuscii a teletrasportarmi, ma ebbi la consapevolezza che Payl era l'artefice di quel furto.
Se non potevo raggiungerlo, allora avrei fatto in modo che almeno una parte di ciò che avevamo scoperto, tornò in albergo.
Decisi quindi di tentare un nuovo incantesimo al fine di riportare gli oggetti rubati, nella stanza di Absyns, in modo da poter mostrare qualcosa al vicesceriffo.

[Lady Gwen]

Ridacchiai per la sua onestà e mi morsi il labbro, sentendo il suo bacio sulla mia pelle e le sue dita sulla mia schiena, accarezzandogli i capelli neri e morbidi.
"Molto saggio da parte tua... O molto sconsiderato, chissà..." replicai, divertita, togliendogli la camicia ed accarezzandogli le spalle definite e ora finalmente scoperte.

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[Guisgard]

"Calma, sceriffo." Disse Gozz a Destresya. "Era solo un mio piano geniale. Ho attirato qui il colpevole, ossia il drone e poi lei per favorire le indagini. Ora non ci resta che attendere qui l'arrivo di un nuovo drone..." divertito.
Intanto nel palazzo la situazione si era fatta subito calda tra Gwen ed Elv.
I 2 cominciarono a toccarsi, poi a baciarsi.
In breve si ritrovarono a terra, sul morbido tappeto di arte turca e preso in un Bazar a Cipro dal bisnonno di Elv.
Forse qualche Gran Visir del Sultano Ottomano si era sollazzato in passato con qualche ancella, ma adesso erano il rampollo e la rossa giornalista a giacere u quel rosso porpora dai riflessi cremisi.
Si baciavano e facevano l'Amore, dove lei si lasciò andare, gridando e godendo forte.
Giunse così la sera, senza che nessuno attaccò la tenuta.
"Strano, è buio e nessuno si è fatto vivo..." Lion a Gozz.

[Guisgard]

La magia di Queennie fece materializzare davanti a li una quantità di oggetti che Payl aveva portato via.
Perlopiù testi, video e resoconti di riunioni, messe nere, sacrifici, stupri e persino omicidi.
Tutti con bsyns come protagonista.

[Riku966]

Fortunatamente, grazie alla magia, la refurtiva che Payl ci aveva sottratto era tornata indietro.
Il fatto però che non fosse più in città, con il poco tempo che aveva avuto, mi lasciò molto preoccupata. Perché era così interessato alle informazioni su Absyns, cosa li legava?
Decisi di rimanere ogni dubbio, lasciando le indagini su Payl per un altro momento e, afferrando tutto quel materiale, tornai in stanza.
"A quanto pare gli oggetti li aveva presi in custodia la direzione." dissi una volta nella stanza "Si scusano per il disguido ma avevano visto un ragazzo correre all'esterno e non hanno fatto a tempo a prenderli e rimetterli a posto."

[Destresya]

"Oh sì, molto geniale, e allora perchè non mi ha avvisato del suo piano appena mi ha visto? Mi ha fatto perdere tempo a cercare la fonte anonima, e questo si chiama intralcio alle indagini ed è un reato!" furibonda con quei dilettanti che si mettevano in mezzo.
"Ora mentre voi giocate a fare gli investigatori, vado a presidiare la villa!" scuotendo la testa e dirigendomi verso la macchina.
Ma si poteva essere più incompetenti?

[Guisgard]

Affy prese il materiale portatole da Queennie.
Subito chiamò la scientifica, così che ogni cosa fosse portata via.
Lui poi ringraziò la ragazza e tornò all'ufficio dello sceriffo usando un'auto dell'albergo.
Dopo alcune ore squillò il telefonino di Destreya, ancora alla tenuta con Gozz e gli altri 2.
"Sceriffo..." disse Affy al telefono "... un bel colpo di scena... su diverse cose ritrovate in camera di Absyns, il cui vero nome era Nico Storm, ci sono le impronte digitali di quel tale Payl, comparsa e controfigura, nonchhe di un certo Sannah, esperto di effetti speciali. Entrambi sono ora irreperibili..."

[Riku966]

Lasciai che Affy prendesse le prove e lo salutai educatamente.
Uscii dalla stanza richiudendola alle mie spalle, per poi cercare di ponderare alla prossima mossa da fare.
Ero rimasta sola.

[Lady Gwen]

Smettemmo di parlare, perchè non ve n'era più bisogno.
Continuammo ciò che, probabilmente, era stato interrotto nel pomeriggio all'arrivo di Gozz nel bosco.
Sulla mia pelle, non corsero più brividi freddi, bensì ardenti ed ancora una volta mi ritrovai a pensare che era stata davvero una svolta inaspettata, questa.
Non avrei mai pensato di poter trovare Elv, oltre ad un materiale sufficiente per un ottimo articolo.
Il tempo sembrò fermarsi, mentre noi eravamo stretti su quel tappeto, non avrei voluto essere da nessun'altra parte che non fosse qui con lui, ad amarci senza sosta.
Sparirono tutto e tutti, i droni, le indagini, gli attacchi, tutto, tranne noi.

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[Guisgard]

Scattarono subito le indagini.
L'albergo fu preso d'assalto dagli uomini della scientifica, tutto sotto l'occho vigile di Affy, in attesa che lo sceriffo Destresya lo raggiungesse,
Oltre Payl anche Sannah era sparito nel nulla, anche se non era riuscito a portarsi dietro tutta la sua strumentazione.
Analizzandola, gli uomini della scientifica ricostruirono l'accaduto.
Payl era un agente segreto di Uaarania ed aveva assoldato Sannah, un famoso pirata informatico, giunto a Moian sotto mentite spoglie, per mettere in atto il loro piano.
Infatti il bersaglio sin dall'inizio era stato Absyns, mentre la presunta maledizione dei Bell avrebbe fatto da specchietto per le allodole.
Per questo era stato aggredito Elv, così che da allontanare l'attenzione di tutti dai veri piani di Payl.
Verso il pomeriggio arrivarono a Moian anche alcuni agenti federali, visto che sugli uomini di Uaaraniac'era da tempo una taglia.
Tutto ciò fu Gusve a dirlo a Queennie, mentre Gwen, ancora con Elv, apprese queste rivelazioni shock da una chiamata improvvisa da parte del direttore del giornale.

[Lady Gwen]

Inaspettatamente, nonostante fossi in quella cittadina, seppi tutte le ultime notizie dal direttore.
Rimasi veramente senza parole nel sapere tutta la ricostruzione della vicenda.
Nonostante tutto e nonostante Elv avesse rischiato la vita, non mi dispiaceva che i tipi avessero fatto fuori un tipo marcio e balordo come Absyns, di certo un depravato in meno a questo mondo.
Il mio caro rampollo, inoltre, sembrava essersi ripreso parecchio bene, dunque, nonostante un sotteso vagamente tragico, l'importante era che tutto si fosse chiarito e risolto.
Ci avrei ricavato un articolo esplosivo, il ché non era affatto da sottovalutare, considerando che ero venuta qui apposta.
Riguardo ciò che sarebbe stato dopo, preferivo fosse anche stavolta il caso a decidere, così come era stato il caso a mettermi sulla stessa strada di Ev, in modo totalmente inaspettato.

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[Guisgard]

Il giorno successivo a Moian tornò la tranquillità.
Dopo qualche settimana poi la gente dimenticò l'accaduto, anche se ancora adesso qualcuno continua a credere alla maledizione dei Bell ed alla vendetta della strega sepolta viva.
Payl e Sannah non furono più trovati dalle forze dell'ordine e alla fine il caso fu chiuso.
Ma certe sere, dopo tormentati crepuscoli, qualcuno afferma che fra i boschi alle pendici del Taburn si sentano misteriosi canti ed arcane litanie, forse appartenenti a sacrileghi messali demoniaci.
Leggenda? Superstizione?
Solo il Taburn, forse, conosce la verità.
https://image.freepik.com/premium-photo/coniferous-forest-mountainside-among-low-clouds-atmospheric-view-rocky-mountains-with-conifer-trees-dense-fog-ghostly-foggy-forest-big-rocks-minimalist-dramatic-scenery-early-morning_102332-3547.jpg




Fine episodio

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[Guisgard]

L'ISOLA DEL TESCHIO VERDE

“Poi Iddio disse: facciamo l’uomo a nostra immagine, secondo la nostra somiglianza: domini sopra i pesci del mare e sugli uccelli del cielo, sugli animali domestici, su tutte le fiere della terra e sopra tutti i rettili che strisciano sopra la terra”
(Genesi_1,26)



Lo scorcio di città in quel frammento di crepuscolo appariva come intrappolato, fra gli infiniti colori delle insegne pubblicitarie e la moltitudine di luci che si accendevano dai grattacieli che svettavano verso il cielo.
Bagliori e scintillii correvano lungo le strade, nei vicoli e sulle piazze.
Le televisioni e i monitor accesi nei locali e dietro i vetri dei negozi mandavano, quasi in contemporanea, il trailer del nuovo film di quello che era il divo del momento.
Il bel viso del giovane, i suoi occhi azzurri e l'espressione quasi studiata per imitare ogni espressione e gesto di chi il pubblico non aveva mai davvero dimenticato.
“Guisgard...” diceva ad un tratto la voce fuori campo che introduceva una nuova puntata dell'atteso talk show “... è davvero morto? Non nei cuori dei suoi ammiratori.”
Poi il presentatore salutava il pubblico e presentava l'atteso ospite.
“Amici ed amiche...” l'uomo agli spettatori in studio ed a quelli a casa “... il divo del momento, nonché figlio di una leggenda... Milo, il figlio del leggendario Guisgard, protagonista di infiniti film d'azione!” Tra l'applauso del pubblico.
“Grazie di avermi invitato in trasmissione.” Il giovane Milo.
“Il pubblico freme...” ridendo il presentatore “... tutti vogliono sapere cosa ha provato, quando il tribunale ha finalmente sentenziato che lei è il figlio naturale del grande divo.”
“Beh, una grande gioia, perchè ho sempre saputo di essere il figlio di Guisgard.” Milo sorridendo.
“E cosa pensa della morte del grande attore?” Fissandolo il presentatore. “Ancora oggi avvolta nel mistero, no?”
“Si, sono raccontate tante cose...” Milo annuendo “... dall'incidente durante le riprese del suo ultimo film, alla vendetta da parte di un misterioso maestro avversario, fino a teorie più fantasiose, come quella riguardante la maledizione che tormenta i Taddei...”
“I fans proprio su questa maledizione si fanno molte domande...” il presentatore con tono serio “... lei non teme per la sua vita?”
“Io non credo esista un demone che va in cerca dei primogeniti della nostra famiglia...” ridendo piano Milo “... e quanto a mio padre, non mi interessa sapere come è morto, ma invece come ha vissuto.”
E partì subito un nuovo applauso.
“Cambiamo discorso...” il presentatore più rilassato “... ci parli del suo prossimo, atteso film.”
“Si, le riprese cominceranno fra qualche giorno...” con sguardo luminoso Milo “... come location la produzione cerca un'isola sperduta, con uno scenario lussureggiante ed incontaminato. Immagino abbiano già qualche idea e poi a me non spetterà altro che prestare il volto al protagonista.” Facendo l'occhiolino alla telecamera, tra il tripudio del pubblico.
https://parade.com/wp-content/uploads/2017/05/orlando-bloom-tonight-show.jpg




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[Lady Gwen]

Sarebbe stata l'ennesima "spedizione" complicata, quella che avrebbe avuto inizio tra un paio d'ore, ed ero infatti ancora presa dai preparativi.
Mi ero trasferita temporaneamente a Baias, per la primavera, alla villa di mio zio.
Cioè, per meglio dire, zio acquisito.
Elv aveva in realtà sposato mia zia, di solo dieci anni più grande di me, tanto da considerarci quasi cugine, tanto era giovane.
Avevo accettato questa vacanza premio per essere più vicina al mare e svolgere meglio le mie ricerche di biologa marina, ma l'unico dettaglio che probabilmente non mi sarebbe andato giù era sapere che Elv fosse un rinomato cacciatore di squali.
Temevo che anche questo avrebbe creato dei problemi, nella mia permanenza.
Avevo detto di dover analizzare dei componenti della barriera corallina, reperendo alcuni piccoli campioni e lui aveva accettato di accompagnarmi.
Sapevo però che avremmo finito per litigare.
Speravo solo che, prima o poi, le cose sarebbero cambiate e che lui avrebbe capito quanto fosse sbagliato ciò che faceva.
Era sbagliato da ogni punto di vista, etico e morale e davvero mi auguravo che Elv avrebbe accettato di mettersi nei miei panni.
Non che lo conoscessi da molto, beninteso, ma ero certa che presto o tardi avrei trovato l'espediente giusto per fargli cambiare idea, dovevo solo avere pazienza.https://uploads.tapatalk-cdn.com/20210406/177b0b5f791b42bf0f78f1658f352704.jpg

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[Altea]

Un letto...un letto morbido e confortevole, non che non ne avessi avuto in quei mesi precedenti ma il letto proprio era tutt’altro.
Sulla pelle il fresco lino aveva un effetto rigenerante, avevo lasciato accesso un lume, avevo timore ad addormentarmi, qualcosa potesse accadere nuovamente.
Era strano, la ciurma della Santa Caterina era stata designata a grandi onori mentre prima erano dei manigoldi e sentivo il rumore della nave volante sopra il Palazzo.
Eh il nostro capitano...ehm scusate...il neo Duca dormiva a pochi metri dalle stanze riservate ai De Bastian.
Quella giornata della sua incoronazione era stata spumeggiante, il suo volto era raggiante, ma il Fiore Azzurro non era stato trovato.
Osservai la mia mano sofferente, avevo ancora l’anello di fidanzamento, come una moglie silenziosa lo avevo seguito, protetto, avevo sofferto per il suo mancato affetto e certo non mi sentivo una Penelope che vede il suo Ulisse ritornare a casa.
Avrei voluto andare da Lui, sentirmi sicura, parlargli ma Lui...Lui mi aveva trattato nei peggiori dei modi in quel lungo viaggio.
La mia famiglia e, soprattutto Nonno Mandus, era adirato con il neo duca Guisgard per non avermi protetto,come le nostre famiglie ci avevano unito dalla nascita.
Petronilla mi raccontò di una diatriba tra mio nonno e mio padre e Lui, il fatto che la loro amata figliola e nipote aveva vissuto in quella gabbia dorata sperando nel suo ritorno e Lui quasi la rifiutò nella nave e molto più scandaloso ed offensivo non si era preso cura della futura moglie. D’ altronde era chiaro che essendo stato nominato Duca quel matrimonio sancito tra loro e il Duca Taddeo l’Austero era valido e reale.
Al sapere di queste notizie il mio animo si rattristò, non aveva mai mostrato il minimo interesse verso di me, eppure era realtà. Avevo vissuto per anni con la foto di un bambino quasi più grande di me, avevo immaginato come poteva essere, se quegli occhi azzurri erano diventati più vispi e vividi e quando lo vidi uscire da quella nave volante quasi stavo per svenire. Tutti quegli anni a pazientare, il fatto di essergli sempre stata fedele come una Granduchessa doveva fare per il proprio marito avevano creato un vortice nel mio corpo. Devo ammettere di essere sempre stata spaventata dal fatto potesse essersi imbruttito, ma io lo amavo da quella foto e vederlo bello come il Sole, spavaldo ed audace mi rese fiera di poter essere moglie di un uomo di quella staffa.
Ebbene si cari lettori, in silenzio rimasi ad amarlo nonostante palesemente mostrava il suo odio verso me….ma come mi insegnarono mi comportai da vera futura regnante taddeide. E non scordiamo da meno che un taddeide rischia pure la famosa “Gioia dei Taddei”, anche se poco credevo alle superstizioni. Chissà a cosa stava pensando il mio duca e capitano nella sua stanza.
L’ intervento di mia madre fu propizio, ovviamente dopo aver accasato tutte le figlie quale miglior partito per la figlia minore; ma ella notava la tristezza nel mio volto e così mio padre e nonno Mandus mandarono una missiva nella stanza del nuovo duca Guisgard dove riferivano che ogni dissapore era scomparso in famiglia grazie all’ intervento della duchessa Altea de Bastian, la quale ogni giorno era più triste per la mancanza di Sua Signoria il Duca e sapeva di non essere la benvoluta da parte Sua ed aspettava un Suo accenno….e così via...tutta questa diplomaticità, non sapevano nemmeno ci davamo del “tu”.
Ma volevo parlare con una vera donna….un uomo si conquistava con altre armi altro che con le lacrime e “Madame Sybille” era sempre la donna ideale.
Scrissi un biglietto da far pervenire alla donna che era nel Palazzo Taddeide, visto si era fatta come nuovo amante un certo Conte de Bruges e certo non volevo entrare in stanza e coglierli in...peccato..se cosi si vuol dire.
Il biglietto fu dato a Petronilla “Di al vecchio maggiordomo Sebastian di portarlo a Lady Sybille e non fare quella faccia innorridita e guai se lo racconti ai miei familiari”.
Mentre aspettavo vidi passare veloce un uccello...era Matiz, che faceva da queste parti, forse andava dalla ciurma e mi affacciai al balcone ad osservare la nave volante sopra il Palazzo.

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[Riku966]

In piedi davanti alla grande scrivania delle studio di mio padre, il silenzio era spezzato unicamente dalla voce del presentatore televisivo che annunciava il figlio del compianto Guisgard.
Scoccai un'occhiata alla tv, osservando il ragazzo entrare nello studio. Successivamente, i miei occhi ricaddero sugli appunti di mio padre.
Erano gli ultimi che era riuscito a prendere da quando, ormai dodici anni prima, era morto.
Ascoltai l'attore fin quando non vociferò della Maledizione che tormentava i Taddei, oggetto del mio interesse da quando, sei mesi fa, avevo scoperto i fascicoli tenuti in una camera nascosta nella mia ampia villa londinese. Poi, quando il presentatore gli domandò se temesse per la sua vita, afferrai il telecomando e spensi la televisione.
Mio padre Richard, archeologo da sempre affascinato dai misteri e dall'avventura, aveva diversi scatoloni in cui erano contenuti manuali, passaporti, e libri sulla mitologia.
Nello studio di mio padre, decisi quindi di continuare le mie ricerche e andare, ulteriormente, contro i pensieri di chi volevano vedermi come una folle fanatica.



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[Destresya]

Dovevo frenare l'entusiasmo, questo era certo.
Ancora non sapevo perché il nuovo rettore mi avesse convocato nel suo ufficio.
Potevano esserci mille motivi, no?
Non era necessariamente legato alla ricerca che gli avevo sottoposto giorni fa.
Erano più di 10 anni che avevo la cattedra di Professore Ordinario all'Università Cattolica di Afragolopolis, eppure ancora non ero riuscita a partire per quel viaggio.
Oh sì, avevo guidato tante altre spedizioni, certo.
Ma se provavavo a nominare i Geniti, la mia credibilità scricchiolava, i fondi finivano immediatamente e dovevo continuare a indagare di nascosto.
Fa niente che avessi trovato le prove dell'esistenza di questa civiltà, e che una spedizione avrebbe potuto essere una svolta nella storia dell'umanità.
Ma no, diamo pure della pazza alla professoressa Thrit di Antichità Flegee.
Dopotutto, cosa volete che ne sappia lei, no?
Non studia queste cose da tutta la vita, no, figuriamoci.
Non è partita per decine di spedizioni ed è famosa in tutto il mondo accademico per le sue scoperte.
Ma figuriamoci, io qui scaldo la scrivania, no?
Ecco, speriamo che il nuovo rettore sia di un altro avviso, perché il vecchio bacucco andato in pensione da poco di certo aveva una mentalità così ristretta che non ci sarebbe passato uno spillo.
Guardo di nuovo la presentazione che ho mandato per e-mail al rettore, la sfoglio, e sospiro, immaginando come sarebbe essere davvero lì.
La verità era che la mia vita senza spedizioni avventurose alla ricerca di questo o quel reperto sarebbe stata troppo noiosa per i miei gusti, erano le spedizioni che mi davano la giusta adrenalina, per affrontare i lunghi mesi fatti di lezioni, esami e tesi di laurea di specializzandi che spesso non sapevano bene dove sbattere la testa.
Anche se, dovevo ammetterlo, nel corso di Antichità Flgee trovavo sempre ragazzi motivati e interessati a scoprire i segreti di queste civiltà spolte.
Non come quando mi è capitato di tenere corsi come Antichità Classiche, Storia Greca o Storia Romana, tutti pieni di matricole allo sbaraglio che non sapevano nemmeno come si erano ritrovati lì.
Sì, lo so che dovrei avere una maggiore considerazione dei miei poveri studenti, ma non ho pazienza, non ho per niente pazienza, e insegno perché è l'unico modo che mi permette di veder finanziate le mie spedizioni.
Sorrisi, guardando fuori dalla finestra del mio studio.
Forse quella era la volta buona.

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[Guisgard]

Queennie entrò nello studio di suo padre, trovando quel senso di confusione e di disordine quasi patologico che regnava da sempre in quella stanza.
Fra libri gettati qui e là, antichi cimeli, disegni e cartine vecchie almeno di un quarto di secolo si sentiva ancora quell'atmosfera da romanzo d'appendice, che sembrava raffigurare suo padre nel migliore dei modi.
La ragazza cominciò così a rovistare fra scatole impolverate, borselli da viaggio e cartelline consumate dal tempo.
Infine trovò qualcosa.
Si trattava di un dossier, o meglio, di una sorta di diario nel quale suo padre aveva raccolto informazioni e notizie di vario tipo circa l'antica maledizione dei Taddei.
Da quel libretto, più che fatti, erano elencati nomi di vari personaggi vicini soprattutto al famoso attore morto.
Un nome troneggiava su altri, quello di un monaco, un certo Nakakata, maestro del celebre divo.

[Guisgard]

Era una giornata non certo calda sul molo, sebbene il Sole fosse alto.
Un vento deciso sferzava le onde, cullando le diverse barche ormeggiate nel porto di Baias.
La villetta di Arow ed Elv, sposati solo da pochi mesi, sorgeva su un basso promontorio che dagli scogli saliva lungo il litorale, avendo così un meraviglioso panorama sul porto della città.
Gwen era giunta da pochi giorni, abbastanza quindi per rendersi conto di come il suo acquisito zio si guadagnasse da vivere.
Ora il giovane uomo era proprio al porto, intento a preparare la sua imbarcazione, pronta per una nuova spedizione in caccia di squali.
Arow infatti aveva detto a sua nipote che il marito si era guadagnato un nuovo lavoro.
Infatti il direttore di una nota località balnerare, non lontana da lì, lo aveva incaricato di cacciare un esemplare di squale avvistato da alcuni bagnanti in quelle acque.

[Guisgard]

Dai vetri si poteva scorgere quell'angolo del palazzo, circondato davverde brughiera e sottostante un cielo dai colori crepuscolari.
Altea vide quell'uccello.
Il blu che pareva risplendere nel chiarore che lottava contro l'incedere dell'imbrunire, quelle piume dai riflessi cangiati e l'eleganza di librarsi nel sibilo silente delle brezze australi.
Altea lo riconobbe, era Matiz.
Secondo la leggenda vedere l'uccello blu era segno di fatti nuovi, importanti per il casato dei nobili Taddei.
Matiz svolazzò fra le merlature e poi si adagiò su un comignolo.

[Lady Gwen]

Come se le anticipazioni sul lavoro di Elv non bastassero, Arow mi aveva avvisata del nuovo lavoro che gli avevano assegnato.
Ritenevo sempre più sbagliata questa cosa, era inconcepibile, temevo sì di risultare ingrata, vista la loro ospitalità, ma proprio non ce la facevo ad accettare questa situazione, in quanto persona ed in quanto biologa.
Presi un profondo respiro, chiusi il borsone che avevo preparato ed uscii, per raggiungerlo al porto.
La giornata era assolata, l'aria sapeva di salsedine e cercai di godermi quelle sensazioni per migliorare il mio umore, il quale davvero non era granché.
Il panorama era bellissimo, si scorgeva tutto il litorale e decisamente era più bello passare qui l'inizio della primavera, piuttosto che nel grigiore cittadino.

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[Altea]

Sullo sfondo vidi la brughiera coi suoi misteri lontani, quelle leggende nefaste.
Matiz volava fiero della sua bellezza, rimasi perplessa ad osservarla e mi sporsi sul davanzale.
Danzava nel cielo Matiz e quale nuova notizia avrebbe portato alla famiglia dei Taddei.
Poi vidi che si posò elegantemente sopra un comignolo, come un segno...e cercai di capire in che punto si era posato.
"Matiz" dissi con voce leggera, in modo di non spaventare il misterioso uccello.

[Guisgard]

Destresya lasciò il suo ufficio per raggiungere quello del nuovo rettore.
Di lui aveva sentito parlare alcuni inservienti.
Era abbastanza giovane, brillante e di ampie vedute.
Così dicevano.
Dopo qualche istante la bella professoressa era nell'ufficio del rettore.
"La professoressa Destresya Thrit, immagino..." disse guardandola "... giusto?" Con fare garbato, per poi alzarsi e poegerle la mano. "Prego, si accomodi. Non ci siamo ancora presentati..." sorridendo "... sono il dottor Roan, molto lieto." Fissandola.
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[Guisgard]

Matiz si voltò nell'udire il suono della voce di Altea.
Per un lungo istante gli occhi blu del'uccello furono in quelli della dama De Bastian.
Poi volò via.
Infatti un attimo dopo Altea si accorse che un uomo anziano era apparso sul tetto.
Si trattava di uno degli spazzacamini che periodicamente pulivano i comignoli del palazzo.
Cominciò allora ad intonare una canzone, che così diceva:

"La gabbianella turchese
svolazza tra palazzi e chiese.
Vola dall'Elsa argentata e crespa,
sui duchi veglia guardinga e vispa.
E' una dama di rara beltà e lignaggio,
ma mutata in uccello può volar in viaggio!"

[Altea]

Ebbi un fremito, la gabbianella mi guardava negli occhi come fosse una vera persona tramutata in quel meraviglioso turbinio di piumaggio.
Se ne andò, come sempre in modo misterioso quando udii un uomo cantare. Era uno degli spazzacamini, ascoltai le sue parole...Elsa...parlava di Sygma e su cosa mai vegliava la gabbianella e mi venne un dubbio.
"Mi scusi buon uomo...sto sentendo la sua canzone" verso lo spazzacamino "Avete visto pure voi la gabbianella, ma quindi a vostro avviso da cosa protegge la gabbianella i nostri Duchi?Non mi dica dalla Gioia..." a dire il vero non continuai perchè il solo pensarci mi fece venire i brividi e cambiai un attimo discorso "Secondo voi perchè è apparsa?". Solitamente amavo ascoltare il parere del popolo, la saggezza popolare aveva sempre un chè di vero ma a volte veniva esasperata da credenze e superstizioni.

[Guisgard]

Gwen scese al porto e si incamminò lungo il molo, diretta a dove era ormeggiata l'imbarcazione di suo zio.
Lo vide sul pennone dell'albero a sistemare le vele quadre.
Con agilità Elv saltò giù sul ponte, per poi lavarsi la faccia da un seccio d'acqua posato sul parapetto.
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[Lady Gwen]

Arrivai al molo, dove Elv stava armeggiando con le vele, per sistemarle, poi scese giù.
"Interessante questo... "Setting" da Pirati dei Caraibi..." dissi, con sornione sarcasmo, mentre mi avvicinavo.

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[Destresya]

Beh, una cosa era certa, il vecchio bacucco era stato più che degnamente sostituito, almeno alla vista.
Se anche non avesse approvato la mia ricerca, perlomeno le riunioni di facoltà sarebbero state decisamente più interessanti.
Lo scrutai attentamente mentre mi porgeva la mano e si presentava semplicemente come dottore.
Falsa modestia?
Non è che mi interessasse molto in quel momento.
"Ma che modesto il nostro nuovo Magnifico Rettore!" sorrisi, divertita "Benvenuto!".
Gli strinsi la mano in modo saldo e senza remore, guardandolo negli occhi.
Ero curiosa di sapere che tipo fosse, molto curiosa.
Ma più di ogni altra cosa, ero curiosa di sapere della mia ricerca, anche anche se tentavo di non darlo a vedere.
"Sì sono io!" annui "Voleva vedermi?".

[Guisgard]

Il vecchio spazzacamino si voltò verso Altea.
"Quando appare la gabbianella" disse "è perchè sta per intraprendere un viaggio, milady. Un lungo viaggio..." guardando il crepuscolo "... un lungo viaggio che forse non può affrontare da sola..." fissò allora la Santa Caterina ormeggiata nel fossato intorno al palazzo.
E proprio su uno dei pennoni della nave si era appollaiata Matiz.

[Guisgard]

Elv si voltò e vide Gwen.
Rise allora di gusto.
"Noi gente di mare" disse lui divertito "abbiamo un certo buongusto, ragazzina." Facendole l'occhiolino.
Allora prese un grosso arpione e lo sistemò in una cassa, avvolgendoci poi una cima intorno.
"Tua zia ha detto che devo portarti a spasso per mare, giusto?" Sarcastico.

[Altea]

Seguii con lo sguardo quello dello spazzacamino, e che viaggio avrebbe potuto mai intraprendere con la Santa Caterina? Forse Guisgard aveva in progetto qualcosa e io non lo sapevo...non avrei potuto tollerare la sua lontananza nuovamente...ecco ancora questi pensieri illusori.
"Si, può essere...solo il Tempo ci darà ragione e capiremo cosa significa tutto questo. Buon lavoro a Lei" sorridendo allo spazzacamino.
Entrai in camera e strinsi il fazzoletto, la mano muoveva nervosamente il mio anello di fidanzamento...Lui era sfuggevole come quella gabbianella ma dovevo sapere la verità e doveva confessare che viaggio voleva intraprendere; un
bell' interrogatorio ci voleva proprio.
Uscii in modo repentino dalle mie stanze private e camminai in modo indifferente negli ampi saloni di marmo, senza dare nell' occhio, sapevo benissimo quali pettegolezzi si costruivano a Corte.
Quando fui certa nessuno mi stesse osservando sgattaiolai verso le stanze taddeidi e mi trovai di fronte alla stanza del neo Duca Guisgard.
Provai uno stato di ansia ed agitazione ma volevo sapere e bussai leggermente e appoggiata alla porta dissi "Sono Altea, e non fare finta di non essere in camera" sempre se era in camera ovviamente.

[Guisgard]

Roan rise e non commentò la battuta di Destresya circa la presunta poca modestia del rettore.
"In realtà..." disse "... ho letto il suo articolo ed incuriosito ho assistito, in incognito, ad un paio dei suoi seminari, professoressa..." guardandola "... beh, a differenza del mio predecessore io trovo intriganti le sue tesi su quell'antichissima civiltà... i Geniti, gli antichi abitanti dei mari Flegeesi, spazzati via da un'eruzione vulcanica forse persino più devastante di quella di Santorini del XV secolo A. c... beh, io voglio aiutarla con la sua spedizione... naturalmente non posso obbligare il consiglio di facoltà a finanziare il viaggio e tutte le spese... ma forse ho un finanziatore, professoressa..."

[Lady Gwen]

Scossi la testa con un sorriso sornione, avviandomi per salire a bordo.
'Portarmi a spasso per mare'?
"Ha usato proprio queste esatte parole?" con tono diffidente e sarcastico "Non vado per mare in crociera..." con un sorriso candido.

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[Guisgard]

Altea bussò e chiamò, ma dalla stanza nessuno rispose.
Un attimo sentì dei passi all'esterno, verso il ponte levatoio del palazzo.
Alcune guardie salutarono il duca, come se lui passeggiasse verso l'ingresso.
Era dunque fuori, tra la Porta dei Leoni e il fossato.

[Guisgard]

Elv rise, aggiustando poi delle boe lungo il parapetto.
"Beh, andare per mare in cerca di coralli è un pò come andare in crociera..." disse a Gwen "... no?" Poi scosse il capo. "Ti avverto, ragazzina... questa non è la barca di Greenpeace, chiaro? Non voglio attivisti e animalisti a bordo. Salpiamo per dare la caccia ad un grosso squalo bianco. Se la coscienza fa le bizze, allora consolati che lo faccio per salvare i bagnanti per la prossima Estate." Facendole l'occhiolino.

[Destresya]

Anni fa forse avrei reagito quasi con un gridolino di gioia a quelle parole del rettore, ma in tanti anni avevo ormai imparato a controllare le mie reazioni e a fingere, soprattutto davanti a chi era più potente di me.
A volte anche davanti agli studenti, ma lì per motivi diversi, mica potevo insultarli.
"Beh, devo confessarle che non osavo sperarlo!" gli sorrisi.
Poi mi soffermai su una cosa che aveva detto, qualcosa che era passato in secondo piano, in quella miriade di informazioni per me così importanti.
"Addirittura in incognito nei miei seminari, così mi lusinga rettore!" con un sorrisetto divertito.
Poi tornai seria e concentrata sulla mia missione.
"Mi parli di questo finanziatore!" incuriosita.

[Altea]

No, non era in camera....respirai lentamente.
Poi udii delle voci, mi sporsi di più ed udii le guardie. Era fuori, ah....stava mica partendo cosi? Con la sua solita indifferenza?
Beh, doveva sapere io conoscevo quel Palazzo più di lui visto prima ero stata la Preferita del suo predecessore.
Aprii una piccola porticina, presi delle scale a chiocciola alzandomi la gonna e le sottovesti e andai verso la Porta dei Leoni ed il ponte levatoio e uscii camminando da una finestra a carponi.."Egregissimo Duca" urlai e muovendo le mani;che situazione raccappricciante, speravo solo nessuno mi vedesse.

[Lady Gwen]

"La stessa cosa..." dissi sarcastica.
Poi, lo guardai al suo discorsetto di fine anno.
Ammirevole, davvero.
"Interessante. È il tuo discorso di ringraziamento per Stoccolma, quando ti daranno il Nobel per la Pace?" commentai, con un sorriso candido appositamente per irritarlo.
Francamente, mi importava poco dei bagnanti, che potevano benissimo andare al mare altrove.

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[Guisgard]

Altea uscì e lo vide.
Era in piedi, contro il crepsculo, come un'ombra inquieta.
I suoi capelli bruni e mossi erano appena accarezzati dall'aria fresca dell'imbrunire.
Lei lo chiamò, ma lui non sentì.
Un rapido balzo, una corsa agile e salì sul ponte della Santa Caterina.
Arrivò al castello di poppa e si voltò verso il palazzo, fissandolo con i suoi occhi azzurri ed inquieti.
Poi aprì la porta e scomparve nel castello di poppa.
https://media.istockphoto.com/photos/masts-of-a-pirate-ship-on-sunset-picture-id478731596?k=6&m=478731596&s=170667a&w=0&h=igI0rNiqQ-EqVKWBJl810DiBeYfNcJ2-2wJpzYMPzaY=

[Guisgard]

"Non lo conosco neanche io." Disse Roan a Destresya. "So soltanto che è interessato alla spedizione. Non mi chieda il perchè. Forse non conviene neanche fare troppe domande. So solo che sarà lui a venire da noi. Già domani." Fissandola. "Lei ha qualche assistente o collaboratore che vuol portarsi dietro?"

[Guisgard]

"Più che il Nobel" disse Elv divertito "a me interessa la sceneggiatira del film che faranno su di me. Immagino già il titolo, sai? Il cacciatore di squali!" Con fare solenne. "Ovviamente dovranno scegliere un attore fascinoso come me." Rise. "Eh, non è facile trovarne di così piacenti." A Gwen.

[Altea]

Lo vidi, era di spalle ma lo avrei riconosciuto tra mille, quelle spalle forti e sicure che più volte avevo cercato per darmi coraggio e sicurezza.
Osservai in silenzio ogni sua mossa, era vero....era saltato sulla Santa Caterina, non comprendevo. Non potevo immaginare fuggisse così, lasciando Capomazda e infischiandosene.
Allora raggiunsi la Porta dei Leoni, salutai le guardie e quei mesi di ventura mi insegnarono bene a muovermi in ogni pericolo, pure sui ponti levatoi.
Lo attraversai ma in modo pacato, camminai lungo il pezzo di brughiera, da dove dalla mia camera avevo visto attraccata la Santa Caterina.
"Sono Altea" dissi vicino la nave "Ho visto Matiz, si è proprio messa sopra la nave, mi fate salire gentilmente..oh, non è un problema se Sua Signoria non vuole parlarmi". Rimasi lì immobile, sentivo l' umidità e il vento della brughiera che muoveva i miei lunghi capelli biondi e le eleganti vesti...non c'era pace per il mio povero Cuore.

[Lady Gwen]

Aggrottai la fronte ascoltandolo.
Che tipo si era scelta, mia zia, davvero...
"Di sicuro, più modesti è veramente difficile..." replicai, secca, con un sorrisetto beffardo.
Poteva dire ciò che voleva, ma non sarei mai stata d'accordo.


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[Destresya]

"Beh allora aspettiamo di conoscerlo questo misterioso investitore" sorrisi, sempre più incuriosita da quella situazione.
Chi poteva essere?
Negli anni avevo provato a cercare fondi, ma sempre senza successo.
"No, io al momento non ho assistenti, reggono sempre poco!" con un sorrisetto perfido.
"Ma non creda, non sono così cattiva!" ammiccai lievemente.

[Guisgard]

Il mozzo di bordo annuì ad Altea e aiutò la dama bionda a superare il parapetto e salire a bordo.
Lei allora raggiunse la porta del castello di poppa e vi entrò.
Quando fu dentro, davanti a dei bassi gradini, avvertì qualcosa.
un senso di oppressione.
Si incamminò nel corridoio, fino a raggiungere la sala dei comandi.
Qui vi erano le strumentazioni di bordo, come il sestante stellare, il grafometro al plasma, la bussola magnetica, il quadrante planetario e il cerchio azimutale termico.
Ma al centro della sala c'era anche Matiz, appollaiata su uno strano aggeggio, ampio e dai bordi cirolari.
Ad un tatto l'aggeggio si illuminò.
Un istante dopo Matiz non c'era più.
Altea vide allora, per un momento, il bel duca e una donna dai capelli lunghi e verdi.
Un attimo dopo una luce avvolse ogni cosa e la dama De Bastian perse i sensi.
https://lh3.googleusercontent.com/proxy/BFz5rUl6G96e98ZkezUicx0nuWuOrBC5cYnSh2rNw3kSuIgQRn kFYrzWG4vJWNheUuywriNsWnKDfNWnDgpZIf8pRDLmDJj_2tek D_vSVTQhORnCKRE_79ppJD-ohSBy7w

[Guisgard]

Roan rise.
"Immagino..." disse con tono enigmatico, per poi guardare Destresya "... non tema, professoressa... troverò io un assistente per la sua spedizione. Bene, credo sia tutto. Torni domani qui da me, portandomi quell'incisione che trovò in mae alcuni mesi fa e sulla quale ha scritto diversi articoli. Ci sarà utile per galvanizzare il nostro finanziatore." Sorridendo.

[Guisgard]

Elv rise piano, poi si sporse dal parapetto e allungò la mano verso Gwen.
"Su, salta a bordo..." disse alla ragazza "... si parte. La caccia è aperta." Divertito.

[Destresya]

Annuii al rettore e mi alzai, intuendo un congedo nelle sue parole.
"Naturalmente, la custodisco sempre gelosamente in attesa di questo giorno!" annuii.
Allungai una mano e gliela porsi, sorridendo.
"Grazie di aver creduto in questa impresa, le garantisco che non resterà deluso!" con tono deciso e sicuro.
Perché era così, quella ricerca era tutta la mia vita, e sapevo che sarebbe stata un successo.

[Lady Gwen]

Lo guardai, scossi la testa e cercai di non pensarci, mentre afferravo la sua mano.
Sarei tornata a casa più avvelenata che altro, ne ero certa, ma per l'amore della scienza avrei fatto questo ed altro.
Mi sarei sforzata di sopportare, almeno per un paio di giorni a bordo.

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[Guisgard]

"Perfetto, professoressa." Disse Roan a Destresya, per poi stringerle la mano. "A domani allora." Sorridendole.
Terminata la giornata in facoltà Destresya potè tornare nel suo appartamento in centro.
Qui conservava l'oggetto attorno al quale ruotavano le sue teorie storiche/archeologiche.
Infatti in cassaforte c'era un bassorilievo, scoperto sui fondali Flegeesi durante una spedizione subacquea.
Sul bassorilievo era raffigurato un animale molto simile ad un elefante.
Ma questo genere di animale non c'era mai stato sull'isole o lungo il litorale delle Flegee.
Si era molto discusso su questo reperto e la scienza ufficiale aveva infine sentenziato che l'animale in realtà non era un elefante, ma solo un particolare esemplre di bufalo, estinto millenni fa nella zona Flegeese.

[Guisgard]

Con forza Elv tirò su Gwen, facendo salire a bordo sua nipote.
"Sistemati sottocoperta." Disse lui a lei. "Io avvio i motori."
Raggiunse così il timone, accese i motori e poi tirò su l'ancora.
Poco dopo l'imbrcazione lasciò prima il molo, poi il porto, diretta in alto mare.
https://lh3.googleusercontent.com/proxy/d-r93-0F3K_3URIYxjiFA5LYawvD9kcqsZcVpj-jLN4-fI1eaE3PJzja_RI_PalDtu08-RtbwSS9FbYxfmv2uLFem1NcQCl6vrMhNuhuuGVcon2HhgDkGZX 7xfiRvoUY5d_jzG7fsSc5

[Destresya]

Tornai a casa soddisfatta di quella giornata lavorativa.
Era decisamente più di quanto potessi sperare!
Sistemai le mie cose senza badarci, mi ordinai una pizza per festeggiare, e poi controllai che il manufatto fosse ancora al suo posto, in cassaforte.
L'indomani, sarebbe stato un grande giorno.
Non vedevo l'ora.

[Lady Gwen]

Mi tirò su a bordo, mentre io mi issavo con le gambe e feci come mi disse, andando a sistemare le mie cose sottocoperta, dove avrei trascorso i giorni a venire.
Dopo poco, eravamo già in movimento, diretti in mare aperto.
Dovevo ammetterlo, la parte che mi piaceva di questo lavoro era soprattutto quella più avventurosa ed ero certa che Elv fosse d'accordo con me.
Anche se non ero d'accordo con ciò che faceva e lo punzecchiavo appositamente su questo, non mi dispiaceva partire alla volta del mare, quasi fossimo stati in un romanzo di Conrad.

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[Guisgard]

Era una giornata non bellissima, col cielo nuvoloso e grigio, anche se il mare si presentava abbastanza calmo.
Elv consultò un paoio di mappe nautiche e poi diresse l'imbarcazione verso l'Isola di Nisides, oltre la quale avrebbe preso le correnti più settentrionali.
Gwen era di sotto, a sistemare le sue cose in cabina.
Dopo circa un'ora di navigazione il cielo sembrò aprirsi e finalmente la sua apparizione il Sole.
"Invece di star laggiù a consultare i tuoi libri" disse lui alla nipote "perchè non vieni a goderti il Sole? Le rosse non amano la tintarella?" Divertito.

[Guisgard]

Destresya ordinò una pizzae chiuse così in bellezza quella giornata.
Quella seguente infatti prometteva di essere molto interessante.
La notte trascorse calma, senza sogni ed al mattino la sveglia suonò puntuale.
Era il gran giorno ed in facoltà attendevano solo lei.

[Lady Gwen]

Da ciò che mi sembrava di vedere dall'oblò, il cielo non era dei migliori, ma il mare era placido e tranquillo, segno che non dovevamo preoccuparci.
Dopo un'ora, il cielo divenne limpido e sereno ed uscì il Sole, tanto che invase tutta la cabina.
Sentii Elv chiamai da sopra.
Scossi la testa ed a quel punto applicai un po' di crema solare sulle braccia scoperte per la maglietta, poi presi il mio pc portatile e lo raggiunsi di sopra.
"Non sai che le rosse devono preservare la pelle bianca, perchè si scottano facilmente?" dissi, con un sorriso sornione, sistemandomi al Sole, che illuminò i miei capelli ramati e continuai tranquillamente le mie ricerche.

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[Riku966]

Continuai a setacciare l’ufficio di mio padre, il silenzio aleggiava nella stanza, finché non trovai un dossier nel quale, sfogliandolo, trovai delle notizie riguardanti la maledizione dei Taddei.
Lessi diversi nomi, i quali potevano ricondurre all’attore defunto di recente, ma uno in particolare catturò la mia attenzione.
Decisi, quindi, di prendere il MacBook Pro che avevo nello zaino e, tramite internet, cominciare a ricercare informazioni sul maestro Nakakata.

[Altea]

Per fortuna mi fecero salire ed ero molto speranzosa di vederlo. Poi il silenzio totale.
Scesi i piccoli scalini ed entrai nella sala dei comandi, curiosa osservai ogni aggeggio "Guisgard" chiamai ..nessuna risposta e vidi Matiz sopra uno strano aggeggio.
"Matiz..." osservando la gabbianella "Sai dove si trova Lui?" avvicinandomi dell'uccello che scappò.
Fu un attimo, da quello strano aggeggio vidi l'immagine del Duca e una donna..i suoi capelli erano come i miei e gli pure verdi come i miei. La mano si allungò verso l'immagine ma persi completamente e misteriosamente i sensi.

[Destresya]

La serata scorreva leggera e fin troppo lenta.
La pizza, un film di spionaggio, ma la mente che continuava a correre sull'isola misteriosa.
Stavo davvero per coronare il mio sogno?
Il sogno di tutta una carriera e una vita?
Non potevo far altro che sperare che l'indomani arrivasse presto.
E infatti arrivò.
Mi preparai di tutto punto, presi la preziosa tavoletta, e andai in facoltà, pronta a incontrare questo misterioso finanziatore.

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[Guisgard]

Il mare era ora piatto, attraversato solo da lunghe e lente trainate dalla brezza salata, mentre la prua della nave avanzava verso Occidente.
Elv rise alle parole di Gwen.
"Non so, tua zia è bruna, non mi intendo di rosse." Disse tenendo le mani sulla ruota del timone. "So però, da quanto si dice, che le rosse siano lunatiche e spesso intrattabili." Mentre il vento gonfiava i suoi capelli bruni.

[Guisgard]

Quennie cominciò a cercare in Rete notizie su quel Nakakata.
Alla fine scoprì che si trattava di un monaco Taoista, giunto dal Giappone anni prima, chiamato in Occidente dal ricco imprenditore Taddeus, zio del famoso divo cinematografico Guisgard.
Il monaco pare si fosse ritirato poi a vita privato dopo la morte del celebre attore.
Ora sembra vivesse in un luogo imprecisato della Foreste Verde, il grande polmone verde tra le città di Afragolopolis e Caivania.

[Guisgard]

Il fiume Elsa che scorreva, le fresche e dolci acque, il suono melodico delle increspature, la trasparenza fra le roccie, i riflessi dorati contro le sponde brulle.
Allora si videro i riflessi di un castello, tutto sommerso dalle acque del fiume.
Dalle alte e quadrangolari torri merlate, i bastioni e le mura di un metallo sconosciuto alla nostra epoca.
E infine una damma dai capelli lunghi e chiari, dai riflessi di giada fra le ciocche, l'abito leggero, i dademi fatti delle più preziosi gemme e pietre giunte dall'Olimpo e da Asgard, segno che ogni cultura e mitologia si prostrava di fronte a quella dama dagli cangianti...

Altea vide questo in sogno, un istante prima di aprire gli occhi.
Sentiva la calda sabbia dorata sotto di sè, la sciuma salata salire e scendere dal suo corpo dolorante e stanco.
Poi il verso dei gabbiani.

[Guisgard]

Destresya arrivò in facoltà, raggiungendo subito l'ufficio del rettore.
Qui trovò Roan anch'egli impaziente.
"Buongiorno, professoressa." Disse porgendole la mano ed invitarla a sedersi. "Faccio portare subito qualcosa per la colazione? Detesto mangiare da solo e le confesso che attendevo lei per cominciare." Sorridendo e prendendo il telefono per comporre il numero del bar.

[Destresya]

Raggiunsi immediatamente l'ufficio del rettore, rendendomi conto di non averlo mai fatto così di buon umore negli ultimi anni.
"Accidenti, che galanteria!" sedendomi e guardandolo con un sorriso.
"Accetterò volentieri, senza una dose doppia di caffeina questa giornata potrebbe essere troppo spenta! Un cappuccino per me!" ordinai.

[Guisgard]

"Si, ma anche 2 sfogliatelle, professoressa." Disse Roan a Destresya. "Il bar qui, davanti alla facoltà, le fa davvero buone." Telefonò ed ordinò la colazione.
Poco dopo arrivò il ragazzo del bar con le ordinazioni.
"Ho parlato ieri sera, sul tardi, col nostro finanziatore." Spiegò poi a Destresya il bel Roan. "A quanto pare ha già noleggiato un'imbarcazione e lui si farà trovare a bordo. Così lo conoscerà una volta salita sulla nave, professoressa."

[Lady Gwen]

"Sì, so che fa parte dell'altro ceppo della famiglia..." mormorai, sorniona e divertita, sapendo che invece l'altra parte aveva i capelli rossi, come me del resto.
Poi, alzai gli occhi dal computer e lo guardai.
"È un luogo comune o una frecciatina?" chiesi, osservandolo.

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[Guisgard]

"Magari è un complimento." Disse Elv, facendo l'occhiolino a Gwen.
Dopo qualche miglio rese stabile la rotta, consultando ancora le carte nautiche.
Di quello squalo bianco non si avevano tracce, così Elv si spinse ancora più a largo.
Il vento però era cambiato e ampi banchi nuvolosi si vedevano avanzare sull'orizzonte.
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[Lady Gwen]

"Sì, come no..." commentai, con una smorfia sorniona, ma sotto sotto divertita.
Continuammo tranquillamente a navigare, Elv si spinse più in là, ma pian piano grevi cumuli si addensavano all'orizzonte.
"Non si mette bene, pare" dissi, guardando poi lui.

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[Guisgard]

"Tranquilla..." disse Elv a sua nipote, mentre saltava dalla prua al ponte con una certa agilità "... a queste latitudini sono consuetudini simili banchi nuvolosi..." tirando giù con energia le vele di trinchetto.
"Forse dovrai rinunciare a sfoggiare il tuo bikini, visto il tempo." Elv ridendo verso Gwen.

[Lady Gwen]

Presi un profondo respiro ed annuii lentamente.
Volevo fidarmi, visto che di sicuro non ero esperta di navigazione.
"Eh, che disdetta... Vorrà dire che continuerò tranquillamente a lavorare..." con un sorriso teatrale.

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[Guisgard]

Elv rise, mentre tirava forte le cime per legare le vele e controllare poi la sabilità dell'albero.
"Però guarda il lato positivo..." disse a Gwen "... ora puoi prendere il Sole senza temere per la tua pelle sensibile." Divertito.
Intanto un forte vento di libeccio si era alzato, aizzando onde sempre più decise che facevano dondolare la barca.
2Forse sarà meglio che tu vada sottocoperta, Gwen..." Elv ora con tono serio.

[Lady Gwen]

"Su questo non posso darti torto..." ridacchiando ed annuendo.
Passò un po' di tempo es un forte vento fresco ed umido si alzò, scuotendo tutto.
Mi disse di andare sottocoperta, ma il suo volto non mi piacque.
Era piuttosto serio.
Mi feci seria anch'io, ma dopo un po' annuii e feci come mi disse, andando in cabina.
Ero stata tentata di insistere per restare, ma era pur vero che non gli sarei stata di alcun aiuto, dal momento che non avrei saputo come muovermi.

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[Guisgard]

Gwen raggiunse la cabina sottocoperta, mentre la barca oscillava sempre più.
Le onde infatti si erano fatte più decise e vigorose, facendo tremare e scricchiolare le strutture dell'imbarcazione.
Il mare era diventato grosso, agtato ed alti cavalloni cominciarono a schiantarsi contro lo scafo.

[Lady Gwen]

Il vento iniziò a gonfiare il mare, che divenne agitato.
La barca era come una banderuola, in balia delle raffiche e dei flutti sempre più insistenti.
Avevo un po' paure, dovevo ammetterlo, specie se pensavo che Elv avrebbe dovuto gestire la cosa da solo, senza nessuno di esperto a dargli una mano.

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[Guisgard]

La tempesta nel giro di pochi minuti arrivò nel pieno della sua forza.
Chiusa nella sua cabina Gwen a fatica riuscì a non finire più volte a terra, col rischio di sbattere forte contro i mobili intorno a lei.
Iniziò ad un tratto ad avere problemi anche l'impianto elettrico della barca, con la luce che cominciò a funzionare ad intermittenza ed in breve tutte le strumentazioni di bordo andaro a spegnersi.
Fra onde sempre più alte e forti, la barca sembrava ad ogni istante sul punto di rovesciarsi.
E Gwen non sapeva come se la stesse cavando Elv sul ponte.
Ma uscire ora dalla cabina ora era una pazzia.
https://images2.corriereobjects.it/methode_image/Video/2020/02/11/Esteri/Foto%20Esteri%20-%20Trattate/EQLbxU8XsAU-5j0-U43010395716098SeG--656x492@Corriere-Web.jpg

[Altea]

Fu un sogno lungo,
l' Elsa brillava e scorreva con borbottii misteriosi.
Poi una dama...forse era quella vista prima "Chi siete Voi?Una dea,
una principessa?Ma non parlava, era ferma ed irremovibile nella
sua bellezza tra quei castelli e le mura di cinta alte

Un attimo dopo aprii gli occhi, sobbalzai.
Mi guardai attorno...ero impazzita, di fronte a me vi era un mare sconosciuto e la sabbia cocente sotto alla veste.
Mi alzai di scatto e corsi verso la sponda del mare cercando la Santa Caterina.

[Lady Gwen]

Divenne una vera e propria tempesta, totalmente fuori controllo, tanto che io dovetti tenere con me un cuscino, per evitare di andare a sbattere contro mobili e spigoli nella piccola cabina.
Non sentivo più le strumentazioni di bordo e non avevo idea di come se la stesse cavando Elv.
Avrei voluto raggiungerlo, ma sarebbe stata una pazzia e gli sarei stata anche d'intralcio.
Rimasi dunque dov'ero e sperai che stesse bene.
Non me lo sarei perdonato se per accompagnare me avesse rischiato la vita.

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[Guisgard]

Altea si svegliò e si guardò intorno.
Sembrava una spiaggia, rese calda dal Sole, racchiusa in una conca di palme e basse scogliere.
I suoi vestiti erano completamente zuppi ed in parte strappati, i capelli pieni di sabbia dorata ed il corpo dolorante.
Cercò la Santa Caterina, ma non vide nulla.
Nessuna traccia.
Ad un tratto però sentì dei rumori e delle voci giungere da dietro le palme.
https://i.dailymail.co.uk/i/pix/2016/01/27/09/30965A9900000578-0-image-a-13_1453887400726.jpg

[Guisgard]

Le onde e poi uno scroscio violento.
Gwen sentì qualcosa cedere, spezzarsi e tutto cominciò a tremare.
Ad un tratto la porta si aprì di colpo ed apparve Elv.
"Lo scafo ha ceduto..." disse lui "... dobbiamo lasciare la barca..." porgendole la mano "... forza, Gwen!"

[Destresya]

"Addirittura le sfogliatelle?" Con un sorriso radioso.
"Oh ma io non riesco a dire di no a dolci così buoni, lo sa?" Ridacchiai, divertita, per poi ascoltare quello che mi stava dicendo.
"Un tipo singolare dunque!" Pensierosa "E ha un nome questo strano personaggio?".

[Altea]

In che condizioni ero mai ridotta...i vestiti bagnati e trasparenti, i lunghi capelli biondi zeppi di acqua, sabbia e salsedine.
Era tutto inquietante, ancora di più non trovare la Santa Caterina...ero naufragata e gli altri dove erano finiti...altro che nuovo viaggio, questa volta aveva portato disgrazia ed ebbi un fremito...Guisgard...e ora se fosse morto che ne sarebbe stato di Capomazda e di me.
Udii delle voci da dietro le palme ma mi nascosi pure io tra la vegetazione.

https://movieplayer.net-cdn.it/images/2003/09/17/keira-knightley-in-pirati-dei-caraibi-la-maledizione-del-forziere-fantasma-26378.jpg

[Lady Gwen]

Sbarrai gli occhi sentendo qualcosa tremare e spezzarsi.
Cosa succedeva ora?
Elv entrò spalancando la porta e mi disse che dovevamo abbandonare l'imbarcazione, tendendomi la mano.
La presi, un po' tremante e incerta.
"Ma... Come?" confusa.

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[Guisgard]

"Si è presentato come Mirandola..." disse Roan a Destresya "... Pico della Mirandola... curioso, vero?" Rise piano. "Beh, magari geniale anche lui come quello originale." Divertito.

[Guisgard]

Altea si nascose tra la vegetazione.
Dopo qualche istante vide arrivare 2 ragazzini sulla spiaggia.
"Io dico che troverò più conchiglie di te." Disse il primo al secondo. "E sentirò le onde del mare!"
"Io invece cerco una conchiglia speciale!" Il secondo. "Una in cui non si sente il mare..."
"E cosa?" L'altro.
"Il canto di Slhanna... la regina dei mari!" Rispose il secondo.

[Destresya]

Scoppiai a ridere a quelle parole.
"Ci mettiamo nelle mani di un uomo che nasconde il suo nome dietro uno pseudonimo così famoso?" divertita.
"Beh, se crede nella nostra spedizione non ho niente da obiettare!" alzando le mani.
"E quando partirebbe questa spedizione?" chiesi , impaziente.

[Guisgard]

Elv non perse tempo e nonostante Gwen fosse totalmente scossa, afferrò la mano della nipote e la trascinò su sul ponte.
Qui le onde si abbattevano violente contro la barca, con scrosci e boati, mentre il vento sembrava voler fare a pezzi le lamiere dell'imbarcazione.
"Dobbiamo buttare questo canotto in mare..." disse Elv azionando la bmbola istantanea per gonfiare la scialuppa di salvataggio "... prima che la barca affondi..."
Infatti l'imbarcazione stava prendendo acua da un paio di falle nello scafo.
Un attimo dopo Elv trascinò Gwen sul canotto e poi vi salì anche lui.
Tirò la cima e la scialuppa scese in mezzo a quelle onde devastanti.

[Altea]

Erano solo due ragazzini, li ascoltai ma stavano dicendo cose interessanti.
Uscii dalle palme..."Ehi voi, cari ragazzi...non so come mi sono trovata qua, penso la mia nave sia naufragata...dove mi trovo?E chi è questa Regina dei Mari?Slhanna...per caso ha lunghi capelli e una corona quasi divina?" fosse mai la donna sognata.

[Guisgard]

"Non è detto che non sia il suo nome vero, professoressa." Disse Roan a Destresya. "Anche perchè non vedo il motivo per cui dovrebbe nasconderlo. Dopotutto non siamo certo contrannandieri di reperti antichi." Facendole l'occhiolino. "Comunque, pare che oggi verso le 14.00 sia al porto di Baias, in un albergo sul mare... il Cicas si chiama... lo raggiunga lì, professoressa."

[Guisgard]

I 2 ragazzini restarno stupiti, meravigliati nel vedee sbucare davanti Altea con gli abiti zuppi.
Uno dei 2 scappò via, ma l'altro invece restò.
"E'... è la regina dei mari..." disse perplesso, fissandola "... so... somiglia... somiglia a lei, signora..." indicandola tutto incerto.

[Lady Gwen]

Elv mi trascinò sul ponte senza rispondermi.
Lì, era la catastrofe.
Il finimondo.
La barca era dimezzata, era il caso di dirlo.
Elv buttò in mare un canotto e vi trascinò entrambi sopra.
Speravo che fosse una valida soluzione, considerando che le onde erano alte e l'aveva era ormai fuori uso.
Era una situazione terrificante, non avrei mai voluto trovarmi in una simile circostanza, dove potevamo entrambi rimetterci la vita.

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[Destresya]

Risi di nuovo, davvero credeva in quello che diceva?
"Beh se si chiama davvero Pico della Mirandola ha dei genitori con il senso dell'umorismo" divertita.
"Ma non sono affari nostri!" alzando le spalle.
"All'albergo o a bordo della nave?" confusa "Un attimo fa mi ha detto che lo avrei conosciuto direttamente a bordo della nave! Ho capito male?".
Perdeva già colpi così giovane?
"Ad ogni modo, albergo o barca, sono a disposizione!" con noncuranza.
"Piuttosto, ha trovato un assistente per il mio viaggio?" incuriosita.

[Guisgard]

Il canotto fu in un attimo alla mercè delle onde.
Elv legò il suo polso e quello di Gwen alla cima che correva lungo il bordo della scialuppa, in modo che gli sbalzi non li lanciassero via, in acqua.
Lo zio poi prese con il braccio libro la nipote, stringendola sè, forte.
Cominciò così una lunga notte, in balia di quelle onde, del vento e della pioggia battente.

[Guisgard]

"Pare abbia cambiato idea." Disse Roan a Destresya. "Ora l'incontro sarà in abergo." Fissandola. "Certo che avrà il suo assistente." Sorrise. "O meglio, un socio o collega. Verrò io con lei, professoressa." Divertito.

[Riku966]

Le informazioni trovate su internet, sfortunatamente, non risultarono utili come speravo.
Setacciare un'intera foresta era impensabile e, essendo la rete un luogo di dubbia informazione, preferii concentrarmi, piuttosto, su come potermi mettere in contatto con il figlio di Guisgard.
In casa dell'uomo, a mio parere, avrei potuto trovare qualche informazione più utile.
Cercai quindi su internet numeri di telefono, indirizzi mail, o i contatti dell'agente dell'attore.

[Lady Gwen]

Assicurò i nostri polsi al canotto, così che le onde non ci sbalzassero via, poi mi strinse forte e così rimanemmo.
Subito, mi irrigidii, anche se poteva sembrare stupido, vista la situazione catastrofica in cui ci trovavamo.
Poi, man mano che andavamo avanti, cercai di non pensarci, di non pensare a nulla, se non la speranza che potessimo tornare a casa intatti e vivi.

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[Guisgard]

Queennie si mise all'opera.
Trovò dei nomi e dei numeri telefonici per contattare l'entourage di Milo, il figlio di Guisgard, ma le fu impossibile trovare disponibilità.
L'unica informazione utile riguardava la notizia che l'attore stava per cominciare le riprese di un nuovo film e la location sarebbe stata il litorale Flegeeo.

[Destresya]

Lo guardai piacevolmente stupita.
"Lei, addirittura?" cercando di reprimere un sorrisetto divertito perchè non sarebbe stato poi così professionale.
Il rettore in persona che veniva con me in missione?
Dovevo fare qualche ricerca su di lui.
Dopotutto, oltre che una brava ricercatrice, ero un'ottima stalker, anzi, forse migliore.
Da tempo scherzavo con una cara amica sul fatto che dovessero prenderci nei servizi segreti.
Avrei scoperto anche il nome della sua zia preferita.
"Non osavo sperare un assistente così qualificato.." sorrisi.
Ma era qualificato?
Oh dovevo iniziare a indagare, che curiosità!
"Dunque mi accompagnerà a questo incontro delle 14?".

[Riku966]

Con il telefono poggiato tra la testa e la spalla, andai al secondo piano della villa e mi diressi nella mia stanza.
Com'era prevedibile, nessuno rispose alle mie chiamate ma poco importava poiché riuscii a scoprire che Milo, il figlio di Guisgard, si stava recando al litorale Flegeeo per girare il prossimo film.
Quella sarebbe stata la mia meta.
Preparai uno zaino con dentro qualche ricambio di vestisti, presi l'iPhone e, dopo essermi assicurata di avere tutto, andai nel parcheggio sotterraneo della magione.
Montai sopra la Harley di mio padre e, assicuratami di aver inserito il sistema di allarme, partii per recarmi a Flegeeo.

[Guisgard]

"Certo, professoressa." Disse Roan a Destresya. "Ma non sono il suo assistente." Divertito, agitando l'indice. "Si, verrò con lei a Baias oggi."

[Guisgard]

Per tutta la notte Elv tenne stretta a sè Gwen, mentre il loro canotto venia sbattuto su e giù da onde che non davano tregua.
Ad ogni raffica di vento sembravano destinati ad essere trovolti ed inghiottiti dal mare.
Solo verso l'alba la tempesta cessò.
Verso Mezzogiorno il canotto navigava in un mare piatto, sotto un Sole ora inclemente.
Non vevano nè acqua, nè cibo.

[Lady Gwen]

Mi tenne stretta tutta la notte, mentre la tempesta imperversava.
A mattinate, tutto si fermò.
Le raffiche tacquero ed il mare divenne piatto, specie a Mezzogiorno.
Il Sole batteva forte, era ingestibile.
Non avevamo né acqua né cibo ed ora davvero non sapevo se ce l'avremmo fatta.
"Non dureremo a lungo..." mormorai, iniziando a sentire il caldo fiaccarmi.

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[Guisgard]

La moto di Queennie sfrecciò veloce per la città, arrivando fino all'imbocco della strada provinciale.
Dopo poco meno di unìora aveva raggiunto la costa, arrivando sul litorale Flegeeo.
Infine giunse a Baias, fino al porto.
E qui sui muri vide un manifesto che pubblicizzava la zona in cui c'erano le riprese del film.
Si trattava di una spiagetta isolata, non troppo lontana dal porto.

[Destresya]

"Oh giusto, siamo soci!" con un sorrisetto divertito.
Non sapeva che amavo essere sempre la regina del gioco, sotto sotto.
Ma lo avrebbe imparato presto.
Di solito non ero molto amata proprio perché ero una maniaca del controllo.
Ma certo col rettore non potevo esagerare.
Mi pagava lo stipendio, a ben guardare.
"Allora ci vediamo lì alle 14?" alzandomi.
"Ha bisogno di qualche documentazione prima del viaggio?".

[Riku966]

La moto di mio padre sfrecciò rapida per quelle strade che, ormai da tempo, conoscevo bene.
In un'ora riuscii ad arrivare fino alla spiaggia dove si sarebbero tenute le riprese.
Posteggiai quindi la moto, levai il casco e lo posizionai sull'incavo del braccio destro, per poi dirigermi, a passo spedito, sul luogo delle riprese.
Non avevo ancora pensato ad una scusa da utilizzare, ma sperai anche di non dovermi trattenere troppo in quella spiaggia.

[Guisgard]

"Non pensare a questo..." disse Elv steso sul bordo del canotto "... abbiamo superato la tempesta... ora conserva le forza..." con gli occhi socchiusi per la troppa forza de Sole "... cerca di dormire, così non penserai, Gwen..."
Ma la situazione ora forse era anche peggiore.
Il canotto andava alla deriva in un mare sconfinato, senza viveri, sotto un Sole impietoso.
Sembrava l'epilogo verso una morte lenta.

[Guisgard]

"No, la strada è lunga verso la costa..." disse Roan a Destresya "... me lo dirà in auto. Passo io a prenderla, verso le 13.00. ok? Mi dia il suo indirizzo, professoressa."

[Guisgard]

Queennie raggiunse la spiaggetta.
Però, oltre un ponticello sospeso tra i 2 lembi della spiaggia, non le fu permesso andare, visto erano state montate delle transenne per impedire ai curiosi di avvicinare.
Infatti molti curiosi ed ammiratori erano fermi lì, tutti desiderosi di vedere qualcuno di importante, soprattutto il celebre divo.

[Lady Gwen]

Sospirai, mentre credevo poco a ciò che diceva.
Eravamo letteralmente nel mezzo del nulla, il canotto andava alla deriva e non c'erano segni di terraferma.
Da nessuna parte.
Solo una distesa blu immobile ed un Sole cocente che minacciava di bruciare ogni cosa.
Perfino noi.
Non avevo molto altro da fare, così seguii il suo consiglio e chiudi gli occhi per dormire.
Avrei dimenticato per un po' questa tragedia e sarebbe andato tutto molto meglio.

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[Riku966]

Mi feci largo tra quella folla impazzita di persone accalcate unicamente per sperare di incontrare gli attori del cast, ma delle transenne bloccarono il mio passaggio.
Conoscendomi, sarei stata capace di buttarmi in mare e superare il ponte a nuoto ma sarebbe stata il metodo migliore per essere arrestati.
Decisi, quindi, di verificare la presenza di una guardia e, in caso, tentare di attirare la sua attenzione.

[Destresya]

"Un vero galantuomo!" sorrisi, sctrutandolo con aria indagatrice.
Poi mi chinai sulla scrivania davanti a me, presi un foglietto e segnai l'indirizzo.
Non era molto lontano dalla facoltà.
"Ecco qui, la aspetto allora!" porgendoglielo.
"Ci vediamo alle 13!" sentenziai, avviandomi verso la porta.

[Guisgard]

Le ore erano lente e quel Sole piantato sulle loro teste sembrava immobile, come se quel giorno non dovesse finire mai.
Gwen cercò di addormentarsi, ma la sete era insopportabile.
Arrivarono al pomeriggio ed il mare non mutava aspetto, simile ad un'immensa e lenta agonia.
Elv cominciò a scrutare il cielo.
I suoi occhi parevano voler sfidare la luce accecante del Sole, come se volesse impazzire davvero.
"Vorrei vedere un gabbiano o qualche altro uccello..." disse con un filo di voce, stringendo in mano un coltello, unica cosa presa dalla barca.

[Guisgard]

Queennie si defilò dalla folla e vide alcuni addetti alla sicurezza, tutti impegnati a controllare che nessuno oltrepassasse le transenne.

[Lady Gwen]

Nemmeno il sonno decise di essere clemente con me.
Anche lui mi aveva abbandonata, favorendo la sete che continuava a tormentarmi.
Rischiavamo prima di impazzire e poi di morire, non sapevo cosa delle due fosse peggio, al momento.
Vidi #lv fissare il cielo, nonostante il Sole e cercai di comprendere cosa stesse dicendo.
Notai che aveva portato un coltello dalla barca.
"Niente resiste qui..." mormorai.

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[Riku966]

Allontanatami dalla folla, vidi alcuni uomini della sicurezza intenti ad assicurarsi che nessuno oltrepassasse le transenne.
A passo spedito, mi avvicinai ad uno di loro.
"Buongiorno." salutai con voce rispettosa "Sono Queenie Williams, figlia dell'archeologo Richard Williams. Dovrei parlare della scomparsa di Guisgard con Milo, le sarebbe possibile lasciarmi entrare per qualche minuto?"

[Guisgard]

Roan sorrise ed annuì a Destresya.
I 2 si salutarono e lei lasciò lo studio del rettore.
Alle 13.00 in punto l'auto di Roan arrivò davanti all'appartamento della bella professoressa, aspettando che lei scendesse.

[Guisgard]

Elv non rispose a Gwen, continuando a scrutare il cielo, sempre impugnando il suo pugnale.
Non si vedeva nulla nel cielo, oltre il Sole inclemente, mentre le pinne di alcuni pescecani seguivano il canotto, in attesa del loro pasto.

[Guisgard]

Uno di quegli addetti alla sicurezza guardò Queennie e rise.
"Si, come no." Dise divertito. "Ed io sono il cognato del sindaco e vorrei vedere il mio calciatore preferito." Ironico. "Qui non si può stare, devi allontanarti, ragazza."

[Riku966]

Osservai l'uomo con un vago sorriso, il suo volto divertito da quelle mie parole.
"Aspetti un secondo." dissi per poi aprire il mio zaino e prendere la mia carta di identità "Se questa non dovesse bastare, forse potrei conoscere altri modi per incentivarla a lasciarmi entrare." le mie parole furono velate di una leggera malizia.

[Lady Gwen]

Elv non rispose, ma tenne fissi sul cielo gli occhi neri, che si erano fatti lucidi e scintillanti come ossidiana.
Ad un tratto, come se non bastasse, notai delle pinne di squalo nei dintorni del canotto.
Allungai una mano per scuoterlo appena ed attirare la sua attenzione.
"Elv..." lo chiamai piano.

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[Destresya]

Tornai a casa e preparai le mie cose per il viaggio.
Portavo più o meno sempre le stesse cose quindi non ci misi molto.
Ero sempre pronta a partire in ogni momento.
Era come se in me ci fossero due persone: l'accademica e l'avventuriera.
Quando raggiunsi il rettore, infatti, ero molto diversa da quella mattina.
Ma ero pronta per andare a caccia di quell'antica civiltà.
"Puntualissimo" gli sorrisi "Vogliamo andare?".

https://i.pinimg.com/originals/42/ae/e3/42aee357dad7bd600df6673b37b80ad1.png

[Guisgard]

"Questo è un set cinematografico, ragazza ed io non sono autorizzato a..." disse l'uomo della sicurezza a Queennie.
"Ok, me ne occupo io." Arrivando un altro individuo. "Mi dica pure, signorina." Rivolto poi a Queennie. "Io sono Louis, il capo della sicurezza. Dica pure a me."

[Riku966]

Sul punto di allungare un centone al tizio della sicurezza, la nostra chiacchierata venne interrotta da un certo Louis, capo di quella piccola combriccola.
Rimisi lo zaino sulla spalla, per poi sorridere gentilmente.
"Salve, sono Queenie Williams e dovrei discutere con Milo della tragedia toccata a suo padre. Mi bastano pochi minuti."

[Guisgard]

Gwen cercò di scuotere Elv, farlo desistere, prima che perdesse davvero il senno.
Ma in quel momento un capogiro le fece quasi perdere i sensi.

[Guisgard]

A quelle parole di Queennie, Louis la guardò con fare indagatore.
"Ma lei..." disse fissandola "... chi è? Come fa a dire queste cose?" Perplesso. "Venga con me..." e la condusse oltre le transenne, fino ad uno dei capanni montati in quel punto.
"Avanti, mi dica tutto... è forse una giornalista in incognito? In cerca di scoop?"

[Guisgard]

Roan, in auto, vide uscire Destresya e raggiungerlo.
"Wow..." disse quando lei fu in macchina con lui "... è in formissima, professoressa. Mi fa venire voglia di tornare a fare lo studente." Divertito, mettendo in moto. "Ma non aveo professoresse così avvenenti." Facendole l'occhiolino.

[Lady Gwen]

Cercavo di attirare la sua attenzione,ma sentivo le forze mancarmi, tanto che rischiai di perdere i sensi a seguito di un capogiro.
"Elv... Gli squali..." dissi, sentendomi confusa e non più tanto in me.
Dovevo avvisarlo, non potevamo morire qui, non sarebbe stato affatto giusto.

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[Riku966]

Le mie parole incuriosirono Louis che, perplesso, mi guidò fino ad uno dei capanni, permettendomi quindi di superare le transenne.
Non era andato molto lontano dalla realtà, il capo della sicurezza. Nei miei anni di università, avevo anche studiato giornalismo che, pur piacendomi, non era mai riuscito a superare la passione che nutrivo nei confronti dell'archeologia.
"Non sono in cerca di scoop, piuttosto sto voglio capire di più sulle cause della morte di Guisgard." risposi rapida, senza abbandonarmi a troppe confessioni "Immagino, comunque, che essendo un argomento delicato, sarebbe il caso di parlarne con il diretto interessato..."

[Guisgard]

"Facciamo un gioco..." disse Louis a Queennie "... mi dica un motivo per il quale a lei dovrebbe così tanto interessare di un fatto di cronaca, del quale i giornali hanno già abbondantemente scritto, legato a Guisgard. Ed un altro motivo poi del perchè io dovrei credere che lei non sia una mitomane."

[Guisgard]

Gwen restò in uno stato di veglia, a lungo.
Pensò di essere morta, non captando più il senso di ciò che la circondava e non sentendo più la presenza di Elv accanto a lei.
L'azzurro del cielo sembrava essere precipitato su di lei, schiaccandola.
Sentì un fischio, poi intravide il bianco scafo di una barca.
Sentì forti braccia che la rascinavano verso l'alto e sguardi che la circondavano.
Poi perse compltamente conoscenza.

[Lady Gwen]

Sprofondai in uno stato di semi incoscienza e tutto attorno a me divenne vago, soffuso, privo di contorni.
Volevo sapere come stava Elv, ma non avevo nemmeno la forza per aprire gli occhi, per pensare.
Sentii dei rumori confusi intorno a me, più qualcuno che mi sollevava ed infine il buio, quello accogliente che avevo agognato per così tanto tempo, sotto quel Sole crudele e impietoso.

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[Riku966]

Per assurdo, quasi speravo che Louis mi offrisse una sfida. Sarebbe stato fin troppo noioso se, il capo della sicurezza, avesse fatto quanto chiedevo senza battere ciglio.
“Mi permetta di dirle che se crede solo a ciò che dicono i giornali, le informazioni che lei avrà saranno sempre incomplete.” puntualizzai con sarcasmo “Come ha detto lei, qui parliamo di cronaca, ecco perché sono interessata a parlare con Milo. Potrei avere informazioni che a lui farebbero comodo.” risposi guardando Louis negli occhi “Vuole sapere perché non dovrebbe pensare che io sia una mitomane? Semplicemente perché, al momento, non le ho dato alcun motivo di crederlo.” aggiunsi sorridendo “Capisco la sua posizione, mi creda, ma preferirei trattare quest’argomento con la persona interessata.”

[Altea]

Uno dei ragazzini fuggì mentre l'altro rimase e pronunciò le profetiche parole.
Iniziai a ridere "Io la Regina dei Mari? Invece non sai chi ti trovi di fronte ..sono la futura Granduchessa di Capomazda si spera, per ora la duchessa Altea de Bastian e quando mi parli si usa il Voi! Non ti hanno insegnato i tuoi genitori a dare del Voi a una nobildonna". Questa situazione era snervante, già mi trovavo sola e non sapevo cosa fosse successo più sentirmi dire assomigliavo a questa Regina.."Hai per caso visto arrivare una nave volante qui?" .

[Guisgard]

Gwen cadde in un sonno tanto profondo, quanto accogliente, come il buio che ora l'avvolgeva.
Sogno l'imbarcazione, Elv e la tempesta.
Poi il canotte, le onde, il Sole ed il sale del mare.
Gli spasmi della follia ed i morsi della fame, la gola arsa dalla sete ed il pugnale scintillante che stringeva in mano suo zio.
Il cielo senza gabbiani e l'orizzonte infinito.
In mezzo a queste infinite immagini rivide lo scafo della nave, i volti sconosciuti degli uomini che la trascinavano su e poi un viso, uno sguardo.
Bianco, dagli occhi grando, i lineamenti vaghi e stilizzati.
Poi il nulla.
Fino a quando riaprì gli occhi e sentì quel contatto umano.
Qualcuno teneva la mano sul suo polso.

[Guisgard]

Louis guardò Queennie per un lunghissimo istante.
Si accese allora una sigaretta.
"Lo sa vero..." disse fumando "... che se alla fine lei si rivelerà essere una giornalista invadente o anche solo un'ammiratrice che si crede più furba delle altre, io poi la consegnerò alla polizia, vero? Lo sa?"

[Guisgard]

Il ragazzo guardò Altea perplesso, dato che non riusciva a comprendere fino in fondo ciò che lei gli stava dicendo.
"Ah, ho capito..." disse infine sorridendo "... si, ora ho capito!" Esclamò. "Lei è una delle attrici! Si, fa parte del cast che sta girando quel film qui vicino!"

[Lady Gwen]

In quel sonno strano, vidi tante immagini.
Rivissi quelle terribili sensazioni, la fame, l'arsura devastante, la sete, la disperazione, la paura.
Avevo visto un viso strano, dai lineamenti vaghi, indefiniti, poi non ricordavo altro.
Mi svegliai, sentendo una pressione sul mio polso.
Voltai il viso e cercai di aprire gli occhi, per capire dove fossi e cosa stesse succedendo.

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[Riku966]

Il fumo della sigaretta mi giunse fino alle narici, tanto che, dal fastidio, lo cercai di dissipare tramite movimenti rapidi della mano.
"Potrà fare tutto quello che vuole, così come potrebbe essere licenziato per avermi impedito di dare le mie informazioni all'attore." lo guardai con aria di sfida "Stia bene attento a chi minaccia, Louis."

[Guisgard]

Gwen era in una cabina bianca, metallica, senza nessun tipo di particolare riconoscibile.
Dopo qualche istante realizzò di trovarsi stesa su una brandina e solo un attimo dopo vide un uomo seduto accanto a lei che le sentiva il polso.
Era magro, dal viso lungo ed i capelli folti e neri.
Un momento dopo spostò i suoi occhi scruri verso di lei.
"Ben svegliata." Disse con un tono gentile, sebbene con un leggero accento formale. "E' rimasta senza sensi per circa 16 ore. Come si sente?"

[Lady Gwen]

Ero in una cabina bianca, anonima, il letto era morbido e accogliente.
Accanto a me, un uomo che mi controllava il polso, Bruno e dal viso sfilato, probabilmente un medico, che mi chiese come stessi.
Sedici ore...
Era davvero tanto...
"Non lo so..." ammisi, non sapendo cosa rispondere.
Non sapevo come mi sentissi, ero salva, ma non stavo ancora bene.

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[Guisgard]

Louis guardò amcora Queennie e tirò un altro paio di boccate dalla sua sigaretta.
"Venga con me." Disse infine.
La portò così oltre i capanni, dove c'era uno spazio dentro il quale si estendeva un ampio tendone.
Arrivando all'entrata cominciarono a sentire delle urla.
All'interno diversi uomini con calzamaglie nere stavano lottando contro un tipo al centro della scena, mentre tutte le telecamere intorno li riprendevano.
Fra salti, capriole, colpi di karate, urla e schivate, la scena si consumò fino al ciak del regista.
"Buona la prima!" Urlò e la ripresa terminò.

[Guisgard]

"Beh, il peggio credo sia passato." Disse l'uomo lasciando il polso di Gwen. "Prenda un sorso di questo, le farà bene." Passandole un bicchiere pieno di una strana bibita, dal colore arancione e freddissima. "Sorseggi ad agio." Fissando la ragazza nella vaga penombra della cabina.
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[Riku966]

Le mie parole, a quanto sembrava, furono sufficienti a convincere l'uomo a lasciarmi passare.
Mi accompagnò lungo il set, dove urla di recitazione erano accompagnate a finti combattimenti. Le telecamere erano attorno a loro, riprendendo ogni più piccolo movimento compiuto.
Quando il regista fece terminare la ripresa, mi avvicinai a lui con passo rapido.
"Buongiorno, perdoni il disturbo ma avrei urgente necessità di parlare con Milo. Sarebbe così cortese a dirmi dov'è?"

[Guisgard]

Il regista guardò Queennie con uno strano sorriso, mentre tutto il suo sguardo scendeva sulla figura di lei.
"Eccone un'altra..." disse fissando la ragazza "... è nel suo camerino, ma bada che fra mezz'ora le riprese cominceranno di nuovo, quindi non farlo stancare troppo, ok?" Con un sorriso che avrebbe nauseato una ragazza per bene.