I racconti del Bianco e del nero

[Altea]

Salutai Crezia abbracciandola forte, ma non ero molto convinta e ciò che mi faceva rabbia era che Simon non aveva capito che qualcosa di strano era accaduto a sua figlia.
Se ne andarono ma io rimasi un attimo ancora nel salottino, osservando a terra, perchè quel tonfo io lo avevo sentito davvero.
Poi mi sarei dedicata ad altro.

[Guisgard]

"Davvero intrigante." Disse Oxio sinceramente affascinato dalla disciplina di Gwen. "La prego, mi mostri qualcosa dei suoi studi. Vorrei vedere qualche esempio concreto, risultati ottenuti su qualche modello di androide, se per lei va bene."




Altea restò da sola.
Si mise allora a guardare in giro per il salottino, ma tutto era in ordine.
Sul tavolino ad intarsio di opale e acero delle Antille, dove fino ad un attmo prima c'era stata appoggiata la tavola ouija di Crezia, che poi la piccola aveva portato via con sè, si trovava qualcosa.
Era la moneta d'oro che Lennox aveva dato a Crezia e che la piccola era andata poi a sorrerrare in giardino.

[Lady Gwen]

In aiel momento, rimasi veramente sorpresa, tanto che guardai stupita gli altri.
"Oh beh, certo, con piacere" acconsentii.
Presi allora un plico degli studi fatti su Jon, in cui si leggevano tutti i progressi fatti.
Tutte le emozioni che l'androide aveva associato alle opere che gli avevo mostrato, dalle più semplici a quelle un po' più complesse.

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[Altea]

Tutto era in ordine ma la sorpresa fu tanta nel vedere la moneta d'oro che Lennox aveva consegnato a Crezia, eppure la bambina non aveva in mano la moneta e non l' avevo vista appoggiarla sul tavolino.
La presi in mano e iniziai ad osservarla bene, stava veramente dando i frutti...ovvero si proliferava? Ma no, che stupida. Eppure mi chiesi prima perchè Lennox avesse scelto quell' albero. Il noce nella Bibbia non era ben visto, si diceva addirittura la Croce di Gesù era di un albero di noce e nel Medioevo il noce ospitava i Sabbah delle streghe, come quelle di Benevento.
Scossi il capo, era un caso? Eppure Lennox era cattolico, per questo era fuggito da Uaarania. Strinsi forte la moneta pensierosa.

[Guisgard]

Oxio ringraziò Gwen e con sincero interessi prese il materiale che lei gli aveva passato.
Salutò gli altri e andò via col direttore, il quale gli avrebbe assegnato un laboratorio personale.
"Quindi, colleghi..." disse Afhel "... impressioni sul professor Oxio?"




Mentre Altea era in preda a quei pensieri, nel salottino entrò Gerard, tornato ora dal suo ufficio.
"Mia cara..." disse salutando sua moglie, per poi avvicinarsi e darle un bacio sulla bocca "... novità? Come hai trascorso il tempo, cara?" Versandosi da bere.

[Altea]

A quel bacio mi allontanai leggermente e fu una reazione strana "E' venuta Crezia e Simon, qualcosa di veramente singolare" e narrai tutto il fatto di Crezia, di Lilith e del gioco "Simon non comprende è pericoloso, pure Lord Lennox glielo ha detto".

[Lady Gwen]

Prese il plico e dopo aver salutato anche gli altri, andò via, facendosi assegnare un laboratorio dal direttore.
"Sono rimasta molto sorpresa, non mi aspettavo che avrebbe mostrato da subito così tanto interesse nel mio lavoro..." con un risolino incerto "Ma non lo conosco abbastanza da potermi già fare un'opinione."

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[Guisgard]

"Beh, concordo con Lord Lennox, cara..." disse Gerard ad Altea, che non aveva notato il gesto ritroso di sua moglie quando l'aveva baciata "... sono giochi non adatti ad una bambina... non certo perchè io creda all'occulto lo sai... ma perchè può influenzare negativamente una ragazzina di quell'età... lo dico sempre che tuo fratello Simon è troppo permissivo. Non da a sua figlia una giusta educazione."
Gerard era un uomo del Sud, quindi vecchio stampo, con sani principi e una certa severità verso l'educazione dei giovani.




"Si vede subito che sei secchiona." Disse divertito Elv a Gwen. "Hai già fatto colpo sul nuovo professore." Ridendo.

[Lady Gwen]

Indirizzai ad Elv un sorriso divertito, sornione e di sfida tutto insieme.
"Dici così solo perchè questo non è il modo in cui ho fatto colpo su di te e lo sappiamo tutti" gli dissi piano, con tono cospiratorio.

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[Guisgard]

"Sentitela..." disse Elv a Gwen con un mezzo sorriso "... e sentiamo... come invece avresti fatto colpo su di me?" Divertito.

[Altea]

Non mi stupii della sua risposta ma Gerard era un'ottima fonte visto era un archeologo di grande fama"Sai se in queste zone si trova qualcosa riguardo Lilith? E poi gli mostrai la moneta" questa ti dice qualcosa stavolta mi avvicinai a lui pensando però al gesto di prima.

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[Lady Gwen]

Accennai un risolino divertito.
"Questo lascerò che me lo dica tu. Al momento opportuno" guardando i suoi occhi neri e grandi, che mi erano mancati in questa giornata di traffico e follia.
"A voi piuttosto, che impressione ha fatto?" rivolgendomi ad Afhel e Ludwing.

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[Guisgard]

"C'è un antico cimitero, non lontano da qui e appena fuori città, oggi oggetto di scavi..." disse Gerard ad Altea "... perchè mi chiedi questo?" Guardò poi la moneta. "Credo sia un Taddeo Ungherese... una moneta d'oro di poco inferiore come valore di cambio, al Taddeo Afragolese. Dove l'hai trovata?" Curioso.

[Altea]

"Davvero? Pensi sia un caso il fatto di Lilith e di ciò che è stato rinvenuto?Vorrei vedere gli scavi".
Gerard mi chiese del Taddeo ungherese "È di Lord Lennox" raccontandogli la storia del noce e che poi lo avevo trovato sul tavolino misteriosamente "Strani fatti, non trovi?".

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[Guisgard]

"Beh, secondo me non manca molto." Disse Elv divertito a Gwen.
"A me sembra uno scienziato di metalità aperta." Ludwing. "Dopotutto si è subito nteressato dei suoi studi, dottoressa, pur non essendo il suo ramo."
"Concordo." Annuendo Afhel.




"Teoricamente non si potrebbe accedere ad un'area di scavi" disse Gerard ad Altea "ma ho qualche conoscenza all'Università Cattolica e magari riuscirò ad avere un permesso, se ci tieni tanto a visitare quel cimitero."
Poi lei le raccontò della moneta.
"Probabilmete la bambina non aveva seppellito la moneta e lha messa accanto alla sua tavola ouija." Spiegò lui.

[Lady Gwen]

Scossi la testa divertita, alla risposta di Elv.
Beh, di certo non volevo trattare dei miei affari personali davanti ai colleghi.
"Sì, penso anch'io sia un tipo molto disponibile ed aperto. Spero di poterci parlare più approfonditamente" annuii.

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[Altea]

"Si vorrei vedere quegli scavi, grazie Gerard. Ma sbaglio o quel cimitero è di proprietà dei domenicani? Perché Crezia frequenta la scuola dei domenicani "
Non diede peso alla storia della moneta, ma perché mai Crezia non l'avrebbe sepolta? Era entusiasta di potersi prendere molte bambole, questa storia non mi convinceva.

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[Guisgard]

Oxio aveva lasciato una buona impressione di sè su tutti loro.
Poi Gwen e i 2 scienziati tornarono a studiare i tabulati di Justine, mentre Elv riprese a girovagare per lo studio.
Ad un tratto bussò qualcuno.
Era uno dei custodi.
"Dottoressa, il professor Oxio chiede di lei." Disse a Gwen.




"No, i Domenicani hanno avuto il compito di scavare in quel vecchio cimitero." Disse Gerard ad Altea. "Sono perciò i responsabili degli scavi."

[Lady Gwen]

Tutto tornò come prima, finché il custode venne ad avvisarmi che Oxio chiedeva di me.
"Accidenti, ora sono davvero curiosa" ridacchiando.
Uscii allora dallo studio e andai nel laboratorio dello scienziato, impaziente di sapere cosa volesse dirmi.

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[Guisgard]

"Aspetta, Gwen..." disse Elv avvicinandosi a lei prima che uscise dallo studio "... vuoi che venga con te? Devo proteggerti, no?" Facendole l'occhiolino.

[Lady Gwen]

Mi voltai verso Elv e mi limitai ad un sorriso divertito.
"Va bene, va bene, ma non incolpare me se ti annoi ancora di più" ridacchiando e prendendo il suo braccio.
A quel punto, mi diressi con lui verso il laboratorio di Oxio.

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[Altea]

"Interessante" risposi a Gerard "Sempre dei domenicani però si tratta e ancora di più che stanno eseguendo gli scavi e come ti dicevo Crezia frequenta la scuola domenicana, forse qualcuno le ha parlato di Lilith o ne è rimasta affascinata? Chi guida gli scavi, vorrei parlare proprio con lui" stringendo la moneta.

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[Guisgard]

Elv sorrise e prese Gwen sottobraccio.
Insieme allora andarono nel laboratorio che il direttore aveva assegnato al professor Oxio.
Era un uomo questo appena più alto della media, robusto, completamente col capo rasato, un pizzetto curato e 2 occhiali stretti, dalle lenti scure in modo che nessuno di quelli che gli stavano davanti poteva mai davvero vedere il suo sguardo.
Pare che a Uaarania Oxio fosse uno scienziato di grande valore, sebbene il più della sua reputazione accademica si basasse su una serie di sagaci e a volte pungenti scritti di tipo divulgativo.
Tuttavia nessun nelle università di Uaarania aveva mai pensato di mettere in dubbio il suo valore come studioso.
Dopo che ebbero bussato, Gwen ed Elv furono ricevuti dal brillante scienziato, che subito li salutò eli mise a loro agio.
Disponeva infatti di una dialettica vispa ed agile, buonissima cultura generale ed un modo di fare che pareva emanare quella sobria ironia che è tipica di 2 animi umani: quelli brillanti e quelli malvagi.
Si rivolse ancora a Gwen, facendole altri complimenti circa i suoi lavori e chiedendole altre spiegazioni circa i suoi studi.
Ma la conversazione fra i 2 fu interrotta dall'arrivo del direttore con un'espressione alquanto tesa.




"Dammi il tempo di fare qualche telefonata, cara." Disse Gerard ad Altea. "In beve saprò dirti chi getisce gli scavi e come collabora con i Domenicani."
Detto ciò lasciò la moglie e si chiuse in biblioteca, dove cominciò a fare le sue telefonate.

[Lady Gwen]

Entrammo nello studio di Oxio, che pur essendo cortese e cordiale appariva alquanto impenetrabile e mi dissi che dovevo comunque mantenere una certa distanza, al di là dei complimenti che continuava a farmi circa il mio lavoro.
Tuttavia, fummo interrotti dal direttore, che entrò con un'espressione tesa sul viso.
"È successo qualcosa?" con tono cauto ed espressione allarmata.

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[Guisgard]

"Si." Disse con tono cupo il direttore a Gwen, per poi guardare Oxio. "Mi è stato appena riferito che un atto, diciamo blasfemo, è accaduto nella chiesa del Cuore di Gesù antistante l'Università Cattolica."
"E questo in che modo dovrebbe interessare questo centro, direttore?" Chiese Oxio.
"Comprendo, professore, che lei venendo da un governo totalmente laico, per non dire apertaente anticlericale, come quello di Uaarania non troverà nulla di riprovevole in questa faccenda..."
"Appunto." Annuì Oxio.
"Ma il motivo per cui sono stato avvertito" fece il direttore "sembra riguardare un androide..."
"Un androide?" Stupito Oxio.
"Si, professore." Annuì il direttore. "Sembra infatti che l'autore di questo atto sia statoproprio un androide."

[Lady Gwen]

Aggrottai la fronte, ascoltando le parole di entrambi.
E un'idea si fece strada nella mia mente.
Guardai Elv.
"L'androide di Afhel. Diagora. Potrebbe essere stato lui, è ancora a piede libero" dissi, guardando poi il direttore.

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[Guisgard]

"Quini" disse allarmato il direttore aGwen "... c'è un androide pericoloso a piede libero? Possibile? Portato dal professor Afhel? Oh, ma è una sciagura!"
"Perchè mai un androide dovrebbe comportarsi in uesto modo?" Perplesso Oxio.

[Lady Gwen]

"Non è colpa di Afhel, l'androide gli si è rivoltato contro ed è scappato" spiegai, per sollevarlo dalle colpe della sua creatura.
Guardai Oxio.
"In realtà no, se non si è programmato per farlo. È questa la cosa strana."

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[Guisgard]

"Non è facile riprogrammare un androide costruito da altri." Disse Oxio a Gwen. "Ogni androideinfatti ha in sistema di difesa interno, con il quale la sua intelligenza artificiale respinge attacchi esterni. E non facile penetrare tale sistema di salute."

[Lady Gwen]

"Lo so bene, ma è tutto davvero molto strano. Anche l'androide su cui stanno lavorando Huber ed Afhel, Justine, è molto strano. Alcuni slot sono stati lasciati liberi ed il suo comportamento è anomalo, come se avesse un margine di libero arbitrio" dissi, sentendo quasi i brividi a quel pensiero.

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[Guisgard]

"Vorrei poter studiare quell'androide..." disse Oxio a Gwen "... quella Justine... è possibile?"

[Lady Gwen]

"Ma sì, certo, è di là. Al laboratorio" annuii ad Oxio, mentre mi alzavo con Elv.
Il suo parere mi interessava inevitabilmente, ero curiosa di sapere cosa ne avrebbe pensato.

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[Guisgard]

Oxio annuì e con Gwen, seguiti da Elv, andarono nello studio dove si trovavano i 2 scienziati con Justine.
E qui li attese uno spettacolo terribile.
Il corpo di Afhel giaveva a terra, con gli occhi sbarrati e persi nel vuoto e la testa girata di 180°.
Ludwing invece era finito in uno degli archivi dopo aver fracassato il vetro con le spalle.
Di Justine non c'erano tracce.

[Lady Gwen]

Entrammo e mi coprii la bocca con le mani.
Quello scempio che avevamo davanti agli occhi l'avevo causato io.
Avevo permesso che accadesse quando avevo fatto in modo che Justine lasciasse quella casa maledetta.
Tremando, mi avvicinai a Ludwing, sperando che ci fosse ancora una possibilità per lui, anche piccola, di essere ancora vivo.
Forse perchè mi ci ero affezionata, forse perchè non lo meritava, o perchè dentro di me volevo fare ammenda.

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[Guisgard]

"Ma... cosa..." disse incredulo Oxio davanti a quella scena tremenda.
Gwen intanto si era avvicinata a Ludwing.
Lo scienziato aveva lividi e tagli ovunque, gli abiti lacerati ed aveva perso conoscenza.
Era però vivo.

[Lady Gwen]

Ludwing era messo male, ma sapevo che doveva esserci una speranza.
Era vivo!
"È ancora vivo! Elv, chiama un'ambulanza, presto!" esclamai, tenendo una mano sulla spalla dello scienziato, come se ciò mi potesse assicurare che ce l'avrebbe fatta, che Justine non avrebbe commesso l'ennesima atrocità uccidendo anche lui.

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[Altea]

Rimasi così sola tra le mie perplessità, mentre Gerard faceva le sue telefonate.
Non comprendevo totalmente cosa mi attirasse, ma questa storia era come se avesse un legame.
Strano poi che in un cimitero ci fosse qualcosa legato al mito di Lilith.
Certo che tra galà e questo si era passato ad argomenti davveri diversi.
Aprii la mano per osservare meglio la moneta.

[Guisgard]

Elv annuì a Gwen e subito chiamò un'ambulanza.
Pochi minuti dopo arrivò e Ludwing venne soccorso, per poi essere caricato a bordo.
Arrivò anche la polizia e subito il commissario Dambrose cominciò a fare domande a tutti.
Ovviamente saltò fuori il nome di Justine.
"Bene..." disse il commissario "... parlatemi di questo androide." Chiese.




Altea guardò ancora quella moneta.
Era un magnifico Taddeo d'oro ungherese, con l'immagine di un leone che stringeva una rosa.
Si trattava di una moneta che in quelle zone selvagge ed ancora in un Medioevo cupo e aristocratico aveva un valore quasi inestimabile.
Solo un principe, o forse un re, poteva dare un simile dono ad una bambina affinchè ci giocasse.
Qualche minuto dopo Gerard tornò nel salottino con un lieve sorriso.

[Lady Gwen]

L'ambulanza arrivò, caricando Ludwing e facendomi fare un gran sospiro di sollievo.
Dambrose passò ovviamente alle domande.
"Era di proprietà di un uomo di nome Betix. Sosteneva di averla costruita lui, ma non abbiamo trovato prove che fosse veramente un costruttore di androidi. Da ciò che emerge dal suo diario, sembrava che i comportamenti di Justine fossero diventati strani, imprevedibili, come se qualcuno l'avesse manomessa, ma tali manomissioni non sono emerse dalle analisi" dissi, poi mi fermai un attimo "Il peggio è che è stata lei ad uccidere Betix."

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[Guisgard]

Dambrose annuì e prese appunti riguardo le dichiarazioni di Gwen, bloccandosi di colpo alla rivelazione di lei sulla morte di Betix.
"Un momento..." disse alla ragazza "... l'androide ha ucciso quel Betix? Lei come fa a dirlo? Ha prove?"

[Lady Gwen]

Ecco che arrivava la parte complicata.
Strinsi la mano di Elv per mantenere la calma.
"Dovreste trovare il corpo ancora in casa sua, l'ha ucciso stamattina. Posso darvi l'indirizzo" dissi poi.
Mi sentivo come una sonnambula che vaghi in uno strano sogno infinito, un incubo da cui non riuscivo a svegliarmi.

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[Guisgard]

"Un momento, non corriamo troppo..." disse Dambrose a Gwen "... lei come fa a sapere tutte queste cose? E perchè non ha denunciato l'accaduto?"
Elv teneva la mano di Gwen stretta nella sua.
"Commissario..." intervenne lui, capendo che Gwen stava per infilarsi in una situazione molto scomoda "... ho detto io alla dottoressa dell'omicidio... lei non c'era sul luogo del delitto."
"Ma davvero?" Dambrose poco convinto. "E perchè allora tu non hai denunciato l'accaduto?"
"Volevo del tempo."
"Per farce cosa?"
"Per pensare ed agire." Fissandolo Elv.
"Sai che questo è un reato?" Mormorò Dambrose. "E' intralcio alle indagini. Ora verrai con noi al commissariato." E lo fece ammanettare dai suoi uomini.

[Lady Gwen]

Pensai in fretta e pensai ad una scusa plausibile da fornire al commissario, quando Elv si intromise.
Sbarrai gli occhi scuotendo la testa.
Ma in cosa si era infilato?
Era impazzito?!
"No!" esclamai, vedendo che lo portavano via in manette.
Andai da Dambrose.
"Commissario, la prego, posso dirle io com'è andata, ma rilasci Elv, non c'entra nulla" sperando mi desse ascolto.

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[Guisgard]

"Sentiamo, ora sono curioso, dottorssa." Disse Dambrose a Gwen.

[Lady Gwen]

Respirai a fondo.
"Betix ci aveva soccorsi dopo essere finiti fuori strada la notte scorsa. Saputo che lavoravo con gli androidi, Justine ha ucciso Betix per essere libera di venire qui al centro, ma ha minacciato me ed Elv. È pericolosa e non potevo rischiare che ci facesse del male chiamando la polizia. Dobbiamo trovarla, prima che sia troppo tardi" guardandolo con urgenza "E deve rilasciare Elv, come le ho detto Justine ci ha minacciati, è per questo che non abbiamo potuto dire nulla. Anche noi due ora siamo in pericolo, potrebbe trovarci da un momento all'altro."
Tecnicamente, ciò che c'era alla base di tutto era un accordo vero e proprio, stipulato con l'androide, ma non era necessario che Dambrose lo sapesse, del resto Justine era pericolosa, inaffidabile e questa era una certezza.

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[Destresya]

Guardai negli occhi il ragazzo che era lì davanti a me.
"Oh ma davvero?" Fissandolo con aria incuriosita.
"Interessante...." con aria divertita "Allora vedremo come te la caverai. Ora basta gironzolare per il palazzo, chiaro?'.

[Guisgard]

Dambrose guardò Gwen negli occhi, poi si voltò a fissare Elv.
"Devo credere a questa storiella divertente" disse sarcastico "e liberarti? arrestando lei al tuo posto?"
"Non le dia retta, commissario, ho fatto tutto io." Elv.
"Portatelo via." Dambrose ai suoi uomini, che portarono Elv via in manette.




"Certo, signora." Disse il ragazzo mettendosi quasi sull'attenti. "Mi dica pure. Voglio guadagnarmi questo lavoro." Deciso a Des.

[Lady Gwen]

Sbarrai gli occhi ancora una volta.
Ma era idiota o cos'altro?
"Ma ha ascoltato una parola di quello che le ho detto? Le dico che siamo vittime di minacce e lei ci arresta? Ma lo sa fare il suo maledetto lavoro o no?" alterata ed innervosita.
Non potevo crederci.
Ed Elv, contrariamente a come aveva pensato, non aveva aiutato affatto.

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[Altea]

Gerard tornò e gli chiesi subito incuriosita "Dammi delle buone notizie!!". Ormai era un mistero da scoprire.

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[Guisgard]

"Forse lei dovrebe aprire, oltre ad un dizionario per le buonemaniere, anche qualche libro di diritto." Disse seccato Dambrose a Gwen. "Nascondere evidenti prove di un crimine, omettere fatti e situazioni n grado di far luce su un reato, coprire per qualsivoglia motivo un assassino sono tutte cose che la legge punisce. Chiaro? O preferisce che le faccia un disegnino così che anche lei possa capirlo? E non si permetta mai più di rivolgersi a me in quel modo o le farò ritirare alla velocità delle luce tutti gli attestati che ha, facendola finire come commessa in una qualunque farmacia del V° livello, chiaro?" Fulminando la ragazza con lo sguardo.
Un attmo dopo lui ed isuoi uomini andarono via, portandosi dietro Elv.

[Guisgard]

"Se per te conoscere la persona che il più dell volte tessa rapporti stretti con i Domenicani" disse sorridendo Gerard ad Altea "è una buona notizia, allora direi che puoi essere soddisfatta, cara." Come chi sapeva di aver appena fatto felice la propria moglie. "Sto parlando della signora Filem. Si tratta di una pia donna di chiesa, sebbene, pare, abbia una curiosa passione per lo spiritismo."
Intanto, nella non lontana chiesa della Santa Vergne della Salute, il cappellano indossò i paramenti, si inginocchiò davanti all'Altare e celenrò la Messa.
"Il Signore Iddio disse al serpente..." disse leggendo un passo tratto dalle Scritture "... poiché tu hai fatto questo, sii tu maledetto più di tutto il bestiame e più di tutte le bestie selvatiche; sul tuo ventre camminerai e polvere mangerai per tutti i giorni della tua vita. Io porrò inimicizia tra te e la donna, tra la tua stirpe e la sua stirpe: questa ti schiaccerà la testa e tu le insidierai il calcagno."
Deve esserci un colpevole, pensava mentre chiudeva il Sacro Testo.
Deve esserci.
Dal giornalista fazioso e corrotto che semina zizzania fra le masse, alla rgazzina grassa che si suicida per gli insulti ricevuti a scuola, fino al bambino caduto e morto in fondo ad un pozzo non più largo di 30 centimetri.
Deve esserci un colpevole per tutto questo male.
La Messa terminò con la Benedizione e come ogni giorno la Filem fu tra gli ultimi a lasciare la chiesa.
Era una donna ormai anziana e dall'aspetto bonario, il sorriso gentile, lo sguardo attento, i modi di chi è abituata ad essere sempre attiva e di corsa.
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[Lady Gwen]

La rabbia montava dentro di me, non ci vedevo più.
Vidi la macchina sparire, con Elv ammanettato ed io che non sapevo cosa fare.
Afhel era morto, Justine sparita e Ludwing ferito in ospedale.
Era un caos.
Un caos totale.
Sospirai affondando le mani nei capelli.
Non sapevo che fare, da dove partire.
Decisi che sarei andata in ospedale, sapevo che andare al commissariato ora non sarebbe servito, meglio accertarsi delle condizioni di Huber.
Presi così l'auto di Justine, o meglio di Betix e mi diressi in ospedale.

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[Guisgard]

Quando Gwen arrivò in pspedale,subito un'infermiera la informò che le condizioni di Ludwing non erano preoccupati.
Aveva subito delle percosse, ma sostanzialmente ora stava bene e il suo quadro clinico non desteva preoccupazioni.
Un'ora dopo aveva già ripreso conoscenza e se Gwen avesse voluto fargli visita nessun medico si sarebbe opposto.

[Lady Gwen]

Per fortuna, c'erano anche le buone notizie.
Ludwing era stabile e le sue condizioni non erano preoccupanti, come dettomi da un'infermiera.
Appena un'ora dopo aveva già ripreso conoscenza, infatti mi fiondai subito a fargli visita, volendo sincerarmi di persona del suo stato e volendo anche sapere cosa accidenti fosse successo con quella folle.

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[Guisgard]

"Ehi, dottoressa Gwen..." disse Ludwing nel vedere entrare Gwen in camera "... è la prima cosa piacevole che mi succede da quando sono qui..." sforzandosi di sorridere.
Aveva ancora la voce bassa, ma stava meglio.
"Come sta il professor Afhel?" Chiese poi,ignaro dell'accaduto. "Justine ci ha aggrediti entrambi... questo lo ricordo, sebbene il resto è molto confuso... ma mi dica... il professor Afhel sta bene? Si è già ripreso? Anche lui è in questoo spedale, vero?" Fissandola.

[Lady Gwen]

Sorrisi anch'io a Ludwing, mentre mi sedevo accanto a lui.
"Sono felice che stia bene, mi ha fatto prendere un bello spavento..." con un leggero risolino per sdrammatizzare.
La mia espressione, poi, si fece tesa, quando chiese di Afhel.
Lo stato in cui l'avevo visto, quell'immagine macabra da film dell'orrore, mi avrebbe perseguitata forse per sempre, non sarei stata capace di togliermela dalla testa.
"Il dottor Afhel non ce l'ha fatta..." ammisi "Justine l'ha ucciso sul colpo..
" come avrebbe potuto essere diversamente, viste le condizioni in cui il corpo era stato rinvenuto?
Era tutto agghiacciante ed io non sapevo davvero cosa fare.
"Sono seriamente sollevata che lei stia bene, Ludwing, la situazione è praticamente crollata ed io non so cosa fare..." con un sospiro avvilito, affondando il volto fra le mani.

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[Guisgard]

Lo stato emotivo e psicologico in cui ancora si trovova Ludwing lo portarono ad esplodere in una vera e propria crisi di nervi.
Iniziò a gridare, a rigirarsinel lettino e a dare di matto.
Gwen non poteva fare nulla per calmarlo.
Arrivarono delle infermiere ed infine il medico.
Questi soministrò un calmante a Ludwing fino a farlo addormentare.

[Lady Gwen]

Rimasi ulteriormente agghiacciata quando vidi la reazione di Ludwing.
Sembrava stesse esplodendo in una crisi di nervi, ma era in realtà molto peggio, era una sorta di escalation improvvisa, come un delirio.
Difatti, gli infermieri dovettero somministrargli un calmante per sedarlo.
Continuavo a distruggere qualsiasi situazione in cui mi trovassi, dalla più trascurabile alla più grave, era davvero sconvolgente.
Pensai che forse meglio andar via dall'ospedale, dal momento che Ludwing si trovava in quello stato e di sicuro sarebbe stato addormentò chissà ancora per quanto.

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[Guisgard]

Gwen alla fine lasciò l'ospedale.
Ludwing infatti non si sarebbe risvegliato molto presto visto la massiccia dose di calmanti che gli era stata somministrata.
Le strade della città, afose ed affollate, sembravano avvolgere nella loro caotica apatia la ragazza sconsolata.
Ad un tratto il suo cellulare squillò.

[Lady Gwen]

Uscii per strada, lasciando l'ospedale e venni sovrastata dal caos cittadino, frenetico, grigio, che andava troppo veloce per me.
Mi riscossi dalla mia apatia sentendo il cellulare squillare.
Così, lo presi e risposi.
Non sapevo nemmeno chi o cosa aspettarmi.
"Pronto?" Con voce piatta.

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[Guisgard]

Per un attimo Gwen sentì la voce dell'androide che avevano cancellato.
Di nuovo quell'assurda telefonata impossibile da spiegare.
Ma fu solo un istante.
Era stata solo la sua immaginazione, alterata dagli ultimi accadimenti.
"Dottoressa Gwen..." disse la voce di Oxio dall'altra parte del telefono "... avrei bisogno di vederla. So che il suo turno per oggi è terminato, ma i farebbe una gran cortesia se potesse aggiungermi quanto prima al centro."

[Lady Gwen]

Fu solo un istante, quando sentii la voce di Jon, di nuovo.
Solo frutto della mia immaginazione.
Poi, sentii la voce di Oxio, che mi chiedeva di raggiungerlo al centro.
Già, in tutto questo casino mi ero dimenticata pure di lui.
"Arrivo" risposi solo.
Scossi la testa cercando di ritrovare un po' di lucidità e salii in macchina.
Arrivata al centro, presi un caffè doppio alla mensa e raggiunsi Oxio allo studio, il bicchiere di caffè ancora caldo stretto nella mano.

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[Guisgard]

Gwen trovò il dottor Oxio solo nel suo laboratorio.
"Prego, si accomodi, dottoressa." Disse lui. "Grazie per avermi raggiunto." Sedendosi davanti a lei. "Voglio esere franco con lei. Voglio rivelarle tutto ciò che si cela dietro al mio arrivo qui ad Afragolopolis. Ma lei deve dimostarmi che posso fidarmi." Con sguardo cupo.

[Lady Gwen]

L'inizio mi piacque ben poco, ad essere onesta.
Tacqui qualche istante, poi mandai giù due sorsi generosi di caffè e lo guardai, prendendo un profondo respiro.
"Mi dica" risposi, sentendomi già rinfrancata dalla caffeina.

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[Destresya]

"Bravo ragazzo, così mi piaci, domani comincerai col portarmi la colazione in camera inresi? Naturalmente parla con Jamos che sa perfettamente cosa devi fare!" Spiego con aria di superiorità.
Mi divertita dare ordini a quel ragazzo, e mi incuriosiva sapere che cosa pensasse.

[Guisgard]

Oxio fissò gwen attraverso i suoi stretti occhiali per un lungo istante, come se stesse pensando bene le parole da utilizzare.
"Io sono stato incaricato" disse "dalla comunità scientifica di Uaarania, in modo specifico dall'Università Atea di Uaaropolis, di indagare sul furto di alcuni nostri androidi. Abbiamo scoperto che sono stati manomessi ed alterati nelle loro comini funzioni. Immagino che scoprire la verità riguarda anche voi di Afragolopolis, giusto? Per questo io voglio pattuire una collaborazione segreta con lei, dottoressa. Ma mi occorre la sua più totale discrezione."




"Certo, signora." Disse visto e pronto il ragazzo a Des.
Era certamente un tipo furbo, questo lo aveva percepito bene lei, oltre a leggerlo chiaramete nella sua mente.
"Posso chiederle dov'è su sorella, signora?" Lui chiedendo poi di Regna.

[Lady Gwen]

Sgranai gli occhi sentendo ciò che disse.
"Dunque, anche Justine era un androide rubato da Uaarania?" dissi, mettendo insieme tutti i pezzi "Allora le mie congetture iniziali erano corrette. In effetti, io ed Elv non abbiamo trovato prove valide che Betix avesse costruito Justine, forse quel diario non era nemmeno di Betix stesso... Certo è, però, che la situazione va contenuta. Quindi mi dica cosa ha in mente" con urgenza nel tono.

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[Guisgard]

"Esattamente, dottoressa." Disse Oxio a Gwen. "Betix era un ladro. Justine era un nostro sofisticatissimo prototipo, facente parte di un progetto segreto chiamato Omofobix, con lo scopo di ideare e costruire nuove intelligenze artificiali senza alcun tipo di discriminazioni sessuali. Nuove razze di androidi per educare le generazioni future di uomini e preparare l'avvento di una società finalmente giusta e libera. Betix invece ha rubato Justine. Dietro di lui c'è qualcun altro, di questo ne sono certo e devo scoprire di chi si tratta. Le nozioni religiose inculcate nell'intelligenza di Justine mi avevano spinto a credere che si trattasse di qualcuno al servizio del governo cattolico di Afragolopolis. per questo sono venuto in questa città."

[Lady Gwen]

Sì, adesso tanti tasselli andavano al loro posto.
Allontanai il pensiero e mi concentrai su ciò che Oxio diceva.
"Beh, ha la mia più totale collaborazione. Il problema è che Elv è stato arrestato, perchè si è dichiarato colpevole all'occultamento di cadavere per la morte di Betix e devo assolutamente tirarlo fuori da lì" scuotendo la testa.

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[Guisgard]

"Purtroppo" disse Oxio a Gwen "non posso espormi in prima persona. Infatti essendo un membro della comunità scientifica di Uaarania, non godo certo delle simpatie del govero Afragolignonese. Ma non tema, farà uscire di prigione il suo amico quanto prima. Quanto a questo centro, ho motivo di pensare che vi sia una spia. Probabilmente un infiltrato della polizia o del governo stesso per controllare voi ricercatori. Come facio a saperlo? Semplice... Afhel era un mio assistente e l'aveva scoperto. Sfortunatamente prima di rivelarmelo è stato ucciso da Justine. Strana coincidenza, vero?"

[Lady Gwen]

"Lo spero..." dissi sospirando.
Mi fidavo poco della polizia, onestamente.
"Decisamente non una coincidenza..." riflettendo.
"Dobbiamo scoprire chi è, quanto prima" annuii.
"Non avrei mai immaginato che ci fosse tutto questo dietro..." scuotendo la testa.

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[Guisgard]

"E mi creda, dottoressa, questo è solo la punta di un iceberg molto grande." Disse Oxio a Gwen. "Ora mi attiverò subito per far liberare il suo amico dall'ospitalità della polizia locale." Sarcastico. "A momenti dovrà raggiungermi il sostituto di Afhel."

[Lady Gwen]

"Oh ne sono sicura..." con amara consapevolezza.
Incredibile quante cose potessero celarsi proprio sotto i nostri occhi.
"La ringrazio, dottore" annuendo rincuorata, quando disse che avrebbe interceduto per Elv.
"Ottimo, mi aggiorni allora, quando arriverà" annuii ancora, ma con più convinzione, finendo il caffè.

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[Guisgard]

"Certamente, dottoressa." Disse Oxio. "Ora vada a casa e cerch di riposare. Occorrerà avere mente lucida nei prossimi giorni."

[Lady Gwen]

Respirai a fondo ed annuii appena.
"Ci proverò, se il mondo mi concederà un'ora libera..." sarcastica.
"Beh, ha il mio numero, dottore. Mi chiami per qualsiasi cosa ed ancora grazie per Elv" sorridendo ed uscendo dal centro per tornare al mio appartamento.
Da un lato, ero distrutta, sfinita, ma dall'altro queste nuove informazioni e questa inaspettata collaborazione mi aveva rinvigorita, aveva fatto un po' d'ordine in tutta questa confusione e tutto il casino che stava succedendo attorno a me e avrei potuto tirare avanti per chissà quanto, ma preferivo comunque riposare un po'.

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[Guisgard]

Gwen tornò a casa sua e riuscì a riposare.
Dormì forse per un paio d'ore, durante le quali fece sogni confusi dei quali poco o nulla ricordò al suo risveglio.
Ad interrompere il suo riposo fu lo squillare del suo cellulare.
Era l'ospedale e lainformevano che Ludwing si era svegliato e stava decisamente meglio.

[Lady Gwen]

Mi stesi sul divano non appena entrati in casa e riuscii a riposare per un paio d'ore, prima che squillasse il cellulare.
Almeno mi avevano dato il tempo di dormire...
Scoprii che Ludwing si era svegliato e dal momento che ero sveglia anch'io, decisi di andare all'ospedale, sperando di poter scambiare quattro parole senza che servisse un'iniezione.

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[Guisgard]

Gwen arrivò in ospedale e raggiunse subito la stanza di Ludwing.
Lo trovò seduto nel letto, con le cuffie alle orecchie e l'aspetto tutto sommato rilassanto, sebbene recasse sul viso ancora i segni dello scontro con Justine.
La salutò con un cenno del capo e poi disse con la voce appena alta: "Benvenuta, infermiera."
Infatti guardandosi Gwen si accorse di essere vestita da infermiera ed aveva con sè il vassoio per il pranzo del paziente.
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[Lady Gwen]

Arrivai in ospedale e vidi Ludwing intento ad ascoltare della musica, molto più rilassato di prima.
Probabilmente, ero stata troppo avventata nel rispondere alle sue domande e dargli le notizie.
Gli sorrisi e stavo per salutarlo, quando aggrottai la fronte.
Infermiera?
Ma era impazzito?
Quanto danno aveva fatto Justine alla sua testa?
Poi, mi guardai e vidi che avevo indosso una divisa da infermiera e reggevo fra le mani il vassoio del pranzo.
Misi via il vassoio sul tavolino accanto, quasi con disgusto e guardai Huber stranita.
"Sono la dottoressa Gwen, siamo colleghi al centro Aesthetica, non si ricorda?" mormorai, perplessa, non capendo cosa stesse succedendo.

[Guisgard]

"Su, mi lasci ascoltare ancora un pò di musica, infermiera." Disse Ludwing a Gwen.
Aveva un'espressione rilassata, un sorriso spensierato eppurei suoiocchi sembravano diversi.
Come se la sua mente non si fosse ancora ripresa, a differenza del fisico, dall'aggressione subita da parte di Justine.

[Lady Gwen]

Rimasi basita dalla sua risposta.
Continuava ad insistere ed io continuavo ad avere quell'assurda divisa addosso.
Non capivo cosa stesse succedendo a tutti, me compresa.
Sbuffai e mandai al diavolo le formalità.
Tempi disperati chiamavano misure disperate.
Mi avvicinai a lui e gli tolsi una cuffia.
"Ludwing, sono Gwen, ti ricordi di me? Lavoriamo insieme, al centro di costruzione degli androidi" insistetti ancora.
Poco ma sicuro, non si era affatto ripreso ed io dovevo capire se fossi dentro un incubo o chissà cos'altro.

[Guisgard]

"Su, infermiera..." disse seccato lui a Gwen "... mi ridia le cuffie..." per poi sbuffare.
Lei gli parlò, ma ad un tratto sentì le dita di Ludwing accarezzarle pianissimo la gamba, arribando fino all'orlo della gonna, per poi toccarle la natica, stringendola e guardando Gwen negli occhi con un sorriso malizioso.

[Lady Gwen]

Stavo per controbattere ed insistere, quando sentii che arrivava addirittura a mettermi le mani addosso.
Sgranando gli occhi per la sorpresa, non ci vidi più e gli diedi uno schiaffo.
"Ma scherziamo?!" urlai.
Scossi la testa con rabbia ed uscii dalla camera.
Dovevo capire, non potevo rimanere ancora in questo limbo.
Se alla base c'era uno dei tanti trucchetti tecnologici da androidi, davvero non avevo parole.

[Guisgard]

Tra indignazione e rabbia Gwen colpì Ludwing con uno schiaffo, per poi dirigersi verso la porta per uscire.
Ma lui con un balzò lasciò il letto, la raggiunse e la bloccò.
La mise contro il muro cercando di baciarla, mentre con le mani le strappava via i bottoni della camicetta, scoprendo il reggiseno.
La ragazza si sentiva immobilizzata contro la parete, con Ludwing che le infilava una mano fra le cosce, fino a raggiungere le sue mutandine.
In quei momenti concitati intride gli occhi di Ludwing.
Non erano più gli stessi.
Erano terrificati, non umani, diabolici.
Si svegliò di colpo.
Era sudata ed agitata.
Dopo un istante si accorse che il cellulare squillava.
Intanto il ricordo di quegli occhi era ancora vivo in Gwen.
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[Lady Gwen]

Lasciai la camera, ma lui mi raggiunse e mi bloccò contro il muro.
Mi dimenavo con tutte le mie forze, per sfuggire al tocco non voluto della sua bocca e delle sue mani, urlando e tentando di sottrarmi.
Vedevo che i suoi occhi avevano una luce strana, diversa, terrificante.
Mi svegliai ansimando, sudata e terrorizzata da quell'incubo, specie perchè ero certa che Ludwing non avrebbe mai fatto una cosa simile.
L'immagine di quegli occhi, però, non mi lasciava.
Sobbalzai sentendo il cellulare che squillava e mi ricomposi qualche istante, prima di rispondere.
"Pronto?"

[Destresya]

Lo guardai con aria interrogativa, intensa.
I tipi come lui erano svegli, ma non avevano certo possibilità di fregarmi.
"Mia sorella? Oh suppongo starà dormendo, è una vera dormigliona e scansafatiche quella!" sbuffai.
Sperai vivamente che non mi costringesse a rimettermi la maschera di Regna, ma era un'eventualità che naturalmente avevo messo in conto quando avevo preso in casa quel ragazzino.
Chissà che mi era saltato in testa, poi!

[Guisgard]

Era l'ospedale e la chiamata informava Gwen che finalmente Ludwing si era svegliato e le sue condizioni erano decisamente migliorate.

[Guisgard]

"Capisco, signora." Disse lui a Des.
Era un bel ragazzo, dall'aria sveglia, lo sguardo bellissimo e intelligente, i modi pronti e l'argento vivo addosso.
"Allora sono pronto per il periodo diprova." Aggiunse. "Mi guadagnerò la fiducia sua e di sua sorella."

[Lady Gwen]

Non seppi se mi veniva più da ridere o urlare istericamente, sentendo che era proprio l'ospedale, che mi informava che Ludwing stava meglio.
Feci un paio di respiri profondi, una doccia veloce e mi diressi in ospedale, con ancora quelle sensazioni orribili addosso.

[Altea]

Rimasi per un attimo in silenzio "Signora Filem...non l' ho mai sentita nominare, un personaggio singolare direi che pure si dedica allo spiritismo. Bene...si è fatta, mi permetti Lord Lennox mi aiuterà nelle mie ricerche se lo vorrà? E' stato molto gentile con Crezia e comunque era perplesso pure lui" sorridendogli per convincerlo.

[Guisgard]

Gwen arrivò n ospedale dopo una doccia veloce ed una corsa in auto, mentre un'afa insopportabile avvolgeva come una cappa l'intera Afragolopolis.
Una volta giunta in ospedale andò nella stanza di Ludwing, trovandolo tutto sommato bene, sereno e con un giornale davanti.
"Oh, dottoressa..." disse lui sinceramente felice di vederla "... ero impaziente di vederla." Sorrise. "Mi hanno detto della mia sparata... hanno detto che ero isterico e fuori di me... mi perdoni, davvero io non ricordo nulla di quanto fatto." Fissandola.
Intanto le sensazioni di lui che la toccava ovunque erano ancora vice nella mente di Gwen.




"Certo, mia cara." Disse Gerard ad Altea. "Comunque mi sono preso la libertà di invitare per un tè o una limonata la sigora Filem a casa nostra. Dovrà essere qui a momenti ormai."

[Lady Gwen]

Arrivai in ospedale vidi Ludwing sembrava avere un aspetto migliore che in precedenza.
Tuttavia, quelle sensazioni non erano totalmente andate via e fu complicato per me perfino sedermi sulla sedia poco distante dal suo letto, essendo comunque fisicamente troppo vicina.
Sorrisi appena, più con circostanza.
"Non si preoccupi, era ancora sconvolto, non rispondeva di sè..." lo tranquillizzai, con tono pacato.

[Guisgard]

"No, mi sento comunque mortificato, dottoressa..." disse Ludwing mettendo via il giornale "... comunque sto meglo e pare che i medici vogliano mettermi in uscita già domani. Riguardo Justine? Ci sono novità?"

[Altea]

Sobbalzai, perchè quella donna mi interessava sempre, vedevo la mia vita sempre come un romanzo, a volte però avrei voluto fosse un romanzo da vivere ed attualmente stava accadendo "Hai fatto benissimo, facciamo chiamare anche il nostro ospite".
Chiamai Margot e dissi di comunicare a Lord Lennox che sarebbe arrivata la signora Filem per aiutarci a risolvere ciò che era accaduto con Crezia, e sarebbe arrivata a breve. E la compagnia di milord era molto ben voluta da milady..non dissi la sua milady...e pertanto di raggiungerci nel Giardino delle Ortensie all' aperto in giardino, dove stava un vasto gazebo.

[Lady Gwen]

Il mio sorriso divenne più spontaneo, mentre mi sforzavo di ricacciare in fondo quelle sensazioni, forte della certezza che mai Ludwing avrebbe fatto una cosa simile.
"Nessuna traccia..." risposi, tenendo per me tutto ciò che Oxio mi aveva detto.
Per ciò che ne sapevo, lo stesso Huber poteva essere la spia ed io dovevo essere attenta, accorta.
"Cos'è successo al centro? Perchè Justine vi ha aggrediti? Questo lo ricorda?"

[Guisgard]

Margot annuì ad Altea.
La padrona di casa allora con Gerard raggiunsero il gazebo nel loro bel giardino, tra gli oleandri, i salici e le ortensie.
Una fontana in pomice lavica abbelliva con il suo sprezzo frizzante e fresco quell'angolo di verziere.
Era infatti una giornata afosa e chiusa, dall'aria pesante ed umida.
Poco dopo arrivò Margot con la signora Filem.
“Milady...” disse la governante alla padrona di casa “... il principe non è in camera sua e ha lasciato detto che sarebbe uscito per un gito intorno al palazzo, vista l'afa di oggi. Appena ritornerà lo informerò che milady desidera la sua compagnia qui nel gazebo.” E andò via.
“Oh, questo vostro palazzo” esordì Filem “è davvero straordinario. Sapevo che voi De Bastian, pur se di origini straniere, siete tra le famiglie più ricche e nobili qui ad Afragolopolis, ma questo vostro palazzo supera ogni mia aspettativa.” Sinceramente affascinata. "Ma ditemi..." ad Altea e a suo marito "... chi è il misterioso principe a cui concedete ospitalità? Molto in città ne parlano, ma pochi sanno descriverlo."




Ludwing annuì con sguardo cupo.
"Ricordo il suo arrivo... disse a Gwen "... si, lo ricordo bene... afhel cercò di avvicinare l'androide, io però non mi fidavo... per questo sono vivo... non mi sono mai avvicinato abbastanza... poi dopo aver aggredito Afhel... beh, Justine ha attaccato anche me spingendomi contro lo schedario... persi i sensi e credo lei mi abbia creduto morto... anche se..." fissando la ragazza "... credo che fosse Afhel il suo vero scopo... ucciderlo... non so perchè... ma ho avuto quest'impressione... di me si è curata poco... era Afhel l'uomo che voleva eliminare... anche se ignoro il perchè..."

[Lady Gwen]

Ascoltai la sua spiegazione ed immagazzinai quante più informazioni possibili, che potessero servire a me ed Oxio.
Se Justine si era diretta verso Afhel, probabilmente sapeva che voleva riportarla ad Uaarania e ciò, immaginavo, poteva costituire un problema.
"Non so cosa possa essere successo. Ho capito fin da subito che Justine non fosse un robot come gli altri e mi rincresce unicamente che Afhel ci abbia rimesso la vita... E lo stesso stava per succedere a lei..." sospirai.
Qui, almeno, ero sincera, specie dopo aver saputo chi fosse davvero lo scienziato e che avesse perso la vita per una causa.
"Faremo certamente il possibile per ritrovare Justine e fermarla prima che faccia altro danno in giro, non ho idea di ciò che potrebbe combinare, ora che è libera..."

[Altea]

Annuii perplessa a Margot, una sorta di strano sentimento mi pervase, quasi gelosia...e se fosse con una donna? Non doveva interessarmi visto ero sposata, ma era proprio il sentimento devastante ma subito cambiai il mio umore mutevole alla vista della signora Filem, era una anziana signora molto cordiale e in lei si leggeva una spontanea allegria e voglia di vivere nonchè sincerità.
"Che piacere signora Filem" stringendole la mano "Oh stranieri...i miei antenati, si sa, provengono da Sygma...che bei tempi quelli...quando vi erano le tormentate storie di duchi ed amori impossibili, per non parlare della tanto misteriosa Gioia dei Taddei, meno bella ma dal sapore di tempi antichi".
Le feci cenno di sedersi in una grande sedia di vimini con dei fioriti cuscini di stoffa fiorentina e mi sedetti pure io "Il Principe? E' Lord Lennox, di un Principato dei Carpazi, è qui perchè perseguitato da Uaarania e sapete, i Cattolici come i filosofi o poeti o nobili non sono ben visti laggiù"sorridendole.

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[Guisgard]

Ludwing abbassò lo sguardo per qualche istante.
"Mi chiedo cosa volesse Justine da Afhel..." disse a Gwen "... cosa? Non riesco a capire... eppure facevamo gli stessi esperimenti, portando avandi le medesime ricerche... allora perchè lui si ed io no?" Scosse il capo. "Voglio rimettermi quanto prima, dottoressa... e aiutarla a scoprire la verità."
In quel momento entrarono il dottore insieme al commissario Dambrose.
Questi voleva interrogare Ludwing circa l'aggressione subita da Justine.




"Beh, sicuramente il principe Lennox" disse Filem ad Altea "sarà òieto di questa ospitalità. Oltre al lusso di questo palazzo, c'è la bellezza della sua padrona." Sorridendo ad Altea." Guardò allora Gerard che si era allontanato un attimo per prendere il vassoio dalle mani di Margot e srvire lui stesso la moglie e l'ospite. "Sa..." a bassa voce ad Altea "... gli uomini non sono mai indifferenti alla bellezza femminile, soprattutto quelli abituati a vivere delle loro passioni e del proprio istinto. Ho sentito che più di una dama in città sogna di conoscere meglio il nostro misterioso principe." Ridendo.
Arrivò Gerard con il tè e la limonata.
"Racconta alla signora Filem di Crezia, cara." Il marito a sua moglie.

[Lady Gwen]

Respirai a fondo.
"Lo scopriremo, dottore, può fidarsi di me" con un sorriso, continuando comunque a non sbilanciarmi.
Un attimo dopo, entrò il dottore con Dambrose, che voleva interrogare Ludwing su quanto successo.
Roteai gli occhi al pensiero di avere ancora a che fare con lui, ma volevo rimanere per sapere cosa si sarebbero detti lui e lo scienziato.

[Guisgard]

Dambrose interrogò Ludwing ed ebbe anche un certo tatto.
Il dottore raccontò i concitati e drammatici momenti successivi all'attacco di Justine.
"Ho lavorato sui droidi e sugli androidi da sempre" disse "ma mai ne avevo visto uno attaccare... sono armi micidiali se di essi si perde il controllo... oggi le confesso, commissario, non so se ho ancora motivazioni riguardo questo capo..." guardando poi Gwen.
"Lei ha detto che a suo parere la vittima prestabilita era il suo collega, vero?" Dambrose.
"Credo di si..." annuì Ludwing.
"Indagheremo su di lui." Il commissario, per poi salutare ed andare via.

[Lady Gwen]

Mi sorprese il tatto mostrato da Dambrose, dubitavo ne fosse fisicamente capace.
Assunsi poi un'espressione indefinita, quando Ludwing guardò me.
Mi dispiaceva da morire che si fosse trovato in questa situazione.
Dambrose andò via, dicendo che avrebbe indagato su Afhel e speravo che ciò a cui io ed Oxio stavamo lavorando non andasse in fumo per colpa sua.
"Beh, adesso lei deve solo preoccuparsi di riposare e star meglio" dissi poi a Ludwing, sorridendo.

[Guisgard]

Ludwing guardò Gwen ed annuì.
"Si, ha ragione..." disse fissandola "... grazie di essere venuta, dottoressa... star qui, con le sensazioni ancora addosso dopo l'aggressione, restare da solo sarebbe statopeggio..." abbozzando un lieve sorriso "... potrei chiederle un favore, dottoressa?"

[Lady Gwen]

"Non deve nemmeno dirlo, mi ha fatto piacere farle compagnia" sorridendo spontaneamente.
"Ma certo, mi dica" risposi, curiosa di sapere cosa volesse chiedermi.

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[Guisgard]

"Domani..." disse Ludwing "... quando uscirò da qui, verrebbe con me in un posto, dottoressa?" A Gwen.

[Lady Gwen]

Sbattei un paio di volte le palpebre, immaginando dove mai dovessimo andare.
"Immagino non voglia anticiparmi dove, o sbaglio?" dissi, un po' sulle difensive, ma con crescente curiosità.

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[Guisgard]

Ludwing sorrise.
"In effetti si..." dsse annuendo a Gwen "... lo scoprirà doman, dottoressa." Vagamente divertito.

[Lady Gwen]

Mi sembrava alquanto divertito.
Beh, questo avrebbe dovuto rassicurarmi.
Speravo.
"Oh beh, a questo punto, va bene. A domani, allora" sorridendo divertita allo stesso modo "Anche se ora sono curiosa..." con un risolino, mentre mi alzavo per andar via

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[Guisgard]

"Meglio così." Disse divertito Ludwing a Gwen. "A domani allora, dottoressa."
L'orario delle visite in ospedale era concluso e Gwen dovette andare via.

[Lady Gwen]

"A domani!" divertita.
Uscii dall'ospedale che ancora mi chiedevo dove mai Ludwing volesse portarmi, perchè ero davvero curiosa, adesso.
Ero peraltro contenta che il vero Ludwing Huber fosse quello che avevo appena lasciato all'ospedale e non quello che aveva tormentato il mio sonno poche ore fa.

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[Guisgard]

Era un caldo pomeriggio di Giugno, col cielo afoso e l'aria pesante.
Afragolopolis pareva vegetare nell'umidità di un'Estate arida, tra i suoi alti grattacieli, le strade caotiche e le caratteristiche imbarcazioni sulle acque piatte ed oleose del Lagno.
Il tramonto non era lontano e la giornata, lentamente si accingeva a terminare.
Gwen lasciò l'ospedale e raggiunse casa sua.
https://img4.goodfon.com/wallpaper/big/a/a7/hong-kong-city-sea-clouds-sunset-sky.jpg

[Lady Gwen]

Fuori, l'estate rendeva l'aria densa, satura, quasi difficile da respirare.
Chiunque arrancava, nelle strade e lungo il fiume dalla superficie lucida, che rifletteva le luci della città al crepuscolo.
Arrivata a casa, mi arrivai per preparare qualcosa per cena, con somma felicità di Mike, che sperava di guadagnare un assaggio e girava interessato per la cucina.

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[Guisgard]

La serata trascorse così, tranquilla e pigra.
Gwen cenò davanti alla tv, in compagnia di Mike.
Il cellulare le diede tregua e non squillò per tutta la sera.
Così che quella lunga giornata potesse terminare finalmente in unanotte di riposo tranquillo.

[Lady Gwen]

Passai una sera inaspettatamente tranquilla, anche se il pensiero di Elv lì ancora mi dava sui nervi.
L'avrei voluto accanto a me, con le sue battute impunite e maliziose ed il suo sguardo nero e luminoso sempre fisso su di me.
Cenai con Mike, che reclamò per sé alcuni pezzetti del pesce che avevo preparato, da bravo gatto quale era.
Finito di cenare, mi misi a letto, sperando che quella tranquillità proseguisse anche per tutta la notte.

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[Guisgard]

La notte fu tranquilla, senza sogni e calda.
Solo poco prima dell'alba l'aria più pungente del mattino iniziò a reclamare la sua presenza.
Una volta sveglia Gwen fece colazione.
Alle 10.00 Ludwing sarebbe stato dimesso dall'ospedale.

[Lady Gwen]

Anche la notte fu tranquilla, anche se un po' afosa, ma pacifica e dormii senza problemi.
Al mattino, mi svegliai e feci una doccia.
Ludwing sarebbe stato dimesso alle dieci, così mi preparai con calma e raggiunsi l'ospedale.
Davvero non vedevo l'ora di sapere dove saremmo andati, ero troppo curiosa.

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[Guisgard]

Gwen arrivò davanti all'ospedale e alle 10.00 in punto vide uscire Ludwing.
Aveva un aspetto rassicurante e in effetti stava decisamente meglio.
Si guardò intorno e riconoscendo subito la figura di lei, la salutò con un cenno della mano.
"Buongiorno, dottoressa." Disse gioviale. "Siamo pronti?"
Un attimo dopo erano già nell'auto di lei, allontanandosi dall'ospedale.
Dopo circa una ventina di minuti avevano lasciato la città, ritrovandosi nella verde campagna circostante.
Poco dopo l'immensa e selvaggia brughiera, un luogo senza tempo e in un certo senso, ancora misterioso.
Una sterminata distesa di verde, di campi e di dossi scoscesi, tra alberi secolari, canali e ruscelli che scorrevano placidi e lenti e remoti ruderi di epoche lontane e dimenticate.
https://emotionrit.it/wp-content/uploads/2016/07/yorkshiredales.jpg

[Lady Gwen]

Arrivai all'orario ed infatti lo vidi pimpante davanti all'ingresso dell'ospedale.
"Prontissimi!"
Con la mia macchina, poi, ci dirigemmo verso la campagna.
La giornata era calda, ma gradevole e non eccessivamente afosa.
La zona era rurale e sulla strada si affacciavano molti ruderi, simbolo di antichi splendori di questa regione.
"E dunque, mi dirà di preciso dove siamo diretti o vuole tenermi ancora sulle spine?" Ridacchiando.

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[Guisgard]

"Beh, la tentazione di tenerla in sospeso c'è, dottoressa." Disse sorridendo Ludwing a Gwen. "Ma le rivelerò tutto... voglio farle vedre il posto in cui sono cresciuto, dove ho avuto il mio primo laboratorio." Fissandola divertito.

[Destresya]

Lo guardai intensamente e feci un cenno con la testa, seguito da un leggero sorrisetto.
"Sì, adesso sparisci, vedremo se domani sarai all'altezza del tuo compito!".
Detto questo mi allontanai, tornando nella mia casa.
Chissà se quel ragazzo mi avrebbe dato problemi.
I ogni caso ero curiosa di scoprire del suo zaino supersonico.

[Guisgard]

Des congedò il ragazzo e si ritirò.
Lui invece andò da Jamos per conoscere un pò la casa e come muoversi.
Chiese poi informazioni su entrambe le padrone e Jamos rispose alle sue domande.

[Lady Gwen]

"Eh, che pessimo è lei..." ridacchiando divertita.
Feci poi una faccia sorpresa, mentre guidavo, quando mi rivelò cosa andavamo a fare.
"Molto interessante!" esclamai "Ora sono ancora più curiosa!" divertita.

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[Guisgard]

Ludwing sorrise sinceramente gaio per le parole di Gwen.
Mentre l'auto proseguiva e si inoltrava nel bucolico e selvaggio paesaggio della brughiera, Gwen notò un antico cimitero abbandonato, recintato e con transenne, visto era luogo di scavi archeologici.
https://www.irlandaonline.com/wp-content/uploads/2019/04/cimiteri-celtici.jpg

[Destresya]

Me ne tornai nella mia camera e finalmente mi stesi a letto per riposare.
Era stata una giornata completamente improduttiva eppure mi sentivo stanchissima.
Le cose da fare il giorno dopo erano sempre di più.
Così, mi addormentai in un attimo.

[Lady Gwen]

Proseguimmo e vidi un cimitero transennato per scavi archeologici.
"Addirittura degli scavi" commentai.
"Le dispiace se facciamo una sosta? Pensa si possa entrare qui?" guardando Ludwing ed il cimitero.

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[Guisgard]

Des si addormentò e la notte trascorse piacevole, nonostante il caldo estivo.
Infatti le ore notturne furono più fresche.
Al mattino il Sole illuminò la città e destò il palazzo delle 2 padrone.

[Guisgard]

Ludwing a quelle parole di Gwen si voltò verso il cimitero, del quale non si era neanche accorto.
"Ma certo..." disse "... ci mancherebbe, dottoressa." Sempre gentile lui.
Così deviarono dalla strada e imboccarono un sentiero irregolare, arrivando così all'antico e abbandonato cimitero.
Però era recitanto.
"Non so... si potrà andare oltre?" Perplesso Ludwing.

[Lady Gwen]

Annuii ed accostai, scendendo dalla macchina.
Rimasi pensierosa al suo dubbio, che era anche il mio.
"Non saprei proprio... Potremmo vedere se c'è una zona libera nella recinzione" guardandomi attorno, pur sapendo che non fosse esattamente un comportamento corretto, ma ormai ero curiosa.

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[Destresya]

Per fortuna non avevo sognato granché, ci mancava solo quello.
O forse sì, ma non me lo ricordavo.
Una volta sveglia suonai il campanello per avvisare la servitù.
Chissà se il mio nuovo cameriere si ricordava del suo incarico.

[Guisgard]

Ludwing si guardò intorno.
"Io non vedo nessuno..." disse a Gwen "... forse oggi essendo Sabato gli scavi sono fermi... direi di scavalcare... che ne pensa?" Divertito.




Dopo qualche istante che Des ebbe suonato il campanello qualcuno bussò.
Entrò così il ragazzo con un ricco vassoio.
"Buongiorno, signora..." disse "... ecco la sua colazione." E oltre al cibo c'er un fiore appena colto nel giardino.

[Lady Gwen]

Risi spontaneamente.
"Non pensavo fosse così favorevole ad infrangere la legge così, dottore" divertita.
A quel punto, comunque, cercai un punto da cui scavalcare agevolmente la recinzione.

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[Guisgard]

"Sono un uomo di scienza, non di legge, dottoressa." Disse ridendo Ludwing a Gwen.
I 2 cercarono così un posto facile da scavalcare.
Lo trovarono e Ludwing passò così oltre il recinto, per poi aiutare Gwen a fare lo stesso.
Si ritrovarono allora nel recinto.
Il cimitero recava i segni degi scavi che ne avevano riportato alla luce diverse sue parti.
"Sembra un luogo fuori dal mondo e dal tempo, non crede?" Mormorò Ludwing.

[Altea]

Ascoltai attentamente la signora Filem, come se potesse leggere dentro di me o comprendesse già la personalità di Lennox, dovevo parlare con lei in privato, della donna che vidi e pure della musica, lei forse avrebbe potuto aiutarmi.
Ma la gelosia fu più forte quando parlò di come le altre donne lo ammirassero e lo sapevo, e il pensiero lui non si fosse presentato ora mi tormentava.
"Oh certo" fingendo indifferenza anche se avevo compreso quella donna sapesse comprendere "E' un uomo dal grande fascino, dai forti slanci ed è impossibile non esserne attratto ma mio marito non se ne preoccupa" osservando la donna sorridendo.
Gerard arrivò e presi la limonata e mi accomodai tra i cuscini della sedia in vimini "Oh si signora Filem, Crezia è mia nipote, figlia di mio fratello il quale prende sempre tutto alla leggera e proprio da Crezia ci siamo ora qui conosciute, andrà in prima media il prossimo anno e frequenta la scuola dai domenicani ma ha espresso, anzi il frate che si occupa di lei ha detto potrebbe entrare in una scuola più elevata. Ha fatto un tema, un racconto....su Lilith e mio fratello ha detto che Crezia ha iniziato ad interessarsi allo spiritismo. Per questo le ha regalato la tavola ouja, dicendo è un gioco..la bambina chiama un certo capitano, e dice le risponde e solo a me non risponde. Per gioco chiesi a questo capitano perchè non vuole rispondermi, ho sentito un forte tonfo a terra ma non era caduto nulla, tutto era a posto. Mia nipote sembra fortemente credere in Lilith ed altro, sicuramente qualcuno gliene avrà parlato no? Il nostro gentile ospite, Lord Lennox, ha pure spiegato a Crezia sono giochi pericolosi se usati con stoltezza. Mio marito dice che proprio i domenicani hanno in mano gli scavi di un cimitero dove è stato trovato qualcosa su Lilith. Io volevo vedere questi scavi e sapere qualcosa di più. perchè Crezia frequenta proprio la scuola domenicana. Un caso?A voi la parola ora" alzando il bicchiere e cercando refrigerio con la limonata in quel giorno afoso.

[Lady Gwen]

Risi di cuore a quella risposta onesta e spontanea.
"Ho capito perchè andiamo d'accordo, dottore" divertita.
Trovammo infatti un posto da cui scavalcare.
Era interessante, specie la zona degli scavi.
"Vero. È così... Immobile. Nel senso, chiaramente è un cimitero, ma è un luogo particolare..." guardandomi intorno e muovendo qualche passo.

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[Guisgard]

Filem ascoltò ogni parola di Altea, sorseggiando la sua fresca limonata.
"Si, Lord Lennox ha detto bene..." disse infine "... sono giochi pericolosi anche per gli adulti, figuriamoci per una bambina. Vede..." sorridendo "... io sono una donna di Chiesa e sin da piccola, diciamo così, ho avuto il dono, anzi... meglio dire il privilegio. Si, il privilegio di essere sensibile al mondo degli spiriti. Lo spiritismo è questo infondo... un velo che separa l'immanente dal trascendente... li però, milady, mi sta parlando d'altro. Lei mi sta parlando dell'occulto. Quindi un qualcosa di molto diverso e più pericoloso dello spiritismo. Si, io credo che lei dovrebbe evitare che sua nipote giochi o si interessi a queste cose." Finendo il suo bicchiere.
"Però ho saputo" intervenne Gerard "che lei, signora, è coinvolta con la gestione degli scavi al vecchio cimitero delle Cinque Vie, vero?"
"Si, ser." Annuì Filem. "Collaboro con i frati Domenicani. In particolar modo con il Cappellano."




Era un luogo remoto, fuori dal tempo.
Isolato con le sue lapidi consumate, le colonne, i pilastri e gli obelischi spaccati o spezati, i tanti bassorilievi ormai dalle figure e dai segni illeggibili.
"Venga..." disse Ludwing a Gwen, raggiungendo così quella che sembrava essere la parte centale del campo scavi.
Arrivarono così all'ombra di un pesante bassorilievo scolpito nella pietra e raffigurante una figura femminile.
"E' Lilith." Indicandola Ludwing. "L'Ipazia Biblica." Fissando la figura che emergeva misteriosa dalla pietra antica.
https://i2.wp.com/www.stregaviaggiatrice.it/wp-content/uploads/2017/03/Lilitu.JPG3_.JPGbc_.jpg?ssl=1

[Lady Gwen]

"Sembra di essere in una di quelle foto d'epoca di scavi archeologici in Egitto" commentai, camminando fra obelischi dimezzati e bassorilievi consunti ormai illegibili.
Poi, seguii Ludwing verso la parte centrale del sito e trovammo una rappresentazione di Lilith.
"In questi giorni sta che Lilith ci perseguiti ogni istante..." sarcasticamente, osservando la rappresentazione da vicino.

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[Guisgard]

"Beh, questo luogo mi sembra molto antico..." disse Ludwing a Gwen "... ci sta quindi che compaiano immagini di Lilith, essendo il suo un culto molto antico... questa poi è una regione tra le più remote dell'Afragolignone, le Cinque Vie... ci sta perciò che antichi miti affiorino dal passato..."

[Lady Gwen]

"Lo so bene, ho studiato a fondo la cultura e le antiche forme d'arte di questo luogo, ma col fatto di Justine sto andando davvero in saturazione..." scuotendo poi la testa per allontanare quel pensiero.
Volevo almeno prendermi un'ora libera da tutto, senza pensare a tutto quello che stava succedendo.

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[Altea]

Ascoltai la donna con vivo interesse ed ero perfettamente d' accordo con lei...il problema era farlo capire a Simon.
Gerard, da bravo archeologo e si doveva ammettere, chiese a Filem del cimitero e degli scavi.
"Il Cappellano? Potrei sapere il nome se non sono troppo invadente? E' proprio per questo che l' ho chiamata...vorrei vedere quegli scavi e parlare con lui, pure egli è un frate domenicano? Non trova strano che Crezia frequenti proprio quella scuola e sia attratta da Lilith? Presumo qualcuno abbia troppo parlato ai bambini e ora lei ne è attratta" sospirai, ma il mio sguardo vagava nel frattempo cercando di intravedere la figura dell' affascinante Principe.

[Guisgard]

"Si, il Cappellano è un frate Dominicano." Disse Filem ad Altea. "Sinceramente non conosco il suo nome. E' un giovane frate, molto preprato e si occupa di psicologia soprattutto."





Gwen e Ludwing camminarono ancora in quel luogo, tra murature emerse dal terreno e dai rovi, calce e intonachi consumati.
Rilievi e pietre scolpite di volti, facce, immagini stilizzate e simboliche.
Il vento caldo sibilava, quasi stridulo e gracchiante fra quelle remote vestigia.
Oltre le mura del cimitero, in parte emerse grazie agli scavi, si apriva l'ampia brughiera, fitta e selvaggia.
E fra 2 alberi Gwen notò uno strano oggetto fatto oscillare dal vento.
https://i.pinimg.com/originals/41/cc/76/41cc7649b30d36ba1aa33d4f8c9929de.jpg

[Lady Gwen]

Quel luogo era come un autentico scrigno di ritrovamenti artistici, testimonianze storiche, davvero un posto incredibile.
Ed il sibilo del vento aggiungeva un certo carattere all'ambiente.
Ad un tratto, vidi oscillare un oggetto e mi avvicinai per osservarlo meglio.

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[Altea]

"Psicologo...la persona perfetta anche per aiutare Crezia, vorrei conoscerlo. Si possono visitare gli scavi? Mio marito ha dato il benestare pure a Lord Lennox visto era presente quando tutto era accaduto con Crezia. Mi dica...Le Cinque Vie..un luogo misterioso e evocativo delle antiche tradizioni dei Taddei. Come mai vi è l' immagine di tale divinità?" giocando con l' anello ereditato da una antenata da secoli, si diceva fosse il pegno per un matrimonio taddeide. Ma da quando in questa casa era arrivato Lennox strani accadimenti avvenivano.

[Guisgard]

Gwen si avvicinò all'albero, nostando lo strano oggetto.
Si trattava di una sorta di pupazzo, di fantoccio, fatto con rami intrecciati.
Ludwing vide Gwen e la raggiunse.
"Che oggetto curioso..." disse "... cosa può essere? Non credo uno spaventapasseri, viste le ridottissime dimensioni."




"Gli scavi in realtà" disse Filem ad Altea "non sono ancora aperti al pubblico. Ma forse, se lo chiedessi alle persone giuste... magari proprio al Cappellano. Molto più semplice se lei volesse incontrarlo, milady. Non credo infatti sia difficile farle avere un appuntamento con lui."

[Altea]

Sorrisi a Gerard e guardai la signora Filem con vivo interesse "Ha proprio colto il mio desiderio, potrebbe cercare di farmi avere un appuntamento, gli parli di mia nipote in modo quando lo incontrerò sarà già informato di tutto questo" .
Sorrisi in modo spontaneo alla donna poi chiesi a Gerard di andare a prendere la fresca macedonia nella cucina...una scusa per parlare alla donna della visione e di quella musica.

[Lady Gwen]

Era una sorta di fantoccio di modeste dimensioni.
"Sembra uno di quelle bambole e croci rituali che si realizzano ad esempio per Santa Brighid in Irlanda, per la Candelora, nel mese di Febbraio, ma non saprei dire se vi siano corrispondenze..." Osservando l'oggetto con occhio critico.

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[Guisgard]

"Certamente, mademe." Disse sorridendo Filem ad Altea. "Dirò al Cappellano di venire qui da lei il prima possibile. Lui è un uomo sempre molto disponibile e lla mano."
Poi Gerard andò nelle cucine a prendere la macedonia, lasciando le 2 donne sole.




"Beh, è strano trovarlo qui allora..." disse Ludwing a Gwen "... comunque non credo qui possano entrare e fare rituali. Di notte certamente vi sono dei custodi. Oggi poi è solo un caso che gli scavi siano fermi. Magari è stato dato un giorno di riposo agli scavatori.
In quello stesso istante Gwen notò un capanno montato dall'altra parte del campo.

[Lady Gwen]

"Certamente è strano, sì" convenni.
"Oh beh, aspettavano che arrivassimo noi..." Sarcastica.
Notai dunque un capanno e mi avvicinai, pensando fosse magari di proprietà del custode.

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[Altea]

Gerard andò a prendere la macedonia "Signora Filem, visto la sua presenza volevo narrarle di un fatto strano dell' altra sera, ho mandato via Gerard perchè non sentisse. So che Lei è donna molto riservata. Lord Lennox è molto romantico, gotico, avete presente quegli eroi maledetti da romanzo? Ammetto di avere una forta attrazione per lui e lui me lo dichiara apertamente sembra, o forse sono io a pensarlo. Indossa una maschera per celare il suo volto, dice sia un pegno. Quando si trovava nel suo Principato salvò una donna e la portò nel suo castello, disse che però non poteva amarla...strana questa cosa....la poveretta, fortemente innamorata, si suicidò per il fatto di non poter essere contraccambiata. Lord Lennox suonava una melodia molto particolare al pianoforte quella notte, mossa chissà da quali sentimenti od altro. La notte mi intrattenni nei giardini, amo vivere la notte purtroppo. E sentii nuovamente la melodia, pensai milord fosse tornato al pianoforte e andai a vedere...a suonare vi era una donna...suonava la stessa melodia..poi è sparita" rimasi in silenzio a guardarla.

[Guisgard]

Gwen si diresse verso il capanno e Ludwing la seguì.
Si accorsero che era aperto poichè dall'interno giungeva il cigolio del vecchio ventilatore dal soffitto che girava.
Dai vetri intravidero un uomo seduto alla scrivania che annotava vari repeti di scavo su uno schedario.
In quel momento il cellulare di Gwen squillò.




Filem guardò Altea.
"Immagino che questo misterioso principe sia un uomo molto affascinante, milady..." disse ad Altea con un sorriso bonario, di quelli che tutto pensavo e nulla esprimono in giudizio "... eh, purtroppo nessuna donne è insensibile alla bellezza ed al fascino di un uomo simile... tuttavia so che lei è una donna di sani principi e riuscirà a tener testa ad ogni tentazione. Presto milord dovrà ripatire credo, fgiusto? Così lei potrà dimenticarlo." Ancora sorridendole. "Mi mostra il luogo in cui dice di aver visto l'apparizione di quella donna, madame?"

[Lady Gwen]

Ci avvicinammo e vedemmo un uomo dentro, intento a repertare degli oggetti.
Uno dei responsabili degli scavi, probabilmente.
Sobbalzai quando il mio cellulare squillò.
"Maledizione..." sibilai, allontanandomi in fretta.
"Pronto?" risposi, lontana dal capanno.


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[Guisgard]

"Dottoressa..." dise una voce al cellulare "... sono il commissario Dambrose... ho il suo numero grazie al direttore del centro in cui lavora... volevo dirle che abbiamo messo sottosopra il labratorio di quel Betix... ci sono giocattoli ovunque... ma del suo cadavere neppure lombra." A Gwen. "Sicura di averlo visto morto?"

[Altea]

Mi alzai e feci cenno alla donna di seguirmi, il salottino si trovava proprio dietro ed entrammo "Ripartire? Non penso signora Filem, milord è qui per trovare un posto da cui ripararsi dai suoi persecutori ad Uaarania e penso sia anche in grande pericolo, quindi ci vorrà molto prima che parta. Anzi si darà proprio un galà, e se vuole potrà parteciparvi". Mi soffermai ed entrai con lei nel salottino e lo mostrai e indicai il pianoforte "Anche quel pianoforte ha una strana storia, fu creato da un uomo, innamorato di una donna e pure essa morì per amore visto dovette sposare un altro uomo, mi opposi ciecamente a comprarlo ma Gerard ha insistito troppo" osservando il pianoforte in silenzio, colta da una strana sensazione.

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[Lady Gwen]

"Ah è lei" sorpresa di sentire la voce di Dambrose.
Sgranai gli occhi incredula.
"Beh, in realtà non l'ho visto. L'ho sentito urlare, come se Justine lo stesse aggredendo ed un attimo dopo lei è tornata completamente sporca di sangue. Davanti a quella scena, non sentendo più nulla, ho desunto che Betix fosse morto" spiegai.
La cosa mi puzzava.
Oxio era più che certo che la polizia avrebbe rilasciato Elv e che lui se ne sarebbe assicurato, pur senza esporsi in prima persona.
E se fosse stato lui a far sparire il cadavere per non far incriminare Elv e potersi riprendere Justine?
Era certamente una possibilità.

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[Guisgard]

"Pensavo lei volesse veder ripartire questo principe, milady." Disse Filem ad Altea, camminando in quella sala, intorno al pianoforte. "Per il suo matrimonio intendo..." accarezzando il piano.
Restò allora in silenzio, come se volesse percepire qualcosa.
"Io fossi in lei mi libereri di questo piano, milady." Rivolta poi ad Altea.




QUi non c'è nulla, dottoressa." Disse Dambrose a Gwen. "Neanche tracce di sangue. Niente di niente." Seccato. "Possibile? A questo punto devo interrompere le indagini e far liberare il suo detective."

[Altea]

"Il mio matrimonio?" dissi titubante "No...non penso sarà un pericolo, come ha detto lei Lord Lennox è uomo dal grande fascino, d' altronde sono una donna come tutte e non vi è nulla di sbagliato ad essere attratte da un uomo" dissi con un moto di inquietudine che aumentò alle ultime frasi della donna.
Toccai allora i tasti del pianoforte e mi voltai a guardare Filem "Ditemi la verità..cosa pensate di questo pianoforte" con tono fermo.

[Guisgard]

"C'è qualcosa di misterioso in questo pianoforte..." disse Filem ad Altea "... io me ne libererei fossi in lei, madame." La fissò. "E se quel'uomo è un pericolo per il suo matrimonio allora lo mandi via, milady." Con tono diretto.

[Altea]

"E' difficile convincere Gerard, se gli dicessi questo fatto mi prenderebbe per una visionaria" con leggera rabbia.."Quindi dovrei disfarmi sia del pianoforte e di Lord Lennox...mi perdoni signora Filem ma non concordo, dobbiamo salvaguardare il Principe, è in pericolo di vita. E' ben diverso" su questo non avevo dubbi, non se ne sarebbe andato via da qua "Non ho commesso nessun peccato, quindi non vedo il motivo per cui dovrebbe ledere il mio matrimonio" e feci cenno alla donna di uscire visto Gerard era tornato "E' tornato Lord Lennox, Gerard caro?" sorridendo alla donna "Sembra abbia paura della signora Filem" o forse la signora Filem aveva inteso qualcosa di molto più pericoloso e profondo.

[Lady Gwen]

Sorrisi fra me e me, scuotendo la testa.
Ma che peccato.
"Mi spiace averle fatto perdere tempo, ma cosa vuole che le dica, sono contenta che mi restituisca la mia spalla" sorniona ed in realtà felice oltre ogni dire.

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[Guisgard]

Dambrose staccò la telefonata alquanto seccato.
"Dottoressa..." disse Ludwing a Gwen "... tutto bene?"





"Margot mi ha detto che non è ncora rentrato, cara." Dsse Gerard ad Altea. "Come mai siete qui?" Alle 2 donne. "Il salotto è molto più fresco, no? Ho portato le macedonie, sono di là." Sorridendo.
Così tornarono nell'altra stanza e mangiarono le macedonie.
"Ora dovrei andare." Mormorò la donna.
Quando scesero nell'androne videro il bellissimo cavallo nero di lennox fare ritorno.
Il bel principe indossava una camicia bianca, stretti pantaloni di pelle ed alti stivali di cuio.
In mano stringeva un frustino dal manico in argento, sul quale era incisa l'immagine di Penelope che tesse la tela in attesa di Ulisse.
Lui si avvicinò ed indifferente a Filem e a Gerard mostrò ad Altea un fiore.
"L'ho colto per lei, milady." Fissandola e posando il fiore nella bianca mano di lei. "E' un'orchidea. Nel linguaggio segreto dei fiori simboleggia la dedizione, la dipendenza, il bisogno. E' il fiore che i cavalieri moldavi donavano per secoli alle loro protettrici e padrone, le grandi duchesse e baronesse slave." Con i suoi occhi in quelli di lei.
https://www.edendeifiori.it/wp-content/uploads/orchidea1.jpg

[Lady Gwen]

Staccò la telefonata con un mio risolino silenzioso e alquanto divertito, mentre Ludwing mi raggiungeva.
"Oh beh, sì, pare che Dambrose non abbia trovato prove della morte di Betix e dunque non possa incriminare Elv per occultamento di cadavere né per complicità di reato, quindi verrà rilasciato" dissi, con tono di voce più gaio.

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[Altea]

Mangiammo le nostre macedonie e nel frattempo pensavo a come parlare a Gerard di quel pianoforte.
Ormai era tardi e la signora Filem doveva andarsene "Grazie per la sua gentilezza signora Filem e aspetto al più presto notizie per avere il custode qui ospite e parlare del fatto di Lilith e di mia nipote".
Uscimmo ed udii un nitrito e lo vidi arrivare, bello e spavaldo, il viso celato ma sicuramente di bell' aspetto come il fisico giovane e asciutto e quel carisma particolare.
Ad un tratto si avvicinò, noncurante della presenza di Gerard e Filem, e mi donò quella orchidea meravigliosa, i miei occhi si posarono su di essa nella mia bianca mano e poi si soffermarono su quegli occhi azzurri ed inquieti "Voi mi rendente sempre grandi onori Lord Lennox, terrò questo Fiore come i più preziosi regali e gioielli, e sapete vi proteggerò sempre" con vivo calore, il mio cuore sussultava presa da forte ardore e pure io noncurante della presenza del marito e della signora. Ma il mio sguardo andò su loro due..."Lord Lennox è uomo di grandi slanci e anche molto grato per l' ospitalità, vero Gerard?". Si..mentivo...spudoratamente e lo sapevo ma dovevo preservare questa situazione che mi faceva stare bene e osservai Filem, immaginavo i suoi pensieri.

[Guisgard]

"Molto strano..." dise Perplesso Ludwing a Gwen.
Intanto nel capanno c'era sempre quel'uomo a catalogare i diversi reperti emersi dagli scavi.




"Si, è vero." Disse Gerard, che non dubitava per nulla della fedeltà di sua moglie Altea. "E per noi è un onore averla qui con noi, milord."
"Grazie, ser." Con un inchino del capo Lennox.
Poi Gerard presentò il principe dei Carpazi a Filem.
"Faccio finalmente la conoscenza con l'uomo più misterioso ed ambito di Afragolopolis." Ridendo lei.
"Mi fa troppo onore, signora." Lennox baciandole la mano con garbo. "Lei ha sempre mille premure per la nostra lady Altea." Divertita.
"Sono debitore verso milady Altea." Rispose con un lieve sorriso Lennox. "Come lo fu Teseo verso Antiope, regina delle Amazzoni."

[Lady Gwen]

"Bah, tutto è bene quel he finisce bene" con tono pratico.
Mi avrebbe restituito Elv, il resto non importava.
Se Betix era vivo, Oxio l'avrebbe trovato, se era morto... Beh, era morto.
Intanto, quell'uomo era ancora lì dentro.
"Dice che passeremmo i guai se quel tipo ci trovasse qui?" chiesi, per sapere la sua opinione "No perchè Dambrose ha già provato ad arrestarmi una volta..." sorniona e sarcastica.

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[Altea]

Osservai quel frustino e il pomello...prima ero proprio come una Penelope che aspettava il suo Ulisse.
Mi avvicinai ai due con Lord Lennox e ascoltai divertita Filem, la quale aveva compreso molto di più ed era sagace.
Eppure per ora Lennox era sempre stato rispettoso verso me, mai un bacio, qualcosa di più intentato. Certo sembrava interessato a me, ma non aveva mai proclamato il suo amore per me e quindi pensai che forse era frutto dei miei pensieri, forse quei gesti erano proprio dovuti ad una galanteria di altri tempi.
"Eh si è molto ambito, so che Lady Payn è follemente innamorata di milord e scalpita di vederlo al galà, ma eppure è sposata" osservando Filem con sfida.

[Guisgard]

"Mah, al massimo credo potrebbe cacciarci via a malomodo." Disse Ludwing a Gwen. "Non credo chiamerebbe la polizia." Fissandola.
Allora bussò e dopo avrer atteso invano una risposta aprì la porta.
L'uomo alla scrivania alzò lo sguardo dai suoi archivi e fissò i 2 sulla soglia.
Era un tipo alto, dall'espressione cupa e riservata, i lineamenti tesi e lo sguardo penetrante.
Uno sguardo che subito suscitò in Gwen una sorta di deja wu, pur non avendo mai visto prima quell'uomo.
"Ehm... salve..." Ludwing "... noi attraversavamo la brughiera ed abbiamo visto questo vecchio cimitero. Avevamo pensato di fermarci e dare un'occhiata, ma non abbiamo visto nessun guardiano per chiudere... è possibile visitare questo campo?"
"Si." Annuì l'uomo senza tradire emozioni.
https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/6/62/The_Mummy_%28Boris_Karloff%29.jpg

[Guisgard]

"Beh, senza dubbio madame Payn non è una dama virtuosa come lei, milady Altea." Disse con un sorriso sornione Filem, per lanciare un'occhiata al principe dei Carpazi. "Beh, sarà meglio che vada allora. Devo passare al Palazzo Pastorale. E' stato un picere conoscerla, milord."
"Altrettanto, signora." Con un gentile cenno del capo Lennox.
Filem allora andò via e subito dopo Lennox chiese congedo ad Altea ed a suo marito, per ritirarsi in camera e farsi una doccia dopo la cavalcata sotto il Sole afoso.

[Lady Gwen]

"Voglio fidarmi di lei" risposi sorniona.
Dopo aver bussato, attendemmo un po', ma nessuno rispose, infatti Ludwing aprì direttamente la porta.
Vedemmo un tipo alto, dall'espressione tesa, cupa e che mi sembrò di aver già visto, benché fossi certa di non conoscerlo e non averlo mai visto in vita mia.
Ci disse che potevamo visitare il campo, il ché era già qualcosa.
"Da quanto vanno avanti gli scavi?"

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[Guisgard]

"Da qualche mese." Disse l'uomo a Gwen, per poi alzarsi e chiudere tutti i registri, mettendoli infine in un cassetto della scrivania.
I 3 uscirono dal capanno e l'uomo li portò per quegli scavi.
"Ci farà da guida?" Chiese Ludwing.
"Per quel che mi sarà possibile." Rispose lui camminando con loro fra quelle antichissime tombe.

[Lady Gwen]

Annuii lentamente, guardandolo che posava i registri.
Chiuse il capanno e ci raggiunse.
"La ringraziamo molto" sorridendo.
Almeno non saremmo andati alla cieca.

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[Altea]

Effettivamente Filem aveva ragione su Payn ma non amavo mettermi in mostra rispetto alle altre.
"Grazie signora Filem, e aspetto sue notizie..a presto".
La donna se ne andò e il bel Principe andò a farsi una doccia, un pensiero perverso e fugace mi passò nella mente ovvero il bel fisico che milord dovesse avere.
Entrai con Gerard nel Palazzo e andammo nel salottino dell' opale, con decorazioni nere e bianche.
Poggiai l' orchidea nell' acqua in vasetto intarsiato "Che pensi della signora Filem? A me sembra enigmatica, non vuole sbilanciarsi più di tanto...a proposito visto è spiritista ha detto che faremmo meglio a disfarci del pianoforte" sorridendo.

[Guisgard]

"Ci parli un pò di questo posto." Chiese Ludwing all'umo, visto continuava ad essere dipochissime parole.
"Si tratta di un cimitero molto antico." Spiegò lui a Gwen e a Ludwing. "Originaramente fu utilizzato da alcune popolazioni pagane pre indoeuropee, successivamente con l'avvento del Cristianesimo divenne luogo di sepoltura dei latini."




"E' una donna molto sensibile e colta." Disse Gerard ad Altea. "Ed anche parecchio furba, in senso buono intendo." Sorridendo. "Insomma, credo sia brava a sfruttare la storia dello spiritismo." Bevendo la sua limonata. "Il pianoforte? Oh, andiamo, cara... davvero vuoi credere alle fandonie di chi pensa sia maledetto o roba simile?"

[Lady Gwen]

Ascoltai la spiegazione, dopo che Ludwing ebbe sollecitato l'uomo a parlare.
"Sì, abbiamo visto bassorilievi e pitture appartenenti a varie culture e religioni" notai.
"Immagino sia in disuso adesso come cimitero vero e proprio" aggiunsi, aspettando che confermasse o meno la mia supposizione.

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[Guisgard]

"Si." Dise l'uomo a Gwen. "Sono secoli cheè stato abbandonato. Purtroppo gli scavi sono stati bloccati."
"Davvero?" Ludwing. "Come mai?"
"Alcune associazioni che si occupano di salvaguardare antichi culti e vecchie tradizioni" spiegò l'uomo "sono ricorse al tribunale e hanno impedito agli archeologi di profanare le sepolture più antiche."

[Lady Gwen]

"Capisco" annuii.
Poi, mi sorprese la notizia del blocco degli scavi.
"Certo è un bel problema... Comprendo che fosse una buona occasione per riportare reperti interessanti alla luce. Spero si riesca ad oltrepassare questo ostacolo" commentai.
"Lei che ruolo riveste qui?" chiesi poi, visto che ero ancora curiosa sulla sua identità, o quantomeno su cosa facesse in questo scavo.

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[Altea]

Alle sue ultime parole mi innervosii "Non l' ho detto mica io, è stata proprio la signora Filem a dire di disfarsi di quel pianoforte...ma se vuoi lasciarlo" alzando le spalle "I e mi voltai a guardarlo con sfida.

[Guisgard]

"Sono addetto alla catalogazione dei reperti." Disse l'uomo a Gwen.
"Immagino non tutti possano entrare nel campo, giusto?" Ludwing. "Eppure pocolontano da qui abbiamo visto una sorta di pupazzo o fantoccio fatto di rami appeso ad un albero."
"In queto luogo spesso giungono persone per attuare antichi rituali." Fece l'uomo. "Quel fantoccio di certo è statolasciato da qualcuno di loro."




"Suvvia, cara." Disse Gerard ad Altea. "Non vorrai credere a ciò che ha detto la signora Filem, vero? Te l'ho detto, gioca con questa sua passione dello spiritismo. Ti pare che un pianoforte possa nascondere qualche cosa di negativo? Non farti influenzare da lei."

[Lady Gwen]

"Interessante" sorrisi.
La risposta che diede a Ludwing me l'aspettavo già, 8nfatti guardai il collega con sguardo eloquente, avendogli spiegato a cosa serviva quel fantoccio, poco prima.
"Sono sicura che molti interessati vedano questo luogo come intriso di un certo misticismo. Devono venire in parecchi, suppongo. A parte il periodo degli scavi, intendo."

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[Altea]

"Infatti non ne sono influenzata, però dicevi che mio fratello era uno stolto a far giocare Crezia con quel gioco...ti contraddici a volte sai Gerard?".
Sospirai "Vado a farmi una doccia rinfrescante, è molto afoso oggi e poi penso la cena sarà pronta2.
Salii in camera mia piena di collera, era meglio lasciar perdere...era veramente ottuso.
Mi rinfrescai con quelle essenze di fiori d' Oriente, mi preparai e mi vestii, pensando alla signora Filem e tutte queste strane situazioni...e dovevo pure sapere di madam Payn e del galà, mi sovvenne di invitarla a cena e lo comunicai a Margot, di andare a chiamare la dama che sarebbe stata al settimo cielo.

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[Guisgard]

"Si." Disse l'uomo a Gwen. "Ma ciò alle autorità non piace."
Camminarono tra fossati, trincee e murature riportate alla luce, poi l'uomo spiegò loro che doveva andar via, avendo ancora molto lavoro.
E tornò al capanno.
"Strano tipo..." mormorò Ludwing.




Altea salì al piano superiore senza attendere oltre una risposta di Gerard.
Andò a farsi una doccia rinfresante vista l'aria afosa del pomeriggio.
Avvertì poi Margot di invitare madame Payn per discutere su come organizzare il galà.
A quel punto restò in camera sua, che non era esposta al Sole, per godersi un pò di frescura visto mancava un pò per la cena.

[Lady Gwen]

"Non stento a crederlo" convenni.
Poi, dopo aver continuato per un altro po', ci lasciò, avendo del lavoro da finire.
"Già..." guardandolo andar via.
"Beh, direi di proseguire verso il suo laboratorio, che dice?" guardando Ludwing "Dopo la sosta non prevista" divertita.

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[Altea]

Non dovevamo dimenticare la famosa lettera dell' organizzazione del Talento, milord e tutti noi eravamo in pericolo e quel galà serviva per smascherare le spiee o la spia di Uaarania con i suoi androidi.
Rimasi in camera mia a leggere un libro, poi una forte curiosità mi sovvenne e presi la palla al balzo, come poteva aver arredato la sua stanza Lord Lennox?
Uscii dalla mia stanza, pure Lennox odiava il caldo e quindi la sua stanza era a pochi metri dalla mia e bussai alla sua porta "Milord, la disturbo? Sono Lady Altea, volevo dirle ci sarà un ospite a cena" ed avvicinai l' orecchio alla porta.

[Guisgard]

"Certo." Disse Ludwing a Gwen. "Quindi le è piaciuto questo giro nel campo scavi, dottoressa?" Sorridendo lui, per poi facendole segno di seguirlo verso il punto dal quale erano entrati.
Girarono per un pò, ma stranamente si ritrovarono di nuovo presso l'albero con lo strano pupazzo fatto di rami.
"Che strano..." mormorò Ludwing "... eppure ero convinto fosse la direzione giusta..." perplessa.




Altea bussò e non sentì alcun rumore provenire dalla stanza pur avendo appoggiato l'orecchio sulla porta.
Un attimo dopo la serratura scattò e la porta si aprì.
"Milady." Disse Lennox guardandola con i suoi occhi azzurri e splendenti, simili a quelli che aveva il ritratto di uno dei duchi Taddei nella sua casa da piccola. "Prego, è lei la padrona di casa..."
Aveva solo la maschera e i pantaloni di pelle, mentre il suo petto era scoperto e i piedi nudi sul ricco tappeto persiano.
https://www.crushpixel.com/big-static7/preview4/portrait-young-man-shirtless-with-70874.jpg

[Lady Gwen]

"Abbastanza! É stato di sicuro interessante!" risposi, mentre lo seguivo per tornare alla macchina.
Girammo per un po', ma tornammo sempre all'albero del fantoccio.
Corrugai la fronte, perplessa.
"Dobbiamo aver girato in tondo senza accorgercene" ipotizzai "Continuiamo da qui, vediamo se riusciamo a raggiungere la recinzione."

[Guisgard]

"E' strano però..." disse Ludwing "... si, facciamo così." Annuì poi a Gwen.
Ripresero a camminare, ma dopo un giro ancora più largo si ritrovarono, di nuovo, davanti all'albero col pupazzo.
"Questa poi..." scuotendo il capo Ludwing.
Ad un tratto i 2 sentirono una voce.
Come se qualcuno cantasse una specie di litania.
Ludwing si voltò per vedere chi fosse.
http://giffetteria.it/archivio/dellamorte27.gif

[Lady Gwen]

Continuammo da dove avevo indicato, ma poco dopo ci trovammo ancora lì.
Di nuovo davanti all'albero.
"Ma come può essere?" stupita ed avvilita "Come possiamo essere di nuovo qui?" cercando la recinzione con lo sguardo.
Da un momento all'altro, sentimmo poi una litania ed entrambi ci girammo per capire da dove venisse.
Chi altro poteva esserci qui?
Mossi qualche passo per capire da dove provenisse quel canto improvviso.

[Altea]

La porta si aprì di colpo e rimasi colpita, molto..era la prima volta vedevo quasi una parte del volto di Lennox, i miei occhi si soffermarono su quegli occhi, visti molte volte e tipici di una duca taddeide e non era affatto suggestione.
Poi lo sguardo scivolò sul petto ben curato e forte, i muscoli ben torniti.
Non ero per nulla imbarazzata e sorrisi "Oh certo, faccio come fossi a casa mia, ovviamente voi siete invitato poichè vi sarà madame Payn e...scusate non sono cose da parlare in corridoio" .

[Guisgard]

Un attimo dopo Gwen e Ludwing videro una donna anziana, corpulenta e vestita con un abito colorato che camminava fra gli alberi.
Ad una seconda occhiata sembrava una zingara.
Si accorse dei 2 giovani e si avvicinò a loro.
"Ragazzi, che bella coppia siete." Disse ridendo.
"Oh no..." fece Ludwing, vagamente imbarazzato "... noi 2 non..." indicando se stesso e Gwen.
"Avanti, per una moneta potrei leggervi il futuro." La donna interrompendolo. "Non volete conoscere il vostro futuro?" Ridacchiando.




Lui guardò Altea negli occhi, poi il suo sguardo azzurro scivolò lento su tutto il corpo di lei.
"Ha ragione, prego, entri..." disse invitandola ad attraversare l'uscio della camera "... è casa sua, milady, lei è la regina del palazzo." Prendendo la bianca mano di lei per giudarla nella stanza.
Passandogli accanto Altea sentì il suo profumo.
Era ammaliante, avvolgente.

[Lady Gwen]

Proseguendo, incrociammo una donna anziana e corpulenta, che vista bene sembrava in tutto e per tutto una zingara.
Dovetti trattenere un risolino, nel vedere l'imbarazzo sul viso di Ludwing.
Risultava quasi tenero.
Però la donna aveva già catturato la mia attenzione.
"Beh, non sarà un comportamento molto scientifico, ma ormai sono curiosa. Lei no, Ludwing?" guardandolo divertita.
Poi, diedi una moneta alla donna.

[Altea]

Entrai come nulla fosse e sentii il profumo di lui, fresco e pungente, quasi come il profumo dei boschi della Moldova.
Mi guardai attorno e dissi "Ricordate che madam Payn deve organizzare il galà per smascherare la spia, quindiè molto importante e ricordate è molto, molto invaghita di voi" avvicinandomi a lui e fissandolo negli occhi per osservare la sua reazione.

[Guisgard]

Ludwing sorrise ed annuì a Gwen.
"Dopo le confesserò una cosa..." disse poi a bassa voce all'orecchio della ragazza.
Allora diede una moneta alla zingara, che subito gli prese la mano.
"Oh... interessante... la linea della Luna, della fortuna e di Venere..." ridacchiò la vecchia.
Poi prese la mano di Gwen.
"Si, siete 2 giovani fortunati." Divertita. "Vi donerò un desiderio a testa, ragazzi."
Poi fece per andare via.
"Un momento..." Ludwing "... ci scusi... può dirci come uscire da questo cimitero?"
La zingara si voltò e rise.
Staccò allora il pupazzo di rami dall'albero.
"La strada la conoscete già." E se ne andò tutta divertita.




Erano uno di fronte al'altra.
Il petto nudo di lui, ben fatto a pochi centimetri da Altea.
"Milady..." disse sostenendo lo sguardo di lei "... vuole che io sia galante con madame Payn? Che la corteggi e la lusinghi?" Sempre con il suo sguardo azzurro e bellissimo in quello verde e languido di lei.
In quell'istante Altea ebbe la sensazione che stesse per baciarla.

[Altea]

Ascoltai le sue parole mossa da una forte gelosia "Affatto no, anzi non sono io a dirvi cosa intendete e volete fare con madame Payn, vi ho solo avvisato, magari l' avete già intravista nei galà e ne siete innamorato no?" non togliendo lo sguardo dal suo, talmente vicini da potersi baciare ma non pensavo potesse arrivare a tanto, e io lo volevo? In quel momento mi sentivo confusa ma anche sicura di me.

[Guisgard]

Un sorriso si dipinse sul viso di Lennox, in parte coperto dalla delicata maschera in stile catalano.
"Lei è ancra più bella" disse pianissimo, sfiorandole appena ed in modo delicatissimo con un dito il braccio nudo di Altea "quando appare alterata, milady." Sorridendo di nuovo e muovendo leggero quel dito sulla pelle nuda di lei.
Altea sentiva un brivido freddo scorrere sul suo braccio, per poi divenire caldo.
Era come se, immersa in mare, la marea mutevole e magica danzava sulla sua pelle.
Quel dito era lentissimo, delicato, eppure sensuale mente scivolava su e giù sul braccio di lei.

[Altea]

Sorrisi e poi mi feci seria "E' un gioco pericoloso lo sapete?" quando ad un tratto un brivido freddo pervase la schiena per poi divenire caldo.
Quel dito ondeggiava caldo e sicuro sul mio braccio. Fingevo indifferenza ma il mio corpo era pervaso dal calore di quel tocco, come se la sua mano fosse mossa da un fuoco particolare, quello della passione. Mi sorprese, mi colse di sorpresa. Non avrei immaginato tanto e dissi a voce bassa "Se state scherzando vi manderò fuori di casa...oppure...arrivereste fino a dove?".

[Lady Gwen]

Feci una faccia sorpresa al suo sussurro nell'orecchio.
Beh, adesso ero davvero curiosa.
La donna lesse la mano ad entrambi e ne risultano entrambi molto fortunati.
Almeno questo.
Fece per andar via, quando Ludwing le chiese come fare ad andare via.
La risposta fu alquanto criptica, non c'era che dire.
"Non è stata molto d'aiuto..."Sarcasticamente.

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[Guisgard]

Lui sorrise ancora e non smise di accarezzare il braccio di Altea con il suo dito.
"So che sei sposata..." disse pianissimo "... lo so, sin dall'inizio... ma non mi importa... non più..." per un altro infinito istante continuò ad accarezzarle il braccio.
Poi si voltò ed andò in bagno, spogliandosi ed entrando nella doccia.
Un attimo dopo il vapore, caldo riempì la camera ed avvolse Altea con l'esotico e selvaggio profumo delle essenze orientali.

[Guisgard]

"Già, ha solo staccato il pupazzo dall'albero..." disse perplesso Ludwing a Gwen "... venga, vediamo se usciamo da qui..."
E rifacendo la stessa strada di prima, finalmente, raggiunsero il recinto e l'auto davanti al cimitero.

[Lady Gwen]

"Bah..." mormorai, poco convinta.
Fortunatamente, però, arrivammo alla mia auto ed io scavalcai, salendo a bordo.
"Tutto è bene quel che finisce bene..." sarcastica, rimettendomi in marcia.
"E dunque, cos'è che doveva confessarmi di così segreto?" divertita.

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[Altea]

Un sorriso languido apparve nei miei occhi...davvero non gli interessava fossi sposata? E io....che ne pensavo? Non lo trovai scandaloso, non trovavo nulla di strano.
E come nulla fosse andò in bagno, tutto fu pervaso da una nebbia profumata esotica.
Spogliarmi? Entrare dentro? Oh no, era più bello osservare, d' altronde potevo fare ciò che volevo mi disse.
Fu così che entrai in bagno e mi sedetti sopra una seggiola e lo osservai, splendido, mentre si lavava, il suo corpo perfetto avvolto da quella nebbia ma visibile.

[Guisgard]

L'auto partì e Ludwing rise a quella domanda di Gwen.
"Pensavo l'avesse dimenticato..." disse divertito "... beh... ciò che stavo per dirle è che, pur essendo un uomo di scienza, io in realtà ci credo alla lettura del futuro..." scosse il capo "... lo so... starà pensando cose pessime, dottoressa... mi sa che ho perso quel minimo di stima ai suoi occhi." Ridendo.




Altea, audace, entrò anche lei in bagno e si sedette su una seggiola, guardando l'intera scena.
Infatti Lennox non aveva chiuso del tutto la doccia e quindi solo il vapore, caldo e profumato, avvolgeva il suo corpo nudo.
Il bel principe, guascone ed irriverente, sapendo che la padrona di casa era seduta lì a guardarlo, si lavava tranquillamente, insaponandosi i muscoli asciutti ed ogni parte del suo corpo.
Soprattutto la sua virilità proprompete, che alla presenza della regina del palazzo si mostrava in tutta la sua fiera potenza.
Intanto il vapore, inumidendo la stanza, cominciava ad inzuppare l'abito di Altea, rendendolo attaccaticcio e trasparente.

[Lady Gwen]

Risi di cuore.
"Oh no, ho un'ottima memoria, purtroppo per lei" ancora ridendo.
Ascoltai la sua rivelazione e sorrisi divertita.
Poi, scossi le spalle.
"Le credenze altrui non sono affar mio. Rientrano nella sfera privata delle persone e non mi sento in grado di giudicarle" dissi tranquilla "E poi, mi sembra che il responso della donna sia stato positivo, dunque..." ridacchiando.

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[Altea]

"Avete un corpo perfetto direi" osservandolo e notando la sua virilità stava prorompendo, allora non era affatto inerte davanti al fascino femminile, e soprattutto al mio, era un gioco audace ma volevo vedere fino dove arrivasse e se volessi compiacerlo o farlo soffrire.
I miei vestiti si inzupparono e vidi un tendaggio di pizzo appoggiato. "Mi sto bagnando il vestito, è di marca, non vorrei si rovinasse" detto fatto lo tolsi e lo poggiai mostrando parte della mia nudità e mi avvolsi con esso guardando verso la doccia..."Ora va decisamente meglio" sorridendo.

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[Guisgard]

Ludwing sorrise ed annuì a Gwen.
L'auto continuò ad attraversare la brughiera, in quel pomeriggio caldo e battuto da un vento appena fresco, che rendeva più sopportabile la calura estiva.
"Non manca molto." Disse Ludwing.
Dopo infatti una ventina di minuti, la macchina arrivò in una vecchia masseria.
Attraversandola, in fondo, c'era un casale isolato con un ampio spiazzo davanti, nel quale pascolavano mucche e asini.
"Eccoci." Divertito Ludwing.




Il vapore ammantava ormai l'intera stanza da bagno, non solo specchi e vetri.
L'aria era calda, sensuale e profumata.
Lennox continuava a lavarsi sotto il getto della doccia, insaponando e massaggiando i suoi muscoli asciutti.
La sua virilità era ancora inarcata, gonfia e potente e lui 4fissava e sorrideva Altea, come se nulla fosse.
Lei si era quasi spogliata davanti a lui per cambiarsi l'abito zuppo.
"Ha fatto bene a cambiarti..." disse lui guardandola negli occhi e poi in tutta la sua bionda, alta e magra figura "... sarebbe stato un peccato se il tuo abito fosse andato sciputato..." con tono caldo, basso, intimo, mentre inizio a far colare il denso l'olio di cocco e mandorlo indiano sul suo membro sempre più audace e prorompente.
Poi inizio a massaggiarlo ed insaponarlo davanti a lei, come se quella situazione fosse normale fra loro 2.

[Lady Gwen]

Proseguimmo, mentre dai finestrini entrava una brezza piacevole che rendeva più sopportabile il caldo di inizio Luglio.
Andando avanti, infine, arrivammo nello spiazzo di un casale, davanti al quale pascolavano degli animali.
"Sembra un posto interessante, qui nel mezzo della campagna. In realtà, sono un tipo da città" ridacchiando "Ma è suggestivo" ammisi, scendendo dalla macchina.

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[Guisgard]

L'auto parcheggiò davanti alla staccionata del casale.
"Io invece" disse Ludwing scendendo dalla macchina "sono diventato un tipo di città. Visto che sono nato qui ed ero perciò abituato alla campagna." Sorridendo a Gwen.
Attorno c'era solo verde a perdita d'occhio, intervallato da qualche dorato canale zigzagante, pietre antichissime e consumate, forse un tempo dimora o altare di qualche remota popolazione oggi scomparsa, frondosi alberi screziati dal vento più mite e brulli sterrati che parevano perdersi in quell'angolo di brughiera così simile a chi ama i luoghi fantastici.
https://www.tuttogreen.it/wp-content/uploads/2020/12/shutterstock_1182360565-700x467.jpg

[Lady Gwen]

"Lo immagino" sorridendo.
Mi guardai intorno.
L'ambientazione era quasi fiabesca, piena di alberi dalle fronde maestose che si agitavano al vento, prati, siepi baciate dal Sole.
Infatti, rimasi lì a gironzolare nei dintorni per godere appieno di quella meraviglia.

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[Guisgard]

Mentre Gwen gironzolava in quell'angolo dalla bellezza selvaggia e sognante, sentì dei passi dietro di lei avvicinarsi.
"Ci manco da un pò" disse Ludwing guardandosi intorno "e avevo quasi scordato come fosse bello qui..." respirando a pieni polmoni, quasi sospirasse.

[Lady Gwen]

Sentii Ludwing avvicinarsi e respirare a pieni polmoni l'aria pulita che c'era qui intorno.
"Ogni tanto è giusto tornare alle origini" commentai sorridendo "Specie dopo ciò che le è successo con Justine."

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[Guisgard]

"Già..." disse lui a Gwen, fissando la brughiera con gli occhi stretti "... beh, sarà meglio fare ciò per cui sono venuto..." voltandosi verso il casale "... prego, mi segua..."
Così entrarono nel casale.
Era un luogo spaziosi, con grandi stanze, arredate in modo rustico e sobrio.
Il Sole penetrava da ampie vetrate che rendevano ogni ambiente luminoso, mentre il tetto ad ampie travi in legno grarantiva una certa frescura.
Salirono al piano di sopra, arrivando in una camera.
Gwen guardandosi ntorno capì che quella doveva essere la camera di Ludwing da ragazzo.
Mentre lui cercava qualcosa nei cassetti, la ragazza notò una valigetta molto vecchia e chiusa su un comodino.

[Lady Gwen]

Lo seguii dentro il casale, che era arredato in modo rustico, campestre, ma aveva un certo gusto, specie grazie alle pie vetrate che rendevano tutto inondato di luce.
Proseguendo col giro, vidi una stanza, meno ampia delle precedenti, che doveva essere stata la stanza di Ludwing quando viveva qui.
Vidi che c'era una valigetta su un comodino, mentre io cercava qualcosa nei cassetti.
"Posso chiedere cosa c'è dentro?"

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[Guisgard]

Ludwing si voltò, guardando prima Gwen e poi la valigetta che indicava la ragazza.
"Ah si..." disse lui riconoscendo dopo un istante la valigetta "... si tratta di un vecchio compito fatto per la scuola anni fa..." annuendo "... prego, può aprirla e guardarla se vuole." Sorridendo a Gwen.

[Lady Gwen]

Attesi un istante che la riconoscesse, poi mi disse di aprirla ed io lo feci.
Mi faceva piacere che lui si fidasse di me a tal punto da portarmi qui, in questa dimensione familiare ed intima per lui, ero davvero contenta.

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[Guisgard]

Gwen aprì la vecchia valigetta e scoprì al suo interno tutta una serie di bottigliette, di fialette e ampolline di vetro, tutte contenenti erbe, nuffe e funghi appartenenti a varie specie.
Su alcuni di que contenitori vi erano delle etichette, così Gwen potè leggere i vari contenuti.
C'era dell'agrifoglio, dell'avellana, della calendula, della cimicifuga, della mora e dell'ortica.
In un'ampollina c'era poi della cenere.
https://www.onegiardinaggio.com/export/sites/valagro/images/giardinaggio-fai-da-te-imgs/Il_giardino_in_bottiglia.jpg_1041655378.jpg

[Lady Gwen]

Quando aprii, vi trovai dentro tante ampolline, fialette, contenitori, tutti con foglie, erbe ed altro all'interno.
"Ma che carine" commentai, osservandole.
Poi, in una vi trovai della cenere.
"Come mai cenere?" Chiesi curiosa.

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[Guisgard]

"Si, è una vecchia composizione che feci ai tempi della scuola..." disse Ludwing avvicinandosi alla valigetta "... ricordo che la professoressa di storia ci teneva molto al significato ed alle proprietà delle erbe..." sorridendo, come chi ricorda con affetto i tempi spensierati della scuola "... poi il consigli di classe promesse una petizione contro di lei ed il preside decise di allontanarla..." ridacchiò con una smorfia "... le confesso che mi ero anche innamorato di lei..." scose la testa appena divertito "... la cenere?" Accarezzando con le dita l'ampollina con la cenere. "In realtà non ricordo... mi pare la professoressa diceva che poteva proteggere dagli incidenti dovuti dal fuoco o dall'acqua..." fissando poi Gwen.

[Lady Gwen]

Aggrottai la fronte ascoltandolo.
"Che situazione curiosa" commentai, ma la spiegazione che diede della cenere non fu tanto diversa.
"Siamo venuti per cercare qualcosa in particolare?" chiesi poco dopo.

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[Guisgard]

"Si." Disse lui a quella domanda di Gwen. "Cercavo alcune mie relazione sugli studi robotici. Potrebbero esserci utili per capire le alterazioni dell'intelligenza artificiale su alcuni androidi." Fissandola. "La vedo turbata... tutto ok, dottoressa?"

[Lady Gwen]

"Oh, capisco . Ha ragione, spero possano esserci d'aiuto" annui.
"Ma sì, certo" sorridendo pacata, senza capire a cosa si riferisse nel vedermi turbata.

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[Guisgard]

"Bene." Disse Ludwing a Gwen, per poi tornare a cercare le sie dispense.
Dietro di lui c'era una piccola libreria, con diversi libri sistemati in modo regolare.

[Lady Gwen]

Gli sorrisi e lui tornò alla sua ricerca.
Nella camera, c'era una libreria, ben ordinata, con libri sistemati regolarmente sulle varie mensole.
Allora chiusi la valigetta e mi avvicinai per leggerne i titoli.

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[Guisgard]

Gwen avvicinatasi alla libreria scoprì che per la maggior parte conteneva testi scientifici, principalmente di meccanica e di robotica.
Ma qui e la si vedevano anche dei libri molto diversi.
C'erano infatti un paio di libelli sulla caccia alle streghe, sia nei paesi Cattolici, che in quelli protestanti.
Poi un saggio di demonologia ed un altra sulla magia nera durante l'Età Scolastica medioevale.
Infine Gwen notò, messo quasi in disparte, un testo riguardante gli antichissimi culti pagani.
https://3.bp.blogspot.com/-WKv7n3uC4b4/XMbssoeoHNI/AAAAAAAAIUs/8qW0BUzEVbEImwiHQkH4vVNz0I5F_beowCLcBGAs/s1600/old-books.jpg

[Lady Gwen]

Vidi parecchi libri scientifici, di meccanica ed altro.
Ma ciò che mi colpì, furono altri libri.
Su culti pagani, demonologia, caccia alle streghe.
Accidenti.
Certo un'altra faccia sconosciuta del dottor Ludwing Huber.
Lo guardai infatti con un sorriso furbo sulla faccia.
"Non pensavo avesse di questi interessi, dottore" divertita, ma anche incuriosita.

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[Guisgard]

Lui si voltò a guardare Gwen.
"Interessi..." disse curioso "...oh siriferisce alle erbe? No, come detto era solo un vecchio compito per la scuola, dottoressa." Divertito.

[Lady Gwen]

Sbattei un paio di volte le palpebre, vedendo che forse non aveva afferrato e a quel punto presi il libro sui culti pagani, sia per sfogliarlo che per fargli capire che era ciò a cui mi riferivo.

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[Guisgard]

"Ah, si." Disse sorpreso e divertito Ludwing nel vedere quel libro in mano a Gwen. "Oggi lei vuol svelare tutti i miei segreti, vedo." Ridendo. "Beh, è proprio sicura di voler sapere di quei libri? Potrebbe perdereogni minima stima in me... ammesso che ne abbia." Ironico.

[Lady Gwen]

Ridacchiai sfogliando il libro.
"Certo che ho stima per lei" dissi "Ma ora sono anche curiosa" aggiunsi, divertita.
Dopotutto, era stato lui a volermi portare in casa sua e dovevo assolutamente approfittarne.

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[Guisgard]

Lui sospirò e sorrise ancora.
"Davvero..." disse "... ma davvero davvero? Vuol veramente conoscere il motivo per cui ho questi libri in cameramia, dottoressa? Una volta scoperto ciò... beh, non potrà tornare più indietro..." trattenendo una risata.

[Lady Gwen]

"Naturalmente voglio saperlo, sta scherzando?" ridendo.
"È lei che ha scelto di portarmi a casa sua, dunque è una sua responsabilità" sorridendo divertita.
"Anche se dovesse dirmi che li usava per le sedute spiritiche coi suoi compagni alle scuole medie, per me andrebbe bene lo stesso" ridacchiando.

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[Guisgard]

Lui rise a Gwen.
"Beh, come le ho detto la mia professoressa aveva questa curiosa passione per lo spiritismo e gli antichi culti pagani..." disse Ludwing "... quindi io, per attirare la sua attenzione cercavo ogni genere di testo... lo portavo poi a scuola e facevo domande di ogni sorta per fare lo splendido con lei... ma, ahimè, non è che ebbi poi molta fortuna..." ridacchiando.

[Lady Gwen]

Sollevai appena le sopracciglia, quando si ricollegò al discorso di poco prima.
"Che carino... Una spiegazione più tenera di quella che mi aspettavo..." Dissi divertita, prendendolo un po' in giro bonariamente e rimettendo il libro al suo posto sullo scaffale.

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[Guisgard]

"Ecco, lo sapevo..." disse divertito Ludwing "... ora mi prenderàin gir come se non ci fosse un domani..." ridendo.
Gwen allora rimise a posto il libro e lui raccolse i fogli e le schede per cui era tornato.
"Ecco fatto." Disse sistemandole meglio. "Ora possiamo andare, dottoressa."

[Lady Gwen]

Possibilmente, risi ancora di più del previsto, a quelle parole.
Sì, ero pessima e lui era timido, terribile combinazione.
"Perfetto, andiamo" sorridendo, quando finalmente fu pronto per andar via, avendo trovato i fogli che cercava.

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[Guisgard]

Gwen e Ludwing scesero così al pianterreno, per poi uscire nello spiazzo.
Ma prima di arrivare alla macchina una voce chiamò.
Era un uomo anziano che arrivava da un sentiero in mezzo alla brughiera ed agitava le mani per attirare l'attenzione di Ludwing.

[Lady Gwen]

Scendemmo giù e mentre uscivamo dal casale, un uomo anziano attirò l'attenzione di Ludwing.
Non mi stupiva, essendo cresciuto qui doveva certamente conoscere chiunque nei dintorni, infatti aspettai che rispondesse al saluto dell'uomo.

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[Guisgard]

Ludwing guardò quell'uomo e dopo un istante intercorso dal riconoscerlo annuì col capo.
"Permetta un attimo, dottoressa..." disse a Gwen, per poi raggiungere il vecchio.
Si strinsero la mano e si abbracciarono.
Scambiarono allora qualche parola e raggiunsero Gwen.
"Dottoressa, le presento Falem, il vecchio mandriano della tenuta." Ludwing presentando il vecchio a Gwen.
"Ah, finalmente vedo ha deciso di prendere moglie, signor Ludwing!" Ridendo il vecchio.
"No no, Falem..." vagamente imbarazzato Ludwing, che evitò anche di guardare Gwen "... io e la dottoressa non siamo nulla... solo colleghi." Ridacchiando col viso appena arrossato.

[Lady Gwen]

"Ma certo, vada pure!" lo incoraggiai.
Poi tornò e ci presentò.
Anche qui evitai anche solo di ridacchiare, il povero Ludwing era già rosso come un peperone già di suo ed io avrei solo peggiorato la situazione.
"Piacere di conoscerla. Io e Ludwing siamo colleghi, in un centro per androidi in città" spiegai sorridendo.

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[Guisgard]

"Mah, non so cosa siano gli androidi..." disse perplesso Falem a quelle parole di Gwen.
"Il tuo è uno stato d grazia, vecchio mio!" Ridendo Ludwing.
"Si, meglio ve ne occupiate voi altri..." annuì il vecchio "... ma come mai era tornato, signore? Stanco della città?" Ridacchiando. "Eh l'avevo detto io..."
"No no, ormai non potrei non vivere più in una città." Fissandolo Ludwing. "Ero in realtà tornato per recuperare delle vecchie dispense." Mostrando i fogli. "Ora io e la dottoressa partiremo subito per tornare ad Afragolopolis."
"Come subito?" Stupito Falem. "Ma se stasera c'è la festa di San Giovanni. Lo sa che qui si festeggia da 24 Giugno fino ad oggi. Non può mancare, signore."

[Lady Gwen]

Ridacchiai silenziosamente alla risposta dell'uomo.
Sì, davvero, beato lui che non ci aveva a che fare.
Dovevamo andar via, quando ci disse che ci sarebbe stata una festa locale.
"In realtà, avremmo del lavoro da fare..." dissi, per poi guardare Ludwing.

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[Altea]

In quel bagno tutto si faceva più caldo e non solo l' ambiente.
Osservai il suo corpo perfetto e quel gesto sulla sua mascolinità.
Mi soffermai a pensare...era cosi che dovevo tradire Gerard? Intendevo, tutto troppo in fretta, era troppo facile e poi presi la parola "Noto siamo passata al tu, effettivamente mio caro Principe ho una grande sintonia con voi" sorridendo "Ma dovrei essere io a fare il primo passo...spudoratamente...sei molto attraente, il tuo corpo è perfetto e direi sei anche virile ma ci vuole anche romanticismo e altro e certo io sono una nobildonna e non dovrei fare il primo passo" non distogliendo lo sguardo da lui, ma pensai alla maschera e osservai se la stava indossando.

[Guisgard]

"Si, dovremmo davvero andare..." disse Ludwing a Gwen.
"Suvvia, la festa è una volta l'anno..." il vecchio "... il lavoro invece è tutti i giorni!"
"Beh..." mormorò Ludwing parecchio tentato, per poi tornare a guardare Gwen.




Altea fissava ora quella maschera che Lennox ancora non toglieva.
Un attimo dopo una strana sensazione avvolse i piedi della padrona di casa.
Abbassò lo sguardo e vide l'intera stanza da bagno piena di insetti di ogni genere.
Erano ovunque, sia sulle pareti che sul pavimento.
Iniziarono allora a salire dalle sue gambe, per poi spuntarle dai lunghi capelli chiari, pesino dalla bocca e dalle orecchie.
In un attimo Altea si sentì soffocare, fino a quando tutto si fece buio e silenzioso.

[Lady Gwen]

Ludwing era combattuto, vedevo che l'istinto era quello di restare, anche se razionalmente sarebbe voluto andar via per lavorare.
Un'eccezione si poteva anche fare, no?
"Penso che una serata libera non faccia male a nessuno" con un leggero sorriso.

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[Guisgard]

"Infatti." Disse divertito il vecchio a quelle parole di Gwen.
"Beh, in effetti..." mormorò Ludwing "... massì, perchè no!" Esclamò poi. "Si, direi che una serata di relax non ci farà di certo male!" Ridendo piano.
"Ottimo!" Annuì il vecchio. "Stasera ci sarà tutto il paese alla festa, con tanto da mangiare!"
"Direi allora che fino a stasera noi alloggeremo qui al casale." Ludwing al vecchio.
Che così salutò e tornò fra i campi.

[Lady Gwen]

"Direi che c'è un programma ottimo, per la serata" divertita.
"Sicuro che vuole ancora mostrarmi angoli di casa sua, senza che io la prenda in giro?" lo punzecchiai poi, divertita.

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[Altea]

Tutto accadde in fretta e fu raccappricciante.
Ad un tratto vidi la stanza piena di insetti, salivano sulle gambe, erano ovunque sul mio corpo o uscivano dal mio corpo. Non fui nemmeno in grado di urlare, ad un tratto fu il nulla.

[Guisgard]

"In effetti" disse ridacchiando Ludwing a Gwen "avevo appunto pensato di tenerla reclusa nel salotto, dove l'unico segreto è capire come mai la canna fumaria continua a rilasciare fuliggine nonostante le tante volte che è stata pulita."
Entrò in casa ed invitò Gwen a seguirlo.
"Oggi fa un caldo..." sbuffò lui "... andrò in soffitta a cercare un ventilatore, dottoressa... lei si metta pure comoda... in quel mobiletto ci dovrebbero essere diversi liquori e amari... in cucina troverà del ghiaccio se ama berli freddi." E andò in soffitta.
Rimasta sola Gwen notò uno strano quadro alla parete, proprio di fronte al camino.
http://padovacultura.padovanet.it/sites/default/files/gallery_eventi/logo_tartini_-diavolo.jpg

[Guisgard]

Altea si svegliò di colpo, agitata e sudata.
Dopo qualche istante comprese che era stato solo un sogno.
Tutto un sogno.
Ma terribilmete reale.
Ad un tratto sentì delle risa giungere dal giardino.
Attraverso i vetri vide sua nipote Crezia in sella ad uno dei loro cavalli, tenuto per le redini da Lennox.
La bambina sembrava divertirsi molto.

[Lady Gwen]

Risi di cuore alla sua risposta, mentre poi si allontanava per prendere un ventilatore.
Dopo il suo invito a servirmi da bere, notai un particolare quadro alla parete, che mi fece pensare al leggendario episodio del Trillo del Diavolo di Tartini e rimasi qualche istante a studiarlo.

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[Guisgard]

In effetti il quadro ricordava l'episodio riguardante il celebre musicista Tartini, ma nell'insieme era diverso.
Ad un tratto Gwen sentì i passi di Ludwing che tornava con un vecchio ventilatore.
"Non sono certo potrebbe funzionare..." disse "... ma magari si, tentar non nuoce..." e dopo averlo un pò pulito, infilò la spina nella corrente ed il ventilatore, un pò cigolante, cominciò a girare.
"Funziona!" Divertito Ludwing.

[Lady Gwen]

Quasi sobbalzai sentendo Ludwing arrivate, tanto ero presa dal quadro.
"Almeno non ci scioglieremo" ridendo.
"Ho notato questo quadro molto singolare. Come mai si trova qui?" curiosa.

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[Altea]

Mi svegliai agitata nel mio letto..un sogno? Ma no...io ero veramente andata da Lennox, ci mancherebbe.
Non ero salita e stesa nel letto, cosa mai stava accadendo.
Poi mi affacciai imbronciata e guardai mentre osservavo Crezia che giocava con Lennox, strano ero pronta per la cena con madame Payn, comunque scesi in giardino ed ero adirata più che mai.

[Guisgard]

A quelle parole di Gwen, Ludwing alzò lo sguardo verso il quadro, guardandolo qualche istante come chi si fosse scordto della sua esistenza.
"Oh, è ancora lì quel quadro..." disse "... credo si tratti di un trisavolo, o qualcosa del genere... me ne parlava talvolta la nonna, ma più che altro per spaventarmi e farmi stare buono... beh, pare che quel lontano parente fosse un musicista, alquanto squattrinato credo e probabilmente anche poco talentuoso... ma è una lunga storia e non vorrei certo annoirala, dottoressa..."




Altea, imbronciata, scese al pianterreno.
Nel salone trovò suo fratello Simon che beveva in compagnia di Gerard uno dei tanti vini acquistati dal marito di lei.
"Ecco mia sorella." Disse divertito Simon. "Dovresti assaggiare questo vino, sai? Mai visto un rosso così... sembra quasi perlato..." sorseggiando "... Crezia è fuori in giardino... il tuo nobile ospite la sta facendo cavalcare come un'amazzone." Rise.