I racconti del Bianco e del nero

[Guisgard]

I racconti del Bianco e del nero

"Moltiplicano le loro pene
quelli che corrono dietro a un dio straniero."
(Salmo 16)



Episodio I: Cacciatori di Atei



Era un vago pomeriggio d'Autunno, con le casette popolari nella periferia di Afragolopolis che si alzavano fredde e grigie, tutte intorno alle alte e cupe torrette del penitenziario di Atheus Asylum che silenzioso e spettrale si stagliava sul profilo gotico della città, contro un cielo di narcotiche ed enigmatiche nuvole alte e sottili, mentre nelle sporche strade periferiche, tra appartamenti ammassati gli uni sugli altri e scanditi numericamente dai gelidi condotti d'areazione ed aiuole usate come spartitraffico, grossi topi e gatti grassi si aggiravano fra la spazzatura agli angoli dei marciapiedi.
Dall'altra parte della strada c'era la carcassa arrugginita e tinta di pittura spray di una corvette dell'71, appoggiata sui mozzi delle ruote.
Era stata completamente saccheggiata e poi abbandonata come emblema e monumento di quei sobborghi metropolitani fatti di parcheggi, negozi di quinta categoria, campi giochi asfaltati e murales su ogni muro o serranda.
Le strade qui erano spettrali e maleodoranti di gas di scarico.
Oltre questo squallore urbano di asfalto, cemento e solitudine si vedeva il profilo nobile di Afragolopolis che sorgeva verso il cielo, con i suoi grattacieli alti e puliti che quasi toccavano le nuvole e dalle cui vetrate e finestre si riflettevano i riverberi del sole crepuscolare, in un cielo velato da inquiete nuvole.
Qui c'erano i migliori negozi, i Cinema più cari, le chiese più belle e le gallerie commerciali sempre affollate.
Ma era un altro mondo, fatto di vetro, di cristallo, di cemento e di plastica ma dai colori vivi, sgargianti, ideati per rendere gaie le giornate.
La squallida e perduta periferia serviva per rinchiudere l'Atheum Asylum, il famigerato penitenziario per crimini religiosi.
Il luogo più oscuro al mondo, l'anticamera dell'Inferno in Terra, dove oltre al dono della Fede i dannati che ne infestavano i gironi non conoscevano più neanche i diritti fondamentali di ogni uomo.
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+++

[Lady Gwen]

Mancavano pochi minuti al mio ingresso in scena.

Uno dei tanti.

Non certo il primo, nemmeno l’ultimo.

Era stato un modo un po’ strano di realizzare il mio sogno, ma ero particolarmente orgogliosa di sfruttare la mia professionalità e metterla a servizio di una giusta causa.

La mia giusta causa.

Che non sempre coincideva con le giuste cause degli altri, ma questo non era un mio problema.

A volte, l’istinto di sopravvivenza prevaleva su ciò che poteva essere moralmente giusto e nel mio caso era stato indispensabile.

Non mi vergognavo a dire che avevo scelto l’agiatezza alla moralità, sebbene nessuno potesse immaginare quanto la vita della spia potesse complessa e rischiosa.

Si rischiava la vita, si rinunciava ai legami, anche se, al momento, nessun legame per cui valesse la pena invischiava la mia vita ed era certamente meglio così.

Ero scappata da una situazione familiare penosa e non avevo la benchè minima intenzione di cascarci a mia volta.

Qui nell’ambiente elitario in cui mi muovevo, non erano in molti a sapere il reale motivo della mia presenza, tranne Annie, la mia assistente, se proprio volevamo chiamarla così, il mio manager, Rudy, era insomma uno staff ben fornito.

Naturalmente, oltre coloro che organizzavano le mie missioni.

Non era male come vita, godevo di tutta l’agiatezza che potevo desiderare, passavo più tempo ad essere Cigno Nero piuttosto che Gwen, cosa che non mi dispiaceva e come se non bastava, potevo fare ciò che amavo di più fare: ballare.
Ero colta come sempre da quella sottile ansia che mi avvolgeva come un velo sottile, prima di iniziare.
Che fosse in un grande teatro, in un locale raffinato ed elegante qui in centro città o in giro per l'Europa e oltre, amavo sempre quella leggera paura prima dell'esibizione che improvvisamente spariva non appena la musica iniziava.
In parte, mi faceva dimenticare tutto, per quel paio d'ore della mia esibizione.
Tutto, qualsiasi cosa, solo per un po'.
Continuai allora a prepararmi, sistemai il trucco ed attesi che Annie venisse a chiamarmi.
Era quasi ora.https://uploads.tapatalk-cdn.com/20191016/480e3da3ad748136937989040c669454.jpg

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[Guisgard]

Gwen si preparava in attesa che Annie venisse a chiamarla per andare in scena.
La ragazza arrivò poco dopo ed insieme, attraverso il breve corridoio tra i camerini e l'anticamera della cavea, giunsero presso il palcoscenico.
Gwen fece il suo ingresso, sotto le note di Cajkocskij, danzando subermamente davanti al teatro gremito.
Quando il sipario si abbassò, mentre la ragazza tornava al suo camerino, un televisore acceso nel magazzino degli oggetti scenici trasmetteva la fine di Caccia all'ateo, il solo programma capace di tenere incollati allo schermo ogni settimana milioni di telespettatori.
La gente amava la violenza, soprattutto se ad esserne colpiti erano i criminali più feroci.
Solo i peggiori potevano partecipare a quel brutale reality show, in cambio della libertà e della vita.
Quello, oppure restare rinchiusi nel famigerato Atheon Asilyum.
Tornata al suo camerino Gwen lo trovò colmo di fiori ed avvolto da una nuvola di fumo c'era Rudy.
"Esibizione magnifica, mdame." Disse lui fumando.

[Altea]

Osservavo l' infinito della modernità di Afragopolis dal grattacielo della maison di moda "De Bastian Haute Couture Corporation". Stringevo quelle foto e quasi mi ero pentita di aver ingaggiato quel detective ma questa era la verità, lo sospettavo da mesi e qui, senza compressi, erano immortalate le prove del tradimento o dei continui tradimenti del mio caro marito. Non che provassi dolore, ormai non lo amavo più, ma capire di stare vicino ad un uomo che falsamente mostrava amore per denaro era devastante. Posi le foto nella busta e le chiusi nel cassettino della mia scrivania.
Mi avviai verso lo studio ed osservai uno ad uno, mi soffermai sugli schizzi, sui lavori terminati e ad un tratto fui colta da rabbia e decisi di sfogarmi sulla mia preda "Signorina Waters, pensa di lavorare per i magazzini Harrods? Noi siamo una casa di alta moda, siamo anzi una icona della moda, dettiamo moda...cosa pensa di fare con questo gioiello insulso? La prossima volta se ne andrà e senza un Taddeo di guadagno" gettando il disegno a terra dopo averlo strappato. Dovevano capire qui si investiva lavoro, capitale e tempo. Per troppo tempo, forse, presa dai problemi coniugali avevo abbandonato mio padre, fondatore della Maison, e i miei fratelli e sorelle, ora dovevo farmi valere nuovamente.
Mi avvicinai ai miei due collaboratori, Miss Peggy e Mr. Deverson, e li osservai in tono serio "Ho saputo tutto è pronto per la sfilata, mio fratello ha ultimato la collezione di borse e scarpe, mia sorella di vestiti...e i miei gioielli? E' arrivato l' abito da sposa della principessa orientale, dobbiamo cucire i diamanti uno ad uno, soprattutto sul pizzo. Ho saputo indosserà una collana appartenuta ad una antica principessa persiana" rabbuiandomi un attimo.

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[Lady Gwen]

Respirai a fondo, assaporando quegli ultimi istanti prima che l'adrenalina mi invadesse.
Poi, entrai in scena.
Mi lasciai avvolgere e trasportare dalla musica, nei panni di un personaggio che mi apparteneva fin troppo anche fuori dalle scene.
Alla fine, ebbra delle attenzioni del pubblico, tornai in camerino, dove trovai Rudy.
"Grazie, caro" commentai, con sorriso sornione.
Indossai uno scialle di seta ed iniziai a togliere il trucco di scena.
"Non hai ancora preso l'abitudine di portarmi i fiori dopo un'esibizione, ammesso che non siano qui in mezzo, ma spero almeno tu abbia delle notizie per me..." dissi sarcasticamente, riguardo la mia missione, mentre osservavo i bellissimi bouquet che impreziosivano il camerino.

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[Guisgard]

Quando lei era rabbuiata, seccata e arrabbiata tutti suoi collaboratori sapevano bene che non dovevano contraddirla.
Si limitavano ad annuire, a rispettare i suoi dettami e magari a mostrarle un sorriso accomodante.
“Signora...” disse arrivando una delle segretarie “... un certo signor Calas chiede di lei.”
Era l'investigatore privato che lei aveva ingaggiato.

[Guisgard]

"Beh..." disse fumando Rudy "... in verità sono in ritardo di 3 giorni... loro non sono mai in ritardo... forse hanno paura... quel tipo di individui finisce per essere rinchiuso nell'Atheon Asilyum... e non credo sia un bel posto..."
In quel momento però Gwen notò tra i fiori un biglietto.

[Lady Gwen]

Ascoltai attentamente le sue parole.
"Di certo, questi non sono tempo facili... Mentre tornavo in camerino, c'era una puntata di quella roba in tv... Bah..."
Notai poi un biglietto fra i bouquet.
"Se ci trovo dentro una poesia da parte di un ammiratore, sono sicura che non siano i tuoi, questi fiori..." dissi, con ironico sarcasmo.
Poi, aprii il biglietto per leggerlo.

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[Altea]

Quel giorno non era uno dei migliori, subito mi pentivo del mio atteggiamento ma ero irremovibile in certi momenti.
Quando arrivò la segretaria rimasi leggermente stupita, cosa voleva ancora il detective "Lo faccia accomodare nel mio studio".
Chiusi la porta in modo nessuno potesse ascoltare e quando udii bussare alla porta mi voltai facendo accomodare Calas, anche se temevo qualcosa peggiore delle foto.

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[Guisgard]

Calas era un uomo alto e non certo grasso, ma dall'aspetto che trasudava adiposità, come se fosse lento ed impacciato.
Si sedette davanti ad Altea con il viso sorridente.
"Ha fatto centro, signora..." disse tirando fuori una busta con delle foto "... si, centro." Mostrandole a lei.
Ritraevano suo marito in atteggiamenti inequivocabili, dove lui ed una donna si dedicavano a giochetti perversi e sadomasi.
Altea riconobbe subito la donna, una collega del marito.
"Si consoli..." Calas ridendo "... solo un idiota tradirebbe una donna come lei." Fissandola.

[Guisgard]

Gwen aprì il biglietto e lesse il contenuto, che così riportava:

"Alcuni fiori sbocciano solo di notte.
Chi vuol coglierli deve aspettare il buio.
Attenta però che le ombre non la confondano.
Stasera una Luna più magica del solito splende su
Lagner Piont."

[Altea]

"Non ho fatto centro, una donna comprende quando il marito la tradisce...oh, quella squaldrina da quattro soldi. Direi mio marito è un miserabile, avete ragione, una donna insulsa e soprattutto arrivista come la sua impiegata, mi avesse tradita con una donna più bella di me lo avrei perdonato" risi amaramente "Ma come avete visto mio marito ha perso il senso della bellezza e del gusto. Noto si è dato pure alla pornografia. Vi sono grata" posando una busta dove vi stava una bella cifra di soldi "Il mio avvocato saprà fare il suo lavoro" con sguardo vendicativo misto a delusione.

[Lady Gwen]

Un sorriso enigmatico si fece strada sul mio viso.
Avrei mentito se avessi detto che le attenzioni dei miei ammiratori e del pubblico non mi lusingassero.
Mi piaceva essere adulata, apprezzata, ammirata, come in scena così fuori.
Era proprio più forte di me.
"Eh, chissà se tu hai mai scritto cose simili ad una donna..." dissi divertita a Rudy, punzecchiandolo, mentre gli davo il bigliettino "Pensi che abbia qualcosa a che fare? Con loro, intendo..."

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[Guisgard]

"Mmm... bah..." disse perplesso Rudy leggendo il biglietto "... non credo... nessuno di loro parla o scrive in questo modo... a Uaarania sono sienziati e sovversivi... questo mi sembra più uno che vuole scimmiottare un Casanova dei poveri..." a Gwen.

[Guisgard]

"Lo ripagi con la stessa moneta." Disse ridendo Calas ad Altea, per poi prendere i soldi. "Sempre a sua disposizion, signora." Con tono ambiguo.
Si alzò ed uscì dalla stanza, lasciandola sola con le prove del tradimento di suo marito.

[Lady Gwen]

Ripresi il biglietto con un sorriso divertito.
"Beh, a me piace" dissi, fingendo un tono altezzoso.
"Mi piace essere corteggiata, non c'è nulla di male, no?" guardandolo con tono civettuolo.
Poi, andai dietro il paravento per togliere il costume di scena.
Mi intrigava abbastanza questa cosa, una tale poesia l'avevo vista raramente, sia che trattassi con uomini da cui dovevo carpire informazioni, sia da altri che semplicemente volevano un po' civettare, ma in ogni caso mi piaceva e avevo intenzione di godermela come sempre.

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[Altea]

Calas uscì dalla stanza...ripagare con la stessa moneta....ma io non volevo legami fissi, assolutamente no..poi sorrisi, ricordai quel biglietto che la Marchesa Sybille mi aveva dato, i migliori accompagnatori li trovava proprio in quella agenzia.
Ed effettivamente non avevo voglia di vedere mio marito stanotte, non volevo storie fisse ma volevo svagarmi e forse faceva al caso mio e telefonai al numero di quella agenzia "Pronto, buonasera, fatemi trovare un vostro accompagnatore al Gran Restaurant de Afragopolis, il più affascinante e scaltro pronto a finire sulle pagine dei giornali...lo aspetto tra un' ora, sia puntuale, sono Altea de Bastian, la stilista di gioielli, ovviamente voglio la massima riservatezza".
L' idea era giusta, venivo seguita dai paparazzi ovunque e finire in un giornale di gossip con uno sconosciuto, per non rovinargli la vita, era il massimo soprattutto se fosse arrivato agli occhi di mio marito.

[Guisgard]

"Quindi immagino andrai a quell'appuntamento stasera..." disse Rudy a Gwen, finendo la sua sigaretta.
Intanto, in quello stesso momento, alla casa di moda De Bastian, Altea aveva pensato bene di buttarsi tutto alle spalle, tirando in ballo anche la stampa cittadina, prenotando da una nota agenzia di appuntamenti il miglior gigolò sulla piazza.
Un'ora dopo la bella stilista arrivò al noto Gran Restaurant de Afragolopolis.

[Altea]

Mi truccai nel piccolo salottino dello studio, dopo una doccia profumata, e mi vestii con cura ma sobria.
Arrivai al ristorante e sfoderai il mio miglior sorriso, mentre guardavo la gente attorno e chiesi alla reception di accompagnarmi al mio tavolo e soprattutto se il mio "ospite" fosse arrivato.

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[Lady Gwen]

Ridacchiai divertita, dietro il paravento.
"Sei geloso per caso, Monsieur Rudy?" dissi scherzosamente.
Indossai un tubino nero e rimisi a posto il costume, poi uscii da dietro il paravento.
"Sì, ho voglia di una serata libera, di tanto in tanto..." dissi a quel punto.
Finii, a quel punto, di prepararmi davanti allo specchio incorniciato da piccole lampadine rotonde.https://uploads.tapatalk-cdn.com/20191017/94401926ca29fc91e158e2fb54280fe1.jpg

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[Guisgard]

Elegante e bellissima, seguita dagli sguardi dei presenti e attirando su di sè l'interesse di alcuni paparazzi davanti al ristarante, Altea fece il suo ingresso e fu subito accompagnata al suo tavolo, dove la stava attendendo un bel ragazzo dal fisico invidiabile e vestito in modo sportivo.
"Ti stavo aspettando..." disse lui alzandosi e baciando la mano di lei "... sei bellissima." Sorridendole ed aiutandola a sedersi. "Vuoi bere del vino? Bianco o rosso?" Con fare galante, come ci si aspetterebbe da un gigolò.
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[Guisgard]

"Beh, sei lberissima di farlo." Disse Rudy a Gwen. "Ma ricrda che da un momento all'altro saremo contattati." Rammentandole il proprio ruolo.
Intanto il teatro andava svuotandosi e la sera era giunta su Afragolopolis.

[Lady Gwen]

"Tranquillo, tranquillo, lo sai che io lavoro sempre" dissi sorniona, con un sorriso ammiccante.
Poi, uscii dal camerino.
Il teatro andava ormai svuotandosi ed immaginavo che la mia auto fosse già qui fuori ad aspettarmi.
Iniziavo a figurarmi come sarebbe stato questo appuntamento, colui che mi aveva invitata ed ero decisamente curiosa.

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[Guisgard]

Gwen raggiuse l'auto davanti all'ingresso del teatro e partì, verso il luogo del suo misterioso appuntamento.
Le luci soffuse sul corso del Lagno, con i tanti ristorantini che si affacciavano sulle sue acque, lo scorcio in lontananza degli altissimi grattacieli, le stelle più coraggiose che vincevano i bagliori cittadini al cospetto del firmamento.
L'attenzione di Gwen fu attirata da un vicoletto isolato, poco frequentato ed appena illuminato dalla luce opaca di un lampione.

[Lady Gwen]

La città, come sempre, era un tripudio infinito di luci.
Le stelle ed i grattacieli facevamo a gara fra chi dovesse brillare di più, ma la mia attenzione fu attirata non tanto dagli eleganti locali del centro, bensì da un vicoletto isolato, illuminato solo dalla luce opaca e lattiginosa di un lampione.
Dissi così a Julian, il mio autista, di avvicinarsi nei pressi della viuzza.

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[Guisgard]

L'auto di Gwen arrivò all'imbocco del vicoletto.
Il lampione lo illuminava a stento e oltre vi era solo un buio ovattato, misterioso.
La macchina non poteva entrare e solo a piedi si poteva passare.

[Lady Gwen]

La macchina si avvicinò, ma cui costretta a proseguire a piedi.
Scesi così dall'auto e mi inoltrai nel vicoletto, curiosa di vedere se avrei trovato qualcosa di interessante in quella zona così nascosta e misteriosa.

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[Guisgard]

Solo la Luna si affacciava tra gli alti muri del vicoletto, con qualche stelle sporadica a brillare nel cielo notturno.
C'era silenzio ovunque, rotto solo dal rumore dei passi di Gwen.
"I fiori" disse ad un tratto qualcuno dal buio circostante "possono sbocciare in una città come questa?"

[Lady Gwen]

I sottili tacchi delle mie scarpe ticchettavano come un curioso orologio nel vicolo, scandendo ogni istante con precisione.
La Luna illuminava pallida quella stradina, finché non sentii una voce.
Sorrisi senza voltarmi, fermandomi.
"Chissà... Alcuni, forse, solo di notte..." risposi allora, citando anch'io le parole del biglietto.

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[Guisgard]

"Sei troppo romantica..." disse la voce a Gwen "... temo che questa città non lo meriti... stanotte accadrà qualcosa... scuoterà molte coscienze... e la gente si indignerà... e come sempre per il motivo sbagliato... uomini vengono rinchiusi e tirturati solo perchè che un Dio dimori fra le nuvole, indifferente ai drammi umani... e se sono fortunati finiscono per morire in un bieco reality show..." fece un passo e Gwen vide una figura avvolta dalla penombra.

[Lady Gwen]

Ridacchiai.
"Romantica? Io? Sei proprio sicuro?" chiesi, quasi con tono retorico.
Poi, ascoltai le sue parole.
"Scuotere le coscienze... Ancor più di quanto succeda già, vedendo tutto ciò in tv?" chiesi ancora.
Poi, fece un passo e vidi un sfigura avvolta dalla penombra, così anch'io feci un passo a mia volta.

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[Guisgard]

"Esprimi un desiderio, Gwen..." disse la figura "... magari stasera c'è abbastanza magia da poterlo esaudire..."

[Lady Gwen]

Certamente, era un appuntamento insolito.
Non mi era mai capitato qualcuno di così stravagante, per così dire, quindi ero stranita, ma anche incuriosita.
Avevo però idea che non fosse una persona qualunque.
Mi sembrava che sapesse, dunque era forse conveniente per me tenermi sulle difensive.
"Un desiderio? Dipende. Ho bisogno di un desiderio per conoscere il tuo volto ed il tuo nome?" chiesi, sbirciando nell'ombra.

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[Guisgard]

"Diciamo che stanotte puoi desiderare ogni cosa..." disse la figura a Gwen "... anche un nome..."

[Lady Gwen]

Sorrisi ed annuii.
"Bene... Allora spero le stelle esaudiranno questo mio desiderio..." dissi a quel punto, sperando mi dicesse il suo nome.

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[Guisgard]

"Sarò il tuo nuovo contatto, Cigno Nero." Disse lui a Gwen. "Da oggi apprenderai informazioni e missioni esclusivamente da me. E naturalmente dovrai rispondere a me di ogni tuo successo, come di ogni tuo fallimento."

[Lady Gwen]

Ecco, per l'appunto.
Facevo bene a sospettare.
"Strano che Rudy non ne sapesse nulla, non sono stata avvisata" commentai, un po' perplessa.

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[Guisgard]

"Sono cambiate molte cose." Disse lui a Gwen. "Cose che comunque a te non devono interessare. Il tuo compito è quello di portare a termine le missioni." Fece un passo in avanti e dalla penombra lei intravide gli occhi di quell'uomo misterioso.

[Lady Gwen]

Accidenti, che antipatico...
Come se a me interessasse saperle, poi, quelle cose.
Bah...
"Ma sì, lo so, lo so..." sbuffando appena.
Poi, intravidi i suoi occhi.
"Allora, dobbiamo ancora giocare a nascondino? Non ho più cinque anni" commentai, con un sorriso impertinente, incrociando le braccia al petto.

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[Guisgard]

"Stanotte come detto accadrà qualcosa in città..." lui nella penombra "... tutti resteranno scossi... ma domani ci sarà comunque la mostra di arte contemporanea all'Afragolium Museum... voglio che tu vada lì per studiare la fauna locale, diciamo così... magari qualche esemplare interessante si farà avvicinare o forse sarà lui ad avvicinarsi a te... non deludermi... saprò ricompensarti..." e fece un altro passo in avanti, mostrando il suo volto mascherato a Gwen.
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[Lady Gwen]

Già un incarico.
Beh, certamente non perdeva tempo e poi una missione in un museo era molto molto interessante.
"Ottimo, afferrato il concetto" annuii.
Poi, mi mostrò il volto mascherato.
"Oh dai, sul serio?" dissi con tono sornione.
Va beh...
"Bene, c'è altro?"

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[Guisgard]

Nella maschera solo due fessure si aprivono per dar spazio ai suoi occhi.
Occhi indefiniti, di un riverbero misterioso, quasi artificiale e dato dalle pallide luci dei lampioni distanti.
"Per ora non c'è altro." Disse lui a Gwen con un galante cenno del capo, quasi fosse una sorte di inchino.

[Lady Gwen]

C'era uno strano baluginio in quelle fessure, dato dai suoi occhi dietro la maschera e dai pochi sprazzi di luce che riuscivano ad oltrepassare quell'ostacolo.
Sollevai un sopracciglio con un mezzo sorriso curioso, a quel suo inchino, o quasi.
Però, che tipo.
"In realtà c'è ancora una cosa" dissi a quel punto "Ho ancora un desiderio da esprimere, se non sbaglio. E non mi hai ancora detto il tuo nome" continuai, con un sorriso divertito.

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[Guisgard]

"Ad Afagolopolis c'è una guerra..." disse lui a Gwen "... per la libertà. Qui al fronte tutti assumiamo gradi e nomi nuovi, assurdi, patetici... come richiede questa assurda tragedia che viviamo... un tempo anche io avevo un nome... oggi..." alzandosi il cappuccio nero che andava così a coprirgli il capo mascherato "... puoi chiamarmi Cappuccio Nero... e presto molti altri mi conosceranno..."
"Signorina..." ad un tratto una voce alle spalle di Gwen.

[Lady Gwen]

Ma perchè ero stata contattata da un poeta?
Era previsto dal contratto?
"Cigno Nero, Cappuccio Nero... Siamo assortiti bene..." dissi sarcasticamente.
Tuttavia, sembrava davvero che il nostro incontro fosse giunto al termine.
Poi, mi sentii chiamare alle spalle e mi voltai.


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[Guisgard]

Gwen si voltò e vide un poliziotto all'imbocco del vicolo.
"Cosa ci fa" disse alla ragazza "qui da sola a quest'ora? Non sa che i posti solitari sono da evitare la sera? Soprattutto perchè siamo vicini alla periferia. Non vede la tv? Non sa che ogni sera per le strade periferiche si girano le puntate del reality Caccia all'ateo?"

[Lady Gwen]

Era un poliziotto, che mi avvertiva di quanto fossero pericolose le strade di notte, in questo periodo.
Che carino.
Sorrisi candidamente.
"Oh, non si preoccupi, stavo solo salutando un amico, ma guardi, la mia auto è proprio lì" indicandola, piegando il capo di lato con aria innocente.
"Grazie mille, agente" dissi dolcemente, passandogli accanto mentre tornavo alla mia auto.

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[Guisgard]

"Un attimo, signorina..." disse il poliziotto a Gwen "... un amico? e dove?" Indicando il vicolo deserto, oltre loro 2. "Questo è un vicolo cieco e nessuno può uscire se non da lì." Indicando l'ingresso del vicolo. "Dove sarebbe questo suo amico?"
Infatti il misterioso Cappuccio Nero è svanito nel nulla.

[Lady Gwen]

Bravo, poliziotto, di sicuro era sveglio.
Sbarrai gli occhi.
"Ma come agente, non lo ha visto? È andato via proprio un attimo fa!" indicando l'uscita del vicolo.
"Sicuro di non essere un po' stanco, questa notte?" chiesi con tono apprensivo.
Poi arrivai alla mia macchina.
"Sarebbe così gentile?" chiesi, con un sorriso ammaliante, indicando lo sportello con un gesto elegante della mano.

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[Altea]

L'accompagnatore era un bel uomo davvero e mi sedetti al tavolo osservandolo "Grazie per i complimenti ma immagino lo dici ad ogni donna, sei pagato per questo no?".

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[Guisgard]

Il poliziotto guardò Gwen con un filo di sospetto, più che altro temendo di essere preso per i fondelli da lei.
Comunque le aprì lo sportello e la fece così salire in auto.
"Vda e sia più prudente la sera, signorina." Disse.
La macchina partì ed andò via.

[Guisgard]

Lui sorrise ad Altea.
"Detta così" disse divertito "suona un pò più cruda di come effettivamente sia." Guardandola. "Diciamo che non tratto mai una donna allo stesso modo di un'altra. orse è questo il segreto del mio lavoro, no?" Sorridendo affabile.
Arrivò il cameriere con il vino e subito riempì i loro calici.
"Un brindisi?" Il gigolò ad Altea. "Così magari ci presentiamo a dovere, no?"

[Lady Gwen]

Dalla sua espressione, si vedeva che temeva di esser preso in giro, ma hey, ci si doveva divertire ogni tanto.
Salii in macchina.
"Non tema" gli assicurai, con un occhiolino.
Poi, la macchina partì, diretta al mio attico in centro ed io ripensai a questo strano incontro.
Certamente, non era stato ciò che mi aspettavo, da ipotetico appuntamento era diventata una discussione di lavoro, ma ci avevo guadagnato una missione e il compenso, quello di sicuro dopo.
Pensai dunque a come mi sarei dovuta preparare.

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[Altea]

Il tipo era scaltro e sicuro di sé, alzai il calice e lo guardai negli occhi azzurri.. "Certo, Altea de Bastian.. Nota stilista di moda e di gioielli.. E tu?".

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[Guisgard]

Gwen arrivò al suo attico e poco dopo il telefono squillò.
Sul display comparve il numero du Rudy.

[Lady Gwen]

Appena arrivai a casa, ricevetti una chiamata da Rudy e risposi.
"Eravamo insieme non più di un'ora fa, non puoi stare senza di me?" dissi, sarcasticamente, nel frattempo che preparavo qualcosa di veloce per la cena.

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[Guisgard]

"Lo so lo so..." disse lui ad Altea "... sei così famosa che ti conoscono tutti... e tra poco un gruppo di paparazzi farà irruzione qui e ci tempesterà di flash e domande... quindi dobbiamo inventare in fretta cosa dirre loro... amici? Vecchi conoscenti? Parenti? O devo fare la parte dell'ammiratore fortunato per stasera?" Divertito. "Io comunque mi chiamo Dafaun... o meglio, è il nome che ho adottato per quando lavoro." Alzando il calice. "Brindiamo a stasera..."

[Guisgard]

"Ero solo curioso di sapere l'esito del tuo appuntamento..." disse Rudy al telefono a Gwen "... ma se sei già rincasata immagino non sia stato poi così romantico... o forse lo hai già ricevuto nei tuoi alloggi?" Sarcastico.

[Altea]

Brindai e sorrisi "Un nome d'arte.. Interessante.. Diremo siamo vecchi conoscenti.. Dalla università.. Deve arrivare tutto al giornale, deve essere un gossip. Mio marito mi ha tradito e io lo voglio disonorare" sorridendo.

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[Lady Gwen]

Che cattivo...
"Credi che se ci fossero dettagli piccanti li racconterei a te? Tu di certo non lo fai con me... Anche se credo tu passi troppo tempo con me, forse ti rovino tutte le chance..." dissi con candido sarcasmo.
Mi sedetti a tavola ed iniziai a mangiare.
"E sicuramente non lo sai, ma da stasera ho un nuovo capufficio..." dissi poi, ridacchiando divertita.

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[Guisgard]

Dafaun guardò Altea negli occhi e sorrise.
"La storia più vecchia del mondo..." disse bevendo "... chiodo scaccia chiodo..." mettendo giù il calice "... e fin dove vuoi spingerti per disonorare tuo marito, Altea?" Fissandola.
In quel momento 2 fotografi, riusciti a sgusciare di nascosto nel ristorante, raggiunsero il loro tavolo e cominciarono a scattare foto a raffica.
"Signora De Bastian..." uno dei 2 "... è in compagnia stasera?"
"Suo marito lo sa?" L'altro. "Chi è il suo bell'accompagnatore, signora?"

[Guisgard]

"Un nuovo capufficio..." disse perplesso Rudy al telefono "... cosa intendi dire, Gwen?"

[Lady Gwen]

Sorrisi divertita.
"Un tizio molto poetico e galante che si fa chiamare Cappuccio Nero mi ha ingaggiata per le missioni, la prima è domani sera. Mi ha fatto anche l'inchino prima di andar via, non è carino?" dissi, fingendo un tono sognante.

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[Guisgard]

"Dai, mi prendi in giro..." disse seccato Rudy al telefono "... dì la verità... mi stai leggendo qualche romanzo di Cappa e Spada che hai davanti, vero?" A Gwen.

[Lady Gwen]

Scoppiai a ridere di cuore.
"Al massimo, siamo stati presi in giro entrambi dal cavaliere mascherato che avevo davanti, ma immagino lo saprò domani sera, alla nostra d'arte a cui parteciperò per la missione" commentai, finendo la mia cena.

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[Guisgard]

"Bah, non so che dirti..." disse Rudy a Gwen "... beh, è Mezzanotte passata e credo andò a letto..."
Ma proprio in quel momento sul PC acceso che lei aveva sul tavolino arrivò una notifica dalle News del giorno.

[Lady Gwen]

"Sogni d'oro, caro" lo salutai, poi chiusi la chiamata.
Vidi una notifica arrivare sul pc, così mi avvicinai per capire di cosa si trattasse.

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[Guisgard]

Gen aprì la notifica, leggendone il contenuto:

"Pochi minuti fa è fuggito dal sanatorio penitenziale dell'Atheus Asylum un pericoloso detenuto. Ad ora le autorità non hanno rilasciato altre informazioni, ma le ricerche dell'evaso sono già cominciate, con tutto il territorio cittadino battuto senza tregua. Appena saranno rese note altre informazioni le pubblicheremo."

[Lady Gwen]

La notizia parlava di un pericoloso detenuto fuggito dal penitenziario.
E non sapevo perché, ma qualcosa mi diceva che forse avesse a che fare col mio appuntamento di stasera.
Se fosse stato lui, beh, allora si spiegavano molte cose, soprattutto la maschera e di sicuro la mia curiosità nei suoi confronti cresceva esponenzialmente.
Non avevo ancora un'idea chiara di ciò in cui mi trovavo, ma dacché il mio compito era obbedire e mandare a compimento le missioni, avevo davvero poco da controbattere.
Quindi mi sarei limitata a seguire le indicazioni e gli ordini.
Chiusi allora il pc e mi misi a letto, esaltata per il nuovo giorno ed il nuovo incarico.

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[Guisgard]

Gwen si mise a letto e poco dopo si addormentò.
La notte trascorse senza sogni, silenziosa e volò via in fretta.
La luce del Sole la svegliò il mattino seguente, con un nuovo giorno sorto su Afragolopolis.
La città era in fermento per la mostra al museo che si sarebbe tenuta la sera.

[Lady Gwen]

Mi svegliai il mattino seguente ed il fermento per la mostra era palpabile nell'aria.
Ed ovviamente, io non ero immune.
Infatti, dopo la colazione, sistemai il necessario per la sera, e di conseguenza per la missione, come ad esempio gli orecchini che spesso usavo e che celavano dei microfoni all'interno.
Tutti i gadget più utili che si rivelavano davvero indispensabili per le mie missioni.https://uploads.tapatalk-cdn.com/20191018/5c266e92363b3536534302b5e8aac28b.jpg

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[Guisgard]

La città era in fermento.
La mostra sarebbe stata un evento esclusivo, mondano, ma anche culturale e quindi tutta l'Afragolopolis che contava voleva esserci.
Sarebbe stata anche l'occasione per vedere artisti di ogni tipo e personaggi di una certa creatività.
Per questo la giornata trascorse relativamente rapida e verso il tardo pomeriggio Gwen poteva già prepararsi per l'evento.

[Lady Gwen]

Ero esaltata, sarebbe stato un evento di grande importanza ed il fior fiore della città, oltre che del panorama artistico e culturale, sarebbe stato presente.
Certamente, uno scenario sublime per una missione.
Mi preparai, indossando un lungo abito nero di raso, impreziosito dagli accessori giusti e lasciai sciolti i capelli, era meglio nascondere il più possibile gli orecchini e di conseguenza i microfoni con cui avrei registrato le conversazioni della serata.
Una volta pronta, salii in macchina, alla volta della mostra.https://uploads.tapatalk-cdn.com/20191018/057a6bf4bd66a0b6bb0fba0d32057265.jpg

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[Guisgard]

L'Afragolium Museum era stato preparato a festa, con molti poliziotti all'esterno, tutti i sorveglianti all'interno ed un sistema di sicurezza di ultimissima generazione.
Gwen aveva arrivò con la sua auto proprio all'inizio dell'apertura e molti visitatori avevano seguito il suo esempio.
Ovviamente con lei c'era anche Rudy.
"Serata niente male." Disse lui a lei, mentre uno dei camerieri passava con dello Champagne.

[Lady Gwen]

Il museo era bellissimo, pronto com'era per ospitare questa serata.
Arrivai insieme a tanti altri ospiti e tutti facemmo il nostro ingresso.
"Sì, non si sono proprio risparmiati" risposi a Rudy, prendendo due flute di champagne.
"Cin cin" sorrisi, facendo tintinnare i nostri bicchieri insieme.
Iniziai subito a guardarmi intorno, dividendo la mia attenzione fra le pregevoli opere esposte e i visitatori della serata.
Ricordavo le parole di Cappuccio Nero, quindi era meglio iniziare a lavorare.
"Io vado, ci vediamo in giro" dissi piano a Rudy, poi iniziai ad addentrarmi con placida, ma attenta, calma fra le sale.

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[Destresya]

Ormai in città non si parlava d'altro, "Caccia all'Ateo" era un successo annunciato.
L'idea era geniale e univa l'intrattenimento del pubblico, che sempre di più voleva violenza, con il loro senso della morale, nessuno ci vede niente di male a veder morire degli atei, no?
Dopotutto gli facciamo un favore, essere rinchiusi nell'Atheum Asylum è peggio della morte.
Il governo mi forniva i carcerati, con un'assurda promessa di libertà, e nel frattempo i miei cacciatori ne cercavano degli altri.
Certo, non sapevano che li portavano direttamente a me.
Per la mia sicurezza era meglio che la mia identità fosse tenuta segreta, dopotutto non si poteva mai sapere quali infiltrati potevano esserci, e il Giudice era una preda ambigua.
Solo il produttore e il regista sapevano chi ero davvero, anche per questo mi avevano affidato la conduzione di "Caccia all'Ateo", conoscevano sia il mio talento come cacciatrice, sia quello per il giornalismo e la comunicazione.
L'ultima puntata era stata un successo, ora, nell'attesa che il governo ci mandasse dei nuovi candidati ci godevamo l'onda del successo.
Ero quasi arrivata allo studio televisivo dove si teneva il celebre talk show che aveva chiesto di intervistarmi.
Così entrai ed avvisai che ero arrivata.

https://m.media-amazon.com/images/M/MV5BYWEyNDZkMTUtMWY1MS00YmI2LTg0YmItOTZkZGFkNTg4NW VjXkEyXkFqcGdeQXVyMzM4MjM0Nzg@._V1_SY500_CR0,0,380 ,500_AL_.jpg

[Guisgard]

Le sale interne del museo, adibite ad accogliere i tanti visitatori, si presentavano illuminate a festa, con monitor sui quali scorrevano le tante immagini dei capolavori lì conservati.
I camerieri passavano fra la gente con vassoi sempre colmi di Champagne e caviale.
Gwen aveva lasciato Rudy e si era subito dedicata a studiare la situazione.
C'erano persone di ogni genere, come artisti in cerca di fama, o dal talento anticonformista.
Alcuni avevano una buona notorietà, altri dalle doti invece alquanto discutibili.
Ad un tratto la ragazza notò un giovane dai capelli lunghi e gli abiti alternativi, che spiegava ad un gruppo di visitatori un paio di tele che sembravano descrivere un tipo di pittura a metà tra il visionario ed il caos puro, fine a se stesso.

[Guisgard]

Destresya vide l'assistente di scena che le faceva segno di prepararsi ad andare in onda.
“Amici ed amiche...” disse il presentatore seduto dietro la sua scrivania al centro del palco, come ogni talk show di questo tipo richiedeva ormai “... chi è il personaggio dell'anno? Bella domanda, vero? E chi se non uno sportivo, no? Risposta ovvia!” Ridendo fra le risatine del pubblico. “Ma è ovvio... è lei... la donna che sembra nata con mille talenti... vogliamo scoprirli? Signori e signore... la presentatrice del reality dell'anno... direttamente da Caccia all'Ateo... ecco a voi... Destresya!”
E l'assistente di scena fece cenno a Destresya di andare in scena, alla scrivania del presentatore, mentre il pubblico applaudiva.

[Lady Gwen]

Avanzavo lungo i corridoi, nelle grandi sale allestite.
L'arte era davvero la protagonista stasera, insieme allo Champagne ed il caviale offerti dai camerieri che instancabilmente vagavano fra gli ospiti.
C'erano artisti di ogni genere, chi in cerca di fama, chi già affermato.
Ad un certo punto, notai un giovane intento a spiegare il significato di alcune tele contemporanee ad un gruppo di visitatori.
Così, mi aggiunsi anch'io.

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[Guisgard]

Gwen si aggiunse al gruppo che ascoltava il giovane artista dall'aspetto alternativo.
"L'arte per me" disse lui "deve essere sofferenza e realismo... ecco perchè io dipingo solo ciò che mi trasmette tristezza... oltre ad essere reale... per questo ho nominata questa mia tela..." respirando piano come se stesse partorendo le parole "... umido e plastica... ossia l'essenza più intima e sofferta della realtà sociale in cui viviamo... il mondo è un'enorme discarica e noi siamo simili a vermi parassiti che si nutrono del degrado culturale che ci avvolge..." con aria sofferta.

[Lady Gwen]

Iniziai ad ascoltarlo e beh... Di certo ognuno aveva la propria concezione di arte.
Era per questo che esisteva ed era giusto così, dopotutto.
Certo, tutto un po' sofferto ed esasperato, ma rimasi lì ad ascoltarlo finché non avessi colto qualcosa di interessante per la mia missione.

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[Guisgard]

"Quest'altra tela" disse il giovane artista recuperando ciò che sembrava aver smarrito con i suoi lunghi respiri di sofferenta interiore "l'ho invece intitolata... connessione!" Esclamò. "Raffigura il mio vecchio cellulare... è una denuncia visionaria su come ormai viviamo in simbiosi con i nostri telefonini, ina disperata e vuota ricerca di noi stessi nel conseso altrui." Sospirando. "Se le mie opere vi piacciono" sorridendo poi "vi pregherei di aggiungere un like al mio profilo on line, grazie!"

[Lady Gwen]

L'artista continuò a descrivere le sue opere innovative, sebbene non riscontrassero i miei gusti.
Alzai gli occhi in su all'ultima frase e ripresi il mio giro di ronda nelle sale, sperando di trovare quello che Cappuccio Nero voleva da me.
Non avendo indicazioni, sarebbe stato complicato, ma non mi tiravo mai indietro davanti al mio lavoro.

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[Guisgard]

Gwen, alla fine, comprese che quel giovane artista di talento non aveva neanche l'ombra e riprese così a vagare nelle sale colme di visitatori.
Ad un tratto notò un uomo di mezz'età, vestito in modo sportivo, accanto al quale c'era una sorta di manichino di latta, a metà tra uno spaventapasseri cyberpunk ed un cavaliere mediovale finito carbonizzato in qualche mortaio.
"La mia arte" disse l'artista a quelli intorno a lui "tende a distruggere, non a generare. Mi piace scavare nell'intimo equilibrio cartesiano, su cui in bilico perenne corre il Tempo di questo mondo ormai alla frutta. La mia opera si intitola spaventame... rappresenta un insieme di fantasmi e rimpianti che hanno segnato la mia esistenza artistica."

[Lady Gwen]

Andai avanti e vidi un altro artista, un uomo di mezza età, intento ad illustrare il concetto alla base della sua opera, ossia un manichino di latta che di sicuro aveva avuto tempi migliori.
Ascoltai la sua spiegazione e fra lui e l'artista più giovane ero convinta di essermi persa qualcosa circa il mondo dell'arte.
Sì, di sicuro c'era qualcosa che non combaciava, ma non mi sentivo di biasimarli.
Ormai, l'arte era più manifesto sociale che bellezza e loro facevano l'unico sforzo di adeguarvisi.
Di sicuro, Cappuccio Nero non aveva torto parlando di "fauna locale", riferendosi a questo ambiente artistico e mi chiedevo cosa avrei potuto mai trovare di utile in tutto ciò.


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[Guisgard]

Gwen aveva capito che questo soggetto di artistico aveva poco o nulla, così come il suo manichino di latta.
Riprese allora a vagare fra quelle sale.
“Di sicuro è una giornalista lei.” disse ad un tratto una voce alle sue spalle. “Non è difficile capirlo, visto si aggira in queste sale più curiosa che ansiosa. Ergo, lei non è qui per l'arte, ma per qualche notizia degna di tal nome. Ho indovinato?”

[Lady Gwen]

Continuai a camminare, ma sentii una voce alle spalle e mi fermai.
"Lei dice? Perché mai dovrei essere ansiosa, se fossi qui per l'arte? Ha per caso una teoria?" chiesi a mia volta, senza voltarmi, con un leggero sorriso.

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[Guisgard]

"Perchè chi ama e cerca l'arte" disse la voce alle spalle di Gwen "lo fa sempre con passione e la paura di non riuscirci genera ansia. Se invece come credo lei fosse qui per curiosità, o comunque seguendo il suo raziocinio e non il cuore, sarebbe al massimo curiosa."

[Lady Gwen]

Sorrisi incuriosita.
"È una teoria interessante... Chissà, magari invece sono una spia..." dissi, mentre mi voltavo con un leggero risolino.
"Secondo lei, ce l'ho la faccia della spia? O più della giornalista?"https://uploads.tapatalk-cdn.com/20191020/ec72b39c6477f1b4656db67c0917e808.jpg

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[Guisgard]

Gwen si voltò e i 2 si ritrovarono l'una di fronte all'altro.
Era un tipo alto, con le spalle larghe, l'aspetto solare e tuttosommato con un certo fascino da copertina.
"In effetti" disse lui a Gwen "guardandola bene..." fissandola ben bene e non solo in viso "... direi nè l'una, nè l'altra..." con un vago sorriso compiaciuto.
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[Lady Gwen]

Il mio interlocutore era un uomo alto, gli occhi chari limpidi e magnetici e dall'indubbio fascino.
Sorrisi enigmaticamente alle sue considerazioni su di me.
Nel frattempo, un cameriere passò accanto a noi, così presi due flute di champagne e ne porsi uno a lui.
"Mi stupisca, la ascolto" risposi, intrigata da quel gioco.

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[Guisgard]

"Direi un'attrice..." disse lui prendendo lo Champagne che Gwen gli porgeva "... si... magari quelle da soap opera... già... ora guardandola non le darei mai della giornalista. Stupita?" Divertito lui.

[Lady Gwen]

"In realtà, quello delle soap opera è un settore visto un po' come di terz'ordine, dovrei offendermi?" chiesi, per poi ridacchiare.
"In realtà, sono una ballerina" svelai con un sorriso enigmatico.
Potevamo sorvolare sul fatto che fosse solo una copertura o un mezzo per la mia attività di spionaggio.
Vero che potevamo?

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[Destresya]

Era tutto pronto, ormai, per la mia entrata in scena.
Quello era il mio mondo, il mio elemento, tanto quanto la caccia notturna lo era stata negli anni della mia giovinezza.
Ora muovevo i fili, non correvo più io per le strade di notte, ed era meglio così, quel ruolo di comando mi esaltava, mi permetteva di avere tutto sotto controllo.
E io dovevo avere tutto sotto controllo.
Quando sentii il mio nome sfoderai quel sorriso che rivelavo solo davanti alle telecamere, quello che sembrava fatto apposta per ogni telespettatore, in cui tutti potevano specchiarsi, che doveva far sognare, immaginare.
Entrai nella sala di registrazione salutando il pubblico con un gesto aggraziato provato mille volte.
Camminai in quel modo fino alla scrivania del presentatore, tra uno scrocio di applausi del pubblico in sala.

[Guisgard]

Lui ride, ma in modo enigmatico, curioso.
"Una ballerina..." disse fissando Gwen "... e cosa ci fa una ballerina ad una mostra d'arte moderna?" Divertito.

[Lady Gwen]

Sollevai un sopracciglio.
"Una persona non può avere degli interessi, a prescindere dalla professione?" Chiesi, curiosa e divertita insieme.

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[Altea]

Ad un tratto arrivarono dei fotografi e io osservai il mio accompagnatore e sorrisi verso l'obiettivo rivolgendomi ai paparazzi "Non si può cenare con un vecchio compagno di università che subito scatta la malizia. Mio marito? Non penso si scandalizzera' per questo.. D'altronde una manager, una dea della moda come me cena con clienti, affaristi.. Potete andare ora".

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[Guisgard]

Lui sorrise.
"Giustissimo..." disse poi a Gwen "... quindi appassionata d'arte?" Porgendole la mano. "Io sono Yldama." Presentandosi.

[Guisgard]

I paparazzi continuarono a scattare foto verso il tavolo di Altea e del suo accompagnatore, ma poi i camerieri del ristorante riuscirono a mandarli via.
"Da come hai sbrigato la pratica di quei paparazzi" disse il bel gigolò alla famosa stilista "sembra che tu sia nata per vivere nella celebrità." Riempiendo i loro bicchieri con lo Champagne.

[Lady Gwen]

Ridacchiai scuotendo la testa alla sua reazione.
Poi, si presentò ed io osservai il suo viso.
Poi strinsi la sua mano.
"Io sono Gwen" mi presentai allora "Le si addice il suo nome, sa?" commentai, piegando il capo con un sorriso, per poi prendere un sorso di champagne.

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[Guisgard]

Destresya, come una star, fece il suo ingresso nello studio fra gli applausi del pubblico, per poi sedersi alla scrivania del presentatore.
"Presentatrice, manager, giornalista, oltre che donna bellissima..." disse lui "... chi è davvero Destresya? Ce lo dirà ora o ci toccherà vedere tutte le puntate del reality?" Divertito, con il pubblico che applaudiva, mentre sul monitor dello studio scorrevano le immagini di Caccia all'Ateo.

[Guisgard]

"Ah, interessante..." disse sorridendo Yldama "... e in che modo il mio nome mi si addice? Mi intriga questa cosa... è una nuova tendenza New Age forse?" Fissando Gwen.

[Lady Gwen]

Rido di cuore alla sua domanda.
"Ma no... Pensavo solo che si addicesse al suo viso, ecco..." risposi, con un sorriso curioso, mentre osservavo tutti i dettagli del suo volto, gli occhi chiari e glaciali, ma penetranti, le labbra sottili ma sempre piegate in un sorriso quasi delineato dal compiacimento.
Era di una bellezza che colpiva subito, ma mostrava anche un fascino particolare, quel tipo di fascino che si emana quasi involontariamente, un raro tipo di carisma decisamente desueto.

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[Guisgard]

"Lo prenderò come un complimento..." disse sorridendo Yldama a Gwen "... e grato di ciò, ammesso sia davvero un complimento, potrei rendere non vana la sua visita stasera al museo." Divertito con fare enigmatico.

[Lady Gwen]

Sorrisi ed annuii, vuotando il mio bicchiere.
Poi, drizzai le antenne.
Che fosse lui la persona che Cappuccio Nero mi aveva anticipato si sarebbe avvicinata?
Probabile...
Beh, certamente ero intenzionata ad andare a fondo a questa cosa.
"Se prima aveva il mio interesse, adesso ha la mia attenzione" dissi divertita "Forse, vuole svelarmi perchè lei è qui al museo? Visto che ha fatto di tutto per capire cosa io fossi venuta a fare qui..." dissi poi, ridendo.

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[Altea]

"Si.. Come detto mio padre dirige una famosa casa di moda.. Sono abituata a sistemarli. Ma tu come mai fai questo lavoro?".

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[Guisgard]

"Diciamo" disse Yldama finendo il suo bicchiere "che sto lavorando a qualcosa infinitamente più interessante di qualunque altra cosa lei possa aver visto qui stasera. Qualcosa che cambierà il mondo." Facendo l'occhiolino a Gwen.

[Guisgard]

Lui sorrise ad Altea.
"Vuoi la risposta" disse "romantica, o quella cinica?" Divertito.

[Lady Gwen]

Quelle parole mi suonarono stranamente familiari.
Rimasi qualche secondo in silenzio, soppesando la frase.
"Bene, allora sono molto molto curiosa di saperne di più" dissi a quel punto, annuendo con un sorriso enigmatico.

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[Guisgard]

"Si, ma non posso svelare qui il tutto..." disse Yldama avvicinandosi all'orecchio di Gwen, parlando con voce bassa e calda "... non posso correre il rischio che qualcuno sappia prima del tempo..."

[Destresya]

Mi sedetti con naturalezza accanto a quello che era il presentatore di Talk Show più seguito di Afragolopolis.
Regalai un sorriso smagliante a lui e ai telespettatori, ridendo alla sua battuta.
"Perchè, pensavi forse di perderti una puntata di Caccia all'Ateo, Luke?" con aria complice, come se ci conoscessimo da sempre.
"E poi, se fossi prevedibile i nostri telespettatori si stancherebbero presto di me, non credi?" ammiccai, divertita.

[Lady Gwen]

La sua voce bassa e calda, come il suo respiro sul mio collo, mi mise i brividi.
Caldi brividi lungo la schiena e dovetti reprimere un gemito a quelle improvvise sensazioni.
Intanto, le mie ipotesi si facevano sempre più fondate sulla sua identità.
"Allora possiamo anche spostarci altrove..." dissi io a quel punto, con tono ovvio e la stessa voce bassa e calda usata da lui.

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[Guisgard]

"Beh, difficilmente io credo che gli spettatori possano stancarsi di te." Disse divertito ilpresentatore. "E magari loro forse vorrebbero cacciare te, non credi?" Ridendo. "Non è che sei diventata atea anche tu? Oggi pare vada di moda." Sarcastico e tutti risero in sala.

[Guisgard]

Yldama guardò Gwen negli occhi, poi quel suo sguardo chiaro prese a scivolare piano su tutta la figura di lei.
"Concordo..." disse lui "... beh, potremmo andare nel mio laboratorio... vuole?"

[Destresya]

"Oh andiamo, cacciare me?" con aria ammiccante "Ma guarda che casomai qui la cacciatrice sono io..." ridendo, e faceva abbastanza ridere considerando che era vero, ma che nessuno lo sapeva nè lo doveva sapere.
L'identità del Giudice doveva essere protetta.
"Una moda pericolosa, Luke, guarda un po' che sorte tocca ai nostri concorrenti! E devo dire che fanno davvero di tutto per accaparrarsi il favore del pubblico e salvarsi la pelle, sai?" ridendo di nuovo.

[Lady Gwen]

Avevo già attivato i microfoni negli orecchini, poichè la situazione sembrava davvero farsi interessante per me.
Il suo sguardo accarezzò tutta la mia figura, ma mi piacque e parecchio.
Sorrisi poi di nuovo.
"Certo, con molto piacere" acconsentii.
Rudy avrebbe continuato da solo il suo giro turistico della mostra, poichè ero certa stavolta di aver fatto centro.

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[Guisgard]

Tutti risero ed applaudirono alla risposta di Destresya.
"Beh, cacciatrice o meno" disse il presentatore "c'è da dire, indubbiamente, che il tuo personaggio è ormai celeberrimo. Anche in ambienti poco ortodossi. Infatti pare che il Cinema per adulti ti abbia dedicato più di una sexy parodia. Ne sai niente?" Sarastico.
https://pmchollywoodlife.files.wordpress.com/2013/09/alice-eve-craig-ferguson-clevage-ftr.jpg?w=600

[Guisgard]

Gen e Yldama lasciarono così il museo e raggiusero l'auto di lui, una spider blu notte.
Con quella partirono, sfrecciando per le strade della città e le sue infinite luci.
Arrivarono ad una casa fuori dal centro, appena appartata e qui l'autoparcheggiò.
"Eccoci arrivati." Disse lui a lei. "Sicura vuoi entrare? Poi dovrò ucciderti!" Sarcastico e divertito.

[Lady Gwen]

Sfrecciammo a bordo della sua bellissima Spider blu notte, mentre le luci della città scivolavano come olio sulla sua superficie lucida.
Arrivammo a casa di Yldama, un'abitazione appartata, parecchio lontana dal centro.
Sorrisi enigmaticamente alla sua frase.
"Dici? Potrei sorprenderti" commentai io, entrando in casa sua.

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[Guisgard]

Yldama rise di gusto e poi condusse Gwen all'interno dell'abitazione.
Si sentivano versi di animali, probabilmente rinchiusi non troppo lontano.
Poi scesero in una sorta di cantina, dove si trovava il laboratorio di lui.
Vi erano molti macchinari, diversi monitor, strumenti di vario tipo ed un forte odore di anestetico.
"Ecco il mio regno." Disse lui a Gwen. "Ora conosci il mio segreto... sono uno scienziato." Divertito.

[Destresya]

Sorrisi, maliziosa e ammiccante a quelle parole di Luke.
"Beh, mi preoccuperei del contrario..." con un sorrisetto complice e compiaciuto "Spero solo mi abbiano reso giustizia!" risi, divertita.
"Ma la vera star è il reality stesso, non certo io, o dici che milioni di telespettatori resta incollato davanti alla tv per vedere me?" con l'aria pensierosa ma divertita.

[Lady Gwen]

Sorrisi alla sua risata spontanea che mi piacque tanto.
Entrammo in casa e curiosamente sentii dei versi di animali.
Poi, scendemmo in una specie di cantina e capii che era un laboratorio.
Interessante.
Molto interessante.
C'erano strumenti, schermi, qualsiasi cosa.
"Anestetico" dissi, annusando l'aria "Allora vuoi davvero uccidermi, chissà" dissi poi, ridacchiando sarcasticamente.
"E dunque, qual è questo tuo progetto top secret?" chiesi a quel punto, curiosa, aggirandomi fra i macchinari.

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[Guisgard]

Il presentatore rise.
"Non mi meraviglierebbe." Disse malizioso a Destresya. "Ma riguardo al reality... ora sei qui e non ti lasceremo andare se prima non ci dirai chi sarà il prossimo concorrente!" Tutti applaudirono in studio.

[Guisgard]

"Già..." disse Yldama accendendosi una sigaretta "... ecco a cosa sto lavorando, Gwen." Indicando uno strano macchinario nella stanza.
http://www.darsmagazine.it/wp-content/uploads/2015/02/002_MOSCA_CHROMOSOMESdef-e1423575501249.jpg

[Lady Gwen]

Mi indicò un macchinario nella stanza, nel mentre che accendeva una sigaretta.
Così, mi avvicinai.
"Che macchinario è? A cosa serve?" chiesi, studiando quella strana invenzione.

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[Destresya]

"Eh, credimi Luke, se lo sapessi potrei anche pensare di rivelartelo, ma finchè il governo non ce lo comunica, resta un mistero anche per noi..." con la voce più misteriosa, come se stessi confidando un segreto.
"Speriamo solo che sia all'altezza dei suoi predecessori, che ci hanno regalato un sacco di emozioni, dopotutto cos'è Caccia all'Ateo, se non uno strumento di redenzione?" ora con tono soave e un sorriso smagliante.

[Guisgard]

"A cambiare il mondo." Disse Yldama a Gwen. "Prego... dami un tuo indumento... personale ed intimo, così che non ci sia trucca..." fissandola divertito.

[Guisgard]

"Capisco..." disse il presentatore a Destresya "... e cosa puoi dirci dell'evaso dall'Atheon Asylum? Si vocifera che i tuoi cacciatori possano unirsi alla polizia per una super puntata del reality, vero?"

[Lady Gwen]

"Un po' vago..." commentai, con ironico sarcasmo.
Poi, inarcai un sopracciglio alla sua richiesta.
Complimenti per l'audacia, non c'è che dire.
Con un sorriso divertito, sfilai uno dei miei guanti velati bianchi e glielo porsi.
"Prendere o lasciare" gli dissi, divertita, dandogli l'aut aut e nel frattempo la mia mano nuda rubò la sigaretta dalle sue dita, facendo un paio di tiri.https://uploads.tapatalk-cdn.com/20191021/6bf5bd79b040443709bdd55b6d0a242a.jpg

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[Guisgard]

"Un guanto va benissimo..." disse lui divertito a Gwen "... cos'altro volevi darmi?" Ridendo.
Mise allora il guanto in quella strana clausola e poi digitò una serie di numeri sul display.
La capsula si illuminò, poi cominciò a vibrare forte.
Un attimo dopo si aprì e il guanto dentro non c'era più.

[Lady Gwen]

Sorrisi divertita scuotendo la testa e facendo un altro tiro dalla sigaretta.
Osservai poi tutto il procedimento con vivo interesse e rimasi davvero sbigottita quando non vidi più il guanto.
Mi presi qualche secondo per realizzare e metabolizzare il tutto.
"Okay" dissi infine "Cos'è? Hai per caso, non so, trovato finalmente il progetto per la macchina del tempo?" dissi, un po' sarcasticamente, ma neanche tanto.
Insomma, il mio guanto era sparito davanti ai miei occhi!
Qualcosa doveva pur esserci!

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[Guisgard]

Lui rise.
"No, niente macchina del Tempo." Disse a Gwen. "E' tutto molto scientifico, non fantascientifico." Divertito. "Guarda nella tua borsa..." fissandola.

[Lady Gwen]

"Oh beh, dovrai davvero impegnarti per convincermi di questa cosa" commentai, riferita al suo "non è fantascienza".
Decisamente.
Aggrottai la fronte, non capendo dove volesse arrivare, così presi la mia borsa e la aprii, chiedendomi cosa avrei dovuto trovarci dentro.

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[Destresya]

Sorrisi a quelle parole, avvicinandomi a Luke con aria complice.
"Beh, quello che posso dirvi è..." come se stessi per rivelare un segreto, per poi voltare lo sguardo verso la camera vicinissima al mio viso.
"Restate sintonizzzati su Caccia all'Ateo, e scoprirete ogni cosa!!" risi, divertita da quello scherzetto.

[Guisgard]

Gwen aprì la sua boesa e dentro, incredibilmente, ci trovò proprio il guanto.
Intanto, negli studi televisivi di Canale 29, Destresya con il suo scherzetto aveva strappato applausi a scena aperta.
La puntata terminò ed appena entrata nel suo camerino la bella presentatrice sentì il suo cellulare squillare.

[Lady Gwen]

Scossi la testa con un sorriso, mentre vedevo il guanto dentro la mia borsa.
"Lo sai che ora devi spiegarmi come funziona tutto questo, vero?" dissi con un sorriso divertito, mentre poggiavo di nuovo la sigaretta fra le sue labbra sottili, pungendomi appena le dita con la sua barba fulva.

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[Destresya]

A volte avevo l'impressione che quel sorriso finto ed esagerato che sfoderavao in tv mi sarebbe rimasto attaccato, ma funzionava e duqnue lo utilizzavo sempre.
Mi diedero un camerino per sistemarmi dopo la puntata, e ci voleva proprio perchè le luci mi avevano fatto sudare in un modo, che il trucco era senz'altro da rifare.
Fu allora che squillò il cellulare.
"Pronto?" risposi, distrattamente.

[Guisgard]

Lui lasciò che Gen posasse la sigaretta fra le sue labbra e tirò poi una bella boccata di fumo.
"Molto semplice, mia cara..." disse Yldama "... quella macchina in cui mi hai visto mettere il tuo guanto è uno Scanner Particellare, ossia un macchinario capace di scomporre le molecole di qualsiasi oggetto e trasmetterle e poi ricomporle, attraverso canali vettoriali dell'universo quantistico intorno a noi, in un altro punto dello spazio-Tempo. Io ho inserito le coordinate della tua borsa e lì è stato ricomposto il tuo guanto." Ridendo orgoglioso. "Ti ho detto... è scienza, non fantascienza." Divertito e soddisfatto.

[Guisgard]

"Pronto..." disse una voce a Destresya dall'altra parte del cellulare "... sono io, Zambrun..." era il produttore di Caccia all'Ateo, l'unico, oltre al manager di Destresya, a conoscere la sua identità segreta.

[Lady Gwen]

Lo ascoltai attentamente e benché la spiegazione suonasse davvero scientifica, per me era comunque una cosa fuori dal mondo.
"Sì, ho visto fare una cosa simile anche a Willy Wonka con una tavoletta di cioccolato..." dissi sarcasticamente "Ma è certamente geniale" annuii.
Poi, lo guardai.
"Come mai hai scelto di dirlo proprio a me?" chiesi a quel punto, davvero curiosa.

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[Guisgard]

"Perchè un simile segreto non voglio portarlo dentro di me..." disse Yldama a Gwen "... non voglio condividerlo solo con me stesso... perche te? Non lo so... ho seguito il mio istinto..." fissandola "... ma non dovrei fidarmi di nessuno..."

[Lady Gwen]

"Solo istinto?" dissi, riflettendoci attentamente.
Interessante.
Soprattutto perché il suo radar non sembrava funzionare bene, visto che aveva scelto di fidarsi di me.
"Beh, anche se fossi la persona più inaffidabile del mondo, ormai me l'hai detto, no? Sei ancora del parere di uccidermi" gli chiesi, ridacchiando ed avvicinandomi a lui.

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[Destresya]

"Ciao, dimmi!" spiccia, mentre mi preparavo per uscire "Ho appena finito di registrare l'intervista, direi che è andata bene, novità?".

[Guisgard]

"No, ma potrebbero pensarci altri ad ucciderci..." disse Yldama fissando Gwen che si avvicinava a lui.
Intanto, nel camerino, Destresya era al cellulare con Zambrun.
"Dall'alto vogliono una puntata speciale di Caccia all'Ateo..." mormorò lui.

[Lady Gwen]

Assunsi un'espressione fintamente pensierosa.
"Beh, sì, è certamente un'ipotesi" dissi, con amaro sarcasmo.
Ma hey, non ero stata addestrata a caso, quindi potevamo stare ampiamente tranquilli, oh sì.

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[Guisgard]

"Se il governo di questa lercia città scoprisse la verità..." disse Yldama a Gwen "... beh... finiremmo molto male... e la mia invenzione di certo cadrebbe nelle mani dei cattivi." Ridendo. "A meno che..." fissandola.

[Lady Gwen]

Cattivi.
Chi erano i cattivi in questa circostanza?
E soprattutto, io e lui stavamo dalla stessa parte?
Domande interessanti...
"A meno che cosa?" dissi subito, curiosa di sapere cosa aveva in mente.

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[Destresya]

Le mie abilità multitasking mi avevano permesso di finire di vestirmi mentre ero al telefono ed ora ero pronta per uscire.
"interessante!" sorridendo contenta al produttore "Che cosa avrebbe di speciale? L'evaso?" chiesi, incuriosita.

[Guisgard]

"A meno che" disse Yldama a Gwen "colui che mi ha finanziato e commisionato il macchinario riesca a prenderselo." Fissandola.
Nel frattempo Destresya era sempre al telefono con il suo produttore.
"Il governo" lui a lei "vuole una puntata speciale... un concorrente che non sa di esserein gara, che non partirà come sempre accade dai nostri studi... sto parlando dell'evaso..."

[Lady Gwen]

"Ah, ora la cosa si fa interessante..." commentai, pensierosa.
"Deve essere certamente qualcuno di molto facoltoso..." e forse adesso sapevo anche chi.
Forse adesso tutto mi era più chiaro, na avevo solo bisogno di una conferma.

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[Guisgard]

"Beh, speriamo che finisca bene questa storia..." disse Yldama finendo la sigaretta "... anche perchè non ho collaudato del tutto il macchinario... infatti la sperimentazione fino ad oggi è avvenuta solo su oggetti inanimati... non quindi su organismi viventi..." fissando Gwen.

[Lady Gwen]

"Spero in bene, apre tu abbia fatto un ottimo lavoro" dissi, con un sorriso divertito.
"Se vuoi, questo posso anche lasciartelo, come primo esperimento, o come souvenir..." aggiunsi poi, sempre divertita, mentre lasciavo il guanto sul tavolo ed uscivo dal laboratorio.

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[Guisgard]

Yldama prese il guanto e poi vide Gwen che si apprestava ad uscire dal laboratorio.
"Ehi, Gwen..." disse "... vuoi già andar via?"

[Lady Gwen]

Lo sentii chiamarmi mentre ero sulle scale e mi voltai.
Assunsi un'espressione divertita, mentre mi appoggiavo allo stipite della porta.
"Dipende qual è la controproposta" commentai allora.

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[Guisgard]

"Liberare la città" disse lui a Gwen "e diventare un'eroina. Vuoi quindi aiutarmi?" Fissandola sorridente.

[Lady Gwen]

Mi finsi pensierosa.
"Beh, non è male... Ma non mi ci vedo col mantello..." risposi sarcasticamente.

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[Guisgard]

"Spiritosa..." ridacchiando Yldama "... dimmi solo una cosa... anche tu odi il governo come lo odio io?" Fissandola.

[Lady Gwen]

"Lo sono sempre" dissi sorniona.
Poi, osservai le sue iridi cerulee.
A lungo.
E di nuovo quel sorriso beffardo apparve sul mio viso.
Se avesse saputo...
"Beh, non è certo una passeggiata di salute... Anzi..." ridacchiai.

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[Guisgard]

"Aiutami a trovare una cavia stanotte..." disse Yldama porgendo una mano verso Gwen "... dimmi di si... altrimenti puoi andare... mi fiderò che non dirai nulla a nessuno..." fissandola negli occhi.

[Lady Gwen]

Ricambiai il suo sguardo con vivo interesse.
Sì, adesso le cose prendevano decisamente un'altra piega.
Osservai, i suoi occhi, poi la sua mano.
E la strinsi.
"Siamo soci in affari, allora" risposi, con un sorriso divertito.
Ora sì ragionava.

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[Guisgard]

Gwen prese e strinse la mano di Yldama, quasi a voler sancire un patto fra loro.
Lui però sembrava dare a quella presa, a quell'intreccio di mani, ben altro valore.
Per un istante lei senti una stretta calda, intensa, persino virile, accompagnata dall'intenso colore degli occhi di lui in quelli della ragazza, come a volerli avvolgere, penetrare, intrappolati in uno sguardo forte, a dir poco passionale.
"Bene..." disse con un vago sorriso "... socia..." sussurrò in modo ambiguo.

[Lady Gwen]

Probabilmente ero rimasta in apnea, trattenendo il fiato nel momento in cui avevo sentito la sua stretta forte, virile, intrisa di un passionale calore che non mi ero aspettata.
Come il suo sguardo.
Un azzurro così caldo, avvolgente, penetrante, un azzurro che si legava indissolubilmente ai miei occhi.
Un sorriso malizioso nacque spontaneamente sul mio volto, la mia mano ancora stretta alla sua.
"Dunque, quando cominciamo?"

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[Guisgard]

"Subito direi..." disse lui sempre con gli occhi in quelli di Gwen.
Allora con quella stretta intorno alla sua mano la tirò verso di sè.
In un attimo Gwen si ritrovò contro il petto di Yldama, fra le sue braccia e l'istante seguente le labbra di lui incatenarono quelle di lei in un bacio caldo, profondo, penetrante.

[Lady Gwen]

Stavo per rispondere, ma in un istante mi tirò verso di sè.
Mi ritrovai contro il suo torace robusto e ben fatto, fra le sue braccia.
Un attimo dopo, mi baciò, con caldo trasporto e passione.
Mi abbandonai a lui, sentendomi stranamente bene in quel bacio, una sensazione nuova che non avevo mai assaporato.
La mia mano libera accarezzò il suo bel viso, mentre assaporavo quel contatto intimo fra noi, un contatto morbido, invitante, di cui non avevo previsto l'imminenza, ma che mi piaceva.

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[Guisgard]

Gen era contro il petto di Yldama, con le sue labbra schiuse, calde ed umide nella morsa di quelle di lui, accogliendo generosa la sua lingua audace e penetrante, in un contatto intimo, profondo.
Era un bacio bagnato di appassionato desiderio, con Yldama che virile la stringeva a sè, forte e deciso, trasmettendole un senso di protezione, facendola sentire donna.
Una donna desiderata.

[Lady Gwen]

Gemetti piano in quel bacio caldo, profondo, audace, ma soprattutto stranamente intimo.
Un bacio che mi faceva sentire desiderata, ma anche protetta, io, che certamente la cosa di cui avevo meno bisogno era proprio la protezione, ma in quel momento desideravo anche quella.
Era un risvolto certamente piacevole e più o meno inaspettato della serata, ma ogni cosa lo era stata, stasera.
Le mie mani vagavano fra i suoi capelli fulvi, appena più scuri dei miei, mentre mi lasciavo inebriare dal suo profumo.

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[Guisgard]

Si baciarono ancora ed ancora, fino a quando uno strano sibilo li destò da quel momento di calda intimità.
"Fase-di-progettazione-ultimata." Disse la voce meccanica del computer collegato alle apparecchiature. "Sperimentazione-umana-ritenuta-privi-di-rischi-all'89,8%."
"Ottimo..." mormorò Yldama, per poi guardare Gwen.

[Lady Gwen]

Continuammo ancora e ancora, fin quando una voce elettronica dal computer ci destò.
A quel punto, lo osservai con circospezione.
"Ed ora?" chiesi, senza dare a vedere che ero sulle difensive.

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[Guisgard]

Lui guardò Gwen negli occhi e sorrise in modo enigmatico.
"Ora comincia la sperimentazione..." disse "... quella vera..." accarezzandole il viso.
a prese delicatamente per mano e la condusse con lui verso il macchinario, come un Cicerone che svela i segreti di un mondo nascosto.

[Lady Gwen]

Mi accarezzò il viso, ma ad ogni millimetro che la sua mano percorse sul mio viso sentii brividi freddi attanagliarmi.
Mi prese per mano.
"Tu... Tu vuoi usare me come cavia, non è vero?" chiesi, la mia voce piatta, impersonale.
Mi sembrava un modo molto stupido per andare incontro alla morte, dopo due anni trascorsi a svolgere ogni genere di missione, anche fra le più pericolose, ma speravo che se avessi lasciato la pelle qui, almeno sarebbe servito a qualcosa.
Avrei dovuto fiutare subito una cosa del genere, ma ero stata leggera, fiduciosa, decisamente troppo.
Stupida, stupida Gwen
Non mi ero mai potuta permettere un tale atteggiamento, Rudy me lo aveva insegnato sin dal mio primo istante come agente, ma forse non era bastato, a me, per diventare più furba, più ricettiva e rischiavo davvero di morirci, in questo "esperimento".

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[Destresya]

"Mi sembra un'idea geniale, sfruttare la situazione dell'evaso a nostro vantaggio!" annuivo mentre lasciavo gli studi televisivi e scendevo in strada.
"Abbiamo notizie dell'evaso?" chiesi poi, pensierosa "Bisognerà organizzare una caccia preventiva per stanarlo!" immaginai "Posso pensarci io ad organizzarlo!".

[Altea]

Sorrisi.. "Una sarà per i soldi.. Intendo la risposta cinica.. E quella romantica?" osservandolo incuriosita.. "Comunque hai un nome che ti identifica, quindi il tuo nome è un altro?".

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[Guisgard]

Yldama scoppiò a ridere.
"Sono uno scienziato, non certo un maniaco o serial killer, Gwen." Disse divertito. "Ho degli animali qui in laboratorio... devo solo scegliere quale..." aprendo una porta laterale, dalla quale poi arrivò un tanfo, insieme ai grugniti ed ai latrati di diverse bestie li rinchiuse.
Intanto, in strada, Destresya tornava agli studi televisivi.
"Perfetto, era ciò che intendevo." Zambrun a lei al cellulare. "Ti aspetto per discutere insieme la caccia."
Nello stesso istante, ma al noto ristorante, Altea era con il suo accompagnatore.
"Si, hai indovinato la risposta cinica..." lui a lei "... quella romantica invece la dico solo alle clieti speciali..." facendole l'occhiolino "... il mio nome vero? Anche quello è per poche fortunate, mia cara stilista." Bevendo lo Champagne.

[Altea]

Sorrisi incuriosita ancora di più "E come deve essere una cliente per essere speciale? Perché mi interessa ora sapere la risposta.."sorseggiando lo champagne.

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[Guisgard]

Lui sorrise.
"Non so..." disse fissando Altea con i suoi occhi chiari "... deve esserci chimica fra noi... sentire, anzi provare un legame particolare, speciale... invisibile eppure che c'è da sempre... un pò come il mito Giapponese del filo rosso..." bevendo.

[Destresya]

"Perfetto, arrivo subito!" dissi, aumentando il passo e chiudendo la telefonata.
Raggiunsi la torre che ospitava gli studi televisivi dell'emittente di Caccia all'Ateo, e salii al piano più alto, dove si trovava lo studio del produttore.
Bussai prima di entrare.
"Eccomi, sono Des!" sorridendo.

[Guisgard]

Zambrun fece entrare Destresya nel suo ufficio.
"Prego, accomodati." Disse. "Vedrai, sarà una grande occasione... tutti resteranno incollati ai video... il fuggiasco cacciato in diretta tv... i nostri cacciatori più efficienti della polizia." Soddisfatto. "Organizzi tutto tu?"

[Altea]

Lo osservai "Pure voi credete alla Leggenda del Filo Rosso?" sorpresa "Anche io.. Ma volete dirmi che.. Ci dovrebbe essere una storia tra noi? Ammetto sei un bell'uomo e pure carismatico ed intelligente, ma c'è un problema.. Amo essere corteggiata, questa dell'accompagnatore è stata finzione.. Preferisco l'uomo cacciatore" osservandolo negli occhi chiari.

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[Guisgard]

Lui sorrise ambiguo ad Altea.
"Beh, un gigolò può essere tutto ciò che una donna desidera..." disse sfiorandole piano la mano "... può essere l'uomo dei sogni... basta chiedere cosa si desidera... ami essere corteggiata? Benissimo, sarà un piacere farlo..." fissandola.

[Destresya]

Mi sedetti sulla sedia davanti alla scrivania, accavallando le gambe.Guardai Zambrun e sorrisi.
"Sono perfettamente d'accordo con te, sarà qualcosa di sensazionale!" annuii.
"I nostri cacciatori sono i migliori, dopotutto!" facendogli l'occhilino complice.
"Certo, hai qualche informazione da darmi prima che raduni i cacciatori?".

[Lady Gwen]

"Ma allora perché..." iniziai, indicando il computer, poi mi interruppi e scossi la testa.
Poi, aprì la porta di una stanza laterale.
Sarei stata una cattiva persona se avessi detto che preferivo buttare in quella macchina qualcuno di coloro che spiavo piuttosto che un animale?
"Come... Come dovremmo sceglierlo?" chiesi io, non sapendo cosa rispondere.

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[Altea]

"Si.. Voglio vederlo cosa farai per conquistarmi" osservando la sua mano sulla mia "Così se ci fotografano andremo veramente sul giornale come amanti" lo osservai "Mi porti al mare domani? Ti piace il mare? Io lo amo, mi perderei nell'infinito della sua vastità.. Certi amori sono infiniti come l'orizzonte del mare".

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[Guisgard]

"Questo Cappuccio Nero" disse Zambrun a Destresya "è un criminai molto pericoloso. Forse tra i peggiori mai rinchiusi nell'Atheus Asilyum... quindi occorrono i più valenti cacciatori che anniamo. La caccia deve partire stanotte, prima che lui riesca ad uscire dalla città."
Intanto Gwen era nel laboratorio di Yldama.
"Dobbiamo scegliere una cavia..." questi accendendo la luce di quella cantina dove c'erano varie gabbie con uno scimpanzè, 2 cani, un maiale e persino un asino "... uno di questi animali proverà il macchinario..."
Al ristorante, invece, Altea era con il suo bell'accompagnatore.
"Che poetessa..." lui baciandole la mano cavallerescamente "... ti porterò ovunque vorrai... domattina presto partiremo verso il litorale Flegeeo..." fissandola negli occhi.

[Lady Gwen]

C'erano più animali di quanto avessi immaginato, anche due scimpanzé.
Mi addentrai nella stanza, allungando una mano a fare le coccole ad uno dei cani.
Poi, alla fine, non sapendo bene chi scegliere, mi decisi ed optai per il maiale.

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[Guisgard]

Yldama annuì.
Prese allora il maiale e lo portò nella capsula del macchinario.
La chiuse ed azionò le strumentazioni.
"Vediamo cosa accade..." disse a Gwen.
Il macchinario si accese e cominciò l'operazioni di divisione e ricostruzione molecolare del maiale nello spazio-Tempo.

[Altea]

"Perfetto.. Ma devo tornare al pomeriggio. Ho un grosso affare.. Le mie collaboratrici si stanno occupando dell'abito da sposa di una principessa, con diamanti di valore. Ovviamente voglio appurarmi tutto sia a posto" e quel bacio cavalleresco mi procurò quasi un brivido, forse troppo sopita nell'animo amoroso da troppo tempo.

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[Guisgard]

"Allora ci faremo bastare la mattina al mare..." disse lui ad Altea "... e poi, come Cenerentola, ti riaccompagnerò a casa prima del pomeriggio..." tenendo la mano di lei nella sua e facendole l'occhiolino.

[Destresya]

"Il piano mi sembra ottimo, Zambrun!" annuii "Radunerò i cacciatori migliori e farò partire la caccia stanotte stessa, vedrai che Cappuccio Nero non avrà scampo!" con un sorrisetto.
Mi alzai.
"Vado nel mio ufficio a coordinare il tutto, se dovessero esserci novità, sai dove trovarmi!" avviandomi verso la porta per poi salutarlo con un cenno del capo.

[Lady Gwen]

Yldama prese l'animale scelto e lo portò al macchinario.
"Esattamente, quale dovrebbe essere il fine ultimo di questa macchina?" chiesi, riferita a quello strano apparecchio.

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[Altea]

Strinsi la sua mano.. "Ah ma vuoi mettermi nei guai" la sua mano era calda e il tocco sensuale "Perfetto, dove ci troviamo?".

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[Guisgard]

Zambrun annuì e Destresya andò nel suo ufficio, dove aveva schedari e file in cui cercare i migliori cacciatori.
Intanto Gwe e Yldama si apprestavano a vedere i frutti di quell'esperimento.
Ma quando la capsula si aprì dentro ci trovarono la carne in brandelli del povero maiale.
Nello stesso istante, al ristorante, Altea era con il bel gigolò.
"Beh, verrei a prenderti io, ma c'è tuo marito e penso bisogna essere prudenti..." disse lui.

[Altea]

"Si, ci possiamo trovare di fronte alla casa di moda" porgendo un bigliettino da visita "Io sarò fuori e salirò nella tua auto. Dubito mio marito è geloso ma non voglio problemi" guardai l'orologio "Penso sia meglio andare.. Allora a domani?" con un sorriso magnetico.

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[Lady Gwen]

Prima che mi rispondesse, trovammo l'animale praticamente maciullato là dentro ed io distolsi subito lo sguardo.
"Direi... Dire che l'esperimento è fallito..." con tono disgustato e lievemente sarcastico.

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[Guisgard]

Yldama guardò per un lungo istante la carne maciullata del maiale che ancora tremava per gli ultimi impeti di vita dell'animale.
"Maledizione..." disse con rabbia lo scienziato "... dove ho sbagliato? Dove?" Gridò fissando Gwen.
Intanto, al ristorante, Altea si era accordata con il bel gigolò per il giorno seguente.
Uscirono allora dal locale, riuscendo a liberarsi dei paparazzi e poi andarono via, separandosi con la proessa di rivedersi il mattino successivo.

[Lady Gwen]

Era una visione raccapricciante.
Sul serio.
Sobbalzai appena alla sua reazione, ma il suo dubbio era legittimo.
"Non ne ho idea... Se tu mi spiegassi meglio il funzionamento di questo macchinario, forse potrei provare ad aiutarti... Per quante possano essere le mie conoscenze..." tentai.

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[Guisgard]

"Questo macchinario" disse a fatica Yldama a Gwen "serve per aprire nuove frontiere al trasporto ed ai viaggi... permettere a merci e a persone di spostarsi in un secondo verso ogni angolo del pianeta... ma purtroppo con gli organismi viventi non riesce... il computer non è capace di ricomporre un essere vivente... ed infatti ha rivoltato come un guanto il maiale..."

[Lady Gwen]

Annuii lentamente alla sua spiegazione.
"Adesso ha più senso, in effetti" ragionai.
"Ma se invece si provasse a creare un supporto per gli organismi viventi? Forse, il problema è che non c'è nulla a "proteggerli", in un certo senso" ipotizzai.

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[Guisgard]

"Tutto dipende dal computer del macchinario..." disse Yldama a Gwen "... deve scomporre e ricomporre ciò viene teletrasportato... e pare non sia in grado di farlo... ed entro stanotte doveva essere ultimato..."

[Lady Gwen]

Sospirai.
"Beh, mi spiace... Ma immagino che non sia una cosa semplice da realizzare... E purtroppo non ho idea di come aiutarti..." dissi, con tono mortificato.

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[Guisgard]

"Io però non ho tempo..." disse Yldama a Gwen "... stanotte devo adattare il sistema operativo e se necessario testarlo su me stesso." Deciso.

[Lady Gwen]

Sbarrai gli occhi.
Su se stesso?
Ma... Perché?!
"Sei impazzito?! Voglio dire... No!" mi opposi.
No, non era come sembrava, non facevo così in fretta ad affezionarmi alle persone, anzi tutt'altro.
Era solo che... Non doveva.

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[Guisgard]

"Devo..." disse lui a Gwen "... ho preso un impegno... mi hanno pagato... entro stanotte devo consegnare il macchinario perfettamente funzionante... e poi... è per la causa."

[Lady Gwen]

Rimasi in silenzio.
No, doveva esserci una soluzione...
Lo guardai, guardai l'ora tarda della sera e poi ancora Yldama.
"Forse, potrebbe esserci una soluzione..."

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[Guisgard]

"Una soluzione..." disse Yldama a Gwen "... quale soluzione?"

[Lady Gwen]

Incrociai le braccia al petto e mi avvicinai a lui.
"Beh, avevamo una caccia alle cavie da fare, se non sbaglio... Me l'hai proposta proprio poco fa tu stesso..." iniziai, sibillina, studiando i suoi occhi cerulei come topazio azzurro.
"Non ci vorrà molto a raccattare uno di quei criminali che escono solo di notte come vampiri nei vicoli, per i loro strani traffici, giusto?" aggiunsi retoricamente, sollevando un sopracciglio.
"Ragiona. Chi manderebbe avanti questo progetto assurdo se tu morissi là dentro? E le probabilità sono veramente alte, al momento..." con tono sarcastico.
"Sono certa che ci riuscirai..." aggiunsi infine, poggiando una mano sul suo petto, attraverso la camicia.

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[Altea]

Entrai nella Ferrari nera fiammante e mi diressi verso casa, sinceramente non avevo alche' desiderio di vedere mio marito, dopo aver avuto le prove dei tradimenti e soprattutto la sua faccia da falso ipocrita.

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[Destresya]

Entrai nel mio ufficio, pensierosa.
Quella faccenda andava trattata nel migliore dei modi, perchè poteva essere un successo strepitoso e non era concesso sbagliare!

Mi sedetti alla scrivania e iniziai a spulciare le schede dei cacciatori, dovevo trovare i migliori!

[Guisgard]

Totale guardò Gwen negli occhi e sorride in modo freddo, per poi assumere un'espressione vaga, ambigua e maliziosa quando lei posò una mano sul petto di lui.
"Piccola..." disse vicinissimo alle labbra di lei "... mi piaci parecchio, lo sai?"
Ma proprio in quel momento le luci del laboratorio e le varie strumentazioni iniziarono a funzionare in maniera incerta.
Nel frattempo Altea tornò nella sua lussuosa villa nella zona residenziale di Afragolopolis e quando entrò sentì urlare e sbraitare.
Era suo marito.
L'uomo aveva un pessimo carattere, urlava per un nonnulla e non perdeva occasione di trattare tutti male.
Ora era il turno dei domestici, ai quali rimproverava non di sapeva bene cosa.
Infondo a lui interessavano solo i contratti di lavoro, i tanti appartamenti e locali in affitto.
Ad un tratto però l'elettricità in casa cominciò a mancare.
Nello stesso istante, negli studi televisivi, Destresya studiava le diverse schede dei vari cacciatori per scegliere il migliore.
All'improvviso però il pc cominciò a bloccarsi e le luci dell'ufficio iniziarono a non funzionare bene.

[Lady Gwen]

Sorrisi con malizia al suo commento su di me, il tempo di sfiorare appena le sue labbra con le mie e poi le luci insieme alle strumentazioni del laboratorio cominciarono a funzionare in modo strano.
"Mi sa che questo non è molto normale, vero?" commentai guardandomi intorno e cercando di capire cosa stesse succedendo.

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[Altea]

Entrai in casa, posai le chiavi della macchina e lo sentii urlare. Stavolta se la prendeva con la servitù.. Oddio mi desse il coraggio di sbattergli in faccia le foto per poi sbattere lui fuori casa. Ma ad un tratto la luce venne a mancare..

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[Guisgard]

Per un lungo minuto, 60 secondi, le luci e le strumentazioni sembrarono sul punto di interrompersi, di bloccarsi.
Poi tutto tornò normale.
"Che strano..." disse Yldama guardandosi intorno "... cosa diavolo stava succedendo?" Fissando poi Gwen.
Anche l'elettricità alla villa di Altea si mostrò incerta e sul punto di mancare, ma trascorso quel minuto tutto tornò come prima.
"Cosa diavolo sta succedendo?" Urlò il marito. "Non funziona mai nulla in questa lercia casa!"

[Lady Gwen]

Ci fu una sorta di breve black-out, poi tutto tornò normale.
"Non so, magari sarà stato un calo di tensione. Forse starà cambiando il tempo..." ipotizzai, guardandomi attorno.

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[Guisgard]

"Si, può darsi, qualcosa di simile..." disse Yldama a Gwen, per poi accendere una piccola tv al plasma spenta fino a quel momento "... vediamo se i notiziari ne parlano..."
La tv però non trasmetteva nessun programma.
"Anche il collegamento televisivo pare abbia noie..." mormorò lui.
Ma poi le immagini cominciano ad apparire sul monitor ed apparve un volto.
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[Lady Gwen]

Annuii a Yldama mentre accendeva la tv.
Quella però non trasmetteva.
"Evidentemente, il black-out avrà colpito tutta la città" ipotizzai.
Poi, però, apparve un volto.
"Ma guarda chi c'è..." con tono sornione e sarcastico "Era ovvio ci fosse lui dietro..." scuotendo la testa.

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[Guisgard]

Yldama guardò Gwen perplesso.
"Quello..." disse indicando l'uomo mascherato sul monitor "... vuoi dire che lo conosci? Che sai chi sia?"

[Lady Gwen]

Solo in quel momento mi resi conto di aver pensato a voce alta.
Forse troppo alta.
Lo guardai a bocca aperta e distolsi subito lo sguardo.
"Beh, forse... Può darsi..." mormorai vaga, cercando di salvare tutto in extremis.
O almeno, ci speravo.

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[Guisgard]

"No, aspetta, ora voglio sapere..." disse Yldama a Gwen "... cosa ne sa tu di quel tipo?"
Ma prima che la ragazza potesse dire qualcosa, l'uomo mascherato sul monitor cominciò a parlare:
"Parlo a tutti i cittadini di Afragolopolis. Oggi vedrete un programma molto diverso dal solito. Un programma senza censure governative, in cui chi non la pensa come il sistema che vi opprime potrà finalmente parlare. Chi sono? Vi diranno che sono un criminale, persino un terrorista. E solo perchè non accetto che qualcuno mi imponga in cosa credere. Oggi i loro programmi Religiosi non verranno trasmessi, così come non andranno in onda le infamie e le menzogne verso noi non credenti. Oggi la televisione non sarà più un mezzo per controllare le masse!"

[Lady Gwen]

Prima che potessi rispondere, Cappuccio Nero mi salvò, iniziando il suo messaggio.
E fui felice di ogni parola che proferì.
Dopotutto, ero una spia proprio per quel sistema, un sistema che speravo riuscisse ad affermarsi prima o poi.
Più prima che poi.
Ero soddisfatta che fosse riuscito a penetrare in quella casta che cercava di schiacciare tutto e tutti indiscriminatamente, ma che speravo di riuscire a fermare.
Ero certa che se avessimo continuato a tenere duro e a lottare saremmo riusciti nel nostro intento, bisognava solo aspettare e vedere i frutti del nostro lavoro e del nostro impegno continuo.

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[Guisgard]

"Oggi non ci saranno quindi trasmissioni." Disse ancora Cappuccio Nero. "Oggi potrete pensare con la vostra testa." E la trasmissione si bloccò.
"Il governo avrà intercettato il segnale..." mormorò Yldama "... quel tipo ha fatto tanta fatica per nulla... non immaginava che avrebero subito riconosciuto la fonte trasmittente, per poi bloccarla all'istante? Se era un davvero un terrorista allora non valeva poi molto..." guardando poi Gwen.

[Lady Gwen]

Disse che in tutta la giornata non ci sarebbero state trasmissioni governative, poi la trasmissione si bloccò.
"Beh, in realtà penso che mirasse soprattutto a trasmettere un messaggio e ciò che doveva dire l'ha detto, questo conta. Voleva spingere la gente a ribellarsi e di sicuro ci riuscirà" spiegai io, con tono calmo.


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[Guisgard]

"Sembri molto sicura delle qualità di quel tipo..." disse perplesso Yldama a Gwen "... come lo spieghi? E soprattutto come lo conosci?" Avvicinandosi a lei, anche troppo, deciso a sapere la verità.

[Lady Gwen]

Lo osservai mentre di nuovo tornava alla carica riguardo Cappuccio Nero e torreggiava su di me.
Ma non avevo certo paura.
Solo avrei dovuto rispondere, ormai, non potevo fare altrimenti.
Adesso, ora come ora, avrei davvero preferito morire in quella specie di tritacarne come quel maiale.
Presi un respiro profondo, rilasciando poi l'aria in un sospiro silenzioso.
"Io... Sono una spia" rivelai, guardandolo "La danza è in realtà una copertura, per riuscire ad accedere ad ambienti esclusivi che mi permettano di conoscere le persone giuste, dalle quali carpisco le informazioni che mi vengono richieste durante le missioni. Ieri sera lui mi ha contattata, si chiama Cappuccio Nero, mi ha ingaggiata e adesso lavoro per lui. Quella di stasera alla mostra era una missione per suo conto. Mi aveva avvisata che probabilmente qualcuno mi avrebbe avvicinata e beh, sei arrivato tu... Ma non so altro su di lui..."

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[Guisgard]

Yldama restò sorpreso.
"Allora..." disse a Gwen "... è lui... è lui la persona che mi ha segretamente comissionato quel macchinario!" Fissandola.

[Lady Gwen]

Ecco, appunto.
"L'ho sospettato fin da quando mi hai parlato di quello stato macchinario e che ti era stato commissionato" rivelai "Ma non potevo chiedertelo senza... Beh... Dire la verità su di me..." aggiunsi poi.
"Ma adesso siamo pari, no? Un segreto per un segreto" con un vago sorriso sarcastico.

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[Guisgard]

"E dimmi..." disse Yldama a Gwen "... chi ci dice che possiamo fidarci di quell'uomo?" Perplesso.

[Lady Gwen]

"Beh, stiamo dalla stessa parte. Siamo contro questo maledetto governo e stiamo facendo il possibile per ribaltarlo" dissi, con tono ovvio "Comunque sia, io eseguo gli ordini, non mi chiedo perché o per come. Faccio quello che devo fare" aggiunsi poi, con un'alzata di spalle, giocherellando con il guanto rimasto ad avvolgere la mia mano.

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[Guisgard]

"Ottima politica..." disse Yldama a Gwen "... allora andremo d'accordo..."
Intanto la tv aveva le trasmissioni sospese.
Infatti il governo aveva intercettato e poi isolato abbastanza in fretta il segnale pirata attraverso il quale Cappuccio Nero aveva trasmesso il suo messaggio sovversivo.
In pochissimi minuti tutte le emittenti erano state bloccate, compreso ovviamente il network principale, quello ossia sul quale andava in onda Caccia all'Ateo, la trasmissioni con gli indici di ascolto più alti.
Fu subito messo in all'erta il Ministero dell'Interno che si occupava della propaganda.
Occorreva tempo per ripristinare il segnale originale e lasciare la tv con i programmi bloccati poteva essere pericoloso e scatenare un nuovo attacco telematico da parte dei terroristi.
Allora si decise di mandare in onda un programma alternativo, di puro intrattenimento e fu scelto un film in costume, del genere Cappa e Spada, ambientato nell'antico Afragolignone Feudale fra shogun e samurai.


Gli Annali delle Primavere e degli Autunni della Luna nascente


+++



https://besthqwallpapers.com/Uploads/7-2-2017/13365/thumb2-osaka-castle-old-castle-night-osaka-japan.jpg

[Altea]

La luce ritornò, sgattaiolai in camera e mi chiusi a chiave... O sarei andata in albergo.

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[Guisgard]

Altea si chiuse in camera per non sentire suo marito starnazare per casa.
Una delle domestiche aveva lasciato la tv accesa e la stilista notò che le trasmissioni erano cambiate, visto che era ora del notiziario e poi del famoso programma Caccia all'Ateo, con un film d'azione che ora invece veniva mandato in onda stravolgendo il palinsesto serale.



Intanto la tv aveva le trasmissioni sospese.
Infatti il governo aveva intercettato e poi isolato abbastanza in fretta il segnale pirata attraverso il quale Cappuccio Nero aveva trasmesso il suo messaggio sovversivo.
In pochissimi minuti tutte le emittenti erano state bloccate, compreso ovviamente il network principale, quello ossia sul quale andava in onda Caccia all'Ateo, la trasmissioni con gli indici di ascolto più alti.
Fu subito messo in all'erta il Ministero dell'Interno che si occupava della propaganda.
Occorreva tempo per ripristinare il segnale originale e lasciare la tv con i programmi bloccati poteva essere pericoloso e scatenare un nuovo attacco telematico da parte dei terroristi.
Allora si decise di mandare in onda un programma alternativo, di puro intrattenimento e fu scelto un film in costume, del genere Cappa e Spada, ambientato nell'antico Afragolignone Feudale fra shogun e samurai.


Gli Annali delle Primavere e degli Autunni della Luna nascente


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https://besthqwallpapers.com/Uploads/7-2-2017/13365/thumb2-osaka-castle-old-castle-night-osaka-japan.jpg

[Altea]

Guardai la tv, mi avrebbe distratta ma notai che tutto era cambiato, continuai a guardare per capire cosa stesse accadendo.

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[Lady Gwen]

Alzai un sopracciglio con fare ironico.
"Perché, non lo facevamo già?" chiesi, retoricamente, con tono appena malizioso e divertito.
Poi, dal momento che sicuramente l'intrusione di Cappuccio Nero era stata intercettata, lui sparì, lasciando posto ad un'altra programmazione, che sembrava in tutto e per tutto un film, così iniziai a guardare la tv per capire cosa avrebbero trasmesso.

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[Guisgard]

I ciliegi ed i mandorli in fiore adornavano la foresta dei Pugnali Silenti, che vasta e lussureggiante si estendeva fra le regioni sconosciute del Nord a ridosso dei monti e i pochi villaggi che sorgevano presso il corso del millenario fiume Lahgn.
Oltre questi piccoli raggruppamenti di capanne vi era la città Arkoryama, controllata dal potente shogun, signore della guerra e di queste terre.
I suoi empori, le locande e le botteghe potevano rappresentare molto per i viaggiatori, visto che oltre la città vi era solo la misteriosa foresta dei Pugnali Silenti, abitata, secondo la gente delposto, da antichi spiriti e demoni erranti.
https://area.autodesk.com/dynamic_resources/area_customer_story_content/99/html_content/21503689861.jpg

[Altea]

Iniziai ad osservare quei paesaggi che da sempre mi avevano affascinata. Era strano, come essere lì tra la città e la Foresta. Socchiusi gli occhi e mi immersi in quella storia, era vero.. Avevo invidiato quella principessa orientale dalla collana antica e l'abito di diamanti.

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[Guisgard]

Nel palazzo dello shogun, Altea, figlia del signore di Arkoryama, trascorreva quel lento pomeriggio autunnale, mentre dalle strade si sentivano salire le voci e le grida dei tanti che animavano la città fra botteghe e locande.
Quel giorno lo shogun non era nel palazzo e dunque sua figlia aveva ogni responsabilità.
Ad un tratto una delle ancelle arrivò, inchinandosi.
"Principessa..." disse ad Altea "... il filosofo Kakamusha chiede di essere ricevuto."

[Lady Gwen]

Mi aggiravo silenziosa fra i sakura in fiore.
I fiori rosa sembravano piccoli gioielli che si stagliavano contro il turchese del cielo, dorati appena dal sole.
Erano rari i momenti che passavo in libertà.
Non certo da sola, o in silenzio.
A quello ero abituata.
Ero scappata da anni ormai da casa e nel momento in cui avevo iniziato ad intraprendere questa vita, quella che di solito non si addice ad una donna, avevo scoperto il piacere impagabile del silenzio, della solitudine, che ti portavano a riflettere, sì, ma anche a capire chi davvero meritasse si interromperlo, quel piacere.
E di certo, i miei compagni ne erano meritevoli.
Così come loro avevano ritenuto meritevole me di aggregarmi a loro.
Avevo scoperto la Confraternita del Loto Rosso poco tempo dopo essere scappata da casa, dove avevo lasciato una famiglia che voleva privarmi di una vita vera ed un fratello inetto e buono a nulla che mai nella vita avrebbe soddisfatto le loro aspettative.
Ma era un ragazzo.
E per loro, bastava ed avanzava.
Ma io volevo di più.
E dopo qualche mese di strazio e sofferenza per tirare avanti con qualche espediente, mi ero imbattuta in quel gruppo di folli affamati di vita ed avventure come me.
Combattenti e, alle volte, anche spie, che avevano lasciato tutto pur di vivere la vita che desideravano e per me non esisteva ideale più alto.
Mi sedetti ai piedi di un albero, il mormorio del fiume in lontananza, persa ad osservare la città, come sempre non vista, come ormai era per me consuetudine.https://uploads.tapatalk-cdn.com/20191025/7d7b9c139f358dfbbcc85b0d5ca73846.jpg

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[Guisgard]

Dalla collinetta si poteva abbracciare con uno solo sguardo l'intera città di Arkoryama che pullulava di contadini ed artigiani.
Gwen era lì a guardare, quando un fruscio, lieve e lento, si udì dietro di lei.
Allora apparve Ako, un ragazzotto abile nella tecnica del Bastone Tokay, anche'egli membro del Loto Rosso.
"Non guardarli, non saremo mai come loro." Disse alla ragazza.

[Lady Gwen]

Vedevo tutta la città, brulicante di attività, come un enorme formichiere che poteva essere raccolto tutto in un solo sguardo.
Avvertii un lievissimo fruscio e all'istante afferrai la spada facendo saettate il capo e acuendo i sensi.
Ma era solo Ako.
Così rimisi a posto la spada e mi rilassai.
"Chi ti dice che stessi pensando questo?" chiesi, con tono piatto.

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[Guisgard]

"I tuoi occhi..." disse Ako a Gwen "... erano... non so... erano in qualche modo malinconici..." fissandola "... così a me sembravano..."

[Lady Gwen]

Sollevai un sopracciglio, poi tornai a guardare la città.
"Hai mandato giù troppo sake, per quanto mi riguarda..." dissi laconica, stendendomi e incrociando le braccia dietro la testa, ad occhi chiusi.

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[Guisgard]

"Sarà..." disse Ako poco convinto a Gwen.
Allora, rapido e silenzioso, apparve qualcuno.
"Battete la fiacca?" Fissandoli Itomi, un altro del clan. "Sta arrivando qualcuno. A cavallo e viaggia solo. Se lo facciamo passare indenne Lota non ce lo perdonerà."

[Lady Gwen]

Feci spallucce alla sua risposta.
A quel punto, arrivò Itomi.
Oh ma insomma, ero venuta qui per stare in pace o no?
E ovviamente, dovevamo tornare a lavoro.
Sospirai annoiata e mi alzai, assicurando la spada al fianco e dandomi una sistemata.
"Andiamo, andiamo... Sono troppo svogliata, oggi, per una sfuriata..." dissi con un a smorfia, cominciando ad avviarmi.

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[Guisgard]

I tre giovani scesero attraverso un cannetto, fino a raggiungere un alto tamarindo, dal quale ben protetti si poteva vedere verso la stradina sottostante che portava in città.
Gwen e gli altri 2 notarono allora un giovane uomo a cavallo che solitario e canticchiando si avviava beato verso Arkoryama.

[Lady Gwen]

Attraversammo un canneto, fermandoci poi ad osservare la stradina sottostante da dietro un tamarindo.
Vedemmo passare un tipo giovane, che si avviava in città fischiettando tutto felice.
"Che baldanza... Vorrei svegliarmi anch'io così la mattina..." commentai piano, con sornione sarcasmo.

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[Guisgard]

Era giovane, stretto nel suo kimono ed in sella al suo cavallo.
Fischiettava e canticchiava, con una mano appoggiata sulla sua katana, anche se non sembrava avere l'aria del samurai.
"Chissà" disse Ako a Gwen ed a Itomi "cosa diavolo avrà da essere così allegro..."
"Facciamogli passare noi la voglia di essere allegro!" Ridacchiando Itomi.

[Lady Gwen]

Tranquillo continuava ad avanzare, fischiettando e tenendo la mano pigramente appoggiata al pomo della katana.
"Non mi sembra affatto un samurai, però..." commentai, osservandolo.
Guardai entrambi e feci segno ad Itomi di arrivare da dietro, poi ad Ako di arrivare sul fianco sinistro.
Io sarei arrivata alla fine.
Nel frattempo, coprii il viso con la stoffa scura che portava il nostro simbolo, il medesimo che portavo tatuato sulla mia spalla.
Un Loto Rosso.https://uploads.tapatalk-cdn.com/20191025/126fa7cdda14fd1413e27ec9c878833a.jpg

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[Guisgard]

In un attimo l'uomo a cavallo si ritrovò fra Itomi ed Ako.
"Ehi..." disse lui "... a momenti il mio cavallo vi avrebbe travolti!"
"Credi?" Ridendo Ako.
"Chi siete?"
"Secondo te?" Divertito Itomi.
Allora quello a cavallo estrasse lesto la sua katana.
"Non obbligatemi a farmi male!" Minacciò.

[Lady Gwen]

Assistetti divertita alla scena fra i tre e alla fine mi aggiunsi al divertimento.
Piombai con leggiadria davanti a lui, in un tonfo ovattato.
"Uuuuuh, pare abbiamo una tigre, qui" dissi divertita, attraverso la stoffa, guardandolo.
"Eppure, non hai la faccia del samurai... Secondo voi ce l'ha?" chiesi ad Ako e Itomi.https://uploads.tapatalk-cdn.com/20191025/c6d001debb01446d9130cc73e6332c60.jpg

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[Guisgard]

Per tutta risposta a quelle parole di Gwen subito Ako ed Itomi scoppiarono a ridere.
"Avanti, venite pure..." disse quello a cavallo stringendo a 2 mani la sua katana "... mi sono allenato parecchio e non temo feccia come voi! In guardia!" Gridò.

[Lady Gwen]

Le risate e le parole mi raggiunsero come una eco lontana, mentre all'istante agivo.
In un attimo gli fui accanto, recisi il cuoio della sua sella e lo feci ritrovare a terra.
Afferrai subito la sua spada e la diedi ad Itomi.
"Sei così sicuro? Davvero?" chiesi, con tono sornione.

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[Guisgard]

In un attimo quello a cavallo si ritrovò sul terreno e disarmato.
"Maledizione..." disse lui masticando amaro "... siete dei volgari banditi, vero? Cosa volete da me?" Fissando Gwen e gli altri 2.