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Visualizza versione completa : Mito La Baronessa di Carini


Morris
12-05-2008, 22.45.44
La baronessa di Carini

La leggenda narra la morte di Donna Laura Lanza che a soli 14 anni andò sposa, per volere del padre, al barone di Carini. Ben presto, delusa dalla vita matrimoniale e dai continui abbandoni del marito impegnato nella cura della sua proprietà, la baronessa si innamora di Ludovico Vernagallo, e ne diventa l'amante. Scoperta dal marito e dal padre, Laura viene uccisa insieme a Ludovico. La stanza dell'assassinio, situata nell'ala ovest del castello, è crollata completamente e si narra che su una parete vi fosse l'impronta insanguinata della baronessa.

Adesso tutto ciò che resta della leggenda sono: il fantasma di Laura, che si dice si aggiri ancora senza pace nel castello e un enigma particolare... in una delle metope del torrione principale, proprio in direzione del luogo ove sorgeva l'ala ovest, è scolpita... una manina!!!!
http://www.tanogabo.it/images/images2/carini-castello.jpgFuori dalla leggenda si può affermare che Laura era una ragazza che poteva dar lustro sia ai La Grua - Talamanca che ai Vernagallo, ma i La Grua bruciano i tempi la chiedono in sposa per il figlio Vincenzo. All'età' di quattordici anni, il 21 dicembre 1543 viene celebrato il matrimonio. Non era possibile farsi precedere dai Vernagallo, anche se era nota a tutti la grande tenerezza di Laura per Ludovico. Tuttavia il fatto, almeno in apparenza, non turbò l'amicizia fra le famiglie. Infatti, nonostante tutto, Ludovico era considerato come uno di famiglia.

A poco a poco però, gelosie e vecchi rancori emersero fra i La Grua, Lanza e Vernagallo, ed ecco le insinuazioni, le calunnie ed infine il tragico evento.

Nella realtà, esistono dei documenti dai quali risulta che il Vicerè di Sicilia, informa, all'epoca, la Corte di Spagna che Cesare Lanza, barone di Trabia e conte di Mussomeli, ha ucciso la figlia Laura e Ludovico Vernagallo. Questo documento avvalora l'atto di morte della baronessa, redatto il 4 dicembre 1563 e che si conserva nell'archivio della Chiesa Madre di Carini insieme a quello di Ludovico Vernagallo. Non esiste, invece, alcuna prova che tra Laura Lanza e Ludovico Vernagallo ci fosse qualcosa di diverso dall'amicizia. Quindi Cesare Lanza di Trabia, complice il genero, uccise per leso onore della famiglia, la figlia Laura e fece uccidere da un sicario Ludovico Vernagallo.

La leggenda racconta che fu un frate del vicino convento, infatti, ad informare il padre ed il marito della sposa, e questi, assieme, freddamente meditarono e prepararono l’assassinio.

Fu preparato l’agguato e quando l’ignobile spia si accorse che i due amanti stavano insieme, avvertì don Cesare Lanza, che corse nella stessa notte a Carini, accompagnato da una sua compagnia di cavalieri, e fatto circondare il castello, per evitare qualsiasi fuga dell’amante di sua figlia, vi irruppe all’improvviso, e sorpresili a letto, li uccise.

L’atto di morte di Laura Lanza e Lodovico Vernagallo, trascritto nei registri della chiesa Madre di Carini, reca la data del 4 dicembre 1563. Nessun funerale fu celebrato per i due amanti, e la notizia della loro morte, o per paura o per rispetto, fu tenuta segreta. La cronaca del tempo lo registrò con estrema cautela senza fare i nomi degli uccisori, scrive Luigi Maniscalco Basile, senza dire nemmeno che cosa era accaduto, mentre il Paruta riporta il fatto nel suo diario, così: "sabato a 4 dicembre. Successe il caso della signora di Carini". Ma nonostante la riservatezza d’obbligo, la notizia si divulgò lo stesso ed il "caso" della baronessa di Carini divenne di dominio pubblico.

Il Salomone Marino, nel secolo scorso, raccolse da un esaltatore questi versi in cui si fa rivivere l’efferatezza del delitto:

"Vju viniri ‘na cavalleria

chistu è mè patri chi veni pri mia!

Signuri patri, chi vinistivu a fari?

Signura figghia, vi vegnu a ‘mmazzari.

Signuri patri, aspettatimi un pocu

Quantu mi chiamu lu me cunfissuri.

- Habi tant’anni ch’un t’ha confissatu,

ed ora vai circannu cunfissuri?

E, comu dici st’amari palori,

tira la spata e cassaci lu cori;

tira cumpagnu miu, nun la sgarràri,

l’appressu corpu chi cci hai di tirari!

Lu primu corpu la donna cadìu,

l’appressu corpu la donna muriu."

Il viceré, appena venuto alla conoscenza dei delitti, immediatamente adottò per don Cesare Lanza ed il barone di Carini i provvedimenti previsti dalla legge; furono banditi ed i loro beni vennero sequestrati. Don Cesare Lanza ancora una volta si rivolse a re Filippo II; spiegò i motivi che lo avevano portato assieme al genero a trucidare i due amanti ed avvalendosi delle norme, in quel tempo in vigore, sulla flagranza dell’adulterio, chiese il perdono che fu accordato. Liberato da ogni molestia, don Cesare Lanza riebbe i suoi beni; ancora una volta la Giustizia non lo aveva neanche toccato e giustamente, come scrisse il Dentici, "l’aristocrazia del tempo era al di sopra delle leggi e della giustizia". Anche il barone di Carini, marito di Laura, fu assolto con formula piena, e visse indebitato sino alla sua morte, dopo avere portato al Monte dei Pegni gli ultimi gioielli della sua famiglia.


Memoriale presentato da Cesare Lanza al Re di Spagna per discolparsi del delitto della figlia Laura

Sacra Catholica Real Maestà,

don Cesare Lanza, conte di Mussomeli, fa intendere a Vostra Maestà come essendo andato al castello di Carini a videre la baronessa di Carini, sua figlia, come era suo costume, trovò il barone di Carini, suo genero, molto alterato perchè avia trovato in mismo istante nella sua camera Ludovico Vernagallo suo innamorato con la detta baronessa, onde detto esponente mosso da iuxsto sdegno in compagnia di detto barone andorno e trovorno detti baronessa et suo amante nella ditta camera serrati insieme et cussì subito in quello stanti foro ambodoi ammazzati.

Don Cesare Lanza conte di Mussomeli

llamrei
13-05-2008, 14.26.43
Caspita! che storia....:( :( poveri ragazzi... uccisi e l'assassino nemmeno punito...proprio come accade nella vita di oggigiorno...paro paro...solo che oggi abbiamo in più anche l'indulto....

che storia triste messere...davvero si può vedere la mano della ragazza?

Morris
14-05-2008, 01.18.37
Per quanto riguarda l'impronta.....
adesso, a quanto pare, non più,, sino a qualche decennio fa...si....si vedeva!

llamrei
14-05-2008, 14.54.38
Non si vede più per usura (tipo turisti che sfiorano il muro dove è riprodotta) o perchè è sparita per "qualche oscura ragione"? Mi incuriosisce questa storia:neutral_think:

Morris
15-05-2008, 00.03.54
Usura del tempo...ma ci sono leggende nella leggenda, Milady!

llamrei
15-05-2008, 14.42.49
il che rende tutto ancora più affascinante;)

Ninive Shyal
15-05-2008, 16.37.32
avevo visto un film in bianco e nero diquesta storia che era stupendo, vendono anche i Dvd (era in 2/3 puntate mi pare). Purtroppo al momento non mi ricordo il titolo e di chi sia... se riesco a scoprirlo lo posto! :smile:

Ninive Shyal
15-05-2008, 17.12.57
"L'amaro caso della Baronessa di Carini" (1975)[/URL]
[URL="http://www.dvd.it/daniele-d-anza/ricerca/sid-1582156631/"] (http://film-dvd.dvd.it/dvd-serie-tv/produzione-italiana/l-amaro-caso-della-baronessa-di-carini/ricerca/categoria-DVD.STV.ITA.LCB/sid-1582156631/)
era uno sceneggiato non un film (son sempre un disastro), andò in onda (la prima volta) in prima serata dal 23 novembre del 1975. Scritto da Lucio Mandarà, diretto da Daniele D'Anza, vantava interpreti come Ugo Pagliai, Janet Agren, Adolfo Celi, Paolo Stoppa e Vittorio Mezzogiorno e Enrica Bonaccort. I fatti non erano ambientati nel Cinquecento (come vuole la ballata popolare alla quale lo sceneggiato si ispira) ma nel 1812, in un'epoca completamente reinventata.
Si vede un cofanetto con 4 dvd, a quanto pare l'han dato anche a colori (magari anch'io l'avrò visto così, ero piccolina quando l'hanno dato in tv ... non nel 1975 ...)

Ne è stato fatto ultimamente un remake andato in onda su Rai 1 intitolato solo "La baronessa di Carini". Fra gli interpreti: Vittoria Puccini, Enrico Lo Verso, Luca Argentero e Lando Buzzanca (diretta da Umberto Marino).

Spero vi interessi ... :smile:



(http://www.dvd.it/daniele-d-anza/ricerca/sid-1582156631/)

Morgen
15-05-2008, 20.46.04
Bella questa storia e poi a me i fantasmi affascinano... :smile_clap:

http://i16.photobucket.com/albums/b6/Faeden/brownlady.jpg

llamrei
15-05-2008, 21.19.48
Grazie Ninive! Interessante il tuo intevento!:smile_clap:

Morris
17-05-2008, 13.46.49
http://www.vicolostretto.net/immagini/Carini3.jpg

La ballata di Carini

Chiangi Palermu, chiangi Siracusa:
a Carini c'è lu luttu in ogni casa.
Attorno a lu Casteddu di Carini,
ci passa e spassa un beddu Cavaleri.
Lu Vernagallo di sangu gintili
ca di la giuvintù l'onuri teni.
Amuri chi mi teni a lu cumannu,
unni mi porti - duci - amuri unni?
Viu viniri la cavalleria.
Chistu è me patri chi veni pi mia,
tuttu vistutu alla cavallerizza.
Chistu è me patri chi mi veni ammazzari'.
Signuri patri chi venisti a fari?
Signora figghia, vi vegno ammazzari.
Lu primu corpu la donna cadiu,
l'appressu corpu la donna muriu.
Un corpu 'nto cori, un corpu 'ntra li rini,
povira Barunissa di Carini


Piange Palermo, piange Siracusa:
a Carini c'è il lutto in ogni casa.
Attorno al Castello di Carini,
passa e ripassa un bel cavaliere.
Il Vernagallo è di sangue nobile
e tiene all'onore della gioventù.
Amore che mi tieni al comando,
dove mi porti - dolce amore, dove?
Vidi venire la cavalleria.
Questo è mio padre che viene per me,
tutto vestito da cavaliere.
Questo è mio padre che mi viene ad ammazzare.
Signor padre che sei venuto a fare?
Signora figlia, sono venuto ad ammazzarti.
Al primo colpo la donna cadde,
al colpo successivo la donna morì.
Un colpo al cuore, un altro alla schiena,
povera Baronessa di Carini.

Morris
17-05-2008, 13.53.19
http://www.irsap-agrigentum.it/images/baronessa.gif


In questo cartellone, quello che viene divulgato è il messaggio d’amore nella tragedia; la classica tragica realtà del padre padrone, del pater familias, padrone di vita e di morte, sui propri figli e sui suoi sudditi.

Da notare:
nel quadro n. 2 “LA MANTE“ (l’amante)
nel quadro n. 3 “SCEDE A LAMORE“ (cede all’amore)
nel quadro n. 5-6 “DON CESARI“ (Don Cesare)
nel quadro n. 7 “DISPERAZZIONE“ (disperazione)

Questi errori ortografici fanno notare l’origine popolare siciliana dell’artista che ha creato il cartellone.

NOTE: Fino a dopo la metà degli anni 50 in Sicilia purtroppo, il cosiddetto “ delitto di onore “ era una valida attenuante per gli omicidi più esecrabili.

llamrei
17-05-2008, 14.43.09
Stupendo Morris!!! Ottimo lavoro!!!:smile_clap: :smile_clap:

Morris
17-05-2008, 17.37.44
http://web.tiscali.it/engiamb/monumenti/imago/castello9A.jpg


http://web.tiscali.it/engiamb/monumenti/imago/castello20A.jpg

llamrei
17-05-2008, 21.24.38
:eek: :eek: Già il castello visto cosi e conoscendo la storia...mette i brividi....la mano poi...:confused2: :confused2: brrrrrrrr

Morris
18-05-2008, 14.37.25
http://it.youtube.com/watch?v=1rp6aLtWc_0

Hrist
18-05-2008, 16.21.31
grazie sir Morris!!
credo di poter dire che ancora una volta Vi siamo tutti debitori per le conoscenze che ci fornite con dovizia di particolari!!!!

Hrist la Valchiria

llamrei
18-05-2008, 18.27.50
:smile_clap: :smile_clap: Morris: devo felicemente ripetermi: siete meravigliosamente incredibile!!

Morris
18-05-2008, 18.36.28
http://it.youtube.com/watch?v=5TiA_KrYmVY