llamrei
14-05-2008, 17.39.08
Duby
ed. Laterza
L'affascinante titolo della traduzione italiana di questo fondamentale lavoro che Georges Duby pubblicò presso Gallimard nel 1978 non deve far dimenticare quello originale, scelto dall'Autore: "Les trois ordres ou l'imaginaire du féodalisme". I 'tre ordini' in questione sono - e il sottotitolo italiano lo richiama - i sacerdoti, i guerrieri e i lavoratori: cioè anzitutto gli amministratori del sacro, quindi i legislatori e difensori della società, infine quanti con la loro fatica contribuiscono alla sua sopravvivenza e alla sua prosperità. L'ispirazione della ricerca è evidente: la 'tripartizione funzionale' delle società indoeuropee (e non solo) proposta da Georges Dumézil.
Il libro nasce da un lungo seminario, anch'esso tripartito: tre anni di lavoro, dal 1970 al 1973. Fu il Dumézil stesso, in una memorabile seduta conclusiva, a legittimare un'indagine nata e condotta sulla base della più nota e caratteristica delle sue tesi. Ma questo libro va al di là di teorie e di schemi; esso coglie ed espone - con straordinaria ricchezza di dati e con affascinante qualità di scrittura - il nucleo del sistema di valori e della considerazione del mondo che anima il Medioevo europeo. E che per molti versi è sopravvissuto ai limiti convenzionalmente cronologici di esso.
Ciò che fa dello 'Specchio del feudalesimo' un autentico 'classico' della medievistica del XX secolo, accanto a libri come 'L'autunno del Medioevo' di Johan Huizinga, 'I re taumaturghi' di Marc Bloch e 'L'allegoria d'amore' di Clive S. Lewis"
Franco Cardini
ed. Laterza
L'affascinante titolo della traduzione italiana di questo fondamentale lavoro che Georges Duby pubblicò presso Gallimard nel 1978 non deve far dimenticare quello originale, scelto dall'Autore: "Les trois ordres ou l'imaginaire du féodalisme". I 'tre ordini' in questione sono - e il sottotitolo italiano lo richiama - i sacerdoti, i guerrieri e i lavoratori: cioè anzitutto gli amministratori del sacro, quindi i legislatori e difensori della società, infine quanti con la loro fatica contribuiscono alla sua sopravvivenza e alla sua prosperità. L'ispirazione della ricerca è evidente: la 'tripartizione funzionale' delle società indoeuropee (e non solo) proposta da Georges Dumézil.
Il libro nasce da un lungo seminario, anch'esso tripartito: tre anni di lavoro, dal 1970 al 1973. Fu il Dumézil stesso, in una memorabile seduta conclusiva, a legittimare un'indagine nata e condotta sulla base della più nota e caratteristica delle sue tesi. Ma questo libro va al di là di teorie e di schemi; esso coglie ed espone - con straordinaria ricchezza di dati e con affascinante qualità di scrittura - il nucleo del sistema di valori e della considerazione del mondo che anima il Medioevo europeo. E che per molti versi è sopravvissuto ai limiti convenzionalmente cronologici di esso.
Ciò che fa dello 'Specchio del feudalesimo' un autentico 'classico' della medievistica del XX secolo, accanto a libri come 'L'autunno del Medioevo' di Johan Huizinga, 'I re taumaturghi' di Marc Bloch e 'L'allegoria d'amore' di Clive S. Lewis"
Franco Cardini