Visualizza versione completa : Romanzo Tristano e Isotta
llamrei
06-10-2008, 22.49.02
Thomas
ed.Garzanti
La passione che ho nel cuore contro il cuore ora mi stringe per i tuoi sottili, accorti vili insegnamenti. E prima hai stregato me, e Tristano dopo, e il re allo stesso modo. Tu, sei stata tu che hai detto falsità, che il re hai tenuto nell’errore e me nel gioco di un amore senza fine!
(fonte: bol.it)
llamrei
06-10-2008, 22.51.29
Quando mi era stato detto: "ti racconto la storia d'amore più bella di tutti i tempi, quella di Tristano e Isotta", io sorridendo ho pensato: "la storia d'amore più bella è quella di Giulietta e Romeo". Ero in torto.
Leggete questo libro di Thomas, e capirete perchè è la storia d'amore più bella di tutti i tempi ;)
Chantal
12-08-2011, 00.55.14
Tristano e Isotta.
Leggenda Celtica che ha conosciuto ampia diffusione in tutta Europa.
In realtà ciò che è giunto fino a noi non è altro che un insieme di frammenti,una raccolta di versi di due distinti poeti,Béroul e Thomas(fonte "Collection littéraire Michard").
L'immortalità di questo romanzo è tutta celata(e forse,esasperata) dalla "Fatalità"della passione,racchiusa nell'immagine del filtro.
Una passione travolgente,conturbante che può trovare compimento e idealizzazione solo nella morte,troppo accesa perchè riesca ad accupare il breve spazio di una vita.Una passione capace di esprimersi e contenersi nell'eternità.
E la morte,vero tempo eterno,unisce i due amanti,per sempre,indissolubilmente,tanto che persino dalle loro spoglie si generano due arbusti,i cui rami sono anch'essi indistricabili l'uno dall'altro(questo narra una delle versioni della leggenda).
Una leggenda che accosta e oltrepassa il mito stesso,l'antico mito di Teseo (Tristano accostato per astuzia a Teseo,ma anche per impavidità).Ma,mentre Teseo si dimena nel labirinto per districarne gli incanti,Tristano sembra volersi dimenare nella costruzione stessa di un labirinto da lui organizzato,con i suoi irriconoscibili travestimenti che creano una rete senza fine(cit. tratta da un commento di Franco Troncarelli per l'ed.Garzanti).
Ma la figura di Tristano,fulcro dell'opera stessa,immagine trascinante anche la stessa figura di Isotta,è il cavaliere inquieto,vinto dalla passione ma che non vuole rinunciare alla grandezza del suo valore.Tristano è la figura che ama,incauta eppure astuta,passionale eppure razionale,che tenta di vincere l'abbandono cedendo a sua volta alle debolezze che finiranno col logorarlo.
Sposa una donna solo perchè ha lo stesso nome della donna da lui amata e che sembra averlo abbandonato.
Un nome.Una donna.Può un nome creare l'illusione di una donna?
"Perchè il nome la fa bella
e più bella senza il nome
non gli sembrerebbe.Il nome
la fa bella!Ed egli chiede la sua mano."
Tristano lo crede,ma mente a se stesso ed al suo cuore.E il cavaliere teme di perdersi,teme di fallire culminando in un duplice tradimento,tradire una promessa eterna sigillata con un anello verso la donna amata,Isotta la Bionda,e tradire se stesso,attraverso il giacere della carne adempiendo ai suoi doveri coniugali con una donna,Isotta dalle bianche mani,verso la quale si è impegnato secondo i canoni della Chiesa,ma che non ama.
Il tormento,la colpa,il timore di perdere ciò che ha di più caro,l'amore del suo cuore ma anche l'inquietudine di perdere l'onore,l'onore di uomo,di cavaliere che si macchia qualora ripudiasse la moglie,poichè ha commesso l'errore di condurla al matrimonio con inganno,senza nutrire per lei amore.
Scene struggenti,intrighi astuti ed acuti,sotterfugi raffinati in nome di una passione consumata con ardimento e spregiudicatezza.
Questo è,a mio avviso,il "Tristano e Isotta" di Thomas.
Quando mi accostai per la prima volta a questo poema intraprendevo i raffinati studi della letteratura Francese e compariva un elemento nuovo nella letteratura,un elemento che io non avevo mai scorto,se non in forma di "sogno"nella rime italiane,ben più angeliche e soavi,con Thomas esplodeva la passione,una passione a tratti sensuale,a tratti,invece,divinatoria.
Romanzo che Thomas aveva destinato alla corte,a uomini e donne di cultura eccelsa,romanzo che nasce per dilettare ma che include anche un altro elemento,l'accostamento alla psicologia umana,Thomas entra nel profondo dei due amanti per cercare di comprenderne la forza e le debolezze,e ci riesce,mettendo in luce un amore contrastato,vissuto secondo la carnalità e il desiderio ma senza perdere l'aura di purezza e cadore del sentimento d'amore,il sentimento per eccellenza.
E il tutto è mediato da un filtro,un filtro oggetto di un'influenza illimitata che regge le vite e le vicissitudini che coinvolgono i due amanti,ma il cui "inganno"trova la sua vera dimensione nella morte.
Opera questa,tanto immortale quanto costante fonte di ispirazione in arti differenti dalla letteratura stessa,basti pensare al "Tristan et Isolde" di Wagner,il quale compone un'opera autobiografica,riconducendo se stesso a quel Tristano che ama una donna dalla quale è separato per opera del Fato(nell'angolo della musica lascerò il preludio al I atto,dell'opera di Wagner).
O anche le influenze stesse che il Tristano ha avuto in un'arte antica come il ricamo.Le avventure di Tristano,infatti,sono raffigurate sulla preziosa coperta "Guicciardini",di recente sottoposta a un progetto di restauro e conservazione attuato dall'"Opificio delle Pietre Dure "di Firenze(il soggetto della coperta,infatti,prevede la raffigurazione di scene tratte dal romanzo epico cavalleresco di Tristano e Isotta,appunto,in una tecnica di ricamo definita "trapunto",divulgatasi durante il Rinascimento a Firenze ad opera di Caterina De'Medici).
Il cavaliere Tristano sin dalle sue origini,che si passi da Thomas per Béroul e Goffredo di Strasburgo,sembra non uscirne mai come un traditore,ma come il vincitore,il vincitore di cuore,la cui follia è in verità,tutta la sua integrezza mentale,poichè in nome di quella follia egli rimane fedele al suo cuore,integro nella sua passione.
Figura eclettica,capace di mutare nel'aspetto,ma non nell'animo,inganna e seduce,persuade ed ammalia,eppure,per sortilegio o per intelligenza,mai si tradisce,mai perde l'integrezza del suo valore.
Nell'intero Romanzo c'è un momento in cui quattro figure sono rette dal tormento e dalle pene,Isotta col suo sposo,Tristano con la sua sposa.In un percorso parallelo entrambi gli amanti si logorano nel dubbio che l'uno abbia potuto dimenticare l'altra,ma quì viene fuori la forza di Isotta la Bionda che sa che il matrimonio di Tristano è un "complotto".Più tormentato e cedevole all'umana debolezza della fragilità e dell'insicurezza,è Tristano,che teme che la sua amante abbia potuto scacciarlo dal suo cuore.
Ma la scena più delicata è la cura della statua che Tristano venera per sopperire alla mancata pienezza di colei che gli manca più di quanto possa mancargli il suo stesso cuore.
"..e la gioa di un grand'amore,
tutta l'ansia ed il dolore,
la sua pena,il triste affanno
dice il bel Tristano al marmo!"
Il "marmo",la statua di Isotta,che diviene per Tristano oggetto di culto ma anche confessionale dei propri tormenti,delle proprie pene.
Devo dire che è un poema che mi ha coinvolta molto(non quanto "Romeo e Giulietta",per riallacciarmi a chi mi ha preceduta)e non più di quanto avrei desiderato leggere del "Tristano"di Chretien de Troyes che,purtroppo,è andato perduto.
Taliesin
18-08-2011, 15.32.13
Buongiorno Milady...
perdonate se mi introduco nei vostri prosaici pensieri in maniera inaspettata e soprattutto davanti a questa moderna tavola rotonda, che, nonstante le bizzarre realtà create dagli uomini moderni, riesce ad accendere desidei ed emozioni come un tempo, quando ci riunivavo attorno ai fuochi antichi dei bivacchi durante i freschi crepuscoli d'aprile...
Sappiate che non tutto quello che gli uomini hanno sapientemnete catalogato e sopratutto pubblicato, al soldo dei grandi mecenati del sapere, è realmente quello che appare.
Marie de France ebbe la fortuna di incontrare Chretien de Troyes, e soprattutto ebbe la fortuna di amarlo per quello che era: un uomo immerso nel suo immenso sapere con i suoi pregi ed i suoi difetti, ma dal cuore nobile e gentile, che ad ogni suo passaggio letterario lasciava una traccia tangibile di un mondo che, già al suo tempo, stava lentamente ed inesorabilmente scomparendo a poco a poco.
Ho avuto l'immensa fortuna di leggere alcune righe di quello che ho sempre d'efinito "l'incompiuto", il romanzo di "Tristano ed Isotta", in un consunto diario gelosamente custodito da un'anziana bambina dalle trecce d'oro, che risiede ancor'oggi alle pendici di una Rocca sui colli del Montefeltro.
e devo confessarvi Milady, che ancora il cuore mi sussulta nel ripensare a quelle pagine: non semnvra neanche la mano di Chretien, ma di uno storico che, a differenza degli altri "romanzi cortesi", ha come ripulito la Leggenda dalla Storia, il Sapere dall'Ignoranza, l'Intelletto dalla Pazzia avventurandosi in meandri incerti e nebolosi della razionalità dove il confine è molto incerto...
Leggendo di voi e della vostra sensibilità nell'argomento trattato, ho voluto rendervene partecipe, di quella piccola emozione di tanti anni fa, che è divenuta una mia nuova ballata, come per una sorta di magia...
Grazie...
Taliesin, il bardo
Chantal
18-08-2011, 18.12.15
Vi ringrazio dell'aver condiviso con Camelot le emozioni che hanno suscitato in voi le letture di cui dite,e,non stento a crede che possa essere stato un momento indimenticabile per chi ha nel cuore la musicalità attraverso una delle arti più sublimi che Dio abbia potuto concedere d'appredere agli uomini,la musica.Parlate di una ballata ispirata a queste letture,non vi nascondo che desidero abbandonare tutte le forme della discrezione che si convengono ad una donna per esortarvi,con non poca insistenza,a rendeci partecipi di questo vostro lavoro.Che sia musicato o solo un testo di parole,sortirà lo stesso effetto di un coro di Angeli.
Citate Marie de France,certo,la sua influenza fu notevole per Chretien e non meno influente fu lo stesso de Troyes per la Contessa di Champagne,basti pensare che'alla ammirava due cose dei poeti che frequentarono con lei la corte di Eleonora d'Aquitania,la disinvoltura del cantore quale seppe essere Chretien e e la sottigliezza psicologica di Thomas.
Ma,non dimentichiamo,che per il primo,la tesi del Lancillotto,fu sotto l'influenza di Maria di Francia che dettava i canoni del perfetto amante che sacrificava persino l'onore(ecco la salita sulla carretta),per amore di una donna che comunque era altera,ed a tratti,forse,anche un po' "padrona"delle sorti di un uomo,un cavaliere per l'appunto.In breve ella fu l'ispiratrice del sentimento d'amore che diviene la meta di ogni avventura(almeno per quanto io ricordi d'aver appreso da testi di letteratura francese).
Credo che il "Tristano e Isotta"di Thomas sia un capolovaro di ingegno proprio per la capacità del suo creatore di addentrasi nell'animo dei suoi soggetti,sviscerandone tutti i sentimenti più inconsci.Ed è molto sottile l'analisi che ne emerge,soprattutto del cavaliere Tristano(la figura di Isotta,a mio avviso,è meno "suggestiva").
Ma credo che la padronanza di rimeggiare di Chretien avrebbe fatto impallidire il Thomas stesso(come voi avete avuto fotuna di constatare dalle letture del consunto diario posseduto dalla misteriosa bambina dalle trecce d'oro.)
E dico questo perchè Chretien fu molto influenzato nella sua giovane età dai superbi scritti di Ovidio,dalle "Metamorfosi" a"l'arte di Amare",e per chi ha avuto fortuna di leggere questo poeta latino,ben ne subisce il fascino e l'influenza che inevitabilmente può suscitare in chi desidera trattare di materia d'Amore,e i Romanzi Cortesi sono soprattutto materia d'Amore,meta ultima di un percorso d'avventura volto ad esaltare i valori e l'onore degli uomini.(Nota.Ovidio,ne "l'Arte di Amare"esordisce così:Se c'è tra voi chi non conosca ancora l'arte di amare,legga il mio poema e fatto esperto colga nuovi amori!).
Ma,temo che con queste riflessioni io stia andando fuoritema.
Ad ognimodo,il vostro introdurvi è piacevole condivisione di esperienze e sensazioni,ed ha alimentato curiosità di conoscenza nei miei pensieri.Per questo vi rinnovo l'invito a rendere nota la vostra ballata.E ve ne ringrazio sin da ora.
Taliesin
18-08-2011, 18.43.17
Milady...
mi inchino al vostro passaggio ed alla vostra sapienza che si sposa squisitamente, in questo bizzarro passaggio temporale, così rarefatto di cotali prosaici pensieri, con l'essenza stessa della Musica e della Poesia.
Conoscete vedo molto bene un argomento a me caro che mi riporta indietro, in epoche passate, in cortili di primavera, al tempo in cui, girovagando per le corti del paese, mi imbattevo in emozioni che divenivano canzone. Grazie...per avermi fatto riaffiorare simili ricordi e tali emozioni. Non sono avvezzo a questa virtualità, ma spero che, nonstante la mia Musica sia incastonata tra le corde del mio strumento ed io non sappia riprodurla al vostro ascolto virtuale, che in qualche maniera, forse per una sorta di allineamento cosmico, possa giungervi almeno il testo, di quella mia vecchia ballata ispirata al "Tristano e Isotta" delle poche righe consunte di quel famoso diario....
postum scriptum: la bambina aveva gli occhi azzurri...
...Di come Tristano sognò lo scontro mortale con lo Zio e di come il sogno preannunciava la sua morte per amore cullato dalle note della sua arpa...
"Qunado una luce il buio squarcerà,
ed il tuo respiro affannato diverrà....
tu che ne sai...tu non chiederglielo mai...
se questa notte...è per te....?
Il vento tra i meandri di colpo cesserà.
e la tua mano l'elsa della spada cercherà....
tu che ne sai....tu non chiederglielo mai....
se questa notte è per te....?
Poi lo udii in alto nell'aria,
un Pifferaio suonare....
e la melodia mai non era, ne triste, ne allegra...."
.......continua.....
Chantal
19-08-2011, 12.08.06
Messere,premetto che ci stiamo rendendo entrambi rei di persevarnza in OT,e credo che la vostra ballata meriti di essere accolta e custodita nel Palazzo delle Arti,perchè vada ad unirsi al già tanto prezioso tesoro accolto in Camelot.
Detto questo,permettetemi di esprimervi le sensazioni che avete suscitato in me.
Parole,dite.
Parole che prendono forma di note,che incedono in un andamento adagio,che si arrestano in pause di silenzio cha fanno da slancio al trionfo delle battute che si annidano sul pentagramma.
Sebbene la vostra ballata non possa essere accompagnata dal suono in questa realtà virtuale,essa risuona con forza e fragore di un'orchestra,poichè davvero è bella,e suggestiva.
Il sogno.
Morire per amore mentre l'anima è sollevata dalle note dell'arpa ed il corpo sepolto dalla sindone della misericordia.
Messere,la mia non è sapienza,e non meritano i miei pensieri di accostarsi alla Musica e alla Poesia che,invece,sono state ben accolte dal vostro ingegno,e ora s'annidano nelle dita e nelle mani che muovono il vostro strumento,sporgendosi,talvolta,dalla bocca come fa una regina che s'affaccia al parapetto perchè il popolo che l'ama possa osannarla.
Tristano e Isotta.
Emblema dell'amore,slancio di ogni passione che anima l'Arte.
"tu che ne sai...tu non chiederglielo mai...
se questa notte...è per te....?"
Recita la vostra ballata.
"Se questa notte..è per te..?"
Di chi sia la notte non è concesso ora saperlo se non a Dio.
Ma questo giorno e la luce che esso ha veduto,è per voi,per la vostra musica perchè si levi come vittoria sulla morte.
Come Amore si levò vittorioso sulle anime per sempre unite di Tristano e Isotta.
Credetemi,i complimenti che vi sono stati rivolti altrove,son ben più che meritati,e chi ve li ha rivolti ha il pregio di leggere nei cuori.Per questo ha potuto ben apprendere del vostro cuore.
Taliesin
19-08-2011, 12.46.57
Buongiorno Milady...
il mio cuore trabocca di splendore nell'apprendere, attraverso il melodioso suono della vostra voce, l'esistenza di cotanta sensibilità. E' vero Altrove, giovani viandanti, non solo di questa incantevole virtualità e di altri passaggi temporali, hanno manifestato emozioni più o meno sincere, più o meno colte o raffinate, ma questo ha poca importanza. La cosa straordinariamente bella è che Voi avete colto l'essenza stessa, tramite un piccolo frammento, mai depositato presso gli spettabili mecenati della musica, del "Tristano e Isotta" dello stesso Chretien. il soffermarvi sui puntini di sospensione, nelle pause del suono, leggere nelle righe di un pentagramma, è come un'anomalia...
Voglio raccontarvi un breve episodio che mia raccontò un Amico durante il nostro unico incontro avvenuto in un territorio arso da sole, ma bagnato dalla limpidezza delle acque e dei cieli limpidi. Alla fine della nostra squisita chiacchierata, intervallata da frammenti musicali, mi disse:
"....questo per dirti, amico di un altro tempo, che io non ho nessuna verità in tasca, e se una mia canzone, riescono a toccare il cuore dell'attento Ascoltatore, non v'è migliore emozione per il mio vecchio cuore..."
Quell'Amico si chiama Fabrizio Milady....
Certamente da qualche parte, Altrove, assieme a Chreten vi sta sorridendo, come un'anomalia....
grazie infinite....infinite...
taliesin, il bardo
Guisgard
19-08-2011, 20.35.36
Messere,premetto che ci stiamo rendendo entrambi rei di persevarnza in OT,e credo che la vostra ballata meriti di essere accolta e custodita nel Palazzo delle Arti,perchè vada ad unirsi al già tanto prezioso tesoro accolto in Camelot.
Sono daccordo con voi, lady Chantal :smile:
Taliesin, infaticabile cantore, i vostri scritti meritano un'appropriata cornice, degna della vostra ispirazione.
Lasciamo invece che in questo luogo si ricordi il malinconico e struggente mito dei due leggendari amanti di Cornovaglia ;)
Taliesin
22-08-2011, 09.25.34
Perdonatemi Madonna e Messere...
ma, la mia memoria è come un calderone sbreccato, dove spesso attingo un pò a casaccio nei meandri diroccati dei ricordi...si avete ragione ritorniamo ai due amanti, Tristano e Isotta.
Nel 1981 "La spada di King Arthur", mitico cartone animato giapponese, propose una versione molto interessante dell'argomento, anzi direi, che la puntata a loro dedicata fu mnolto struggente ed emozionante, ed era "solo" un cartone animato....
Le emozioni non possono essere incasellate, non credete amici miei?
Taliesin, il bardo
Chantal
23-08-2011, 09.57.24
Non vi è alcuna necessità di chiedere perdono a me,Taliesin,io sarò felice di apprendere del completamento della vostra ballata e di esprimervi le mie sensazioni(nonchè ammirazione),anche per quanto concerne l'incontro"magico"col vostro amico poeta e cantore.
Per questo mi permetto di esortarvi a ritrovarci nel Palazzo delle Arti dove vi sarà riservato uno spazio adatto ad accogliere ciò che avete di bello da mostrarci.
Sì,lasciamo che questo sia il luogo di accoglienza del culto della drammaticità che avvolge Tristano e Isotta.
Per questo spero mi sia concesso di menzionare un momento di pietà da parte del poeta verso lo stesso cavaliere Tristano che si sta spegnando orfano dello sguardo di colei che più ama al mondo.
Thomas esprime tutta la forza del tormento di Tristano che ancora non vuole cedere all'abbraccio della Morte poichè non desidera dipartirsi dalla vita senza aver rivisto la sua amata.
Lo fa in questi versi con grande sentimento verso il suo personaggio,come realmente fosse un uomo di carne di cui egli narra il dolore:
Ciò che resta vivo è un corpo
quasi senza vita, un corpo
che si disfa, in un dolore
senza scampo, uno spavento
senza fine. Senza tregua.
Fa chiamare Kaerdin: vuole
rivelargli tutto, avere
per un attimo l'affetto
dell'amico caro. E viene.
Nella stanza sono soli:
non desidera Tristano
nessun altro. E sofferente
parla, chiede aiuto: Isotta
può salvarlo! Ed, ecco, Isotta
moglie di Tristano, ascolta
di nascosto tutto. Sente
scongelarsi in cuore l'ira
sorda, soffocata sotto
il dovere, ed il dolore
di punirsi come un prete
od un monaco, nemico
della carne. Alla parete
sta accostata, con l'orecchio
incollato al muro: ascolta.
Fino all'ultimo respiro
vuole udire; un uomo ha messo
alla porta, per spiare
di nascosto, per sapere.
E Tristano, al muro, stanco,
senza forze, sta appoggiato:
E Kaerdin gli si siede
al suo fianco: lo sostiene
e lo abbraccia e, muto, piange.
L'amicizia, il loro affetto
breve, che non ha speranza
piangono, senza parlare.
L'uno guarda l'altro e sente
la disperazione, a lungo
in silenzio, amaramente
piangono. Poi, con un filo
esile, di voce, dice:
il ferito: «Ora ti prego
caro, dolce amico! Io sono
solo, sono uno straniero!
Non ho amici, né parenti,
né nessuno: solo un caro,
dolce amico. Te ne prego!
Va da Isotta! Al mio paese
io potrei guarire. Ed ora
sto perdendo, sto spegnendo
la mia vita. Solo Isotta
può salvarmi!
(..)
Piange mentre parla, scosso
dai singhiozzi, sconfortato:
Kaerdin sente il cuore stretto
da una morsa e a mezza voce,
gli risponde con parole
tenere, affettuose: «Caro,
dolce amico, non piangete!
Io farò ciò che chiedete!
Rischierò la morte, solo
per darvi la vita! In nome
dell'affetto che ci lega
come una catena, tutta
la mia forza, il mio potere,
metterò contro l'angoscia,
contro il male ed il dolore,
per salvarvi. Su! Ordinate!
Sono pronto!» «Ti ringrazio,»
mormora Tristano. «Adesso,
ti consegno questo anello:
è il segnale convenuto
tra noi due.
Taliesin
23-08-2011, 15.05.48
Buonasera Milady...
la vostra analisi sul Tristano di Thomas è a dir poco straordinaria, inoltre le parole riportate dal romanzo in questa bizzarra realtà virtuale, dove il grigiore di pareti immonde infestano i corridoi dorati del tempo a scadenza, sono come una goccia di splendore....
Guisgard
24-08-2011, 21.20.40
Quando mi era stato detto: "ti racconto la storia d'amore più bella di tutti i tempi, quella di Tristano e Isotta", io sorridendo ho pensato: "la storia d'amore più bella è quella di Giulietta e Romeo". Ero in torto.
Leggete questo libro di Thomas, e capirete perchè è la storia d'amore più bella di tutti i tempi ;)
Eh, mia signora, sapete che mai potrei contraddirvi, ma su questa cosa non siamo d’accordo :naughty:
La storia più bella, fino ad ora scritta, è quella di Lancillotto e Ginevra :smile_lol:
E, essendo io il "Cantor d'Amor" per eccellenza, questo posso dimostrarvelo senza alcun dubbio ed in qualsiasi momento ;)
Chantal
25-08-2011, 23.22.19
Taliesin,vi ringrazio,ma ben più attenta della mia analisi è la vostra sensibilità con la quale sapete accostarvi a questo poema.
Cavaliere Guisgard,non intendo contraddirvi,sono certa che le vostre tesi siano più che ferme,e vi ammiro per questa vostra forza di credere in una storia incantata come quella di Lancillotto e Ginevra.Poichè è avvolta dall'incanto.
Ma,io credo che nulla di più sublime possa esistere dell'addormentarsi di due amanti in seno alla Morte con le labbra dell'amata su quelle del suo amato,fino ad esalrarne l'ultimo respiro.
"...E sulla bocca
lo bacia e tra le braccia prende il corpo,
cuore su cuore,petto contro petto,
le labbra sulle labbra.In gran silenzio
come Tristano è immobile.La quiete
della Morte per sempre l'addormenta"