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Visualizza versione completa : Le sette meraviglie del mondo antico


myrddin
23-10-2008, 17.25.28
Cari cittadini di Camelot vi propongo questa nuova discussione che verte sulle magnifiche opere architettoniche classificate come 'le sette meraviglie del mondo antico'!Propongo a chi vorrà partecipare(sicuramente Llamrei:smile_wave:visto che non ha voluto commentare in campo cinematografico:smile_lol:)di illustrarci a propria scelta una di esse, magari aggiungendo anche rappresentazioni grafiche ed sponendoci le sue considerazioni.
p.s Scuate se do continuamente fastidio :sad_wall:, vi prego di non invitarmi ad andare in un altro paese

llamrei
23-10-2008, 17.29.02
Mi sfidate messere???:D:D
Premetto che non sono abile nella ricerca di immaginim anzi sicuramente qualcun altro lo farà per me (magari! ci sono sempre gentili cavalieri che frequentano Camelot :D ).
Direi così al primo impatto:
Cappella Scrovegni a Padova
Cluny
St Denis
Palazzo Ducale con annessa Basilica di San Marco
Cappella Sistina
e mi fermo per dare spazio ad altri...ma la mia lista sarebbe lunga

myrddin
23-10-2008, 17.33.35
Scusatemi mia signora, mi sono espresso male. Mi riferisco alle sette meraviglie del mondo antico: piramide di Cheope, mausoleo di Alicarnasso,giardini pensili di Babilonia, faro di Alessandria,il tempio di Artemide ad Efeso,il colosso di Rodi e la statua di Zeus ad Olimpia.
Perdonatemi ancora, e non è assolutamente un modo per sfidarvi, ma solo per disucetere e confrontarci.

llamrei
23-10-2008, 17.34.53
si avevo letto bene messere ma siccome siamo in contesto medievale...speravo voi intendeste qualcosa di medievaleggiante

myrddin
23-10-2008, 17.38.00
A scusatemi!non avevo proprio capito.Si effettivamente avete ragione non è proprio conforme al massimo al contesto medievale di Camelot, ma alla libertà dei temi si. Ad ogni modo rispetto la vostra considerazione!

llamrei
23-10-2008, 17.48.47
A.Si effettivamente avete ragione non è proprio conforme al massimo al contesto medievale di Camelot

Infatti


ma alla libertà dei temi si.

certo. Allora evitate di prendere in considerazione la mia risposta scritta sopra. L'antichistica è fuori dai miei interessi al momento

myrddin
23-10-2008, 17.54.58
Scusatemi Llamrei ma non comprendo il motivo del vostro astio nei miei confronti.Avete frainteso quelle che erano le mie intenzioni, io ho interesse di poter conoscervi e conversare con voi in ogni sua forma (sia essa con argomentazioni medievali che di qualsiasi altra natura). Io ritengo che lo spirito di Camelot sia la fratellanza e la cavalleria(che significa anche e soprattutto cortesia), mi dispiace se abbiamo avuto questa incompresione. da parte mia godete di tutta la mia stima ed il mio affetto.I miei omaggi lady Llamrei

llamrei
23-10-2008, 17.58.53
"astio" lo avete detto voi e non io.

Io vi ho solo detto che, essendo in ambito medievale, sarebbe stato piu consono un argomento in ambito medievale.

In fuori tema potete discutere di qualsiasi argomento purchè non vada a ledere la netiquette.

Se rileggete bene la mia risposta, vi ho detto semplicemente che non ho intenzione di parlare di materia antichistica in quanto non è un argomento che mi interessa al momento.

Buon pomeriggio

myrddin
23-10-2008, 18.07.49
Scusatemi, ma vi ripeto..mi sembrate infastidita dalla mia persona, mi potrò sbagliare ma cosi percepisco dalle vostre fredde parole.Mi dispiace sul serio se voi avete adottato un comportamento distaccato nei miei confronti, se l'argomento da me proposto vi ha disturbato non lo continuerò perchè ho rispetto e amicizia verso tutti i cittadini di Camelot( e quindi anche nei vostri confronti)! perdonate se con i miei obsoleti argomenti vi ho turbato. Inoltre vi dico che reputo la verità essere la maggiore delle qualità umane, e ritengo che se il vostro fosse stato un semplice disinteresse avreste altrettanto semplicemente ignorato la mia discussione e non sareste intervenuta con parole fredde e stizzite(per di più voi avete controllato il regolamento per trovarvi addirittura una mia eventuale irregolarità), che nulla hanno a che fare con la amicizia.

myrddin
23-10-2008, 18.10.54
comunque, mettiamo da parte le polemiche,non è per esse che sono a Camelot! i miei più sinceri ed amichevoli saluti Llamrei

llamrei
23-10-2008, 18.19.24
Messere. Sorrido leggendo le vostre parole. State parlando di voi vero?
Vi dico solo che non sono "stizzosa" nei vostri confronti: sono moderatore e per quel che mi compete devo controllare (ripeto CONTROLLARE che vi piaccia o no) il vostro operato. ops...ma siete voi che CONTROLLATE ME??? Fatelo: ma abbiate il buon gusto di farlo in silenzio!!!
Quello che mi dispiace di più è che forse per i prossimi giorni non riuscirò a CONTROLLARVI meglio in quanto andrò in vacanza con il mio pc...mi raccomando messere: evitate di stizzarvi cosi tanto...fa male alla vostra simpatia.
siete adorabile

llamrei
23-10-2008, 18.20.12
Scusatemi, ma vi ripeto..mi sembrate infastidita dalla mia persona, mi potrò sbagliare ma cosi percepisco dalle vostre fredde parole.Mi dispiace sul serio se voi avete adottato un comportamento distaccato nei miei confronti, se l'argomento da me proposto vi ha disturbato non lo continuerò perchè ho rispetto e amicizia verso tutti i cittadini di Camelot( e quindi anche nei vostri confronti)! perdonate se con i miei obsoleti argomenti vi ho turbato. Inoltre vi dico che reputo la verità essere la maggiore delle qualità umane, e ritengo che se il vostro fosse stato un semplice disinteresse avreste altrettanto semplicemente ignorato la mia discussione e non sareste intervenuta con parole fredde e stizzite(per di più voi avete controllato il regolamento per trovarvi addirittura una mia eventuale irregolarità), che nulla hanno a che fare con la amicizia.

giusto per ricordare :D

myrddin
23-10-2008, 18.36.15
Avete ragione.Se è sorta questa polemica è solo colpa mia.Ma ricordate che ognuno di noi, quando ogni sera mette la testa sul cuscino deve fare i conti con la verità, tenetelo a mente nei vostri calcoli.La cosa più brutta a mio parere è processare l'altrui persona,ma ricordate ancora che tutti prima o poi veniamo giudicati dal prossimo,e solitamente coloro che giudicano sono quelli più spaventati dei giudizi degli altri.Vi voglio solo far notare che alla risposta 6 siete stata voi a far assumere a questa conversazione l'aspetto di un tribunale, arrivando(immotivatamente) ad estrapolare dal mio discorso determinate parole al fine di....(non so ditemi voi cosa avete da guadagnarci).Per quanto riguarda la mia simpatia, le vostre preoccupazioni sono palesemente ironiche(anche nel ripetere la parola 'stizzita' da me utilizzata che tanto vi fa sorridere)

llamrei
23-10-2008, 18.54.14
Siamo in ot messere. Non ritenete di avervi già espresso al riguardo? Anche perchè, sinceramente non so di cosa state ulteriormente parlando e non me ne pongo il problema. Per quanto riguarda la notte..dormo tranquillamente e serenamente..buona notte anche a voi messere e sinceramente, che lo crediate e lo vogliate, siete adorabile ugualmente

Hastatus77
23-10-2008, 18.57.32
Perfavore, fermatevi un attimo.
Vi pregherei di utilizzare i messaggi privati per cercare di risolvere questa incomprensione.
Grazie.

Morris
23-10-2008, 21.36.45
Una delle costruzioni più grandi mai realizzate dall'uomo. S'innalza verso il cielo da parecchie migliaia di anni nella piana di Giza in Egitto.
Le sue misure sono: lato settentrionale 230 m e 25.05 cm, lato occidentale 230 m e 35.65 cm, lato orientale 230 m e 39.05 cm ed infine lato meridionale 230 m e 45.35 cm, per una altezza di 146 m. Il tutto per un peso di circa 6.000.000 di tonnellate e un' area di 13.1 acri. Gli angoli alla base sono quasi perfetti: angolo sud-est 89° 56'e 27", quello di nord-est 90° 3' 2", quello di sud-ovest 90° 0' 33", e quello di nord-ovest 89° 59' 58" (appena due secondi d'arco di differenza).
Secondo stime affidabili, la Piramide consiste di un totale di circa 2.300.000 blocchi di pietra calcarea e granito, con pesi che variano dalle 2.5 tonnellate alle 70 tonnellate. Non solo, ma bisogna aggiungere anche un rivestimento simile a uno specchio di 22 acri costituito, da 115.000 pietre lucidissime, ciascuna del peso di 10 tonnellate, che originariamente coprivano tutte e quattro le facciate. Dopo essere stata staccata da un violento terremoto nel 1301 a.C., la maggior parte dei blocchi di rivestimento fu rimossa per la costruzione del Cairo.

http://spazioinwind.libero.it/popoli_antichi/Asia-Minore/Cheope.html

Morris
23-10-2008, 22.54.12
Secondo stime affidabili, la Piramide consiste di un totale di circa 2.300.000 blocchi di pietra calcarea e granito, con pesi che variano dalle 2.5 tonnellate alle 70 tonnellate. Non solo, ma bisogna aggiungere anche un rivestimento simile a uno specchio di 22 acri costituito, da 115.000 pietre lucidissime, ciascuna del peso di 10 tonnellate, che originariamente coprivano tutte e quattro le facciate. Dopo essere stata staccata da un violento terremoto nel 1301 a.C., la maggior parte dei blocchi di rivestimento fu rimossa per la costruzione del Cairo.

Tra gli specialisti in archeologia egizia, è opinione comune che fu costruita come tomba per il faraone della IV Dinastia (2575 - 2467 a.C.) Khufu (conosciuto come Cheope). Questa opinione si basa principalmente sul ritrovamento di geroglifici su alcune pietre all'interno della piramide che assomigliano al suo sigillo, e alla testimonianza di Erodoto che vide i monumenti nel V° secolo a. C., cioè più di 2000 anni dopo che erano stati costruiti. Nonostante il fatto che nessun corpo fu mai trovato all'interno delle sue stanze ben sigillate, gli egittologi persistono nella loro teoria, facendo nascere una storia su decine di migliaia di schiavi costretti al lavoro per decine di anni nella costruzione di una montagna di pietre in cui mettere il cadavere di un solo uomo.

La Camera di Re: scoperta intorno all'anno 820 d.C. dal Califfo Ma'mun. Essa è situata a un terzo dell'altezza della Grande Piramide, e cioè a circa 45 m dalla base. Ci si aspettava di trovare un tesoro proporzionato alla grandezza del monarca, ed invece la camera del faraone (funeraria secondo l'egittologia ortodossa) era completamente vuota e spoglia dal qualsiasi decorazione e iscrizione. Solamente un sarcofago in granito vuoto (oggi tale materiale viene intagliato per la sua durezza, con abrasivi quali la polvere di diamante o di carburo di silicio detto carborundo).
Per accedere alla Camera del Re, si devono superare percorsi stretti ed impraticabili, corridoi e gallerie piccolissime. La domanda che ci si pone è come hanno fatto i saccheggiatori di tombe a trafugare tutto, ma proprio tutto all'interno di una stanza situata a circa 45 m di altezza, e il cui unico modo per raggiungerla dalla base è una galleria ascendente (bloccata da pesantissimi tappi in granito) che si collega alla Grande Galleria, lunga circa 46 m e con una pendenza di 26.

Le misure della Piramide di Cheope

E' la teoria che vuole dimostrare come la Piramide di Cheope fu costruita sulla base di conoscenze geometriche molto sviluppate che ne facevano una specie di mappamondo. Verso la fine II secolo a.C. il grammatico greco Agatarchide di Cnido, scoprì che la base della Grande Piramide era esattamente un ottavo di un minuto di un grado in lunghezza. Da quì si ottiene che moltiplicando la lunghezza per 8, poi per 60 ed in ultimo per 360, il risultato è straordinariamente vicino alla circonferenza terrestre.
Nel 1638 il matematico scozzese John Greaves, durante la sua visita in Egitto, prese alcune misure: il sarcofago nella Camera de Re (1.97m), l'altezza della Piramide (146.6m) e il lato base (211.2m). Lo scopo fu quello di scoprire l'unità di misura utilizzata dagli architetti egiziani, ma purtroppo i rilevamenti furono insufficenti.
Il tentativo successivo venne fatto dalla squadra di scienziati francesi portati da Napoleone in Egitto. Il capo-squadra, Edmè-François Jomard, come Greaves intendeva cercare l'unità di misura utilizzata e quindi verificare se le misure della Piramide poteva ricondurre alle dimensioni della Terra.
Jomard misurò un lato della base (230.9m) e l'altezza (146.6m) da cui potè calcolare in 51º19' la pendenza e in 184.7m l'apotenusa. Egli sapeva che gli antichi indicavano l'apotenusa in 1 stadio, ed Erodoto aveva scritto che 1 stadio era pari a 400 cubiti, per cui 1 cubito è uguale a 0.4618m. Alcuni studiosi greci avevano dichiarato che la base della Piramide era lunga 500 cubiti.Moltiplicando 500*0.4618 Jomard ottenne 230.9m ossia la lungezza della base che aveva misurato.
John Taylor, all'inizio del 1800, scoprì che dividendo il perimetro della Piramide per il doppio dell'altezza si otteneva un valore molto simile al pi-greco, che indica il rapporto costante tra la circonferenza ed il suo diametro. Il pi-greco fu calcolato con esattezza fino alla quarta cifra decimale solo nel VI secolo d.C. Tramite questa scoperta Taylor calcolò il rapporto tra l'altezza ed il perimetro come uguale al rapporto tra il raggio polare terrestre e la sua circonferenza: 2 pi-greco.
Le scoperte di Taylor influenzarono non poco uno scozzese di nome Charles Piazzi Smith. Smith calcolò il "pollice piramidale" come 1/25 di cubito. Nel 1864 Smith partì per l'Egitto. Calcolò la posizione della Piramide a 30º circa di latitudine nord. L'ombra della Piramide spariva totalmente all'equinozio di primavera. Le sue misurazioni miglioravano il calcolo del pi-greco fino al quinto decimale. Il perimetro, in pollici piramidali, corrispondeva esattamente a 1000 volte 365.2 (il numero di giorni dell'anno solare) e questo ben 1500 anni prima che i Greci calcolassero il primo calendario, mentre i rapporti tra le lunghezze dei corridoi della piramide rivelavano addirittura alcune date fatidiche della storia del mondo.
Inoltre, sempre secondo Smith, la Piramide rivelava anche la distanza tra il Sole e la Terra se si moltiplicava la sua altezza in pollici per 10 alla nona potenza (10 a 9 era il rapporto tra l'altezza e la larghezza della Piramide).
Joseph Seiss, un ecclesiastico americano, scrisse che le pietre della Piramide contenevano un sistema di numeri che indicavano misure, pesi, angoli, temperature, gradi, problemi geometrici e rilevamenti cosmici. Seiss fu sorpreso dalla ricorrente presenza nei suoi calcoli del numero 5.
Altri sostenitori di questa teoria sottolinearono come il meridiano ed il parallelo che si intersecano nella Piramide (30º di latitudine nord e 31º di longitudine est) incrociano più terraferma di ogni altro come se gli Egiziani volessero posizionare la Piramide al centro del mondo abitato. Un quadrante che si estende a nord-ovest e a nord-est dalla Piramide racchiude perfettamente il delta del Nilo. Petrie, a sostegno questa teoria, partì per l'Egitto nel 1880 con un'attrezzatura molto affidabile. Petrie si stupì dall'incredibile precisione con cui fu costruita la Piramide: sia in lunghezza che in pendenza gli errori erano così minimi da risultare impercettibili. I muri del corridoio in discesa perfettamente diritti per i loro 107m di lunghezza con un'approsimazione di 5mm. Petrie confermò il calcolo del pi-greco scoprendo che anche la Camera del Re conteneva un pi-greco nel rapporto tra la lunghezza e il perimetro.
Ai giorni nostri esistono ancora studiosi che credono nel significato non casuale delle dimensioni della Piramide di Cheope. Gli ultimi rilevamenti confermano quanto sostenuto in precedenza. Il pollice piramidale (PI), la cui scoperta è attribuita ad Isaac Newton, è uguale a 0.635660m, il cubito piramidale è stimato in 25PI da cui ne consegue che Camera del Re ha un volume di 12500PI ossia una tonnellata piramidale. L'angolo della Piramide è esattamente 51º, 51' e 14.3''. Il volume interno del sarcofago è uguale alla metà del volume esterno. La posizione esatta è di 29º, 58' e 51.06'' di latitudine e di 31º e 9' di longitudine. La Grande Piramide non ha ombra a mezzogiorno nel giorno di equinozio di primavera e guarda verso il nord magnetico con uno scostamento di 3' permettendole di essere la struttura più accuratamente orientata.
Il parallelo ed il meridiano che coprono la maggior parte di superficie terrestre si incrociano nella Grande Piramide. Il perimetro della base diviso per 100 da' 365.24 come i giorni in un anno come tante altre misure. L'altezza (147m e 75cm anche se originariamente raggiungeva probavilmente i 150m) moltiplicata per un milione è molto vicina alla distanza tra la Terra e il Sole. Il peso, stimato in 5.955t, moltiplicato per un miliardo è una buona approssimazione del peso della Terra. L'altezza media dei continenti sul mare è quasi esattamente l'altezza della Piramide. I quattro lati misurano esattamente: lato nord 230m e 25,05cm; lato sud 230m e 45,35cm; lato est 230m e 39,05cm; lato ovest 230m e 35,65cm. E con maniacale precisione i suo angoli misurano: nord-est 90º, 3' e 2''; sud-est 89º, 56' e 27''; nord-ovest 89º, 59' e 58''; sud-ovest 90º e 33''. In ultimo, la curvatura delle pareti (la Piramide di Cheope è l'unica ad avere una leggera curvatura sulle pareti impercettibile ad occhio nudo) è identica a quella della Terra. In conclusione la Piramide di Cheope, o Grande Piramide, è la scala 1:43.200 della Terra.

http://spazioinwind.libero.it/popoli_antichi/Asia-Minore/Cheope.html

gwen
24-10-2008, 00.14.00
Sir Morris... siete il mio prediletto!!
non ho parole!:smile_clap:


Llamrei.. Myrddyn!! non vi siete compresi, ne sono certa, la mia amica non è ostile nè scortese, i suoi sono solo gentili consigli per l'ottimale svolgimento dela vita qui dentro!E se sembra intransigente.. è perchè ci tiene che tutto sia al suo posto!

myrddin
24-10-2008, 12.07.02
Complimenti sir Morris:smile_clap: siete performante!Vi ringrazio per il bellissimo commento alla piramide di Cheope, sui vostri variegati interessi si può sempre contare.

myrddin
24-10-2008, 12.45.10
Sir Morris io invece vi parlerò del tempio di Artemide ad Efeso. La sua costruzione(che durò ben 120 anni) fu iniziata dal re di Lidia(dove la monumentale opera si trovava,l'attuale Turchia)Creso.L'architetto di questa opera fu Chersifrone, e Plinio ce la descrive come un opera stupenda con 127 colonne alte 20 metri snelle e raffinatamente scanalate, di stile ionioco,con dei bellissimi capitelli;il basamento era largo 7,85 metri e lungo 130m.Il tempio era ricco di statue di ogni sorta,compresa quella raffigurante Artemide dalle molte 'mammelle'che era di dimensioni impressionanti e dominava la cella.Quando Antipadre di Sidon stilò la lista delle sette meraviglie affermò che le altre 6 opere sfiguravano in confronto.L'opera fu incendiata nel 356 a.C da Erostrato,che confesso di aver commesso quell'azione sciagurata spinto dalla motivazione di voler passare alla storia;non si può negare che vi sia riuscito, ma con un sacrificio per l'umanità altissimo(tante volte ho desiderato di poterla vedere e spesso ho provato ad immaginare come sarebbe stato trovarsi a quel tempo ad entrare in una affermazione dell'umanità di enorme spessore quale era Il tempio di Artemide).La leggenda vuole che nella stessa notte del disastro nacque mega Alexandros, ed Artemide,dea della caccia,era impegnata a tutorare la sua nascita.Le rovine furono rinvenute a Smirne nel 1969,ma della maestosa opera aimè non vi è più traccia!
Queste sono delle rappresentazioni grafiche di come potrebbe essere stata,la prima è un quadro del 1500, La seconda è una riscostruzione moderna.http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/a/a9/Temple_of_Artemis.jpg
Scusate la seconda non vuole uscire!

myrddin
24-10-2008, 13.38.58
Eccola quihttp://www.la7.it/img/video/320X240/5849.jpg

Morris
24-10-2008, 23.18.37
(Lady Gwen, Sir Myrddin, vi ringrazio di cuore...la mia anima è vostra amica!)

Alessandro il Grande giunse in Egitto nel 332 a.C. e, dopo aver conquistato rapidamente il paese, fondò la nuova città ad ovest del delta del Nilo, su una striscia di terreno sabbioso, che separa la palude Mareotide dal Medirerraneo, di fronte all'isola di Faro. Il progetto venne affidato all'architetto Dinocrate; lo portò a compimento Tolomeo figlio di Lago, prima satrapo, poi re d'Egitto.
L'isola di Faro, su cui sorse la famosa torre luminosa, fu congiunta alla città con una diga lunga 7 stadi (1290 metri circa), formando così due porti comunicanti col Nilo per mezzo di canali navigabili. Già in tempi antichissimi dovette esserci l'uso di accendere sull'alto delle colline, in prossimità del Lido, dei fuochi perchè fossero guida ai naviganti.
Si ritiene, tuttavia, che la prima vera e propria torre-faro, quella che ha dato a tutte le altre il nome e il modello, sia stata proprio quella di Alessandria d'Egitto. Architetto ne fu Sostrato di Cnido, figlio di Dexifane, il quale lavorò sotto i primi due Tolomei. La costruzione del Faro iniziò probabilmente nel 297 a.C., sebbene in epoca più tarda il cronista Eusebio, vescovo di Cesarea, che era stato prigioniero in Egitto, citi nella sua Cronaca la costruzione del faro nell'anno 283 o 282 a.C.. L'inaugurazione ebbe luogo sotto il secondo Tolomeo, Filadelfo, tra il 280 e il 279 a.C.. Il Faro era stato consacrato a favore dei navigatori agli dei salvatori ("teois soteroi uper ton laixomenon ", come diceva l'epigrafe dedicatoria, che poteva facilmente essere scorta da chiunque entrasse o uscisse dal porto), nei quali si devono probabilmente riconoscere piuttosto che Tolomeo I e Berenice, i Dioscuri, Castore e Polluce, divinità della luce, splendenti, che i naviganti vedevano, durante la tempesta, posarsi sulla cima dell'albero maestro: la fiamma del Faro vista isolata e alta sull'orizzonte, come una stella, sembrava ad essi l'apparizione della divinità protettrice. Assai presto si diffuse nel mondo antico la fama della torre luminosa sorta sulla spiaggia dell'Egitto, torre che in verità era annoverata tra le più colossali costruzioni dei re greci.
Non si conosce nulla di positivo sull'origine della parola "faros" che taluni vorrebbero derivare dall'egiziano phaar "tela" (i Greci avrebbero dato il nome pharos all'isola in cui venivano a comprare il phaar); ma è ipotesi poco consistente, tanto più che finora manca perfino la prova sicura che la minuscola isola fosse la sede di un commercio considerevole, prima della fondazione di Alessandria.
Fu Omero nell'Odissea a menzionare Pharos come un'isola e la situò ad un giorno di vela dall'Egitto. Le fonti di Omero erano ovviamente piuttosto incerte. La leggenda narrava la storia della bella Elena giunta in Egitto con Paride, ma quell'isola in cui non c'era nulla da vedere e i cui unici abitanti erano le foche l'annoiò.
Dieci anni dopo vi tornò, accompagnata questa volta dal suo sposo Menelao, che stava rientrando in patria da Troia e che, spinto fuori rotta da una tempesta, era approdato su quella terra. Menelao - narra la leggenda- incontrò un vecchio e gli chiese: "Che isola è questa?".
Il vecchio rispose che l'isola era del Faraone. Menelao, che non aveva inteso bene, domandò di nuovo: "Faro?". Al che il vegliardo rispose affermativamente, ripetendo la parola "Faraone" con l'antica pronuncia egiziana, che la trasformò in "Prouti". Menelao interpretò malamente la risposta: questa volta capì "Proteo", nome che sapeva essere quello della divinità marina a cui Poseidone aveva concesso il dono della profezia. Così la pronuncia poco chiara di un vecchio e il qui pro quo di Menelao fecero conoscere al mondo l'isola sotto il nome di Pharos, terra protetta dal nume Proteo. Per di più, tornato in Grecia, Menelao aggiunse qualche ricamo alla storia, tanto che le foche, disprezzate da Elena, si mutarono in ninfe che affollavano la spiaggia. Poco sappiamo intorno all'edificio, dagli antichi genericamente ammirato a mai sufficientemente descritto, e poichè tutte le innumerevoli torri luminose che lo presero a modello sono andate distrutte, quando si eccettui il piccolo faro di Taposiris Magna, alto 17 metri, ancora superstite a circa 40 Km. sulla costa occidentale del Delta, per farcene un'idea dobbiamo ricorrere alle modeste lanterne di terracotta, ai mosaici, tra i quali recente quello scoperto a Gerasa e alle monete alessandrine coniate sotto Domiziano, Traiano, Adriano, Antonino Pio, Marco Aurelio e Commodo. In quest'ultime sono evidenti i particolari essenziali dell'edificio, specialmente i Tritoni, i mostri marini che sappiamo nelle tombe o nelle conchiglie tortili, riprodotti agli angli della cima del I piano.
Alla base è raffigurata la porta di ingresso e un'immagine di Zeus Soter ritto in piedi e munito di un lungo scettro è chiaramente visibile su parecchi esemplari. Inoltre descrizioni del Faro ricorrono negli scritti di vari autori classici all'inizio dell'era cristiana, soprattutto in Diodoro Siculo, in Strabone e in Plinio il Vecchio, il quale ci dice che la torre costò 800 talenti cioè circa 5 miliardi e 200 milioni di lire. Del pari all'oscuro siamo circa la sua organizzazione e amministrazione nell'età tolemaica, sebbene sia indubbio che aveva una grande importanza per la vita economica della città. Durante il dominio romano, Iside ebbe, tra gli altri mille, anche l'epiteto di Faria e un tempio di questa dea protettrice della navigazione sorse nell'isola ai piedi della grande torre. Alla guardia e alla manutenzione del faro, nell'età romana, furono preposti liberti imperiali. Il sistema d'illuminazione consisteva nell'accendere fuochi di legno resinoso e grandi torce, oppure nel bruciare oli minerali in vasti recipienti. La potenzialità ed efficacia della luce, che gli antichi considerarono stupefacenti, tanta era la distanza, 50 Km. circa, a cui veniva proiettata, erano accresciute ad intermittenza da enormi specchi concavi di metallo, i quali sarebbero stati espressamente inventati da Archimede. E' noto infatti che nel I Medio Evo il Faro trasmetteva alla città di Alessandria messaggi eliografici dalle navi in arrivo. La torre sorgeva all'ingresso del "megas limen", sopra un isolotto riunito alla punta nord-est dell'isola di Faro, proprio nel luogo attualmente occupato dal rovinato forte Qait Bey (1477-79) che ne copre le fondazioni e le ultime vestigia. Secondo testimonianze storiche, essa era un vero e proprio colosso, alta quanto un edificio di 45 piani. La sua altezza infatti doveva aggirarsi intorno ai 120 - 130 metri e, come una torta nuziale, era composta da tre piani distinti, sempre più stretti. Il I, alto 60 metri, aveva una pianta quadrata ed era molto largo. Il II era alto 30 metri e, sempre stando a racconti e scritti di epoca antica, ricordava molto una torre a sezione ottagonale. L'ultimo pezzo, di 15 metri, invece era costituito da una vera e propria torre cilindrica sormontata da un'enorme statua, forse quella di Alessandro il Grande o quella di Zeus Soter. L'ingresso al monumento non era al livello del suolo, ma un pò rialzato, al termine di una rampa di scalini. Si sa che il Faro attraversò diverse epoche storiche senza grossi traumi e poco dopo l'anno 1000 era ancora in piedi. Ma, in seguito, gli occupanti musulmani distrussero il 3^ piano del Faro, sostituendolo con una piccola moschea. Nei tempi che seguirono il Faro cadde in rovina, fino a trasformarsi in una vera e propria "cava di pietre" per la realizzazione del forte, già citato, che si erge ancora. Sul Faro di Alessandria si modellarono le altre torri consimili, innalzate in età ellenistica e romana, in vari punti del Mediterraneo: esse ebbero in generale un'altezza minore, furono suddivise in un numero maggiore o minore di piani, ma il tipo rimane sempre il medesimo. L'ultima possibile raffigurazione del Faro prima della sua distruzione la troviamo in un mosaico della volta della cappella di San Zeno in S. Marco a Venezia, databile intorno al 1200. Mostra il Faro e una nave con l'Evangelista al timone, mentre arriva ad Alessandria per fondare la chiesa copto-cristiana in Egitto. Ad Alessandria la memoria del Faro è mantenuta viva da una scultura moderna in marmo bianco che lo riproduce insieme a Iside Faria, e accoglie i turisti che entrano nei giardini per visitare le catacombe di Kom-es-Shafur. Per concludere bisogna dire che ora forse potremo finalmente rivedere una copia di quest'incredibile monumento: ciò potrebbe accadere infatti se viene dato il via ad un progetto del governo egiziano per la sua ricostruzione. Con un piccolo enigma da chiarire: come si farà a conciliare la forma originale del Faro, comprendente una statua, cioè una raffigurazione umana, con il Corano che, almeno teoricamente lo proibisce.

fonte http://spazioinwind.libero.it/popoli_antichi/Asia-Minore/Faro-Alessandria.html

Nebiper
27-10-2008, 12.50.57
Entrando in una nuova città la prima cosa che è possibile osservare è la porta della città stessa, maestose opere rispecchiano maestose città e gloriosi eventi.

Nel 305 a.C. il generale Demetrio, figlio di un successore di Alessandro Magno, invase Rodi con un'armata di 40.000 uomini. La città di Rodi era ben difesa e Demetrio costruì delle enormi catapulte montate sulle navi, per distruggere le mura della città. Dopo che una tempesta gli distrusse le navi, fu costretto a costruire una torre d'assedio ancora più grande delle precedenti catapulte: i rodiesi allagarono il terreno prospiciente le mura, impedendo alla catapulta di muoversi e rendendola inoffensiva. L'assedio fu tolto nel . (http://it.wikipedia.org/wiki/304_a.C.)304 a.C., quando il generale Politemo arrivò con una flotta in difesa della città e Demetrio dovette ripiegare abbandonando la maggior parte dell'equipaggiamento.
Per celebrare la loro vittoria, i rodiesi decisero di costruire una gigantesca statua in onore di Helios, il loro dio protettore. La costruzione fu affidata a Chares di Lindo che aveva già costruito statue di ragguardevoli dimensioni. Il suo maestro Lisippo aveva costruito una statua di Zeus nella antica agorà di Taranto ritenuta per la sua altezza pari a 40 cubiti (18 metri).
La statua era alta circa 32 metri. Secondo l'opinione di alcuni storici, la struttura era costituita da colonne di pietra con delle putrelle di ferro inserite al suo interno, a cui venivano agganciate le piastre di bronzo del rivestimento esterno. Per costruirla fu usata come impalcatura la torre di assedio abbandonata sul posto da Demetrio.
La costruzione terminò nel 282 a.C., dopo 12 anni. La statua restò in piedi per 56 anni, fino a che Rodi fu colpita da un terremoto nel 226 a.C., che fece crollare la statua nel mare. Politemo si offrì di ricostruirla, ma i rodiesi rifiutarono temendo l'ira del dio Helios a seguito della ricostruzione (che veniva interpretata come un'offesa nei riguardi del dio). La statua pertanto rimase sdraiata sul fondo per 800 anni ed anche così era talmente impressionante che molti andavano comunque a Rodi per ammirarla.
Tuttavia, nel 654, quando Rodi fu conquistata dagli arabi, questi ultimi portarono via la statua tagliandola in un numero imprecisato di blocchi, di cui si persero ben presto le tracce.
Secondo alcune ricostruzioni tradizionali, il Colosso di Rodi doveva raffigurare il dio Helios con le gambe divaricate ed i piedi poggiati alle estremità del porto di Mandraki (dove ora sono presenti le due colonne su cui poggiano dei cervi in bronzo) ed essere alto al punto da permettere il transito delle navi all'interno del porto, infatti si dice che fungesse anche da faro. Questa immagine tradizionale rispecchia una teoria ormai superata, dato che per garantire il passaggio delle navi le dimensioni della statua (32 metri di altezza) sarebbero state chiaramente insufficienti.




http://www.ciociari.com/Eco52/immagini/pag04ColossoRodi.jpg

Fonte:Wikipedia

llamrei
27-10-2008, 15.03.16
Per Nebiper e tutti gli utenti: gentilmente riportate le fonti dal quale attingete le informazioni. Grazie per la collaborazione
Llamrei

Morris
31-10-2008, 21.52.50
Il termine mausoleo con il quale si intende la tomba a carattere monumentale- discende dalla tomba di Mausolo, satrapo della Caria, ad Alicarnasso. Secondo gli antichi autori è ad Artemisia che si deve la costruzione del Mausoleo dedicato al fratello-sposo Mausolo, ed è per questo che sovente se ne è fatta risalire la datazione al biennio intercorso tra la morte di lui e quella di lei, cioè al 353-351 a.C..
Ma è evidente che la tomba aveva proporzioni troppo vaste perchè in così poco tempo se ne fosse potuto ideare il progetto e completare la costruzione; è più probabile che ciò sia avvenuto mentre Mausolo era ancora in vita, nel 370-365 a.C., e che l'esecuzione terminasse intorno al 350 a.C., poco dopo la morte di Artemisia.
La bellezza dell'architettura della tomba, unitamente alla decorazione scultorea, la fecero qualificare fra Le sette meraviglie del mondo antico. Donde si passò a denominare col nome di mausoleo qualsiasi tomba monumentale (mausoleo di Augusto, mausoleo di Adriano).
Ma il mausoleo fu un tipo architettonico essenzialmente classico: non sarebbe esatto denominare mausoleo edifici sorti dopo la fine del paganesimo.
La tomba di Mausolo, secondo la ricostruzione del Krischen, presenta un grande basamento di 22 metri di altezza, circondato inferiormente da una zoccolatura degradante, sopra la quale si innalza un colonnato ionico di nove colonne per undici, di circa tredici metri di altezza; sopra questo si trovava una piramide a gradini di 7 metri ed infine la quadriga.
Il tutto raggiungeva un'altezza di 49 metri. In questa ricostruzione tutto l'insieme è legato da un sistema di misure molto semplice basato sul multiplo del piede e del cubito sami, congiunti dal rapporto di due o tre multipli per due e per potenze di due, secondo regole costanti dell'architettura greca.
La ricostruzione di Krischen fu, fra le molte, la più semplice ed attendibile. Essa si accorda con le misure delle fondamenta e con quelle di parti architettoniche rinvenute dall'archeologo inglese Newton negli scavi del 1856. Vanno altresì ricordati numerosi frammenti di fregio, rappresentante la Amazzonomachia; sembra che questi rilievi ornassero l'esterno della cella e che, secondo la tradizione tramandataci da Plinio, fossero stati affidati ai maestri maggiori del tempo. A Scopas il lato orientale, a Leocore il lato opposto e gli altri due a Briosside e Timoteo. La facciata e l'intero complesso dell'edificio erano opera di due architetti: Potino e Pitide. Sembra che nel sec.XII il monumento esistesse ancora: più tardi, nel 1402, il monumento servì da cava di marmi.

fonte: http://spazioinwind.libero.it/popoli_antichi/Asia-Minore/Mausoleo-Alicarnasso.html

Hastatus77
01-11-2008, 14.01.30
Grazie. :smile_clap:
Non conoscevo l'origine della parola "mausoleo".

Morris
01-11-2008, 21.17.51
Trono alto circa quattordici metri con spalliera diritta e culminante con figure di dei; braccioli sostenuti da sfingi; il dio era seduto con peplo drappeggiato, che era d'oro; i piedi poggianti su uno sgabello lavorato, cesellato e poggiante su un leone a tutto tondo; calzari cesellati con lavori di scene di guerre; nella mano destra reggeva una vittoria, che si dice fosse d'oro e misurasse due metri...
Con la mano sinistra regge un'asta molto lunga poggiante sul terreno e avente in cima un'aquila d'oro; la faccia del Dio esprime bontà e gioia, come dice Crisostomo. La testa è incoronata di olivo. La faccia e la parte scoperta del corpo erano d'avorio cesellato, mentre erano d'oro e di altri metalli preziosi barba e capelli.
Pietre preziose disseminate nei punti opportuni, ad esempio gli occhi. Qualcosa possono dirci, a tal proposito, le statue dei bronzi di Riace.
Pausania descrive minutamente il gran numero di figure che sono nei piedi del trono e attorno ad esso sulla base; si giunge perfino a venti figure di dei che assistono alla genesi di Pandora. Il tutto poggiava su un basamento di marmo pario, alto uno o due metri. Quando si pensa che la statua di Minerva, nel Partenone, era visibile ai naviganti che giravano capo Sunio, quasi fosse un faro ideale, si ha l'idea della grandiosità di tutti i monumenti che Fidia affidò ai posteri.
Sarebbe facile affermare che i cosiddetti "Bronzi di Riace", essendo di Scuola fidiaca, potrebbero darci un'idea della grandiosità della concezione artistica del sommo Fidia, ma non siamo nè certi che vengano da tale scuola, nè, se così, fosse, bastano a darci una definizione del massimo artista e del suo "Zeus di Olimpia". Abbiamo pochissime fonti, nessuna immagine dello "Zeus" e poche e vaghe descrizioni, come quella che ci dice che era alta oltre i tredici metri.
Dice Pausania (libro V, 11, 1-10):
Il Dio, costruito d'oro e d'avorio è assiso in trono; una corona, che imita i rami di olivo, gli sta sul capo. Egli porta nella mano destra una Vittoria, anch'essa d'avorio e d'oro, che tiene una tenia e porta una corona in testa. Nella mano sinistra del dio è uno scettro ornato di ogni genere di metalli. L'uccello, che è posto in cima allo scettro, è l'aquila. D'oro sono anche i calzari del Dio e così pure il mantello; sul mantello sono posti come ornamento piccole figure e fiori di giglio. Il trono è variamente ornato di oro e pietre preziose ed anche di ebano e d'avorio, ed in esso ci sono figure rappresentate in pittura e figure scolpite. In ciascuna delle gambe del trono sono quattro Vittorie, che rappresentano lo schema delle danzatrici; ce ne sono poi altre due alla base di ciascuna gamba. Sopra ciascuna delle gambe anteriori si trovano dei fanciulli tebani rapiti da Sfingi, e, sotto le Sfingi, Apollo e Artemide saettano i figli di Niobe. Tra le gambe del trono sono quattro sbarre, ciascuna delle quali traversa dall'una all'altra gamba. Sulla sbarra anteriore (quella che c'è proprio dirimpetto all'entrata) si trovano sette statuette; l'ottava infatti non sanno in che modo sia sparita. Sopra alle rimanenti sbarre è rappresentata la schiera combattente con Eracle contro le Amazzoni; il numero di queste e di quella insieme è di ventinove.
Anche Teseo è in mezzo ai compagni di Eracle. Però non le sole gambe sostengono il trono, ma anche colonne eguali e poste fra esse. Non è possibile andare sotto il trono, così come noi in Amicle penetriamo all'interno. In Olimpia sono d'impedimento certe barriere a guisa di muri.......
Nella parte più alta del trono ed a maggiore altezza del capo della statua, Fidia fece, da una parte, le Carìti e, dall'altra, le Ore, le una e le altre in numero di tre. Lo sgabello posto sotto i piedi di Zeus, chiamato "thranion", dagli abitanti dell'Attica, ha leoni d'oro, e, scolpita in rilievo, la battaglia di Teseo contro le Amazzoni, la prima prodezza degli Ateniesi contro stranieri. Per avere un'idea di questa statua ricorriamo alle monete in cui altri artisti avevano, più o meno male, riprodotto l'effige e così citiamo alcune monete di Elide al tempo di Adriano; esiste una pittura murale scoperta ad Eleusi. Sappiamo che Adriano ne ordinò una riproduzione ridotta, in oro, per metterla forse nella sua villa di Tivoli e che, a sua volta, fu riprodotta su monete.
Si discute dei "braccioli del trono", perchè si suppone che fossero sostenuti da sfingi, che ci fossero due leoni d'oro a tutto tondo, e non in bassorilievo, insomma ci sarebbe tanto da dire, ma la grandiosità e la bellezza suprema di questa statua ci sfugge sempre e noi siamo condannati ad intuire il mistero come si suole fare di certe entità credute ma mai viste da occhi umani, in realtà vera e fotografata.

fonte:http://spazioinwind.libero.it/popoli_antichi/Asia-Minore/Statua-Zeus.html

myrddin
03-11-2008, 11.12.03
Complimenti caro amico Morris, siete fantastico!descrizioni esaurienti e chiare....vi ringrazio davvero

myrddin
03-11-2008, 11.44.28
Concludiamo il nostro itinerario tra le sette meraviglie del mondo con i giardini pensili di Babilonia.Premettendo che non abbiamo alcuna traccia di tale opera,ci dobbiamo basare sulle testimonianze(sbalordite) di chi la vide nell'antichità e scrisse di essa.I giardini furono costruiti nei pressi del fiume Eufrate. La strada che conduceva ai giardini era larga 22 metri(immagginate l'imponenza di tale prospettiva)rivestita di mattonelle azzurre ed era adornata da 120 statue di leoni alte 2 metri con fauci spalancate e passava attraverso la porta Ishtar, che era collegata ai due recinti difensivi e rappresentava l'ingresso nel centro di Babilonia. L'opera fu fatta realizzare da Nabucodonosor ll per non far rimpiangere alla moglie la sua regione natale,la Persia (che aveva una florida vegetazione).L'opera è maestosa, costruita a terrazze, sulle quali vengono impiantati alberi e piante di ogni sorta che giungevano appositamente da ogni parte del mondo conosciuto. Importante logicamente il sistema di irrigazione di cui non possiamo essere sicuri ed in ogni caso ci sono varie supposizioni.La piè accreditata è quella di Stevenson che ipotizzò,seguendo documentazioni alquanto attendibili,che fosse utilizzato il sistema norias, già utilizzato in Oriente da vari secoli. L'acqua veniva attinta dall'Eufrate e attraverso canali sotterranei giungeva ad un bacino idrico alle pendici dell'opera.Daqui grazie a mulini e secchi e con l' enorme sforzo umano di schiavi, passava da un livello all'altro vino a raggiungere la sommita, dalla quale iniziava la discesa a cascate tra la vegetazione, la quale in tal modo poteva godere di un habitat perfetto.La scenario a cui si doveva trovare avanti un viandante, giunto chissà da quale parte del mondo allora conosciuto,non è suscettibile di alcuna descizione.Concluderei caro Morris e Hastatus dicendo che l' uomo realizza avvolte cose che superano la bellezza della natura,o meglio l' avalla e la valorizza come in questo caso!Tante altre volte invece la bellazza la distrugiamo, non so se questo è sintomo di essere pessimi uomini o... di non esserlo proprio.

myrddin
03-11-2008, 11.46.22
Mi dispiace non riesco a far uscire l'immagine, ma invito tutti gli interessati a ricercarle su google!

Morris
03-11-2008, 21.42.46
Tutti gli antichi testi dicevano che i giardini pensili di Babilonia erano il solo luogo della città in cui era stata usata la pietra. Erodoto, cui piacevano oltremodo i particolari pieni di fantasia, consacra un lungo paragrafo a questi, che i lirici annoveravano tra le sette meraviglie del mondo. Dopo uno studio minuzioso dei testi antichi e un attentissimo scavo, Robert Koldewey (un archeologo) arrivò fatalmente alla conclusione che le strutture a volta presso la Porta Ishtar erano davvero la base di sostegno dei famosi giardini pensili di Babilonia.
La strada processionale, larga 22 metri, rivestita da mattonelle smaltate azzurre e ornate con 120 leoni di oltre due metri, con le fauci spalancate e dipinti di bianco, rosso e giallo, passava attraverso la celebre porta Ishtar, gigantesca opera fortificata, fiancheggiata da due torri avanzate, anche interamente rivestita da mattonelle smaltate azzurre decorate con immagini di animali sacri tori, draghi, disposti in alternate, che si calcola ammontassero a una trentina.
Noteremo a questo proposito come l'arte neo-babilonese, rinunci alla decorazione figurata agli intenti storici e narrativi tipici della decorazione assira in cui i soggetti erano imperniati sulla figura del sovrano e sulla descrizione delle imprese: cambia qui il materiale, sostituendosi alla pietra il mattone smaltato o la pittura a colori verticali, e il soggetto, prevalentemente simbolico che assume una funzione decorativa mediante l'iterazione di uno stesso motivo o figura; la decorazione delle superfici maschera così, ricoprendole con colori smaglianti di uno stendardo, le strutture architettoniche.

fonte:http://spazioinwind.libero.it/popoli_antichi/Asia-Minore/Giardini-Pensili.html

drogbaster
02-12-2008, 21.18.06
Ciao sono il titolare di tutte le immaggini che stai visualizzando nel tuo
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chiamato "hotlinking" ed è perseguibile legalmente. Il mio server non è
gratuito come il tuo, io pago per avere lo spazio e se vuoi condividere con
me il pagamento mi fa piacere aggiungendo anche le spese legali per farti
rimuovere velocemente tutte le immagini che visualizzi e che mi creano un
forte danno al mio sito. Oggi 2 Dicembre 2008 ti richiedo formalmente di
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altrimenti malgrado il mio dispiacere mi rivolgero' al mio tutore legale
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danno per il rallentamento del flusso utenza. inoltre segnalero' al tuo
hosting avvenuto abuso. Forniro' la mia documentazione in possesso al mio
tutore legale e sarà lui ad occuparsi del caso in questione, farà fede il
copyright sui diritti d'autore come specificato da articoli 87 e 88 della
legge 663/41.

Ciao da Salvo grazie per la collaborazione

KingArthur
03-12-2008, 00.08.52
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Ciao da Salvo grazie per la collaborazioneLa ringrazio per la segnalazione, qui a Camelot abbiamo molto a cuore la questione del diritto d'autore e facciamo del nostro meglio per evitare ogni sorta di violazione.

Tuttavia essendo questo un forum di discussione (non un blog) può capitare che utenti poco accorti commettano involontariamente l'errore di non citare la fonte o di inserire contenuti protetti, nonostante i moderatori vigilano costantemente sui contenuti. La responsabilità dei contenuti ad ogni modo ricade sugli utenti stessi e non sul titolare, come avete potuto constatare accettando il regolamento in fase di iscrizione.

L'errore in questo caso specifico non è direttamente imputabile all'utente morris, il quale ha riportato esattamente il contenuto della pagina http://spazioinwind.libero.it/popoli_antichi/ citandone anche la fonte.
Vi consiglio a tal proposito di rivolgervi all'autore della pagina suddetta per evitare che altri siti commettano l'errore involontario di linkare i vostri contenuti.
Provvedo a rimuovere le immagini incriminate, se doveste riscontrarne delle altre vi prego di usare la pagina dei contatti (http://www.camelot-irc.org/forum/sendmessage.php) per segnalare le irregolarità allo staff, prestando attenzione a specificare il link della pagina a cui fa riferimento l'immagine.

Colgo l'occasione per ricordare agli utenti che sono state recentemente apportate delle modifiche al regolamento per quanto riguarda le citazioni di fonti esterne, troverete tutti i dettagli in questa pagina (http://www.camelot-irc.org/forum/showthread.php?t=464).

Con il massimo rispetto,

King Arthur

Peregrinus
17-10-2009, 16.38.50
Non voglio aprire un altro 3d e riciclo questo, utilizzandolo però come suggerito da Llamrei e cioè indicando le meraviglie del mondo in epoca medievale:

1 San Vincenzo al Volturno;
2 Samarcanda;
3 Isfahan;
4 Abbazia di Cluny;
5 Castel del Monte;
6 Notre Dame de Paris;
7 Baghdad.

llamrei
18-10-2009, 14.21.24
@Peregrinus: Cluny è concorde ad entrambi e questo mi fa molto piacere. Castel del Monte è un altro luogo che vorrei poter aggiungere alla mia lista, cogliendolo dalla tua;)
Hai visitato Cluny? E' un desiderio che serbo da molto e spero di poterlo realizzare preso.

Peregrinus
18-10-2009, 16.01.10
Non ho visitato i resti di Cluny e probabilmente non ci andrò mai. Mi si strazierebbe il cuore a vedere come è ridotta una delle più grandi glorie medievali.
Hai letto il bellissimo libro di Cantarella "I monaci di Cluny"?

Di contro in Italia siamo stati abbastanza fortunati, la cittadella monastica di San Vincenzo al Volturno ha subito un abbandono (tipico del meridione d'Italia) che fortunatamente l'ha conservata (relativamente) bene.

La Regione Molise sembra aver capitol'importanza di tale opera e sta finanziando (poco purtroppo) altri scavi. Da visitare.

Alla tua lista aggiungi anche Palazzo Svevo a Lucera. Non le mura angioine, ma il palazzo interno. Malandato, sfregiato, ma il cortile interno conserva ancora il lastricato che ha calpestato lo Stupor Mundi (Purtroppo è chiuso al pubblico e solo se becchi un custode "buono" che vede nei tuoi occhi il sacro fuoco federiciano ti permetterà di salirci).


ad Maiora et viva Pietro il Venerabile (amico di Pietro Abelardo).

llamrei
18-10-2009, 16.17.40
Il testo di Glauco Cantarella lo conosco e spesso mi son ripetuta che dovevo assolutamente averlo. Il fascino di Cluny e dei suoi uomini/monaci è di quel tipo che ti contagia. Non si può rimanere indefferenti davanti alla loro (seppur molto spesso ostentata "potenza") filosofia di vita. Non nego di esserme rimasta incantanta e non nego che vorrò approffondire tale argomento. Quindi il libro del buon Glauco è tra i prossimi ad essere acquistati ;)