PDA

Visualizza versione completa : Giudicare


Lord Fenner
18-03-2009, 03.07.22
Mi sono sempre posto questa domanda, a me stesso quando mi confronto con altre persone o sopratutto con me stesso; GIUDICARE è una cosa naturale dell'essere umano o solo un "vizio" che l'uomo trova come nascandiglio per i propri difetti?..........io ascolto persone che metre parlano con me o in conversazione con altri esprimono giudizi su persone che magari conoscono superficialmente o addirittura per nulla, sulla base dei suoi comportamenti.........senza prima conoscere la persona la cui stanno giudicando;............

MI domando allora......perche' ci resta cosi facile esprimere giudizi sugli altri?, magari poi elogiandoci che noi non siamo cosi?......a me capita certo, non sono perfetto, anzi, pero' quanto mi scatta questo "vizio" mi pongo la domanda;

Ma chi sono io per poter giudicare questa persona?, mi sono mai domandato perche' agisce in questo modo?........mi sono mai posto il problema?.........allora poi........penso......ma nessuno è perfetto e quindi se agisce in quel modo senza ledere a nessuno, avra' i suoi motivi.......

Secondo Voi, Signori e Signore di Camelot, è normale o pure sono io ad essere un idealista a credere che bisogna capire invece di giudicare?

occorre essere educati per capire o basta far funzionare il cervello?

Saluti, Lord Fenner

Hastatus77
18-03-2009, 14.18.44
Giudicare è nell'animo umano, e capire non sempre è facile.
Per entrambe le cose penso sia necessario saper ascoltare ciò che le persone dicono, e per fare ciò, è sia una questione di educazione, sia di saper usare la testa.

llamrei
18-03-2009, 15.44.15
.... interessante quesito. Mi sento di appoggiare entrambi.

Però: attenzione: sfido chiunque a sostenere che MAI nella vita non abbia giudicato un'azione o un pensiero altrui anche senza volerlo.

E' innato. Inevitabile. E' una sorta di confronto. E' anche una sorta di "essere accettati" da chi ascolta il nostro pensiero/giudizio in quel momento.

In teoria l'azione più corretta sarebbe quella di non giudicare, .... in pratica è assai difficile applicarla. Anche perchè a volte si è portati ad esprimere il proprio giudizio per confortare morlamente chi ci ha interpellati. Ovviamente se si deve per forza compiere tale gesto è bene prima collegare mente, cuore e bocca;)

Alucard
18-03-2009, 16.18.55
Credo anche io che giudicare sia un qualcosa di insito nell'animo umano, è spontaneo più di quanto lo sia il comprendere...
Forse il motivo per cui è semplice farlo, è proprio il fatto che non c'è bisogno di conoscere ciò che si giudica...è semplice, immediato ma spesso intrinsecamente sbagliato, dato che non è nostro compito nè diritto.
Non avendo voglia di conoscere fino in fondo le motivazioni che spingono ad agire in un determinato modo, ci si limita a dare un giudizio superficiale...questo può essere fatto a fin di bene oppure no.
Poichè è impossibile non giudicare nella maggior parte dei casi, è meglio, come avete detto voi dama llamrei, pensare attentamente a ciò che si sta dicendo e calibrare le parole...

KingArthur
21-03-2009, 03.32.33
Io credo che giudicare è un atto di civiltà e richiede pertanto responsabilità. La cosa più importante e difficile è giudicare con la consapevolezza di non essere influenzati da chi cerca di esercitare un omologazione di pensiero o culturale. Di questi tempi è sempre più difficile per il genere umano distillare pensieri e giudizi con il solo ausilio della propria intelligenza.

llamrei
21-03-2009, 15.22.37
@King: è molto bello quello che dite ma la vostra visione mi sembra alquanto utopistica: proprio per il fatto che l'uomo è come una spugna e che "comunque", anche se cercasse di spogliarsi di tutte le idee, pregiudizi e cultura, non riuscirebbe ad essere totalmente imparziale

KingArthur
21-03-2009, 15.50.00
@King: è molto bello quello che dite ma la vostra visione mi sembra alquanto utopistica: proprio per il fatto che l'uomo è come una spugna e che "comunque", anche se cercasse di spogliarsi di tutte le idee, pregiudizi e cultura, non riuscirebbe ad essere totalmente imparzialeCara milady, non intendevo assolutamente dire che l'uomo deve spogliarsi delle sue esperienze e conoscenze per formulare giudizi. La mia denuncia riguarda invece le forti influenze ideologiche che sono in grado di esercitare coloro che detengono il potere della comunicazione. E mi riferisco a una vasta moltitudine di entità industriali e politiche che governano la civiltà dei consumi.
Proprio partendo dal presupposto che l'uomo è come una spugna le lobby sono in grado di esercitare un omologazione culturale che sta distruggendo le particolarità individuali e quelle tramandate dalla tradizione.

Lord Fenner
21-03-2009, 16.31.08
è per questo, che forse, è meglio far ragionare la propria testa, prima di giudicare, o meglio dare sentenze, affrettate, capire il perche' degli eventi o delle situazioni, che si creano, perche', secondo, me ce' sempre una spiegazione a tutto...............ma capisco che è facile cadere nel giudizio più facile e meno complicato che capire le problematiche che hanno scaturito una reazione.

Saluti, Lord Fenner

Morris
21-03-2009, 17.30.52
Soltanto il vivo e mero interesse per l'altrui essere, potrà farci cogliere la vera essenza della persona giudicata.
Bisogna porsi in egual maniera con tutti, al di là del primo impatto empatico o simpatico.
E' necessario, nel modo più naturale possibile, pazientare, attendere varie prove, diverse situazioni e combinazioni....la vera identità non tarderà a venir fuori.

Sir Morris

Lord Fenner
21-03-2009, 17.57.16
Soltanto il vivo e mero interesse per l'altrui essere, potrà farci cogliere la vera essenza della persona giudicata.
Bisogna porsi in egual maniera con tutti, al di là del primo impatto empatico o simpatico.
E' necessario, nel modo più naturale possibile, pazientare, attendere varie prove, diverse situazioni e combinazioni....la vera identità non tarderà a venir fuori.

Sir Morris

Sir Morris, e questo che intendevo, Voi sapete sempre sintetizzare e razionalizzare, un pensiero, dalla Sua intrinsica entita'........e sopratutto dai miei contorti pensieri.

Saluti Lord Fenner

llamrei
21-03-2009, 20.35.08
a quanto pare siamo tutti più o meno concordi:smile: siamo partiti da una definizione ben circoscritta, esempio l'ambito delle amicizie, per passare ad un aspetto più universale della cosa: ben detto quando si sostiene che vi è una sorta di "controllo delle menti" che gestisce il giudizio della gente. Vi chiedo ora: cosa si potrebbe fare per respingere questa forma di "violenza" sul pensiero del singolo?

Morris
22-03-2009, 15.02.16
Sir Morris, e questo che intendevo, Voi sapete sempre sintetizzare e razionalizzare, un pensiero, dalla Sua intrinsica entita'........e sopratutto dai miei contorti pensieri.

Saluti Lord Fenner

Milord, amico mio...vi ho sempre ammirato per vostra schiettezza...e vi ringrazio per aver stimolato il mio intelletto...vi voglio bene.

Un abbraccio caloroso e sincero

Sir Morris

Lord Fenner
23-03-2009, 01.30.19
Milord, amico mio...vi ho sempre ammirato per vostra schiettezza...e vi ringrazio per aver stimolato il mio intelletto...vi voglio bene.

Un abbraccio caloroso e sincero

Sir Morris

Sir Morris, saro' sempre al Vostro fianco, quando avrete bisogno, chiamate e accorrero' per dare aiuto ad un fratello.

Saluti, Lord Fenner

KingArthur
29-03-2009, 16.07.06
a quanto pare siamo tutti più o meno concordi:smile: siamo partiti da una definizione ben circoscritta, esempio l'ambito delle amicizie, per passare ad un aspetto più universale della cosa: ben detto quando si sostiene che vi è una sorta di "controllo delle menti" che gestisce il giudizio della gente. Vi chiedo ora: cosa si potrebbe fare per respingere questa forma di "violenza" sul pensiero del singolo?E' molto, molto difficile fornire una soluzione a questo problema dilagante, e qui entriamo nel merito di un dibattito filosofico.

I segnali del declino della nostra società si manifestano nell'impoverimento progressivo del nostro vocabolario. La povertà del linguaggio è una conseguenza diretta dell'appiattimento del pensiero. La televisione è oggi in Italia la più potente agenzia culturale, il che la dice lunga sullo stato decadente della nostra cultura.

Occorre una rivoluzione per liberare il pensiero umano dal regime di omologazione a cui è sottoposto quotidianamente. Ma se la volontà del servo corrisponde a quella del padrone non ha più nessun senso parlare di rivoluzione.

Una speranza oggi deriva dalle nuove forme di comunicazione, capaci di stimolare il nostro intelletto attraverso la partecipazione in prima persona, parliamo di internet, delle nuove forme di aggregazione e discussione come i forum in cui io credo molto.
Non a caso oggi la televisione cerca di combattere con vere e proprie campagne mediatiche il sopravanzamento di internet, persino la chiesa (http://punto-informatico.it/2360928/PI/Brevi/benedetto-xvi-virtualita-velenosa.aspx), ma questa è un'altra storia...

llamrei
29-03-2009, 19.16.16
La televisione è oggi in Italia la più potente agenzia culturale, il che la dice lunga sullo stato decadente della nostra cultura.

Vero: e non solo la televisione. Anche i quotidiani, sia locali che nazionali, offrono informazioni atte a controllare l'opinione pubblica indirizzandola verso una idea ben precisa. Tacendo l'evidente o mutandolo direttamente. Palese la testimonianza in merito a questo concetto di Saviano durante la trasmissione "Che tempo che fa" mandata in onda (e mi son stupita perfino) un giorno di questa settimana appena trascorsa.


Una speranza oggi deriva dalle nuove forme di comunicazione,

Internet ha la capacità di lasciar scegliere, ahimè nel bene e nel male. Sta a chi lo utilizza a decidere se sfruttarlo per una sua cultura personale o per scopi ben diversi. Tutto dipende dall'intelligenza del singolo.


Non a caso oggi la televisione cerca di combattere con vere e proprie campagne mediatiche il sopravanzamento di internet, persino la chiesa (http://punto-informatico.it/2360928/PI/Brevi/benedetto-xvi-virtualita-velenosa.aspx), ma questa è un'altra storia...


Ecco...su questo argomento ci sarebbe da discutere in maniera molto intensa e di cose ce ne sarebbero da dire (ho letto l'intervento...è uno dei tanti a cui ho rivolto le mie imprecazioni)...ma come giustamente avete detto voi King, è un'altra storia...e per regolamento non posso esprimere le mie opinioni in merito

Alucard
30-03-2009, 12.34.34
Occorre una rivoluzione per liberare il pensiero umano dal regime di omologazione a cui è sottoposto quotidianamente. Ma se la volontà del servo corrisponde a quella del padrone non ha più nessun senso parlare di rivoluzione.


E' proprio questo ad essere preoccupante, il constatare che a volere questa rivoluzione è una minoranza..