Lord Fenner
18-08-2009, 15.53.49
Buon Giorno,
Sono di rientro da un viaggio in Islanda in solitario in moto, e volevo condividere anche con Voi le mie sensazioni che ho provato, in questo viaggio fatto da solo, di solito viaggio sempre in compagnia, ma questa volta ho volutamente preparato minuziosamente il viaggio da solo, assaporando ogni momento ancor prima della partenza, e vi diro' amici, mi sembrava di essere un cavaliere in sella al suo fedele cavallo alla ricerca di non so' cosa'; partendo provavo in misto di malinconia e di gioia, non sapevo nemmeno io cosa e come mi sentivo con me stesso, poi km dopo km la malinconia lasciava il posto allo stupore di ogni piccola cosa che nel viaggio osservavi e ti relazionavi sia con il posto con con la gente, non credevo che un viaggio in solitario potessi conoscere cosi tante persone disposte a parlare sia del +/- sia di loro stessi, come se, chi avessi dfronte fosse te stesso dato che non conosci la persona con cui parli, e quindi penso diventa più facile parlare di ogni cosa; arrivati in Islanda la sensazione di primitivo, immenso, quasi incuteva timore e riverenza per una natura cosi cruda ma bella nello stesso tempo, insomma a me mi scaturiva sensazioni di gioia vedere questa parte del mondo cosi uguale a noi ma cosi diversa nel suo abitat naturale, ho visto scenari della natura favolosi che solo nelle illustrazzioni o nelle foto aveve visto ma come io ritengo non sono paragonabili e non rendono l'idea della loro maestosita' e grandezza, percorrere quelle strade a perdita d'occhio in terre desolate e scolpite dalla natura arrabbiata per la loro natura geologica, mi sembrava di star fuori dal mondo in paesaggio surreale fantasy, come nella terra di mezzo narrata nel "signore degli anelli" e poi fermarsi e magari osservare il mutare del cielo nella sua colorazione al momento del tramonto con il vento che sussurrava tra il casco e la visiera come in un canto di sirena, mi facevo cullare; è strano sono partito forse alla ricerca di me stesso in questa terra cruda ma bellissima, ed invece aver scoperto che non mi ero mai perso, ma avevo solo perso la mia reale dimensione delle cose, ossia osservare, sentire, provare, cose che tutti i giorni accadono intorno a me ma che con l'attenzione a dimensioni più artificiali della vita avevo perso di mira, per me è poter assaporare ora ogni piccola cosa che accade intorno a me, come un bambino per la prima volta osserva e prova il mondo che lo circolnda, ma con la differenza della consapevolezza di conoscerle le cose e di assaporare ancor meglio al loro importanza nell'infinitesimo piccolezza delle cose.
Spero di non averVi annoiato con il mio racconto di viaggio e spero di avervi trasmesso le mie sensazioni di viaggio provato in questa splendida ma dura terra che è ISLANDA.
Saluti, Lord Fenner
Sono di rientro da un viaggio in Islanda in solitario in moto, e volevo condividere anche con Voi le mie sensazioni che ho provato, in questo viaggio fatto da solo, di solito viaggio sempre in compagnia, ma questa volta ho volutamente preparato minuziosamente il viaggio da solo, assaporando ogni momento ancor prima della partenza, e vi diro' amici, mi sembrava di essere un cavaliere in sella al suo fedele cavallo alla ricerca di non so' cosa'; partendo provavo in misto di malinconia e di gioia, non sapevo nemmeno io cosa e come mi sentivo con me stesso, poi km dopo km la malinconia lasciava il posto allo stupore di ogni piccola cosa che nel viaggio osservavi e ti relazionavi sia con il posto con con la gente, non credevo che un viaggio in solitario potessi conoscere cosi tante persone disposte a parlare sia del +/- sia di loro stessi, come se, chi avessi dfronte fosse te stesso dato che non conosci la persona con cui parli, e quindi penso diventa più facile parlare di ogni cosa; arrivati in Islanda la sensazione di primitivo, immenso, quasi incuteva timore e riverenza per una natura cosi cruda ma bella nello stesso tempo, insomma a me mi scaturiva sensazioni di gioia vedere questa parte del mondo cosi uguale a noi ma cosi diversa nel suo abitat naturale, ho visto scenari della natura favolosi che solo nelle illustrazzioni o nelle foto aveve visto ma come io ritengo non sono paragonabili e non rendono l'idea della loro maestosita' e grandezza, percorrere quelle strade a perdita d'occhio in terre desolate e scolpite dalla natura arrabbiata per la loro natura geologica, mi sembrava di star fuori dal mondo in paesaggio surreale fantasy, come nella terra di mezzo narrata nel "signore degli anelli" e poi fermarsi e magari osservare il mutare del cielo nella sua colorazione al momento del tramonto con il vento che sussurrava tra il casco e la visiera come in un canto di sirena, mi facevo cullare; è strano sono partito forse alla ricerca di me stesso in questa terra cruda ma bellissima, ed invece aver scoperto che non mi ero mai perso, ma avevo solo perso la mia reale dimensione delle cose, ossia osservare, sentire, provare, cose che tutti i giorni accadono intorno a me ma che con l'attenzione a dimensioni più artificiali della vita avevo perso di mira, per me è poter assaporare ora ogni piccola cosa che accade intorno a me, come un bambino per la prima volta osserva e prova il mondo che lo circolnda, ma con la differenza della consapevolezza di conoscerle le cose e di assaporare ancor meglio al loro importanza nell'infinitesimo piccolezza delle cose.
Spero di non averVi annoiato con il mio racconto di viaggio e spero di avervi trasmesso le mie sensazioni di viaggio provato in questa splendida ma dura terra che è ISLANDA.
Saluti, Lord Fenner