Guisgard
07-11-2009, 00.44.49
Il noce di Benevento, secondo alcune leggende, era di grandi dimensioni ed estremamente resistente.
http://www.strangedays.it/thedarkside/nocebenevento/216908357_24d42c8777.jpg
Si racconta che, nell'alto medievo, durante la guerra tra i goti ed i bizantini, una ragazza fuggì dalla sua casa perchè il padre l'aveva promessa ad un convento.
La ragazza fu trovata la mattina dopo tre giorni abbracciata all'albero, che, secondo le fonti dell'epoca, si era curvato per proteggerla.
Il segno fu visto come un presagio riguardante la guerra. Ma nessuno osò toccare quella ragazza.
Solo il padre lo fece e la portò a forza nel convento.
E secondo la leggenda, di li a poco, Benevento perse la sua indipendenza e fu conquistata dai Longobardi.
La città di Benevento fu in realtà al centro di strani riti sin dall'antichità.
Qui, secondo alcuni per volontà dell'imperatore Domiziano, che amava farsi chiamare Dominue et Deus (signore e dio) fu importato il culto di Iside dall'Egitto.
Si trattava di un culto molto particolare che aveva richiami con le forze naturali.
In città però era vivo anche un altro culto, quello per la dea Diana.
Pare che questi culti si basassero molto su rituali di magia, intesa ad evocare forze oscure e misteriose.
Da notare che il termine beneventano per indicare la strega è Janara, che sembra derivi proprio da Diana.
http://www.deaecate.it/menu/janara_blog.jpg
Durante il periodo longobardo, nonostante gli invasori germanici si fossero convertiti al cattolicessimo, pare resistessero ancora molti riti della loro vecchia religione.
I riti erano rivolti a Wotan (Odino) e servivano come buon auspicio per le battaglie.
Secondo le fonti, i mistici rituali avvenivano attorno ad un albero, dove i Longobardi, sia uomini che donne, li vivevano con molta enfasi.
I cittadini cattolici però biasimavano tutto ciò ed invocavano sui Longobardi la collera divina.
Si narravano oscure storie su questi riti.
Al centro delle cerimonie vi erano capre, che agli occhi dei credenti cittadini della città, apparivano come simboli demoniaci.
Alcune fonti parlano di donne capaci di mutarsi in gufi e civette, al cui sinistro canto le donne beneventane temevano per le sorti dei loro figli.
Un trattato del XIII secolo descrive un rituale avvenuto proprio davanti al noce, in cui "donne in estasi orgiastica" invocavano il maligno e vi si accoppiavano.
Pare che l'orario prediletto dalle Janare per il sabba fosse compreso dall'Una alle Tre.
http://www.zeferina.it/strega_italiana-stria-janara-masca-zeferina-fantasy.jpg
Uffiacialmente tutto questo si concluse quando, per ordine del duca Romualdo I, nel VII secolo il noce fu abbattuto.
Il duca infatti fece voto al Cielo per far si che Benevento non cadesse sotto l'assedio dei Bizantini.
E di lì a poco la città fu salva da questo attacco.
Oggi, a distanza di secoli, continuano le storie e le leggende sulle Janare e sui loro oscuri riti a Benevento.
Qualcuno racconta che, nelle notti di luna piena, quando il vento attraversa la città campana echeggiando tra le strade e le cupole delle chiese, sul luogo dove cresceva il noce si sentano strani canti e sinistre risate.
Molti dico che sia solo il vento. Chissa.
http://3.bp.blogspot.com/_bgdQZx2bQp8/StXOVoelSsI/AAAAAAAAL3w/i4KP2N04OkE/s400/Sabba.jpg
http://www.strangedays.it/thedarkside/nocebenevento/216908357_24d42c8777.jpg
Si racconta che, nell'alto medievo, durante la guerra tra i goti ed i bizantini, una ragazza fuggì dalla sua casa perchè il padre l'aveva promessa ad un convento.
La ragazza fu trovata la mattina dopo tre giorni abbracciata all'albero, che, secondo le fonti dell'epoca, si era curvato per proteggerla.
Il segno fu visto come un presagio riguardante la guerra. Ma nessuno osò toccare quella ragazza.
Solo il padre lo fece e la portò a forza nel convento.
E secondo la leggenda, di li a poco, Benevento perse la sua indipendenza e fu conquistata dai Longobardi.
La città di Benevento fu in realtà al centro di strani riti sin dall'antichità.
Qui, secondo alcuni per volontà dell'imperatore Domiziano, che amava farsi chiamare Dominue et Deus (signore e dio) fu importato il culto di Iside dall'Egitto.
Si trattava di un culto molto particolare che aveva richiami con le forze naturali.
In città però era vivo anche un altro culto, quello per la dea Diana.
Pare che questi culti si basassero molto su rituali di magia, intesa ad evocare forze oscure e misteriose.
Da notare che il termine beneventano per indicare la strega è Janara, che sembra derivi proprio da Diana.
http://www.deaecate.it/menu/janara_blog.jpg
Durante il periodo longobardo, nonostante gli invasori germanici si fossero convertiti al cattolicessimo, pare resistessero ancora molti riti della loro vecchia religione.
I riti erano rivolti a Wotan (Odino) e servivano come buon auspicio per le battaglie.
Secondo le fonti, i mistici rituali avvenivano attorno ad un albero, dove i Longobardi, sia uomini che donne, li vivevano con molta enfasi.
I cittadini cattolici però biasimavano tutto ciò ed invocavano sui Longobardi la collera divina.
Si narravano oscure storie su questi riti.
Al centro delle cerimonie vi erano capre, che agli occhi dei credenti cittadini della città, apparivano come simboli demoniaci.
Alcune fonti parlano di donne capaci di mutarsi in gufi e civette, al cui sinistro canto le donne beneventane temevano per le sorti dei loro figli.
Un trattato del XIII secolo descrive un rituale avvenuto proprio davanti al noce, in cui "donne in estasi orgiastica" invocavano il maligno e vi si accoppiavano.
Pare che l'orario prediletto dalle Janare per il sabba fosse compreso dall'Una alle Tre.
http://www.zeferina.it/strega_italiana-stria-janara-masca-zeferina-fantasy.jpg
Uffiacialmente tutto questo si concluse quando, per ordine del duca Romualdo I, nel VII secolo il noce fu abbattuto.
Il duca infatti fece voto al Cielo per far si che Benevento non cadesse sotto l'assedio dei Bizantini.
E di lì a poco la città fu salva da questo attacco.
Oggi, a distanza di secoli, continuano le storie e le leggende sulle Janare e sui loro oscuri riti a Benevento.
Qualcuno racconta che, nelle notti di luna piena, quando il vento attraversa la città campana echeggiando tra le strade e le cupole delle chiese, sul luogo dove cresceva il noce si sentano strani canti e sinistre risate.
Molti dico che sia solo il vento. Chissa.
http://3.bp.blogspot.com/_bgdQZx2bQp8/StXOVoelSsI/AAAAAAAAL3w/i4KP2N04OkE/s400/Sabba.jpg