Camelot, la patria della cavalleria

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Clio 31-01-2015 01.25.02

"Ma ciao bello.." coccolando il gattone nero, ma poi notai che qualcosa non andava, era troppo nervoso.
Il mio primo pensiero fu all'uomo che mi aveva seguita.
Nascosi così il fodero in uno scomparto segreto della libreria e scesi, circospetta, impugnando la spada nella destra e la pistola nella sinistra.

Guisgard 31-01-2015 01.27.51

Appena Clio fu al pianterreno, qualcuno bussò energicamente alla porta.
Bussò più volte ed in modo deciso.

Clio 31-01-2015 01.30.39

Mi guardai intorno, non era entrato nessuno, per fortuna.
Anche perché gli avrei dato un premio, viste le misure di sicurezza di cui avevo dotato la porta e le pesantissime sbarre alle finestre.
"Chi è la?" esclamai, decisa, per poi sbirciare, riparata dietro la tenda, da una finestra poco lontano.

Altea 31-01-2015 01.31.39

Le sue braccia cinsero la mia vita e un leggero fremito mi scosse e gli sussurai.."Sto parlando piano..non credo tu non ti sposi per me..neppure io ti sposerei" e mi voltai accarezzandogli i biondi ricci.."Non vorrai lasciarmi sola..nessuno ti vedrà come le passate volte..anzi una volta Guisgard ti sorprese..avevamo inventato una scusa folle" e lo guardai negli occhi lasciandomi trasportare da un bacio appassionato.

Guisgard 31-01-2015 01.35.45

Clio guardò attraverso le tende e vide due figure davanti alla porta.
Erano due monaci.
Uno dei due però aveva una stazza straordinaria, almeno il doppio di quella di un uomo comune.
Indossavano lunghi e consumati sai, con austeri cappucci sul capo.
“Pace e bene a voi...” disse il monaco di statura normale “... siamo due fratelli Francescani e vaghiamo per raccogliere offerte che useremo per riparare il vecchio convento di San Pasquale... siate generosi ed offriteci quanto potete, affinchè noi monaci si possa avere un pio luogo per le nostre orazioni.”

Guisgard 31-01-2015 01.39.32

Tommaso rispose a quel bacio di Altea, assaporando le sue labbra rese ancor più dolci dall'umidità della sera.
“Si, ricordo...” disse lui mentre mordicchiava le labbra di lei “... ricordo quella volta... dicemmo che tu avevi conoscenze mediche e che mi stavi facendo... un massaggio...” rise, per poi baciarla ancora “... sai...” mormorò, accarezzandole piano le braccia lisce “... saprei come farti passare ogni inquietudine stanotte, cara cugina...”

Altea 31-01-2015 01.47.09

Risi pure io mentre la passione stava prendendo il sopravvento.."Ha finto di crederci..sapeva benissimo di medicina non me ne intendo" iniziai a sbottonargli la sua giubba da ufficiale da marina.."Sapresti farmi dimenticare ogni angustia?..preferisci me o la cena...Tommaso..nessuno si accorgerà della nostra assenza" e la pioggia iniziava a scrosciare forte come i sentimenti dentro me in quel momento.

Clio 31-01-2015 01.47.27

Questa sì che era bella: due monaci alla mia porta.
E quello cos'era? Pensai, nel vedere quell'uomo tanto imponente.
Certo, anche Pepe a prima vista era un ottimo frate.
"Perdonate se non vi apro... ma capirete che di questi tempi una donna sola deve essere prudente.." con voce gentile "Ma la vostra è una nobile causa, dunque vi prego di accettare lo stesso la mia offerta..".
Così, aprendo leggermente la finestra, lanciai un sacchettino con alcuni ducati alle figure sulla porta, per poi richiuderla immediatamente.
La porta non mi sarei mai fidata, la finestra aveva le inferriate, la porta una volta aperta era aperta. E sopratutto non avevano idea che fossi lì.
Mi allontanai immediatamente e restai all'erta.
Se erano veri frati se ne sarebbero andati, e io avrei fatto anche un'opera di bene.
Se invece non lo erano.. beh, lo avrei compreso.

Guisgard 31-01-2015 01.55.17

Tommaso rise, per poi accendersi di passione quando Altea cominciò a sbottonargli la giubba.
E nel frattempo lui la baciava senza sosta.
“Un momento...” disse Tommaso senza smettere di assaggiare le labbra di lei “... come faceva l'Arciduca a sapere che non avevi conoscenze mediche? Forse perchè ti chiese un massaggio e tu gli facesti altro?” Sarcastico.
Ma in quel momento alcuni servitori, dalle finestre, suonarono delle campanelle.
Era il segnale che la cena stava per essere servita.

Guisgard 31-01-2015 01.58.14

“Oh, è giusto così, figliola.” Disse il monaco a Clio. “Sono tempi cupi e la prudenza non è mai troppa. Anzi, è un dono da custodire.” Prese un umile sacchettino da una tasca. “Vi lascio queste erbe mediche. Le coltiviamo nel nostro convento e provengono da un eremo in Linguadoca. Le utilizzava un vecchio abate. Sono straordinarie per curare ogni tipo di ferita. Fatene buon uso, figliola.” Mise poi accanto al sacchetto un santino. “E quest'immaginetta di Sant'Ambrocio vi proteggerà. Pace e bene, figliola.” E si allontanarono, lasciando quei doni davanti alla porta.


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