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mah... secondo me lancillotto l'hanno fatto morire per evitare complicazioni tra artù e ginevra e forse è meglio così... ma che bisogno c'era di far morire il buon tristano??
http://image.guardian.co.uk/sys-imag...2809809382.jpg |
Diciamo il 99% delle morti in quel film è sono state inutili... Ma alla fine, non sarebbe stato meglio seguire la storia originale?
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Citazione:
Ci sono tante ipotesi sulla vita di Artù... quella presentata in questo film, è una delle tante, e si rifà alla seguente possibile identificazione: "Lucio Artorio Casto" |
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Concordo pienamente con voi, Lara! La morte di Tristano a rattristato anche me! Specialmente è stato decisamente toccante la scena del falco che vola maestoso sopra di lui, facendo si di essere l'ultimo ricordo del cavaliere.
Altra scena molto bella che mi ha fatto versare lacrime è stata la corsa dei tre cavalli che rappresentano i tre uomini finalmente liberi di vivere. |
Dux Bellorum
"...viveva tra noiun uomo, il suo nome era Art..."
Quando il povero Nennio, a distanza di oltre tre secoli dalla morte ufficiale di ciò che era già Leggenda", nominò nella sua "Historia Brittonum" la famgerata battaglia di Badon Hill,in cui Artù portò lo scudo di Nostra Signora e riuscì a cacciare gli invasori Sassoni, non avrebbe mai credto che si sarebbe scritti fiumi di inchiostro su quel personaggio, piccolo ed insignificante di un'estrema provincia romana. Nennio parla di un Dux Bellorum, una sorta di condottoiero\capotribù che portava una parvenza di legalità in quelle tere nebiose domiiate dall'Antico popolo e dagli spiriti... Avolte mi capita di rileggere nelle serate più ventose, la mia personale copia dell'Historia Brittonum, recuperata in un vecchio monastero benedettino, e tra le righe di una lingua scomparsa, tra il latino dotto e l'antico gallese, sorrido alla semplicità delle sue parole, ma qello che ancor oggi mi rapisce,è l'enfasi con cui un cronista sucessivo, e quindi non testimone di quei fatti narrati, mette in quella piccola Storia che diverrà Leggenda... Mio buon Nennio, mai hai saputo della forza del tuo inchoistro e ben seppe imitarti l'arguto Paolo Diacono nel cantar dei suoi Longobardi, e sugellare il tuo modo di scrivere l'altro Reginaldo che ogni onore e gloria ti rbarono la tua parte e quella del tuo Signore....Ma questa è certamente un'altra storia.... Taliesin, il bardo |
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Mabinogion
Buongiorno Milady,
non possiedo alcuna copia antica del Mabinogion, l'unica stampa è dell'editore Mondadori datata in secondo edizione 1999, curata da due grandi donzelle, molto appassionate del cosiddetto "ciclo bretone", ma ho qualcosa di più antico scritto da un rimatore fiorentino del 1200 che amava autodefinirsi "Gatto Lupesco" per le sue irriverenti satire politiche a carico della Firenze medioevale e del clero fiorentino. In quegli scritti si parla di un'informale avventura arturiana disceso perfino nel cratere infecondo dell'Etna. L'analogia con gli scritti del Mabinogion è davvero sorprendente...ma questa è certamente un'altra storia, mia Signora... Arrivederci e buon viaggio Milady. Taliesin, il bardo |
Ricordo, in Galles, vi erano delle "copie" in lingua originale del Mabinogion. Ovviamente io mi sono rifugiata nel banale testo tradotto in italiano...io non sono così colta come voi da conoscere anche il gallese antico:p
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Copie Mabonogion
Dio me ne guardi Milady,
la mia non era affatto spocchiosità legata alla comprensione di una lingua dimenticata, ma soltanto la mia fortuna di possedere copie di romanzi legati al cosiddetto ciclo arturiano ancora inlingia originale, quando fanciullo girovagavo tra gli scaffali polverosi di antichi manieri, abbazzie e librerie accademiche. Ad esempio posseggo la prima copia UTET dell' "Historia Regum Britannie" di Goffredo, "La follia di Mago Merlino" dello stesso autore, datata fine 800, inizi 900, con antico testo e testo italiano a fianco. A parte riminiscenze di latino e latinorum della mia terra alto medioevale, quando si scontrarono i dialetti barbari con i nativi, non conosco certo il gallese antico. non era un appunto, Dio mi è testimone... p.s. Avete mai sentito parlare del famigerato "Indovinello veronese" Milady, che oer anni è stato creduto, a buon ragione, vergato da un chierico dell'italia norsettentrionale e primo stralcio di volgare? In realtà era un semplice pastore che aveva imparato l'arte dei numeri ed a scomporne la serie....ma questa p certamente un'altra storia. Buona serata Milady, e grazie per la vostra preziosa ed indispensabile puntualità. Taliesin, il bardo |
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